L’Habanero Rosso Sangue diventa mamma!

di shasa
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Tutta colpa dei broccoli! ***
Capitolo 2: *** ...ma siamo proprio sicuri sicuri? ***
Capitolo 3: *** Il ramen non mente! ***
Capitolo 4: *** Tutto per una piccola bugia! ***



Capitolo 1
*** Tutta colpa dei broccoli! ***


Saaalve! Ebbene sì! Avete letto bene! Non ci sono né Rin, né Obito, né Kakashi questa volta! Dopo essere stata rapita da questi personaggi, ho deciso, per una volta, di cimentarmi in qualcosa di diverso (anche perché il mio ragazzo mi ha detto che forse sto diventando un po’ troppo noiosa a scrivere solo del Kakashi Gaiden xD che dite ha ragione?) Comunque non so veramente dare un giudizio su quello che ne è venuto fuori! Spero mi direte voi!
Quali sono le mie intenzioni? Dunque vorrei fare una raccolta. Vorrei scrivere di Kushina e della sua gravidanza. Eh eh, lo so… non è un’impresa facile, ma ci proverò! Questa mi è venuta di getto, ma non posso assicurarvi che aggiornerò in tempi rapidi questa raccolta, causa ultimi esami prima della laurea!
Spero possa piacervi e spero di ricevere qualche dritta se Kushina non vi risulta proprio ic.
Buona lettura!

 

 

Tutta colpa dei broccoli!

 
So che non può essere influenza, perché io, Kushina Uzumaki, non ho mai avuto la febbre, nemmeno una volta. Non vedo perché dovrei iniziare ora, no?

Farlo capire a Mikoto però, è risultato un’impresa tutt’altro che semplice. Come se non fosse lampante che le mie, ormai quotidiane, “corse al bagno” di prima mattina, non siano colpa che di quello. Andiamo! A chi non succederebbe?
E invece mi ritrovo qui, in ospedale, senza che nessuno abbia dato peso alle mie parole, in attesa dei risultati di chissà quale analisi, per sapere qualcosa che io già so! Assurdo!
Mikoto, seduta accanto a me, mi sorride sorniona. Cosa avrà poi da sorridere lei? Sarà mica che il suo essere in uno “stato interessante”, le  giochi brutti scherzi?
Finalmente dopo ore che attendiamo, vedo un medico, con tanto di cartellina alla mano, avvicinarsi a noi.
“Bene signora Namikaze, abbiamo i risultati!”
Alle sue parole, mi alzo di scatto, ma non sono per nulla tesa, voglio solo che ora qualcuno mi dia ascolto.
“Bene! Così ora vedremo se non ho ragione! Scommetto di non essere l’unica qui dentro in queste condizioni,  vero dottore?”
“In effetti no, signora!” mi risponde stranamente imbarazzato lui, sistemandosi meglio gli occhiali sul naso.
Mi volto verso Mikoto, ancora seduta, e questa volta sorrido io.
“V-I-S-T-O”  le mimo con la bocca.
“Signora Namikaze lei è…”
“Allergica ai broccoli!” dico convinta non potendo aspettare ancora un secondo di più “Lo so, mio marito dice che non è bene mangiare ramen tutte le sere, ma secondo lei, mangiare invece i broccoli le sembra una valida alternativa? Insomma glielo dica lei a Minato! Il ramen non può farmi del male no?” concludo tutto d’un fiato, con le mani sui fianchi.
Quando termino il mio discorso in modo trionfale, il medico mi guarda leggermente interdetto. Probabilmente devo aver esagerato come al solito con i miei modi, ma avevo bisogno di sfogarmi, dopo ore di attesa!
In quel momento di silenzio, alle mie spalle sento chiaramente che Mikoto si sta trattenendo dal ridere, inutilmente. Eppure lei mi conosce, sa quanto io sia ramen-dipendente! Ramen e broccoli non sono proprio la stessa cosa!!!
È poi nuovamente il medico ad attirare la mia attenzione, schiarendosi la voce. Questa volta mi guarda facendomi intendere che non ammette repliche.
Sarà, ma ormai la diagnosi me la son già fatta da sola.
“Signora Namikaze lei è incinta di sei settimane”
Spalanco gli occhi a quelle parole e mi avvicino a lui con piccoli passi, tendendo l’orecchio.
“P-pre-go?”
“Aspetta un bambino!” esclama lui con naturalezza.
E in quel momento in preda a un puro stato confusionale, mi volto verso Mikoto. E lei è lì, ancora con il suo sorriso sornione ad osservare la mia espressione scioccata.
“V-I-S-T-O” mi mima ora lei con le labbra, mentre poi per me diventa tutto nero.

