L’Habanero Rosso Sangue diventa mamma! di shasa (/viewuser.php?uid=6270)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Tutta colpa dei broccoli! ***
Capitolo 2: *** ...ma siamo proprio sicuri sicuri? ***
Capitolo 3: *** Il ramen non mente! ***
Capitolo 4: *** Tutto per una piccola bugia! ***
Capitolo 1 *** Tutta colpa dei broccoli! ***
Saaalve!
Ebbene sì! Avete letto bene! Non ci sono né Rin,
né Obito, né
Kakashi questa volta! Dopo essere stata rapita da questi personaggi, ho
deciso,
per una volta, di cimentarmi in qualcosa di diverso (anche
perché il mio
ragazzo mi ha detto che forse sto diventando un po’ troppo
noiosa a scrivere
solo del Kakashi Gaiden xD che dite ha ragione?) Comunque non so
veramente dare
un giudizio su quello che ne è venuto fuori! Spero mi direte
voi!
Quali sono le mie intenzioni? Dunque vorrei fare una raccolta. Vorrei
scrivere
di Kushina e della sua gravidanza. Eh eh, lo so… non
è un’impresa facile, ma ci
proverò! Questa mi è venuta di getto, ma non
posso assicurarvi che aggiornerò
in tempi rapidi questa raccolta, causa ultimi esami prima della laurea!
Spero possa piacervi e spero di ricevere qualche dritta se Kushina non
vi
risulta proprio ic.
Buona lettura!
Tutta colpa dei broccoli!
So che
non può essere influenza, perché io, Kushina
Uzumaki, non ho mai avuto la
febbre, nemmeno una volta. Non vedo perché dovrei iniziare
ora, no?
Farlo
capire a Mikoto però, è risultato
un’impresa tutt’altro che semplice. Come se
non fosse lampante che le mie, ormai quotidiane, “corse al
bagno” di prima
mattina, non siano colpa che di quello. Andiamo!
A chi non succederebbe?
E invece
mi ritrovo qui, in ospedale, senza che nessuno abbia
dato peso alle mie parole, in attesa dei risultati di chissà
quale analisi, per
sapere qualcosa che io già so! Assurdo!
Mikoto,
seduta accanto a me, mi sorride sorniona. Cosa avrà
poi da sorridere lei? Sarà mica che il suo essere in uno
“stato interessante”,
le giochi brutti scherzi?
Finalmente
dopo ore che attendiamo, vedo un medico, con tanto
di cartellina alla mano, avvicinarsi a noi.
“Bene
signora Namikaze, abbiamo i risultati!”
Alle sue
parole, mi alzo di scatto, ma non sono per nulla
tesa, voglio solo che ora qualcuno mi dia ascolto.
“Bene!
Così ora vedremo se non ho ragione! Scommetto di non
essere l’unica qui dentro in queste condizioni,
vero dottore?”
“In
effetti no, signora!” mi risponde stranamente imbarazzato
lui, sistemandosi meglio gli occhiali sul naso.
Mi volto
verso Mikoto, ancora seduta, e questa volta sorrido
io.
“V-I-S-T-O”
le mimo con la bocca.
“Signora
Namikaze lei è…”
“Allergica
ai broccoli!” dico convinta non potendo aspettare
ancora un secondo di più “Lo so, mio marito dice
che non è bene mangiare ramen
tutte le sere, ma secondo lei, mangiare invece i broccoli le sembra una
valida
alternativa? Insomma glielo dica lei a Minato! Il ramen non
può farmi del male
no?” concludo tutto d’un fiato, con le mani sui
fianchi.
Quando
termino il mio discorso in modo trionfale, il medico
mi guarda leggermente interdetto. Probabilmente devo aver esagerato
come al
solito con i miei modi, ma avevo bisogno di sfogarmi, dopo ore di
attesa!
In quel
momento di silenzio, alle mie spalle sento
chiaramente che Mikoto si sta trattenendo dal ridere, inutilmente. Eppure
lei mi conosce, sa quanto io sia ramen-dipendente!
