Something about my cool american guy.

di Raydor
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Just Friends ***
Capitolo 2: *** A bit confused. ***
Capitolo 3: *** Bad decisions. ***
Capitolo 4: *** Just like a fairytale. ***
Capitolo 5: *** Everytime we touch. ***
Capitolo 6: *** Take you out. ***
Capitolo 7: *** You just need to wait again. ***
Capitolo 8: *** Something unexpected. ***
Capitolo 9: *** Take a deep breath. ***
Capitolo 10: *** My happy... Beggining! ***



Capitolo 1
*** Just Friends ***


Capitolo 1 : Just Friends

La guardava seduta sulla sabbia morbida, la testa leggermente piegata di lato e i morbidi capelli biondi trasportati dalla leggera forza del vento.
Fissava il mare. Quell'infinita striscia blu che sembrava interessarla come la lettura di un ottimo romanzo.
-sei bellissima.- le sussurrò così piano da convincersi che tutto ciò che avesse sentito quella ragazza fosse una carezza da parte del vento.
-non è vero!- rise divertita -smettila di dirlo o farò la spia con la tua ragazza- si incupì al sentir pronunciare quel semplice ricordo, quel qualcosa capace di riportarlo alla realtà ad una velocità supersonica; facendo crollare quel castello di sogni che aveva costruito attorno a loro.
Il suo sorriso si spense e lei lo notò:
-ehi...- gli accarezzò una guancia delicatamente lasciando che la barba appena accennata le solleticasse le dita -dai Kinney non fare quella faccia! Non glielo dirò davvero!- risero assieme. Quella ragazza lo faceva stare bene, lo trascinava via da quella realtà vuota in cui si trovava.Tentò di avvicinare le labbra a quella donna meravigliosa, tentò di sfiorargliele. Si guardarono negli occhi capendo entrambi che finalmente quel momento tanto atteso sarebbe arrivato di li a pochi secondi.
-mi riaccompagni a casa?- gli chiese alzandosi lasciando davanti a lui solo il vuoto.
-ehm... Si. si certo!- si sforzò di sorridere mentre sentiva le guance prendere fuoco.
Fecero due passi insieme affondando i piedi nella sabbia, fino ad arrivare alla moto di lui.
-avanti monta su!- le sorrise porgendole il casco.
-ehm... Devo metterlo per forza?- il ragazzo annui con ovvietà. La vide infilarselo con fare goffo preoccupandosi più dei capelli che di allacciarlo. Si mise a cavalcioni su quella moto perfetta, si strinse alle sue spalle con imbarazzo.
-stringiti forte!-
-lo sto facendo!- le prese le mani e le portò attorno alla sua vita
-ecco ora lo stai facendo!- Lady Gaga sorrise poggiando la testa sulla sua schiena e lasciandosi finalmente andare.
La moto sfrecciò verso la strada ad una velocità pazzesca. Gaga si sentiva a suo perfetto agio tra le carezze del vento e il calore che emanava il corpo al quale era stretta.
-Whoo!- gridava, si sentiva libera per la prima volta in tutta la sua vita. Si slacciò il casco e lo lanciò al vento
-ehi Ma cosa...?- Taylor non sapeva se essere spaventato o affascinato da quella creatura meravigliosa dallo spirito libero.
-Sono libera! Libera come i miei capelli!- continuava a gridare e a saltare eccitata come una bimba. Il ragazzo scoppiò a ridere.
Si, ne era decisamente affascinato.

Piccola Nota:
-grazie mille per aver letto. Non so come possiate trovarlo come primo capitolo. Solo.. spero vi piaccia :) Ci ho messo veramente il cuore e l'anima, come accade sempre con le mie "fanfictions".
Sappiate che vi siete insinuati nella mia mente con una semplice lettura, avete letto in poche righe quello che mi frulla per la testa x)
Un bacio enorme, alla prossima (se volete) <3

Peace Love And Gaga

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Capitolo 2
*** A bit confused. ***


Capitolo 2 - A bit surprised.