 

 

 

 


 

Note dell'autrice: ebbene sì! Per me Kushina ha saputo così di essere incinta di Naruto! Difficilmente se ne sarebbe accorta senza la sua amica Mikoto xD Che ve ne pare?
Io aspetto le vostre recensioni come al solito e  vi  ringrazio per aver letto fin qui.

Al prossimo aggiornamento
!

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Capitolo 2
*** ...ma siamo proprio sicuri sicuri? ***


...ma siamo proprio sicuri sicuri?


Quindi siamo sicuri che non siano i broccoli?” domando per l’ennesima volta a Mikoto, mentre stiamo passeggiando per le strade di Konoha.
In realtà, il medico avrebbe preferito che io rimanessi ancora in ospedale per qualche ora, giusto per sicurezza, ma avevo assolutamente bisogno di aria fresca. E di una buona ciotola di ramen. Così dopo esserci fermate da Ichiraku, causa improvviso attacco di fame di entrambe, Mikoto mi sta accompagnando a casa.

Più che sicuri!” mi risponde lei “Non mi dirai che il pensiero non ti aveva minimamente sfiorato la mente, vero?”
Effettivamente no. Nemmeno per un momento. Quei broccoli avevano non solo un aspetto, ma anche un sapore così disgustoso. Chissà cosa ne aveva pensato il mio stomaco, vedendosi arrivare qualcosa che non fosse dello squisito ramen! Insomma, mi sembrava così ovvio!

Bé…” inizio massaggiandomi la testa e sorridendo nervosamente. Dovrei dirle realmente la verità? Assolutamente no!
Scommetto che nemmeno tu hai capito immediatamente di essere incinta di Itachi” esclamo, piegandomi in avanti verso di lei e puntando i miei occhi indagatrici nei suoi.
Dopo essere rimaste così per qualche secondo, la vedo sospirare, per poi scuotere leggermente la testa.

Kushina, una donna queste cose le capisce” mi risponde serissima, appoggiandomi una mano sulla spalla. “Insomma sono cose che devi mettere in conto, se…” pronuncia Mikoto guardandomi imbarazzata. “Se…” abbassa il suo sguardo, con le guance visibilmente arrossate “Se…?” L’ultimo 'se' lo pronuncia con un tono interrogativo, quasi si aspetti che io completi la sua frase. “Kushina?” incalza lei.
Non si aspetterà che io parli di quello vero?

Ok, ok, ok!” esclamo un po’ in preda all’agitazione, facendole intendere che ho capito. “è che non mi aspettavo sarebbe accaduto proprio ora!” dico quasi per scusarmi, per non averci pensato prima. “Minato è diventato Hokage solo da qualche settimana, è sempre sommerso di lavoro, e poi noi…” inizio a dire con voce sempre più fievole, avvicinandomi al suo orecchio “vedi noi, io e Minato tanto per capirci” deglutisco prima di concludere “noi siamo stati quasi sempre attenti!”
Quasi?” dice guardandomi interrogativa, inarcando poi un sopracciglio.
Ohhh andiamo Mikoto!” esclamo ad alta voce, puntando i piedi per terra. “Quante volte ti sarà capitato di…”
Il flusso irrefrenabile delle mie parole è però arrestato, in quanto Mikoto rapidamente mi copre la bocca con la mano. A me non rimane altro che osservarla, mentre si guarda intorno circospetta, per verificare che nessuno ci abbia sentito.
Poco dopo lascia la presa e improvvisamente cala il silenzio tra noi. Nessuna delle due osa continuare quell'imbarazzatissimo discorso. Ma io devo chiederle ancora una volta una cosa.

Mi-Mikoto?” le dico balbettando.
Sì, Kushina?” mi risponde con voce rassegnata - sa che ne dirò un’altra delle mie.
Quindi non sono i broccoli”.
No, Kushina… per l’ennesima volta: no!”.
Io non sono ancora del tutto convinta però. Per me quei broccoli potrebbero anche avere effetti che nemmeno i migliori medici di Konoha immaginano. E poi si sa, i risultati delle analisi non sono sempre così attendibili!

