La storia secondo Draco.

di DracoSpears_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ero solo un ragazzo. ***
Capitolo 2: *** King's Cross 1997, binario 9 ¾. ***



Capitolo 1
*** Ero solo un ragazzo. ***


Ero solo un ragazzo.
 

27 agosto 1997.


« Caro diario, ultimamente non so più a chi rivolgermi. Dopo l'arresto di mio padre tutto ha incominciato a cambiare.
Mamma è sempre più fredda, distante. Ho rivisto anche mia zia Bellatrix, già, è evesa di prigione. L'altro giorno le ho sentite parlare, parlavano proprio di me e della cerimonia a cui presto avrei dovuto partecipare.
Presto diventerò un mangiamorte, ne sono fiero. 
Questo però mi spaventa un po', cosa accadrà?
 »

 

Erano appena le sei del mattino, domani sarei dovuto tornare ad Hogwarts, purtroppo. 
Scesi a salutare mia madre e la vidi seduta immersa nei suoi pensieri con le lacrime agli occhi. Era già vestita, insossava il suo cappotto verde e in mano stringeva un paio di guanti neri. 
Si alzò dalla sedia e si diresse verso di me con sguardo vuoto e assente. Mi strinse forte a lei e mi spiegò cosa sarebbe accaduto quel pomeriggio.
Sarei finalmente diventato uno di loro. Spezzai immediatamente quell'abbraccio e guardai la mamma con aria piena di orgoglio.
Mi rivolsi a lei con tono serio: « Non sono più un bambino mamma, quando ti rimarrà fisso nella mente? » finito di parlare, diedi un'occhiata alla Gazzetta che era sopra il tavolo. "Famiglia Malfoy in rovina." ecco cosa si leggeva in prima pagina. Allegata al titolo c'era la foto di mio padre che sembrava fissarmi. Con rabbia presi il giornale e lo accartocciai buttandolo violentemente nel fuoco che ardeva.

Mi riempii di domande quella mattina, il tutto mi triturava lo stomaco, sapevo solo che tra poche ore avrei dovuto compiere un grande passo, la mamma aveva solo paura per me, ma a me non interessava minimamente. Dovevo diventare un mangiamorte, avevo voglia di sentirmi importante.
Il pranzo volò e si fecero le cinque del pomeriggio, era quasi ora. La mamma con un velo di tristezza negli occhi mi aspettava davanti la porta, mi misi la giacca e insieme uscimmo da Villa Malfoy dove ci attendeva la carrozza che ci avrebbe scortato a Nocturn Alley. 

Il sole stava per calare e la temperatura esterna si abbassava sempre più. Una fitta nebbia avvolgeva le vie deserte di Nocturn Alley che impediva una perfetta visione di ciò che ci circondava. 
La mamma si fermò davanti l'ingresso di Magie Sinister, mi guardò e mi diede un bacio sulla fronte, come una specie di buon augurio. Da lì a poco sarei diventato un mangiamorte, da lì a poco la mia vita sarebbe del tutto cambiata.

Avanzammo quasi intimoriti, il negozio sembrava essere vuoto fino a quando non sentimmo lo scricchiolio del pavimento sopra di noi. Salii le scale e mi fermai una volta salito, c'erano tutti. Erano sette, c'era mia zia Bellatrix affiancata da Rodolphus Lestrange che mi osservava con aria orgogliosa, c'erano Alecto e Amycus Carrow, Fenrir Greyback, Augustus Rookwood e Antonin Dolohov.
Tutti sembravano fissarmi, come se avessi qualcosa sul volto. 
Si avvicinarono pian piano a me, ma solo mia zia si fece avanti. Mi fece tirar su la manica sinistra e con un sorriso maligno puntò la bacchetta sul mio braccio. 
Sentivo il braccio bruciare, la bacchetta premeva contro la mia pelle bianca, la cerimonio stava quasi per finire. Mi guardai il braccio spaventato, un lungo serpente nero strisciava attorno ad un teschio. Ero appena stato marchiato, ero spaventato. La mamma non c'era più dietro di me, erano tutti scomparsi. 
Il messaggio era chiaro però, al mio ritorno ad Hogwarts avrei dovuto compiere un atto, un atto pericoloso. Avrei dovuto uccidere Silente e lasciar entrare i mangiamorte nel castello lasciando loro via libera. 
Il tutto mi tormentava la mente, la paura di sbagliare mi assaliva. Abbassai la manica con timore e uscii dal negozio ancora sconvolto da ciò che poco fa era accaduto.
Ero solo un ragazzo, non ero pronto per certe cose. Ma non potevo tirarmi indietro, dovevo farlo, entro la fine dell'anno avrei dovuto uccidere Albus Silente.

Non chiusi occhio quella notte, gli incubi mi assalivano. La mia mente era invasa di terribili immagini una di quelle era mia madre, mia madre stesa a terra, senza vita con Voldemort che la indicava con la bacchetta.
Mi alzai dal letto, accesi la lampada ad olio e mi misi a scrivere. 

« Padre, è tuo figlio che ti scrive. Non pensavo che la tua assenza turbasse così tanto la mamma. Non fa altro che piangere la notte, si sente sola. Oggi sono stato marchiato, ho paura di sbagliare. Ho voglia di sentire le tue parole di conforto e sicurezza che mi hai sempre dato, ho bisogno di abbracciarti. Non avrei mai creduto di riuscire a scriverti certe cose, ma ho davvero paura.
Spero di sentirti presto, di avere tue notizie. 
Ti siamo sempre vicini, tuo Draco.
 »

Firmai la lettera e la chiusi in una busta color avorio, la fissai con della cera rossa e la lasciai sopra lo scrittoio. Domani prima di salire sul treno l'avrei spedita ad Azkaban.