Arrivarono davanti ad una villa dalle dimensioni incredibili.
Il ragazzo spalancò gli occhi: tutta quell'enormità per una ragazza così piccola dall'aria semplicissima. Aprì la porta lentamente con un leggero scricchiolio; si intravidero quadri che mostravano il suo viso d'angelo, oggetti costosi che nemmeno si sarebbe sognato mai di vedere. 
-una casetta molto modesta!- scherzò il ragazzo curiosandovi dentro con lo sguardo. Non osava muovere un passo per entrare mentre lei lo aveva gia' fatto.
-gia!- sorrise piantando gli occhi in quelli blu come l'oceano di Taylor 
-non è un po' troppo grande per una sola persona?- 
-chi ti dice che io sia sola?!- gli fece l'occhiolino maliziosamente, lasciando che intuisse quello che stava attraversando la sua mente.
-ah...- il sorriso del ragazzo si spense. Abbassò lo sguardo mestamente, sciogliendo quell'abbraccio fatto di sguardi. 
-ehi!- gli diede una pacca sulla spalla -scherzavo!- rise in un modo buffo trasportandolo nel suo mondo, fatto di allegria, di pura gioia e colori. 
Gli portò le braccia attorno al collo tra una risata e l'altra:
-buonanotte Kinney...- disse posandogli un bacio dolcissimo sulla guancia. Il ragazzo assaporò più che poteva quel bacio. Memorizzò ogni emozione, ogni sensazione: le sue labbra che gli sfioravano la pelle, il suo respiro che gli accarezzava la guancia. 
Lady Gaga si sciolse da quello che era a tutti gli effetti un bellissimo abbraccio. Amichevole. O forse no... 
Stava per chiudere la porta ma notò di nuovo quell'aria triste, quella sensazione di malinconia che lo avvolgeva portandolo a fissare di nuovo il pavimento. 
-ehi che ti succede?- chiese accarezzandogli una guancia -è per il casco? Ti giuro che te lo ricompro!- nella foga di parlare tolse la mano dal suo viso
-non farlo!- le sussurrò
-cosa?- era confusa, la testa leggermente piegata di lato ne era l'inconfondibile prova.
-non togliere la mano!- gliela prese e la riportò sulla sua guancia. Un'enorme sensazione di disagio la avvolse improvvisamente. Il panico le salì come il mercurio di un termometro sottoposto ad un elevata dose di calore. 
-Taylor si è fatto tardi e...-
-non lasciarmi andare via ti prego! non voglio lasciarti...-
-tu...- scuoteva la testa lentamente come se stesse cercando invano di trovare le parole giuste -tu non ti rendi conto di quello che dici...- 
-Gag... Stefani.- si corresse. Gaga provò un brivido lungo la schiena, come se qualcuno le avesse infilato un cubetto di ghiaccio nel colletto della camicetta e lo avesse fatto scivolare verso il basso ad una velocità supersonica. 
Era incredibilmente piacevole il suo nome pronunciato da quelle labbra carnose e invitanti. -che cosa faresti se... Se ti dicessi che è qui che voglio stare questa notte?-
-probabilmente ti prenderei per pazzo- disse senza riflettere 
-e se ti dicessi che ho bisogno di te? E che per te rischierei e lascerei tutto?-
-ti darei uno schiaffo- sorrise
-se ti dicessi che ora, in questo preciso momento ho una voglia pazza di baciarti, che cosa faresti?-
-ti bacerei...- sussurrò così piano che non credeva avesse sentito. Invece si, ed ora la guardava con un sorriso bellissimo aspettando che mantenesse quanto detto. 
-Stefani, ho una voglia matta di baciarti.- le prese il viso tra le mani e sfiorò delicatamente le labbra contro quelle della ragazza. Un contatto appena accennato che non era abbastanza per soddisfare la loro voglia di appartenersi. Le assaggiò per la prima volta, erano la cosa più dolce che avesse mai assaporato: un misto del lucidalabbra alla fragola che portava, il bicchiere di Bourbon che aveva bevuto e la sigaretta che aveva fumato. 
Infilò la lingua nella sua bocca, tra i suoi denti, accarezzandone uno per uno come se li stesse dipingendo. 
Stavano dando vita ad un bacio fantastico. Le leccò le labbra dolcemente di nuovo per poi lasciarle definitivamente. 
-buonanotte.- le sussurrò uscendo da quella porta dalla quale sembrava non voler più passare.
-c-cosa ma...? b-buonanotte.-



Spazio autrice:
perdonate questo tremendo ritardo. La scuola mi ha letteralmente ucciso e adesso, con le vacanze, finalmente riesco ad avere un pò di respiro.
I polmoni si gonfiano, gli occhi si chiudono e la mente si ammala ancora di più. La scrittura è la mia malattia.
Le idee più folli mi passano per la testa e sono talmente tante che non riesco neanche a tenere il conto.
So solo che scriverle su carta o in questo caso su questo sito è l'unico modo per tenerle sicure. 
spero possiate perdonare il ritardo; ringrazio chiunque abbia commentato e chiunque vorrà farlo in futuro.
Un bacio enorme.

