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di Luna_Love
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** capitolo 5 ***
Capitolo 7: *** capitolo 6 ***
Capitolo 8: *** capitolo 7 ***
Capitolo 9: *** capitolo 8 ***
Capitolo 10: *** capitolo 9 ***
Capitolo 11: *** capitolo 10 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 13: *** capitolo 12 ***
Capitolo 14: *** capitolo 13 ***
Capitolo 15: *** capitolo 14 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


                                                                                                     Prologo
 
Un ragazzo circondato da gente che vuole le sue attenzioni, ma lui con le cuffie nelle orecchie che sparano i Metallica a tutto volume, non caga nessuno. Il ciuffo di capelli neri come la pece cade sugli occhi di un blu profondo, che disinteressati guardano un punto fisso, le labbra carnose con un piercing nella parte sinistra sono piegate in un ghigno strafottente, porta una felpa nera e i pantaloni neri anch’essi sono stretti e circondati da catene, le vans sono a scacchi.
Il classico ragazzo misterioso, il solito figo della situazione.
-Eric? Ou!- un ragazzo che cerca di imitarlo, tranne che per i capelli di un biondo sporco, gli sventola la mano davanti al viso, Eric di malavoglia si leva le cuffie e spegne il suo i-pod  -Che vuoi Kevin?- il ragazzo annuisce malizioso e indica una ragazza bionda con una gonna cortissima e una maglietta scollata aspetta fuori dalla porta –La ragazza della settimana?- chiede a Eric ammirata, lui annuisce e si alza per dirigersi verso la ragazza, nello stesso momento sbatte su una ragazza dai capelli mossi rossi e gli occhi verde –Porter che cazzo fai?- inveisce la ragazza sistemando la felpa blu che indossa –Scusami Evans- dice Eric uscendo dalla classe ma il suo è tutto tranne che un tono di scuse sincere.
La ragazza guarda schifata il giovane che a suon di catene va via portandosi la bionda dietro.
La rossa si siede sbuffando e apre il quaderno di trigonometria per ripassare – Nicky hai fatto gli esercizi?- le chiede una bella ragazza un po’ pienotta dai capelli castani e grandi occhi dolci color miele, la migliore amica della ragazza dai capelli rossi, la sua unica amica –Si Claire tieni- e le porge il quaderno con gli esercizi regolarmente svolti come sempre.
Mentre Claire copia freneticamente si rivolge all’amica –Che succede?- domanda vedendo lo sguardo di fuoco che Nicky rivolge a Eric –Non capisco come faccia a farla sempre franca, è un drogato e non studia, eppure viene sempre promosso- Claire ride, l’odio che Nicky prova per Eric è palese come quello che Eric prova per Nicky.
Sono completamente diversi in tutto e per tutto –Fregatene Nicky, è un idiota, un idiota maledettamente sexy ma pur sempre un idiota- la rossa la guarda scocciata –Sexy quel tipo? Ma per favore?!-
***
La campana suona, miriadi di ragazze e ragazzi escono chiacchierando e ridendo, tutti tranne due, Eric nel suo silenzio ascolta la musica e cerca la sua macchina fra tante, Nicky si lamenta con Claire per il voto preso in biologia –Una misera A- ti rendi conto?- Claire la guarda in cagnesco, alcuni atteggiamenti dell’amica non li sopporta –Cazzo è una A- io ho preso una fottutissima C+ come la mettiamo?- la rossa ridacchia mentre si allaccia il casco, leva il cavalletto del motore e lo stesso fa la mora con la sua vespa –Non lo so che ne dici di studiare?- Claire ride – La vita è troppo breve per studiare Nicky quando lo capirai sarò troppo tardi! Comunque stasera ti chiamo e ti do gli ultimi dettagli per la festa- si baciano sulle guance e partono ognuna per le loro case.
Al semaforo Nicky e Eric si ritrovano accanto, la rossa finge di non vederlo ma Eric abbassa il finestrino –Oi Evans la tua carretta funziona ancora? Non è caduta a pezzi?- Nicky alza gli occhi al cielo –Porter per me vali meno della cacca di un piccione- così dicendo mette in moto e appena scatta il verde scatta pure lei, con il fastidioso suono della risata di Eric Porter nelle orecchie.
***
Eric è seduto alla scrivania il libro di storia aperto sul capitolo della rivoluzione francese, ma non sta studiando, ci ha provato ma dopo la lettura di un paragrafo si è stancato, adesso si sta rollando una canna.
Sul suo letto, nuda è distesa Cristina la ragazza bionda, lui le passa la canna e lei aspira il fumo rotolando su se stessa è una bella ragazza ma è troppo stereotipata per i suoi gusti: bionda, occhi azzurri taglia 38 ecc.
Lui mentre è seduto in boxer la osserva, avvolta nel fumo sembra ancora più bella ma a lui non convince –Che c’è Eric?- chiede lei incuriosita, lui è così in botta che non ricorda nemmeno più il suo nome Gianna, Gina o una cosa del genere, a no non c’entra nulla è Cristina o Cristiana? Comunque non gli interessa, la guarda solamente negli occhi –Vattene- dice lui con calma glaciale la ragazza si riveste sconvolta con le lacrime agli occhi, illusa si avvicina sperando in un bacio, ma lui gira la faccia e non la saluta, nemmeno fa caso alla porta che sbatte.
***
Qualche isolato più lontano Nicky chiude soddisfatta la cartella già pronta per il giorno seguente, come sempre ha svolto tutti i compiti alla perfezione.
Esce dalla sua stanza e passa dalla stanza della sorella Allison che si prepara per uscire con Jack il suo fidanzato.
Sono così diverse: Allison ha 20 anni e Nicky 17, una pensa soltanto all’aspetto fisico l’altra  allo studio, una è flippata con la moda l’altra musica, così diverse e come tutte le sorelle che si rispettino si vogliono un bene dell’anima ma non lo ammetterebbero mai nemmeno sotto tortura.
-Nicky mi chiudi il vestito?- si avvicina mentre pone la domanda quasi fluttuando con i capelli rossi più tendenti al biondo rispetto a quelli di Nicky perfettamente lisci, i brillanti occhi verdi pesantemente truccati, Nicky le chiude il vestito guardandola con invidia, la sorella fa una piroetta –Come sto?- le chiede con gli occhi che brillano, lei non può fare a meno di sorriderle –Sei perfetta-.
Scende le scale e si dirige nella piccola e caotica cucina dove comincia a preparare la cena, una cena semplice per due, salsiccia e patate, la sorella è già uscita.
L’uscio d’ingresso si spalanca, una donna dai capelli castani rinchiusi in una crocchia e l’esile corpo fasciato da un tailleur grigio, sorride stancamente –Ciao tesoro- dice stampando un bacio sulla fronte della figlia –Ciao mamma, sto preparando la cena- la madre Josephine si accascia sulla sedia e aspira il profumo delle patate che stanno dorando in forno.
Ceneranno sole, è quasi sempre così Allison è col fidanzato e bè il padre… quella è un’altra storia.
 
NOTE: oooook che ne pensate di questo prologo deleterio? Storia che mi è venuta in mente mentre guardavo i cartoni con il mio fratellino (ha 16 anni non vi aspettate un bambino), poi svillupata in classe, il mio povero compagno Davide mi fa da critico per ogni capitolo, e aspetto anche le vostre critiche un bacio
Luna <3

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Capitolo 2
*** capitolo 1 ***


                                                                                                    Capitolo 1
 
Piove, eppure Nicky deve andare comunque a scuola in motore, è bagnata fino al midollo, uno scoppio che non è molto rassicurante – Merda no! Non  mi fare questo!- gli ha fatto questo, si è fermato in mezzo la pioggia, se questa non è ironia a Shakespeare la sua vita sarebbe piaciuta parecchio, ne avrebbe scritto un dramma “Nicole è la sua vita di merda” questo sarebbe stato il titolo.
Continua a camminare dopo aver messo il cavalletto e si mette alla fermata dell’autobus, che meno male è coperta, chiude l’ombrello e si strizza i capelli, ne esce circa mezzo litro d’acqua, sbuffa, sta cominciando bene la giornata.
-Ei Evans la tua carretta ti ha mollato- una voce, quella voce, o quanto odia quella voce boriosa e arrogante, poi soprattutto in una giornata così di merda –Porter cazzo vuoi?- chiede leggermente alterata, al ragazzo che completamente asciutto le sorride strafottente dal finestrino della sua magnifica auto nera –O come siamo nervosette oggi Evans, più acida del solito- lei scuote la testa e si lega i capelli in una crocchia scombinata, alcuni ciuffi le scappano via dispettosi ma lei non gliene dà conto –Ancora qui Porter?- lui sogghigna, sembra lo stregatto di Alice nel paese delle meraviglie, avvolte lo odi avvolte lo adori, ma lei lo odia e basta –Oggi mi sono svegliato gentile Evans, salta su-, la rossa alza un sopracciglio sospettosa –Io? Nella tua macchina?- lui sbuffa –Che pretendi? Che scendo e ti apro lo sportello? Su sali!- lei non ci ripensa due volte è già in ritardo, prende lo zaino e il casco e sale nella macchina che come si è immaginata è calda.
Così calda che un vapore bianco comincia a salire dai Jeans chiari –Evans vai a fuoco in mia presenza interessante! Lo prenderò in considerazione- lei lo fulmina con lo sguardo, Eric mette le mani difronte e lui –Ooo ok perdono Evans-.
Si ferma qualche metro prima della scuola ha smesso di piovere –Bene scendi- lei lo guarda sorpresa –Ma la scuola è tra qualche metro!- protesta, lui sogghigna, “odioso sogghigno” –Mica penserai che io mi voglia far vedere con te, poi la gente si fa brutte idee- lei annuisce e prende le sue cose, scende sbattendo la portiera –Sai Evans un grazie sarebbe d’obbligo!- -Fanculo Porter- ecco come inizia la mattinata di entrambi.
***
Spagnolo, l’unica materia in cui Eric va bene, forse perché sua madre e della costa Rica, ma no tutta bravura sua, è seduto dietro Evans, che scrive freneticamente appunti anche se sono tutte cose già scritte sul libro, la cosa bella e che poi tutti corrono da lei per copiarli, ma lei da brava rompipalle non li dà a nessuno.
È questo l’unico aspetto che piace a Eric di Nicky la determinazione, è sempre determinata a prendere bei voti, a non aiutare nessuno, l’unica che aiuta è la sua amica Claire, una ragazza che lui trova davvero sexy anche per quei chiletti di troppo, somiglia un po’ alla Venere di Botticelli, lui sa chi è perché il padre è un critico d’arte.
La Venere gli sorride mentre messa in posizione strana prende degli appunti svogliati, lui ricambia mentre Nicky continua a prendere appunti quasi fosse un motorino.
Appena la campana suona, Claire corre dalla sua amica –Scusami se ieri non ti ho più chiamata ma mio padre mi ha requisito il cellulare- la rossa la guarda un po’ stranita –Ma se stamattina mi hai chiamato- la sua amica sorride furba –L’ho ripreso, il cassetto delle cravatte non è un ottimo nascondiglio-, entrambe prendono le borse e si dirigono verso lo spogliatoio per mettersi in tuta e fare palestra.
-Allora per la festa?- chiede mentre corre, non ama particolarmente le feste anzi le odia, Claire prende fiato –A si la festa, allora sarà una festa in maschera- Nicky guarda inorridita l’amica –una festa in maschera! E perché?- la treccia in cui a legato i lunghissimi capelli rossi le balla sulla schiena fino al sedere –perché è figa è va di moda- la rossa sbuffa e si siede in una panca, alla punta della panca proprio il lato opposto di dove è seduta lei c’è Eric che con la testa segue il ritmo della canzone che sta ascoltando, ovviamente non è in tuta e ovviamente sta saltando l’ora della palestra, Nicky beve l’acqua appena si accorge di lui gli tira l’asciugamano in piena faccia scombinandogli quell’odioso ciuffo perfettamente liscio, lui si gira incazzato levandosi le cuffie e sistemandosi i capelli –Cazzo fai Evans?!- lei si mette a ridere, ha una faccia così buffa adesso non ghigna più, lei si sente così soddisfatta – Porter hai le mestruazioni e quindi non giochi?- lui la guarda negli occhi per un attimo si fissano inviperiti, vorrebbero uccidersi a vicenda –No Evans semplicemente non mi và e se a me una cosa non va non la faccio!- lei ridacchia mentre  si sistema le ginocchiere per giocare a pallavolo –Quindi tu volevi darmi un passaggio stamattina?- lui si gira leggermente rosso, -Io ma ti sei drogata, mi facevi pena Evans, la prof ti chiama corri dalla mamma- lei gli ritira l’asciugamano e corre dalla prof.
Finalmente l’ora di pranzo, Eric è seduto con Kevin, mangiano un trancio di pizza al salame, in realtà il salame a Kevin non piace ma lui vuole imitare Eric in tutto e per tutto quindi si accontenta, mentre mangiano in silenzio si avvicinano Claire e Nicky entrambi restano sconvolti da quella visita, Nicky resta dietro le spalle dell’amica imbronciata –Ciao Eric, Kevin- i due ragazzi borbottano un saluto –Emh… tra due settimane è il mio compleanno, organizzerò una festa sto invitando tutta la classe, e be ecco- consegna a loro due inviti viola, i due li osservano interessati –In maschera, figo!- dice Kevin, -Io ci sto tu che fai Eric?- Eric fissa Nicky che non lo guarda nemmeno –o andiamo il locale sarà enorme e non vi vedrete nemmeno- Nicky annuisce, -L’ho messo nelle condizioni- dice lei, Eric annuisce –Bene ci saremo- le due ragazze tornano al loro tavolo.
-Non capisco perché li hai dovuti invitare! Magari solo Kevin ma Eric- Claire sbuffa mentre mangia il suo cheeseburger con patatine –Cosa pretendevi che invitassi tutti tranne lui, solo perché non vi sopportate dalle medie- la rossa annuisce –Esatto pretendevo proprio questo-
Continua a mangiare i suoi cavoli bolliti, -Vieni da me oggi pomeriggio e decidiamo insieme i vestiti da mettere?- Nicky fa no con la testa –No non posso lezione di piano con la nuova professoressa, quella che avevo prima esagerava un po’ troppo con le canzoni popolari composte solo da tre note- Claire scoppia a ridere –Buona lezione allora!-
***
Il motorino grazie al cielo è stato preso da Allison un cambio veloce di candele, e adesso và più veloce di prima.
Si ritrova davanti casa della nuova prof nel giro di pochi minuti dato che si trova a pochi isolati da casa sua, è una bellissima casa col giardinetto sul davanti, e le finestre grandi, controlla attentamente il nome sulla casella della posta per essere sicura che sia quella, Martinez, ottimo, fa trillare il campanello.
Dopo qualche minuto una bellissima donna, scura di carnagione con capelli neri come la pece e occhi cobalto le sorride cordiale –Tu devi essere Nicole- la ragazza sorride e stringe la mano a Astrid Martinez –Nicky per carità- la donna ride e la fa accomodare in casa, una casa bellissima, quasi tutta in legno con scaccia pensieri appesi alle pareti, e un bellissimo pianoforte a coda che troneggia in mezzo al salotto, nero lucido meraviglioso quello che lei ha sempre sognato, si avvicina sognante allo strumento –No su dai vieni in cucina ti offro qualcosa da bere e poi cominciamo- Nicky sorride e segue la donna nella cucina, meravigliosa anche questa stanza tutta in legno bianco e giallo, Astrid apre il frigo –Cosa gradisci, succo, latte o una fetta di torta? O tutte e tre?- -Un bicchiere di succo va bene- la donna armeggia con dei bicchieri e si siede di fronte e lei porgendole un bicchiere colmo di succo alla fragola con ghiaccio e una fetta di limone, Nicky sorride –Grazie mille-.
Stanno un po’ a chiacchierare sulle esperienze che lei ha fatto con la musica, con la sua insegnante di prima, ridono un po’, poi si dirigono verso il piano lei si siede, la poltrona è soffice e subito prende la forma del suo fondoschiena, sfiora con dita leggere un po’ i tasti bianchi –Allora cosa vuoi sentire?- chiede Nicky ancora incantata dallo strumento-Mmm comincia con una cosa semplice,  semplice voglio sentire la tua tecnica, per Elisa va bene- la rossa sorride e comincia a suonare una delle sue canzoni preferite.
Dopo un’ora che suona un rumore, un piatto che si infrange salta in aria e si gira.
Eric è rimasto sconvolta, a terra i resti del piatto che ha rotto, Nicky lo guarda scioccata seduta davanti al suo piano –Cazzo ci fai tu qui!- urla Eric quasi con la bava alla bocca per la rabbia –Già che ti devo sopportare a scuola pure a casa no!- Nicky si alza incazzata come una bestia –Io non sapevo fosse casa tua!- in tutto questo Astrid guarda con gli occhi sgranati –Potrei sapere che succede Eric?- chiede curiosa –Mamma lei è la ragazza di cui ti parlavo, la ragazza che odio!- Astrid scoppia a ridere –Ma chi lei, questa ragazza tanto graziosa?- lui annuisce indignato –Si mamma lei!- Nicky raccoglie la sua roba, -Tranquillo Porter sto andando via!- Astrid la ferma per un polso –No tu vai perché la tua ora è finita ma tornerai dopo domani non mi importa, Eric se tu vuoi esci ma non ho mai avuto un allieva così talentuosa!- dice rivolgendosi al figlio in Jeans ,catena e petto nudo, qualunque ragazza sarebbe morta davanti quel fisico ma no Nicky, non lei.
-Va bene mamma! Va bene- urla quasi Eric salendo le scale, -Mi dispiace…- sussurra Nicky mortificata –Non sapevo che Eric fosse tuo figlio, altrimenti non sarei mai venuta- Astrid sorride mentre l’accompagna alla porta –No ma che dici! Tu sei bravissima e sarai mia allieva, lui è un adolescente problematico la sua opinione non conta- Nicky ride a quest’affermazione –Bene allora ci vediamo-.
Appena arriva davanti al suo motore Eric è lì appoggiato –Che cazzo vuoi?- chiede lei avvicinandosi, lui sogghigna spegnendo la sigaretta che sta fumando, continua a essere senza maglietta i muscoli poco formati alla luce del sole spiccano risplendendo è davvero bellissimo, i capelli sono così neri che grazie al contrasto con la luce emanano anche riflessi blu, -Ammettilo sei innamorata di me, guarda che ti potrei denunciare per stolking- lei scuote la testa, e lo tira per un polso, lui scende e la guarda mentre sale sul motore –Non sapevo fosse casa tua, e tu non credi di esserti comportato come un bambino viziato?- lui si avvicina e le sussurra all’orecchio –Ti sopporto già abbastanza Evans non peggiorare le cose!- lei ride –Oooo che paura Porter tremo!- lui le prende il mento tra le dita affusolate –Forse dovresti Evans, dovresti avere tanta paura-.
Nicky torna a casa con i brividi, i brividi continuano anche dopo la doccia calda, anche quando dorme, si addormenta con paura e un secondo prima di cadere nelle braccia di Morfeo pensa – é un idiota è inutile avere paura-
***
Si sente potente è disteso nel suo letto e si fuma una canna, la riuscirà a manipolare, sarà un pezzo di creta nelle sue mani, ah Nicole Evans comincia a preoccuparti di Eric Porter
 
