BIANCHI BAGLIORI di postergirl84 (/viewuser.php?uid=153085)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. Io Isabella Marie Swan mi sto per sposare. ***
Capitolo 2: *** Io Isabella Marie Swan mi sto per sposare (parte II) ***
Capitolo 3: *** Sono Jacob Black e se sto dormendo vi prego non svegliatemi. ***
Capitolo 4: *** Adesso che io e te è noi. ***
Capitolo 1 *** 1. Io Isabella Marie Swan mi sto per sposare. ***
1.
Io
Isabella Marie Swan mi sto per sposare.
La
luce tenue dell’alba filtra appena dalle tapparelle lasciate
socchiuse andando
a infrangersi sulle mie palpebre. Non è un contatto
fastidioso eppure quel poco
basta per farmi destare, scuotendomi dal tepore che stava accompagnando
il mio
dormiveglia.
Ripenso alla notte appena trascorsa, ho dormito, ma certo non posso
dirmi
riposata. Strane immagini sfuocate, a cui non riesco a dare un senso
preciso,
hanno invaso la mia mente non appena le mie membra e di conseguenza il
mio
cervello iniziavano a rilassarsi. Mi metto seduta sul letto
stiracchiandomi
appena e spostando una ciocca di capelli dietro le orecchie, sbadiglio
mentre
un’ bagliore inteso colpisce i mie occhi. Li stringo
leggermente prima di
sgranarli stupita e sconvolta mettendo a fuoco meglio quello che mi
ritrovo
davanti: il bianco del mio abito nuziale.
Ci metto forse un millesimo di secondo di troppo prima di capire. La
notte
prima del mio matrimonio è appena finita, l’ultima
notte della mia vecchia
vita: oggi mi sposo! Come ho potuto anche solo per un secondo
dimenticarlo? Dimenticare
il giorno delle mie nozze, quello che tutte le donne sognano fin da
quando sono
bambine. Bhe siamo oneste tutte sognano
tranne te. Ecco perché il mio cervello
è riuscito a scollegarsi per quel
breve istante. Tu odi stare al centro
dell’attenzione Bells.
Bells.
La mia mente accarezza il mio nome dandoli una
sfumatura di voce diversa, maschile, roca e profonda… la sua
voce. La sua voce
che pronuncia il mio nome in maniera, così sexy…
sexy? Scuoto la testa
sconvolta dal mio stesso pensiero. Mi sto per sposare,
sposare… sposare..
sposare.. .oggi non ci sarà posto qui dentro per
null’ altro che non sia
Edward. Edward e il suo sorriso, Edward e le sue mani fredde che mi
sfiorano il
viso.
Chiudo gli occhi concentrandomi sul ricordo di quel tocco e…
che cavolo c’è che
non va in me? Sento caldo , un caldo che fa vibrare tutto il mio corpo,
non è
il ricordo del tocco di Edward ma del suo.
Shhhh zitta, Bells sta
zitta. Non osare
pronunciare il suo nome, non osare neanche pensarlo, lui non ci
sarà, la verità
è che l’hai ferito troppe volte e consapevolmente.
Oggi camminerai dritta verso il tuo
destino e i suoi occhi non saranno posati su di te, gli occhi del tuo
migliore
amico, occhi così profondi da annegarci dentro, occhi
così magnetici. Dio
ancora, lo sto rifacendo, ho detto BASTA!.
Mi alzo arrabbiata dal mio letto, troppo velocemente per la mia innata
goffaggine. I mie piedi si incartano su loro stessi, è un
attimo e mi ritrovo
di nuovo seduta con un bel capitombolo. La caduta muove
l’aria intorno a me e
cosi facendo il cattura sogni, appoggiato alla spalliera del mio letto,
tintinna leggermente attirando inevitabilmente la mia attenzione.
Basta un attimo e l’immagine del suo viso si ritrova davanti
a me. Ricordo ogni
piccolo dettaglio con cui, timido e impacciato, mi porgeva quel
prezioso dono.
Già allora sapeva perfettamente quello di cui avevo bisogno,
già allora che per
me non era altro che un ricordo d’infanzia, lui mi conosceva
e capiva alla
perfezione.
Sbuffo rumorosamente per la mia stupidità. Non
ho appena detto di non pensarci?
Decisa e determinata scendo di sotto, concentrandomi nella mia lotta
quotidiana
contro la gravità nel percorrere le scale ed ecco che in
fondo a esse, scorgo
mio padre con in mano una tazza fumante di caffè. Aggrotto
le sopracciglia
stupita e lui si avvicina porgendomela:
“Non credo sia buono come il tuo, ma devo fare pratica per
quando non ci sarai
più.”
