Amore in Codice 2 - Un'Infanzia spezzata, il Sogno dato in prestito

di JackPortiero
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** CIAO, COME TI CHIAMI? ***
Capitolo 2: *** DIMMI TUTTO! CREDO IN TE. SEI... LA MIA BAMBINA! ***
Capitolo 3: *** OFFRIAMO NOI!! BUON APPETITO!! ***
Capitolo 4: *** DOVERI, AMORE, E... LIBERTA'. SOGNO IRREALIZZABILE? ***
Capitolo 5: *** DISCENDENZA ***
Capitolo 6: *** ARRIVEDERCI ***
Capitolo 7: *** NO!! NON DIRMI ADDIO ANCHE TU!..... (part-1) ***
Capitolo 8: *** .....SII IL MIO HOKAGE! (part-2) ***
Capitolo 9: *** UN PADRE CATTIVO ***
Capitolo 10: *** UN BAMBOCCIO CATTIVO ***
Capitolo 11: *** SI', SARO' IL TUO HOKAGE!! ***
Capitolo 12: *** NESSUNO, IL GIUDIZIO CHE ANDAVA EVITATO ***



Capitolo 1
*** CIAO, COME TI CHIAMI? ***


CIAO, COME TI CHIAMI?


"M-mamma, non ci voglio più andare al parco!" - sentenziò orgogliosa, ma mascherando la tristezza, una figlioletta di quasi otto anni, mentre rincasava finalmente col genitore.
"Come mai amore mio?" - chiese quest'ultimo.
"Hai visto? scappano tutti quando mi vedono! Dicono sono cieca, che con il mio testone e i miei occhi sembro un fantasma!"
"Capisco..."
"Invece i maschi non capiscono niente, tranne papà! Quello biondo di prima quando si è avvicinato mi ha chiamato occhistrani!"
"Ah!... E tu cosa gli hai detto?"
"Che era un nanerottolo e io una Hyuga. E che diventavo il primo hokage donna, così mi chiedeva scusa!" - concluse convinta la piccola.
"Eheh! Brava! Hai fatto bene! E che ti ha risposto?"
"N-niente. P-però tutti gli altri si son messi a ridere. Volevano che ci picchiavamo."
"Sì... ho visto, vi ho separati appena in tempo."
"Sì, però se lo incontro di nuovo gliene dico quattro! Non m'ha nemmeno salutato!"






.....<<.....REWIND.....<<.....






"Uuaahhh!! Whaahh!! Non sono un fantasma... mi chiamo Hinata cattivi!! Sigh... Sob!..."

"Ehi, occhistrani, tutto bene?"
"C-che v-vuoi nanerottolo? M-mi chiamo Hinata... c-capito?" (rispondendo sulla difensiva a voce troppo bassa)
"Eh?!? Mi chiamo Naruto Uzumaki, non nanerottolo. Comunque parla più forte, non ho capito il tuo nome occhibianchi."
"M-mi chiamo Hinata Hyuga sei sordo?"
"Tsk!... Veramente sei te che parli piano... alza la voce... piagnucolona."
"C-COSA!? Chiedimi subito scusa Naruto!! IO SONO UNA HYUGA SARO' HOKAGE CAPITO???" (rispondendo senza rendersene conto a voce troppo troppo alta)

(voci di bambini) "Ahahahahahahah, hokage una ragazza!! - "Che deficiente quella, mo' la picchia!!" - "Dagli una lezione occhiciechi!!" - " Vai scemo ahahahahahahah!!"
 
"Sigh... Sob!... Sniff....." ((cattivi, lasciatemi in pa...))

"LA DOVETE LASCIARE IN PACE CAPITO!?!?!?"
"???!!!"
(voci di adulti) "Ma che gli piglia mo' a quello lì?" - "Quei due non sono normali!!" - "Ehi!!, ma quella bambina non è mica... e lui è quel..." - "Sshh!! andiamocene! quella è la madre!"
 
"M-mamma!!..."
".........." (con sguardo basso, Naruto, sconsolato)
"Chi è questo bambino, ti sta dando fastidio Hinata?"
((...ma io, veramente...))
"N-no, v-veramente lui è un mi..."
"Non importa, saluta come si deve che andiamo a casa." (accorgendosi che qualcuno li stava spiando a distanza)
"C-ciao... N-Naruto-kun." (mentre non poteva guardarlo che di striscio, allontanandosi velocemente con la madre)

"...?!?!?..." (Naruto, stupefatto)


".........."
((Wow!... Che occhi.........belli. Hi-na-ta, giusto!?)) (osservandola bene andare via, abbagliato "dal Sole", accennando da un lato un incredulo sorriso)

 

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Capitolo 2
*** DIMMI TUTTO! CREDO IN TE. SEI... LA MIA BAMBINA! ***


DIMMI TUTTO! CREDO IN TE. SEI... LA MIA BAMBINA!


"Che hai oggi Hinata?"
".........."
"E successa una cosa brutta?"
"I-io....."
"Dai, coraggio piccola mia! A me puoi dire TUTTO. Ricordatelo sempre."









 
- "QUALCUNO" SE LO E' SEMPRE RICORDATO:



"Dunque eri TU che ci stavi pedinando, ieri. Chi sei!? Che intenzioni hai!?" (1) - nota a pié pagina
"I-io....."










"H-hinata?!? TU...!?!?!?"
"........"
"Ma come è possibile!? NO non può essere!! cosa pensi di..."
"M-mamma....."
"...?..."
"...mi dicevi sempre che potevo dirti TUTTO. Ogni volta... Sempre. N-non... ricordi?
"...!!!..."
 
"Ti prego, io sono..."  (abbassando lo sguardo)
"Bambina mia!!" (abbracciandola)
"...!!!..."

"Cosa... ti hanno fatto!?? Ci parlo io, con Papà!... Dimmelo!..... Dimmi TUTTO."

 





 

 
"...............e poi, lo hanno voluto morto. TUTTI, tutti quanti..............................così Naruto è..........e io.......... Anche lui era lì, io l'ho..........

".........."

"Stai con me, non ce la faccio più, mamma!!" (piangendo e tenendola finalmente stretta a sé)















- A CASA, QUALCHE GIORNO DOPO,  CON LA "PICCOLA" HINATA:



"M-mamma, perché non ho amici? Sono così brutta?"

".........."
"Scappano tutti come se sono un fantasma cattivo. Solo tu mi vuoi bene, neanche papà mi..."
"...?!..."
"S-sei... arrabbiata?"

"No, piccola mia. Ascolta bene che ti spiego una cosa." - sorrise la madre sedendosi accanto a lei - "Papà ti vuole bene, almeno quanto me sai?"
"Da-davvero!? A-allora p-perché non mi sorride più? Cosa... gli ho fatto?"
"Nulla, amore. E' solo che, non ne ha più..... il coraggio."
"Eh?!? non capisco mamma....."
"Capirai, ma fidati di me, papà ti vuole bene, non dimenticarlo mai. Ti fidi della tua mamma?"
"Sì, sempre!!" (sorridendole)
"Anche io....." (ricambiandola)

"Mamma, anche il mio nuovo fratellino mi vorrà bene?"
"Ma certo Hinata, vedrai quanto..."

 
*****




Perdonami, figlia mia. Non ho creduto in te. Come ho potuto??? Mi sono arreso alle regole. Anzi, le ho fraintese completamente. Forse volevo, ma non ho..... saputo proteggerti.
Che razza di padre sono? Io sono la causa di tutti i tuoi mali. La causa di TUTTO.
Non potrò mai espiare la mia colpa. MAI. Neanche sapendola con così largo anticipo
. Neanche riiniziando tutto infinite volte. Nemmeno se non l'avrò mai commessa.
Non sei tu che non puoi guardarmi in faccia, sono io.
Tu non hai nulla di sbagliato, nulla di cui farti perdonare da me. Il debole... sono io. Anche questa volta non ho fatto nulla per le persone a me care.
A questo punto mi resta una sola cosa da fare: LASCIARTI FARE. Ogni cosa. Tutto quello che vuoi. Credendo in "te", per una volta, e fingendo il contrario: il più totale disinteresse per..... "lei".
Perché "tu" m'hai chiesto di far così. Di farmi odiare. Di "farle" avere anche stavolta solo lui. Perché lui "ti" ha salvato, non io. E quindi ora non ho alcun diritto con "lei", a questo giro, di sostituire quel Legame.

Spero solo che un giorno, grazie a quel ragazzo, almeno "lei" riuscirà comunque per un attimo a sorridermi, perché io non sono più in grado di farlo.
Non posso più guardarvi, senza un sguardo saturo d'Odio
. Carico d'Odio verso me stesso.


CHE SIA UNA PUNIZIONE DIVINA?? SAPERE TUTTO, MA NON DOVER FAR NULLA?? SI'..... E' LA TUA GIUSTA PUNIZIONE DIVINA.











-------------------------

1. Tobi si sta palesando al cospetto della.......... madre.

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Capitolo 3
*** OFFRIAMO NOI!! BUON APPETITO!! ***


OFFRIAMO NOI!! BUON APPETITO!!


"Mamma mamma!! E' il biondino dell'altro giorno! Dai andiamo!"

(..........)



"Senti ragazzo, non ho niente contro di te, davvero, ma stavolta se non hai soldi io non..."
"Ma io... io vorrei solo....." (il discorso viene interrotto dal brontolio di uno stomaco)
".........."
"V-va bene... g-grazie per ieri signore....." - balbettò Naruto, allontandosi dal chioschetto dove sperava di pranzare. E parlare.
((questo ragazzino non ha più ness.... forse dovrei...))

"Offriamo NOI al biondino!!"
 
"??!!" -- "????"

((ma è... la bambina dell'altra volta!!))
((lo sapevo che non mi salutava, hai visto mamma??))


"Ma Senju-sama(1), lo sa chi è questo bambino?" - interrogò a bassa voce con somma sorpresa Ichiraku, guardando stranito la madre di Hinata.
"Certo che lo so!... proprio per questo(2), non crede?"
"H-ha..... ha ragione signora, accomodatevi pure!..."
 
"Ehi te, me l'hai chiesto TU di venire... e non l'hai ancora salutato! Ti pare il modo?" (rivolgendosi scherzosa alla figlia, e guardando per un attimo Naruto)
((Lei è venuta... per.....))
"B-buongiorno signore. C-ciao, Naruto-kun..."
"Uhm... eh!?... buongiorno, Hinata-sama.(3)" (sorpreso e impacciato)
"...!!..." -- "........" ("si ricorda il mio nome!", pensarono entrambi)

"Naruto eh!? Allora Ramen per tutti che ne dite?" - esclamò allegra la madre di Hinata.
"Siiiiiììììì!! non l'ho mai mangiato mamma!!" - rispose subito la piccola, osservandola entusiasta.(4)

".........." (con sguardo perso, Naruto, incupito, pensando a dove fosse... la sua)
"Allora è deciso! Ramen per tutti! Arriva subito!" - concluse il ristoratore, mettendosi subito all'opera.
"Va bene anche a te, Naruto-kun?" - chiese voltandosi l'espansiva(4) corvina.
"....." (Naruto, sempre più a terra.....)

"Eh? Naru..."
"PERCHE'?!?....."          "...??..." -- "...?!..." -- "...!!..."

"Perché tutti hanno la mamma e io no?" (una lacrima gli riga il volto)


"DOVE SONO la mia mamma e il mio papà???" -- "...?!?..." -- ".........." -- ".........." -- "Perchè nessuno me lo dice???"



"SONO MORTI VERO?????"          "...!!!!!..." -- ".........." -- ".........."



"NON guardatemi così!! RISPONDETEMI CAZZO!!!" - e dicendo così sembrò volesse fare quasi per scappare, per non sentire la risposta affermativa.
((Oh no! N-Naruto-kun...))

"Perdonami, ragazzo....." - gli sussurrò  a tempo qualcuno, una voce nuova, bloccandolo da dietro le spalle. E abbracciandolo proseguì: "Sii forte....."
"V-vecchio?!... I-io..." - rispose Naruto al Terzo hogake, che già conosceva, incrociando lo sguardo triste della bambina che gli piaceva.
((I-io... quel giorno gli ho dato della piagnucolona senza motivo... e ora sto facendo una figuraccia non posso frignare come una femminuccia davanti a lei!))

