Il Ballo Della Maga.

di AngelOfSnow
(/viewuser.php?uid=129890)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo:“Sakura” ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2: Cremisi ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3: Dolore Immortale ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4: Ali spezzate ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5: Spedizione verso l'Ignoto. ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6: Il peso dei rimorsi. ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7: Come Una Farfalla ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8: Maschera Imperturbabile ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9: Misteri Svelati ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10: Occhi bicolore e l'ampolla. ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11: Fronte Nemico ***
Capitolo 12: *** Capitolo Special: Bianco Sposa ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13: Morte ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14: Ricordi Infranti ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15: Sospensione ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16: Tensione ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17: Legami ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18: Conto alla rovescia. ***
Capitolo 19: *** Capitolo 19: Disperazione ***
Capitolo 20: *** Capitolo 20: Serva me. Servabo te ***
Capitolo 21: *** Capitolo 21: Serva Me. Servabo Te. ***
Capitolo 22: *** Capitolo 22: Se mi guardi così... ***
Capitolo 23: *** Capitolo 23: ... mi si mozza il respiro in gola. ***
Capitolo 24: *** Capitolo 24: L'Essere. ***
Capitolo 25: *** Capitolo 25: X Project. ***
Capitolo 26: *** Capitolo 26: Il Rituale. ***
Capitolo 27: *** Capitolo 27: Scacco matto alla Regina Nera. ***
Capitolo 28: *** Capitolo 28: La fine dei Giochi. ***
Capitolo 29: *** Capitolo 29: Epilogo. ***



Capitolo 1
*** Prologo:“Sakura” ***


Salve a tutti!
Come avevo fatto presente nell’ultimo capitolo de: “Il Canto Della Maga”, eccomi qui con il sequel. La storia continua da dove l’ho interrotta. Questo, sarà il prologo, in cui si spiegano le apparizioni di Sakura, bloccata all’interno del proprio corpo, e sarà per lo più narrata da Cristian e Yue. Il titolo, come la prima stagione, è strettamente metaforico.
Un bacio e grazie a chiunque resterà e mi seguirà.
Mary

Il Ballo Della Maga.
 

Prologo:“Sakura”
 

 


Osservo come la luna si stagliasse pallida nella notte senza stelle. E’ magnifica, peccato che io fossi confinata all’interno di me stessa piangendo lacrime che non avrebbero mai trovato conforto. Poggio una mano sul vetro della “finestra” lasciando che il viso di Cristian, osservato dal mio corpo assoggettato, mi distruggesse del tutto.

<< Sakura! Andiamo...>>
<< Arrivo! Yuuki sbrigati per favore!...>>

Non potevo sopportare come la mano di Cristian toccasse la guancia di quel corpo; oramai non era più mio, ma di Fubuki. Vedo come Yuuki parli allegramente, Rika battibecchi con Yue, Kain e Ruka finalmente come coppia e non come amici...
<< Soffri Sakura? >>
<< ... >>
Non rispondo alla voce che in quell’ultimo mese mi avesse “tenuto compagnia”: Devil Satoshi, lo zio di Yue.
<< Avanti Sunny, come fai ad osservare la tua vita passarti davanti senza dire nulla, eh? La Cross Academy... peccato che la distruggerai a breve! >>
La risata rimbomba macabra su tutto, portandomi un moto di rabbia e disgusto infinito.

<< Ti amo >>
<< Ti amo anche io... >>

Guarda i miei occhi tornati cioccolato che tanto amavo: io in me stessa, avevo fatto l’abitudine ad avere i capelli neri e gli occhi azzurri. Sono affranta quando sento il calore della sua mano sulla guancia facendomi fremere: i contatti arrivano anche a me.
<< Cristian...no...>>
Come se non avessi parlato, le dolci labbra di Cristian sfiorano le “mie”. Perchè non riesco a contattarlo mentalmente? Perché nessuno si accorge del pericolo a cui vanno incontro standomi vicina?
<< Per favore...>>
Batto i pugni sul freddo vetro cercando di fuoriuscire dalla gabbia in cui sono stata rinchiusa.

<< Sakura, Cristian! Dov’eravate finiti? Zero, visto che erano insieme?...>>
<< Ciao Rika! ...>>
<< Ragazzi...>>

Osservo come l’albino guardasse il mio corpo in modo circospetto ed irritato. Ne sono felice. Lui, Takuma e Shiki, erano gli unici a cui la mia comparsa misteriosa puzzava di falso, e poi... ho l’impressione che loro mi abbiano vista quella notte...mi abbiano vista fissandola diritta negli occhi. Che situazione assurda! Costretta ad indicarmi con la terza persona. Una lacrima mi riga il volto silenziosa.

<< Pucci? Perché quel viso preoccupato...>>
<< Cristian, sei convinto vero? >>
<< Zero! Per favore finiscila con questa storia! >>

L’irritazione di Cristian diventa palpabile, e in pochi secondi saluta con un cenno della mano i due mentre il mio corpo ghigna quando vede la schiena di Cristian. Gli alberi sono oscurati e lui brilla, brilla di luce propria mentre il suo camminare fiero e sicuro mi incanta. Me, incanta me, non il mio corpo, che ne rimane immune. Si ferma di botto sospirando.

<< Non ti preoccupare...Zero, Shiki e Takuma capiranno...non piangere ok? >>
<< Ah...sto piangendo...scusa...>>
<< No, non devi scusarti. Sistemeremo tutto. >>

<< Sono mie quelle lacrime! >>
Urlo con tutta me stessa appena riesco ad osservare il tormento negli occhi di Cristian e, come spilli, i ricordi mi vorticano in testa più dolorosi che mai : i morsi, le frustate, le ossa rotte, i pugni, i calci, il mio sangue, le catene, il freddo che mi entrava attraverso le ferite e i vestiti semi distrutti...
Tutto avviene in pochi istanti, il mio atto di autolesionismo, comincia a far barcollare il corpo. Cade e le si chiudono gli occhi.
In un mese, ho capito che il mio corpo seppur non comandato da me, prova le stesse mie emozioni e tutto spetta a me: posso scombussolarlo o traumatizzarlo, e nemmeno Devil o Fubuki possono impedirmelo, equivarrebbe alla morte.
<< Sei contenta adesso?...>>
<< Soddisfatta per dirla tutta! >>
<< Piccola, non riuscirai ad uscire... nemmeno stancando Fubuki...>>
Strabuzzo gli occhi, poi sorrido alla notizia: un mese con sensazioni alquanto spiacevoli distruggono tutti e lei aveva ceduto.
<< Quindi nessuno può controllarmi per adesso, eh? Mio caro, sei a corto di personale forse? >>
Silenzio.
<< No, Makino prenderà il suo posto il tempo per far riprendere Fubuki...e poi si apriranno le danze. >>
Un senso di oppressione si impossessa di me.
<< Riuscirò a contattare qualcuno e a farmi liberare! Vedrai! >>
Una risata divertita e percepisco la disperazione strisciare viscida per la bocca dell’anima. Tossisco appena per scacciarla via.
<< Oh, non ho dubbi su questo... ma ci riuscirai entro un mese? >>
Sospiro piroettando su di me in un giro completo con le braccia in aria e sedendomi al bordo del letto dove le rose, con cui i miei occhi si sono aperti, sono rimaste intatte. Devo riuscirci a qualsiasi costo.
Chiudo gli occhi concentrandomi sull’Accademia per inviare un messaggio mentale.

Per favore...uccidetemi. Sono Sakura, la vera Sakura. Siete caduti tutti vittima di un tranello...tra un mese si scatenerà l’inferno...per favore!

Perdo il conto di quante volte sento e ripeto quelle parole. Mi fermo.
<< Ah! Ah! Ah! Ah! Sakura, non puoi farcela! >>
<< STA ZITTO! >>
Mi concentro su Cristian, solo lui, recependo lo stato di dubbio in cui si trova. Mi aggancio ai suoi pensieri piangendo in silenzio: lui era convinto che fossi io.
<< Complimenti >>
Ansimo appena contro la resistenza di Devil.
<< Stai fermo! >>
<< Mi spiace non posso. >>
Senza slacciarmi da lui, trascino il sogno di Cristian in questa stanza.
Si alza dal letto stranito e vedendomi sussulta.
<< Chi sei? >>
Piango in modo più udibile facendolo alzare e avvicinare. Con un balzo mi siedo alla finestra che ho aperto, lasciando che i capelli venissero sospinti in avanti verso lui come le mie lacrime, mentre si librano nell’aria alcuni petali creando una danza armonica di colori a dividerci. Lo guardo sentendo che di li a poco si sarebbe chiuso quel flebile contatto.
<< Un mese...Cristian un mese. >>
<< Per cosa? >>
Sorrido e poi tutto scompare, lui scompare. La finestra su cui ero appoggiata si chiude di colpo lasciando al suolo i petali che mi metto a raccogliere senza fretta: sicuramente mi avrebbe cercata e, finalmente, sarei stata libera di tornare.
<< Ci riuscirò. >>

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capitolo 2: Cremisi ***


Capitolo 2: Cremisi

 


Sono solo. Intorno a me solo il buio.
Strano, fino a qualche minuto fa, stavo tenendo la mano di Sakura. Che stessi dormendo?
Sento qualcosa premere contro la mano destra in modo dolce. L’oscurità si dirama lentamente lasciando che il dolce volto di Sakura venisse messo a fuoco.
<< Cristian...>>
E’ lì, davanti a me, con i suoi soliti occhi cioccolato, ma qualcosa non va, qualcosa la tradisce e comincio a dubitare che sia davvero lei.
<< Sakura, che ti succede? >>
Gli occhi le si schiariscono divenendo quasi verdi e i capelli rossi: non è Sakura.
<< Chi sei? >>
<< Io? Colei che otterrà il tuo sangue! >>
Le si accendono gli occhi di cremisi e il pavimento sotto di me crolla in modo lento. Posso contare ogni singola scheggia delle mattonelle nere e lucide che rispecchiano mostrandomi il vuoto. Chiudo automaticamente gli occhi.
Un sospiro. Allora non sono morto. Riapro gli occhi sentendo sotto la schiena la morbidezza di un materasso e delle coperte. Mi tiro a sedere sentendo l’ennesimo sospiro. Sussulto alla vista di una ragazza dai capelli neri e le guance rigate da lacrime che le rendono il viso tormentato e dolorante. Cerco di avvicinarmi piano, ma con un aggraziato balzo è seduta ad una delle due finestre che si erano spalancate, lasciando che alcuni petali caduti ballassero soavi facendo in modo che il cremisi si mescolasse perfettamente al bianco e al nero. Osservo ancora come quella leggera brezza le scompigliasse i capelli e il vestito bianco verso me, come le piccole e delicate lacrime che le bagnavano il viso ad impreziosire il momento.
Perché mi sento attratto?
<< Chi sei? >>
<< Un mese... Cristian un mese. >>
<< Per cosa? >>
La domanda mi esce spontanea e percepisco quanto tormento e disperazione saturi ogni oggetto.
Un mese per cosa?

Balzo seduto sul letto che condivido con Sakura.

Un incubo...


Non avrei mai trovato soluzione se non questa. Come poteva Sakura trasformarsi in un'altra persona o magari esserlo? Avrei percepito l’inganno. Mi rimetto sdraiato cingendo con un braccio il fianco di Sakura, facendole mormorare qualcosa di incomprensibile. Con una leggera pressione le alzo il capo e passo il braccio destro avvicinandola a me. Sorrido ancora quando, con dolcezza, si appallottola contro il mio petto. Per pochi secondi rivivo alcuni dei suoi ricordi che mi passa involontariamente reprimendo appena le lacrime. Nell’ultimo mese eravamo riusciti a farle spiccicare parola, con pazienza avevamo fatto in modo che camminasse a distanza da me e Yue; non voleva proprio esser toccata da altri... e per mangiare non avevamo idea di come comportarci, non che prima mangiasse molto, ma rischiava seriamente di entrare in anoressia, e solo da cinque giorni a questa parte, s’era decisa a prendere in mano la propria Soul Rose

Basta Cristian...


La stringo a me carezzandole i capelli.
Perché doveva accadere ciò che non avevamo programmato? Tutto ciò che Sora e Hikary non avevano in mente per la loro bambina, loro desideravano tagliarla fuori dall’orrendo mondo in cui erano costretti a vivere. Chiudo gli occhi immerso in quel dolore mal sopito di Sakura.
Questa volta l’oscurità non mi proietta niente facendomi cadere in un sonno di piombo.

<< Dai, è già tardi...>>
Sento come preme delicatamente le proprie labbra sulle mie ed ammaliato li schiudo appena, ma appena cerco di afferrarla fugge via.
<< Dove vai? >>
<< Ad allenarmi. >>
Mi puntello su un gomito per poterla osservare meglio: è vestita con gli abiti per Hunter che le hanno mandato i genitori.
<< Sakura... ho visto cos’hai sognato ...>>
Si blocca con le mani sui lacci del corpetto in pelle che le lascia scoperte le esili braccia scoccandomi un occhiata furente. Cado tra i cuscini scioccato: non mi ha mai guardato in quel modo. Senza dire nulla prende in mano la propria Katana e se ne va sbattendo la porta. Chiudo le mani a pugno facendo sbiancare le nocche, mentre con un colpo di reni sono all’in piedi, senza preoccuparmi di essere a dorso nudo e scalzo, proiettato sugli immensi corridoi osservato da più ragazze mattiniere.

Pessima idea.

<< Sakura! >>
È pochi metri più avanti di me, ma ad un tratto perdo del tutto la voglia di seguirla spaventandomi, supera l’angolo senza voltarsi appena. Cos'è appena accaduto?
<< Cristian! Ohayo...ma, cosa ci fai scalzo e senza maglietta in giro a quest’ora...e Sakura? >>
Tiro un sorriso forzato alla mora.
<< Yuuki Ohayo...Sakura è andata ad allenarsi, tu devi esser tornata adesso dalla ronda. >>
Annuisce guardandomi in volto. Sposto la testa di lato nervoso.
<< Ha ancora avuto una delle sue crisi? >>
Schiocco la lingua in modo secco facendole battere un piedi sul pavimento.
<< No ma ieri sera ha sognato cosa le è successo un mese fa in quella settimana...ho cercato di parlarle e ...si è arrabbiata ancora di più >>
Osservo come il viso corrucciato di Yuuki si contraesse in modo buffo lasciando che gli occhi le si illuminassero appena. Porta una mano al mento carezzandolo assorta. Mi sarei divertito.

<< A cosa pensi? >>
Le sussurro mettendo le mani a coppa davanti la bocca vicino al suo orecchio. Non ricevo risposta e allora ne approfitto: mi nascondo dietro una delle colonne portanti. Ridacchio quando sento pronunciarle il mio nome spaesata e ridacchio quando le faccio prendere uno spavento comparendo alle proprie spalle.
<< Bu! >>
<< Aaaah! >>
Mi chino su me stesso ridendo spensierato.
<< Ma dico, sei fuori o cosa? >>
<< Yuuki sono già fuori dalla mia stanza...e dipende da cosa tu intenda cosa...cosa intendi? >>
E’ confusa ma continua ugualmente.
<< Cosa? >>
<< Cosa, cosa? >>
<< Cosa, cosa, cosa...capito? >>
<< Cosa...ma... >>
Sorrido ancora con la vittoria in tasca: riesco a far innervosire Yuuki con nulla che, infatti, comincia a tamburellare sul pavimento con un piede prima di sbuffare rassegnata.
<< Cristian! Basta, mi arrendo! >>
Comincia a sbuffare ripetutamente prima di girare i tacchi e, sbattendo rumorosamente piedi, sparire dallo stesso corridoio in cui era entrata prima Sakura. Con poche falcate rientro in camera dove mi lavo con tranquillità ed indosso la divisa nera della Day Class senza cravatta e senza giacca.

Rika mi urlerà dietro per un po’.

Esco chiudendo a chiave la camera, coprendomi appena il volto da un raggio di sole che solitario sfidava l’ombra colpendomi in pieno.
<< TU! >>
Mi gratto appena la testa sorridendo alla furia omicida di Rika seguita da uno Zero alquanto circospetto. Sento come l’irritazione mi cominci a corrodere l’animo potente: dubita ancora ed è palese come non si fidi di me, almeno, non più. Chiudo appena i pugni
<< Buongiorno Rika! Buongiorno Zero >>
La nera alza un sopracciglio e incrocia le braccia al petto con fare inquisitorio, l’albino rimane semplicemente in silenzio a studiarmi. Mi fingo rilassato.
<< Si, il corno! Torna in camera e mettiti la divisa come si deve! >
Con il mignolo della mano destra mi gratto appena l’orecchio e chiudo gli occhi con fare annoiato.
<< Cristian...non sono Yuuki, e sai che posso urlarti dietro per l’intera giornata! Forza...ah ma, ehi! >>
Comincio correre verso il giardino inseguito da Rika che non riesce a raggiungermi e annaspa divertita. Peccato che una scarica di potere ci investa in pieno facendoci bloccare di colpo.

<< Hai sentito? >>
Alzo lo sguardo al cielo azzurro macchiato soltanto da piccoli batuffoli bianchi di varie forme e grandezze poi, percependo per la seconda volta una scarica di potere, scatto verso il dormitorio luna seguito da Rika e Zero. Questa volta un’esplosione fa tremare il pavimento facendoci correre ancora più velocemente. Il petto comincia a dolermi per il fiatone mentre trovo Kain correrci incontro. Mette entrambe le mani sulle spalle stringendo la presa, e allora capisco che qualcosa non va, almeno, non con Sakura, tanto che la voce mi esce con un flebile sussurro.
<< Cosa sta accadendo? >>
<< Sakura ...>>

*****

<< Sai cosa mia piccola Sakura? >>
Stringo le mani al petto per non piangere. La vista mi serve per bloccare, in parte, il mio corpo.
<< Cosa? >>
Sussurro impaurita contro l’orrore che mi si sta parando davanti: il mio corpo contro Takuma in una danza mortale.
Non pensavo che cominciassero così presto ad attaccare, non pensavo che avrebbero agito in questo modo.
<< Il biondino ci sa fare con la Katana. >>
<< Fermala...ti prego, fermala! >>
Una lacrima scivola inesorabile quando Takuma viene colpito di striscio al volto. Sgrano gli occhi alla vista delle iridi rosse di Yue che mi osserva sconvolto mentre l’attenzione da Takuma scivola proprio su di lui.
<< NO! >>
<< Mio nipote sarà in grado di attaccarti? >>
La scena va a rallentatore: un balzo, i muscoli delle braccia che si flettono verso l’alto con la lama rivolta al cielo, gli occhi sgranati di Yue azzurri, che riflettono quelli rossi del mio corpo.
<< NO! NO! >>
Un colpo, secco e del sangue
<< Noooooo! >>

*****

Una furia. Una furia in tutto e per tutto che distrugge qualunque cosa passasse al proprio cospetto senza rimpianti o esitazioni.
<< Sa-sakura...t-t-torna in te...>>
Cosa spero di ottenere con questa semplice frase, non lo so nemmeno io ma, pur avendo la lama della Soul Rose conficcata in una spalla, continuo a fissare le iridi che pochi minuti prima mi avevano scoccato un’occhiata furente con dolore e che nemmeno molto tempo addietro mi osservavano con amore mal celato e dolcezza infinita.

Non cedo alla stanchezza rimanendo perfettamente in piedi con le braccia aperte a proteggere il mio migliore amico ancora sconvolto, come Rika e Zero che ha appena puntato la propria Bloody Rose contro lei. Percepisco i vampiri della Night Class fremere sotto il potere che Sakura sta emanando: è spaventoso.
Rika le si getta contro facendo brillare la stella che durante tutto questo tempo avevo visto due o tre volte, e Sakura estrae la lama in modo secco, forse più secco di quando l’aveva calata contro Yue. Cedono le ginocchia e sento come la soffice erba si pieghi sotto il mio peso, le parole di Kain mi rimbombano nell’orecchio come pugnalate mentre osservo Rika lottare come una furia disarmandola della propria Katana. Yue mi richiama pressando le proprie mani sulla mia spalla cercando di richiudere la ferita inutilmente, mentre Takuma, improvvisamente serio e silenzioso, studia le mosse di Sakura. Con occhi velati vedo come Rika pianga ad ogni colpo che cerca di infliggerle, lacrime, che vengono coperte dal movimento dei ricci e degli arti occupati in innumerevoli movimenti. Il tutto si ferma quando Sakura cade al suolo.
<< Chi sei? >>
Unica domanda pronunciata da Rika
<< Sakura, chi altre? >>
La sua voce, delicata e melodiosa, intrisa di eccitazione e rabbia per esser finita al suolo. Mi rialzo in piedi sorretto da Yue che osserva in silenzio, ma sento come i suoi nervi tremino e gli occhi tendano a divenire rossi. Con passo pesante, Zero si para davanti a noi e al fianco di Rika con l’arma puntata al petto di Sakura.
<< Tu... non sei Sakura. L’ho visto quella notte, ho visto che qualcosa brillava nei tuoi occhi... ed era qualcosa di pericoloso per te, che andava celato con occhi cremisi... vero? >>
Si alza, fissando me e Yue con rancore, ed increspa le labbra in un ghigno.
<< Voi, due...preparatevi! >>
Velocissima balza verso noi due, calando un colpo di Katana intercettata da quella di Takuma che sorride appena. Sparisce, velocissima.
<< Non mi aspettavo questi risvolti nella storia...>>
Mormora il vampiro biondo, ma i miei occhi cedono al buio.





 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Capitolo 3: Dolore Immortale ***


Capitolo 3:
Dolore Immortale.

 


Non credo a ciò che i miei occhi mi avevano mostrato...non ci crederò mai. Sakura attaccare la Night Class, me e Cristian, ferendolo gravemente, senza mostrare un briciolo di amor proprio, eppure sono convinto: non l’avrebbe mai fatto.
<< Sa...>>
Un sussurro pronunciato dalle labbra pallide del mio migliore amico dormiente da quasi un giorno.
<<...ku...>>
Poggio una mano sulla testa per infondergli un po’ di buio evitando che sognasse la stessa scena...

Ne siamo rimasti sconvolti...


In un sussurro flebile lo pronuncia, quel nome, sospirandolo sollevato.

Che fosse caduto nell’oscura pace di un sogno occultato dalla flebile e scarsa concezione della ragione?


Mi alzo senza fare rumore dalla poltrona rossa vicino al letto e, con un gesto della mano apro la finestra gettandomi nel vuoto sotto il severo sguardo del sole: non avrebbe mai protetto creature come me, anzi, avrebbe smascherato la mia natura senza problemi, causandomi non poche escoriazioni alla pelle, rinfrescate dal vento.

In fondo sta arrivando l’estate.


Faccio in tempo a poggiare i piedi sulla soffice erba, che la presenza di Aidou diviene consistente e palpabile.
<< Come stai? >>
Faccio spallucce per evitare frasi del tipo “sfogati tranquillamente” oppure “tenere tutto dentro fa male” o un’altra ancora “a me puoi dire tutto ciò che senti”: odio i sentimentalismi quando accadono cose del genere.
<< Bene. >>
Non è assolutamente vero: avrei voluto solo distruggere qualcosa utilizzando a pieno i miei poteri.
<< Yue... penso che quella settimana in cui Sakura è stata via... le abbiano fatto qualcosa di ben più grave delle ripercussioni fisiche. >>
<< Non voglio sentire altro Aidou, ti supplico. >>
Poggio la schiena al muro abbandonandomi a quella superficie fredda con gli occhi rivolti al cielo.

In tutto questo tempo, ha deciso di entrare in gioco adesso.
Perché? A cosa gli serve Sakura?

<< Ok...una cosa ancora: Sakura, non avrebbe mai attaccato noi, tanto meno Cristian e te, sappilo...>>
Sospiro rivolgendo i miei occhi alla schiena di Aidou che se ne stava andando con una mano in vita mentre la compagna sveltola piano in saluto. Si arresta per guardarmi di sottecchi senza voltarsi del tutto.
<< Sappi anche che se dovesse tornare, saremo costretti ad intervenire...per quel che possiamo contro lei... >>
<< Spera che torni invece. >>
Questa volta si gira di scatto furente e con grandi falcate mi afferra per il colletto alzandomi di poco.
<< Yue non dire idiozie! Ci ucciderebbe tutti! >>
<< Hai appena detto che non è lei, no? >>
Molla la presa di botto arrivando alla conclusione del mio pensiero e stringendosi poi nelle spalle.
<< Pensi sia qualcuno a controllarla? >>
Annuisco.
<< Questo spiegherebbe gli occhi rossi che, come ha detto Zero, stanno nascondendo qualcosa. >>
<< Yue...sei un folle a pensare una cosa del genere. >>

<< Non capisci tu amico mio: quando sono rimasto pietrificato sul posto, non era per la paura di venire ucciso, ma per il semplice fatto che Sakura, non avesse in corpo emozioni, vibrazioni, frammenti. Niente. >>
Mi alzo sotto lo sguardo stranito del biondo mente la presenza di Kain si fa più vivida: è preoccupato per la situazione.
<< Kain? Non nasconderti. >>
Silenzioso come suo solito si avvicina cadenzando il passo.
<< In che senso? >>
<< Era vuota, bloccata per intenderci. >>

Non è morta, Sakura, solo rinchiusa in qualche luogo.

Avrei dovuto rivelare loro quella mia teoria, ma in fondo, lasciarli respirare sarebbe stato il minimo per adesso.
<< Aidou, Kain... non preoccupatevi, Takuma invece? >>
<< Sta bene... ogni tanto si lamenta per quel graffietto che sta rimarginando con lentezza umana...>>
<< Cristian? >>
Sospiro voltando lo sguardo verso la finestra del mio migliore amico.
<< Ali spezzate. >>


*****

<< Povera Sakura... Cristian sarà ancora vivo dopo quell’attacco? Eh? >>
Ho attaccato Cristian, il mio Cristian, i ragazzi, Yue...
Sono un mostro.
<< Ooooh! No piccola Sunny non sei un mostro, sai, oggi è il 2 Maggio: manca un mese al tuo compleanno come regalo, appena il momento in cui Fubuki darà il via alle danze sarà arrivato: ti lascerò un momento per tornare nel tuo corpo. Cosa ne pensi? >>
Si materializza la sua figura accanto alla mia accovacciata in un angolo della bianca stanza. Lo guardo di sottecchi inorridita: è alto, capelli corvini poco lunghi, gli occhi azzurri, e un sorriso sornione stampato in volto.
<< Sei un bastardo. >>
<< Ti ringrazio. >>
<< Perché gli hai fatto del male adesso, se il “momento” è lontano? >>
Ride facendomi irritare ancora di più e adesso, vorrei tanto macchiarmi le mani uccidendolo del tutto, solo allora mi sarei potuta riscattare.
<< Makino si è presa una piccola vendetta su Cristian...>>


Mi fiondo contro l’uomo che preso in contropiede indietreggia fino a toccare il bordo del letto. Gli graffio il volto e un mio pugno va a segno sulla bocca dell’anima facendomi ridere ma, con una velocità impressionante, mi ritrovo sopra il letto sovrastata dell’uomo a cui sputo in faccia. Ride di gusto annusandomi il collo lasciando che le proprie mani lascive mi accarezzino il corpo. Mi immobilizzo cercando il momento per tirargli un doloroso calcio in un punto molto sensibile per gli uomini.
<< Sei combattiva, anche troppo...e ti desidero. Desidero te e il tuo corpo, ma in questo luogo non posso fare nulla...peccato. >>

Veloce poggia le sue labbra sulle mie ed io schifata le mordo facendolo allontanare imprecante e sanguinante.

<< Ti odio. Mi fai schifo! >>
Sorrido malevola mentre lui riduce gli occhi a due fessure gelate, poi sparisce lasciandomi interdetta alla vista del suo volto tramite gli occhi del mio corpo.


<< Sakura, benvenuta nella mia residenza. >>

Enormi tende rosse con ornature dorate e nere, per richiamare l’attenzione in altri, a coprire le porte-finestre;
I comodini hanno tutti una lampada e un quadro sopra di essi.
Mi sorprendo quando noto un quadro raffigurante Yue in braccio ad una donna, mentre la copia esatta di Devil li tiene per le spalle in un senso d’affetto.

<< Quello è mio fratello gemello e mia cognata, nonché genitori di Yue: Ciel Satoshi e Mary Satoshi. Se ti chiedi dove essi siano, posso tranquillamente dirti di averli uccisi di persona. >>

Sospiro mentre una lacrima solitaria mi riga il volto: quanto dolore prova Yue?
Si ferma di colpo, e indica un altro quadro che mi fa irrigidire di colpo: la me stessa di adesso con due ragazzi. La donna è seduta con un bellissimo vestito blu con pizzi e merletti argentati e neri, che le mettevano in risalto gli occhi azzurri e i capelli lisci e neri, mentre in piedi alla sua destra e alla sua sinistra due giovani identici a loro. Quello a sinistra ha capelli bronzei tenuti con una coda sulla spalla, occhi azzurri con un paio di occhiali dalla fine montatura con il copro fasciato in un bellissimo vestito nero, mentre quello a sinistra corti capelli castani con occhi verdi e penetranti, con il corpo anch’esso fasciato in un vestito elegante quanto il primo, solo di colore verde scuro.
<< Cristian...me ...Yue...>>
Alla sinistra la copia di Cristian e alla destra la copia di Yue: cambiano solo in dettagli, ma la fisionomia è questa.

<< Yui Moricase, Haruhy Satoshi e per finire Iku Tsucase i primi soggetti su cui si cominciarono ad effettuare esperimenti: erano potentissimi, nulla a che vedere con i Level A...>>

Osservo rapita i tre individui stupefatta.
So che sta comunque controllandomi, e parlo senza preoccuparmi se l’assenza di volontà nel mio corpo mi fermi.
<< Che mi importa? >>

<< Oh, non fare la dura, ho bisogno del tuo sangue e del tuo corpo per completare il mio piano: la tua volontà deve essere nulla e tu consenziente. >>

<< Non lo farò mai. >>
Sono sicura di me, tanto, le mie ali erano state già spezzate quando la lama della mia arma, aveva reciso causando dolore al mio amato.

*****

<< Kaien... >>
<< Ho detto no. >>
Sospirando poggio la schiena allo schienale della poltroncina della direzione affiancato da Kaname.
<< Preside Cross, non può rifiutare. >>
<< Kaname, non voglio discutere oltre e adesso per favore vorrei rimanere solo a pensare. >>
Senza indugi mi alzo dalla poltroncina seguendo il Sanguepuro e sbattendo la porta così forte da far tremare le vetrate. Salutando il moro con un cenno della mano, mi dirigo fuori dall’istituto per dare il cambio a Rika e Yuuki. L’aria estiva si sta facendo sentire piano mentre la natura esplode di colori e odori anche di notte. Una mano si poggia sulla mia spalla facendomi sussultare.
<< Bel paesaggio vero? >>
<< Rika...>>
<< Chi altri baka!? >>
Sorrido appena verso la nera.
<< Come sta Cristian? >>
<< Dorme, e tu? >>
Prima di parlare si appoggia ad un albero contemplando i colori che il sole stava lasciandosi alle spalle scappando dall’oscurità.
<< In bilico... Yue non so che credere: non era Sakura, ma era il suo corpo, oppure...? >>
Copre il volto con entrambe le mani e curvando appena la schiena. L’abbraccio facendole poggiare la fronte sul mio petto.


<< Yue... baka ...>>
Scansandosi appena e asciugandosi le lacrime mi sorride carezzandomi una guancia.
<< Stai piangendo e nemmeno te ne rendi conto. >>
Chiudo gli occhi dandomi dello stupido a quella reazione.
<< Non preoccuparti io starò ...>>
Mi tappa la bocca con la mano mentre con l’altra tiene la mia mano.
<< Shh! Hai bisogno di sfogarti! >>
Alzo un sopracciglio mentre lei sorride con fare cospiratorio, ma senza ribattere seguo la nera che, quasi salterellando, mi trascina in una strana stanza: un palco sta alla fine con due microfoni sopra, un impianto di riproduzione per gli stessi e un pianoforte a coda della Yamaha nero, mentre in basso le sedie sono perfettamente allineate. Sale velocemente il palco incitandomi a salire.
<< Rika? >>
<< Su, su...forza! >>
Non mi muovo dal mio posto mentre lei sbuffa.
<< ... >>
<< Aula di musica...>>
<< Ho notato, ma cosa vorresti fare qui? >>
Senza aspettarmi oltre inserisce un cd all’interno di un piccolo stereo e, dopo aver chiuso lo sportellino, preme Play lasciando che una base musicale cominci a risuonare: My Immortal.
Mi avvicino al palco salendo sopra di esso silenzioso, ed evitando il testo, punto al pianoforte.
<< Stacca la base per favore...>>
Lei lo fa, stranamente, aspetta e stacca la base lasciandomi campo libero.

Da quanto non tocco un pianoforte?


Anni, e molti. Sospiro cominciando a far scorrere le dita con quella canzone grato agli insegnamenti di mia madre: amava la musica.

I'm so tired of being here
Suppressed by all my childish fears
And if you have to leave
I wish that you would just leave
'Cause your presence still lingers here
And it won't leave me alone
These wounds won't seem to heal
This pain is just too real
There's just too much that
time cannot erase.



Quasi non sento più la voce di Rika mentre il ritornello mi fa lentamente scendere silenziose lacrime che creano degli aloni trasparenti sui tasti.

When you cried I'd wipe away
all of your tears
When you'd scream I'd fight away
all of your fears
I held your hand through
all of these years
But you still have
All of me.


{ http://www.youtube.com/watch?v=6A80-k8qicQ&feature=related }

E’ bravissima, non ci sono dubbi, ma un bisogno, forse più intenso del piangere, prende a formicolarmi le dita delle mani facendomi cambiare del tutto la melodia: “Al Chiaro di Luna” di Beethoven.
<< Ehi...>>
<< Perdono, non ho resistito...>>
Nega con la testa poggiando i gomiti sul pianoforte da un lato assorta.
<< Non sapevo che sapessi suonare. >>
<< Mia madre era musicista. >>
Do il via alle note alte continuando con gli arpeggi bassi lasciando che tutto il mio stato d’animo uscisse allo scoperto scagliandomi cntro la mia stessa malinconia e i ricordi a me più dolorosi: i miei genitori divenire polvere davanti i miei occhi, i duri allenamenti, gli omicidi, quando mi era arrivata voce della morte di Sakura, il dolore...


E poi, l’avevo trovata con l’amara consolazione di rappresentare unicamente la spalla su cui piangere, e la persona a sulla cui confidare, nulla di più che il suo migliore amico. Non che mi dispiacesse, ma sapere che Cristian avesse continuato a starle accanto, consapevole che stesse bene...era stato un duro colpo da buttare giù... e quando avevo scoperto che Cristian avesse affidato Sakura alla Cross Academy per abbandonare i Saempitaernum, quindi un giorno e mezzo per andare alcune ore per sbrigare la “burocrazia” e un altro giorno per tornare, volevo soltanto farlo impazzire dalla preoccupazione. Pensavo fosse lecito farle ricordare del sottoscritto con la forza: stavo impazzendo.
In quella notte dove l’avevo trovata fradicia , infreddolita e senza sensi, la stessa notte in cui aveva desiderato togliersi la vita e la stessa sera in cui le avevo sottratto un candido bacio: non l’avrei mai uccisa a costo di uccidermi, e rammento di esser quasi stato ucciso dalla Bloody Rose di Zero, quando mio zio aveva preso possesso di me...


L’avevo strappata alla morte con l’ausilio dei miei poteri e dopo, avevo tradito la setta conscio di trovare solo la morte, alla fine. La settimana in cui si era sacrificata per noi, la peggiore in assoluto, e adesso questo.
<< Yue...>>
<< Mh? >>
<< No, nulla...>>
Sorrido ricordando la prima cosa che avevo esplicitamente detto a Rika.
<< Wow....sei ...carina. >>
Arrossisce.
<< Wow...sei...il solito baka! >>
Annuisco suonando le ultime note ma le porte si spalancano mostrando una Yuuki ansimante.
<< Yue, Cristian sta delirando! >>

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Capitolo 4: Ali spezzate ***


 Capitolo 4: Ali spezzate

 
 

- Le ho recise,
per proteggerti dal peccato a cui sei destinata,
caricandomi del tuo stesso destino -

 

 

Fuoco. Intorno a me solo il fuoco ed un volto: il suo.
Il fuoco sta divorando un edificio, stranamente, mi è familiare, anche troppo.
<< Perché sei divenuta fuoco? >>
Non avevamo mai trovato utile divenire gli elementi stessi. Il fumo intorno a me crea una cappa soffocante, e l’oscurità della notte, non mi fa distinguere gli oggetti intorno a me.
<< Cristian. >>
La stessa ragazza con i capelli neri e gli occhi lapislazzuli, si materializza al centro dell’incendio, e proprio nello stesso momento, le lingue di fuoco cercano di afferrarla, ma lei cammina sicura senza essere sfiorata.
<< Perdonami...puoi? >>
Si ferma a pochi centimetri da me mentre alcune gocce le solcano il viso ed un abbozzo di sorriso le increspa le labbra rosse. La piccola mano mi tocca la fasciatura che parte dalla spalla tremante. Chissà per quale motivo poi, desidero che non stacchi la mano, e cosa più preoccupante, non scompaia.
<< Perché dovrei perdonarti? Non è colpa tua. >>
Annuisce addolorata.
<< Lo è. Tutto questo è colpa mia. Se non mi fermi, farò l’unica cosa in grado di uccidermi. >>
Per qualche secondo, ho l’impressione che sia Sakura...
<< Sakura....?>>
Le lingue di fuoco si spengono in una volta, e quello che prima era fuoco, torna ad essere la ragazza che avevo disperatamente cercato di far tornare alla ragione poco prima. Davanti ai miei occhi due ragazze: una dai capelli di un caldo castano e due occhi cioccolato su cui perdersi, l’altra, con i capelli neri come la notte e due occhi azzurri intensificati dalle lacrime.
<< Che...? >>
Adesso che ci faccio caso, sono identiche.
La mora ferma la nera per un braccio intimandomi di andare perché pericolosa, mentre l’interessata è immobile e mi osserva. Non capisco più è chi o chi è cosa.
<< Ti amo >>
Dice la mora incolore.
<< Se puoi, dì a Yue, Takuma e Rika di perdonarmi...>>
Dice la nera affranta.
A chi devo credere?

 
Apro gli occhi di scatto notando subito le guance bagnate.
<< Stai bene? >>
Prima di mettere davvero a fuoco le persone davanti a me sbatto più volte gli occhi inorridito: i loro volti erano sfigurati. Per assicurarmi della falsità della cosa cautamente mi avvicino a quella che dovrebbe essere Rima toccandole appena una guancia, a mia vista, senza pelle e grondante di sangue.
<< Tutto bene? >>
<< Rima, tu stai bene? >>
<< Shiki, sta delirando. >>
Dei sussurri, poi la vedo e alcune lacrime veloci mi bagnano il viso mente porto le mani davanti gli occhi: no, qualcosa non va’. Sento due piccole braccia circondarmi amorevoli e le stesse accarezzarmi la base del collo.
<< Tranquillo, è tutto passato...tranquillo...adesso ci siamo noi... >>
Di getto ricambio l’abbraccio di Yuuki abbandonando la testa sopra la sua spalla premendola a me.

Che mi sta succedendo?
 

<< Ci farai diventare i capelli bianchi dallo spavento...>>
Sollevo il capo senza staccarmi da Yuuki verso Takuma.
<< La tua guancia. >>
Ammicca sfiorando quel piccola ferita con la punta delle dita.
<< Piano piano... Cristian, Yue se ne è andato sconvolto mormorando cose senza senso e con occhi sbarrati... >>
Lascio andare Yuuki mentre mi rendo conto che il mio migliore amico avesse penetrato i miei sogni vedendo le mie stesse scene.

Ho deciso.

Sconfitto mi lascio cadere pesantemente sulle lenzuola.
<< Zero... non è che potresti accompagnarmi all’Associazione Hunters? >>
Chiudo gli occhi mentre Rika mi chiede il motivo e gli altri: Kain, Aidou, Shiki, Ruka, Rima e Takuma escono in silenzio lasciandomi con i due sanguepuro.
<< Cosa otterresti da una cosa del genere? >>
<< Informazioni. >>
<< Ma non siate stupidi! All’Associazione sono tutti contro te Cris: come pensi di entrarvi? >>
Sospiro consapevole di dover utilizzare il controllo mentale per riuscirci.
<< Le missioni sono pericolose... >>
<< Non per me >>
Lo guardo sicuro mentre Rika trattiene a stento la rabbia: dopo cinque secondi esplode.
<< Eh no! Miei cari, quanto è vero che mi chiamo Rika, voi in missione non ci andate, a meno che qualcun altro non venga con voi...Yue stanne certo che non farà i salti mortali per questa tua decisione! >>
Le sorrido mentre Zero gli poggia una mano sul capo carezzandolo in silenzio.
<< Non voglio che vi facciate male. >>
Mi alzo con la testa dolorante portandomi al fianco di Rika e cingendole con un braccio le esili spalle, mentre lei borbotta infastidita, ma ci accompagna.

 

*****
 

 
<< Ok, che una raccomandazione del grande Kaien Cross, faccia miracoli ma... perché voi siete qui? >>
Facendo alcune telefonate, era riuscito a farmi risultare momentaneamente sospeso, quindi riammesso, e con nostra sorpresa un incarico era arrivato dopo poche ore.
<< Consiglio. >>
Sospiro guardando storto Takuma e Shiki.
<< Per non dire Rika e Yuuki...>>
Scoppiamo a ridere ognuno nei nostri modi: Shiki solleva appena l’angolo delle labbra, Zero rilassa i muscoli della faccia, mentre Takuma ed io, stiamo cercando di non cadere a terra e camminare in linea dritta.
<< Beccati. >>
<< Ma come caspiterina fanno? >>
Parlo in modo solenne senza spostare lo guardo dalla strada.
<< Aidou... quando ci si mette pure lui per accontentare Rika... è la fine. >>
Mi avrebbe spiegato più in là, adesso, i Level End che ci stanno pian piano accerchiando, avrebbero trovato la loro fine.
<< Ragazzi, potreste farvi da parte? >>
<< Sei senza arma. >>
Fa notare l’albino, ma Shiki si è già andato ad appoggiare contro un muretto annoiato, mentre Takuma si porta sopra un tetto sedendosi con i piedi a penzoloni.
<< Non ne ho bisogno... >>


Dopo alcuni minuti, in cui la presenza di 10 Level End si fanno sentire pressanti, si sposta di lato rimanendomi vicino.
<< Interverrò solo quando necessario. >>
Annuisco mentre aspetto che l’adrenalina mi circondasse poi, in contemporanea ad un attacco frontale di uno, muovo la mano in modo tale da creare un arco di fuoco, mentre con l’altra stendo una freccia, sempre di fuoco, e la scocco in pieno petto al vampiro che si disintegra in pochi secondi. Mi fiondo sugli altri in uno scontro corpo a corpo dove, in molti, trovano la fine tagliuzzati dai miei colpi potenziati dal vento o dalla terra, altri polverizzati dal fuoco mentre due esplodendo per l’eccesso d’acqua nei loro corpi.
Era impressionante la calma con cui prevedessi ogni loro mossa e con la quale attaccassi senza essere sfiorato, sinceramente, non pensavo di essere ancora così in forma; no, non immaginavo minimamente. Lo scambio tra un potere all’altro poi, mi sta mandando in estasi: non ricordavo che i poteri giocassero tra di loro all’interno di me e uscissero spinti dal mio desiderio distruggendo ogni limite o barriera e giocando con la natura circostante. I sensi mi si acutizzano avvertendo l’ultimo con la cui scambio qualche occhiata di fuoco: sa di stare per morire.


Si muove lui per primo, ad una velocità superiore rispetto ai suoi compagni polverizzati, parandosi innanzi a me e colpendomi allo zigomo che sento sanguinare facendo accendere i suoi sensi. Con un calcio lo getto a terra mentre si contorce con le mani alla gola.
<< U-uccidimi...>>
Rantola un paio di volte la stessa parola e proprio quando stavo per accontentarlo, deformando il proprio viso in modo indescrivibile si rialza puntandomi un dito contro.
<< L’hai vista non è così? >>
Rimaniamo imbambolati non capendo, tanto che Takuma scende giù avvicinandosi, come gli altri. Zero gli punta la Bloody Rose contro.
<< Anche voi l’avete vista! AH!AH!AH!AH! Tanto morirà ugualmente!!!! AH!AH!AH!AH!AH! >>
Grondante di pura rabbia lascio uscire fuori la mia Oscurità e l’afferro per il collo premendogli il volto contro un muro. La pelle dell’essere sfrigola appena.
<< Parla! Cosa sai? >>
Ride il bastardo. Ride ripetendo “Giugno”.
<< Cris-...>>
<< Non osate fermarmi! >>
Riporto tutto il mio potere sul rifiuto tra le mie mani lasciandogli dei solchi profondi.
<< PARLA! >>
Ride ma con l’oscurità al massimo, diviene polvere tra le mie mani. Cado sulle ginocchia.
<< Ehi. >>
<< Tutto bene?...>>
Annuisco alzandomi con l’aiuto di Takuma.

Chi avrei visto?
 


Impossibile che si riferisse alla ragazza dai capelli neri? Perché mai dovrebbe morire?
 Nemmeno so chi sia ma...

È dannatamente uguale a lei.

<< Ragazzi, dovrei andare in un posto. >>
<< Veniamo con te. >>
Annuisco in silenzio facendo loro strada.
Usciamo appena dal paese quando la noto vado verso una casa a due piani, piccola rispetto ad altre, con un giardino grande e curato. Sorrido appena mentre apro il cancello e busso alla pesante porta di ottone.
<< Emh...Cristian? >>
Mi giro vedendo i miei compagni immobili dietro il cancello.
<< Andiamo...? >>
<< Tsk, siamo bloccati. >>
La porta si apre di scatto mentre due mani mi tirano all’interno facendomi capitolare al suolo e, ovviamente, l’uscio si chiude di scatto.
<< Tsucase Cristian! Sapevo che tu fossi uno stupido, ma non fino a questo punto! >>
Sorrido alzandomi di scatto e abbracciando l’uomo che con un mirino punta alla testa di Shiki.
<< Sora-san, sono con me...potresti evitare di puntargli contro la tua arma e, magari, farli entrare, sai, sono “innocui” ...>>
<< Ah...mi fido. >>

 

*****

 
Il liquido ambra e caldo emana un aroma di erbe davvero invitante che però, non invita a calmare l’aria tesa che si è formata nell’aria.
<< Cris... la mia bambina? >>
Scuoto il capo osservando come le iridi nere, solitamente accese di vita, diventino cupe dando l’aria più anziana ad un giovane uomo di 38 anni appena.
<< Hikary-san? >>
<< Senti, smettila di usare gli onorifici, per te siamo papà e mamma, giusto cara? >>
Dal nulla appare al fianco del bruno l’esile donna da lungi e dorati capelli mossi raccolti in una coda alta, che intreccia prontamente la mano a quella del marito.
<< Tesoro certo...ah, e voi altri? Amore quando ti ci metti sei proprio una bestia, non hai offerto loro neanche una tazza di tè! >>
<< Ma...>>
<< Ma sei un testone... ragazzi volete qualcosa? >>
Scuotono all’unisono il capo facendo increspare le labbra sottili della donna in un sorriso sghembo.
<< Visto? >>
Annuisco mentre  Hikary mi bacia una guancia.
<< Adesso ho capito...>>
<< ...da chi ha ...>>
<< ...preso Sakura! >>
Ridono entrambi divertiti dalla sincronia di pensiero dei tre. Si in effetti Sakura ha entrambi i caratteri dei genitori.
<< Sei venuto qui per riprenderle? >>
<< Si...>>
<< Immaginavo. >>
Il braccio sinistro compie un movimento verso il basso, per poi rialzarsi con una valigetta in cuoio nero che apre mostrandomi il contenuto.
<< Non le ho toccate da come tu me le hai consegnate...>>
Due pistole gemelle di piccola taglia scintillano: le Thunders Twins. Le prendo in mano mostrandole agli altri in silenzio, questa coppia di pistole, mi avevano accompagnato dopo la rottura della mia katana in una missione, e da allora non me ne ero mai sparato.
<< Vi prego, riportateci la nostra bambina. >>

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Capitolo 5: Spedizione verso l'Ignoto. ***


 Capitolo 5: Spedizione verso l’Ignoto.  
 



 

 - La linea dell’Ignoto, è come una porta chiusa che da sul mondo:
non saprai mai quando essa si aprirà. -
 

Osservo come, da ben 10 minuti, all’interno della presidenza stesse infuriando una lotta verbale e, non oso pensare, se fosse stata una lotta fisica ai danni a cui il  direttore non sarebbe sicuramente sopravvissuto.
<< Direttore, perché non mi hai fatto andare con loro? >>
<< Suvvia chiamami papà! >>
<< Rispondi! Waaa ehi, no...con gli abbracci...Yue sganciamelo di dosso! ...>>
Il diret...no quello che sembra uno sviato mentale, sta abbracciando Rika mormorando “papà” e facendo le fusa come un gatto.
<< Mi spiace, veditela da sola...>>

 

...non mi priverò di questo spettacolo!

<< Tu brutto...>>
<< Papàààààà...chiamami papààààà! >>
<< P...a...p...à...>>
Sussurra ma, sempre appiccicato, il Direttore fa finta di non averla sentita: quell’uomo sa essere petulante.
<< PAPA’! Contento adesso?! >>
Adesso piange di gioia emanando brillantini ma qualcosa, dopo cinque secondi, cambia: abbraccia la ragazza nascondendo la testa fra i neri ricci sospirando pesantemente.
<< Non voglio che ti possa accadere qualcosa di spiacevole, io prima ho telefonato a Yagari è grazie a lui se siamo riusciti a “giocare” con le carte in cui si parlava di Cristian prima che arrivassero...e poi...>>
Posso percepire in modo distinto il senso di allerta per di un padre verso i figli: non avrebbe lasciato che Rika e Yuuki si facessero del male...in quanto a Zero, avrebbe preferito che non fosse così tirato in mezzo.
<< Yue per favore, potresti uscirmi dalla testa? È fastidioso sentire un ronzio alle orecchie... >>
<< Emh, si...mi scusi. >>
Staccandosi dalla figlioccia, in contemporanea ad uno sguardo furente di Rika nei miei riguardi, l’uomo mi si avvicina scompigliandomi i capelli.
<< Tornando a te mio caro... cosa pensi che significhi tutto quello che mi hai raccontato? >>
Bussano alla porta ed in contemporanea all’assenso per entrare, la nera mi rivolge un’ altro sguardo, questa volta interrogativo, che si spegne alla vista dell’intera Night Class e Yuuki.
<< Ragazzi, immagino il motivo della vostra visita, prego accomodatevi come meglio volete... ma Takuma e Shiki? >>
Gli occhi della nera incrociano quelli di Aidou e Yuuki che gli sorridono sornioni: avevano combinato qualcosa.
<< Sono dovuti uscire per me...>>
<< Kaname-kun sicuro?.. bene, Yue a te la parola...>>
Mi alzo dalla sedia per osservare bene i volti di ogni vampiro: sarebbero rimasti sconvolti? E chi lo sa...
<< Cristian ha sognato un edificio in fiamme senza poterlo distinguere, cosa che io ho fatto...>>
Corruccio appena la fronte, ma continuo cercando di ricordare.
<< Prima era la casa di Sakura... poi la Cross Academy ridotta ad un cumulo di macerie...non credo che Cristian ci vi abbia fatto caso era preso da due...ragazze. >>
<< Secondo te, ha incendiato mezza stanza solo per questo? >>
<< Secondo me, nemmeno se ne sarà accorto...>>
Ruka e Kain. Annuisco ad entrambi.
<< E non si è nemmeno accorto di aver distrutto il comodino accanto al proprio letto?... >>

 
Annuisco anche a Yuuki prendendo la parola.
<< Stava parlando con Sakura e con...Haruhy Satoshi... >>
Questa volta il Sanguepuro si fa più vicino interessato.
<< Stai parlando di quella Haruhy...>>
<< Non lo so sinceramente... ma “Haruhy” ha esplicitamente chiesto a Takuma, Rika e me di perdonarla...mentre  Sakura...ha detto un piatto e incolore “Ti amo” a Cristian...>>
Senza che nessuno osi più parlare mi avvicino ad Aidou picchiettando sopra la spalla del biondo.
<< Posso contare su te e Rika per andare in ricognizione? >>
Annuiscono mentre il preside mi osserva esterrefatto ma, sospirando, acconsente.
<< Fate attenzione...>>

 

*****
 

 
<< Non sei curiosa di sapere cos’ho intenzione di fare? >>
<< No. >>
Sembra quasi deluso dal mio tono piatto e insofferente con cui avevo risposto, ma poi torna a sorridere concitato, segno evidente di un piano per ricattarmi. L’ennesimo a cui non avevo ceduto consapevole delle abilità di tutti.
<< Sakura... >>
<< Mh? >>
<< Ucciderai mio nipote e ti imbratterai del suo sangue...>>
Alzo un sopracciglio sdraiandomi in modo sensuale sopra il letto mandandolo in tilt.
<< In che modo faresti...illuminami. >>
<< ... >>
Sorrido quando non fiata più ammaliato: che strano, questa cosa non può che giocare a mio favore.
<< Devil? >>
Sussulta appena lo chiamo per nome.
<< Se pensi di ammaliarmi o addirittura sedurmi... sappi che mi sto solo prendendo gioco di te! Guardati adesso, sembri...delusa! >>
Mente fin troppo bene. Ma io ancora di più, e se voglio vincere devo utilizzare la furbizia.
<< Quando capirà dove ci troviamo, stanne certa, verrà a cercare di salvarti: da solo. >>
Azzardo una movenza sensuale notando come si fermi impercettibilmente ma, convinto, mette le braccia conserte.
<< Non farebbe mai una cosa del genere...>>
Dura e fredda la mia voce sottolinea l’intelligenza del mio migliore amico...o quasi...
<< Mia cara se ingannato, verrà da solo e sarai così accecata dall’Oscurità che vedrai me in lui...sarai tu a troncare la vita del mio “adorato figlio”... te lo prometto. >>
Sparisce lasciandomi confusa: sembrava una promessa, non una minaccia... senza contare che non mi avrebbero trovata facilmente con tutte queste barriere...e poi... mi avrebbe davvero lasciata libera di intendere, volere e muovermi solo per uccidere Yue?
Qualcosa non quadra... davvero.


<< DEVIL, COSA MI NASCONDI?...>>
Lo sento ridere, e allora sbatto i pugni contro la porta... che poi non ero mai riuscita ad aprirla...
Che dietro quella porta ci fosse la pace eterna? L’ignoto forse?
<< Devil...sai che Yue e Cristian non si daranno pace fino alla tua fine? >>
<< E sia...ma tu finirai inesorabilmente con me...>>
<< Ma loro vivranno...>>
Annuisco ricordando l’unica foto in cui eravamo ritratti insieme: chissà se la stavano conservando con cura o l’avevano stracciata dopo il “mio” comportamento...
<< Cosa vorresti sentirti dire? >>
<< Non ti riguarda...>>
Avrei voluto che avessero perdonato il mio comportamento, avrei voluto che quella fasciatura sulla  spalla di Cristian non ci fosse mai stata... avrei desiderato, che fossi stata uccisa dalla stessa persona che mi stava facendo appassire all’interno della mia vita facendola passare senza che io potessi realmente toccare e fare miei quegli attimi...
<< Hanno conservato la foto...>>
<< Ti avevo detto di sparire. >>
Quell’unica magra e flebile consolazione mi fa addormentare, con in testa, l’ignoto della porta bianca.

Sono stanca di tutto questo.
 

*****
 

 
<< Siamo arrivati? >>
<< No. >>
Due secondi.
<< Siamo arrivati? >>
<< ...no. >>
Altri due miseri secondi.
<< Siamo arrivati? >>
Non rispondo ne a questa volta ne alle altre quattro in cui Rika mi guarda, aspetta e la ripete...

Perché Aidou non dice nulla e si diverte con lei?
 

<< Siamo arrivati? >>
<< Rika, ti stai divertendo? >>
Silenzio. Il silenzio interrotto soltanto dal rumore dei nostri passi sul fogliame secco e il terriccio asciutto.
<< Siamo arrivati? >>
<< No, non siamo arrivati...>>
Sospiro mantenendo alta la guardia e a cuccia il fastidio. Li sento mormorare in modo cospiratorio, e sento Aidou pronunciare “sgancia i miei soldi”. Mi arresto di colpo e giro in modo lentissimo il corpo verso loro.
<< Cosa...>>
Un piccolo movimento.
<< State...>>
Li vedo con la coda dell’occhio.
<< Facendo? >>
Sgranano gli occhi e scoppiano a ridere in sincrono. Non so il motivo, ma una vena comincia a tamburellare alla base del collo coperto dal pesante giaccone.
<< Aidou ha vinto la scommessa...>>
Annuisco.
<< Ho vinto la scommessa, in quanto tu sia rimasto per un’ora dietro la continua domanda di Rika senza alterarti...>>

Io NON mi sarei ALTERATO?
 

In silenzio rivolgo il palmo della mano sinistra verso loro che ancora ridono e lascio che un piccolo lobo scarlatto cominciasse a danzare a cinque centimetri dal palmo...
<< Andiamo... altrimenti mi divertirò con le vostre ceneri statene pur certi...>>
Aidou torna in riga spaventandosi mentre Rika mi guarda in volto pensierosa, poi con una strana luce negli occhi mi mette la propria Bloody Mary rivolta verso il basso, e alza il cappuccio del giaccone intimando Aidou a guardare...
<< Ne Aidou, secondo te ci sarebbe stata meglio Artemis? >>
<< Naa... così è già impressionante di suo...>>
Spostano entrambi la testa di lato mentre il mio viso si tira in qualcosa che sarebbe dovuto assomigliare ad un sorriso.
<< Fermo! Fermo così! >>
Immobile ed incredulo vedo la nera prendere dalla tasca il proprio telefonino e puntarmelo contro, il Click della macchina fotografica mi fa alterare come non mai.
<< Guarda! Guarda Aidou, è venuto perfetto! Dovrebbe vederti Sakura così! Fai morire dalla paura! Uuuu il Cupo Mietitoreeee...>>
Ridono ancora, ma più sonoramente mentre, rassegnato, faccio sparire il lobo consegnando l’arma alla nera calandomi il cappuccio...

