Feeling

di Sem7
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 - Nuova Vita ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 - Qualcosa di strano ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 - pasticcini al miele e thè alla menta ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 - Una regina in ansia ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 - Nuova Vita ***


Capitolo 1
 Un tuono squarciò il silenzio della notte. Mi svegliai di soprassalto, impaurita.
Mi alzai piano dal letto e andai verso la grande finestra.
Il buio avvolgeva ogni cosa e la pioggia cadeva incessante, di tanto in tanto un tuono illuminava il cielo e mostrava le aspre forme dei Carpazzi che circondavano la tenuta dei Vladescu. Un altro tuono risuonò , sobbalzai, mi strinsi le braccia al ventre e mi allontanai dalla finestra. Mi accorsi che Lucius non era a letto. Non era difficile indovinare dove fosse.Guardai verso la porta socchiusa , chissà perchè si è alzato. Scalza uscii dalla camera, attraversando il solotto adiacente alla stanza da letto. Ormai avevo imparato bene come muovermi in quella tela di scalinate, corridoi e stanze, casa Vladescu era un labirinto fatto apposta per disorientare i nemici. Il pavimento gelido, mi fece rabbrividire.
Arrivai finalmente nel piccolo studio dove , seduto allo scrivatoio antico e pregiato,  c’era mio marito.
Senza farmi sentire mi avvicinai alle sue spalle, l’essere diventata una vampira, mi aveva donato una leggerezza e una grazia degna di una ballerina.
“Cosa ci fa sveglia a quest’ora Regina Antanasia ? Domani ha un gran da fare , dovrà essere fresca e riposata!” mi disse senza voltarsi Lucius con un tono scherzoso. Posò la sua penna stilografica d’oro , quella che aveva quando lo conobbi la prima volta a scuola, e si girò verso di me  tirandomi a sedere sulle sue gambe .
“ che palle ! Ma come fai?? Ho fatto pianissimo!” dissi scocciata , incrociando le braccia dietro al suo collo.
“anni di esperienza amore !” mi disse dolce, baciandomi piano le labbra. “ come mai sei sveglia ?” mi chiese di nuovo , labbra sulle labbra. Lo baciai e mi allontanai poco da lui. “ il temporale. un tuono mi ha svegliata. “ dissi imbronciata. Odiavo i temporali , soprattutto quelli che si abbattevano sulla Romania.
“povero amore mio. Ha paura dei temporali. Non preoccuparti tra poco torno a letto.” Mi disse facendomi alzare piano. Rimise a posto varie scartoffie e si alzò.
Come sempre rimasi folgorata dalla sua bellezza. Non riuscivo a capire le miriadi di sentimenti che mi avvolgevano quando lo guardavo. Amore, passione, eccitazione, incredulità… erano così forti che mi facevano girare la testa. Lo abbracciai.
Di rimando mi strinse al petto,assaporai il suo profumo. Baciai i pettorali da sopra la maglia bianca semplice che usava come pigiama.
“dai su andiamo a letto , che sei scalza e non ti puoi ammalare proprio ora.” Mi disse sensuale prendendomi in braccio. Sorrisi e iniziai a baciargli il mento.
Con la lingua accarezzai la sua cicatrice, quella che amavo. Fremette e accelerò il passo.
Passai al collo, bacia piano ogni lembo di pelle, così lenta che quasi ansimò. Sapevo tutti i punti che facessero eccitare Lucius e amavo sentirlo fremere ad ogni tocco.
“Diamine perché è così lontana la nostra camera.” Disse irritato , ridacchiai continuando a baciargi la base del collo , mordicchiandolo di tanto in tanto. Con grande gioia, sia mia che sua, arrivammo nel nostro alloggio reale.
Attraversò il salottino e si sedette ai piedi del letto con me sulle ginocchia.
Ci baciammo piano, assaporando l’uno le labbra dell’altra. Ci staccammo e vidi quella luce che accendeva i suoi occhi scuri. Sorrisi seducente.
Con un ringhio , che sembrava quasi famelico, si avventò sulla mia gola. Iniziò a torturarmi , le mani sue mi accarezzavano i fianchi e salivano su fino a sfiorare i ferretti del reggiseno, poi riscendevano fino a sfiorare la molla degli slip.
Tornò alle mie labbra , ci baciavamo con tanta foga che sentivo quella voglia irrefrenabile di averlo dentro di me, di sentirlo mio. Con un colpo di reni mi ritrovai sotto di lui, mi strappo letteralmente la maglia di dosso, scendendo con le labbra sulla clavicola. Mi tolse il reggiseno con altrettanta forza e si dedicò a stuzzicare i miei seni. Inarcai la schiena quando la sua lingua accarezzò piano i capezzoli.
Tutti i miei indumenti finirono sul pavimento, così come i suoi. Nudo davanti ai miei occhi, a stento credevo che fosse realmente mio. Era una visione celestiale. “ ti amo così tanto Lucius” dissi gemendo e spingendo il mio bacino verso il suo. Con un dito stuzzicò un po’ la mia femminilità. “Ti prego “ lo supplicai ansimando pesantemente.
Mi prese per i fianchi e mi porto su di se.
Piano scivolò in me. Trattenni il fiato , aspettando a muovermi . era una sensazione straordinaria quella che stavo provando.
Era indescrivibile, così forte e piacevole che mi sembrava quasi di toccare il cielo con un dito.
Sapevo che era uguale anche per lui perché aprendo gli occhi, vidi il suo viso bearsi di tale sensazione.
Inzia a muovermi lenta su di lui. “ Antanasia” ansimava piano Lucius, sapevo di farlo impazzire, ma la sua voce era così sensuale che non potevo fare a meno di sentirla.
Si alzò con il busto e iniziò a baciarmi, con le mani iniziava a muovermi più velocemente.
Sentivo di essere quasi al limite del piacere , mi strinsi a lui, approfondendo le spinte.
Mi avvicinai al suo collo e piano accarezzai la sua pelle con i miei denti diventati lunghi e appuntiti per via del piacere che stavo provando. Lucius abbassò la testa di lato permettendomi di morderlo.
Affondai i miei denti nella sua carne. Un piacere enorme si diffuse in tutto il corpo, sentivo ogni muscolo contratto , ogni molecola impazzita. Succhiai quel poco che potevo beandomi di quella strordinaria sensazione. Mi staccai piano respirando affannosamente, nel mentre riprendevo fiato, Lucius mi prese di forza e affondo i suoi denti nella mia pelle diafana. Non sentivo dolore, ma altro piacere lanbirmi i sensi. Senza staccarmi raggiungemmo l’apice insieme.
Ci accasciammo sul letto stretti in un abbraccio. Chiusi gli occhi godendomi quel momento così magico e quell’odore di sesso mischiato al profumo di Lucius. “ dio Antanasia mi fai impazzire.” Mi sussurò piano accarezzandomi i capelli. “ ti amo” sussurai sulle sue labbra. “anche io. più della mia stessa vita” mi rispose dolcemente e posò le sue sulle mie. “ Buona Notte mia regina”. Mi cullò dolcemente , facendomi pian piano addormentare stretta a lui.