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Capitolo 3
*** Bad decisions. ***


Capitolo 3 : Bad decisions.

Non aveva chiuso occhio per tutta la notte. Era rimasta a pensare a quanto stupido potesse essere tutto quello che avevano fatto... Erano riusciti a rovinare una bellissima amicizia per una voglia di assaporarsi, di appartenere l'uno alle labbra dell'altra.
Era stato solo uno stupido errore.
Più ci pensava più provava a convincersene. 
Ma poi quando tentava di chiudere gli occhi, di prendere sonno,
inmediatamente l'immagine di quel ragazzo che le aveva rubato il cuore e quella sera anche un bellissimo bacio, si faceva più nitida nei suoi ricordi. 
Il suo cuore perse un battito quando le sue labbra sfiorarono quelle morbide di Taylor, ricordava perfettamente il loro incontro: una semplice carezza interrotta da una prepotente lingua che aveva una voglia pazza di trovare la sua anima gemella e unirla in una sola cosa. Ricordava perfettamente il sapore delle sue labbra: dolce ma allo stesso tempo amaro; un pò come il loro bacio: giusto ma allo stesso tempo troppo sbagliato. 
Allungò il braccio verso il comodino per prendere il suo Blackberry: nessuna chiamata, nessun nuovo messaggio. 
Le cinque del mattino. 
Si alzò dal letto arrendendosi all'idea che ormai il sonno non sarebbe mai arrivato; prese una canottiera, un paio di shorts e si diresse in bagno. 
Aveva scelto un abbigliamento piuttosto normale per i suoi gusti ma con il caldo infernale della California non era decisamente il caso di infilarsi uno di quei suoi pazzi costumi. 
Non alle cinque del mattino.
Prese le chiavi di casa, il suo iPod e uscì. 
Prese a correre. Verso dove neppure lei lo sapeva. Voleva soltanto correre verso una realtà lontana; dove i problemi non potevano arrivare.

Si fermo' soltanto mezz'ora dopo. 
La corsa, il respiro accelerato e la musica a rimbombarle nelle orecchie le avevano suggerito la cosa piu giusta da fare:
Doveva parlare con Taylor. Confessargli ogni cosa, ogni più piccolo sentimento che si portava nel cuore. Non poteva presentarsi da lui alle cinque e mezza del mattino, anche perché c'era la sua ragazza, ma doveva assolutamente vederlo e chiarire entro la notte, altrimenti non sarebbe riuscita di nuovo a dormire. 
"Ho bisogno di parlare con te..." un messaggio digitato in fretta e furia su quei piccoli tasti del Blackberry. 
Lo inviò. 
A "Tay", così come lo aveva memorizzato sulla sua rubrica. 
Fece un respiro profondo e si diresse verso casa correndo, come all'andata. 

Taylor lesse il messaggio all'ora esatta in cui Gaga glielo inviò.
Era sveglio stranamente, buttato sul divano del salotto della casa della sua fidanzata. 
Coperto solo da un accappatoio. 
Quella notte aveva fatto l'amore con Brittany, la sua ragazza; ma per tutto il tempo in cui aveva lei tra le braccia immaginava di stringere un'altra donna... La donna che amava con tutto se stesso e di cui la sera prima aveva assaggiato le labbra. 
"vengo subito." glielo inviò. Così senza riflettere, senza pensare ai pro e ai contro... Doveva solo vederla. 
Sapeva quello che ne sarebbe seguito, ma aveva bisogno di lei. Anche solo della sua presenza .
Gaga ricevette il messaggio proprio mentre girava la chiave nella porta di casa sua. Fu sorpresa di vedersi arrivare una risposta così bella, e soprattutto così presto. Corse davanti allo specchio, si sistemò i capelli. Pensò di andare a cambiarsi, di mettersi qualcosa di più adatto ma poi... Guardò il suo riflesso in quello specchio che non mentiva mai. Si diede della cretina... Cosa stava facendo? Si stava preparando per chiudere per sempre con lui. Sapeva benissimo che era questo che sarebbe uscito dalla loro conversazione. 
Un addio...
"sei una cretina! Una fottuta cretina!" disse guardandosi "perché? Perché cazzo l'hai baciato? Hai rovinato tutto stronza!" 
Un bussare alla porta ad interrompere il suo discorso con se stessa. Corse ad aprire. Un respiro profondo e l'immagine dell'uomo che amava davanti a lei:
-ehi...- 
-ciao- Taylor cercò di sorriderle. Fissarono per un lungo istante il pavimento. Erano in una situazione di totale imbarazzo.
-Taylor...- si fece coraggio e parlò. Tentò di sciogliere il silenzio freddo come il ghiaccio che li aveva avvolti.
-si?- 
-ieri sera... Mi hai baciata. Io volevo dirti che... so perfettamente che è stato tutto un fottutissimo errore. Tu sei fidanzato, hai una bellissima ragazza al tuo fianco che ti ama con tutta se stessa e che merita di essere ricambiata.-
-e non ti importa quello che voglio io?- 
-tu vuoi essere felice. È questo che so per certo, e so che con me non potrai mai esserlo.- abbassò lo sguardo mestamente.
-stai dicendo solo schiocc...- 
-riflettici Taylor. Io sono brutta, ho un fisico che fa pena, ho un nome imbarazzante... Sono imbarazzante. Una volta un ragazzo mi ha detto che morirò sola e probabilmente ha ragione. Non voglio coinvolgerti nel mio tunnel buio e senza fine...- un respiro profondo, una presa di coraggio e quelle due parole pronunciate in un sofferto sussurro: -Addio Kinney.-
-c-cosa?- aveva intenzione di protestare ma non ne ebbe il tempo; la ragazza gli chiuse praticamente la porta in faccia, quasi a voler costruire tra di loro un'enorme muraglia cinese. 
-addio- ripeté a se stessa prima che le lacrime iniziassero a bagnarle il viso.
Solo quelle fottute lacrime a farle compagnia
.