Ma certo!” esclamo fermandomi all’improvviso “avrei dovuto pensarci subito Mikoto!” continuo entusiasta, prendendole le mani “c’è solo un modo per essere assolutamente certi!”
“Più di così, Kushina? Cos’altro potrebbe mai…”
Ma non le lascio nemmeno il tempo di finire la frase. Così guardandola seria negli occhi, esclamo: “Mai più broccoli!”



Note dell’autrice: per la serie “non ci credo se non ci metto il naso”, Kushina prima o poi si convincerà? Chissà chissà… Ma ve la immaginate anche voi così? E Mikoto come vi sembra?
Ah ci sono novità! Grandi novità! Ebbene sì! AliH è diventata la mia beta reader! E non posso che essere felicissima di questo! Di sicuro sarà un valido aiuto per me, visto che non scrivo poi da molto. E soprattutto credo che un confronto, prima della pubblicazione, sia d’obbligo. Me ne sono resa conto solo ora che ho avuto modo di parlare con lei. Quindi grazie AliH!
Ringrazio ovviamente tutti quelli che leggeranno questo mio piccolo esperimento e che recensiranno.
Al prossimo aggiornamento!

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Capitolo 3
*** Il ramen non mente! ***


Il ramen non mente!

 

 

La mia teoria era assolutamente quanto di più inattaccabile ci fosse al mondo: si basava su un solo e semplice concetto, ma non per questo era priva di fondamenta. Infatti io ne ero assolutamente certa: il ramen, il mio adorato ramen, non avrebbe mai potuto farmi un affronto simile.

Sì, perché il mio adorato ramen non mi avrebbe mai costretta ad alzarmi, con un balzo felino dal letto, per raggiungere a una velocità fuori dal comune - forse anche per Minato – il bagno.

Eppure è successo; anche questa mattina, è successo.

Il sapore disgustoso che sento ancora in bocca ne è la prova inconfutabile. Senza contare che la gola mi brucia come non mai: deglutire non mi è mai sembrato tanto difficile.

Ho assolutamente bisogno di bere dell’acqua ma, la forza per rialzarmi da terra, mi sembra sia andata persa insieme alla cena di ieri sera. Così, faticosamente, allungo un braccio verso l’alto, cercando a tentoni il bordo del lavandino e trovandolo, mi aggrappo, tirandomi su con uno sforzo.

È impossibile evitare il confronto con lo specchio: si trova di fronte a me, così mi sporgo in avanti, alzandomi di poco sulle punte, per osservare ogni più piccolo particolare del mio viso; sono alla ricerca di cosa sia cambiato da una settimana a questa parte. Apparentemente niente, ma ciò che mi viene da pensare è che, forse, non ho mai avuto un aspetto tanto peggiore di questo.

Ebbene sì. Kushina Uzumaki è stata messa miseramente al tappeto, come non le era mai accaduto prima, nemmeno all’accademia per diventare un ninja.

Ma un momento! Tutto questo per colpa di cosa poi? Anzi, di chi?

E solo ora, ritorno con il pensiero alla mia cosiddetta teoria sul ramen.

Dunque, ragioniamo con calma, mi dico.

Se il ramen non lo farebbe mai e poi mai - eppure l’ha appena fatto – ma per la suddetta teoria, non avrebbe dovuto farlo, allora deve essere necessariamente qualcos’altro, no? Un discorso che non fa una grinza! Quindi se è davvero così, allora… allora tu… allora tu Kushina sei davvero…

“Incinta” sussurro solo.

E improvvisamente, così come quando quel giorno mi accorsi di essere innamorata da sempre di Minato - pur non avendolo mai voluto ammettere, nemmeno a me stessa – così ora mi rendo conto di aver sempre saputo di quella piccola, nuova vita dentro di me. Perché Mikoto ieri aveva ragione: una donna queste cose le sa - le sa e basta – solo che Kushina Uzumaki non è una donna qualunque!

La mia mente è occupata da questi ragionamenti e, senza che io me ne renda conto, guidata da chissà quale ragione, poggio una mano sul ventre, seguita subito dopo dall’altra. I miei occhi osservano rapiti quel contatto, così delicato e premuroso, che non mi apparteneva fino a questo momento.

 

Tu esisti davvero, sei qui dentro di me.

 

Ormai, del tutto sicura di questo, io sorrido, mentre gli occhi si chiudono assaporando questa nuova sensazione, una sensazione che nessuna parola potrà mai descrivere.

 

Diventerai mamma, Kushina.

 

Allora riapro gli occhi e cerco questa volta io il confronto con lo specchio.