Come ogni mattina, le labbra di Lucius mi diedero il buongiorno. Ci volle un po’ più del solito per riprendere conoscenza del tutto. Rimasi rannicchiata tra le braccia di mio marito, beandomi di quelle coccole mattutine.
“Buongiorno mia regina. Dormito bene?” mi chiese baciandomi i capelli. Annuii ancora con gli occhi chiusi. “ su dormigliona alzati che se no arriviamo tardi a colazione e sai come sono i miei zii quando si tratta di orari” disse sorridendo. Aprii piano gli occhi facendoli abbituare alla luce. Le nuvole era quasi del tutto sparite, lasciando spazio ad un sole opaco e freddo. Mi stiracchiai, mentre Lucius si alzò dal letto, era ancora nudo e a stento trantenni un commento poco garbato. Sorrisi maliziosa , ricordando che ero nuda anche io e che avevamo entrambi bisogno di una doccia.
Quando mi alzai però, la testa inziò a girarmi forte. “che capogiro !” dissi chiudendo di botto gli occhi e tenendomi la testa.
“ ti senti bene? Sei … pallida.” Disse prima di rendersi conto che eravamo pallidi di natura, e ridacchiò .
“ si solo un capigiro. A proprosito di cose che girano… Mio re non è bene girare nudi per camera con una regina alquanto propensa a pensieri poco puri. Potrei cercare di sedurti e non usciremmo più da questa camera… nemmeno per cena” dissi maliziosa alzandomi da letto e appiccicandomi alla sua schiena. “Antanasia abbiamo degi impegni che non possiamo saltare.” Disse lui staccandomi da se.
“ che palle! Quand’è che ci facciamo una vacanza solo noi due? “ dissi improvvisamente incazzata co Lucius.
“smettila con questi capricci, sai che abbiamo dei compiti.” Mi disse serio. Poi si sciolse, mi baciò la fronte “ti prometto che il mese prossimo ce ne andiamo un paio di settimane dove vuoi tu. Ok?” mi chiese dolce.
“va bene. Però decido io!” dico baciandolo e chiudendomi in bagno.

