A Little Piece Of Heaven

di Rey Sullivan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Before the story begins... ***
Capitolo 2: *** Everybody To The Beach! ***
Capitolo 3: *** The confession of Johnny... ***
Capitolo 4: *** Unholy Confessions ***
Capitolo 5: *** Sam, I missed you. ***
Capitolo 6: *** Seize The Day ***
Capitolo 7: *** The departure, journey and arrival ***



Capitolo 1
*** Before the story begins... ***


                                        Before The Story Begins...

 


Era un sabato sera qualunque e nella città di Trapani si era tutti in un disco bar. La ci lavorava una ragazza, Jes, quella mattina si era diplomata e adesso festeggiava nel locale di suo cugino Emanuele. Assieme a lei si trovavano i suoi amici e sua sorella Sam...

 

«Ehi, Jes! Vieni qui. Fatti abbracciare!». Mi sentii chiamare. Era Antonio, il mio migliore amico, colui che mi ascolta e che c'è sempre. Posso confidargli tutto, so che non mi giudica. Lui sa tutto di me, dalle cose più intime alle cose più inutili. Mi avvicinai al tavolo dove c'erano gli altri: mia sorella Sam, le mie migliori amiche, Miri e Rosy, e i migliori amici, Vincenzo e, per l'appunto, Antonio. Arrivata al tavolo Antonio si alzò e mi abbracciò forte dicendomi: «Ti voglio bene, cazzo.»

«Anche io» risposi con un sorriso.

«Perchè non ti siedi invece di lavorare visto che oggi dovremo festeggiare la nostra maturità?!» chiese Vincenzo pestando un piede. Più che una domanda suonava come un ordine. Mi misi a ridere. Oh, dimenticavo, ci siamo diplomati assieme.

«Mi sbattono le palle a non fare niente». Lui sbuffò. Allora si intromise mia sorella: «Porca puttana, ha ragione, Vincenzo.»

«Ahahahah, tu e tua sorella siete la finezza fatta persona!» esclamò Rosy. Scoppiammo tutti a ridere.

«Jes, per favore mi porti un bicchiere d'acqua?»

«Certo, Miri. Ti vedo pallida. Stai male? Vuoi prendere una boccata d'aria?»

«No. Mi basta l'acqua, grazie.» mi sorrise, ricambiai il sorriso cercando di non mostrarmi preoccupata. Mi avviai per il banco bar...

 

Intanto, in un'hotel, sei ragazzi, Brian, Matthew, Johnatan, Zachary, James e Matteo, discutevano sul da farsi...

 

«Che si fa?» chiese Matteo.

«Non so, cugino» rispose Matthew.

«Andiamo a caccia!» proprose Brian.

«Caccia?» domando stralunato Zachary. Brian, con caccia, intendeva "andare a caccia di donne".

«Contunua a dormire Zacky» rispose Johnatan.

«Andiamo in un bar?» chiese James.

«Ottimo Jimmy! Vedi ogni tanto ragioni!» esclamò Johnatan.

«Zitto Johnny.» rispose con indifferenza. Jimmy si alzò dal divano e andò a strattonare Zacky che si era appena addormentato nel suo letto.

«We, brò. Alzati che stiamo uscendo». Zacky sbadigliò e balbettando rispose: «O-o-ok.»

«Jimmy, Zacky si è svegliato?» domandò Matteo.

«Sì, sono sveglio 'tteo. Possiamo andare». 

Così i sette ragazzi uscirono dall'hotel.

 

Mentre i ragazzi cercavano un bar, Jes era accanto a Miri preoccupata che potesse svenire...

 

«Sei sicura che non vuoi tornare a casa?» domandai.

«Sicurissima. Adesso smettila di assillarmi. Sto bene cazzo!» rispose.

«Ehi ehi! Con calma» la fissai per pochi secondi e poi dissi: «Ok, come vuoi» sorrisi e lei ricambiò il gesto. Ero così fottutamente felice di aver finito la scuola. Non ne potevo più. Mentre ero sommersa nei miei pensieri, loro parlavano, non so di cosa, ma discutevano.

 

I sette ragazzi, dopo varie tappe, arrivarono in un disco bar. Entrarono e si sedettero in un tavolo. Erano tutti incappucciati escluso Matteo. I 5 ragazzi non volevano farsi riconoscere, volevano un po' di privacy. Volevano rilassarsi.

 

«Che prendete?» chiese Matthew.

«Io una Corona» rispose Brian.

«Io un' Heineken» disse Zacky. Gli altri risposero con un "Anch'io". Matteo si alzò e andò alla cassa a chiedere le birre.

«Certamente. Gliele faccio portare subito». Matteo ringraziò e si andò a sedere.

«Ora ce le portano.» informò. I ragazzi annuirono e si misero a parlare del più e del meno.

 

Intanto...

 

«Idiota, Lele ti chiama!» disse Sam dandomi una pacca sulla spalla.

«Ah?» 

«Ti sta chiamando Emanuele». Mi alzai dalla sedia e andai da lui.

«Dimmi tutto.»

«Vai al tavolo 4 e porta questa Cornona e queste 5 Heineken. Non sono italiani, penso siano Americani o Inglesi.»

«Ok, ci penso io!» gli feci una linguaccia. Lui rispose con un mezzo sorriso indicandomi un vasoio. Lo presi, era taggato "Peroni", e vi poisai le birre. Infilai il cappello, con visiera, nero, mi misi il grembiule bianco legato alla vita e mi diressi verso il tavolo n°4. Arrivata lì dissi: «L'Heineken di chi sono?»

«Nostre.» rispose il ragazzo più alto, mostrandomi un sorriso a dir poco incantevole e indicando altri 4 ragazzi. Stappai le bottiglie una ad una e le posai davanti a loro, poi mi rivolsi all'unico ragazzo che non aveva avuto la sua birra: «La Corona è sua quindi» dissi rivolgendogli un sorriso. «Vuole un bicchiere?»

«No no. Va bene così, grazie». Gliela stappai e gliela misi davanti, poi chiesi: «E voi? Volete i bicchieri o va bene così?»

«Apposto. Così è perfetto.» rispose il ragazzo più basso. Sorrisi, loro ringraziarono, e me ne andai. "Ma non ne sentono caldo con quelle felpe? E perchè cazzo indossano gli occhiali!" pensai. Quando parlavo con loro mi veniva da ridere, eppure la voce del ragazzo più alto credevo di averla già sentita. Mi era familiare quella voce, solo che non mi ricordavo dove l'avevo sentita. Forse era solo una mia impressione. Senza accorgermene ero arrivata davanti al bar e c'era Emanuele che mi fissava con gli occhi spalancati e continuava a ripetere "Jes? Jes, ci sei?". Mi misi a ridere. 

«We che cazzo ti prende?» chiese turbato Emanuele.

«Ma niente, tranquillo» sorrisi. «Posso ritornare dai miei amici?»

«Certo, vai pure». Mi levai il cappello, posai il vassoio, andai da loro e mi sedetti sulle gambe di Rosy.

«Sai Jes? Non sei così leggera» mi disse.

«Sai Rosy? Non sei così carina dicendomi questo» misi il broncio e feci il gesto di asciugarmi una lacrima. Mi alzai dalle sue gambe e rimasi all'impiedi, quando Vincè mi fece segno di sedermi su quelle sue. Feci no con la testa. «Mi vergogno. Non sono il tipo di ragazza che si siede sulle gambe di un ragazzo, scusa». Mi guardarono come dire "Ma questa è pazza?" tranne Vincenzo, lui sorrise e basta. Mi guardai attorno per vedere se c'era una sedia libera quando incrociai lo sguardo di uno dei ragazzi seduto al tavolo n°4...

 

Sì, uno di loro la stava guardando da un bel po' di tempo. Era Brian...

 

«... Infatti glielo dissi: "Ehi, ti avevo detto che era solo una scopata! Adesso va via"» raccontava Matteo.

«Brian? Ehi, ci sei? Cosa sta guardando». Questo era Zacky, cercava di chiamare la sua attenzione ma non ebbe successo.

«Ohi Zacky! Secondo me guarda quella ragazza.» disse Matthew.

«Quale ragazza? Non la vedo.»

«Quella che ci ha portato le birre.»

«Ssssh! Non urlare Matt!» escalmò Johnny.

«Perchè?» rise.

«Si è girata, cazzo! Ti avrà sentito.»

«Oh porca! Vero!» rispose e poi scoppiò in una risata fragorosa.

«No ragazzi. Vi sbagliate, non si è girata perchè ha sentito Matt, altrimenti guardava lui mentre, invece, sta guardando Brian» disse Zacky.

«Ma come sei bravo, tettone» incalzò Jimmy scoppiando a ridere.

«Vee, vorresti dire che si è girata per caso?» domandò confuso Johnny.

«Yeah!» fu la risposta di Zacky.

«Cazzo, cazzo, cazzo!»

«Matteo che ti prende?» disse Jimmy sempre ridendo.

«Mentre voi ridete la ragazza si sta avvicinando». 

Smisero tutti di ride e diventarono seri...

 

In realtà Jes non si stava avvicinando a loro, cercava solo una sedia libera. Era stanca di stare alzata. Quando passò davanti al loro tavolo senza degnarli di uno sguardo, loro ci rimasero quasi male. Jes notò che il ragazzo continuava a fissarla e arrossì leggermente, ma non sopportava la sua insistenza. Si stava innervosendo...

 

"Ma che cazzo guarda quello! Non ha mai visto una ragazza cercare una sedia? Ora gliene dico quattro!" pensai.

«Jeeeeeeeees! Qua c'è una sedia!» urlò Miri. Mi fece sobbalzare. «Ok, arrivo!»

"Sì, certo, arrivo. Ma prima...." 

... Mi avvicinai a quel tavolo ma questa volta non li ingnorai e mi piazzai davanti a quel fottuto ragazzo che mi guardava.

«Si può sapere perchè continui a fissarmi?»

«Eh? C-c-cosa?» blabettò. "Perfetto, ce l'ho in pugno"

«Sì, certo, "cosa" mi risponde... Mi da fastidio essere fissata e ti consiglio di smetterla se non vuoi avere problemi». Inarcai le sopracciglia. Lui si alzò. "Cazzo! Che fisico, porca la miseria."

«Questa sarebbe una minaccia?» disse con tono provocatorio.

«No, è solo un consiglio che ti sto dando poi se tu la vedi come una minaccia cazzi tuoi.»

«Ma chi cazzo ti credi di essere, ragazzina!»

«Io? Nessuno. Dovrei essere io a farti questa domanda. Adesso piantala di fissarmi e vattene a fanculo.»

«Ma tu guarda questa! Vattene se non vuoi che ti faccia licenziare!»

«Squallido, sei squallido!». Non potevo farmi licenziare, quindi decisi di andarmene. Diedi le spalle e mi misi a correre verso i miei amici. Arrivata lì mi chiesero: «Che cosa è successo?»

«Niente» risposi, mi sedetti e abbassai la testa.

«Impossibile, sono la tua migliore amica e ti conosco! Quindi so che ti è successo qualcosa e adesso tu me lo dici!»

«Miri, mi hai tolto le parole dalla bocca» disse Antonio. Mi decisi a raccontare ciò che era successo e Vincenzo, non contento di come mi trattò quel ragazzo si alzò dalla sedia e disse: «Ora ci penso io Jè!»

«Tu provaci e ti finisco» lo guardai male. Si sedette e balbettò qualcosa, non riuscii a capire cosa disse e non mi presi il disturbo di chiederglielo. Dopo un po' che guardavo il pavimento mi sentii chiamare...

 

Brian decise di andare a porre le sue scuse alla giovane, dopo una lunga discussione con i suoi amici capì il suo sbaglio, così andò da lei...

 

«Scusa. Potrei parlare da solo con la ragazza?»

«No, non puoi». Fu Vincenzo a rispondere. Brian lo guarò con la coda dell'occhio ma non disse nulla e ritornò a parlare con la ragazza di prima: «Allora?»

«Certo. Però se gli fai qualcos'altro puoi dire addio ai tuoi amici laggiù!» disse la ragazza che era accanto a Jes. Brian rise e disse: «D'accordo». La ragazza si alzò, con lei anche gli altri, e si allontanarono dal tavolo...

«Ragazzina?». Non ebbe risposta. Si sedette. «Ehi! Mi senti? Ti sei addormentata?» rise, a quel punto lei alzo la testa...

 

Non poteva credere ai suoi occhi. Quello era accanto a lei e non se ne era accorta. Non sapeva cosa dire quando se ne usci con un...

 

«... Ciao.»

«Oh! Allora sei svegliaaaa!»

«Perchè porti gli occhiali? E perchè porti una felpa in pieno Giugno?»

«Ehm...». Non rispose, diventò serio e cercò di cambiare discorso: «... Sono venuto qui per chiederti scusa, non dovevo uscire la storia del "licenziamento", è stato una cosa da bastardi. Mi dispiace». Lo guardai, sembrava sincero. 

«Di qualcosa.» mi implorò.

«Dovresti scusarmi tu, non dovevo venire da te e "aggredirti" in quel modo.»

«No, invece hai fatto bene. Non è educato fissare le persone». Mi sorrise. 

«Ehm... Ok» fu la mia risposta.

«Quindi, sei disposta a scusarmi?»

«Sì» risposi. Lui abbassò leggermente gli occhiali da sole, mi guardò e disse: «Grazie piccola». A quel punto balbattai un: «Ma f-f-figurati»

«Ehi, sei arrossita o sbaglio?». Spalancai gli occhi e abbassai immediatamente la testa.

«No, sbagli.» risposi. Mi prese il mento, mi alzò la testa e disse: «E meglio che vado. Ho combinato abbastanza guai. Ciao ragazzina.»

«Ciao». Si alzò dalla sedia e si diresse in quel tavolo maledetto.

 

Brian, raggiunto il tavolo dove si trovavano i suoi amici, sospirò, si sedette e con l'insistenza dei suoi amici racconto cos'era successo. Disse tutti i minimi dettagli, dal "ciao" sbalordito di lei fino al "ciao ragazzina" di lui. Brian però non disse cosa pensava della ragazza. Si tenne tutto dentro, ma non poteva fare a meno di pensare che al suo "grazie piccola" lei arrossì come un pomodoro. Pensava che fosse carina anche con le sue guancie rosse. Sì, avete letto bene, ANCHE. Pensava che era molto carina. Ma decise di non pensarci più e di dedicarsi al discorso dei suoi amici. Intanto gli amici di Jes ritornarono al loro posto e la tartassarono di domande. Lei rispose a questo "interrogatorio", come lo definì, con un sorriso. Anche lei raccontò tutto nei minimi dettagli. Poi però volle cambiare discorso e chiese a sua sorella:

 

«Ehi Sam! Ti va di cantare?»

«Ovviamente!» rispose lei.

«Io canto "All these things I hate" dei Bullet For My Valentine e "Critical Acclaim" degli Avenged Sevenfold» dissi.

«Io canto "Bat Country".»

«Ok! Inizio io però» risi. Salii sul palco, presi il microfono e annunciai: «Per la felicità di pochi, per la trisezza di alcuni e per l'indifferenza di molti vi canterò una canzone dei Bullet For My Valentine...». Iniziò la base e io presi a cantare: «Once more I say goodbye, to you! Things happen but we don't really know why...». Finii la canzone e tutti, o meglio la maggior parte, applaudirono, ringraziai e presentai la canzone che stava per cantare mia sorella: «Bat Country!»

Iniziò a cantare: «Caught here in a fiery blaze, won't lose my will to stay! I tried to drive all through the night...». Io ero davanti al piccolo palco, accanto a me c'erano i miei amici. Mi sentii prendere per i fianchi e mi accorsi che avevo ancora il grembiule addosso. Mi girai e trovai quel ragazzo di prima. Arrossì e ritornai a guardare il palco.

«Sei molto brava.»

«A fare che?» chiesi facendo finta di non capire.

«A cantare. Hai una voce carina.»

«Grazie.»

«Perchè tu non canti una canzone di questo gruppo?»

«Dopo. Anche io ne canto una di loro. Si chiama "Critical Acclaim".»

«Scelta difficile» disse sghignazzando.

«Li conosci?»

«Sì. Te che ne pensi?»

«Bah, sono bravi ma non sono una loro fan». Non rispose più e tolse le sue mani dai miei fianchi. Poi disse: «Va beh, i gusti sono gusti.»

«Te la sei presa o sbaglio?» dissi girandomi verso di lui.

«Nah, non me la sono presa. La tua amica ha finito. Vai a cantare quella canzone. Buona fortuna.»

«Non ne ho bisogno. Non è la prima volta che la canto. E comunque quella è mia sorella.»

«La ragazza che era seduta accanto a te, prima che io ti venissi a parlare, chi era?»

«Miri, la mia migliore amica». Mi allontanai e aspettai che Sam presentava la canzone che stavo per cantare: «E ora... Critical Acclaim!» Ci fu gente che si mise a fare coro da stadio dicendo "JES! JES! JES!" e chi diceva "Critical! Acclaim! Critical! Acclaim!". Partì la base e sotto lo scream di Matt Shadows, io ci marcai sopra con quello mio anche se era scadente poi iniziò la canzone: «Shhh be quiet, you might piss somebody off! Like me motherfucker, you've been at it for too long... ». Mentre cantavo guardavo quel ragazzo. "Il ragazzo misterioso" lo soprannominai. Arrivai alla parte del batterista, The Rev si faceva chiamare: «I've had enough it's time for something real, I don't respect the words you're speaking gone too far... A CLONE!». I ragazzi urlarono e alzarono le mani. Mentre c'era la parte del cantante dove parlava il mio sguardo andò dal Ragazzo Misterioso. Lui e i suoi amici si erano tolti gli occhiali e... "Cazzo! Gli AVENGED SEVENFOLD!" urlai tra me e me! Ripresi a cantare cercado di concentrarmi solo sulla canzone ma la mente mi andava a quei ragazzi laggiù, a quel Ragazzo Misterioso che come nome d'arte fa Synyster Gates. Dovevo capirlo dai tatuaggi che aveva nelle dita: MARLBORO. Non potevo crederci. Quel ragazzo mi aveva rivolto la parola e io cosa avevo fatto? Lo avevo mandato a fanculo... Ma se lo era meritato. Cazzo! Se lo era meritato eccome... La canzone finì e io scesi dal palco ignorando i miei amici che mi parlavano e mi andai a sedere.

 

Nel frattempo i Sevenfold si rimisero gli occhiali e decisero cosa fare:

 

«Andiamo a fargli i nostri complimenti, se li merita» disse Zacky.

«Ti sei bevuto il cervello Vee?» rispose Brian.

«Ma dai! Secondo me non se nè accorta» si intromise Johnny.

«Se lei non se nè accorta io sono una biondina tutto pepe» rispose Brian toccandosi il petto e mandando un bacio a Johnny.

«Ok, questo è preoccupante Brian» fu Matthew a parlare. «Ora andiamo da lei e ci congratuliamo» continuò.

«Ma...»

«Non discutere Brian!» lo interruppe bruscamente Matt.

Così si avvicinarono al tavolo dove si trovava Jes...

 

Aveva le idee confuse, pensava di essersi sbagliata eppure quello era il suo tatuaggio, il suo nostril. Doveva capirlo anche dalla sua risata, però in un certo senso era giustificata... Lei non li conosceva...

 

«Erano davvero loro?» chiese Sam speranzosa.

«Non lo so, non ne sono sicura. Io non li conosco, cazzo! Avrò visto le loro facce una o due volte e solo perchè mi hai costretta, Sam.»

«Come fai a non riconoscere quei bellissimi ragazzi!» esclamò Miri.

«Io neanche sapevo della loro esistenza, pensa te» disse Rosy.

«Scusate...». Mi girai. Era uno dei ragazzi, lo sguardo mi cadde sulle mani, non erano tatuate quindi dovevano essere o del cantante o del batterista.

«... Vorremo complimentaci con Jes e sua sorella.»

«Oh, non c'è ne bisogno» risposi io.

«Ma zitta Jes» si intromise Sam. I ragazzi risero e io continuai a fissare il ragazzo con la scritta MARLBORO. Lui si avvicinò a me e mi sussurrò: «Cosa c'è che non va?»

«Niente, è tutto apposto. Va tutto alla grande». Rise: «Sei così buffa!» continuò a ridere. Inarcai le sopracciglia e poi dissi: «Certo, ridi pure. Poi rido io.»

«Cosa vorresti dire...»

«Quello che parla con mia sorella chi è?»

«Un mio amico...» disse abbasando lo sguardo. Non voleva dirmi il nome, allora...

«... Ehi Matt!» urlai. Lui si girò, si tolse gli occhiali, mi sorrise e poi mi parlò: «Dimmi tutto.»

«Vieni qui». Si avvicinò... Presi fiato e poi chiesi: «Matthew Shadows

«Sì.»

«Avenged Sevenfold

«Sì... Devo farti i miei complimenti, sei stata fantastica!»

«Grazie mille» arrossii e sentì una risatina. Era lui. Incominciava a darmi sui nervi.

«Smettila di ridere, porca puttana». Rise ancora di più e io mi allontanai da lui. Sì avvicinò uno di quei ragazzi e anche lui aveva una scritta tatuata nelle dita: CALI4NIA.

«Ciao» mi disse.

«Ciao». Si levo gli occhiali e io rimasi senza parole... "Che occhi spettacolari!" esclamai tra me e me. «Piacere, Zachary James Baker, ma puoi chiamarmi Zacky o semplicemente Vee». Mi porse la mano, io gliela strinsi e dissi: «Piacere, Jessica ma se vuoi puoi chiamarmi Jes».

«A Zacky puoi anche chiamarlo Tettone» disse il ragazzo più alto.

«Ah ah ah, molto simpatico Jimmy.» disse in tono sarcastico Zacky.

«Piacere io sono James Owen Sullivan e sono il più figo di tutti, tu puoi chiamarmi Jimmy» si presentò. Lui non mi porse la mano ma mi abbracciò. Poi si intromise quel ragazzo: «No, Jimmy! Il più figo sono io. Comunque, Jes io mi chiamo Brian Haner Jr. ma puoi chiamarmi Brian o Syn o Gates o Brì o come vuoi» disse stringendomi la mano.

«Posso anche chiamarti "Idiota?"» domandai con un sorriso.

«Sì» rispose ma poi si corresse: «Cioè, no no no! Quelli che ho elencato io basta, grazie» mi fece una linguaccia poi fece avvicinare i suoi compagni e i miei amici e ce li presentò: «Come ti ho detto prima io mi chiamo Brian Haner Jr. e sono il chitarrista dei Sevenfold, il mio nome d'arte è...» fece per vantarsi: «... Synyster Gates; poi c'è Zachary James Baker, che suona la chiattara ritmica, il suo nome d'arte è Zacky Vengeance; Poi che Johnatan Lewes Seward, suona il basso e il suo nome d'arte, datogli da Vee, è Johnny Christ; poi c'è James Owen Sullivan, lui suona la batteria, è un fottuto mito, il nome d'arte è The Reverend oppure The Rev; poi c'è Matthew Charles Sanders, il cantante. Il suo nome d'arte è Matthew, o Matt, Shadows. Poi c'è il cugino di Matt... Matteo Sanders. Lui è anche il nostro manager».

«Io sono Jessica, ma potete chiamarmi Jes. Lei è mia sorella Sam...» la indicai e feci così man a mano che presentavo gli altri: «... Loro sono i miei migliori amici, Antonio e Vincenzo, e loro le mie migliori amiche, Rosy e Miri.»

«Piacere» dissero in sincrono. 

«Scusate la mia curiosità, ma che ci fate voi in Sicilia?» chiesi. A rispondere fu Matteo: «Beh, volevano passare una settimana in un posto di mare. Ho fatto delle ricerche e loro hanno scelto la sicilia. Stiamo alloggiando in un' hotel, non ricordo il nome ma si trova dove c'è il porto. Li il bagno non si può fare, vero?»

«No, la non si può fare, ma qua c'è una spiaggia. Io vi consiglierei di andare fuori Trapani, c'è San Vito che ha un mare stupendo. Si trova ad un' ora da qui.»

«Il problema e che noi siamo venuti in aereo quindi non abbiamo il mezzo di trasporto.»

«C'è il pullman Trapani-San Vito.»

«Ci porteresti tu?» chiese Jimmy. 

«Certo. Non ho problemi, anche perchè domani mattina noi ci dobbiamo andare.»

«Allora facciamo così, tu vieni in hotel e chiedi...» interruppi Matt e dissi: «So come funziona. Vi faccio chiamare, voi scendete e andiamo a prendere il pullman.»

«Esatto» sorrise Shadows.

«Beh, si è fatto tardi. Forse è meglio che noi andiamo altrimenti Miri, Rosy ed io non ci alziamo» dissi.

«Ci accompagnate in hotel? Sempre se non è un problema» chiese Zacky. Guardai i miei amici  che mi annuirono e dopo risposi: «Certamente. Vado a salutare mio cugino e andiamo». Salutai Emanuele e uscii dal locale con i Sevenfold e i miei amici e ci dirigemmo all'hotel.

 

Sam, Jes, Rosy e gli altri accompagnarono i Sevenfold all'hotel e si salutarono augurandosi una buona notte....



P.s.: Mi hanno cancellato le ff per degli errori e per l'introduzione infatti ho corretto tutto e l'ho ripubblicato T-T <3

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Capitolo 2
*** Everybody To The Beach! ***


                                 Everybody To The Beach!

 

"Can't you see I'm easily bothered by persistence!!! One step from lashing out at you... "

Mi svegliai. «Mhm? Cos'è? Sam?»

«Idiota, rispondi al cellulare» disse lei mettendo la testa sotto il lenzuolo leggero. Mi alzai dal letto, presi il cellulare: "Miri". Risposi: «Pronto» bofonchiai ancora assonnata.

«Oh, ma buongiorno. Potresti anche venire ad aprire la porta. SIAMO QUA DA ALMENO 3 MINUTI!» urlò. Feci una smorfia: «Mmmmh non urlare, cazzo! Sto vendo ad aprirvi». Riaggacciai e mi diressi verso la porta.

«Finalmente! Ma sei ancora in pigiama!» esclamò Rosy.

«Ssssh! Minchia ci urli idiota! Mia madre dorme. Entrate.»

«Chiamalo pigiama» sussurrò Antonio a Vincenzo mettendosi a ridere. Preferii non dire niente e li diressi in camera mia.