Charlie il mio adorato papà. Noi Swan siamo gente di poche
parole, ma quel
piccolo e per la maggior parte della gente insignificante gesto, mi
riempie il cuore
di tenerezza. Il mio papà.
Sento le lacrime pungermi
gli angoli degli
occhi. “Non ci sarò
più.” Non sai
quanto sia vera la frase che hai appena detto, papà.
Non rispondo, non riesco a dire niente. Forse scambia il mio silenzio
per
nervosismo, forse no. In fondo mi conosce meglio di quanto pensi e
senza
aggiungere niente torna di sopra lasciandomi sola. Mi lascio
sprofondare sul
divano accendendo la tv, determinata a passare così le ore
che mi separano dall’arrivo
di Alice. Mi sintonizzo su un canale musicale. Grosso
errore, Bella. Grosso errore. Ora la sua voce risuona forte
e chiara nella mia testa :
“A Bella non piace la
musica”. Un
altro ricordo. Ancora una volta la prova di come riuscissero a
parlargli i miei
silenzi, non l’avevo mai detto ma lui lo sapeva.
Non potevo permettermi la musica. Non potevo concedermi di ascoltarla
senza
provare dolore così come adesso, invece, non posso
concedermi di pensare a lui.
Chiudo gli occhi. Resto ferma e immobile svuotandomi di tutto. Faccio
pratica
per quando sarò un vampiro. Ecco
perfetto
così. Bravissima Bella. Non è che sia
proprio il massimo, anzi è una cosa
alquanto noiosa e stupida, ma forse solo perché io sono
ancora un
insignificante umana.
“Io amo la tua umanità
Bells”. Zitto, non
ti ho dato il permesso di parlare, mi sto allenando per il futuro. Hai
capito?
Futuro, quel futuro che ho scelto di vivere con Edward.
E
.. oddio no. Ora anche le mie fantasie me lo fanno vedere con gli occhi
addolorati, il viso disperato e contorto dal dolore. “
“Ti
prego non guardarmi così-sussurro- il tuo dolore
è anche il mio.”
Ma che sto dicendo? Non
è lui è solo la mia
stupida testa.
E poi finalmente eccolo: lo scampanellio della voce di Alice. Ora lei
è davanti
a me ed io devo avere un espressione così..
“Bella.. che hai fatto?.” Ecco
appunto . La sento trillare quasi terrorizzata, sono molto peggio di
quanto
credevo allora. Stupido stupido, è tutta colpa tua.
“Bella non hai dormito stanotte?.” Mi chiede quasi
isterica. Aspetta un vampiro
può essere isterico? Evidentemente si.
“Si che ho dormito, Alice.” Cerco di calmarla.
“Non mentirmi Bella.” Punta il dito verso di me in
un modo così accusatorio che
desidero solo che una voragine si apra sotto i miei piedi
“Scusa Alice e che..” Non mi da il tempo finire,
sbatte gli occhi impercettibilmente
respirando a fondo anche se in realtà non ne avrebbe bisogno.
“Non importa, Bella. Dovrò solo lavorare il doppio
per cancellare le occhiaie,
ma parola mia, non ti sposerai con quelle.” Incastra la
lingua fra i denti
decisa e determinata mi prende quasi in braccio volando in camera mia a
velocità super vampirica. Aspetta.
Velocità
super vampirica? Ma da dove lo tirata fuori da una puntata di Buffy?
Ancora più rapidamente libera la mia scrivania sostituendo
tutto con una serie
di oggetti e cosmetici che farebbero invidia al più rinomato
salone di
bellezza. La guardo rassegnata mentre impila sulla mia braccia dei
morbidi
asciugamani . Ok i miei peggiori incubi si stanno avverando. Incubi ? Bella ma che cavolo dici ? Questo è un sogno, stai per sposare
Edward e
farlo tuo per eternità. Chi se frega della tortura a cui ti
sottoporrà Alice.
“Forza, Bella. Prima di tutto una doccia.” Mi
spinge verso il bagno dove
l’acqua è già aperta e
l’odore del bagnoschiuma misto al vapore mi accoglie
facendomi subito rilassare.
Entro nel box, l’acqua scorre su di me, mi sento bene ora, il
caldo mi avvolge.
Caldo…caldo… “Jake”.
Sussurro il suo nome, mi
sfugge dalle labbra
prima di accorgermene. Mi porto le mani alla bocca d’istinto
come a volerlo
ricacciare indietro, ma ormai è troppo tardi. Ormai ho
pronunciato la parola
tabù che come un vaso di pandora lasciato scoperto
è libera di vagare nella mia
mente. E insieme a quel nome crolla miseramente il muro che avevo
costruito
intorno ai ricordi. Lo sento sgretolarsi dentro di me e quasi mi spezzo
anche
io sotto l’ intensità di quei momenti vissuti con
lui che ora non riesco più a
negare.
