A volte ritornano

di S_ Lily _S
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chuck Bartowski ***
Capitolo 2: *** Jhon Casey ***
Capitolo 3: *** Sarah Walker ***
Capitolo 4: *** Morgan Grimes ***
Capitolo 5: *** Ellie Bartowski ***
Capitolo 6: *** Devon Woodcomb ''Fenomeno'' ***
Capitolo 7: *** Chuck e Sarah ***
Capitolo 8: *** Chuck e Morgan ***
Capitolo 9: *** Sarah e Casey ***



Capitolo 1
*** Chuck Bartowski ***


NdA pre-storia: in breve, nel mio primo capitolo scriverò di Chuck. Per primo un suo ricordo da bambino, dopo la situazione della serie ''a volte ritornano''.
Ok, ora leggete U.U
 
 
* - Chuck, scendi subito!
- No! Ellie mi ucciderà!
- Scendi, ti assicuro che il fattaccio è niente in confronto alla tua incolumità!
- PICCOLO LURIDO, SUDICIO BASTARDO!
Mary Bartowski aveva una certa difficoltà nel mentire ai suoi figli.
- Hai incendiato il mio Bonsai con la fiamma ossidrica di papà!
- Papà ha una fiamma ossidrica?
- Ellie ha un Bonsai?!
- Se volete contraccambiare, venite su a prendermi! - urlò Chuck, facendo dondolare le gambe penzoloni a mezz'aria e ridendo istericamente all'espressione infuriata della madre.
- Chuck, scendere da quel ciliegio sarà l'ultima cosa che farai, te lo assicuro! - una quarta voce si unì al terzetto, del quale le due donne stavano agonizzanti ai piedi dell'albero tanto alto quanto privo di frutti ed addirittura di foglie: Steven J. Bartowski arrivò di gran carriera, cavalcando un estintore.
- Steve!
- Papà!
- Dove tieni quell'affare?!
- Quale affare, moglie? - controbatté l'uomo, lanciando occhiate di tanto in tanto al bambino, rannicchiato nel poco spazio che aveva a disposizione a quell'altezza.
- Steve, hai un estintore tra le gambe, per Dio!
- E con ciò?
- Vuoi combattere il ciliegio con un estintore?
Chuck sbuffò: i suoi non avrebbero potuto trovare momento migliore per litigare, ed in quel momento non voleva altro che scendere dall'albero incolume e, se possibile, evitare di essere picchiato a morte da Ellie, in seguito.
- Vi propongo uno scambio! - urlò, facendo voltare i due litiganti scarmigliati.
- Uno scambio?
- Esatto: papà mi cede l'estintore con cui difendermi dalla furia di Ellie, ed io scendo! - Chuck mise su un'aria da manager in carriera.
- Neanche per sogno!
Esperienza fallita.
- Non se ne parla, figliolo, hai già avuto fortuna con la fiamma ossidrica! Ma devo ammettere che hai una perfetta mira...
- STEVE! - ribatté Mary, contrariata.
- Ti sembra il momento di fare lodi a tuo figlio perchè ha ucciso un benedetto Bonsai con la fiamma ossidrica?
- Mamma, non puoi accettare lo scambio: io devo picchiare Chuck!
- Ellie, lascia scendere tuo fratello, poi si vedrà...
- NON VOGLIO ESSERE PICCHIATO!
- Infatti, verrai spedito con posta prioritaria in Antartide...
- STEVE!
- Volevo dire... non farti male, tesoro! *
 
Chuck allungò una mano per reggere quel minuscolo trancio di cornicione che  gli restava sotto le unghie. Forse, se un eschimese lo avesse davvero adottato, ora non sarebbe in questo casino. 
'' Questo sembra interessante! ''
No, non era per niente interessante morire spalmato sull'asfalto catapultato direttamente dal tetto di un grattacielo in piena notte e con un freddo boia o, se la fortuna lo avesse degnato di un ultimo sguardo di pietà, morire spalmato sul tettuccio di un taxi in corsa catapultato direttamente dal tetto di un grattacielo in piena notte e con un freddo boia.
Nessuna delle due ipotesi, però, gli sembrava tanto allettante quanto quella di prendere immediatamente a calci la vita.
E Show, sopratutto.
Lui e i suoi malefici piani malefici - nei quali, come evidentemente il destino voleva, era sempre parte integrante la sua morte, spiaccicato o non sull'asfalto catapultato direttamente dal tetto di un grattacielo in piena notte e con un freddo boia - .
Emise un flebile gemito quando un cavo a cui leggiadramente appigliato cedette.
Splat.
Avvertì già il rumore dell'impatto Chuck- strada.
Poi due mani lo afferrarono saldamente.
- Papà!
- Contabile, eh? - gli era sempre stato difficile mentire a suo padre.
Ma mai come allora venerò pienamente la sua caparbietà. 