Ramen e broccoli non sono proprio la stessa cosa!!!
È
poi nuovamente il medico ad attirare la mia attenzione,
schiarendosi la voce. Questa volta mi guarda facendomi intendere che
non
ammette repliche.
Sarà,
ma ormai la diagnosi me la son già fatta da sola.
“Signora
Namikaze lei è incinta di sei settimane”
Spalanco
gli occhi a quelle parole e mi avvicino a lui con
piccoli passi, tendendo l’orecchio.
“P-pre-go?”
“Aspetta
un bambino!” esclama lui con naturalezza.
E in quel
momento in preda a un puro stato confusionale, mi
volto verso Mikoto. E lei è lì, ancora con il suo
sorriso sornione ad osservare
la mia espressione scioccata.
“V-I-S-T-O”
mi mima ora lei con le labbra, mentre poi per me
diventa tutto nero.
Note
dell'autrice:
ebbene sì!
Per me Kushina ha saputo così di essere incinta di Naruto!
Difficilmente se ne
sarebbe accorta senza la sua amica Mikoto xD Che ve ne pare?
Io aspetto le vostre recensioni come al solito e vi ringrazio
per aver letto fin qui.
Al
prossimo aggiornamento!
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Capitolo 2 *** ...ma siamo proprio sicuri sicuri? ***
...ma
siamo proprio sicuri sicuri?
“Quindi
siamo sicuri che non siano i broccoli?” domando per
l’ennesima
volta a Mikoto, mentre stiamo passeggiando per le strade di Konoha.
In
realtà, il medico avrebbe preferito che io rimanessi ancora
in
ospedale per qualche ora, giusto per sicurezza, ma avevo
assolutamente bisogno di aria fresca. E di una buona ciotola di
ramen. Così dopo esserci fermate da Ichiraku, causa
improvviso
attacco di fame di entrambe, Mikoto mi sta accompagnando a casa.
“Più
che sicuri!” mi risponde lei “Non mi dirai che il
pensiero non ti
aveva minimamente sfiorato la mente, vero?”
Effettivamente
no. Nemmeno per un momento. Quei broccoli avevano non solo un
aspetto, ma anche un sapore così disgustoso.
Chissà cosa ne aveva
pensato il mio stomaco, vedendosi arrivare qualcosa che non fosse
dello squisito ramen! Insomma, mi sembrava così ovvio!
“Bé…”
inizio massaggiandomi la testa e sorridendo nervosamente. Dovrei
dirle realmente la verità? Assolutamente no!
“Scommetto
che nemmeno tu hai capito immediatamente di essere incinta di
Itachi”
esclamo, piegandomi in avanti verso di lei e puntando i miei occhi
indagatrici nei suoi.
Dopo
essere rimaste così per qualche secondo, la vedo sospirare,
per poi
scuotere leggermente la testa.
“Kushina,
una donna queste cose le capisce” mi risponde serissima,
appoggiandomi una mano sulla spalla. “Insomma sono cose che
devi
mettere in conto, se…” pronuncia Mikoto
guardandomi imbarazzata.
“Se…” abbassa il suo sguardo, con le
guance visibilmente
arrossate “Se…?” L’ultimo 'se'
lo pronuncia con un tono
interrogativo, quasi si aspetti che io completi la sua frase.
“Kushina?” incalza lei.
Non
si aspetterà che io parli di quello vero?
“Ok,
ok, ok!” esclamo un po’ in preda
all’agitazione, facendole
intendere che ho capito. “è che non mi aspettavo
sarebbe accaduto
proprio ora!” dico quasi per scusarmi, per non averci pensato
prima. “Minato è diventato Hokage solo da qualche
settimana, è
sempre sommerso di lavoro, e poi noi…” inizio a
dire con voce
sempre più fievole, avvicinandomi al suo orecchio
“vedi noi, io e
Minato tanto per capirci” deglutisco prima di concludere
“noi
siamo stati quasi sempre attenti!”