Ecco concluso il primo capitolo della mia FF che racconta la storia secondo Draco Malfoy.
Non è molto lungo come capitolo, diciamo che è una prova. E' la mia prima FF spero vi piaccia! 
Presto scriverò il secondo capitolo!

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Capitolo 2
*** King's Cross 1997, binario 9 ¾. ***


King's Cross, 1997, binario ¾.
 

 

 

Erano appena le 6.00 della mattina. Il sole era appena sorto e le candide nuvole di un colore arancio che circondavano Villa Malfoy andavano pian piano svanendo. Si avvertivano già piccoli rumori di sotto, la mamma era già sveglia. Evidentemente anche lei come me aveva passato una notte poco gradevole.
Scesi di sotto e la salutai con tono distante, odiavo le smancerie di prima mattina, così evitai. Feci preparare il mio solito thè caldo e in attesa di berlo mi sedei di fronte alla mamma che con sguardo assente girava il cucchiaino dentro la tazzina in porcellana.
Era strana, non ebbi il coraggio di chiederle cosa non andava così presi lo zucchero e ne versai 2 cucchiaini nel mio thè.
Iniziai a sorseggiarlo e mi alzai da tavola, tra poche ore sarei dovuto salire di nuovo sull'Hogwarts express, cosa che mi turbava moltissimo.

Una volta preparati i bagagli infilai nella giacca nera che indossavo la lettera che, nel bel mezzo della notte, mi misi a scrivere.
Chiusi la porta e la rilessi più volte, sentii arrivare la carrozza e in fretta chiusi tutto e scesi di sotto.
La mamma era lì, non aveva avvertito il rumore degli zoccoli dei cavalli, mi avvicinai e la guardai. Non sapevo cosa dire, sapeva benissimo cosa sarebbe dovuto accadere quest'anno ad Hogwarts. Alla fine ebbi il coraggio di rivolgerle la parola.

« A-andrà tutto bene. Stai tranquilla mamma, riuscirò a compiere ciò che mi è stato ordinato. Abbi fiducia in me, ti chiedo solo questo. »

Questo era tutto ciò che quella mattina mi uscì dalla bocca. Non riuscivo a sfogarmi con nessuno, tendevo a tenere tutto dentro. Sbagliavo e lo sapevo molto bene.
Presi il baule e mantenendo le lacrime strette negli occhi uscii da casa. Mi girai un'ultima volta, chissà se l'avrei mai rivista, pensai.
Salii sulla carrozza e improvvisamente incominciò a muoversi, mi appoggiai al vetro della carrozza e iniziai a ripensare a tutto ciò che in quei giorni mi era accaduto.

Dopo circa un'ora arrivammo finalmente a King's Cross. La stazione era già piena, i fischi dei controllori suonavano in continuazione, stavo per tornare in quella scuola. Afferrai il mio carello e attraversai il muro. Mancava molto poco per la partenza del treno così mi sbrigai a salire. 
Mi precipitai senza guardare nessuno nel vagone dei serpeverde. C'erano Pansy Parkinson e Blaise Zabini seduti vicini che bisticciavano come sempre. Non avevo molta voglia di starli a sentire così mi misi in uno scompartimento da solo, io e i miei pensieri.
Mi sdraiai sui due sedili fregandomene di sporcarli con le scarpe e provai a recuperare il sonno che in quelle ultime notti avevo perso.

Ad un certo punto sentii aprire la porta del mio scompartimento, mi alzai velocemente e vidi una ragazza dai tratti levigati e gli occhi scuri come la pece. Aveva i capelli scuri e leggermente mossi, indossava già la divisa dei serpeverde. 
L'avevo già vista da qualche parte, ma non avevo mai affrontato una lunga discussione con lei, avanzava senza chiedere il permesso. Tipico comportamento di una ragazza serpeverde e si mise di fronte a me senza dire niente fino a quando non la vidi fissarmi.

« Sei Draco Malfoy, non è così? Il figlio del new entry ad Azkaban? »

Al suon delle sue ultime parole strinsi i pugni innervosito cercando di trattenermi nel cruciarla. Con tono calmo risposi.

« S-sì, sono io. »

La guardai meglio cercando di ricordare il suo nome, ma con scarsi risultati. Quello che aveva detto non mi era piaciuto a fatto, ma stranamente riuscii a mantenere la calma. 
Curioso di sapere il suo nome glie lo chiesi sempre con tono calmo.

« E tu sei ? »

Ci volle un po' prima che mi rispose, anche lei era immersa nei suoi pensieri, chissà, magari eravamo nella stessa situazione. Quella ragazza aveva un non so che di diverso, di speciale. Mi ricordava in un certo senso mia zia Bellatrix, anche nei movimenti, nel parlare.
Magari la zia aveva avuto una figlia segretamente? Sciocchezze pensai dentro di me cercando di mandar via quel pensiero stupido. 
Il treno incominciò il suo viaggio e il rumore assordante dei binari incominciò a farsi sentire.



Anche il secondo capitolo della mia FF si è concluso.
Secondo voi riusciranno a conoscersi meglio Draco e questa 'ragazza misteriosa'? 
Lo scoprirete nel terzo capitolo!

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