"L-lascia stare, non importa vecchio. S-sono già forte, fortissimo ti dico! M-mi... mi siete simpatici, ho solo bisogno di mangiare ok? Sto... morendo di fame.........."
((N-Naruto.....))


(dopo essersi seduti da qualche minuto) "E' pronto, quatto ciotole di ramen per i signori!"
"Itadakimasu!!"  (tutti)




(..........parlando con tutti, tranne fra di "loro"..........)

Chissà se ce l'ha con me.... se non era per me non... L'ho fatto piangere, penserà che sono cattiva che l'ho fatto apposta..........

Quindi... è vero. I miei genitori... mi hanno chiamato loro Naruto, come questa cosa qua nel Ramen. Na-ru-to, sempre meglio che.....
Grazie Vecchio, grazie Ichiraku, per avermelo detto, e spiegato. Grazie, Signora, per avermi offerto questa ciotola.
Grazie Hinata, per essere venuta fin qui. Per avermi fatto piangere. Per essere qua con me. Per avermi fatto scoprire chi sono e aver reso possibile tutto questo.

Chissa però se l'ho spaventata... gli ho urlato addosso e... gli sarò sembrato una merda, o uno scemo e una femminuccia..........



(..........andando via..........)

"Ma Senju-sama, ma quanti soldi mi sta..."
"Shh!! Per le prossime volte!... e' lei a offrire ok??"
"D'a-d'accordo signora, c-come vuole....."


"Su Hinata, saluta come si deve che dobbiamo andare."

"C-ciao, Naruto-kun..." (parlando senza guardarlo)
".........." (guardandola senza parlare)


(..........per strada..........)

"Uffa però, è un chiacchierone ma con me non ha scambiato neanche una parola!!"

"Neanche tu però, o mi sbaglio?"
"N-non è vero, c-ci ho provato all'inizio, poi però....."

"Dai su... Magari con quello che è successo non sapeva più cosa dirti!"
"Sì vabbè ma non è giusto così!... non mi ha salutato neanche stavolta mamma!!"
"Però è un ragazzino davvero interessante, e poi mi sembra ti abbia sorriso mentre andavamo via."
"Ehh!?? D-davvero!??"


((Così pare, madre, anche se sono tanto cattiva.....))
Grazie per avermi ascoltato... TRE VOLTE. (5)


*****



 
Hinata... Tu sei venuta fin qui per..... salvarmi la vita. Anzi no, l'anima.
E io da quel giorno al Ramen, solo al Ramen penso. Sai?










-------------------------

1. La madre di Hinata è..... una Senju. Non è un'ipotesi, nè una tesi. E' un assioma a priori. L'unico.

2. Proprio per questo: perché non ha nessuno; perché è il figlio del quarto hokage, che si è sacrificato per noi; perché lui stesso, avendo dentro Kyuubi, è un sacrificio per noi, e dovremmo trattarlo come un eroe. Eccetera eccetera..... E perché infine mia figlia è come lui, un sacrificio per noi. E mi ha detto tutto quello che rappresenta per lei. Lui è la persona che..... gli ha salvato la vita. Anzi no, l'anima.

3. Naruto non è ancora in confidenza con la piccola Hinata, e quindi la chiama..... Hinata-sama. Anche se non ha i genitori è un bambino educato, lui. --- ((mh? avrò esagerato a farci una nota sopra?)) ---

4.  L'Hinata della mia FanFiction era molto molto allegra. Tantissimo. Era una bambina entusiasta, ed espansiva. Con una madre come la sua, come non esserlo stati!! ((.....ma.presto però.....)
)

5. La madre della "piccola" Hinata non paga quella ciotola di ramen al mostruso Kyuubi, solo perchè glielo ha detto ora Tobi. La offre anche perchè glielo ha chiesto Tobi quando era la "piccola" Hinata. E, facendolo, ascolta l'altra Hinata che non è Tobi. In pratica quindi, ascolta "TRE" volte "due" Hinata per "uno" stesso identico momento.

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Capitolo 4
*** DOVERI, AMORE, E... LIBERTA'. SOGNO IRREALIZZABILE? ***


DOVERI, AMORE E... LIBERTA'. SOGNO IRREALIZZABILE?


Come ogni sera, la piccola Hinata era solita addormentarsi mentre la madre le leggeva un libro. Questa volta però non riusciva proprio a prendere sonno, il finale della storia proprio non le andava giù.


"Che triste..." - soggiunse convinta - "...non si può cambiare?"
"Questo? Oh no non credo, ormai è storia, è passato....." - spiegò il genitore - "E poi a me pare bello. Alla fine anche se avevano tutti contro son riusciti nel loro Sogno."
"Quale?"

"..... Stare insieme. Fino all'ultimo. Comunque sia si sono sposati, hanno dichiarato il loro amore a se stessi e al mondo intero. E anche se per poco, si sono amati veramente. Non hanno mai avuto modo di dubitarne. E proprio la loro giovane morte ne è la dimostrazione. Hanno vissuto e dato tutto se stessi, senza rimpianti."

"Sì, ma....."
           "...?..." (la madre, cercando di intuire le perplessità della figlia)
"...no, niente." (la figlia aveva qualcosa di poco chiaro in mente da replicare, ma era troppo difficile sa spiegare)

Il genitore azzardò empaticamente la risposta alla domanda:
"Penso che se non avessero avuto modo di fare tutto questo, dovendo fingere sogni e sentimenti non loro e aspettando tanto senza mai avere una riposta sincera, morendo alla fine nel dubbio o vivendo di rimpianti..... Se fossero stati ostacolati fino a questo punto... beh allora sì, sarebbe stato un finale, anzi no una storia, davvero davvero pessima, da riscrivere a tutti i costi."

La bambina ci rifletté un momento, poi rispose entusiasta, disfacendo le coperte:

"HO DECISO mamma!!"
"...?!?..."

"Devo far capire a tutti i costi a una certa persona quanto gli voglio bene. Non voglio vivere di rimpianti. Farò sempre di testa mia per far capire alle persone che voglio bene quanto gliene voglio, così se sono nel dubbio e me ne vogliono anche loro saranno felici, e potranno dirmelo. E' questo il mio Sogno."

"Ma... non era essere il primo Hokage donna, il tuo sogno??"

"Certo che essere hokage è il mio sogno! Così sarò forte e potrò realizzare i miei veri Sogni!! Papà sarà fiero di me!! E domani gli dirò quanto bene gli voglio!!"

"Brava bambina mia, faglielo... capire sempre!"  - disse tenendola per mano, con un tono di voce appena appena meno allegro, per un attimo pensierosa. La piccola Hinata non se ne accorse.

"E poi devo anche trovare un ragazzo che mi ama e se lo amo sposarmelo!! E' il mio Sogno, e papà deve essere lì con me quel giorno!!"


"Pfff!!.....((...sei proprio, come dicevi tu...))....."
"Che c'è mamma? Perché ridi?"
"No, niente. Stavo pensando a quanti bei sogni hai."
"S-sono, t-troppi?!?
"No amore. Affatto."
"....."
"E dimmi, hai già in mente un ragazzo che ti piace?"
 
"Ehhhh?? No no!! Nessuno! Notte mamma!!" - concluse l'allegra ma timida bambina, avvolgendosi interamente tra le coperte.




(..........il giorno dopo, il prossimo "libro"..........)


"Mamma cosa stai leggendo? E' bello?"
"Uhm... bello è una parola grossa. E' un mattone, roba per adulti. Ed è lunghissimo da finire, ma perché intricato e incomprensibile, più che altro. Però certi passaggi... come dire sono molto interessa..."
"Whaaahhh!!! Me lo devi leggere mamma!! C'è uno che si chiama Naruto come quel nanerottolo!!"

"Oh santo cielo!!..... ((mio dio e mo' che devo fare?!?... questo "TU" mica me l'hai detto succedeva, potevi avvisarmi no???))"


"((Scegli. E' così che funziona questo mondo. Come al solito. Nessun destino. E' tanto semplice no?))"
"((Scegliere??? Ancora?!? HINATA te sei..... PAZZA!!!))"


No. Andrà tutto bene, stavolta. Oppure tutto a rotoli, chi può saperlo, visto che follemente anche Io ho deciso di non saperlo.
Ho cambiato giusto un dettaglio, solo per aver modo di dare una seconda occasione a..... mio padre. E per scommettere... su di LUI.
Questo volevo realizzare: dare un'ultima possibilità, fare una scommessa. Dire quello che non poturo dire a Naruto: la Frase mancata.
Sì, forse sono pazza..... potevo essere un Dio e cambiare il destino in 2 secondi, e invece ho scelto d'esser Nessuno e vedere se cambia in 2 parole.....



(..........più tardi, la "piccola" Hinata, dal padre..........)

"N-non posso... essere... Hokage!??" - chiese per la seconda volta una primogenita, visibilmente delusa, al suo genitore.

"Mi stupisco non l'avessi capito da sola, Hinata. E mi meraviglierei se Tu volessi realizzare questo." - rispose severo, ma senza cattiveria, il padre. Poi motivò: "Te l'ho già spiegato altre volte, se non erro. La casata cadetta vive per proteggere noi della principale. E quella principale vive per tramandare il byakugan e proteggere proprio l'Hokage in persona, e quindi il Villaggio della Foglia. Quindi è logico che nemmeno io potrei sostituirlo, nemmeno fossi il più forte al mondo."

"S-sì. A-avete ragione. Che folle son stata. Perdonatemi padre."

".........."
".........."

"Ma... Hinata..... dovresti essere fiera di essere nata nella casata principale, anzi ritenerti fortunata."
".....?....."
"Solo un ninja forte quanto l'Hokage, è in grado di proteggere da solo proprio LUI, l'Hokage, e tutti gli altri."
".....!!....."
"La carica di successore della casata principale degli Hyuga, è quanto di più nobile e simile al titolo di Hokage. Ti ho già spiegato che le abilità innate simili alla nostra sono state causa di brutte guerre, nel passato.
E il nostro potere è talmente grande che non pretende il capriccio di essere ulteriormente riconosciuto, e di fregiarsi del ruolo di capo-villaggio. Perchè questo metterebbe paura alle persone indifese, facendogli pensare che noi Hyuga vogliamo prima o poi comandarle, o portare la guerra. E proprio quella stessa paura, potrebbe alla fine portare a una guerra. Capisci?"

"S-sì. P-più o m-meno."
"E per lo stesso motivo, per questi temibili poteri, devi sapere che rassicuriamo il popolo sigillando con una tecnica sia il reale potenziale, sia molte abilità e tecniche segrete alla casata cadetta. Le migliori, quelle ritenute più pericolose. Cosicché il nostro stesso paese non abbia mai di che temere da noi."

"M-MA p-padre è terribile!..... questo vuol dire che..."

"Per farla più semplice, noi Hyuga della casata principale non pretendiamo altro che la pace e ci ribelliamo alle ingiustizie. Lottando, per farlo. E la casata cadetta lo stesso, ma sacrificandosi, invece.
Noi siamo diversi da tutti gli altri clan, lo dimostriamo, e nessuno dubita mai di noi. Vedi di tenerlo a mente e di riflettere presto su queste parole, dato che tra poco ricomincierà il tuo addestramento; d'ora in poi sarà a tempo pieno e avrai davvero poco tempo libero, per le riflessioni. E prima di lamentarti ancora in futuro, pensa prima bene a cosa proveresti a far parte della casata cadetta."

((.....davvero poco...tempo?.....però quel libro, io.....))
"Hinata, ma mi stai ascoltando?!?"
"Eh?... s-sì..."
"Bene. E cosa avrei detto?"
"Pensa... alla... cadett..."
"Stai diritta e cerca di portare maggiore rispetto a tuo padre, prestando più attenzione e guadandolo in volto mentre ti parla!" (alzando di poco la voce e bacchettando leggermente a terra col bastone)
"Eh!?..... S-sì! A-avete ragione. Perdonatemi padre." (cercando di guardarlo ma abbassando gradualmente la voce)
"E non dare così facilmente ragione, è una presa in giro per gli stupidi. Se non hai considerazioni da fare, limitati a dire sì ai tuoi superiori, senza aggiungere altro."
"Soprattutto..." - continuò addolcendo la voce - "...non chiedere mai perdono se non serve, nemmeno a tuo padre. Rispetto e buona educazione non vuol dire debolezza e sottomissione. In caso tu abbia sbagliato davvero dì che non succerà più, e attieniti a quanto detto. E infine non usare mai quel tono di voce, usane uno fermo, composto e neutrale, soprattutto con i tuoi coetanei, o verrai giustamente presa in giro come una Hyuga che non sa tenere testa a nessuno. Non perdere mai un confronto verbale. Fai come ti ho sempre insegnato e non succederà, zittirai le persone con le sole parole."