Dopo la colazione con i parenti di Lucius, ci dedicammo ognuno alle proprie faccende.
Avevo tante cose da fare. Prima di tutto , indossato un abito formale degno di una reale, mi recai con il mio autista alla residenza della mia famiglia, quella dei Dragomir.
Ormai con l’ascesa al potere mio e di Lucius, avevano richiuso il castello ai turisti, con gran sollievo di tutti.
Le finanze erano decisamente migliorate e grazie a questo incremento, infatti, eravamo riusciti a ristrutturate tutto il castello.
Io e zio Dorin supervisionavamo i lavori da ormai mesi, così che nessun ricordo dei miei genitori venisse rubato o deturpato.
“Buongiorno Zio.” Dissi cordiale. “ Buongiorno Antanasia” disse inchinandosi appena. “hanno finito l’ala est? “ chiesi .
“ allora” iniziò zio schiarendosi la voce. “ tutti gli alloggi sono stati completati, i saloni e i corridoi anche, mancano solo pochi ritocchi e abbiamo decisamente finito i lavori a palazzo.” Disse con una punta di commozione nella voce. Sapevo quanto fosse importante per mio zio, rivedere la dimora dei Dragomir risplendere di tutta la sua antica bellezza.
“ah, nipote mia , abbiamo una sorpresa per te.” Mi disse improvvisamente mio zio sprizzando gioia da tutti i pori. “davvero? Wow … di cosa si tratta?” chiesi eccitata , amavo le sorprese. “seguimi. I nostri parenti ci aspettano.” Disse facendomi strada lungo il corridoio principale.
Entrammo nel salone grande, la stanza era di una bellezza stupefacente, i miei parenti erano tutti seduti intorno al grande tavolo da pranzo. Sul grande camino era appeso quello che sembrava un quadro , coperto da un telo bianco. “ salve a tutti” salutai cordiale. Tutti mi fecero un cenno, sembravano su di giri. Avevano un sorriso stampato in viso.
Zio Dorin si avvicinò al camino e prese un lembo del telo. “ Antanasia , questo è un regalo da parte di tutti noi, per ringraziarti di ciò che hai fatto, che fai e che farai. Per averci donato la pace, per averci ristrutturato casa e per averci riempito di gioia con il tuo matrimonio.” Mi disse mio zio.
Tirò via il telo.
Il dipinto era bellissimo, ritraeva una donna stupenda e regale , identica a me , con una neonata dal viso dolce e le gote rosa. Al loro fianco , c’era un uomo altrettanto bello e maestoso. Mi avvicinai piano al camino. Gli occhi spalancati e le lacrime che scorrevano sul mio viso come fiumi in piena.
I miei genitori sul dipinto mi sorridevano.
“questo dipinto ritrae i tuoi genitori e te, pochi mesi dopo la tua nascita. Abbiamo deciso di metterlo qui, per ricordarci quanto siate stati importanti per la nostra stirpe.” Disse zio, osservandolo anche lui commosso.
Mi asciugai gli occhi e mi girai verso gli altri familiari “vi ringrazio,non sapete quanto conti questo gesto per me. “ dissi. Abbracciai mio zio e ringrazia ogni singolo parente. “Colgo anche l’occasione per annunciarvi che daremo una grandissima festa per la rinascita di palazzo Dragomir“ dissi felicissima .
Passammo l’intera giornata a programmare tutto nei minimi dettagli. Zio Dorin mi disse che si sarebbe occupato lui stesso della musica, voleva ingaggiare la migliore orchestra di tutta la nazione. Io preparai il menù della cena insieme ai cuochi. Alcune delle mie zie , mi aiutarono nella scelta della carta per gli inviti e dopo un paio di ore optammo per delle semplici cartoline bianche scritte a mano.
Mi accorsi di essere in ritardo , quando il pendolo enorme rintoccò le sette di sera. Salutai cordialmente tutti e corsi alla macchina che mi aspettava.