«Sam, svegliati». Rispose mugolando e sedendosi nel letto. «Non lamentarti e alza il culo.»

«Ok». Si alzò e si diresse nel bagno.

«Ma che ci fate qui a quest'ora?» chiesi.

«Dobbiamo andare al mare. Te lo sei scordato, vero?» disse Rosy.

«Ehm... Foooorse»

«La solita. Su dai vai a lavarti e mettiti il costume». Fu Vincenzo a parlare, che con un sorriso sghembo mi indicò il costume messo sopra una sedia. "Devo averlo messo lì per non scordarlo e invece..." scoppiai a ridere come una scema.

«Ma che ti prende?»

«Niente, Miri». Sam uscì dal bagno e mi ci infilai io...

 

I ragazzi erano svegli già da un po', tranne uno...

 

«Brian! Alzati!»

«Troia! Non urlare Shads!»

«Alzati dal letto allora.»

«Io non vengo». Jimmy, che era presente, ascoltò tutta la discussione e quando sentì dire da Brian che non veniva si arrabbiò: «Oh no, Brì. Tu vieni» disse. Prese una rincorsa e si buttò sopra di lui facendolo urlare ma nonostante tutto non mostrava segni di resa: «Vaffanculo Jimmy! Alzati cazzo, mi fai male!»

«Mi alzo solo se dici che vieni con noi!»

«Non vengo! Ora alzati, non riesco a rispirare» rispose con un filo di voce. Adesso James era costretto ad alzarsi e così fece. Lo pregarono e Brian continuava a rispondere con un "no" secco, fino a quando non si intromise Zachary...

«Brì, dai alzati. Ci andiamo a divertire! Non dobbiamo andare ad ammazzare nessuno!»

«Lo avrei preferito, Zacky» rispose alzandosi da letto.

«Perchè?» chiesero i 5 ragazzi.

«Perchè...» disse scandendo la parola «... Sai, c'è anche quella ragazza». Zacky capì di chi parlava e rispose che non l'avrebbe disturbato, così Brian fece uscire tutti dalla stanza e si rinchiuse dentro...

 

Sam e Jes si misero il costume da bagno e dopo andarono a preparare le cose da mettere nel frigo da spiaggia assieme ai loro amici...

 

«Allora, Antonio cosa vuoi tu?» chiese Sam.

«Mi tengo in forma. Vanno bene anche 4 panini» rispose.

«Alla faccia!» esclamai. Risero. «Perchè ridete per ogni cosa che dico». Nessuno rispose e io chiesi: «Voi cosa volete?»

«Anche per noi va bene il panino»

«Ok Rò. Da bere che prendo?»

«Birra. Quelli non mi sembrano tipi da succo di frutta, bibite gassate o acqua.»

«Hai ragione Rosy» signazzai. Presi le 3 confezioni di birra e le misi nel frigorifero da spiaggia. "Loro l'avranno la crema solare? Meglio che la porto."

«Ragazzi aspettate qui, vado aprendere la crema solare.»

«L'ho presa io» disse immediatamente Miri.

«Perfetto, Mì. Sam, hai fatto?»

«Sì, possiamo andare».

 

Miri, Antonio e gli altri uscirono da casa, salirono sull'auto di Sam e si incamminarono verso l'hotel. Intanto...

 

«Cazzo sta facendo Brian!»

«Johnny calmati» disse tranquillo Zacky.

«Certo, come faccio a calmarmi! Tra un po' sono qui e quello non viene!»

«Sta tranquillo.»

«Gates! Esci da quella fottuta stanza!»

«Johnny, Vee ha ragione. Calmati» si intromise Matt. Jimmy si mise a ridere e Johnny lo guardò con sguardo assassino.

«Uffaaaaaa! Brian, per favore!»

«Lo vuoi capire che tanto lui viene? Non resta qua da solo ad annoiarsi, cazzo! E non lamentarti più come un bambino!»

«Wow, Vee! Non ti avevo mai visto così!» rispose Matt ridendo. Come Zachary aveva previsto, Brian usci dalla stanza con il costume e una maglietta con la scollatura a V.

«Che ne dite se scendiamo giù?»

«Adesso, Brì?»

«Sì Zack. Non mi va di farli aspettare.»

«Ha ragione. Scendiamo adesso» concluse Matt.

«Ok» risposero i cinque.

 

I ragazzi, Matt, Brian, Zacky, Jimmy, Johnny e Matteo uscirono dall'hotel. In mano avevano solo i telo-mare. Dopo qualche minuto Jes e gli altri arrivarono. Scesero dalla macchina e a piedi si diressero alla stazione dei pullman. Arrivati lì pagarono il biglietto e si andarono a sedere...

 

«Io mi metto accanto a Vincenzo» disse Antonio.

«Io accanto a Miri»

«No Rosy. Siediti accanto a Johnny»

«Perchè Anto?»

«Così, fate un po' di conoscienza.»

«Io mi metto accanto a Matt» disse Sam.

«Ok» rispose Sanders sorridendo. Loro si andarono a sedere.

«Miri, ti siedi accanto a me?» chiesi.

«Io mi voglio sedere accanto a Zacky» mi sussurrò. 

«Ok» fu la mia risposta. Miri e Vee si sedettero e Jimmy disse: «Perchè tu e Brian non vi sedete assieme?»

«Preferisco sedermi con te» rispose Brian.

«Io preferisco sedermi da sola.»

«Oh beh, io mi siedo con Matteo. Ciaoooo» disse Jimmy scoppiando a ridere. Io e Brian ci guardammo per un attimo e poi ci andammo a sedere in posti diversi. Il pullman partì e l'autista accese la radio. Dopo un paio di minuti che eravamo partiti la vettura si fermò e sentì dire da Matt: «Siamo arrivati?»

«No» rispose Sam. Allora distolsi lo sguardo dalla finestra e guardai cosa stava accadendo. Un uomo, molto anziano stava salendo nel pullman e si stava dirigendo verso di me. Non volevo che quel vecchio dal viso da maniaco si sedesse accanto a me, quindi con lo sguardo cercai aiuto. Guardai prima Sam, poi Miri e Rosy ma loro non si alzarono. Allora abbassai lo sguardo e incominciai a prepararmi psicologicamente al breve tragitto accanto a quell'uomo. Chiusi gli occhi e appoggiai la testa nel sedile che avevo davanti. Sentì qualcuno sedersi accanto a me. Il profumo non era quello che mi immaginavo. Avevo la tentazione di aprire gli occhi ma non lo feci fino a quando non mi sentì toccare la spalla e...

«... Ehi? Stai bene?». Era Brian, mi aveva "salvata". Lo guardai per un paio di secondi, poi lui si tolse gli occhiali e mi fissò con uno sguardo interrogativo. "Wow" pensai.

«Sì, sto bene.»

«Ok» rispose. Il pullman riprese a camminare e io incominciai a pensare. Dopo un po' dissi: «Grazie». Mi guardò. «Mhm?»

«Ho detto grazie» arrossii.

«Oh prego». Calò il silenzio tra me e lui, e io mi sentii in imbarazzo. Dovevo trovare qualche argomento. Senza accorgemene lo stavo fissando e lui lo aveva notato: «Stai cercando di consumarmi?» rise.

«Io, ehm, cosa? No!»

«Ehi calmati» continuò a ridere «Stavo scherzando.»

«Oh, ok. Scusa». Fine della discussione. Cercai nella borsa che avevo con me le cuffiette del Mp3 ma sfortunatamente le avevo lasciate a casa. «Merda!»

«Che succede?» chiese.

«Ehm, no niente.»

«Il tuo "merda" non sembra un "niente". Su dimmi.»

«Non riesci proprio a farteli i cazzi tuoi, vero?». Fece finta di pensarci su socchiudendo gli occhi e poi: «No. Non ci riesco. Dai dimmi». Mi arresi e gli risposi. 

«Ho scordato le cuffie del Mp3 a casa, tutto qua.»

«Se vuoi ti do quelle mie.»

«Davvero?» lo guardai stupita.

«Certo». Le uscì dalla tasca del... Costume? Comunque, e me le porse. 

«Grazie» dissi. Allungai la mano per prenderle e lui la chiuse portando le cuffie dietro di se.

«Tzè. Credevi che te le avrei date così?»

«Mi sembrava strano. Tienile non le voglio più.»

«Sicura?»

«Certo.»

«Uff, va beh. Volevo solo scherzare un po'. Antipatica.»

«Fottiti Brian». Appoggiai la testa nel mio sedile chiusi gli occhi e...

 

Si addormentò. Dormì per tutto il tragitto, e tra le curve gli cadde la testa sulla spalla di Brian. Lui si sentì avampare di calore ma fece finta di niente alle occhiate maliziose dei ragazzi. Abbassò solo lo sguardo cercando di non incontrare quello dei suoi amici. Sentiva il continuo chiacchiericcio dei compagni di Jes... Antonio e Vincenzo. Lo stavano innervosendo ma, per non svegliare la ragazza, non disse nulla. Dopo un po' il conducente annunciò l'arrivo a San Vito. Il pullman si fermò al cimitero, lì c'era anche la stazione. Sì, un bel posto direi....

 

«Jes. Jes svegliati.»

«No, ho sonno» risposi. "Chi cazzo è che mi chiama?"

«Ok, allora ti lascio sola nel pullman». Aprii gli occhi e mi ritrovai con la testa appoggiata a qualcosa... Abbassai lo sguardo e avevo la mano sopra la coscia di Brian. Spalanchai gli occhi e alzai la testa guardandomi accanto. 

«Sì, ti sei addormentata e ti è caduta la testa. Non ho voluto svegliarti perciò non ti ho spostata.»

«Grazie» fu la mia risposta, mi alzai e scesi dal pullman. Lui mi seguì e mi prese dalle mani il frigo da spiaggia e disse: «Ti sei portata tutto quello che avevi in casa?»

«No. Ci sono solo le birre, l'acqua, qualche bibita e dei panini.»

«La mia era una battuta.»

«Ah». Rise. "E che palle! Non parlerò più. Ogni cosa che dico ridono tutti! Ma vaffanculo!"

«Ehi Jes!». Mi girai, era Antonio che mi correva incontro. «Dimmi.»

«Com'è la spalla di Gates? Eh? Eh?»

«Non rompere» lo guardai in cagnesco. Lui si mise a ridere assieme a Vincenzo e poi Brian disse: «E da quando ti sei addormentata che questi due fanno così.»

«Siete peggio di due ragazzine di 14 anni!» esclamai.

«Cioè?»

«Siete dei pettegoli, Vincenzo. Tutto chiaro adesso?»

«Oh.»

«Come immaginavo». Mi incamminai facendo strada. Brian sempre accanto a me. 

«Ce la facevo a portarlo, sai?»

«Non fa niente. Lo porto io.»

«Oh, ma come sei educato Brian.»

«Non lo faccio per non farti stancare o perchè sei una ragazza. Lo faccio solo per attirare l'attenzione delle belle giovincelle.»

«Idiota» sussurrai. Lui non mi sentì allora velocizzai il passo e raggiunsi Miri che era davanti a tutti. Incrociai le braccia e mi chiese cosa mi era successo. Presi a raccontare.

 

Nel frattempo Jimmy...

 

«Ehy Brì!»

«Mhm?» si girò. "Cosa vuole?" pensò Brian.

«Che succede?» chiese con un sorriso. Jimmy era sempre allegro, molto giocherellone ma quando si arrabbiava metteva quasi paura...

«Niente» rispose assente. «Come mai questa domanda, brò?»

«Ho visto che Jes se ne andata incazzata». Lo guardò di sottecchi Jimmy.

«Ehm... Io, ecco» balbettò in risposta.

«Sì Brian?» rise.

«Non ho fatto niente, si offende con poco» rispose cercando di farsi ragione.

«Cosa gli hai detto?» disse James incuriosito.

«Le ho detto "Non lo tengo perchè non voglio farti stancare...» disse indicando il frigorifero da spiaggia: «... ma per attirare l'attenzione delle altre ragazze".»

«Idiota! Sei una testa di cazzo!» urlò Jimmy. Si girarono tutti a guardarlo ma lui non gli diede importanza. Brian era intimorito.

«Jimmy, calmati» supplicò.

«No, Brian. Ti rendi conto che non sono cose da dire ad una ragazza?»

«Ehm... Devo andare da lei a chiedergli scusa, vero?» abbassò lo sguardo.

«Sì, dovresti» rispose calmo Jimmy.

«Ok...»

 

Così...

 

«Secondo me Brian lo ha detto a Jimmy, ecco perchè ha urlato.»

«No, Miri. Almeno, secondo me no» risposi. Lei si girò a guardare Zacky che gli sorrise affettuosamente.

«Che succede fra voi due?» dissi maliziosamente.

«Ehm, niente. Mi fa simpatia, non so se mi sono spiegata» rispose arrossendo leggermente.

«Ti sei spiegata benissimo». Scoppiammo a ridere e ci scambiammo uno sguardo complice, poi mi sentii toccare la spalla allora mi girai...

«... Cosa vuoi?» chiesi acida. Era Brian.

«Volevo farti le mie scuse. Stavo scherzando prima.»

«Ok». Mi girai e ripresi a camminare con passo svelto.

«Aspetta bimba!»

«Mhm? Bimba?» dissi più a me stessa che a lui. Mi fermai. "Io bimba? Io?!". Mi raggiunse: «Sì, non dovevo chiamarti così, vero?»

«Oh, non lo hai detto per darmi della bambina?»

«No». Mi sentii, per qualche strano motivo, in colpa.

«Capisco». Abbassai lo sguardo.

«Ehy, guarda quei due» mi sussurrò all'orecchio. Mi vennero i brividi. Guardai dove Brian mi indicava. Sam e Matt. Camminavano vicini e si guardavano in un modo, dolce direi.

«Ti immagini se...»

«Se?»

«Se Matt e tua sorella si... Si impegnano?»

«Molto probabile. Sam quando vuole qualcuno, non ho la più pallida idea di come faccia, ma riesce a conquistarlo» risposi guardandoli.

«Figata! Ma proprio tutti?» chiese incuriosito.

«Sì. Che io sappia non ha mai fallito.»

«Pensi che possa riuscirci anche con me?»

«Sì, perchè no» lo guardai.

«Mhm... Con me non può» disse facendo una smorfietta buffa.

«Non puoi dirlo» risposi inarcando le sopracciglia.

«Sì, invece. Vedi, a me interessa un'altra ragazza è ho intenzione di conquistarla, quindi lei non può levarmela dalla testa». "Oh, ha in mente un'altra..."

Ad un tratto mi sentii triste e sapevo il motivo ma non volevo ammetterlo a me stessa.

«Cos'hai?» mi chiese alzando un sopracciglio.

«Niente, pensavo.»

«A cosa?»

«Vedo che sei curioso» risi.

«Sì...» sorrise. «... Ora rispondi» continuò tornando serio.

«Pensavo a.... Ma sai che non sono affari tuoi?»

«Ahahahahah! Ora te lo dico io a cosa pensavi.»

«O-ok» balbettai.

«Stavi pensando alla ragazza che voglio conquistare» disse sicuro di sè. Non risposi e continuai a camminare fino a quando...

«... Eccoci! Siamo arrivati». Si girarono tutti a guardare il mare.

«Che spettacolo!» esclamò con stupore Matteo. Finalmente arrivammo a destinazione. Il sole risplendeva alto nel cielo, i raggi colpivano forte la mia pelle, il mare che lo rifletteva come uno specchio, la sabbia era illuminata e...

«... Brucia! Brucia!» urlò Johnny.

«Rimettiti le scarpe testa di cazzo» disse Brian. Scoppiai a ridere...

 

Arrivati in spiaggia i ragazzi cercarono un posto dove potersi mettere, dopo che lo trovarono si sistemarono. Misero i telo-mare uno vicino all'altro, tutti uniti e dopo si levarono i vestiti...

 

«Quanto tempo! Mi è mancata questa spiaggia!» esclamò Miriana. Effettivamente era da tanto che non venivamo a San Vito.

«Jes! Jes, porta le chiappe qui!». Mi avvicinai a Sam: «Che succede?»

«Oddio! Guarda Matt, deve essere mio» mi sussurrò. Risi e le augurai la buona fortuna.

«Ma, Rosy dov'è?» chiesi. Non la vedevo, beh non vedevo neanche Johnny... Preoccupata andai da Brian.

«Ehy Gates!». Si girò, mi sorrise e poi rispose: «Jes. Che hai?»

«Niente. Ehm, Johnny e Rosy non sono qua. Tu sai dove sono? Non vorrei che... Insomma, Rosy è, è ancora...» mi interruppe.

«Ehy ehy! Non mi interessa se Rosy è ancora illibata» disse muovendo nervosamente le braccia.

«Comunque sono seduti sulla riva che parlano». Non li avevo visti eppure li avevo davanti agli occhi.

«Grazie» risposi e me ne andai.

Presi la crema solare e me la passai poi chiesi a Miri se me la passava nella schiena.

«Certo» rispose. Le misi il barattolo nella mani e poi...

«Mhm... Da dove incomincio?». Era Brian.

«Da nessuna parte! Non provare a mettermi le mani addosso!» esclamai. Si mise a ridere. «Ok, quando ti brucerai non venirti a lamentare però» disse divertito. Sbuffai. "Infondo non c'è nulla di male". Lo guardai e gli dissi: «Ok, va bene. Però non metterne troppa»

«Ok, alzati i capelli». Li alzai e lui incominciò a passarmi la crema, avevo la pelle d'oca. Mi piaceva il contatto tra la mia pelle e la sua è questo mi preoccupò. Lo sentì ridere. "Fanculo!" pensai. Doveva averlo notato.

«Ok, basta. Grazie mille» dissi. Feci per andarmene quando mi sentii afferrare per i fianchi. Mi immobilizzai, era lui.

«Cosa vuoi adesso?» domandai senza girarmi.

«Adesso devi passarmela tu nella schiena» disse. Mi girai e afferrai il barattolo della crema solare, lui mi diede le spalle e dissi: «Bel tatuaggio.»

«Ti ringrazio, ma a me non piace tanto.»

«Perchè?»

«Lo trovo scarso.»

«A me piace». "Gli arrivo alle spalle. Non sono così bassa allora" pensai, poi mi accorsi che anche lui aveva la pelle d'oca e questo mi fece scappare un sorriso ma evitai di dirglielo e continuai a passare la crema...

 

Intando Zacky e Miriana....

 

«Guardali a quei due! Il bello e che Brian non voleva venire!»

«Perchè?» chiese Miri contiunuando a guardare Jes e l'amico di Zachary.

«Perchè c'era lei. Non voleva venire. Io gli ho detto che Jes non l'avrebbe disturbato e poi è lui che gli sta dietro» rise. Miriana era stranita di ciò che disse Zacky e allora espresse il suo parere: «Forse non voleva venire perchè sapeva che non riusciva a stargli lontano...»

«Miri ha ragione» si intromise Jimmy.

«No. Quando ha detto il motivo era nervoso... Più o meno» rispose Zacky.

«Allora non saprei» disse Miri.

«Lo conosco bene e so che sta provando qualcosa per lei.»

«Ne sei sicuro Jimmy?»

«Si Vee».



P.s.: Quando dice: "Sam quando vuole qualcuno, non ho la più pallida idea di come faccia, ma riesce a conquistarlo..." dovete sapere che non è una fantasia ma è vero.
Mi hanno cancellato le ff per degli errori e per l'introduzione infatti ho corretto tutto e l'ho ripubblicato T-T <3

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Capitolo 3
*** The confession of Johnny... ***