Almeno si diverte con poco.
 

<< Suvvia, Rika andiamo...>>
Sono esterrefatto: al richiamo di Aidou ha docilmente annuito e teneramente si stanno incamminando per il sentiero...
Comincio a borbottare nascondendo parte del viso con la sciarpa superandoli per vedere meglio.
<< Fermi...siamo arrivati...>>
La villa si staglia maestosa in tutta la sua grandezza nel cuore del bosco che stava nelle vicinanze di una piccola periferia di Tokyo. Porto l’indice alle labbra indicando loro una delle porte finestre stranamente aperte. Non mi piace il silenzio che aleggia nell’aria: sa di ignoto.
<< Cosa stiamo cercando? >>
<< Un segno della presenza di mio zio...>>
Aidou con un viso molto serio mi si fa ancora più vicino.
<< A cosa serve? >>
Veloce evito che tre frecce ci trapassassero i crani deviandone i corsi su un tronco.

Ci hanno scoperti!
 

<< Dannazione...avvicinatevi a me! >>
Innalzo uno scudo fatto di vento mentre altre frecce continuano a piovere tutte scoccate da uno dei progetti.
<< Che si fa? >>
Abbasso appena gli occhi su Rika che freme all’idea di lottare. Sono fremiti di eccitazione e divertimento, dove la stella prende già colore e gli occhi tendono all’ambra...adesso sono gialli.
Sposto appena il volto verso Aidou che piega appena gli angoli delle labbra per annuire di rimando a me. Avrebbero lottato...
<< Bene...al mio tre... >>
Osserviamo gli alberi per tentare di capire da dove provenissero: erano infinite.
<< Uno...>>
Rika sfrega le mani e poi indica un albero con una figura sopra di essa.
<< Due...>>
Comincio ad allentare la forza sul campo...
<< Tre! >>

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Capitolo 6: Il peso dei rimorsi. ***


Capitolo 6:
Il peso dei rimorsi.




- Il peso dei rimorsi attanaglia la carne come spine
di uno stamo troppo in fiore -

<< Tre! >>
Uno scatto, e lascio che la barriera scompaia esponendoci alla quarta ondata di frecce che abilmente riusciamo a schivare.
Sposto l’attenzione ad uno dei due progetti posizionati in due punti strategici: all’altro Aidou e Rika stavano già dando del filo da torcere. Niente mi avrebbe impedito di uccidere uno dei miei obiettivi in questo momento.
<< Makino! >>
<< Tanto di cappello per essere ancora vivo e bentornato a casa! >>
Un inchino elegante che tradisce la durezza dei suoi lineamenti: viso sfilato, zigomi alti, e due occhi neri come un buco nero e cui sai di non poter scappare se non con la morte. Osservo come un sorriso di superba le increspi le labbra piccole, ma capaci di uccidere, prima di affrontarla in un combattimento corpo a corpo dove, sono sicuro, di poterla battere. Compio una ruota all’indietro quando sento il sibilo di una lama che si incastra vicinissimo al mio viso.
<< Giochi sporco...come al solito! >>
<< Non sono cambiata di una virgola...>>


Senza che si scomponi, la mia sfera di luce viene tranquillamente evitata.
<< Ma una volta non eri tu ad “amarmi follemente?” ...>>
Colta nel vivo con le proprie parole. Un mio pugno le arriva preciso e ben assestato in pieno stomaco, ma lei non accenna minimamente ad arrendersi, posso sentirlo bene: se non mi avrebbe potuto avere, mi avrebbe ucciso, dopo avermi fatto assistere alla morte di Sakura. Sorrido evitando delle raffiche volanti di calci e le afferro la caviglia sbattendola contro uno degli alberi in modo rude.
<< Sei la volpe e io l’uva: sai di non potermi prendere e mi attribuisci aggettivi che non mi appartengono...>>
Schivo a fatica dei movimenti veloci delle braccia lasciandomi cadere di fianco proprio nel momento in cui una sfera scarlatta si era formata dalla mano chiusa: un potere alquanto pericoloso. Inciampo sulla lama che era rimasta piantata al suolo, capitolando con la schiena poggiata ad un albero. Mi si avvicina baciandomi in modo forzato e si stacca sorridendo in modo perfido.
<< Ti piace? >>
<< Sinceramente? No. >>
L’incateno al suolo con delle liane resistenti come cavi di acciaio, vittorioso del suo handicap: sfortunatamente per lei, non ha modo di contrastarmi ne con la forza, ne con i propri poteri.
<< Sei arrivata al capolinea...va all’Inferno! >>
Mi sputa in faccia ma senza darci troppo peso, con la lama raccolta dal suolo miro alla gola, ma un urlo mi fa gelare il sangue facendomi girare di botto...

Rika!

Rika ha le mani del ragazzo al collo mente lei cerca di strappargliele via scalciando con i piedi a penzolone; Aidou giace a terra, probabilmente svenuto. Mi fiondo sull’armadio che la sta trattenendo spingendolo via e rotolando con lui giù una discesa del bosco mentre molti colpi mi stordiscono pian piano...
È forte, dannatamente forte...
<< Non puoi venirne fuori intero! >>
Un altro colpo in pieno viso.
<< Per...chè se nem...me...no...ti conosco? >>
Ribalto la situazione con fatica.
<< Per colpa vostra sono diventato questo!...>>
Potente mi imbraco nei ricordi del ragazzo, Ryuu, sospirando alle atroci torture per arrivare ad una forza distruttiva e al potere dell’Oscurità. Sorrido in modo amaro quando il volere del ragazzo mi chiede di mettere fine alla sua vita. Alzo una mano all’altezza del cuore del giovane inondandolo di luce mentre lui è rilassato...chiude gli occhi dopo poco.
Deciso, dopo aver controllato i segni violacei sul collo di Rika svanire lentamente e Aidou riprendersi, mi concentro su Makino seduta sul tronco dell’albero reciso da cui poco prima erano partite le liane d’acciaio.
Alzo la mano con il palmo leggermente schiuso muovendolo poi verticalmente per creare un arco di vento su cui monto velocemente una freccia: la scocco sfrecciando con la stessa mentre Makino, dopo aver evitato il dardo, si para davanti attaccando per prima... mi si dipinge un sorriso sincero sulle labbra mentre poggio le mie sulle sue: il sapore del sangue mi investe subito. Poggia la fronte sulla mia spalla sospirando sconfitta: il secondo dardo, nascosto sotto il primo, spunta fiero dallo sterno della ragazza.
<< Sei...il solito doppio...giochista...>>


Un rivolo di sangue le scende lento cadendo sulla mia spalla.
<< Sai...- tossisce tenendosi il punto leso – in quella settimana, appena sentiva anche solo le iniziali del vostro nome... la sua voglia di vivere e ribellarsi si annullava...penso che quell’umana ti ami...ti ami tanto, ma troppo stupida da distinguere te da quell’umano... >>
Resto immobile ipnotizzato da quelle parole e contemplo la profondità degli occhi neri in questo caso lucidi ignari di cosa vogliano dire lacrime... non so perché, ma sento qualcosa...anzi, non sento ostilità e, preso da non so cosa, accarezzo delicatamente le guance.
<< ...resta con me e mettiamo fine a tutto questo ok? Non sei stanco di soffrire per lei? Io ti prometto di non deluderti, di non farti soffrire per così tanto tempo... ti prometto quello che Sakura ti ha proibito in tutti questi anni...>>
Non conosco il motivo, ma ricambio la presa sulla delicata mano tesa verso me: in questo momento mi sento...felice.
Felice che qualcuno mi abbia aperto una finestra come se fosse un qualcosa di impossibile...
<< Yue! >>
Volto appena il viso per vedere Rika corrermi contro ma, qualcosa di metallico e freddo scorre velocemente dentro le mie carni...

*****

<< Indovina mia cara! >>
Mi scrolla deciso facendomi svegliare e muovo appena il viso dal cuscino verso quell’uomo: non provo neppure a comunicare
<< Indovina chi c’è fuori casa!... >>
Prendo in mano la rosa nera staccandone i petali uno ad uno concentrandomi sull’energia di...
<< Oddio! Che ci fanno qui? >>
Scatto in piedi sbattendolo contro lo specchio che si frantuma: non doveva toccarli!
<< Finalmente ti sei decisa a parlare! >>
Veloce prendo in mano un frammento puntandoglielo contro la gola. Sento come la rabbia si prenda beffe della mia razionalità, sento come l’angoscia trasudi dal mio respiro accelerato...
Yue. Rika. Aidou.
<< Per chi sei più preoccupata dei tre? >>
Esito nel risponderli, bloccata da me: avrei dovuto dire lui quanto il mio cuore stesse galoppando per non vedere Yue divenire cenere? Avrei dovuto dire lui quanto stessi pregando per Rika e Aidou che rimanessero fuori da questa faccenda?
Mi getta in terra tenendomi i polsi di entrambe le mani con la propria e mi si siede sopra il bacino per evitare che io mi muova. Con un gesto delicato avvicina un frammento di vetro al centro del mio collo con sguardo lascivo.
<< Osserva con i tuoi occhi! >>


Come se avesse appena annunciato l’inizio di uno spettacolo, il buio delle “finestre” si spalanca di colpo.
Rika ha la propria Bloody Mary proprio di fronte a Makino che sta cercando di annullare la resistenza con la propria lama, per affondarla sul corpo di Yue steso al suolo...
Gli occhi mi si riempiono di lacrime ed urlo. Urlo il suo nome con tutto il fiato in mio possesso...
L’arma di Rika vola lontano mentre Makino tende la propria verso lei. Osservo come Aidou, arrivato in soccorso di Rika, immobilizzi Makino inutilmente prima di essere scaraventato via... altre lacrime di disperazione mi bagnano il volto.
<< Ti supplico...>>
Senza pudore le sussurro sperando di esser ascoltata. Con un cenno della mano ferma la ragazza che sorridendo in modo beffardo svanisce così come è arrivata.
Piango facendomi del male con i miei singhiozzi tanto sono forti.
<< Ricorda: la prossima volta, una semplice “supplica” non li salverà e tu, mi piccola Sunny, dovrai “pagarmi”! >>

Riprendo in mano la stessa rosa nera nascondendomi in un angolo della stanza e fissando prepotentemente la porta bianca provando solo un doloroso vuoto da parte a parte, come uno stelo di rosa con le proprie spine che mi trapassa dal centro della schiena allo sterno...

*****


Freddo. Un brivido mi attraversa la spina dorsale facendomi rizzare incosciamente all’in piedi.
<< Cristian? >>
Mi rivolgo verso Takuma stranamente allarmato rigirandomi le Thunders Twins tra le rispettive mani, guardando come il principio dell’alba dipingesse il cielo di colori in modo timido. Un soffio leggero di vento lascia che alcune foglie seguissero il proprio passo desiderose di poter prendere il volo, ma gentilmente ricadono al suolo...un altro brivido mi a tremare appena

C’è qualcosa che mi turba...

 

 

 

 

<< Qualcosa non va’? >>
<< Diciamo...>>
<< Zero? >>
Alzo un sopracciglio verso il biondo che si passa una mano tra i capelli con fare imbarazzato: ha capito.
<< Andiamo dal Direttore? >>
<< Shiki sei dei nostri? >>
Ci voltiamo verso il rosso che si sta dirigendo dalla parte opposta verso di noi, verso il dormitorio Luna.
<< Rima >>
Sussurra, ma basta a tutti, preso da una strana sensazione.
Appena davanti alla grande porta in legno, proprio nel momento in cui stavo per bussare alla stessa, Zero spalanca la porta con gli occhi cremisi pieni di ira, imprecando in modo più o meno alto...

Ma cosa?

Uno sguardo fugace con Takuma e siamo dentro osservando il direttore con delle occhiaie assurde e gli occhi cerchiati di nero che sta massaggiando le tempie in piccoli movimenti circolari.
<< Seguite Zero...Yue, Rika e Aidou mancano già da ben 4 ore...>>
Batto i pugni sulla scrivania por poi catapultami fuori dalla finestra dietro l’albino arrivato alle porte dell’Accademia;

Yue sarebbe in grado di andare proprio in territorio nemico...


<< Zero, Cristian...aspettate! >>
Giro il volto per vedere Yuuki sventolare un mano facendosi notare. Con un leggerissimo fiatone mi si para davanti trasmettendomi il pensiero di voler assolutamente venire con noi.
<< Yuuki non puoi venire con noi: è pericoloso. >>
<< Ma...>>
Sospiro cercando di non spaventarla.
<< Yuuki, per me non sei una bambina....tanto meno voglio tenerti allo scuro della situazione, ma per piacere, non venire e sta con il direttore: è a pezzi.... ok? >>
Abbassa il capo imbarazzata, ma prende la mia mano tra le sue guardandomi con ansia.
<< Per favore state attenti e tornate tutti sani e salvi. >>
Con la mano libera le scompiglio i capelli: non sarebbe accaduto nulla.

*****


Dei singhiozzi. Strano non vedo nulla. Mi rigiro nell’oscurità senza sapere dove sia realmente capitato. Una porta, dal nulla... è bianchissima.
Lentamente mi muovo verso di essa poggiando una mano su quello che mi sembra legno... Che non lo sia ?
Aguzzo l’udito e so per certo che i singhiozzi provengono da lì.
Sollevato apro la porta forzando leggermente, strano pensavo che fosse chiusa a chiave ma quello che vedo mi sconvolge.
<< Y...Yue, co...come...? >>
Due lapislazzuli liquidi a causa delle lacrime sono spalancati verso di me e in alcuni punti nascosti dai lunghi e lisci capelli neri. Le pallide mani sono davanti alle rosse labbra e trema. Trema come una foglia a causa del pianto.
<< Haru...>>
Scatta in avanti nascondendo il viso sul mio petto e le braccia a stringere spasmodicamente la parte del tessuto sulla schiena.
<< S..sono..S...Saku..Sakura...>>
Stringo a mia volta mentre una lacrima mi bagna il volto.
<< Sakura...Sakura...>>
La stringo forte a me: quindi l’impostora era la “vera” Sakura...
Allontano poco il suo viso dalla mia maglietta per controllare meglio, ma tutto quello che ho in mente, svanisce appena l sue labbra toccano le mie un bacio lungo di sofferenza e sollievo da ambedue le parti. Non posso fare a meno di stringerla a me anche dopo il bacio.
<< Cosa ti è successo? Perché somigli ad Haruhy Satoshi? Dove siamo? >>
Questa volta le lacrime scendono silenziose dal suo viso e mi tira verso il letto dove ci sediamo senza fiatare in un primo momento.
<< Quando mi avete trovata nella radura già ero rinchiusa qui, senza modo di contatto con voi a parte per quelle...>>
Alzando la mano indica due finestre grandi che adesso sono oscurate...

<< Ma i miei occhi, non mi permettono nulla, solo osservare la mia vita dall’interno di me...>>
Sgrano gli occhi...
<< Cosa? >>
<< Si, siamo dentro la mia mente...>>
Le si gonfiano di più gli occhi e capisco cosa è costretta a vedere, cosa ha già visto...
<< Tranquilla, io non sono arrabbiato con te, non lo sono mai stato...e tanto meno tu hai bisogno di perdono...>>
<< Vi prego, non fatevi uccidere da me... uccidetemi prima...>>
<< Ma non eri tu quella che vive per uno scopo? Non proverai dei rimorsi?...e poi non potremmo mai ucciderti. Lo sai. >>
I suoi lineamenti si fanno duri. Lascia andare il capo verso l’incavo del mio collo sento sussurrarle qualcosa prima che chiuda gli occhi addormentandosi. Le bacio la fronte prima di sentirmi risucchiare dalla porta spalancata...
Non avrei voluto andare, ma il buio mi riabbraccia in modo benevolo, questa volta che mi lascia il tempo di riflettere su quella frase sussurrata: “I rimorsi sono come le spine.”

*****


<< Rika! Aidou! >>
Si girano di scatto verso di noi e vedo Yue sopra le spalle del biondo svenuto. Zero senza troppi preamboli o parole si getta su Rika baciandola ed abbracciandola sollevato.
<< Stupida. >>
<< Pucci. >>
Quando mi avvicino ad Aidou prendo il mio migliore amico tra le braccia che è in una pozza di sangue scrollandolo appena.
<< Yue... >>
Apre di scatto gli occhi vitrei che mi fissano vuoti.
<< Sakura...>>
Sussulto ma prima che potessi chiedere qualcosa li richiude per il dolore al torace che riprende a sanguinare.
<< Aidou cos’è successo? >>
<< Abbiamo lottato contro due progetti che ci hanno attaccati all’improvviso...>>
Guardo l’alba che questa volta caccia prepotentemente l’oscurità della notte con i propri colori vivi e accesi.

Amore mio ti salveremo...

*****

<< Devil? >
<< Si mia cara? >>
<< Accetto...>>

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Capitolo 7: Come Una Farfalla ***


Capitolo 7: Come Una Farfalla.



- Quando si decide per una strada senza ritorno, è normale sentirsi indifesi e privi di speranza:
proprio come una Farfalla senza le proprie ali. -


Mani, mani dappertutto... posso sentirle sul mio corpo...
Ah, avevo scordato, sono solo due le mani...
<< Come stai adesso che hai di nuovo il tuo corpo? >>
Non rispondo serrando i pugni sopra il tessuto del grande letto su cui sono stesa. Si stacca da me per osservarmi in volto sornione.
<< Come una farfalla a cui hanno strappato le ali. >>

Perdonatemi.

Ancora una volta, quelle mani ritornano sopra di me mentre lacrime di disperazione mi rigano il volto.

Perdonatemi!

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Capitolo 8: Maschera Imperturbabile ***


Approfitto per augurare a tutti un meravilioso Natale e un altrettanto meraviglioso Capo D'anno!

Capitolo 8: Maschera Imperturbabile




- La Maschera è uno strumento a doppio taglio su chi la indossa:
ti permette di nasconderti ma, allo stesso tempo, ti imprigiona all'interno delle tue emozioni -


Il ticchettio dei miei tacchi è l’unico del salone mentre i volti dei presenti mi osservano con desiderio e sete. Sete di me e del mio sangue, ma non ho paura, non ne ho mai avuta del resto c’è solo il tormento all’interno del mio essere per la decisione che avevo preso: avrei dato loro un motivo per distruggermi.
Leggiadra prendo un lembo dell’elegante vestito blu, confezionato con raffinate stoffe, alzandolo appena per salire le scale in marmo bianco e, senza volerlo, mi rifletto sulla superficie di una vetrata: sono perfetta.
Perfetta con i capelli neri e gli occhi azzurri, perfetta come discendente diretta perfetta come la reincarnazione della Profezia: come tale sarei dovuta esser seppellita, un giorno.
Dei mormorii si levano dalle bocche degli Hunter e dei vampiri incappucciati di nero che riempiono il salone quando mi fermo osservandomi le mani inguantate mentre un sorriso si disegna sul volto di Devil che mi aspetta in cima alle scale e mi porge la mano in segno di fiducia.

Piuttosto che prenderla mi mozzo le dita.


Ma non avrebbe senso farlo e allora, come un automa, stringo le dita fredde salendo gli ultimi gradini e guardando l’enorme poltrona affiancata da una gemella, affranta.

Rilassati, lo fai per loro.

Ho deciso di salvarli ma nessuno avrebbe salvato me per volontà mia. Devo cambiare, devo farlo per porre fine a questa pazzia, in fondo, fremo dalla voglia di disintegrare tutto.
<< Sakura...>>
Annuisco senza espressioni in volto verso l’uomo che tiene ancora la mia mano con in volto un espressione di trionfo, ci giriamo lentamente ma, in basso, mi si presenta una ragazza dai capelli mossi di un rosso intenso e degli occhi quasi verdi inginocchiata ad angelo.
<< Fubuki...>>
Saluto senza colore e la stessa si alza mettendosi di lato a Makino che mi rivolge occhiate colme d’ira e d’odio: sarebbe divenuta polvere per mano mia.
<< Saempitaernum! >>
Unica parola per riportare le attenzioni sopra di me.
<< Questa che vi presento al mio fianco è Sakura Moricase ed è la diretta discendente di Haruhy Satoshi... >>
Molti sgranano gli occhi, molti lasciano che le proprie iridi diventino cremisi, mentre io, innalzo una barriera invisibile senza preoccuparmi della presenza di Devil che mi lancia un’occhiata di viva curiosità.

<< Compagni, con lei, potremmo finalmente cambiare la società che ci circonda: potremmo annientare i nostri nemici e rafforzare le nostre forze...>>
Inni di incitamento cominciano a levarsi con l’innalzarsi della voce di Devil. Se fossero qui, in questo momento, dopo due settimane, mi avrebbero sicuramente cominciato ad odiare.
Con un cenno del capo di Devil, mi porto appena avanti mascherando il mio volto di infinita calma.
<< Cambieremo la società vampirica, ma per farlo, dobbiamo fare in modo di eliminare gli ultimi capostipiti, si loro: i Kuran. >>
Molti mi guardano con compassione, molti con razionale ingegno e altri con una curiosità viva.
<< Se in molti ancora non ne avete consapevolezza, ebbene, posso confermare voi la presenza della figlia prediletta di Yuuri Kuran ed Haruka Kuran...>>
Rabbrividisco quando le labbra dell’uomo al mio fianco premono sul collo e annusano a fondo.
<< Continua...>>
Lo mormora acceso di desiderio. Un desiderio che non avrei dovuto contestare in alcun modo.
<< Il suo nome è...>>

*****

<< Yuuki! >>
Sorrido salutando con la mano la ragazza.
<< Cristian...com’è andata la missione? >>
Faccio roteare le due Thunders Twins come un pistolero sorridendo: un’orda di quindici level End sono polveri cullate dal vento.
<< Quanti questa volta? >>
Sposto la testa di lato non capendo a cosa alludesse in fondo a quella richiesta.
<< Quindici...>>
Prima che potesse dire altro Rika mi viene incontro contenta.
<< Cristiaaaan! >>
Gli scompiglio i ricci mentre lei fa labbrino infastidita, saluto Zero senza spostare la mano dalla testa della nera che sbuffa infastidita molte volte.
<< Daiiii smettila!? >>
<< Ok ok...Yue? >>
<< Dormitorio Luna...>>
Senza dire loro altro mi incammino verso il dormitorio.

Yue, mi senti?

Aspetto che mi risponda prima di continuare a camminare.

Ci sono...

Sorrido alla strafottenza di sempre.

Ricordato nulla? Dai, non dirmi di no...
hai combinato qualcosa!

Sbuffa alla mia insistenza.

No, non ricordo nulla...

Tace senza spiegazioni nell’esatto momento in cui supero l’anziano guardiano del dormitorio...

Perché ne hai uccisi quindici?

Con una mano spingo la porta ritrovandomi faccia a faccia con Takuma.
<< Cristian, perché qui? >>
Saluto con altrettanta enfasi, solo che la mia è molto ridotta rispetto quella del vampiro, accettando di buon grado la tazza di tè freddo con cui gentilmente mi era stata offerta.
<< Grazie Takuma! >>
<< Figurati! >>
Al mio fianco noto Rima e Shiki parlare a bassa voce, mentre un fumetto cade al suolo dal divano.

Takuma sempre con i suoi fumetti...


Lo raccolgo notando subito la copertina con un pentagono stilizzato con le incisioni degli elementi, sempre nella copertina sul retro, una ragazza racchiude un lobo evanescente in una mano.
Senza aprire l’oggetto, lo ripongo sul tavolino ascoltando il passo del mio migliore amico riecheggiare sulla scalinata.
<< Allora? >>
<< Yue quanto sei freddo... >>
Si siede in malo modo sul divanetto incitandomi a continuare. Sospiro portandomi le mani dietro la nuca.
<< Bhè, il rapporto parlava solo di due Level End...>>
<< Ma hai fatto fuori quindici vampiri...>>
Sposto di lato la testa osservando Takuma.

Come fa a sapere...?


<< Facile, lo stesso rapporto ci è arrivato a noi, solo dall’altra parte della città! >>
Con nonchalance il biondo afferra il fumetto poggiandolo dall’altra parte della stanza cercando un catalizzatore di attenzione che non fosse l’oggetto in questione.
<< Takuma...cos’è? Sai, ho avuto modo di controllare la copertina prima... Il Canto Della Maga... di che parla? >>
Con fare annoiato indico il fumetto: non mi sarei mai permesso di controllare lui la mente.
<< Questo? È un fumetto, parla di vampiri e magia...>>
È ovvio che ci sia qualcos’altro sotto, ma non commento oltre alzandomi dalla sedia puntando verso le scale.


Mi blocco pochi secondi prima di ritrovarmi la mano di Seireen puntata alla gola: sorrido.
<< Da quanto tempo...>>
<< Kanama-sama non vuole essere disturbato. >>
Gli occhi malva della ragazza sono ridotti a due fessure apatiche, mentre a me basta una parola per assoggettare il suo volere.
<< Spostati. >>
Salgo le scale mettendo le mani in tasca e ignorando le imprecazioni della giovane.

Mi ha provocato!

<< Kaname, sto entrando! >>
È sdraiato, il moro, sul divanetto rivestito in velluto cremisi. Sorrido di risposta ad un suo sospiro rassegnato.
<< Cristian...Seireen non ti ha avvertito? >>
<< E’ stata gentilissima a farmi salire, sai, non la vedevo da un pezzo...che fosse in missione? >>
Lascia andare la mano che prima copriva il volto osservandomi negli occhi: voleva rimanere da solo a riflettere.
<< Bene, Kaname, gli avvistamenti di Level End si stanno facendo molto frequenti, e si estendono a macchia d’olio: il tuo bel Concilio ne sa nulla? >>
<< Cristian sbaglio o sei particolarmente loquace di questi tempi? >>
<< Particolarmente irritabile oserei dire...>>
È vero sono particolarmente irritabile a causa della memoria perduta di Yue: la sua mente bloccata non mi permette di vedere cosa gli fosse accaduto nel sonno...

Non va...


<< Mh...e dimmi Tsucase Cristian...sei irritato dal fatto di non avere avuto più sue notizie o dal semplice fatto che la soluzione è ad un palmo dal tuo naso? Mh? >>
Mi alzo ignorando volutamente il guanto di sfida: non mi sarei abbassato ai suoi livelli.
<< Facciamola finita: cosa sai? >>
Con un fluido movimento torna in posizione eretta dirigendosi con noncuranza verso la propria scrivania.
<< Se tu fossi passato prima da Kaien avresti saputo della riunione di domani sera...>>
<< ok, ok...non pavoneggiarti...>>
Si gira di scatto mentre mi guarda incredulo in viso. Mi si disegna in volto un’espressione sghemba. Lo saluto uscendo dalla finestra cercando di calmarmi però, la frescura dell’altezza, non riesce a farlo del tutto. Volo sopra gli alti alberi guardando con infinita tristezza la luna che pallida mi illumina il volto, poi mi lascio andare in picchiata verso il basso chiudendo gli occhi.


<< CRISTIAN! >>
Li riapro di colpo fermandomi a pochi centimetri dal suolo cercando spasmodicamente il punto da cu la sua voce mi sembrava esser arrivata: nulla.
<< Che strano... >>
Un rumore di passi mi ferma dalla mia ricerca.
<< Ciao. >>
<< Che ci fai tu qui? >>

*****


Ma cosa mi salta in testa?
Andare a spiarlo e urlargli contro in un impeto di gelida paura per la vicinanza del suo viso con il suolo...
Cosa più importante e azione più stupida, quella di voler sapere come stavano, cosa facevano, se fossero arrivati a me e cosa ne pensavano.

Stupida!


Non avrei dovuto nemmeno essere lì: l’indomani avremmo cominciato ad attaccare e io avrei dovuto occuparmi di loro.
Sorrido quando la stessa statua che una volta mi ha indicata come preda, nella piccola piazza, mi indica come colpevole questa volta, però, entro in uno dei piccoli ristori ad orario continuo della via ordinando, nell’angolo più isolato, una coppa di gelato, per giunta, negata.
<< Signorina, a quest’ora della notte...ecco...>>
<< Non fa nulla... mi porti la cosa più fredda che avete in locale...>>
<< Si, certamente. Provvederò subito. >>
Lascio che il mio sguardo vaghi per tutto il locale che in fondo non è poi così male: uno stile soft e casereccio con piccoli tavoli e con grandi scaffali ricolmi della qualunque. Guardo come il cameriere si avvicini con un sorriso tirato per l’accumulo di stanchezza con in mano un vassoio argentato e un lungo bicchiere con del...


<< Caffé freddo...>>
Annuisco indicando la sedia davanti a me con estrema calma mentre lui sembra agitarsi appena.
<< Non si faccia pregare: sono l’unica cliente del locale, di passaggio e lei sembra così dannatamente stanco... >>
In questo modo, avrei potuto dare il via al grande schema a cui il mio destino mirasse firmando la condanna di questo ragazzo.
<< Sai...>>
<< Kurotastu Konoe>>
<< Sai Kurotastu, penso che questo locale diverrà molto rinomato da domani...>>
Ride in modo spensierato illuminando i propri occhi ambra.
<< Scusami la risata...>>
<< Haruhy Sakura Mo...>>
<< Mo...? >>
Come avrei dovuto presentarmi? Il mio cognome o quello di lei? Entrambi?
<< Satoshi. >>
<< Haruhy Sakura, perché proprio domani dopo vent’anni di attività? >>
Prima di rispondere giro delicatamente il cucchiaino all’interno del bicchiere facendo amalgamare la panna al caffé poi bevo con calma. I miei occhi si riducono a due fessure e lascio che il mio potere lo disorienti comandando ogni suo gesto.
<< Semplice, domani si parlerà del tuo cadavere...>>
Ovviamente alcune gocce di sudore scendono lente sulla fronte del ragazzo che, sotto il mio controllo, chiude il locale facendo entrare alcuni Level End chiamati dalla sottoscritta.
<< Hikary-sama...>>


Lo pronunciano insieme inchinandosi con rispetto e, quando faccio loro segno col capo, si avventano sul corpo di Kurotastu che non ha nemmeno il brivido dell’urlo prima della propria morte. In silenzio mi dirigo verso la fontana e, senza muovermi di un millimetro, si sgretola ai miei piedi lasciando che lo zampillio dell’acqua mi bagnasse appena poi fermo anche quello prendendo in mano il viso del putto.
<< Sono colpevole e affronterò la mia pena logorandomi dietro la maschera che sto tenendo sopra il mio viso...>>
Si disintegra divenendo polvere sulle mie dita.
Polvere, non sarebbe rimasto che polvere.

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Capitolo 9: Misteri Svelati ***


Capitolo 9: Misteri svelati.




- Quando metti via la via della menzogna illuminando il cammino con la verità,
quel senso di appartenenza comincia a scalciare prepotente:
scalcia per gettare la maschera di sofferenza richiudendoti dentro le tue stesse emozioni -



L’abbraccio più disgustoso della mia esistenza arriva con il sussurro contro il mio orecchio dell’ultimo individuo che avrei voluto vedere.
<< Sei sempre così calma...>>
<< Devil...>>
Sempre in quella posizione mi afferra saldamente per la mascella alzandomi il collo e lappando con energia un lembo di pelle soddisfatto.
<< Sei sempre così gustosa... >>
Affonda con forza i canini nella mia carne facendomi sussultare appena per il dolore che quella singola operazione scatena in me. Lo sento. Sento il mio sangue confluire via dalle vene per riversarsi in bocca a quell’essere che geme di sollievo.
Come sempre, le gambe cedono costringendomi ad appoggiare la schiena contro il petto di Devil mentre la vista si offusca sempre più.
<< B...bas...basta. >>
Chiudo gli occhi stanca e, proprio quando sento i canini uscire dalla mia carotide, riapro gli occhi tentando di sorreggermi sola facendolo ridere: non riesco nemmeno a reggermi in modo eretto.
<< Vieni qui...>>
Senza potermi ribellare mi prende in braccio posandomi sul grande letto a due piazze della sua camera baciando poi il punto leso e curandolo passando la propria lingua su quelle piccole fessure. Non nego che la gola cominci a bruciare come se fossi pervasa da centinaia di rovi roventi e gli occhi a pungere ma sposto il capo di lato: avrei fermato la mia trasformazione.
<< Tocca a te...>>
Recide la propria carotide con le unghie lasciando che alcune gocce mi sporcassero il viso e colassero giù per il mio zigomo destro. Mi manca il respiro.
<< Non puoi mentire...anche se la tua coscienza ti intima a non bere, il tuo corpo chiede tutt’altro...Sakura, oramai la trasformazione è quasi completata...>>
<< Ti odio. >>
Lo odio per avermi trascinata nell’inferno.
<< Ma come, non eri tu quella a dire che avrebbe sopportato un’eternità di torture? >>
Ride in modo beffardo avvicinandosi a me. Inerme comincio a bere lasciando che il liquido denso calasse lentamente ma in modo copioso non so per quanto: sento solo l’appagamento alla gola. Quando mi stacco indignata, corro in bagno a rigettare anche l’anima e chissà come mai Devil mi tiene i capelli di lato per evitare che si insozzino anch’essi di sangue per giunta il suo.
<< Non vedo l’ora che sia il 25 Giugno per riavere la mia adorata Haruhy...>>
Mi rimetto in piedi schiaffeggiando la mano dell’uomo con stizza mentre un ricordo non mio affolla la mia testa. Dannazione ogni volta che bevo del sangue i ricordi di quella donna si risollevano da un telo di polvere annebbiandomi non poco.
<< Cosa ricordi? >>
Chiudo gli occhi lasciando che mi sollevi e mi riporti sul letto. Patetico come cerchi invano di trattare bene me credendo che fossi Haruhy...patetico davvero. Con un filo di voce e con ancora gli occhi serrati riferisco cosa vedo.
<< Un campo verde, un verde intenso accecante e pieno di farfalle blu...adesso c’è una casupola in stile occidentale sola e attorniata da bassi papaveri rossi che ondeggiano al vento...>>
Riapro gli occhi di scatto quando vedo Devil fendere l’aria con una katana a torso nudo incurante degli occhi che lo stavano scrutando.
<< Si quello è il posto in cui mi allenavo...si era persa arrivando a me...>>
Noto una nota così malinconica nella propria voce da non sembrare nemmeno vera...
Chiudo ancora gli occhi per accertarmi della veracità delle sue parole, ma cado in un sonno profondo dove l’unica cosa che sento è Devil augurarmi dei sogni tranquilli: avrei voluto tanto sognare Cristian o Yue, visto e considerato che negli ultimi tempi li avevo potuti osservare anche da lì ma non avviene nulla del genere.

Sono ancora lì, in quel paradiso verde, ma la visuale cambia: non sono più la prima persona, quanto la terza, l’osservatrice ai fatti e, ciò che vedo è quanto di più impressionante di tutta la mia vita.
<< Devil! >>
<< Haruhy... cosa ci fai qui? >>
Arrossisce contemplando il fisico scolpito e asciutto del vampiro mentre, io, rabbrividisco.
<< La verità? >>
<< La verità. >>
Sorride Devil passandosi una mano sulla fronte e sorridendo al cielo.
<< Mi sono persa...>>
<< Ma non eri con la piccola Mary? >>
<< Ehi giovine, da quando mi dai del tu? >>
Sorride beffarda sicura delle reazioni nel vampiro che, infatti, in inchina in segno di perdono.
<< Vogliate perdonarmi Haruhy-sama, vedrò di non cadere nello stesso errore in futuro. >>
Si porta una mano guantata vicino le carnose labbra soffocando una risata desiderosa di risuonare come la voce cristallina, di cui è padrona, tra i verdi ciuffi di erba che ondeggiano al ritmo dei sinuosi e lisci capelli neri.
<< Sciocco... rivolgiti a me come più ti aggrada Devil...>>
Si avvicina lentamente a lei acceso da non so cosa abbracciando la donna che non sa come comportarsi.
<< Posso chiamarti amore? >>
<< Devil, non starai dicendo mica...>>
<< Come potrei mentire su una cosa del genere...>>
Lo slaccia con un movimento deciso facendolo cadere al suolo gli occhi si allargano in un mix di stupore e scetticità tanto da farmi male mentre quelli della vampira si riducono a due fessure congelate.
<< Devil, non modificherai il corso del Destino. >>
Impallidisce tanto da sembrare morto mentre sussurra poche parole.
<< Se dovessi cambiarlo invece? >>
<< Anche se i tuoi sentimenti sono in parte ricambiati, adesso, non vedo nulla per un probabile noi. Sappi questo. >>
Questa volta è il mio turno per sentirmi male: si amavano e Mary era così piccola da non conoscere nemmeno Ciel...quindi tutto questo era già stato programmato da ...

<< ...Lei? >>
Ho riaperto gli occhi nello stesso istante in cui sono riuscita a venire a capo di un piccolo mistero: il motivo del mio coinvolgimento, anzi non motivo, ma “fattore scatenante”.
<< Quindi l’hai scoperto? >>
<< Volevi che non lo scoprissi? >>
Si alza dalla sedia vicino al letto per accomodarsi al mio fianco sopra le lenzuola.
<< Era inevitabile per certi aspetti...>>
<< Era inevitabile rinchiudere lo spirito di Haruhy dopo la sua morte nella progenie femminile? >>
Annuisce fermandomi di botto.
<< Era inevitabile che la sua progenie rimanesse pulita e che mio fratello e sua moglie morissero... era inevitabile che la sua discendente le assomigliasse in tutto e per tutto...>>
Ringhio di rabbia.
<< Sei un bastardo lo sai vero? >>
Sorride.
<< Anche lei avrebbe detto così...vogliamo andare? >>
Mi aiuta ad alzarmi e lascia a me il tempo di indossare un abito rosso come il sangue per poi prendermi sotto braccio e uscire seguiti da una schiera di Level End da fare paura.

*****


L’impotenza che mi assale da non so quanti giorni sta divenendo via via più insopportabile e adesso, che intorno a me ci sono solo Hunter e membri del Concilio, mi sento come il pezzo di una scacchiera che sta per essere mangiato.
<< Yue Satoshi come unico incriminato per gli atti di vampirismo avvenuti ieri notte, non possiamo fare a meno che ritenerti responsabile in prima linea. >>
Osservo in silenzio sia il capo degli Hunter che il capo del Concilio: entrambi stanno agendo perché smossi da mio zio.
Senza lasciare loro il tempo per intervenire, sia il direttore Cross che Cristian intervengono per me.
<< Colleghi e compagni il giovane vampiro non ha colpe perché ieri sera stava discutendo con noi all’interno del mio ufficio con tutti i vampiri membri del mio collegio...>>
<< In quanto Hunter posso giurare di non aver lasciato che nessun vampiro uscisse dall’accademia e Yue non fa eccezione...>>
<< Ragazzo... mai giurare innanzi a loro: sono parole buttate al vento. >>

Grazie Yagari, uccellaccio del malaugurio!

Ogni tanto che mi stavano difendendo e non accusando, cioè almeno non tutti.
<< Yagari...>>
Allibito noto come il direttore abbia sospirato il nome dell’Hunter in un moto di disaccordo.
<< Signori...faccio da garante per l’innocenza del qui presente Yue Satoshi...>>
<< Anche noi...>>
I mormorii, che si erano levati dopo la pensata del Kuran, aumentano il loro volume con le affermazioni dei giovani nobili presenti in riunione. Osservo ognuno di loro con gratitudine.
<< Silenzio! Bene, il Nobile Kaname e i giovani vampiri hanno garantito per lui ma, allora, chi o cosa ha commesso l’omicidio di Kurotastu Konoe? >>
Torno al mio posto con una strana emicrania, i vampiri non dovrebbero soffrire alcun tipo di malattia, ringraziando i ragazzi per la loro fiducia.
<< Grazie anche a te Kaname...>>
<< Sia chiaro, l’ho fatto perché è stata Yuuki e chiedermelo...>>
Annuisco. Si, come no, se la ragazza in questione è seduta proprio dove non potrebbe spiccicar parola insieme a Rika.
Sposto la testa dalla loro parte sorridendo: si rilassano appena sorridendomi contro. La nota stonata di tutta la faccenda era la presenza di Cristian e Zero, quest’ultimo considerato un potente pericolo, in linea di difesa alle accuse contro il Direttore.
<< Rilassati Yue...penso che se la caveranno...>>
<< Lo penso anch’io però non concepisco che 5 individui con poteri superiori, debbano stare qui a ciarlare...>>
<< Perché la società vampirica e umana per vivere in pace hanno bisogno di regole...vero Shiki? >>
<< Takuma sono tutti corrotti dal potere di mio zio...>>
Sento il biondino raggelarsi sul posto. Che non se lo aspettasse?
Mi si fanno tutti più vicini per sentire senza che io parli ad alta voce ma non ne vedo il bisogno e parlo loro col il pensiero.

Il capo de Hunters ha stretto un legame di sangue però non è mio zio la persona...no, lui no. Il Concilio, dal primo all’ultimo invece, fanno tutti parte dei Saempitaernum... dei qui presenti, un solo parente ne fa parte da più tempo rispetto agli altri.


<< Impossibile. >>
<< Kain non ti fidi? >>
Scuote la testa rassegnato tornando a fissare il dibattito che si è appena infervorato tra i membri del Concilio e quello degli Hunters mentre il mio di sguardo, invece, cade su Takuma che ha preso il viso tra le mani osservando il nonno. Evito di commentare lasciandolo alle cure di Shiki e Aidou mentre Rima e Ruka parlottano di Arimy Sestuna nuovo potenziale pericolo.
<< E’ strana... >>
<< Non che ci sia qualcuno di normale oggi...>>
Mormoro contro le parole di Rima dovendo dar ragione a Ruka.
<< Ma è particolarmente...non lo so non che mi ispiri diffidenza ma nemmeno fiducia. >>
<< Oh bhè, chissà! >>

*****


Sono stanco e la riunione si sarebbe protratta ancora per molto.
<< Tsucase Cristian, abbiamo messo al corrente di tutto questo vostro padre...>>
<< Perché è ancora vivo? >>
Sono vivamente colpito dal mio vecchio.
<< Comunque, non siamo arrivati ad un punto comune per evitare che vampiri ed Hunter si intralcino durante le missioni: i casi sono frequenti in questo periodo di allerta...>>
Mi faccio avanti esponendo la mia proposta.
<< Un Hunter e un vampiro in coppia. >>
Le mani cominciano ad alzarsi ma un potere immenso investe il muro sopra le nostre teste formando automaticamente degli scudi sopra Cross e Zero preoccupandomi per le urla di Yue che tiene tra le mani la testa: sta ricordando.
<< E’...Sa...Sakura! >>
Evito di striscio un lobo nero facendo ridere la nera...anzi no Sakura.
<< Ottimi riflessi Cris...>>
Strabuzzo gli occhi: non può essere lei

*****

Veloce trafiggo i petti di quattro membri del Concilio che divengono polvere e due Hunter che si accasciano al suolo esanimi. Sorrido a Mimy che trema in un angolo della sala le sorrido contro facendola spaventare ancora di più e svenire dalla paura.
<< Non è possibile! >>
Le porte si spalancano mentre si annunciano ai presenti la presenza di cento Level End. Mi siedo sul banco del vice presidente del Concilio appena passato a miglior vita seguita da Devil che ha appena trafitto il petto del presidente.
<< Bastardo cos’hai fatto a Sakura per ridurla così? >>
Ci osserviamo in cagnesco io e Cristian e solo quando gli altri nobili si muovono per avvicinarsi a Cristian balzo giù avvicinandomi all’orecchio del mio amato: fa proprio odore di vaniglia e fiori di bosco come ricordavo.
Sussurro all’orecchio.
<< Cosa trovi di diverso? L’aspetto si non lo nego e poi? >>
Si irrigidisce e ammetto che la voglia di morderlo si fa più viva dentro di me: la preda soggiogata dal cacciatore...eccitante!
<< Sakura... emani potere ...>>
<< Vampirico? >>
Mi allontano da lui avvicinandomi a Yue che tiene il capo tra le mani.
<< Devil ti ha bloccato la memoria subito dopo il nostro incontro...mi spiace, ma in quel momento non avrei potuto impedirlo...>>
Lo bacio con leggerezza assoluta mordendo appena il labbro inferiore e facendo scendere una piccola gocciolina sul mento che, prontamente, porto via.


<< Tu...>>
<< Yue, io, cosa? >>
Devil ride divertito dal loro sgomento capisce il modo in cui io li stessi allontanando.
<< Quando...? >>
Lascio cadere la testa di lato pensierosa...
<< Hai presente quando mi avete trovata malmenata e insanguinata con gli occhi rossi? Bene, quegli occhi non erano solo il simbolo della mia prigionia ma l’inizio della mia trasformazione...>>
Per quanto possibile loro diventano pallidi.
<< Dovreste sapere che gli Hunters hanno in corpo una parte vampira, chi più chi meno, ma ognuno ne ha un barlume all’interno di sé...io ne avevo così tanto da avere tutti questi poteri e con uno scambio equo di sangue è stata possibile la trasformazione...cioè, ancora non sono ne carne e ne pesce...però...>>
Mi blocco osservando il volto di Cristian che sta divenendo vuoto e inespressivo: mi si restringe il cuore in petto.
<< Sakura non dire idiozie! >>
<< Mi duole dirti che è la pura e semplice verità...>>
<< Devil sei un bastardo! >>
Guardo Rika e Yuuki, le ultime ad aver parlato, con finto gelo. Quanto desidero correre loro incontro.
<< Dimmi...l’ultimo giorno...quando mi hai colpito con la Soul Rose...eri in te oppure no? >>
<< Posso spiegarti anche quella reazione avventata: mi stavo dirigendo verso la Night Class per chiedere a Takuma...>>
<< Ichijo. >>
Così freddo il sibilo con cui mi sancisce il distacco che quasi stento a riconoscerlo.

Mi spiace Takuma.


<< Ichijo un allenamento speciale con le katane...ho sentito odore di sangue e non ho ragionato più...>>
Aidou si irrigidisce di colpo toccandosi il palmo.
<< E’ stato dopo che mi sono tagliato con il coltello...>>
<< Si spiegano gli occhi rossi. >>
<< Patetico...>>
Kain e Shiki mi guardano con studiata calma pronti ad intervenire.
<< No Kain, non si spiegano gli occhi rossi e basta... qui si capisce su cosa ruoti tutto...Direttore Cross, Kaname, Zero e Rika...nella storia che vi ha raccontato Yue chi era una vampira? >>
Rika non parla troppo scossa e penso che ancora non si sia realmente capacitata della cosa perché, senno, mi avrebbe lavata, non di insulti, ma di discorsi sensati.
<< Haruhy...>>
<< Din din din din...Esatto! >>
Ridacchio calandomi ancora di più nella parte.
<< Yue, Haruhy è la mia fotocopia in questo momento, anzi mi correggo, io sono la sua copia...ti spieghi il perché? >>
Il direttore Cross mi guarda addolorato; penso abbia capito.
<< Io sono nata solo per il suo ritorno...>>
Una lacrima cala giù dalla guancia di Cristian logorandomi ancora di più all’interno.
<< Ah...Yue, pensi che i tuoi genitori siano morti perché uccisi vero? Ed invece è qui che ti sbagli: loro erano consapevoli del peccaminoso disegno alle spalle di tutta la loro vita immortale...>>
Ringhia di frustrazione frantumandomi ancora un po’.
<< Sono andati contro il loro destino per cercare di salvare il tuo...ma non hanno ottenuto nulla: hanno incasinato di più le cose! Ichijo quel fumetto che segui...sai cos’è in realtà? >>


Annuisce con un cipiglio rassegnato in volto.
<< Eppure non puoi capire chi e come sia riuscito a prevedere il futuro vero? Bene altra soffiata: Haruhy vedeva il futuro e con minuzioso interesse lo trasmutava in disegno...Mary non era capace di tale dono mentre i discendenti dei due defunti mariti persero pian piano questa capacità perché creduta proibita...Devil due anni dopo la morte dei tuoi ha pubblicato questi fumetti Cristian ogni tuo sforzo ha contribuito per catalizzatore a giorno 25...>>
Mi siedo sul banco vuoto del Capo degli Hunters uscito per lottare insieme ai propri uomini incrociando le gambe e lasciando a Devil punto di parola.
<< Miei cari...>>
Si ferma notando la voglia di ucciderlo dei presenti.
<< Un mese è quasi giunto alla fine, la prossima volta che ci vedremo rispondete a questo indovinello:
Pochi mi elogiano, in molti mi cercano, non mi ascoltano, mi deridono, mi dimenticano, solo alcuni sanno leggermi: cosa sono? >>
Mi alzo e scendo a baciare Cristian che, al contrario di quello che immaginavo, mi attira a se facendolo durare alcuni secondi in più.
Mi giro osservando le macerie e Devil già librato in volo. Sto per andare ma la mano grande di Cristian mi tiene per il polso.
<< Non andare...>>

<< Devo andare... per te in primis. >>
La presa sul mio polso si fa più salda ed io meno motivata per andare.

Cosa devo fare?
 

*Salve ragazze, quel piccolo indovinello è aperto anche a voi: chi vince potrà chiedermi un capitolo special: ovviamente sul personaggio che più l'aggrada di Vampire Knight.
Buon Divertimento! =D *

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Capitolo 10: Occhi bicolore e l'ampolla. ***


Capitolo 10: Occhi bicolore e l'ampolla.
 



 
- Sarai catturato da quegli occhi -

 

 

  << Ti prego...non andare...>>
Avrei dovuto dare lui un colpo così basso? In fondo non lo merita.
<< Lasciami andare...>>
<< Perché? È una follia: cosa cerchi di ottenere così? >>
<< La vostra salvezza a discapito della mia...>>
Rimane impressionato così tanto da lasciare il mio polso. Senza altri indugi mi libro in volo guardando solamente la pallida luna e le piccole stelle; mi avrebbe dato conforto il trovarle ancora lì.
<< DEVIL E’ LA MENTE! >>
Urla facendolo fermare di colpo, poi, si gira battendogli le mani.
<< Bravo, adesso non avremo punti su cui ragionare alla fine...>>
<< Alla fine morirai per mano mia...Bastardo! >>
Ringrazio mentalmente quel dio che non mi ha mai ascoltata per l’innata intelligenza di Cristian: se avesse capito anche il motivo di quel rebus, sarebbero stati in grado di difendersi dai nostri prossimi attacchi.
<< Andiamo forza. >>
Lo afferro per il gomito interrompendo il loro contatto visivo pieno di sfida e rancore. Per pochi secondi il mio sguardo incrocia il suo che, pur mantenendo una rigida postura, si addolcisce lasciandomi intravedere l’inferno dentro di se.

 

*****
 

 
Vederla allontanare da me al fianco dell’uomo a cui ho appena promesso la morte...mi toglie il respiro.
<< Cristian...? >>
Estraggo le due gemelle dal cinturone polverizzando un Level End appena arrivato: in pochi minuti siamo circondati.
<< Lasciate fare a noi. >>
Mi viene consegnata da Rika Arimy ancora inerme e priva di sensi.

 

Voleva solo vedere come stava Sakura.
 

Con delicatezza mi siedo accanto a Yue che non da segni di vita.
<< Ricordo perfettamente...>>
Sospiro rassegnato: cosa altro deve succedere?
<< Non ero solo...ho aperto una porta di un bianco purissimo ritrovandomi tra le braccia Sakura... eravamo dentro se stessa...e lei soffriva...>>
Si porta le mani alle tempie affondando le dita nei propri capelli.
<< Yue basta...>>
<< Non capisco. Non capisco più nulla! Cos’è giusto? Cosa sbagliato? I miei genitori sono stati assassinati per salvare me...? Cristian non ci capisco più nulla...davvero, non so più in cosa credere! >>
Piange senza nemmeno accorgersene preso dal sfogare il dolore troppo a lungo sopito della perdita dei propri genitori
<< Dai, torniamo in accademia...>>
Una mano. La mano pallida di Rika. Automaticamente l’afferro guardando come Hanabusa stesse facendo lo stesso con Yue affiancato da Senri. Sospiro per l’ennesima volta.
<< Andiamo. >>

 

*****
 

 
 Il salone è immenso, quasi posso perdermi dalla sua immensità, se mi concentro posso davvero perdermi nei meandri della mia fantasia.
 

Adesso sono a casa...
 

Si, a casa al fianco dei miei genitori, a casa nella mia camera, nel mio giardino a giocare con Mimy e Cristian. Solamente a casa.
Magari avrei potuto conoscere gli altri durante una qualche gita, avrei potuto conoscere i vampiri senza sapere la loro vera natura, avrei potuto conoscere Yue all’interno dell’istituto Kioshikawa, magari vicino ai miei fiori...
No, chi voglio prendere in giro!
<< Mia signora, qualcosa la turba? >>
<< Sachiko, smetti di fingerti sorpresa dal mio comportamento: so cosa sei in grado di percepire... >>
Si inchina guardandomi fissa in volto.
<< Lei prova rimorso e tormento: non vuole coprire questo ruolo, mi sbaglio? >>
<< No, non ti sbagli. >>
Sfuggo agli occhi neri guardando il cielo, oscurato dal velo della notte, mescolarsi alla linea del tramonto e unendo lì la terra.
<< Sachiko, ti chiedo solo di non riferire quanto hai appena carpito dal mio silenzio a Devil: sei interessante e non sto mentendo. >>
Non è vero, ma se mi concentro, posso far credere lei quello che voglio io: infatti sorride inchinandosi e sparendo dietro l’enorme porta in legno. Sorrido vittoriosa.


<< Sei un’attrice formidabile. >>
<< Lo penso anche io Makino. I resoconti dell’assalto? >>
Oddio, quanto avrei voluto deturpare quel sorrisetto sghembo dal viso della vampira.
<< Abbiamo eliminato 45 individui tra Vampire Hunter e Membri del Concilio, mi duole avvertirla che, però, hanno eliminato tutti i Level End in nostro possesso...>>
Non ascolto più il blaterare apatico ma mi concentro su un corvo che si è appena posato sul ramo vicino alla stessa finestra da cui sono affacciata. La apro meccanicamente lasciando entrare il volatile che va a nascondersi nella parte meno illuminata della sala. Sorrido all’entrata di Devil che ha in volto un’espressione di puro trionfo.
<< Non preoccuparti Makino non è un vero problema la mancanza di Level End in questo momento perché, sicuramente, il nostro ospite ci rifornirà di quest’accorgimento...vero mio caro Rido? >>

Una risata gutturale e due occhi di diverso colore si illuminano nel punto esatto in cui si era posato il corvo, lasciando apparire un uomo a torso scoperto: confesso di tremare appena. Mi riprendo in fretta mostrando la mia superiorità anche a Devil.
<< Benvenuto nella residenza invernale dei Satoshi...Rido Kuran. >>
<< Grazie alla tua dolce consorte per avermi procurato il sangue necessario per risvegliarmi...ti sono debitore e spero un giorno mi illuminerai su come tu ci sia riuscita...>>
Vedo negli occhi di Devil scoppiare l’orgoglio e mi pento di aver, tempo addietro, prelevato quel sangue dal Sanguepuro...
Mi pento soprattutto di non averla distrutta prima che Devil ne scoprisse l’esistenza.
<< Ma prima... Devil parliamo d’affari? >>
Gli occhi bicolore scintillano, ancora nascosti dalla penombra, come fiamme infernali a cui, so per certo, non vi è scampo.

 

*****

 
<< Yue per caso hai visto Yuuki? >>
Nego con la testa ma rassicuro il direttore dicendogli che l’avrei cercata: da ieri sera è molto strana.
<< Eri venuto a dirmi qualcosa? >>
<< Più o meno... ma non è nulla di importante. >>
Di nuovo, un senso di soffocamento sta circondando in un abbraccio letale e soffocante l’intero istituto, ma non mi sarei dato per vinto, non così e non adesso. Comincio a chiamarla nei pressi del dormitorio Sole negli alloggi femminili.
<< Yuuki, dove sei? >>
<< Kyaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa! >>
Un urlo fa rizzare i capelli dalla radice facendomi correre ancora di più verso il dormitorio femminile.
<< YUUKI >>
Busso ripetutamente alla stanza della ragazza ma sento solo dei singhiozzi che mi portano a spalancare la porta.
<< Yuuki...tutto bene? >>
Trema in un angolo abbracciandosi le gambe.
<< N-n...no....Y-y-yue....Io...>>
Dopo essermi avvicinato la osservo negli occhi e l’abbraccio per farla calmare un poco, cosa che avviene.
<< Shhh....va tutto bene, non ti preoccupare....va tutto bene...adesso ci sono io...rilassati...>>
L’addormento lentamente tra le mie braccia, controllando cosa l’avesse spaventata, giusto in tempo per l’arrivo di Zero.
<< Cos’è successo? L’ho sentita urlare! >>
<< Ha sognato due occhi...strani... uno rosso e l’altro blu per l’esattezza...>>
Lentamente usciamo dalla porta e dal dormitorio Sole continuando la ronda. Contemplo, dopo essermi diviso da Zero, come le rose curate precedentemente da Sakura siano vive e piene di salute. Mi si spezza il cuore vedere e soprattutto sentire determinate cose da quelle piccole labbra...

 

No, non è solo questo.
 

Una neo-vampira. Haruhy. Non capisco più nulla. Non posso capire ma posso solo augurarmi che sia solo un incubo, solo ed esclusivamente una brutta esperienza su cui avremmo fatto leva insieme affrontandola ed abbattendola. Un problema quanto di più irrisolvibile ai miei occhi: avremmo dovuto abbattere lei.
<< Bu! >>
<< Non mi hai fatto spaventare Hanabusa...>>
Sorrido all’espressione del biondino.
<< Su, su...>>
Patto la schiena dello stesso sorridendo ma qualcosa non va: ha gli occhi rossi.
<< Hana...busa? >>
Incrocia le braccia con un’espressione di superiorità in volto ed un’inspiegabile pesantezza attraversa tutto il mio corpo.
<< No, mio caro nipote...Ah! Sai questo ragazzo è così forte con l’elemento del ghiaccio, che ho scelto lui come prima vittima...>>
Sopra la mano nivea di Hanabusa si condensa di colpo un piccolo paletto di ghiaccio che sapientemente punta al cuore. Scoppio a ridere trattenendomi l’addome.