NdA post-storia: eccomi u.u
Spero che vi sia piaciuta ^-^
Fatemi sapere via recensione se trovate l'idea accettabile, se sì scriverò anche gli altri, se no... si tramuterà in One-shot, credo :S
Baci baci ^^

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Capitolo 2
*** Jhon Casey ***


NdA pre-storia: rieccomi con il capitolo su Casey, che ovviamente chiamerò Alex nel corso della storia.
*Un centinaio di occhietti scrutano Lily con fare perplesso e insospettito*
Ehm... per chi non lo ricordasse, il vero nome di Casey non è Jhon, bensì Alexander ^^
E ci terrei a precisare che, per non farvi entrare in completa paranoia xD, citerà anche un amichetto del tutto inventato, in questo caso Mark.
Quindi, non vi applicate a capire chi è xD
Spero che vi piaccia, e... di ricevere qualche recensioncina piccina picciò ^^
 
 
* - HAHAHAHAHAHA, ti ho ucciso, Alex!
Il bambino dai capelli mossi si staccò una munizione di plastica dalla fronte e sbuffò, fronteggiando l'altro che agitava le braccia per aria dall'altro capo del viottolo ciottolato.
- Hai barato, Mark, ti ho visto!
- Non è vero, è solo che non sai accettare le sconfitte!
Alex trotterellò accanto all'amico, un bambinetto della sua stessa altezza, di massimo otto anni, e dondolò sulle punte delle scarpe da tennis, con il capo chino sul petto.
- Ok, va bene, solo perchè sono un tipo sportivo...
- Bravo, Al, così si fa... AHI!
Alex scoppiò a ridere, tenendo alta la pistola giocattolo.
- Hahahahaha, Mark, avevo una munizione di riserva, rimbecillito!
- Non vale! - si lamentò l'altro, gettando a terra l'arma e digrignando i denti.
- Comunque - affermò poi, dopo aver gettato la ventosa di plastica direttamente in un tombino - sto vincendo 7 a 3. Sei una frana, Alex, non hai proprio mira! *
 
Jhon socchiuse un occhio e prese tra le mani in metallo freddo del fucile.
Pensò che doveva avere proprio una faccia buffa, contrito in quella posizione, con un piede a solleticare il corpo inerte accanto a lui e un grosso paio di cuffie alle orecchie.
Si sentiva molto cecchino bastardo, in quel momento.
Doveva sparare.
                 
                           << Ci vuole una grande mira per sparare ad una distanza del genere, e in pochi ci riescono. Io sono tra quelli >>
 
La tua mira sarebbe stata impeccabile come sempre.
Il colpo sarebbe giunto a destinazione, spaccando irrecuperabilmente la vetrata della villa.
L'uomo sarebbe caduto a terra, e Bartowski sarebbe uscito vivo e vegeto dalla rissa ancora una volta.
Era quello il tuo compito, in fondo: togliere la vita ad un uomo per salvarla ad un altro.

NdA: Bene, ehm...
*Una sporta di fischi e ortaggi di ogni tipo raggiungono lo schermo del pc di Lily*
Ok, vedo che ho fatto schifo come sempre xD
Beh, spero almeno di essere riuscita a caratterizzare il personaggio di Casey...
Alla prossima, Lily ^-^

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Capitolo 3
*** Sarah Walker ***