                                 The confessions of Johnny


I ragazzi dialogarono per tutta la mattina fino a quando rimasero senza argomenti e allora optarono per farsi un bel bagno tra le onde leggere che si erano formate...
«Su dai! Andiamo!» esclamò Matteo. I ragazzi si misero a correre verso il mare e Jimmy, Zacky, Brian e Matt si buttarono di colpo, Johnny, invece, si fermò non appena ebbe toccato l'acqua.
«Che succede Johnny? Perché ti sei fermato?» domandò Rosy. Mi avvicinai a loro seguita da Miri.
«La-la-l'acqua è fre-fre-fredda!» balbettò Johnny facendoci ridere a crepapelle. Mi sembrava un po' strano visto che il sole batteva forte. Decisi di controllare personalmente e appena misi i piedi nel mare rimasi immobile e spalancai gli occhi.
«Porca puttana!»
«Jes! Evita di dire 'ste parole davanti a tutti!» mi riprese Miri.
«E' congelata, cazzo!»
«E che ho detto.»
«Però si può fare. Basta che entriamo piano piano fermandoci ogni tanto per abituarci» dissi sorridendo a Johnny. Annuì e ci incamminammo verso gli altri ragazzi. Quando l'acqua toccò la mia vita mi fermai.
«Noooo! Non c'è la faccio. Troppo fredda.»
«Fifona» mi provocò Jimmy.
«Fifa di che? Fifa di stocazzo?!» dissi irritata. Rise.
«Allora perché non ti avvicini?»
«Perché l'acqua è fredda. L'ho detto poco fa, idiota»
«Dai che così mi fai piangere. Non dirmi idiota» scherzò Brian. "Mmmh, che nervi!". Matt, Brian, Jimmy e gli altri si avvicinarono. Gates e James avevano un sorriso stampato in faccia. Iniziai a preoccuparmi...
«Il primo che mi schizza lo affondo!» avvertii. Come non detto, Brian iniziò a schizzarmi e Jimmy mi saltò addosso portandomi sott'acqua. "Li uccido!!!". Diedi un calcio a Jimmy facendogli capire che non avevo più fiato. Risalimmo.
«Vi ammazzo! Siete teste di cazzo! E che vi ho detto "fatemi la doccia"?!» urlai. Scoppiarono in una risata che trovavo fastidiosa.
«Vi avevo avvertito! Dite addio ai vostri amici». Gates e Sullivan come due scemi dissero "Addio a tutti", sempre ridendo. Inarcai le sopracciglia e saltai addosso a Jimmy... Non ebbi il risultato sperato. Non si mosse di un millimetro, anzi mi strinse a se.
«Eeeeeehm... Jimmy?»
«Sì, Jes?»
«Niente». Preferii non dire nulla, mi stava riscaldando.
«Ehi Jimmy! Leva le mani dalla mia ragazza!» esclamò Brian. "Dalla sua ragazza? Ho sentito bene?"
«Cosa stai blaterando?» dissi in tono "sconvolto".
«Non mi interessa se è la tua ragazza. Se io voglio abbracciarla lo faccio e basta»
«Certo Jimmy, ma solo fino a quando non ti prendo a pugni!»
«Ahahahah Brian!»
«Ehi? Qualcuno vuole spiegarmi che succede?». Nessuno mi diede retta. Continuarono ad ignorarmi e io abbandonai il pensiero. Non feci neanche più caso al fatto che Jimmy, James Owen Sullivan, mi stava abbracciando. Sentivo il battito del suo cuore e sentivo le sue mani che percorrevano la mia schiena a mo’ di carezza. Ogni tanto un bacio sulla testa e qualche risata. Ero così immersa nei miei pensieri che non seguii il loro discorso. Quando poi alzai la testa e iniziai a guardare Jimmy: «Di che state parlando?»
«Continua a dormire tu»
«Zitto Vincenzo. Allora?»
«Niente di che, stiamo raccontando cose che ci sono successe.»
«Capito» risposi a Jimmy. Riappoggiai la testa sul suo petto quando Zacky disse: «Jes, ma è vero che sei scivolata da uno scalino e ti sei fatta il resto delle scale con il culo?» rise. Guardai immediatamente Miri, Sam e Rosy, poi tornai a Zacky: «Sì, ehm... Aveva piovuto e mi è scivolato il piede». Dopo aver risposto, per l'imbarazzo, spiaccicai la faccia contro il petto di James. Lo sentii ridere e dopo mi accarezzo la testa. Avevo freddo e decisi di uscire dall'acqua...
Jes si andò a stendere nel suo telo-mare per asciugarsi, per prendere un po' di sole e per riscaldarsi. Intanto i ragazzi si misero a parlare un po' di... Lei.
«La tua ragazza Brian?» domandò Miri socchiudendo gli occhi.
«Ehm, sì. Scherzavo eh!» rispose.
«Sì sì, scherzavi! Avanti Brì, che succede tra voi?» incalzò Zacky.
«Non succede un bel niente. Scherzavo e basta!»
«Sì certo. Potrai dirci anche mille volte che scherzavi, tanto ti conosciamo fin troppo bene e sappiamo che menti.»
«Vaffanculo Jimmy. Non è la mia ragazza! Scherzavo. Sai che significa scherzare?»
«Certo, lo so che significa e so anche che non è la tua ragazza ma ti piacerebbe, eh?» rise James.
«No» rispose secco Brian. Matteo rise: «E allora perchè non riuscivi a levargli gli occhi di dosso mentre era stretta a Owen?»
«Ti sbagli.»
«Oh no Gates. Lui ha ragione!»
«Zitto Antonio. Nessuno ti ha interpellato»
«Tu non dici zitto ad Anto» rispose Rosy.
«E tu che vuoi?»
«Brian calmati. Lascia stare Rosy!»
«Johnny, evita di difenderla. La conosci da meno di 2 giorni». Quanto cazzo aveva ragione, eppure tra Rosy e Johnny era scattato qualcosa. Credete nei colpi di fulmine?
Comunque, la discussione durò per un paio di minuti fino a quando Vincenzo non cambiò argomento.
«Va beh ragazzi! Se Brian dice che non è come la pensiamo noi sarà vero, no? Tanto se abbiamo ragione si vedrà con il tempo.»
«Ma quale tempo? Noi tra una o due settimane andiamo via!». A quel punto Sam e Matt, Miri e Vee, Johnny e Rosy si guardarono con un po' di malinconia nei volti.
«Allora, che altro ci raccontate di divertente?» chiese Vincenzo. Il primo a raccontare fu Jimmy e così riuscì a cambiare discorso. Nello sguardo di Brian si intravedeva un ringraziamento verso l'amico di Jes che lo aveva salvato da tutte quelle domande.
Intanto Jes...
"Chissà che fanno" pensai. Mi sedetti nel telo e mi strinsi le gambe al petto. Appoggiai il mento nelle ginocchia e incominciai ad osservare cosa facevano i ragazzi. Matt e Sam sempre appiccicati che parlavano e ridevano, gli altri scherzavano tra di loro. Brian andò sott'acqua e si prese nelle spalle il piccolo Johnny. Mi misi a ridere. Johnny urlò. "Ahahahah sembra una ragazzina quando urla". Si stavano divertendo e tanto anche. Dovevo essere io quella che non gli dava lo spazio per divertirsi. "Che mi considerano un ostacolo?" pensai. Mi intristii e sbuffai. Solo dopo pochi minuti mi accorsi che Brian mi stava guardando e mi sentii arrossire. Buttò all'indietro John e stava venendomi incontro. Non sapevo che fare: "E ora? Mi sdraio e faccio finta di niente? Oppure rimango immobile? Ma... Perchè tutti 'sti viaggi mentali? Fottitene!". Si sedette nel telo vicino al mio e in quel momento mi accorsi che era suo. "Cazzo!"
«Ehi, che succede?». Mi girai verso di lui e poi risposi: «Niente, che dovrebbe succedere.»
«Che ne so, chiedevo» sorrise. "Che spettacolo!". Abbassai lo sguardo e dopo tornai a guardare i ragazzi. 
«Hai gli occhi dello stesso colore del mare»
«Cosa?» domandai guardandolo. "Oddio!".
«Ti prego, non farmelo ripetere. Dimmi che hai capito.»
«Ok, ho capito.»
«Però questa volta non scherzo.»
«Ma io non li ho azzurri, li ho verdi». "Povero, gli ho fatto fare una figura di merda" pensai ridendo tra me e me. Troppo crudele? Forse.
«No, cioè, sì. Li hai verdi me ne sono accorto ieri sera ma ora li hai azzurri.»
«Davvero?»
«Sì». Mi sorrise e ricambiai il gesto.
«Vedi, non sono così bastardo.»
«Sì, hai ragione». Ridemmo e poi mi buttai giù. Face lo stesso e ci guardammo negli occhi per un bel po' fino a quando Antonio non ci venne a interrompere.
«Che fate?» chiese buttandosi in mezzo tra me e a Brian.
«Niente parlavamo un po'» risposi sorridendo.
«Vi ho disturbato?»
«No.»
«Sì!»
«Non dare retta a Brian» dissi. Non c'era bisogno che glielo dicessi perchè non lo stava calcolando neanche di striscio.
«Dai, vieni con me.»
«Dove?»
«Dagli altri, e dove altrimenti?»
«Mhm... Ok» dissi alzandomi assieme ad Anto dal telo. Poi mi rivolsi a Gates: «Tu vieni?». Antonio guardò male Brian e poi rispose: «No, non vengo. Andate pure». Annuii e andai con Antonio. Mentre ci avvicinavamo agli altri chiesi ad Antò: «Che hai contro Brì?»
«Niente, perché?»
«Ho visto come lo hai guardato...»
«Non voglio che ti tratti male. Mi sembra che ti da fastidio.»
«Ma no. Non mi tratta male, credo che quello sia il suo modo di scherzare». Non disse nulla e noi arrivammo dai ragazzi. Non mi ero accorta neanche delle onde fredde che colpivano, leggere, la mia pancia e me lo fece notare Vincenzo: «Ehi rimbambita. Adesso non è più fredda?»
«Eh?»
«Intendo, non è più fredda l'acqua?»
«Non... Non me ne ero neanche accorta.»
«Di cosa parlavi con Brian?» chiese Zacky.
«Hanno ragione. Sei tettone» dissi cercando di cambiare discorso, ed ebbi successo.
«Parla per te» disse mettendo il broncio.
«Ma io sono una ragazza» dissi dandomi ragione. Mi fece una linguaccia, poi si avvicinò e mi scompigliò i capelli umidi. Mi guardai i polsi ricordando di avere un elastico ma mi sbagliavo quindi dissi: «Aspettate un attimo! Vado a farmi la coda». Uscii dall'acqua e mi diressi verso la nostra postazione. Arrivata lì Brian mi disse: «Non riesci a stare senza di me, vero?»
«Ooooh sì! Non posso starti lontana tu sei così dannatamente sexy! Mhm...»
«Ahahahah! Che ci fai qua?»
«Cerco l'elastico per farmi la coda» risposi. Mi inginocchiai sulla mia tovaglia, presi la mia borsa e incominciai a cercare l'elastico.
«Trovato!» esclamai. Mi feci la coda. Stavo per alzarmi quando Brian mi tirò per un braccio facendomi cadere nel telo.
«Ahia!»
«Oddio! Non volevo farti male, scusa!» disse preoccupato aiutandomi a mettermi seduta.
«Ok ok ok, ce la faccio da sola, grazie.»
«Scusa!»
«Tranquillo non è niente, ora passa». Mi prese il braccio e controllò il polso dove mi aveva fatto male. Sembrava davvero preoccupato. Gli sorrisi per rassicurarlo: «Vedi è tutto apposto.»
«Scusa» ripeté dispiaciuto. Gli accarezzai una guancia e dissi: «Non scusarti più, non c'è ne bisogno.»
«Ma...» lo interruppi: «Ssssh!». Abbassò la testa sempre tenendomi il polso.
«Ehi Haner! Birra?» dissi facendolo sorridere.
«Certo!»
«Ok, se mi lasci il polso te la prendo» sorrisi. Mi lasciò il polso così mi alzai e andai a prendere una birra per lui e una bottiglietta d'acqua per me. Gli porsi la lattina e l'afferrò senza pensarci, poi guardandomi disse: «Non bevi?»
«Sì, ho preso l'acqua» risposi con tono ovvio e indicando la bottiglietta. Rise.
«Non intendevo questo. Volevo dire se bevevi anche roba alcolica, super alcolica...»
«Oh... Sì, qualche volta. Non mi piace tanto bere.»
«Ma zitta!» esclamò Sam. «Quando si parla di bere lei è la prima! Seguita da me e da Miri» continuò sorridendo. Mi fece sobbalzare. "Da quanto tempo era dietro di me?"
«Ehi! Perchè mi hai detto che non ti piace!» si lamentò Brian.
«Perchè è vero. Beh, se mi dicono "Ehi! Vieni a farti due shot!" di certo non rifiuto...»
«Oh, quindi bevi solo se c'è qualcosa che ti piace.»
«Esatto». Sorrisi. Sam mi dette una pacca sulla spalla e poi mi fece l'occhiolino. Si sdraiò accanto al telo di Matt. Come facevo a saperlo? Semplice...
«Ehi Brì, ma quello è il telo di Matt?» gli sussurrai. La sua risposta fu quella che mi aspettavo. Poi riprese il discorso: «Comunque... Non ti piace la birra allora.»
«Sì che mi piace solo che non mi va per ora» risposi sedendomi. Mentre io e Gates parlavamo Johnny si avvicinò a me: «Ehi, posso parlarti?»
«Ehm...» dissi cercando una risposta. Poi guardai Rosy e mi accorsi del suo sguardo allarmato e un po' geloso. Io ero troppo curiosa di sapere quello che doveva dirmi quindi abbassai lo sguardo e sentendomi già in colpa per la mia risposta accettai di parlare con lui.
Johnny fece strada a Jes fino ad arrivare alla pineta. Là c'erano solo alberi e terra. Era un posto di riposo. Si sentiva il cinguettio degli uccelli.
«Posso chiederti una cosa?»
«Certo che puoi» rispose Jes. Continuava a ripetersi di mantenere la calma anche se le veniva difficile.
«Ok... Da dove incomincio?». Jessica non rispose a questa domanda perchè sapeva che non era rivolta a lei ma a se stesso.
«Allora, a me, sì sembra strano e un po' affrettato, piace Rosy.»
«Oooooh ma noooo! Davvero?» domandò sarcastica. Risero.
«Io, ehm... Sono timido. Insomma ho solo parlato con lei! E sinceramente non so come ho fatto. Anzi adesso sto parlando anche con te e credo che ti parlerò molto spesso perchè ho bisogno di qualcuno con cui sfogarmi e non so da chi andare perchè gli altri potrebbero prendermi per il culo, anche tu potresti farlo io non ti conosco ma per qualche strano motivo sono venuto da te a chiederti aiuto, credo di potermi fidare di te e...» fu interrotto da Jes.
«E la Madonna! Ma quanto parli?!» esclamò scoppiando a ridere.
«Quando sono nervoso e ho ansia sono così, comunque mi aiuterai a conquist...»
«Sì sì sì sì! Ti aiuterò ma adesso calmati che mi svieni!»
«Ok cerco di calmarmi.»
«Comunque, tu sii te stesso. Credo che per ora stai andando molto bene. La vedo felice. Solo che ora dovrei dirgli che non è successo niente perchè nel suo sguardo c'era gelosia e preoccupazione e io non voglio che sia gelosa. Non mi piace.»
«Ok, mi sembra giusto. Ma... Che le dirai?»
«E questo il problema.»
«Già». Jes ci pensò un po' fino a quando non le venne l'idea "geniale".
«Potrei dirle che mi hai voluto parlare perchè pensavi che Brian mi provocava di sturbo.»
«Ottimo!» esclamò sorridendo. Così i due si incamminarono verso la spiaggia. Mentre camminavano, a Johnny saltò in mente una domanda che doveva assolutamente fargli...
«Dimmi un po' Jes. Brian ti da davvero fastidio?»
«No» rispose senza pensarci.
«Ti piace?»
«Ehm... Credo che questo non dovrei dirlo a te. Insomma quando mi piace qualcuno o mi succede qualcosa ne parlo solo con Miri, Rosy e Antonio, solo dopo averlo detto a loro lo dico a Sam. Mia sorella mi mette paura, diciamo. Timore è meglio.»
«Ooooook» rispose. Arrivarono dagli altri e, come se nulla fosse successo, ognuno andò per la sua direzione.
Johnny si andò a sedere nel suo telo-mare mentre Jes trovò Brian e Rosy che parlavano. Lei era seduta nella sua tovaglia. Trovò molto strano quello che vide ma nonostante tutto fece finta di niente e si sedette nel suo telo dando le spalle ai due.
"Chissà che hanno da dirsi... No, lasciamo stare non sono affari miei... Ooooh ma io sono così curiosa! Uff. Cercherò di reprimere la curiosità cantando una canzoncina" pensai. Iniziai a pensare ad una canzone. L'unica che mi venne in mente fu quella che cantai la sera prima: Critical Acclaim. Con quella canzone scoprii l'identità del Ragazzo Misterioso, del ragazzo che mi aveva affascinato, sì, di Synyster Gates ovvero Brian Jr."
«Ehi Jes». Mi sentii toccare la mano. Era Rosy.
«Che c'è?» chiesi senza guardarla.
«Posso sapere che ti ha detto Johnny?»
«Certo.»
«Allora? Sto aspettando.»
«Uhm... Mi ha detto che gli piaci e che vuole un aiuto per conquistarti. A lui ho detto che ti avrei inventato una balla dicendoti che mi aveva chiesto sei Brì mi dava fastidio ma alla fine ho deciso di dirti la verità perchè io non so mentire a quelli che voglio bene e anche perchè non era credibile.»
«Ah ah! Lo sapevo! Lo sapevo!». Mi girai a guardare Rosy. Uno splendido sorriso illuminava il suo volto. Mentre Brian continuava a ridere io raccontai a Rosy tutto quello che ci eravamo detto e dopo dissi: «Ti avverto Gates... Tu prova solo a farne parola con qualcuno e io ti rompo tutte le ossa». Mi rivolsi con così tanta calma da fargli mettere i brividi e fargli sparire il sorriso. Annuì. Rosy si alzò e andò da Sam e Miri. Sicuramente gli stava raccontando tutto. Brian si sedette accanto a me e iniziò a guardarmi.
«Che c'è?»
«Niente penso.»
«Posso sapere a cosa pensi?»
«Certo. Tu hai detto, anzi mi hai fatto capire che Rosy è vergine... E tu?». Arrossii. "Oddio..."
«Ma... Ma... Ma come puoi chiedermi una cosa del genere!»
«Domandare è lecito, rispondere è cortesia.»
«Ma non sono domande da fare, cazzo! Avanti! Sei un idiota Brian! Io non ti rispondo!»
«Su dai! Sono curioso!»
«Ma saranno cazzi miei!»
«Ok bene.»
«Oddio... Cosa bene?»
«Ahahah niente niente» rispose alzandosi e dirigendosi da Johnny che lo aveva chiamato.
Johnathan raccontò a Gates ciò che Jes gli era sfuggito: "... quando mi piace qualcuno o mi succede qualcosa ne parlo solo con Miri, Rosy e Antonio, solo dopo averlo detto a loro lo dico a Sam...". Gli occhi di Brian si accesero di speranza ma alla domanda che gli porse l'amico rispose con un "No, non mi interessa. Non mi piace".
La giornata passò tra le risate dei ragazzi e le litigate di Jes e Brian. Quando si fecero le 19 e 30 si incamminarono per andare al cimitero per aspettare il pullman. Salirono sulla corriera. Matt e Sam, Vee e Miri, Rosy e Johnny, Jimmy e Matteo, Antonio e Vincenzo si sedettero assieme mentre Jes e Brian si sedettero in posti diversi. Il viaggio passò con il leggero chiacchiericcio dei 10 e le occhiate che Brian e Jes si scambiavano. Arrivati a Trapani, Vincenzo, Jes e gli altri accompagnarono i Sevenfold e il loro manager all'hotel. Si salutarono con un bacio mentre Jimmy abbracciò tutti. Gates e Jessica non si guardarono neanche in faccia ma si salutarono con un semplice e banale "Ciao".

Oh dimenticavo... Non sapevo che titolo dare a questa ff. I'm sorry T-T

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Capitolo 4
*** Unholy Confessions ***


                                                Unholy Confession

 
Dopo che accompagnarono i Sevenfold nell'hotel dove alloggiavano, Sam accompagnò a casa Antonio e Vincenzo mentre Rosy e Miri andarono a casa con lei e Jes. Arrivati a casa si fecero una bella doccia e iniziarono a preparare la cena...
 
«Che si mangia?» domandò Miri.
«Non lo so. Lo chiedo a mia madre?» domandai. Miri annuì.
«MAMMAAAAAA! CHE SI MANGIA QUESTA SERA?» urlai sempre seduta nel divano.
«Ci riuscivo anche io così, sai?» disse Miriana ridendo. Le feci una linguaccia. Mia madre entrò nel salottino dicendo: «Non lo so ragazze. Io salgo con tua zia a San Vito. Vado da tuo padre. Ora scendo, mi sta aspettando». Se ne andò.
«Non vi preoccupate. Vi preparo io la cena» disse Sam.
«NOOOOO! CHEEEE!» esclamai assieme a Miri.
«Te la sei scordata la tua cioccolata calda?»
«Miri ha ragione. Era.. Aliena, cazzo!»
«Si muoveva da sola!»
«E non cadeva dalla tazza neanche se la capovolgevi!»
«Antipatiche» rispose lei.
«Ci pensiamo io e Jes» disse Rosy dopo varie risate. Annuii, mi alzai dal divano e mi diressi in cucina assieme a Rosy.
Prima che potessi entrare in cucina vidi Miri e Sam farle un cenno con la testa e farle l'occhiolino. Feci finta di niente.
 
Intanto Miriana e Samantha discutevano...
 
«Secondo me non glielo dice. Lei è come mia sorella. Non lo fa.»
«Secondo me sì. Avanti, deve dirglielo così scopriamo se gli interessa in qualche modo Gates» rispose Miriana.
«Scommessa?»
«Ci sto! Se glielo dice voglio 50 euro!»
«Sono troppi. 5 e basta» disse Samantha ridendo.
«Ok! Se hai ragione tu, mangio la tua cioccolata calda». Scoppiò a ridere.
 
Nel frattempo Rosy e Jes cercavano qualcosa da poter cucinare.
 
«Allora, abbiamo delle cipolle, dei wurstel, della carne di vitello, petto di pollo, latte, panna da cucina, cioccolato, patatine, popcorn, dell'altro cioccolato e altre patatine. Io direi di fare patatine con colata di cioccolato al latte come antipasto, cipolle e wurstel come primo» proposi.
«Ma come cazzo mangi? Che schifo!»
«Ma zitta Rosy che tu sei la prima!»
«Ahahahah è vero». Scoppiamo a ridere e incominciai a tagliare le cipolle mentre Rosy scioglieva il cioccolato. In cucina calò in silenzio.
«Rosy?»
«Dimmi.»
«Mi prenderesti un pezzo di carta?»
«Certo». Mi prese un tovagliolo e me lo porse. Mi asciugai gli occhi.
«Ma che succede? Perchè piangi?» mi domandò preoccupata.
«Intelligentona, sono le fottute cipolle!» risi.
«Minchia, vero.»
«Idiota sei, idiota» dissi abbracciandola. Buttai le cipolle tagliate nella padella, il fuoco acceso e l'olio abbastanza caldo da poter iniziare la cottura. Mi lavai le mani.
«Davvero Johnny ti ha detto quelle cose?»
«Sì, dubiti?»
«No no, mi sembra solo strano. Infondo non ci conosciamo per niente.»
«Beh, ma piace anche a te. Vero?»
«Si vede tanto?»
«Sì, si vede. O almeno l'ho vedo io. Anche adesso con questo sorriso». Arrossì e poi disse: «Ho pensato che Johnny volesse chiedertelo...». La guardai.
«Davvero?»
«Sì, insomma ti ha detto che doveva parlarti in privato». Fece una pausa, poi: «Lo ha pensato anche Brian...»
«Oh... E cosa vi siete detti?»
 
Samantha e Miriana appena sentirono dire "Brian" si alzarono dal divano e andarono ad origliare la conversazione...
 
«Lo vuoi sapere davvero?»
«No. Non mi interessa». "Ma chi voglio prendere in giro?". Volevo sapere tutto, volevo sapere cosa pensava e se era infastidito, ma dall'altra parte non volevo neanche saperlo. Non potevo permettermi il lusso di farmi piacere un ragazzo che dopo sarebbe andato via. No, non lo volevo sapere... Certo...
«Ok, come vuoi.»
«Ok». Andai a mettere i wurstel nella padella e senza darci troppo conto li cucinai.
«Bene adesso li facciamo riposare e dopo veniamo ad apparecchiare la tavola.»
«Aspetta. Io voglio dirtelo. Su siediti che ti racconto.»
«Ok» risposi con voce tremante. Mi sedetti accanto a lei, incominciai ad avere l'ansia.
«Allora... Quando te ne sei andata con Johnny, Brian mi ha chiamata e mi ha fatto sedere accanto a lui e mi ha detto: "Sei gelosa vero?" gli ho risposto di no ma lui non ci ha creduto e ha detto: "Seguiamoli, naturalmente senza farci vedere". In quel momento ho pensato "Io gelosa? E tu allora che vuoi seguirli?" comunque, ha incominciato a dire: "La situazione non mi quadra. Pensi che si voglia mettere con lei? Perchè io lo finisco", e io gli ho detto: "Allora ti piace Jes!", e lui: "No no no. E che poi noi dobbiamo partire quindi non può vederla", e io: "Ma la cosa cambia. Con me va bene e con lei no. Mi fai pensare che ti piace", e lui ha detto: "Noooo. Non mi piace, fine della discussione non farne parola", e io stavo per ribattere quando poi sei arrivata tu.»
«Ehm... Wow, io non so cosa dire.»
«Io sì. Cazzo, Jes. Tu gli piaci punto! Era geloso ahahahah dovevi vederlo.»
«Ho bisogno di un po' d'aria. Chiama Sam e fatti aiutare a mettere la tavola. Io mi affaccio un po'».
 
Jes uscì in veranda così Rosy chiamò Miri e Sam. Mentre preparavano la tavola Miriana incominciò a stuzzicare la sorella di Jes...
 
«Hai visto? Hai sentito quello che ho sentito io?! Mi devi 5 euro!» rise di gusto.
«Non ti do un bel niente!»
«Di che parlate?» disse Rosy guardandole con aria interrogativa e confusa.
«Niente Rosy» rispose Sam.
«Avevamo scommesso su di te.»
«Coooosa?!»
«Sam diceva che non avevi coraggio di dirglielo mentre io sì. Quindi mi deve 5 euro così ho anche evitato di mangiare la sua cioccolata». Risero, e poi Rosy: «Voglio la mia parte.»
«La tua parte?»
«Sì Mì. Voglio la metà dei soldi.»
«E che ci faccio io con 2,50€?» disse guardandola di sottecchi.
«Hai ragione... Ooooh fanculo! Tienili ma la prossima volta chiedi di più.»
«Bella mia, io avevo chiesto 50 euro ma lei "noooo sono troppi"» disse imitando la voce di Sam, poi guardandola aggiunse: «... Spilorcia» poi risero tutte assieme.
 
Intanto Jes...
 
"Uff, lo sapevo. Non dovevo star lì ad ascoltare. E adesso? Avrei voluto fare certi salti! Altro che grilli, cavallette e canguri!" pensai. "L'ho trattato da fare schifo, ora l'avrà con me. Di sicuro. Il bello e che non ho modo di fargli le mie scuse". Sospirai. "Ma sto sclerando? Scuse? Ehi Jes! Deve essere lui a fartele! Tu non gli hai fatto un cazzo! Riprenditi! Su, forza e coraggio e vedrai che..." qualcuno interruppe il mio dialogo interiore: «Eh? Non ho capito.»
«E pronta la cena. Vieni a mangiare.»
«Non ho fame Sam...»
«Non dire stronzate e cammina a mangiare!»
«Sto arrivando, ma sta calmina.»
«Sì, certo...»
«Idiota». Non mi sentì. Entrai dentro e mi sedetti. Miri e Rosy capirono che c'era qualcosa che non andava ma evitarono di farmi domande perchè tanto davanti a Sam non avrei risposto. Riuscirono a farmi ridere e tra battute, di loro, e battute squallide, le mie, mangiai tutto. Mi sentivo piena.
«E tu eri quella che non aveva fame!»
«Fa silenzio Sam! Porta qua 'sta birra.»
«Ma cheeeee! Io 'sta notte voglio dormire non voglio sentire te che fai l'asina!»
«Rosy, ti ricordo che non contiene caffeina quindi sta tranquilla» risi. Mentre versavo la birra nel mio bicchiere mi arrivò un messaggio. Posai la birra nel tavolo. "Toni"
C'era scritto: "Ehi Jes! 'Na tipa mi ha detto che vuole "farmi". Te l'ho detto in modo più carino. Che gli rispondo?". Scoppiai a ridere, quasi mi uscivano le lacrime. Le ragazze mi chiesero il motivo della risata e io risposi con un semplice "niente,  niente". La mia risposta per Antonio fu: "Tesoro mio, non è la prima volta che ti capita e quando ti dicevo di no lo facevi lo stesso quindi... Vai! Però sta attento, usa la "precauzione" detto in modo più carino xD comunque, poi chiamami e fammi sapere com'è andata. Ci tengo, ciao". Mi rispose con: "Ok. Tanto te lo avrei raccontato comunque. Vado".
Quando finii di "messaggiare" con Anto mi alzai e iniziai a sbarazzare la tavola. Poi andammo nel salotto: «Che si guarda sta sera?»
«Un film horror!»
«No, Sam. Siamo sole a casa e lo sai che Jes si spaventa» rispose Miri.
«Sì è vero io mi spavento, ma lei si caga sotto» dissi indicandola. Risero tranne Miriana.
«Idiota.»
«Che stupide.»
«Zitta Rò. Tu non ti immaginare che sei meglio.»
«Tu sempre che ribatti sei!»
«Yep» risposi alzando i pollici. Alla fine guardammo un film demenziale. Dopo aver visto il DVD tra tante risate decidemmo di andare a letto. Non mi addormentai subito, come al solito. Mi misi a parlare con Miri. Mi fece domande alquanto strane: «Che ne pensi della giornata passata con quei tipi?»
«Insomma...»
«Perchè "insomma"? Non ti sei divertita?»
«Sì... Più o meno.»
«Che mi nascondi?»
«Niente Miri.»
«Non è vero. Ammettilo ti piace Brian.»
«Per niente.»
«Sì certo...»
«Mica mi chiamo Miriana, Rosy o Sam, io» scherzai.
«Che vorresti dire?» rise.
«A te piace Zacky, a Sam piace Matt e a Rosy piace Johnny. Ecco» conclusi facendo una linguaccia.
«Allora ti piace Jimmy.»
«No, è molto simpatico e carino ma non mi piace... O almeno per ora.»
«Potrebbe piacerti?» chiese Miri speranzosa.
«Può darsi» risi. Ci augurammo la buonanotte. "Sì, certo. Jimmy...". Chiusi gli occhi e mi addormentai di colpo.
 
Nel frattempo i Sevenfold...
 