Angolo autrice.
So che su questa what if già molte pagine sono state
riempite, ma l’aver visto
il film ha riscatenato in me troppo emozioni per lasciarle ignorate.
Leggevo il libro e tutto dentro di me urlava. Che cavolo stai facendo
Bella?
vai via .. scappa da Jake.
Sapevo che non sarebbe successo, infondo chi è che scrive un
libro su un amore
perfetto nella sua normalità? Per me Jake e Bella sono
questo, la perfezione
dell’amore nella quotidianità della vita.
Quindi dedico questa piccola storia ( saranno solo due capitoli il
prossimo dal
punto di vista di Jake) a tutte quelle che come me, non si arrendono a
una
Bella vampira , cristallizzata nella perfezione immutabile, a tutte
quelle che
come me, la vera storia d’amore è solo Jake e
Bella. A tutte quelle che come
me, il vero eroe non è Edward ma Jake che lotta con tutta
l’anima e con la
disperazione che solo a diciassette anni si può avere, per
una vita umanamente
non perfetta ma felice. Se vorrete farmi sapere il vostro parere ne
sarò
felice.
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Capitolo 2 *** Io Isabella Marie Swan mi sto per sposare (parte II) ***
Io
Isabella Marie Swan mi sto per sposare
(parte
II)
Meccanicamente
continuo le mie azioni: mi lavo, mi asciugo, ma non sono realmente li,
sono nel
passato con Jacob.
Sto aprendo una lattina di coca seduti sul divano e ridiamo come matti
perché
questa, probabilmente sballottata, ci ha bagnato tutti. Mi spazzolo i
cappelli
e sono con Jake mentre, con il fango alla ginocchia, cerchiamo nella
discarica
i pezzi per le nostre moto e anche li ridiamo. Rido io mentre cado e le
sue
mani mi aiutano a rialzarmi, ride lui mentre li sporco la punta di naso
con il
fango prima di stringermi al suo corpo caldo e rassicurante.
Mi siedo alla scrivania. Alice inizia a sistemarmi i capelli mentre il
volto
terrorizzato di Jake è la prima cosa che vedo dopo essermi
tuffata nell’acqua
gelida. Quell’azione così sconsiderata per
sentirmi vicino ad Edward. Quando
riaprì gli occhi, però, non era Edward quello che
mi stringeva tremante di
paura.
Alice passa a truccare il mio viso e io sono stretta al corpo di Jake
su una
mota diretta a La Push. Posso quasi sentire sotto le mie mani i suoi
addominali
scolpiti. Ora sono con lui vicino al fuoco ad ascoltare la storia della
sua
gente e mi sento a casa. Mi sento come non dovrebbe essere, mi sento
come è
sbagliato eppure mi sembra lo stesso così giusto. La parte
di me ancora nel
presente ora sente il corpo avvolto nel delicato pizzo del mio abito
bianco, ma
subito ritorno al passato è non è più
la stoffa ad avvolgermi ma il corpo di
Jake. E bianco non è l’abito, ma la neve intorno a
noi e tutto il resto del
mondo scompare perché io e Jake ci stiamo baciando.
Le nostre anime, più che le labbra, sono unite in quel
momento di eterna
perfezione così umano. Come ho fatto a essere
così cieca? Come ho fatto a non
capire?
Alice posa il velo sulla mia
testa.
“Apri gli occhi Bella. Guardati.”
Ed eccomi li, la mia immagina nello specchio. Alice ha ragione sono
bellissima.
Allungo la mano verso la me stessa riflessa, quasi a volermi toccare ed
assicurarmi di essere davvero io quella sconosciuta davanti a me.
Perché è vero,
sono bellissima, ma non sono Bella. Sono solo il suo involucro vuoto.
Perfetta
e senza anima. Lei non è con me in questo abito bianco. Lei
è rimasta
intrecciata a Jacob in quel bacio, per poi adagiarsi sul suo letto alle
mie
parole d’amore e di addio che ora mi risultano amare come il
fiele .
Un addio che, finalmente capisco, essere stato troppo sofferto per
poter dirsi
definitivo. Un addio che mi ha lacerata e spezzata in due
definitivamente.
“Sarebbe stato facile come
respirare,
Bells. Mi avresti naturalmente trovato nel cammino naturale della tua
vita.”