Note: allora secondo capitolo, che ne pensate? Delirante? Sappiate che sono le 04.17 del mattino sarò pazza? Un po’ ma quando l’ispirazione viene una non può fare a meno di scrivere (anche se sono cagate) aspetto le vostre recensioni un bacione!
Luna <3

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Capitolo 3
*** capitolo 2 ***


                                                                                                    Capitolo 2
Le giornate passano a una lentezza noiosa mentre si aspetta quella che si prospetta la più grande festa dell’anno, durante le lezioni non si sente altro che –Io mi vestirò da mela- o –Io sarò una principessa-, non si capisce se questa festa segnerà la loro maturità o il loro ritorno all’infanzia, i ragazzi al contrario delle ragazze sono confusi, alcuni vorrebbero vestirsi da Jack Sparrow altri da Robin Hood, poi i più alternativi vogliono non vestirsi e basta.
Eric ha già deciso come vestirsi ma non lo dice a Kevin altrimenti il biondo lo imiterebbe e lui vuole essere unico, alla festa manca poco meno di una settimana e Claire è in bollore.
Nicky sta ripassando per l’interrogazione di inglese, dovrebbe  farlo anche Claire ma ha la testa solo al suo vestito, e ne sta descrivendo tutti i particolari alla rossa che l’ascolta poco e niente, ha solo capito che il vestito è di chiffon rosa e azzurro, ma non ha capito esattamente da cosa si vesta –Scusa ma non è in maschera la festa?- chiede Nicky incuriosita alzando finalmente la testa dagli appunti, Claire smette di parlare delle spalline del vestito –Si, e allora?- Nicky alza un sopracciglio –E tu esattamente da cosa saresti vestita?- la ragazza riflette –Aggiungerò una corona e farò la principessa- Nicky annuisce e continua a ripassare –E tu da che ti vesti?- la rossa cade dalle nuvole –Chi io? Ancora non so- una risata altezzosa alle loro spalle – Evans perché non ti vesti da ragazza per te sarebbe un vestito appropriatissimo- la rossa finge di non sentire e posa il quaderno in cartella, si alza di botto e spingendolo esce dalla classe –Nicky dove vai?- le urla dietro Claire ma lei non risponde e corre in bagno.
È sul pavimento accanto al cesso, il viso bagnato di lacrime sta saltando l’ora di Francese, è la prima volta che salta un ora in tutta la sua vita, ma non ci riesce, è stanca di tutte queste battutacce, ma non è solo Eric sono in tanti che le dicono che non è femminile.
Se ne va in cortile e si siete sotto un palchetto, ovviamente piove, si mette il cappuccio verde, che le fa risaltare gli occhi, i lunghi capelli sono sciolti, è una bellissima ragazza solo che non si valorizza, e comunque non si veste da troia come la maggior parte delle ragazze della sua età, qualcuno si siede accanto a lei, il rumore di una sigaretta che si accende –Evans stai seriamente saltando una lezione?- lei si asciuga una lacrima e si gira verso Eric –Porter la scuola è grande, devi venire a rompere i cazzi proprio a me?- lui ridacchia e inclinando la testa butta il fumo, ha un cappello a scacchi verde e nero, l’orecchio sinistro pieno di piercing, il destro con il dilatatore verde acido, -Evans stai piangendo?- chiede lui sorpreso guardando il profilo della ragazza, lei scuote la testa –No!- lui avvicina il suo viso al suo –A me sembra proprio di si, non sarà mica per quello che ho detto io?- Nicky ride scuotendo la testa –Non ti considero nemmeno Porter figurarsi piangere per una tua frase senza valore- lui sorride mentre spegne la sigaretta –Giusto Evans, nemmeno io ti considero- lei lo guarda in cagnesco –Bene allora vattene!- lui si alza e si allontana salutandola alla Fonzie –Ciao Evans- lei grugnisce a mò di saluto.
***
Ora di pranzo, solita noiosa ora di pranzo. Soliti pasti freddi e appiccicaticci nella quale non si riescono a distinguere nemmeno gli ingredienti .
-Cosa pensi sia questo?- chiede Nicky mentre con la forchetta giocherella con una cosa verde e gelatinosa –Non saprei assaggialo e lo scoprirai!- Claire mangia di tutto, non c’è niente che non le piaccia, e se una cosa non la convince l’assaggia lo stesso –Ma no! È verde e gelatinosa! Assaggia tu- senza farselo ripetere due volte Claire lo afferra  con la sua forchetta e mastica avidamente, dopo qualche secondo di suspense – Spinacio!- Nicky la guarda dubbiosa e continua a giocare con il suo “spinacio” –Bè passo- Claire prende il piatto dell’amica e versa gli spinaci nel suo –Ok mi sacrifico io!- Nicky la guarda sconvolta –Fai pure, andiamo a fare compere oggi pomeriggio devo comprare il vestito per la tua festa!- Claire annuisce contenta mentre mastica –Si certo!-.
***
Centro commerciale, sei piani di tutto, sei piani solo il palazzo centrale, più i due palazzi laterali cinque piani l’uno, cerchi qualcosa qui la trovi, anche che sia solo una pizza con gli amici, in questo momento le due ragazze stanno facendo una leggera merenda, Claire con un Big Mac, Nicky con un gelato al caramello e fiordilatte, intanto guardano le vetrine –Da cosa o chi ti vuoi vestire?- la rossa si guarda intorno –Non saprei, qualcosa di semplice comunque non voglio dare molto nell’occhio- Claire indica un negozio di costumi, finiscono velocemente di mangiare ed entrano dentro, e sorpresa delle sorprese, Eric e seduto su uno sgabello difronte il camerino – Ma sei una persecuzione!- dice a Nicky appena la vede, lei lo fulmina –Io? Sei tu che stai sempre dove sto io!- Claire la trascina verso i vestiti da donna, dopo un po’ Kevin esce dal camerino vestito da Tarzan cioè, nudo con un gonnellino verde –Che ne pensi?- chiede a Eric –Non so mica sono Gay, chiedi a Claire o alla Evans- il ragazzo biondo si gira verso le due ragazze che sconvolte guardano un vestito da Catwoman –Che ne pensate?- il ragazzo ha un bel fisico, un po’ più sviluppato di quello di Eric e in effetti sta molto bene –Stai bene Kevin- dice Nicky sorridendo, lui sembra soddisfatto e compra il “vestito”, vanno via Kevin saluta  con un grande sorriso, Eric con uno strafottente ciao.
Per le ragazze comincia la seduta di shopping, vedono vestiti orrendi, altri carini, alcuni troppo provocanti poi lo trovano, quello perfetto, quello che la valorizza al massimo che la rende perfetta.
***
È il giorno della festa Eric si sveglia tardi perché è sabato, fa colazione con delle frittelle e poi suona un po’ il piano.
Ha tutto pronto, il vestito, la sua vicina di casa che lo viene a truccare e tutto quanto.
Appena si fa l’ora si comincia a preparare non lo ammetterà mai ma è leggermente emozionato per questa festa.
Nicky è in stanza della sorella con i capelli bagnati, Allison le sta mettendo i bigodini, appena finisce le mette una crema sul viso –Non vorrai mettermi anche…- nemmeno finisce la frase che la sorella le schiaffa sul viso due fette di cetriolo –Esattamente questo volevo evitare- Allison ride –Stasera sarai meravigliosa!-.
Dopo trucco, capelli, vestito e tutto quanto Nicky si guarda allo specchio e quasi non si riconosce è bellissima.
Per l’occasione sua mamma le ha dato la macchina e questo è un evento più unico che raro, appena arriva davanti al locale resta sconvolta, posteggia e osserva l’enorme posto, escono luci, musica, vapori, troppa gente che entra, che esce, che arriva.
Nicky per un attimo è invidiosa al suo compleanno non saprebbe chi invitare, Claire ha invitato minimo 100 persone.
Non può essere lei, Eric guarda sconvolto la ragazza che si trova davanti, la vede solo di profilo ma le sembra proprio Nicky Evans , ma è troppo bella per essere lei, i capelli sono acconciati a boccoli perfetti, il vestito è bianco, la parte superiore del corpo è fasciata da un corpetto, la parte inferiore da una gonna di tulle sempre bianco e vaporoso, un nastro di raso rosso sotto il seno, alle spalle ha delle ali rosse bellissime.
Appena si gira si osservano lei splendida fatina, lui vestito da Alex Delarge il protagonista di arancia meccanica, tutina bianca, bombetta nera, bastone –Non potevi scegliere un vestito più appropriato Porter- lui si mette a ridere osservandola, sta davvero bene, non ha mai visto la Evans così carina, forse solo quella volta che le ha dato un passaggio, scaccia via quell’immagine –Stai bene Evans- lei resta visibilmente sconvolta –Tu, hai fatto un complimento a me?- lui si mette a ridere –Entriamo?- chiede lui offrendole il braccio –Insieme?- chiede lei sempre più scioccata –Si entra in coppia, io sono solo, tu sei sola- lei lo fissa –Il grande Eric Porter è solo? E come mai? Non ti muoiono tutte dietro?- lui ride, sempre quella risata arrogante –Certo, ho ricevuto esattamente trentaquattro inviti per stasera ma non volevo venirci con nessuno, però tutti stanno entrando in coppia e sarebbe imbarazzante- la rossa si mette a ridere –Ok, andiamo ma è solo per entrare- lui alza gli occhi al cielo –Ovvio-.
Appena entrano si trovano sotto un arco, un tizio vestito da Shrek  gli scatta una foto, tutti e due vanno da Claire che è bellissima, un vestito pomposo, ma semplice allo stesso tempo, un corpetto rosa e azzurro e una lunga e ampia gonna di chiffon dello stesso colore, i capelli liscissimi, abbraccia entrambi normalmente sarebbe sconvolta nel vederli insieme, ma non stasera, questa è la sua sera.
I due ragazzi si separano, uno si dirige alla zone bar, l’altra si dirige al primo divanetto vuoto disponibile.
La serata prosegue benissimo per tutti tranne che per Nicky che ha cominciato a tracannare un drink dietro l’altro con un ragazzo che non conosce, lei si sente  galleggiare e segue il ragazzo sconosciuto fuori, lui la porta in una panchina e la bacia, lei è così ubriaca che ricambia, ma poi le mani del ragazzo si fanno più insistenti, lei prova a scacciarlo ma lui non molla –Lasciami per favore- dice ad alta voce, vorrebbe che qualcuno la sentisse solo che la musica è così alta –Ma prima ti piaceva!- dice il ragazzo dai capelli scuri e dagli occhi color fango mentre la continua a toccare, prova a mettere le mani in mezzo alle gambe ma lei lo prova  a mandare via –Levati!- urla, ma lui insiste, quando sta per lasciarsi andare, quando non ce la fa più arriva il suo salvatore –La devi mollare!- entrambi si girano verso quella voce misteriosa –E tu chi cazzo sei?- il salvatore si avvicina avvolto nell’ombra –Sono suo fratello stronzo, ora fila o ti spacco la faccia- Nicky è confusa fratello? Lei non ha un fratello, ma decide di tacere, il tizio se ne và spaventato, ma appena si avvicina al salvatore si becca un pugno in pieno zigomo –Sgomma a casa bastardo-.
Il ragazzo si avvicina a lei e appena è sotto la luce lo riconosce immediatamente –Evans tutto bene?- lei resta con gli occhi sbarrati per la sorpresa –Porter, tu… quel ragazzo… stai lontano o io…- lui incrocia le braccia sorridendo –O tu cosa?- lei si guarda intorno confusa e si sfila una ballerina –Ti picchio con questa!- lui alza un sopracciglio –Una scarpa?- lei abbassa lo sguardo –Si una scarpa! Fa male se colpisco nei punti giusti e poi sei ubriaco, sei pericoloso- lui si mette a ridere ma non si muove, si è vero è un po’ ubriaco ma mai quanto lei –Io Evans? Tu lo sei di più!- dice lui ridacchiando –No Porter non è vero!- le ultime parole famose, appena finisce la frase comincia a tossire, Eric pronto si avvicina e le tira i capelli all’indietro e le mette una mano in fronte lei comincia a vomitare, appena finisce le mette una mano sulla spalla e la porta a fare una passeggiata per il giardino del locale, ovunque ti giri è pieno di coppiette.
Camminano riprendendosi entrambi –Porter perché mi hai aiutato?- lui scuote la testa –Potrò odiarti quanto vuoi Evans ma sei sempre una donzella in pericolo non ti avrei mai lasciato nelle mani di quel polipo- la ragazza scoppia a ridere, mentre mastica la gomma che Eric le ha offerto –Wow sai ridere anche tu!- esclama colpito Eric, lei gli fa il verso, continuano a camminare per un po’ in silenzio, lui si accende una sigaretta –Porter?- lui fa uno strano verso che la incita a parlare –Bè…io…emh… è difficile per me dirlo…ma grazie- quest’ultima parola le esce con uno sforzo disumano, lui arrossisce e svia lo sguardo –Bè…di niente Evans-.
Quando è sotto le coperte ancora il mondo le girà intorno poi mentre cerca la posizione comoda ride, lo ha chiamato salvatore.
È a casa sua si sta rollando una canna, “sono suo fratello, ma come mi è venuto in mente?” pensa divertito Eric, eppure questo rapporto che hanno le battutine spinose o altro, ricordano tanto quello di un fratello e una sorella, si addormenta pensandola ma non proprio come una sorella.
 
NOTE: secondo capitolo… che ne pensate? Voglio sapere tutto altrimenti cado in paranoia un bacione a tutti voi, che seguono o che comunque leggono o che magari un giorno seguiranno
Luna <3

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Capitolo 4
*** capitolo 3 ***


                                                                                                              Capitolo 3
 
Nicky è davanti la bellissima casa di Astrid, o meglio di Eric, insomma la casa della sua insegnante di pianoforte, dalla casa esce una musica bellissima delicata ma che arrivata a un certo punto sempre lo stesso diventa pesante, lei conosce quella canzone e quel punto è difficilissimo, forse Astrid non ha ancora finito col suo allievo precedente, resta qualche minuto fuori ma poi si stanca, la sua lezione infondo cominciava alle cinque e sono già le cinque e un quarto.
Suona il campanello, la musica si interrompe “ a finalmente” pensa, è Eric ad aprire appena la vede resta visibilmente sorpreso –Ciao Evans, mia madre non ti ha chiamato?- Nicky è confusa –Io lascio il telefonino a casa quando ho lezione- lui sorride e apre ancora di più la porta, si scosta –Entra- la ragazza entra –Perché ci sono problemi?- Eric si appoggia alla porta chiusa, ha un paio di jeans e una felpa della Duff blu, è senza cappello i capelli sono arruffati tranne il perfetto ciuffo ovviamente, -No, è solo che, non mi và di parlarne, soprattutto con te, è solo che la lezione di oggi è annullata mia madre non c’è- Nicky annuisce e apre la porta –Allora vado, anche se… bè eri tu che suonavi?- lui annuisce e si siede nella panca del piano, sembra disperato, a Nicky viene quasi da ridere –Bè io so fare quel pezzo- lui è combattuto, farsi aiutare dalla Evans, o imparare il pezzo e fare buona figura al saggio.
Ci pensa così tanto che si ritrova a fissarla, è carina, porta dei jeans e una maglietta a maniche lunghe col cappuccio verde chiaro, i capelli sono sciolti il ciuffo gli copre quasi tutta la fronte la base e fermata con delle forcine, si è carina, Eric scuote la testa –Porter la smetti di fissarmi e mi dai una risposta- lui raccoglie quel poco di contegno che gli è rimasto –Vorresti farmi credere che sei più brava di me?-, la rossa scoppia a ridere –Io sono più brava di te in tutto!- si siede accanto a lui nella panca del pianoforte, è un po’ stranita del fatto che lui suoni il piano, non se lo aspettava , si aspettava più un chitarrista o un batterista, ma di certo non un pianista, lei comincia a suonare la stessa canzone che prima suonava Eric, una melodia bellissima che comincia lentamente e poi sempre più veloce, arriva alla parte dove il ragazzo sbaglia, è una parte velocissima, la canzone è tutta complicata ma questa parte in particolare è da sciogli dita, di fatto Eric guarda scioccato e ammirato le dita di Nicky che veloci si muovono sui tasti, appena lei finisce lui ha ancora la bocca spalancata per la sorpresa .
-Allora? Lo vuoi insegnato?- lui annuisce ancora senza parlare, lei lo ripete lentamente, e lui lo ripete lentamente dopo di lei benissimo senza commettere nemmeno un errore –Bene adesso devi andare più veloce- lui alza gli occhi al cielo –Evans grazie questo lo sapevo!- lei si mette a ridere –Non dico che devi andare alla velocità giusta, solo leggermente più veloce- lui annuisce e segue il suo ordine, lei si gode il momento, è incredibile lo ha nelle sue mani, Eric Porter sta facendo quello che lei gli dice di fare, è un evento incredibile.
Anche stavolta gli viene bene tranne qualche piccola stonatura, quindi glielo fa ripetere e viene perfetto, dopo un po’ andando sempre più veloce il pezzo gli riesce perfetto.
-Wow, Evans grazie- è seriamente grato a quella ragazza dai capelli rossi, con cui non si sopporta dalla prima media senza un logico motivo, lei sorride e lui ricambia, da notare che in tutti questi anni non si erano mai sorrisi, lei si alza e prende la sua borsa e il casco, -Non ti ci abituare Porter ti dovevo un favore- lui le apre la porta, non si salutano non esageriamo col buonismo infondo si odiano ancora forse un po’ di meno ma l’odio c’è sempre.
Eric aveva dei brutti progetti su di lei ma per adesso sono archiviati, nessun piano malefico infondo è stata gentile nello spiegargli quel pezzo, lo ripete da solo al piano e gli riesce benissimo “geniale!” pensa soddisfatto mentre si fuma la sigaretta della vittoria.
La porta si apre –Ciao mamma, come sta Kyle?- la madre posa la borsa stancamente –Bene, il tumore non si è sparso più di tanto, sta facendo la chemio domani torna a casa- il ragazzo annuisce ancora seduto alla panca del pianoforte –Sono riuscito a fare il pezzo- la madre annuisce mentre sistema la spesa –E poi mi sono dato fuoco alla testa, e sai ho un nuovo tatuaggio di Hitler sulla faccia, è figo da morire- urla alla madre in cucina che risponde con un interessantissimo –Fantastico tesoro!- lui scuote la testa si mette il fantomatico cappello stavolta di lana nero, prende le chiavi della macchina –Mamma vado a spacciare crack!- -Divertiti caro!- esce sbattendo la porta.