«Ahahahah ma come seeeei scemo Coso!» esclamò Brian. Aveva bevuto un po' troppo...
«Sì, Brian. Hai ragione ma adesso che ne dici di andare a letto?»
«Nononononononononono io sono grande ormaaai. Non ho bisogno di andare a letto mammina» disse a Johnny. Non si stava fermo. Continuava a barcollare per la stanza.
«Siam tutti qui che beviam, beviam, beviam. Le donne ci fan i boc..
«BRIAN!» urlò Jimmy interrompendo la sua canzoncina.
«Ssssh! Non - devi - urlare! I bambini stanno dormendo! Mmmmmahahahahah!»
«Brian, siediti! Subito!»
«Bau, bau, bau!» si sedette. Jimmy gli fece bere del caffè amaro dopo un paio di sorsate disse: «Mi sento benissimo. Però devo... Dove 'sta il cesso? Ahahahah»
«Oh cazzo! Vomiterà qua! Su presto portiamolo al ces... Al bagno» esclamò Zacky. I ragazzi presero Brian con forza e lo trasportarono nel bagno. Li rigettò tutto, o quasi, l'alcol introdotto. Poi lo fecero sedere nel pavimento.
«Eeeeehiiii. Volete sapere una cosa?» domandò con la guancia appoggiata al muro freddo. Nessuno rispose.
«Mhm?» insistette.
«Cosa Brian» disse Zachary accontentandolo.
«Ho vomitato. Sì, ho vomitato. Lo sapete che ho vomitato? Ma io sto beneeee!» 
«Certo Brian. Ora che ne dici di metterti a letto?» domandò stanco Zacky.
«Non dico. Puahahahahahahah!»
«Su Brian, che ti alziamo» continuo Vee
«S'alza s'alza! Atteeeenzione!»
«Lasciatemi da solo con lui per favore» disse arrabbiato Zachary.
«Oh no, non lo fate! Vuole stuprarmi! AAAAAAAH!»
«Fa silenzio, cazzo» disse lui sedendosi accanto a Brian.
«Non trattarmi male, io ti voglio tanto bene ciccino mio» disse dandogli un bacio nella guancia. Gli altri uscirono e Brian con un sorriso inquietante li salutò con la mano continuando a dire: «La mano va su, la mano va giù, la mano va su, la mano va giù...»
«Perchè ti sei ubriacato?» domandò serio.
«Non sono UB-RIACO» rispose. 
«Sì, certo...»
«Ho solo bevuto un po' di più. Mh, mhmhmhmhmhahahah!»
«Allora, mi dai una spiegazione?»
«Sssssì, teee la do... La spiegazione.»
«Ok» rispose. Zacky stava aspettando una risposta da Brian ma lui disse solo un: «Sì.»
«Dai, voglio saperlo.»
«Te la dico domani, adesso fammi alzare che me ne vado a letto». Vee aiutò Gates ad alzarsi da terra. E quando arrivarono nella vasca da bagno disse: «Nel mio letto non c'è il cuscino. Portamelo, graaaazieeee.»
«Brian, quello non è il tuo letto. E' la vasca da bagno» disse spalancando gli occhi.
«Ssssh, il mio letto vuole che faccia silenzio e vuole che mi porti il cuscino.»
«Ok». Prima di portare il cuscino aiutò Brian ad entrare nella vasca, dopo andò a recuperare un guanciale. Glielo porse e Brian se lo mise sotto la testa, poi fece un gesto brusco e batté il braccio: «Aaaaaahiaaaaa! Cazzo, mi dovranno amputare il braccio! Non voglio Vee, non voglio! Dammi un bacino nel braccio!»
«Ehm, Brì io non credo...»
«Ahi, ahi, ahi!». Gli diede un bacio nel braccio.
«Ok, passato. Notte, e spegni la luce. Grazie». Zacky uscì dal bagno e fece come gli fu chiesto.
Quando sentirono Brian russare, cosa che faceva raramente, anche gli altri si addormentarono. Il giorno dopo Gates si sveglio col mal di testa.
"Ma che cazzo...? Ma che cazzo ci faccio nella vasca da bagno?!". Si alzò.
"Che mal di testa! Devo esserci andato pesante, non ricordo un cazzo". Uscì dal bagno e si diresse nella camera dei ragazzi.
«Ehi, siete svegli?» domandò aprendo la porta della camera.
«Sì, Brì» rispose Matteo. Gates entrò e poi, sempre Matteo, gli chiese: «Ma, ti ricordi qualcosa di ieri?»
«Non ricordo un cazzo, 'tteo. Ho detto qualcosa di strano?»
«No, hai solo cantato una canzone "noi beviam, beviam, beviam" evito di dire il seguito, poi mi hai abbaiato contro, hai detto che Vee voleva stuprarti e poi hai voluto dormire nella vasca. Comunque, tutto a posto, solite cose tue» disse Jimmy come se tutto questo fosse normale.
«Oh bene. Non ho accennato niente riguardo a ieri mattina e pomeriggio?»
«No» rispose Johnny.
«Perfetto, vado a prendermi un'aspirina».
 
Anche le ragazze si svegliarono...
 
«'ddio che dormita!»
«Ecco che Jes si è svegliata!» esclamò Rosy. Mi alzai dal letto con le braccia e le gambe intorpidite. Andai in cucina e aprii il frigo.
«Non c'è un cazzo, io ho fame». Il citofono suonò. Andai a vedere. Era Antonio, gli aprì.
«Permesso.»
«Entra, tranquillo.»
«Wow. Che bei capelli.»
«Oh dai, mi sono svegliata adesso!» risi.
«Ho portato dei cornetti.»
«Il mio è con la Nutella?»
«Ovvio!»
«Ma grazie» dissi e gli stampai un bacio nella guancia. Poi chiamai le ragazze e ci accomodammo in cucina.
«Allora Antò... Devi dirmi niente?» domandai tra un morso e l'altro.
«Sì... Come sei conciata?»
«Questo è il mio pigiama.»
«Un pigiama composto da pantaloncini fatti tagliando dei pantaloni da ginnastica, e un top a bretelle ridicolo.»
«Embè?». Scoppiò a ridere. Mi sporcai il dito di cioccolato e me lo pulii nella sua guancia.
«Grazie» fu la sua risposta. Poi mi disse: «Se ti sbrighi a mangiare 'sto fottuto cornetto del cazzo ti dico quello che vuoi sapere.»
«Sì Signore! Sto finendo» dissi. Finii di mangiare il cornetto e lo diressi nella camera mia. Mentre raccontava io facevo i letti.
«Allora, mi ha dato la via e il numero di dove abita. Ci sono andato, ho suonato il campanello e mi ha aperto sono salito e... Madonna miaaaa! Era wow! Cazzo, sì è fatta trovare pronta!»
«Ahahahah voglio sapere com'era conciata!»
«Meglio di te sicuro» rise. Gli feci una linguaccia e poi lo feci continuare: «Aveva un corpetto rosso con il reggicalze e le calze a rete sempre rosse. Stavo svenendo, cazzo. Poi mi si è avvinghiata e mi ha portato nella camera da letto dei suoi genitori e ha incominciato a spogliarmi. Io preso dalla frenesia le ho stappato le calze a rete. Poi ti lascio immaginare com'è finita.»
«Ti sei dato da fare a quanto ho capito, eh?» dissi andando in bagno per pettinarmi. Lui sempre dietro di me.
«Puoi dirlo forte!»
«E quando te ne sei andato da casa sua?»
«Poco fa. Mi ha chiesto di vederci questo pomeriggio ma io gli ho risposto che l'avevo avvertita che sarebbe stata soltanto una botta e via e che lei aveva accettato, mi ha risposto con un "va bene". Ahahahah». Tornammo in cucina...
«Io pure voglio sapere cosa ti ha detto Antonio» disse Sam.
«Fatti i cazzi tuoi. Sono segreti tra me e Antonio, tu non c'entri 'na sega.»
«Come sei delicata. Già di prima mattina» si intromise Rosy.
«Ma se mi fa venire i nervi! Uff, qualcuno chiama Vincenzo?»
«Perchè?» chiese Miriana.
«Mi sono ritrovata le sue chiavi in tasca. Ecco perchè pensava che se le fosse dimenticate a casa.»
«Che idiota che è! Lo chiamo io» rispose Sam. Uscì dalla cucina e lo chiamò e poi ci informò che stava venendo da noi. Mentre lo aspettavamo Miriana, Rosy, mia sorella ed io ci andammo a vestire.
«Mi raccomando Antò, se suonano vedi se è Vincenzo e poi apri.»
«Certo madre.»
«Scemo» risi. Andai anche io in camera.
«Che mi metto... Mhm...»
«Posso vestirti io?»
«Perchè?» chiesi a Miri.
«Ti vesti da maschiaccio. Voglio farti vestire più femminile.»
«Ma levati! Non è vero che mi vesto da maschiaccio.»
«Sì, certo. Appena ti vedo prendere i Jeans te li stappo a morsi.»
«Grrr come sei aggressiva.»
«Sì sì ridi.»
«Ma io non sto ridendo». Ignorando Miriana che mi diceva "posa 'sti jeans" me li misi e poi presi una t-shirt. Anzi la t-shirt, la mia amata maglietta dei Bullet For My Valentine. La indossai e mi diressi in cucina.
«Oh ciao» dissi sorpresa di vedere Vincenzo. "Ma quando ha suonato il campanello? Non l'ho sentito".
«Ciao bella addormentata.»
«E con questo che vorresti dire...?»
«Che potevi darmi le chiavi invece mi hai fatto diventare rincoglionito» disse ridendo.
«Mhm, no mi dispiace, rincoglionito lo eri già visto che le chiavi me le hai date tu. Dovevi ricordarmelo. Non darmi tutta la colpa.»
«Non darmi tutta la colpa» disse facendomi il verso. Mi avvicinai a lui e gli restituii le chiavi e in più una bella pacca nel collo.
«Aaaahiaaai, rimbambita.»
«Ssssh» dissi dandogli un bacio.
«E come mai questo bacio?» chiese.
«Ti ho salutato. Meh, vuoi qualcosa? Caffè, latte, acqua...»
«Un po' di caffè, grazie.»
«Ok, qua sotto c'è il bar. Vai e te lo prendi.»
«Ahahahah che asina». Gli feci il lecco. Poi Miri e Rosy entrarono in cucina.
«Ma Sam 'ndo sta?» chiesi.
«A fanculo» rispose Rosy.
«Wei! Poi lo dici a me!» esclamai ridendo.
«No, per favore. Non mi va di scherzare» rispose triste. La feci sedere e poi le chiesi che aveva.
«Penso a Johnny...»
«Mhm... E' successo qualcosa che dovrei sapere?»
«No no, mi manca. Vorrei averlo qua con me. In questo preciso momento.»
«Ooooh Rosy, come sei dolce» risposi abbracciandola. Entrò Sam in cucina e disse: «Già, anche a me manca Matt... Uff»
«A me manca Zacky.»
«A me manca il tempo per consolarvi. Scusate devo andare a lavoro.»
«Va tranquilla» rispose Miriana.
«Ok, Sam prendo la tua macchina. Anche perchè io non c'è l'ho...»
«Sta attenta.»
«Oh, ti preoccupi» dissi con un sorriso.
«Sì, ma per la mia macchina.»
«Antipatica. Tranquilla, la tua Mini Cooper non si farà niente. Vado, ciao a tutti.»
«Ciao!» risposero in sincrono.
 
Jes uscì da casa e partì per andare nel bar di suo cugino. Aveva la tentazione di andare dai ragazzi ma quando passò davanti all'hotel preferì andare a lavoro. Arrivata al Disco - Bar salutò Emanuele e la sua ragazza e si mise la divisa. Mentre era dietro il bancone a preparare i caffè, i cappuccini e varie, i suoi pensieri si spostarono su Brian. Intanto, proprio lui, era sdraiato nel suo letto aspettando che il mal di testa si calmasse.
 
«Uff, parlate più piano? Per favore.»
«Non puoi impedirci di parlare» rispose infastidito Matteo.
«Non vi sto dicendo di stare zitti, vi sto solo chiedendo di abbassare un po' il tono della voce. E rivolgiti con calma la prossima volta perchè io non ho attaccato nessuno, tanto meno te. Cazzo, vado a fumarmi una sigaretta». Si alzò dal letto e si affacciò dal balcone accendendosi una sigaretta. Iniziò a pensare.
"Chissà che sta facendo. Chissà se mi pensa anche lei... Non credo, l'ho trattata davvero male. Mhm, va beh. E se la vado a trovare? Col culo la vado a trovare! Non conosco 'sto posto! E non so neanche dove abita. Potrei andare al bar e chiedere a suo cugino di darmi il numero... No, poi mi prende per un pervertito. Ma..."
«Cazzo!» esclamò ad alta voce.
«Ehi, che succede, bro?»
«Oh, niente Jimmy.»
«Non ti credo.»
«Così mi offendi». Brian lo guardò. Era anche lui senza maglietta e il tatuaggio "FICTION" in bella vista attirò l'attenzione di Gates.
«Fammi fare un tiro» disse Jimmy. L'amico gli passò la sigaretta.
«Ti vedo pensieroso, amico. Dai dimmi.»
«Ho solo un po' di mal di testa. Ecco tutto.»
«Oppure pensi a Jes». Non rispose. James aveva centrato in pieno il punto. Brian abbassò lo sguardo.
«Allora? E' così?»
«No.»
«Quanto tempo continuerai a negare l'evidenza? Mhm?»
«Per molto, fino a quando non posso più tenermi tutto dentro.»
«Bene. Lo sai che con questa risposta hai confermato la mia ipotesi?»
«Lo so...»
«Vorresti andare da lei, vero?» domandò dandogli indietro la sigaretta.
«Forse» rispose e dopo fece un tiro. Finì la sigaretta senza spiccicare parola dopo: «Dai, questa sera ci andiamo a divertire.»
«Ma quale divertire! Se non la vuoi pensare, di certo non basta fare sesso con un'altra. Quanto sei scemo, Brì.»
«Era un modo per... Ooooh lasciamo stare, è meglio» disse. Jimmy scoppiò a ridere e poi: «Questa sera, invece di "andarci a divertire", andiamo da lei.»
«No, tu sei impazzito! Io non vado da nessuna parte, me ne sto in hotel.»
«Ti convincerò. Già lo so che tu muoverai quel culo e verrai con me.»
«Ti odio Jimmy.»
«Anche io ti voglio bene». Si abbracciarono e rientrarono dentro.
 
La giornata di Jes a lavoro passò "da fare schifo" , come la definì. Aveva passato tutta la mattinata a pensare a Brian. Quando tornò a casa trovò Sam ai fornelli.
 
«Vuoi farci andare tutti all'ospedale?» dissi posando le chiavi della macchina nel tavolo.
«Ah - ah - ah, che ridere.»
«Come mai stai cucinando te?»
«Mamma non è ancora arrivata e Rosy e Miri sono andate via.»
«Perchè?» 
«Erano troppo tristi. Rosy voleva il suo cuscino dove poter versare le sue lascrime, come ha detto lei, e Miri voleva mettersi a dormire per non pensare. Si scusano con te comunque.»
«Ok, non fa niente. Ma che stai preparando?»
«Pasta al pomodoro.»
«Interessante... Apparecchio?»
«No, tranquilla. Sarai stanca, ci penso io». Annuii e mi andai a coricare nel divano.
 
Quando arrivò la madre a casa pranzarono. Verso il pomeriggio le ragazze chiamarono Miri, Rosy, Vincenzo e Antonio e si videro tutti in Villa Pepoli. Sam e le amiche di Jes fecero tutto il pomeriggio fino alla sera a parlare di Matt, Johnny e Zacky.
 
«Ha degli occhi stupendi Vee e poi è così simpatico e carino.»
«Oh perchè Matt? Wow, ha un sorriso che toglie il fiato e poi a quella voce così, boh! E il suo fisico e come canta e come tutto!»
«Oh anche Vee! Adoro vedere i suoi video mentre suona e canta.»
«Johnny, quel nanetto. E' troppo dolce, coccolone, gentile, educato. Io non l'ho mai sentito suonare perchè come ho detto Sabato sera non sapevo neanche della loro esistenza. Che vergognaaaaa.»
«Avete finito?» domandai infastidita.
«Appunto non ne possiamo più!» esclamò Antonio.
«Hanno ragione» concordò Vincenzo.
«Se vi da fastidio potete anche non ascoltare» disse nervosa Sam.
«Ci viene un po' difficile visto che vi abbiamo accanto» risposi.
«Oh va beh. Jimmy, quanto è simpatico? Ahahah» chiese alle ragazze ignorandomi.
«Ahahah sì. E' anche carino, vero Jè?»
«Sì. Ho visto alcuni live di loro e devo dire che è molto bravo. Sia come voce che come batteria. Ed è anche vero che ha una risata contagiosa. Ahahahah»
«Sì è vero! Appena rideva lui ridevo anche io solo per la sua risata» disse Rosy.
«Ma vero!» esclamai assieme a Miri e Sam.
«E poi ti ha anche abbracciato. Che sensazioni hai provato? Su siamo curiose» mi chiese Miri. Capii dove voleva arrivare e decisi di accontentarla.
«Beh, che devo dire. E' stata una sensazione piacevole anche perchè mi stava riscaldando. Mi è piaciuto stare abbracciata con lui. E poi lo sapete che amo essere coccolata» abbassai lo sguardo.
«Ooooh che carina» disse Antonio. Mi abbracciò e gli sorrisi.
«Io ti vedrei con Jimmy, davvero Jes»
«Oh wow.»
«Perchè "wow"?»
«Perchè non so che dire Vincè. Da dove ti è uscita questa?»
«Dal cul...» lo interruppi. «Ok va bene.»
«Sì, starebbero bene assieme ma mai bene come con Brian.»
«Ehm... Miri?»
«E' vero. Stareste davvero bene assieme.»
«Ha ragione Jes. Avanti, quando ti teneva il braccio, non so per cosa ma l'ho visto. Era una scena così carina!»
«Mi aveva fatto male, non apposta, ma lo aveva fatto. E' ancora così dolce?»
«Sì, perchè si deve essere preoccupato davvero tanto e poi tu lo hai accarezzato. Lo abbiamo visto tutti.»
«Sai come sono fatta, mi dispiaceva vederlo preoccupato. E poi preferisco quando sorride, è bel.... Oh cazzo.»
«Ahahahah! Lo sapevo! Ti piace punto.»
«No Rosy. Preferisco vedere le persone sorridere anche quando mi stanno sul cazzo.»
«Tu hai il cazzo?» chiese Vincenzo mettendosi a ridere subito dopo.
«Sì Vincenzo, sta attento quando ti giri. Non si sa mai...»
«Ahahah, così si risponde!» esclamò Antonio sempre tenendomi abbracciata.
«Comunque, ti piace lo so.»
«No Miri. Perchè mai dovrebbe piacermi un ragazzo che tra pochi giorni non rivedrò più? E' una cosa da stupidi e io non voglio essere stupida.»
«Hai ragione, ma si vede che ti piace» disse Antonio.
«Da cosa lo intuisci? Sentiamo.»
«Dal fatto che ne parli male, forse?»
«Non vuol dire niente, anzi dovreste capire che non mi interessa in alcun modo.»
«Forse per Rosy o Sam o qualcun'altra ma no te. Avanti, tu hai sempre fatto così. Quelli che ti piacciono li hai sempre trattati male. Ti sei dimenticata quello che mi hai raccontato? Del ragazzo della tua classe delle medie? E di quel ragazzo che ti ha presentato Miriana? Oppure del ragazzo che ti presentò il tuo ex? Allora?»
«No. Non me ne sono dimenticata. Però...» mi interruppe Antonio dicendo: «"Però" un cazzo! Quando non puoi vedere una persona non lo tratti così come tratti Brian!»
«Ok, ma non urlare. Comunque hai ragione ma a me Brian non piace.»
«Come vuoi» disse.
 
Quando si fece sera i ragazzi andarono a mangiare una pizza e dopo si andarono a fare un giro al centro storico. Verso mezza notte, Antonio e Vincenzo salutarono le ragazze e se ne andarono a casa. O forse no.
 
«Su, andiamo da Johnny e gli altri.»
«Perchè?»
«Vincenzo svegliati. Voglio raccontare tutto ai ragazzi.»
«Perchè dovresti farlo?»
«Perchè voglio vedere Jes felice. E' l'unica cosa che mi interessa. Voglio far sapere a Brian che ha una possibilità.»
«Ma Jes ha detto chiaramente che non gli interessa.»
«Sì, ma io sono più furbo e forse anche più sveglio di te. Avanti si vedeva chiaramente che mentiva.»
«Graaazie. Comunque me ne sono accorto anche io ma se andiamo da quelli e poi glielo dicono, Jes si incazzerà con te.... E con me.»
«Quando si incazza Amen. Intanto potrebbe succedere qualcosa tra loro e Jes sarebbe felice.»
«Ok, ma credevo che Brian ti stesse sul cazzo.»
«Infatti, ma già ti ho detto perchè voglio farlo». Vincenzo annuì e si diressero verso l'hotel. Arrivati lì i due chiesero dei Sevenfold.
«Buona sera e benvenuti all'Hotel Ti****o. Come posso esservi utile?»
«Buona sera. Noi dovremo parlare con il gruppo che alloggia qua. Si chiamano Avenged Sevenfold.»
«Un attimo prego». Il ragazzo che era alla reception controllò il quadro delle prenotazioni sul computer e poi disse: «Mi dispiace signori. Deve esserci un errore qua non c'è nessun pernottamento sotto il nome di Avenged Sevenfold. Non avete altre informazioni da potermi dare?»
«Certo, allora sono sei ragazzi. Uno di loro di nome fa Matteo, credo sia colui che ha pernottato la camera.»
«Controllo, attenda un attimo». Controllò ma c'erano altri pernottamenti sotto il nome di "Matteo" voleva il cognome ma loro non lo sapevano quando Vincenzo si ricordò delle presentazioni fatte da Brian.
«Credo che si chiami Sanders Matteo». Il ragazzo controllò e poi disse: «Spiacente signori. Il signor Sanders è uscito. In questo momento non si trova in Hotel.»
«Ok, grazie mille. Buona serata.»
«Grazie a voi e buona serata». I ragazzi uscirono dall'Hotel e si incamminarono per andare a casa quando a metà strada, tra l'Hotel e il bar dove lavorava Jes, li incontrarono.
«Ehi siete qui!» esclamò contento Antonio.
«Oh ciao!» li salutò Jimmy.
«Come "siete qui"?» domandò Matthew. 
«Siamo venuti in Hotel per parlare un po' con voi ma non c'eravate. Oh, ma dove siete stati?»
«Noi siamo andati al Bar. Credevamo di trovare Jes e invece non c'era» rispose Jimmy
«Perchè dovevate trovare Jes?» chiese Vincenzo.
«Perchè dovevo parlare con lei.»
«Di cosa?»
«Non ti interessa» si intromise Brian rispondendo alla domanda di Antonio.
«Ok, ma calmati. Comunque, lei fa una settimana di mattina e una settimana di sera. La Domenica non lavora per questo siamo andati al mare.»
«Capisco, e voi di cosa volevate parlarci?» domandò Matteo incuriosito.
«Oh, andiamo in Hotel e ve lo diciamo».
 
Così i ragazzi andarono in hotel e gli raccontarono tutto il discorso delle ragazze. Brian rimase un po' male quando Antonio raccontò cosa disse Jes su Jimmy, ma quando arrivò a cosa disse di lui se ne andò con la scusa di fumarsi una sigaretta ma Vincenzo lo seguì e gli disse cosa ne pensavano loro e che non doveva preoccuparsi. Sul volto di Brian, allora, comparve un lieve sorriso e dopo disse: "Non m'importa. Non provo niente per lei. Chiaro?".
Matt, Johnny e Zacky risero contenti delle parole dette da Antonio. Jimmy un po' meno ma per il semplice fatto che Brian si era intristito a sentire quello che Jes disse quindi evitò di mostrare la sua contentezza al fatto che lei potesse provare qualcosa per lui: "Infondo è molto carina e mi fa piacere sentirmi dire che gli piaccio o almeno è quello che ho capito. Mi dispiace un po' per Brian. Forse e meglio che gli dico che non ci può essere niente tra noi perchè non lo voglio vedere triste. E poi non è detto che gli piaccio. Oh ma vaffanculo questo si vedrà col tempo". Quando finirono di raccontare il discorso delle ragazze, Vincenzo e Antonio, se ne andarono a casa loro. Intanto, Rosy, Sam e Jes, si erano ritirate già da un bel po', e dormirono a casa di Miri.


 
  Il titolo mi è stato suggerito da mia sorella :3 Qua c'è l'immagine, tanto per darvi un idea: "Brian, quello non è il tuo letto. E' la vasca da bagno"
http://avengedsevenfoldforever.tumblr.com/post/1431223724/avenged-sevenfold-forever-wish-you-all-a-very-good

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Capitolo 5
*** Sam, I missed you. ***


                                                Sam, I missed you.


La serata delle ragazze passo tra ricordi di loro e storie "horror" inventate sul momento. La mattina, al loro risveglio, una di loro aveva qualcosa che nessuno si aspettava...
 
Mi svegliai, come sempre, per ultima.
«Buongiorno» dissi senza darci troppo conto.
«'Giorno» risposero le altre.
«Da quanto tempo siete sve...» mi accorsi della mia voce e: «... Oh oooh MESERIA! Oddio la mia voce! La mia voce!»
«Ehi calmati, se urli è peggio» disse Miri.
«Calmarmi? Calma...» non completai la frase che subito starnutii.
«Fanculo!» urlai.
«E' solo un po' di raffreddore. Passerà presto» mi consolò Rosy.
«Sì, ma... D'estate?! Come ho fatto?! Insomma... Voglio dire, è estate!»
«Ahahahah» rise Sam. La guardai male e poi mi rivolsi più a me stessa che a loro: «Dov'è il mio cellulare.»
«Eccolo» disse Rosy porgendomelo.
«Grazie». Composi il numero di Emanuele e lo chiamai. Gli dissi che non potevo venire perchè ero raffreddata "cazzo" pensai ma a lui non lo dissi. Andammo a lavarci, subito dopo a vestirci e infine a fare colazione...
«Cosa volete?» chiese Miri.
«Quello che c'è» risposi, Rò e Sam annuirono. Rosy si prese un po' di caffè, Sam un bicchiere di latte. Miri ed io niente.
«Che ti ha detto tuo cugino?»
«Mi ha detto che mi dava una settimana e 5 giorni... E io starò rinchiusa. A casa. Sola. Senza nessuno a farmi compagnia. Credo che morirò. Sì morirò sola senza un gatto.»
«Ma come sei tragica Jè» disse Rosy mettendosi a ridere assieme a Sam e Miri. Poi chiesi: «Miri, ma i tuoi dove sono?»
«Sono a Palermo da parenti e Alessio dormiva a casa di Gianni.»
«Oooh, capisco.»
«Comunque non morirai sola. Ci sarò io a farti compagnia, non mi allontanerò da te, mai. Sei tutto ciò di cui ho bisogno e lo sarai sempre fino a che il mio cuore batterà e giuro, il mio cuore batte solo per te» disse Miri con tono poetico.
«Ooooh ma come sei dolce pasticcina mia». Scoppiammo a ridere. Dopo andammo a guardarci un po' di televisione.
 
Intanto dall'altra parte della città...
 