Solo adesso, pienamente consapevole della mia lacerazione, capisco
davvero le
sue parole. Edward il mio destino ma Jake la mia anima gemella. E io la
volevo
ancora un anima. Non sono pronta e forse non lo sarò mai, a
gettarla via per
inseguire un amore idilliaco. Quell’ amore che si legge nei
libri, ma che poi
in fondo cos’ha di vero?
L’amore
non è perfetto ed immutabile come un vampiro.
L’amore è caldo, imperfetto,
dolce e avvolte rabbioso. L’amore ti fa piangere e ridere.
L’amore è
adolescente e spensierato. L’amore poi matura ed a volte
è di nuovo impaurito.
L’amore è un percorso. L’amore
è cambiamento. L’amore è un raggio di
sole che
spazza via le nubi della giornata. L’amore è come
Jake. L’amore è Jake.
“Bella sei scomparsa.” Il mio cuore perde un
battito quando le parole di Alice
colpiscono la mia mente. La guardo. Lei incrocia il mio sguardo con i
suoi
occhi spaventati: occhi velati da una visione che scompare alla sua
comprensione.
“ Non capisco, eri qua.”
Sono
sparita. veloce e rapita come un pugno la verità di Alice mi
colpisce. Sono
sparita e io so il perché.
Sollevo i bordi del vestito, maldestra come sono finirò per
cadere, ma non mi
interessa. Corro giù per le scale.
“Ti
prego, ti prego non inciampare.” Ripeto a me stessa. Arrivo
all’ ingresso e
furiosamente cerco le chiavi della macchina. Vedo mio padre e Alice
spiare le
mie mosse, ma non me ne curo. Non ora. Non ho tempo, devo andare. Non
so
neanche dove di preciso, ma devo andare.
Dove
sono quelle dannate chiavi? Le mie mani tremano ed eccole
lì, finalmente. Le
afferro. Esco. Sono dentro la mia macchina e la meta si dispiega nella
mia
mente: First Beach.
La piccola spiaggia è deserta. Mi fermo e finalmente concedo
al mio corpo di
rilassarsi, al mio respiro di calmarsi, sono qui e… No ovvio, Bella. Lui non c’è.
Come potrebbe essere qui? È il giorno
del tuo matrimonio, il giorno che l’ha fatto scappare, il
giorno che di dolore
lo ha quasi ucciso. Sì ,Bella d’amore si
può morire e tu dovresti saperlo bene.
Tu che per un amore sbagliato ti sei annientata fino quasi a
scomparire. Se non
fosse stato per Jake che ne sarebbe stato di te?
Rabbrividisco al ricordo. E ora, proprio io, come ho potuto provocare
una
medesima sofferenza al mio sole? Come ho potuto dirli che un eclissi
l’aveva
oscurato?
La testa quasi mi scoppia. Strappo il velo che ancora vi è
adagiato sopra e lo
scaglio in mare.
Mi lascio andare sulla sabbia cingendomi le ginocchia con le braccia.
Il mio
sguardo si perde ad osservare quella macchia bianca che viene
inghiottita dalle
onde del mare. Dovrei alzarmi da qui, dovrei cercarlo, ma la
verità è che ho
esaurito il coraggio e Dio solo sa, quanto ne ho dovuto avere per
vedere la
cosa giusta da fare. Per lasciare la mia strada già segnata,
per strappare la corda
che mi legava ad Edward alla
quale mi
ero aggrappata fino quasi a sanguinare. Ero scappata e ora non avevo
più la
forza per compiere quel ultimo passo verso di lui. Non avevo la forza
per
bussare alla sua porta. Come una stupida bambina viziata speravo, con
tutta me
stessa, che lui mi capisse; che ancora una volta sentisse il richiamo
della mia
anima sofferente e mi venisse a salvare compiendo lui un passo verso di
me,
l’ennesimo.
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Capitolo 3 *** Sono Jacob Black e se sto dormendo vi prego non svegliatemi. ***
Sono
Jacob Black
e se sto dormendo
vi
prego non
svegliatemi.
Non
so perché sono qui.
Correvo nel bosco, correvo fino a sentire le mie zampe sanguinare, le
ossa
spezzarsi e ancora non era abbastanza. Avrei fatto di tutto piuttosto
che
fermarmi e sentire il dolore. Il dolore vero, perché
diciamoci la verità,
quello fisico lo avrei sopportato volentieri, ma per l’altro,
per il dolore del
mio cuore e della mia anima nuda e presa a calci dalla vita non
c’era rimedio.