* Sarah Walker.
Sarah Walker.
Sarah, Sarah Walker.
Quante volte lo ripetesti, quella notte.
Te ne andasti ad un pub e mangiasti un panino al formaggio, poi restasti a fissare la TV senza guardarla, come ti capitava spesso di fare, sovrappensiero. 
Alla TV trasmettevano un match di rugby, ed ancora le grida soffocate dei tifosi al pub ti risuonano nelle orecchie quando ripensi a quella sera.
Quella tua ultima sera da Samantha, da Sam.
Ti piaceva quel nome.
Da piccola la tua mamma ti raccontava di aver avuto una bambola di pezza di nome Sam, e tu ridevi tanto, immaginandoti nei panni di un giocattolo, e poi ti addormentavi tra le sue braccia.
Ti mancano quei momenti.
Vorresti riportare tutto come era prima, vorresti che quella non fosse la tua ultima sera passata in quel pub, con quella gente che grida che fino a pochi attimi fa avresti voluto linciare senza pietà.
Qualche lacrima ti scende lungo la guancia, e non te ne accorgi nemmeno.
Una spia non piange.
Ma tu non sei una spia, Sam, non ancora. 
E credi che non lo sarai mai. *
 
Una spia non si innamora, mai.
Ma tu lo hai fatto.
Sarah Walker è una spia.
Sam non è una spia.
Sarah non è Sam.
 
Guardi l'orologio e pensi che, allora, qualche momento per startene sul divano di casa ce l'hai anche in veste di spia.
Tu non sei una spia, Sam.
Prendi una rivista dal pavimento e la sfogli, sforzandoti di concentrarti sugli articoli di attualità, ma la tua mente vaga altrove, lontano da te.
Tu non sei una spia, sei solo Sam.
Con un sospiro, riponi la rivista da qualche parte e ti adagi tra i cuscini colorati del divano.
Sam li avrebbe voluti rossi.
Le spie non si innamorano, mai.
Ma tu l'hai fatto.
Tu non sei una spia.
Tu sei ancora Sam.
 
NdA: rieccomi con un nuovo capitolo, abbastanza in ritardo, ma... meglio di niente xD
Spero che anche questo vi sia piaciuto, ho cercato di immedesimarmi più che ho potuto nel personaggio complicato di Sarah e, credetemi, non sono riuscita a trascrivere neanche l'1% di quello che secondo me si proverebbe a dover fingersi qualcun altro per sempre.
Cioè, perdere tutto per cambiare completamente identità, non so se mi spiego...
Spero abbiate capito il meccanismo, ormai: il ricordo della sua ultima sera da Sam, e le sue riflessioni da mezzaspia xD
Bacioni bacissimi
Lily

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Capitolo 4
*** Morgan Grimes ***


* - Chuck! Chuck, aiutami! CHUCK!
Il bambino si teneva aggrappato per quello che poteva con le sue mani piccole e tozze al muretto del cortile, i piedi penzoloni sospesi a tre metri e mezzo dal terreno sottostante.
- Chuck, tirami giù!
Chuck rise a bocca spalancata e lo additò.
- Morgan, salta!
- Non lo so fare!
- Non sai saltare?
- Ho paura! Tirami giù, Chuck, sei tu il capo!
Chuck sospirò.
- Sei stato tu a volere arrampicarti!
- Volevo fare colpo su Mina!
- Morgan, non ce la faccio a prenderti, mi cadresti addosso e mi schiacceresti, tanto da spappolarmi i polmoni e impedirmi la respirazione, così papà dovrà farmi trapiantare delle branchie e dovrò vivere con gli anemoni per sempre!
Morgan rise.
- AAAAAAAARGH!
Morgan cadde.
- Chuck? Sei lì sotto?
- . *

Morgan era troppo piccolo per diventare un eroe.
Non aveva la stoffa del campione, non l'aveva mai avuta.
Forse l'aveva finita per cucire le mutande di lana al suo pezzo unico da collezione di Star Wars.
Ma Chuck non era lì per salvarlo, tantomeno l'eroe del film con le mutande di lana.
Stavolta era Morgan a dover salvare Chuck.
Il mondo si capovolgeva: come se d'un tratto Casey si fosse dedicato anima e corpo ad una colletta contro la violenza o Lester si fosse fatto prete.
Non c'era nessuno su cui contare.
Nessuno a tendergli la mano.
Doveva salvare Chuck, non era poi tanto difficile.
Mettere in pericolo la propria vita per salvare quella delle persone a cui tieni era un riflesso incondizionato.
E Morgan lo sapeva più di tutti.