«Johnny? Johnny svegliati» sussurrò Zachary nell'orecchio dell'amico.
«No, Vee. Non si fa così. Spostati e ti faccio vedere». Zacky si spostò per far posto a Brian che incominciò a sussurrare nell'orecchio di Johnny testuali parole: «Johnny, Johnathan Lewis Seward, è la tua coscienza, il te interiore, colui che ti da la ragione a parlarti. Quando andrai a salutare Rosy prima di partire dovrai palparla. Adesso svegliati. Svegliati Johnny!»
«Ahahah, ma non si sveglia» disse Matteo.
«Oh ragazzi! Avete sentito tutto?»
«Abbiamo anche visto, ma dorme ancora» rispose Jimmy.
«Aspettate, portate pazienza». Johnny non si svegliava e a perderla, la pazienza, fu proprio Brian che batté per ben due volte le mani vicino all'orecchio dell'amico addormentato facendolo spaventare e quindi svegliarlo di soprassalto.
«Oddio!» esclamò l'amico.
«Buongiorno...» disse Brian: «... Che si dice?» continuò.
«Cristo che sogno ragazzi!»
«Raccontaci John, siamo curiosi» rispose Gates girandosi dagli altri e facendo loro un occhiolino. Si sedettero attorno a Johnathan e lui prese a raccontare: «Allora, all'inizio ero in macchina da solo poi spunta Rosy e gli dico che dovevo partire e poi ho incominciato a baciarla e a toccarla. Magari potesse accadere davvero. Non dico quando partiamo ma magari anche tra un po' visto che dobbiamo andare al Bar per...» Brian lo interruppe: «Al Bar? Per far cosa?!»
«Ehi, ieri sera non c'era quindi ci andiamo di mattina, mi ricordo di avertelo accennato Brì» rispose calmo James.
«No che non lo hai fatto!»
«Invece sì, tu eri in dormiveglia e mi hai detto che andava bene per te. Quindi non hai scuse...»
«Vaffanculo Jimmy.»
«Dai, ci andiamo solo tu ed io allora.»
«No, non ci si va proprio!»
«Zitto e vestiti.»
«Ma...»
«Non discutere, cazzo! Vai a lavarti e a vestirti che poi usciamo.»
«O-o-ok» balbettò lui in risposta. Si andò a preparare.
 
Nel frattempo gli amici delle ragazze, Vincenzo e Antonio, erano usciti assieme per andare da Jes a raccontargli tutto della sera precedente.
 
«Buongiorno» salutarono non appena entrarono nel Bar. Si avvicinarono al bancone.
«Ciao Lele, tua cugina?» chiese Antonio.
«A casa» rispose impegnato a fare uno scontrino, quando si liberò con tono cortese disse: «Vi posso offrire qualcosa?»
«Nono tranquillo. A che ora dovrebbe essere qua?»
«Beh, di solito sarebbe già arrivata da tempo, ma per una settimana e mezzo non viene.»
«Vacanza?» si intromise Vincenzo.
«Sì, chiamiamola così.»
«Ok, grazie. Noi allora andiamo, buon lavoro e buona giornata.»
«Grazie anche a voi». I due uscirono dal Bar e si diressero, con l'autobus, a casa di Sam e Jes. Arrivati lì suonarono il campanello e a rispondere fu la madre. Vincenzo chiese dove potesse trovare Jes e lei rispose che aveva dormito a casa di Miriana, loro ringraziarono la madre e se ne andarono. Antonio prese il suo cellulare e la chiamò.
 
Nel mentre...
 
«Che palle. Che facciamo?» chiese annoiata Sam.
«Non ne ho idea» risposi con lo sguardo rivolto al televisore.
«Fai come Jè, guarda la tv senza guardarla veramente.»
«Wow Miri, se ero cretina di sicuro non avrei capito quello che hai detto ma fortunatamente sono molto intelligente.»
«Sì, come una tartaruga» dissi.
«Povera la mia tartaruga scappata nel deserto. Mi manca.»
«Non era scappata nel "deserto", era morta e l'hanno buttata» dissi con lo sguardo altrove.
«Bugiarda! Tu menti! Lei è scappata.» 
«No è morta, fine della discussione.»
«Ma...»
«Ssssh». Mi squillò il cellulare: "Tony". Mi chiedeva dov'ero e risposi che mi trovavo a casa di Miri, mi chiese le indicazioni per arrivarci e dopo avergliele date riagganciai. Dopo bel po' di minuti Antonio arrivò. Miriana andò ad aprigli la porta.
«Ohi ciao Antò» salutai, poi realizzai che c'era anche Vincenzo: «Ciao Vi. Come mai siete voluti venire qua?»
«Vincenzo ed io dobbiamo dirti una cosa, ma prima... Che hai?»
«Sono raffreddata. D'estate. Io. Sto perdendo la voce e io odio perderla, mi innervosisco e come se mi innervosisco! Me la prendo con tutti, quindi state attenti a come vi rivolgete perchè vi mangio vivi».
 
A quel punto i due ragazzi, spaventati, decisero di non dirgli più niente...
 
«Comunque, scusate la sfuriata... Cosa dovevate dirmi?»
«Me lo sono scordato» rispose immediatamente Antonio.
«Anche io l'ho scordato. Boh, che cazzo dovevamo dirgli?» domandò Vincenzo all'amico.
«Boh, non mi viene in mente.»
«Va beh, tranquilli. Quando vi viene in mente me lo dite» disse Jessica.
«Ok. Noi però adesso andiamo. Ci si sente, rimettiti presto» dissero salutando. Dopo se ne andarono e si diressero verso l'hotel. Arrivati lì, davanti all'entrata, trovarono Jimmy e Brian che stavano uscendo.
«Oh ciao» disse Brian sorpreso.
«Buongiorno» risposero i due nello stesso momento.
«Altre novità?» ridacchiò Jimmy.
«Sì» rispose serio Vincenzo. Il sorriso di James si spense.
«Sputate il rospo» disse Brian.
«Ok, Jes per una settimana e mezzo non lavora perchè sta male.»
«Oh. Cos'ha? E' grave? Gli passerà presto?»
«Ehi Brian! Non tartassarci di domande!» esclamò Antonio
«Zitto e rispondi.»
«Ma se dev...»
«Bababababa! Non lamentarti e rispondi! Forse così eviti di dire quella battuta idiota che stavi per fare.»
«Ok, comunque... Ha solo un po' di raffreddore e sta perdendo la voce.»
In quel momento anche gli altri uscirono fuori dall'hotel.
«Chi la sta perdendo?» chiese Matt.
«Jessica, infatti è nervosa. Quella sta a cantare 24 ore su 24. Sarà per quello.»
«Ahahahah povera. Andiamo a trovarla» propose Matthew.
«Per la vostra salute è meglio di no.»
«Perchè?» chiese Zachary.
«Perchè è raffreddata» rispose Jimmy.
«No. Cioè, sì ma a parte questo. Ha detto chiaramente che siccome è senza voce, e lei odia essere senza voce, si innervosisce e innervosendosi se la prende con tutti» chiarì Antonio. Vincenzo si limitò ad annuire e i ragazzi: «Va beh, una visita non può far altro che farla stare bene.»
«Sì Zacky. Hai ragione comunque non è a casa sua. Si trova da Miriana.»
«La cosa si fa sempre più interessante. Portarci a casa di Miri allora» rispose con un sorriso che sembrava non finire più.
«Non so se vuole... Aspetta che le chiamo.»
«Ok» rispose Zachary. Poi Antonio si allontanò dal gruppetto e chiamò Jes.
 
Nel mentre le ragazze erano uscite per andare a casa di Sam e Jes...
 
"Uff, e solo questa ci mancava, cazzo!".
«We Jè, ti sta squillando di nuovo il cellulare» disse Rosy.
«Sam, abbassa 'sta radio. E' Antonio».
Risposi: «Pronto... No non sono più a casa sua, sono in macchina che me ne sto andando a casa mia... Cosa? No no, non voglio vedere nessuno. Fino a quando non mi ritorna la voce non voglio vedere nessuno a parte Miri e Rosy. Ma sì, dai. Anche voi due. Adesso chiudo... Sì, ciao».
 
Dall'altra parte Antonio...
 
«... Ehi sono di nuovo io. Sei ancora da Miri? Beh perchè.... Oh, allora appena arrivi a casa tua posso venire con i Sevenfold? Vogliono venirti a trovare... Rimettiti presto... Ciao».
 
Sam e Jes accompagnarono Rosy a casa e dopo si diressero a casa loro. Arrivate lì, la madre sentendo la voce di Jes, chiese cosa fosse successo. Lei rispose con un "niente, sono raffreddata". La settimana, per Jes, sembrò non passare mai. La trascorse "buttata" nel letto a guardare il tetto senza neanche poter dormire la notte per la sua forte tosse. Arrivata la Domenica, però, incominciò a sentirsi meglio e fece venire a casa sua le due amiche e i due amici. Quel pomeriggio si organizzarono, assieme alla sorella Sam, la giornata di Lunedì. Avevano deciso di dormire tutte da Rosy. Naturalmente i due ragazzi passavano il pomeriggio con loro fino alla sera. La Domenica, anche grazie agli amici, passò subito. I Sevenfold, in tutta la settimana, ebbero la compagnia di Vincenzo e Antonio. Il Lunedì mattina Sam andò a prende Miriana, Antonio e Vincenzo che pranzarono con lei, Jes e la madre. Verso il primo pomeriggio, però, lei salì dal loro padre, mentre i ragazzi andarono da Rosy. Arrivate lì andarono a fare la spesa.
 
«Ok, siamo arrivati. Ora... Che dobbiamo prendere?» domandai.
«Non ne ho idea sai? Noi ora entriamo dentro questo dannato supermercato e compriamo le prime cose che ci vengono davanti!» rispose Rosy. Entrammo dentro.
«Ehi Rò! Vieni qui». Si avvicinò.
«Dimmi.»
«La candeggina. Compriamola.»
«Perchè?» chiese lei confusa.
«Hai detto che compravamo le prime cose che ci venivano davanti». Risero tutti, anche Rosy.
«Che asina che sei! Su dai cammina» disse ancora ridendo. La seguii assieme agli altri. Comprammo solo schifezze: patatine, cioccolato, caramelle, cola, aranciata, birra ecc... Usciti dal supermercato andammo a casa di Rosy e posammo la spesa, se così si poteva chiamare, negli appositi scaffali. Dopo passammo tutto il pomeriggio a passeggiare e a chiacchierare. Arrivati all'ora di cena iniziammo a preparare la tavola.
«Rosetta? Dove sono le insalatiere?»
«Guarda, sotto il lavello ne trovi due.»
«Grazie» risposi. Versai in una pacchetto di patatine e nell'altra ci spezzettai tre tavolette di cioccolata, al latte, bianco e fondente. Poi presi le bevande e le posizionai per bene sulla tavola apparecchiata.
«Bene, io direi che si può iniziare a mangiare» dissi.
«Chi te lo ha detto? No ora tu mi dici chi te lo ha detto. Chiaro? Chi te lo ha detto?!» continuava a dire Vincenzo. Quando si zittì risposi: «Stocazzo. No a parte lo scherzo. Il mio stomaco me lo ha detto. Fa buuuurp.»
«Che bellina!» esclamò pizzicandomi le guance. Mi misi a ridere e dopo ci sedemmo tutti a tavola. Finimmo di mangiare tardi perchè ad ogni boccone c'erano tante risate. Miriana ed io fummo le uniche a mangiare tutto accompagnate da Antonio. Sam ruttò tutto il tempo, "basso growl" chiamavo i suoi rutti. Mentre bevevo, lei mi fece ridere e mi uscì la birra dal naso e nello stesso momento Miriana si affogò con la cola mentre Antonio sputò una patatina, a Rosy scappò un rutto e a Vincenzo cadde in bicchiere con l'aranciata nel tavolo.
«Minchia che tavolo!» esclamò Sam.
«Sembra un tavolo dove ci stanno i porci!» disse Miri.
«Oh ragazzi! Il tavolo dei porci!» seguì Rosy.
«Sì, sarà soprannominato "Il Tavolo Dei Porci"» disse Vincenzo. Io ancora cercavo di riprendermi dopo aver annaffiato il mio piatto con la birra che mi era uscita dal naso. Dopo mi alzai da tavola e andai a lavarmi la faccia. Quando ritornai in cucina Rosy stava sparecchiando.
«Ehi, ti aiuto.»
«No, sei mia ospite quindi vai a sederti.»
«Ehm oooook» dissi guardandola.
«Veloce! Su, su!» rise. Mi andai a sedere nel divano che si trovava dall'altra parte della cucina. Sam aveva in mano un porta CD con tutti i film, dal drammatico al...
«... Horror no, Sam.»
«Ma perchè?» si lamentò.
«Siamo sole in casa.»
«Ci sono i ragazzi qui.»
«Sì, ma ti ricordo che poi se ne vanno via, lasciandoci sole. Al buio. Nel silenzio della notte. Una notte dove potrebbe accadere quaaaaluuuunque coooosaaaa! Muahahahahahahah.»
«Ceeeeeerto Jè. Allora che film vorresti vedere?»
«Che ne so. Che film ha?»
«Vuoi vederti un film italiano romantico?»
«Non sia mai!» esclamai inorridita.
«Un film italiano o americano drammatico? Oppure uno demenziale? O ancora un thriller, o un poliziesco?»
«Vada per l'horror.»
«Ottima scelta. Rosy ha "The Amityville Horror".»
«L'ho già visto! Mi sento fortunata. Sì, tanto fortunata.»
«Oh meglio così. Ti ha messo paura?»
«Pauraaaa? Noooo.»
«Davvero?»
«Sì, davvero, davvero...»
«Oh non ti ha messo paura? Non ci credo!»
«Credimi, non mi ha messo paura mi ha solo fatto cagare addosso. Prevedo una notte molto lunga...»
«Ahahahah asina!»
«Quindi? Che film?» chiese Rosy quando finì di sbarazzare la tavola.
«The Amityville Horror.»
«Ehm... Ok». Rosy, sotto il mio sguardo che diceva "assassina! mi farai morire", mise il CD nel video registratore premette play. Il film iniziò.
«Mi sto già cagando, cazzo!»
«Ssssh!». Fu Sam a zittirmi. Per tutto il film stesi abbracciata ad Antonio. Quando finì i ragazzi volevano andare via ma sotto le mie suppliche, imbarazzanti aggiungerei, rimasero ancora un po'. Noi ragazze ci andammo a mettere il pigiama e poi facemmo entrare in camera di Rosy anche i due. Ci sedemmo a terra. Notai che Antonio mi stava guardando e molto probabilmente stava per dire la solita frase quando lo precedetti: «Non dire niente. Sì questo è il mio pigiama composto da pantaloncini e top a bretelle. Ora fa silenzio.»
«Ok, ok, ok. Ma la prossima volta almeno fammi dire una parola.»
«Ok Civetta pelata, lo terrò a mente.»
«Quando tempo è passato dall'ultima volta che mi hai chiamato così?»
«Credo che l'ultima volta che ti ci ho chiamato avevo 16 anni...»
«Ahahah la mia Panda!». Gli feci una linguaccia poi Sam, Rosy e Miri presero il loro discorso "preferito"....
«Chissà cosa sta facendo Zacky» disse Miri con un velo di tristezza nel volto.
«Già, chissà... Magari è al cesso. Boh» risposi facendole scattare una risata.
«E Matt? Chissà, vorrei essere lì»
«Eeeeh, cosa fa Matt non posso dirlo...». Antonio e Vincenzo assieme a Miri e a Rosy scoppiarono a ridere.
«Johnny invece... Oddio, non mi viene niente in mente!»
«Ahahahah ho piacere!» disse Rosy.
«E Jimmy invece?» chiese Vincenzo ridendo.
«Niente. Non mi viene una sega.»
«Con Brian?»
«Beh, Vincenzo, Brian... Ehm...»
«Comunque... 'Sta notte me lo sogno a Matt» disse Sam. La ringraziai con un sorriso. Non doveva chiedermi di Brian, non doveva. Per ben 30 minuti parlarono di Zacky, Johnny e Matt. Vincenzo, Antonio ed io non spiccicammo parola. Quando ci calò il sonno i ragazzi andarono via augurandoci una buonanotte poi ci andammo a coricare.
 
Vincenzo e il suo amico non andarono subito a casa...
 
«Uff, Vincenzo 'sta volta parli te.»
«Ok, intanto entriamo». Quando entrarono dentro l'hotel trovarono Matteo che stava uscendo dall'ascensore.
«Ehi Matteo!» esclamò Vincenzo.
«Ehi, ehi! Ciao ragazzi! Come mai qua?»
«Uuuh niente. Volevamo passare un po' del nostro tempo con voi.»
«Oh, salite. Lo dico io alla receptionist.»
«Di anche che arriveranno 4 ragazze» disse Antonio.
«Sam, Rosy, Miri e Jes?»
«Sì.»
«Cos'hai in mente Antonio...»
«Oh tranquillo. Voglio fargli uno scherzo» rispose sghignazzando.
«Oh beh, buona fortuna. Io vado a spassarmela con una ragazza.»
«Vai vai. Noi saliamo. Ci si vede! Ciao». Matteo ricambiò il loro saluto e passando per la reception avvertì la ragazza che era di turno che sarebbero arrivate 4 ragazze e di farle accompagnare nella loro stanza, poi uscì. Antonio e Vincenzo presero l'ascensore e dopo bussarono alla porta della stanza degli amici. Uno di loro aprì...
«Ehi!»
«Ciao Matt! Possiamo entrare?»
«Certo Anto. Entrate pure». I due entrarono e si sedettero a terra assieme agli altri.
«Cosa vi porta qua?» chiese Jimmy sorseggiando una birra.
«Le ragazze dormono a casa di Rosy. Fino a poco fa erano in nostra compagnia e abbiamo visto un film di paura. Jes e Miri erano spaventate, anche troppo, Rosy non lo mostrava e Sam... Quella non si spaventa di niente. Comunque, le abbiamo lasciate che si stavano mettendo a letto. Quindi pensavo...»
«Cosa Antonio? Cosa?!» chiese Johnny incuriosito.
«Pensavo di fargli uno scherzo. Però al telefono deve parlarci uno di voi.»
«Io, voglio parlare io» disse Brian.
«Perfetto. Quando una delle ragazze risponde devi dire queste parole: "Metti il vivavoce.... Fatto?" poi loro spaventate ti chiederanno chi tu sia e tu risponderai: "Non ve lo dirò. Devo dire che siete davvero belle con i vostri vestitini" loro non risponderanno e tu incomincerai a dire come sono combinate. Allora, Sam ha una maglietta a mezze maniche fucsia e dei pantaloncini bianchi... Ci sei per ora?»
«Sì sì continua.»
«Rosy ha un top a bretelle giallo abbinato ai pantaloncini, Miri ha anche un top a bretelle però è rosso con i pantaloncini neri e Jes ne ha uno viola con i pantaloncini abbinati. Neanche sembrano pigiami... Comunque, poi, quando finisci di descrivere il loro abbigliamento, dici che era uno scherzo e chiudi subito la chiamata.»
«Gli piace il viola a Jes?»
«Ma Brian! Come puoi pensare al viola! Uff, sì. Il viola e l'azzurro. Comunque, tutto chiaro?»
«Ma non sarà troppo come scherzo?» chiese Johnny.
«Chi se ne fotte. Voglio farlo, al limite mi prendo io la colpa. Allora Brian?»
«Detta il numero».
 
Le ragazze si erano addormentata già da un po' quando squillò il telefono di Rosy...
 
«Chi cazzo è a quest'ora?» dissi. Nessuno mi rispose. Strattonai Rosy dicendo: «Svegliati, sta squillando il telefono di casa». Si alzò dal letto improvvisato e accese la luce facendo svegliare anche le altre.
«Pronto?» rispose al telefono.
«Sì... Chi sei?»
«"Non importa...
«Chi cazzo è!» esclamai.
«"Carini i vostri pigiami..."» disse la voce al telefono. Lo tolsi di mano a Rosy e con voce tremolante e spaventata dissi: «Chi sei». Poi sentì dire da una voce in sotto fondo "e lei e lei!". La voce disse: «"Bello il viola, non trovi?
«Sì molto bello. Ora vuoi dirmi chi cazzo sei?!». Si sentirono due risate...
«Jimmy! L'altro che ride è Antonio! E tu chi sei? Matt? No... Forse... Oh non importa! Passami al quel deficiente di Antonio.»
«"Cazzo! Ehi amico vuole te... Pro-pronto?
«Ti finisco, giuro che ti finisco! Dimmi dove sei!»
«"Che vorresti fare? Venire qua da me?
«Ooooh sì! Vengo da te e ti ammazzo! A te e a chi è stato a questo scherzo da dementi!»
«"Brian ti ha dato del demente! Ahahahah!
«Non ridere. Siete all'hotel?»
«"N-n-no".»
«Ok sto arrivando.»
«Vorresti andarci combinata così?» chiese Sam.
«Cazzo sì! Non mi vesto per andare da quei due.»
«"Ooook ciao ciao!"» disse Antonio chiudendomi il telefono. Mi infilai le scarpe, presi le chiavi della macchina di Samantha e uscii da casa di Rosy.
«Ehi aspettaci!» esclamò Miri. Arrivate giù salimmo in auto, misi in moto e mi diressi verso quella mandria di cretini. Rosy continuava a dirmi di rallentare ma la ignorai. Arrivammo presto all'hotel e la ragazza che era di turno disse: «Benvenuti all'hotel Ti****o. Come posso esservi utile?»
«Buona sera. Ci stavano aspettando dei ragazzi che alloggiano qua in hotel uno di loro fa Sanders.»
«Oh, allora siete voi. Vi stavano aspettando. Venite con me». Ci fece entrare nell'ascensore e ci accompagnò nel loro piano, poi ci indicò la stanza e se ne andò. Bussai. Bussai forte, più e più volte fino a quando non venne Matt ad aprirci. Lo scansai e mi diressi dritta da Brian.
«Tu! Testa di cazzo che non sei altro! Te ne rendi conto che scherzo stronzo che hai fatto?! Eh? Eh?»
«Ca-ca-calmati! L'idea è stata di Antonio» rispose lui balbettando. Mi rivolsi ad Anto: «Idiota! Sei un'idiota!»
«E dai! Scusa!»
«Forse non ho capito bene... Hai detto "scusa"?»
«Sì.»
«Scusa? Scusa? Infilatele nel culo le scuse! Cazzo, Antonio! Mi sono spaventata. Ci siamo spaventate! Dovevi vedere le nostre facce! Facce cadaveriche avevamo!»
«E dai, passaci su per questa volta». Non mi girai, sapevo già chi avevo dietro. Brian. Mi pizzicò la guancia destra poi mi sussurrò un "ciao" e mi diede un bacio leggero sulla guancia precedentemente pizzicata. Arrossii.
«Pe-per questa volta la passate liscia». Mi voltai. Era... Bello e mi sorrideva. Sì, quel splendido sorriso era rivolto proprio a me. Non riuscii a smettere di guardarlo fino a quando Miri non attirò la mia attenzione dicendo: «Passata l'incazzatura?»
«Sei contenta? Adesso sei tra le braccia di Zacky.»
«M-m-m-ma... Smettila!» esclamò arrossendo. Vee la strinse più forte. Poi guardai Rosy. Era abbracciata con Johnny poi cercai Sam.
«Dov'è mia sorella.»
«Shad l'ha portata da un'altra parte. Non te ne sei accorta?» disse Brian. Lo guardai e poi risposi: «No, non me ne sono accorta.»
«E certo che non te ne sei resa conto! Continuavi a sbavare davanti a Haner!»
«Vaffanculo Miriana. Non stavo sbavando per nessuno IO
«Sì, certo! Ahahahah!»
«Smettila...» dissi con un tono più basso e calando la testa. Non sopportavo che gli altri mi vedessero imbarazzata, soprattutto il ragazzo che avevo davanti.
«Vendetta mia cara... Vendetta». Non dissi niente e non alzai lo sguardo quando Jimmy disse: «Chissà cos'avrà pensato quella della reception quando vi ha viste conciate così! AHAHAHAHAH!»
«Zitto Jimmy!» esclamai. "Cazzo, che vergogna!"
«Certo. AHAHAHAHAH» continuò a ridere Jimmy.
«Oh dai, per favore! Mi fai sentire in imbarazzo!»
«AHAHAHAHAH». Continuò a ridere e io arrossii così tanto da sentirmi bruciare il viso e come se non bastasse Brian mi tirò per un braccio e mi strinse a se. "Ok, ora posso davvero dire che sto andando a fuoco... Brucio! Brucio!"
«Jimmy, basta. La fai arrossire così» mi difese sempre tendendomi abbracciata. "Cazzo, cazzo, cazzo". Avevo le mani e la guancia sinistra appoggiate al suo petto. Sentivo il suo cuore battere. Non era regolare, batteva veloce proprio come il mio. Avevo bisogno di riprendermi e di sicuro stando tra le sue braccia non ci sarei riuscita.
«Scusami Brian, ho bisogno di un po' d'aria» dissi sciogliendo l'abbraccio. Mi andai ad affacciare dal balcone.
 
Intanto Sam e Matt...
 
Erano andati nel bagno, l'unico luogo dove si poteva avere un po' di privacy.
«Come stai?» domandò Matt.
«Bene... Tu?»
«Adesso che ti vedo benissimo». Sam sorrise.
«Sai, mi sei mancata in questi giorni...» disse guardandola negli occhi. Gli occhi verdi di lei si illuminarono quando Matt disse la frase, il suo sorriso si ampliò e con gesto timido si aggiustò i capelli biondi che gli scendevano delicati sul viso. Poi si alzò da terra e si diresse dagli altri lasciando lui solo. Matt non si mosse ma il suo sorriso incantevole si spense non appena varcò quella porta.
«Jes?! Jes dove sei?» chiamò Sam.
«E' fuori» la informò Brian senza un ombra di interesse. Anzi sembrava preoccupato. Raggiunse la sorella e abbracciandola disse: «Matt mi ha detto che gli sono mancata!»
«Oh che cosa carina» rispose sorridendole.
«Sì, credo di essere cotta... E tu butti fuoco. Come mai?»
«Lascia stare me... Te ne sei resa conto che quello è chissà dove e tu sei qua che mi racconti? Ci sarà rimasto di merda, lui ti dice una cosa simile e tu lo lasci solo!»
«Hai ragione! Torno da lui». Così rientrò dentro e si diresse da Matt. Arrivata lì la ragazza si sedette nello stesso punto e disse: «Anche tu mi sei mancato. Tanto.»
«Oddio credevo di... Di aver detto qualcosa di sbagliato. Non andare più via in quel modo altrimenti mi farai prendere un colpo.»
«Scusa e che non sono riuscita a trattenermi. Ho dovuto dirlo a mia sorella.»
«Ahahah, capisco» rispose lui sorridendo. «Sei bellissima» continuò. Lei arrossì e con fare imbarazzato rispose con un: «G-g-graze». Dopo si avvicinò e la baciò. La baciò con foga. Lei gli morsicchiò il labbro scatenando in lui la voglia di farla sua. Farla sua in tutti i sensi ma sapeva che era presto, troppo presto per arrivare a quel punto. Al punto di andare a letto... Quando il baciò finì lei tutta rossa in viso e lui con un sorriso che dava l'impressione di non finire più stettero 1 o più minuti a fissarsi.
 