Lei…vedi? non riesco neanche a pronunciare il tuo nome senza
che una lacrima
bastarda faccio capolino all’angolo dei miei occhi e non va
bene. Perché noi,
fin da bambini, cresciamo con l’assoluta convinzione che no,
gli uomini veri
non piangono mai, ma tu stai per rinunciare a tutto per un essere
mostruoso. Per
uno scherzo che questo destino beffardo ha deciso di mettere sulla
nostra strada
privandoci o meglio privandomi dell’unica cosa di cui avevo
realmente bisogno
per vivere. E allora, me lo spieghi, come cazzo faccio io a non
piangere?
Perché sì, io Jacob Black posso affermare, con
assoluta certezza, che l’unica
cosa per cui vivevo erano i tuoi occhi e i battiti del tuo cuore. Quei
battiti
ormai agli sgoccioli. Quanti te ne restano ancora?
Così sono tornato. Per non sprecare quegli ultimi istanti.
Per rivederti, Bella
ancora una volta. Un’ultima volta ancora così
perfettamente imperfetta e poi
perché, non pigliamoci per il culo, io Jacob Black sono un
completo e
fottuttissimo masochista.
Proprio non potevo evitare di ritrovarmi avvolto in una cazzo di
camicia
bianca, io che per settimane avevo indossato nient’ altro che
la mia pelle.
Sorrido
sarcastico di me stesso. Sono qui tirato a lucido per te, Bella. Per
vederti
andare in pasto al mio peggior nemico. Mi sembra di vederlo con tanto
di
coltello e bavaglino intorno al collo pronto per cibarsi di te.
Perché lui ti
ucciderà, ne sono così sicuro e così
altrettanto impotente e, come uno sfigato
coglione, non posso fare altro che venire a guardati. Perché
tu stai per morire
ed io lo sto facendo con te.
Ma ora, torniamo al punto di partenza. Che diamine ci faccio su questa
maledetta scogliera? Ah vero, lo già detto. Io Jacob Black
sono un masochista
del cazzo e dovevo rivivermi fino in fondo, dovevo riempirmi la mente
di questi
ricordi per riuscire, se possibile, a conficcare il coltello, che mi
sta
dissanguando, ancora più in profondità nel petto.
Proprio qui, sopra questa
scogliera in cui tutto è cambiato.
Se non ti fossi buttata dove saremmo ora? Se mi avessi aspettato adesso
mi
ameresti? Probabilmente no. Sarei sempre Jacob: l’amico
fraterno, quello che si
danna l’anima per un sorriso, ma che non è mai
abbastanza. Perché tu me l’hai
detto. E allora, cosa cavolo ci sono venuto a fare in questo mondo, se
con
assoluta certezza sento che l’unico scopo della mia vita era
renderti felice e
con altrettanta assoluta certezza so di non essere stato abbastanza?
Alzo gli occhi verso il cielo carico di nuvole. Cosa stai facendo in
questo
momento? Hai già indossato il tuo abito?
Immagino il sole li dietro, e non posso non pensare a quante volte tu
mi hai paragonato
a lui. Adesso entrambi non riusciamo più a risplendere.
Non
riesco a stare fermo, cammino avanti e indietro. Hai già
dato l’ultimo
abbraccio a tuo padre?
E poi lo vedo. Un piccolo particolare che attira la mia attenzione.
Come una
lampo colpisce la mia vista; un bagliore che scompare inghiottito dalle
onde. Mi
sembra... ma non è possibile.
E
poi lo sento. Un pianto di donna. No, questa volta i sensi sviluppati
del lupo
non c’entrano. Perché il lupo in me ancora non era
nato quando io già ti
sentivo e ti percepivo quasi più nitidamente di me stesso.
Ma tu non puoi
essere qui. Mi devo davvero essere fottuto anche gli ultimi brandelli
di
cervello rimasti perché, invece, guardo verso la spiaggia e
ti vedo.
Cos’è che mi dicevi a proposito delle tue visioni?
Bene, allora questo deve
essere un'altra cosa che mi lasci di te, oltre il dolore, la tua
pazzia. Eppure
non riesco a impedire al mio cuore di accelerare i battiti. Non riesco
a
impedire alle mie gambe di correre giù da questa scogliera
per avvicinarmi a te
anche se, ne sono sicuro, ti sto solo immaginando.
I miei piedi affondano nella sabbia, il mio respiro si fa affannoso
perché sono
vicino e ti osservo, ti osservo e non capisco. Sei davvero tu Bella?
Adesso ho
paura. Paura di vederti scomparire in un battito di ciglia. Tremo
mentre muovo
ancora qualche passo. Sono proprio davanti a te, ma tu resti immobile.
La testa
appoggiata alle gambe, le braccia strette intorno al corpo, come quando
t’abbracciavi cercando di contenere la voragine. Ti guardo e
mi sembra un
dannato dejavu. E allora stavolta tremo sul serio. Tremo io e trema il
lupo
dentro di me, perché sei li, stai soffrendo e io non posso
sopportarlo.