NdA: Haloa, popolo di EFP!
Rieccomi con un altro capitolo, stavolta dedicato al ''piccolo'' Morgan. Ho cercato di dscrivere mglio che ho potuto la sua sensazione di ''dipendenza'' da Chuck.
La scena che ho descritto alla fine fa parte di una puntata della 4^ serie, in cui Morgan deve salvare la vita a Chuck, Sarah e Casey provocando un corto circuito che gli avrebbe fatto prendere la corrente, essendo lui nell'acqua, o cose simili.
Spero che anche questo vi sia piaciuto, e ci terrei a ringraziare la mia cara ReeGray che recesisce tutto, ma proprio tutto!

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Capitolo 5
*** Ellie Bartowski ***


* - Siediti, Ellie - le sussurrò Devon all'orecchio, e lei si accomodò sulla panchina del parco.
Il pomeriggio stava scorrendo lento, molto più lento del solito, osservò Ellie, mentre il sole tramontava alle loro spalle.
Avevano percorso correndo l'intero viale di Francis Street, preso un panino ad un pub di passaggio e tornati indietro, abbracciati.
Da quanto non trascorreva un pomeriggio così, in completo relax? Forse da quando il papà se n'era andato.
Per la prima volta, non aveva pensato nemmeno un attimo al povero Chuck: doveva essersene rimasto rinchiuso in camera sua con la testa nella Play e Morgan alle calcagna.
Come sempre, insomma.
E forse si sentiva anche un pò in colpa per averlo lasciato solo.
Chuck era ancora piccolo per le responsabilità, fosse stato per lui la casa avrebbe potuto saltare in aria senza che se ne accorgesse.
Lo aveva sempre considerato piccolo. Piccolo per tutto.
Forse solo perchè lei era più grande.
- A cosa pensi? - le chiese Fenomeno, poggiando una mano sulla sua.
- A niente.
Vide il suo ragazzo inginocchiarsi davanti a lei, e quasi le prese un colpo: no, non era pronta per sposarsi, non dopo cinque mesi di fidanzamento!
Saranno stati gli influssi negativi che Chuck aveva emanato quando la sua ragazza Jill lo aveva mollato, ma si sentiva come a disagio.
- Piccola, ho da farti una domanda.
- Sì, Devon, io...
- No, no, non mi interrompere, ho tutto il filo del discorso in mente!
Ellie rise e lasciò che il tempo scorresse mischiato le parole imbarazzate del suo ragazzo. Poi si vide porgere un anello.
- Questo è... è... è un anello, sì, ma è anche la mia... ufficiosa proposta di fidanzamento!
Per una volta era davvero contenta.
Come mai lo era stata *
 
Ellie stava per sposarti.
Era il giorno più importante della sua vita.
Si sentiva come mai si era sentita.
Mai.
Si guardò allo specchio: il vestito le stava proprio bene, sì.
Era più una convinzione che una certezza.
Si sentiva troppo stretta.
Il corpetto le toglieva l'aria.
Sarah le aveva detto che era solo ansia.
Voleva crederci.
Non sarebbe stata la donna che Devon avrebbe meritato.
Ma Devon era un Fenomeno, e si sarebbe abituato, in un modo o nell'altro.
 
NdA: eccomi con un altro capitolo ^^
Ringrazio di cuore le mie amichette Ree e MPV_foot che recensiscono sempre e continuano a seguire ^^
Al prossimo ^-^
 
 

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Capitolo 6
*** Devon Woodcomb ''Fenomeno'' ***


* - Oh, che bel bambino!
- Ma che carino! E quanti capelli...
- Biondo come il papà!
- Sarà un fenomeno...
 
Spesso ti ritrovavi a sfogliare l'album di famiglia con tanta nostalgia, nonostante fossi ancora piccolo ed ingenuo.
Avevi sette anni quando, voltando velocemente pagina, quella fotografia di te neonato si strappò.
La prendesti tra le mani e la guardasti: sarai anche stato un bambino-fenomeno, ma una fotografia strappata è una fotografia strappata e basta.
E i tuoi ti avrebbero fatto una ramanzina quanto la Grande Muraglia Cinese.
La tenesti nascosta in camera tua per anni, rimpiazzandola con un'immagine sfocata di te al mare, e ci gettavi uno sguardo prima di andare a dormire.
Il bambino non piangeva, anzi, se ne stava nella culla con tutta la calma di questo mondo ed un ciuffo biondo a ricadergli sugli occhi che non avevano ancora preso un colore.
Sorridevi, chiudevi gli occhi e ricordavi. *
 
- Che bella bambina!
- Complimenti!
- E' tutta suo padre, eh, Devon?
 