"Sì, padre. Ho capito cosa intendete. Devo sempre mostrare con dignità chi sono." (sinteticamente a malincuore, guardandolo bene e mantenendo un tono di voce neutrale ed educato, senza alterazioni)
"Così va decisamente meglio, Hinata. Ora su va a prepararti, che tra un po' arrivano tutti."
.....((.....uffa papà, oggi è il tuo compleanno, doveva essere il giorno che IO ti dicevo quanto bene ti voglio, per sapere... cosa ti è successo..... Invece, te lo diranno tutti loro... per finta.....)).....
"Rammentatelo sempre, un perfetto ninja deve innanzitutto riuscire perfettamente a dissimulare le emozioni, anche le più profonde. Saper recitare perfettamente il suo ruolo. E' LA PRIMA REGOLA."

"Sì padre. Lo so bene. Da oggi lo farò." (recitando, di fatto, perché ancora non può certo saperlo così bene)


*****



Però  "Lei"  lo sa fare. Perfettamente. E anche lei se dovrà, lo saprà fare. Ma tu ancora mica tanto, Hiashi..........





Il mio Sogno è innanzitutto essere libera, scegliere sempre i miei sogni.
E io voglio che mio padre sia fiero di me. VOGLIO SENTIRE finalmente DA LUI..... QUELLE DUE PAROLE. E proteggere l'hokage è il mio dovere, scelto liberamente.
Ma io devo anche trovare l'Amore. Essere felice. Non voglio essere costretta a..........
Se non sono felice, come potrei mai far felice mio padre??? E sentire finalmente quelle due parole che non ha mai il coraggio di dirmi?

E' tutto un unico, bellissimo Sogno.

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Capitolo 5
*** DISCENDENZA ***



DISCENDENZA


"Ancora VOI?!!" - alzò la voce, notevolmente indispettito, il capo del più antico clan di Konoha, Hiashi Hyuga, ai due anbu che avevano osato recarsi fino alla sua palestra senza alcun preavviso,
con fare tutto tranne che rispettoso.

"P-papà!? che succede!??" - accorse la figlioletta maggiore, notevolmente preoccupata.
"Niente, Hinata. Va da tua madre, devo parlare con i signori. L'allenamento per oggi è finito."


(..........)

"Ebbene?" - interrogò a tono il padrone di casa, squadrando entrambi i tirapiedi di Danzo - "Spero che abbiate una valida ragione per..."
"Questo è il mandato dell'Hokage, come avete preteso l'ultima volta..." - interruppe Fuu, mostrandolo.
"...???..." (Hiashi, notevolmente stupito per la firma del Terzo)
"...nonostante sia al momento così distante e seriamente impegnato nella missione segreta di livello S, siamo comunque riusciti a farglielo avere." - fece notare Torune.

".........."

L'aburame proseguì, facendo leva sul silenzio nel del suo interlocutore:
"Gradiremmo una risposta immediata e definitiva sulla questione. Sarà comunque lei l'erede? In ogni caso come di consueto dobbiamo accertarci se sua figlia è sotto control..."
"In effetti, a prima vista sembrerebbe proprio la calligrafia dell'Hokage." - prese a dire Hiashi - "Bene. Farò verificare e in caso vi manderò un messaggero per farvi sapere la MIA scelta. Arrivederci!"
E concludendo così si incamminò verso l'abitazione principale, dando le spalle ai due cagnolini di Shimura.

"C-COME?? COME OSATE rifiutarvi?!!" - gridò lo Yamanaka - "Come osate disobbedire a un così semplice ordine dell'Hokage?? Voi non pote..."
"Ci sono molti modi per copiare una calligrafia!!" - si lasciò scappare di bocca il poco diplomatico padre di Hinata.
"Eh??? Cosa intendete dire??!"
"Voglio incontrare Danzo ed elencarglieli. Voglio vedere quanti ne ha. E' al villaggio giusto?"

".....!!!....." ((MERDA!!! Ma come fa a sapere?!? E ORA???)) ".....!!!....." 

"Tranquilli. Siete patetici sia come attori, sia come shinobi. Non avrei nemmeno bisogno di attivare il byakugan con voi. Come per capire se mentite, tantomeno per combattervi..."

".........." -- ".........."

"E per quanto mi riguarda, questa conversazione non è mai avvenuta e riguarda solo noi tre." - chiarì il capoclan degli Hyuga.

"...?!?..." -- "...?!?..."

"L'ultima cosa di cui ha bisogno Konoha in questo momento, è una guerra civile, e la Radice è una risorsa importante e può ravvedersi e servire ancora a lungo la Foglia.
Ma oggi è l'ultima volta che perdonerò l'accaduto. Dite a Danzo che fra le tante cose, questi occhi sanno tutto. E di starsene sottoterra, lì dove può essere utile senza bruciare. Ma soprattutto ditegli che se osa ancora provare a mettere le mani su mia figlia, se osa anzi anche solo farla pedinare, il capoclan degli Hyuga gli farà capire una volta per tutte perché questo clan non ambisce al titolo d'Hokage, e perché le abilità degli Hyuga devono essere assolutamente sigillate."

(attivando il byakugan) "E' IL MIO ULTIMO AVVERTIMENTO!! E ADESSO SPARITE!!! CHIAROOOOO!!!???





(..........)


"Ma tesoro, ti pare il caso di rischiare che scoppi un incidente?" - domandò al marito mamma-Senju, sbucata dopo un paio di minuti da dentro un albero.

"Ah!... Non ti avevo vista. Da quand'è che sei qui?"
"Dall'inizio."
"Te la sei spassata, quindi."
"Non direi, non mi piace vederti così....."
".........."


"Comunque ripeto, ti pare il caso? Il mandato probabilmente era autentico, come anche la prassi periodica di avere un profilo fisico e attitudinale su nostra figlia."
"Sì, il problema è che stavolta sfrutta l'assenza e la buona fede di quell'ingenuo del Terzo per avere altri tipi di risposte."
"Già, ma il problema è che non dovresti saperlo....."


"..... Tsk, non mi fidavo già da prima, di quel Danzo. Anche se è ovvio che riavevo indietro mia figlia tutta intera, non gliela faccio valutare nemmeno per un momento."

"Eheheh..."
".....mh?.........che c'è?"
"Sai cosa dice nostra figlia maggiore?"(1) 
"No, che cosa?"

"Che in questo caso avresti reagito così comunque."
"..........in questo caso, appunto!" - fece lui allontanandosi mestamente a lenti passi.

((Amore, per quanto ancora..........))
"Posso chiederti una cosa tesoro?" (la moglie, camminandogli di fianco)
"Dimmi....."
"Quando dicevi: se ci provi ancora il capoclan degli hyuga ti farà capire..."

"Sì, che cosa?"
"Intendevi tua figlia?"(1)

".........."
".........."

"Sì, certo, era il suo ultimo avvertimento....." (sorridendo impercettibilmente, appena appena, sforzandosi imperturbabile)
((Che bello, vederlo sorridere così! Te lo devo "mostrare" cara!(1)))


*****



Non scoppierà una guerra, se ad alta voce proteggerò ogni volta il corpo di mia figlia.
Sarà la fine del mondo se anche una sola stando zitto, non avrò protetto la sua anima.







.....((IO(1) ti avevo avvertito, di non provare più a mettermi le mani addosso. Te l'avevo chiesto..... di ravvederti. Volevo salvare persino te.)).....










-------------------------

1. Tobi, ndr. (così fino a fine capitolo: ogni volta che c'è la nota (1), ci si sta riferendo alla Hinata "adulta")

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Capitolo 6
*** ARRIVEDERCI ***


ARRIVEDERCI


"M-mamma!? chi è questo signore!??" - chiese spaventata la piccola Hinata riguardo a un tizio mascherato, avendo come un bruttissimo presentimento.
"Nessuno di cui temere, Hinata. E'... un collega, dobbiamo discutere di alcune cose. Va da papà che tra poco inizia l'allenamento."




(..........più tardi..........)


"Alzati, Hinata!" - pretese stufo e a gran voce il padre, avvicinandosi alla figlia, lì da davvero troppo tempo ormai, ancora ferma e poggiata a gattoni, nonostante lui
avesse già picchiato con forza il pavimento col suo grosso bastone.

...((un momento... non ce la faccio più... papà))...
"P-padre aspettate io..."
"HINATA!!" - urlò di nuovo lui colpendola in maniera precisa a una coscia proprio con quel legno, e smuovendo così irrimediabilmente la sua ferrea posa, facendola finire leggermente di lato.
"Se stai ferma ti colpirò più forte! E poi non devi chiamarmi padre quando ci..."

.....((...OH NOO!! CHE VERGOGNA!!...)).....

...((Hinata ma cosa ti...))...
"...sniff...((...che vergogna... io sono ...una vergogna...))...sniff..."
...((merda!!! come ho fatto a non capire?!? sono così cieco???))...


La piccola Hinata si teneva mani proprio lì, dove non poteva far più nulla per..... e aveva una gran voglia di mettersele in faccia. Ma non poteva, non poteva, erano tutte bagnate.
Si era trattenuta il più a lungo possibile, per far piacere al padre. Per fargli vedere quanto poteva andare avanti. E non fargli pensare... fosse una scusa per riprendersi.
Fino a.......... questo momento. Quello in cui si sentiva così stupida, e inutile.
Fuggiva miserevole nella sua calda pozzanghera lo sguardo del padre, col volto a pochi centimetri da terra, trattenendo senza riuscire lacrime ancor più calde, pensando a quale umiliante giudizio senza ritorno
l'uomo che amava si fosse fatto su di lei. E più si estendeva quel liquido, più esponenzialmente sconfinava l'amarezza. Era un incubo. Avrebbe voluto sparire.

...((...cosa devo dire? cosa devo fare?...non guardarmi papà...non dire nulla...non fare nulla...esci indifferente come al solito...))...

...((...cosa farei in questo caso se non sapessi che lei è... io non credo che...))...

"Hinata..."
"H-ho sbagliato padre. Non succederà più, perdonatemi."
"...((...non era questo che intendevo, l'altra volta... e  mi hai anche chiesto di nuovo perdono senza motivo. Cosa sto combinando?!?
Comunque ho capito, se non sapessi Chi sei, credo direi...))..."

"...non è successo nulla, ma l'allenamento per oggi è finito. Vai pure a farti la doccia. Hai la giornata libera."
"M-ma padre, è ancora presto, p-posso t-torna..."
"Non puoi. Non sei nelle condizioni mentali per proseguire, per oggi." - continuò con molta calma ma risoluto lui - "Sfrutta bene questa giornata per riposare, e fare quello che più ti piace."

((...ma papà io posso... potevo e.....volevo. Volevo continuare... stare con te... questo volevo. Perché mi sottovaluti!? e mi cacci via così? non ho la testa per te??
Così però... mi arrendo sul serio. Un tuo..... incoraggiamento. Dimmelo ADESSO, di insistere e continuare; perché non capisci... di cosa ho bisogno...))
"D'accordo padre. La ringrazio." - disse Hinata dopo essersi alla fine rialzata, dirigendosi poi verso i bagni. Si sentì dire ancora qualcosa:

"Forse... hai ancora bisogno di passare un po' più tempo con tua madre. Da oggi ci alleneremo un'ora in meno. Ci vediamo stasera a cena."
Ma papà..........
"Come volete padre. A stasera."




(..........in seguito, dalla madre..........)


"Stavolta non me lo vuoi proprio dire, cosa è successo?" (acconciandole i capelli dopo averglieli appena appena tagliati)
".........."

"Continuiamo quel libro su di Lui che ne dici? E' di un Sennin sai, e siamo appena all'inizio....."
".........."

"Dai su tesoro fammi un bel sorriso. Ti va un giro in bici? oppure potremmo andare al parco, magari lo troviamo."
"Umh... s-sì....."




(..........al parco..........)