Arrivati a casa, il mio autista mi aprì la portiera e mentre scendevo, un capogiro fortissimo, molto di più rispetto a quello di questa mattina, mi fece perdere l’equilibrio . L’uomo ,fortunatamente, mi afferrò subito. “Si sente bene? Ce la fa a stare in piedi?” mi chiese preoccupato. Un forte senso di nausea mi prese all’improvviso, dovetti trattenermi dal vomitare sul povero autista. Mi sedetti di nuovo sui sediolini, respirai profondamente. “ ok mi sento bene” dissi. Mi alzai con cautela. Ma era come se fossi sempre stata bene, ogni segno di nausea o giramento di testa era come dissolto. Salutai l’uomo ed entrai nel castello.
La cena era inziata, ed io ero in tremendo ritardo. Arrivai nella sala da pranzo e mi scusai con tutti, beccandomi un sacco di occhiatacce. Davanti a me avevo Lucius, mi era mancato proprio tanto, sorrisi , ma lui mi scocco un’occhiata gelida. Mi intristii, era arrabbiato con me . Abbassai lo sguardo e mangiai silenziosamente. Avevo davvero tanta fame quella sera. Divorai due piatti di ogni pietanza.
Lucius mi guardava curioso e ancora irritato per il mio ritardo, sentivo il suo sguardo addosso, ma cercai di ignorarlo.
Finito di cenare, mi toccò ascoltare i discorsi degli anziani che in realtà non mi interessavano per niente.
Annoiata e stanchissima mi alzai da tavola
“ ho una forte emicrania, con permesso” dissi e dando la buona notte a tutti sgattaiolai via dalla sala.
Avevo davvero un gran sonno e in più avevo bisogno di un bagno super rilassante. Arrivata in camera, mi diressi in bagno, la grande vasca di marmo e ceramica era posta al centro della stanza, aprii la fontana e regolai la temperatura. Nel mentre aspettavo che si riempisse, cercai la mia maglia preferita, quella che Lucius derideva da sempre. Poi un flash mi attraversò la mente, la notte prima Lucius l’aveva fatta a brandelli nell’impeto della passione. Che tristezza, aveva accompagnato i migliori anni della mia vita.
Sbuffai e recuperai un pantaloncino e una canotta. Entrai in bagno, l’odore di lavanda e rose mi colpì in pieno. Mi spogliai velocemente e mi immersi fino al mento.
Sentivo ogni muscolo rilassarsi pian piano. Sospirai beata. Chiusi gli occhi e mi immersi tutta. Il silenzio era proprio un toccasana per i miei nervi a pezzi.
Riemersi e mi misi a sedere cercando la mia spugna morbida. “chissà dove cavolo sarà…” dissi “ cerchi questa?” la voce di Lucius mi fece sobbalzare. Me lo ritrovai alle mie spalle con la spugna tra le mani. Non era più arrabbiato, aveva un sorrisino malizioso. “ ti lavo la schiena?” chiese, sapendo già la risposta.
Si spogliò anche lui e si sedette dietro di me. Mi appoggiai al suo petto con la schiena e mi rilassai totalmente. “ scusa per prima, ma stavamo organizzando una festa di inaugurazione del palazzo “ dissi quasi pigolando. “non preoccuparti.” Mi disse iniziando a massaggiarmi le spalle.
Mi baciò una guancia “ cosa hai fatto oggi? “ chiesi lasciandomi coccolare. “ niente di che solite cose.” Disse con un alzatina di spalle. “mi sei mancata sai?” mi sussurrò all’orecchio. “ mhm… anche tu” dissi piano, ero davvero stanca e tutto quel relax mi stavano facendo addormentare.
“ sai che mio zio mi ha detto che la villa a Vienna è letteralmente libera il mese prossimo?potremmo andare lì” mi disse entusiasta baciandomi il collo . “ si…potremmo” dissi quasi in un sussurro. Mi addormentai.
“amore…” mi chiamò Lucius, ma non davo segni di vita. Ero crollata .
Sorrise tra se e prendendomi in braccio si alzò e mi portò in camera da letto. Mi asciugò e mi mise sotto le coperte. “buona notte angelo mio.” Mi sussurrò a fior di labbra per poi seguirmi tra le braccia di Morfeo
 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 - Qualcosa di strano ***