Annuisci con un sorriso sul volto, quando porti la tua bambina a fare un giro turistico per la casa.
Tra le tue braccia, la senti come una bambola di pezza troppo fragile per un bestione come te.
Ellie ti rassicura con un cenno del capo.
Sarai un buon padre? Non lo sai ancora, né tanto meno lo sa la tua piccola Clara.
Sai solamente che starà bene e che non ti assomiglia per niente.
 
NdA: Bonsoir, popolo di EFP!
Eccomi con il capitolo dedicato al nostro Fenomeno che, pur essendo fenomenale, ha tante, ma tante preoccupazioni da neo-padre.
Il ricordo è puramente frutto della mia fantasia, un Fenomeno bambino con tanta nostalgia; la seconda parte anche xD, ma risale ad un fatto realmente accaduto, e cioè la nascita della sua bambina, la piccola Clara!
Spero che anche questo vi sia piaciuto ^^
Con affetto, Lily
 
 
 

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Capitolo 7
*** Chuck e Sarah ***


* Lo guardi.
Lui ti fissa.
E' arrabbiato.
E' solo un riflesso incondizionato: siete in pericolo.
Ti sembra di vedere la sua fronte imperlata di sudore e le sue labbra bruciare dalla voglia di urlare.
E' lo stesso quel che provi tu.
 
- 13.
 
Senti le mani tremare.
Le tieni chiuse a pugno: sai che devi morire.
Ti viene da sorridere: anche questo è un comportamento tipico di chi è sotto pressione.
La psicoanalisi è fastidiosamente onnipresente nella tua vita.
Chiudi gli occhi ed immagini a come sarebbe stata la tua vita se non fossi diventata una spia.
Probabilmente non saresti davanti ad una bomba gigante con la risorsa.
 
- 9.
 
La risorsa.
E' così che lo chiamano, la risorsa.
Ti sembra stupido, pare il nome di un'ecologista.
In questo momento è solo Chuck.
Quel Chuck a cui vorresti saltare addosso e baciare come ti sei astenuta dal fare per troppo tempo.
 
- 8.
 
Lo baci.
Lo baci senza rimpianti né vergogna.
Se proprio dovete, morirete insieme.
 
- 7. *
 
 - Sarah, tu mi ami?
Quella domanda ti assillava da tanto, troppo tempo.
La sentivi premere insistentemente in gola ogni volta che la vedevi con Daniel Shaw, premere le sue labbra delicate contro quelle di lui, e chiudevi gli occhi, per rivivere quella sensazione come foste ancora l'uno accanto all'altro a sperare ancora in una via di scampo da quella che sembrava la morte certa.
Niente è come sembra, lo avevi imparato tanto tempo fa, quando la tua mamma ti aveva abbandonato senza dirti nemmeno ''ciao'', e ti eri ritrovato improvvisamente solo in quello che ti sembrava un mondo sconfinato.
- Sarah, tu mi ami?
Quelle tue stesse parole ti risuonavano nelle orecchie come se a pronunciarle fosse stato un te più lontano.
E ti sentisti sciogliere quando a quel te arrivò uno dei più sinceri ''sì'' della tua vita.
 
NdA: rieccomi dopo tanto, taaanto tempo :D
Stavolta il capitolo è dedicato esclusivamente alla coppia Chuck/Sarah, la mia preferita *-*
Il primo pezzetto sarebbe la descrizione della scena finale della 1x09, quella dove Chuck e Sarah si trovano davanti alla bomba - da me soprannominata ''La supposta gigante'' xD - e si baciano per la prima volta - :Q______ - ed è ''narrato'' dalla parte di Sarah.
Il secondo, invece, è preso dalla... D:, non ricordo, da una puntata della terza serie :S, ed è ''narrato'' dalla parte di Chuck.
Spero vi sia piaciuto ^^
Lily <3

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Capitolo 8
*** Chuck e Morgan ***