.....quanto tempo che non lo vedo..... E' sempre così solo... Però che carino che è, anche se è tutto scemo... MA!! ma che fa adesso! mi sorride viene verso di me...
"Hei!! ciao Hinata! sempre allegra? E' da un pezzo che non ci si vede!"
Mi ha salutato lui stavolta non ci credo!! Finalmente mamma guarda!!... dove sei?

"Ehi Hinata! Ma stai bene? Sei sveglia o stai sognando il principe azzurro?"
"Ehh?? Sì!... C-ciao, Naruto-kun."
"SI' dici?!? Davvero?? Cavolo ma lo sai cosa ti ho detto almeno?"
"N-no, una..... stupidaggine? - divagò lei rendendosi conto e mostrando subito la lingua, girando poi il volto e incrociando le braccia fintamente offesa.
"No senti sii seria una volta..."  -  cinguettò lui attirando la sua attenzione - "...posso chiederti: che hai da fissarmi tutto il tempo?"

((.....eh?!? ma che dice quando è succe.....))
"Ahah sei diventata tutta rossa!! Dillo non è che ti sei innam....."
 


"PRESTO UN ADULTO!! QUESTA DONNA HA ROTTO LE ACQUE!! STA MALE BISOGNA PORTARLA SUBITO ALL'OSPEDALE NON C'E' TEMPO DA PERDERE!!"



"MAMMA!!!..........che succede MAMMA!!!..........PAPA'!!!..........aiuto PAPA'!!!



................................................................................................



................................................



........................



............



......



...



.


*****



Per rivedere te, così lontani dall'ospedale, senza un adulto subito nelle vicinanze. A casa. Se stavamo a casa la mia mamma mio fratello.........................
Troppo tardi. Abbiam fatto troppo tardi. E non posso più..... tornare indietro. E' un incubo voglio morire. PAPA' già non mi sopporta, ora MI ODIERA' PER SEMPRE lo so.

Mi sento così inutile, un'erbaccia cattiva, per non aver terminato quell'allenamento. Come posso... guardarlo in faccia?!? Io sono la sua più grande vergogna.
E ANCHE SE SONO FORTE, ogni volta che devo provarlo, penso a lei. Sono finita..... non sarò mai più nelle condizioni mentali per giocare a fare il ninja. Mai più.
Diventerò la vergogna dell'intero clan. Non sentirò mai, quelle due parole da mio padre. Datemi una maschera per nascondere le lacrime. Sì è un incubo voglio morire.

NON POSSO più NULLA, ho perso il mio allegro sorriso la mia Voglia di vivere..... Dov'è la mia Volontà?? Il mio Esempio da seguire?? Dov'è la mia Mamma?!?
SONO SOLA. Solo tu potevi leggermi quel libro. SONO TRISTE. Non sono più così forte senza il tuo sorriso. SENZA DI TE. MAMMA.........................



AIUTO!..... mi è rimasta solo... la mia inutile Libertà! Qualcuno mi aiuti... mi ridia il mio vero Sogno: sposarmi felice da erede del mio clan, con mio padre a fianco felice che mi sorride, per poter infine.....

.....ringraziare mia madre. Per aver colmato il vuoto del mio cuore, e a aver possibile tutto questo.

Non me ne ero mai resa conto ma..... non l'ho mai fatto, neanche una volta. Non gli ho mai detto Grazie, non gli mai fatto capire fino in fondo..... quanto gli volevo bene.

E dire che era questo il mio obiettivo, la mia Decisione. E ora..... non potrò più. Mai più. E io..... proprio per questo lottavo. Per essere come lei.

Per dimostrare che "anche qui" puoi amare, sognare e restare gentile come lei. Ed essere grato alla Vita come lei.

Ma se manca proprio questo "Grazie", a chi mi ha salvato la vita..... Se manca la base da dove ho fatto partire tutto. Il mio percorso, la mia retta via.....

tutto il resto è inutile, si sfracella. La mia Fortezza di Sogni costruita a fatica crolla in un attimo, come il più fragile castello di carta.



ODIO. Non ho mai provato così tanto Odio in vita mia, Naruto-kun. Non puoi neanche immaginarlo... è così diverso dal tuo! E' TUTTO PER ME STESSA.
Tu non c'entri niente, nessuno c'entra niente. Non posso nemmeno sfogarmi piena di Rabbia come fai tu. Ma anch'io ho una Rabbia dentro che.....
ma non posso..... incolpare gli altri. Tu sì, avresti tutte le ragioni per farlo, ma io.....
Il mio Odio sconfinato è tutto per me stessa. E la mia Rabbia infinita può solo..... "starsene zitta" in un angolo a tacere.
Perché come parla sbaglia con me, peggiora solo le cose, e teme di morire appresso a me.
Non sai come ti capisco bene, da quel giorno. Tu che eri solo fin dall'inizio, come hai fatto? LA TUA RABBIA E' ODIO. LA MIA..... COMMISERAZIONE.

Ti prego, immagina Cosa mi porto dentro. Sorridimi come lei e ricolma il vuoto del mio cuore. Solo tu puoi.


-------------------------











QUESTA VOLTA, Grazie a Lei, ci sono ancora, piccola mia. Ma Lei, ora, ha più bisogno di te.
Io ti ho lasciato, certo, ma non prima che qualcun Altro ti sorridesse. Invece quel Sorriso, Lei, l'ha perso per sempre.
Lei non è così grande. Anche Lei da sola non ce la fa, e ha bisogno di qualcuno che le stia sempre vicino.
Io quindi devo andare, e combattere al suo fianco. Però torno. Te lo prometto: torno a farti conoscere tuo fratello.

Verrò a salutarti, verrò anche solo per farti dire a voce quel grazie Grazie che mi dicevi già sempre con gli occhi.

Aspetta, aspetta e vedrai. Arrivederci, amore mio.

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Capitolo 7
*** NO!! NON DIRMI ADDIO ANCHE TU!..... (part-1) ***


NO!! NON DIRMI ADDIO ANCHE TU!..... (part -1)



"Sparisci MOSTRO!!" - "Lasciaci in pace Kyuubi!! - "Vattene VIA!!
"Shh!!... Zitti!!Lo sapete che è vietato usare quelle parole!!"


((Mostro?!? Anche mostro mi chiamano adesso??? Perché mi guardano così?!? Perché tutti mi odiano e non piaccio a nessuno???))
"IO non sono un mostro!! Sono NARUTO UZUMAKI!!!" - urlò adirato un orfano di appena otto anni - "Un giorno vedrete... ve ne pentirete, stronzi!!" - profetizzò scappando via.
Concluse proprio così, al posto del solito "sarò hokage", che non era ancora mai stato... sognato. E tra il clamore e lo sconcerto generale, la nuova sentenza di morte del Kyuubi era stata appena annunciata, ma stava già facendo il giro dei quartieri, in cerca di immediati provvedimenti.

((Ah si?!? Sono un demone?? ALLORA un giorno VI UCCIDO!!! Vi uccido tutti!! Anzi no, subito! La prossima persona che incontro se mi farà mai del male la faccio fuori! Lo giuro.))
E con tali combattuti propositi fuggiva via veloce, per scacciarli via dalla mente e non realizzarli sul serio. Le lacrime si mischiavano inconfondibilmente alla pioggia di un acquazzone appena scoppiato.




"AHIA, che maaaaale!! Sta attenta a dove vai con quella bici, o ti uccido!! - minacciò l'Uzumaki a una ragazzina con la quale si era scontrato violentemente, e che non vedeva da tempo.

è quel bambino.....
"N-non..... fissarmi così, Hyuga che non sei altro!! O... ti cavo le orbite(1), c-capi..."

Ma la bambina non aveva affatto dato peso a quelle parole, nè al pugnale che le veniva puntato a breve distanza, ma penetrava Naruto con sguardo intenso, per niente risentita, cercando di capire cosa fosse mai successo negli ultimi due mesi a quel nanerottolo così carino, senza genitori, che fin dalla prima volta l'aveva difesa davanti a tutti.

lei... quegli occhi... son... diversi... lei non mi...
((Ma cosa... sto facendo!?? I-io... s-sono davvero... un mostro??))

.....sta piangendo.
"I-io..." - balbettò Naruto, raccogliendo da terra un libro ormai bagnato fradicio, quasi illeggibile, con l'ovvia intenzione di restituirlo, a mo' di scusa, alla gracile corvina che stava ancora lì per terra, alla sua mercé. Il kunai che teneva in mano tramante, poco convinto fin dall'inzio a dire il vero, era stato, per fortuna, ben riposto.
"...Hinata io non vole..."

"HINATA-SAMAAA!!" - urlò un'adulta figura maschile, anticipato da un freddo vento assassino che non avrebbe lasciato alcuno scampo. Una schiera di anbu aveva infatti già accerchiato l'Uzumaki, e lo teneva tutto fermo, immobilizzato, sulle ginocchia e col la testa saldamente ferrata e rivolta senza pietà verso il terreno.

No!! Aiuto!! Questi... mi ammazzano!!
"Tutto bene Hinata-sama?" - ripeté l'unico adulto tra loro privo di maschera.
(Oh no N-naruto...) "S-sì, c-credo di sì." - rispose brevemente la piccola a Ko. Un anbu, forse il capo o qualcosa del genere, si avvicinò a quest'ultimo sibilando qualcosa.

"Questo bambino cattivo... le stava facendo qualcosa di male, Hinata-sama?" - disse gentilmente il protettore alla piccola.

NOOO!! Se parla è la fine!! Ti prego sta zitta!! Non parla...
"N-no. N-nulla. Si chiama... Naruto. Sono caduta. Mi stava... aiutando."
"Ehh???"

"E' la verità, Hinata-sama?" - chiese nuovamente Ko, facendole intendere che ora poteva parlare liberamente, perché ormai non c'era  più nulla da temere.

(Intanto l''anbu di prima aveva invitato lo Hyuga a capirci meglio qualcosa, indicandosi l'occhio a tic-tac)
Questi eseguì, e la corvina era ora scrutata dal byakugan, un'abilità che aveva il pregio di percepire ogni minima alterazione del chakra leggendo attraverso la menzogna.
"Lo sa che con i nostri occhi... non possiamo mentirci fra noi..." - le fece notare Ko.
"Ma è la ve..."


"E che succede stavolta??" - interrogò una persona nuova, anziana, calma ma autoritaria, che aveva assistito a tutto fin dall'inizio, compreso il pugnale di Naruto a un paio di metri dalla indifesa ragazzina.
"TERZO!! Il Novecode ha appena aggredito la figlia di Hiashi... che è ancora... spaventata." - rispose un membro della Radice, quello che evidentemente aveva autorità di parlare.

La figlia... di chi?!?
"Mmh... sei proprio sicuro..." - avvertì l'Hokage - "...di quello che hai visto e della tua fedeltà? Sappi che dovrei già punirti per la tua trasgressione e la tua incompetenza."
"Ehh? N-non... capisco, somm..."
"HAI appena trasgredito quella Regola(2) davanti ai miei occhi! E non ti eri nemmeno accorto della mia presenza. Oppure devo ritenere peggio... che te ne eri accorto??"

"No! io... perdonate le mie negligenze, Hokage-sama!" - implorò quello inginocchiandosi su una gamba sola, chinando la testa ambiguamente pentito.
Un altro anbu, uno che riteneva di poter parlare in sua vece, azzardò una timida difesa: "Noi... ci siamo lasciati prendere... la figlia di Hiashi... le sa bene che..."

"BASTARDI!!"

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"Si chiama Hinata, NON figlia di Hiashi!!" - sbraitò inaspettatamente Naruto, proseguendo fuorì di sé:
"QUANDO imparerete a chiamare la gente col suo nome, stronzi?!? Anche un idiota impara un nome, se lo sente tre volte!!!"

                                                       "......" - "......." - "......" - "......" - "......" - "......." - "......" - "......"

Nessuno aveva osato zittire Naruto, visto che non era stato l'Hokage a ordinarlo, e dato che per quel biondino questi aveva un certo, inspiegabile, riguardo. Ma non era solo questo: le parole di quel bambino avevano, anche se per un attimo solo, smosso le coscienze dei presenti. E l'anbu che teneva ben serrata e china quella imprevedibile testa, l'aveva mollata per un momento e non aveva più osato riafferrarla. E l'Uzumaki ne aveva subito approfittato, alzando più che poteva gli occhi bagnati. L'acquazzone era già finito. Erano lacrime. Fiere.