Jes era ancora fuori per riprendersi cosa che gli fu impossibile...
 
Sbuffai. Mi sentivo ancora accaldata e ripensavo a quando mi diede quel bacio, nella guancia ma pur sempre un bacio. Poi pensavo all'abbraccio. Stavo così bene tra le sue braccia.
«Posso?»
«Ehm, sì.»
«Che succede?»
«Niente Brian.»
«Ti senti male?»
«Male? No, perchè?» domandai incuriosita. "Male no. Sto solo morendo! Vedi un po' te".
«Boh... Non dovevo abbracciarti vero?»
«E-e-ecco...» "Che gli dico? No, non dovevi mi stavi facendo venire un attacco di cuore. Oppure gli dico: No no non fa niente abbracciami quando vuoi". Continuava a guardarmi in attesa di una risposta.
«No, non dovevi...»
«Scusa» disse lui avvicinandosi. Ora era difronte a me.
«... Ma, non mi è dispiaciuto. E' solo che non me l'aspettavo». Riuscii a farlo sorridere.
«Ok. Come va? Ho saputo che sei stata male.»
«Oh, va molto meglio. Grazie. Tu come stai?»
«Bene adesso. Comunque, vuoi sapere una cosa?»
«Sì.»
«Ti ho pensata.»
«Davvero?» domandai con un sorriso.
«Sì. Ero preoccupato, non farti strane idee però» rispose agitando le braccia. Mi scappò una risata.
«Tranquillo, non mi faccio nessuna idea "strana".»
«Posso... Posso... Oh niente lascia stare.»
«No no dimmi.»
«No, niente. Non fa niente». "Mi vuole abbracciare di nuovo?" pensai. "Oh magari! E se lo faccio io? Oh aspetta... E se non è questo?! Fanculo mi butto".
«Vorresti abbracciarmi di nuovo?». "Come cazzo ho fatto a dirglielo?! Non ho coraggio di fare un tubo e adesso... 'ddio spero che risponda di.."
«Sì, molto volentieri». Arrossii. Presi fiato e lui mi abbracciò. Caspita come stavo bene.
«Era questo che volevi dirmi?»
«Ehm... Sì». Parlammo per un po' quando sentii mia sorella chiamarmi.
«E che palle» disse lui.
«Concordo. Stranamente concordo con te». Rise. Sciolsi l'abbraccio e, seguita da Brian, rientrai dentro la stanza.
«Che succede?»
«Non te lo immagini!» esclamò strattonandomi, poi disse: «Matt! Mi ha baciata!»
«Oh, wow!»
«Sì!»
«Ma tu non puoi dire tutto a tua sorella!» esclamò ridendo Matt uscito fuori dal nulla...
«Oh sì che posso» ribatté lei.
«No, non puoi. Se capita che gli fai un pomp...»
«Brian!» lo interruppe bruscamente Johnny.
«.. Quello, non puoi dirlo a tua sorella!» continuò. Tutti scoppiammo a ridere e Sam, imbarazzata credo, spiaccicò il viso nel mio petto. Dopo sentii qualcosa bagnarmelo. "Una lacrima?!" pensai. Incazzata spinsi con dolcezza Sam e andai da Brian.
«Ascolta, brutto idiota, non te lo ripeto più! Evita di fare certe battute del cazzo! Mia sorella sta piangendo!»
«Oh no no no, Jes! Mi stavo trattenendo le risate!»
«Sam, sei una cretina» dissi. Mi scusai con Brian e poi Antonio disse: «Allora Brian, eri abbracciata con Jes... Quindi?»
«Cosa "quindi"?»
«Ahahah! Me lo devi far dire per forza?»
«Sì» rispose lui guardandolo con sfida.
«Ti piace Jes.»
«Non sono affari tuoi» rispose. Non era ne un "" ne un "no" quindi arrossii poi si intromise Jimmy: «Oh Antonio, basta». La discussione finì lì. Passammo tutta la notte a ridere, scherzare e a bere birra. Quando si fece tardi, molto tardi, crollammo. Ci addormentammo a terra. Alla mia sinistra avevo Jimmy e alla mia destra Miriana, che mi sveglio per dirmi: «Aiutami a conquistare Zacky.»
«Ok» risposi e poi, improvvisamente, Jimmy si sedette e disse: «Ti aiuto anche io» e dopo si buttò all'indietro e con lui, Miri ed io. Dopo un po' mi addormentai.

P.s.: Se trovate degli errori di battitura vi chiedo scusa ma non ho avuto il tempo di corregerlo T-T Perdono. Oh *-* lasciate una piccola recenzione mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate :3 Grazie mille a tutti<3
Baci Non Lo So Haner :3

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Capitolo 6
*** Seize The Day ***


                                                 Seize The Day

 

I ragazzi dormirono fino a tardi, quando a svegliarli fu Matteo rientrato dalla serata passata fuori con una ragazza. I primi che si svegliarono sentendo l'amico entrare furono Matt, Johnny, Rosy e Miri.

 

«Buongiorno Matteo»

«'Giorno cugino. Oh, ciao Miri, ciao Rosy.»

«Ciao» risposero in sincrono.

«Avete dormito qua?»

«Evidentemente sì. Cristo, che ore sono?» disse Rosy.

«12:00 credo.»

«Cosa?!» esclamò Miri.

«Ssssh» zittì Johnny. A Brian scappò un verso e poi si rigirò poggiando la mano sopra Zacky. Matt si mise a ridere svegliando l'amico che era appena stato colpito.

«Che succede!» esclamò lui.

«Niente, mi sono messo a ridere per il verso che ha fatto Brian!» rispose Matt tornando a sghignazzare. Zacky si alzò da terra e si diresse da Miriana.

«Buongiorno piccola» e gli diede un bacio in fronte. I ragazzi si misero a chiacchierare e pian piano si svegliarono tutti. Gli unici a dormire ancora erano Jimmy e Jes.

«Guarda quelli, Brì!» disse Zacky indicando i due che dormivano. Lei aveva la testa appoggiata al petto di Jimmy e lo teneva abbracciato mentre Jimmy la cingeva ai fianchi con il braccio destro e la mano appoggiata alla sua pancia scoperta. Brian infastidito andò dai due e con la punta del piede calciava piano la testa di Jimmy facendola muovere da sinistra verso destra e continuava a dire: «Jimmy, alzati! E' tardi, cazzo! Svegliati!».

 

Dopo varie volte che Brian faceva fare a Jimmy quel movimento, lui e Jes si svegliarono.

 

"Chi cazzo è che si muove in quel modo!"

«Vaffanculo Brian! Lasciami dormire!»

«Zitto Jimmy! Alza il culo da terra!»

«No!»

«Jimmy, cazzo!»

«STATEVI ZITTI!» urlai incazzata. Aprì gli occhi e mi ritrovai addosso a Jimmy. Mi sedetti a terra.

«Buongiorno a tutti». Dopo mi alzai, ero scalza. I ragazzi mi diedero il buongiorno con un bacio mentre Jimmy mi abbracciò. Dopo un po' anche Brian venne a darmi il buongiorno e si avvicinò per darmi un bacio ma lo scansai dicendo: «Levati. Non voglio nessun bacio da te.»

«Pe-perchè?»

«Mi hai svegliata bruscamente e rimarrò nervosa». Andai alla ricerca delle mie scarpe quando le trovai allora le indossai poi presi le chiavi e dissi: «Io me ne vado. Ciao a tutti.»

«Dove vai?» mi chiese Matteo.

«A lavoro.»

«Ma non ti aveva dato una settimana e 5 giorni?» si intromise Vincenzo.

«Mi annoia a stare cinque giorni senza fare un tubo. Lasciami andare.»

«Allora io vengo con te.»

«No Vincè, te rimani qui con loro. Io prima devo passare da casa a vestirmi e poi devo andare a lavoro e se sto ancora qui a discutere con te faccio tardi. Anzi, sono già in ritardo». Feci per andarmene quando mi sentii afferrare per un braccio, mi girai ed era Brian.

«Cosa vuoi.»

«Hai detto che sei nervosa giusto?»

«Sì, e allora?»

«Allora non puoi lavorare se sei nervosa, potresti rivolgerti male ai clienti e rischiare che vadano a parlare con il proprietario, ovvero tuo cugino, e se gli chiedono di licenziarti lui dovrà farlo.»

«Beh ecco... Dannazione!»

«Ora ti stai qui» concluse lasciandomi il braccio.

«Ehm va bene ma io non rimango qua conciata così.»

«Vado a casa di Rosy e vi porto i vestiti?» chiese Antonio.

«E come vorresti andarci che non hai superato l'esame di guida.»

«Oh... E Vincenzo lo ha superato?»

«No, Anto» rispose lui.

«Ci vado io con Antonio» disse Johnny. Rosy annuì e diede le chiavi di casa ad Antonio e poi ci fu una discussione con Sam perchè non voleva dare a Johnny le chiavi dell'auto. Dopo vari tentativi di farla ragionare, lei cedette e gli consegnò le chiavi. Così, Johnny e Antonio uscirono dall'hotel e andarono a casa di Rosy. Nel mentre la nuova coppietta, Matt e Sam, era impegnata a sbaciucchiarsi. "Disgustoso" pensai.

«Jes vuoi del caffè?»

«No, grazie». Ad interrompere i miei pensieri fu Jimmy.

«Ok.»

«Lei non beve caffè» si intromise Rosy.

«Perchè?» domandò Brian. Abbassai la testa. "Sta vedere che figura di merda che mi fa fare".

«Oh, la caffeina le da alla testa. Incomincia a sparare stronzate e a saltellare da tutte le parti.»

«Grazie per lo sputtanamento Rò» dissi imbarazzata e rossa in viso. Lei mi fece una linguaccia.

«Ahahahah che carina». "Oddio ha detto che..." pensai lasciando la frase a metà. Arrossii ancora. Dopo un po' mi stancai di stare alzata allora, non trovando un posto dove potermi sedere, mi accomodai a terra. Il mio sguardo si posò su Haner. Se ne accorse e si sedette accanto a me. Mi girai e guardai il pavimento.

«Che hai?» chiese.

«Niente.»

«Sicura?»

«Mi sembri preoccupato» cercai di cambiare discorso.

«Io? No, non sono per niente preoccupato...»

«Mhm... Ok.»

«Va bene». Fine del dialogo. Iniziò a darmi fastidio la sua presenza. Il perché? Non lo so. Dovevo trovare un modo per allontanarmi da lui senza fargli sospettare niente. Mentre pensavo ad una via di fuga Sullivan mi chiamò: «Ehi Jes. Dormito bene?»

«Ehm… Sì, che domanda stupida Jimmy» dissi sospirando.

«Sono comodo vero?» rise e mi unii a lui.

«Sì Jimmy, sei la persona più comoda che conosco» risposi ancora ridendo. Lui si avvicinò a me, mi porse la mano e l'afferrai. Mi fece alzare, continuava a tenermi la mano, poi, con quella libera, prese il mio braccio sinistro e lo poggio sopra la sua spalla, lasciò il braccio e poi mise la sua mano nella mia schiena avvicinandomi a se. Mi sorrise e iniziammo a ballare. Io scoppiai a ridere e lui invece: «... I see my vision burn, I feel my memories fade with time but I'm too young to worry. A melody, a memory, or just one picture». "Che voce meravigliosa" pensai. Prese a cantare vicino al mio orecchio e mi vennero i brividi poi vidi Brian sbuffare e andarsene fuori a fumare. Feci finta di niente e rimasi a ballare con Jimmy quando, chissà chi fu ad aprire la porta, arrivarono Antonio e Johnny.

«Jimmy! Leva le mani da Jes, su su.»

«Che c'è Antonio sei geloso?»

«Sì» disse scherzando, poi lui e il caro James scoppiarono in una grossa risata.

«Qua ci sono i vostri vestiti, il bagno è la difronte se dovete anche lavarvi.»

«Johnny mi sembra logico che dobbiamo lavarci» disse Rosy con un sorriso. La prima a prepararsi fu proprio lei che in pochi minuti si lavò e si vestì, la seconda fu Sam che fece tutto di fretta per poter ritornare tra le braccia di Matt. Dopo andò Miri mentre io continuavo a parlare con Jimmy, Antonio, Zacky e Vincenzo. Quando lei finì andai io e ci stesi un bel po'.

 

Miri, vedendo Brian ancora fuori, si precipitò da lui.

 

«Ehi Brì» gli sorrise.

«Ohi Miri» la guardò.

«Come mai ancora fuori? L'hai finita la sigaretta, no? Perchè non rientri adesso?»

«Ehi ehi! Una alla volta per favore. Mi sembra un interrogatorio» rise.

«Ahahah dai rispondimi» disse dandogli un leggero pizzicotto.

«Mhm.. Voglio stare fuori. Non posso?»

«Certo che puoi... Dirlo a qualcun'altra! Io non ti conosco ma so che stai mentendo quindi... Voglio la verità» rispose inarcando le sopracciglia.

«Io... Avevo bisogno di silenzio per dare una risposta ad una domanda che mi ronza in testa, tutto qui» disse facendo spallucce.

«E questa domanda sarebbe... ?»

«Mi chiedo se Jimmy ci stia provando con Jes.»

«Io non so che risponderti perchè non conosco neanche Jimmy, non so come si comporti quando flirta con le ragazze ma comunque a me sembra di sì. Ma visto che a te Jes non piace non dovrebbe essere un problema». Era in attesa di una risposta. "Come si dice... Mettere il coltello nella piaga. Lei lo ha fatto" pensò Brian. Non rispose.

«Giusto, Gates? Non ho ragione?» insistette.

«Sì, hai ragione ma...» si fermò. "Perfetto Haner, dimmi la verità" pensò Miriana.

«Ma... Cosa?»

«Noi domani partiamo e non avrà più la possibilità di vederla» disse abbassando lo sguardo. Miriana si immobilizzò.

«Do-domani?»

«Sì». Lei prese fiato e mettendo da parte la tristezza di non poter più vedere Zachary disse: «E' davvero questo il motivo o quello vero lo tieni nascosto dentro di te?»

«E' davvero questo.»

«Di me ti puoi fidare» disse lei toccandogli una spalla.

«Se te lo dico... Mi prometti che non ti metti a ridere, che non pensi che sia un cretino e un depravato?»

«Te lo prometto» rispose continuando ad annuire. Prese fiato e dopo parlò: «Allora... Io... Io, a me... Ok, calma. Quando l'ho vista su quel palco io ho perso la testa. "Deve essere mia" avevo detto a me stesso, ma quando provo ad avvicinarmi io mi paralizzo e lei... Beh lei mi scansa e mi fa male. Mi fa male vedere lei che non gli importa niente di me, mi fa male vederla abbracciata a Jimmy. Quando mi sfiora mi viene la pelle d'oca e il cuore inizia a battere forte, quando mi sorride vorrei prenderla e abbracciarla, vorrei poter baciare le sue labbra, toccargli i capelli, accarezzargli il viso. Non posso fare a meno di... Di pensarla. Per tutta la settimana in cui non ci siamo visti era nei miei pensieri. Ho provato a distrarmi in tutti i modi ma niente, lei era sempre lì. Tutto questo è stupido lo so ma... Mi sento un cretino, e che io non ho mai fatto così per nessuna ragazza! Non so che mi prende e ora che noi dobbiamo partire ci starò ancora più male visto che non la vedrò più. Non so che fare, vorrei portarla con me e se anche fosse possibile e glielo chiedessi lei mi risponderebbe di no e avrei un'altra delusione in più. Questa è la verità. Non dire niente a nessuno. Lo sai solo tu e voglio che sia così fino a quando non lo decido io». Miriana rimase sbigottita, senza parole. Aveva gli occhi lucidi, voleva mettersi a piangere, cosa che non faceva mai, ma preferì tenersi le lacrime e parlare con lui.

«Beh, vedi Brian, Sam, Rosy, Antonio, Vincenzo ed io pensiamo che anche Jes provi qualcosa per te...»

«Davvero?» domandò speranzoso.

«Sì Brian, non abbatterti.»

«Ma rimane lo stesso il problema che noi dobbiamo ritornare in California.»

«Oh, vero». Miri si girò per guardare dentro e vide uscire Jes dal bagno.

«Ehm, Brì. Io entro un attimo.»

«Ok» disse immerso nei suoi pensieri.

 

Così Miriana entrò dentro e avvicinandosi a Jes le sussurrò: "Va da Brian". Jes non rispose e guardando Miri che andò ad abbracciare Zacky, capì che doveva essere successo qualcosa di terribile quindi andò da Brian.

 

"Chissà cosa gli avrà detto. Mi sembrava triste quando ha abbracciato Vee". Mi fermai di colpo, era girato e mi guardava, anche lui, triste.

«Ehi Brian, tutto bene?» chiesi preoccupata.

«Sì va tutto alla grande.»

«Non sembra, che ti è successo?»

«N-niente» balbettò, poi abbassò lo sguardo allora mi avvicinai e lo abbracciai forte. All'inizio lui rimase immobile ma poi ricambiò l'abbraccio.

«Grazie» disse.

«Di cosa?» domandai, poi alzai la testa e lo guardai confusa. Notai che aveva il viso rosso ma non dissi nulla, non volevo rovinare quel momento aprendo la mia stupida boccaccia.

«Dell'abbraccio. Ne avevo bisogno» mi sorrise.

«Non è niente. Se hai un problema e non sai con chi parlarne io ci sono... Almeno fino a quando non andrete via...» dissi tenendo la tristezza dentro di me. Appoggiai la testa al suo petto.

«Partiamo domani». Per un minuto intero rimasi con gli occhi spalancati e a bocca aperta poi sciolsi l'abbraccio e lo guardai. Finalmente riuscii a spiccicare parola.

«Domani?»

«Sì.»

«A che ora?»

«Di mattina, verso le 10 o 11. Perché?»

«Ti dispiace se vi vengo a salutare?»

«Come una sorta di addio?»

«Vorrei che non fosse così ma.. Sì, un addio.»

«Allora puoi stare a casa» disse, mi scansò ed entrò dentro. Ci rimasi male quindi decisi di stare un po' fuori dopo rientrai. Miriana mi guardò e capì che era successo qualcosa ma le sorrisi come per dirle "tranquilla" e mi piazzai accanto a Rosy. Poi dissi: «Allora, Sevenfold, dovete dirci niente? Mhm?». "Sì, sono una stronza" pensai. I ragazzi si guardarono poi Matt parlò: «Domani mattina partiamo.»

«Cosa Matt?!» domandò Samantha urlando. Miri abbassò lo sguardo e Vee la guardò triste, Rosy guardò Johnny e lui ricambiò lo sguardo afflitto, Jimmy mi fissava turbato, Brian sembrava impassibile, Matt era dispiaciuto, Antonio se ne stava fregando e Vincenzo mi guardava con rimproverò, io avevo le sopracciglia inarcate.

«Sì, Sam. Mi dispiace...»

«Ti volevi solo divertire con me, vero?» chiese arrabbiata.

«No Sam! Tu mi piaci davvero tanto. E poi prima di saltare alle conclusioni devo chiedere una cosa a Jes». Si avvicinò ai suoi amici e gli parlò sottovoce. Johnny e Vee sorrisero, Jimmy esultò e Brian annuì. Matt si avvicinò a me e disse: «Vieni in California con noi». Non risposi e lo guardai con la bocca aperta senza riuscire a spiccicare parola. Dovevo ritenermi fortunata ad averli incontrati in un bar. Caspita, quando sarebbe capitato un'altra volta? E soprattutto, quante possibilità c'erano che chiedessero proprio a me, ragazza inutile, di partire con loro?  Naturalmente accettai ma ad una sola condizione... 

«Possono venire anche i miei amici e mia sorella?» domandai.

«Certo che possono venire!» rispose entusiasta Matthew.

«D-d-davvero Matt?»

«Sì, Sam. Beh, stavo pensando di far conoscere la voce di Jes a un tot di persone. Non si sa mai cosa potrebbe accadere» disse lui sorridendogli.

«Oh che bello!» esclamò Miriana.

«C'è un problema...»

«Quale, Jes?» chiese Brian.

«I nostri genitori» rispose Sam guardandomi.

«Tu problemi non ne hai Sam. Ricordi? 21 anni...»

«Embè? Tu ne devi fare 19!»

«Mhm...»

«Voi? Avete problemi?» chiese Vee guardando Miri.

«No. Noi no. Antonio ha i genitori a Napoli e lui è sceso qua per, storia lunga un'altra volta ve lo dico, Vincenzo vive con Antonio, i genitori sono andati a vivere in Germania, i miei genitori mi devono fare ancora il regalo di compleanno quindi non diranno niente e Rosy... Beh, i suoi genitori si fidano ciecamente quindi anche lei non ha problemi» spiegò Miriana.

«Oh Miri, perchè non hai festeggiato per il tuo compleanno?» chiese Antonio.

«Perchè voglio festeggiarlo con Jes» rispose lei facendogli una linguaccia.

«Che diciannovenne persa che sei» disse Antonio ridendo. Miri non rispose. Jimmy si avvicinò a me: «Ehi, non puoi chiederlo ai tuoi?» domandò giocherellando con una ciocca dei miei capelli.

«Sì, glielo chiederò ma non ti assicuro niente, Jimmy.»

«Scusa Jimmy, potresti smetterla di attorcigliarti nel dito i capelli di Jes? Mi sta innervosendo.»

«Mhm? Non guardare allora.»

«E' più forte di me, per favore...»

«Va bene» rispose lasciando la ciocca. «Chiamali adesso» continuò.

«A-adesso? Ma sei pazzo?»

«Forse. Su dai. Chiamali». Annuii e uscii fuori per chiamare mia madre.

 

Mentre Jes era impegnata a telefonare ai suoi genitori ci fu una piccola discussione...

 

«Grazie» sussurrò Brian a Miriana. Lei non gli rispose.

«Dimmi la verità, ti dava davvero fastidio oppure lo hai fatto perchè Brì è geloso?» domandò Jimmy a Miriana.

«Cosa? No, l'ho detto perchè mi stavano venendo i nervi.»

«E' davvero questo?»

«Sì.»

«Ma dai Miri! Si vede lontano 2 km che Brian è geloso! E' inutile che te lo difendi!» si intromise Antonio.

«Ma sta zitto. Non mi conosci quindi evita di dire certe stronzate» rispose calmo Brian.

«Vorresti dire che non è così?» ribatté Antonio.

«No. Fine della discussione.»

«Antonio piantala. Non puoi costringere una persona a darti ragione solo perché a te da quell'impressione.»

«Rosy ha ragione» rispose Sam. Le due amiche si girarono a guardare Miriana come per dirle "poi ci dirai tutta la verità". Quando la discussione finì lo sguardo dei ragazzi andò su Jes che era presa a gesticolare nervosamente mentre parlava al telefono e dopo si sentì un "Sì va bene, ciao", frase che fu capita solo dagli amici di lei. Dopo chiuse il telefono e rientrò.

 

Appena tornò dentro, Jimmy gli andò incontro.

 

«Allora?» chiese Sullivan guardandomi speranzoso.

«Mah, niente Sam ha culo. Fate tutti un buon viaggio» dissi guardandoli. Poi presi le chiavi che uno dei due, Johnny e Antonio, posarono sul tavolino al centro del salotto e me ne uscii dall' Hotel. Salii in macchina e andai al bar.

«Ehi Jes! Come stai?» domandò Emanuele contendo di vedermi.

«Bene» risposi distaccata mentre mi dirigevo al bancone per prendermi una birra. L'aprii e mi andai a sedere in un tavolo. Dopo un po' che vagavo sui miei pensieri, Lele venne da me con un'altra birra in mano.

«Tieni, ti è finita» disse passandomela.

«Grazie» risposi afferrandola e bevendone un sorso.

«Che ti è successo? Mi sembri un po' incazzata.»

«Va alla cassa, hai clienti.»

«Non preoccuparti per questo, c'è Rossella alla cassa e sua sorella al bancone.»

«Oh, come va con Ross?» chiesi cercando di cambiare discorso.

«Abbiamo fatto 2 anni proprio 3 giorni fa, quindi va benissimo. Comunque, mi vuoi dire che ti è successo?»

«Ci pensi quei sei ragazzi americani che erano venuti qua? Quando io, Vincenzo e Rosy ci siamo diplomati?»

«Mhm... Sì, ricordo.»

«Mi hanno chiesto di partire con loro per la California. Sam ci può andare visto che sta con uno di loro. La mia bocca non riesce a stare chiusa ma anche se non glielo dicevo a lei davano il permesso... Comunque, Rosy, Miri, Vincenzo e Antonio possono partire. I miei non vogliono, quindi da domani io ritorno a lavorare.»

«Ehi Jes, mi dispiace, non è giusto.»

«Già» risposi bevendo un altro po' di birra.

«Dai, magari vedendoti così triste e incazzata cambiano idea tra qualche giorno.»

«Sì, peccato che partono domani mattina...» abbassai lo sguardo.

«Ti piace fare pazzie?» mi chiese. Lo guardai confusa.

«Cos'hai in mente.»

«'sta notte, fai le valigie e vai dai quei ragazzi e poi la mattina parti con loro.»

«Sarebbe una buona idea ma...»

«Ma?»

«Ma i miei si sveglieranno sicuramente per salutare mia sorella quindi mi verranno a cercare...»

«Minchia vero. Non ci avevo pensato... Beh, prova a convincerli adesso.»

«Ci proverò quando torno a casa.»

«Ooooh, così ti voglio! Dammi il cinque!»

«Ahahah che scemo» dissi battendo la mano in quella sua. Poi si scusò e andò ad aiutare la sua fidanzata e la cognata. Mentre sorseggiavo tranquilla la mia birra due ragazzi varcarono la soglia del locale. "Brian? Jimmy? Che ci fanno qua?". Si vennero a sedere al tavolo dove mi trovavo.

«Salve signorina, disturbiamo?»