***

Classe, solita noiosa classe, eppure sono tutti eccitatissimi perché parlano ancora della festa, solo i nostri due protagonisti non proferiscono parola su quella cosa disastrosa, è come se avessero stipulato un tacito accordo, la rossa e il moro entrano in classe nello stesso istante, uno da destra l’altra da sinistra, -Evans cazzo fai?- lei lo guarda –Io? Levati di mezzo e fai passare prima le signore?- lui si guarda intorno con fare stupido –Donne? Ma io non ne vedo!- lei finge di ridere –ah ah ah Porter mi sto scompisciando- .
Ecco come comincia la loro giornata, prese per il culo, battute, ghigni vari. Poi arriva la classica ragazza di turno per Eric per la consueta scopatina nel bagno dei ragazzi, questa volta è una certa Denise una ragazza dai tratti orientali, con fluenti e liscissimi capelli neri, per la prima volta Nicky ci fa caso, non solo si accorge dei due che si allontanano prova anche una strana sensazione che non sa riconoscere, alla quale non sa dare un nome, semplicemente la prova, ma sparisce prima di subito.
Quando Eric torna in classe si è già dimenticata di quella strana sensazione, lui è seduto dietro di lei, è sempre nel banchetto dietro o nel banchetto accanto, dipende dal professore, siccome c’è economia, è in quello dietro, è spalmato sul banco e dorme, in fondo dopo che si è fatto la tipa è stanco comprendetelo, il suo lieve russare però infastidisce la classe, soprattutto Nicky che è davanti a lui, al primo calcio ha risposto con una frase del tipo “no mamma lasciami a casa a fare i biscotti” che ha fatto ridere la rossa come una scema, e che le ha pure fatto beccare un’occhiataccia dal prof, al secondo non aveva proprio risposto, anzi aveva cominciato a russare più forte –Evans?- la rossa si alza immediatamente in piedi –Si prof?- -Porta gentilmente il signor Porter fuori, gli fai fare una passeggiata non so fai tu!- tutti guardano  sconvolti dal professore a Nicky e poi da Nicky a Eric che russa ancora beatamente –Ma professore si ammazzeranno!- dice Kevin, il professore scoppia a ridere –No Devies tranquillo, non creo omicidi, prego signorina vada, vada-.

***

Sono fuori seduti nella stessa panchina dell’altro giorno, stanno zitti, avete presente quei silenzi imbarazzanti? Quei silenzi dove appena uno dei due si schiarisce la gola l’altro se ne esce con la frase –Hai detto qualcosa?- e la risposta è –No e tu?- l’altro interlocutore scuote la testa e la conversazione finisce li.
Quel silenzio che è così spesso che si può tagliare con un coltello, ogni tanto l’uno guarda l’altra ma i loro sguardi non si incrociano mai, Eric si accende una sigaretta e ne offre una a Nicky che rifiuta automaticamente.
Dopo qualche minuto di continuo silenzio –Fino a che ora dobbiamo rimanere fuori?- Nicky alza le spalle –Non saprei, direi che dobbiamo rimanere fino alla fine delle due ore del professore- lui inclina la testa all’indietro e la poggia alla ringhiera –Ma mancano ancora quaranta minuti- lei annuisce stancamente e mette le ginocchia sotto il mento –Non sono io quella che si è addormentata in classe!- lui si gira è la guarda, e si ritrova nuovamente a pensare a quanto è carina, il cappuccio della felpa nera le copre la testa, i pantaloni viola le fasciano perfettamente le gambe snelle, -Vuoi dire che è colpa mia?- chiede sorpreso, lei si alza in piedi con un unico gesto fluido –O andiamo è sempre colpa tua!- lui la guarda stando seduto, la vuole fare sentire per un po’ superiore, perché se si alzasse, lei farebbe la figura del tappo di bottiglia –Mia? Mia? E perché mia?- lei sbuffa –Perché se tu non ti fossi addormentato, non mi avrebbe chiesto di portarti fuori- lui adesso si alza in piedi –Guarda che non sono un cane che mi devi portare fuori!-le urla a due centimetri dalla faccia –No tu non sei un cane, tu sei peggio, i cani sono carini, sono teneri!- lui è rosso in viso non si è mai sentito così arrabbiato con lei, la stessa cosa lei, non ha paura della sua vicinanza, stanno praticamente appiccicati e si urlano a pochi centimetri dalla faccia – A si bè, io? Ma che problemi hai con me che cosa ho che non va?- lei lo guarda negli occhi con aria di sfida –Potrei dirti un difetto per ogni lettera dell’alfabeto- -Bene sentiamo miss perfezione comincia!- restano così appiccicati, lui che aspetta gli insulti, e lei che pensa al primo insulto –A come assatanato, B come bambino…- lui la interrompe –Per te bambino e assatanato sono due insulti?- lei annuisce –Wow che cattiveria- commenta lui sorridendo, lei per un attimo guardando le  labbra di Eric così vicine alle sue perde il filo del discorso –Sai Evans, io con la B ho un'altra parola- lei ci pensa –Baldracca, beduino, burattino- lui le mette una mano dietro la schiena –No, baciatore- la stringe a lui e poggia le sue labbra su quelle di Nicky, qualche secondo, labbra premute, entrambi diventano rossi, entrambi si chiedono cosa stia succedendo, nessuno dei due vuole staccarsi.
Poi Nicky sembra essere tornata in se, si stacca e gli tira uno schiaffo –Ma che cazzo fai?!- così dicendo va via.
Lui resta lì immobile, la guarda allontanarsi, non sa come si sente è la prima volta che una ragazza lo rifiuta, eppure non gli dà fastidio si sente solo strano.

***

L’ha baciata, lui l’ha baciata, e lei bè inizialmente l’ha pure baciato, ma si è subito levata bè non proprio subito.
Insomma avrete capito che nel suo cervello sta succedendo una guerra, è distesa sul letto e abbraccia il suo cuscino di pizzo bianco mentre sta per addormentarsi ripensa al bacio e un sorriso ebete le spunta in viso, si alza di botto e si mette seduta –E no cavolo, il sorriso ebete no-
 
NOTE: allora che ne pensate? Bacio un po’ disastroso, ma in fondo bisogna procedere con lentezza loro si odiano xD
Ringrazio di cuore chi ha recensito i primi capitoli, sinceramente non mi aspettavo recensioni così presto. Vi saluto con un bacio e aspetto le vostre opinioni.
Luna <3   

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Capitolo 5
*** capitolo 4 ***


                                                                                                       Capitolo 4
 
Nicky ha voglia di piangere, non sa il motivo, ha semplicemente voglia di scappare e scoppiare in lacrime, avete presente quella sensazione dove ti senti premere il petto, gli occhi li senti gonfi e si appannano leggermente, il respiro affannoso e senti di non poter parlare perché sai già che la tua voce sarò fastidiosamente tremolante? Bene se avete idea di cosa sto parlando avete capito come si sente la nostra amica dai capelli rossi.
Inoltre non riesce nemmeno a sfiorare con lo sguardo Eric perchè altrimenti diventerebbe un peperone ambulante. Al contrario suo visto da fuori Eric sembra la tranquillità fatta adolescente, ma appunto visto da fuori, diamo un occhiata al cervello di Eric, si vi sembrerà strano ma un cervello funzionante l'ha pure lui.
"Cosa ho fatto? Merda non mi riesce nemmeno a guardarla!" insomma gira e rigira si pone la stessa domanda dal giorno precedente, non ha praticamente chiuso occhio per tutta la notte e gli sta venendo l'orticaria che gli viene solo quando è molto nervoso.
Difatti arrivato alla quarta ora va in infermeria, dove gli mettono una strana fasciatura e lo lo costringono in brandina, é lì seduto nella pace degli angeli quando l'infermiera fà entrare un'altra persona, e indovinate chi è? Avete proprio indovinato la nostra Nicky, lui la guarda sorpreso -Mi sei venuto a trovare?- lei alza un sopracciglio mentre l'infermiera le passa una pomata sul braccio sinistro -Orticaria?- chiede lui ma non ottiene risposta -Anche io- alza il braccio destro bendato, mentre l'infermiera la signorina Justina sistema quello di Nicky, la rossa continua a guardarlo ma a non rispondere, praticamente Eric sta facendo una conversazione da solo, anche se Nicky gli sta rispondendo, ma dentro la sua testa come abbiamo detto ha difficoltà a parlare in questo momento, lui sbuffa -Ragazzi state un pò qua il tempo che passa il bruciore poi potete tornare in classe- esce e li lascia soli.
Stanno così in silenzio ognuno guarda dalla parte opposta -L'ultima volta che siamo stati così ci siamo baciati- dice Eric per alleggerire la tensione ma si becca un'occhiata assassina da Nicky che continua a non rispondere -Devo continuare a parlare solo?- chiede guardandola negli occhi, lei alza le spalle indifferente -Sono nato in una casetta in mezzo al verde, mio padre è andato a comprare...- non riesce a terminare perché gli è arrivato in piena faccia il rotolo della garza -Scusa almeno parlami no? Mi stai facendo impazzire- NIcky si schiarisce la voce -Tu mi hai baciata!- esclama con voce meno tremolante del previsto, lui abbassa lo sgurdo e ghigna -Non era un vero e proprio bacio, era più un esperimento- lei si alza in piedi -No Porter tu hai poggiato le tue sudice labbra sulle mie, per me è baciare!- lui scoppia a ridere -Sudice labbra? Sai quante ragazze vorrebbero essere al tuo posto?- lei lo guarda negli occhi -Non so se te ne sei accorto ma io non sono tante ragazze, sono una, e ne avrei volentieri fatto a meno- lui è stranito mai nessuna ragazza gli ha detto queste cose, di solito fanno la fila per baciarlo, ma forse ha ragione lei, lei non è tutte le altre, lei è unica lei è Nicky.
Lei è Nicky, la studiosa, odiosa, antipatica, bassa e rossa Nicky. La guarda sorridendo -Hai ragione, perdonami è solo che, non so cosa mi sia successo- Nicky si siede in ginocchio davanti a lui -Ok Porter facciamo finta che non sia successo nulla ok?- lui annuisce in silenzio e le accarezza con due dita il braccio fasciato -Che è successo?- chiede leggermente, e sottolineamo leggermente preoccupato, lei abbassa lo sguardo e arrossisce -Nulla è solo che, quando sono nervosa mi viene l'orticaria- lui non parla, non le dice che capita pure a lui, sarebbe un altra cosa che hanno in comune e lui non vuole aggiungere null'altro alla lista, non sà se sarebbe una cosa positiva e la situazione secondo i suoi gusti è già abbastanza inquietante così.
 
***
 
é a casa e si sta levando la fasciatura quando sente la porta aprirsi -Mamma?- chiede urlando dal bagno -Si, sono con Kyle- lui scende giù col braccio completamente pulito, qualche puntina solitaria è sfuggita alle dolci cure di Justina, appena arriva in salone sorride al suo patrigno, patrigno che ormai è come un padre sta con sua madre da quando Eric ha sei anni. Il ciuffo di capelli ribelli rossi è sparito a causa della chemioterapia, gli occhi solitamente di un vivace azzurro sono spenti e sono circondati da profonde occhiaie violacee, il corpo è provato e scheletrico, appena lo vede a Eric si riempiono gli occhi di lacrime corre da lui e gli stringe le braccia al collo singhiozzando, non gli importa se la sua parte da duro crolla, vorrebbe solo con le sue lacrime far andare via quel tumore dai suoi polmoni, quel tumore che lo sta mangiando dall'interno, sente Kyle sorridere poi quel sorriso si trasforma in una risata, la solita risata vivace da musicista di violino -O andiamo Eric ragazzo mio! Hai 18 anni quasi, fai l'uomo e offrimi una sigaretta- dice andandosi a sedere sul divano, ma a quanto pare la sua richiesta non ha portato buoni risultati Astrid lo ha mandato a fare in culo e si è precipitata in cucina a fare la cena ed Eric si è seduto accanto a lui fissandolo centimetro per centimetro -Come stai?- chiede apprensivo, ormai gli occhi completamente asciutti è stato solo uno stupidissimo sfogo, lui non piange mai -Bene, andrà tutto bene Eric- il ragazzo abbassa lo sguardo, sa benissimo che non andrà tutto bene, sia Kyle che Astrid cercano di fare gli ottimisti ma è inutile il tumore è stato lancinante è arrivato nel giro di giorni e nel giro di mesi si porterà via l'uomo vivace che è stato Kyle -Se lo dici tu, vado a farmi un giro- si alza in piedi mette il giubotto e si mette in macchina, ovviamente diluvia.
La pioggia batte sul finestrino e le lacrime scendono dai suoi occhi, suo padre è morto quando aveva quattro anni e adesso sta per morire pure il suo patrigno, la figura più vicina a un padre che abbia mai avuto, poggia la testa sul finestrino e chiude gli occhi.
Si sente osservato infatti appena apre gli occhi incontra subito degli occhi verde brillante che lo fissano, quegli occhi gli ricordano tanto qualcuno, guarda meglio e si ritrova davanti esattamente la persona che quegli occhi verdi gli ricordavano, Nicky Evans che lo guarda stranita completamente bagnata, la cerata celeste che porta è tutta piena di gocce dal cappuccio alcuni ciuffi rossi escono bagnati, lui in mezzo alle tante lacrime sorride è molto buffa e anche molto carina, lei gli sorride anche e lo saluta con la manina bagnata, continua a stare sotto la pioggia, ormai l'ha visto piangere, lui gli fà un cenno con la mano e lei gira e apre la portiera -Sali- lei lo guarda -Ti bagnerò tutta la macchina- lui alza le spalle -Chi se ne frega- lei sale in macchina ma prima  si leva la cerata e l'appende nello specchietto, si siede ed Eric la  osserva bene porta un strano vestitino con un grembiulino -Ciao Porter- lui le fissa le gambe coperte solo da calze velate, trema leggermente, adesso che è senza cerata le si vedono bene i capelli, sono legati in una lunga treccia dei ciuffi disordinato sfuggono ancora più ricci a causa dell'acqua -Ciao Evans- lei gli osserva il viso è rosso, gli occhi sono gonfi e lucidi, ma lei non gli chiede se ha pianto sa che lo imbarazzerebbe -Stai bene?- lui annuisce ,ma sembra strano -Si ho solamente fumato una canna- lei gli gira il viso per poterlo guardare negli occhi -Fingo di crederti- lui le sorride e lei ricambia -Tu invece da dove vieni?- lei abbassa lo sguardo -Lavoro- sussurra -Lavori? Che lavoro fai?- lei scoppia a ridere -Secondo te con un vestito del genere dove posso lavorare?- -In una tavola calda?- lei annuisce -Bingo!-.
Lui la osserva, non vuole tornare a casa -Ti và di mangiare un boccone fuori?- lei lo guarda con gli occhi sbarrati -Io e te insieme?- lui annuisce e alza spallucce -Perchè no... come amici- lei lo fissa per un pò incerta, poi annuisce silenziosamente -Dovrei andare a cambiarmi però- lui annuisce -Fai strada- mette in moto, lui sotto le sue indicazioni arriva davanti casa di Nicky, la vede sparire dentro e si mette comodo probabilmente perderà almeno mezz'ora.
Nicky entra in casa come un fulmine -Tesoro stasera mangiamo pizza, già ordinata- la rossa corre in camera sua, si scioglie la treccia si pettina i capelli si fà una doccia lunga non più di sette minuti, indossa un paio di pantaloni neri e un maglioncino a righe nero e bianco, dà uno sguardo alla finestra magari Eric è andato via, invece no è ancora là che l'aspetta con Debussy (?) che esce dalle casse, si asciuga i capelli li lascia sciolti con un fascia per valorizzare la frangetta e si mette il solito filo di matita e un pò di mascara, semplice come sempre, senza eccessi, bella al naturale.
Appena scende in salotto la madre e la sorella la guardano -Dove vai?- chiede Allison perennemente curiosa, Nicky da uno sguardo al cielo è ancora pieno di nuvole nere ma per adesso ha smesso di piovere -Esco con un...amico- alla parola amico sorride meravigliata, ma in fondo come lo deve chiamare? Saluta la sua famiglia e scappa.
Appena la vede arrivare resta a bocca aperta per due motivi, inanzitutto perchè avrà perso più o meno un quarto d'ora per prepararsi e poi perchè è veramente bella, non più carina ma bella!
Quasi correndo entra in macchina lui le sorride -Cosa vuoi mangiare?- chiede mettendo in moto lei alza i grandi occhi al cielo per riflettere, come se il tettuccio della macchina avesse la risposta -Mi andrebbe un hamburger che ne pensi?- lui sorride -Burger King o Mcdonald?- Nicky riflette sulla difficile scelta, al Burger i panini sono più grandi, ma al Mc la salsa barbecue è più buona -Vada per il Burger- lui gira a sinistra -E burger sia!-.
 