<< Zio...Ha! Ha! Ha! ... dimmi cosa vuoi e lascia andare Hanabusa... >>
Sorride anche il volto del biondo.
<< Sei perspicace nipote: voglio la ragazza. >>
Non capisco a quale ragazza si riferisca in particolare, ma so per certo che qualunque cosa mi avrebbe offerto in cambio non avrei dovuto cedere perché, se avesse ottenuto il punto del proprio interesse, sarebbe stata la fine.
<< La piccola Kuran...>>
Incrocio le braccia al petto pronto a tutto per non far avverare i propri propositi.
<< Mi spiace: la piccola Yuuki non si tocca. >>
<< Nemmeno se ti offrissi un degno compromesso? >>
<< No, il suo destino è ben lontano dall’essere compiuto. >>
Questa volta ride lui.
<< Yue... sei sempre il solito: tale e quale tua madre e a tua nonna Haruhy...>>
Mi giro di scatto percependo un altro vampiro totalmente sconosciuto, ma dannatamente ostile a questo luogo, da lasciarmi di sasso.
<< Devil Satoshi, chi hai portato? >>
Due occhi spaiati spuntano dal nulla. Provo a leggere i suoi pensieri ma una protezione me lo impedisce: sicuramente opera del mio parente.
<< Piacere, il mio nome è Rido Kuran...>>
Prima che potesse fare un altro passo verso di me lo immobilizzo con degli arbusti.
<< Ah! Nipote, in tutti questi anni non hai imparato nulla? >>
Rimango impietrito quando gli arbusti marciscono ad una velocità impossibile diventando niente meno che sabbia lasciandolo libero. Ci riprovo come minimo tre volte ma ottengo sempre lo stesso risultato: sabbia.

<< Come...>>
L’uomo con quasi gli stessi tratti somatici di Kaname sorride beffardo.
<< Non come giovanotto ma chi...>>
Spalanco gli occhi trovando la soluzione. Rassegnato gioco l’ultima carta.
<< Non Yuuki...non è il momento, l’ho detto prima... >>
<< Ma io bramo il sangue della figlia della mia adorata Juuri...>>
Cerco di sembrare il più inquietante possibile, lanciando contro il moro due palle di fuoco che si dissolvono nel nulla.

 

Maledizione!
 

<< Caro Rido pazienta ancora, nipote, cosa mi offri in cambio della vita della piccola Yuuki e quella di questo ragazzo? >>
Abbasso il capo sconfitto...
<< Io...>>

 

*****
 

 La scacchiera mostra perfettamente il mio vantaggio su Kaname.
<< A te la mossa... >>
Sposta la regina proprio in mezzo al mio re.
<< Kain le regole, potresti per piacere rispiegarmele? >>
Sorridono entrambi scuotendo il capo e gentilmente Kain mi rispiega le regole.
<< Cristian chissà come mai sei un passo avanti a me e non conosci nemmeno le regole...fortuna o intuito? >>
Alzo le spalle con noncuranza.
<< Imparo in fretta...>>
Sorride di nuovo ma poi si blocca alzandosi di colpo e buttando giù tutto senza nemmeno accorgersene, tanto, da far rimanere me e il ramato di sasso.
<< Nobile-Kaname? >>
Una scarica, a me sconosciuta, di potere mi investe all’improvviso spingendomi a seguire il moro che, a lunghe falcate, attraversa il dormitorio Luna imprecando quasi.

<< No...impossibile! >>
Lo blocco per un polso.
<< Cosa sta succedendo? >>
<< Non sono sicuro...dov’è Takuma? >>
Con un volto raggiante il diretto interessato si ferma davanti a noi. Automaticamente perde il sorriso.
<< Cosa succede....avete due facce...>>
<< Takuma, non hai fatto nulla vero? >>
<< Cosa avrei dovuto... fare? >>
Osservo i due senza sosta e, quando lo scambio di sguardi diventa insostenibile, mi affretto a guardare la mente di Takuma per giustificarlo. Non avrebbe dubitato dei miei poteri.
<< Kaname non mente, è rimasto giù a giocare a carte con Rima e Shiki...>>

Come se avessi inferto lui una ferita mortale porta una mano alla fronte.
<< Takuma, è grave...ho avvertito la presenza di Rido Kuran...>>
Il biondo perde colorito e vivacità.
<< Impossibile! >>
Schizziamo fuori dal dormitorio ma quando arriviamo nel punto in cui si era avvertita l’energia, troviamo Aidou privo di sensi al suolo. Non lo sveglio, ma con l’aiuto dei miei poteri osservo gli avvenimenti rimanendo inerme e agghiacciato.
Alla mia reazione alcuni alberi vengono abbattuti dai poteri del Sanguepuro.
<< Kaname, dove avrà trovato il sangue? >

 

A chi serviva del sangue?

Lo sguardo che mi rivolge il moro è quanto di più inquietante avessi visto sul volto del diretto interessato.
<< Sakura, tempo fa, ha riempito un’ampolla con il mio sangue...>>

 
 
 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Capitolo 11: Fronte Nemico ***


 
Capitolo 11: Fronte nemico.



- Il fronte nemico ha alle propri spalle qulcosa che potrebbe rendere te nemico,
è la legge naturale degli eventi,
come lo Yin e come lo Yang,
l'incrocio tra bene e "male" è sempre avvenuto anche nelle più umili delle situazioni. -


Cammino da sola guardando alla mia destra e alla mia sinistra. Ciò che vedo a destra differisce alla mia sinistra. Che strano sono frammenti eppure sono convinta di non aver distrutto nulla.
Allungo una mano per prenderne uno alla mia destra esitando appena quando penso che mi potrei tagliare.
<< Tranquilla anche se dovessi tagliarti non farebbe male...coraggio. >>
Ancora indecisa avanzo fino ad afferrarlo facendo colare giù una goccia seguita da altre più piccole. Senza badare al percorso che seguono osservo quel frammento e sussulto quando vedo un occhio verde...
Comincio a piangere e a mormorare il nome del mio amato in preda a singhiozzi disarmanti.
<< Iku... >>
Il frammento penetra ancora sommergendo di sangue quell’unico occhio. Sorrido pensando che adesso si facesse chiamare Cristian.
<< Stronza lui è il mio Cristian... non è Iku. >>
Lo spirito della castana si materializza di fianco a me e sorridendo amaramente riprende in mano quel frammento, che io ho sporcato di sangue, pulendolo.
<< Appunto, Haruhy, hai sporcato di sangue gli occhi puri di Cristian: non meritava tutto questo... >>
<< Sakura come fai a dire una cosa del genere? >>
<< Posso perché non è la nostra guerra...>>
La discendente del mio amato Yui. Ha in sé tutta la sua grinta.
Adesso capisco, questi sono i frammenti di memoria miei e di Sakura. Forse il fatto che lei possa toccare quel frammento e io no dipende dal fatto che siano suoi ricordi.
Come se avessi parlato la ragazza va alla sinistra del corridoio afferrando in modo deciso un altro frammento: no, si lacera anche il proprio palmo facendola scoppiare a piangere mentre il sangue copre l’immagine. Somiglia molto ad una foto.
<< Cristian... Yue...>>
Sospiro continuando ad osservare i frammenti che si intrecciano tra di loro alla fine del sentiero.
<< Guarda...>>

Annuisce senza distogliere gli occhi da quella che sembra una foto, oramai interamente ricoperta di sangue.
<< Lascialo andare...>>
Le sposto la mano facendoglielo lasciare.
<< Perché deve essere così? >>
Mi guarda con occhi furenti.
<< Perché sei qui, perché hi una volontà tua...ricordo solo di aver...>>
<< Hai bevuto...questo significa che la tua trasformazione è oramai prossima....dobbiamo decidere...>>
Osservo come mi continui a guardare ad occhi spalancati.
<< Dobbiamo decidere chi deve prevalere sull’altra...>>
Chissà per quale ragione comincia a tremare mentre le guance le si imporporano e tiene con la mano sana la gola. Cade a terra mettendosi in posizione fetale.
<< NO! >>
Urla. Sa che questa è una delle crisi, le crisi che si fanno via via più frequenti.
<< E’ il mio corpo! Non puoi tornare...non lo permetterò! >>
Le parole sono divise dall’aria che cerca disperatamente. Mi avvicino a lei accarezzandole il capo.
<< Davvero vuoi andare contro le mie direttive? >>
<< Certo! >>
Sorrido amaramente.
<< Sai perché sta accadendo tutto questo...eppure ti ostini...>>
<< Sta zitta! Non capisci, anche se tu hai amato alla follia Iku e Yui, non puoi prendere in giro Devil...cos’è, lo ucciderai appena avrai fatto tornare anche loro? >>
Mi blocco. Come può non capire? Come può non capire il dolore con cui sono sopravvissuta per secoli senza loro? Nemmeno la mia dolce Mary aveva cancellato quel buco nel petto.
<< Vedo che tu, hai capito tutto... >>
Chiude gli occhi mentre una lacrima le scende dall’angolo sinistro degli occhi. Ho vinto, per adesso.
<< Dormi bene. >>
Avrò tanto tempo per prendere il sopravvento su di lei.

*****

<< Devil...a quando la prossima mossa? >>
<< Sai che non voglio che io venga disturbato quando lei è in questo stato, eh Rido? >>
Sorrido, in fondo Sakura ha smesso di tremare e fortunatamente poche gocce le sono bastate. Che il mio sangue stesse risvegliando la mi adorata?
<< Peccato che non posso leggerle la mente...>>
Sospiro alzandomi e andando fuori dalla stanza. Kuran è sempre lì, non dico nulla dirigendomi verso lo studio.
<< Ho fatto quanto tu mi hai chiesto: ho riunito qui tutti i level End del Giappone, voglio la mia parte Devil. >>
Annuisco cadendo pesantemente sulla poltrona di pelle. È tenace quella ragazza perché si ostina a combattere ancora se stessa.
<< Mi stai ascoltando? >>
In pochi secondi leggo il pensiero del lussurioso vampiro davanti a me rispondendo a tono: non capisce che mi servirà e basta.
<< Si, ti sto ascoltando e non credo che la tua tattica in prima linea a mosse sbaragliate con l’esplicita veduta di te stesso ti porterà a qualche risultato... non otterrai Yuuki mettendoti a pomiciare con qualche vampirella sul tetto dell’istituto: Kaname non è stupido, me lo conferma il suo blocco mentale contro di me, riuscirà a farla proteggere...>>
Sorride sconfitto guardandomi con rabbia, ma lascia andare la questione consapevole di essere una mera pedina.
<< Rido, le mie ragazze ti stanno soddisfacendo abbastanza? >>
Ride beffardo e senza farmi scrupoli leggo il suo pensiero.
<< Oh si...soprattutto la rossa...ha un sangue delizioso...>>
<< Ah! Non uccidermela, Fubuki è la migliore dei miei progetti. >>
Mi alzo dalla sedia facendo per uscire, ovviamente esce prima di me andando direttamente in camera propria. Le risate delle ragazze mi fanno sorridere appena: pensare che non lo facevano da...
<< Da quasi un anno...Devil. >>
Ammiro la bellezza dannata che mi si sta avvicinando soltanto in lingerie fino a quando non si ferma a pochi centimetri da me.
<< Makino è da Yue....lo sai, si? >>
Immaginavo che si sarebbe avvicinata a mio nipote ma mi limito ad un semplice periodo muovendomi verso le prigioni.
<< Quel completo...ti dona...>>

*****


<< Per quanto ancora starai lì a fissarmi? >>
Sono passati tre giorni dall’ultima volta che ho aperto bocca e mai mi sarei immaginato di parlare proprio con lei, l’ultimo dei miei pensieri.
<< Non lo so. >>
<< Makino vattene...tornatene da quella feccia di sanguepuro... >>
I gemiti e l’odore di sangue erano arrivati fino a me...anche quell’urlo.
<< Volevo solo ....>>
<< Tu non vuoi nulla...>>
Non le do il tempo di parlare o dirmi altro se non negazioni e affermazioni troncate sul nascere, assillato da un solo pensiero.
<< Sta bene. >>
La voce di mio zio è come una schifosa constatazione della mia debolezza che mi fa stringere i pugni fino a sbiancare le nocche della mano.
<< Voleva dirti che Sakura sta bene adesso...sei ingiusto con lei, sai? >>
Vedo come faccia passare la mano sul volto di Makino rigato dalle lacrime e inorridisco perché il suo tocco ha qualcosa di paterno e flebile.
<< Non ho i miei poteri per causa sua, zio, chi è ingiusto? >>
Il mio sguardo incendia gli occhi neri facendo scendere lacrime più grosse.
<< Ma se fosse stato per lei... ti avrebbe protetto anche da me...>>
Sgrana gli occhi, Makino, facendomi sorridere appena. Sorriso che nascondo dietro le mani prontamente portate a coppa.
<< Non mi interessa granchè, anche se mi fa piacere che qualcuno sia dalla mia parte. Certo zio che tu non perdi il vizio di leggere nella mente delle persone vero? >>
<< Nipote non posso fare a meno di utilizzare questa mia dote... è l’unica in grado di appagarmi come il sangue che riesco a far versare grazie alla stessa... >>
Se riesco a capire bene ha in mente qualcosa per me. Qualcosa di estremamente doloroso e prossimo.
<< Non sbagli nipote...la tua fine sarà così dolorosa da farmi sorridere e completare i miei scopi. Rassegnati. >>
<< Ma...>>
<< Makino non voglio che tu lo aiuti in nessuno modo...altrimenti la stessa fine sarà certa per te...>>
Mi scocca un’occhiata fugace annuendo e andandosene. Chissà come mai sento che abbia appena rifiutato.
<< L’ha fatto? >>
<< Si, è dalla tua parte pur restandomi fedele...sentimento contrastante l’amore, eh? >>
<< Voglio sapere...perchè hai ucciso i miei genitori? >>
Si ferma di botto stupito.
<< Tu vuoi...? >>

*****


Perché mi tratta così? Non capisce quanto io lo ami?
Comunque, non avrei permesso che la sua vita andasse sprecata a costo della mia.
<< Ehi... bambolina non ti vedo molto attiva...>>
Mi riprendo dai miei pensieri.
<< Rido-sama... >>
Mormoro inchinandomi appena.
<< Mi perdoni, stavo pensando... >>
<< Non devi pensare bambolina...sù, vieni qui...il tuo sangue è quasi comparabile a quello della tua amica...>>
Salgo sull’immenso letto facendomi avanti a gattoni tra le mie compagne sfinite e appena sono sotto di lui, sotto lo sguardo eterocromatico, scosto delicatamente i capelli parlando in modo sottomesso.
<< Qualunque cosa lei vedrà, spero che rimarrà per sé...>>

*****

Entro all’interno della cella sedendomi innanzi a mio nipote e prendo un grande quantitativo di aria, pronto.
<< Ho conosciuto Haruhy prima che potesse tracciare quel disegno, prima che creasse questa fitta rete di eventi ponderati in seguito a secoli di dolore... l’ho conosciuta quando Mary, tua madre, non era nient’altro che una piccola vampira... poteva avere nemmeno 1 secolo...io e mio fratello avevamo già superato i 2 secoli ed in confronto poteva paragonarsi ad una piccola infante che scopre da poco il mondo...>>
Lo vedo stupito e non ne capisco il motivo.
<< Ma...la nonna non è morta quando la mamma ha compiuto 18 anni? >>
Sorrido perché noto quanto gli umani lo abbiano influenzato.
<< 18 anni per un vampiro sono 2 secoli...almeno per la nostra famiglia funzionava così...>>
Corruccia la fronte come la madre era solita fare: gli assomiglia e molto.
<< Voleva resuscitare Iku e Yui...li amava troppo per lasciarli andare e una notte mi chiamò per una follia...Mary compieva i suoi 18 anni...in quella notte due anime dovevano soccombere per riportarne altre due in questo mondo...aveva pianificato tutto nei minimi dettagli senza scampo per nessuno... la cosa che mi impressiona è che tutto quello che lei ha pensato, programmato, a grandi linee si è già avverato e non ti nascondo che fremo all’idea di riaverla. >>
Mi appoggio alle sbarre guardando il viso perso di Yue e infliggo lui il colpo di grazia.
<< I tuoi genitori avevano scoperto a chi in realtà la tua anima appartenesse e pensavano bene di salvarti da quel destino uccidendoti, ma il 25 Agosto del tuo primo anno di vita, mi servivano due anime per fare in modo che tutto questo avesse inizio ed ho pensato: chi meglio dei due discendenti?
Certo non è stato facile battere due ossi duri come loro ma nemmeno impossibile... Ciel ha sempre amato tua madre e non c’è voluto chissà quanto per farlo fuori...prima lui poi lei...anzi se devo essere sincero mi ha pregato di ucciderla... no aspetta, non sono stato del tutto sincero, ha acconsentito a morire per salvarti la vita...che donna, eh? >>
Veloce mi mette le mani al collo sbattendomi ripetutamente contro le sbarre della cella. Patetico, ha la forza di un essere umano tanto che mi basterebbe muovere un dito per ucciderlo. Mi limito semplicemente a soffiare con forza verso di lui scaraventandolo contro la parete. Non emette nemmeno un lamento di dolore, peccato. Tossisce ripetutamente tenendosi l’addome facendomi ridere fragorosamente mentre me ne vado.
<< Tieniti pronto... appena il sole sarà calato e Sakura svegliata, sarà la tua fine...>>

Noto con dispiacere che gli occhi di Makino mi osservano austeri dalla porta della camera di Rido Kuran, completamente satura di sangue e ragazze, marcando la propria decisione con gli occhi. Sento cosa avrebbe fatto adesso: sarebbe scesa per dargli qualche cura e una spalla pur essendo consapevole del proprio rifiuto. Una mia “figlia” in parte contro di me davvero, davvero, davvero uno spreco doverla uccidere... magari mi potrei divertire prima in qualche modo...chissà.
<< Cosa ne pensi mia cara? >>
Scosto delicatamente una ciocca nera, marrone sulle punte, dal viso visibilmente pallido di Sakura cominciando a mettere su lo spettacolo. Mi avvicino all’orecchio facendo fuoriuscire una parte di Oscurità da me per passarla a lei utilizzando anche la mente. Come mi aspettavo, tutto il suo gracile corpo si solleva di qualche centimetro dal letto.
<< Sakura... quando ti sveglierai, odierai con tutte le tue forze Yue... lui ti ha cacciato in questa situazione risvegliando i tuoi poteri...lui e quei vampiri della Cross Academy... ma principalmente lui... cosa farai appena ritroverai le energie, mh? Lo ucciderai. Lo ucciderai perché è stato lui...>>
Non so fino a quando vado avanti ma quando lei apre gli occhi, tinti di rosso, la prima azione che compie è mormorare una semplice frase riempiendo il mio ego di orgoglio.
<< Devo. Uccidere. Yue. >>

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Capitolo Special: Bianco Sposa ***


Lilith spero che ti piaccia...
In caso, non esitare a dirmi qualcosa, la qualunque, in fondo questo è il tuo premio per aver vinto al Quiz...spero sinceramente che ti piaccia come è piaciuto a me scriverlo!

Capitolo Special: Bianco Sposa.


<< Cristian! Yue! Mary! Forza è tardi giù da quei letti pigroni che non siete altro! >>
Urlo. Non sanno che quando torno a casa per le vacanze desidero rimanere attiva e viva continuando ad alzarmi presto e svolgendo la più ampia delle attività, anche sport pericolosi.
<< Sakura...>>
<< Buongiorno Mary! >>
La castana mi si avvicina in perfetto stile zombie mattutino andando direttamente verso la camera dei ragazzi. Sorrido sadica correndo a prendere due cubetti di ghiaccio, ovviamente, utilizzo i miei poteri per non farli sciogliere e corro subito nella grande stanza a due letti che Mary aveva ceduto loro per l’estate. Era la sua camera. Mi fa segno di silenzio ma anche volendo, il russare di quei due è così rumoroso da far rizzare i capelli. Ridacchiamo e passo il cubetto tra le dita affusolate di Mary facendo in modo che non si sciolga.
<< Uno. >>
Mormora.
<< Due. >>
Mormorò.
<< Tre! >>
I cubetti vanno a finire direttamente all’interno dei pigiami dei due facendoli saltare in aria.
<< Buonsalve! >>
Trilla Mary abbracciando Yue che sembra la reincarnazione di non so quale creatura gelatinosa stringendolo forte. Da quanto non vedeva Akuryo quello?
<< B-buonsalve...yawn...>>
Mi poggio sopra a Cristian che sembra stia continuando a dormire facendogli il solletico e strusciandomi pericolosamente contro di lui. Mugola appena parole senza senso. Com’è carino quando fa così!
<< Sakura...>>
Ad un tratto mi ritrovo con le spalle al materasso le coperte all’aria e lui sopra di me che mi tiene per le spalle sorridendo beffardo.
<< Non farmi impazzire! >>
Arrossisco ma lo guardo con sfida.
<< E come ti starei facendo impazzire, mh? >>
Lentamente, con l’indice, comincia a seguire il mio profilo fino ad arrivare al naso, ed è proprio in questi momenti che posso essere certa di toccare la tangente, baciandomi con passione.
<< Così...>>

Dice contento. Sento Mary fare un verso schifato e parlare seguita da Yue.
<< Bleah! Il mio tasso di diabete ha avuto un colloquio con il Signore e poi è sceso giù! >>
<< Il mio direttamente ha fatto i bagagli perché stava piccolo! >>
Rimaniamo tutti e due di stucco ricordandoci della loro presenza.
Sorrido facendo l’offesa mentre Mary e Yue si coprono con le coperte ridendo a più non posso: che scemi che sono insieme!
Guardo Cristian che mi indica il lato sinistro del lettino. Mi ci porto e capisco subito cos’abbia in mente: alziamo di colpo le coperte facendo loro il solletico.
<< Ehi, ragazzi...capisco la vostra esuberanza...ma almeno chiudete le porte di prima mattina...tsk, ragazzi, siete rumorosi! >>
Sbarriamo gli occhi mentre Mary mormora un –mamma- sottomesso.
<< Emh...ci scusi signora Francesca...>>
<< Suvvia, suvvia... si divertono come possono! >>
Il padre ci viene in soccorso trascinandosi dietro la consorte, a quanto ho capito, ama farsi coccolare da Rosario.
<< L’ho vista brutta...>>
Mormora Yue con delle coperte in testa, come ci siano arrivate lì, mistero.
<< A parte mia madre...>>
Guardiamo tutti Mary che sembra emanare aura maligna: fa paura.
<< Sbrighiamoci a sistemare che tra meno di 15 minuti devo cominciare a studiare violino...>>
I suoi occhi brillano maligni e noi scattiamo. In pochi secondi tutto è al proprio posto, spolverato e profumato. Sorrido, hanno fatto tutto i maschietti.
<< Sakura sei impossibile...>>
Pettino i capelli e metto un cerchietto per evitare chi mi diano fastidio preparando loro la colazione. Salutiamo i genitori di Mary che escono per andare a lavorare e andiamo a svegliare il fratellino, Gabriele, che dorme come un sasso.
<< Gabriii...>>
<< Buongiorno pazzoidi. >>

Cominciano a parlare di God of War facendomi morire dal ridere.
<< Sharlok, secondo te quel rompicapo come va risolto? >>
Scoppio a ridere verso il mio “Sherlok”.
<< Ma quanti anni avete? >>
Si girano entrambi verso di me con sguardo innocente rispondendo in sincrono.
<< 18. >>
<< 11. >>
Mi dileguo scendendo al piano inferiore e sentendo una dolce melodia prendere piano colore, subito il pianoforte suona accompagnando. Pazzi, sono solo le nove del mattino.
Entro nella camera sorridendo beata e lasciando loro due tazzine di caffè, faranno tardi e molto: l’esame di sesto è una batosta a quanto ho capito.
<< Ma porca! >>
Si blocca imprecando contro sé stessa e facendo ridere Yue.
<< Tranquilla... era perfetto, cosa ti ha fatto bloccare? >>
Questa volta mi eclisso senza proferire parola ai termini “doppio diesis e sesta posizione”. Musicisti, valli a capire.
Suonano alla porta e se pur sbuffando vado ad aprire ritrovandomi davanti il postino.
<< Moricase? >>
<< Si grazie...>>
Annuisco prendendo la busta e chiudendo la porta curiosa: Chi poteva mai essere?
Il colore è di un panna antico e profuma di rose, adesso che guardo bene, la calligrafia con cui è scritto l’indirizzo mi è familiare. Sorrido ai mittenti e mi siedo sul divano nell’immenso soggiorno.
<< Ragazziiiiiii! Takuma e Lilith ci hanno mandato una letteraaaaa!! >>
Tutto il trambusto degli strumenti e dei videogame si annulla mentre sento i loro passi sul pavimento e sulle scale. Mary si siede accanto a me spiegando a Gabriele chi fossero “Takuma e Lilith”. Yue e Cristian si siedono su due poltroncine.
<< Forza! Dai apri, apri! >>
Apro lentamente:

Cari, proprio, io e Takuma non siamo tagliati a scrivere partecipazioni, quindi, userò soltanto due parole:

Ci Sposiamo!

Saremo davvero felici di condividere il nostro giorno speciale con tutti voi.

Vostri, Lilith e Takuma.

Un mese dopo.

 

Il profumo di gigli e rose è così dolce da farmi sorridere, pensare che ancora siamo solo davanti all’ingresso della Cross è qualcosa di stupendo e surreale. Osservo il tappeto di petali incantata.
<< Sakura...>>
Mormora Cristian tirandomi ancora di più a sé e baciandomi la fronte.
<< Sei bellissima...>>
Continua tenendomi la mano. Arrossisco sistemando il fiocco del vestito e cercando di tenere il passo di Mary e Yue con i miei tacchi. Dannati tacchi.
<< Cristian...anche tu stai benissimo. >>
Le sue guance si imporporano appena.
<< Amore! >>
Yue scompare andando incontro ad Akuryo e Rika che stritola Mary.
<< Da quanto! >>
Mi avvicino a Rika, Akuryo e Yue sono andati a fare una passeggiata, abbracciandola calorosamente.
<< Ti trovo in forma! >>
Il vestito rosso con una sola spalla, che scende delicato lasciando scoperti i tacchi, non troppo alti, neri. Capelli rigorosamente liberi. Essendo in netto anticipo, approfittiamo per salutare gli altri. Mi si avvicina Ruka in compagnia di Kain e non posso fare a meno di esultare notando le loro dita intrecciate. Ruka ha un vestito a cuore nero che le fascia il corpo in modo perfetto e i capelli raccolti in un’acconciatura sobria ed elegante mentre Kain in un completo che rende omaggio al suo fascino Wild.
Senza indugiare oltre mi dirigo verso Rima e Shiki, Cristian sta parlando con Kain mentre Rika è rimasta a parlare con Mary, apparentemente freddi e distaccati ma contenti per l’amico. Rima ha i capelli raccolti in un’unica coda di lato con un’elegante vestito grigio che le fa intravedere tratti di schiena con dei lacci di raso che si allacciano tra di loro ed uno spacco nella parte sinistra del corpo non troppo accentuato, mentre Shiki ha un pantalone bianco, elegantissimo, con sopra una camicia azzurra...se lo guardo bene, i vari accessori neri gli fanno risaltare gli occhi. Si vede che è un modello!

Yagari e Kaien discutono allegramente vicino al piccolo altare su cui un arco ricoperto di gigli, rose rosa e bianche con l’aggiunta di nebbiolina. Guardo ammaliata anche l’eleganza e la cura con cui i banchetti sono stati sistemati e addobbati con dei nastri di raso rosa. Sorrido quando distinguo una chioma bionda spuntare dal primo banchetto: Takuma.
<< Auguri...>>
Mi guarda togliendo la mano dal volto e sorridendo raggiante.
<< Grazie...>>
Un sospiro gli esce dalle labbra.
<< Sei nervoso e si vede lontano un miglio. >>
Lo prendo in giro sedendomi e facendogli appoggiare la testa sulle mie gambe rivolto al cielo: è così teso.
<< Rilassati, sembra che tu non dorma da tre giorni...>>
Ironizzo ma mi guarda come per dire “e tu come lo sai?” facendomi sbiancare. Sorride.
<< Davvero, hai dormito? >>
<< Sei ore in tre gironi...>>
Spalanco gli occhi chiamando Cristian con il pensiero e affidandogli Takuma per farlo dormire; mancano solo 2 ore alla cerimonia...
<< Non è necessario...>>
Lo guardo male.
<< No, tu dormi e il mio amore ti aiuta a rilassarti, vero? >>
<< Certo...>>
Non gli resta che ridacchiare mentre io mi dirigo verso la camera in cui Lilith si sta preparando aiutata da Yuuki. Prima di poter bussare Yuuki, con indosso un super carinissimo vestito rosa antico a tubino, spalanca la porta quasi in lacrime. L’afferro saldamente per le spalle.
<< Dimmi tutto... >>
<< Non riesco ad acconciarle i capelli, deve ancora truccarsi ma è indecisa e non trovo le fedi! >>
<< COSA?! >>
<< Ho già mandato Zero e Aidou-kun ... ma non tornano e non so cosa fare, in più lei, è tranquillissima. >>
Guardo intensamente negli occhi di Yuuki per rassicurarla.
<< Va a chiamare Mary per favore, a trucco e capelli ci pensiamo noi...>>
Entro all’interno della stanza trovando Lilith ferma a contemplarsi allo specchio. Immobile.
<< Lilith...? >>
<< Mh? >>
Risponde atona immersa in non so quale pensiero, che fosse “tranquillamente nervosa”?
<< Posso sistemarti i capelli dopo che Mary ti trucca? >>
Annuisce senza staccare gli occhi dalla superficie riflettente immersa nei propri pensieri. Prendo una spazzola cominciando a districare i nodi formati dalle dita di Yuuki nel tentare un nido d’ape.
<< Tutto ok? >>
<< Si certo... a me non importa sinceramente di trovare il ghiaccio o il fuoco, a me importa di trovare lui davanti all’altare...>>
Mormora rendendomi partecipe dei propri pensieri. Ridacchio.
<< Se proprio vuoi saperlo starà dormendo davanti all’altare...>>
<< Eh? >>
Si gira facendo un’espressione buffissima.

<< Lilith! >>
Trilla Mary comparendo dalla porta.
<< Su, forza mettiti comoda che comincio a truccarti...>>
Abbracciamo in sincrono la ragazza che sorride smagliante e quando Mary finisce, un trucco molto leggero e sobrio per risaltare gli occhi e i lineamenti, Aidou entra tutto sorridente emanando fiori e cuoricini. Abbraccia me e Mary calorosamente lasciandoci di stucco.
<< Dov’è finito Aidou ? Cosa gli hanno fatto? >>
Mormora Mary scuotendo il biondo e lasciando che i filini lasciati liberi e arricciati si muovessero con lei a ritmo facendo ridere fragorosamente Hanabusa e Lilith.
<< Lilith...>>
Dice Aidou.
<< Li abbiamo trovati...ma...>>
Sono troppo curiosa che chiedo di continuare.
<< C’è solo un piccolo problema...>>
Scoppia a ridere.
<< Sono su un nido di gazze ladre! >>
Lilith si tiene a stento la pancia cercando di non piangere dal ridere per rovinare il trucco mentre Mary cerca aria per le troppe risate. Posso immaginare la scena: Zero a lottare contro un uccellino in compagnia di Yue, Kain, Kaien e Aidou...perchè no, magari anche una Yuuki super-scimmia che si arrampica sugli alberi.
<< Tranquilli, confido nelle vostre abilità circensi ...>>
Dice Lilith con un sorriso a trentadue denti mentre abbraccia Aidou.
<< Forza, devo sistemare la sposa e manca poco...allora...vieni siediti e rilassati: Aidou e gli altri penseranno al resto...>>
Mi guarda annuendo energica e ritornando seduta. Cacciamo via Aidou prendendo in mano il cellofan scuro in cui c’è l’abito da sposa e non posso fare a meno di sorridere senza un logico motivo...
Abbasso la cerniera e aiuto Lilith ad indossarlo: è bellissimo.
L’abito ha uno scollo a V non troppo accentuato, le maniche si fermano a metà spalla mentre il vestito dietro si apre in un rombo perfetto dando l’impressione che ci fosse una stola che si unifica in un fiocco di raso che lascia scendere una coda di Chiffon. Lo chiffon si ferma a tratti lasciando che una striscia di raso l’interrompesse andando a piani via via più grandi fino a formare la coda di cui prima avevo accennato...
<< Wow...>>
L’unica parola che esce dalle labbra di Mary facendo marcare il mio sorriso e quello di Lilith, concentrata a sistemare l’abito.
<< Lascia fare a me...>>
Mormoro troppo presa dai miei movimenti per sentirla controbattere, cosa che non avviene.
Adesso che guardo meglio, il vestito da l’impressione di essere stretto ma, appena prima della vita, comincia ad allargarsi in una morbida campana che termina con una coda sulla quale si poggia lo chiffon...
<< Magnifico. >>
Arrossisce ammirandosi allo specchio per poi sedersi e lasciare a me il tempo di farle i capelli. Nulla di particolare come nidi d’ape o acconciature troppo elaborate: mi limito pettinarle i capelli, questa volta, facendoli divenire molto mossi nelle punte e alzandoglieli di poco mettendo in risalto il viso, appuntandoli con dei ferretti argentati con dei piccoli lapislazzuli di colore blu e dall’aspetto molto antico. Sorrido mettendole al collo la collana che Takuma le aveva regalato notando un qualcosa di diverso.
<< Questa è la copia in oro bianco creata proprio per questa situazione...>>
Annuisco allacciando l’oggetto, che ha mantenuto la goccia di un verde sgargiante. Li orecchini sono solo dei piccoli punti luce. La faccio alzare e Mary scatta una foto e io guardo l’orologio: mancano solo 30 minuti.
<< Sakura...Mary, sareste le mie testimoni? >>
Annuisco in sincrono con Mary e l’abbracciamo ma mi stacco per andare a vedere la situazione con le fedi.
Appena metto piede fuori dalla residenza del Direttore vedo Kaname e Yuuki a braccetto con in mano un piccolo cuscinetto su cui le fedi sembrano brillare di luce propria.
<< Kaname li ha presi in contemporanea a Zero...>>
Ammutolisco e il Sanguepuro distoglie gli occhi in imbarazzo. Evito di commentare.
<< Sakura, i musicisti, gli ospiti e...Takuma... sono pronti. La sposa? >>
<< Bellissima. >>
Mi limito a dire girando i tacchi e correndo a prendere Aidou sotto stretto ordine di Lilith per portarlo da lei.

*****


Arrivo giusto in tempo per posizionarmi davanti alla sedia delle testimoni della sposa e dare un’occhiata a Zero e Kaname dalla parte di Takuma con una sedia libera: Aidou.
Ragazzo che sta camminando a braccetto con Lilith, li si vedono da lontano. Mary accanto a me già piange di gioia insieme a Rika, accanto a lei, e ad Akuryo seduta accanto a Yue sui banchetti. Guardo Takuma mentre osserva Lilith da lontano e quando sono abbastanza vicini, le note della marcia nuziale cominciano a risuonare nell’aria grazie al quartetto d’archi, guardo Mary fremere ancora di più: avrebbe voluto suonare. Mi avvicino a lei sussurrandole una sorpresa.
<< Yue ha portato il tuo violino... >>
Senza aggiungere altro guardiamo Lilith camminare sicura e a passo di musica con Aidou, rosso paonazzo, per poi lasciare che Takuma l’attiri a sé sorridendo.
Chissà perché non me ne sono accorta prima, ma sull’altare sta un uomo che comincia a parlare in tono solenne l’omelia. Il tempo sembra scorrere così velocemente che l’uomo chiede loro di scambiarsi le promesse ed una lacrima mi riga il volto. Troppa gioia.
<< Io, Takuma, prendo te, Lilith, come mia legittima sposa...>>
<< Io, Lilith, prendo te, Takuma, come mio legittimo sposo...>>
Prima ripete l’uno poi ripete l’altra mentre calde lacrime scendono dalle guance della ragazza. Fortuna che il trucco è resistibile all’acqua.
<< Per amarti ed onorarti... in saluta e in malattia....>>
<< In ricchezza e povertà...>>
Continuano immersi una negli occhi dell’altro. Dopo aver messo le fedi si bloccano prendendo fiato e parlando insieme.
<< Per sempre! >>
Con gentilezza il biondo toglie con i polpastrelli le lacrime dagli occhi azzurri di Lilith e, dopo il consenso del “prete”, la bacia teneramente facendoci battere le mani in sincrono.
I testimoni firmano poco dopo con gli sposi e a quel punto, tutti, me compresa, cominciano a lanciare dei chicchi bianchi di riso e petali mentre loro camminano sulla navata tranquilli.

*****


<< Un brindisi a loro! Loro che sono riusciti a vincere contro il divieto del Concilio anche grazie ad una “mano” e ancora a loro che sono riusciti comunque ad arrivare sino ad oggi amandosi teneramente. Un brindisi alla mia “sorellina” che oggi ha sposato il mio migliore amico con il sorriso più bello di tutti. Un brindisi a Takuma, per averla resa così felice...>>
Batto le mani ad Aidou con tutti i presenti in sala. È così emozionato mentre parla ai festeggiati. Salgo sul palco cercando di rimanere calma ai continui flash che mi abbagliano. Sono fastidiosi ma importantissimi. Prendo in mano il microfono.
<< Lilith...>>
Dico.
<< Non è molto che ti conosco, eppure ancora faccio fatica ad entrare all’interno dei tuoi punti di vista, anche se so per certo che non riuscirò mai a capire del tutto...>>
Mi fermo prendendo fiato.
<< Eppure posso assicurarti che qualcosa mi hai saputo trasmettere, sia tu, che Takuma... ho potuto davvero beneficiare della presenza di una coppia davvero strana...quanto ben assortita... siete perfetti e spero che quel “Per Sempre” che avete pronunciato durante le promesse, possa davvero essere così lungo e felice come oggi...>>
Guardo Lilith che si alza dalla propria sedia per venirmi incontro seguita da Takuma.
<< A voi...>>
Alzo il bicchiere di spumante e poi li abbraccio. La serata continua all’insegna di balli e divertimento con un Cristian brillo seguito da Yue, Kain e Aidou che trascinano Takuma in un gioco davvero carino.
<< Bene! Caro sposo...>>
Ridacchia Yue alzando un bicchiere di spumante con le guance appena rosate.
<< Ti proponiamo il gioco della giarrettiera! >>
Continuano Kain e Aidou alzando i calici e ridendo.
<< Rika... ma Zero? >>
La nera ridacchia indicandomi il proprio ragazzo dietro agli altri mentre alza, in silenzio, il bicchiere e sorride appena.
<< Ma...>>
Comincia Takuma, che viene preso di peso e portato il centro della sala. Mary è nel mezzo e fa avvicinare Lilith a Takuma, entrambi rossi.
<< Cara amica mia... invece dovrai fare il gioco dell’uovo...>>
Sorrido in contemporanea a tutte le ragazze e chiedo un uovo sodo al cameriere, ovviamente non diremo lei che è sodo.
Takuma incitato, si abbassa al livello della gonna per prendere la giarrettiera sulla coscia destra della ragazza che è imbarazzata al massimo. Oramai sono presa anche io dai festeggiamenti, colpa dello spumante, e incito Takuma che sfila dalla coscia della ragazza l’indumento soddisfatto. Rika mi prende a braccetto portando l’uovo a Lilith che ci fulmina con gli occhi ma poi sorride rassegnata.
<< Bene, adesso devi far passare l’uovo all’interno dei pantaloni di Takuma senza farlo rompere...>>
Il trambusto si ferma e ci guardano tutti basiti.
<< Forza su! >>
Tutto si ferma in attesa e con mani tremanti fa passare l’uovo dalla cinta dei pantaloni e lo fa scendere fino al piede, dove esce tranquillamente. Che dolce!
<< Fatto! >>
Urla poi baciando Takuma che ricambia stringendola a sé e ballando sulle note del pianoforte e violino, suonato da Yue e Mary in loro onore. Tutte le coppiette cominciano a ballare accanto a loro. Ghigno quando “Qualcuno” mi picchietta sulla spalla scoperta.
<< Mi concedi questo ballo? >>
Prendo la mano di Cristian e cominciamo a danzare per molto.

Il taglio della torta è qualcosa di perfetto, unico e romantico perché Aidou ha macchiato di panna il naso di Lilith e Takuma l’ha baciato via in un gesto così dolce da mandare in orbita Kaien, già mezzo partito e la dolcissima Akuryo, che non aveva perso tempo abbracciando Yue, a mio avviso, in paradiso.
<< Buona...>>
Dopo aver terminato prendiamo in mano i bicchieri e tutti all’in piedi, loro seduti, urliamo:
<< Auguri Takuma! Auguri Lilith! Viva i Neo-Sposini! >>

Epilogo

Due anni dopo.

La foto che venne dopo è uno dei ricordi che ogni mattina è sopra il comodino della mia camera insieme al bellissimo cofanetto in murano con una farfalla su un lato, interamente fatta di brillantini.
Busso alla porta pronta per uno degli assalti. Appena la porta si apre, due piccoli mostriciattoli mi si appiccicano adesso urlando “zia Sakura” che poi io zia a loro. Li faccio sollevare da terra con il vento e li avvicino a me fino a quando non li posso guardare bene in volto: due gemelli. Gemelli piccoli ma scatenati, gemelli identici con piccole differenze: uno ha i capelli sbarazzini e neri come la madre e due occhioni verdi come smeraldi, l’altro ha capelli biondissimi e due occhioni azzurri. Entrambi hanno lo stesso carattere in cui vi è un mix di Takuma e un mix di Lilith.
<< Daiiii..mettici giù...! >>
<< Takumi ...>>
Bacio la guancia del diretto interessato, quello con gli occhioni verdi e i capelli neri, facendogli fare una faccia fintamente schifata.
<< Kaito... >>
Bacio il biondino sulla guancia facendolo arrossire.
<< Zia ... dov’è lo zio Cristian e Mary...>>
<< Yue, Rika e Zero...Kaname e Yuuki...? >>
<< Rima e Shiki....?>>
<< Ruka e Kain...? >>
Gemelli, possibile che si completino le frasi tra di loro?
Li guardo mettendoli giù e saluto Lilith vestita di tutto punto accompagnata da Takuma raggiante.
<< Bimbi...auguri...>>
Faccio loro l’occhiolino consegnando ad entrambi dei pacchetti regalo con cui si dirigono direttamente tra le braccia di Cristian. Quanto sono movimentati...
<< Takumi, non correre o altrimenti cadi e poi piangi! >>
Rika afferra Kaito abbracciandolo forte e Mary comincia a battibaccare con Takumi, penso che dei due sia il più permaloso, e il piccoletto dopo aver finito con Mary, comincia a stuzzicare anche Zero che sbuffa rassegnato e gli scompiglia i capelli.
<< Sakura...>>
Abbraccio il signore e la signora Ichijo mentre Aidou si affaccia dalla finestra e attira l’attenzione delle due pesti che già stanno giocando con i walkie tolkie e il kit da spia che Yue aveva regalato loro... ci sono anche due macchinine telecomandate...
<< Arriviamo fratellone! >>
Scoppio a ridere sedendomi su una poltrona: Aidou è passato da ragazzo spocchioso a fratellone di due mini-cicloni che sono Takumi e Kaito...
<< Non vi stancate mai? >>
Sento pronunciare a Rima mentre Shiki annuisce indicando i gemelli.
<< No! >>
Rispondono in sincrono gli sposi.
<< Ma sono sempre così...>>
<< Diabolici? >>
Kain aveva iniziato per essere interrotto da Ruka, sorridente ma acida.
<< Fino quando il sonno non li reclama! >>
Esclama Takuma ridendo e facendoci ridere anche a noi.
<< Eppure... insieme sono una forza...>>
Continua Lilith guardando Aidou, Mary e Yue giocare con loro;
<< Avete detto loro tutto? >>
Si intromette Kaname abbracciando Yuuki, versione Sanguepuro, tra le braccia, avvolte mi chiedo se sia un digimon date le trasformazioni che ha subito, facendoli incupire appena.
<< Certo...loro sanno tutto. >>
<< E che hanno detto? >>
Si guardano negli occhi scoppiango a ridere.
<< Hanno detto: “Figata!” oppure cose come “Siamo i migliori e siamo mezzosangue”... oppure hanno cominciato ad esaminare Aidou con occhio critico per capire le differenze tra loro e lui: il che sono minime...>>
Annuisce Takuma al discorso di Lilith e sorrido: quelle piccole pesti sono adorabili in fondo.
<< Ehi...stavo pensando alla promessa che vi siete scambiati di matrimonio...e mi sono chiesta: perché in quel modo? >>
Sorridono facendo vedere le fedi. Takuma parla fiero mettendosi Kaito sulle spalle e Takumi a penzoloni da un braccio.
<< Abbiamo pensato : Un giorno come il proprio matrimonio è unico...>>
<< Una vita per beneficiare di questa condizione...e bhè la nostra...>>
Dice Lilith abbracciando Takumi che è a penzoloni e tirandoselo a sé mentre fa lui il solletico.

<< La nostra è Per Sempre...>>

Si baciano e baciano i bimbi che si stringono ai propri genitori...
Si il loro, sarebbe stato Per Sempre.

Fine.

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Capitolo 13: Morte ***


Capitolo 13: Morte.

- La Morte è un’amante molto gelosa: se verrai scelto, essa non ti permetterà di tornare indietro, esiliando il tuo spirito nell’oblio totale. -

I passi leggeri e felpati di Makino rimbombano per tutti i sotterranei e in pochissimo tempo mi è di fronte con le lacrime agli occhi pregandomi di uscire da quella cella per mettermi in salvo la vita; la sua non era così preziosa, dice, non capendo quanto in realtà si sbagli.
<< Se scappo per salvarmi la vita, tu vieni con me...>>
La guardo negli occhi deciso ma come un semplice amico. Mi dispiace per lei, ma il mio amore cuore sarebbe rimasto tra le mani di Sakura, in qualche modo.
<< Ok, vengo con te...>>
Come se un elastico fosse stato appena lasciato libero, sento le mie forze confluire tutte velocemente all’interno di me insieme ai poteri: siamo pronti per andare.
<< Grazie. >>
Mormoro camminando accanto a lei che annuisce accelerando il passo per gettarci sul fitto bosco in cerca del sentiero che ci avrebbe permesso di arrivare almeno a Tokyo.
Passiamo molto tempo a cercare qualcosa che, mi spaventa ammettere, ci sta venendo negata dalla natura stessa e che non riesco a controllare. Chissà perché, ma una gelida consapevolezza comincia a farsi spazio tra i miei pensieri sempre più intensamente fino a farmi perdere di vista anche l’albero che abbiamo passato già una decina di volte senza nemmeno accorgercene. La blocco per un polso parlando.
<< Fermati, ci siamo già passati di qui...>>
Annuisce ma continuiamo comunque a camminare in modo più o meno veloce.
Nessuno all’interno della Magione ha poteri tanto superiori ai miei da non permettermi di poter trovare l’uscita e questa è Sakura. Un ritmo cadenzato alle nostre spalle ci fa fermare di botto; guardo le radici muoversi per poi fermarsi di botto.
<< Cosa...>>

*****


Mi sento così leggera, si diciamo che mi sento stranamente in forma. L’adrenalina che pulsa frenetica tra le vene facendomi tremare appena, la sensazione di poter affondare i miei canini bramosi sul suo collo così mascolino e virile mi fanno sentire leggera. Ho i brividi al pensiero. Poter sentire il sangue, il suo sangue, entrare all’interno della mia bocca per scendere giù, lento, dandomi energie rubandole a lui. Si, fremo dalla voglia di poterlo inchiodare contro le sbarre e bere quella linfa così intrisa di peccato, ho voglia di rubargli la vita. Cacciatore contro cacciatore. Quest’uomo davanti a me non mi attrae nemmeno un po’, non lo bramo e se davvero avessi dovuto sopravvivere, avrei preferito la morte a sceglierlo...ma lui... no, lui è l’unico a potermi saziare in parte, l’altra parte è lontana, alla Cross, e non può raggiungerci; li avrei fatti divertire volentieri prima di strappare loro anche il più rauco dei gemiti, di dolore o piacere che siano, li avrei divorati entrambi. Scanso l’uomo che sogghigna leggermente. Che ha tanto da ridere?
<< Che hai da ridere? Devo uccidere e divorare Yue... spostati. >>
Il mio imperativo è freddo. Freddo come i ghiacciai del polo Nord e imponente come solo un vampiro di alto livello sa utilizzare. Senza dire una parola si sposta di lato indicandomi la porta. Che insolente!
Con solo la forza del pensiero una raffica di vento lo scaraventa contro una parete portante facendolo ridere fragorosamente e dall’angolo delle labbra scende un rivolo di sangue.
Sangue. Yue. Desiderio.
<< Non voglio spazzatura davanti i miei occhi. >>

Quel vampiro ha un nome che in questo momento la mia mente sta tralasciando: non è lui il mio obiettivo, non è la mia preda.
Sposto lo sguardo su un piccolo fiore bianco che, poggiato sul comodino, crea un contrasto con il colore cupo del mobile: una rosa bianca. Rosa che afferro contenta e con in mente un modo per giocare con la mia preda.
<< Guarda. >>
Mi rigiro in mano il fiore.
<< Voglio colorarla di rosso. >>
Mormoro al vampiro, Devil.
<< Come? >>
Si limita a chiedere, acceso dalla curiosità. Curiosità che gli costa cara perché con uno dei miei poteri scaravento tutto il legno presente all’interno della stanza sopra di lui, prontamente si protegge.
<< Voglio colorarla con il suo sangue...>>
Avverto un movimento da fuori che i miei sensi captano prima di Devil. Sono passi veloci sullo sterrato secco. Mi avvicino alla finestra poggiando il gomito sulla piccola sporgenza interna e guardando le prime luci dell’alba. Non sarebbero arrivati lontano.
<< Li lasci andare? >>
Mormora piano il vampiro.
<< Naa, sto solo guastandomi il sapore della paura prima di divorarlo del tutto... Ho sempre odiato Makino: a te non dispiace se riduco in cenere prima lei, vero? >>
Li vedo attraversare in modo frenetico il bosco ma comincio a far spostare alberi e piante facendo prendere loro sempre strade ben lontane da portarli alla salvezza. Sorrido guardando i miei topolini gironzolare senza nemmeno rendersi conto di essere in gabbia. Apro le ante di un armadio estraendo un completo di pelle nera, un mantello abbastanza grande così da poter nascondere il viso con il cappuccio, sempre nero, e balzo giù dalla finestra camminando con calma in mezzo alla boscaglia. Respiro a pieni polmoni sentendo l’aria frizzante colpirmi in volto cosa che con un solo mio movimento finisce di colpo.
Adesso avrei cominciato a far impazzire il mio adorato.

*****


Ho una brutta sensazione e non so a cosa sia dovuta.
Prendo velocemente la mira con entrambe le pistole e faccio partire due colpi di diverso potere che vanno a segno: un vampiro muore disidratato, l’altro pietrificandosi e divenendo cenere. Le mani di Yuuki cominciano ad applaudirmi sbalordita.
<< Quanto? >>
<< 5 Level End in 1 minuto...wow! >>
Sento passi frenetici e due Level End sfrecciare davanti a noi perché inseguiti da Aidou e Kain. Avvicino a me la ragazza e sorrido quando si sposta brandendo Artemis. Per indirizzarmi e ripristinare la situazione mi blocco captando le energie di tutti i nobili più i tre Sanguepuro perfettamente in forze.
<< Cristian il quadro generale? >>
<< Direttore stanno tutti bene, gli studenti? >>
<< Sono sotto la protezione di Takuma, Seireen, Shiki e Ruka...>>
Annuisco sparando ad un vampiro nascosto e incenerendolo lentamente.
Chissà come uno mi arriva alle spalle ma uno sparo lo disintegra.
<< Grazie >>
Dico a Zero mentre lo stesso torna alla propria area. Sorrido appena mentre Yuuki battibecca con Kaien e Yagari un’onda di energia mi avverte del pericolo sotto il suolo e veloce afferro Yuuki saltando sopra un albero appena in tempo per vedere il suolo aprirsi.

<< Com’è potuto accadere? >>
Non rispondo ma evito che l’albero mi blocchi le gambe volando sopra le fronde degli arbusti; mi si rivoltano contro gli uccelli e senza urlare nomi vedo Aidou pronto con le braccia tese: lascio la presa su Yuuki che arriva, urlando, su Aidou che non aspetta molto per cominciare a schivare e parare colpi. Disintegro con del fuoco il vampiro muta forma evitando una saetta di striscio.
<< Fiuuu...>>
Mi giro verso Rima che ha una mano rivolta verso me in segno di scuse. Annuisco colpendo un altro progetto con della luce: evapora in una nuvola nera. Mi posiziono sul balcone più alto dell’istituto proprio sul cornicione e chiudo gli occhi.
<< Allontanatevi dai progetti! >>
Urlo e, quando percepisco che tutti si siano allontananti ad una distanza di sicurezza, disintegro i progetti con della luce abbastanza intensa. Sento applausi e urla di vittoria levarsi in una volta e guardo Kain che ha appena posato Yuuki al suolo: abbiamo vinto la battaglia.
Sorrido sentendomi improvvisamente stanco e percependo il vuoto a cui sto andando incontro...


*****


Li vedo, sono immobili cercando di individuare qualcosa attraverso la fitta vegetazione. Sorrido puntando l’indice contro la spalla di Makino e lasciando che una foglia di abete, tagliente come un ago, trapassi da lato a lato facendola gemere di dolore.
<< Nh! >>
<< Cos’hai? >>
<< Qualcosa...>>
Il mio adorato adesso sta controllando la spalla di Makino rabbrividendo appena: nemmeno con i suoi poteri ha percepito nulla. Osservo come avvicini le labbra al punto leso baciandolo e curandolo al tempo stesso mentre una sorda rabbia mi invade il petto. Questa volta alzo il palmo puntandolo contro i piedi della ragazza che in due secondi sprofonda fino al collo in delle sabbie mobili subito e prontamente aiutata da Yue che le afferra il polso tirandola a sé. Muovo appena la mano facendo divenire acido i residui di sabbie mobili e facendola urlare di dolore ed in contemporanea le articolazioni le vengono trapassate da aghi facendola piangere e gemere di dolore. Dolore. Che suono sublime.

<< Y-yue...>>
Rantola il suo nome in cerca di aria e appena lui le si fa vicino lo blocco con la mente e con delle liane facendolo imprecare.
<< Esci fuori! >>
Urla facendomi sorridere. Che buffo.

<< Eccomi...non urlare, potresti spaventare gli animali...>>
Annuisco aritmicamente alle mie parole andando lui incontro e rubandogli un bacio asciutto mentre io abbasso il cappuccio subito dopo. Spalanca gli occhi e mi ci posso quasi immergere. Rido beffarda quando capisco di avere i miei rossi. Tossisce riprendendosi e paradosi contro di me minacciosa, Makino, che mi fa ridere ancora di più tanto da farmi colpire in viso da un pugno dandogli l’infondata speranza di avermi ferita o indolenzita, ma aimè, non reprimo un ghigno immobilizzandole i piedi, disidratarle le braccia lentamente, tirarle i capelli con colpi secchi di vento, accecarla, confonderla e ustionandole la pelle; tutto contemporaneamente.
<< SMETTILA! >>
Yue urla sopra Makino che adesso è accasciata al suolo con il viso rivolto verso il suolo e che prontamente faccio sprofondare ancor di più nel fango con un piede. Mi fermo quando riesce a liberarsi dalle mie liane puntando direttamente a me. Stolto di un topolino.

<< Non ci proverei...>>
Senza rispondermi dalla sua mano compare un lobo rosso. Prontamente porto la mano sinistra avanti e i capelli volano dalla parte opposta scoprendomi il viso e facendo intravedere lui i mio ghigno che si allarga quando assorbo il lobo senza problemi. E guardando all’interno degli occhi cremisi di Yue, faccio sollevare il corpo inerme di Makino avvicinando il collo alle mie labbra; seppure conciata male, ha un buon odore devo ammetterlo. I miei canini fremono all’idea di ricevere del sangue e mordo senza pietà, lacerando quasi le carni e facendola urlare dal dolore. Dopo aver bevuto qualche goccia getto il corpo ai piedi di Yue che mi guarda colmo di sconcerto
.

Ma che si sconcerti pure, tanto è solo colpa sua... se lui non mi avesse risvegliata sarei stata bene...

Annuisco ai miei pensieri vedendo Makino rimettersi in piedi davanti a lui con le braccia aperte. Patetica.
<< Uccidi me...ma lascialo in vita...>>
Sorrido malefica e faccio comparire la mia fidata Soul Rose da un palmo. Yue la blocca, lei lo scrolla via e litigano così furiosamente che mi fermo li a guardarli poggiata sull’elsa della mia compagna: sembrano una coppia indecisa davanti al gusto di gelato da prendere.
<< Avete finito? >>
Senza aspettare risposta sovrasto Makino piantando l’arma al suo petto e facendole scappare un sussurro.
<< ..lo...lascera...i...in...v...vi...ta..? >>
Prima di risponderle osservo il viso contratto in una smorfia di dolore-stupore e aspetto che il proprio corpo divenisse pan piano sabbia: le rispondo quando arriva al busto.
<< Makino...>>
Collo.
<< Lui morirà dopo di te! >>
Sorrido all’ultima espressione della ragazza intrisa di disperazione: non avrebbe avuto una pace degna di tal nome. Le mani di Yue mi avvinghiano il collo senza stringere.
<< Non potresti uccidermi! >>

*****


<< Non potresti uccidermi! >>

Mi rimbomba nella mente come una constatazione bastarda di cui è sicura. I suoi occhi diventano di nuovo azzurri mandandomi in confusione.
<< Ti prego, perdonami! Non ero in me, mi stava controllando Devil...>>
Stacco lentamente le mani dal suo collo ma mi do subito dello stupido difendendomi da una sfera di fuoco. Ha mentito e io ci sono caduto. Ho perso già in partenza.
<< E’ solamente tutto ciò che hai seminato...>>
L’osservo incantato. Osservo i suoi lineamenti contratti in un’espressione truce, osservo i suoi capelli adesso lisci, ricordandomi la morbidezza che avevano prima, osservo il suo corpo fasciato da abiti di pelle. Osservo lei e mi viene voglia solo di urlare il suo nome.
<< Perché hai ucciso Makino? >>
<< Perché mi infastidiva...>>

Getta la propria arma e cominciamo a lottare usando al massimo i nostri poteri, li utilizzo anche io sovrastandola molte volte. Poi si ferma e tutto tace come se il tempo si fosse fermato al proprio cospetto, accompagnato dai suoni e dai rumori.
<< Preparati...>>
Dice questo divenendo gli elementi stessi. Il primo che utilizza è la Terra. Non aspetto molto divenendo Acqua guardandola bene.
Gli occhi sono neri e lei è completamente fatta di roccia. Ci scontriamo creando un rumore assordante.