Finalmente
ti accorgi di non essere più sola. Alzi gli occhi su di me e
ti sento
sussurrare piano il mio nome, lo ripeti più volte
e… sono morto.
Ti butti fra le mie braccia e non c’è altra
spiegazione. Mi devo essere gettato
in acqua senza neanche accorgermene, ho sbattuto contro la scogliera
ponendo
cosi fine alla mia patetica esistenza.
Cazzo a saperlo che il paradiso aveva il tuo corpo, Bella. Sarei morto
prima e
mi sarei risparmiato un bel po’di sofferenza.
Affondo il mio viso nei tuoi capelli. Respiro appieno il tuo profumo
mentre tu
continui a stringerti convulsamente a me. Appoggio le mie mani sulle
tue
braccia allontanandoti appena. Faccio un minuscolo passo indietro.
Voglio
guardarti. Voglio contemplarti un ultima volta perché non so
quanto questo durerà.
Non parlo io, non parli tu. Ma poi un tuono rimbomba forte, il bagliore
del
fulmino lo segue e illumina la tua figura rompendo la magia del momento
e allora
finalmente capisco. Sei tu. Sei reale. Sei qui di fronte a me.
“B.. Bella…c… che
cosa…” Balbetto. Io Jacob Black sto balbettando
come un
deficiente, ma ti guardo, sto naufragando nel cioccolato dei tuo occhi
e tutto
il resto scompare. Non esiste più questa spiaggia, non sono
più queste gambe
che mi reggono in piedi, non è più questa luce
del giorno che mi permette di
vedere ma sei tu. Tu il tutto del mio mondo. Quindi sì,
balbetto e non me ne
vergogno.
Probabilmente adesso dovrei fare una battutaccia delle mie, del Jack
faccia di
bronzo, quello che tu dici di odiare tanto. Così ti
arrabbieresti cercando di
colpirmi e, come al solito, io bloccherei i tuoi fragili polsi con le
mie mani
grandi per poi scoppiare a ridere perché, Bells proprio non
impari mai che non
si deve picchiare il lupo cattivo?
Ma tu sei ancora qui davanti a me. Sento il tuo cuore accelerare. Ti
vedo
mentre mi guardi e colgo nei tuoi occhi una luce diversa, come se mi
vedessi
davvero per la prima volta. È come rivedermi in te, la mia
espressione è la
tua: quella di un assetato che vicino alla morta finalmente trova
l’oasi tanto
agognata. Vedo tutto questo nelle tue iridi scure, ma sono sicuro di
stare
sbagliando perché tu stai andando a sposarti.
Perché tu, ormai, sei soltanto
sua.
Scuoto la testa chiudendo gli occhi. Devo cercare di uscire da questa
catalessi
in cui la tua presenza mi ha scaraventato. Faccio ancora qualche passo
indietro. Ora l’acqua lambisce le mie gambe, la sento fredda
sulla mia pelle.
Reale. E tu sei davanti a me.
Allunghi la tua mano bianca sulla mia guancia sfiorandola e io, Jacob
Black
dopo la morte rinasco sotto il tuo tocco.
Angolo autrice.
Innanzitutto, grazie per le splendide recensioni che mi avete lasciato,
sono
nuova di questo forum e sapere di avervi in qualche modo emozionato mi
riempie
di gioia, e grazie anche alle lettrici silenziose.
E ora veniamo alla storia, ho chiuso gli occhi, ho ascoltato un buon cd
e mi
sono lasciata trasportare cercando di dare vita a questo Jack e,
seguendo il
vostro consiglio questo non sarà l’ultimo
capitolo. Non so ancora se c’è ne
sarà un altro, altri due o dieci, ho qualche idea un
po’ stramba che mi sta
frullando in testa, vedremo che cosa ne tirerò fuori sempre
che voi vogliate
seguirmi.
A presto.
Noemi
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Capitolo 4 *** Adesso che io e te è noi. ***
Adesso
che io e
te è noi
Sento
il tuo calore sotto i miei polpastrelli, lo percepisco da questo
preciso punto
dilagare e farsi strada in tutto il mio essere. Tu, il mio sole.
Un flash, l’ennesimo di questa giornata, colpisce ancora la
mia mente.
Io e te in un cinema. Prima che tutto il sovrannaturale decidesse ti
porre fine
alla nostra, alla tua, adolescenza. Io che soffrivo e tu che soffrendo
con me,
per me, mi giuravi che ci saresti sempre stato. Non posso fare a meno
di
pensare a come in tutti i modi hai cercato di mantenere quella
promessa. Tanti
altri piccoli dettagli di noi iniziano a vorticarmi nella testa. Ogni
giorno
triste in cui tu, prendendomi per mano, mi hai mostrato un destino che
avevo
già scelto senza accorgermene.