***
 
Sono seduti e mangiano lei un panino enorme, per morderlo deve fare ogni volta le acrobazie lui la guarda e ride, Eric invece lo mangia senza difficoltà e dentro gli ha pure aggiunto le patatine quindi è diventato grosso quasi il doppio -Ma come fai?- chiede lei sorpresa mentre sgranocchia una patatina, lui spalanca la bocca piena di cibo masticato -Io ho la bocca più grossa!- esclama in modo poco comprensibile lei scoppia a ridere e gli tira una patata fritta in fronte -Che schifo!- lui deglutisce bevendo un sorso di coca cola e ride con lei.
Stanno così a mangiare, ridere e scherzare, poi si ritrovano in macchina stanno per tornare a casa ma stranamente nessuno dei due vuole, si stanno divertendo, poi una luce rossa e una canzone di natale a volume alto Nicky comincia a urlacchiare come una bambina per il suo compleanno -Oddio c'è la fiera di natale guarda!- lui sorride e posteggia -Che fai?- chiede lei sorpresa -Su andiamo!- Eric scende dalla macchina -Vuoi che ti apra la portiera?- urla sarcastico, lei sorride contenta e scende dalla macchina il ragazzo fà scattare l'allarme e tutti e due si dirigono al botteghino, pagano l'ingresso ed entrano contenti, o meglio Nicky e contenta per la fiera Eric è contento perchè lei è contenta, -Sai che probabilmente incontreremo gente di scuola vero?- chiede Eric indifferente, lei lo guarda -Ti dà fastidio farti vedere con me?- lui scuote la testa -No e a te?- lei scuote la testa -No al massimo dico che mi hai rapito- il moro ride e le mette un braccio intorno le spalle -Allora mi permetta di rapirla per bene My Lady!- lei si mette a ridere e lo prende per un polso, -Vieni facciamo il tiro al bersaglio quanto scommettiamo che ti batto?- lui la spinge leggermente -Tu battere me?! Sognatelo ci giochiamo dieci dollari!- Nicky fà un conto mentale -Sono gli ultimi soldi che mi restano, facciamo una sfida amichevole giochiamoci un gelato- lui annuisce -Visto hai paura, ma accetto- -Non ho paura ma voglio evitare di perdere- entrambi ridono e si dirigono al tiro al bersaglio, dove giocano e dove ovvimente Eric batte Nicole ma di pochissimo -Oooo mi devi un gelato, vaniglia e pistacchio prego!- Nicky è una donna d'onore e dopo pochi minuti sono entrambi seduti in una panchina difronte un chioschetto a mangiare una coppa con doppia panna, appena finiscono si sentono due palloni sul punto di scoppiare -Montagne russe?- propongono all'unisono, si dirigono verso la giostra mentre entrambi pensano a come siano simili e affini e in  tutti questi anni nessuno dei due lo aveva notato.
-Ammettilo che devi vomitare!- lei scuote la testa mentre una marea di sudori freddi e brividi le trapassano il corpo -Avanti ammettilo- lei gli lanci un'occhiata assassina ma sorride sotto i baffi e si vede, lui sorride a sua volta non ne riesce a fare a meno, Nicky fà un bel respiro -No sto bene, non lo prendere come un invito romantico ma andiamo nel tunnel degli orrori?- lui si alza e le porge la mano per aiutarla ad alzarsi, appena la rossa si alza la guarda negli occhi -Hai una strana concezzione di romantico-.
Sono dentro il tunnel ma invece di urlare ridono, ridono come i matti, appena arriva uno zombie, appena spunta un giardiniere assassino, solo in un momento Nicky salta in aria urlando, appena spunta una mummia in catene, non se lo aspettava minimamente e senza volerlo si attacca al collo di Eric che in silenzio le mette il braccio intorno la vita, il suo profumo delicato di vaniglia e limone gli inonda le narici e sul viso gli si stende un sorriso ebete, appena escono fuori delle persone che aspettano il turno li guardano sconvolti, sono Kevin e altri ragazzi della scuola ma loro non li vedono -Porter siamo usciti potresti lasciarmi adesso?- lui ride e la guarda in modo altezzoso -Senti chi parla quella che si è attaccata come una cozza! Adesso decido io! Ruota paronamica-
fanno strada per l'attrazione più in voga -Ma Porter la ruota paronamica è romantica!- lui alza un sopracciglio -Puoi anche non salire se vuoi ma io voglio vedere Central Park dall'alto- lui si mette in un sellino e Nicky lo segue, sono accanto sono molto vicini e sospesi in aria, la ruota si blocca per permettere a chi sta in cima di guardare il panorama, è meraviglioso  e restano tutti e due a bocca spalancata - é stupendo!- dice Nicky -Già- ma Eric non sta guardando il panorama sta guardando Nicky, durante quella sarata ogni momento in cui la osserva gli rivela qualcosa che la rende sempre più bella, appena  Nicky si volta verso di lui si ritrovano vicinissimi, Eric si sta avvicinando e lei non dice nulla lei vuole quel bacio, quanto lo vuole lui ma poi nel classico momento meno opportuno la ruota si muove, entrambi diventano rossi e vanno verso la macchina, lui l'accompagna a casa -Porter?- -Si?- lei sorride e lo guarda negli occhi -é stata una splendida serata grazie- lui la osserva -No grazie a te- Nicky lo guarda negli occhi e gli dà un bacio in guancia -Notte rapitore-     
 
NOTE: *o* pensieri e parole aspetto voi! non sono tenerissimi? un bacio 
Luna <3

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Capitolo 6
*** capitolo 5 ***


                                                                                               Capitolo 5
 
La voleva baciare, e poi quella maledetta ruota si è mossa come a fargli notare chi fosse quella bellissima ragazza, che quella ragazza è Nicole Evans, si è alzato tardi non vuole andare a scuola, e difatto resta a casa, scende in cucina sua madre non c'è, Kyle è seduto al tavolo di legno di noce, legge il giornale davanti a una tazza di caffe corretto al caramello fumante, Eric lo osserva bene, la testa glabra coperta da un cappello di lana rosso -Ciao Eric- saluta con voce allegra, il ragazzo apre il frigo e beve un lungo sorso di latte direttamente dal cartone -Ei Kyle come stai?- l'uomo annuisce sorridendo -Bene, non mi lamento, tu non dovresti essere a scuola?- il moro annuisce -Si, ma non mi andava, tanto come sempre verrò promosso-, il ragazzo si allontana e sale scale sorride sentendo Kyle che borbottare qualcosa sui giovani d'oggi, il ragazzo è in mutande e calzini neri, esce dal balcone della sua stanza e si accende una sigaretta, da quando è stato diagniosticato il tumore al patrigno fuma solamente in balcone.
Appena finisce di fumare si butta sotto la doccia, l'acqua è così calda in contrasto col suo corpo freddo che lo fà rabbrividire e battere i denti per qualche minuto, appena finisce si osserva allo specchio, è un bel ragazzo lo ammette, non  è uno di quelli che si guarda allo specchio e pensa "sono proprio figo" e poi davanti agli amici o alle ragazze se ne esce con esclamazioni del tipo "o mio dio ho il naso storto", semplicemente ammette di essere un bel ragazzo, ammette di avere un tappeto di ammiratrici e ammette che non ha l'ammiratrice che vuole lei.
Mentre si veste riflette, forse ha cominciato questa guerra con Nicky dalla più tenera età proprio per questo, sorride ricordando, tutti volevano giocare con lui e lei invece stava in un angolo a giocare con la SUA bambola, quella personale che si portava da casa, o si faceva gli esercizi che le maestre lasciavano. Alle medie tutti cominciavano ad avere i primi appuntamenti, lei che era comunque una bambina carina rifiutava tutti, insomma è riuscità a farsi odiare. La cosa che ha sempre colpito Eric è che mentre tutte le ragazze gli morivano e gli muoiono dietro tutt'ora lei è l'unica che non l'ha mai cagato in quel senso, forse è proprio per questo che lui ha provato odio per lei dalla prima media.
E adesso invece a diciotto anni quasi compiuti, all'ultimo anno di liceo, con l'esame per entrare alla Julliard alle porte pensa a lei, pensa ai suoi meravigliosi capelli rossi come il fuoco, ai suoi enormi occhi verdi, verdi come una bottiglia di birra, la sua pelle lattea, quel naso piccolo pieno di lentiggini, le labbra fini, il corpo minuto a munito di fianchi larghi, che alcuni potrebbero vedere come un difetto ,ma che lui vede  come segno di sensualità, tutte le ragazze camminano vestite da puttane o ancheggiando come prostitute, lei cammina solo con jeans, felpe e maglioni che la rendono bellissima, ferma i suoi pensieri con una botta in testa sta diventando troppo sdolcinato.
 
***
 
-Chissà dov'è Eric?- Clair la guarda alzando un sopracciglio -Scusa cosa ti importa se Eric non c'è?- la rossa abbassa lo sguardo imbarazzato -Io, non mi interessa era solo per sapere- Claire fà spallucce continuando a mangiare il suo pasticcio di lasagne. 
Quando escono da scuola Eric è lì Nicky per un folle istante pensa "oddio è qui per me!" ma poi vede una ragazza dai capelli biondi spenti con la permanente avvicinarsi a lui, si scambiano un bacio travolgente, una lotta di lingua e labbra, molte ragazze vanno via arrabbiate una di queste è Nicky, come ha potuto anche solo per un attimo pensare ad Eric come qualcosa in più di un compagno di classe, di un rivale?
Lui la vede, la vede salire sul motore con la fronte corrucciata, con le labbra piegate in un broncio molto buffo.
é nella sua stanza si è scopato la ragazza bionda Tracy, che nome di merda, la classica ochetta bionda dagli occhi cattivi e maliziosi, si sta per l'appunto già rivestendo per andarsene -Vai già via?- chiede lui mentre fuma una sigaretta in balcone la ragazza annuisce mentre si mette la maglietta -Si Eric, sai non sono una tipa tutta coccole cicci cocco, dopo il sesso non ci deve essere niente- lui alza le spalle -Ok io la penso come te del resto- , esce senza nemmeno salutarlo e lui continua a fumare soddisfatto, poco dopo la vede arrivare, posteggia il suo motore fracassato al solito posto, si leva il casco lo appende nella sella, si specchia due secondi per legare i capelli in uno chignon disordinato, Tracy esce dalla porta di ingresso, e appena vede Nicky resta con la bocca volgarmente spalancata, al contario suo la rossa la guarda con gelido contegno, poi spariscono entrambe, una fuori dal mio vialetto l'altra dentro casa. 
Eric si veste velocemente e mentre  scende le scale sente una musica celestiale che gli inonda l'animo, ma che lo riempie di enorme malinconia allo stesso tempo, non crede di conoscerla, appena arriva in salone vede Nicky che suona, è fantastica, la musica la prende del tutto muove la testa e tutto il corpo a ritmo, ha gli occhi chiusi, è una meraviglia non c'è altro modo per descriverla, appena finisce apre gli occhi, la madre di Eric le sorride -Ottimo Nicky, porterai questa all'audizione?- la giovane annuisce -Credo di si, ma non ne sono ancora sicura!- Eric tossisce, non crediate che l'abbia fatto per farsi notare si è semplicemente affogato col succo che sta bevendo, Astrid si accorge dell'elettricità che c'è tra i due e decide di lavarsene le mani -Bene ragazzi, io vado a preparare la cena- è così che da buona madre vigliacca li lascia lì soli a fissarsi.
Eric le sorride e si avvicina a lei -Ciao- lei gira il viso dall'altra parte, si scioglie i capelli e ne comincia ad arricciare una ciocca, -Non mi saluti?- la rossa di gira, lo fulmina con lo sguardo e con voce glaciale al massimo proferisce con un -Ciao- lui fà finta di rabbrividire -Cazzo siamo finiti improvvisamente al Polo?- a Nicky le si alzano automaticamente gli angoli della bocca in un sorriso, lui si siede accanto a lei nella panca e le prende il mentre fra le dita -Visto stai ridendo- lei si scosta -Tra ridere e sorridere c'è differenza Porter!- lui le mette il braccio intorno alle spalle -Sei gelosa perchè oggi non sono venuta a prendere te a scuola? Ma sai com'è io sono uno spirito libero, ho bisogno dei miei spazi e poi...- non riesce a finire la frase, un pieno schiaffo lo colpisce in volto, adesso il moro non parla più, sente solo la guancia bruciare e lo sguardo triste e furioso di Nicky, quest'ultima prende la sua borsa, il cappotto, lascia i soldi sul tavolino e va via sbattendo la porta, Astrid arriva di corsa, la scena che vede e il figlio immobile che corre verso la porta, la sua allieva che mette in moto in motore e Eric che urla con una mano sul viso -Me la paghi Evans-.
Sono seduti a tavola, Astrid ha preparato un ottimo rollè di tacchino, il preferito di Kyle che però mangia come un uccellino, -Chi era oggi che suonava? Dalla camera da letto si sentiva una meraviglia- Eric abbassa automaticamente lo sguardo -é Nicky la mia nuova allieva, la ragazza che piace a Eric- il moro sentendo questa affermazione alza lo sguardo, e incrocia quello di Kyle -Una nuova ragazza?- Eric non smentisce, ma mangia una patata bollita, deglutisce e guarda il patrigno -No, lei non è come le altre lei è...- non trova una singola parola per descriverla, tutte quelle che gli vengono in mente gli sermbrano così banali e scontate, in aiuto gli viene la madre -Vera- Eric si alza in piedi e abbraccia la madre e Kyle -Ecco cazzo, lei è vera!-.
Prende felpa e chiavi della macchiana, in pochi minuti si trova a guidare verso casa di Nicky.
Come ha fatto non capirlo subito, è lei la ragazza vera che ha sempre cercato, è lei l'unica per cui vuole lottare, e lui l'unica che lo sta facendo impazzire, è lei l'unica che l'ha sempre fatto impazzire fin da piccolissimi.
 
***
 
 
Nicky ha appena finito di mangiare la sua insalata di tonno e pomodoro, la sorella stranamente è a casa sono tutte e due accoccolate sul divano, Allison sembra una modella, anche se sono le 22.00 di sera, ha una leggera camicia da notte di raso rosa, mentre Nicky porta solamente una maglietta enorme viola dei Deep Purple che le arriva fin sopra le ginocchia, i capelli sono sciolti la frangetta tirata indietro da una fascia nera, è struccata, nemmeno un filo di matita.
Uno scampanellio forte e insistente fà saltare in aria le tre donne Evans, la madre afferra il bastone del mocio, -Ragazze state indietro- guarda dallo spioncino e si rilassa un pochino mentre lo scampanellio continua imperterrito -Chi è mamma?- chiede Allison preoccupata, la madre le guarda -é quel ragazzo carino il compagno di Nicky- la rossa resta visibilmente scioccata -Eric?- la madre sembra essere pervasa da un illuminazione -Esattamente lui!- la rossa alza un sopracciglio mentre lo scampanellare diventa sempre più insistente -Bene salite sopra, fate quello che volete ma andate via!- Allison e la madre tornano a guardare la tv, Nicky apre la porta, se lo ritrova lì, i capelli scompigliati, una felpa nera e un paio di jeans scuri -Porter che diavolo fai? Sei impazzito?- lui la tira per un braccio, lei esce fuori e chiude la porta, il cielo è pieno di nuvoloni neri e viene pericolosamente scosso da tuoni, -Io... cioè...io... tu sei...vera!- Nicky resta sconvolto, lo guarda con le sopracciglia alzate -Emh si Porter credo di essere vera- lui la osserva, è bellissima, non l'ha mai vista così semplice è così bella, forse anche più della sera della festa, -Non so come spiegartelo, io so solo che tu sei vera- lei sorride e si siede nello scalino difronte l'uscio, si sistema la maglietta sopra le ginocchia per non  farsi vedere le mutandine, Eric si siede accanto a lei -Scusami per oggi- lei annuisce -Era questo che volevo sentirmi dire Porter, non che sono vera- si alza e guarda il cielo si alza anche lei e si mette di fronte a lui, -Perchè ci odiamo?- chiede lei stranita -Io non ti odio- risponde lui tranquillamente, la pioggia comincia a scendere lenta, ma loro non ci badano si guardano negli occhi sorridendo come due cretini -Posso baciarti?- chiede lui con la voce un pò tremante, lei si alza in punta di piedi -Queste cose non si chiedono Porter si fanno- il ragazzo le sorride, le mette una mano intorno la vita l'avvicina al suo corpo e unisce le loro labbra.
Pioggia, lingue, pioggia, sospiri, pioggia, si appartengono, pioggia, sono un unica entità, la pioggia è meravigliosa quando due corpi tremanti si baciano dando inizio al loro amore.
 
NOTE: questo è il loro primo vero bacio, che ne pensate? A me come scena piace molto, ma siete voi i miei giudici quindi aspetto voi! un bacione 
Luna <3

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Capitolo 7
*** capitolo 6 ***


                                                                                                Capitolo 6
 
Claire la guarda stranita perchè sta sorridendo come un ebete verso Eric, che a sua volta sorride come un deficiente verso di lei -C'è qualcosa che mi dovresti dire?- Nicky si gira di scatto guardando l'amica e comincia ad arricciarsi un ciuffo di capelli come quando è nervosa -Io? No! Cosa dovrei dirti?- Claire scuote la testa e continua a scrivere sul suo quaderno durante l'ora di supplenza, Eric si alza in piedi ed esce senza fare vedere nulla a nessuno, lancia solo uno sguardo molto eloquente a lei che sorride complice.
Nicky si alza in piedi facendo fare uno sbalzo a Claire che la fulmina con lo sguardo -Che diavolo fai?- la rossa non risponde e corre verso la professoressa alla quale riesce a strappare un permesso per andare in bagno.
Appena esce fuori dalla classe si ritrova nel corridoio deserto, corre verso il suo armadietto e si controlla allo specchio, porta dei pantaloni blu e una felpa bianca, i capelli sono sciolti, li sposta di lato e fà un bel respiro.
Corre verso la famosa panchina dove si sono dati quello che si può considerare come il loro primo bacio, il sole splende debole, e accarezza il viso di Eric che le sorride, non è un sorriso strafottente o malizioso ma un vero sorriso, di quello che arriva fino agli occhi, quei caldi e bellissimi occhi blu.
Nicky si avvicina sorridendo e si siede accanto a lui -Ciao Evans- saluta lui accendendosi una sigaretta, -Hey Porter- il ragazzo le mette un braccio intorno le spalle, Nicky si guarda intorno preoccupata -Evita dai!- gli leva il braccio, lui si avvicina con uno sguardo provocante e sexy da morire -Ah Evans non mi vuoi dare un bacio, guarda che mi offendo- Nicky sbuffa - non eri tu quello che ha detto: é meglio non fare sapere a nessuno di noi?- dice scimmiottandolo lui si mette a ridere -Si è vero, ma non c'è nessuno!- lei si mette a ridere si alza e si china verso di lui, -Porter mi dispiace ma ti devi accontentare di questo- gli sussurra a pochi centimetri dalle sue labbra prima di dargli un bacio sul naso, -Ci si vede Porter- si allontana sorridendo soddisfatta, ma poi si sente agguantare dai fianchi -No Evans tu non puoi provocare me- la rossa viene inchiodata al muro dal moro che la bacia appassionatamente, si perdono entrambi in quel bacio che vuole dire tutto quello che non riescono a dirsi, poi un rumore qualcuno che  sta per avvicinarsi, si separano guardandosi  con un misto di tristezza e malinconia, ma appena dall'angolo sbucano delle ragazze della loro classe uscite per famure i due si cominciano a guardare storto -Evans sei proprio una piaga!- lei gira lo sguardo torvo dall'altro lato, deve cercare di non ridere -Porter quando la persona è niente l'offesa è nulla- lui scoppia a ridere, la sua solita risata beffarda e maliziosa, mette il braccio intorno alle spalle di Amily una delle ragazze -Andiamo bellezze, non perdo tempo con la gente stupida- e va via, lasciandola lì con un misto di rabbia e gelosia, quanto vorrebbe per una volta essere una di quelle ragazze stupide che si scarrozza lui in giro, non dovrebbero nascondersi come fanno per adesso, anche se lei non è la sua ragazza effettiva, ha voglia di lui come non ha mai avuto voglia di niente.
 