*****


Il vuoto c’è ancora davanti a me, ma la situazione è variata rispetto a qualche minuto prima: adesso due mani mi tengono saldo sopra il cornicione evitandomi una caduta dolorosa.
<< Ti tengo...>>
Mormora Rika che mi attira a sé sulla terrazza. Non riesco comunque a stare in posizione eretta finendo sopra di lei senza nemmeno rendermene conto.
<< Ehi... quell’attacco consuma molto? >>
Faccio di no con la testa.
<< No, ma a me consuma moltissime energie. Se fosse stata Sakura o Yue, non avrebbero avuto nessun tipo di problema...>>
Sorride benevola, Rika, facendo brillare gli occhi ancora ambra.
<< Tranquillo sei stato grandioso...grazie. >>
<< Pre- >>
Un urlo ci gela sul posto prima di muoverci velocemente al dormitorio Sole trovando Takuma venirci incontro spiegando la situazione.
<< Abbiamo preso loro un dvd per cercare di sbloccare la situazione, ma appena abbiamo inserito il Dvd e fatto partire...>>
Si blocca guardandomi in volto. Non capisco.
<< E’ partita la lotta tra Sakura e Yue...>>
Evitando dei commenti entro all’interno dell’immenso salone e vedo, grazie al telone cinematografico, la mia amata e del mio migliore amico lottare tra di loro cambiando continuamente elementi e divenendo gli stessi. Vado da Ruka che cerca di capire come sia possibile una cosa del genere, visto e considerato che i il lettore è completamente spento, come il proiettore del resto e mi risponde semplicemente con li occhi in un moto di frustrazione. Osservo zittito le scene dove Yue e Sakura lottano ferocemente, almeno lei, chiedendo al direttore l’evacuazione della sala che brulica di ragazzine eccitate dall’idea di in film con

Yue da protagonista.
<< Cristian...guarda! >>
La sena va a rallentatore lasciandomi vedere il ghigno vincente di Sakura e il volto sereno di Yue mentre lei punta con la lama al cuore del ragazzo...
<< NOOOO! >>
Urlo venendo subito circondato da forti braccia che mi sostengono. Urlo ancora cercando di divincolarmi dalla stretta salda di Takuma, Aidou e Shiki che mi tengono fermo.
<< NOOOOOOO! >>
Questa volta, come se avesse sentito, Yue si gira nella mia direzione evitando l’arma al cuore che lo trapassa all’addome.
Urlo ancora vedendo Sakura bagnare nel sangue di Yue una rosa bianca...urlo quando Yue chiude gli occhi e ...piango disperato quando lo schermo si “oscura”...
<< YUEEEEEEEEEEEEEEEEE! >>

*****

È finita.


Vedo quel ghigno sprezzante colorato del mio sangue e ne ho la conferma.

È finita.


La rosa bianca macchiata del mio sangue ha un odore orribile, lei, è lì che mi guarda muta e vittoriosa come una dea. Non posso fare altro che pregare nel ritorno della mia Sakura, per vederla un’ultima volta prima di scomparire.
<< Nipote... ti avevo avvertito...no? >>
Non dico nulla nemmeno quando appare Devil dietro le spalle di Sakura e non dico nulla quando la stessa cade, dopo esser stata toccata al centro delle spalle, su se stessa. Non dico nulla quando il fiato comincia a raschiare prepotente, la percezione di me affievolirsi e lui andare via però, quando vedo lei alzare la testa di scatto e gettarsi in lacrime sopra di me mormorando parole che non riesco a sentire, parlo.
<< Sakura...sei ...tu? >>
Annuisce carezzandomi in volto e guardando la lama della Soul Rose ancora nel mio addome con rammarico.
<< Ti tolgo la lama...mh? Così ti sentirai meglio...mh? Ti scongiuro Yue, non morire...>>
<< Ferma... è inutile...>>

Cerco di prenderle il polso ma non sento più il mio braccio e se ne accorge.
<< Yue...ti supplico fatti curare...>>
Le parole gli muoiono in gola quando vede il colore del mio sangue rabbrividendo di consapevolezza: non sarei sopravvissuto.
<< Yue... >>
Le faccio segno di aspettare, perché mettere in fila parole e controllare aria insieme è un esercizio complicato in questo momento tanto da non riuscire a coordinare nemmeno i miei pensieri e le mie azioni.
<< Sakura... ti ... ti ricordi cosa ti ho detto... subito dopo...>>
Tremo quando un colpo di tosse mi investe facendo vibrare la lama all’interno di me facendomi scendere una lacrima.
<< Yue...>>
Mormora in preda a singhiozzi convulsi non sapendo come fare, ma faccio finta di nulla continuando.
<< ...il... il tuo... risveglio...quella volta...? >>
Sembra pensarci sopra per poco prima di annuire e bagnandomi il volto delle sue lacrime mentre tiene stretta la mia mano tra le sue.

<< Si, certo che ricordo...>>
Mi arresto prendendo fiato in grandi quantità prima di continuare.
<< Sei la cosa più bella.... che mi sia capitata…sei riuscita a portare luce... dove il buio era saturo e... pesante, sei stata la prima a credere in me,mi hai... donato speranza…>>
Sono costretto a bloccarmi tossendo e gemendo di dolore cercando di non slabbrare ancora di più la lama.
<< ...hai dato un... senso.... alla mia... vita. Senza di te... non so cosa avrei... fatto…perciò...non posso fare... a meno... di amarti... e ... non ...preoccuparti...anche adesso... per me... non ... è cambiato nulla...>>
Chiudo gli occhi poggiando la testa al suolo sfinito.
<< E’ finita...>>
Mormoro.

*****


Non posso essere stata io. No.
<< E’ finita...>>
Perché mormora rassegnato la propria condanna?
<< Yue...ti prego, non chiudere gli occhi... non lasciarmi...>>
Trema appena e tengo saldamente ferma la lama evitando di far allargare la ferita. Rabbrividisco quando vedo il sangue oramai completamente nero, infetto del potere della mia arma, e quello rosso sulla rosa: è colpa mia...
<< Perdonami...>>
Lo dico di slancio ma sento un sussurro che mi fa piangere di più.
<< Sei perdonata...>>
Piango più disperatamente e abbraccio Yue, forte.
<< Y-Yue...io ti amo...non lasciarmi ti prego... >>
Tira su le labbra in un mezzo sorriso dolorante facendomi morire. Sento il suo addome abbassarsi e alzarsi sempre più lentamente mentre lo bacio piangendo oramai consapevole del tempo rimasto.
<< Ti amo Sakura...>>
Sussurra divenendo sempre più freddo e marmoreo mentre i piedi cominciano a divenire frammenti dorati lucenti che volano via.
<< Yue...>>
Mormoro oramai con il petto dolorante e tartassato da singhiozzi potentissimi.
<< Yue Ti amo...>>
Lo bacio intensamente afferrando un frammento del torace, dove sarebbe dovuto esserci il cuore, e tenendolo stretto a me quando scompare del tutto sotto i miei occhi.
Cado li a terra, proprio dove la sua figura è appena scomparsa, piangendo sopra quel frammento e la rosa macchiata del suo sangue.

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** Capitolo 14: Ricordi Infranti ***


Capitolo 14: Ricordi infranti.



- I ricordi sono proiezioni di un noi passato.
Sono come uno specchio: una vita per costruirli e poco per infrangerli-

 
<< Cristian! Yue! Vi ho trovati! >>
 
Osservo i ricordi di Sakura con un nodo alla gola tanto che mi tocca cancellare una lacrima dal volto. Il sole è coperto da delle nuvole bianche, al contrario di quello che può sembrare, il cielo è limpido e di un azzurro intenso e adesso che ci faccio caso è particolarmente piacevole. Senza indugiare oltre poso lo sguardo su tre bambini che si rincorrono spensierati su un prato verde che abbraccia un piccolo stagno limpido e cristallino su cui si possono vedere i pesci.
 
<< Sakura... un giorno sposerai uno di noi due... vero? >>
La bambina li guarda sorridendo e abbracciando entrambi.
<< Ma io vi amo entrambi...>>
Uno schiocco leggero su entrambe le guance li fa arrossire visibilmente.
<< ...perchè dovrei decidere? >>
Continua Sakura abbracciandoli con l’innocenza dei propri 7 anni.
 
Le scene mi passano a rallentatore davanti gli occhi e, per quanto mi servisse, non posso contrastare Sakura in questo momento perché ancora stesa al suolo piangente e dolorante.
 
<<< Per quanto starai qui a piangerlo? >>
<< Haruhy, vattene...>>
Sospiro.
<< Non posso, perché, se ricordi, io sono te... >>
Non posso prendere il sopravvento su lei, ancora no, dannato Devil per quanto io ti avessi potuto amare, hai ucciso Iku, non te l’avrei perdonato. Faccio per girarmi per lasciarle intimità ma sento il movimento di Sakura e subito dopo mi blocca per un polso.
<< No, aspetta, voglio ricordarlo... non posso lasciare che il suo bel sorriso svanisca...non posso no... ti prego, dammi l’opportunità di ripercorrere ancora i nostri ricordi...poi sarai libera di distruggermi o imprigionarmi dentro di me, non farò nulla, dopo. >>
Mi si stringe il cuore e annuisco: la discendente di Yui è così determinata.
 
<< Stupido! Non vedi che Yuuki è rossa pomodoro? >>
Annuisce ridendo e tenendosi la pancia mentre con...Rika, si divertono a prendere in giro Yuuki.
<< Avanti Sakura, non la trovi divertente? >>
Dice Rika battendo il cinque a Yue mentre Yuuki batte i piedi due volte rifugiandosi tra le braccia della mia discendente.
<< Dai ragazzi per piacere! >>
<< Ok, ma solo perché sei tu a chiedercelo, ne Rika? >>
Con le lacrime agli occhi per le risate, annuisce.
 
Sono frammenti di ricordi, ognuno con la propria importanza e con la presenza di Yue e, seppur fossero stati lontani tre lunghi anni, l’uno non sentiva il peso della mancanza dell’altra o viceversa  perchè stavano costruendo ricordi.
<< Perché è morto? >>
<< No Sakura, perché l’hai ucciso...>>
Sono realista, sotto controllo o meno, è stata la Soul Rose a penetrare la sua carne come se fosse burro. L’ho sentito chiaramente quando cercava invano di liberarci da quel nero.
<< Smettila! >>
<< La verità fa male... >>
<< Smettila! >>
Mi siedo accanto a lei carezzandole, per quello che mi è possibile, la testa.
 
Il verde è il colore che spicca in tutto il paesaggio. Alcuni petali di margherita volano sospinti dal vento verso il piccolo bacino d’acqua che molte volte aveva osservato i loro giochi sfrenati. Si sporge, Sakura, per vedere i pesci che allegramente saltano e nuotano in una danza acquatica.
<< Yue...>>
Chiama sorridendo senza staccare i propri occhi dal bacino d’acqua, ma non riceve risposta.
<< Yue...? >>
Si gira e lo vede: è steso per terra con il volto verso il cielo ma con gli occhi chiusi. Dorme.
<< Shh... >>
Due braccia la circondano in un abbraccio caldo proprio nel momento in cui stava per scuoterlo appena; Cristian. Mi sorprende  vedere le mani di Sakura posarsi sopra quelle Cristian.
<< Lascia stare la mia principessa! >>
La voce di Yue arriva in tono giocoso tipico di chi sta inscenando un personaggio inventato, mentre si scambia un’occhiata eloquente con Cristian che non perde tempo a portare Sakura dietro la schiena.
<< Tu, semplice borghese, vorresti avere le grazie della mia principessa? >>
Si lanciano in una lotta giocosa con delle finte spade.
Spade che non possono uccidere.
 
Un altro singhiozzo la fa sobbalzare appena stringendomi il cuore. Non l’avrebbe passata liscia Devil per aver ucciso il suo Yue e il mio Iku. L’avrei polverizzato il prima possibile.
<< Haruhy...>>
<< Mh? >>
La guardo mentre mi porge la rosa insanguinata con mani tremanti.
<< Potresti...potresti incantarla? >>
La guardo stupita: avrebbe voluto che la rosa rimanesse intatta?
Senza dire nulla faccio in modo che la rosa non si decomponi ma anzi che rimanesse sempre rigogliosa.
<< Il peccato più grande che avessi mai potuto compiere. >>
Nego con la testa.
<< Penso che non sia la fine...devo proteggere Yui...>>
Lo dico di slancio vedendo i suoi occhi gonfiarsi di nuovo di lacrime.
 
Cristian e Sakura sono soli, di pomeriggio, in quello che di giorno sembrava il paradiso per i sensi. Lì nessuno li aveva mai trovati, lì nessuno aveva mai messo piedi all’infuori di loro. Aspettano Yue con trepidazione. Hanno scoperto tutto sulle loro famiglie,  del legame che li unisce e li separa contemporaneamente. Pensano che Yue non verrà, almeno non più, ma decidono comunque di rimanere. Sperano che il loro legame non si distrugga, sperano di poter stare ancora insieme come erano soliti fare. Negli occhi di Sakura vibra l’angoscia, in quelli di Cristian la preoccupazione: erano consapevole della gravità della situazione. Aveva vietato loro, il capo dell’Associazione Hunter, di vedere Yue e qualsiasi altro Satoshi. Cristian oramai era ben consapevole che quel veto non lo riguardasse: lui faceva parte dei Saempitaernum, ma Sakura no, avrebbe dovuto lasciarlo andare per sempre.
Per sempre fino a quando non si sarebbero scontrati mortalmente.
<< Non verrà..? >>
Dice dopo ore di silenzio Sakura, seduta sulla soffice erba, a suo avviso morta o dormiente, giocando con dei ciuffetti della stessa.
<< Non lo so...>>
Mormora Cristian con il cuore che pulsa in modo doloroso. Oramai aveva 13 anni, per quanto avrebbe tenuto nascosto il proprio doppio gioco?
Sorride amaramente Sakura notando le prime luci dell’alba spuntare timide all’orizzonte. Si smuovono entrambi, in sincrono, quando sentono un rumore sordo e un rantolo di dolore da dietro un albero. Sempre insieme, si preparano per attaccare con i propri poteri ma poi sospirano vedendo Yue al suolo pieno di lesioni più o meno gravi che si stavano rimarginando. Sakura afferra il volto del ragazzino baciandolo in ogni angolo, tranne le labbra, per la felicità. Cristian, invece, capendo il motivo di quel ritardo, comincia a  curarlo senza dire nulla.
<< Scusate il ritardo... >>
Dice sorridendo appena. Si guardano in volto cominciando a ridere;
Erano uniti.
 
Mi gusto quell’aria anche se non la sento davvero. È frizzante e pizzica appena.
 << Sakura. Hai deciso? >>
Annuisce ma un ricordo alquanto doloroso la fa singhiozzare ancora. So per certo che il fantasma del ragazzo non sarebbe scomparso come il suo corpo, o quasi.
<< Cosa farai con quel frammento? >>
Guarda il piccolo cristallo dorato con dolore. Non dico più nulla chiudendo gli occhi per ritrovarmi di nuovo all’interno di lei. Questa volta ci sono due specchi e non frammenti. Mi sporgo per vedere quello davanti a me e sorrido: tutte le memorie di Sakura sono lì, aperte e a me visibili.
<< Già, come tu vedi le mie io vedo le tue...>>
Lo dice sospirando ma senza smettere di piangere. I suoi capelli sono di un caldo marrone e gli occhi altrettanto caldi, umidi, in questo momento, e lucidi. Annuisco mettendo una mano sul vetro dello specchio trapassando dall’altro lato.
 
L’odore acre del sangue mi arriva subito al naso. Sposto lo sguardo sulle pareti che circondano un edifico: sono macchiate di sangue, alcune fresche altre no. Osservo la mia discendente notando subito una ferita al braccio e una gamba rotta.
<< Lascia andare quella donna vampiro! >>
La Soul Roseè a terra vicino il corpo di due donne, oramai morte. Continua a fare il proprio lavoro di cacciatrice ma piangendo interiormente. “ No ti prego no. Non voglio lottare contro di te...” lo pensa in modo struggente e doloroso.
Lo guarda con il cuore in gola. Guarda i suoi occhi cremisi e la donna che tiene in mano. Evita di guardare il rivolo di sangue che cola giù per il suo mento.
<< Yue...Yue fermo! >>
Non vuole perderlo ma lui sta vincendo. La sta distruggendo psicologicamente e fisicamente.
<< Lo sai che possiamo cambiare la storia...Yue! >>
Senza dire nulla il ragazzo si getta contro la mora che si difende come può ma finisce al suolo svenuta.
L’ultima battaglia prima di essere sigillata.
 Quella che Yue ha vinto.

 

*****

 
La presa che hanno i ragazzi sul mio corpo si allenta lentamente posso sentire chiaramente dei singhiozzi provenire alle mie spalle e posso sentire le lacrime rigarmi la guancia lasciando una scia dolorosa.
<< Cristian...>>
Non dico nulla guardando il vuoto davanti a me.
<< Cristian...>>
La stessa voce mi richiama mettendomi una mano sulla spalla e facendomi voltare lentamente. Aidou mi guarda con dolore facendo cadere ogni tanto dei cristalli dagli angoli degli occhi.
Allargo le braccia a Yuuki che corre nella mia direzione piangendo e stringendosi quasi subito a me in cerca di conforto. Le mie lacrime scendono lentamente e in modo solenne.
<< Perché...>>
Mormora Yuuki dandomi una stilettata al cuore: non lo so nemmeno io. So solo di aver visto soddisfazione ad ogni graffio inferto a Yue da parte di Sakura; so solo di aver visto la lama straziare con rabbia.
<< Yuuki...>>
Mi limito a dire girandomi da quella posizione e consegnando la ragazza a Kaname. Hanno tutti lo sguardo basso. Solo Takuma ha preso la propria katana cominciando a fendere l’aria in segno di dolore senza lacrime. Un segno che basta a farmi capire.
Vedo Rika scuotere il capo e stringere i pugni con la mascella contratta, vedo Zero abbracciarla e sento i suoi singhiozzi smorzati dalla stoffa della camicia dell’albino che la stringe a sé.

 
Devo uscire da qui...

 
Lo faccio sedendomi con la schiena poggiata al tronco di un albero.
<< Non lo so perché...>>
So solo che Yue è...
<< Morto. >>
Mi rizzo in piedi guardando in direzione di una presenza. Sobbalzo sul posto ma sono pronto a lottare.
<< Dammi Yuuki. >>

 

*****

 
Esco dallo specchio guardando Sakura, che ancora piange, con decisione.
<< Sakura... >>
<< Haruhy...>>
Lo diciamo insieme guardandoci negli occhi. Mi giro verso lo specchio dando le spalle alla ragazza mentre lei fa lo stesso. Ho vinto.
<< Pronta? >>
Dico.
<< Salva Cristian, prenditi cura di lui. Salva tutte le persone che ho amato. Tu puoi perché è il tuo disegno tutto questo. Promettimi di uccidere Devil nel modo più doloroso che puoi.  Hai vinto, ne sono consapevole ma se io adesso mi sigillerò all’interno di m-...te dovrai comportarti esattamente come me, almeno fino a quando non sarà il momento. >>
Annuisco sorridendo e guardando la sua figura dallo specchio. Sospira.
<< Sono pronta. >>
<< Ci vediamo Sakura. >>
Porto le mani al petto stringendomi appena e come se mi stessi lanciando contro lo specchio, lascio andare tutto il mio potere frantumando in mille schegge lo specchio e facendola cadere in un profondo e infinito sonno. La prendo in braccio per poggiarla contro la cornice incastonata di pietre violacee e cremisi. Le poggio il capo contro la cornice e, dopo aver guardato tutti i frammenti dei suoi ricordi, raccolgo il ricordo della foto poggiandolo vicino lei: gli avrebbe fatto compagnia in quella dimensione...
 Quando apro gli occhi, tengo ancora tra le dita la rosa maculata e il frammento di Yue. Sorrido sentendo l’aria sferzare contro il viso e guardando l’alba che adesso sta cancellando il passaggio delle tenebre. Sorrido.
<< Adesso è il mio turno. >> 

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** Capitolo 15: Sospensione ***


Capitolo 15: Sospensione.


Il vento imperversa iracondo sul paesaggio intorno a me che sembra muoversi e cedere sotto la furia di quest’elemento così affascinante quanto pericoloso. Sorrido guardando i rami muoversi e piegarsi dando l’impressione di inchinarsi al mio cospetto mentre le foglie volano inesorabilmente accompagnati da rametti e terriccio. Nulla mi sfiora. Tutto passa al mio fianco.
Mi fermo guardando dal basso un lupo che mi osserva solenne e imperioso dall’alto di una sporgenza di pietre: scende camminando al mio fianco.
<< Ehi...>>
Accarezzo il pelo dell’animale che al tatto è morbido. Faccio passare la mano su tutta la schiena dell’animale distinguendo varie tonalità di grigio. La mia mano si ferma sul muso dell’animale che mi guarda negli occhi facendomi ghignare. Comincio ad utilizzare su esso uno dei miei illimitati e vari poteri.

<< Dì a Devil che Haruhy è qui e che lui ha violato una parte d’accordo. Puoi, farlo, vero? >>
L’animale mi guarda e sparisce nella fitta vegetazione. Vado avanti senza dare conto alla sete che comincia a farmi ardere la gola. So di dovermi sbrigare per salvare ciò che resta del mio antico disegno e fermare Devil una volta per sempre. Non come la sera in cui fui uccisa da quelle mani che consideravo amorevoli, non come quella notte in cui al mio antico schema era stato aggiunto un piano folle quanto realizzabile, almeno, per noi.
<< Devil...cosa devo fare con te...eh? >>
Mi giro verso un’illusione che comunque è un’arma a doppio taglio per chi la utilizza perché sfiancante.
<< Mia adorata...>>
<< Devil...>>
Sorride perfido mentre sento la stanchezza del corpo farsi più presente.
<< Pronta per essere braccata? >>
<< Mi ami in modo strano, lo sai? >>
Senza sentire la risposta corro velocissima verso il paese adiacente alla Cross Academy. Sento in modo distinto la potenza di Devil farsi sempre più crescente e con il sorriso sulle labbra, che mi ha sempre caratterizzata, ricaccio contro il vampiro tutto il mio potere che lo stordisce. Cammino per le vie semi affollate del paesino destando occhiate curiose: lo ammetto, il mio aspetto non è dei migliori.
In mano ho la rosa mentre ho messo in tasca quel frammento così prezioso. Passo davanti ad una vetrina riuscendo a specchiarmi sul vetro, sorrido anche questa volta notando la pelle del completo in alcuni punti lacerata dove del sangue raggrumato non è un bel vedere.
<< Signorina...? >>
Una donna anziana mi guarda con preoccupazione.
<< Si? >>
Pronuncio sorridente alla donna che sospira di sollievo.
<< Sta bene? >>
Annuisco trovando subito la scusa perfetta.
<< Ah, un lupo... >>
<< Venga, mi figlia gestisce un negozio di abbigliamento all’angolo della strada...povera ti fanno male le ferite? >>
Nego con la testa e cammino dietro la donna che non mi rivolge più la parola fin dentro il piccolo negozio. Un ghigno mi si disegna in volto.

Che fortuna!

*****


<< Dammi Yuuki. >>
Guardo quell’uomo dagli occhi bicolore con una rabbia infinita.
<< No. >>
Sputo con rancore e nervosismo che si scioglie lasciandomi il tempo di ragionare e controllare egli la mente: Rido Kuran.
<< Sei addolorato per la morte del tuo amichetto? >>
Bastano quelle otto parole per dare spazio alle armi che vengono subito puntate.
<< Non ti azzardare a parlare di lui! >>
<< Oh...forse ho toccato il tasto giusto? >>
Senza pensarci mi catapulto sul Purosangue che cede sotto la forza dei miei colpi dopo poco. Facile. Troppo facile.
<< Ragazzo...quanti anni hai? >>
Ringhia tra i denti lasciandomi basito: cosa c’entra?
Una fitta alla spalla mi coglie impreparato togliendomi il fiato.
<< Cosa? >>
Strabuzzo gli occhi alla frusta di sangue che parte dall’indice del Purosangue soddisfatto del proprio operato. Rabbrividisco quando porta la frusta alle labbra leccando via il mio sangue.
<< Hai un buon sapore ragazzo...>>
Ripongo nel fodero una delle gemelle mentre, con la mano libera, cerco di curarmi la ferita con scarsi risultati. Infatti il vampiro non mi da il tempo di fare qualcosa attaccandomi di continuo con delle fruste fatte interamente di sangue. Sento il sangue scorrere più velocemente, con una stoccata salto alle sue spalle e prima che mi possa colpire con la frusta, creo una barriera di acqua e vento che impedisce alle armi di passare.
<< Illuso. So tutto di te Tsucase Cristian: non durerai molto sotto i miei attacchi...Yuuki, la mia dolce Yuuki, sarà presto parte integrante di me! >>
Senza dire nulla lancio una sfera di magma, creata con l’unione di terra e fuoco, contro di lui che scompare con una fragorosa risata e me lo sento fin dentro il midollo: è solo l’inizio. Chiudo gli occhi lasciandomi cadere al suolo con le braccia aperte. La ferita è ancora aperta, ma non me ne curo beandomi della frescura del pavimento e cadendo in un profondo sonno ricordando il passato che a unito Yue, Sakura e me. Un passato troppo lontano da poter rivivere.

*****


<< Cristian! Cristian! >>
Rika continua a chiamare il ragazzo svenuto.
<< Cos’è accaduto? >>
<< Mio padre è stato qui...>>
<< Shiki cosa stai dicendo? >>
Mi esce spontaneo guardando il rosso con occhi spalancati. Soprattutto mi preoccupo per la gravità della ferita e della velocità con cui il sangue sta uscendo da più punti.

<< Dannazione, Shiki, Rima, portate Cristian in una stanza...>>
<< Takuma! Cos’è successo?! >>
Sospiro al richiamo del preside Cross ma prima che io possa rispondere avvertiamo la presenza di vampiri che ci fa scattare. Sospiro un’altra volta.
<< Ragazzi, dividiamoci...Kain, Ruka, Seireen andati all’ingresso principale. Rika ... per favore va con il direttore dagli studenti. >>
Una strana sensazione mi attraversa da parte a parte e rivolgo lo sguardo verso i cancelli: Asato Ichijo. Stringo istintivamente le mani a pugno mentre il direttore da altre direttive che non sto a sentire.
<< Non posso andare senza sapere dove sia Zero! >>
L’ultima cosa che mi arriva all’orecchio. Sono troppo teso senza sapere il motivo.
<< Aidou per favore va a cercare Kaname e trova Yuuki... Zero è abbastanza in gamba per cavarsela da solo...Rika ragiona! >>
<< Bambocci diamoci da fare, i vampiri non aspettano di certo i vostri comodi! >>
Lancio un’occhiata al Vampire Hunter dall’occhio di ghiaccio che getta la sigaretta al suolo. Annuisco prendendo la mia fidata katana.
<< Ragazzi...vado a fare una cosa importante... >>
Nessuno avrebbe saputo a quale missione avrei preso parte.

Tocca a me...

<< Takuma! Aspetta! >>
Mi volto verso Rika che mi guarda stralunata. Sorrido.
<< Dove vai? >>
<< Rika, tutti stanno compiendo il passo verso il loro destino... Sakura per prima sta già mettendosi da parte per questo... Ora sta tutto a Cristian e a chi sta per arrivare... mi raccomando...>>
Mi giro senza aspettare che capisca davvero e accompagnato da un silenzio irreale.
<< Ma...>>
L’unica esclamazione che sento.


*****

Occhi. Due occhi che non mi lasciano il tempo di prendere fiato mi scrutano bramosi ed io tremo, tremo impaurita cercando di scappare dalla mano insanguinata che cerca di afferrarmi. Urlo preda di una gelida paura.

<< Yuuki... >>
Una voce, profonda e tremendamente calda sotto di me. Mi rendo conto solo adesso che ho le mani intorno al collo di Zero che mi guarda indifferente senza dar segno di sofferenza o altro. Slaccio le mani dal suo collo portandole al volto e piangendo senza contegno.
<< Zero... perdonami...>>
<< Che ti sta succedendo? >>
Poggio il capo sopra il petto di Zero, ancora steso al suolo, non sapendo la risposta. Lo sento irrigidirsi mentre porta una mano dietro la mia schiena accarezzandomi piano.
<< Zero? >>
<< Nulla...tranquilla...>>

Non so quando l’ho fatto, ma mi sono addormentata. Adesso scappo. Scappo dalla mano che sempre insanguinata mi rincorre e cerco di scappare da quegli stessi occhi. Mi fermo di colpo davanti ad una donna a cui non vedo il volto. Non lo distinguo.
<< Emh...>>
Lo dico senza pensarci e quando mi avvicino lei, del sangue comincia a scorrere veloce dalla testa passando in messo agli occhi della donna. Urlo di paura.

Mi alzo di scatto dal letto e vedo delle chiazze di sangue in ogni angolo della stanza. Mi porto automaticamente le mani al volto, ma sono viscose e ricoperte di sangue. Urlo ancora portandomi con la schiena alla porta. La finestra si spalanca di colpo facendomi scorgere la figura del mio adorato Kaname.
<< Nobile Kaname! >>
Mi getto senza pensarci sulle sue braccia che forti mi sostengono facendomi sentire al sicuro.
<< Yuuki...>>
Sembra così triste quando lo dice ma non posso fare nulla perché i miei occhi i chiudono di colpo.
<< Kuran cos’hai in mente di fare?! >>
Sento Zero urlare ma non ho la forza per dire lui che sto bene tra le sue braccia. Sento freddo e poi un respiro, caldo, al collo...
<< Kaname...? >>
Mi esce spontaneo mentre osservo dei fiocchi di neve rossi, scendere dal cielo. Impossibile siamo in estate sarà solo la mia testa oramai impazzita...
<< Yuuki...>>
Lo sospira contro il mio collo e li sento, i canini, sprofondare dentro la mia carne e sento me stessa crollare in mille pezzi.

Mi sta trasformando!

Cerco di ribellarmi ma tutto quello che ottengo è la sua mano contro la mia nuca che mi respinge in modo dolce e, in quel momento, non oppongo più resistenza stringendo gli occhi. Brucia. La gola brucia. Improvvisamente sento odore di sangue, il suo sangue.
<< Kaname...>>

Cerco di parlare per dire lui quanto dolore il mio corpo patisce, ma appena incrocio le sue labbra mi sento meglio. Mi rendo conto del sangue solo dopo essermi appagata. Un bacio di sangue.

Si stacca da me guardandomi in cerca di una risposta o di un segnale... il mio Onii-san ...

Alzo una mano fino alla sua guancia carezzandola piano mentre lui si lascia andare interamente contro il palmo socchiudendo appena gli occhi.

<< Kuran! Come hai potuto! >>

La voce di Zero ha un tono doloroso ed incredulo che avevo sentito solo in rare occasioni prima dell’arrivo di Rika. Alziamo lo sguardo mentre Zero è sul tetto di una torre appuntita che punta la sua Bloody Rose su noi. Istintivamente mi porto davanti a Kaname per proteggerlo urlando con tutte le mie forze.

<< Non farlo...perchè lui è... il mio ONII-SAN! >>

Ma il corpo mi fa ancora male e cedo sotto la stanchezza abbandonandomi ad un vortice di ricordi e incognite svelate.

*****

<< Signore siete state gentilissime ad offrirmi il vostro sangue! Davvero! >>
Sorrido ai due cadaveri davanti a me finendo di provarmi alcuni vestitini che sembrano calzarmi a pennello.

Sono indecisa: blu o nero?

Proprio quando chiedo consiglio all’anziana donnina il potere di un Purosangue mi investe prepotente facendomi sogghignare.
<< Forza, andiamo! Dobbiamo aiutare Cross! >>
Sento delle voci e le forze di alcuni Hunter intenti ad arrivare alla Cross. Annoiata poggio i gomiti sul bancone seguendo il flusso di energie convergere tutte lì. Manca solo Devil.
Opto per un vestitino senza bretelle. Il colore blu intenso all’altezza del seno una fascia nera sotto di esso, la rosa maculata legata al polso ( la donnina ci sapeva fare con ago e filo ) e dei balzi che arrivano fin sopra il ginocchio. Sono strani questi abiti rispetto ai miei...

Dove sono finiti i busti?

Sospiro.

Certo che dal 1775 ne è passato di tempo. Dovrò adattarmi.
 

Allaccio il frammento di Iku, o Yue per la mia discendente, al collo beandomi di quel calore. Sorrido benevola ai corpi graziosamente distesi al suolo. Afferro delle scarpine col tacco moderato di raso nere e comincio ad uscire parlando loro.
<< Grazie per tutto quello che mi avete offerto... Gentilissime! >>
Esco dal locale guardando la graziosa scritta dell’insegna scritta in francese: Mio amore.
Socchiudo appena gli occhi mentre i corpi cominciano a bruciare li riapro di scatto e il locale è completamente invaso dalle fiamme che non si sarebbero fermate fino a quando ogni cosa fosse divenuta cenere; nemmeno incontrando l’acqua a meno che non avessi acconsentito io. Guardo la luna con occhio critico: lei si che non è cambiata. Sempre la stessa candida, silenziosa e rande luna. La stessa luna, che dall’alba dei tempi, accoglie silenziosamente il mondo della notte e i loro peccati.
Un tanfo enorme di sangue mi investe facendomi camminare più velocemente verso la Cross Academy.
<< Quello stolto! >>

Ringhio contro Devil imprecando e maledicendolo: ha dato il permesso a Rido di fare come voleva. Azzero la mia forza e la mia presenza assistendo al risveglio della piccola Yuuki Kuran.
Mi scappa un sorriso.

Tale e quale alla creatrice di Artemis.

Sposto lo sguardo sull’albino divorato dalla rabbia e cautamente su Kaname Kuran.

Anche lui non è cambiato di una virgola.

Posso capire che la figlia di Haruka e Juuri sia così simile alla madre... ma Kaname... come avrà fatto a rimanere in vita?
Chiudo gli occhi e capisco la situazione generale: niente che mi possa interessare, a parte Yui.
Cammino senza toccare il suolo per molti minuti, ma incrocio un biondino che mi sembra di aver già visto in passato. In una frazione di secondo pesco dai ricordi di Sakura il nome del biondino: Aidou Hanabusa.
Afferra il mio braccio sconvolto.
<< Sakura? Come...? >>
Rilascio andare tutti i miei poteri facendolo spaventare.
<< Non sono Sakura...>>
Il “clik” di due pistole mi fanno sorridere amorevolmente.

<< Hanabusa allontanati da lei... non è chi pensi...>>
Gli occhi smeraldi cadono sulla rosa al mio polso e sento distintamente i denti del mio adorato serrarsi. Odore di vaniglia e fiori di bosco, aromi corretti con del sangue.
Mi giro lentamente contando le bende una ad una e mi avvicino a lui incurante delle pistole puntate contro di me. Sorrido sussurrandogli all’orecchio utilizzando il mio potere soporifero.
<< Se non vuoi morire anche tu come Yue, vedi di farti curare e torna a riposarti...Devil non ha intenzione di attaccare adesso...Rido non ha ancora iniziato...Kaname è indeciso e tu sei ferito...andiamo...>>
Lo prendo in tempo passandolo ad Aidou mentre mi fa strada, in silenzio.

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** Capitolo 16: Tensione ***


Capitolo 16: Tensione

 



La percepisci la tensione che avvolge ogni tuo movimento, vero?
Ascoltala, contemplala, plasmala sotto le tue mani e tirala a te come se fosse un corda: 
potrebbe spezzarsi facendoti precipitare nel vuoto.


Quel dannato Sanguepuro ha completamente sconvolto i miei piani e dire che avevo rifiutato di attaccare in quel modo: troppo dispersivo, troppo frontale, troppo insensato. Insomma un suicidio di massa a meno che la quantità di Level End che sono al proprio seguito, non siano sufficientemente forti da poter ferire o addirittura uccidere qualche Vampiro Nobile. Impossibile.
Sorrido ricordando che la mia adorata sta dalla loro parte: forse ucciderla al tempo non è stata una buona idea.
<< Devil-sama ... >>
<< Fubuki. Và. >>
Si inchina la mia creazione più potente guardandomi con convinzione prima di sparire del tutto nel vuoto e nell’oscurità della notte. Non mi resta che dare il via ali ultimi tasselli: sarei diventato il più potente. L’esperimento che i miei avi non riuscirono a completare.
<< Un Dio... >>

 
*****
 

 
Scosto dal viso di Yui un ciuffo di capelli venendo investita da un’altra zaffata del suo dolce profumo. Sorrido ricordando gli occhioni di Shila e il suo dolce volto prima che ci venisse strappata via.
<< Ma tu non ricorderai... vero? >>
Già lui non può. Chissà per quale casualità le due anime che avevo donato in cambio delle loro non furono sufficienti per completare quello scambio impedendo ai ricordi di tornare: nelle vite che ero riuscita ad osservare dell’interno dei corpi femminili, un uomo solo aveva cominciato a sentire la mia mancanza. Un discendente di Iku. Un ghigno mi si disegna in volto e mi basta un movimento della mano per far spalancare le porte e le finestre così da poter osservare meglio quei piccoli ficcanaso.
<< Che intenzioni hai? >>
<< Tu devi essere Rika... >>
Annuisce guardandomi con ostilità facendomi sorridere.
<< Non è il momento per ridere... non mi hai risposto. >>
<< Sicura di voler sapere tutto? >>
Sembra esitare parecchio prima di annuire, di nuovo, con il capo.
<< Cos’è, il gatto ti ha mangiato la lingua? >>
<< La smetta di parlarle così! >>

Mi passo una mano tra i capelli rivolgendo un’occhiata stanca al biondino con gli occhi di ghiaccio che si tappa la bocca da solo.
<< Dov’è Kaien Cross? >>
Dico infine, decisa ora come non mai a rivelare loro il mio vecchio piano e quello “rivoluzionario” di Devil.
Così com’è venuto il ragazzo con i capelli di un rossiccio stinto si gira sparendo ad una velocità degna di lode. Soltanto la ragazza sembra intenzionata a rimanere comunque qui lanciandomi pure occhiate di odio.
<< Se mi guardi così non riavrai Iku... >>
<< Si chiama Yue! >>
Quasi lo urla facendomi sorridere.
<< Stà tranquilla... il suo non è stato un sacrificio: faceva tutto parte del piano... >>
Mi guarda come se fossi una strana creatura toccandosi molte volte le punte dei capelli. Il suo viso all’inizio è perso nel vuoto, poi si fa pensieroso, poi illuminato e alla fine irato facendo comparire una stella rossa sulla guancia e riducendo gli occhi a due fessure ambra, i capelli che prima erano composti e ben ordinati stanno svolazzando a destra e manca sul capo della ragazza.
<< Cosa significa?! >>
Quanto possono essere divertenti le ragazzine di oggi?
Mi avvicino a lei prendendole con una mano il mento  e girandolo sotto ogni angolazione, seppur più alta di me, riesco a superarla semplicemente utilizzando i miei poteri.
<< Calmati o farai un bel pisolino. Non ti sono ostile ma se oserai parlarmi ancora così... >>
Ghigna facendo allungare le unghie e puntandole contro il mio addome. La guardo negli occhi senza preoccuparmi: tutti i colpi non vanno a segno.
Carina, però, a volerci provare!
Le lascio andare il volto senza la benché minima intenzione di restituirle il “favore”.
<< Perché ? Lui amava Sakura e non avrebbe mai osato farle del male! Dov’è la Sakura che conoscevo io? Che cosa le hai fatto? >>
Gli trema la voce ma non piange. Si limita ad avvicinarsi ad una parete per lasciarsi scivolare contro essa aspettando risposte.
<< Partiamo da quelle più semplici... ti va? >>
Mi guarda spaesata poggiando i gomiti sulle ginocchia e la testa su di essi.
<< Io e Sakura siamo ospiti dello stesso corpo. Sakura  in sé è nata solamente per ospitare la mia anima e non è concesso a due anime di condividere lo stesso corpo... però... >>
Sospiro.

<< Grazie ai miei poteri, possiamo decidere chi “comanda” e chi no... Per risponderti: la Sakura che conosci tu non è morta, è stata sigillata semplicemente dopo aver annientato Iku sotto il controllo di Devil durante un attacco di crisi della ragazza... ha sofferto molto prima di lasciarsi a me perché anche lei amava Iku... >>
La guardo mentre mi lancia un’occhiataccia.
<< Yue... non ci ha mai attaccate volontariamente cercando di salvare Sakura. Era concentrato non alla lotta fisica ma a quella psichica. >>
Si morde le labbra a sangue conficcando uno dei canini sul labbro inferiore e scoppiando a piangere in silenzio. Non dico nulla nemmeno quando comincia a sbraitarmi contro cose senza un senso apparente: ognuno sfoga la propria tensione come può.

 

*****

 
La mia figlioccia ha già scoperto il proprio ruolo, il motivo dell’assenza dei propri ricordi, il proprio amore verso Kaname-kun... e a me sarebbero rimaste solo le ceneri di un sogno bruciato troppo velocemente a cui non ho potuto far prendere realmente il volo: troppi segreti, troppi giochi a cui nessuno vuole partecipare. Nemmeno io.
<< Kaien... cosa dobbiamo fare? >>
<< Yagari... >>
Dico il nome del mio migliore amico in un soffio sperando che tutto si fermi, che il tempo arresti la propria corsa e che il mio, di tempo, finisse semplicemente per salvare quelli che con il tempo ho imparato a reputare “figli” e non “nemici”.
<< Sei sicuro che stia per arrivare qualcuno? >>
Mi guarda in modo grave annuendo con il capo e tirando in un sol colpo un’intera sigaretta: cattivo segno.
<< Chi? >>
Mi ritrovo a pensare a voce troppo alta.
<< Penso sia Kyosuke... >>
 Strabuzzo appena gli occhi.
<< Cosa mi dici di Sora e Hikary? >>
<< Stanno per arrivare... dicono che porteranno dei rinforzi. >>
Bene, se avremmo avuto i Moricase come alleati, avremo più possibilità di sconfiggere Kyosuke Tsucase senza, abnormi, difficoltà. Non commento oltre sciogliendo i capelli dall’usuale codino dirigendomi verso l’armadio; dal doppio fondo della cassettiera estraggo la mia fidata compagna sotto lo sguardo accigliato di Yagari e, quando tolgo l’involucro di stoffa, le immagini degli allenamenti con la piccola Sakura mi appaiono nitidamente in testa.

 

Mi spiace Juuri, ma non posso tenere fede alla promessa che ti ho fatto quel giorno.

 
 
<< Il tempo per sognare è finito. >>
Giusto il tempo di dire quella frase che dalla finestra appaiono i Moricase entrambi avvolti dalla loro potenza che si riversa all’interno della stanza.
<< Kaien... quanto tempo... >>
<< Mi spiace sinceramente dovervi accogliere in queste circostanze. >>
Osservo la donna che  lascia vagare il proprio sguardo dappertutto prima di emettere un sonoro sospiro: mi rendo conto che è la personificazione del vento solo dopo notando la bellezza eterea che emana. Sembra che non abbia consistenza mentre gli occhi sembrano solo delle adorazioni trasparenti. I capelli, raccolti in una cosa, sembrano essere dei filamenti azzurri che si muovono sopra la testa della donna, cammina tranquillamente in aria a piedi nudi. I vestiti sembrano aderire perfettamente al corpo, trasparente, della donna. Confesso di sentirmi in suggestione.
<< Kaien... la mia bambina? >>
Nego con la testa sentendo la voce così affranta della donna e volgo lo sguardo all’uomo che sembra interamente fatto di roccia unica differenza dalla moglie: i vestiti sono sopra il corpo perfettamente toccabili.
<< Hikary... >>
Mormora il marito.
<< Sai cos’ha fatto nostra figlia... >>
<< Ma... >>
Con un tono quasi gutturale interrompo la lite sorridendo amorevolmente ad entrambi: posso capire i loro sentimenti.
<< Sakura sa quello che fa... ne sono convinto. >>
Conclude Sora tornando a guardarmi con serietà e pacatezza.
Guardo con la coda dell’occhio Yagari che si ravviva i capelli con un mano prendendo fiato per parlare.
<< Abbiamo bisogno di voi per una missione ... >>
I coniugi si sorridono amorevolmente facendo bloccare il nero.
<< Sappiamo della presenza di Kyosuke... siamo passati solo per avvertirvi di stare ben in guardia: il nemico è molto potente. >>
Spariscono così come sono arrivati lasciandoci con la magra consolazione che avrebbero tenuto lontana una minaccia.
<< Yagari... >>
Sospiro il suo nome sconsolato mentre lui si limita a finire, l’ennesima, sigaretta per gettare il mozzicone fuori dalla finestra, lontanissimo, in uno scatto d’ira senza fiatare. In risposta al mio richiamo il proprio occhio guizza sui miei con rabbia.
<< Kaien Cross giuro, che se dovessi uscire vivo da  questa guerra, sarai il primo della mia lista! >>
Esce borbottando facendomi sorridere.
<< Dici sempre così! Ma io sono ancora vivo e vegeto! >>
Gli urlo di rimando quando chiude la porta.

 

*****

 
Guardo il mio Onii-san con rammarico e paura: per tutto questo tempo ho amato mio fratello avendo paura di avvicinarmi a lui. Che sciocca.
<< Yuuki... >>
Perché ogni qualvolta che dice il mio nome, sento quella nota così triste. Sempre da che ne abbia memorie, adesso posso definirle così, il mio nome sulle sue labbra ha un qualcosa di doloroso.
<< Perché... Kaname per favore... >>
Gli prendo il volto tra le mani baciandolo con dolcezza e sentendo che io appartengo a lui da sempre, senza legami o potenza, senza giudizi e pareri: lui è qui, c’è sempre stato e sempre lo sarà.
<< Devo portarti via da questo posto... >>
Poggia entrambe le proprie mani sulle mie guance per poi abbracciarmi forte a sé.
<< Kaname, non intendevo questo... >>
Stringe ancora più forte la presa senza farmi male.
<< Cosa intendevi... mh? >>
<< Perché quando mi guardi sembri così ... triste. Adesso ricordo tutto, ogni nostro singolo momento insieme... tutto, eppure tu... >>
Avrei voluto continuare per far capire lui quanto sia inutile trattenersi.
<< Yuuki... perché sei troppo importante per me... >>
Poggia una seconda volta il palmo sulla mi guancia mentre con l’altra tiene una ciocca di capelli tra le dita. Automaticamente lo faccio distendere su un fianco insieme a me senza chiudergli più nulla: sarebbe stato lui a parlarmene se ne avesse avuto voglia.
Passa un braccio sotto la mia nuca mentre con l’altro braccio mi circonda la vita trascinandomi verso sé e facendomi poggiare la testa sul proprio addome. Quando troviamo la giusta posizione, alzo poco il mento per baciare le labbra del mio adorato Kaname.
<< Kaname? >>
<< Mh? >>
Mi accarezza piano la testa.
<< Ti appoggerò: qualunque decisione tu prenderai... >>

 
*****

 
<< Non trovi anche tu che sia strano tutto questo? >>
<< Hanabusa. Falla finita. >>
Mormoro contro il borbottare frenetico e quasi logorroico di mio cugino: non posso più starlo a sentire che mi saltano i nervi.
<< Ma Yuuki... è una Purosangue... e quella Haruhy... >>
Non c’è che dire, ha capito almeno gli ultimi sviluppi della storia.
Busso alla porta dell’ufficio del direttore e apro la porta dopo un consenso molto basso.
<< E’ appena arrivata Haruhy Satoshi in accademia... chiede di poter parlare con tutti noi. >>
Mi guardano tutti con aria sconvolta portandomi all’esasperazione. Impossibile che sia sempre e il solo a portare la cattiva novella!
Lascio lo spazio necessario per far passare il professore scontroso che è appena rientrato da non so dove: è tutto impolverato.
<< E chi sarebbe? >>
Mormora l’Hunter che ha appena acceso un’altra sigaretta caricando il fucile e lucidandolo. Raccapricciante.
<< Yagari... ti avrò raccontato la storia centinaia di volte... >>
Guardo attentamente il Direttore dando una gomitata a mio cugino troppo perso nei proprio pensieri: il direttore sembra un’altra persona conciata così quasi normale, omettendo la katana e lo sguardo truce.
<< E sia, concediamo la riunione alla Nobile... che fine ha fatto Sakura? >>
Scuoto il capo lapidario. Davvero, odio dover dare le cattive notizie.

*****

 
<< Davvero?! Voi siete degli esseri indegni di venir chiamati mostri, in confronto loro sono angeli! Non c’è scusa per questa follia! >>
Carezzo la fronte di Cristian curando ancora le ferite con una mano: in fondo è umano ci vuole tempo.
<< Rika... non ti chiedo di capire: sarebbe troppo anche per te. >>
Sposto gli occhi sulla ragazza che mi guarda con ribrezzo.
<< Cosa avresti fatto se Saizou non avesse potuto salvare Zero? >>
Sbianca di colpo strappandomi una risata di colpo: non ci aveva mai pensato anche se aveva vissuto in quella situazione per un po’.
<< Io... >>
Mormora.
<< Ecco...  io ho solo fatto ciò che in quel momento ritenevo giusto e in mio potere per non impazzire, per poter sentire ancora i loro cuori battere contro il mio orecchio e le loro braccia strette a me. Ho fatto l’imperdonabile, me ne rendo conto. Non mi pento di nulla... >>
Questa volta si inginocchia vicino il lettino prendendo la mano di Cristian e carezzandola piano.
<< Non hai finito la frase... >>
Lo sussurra senza guardarmi in volto.
<< Però, adesso, avrei tanto non aver stretto quel legame di sangue per poter mettere fine ad ogni cosa per lasciarli vivere normalmente... >>
Indico il corpo di Sakura e Cristian facendo spalancare gli occhi di Rika di colpo.
<< Vuoi dire che puoi... ? >>
Annuisco guardando il sole tramontare velocemente: segno imminente di una nuova notte di sangue.  

Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** Capitolo 17: Legami ***



Auguri  a tutte le Donne presenti su EFP e non solo, perchè oggi è un giorno in cui dobbiamo commemorare e festeggiare al contempo per la realizzazione del sogno di quelle donne: essere libere!  

Capitolo 17: Legami.  


  - I legami che ci vincolano a volte sono impossibili da spiegare:
ci uniscono anche quando sembra che i legami si debbano spezzare.
Certi legami, sfidano le distanze e il tempo e la logica,
perchè ci sono legami che sono semplicemente destinati ad esistere!

     Grey’s Anatomy      )

<< Cominciarono a fare esperimenti su di me molto tempo prima di toccare gli umani. Mio padre, pensava bene ad un potere che superasse di gran lunga quello dei Purosangue per non dover sottostare ai loro ordini e avrebbe fatto di tutto per poter realizzare questo, suo, desiderio... >>
Sorrido ricordando la vena illuministica che lo caratterizzava.
<< Ciò, sfortunatamente, fu intercettato dall’associazione Hunter che, per evitare di essere annientati da un potere troppo superiore, riuscirono ad entrare nel nostro sistema rubando la formula per scindere le molecole del DNA umano a quello vampirico; questo, secondo i nostri studi e gli esperimenti mandati avanti sul mio corpo, permetteva ai noi vampiri di ampliare illimitatamente la scala dei poteri, mentre agli umani di acquisirli e raffinarli nel tempo... >>
Mi guardano tutti in modo stupito, chi con interesse, chi con consapevolezza, Kaien annuisce mandandomi un attimo nel pallone e Rika mi poggia una mano sulla spalla.
<< Questa parte della storia ci è già stata raccontata da Yue tempo fa... ci stai solo confermando solo la su versione... >>
Annuisco ma continuo a parlare imperterrita.
<< Incontrai Iku e Yui in coppia per una missione contro la sottoscritta: inutile dire che furono battuti. >>
Sospiro e ricomincio.
<< Passarono pochi anni da quell’avvenimento e li rincontrai sul mio cammino pronti a fermarmi, stavolta più forti in cui, Yui, riuscì a bloccarmi, mentre Iku fu ferito da un mio colpo.
Subito dopo aver ferito Iku, riuscì a ferire più gravemente Yui e me ne pentì, perché il mio cuore, cominciò a pulsare indolenzito... come se il dolore fosse mio, realizzai solo in quell’istante che li desideravo entrambi: li odiavo come molti vampiri, ma li bramavo come nessuno avrebbe mai osato...
Feci bere loro il mio sangue per molte notti, curandoli e amandoli mentre mi saziavo dei loro. Due anni dopo mi sposai con Yui di nascosto mettendo al mondo la mia adorata Shila. Shila che ci venne portata via dai Moricase... in quello stesso anno Yui morì tradito dalla stessa famiglia. Il mio cuore era a pezzi e non riuscivo a far altro che piangere tra le braccia di Iku addolorato per la morte del migliore amico... andava tutto male ma non ci eravamo dati per vinti, almeno lui, e dopo tre anni cominciai davvero ad amarlo: amarlo con tutta me stessa. Gli scambi di sangue con Iku durarono per più tempo mentre la nostra potenza aumentava... in questo periodo all’interno della mia famiglia presero parte tre membri, scelti appositamente da mio padre: Tadase, Ciel e Devil Satoshi, rispettivamente imparentati.
Mi sposai con Iku dopo l’inizio del quarto anno in cui nacque Kaoru... >>
Scaccio una lacrima dal mio volto ripercorrendo mentalmente la linea dei miei pensieri e sento Sakura al mio interno rabbrividire per l’atrocità di quei ricordi. Chissà perché, ma il suo sonno si era interrotto bruscamente, causandomi un forte mal di testa.
<< I miei genitori rapirono il mio adorato bambino che fu salvo a costo della vita di mio marito trapassato dalle mani di mio padre... inutile dire che la mia ira lo ridusse in cenere tra le braccia di mia madre che volle morire insieme a lui.... >>
Gli sguardi scandalizzati dei presenti e i pensieri frammentari di ognuno soprattutto quelli di Senri Shiki che, sono i più divertenti con la loro freddezza, mi fanno sorridere sorniona: non so perché ma reagisco sempre con un ampio sorriso in qualunque situazione.
<< E SORRIDI!? >>
Appunto. Rivolgo il mio sguardo al biondino, ma prima che possa parlare, Kaname lo intima al silenzio e lui, se pur con rabbia, tace.
<< Non mi resta altro che il sorriso. Hanabusa, ho passato secoli su secoli a piangere e versare lacrime e, il mio sorriso, non è altri che una forma di “protezione”, vero Kaname? >>
Tutti prima guardano me e poi rivolgono lo sguardo verso il moro che non batte un ciglio cingendo la vita della sorella.
<< Yuuki, come stai? >>
<< Non starò bene fino a quando quel mostro non morirà. >>
Belle parole per un’infante.
Mi pietrifico un attimo sul posto quando dei pensieri saturi di preoccupazione mi arrivano da dietro le spalle verso la neo-Sanguepuro.

Yuuki...
 

 Dannato Kuran!
 

 La mia bambina!
 

 
<< Qualcosa non va? >>
Che carino Kain.
<< No grazie, tutto bene, solo: moderate le vostre emozioni, ok? >>
Sposto il mio sguardo su Rika, Zero e Kaien mentre Senri mi guarda con interesse celato: cerca la soluzione per eliminare il padre e la rivede in me e nei miei poteri. Non è così, non posso intervenire.
<< Vada avanti. >>
Rima lo dice glaciale puntando i suoi occhi sui miei: è preoccupata per il rosso.
<< Fui costretta a sposare il membro più anziano della famiglia che in quel momento era visto di buon occhio e che non desse fastidio al Concilio. La scelta cadde su Tadase che cominciò da subito  provare un amore insano nei miei riguardi... Ricordo vivamente le frustate, il dolore, gli insani giochi, le sue risa divertite e i modi... >>
Un brivido mi coglie impreparata facendomi tremare violentemente. Riprendo subito il controllo tornando a parlare come se niente fosse sotto gli sguardi dei presenti.
<< Da quell’amore nacque Mary che pareva essere un angelo tanto era bella. Io non avevo il coraggio di guardare in volto la mia bambina e dirle che andava tutto bene e, per questo, gli preclusi il mio affetto dietro una maschera di indifferenza e menefreghismo, cha la fecero maturare molto in fretta... >>
<< Ma non potevi ribellarti a... >>
Scuoto la testa rassegnata.
<< Ai miei tempi qualunque tipo di donna contava meno di zero e l’uomo, soprattutto il capo famiglia, era libero di trattarla come piaceva lui: a me era toccato il ruolo della bambola. Mi ero ripromessa che la mia bambina non avrebbe avuto un futuro come il mio e in quel momento incontrai per la prima volta Devil in compagnia del fratello Ciel. Mi passarono accanto in un frazione di secondo ma non dimenticai l’occhiata furtiva, intrisa di passione e amore, di Devil e quella colma di riconoscenza mista a gratitudine del fratello... era strano che due gemelli guardassero la stessa vampira in modi così differenti da sembrare simili. Con l’ausilio dei miei poteri decifrai immediatamente il fulcro dei loro pensieri: Devil, mi amava e non poteva tollerare le violenze sul mio corpo. Ciel, mi voleva bene come se ne vuole ad una madre e amava la mia bambina con tutto se stesso. Il mio piano prese forma lì, in quella circostanza. Il futuro mi apparve più nitido e i fili del destino furono così facili da intrecciare che, anche adesso, mi chiedo come io sia riuscita a creare tutto questo, o quasi... >>
Prendo un attimo fiato osservando la faccia curiosa di Hanabusa che senza scrupoli mi porge una domanda.
<< Lei sa controllare il... futuro? >>
Annuisco accennando un sorriso.
<< Io so controllare ogni cosa a mio piacimento, ragazzo. >>
<< Ma Sakura non... >>
Ruka mi guarda in modo torvo.
<< Sakura non aveva consapevolezza di tutto questo. >>
<< Ma lei come sta? >>

 

Quanto sono dolci: ringraziali da parte mia...
 

<< Kaien sta bene... anzi è sveglia e ascolta in silenzio... vi ringrazia. >>

 Pensi davvero di ridarmi il mio corpo?
 

 
Quando tutto questo avrà fine...
 

Ma a quel punto moriremo, vero?
 

 
Sakura, non lo so.
 
 
<< Ehi ci sei? >>
Sorrido a Rika.
<< Stavo parlando con Sakura... >>
<< Di cosa? >>
Brucio l’Hunter con gli occhi mentre, la stessa occhiata, mi viene rivolta dall’uomo.