    Capitolo   2
 
“Pronto! “ la voce di Mindy mi riempì di gioia. “salut! aici este o regină care vorbeşte! “ dissi in Rumeno. Dopo un anno che vivevo lì , sapevo parlarlo abbastanza bene. “mamma! Hai ordinato di nuovo roba straniera sul canale delle televendite?” urlò la mia migliora amica, del tutto fuori strada. Ridacchiai. “ Mindy! Sono io , Jessica!” dissi ancora ridendo. “Jess!!” urlò lei, dovetti allontanare la cornetta per non diventare sorda.” Oh mio dio! Come và? Sono mesi che non ci sentiamo!” disse con una leggera punta di tristezza.
Mi venne quasi da piangere. “ si è che la vita da regina è … stancante. Ci credi che non ho nemmeno tempo per godermi un po’ casa mia?!” dissi con un tono esausto. “e chiamala casa te, quella specie di reggia !” disse sarcastica, ridemmo . “ mi manchi sai?!” mi prese alla sprovvista.
Scoppiai in un pianto disperato. Singhiozzavo forte. Tanto che Mindy si spaventò. “ tesoro ! che è successo? Perché piangi così?” chiedeva allarmata.
“Mi manchi amica mia!” riuscii a dire tra un singhiozzo e l’altro.
“ Jess… tutto ok? Qualcosa che non và con Lucius? “ mi chiese ancora preoccupata. “ no .. tutto bene.” Dissi cercando di calmarmi. “ non sei mai stata molto emotiva… mi è sembrata strana la tua reazione tutto qui.” Mi disse. Lo sapevo bene, infatti quell’ondata di tristezza mi aveva presa alla sprovvista.
Mi calmai piano piano nel mentre ascoltavo ciò che Min mi raccontava.
Aveva un nuovo ragazzo , immaginai da subito che era Raniero, il cugino/fratello di Lucius, ma non le dissi nulla... . “non correre Min. potresti farti male. Da quanto state insieme?” le chiesi ormai calma. “ beh , sono esattamente 8 mesi e 12 giorni.” Rispose lei fiera. “wow! Me lo farai conoscere?” chiesi speranzosa. “ certo. Magari per le vacanze di primavera veniamo in Romania a trovarti. Che dici?”
“oddio!! Si non vedo l’ora di vederti!!” dissi esaltata. “ok Min attacco che devo andare . ci sentiamo ok? Ti voglio bene “ dissi e ricevuta la sua risposta attaccai.
Lucius entrò in camera , nello stesso momento in cui posai la cornetta, con un sacchetto di non so cosa. L’odore mi fece venire il volta stomaco. “ oddio ma cos è questo tanfo?” chiesi tappandomi il naso. “ tanfo? Ma se le Papanasi* hanno un odore divino! ” disse guardandomi stranito e si avvicinò .
“ti prego allontana questo sacchetto da me! È nauseante!” mi alzai e mi allontanai. “ sicura di star bene?” mi chiese preoccupato. “ si ! per favore Lucius porta questo sacchetto fuori di qui!” gli ordinai irritata.
Girò i tacchi e ne prese uno , si sedette in salotto a mangiarli. La nausea sparì. Mi levai il vestito ed indossai un jeans e una maglia semplice. C’era tempo per la cena e volevo stare comoda.
Un attacco di fame improvviso mi prese. Andare fino alle cucine era escluso. Andai in salotto e mi sedetti accanto a Lucius che era ancora intento a mangiarsi la sua Papanasi. Senza fiatare ne pescai una dal sacchetto, l’odore non mi dava più problemi.
In pochi morsi la finii, ne presi un ‘altra .Lucius mi guardava curioso. “ Antanasia.. sicura di star bene? Prima non ne sopporti l’odore e ora sei già al secondo ” lo guardai e mangiai senza dire niente.
Appena finito, mi leccai lo zucchero dalle dita e mi pulii la mano sul jeans. “molto regale direi” ridacchiò Lucius . “ sono pur sempre una regina cresciuta in una fattoria. Fino all’anno scorso spalavo letame nella stalla!” gli dissi fiera di me. “ si ricordo bene. E ricordo pure un forcone che mi ha quasi azzoppato!” disse punzecchiandomi. “ beh , allora ricordi pure quando ti sei presentato all’improvviso e pretendevi di sposarmi!” risposi acidella io. “ok te lo concedo!” rise. “ci credevi che saremmo finiti così? Io no. Se me lo avessero detto tipo qualche anno fa, gli avrei sicuramente riso in faccia “
“vuoi sapere io che pensavo?” mi chiese “ certo “ dissi “ bene, a parte tutto il casino del potere e zio Vasile , ti consideravo una stupida contadinotta , viziata e capricciosa. Non credevo nemmeno saresti mai diventata una degna regina. Ma poi , mi sono follemente innamorato di te, della tua semplicità, di quel tuo essere diversa da tutto ciò che conoscevo. Quando stavo con Faith Cross..”
“non mi nominare quella sgualdrina!” lo interruppi. Odiavo quella ragazza a morte. “ ok, allora … quando stavo con quell’affascinante biondina che , aspetta come dicevi tu… ah si ! quando stavo con quell’affascinante crudele biondina che scuoteva il suo sederino in una minuscola gonna decisamente sexy ” disse con un tono volutamente malizioso. Lo guardai torva e gli lanciai uno dei cuscini di seta del divanetto, dritto in faccia . “Gioca con il fuoco Vladescu? “ dissi e lui ridacchiò “ scherzo sciocchina. Comunque sia in quel momento forse, ho capito davvero quali erano le differenze tra me e te. Poi sappiamo qual è il resto della storia. “ disse e mi baciò “ non potevo desiderare un lieto fine migliore.” Disse dolce. Sorrisi , lo baciai di nuovo e sussurrai “ il mio lieto fine sei tu” .