Ora ogni angolo buio della mia anima non può più
sottrarsi alla tua luce ed è così
che mi sento nuda. Nuda e vulnerabile perché tu mi stai
scavando dentro e
quando avrai finito il tuo fuoco mi avrà marchiato per
sempre.
Questo silenzio che ci avvolge, adesso, è diventato
insopportabile. Ti conosco,
Jake. So che, forse per l’unica volta, non sarai tu a parlare
per primo. Stai
aspettando me e finalmente
ora sono
pronta. Il tuo fuoco ha finito di divorarmi. Sono qui per donarmi a te.
Perché ora lo so. Non c’è un altro
posto dove vorrei essere se non sotto i tuoi
occhi. Non ho più paura perché con te posso
essere quella che voglio e allora
lo lascio andare.
“Sono scappata da te.” Tu finalmente reagisci.
Porti la tua mano sulla mia che
ancora ti sfiora la guancia e la tua voce risuona roca fra noi.
“Che cosa vuol dire che sei scappata?”
Adesso vado fino in fondo. Ora che la percezione di te in me
è totale e
devastante, ora che dal tuo fuoco è rinata una nuova Bella.
“Non potevo sposare Edward ,Jake. Non potevo morire per lui
perché è di te che
vivo.”
C’è un'altra cosa di cui io Jacob Black sono
assolutamente certo: l’amore rende
proprio deficienti. Questa è la conferma definitiva.
Tu mi hai finalmente detto le parole che aspettavo da una vita e
l’unica cosa
che riesco a fare è allargare sul mio viso un sorriso che
immagino ebete e che
mi fa assomigliare a un pesce lesso. Articolare anche una semplice
sillaba ora
mi sembra impossibile. Così me ne sto qua, zitto. Quando questa storia
uscirà e il branco verrò
a saperlo, ah le gioie della mente condivisa, diverrò lo
zimbello di tutti. Ma
alla fine non mi interessa per te posso sopportare le provocazioni
idiote di
Paul e le battute acide di Leah.
Tu, Bella vivi di me e sei qui che mi guardi con una luce diversa e un
sorriso
timido sulle labbra ma che a mano a mano diventa più grande
e sicuro. Un
sorriso più potente di un ti amo e allora lascio che siano i
gesti a parlare
per me. Allungo il mio braccio verso la tua schiena.
L’avvolgo avvicinandoti al
mio corpo e ti vedo scomparire dentro il mio abbraccio, non
può esistere al
mondo sensazione migliore.
Muovo le mie mani. Le faccio scorrere sulla tua schiena fino ad
arrivare ai
glutei e poi più in basso, le sposto sulle tue cosce e con
una leggera
pressione ti porto sopra di me.
Smetto di respirare per un secondo. Non sono del tutto sicuro che non
mi arrivi,
fra capo e collo, uno schiaffo. Alzo un sopracciglio dubbioso
osservando il tuo
viso che si è tinto di rosso, ma poi sorridi e avvolgi le
tue gambe alla mia
schiena larga nascondendo il volto nel incavo del mio collo
imbarazzata. Non
riesco a trattenere le risate. Inizio a girare su me stesso con te che
mi
stringi e la tua risata si aggiunge alla mia prima di ritrovarci in
acqua. Mi
guardi, sembri arrabbiata, ma riinizi a ridere ancora più
forte.
“Brutto scimmione guarda che hai fatta.” Mi
rimproveri e capisco che potrei
passare tutta la vita a sentire i tuoi borbottii contro di me e
sarebbero più
belli di tutte le canzoni del mondo.
Ti sposto una ciocca di capelli dietro le orecchie e ti osservo ancora:
il tuo
vestito non è più candito. Della sabbia scura si
è incollata alla sua seta
bianca ed il contrasto spicca come quello fra le nostre pelli. Chiaro e
scuro.
Naturale, semplice, primordiale.
Il trucco ti è colato dagli occhi, una riga nera di rimmel
solca la tua guancia
e a me non sei sembrata mai più bella di così. I
capelli spettinati, alcune
ciocche ancora strette alla nuca dalle forcine, altre ribelli sul tuo
viso, le
tue guance rosa e il cuore che batte ancora, ancora e ancora.