“Quasi?”
dice guardandomi interrogativa, inarcando poi un sopracciglio.
“Ohhh
andiamo Mikoto!” esclamo ad alta voce, puntando i piedi per
terra.
“Quante volte ti sarà capitato
di…”
Il
flusso irrefrenabile delle mie parole è però
arrestato, in quanto
Mikoto rapidamente mi copre la bocca con la mano. A me non rimane
altro che osservarla, mentre si guarda intorno circospetta, per
verificare che nessuno ci abbia sentito.
Poco
dopo lascia la presa e improvvisamente cala il silenzio tra noi.
Nessuna delle due osa continuare quell'imbarazzatissimo discorso. Ma
io devo chiederle ancora una volta una cosa.
“Mi-Mikoto?”
le dico balbettando.
“Sì,
Kushina?” mi risponde con voce rassegnata - sa che ne
dirò
un’altra delle mie.
“Quindi
non sono i broccoli”.
“No,
Kushina… per l’ennesima volta: no!”.
Io
non sono ancora del tutto convinta però. Per me quei
broccoli
potrebbero anche avere effetti che nemmeno i migliori medici di
Konoha immaginano. E poi si sa, i risultati delle analisi non sono
sempre così attendibili!
“Ma
certo!” esclamo fermandomi all’improvviso
“avrei dovuto
pensarci subito Mikoto!” continuo entusiasta, prendendole le
mani
“c’è solo un modo per essere
assolutamente certi!”
“Più
di così, Kushina? Cos’altro potrebbe
mai…”
Ma non le lascio
nemmeno il tempo di finire la frase. Così guardandola seria
negli
occhi, esclamo: “Mai più broccoli!”
Note
dell’autrice: per
la serie “non
ci credo se non ci metto il naso”,
Kushina prima o poi si convincerà? Chissà
chissà… Ma ve la
immaginate anche voi così? E Mikoto come vi sembra?
Ah ci sono
novità! Grandi novità! Ebbene sì! AliH
è diventata la mia beta
reader! E non posso che essere felicissima di questo! Di sicuro
sarà
un valido aiuto per me, visto che non scrivo poi da molto. E
soprattutto credo che un confronto, prima della pubblicazione, sia
d’obbligo. Me ne sono resa conto solo ora che ho avuto modo
di
parlare con lei. Quindi grazie AliH!
Ringrazio ovviamente tutti
quelli che leggeranno questo mio piccolo esperimento e che
recensiranno.
Al prossimo aggiornamento!
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Capitolo 3 *** Il ramen non mente! ***
Il
ramen non mente!
La mia teoria era
assolutamente quanto di più inattaccabile ci
fosse al mondo: si basava su un solo e semplice concetto, ma non per
questo era
priva di fondamenta. Infatti io ne ero assolutamente certa: il ramen,
il mio
adorato ramen, non avrebbe mai potuto farmi un affronto simile.
Sì,
perché il mio adorato ramen non mi avrebbe mai costretta ad
alzarmi, con un balzo felino dal letto, per raggiungere a una
velocità fuori
dal comune - forse anche per Minato – il bagno.
Eppure è
successo; anche questa mattina, è successo.
Il sapore disgustoso che
sento ancora in bocca ne è la prova
inconfutabile. Senza contare che la gola mi brucia come non mai:
deglutire non
mi è mai sembrato tanto difficile.
Ho assolutamente bisogno di
bere dell’acqua ma, la forza per
rialzarmi da terra, mi sembra sia andata persa insieme alla cena di
ieri sera.
Così, faticosamente, allungo un braccio verso
l’alto, cercando a tentoni il
bordo del lavandino e trovandolo, mi aggrappo, tirandomi su con uno
sforzo.
È impossibile
evitare il confronto con lo specchio: si trova di
fronte a me, così mi sporgo in avanti, alzandomi di poco
sulle punte, per
osservare ogni più piccolo particolare del mio viso; sono
alla ricerca di cosa
sia cambiato da una settimana a questa parte. Apparentemente niente, ma
ciò che
mi viene da pensare è che, forse, non ho mai avuto un
aspetto tanto peggiore di
questo.