"Si può sapere che mi combini ragazzo?" - domandò severo ma in maniera alquanto apprensiva il Terzo. - "Cosa ti è successo?"
"N-niente... ci siamo solo... scontrati. Le stavo dando... un libro." - e lo alzò per provarlo, avendolo istintivamente tenuto ben saldo per tutto questo tempo.
"Questo... l'ho capito." - rispose subito l'Hokage - "Intendevo dire: cosa diavolo ti salta in mente, di andare in giro urlando che quando avrai il potere ci schiaccerai tutti come formiche."

"C-COSA?!? Io non ho mai detto una frase del genere!! Mi deve credere Vecchio!!" - gridò Naruto a voce alta. Troppo alta.
Una folla di gente accalcata nelle vicinanze, che a quanto pare si stava godendo lo spettacolo da un po', era ora in brusio, indignata nel vedere con che arroganza quel futuro criminale osava fin d'ora rivolgersi a tutti, persino il sommo Hokage. E si aspettavano da questi una qualche risoluzione definitiva. Una punizione eclatante. La speravano. Anzi no, la pretendevano. Era nell'aria.

"Bene. E cosa avresti detto sentiamo." - proseguì con fermezza il capo-villaggio.
Naruto pensò per un attimo se fosse il caso di dirgli la verità, poi proferì: "...io ho solo detto... vedrete... ve ne pentirete... stronzi....."
"Ce ne pentiremo." - ripeté l'altro incuriosito, e in modo che potessero sentire quasi tutti - "E cosa cambierebbe in buona sostanza, ragazzo?"
La folla era sempre più vociferante, fiduciosa dell'Hokage, in attesa dell'epilogo.
"Dacci una esauriente spiegazione, e falla sentite a tutti, ma senza gridare..." - concluse questi con autorevolezza - "...ma pensa bene a quello che stai per dire. Sono tutti orecchi."

 

(to be continued.....)


*****



La mia risposta? Io "sarò Hokage"! Non è vero, Hinata?



Naruto-kun, non sono ancora granché brava a mentire. Non è che ti stessi difendendo. E' che..... era la Verità.
Io ero caduta, come al solito. E tu stavi solo provando a rialzami, come sempre.
Senza saperlo non mi stavi ridando solo un libro. Mi stavi per ridare i miei sogni. Mi stavi per ridare il sorriso.

(.....)









-------------------------

1. "Cavare le orbite" non credo proprio esista in italiano. Se lo inventa Naruto che è sotto schock! :-P
2. La Regola, stabilita proprio dall'Hokage, di non chiamare Naruto con termini quali Kyuubi, Novecode, mostro, eccetera.....

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Capitolo 8
*** .....SII IL MIO HOKAGE! (part-2) ***


.....SII IL MIO HOKAGE! (part - 2)


(.....)
Naruto-kun, come fai a sorridere sempre nonostante tutto? il tuo Coraggio viene forse dalle favole?
Ogni volta mi proteggi come fosse questione di vita o di morte. Sei forse il ragazzo dei miei sogni venuto a salvarmi?
Ma soprattutto: sei tu personaggio di quel libro? Sei tu l'Eroe che porterà la pace?

Naruto-kun, la mia mamma non c'è più; quel libro non me lo leggerà più.
Ma per fortuna ci sei tu, arrivato per un pelo, che continui a raccontarmelo.
IO DEVO SAPERLO A TUTTI I COSTI!! SEI TU IL PROTAGONISTA DI QUEL LIBRO? IL PROTAGONISTA DEL MIO SOGNO?





***** ATTENZIONE: quella che segue è la SECONDA PARTE del capitolo precedente, che è fondamentale per la comprensione di questo *****




"Dacci una esauriente spiegazione, e falla sentite a tutti, ma senza gridare..." - concluse questi(1) con autorevolezza - "...ma pensa bene a quello che stai per dire. Sono tutti orecchi."

Naruto cercò velocemente di trovare una risposta onesta, e di darla, qualunque essa fosse. Forse era vero, li odiava veramente, per come lo disprezzavano senza alcun motivo; e se avesse avuto il potere chissà, li avrebbe schiacciati sul serio, per come lo calpestavano senza ritegno. Forse era il caso di ammettere quella atroce verità, e di finirla lì, la sua inutile vita. Almeno sarebbe finita in maniera teatrale. Sarebbe stato ricordato, in qualche modo.

Il biondo assunse una palese aria di sfida. Aveva in mente qualcosa di imperdonabile.

Questo si fa ammazzare!!... NO!! Non voglio Naruto!!... è vero non ti conosco... ma proprio per questo io.....
"Ebbene?" - ribadì l'Hokage, facendo intendere che una risposta troppo pensata non sarebbe stata credibile.

L'Uzumaki si guardò attorno per l'ultima volta, e credendo di dover morire incrociò lo sguardo dell'unica persona che forse non l'aveva mai odiato così, di primo impatto, senza motivo.
MA cosa... NO, impossibile!! Stava..... piangendo?? Come poteva essere?!? Per lui... o dallo spavento!??
Non importava..... grazie a lei aveva capito cosa doveva fare: chiedere scusa, pubblicamente. Quegli occhi silenti, di cui non si curava nessuno, erano troppo simili ai suoi, ed erano troppo... belli. Era di una contraddizione assurda, affiancarli a un simile spettacolo; perché forse l'avrebbero arrestato, o picchiato lì sul posto, oppure peggio, proprio lì, davanti a lei. E lei no... non meritava di rovinarsele così, quelle perle. A lacrime. Né fossero per lui, né per lo spavento. Naruto sorrise.

((grazie bella bambina... mi hai salvato la vita))
Mi sta... sorridendo? è... un addio?!? NO non è giusto non te permetto!!
Naruto prese finalmente la parola per scusarsi: "Ascoltate gente, io..."

"LUI DIVENTERA' HOKAGE!!!!! IL MIGLIORE UN EROE!! Vi pentirete per come lo avete trattato CAPITO?!?!?!"
Ehhh??? Hokage?!? Un eroe, IO!??


        ?????????????????????????????? (sconcerto e ooooohhhhhhhh!!! generale da parte della folla) 
 
"Ma che dice quella!!" - "Ma è pazza?!?" - "Ehi ma non è la figlia di Hiashi-sama?" - "Sì, è lei!" - "Dev'essere la morte della madre, poverina!" - "Shh! ma che dite?!?"
 
pazza, per la madre?!? ma allora quel giorno..... e voi la state.... Ba-BASTARDI!!!(2)

      "NO!! dev'essere Kyuubi!!" - "SI', quel mostro l'ha plagiata!" - "E' da manicomio!!" - "Aspetta, immaginate cosa può succedere se il Novecode la controlla!!"
      "NOO AIUTO!!" - "Ma è terribile, i nostri figli!!" - "AAahhhhhhh!!" - "Dobbiamo fare subito QUALCOSA!!"

mostro?!? da manicomio?!? ma che cazzo volete NOI?!?!?
"HOKAGE-SAMA?!?" - si rivolse Ko al Terzo in preda al panico, intuendo per primo e facendo ben intendere a tutti i ninja vicini che la situazione stava inevitabilmente degenerando.

    "Vogliono far nascere UN MOSTRO" - "Quei due SONO UN PERICOLO" - "Dobbiamo fermarli!!
"Va diversamente dal previsto!! Ma forse prenderò due picconi con una fava!! Anzi no, tre!!" - pensò un Danzo dietro le quinte, ben al riparo.
 
Ma io... che ho detto...?!? che ho fatto?? cosa vogliono ora??? mamma dove sei?............... Mamma!..... (Hinata era con le mani tremanti rivolte verso la bocca, e lo sguardo terrorizzato)

"Cosa farai stavolta, Hiruzen? Fammi vedere!" (Danzo)
 

Una folla inferocita, priva di ninja ma comunque assassina, si stava per gettare contro i due bambini, con l'ovvia intenzione di metterli alla forca. I molti shinobi invece, nascosti nei paraggi, erano presi completamente alla sprovvista, impreparati a una situazione simile, senza nessuno che li guidasse. Non potevano certo attaccare i civili. E nemmeno frapporsi. Si sentivano impotenti. Non avevano ordini.

Era una situazione totalmente inaspettata. Persino per Danzo, che non aveva organizzato nulla di tutto ciò ma stava sempre allerta, aspettando un valido pretesto politico o il momento ideale per ottenere il Kyuubi. E questa situazione poteva risultare favorevole, perché lui voleva anche mettere le mani anche sul byakugan e su Konoha, per mezzo di un lungimirante e programmato colpo di stato, proprio mentre il Novecode si scatenava. Il problema è che la sommossa si stava per accendere da sola, così presto, per davvero. Ma quelli della Radice, a differenza dei ninja fedeli all'Hokage, erano già stati addestrati ad agire, di fronte a una simile evenienza: durante il caos avrebbero pazientemente aspettato, e a un solo cenno di Danzo avrebbero decimato senza remore da dietro le spalle tutti i "colleghi", proprio mentre difendevano Konoha dalla Volpe. E alla fine Danzo, nel bel mezzo del disastro, all'ultimo, sarebbe intervenuto a "battere il mostro", diventandone il jinchuuriki
. Prendendo così ogni merito, acclamato da una folla ignara dei risvolti della battaglia.

Ma era una follia, per ora, uscire allo scoperto. Danzo al momento stava solo aspettando una mossa falsa del Terzo. Era forse questa? Sentì questi urlare a voce altissima:

"TUTTI i ninja si disperdano!!! Spariscano!! E' UN ORDINE CHIARO?!?!? Me la vedo SOLO IO qui!!! Via!! SUBITO!!"
(E lo fecero, tranne quelli del Ne, che aspettavano solo un segnale da parte di Danzo per sapere cosa fare)
                                                                                                                    "Tutto qui, Hiruzen? Possono andare dove vogliono, ma se Kyuubi si scatena torneranno a farsi ammazzare da lui, e poi lo controllerò. E' quasi fatta!!"

 

  "ANCHE L'HOKAGE E' CONTRO DI NOI!!!" - "UCCIDIAMOLI PRESTO!!!"
 
(AIUTO!! NO aiuto non voglio!! NON fatelo! Lasciateci stare vi prego! O IO.....)
#!#*^!!* ((HINATA tu mi hai difeso..... tu stai per gridare dal terrore.......... loro ti vogliono.... NOO!!! NON VOI!!!..... IO... IO VI UCCIDO!!)) *!!^*#!#

  "Sììì!! Finalmente è giunto il momento!!" (la Volpe)
((Merda sta perdendo il controllo!! Proprio ora doveva succedere?? Non farlo ragazzo!))
"PORTALA immediatamente in quel posto Ko!" -  esclamò sbrigativamente l'Hokage.

"NO!!" - disse una voce fulminea giunta il prima possibile, che teneva già in braccio la piccola Hinata - "Mia figlia viene con me!! Il mio clan è pronto a tutto, sta già controllando ogni singolo shinobi."

                                                                 "Merda, questa non ci voleva!"
"Allora non succederà nulla! Ma proteggi anche Naruto! Entrambi!! E' l'unico modo!"
((*- !? ...proteggi... Naruto? Entrambi?!? V-vecchio, ma allora tu.....))                                                                                                                    "NOOOOO!! Che TU sia maledetto, Sandaime!!"
              "Impossibile! Quel moccioso si sta.......... controllando?!?"
                                                                                                                   "ADDOSSOOOOOOO!!!"

"E ORA VIA anche voi!!" - intimò il Terzo agli anbu lì fin dall'inizio - "RESTO solo IO qui!!"
"Ma Hokage-sama, lei da solo....."
"VIAAAAAA HO DEETTOOO!!!!!"  (digrignando i denti ai tirapiedi di Danzo)                                                                                            "Fate come dice, non c'è più nulla da fare idioti!"

 

"Sì!!" (tutti quanti, sparendo irreperibili agli occhi della gente)
                                                                                                                                             ??????????????????????????????

                                                                                                                                   ..........

Ad un tratto divenne una situazione surreale, come miracolosa. Un centinaio di persone erano arrivate a pochi metri dal bersaglio, e se lo si videro sparire in un istante. Si erano volatilizzati tutti. Tutti tranne..... un umile vecchio, che se stava ora con le mani dietro la schiena lì al centro della piazza, con lo sguardo pensoso rivolto verso il terreno. Era chiaramente di sua sponte alla mercé di tutti. Lo stupore di un simile cambio di scena, più che altro, immobilizzò all'inizio la situazione. Ma dopo il primo momento di grande meraviglia, calò il silenzio. E in quegli istanti di silenziò, pesanti, un timore riverenziale misto a rispetto subentrò in quasi tutta la gente. Era..... l'Hokage. Diamine!! Davvero si stavano rivoltando contro la persona che li amava a uno a uno senza alcuna distinzione, come un'unica famiglia?!?