***
 
-Io dovrei fare lezione- ridacchia lei mentre è nel giardino di casa Porter, col moro più bello di tutti, il ragazzo le sorride e la bacia -Non mi interessa Evans, ti voglio un pò per me-  la bacia di nuovo, lei è contenta come non lo è mai stata si sente completa forse per la prima volta, lui prova sentimenti profondi mentre la bacia, vorrebbe non farla mai andare via, non ha mai provato niente del genere con nessuna ragazza, la voglia di sfiorarla, di accarezzarla e di baciarla è sempre presente nei suoi pensieri, il suo profumo è come una droga non riesce a farne a meno, un delicatissimo profumo di fiori di campo misto ad arancia, appena il bacio termina si guardano negli occhi entrambi con uno stupido sorriso sul viso, Nicky abbassa lo sguardo imbarazzata -é assurdo!- lui le alza il viso -Cosa esattamente?- chiede Eric sorpreso -Io e te qui, forse è l'unica cosa che la mia fervida immaginazione non ha mai creato- lui si mette a ridere, lei guarda l'orologio nero che porta al polso -Merda sono già le 18.00, devo scappare chiedi scusa a tua madre da parte mia- afferra la borsa che è poggiata sullo scalino e gli dà un bacio a fior di labbra, lui sorride mentre la guarda salire sul motore sgangherato e parte per andare a lavoro
Il ragazzo ritorna in casa dove il patrigno è disteso sul divano a guardare un film -Vorrei conoscere la tua nuova ragazza sai- Eric lo guarda sorpreso -Non hai mai voluto conoscere nessuna delle mie ragazze- Kyle sorride e beve un sorso di the caldo -Nessuna ti ha mai fatto brillare gli occhi e colorire le guance in questo modo- Eric arrossisce visibilmente e gli tira delicatamente un cuscino -Non dire stronzate, io non ho ne gli occhi che brillano ne le guance rosse, lei è una come le tante- il patrigno ride -Continua a mentire a te stesso Eric, continua pure ci perdi solo tu-, il ragazzo scocciato và in camera sua, appena si guarda allo specchio sorride, ha veramente gli occhi che brillano e le guance arrossate, inoltre il suo viso è illuminato da un sorriso che non riesce a togliersi nemmeno volendo, già perchè mentire a se stessi lei non è una delle tante, lei è l'unica che gli fà battere il cuore.
 
***
 
Sta servendo il tavolo di una coppietta, si guardano sorridendo e si sussurrano parole dolci anche quando lei è lì, è come se fosserò gli unici in tutto il locale che in realtà pulula di gente rumorosa che mangia hamburger e patatine insieme a fiumi di birra e coca cola.
Quando finalmente il turno finisce lei resta a osservare la coppia ancora per qualche minuto, si imboccano a vicenda e lei scioccamente per un momento immagina lei e Eric al posto dei due ragazzi, immagina lei e lui come una semplice coppia, camminare per mano, sorridersi come due scemi e imboccarsi a vicenda, insomma una coppia normale anche se pesantemente sdolcinata.
Quando esce dal locale appoggiato lì sul motore c'è lui, che la guarda come non l'ha mai guardata prima, è bellissimo con i jeans chiari e la felpa di Bob Marley in testa un fasciacollo messo a mò di cappello, gli occhi sono dolci e grandi, lei gli sorride spontaneamente, lui la guarda come se la vedesse realmente per la prima volta, il vento le fà ondeggiare i capelli attorno il viso, una sciarpa colorata le circonda il collo, dei vestiti semplici le fasciano il corpo perfetto, si osservano così per un pò, come se dovessero ognuno memorizzare i tratti dell'altro, -Ciao- sussurra lui, lei non risponde semplicemente va da lui e lo abbraccia, non le importa se li vedono, non le importa se la gente parla, ha solo bisogno di sentirlo stretto a se, ha solo bisogno di lui, Eric la stringe a se sorridendo e inondandosi del suo profumo -Che ci fai qua?- domanda lei con il viso affondato nell'incavo del collo del ragazzo -Mi mancavi già- la ragazza lo guarda e unisce le sue labbra a quelle di Eric, ma è un bacio diverso rispetto al primo, è un bacio colmo di dolcezza e sentimento -Nicky, io voglio stare seriamente con te, me ne frego della gente, mi interessi solo tu- alla rossa gli occhi diventano lucidi, la porta alle loro spalle si apre e dal locale esce la coppia menzionata prima, Nicky li guarda e non prova invidia, è anche scioccata non solo per quello che lui ha detto, ma perchè l'ha chiamata Nicky non l'ha mai fatto -Stare io e te insieme?- lui si rattrista -Non vuoi?- chiede preoccupato, lei gli cinge il collo con le braccia -Come puoi pensare anche solo a una cosa del genere? certo che voglio!-.
Passano una serata meravigliosa, camminando mano nella mano, inondandosi ognuno dell'altro, sentendosi vivi con non si sono mai sentiti, quando è il momento di separarsi si baciano con dolcezza, e poi lei lo saluta dalla finestra della sua camera.
Entrambi nell'intimita del loro giaciglio pensano alla serata trascorsa insieme e pensano al giorno dopo, lui la verrà a prendere e andranno a scuola insieme come una coppia, Nicky manda un sms a Claire "Ho una sorpresa per te domani", Eric lo manda a Kevin "Non immaginerai mai cosa vedrai domani", non importa a nessuno dei due del giudizio degli altri, ma il supporto dei loro migliori amici è importante, è da poco più di una settimana che si frequentano in segreto e adesso è il momento di uscire allo scoperto, si addormentano felici  sognandosi e desiderandosi a vicenda.
 
NOTE: allora sono una coppia! Commenti? Critiche? Sono qui per ascoltarvi, grazie a chi ha recensito gli altri capitoli! Un bacione
Luna <3

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Capitolo 8
*** capitolo 7 ***


Capitolo 7
 
 
é il giorno, Nicky si osserva allo specchio, ha i capelli legati in una treccia, un paio di jeans e una felpa rossa della Duff, il campanello suona, la rossa scende velocemente, fortunatamente è sola a casa Allison è già uscita per andare all'università sua mamma è già a lavoro, scende le scale quasi correndo è nervosa, ha un peso sullo stomaco che non si vuole levare, appena apre il peso si scioglie, lui è là, bello come sempre, sorride e le fossette gli illuminano il viso -Ciao Eric- lui le prende il viso e la bacia dolcemente -Ciao bellissima- la rossa si sente sciogliere, e apre di più la porta -Entra- lui entra e si guarda intorno curioso, e si sofferma su una foto delle medie, è la foto di classe c'è anche lui in quella foto, sono accanto e sono venuti entrambi male perchè si pizzicavano la schiena a vicenda, appena la guarda meglio ride, -Sei sola?- la rossa annuisce leggermente nervosa, non è mai stata sola con un ragazzo a casa sua, lui al contrario è tranquillissimo non è mica la prima volta che sta con una ragazza, -Si mia madre e mia sorella non ci sono- le si avvicina -Bello- si baciano, mentre si baciano lui la stringe ancora più forte lei si separa imbarazzata -Emh andiamo, è tardi- prende il suo zaino e apre la porta, lui ride squotendo la testa e le mette un braccio intorno le spalle -Andiamo, anche se il tuo divano mi sembra molto comodo- lei ride e gli da uno scappellotto.
Salgono in macchina, Nicky si stropiccia le mani e respira affannosamente, Eric appare tranquillo ma non lo è per niente, non ha mai avuto una "ragazza", tante amiche con cui fare roba si, ma mai una ragazza.
Posteggiano a scuola, Kevin e Claire stanno parlando vicino al motore della moretta, entrambi fanno un profondo respiro, Eric le stringe forte la mano -Sei pronta?- Nicky abbassa lo sguardo -Direi che pronta è una parola grossa, ma facciamolo- entrambi scendono dalla macchina,  avete presente classica scena da film? Bene tutti si zittiscono e guardano loro, sembrano dei deficienti con la bocca spalancata, Eric si avvicina a Nicky e intreccia le loro dita si guardano e sorridono -La frittata è fatta!- dice lei, lui si guarda intorno con la solita strafottenza -Basta fottiamocene-.
Appena si avvicinano a Claire e Kevin notano subito che i due ragazzi non sono straniti più di tanto -Finalmente- dice solamente Kevin, Eric e Nicky li guardano sconvolti, -Finalmente?- chiede sorpreso il moro, il biondo ride -Ci avete rotto le palle, con sta cosa dell'odio, finalmente avete ammesso i vostri sentimenti!- Claire ride e abbraccia Nicky che osserva stravolta il profilo di Eric che ha la bocca spalancata.
Nicky si dirige al suo armadietto con Claire che la guarda ridendo come una scimmia schizzata, -Claire hai finito?-la ragazza scoppia a ridere ancora più forte -No, non posso! Non ci riesco, sono troppo stranizzata- entrambe aprono il loro armadietto e prendono il libro di chimica ,si dirigono in classe parlando fitto, fitto, Claire vuole sapere tutti i dettagli, i baci che ci sono stati ecc, appena entrano in classe Nicky si sistema nel suo solito banco, alle sue spalle c'è Eric che le sorride prima di alzarsi e andare a buttare la gomma da masticare, Claire si gira con una faccia da pazza -Avete fatto sesso?- a quella domanda la rossa diventa bordeaux, le cominciano a tremare le mani e sente un peso sullo stomaco, -Ma sei impazzita?? Te lo avrei detto- in quello stesso momento entra il professore di chimica, la classe cade in un silenzio tombale, Claire le fà arrivare un bigliettino "se non me lo dirai assaggerai la mia ira" Nicky ridacchia e squote la testa, Eric con i piedi prende la sedia di lei e l'avvicina al suo banco le mette una mano sul collo e le comincia ad accarezzare i capelli, Nicky diventa ancora più rossa e abbassa lo sguardo sorridendo, si guarda intorno e vede alcune compagne che la guardano con invidia, Eric non è mai stato così espansivo con una ragazza e Nicky lo sa, infatti guarda Lidia una delle "ex" di Eric con aria di sfida.
Appena suona il pranzo il moro mette un braccio intorno alle spalle della rossa -Vieni ho una sorpresa per te- lei sorride -Ok andiamo- nuovamente sguardi di invidia e sconvolti li osservano ma loro non ci fanno caso.
Arrivano nella loro panchina, perchè quella ormai è la loro panchina, ci sono dei ragazzini del primo anno che dopo un solo sguardo di Eric si allontanano spaventati, appena si avvicinano gli occhi di Nicky si riempiono di lacrime, lì dietro la panchina c'è un murales in viola e nero, i colori preferiti della rossa, "ERIC & NICKY, PRIMA ERI NIENTE ORA SEI TUTTO" la rossa si volta verso il suo ragazzo e gli salta al collo -é per me?- lui alza un sopracciglio -No tesoro, è per Nicky della IV B-  lei sorride e lo bacia, non ci riesce a credere, Eric Porter il più bello della scuola quello che si è scopato tutte le ha fatto un murales, quello che per lei è sempre stato il gesto d'amore più romantico perchè rimarra sempre lì indelebile.
 
*** 
Sono seduti nel divano di Nicky, si baciano e guardano delle foto di quando lei era piccola, lui sorride ogni volta e ride.
Poi arriva una foto del suo terzo compleanno, vede la sorella un pò più grande, la madre con gli stessi occhi verdi ma con i capelli castani e poi un uomo dai capelli rossi e gli occhi azzurri, il respiro di Eric diventa più pesante, smette di sorridere gli occhi si sgranano, con dito tremante e un sorriso falso indica quella figura alla destra di una Nicky bambina -E quello chi è?- lo sguardo della ragazza diventa più triste, -No Eric non mi va di parlarne- lui le prende la mano calda e gliela stringe -No dai cucciola, voglio sapere tutto di te!- lei sorride e osserva la foto -é mio padre, ma adesso non vive più con noi- lui continua a guardare la foto, -E perchè non vive più con voi?- -Lui è andato in turnè con la sua compagnia di danza, fà parte dell'orchestra, e bè si è innamorato di un'altra donna ed è andato via- Eric si alza e prende la sua felpa e il suo zaino, dà un bacio a Nicky sulla fronte -Devo andare- lei si alza in piedi -Ma non dovevi rimanere a cena?- lui sorride forzatamente e la guarda -No tesoro, ho dimenticato che devo andare a prendere il mio patrigno in ospedale, sai ha il cancro ha fatto la chemio e mia madre non c'è- lei annuisce triste e lo accompagna alla porta -Ok ciao- lo vede salire sulla macchina e andare via sgommando, mentre posa l'album di fotografie al suo posto riosserva la foto del padre, -Bastardo!- chiude di botto l'album e lo posa con rabbia.
Il ragazzo entra in ospedale quasi correndo appena arriva dalla signorina della recepsion le grida praticamente in faccia -Dov'è la stanza della chemio- la signorina tremante gliela indica.
Appena entra lo vede subito, il secchio dove rigetta praticamente sotto braccio, l'altra mano tiene quella di Astrid e il viso è voltato verso la tv accesa sui Simpson, è uguale alla foto, è solamente più magro e senza quel ciuffo di capelli rossi.
Eric si avvicina osservandolo ancora sconvolto -Kyle?- l'uomo lo guarda sorridendo innocentemente -Mamma potresti lasciarci un attimo soli?- la donna si alza  -Certo caro- da un bacio sulle labbra del compagno e uno sulla fronte del figlio, Eric prende posto accanto a Kyle nella sedia che prima era occupata da sua madre, -Tu hai lasciato tua moglie per mia madre?- il sorriso sulle labbra dell uomo svanisce e pianta i suoi occhi azzurri in quelli blu del ragazzo -Si... come fai a saperlo?- il ragazzo si alza di botto e dà due pugni al muro urlando una brutta parolaccia molte signore si girano inorridite -Tua figlia, come si chiama tua figlia?- chiede sibillando, l'uomo sorride nostalgico -Allison, e l'altra Nicole, ma odia essere chiamata col suo nome intero- Eric si risiede e poggia il capo sulle lenzuola -Nicky è la mia fidanzata, è lei che mi ha fatto perdere la testa, perchè tu non ti chiami Evans di cognome?- -La madre era così furiosa con me che ha fatto mettere il suo cognome dopo che l'ho lasciata, Evans non più Rowell- il ragazzo si sfrega gli occhi con la mano e gli racconta tutto, come si sono messi insieme cosa è successo quel pomeriggio, tutto!
L'uomo è sconvolto ma sorride -Almeno qualcuno l'ama come l'ho amata io, la loro madre non mi ha più fatto avvicinare a loro, le lettere e i regali che spedivo venivano sempre riportati indietro, Eric io sto morendo- il ragazzo stringe la mano a l'uomo che ha sempre considerato come un padre -Ti prego portala a casa la voglio rivedere- Eric annuisce in silenzio e va via con la confusione in testa e il volto di Nicky negli occhi, e se dopo questo lei non avrebbe più voluto stare con lui?
 