Yagari è una parsona buona, sai?
 

Lascio stare Sakura e mi concentro sull’Hunter.
<< Continua il discorso... >>
Fa una tirata dalla sigaretta.
<< Mi sto seriamente annoiando. >>
Annuisco dovendogli dare ragione.
<< Dopo quell’incontro, inevitabilmente secondo i miei schemi, l’amore nei miei confronti da parte di Devil aumentò a dismisura, mentre la mia voglia di giocare era oramai all’apice. Una sera, la stessa sera in cui Mary compì i suoi “18” anni terreni, mi chiusi in una stanza con Devil e gli illustrai il mio piano per riportare in vita le anime dei mie due amati: avevo bisogno di due sacrificii per poter portare al termine la cerimonia. Stipulammo un contratto di sangue in cui lui si donava a me e a me soltanto, mentre io, avrei dovuto amarlo in modo incondizionato fino all’eternità. Eternità che avremmo passato alla stregua di dei. Quel patto da parte sua era veritiero e il sangue che mi donò era così limpido da farmi paura, mentre il mio, di sangue, era avvelenato: il patto sembrò andare bene e gli illustrai il modo per ottenere dal mondo dei morti due anime. Mi sentì felice quando cominciò ad aiutarmi uccidendo Tadase e riportando in questo mondo l’anima di Iku... >>
<< Non ho capito. >>
<< Cosa Yuuki? >>
<< Perché hai stipulato un contratto di sangue falso con Devil se volevi che ti aiutasse? >>
<< Per riportare in questo mondo due anime, si ha bisogno di due sacrifici e Tadase era uno... chi pensi che avrei dato come secondo sacrificio? Me stessa? Ti sbagli, avrei ucciso Devil con del veleno e avrei dato la sua anima in cambio di quella di Yui, ma... >>
<< Ma per sfortuna dei casi, quel dannato si è accorto dell’imbroglio e ti ha uccisa. >>
Sorrisi amaramente verso Zero annuendo appena.
<< Il veleno entrò in circolo ma se ne accorse e per non perdere l’anima di Yui, donai metà della mia forza spirituale per quella dello stesso, poi, prima di ricevere il colpo finale da Devil, adirato, riuscì a nascondermi all’interno di mia figlia Shila.... >>
Spalancarono tutti gli occhi riuscendo a collegare la miriadi di eventi.
<< Quindi Mary e Ciel sono morti per permettere che il collegamento tra le anime, e a te, di sopravvivere? >>
Yuuki, che bambina.
<< Non è proprio andata così. Mary e Ciel si unirono prendendo il posto mio e di Tadase; Ciel non si permise mai di toccare la mia bambina a meno che non fosse consenziente. L’anima di Iku fu guidata da quell’amore così puro e genuino prendendo vita nel corpo di Yue. La mia bambina si accorse subito che la somiglianza fosse impressionante ad uno dei miei amanti e ricercò con tutta l’anima il modo per contattarmi e scoprire la verità. Mary ne parlò subito con Ciel e i due coniugi errano arrivati alla conclusione di ucciderlo per evitargli un dolore immenso, quello che sta vivendo Cristian, ma trovarono Devil ad impedir loro che si compisse la variazione dei miei schemi, oscurati da quelli suoi, divenendo sostentamento per le tre anime intrappolate. Da li in poi ricordo solo di aver vagato di secolo in secolo per ritrovarmi qui. >>
Kaien annuisce in modo grave e Kaname sorride in modo “tenebroso”, che sciocco se pensa di farmi impressione.
<< Haruhy, quindi tu non puoi uccidere Devil, come io non posso uccidere Rido... >>
Sorrido alzando un sopracciglio e guardando attentamente con la coda dell’occhio l’albino che si alza dal proprio posto, subito dopo una rapida occhiata con Yuuki, per voltarsi e sbattere la porta alle proprie spalle...
<< Yuuki... >>
Mormora Rika mentre, la stessa, segue Zero con dolore. Rika scuota il capo avvilita a destra e sinistra mentre l’attenzione dei presenti si accalca sulle mosse del nobile.
<< Rika, non pensi che sia meglio che tu vada a controllare? >>
<< Cosa dovrei controllare Aidou-kun? >>
Rassegnato, il modo in cui lo dice.
<< Quando avranno chiarito, andremo da Zero. >>
Mormoro intuendo gli schemi di Kaname.
 

*****

 
<< Zero!? Zero... >>
Non posso. Non posso guardarla in faccia senza provare disgusto: nemmeno con tutto l’affetto possibile.
<< Zero, apri... ti scongiuro... >>
L’unica cosa che non avrei osato a fare, è quella di aprire la porta che separa me da... chi è in realtà?
Ha cercato così spasmodicamente i ricordi del proprio passato da...
No, è sbagliato. L’ho aiutata anche io a cercare i frammenti di quel passato che sembrava dilaniarle l’animo: e ho perso una sorella.
<< Non sei Yuuki. Sei solo una viscida Purosangue e non sento il bisogno di aprire quella dannata porta: non conosco nemmeno la persona che pensavo di conoscere come una sorella... non esiste più nessuna Yuuki, per me... >>
<< Ma... Zero... e.... Rika? >>
<< Io, come Kaien, conoscevo a grandi linee il passato di Rika. L’ho curata, l’ho protetta, mi sono fatto quasi uccidere dal quel pazzoide di Kayba... e lei pur essendo un Purosangue, è rimasta sempre e solo Rika, la mia Rika. Io sono diventato quel che sono per poter vivere. Perché ho deciso di andare avanti a qualsiasi costo... ma tu... Non sento nemmeno il tuo solito profumo... >>
Che stupidaggine. Posso avvertire chiaramente il palmo poggiato contro la porta e il suo respiro contro di essa.
<< Zero, hai ragione: la parte umana è stata divorata da quella vampira... >>
Sospiro portandomi i pugni contro la fronte e mi alzo per aprire la finestra a Rika che balza su con eleganza. Mi immergo da subito nei suoi occhi calmandomi un poco.
<< Zero... >>
Lo dice carezzandomi delicatamente una guancia ed io non posso fare altro che cercare ancora il contatto con il palmo della sua mano, conscio di aver infranto una delle poche promesse che mi ero posto prima di diventare quel che sono.
<< Mi spiace. >>
Sussurro mentre mi circonda il collo con le braccia abbracciandomi forte.
<< Non è colpa tua... >>
Ricambio a mia volta la stretta.
<< Si, invece, avevo promesso che vi avrei protette ed invece... >>
Haruhy spunta dalla finestra, precedentemente chiusa, trapassandola con il corpo.
<< Invece ti compiangerai dopo. Abbiamo poco tempo e ho troppo da insegnarti... >>
Con uno schiocco delle dita ci ritroviamo all’aperto nel bel mezzo del nulla. Con circospezione stringo con un braccio la vita di Rika tirandola a me: non so cos’ha in mente.
<< Semplice Zero: tu ucciderai Rido e proteggerai Yuuki. Lei ti darà man forte... >>
<< Come pensi che io ci possa riuscire? Non ho così tanto potere... >>
Sorride slacciando dal collo quel piccolo ciondolo per farlo penzolare dal proprio pugno chiuso in pugno.
<< Ricordi i poteri di Yue? >> 

Ritorna all'indice


Capitolo 18
*** Capitolo 18: Conto alla rovescia. ***


Capitolo 18: Conto alla rovescia.


- Il tempo è come un fiocco di neve,
scompare mentre cerchiamo di decidere cosa farne -

[ Romano battaglia, da "Il Fiume Della Vita" ]


L’ombra del sorriso di quella vampira ha un qualcosa di folle che sembra non infastidirla per niente: Yue è morto.
<< Yue non è più qui. >>
Scuote il capo sorridendo amorevolmente facendomi rabbrividire: per la prima volta qualcosa che mi impressionasse a tal punto da farmi ribrezzo.
<< Yue è morto nel corpo, ma nello spirito ti assicuro che i suoi poteri sono ancora vivi e presenti come se nulla fosse. >>
Scuoto il capo evitando di abbassare la guardia: avrei protetto anche Rika se necessario.

<< Sei tutta pazza!! >>
<< No, Zero... >>
Un sospiro così basso da non rendermi conto che fosse di Rika.
<< Cosa no? >>
Mi perdo ancora nei propri occhi guardando quell’ombra avvilire la vivacità delle iridi che amo...
<< Dalle retta. >>
Non fiato guardando Haruhy che osserva deliziata.
<< Bene... >>
Adesso muovendo le dita in modo sensuale lascia andare il frammento, che non cade al suolo, rimanendo sospeso a mezz’aria. Gli occhi le si tingono appena di rosso mentre stira una mano in avanti facendo poggiare sul palmo quel che, se prima aveva una consistenza, adesso sembra una polverina dai colori dorati e lucentezza abbagliante.
<< Avvicinati... >>
Mormora guardando quella polverina poggiarsi delicatamente sul proprio palmo ed io mi avvicino in modo circospetto.
<< Anche tu... >>
Mormora ancora guardando alle mie spalle con occhi assenti.
<< Ma... >>
<< Avvicinati, ho detto. >>
Porgo la mano alla mia ragazza che osserva la scena con una certa razionalità. Dannazione, cosa sta succedendo?
<< Zero... >>
Adesso la voce sembra assente e concentrata mentre una scarica di pura energia comincia a prendere forma attorno al corpo della donna che sta lentamente librandosi in aria con gli occhi di un, mi tocca ammetterlo, inquietante bianco.
Mi avvicino puntando davanti a me la Bloody Rose.

<< Zero... >>
Con la coda dell’occhio vedo Rika scuotere la testa in segno di diniego intimandomi ad abbassare l’arma. Un fruscio mi convince a farmi guardare davanti: il volto di Haruhy mi è a qualche centimetro mentre ha davanti le labbra la mano con cui tiene la polverina: soffia facendomi precipitare in quello che sembra l’inferno.
<< ZERO!? >>

*****


La situazione mi è antipatica.
Già, mi sa quasi da palla al piede.
Mi correggo: penso che sia solo noiosa in tutti i propri fronti.
<< Shiki. >>
Essere davanti all’uomo che ha rovinato mia madre facendola impazzire induce i miei nervi stirarsi e contrarsi; mi è davanti mentre beve spudoratamente il sangue di molti level End.
Inutile e noioso.
Non dico nulla osservando comparire al suo fianco una giovane ragazza dai capelli cremisi e gli occhi di un verde magnetico. Potente ma inutile.
<< Rido-sama... Devil-sama non tollera un piano d’attacco di questo genere... >>

Polvere.
Un altro vampiro ridotto in polvere.
Cenere.
<< Figliolo, sembri disgustato... >>
Non rispondo sentendo le dita della mano, irreparabilmente vicina a quella di Rima, pizzicare appena per l’elettricità che sta creando.
<< Oh... ma che abbiamo qui? >>
Veloce scaraventa lontano due Level End guardando famelico Rima. Ingordo.
Non so perché ma automaticamente mi paro davanti a lei che osserva la scena piegando la testa di lato.
<< Figliolo... che spreco, sai? Il suo sangue sarebbe ottimo... >>
<< Non è comelei... >>

No. Rima non è come mia madre.
<< Però sembra... appetibile quanto lei... >>
Sorrido disgustato. Una vera faccia disgustata. I suoi occhi, i miei occhi, tornati freddi e distaccati, vengono catturati. Li incateniamo utilizzando uno dei poteri che troppo poche volte avevo utilizzato.
<< Shiki...? >>
Un sussurro. Il suo.
Sento che qualcosa non va per il verso giusto e con estrema calma abbraccio il mio corpo per piantarmi le unghie nella carne lacerando affondo. Non mi controllerà.
<< Shiki... >>
Un’altra volta quel sussurro. Questa volta cado in ginocchio incurvandomi su me stesso per non dare di matto.
Devo resistere.
Non le farò del male.
<< Figliolo sei dannatamente forte... >>
I passi leggeri di Rima sullo sterrato mi fanno premere ancora di più le unghie nella carne...

<< Tu la desideri. La desideri più di quanto dessi a vedere... >>
Alzo lo sguardo sull’uomo che dice di essere mio padre. Sull’uomo che vorrei uccidere più di chiunque altro. L’uomo che ha intuito questo mio desiderio immobilizzando i miei arti per fare di me quello che più desidera.
Noia.
Nel mio animo alberga la noia di un qualcosa di già visto.
Peccato che lei sia qui a pochi passi da me. Peccato che lei si stia inginocchiando vicino a me scoprendo quel lembo di pelle del collo che sembra...

No. Shiki. Contegno.

Ma non posso fare a meno di muovermi.

No. Shiki. Gli farai del male.

Lo sento.
Il colore del sangue fluire nelle mie iridi mentre blocco Rima.

No. Shiki. Non mordere.

Come se fossi divenuto pazzo, affilo i canini puntando alla sua giugulare. Ma si sposta. Facendomi automaticamente spostare.
<< Shiki torna in te... >>
Mordo l’indice concentrando il mio sangue in una frusta.
La blocco.
Si dimena e la lascio.
Sto giocando.
Sta giocando.
<< SHIKI! >>
Urla ed io non posso fermarmi.
Adesso guarda il volto alle mie spalle con rabbia.
Non posso fermarla mentre si scaglia contro la figura alle mie spalle.
Non posso fermarmi, quando la mia stessa frusta si macchia del suo sangue.
<< Shiki... non lasciarti controllare da lui. Tu non sei debole... >>
Osservo il suo viso mentre una riga in mezzo alla fronte le fa aggrottare appena le sopracciglia. Mi piace ugualmente. Non mi piace la copiosità con cui il sangue esce fuori dalla sua ferita.
<< TU NON SEI DEBOLE PUOI RIBELLARTI AL SUO POTERE!? >>

Si. Shiki. Puoi farlo.

Ritraggo il mio potere.

Si. Shiki. Liberati.

Chiudo gli occhi sentendo il tonfo del suo piccolo corpo contro il suolo e sentendo una strana sensazione
albergarmi come una pantera pronta sulla preda.

Si. Shiki. Fallo adesso.

Li riapro scagliandomi sopra quell’uomo sfregiandolo in viso. Con tranquillità, raccolgo il suo corpo portandolo all’interno del dormitorio facendomi strada tra i level End. Adagio il suo corpo sul materasso della sua stanza. Non è noia questa. Non è noia quella che mi fa scattare in avanti per prenderle la mano che sta alzando lentamente.
<< Shiki... >>
In silenzio afferro la scatoletta di Pocky che sta sul comodino. La apro con gli occhi di Rima puntati contro. Non mi giudicano. Non mi tormentano. Non si inumidiscono. Non comunicano quando la imbocco.
Sono solo “indifferenti” come solo i suoi possono essere e “Indifferenti” come lo sono i miei.

*****

Un brivido mi circonda tutto il corpo facendomi trasalire e poggiare i gomiti sulle ginocchia. Ho gli occhi indolenziti e non capisco dove sia. Sento soltanto il cotone stridere contro la mia pelle e fasciature assenti.
<< Finalmente... >>
Con gli occhi ancora annebbiati capisco comunque chi sia il mio interlocutore.
<< Kain... >>
I miei pensieri sono annebbiati e non riesco a ricordare come mai sia finito di nuovo a letto e passo una mano sulla spalla che Rido mi ha tra-....
La spalla è sana.

Sussulto sul posto ricordando i fatti e, sopra ogni cosa, ricordando la sua presenza all’istituto.
<< Calma Cristian... >>
Mormora troppo preso a badare ai propri pensieri per essere troppo convincente.
<< Kain, dovresti dargli una controllata invece che startene lì a rimuginare su tutta questa storia... >>
Ruka. Il ragazzo nemmeno risponde guadagnandosi un’occhiataccia da parte della ragazza.
Mi alzo in piedi ringraziando mestamente i due, che escono dalla stanza litigando a bassa voce. Entro dentro la doccia poggiando la schiena contro il box doccia e lasciando che l’acqua, fredda, mi schiarisca le idee. La sento. Sento il potere di Sakura... no, Haruhy, vibrare nell’aria con potenza disarmante mentre al suo fianco...

<< ... Zero... >>
Sta aumentando via via il suo potere...
<< Cristian! Apri! >>
Esco dalla doccia legandomi un asciugamano in vita e aprendo la porta ad Aidou.
<< Finalmente! >>
Mi abbraccia dandomi delle leggere pacche sulla schiena e staccandosi solo dopo avermi arrossato tutta quella parte di pelle.
<< Come ti senti? >>
<< In forma... Aidou, dannatamente in forma... >>
Annuisco aritmicamente alle mie parole e mi blocco vedendo i vetri della stanza incrinarsi...

Yuuki...?

<< Aidou... Yuuki è ... >>
Guarda la finestra sospirando pesantemente e lì capisco mentre entro dentro in bagno indossando degli abiti e riuscendo velocemente notando il pallore del volto di Aidou.
<< Quanto ho dormito? >>
La porta si spalanca facendomi sobbalzare appena facendo entrare la figura pallida e... diversa del direttore Cross.
<< Cristian... siedi pure. >>
Osservo i capelli sciolti dall’usuale codino e l’assenza di occhiali; il volto è duro e il suono metallico di una lama mi fa sgranare gli occhi, tanto, che mi siedo automaticamente.
<< Ascoltami bene... tuo padre è alle porte del paese e... >>
Stringo le mani a pugno fino a far divenire bianche le nocche. Mio padre, il grande Kyosuke Tsucase in persona.
Mi concentro velocemente e lo avverto. Si, è proprio lui e non è solo...
<< Non è solo... >>
Punto gli occhi su una parete riuscendo a spostarmi con il pensiero sul luogo: non posso sentire gli odori, nemmeno i suoni, ma quello che vedo mi agghiaccia sul posto: Sora e Hikary stanno lottando anche se gravemente feriti.

Ritorno presente a me quando mi sento strattonare dalle mni del direttore.
<< Ehi! Cristian! >>
<< Loro... hanno bisogno di aiuto! >>
<< Intendi Sora e Hikary?! >>
Annuisco sentendo una scarica di potere attraversare l’aria.
<< Aidou.. hai sentito? >>
Anche lui si avvicina con cautela alla finestra, per evitare che la stessa esplodi. Io troppo cocciuto mi scaglio velocemente dalla stessa, proteggendomi con la terra, disintegrando i vetri e correndo verso il boschetto dell’istituto.
<< CRISTIAN!? >>

*****


<< Cosa gli hai fatto?! >>
Mi avvicino lentamente a Zero, esanime tra le braccia della nera che lo allontana stringendolo a sé.
<< Se non lo lasci, non potrò finire ciò che ho iniziato e... >>
<< HARUHY!? >>
Sorrido al mio Yui, sentendo subito il cuore prendere a galoppare. Sfortunatamente mi è ostile in ogni senso e devo forzatamente reprimere i miei sentimenti per reprimerli dietro una lastra di ghiaccio.

Ti prego, dì lui che sono viva...


Non adesso Sakura devo finire di sistemare Zero...

“Sistemare” sembra qualcosa di tetro e cattivo.


Forse lo è...

<< Cristian... >>
<< Cosa stai fecendo?! >>
Senza rispondere lui mi avvicino alla nera, che adesso non indietreggia più, portando una mano sopra la fronte dell’albino per entrare direttamente nella sua mente;

Li vedo, entrambi fermi a contemplarsi e a guardarsi intorno. Solo Zero, dopo avermi notata, si infervora imprecandomi contro infuriato, mentre Yue si limita ad osservarsi intorno prima di sorridermi.
<< Finalmente ho il piacere di conoscerti, Haruhy-sama... >>
Inchina un po’ il busto in segno di rispetto.
<< Iku... >>
Scuote la testa amareggiato.
<< Non ricordo nulla di quella vita, mi spiace. In questa vita mi chiamo Yue... >>
Annuisco immaginandomi una cosa del genere.
<< Visto che è così... passiamo al dunque, Zero, avvicinati! >>
Si avvicina cercando di capirci qualcosa ma, per tutta risposta, Yue gli passa un braccio intorno alle spalle per salutarlo con enfasi lasciandolo ancor più tramortito.

<< Ma tu... >>
<< Zero, sempre così scettico su questi avvenimenti, eh? >>
Guardo il suo viso contrarsi in un mezzo sorriso amaro ricambiando la pacca e tornando a guardarmi con freddezza.
<< Haruhy... >>
Comincia Yue facendo divenire gli occhi lucidi.
<< Saluta da parte mia Cristian e poi... >>
Si avvicina a me con passo leggero prima di guardarmi negli occhi e continuare.
<< Questo dallo a Sakura da parte mia... >>
Le sue labbra si poggiano sulle mie mentre lascio andare Sakura chi non perde tempo poggiando le mani dietro la sua nuca per premerlo contro sé. Dura poco, ma tanto basta per lui che carezzandole una guancia si allontana lentamente tornando al fianco di Zero mentre Sakura torna al suo posto ringraziandomi.

Grazie Haruhy...

Figurati.

<< Bene, adesso torniamo a noi... Yue, abbiamo bisogno dei tuoi poteri. >>
Sorride annuendo mentre porge la mano a Zero, il quale l’afferra mosso dalla mia volontà.
<< Ma che cazz-... YUE! >>
Yue chiude gli occhi reclinando la testa indietro e dissolvendosi entrando nel corpo di Zero in mille gocce di luce evanescenti. Sorrido compiaciuta del mio potere e mi avvicino a Zero, il quale si è rannicchiato su sé stesso tenendosi il braccio con il quale ha assorbito l’energia di Yue.
Senza troppi preamboli lo risveglio dal suo sonno togliendo la mano dalla fronte di Zero per ritrovare di nuovo gli occhi castani, sbarrati, di Rika e la voce di Cristian possente mentre urla di allontanarmi da loro.

<< Cristian sei stato abile ad entrare nella dimensione che ho creato... >>
Schioccando le dita ci ritroviamo tutti davanti alla vegetazione della Cross Academy.
Sbarro gli occhi prendendo Cristian dal colletto della maglia sudando fredda.
<< Esatto. I genitori di Sakura stanno lottando contro mio padre... devi fare qualcosa... >>
Ruggisco a me stessa lasciando andare Cristian ed urlo, non mio ma di Sakura, mi esce dalle labbra quando sento Hikary svanire...
Immediatamente mi materializzo sul posto portandomi una mano davanti al naso non potendo impedire che le lacrime scendano dolorose alla scena. Sakura questa volta riprende il posseso dl nostro corpo.
<< MAMMA!!! >>


Ritorna all'indice


Capitolo 19
*** Capitolo 19: Disperazione ***


Capitolo 19: Disperazione.

 




- La disperazione può logorarti il cuore, far ammalare il corpo anche se sano e
ridurti in brandelli l'anima. -

 


<< MAMMA!? >>
Lo urlo disperata gettandomi vicino al corpo dilaniato di mia madre e non posso fare a meno di sentirmi male alla vista di tutto quel sangue.
Sembra che il Destino mi stesse giocando un tiro mancino, sembra che fosse tutto perfetto. Rimetto anche l’anima guardando il verde dell’erba tinto dal cremisi e i busti degli alberi tinti del medesimo colore. Mi poggio a terra proprio accanto a lei...
<< Mamma...mamma... apri gli occhi ti supplico! >>
Il suo corpo giace a terra in modo composto, come se stesse semplicemente dormendo, con il volto rivolto verso la chioma vicino la nostra casa con le iridi castane vitree e inespressive che racchiudono in loro lacrime non cadute...
La prendo per le spalle scuotendola poco. Si sarebbe svegliata. Certo! Questo è solo uno scherzo!
<< Certo, mamma... non è vero... dai, lo so che ti diverti con papà a scherzare... dai... >>
Non posso fare a meno di piangere. Che assurdità, tanto mia madre si sarebbe vegliata appena avesse sentito i miei singhiozzi per cullarmi... no?
Una lacrima.
Due lacrime.
La terza cade sulla sua guancia e ...
<< NOOOOOOOOOOOOOOO!? MAMMAAAAAAAAAA!? >>
La stringo a me macchiandomi del suo sangue e mi rendo conto dello squarcio all’altezza del cuore.

Sakura, calmati!!

Haruhy... perché?!

Non aspetto risposta perdendo il controllo delle mie azioni.
 

*****

 
<< Presto!? >>
<< Cristian a-aspettaci! >>
Corro al massimo dei miei poteri infischiandomene dei lamenti dei vampiri che rimangono indietro tranne i tre Purosangue che mi seguono senza difficoltà, Zero non si è ancora ripreso.
Mi arresto di colpo guardando la desolazione che si è andata a creare nel confine del paese: il nulla domina su tutto come se non ci fosse mai stato un centro abitato. Ci fermiamo per evitare di cadere in un cratere enorme, sbalorditi.
<< Chi... ? >>
Si limita a chiedere Yuuki e come se fosse la cosa più normale mi limito a guardarla fisso per farle capire quanto pericolosi possiamo diventare.
<< Ahhhhhh! >>
 
Urla che sanno di terrore e disperazione ci fanno muovere verso il centro abitato dove possiamo già scorgere l’intervento dei vampiri nobili, soprattutto di Hanabusa, che cercano di domare le fiamme che si sono venute a creare in ogni abitazione e sento che sia Haruhy l’artefice di tutto questo, l’unica domanda a cui mi sottopongo è una:

Perché prendersela con i cittadini?

<< Guarda! >>
Le fiamme che avvolgono ogni cosa riesco a distinguere il corpo, trasformato in elementare, della mia amata.
Senza pensarci più di tanto mi getto tra le fiamme di una casa senza che esse mi tocchino.
<< Cristian! >>
Mi giro verso Rika e le faccio cenno di stare bene. Con una rabbia straziante mi rivolgo contro l’artefice di tutto quanto.
 
<< Dove sei? Haruhy? >>
 << Perché? >>
Non capisco e due mani infuocate cercano di afferrarmi ma mi proteggo in tempo.
<< Tu non faresti del male ad altra gente... >>
<< Cristian... spiegami perché... lei non ha mai fatto male a nessuno eppure... >>
Non riesco proprio a comprendere quelle parole facendomi più avanti in mezzo alle fiamme. Come se fossero comandate le fiamme si spostano creandomi un passaggio in quello che una volta era un pavimento in ceramica. Avanzo fino a trovarmi davanti a lei. Piange delle lacrime di magma che cadono al suolo senza intaccare nulla. Sembra affranta e distrutta.
<< Perché? >>
Lo mormora come se fosse la cosa più dolorosa di sempre.
<< Cristian, amore, perché a lei? >>
Rimango sorpreso a quel nominativo sentendo infondo allo stomaco la felicità crescere piano.
<< Sakura... >>
Annuisce guardandomi... eppure... sembra assente al contempo.
<< Perché?! >>
Lo urla facendo tremare ogni cosa mentre la terra sotto i miei piedi si spacca facendo fuoriuscire della lava. Mi proteggo con uno scudo di energia mentre sento fare la stessa cosa a Kaname per i compagni e sé.
<< SAKURA SMETTILA! >>
Non ascolta urlando a squarciagola “perché a lei” così forte che penso i vampiri riescano a comprenderla benissimo.
<< COSA TI HA PORTATA ALLA PAZZIA?! >>
Urlo per cercare di sovrastare la sua voce che, alla mia domanda, si arresta di colpo cadendo in ginocchio e stringendo a sé un corpo dilaniato e con ancora gli occhi, oramai consumati dalla morte, aperti...
 
Un groppo mi si forma in gola quando riesco a capire chi sia...
<< Hikary... >>
<< Perché... >>
Mi avvicino lei lentamente per mettermi al suo fianco  inginocchiandomi alla sua sinistra proprio vicino il capo di Hikary.
<< Sakura... >>
<< Perché non si riscalda...? >>
<< Sakura... >>
<< Perché non riprende colore? I miei poteri non bastano? >>
Stringo gli occhi portando una mano vicino alla fronte di Hikary.
<< NON TOCCARLA! >>
Non ritraggo la mano anche se il suo veto sembra essere onnisciente.
<< Sakura... facciamola riposare in pace... non pensi che sia giusto nei suoi confronti? >>
Prendendo la mano della madre tra le proprie torna normale per chinarsi su lei e piangendo lacrime di disperazione. Poggio la mano sulla pelle ghiacciata di Hikary facendola passare sul volto e chiudendo a mia volta gli occhi. Sakura si getta contro il mio petto piangendo rumorosamente dove si addormenta dopo pochi secondi: le fiamme si arrestano di colpo facendomi notare ogni cosa al proprio posto e intatta, a parte per il pavimento.
Quello che mi rimane da fare è creare una teca di cristallo per racchiudervi dentro il corpo dell’ex Hunter  mentre prendo in braccio Sakura, senza scarpe e con quasi tutti gli abiti strappati, avviandomi all’esterno dell’abitazione.
Mi scappa una lacrima che si unisce a quella ferma sulla guancia di Sakura facendola muovere per il proprio percorso.

 

*****

 
Il mio elemento non aveva nessuna intenzione di darmi retta facendomi sentire inutile.
<< Kain fa qualcosa! >>
Scuoto il capo facendo capire loro la mia impossibilità a controllare il fuoco... che situazione divenire, da padrone, succube del volere del mio potere.
Osservo mio cugino cercare di gelare inutilmente le fiamme intimandomi di provare. Scuoto ancora il capo fermando Ruka per un braccio e tirandola via da una vampata appena in tempo.
<< Grazie... >>
La tengo stretta a me, per proteggerla da un eventuale attacco, poggiandole una mano sul fianco.
<< Kain davvero non puoi fare nulla? >>
<< Non può perché questo fuoco è vivo... se ci fate caso non sta intaccando nessuna superficie riducendola in cenere... >>
Alle parole del Nobile Kaname sembrano tutti riacquistare quei cinquecento anni di vita che sembravano aver perso.
<< Tu lo sapevi? >>
Mormora Seireen al mio fianco, non che si fosse mossa chissà quanto per aiutare mio cugino, guardando sempre diritto davanti a sé e controllando con la coda dell’occhio il Nobile Kaname.
Annuisco scansandomi in tempo, ovviamente prendo Ruka in braccio, per evitare che una crepa ci faccia cadere dentro del magma...
<< Cosa diavolo? CRISTIAN! >>
Yuuki non ha ancora imparato a sentire le presenze di elementi come Cristian e Sakura, insomma percettibili anche da persone umane per il loro troppo potere, che difficilmente spariscono in circostanze “come queste”.
<< Yuuki... >>
Il Capo dormitorio la ferma con un tono autoritario quanto dolce che fa irrigidire appena Ruka contro il mio petto. Le accarezzo la testa stando ben attento a non farmi notare da occhi indiscreti mentre lei mi guarda di sottecchi scusandosi. Nulla di irreparabile.
La forza di quella vampira si annulla come le fiamme che attorniavano molti edifici, intatti. Almeno, quasi tutti.
<< Cristian! >>
Rika e Yuuki si avvicinano velocemente a lui accertandosi delle condizioni sue e di... no, non so nemmeno come chiamarla, ma c’è qualcosa che lascia un’ombra sopra il pavimento che attira la mia attenzione: una bara di ghiaccio dove giace il corpo di una donna.
Nessuno sembra farvi caso e tempestano di domande Cristian che tiene gli occhi bassi sul viso della ragazza dandomi la conferma delle mie ipotesi: quella era senz’altro la madre della ... ex umana.

 

*****

 
<< Yagari... ma cosa? >>
<< Sono morti... >>
Sbarro gli occhi non capendo a chi si riferisse con quell’aria così affranta.
<< Sora e Hikary. Sono morti. >>
Mi avvicino pericolosamente al mio migliore amico pensando che stesse tirando un gioco sporco: il suo viso mi conferma il contrario.
<< Hanno recuperato il corpo di Sora che è in coma... >>
Cado sulle ginocchia non riuscendo a pensare lucidamente e sentendo la gola farsi secca di colpo. Poggio le mani sulla moquette così da sentire un contatto ruvido sotto i palmi.
<< Hikary... ? >>
La porta si spalanca di colpo mentre Cristian, sul punto di piangere, poggia il corpo dormiente della mia ex alunna sul divanetto della stanza mormorando semplicemente la risposta alla mia frase e uscendo con gli occhi pieni di lacrime.
<< Hikary è morta. Sakura l’ha trovata perdendo il controllo di sé. La sua teca è dentro una delle stanze degli ospiti. >>
Mi rimetto in posizione eretta dando un pugno alla scrivania che si frantuma sotto la mia forza: il mio sogno di unire umani e vampiri si sarebbe presto infranto distrutto da forze più forti di quanto ci fossimo aspettati.
 Un sussurro parte dalle labbra cineree della ragazza svenuta sventrandomi il cuore come se avesse avuto dei denti così aguzzi da dilaniarlo del tutto riducendolo in cenere.
<< Perdono... >>

 

*****

 
Sangue.
Sangue dappertutto, inesorabilmente.
Sangue che hanno sparso le mie mani in cerca di vendetta. Una vendetta per non infangare il nome della famiglia di cui faccio parte. Ed è lì, nel cumulo di traditori e disertori della società vampirica, ridotto ad un cumulo di cenere e detriti: Asato Ichijo, il passato nero della famiglia Ichijo.
Il plico di fogli che tengo in mano mi saranno utili, anzi, gli saranno utili al Nobile Kaname per poter dare scacco matto a quello che sembra essere l’unico, folle, pezzo della scacchiera che manca per poter proclamare lo “scacco matto” al Re nero: Rido Kuran.
Ovviamente proclamare la vittoria sopra la prima scacchiera perché la seconda di così facile non ha proprio nulla.  

Ritorna all'indice


Capitolo 20
*** Capitolo 20: Serva me. Servabo te ***


Capitolo 20: Serva Me. Servabo Te.

( Prima Parte )


- Se è la salvezza dalla disperazione quella che cerchi, veloce, afferra la mano amicha che ti offre aiuto con un dubbio a senso unico:
ti lascerà cadere, o ti tirerà su? -


<< Sakura... >>
<< Chi? >>
Sposto lo sguardo sconcertata a destra e sinistra, ma non c’è nessuno. Nemmeno Haruhy.
Già, le ho fatto del male prima e non mi ha più rivolto la parola. Chissà come sta...
<< Sakura... >>
Risento quel flebile sussurro rimbombare nell’aria distogliendo il reale timbro del proprietario. È un uomo.
Non parla più e continuo a guardare il vuoto davanti a me come se fosse la cosa più entusiasmante di sempre. Il nero non avrebbe ospitato altri colori che sarebbero morti in esso.
Al diavolo le responsabilità. Al diavolo il passato. Al diavolo tutto quanto. Non mi interessa più nulla.
<< Sakura... >>
Non bado più di tanto nemmeno a quella voce che adesso cerca di riprendersi la mia attenzione: non ci riesce. La mia attenzione sta alla minuziosa scoperta del nulla davanti ai miei occhi per non dover ricordare altro...
A richiamo una lacrima fa il proprio “debutto” cadendo velocemente al suolo per creare un alone più scuro sul pavimento.
Lo guardo per un po’, poi, spalanco gli occhi e comincio a ridere cadendo sulle ginocchia, mettendomi le mani ai capelli. Pazzia. Non male come morte. 
In poche ore ho perso la mia identità.
Chi sono? Cosa sono? Perché sono? Dove sono? Quando sono?
Sono... Boh, la mia risposta cade sempre nel vuoto.

<< Sakura... >>
“Fiore di ciliegio”. Wow non avrei saputo definirmi così bene da sola. Un “dolce fiorellino” che non sa dove sta di casa l’albero che gli da la vita. Ma: forse è solo pazzia la mia. Penso proprio di si.
<< Sakura... >>
Complimenti papà, mi hai dato un bel nome... Eh?!
<< Papà! >>
Non risponde più? È già andato via!? Che pazza di figlia. Già, mi avrebbe rinchiusa in un manicomio lasciandomi diventare farmaco-dipendente... Ah! Ah! Ah!
Un’altra risata da parte mia questa volta isterica.
<< Ne, papà, dove sei? >>
Una mano si posa sulla mia spalla facendomi saltare in aria.
 Non pensavo qualcuno potesse mai farlo! You are the best papà!
<< Calmati. >>
<< E’ morta mamma! >>
Cinguetto la cosa come se fosse normale compiendo una piroetta su me stessa. Uuuuh, ho ancora quell’abito blu... carino!
<< Sakura, calmati. >>
Le sue mani si posano saldamente sulle mie spalle mentre lui mi guarda negli occhi con forza.
<< Ho qualcosa in faccia? >>
Dannati pensieri pazzoidi, via dalla mia testa, tornate in quella di Devil...
<< Sakura, devi svegliarti! >>
<< Sono sveglia, non vedi? >>
<< Non sei sveglia e, tesoro, stare qui non può farti bene. >>
Oh! Scoperto l’arcano: posto tranquillo e silenzioso uguale cattivo posto.
<< La mia testa non funziona più... dovrei comprarne una nuova... tu che dici? >>
Mi sballottala un po’ intimandomi all’attenzione.
<< Tesoro svegliati. >>

 
Riacquisto un po’ di lucidità quando mi abbraccia. Mi nascondo nell’incavo del suo collo piangendo lacrime amare stringendomi a lui. Capisco il motivo di tanto dolore, oltre a quello della perdita, da parte mia.
<< Perdono... vi ho detto molte volte traditori. Perdono. >>
<< Shh, non preoccuparti, tranquilla. Piccola mia calmati. >>
<< Ma io non ho potuto chiedere perdono alla mamma... >>
Non dice più nulla stringendosi a me, nascondendo il volto tra i miei capelli.
<< Hai ancora troppe cose da fare per lasciarti andare... >>
Mi posa una mano sulla guancia asciugando il solco di una lacrima.
<< I tuoi occhi... tesoro devi assolutamente svegliarti e venire da me. Oramai non ho più tempo. >>
<< Cosa mi rappresenta il fatto che tu non “abbia tempo”? >>
Ho già capito cosa vuole dirmi, già capito il ruolo che dovrei prendere e cosa dovrei fargli. Lui mio padre... ironia della sorte!
Comincio a ridere trattenendomi il volto con le mani cadendo per una seconda volta a terra.
<< Tesoro... >>
<< Non dire nulla, papà. Lo farò. Se è questo quello che desideri lo farò. >>
Il suo mezzo sorriso è inquietante, o forse sereno?
<< Insieme a tua madre... >>

 

*****

 
Finalmente i tasselli stavano tornando al loro posto. Nessuno sarebbe rimasto fuori dalla mia vendetta. Eliminati i Moricase certamente il suo potere non si fermerà o conterrà.
<< Hai fatto un buon lavoro Kyosuke. >>
<< Dovere! >>
Mormora troppo entusiasta di poter vedere la donna che non lo faceva dormire la notte e che aveva contribuito alla morte della madre del caro Cristian. Sorrido nascondendolo dietro le mani intrecciate davanti al volto: sono soddisfatto.
<< Non pensavo fosse così forte... >>
<< Oh, tuo figlio è più forte di quello che lascia vedere. >>
Lo sento avvicinarsi allo specchio d’acqua che ci dà la visuale dei fatti come un normalissimo televisore, della situazione in quel collegio. I capelli lunghi e mossi del mio migliore amico ricadono vicino il bracciolo della sedia facendomi il solletico alle dita. Ne afferro una ciocca marrone tirandogliela in volto notando il sangue gocciolare sul pavimento
<< Ehi! >>
<< Dovresti lavarli e tagliarli, sai? >>
Il sorriso omicida che si stampa sul volto dell’umano mi fa sorridere. Se pensa di spaventarmi, povero illuso.
<< A Rachel piacevano così. >>
<< Ma Rachel è morta, anzi, l’hai uccisa, Kyosuke. Hai un potenziale per poter uccidere le madri di famiglia! >>
Grugnisce poggiandosi allo stipite della finestra guardando ancora la situazione nello specchio. Gli occhi dell’uomo, verdi, si adombrano poco.
<< Vado a lavarmi i capelli, te lo concedo, sono insozzati di sangue e poi... >>
Mi sporgo poco dalla sedia ascoltando interessato il contenuto di quella frase, soddisfatto.
<< Lo faccio solo perché ti devo la vita. >>
<< Oh, lo so mio caro. >>
Senza aggiungere altro esce dalla porta.
<< Fubuki. >>
Appare in un battito di ciglia.
<< Si? >>
<< E’ il tuo momento. >>

 
 

*****

 
Perché tutto questo aveva incrinato così irrimediabilmente le nostre vite?
Non ha senso la vita vissuta nell’ansia di un’imminente lotta. Per chi, poi, sarebbe una bella domanda da fare.
<< Cristian... >>
Mi volto appena verso Rika senza distogliere lo sguardo del tutto dalla teca di cristallo: dovremo farle un degno funerale.
Si avvicina sedendosi al mio fianco parlando senza distogliere lo sguardo dalle proprie mani.
<< Mi dispiace. >>
Scuoto appena la testa sentendo in corpo una gelida consapevolezza a cui non so dare voce.
<< Zero? >>
Scuote la testa trattenendo le lacrime e il primo impulso, è quello di trattenere una ciocca di capelli carezzandola piano.
<< Non so quello che devo pensare... >>
Con una braccio l’attiro a me in un silenzioso abbraccio, interrotto solo dall’entrata in camera del professore Yagari.
<< Ragazzo, hai saputo...? >>
L’aspetto del docente è trasandato e il viso stanco più pallido del normale mentre la sigaretta, è sempre accesa tra pollice e indice. La mia attenzione cade proprio sull’oggetto acceso.
<< Potrebbe spegnerla? >>
<< Oh... >>
Ancor prima che potesse portare la sigaretta vicino per spegnerla, con velocità la faccio spegnere grazie ai miei poteri.
<< Così la può riutilizzare. >>
Mi alzo dalla sedia, seguito da Rika, per dirigermi nell’ufficio del direttore determinato a svegliare Sakura da quel torpore.


<< TAKUMA!? >>
Un urlo strozzato arriva dalla finestra del giardino e automaticamente punto lo sguardo lì dove c’è la presenza della neo-vampira e del nobile. Lo guardo attentamente ricambiando la sua occhiata pragmatica: gli abiti sono per la maggior parte strappati e da una spalla, la stessa in cui tiene la katana insanguinata, cola del sangue sul terreno. Penso che a gocciolare ci sia il proprio sangue mescolato a quello di qualcuno.
Rika si asciuga delle lacrime dagli occhi e Yuuki parla in modo animato con Takuma, cercando di prestargli soccorso.
<< Cristian. >>
Apro la finestra con il palmo e non esita a compire un balzo per arrivare davanti a noi.
<< Cos’è successo? >>
Mi guarda incredulo e non posso fare altro che cominciare a raccontargli ogni cosa fino a sfinirmi psicologicamente. Fa per andarsene ma lo fermo trattenendolo per la spalla sana.
<< Aspetta, poggiati al muro. >>
Utilizzo da subito la Terra per poter risanare quel taglio inferto da una lama anti-vampiro ricevendo un grazie sollevato. Non chiedo nulla di quello che gli è successo o quello che ha fatto, ed entro nell’ufficio del direttore trovandola nella stessa posizione in cui l’ho lasciata.
<< Ha continuato a chiedere perdono per non so quanto tempo, Cristian. >>
La voce del direttore è piatta e spenta mentre osserva il tramonto calare come una pesante condanna.

 

*****

 
Fa male, davvero tanto. Il punto con cui ho preso la mano di Yue brucia come se avessi tizzoni ardenti nella carne. Fa anche freddo e non posso proprio spiegarmi il motivo di tutto questo pulsare nel braccio destro. Sembra come se la vita volesse scorrere frenetica ed inesorabile, prendendo in qualche modo forma.
<< Questo, è il potere della Terra. >>
Rimango pietrificato osservando lo scenario davanti a me cambiare: una foresta immensa e calda, direi quasi soffocante comincia a prendere forma sotto i miei occhi come la figura di Yue davanti a me.
<< Cosa..? >>
<< Non avere paura; in te scorre tanta di quella vita repressa, che l’elemento che è entrato in comunione con te è la Terra. Il tuo potere è quello con cui proteggerai i tuoi cari. Un potere magnifico e spaventoso allo stesso tempo... >>
Mi accorgo subito che l’ambiente intorno a me è quasi inconsistente, come se da un momento all’altro, o nel dunque che io lo tocchi, fosse pronto a sfaldarsi in mille particelle.
Una fitta al braccio destro, l’ennesima, mi porta a cadere sulle ginocchia ansimante.
<< Cosa mi sta succedendo? >>
Yue si avvicina quasi “volando dal suolo”, per aiutarmi a rimettermi in piedi, tenendomi per una spalla e guardando davanti a sé come se ci fosse qualche potenziale pericolo.
Non ottengo risposta, ma facciamo in tempo a schivare una liana partita dal nulla.
<< Mi dispiace, ma penso che dovremo ballare un po’ prima di fondere i nostri poteri in uno... >>
Lo guardo stravolto e non posso fare a meno di sentirmi ancor più male per Yue: non solo il suo corpo è andato oramai distrutto ma, adesso, anche la sua  anima sarebbe presto svanita per unirsi alla mia?!
<< Yue, cosa?! >>
<< Non lo faccio per voialtri... >>
Elegantemente evita un’altra liana che va a scomparire nel vuoto dietro le nostre spalle. Gemo mordendomi il labbro inferiore per il dolore al braccio.
<< Come... non... mi stupisce una cosa del genere? >>
Mi reggo in piedi impugnando la Bloody Rose. Prendo la mira e disintegro un’altra liana però...
<< NO! >>
Dolore alla testa e vedo tutto nero.

 

*****

 
Apro gli occhi prendendo tra le mani quella di Cristian, lasciata tra le mie, inerme e increspo le labbra baciandogli la fronte rilassata. Chissà quando si è addormentato con la testa sul divano.
<< Quasi mezz’ora. >>
La voce del direttore arriva piatta e incolore.
<< Mi dispiace. >>
Mormoro sentendomi colpevole della situazione in cui ho trascinato tutto e tutti.
<< Non dovresti, sai? >>
Rimango accigliata spostando lo sguardo sul volto scarno e pallido del direttore.
<< Perché? >>
<< Perché questo progetto è oramai giunto alla fine. La convivenza tra vampiri ed umani potrebbe essere possibile, ma non in questo tempo. Non in questo momento. >>
<< Ma... >>

Immagini vivide mi tornano alla mente da parte di Haruhy che, finalmente, mi aveva degnata di un qualche segnale.

Pensavi di esserti liberata di me?
 

Mi spiace.

A dopo i convenevoli. Concentrati.

Mi suona strana in mente e non posso fare a meno di seguire i suoi dettagli. Ringhio di rabbia facendo svegliare di botto Cristian.
<< Sakura..? >>
Gli carezzo delicatamente la base del collo evitando il suo sguardo e, subito dopo, mi alzo in piedi puntando una mano fuori dalla finestra rivolta verso il cielo. Ne faccio uscire un fascio argenteo che diviene mano a mano pallido quando va a ricoprire l’intero istituto in un abbraccio sicuro. Allo sguardo indagatore del direttore do la spiegazione più semplice.
<< Una barriera di energia. >>
Anche se uno dei pericoli è dentro la struttura confido nel risveglio di Zero con i poteri di Yue. Lascio un tenero bacio sulle labbra carnose di Cristian dirigendomi fuori a velocità spedita incontrando direttamente il punto della mia rabbia: Fubuki.
<< Bella serata, vero, Satoshi-sama? >>
<< Non per te. >>

 

*****

 
 
Povero Zero. È visibilmente distrutto. Velocemente disintegro un altro fusto “vivente” creando una piccola barriera sui nostri corpi.
<< Devi calmarti. >>
Biascico troppo affannato.
<< Cosa...? >>
È palese che la mia energia non fosse abbastanza incline a seguire il nuovo padrone.
<< Calmati, respiri profondi. >
Annuisce pallido in volto, non che fosse particolarmente colorito nei giorni normali. Divago un po’ con i ricordi perdendomi parte della domanda.
<< Come? >>
<< Dicevo: davvero non ti ricordi nulla di Haruhy? Se non ricordi nulla perché hai accettato di darmi la tua... energia? >>
Loquace. Mi piace.
<< Te ne sei accorto? >>
Sospira mettendosi una mano nel collo parlando mestamente.
<< Lo si notava da come la guardavi che conoscessi più di quanto dessi a vedere... >>
Annuisco dovendogli dare ragione: i ricordi della mia vita passata, vita in cui nome non era altri che Iku, erano tornati a galla con la cancellazione del mio corpo. Strano.
<< E dimmi: è sempre stata così subdola? >>
Il sorrisino sghembo di Zero lascia intendere tante cose, e noto che si sia calmato, essendosi le liane chetate e volatilizzate: ciò significa armonia.
<< No, se devo essere sincero. Non era così subdola o almeno, non quando stavamo insieme ma quando ci si metteva, durante gli scontri diventava la cattiveria fatta persona. >>
Sorrido più a me stesso che al ragazzo di fronte a me, domandandomi se, prima o poi, questo circolo vizioso avrebbe mai avuto una seria fine. Con un sorriso degno del vampiro cui aveva conosciuto Zero, gli do una leggera spinta verso il vuoto alle sue spalle svanendo poco dopo con quella dimensione.
<< Haruhy... >>

 

*****

 
Siamo l’una di fronte all’altra in perfetto silenzio. Una foglia, troppo debole, si stacca dall’albero sulle nostre teste, divenendo automaticamente il segnale per poter dare il via allo scontro. Vola nell’aria con armoniosa grazia ondeggiando sospinta dal vento a destra e sinistra. Silenzio.
<< Dove hai nascosto la Cross Academy? >>
Sorrido soddisfatta: il mio scudo energetico aveva avuto il proprio effetto.
<< Sei praticamente inutile, anzi, sei debole come un qualsiasi vampiro per essere caduta in una così banale trappola. >>
Penso di avere uno sguardo inquietante, soprattutto per la presenza di un sorriso sinistro sulle mie labbra. Vedo e sento la sua difficoltà svanire sostituita da una, spavalda, ignoranza.
<< Non puoi nasconderli dietro una barriera energetica. >>
Mi stiro il collo vedendo la foglia toccare il suolo; la mossa di Fubuki arriva velocemente come mi aspettavo, ma non troppo per stordirmi o stupirmi: è già immobilizzata contro una parete spuntata alle sue spalle di rocce incandescenti. Il mio sorriso si allarga mentre un gemito di dolore le si fa spazio tra le labbra mentre al naso mi arriva l’odore di carne bruciata. Si divincola riuscendo a scappare incatenandomi all’interno di una tromba d’aria fatta di acqua. Illusa.
<< Mmmmh... >>
Un rumore pensieroso mi esce dalle labbra dando modo ad un dubbio di fermarmi, facendomi portare una mano a mento e una alle tempie.
<< Ucciderti ora o dopo enormi sofferenze? >>
Con un gesto secco della mano tutto scompare, lasciando solo che i detriti causati da quella mossa sconsiderata. Evito una palla di fuoco ed una di Oscurità schioccando la lingua in modo secco. Evito anche un calcio in pieno viso afferrandole la caviglia e scaraventandola al suolo con tanta di quella forza, che le si spezza il respiro in corpo.


<< SAKURA!? >>
Un urlo alle mie spalle e ho tranquillamente il tempo per guardare il volto sfigurato dal rifiuto per le mie azioni di Takuma. Un paletto in legno mi colpisce la spalla facendomi il solletico. Altre urla che identifico come “consigli”.
Tolgo il paletto sentendo il mio sangue scorrere pigramente giù. Ne evito un secondo scansandomi di lato, che va a finire contro la barriera energetica frantumandosi. Con un fluido movimento della mano tre paletti del medesimo materiale vanno a finire negli arti superiori e nell’addome di Fubuki.
Sento Takuma battere ancora contro la protezione, e noto anche gli occhi di Cristian allarmati: li faccio uscire, proteggendoli dalla serie concatenata di eventi che si riversano velocemente sopra di me; prima una bara di sabbia, quando mi libero, cerca di togliermi il fiato dalla gola e l’ossigeno nel corpo, inebriarmi i sensi con delle illusioni. Di nuovo: inutile.
<< Perché non riesco ad ucciderti?! >>
Mi volto rivolgendogli lo sguardo facendola impietrire.
<< No, tu non hai mai avuto possibilità di farmi fuori: hai mai pensato che ti avesse mandata ad affrontare questa “missione” al puro scopo di eliminarti? No? Bhè, hai fatto male... >>
La mano di Takuma si posa sopra la spalla sana leggendo ad alta voce quella che sembra una descrizione.
<< Soggetto: Fubuki Honda. Età: trecento anni. Discendenza: diretta... >>
Gentilmente mi faccio passare il foglio rendendomi conto di quanto Devil possa essere arrivato in basso. Patetico.
Gli occhi verdi della ragazza mi guardano maligni ed io non posso che sorriderle di rimando salutandola con una mano.
<< Bye-bye. >>
Non ha nemmeno il tempo di rendersi conto della mia copia alle sue spalle che sviene.
<< Cosa ne facciamo? >>


Bacio gentilmente Cristian prima di rispondere al biondino.
<< La isoliamo... e ... >>
Li guardo stranita quando le loro espressioni si fanno liquide sopra i miei occhi. Non capisco nemmeno perché mi prenda per mano trascinandomi verso l’Associazione Hunter più vicina, Cristian, mentre Takuma raccoglie il corpo esanime della rossa portandola dentro la barriera energetica.
<< Tesoro... come ti senti? >>
Lo guardo non capendo, ancora, a cosa si riferisse con tanta solennità nella voce.

Si riferisce a tuo padre...

Come se un bagliore di luce avesse risvegliato i miei sensi, mi fermo davanti ad una superficie riflettente: sto piangendo e nemmeno me ne rendo conto.
<< Andiamo. >>
Stringo più forte che posso la mano di Cristian irrigidendomi passo dopo passo verso l’entrata di un edificio, apparentemente, fatiscente.
<< Ehi... >>
Le ombre dei lampioni creano strane ombre che ci coprono a tratti.
<< Dimmi... >>
Mormoro osservandolo incassare la testa tra le spalle, ma non dice più nulla.
Un singhiozzo prepotente si fa strada nel petto mentre continuo  camminare guidata da Cristian all’interno dell’edificio. La prima cosa che riesco a percepire è l’aura del professore Yagari che vedo, subito dopo, seduto su una sedia vicino al letto di mio padre a fumare in silenzio.
Un singhiozzo più forte degli altri risuona nel silenzio di quel luogo: il mio.

Ritorna all'indice


Capitolo 21
*** Capitolo 21: Serva Me. Servabo Te. ***


Capitolo 21: Serva me. Servabo te.
 

( Seconda Parte )

 



- Sei salvo.
La persona che ti ha teso una mano, ti ha tirato su.
Ma dimmi: non sarebbe stato meglio cadere in quell'oblio di sensi che la Morte è? -

 
All’interno della stanza sembra che il tempo si sia fermato, bloccato dal soffocante bianco delle pareti e delle attrezzature mediche che monitorano costantemente i valori di mio pare.
Il mio tempo è rimasto fermo, inflessibile sotto la pesantezza della richiesta a cui devo fare fronte, senza che mi senta male.
<< Ehi... sei pallida. >>
Stringo convulsamente la mano a Cristian cercando di non farlo preoccupare più di tanto. In compenso, ricevo una carezza carica di gentilezza e di amore, che mi fanno sentire male. Molto male ricordando cosa e, soprattutto, come mi avesse toccata precedentemente Devil.
Sospiro continuando ad osservare il viso giovanile e sereno di mio padre continuando a soppesare la possibilità di salvarlo e scaricarmi del peso cui aveva chiesto di caricarmi addosso.

<< Sakura? >>
Un’altra carezza e la spalla di Cristian mi fa da cuscino.
 Passano i minuti scanditi dalla lancetta dei secondi che, come in una gara podistica, cerca sempre di compiere quei giri in poco tempo: ma non riescono a farlo passare più velocemente.
Si alza dopo un accenno ad una telefonata ed esce, rammaricato e sconcertato, lo si capisce bene dalla sua espressione, e ne approfitto per fare ciò per cui il mio cuore urla indolenzito.
Chiudo gli occhi tenendo tra le mani la mano di mio padre isolandomi dagli incessanti Bip delle macchine, per entrare in una dimensione dove lo vedo;
 
E’ seduto in mezzo ad un prato di luce, irradiata dal suo stesso corpo, con le mani dietro la nuca e la gamba sinistra tesa ad angolo, mentre la destra è distesa. Un tuffo al petto mi devasta come se fossi una folle ad essere lì.
<< Cos’è, hai visto un fantasma? >>
Mormora ridacchiando, senza lasciare che il proprio sguardo si distogliesse dal vuoto, come se vi fossero affisse immagini che io non sono in grado di vedere.
Mi accorgo di essere scalza e siedo vicino a lui portando le gambe al petto, lasciandomi carezzare la testa docilmente.
<< Dai, su, non fare così! >>
Sbigottita lo guardo con le orbite fuori dagli occhi.
<< No, aspetta: tu mi chiedi di farti fuori ed IO, dovrei rimanere tranquilla...? >>
<< Tsk, mocciosa! Non hai imparato nulla dall’essere una Hunter? E poi da quando ti rivolgi al tuo vecchio in questo modo?>>
Ride. Ha il barbaro coraggio di ridere e sghignazzare come se nulla fosse. Poggio la testa sulle ginocchia piangendo in silenzio.
Non ho modo di vederlo in volto da questa posizione, però penso che stia soffrendo quanto, se non più di me.

<< L’ho vista morire. Ho tenuto il suo corpo tra le braccia sentendo scivolargli via la vita. La donna che ho amato fin dal primo anno di liceo. Con cui ho scambiato un timido bacio solo in quarto liceo. La donna con cui ho condiviso tutto e che mi ha dato una figlia come te e... >>
Con la coda dell’occhio lo osservo mentre chiude i pugni avvicinandoli al viso.
<< E..? >>
Mormoro troppo presa dallo scoprire le reali intenzioni di mio padre.
<< E ho fatto un giuramento, quel giorno di diciotto anni fa: finché morte non ci separi. >>
<< Non è un buon motivo per farti uccidere da me... >>
Sbuffa scompigliandomi i capelli, rassegnato.
<< Cristian per te avrebbe fatto lo stesso, sai? >>
Rimango scioccata.
<< Ma non è una cosa che io desidererei per lui: io vorrei che si creasse una vita e vivesse, felice... >>
Sorride.
<< Magari al fianco di un’altra donna. >>
Questa volta sono io a sbuffare.
<< Non è una cosa che, in quel momento, rientrerebbe nelle sue priorità... ci hai mai pensato? >>
<< Costantemente. >>
Ammetto dando sfogo ai miei pensieri e, devo aggiungere, che se dovesse succedere qualcosa proprio a lui, penso che non saprei cosa fare.
<< Salvami. >>
Lo supplica in un sospiro incenerendomi con lo sguardo liquido dei suoi occhi castani.
<< Ti salverò. >>
Un abbraccio. Un lungo, tormentato, inconsistente, ultimo abbraccio.
<< Ti voglio bene papà. >>
Una lacrima gli riga il volto e mi appresto a toglierla baciandogli la guancia.
<< Ti voglio bene, piccolo fiore. >>
 
Riapro gli occhi rendendomi conto di essere distesa al suolo con la mano saldamente intrecciata a quella di mio padre, sul lettino, e alcune figure accanto ad un infermiera che mi guardano con il terrore negli occhi.
<< Stai bene!? >>
Urla la stessa intontendomi. Annuisco spaesata e, ancora distesa sulle fredde mattonelle in ceramica, comincio a piangere portandomi la mano libera al volto. Lentamente, lascio che parte di oscurità confluisse nel corpo caldo accanto al mio.