Sembra quasi impossibile che certe cose possano cambiare nell’arco di così poco tempo eppure ora, osservando il mio riflesso, non posso che vedere quanto sia radioso il mio viso. Il viso di una donna che diventerà mamma. E a quel pensiero sorrido ancora una volta. Sorrido sempre di più, ancora di più.

Questo almeno fino a quando non esclamo, atterrita: “E ora come lo dirò a Minato???”

 

 

 

 

 

 

 

 

Note dell’autore: ok cosa è successo quindi? Kushina la sera prima si è ben guardata dal mangiare i suoi odiatissimi broccoli, preparandosi giustamente una cena a base di ramen, decisamente più buono e a detta degli Uzumaki senza alcun effetto collaterale. Ah forse solo uno. La dipendenza!

Potrebbe sembrare un po’ OOC Kushina, ma ho cercato di fare del mio meglio, per renderla più attinente possibile al personaggio, situazione delicata permettendo. Ci sono riuscita? Fatemi sapere!

Ringrazio coloro che mi hanno recensita e quelli che seguono questa raccolta. Mi raccomando siate pure crudeli e pignoli nelle recensioni, solo così si potrà davvero migliorare! E io ho voglia di migliorare!

Un ringraziamento va ovviamente anche alla mia beta reader, AliH! Grazie!

 

Al prossimo aggiornamento.

Shasa

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Capitolo 4
*** Tutto per una piccola bugia! ***


So di avervi fatto attendere molto, perciò vorrei innanzitutto scusarmi.
L’idea era quella di riuscire a postare almeno prima della fine dell’anno, giusto per farvi un piccolo regalino, ma scrivere questo capitolo è stato un vero e proprio parto. Quindi nada! Spero di perdonerete!
Piccolo avvertimento prima di immergervi nella lettura: potrebbe risultare molto fluff questo capitolo, quindi io vi ho avvertiti eh! xD
 
Buona lettura!
 


Tutto per una piccola bugia!
 