* le Papanasi sono dessert fatto con il formaggio dolce, panna acida e  marmellata. Molto buoni :)

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 - pasticcini al miele e thè alla menta ***


 3

 

Era ormai più di una settimana che andavamo avanti e indietro per questa storia della festa al castello .
Ma alla vigilia del grande evento la tensione sembrava uccidermi.
La giornata non passava più , al castello dei Dragomir c’era un gran da fare e lo stress era diventato tanto.
Volevo che tutto fosse perfetto, curato nei minimi dettagli, volevo che tutto risplendesse  dell’antica gloria .
Il mal di testa ormai mi stava facendo impazzire , sentivo le tempie scoppiare e il casino intorno a me non mi aiutava per niente.
“Antanasia , ti vedo pallida ti senti male?” mi chiese una delle mie zie  afferrandomi per un braccio. Sorrisi cercando di mascherare il mio mal’essere “no mia cara zia, sto bene … stavo solo pensando che siete stati grandiosi , tutti quanti! Sarà una festa stupenda!” dissi marcando l’enfasi .
Mia zia mi passo un braccio dietro le spalle e mi accarezzò il viso con l’altra mano. “ sei proprio come tua madre sai?! Anche lei si preoccupava tanto per noi … sono così contenta che tu sia tornata qui, dalla tua famiglia “.
L’abbracciai commossa, nonostante fossi stata lontana 18 anni dalla mia terra d’origine e dalla mia vera famiglia, mi avevano fatta sentire come se avessi sempre fatto parte di loro, come se non me ne fossi mai veramente andata.
“su torniamo a lavoro, manca solo un giorno . Domani notte noi Dragomir torneremo a splendere in tutta la nostra potenza. “ mi disse poi si alzò e insieme tornammo alle nostre faccende.

Lo squillo del mio cellulare , mi fece sobbalzare così tanto che alcuni dei fogli che avevo in mano volarono sopra la mia testa. Presi il telefono dalla tasca posteriore del mio pantalone e senza nemmeno guardare chi fosse risposi. “Pronto?!” mi abbassai a raccogliere i fogli reggendo il telefono tra la spalla e l’orecchio. “Antanasia scusami ma non posso accompagnarti a prendere i tuoi genitori e la tua amica all’aeroporto . Ho del lavoro da finire , manderò il mio autista a prenderti in orario ok? “ come al solito Lucius era sempre impegnato, essere dei reali sembrava una cosa da niente, ma la realtà era molto diversa .
“Va bene non scordarti che arrivano per le 7. Non credi che sia meglio che vengano a stare dai Dragomir, zio Doris dice che …” la voce di Lucius mi interruppe bruscamente “ Non ho tempo di pensare al soggiorno dei tuoi genitori, fa’ come vuoi ! devo andare ci vediamo a cena “ staccò la chiamata prima che potessi dire qualcosa. Rimasi a bocca aperta.
Chiusi la chiamata e rimisi il telefono dove l’avevo preso andando verso la cucina del castello dove sapevo di trovare zio Dorin.
Un odore di menta e miele mi arrivò forte al naso, il mio stomaco brontolò poco.
Zio Dorin prendeva il tè e mangiava pasticcini con alcune delle mie cugine. “Oh , tesoro vieni a prendere un tazza di tè. È alla menta, buonissimo” mi disse invitandomi. Mi sedetti pesantemente sulla sedia vicino una delle ragazze. A furia di camminare su e giù per il palazzo, avevo le gambe gonfie e pesanti.
Presi un lungo sorso di tè e mangiai 4 pasticcini ripieni di miele,senza fiatare. “Antanasia , nipote mia , stavo dicendo alle tue bellissime cugine di quella volta che venni in America.” Posai la tazza sul piattino e sorrisi a zio Dorin “ ah si! Mi ricordo di tutti quei cappuccini che prendevi e gli abiti strambi che portavi” dissi sorridendo , mentre le mie cugine ridacchiavano e Dorin diventava rosso in viso.
“No sciocchina non QUELLE cose, ma dei posti che ho visto.” Disse cercando di nascondere l’imbarazzo.
“certo zio, chi non vorrebbe visitare la bellissima e famosissima Pennsylvania!” dissi prendendolo in giro. Le ragazze ridacchiarono ancora. “comunque sia a me è piaciuta molto! A proposito i signori Packwood quando arriveranno?” mi chiese zio Dorin   , “alle 7 vado a prenderli all’aeroporto . Viene anche la mia amica Melinda , te la ricordi? “ chiesi prendendo un altro pasticcino. “oh si quella simpatica ragazza. “ disse sorridendo ancora.

“Regina Antanasia , la macchina vi  aspetta fuori.” una delle domestiche entro nella cucina , “grazie , arrivo subito!” bevvi tutto il te e salutai , ma prima di uscire rubai l’ultimo biscotto al e lo divorai al volo.
“aveva fame la nostra regina!” commentò zio prima di tornare a chiacchierare nuovamente con le presenti.