<< Ti salverò... >>
Guardo il petto di mio padre rallentare e i Bip divenire incessanti, mentre l’infermiera, spaesata, lascia la presa su di me chiamando i vari dottori di turno in quel momento.

<< Ti salverò... >>
Le urla di Cristian e la forza che imprime sulla mia mano per lasciare quella che saldamente tengo, mi graffia l’anima: cosa penserà?
<< Lascialo! Sakura lo stai uccidendo: LASCIALO! >>
Ancora stesa al suolo, con due uomini che cercano di dividere le nostre dita e i medici che cercano di mantenere il corpo quasi esanime in vita, posso notare il suo aprire gli occhi e rivolgerli verso me, troppo stanca per asciugare le lacrime che mi offuscano la vista cadendo alla mia destra, direzione in cui il volto incrocia i suoi occhi.

<< Ti...>>
Lo mormoro guardando lentamente le palpebre chiudersi con il peso della morte
<<... Salverò... >>
Lo pronuncio troppo debolmente per essere sentita a causa di un Bip più lungo e significativo di altri.

 

Sakura?

Si?
 

Riposa, da adesso in poi, lascia fare a me.
Ti chiamerò a tempo debito per i rispettivi funerali.

 

 Devono essere sepolti insieme.
 

Lo so, ma grazie per avermelo ricordato.

Ti ringrazio.
 
Consapevole parlo prima di perdere i sensi, ancora una volta.
<< Cristian... >>
Mi rivolge uno sguardo straziato coperto dalle lacrime che si intensificano guardando me.
<< SAKURA! >>
Mi afferra per le spalle avvicinandomi a sé scuotendomi leggermente.
<< Ti amo... >>
 

 

*****

 
<< Yuuki. Andiamo. >>
<< Kaname, aspetta!. >>
Lo blocco sulla soglia attirandolo a me.
<< Non possiamo andarcene così. Loro hanno bisogno di noi ed io ho persone che desidero proteggere... >>
<< Dunque è così? >>
Osservo il dolore cominciare a prendere forma negli occhi del mio amante senza potervi fare nulla.
<< Kaname...  ti prego, non fare così. Guardami: cosa vedi? >>
Volevo tanto renderlo partecipe dei miei sentimenti. Finalmente chiari e sinceri, senza se e senza ma: solo io e lui.
Lentamente poggio il palmo della mano sulla sua guancia, sorridendogli gentilmente e fremendo, quando poggia la propria sul mio dorso socchiudendo gli occhi.

<< Oh! Ma che scena romantica! >>
Ci voltiamo entrambi verso l’uomo che sta innanzi alla finestra della camera sbarrando gli occhi. Kaname con uno scatto fulmineo si para davanti a me ringhiando contro l’uomo dai capelli lunghi e castani e con gli occhi di un verde maligno e cupo,  che sorride poggiandosi sul davanzale della finestra .
<< Chi sei?! >>
L’avvertimento di Kaname non sortisce effetti facendo ridere l’uomo che si inchina ghignante e provocatorio.
<< Piacere, Nobile Kaname e Nobile Yuuki, il mio umile nome non è altri che Kyosuke Tsucase e lui... >>
A quel lui mi sento afferrare per le spalle e una lama antivampiro preme contro la giugulare del mio collo.
<< Ed io sono Devil Satoshi: piacere! >>
Rimango impietrita quando Kaname, nell’essersi girato verso me, viene colpito alle spalle cadendo al suolo privo di sensi.
<< KANAME! >>

L’arma che premeva contro il collo è scomparsa, lasciando posto al viso di un uomo dagli occhi di un azzurro intenso.
<< Regina, la prego di seguirmi senza emettere un solo respiro e non faremo nulla di male al Re che adesso sta riposando un po’. >>
Mi torna alla mente il discorso con Aidou e Kain, in cui affermavano che quella barriera intorno all’istituto si sarebbe abbassata solo se Sakura avesse abbassato la guardia.
<< Oh, ti assicuro che l’ha fatto. >>
Rabbrividisco tra le braccia del nemico mentre osservo il corpo di Kaname trasportato sulle spalle del castano.

Un gemito soffocato mi esce dalle labbra quando Devil recide con l’unghia il mio polso mettendo del sangue in una boccetta sapientemente nascosta in una tasca della giacca: a cosa gli servisse non lo so.
<< Bene, mia dolce Regina è pronta per andare? >>
Urlo aggrappandomi al nero, quando incrocio gli occhi di due colori così diversi tra di loro da lontano.
<< Shhh... vuoi farti scoprire? >>
Forse troppo spaventata dalla figura di quell’essere abominevole, perdo i sensi per riaprire gli occhi quando senti dei ringhi e delle urla provenire alle spalle di Devil.
Mi dimeno inutilmente vedendo Kaname ancora senza sensi e una scia cremisi sulla guancia che gli parte dall’attaccatura dei capelli.

 

Siamo spacciati.

 
 

*****

 
Sorrido compiaciuto e soddisfatto anche quando la sanguepuro si sveglia tra le mie braccia mentre la lotta imperversava caotica tra le mura della Cross Academy senza protezione da parte della mia Regina. Devo dire che uscire dagli schemi e approfittare di un attimo di debolezza del nemico, è alquanto strano per me come piano, ma devo ammettere, di essermi divertito parecchio a confrontarmi con dei piccoli Nobili in uno scambio di poteri e minacce degne di loda.
<< Non la passerai liscia! >>
Mi urla contro una ragazza dai capelli corvini e ricci e dagli occhi ambra che inquieta con poteri strani derivanti da una stella sulla guancia.
Una scudo mi difende da fasci infuocati e gelati di potere, mentre una barriera mentale mi protegge dagli attacchi di una ragazza agguerrita.
Sorrido sguaiatamente afferrando per i capelli una ragazza bionda, contraente dell’elettricità, per lanciarla contro il figlio del mio “supporto” sul campo.

<< Kyosuke... andiamo. >>
Mormoro vedendolo alle prese con una ragazza dai corti capelli viola e occhi ametista, che lo sta tartassando di colpi corpo a corpo, a cui risponde senza esitazione: siamo in due, ma siamo potenti. Davanti mi si para Toga Yagari pronto a sparare una pallottola e non esito a farmi scudo con il corpo della Principessina tra le mie braccia, inerme.
<< DEVIL! >>
Cosa assai differente accade per il mio compare, che è costretto a confrontarsi ( dopo aver messo al tappeto la vampira ) con niente poco di meno che non il grande Kaien Cross. Sorrido a me stesso anche quando il fianco del mio degno compare viene ferito di striscio dalla katana nemica.

La pallottola viene sparata senza esitazione ma una lama, quella del biondino, si para davanti deviandone la traiettoria.
<< Takuma cosa diavolo stai facendo?! >>
Rilassato e fresco come una rosa, lancio una sfera di fuoco contro la schiena del nipote di Asato, rubandogli un gemito soffocato.
<< Yuuki non può morire! Kaname non perdonerebbe una cosa del genere a nessuno! >>
Si giustifica così tossendo sangue e, compiendo un agile balzo, in tutto quel caos, salto tutti arrivando dall’altro lato della barriera debole e pieghevole, subito affiancato da Kyosuke che sorride con brio.

<< Elettrizzante, eh?! >>
Conscio dell’atteso pagamento di uno dei miei, lancio la boccetta verso una punta dell’istituto vedendone sparire il contenuto tra le labbra di Rido Kuran, il quale, sembra volerne ancora e sempre di più.
<< PAPA’! >>
Quasi siamo tentati di fermarci a salutare Cristian, che tiene tra le braccia la mia dolce metà, e lanciandogli contro un saluto con dei fulmini e frecce di vento taglianti come lame, ci congediamo pregustando il sapore della vittoria in bocca.
Quando siamo lontani quel tanto che basta per averli seminati, prendiamo a camminare lentamente, con calma e senza paure.

<< Devo ammettere che per essere un piano alla “mordi e fuggi”, è molto efficace. >>
Lo dico rivolgendomi al fatto di aver attaccato senza schemi, senza progetti accolti dal silenzio della notte e ben protetti dalla fortuna.
<< Hai lasciato comunque una tua sottoposta a marcire in territorio nemico, Devil. >>
Annuisco aritmicamente alle sue parole prendendolo in giro.
<< Si, certo, come no! >>
Sembra accorgersi della beffa bloccandosi di colpo, ridendo istericamente.
<< Dai, non vorrai dirmi che avevi calcolato tutto dall’inizio! >>
Nego con la testa.
<< No, non proprio tutto dall’inizio. Un esempio è il nostro veloce e frizzante  attacco ma, Fubuki, sa esattamente cosa fare in “territorio nemico”. >>

 

*****

 
Sotto la pesante consapevolezza di aver perso già in partenza, poggio Sakura ad un tronco e aiuto Rima a riprendere conoscenza, disgustato dal caos che in pochi attimi erano riusciti a combinare quei...
<< Bastardi! >>
Aidou cade sulle ginocchia conficcando le dita nella terra umida con il capo chino.
<< Ci hanno presi alla sprovvista! >>
Vedo Seireen consolata da Takuma e distesa al suolo con il volto verso la volta celeste; Rika prendere a pugni un albero senza realmente utilizzare la propria potenza calmata da Kain e Shiki con la testa sulle gambe di Rima, ritornata in sensi e che era andata subito dal rosso,  che dialogano con Ruka. Il direttore con uno scatto d’ira lancia la propria katana digrignando i denti come un animale ferito, piegandosi su se stesso mentre Yagari, che ha già spento la quarta sigaretta, gli poggia una mano sulla spalla stringendo la mano in un moto di comprensione. Il mio sguardo si sposta sul dormitorio maschile e contemporaneamente sulle celle  dove due picchi di potere si alzano contemporaneamente inchiodando sul posto i presenti. Veloce, afferro il corpo dormiente di Sakura stringendolo a me scattando, momentaneamente, lontano da quel luogo dove, di certo, starà per scoppiare la guerra: l'avrei salvata a qualsiasi costo.

 

 
*****
 

 
Mi aveva spinto dentro quel vuoto ed ero precipitato nell’oscurità per non so quanto tempo prima di afferrare una liana e potermi svegliare, dolorante, stanco e con una strana sensazione di perdita in fondo allo stomaco da spezzarmi in due il respiro; subito il pensiero mi corre al volto di Rika che non è presente al mio fianco. Scatto in piedi sentendo un potere non mio confluire e pulsare, attraverso la Bloody Rose. Inconsciamente l’afferro e la alzo verso il muro davanti a me: premo il grilletto mentre un sorriso sghembo mi si stampa in volto, quando il muro viene disintegrato dalla forza di verdi e rigogliosi rampicanti che lentamente si allacciano a me.
<< Siamo alla resa dei conti. >> 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 22
*** Capitolo 22: Se mi guardi così... ***


Capitolo 22: Se mi guardi così... 

 - Ed arde la fiamma rossa dell'odio, macchiando anche il sentimento più puro, di un peccato nero e profondo, quasi  quanto la profondità di quei due sentimenti contrastanti messi insieme... -

L’adrenalina pulsa in corpo frenetica e sento caldo, molto caldo, soprattutto al braccio destro. È spaventoso e spettacolare al contempo. Il solo fatto di odiare così tanto la mia natura poi, mi aiuta a non lasciarmi andare agli istinti.
La polvere creata dal precedente sparo e dalla rottura del muro, non si è ancora sopita del tutto, ma prima ancora di vedere, percepisco una presenza schizzare velocemente nella mia direzione. Una presenza nemica a cui non voglio dare ancora più agio e ospitalità.
Cammino lentamente attraversando le macerie e calpestando pezzi di intonaco, posizionando l’arma davanti a me con il braccio teso. Non ci vuole molto che due occhi rossi spuntino, insieme alla figura deformata e abominevole di un Level End. Sparo lasciando libero quel potere, cedutomi con la speranza di porre fine a tutto questo e, della creatura, non rimane che polvere sparpagliata per il pavimento.
Ghigno soddisfatto e mi dirigo verso la tromba delle scale del dormitorio disintegrando altri due vampiri. In meno di cinque minuti, sono fuori per rimirare il cielo senza stelle e la decadenza dell’istituto, chiedendomi chi avesse fatto tutto questo...
Quasi come una risposta, non percepisco la presenza dei due fratelli, percependo quella dei nobili, di Rika, del Direttore e di Yagari, convergere quasi tutti in un punto. Il punto in cui mi dirigo con lo stesso passo calmo e serafico di prima.

 

*****

 
Mi sento pesante, anzi no, sento la testa pesante e gli occhi sigillati. Li apro lentamente e non posso fare a meno di rabbrividire.
<< YUUKI! >>
Provo a muovermi, ma mi rendo conto di non poterlo fare, solo quando ritorno a sbattere contro la parete rocciosa, perdendo il fiato: sono incatenato con delle catene da Hunter.
<< YUUKI! >>
Una risata al mio fianco e riconosco l’uomo che ci aveva attaccati in camera.
<< Lo stesso uomo che ti ha anche colpito alle spalle! >>
Quasi lo urla ridendo sguaiatamente e non posso fare a meno di notare una certa somiglianza dello sconosciuto con Cristian.
<< Oh, si, sono solo suo padre... Nobile Kaname, il mio nome è Tsucase Kyosuke. >>
Si inchina sprezzante e con un sorriso impudico in viso, che viene coperto dai lunghi capelli castani.
<< Lascia andare Yuuki! >>
<< Grande Capostipite Kuran... >>
Un’altra voce e un’altra risata, per trovare gli occhi di ghiaccio in quello che so per certo essere Devil Satoshi.
<< Indovinato! Grande sovrano, non vedo la vostra sorpresa nell’essere braccato mentalmente dai sottoscritti... >>
Scuoto il capo mantenendo la mia freddezza.
<< Vi basterà il mio sangue, lasciate andare Yuuki. >>
<< Perché mai, adesso che ho in mano le mie due riserve, dovrei lasciarle andare? >>
Il mio sguardo cade sopra la mia amata che giace addormentata su un letto e non posso fare altro che sospirare.
<< E poi, non trovi che quel vestito le stia divinamente? >>
Ghignano entrambi scoppiando ancora a ridere fino a quando Devil, non apre il palmo della mano, facendo levitare il corpicino inerme fasciato in un abito nero, su cui pizzi, fiocchi e merletti sono padroni. Ringhio di rabbia quando tocca con delicatezza gli zigomi e i capelli ammiccando al compare.
<< Carina, non trovi? >>
<< Già... >>
Il mio ruggito li fa sorridere e capisco quanto in realtà sia nelle loro mani.
<< Esatto, adesso, se non ti dispiace, avremmo bisogno del tuo sangue. >>
E con un fluido movimento, il corpo di Yuuki era stato preso in braccio e riposto nuovamente sul letto pieno di cuscini.
<< Perché non apre gli occhi? >>
Mormoro.
<< Tranquillo, dorme. Ma non credo che lo farà quando arriverà il caro e buon vecchio Rido. In quel caso, ho i miei seri dubbi... >>
Li vedo uscire mentre tento invano di liberarmi da queste maledettissime catene.
<< BASTARDI! >>

*****

 
Il pensiero di aver abbandonato i miei amici è struggente, ma non posso fare a meno di sentirmi ancor più male per lei, che ha appena perso entrambi i genitori e poi... il mio obiettivo principale è qui. È tornato e la mia voglia di sangue con esso.
Li avevo visti i rapporti, cercando come era avvenuta la morte di Hikary, di diciotto anni fa, in cui non si avevano certezze sulla morte di mia madre e il possibile coinvolgimento di mio padre nell’accaduto.
<< ... e questa presa di posizione... >>

...non mi piace ...

Un altro avvenimento che destabilizza le mie certezze e le frantuma come se fossero semplici porcellane: pronte a frantumarsi in qualsiasi momento.
<< Nh! >>
Allento la presa sul corpo di Sakura, desideroso solo che non sia Sakura a svegliarsi, ma Haruhy. Poggio il corpo contro l’albero solitario della radura in cui eravamo cresciuti e dalla quale era caduto Yue, camminando vicino i bordi del lago su cui vi si riflettono le stelle e i raggi lunari. Respiro l’aria pulita e incontaminata dal ferroso odore di sangue e carni bruciate, lasciandomi andare contro l’erba con il viso alla volta celeste.
Dei passetti veloci mi fanno scattare in piedi e prendere in mano le Thunders Twins già caricate ma mi rilasso, quando vedo un bambino dall’altra parte del laghetto intento a giocherellare con dei ciuffetti d’erba.
<< Ehi, piccolino, non è un po’ tardi per giocherellare da solo a quest’ora? >>
La mia domanda è cordiale, anche se lascio andare tutta la tensione in quelle singole parole: con tutto quello che sta accadendo come possono lasciare che un bambino gironzoli fuori da solo? Dove sono finiti gli Hunter dell’Associazione?
Come se le mie parole fossero stati dei suoni informi il bambino continua a guardare il suolo giocando con quell’erbetta. Una strana sensazione comincia ad annidarsi nel petto.
<< Grazie signore, lei è davvero gentile... >>
Flebili sussurri sarcastici mi portano a risollevare le due pistole pronto al fuoco. Dannazione, ma come ho fatto a non accorgermene prima?
<< Keito Kubaiashy, da quanto tempo... >>
Gli occhi cremisi del vampiro si alzano di scatto, mentre il suo corpo si flette al suolo balzando diritto nella mia direzione. Mi sposto di lato e sparo due volte centrandolo solo una volta. Ride ammattito.
<< Non basta! Vincerò, ed otterrò il sangue del Level A... >>
Scatto ancora di lato e finisco in acqua, mentre il mio avversario si tuffa velocemente agguantandomi per la gola. Perdo anche quella poca aria rimasta nel petto, che comincia a graffiare desideroso di trovare l’ossigeno.
<< Il nobile Devil, mi darà qual sangue prelibato... e non morirò... >>
Un progetto ridotto al minimo delle forze. Continuo a dimenarmi cercando di ritrovare le forze necessarie per utilizzare l’Acqua... chiudo gli occhi stringendo la presa sulla mano del mio aguzzino, poi, quasi come se avesse perso la forza mi lascia andare, e ricado sfinito tra le acque di quel lago, una volta incontaminato. Rabbrividisco dal freddo e vedo la lama della Soul Rose conficcata nella schiena del vampiro. Dalla ferita comincia a uscire del sangue avvelenato e non posso fare a meno di schifarmi alla vista dell’avvenimento. Una delle caratteristiche della lama, è quella di non far scomporre i vampiri in polvere.
<< Lo so, è abbastanza inquietante. >>
Come se mi fossi appena risvegliato da quella specie di oblio, scatto in piedi e punto il viso su quello di Sakura che si è appena risvegliata... no, Haruhy.
<< Presto, umano, dobbiamo tornare in quell’accademia... >>
Noto qualcosa che non avevo notato prima: ha gli occhi di una tonalità simile a quelli “spenti” di Kaname.
<< Hai sete? >>
Mormoro, intuendo il suo disagio dalla postura che aveva assunto.
<< No. >>
<< Hai sete. >>
Annuisco a me stesso confermando la mia ipotesi e vedo i raggi lunari abbattersi sullo specchio d’acqua cremisi, dando un non so che di squallido al paesaggio.
<< Tutto quel sangue sprecato... >>
Mormoro ancora scuotendo il capo e la vedo sussultare, forse colpevole di un qualcosa a cui non sa dare voce, ma ancora una volta, rifiuta deliberatamente il mio aiuto girandosi e camminando con una fluidità disarmante. Come se fossi stato ipnotizzato da quella cadenza mi accorgo che brilla di luce propria, divenendo più bella della luna stessa.

 
******
 
Forse sto sbagliando. Semplicemente non posso mentire così spudoratamente al mio unico punto di riferimento, ma non ho trovato altra soluzione per venire in fronte a questo dolore e al senso di sporco che mi ricopre l’anima.
 

Non sono d’accordo con te, Sakura.

 
Hai ragione, dovevo semplicemente cederti il posto, ma non posso lasciarlo andare. Non posso guardare Cristian lottare da solo, mentre tu stai al suo fianco.

Sei egoista.
 

Oh, si certo, come no.
 
Io amo Cristian, più di qualunque altra cosa, e mi sorprendo di trovarlo sempre al mio fianco anche quando sbaglio, anche quando sto dalla parte opposta alla sua. Mi ama e non posso lasciarlo lottare da solo, al costo di prendere le sembianze di un'altra donna. Si, sono egoista.
<< Haruhy... >>
Congelo lo sguardo e riduco gli occhi a due fessure prima di rivolgerlo a lui. Il mio cuore implode su se stesso, e vorrei solamente preservarlo da questo scempio insensato di anime e danze macabre. Non merita questa vita. Non lo merito.
<< Dimmi, umano... >>
<< Cosa accadrà quando finirà questa lotta? >>
Cerco di rimanere calma conoscendo la risposta e non posso fare a meno di scuotere il capo rassegnata mentendogli al meglio delle mie capacità.
<< Lo vuoi davvero sapere? >>
Lo guardo con la coda dell’occhio mentre siamo già vicini al portone principale della Cross Academy, completamente distrutto e accartocciato su se stesso.
<< No... penso proprio di no. >>
Annuisco sentendo il potere della mia “concubina” scorrermi lentamente dentro al corpo e il vento issarsi quasi ad incitare le miriadi di eventi che ho appena scorso attraverso i ricordi di Haruhy.
<< Umano, tua madre... >>
Lo sguardo stranito e confuso che mi rivolge, sancisce il mio ruolo in questa storia e il mio addio definitivo a quel viso d’angelo, che nella vita ha lottato per uno spiraglio di luce.
<< Cosa sai? Haruhy, parla... >>
La voce aspra e gli occhi infuocati.
Non mi resta che continuare a dire la verità, ed infine, il mio amore, sarebbe stato scartato come un regalo prima cercato e poi dimenticato.
<< L’ho uccisa io, ancora prima che la sua nascita fosse desiderata, eppure, non mi sono macchiata del suo sangue, lasciando quest’azione a tuo padre. >>
Cammino senza guardarlo in viso per non piangere e mi dirigo verso Fubuki pronta a compiere il mio dovere e ripulire degli insulsi giocattoli sparsi un po’ dappertutto.
<< TU! >>
Il suo urlo straziato mi dilania il petto e non posso fare a meno di girarmi per osservarlo, ritrovandolo ad un palmo dal viso con le lacrime a rigarli il volto e le mani al mio collo che stringono lentamente. Chiudo gli occhi non potendomi più specchiare in quella landa di dolore che i suoi occhi sono, pronta ad accettare la sua punizione, la sua condanna e il suo odio.
<< Sei tu il problema! Haruhy, è tutta colpa tua! Eliminando te, non ci sarebbe più nessuna desolazione, più nessun dolore, nessuna morte, nessun sacrificio... dovrei ucciderti, qui, adesso! >>

Pungente il ragazzo, eh?

 
Non faccio caso al sarcasmo di Haruhy e gli occhi cominciano a pizzicare, ma non mi muovo e non singhiozzo, lasciando che il suo dolore mi investa in pieno mescolandosi al mio.
<< Finiscimi. >>
Le sue dita stringono convulsamente e non faccio nulla per riprendere l’ossigeno che lentamente mi abbandona i polmoni.

 

Che cazzo fai?!
 

 
Non bado nemmeno questa volta a lei e mi concentro su di lui. Sul mio desiderio di baciarlo, di farlo mio e divenire sua, omettendogli la mia prima esperienza con quel dannato, sul desiderio di avere con lui un futuro e lo guardo tranquilla in volto.
<< Ribellati dannazione, non darmi la conferma dei tuoi atti! >>
Lo urla mollando la presa spingendomi via, per prendersi il viso tra le mani e riprendere il controllo di sé, indurendo i lineamenti del viso in un modo che non ho mai visto.
<< Ti ucciderò dopo aver posto fine a tutto questo. >>
Si avvia, lasciandomi vuota con la consapevolezza di aver perso il bianco delle ali del mio angelo, tingendole di nero.

 

*****

 
Mi porta una mano alla bocca, cercando di riprendere il controllo del mio corpo, scosso da alcuni colpi di tosse.
<< Rima! >>
Che noia, sono tutti così concentrati a fermare la rossa, che non si accorgono del padre di Shiki, che li osserva divertito.
<< Shiki. >>
Appunto: che noia.
Guardo la scena davanti ai miei occhi con filosofia: almeno se saremmo divenuti in cenere, saremmo stati tutti insieme.
<< Non pensarlo nemmeno. >>
Un flebile sussurro da parte di Shiki, che cerca di afferrare la rossa con le sue fruste. Mi annoio da morire.
Kain ringhia incendiando la terra sotto i suoi piedi, ma nulla sembra scalfirla, allorché, trascino via Shiki, che mi ringhia contro e lo sballottolo un po’. Annoiata, gli indico lo scontro verbo-gestuale che stanno avendo Sakura e Cristian e ancor più annoiata, gli indico l’orda di Level End arrivare dalle scale dell’ingresso secondario. 

Rima sei proprio apatica, eh?


Ed era sempre lì, quella vocina che interagiva quasi come commentatrice ad ogni mossa in cui era presente Shiki. Il suo Shiki. Non solo Shiki, ma suo. Il che per i suoi sensi da acuta predatrice, era un dato di fatto e una magra consolazione. Lo guardo appena mentre muove veloce le proprie fruste squartando i petti dei Level End e non mi scompongo più di tanto, quando volta il proprio viso verso il mio, in una strana espressione soddisfatta e lo trovo... bello.
<< Andiamo. >>
Mormoro voltandomi per assistere al massacro, annoiata.

 

*****

 
Senza pensare ad Haruhy, mi paro di fronte a Fubuki che ci osserva con un sorriso macabro sulle lebbra e del sangue sulle labbra.
<< Di chi è? >>
<< Aidou. >>
La risposta selettiva di Kain, mi fa temere per un secondo il peggio, disorientandomi.
<< Sono qui... >>
Un sorrisetto sbilenco mi attraversa il viso, mentre sparo verso la rossa, scagliandomici contro.
<< Non sei morto, dunque? >>
Sbuffo divertito, sollevandola dal collo, prima di dovermi allontanare per evitare un getto d’aria. Niente di particolare, ma se mi avesse colpito sarei finito in mille pezzetti, proprio come il muro alle nostre spalle. Andiamo avanti per alcuni minuti fino a quando non si blocca, emanando una barriera energetica esplosiva. Contrattacco subito, deludendo le sue aspettative buttandola al suolo con la sola forza del mio corpo.
<< Non sei galante come il tuo solito... cos’è, hai scoperto il mandante di quella notte? >>
Ringhio di frustrazione e le punto il palmo della mano al volto oramai posseduto da un cieco odio...
<< Tu, tuo padre, io e tutti gli altri, siamo solo il frutto di un gioco cominciato secoli fa e mai terminato... >>
Sorride sorniona, annaspando aria lentamente e non posso fare altro che liberare la mia rabbia trasmutandola in Oscurità. Un ghigno mi si disegna in volto, quando sgrana gli occhi, ma sento comunque le forze scemare pian piano. Non reggerò per molto.
<< Lo vincerò io, questo gioco. >>
Mi distraggo dieci secondi dandole il tempo il tempo per gettarmi al suolo e ribaltare posizione e potere.
<< Non con me nei paraggi... >>
Biascica austera avvicinando quel potere al mio viso.
Porca puttana! Non posso morire così, almeno, non posso morire senza aver rivendicato ciò che mi è stato sottratto: Yue e ... Sakura.
Il sorriso della vampira arriva fin quasi le orecchie, ma all’improvviso sento un rumore, somigliante ad un rombo, o semplicemente ad uno sparo, sorprendendomi del sangue che comincia a gocciolare dall’angolo delle labbra di Fubuki.
<< Hai vinto per un soffio... >>
Diviene polvere in pochi secondi, mentre ansimo sdraiato al suolo.
<< Andiamo... >>
La mano di Zero entra nel mio campo visivo e l’afferro in modo saldo, percependo i poteri di Yue scorrergli in corpo.
<< Cosa ti è successo Zero? Come hai... >>
Scuote il capo spiegandomi in poche parole cosa sia accaduto, avviandoci verso il posto dove Haruhy, sta lottando senza riserva.
<< Cristian... cosa ti è successo? >>
<< Mh? Che intendi? >>
Mi blocco, lasciando che il vento mi scompigli i capelli.
<< Sembri distrutto... >>
Le spalle sembrano appesantirsi sopportando un peso enorme.
<< Semplicemente: ho perso tutto. >> 



P.s: Quello nella foto è "Cristian"... u.u Vi piace?

Ritorna all'indice


Capitolo 23
*** Capitolo 23: ... mi si mozza il respiro in gola. ***


Capitolo 23: ... mi si mozza il respiro in gola.
 



- ... uccidendo lentamente anche la più flebile speranza di potervi riemergere senza nessun cambiamento, soffocando anche la forza di guardare negli occhi il proprio Destino. -

<< Chi sei questa volta? >>
Mi si increspano le labbra in un sincero sorriso, quando Rika mi affianca insieme ad Hanabusa, Akastuki e Ruka, pronti ad attaccare Rido Kuran, che ride sguaiatamente, adagiato su Level End sfiniti e prossimi alla fine. Ancora una volta, avrei dovuto celare chi io fossi in realtà, mettendo nei cassetti della mente, i giorni pieni di luce con tutti.
<< Haruhy. >>
<< A me non sembrava... >>
Guardo Hanabusa con la coda dell’occhio, mentre lui ridacchia portandosi una mano alle labbra.
<< Ehi, smettila! >>
La posa di Rika, con mani ai fianchi e poco chinata in avanti a rimproverare il biondo, mi riportano alla mente tanti ricordi, però, ricordo troppo in fretta anche il motivo della nostra presenza e del mio ruolo su quel terrazzo saturo dell’odore acre e dolciastro del sangue che ci inonda le narici.
<< Hanabusa, Rika, concentratevi per piacere... >>
<< Già, già! Ascoltate la così cara Haruhy Satoshi, altrimenti verrete uccisi da me! >>
Dice divertito, scagliando delle liane di sangue contro di noi in modo lento, per i miei standart ma veloce per i Nobili vicino a me, che le evitano a fatica, infatti, Ruka viene colpita ad un fianco, mentre Kain strappa dalle mani di Rika la Bloody Mary, entrando in contatto con l’impugnatura anti-vampiro, che comincia a fare il proprio effetto, scagliando un fendente sopra a Rido, il quale, lo evita agilmente scagliandolo lontano, vicino alla bionda.
<< Dannato! >>
Urla Rika, prima di partire all’attacco, con la forza della stella rossa e degli occhi gialli, con l’unica conseguenza di venire intrappolata dalle spire che il sangue del rosso creano.
Devo fare qualcosa, ma anche se mi precipitassi...
<< Hanabusa, NO! >>
Cerco di afferrare la manica della divisa del biondo, prima che si getti verso i due in un gesto sconsiderato, ma non riesco a prenderlo e bloccata dal potere di Haruhy, che mi sta assillando di rimanere ferma per poter permettere agli eventi di prendere il loro corso.

 
Lasciami! Fammi aiutare i miei amici!
 

Non ho la minima intenzione di cambiare ancora il futuro e, comunque, se vuoi morire per salvare questi insulsi nobili, fa pure, ma sappi che se dovessi riportare un minimo graffio in questa lotta, la parte dei miei poteri ti verranno preclusi...
 

 
Ti scongiuro, lascia che li aiuti!
 

La tua stupidità per il Futuro: quale secondo te è più importante?
 

 
Abbasso lo sguardo sconfitta, ma non demordo e con i miei  poteri, impongo un’illusione mentale al biondo che lo fa cadere dal cornicione portandosi appresso Rika. Sospiro sollevata e trasporto i due amanti lontano da qui con il vento, lasciandogli alcune gocce del mio sangue.
<< Che generosità! >>
Dice e parto all’attacco, lottando contro due entità contemporaneamente. Evito abilmente le liane di sangue e mi paro di fronte a lui, pronta per scagliargli contro un’onda di luce.
<< Chiamami dal centro dell’oscurità e troverai la luce... >>
Perfetta dalla nascita, distruttiva da secoli, la contraente dei poteri di Haruhy aveva in sé dei poteri straordinari, ed io non faccio eccezione, solo che improvvisamente sento uno sparo provenire alle mie spalle ed evito a pelo due proiettili. Proiettili sparati dalle Thunders Twins. Il mio sguardo incrocia il suo che arde di odio, lasciandomi senza respiro.
<< Non puoi morire se non sono io a farti fuori. >>
L’unica cosa che faccio è perdere l’equilibrio alle mie spalle, per lasciarmi cadere dal tetto, con le mani alla gola in cerca di aria, per correre diritta verso il punto in cui avrei potuto chiamare lo scacco matto.

Se vuoi uccidermi, umano, dovrai prima prendermi.
 

Gli mando un messaggio mentale attraversando velocemente la macchia di alberi e sento che alle mie spalle una presenza comincia a braccarmi come se fossi un’animale pronto da sbranare. Sorrido carezzando con una mano i fasci di vento che creo e mi compiaccio della bellezza che assumono i miei capelli durante una corsa, in cui vengono cullati con ardore. Neri o marroni sono sempre parti di me e... quegli occhi che mi guardano con ferocia brillando di un verde a cui il mio cuore risponde aumentando la sua corsa.
<< Cosa significa? >>
Al naso mi arriva una lappata del suo tipico profumo e quando mi distraggo dieci secondi, perdendomi fra i ricordi, me lo ritrovo vicinissimo, pronto a sparare, ma lo evito e gli do un calcio ben assestato contro la schiena, facendolo cadere in avanti.
<< Ti sei distratto... >>
Lo dico, cercando di recuperare un minimo di ossigeno ma è tutto inutile. Si rialza ripuntandomi contro le armi gemelle.
<< Non accadrà più... >>
Spara, ma sinuosa evito la prima pallottola e gli sono davanti beccandomi la seconda in una gamba. Non gemo di dolore e non mi permetto di staccare gli occhi dai suoi. Facendomi ancora più male, posiziono entrambe le pistole davanti al cuore, tenendole per la canna: tremano.
<< Mollale... >>
Oh, Cristian, so che esiterai e le getterai sul morbido terreno ed è per questo che ti aiuterò.
<< Vedi? Devi stringere lentamente qui... >> faccio un po’ di pressione sul grilletto ed abbasso appena gli occhi.
<< Sta ferma... >>
Cerca di indietreggiare però non si rendo conto, subito, di essere sotto il mio potere.
<< Come... liberami, Haruhy! >>
Cerca ancora di divincolarsi. Mi rendo conto di cominciare a piangere per una ragione ben precisa: morirò sotto il nome di Haruhy.

Sakura...
 

Anche mentre piango, i miei occhi non si allontanano dai suoi ed è lui questa volta a vacillare.
<< Spara... >>
Esita ancora facendomi disperare: perché non mi guarda ancora con quell’odio? Perché adesso sembra intenzionato a non fare più nulla?
<< Cristian, ti prego, sparami! >>
Con la potenza che cerca sempre di conservare per scontri critici, si scioglie dalla morsa dei miei poteri ed indietreggia, senza cambiare traiettoria, fino a cadere sulle ginocchia con il capo chino. Sento ancora quella sensazione di  soffocamento.
<< Come posso ucciderti... Sakura? >>
Spiazzata per la sorpresa rimango impietrita sul posto.
<< Tu, da quanto..? >>
Comincio a tramare e mi lancio sopra di lui quando abbassa le pistole, sedendomi sul suo addome.
<< UCCIDIMI O TI UCCIDERO’! >>
Il suo sguardo torna normale e rimane immobile. Gli do uno schiaffo arrossandogli la guancia e non dice ugualmente nulla, anzi, riesce ad abbracciarmi facendomi appiattire sul suo petto.
<< Mi dispiace... l’ho capito solo adesso. >>
Mi bacia stringendomi con forza e sento delle scie di calore addensarsi su ogni parte di me. Tra i baci dolci e famelici, noto la sua felicità nell’avermi ritrovata ed io mi sento così bene dopo tanto tempo, che ricambio con più foga.
Chissà come, mi ritrovo sotto di lui, mentre lascia una scia di baci dolci sul collo, sulla fronte, sulle guance, sul naso e sulle labbra, stringendomi sempre a sé.
<< Cristian... fermati... >>
L’unica frase che riesco a formulare tra il piacere che quelle attenzioni mi danno e il terrore dall’altro. Comincio a tremare quando mi bacia in modo leggero la spalla e la scapola mentre le lacrime si ingrossano scendendo.
<< Ehi... >>
Mi abbraccia dolcemente e porto la mano a coprire gli occhi.
<< Mi spiace... >>
La sua mano afferra dolcemente la mia e chiudo gli occhi, sentendo le sue labbra baciarla dolcemente.
<< ... mi dispiace per... la reazione assurda... >>
Eppure lo avevo desiderato anche durante quegli attimi terribili.
I suoi occhi si corrucciano poco per capire la mia reazione, ma si arrende e mi chiede direttamente cosa mi fa tanto paura. Sposto lo sguardo di lato e gli rispondo, consapevole che gli avrei detto qualcosa di doloroso.
<< Che tu mi faccia male allo stesso modo di quell’uomo... >>
Chiudo gli occhi per non vedere la sua reazione, ma posso percepire i suo stupore.
<< Ti ha violentata? >>
Annuisco senza guardarlo in volto cercando di fermare il pianto.
Senza che dica più nulla, mi stringe a sé, comprensivo e lo abbraccio di rimando nascondendo il volto nella sua spalla.
<< Tranquilla... quando questo finirà non avremo di che preoccuparci e tutto questo sarà un brutto sogno... >>

 

*****
 

 
<< Peccato! Il figlio di quell’uomo è dovuto andare via... >>
Non bado alle sue parole e premo il grilletto senza esitare.
Sfortunatamente il colpo non va a segno e ringhio al suo indirizzo.
<< Zero! >>
Sollevato vedo Rika alle mie spalle e gli blocco il passaggi con il braccio libero.
<< Ma... >>
Scuoto la testa e guardo il sangue puro scomparire saltando giù dalla sporgenza per rigenerare una ferita che gli avevo procurato.
<< Resta qui, non ti muovere, o nel peggiore dei casi va ad aiutare Sakura... >>
La vedo vacillare al nome della mora e non della nera, stampandomi nella mente la sua espressione un po’ infantile.
<< Sono convinta che fosse Haruhy... >>
Nego con la testa e le do un bacio a fior di labbra prima di andare all’inseguimento di quel viscido verme. Con sollievo alle mie spalle c’è Ichijo che ha appena finito di distruggere un quantitativo ingente con la propria katana
<< Sei ricoperto di sangue. Stai bene? >>
Gli chiedo monocorde facendolo sussultare appena.
<< Oh! Kiryuu-kun, si, sto benissimo, non p il mio sangue. >>
Ci basta uno sguardo per intenderci: lo uccideremo insieme.
Veloci ci insinuiamo tra gli alberi e lo troviamo arrancare chiamando il nome di Yuuki con occhi persi nel vuoto: sta morendo ma è ancora abbastanza forte.
Chiudo appena gli occhi sentendo il vento impetuoso scompigliarmi i capelli e mi fermo solo quando il vampiro mi sta d fronte, puntandogli contro la Bloody Rose, impaziente di potergli spegnere la vita. Mi sarei vendicato per tutto il male causato su Yuuki con un semplice sparo, infatti tengo la pistola ben tesa verso il suo cuore.
<< Non potrai uccidermi! >>
Lo urla in modo folle ridendo a squarciagola e sparo. Sparo un colpo che non va a segno facendolo ridere sempre in modo crescente.
<< Mi hai mancato Vampire Hunter! >>
Urla e sghignazza, senza rendersi conto che il pericolo è alle sue spalle.
<< Ucciderò Yu- >>
Un ghigno mi si dipinge in volto quando, la punta della katana di Ichijo gli spunta dallo sterno facendogli scendere un rivolo di sangue dalla bocca. Ovviamente ciò non basta a fermarlo, perché con un gesto secco scaraventa lontano il biondo e poi getta l’arma al suolo senza una benché minima paura. È li che compio un salto superandolo, ed è lì che, finalmente, premo il grilletto nel mezzo della sua fronte.
<< Sayonara... >>
La parola che ci esce in contemporanea dalle labbra alla vista dei cristalli argentei rilasciati dalla sua morte...
<< Ottimo lavoro Kiryuu-kun... >>
<< Già, ma non è finita... >>
Il mio sguardo ricade al cielo, dove si può intravedere l’alba di una guerra a cui pochi potranno assistere.

 

*****
 

 
Stiamo camminando all’interno della boscaglia tenendoci per mano, consapevoli l’uno dell’altra. Il fiato non è ancora tornato sferzandomi l’addome e facendomi scappare ogni tanto qualche sospiro.
Il nemico ci aspetta, lo sappiamo entrambi, con le armi pronte per essere puntate ed utilizzate. Blocco la mia camminata quando sento dei passi veloci sulla terra e percepisco la presenza di qualcuno che mi è familiare: Rika.
<< Che c’è? >>
Contenta di saperla salva, slaccio la mia presa da quella di Cristian e mi getto nella sua direzione, troppo presa e poi la vedo.
<< RIKA! >>
Mi ricordo solo quando stringo la riccia a me, che lei sapeva che fossi Haruhy e sorrido quando comincia a rimproverarmi seccata.
<< Sai quante te ne ho dette prima?! Se Zero non mi avesse detto che eri tu, ti sarei saltata alla gola senza esitare! Possibile mai?! Tsk, e guardare a questa! >>
Stringo di più la presa affondando la testa nell’incavo del suo collo e, per giocare, comincio a tirare uno dei suoi innumerevoli ricci.
<< Non pensare di cavartela così! >>
La sua risata cristallina rimbomba nell’ambiente circostante e ci contagia, entrambi.

*****
 

 
<< DANNAZIONE! >>
Com’è potuto accadere? Come ha potuto una mera e semplice pedina distruggere il mio schema?
<< E’ unitile che ti dai tanto cruccio... avevo già scelto Kiryuu per fare da scudo a Yuuki, contro mio zio... e non mi sorprendo più di tanto che, anche se i miei piani non hanno seguito il percorso che gli avevo dato, abbia portato a termine con successo quello per cui ho fatto in modo che la sua famiglia venisse distrutta... Devil. >>
Ma sentitelo! Un sporco sanguepuro che parla e si regge a malapena, che cerca di sentirsi potente per un punto a loro vantaggio.
<< Sciocchezze: non vivranno tanto a lungo se oseranno mettere piede qui dentro... >>

*****
 
 

Convinta che da adesso in poi sia tutto in discesa, alzo il viso all’alba che sovrasta i nostri capi, con in petto una sensazione di speranza viva e pulsante.
 

Devil, ti uccideremo per il nostro Futuro.

Ritorna all'indice


Capitolo 24
*** Capitolo 24: L'Essere. ***


Capitolo 24: LEssere.

 - Essere un uomo, essere un vampiro...
Quando la soglia fra i due è così visibile da scinderli in razze?
Chi è davvero il mostro fra i due? -


Non avrei permesso a nessuno di ostacolarmi, nemmeno alla persona per cui ho costruito tutto questo. No, non sarei sceso così in basso da perdere il lume della ragione, beandomi della sensazione di vittoria, per cedere alla fine, proprio davanti al traguardo. Non mi conoscono e non sono così idiota come quel Kuran.
<< Dannati... >>
<< Lo ripeti un po’ troppo spesso, Devil. >>
Ringhio all’indirizzo del moro, che osserva la scena con occhi critici e alquanto freddi. Poco mi importa, ho bisogno di ristabilizzare il mio equilibrio.
Con stoica calma rimetto tutto quello che avevo rovesciato al suolo con i miei poteri ed esco dalla stanza, ripercorrendo la strada verso il salone.
<< Fubuki è morta. >>
Annuisco dandogli conferma e rimango per alcuni secondi fermo a contemplare il vuoto davanti a me.
<< Sinceramente gli ero affezionato. >>
<< Immagino. >>

Sicuramente Kyosuke non è la persona adatta per parlare di “attaccamento” ad una cosa o persona.
Ghigno in modo mesto al suo indirizzo e mi siedo al mio solito scarno contemplando quello vuoto al mio fianco. Non mi stupisco del fatto che si sia ribellata, Haruhy, anche io al suo posto mi sarei sentito braccato ed umiliato, ma comunque io sono nel mio corpo e lei, bhè, lei no. Morta una, sarebbe morta anche l’altra e il ricordo di mio nipote con esso. Un colpo di tosse mi fa ricordare appena della presenza del moro e lo guardo in modo piccato.
<< Cosa? >>
Il sorriso sghembo di Kyosuke è qualcosa che avrei preferito non vedere.
<< Stiamo perdendo, Devil e Kaname è allo stremo.... come pensi di agire? >>
Le parole sono superflue evidentemente non se ne rende nemmeno conto, ma proprio domani avremo il così tanto anelato 25 e non ho in mano Haruhy, no, troppo furba per scapparci, ma solo due inutili Sanguepuro. Sorrido. In fondo, nella vita, ci vuole un pizzico di inventiva.

<< Trovato nulla? >>
Annuisco dirigendomi verso la stanza in cui la principessina giace ancora sotto l’influsso dei nostri poteri.
<< Apri gli occhi, bambolina di pezza. >>
Ipnotizzata, con gli occhi rossi e lucidi per colpa della flebile resistenza, sorrido di sbieco alla mora, carezzandole i capelli con una leggera carezza.
Utilizzo ancora i miei poteri e va a prendere il fratello con movimenti delicati ed armoniosi.
<< Uh, sei irritante! Fai tutto con una calma e con una perfezione degne di nota! >>
Geme e non posso fare altro che ghignare: per domani deve essere tutto perfetto, a costo di dover creare dei vampiri io stesso.
<< Grazie. >>
Mormoro prima di andare a chiudermi nello studio, ricalcolando i miei piani: avrei preso due, anzi perché no?, tre piccioni con una fava.
<< Scacco matto. >>
Il pedone, l’alfiere e la regina sarebbero presto caduti nelle mie mani.

*****
 

 
<< Non soffrite il caldo, voi? >>
Gemo con una strana sensazione calda, simile ad una sauna a temperature impossibili, risalire lentamente il corpo.
<< Concentrati! >>
Il ringhio di Yagari mi rimette in corpo un po’ di buon umore, visto e considerato che siamo seduti tra le macerie dell’uscita secondaria davanti alla scalinata color sabbia, tra le spoglie dei nostri nemici. Da quanto non facevo un po’ di ginnastica?
Ridacchio divertito guardando il mio migliore amico sbuffare un alito di fumo in modo rilassato e pacato.
<< Cosa? >>
Ringhia ed io scuoto il capo alzandomi in piedi.

<< Direttore Cross. >>
A richiamo, seguo Hanabusa e Kain mentre ci dirigiamo verso il punto in cui la presenza di Rido Kuran ha smesso di gettare un’ombra passeggera sul mio  istituto e sui miei  ragazzi.
Adesso tocca a quel pazzo scatenato di Devil.
Cauto mi avvicino a Zero che è seduto contro il tronco di un albero a guardare il sole con occhi diversi.
No, anche lui è cambiato.
<< Dobbiamo andare, Rika è con loro e Yue mi ha donato i suoi poteri a questo scopo. Yuuki... >>
Sospiriamo insieme e con un fluido movimento è in piedi.
<< E’ in pericolo, come Kaname-kun. >>
<< Kaname-kun, per me, potrebbe anche scomparire. Quello che conta è eliminare quel pazzo una volta per tutte. >>

Sorrido all’espressione così seria e piccata che ha assunto il mio figlioccio e lo abbraccio, senza rifletterci, venendo per pochi secondi ricambiato.
<< Andiamo. Ragazzi... >>
Mi rivolgo ai due nobili vicino a noi.
<< Avremo bisogno di tutti voi, nessuno escluso, quindi se vole- >>
<< Stiamo parlando di andare a recuperare i nostri amici, Direttore Cross, non ha bisogno di chiedercelo... se ben nota, siamo tutti qui. >>
Le parole infuocate del biondo mi fanno tremare appena sul posto. Quel brivido di soddisfazione non era altri che il flebile brivido della vittoria: avevo cercato di insegnare a dei perfetti estranei e vampiri, cosa significasse la parola famiglia e loro l’avevano assimilata creandone una, da proteggere e amare.
Ci sono tutti i membri dell’ex Night Class.

<< Voi non sentite caldo? >>
Mormora Ruka ancorata al braccio di Kain, che scuote la testa allontanandola gentilmente. Sorrido annuendo e mi meraviglio di vedere anche i germogli dell’amore.
L’unico ghigno di soddisfazione alle parole combattimento e distruzione, arriva dalle labbra di Yagari che, volenti o nolenti, ci avrebbe seguito. Lo guardo con un sorriso da stregatto, mentre  gira appena il volto guardandomi di sottecchi.
<< Non è quello che pensi! >>
Mormora, e rido a bassa voce scuotendo il capo.
<< Certo, certo, Yagari. >>

*****
 

 
Certamente mio figlio sa proprio il fatto suo e, non mi piace assolutamente
<< Avrei dovuto ucciderlo. >>
Invece, contro ogni mio volere Devil lo aveva risparmiato privandolo di qualche forza, a me invisibile, che non gli permetteva di utilizzare i suoi poteri per molto tempo, sfiancandolo.
Eppure quel moccioso era riuscito a cancellare del tutto la riuscita del nostro piano, a parte Yue, che ha fatto, in un modo o nell’altro, la fine che meritava, mio figlio era riuscito a scappare.

<< Oh, bhè... >>
Sospiro un alito di fumo alla fragranza di cannella, avendo percepito già da tempo l’avventura montana che proprio i diretti interessati stavano compiendo.
<< Se n’è aggiunta un’altra... mh, bene. >>
Finisco di montare il mio gioiellino e mi sdraio sul tetto, con il mirino ben posizionato e la concentrazione sulla mia presenza ridotta al minimo.

Non mi avrebbero visto e, al diavolo i piani così lenti e noiosi di Devil, avrei finalmente raccolto il corpo della ragazza, carico del sangue necessario per completare finalmente le nostre trasformazioni negli Esseri supremi. Sarebbe stato bello, anzi no, sarà bello sottomettere vampiri di ogni ceto e controllare i più pericolosi per i miei scopi e, ovviamente sarebbero stati ben diversi da quelli di Devil, dove il sangue avrebbe preso a scorrere come semplice acqua corrente.
Un fruscio diverso da tutto il resto della natura mi riporta con i piedi per terra.
<< Eccovi. >>
Sputo via il mozzicone e miro al petto del mio discendente.
Sparo...

Cade al suolo tra gli urli disperati del mio obiettivo e della vampira.

Premo nuovamente il grilletto sulla riccia e... vedo la scena fermarsi per perdere consistenza proprio sotto i miei occhi.

<< Trovato. >>
Scatto di lato quando sento la voce di Haruhy, o Sakura che sia è uguale, lambire prepotentemente e malignamente l’orecchio.
Sul tetto, in modo soddisfatto, stanno tutti e tre, mio figlio compreso, ridendo sguaiatamente.
<< Ti abbiamo fregato alla grande. >>
Mormora Cristian, sopendo un sorriso.

<< Non pensavo che ci riuscissi Sakura! >>
Le risate cominciano a scemare ed io aspetto, sinceramente colpito da questa mossa mentale. Degna della mia stima bellica.
La nera è davanti, ad indicarmi che lei è la più forte, ad indicarmi chi sia e che ruolo abbia. Illusa.
<< Devo ammetterlo, mi stavo beando sull’averti ucciso. >>
Incrocio le braccia al petto e sposto una ciocca di capelli dietro la spalla.

<< Dov’è Devil? >>
Già, mi meraviglio che li stia facendo passare.
<< Non sei soddisfatta dalla mia presenza, ragazzina? >>
Mormoro facendogli spuntare un sorriso sadico. Mi preparo all’attacco che sta caricando e mi stupisco appena della velocità con cui Cristian l’abbia fermata.
<< Lascia fare a me. >>
Uuuuh, dovrei avere paura per caso?
Rido divertito dalla fierezza d’animo con cui pronuncia quelle parole e sguaino la mia spada, aspettando un avversario da abbattere, non ha importanza con quale nome mi si presenti, o quale legame ci unisca perché...
<< ... Se mi si mette contro, è solo una figura da abbattere. >>

 

*****
 

 
Per fortuna nostra avevo avuto modo di percepirlo solo dal suo sghignazzare sommesso a kilometri di distanza ed elaborare così un modo facile ed efficace per attaccarlo.
Infatti, troppo facile.
Rimango in allerta e, silenziosa, applico delle barriere sui corpi delle presone che ho tanto a cuore.
<< Ok, ma sta attento. >>
Mi faccio da parte congiungendo le braccia al petto avvicinandomi a Rika: se ci avessero attaccati di soppiatto, non saremmo stati scoperti.
I miei occhi ardono sulla schiena dell’uomo che amo e non posso fare a meno di sorprendermi della quantità di calma con cui sta sostenendo il suo sguardo: verde nel verde, divisi solo da una linea immaginaria che divide il bene e il male.

Mi spiace pensarlo ma, dannazione, spero che possa morire presto, così da passare al primo obiettivo. Remo al pensiero di poter tenere fra le dita il cuore di Devil e fremo al pensiero che mi sarei riscattata anche per il dolore provato dalla perdita dei miei genitori e di Yue...
Non posso più attendere, ma il mio cuore mi incatena qui, a coprire le spalle a ciò ce mi permette di andare avanti.
<< Sakura... tutto bene? >>
Mormora Rika, consapevole che no, non va affatto bene, e che si, andrà meglio solo quando avrei visto il vessillo cremisi della mia vendetta e liberazione.
<< Più o meno. >>
Annuisco e accenno ad un piccolo sorriso, prima di catalizzare tutte le mie attenzioni sulla scena.
Entrambi si guardano con rancore e Cristian ha già sfoderato le pistole come il padre la spada. Non resta altro che aspettare il loro inizio.
Spinta da non mi ricordo quale sentimento, afferro saldamente la mano di Rika, stringendola in modo ben saldo, venendo subito ricambiata.

 

*****
 

 
Sarebbe morto, qui e adesso.
<< Papà... >>
Sputo fra i denti e lo vedo ghignare, sorpreso dal mio appellativo.
<< Come, mi chiami ancora in quel modo? >>
Non bado alla provocazione e lo guardo, indispettito e pronto a scattare in qualsiasi momento. Siamo alla resa in dei conti.
<< Hai ucciso tu mia madre, vero? >>
Annuisce e non perdo la calma, ricordandomi che è un predatore e non un uomo. Ed io non sarò la su preda.
<< Perché? >>
Scatta in avanti cercando di colpirmi, ma lo evito velocemente spostandomi di lato e sparando un colpo, che lo centra alla gamba. Non un fiato esce dalle sue labbra.
<< Perché tua madre era corrotta, e lo sei anche tu, mio caro! >>
Non mi accorgo del movimento che compie la lama, fino a quando un fendente mi colpisce la gamba, la stessa che lui aveva ferita.
Soddisfatto, forse, continua a caricare fendenti con entrambe le mani, alternando tre colpi ad una piccola pausa di colpi circolari o dritti. Con una delle pistole, blocco la lama della spada e riesco ad avvicinarmi a lui, gemendo appena per lo sforzo.
<< Parla! >>

Anche lui, mentre cerca di fare resistenza ha il respiro più grave e più profondo. Ringhio infastidito quando sorride.
<< Tua, madre, è... >>
Annaspa cercando di sbattermi via, ma con l’altra, sparo al su braccio, facendogli tremare appena il braccio con la spada. Dannazione non cede.
<< ...stata trasformata in un vampiro, da un Sanguepuro, pochi minuti prima di darti alla luce. Lo stavamo lottando, quel verme e l’ha morsa, di soppiatto, lasciandola al suolo concentrandosi solo su di me. Fu Devil a salvarmi e, sotto certi aspetti, salvarci. Ma io poi uccisi tua madre subito dopo averti dato alla luce. Tsk, se non gli saresti servito, saresti morto! >>
Annuisco senza timore o rabbia in corpo. Adesso è tutto chiaro: era già condannato all’inferno e questa sua presa di posizione non era forzata, bensì voluta... nulla che avrei potuto gestire con le  parole o con la semplice lotta. Nulla che mi avrebbe impedito di poter portare a compimento la mia vendetta.
Questo non è un uomo e nemmeno un vampiro.
 È inutile immondizia che sporca questa terra con la sua singola presenza.

 

*****
 

 
... E’ inutile immondizia che sporca questa terra con la sua singola presenza.
Annuisco rapito dai pensieri del biondino: che io abbia reso potente lo Tsucase sbagliato?
Stanno ancora lì a lottare senza esclusioni di colpi, fendenti e poteri. Sembra divertente, ma c’è una grande differenza fra i due: Kyosuke sta lottando senza ragionare, affidandosi agli istinti, mentre Cristian, sta utilizzando una logica razionale e ben fredda, mirando a posti di poca importanza ma che avrebbero fatto in modo di rallentare l’avversario.
Due spari e Kyosuke è in ginocchio sul tetto del mio enorme palazzo, con gli arti sfiniti dai numerosi colpi ben assestati.
Tocca a me...