A questo punto non riesco più a resistere perché
ok, l’ho detto e lo
sottoscrivo, l’amore ti rimbambisce ma sono
pur sempre un uomo. Deglutisco forte cercando di
riprendere il
controllo. Afferro
il tuo braccio e ti
riporto sopra di me. Lascio che finalmente i nostri volti si avvicinino
e le
nostre labbra si incontrino per permettere alle nostre anime di
saziarsi.
La mia lingua freme per entrare nella tua bocca. Tu mi sorridi con gli
occhi e
ti apri a me. Ed è ectasy perfetta.
Il rumore del mare ci avvolge, l’acqua bagna i nostri corpi e
noi finalmente ci
dissetiamo.
Ecco adesso, che dio mi aiuti lo sto dicendo davvero, vorrei essere un
vampiro.
Vorrei non avere bisogno di respirare per non porre mai fine a questo
bacio, ma
ti sento annaspare in cerca d’aria e allora con un enorme
sforzo di volontà
distanzio le mie labbra dalle tue e prendo il tuo viso fra le mani. Ti
bacio la
fronte e poi il collo perché no, a staccarmi da te proprio
non ci riesco. Un
pensiero mi colpisce e inizio a sogghignare fra me e me
finché tu non te ne
accorgi.
“Che c’è ,Jake?” sussurri
mentre continuo a marcare il tuo collo con la mia
lingua.
"Stavo pensando una cosa, Bells.”
“E posso sapere che cosa?” Mi chiedi tornando ad
avvicinare le nostre labbra.
“E solo una cosa stupida, ma molto, molto
soddisfacente.” affermo respirandoti
sul viso per poi riprendere a mordicchiare il labbro inferiore. Sento
le tue
mani che si spostano sul mio petto e usando tutte le tue forze mi
allontani
decisa da te portandotele su i fianchi.
Mi guardi interrogativa ed io non riesco a fare a meno di
ridere della
tua espressione determinata.
“Stavo pensando che ho vinto.”
Metto su la mia migliore faccia spavalda e faccio scocchiare la lingua
segnando
con l’indice il profilo della tua guancia. Tu evidentemente
mi stai prendendo
per pazzo ed hai ragione, credo di esserlo, ma non resisto
più a non prenderti
in giro. La mia piccola Bells finalmente davvero mia.
“Bells sei venuta qua, scappando dal tuo matrimonio, da una
chiesa gremita di
gente li per te.”
Ti vedo arrossire abbassando
lo sguardo con la
mia mano ti alzo il viso e incrociando i tuoi occhi ti poso un veloce
bacio.
Continuo a sorridere compiaciuto mentre tu stai perdendo la pazienza.
Lo so.
“Non
è carino ricordarmelo così, Jake.”
“Non sarà carino ma è la
verità. E questo
vuol dire che hai fatto una cosa
completamente folle, irrazionale e immatura. Il che, ci riporta alla
mia
vincita. Hai perso la mezza età, Bells ti do diciassette
massimo diciannove
anni, ora.”
“Io ho diciannove anni, Jake.”
“lo sai che cosa voglio dire, non provare a far finta di non
capire: ho vinto,
vinto, ho vinto.” Quasi mi metto a saltellare come un bambino
in una negozio di
caramelle. Ti vedo scuotere la testa divertita e fintamente esasperata.
“Io ho diciannove anni –mi ripeti- e, per la prima
volta nella mia vita, è
esattamente l’età che voglio avere. Diciannove
anni, e poi venti, trenta ,
quaranta li voglio vivere tutti basta che accanto a me ci sia
tu.”
Adesso non rido più. Adesso i giochi sono finiti, riprendo a
baciarti mettendo
in questo bacio tutto quello che siamo. La certezza del passato, la
sicurezza
del presente e l’incertezza del futuro ma comunque tutto
nostro.
The end
Angolo
autrice.
Ed
eccoci qua alla fine , ma rullo di tamburi una fine che non
è fine, questa
coppia la sento ormai talmente tanto che mi sarebbe impossibile
chiuderla così,
allora passo a spiegarvi in breve l’idea che mi è
venuta.
Vorrei che questa storia diventasse la prima di una serie in cui con
delle
brevi storie o one shot racconto Bella e Jake, di come fa avanti da
questo
giorno in poi.
Ok seguendo la logica se Bella non si trasforma dovrebbero arrivare i
Volturi e
compagnia bella ma io vorrei concentrarmi più che altro sul
loro rapporto,
quello di una coppia di ragazzi come tanti speciali solo nel loro
profondo
amore.
Due ragazzi che litigano, discutono, fanno la pace, affrontano il mondo
e i
grossi cambiamenti dell’ età insieme.
Ditemi che ne pensate e se credete che ne valga la pena .
Per il resto grazie a tutte quelle che hanno letto e recensito.
A presto
Noemi
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