Spazio autrice:
Questo capitolo come potrete notare è un pò più lungo rispetto agli altri. 
Ho avuto molta ispirazione durante la giornata, causata specialmente dall'entusiasmo con cui 95miyu legge e segue le mie storie *--* grazie per le recensioni e per il supporto; mi auguro ti piaccia anche questo capitolo.
Un bacio enorme a tutti.

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Capitolo 4
*** Just like a fairytale. ***


Capitolo 4 : Just like a fairytale.

Si buttò sul letto sfogando tutta la sua rabbia e la sua tristezza. Prese a cazzotti il cuscino, graffiò il materasso con le sue unghie lunghissime, non smise per un attimo di piangere. Quelle dannate lacrime non ne volevano sapere di lasciare in pace quel viso d'angelo. 
Lo aveva perso per sempre. 
Aveva perso la persona più importante della sua vita per uno stupido errore; quello di essersi innamorata di lui. Ma infondo lo sapeva, non aveva mai creduto nell'amicizia tra uomo e donna. Sapeva che prima o poi uno dei due si sarebbe innamorato e allora... Sarebbe crollato tutto .
Come al solito sarebbe stata lei a pagarne l'intero prezzo. Le capitava sempre in amore: solo sofferenza. Mai qualcosa che potesse somigliare alla felicita o almeno alla serenità. 
Chiuse gli occhi solo per un secondo. Le passarono davanti le immagini di loro due; quando innocenti e inconsapevoli di coltivare un amore impossibile, si divertivano, si sorridevano, condividevano emozioni. 
Involontariamente si addormento', stremata dalla forza del pianto.
Si sveglio' solo dopo diverse ore, quante neppure lei lo sapeva; era stato il suono del campanello a svegliarla.
Cammino' con la pigrizia di chi non aveva voglia di lasciare il cuscino, scalza e con indosso solo la biancheria. Apri' la porta e con sua grande sorpresa, fuori non trovo' nessuno. Guardo' a terra: un mazzo di fiori. Rose bianche. Le sue preferite. 
Sorrise dolcemente chinandosi per raccoglierle; erano bellissime, candide come la neve appena caduta, accarezzate da un velo leggero color argento che le racchiudeva. Accanto vi era un bigliettino, il classico foglietto bianco con sopra una dedica:

Perditi nel loro candore, respira il loro profumo e ripensa a tutto.
T.

Chiaro. Limpido. Cristallino.
Non aveva neanche bisogno di quel biglietto per arrivare alla conclusione che erano da parte della persona sbagliata. 
Penso' subito alla scelta che le sembrava piu giusta: buttarle. Seppellire quel ricordo nel piu' profondo del cuore e lasciarcelo per sempre. 
Poi pero' le guardo', il suo sguardo si poso' su quel candore, vi si perse, esattamente come le aveva suggerito di fare il biglietto. Avvicino' il suo naso a quei petali e lascio' che la loro essenza le invadesse l'anima. Le accarezzo' dolcemente abbandonando il suo corpo sul divano. 
Non poteva buttarle. 
Non voleva. 
Quelle rose simboleggiavano quello che provava in quel momento. