Cold love

di _Alien_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La Dj e il Moonlight ***
Capitolo 2: *** Sweet moments ***
Capitolo 3: *** Al telefono con la gemella ***
Capitolo 4: *** Becoming Dj Jazz ***



Capitolo 1
*** La Dj e il Moonlight ***


Jo-jo, bella gente! Salve, ecco la vostra Alice qui per voi! Iniziamo con il nuovo singolo dei Coldplay, Paradise! Buon ascolto e a dopo con la vostra Alice su Radio Bum – Bum!!!

Alice si tolse e le cuffie e sbuffò. Il lavoro di speaker non era molto gratificante, almeno non per lei. Stare lì, ore e ore, ad ascoltare musica assurda (lei amava quella classica) non le andava tanto a genio. Ma aveva bisogno di un lavoro se voleva completare gli studi.
Ed ecco, la medicina: quello era il suo campo. Sì, chi la conosceva, come sua sorella Bella, sapeva perfettamente che era una pazza scatenata, appassionata di sport estremi e di improbabili abiti alla Lady GaGa, ma ... chi la conosceva davvero, sapeva che Alice era dolce, spontanea, altruista e simpatica.
Alice voleva diventare un medico perché voleva aiutare le persone. Ma la famiglia Swan non aveva abbastanza denaro per potersi permettere la sua retta, ecco spiegato il motivo per cui lei si trovava lì.
Il suo cellulare squillò.
- Pronto? – rispose svogliatamente Alice.
- Ciao, sorellina!!!
- Ciao, Bella, come va?
- Sono andata in ospedale. – Alice deglutì. Che ci faceva sua sorella in ospedale? Già, lei era quel tipo di persona che difficilmente considerava il lato positivo delle cose.
- Che è successo?
- Indovina ... – la sua voce era allegra, forse non c’era da preoccuparsi.
- Mmmm ... hai avuto una gastroenterite? – chiese, analitica, Alice.
- Perché proprio una gastroenterite? – ridacchiò Bella, dall’altra parte della cornetta – No, comunque, io e Edward ... aspettiamo un bambino!!!
- CHE COSA??? – urlò Alice, tanto che il regista le lanciò una sguardo interrogativo – Tuo marito lo sa?
- No, non ancora, non è ancora tornato dallo studio legale. Comunque, ho già pensato ad un paio di nomi. Se è femmina, Renesmee, ho unito il nome di nostra mamma a quello di mia suocera. Se è maschio, EJ, Edward e Jacob ...
- Quel Jacob? Non credo che Edward sarà d’accordo ... – no, non era una buona idea dare il nome dell’ex fidanzato della sorella al figlio di Edward. Suo cognato lo odiava letteralmente.
- Mmmm ... forse hai ragione. Allora ... Damon?
- Sì, Damon va bene ... – sospirò Alice, esasperata dalla sorella, ormai 30enne, ma eccitatissima all’idea di avere un bambino.
- Ma anche Stefan mi piace, e anche Elena ... oppure Harry, Percy ... Annabeth, Silena, Juniper ...
- Quanti figli volete avere? – stavolta, fu Alice a ridacchiare.
- Io parecchi ... lui ... non lo so. Oh, sta arrivando! Ci sentiamo, amore, ciao! – e Bella riattaccò senza aggiungere altro. Bella non si rendeva conto della fortuna che aveva avuto nella vita: la sua carriera di stilista era decollata e il suo marchio, Twilight, era vendutissimo; Edward, suo marito da 4 anni, la amava tantissimo e con l’ex ragazzo aveva mantenuto ottimi rapporti; infine, era rimasta incinta.
Tutto, nella vita di Bella, era andato come sua sorella maggiore le aveva pianificate. Alice, invece, doveva ancora laurearsi, inchiodata alla sedia della speaker, e non aveva neanche trovato un ragazzo decente per un rapporto serio ...
- Alice, on air! – urlò il regista da dietro i vetri.
- Ok, ok ... – sbuffò Alice, e ricominciò il suo sproloquio.

Ehilà, raga! Come state? Bene, notizie dell’ultima ora: una bufera di neve colpirà a breve la nostra bella Forks. Ci vuole qualcosa per riscaldarsi ... ascoltiamo Adele con Someone like you!

Jasper stava guidando la sua Alfa Romeo, più triste del solito. Era stato appena mollato da Victoria, la sua ragazza, per James, il suo migliore amico. Se c’era una cosa che Jasper aveva imparato era che non ci si poteva fidare di nessuno.  Selezionò la stazione radio e capitò su Radio Bum – Bum. Quando udì quella voce melodiosa ed armonica, accostò la macchina al marciapiede e si fermò. Wow, lei doveva essere bella, per avere una voce così fantastica ... prese il suo cellulare e cercò l’indirizzo della stazione radio. Riaccese il motore e ripartì a tutta birra. Era rimasto folgorato da quella sequenza di suoni che componevano la voce della speaker ... Jasper era così, impulsivo e lunatico.
 
Parcheggiò l’auto e salì velocemente le scale, con così tanta foga che inciampò.
- Ehi, ti senti bene? – si avvicinarono delle scarpe dai tacchi da venti, neri, con delle caviglie slanciate come le gambe, avvolte in leggins viola. Jasper provò ad alzare debolmente lo sguardo e vide una minigonna rigata di grigio e nero, una canotta nera posta su una camicia viola e un viso di porcellana con due ossidiane incastonate al posto degli occhi e dei curiosi capelli neri, un po’mossi. Un folletto bellissimo, una donna stupenda. Era lei. La sua anima gemella.

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Capitolo 2
*** Sweet moments ***


 - Ehi, ti senti bene? – Alice si chinò sul ragazzo appena cascato sul pavimento della stazione radio.
- Sì ... – mugolò quello. Alice lo aiutò ad alzarsi in piedi... e rimase scioccata. Era alto e leonino, coi capelli molto simili ad una criniera, e soprattutto bello da far paura.
- Sei tu la conduttrice del programma Music is my life? – la sua voce era calda.
- Già, sono proprio io. Tu chi saresti? – sorrise Alice, cordiale. Il ragazzo scrutò la mano guantata di lei.
- Sono Jasper Hale.
- Oh, bene, Jasper. Io sono Alice Swan. – si strinsero la mano i due. Jasper non riusciva a staccare  gli occhi dalla leggiadra figura della ragazza.
- Qual buon vento ti porta qui? – a quella domanda, Jasper sbiancò. Cosa avrebbe raccontato?
Versione da duro:“Sono qui per te, baby. Ho ascoltato la tua voce e l’ho adorata”.  
Versione da romanticone: “Da sempre, vivo vagando, alla ricerca del vero amore. Tu sei la luce che illuminerà sempre la mia vita.”
Versione  da schizofrenico: “Sì, Alice, sono qui. Amami e io ti amerò”.
No. Nessuna delle opzioni andava bene. Quindi, agì d’impulso.
- Sono un ... elettricista. Sì ... l’antenna è ... compromessa. Il regista mi ha chiamato ... per ripararla. Perché io sono un elettricista. – Jasper sudava freddo.
- Ah, ok. Ti ha chiamato Grover? Strano. In genere, chiama sempre quell’altro, Alec ...
- Alec stava male, ha mandato me al posto suo. – sì, la scusa era buona.
- Vieni, allora, ti faccio strada. – sorrise radiosa Alice. Anche Jasper accennò un debolissimo sorrisetto.
Salirono un altro paio di rampe, poi raggiunsero il contatore collegato all’antenna.
- Ecco, è tutto tuo. – si appoggiò allo stipite della porta – Immagino che gli attrezzi ...
Jasper si sfiorò le mani: non aveva proprio pensato agli attrezzi!
- Li ho... dimenticati. Scusami, sono nuovo del mestiere, lo faccio per pagarmi gli studi ... – Alice rimase colpita da quelle parole. Possibile che quello strano ragazzo fosse nella sua stessa situazione???
- No, non preoccuparti. Aspettami un secondo ... – ritornò sui suoi passi e prese la cassetta degli attrezzi firmata Radio Bum – Bum. Tornò da Jasper e gli passò la cassetta, premurandosi di sfiorargli la mano. Sentì un fremito non appena toccò la mano di lui, stessa cosa successe per Jasper.
Lui deglutì. Non sapeva proprio cosa fare. Forse era meglio dire la verità ...
- Cosa studi? – quella domanda inaspettata di Alice poteva fargli guadagnare tempo e lei sembrava interessata alla sua risposta ...
- Economia e commercio. – questo era vero.
- Io medicina. Anche i tuoi non possono pagarti la retta, vero?
- No ... io e la mia gemella Rosalie siamo orfani da quando avevamo sette anni ... – era tremendamente facile essere sinceri con lei!
- Oh, scusa. Sono stata indelicata ... – si morse il labbro Alice.
- No, non potevi saperlo, tranquilla. – le sorrise sinceramente lui.
- E così ... economia e commercio ... perché? Voglio dire ...
- Perché questa facoltà? Non ne ho idea. Mio zio ha voluto così. Tutta la mia vita è stata pianificata da mio zio. E io l’ho lasciato fare ...
- Perché? La vita è tua ...
- Sì, ma non riesco a gestirla. Per esempio, Victoria, la mia ragazza, mi ha lasciato per il mio migliore amico, James. L’avevo scelta io per me stesso e a mio zio non era mai piaciuta. “Troppo rossa” mi diceva. Come volevasi dimostrare ... – sospirò Jasper.
- Ma se la pensi così, non vivrai mai davvero. E ogni esperienza serve per la vita. Evidentemente, questa Victoria non ti meritava ... – giocherellava con gli orecchini a forma di mezzaluna Alice.
- Ma... perché te lo sto dicendo? Chi sei tu per me? Perché ti sto raccontando la mia vita? – si batté il palmo della mano sulla fronte lui.
- Non lo so, ma posso dirti questo: fa bene sfogarsi con qualcuno. – sorrise spontanea Alice – Ma non voglio trattenerti oltre. Ci si vede, Jasper. Buon lavoro.
- Grazie, Alice. Arrivederci. – lei si allontanò con passo veloce e aggraziato, come quello di una gazzella.
Tredici secondi dopo, Jasper sfoderò il cellulare e telefonò ad Emmett, il ragazzo di sua sorella.
- Ehi, Jazz! Come butta?
- Ciao, Emmett. Senti, te ne intendi di impianti elettrici? – inarcò il sopracciglio Jasper.
- Un pochino. Dove sei? Così ti raggiungo.
- No, no! Dai, Emm, mi serve una mano! – sbraitò Jasper.
- Ok, calmati, Jazz. Allora, qual è il problema?
- Ehmmm ...
- Non lo sai? E come speri che io possa aiutarti?
- Oh, che devo fare? – a momenti, Jasper si sarebbe messo a saltellare sul posto.
- E che ne so! Pace, Jazz.
- Emmett! Emmett! Non riagganciare! – troppo tardi.
Jasper sospirò e provò a sfiorare qualche filo con le pinze. Una scintilla gli fece cambiare idea.
 
Scese le scale, trovò Alice ad aspettarlo.
- Ehi, Jasper! Allora?
- Tutto a posto. – il sorriso di Jasper assomigliava ad una smorfia.
- Ehi, dove credi di andare? – un di colore con una strana barbetta nera sotto il mento lo arpionò per la maglietta.
Gulp! Pensò Jasper.
- C’è una bufera di neve in corso. Non puoi uscire.
- Ohhhh...
- Possiamo sfruttare questo tempo per conoscerci meglio, se ti va. – li interruppe Alice.
- Ottima idea.  – trascorrere del tempo con lei ... fantastico!
 
Angolo autrice:
Grazie, grazie, grazie a ReeGray, Nensy_Cullen e sweet nymph, che hanno recensito! E grazie a chi ha aggiunto la storia tra le seguite, preferite e ricordate e a chi ha semplicemente letto il capitolo!
Bacionissimi, Mai Annie Lily Cullen

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Capitolo 3
*** Al telefono con la gemella ***


 In quel momento, sorseggiavano una cioccolata calda e parlavano del più e del meno.
- Che genere di musica ti piace? – chiedeva incontentabile Alice.
- Il pop ... ma anche la classica.
- Qual è il tuo libro preferito?
- Mmm... Cime tempestose?
- E il tuo animale preferito?
- La medusa... è bella, ma allo stesso tempo letale.
La cosa che sconcertava Alice era che lui rispondeva a ogni domanda con sincerità e soprattutto era molto ma molto paziente. Jasper, dal canto suo, era tranquillo e sereno con lei, come non lo era con nessun altro.
- Allora... – si accarezzò la barbetta Grover – Che rapporto hai con Alec?
Jasper si sentì gelare il sangue. Quella maledettissima scusa! Non aveva nessuna intenzione di perdere Alice.
- Ehm... Io e Alec siamo molto amici...
- Ohhhhh! – annuì vigorosamente Grover, guardandolo di traverso – Capisco... io non ho pregiudizi, sono felice che Alec abbia trovato la felicità...
- IO NON SONO GAY!!! – sbraitò Jasper, indignato. Alice scoppiò in una risata delicata e cristallina. Quel ragazzo sapeva farla ridere. Quasi quasi...
- Ma siamo tutti uguali. Non a tutti piace la stessa cosa... – continuò imperterrito Grover.
- IO SONO ETERO! – ribadì Jasper, serissimo. Inizialmente, fulminò con lo sguardo la ragazza che si sarebbe presto buttata per terra tanto rideva. Ma poi... anche lui si lasciò contagiare da quella risata.
La sua era una risata profonda, un suono che fece ammutolire Alice. Quel suono celestiale era bellissimo, magico, unico.
- Hai una bellissima voce... mai pensato di fare lo speaker? – gli sorrise timidamente. Anche Jasper tacque.
- Grazie... io... non so...
- Fai una prova! La tua voce è così melodiosa! – sorrise radiosa Alice, sinceramene entusiasta.
- Senti chi parla... è stata la tua voce a portarmi qui... – le sorrise sincero Jasper... forse anche troppo. Alice si bloccò, così come Grover.
- Cosa significa?... non sei davvero un elettricista?
Jasper si morse la lingua.
- Bhe, ero in prova, ma avevo già sentito la tua voce e... ho supplicato Alec di sostituirlo. – avvampò lui.
- Oh... sono lusingata. – arrossì anche Alice.
- Scusate... – li interruppe Dimitri, l’assistente di Grover - Ho trovato questo telefonino vicino al contatore, forse è tuo... – disse, riferito a Jasper. Lui lo arraffò al volo.
- Grazie. Posso fare una telefonata?
- Certo! Ti lasciamo solo. – sorrise Alice, arpionando per le maniche Grover e Dimitri.

Jasper compose febbrilmente il numero di Rosalie, sua sorella gemella.
- ... Pronto? – la voce squillante e decisa di Rosalie ruppe il silenzio.
- Ciao, Rose.
- JASPER HALE! COME MAI NON SEI A CASA? ZIO LAURENT E’ PREOCCUPATISSIMO! – Jasper alzò gli occhi al cielo. Mr Ghiacciolo, come lo chiamavano i piccoli Jazz e Rose a sette anni... preoccupato???
- Tranquilla, sto bene.
- DOVE DIAVOLO SEI?
- Non urlare, Rose. Sono nella stazione di Radio Bum - Bum.
- E CHE FAI TU LI’?
- Rose, non sono un bambino! So badare a me stesso!
- Non è questo il punto! Non sai come sono stata in ansia... neanche una telefonata! Sei veramente un cretino!!!
- Rosalie, ti devi calmare! Sono vivo!
- Tutto bene? – fece capolino Alice. Jasper staccò l’orecchio dalla sfuriata della sorella e le sorrise.
- Non è nulla. Mia sorella fa sempre così.
- Con chi parli? – il tono di voce di Rosalie cambiò drasticamente.
- Complimenti. Victoria cosa dirà? – Alice deglutì. Jasper era fidanzato? NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!
- Victoria e James sono definitivamente fuori dalla mia vita...
- E ti consoli con una qualunque?
- Lei non è una qualunque. Lei è speciale! – stavolta era Jazz a sbraitare. Non si era accorto che lei stava ascoltando. Alice ridacchiò.
- Perché sei lì?
- La sua voce... mi ha ipnotizzato. Ed Alice è bellissima... intelligente...
- Te ne sei innamorato, vero? E anche stavolta è l’amore della tua vita, come lo era Victoria! Stavi con lei dal liceo...
- MI HA MOLLATO LEI! E PER JAMES, IL MIO MIGLIORE AMICO!
- Cosa?
- Già. James, colui che conoscevo da quando avevo quattro anni, che mi ha aiutato nei momenti di crisi e che ha gioito con me sempre... mi ha portato via Victoria.
- Ma... perché?
- Non mi importa più nulla di loro, voglio dimenticare. Adesso c’è Alice... e ti assicuro che non me la lascerò scappare.
- Jazz, stai attento!
- Rose, devo andare.
- Ok, ma telefonami. E chiama anche zio Laurent.
- Sì, lo chiamo. Salutami Emmett. Ciao, sorellina.
- Ciao, Jazz. – Alice tossicchiò appena.
- Da quanto tempo sei qui? – Jasper non fece una piega.
- Da abbastanza per dirti che... io non provo la stessa cosa. – Jasper la squadrò da capo a piedi.
- Che vuoi dire?
- Che non ti amo, almeno non ancora. Se vuoi, però, possiamo essere amici...
- Sì, certo. Non preoccuparti. – sorrise lui. Alice gli prese la mano.
- Vieni, dai. Raggiungiamo gli altri.
- Ok... – si lasciò trascinare lui.
 
Angolo autrice:
Scusate se non rispondo alle vostre recensioni, ma a mala pena riesco a connettermi, figuriamoci a scrivere! Tuttavia, ce lo fatta... come al solito, ringrazio tutti i recensori (sweet nymph <3), coloro che seguono la storia e i lettori silenziosi... davvero, grazie di cuore! Alla prossima
Mai Annabeth Lily Cullen (o M.A.L.C. x sweetwitch!)

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Capitolo 4
*** Becoming Dj Jazz ***


  
- Bando alle ciance! Vuoi fare il provino da speaker sì o no? – Grover aspettava.
- Non so se sia il caso... – abbassò lo sguardo Jasper.
- Dai, fai una prova! Così, per divertirti! – lo incoraggiò Alice.
- Ok... – rispose, incerto. Entrò nella sala registrazioni, indossò le cuffie e si avvicinò al microfono.
- Quando dico ON AIR, tu attacca a parlare! – disse Grover da dietro ai vetri.
- Che devo dire? – Jazz si guardava intorno, praticamente terrorizzato.
- Tieni. – gli passò un foglio Dimitri. Probabilmente, Dimitri aveva origini russe perché le parole erano scritte in cirillico mignon, o così sembrava a Jasper. Prima che potesse fare qualcosa, Grover urlò:
- ON AIR!
Jasper andò nel panico. Poi, vide Alice boccheggiare “Improvvisa”. Decise di seguire il suo consiglio.

Ehi, ciao. Stavolta non c’è Alice con voi, ma io, Dj Jazz. Brrr, che brividi, ragazzi! Sarà il freddo o We found love di Rihanna? Vai con la musica!

Jasper si tolse le cuffie con impeto e guardò verso il vetro. Alice, Grover, Dimitri e tutto lo staff erano
scioccati.
- E dici di non essere portato?! – commentò Dimitri, scandalizzato – Altro che elettricista, tu devi fare lo speaker!
- Bhe, non saprei... – mormorò Jasper.
- Ehi, Ali, perché non vi alternate nel tuo programma, Music is my life? Come ha fatto adesso, è forte! – gli occhi scuri di Grover brillavano.
- Ok, va bene. – sorrise Alice. Jasper tirò un sospiro di sollievo e si trattenne dal non ridere del linguaggio sgrammaticato di Grover. La sua preoccupazione, però, era un’altra. E se avesse rubato il lavoro ad Alice, quello che le serviva per realizzare il suo sogno? Non se lo sarebbe mai perdonato. Fortunatamente, avrebbe “condiviso” il programma con lei...
- Allora, è deciso. Vieni nel mio ufficio. Alice, finisci tu. ON AIR! – gracchiò Grover, prendendo a braccetto Jazz e trascinandolo in una sorta di sgabuzzino.

Salve, ladies and gentlemen! Sono di nuovo io, Alice! Avete conosciuto Dj Jazz, è un tipo forte! Bene, scende la notte... chi vuole sposarla? Marry the Night di Lady GaGa!

- Allora, questo è il tuo contratto. Una firma qui e sei Dj Jazz. – decretò Grover, girando su se stesso sulla sedia. L’ “ufficio” del regista era uno scantinato puzzolente e piccolissimo. Era buio e umido, tappezzato di poster di cantanti e donne dalle belle forme. La scrivania era piena zeppa di carte di ogni tipo, accanto a Grover troneggiava una ballerina di hula che ondeggiava ad ogni minimo respiro.
- Mmm... – prendeva tempo Jazz. Grover non era certo un lord, ma di sicuro era onesto. Il contratto era chiaro e trasparente, senza clausole o postille sospette. Ma Jazz sapeva che suo zio, se l’avesse scoperto, l’avrebbe praticamente ucciso. Decise però di rischiare, avrebbe visto Alice...
- Dove devo firmare, dunque? – e scrisse con la sua calligrafia energica ed elegante il suo nome sul pezzo di carta.
- Congratulazioni! Ora sei a bordo di Radio Bum Bum!
 
Angolo autrice:
Ciao a tutti! Scusate, è da secoli che non mi faccio viva! Perdonatemi :(!
Comunque, volevo ringraziare tutti quelli che hanno recensito e messo la storia nelle seguite o preferite o ricordate. Vi ringrazio tanto!
Un sereno 2012 a tutti (Maya permettendo xD)
Mai Annabeth Lily Cullen (M.A.L.C.)

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