La voce meccanica aveva annunciato in rumeno l’arrivo dell’aereo  ormai da 10 minuti.
“ma dove saranno!” dissi spazientita andando avanti e indietro nella sala d’aspetto dell’aeroporto. Erano le 7 e mezza e non si era visto ancora nessuno.
Finalmente vidi mio padre trascinare il suo trolley , seguito a ruota da mia madre e da Min che portava a fatica oltre il grande trolley rosa, anche un enorme borsone.
Ridacchia vedendoli e gli corsi incontro. “Jessica, piccola mia!” mi disse mio padre abbracciandomi forte. “ciao papà… oh mamma! mi siete mancati da morire” dissi abbracciando anche mia madre.
Era dal matrimonio che non li vedevo, ed erano passato già 9 mesi.
“oh si ignoriamo Melinda!” la voce della mia amica mi fece voltare verso di lei. Era rossa in viso e mi guardava con un sopraciglio alzato. Corsi ad abbracciarla.
“ehi ehi non così forte mi stritoli” disse ridendo. “ oh smettila Min! mi sei mancata tantissimo anche tu” dissi.
“su andiamo dai, dammi il borsone Min o ti verrà un’ernia! Potevi anche non portarti tutto l’armadio però!” dissi ridendo ancora beccandomi una linguaccia dalla mia amica.
Il viaggio in macchina passo in fretta e arrivammo al castello dei Vladescu , alla fine avevo deciso di farli stare da noi.
“Papà , mamma i domestici vi diranno qual è la vostra camera .  avete il tempo di farvi una doccia e cambiarvi ma alle 10 in punto c’è la cena non fate tardi .” dissi ai miei mentre alcuni della servitù  prendevano i bagagli dei miei genitori. Mi girai verso la mia amica e sorrisi. “ Min la tua camera te la mostro io “ .
Arrivati alla sua camera , un domestico lasciò i bagagli e si congedò con un inchino. “questo posto mette i brividi, però è proprio spettacolare” disse Min buttandosi sopra il letto. La seguii a ruota. “si hai ragione, ma ci fai l’abitudine quando ci vivi per un po’. Pensa che le prime notti non riuscivo a  prendere sonno. “
“e ci credo, chissà quanto vi siete dati da fare tu e Lucius! Che vuoi dormire con uno come lui nel tuo stesso letto?!” disse maliziosa e beccandosi una spallata da parte mia. “che stupida che sei. Non passiamo mica tutte le notti a fare quello che credi tu!” dissi con aria da superiore. Scoppiammo a ridere.
Poi Min si bloccò diventando seria “Jess dimmi che ho un bagno personale per favore. Me la sto facendo sotto!” risi e le indicai la porta sulla sinistra , si alzò velocissima  e la vidi scomparire al suo interno.
Rimasi sul letto e sospirai quando Min mi urlò qualcosa dal bagno che non capii.
Mi avvicinai alla porta e bussai un paio di volte “ Min che succede?!” chiesi “Jess mi sono arrivate cavolo mi prendi un cambio pulito e un assorbente vedi sono nel trolley in un sacchettino”. Senza dire niente mi avvicinai al trolley lo aprii e presi quello che mi aveva chiesto entrai in bagno e gli posai tutto su un mobiletto. Min era sotto la doccia e fischiettava. Poi un dubbio mi assalì improvvisamente “Min che giorno è oggi?” chiesi “oggi è giovedì 25” mi disse “perché?” iniziai a fare dei conti mentalmente.
L’ultimo ciclo , quando sarebbero dovute arrivare, contando un po’ di roba che me lo faceva sballare…
“Oh mio dio!” dissi improvvisamente . Min uscì dalla doccia. “cosa hai detto?!” mi chiese infilandosi l’accappatoio. “Oh dio! Oh dio! Oh dio! Oh dio!” incominciai ad andare avanti e indietro per il bagno, non poteva essere. Eppure erano stati attenti! E certo non volevano ancora avere dei bambini loro , era presto, volevano prima godersi un po’ la  vita. E poi Lucius non sembrava tanto attirato dall’idea di avere un figlio. Non li sopportava molto i bambini lui. Il panico prese il sopravvento.
Min mi scosse per le spalle, mi guardò negli occhi e mi chiese “che cavolo hai ora?!” . La guardai e mi vennero le lacrime “ho … ho… ho un ritardo di 10 giorni” dissi prima di scoppiare in lacrime.