*****
 

 
Come se stessi semplicemente pesando le sorti di una creatura fuori dai miei schemi, alzo le pistole al centro del suo capo e lo guardo con un certo rammarico.
Il sangue oramai ci ha completamente ricoperti e le ferite sono nei posti più disparati del mio corpo e del suo. Sono sfinito fisica mente ma ancora attivo e presente mentalmente.
<< Non biasima- >>
<< Non ti sto biasimando. Sto semplicemente chiedendomi perché hai giocato così sporco per tanti anni arrivando perfino ad uccidere tua moglie... se avevi l’intenzione di uccidermi e ne avessi avuta possibilità, questa è sfumata oggi. >>
I suoi lineamenti sono duri, proprio come quelli di un animale che sta conoscendo per la prima volta la vista dalla gabbia.
Si addolciscono di colpo, trasformandosi in un sorriso tenero.
<< Questa non è la vita che avevo intenzione di costruire per la mia famiglia... >>

Sgrano gli occhi e non ho il tempo di ribattere che esplode.
Esplode solamente la testa, ricoprendoci di liquidi e parti di emisfero mentre il corpo, da prima rigido e composto, si accascia interamente contro il tetto.
Sono ancora fermo ed immobile con le pistole puntate contro il suo corpo quando Sakura mi cinge in un abbraccio.
Sono ancora in quella posizione quando comincia ad abbassare le pistole con dei movimenti calmi e rassicuranti, parlando con altrettanta dolcezza.
Sono ancora in quella posizione, quando mi abbraccia passando le braccia da dietro il collo fino a poggiare una mano sopra gli occhi...
<< L’avrei potuto salvare... l’avr- >>
<< Stà tranquillo è tutto passato... stà tranquillo, mh? >>
Riprendo lucidità solo quando compie quel gesto, stringendola a me. Mi rendo conto che stia piovendo, solo quando alzo gli occhi al cielo e lo vedo, illuminato da un fulmine alle sue spalle, Devil.
<< Vi sto aspettando! >>

Ride sguaiatamente e non sto fermo a guardare: veloce alzo la pistola e sparo, colpendolo di striscio ad un braccio, zittendolo.
<< Oh, la vostra risposta?! >>
Ride ancora e scompare, mentre irrigidisco i pugni, ancora viscosi a causa del sangue di mio padre.
Ricevo un abbraccio anche da parte di Rika che ricambio con forza.
<< Non avresti potuto fare nulla... >>
Mormora ed io annuisco.
<< Forse... ma forse l’avrei potuto salvare. >>
Stringo i pugni continuando a stringere, sollevato in parte.
<< Che diavolo è successo qui?! >>
Stupiti guardiamo l’espressione sconvolta del Direttore Cross, che non ha fiatato, e quella accigliata e disgustata al contempo. Tra la massa Zero è quello messo lateralmente e lascio andare Rika, che si precipita fra le sue braccia.
<< E... Takuma? >>
Commentiamo insieme io e Sakura, guardandoci poi...
<< Sono qui! >>
Urla da un albero su cui è seduto a penzoloni. Il suo sorriso arriva da una punta ad un'altra punta del viso e Sakura al mio fianco, in uno sbuffo dice...
<< Stupido ebete patentato... >>
Facendoci scoppiare a ridere.  

Ritorna all'indice


Capitolo 25
*** Capitolo 25: X Project. ***


Capitolo 25: X Project. 
 

Piove a dirotto.
Noto le lacrime di Cristian confondersi alle gocce di pioggia e con cautela gli carezzo una guancia, cercando di fargli capire quanto gli sia vicina.
<< Mi dispiace. >> l’unica cosa che mi esce dalle labbra per poter dimezzare il suo dolore. È palpabile e si può tagliare con un coltello. Provo anch’io tutto ciò.
<< Sakura... >>
Annuisco concentrandomi sulla missione e sui vari ruoli che ci siamo scambiati: i punti in comune sono Kaname e Yuuki.
Alzo una mano sull’enorme portone della villa in legno e la chiudo, piegandolo su se stesso.
<< Ragazzi... non è troppo facile? >>
Annuisco dovendo dare ragione a Rika: cos’ha in mente quel pazzo?
Entro seguita da Cristian e il resto del gruppo, fermandomi con la Soul Rose a mezz’aria, pronta a un qualsiasi tipo di attacco.
L’ambiente è oscurato e non è cambiato di una virgola da quando sono scappata: i comodini equidistanti su cui ci sono dei soprammobili e dei quadri di famiglia; la tappezzeria pesante di un rosso carminio e le miriadi di decorazioni nere e dorate a spezzare il tutto. Sento un fischio di compiacimento da parte di Hanabusa e mi scappa un sorriso, mesto e sbrigativo. Mi guardo intorno febbrilmente e i miei poteri mi danno il via libera.
<< Ok. L’ingresso è li- >>
<< Buona sera, cari ospiti! >>
Ci irrigidiamo di conseguenza quando il portone alle nostre spalle ritorna alla sua vecchia forma con un rumore sinistro, mentre dall’alto delle scale appare Devil con uno sguardo rilassato e divertito. Ha indosso uno strana tunica dalle maniche larghe e dalla lunghezza insolita, mentre indossa una mezza maschera in volto, con lineamenti mostruosi.
La cosa che mi fa più paura è il non averlo percepito.
 Haruhy al mio interno sussulta e mi dice di stare in guardia perché quella non è una maschera, ma il suo viso durante il rituale, quale esso sia non ne ho la più pallida idea, che subisce delle mutazioni.
<< State in guardia. >>
<< Che brutta cera... >> mormora Ruka guadagnandosi un’occhiata complice da parte di Rima e Shiki, che annuiscono di risposta dandole ragione. Rika rabbrividisce avvicinandosi di poco a Zero che ha alzato le pistole pronto a tutto. Yagari e Kaien si scambiano uno sguardo complice pronti, mentre Kain e Hanabusa irrigidiscono la mascella percependo la verità: quella non è una maschera.
Mi irrigidisco percependo la voglia di sangue del mio ragazzo e gli poggio una mano nel petto, trattenendolo.
Sembra osservarci uno per uno, squadrarci nel profondo e interagire con le nostre paure.
<< Bene... >>
Mormora passandosi una mano sotto il mento con fare calcolatore.
Non so perché, ma d’istinto proteggo tutti con una barriera abbastanza resistente per un attacco potente.
Ringhio irritata quando percepisco la sua ombra allungarsi su tutto il pavimento, cercando di farsi strada nelle menti dei presenti. Per fortuna non ci riesce e noto i suoi occhi iniettarsi di sangue e ridere in malo modo.
 << Ah! Sei stata prudente a quanto noto però... >>
Cristian alza il braccio con una delle pistole e lo centra in fronte, intuendo nelle sue intenzioni un attacco collettivo, respirando in modo affannato. Devil, sorride e si scompone in piccoli frammenti di sabbia con la pallottola dentro il cranio.
<< Però quanto resisterà? >>
 Si materializza parlando vicino all’orecchio di Cristian per dargli un potente calcio nelle costole. È stato veloce anche per poterlo percepire, dannazione!  
<< NO! >>
Il mio adorato va a finire contro una parete, disintegrandola e alzando un polverone. Sento i suoi gemiti e corro nella sua direzione, distraendomi totalmente.
<< SAKURA! >>
Non importa dove sia in questo momento, per me c’è solo lui.
<< Ah si? Bhè, mi deludi! E io che pensavo che tu fossi venuta per uccidermi! >>
Urla soddisfatto per colpirmi nello sterno proprio quando stavo per raggiungere Cristian.
Boccheggio in cerca di fiato e vedo perfettamente il suo volto trionfante, prima di ricevere un pugno in faccia ed un calcio al fianco, sbattendo contro un’altra parete, disintegrandola.

 

Che cazzo stai facendo?! Vuoi riprenderti?!
 

Mi pulisco il sangue che cola dalle labbra e mi rialzo in piedi, sentendo un ronzio fastidioso nelle orecchie.
<< Stai bene? >>
Mi è vicino Takuma, mentre sta in allerta, seguendo, o cercando, di stare dietro ai movimenti di Devil, mentre è alle prese con Kain e Shiki evitando i continui spari di Yagari e le liane rigogliose di Zero.
<< Sapevi che fosse così veloce? >>
Scuoto la testa reprimendo l’odio quando i due ragazzi vengono scaraventati via, lasciando il posto ad Aidou e Rima, mentre Seireen prova a distrarlo con una serie di attacchi corporali, inutili. Dove sono Kaien e Rika?
<< Sono andati a cercare Kaname e Yuuki. >>
Annuisco e mi dirigo verso Cristian, curando un profondo taglio nel braccio.
<< Dobbiamo riuscire a completare i nostri incarichi prima che sia troppo tardi. >>
Le nostre occhiate sono tristi ma consapevoli e, dopo avergli rubato un bacio, riprendo in mano la mia arma lanciandomi contro Devil.
<< Sparpagliatevi! >> urlo, dando un potente fendente infuocato alla copia che si disintegra sotto forma di gelatina verde.
<< E’ morto? >>
Chiede ingenuamente Hanabusa, facendomi sospirare e portare l’arma sopra la spalla.
<< No, era una copia... mi raccomando, state attenti. >>
Passo a raccolta i volti dei presenti ricevendo solo delle raccomandazioni mute.
<< Non farti uccidere. >>
Sento dalle labbra di Zero mentre si allontana con la pistola ben vicina al petto e i sensi allerta, con lui va Seireen silenziosa e attenta come un gatto.
Hanabusa mi si fa vicino, alzandomi il telefonino di Rika vicino al volto con un sorriso sincero e malinconico.
<< Aveva detto che te l’avrebbe fatta vedere, ma non c’è stato tempo e questa potrebbe essere l’ultima volta... lei ha il mio telefono, non si sa mai. >>
Corruccio le sopracciglia, per vedere Yue con un lobo infuocato galleggiare sul suo palmo, la Bloody Mary rivolta verso il basso stretta nell’altra mano e il cappuccio della propria felpa addosso, che gli fa risaltare il suo terribile pallore e i suoi magnifici occhi azzurri.
<< Quando l’avete fatta? >>
Lascio libera una lacrima guardandolo in viso e lui sospira stringendosi nelle spalle, ricordando forse la scena.
<< Durante una ricerca per capire dove ti trovassi. Poi ha lottato contro Makino ricevendo una ferita quasi mortale... diceva di averti visto ma poi ha perso i ricordi... >>
Mi si restringe il cuore in petto ricordando la mia supplica nel non ucciderlo. Scaccio via le lacrime e abbraccio Hanabusa, stringendolo in modo protettivo.
<< Hanabusa Aidou, vengo a prenderti a calci nell’aldilà se osi morire... >>
Divertito e serio al contempo, mi batte nelle spalle una pacca, capendo ciò che gli stessi dicendo.
<< Non temere, ci vediamo alla fine di questo incubo. >>
Mormora, mentre Shiki aspetta in silenzio alzando il capo alla mia richiesta muta, di coprirsi le spalle a vicenda. Kain sta lanciando occhiate infuocate nella direzione in cui Ruka è sparita con Cristian. Certamente lasciare Kaien Cross il potere di dividere in coppie non è stata una buona idea per molti.
Takuma è fermo con la mano sulla passamaneria delle scale di marmo mentre mi aspetta.
<< Andiamo? >> dice sorridendo in modo stirato ed io scuoto la testa, prima di lasciare che parti della mia luce seguano ogni singola persona.
Con gli occhi sgranati e curiosi Takuma mi chiede cos’ho appena fatto e comincio a salire le scale, stringendomi nelle spalle.
<< Gli ho dato a tutti un po’ della mia luce, te compreso, così, non si sa mai... non mi fido a dividerci, però, se così si può fare in fretta e mettere fine alla faccenda... >>
Non diciamo più nulla guardandoci intorno fino ad arrivare al primo piano.

*****
 

 
 
Stiro le labbra in un sorriso forzato, guardando le così tante diramazioni dei corridoi intorno a noi.
<< Dove andiamo? >>
Mormoro cercando di far rinsavire la mia figlioccia.
<< Non ne ho la più pallida idea, papà... >>
Sorrido mostrando i denti e prendo per le spalle Rika, cominciando a girare come uno scemo su me stesso, trascinandola con me.
<< Giro, giro tondo... quant’è bello il mondo... casca la terra... e tutti giù per terra! >>
Senza vedere quale corridoio ho davanti, ci entro trascinandomi con me la ragazza, che mormora qualcosa di incomprensibile all’udito ma di sinceramente divertente per la situazione.
<< Ma sei impazzito?!  Che cavolo ti è preso?! >>
Alzo le spalle e continuo a percorrere il corridoio con una mano sul muro, in allerta contro ogni probabile nemico.
Gli faccio cenno di silenzio e la faccio appiattire contro il muro. Intorno a noi l’odore di muffa e di acqua stagnata è così forte da far girare la testa. Calcolo ancora la nostra possibile ubicazione e mi sorprendo, di sentire dei colpi di pietra contro del ferro. Non sono l’unico ad averlo sentito ed infatti Rika al mio fianco comincia a correre davanti a me, senza precauzioni.
<< Rika! >>
<< Shhh! >> mi fa cenno di stare zitto mentre la seguo, preoccupato per l’incolumità della mia bambina.
<< Oh... >>
Una luce fioca illumina l’ambiente sopra le nostre teste, gettando sul terreno delle ombre spaventose che si muovono in base al vento che entra da delle finestre, chiuse con delle grate.
<< Le prigioni. >>
Mormoriamo e notiamo la quantità di queste celle su ambedue i lati del corridoio.
Sicuramente all’Associazione sono celle a cinque stelle, perché queste sono solo dei buchi scavati nella roccia e chiusi da delle lastre di acciaio... antivampiro.
Muoviamo alcuni passi per l’ambiente e metto Rika alle mie spalle quando dei Level End si ammassano tutti contro le grate sentendo odore di un qualsiasi tipo di cibo.
<< Papà... non c’è bisogno che mi proteggi in continuazione... non sono una bambina e poi, ricordi? Sono una Sanguepuro... >>
Annuisco distrattamente senza toglierle la mia protezione.
<< Ma intanto, sei la mia bambina, quindi, per favore, fa come dico io. >>
Non fiata più, forse per l’imbarazzo, ma mi limito a guardarmi intorno senza notare la figura di Kaname.
Rika si irrigidisce di colpo e mi scansa, correndo davanti a me per impalarsi imbambolata davanti a degli attrezzi di tortura tipici per gli Hunter. Sono solo macchiati di sangue.
<< E’ il sangue di Kaname. >>
Sentenzia con gli occhi ambra e la stella già a fare capolino sotto il suo occhio. Di conseguenza sento dei cigolii inquietanti tipici da film horror e mi giro verso le celle, adesso aperte.
<< E ti pareva! >>
Sbotto, tranciando a metà un Level End, il primo, partito all’attacco con l’intento di dissetarsi.

 

*****

 
So di essere capitato al fianco di Seireen, ma non mi aspettavo che fosse davvero così apatica e taciturna. Certo, sempre meglio di un vampiro logorroico come Takuma.
Ci fermiamo davanti ad una scala a chiocciola di ferro, che ha due entrate, una a scendere, e l’altra a salire.
<< Dove credi sia meglio? >>
Chiedo tanto per fare, ma sono già dell’idea di andare sopra.
<< Sopra. >>
Afferma, rafforzando la mia tesi e comincio a salire con la pistola sempre puntata davanti.
Appena mi rimetto in posizione eretta, mi rendo conto di essere dentro uno dei numerosi solarium, data la quantità di polvere e di mobili, coperti da numerosi teli, anticamente bianchi,di un caldo senape, con della polvere e delle ragnatele enormi. E’ enorme e, con una certa cautela sto davanti.
Mi fermo quando sento dei singhiozzi e scambio un’occhiata complice con la vampira, prima di avvicinarmi al punto.
Con la mano destra sposto alcune ragnatele e vedo una ragazza rannicchiata contro il suolo nell’angolo meno esposto alla luce. Ha lunghi capelli di un biondo stinto e trasandato che le coprono il viso nascondendolo del tutto.
<< Stai bene? >>
La voce della vampira al mio fianco esce atona, mentre si prodiga a darle una mano. La ragazza si rannicchia ancora su se stessa e trema appena e non so, ma sento qualcosa venire sprigionato da quella ragazza che non dovrebbe esserci. Afferro il polso di Seireen e la trascino via, puntando in modo deciso l’arma davanti a me.
<< Kiryuu, cosa stai facendo? >>
Non rispondo continuando a tenere sotto tiro la ragazza, se lo è davvero.
<< Non è normale. Stalle lontana. >>
<< E’ una semplice umana. >>
Scuoto la testa convinto. Dannazione non riesco a capire.
<< Bhè, se la metti così... >>
Sparo senza esitare il colpo alzando una nuvola di polvere assurda: la ragazza non c’ più.
Inarco un sopracciglio caricando il prossimo colpo e vedo la vampira al mio fianco scomparire, per riapparire con la strana ragazza legata ed imbavagliata.
<< Mh... >>
Dei passi più veloci mi riportano ad alzare l’arma e sparare, centrando due vampiri che si polverizzano in pochi secondi.
Il bocchettone dal quale siamo entrati si chiude e devo proprio sorridere in modo ironico: siamo circondati in una stanza senza uscita.

 

*****
 

 

<< Tsk! >>
Getto al suolo la seconda sigaretta , consapevole di essere capitato con una sanguisuga bionda, dalla faccia smorta.
Almeno fosse stata pimpante e propositiva! Invece no, quel caro vecchiaccio di Kaien mi ha rifilato – o forse era stata la mia solita sfiga – una vampira così... così vampira!
Accendo la terza sigaretta e alzo il mio caro gioiellino sulla fronte della mia “compagna” tanto per vedere se ha qualche reazione, magari di sorpresa o sfida. Chissà....
<< Tsk. >>
Nulla. Ha in volto quell’espressione imperturbabile di sempre.
<< Tsk! >>
Butto in terra il mozzicone della terza sigaretta incurante di dove io mi trovi.
<< Ehi! Non ti hanno insegnato a buttare i mozziconi in un posacenere?! >>
La presenza di un altro vampiro si fa pungentemente presente e so per certo che sia forte. Finalmente!
Una folata di vento ci scompiglia i capelli e il mozzicone ai miei piedi è nelle mani del ragazzino dagli occhi gialli e capelli dorati.
Quasi rimango deluso, se non fosse che il precedente mozzicone, torna ad essere sigaretta. Per la prima volta dopo quasi un secolo, secondo me, di insegnamento a quei vampiri, vedo la bionda avere un’espressione: sorpresa.

 

<< Ah, allora non sei una porcellana! >>
Sbuffo e il ragazzetto, forse perché non ha attenzioni, tossicchia.
<< Il mio nome è Brian. Solo Brian. Chi vuole essere il primo a morire? >>
Si liscia una ciocca di capelli nel dirlo come se la cosa non gli pesasse. Altamente incazzato, gli punto il mio gioiellino addosso.
<< Sei un vampiro, no? >>
Annuisce come se fosse naturale.
Sorrido.
<< Io un cacciatore di vampiri che non vede l’ora di spaccarti il culo. >>
Soddisfatto noto un’altra espressione sul volto della bionda: scetticismo.
Se fossi sopravvissuto, Kaien Cross sarebbe stato il primo nome sulla mia lista.
Questa volta lo giuro sul mio nome!

 

 

*****
 

 
<< Ci siamo persi! >>
Incrocio le braccia al petto, alla ricerca di una mattonella, di una semplice torcia, o scheggiatura, o magari di una buca fra le tante ed invece, nulla. Shiki alle nostre spalle si limita a guardarsi intorno con le mani nelle tasche.
<< Hanabusa... >>
Il rimprovero mascherato di mio cugino mi fa stendere i nervi: sono troppo teso.
<< Oh! >>
Un sibilo simile ad un’espressione stupita attira i nostri sguardi e sobbalzo, ritrovandomi davanti una...
<< Pantera?!  >>
<< Sono una vampira, sciocchino! >>
Quasi rido in modo isterico, se non fosse che le fruste di Shiki la tengono già per le gambe mentre cerca di balzarci addosso.
Sospiro di sollievo e do il mio contributo nell’immobilizzarla, trasmutandola in una statua gelata.
<< Mh...  >>
<< Troppo facile... >>
I discorsi dei miei compagni sono proprio entusiasmanti, soprattutto quando hanno ragione: la gattona si libera facilmente ruggendo fino a stordirmi.

*****
 

 
<< Come mai non sei riuscito a difenderti? >>
Mormoro stando dietro al biondo che ha entrambe le pistole in mano e uno sguardo così rigido da sfigurarli il viso.
<< Perch- >>
Delle esplosioni simultanee ci fanno irrigidire e quasi tremo all’idea di Kain a lottare senza me. Automaticamente porto una mano al fianco e provo una leggera paura inondarmi il petto.
<< Sta tranquilla. >>
Biascica, alzando entrambe le pistole davanti a sé e caricandole, come se tutto fosse normale.
<< Non ti accadrà nulla, Ruka. >>
Incrocio le braccia al petto prima di sentire un brivido lungo e viscido scendere al centro della schiena.
Socchiudo gli occhi odorando appena l’aria...
<< Sakura... >>
L’odore inebriante e così prelibato del suo sangue sarebbe riconoscibile tra mille.
Mi rendo conto di essere scossa per le braccia e delle sue dita conficcate nel mio braccio.
<< Cosa? >>
Corruccio le sopracciglia: adesso non sento più nulla, nemmeno quella leggera traccia nell’aria.
<< E’ scomparso l’odore del suo sangue che c’era in aria... >>
Scuote la testa e corruccia anche lui le sopracciglia.
<< Non è possibile, io percepisco la sua forza... Andiamo a vedere. >>
Altre esplosioni e questa volta fragranze di sangue mi arrivano alla narice, con più intensità: non è sangue dei nostri compagni.
Muoviamo passi decisi, grazie al lobo che Cristian ha creato pieno di luce, che cammina sopra e un po’ davanti alle nostre teste. Rabbrividisco.
<< C’è qualcosa che non và. >>
Mormoriamo insieme continuando a camminare. Guardo a destra e sinistra, non notando più nessun tipo di mobilia o oggettistica, o semplicemente decorazioni: tutto nel nero più totale.
Sbatto contro la sua schiena e gli chiedo un flebile “scusa”, ma capisco che non è successo niente, in confronto alla sua espressione seria e fissa davanti a sé.  
<< Perché ti sei fermato? >>
Senza ottenere risposta sposto lo sguardo in avanti e mi irrigidisco: una lastra spessa di vetro, lascia vedere delle creature che non sono né vampiri, né umani e che si dibattono febbrilmente per sganciarsi da delle lettighe o dalle loro catene.
 Una piccola targa sul muro che non avevo visto prima, in una stilografia gotica annuncia: X Project.
Cerco di temperare al massimo la mia espressione al neutro, però, mi devo ricredere quando la grossa lastra comincia ad alzarsi davanti a noi con un rumore assordante che fa tremare il pavimento, e a quelle bestie si slacciano i tipi di restrizioni che avevano addosso, dalle manette ai copri capi alle gabbie alle palle ai piedi, e puntano minacciose verso noi.
Non vedo l’espressione di Cristian che è davanti a me, ma ad un certo punto mi spinge via, cominciando a correre, da solo.
Nell’angolo buio in cui sono noto con terrore che quelle cose , abbiano come unico obiettivo Cristian, perché si sono lanciate tutte al suo inseguimento, non una che sia rimasta ad uccidermi.
Scatto in avanti entrando nella stanza dove prima stavano quei cosi e si chiude la lastra alle mie spalle.
Questa volta sono scura che sia il mio passo a tremare ed evito tutte le contromisure anti-vampiro, notando una porta alla fine della stanza. Una porta vera,fatta di legno e con una maniglia.
La apro...

*****
 

 
X Project. Ovvero progetti falliti.
Sono progetti incontrollati e incontrollabili, a meno che non si desideri la morte o si sia abbastanza forti da distruggerli.
Ovviamente non è il mi caso, forse non è nemmeno il caso di Cristian e Sakura, ma degli altri? Gli altri sarebbero morti. Sicuramente.
<< Devil-sama... >>
<< Oh, piccola Yuuki! Hai compiuto un ottimo lavoro! Puoi tornare a dormire! >>
Schiocco le dita davanti a me per farla addormentare e torno a guardare i miei graditi ospiti, alle prese con i miei soldati.
<< Certamente Brian e Xion li faranno fuori senza esitazione... peccato per Alexy che è stata catturata... >>
Guardo la scacchiera e i loro scontri con un sorriso enorme stampato in volto. Prima o poi i sopravvissuti arriveranno ad assistere alla cerimonia e, se saranno troppo orgogliosi per rifiutare me, moriranno di certo.
Sistemo entrambi i fratelli alle catene che li tengo sospesi al muro, e faccio loro una ferita non troppo profonda guardando il loro sangue scorrere nei canali al suolo per andare a formare il disegno del pentagono con i cinque elementi.
Ancora non si è riempita nemmeno una punta del pentagono, ma, aspettare poche ore, mi ripaga dall’attesa di tutto questo tempo.
<< N-n..n-on... >>
Mi stupisco della forza del sanguepuro davanti a me e gli alzo un po’ il capo per permettergli di parlare meglio: voglio proprio sentire ciò che ha da dire.
I suoi occhi sono poco vitrei.
<< Hai ancora tutta questa forza? >>
<< Non... ci riuscirai... >>
Rido, sinceramente divertito e gli prendo il viso fra le dita, facendogli notare l’altare al centro dei canali, su cui colerà il sangue di Sakura per morire e darmi i poteri di un Dio, poi mi avrebbe scongiurato e pregato di salvarla e di rimanere al mio fianco. Ovviamente l’avrei accolta e in caso contrario, sarebbe morta. Mi spiace ammetterlo ma deve essere solo mia o di nessuno.
<< Kaname, ho già vinto! >>  

Ritorna all'indice


Capitolo 26
*** Capitolo 26: Il Rituale. ***


Capitolo 26: Il Rituale.


- Alcuni rituali sono nati per unire, altri per maledire ed altri ancora per persguitare, ma cosa farai se verrai divisa da te stessa? -

 

Gli lascio andare il capo, che ricade su se stesso, ed accolgo la vampira dai capelli argentati, che sobbalza nel vedermi e nel vedere ciò che sta accadendo.
<< Kaname-sama! >>
Come se non avesse parlato apro le braccia come ad accoglierla e lei già è sotto il potere dei miei comandi, anche se non posso controllarle la mente.
<< Ruka, sei la prima ad aver trovato la stanza del rituale. Benvenuta, assisterai alla mia vittoria totale! >>
Non riesce a muovere nemmeno un passo poverina e con due semplici movimenti delle dita è già rinchiusa e privata di forza a causa dell’oscurità.
<< Tu! Lascialo andare! >>
Inarco un sopracciglio andando a fare un taglio ancor più profondo nella piccola Yuuki.
<< E la principessa non la consideri? >>
Sembra esitare toccandosi un fianco ma poi ringhia ancora di più, sorridendo appena.
<< Lasciali andare! >>
Scrollo le spalle continuando a seguire i movimenti dei singoli.
Inarco un angolo delle labbra e mi preparo a dare il benvenuto a Sakura.
La stella è quasi riempita e il potere dei sanguepuro è così forte da creare una specie di resistenza.
<< Ci siamo... >>
Prendo a mormorare le parole per il rituale e so per certo che quando arriverà qui, sarà troppo debole per sconfiggermi.
Ho vinto!

*****
 

 
Ho sentito perfettamente gli spari, le esplosioni, le grida disumane e il sangue scorrere. Ho visto perfettamente attraverso gli occhi dei miei compagni le figure davanti a loro e ho scongiurato loro una possibile fine. Però...
<< Sakura? >>
<< Si? >>
<< Sei impallidita... stai bene? >>
Annuisco poco convinta e sento ancora Haruhy gridare per il dolore causandomi un terribile mal di testa.

 

Sakura, fallo smettere!?

Fallo smettere!

Fallo smettere!

Fallo... smettere!

 

Troppo stanca, mi accascio contro il muro e cerco di reggermi in piedi ma cado sulle ginocchia, facendo scattare Takuma che mi è subito a fianco.
<< Sakura?! >>
Poggio una mano contro la tempia e sorrido appena, cercando di dare una calmata ad Haruhy.

 
Ti supplico Haruhy, calmati e spiegami che hai!

Il rituale... Fa male!
 

Fallo smettere!
 

Urlare mi distrarrà e non faremo nulla!

FALLO SMETTERE!
 

 
Gemo tastandomi la testa senza rispondere a Takuma, seriamente preoccupato.
<< Haruhy... prova... dolore e continua ad urlare! >>
Gemo ancora ma mi tiro in piedi sigillando le sue grida dietro un muro sentendomi subito meglio.
<< E...? >>
Ringrazio Takuma e pulisco la lama della mia Soul Rose, macchiata dal sangue di un Level End e di un X Project.
Non so da dove siano spuntati, ma l’unica persona con cui non sono riuscita a stabilire un legame visivo è Cristian che rifiuta categoricamente una cosa del genere.
<< Lasciali andare! >>
Scuoto la testa guardando Takuma e lui annuisce parandosi con me davanti ad una porta blindata. Ci facciamo cenno a vicenda, sentendo la voce di Ruka da dietro la porta.
Porto le braccia al petto e poi le apro di colpo, facendo saltare in aria la porta. Subito l’odore di sangue ci investe all’improvviso e sono costretta al suolo.
<< NOOOOOO! >>
Non so di chi sia l’urlo uscito dalle mie labbra, ma il dolore che sento è ampiamente condiviso da entrambe.
Ho la vista appannata, ma riesco a vedere perfettamente l’altare, attorniato dal disegno del pentagono, fatto del sangue di Yuuki e Kaname, che scende lentamente da alcune ferite, sicuramente procurate con delle armi antivampiro, mentre un ghigno di puro trionfo è disegnato sul suo volto.
Gemo ancora una volta e devo trattenere le lacrime, accasciandomi interamente al suolo.
<< Benvenuta, Sakura! >>

 

*****
 

 
Se avesse visto cosa mi stesse inseguendo, sicuramente sarebbe venuta ad aiutarmi, e si sarebbe cacciata nei guai più di quanto non fosse.
In qualche modo l’avrei protetta, in qualche modo...
<< Cosa... >>
Arrivo nelle prigioni, sentendo le presenze di Kaien e Rika e subito sparo ai Level End rimasti.
<< Cristian! >>
<< Cosa ci fai qui? >>
Ansimo appena, poggiandomi contro le mattonelle ruvide, vicine ad un cella, trattenendo un gemito di dolore alla spalla ferita precedentemente da un X Project.
<< Sei ferito! >>
Saluto con un cenno del capo i due e mi curo velocemente, trovando fin troppo preoccupante la calma di quegli attimi.
<< Dobbiamo muoverci, ho bisogno di voi. >>
Sono convinto della presenza di quegli abomini ad aspettarci e li avverto di cosa li attendesse fuori da quella piccola oasi di calma.
Sembrano pronti e ben disposti, soprattutto Rika, esultando per il poter confrontarsi con nemici superiori.
<< Non è un gioco. >>
Annuiscono e ci fiondiamo fuori, seguendo il corridoio stretto e buio. Una sensazione sgradevole mi investe in pieno e aumento la corsa, proiettando in avanti il potere dell’acqua che disintegra una parte di mostri.
<< Sono... >>
<< Orribili. >>
Finiscono la frase in sincrono e non sento più le loro voci in mezzo a tutti: dobbiamo crearci un varco per passare ed evitare di lottare, soprattutto io.
<< Altrimenti... >>
Già, altrimenti non avrei potuto lottare per difendere Sakura.
Ringhio infastidito e riesco, con la Luce, a creare un varco verso l’uscita.
<< Andiamo! >>
Ansimo e cado a terra durante la corsa. Fortunatamente, vengo rimesso in piedi da Kaien e riprendiamo la corsa, alla ricerca degli altri membri.
<< Dove andiamo?! >>
Urla Rika e poi la vedo sorridere in modo sinistro, svoltando in un corridoio secondario su cui le scale sono padrone. Intuendo chi avesse percepito la seguiamo, dovendoci fermare davanti ad una porta piccola quanto spessa.
<< Zero... >>
Rika poggia una mano sulla fredda superficie e penso, in modo erroneo, che stia cominciando a piangere ed invece... rimango scioccato quando butta già la porta con un semplice pugno, creando un polverone immenso.
Senza pensarci più di tanto, entro dentro la stanza e mi sorprendo a trovare Seireen completamente rilassata mentre distrugge dei Level End e Zero divertito a fare lo stesso, con una soddisfazione negli occhi non indifferente.
Prendo la mira e sparo utilizzando la Terra, per ridurli in polvere ed evitare che si ricompongano.
<< Pucci! >>
Esulta Rika, gettandogli le braccia al collo, mentre l’albino la stringe in modo sincero.
<< Che ne facciamo di questa? >>
Seireen mi è vicino, indicandomi con un fluente movimento una ragazza completamente immobilizzata, con i capelli a ricoprirle gli occhi, di un biondo stinto, mentre trema e singhiozza.
Sicuramente è un X Project ma è diverso da quelli che ho incontrato fino ad adesso. Mi avvicino lentamente e tengo ben  vicine le pistole.
<< Ehi... >>
Tuono in modo freddo, facendola sussultare e rannicchiare ancora di più su se stessa. Incuriosito allungo una mano per potergli scostare i capelli dal viso, eppure in uno slancio il progetto fallito mi si butta fra le braccia, stringendo convulsamente la presa.
<< Cristian... Oh, Cristian, sia lodato il Signore... Cristian... >>
Riconosco immediatamente di chi sia la voce e stringo a mia volta la presa, posando le pistole nelle fondine.
<< A... >>
Non riesco a parlare accecato dall’orrore.

 

*****
 

 
<< Kaname-sama! Yuuki-chan! Ruka! >>
<< Ichijo! >>
Sono in una condizione di stallo a cui non posso tenere testa, almeno, fino a quando Devil non deciderà di uccidermi, e non ho la minima intenzione di osservare ancora le condizioni in cui si trovano i due sanguepuro.
Dannazione...
<< Sakura andiamo! >>
Sakura è stesa al suolo, incapace di fare qualcosa a causa di quello che mi sembra un rito.
<< Esatto ragazzo... adesso, raggiungi la tua amichetta, Sakura mi serve. >>
Scuoto la testa rassegnato e prendo in braccio Sakura stando ben attento a non guardare la luce emessa dalla stella.
Mi guardo a destra e sinistra, concentrato al massimo e sospiro, dovendo lasciare le armi lì a terra di fronte al nemico.
<< Ta-... >>
Socchiudo gli occhi e sento la porta alle mie spalle serrarsi.
<< Taku-... >>
<< Takuma, scappa... portala... via... >>
Sobbalzo nel sentire la voce di Kaname e serro la presa sul suo corpo.
<< Dove pensi di andare? >>
La risata sbeffeggiante di Devil è la molla che mi permette di analizzare fino in fondo la situazione: alla mia destra vi sono due porte, sicuramente serrate o senza uscita, alle mie spalle la porta è serrata e si sentono ululi striduli e ruggiti mostruosi, segno concreto degli X Project. Davanti a me il disegno di sangue, riempito e i due sanguepuro attaccati a delle catene, sporchi del loro stesso sangue che scorre lentamente, mentre la figura di Devil è in piedi su un piccolo scalino al centro della stella con in mano un pugnale e quella stupita toga.
<< Non mi dai altra scelta. >>
Ringhio e cammino lentamente nella direzione di Devil, mantenendo un minimo di controllo e lucidità all’odore di tutto quel sangue. Con un tuffo al cuore sento il corpo di Sakura stringersi su se stesso e la sua mano avvinghiata al mio fianco.
<< Tranquilla. >>
Mormoro e appena metto fine alla distanza che divide me e il nero, scatto di lato, puntando alla finestra.
Il rumore di vetri rotti e il ruggito che lo segue, svanendo nella caduta, fa eco al silenzio della caduta, che termina su un qualcosa di morbido e caldo.
<< Takuma! Sakura! Via da lì! >>
Mi tengo la testa con la mano e Sakura con l’altra non capendo cosa mi stesse accadendo intorno per colpa della botta, ma è lampante quando una zampa nera cerca di staccarmi la testa... fortuna che Shiki l’ha fermata.
<< Forza! >>
Ruggisce ancora Shiki, mentre veniamo trascinati via da Hanabusa.
<< Che bello, state bene... >>
Sospira poi, abbracciandoci.
<< Come mai fuori? >>
Chiedo, sentendo il solletico dell’erba contro la pelle dove i pantaloni sono strappati. Anche l’aria e la pioggia sono cariche del fetore della morte.
<< Lì... >>
Indica semplicemente, facendomi notare un buco immenso su una parete. Sento nelle mi braccia Sakura agitarsi e slaccio la presa incitandola ad aprire gli occhi, per quanto sia possibile.
<< Ehi... >> << Grazie. >>
Due voci escono in contemporanea dalle sue labbra e scuoto il capo, certo che avessi sbattuto troppo violentemente la testa.
<< Sakura? >>
<< Si. >> << No. >>
Le risposte arrivano in sincrono e non so che credere.
<< Apri gli occhi almeno. >>
Gemo, tastandomi la testa dove scorre del sangue.
<< Vampiro insolente. >> << Grazie Takuma. Haruhy smettila! >>
Evito di ridere in modo isterico e devo ricredermi quando apre gli occhi: quello destro è di un caldo castano, l’altro di un freddo e ghiacciato azzurro.
La destra mi accarezza la guancia, mentre la sinistra sta tesa lungo il fianco.
<< Il rituale è cominciato, dobbiamo fare in fretta. >> << Haruhy è quello che penso? >>
Mi metto in mezzo alla discussione e ne ricavo un pugno di mosche.
<< E’ una cosa che non avevo messo in conto. >> << Cosa?! >>
Il pugno chiusi di sinistra va a picchiare violentemente sul tronco di un albero mentre si chiude l’occhio interessato creando una scena assurda.
<< Ascoltatemi bene, quel rituale ci sta per dividere,moriremo comunque, perché due entità non possono vivere nello stesso corpo e se dovesse andare avanti così il corpo si deteriorerebbe in modo irreparabile. >> << Ci stai dicendo di fare in fretta altrimenti... >>
Scanso la bestia a forma di pantera e in un secondo momento mi rendo conto che il loro bersaglio sia semplicemente Sakura o almeno, quel corpo.
<< Finalmente... >>
Esulta Haruhy.
<< Cosa? >>
Sussurro, senza staccare gli occhi dal felino e dai miei compagni.
<< Mi posso sgranchire come meglio credo. >>
Chissà come, il progetto fallito, cade al suolo, gemendo come un cane ferito mentre la testa comincia ad ingrossarsi.
L’occhio azzurro, da glaciale comincia ad avere delle pagliuzze rosse mentre quello castano si chiude automaticamente.
In modo alquanto spaventoso la mano sinistra comincia a divenire di legno e la punta acuminata quanto o forse più di una lama, mentre si lancia interamente trafiggendo il cuore del progetto e staccandogli la testa con movimenti fulminei.
<< Spero ti sia divertita. >>
Mormora Sakura riaprendo l’occhio, pulendosi la sua parte di viso con la mano. L’altra mano invece, è portata alle labbra e leccata per una parte.
Rabbrividisco.

*****
 

 
L’urlo agghiacciante di quella ragazza non mi era sfuggito, e nemmeno a quel progetto o alla vampira di porcellana.
<< Sei carina... >>
Sputo da un lato cercando di mantenere la calma innanzi al nemico: in fondo sono tutti e due vampiri, schifosissimi vampiri, perché mi sorprende che si facciano dei complimenti?
<< E tu sei fastidioso. >>
Ah si, forse è perché questa vampira, preferisce comunicare con gli sguardi e questi erano elettrici quanto i suoi colpi.
Sogghigno e prendo nuovamente la mira centandrolo nella spalla.
<< Bastardo! >>
Ringhia e vedo il suo sguardo rilassarsi di colo, mentre la pallottola esce dalle sue carni e la spalla si ricompone.
<< Tsk, bastardo! >>
Evito la pallottola che si conficca nel pavimento e sorrido accendendo una sigaretta.
<< Oh, cacciatore, sembra che desideri una sigaretta prima di morire... >>
Aspiro velocemente un po’ di fumo e rispondo.
<< Preferisco farti salire una pallottola su per il culo. >>
Biascico, poggiando sulla spalla le canne del fucile e accanto mi sfreccia la vampira bionda, caricando in un pugno una seria quantità di elettricità
<< Tsk. >>
Gli sento dire mentre mi passa accanto e finisco tranquillamente di fumare, gettando il mozzicone per terra.
<< I non morti parlano solo per rivangare storie dal passato. >>
Inarco un angolo delle labbra non appena lo colpisce e sta ancora agonizzando al suolo, abbrustolito. Rivolgo la canna del fucile verso la testa del vampiro e faccio un passo indietro quando il pavimento lo inghiotte, sputandone le ceneri. Avevo proprio visto il pavimento aprirsi e chiudersi su se stesso, per poi sudare sabbia.
<< Cosa..? >>
La bionda torna al mio fianco e alza le spalle, prima di girarsi verso il gruppo da cui ci siamo separati prima.
<< Shiki! >>
Dice pigolando piano e va incontro al rosso che apre leggermente le braccia.
<< Che schifo. >>
<< Dice bene, Toga Yagari... >> << Yagari- sensei! >>
Le labbra della ragazza, Sakura, non si muovono, ma ne escono due voci ben distinte, soprattutto, ha gli occhi di due diversi colori.
<< Ma che cosa..? >>
Sobbalzo e quando la vedo avanzare verso la mia direzione rimango impietrito come non lo ero mai stato. Certo, nella mia lunga vita da Hunter avevo visto cose strane, ma questo?
<< Cosa diamine ti è successo ragazza? >>
Borbotto, ritrovandomi a dover guardare in faccia una donna pericolosa. Ecco spiegato il motivo per cui non voglio una compagna.

 

*****
 

 
<< Come ci siamo finiti in questa situazione? >>
Cerco di rimanere calmo, senza badare stringendo a me l’unica persona che non doveva essere coinvolta in questo... l’unica che si sarebbe potuta salvare ed invece è diventata una pedina nera.

Scacco matto, Cristian.
 

Scuoto la testa scacciando via la voce di Devil dalla mia testa, e tango ben alta la barriera sopra le nostre teste.
<< Fermo! >>
Cerca di scrollarmi via Rika e mi ripete per la quarantesima volta di non sforzarmi così tanto. Gemo infastidito quando ricevo un altro colpo alla barriera, che va a lacerare la carne del polpaccio.
<< Ti farai del male! >>
Cerca di tirarmi anche lei via ma l’unica cosa che ottengono è il sangue che scorre dal mio labbro inferiore a causa della pressione dei miei denti. Fortunatamente Zero continua a sparare ai mostri con una gelida calma.
Devo decidere ed in fretta: io o loro. La risposta è così banale che mi viene da ridere... se non fosse per il lancinante dolore al petto lo farei.
<< Mi dispiace, ragazzi... >>
Esco fuori dal perimetro della barriera e attraverso il corridoio di X Project che ogni tanto si fanno sfuggire qualche pugno o cacio volante. Tanto, peggio di così, mi aspetta solo la morte...
Prima che si chiuda la porta alle mie spalle, rivolgo un sorriso tirato ai ragazzi.
<< Scappate... >>
La porta alle mie spalle si serra e torno a guardare il mio nemico, cercando di non badare ai colpi che i mostri danno alla barriera e quindi a me.
<< Sei pallido, Cristian... >>
<< Libera i miei amici... Ruka, stai bene? >>
Annuisce e cado a terra, sfinito, soprattutto l’odore di del sangue che pizzica le narici non è un toccasana.
<< Per cominciare, potrei nutrirmi del tuo sangue, perché no? >>
Un altro colpo alla barriera mi spezza il respiro, ma non posso scioglierla, o sarebbero morti.
<< Esatto, Cristian... ma morirai tu! Che decidi? >>
Con violenza mi afferra dal collo della maglia strappata in più punti e mi lancia contro una parete, dove cado su dei vetri... adesso che ci faccio caso, una finestra è rotta.
Questa volta mi afferra dal collo e stringe fino a farmi gemere involontariamente, per la graduale mancanza d’aria.
<< Povero... >>
Ride e mi fa cedere al suolo, tirandomi dai capelli per sollevarmi.
L’ennesimo colpo mi fa cadere le braccia al suolo, prima a sostenere le mani avvinghiate ai suoi polsi.
<< Rassegnati, mh? >>
Chiudo gli occhi senza emettere un suono, sentendo i suoi canini lacerarmi il collo, in un morso violento.
Chissà dopo quanto tempo, forse secondi, forse minuti, cominciano a fischiarmi le orecchie e ad offuscarsi la vista.

 

Sto morendo... che schifo di sensazione.

 
Chiudo gli occhi spettando la fine e osservo il volto di Sakura. La mia Sakura...
 
 

Perdonami, amore mio, sto morendo.  
 

Ritorna all'indice


Capitolo 27
*** Capitolo 27: Scacco matto alla Regina Nera. ***


Capitolo 27: Scacco matto alla Regina Nera.

- La mossa decisiva, alle volte, può avvantaggiare l'avanzata della tua dipartita. -
 

 
Non mi era piaciuta per nulla, la sensazione di viscida sofferenza che mi aveva bloccata.
“ Sakura?”
“ Haruhy, ho una strana sensazione.”
Certamente il limbo in cui ci troviamo ci permette di utilizzare il nostro corpo per far agire due persone, ma prima o poi ci avrebbe uccise: quanti sopravvivono con mezzo cuore? O mezzo cervello...
“Ah, mi sembra di aver percepito qualcosa. “
Guardo davanti a me e devo sorridere appena, nel constatare che avere la visuale divisa a metà, non è poi così male.
<< Dobbiamo andare. >>
Dico, ottenendo gli sguardi dei presenti, che ancora non si sono abituati alla nostra situazione.
<< E’ normale essere scioccati! >>
Ridacchia in modo mesto Haruhy e i presenti sobbalzano appena, come se fossero stati scoperti dalla mamma a fare dei pasticci.
<< Andiamo. >>
Ruggisce Yagari-sensei prendendo la posizione di guida davanti al gruppo.
<< Stupido fammi passare. >>
Ringhia Haruhy mettendo una mano nella spalla dell’uomo, mentre questi emette un suono infastidito con le labbra, facendoci passare. Certo, non è delle migliori condizioni, camminare con due volontà diverse, ma in questo momento non possiamo fare altro che sincronizzarci nel muovere gambe, braccia, mani e poteri, ma in quest’ultimo caso è Haruhy a capeggiare.
La stessa apre con forza la porta dell’entrata e la butta giù come se fosse la cosa più semplice da fare in queste situazioni...
“Non esagerare.”
Dico, tenendo ben a mente la sensazione di gelo che mi aveva colta di sorpresa.
“Non ti preoccupare, sicuramente andrà tutto...”
<< Cazzo! >>
Torno con i piedi per terra e guardo la scena davanti a noi: orde di X Project a picchiare su una barriera che sta lentamente svanendo e che sta proteggendo Rika, il Direttore, Seireen,  Zero e...
<< Arimy! >>
Il mio cuore compie una capriola su se stessa quando scorgo la figura tremante della mia migliore amica non più umana e mi ritrovo a ringhiare di rabbia.
<< Bastardi! >>
Ansimo, ma la cosa peggiore è l’espressione affranta che ha Zero nel mirare e sparare.
<< Sakura! Va da lui... ti scongiuro, salvalo! >>
“Cosa?”
<< Da chi devo andare? >>
Basta quell’espressione e la completa rottura della barriera sotto i miei occhi, per lasciare che la forza di Haruhy mi inondi i sensi.
 

*****
 

 
Le mie negazioni alla scena non erano servite a nulla.
Sentivo sfortunatamente il cuore di Cristian battere ad un livello quasi impercettibile e il suo corpo riverso a terra in una pozza di sangue, non mi danno speranze di salvezza.
<< C-c-cristian. >>
Lo chiamo anche se non posso muovermi e il suo viso è mortalmente bianco.
<< Sakura... >>
Soffia, tossendo e porto una mano alla bocca quando sento l’ultimo battito, potente rispetto agli altri, prima del silenzio e di un suo sospiro al vuoto.
<< No... >>
Sbarro gli occhi cercando di uscire dalla gabbia, ma ottenendo solo delle abrasioni.
<< Cristian... >>
Lo chiamo per una decina di volte scorgendo il suo colorito marmoreo, i capelli biondi come il grano, macchiati di cremisi e il suo volto completamente privo di emozioni.
La mano che si era portato alla bocca per tossire, adesso è completamente immobile. Troppo.
<< E’ morto, rassegnati. >>
Scuoto la testa per lasciarmi andare ad un gemito strozzato.
 

*****
 

 
L’ultima cosa che avevo visto era stata la barriera dell’anima andare in mille pezzi di svariate forme, di una purezza accecante.
Il mio Cristian.
L’altro uomo che avrei dovuto amare con tutta me stessa.
Morto. Anche lui.
Che senso ha vincere e vivere, se non ho nessuno?
In un anno la cenere è davvero diventata parte della mia esistenza.
Che cos’ho da perdere?
 

*****
 

 
Ah, la mia povera discendente.
Rinchiusa volontariamente per lasciarmi campo libero sulla situazione.
<< E’ morto. >>
Sentenzio e gli occhi dei presenti, o di quelli che non sono impegnati a sopravvivere, si fanno pieni di lacrime.
I miei sono in piena.
Anche se non provo nulla per quell’umano che tanto somiglia a Yui, i miei occhi sono fonti d’acqua inutilizzabili.
Un’altra tomba su cui piangere per colpa mia.
Come una belva, riporto la mente al presente e mi bastano pochi secondi per disintegrare quello che rimane dei seguaci di Devil, ma non mi tolgo il divertimento di utilizzare una spada, diversa dal fioretto, ma altrettanto comoda per ridurre in mille pezzetti un nemico.
Con un fremito libero tutti i miei poteri e con un sorrisino compiaciuto di me, reclino la testa e allargo le braccia con le spalle alzate per sentirli passare da me ai miei nemici, che non hanno il tempo di capire cosa succeda.
Apro le mani e le chiudo, con un altro fremito mi placo e l’unica cosa che rimane sono le ceneri di quanti hanno cercato il potere senza successo.
<< Arimy. >>
Pronuncio, rivolgendo la mano davanti a me, puntandola su di lei, ancora seduta sulle ginocchia, che mi guarda con un’espressione atterrita.
<< N-no... per favore. >>
I miei passi risuonavano come una condanna e rimbombano nel silenzio che s’è andato a formare.
<< Arimy. >>
Questa volta i miei poteri mentali si insinuano nelle sue membra e lei urla nel dolore di lasciarla libera, portandosi le mani alla testa, dimenandosi fino a toccare il pavimento con la fronte.
<< Ha-haruhy, andiamo, no-non c’è bisogno di arrivare a tanto. >>
Mi volto verso Hanabusa con lentezza, essendo al mio fianco adesso, e lo guardo con sufficienza squadrandolo dalla testa ai piedi. Come se non avesse parlato continuo a camminare mirando ad Arimy e mi fermo solo quando la sovrasto completamente.
La poverina ha gli occhi fuori dalle orbite, rossi di pianto e alcune ciocche di capelli di uno stinto dorato, ad incorniciarle il volto in un’espressione disperata.
<< Ti scongiuro. >>
Arretra e compio un passo in avanti.
<< Non uccidermi. Non ucc- >>
<< La mia missione è uccidere Devil e tutta la feccia che s’è lasciato alle spalle e tu, sei un microframmento di quella feccia, la stessa che ha ucciso Iku prima e Yue dopo. La stessa che ha ucciso Yui prima e Cristian adesso. >>
Mi prendo una pausa e continuo.
<< La stessa che sta uccidendo Sakura in questo momento. >>
I sussulti che sento coprono completamente i passi di Kain ed io carico il colpo di Luce, pronta.
<< Non... >>
Il petto di Kain si palesa improvvisamente davanti a me e sono costretta a fermarmi. La sua espressione è quanto di più stufata che io abbia mai visto nei ricordi di Sakura.
Troppo presa a seguire i miei pensieri la mano di Kain si impossessa del polso che è proteso in avanti e mi tira giù, caricandomi uno schiaffo in piena guancia a mano aperta.
Sto in silenzio sentendo la guancia pulsare indolenzita e l’eco del ceffone risuonare nel silenzio.
<< Non trattarci come se noi non ci fossimo, intesi? >>
Infastidita dal gesto in sé, rafforzo la Luce nella mano, che tiene ancora ben salda, ed è costretto a lasciarmi andare.
<< Intesi. >>
Sconfitta, mi giro di spalle e guardo tutti i nobili, sempre dall’alto.
<< Voglio essere chiara sul vostro ruolo in questa scacchiera. >>
Sbuffo, e poggio il peso del mio corpo su un fianco.
<< Siete i miei pedoni. Ciò che vi differenzia sono solo i ruoli che vi siete aggiudicati nel corso di questo anno. >>
Mi prendo un’altra pausa e guardo Takuma Ichijo, quello che sembra essere il più alterato per questa storia.
<< Esatto, Takuma, tu sei una Torre insieme a Rika, Kain e Hanabusa gli alfieri, i miei Re sono stati entrambi divorati e sono rimasta io come Regina. Gli altri sono i miei pedoni. >>
Rido di gusto sentendo le canne dell’Hunter sulla tempia.
<< Ragazza, sta attenta a come parli. >>
<< Non ho mai obbligato nessuno in questo, sa? Avete scelto tutto voi. >>
 

*****
 

 
Il discorso di Haruhy non ha senso.
Mi inarco su me stessa e chiudo gli occhi, piangendo le lacrime di una vita.
 

*****
 

 
I sentimentalismi di Sakura hanno effetto anche sui miei di occhi.
<< Ci tengo a precisare che queste lacrime non sono mie. >>
Gli sguardi di intesa sono liquidi e mi sposto davanti alla porta, buttandola giù.
La prima cosa che i miei occhi incontrano è il suo corpo riverso a terra in una pozza di sangue. Ammetto che qualche lacrima è anche mia e mi immobilizzo a fissarlo, mentre Rika e Zero raccolgono il suo corpo per metterlo al sicuro.
 

*****
 

 
I suoi capelli sono completamente macchiati.
Il suo viso è immobile ed inespressivo.
La mano che tante volte mi aveva accarezzata, senza vita.
Il suo cuore, marmoreo.
Le sue labbra...
<< NOOOOOO! >>
 

*****
 

 
Non ho il tempo di capire che il corpo della mia discendente si muove da solo, attaccando ripetutamente Devil con una forza non mia e che non avevo mai visto in lei.
“Sono diventata da protagonista a spettatrice, eh?”
 

*****
 

 
<< Muoriiiiiiiiiiiii! >>
Non so cosa stia facendo e come sia riuscita a riprendere il controllo, ma l’unica cosa che desidero è distruggerlo.
Ha il suo odore addosso, il suo sangue sopra i vestiti e uno sguardo fiero da mandarmi in bestia.
<< Prima desidero diventare un dio, se non ti spiace. >>
Mormora evitando i miei attacchi.
Ansimante ringhio e gli lancio contro la potenza di tutti i miei poteri, facendolo cadere al suolo.
Ho in mente esclusivamente di vedere la testa del suo corpo completamente disintegrata e le sue ossa incenerirsi per essere disperse nel vento, ma prima, desidero sentire il loro rumore durante la frattura e i suoi urli disperati.
Con gli occhi iniettati di sangue, lo vedo attraverso lo specchio cremisi al suolo, compio un salto sulla sua figura a terra con in mano un’arma di non so bene chi. Vedo solo lui.
I suoi occhi ingrandirsi. La sua mascella contrarsi in un’espressione incazzata. Le sue mani parate a mo’ di scudo e...
<< Non lo fare! >>
Sbatto violentemente la testa contro qualcosa, chiudendo gli occhi.
 

*****
 

 
<< Non lo fare! >>
Ottimo consiglio, oserei, ma oramai è troppo tardi.
<< Finalmente! >> urlo di puro giubilo e soddisfazione, nel tenere finalmente il suo corpo fra le braccia, inerme e privo di volontà. Era stata una buona mossa, recitare.
Soprattutto la parte della paura davanti a quell’aria indemoniata.
Sorrido e sghignazzo, legandola all’altare.
<< Miei graditi ospiti! >>
Mi prendo gioco di loro come il gatto del topo e gli consegno i due Sanguepuro, o meglio, faccio credere loro che il piano di Kaien abbia effetto sul mio controllo della situazione.
<< Prendeteli pure, oramai ho ciò che mi serve. >>
I suoi occhi non hanno smesso un secondo di piangere e le bagnano le gote imperlandole i lineamenti. I capelli mossi e bizzarri, che prima erano di un caldo ed accogliente castano, sono imbrattati di sangue e puzzano allo stesso modo della Morte.
Il suo respiro è affannato e mi fanno venire in mente alcuni ricordi...eccitanti.
<< Anche quella notte ansimavi in silenzio... mh? >>
Delicatamente poggio la punta delle dita sul suo petto, seguendo le forme morbide dei seni.
Evito le due pallottole in tempo per avere solo un graffio nella guancia e osservo i due Hunter, che ringhiano di rabbia.
<< Lasciala andare! >>
Li ignoro o meglio, è quello che avrei fatto, se i poteri di Yue non si fossero animati da quell’albino in un’esplosione di piante e rampicanti.
Del resto non è l’unico potere che devo evitare e schiocco le dita senza spostarmi da lei: il vento taglia i rampicanti e arbusti, il fuoco li disintegra e l’acqua lo spegne.
I ringhi di disapprovazione partono unanimi e il mio ghigno sprezzante infervora gli spiriti.
Poso un bacio veloce su quelle fredde e pallide di Haruhy, per farle capire il suo Scacco matto.
<< Regina Nera, ho vinto la partita. >>
Afferro un paletto intriso di Oscurità e con forza lo impalo al centro perfetto della bocca dell’anima, facendole emettere un suono stridulo e pieno di dolore... Musica.
Cerca di liberarsi e i suoi occhi sono rossi, come i capelli che cominciano a volare a causa dei suoi poteri e della forza con cui si dimena. Inutile.
Subito dopo alcuni secondi, la sua lotta comincia a scemare, mentre il sua sangue continua a scorrere, sommergendo tutta la stella.
<< Finalmente... >>
Troppo emozionato, per evitare che i Nobili e non si muovano, li atterro con la forza del pensiero, vittorioso.
<< D-De-devil... t-tu... >>
Cerca di parlarmi e non faccio caso a ciò che dice fino a quando non le leggo il labiale...
<< Non è possibile! >>
Urlo, maledicendo la mia disattenzione, mentre il suo sorriso insanguinato, di vittoria, si spegne lentamente come i suoi occhi.
<< NO! NO! >>
Vedere il mio piano andare in fumo per un semplice trucco da due soldi, inscenato da dei pivello... no!
<< Perdonami.... Per-perdonami per av....erti mentito solo per avere la tua... anima. Perdonami per... averti d-d-dato una vita... intrisa nell’odio e n-n-nel tormento. Perdona...mi, per averti dato l’ennesima prova de...lla mia genialità. Perdonami per essere stata così ceca da la...sciarti andare... >>
Urlo di rabbia e tutto ciò che è alle mie spalle esplode lasciando spazio al panorama della natura e della luna.
La risata della Sanguepuro fende l’aria e la mia ira si riversa tutta in un’occhiata sul suo corpo, e capo chino, pervaso da spasimi di pianto senza lacrime.
<< Abbiamo giocato d’astuzia... anche se mi è costata la vita della mia migliore amica... >>
Stupito dalla presa di posizione della figlia di Kaiba, reprimo l’istinto di ucciderla su due piedi.
<< Devil. >>
La voce di Kaien Cross, mentre si rimette in piedi dal mio precedente attacco, con espressione soddisfatta.
<< La Soul Rose le ha completamente infettato il sangue, anche se tu volessi prendere in considerazione l’idea di utilizzarlo per finire il rituale, ne risentiresti e poi... >>
Mantengo un certo tono, pur accecato dall’ira devo ammettere la velocità del vampiro o vampira che è riuscita a sostituire l’arma dalle mie mani.
<< Mi cercavi? >>
Mi passo una mano fra i capelli, sorridendo in modo mesto per fissare con insistenza la ragazza dai capelli malva e gli occhi del medesimo colore.
<< Seireen. >>
Annuisce e noto la lama nelle mani di Rika, che sorride in modo soddisfatto.
Aspetto che Kaien finisca di parlare per compiere la mia prossima mossa. Se pensano di avermi preso con le mani legate dalla mia stessa distrazione, si sbagliano.
<< E poi Takuma ti sta puntando una katana al collo da diversi minuti, non penso che riusciresti a fermarla. >>
Socchiudo gli occhi percependo solo adesso il biondino.
<< Niente male! >>
Sbotto, battendo loro le mani e ridacchiando osservo ancora il corpo pallido di Haruhy, morente.
<< Ma non è il suo sangue a farmi gola, tanto meno il rituale si riverserà su di me tramite il sangue, anzi, verrà solo decuplicata la forza di esso... ciò che mi serve sono solo le loro anime.  >> 

Ritorna all'indice


Capitolo 28
*** Capitolo 28: La fine dei Giochi. ***


Capitolo 28: La fine dei Giochi.