Stavano iniziando a vergognarsi di loro stessi.
E ora c'era anche la paura, perché lo shinobi più forte di tutta la Foglia aveva appena alzato lo sguardo su di loro, con convinzione. Una forte folata di vento si portò via il suo cappello.

 
((COSA..... ci vuol fare ora?" - "Non è che..." - "Ma! Ehi ma... ma cosa fa!...)) (pensiero generale della folla)


 
"Uccidetemi!!" - disse a voce chiara un anziano dopo essersi prostrato in ginocchio - "Mettete in croce me!!..... Perchè se ci serve davvero uccidere bambini innocenti, per avere la pace... Se davvero serve questo, per proseguire... Allora vuol dire che..... siamo già morti. Siamo spenti. La Volontà del Fuoco si è spenta da tempo, ed è... colpa mia. Vuol dire che..... sono stato un pessimo Hokage."


.

.....

..........   

....................    

........................................ 

...........................................................................

................................................................................................                                                         "COSA?!? Non é possibile!! Se ne vanno! Dannato Hiruzen, anche stavolta tu mi hai....."                                                                      



Umiliato, Danzo. Mostrato che pessimo e piccolo hokage TU saresti.


*****










Hinata, sei tu che hai creato il Sogno. Non il contrario. Sei la mente. Sei VOLONTA'. Tu vuoi. "Tu Puoi."
E io sono sia il Sogno stesso, sia colui che deve realizzarlo. Sono il braccio. Sono FORZA. Io devo. "Io sono forte."
Io sarò Hokage PER TE.
Per te. Grazie a te. Che l'hai pensato. Che mi hai salvato la vita.
Per te. Solo per te. Che lo vuoi. Che vuoi essere salvata.

E' il nostro Sogno. E' il nostro silenzioso Legame.
Forza di Volontà che sconfigge il destino.
Yin e Yang che possono solo toccarsi e vogliono finalmente stare insieme.
E' il nostro Nindo. Non scapperemo. Non lo rinnegheremo. Non ci arrenderemo mai.
Sarò Hokage. Vedrai CI SPOSEREMO.






Eri sola e spaventata, e nonostante tutto sei stata in grado di regalare un Sogno a un disgraziato come Lui.
Ed è per questo che il Sogno è solo dato in prestito, fino al giorno in cui ti potrà finalmente dire: "ERA SOLO PER TE".
Lui lotta ogni giorno, ma per cosa esattamente? Per avere in futuro l'accettazione forzata di tutti, o mantenere la stima incondizionata di qualcuno?
Egoisticamente per il suo ego, o generosamente per la felicità di qualcuno?
Tutti possono dire alla fine ipocritamente "sei bravo", "ti vogliamo bene". Ma difficilmente una persona ti dirà con affetto sincero "sei tutto per me", "ti amo".

Naruto non lotta per essere Hokage, per la stima di tutti. Naruto lotta per un "TI AMO", per la felicità e l'amore di una sola persona.

Perchè ci potete giurare, che NON GLIELA LASCIANO SPOSARE.
Perchè SE IL SUO SOGNO E' QUELLO..... COL CAVOLO CHE CE LO VIENE A DIRE. Neanche a lei lo dice...
HINATA NON ESISTE, nella vita di Naruto.
VOGLIO ESSERE HOKAGE, ci viene a dire. Ma hokage non è lo scopo. HOKAGE E' IL MEZZO INDESPENSABILE DI UN SOGNO D'AMORE.


VOGLIO ESSERE HOKAGE = IO VOGLIO SPOSARTI









-------------------------

1. Sta parlando l'Hokage, a Naruto. E' la frase conclusiva del capitolo precedente.
2. Naruto non sapeva che la madre di Hinata fosse morta di parto dopo il trasporto in ospedale. (capitolo 6: "Arrivederci")
C'è da immaginare che nella concitazione del tardivo soccorso l'abbiano subito allontanato, senza permettergli di seguire la situazione. Quindi lo sa proprio ora, in questo modo, dopo due mesi che non vedeva l'amica. Ed è furioso, sentendo come venga insultata per il fatto di essere orfana.

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Capitolo 9
*** UN PADRE CATTIVO ***


UN PADRE CATTIVO


Era tutto appena finito. Naruto e Hinata si trovavano da pochissimo al riparo, in un posto tenuto all'oscuro e arduo da raggiungere senza saperne il percorso, sebbene fosse nei pressi del villaggio.
Ne erano a conoscenza in pochissimi, ed era adibito a situazioni di emergenza, grave pericolo, o questioni della massima segretezza.
Era il luogo dove la casata principale avrebbe difeso a tutti i costi il byakugan in caso di assedio o disordini.

Ma era anche il posto dove era stata stabilita la nascita di Naruto Uzumaki.....



(..........)

"Stupida TI RENDI CONTO di quello che hai fatto?!?....." - inveì il padre di Hinata proprio nei suoi confronti, accennando quasi un ceffone alla corvina,
                                                                                           che era stata da poco messa giù per terra e che in verità avrebbe voluto subito saltargli addosso dalla gioia.

Il genitore infatti l'aveva protetta e tenuta in braccio per tutto il tragitto. E aveva detto con la massima apprensione possibile: "Mia figlia viene con me!". Così aveva detto...
Si era sentita difesa e meno infelice dopo molto tempo, grazie a lui. Perché quindi ora la intimoriva così, e la costringeva a tenere gli occhi chiusi e ben stretti per paura di uno schiaffo?
Sarebbe stato il primo. Intanto però, per la prima volta, le aveva dato della stupida.

".....TI RENDI CONTO o no??....."

Erano due mesi che si sentiva fissata dal padre con odio crescente, un disprezzo misto a delusione per i sempre più scarsi risultati negli allenamenti.
Forse era questo che pensava realmente di lei? Che fosse una stupida e una inetta? Una VERGOGNA?
Probabilmente l'aveva salvata perché comunque era suo malgrado sua figlia, colei destinata genealogicamente, e non per merito, a proseguire la stirpe degli Hyuga.

".....Ti ho fatto una domanda! HINATA!!"

Il fatto grave, in tutto ciò, era il tono e tipo di voce del padre: non poi troppo alto, ma che lasciava forse trapelare il disappunto totale, un certo ben definito disdegno per lei.
Inoltre una cosa ancora più pesante, è che la stava quasi umiliando senza curarsi affatto di Ko e degli altri due Hyuga della cadetta giunti e presenti in quella stanza. Come se non importasse nulla che tutta la casata presagisse con certezza come fossero mal riposte le speranze di un intero clan su di lei. Perché una cosa era ovvia: ORA TUTTI AVREBBERO SAPUTO che bassa stima di lei avesse il padre.

Ma volete sapere LE DUE COSE PEGGIORI di tutte? Hinata non faceva altro che pensare alla madre,e in quella stanza c'era anche Naruto, tenuto preventivamente in disparte e di cui non stava curando nessuno. Che anche il biondino la stesse odiando, per quello che lei gli aveva fatto passare con quegli anbu, e rischiare poi con quella folla?
E la madre? Chissà che sequela di angosce o delusioni le stava dando! Perché la madre..... la stava maledicendo dall'oltretomba o era semplicemente disperata per lei?!?



Frastornata da simili scheletri, la piccola Hinata si chiuse a riccio in silenzio, come aveva iniziato a fare da due mesi a questa parte. Stava sempre più divenendo un'abitudine. Una difesa.
E Naruto faceva lo stesso, rimaneva zitto, sconvolto dal cambiamento dell'amica, tra l'altro intuendo bene che un suo parlare avrebbe potuto solo che peggiorare ulteriormente la situazione.
A un certo punto però, il capoclan degli Hyuga, davvero irritato dal mutismo della figlia, comunicò a tutti con disgustata rassegnazione:

"Vi prego tutti di uscire di qui e lascarci soli. E' lenta al dialogo e restia al confronto, ed è davvero incapace di esprimersi in presenza di più una persona."
"...papà... davvero ti faccio schifo fino a questo punto? dimmi che stai recitando... dimmi che c'è una ragione per tutto questo..."
"Ma è uno stronzo!"
- pensò Naruto, stringendo con rabbia in una mano la copertina dellibro dell'amica, quel libro fradicio e malconcio che per qualche ragione sentiva di dover custodire e non lasciare in giro per nulla al mondo. Forse, semplicemente, aveva intuito che per Hinata dovesse essere davvero molto importante. Ad ogni modo, per via della concitata fuga,il biondino l'aveva colpevolmente perso di mano chissà dove, quel libro, staccatosi da quello che unicamente ora rimaneva di esso: il suo titolo.

"Hiashi-sama, non le pare... di esagerare?" - domandò timidamente Ko al suo superiore, in riferimento all'alquanto brutale giudizio sulla figlia.

((Ma se è quello che vi aspettate io faccia...))
"No, affatto! Sai che è così! E lo sa anche lei." - confermò il padre con tono ora neutrale - "Vi ho solo chiesto, gentilmente di uscire. Devo darle di nuovo una lezione."
"Cosa?!?"  - si interrogò nervosamente Naruto.
"...tu non mi hai mai dato una lezione, papà..."- rifletté Hinata, tra sé e sé.

"Ma... Hiashi-sama, cosa intendete?"
"Ovviamente solo a parole....." - specificò lui.
"...stai recitando, papà!? cosa succede?"
"D-d'accordo, come volete." - si limitò a dire stavolta Ko.
I tre della cadetta si apprestavano dunque a uscire, non prima di aver preso in consegna Naruto.

"COL CAZZO CHE ME NE VADO STRONZO!!" - scattò finalmente il biondino a difesa della coetanea prima di essere portato via di peso o anche solo toccato, stupendo non tanto Hinata o suo padre, quanto i tre della casata cadetta presenti.

"COME OSI razza di delinquente?!?" - sbucò fuori uno dei due Hyuga che non s'era ancora pronunciato - "Ma lo sai con chi è che stai parlando?"
"SI' che lo so, con chi sto parlando!!" - si fece avanti lui - "Con UN PADRE CATTIVO!!"
"........" -- "...?!?..." -- "...!!..." -- "...!!..." -- "...!!..."
Di fronte a questa sentenza del giovanissimo Uzumaki, calò per un poco il silenzio. Poi però l'unico adulto che non aveva ancora parlato, consigliò con fare pacato tentando di persuaderlo:
"Ti conviene ritirare quello che hai detto, piccola peste. O preferisci finire in prigione?"
"Io non ritirò mai le mie parole!" - proclamò lui per la prima volta, atteggiandosi come se fosse una sua frase tipica, con il pollice ben al centro del petto.
"E lo dirò fino alla nausea!!" - proseguì - "Io non sono né una peste né un delinquente, e lui è padre cattivo!" - e indicò con l'indice, per concludere - "Un genitore così è meglio perderlo che trovarlo!"

"NARUTO UZUMAKI!" - esclamò a sorpresa la piccola Hinata con voce sostenuta, per poi pentirsi subito abbassandone drasticamente e timidamente il tono, distogliendo lo sguardo da lui. Concluse ad ogni modo controvoglia il suo intervento: "N-non dire... stupidaggini... p-per favore. Un genitore è m-meglio trovarlo... che perderlo. N-non sai proprio... di cosa parli..."
Naruto si rese conto della sua ottusità, e tentò di metter assieme due parole per scusarsi e far intendere alla coetanea che voleva semplicemente stare dalla sua parte. La piccola però tagliò corto, tristemente:
"T-ti prego, ora esci... n-non ti ci mettere... anche tu..."

Questa richiesta era stata posta in maniera gentile, e per davvero, come un favore; la bambina era evidentemente provata e tratteneva a stento una crisi di panico.
Intanto nella sala si rimuginava già su quel anche tu... era un chiaro segno di confidenza, e tutti si stavano chiedendo quando e come fosse stato possibile che i due bambini avessero stretto amicizia.
Tuttavia i tre della cadetta se lo dovettero continuare a chiedere fuori, perché il capoclan degli Hyuga aveva fatto cenno di uscire lasciando che fosse lui a vedersela con quell'impertinente di Naruto, che prima che se ne potesse rendere conto fu esaudito nella sua richiesta di non uscire a forza da quella stanza, restando così da solo con i due membri dalla casata principale.