*- Cricetino81 a IanSoloK2, commessa sexy in vista, ripeto, commessa sexy... buonasera, signorina. Si, certo, signorina. Assolutamente, signorina. Ha ragione, signor... come? Non è "signorina"? D'accordo, signorina! 
Chuck sbuffò: Morgan non era mai stato efficiente come palo. Ma in quella missione non potevano permettersi di fallire.
- Ehi, Chuck! Sei ancora lì? - Chuck avvicinò il Walkie-talkie alla bocca e soffiò. 
- Sì, ci sono. Sei solo? 
- Sì, la commessa se n'è andata. Però mi ha sequestrato il Walkie. Dice che non ci si può appostare in un negozio di elettronica con un giocattolo per bambini rischiando di rovesciare un'intera mensola di Console...
Chuck aggrottò le sopracciglia.
- Se ti ha sequestrato il Walkie-talkie, come diavolo stai facendo a parlarmi?
- Oh, ne avevo un'altro. Uno di riserva... non si sa mai! - ridacchiò l'amico, dall'altro capo del filo.
- A volte mi chiedo se sia normale fare certe cose a sedici anni...
- E poi?
- E poi non mi rispondo. Semplice, no? 
Chuck fece spallucce, anche se consapevole del fatto che l'amico non l'avrebbe potuto vedere. 
Comprare un videogioco vietato ai minori era più difficile di quanto possa sembrare. La parte più complicata stava nel rientrare a casa senza dare nell'occhio: avevano mentito al signor Bartowski, che non voleva che "giocassero a giochi così violenti". A quell'ora avrebbero dovuto essere in piazza con lo Skateboard (che non sapevano portare).
- Cricetino81 a...
- Morgan, potresti evitare di ripetere quel nome? Mi fai sentire più idiota di quanto già lo sono...
- Ma sono io Cricetino81, tu sei IanSoloK2!
- Fa lo stesso...
Chuck si guardò intorno con fare circospetto, poi si avvicinò alla cassa con il videogioco in mano.
- Fanno trentacinque dollari e cinquanta.
- Certo, ecco a lei! Sa, questi sono soldi guadagnati col sudore! Il mio sudore, il sudore di un maggiorenne!
- Certo... ragazzino, la ricevuta! - Chuck arrossì.
- Ehi, Chuck! Cricetino81 a InaSoloK2, hai finito?!
Chuck coprì il ricevitore con la giacca e ridacchiò.
- A mio... mio cugino piace scherzare! - esclamò, rosso in viso dall'imbarazzo. 
Morgan lo raggiunse alle porte con due saltelli.
- Missione compiuta? *
 
- MISSIONE COMPIUTA!
- YU-HUUUUU! VENTESIMO LIVELLO KO!
Morgan e Chuck si batterono il cinque, compiaciuti.
- Non ti sembra un comportamento infantile?
- Naah.
Chuck afferrò il joystick e finse di cantare.
- Ed il ventesimo liveeello!  Che era un gioco da piveeello! L'abbiam finito in un secondeeello!
- Quella parola l'hai inventata tu, Chuck?
- Credo di sì.
- BELLA, AMICO!
Chuck e Morgan risero. Erano davvero una bella coppia.

NdA: eccomiii! Dopo anni e anni di lunga assenza, eccomi con il nuovo capitolo dedicato a Chuck e Morgan! Spero vi piaccia... alla prossima ^^

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Capitolo 9
*** Sarah e Casey ***


* - Fermo, non ti muovere! 
Sarah tenne la pistola puntata contro Casey.
Casey tenne l'arma puntata contro Sarah.
Il loro primo incontro era stato uno scontro.
Sarah assottigliò le labbra.
Casey ridusse i suoi occhi a fessure.
Uno sguardo teso. 
Uno sguardo da duro. *
 
- Sei la migliore spia con cui abbia mai lavorato, Walker! - ammise Casey, a malincuore. 
Confidarsi era sempre stato difficile anche per Sarah. 
Erano stati addestrati a quello, a tenere la bocca chiusa. 
Ormai c'avevano fatto l'abitudine.
Ma "Walker" sorrise.
Era un'abitudine anche stare con il suo partner ventiquattr'ore su ventiquattro.
 
NdA: Mini-capitolo per la coppia Sarah|Casey. 
Su, non ditemi che non c'avete fatto l'abitudine anche voi! Ormai anche loro sono una coppia. Le Superspie. 
*Mette musica inspirante*
Ebbene sì, miei cari lettori: la fine è arrivata. Non nel senso che moriremo tutti, ma che la mia long finisce qui. Un ultimo saluto per Chuck, Sarah, Casey, Morgan e i Fenomeno. Alla prossima e grazie di quore a tutti ^^
 

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