NOTE: che ne dite? Ve lo aspettavate o è stato un colpo di scena? Recensite vi voglio bene!
Luna <3

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Capitolo 9
*** capitolo 8 ***


                                                                                                     Capitolo 8
 
 
-Dove stiamo andando?- chiede la rossa al moro, lui l'ha trascinata via dopo scuola per portarla dal padre, ma non ha avuto il fegato di dirgli la verità, non ha avuto il coraggio di dirgli dove la sta portando -é una sorpresa cucciola- a lei brillano gli occhi appena sente il suo soprannome preferito.
Arrivano davanti casa di Eric, il ragazzo posteggia l'auto nel vialetto -Ah la sorpresa è casa tua?- la rossa è visibilmente delusa anche se cerca di nasconderlo, si aspettava qualcosa di più romantico.
Eric evita di guardarla negli occhi e prima di aprire la porta le prende le mani, finalmente guardandola e stentando un sorriso, Nicky lo guarda un pò spaventata -Eric va tutto bene?- lui sospira -Si va tutto bene, mi prometti che qualsiasi cosa succeda rimarrai con me?- la rossa lo scruta attentamente -Certo, ma che diavolo sta succedendo?- anche se lei ha promesso lui ha paura di perderla, la stringe forte a se e le da un lungo bacio -Ti amo Nicky- la ragazza lo guarda con i grandi occhi verdi sgranati -é la prima volta che me lo dici- lui abozza un timido sorriso -é la prima volta che lo dico- lei lo abbraccia e lo bacia sta per dire che ricambia il sentimento ma lui la interrompe prima -Mi dirai dopo tutto questo se mi ami o meno- lei annuisce confusa e finalmente Eric apre la porta, c'è silenzio, la casa sembra vuota inizialmente, ma poi appena arrivano in salotto Nicky nota un uomo coperto da un piumoncino che sonnecchia sul divano vicino il pianoforte, ha un cappello nero sulla testa glabra è scheletrico ed è conoscente troppo conoscente -Papà?- chiede inorridita, Eric lascia la mano della sua fidanzata e si avvicina all'uomo, lo scuote delicatamente -Kyle?- l'uomo apre gli occhi e Nicky viene colpita da quell'azzurro profondo che aveva da tempo dimenticato -Te l'ho portata, vado in camera mia- dà un bacio sulla fronte di una Nicky pallida e tremante e và via.
Padre e figlia si osservano -Sei bellissima- la ragazza sussulta a quella parole -Che ci fai qua?- lui sorride gentilmente ma lo sguardo duro della rossa non si ammorbidisce minimamente -Sono il patrigno di Eric- il respiro di Nicky diventa più pesante e discontinuo -Cosa?- sussurra, Kyle sta per ripetere ma la ragazza lo ferma con un gesto brusco della mano -Ho capito! Non c'è bisogno che lo ripeti!- urla -E che cosa vuoi da me?- chiede con le lacrime agli occhi parlando a fatica, lui con un gesto della mano la invita a sedersi sulla poltrona di fronte al divano ma lei resta in piedi a fissarlo, le braccia del padre un tempo forti da violinista che la facevano volare in aria adesso sono smagrite e deboli, il viso è scavato è soltanto l'ombra dell'uomo che lei ricorda -Nicole, perdonami dimenticavo che preferisci essere chiamata Nicky- si corregge sorridendo -Come vedi sto male, volevo vederti prima di lasciare questa terra- la giovane che ormai piange visibilmente pianta i suoi occhi in quelli del padre -Tu non ci sei stato per dodici anni!Sei andato via che avevo solo sei anni, e adesso vuoi vedermi? Magari Eric si è messo con me solo per questo per i tuoi perversi piani! No tu non hai una figlia nello stesso identico modo in cui io non ho un padre! Tu mi disgusti, mi dispiace che stai male, sul serio, ma per me non sei nulla- finisce il suo sfogo tra lacrime e colpi di tosse, l'uomo la continua a fissare silenziosamente, finchè lei non raccoglie la sua borsa da terra e va via sbattendo la porta.
é alla fermata del tram, guarda fisso dinanzi a lei e cerca di trattenere le lacrime ascoltando musica violenta come i Pantera o gli Slayer.
Quello stronzo le ha detto che l'amava solo per farla entrare nella tana del lupo si sente una cretina perchè ci ha creduto, si mette il cappuccio della felpa e appena alza lo sguardo Eric è lì in macchina che la guarda -Sali!- la ragazza gira lo sguardo verso la parte opposta, gli occhi sempre più lucidi, Eric sbatte la portiera e si pianta davanti alla sua ragazza -Nicky io l'ho scoperto solo qualche giorno fà- lei finge di non sentire anche se ha spento la musica, il ragazzo le leva dolcemente le cuffie e gli prende una lacrima solitaria che le accarezza il volto, Nicky sale in macchina senza guardarlo -Accompagnami a casa- Eric sale e mette in moto.
Il viaggio anche se breve sembra durare secoli, la tensione è piu densa di una crema, lei guarda duramente di fronte a se senza mai guardare Eric, lui invece ha lo sguardo malinconico.
Arrivano davanti casa di Nicky, lei sussurra uno ciao stentato e scende sbattendo la portiera, Eric la guarda allontanandosi e da un pugno al volante prima di accendersi una sigaretta e andare a casa di Kevin per farsi dare del fumo.
 
 
***
 
Guarda il soffitto della sua stanza, è arrabiata, triste e malinconica.
é chiusa a chiave, lei non si chiude mai a chiave.
Il telefono continua a vibrare chiamate e messaggi di Eric qualcuno probabilmente anche di Claire, ma lei non lo prende, lo lascia accanto al computer.
Qualcuno bussa alla sua porta -Va via, non ci sono- una voce vellutata e sorpresa ribatte -Nicky apri mi serve il pc- di malavoglia la rossa si alza e apre la porta a Allison accende la tv e si ributta sul letto, la sorella la osserva preoccupata -Va tutto bene?- Nicky annuisce e si copre del tutto con la coperta.
Sente i colpi della tastiera e riemerge dal suo fortino, osserva Allison, in fondo dovrebbe dirglielo è anche suo padre -Ally?- la ragazza volta la testa verso il letto -Dimmi?- è davvero bellissima i lisci capelli legati in una treccia, gli occhi perfettamente truccati -Che faresti se ti dicessi che ho visto papà?- Allison fà spallucce -Ti direi che è impossibile perchè lui è in Argentina- Nicky scende giù dal letto e si mette davanti la sorella -No ti dico che l'ho visto e ho pure parlato con lui- Allison spalanca gli occhi e corre a chiudere la porta della camera, sale poi sul letto della sorella intrecciando le gambe -Dove? Quando e sopratutto perchè?- domanda spaventata, Nicky racconta tutta la storia con le lacrime agli occhi, ma la reazione della sorella è completamente diversa da quella che lei si immagina -Portami da lui-, Nicky resta a bocca spalancata e si asciuga una lacrima -Cosa?? Dopo tutto quello che ha fatto?- Allison annuisce convinta -Si, Nicky anche se ci ha fatto del male, sta per morire e io lo voglio vedere!- Nicky riflette alzando gli occhi al cielo -Mi faccio una doccia e andiamo-.
 
 
NOTE: Allora che ne pensate?? La reazione di Nicky è esagerata a vostro avviso? Recensite e fatemi sapere! Un bacio 
Luna <3

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Capitolo 10
*** capitolo 9 ***


                                                                                                   Capitolo 9
-Allora?- chiede impaziente Allison mentre sono sedute nella sua macchina, Nicky la fulmina con lo sguardo -La casa è questa, io non ci voglio andare perchè tu si?- chiede con impazienza, la sorella sbuffa e alza gli occhi al cielo -Cazzo Nicky te l'avrò spiegato seimila volte, lo voglio vedere sopratutto se sta pure male!- posteggia difronte la casa di Eric ed esce, apre lo sportello del passeggero -O esci di tua spontanea volontà o ti prendo di peso- Nicky scende dalla macchina afferrando la borsa che aveva messo nel sedile posteriore -Andiamo, cazzo- le arriva uno schiaffo in testa -Non dire parolacce- Nicky mugugna offese, appena arrivano davanti la porta suona il campanello, ad aprire è Eric che appena la vede sorride -Amore io credevo che tu...- ma si interrompe immediatamente appena vede Allison che lo guarda alzando un sopracciglio, -Possiamo entrare?- chiede Nicky con lo sguardo abbassato, non riesce a guardarlo negli occhi ed Eric sente il cuore che gli fà male, vuole vedere il suo sorriso suoi occhi che brillano, ma in questo momento nella sua rogazza non vede ne l'uno nell'altro, il ragazzo apre di più la porta e le fà entrare, -Dov'è lui?- sussurra Nicky, Eric indica la cucina, le due ragazze dai capelli rossi lo seguono, Kyle è seduto al tavolo che legge un libro di Kant -Kyle?- l'uomo alza lo sguardo e appena incontra quello delle figlie sgrana gli occhi -Nicky, Ally! Sedetevi! Io... su forza accomodatevi- Allison si siede accanto al padre Nicky resta in piedi poggiata alla colonna della porta, Eric le passa accanto sta per andare in camera sua ma la rossa lo ferma e gli stringe la mano -No non andare via, ho bisogno di te- sussurra guardandolo negli occhi il ragazzo resta lì, le tiene la mano e osserva insieme a lei Allison che fissa il padre mentre gli pone tante domande, sulla sua vita, sulla sua salute, lui risponde sorridendo e le fà delle domande a sua volta sul fidanzato, sull'università, parlano per ore mentre Eric e Nicky stanno lì in silenzio ad osservarli, Allison si alza e butta le braccia al collo al padre -Ciao papà- l'uomo ricambia sorridendo e la vede andare via -Vieni con me?- chiede Allison a Nicky, ma è Eric a rispondere -No l'accompagno io poi a casa- la ragazza annuisce e poi và via senza salutare ancora un pò sconvolta da l'incontro avuto col padre -Eric?- il ragazzo guarda Nicky -Che c'è?- -Ci puoi lasciare un attimo soli?- lui annuisce e le dà un bacio leggero sulla bocca -Ci vediamo in camera mia- e va via salendo le scale.
Nicky si siede accanto al padre -Credo di aver esagerato ieri- lui scuote la testa per negare -No tesoro, tu hai ragione... io sono andato via- a lei si riempiono gli occhi di lacrime -Mai una chiamata, mai un messaggio, mai niente di niente- Kyle diventa rosso -Io vi mando sempre una lettera al mese da quando sono andato via, io vi mando un regalo per ogni compleanno, natale, befana e festa del ringraziamente e un uovo al cioccolato per pasqua!- Nicky resta con la bocca spalancata per la sorpresa -Ma...ma... a noi non è mai arrivato nulla!- il suo cervello comincia a lavorare frenetico -La mamma? Lei non ci dava mai le tue notizie?- il padre china il capo e si alza -Vieni con me- Nicky lo segue fino al piano superiore, entra con lui in una camera da letto, lui apre un armadio e le fà cenno di avvicinarsi appena guarda all'interno resta con la bocca spalancata, è pieno di lettere e regali, il padre prende un grosso pacco e lo porge a Nicky -é per i tuoi diciasette anni, li hai fatti a Settembre, spero che ti piaccia- apre il regaro davanti al padre e le labbra si piegano in un sorriso, è un disco in vinile di Alvis il suo cantante rock preferito -Come hai fatto a sapere che lo adoro?- lui sorride -Tesoro sono tuo padre, ho pensato che se avevi preso la mia passione per la musica l'avresti adorato e infatti ho indovinato- lei annuisce e l' abbraccia -Si hai indovinato- sente della musica rock che esce da una stanza -Va da lui, è molto triste- sorride un'ultima volta a suo padre e si dirigge nella stanza dalla quale fuoriesce la musica.
Bussa ma non riceve risposta, apre lentamente la porta Eric è a petto nudo sul suo letto con gli occhi chiusi, una gamba accavallata sull'altra mentre muove il piede a ritmo, appena lo vede si butta su di lui e si accoccola sul suo petto, lui sorpreso la stringe a se con un braccio, con il telecomando abbassa la musica -Scusa se mi sono arrabbiata con te!- esclama lei inondandosi del calore del corpo di lui che la stringe più forte e che le dà un bacio  sulla testa -Tranquilla piccola mia- intrecciano le loro dita, lo guarda negli occhi e lo bacia, lui le comincia ad accarezzare la schiena e stringerla più forte a se, i loro respiri si fanno più pesanti e più forti, mentre lui le prende la gamba e la poggia sul suo corpo.
Continuano a baciarsi mentre si sfiorano la schiena, l'addome, lentamente lui le cala la zip della felpa, lei lo aiuta a levarla e si ritrova solo in top bianco, il ragazzo l'afferra per i fianchi e lei finisce totalmente sopra di lui mentre si continuano a baciare, lei sorride perchè sente l'eccitazione di lui che preme sui jeans di lei, lui le poggia le mani sul sedere stringendo leggermente ma lei si stacca immediatamente -Che c'è?- chiede lui ansimante con le guance in fiamme e gli occhi velati dall'eccitazione -Io...io... Eric dimmi che non sono una delle tante con cui fai sesso, è la mia prima volta e io...- viene interrotta da un bacio -Io con te non faccio sesso, io con te faccio l'amore!- solo queste parole la convincono sta per baciarlo ma lui si ferma -Io ti amo Nicky- -Ti amo anche io Eric-.
Si ricominciano a baciarsi senza fermarsi, si spogliano lentamente, finchè non restano solamente in biancheria intima, lui la fà scivolare sotto il suo corpo mentre si continuano a baciare, Nicky non vuole far smettere il contatto delle loro labbra perchè ha paura di fermarsi e perdere il coraggio, lui le sfila lentamente le mutandine mentre le continua a baciare la bocca e il collo, lui si sistema e piano, piano si fà strada dentro di lei, lei inarca la schiena per il dolore, quel dolore che però è anche bello come quando ti cade un dente e con la lingua tocchi la parte sensibile ti fà male ma non riesci a farne a meno.
Sospirano, si stringono e si muovono all'unisono entrambi arrivano all'apice del piacere insieme.
Stanno sul letto nudi e abbracciati -Non credevo fosse così bello- lui sorride con le labbra appoggiate alla testa di lei -secondo te perchè amo farlo- lei si volta e lo guarda malissimo -Stronzo!- lui ride e la stringe a se -Ei, ma adesso lo farò solo con te!- lei annuisce -Ci mancherebbe altro, tu sei mio- lui la bacia appassionatamente - E tu mia!- si riuniscono in una danza d'amore e passione lei sopra di lui, ormai più sicura dell'amore che prova, ormai più sicura del suo corpo e ormai sicura di lui.
 
NOTE: Ha chiarito con suo padre!! Hanno fatto l'amore!! *Saltella contenta come una scema* che ne pensate?? Per favore ragazzi e ragazze recensite
Luna <3

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Capitolo 11
*** capitolo 10 ***


                                                                                                   Capitolo 10
 
Ormai la coppia Eric\ Nicky non crea più scalpore a scuola, tutti si sono abituati all'idea, o almeno quasi tutti, molte ragazze rosicano dall'invidia in maniera incredibile e come non potrebbero il più bello della scuola si è fidanzato seriamente con la più sfigata della classe.
Entrambi sono a mensa seduti allo stesso tavolo, mangiano senza levarsi gli occhi di dosso e senza staccare le loro mani intrecciate, la cosa è molto divertente perchè Eric sta consumando un panino con salsa barbecue e cotoletta di pollo che gronda da tutte le parti, una goccia particolarmente grande finisce sulla felpa -Merda!- Nicky ride mentre Eric cerca di pulirsi allargando di più la macchia -Amore, stai creando un macello, vieni-, posa la forchetta e prende il suo ragazzo per mano trascinandolo in bagno, dove apre il rubinetto bagna un fazzoletto e glielo passa sulla macchia senza farla allargare -Che brava donnina di casa- quest'affermazione fà arrivare un morso nella pancia a Eric, che fà eccitare il ragazzo che per l'appunto la prende e la sbatte sul lavandino baciandola, la ragazza ricambia il bacio con enfasi sentendosi rabbrividire dentro, sono tutti a pranzo tanto compresi i professori nessuno li dovrebbe beccare, il cervello della rossa lavora frenetico mentre continua a baciarlo e a stringerlo più a se.
Smette di baciarlo, lui la guarda -Che c'è? Perchè ogni volta smetti di baciarmi?- domanda offeso, lei ghigna e lo prende per il collo della felpa -Vieni con me!- sono nel bagno delle ragazze e lei lo trascina proprio in una stanza da bagno dove c'è il water dato che prima erano solo nell'antibagno, i baci continuano e si fanno più roventi, Nicky sfila la felpa a Eric che resta a petto nudo, la ragazza comincia a baciargli il petto e la pancia, a mordicchiargli i capezzoli insomma a farlo eccitare sempre di più e ci sta riusciendo benissimo a quanto fanno capire i sospiri di Eric, che la sbatte al muro e le leva la maglietta per farla rimanere in reggiseno nero, si baciano, si toccano, sospirano... Toc toc, si fermano, qualcuno ha bussato alla porta, Nicky lo guarda e lui mima un "dì qualcosa!" -Occupato- proferisce lei con voce particolarmente acuta -Non mi prenda in giro signorina Evans esca fuori- Nicky si infila la maglietta e cerca di sistemarsi i capelli fà anche la finta di buttare lo scarico ma appena esce fuori si ritrova davanti la preside che spalanca la porta e vede lo spettacolo penoso di Eric che cerca di sistemarsi il ciuffo dei capelli mentre col cappello copre la sua erezione che piano, piano sta sparendo -Signor Porter- saluta lei a denti stretti, lui alza lo sguardo e sorride facendo apparire due adorabili fossette -Salve signorina Jekings, mi si era macchiata la felpa e...- nemmeno riesce a finire la sua storia in parte vera che la preside sibilla -Nel mio ufficio, ADESSO!-.
 
***
 
Si ritrovano seduti in due sedie scomodissime, si tengono la mano e la preside li guarda con un cipiglio contrariato -Non avete una casa?- domanda quasi col fumo che fuoriesce dalle narici -Bè certo che abbiamo una casa- risponde Eric che si becca uno schiaffo in pieno stomaco -Era una domanda retorica- sussurra Nicky, la preside annuisce -Meno male che la sua ragazza capisce- restano per un pò in silenzio a fissarsi -Ho chiamato i vostri genitori stanno per arrivare- la coppia si alza dalle sedie sconvolta -CHE COSA?- urla Eric, Nicky lo segue -Non si rende conto di cosa ha scatenato- sussurra la rossa, che spera con tutto il cuore che non sia Kyle a venire a scuola, forse la preside pensa che i genitori non sanno che stanno insieme infatti sembra un filino soddisfatta.
Li fà mettere nel corridoio su delle sedie ancora più scomode ad aspettare la catastrofe imminente, avete presente la sigla dello squalo? é esattamente questa che Eric sta cantando da dieci minuti buoni -SMETTILA MI STAI DANDO AI NERVI!- urla Nicky, lui si zittisce al volo, prima di spalancare la bocca alla vista di Kyle -Perchè la nostra vita è come un fottutissimo film?- domanda Nicky che ha cominciato a sudare freddo, Kyle si avvicina -Che è successo?- chiede preoccupato, dall'angolo spunta la madre di Nicky -Merda, merda, merda- sussurrano entrambi, Kyle si gira incuriosito e alla vista di Josephine si blocca con la bocca aperta, ma è più sconvolta lei per lo meno Kyle sa che Nicky è sua figlia -Kyle?- domanda Josephine lui annuisce come un deficente, la preside esce fuori sorridendo -Prego signori accomodatevi- i due entrano quasi barcollando e senza guardarsi.
Eric e Nicky si guardano e scoppiano a ridere in maniera incotrollata prima di guardarsi -Ce la filiamo?- domanda Eric lei lo guarda sconvolta -E li lasciamo nella merda?- chiede lui alza spallucce lei alza gli occhi al cielo riflettendo -Andiamo-.
 