*****





"Voglio ritrovare l'amore di un padre. Sapere se è esistito. Non solo "lei" che è così piccola, ma "anch'io" che so molte cose, ancora non sono riuscita a capire se ha mai creduto in me.
Lo scoprirò quel giorno. Perché ho scelto un mondo vero, non predeterminato. Ripercorrerò gli stessi passi fidandomi di mio padre, per avere finalmente la possibilità di scommettere su Naruto.
E se anche stavolta sarò portata via, se anche stavolta mio padre sbaglierà, o se Naruto fallendo impazzirà.....
.....se non sarò stata in grado di aiutarli, allora vorrà dire che è così che doveva andare e spariremo tutti nell'Oscurità."



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Capitolo 10
*** UN BAMBOCCIO CATTIVO ***


UN BAMBOCCIO CATTIVO


"Si può sapere che hai da spartire con mia figlia?" - interrogò appena possibile il padre di Hinata al piccolo Naruto, avvicinandosi a lui e adombrandolo, e sollecitando subito minacciosamente alla risposta.
Intanto la corvina era rimasta al lato opposto della stanza, e teneva lo sguardo fisso verso una parete, in piedi, stordita. Aveva compiuto un'incredibile sforzo su se stessa per tirar fuori in precedenza la voce, e ora era tornata nel suo mutismo, aggiungendo a esso un disperato tentativo di sordità, una gran voglia di non vedere e ascoltare più nulla, vagando per chissà quali pensieri chiarificatori.
Era sull'orlo di uno svenimento, trattenuto soltanto per orgoglio.

Il piccolo Uzumaki dal canto suo era ora abbastanza intimorito dalla ostile figura che aveva dinnanzi a sé, e dopo aver guardato per un attimo con angoscia il fantasma di Hinata,
cercò comunque di pronunciarsi, a balbettii: "I-io... i-io sono un suo..."
"Spero non oserai definirti un suo amico." - anticipò lo Hyuga, severo, spiegando subito:
"Un amico non punta mai senza motivo il suo kunai contro un amica. Un ragazzo non minaccia di morte senza motivo una ragazza."
"......." - Naruto rimaneva in silenzio, turbatissimo da questa verità, senza fra l'altro minimamente chiedersi come egli facesse a sapere.
"Sono suo padre ho i miei seri motivi per sgridare mia figlia... Tu invece sei solo... un BAMBOCCIO CATTIVO!" - concluse lui, sprezzante, imitando volutamente il frasario del biondino, nonché il tono e il livello semplice del discorso. Gli scopi dello Hyuga erano molteplici, e forse tra questi c'era anche quello di dare una lezione al ragazzo, che continuava a stare zitto, con sguardo chino, non avendo nulla da replicare.

La piccola Hinata intanto dava quasi le spalle a entrambi. Aveva iniziato, sommessamente e in silenzio, a lacrimare trattenendo i singhiozzi, senza che per un po' se ne accorgessero.
Ma ora si poteva sentire con distinzione, la bambina era in fragorosamente in pianto, scombussolata; sia perché la ferivano l'umiliazione appena subita e l'attuale confronto tra Naruto e il padre, ma soprattutto, di gran lunga, perché non aveva altro in testa che la figura della madre.
Il capoclan degli Hyuga quindi si decise a richiamare l'attenzione della figlia, invitandola con un certo garbo ma senza repliche ad uscire. Questi era abbastanza vicina alla porta, quindi obbedì senza fiatare, e con una certa celerità, anzi, sparì di scena. Sembrava proprio quello che si augurasse di poter fare. Sparire, per poter finalmente piangere a dirotto senza che nessuno giudicasse infantile e inadeguato il suo strazio.
Fortunatamente non c'era nessuno a origliare, lì fuori, e la ragazza ritrovandosi da sola si sedette a terra chiudendosi a riccio, standosene a qualche metro ma comunque nei pressi dell'entrata, per non rischiare "incontri" e versare nervosamente tutte le sue lacrime. In silenzio, con disperazione, ma anche... Rabbia. Senza che nessuno potesse capire, in quel silenzio... che voglia di GRIDARE avesse.

(.....)

"Guardami negli occhi, se ne hai il coraggio." - pretese il capoclan degli Hyuga, riprendendo con il piccolo Naruto il discorso che era stato per un poco interrotto.
Il bambino, al suono della parola coraggio, provò a tenere su la testa, ma senza riuscire a incrociare perfettamente lo sguardo dell'uomo.
"Te lo spiegherò una volta sola, nel modo più semplice possibile..."  - iniziò a imporsi quest'ultimo, proseguendo impietosamente - "...sei un pericolo, per mia figlia! Un porta grane. Sei odiato della maggior parte della gente perché sei cattivo e porti sfortuna, e infatti ogni volta che mia figlia ha a che fare con te, le succede qualcosa di orribile."
Il piccolo Uzumaki se stava in silenzio ferito, capendo il senso del discorso, e persuadendosi potesse avere un fondo di verità comprovato dai fatti.

"Chi prende le difese di una persona odiata, è in genere destinato a essere odiato..." - proseguì il padre di Hinata, cercando di mantenersi comprensibile per un bambino di otto anni e mezzo -
"...ma per noi Hyuga, prendere le tue difese, non vuol dire solo essere odiati, equivale ad alto Tradimento."
Naruto ora aveva uno sguardo davvero interrogativo, avrebbe potuto perdere il filo del discorso, necessitava di una spiegazione.
"Noi del clan Hyuga siamo il clan più potente, nobile e antico del Villaggio della Foglia. Il clan che ha come dovere quello di proteggerlo. E tu sei..... un pericolo per tutti." - disse con leggero sforzo l'uomo, motivando poi - "Perché porti sfortuna e quindi disastri. Per noi Hyuga quindi, che non possiamo fare quello che ci pare, stare dalla tua parte equivale a Tradimento. E la pena del tradimento... è la morte."

Il piccolo Naruto era sconvolto, tutto questo era davvero troppo, per lui.
"I-io... d-davvero, n-non capisco..." - rispose amareggiato, cercando di mantenere un certo contegno - "...ci ero arrivato anche da solo, che tutti mi odiano per qualche motivo. E lei mi sta dicendo che è perchè porto sfortuna e sono un pericolo. Giusto?"
"E' esatto."
"Sì ma... mi sa dire almeno perché senza che lo voglio porto sfortuna e sono un pericolo? Mi sa dire veramente perché tutti odiano?"

".........." - Hiashi rimase in silenzio, non poteva certo rivelargli che dentro di sé aveva il Kyuubi. Non ne aveva il permesso, e quel bambino non aveva ancora (in apparenza) la maturità e la forza d'animo per affrontare una simile verità.
Naruto però si espresse: "Lo sapevo... sono tutte cavolate. Neanche lei sa rispondermi. O forse c'è qualcosa che non devo sapere?"
Il padre di Hinata rimase alquanto impressionato: "Forse sto sottovalutando questo bambino; non sembra avere otto anni, non è stupido come sembra... Anche lui dev'essere cresciuto in fretta."

"I miei genitori... erano dei criminali?" - azzardò con ansia il ragazzo, temendo questa ipotesi e confidando, stavolta, in una risposta precisa.

L'uomo non sapeva più bene come rispondere, ma provvidenzialmente aprì la porta l'Hokage, che fece subito presente di aver ascoltato buona parte della conversazione, e di non aver potuto fare altrimenti.
"Mia figlia?" - chiese subito lumi il primo degli Hyuga al Terzo, che accennando un sorriso rispose lisciandosi la barba:
"Ci ho scambiato due frasi appena. Dice di aver ricordato le parole di sua madre e si è fatta forza. Il clan la sta scortando alla vostra residenza. E tutto sotto controllo ormai."
Naruto intanto sembrava guardare il capo-villaggio in attesa di mille risposte.
"A questo punto non c'è più bisogno che io stia qui." - osservò Hiashi, che prima di uscire salutando formalmente l'Hokage, ammonì per l'ultima volta il biondino:
"Ricordati bene quello che ti ho detto oggi: sei un pericolo, per gli Hyuga. E una sventura, per mia figlia. Un pericolo. Se non sei il moccioso che sembri, d'ora in poi STALLE ALLA LARGA. Se non lo farai, ti farò sbattere immediatamente in prigione per averla minacciata di morte."

Il piccolo Naruto pensò ingenuamente che l'avvertimento di quell'uomo dovesse essere vero, e fosse anzi condiviso dall'Hokage, visto che egli rimase serio e non aveva obiettato nulla in un sua difesa.
E ora era rimasto da solo con lui, con quello che sperava sarebbe stato anche stavolta il suo avvocato difensore.


*****




"...fidati di me, papà ti vuole bene, non dimenticarlo mai. Ti fidi della tua mamma?"

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Capitolo 11
*** SI', SARO' IL TUO HOKAGE!! ***


SI', SARO' IL TUO HOKAGE!!


"Vecchio, mi dica due cose..."
"Certo, ragazzo."

"Chi erano davvero i miei genitori?
"Beh... non li conoscevo bene personalmente..." - abbozzò serio - "...ma essendo l'Hokage..." - e qui sorrise - "...so per certo, che erano due ottimi ninja. Sono morti da Eroi, per difendere il Villaggio."
"Dunque erano, due ottimi ninja..." - si ficcò in testa il futuro shinobi.


"E poi, l'altra cosa che volevi chiedermi?" - affrettò il Terzo, interessato ma anche voglioso di poter vergere altrove il discorso.
"E'... è v-vero quello che afferma la gente? e ciò che dice il padre di Hinata?" - s'informò Naruto atteggiando calma ma senza riuscirvi troppo.
"Sarebbe?"
"Che porto sfortuna, e sono una sciagura? E che gli Hyuga non possono essere miei amici, e che quindi l'ho messa in pericolo?
"...?..."
"....."

L'Hokage socchiuse per un attimo gli occhi, poi prese un bel respiro e iniziò a spiegare: "Ascolta, Naruto... sebbene tu non sia di alcuna minaccia per il villaggio, in effetti questo è quello che la maggior parte della gente crede. Neanche io so bene il perché sia successo, però... per via questa idea sbagliata sul tuo conto, c'è di vero che di la vita di Hinata si è trovata di fatto a rischio."

"Quindi è vero, l'ho messa nei guai..." - drammatizzò il biondino tra sé e sé. Il Terzo aggiunse: "Oltretutto suo padre è il capoclan degli Hyuga, sai cosa significa questo?"
"Sì, me l'ha appena spiegato lui, sono nobili e proteggono il villaggio dai pericoli. Non sono uno stupido cavolo!" - rispose l'altro indispettito, mascherando un velo di tristezza.
"Io invece sono considerato una rogna..."

"Bene." - proseguì l'Hokage - "E sappi che probabilmente suo padre non pensa veramente quelle cose di Hinata, ma ha dovuto mostrarsi così furioso con lei per finta, affermando di darle subito una lezione a parole lui personalmente, per proteggerla in futuro dalle regole e dal giudizio del suo clan."
"........... Eh?? Non capisco a me sembrava così serio!
Da quale giudizio?"
"Nessuno, non ti preoccupare." - tranquillizzò l'anziano uomo divagando - "Comunque son convinto che ha agito così perché non si potesse più aggiungere altro alla questione. E vedrai presto dirà che Hinata ha capito bene e da sola di aver sbagliato, e che è l'ultima volta e non ricapiterà mai più una cosa del genere."
"Mi starà odiando a morte... l'ho minacciata l'ho fatta piangere e l'ho messa nei pasticci con la sua famiglia..." -  rimuginò lentamente il biondino.