«Sì» risposi guardando Jimmy che mi aveva fatto la domanda.

«Mi scusi allora» continuò lui ridendo. Mi alzai e feci per andarmene quando sentii dire da Jimmy "Cogli l'attimo". Doveva averlo detto a Brian. Prima di uscire fuori mi girai e salutai con un gesto veloce della mano a Emanuele, poi lo sguardo andò da Jimmy, che si dirigeva alla cassa, e Brian che anche lui si stava alzando, dopo uscii dal bar e presi a camminare fino a raggiungere la macchina. Mi fermai subito dopo essere arrivata davanti all'auto perchè il sole mi aveva accecata e in quel momento...

«Ehi, posso parlarti?» chiese Brian. Non mi girai.

«No, non puoi.»

«E dai, non fare così» si lamentò facendomi girare.

«Cosa intendeva Jimmy con la frase "Cogli l'attimo"?»

«Oh, l'hai sentita. Ahahah, non lo so nemmeno io. Lui è tutto fuso» ritornò a ridere.

«Che vuoi?»

«Mi dispiace che non puoi venire, volevo solo dirti che non mi scorderò di te.»

«Oh sì, certo. A quante altre ragazze hai detto la stessa frase?»

«E smettila. Non mi aiuti così, per niente.»

«Non sono brava ad aiutare le persone.»

«Vedo...»

«Tutto qua quello che mi dovevi dire?»

«Sì... Però c'è un'altra cosa.»

«Sarebbe?»

«Ehm...» abbassò lo sguardo. Iniziavo a spazientirmi e glielo feci notare, allora lui mi bloccò poggiando le mani alla macchina facendomi restare in mezzo alle sue braccia.

«C-che stai facendo?»

«Dammi il tempo e lo vedrai». Rimasi immobile e lui iniziò ad avvicinarsi. I nostri nasi si toccarono e il mio respiro si fece affannoso, lui lo notò e, guardandomi negli occhi, fece un sorriso sghembo, poi li chiuse e le nostre labbra si toccarono. Non riuscivo a muovermi, volevo spingerlo via ma le mie braccia erano paralizzate quando un ragazzo passò per quella strada suonando il clacson e urlando "Uuuuuuh!", allora calciai la sua gamba destra.

«Ahi!»

«Sc-scusa.»

«Sei impazzita?»

«Io? Sei tu quello pazzo! Non dovevi baciarmi!»

«Chi ha baciato chi?» domandò Jimmy. "E come se non bastasse arriva un altro a rompere!"

«Per favore Jim... Evita.»

«Ooook Brì Brì, tanto poi mi dirai tutto» scoppiò a ridere. «Jes, ci accompagni all'hotel? Così ti prendi le tue amiche. Le hai abbandonate lì.»

«A loro non dispiace, ma va bene. Vi accompagno. Salite su». Salimmo in auto, Jimmy davanti con me e Brian dietro. Mentre guidavo verso l'hotel calò un silenzio tombale che fu spezzato da Jimmy che mandava baci "all'aria" come per farci il verso.

«Jimmy smettila.»

«Smettere di fare cosa?» chiese.

«Lo sai. Piantala.»

«Perché? Che sto facendo?» chiese con un sorriso beffardo. Lo guardai con la coda dell'occhio: «Niente Jimmy, niente». Il silenzio calò nuovamente.

«Scusa» disse Brian.

«Scusa? Davvero?» chiesi. Mi scappò un sorriso ma lo ritrassi subito per evitare che qualcuno lo vedesse o almeno che Brian non lo notasse visto che Jimmy lo aveva visto.

«Sì. Era solo un modo per dire: "Non dimenticarti di me"» disse. Dal retrovisore lo vidi abbassare la testa, sembrava dispiaciuto. Non risposi e mentre tornavo a guardare la strada lo vidi sorridere.

«Ehm, non lo considerare come un bacio.»

«Oh, non lo considero proprio.»

«Bene. Il nostro primo bacio dovrà essere più... Passionale, sì» rise.

«Non ci sarà nessun bacio tra me e te. Levatelo dalla testa.»

«Questo si vedrà con il tempo.»

«Certo». Strinsi il volante e accelerai.

«Ne sono sicuro». Feci per accostare e frenai di colpo.

«Scendi.»

«Perché?» chiese. Mi slacciai la cintura e mi girai a guardarlo. Lo trovai davanti al mio viso.

«Perché stai rompendo un po' troppo.»

«Oppure sai che alla fine cederai?» domandò socchiudendo gli occhi a mo di sfida.

«Non lo calcolare Jes, metti in moto l'auto e andiamo» si intromise Jimmy. Annuii, mi girai, mi allacciai la cintura e ritornai a guidare. "Non cederò mai". Jimmy si mise a canticchiare e così i nervi che avevo fatto andarono via. "Jimmy... E' così simpatico e divertente. Anche molto dolce". Sospirai.

«Ti sei calmata?» chiese lui.

«Sì.»

«Meglio così». Arrivammo a destinazione, i due scesero dall'auto ed entrarono in hotel. Sam, Miri, Rosy, Vincenzo e Antonio mi raggiunsero. Miri si mise davanti, Sam e Rosy dietro, poi abbassai il finestrino e dissi: «Voi non venite?»

«No, ci facciamo un giro a piedi. Andiamo a comprare qualcosa per.. Ecco, per il viaggio» disse Antonio.

«Ok e non fare così. Non preoccuparti per me. Ho in mente un piano...» gli sorrisi.

«Sapevo che non ti saresti arresa!» esclamò Vincenzo. Poi ci salutarono e andarono via. Accesi la macchina e iniziai a guidare verso casa di Rosy. Per tutto il tragitto nessuno spiccicò parola quando...

«Ehi Jes posso dirti una cosa senza che ti incazzi?»

«Sì Miri». Girai la curva e arrivai a casa di Rosy. Fermai la vettura.

«Brian ci ha detto del "bacio".»

«Chiamalo bacio. Le nostre labbra si sono appena toccate. Gli ho dato un calcio.»

«Quanto sei scema» disse Sam.

«Beh, Sam. Non tutte posso essere come te... Infondo tu avrai la possibilità di averlo accanto, io no. E poi mi ha detto che era un modo per farsi ricordare di lui» abbassai lo sguardo.

«Sì, però ti ha anche detto che il "vostro primo bacio" dovrà essere più passionale.»

«Rò... Non ci sarà nessun altro bacio.»

«Io credo di sì. Soprattutto se convinci i tuoi a farti partire.»

«Se mai dovessi riuscirci e partirei con voi, sta sicura che io e Brian non avremo mai un dialogo...»

«Poveraccio Jes. Quello sembra che ti muore dietro!» esclamò Sam.

«Sembra...»

«No no... E' così» confermò Miri.

«Che stai blaterando M?»

«Niente Jè. Più in là ti spiegherò» disse sorridendomi. Annuii.

«Va beh ragazze. Io vado, faccio le valigie, saluto i miei e dopo cena vengo da te Sam.»

«Ok Rosy. A più tardi. Ciao.»

«Ciao» salutammo Miri ed io. Rosy ricambiò il saluto con un gesto e poi scese dall'auto. Ripresi a guidare verso casa di M. e intanto accesi la radio per evitare l'argomento "Brian".

«Aumenta! Aumenta!» urlò Sam.

«Perché?»

«Seize The Day!»

«Ok ok! Calmati». Aumentai. Erano loro e Sam, sentendo la voce di Matt, sembrava in estasi e Miri non era da meno. "Patetiche" pensai a guardare le loro espressioni da ebeti. Poi ci fu un pezzo che già avevo sentito: "I see my vision burn, I feel my memories fade with time but I'm too young to worry. A melody, a memory, or just one picture". Jimmy l'aveva intonata quando Johnny e Antonio erano usciti per andarci a prendere i vestiti. Mi scappò un sorriso quando si spense perché arrivò l'assolo di Gates e mi si irrigidirono i muscoli, le farfalline nello stomaco si fecero sentire, iniziai a sudare freddo e le guance bruciavano. "Ora sono io la patetica". La canzone finì e il Dj presentò quella successiava che stavano per trasmettere: «"Una ragazza ci scrive: "Potreste trasmettere Wake Me Up When September Ends dei Green Day? Oggi io e il mio ragazzo facciamo un mese e questa è la nostra canzone. Grazie mille". Certo Anna, eccola. Go!

«Oddio adoro questa canzone!» esclamò Sam. Lei ed io iniziamo a cantarla. Quando la canzone finì arrivammo a casa di Miri.

«Ok, stessa cosa di Rosy. A più tardi.»

«Ciao!» salutammo mia sorella ed io. Poi guidai fino a casa.

 

Quando le due sorelle arrivarono a destinazione, a casa trovarono anche il padre. Jes andò direttamente in camera senza salutare i genitori. Non pranzò e non cenò, rimase tutto il giorno lì quando il padre e la madre vollero parlagli.

 

«Samantha, potresti uscire un attimo dalla stanza?» chiese la madre. Lei annuì e uscì. Jes era sdraiata sul suo letto, adagiata sul fianco sinistro, lo sguardo rivolto al muro che le veniva di fronte e abbracciava il cuscino. Aveva pianto.

«Jessica?» chiamò il padre. Non rispose e non si voltò.

«Non fare così...» disse la madre.

«Non è giusto» disse con voce tremolante.

«Lo sappiamo ma io e tuo padre non possiamo farvi andare via entrambe. Lei ha ventun anni e tu...»

«... quasi 19» disse dura interrompendoli.

«Sì... Jessica, a noi dispiace. Lo sai che non possiamo vedervi tristi però non potete partire tutti e due.»

«Pà lo ha appena detto mamma. Per favore! Neanche voi sapete il perché non volete farmi andare. Potrei crearmi un futuro e facendo così non mi aiutate» rispose e poi scoppiò a piangere. I suoi genitori si guardarono negli occhi quando il padre annuì. La madre si avvicinò e toccandole una spalla la fece girare e poi fece cenno al marito di sedersi nel letto accanto a Jes.

«Ci tieni così tanto a partire con quei ragazzi?»

«Sì mamma... Tanto» rispose abbassando lo sguardo e asciugandosi il viso con le mani.

«Ti piace uno di loro per caso?»

«E' ancora presto per dirlo, ma non è per questo che voglio partire.»

«Beh, se ci tieni così tanto allora dovresti andare.»

«Davvero papà?» chiese speranzosa.

«Sì» rispose. Poi rivolse lo sguardo verso la madre e lei annuì. Jes li abbracciò ringraziandoli.

 

Dopo che Jes convinse i suoi Sam rientrò in camera e le chiese il "verdetto". La sorella rispose che lo avrebbe detto quando ci sarebbero state le altre. Dopo un'ora circa Miri e Rosy arrivarono.

 

«Jes dovrebbe darci una notizia» disse Sam.

«Oh. Su dai parla.»

«Ok Rò. Allora, ho parlato con i miei e...» lasciai in sospeso la frase.

«E...?» domandò Miri impaziente.

«Niente, parto anche io». Mi saltarono addosso e cademmo tutte e quattro sopra il letto di Sam e scoppiamo a ridere.

«NON. RE-SPIRO!» urlai quasi senza fiato. Con fatica Sam si alzò lasciando Rosy libera, poi si alzò lei e infine Miri. Presi un bel respiro.

«Aaaaah! Finalmente! Aria!» esclamai. Gli raccontai tutta la discussione tra me e i miei genitori quando poi Vincenzo chiamo Sam. Gli disse che lui e Antonio dormivano dai ragazzi e quindi domani mattina si facevano trovare lì. Intanto io preparai la mia valigia con vestiti che indossavo spesso. "Jeans e T-shirt". Quando finii parlammo per un bel po' dopo andammo a letto.




P.s.:  Quando dice "...dopo si sentì un "Sì va bene, ciao", frase che fu capita solo dagli amici di lei." ora spiego. In poche parole: Visto che parlava con la madre usava la lingua madre. Naturalmente i Sevenfold sono americane e non capivano cio' che Jes diceva. Viva Capitan Ovvio<3
Potreste trovare degli errori che magari a me sono sfugiti durante la correzione, chiedo scusa. Lasciate una recenzione, mi farebbe piacere ^^
Baci, Non Lo So Haner<3

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Capitolo 7
*** The departure, journey and arrival ***


                                                         The departure, journey and arrival

 

Le ragazze andarono a letto ma continuarono a parlare per un po' fino a quando crollarono addormentate. L'unica a rimanere sveglia fu Sam, che non potendo resistere a dare la notizia a Vincenzo e ad Antonio, prese il cellulare della sorella e gli inviò un messaggio con scritto: "Ehi Vincè, sono Sam, di ad Anto che anche Jes parte ma non dire niente agli altri. Voglio vedere l'espressione di Brian". Lui rispose con un "Ok" e una "buonanotte". Di conseguenza avvertì Emanuele che Jes sarebbe partita e quindi non veniva a lavorare. Dopo posò il cellulare di Jes e ritornò a letto e anche lei si addormentò...

La sveglia suonò verso le 7 e 15 ma a svegliarle ci pensò la madre delle due sorelle, Sam e Jes. Le ragazze si svegliarono, si andarono a preparare e a fare una colazione abbondante per evitare di mangiare in aereo. Verso le 9 le ragazze uscirono da casa e andarono dai ragazzi che li aspettavano sotto. Matteo stava pagando il conto dell'Hotel.

 

«Buongiorno» salutai con un sorriso. Antonio e Vincenzo mi saltarono addosso abbracciandomi e Antonio mi sussurrò: «"Sono contento che vieni con noi"». Non risposi e guardai con rimproverò Sam, successivamente lei abbassò lo sguardo. Matt, Jimmy, Johnny, Zacky e Matteo, che era uscito dall'Hotel dopo aver pagato il pernottamento e i servizi in camera, mi vennero ad abbracciare. Ricambiai. Brian si avvicinò a me con le braccia incrociate e, levandosi gli occhiali da sole, mi guardò con astio.

«Sbaglio o ti avevo detto di stare a casa?». Mi mordicchiai un labbro pensando a una risposta.

«No, non sbagli. Ma sai, sono una testa dura e vengo lo stesso» gli sorrisi.

«Beh, un po' Brian ha ragione» si intromise Matt. Lo guardai con un finto sguardo triste.

«Credevo che volevi che partissi con voi» abbassai lo sguardo.

«C-co-cosa?» domandò Brian afferrandomi per le spalle. Mi scappò un sorriso e dopo lo guardai. «Oh niente, avevo ricevuto il permesso per partire ma visto che tu vuoi che rimanga a casa e Matt ti da ragione io me ne ritorno indietro.»

«N-NO! Io, ecco... Io l'ho detto perché pensavo che eri venuta a-a salutarci! E' ovvio che voglio che tu venga con me.... Cioè... E' ovvio che NOI vogliamo che tu venga». Mi scappò una risata. «Voi avete qualcosa in contrario?» chiesi agli altri. Rispose Johnny per tutti: «No, siamo contenti! Ora siamo al completo» mi sorrise. Annuii e ricambiai il sorriso. Ci perdemmo in chiacchiere e quando notammo che erano le 10 e 20 andai a parcheggiare la macchina e presi le valige. Aspettammo l'autobus che portava all'aeroporto. Intanto si fecero le 11 e dopo una ventina di minuti arrivammo in aeroporto dove un uomo si avvicinò a noi, prese le nostre valige e le portò sopra un Jet.

«Pa-partiamo con quello?» chiese Rosy balbettando.

«Sì» rispose Johnny mettendogli un braccio attorno alle spalle.

«Caaaaspita! Avete un Jet privato?» domandai esterrefatta.

«Ehm... Sì» rispose Zacky. Poi guardandolo notai che stringeva la mano a Miri. Salimmo nel Jet e ci sedemmo. Io mi trovavo in mezzo tra Jimmy e Brian. Il pilota accese i motori. Sbiancai.

«Ragazzina, stai bene?» domandò Brian rivolgendosi a me. "Mento? Mhm... Mento."

«Oh sì, sto una meraviglia» sorrisi.

«Come no. Allacciati la cintura». Annuii ma avevo le mani tremanti e non riuscivo ad allacciarla. Brian rise e tra le sue risate sospirai. Guardai Jimmy e vidi che dormiva, o per lo meno aveva gli occhi chiusi. "Wow".

«Dammi qua» disse Haner levandomi la cintura dalle mani. Me l'allacciò.

«Grazie.»

«Mhm.. Vuoi un po' d'acqua e zucchero? Non vorrei che ti si fosse abbassata la pressione. Mi sembri un po' troppo pallida...»

«No, sto bene.»

«E' la prima volta che voli, vero?»

«Sì...»

«E hai paura, giusto?»

«Giusto...» risposi guardando davanti a me. Mi accarezzò una guancia.

«Tranquilla, non accadrà nulla». Gli sorrisi e poi parlai: «Ok». Il Jet era decollato. Presi la mano di Brian e la strinsi forte.

«Ehi, te ne sei accorta solo ora che stiamo già in volo?» rise.

«Sì». Ero impietrita.

«Vedi, sono una distrazione per te dai tuoi problemi. Dovresti amarmi, sai?» mi guardò con uno sguardo di chi la sapeva lunga.

«Io? Amarti? Ahahahah! E tutto il contrario» lo guardai con le sopracciglia inarcate e con un sorriso.

«Allora perché mi tieni per mano?» chiese indicando le nostre mani. "Cazzo!"

«Ehm...»

«Su, rispondi» sorrise sarcasticamente.

«Semplice, per paura. Non penserai mica che io provi qualcosa per te...»

«Oh non lo penso, so che è così.»

«Ti sbagli caro.»

«No, sei tu quella confusa che non sa cosa vuole». "Quanto cazzo ha ragione?!".

«Oh no, so quello che voglio e non sei di certo tu» risposi e gli lasciai la mano.

«Vedremo.»

«Mhm, credo che non vedrai niente.»

«Questo lo dici tu ma alla fine ti renderai conto di non poter stare senza di me e a quel punto sarai mia.»

«Cosa ti sei fumato? Sicuro che erano sigarette?»

«Simpatica, bella battuta. Su dai, continua a fare così tanto col tempo diventerai pazza di me.»

«Convinto tu...»

«Convintissimo» mi sussurrò all'orecchio e dopo che finì di dire la parola me lo mordicchiò. Mi venne la pelle d'oca ma lo spinsi via facendolo ridere. Si slacciò la cintura e si alzò dal sedile.

«Che stai combinando?»

«Adesso la cintura puoi toglierla non c'è ne più bisogno». Si versò del whisky in un bicchiere e si sedette davanti al tavolino e guardando fuori dal finestrino sorseggiava la sua bevanda. Iniziai a guardarmi attorno. Dormivano tutti, credo... Johnny abbracciava Rosy, Miri aveva la testa poggiata alla spalla di Vee e si tenevano per mano, Matt aveva la testa poggiata su quella di Sam. Matteo, Antonio, Vincenzo e Jimmy dormivano seduti e sembravano delle statue. Calò il silenzio e cercai inutilmente di slacciarmi la cintura.

«Jes? Dormi?» chiese Haner a bassa voce. Non risposi quindi si girò per vedere se dormivo, così, in modo veloce, chiusi gli occhi. Lo sentii alzarsi, mi venne difronte, mi diede un bacio sulla fronte, si sedette accanto a me e mi fece appoggiare la testa sulla sua spalla. Il mio respiro si fece affannoso. Con la mano, sicuramente la sinistra, mi toccò i capelli e disse: «Tranquilla, ci sono qua io, non ti accadrà niente». "Che dolce" pensai. Dopo poggiò la testa sulla mia e ogni tanto mi dava dei piccoli baci. Mi fu impossibile addormentarmi ma nonostante tutto rimasi con gli occhi chiusi per evitare di avere un altro dialogo con lui. "Se alzo la testa che succede?" pensai. Mi sentivo le guance rosse e il cuore batteva forte così mossi la testa costringendo Brian ad alzare la sua, dopo mi girai alla mia destra. Adesso avevo Jimmy davanti e mi sentii meglio. Brian sospirò. "Si sarà incazzato?" chiesi a me stessa. Non sapevo se girarmi e aprire gli occhi e far finta di essermi svegliata o di continuare a fingere di dormire alla fine mi decisi e aprii gli occhi cercando di slacciarmi la cintura ma Brian mi fermò.

«Lascia, ci penso io» così mi spinse via le mani in modo brusco e me la slacciò. Lo guardai male ma, anche vedendo il mio sguardo, non disse nulla e tornò a fissare le luci, naturalmente spente, che aveva sopra la testa. Mi alzai e andai in bagno, mi ci chiusi dentro. Mi sciacquai la faccia e, non trovando un asciugamano, me l'asciugai con la t-shirt che avevo indosso. Mi guardai per un paio di minuti allo specchio, piccolo ma pur sempre uno specchio. Sobbalzai quando qualcuno bussò alla porta.

«Chi... Chi è?» domandai.

«Jes? Tutto bene?»

«Sì, Brian. Tutto a posto.»

«Sicura?»

«Sì». Calò il silenzio e pensai che se ne fosse andato quando ritornò a parlare.

«Esci.»

«Potresti aspettare un minuto?!» urlai.

«Sbrigati». Non risposi, il suo tono era alquanto preoccupato. Dopo un altro intero minuto uscii e mi venne incontro.

«Che hai.»

«Niente. Che dovrei avere...» lo guardai confusa.

«Hai la t-shirt bagnata... Ti sei sentita male?»

«No.»

«Voglio la verità.»

«Tranquillo, Haner sto bene.»

«Ok... Fame?» chiese guardando prima il mini-frigo e dopo portando nuovamente lo sguardo su di me.

«No». Mi andai a sedere mentre Brian prima mangiò un panino e dopo si sedette accanto a me. Incominciò a guardarmi.

«La smetti?» chiesi infastidita.

«Di far cosa?»

«Di fissarmi» risposi in tono duro.

«Oh già... Ti da fastidio. Scusa.»

«Certo.»

«Si può sapere cos'hai?» domandò sbuffando.

«Non ho niente.»

«E io sono nudo.»

«Può essere» risposi alzandomi e iniziando a passeggiare avanti e indietro tra il corridoio del Jet. Sbuffai e nello stesso momento si svegliò Jimmy. Mi guardò e mi sorrise. Ricambiai.

«Sembri nervosa... Perché?»

«Perché? Davvero? Non ci arrivi?»

«No, sono rincoglionito, che vuoi farci.»

«Mi hai spinto via le mani in modo poco carino. Non ti ho chiesto io di slacciarmi la cintura, non eri obbligato, sai?» dissi acida. "Sì, un motivo stupido. Sembro una bambina capricciosa".

«Beh, se ho fatto così un motivo c'è». Si alzò e mi venne davanti.

«E quale sarebbe?» inarcai le sopracciglia.

«Non so, il fatto che fingevi di dormire?»

«Io stavo dormendo. Se non mi credi non posso farci niente. Io non devo dare spiegazioni a nessuno. Adesso basta. Mi sono stancata.»

«Già, non sei la sola» si andò a sedere. Si intromise Jimmy: «Che è successo?»

«Niente, il tuo amichetto è un cretino cronico» gli sorrisi indicando Brian.

«Già, sono un cretino ma non mi arrendo». "E che cazzo c'entra?".

«Ahahahah mi sa che andrai a sbattere contro un muro Brì Brì» rispose Jimmy.

«Bravo! Esatto. Haner dai retta a Sullivan. Eviti di spaccarti la testa.»

«Tranquilla piccola, non me la spacco e poi sono sicuro che ti innamorerai di me». "Di nuovo 'sto discorso! E' inutile idiota!".

«Fidati» risposi. Jimmy si alzò e mangio uno snack, bevve una birra e mi venne ad abbracciare sollevandomi e si andò a sedere facendomi accomodare sopra sue gambe. Appoggiai la testa al suo petto e chiusi nuovamente gli occhi.

 

Si addormentò. Nel frattempo Brian era impegnato a tener d'occhio Jimmy. La gelosia si faceva sentire sempre di più e ormai quasi tutti lo notavano. A quel punto, i ragazzi si svegliarono man a mano che il tempo passava. Sam e Matt, Zacky e Miri, Johnny e Rosy, Vincenzo, Matteo e Antonio. Iniziarono a chiacchierare svegliando l'amica che si era addormentata da pochi minuti.

 

«Che ne dite di far qualcosa?» chiese Antonio. Era l'unico che se ne stava ad ascoltare il discorso senza intervenire.

«Cosa vorresti fare?» domandò Matteo.

«Festeggiaaaaamoooo!» esclamò Jes. Tutti la guardarono con aria confusa.

«No, niente. Ogni tanto mi vengono gli attacchi. Abituatevi, appena sveglia sparo solo minchiate. Scusate...» disse coprendosi, dopo, il viso con le mani.

«Non è una cattiva idea, sapete? Nano, prendi le birre!» disse Jimmy. Johnny si alzò e andò a prendere 12 birre e le distribuì. Senza neanche pensarci Jes e Zacky la bevvero tutta in una volta. I ragazzi si misero a ridere e dopo avergli spiegato il motivo Matt disse: «Fate una gara a chi se la scola più veloce». Si alzò a prendere altre due birre.

«Oh no Matt. Scherzi?»

«Perché Jes? Che male c'è? Hai paura di perdere contro di me?» domandò con sfida Zachary.

«Io? Perdere contro di te? Ma per favore. Non voglio farti fare una brutta figura».

 

In realtà, Jes, non voleva fare la gara per paura che la birra le desse alla testa. Più di 3-4 birre non riusciva a reggere. Pensava che si sarebbe sentita male ma nonostante la paura accettò.

 

«Quindi? Facciamo questa gara?» insistette Zacky.

«Ok, facciamola!»

«Preparati a perdere, dolcezza» disse facendomi l'occhiolino. Afferrammo le birre.

«Perfetto! Ditemi quando posso iniziare a fare il conto alla rovescia» disse Matt. Annuimmo. Mi sentivo lo sguardo dei ragazzi addosso soprattutto quello di Jimmy e di Brian.

«Conta» dissi a Matt guardando dritto negli occhi Vee.

«Tre! Due! Uno.... Via!» esclamò. Iniziammo a bere e in pochi secondi finii la birra. Zacky finì dopo di me e rimase a bocca aperta.