- Quando riesci a battere un nemico potente, 
perdendo quello che più ti è caro
, vale la pena di esserci riusciti?  
Quindi esulta nel miracolo della vita, tenendo accanto tutto quello di cui hai bisogno.
Perchè non c'è nulla di più bello, che vincere la propria guerra,
con l'Amore e mettere la parola "Fine" a questo Gioco,
in cui le anime fanno da protagoniste. -

 

Il mio tempo si è fermato.
Scandito semplicemente dal ticchettio innaturale di qualcosa contro una superficie ruvida.
I miei pensieri volteggino soavi e remissivi nel ricordarmi il volto della mia Sakura.
A proposito di lei... chissà che avrebbe pensato, vedendo il mio corpo immobile e freddo disteso al suolo.
Avrebbe pianto per la perdita oppure avrebbe mascherato il dolore dietro a folle e omicida rabbia?
Questo silenzio è profano e sa di nulla.
Gli odori non esistono e non vedo nemmeno il palmo delle mie mani.
<< Che schifo, eh? >>
Annuisco aritmicamente alle parole indistinte di qualcuno, non capisco chi sia a causa della eco, e sospiro al nulla continuando a guardare davanti a me... o è dietro?
Per quanto io sia informato, potrei anche star guardando alle mie spalle, in alto o in basso: non c’è spazio.
Non c’è sicuramente tempo senza il primo e il primo senza il secondo, quindi sono nel nulla.
Sospiro ancora.
<< E così è la mia condanna? Il Nulla? >>
Non biasimo me stesso o il posto in cui sono: se voglio posso anche capire perché sono qui.
<< Invece no. >>
Ancora quella voce dannatamente familiare eppure così lontana.
Finalmente, dopo un lasso di tempo che non so quantificare, riesco a vedere i miei piedi, le gambe, il busto, le mani, le braccia e in fine, posso poggiare i polpastrelli su una delle mie guance, per carpire se davvero mi fossi ricomposto.
Non ha un motivo tutto questo...
<< Si, invece. >>
<< No. >>
Questa volta riesco a sentire la lingua dentro il palato e la pesantezza di ciò che sono.
<< Sei vivo, Cristian. >>
Scuoto la testa ricordandomi il dolore di quell’ultimo battito a frantumarmi in modo soffice e pacato, la visione di tutto quello scempio.
Morire in fondo, non era stato poi così truce come avevo pensato: avevo solo visto il mondo sotto i miei occhi sgretolarsi per lasciare spazio a tutto questo.
Adesso rimane soltanto il rimorso di tutto quello che non avrei potuto fare e che non farò mai a schernirmi.
Un ringhio comincia a crescere di intensità per tutta l’area intorno a me e non riesco a calcolare la distanza.
Scrollo le spalle: sono già morto, che senso ha mettermi in allerta?
Improvvisamente sento la mano di qualcuno afferrarmi con forza e un pugno dritto allo zigomo destro. Fa male.

<< Stupido di un figlio! >>
<< Kyosuke! >>
Due voci distinte di donna e uomo, una a me sconosciuta, l’altra viva in me, o quel che ne resta.
Scuoto la testa e mi guardo bene intorno e delle mani fine e delicate, con una piccola fede d’oro nell’anulare della mano sinistra, mi toccano gentili.
Sospiro.
Credo di essere impazzito.
<< Lo ammazzo! Tesoro, tienimi che lo faccio fuori sul serio! >>
Ironia della sorte, Kyosuke aveva chiamato “tesoro” solo un fucile da caccia con doppia canna, da quanto ricordo, non credo che lo possa tenere fermo, come chiede.
Due braccia esili, ma forti nella stretta, si avvinghiano al mio collo con fare amorevole e non faccio nulla per fermare questa cosa, non importa.
<< Che sei bello, Cristian! >>
Pigola una voce da donna e finalmente la vedo, è davanti a me con due occhi grandi e del colore del mare in inverno, che mi squadra gioiosa. Ha i capelli del colore del grano, lunghi e setosi, che gli ricadono in alcune ciocche scomposte davanti al viso, rendendola molto giovanile.
<< Il mio bambino... >>
Mormora, cercando di scavarmi dentro, e mi rendo conto che stia fissando i suoi occhi da tempo. Come se si fosse appena svegliata, mi lascia andare e colpisce con un pugno in pieno viso, mio padre, indemoniata. Non sembra nemmeno più la cosina angelica che avevo visto pochi secondi prima.
<< Come hai osato colpirlo?! Ma sei stupido o cosa?! Marito indegno! Arrrgh! >>
<< S-su... cioè, l’hai visto, no?! >>
Aggrotto le sopracciglia, le ho trovate finalmente, e guardo l’espressione così beata di quello che avevo reputato un nemico da uccidere e poi da salvare: sprizzava gioia da ogni muscolo.
Un’altra mano va a posarsi gentilmente sulla mia spalla e basta che io squadri quelle dita, per capire a chi appartenessero.
<< Yue..? >>
Poggio la mia mano destra sulla sua e mi giro di scatto, trattenendolo per poi rispecchiarmi nei pozzi di ghiaccio del mio migliore amico.
L’abbraccio forte, non sentendo nessun odore.
<< Cristian. >>
Sospira e posso finalmente capire dove mi trovi: un prato immenso, accecante, dove un filo di vento sposta come una carezza la direzione dei ciuffi di erba verso mete sconosciute.
<< Guarda. >>
La mano di Yue mi indica un punto luminoso sopra le nostre teste, distante, quasi invisibile ad occhio nudo.
<< Cos’è? >>
Chiedo.
<< Secondo te? >>
<< Hai voglia di giocare? >>
Ribatto, osservando il mio migliore amico negli occhi.
<< Concentrati. >>
Mormora solo, con la voce più piatta di quello che ricordassi. Sicuramente questo posto deve essere monotono per ridurlo così.
<< Ti sbagli. Ho solo voglia di riposare in pace, finalmente. Sai, ricordare la tua vecchia vita ti stordisce davvero tanto. >>
Annuisco poco convinto delle sue parole.
<< Adesso, cosa vedi? >>
Mia madre mi è alle spalle posandomi una mano sulla spalla sinistra e mio padre su quella destra cingendo mia madre con un braccio. Un sorriso mi sfiora le labbra e osservo il punto luminoso, non scorgendo nulla di particolare. Solo luce.
Riporto gli occhi davanti a me e vedo Hikari e Sora guardare insistentemente quella stella, con le lacrime agli occhi.
<< Hikari! Sora! Ehi! >>
Sorrido a trentadue denti, ma non mi degnano nemmeno di uno sguardo, troppo concentrati a parlare a quella che adesso mi sembra una ragazza.
<< Cristian,  concentrati. >>
Mormora ringhiando mio padre e annuisco a me stesso notando qualcosa di diverso nella situazione.
Il ringhio del mio migliore amico sembra risuonare nell’aria come una cocente scottatura mentre le voci dei presenti imprecano a bassa voce.
<< Cristian, tu sei l’unico che può fare qualcosa per aiutarla, sei l’unico con un briciolo di vita per poterla afferrare. Ti scongiuro. >>
Aggrotto le sopracciglia: Yue non ha mai chiesto niente a nessuno.
<< Le cose cambiano, guarda! >>
Torno a guardare in aria e noto due stelle, adesso, avvolte da qualcosa di nero e dalla consistenza pesante.
Yue cade in ginocchio dando un pugno al terreno e posso notare due lacrime a scendergli dalle guance cadendo al suolo.
Mi ci avvicino cercando di calmarlo ma è differente: mi urla contro alzandosi per sbattermi al suolo.
<< DANNAZIONE CRISTIAN, SVEGLIATI! >>
Gemo indolenzito e senza sapere come, dalle mie labbra comincia a colare del sangue...
 

*****
 

 
Riapro gli occhi e la prima cosa che mi preme sul petto è la sua salute.
<< Kaname Onii-san! >>
Posso vedere il suo viso a pochi centimetri di distanza dal mio e le sue condizioni che non sono delle migliori.
Lo stringo a me sentendo delle esplosioni e mi alzo appena sulle ginocchia per vedere cosa stia accadendo: appena esco la testa dal nascondiglio in cui ci troviamo, mi arriva a dosso del sangue, facendomi rabbrividire.
Impaurita comincio a tremare e sobbalzo vedendo accanto a noi il corpo esanime di Cristian che respira appena.
<< Cosa faccio? >>
Gemo, tenendo in considerazione la ferita al fianco che ho e quelle sparse un po’ dappertutto.
Mi ghiaccio sul posto e sento nell’aria delle urla familiari... degli spari e ...
<< ZERO! >>
Scatto in aria e lo chiamo preoccupata, ma non vengo sentita dal diretto interessato, che sta sparando a raffica contro Devil.
Adesso ricordo: siamo stati catturati, io e il mio Onii-san e Cristian...
Mi avvicino a lui con passo lento e posso notare i fori dei canini di Devil slabbrati e animaleschi. Tremo dalla rabbia intuendo il dolore di quel morso mortale e mi graffio il polso, avvicinandolo alle sue labbra.
<< Ti prego, bevi. >>
Sussurro notando un rivolo del mio sangue colargli dagli angoli delle labbra e poi...
 

*****
 

 
Spalancare gli occhi mi era sembrato difficile e respirare normalmente doloro.
<< Oh! Sei sveglio! >>
La voce di Yuuki allieva per pochi istanti le mie pene e la abbraccio forte, stringendola a me.
<< Soffoco! >>
Sussurra ricambiando la stretta e mi guardo intorno.
Mi si ferma il respiro in gola alla vista dell’altare completamente pregno di sangue e dei muri della casa, completamente disintegrati. Mi concentro poco per avvertire i suoni della lotta e curo Yuuki, subito dopo aver fatto lo stesso con Kaname e per quanto mi è possibile su me stesso.
Sto attento a dove metto i piedi e le urla di Ruka mi fanno rinsavire: è ancora intrappolata.
<< TU! >>
Urla piangendo e io lascio cadere la testa di lato, aprendo le grate con un minimo delle mie forze.
<< Tu eri... >>
Scoppia di nuovo a piangere e le patto delicatamente la schiena indicandole i due purosangue.
Sembra tentennare e non mi faccio scrupolo a rivoltarle la mente da cima a fondo, spalancando gli occhi alla scena in cui Sakura è stata...
Una lacrima scende dall’angolo dei miei occhi e mi lancio via dalla casa sventrata, seguendo i segni della lotta.
Mi faccio coraggio e trovo tutti i miei amici per terra ansimanti per lo sforzo e stringo i pugni prendendo poi le mie pistole in mano.
Devo riflettere: quale strategia posso utilizzare per fermarlo in tempo?
Sorrido a me stesso dandomi del pivello e mi lancio in uno scontro frontale.
<< Non vincerai! >>
Urla Devil, lo sguardo rosso e in braccio il suo corpo.
Scuoto la testa facendomi forza e evito alcuni attacchi prima di essere colpito in pieno petto. Tossisco sangue ma lo porto all’esasperazione, tanto, da posare il suo corpo su una roccia e concentrarsi su di me.
<< Ero sicuro di averti ucciso. >>
Annuisco.
<< Ero convinto di essere morto. >>
Senza aggiungere altro, gli corro contro alzando le pistole davanti a me appena sopra all’altezza del cuore e riesco ad eludere le sue sicurezze, fino a poggiare le canne delle pistole sul suo torace.
<< Sei finito! >>
Urliamo insieme e la cosa mi risulta strana, come lo è il suo sorriso.
Sparo.
I colpi vanno a segno.
Il sangue comincia a correre veloce dal punto in cui l’ho colpito e con sguardo rassegnato vedo del sangue scorrere anche sulle mie braccia per finire in piccoli fiumi che cadono al suolo sottoforma di goccioline.
Il dolore mi coglie improvviso all’altezza dei polmoni.
Guardandomi meglio noto due lame che mi spuntano dallo sterno.
Tossisco e le pistole nella mia mano tremano fino a cadermi del tutto.
<< Sei... >>
Soffio.
<< Finito. >>
La voce di Sakura mi ruba l’ultima parola e, anche con la vista annebbiata, riesco a vedere una mano spuntare dal petto di Devil con in mano il suo cuore, completamente immobile e grondante sangue.
Il suo sorriso stanco e le innumerevoli ferite, quelle che riesco a vedere, mi fanno un po’ rabbia, ma non bado più di tanto, quanto alla grande macchia che si sta espandendo anche sul suo torace.
Ora capisco.
<< Siamo... finiti. >>
Accenna rantolante Devil prima di cominciare a dissolversi.
È finita.
Sospiro di sollievo e cado in avanti, non avendo più il corpo di Devil a sorreggermi, per andare a tenere fermo quello di Sakura, che ho ucciso.
Se dovessi vivere, non me lo perdonerei mai.
<< Haruhy... è ... – rantola con i suoi occhi cioccolato e i suoi capelli castani – sparita. >>
Cadiamo sulle ginocchia e le sfioro una guancia con il dorso della mano, al limite.
<< Sono salva e sto bene, con quegli spari hai dissipato solo la parte vampira di me. >>
Annuisco troppo stanco per seguire un nesso logico.
 Sono solo contento di averla salvata da tutto questo.
<< Amore mio, ade... de... cur... arti... >>
Annuisco chiudendo gli occhi senza capire.
<< Sakura... Ti amo. >>
 

*****
 

 
Il veleno.
Il nostro piano è riuscito.
Adesso c’è solo questa dimensione di luce.
“Sei tu la luce!”
Emetto un suono stupito e guardo Haruhy con aria vacua.
“Davvero?”
“Anche gli altri ti guardano come una stella.”
Alzo le spalle non vedendo nessuno, se non una forte luce.
Sobbalzo sentendo la forza di Devil accarezzarmi l’anima con fare amorevole. Che ribrezzo immane.
Emetto un gemito strozzato di paura quando divora un pezzetto delle nostre anime, impaziente di provare il resto.
Qualcosa era andato inevitabilmente storto, perché ci troviamo su una roccia libere dal suo controllo e, seppur messe male, possiamo muoverci.
“Lascia fare a me.”
Mormora Haruhy ed io annuisco.
“Sta attenta!”
Mormoro vedendo Cristian evitare magnificamente i muri di fuoco, le trombe d’aria, le sabbie mobili e le frecce d’acqua.
E il mio corpo adesso si muove fino ad accovacciarsi.
Noto solo dopo le lame mosse come siluri alle sue spalle.
Si fronteggiano e urlano insieme ferendosi mortalmente.
Ci feriamo anche noi, anzi mi correggo, si ferisce solo Haruhy, mortalmente, a causa del colpo di Cristian. Riesce comunque a cavare dal petto il cuore di Devil con somma soddisfazione di entrambe.
“Sakura?”
Dice con risolutezza Haruhy, facendomi sussultare.
“Si?”
Dico, spinta da non so cosa.
“Grazie.”
E mi ero sentita risucchiare fuori e spingere a riprendere il controllo di me...
 
Con il corpo quasi esamine del mio ragazzo fra le mani.
 Ho cercato di spiegargli quanto poco ci mancasse per ricongiungerci, quanto banale fosse stato mettere il punto su questo circolo vizioso, eppure...
<< Sakura... Ti amo. >>
Sta accadendo la stessa cosa con Yue.
Piango disperata e appena mi calmo, comincio a dare fondo a tutti i miei poteri curativi estraendo in modo secco e brusco le due lame dal suo torace, fino a farlo urlare e contorcere dal dolore.
<< Il dolore tiene in vita, ragazzo! >>
Una voce roca e bassa si avvicina a noi facendomi sussultare e asciugare le lacrime dagli occhi.
<< Yagari-sensei! >>
Mormoro, continuando a premere sul suo petto e scaricandogli in corpo la potenza della Terra.
Senza dire più una parola, vedo l’uomo con la coda degli occhi, sedersi al fianco di Cristian incitandolo con borbottanti “sì uomo” o cose del genere.
Uno ad uno, lentamente, e con una mano premuta fermamente contro il petto di Cristian per non lasciarlo soffrire o nei peggiori dei casi andare, curo i miei amici, ringraziandoli con il cuore in mano.
<< Dobbiamo portarlo via da qui! >>
Afferma dolcemente Kaien Cross e prima che io possa dire altro, sento il basso ringhio di Aidou e quello di Rima, in concomitanza con dei versi seccati di Zero, Rika, Ruka e Yagari-sensei. Solo Seireen, Shiki, Kaname e Yuuki, che piange da quando ha capito la situazione, rimangono in silenzio.
Scuoto la testa.
<< Non posso spostare la, o le mani, da lui. >>
<< Non abbiamo scelta. >>
Mi si mozza il respiro in gola e annuisco, baciandolo con trasporto, imprimendomi in testa la morbidezza e il calore delle sue labbra.
Stacco le mani e due braccia forti mi stringono allontanandomi da lui, mentre il suo corpo viene sollevato da Aidou e Kain che a velocità scompaiono nella macchia.
Ansimo stringendomi a Takuma, Rika mi carezza la schiena e Arimy mi si avvicina tremante.
<< Non ti preoccupare, mh? >>
Annuisco e sorrido timidamente, prima che le forze mi abbandonino.
 
<< Sakura. >>
<< Yue? >>
Allungo una mano e sorrido quando la afferra. Stiamo fluttuando.
<< Grazie. >>
Soffia, stringendomi e facendo passare una mano fra i miei capelli.
Mi lascio coccolare e lo guardo negli occhi.
I nostri occhi sono terra e cielo: alla ricerca spasmodica di potersi incontrare.
<< Vieni con me. >>
Sussurro e lui ride, scompigliandomi i capelli in  modo affettuoso.
<< Non posso. >>
<< Perché? >>
Con delicatezza passa una mano dove prima Devil vi aveva piantato la Soul Rose e digrigna i denti.
<< Perché io sono morto. >>
Scuoto la testa
<< Troveremo un m- >>
<< Accadrebbe di nuovo ciò per cui abbiamo lottato. >>
Mi si riempiono gli occhi di lacrime ma non cadono e annuisco.
<< E adesso? Sono morta? >>
Ride trattenendosi la pancia e mi ruba un bacio a fior di labbra. Tremo dalla voglia di baciarlo.
<< Adesso tu vivrai e noi potremo riposare in pace. >>
Aggrotto le sopracciglia. Prima che possa chiederglielo, delicatamente, mi afferra il mento facendomi abbassare la testa. Sgrano gli occhi dalla sorpresa e quelle lacrime che prima non volevano scendere, prendono vita sulle mie guance.
<< Mamma! Papà! >>
Mi salutano e ho voglia di andarli ad abbracciare.
<< Non puoi, mi spiace. >>
Yue mi anticipa stringendomi in un abbraccio da dietro in cui mi sciolgo.
<< Se andresti moriresti, mentre io ti sto solo tenendo compagnia per l’ultima volta in questo limbo. >>
Annuisco e vedo al loro fianco Kyosuke che battibecca, allegramente con una donna identica a Cristian ma con due occhi azzurrissimi da risultare quasi bianchi.
Quest’ultima si gira nella mia direzione con un sorriso allegro.
<< Tratta bene il mio bambino!! >>
Urla ed io so di arrossire, soprattutto perdono Kyosuke Tsucase.
<< Lo farò! Mamma! Papà! Vi voglio un bene dell’anima! >>
Urlo di rimando prima di tornare a specchiarmi nei suoi occhi.
<< Non c’è nulla che io possa fare? >>
Chiedo. Lui scuote la testa.
<< Forse si! >>
Gioisce tutto d’un colpo e prima mi abbraccia stringendomi a sé e poi mi guarda con dolcezza, lasciandomi intuire cosa desiderasse. Annuisco sorridendo e sopisco il brivido di piacere, socchiudendo gli occhi per incontrare la morbidezza delle sue labbra sulle mie.
Non so per quanto dura, ma è l’addio più straziante e contemporaneamente dolce, che io possa avere.
 
<< Yue... >>
Sussurro e riapro gli occhi, ritrovandomi contro una superficie liscia e piastrellata. Sbatto le palpebre un paio di volte e metto a fuoco dove mi trovi.
Sorrido appena, ricordando come ci siamo salutati e riattivo anche le orecchie sentendo due fastidiosi suoni metallici risuonare e puzza di sterile e disinfettanti.
Lentamente mi rimetto a sedere e noto delle bende e cerotti in più punti del mio corpo, fasciato da un pigiama fresco e di un delicato azzurro. Scosto del tutto le coperte da me e poggio la pianta dei piedi sulle fredde mattonelle di ceramica.
Scosto con la mano sinistra il divisorio di cotone bianco e cerco di muovere anche la mano destra: inutile. Sicuramente l’avrò rotta o slogata.
Scosto la tendina e sorrido di cuore, sedendomi sulla sedia libera posta davanti al lettino e prendo in mano la sua mano.
Bacio le nocche una ad una ed evito di contare le bende e i cerotti, sparsi un po’ dappertutto.
Interiormente rivivo la sensazione di aver tenuto fra le mani quel cuore maledetto, ed esulto.
<< Cristian... >>
Sussurro, lasciando che l’aria estiva mi sfiori delicatamente il viso.
<< Abbiamo vinto. >>
Continuo, alzandomi dalla sedia per dargli un bacio a fior di labbra. Chiudo gli occhi e sorrido, dandogliene un altro.
<< Ti sbagli... >>
Sussurra e sento la sua mano premere verso le sue labbra.
Labbra che mi divorano lentamente e dolcemente, facendomi fremere di gioia. Sciogliamo il bacio con altrettanta delicatezza.
<< Siamo vivi. >>

Ritorna all'indice


Capitolo 29
*** Capitolo 29: Epilogo. ***


Capitolo 29: Epilogo.
 
 
Sono passati cinque lunghi anni da quel giorno in cui ho perso i miei poteri a parte qualche capacità curativa e sensitiva.
Non so come io abbia fatto, ma forse, la morte di Haruhy ha privato me di tutto quello.  
Lo ammetto, un po’ mi mancano i vecchi tempi.
Oramai sono adulta, moglie e mamma con un lavoro da Hunter saltuario e occasionale.
Sembra strano da dire, ma si, io e Cristian ci siamo sposati un anno dopo l’aver concluso le scuole e abbiamo messo su Casa.
Casa con la “c” maiuscola grazie alla nascita di Daichi, Haku e Sora, due gemelli... nostri piccoli tesori.
Ah, adesso che ci penso: i gemelli di una famiglia Hunter si sarebbero dovuti scannare, eppure...
 
Un rumore di vetri infranti mi fa tornare con i piedi per terra e sobbalzo, nel vedere impronte di manine sparse un po’ dappertutto e cocci di vetro in cucina.
Per quanto tempo ho chiuso gli occhi, cinque secondi?!
Sbuffo esasperata e afferro quella peste del mio primogenito per la collottola della maglia, che sa di lavanda.
<< Marmocchio, non dirmi che stavi giocando con la palla dentro casa! >>
Sbotto, assumendo un’espressione truce, fino a specchiarmi negli occhi nocciola intagliati di verde di Daichi, che boccheggia cercando di nascondere qualcosa dietro la schiena.
<< Mamma... emh, posso spiegare! >>
Anche se ha sei anni, è molto intelligente e ne ha preso dal papà. In tutto, anche colore di capelli, appena più scuri, e carnagione lattea... a parte i poteri, che sembra non averli ereditati, come Haku e Sora, del resto.
Lo avvicino di più a me fino a sfiorare il suo nasino contro il mio.
<< Vorresti negare l’evidenza?! Mh? Daichi Tsucase, fila in camera tua e mettiti a studiare come si deve! >>
Soffio gelida, facendogli perdere colorito sulle guance rosee e scendere due gocce di sudore per la fronte.
Compiaciuta, sorrido interiormente, prima di sentire sulle gambe il dolce peso di due marmocchi alti quanto i puffi ma molto, molto, molto più belli.
Le creaturine, le mie creaturine, cominciano ad emettere dei buffi suoni gutturali e, mentre Haku si siede a terra, stropicciandosi la gonnella del vestitino e battendo le mani, Sora in tutta la sua astuzia bellica comincia ad issarsi sulle gambe tenendosi stretto ad un lembo della mia gonna, fino a darmi teneri morsetti con le dita.
Prima ancora che li tocchi, sento nell’aria un odore dolciastro che non avevo notato prima: miele, burro d’arachidi e caramello.  
Scettica riporto l’attenzione sulla mia creatura più evoluta.
<< Daichi... >>
Mormoro e inarco un sopracciglio.
<< Non è un pallone quello che nascondi, vero? >>
Haku, divertita, continua a ridere e a fare versetti accondiscendenti, mentre il maschiaccio è ancora appeso alla mia gamba.
Come ripresosi, Daichi scuote la testa e mi fa vedere il barattolo di miele.
<< Bam! >>
Sbotta tutto d’un colpo Sora e ridacchio intenerita.
<< Cioè, io... emh... posso spiegare? >>
Balbetta. Annuisco.
<< Allora, stavo facendo i miei compiti e mi è venuta fame. Allora sono sceso fin in cucina con l’intento di fare uno spuntino con una fetta di pane e miele, ma... >>
Daichi lancia un’occhiata truce ai fratellini e gli do uno scappellotto in testa.
<< Aia! Perché l’hai fatto?! >>
<< Non si guardano così i fratelli. >>
Annuisce scusandosi e continua il suo resoconto indicandomi i due barattoli tirati giù dai miei figlioletti e le loro manine.
<< Mentre tiravo giù il barattolo hanno cominciato a muovere la sedia con l’intento di salirci e per evitare di fare una brutta fine mi sono aggrappato alla prima cosa che capitava... >>
Prende fiato e lo rimetto giù.
<< Ovvero i barattoli di caramello e burro d’arachidi. >>
Finisco, intuendo cosa sia avvenuto dopo: i miei piccoli mostriciattoli ghiotti, oltre ad impasticciarsi le mani e leccarle, hanno ripreso a gattonare per tutta casa...
Sospiro rassegnata e bacio la fronte del mio bambino, scusandomi ma rimproverandolo comunque per la sua spregiudicatezza.
Con delicatezza prendo in braccio entrambi i gemelli e li faccio stendere sul letto che comunica con il bagno, aprendo l’acqua calda, buttandoci dentro le paperelle e le coccinelle, un buon bagnoschiuma della linea per i neonati e aspetto che si temperi l’acqua.
Torno nella stanza da letto e vedo i miei piccolini azzuffarsi e li divido.
<< Sora! La tua indole bellica deve diminuire, mh?! Altrimenti niente biscotti nel latte... >>
Mio figlio sembra capire, perché porta la mano chiusa a pugno alle proprie labbra, leccandole. Automaticamente l’allontano e li metto entrambi seduti giocando con loro.
Li spoglio e li immergo nell’acqua cominciando a lavarli delicatamente con una spugna.
Ad Haku piace stare in acqua e ogni volta è quella che si fa lavare con tranquillità, mentre Sora... sospiro.
<< Abbiamo quasi finito, S-... no! >>
Sospiro strizzando i capelli dell’acqua sotto gli sguardi divertiti dei miei figli.
<< Monello. >>
Borbotto e Haku cerca di afferrare una bolla di sapone.
<< Brrr! >>
Soffia Sora, schizzando la sorella e lo fermo, rimproverandolo più severamente.
<< Certo che se siete così attivi a sette mesi, i miei capelli diverranno bianchi prima dei quarant’anni! >>
Mi inginocchio e lavo prima il maschietto che scalcia per uscire dall’acqua e l’avvolgo in un asciugamano, stringendolo al petto.
Gli occhi azzurri e grandi di mio figlio sembrano divenire languidi di sonno e ne approfitto per metterlo dentro la culla.
Torno in bagno e rimango pietrificata sulla porta.
<< Haku! >>
Guardo con occhi sgranati la mia bambina che gioca con degli uccellini di acqua e con dei pesciolini fatti d’acqua.
<< Ammm... >>
Mormora lei di tutta risposta, potandosi una mano davanti alla bocca con fare innocente.
Lavo anche lei con occhio critico e mi ritrovo a rimuginare sul mio passato e sulla sorte che voleva portarmi via il futuro.
I suoi occhi azzurri sono meno languidi, più presenti e metto anche a lei il pigiamino, spazzolandole i capelli cioccolato con calma, riflettendomi nelle sue iridi.
Non sono tranquilla sapendo che uno dei miei figli abbia ereditato una parte di quel potere e, appena mi rendo conto della situazione scatto in piedi, dirigendomi con lunghe falcate silenziose verso la camera del mio bambino.
<< Daichi! >>
Busso e apro la porta perché non ricevo risposta.
La cosa che vedo mi fa irritare parecchio: la finestra spalancata e i rami dell’albero che c’è in giardino, completamente intrecciati creando un corridoio spesso su cui è possibile camminare.
Haku nelle mie braccia scalpita e attraverso il corridoio di legno, notando che poi non vi è più nulla.
Le soluzioni sono due: mio figlio ha ereditato i poteri della Terra e riesce a saltare un altezza pari a due piani, oppure che oltre alla Terra quel monello abbia ereditato l’Aria...
<< DAICHI TSUCASE! >>
Delicata salto giù dall’albero tenendo stretta Haku fra le braccia  che ride, di gusto, prendendosi i piedi con le mani.
Metto Haku a letto e scendo al pian terreno, componendo il numero dell’Associazione Hunter.
<< Pronto? >>
La voce assonnata di Rika mi a sorridere.
<< Rika! >>
<< Sakura?! Oh! Ah! – allontano la cornetta dall’orecchio e sento un rumore – Come state tesoro?! E quei piccoli monelli? >>
Ridacchio divertita.
<< Stiamo bene, voi? Ah, Rika ti hi chiamato a proposito di questo, vi andrebbe qualcosa di divertente? >>
<< Si tratta di Daichi, vero? >>
Scuoto la testa e poi mi do della stupida perché non mi può vedere.
<< No, si tratta anche di Haku e Sora... >>
<< E cioè?! Non farmi stare in pena, sono o non sono una delle madrine?! >>
<< Ti ricordi che Daichi non aveva poteri? Bhè, non è così, sembra che abbia ereditato due degli elementi, Terra e Aria, mentre Haku padroneggia l’acqua e Sora... non ci vuole un genio per capire che padroneggi l’oscurità. >>
<< In effetti quel bambino è proprio un sergente tedesco... il problema non si pone se... >>
<< Se Daichi fosse nella sua stanza! >>
Sbotto e mi massaggio le tempie sentendo sghignazzare dall’altra parte dell’apparecchio.
<< Sei in vivavoce! >>
Scuoto la testa.
<< Ciao Kaien, Zero, Yagari... >>
I versi di Zero e Yagari mi bastano come saluto, mentre le urla di Kaien mi fanno sobbalzare.
<< Davvero?! Corro da Cris... Criiiiiiiiis! >>
Il rumore di porta spalancata è inconfondibile.
<< Yagari-sensei, potrebbe acciuffarlo?! – Rika tossicchia – Scusalo, comunque dicevi? >>
<< Vi va una caccia al tesoro? >>
 
 
Dieci minuti dopo.
 
 
Guardo le condizioni della cucina e del soggiorno e, dopo aver sospirato, mi armo di detergenti, stracci per lavare a terra e acqua...
Quasipreferivo lo stretto contatto con i vampiri.
 

*****
 

 
Non posso credere di dover ringraziare mio figlio, per avere avuto la possibilità di rivedere i membri dell’ex Night Class.
O almeno la maggior parte.
All’appello mancano solo Kaname, Yuuki, Yoruko e Seireen.
Alzo le spalle e arriccio una ciocca di capelli, aspettando con impazienza l’arrivo dei miei amici.
Guardo i miei piccolini giocare dentro il Box e cerco di capire di cosa fosse capace Sora. Prendo la macchina fotografica dal ripiano del soggiorno e faccio più di uno scatto, immortalandoli mentre giocano con i dinosauri, con le costruzioni e con le bambole, queste ultime non tanto gradite né dalla femminuccia né dal maschietto.
Faccio un altro scatto solo a Sora e guardo la foto. Sobbalzo.
Nella fotografia si vede perfettamente l’aura nera dell’Oscurità... altro che primi passi.
Con il display torno a guardare le altre e non mi meraviglio più di tanto nel vedere la parte della Luce in Haku.
I miei bambini a, differenza di altri gemelli appartenenti ad una famiglia di Hunter, hanno diviso solo il loro potere, per fortuna.  
<< E’ permesso? >>
Annuisco distrattamente e poi salto in aria, ritrovandomi a pochi centimetri dal viso di Takuma e quello di Lilith. Scoppio a ridere e li saluto calorosamente offrendo loro delle tazze di tè.
<< Ma i ba-... >>
<< Bu! >>
Incontro gli occhioni di due cicloni e faccio finta di spaventarmi, lasciando loro un po’ d’orgoglio.
Takumi con i suo capelli corvini e ribelli è fermo davanti a noi con uno sguardo stoico e calmo, anche se sappiamo tutti, che come il fratello è incontenibile, apprezziamo il fatto che ogni tanto non combini danni come il fratello biondo, che è una macchina continua.
<< Ehi! Zia vecchia Sakura! >>
<< Da quando sono vecchia?! >>
Sfortunatamente non vengo ascoltata.
<< Ehi zia vecchia Sakura, ma sbaglio o questi due sono nuovi? Non sono come quelli dell’altra volta, questi sono carini. >>
Annuisco e faccio cenno ai genitori di rimanere in silenzio, prendendo sottobraccio tutti e due i bambini – per quanto stoico voglia sembrare, Takumi sta morendo di curiosità.
<< Vedi quelle piante? Bene, sono dei cavoli. – entrambi i bimbi storcono il naso, sicuramente non piace loro il cavolo – si dice che quando non ti piacciono quelli che hai ricevuto, pianti una piantina di cavolo e ti spuntano come piacciono a te! >>
Entrambi i bambini annuiscono assorti e chiedono la conferma ai genitori che non sanno cosa dire.
<< Zia vecchia Sakura è vero?! >>
Urlano contenti insieme ed io socchiudo gli occhi incrociando le braccia e annuendo, saccente.
<< Andate a vedere! >>
Schizzano via come siluri.
Lilith mi afferra sottobraccio e ridacchia, mentre Takuma gioca con i miei figli, che gli tirano i capelli e piangono quando ride loro.
<< Anche a voi non piace il mio sorriso?! Certo che sono proprio figli tuoi, Sakura! >>
Ridacchio divertita e suonano alla porta, interrompendo il nostro flashback di quando ci siamo incontrati e del suo soprannome “Sorriso-da-ebete”.
Apro la porta e saluto calorosamente Ruka, Kain, Shiki e Rima.
<< Ragazzi, da quanto tempo! >>
Vengo stretta in modo saldo dal Wilde del gruppo e dalla sua ragazza, mentre Shiki batte il cinque e Rima mi da un Pocky.
<< Ah! Quasi ti stavamo lasciando fuori, Hanabusa, porta per favore i dolci. >>
Sgrano gli occhi nel vedere un vassoio lungo almeno una gamba di Kain entrare dalla porta e venire appoggiato in cucina.
<< Ma, non saranno un po’ troppi..? >>
Mormoro guardando Hanabusa che alza le spalle indifferente , notando solo dopo che hanno preso a giocare tutti con i miei figli.
Lilith ha in mano la macchina fotografica e non è buon segno, sfortunatamente non ho il tempo di fare alcunché che suonano nuovamente alla porta.
Appena la apro mi sento soffocare e riconosco la presa ferrea della mia migliore amica.
<< Waaa, da quanto tempo! Sei sempre impegnata con qualche vampiro fuori legge che non passi mai a trovarmi! >>
Mugugno e lei ridacchia, dandomi uno scappellotto in testa.
<< Baka! Potresti venire anche tu più spesso a lavoro, al posto di farti rinnovare la lista da quel doppio baka di tuo marito! >>
Sorrido portandomi una mano dietro la testa e faccio cenno loro di entrare.
<< Zero! >>
Esulto e lo abbraccio di slancio, venendo ricambiata con una pacca amichevole.
<< Non lavorare troppo, eh, capo! >>
Gli faccio l’occhiolino facendolo arrossire appena sulle guance e abbraccio con forza Kaien, che non stava nella pelle e poi schizza via dai miei pargoli come la figlia.
<< Tsk. >>
<< Salve Yagari-sensei, anche io la trovo in forma! >>
Chiude gli occhi tamponandosi le tempie alle urla di Kaien, dei figli di Lilith e dei piagnistei dei miei, che non so come fare a scusarmi per questa cosa improvvisa.
<< Farai doppia ronda con me. >>
Sorrido vittoriosa e annuisco.
<< Tsk, finiamola in fretta. >>
 

*****

 
Dei vampiri centenari, messi al tappeto da degli infanti e dei bambini.
<< Chi è la bella, mh? Chi è? Ah, sei tu? Oh che carina! >>
Guardo Hanabusa con gli occhi fuori dalle orbite e divoro un altro pasticcino.
<< Zia oltre all’essere vecchia, diventerai grassa! >>
Evito di disintegrare quei due monelli e gli altri ridono.
Appena riprendo un po’ di lucidità, do un colpetto di tosse e prendo fra le braccia le mie creaturine.
<< Bene, sapete tutti che mio figlio Daichi è una mia copia al maschile... >>
<< Perché c’era differenza?! >>
Bofonchia Shiki apatico e mi cade la bocca a terra, con il cuore disintegrato all’assenso di tutti.
<< Comunque, vi pregherei di fare attenzione perché all’appello mi mancano due elementi e non so se sappia controllare quelli che conosce. >>
Haku guarda la tazza di tè che sta sorseggiando Ruka e dopo pochi secondi si congela, paralizzando i presenti.
<< Cioè... dai! >>
Sbotta Yagari e devo stare attenta ad Hanabusa che cerca di prendermi la bambina dalle braccia per abbracciarla.
Stupita anche io noto mio figlio Sora incantarsi sulla tazza per pochissimi secondi, mentre il liquido si scioglie.
<< Amore della mamma... >>
Sussurro, strofinando la mia guancia contro la sua.
<< Questo bambino è un Wilde. >>
Scoppiamo a ridere dopo la sparata di Takuma e usciamo da casa, prima di chiudermi la porta alle spalle do un bacio ai miei piccolini e ringrazio per non so quante volte Kaien e Yagari che si sono offerti di stare in casa.
<< Cross, lasciami andare o ti ammazzo! >>
Sorrido ai miei piccini ritrovandomi le loro braccia intorno al collo e li stringo a me.
<< La mamma torna, mh? Va a sculacciare il fratellone e torna. >>
Sora ride spensierato e Haku gli da un pizzicotto con le dita, ricevendo la mia occhiata severa.
<< Avanti, fate i bravi con gli zii! >>
Compio un salto veloce ed esco dalla finestra, evitando la presa mortale di Yagari, che è tenuto da Kaien per non venirmi ad uccidere.
<< Lasciami! Signorina triplo turno! Waa! E poi non sono loro ziooo! >>
Raggiungo a grandi falcate il gruppo e ridacchio divertita avvicinandomi all’albino.
<< Zero, ricorda che sono una mamma di tre pargoli, più Cristian. >>
Ridono tutti divertiti e seguiamo le tracce del mio Daichi, ricordando aneddoti del passato.
 

*****
 

 
Certo che tornare a casa dopo una missione del genere non è una passeggiata.
Menomale che posso contare sulla cucina della mia adorata Sakura...
<< Amore sono a casa! >>
Chiudo la porta delicatamente, non sapendo se i gemelli dormono o meno, e chiudo appena gli occhi.
<< Ciao AMMMORE! >>
<< IIIIH! >>
Salto in aria per rimanerci ed evitare le braccia di...
<< Kaien! Cosa ci fai qui con il... grembiule di Sakura addosso?! >>
Ho gli occhi spalancati sull’uomo e sento l’aura negativa di un'altra persona provenire dal soggiorno.
Lentamente mi sporgo dal muro e vedo Yagari completamente privo di spirito mentre i miei gioielli gli sono addosso, saltellandogli sulla pancia.
Devo ammettere che ne hanno coraggio da vendere.
<< Ah! Prrrr... >>
<< Pa...! >>
Li prendo in braccio e sento qualcosa di diverso in loro. Guardo attentamente Haku e Sora, sentendo in loro due entità diverse da prima.
<< Gioie dei miei occhi, dove sono mamma e il fratellone? >>
Haku mi stampa in guancia una specie di bacio mentre Sora mi fa una carezza.
<< Che sei virile Cristian con i tuoi figli in mano! >>
In quel momento mi ricordo della presenza di occhi indiscreti ed evito di arrossire.
<< Mh, grazie. Come mai qui? >>
Yagari sembra riprendersi e mi guarda con la solita espressione distaccata.
<< A cercare Daichi. >>
Aggrotto le sopracciglia e bacio le teste color cioccolata dei miei piccini.
<< In che senso? >>
trollolKaien sorride appena e mi fa cenno di sedermi.
<< I tuoi bimbi hanno ereditato i vostri poteri. >>
<< I miei. >>
Sottolineo e ascolto assorto come siano andati gli eventi annuendo distrattamente.
Guardo negli occhi i miei figli con occhio critico: sapevo che i gemelli Hunter erano destinati a divorarsi a vicenda e la cosa mi preoccupava.
Sorrido loro e fermo delicatamente la parlantina di Kaien.
<< Noi andiamo! >>
Decido, prendendo le brache di quella cosa di cui non mi ricordo il nome, che tiene i bambini al petto e mi allaccio addosso i miei figlioletti, che esultano con versetti contenti.
<< Eh? >>
Kaien sembra preso in contropiede come Yagari e, prese le mani dei miei piccolini, le alzo in caria per farli salutare.
<< Bambini, salutate gli zii! >>
Yagari sobbalza e Kaien esulta mentre mi porto direttamente nel luogo in cui si è nascosto Daichi.
È fermo in una piccola radura circondata da alberi con in mano una spada di legno, che punta con orgoglio su un mucchietto di legna, legate alla bell’è meglio a formare un manichino.
Prima che i gemelli attirino l’attenzione del fratello, poggio loro la mano sulle lebbra facendo loro segno di silenzio.
Assistiamo a quello che sembra un vero e autentico allenamento da Hunter e aggrotto le sopracciglia quando alle sue spalle spuntano altri manichini fatti di legna che si muovono e il quantitativo di aria che sposta con una leggera pressione sul pavimento.
Quando tutti i manichini sono disintegrati, si siede a terra, fissandosi le mani piene di vesciche... con un sorrisino compiaciuto guardo mio figlio mentre si cura e che si sdraia nell’erba chiudendo gli occhi.
Divertito faccio cenno di silenzio ai piccini imbracati al mio torace e li faccio sollevare in aria seguendoli, fino a sdraiarmi vicino a Daichi, mentre Haku e Sora gli si poggiano sull’addome, facendolo sobbalzare.
<< Ma cosa..?! >>
Faccio cadere la testa di lato e sorrido lui, serafico.
<< Sai che sei in punizione e che la mamma ti sta cercando con la bellezza di sette vampiri nobili e due Sanguepuro? >>
Guardo l’espressione scandalizzata di Daichi e gli accarezzo i capelli biondi tirandolo a me.
<< Bam! Gha! >>
Esulta Sora, facendo segno di schiacciare una foglia. Annuisco tirandomi addosso Haku, che sembra cominciare ad addormentarsi e la cullo teneramente, fino a farla addormentare sul serio.
<< Che ne dite se noi maschietti aspettiamo la mamma e i nostri amici qui? >>
Mugugno stando ben attento a riscaldare l’ambiente intorno ai loro corpi, prima di attaccar bottone.
<< Da quando controlli la Terra e l’Aria? >>
Lui alza lo sguardo su di me, alzando le spalle con noncuranza.
<< Un mese. >>
Lo guardo e lui arrossisce.
<< E come mai non ci hai detto nulla? >>
<< Pensavo di essere una specie di... >>
Non gli do modo di parlare circondandolo con un braccio, in una sorta di abbraccio.
<< Non lo pensare nemmeno, tu come i tuoi fratelli, siete i nostri bambini e certamente non siete dei mostri. >>
Evito di commentare quando due lacrime gli rigano il volto e le cancello vi con il dorso della mano.
<< I mostri non sono certamente bambini così carini e pucciosi. >>
Borbotto ricordando Devil e Daichi si sottrae dalla mi stretta imbarazzato, mentre Sora gattona fino ad alzarsi tenendosi sul mio braccio, tutto sporco di terra.
<< La mamma mi ucciderà. >>
Sbuffiamo insieme io e mio figlio, ridendo sguaiatamente dopo.
<< Come hai fatto a sposare una come lei? >>
Sussurra il mio bambino, abbracciandosi le gambe e io rido, spiegando lui, che quando vuole sa essere dolce.
 

*****

 
Ho una strana sensazione, come se la mia capacità mentale avesse già trovato sollievo, dopo un piccola scossa e uno starnuto.
<< Qualcuno sta parlando male di te! >>
Sospira Hanabusa starnutendo poi, mentre mi cade lo sguardo su Kain e Lilith che insieme a Ruka guardano il biondo e sussurrano.
<< Voi! >>
Urla cercando di prenderli ma senza risultato e do una gomitata a Zero, cercando di farlo ridere, ma inutilmente.
<< Una risata ogni tanto no, eh? >>
<< Che ci vuoi fare, Zero-kun è sempre Zero-kun! >>
Controbatte Takuma ridacchiando con i suoi figli mentre gli si arrampicano di sopra e l’albino ghigna, sprezzante.
<< Uh-uh! >>
Mormora Rima continuando a camminare impettita accanto a Shiki e Rika scuote la testa rassegnata, passandomi accanto.
Il mio sorrisino sghembo non sfugge a Rika che prende sottobraccio l’albino, fino a fargli roteare gli occhi e mormorare un “vecchia” sarcastico.
Scuoto il capo e sorrido divertita quando ci fermiamo a ridosso del boschetto in cui so che ci sia mio figlio.
Mi guardo un attimo in torno per vedere i visi spensierati e felici degli amici di una vita, ripensando ad Arimy.
<< Hai avuto più sue notizie? >>
Scuoto la testa rassegnata e torno con i piedi per terra, facendo segno ai miei di prepararsi per la caccia al tesoro.
<< A dopo! >>
Mormoro entrando nella vegetazione.
<< Daiiiiichiiii! >>
Chiamo.
<< La mamma è qui, e sei nei guai! >>
Continuo, sorridendo addolcita.
 

*****

 
Divertito anch’io dalla trovata della mia adorata mogliettina, con l’ausilio dei miei poteri, mi carico sulle spalle il peso di Daichi, addormentato e davanti quella dei miei gemelli.
Sorrido spensierato evitando prima Hanabusa, che immobilizzo al suolo con un occhiolino.
<< Questo non era nei patti! >>
Sbraita infuriato e alzo le spalle scusandomi.
<< Ah-ah! >>
Biascica Lilith e le faccio l’occhiolino mentre annuisce e chiama Takuma in disparte con i bambini addormentati.
<< E tu cosa ci fai qui, vecchio mio? >>
Mormora il biondo dandomi una pacca sulla testa, unico posto libero.
<< Ho saputo, trovato il mio bambino e faccio allenamento! >>
<< Sicuro che non sia più una sopravivenza? >>
Sbotta Ruka in compagnia di Kain, sbucato da non si sa bene dove.
<< Contro Sakura è possibile! >>
Confermo, facendo ridere tutti.
<< Ah, quasi dimenticavo – borbotto – di là c’è Hanabusa... >>
Quando spiego loro facendoli ridere ancora.
Con un breve cenno della mano continuo a passeggiare per il boschetto fino a quando non sento una ghianda cadermi in testa.
<< Aia... >>
Borbotto guardando da dove sia caduta e sorrido compiaciuto alla vista di Shiki e Rima, sdraiati su dei rami di una quercia.
<< Voi non giocate? >>
<< Passo. >>
Parlano contemporaneamente e sorrido loro salutandoli calorosamente.
Non passano nemmeno dieci minuti, che devo cercare di evitare Rika e Zero... cosa alquanto impossibile.
Infatti, vengo subito sentito dall’albino e non mi rimane che la fuga, facendo l’uso di tutte le mie abilità.
Li semino e mi risparmio di attaccarli a sorpresa, perché vengo arpionato ad una caviglia dal potere di Yue, rimasto in Zero.
<< Preso. >>
Mormora guardandomi con le braccia incrociate al petto e una Rika più che soddisfatta della cattura.
<< Anche se avrei voluto prenderti io... >>
Ammette tessendo e decantando lodi all’albino che mi lascia andare con fare complice: in cinque anni di lavoro ravvicinato, abbiamo capito ogni comportamento dell’altro.
<< Divertiti. >>
Dice solo, fulminandomi con i suoi occhi ametista, prima di far passare un braccio intorno alle spalle di Rika, andando nella direzione in cui sono arrivato io.
Adesso non mi rimane che Sakura.
Sorrido sbarazzino verso la parte in cui si trova e mi avvio velocemente.
 
*****
 
Non avevo sentito rumori, se non alcuni spari e movimenti sospetti e sto tranquilla perché le armi degli Hunter a parte quelle bianche non fanno del male a nessuno.
<< Daichiiii! >>
Chiamo prima di fermarmi a ridosso della radura, vedendo tutti i miei amici fermi a giocare e parlottare. Alla mia vista tutto tace.
<< Emh... >>
Balbetta Rika, guardandosi un po’ intorno con aria spaesata. Sgrano gli occhi e comincio a preoccuparmi sul serio.
<< Daichi? >>
Tutti scuotono la testa e torno indietro.
Un rumore...
 

*****

 
Veloce mi gli avvicino e poggio una mano sui suoi occhi.
<< Indovina? >>
Borbotto cercando di storpiare la voce e le giro delicatamente il braccio fino a fargli incontrare la testa di Sora, beatamente addormentato.
<< Stavo per farti del male. >>
<< Eri così sexy tesoro... >>
Sospira e io ridacchio piano, cingendole le spalle fino a darle un bacio sulle labbra.
<< Che schifo... >>
Sussurra Daichi e vedo una luce sadica in fondo agli occhi di mia moglie risplendere come i vecchi tempi.
<< Ehi tu, sei in punizione, quindi vedi di dormire, altrimenti ti sculaccio davanti a zia Rika. >>

*****

 
Mi ero caricata il peso di Daichi addosso, solo per poter sentire il suo piccolo cuore battere contro la schiena e il suo respiro sferzare i miei capelli, raccolti di lato per farlo stare meglio.
<< Sembri più sollevata. >>
Ride Hanabusa e gli faccio una linguaccia degna di me.
<< Oh avanti, non vorrai dirmi che prima eri tranquilla! >>
Bercia Shiki poggiando la mano sulla testa di Haku per carezzarla piano. Rima rimane a guardare con una strana luce negli occhi e mi viene da ridere.
<< Quando vi accasate voi? >>
Chiede Cristian leggendomi il pensiero e i due arrossiscono punti nel vivo.
<< Mh... >> << Tsk. >>
Borbottano, mentre scoppiamo tutti a ridere.
Quasi come se fossero stati presi in causa anche i figli di Takuma si svegliano dalle spalle dei rispettivi genitori e guardano la scena con muto sadismo.
<< Tanto zio Shiki è musone e... >>
Si ferma Takumi dando modo a Kaito di continuare.
<< E la zia Rima troppo timida e taciturna per parlarne! >>
Ridacchiano prima di venire colpiti da due scappellotti dei genitori.
Anche Daichi si comincia a svegliare e lo rimetto giù, facendolo giocare con i fratelli.
Automaticamente anche Sora e Haku cominciano a piagnucolare mentre Cristian è costretto a dondolare il busto.
<< Da a me quel piccolo monello del mio figlioccio. >>
Zero guarda intensamente Rika mentre dondola il mio bambino fra le braccia e sorrido, ricordando i primi giorni in Accademia.
<< Zero? >>
Lo chiamo, ma niente.
Guardo Hanabusa con intensità e gli faccio intuire i miei pensieri: materializza un cubetto di ghiaccio.
Immobilizzo Zero e Hanabusa lo fa entrare dentro la maglia dell’albino che impreca sottovoce trattenendo a stento la rabbia.
Non posso fare altro che correre per evitare la sua furia, mentre rido spensierata.
<< Corri! Sakura-chan, non farti prendere! >>
Squittisce Takuma, sorridendo come uno stregatto.

 
*****

 
Quando mettiamo piede dentro casa, rabbrividiamo tutti sul posto notando la totale mancanza di calore, come la onnipresente aura maligna.
<< Emh... >>
Mormoro venendo incitata dagli altri con gli occhi, mentre i bambini salgono le scale stando ben attenti a non fare rumore.
<< Kaien Cross? Toga Yagari? >>
Prendo fiato e svolto l’angolo per entrare nel salone e scoppio a ridere, venendo subito raggiunta dagli altri, che cadono a terra per il mal di pancia o per la mancanza di ossigeno: il caro Kaien Crosso è addormentato con indosso il mio grembiule e i guanti da forno, abbracciato a Yagari, che ci fulmina con gli occhi.
<< Davvero...Ahahahah! Voi! Ahahah! >>
Non riesco nemmeno a respirare.
 

*****

 
Se ne erano andati con lo spuntare dell’alba e la stanchezza mi sta completamente divorando.
<< Amore... >>
Mormora Cristian alitando languido contro il padiglione dell’orecchio.
<< Mh? >>
Mormoro.
<< I bambini dormono... che ne pensi..? >>
Lo guardo in modo lascivo e mi giro dall’altra parte, augurando la “buonanotte”. Ridacchio quando lo sento sospirare.
<< Cris? >>
Chiamo, sicura che non stesse dormendo.
<< Quante ore mancano prima che suoni la sveglia? >>
Sussurro, per ritrovarmi già le sue labbra contro le mie in un bacio dolce quanto passionale.
<< Ti amo, mia maga. >>
Riesco a trovare i mie pensieri e chiedo il motivo di quel soprannome.
<< Mi andava di dirtelo, tutto qui... >>
Continua e lascio che le luci dell’alba ci carezzassero, mentre il pianto dei miei bambini ci interrompe. Sorrido divertita e vedo il mio dolce amorino scuotere il capo per ricomporsi. Lo guardo negli occhi e gli chiedo mentalmente di andare.
Con una certa luce negli occhi, porta il pugno chiuso davanti incitandomi a fare lo stesso e non capisco.
<< Sasso... carta... forbici! >>
Mantengo il pugno chiuso mentre lui fa il segno delle forbici e sorrido di cuore, vedendo il suo sguardo rassegnato ma colpevole mentre si alza e, prima che potesse uscire, lo attiro a me, per baciarlo e immergermi in quei pozzi di verde.
<< Ti amo, padre dei miei figli. >>
Esce arrossendo ed io torno con la testa fra i cuscini, perdendomi nei ricordi del passato.  



Angolo dell'Autrice!

Ne minnasan, ne è pasasto di tempo da una mia comparsa alla fine dei capitoli, ne?
Bhè, come avrete potuto notare, la mia storia, è finita!
Oh, mio, dio! Che suono orribile che ha questa frase... T.T
Mi ero affezzionata così tant ai mii personaggi che lasciarli mi sta semrando un incubo!
Prò nel mio profondo, so che più di così non avrei potuto torturarli, a meno che non avrei fatto morire qualcun'altro e ... si, lo ammetto, mi è stato difficile mantenere in vita Sakura! xD
Vabbè a parte questo, spero che questa specie di "Happy Ending" vi sia piaiciuta e ci terrei quì e subito a ringraziare con affetto le persone che mi hanno seguita dall'inizio e con le mani pronte a battere sui tasti del pc per lasciarmi una recensione, ovviamente, non mi dimentico delle persone che leggono le mie storie in silenzio e vi ringrazio con il cuore in mano!
Ragazze, mi siete state sempre vicino e non so proprio da dove cominciare, però, sappiate che questa non è la fine! ;D
Con questa saga ho appena cominciato e non la abbandonerò, quindi seguitemi, perchè in futuro passerò il testimone ai piccoli Daichi, Sora e Haku.
Lotteranno contro figure del passato e chissà, magari anche con faccie non tanto sconosciute!
Spero che vi sia piaciuta questa speudo-fine.
Con affetto,
Mary.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=878353