"Ascolta ragazzo... mai più intesi? La cosa è seria non so se hai capito bene la gravità della situazione e cosa sto cercando di dirti... hai compreso per il suo bene cosa devi fare?..." - alludendo ovviamente al fatto che bisognava starle lontano - "So di chiederti molto, ma almeno per un po' di tempo è meglio..."
"Va bene va bene! Ho capito devo starle alla larga!" - rispose celermente il ragazzino incrociando le braccia stufo. Poi però spiegò cosa 
aveva davvero inteso "lui" di tutta questa inaccettabile faccenda:

"Chi prende le difese di una persona odiata, è destinato a essere odiato, giusto?"  - dettò retoricamente il biondo, scandendo lentamente le parole che aveva pronunziato neanche mezz'ora prima il padre di Hinata.
"Non ti sei resa conto di questo? cosa ti è saltato in mente, di prendere le mie difese... stupida!..."
Il Terzo rimaneva in attesa, tendendo le orecchie incuriosito su dove volesse andare a parare il piccoletto.
"Hokage, eh?... come il vecchio..."
"Però se fossi amato e rispettato da tutti, per i miei amici non ci sarebbe più alcun problema no?" - domandò rivolgendosi stavolta al suo interlocutore. Hiruzen non poté far altro che annuire.

"...un Eroe come i miei genitori, il migliore di tutti come vuoi tu? sì, ma non possiamo entrambi! perché io? eri te che volevi essere Hokage, lo volevi tanto... FORSE..."
"NONNO-HOKAGE, mi dica un'ultima cosa!!" - scattò il ragazzino, al quale era venuta un'intuizione fenomenale.
"Ti do retta anche se non urli, Naruto..."

"Mi dica perché Hinata non può diventare capo-villaggio, mi dica la verità!!"
Il Vecchio, impressionato dalla conclusione del biondino, ci mise un po' a rispondere, banalmente, che era una regola del clan Hyuga, e che la famiglia di Hinata in particolare vive proprio per proteggere l'Hokage.

"Proteggere, l'Hokage? Hinata mi hai protetto urlando che sarei diventato Hokage! Dunque mi hai protetto dicendo che mi vuoi proteggere? Sei proprio... una stupida....."
"Che regola idiota! Non è giusto che uno Hyuga non possa diventare Hokage! Quando sarò Hokage sarà la prima cosa che cambierò!!"

"Ehh?????"

Sì HO DECISO il mio Sogno vecchio!!" - esclamò il piccolo Naruto con un'allegria che non era stata mai così sincera prima d'ora - "E non ci saranno più problemi Hinata non potrà più dire che diventerò Hokage, perché SARO IO DIRLO!!"
E lo grido ad alta voce, battendosi bene il petto e lasciando a bocca aperta il Terzo. Egli infatti era stato clamorosamente anticipato dal biondino. Perché? Perché il vecchio aveva già progettato da tempo di invogliare il ragazzino ad entrare in accademia (ed era una decisione che era stata presa una settimana prima di questo "pasticcio", in via definitiva, dagli alti vertici di Konoha).
Ma egli non aveva ancora proposto questa idea al piccolo Naruto, anche se pensava bene di poterlo convincere buttandola giù di provare a diventare "un ottimo ninja come i suoi genitori", dimostrando così a tutti chi era. Il Terzo quindi voleva cogliere l'occasione ora, si era battuto per lui per questo, avvalorandone l'utilità anche "politica".
Ma il biondino l'aveva preso totalmente in contropiede, aveva stabilito tutto da solo. E non voleva sentire ragioni!

Hiruzen tuttavia non si mostrò entusiasta come avrebbe sperato l'Uzumaki, a sentir parlare addirittura di "Hokage", anzi tutt'altro fece presente che era il momento di tornare a casa, e lo riaccompagnò personalmente per le vie principali di Konoha.
Lungo il tragitto il bambino, curiosissimo, smaniava per avere quante più notizie possibili sull'accademia: chi erano i professori, com'erano le lezioni, quanto sarebbe durata.....
In più, siccome non era difficile da ipotizzare, pose un'ultima domandina e ottenne una splendida conferma: sì, ovviamente anche Hinata sarebbe entrata all'Accademia Ninja!
Il Terzo, che lo vedeva fin troppo euforico, gli rispiegò ancora una volta che comunque non avrebbe dovuto darle alcuna confidenza, perché altrimenti sarebbero risorti i problemi, e a farne le spese sarebbe stata soprattutto lei. Naruto rispose innervosito di non trattare più d'ora in poi da scemo il suo successore al titolo di Hokage, ma comunque promise.

E spiegò, anche, perché bisognava credere nella sua promessa: "Uno che non mantiene la parola data, non all'altezza di diventare Hokage!"
Naruto era così entusiasta! decisissimo. Irremovibile. Nessuno gli avrebbe fatto cambiare idea.
Durante il ritorno a casa, ripeté "SARO' HOKAGE" una almeno una dozzina di volte.
E ad ognuna il suo cuore di bambino viaggiava finalmente lontano con la fantasia, e cantava tra sé e sé:

"Vedrai... ti dimostrerò che hai ragione su di me, che non hai corso un pericolo per niente. E quando sarò Hokage potrò venire da te a chiederti scusa e a ringraziarti.

                                                                                     E tu potrai venire da me A SFIDARMI per il titolo di Hokage!!"

 
Il Sandaime, pur senza credere minimamente che quel tappetto sarebbe mai diventato capo-villaggio, aveva però iniziato a sorridere a una simile idea. Che proprio il ragazzino-volpe riuscisse in quest'intento.
In fondo... era figlio di un ottimo ninja!
E così non gli negava affatto il suo supporto, augurandogli tutto il bene possibile, ma al contempo si fumava nervosamente la sua pipa, presumendo quanti nuovi problemi sarebbero sorti.


Il ragazzino dal canto suo non afferrava ancora che quello che lo rendeva più gioioso, in tutto ciò, era che, pur se non avrebbe potuto parlarle, avrebbe rivisto tutti i giorni Hinata in accademia.


*****




Nessuno mi aveva dato un Sogno. Tu l'hai fatto e l'ho preso non per tenermelo, ma per potertelo restituire. E' questo "Il Sogno dato in prestito".

(era questo il senso della "saga" e del suo titolo, spero vi sia piaciuto come finale a effetto che non sia già un Sogno d'Amore, ma una sfida per il titolo d'Hokage! :-P)

 

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Capitolo 12
*** NESSUNO, IL GIUDIZIO CHE ANDAVA EVITATO ***


NESSUNO, IL GIUDIZIO CHE ANDAVA EVITATO



"Sappi che probabilmente suo padre non pensa veramente quelle cose di Hinata, ma ha dovuto mostrarsi così (...) per proteggerla in futuro dalle regole e dal giudizio del suo clan."
"........... Eh?? Non capisco quale giudizio?"
"Nessuno, non ti preoccupare."



(.....)


"Chi prende le difese di una persona odiata, è destinato a essere odiato, giusto?"


(.....)


"Vedrai... ti dimostrerò che hai ragione su di me, che non hai corso un pericolo per niente. E quando sarò Hokage potrò venire da te a chiederti scusa e a ringraziarti."

                                                                                   

(.....)


Quando sarai Hokage? .....
keheheh.

Uzumaki, ti controllo ogni giorno della tua vita. Ti mostri allegro, ma rimane il fatto che tu e "il motivo della tua Forza" dovete stare lontani, con tutta la sofferenza che questo comporta.
E' una tortura che mascheri bene. Anche a te stesso. Lo era da subito. Non hai mai potuto, e quindi voluto, pensare a lei come alla parte fondamentale del tuo Sogno.

Hai dovuto sempre più alleggerire il peso di quel "potrò venire da te". A poter dire un "ti amo" senza che il mondo possa estorcertelo.

Finché non è stata lei a dirtelo, a venire da te per prima, fregandosene delle regole. Sacrificandosi per non farti morire senza prima aver sentito quelle due parole.
E tu... hai dovuto esigere disperatamente il mio chakra per salvarla.
Perché se la tua amica morisse assassinata senza amore per colpa del mondo, questo causerebbe troppo Odio nella tua vita.

La guerra non farà altro che portarti sempre più vicino a quel momento.

Questo è successo, a quella donna. Vederti assassinato senza amore per colpa del mondo. E io ho deciso di aiutarla, di essere un tutt'uno con lei, perché mi ha chiesto come mi chiamavo.
E perché non ha preteso il chakra della Volpe, ma ha chiesto l'aiuto di Kurama.
La Volpe non sarebbe mai caduta così in basso da farsi influenzare da un bambino, ma Kurama sì.
E la guerra che 
quella donna sta scatenando per te, è una guerra di soldati che ci sarebbe comunque stata, e che ti porterà a rinunciare a tutto e a scatenare una guerra morale per la ragazza.


Hokage..... keheheh.


*****


Il mio cuore di bambino aveva già capito perfettamente che questo Sogno era "grazie a te".
Ma non poteva andare in giro a dire a tutti che era solo "per te".
E alla fine dovrà ammettere a se stesso che..... "sei te".

Io avevo compreso fin dall'inizio che c'era una persona bellissima e speciale che mi guardava con occhi diversi.
Come fare a non notarla? Non sono uno stupido e non cercavo altro... Mi guardavo attorno, e scorgevo solo odio, derisione e sfiducia.

Ma tu hai creduto in me fin dall'inizio. Non hai mai riso di me. Mi guardavi sempre le spalle coi tuoi sentimenti.
E io..... avrei sempre voluto parlare di più con te. Stare in tua compagnia il più a lungo possibile, finché anche tu lo volevi.

Eri adorabile, vederti mi riempiva di gioia, il mio vero desiderio di bambino non era essere "l'Hokage di tutti", ma essere "il tuo Eroe".
Ma non potevo... non potevo.....
Ho compreso presto chi eri... una Hyuga, LA BELLA principessa delle fiabe.
Ho saputo a tradimento chi ero io... il Kyuubi, LA BESTIA dei film dell'orrore.
Semplicemente, ho capito da subito che non eri cosa per me. Che eri troppo. Che stare al tuo fianco significava esporti alla mia stessa ignobile sorte.

E IO AVEVO RIBREZZO... RIBREZZO IMMAGINANDO IL TUO VOLTO SEGNATO IN FRONTE e GLI OCCHI PER SEMPRE BAGNATI DAL RINNEGAMENTO.

Io... mai e poi mai ti avrei permesso di farti odiare a causa mia, e di farti chiamare reietta e perdente come me. Io volevo proteggerti dal mondo intero!

Io non ero cieco, ti ho vista perfettamente. Quando in classe facevo una figuraccia e tutti ridevano di me, li guardavo tutti con odio tranne te, perché sapevo che eri triste.
In tre anni di accademia è sempre stato così.
E io li odiavo per questo, perché TU eri triste. Perché non potevo mai avvicinarmi a te, altrimenti avrebbero riso anche di te.
E perché ti deludevo, e facevo l'ennesima figuraccia davanti a te, col terrore di perdere prima o poi la tua stima.

E IO AVEVO ORRORE... ORRORE IMMAGINANDO IL TUO VOLTO SCOMPOSTO PER LA PRIMA VOLTA E PER SEMPRE IN UNA RISATA DENIGRATORIA.

Io volevo che le cose rimanessero sempre così. Che il nostro Legame fosse come te, trasparente come il vetro, e non tramutasse mai nella tua Infelicità o in una mia Derisione.

Impalpabile, ma radicato nel mio cuore, non l'ho mai coltivato come avrei voluto... Per paura di perderlo, per paura di far affondare te, o di bruciare io.
Sono stato un egoista, non ho creduto in te fino in fondo. Volevo stupirti diventando Hokage alla fine, per potermi finalmente confessare.
Io ho dovuto nascondere sempre più tutte queste verità, finendo per ingannare persino me stesso.
Nessuno mi spiegava le cose e ho preferito convincermi che eri la sorellina minore da proteggere a distanza con la forza del mio Esempio.

Ho preferito fingere.
Raccontare di voler diventare "l'Hokage di tutti" quelli che mi odiavano.
Dimenticando a poco a poco di voler essere "l'Eroe" della persona che mi ama.


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Naruto-kun(1), non essere così duro con te stesso. Non sei un egoista, hai solo avuto paura per me...
Io so bene che volevi  solo e unicamente difendermi da quel giudizio del mio clan. Il giudizio di essere Nessuno.
Anche per questo non voglio mostrarmi. Mai e poi mai vorrei arrivasse un momento simile!
Per non farti vedere..... la "mia croce". Non voglio farti pensare neanche per un momento, che tu abbia fallito.

Io, ho fallito. Io che non c'ero quel giorno a proteggerti dalla "tua croce" con mie parole.




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1. Qua parla, o meglio pensa, l'Hinata adulta della vera realtà. (era da un po' che non si vedeva)
 

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