Ebbene sì.
Kushina Uzumaki è stata messa miseramente al tappeto,
come non le era mai accaduto prima, nemmeno all’accademia per
diventare un
ninja.
Ma un momento! Tutto questo
per colpa di cosa poi? Anzi, di chi?
E solo ora, ritorno con il
pensiero alla mia cosiddetta teoria
sul ramen.
Dunque, ragioniamo con
calma, mi dico.
Se il ramen non lo farebbe
mai e poi mai - eppure l’ha appena
fatto – ma per la suddetta teoria, non avrebbe dovuto farlo,
allora deve essere
necessariamente qualcos’altro, no? Un discorso che non fa una
grinza! Quindi se
è davvero così, allora… allora
tu… allora tu Kushina sei davvero…
“Incinta”
sussurro solo.
E improvvisamente,
così come quando quel giorno mi accorsi di
essere innamorata da sempre di Minato - pur non avendolo mai voluto
ammettere,
nemmeno a me stessa – così ora mi rendo conto di
aver sempre saputo di quella
piccola, nuova vita dentro di me. Perché Mikoto ieri aveva
ragione: una donna
queste cose le sa - le sa e basta – solo che Kushina Uzumaki
non è una donna
qualunque!
La mia mente è
occupata da questi ragionamenti e, senza che io
me ne renda conto, guidata da chissà quale ragione, poggio
una mano sul ventre,
seguita subito dopo dall’altra. I miei occhi osservano rapiti
quel contatto,
così delicato e premuroso, che non mi apparteneva fino a
questo momento.
Tu esisti davvero,
sei qui dentro di me.
Ormai, del tutto sicura di
questo, io sorrido, mentre gli occhi
si chiudono assaporando questa nuova sensazione, una sensazione che
nessuna
parola potrà mai descrivere.
Diventerai mamma,
Kushina.
Allora riapro gli occhi e
cerco questa volta io il confronto con
lo specchio.
Sembra quasi impossibile che
certe cose possano cambiare
nell’arco di così poco tempo eppure ora,
osservando il mio riflesso, non posso
che vedere quanto sia radioso il mio viso. Il viso di una donna che
diventerà
mamma. E a quel pensiero sorrido ancora una volta. Sorrido sempre di
più, ancora
di più.
Questo almeno fino a quando
non esclamo, atterrita: “E ora come
lo dirò a Minato???”
Note
dell’autore:
ok cosa è successo quindi? Kushina la sera prima si
è ben guardata dal mangiare
i suoi odiatissimi broccoli, preparandosi giustamente una cena a base
di ramen,
decisamente più buono e a detta degli Uzumaki senza alcun
effetto collaterale.
Ah forse solo uno. La dipendenza!
Potrebbe
sembrare un po’ OOC Kushina, ma ho cercato di fare del
mio meglio, per renderla più attinente possibile al
personaggio, situazione
delicata permettendo. Ci sono riuscita? Fatemi sapere!
Ringrazio
coloro che mi hanno recensita e quelli che seguono
questa raccolta. Mi raccomando siate pure crudeli e pignoli nelle
recensioni,
solo così si potrà davvero migliorare! E io ho
voglia di migliorare!
Un
ringraziamento va ovviamente anche alla mia beta reader,
AliH! Grazie!
Al prossimo
aggiornamento.
Shasa
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Capitolo 4 *** Tutto per una piccola bugia! ***
So
di
avervi fatto attendere molto, perciò vorrei innanzitutto
scusarmi.
L’idea
era quella di riuscire a postare almeno prima della fine
dell’anno, giusto per
farvi un piccolo regalino, ma scrivere questo capitolo è
stato un vero e
proprio parto. Quindi nada! Spero di perdonerete!
Piccolo avvertimento
prima di immergervi nella lettura: potrebbe risultare molto fluff
questo capitolo, quindi io vi ho avvertiti eh! xD
Buona
lettura!