***
 
Sono in gelateria a dividersi una mega coppa con panna dopo aver mangiato un piatto di lasagne, appena finiscono di mangiare si guardano -Credo sia ora di tornare a casa- sospira lei lui annuisce e si mette la giacca di pelle e aiuta Nicky a mettere la sua giacca pagano il conto e salgono in macchina.
Stanno un pò in silenzio -Cosa credi mi dirà mia mamma?- domanda lei preoccupata lui la osserva, ha i pugni stretti gli occhi verdi lucidi, gli prende la mano -Tranquilla amore mio- sussurra, lei lo guarda -E se... mi dirà che non possiamo stare più insieme?- lui semplicemente sorride -Molliamo tutto e scappiamo- lei sorride e lo bacia -Prometti amore mio!- lui ride e fà il segno con le dita -Parola di lupetto- lei alza un sopracciglio -Hai fatto gli scaut?- chiede sorpresa, lui ride -No ma sembrava una cosa simpatica- lei scuote la testa fingendosi disperata.
Arrivano davanti casa della rossa e si scambiano un paio di baci -Notte cucciola mandami un sms per la buonanotte- lei sorride e gli dà un bacio -Non c'è bisogno che me lo dici tu- scende dalla macchina mandandogli un bacio.
Appena apre la porta la madre è seduta su una sedia che la guarda con delle pesanti occhiaie -Dobbiamo parlare- Nicky sente il gelo entrare nella stanza e nel suo cuore e già mentalmente prepara la valigia da portare via con Eric
 
NOTE: Allora che ne pensate di questo capitolo? Ringrazio tutti coloro che mi seguono <3 e chi recensisce *.*
Luna <3

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Capitolo 12
*** Capitolo 11 ***


                                                                                                       Capitolo 11
 
-Dobbiamo parlare- queste sono le parole di Josephine Evans per sua figlia, a Nicky si gela il sangue nelle vene, non riesce a incrociare lo sguardo della madre che al contrario la guarda fisso con gli occhi troppo simili a quelli della rossa solamente più severi e arrabbiati, -Dimmi- sussurra Nicky a fior di labbra, un sussurro che pur essendo basso rimbomba nella stanza, -Siediti- al contrario la voce di Josephine è forte e chiara, solamente perchè mentre attendeva la figlia ha fatto le prove davanti lo specchio e ha bevuto un bicchierone di Brandy di ottima annata regalatale dalla sorella in quelli che erano tempi migliori, la ragazza tremante che per miracolo riesce a reggersi sulle sue gambe si siede il più lontano possibile dalla madre, incrocia braccia e gambe e comincia a mordersi la guancia sinistra così forte che sente già il sapore del sangue dopo pochi secondi, -Nicole, ti rendi conto di quello che hai fatto?- appena sente il suo nome completo trasale sconvolta "Sono veramente nei guai" pensa, ma appena sente l'ultima parte della frase una rabbia inaudita le monta dentro -Certo che lo so! Mi sono innamorata- sibilla, anche se detto a bassa voce alla madre fà male peggio che di uno schiaffo, sta per fare quello che sua madre ha fatto con lei tanto tempo fà, sta impedendo alla figlia di vivere felicemente la sua prima storia d'amore -Non dovrai vederlo, questa è la mia ultima parola- senza aspettare repliche va via, per poi scoppiare in lacrime nella sua camera da letto.
Nicky è rimasta immobile a fissare il tavolo di compensato, gli occhi sgranati, una lacrima ancora non è scesa, al contrario il cervello è freddo e razionale anche se un pò isterico, ha solo un pensiero fisso, un pensiero dai capelli corvini, gli occhi blu e un sorriso bellissimo coronato di fossette, "Non mi possono levare Eric, lui è tutto, fuggiremo, andremo via, lontani da tutto e tutti" la  sua mente lavora frenetica, prende il cellulare dalla tasca e invia subito un sms a Eric "Mi vuole impedire di vederti, sei ancora ancora dell'idea di scappare?" poggia il cellulare sul tavolo, lei lo fissa con gli occhi apertissimi, dopo una manciata di minuti il telefono vibra, l'afferra con foga ha quasi paura di leggere la risposta , apre l'sms con gli occhi chiusi e li apre di botto come un cerotto "Niente e nessuno mi impedirà di stare con te, tra dieci minuti alla cabina all'angolo",si alza dalla sedia rovesciandola e corre in camera sua, si chiude a chiave e da sotto il letto prende un borsone che riempie di Jeans, magliette, felpe, calze, mutande e quant'altro, da una trave rotta del pavimento prende il barattolo con i soldi guadagnati alla tavola calda, meno male ne ha raccolto un bel gruzzoletto, erano messi da parte per un viaggio, ma non pensava che sarebberò serviti per una fuga.
 è pronta, si guarda allo specchio sembra un pò malaticcia a dire il vero, guarda l'orologio manca qualche minuto all'appuntamento, esce ed entra dalla camera della sorella che non c'è, è indecisa se lasciarle un bigliettino, opta per il si, prende un post-it colorato lo attacca sullo schermo della tv  con scritto "Sono via con Eric, non mi cercate, lei non mi impedirà di stare con lui" esce senza piangere, fredda come il ghiaccio.
 
***
 
Eric sta caricando il borsone in macchina, l'sms di Nicky è arrivato nel preciso istante in cui  Kyle gli stava spiegando che Josephine probabilmente avrebbe impedito la loro storia e gli aveva dato un pò di soldi per un viaggetto per far calmare le acque, ovviamente un viaggetto senza Nicky, una cosa incocepibile, infatti è salito in camera sua ha risposto al'sms e si è preparato subito la borsa.
Mentre guida verso la sua amata la strada è completamente vuota arriva sul luogo dell'appuntamento senza avere il tempo di pensare, sente un peso enorme sullo stomaco e un dolore al petto.
Accosta l'auto vicino la cabina telefonica Nicky non è ancora arrivata, spera vivamente che non l'abbiano scoperta e bloccata in casa.
Si accende una sigaretta per calmare questo nervosismo più che comprensibile e poggia la testa sul sedile mentre si sistema il cappello di lana con visiera, la sigaretta brucia nelle sue mani guantate solo a metà, e lui pensa, i suoi pensieri volano a tutti i ricordi che in questi anni ha raccolto con lei, l'odio principale i litigi sibillati in biblioteca, gli incontri casuali al centro commerciale e poi quella festa, perchè è da quella festa che tutto ha avuto inizio, poi c'è stato il bacio, hanno fatto l'amore e hanno passato momenti magici, e adesso questo? No lui non rinuncerà mai a lei, alla sua morbidezza, alla sua essenza, al suo profumo, ai suoi capelli ribelli rossi, ai suoi espressivi occhi verdi, alle sue piccole mani calde, no lui non rinuncerà nemmeno a un lembo di pelle della sua ragazza, nemmeno a un capello, anche se hanno un padre in comune, loro non hanno legami di sangue, solo i loro cuori sono legati da una corda d'oro.
Lei è la sua droga si amano, si completano, si plasmano in un unica entità e questo è l'importante quando si hanno diciotto anni.
La portiera si apre strappandolo dai suoi pensieri, Nicky entra trafelata dopo essersi fatta a corsa la strada in discesa trascinandosi dietro il borsone, lei è una donna di studio non una campionessa olimpionica!
Non si parlano nemmeno, si stringono in un abbraccio che vale più di tutto.
è buio sono le 22-30, lui è stranito dalla calma di Nicky -Dove andiamo?- domanda lei come se fosse una normale uscita serale, lui le sorride -Il più lontano possibile-, mette in moto e vanno verso la loro vita insieme, solo che non è un finale da film, non c'è il tramonto ma una pioggerella incessante e fastidiosa.
Nicky si prende una sigaretta dal pacchetto che Eric tiene sul cruscotto, ogni tanto quando è nervosa fuma ed è proprio per questo gesto che Eric capisce che in realtà non è calma per niente, -Hai paura?- domanda prendendole la mano per metterla sotto la sua sulla leva del cambio, lei si gira sorride un sorriso vero che le prende anche gli occhi, si sporge verso di lui -E come potrei? Sono con te- le loro labbra si incontrano in un bacio disperato, quasi come fosse l'ultimo, ma è breve, troppo breve, vogliono evitare un incidente in macchina.
 
NOTE: Sono costretti a scappare... lo so brutto! Non tirate pomodori a Josephine e Kyle poi spiegheremò anche cosa è passato per la testa ai due "adulti" e cosa è successo durante la convocazione della preside, dato che i nostri "impavidi" sono scappati non lo sappiamo.
Recensioni per favore, recensite pochissimo e io non so se la storia vi garba o meno >_<
Luna <3

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Capitolo 13
*** capitolo 12 ***


                                                                                                       Capitolo 12
 
Dopo aver guidato per qualche ora si ritrovano davanti un Motel vecchio e logoro, si guardano disperati perchè non hanno trovato di meglio, ma è troppo tardi ed entrambi sono stanchi, nessuno dei due riesce a guidare.
Entrano e alla reception c'è un uomo grasso e dalla canottiera sporca di grasso indefinito, li guarda con un misto di curiosità e stranezza nello sguardo  -Volete una camera?-   chiede sbrigativo fissando Nicky con desiderio, Eric si mette davanti la ragazza tenendole la mano come uno scudo annuendo -Si, vogliamo una camera-  l'uomo continua a guardarli sorridendo, ma è un sorriso strano, cattivo  - Ce li avete diciotto anni?-  domanda nuovamente, Eric annuisce e gli fà vedere il documento, l'uomo li registra nel computer e gli consegna delle chiavi.
I due vanno nella camera loro assegnata, appena aprono restano schifati, è una camera orribile, un letto triste e squallido sta al centro, poi c'è un armadio e un tavolino traballante con una bibbia, Eric per sdrammatizzare sorride  -Dai Piccola immaginavo peggio-  lei lo fulmina con lo sguardo prima di scoppiare a ridere, si leva le scarpe e si siede al centro del letto con le gambe incrociate  -Spero solo di non prendere i pidocchi-  Eric sorride e si siede accanto a lei, la tiene stretta tra le sue braccia, Nicky si stringe a lui modellando il suo corpo perfettamente a quello del ragazzo -Ti amo- sussurra lui perdendosi negli occhi della ragazza, lei sorride e lo bacia con passione, anche se è una fuga, anche se tutto quello in cui credevano sta andando a rotoli loro si amano e sono insieme, niente potrebbe andare male.
Stanno per un pò così, a baciarsi e a sussurrarsi parole dolci, poi il nostro moro si alza e prende il necessario per andare a fare una doccia, va in bagno con la porta aperta.
Nicky si leva i pantaloni e si distende in felpa e mutande sotto le coperte, si addormenta con lo scroscio dell'acqua nelle orecchie.
Eric esce dal bagno con solo un asciugamano legato in vita, mentre con uno più piccolo si friziona i capelli, guarda sorridendo Nicky che avvolta nella coperta dorme beata, sembra così tranquilla mentre è nel mondo dei sogni, anche se il suo cervello è un groviglio misto di odio, amore e risentimento.
Il ragazzo si mette un paio di Boxer e si mette sotto le coperte, ormai riscaldate dal corpo della sua amata, appena entra sotto le coperte Nicky si mette subito sul suo petto, lui sorride e la stringe a se, non si sarebbe mai immaginato di amare così tanto un essere umano, sopratutto non avrebbe mai immaginato di amare così tanto proprio Nicky Evans, lui Eric Porter, insomma si erano odioati dal primo giorno, è proprio vero che l'amore fà cose incredibili.
Si addormenta tenendo tra le sue braccia l'amore della sua vita e assaporando il suo profumo di fiori freschi.
 
***
 
Eric si sveglia in un letto vuoto, si alza disperato ancora con gli occhi pesti, chiama Nicole a gran voce, ha paura che sia scappata e già si sente solo ed abbandonato.
Si siede sul letto con la testa tra le mani e cerca di pensare con lucidità, ma non ci riesce gli occhi si riempiono immediatamente di lacrime di disperazione.
Dopo una manciata di minuti la porta si spalanca, una sorridente Nicky entra tranquilla con una busta in mano, Eric appena la vede salta in piedi e la corre ad abbracciare, la rossa sorpresa ride - Buongiorno anche a te amore- lui tira su col naso e ricaccia le lacrime dentro -Dove diavolo eri?- quasi urla, lei si irrigidisce e gli sbatte la busta sullo stomaco -Sono andata a prendere la colazione avevo fame! Quello che c'è nella busta è per te!- il giovane apre la busta e ne fà uscire un caffè e una ciambella al cioccolato, la sua preferita sorride e va ad abbracciarla -Scusami- sussurra -avevo paura di perderti- lei ride -Questo è impossibile Eric Porter!-.
 
***
 
Lontano da lì, in casa Porter c'è il putiferio, tutte e due le famiglie sono in salotto a litigare, si urlano contro per cercare di capire di chi sia la colpa di quella fuga così improvvisa, Josephine e Kyle evitano di guardarsi o di parlare, ma ogni volta che i loro occhi si incrociano sorridono.
Dopo ore e ore di urla Allison si alza gridando
-Cazzo, ma non lo capite che la colpa è solo vostra?- si ammutolisce apettando una risposta, ma la risposta non arriva, e allora continua sospirando
-Loro si amano, nessuno di loro ha mai amato e voi state rovinando la loro storia d'amore per i vostri inutili problemi! Ho parlato con Nicky non l'ho mai vista più felice! E ho visto come Eric la guarda, sono fatti l'uno per l'altra come fate a non rendervi conto del male che gli state facendo?-
Josephine scoppia a piangere e Kyle cade per terra in preda a uno spasmo, tutti accorrono per aiutarlo
-Chiama il 911- urla una voce indistinta.
 
NOTE: Ok non ho niente da dire, solo scusate il ritardo, e il capitolo non è niente di che ma bisognava farlo un bacione a tutti ^^
Luna <3

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Capitolo 14
*** capitolo 13 ***


                                                                                                       Capitolo 13
 
La chiamata è arrivata improvvisamente, in un momento in cui entrambi avevano il telefonino accesso, anzi non una chiamata, un sms,un sms semplice e conciso da parte di Allison "Torna a casa, papà sta male, è grave!". I due si erano guardati con occhi spaventati ed erano saltati in macchina, il giorno dopo erano in ospedale, l'ospedale dove già Kyle faceva la chemio qualche mese prima.
Sono seduti entrambi in sala d'attesa, sono appena arrivati, stanno aspettando che qualcuno gli venga a spiegare cosa è successo, la persona che spunta da un angolo meno male è Allison, forse l'unica che in questo momento li capisce e non li prende per pazzi romantici e visionari.
La coppia la guarda preoccupat, Nicky si alza e l'abbraccia, si stringono per qualche minuto, non si vedono da due giorni e già vedersi è un'emozione grandissima, l'amore tra sorelle è il più silenzioso e bello di tutti.
Appena sciolgono l'abbraccio si guardano negli occhi sorridendo, ma è un sorriso malinconico, hanno ritrovato il padre da pochi giorni e già è a rischio di perdita.
-Com' è successo?- chiede Eric, le sue prime parole dopo ore, escono dalla sua bocca secche e un pò rauche, sta trattenendo le lacrime da un pò, non vuole piangere, vuole essere forte. Allison lo guarda sorridendo, sa che Eric sta soffrendo più di loro,in fondo Kyle è più un padre per lui che non per le sorelle Evans -Stavamo parlando tutti insieme di voi due, ha avuto un forte collasso e adesso è precario-, gli occhi di Nicky si riempiono di lacrime e guarda la sorella -Quindi è stata colpa della nostra fuga?- domanda con voce tremula, la sorella nega -No tranquilla tesoro, il dottore ha detto che ormai non c'è altro da fare, il tumore è troppo avanti e lui ha sempre sofferto, adesso la sofferenza interna è divenuta fisica-, Nicky non si trattiene più ormai piange visibilmente, è Eric a parlare -Possiamo vederlo- Allison annuisce e gli fà cenno di seguirla.
I due ragazzi la seguono, sentendo nelle narici l'odore pungente dell'ospedale, alcool, sangue, malattia e sofferenza, in ogni panca ci sono almeno una o due persone che piangono, oncologia è un reparto delicato.
Entrano in una stanza sterilizata e prima di entrare nella stanza vera e propria quella con il letto e la tv gli fanno indossare un camice, una mascherina e dei guanti, entrano dentro, Kyle è attaccato a un respiratore elettrico e la macchina che conta i battiti cardiaci fà dei bip lenti e angoscianti, Eric si siede in una sedia alla sinistra del letto, Nicky alla destra, Allison esce per lasciarli soli, lei ha già passato del tempo col padre.
Anche se è attaccato a una macchina il nostro ex violinista ha gli occhi aperti, capisce e ascolta ma non riesce a parlare perchè è intubato, il tumore ai polmoni si è esteso troppo.
La coppia sta in silenzio a guardarlo, Kyle guarda un pò lui e un pò lei, vorrebbe sorridere ma non ci riesce per il tubo.
Nicky sorride e gli prende la mano, la stringe piano per non fargli male. Eric fà lo stesso con l'altra, ma Kyle le lascia entrambi e prende una lavagnetta che ha accanto a letto, comincia a scrivere qualcosa con un gessetto bianco, i due lo guardano curiosi, appena gira la tavoletta leggono " Mi siete mancati, dove siete stati di bello?" entrambi sorridono, lo chiede come se fossero partiti per una gita di piacere, è Eric a rispondere adesso la sua voce è più ferma, più sicura - Siamo stati in aperta campagna, in un paio di Motel, non abbiamo fatto niente di interessante- poi guarda lei e le sorride -Ma eravamo insieme, questo ha reso il tutto bellissimo- Kyle sorride, cancella la lavagnetta e scrive nuovamente "Sono contento di vedervi, vivete sempre insieme la vostra vita, amatevi, non fate il mio stesso errore, vi prego" scritto questo, la lavagna scivola di lato, le mani si abbandonano sull'addome e gli occhi un tempo vivi e azzurri restano vuoti, sgranati e senza vita.
Nicky con le lacrime agli occhi si alza, e con la mano sinistra chiude l'occhio destro, Eric fà lo stesso con quello sinistro, senza parlarsi si danno la mano ed escono fuori, devono dire agli altri cosa è successo.
 