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 - Una regina in ansia ***


    Capitolo   4
 
Non potevo crederci , non poteva essere vero. Forse lo stress aveva giocato un brutto,bruttissimo, scherzo. "Jess .." Min seduta al mio fianco sul grande letto mi guardava spaventata, erano ormai 20 minuti che guardavo nel vuoto. "Min sono nella merda. Lucius .. oh dio! I miei genitori mi uccideranno! Non sono sposata nemmeno da un anno e già aspetto un bambino. Penseranno di aver cresciuto una ninfomane! Oh mio dio! E Lucius... Che dirà? Sono nella merda più totale! Io.." Non ebbi il tempo di finire di blaterare che la mia amica mi prese per le spalle , smuovendole poco. "Smettila con queste stupidaggini. Sei una donna sposata e sei una regina. Si aspetteranno tutti che tu e Lucius procreiate degli eredi, prima o poi. Respira e riprenditi. Torna in camera e parla SUBITO con tuo marito. Anzi,prima fai il test. Esiste una farmacia in questo paese? Lo andiamo a prendere subito." Non finii nemmeno di ascoltare il fiume di parole della mia amica, la mia testa aveva percepito solo le parole "eredi" e "test". Trattenni il fiato per un breve lasso di tempo. Sbuffai fuori l'aria in un sibilo triste. Mi alzai di scatto, quasi avessi preso una scossa. "Devo andare , ci vediamo a cena" Lasciai Min in camera sua senza nemmeno salutarla e mi agirai per il castello, sperando di arrivare nella mia camera prima di Lucius. Una voce in lontananza mi risveglió dal trans in cui ero caduta. Era la voce di Lucius che ordinava ad alcuni inservienti di cercarmi e farmi andare da lui e si diresse verso la sala dove si sarebbe svolta la cena. Corsi verso la nostra camera e mi chiusi la porta alle spalle poggiandomi con la schiena sopra, respiravo a fatica e il cuore voleva quasi uscirmi dal petto. Cercai di calmarmi e mossi due passi verso il letto quando la porta si aprì. Gli occhi di Lucius mi guardavano maliziosi e colpevoli. "Ehi! Sei qui è un'ora che ti cerco!" Disse venendo nella mia direzione mentre io indietreggiavo . "Ehm si , ero con Melinda , le ho fatto vedere la sua camera e ci siamo messe a chiacchierare! Sa..sai no?! Quando parliamo passano ore e ore." Sorrisi nervosamente mentre lo vedevo avvicinarsi. Caddi a sedere sul letto. Lucius si mise davanti a me e sorrise malizioso. Scendendo con il viso di fronte al mio. "So che sono stato molto brusco al telefono oggi, quindi mi farò perdonare. Abbiamo ancora tempo prima della cena." Senza aspettare risposta mi baciò , spingendomi con i reni sul materasso. Cosa che mi prese alla sprovvista. Spalancai gli occhi e lo spinsi via o almeno volevo farlo. Perché spostó il viso verso il mio collo mentre le mani cercavano di spogliarmi. "Lu.. Lucius.." Cercai di dire ma lui tornó a baciarmi. "Lucius fermati!" Urlai esasperata dalla sua foga. Si bloccó. Punto i suoi occhi nei miei cercando di scorgere una qualunque giustificazione alla mia improvvisa esplosione. Lo spinsi via da me e mi alzai di fretta. "Non ho voglia di fare l'amore!" Dissi stizzita. I suoi occhi ancora mi scrutavano "scusa non volevo insistere. Ma che hai?! Sei arrabbiata per come ho risposto al telefono? Scusami veramente , non volevo essere così scortese. Ero nervoso." Mi guardò con aria colpevole cosa che mi fece sentire ancora di più uno schifo. Mi avvicinai a lui. "Fa nulla , scusa tu per come ho sbottato ma sono stanca e voglio fare una doccia." Mi sorrise malizioso. "Anche io devo fare una doccia, vogliamo farla insieme?" Chiese lui. "No , davvero non ho voglia di fare l'amore adesso, ho bisogno di rilassarmi e di riprendermi dalla pesante giornata. Poi dobbiamo dare noi il benvenuto ai nostri ospiti quindi dobbiamo fare presto. Sarà per la prossima volta , promesso!" Dissi andando verso il bagno cercando di non incrociare il suo sguardo. "Ok , ma stasera sarai tutta mia regina Antanasia!" Disse mentre chiudevo la porta del bagno. Un brivido mi percorse la schiena, non sapevo come comportarmi. Avevo paura di dire la verità,che poi non sapevo neppure se quella fosse o meno la verità. Amavo mio marito più di ogni altra cosa al mondo e volevo davvero avere dei bambini da lui, con la sua presenza e la sua bellezza, allo stesso tempo ero terrorizzata all'idea di diventare madre. Per non parlare della paura che avevo di aver deluso Lucius, lui non voleva avere figli, non voleva averli almeno per ora.

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