Tutto per una
piccola bugia!
Sin
da quando ero una bambina, ho sempre pensato
che l’ordine fosse un concetto molto relativo. Sì,
perché molto spesso
succedeva, e succede ancora oggi, che quello che sembrava essere un
totale caos
per il resto del mondo, per me invece fosse ordine.
Fino ad oggi, solo in
rarissime situazioni sono
stata costretta ad associarmi al resto del mondo, ma ovviamente in quei
casi
avevo una validissima ragione! E ce l’ho anche in questo
momento!
Non
c’è da stupirsi quindi se ho trasformato la
cucina in un vero e proprio campo di battaglia, né tanto
meno se con quello che
ho cucinato potrei sfamare mezza Konoha. La mia mente in fondo non
poteva anche
badare a ciò che stavo facendo! La mia mente doveva rimanere
esclusivamente
concentrata alla soluzione di un problema, un problema ancora irrisolto
però:
ovvero come dirlo a Minato.
“Oh
accidenti!” esclamo quando per l’ennesima volta
mi scotto un dito, portandomelo poi alla bocca, “Minato
sarà qui a momenti!”
continuo dando un’occhiata all’orologio.
L’ennesima occhiata.
E difatti dopo pochi
minuti, la voce squillante e
calda di Minato giunge alle mie orecchie.
“Sono a
casa!”.
Lui è a
casa.
Precisamente
lui è a casa e tu non sai ancora cosa dirgli, Kushina.
“Sei in
ritardo!” esclamo acida, ancor prima che
lui mi raggiunga. In realtà non lo è affatto,
anzi, ma è stato proprio il suo
essere così estremamente puntuale ad avermi fatto reagire in
questo modo.
“Mi
dispiace, ma sono stato trattenuto da Fugaku”
dice facendo capolino nella nostra cucina “doveva aggiornarmi
su alcune
questioni riguardanti…” e non lo sento terminare
la frase, anzi pare si sia
improvvisamente ammutolito.
“E ora che
succede?” mi chiedo senza voltarmi
ancora. “Che lui si sia già accorto di qualcosa?
Che lui lo sappia? Che
qualcuno glielo abbia detto? Ma chi? Chi?”
“Ku-Kushina?”
lo sento poi pronunciare con
titubanza, quasi balbettando.
“Sìììì?”
rispondo tentando di sembrare il più
serena possibile, cosa che mi riesce davvero poco dal momento che ho
iniziato
ad affettare, in maniera sempre più compulsiva, una
malcapitata carota. E,
forse, anzi di sicuro, questo lui lo nota.
Difatti, complice il
mio udito finissimo, lo sento
deglutire rumorosamente e, dai suoi movimenti, potrei giurare che si
stia
allentando nervosamente il collo della maglia.
“Credimi
Kushina, io lo so” dichiara dopo qualche
istante di silenzio con un tono di voce molto serio.
Lui lo
sa.
A quelle parole mi
blocco immediatamente: il
coltello ancora stretto saldamente nella mia mano, la carota ormai
ridotta in
poltiglia e la mia mente completamente in subbuglio. Solo una domanda:
una
domanda che vorrei porgere a me stessa ma, per lo totale sconvolgimento
che mi
assale, viene detta ad alta voce.
“Tu lo
sai?” dico mentre, con il coltello in mano,
mi volto furiosamente verso di lui.
Lui lo
sa e te lo dice con una tale naturalezza, Kushina, mentre tu per
un’intera
giornata hai pensato a come poterglielo dire.
Minato, ancora vicino
alla porta della cucina, mi
guarda con aria interrogativa, forse sorpreso dalla mia reazione. Ma
perché mai
in fondo? Perché lui si comporta così invece?
I suoi occhi dal mio
viso ricadono sul coltello, stretto
nella mia mano, e solo in questo momento vedo dipingersi sul suo volto
un’espressione di puro terrore. E deglutisce. Di nuovo. Ha
ancora gli occhi
fissi su quel coltello e con la mente è probabilmente alla
ricerca delle parole
giuste da rivolgermi.