***
 
Piove, come in tutti i film quando c'è un funerale, sono nel cimitero di St, Louis, un grande prato verde che potrebbe essere usato per fare meravigliosi pic nic, invece no, in piedi davanti a una buca scavata nella terra, ci sono tante persone vestite di nero, con degli ombrelli dello stesso colore aperti per coprirsi dalla pioggia, il silenzio li avvolge, tranne per le parole ovattate del prete, che pur non conoscendo Kyle ne parla come se fosse stato il suo migliore amico, cosa che fà innervosire Eric che tiene i pugni chiusi.
Nicky e appoggiata a un albero, i capelli sono acconciati in uno chignon che le tira alla testa, è vestita totalmente di nero e i suoi occhi sembrano enormi oltre che lucidi, anche in un momento così brutto della sua vita Eric non può far altro che pensare a quanto sia bella, anche se in questi giorni hanno parlato pochissimo, perdere un padre in comune è una cosa più brutta di quella che si aspettavano.
Quando la cerimonia finisce Nicky e Eric sono seduti nella cucina di casa Martinez, hanno davanti a loro dei piatti con del cibo ma non toccano nulla, la rossa si è sciolta i capelli e levata la giacca, Eric si è scompigliato i capelli ed è rimasto in camicia bianca, sembrano entrambi così piccoli e sperduti.
Josephine entra e li guarda, si sente così in colpa si siede a capotavola, in modo da trovarsi tra di loro che la guardano straniti, lei sta per aprire bocca ma si ferma qualche istante, ha bisogno di raccogliere i pensieri e le parole.
Finalmente si inumidisce le labbra e comincia a parlare -Ragazzi ho bisogno di parlarvi, è una cosa importante e voglio tutta la vostra attenzione- i due annuiscono impercettibilmente, lei continua  -Vi ho proibito di vedervi per un semplice fatto di egoismo... Quando siamo venuti in presidenza, poi la macchina si era fermata e Kyle mi ha accompagnato a casa, è entrato, gli ho fatto vedere come avevo cambiato arredamento e così via. Abbiamo fatto l'amore- a quelle parole Nicky e Eric restano con la bocca spalancata -COSA??- urla la rossa, ma viene fermata da Eric che ringhiando dice -Aspetta sono curioso!-, la giovene madre continua -Si, è stato un errore, lui amava tua madre, e io credo di averlo fatto per bisogno di essere amata, è stato un ritorno al passato ma dopo è stato imbarazzante. Volevo che voi non vi vedeste più perchè avevo paura che sarebbe riaccaduto e non volevo, ormai è tutto inutile però...- una lacrima scende solitaria sul suo viso.
Sia Eric che Nicky si alzano vanno in camera di Eric, stanno per un pò in silenzio a guardare il muro, dopo minuti che sembrano ore il moro sbotta -Ti rendi conto hanno fatto sesso, mio padre e tua madre!- lei lo guarda negli occhi -Vermanente hanno fatto sesso mia madre e mio padre!- lui la fulmina -Sai benissimo che è stato più mio padre che non il tuo!- Nicky si morde il labbro inferiore e lo stringe tra le braccia, lui si abbandona in quell'abbraccio caldo, quell'abbraccio che in fondo aspettava da tutto il giorno, si disperde nel suo profumo e nella morbidezza dei capelli rossi che sfiorano gli sfiorano le guance rasate la stessa mattina.
-Non litighiamo io e te piccolo mio, io e te dobbiamo stare uniti è l'unica cosa che ci ha detto mio...Kyle- lui sospira e la bacia, un bacio breve e delicato, forse anche un pò forzato, si distendono sul letto, fanno l'amore per disperazione, per aggrapparsi alla vita, per avere un pò di calore umano, si addormentano, ognuno girato da un lato diverso.
 
***
 
Si risvegliano entrambi la mattina dopo, Eric si accende subito una sigaretta dando le spalle a Nicky, lei si abbraccia le ginocchia e gli guarda le scapole e la schiena scolpita -Hai intenzione di non parlarmi tutto il giorno anche oggi?- lui non risponde, si alza, si mette una maglietta ed esce in balcone lei si veste e si risiede sul letto, appena Eric finisce la sigaretta si siede accanto a lei, le guarda il profilo e prende un bel respiro, ci ha pensato, ci ha pensato tanto anche troppo, e se non lo fà adesso non lo farà mai più, sa che così non ascolta il consiglio di Kyle, ma non ci riesce, non ne ha la forta, sta in un ciclone di apatia -è finita Nicky- lei lo guarda con gli occhi sgranati, si sente la bocca arida e gli occhi si riempiono immediatamente di lacrime -Che cosa?- sussurra sperando di aver capito male, ma sa che non è così così, lui abbassa lo sguardo e si morde l'interno delle guance fino a sentire il sapore del sangue -Hai capito bene- vorrebbe aggiungere che l'ama, che è la persona più importante della sua vita, che in realtà vuole solo rimanere un pò solo ma non ci riesce, la gola è troppo secca non riesce a proferire parola per non farla andare via distrutta.
Lei lo guarda con le scintille negli occhi, gli tira uno schiaffo in pieno viso, Eric da Nicky in passato ha ricevuto altri schiaffi, ma mai nessuno è stato doloroso come questo, questo rimane indelebile nella pelle come marchiato a fuoco.
Senza dire niente la ragazza dai capelli rossi si alza dal letto prende la sua giacca e la sua borsa. Lo guarda negli occhi, per l'ultima volta il blu del mare e il verde delle foglie a primavera si incontrano.
Lei si volta e lui si concentra su quelle spalle, che tante volte ha baciato. Tante volte ha accarezzato. Tante volte ha amato.
 
***
 
Nicky è distesa nel letto, le coperte le creano un fotino di sicurezza, la valigia aperta ai piedi del letto, la madre ha avuto una promozione dalla banca dove lavora, si devono trasferire, devono lasciare New York, Nicky non si è lamentata quando la madre con delicatezza le ha dato la notizia, Allison è tranquilla, perchè si dovranno trasferire a Chicago, e lei potrà andare al collage col suo fidanzato.
Partiranno tra una settimana, una voce angelica entra nelle orecchie di Nicky, lei fuoriesce dal suo fortino e appena vede Claire scoppia a piengere e si butta tra le braccia rassicuranti dell'amica.
Claire che ha ricevuto un messaggio e sa tutto la stringe a se, -Calma piccola mia, shhh non piangere- si cullano per un pò insieme, si dovranno separare, ma Claire l'andrà a trovare appena si saranno sistemate, ormai la scuola è finita e lei potrà passare le vacanze estive a Chicago con Nicky.
Passano la notte insieme abbracciate a parlare di tutto, si sono più che amiche, sono sorelle, sono un unica cosa.
 
***
 
Eric sente la mancanza di Nicky, come si può sentire la mancanza dell'aria quando una persone è in apnea, sente che per la sua aria farebbe di tutto.
è a una festa insieme a Kevin, una festa in piscina, è seduto a bordo vasca a bere da una bottiglia di vodka, canticchia My Heroine dei Silversten, la canzone sua e di Nicole, la canzone che li ha accompagnati durante la loro fuga, durante le loro notti d'amore, durante le loro riappacificazioni.
Una ragazza si avvicina sbattendo le ciglia che circondano i grandi occhi scuri, è in costume completamente bagnata, in un momento miogliore Eric se la sarebbe portata in un angolo appartato, ma non adesso, non adesso che lui nella sua mente ha solo un uragano dai capelli rossi. 
La ragazza va via capendo che nulla riuscirà a fare con quel ragazzo dai capelli corvini.
Sono le quattro del mattino, si è lasciato con Nicky da due settimane, non la vede da dieci giorni, dall'ultimo giorno di scuola, non le ha rivolto la parola, si sono ignorati, peggio di come facessero prima.
L'alcool è abbastanza nel suo corpo e lui ha bisogno di vederda, si veste e ancora con i capelli bagnati monta in macchia, corre come non ha mai corso, non ha trovato nemmeno un semaforo rosso e nemmeno un vigile, ma in questo momento non gli importa.
Arriva davanti casa di Nicky, tutte le luci sono spente il che è pure normale, pensa, comincia a lanciare sassolini alla finestra della rossa come ha sempre visto fare nei film.
Ma non riceve nessuna risposta.
Comincia a urlare, preso dalla disperazione, dalla vodka e dal fumo.
-NICKY! ESCI FUORI DEVO PARLARTI, SU FORZA!!- le luci delle case attorno cominciano ad accendersi, e molte signore in vestaglia si affacciano dal balcone guardandolo stupito, poi una ragazza con del coraggio e del sonno arretrato da vendere, si mette a gridare in risposta -UBRIACONE! SI SONO TRASFERITI A CHICAGO CIRCA UNA SETTIMANA FA!- nero, buio, apatia, niente emozioni niente di niente.
Sale in macchina, mette in moto e va a casa,dove si mette a piangere come forse non ha mai fatto.
 
NOTE: Per farmi perdonare del capitolo orribile di prima ecco questo qua, non che sia migliore, ma è più lungo e ci sono molte più cose! Un bacio 
Luna <3

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Capitolo 15
*** capitolo 14 ***


                                                                                                         Capitolo 14
 
è passato un anno, un anno da quando Nicky e Eric si sono lasciati, un anno da quando è morto Kyle, un anno da quando la vita delle fiabe è finita ed è cominciata la vita vera.
Quella dalla quale non puoi sfuggire, quella che ti mette davanti a milioni di scelte.
Quel momento della vita in cui capisci di essere adulto e non più un bambino.
 
****
 
Eric sta aspettando un aereo, quall'aereo che forse gli cambierà la vita.
Quell'aereo che lo porterà alla Juilliard la scuola di musica più importante di tutti gli Stati Uniti, quella scuola dove imparerà a diventare un pianista professionista, quella scuola che lo rendera il migliore.
La voce sensuale dell'autoparlante chiama il suo volo, si volta e abbraccia sua madre con tutto l'amore che riiene possibile, Astrid è tanto cambiata dalla morte di Kyle, non è più allegra, sorride di rado ed è sciupata eppure sta facendo andare via il suo unico amore, suo figlio, perchè sa che è la cosa migliore per lui.
Si stringono ancora per un pò -Stai attento-  -Si mamma-  -Non combinare guai!-  -Si mamma- va avanti così per qualche minuto, la voce chiama l'ultimo imbarco ed Eric scappa, il suo posto è accanto alfinestrino, è emozionato ama l'aereo, accanto a lui c'è una bella ragazza, dai capelli biondi e gli occhi verdi, quegli occhi lo fanno trasalire, il ricordo di Nicky arriva all'improvviso e lui lo scaccia via mettendosi le cuffie.
Si addormenta appoggiandosi al finestrino, si risveglia dopo dieci minuti con My Heroine nelle orecchie, se le strappa di dosso e butta l'mp3 nello zaino, la ragazza lo guarda stranito, appena si accorge che lui l'ha vista sorride, un sorriso molto dolce -Scusa, sono nervoso- cerca di giustificarsi lui scostandosi il ciuffo di capelli dagli occhi, lei sorride di nuovo stavolta non stranita -Sul serio? Non si era visto- ridono entrambi -Io sono Abby- si presenta lei tendendogli la mano, lui ricambia la stretta con delicatezza -Piacere di conoscerti, io sono Eric-, restano per un pò in silenzio ognuno immerso nei propri pensieri -Quanti anni hai?- chiede lei per prendere un argomento -19 e tu?- -18 fatti da poco, sto andando a New York da mio padre-
lui guarda un attimo fuori l'aereo, è in mezzo a ciuffi di panna montata, così soffici che verrebbe di saltargli sopra - Io vado a fare l'audizione alla Juliard- la ragazza è molto sorpresa, continuano a parlare durante tutto il viaggio.
Guando arrivano alla "Grande Mela" si allontanano con un sorriso ognuno per prendere il proprio taxi, ma Eric con una decisione che non aveva da tempo si volta -Emh Abby, mi daresti il tuo numero? Magari ci becchiamo un pò in giro- la ragazza sorride e si avvicina gli scrive il numero sul retro di un volantino che distribuivano prima sull'aereo, Eric lo mette in tasca, i due si separano  Poco dopo però, si rende conto di aver perso il volantino.
Arriva in un Hotel, ha prenotato solo per due notti, se tutto va bene tra due giorni sarà al College, avrà una stanza là, e studierà musica e teatro, teatro solo perchè era costretto a scegliere un altro corso, e nella recitazione è abbastanza bravo.
Si addormenta quasi subito davanti la tv o meglio davanti un programma idiota, quasi deprimente.
 
***
Un tailler gessato, delle calze velate, scarpe col tacco, capelli raccolti in uno chignon ordinato, occhi leggermente truccati.
Unghia mangiate, cuore che batte velocissimo ogni secondo di più, gola arida, lingua gonfia e mani tremanti.
Nicky aspetta il suo turno, aspetta di poter entrare e fare la sua audizione, intorno a lei miriade di ragazzi, alcuni piangono altri fumano una sigaretta dietro l'altra. è pronta per fare la sua audizione, piano e canto.
- Avanti il 456- appena sente il suo numero si alza in piedi, supera i ragazzi che la circondano ed entra nella porta nera, la porta dell'inferno o meglio la porta che sceglierà se dovrà andare all'inferno o in paradiso.
Appena entra si ritrova in un palco davanti a lei ci sono quattro giudici, quattro professore, a lei ne interessano solo due.
Si presenta, dice il suo nome l'età, e perchè ama la musica, semplicemente perchè la musica è la sua vita.
Esce dall'audizione ancora tesa,i visi dei professori erano impassibili, non si vedeva nessun tipo di espressione, questo è un segno positivo...ma ovviamente anche negativo.
Rimane seduta altre due ore, il tempo passa a una lentezza esasperante. 
Quando finalmente arriva un professore con il foglio, tutti sono letteralmente impazziti, una baraonda corre verso quel pezzo di carta, che a prima vista potrebbe sembrare inutile, ma che in realtà cambierà il corso della loro vita.
Appena corre per vedere se c'è il suo nome sbatte contro una persona, guarda il foglio e sussurra -Scusa- scorre i nomi e appena legge il suo salta sul posto, con un solo gesto si scioglie i capelli che lunghi fino al sedere le scendono fluidi e mossi, si leva le scarpe col tacco e corre fuori, correndo vede seduto su una panchina quella persona che aveva cercato di dimenticare.
Eric legge un libro e ascolta della musica, non l'ha vista, ma lei lo ha notato, eccome se l'ha notato.
Non sa cosa fare, è confusa, lo deve salutare? Deve fare finta di niente? Opta per la prima, lo andrà a salutare e fingerà che sia un caso.
Si rimette le scarpe e sposta i capelli su una spalla. Cammina lentamente verso di lui col programma in mano e si siede sulla panchina continuando a leggere.
Un profuma stuzzica le narici di Eric, si volta verso la ragazza che è seduta accanto a lui, capelli rossi, occhi verdi, bella e semplice come poche possono essere -Nicky- sussurra a fior di labbra, la ragazza si volta e lo guarda fingendosi sorpresa, lo studia in ogni dettaglio, gli occhi blu le labbra carnose, le fossette nascoste che in questo momento non si vedono, i capelli neri come pece, è bellissimo, bellissimo come sempre.
-Ciao Eric...- Nicky sapeva che l'avrebbe incontrato, almeno alle audizioni, eppure non sapeva se essere contenta di ciò o dispiaciuta.
Ma in questo momento le sue mani sudano e il suo cuore palpita all'impazzata.
Stanno a fissarsi,nessuno dei due sà cosa dire esattamente, dopo un pò Nicky abbassa lo sguardo, non riesce più a sostenere quello di Eric.
Non riesce più a stare là, senza dire altro si allontana. Eric si alza in piedi e la chiama disperato, vuole chiarire, vuole parlarle, ma lei va via e sparisce tra la folla.
 
***
 
Le lezioni sono cominciate, ma per fortuna o per sfortuna, divende dai punti di vista, Nicky ed Eric non sono nella stessa classe.
Quando entrambi l'hanno letto in momenti differenti hanno tirato un sospiro di sollievo o forse era un sospiro tremolante di rassegnazione.
Non sorprende per niente che quando entrambi si sono visti si sono sentiti morire dentro.
In questo momento stanno tutti e due riflettendo, una distesa sul letto della sua camera l'altro in giro per il campus con le cuffie alle orecchie. Nicky sente aprire la porta alza lo sguardo e in cuor suo spera che... sia Eric. 
Ma ovviamente così non è, in realtà è una bella ragazza dai capelli biondi e dagli occhi verdi, -Ciao!- qusi trilla, Nicky si mette su a sedere e osserva la nuova arrivata, che sorride come se quella fosse la camera più bella del mondo -Ciao- risponde la rossa continuandola a fissare -Piacere io sono Abby- quest'ultima si avvicina a Nicky ancora seduta sul letto, che ricordandosi di avere un corpo si alza in piedi -Piacere Nicky, pianoforte- Abby ride -Bè io sono ballerina classica- si Nicky l'aveva intuito, quella ragazza ha il fisico e la grazia di una ballerina di classico.
La ragazza si mette sul letto piccolo e comincia a disfare le valigie. Ne fà uscire vestiti meravigliosi alla moda e poi un sacco di piccole fatine di porcellana dipinte a mano. Sono bellissime -Wow dove le hai prese?- Abby si volta sistemandone una carina piccola e viola -Oh le faccio io, ti piacciono?- Nicky annuisce -Si sono stupende-.
Stanno il resto del pomeriggio insieme, si conoscono e si confrontano, in fondo dovranno condividere la camera tutto l'anno.
 
***
 
Eric è seduto in caffetteria, sta mangiando un tramezzino con pomodoro e formaggio, qualcuno si siede di fronte a lui, appena alza lo sguardo incrocia gli occhi verdi di Abby, inizzialmente lui non si muove, la ragazza invece sorride -Ciao.. Eric vero?- lui annuisce lentamente, non si sarebbe mai aspettato di incontrare la giovane conosciuta sull'aereo.
-Che ci fai qua?- domanda il ragazzo -Oh, ho fatto l'audizione per la danza classica, scusa se non te l'ho detto durante il viaggio è solo che per scaramanzia ho evitato- si sorridono, e lui si rende conto della bellezza stratosferica di quella ragazza -Ti va di uscire stasera?- domanda lui improvvisamente, le parole sono uscite dalla sua bocca prima che lui se ne possa rendere conto, le guance di lei si arrossano leggermente e gli occhi le sorridono. Annuisce deliziosamente e si accordano per la sera stessa.
Mentre Eric sta per tornare nella sua stanza vede Nicky, parlare e ridere con un ragazzo, compagno di classe di Eric. 
Il ragazzo si chiama Rupert, e Nicky ride e scuote i capelli, così civetta e così donna come Eric non l'aveva mai vista.

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