Sin da quando ero una bambina, ho sempre pensato che l’ordine fosse un concetto molto relativo. Sì, perché molto spesso succedeva, e succede ancora oggi, che quello che sembrava essere un totale caos per il resto del mondo, per me invece fosse ordine.
Fino ad oggi, solo in rarissime situazioni sono stata costretta ad associarmi al resto del mondo, ma ovviamente in quei casi avevo una validissima ragione! E ce l’ho anche in questo momento!
Non c’è da stupirsi quindi se ho trasformato la cucina in un vero e proprio campo di battaglia, né tanto meno se con quello che ho cucinato potrei sfamare mezza Konoha. La mia mente in fondo non poteva anche badare a ciò che stavo facendo! La mia mente doveva rimanere esclusivamente concentrata alla soluzione di un problema, un problema ancora irrisolto però: ovvero come dirlo a Minato.
“Oh accidenti!” esclamo quando per l’ennesima volta mi scotto un dito, portandomelo poi alla bocca, “Minato sarà qui a momenti!” continuo dando un’occhiata all’orologio. L’ennesima occhiata.
E difatti dopo pochi minuti, la voce squillante e calda di Minato giunge alle mie orecchie.
“Sono a casa!”.
Lui è a casa.
Precisamente lui è a casa e tu non sai ancora cosa dirgli, Kushina.
“Sei in ritardo!” esclamo acida, ancor prima che lui mi raggiunga. In realtà non lo è affatto, anzi, ma è stato proprio il suo essere così estremamente puntuale ad avermi fatto reagire in questo modo.
“Mi dispiace, ma sono stato trattenuto da Fugaku” dice facendo capolino nella nostra cucina “doveva aggiornarmi su alcune questioni riguardanti…” e non lo sento terminare la frase, anzi pare si sia improvvisamente ammutolito.
“E ora che succede?” mi chiedo senza voltarmi ancora. “Che lui si sia già accorto di qualcosa? Che lui lo sappia? Che qualcuno glielo abbia detto? Ma chi? Chi?”
“Ku-Kushina?” lo sento poi pronunciare con titubanza, quasi balbettando.
“Sìììì?” rispondo tentando di sembrare il più serena possibile, cosa che mi riesce davvero poco dal momento che ho iniziato ad affettare, in maniera sempre più compulsiva, una malcapitata carota. E, forse, anzi di sicuro, questo lui lo nota.
Difatti, complice il mio udito finissimo, lo sento deglutire rumorosamente e, dai suoi movimenti, potrei giurare che si stia allentando nervosamente il collo della maglia.
“Credimi Kushina, io lo so” dichiara dopo qualche istante di silenzio con un tono di voce molto serio.
Lui lo sa.
A quelle parole mi blocco immediatamente: il coltello ancora stretto saldamente nella mia mano, la carota ormai ridotta in poltiglia e la mia mente completamente in subbuglio. Solo una domanda: una domanda che vorrei porgere a me stessa ma, per lo totale sconvolgimento che mi assale, viene detta ad alta voce.
“Tu lo sai?” dico mentre, con il coltello in mano, mi volto furiosamente verso di lui.
Lui lo sa e te lo dice con una tale naturalezza, Kushina, mentre tu per un’intera giornata hai pensato a come poterglielo dire.
Minato, ancora vicino alla porta della cucina, mi guarda con aria interrogativa, forse sorpreso dalla mia reazione. Ma perché mai in fondo? Perché lui si comporta così invece?
I suoi occhi dal mio viso ricadono sul coltello, stretto nella mia mano, e solo in questo momento vedo dipingersi sul suo volto un’espressione di puro terrore. E deglutisce. Di nuovo. Ha ancora gli occhi fissi su quel coltello e con la mente è probabilmente alla ricerca delle parole giuste da rivolgermi.
“Be' ma… Kushina perché? Perché non dovrei saperlo?” esclama riportando lo sguardo su di me e sfoggiando un ampio sorriso, un sorriso che non mi convince affatto. So che trema al solo pensiero di quella che sarà la mia successiva risposta. E allora non lo faccio attendere e gli rispondo nuovamente furiosa.
“Perché tu non dovresti saperlo Minato! Ecco perché!”
“Co.. come?” esclama sorpreso “Io quindi non dovrei…” dice poi con un tono sempre più basso fino a che io non lo senta finire la frase. Minato ora si guarda intorno circospetto, posando prima lo sguardo verso la cucina ridotta in uno stato irriconoscibile, poi alla tavola apparecchiata di tutto punto. Sospira e ritorna a me con lo sguardo.
“Bé allora io… io davvero non lo so, Kushina” confessa con aria colpevole. Come se una volta arrivati a questo punto fosse davvero possibile fare marcia indietro. Come se io potessi dimenticare che lui sa!
“Eh no! Non provarci sai? Tu, Minato Namikaze” dico puntando nella sua direzione quel dannatissimo coltello “tu prima hai detto che lo sapevi! E io… io…io…” pronuncio con voce sempre più flebile, abbassando poi il braccio teso verso di lui “avrei voluto dirtelo io Minato, perché non lo capisci?”.
E poi accade. Come la cosa più inaspettata di questo mondo, ancora di più del fatto che io sia incinta.
“Kushina che diamine ti sta succedendo?” penso soltanto “ Non è da te! Tu non puoi, non puoi davvero farlo!”
E invece sì. Lo stai facendo.
Tu stai piangendo, Kushina.
E non hai nemmeno più il coraggio di guadarlo dritto negli occhi.
“Ehi” mi sento dire da Minato, con un tono tra il preoccupato ma allo stesso tempo dolce. In un attimo mi è vicino e mi prende delicatamente la mano, stretta ancora a quel coltello.