“Be'
ma… Kushina perché? Perché non dovrei
saperlo?” esclama riportando lo sguardo su di me e sfoggiando
un ampio sorriso,
un sorriso che non mi convince affatto. So che trema al solo pensiero
di quella
che sarà la mia successiva risposta. E allora non lo faccio
attendere e gli
rispondo nuovamente furiosa.
“Perché
tu non dovresti saperlo Minato! Ecco
perché!”
“Co..
come?” esclama sorpreso “Io quindi non
dovrei…” dice poi con un tono sempre
più basso fino a che io non lo senta
finire la frase. Minato ora si guarda intorno circospetto, posando
prima lo
sguardo verso la cucina ridotta in uno stato irriconoscibile, poi alla
tavola
apparecchiata di tutto punto. Sospira e ritorna a me con lo sguardo.
“Bé
allora io… io davvero non lo so, Kushina” confessa
con aria colpevole. Come se una volta arrivati a questo punto fosse
davvero
possibile fare marcia indietro. Come se io potessi dimenticare che lui sa!
“Eh no! Non
provarci sai? Tu, Minato Namikaze” dico
puntando nella sua direzione quel dannatissimo coltello “tu
prima hai detto che
lo sapevi! E io… io…io…”
pronuncio con voce sempre più flebile, abbassando poi
il braccio teso verso di lui “avrei voluto dirtelo io Minato,
perché non lo
capisci?”.
E poi accade. Come la
cosa più inaspettata di
questo mondo, ancora di più del fatto che io sia incinta.
“Kushina
che diamine ti sta succedendo?” penso
soltanto “ Non è da te! Tu non puoi, non puoi
davvero farlo!”
E
invece sì. Lo stai facendo.
Tu stai
piangendo, Kushina.
E non
hai nemmeno più il coraggio di guadarlo dritto negli occhi.
“Ehi”
mi sento dire da Minato, con un tono tra il
preoccupato ma allo stesso tempo dolce. In un attimo mi è
vicino e mi prende
delicatamente la mano, stretta ancora a quel coltello.
“Questo
forse è meglio se lo posiamo, non trovi?”
dice, probabilmente abbozzando un sorriso, tentando poi delicatamente
di aprire
una ad una le dita della mia mano. “Ti prego, devi scusami,
Kushina” continua
rammaricato, poggiando poi con una mano l’arnese
sul piano della cucina, mentre l’altra rimane stretta alla
mia. “Io credo di
aver completamente frainteso la situazione, non pensavo con una piccola
bugia
di poterti ferire in questo modo” mi confessa tutto
d’un fiato.
A quelle parole,
sbatto le palpebre più volte e la
vista sembra meno annebbiata da quelle odiose lacrime.
“Piccola bugia” risuona
nella mia mente e in questo momento vorrei tanto chiedergli quale sia
questa
dannatissima piccola bugia. Ma non ho il coraggio di parlare,
né tanto meno di
alzare lo sguardo verso di lui, perché non potrei mai
mostrarmi così a Minato.
E sarà
forse per il fatto che Minato questo lo sa,
che io senza accorgermene, mi ritrovo tra le sue braccia, con il mio
viso,
rigato dalla lacrime, nascosto sul suo petto.
Passano secondi, o
forse minuti, non so dirlo di
preciso, perché so che potrei rimanere così anche
per ore e ore. Non mi rendo
nemmeno conto di quando lui abbia iniziato ad accarezzarmi i capelli,
ma è
qualcosa che a poco a poco mi calma, e la rabbia che prima sentivo
dentro, ora
sembra essere sparita del tutto, e quelle lacrime uscite
così prepotentemente
dai miei occhi, adesso sembrano essersi fermate.
“Quando
sono entrato in cucina e ho visto tutto ciò
che hai preparato, io ho creduto di essermi dimenticato di qualche data
importante” mi dice tutto d’un tratto
risvegliandomi da quel tepore. “Conosco
bene l’entusiasmo che metti in tutto ciò che fai e
non avrei mai voluto
ferirti. Così preso allo sprovvista, scioccamente, ho detto
di conoscere
qualcosa che ovviamente non so”.