«Ma che cazzo sei?!» disse lui guardandomi stupito. Risi e poi vidi Brian avvicinarsi a Miri e approfittando delle urla dei ragazzi gli sussurrò: «"No. Deve essere mia. Mi fa impazzire"». Come l'ho sentito? Semplice, Miriana era vicino a me e sentii tutto ma feci finta di niente. Matt si avvicinò a me e mi porse il pugno e con il mio colpì il suo. Johnny mi diede il cinque, Jimmy mi scompigliò i capelli.

«Ehi, non hai solo la camminata da ragazzo. Bevi come uno di loro» scoppiarono a ridere. Io cercai di trattenermi ma alla fine cedetti e risi assieme a loro.

«Ma dai Rò! Non è vero! Matt ha proposto la sfida, Vee mi ha provocata e adesso l'ha presa in quel posto» incrociai le braccia. Zacky si avvicinò.

«Complimenti. Mi hai battuto. Non me lo sarei aspettato. A saperlo prima mi sarei impegnato invece di andarci piano.»

«Ehi! Vorresti dire che mi ha fatta vincere?»

«Mhm... Se la metti così... Sì.»

«Ma smettila!»

«Facciamone un'altra.»

«Io... Non credo che sia una buona idea...»

«Paura di perdere, adesso?»

«No.»

«No Vee, se beve troppo la Jes "santarellina" va via e diventa tutta sexy» disse Sam. Arrivarono altre risate.

«Ma dai! Non gli credere. E che quando arrivo a tre birre non capisco più un cazzo.»

«Va bene, ma ci rimango male. La faremo un'altra volta allora». Mi porse la mano.

«Ci sto» risposi e gliela strinsi. Il tempo passò tra le risate e la mia testa iniziò a girare ma non dissi nulla. Iniziai a non capire più niente.

 

La birra iniziava a fare effetto ma lei non volle interrompere le risate e la spensieratezza degli amici. Non voleva farli preoccupare. La testa iniziò a girarle e non capì più niente. Dalla sua bocca uscivano frasi senza senso e si capiva a malapena quello che diceva.

 

«Ahahah! Gates stava facendo il suo assolo assieme a Jimmy, doveva fare il figo e cade a terra!» raccontava Matt.

«Stupido Gatesssss» disse Jes. Miriana, Rosy, Sam, Antonio e Vincenzo si guardarono. Avevano capito che ormai l'amica era andata.

«Jes?» disse Rosy cercando di chiamare la sua attenzione. Si girò a guardarla.

«Ciao bella tu!» rispose lei. Tutti scoppiarono a ridere tranne gli amici di lei che iniziavano a preoccuparsi.

«Ciao, sì. Ehm... Tu sei andata» continuò Rosy.

«Ma no, io sto bene. Tranquilla, ora mi passa» rispose e poi scoppiò a ridere. Si alzò dalle gambe di Jimmy e si sedette a terra e guardando Vee rise.

«Perché ridi?» domandò Zachary guardandola.

«Ti ho battuto» disse continuando a ridere. Si sdraiò a terra. Brian si inginocchiò davanti a lei.

«Wow, già ubriaca?»

«Non sono ubriaca. Devo solo stare un po' calma» disse guardandolo negli occhi. Lui sospirò e lei gli si buttò addosso abbracciandolo.

«Che... Che stai facendo?»

«Ti abbraccio» disse ridendo. Lui si mise in piedi, la prese in braccio e la fece sdraiare nei sedili.

«Non ho sonnoooooo» si lamentò lei.

«Invece adesso ti stai sdraiata qua» disse guardandola serio.

«Non ci voglio stareee!»

«Sta ferma qui» disse. Fece per andarsene.

«Mi fai compagnia?» domandò Jes. Lui si girò e tornò da lei, si sedette a terra e gli prese la mano.

«Ok, sono qua accanto a te per farti compagnia, va bene?»

«Sì» rispose guardandolo e sorridendole.  Appoggiò il braccio sopra gli occhi e fece un respiro profondo.

 

La morsa che stringeva la mano a Brian si allentò e lui pensò che si fosse addormentata ma non si alzò da terra se non per andare in bagno, dopo ritornò da lei e gli riprese la mano.

 

«Non ti fa male il culo a stare seduto a terra?» fu Jimmy a parlare.

«Non ci avevo neanche fatto caso. Se non me lo chiedevi magari non avrei sentito il dolore.»

«Scusa Brì Brì, pensavo che....»

«Tranquillo Jim. Ero immerso nei pensieri, non è colpa tua se adesso mi fa male» lo interruppe Brian. Mi scappò un lamento.

«Starà facendo un incubo?» chiese Jimmy.

«Non penso, forse le fa male la testa». "Sì Brian, esatto" pensai. Mi levai il braccio da sopra gli occhi, lasciai la mano a Brian e mi misi a pancia in giù dopo gli ripresi la mano.

«Jes sei sveglia?»

«Sì Jimmy». Girai la testa verso loro e li guardai. Beh, in realtà il mio sguardo era rivolto a Brian che continuava a sorridermi.

«Hai dormito?»

«No Jimmy» dissi.

«Ho fatto qualcosa di sbagliato?» domandò.

«No, ho solo un po' di mal di testa. Stupida gara del cazzo» risposi.

«Vuoi un aspirina?» chiese Brian.

«No, ora mi passa» risposi con un sorriso. Gli lasciai la mano e mi alzai, andai al bagno e mi sciacquai il viso e lo asciugai con della carta, dopo raggiunsi i ragazzi e mi sedetti accanto a Vee.

«Chiedo scusa per quello che ho detto prima.»

«Allora ti ricordi!» esclamò ridendo Johnny.

«Sì, non ero ubriaca». I ragazzi risposero con un "Tranquilla non fa niente", e ritornarono al loro discorso. Zacky mi abbracciò e Brian abbracciò Miri. "Che mi sono persa?" pensai. Zacky mi stava riempiendo di baci e carezze. Non mi dava fastidio sapevo che lo faceva come amico ma cercavo un modo per allontanarlo perché pensavo che a Miriana desse noia e invece lei era impegnata a farsi coccolare da Brian. Tolsi lo sguardo da lui e da Miriana e continuai a seguire il discorso dei ragazzi, Beh, in realtà, il discorso di Antonio, Vincenzo, Matteo e Jimmy visto che Johnny e Matt erano impegnati a sbaciucchiarsi con le loro donnine. Non avevo idea di cosa parlassero ma mi mostrai comunque interessata. Appoggiai la testa sul petto di Zacky e, lui, con il braccio sinistro mi cinse i fianchi. Forse era l'aereo o il fatto che avevo bevuto e il mal di testa ma avevo sonno solo che non volevo dormire. Se dovevo morire almeno avrei voluto dire addio a tutti. "Ok, devo smetterla di farmi queste pippe mentali". Gli occhi mi si chiudevano da soli, mi sentivo le palpebre pesanti e le carezze di Zacky di certo non mi aiutavano a rimanere sveglia. Continuai a ripetere a me stessa: "Non devo dormire. Non devo dormire..."

 

Alla fine crollò stanca e dolorante. I ragazzi continuarono la discussione.

 

«Va beh Matteo, tu te la fai con tutte!» si lamentò Johnny.

«Sì, questo perché sono bello e ALTO!» disse scoppiando a ridere.

«Ma zitto che se non fosse per tuo cugino non ti cagherebbe nessuna!» ribatté l'amico.

«Ma.... Oh.»

«Ti ho fottuto brutto figlio di puttana!» disse con tono vittorioso e ridendo assieme agli altri che si trovavano nel Jet. Jes iniziò a lamentarsi e biascicò qualcosa: «N-no! B-Br...». I ragazzi risero quando...

 

… Jes si svegliò.

 

«Stai bene?» mi chiese preoccupato Brian venendomi incontro.

«S-sì» risposi.

«Ci spieghi cosa è successo?» si intromise Antonio. 

«Boh…»

«Oh... Wow» rispose Antonio. I ragazzi risero escluso Haner.

«Comunque... Quanto manca ancora?» chiese Vincenzo. 

«Mhm... Manca ancora un bel po'» rispose Jimmy, stranamente, serio.

«Capito... Che si fa?»

«Boh» rispose Vee alla domanda di Vincenzo.

Il cielo si inscurì...

 

Passarono ore ed ore fino a quando il Jet non atterrò nell'aeroporto di Huntington Beach. Il viaggio li aveva sfiniti e lì c'era un sole che batteva forte...

 

«Cazzo che caldo!» esclamò Antonio.

«Terraaaaa!» dissi buttandomi sull'asfalto rovente. I ragazzi risero, poi si avvicinò Jimmy che mi alzò.

«Incominci a prendere un po' di colore. AHAHAHAHAH!»

«Non avevo mai volato. Che posso farci!» dissi battendo un piede.

«Io ho sonno» disse Sam. I ragazzi si guardarono.

«Andiamo a casa tua, Brì?» chiese Johnny.

«E dove vi metto? Tutti nel garage?»

«Ma tu hai un bordello di stanze!»

«Sì Johnny, ma non ho un cazzo in casa mia quindi dovremo andare a casa di mio padre. Lì è il problema. Dovevamo decidere prima. Suzy non avrà preparato le stanze.»

«Hai ragione» rispose infine John.

«Andiamo da Matt?» chiese Jimmy.

«Casa mia è tutta in disordine. Ci sono vestiti e mutande sparse a destra e a manca» rispose lui.

«Allora da Jimmy.»

«Matteo vivo con Brì... Ricordi?»

«Scusa, man. Non ci pensavo, sai com'è... Mi sto per addormentare qua.»

«Ho capito. Aaaah, andiamo da me.»

«Uuuh a casa del Tettone!»

«Ammettilo, ti piacciono le mie tettine» disse incrociando le braccia tatuate.

«Ok, lo ammetto. Adoro le tue "tettine"» risposi e subito dopo gli feci una linguaccia. Il ragazzo di prima ci scese le valige. Brian e Jimmy, oltre a prendere le proprie, si stavano litigando per prendere la mia. "Ok questo è troppo". Mi avvicinai e presi la mia valigia, gli diedi le spalle lasciandoli senza parole e mi incamminai dietro a Vee che subito mi afferrò la valigia.

«Te la tengo io.»

«Ma non c'è ne bisogno. Hai già la tua e quella di Miri, ce la faccio a portarla. Non pesa. Su dammi.»

«Ehi, ma non ne prendi mai fiato?» chiese e dopo rise.

«Mhm... Sì, qualche volta ma comunque, dammi questa fottuta valigia.»

«Nah, te la porto io». Mi arresi e continuai a camminare accanto a lui fino a quando una limousine ci venne a prendere. "Wooooow" pensai. Era enorme. Mi sedetti accanto a Vee e accanto a me si mise Rosy che mi sussurrò: «"Sono così felice Jes

«"Mhm... Devo tirare a indovinare oppure me lo dici tu?"» chiesi sempre sussurrando.

«"Nono, te lo dico io... Johnny mi ha chiesto di stare assieme e io...

«"E tu? Hai detto di "sì" vero?"» domandai speranzosa. Mi annuì e mi abbracciò forte. Ricambiai la stretta e le sorrisi. Ci fu una prima tappa dove scese Matteo. Appena la limousine partì Brian parlò: «Tuo cugino rompe un po'.»

«Perché?» domando Matt.

«Vuole farsele tutte. Ha detto che la prossima sarà Rosy, successivamente Miri e Sam e infine Jes. La vuole lasciare per ultima perché sembra la più fresca» disse stringendo i pugni. Guardai prima Rosy poi Sam e infine Miri dopo parlai: «Povero illuso. Sam è completamente cotta di Matt e Rosy di Johnny.»

«E Miri?» chiese Zacky. Non risposi ma lo fece Jimmy: «Di te, quindi non ci riuscirà neanche con lei.»

«Rimani solo tu, Jes.»

«No, Vincenzo. Con me non concluderà niente.»

«Mhm, non parlerei così in fretta. Quello riesce a conquistarle tutte a meno che anche a te non piace qualcuno di noi...»

«Tranquillo Brian, non ci riuscirà. Non andrò mai da lui.»

«Allora ti piace qualcuno di noi» concluse Jimmy.

«Mhm? No. Nessuno.»

«Ok, se lui prova a toccare Rosy gli taglio il cazzo» disse infastidito Johnny e Rò arrossì. Mi scappò un sorriso ma subito ritornai seria. Brian aveva ancora i pugni chiusi e continuava a guardare in basso senza dire niente, la mascella era serrata.

«Beh, io non posso dire niente. Miri ed io non stiamo assieme quindi se Matteo ci prova con lei io non posso mettermi in mezzo». Miriana abbassò lo sguardo senza dire niente. "Deve aver frainteso le sue parole".

«Vale lo stesso per me. Ma, Matt io ti avverto se lui prova a mettere le mani addosso a Jes lo spezzo in due» disse Brian e mi sentii arrossire.

«Avanti ragazzi, ci parlo io con mio cugino, state tranquilli» disse Matt ponendo fine alla discussione. Ci fu una seconda tappa dove Brian salutò tutti e poi scese.

«Tu non vai Jimmy?»

«No Matt. Lasciatemi a casa mia e di Brì cosi più tardi faccio la spesa». Terza tappa, scese Jimmy. Quarta tappa scese Matt. Sam voleva andare con lui ma aveva la casa tutta incasinata quindi la fece restare con noi. Quinta ed ultima tappa. Scendemmo io, Rosy, Miri, Sam, Antonio, Vincenzo, Johnny e Vee. Ognuno prese il proprio bagaglio tranne Miri ed io. Zacky ci aveva preceduto. Entrammo dentro, c'era puzza di chiuso così aprii le tapparelle e le finestre facendo arieggiare le stanze. Zacky mi ringraziò e ci portò le valigie nelle nostre stanze. Sam, Miri ed io eravamo nella stessa stanza, Antonio e Vincenzo erano assieme, Rosy era con Johnny, e Vee era da solo. Nella stanza dove dormivo io c'era un letto matrimoniale.

«Dovremo dormire tutte e tre in un letto?» domandò Sam.

«No, Miri ed io dormiamo nel letto e tu dormi a terra.»

«Giusto!» esclamò Miri. Si senti un urlo. Mi girai di scatto ed uscii fuori dalla stanza seguita dalle altre due.

«Vee! Che succede?!» urlai affacciandomi dalla scala.

«Jes! Vieni ad aiutarmi, per favore?!»

«Sì, arrivo!» urlai e scesi le scale velocemente. Trovai Zacky sotto una rete di un letto singolo. Mancavano le quattro gambe.

«Ma cosa hai combinato!»

«Ho smontato il letto per poterlo portare su ma, a quanto pare, ho fatto i calcoli sbagliati. Mi sono messo sotto a svitare le gambe e ora sono rimasto qua e le braccia mi si stanno stancando. Mi aiuti a levarmi la rete di sopra?» spiegò. Mi misi a ridere.

«E' troppo divertente questa scena! Devo farti una foto!»

«Avanti, a me non diverte! Aiutami!» esclamò. Presi il cellulare e scattai una foto.

«E no Jeeeees!» si lamentò. Cercò di alzare la rete ma aveva le braccia troppo stanche e non ci riuscì, allora infilai il cellulare nella tasca dei Jeans e alzai la rete da sopra Vee. Si alzò.

«Ma ciao tettine di Vee» dissi salutandole con la mano. Si mise a ridere, poi mi prese per i polsi e mi spinse al muro senza lasciarli. Mi guardò dritta negli occhi.

«Cancella quella foto.»

«Scordatelo». Mi lasciò i polsi e mise le mani al muro.

«Prendi quel fottuto telefono e cancella quella fottuta foto o ti sbatto.»

«Mi-mi sbatti?» domandai confusa.

«Sì, io suono, bevo e scopo ragazzine.»

«Ah ah ah diveeertente...» dissi sarcastica, lo guardai negli occhi. Si stava avvicinando.

«Dammi quel cellulare» disse con voce suadente. Capii il suo scopo. "Vorrebbe rimbambirmi?" pensai. Mi avvicinai a lui mettendogli le mani sulle spalle accarezzandogliele.

«No, non te lo do» dissi e con un gesto veloce lo scansai e mi misi a correre verso le scale. Lui mi corse dietro e mi afferrò per i fianchi alzandomi e portandomi indietro. Prese a farmi il solletico e iniziai a ridere come una matta.

«Basta ti prego! Va bene! La cancello! Basta! Basta!»

«Ok, ma voglio vedere che la cancelli» disse ridendo e lasciandomi libera. Presi il cellulare e prima di cancellarla la copiai nella memoria esterna poi la cancellai davanti a lui.

«Adesso va bene piccola, ma potevi tenerla. Io scherzavo ma, adesso, so che posso fidarmi di te» disse scompigliandomi i capelli. Non risposi e mi sentii una merda. «Su dai, aiutami a salire qua. Prendi le gambe» continuò. Feci come mi chiese. Presi le gambe del letto mentre lui prese quella rete e le portammo nella stanza dove dovevamo dormire io, Miri e Sam. La montò, dopo mi chiese aiuto per portare il materasso.

«Pesa 2 quintali!»

«Esagerata!» esclamò ridendo.

«Ah sì? Portala da solo allora» gli lasciai il materasso che successivamente cadde a terra.

«Ma che cazzo fai?»

«Colpa tua» risposi.

«Avanti, prendi quel fottuto materasso e aiutami.»

«Ok» dissi poi mi avvicinai alla sua schiena e con la punta del dito indice tracciai i contorni del  tatuaggio che si trovava nella sua schiena: VENGEACE.

«Ti piace?» mi chiese.

«Sì» risposi. Rise e poi mi ricordò di prendere il materasso. Lo salimmo e lo posai sopra la rete.

«Zacky, mi devi portare un coprimaterasso, un lenzuolo e un cuscino.»

«Ok, il cuscino so cos'è. Il coprimaterasso e quello con l'elastico hai lati, vero?»

«Ahahah sì Vee». Annuì e mentre stava per uscire dalla stanza...

«... Ma dove sono Johnny e Rosy?» domandò Miri. Guardammo tutti Miriana e dopo calò il silenzio. Non si sentiva niente, nessun rumore. 

«Aaaah!» esclamò subito Zacky. «Mi hanno detto che andavano a riposarsi un po'. Anche Antonio e Vincenzo si stanno riposando. Me lo ero scordato. Ahahah» continuò.

«Oh... Meno male, credevo che erano impegnati a fare altro» rispose Miri.

«Prima o poi lo faranno.»

«Lo so ma spero di non essere a casa quando accadrà.»

«Ahahah non c'è niente di male. Poi toccherà a te come a Sam e a Jes.»

«Già, Zacky ha ragione» rispose Sam, io mi limitai ad abbassare lo sguardo e a cambiare discorso poiché notai l'imbarazzo di Miriana oltre a quello mio.

«Vee, io aspetto le cose per fare il letto.»

«Ah sì! Te le porto subito» rispose uscendo dalla stanza e lasciandoci sole.

 

Intanto Brian...

 

"Mhm? Dormono tutti? Che bella accoglienza. Non c'è neanche Mac ad aspettarmi. Va beh.." pensò. Salì le scale e, facendo attenzione a non far alcun rumore, si diresse nella sua stanza. Entrò dentro la camera chiudendosi la porta alle spalle. Si spogliò rimanendo in boxer poi si buttò sul letto. Dopo un po' si addormentò.

 

Nel frattempo Matt...

 

«Maaaa! Che palle. Potevo portarmi dietro il nano! Almeno mi aiutava» si lamentò raccogliendo i vestiti che erano buttati nel pavimento della sua stanza. Li rinvoltolò tutti e li buttò nell'armadio, poi prese i suoi pantaloni e i suoi jeans e li attaccò. Trovò dei boxer sotto il letto.

«Che puzza! Questi sono da lavare» disse tirandoli in un cesto. Poi prese l'altra biancheria sporca e la portò nella lavanderia. Si piazzò davanti alla lavatrice e iniziò a fissarla con gli occhi socchiusi e le sopracciglia inarcate.

«Perfetto. Non so neanche come si mette la lavatrice. Non sono una donnina io! Sono un ometto che non sa fare le pulizie, cazzo!» si lamentò.

«Mhm... Sai che faccio lavatrice di merda? Ti prendo a calci... Anzi no. Li lascio qua e poi chiamo la ragazza che fa le pulizie di casa al posto mio. Sono un genio. Sì, lo sono! MUAHAHAHAHAHAHAH...». Fece una pausa e dopo: «... Più che un genio sono uno da ricovero... Sto parlando da solo e ho appena minacciato una lavatrice» disse. Sospirò.

«Me ne vado a letto». Così fece.

 

Jimmy non sapeva se andare a dormire o andare a comprare qualcosa per riempire la casa.

 

"Ci vado dopo, adesso ho sonno... Ma ho anche fame!" pensò. Andò nella cucina e aprì frigo e scaffali. Entrambi vuoti. Imprecò e dopo salì le scale e si buttò nel suo letto. "A più tardi mondo!" disse tra se e se. Nonostante la fame preferì andare a dormire. Appena toccò il suo cuscino crollò addormentato.

 

Nello stesso momento in cui accadde tutto ciò Johnny e Rosy stavano dormendo uno abbracciato all'altra, Antonio guardava la televisione a volume basso perché Vincenzo dormiva nel letto assegnatoli. Miri e Sam erano sedute nel letto matrimoniale che parlavano e Jes aspettava che Zacky gli portasse ciò che gli aveva chiesto. Lui però era impegnato a discutere con una persona...

 

«No Gena, non voglio ritornare con te. Ti sei divertita con quel coso obeso mentre io ero in tour? Adesso torna da lui e lascia stare me!» urlò Zachary contro una ragazza che doveva essere la sua, ormai non più, fidanzata. Questa non rispose e, dando le spalle al bello e giovane Zacky, andò via. Lui chiuse la porta e, entrando in lavanderia, prese i "cosi del letto", come li chiamò, da dare a Jes. Salì le scale ed entrò nella camera...

 

Finalmente Vee portò l'occorrente per fare quel letto che, Jes, iniziava ad odiare. Era stanca e voleva mettersi sul letto e riposare.

 

«Grazie» dissi a Zacky quando mi porse la roba. Feci il letto dove, successivamente, si sdraiò Sam.

«Bellissime, vi lascio riposare.»

«Ok, Zacky» rispose Sam.

«Grazie mille, ci si vede più tardi» dissi. Miri annuì e levandosi le scarpe si sdraiò nel letto. Zacky uscì dalla stanza chiudendo la porta.

«Cristo che puzza di piedi!» esclamai.

«Non sono i miei» disse Sam.

«Neanche quelli miei!» esclamai assieme a Miri. Scoppiammo a ridere come cretine quando poi scoprimmo che non erano quelli nostri a puzzare ma erano le scarpe del Vee che aveva lasciato nella nostra stanza.

 

Zacky entrò nella sua camera, e dopo che si mise comodo per poter riposare, si sdraiò sul suo letto e iniziò a pensare...

 

"Dove ha preso la faccia di venire da me per dirmi di ritornare assieme! Chi la capisce è un fottuto genio. Non l'ho mai capita e non la voglio capire più. Tutto tempo perso è stato. Come ho fatto a stare con lei? Insomma, chissà quante altre volte mi ha tradito e non ne so niente! Il bello che giudicava Michelle. Ah, che stronza e poi..."

... I suoi pensieri furono interrotti da qualcuno che bussava la porta. Si alzò dal letto e andò ad aprire ritrovandosi Jes davanti.

 

Le ragazze, nonostante il cattivo odore delle scarpe di Zachary, si addormentarono tranne Jes, che non potendo resistere più, si alzò dal letto e afferrando le scarpe dell'amico andò a portargliele. Si ritrovò davanti alla stanza di Zacky, la porta era chiusa e dopo aver fatto 2-3 volte avanti e indietro decise di bussare.

 

"Spero che non stava dormendo" pensai dopo averlo sentito alzarsi dal letto cigolante. Aprì la porta e me lo ritrovai davanti prima sorpreso e dopo con un sorriso sghembo ma soprattutto in mutande. Non riuscivo ad alzare lo sguardo, ero troppo imbarazzata.

«Ehm... Ehm... Io e-e-ero... Sono venuta a portarti que-que-queste» riuscì a dire anche se con qualche difficoltà. Gli porsi le scarpe. Le prese.

«Scusate, mi immagino che buon profumo che vi ho lasciato in camera» rise. Mi unii a lui quando, con la mano libera, mi prese per il mento e mi alzò la testa.

«Sei venuta solo per questo?» chiese. Annuii.

«Ok, pensavo che ci fosse qualche problema.»

«Nono, è tutto a posto» gli sorrisi.

«Ok, se hai bisogno di qualcosa non esitare a chiamarmi. Va bene?»

«Ok. Grazie.»

«Di niente piccola». Gli sorrisi un'ultima volta e dopo rientrai nella camera dove Sam e Miri dormivano beatamente. Io non riuscii a prendere sonno, non facevo altro che rigirarmi nel letto quando qualcuno aprì lentamente la porta. Era Vee.

«Scusa, ti ho svegliato?» chiese a voce bassa.

«No tranquillo» gli sorrisi. Mi guardò e si sedette nel letto davanti al mio busto. Iniziò ad accarezzarmi la testa e il viso.

«Non riesco a dormire...»

«Neanch'io.»

«Come mai?»

«Mhm... Non lo so. E tu?»

«Troppi pensieri.»

«Capisco» risposi guardandolo.

«Ti va se ti preparo qualcosa da mangiare?»

«Oh davvero? Sai cucinare?»

«No, non so cucinare. Io e Johnny ci cibavamo di scatolette, pizza, cinese e altra roba da ristorante» disse portandosi la mano libera alla testa con fare imbarazzato. Risi.

«Facciamo una cosa, fatti trovare in cucina che preparo io qualcosa da farti mettere nello stomaco.»

«Wooo! Ok» rispose entusiasta. Si alzò dal letto e uscì dalla stanza.

«Ti aspetto bambola» disse chiudendo la porta. Scoppiai a ridere rischiando di far svegliare le altre due. Mi infilai le scarpe e raggiunsi Zacky in cucina. 

 

Jimmy si svegliò…

 

Adesso andiamo a fare un po’ di spesa…” pensò. Si vestì e uscì. Dopo che pagò e posò le buste dentro il bagagliaio andò in un bar a farsi qualche birretta.


P.s.: Mi dispiace il ritardo ma ho avuto alcuni problemi. Spero che sia di vostro gradimento :3 

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