“Questo forse è meglio se lo posiamo, non trovi?” dice, probabilmente abbozzando un sorriso, tentando poi delicatamente di aprire una ad una le dita della mia mano. “Ti prego, devi scusami, Kushina” continua rammaricato, poggiando poi con una mano l’arnese sul piano della cucina, mentre l’altra rimane stretta alla mia. “Io credo di aver completamente frainteso la situazione, non pensavo con una piccola bugia di poterti ferire in questo modo” mi confessa tutto d’un fiato.
A quelle parole, sbatto le palpebre più volte e la vista sembra meno annebbiata da quelle odiose lacrime. “Piccola bugia” risuona nella mia mente e in questo momento vorrei tanto chiedergli quale sia questa dannatissima piccola bugia. Ma non ho il coraggio di parlare, né tanto meno di alzare lo sguardo verso di lui, perché non potrei mai mostrarmi così a Minato.
E sarà forse per il fatto che Minato questo lo sa, che io senza accorgermene, mi ritrovo tra le sue braccia, con il mio viso, rigato dalla lacrime, nascosto sul suo petto.
Passano secondi, o forse minuti, non so dirlo di preciso, perché so che potrei rimanere così anche per ore e ore. Non mi rendo nemmeno conto di quando lui abbia iniziato ad accarezzarmi i capelli, ma è qualcosa che a poco a poco mi calma, e la rabbia che prima sentivo dentro, ora sembra essere sparita del tutto, e quelle lacrime uscite così prepotentemente dai miei occhi, adesso sembrano essersi fermate.
“Quando sono entrato in cucina e ho visto tutto ciò che hai preparato, io ho creduto di essermi dimenticato di qualche data importante” mi dice tutto d’un tratto risvegliandomi da quel tepore. “Conosco bene l’entusiasmo che metti in tutto ciò che fai e non avrei mai voluto ferirti. Così preso allo sprovvista, scioccamente, ho detto di conoscere qualcosa che ovviamente non so”.
Quindi è così.
Lui non lo sa, Kushina.
E in questo momento non ti spaventa più dirglielo.
“Quindi tu non lo sai” dico con voce ovattata, ancora con il viso appoggiato sul suo petto.
“No, non lo so, Kushina” dice continuando ad accarezzarmi i capelli, quelli che lui tanto ama e che io ho imparato ad amare grazie a lui. “Perché non me lo dici tu?”
Allora puntando le mani sul suo petto, alzo il capo e incontro i suoi occhi così preoccupati. La mia reazione ha spiazzato anche te oltre che me, vero Minato? Kushina Uzumaki che piange? Ma quando mai la si è vista, eh?
Gli sorrido e lui, forse un po’ sorpreso dal mio viso ora rasserenato, fa lo stesso. E ogni volta che mi sorride in quel modo, perfino il mio adorato ramen passa al secondo posto nella classifica “cose di cui Kushina Uzumaki non può fare a meno”.
La sua mano, sempre così calda, si posa dolcemente sul mio viso e con il pollice fa sparire quella lacrima che in questo momento sembra così fuori luogo sul mio volto. E benché ora non ci sia più alcuna lacrima, lui continua con il pollice ad accarezzarmi il viso, aspettando pazientemente le mie parole.
Allora afferro la sua mano e la stringo delicatamente, in un modo sconosciuto alla mia, che da sempre sfodera pugni micidiali. E unite, le nostre mani scendono sempre più giù, sfiorandomi all’altezza del cuore, per poi proseguire oltre il mio petto.
E Minato mi guarda. Io lo guardo. Ci guardiamo rapiti l’uno dell’altra. E poi le nostre mani si fermano sul mio ventre.
“Minato, avremo un bambino” dico sussurrandolo appena, certa però che lui mi abbia sentito.
Incredulo, lui posa lo sguardo sulle nostre mani e poi lentamente rialza lo sguardo fino ad incrociare i miei occhi.
“Un bam-bambino?” chiede quasi avesse dimenticato il significato di quella parola, quasi la sentisse per la prima volta.
“Sì” dico semplicemente “un bambino”.
E in un attimo accade. Il Lampo Giallo di Konoha, in un modo degno del suo titolo, sviene davanti ai miei occhi. E io più che incredula mi sporgo in avanti per osservare il grande Quarto Hokage messo al tappeto da un bambino, il nostro bambino.
 

 



 
 
Note dell’autore: insomma poteva mai filare tutto liscio tra quei due? Giammai xD se c’è di mezzo Kushina tutto può succedere! E così è stato! Certo anche Minato ci ha messo del suo, ma d’altronde poteva mai correre il rischio di far arrabbiare la sua adorata mogliettina? Cosa che è successo ugualmente, ma dettagli xD Insomma Minato ha scoperto che diventerà padre!!! Oddio “ha scoperto”… forse non se ne è ancora reso conto!!! Dunque vi aspettavate una reazione del genere? E l’atteggiamento di Kushina vi è sembrato esagerato? Contate che le donne incinte potrebbero avere delle reazioni spropositate a volte (eh benedetti ormoni!). Fatemi sapere!!!
Avete visto quanto questo capitolo sia più lungo rispetto ai precedenti vero? Ebbene sì!!! Devo assolutamente esercitarmi a scrivere delle long! Il risultato (a detta di AliH e anche io inizio a crederci) sembra essere migliore!
Forse mi sto dilungando troppo, quindi vi ringrazio per aver letto questo capitolo, ringrazio chi segue e chi recensisce! Ovviamente ringrazio anche AliH che beta questa storia.
Al prossimo capitolo!
 
Shasa.
 

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