Quindi
è così.
Lui non
lo sa, Kushina.
E in
questo momento non ti spaventa più dirglielo.
“Quindi tu
non lo sai” dico con voce ovattata, ancora
con il viso appoggiato sul suo petto.
“No, non lo
so, Kushina” dice continuando ad
accarezzarmi i capelli, quelli che lui tanto ama e che io ho imparato
ad amare
grazie a lui. “Perché non me lo dici tu?”
Allora puntando le
mani sul suo petto, alzo il
capo e incontro i suoi occhi così preoccupati. La mia
reazione ha spiazzato
anche te oltre che me, vero Minato? Kushina Uzumaki che piange? Ma
quando mai
la si è vista, eh?
Gli sorrido e lui,
forse un po’ sorpreso dal mio
viso ora rasserenato, fa lo stesso. E ogni volta che mi sorride in quel
modo,
perfino il mio adorato ramen passa al secondo posto nella classifica
“cose di
cui Kushina Uzumaki non può fare a meno”.
La sua mano, sempre
così calda, si posa dolcemente
sul mio viso e con il pollice fa sparire quella lacrima che in questo
momento
sembra così fuori luogo sul mio volto. E benché
ora non ci sia più alcuna
lacrima, lui continua con il pollice ad accarezzarmi il viso,
aspettando pazientemente
le mie parole.
Allora afferro la sua
mano e la stringo
delicatamente, in un modo sconosciuto alla mia, che da sempre sfodera
pugni
micidiali. E unite, le nostre mani scendono sempre più
giù, sfiorandomi
all’altezza del cuore, per poi proseguire oltre il mio petto.
E Minato mi guarda.
Io lo guardo. Ci guardiamo
rapiti l’uno dell’altra. E poi le nostre mani si
fermano sul mio ventre.
“Minato,
avremo un bambino” dico sussurrandolo
appena, certa però che lui mi abbia sentito.
Incredulo, lui posa
lo sguardo sulle nostre mani e
poi lentamente rialza lo sguardo fino ad incrociare i miei occhi.
“Un
bam-bambino?” chiede quasi avesse dimenticato
il significato di quella parola, quasi la sentisse per la prima volta.
“Sì”
dico semplicemente “un bambino”.
E in un attimo
accade. Il Lampo Giallo di Konoha,
in un modo degno del suo titolo, sviene davanti ai miei occhi. E io
più che
incredula mi sporgo in avanti per osservare il grande Quarto Hokage
messo al
tappeto da un bambino, il nostro bambino.
Note
dell’autore:
insomma poteva mai filare tutto liscio tra quei due? Giammai xD se
c’è di mezzo
Kushina tutto può succedere! E così è
stato! Certo anche Minato ci ha messo del
suo, ma d’altronde poteva mai correre il rischio di far
arrabbiare la sua
adorata mogliettina? Cosa che è successo ugualmente, ma
dettagli xD Insomma
Minato ha scoperto che diventerà padre!!! Oddio
“ha scoperto”… forse non se ne
è ancora reso conto!!! Dunque vi aspettavate una reazione
del genere? E l’atteggiamento
di Kushina vi è sembrato esagerato? Contate che le donne
incinte potrebbero
avere delle reazioni spropositate a volte (eh benedetti ormoni!).
Fatemi
sapere!!!
Avete
visto quanto questo capitolo sia più lungo rispetto ai
precedenti vero? Ebbene sì!!! Devo assolutamente esercitarmi
a scrivere delle
long! Il risultato (a detta di AliH e anche io inizio a crederci)
sembra essere
migliore!
Forse
mi sto dilungando troppo, quindi vi ringrazio per aver letto questo
capitolo,
ringrazio chi segue e chi recensisce! Ovviamente
ringrazio anche AliH
che beta questa storia.
Al
prossimo capitolo!
Shasa.
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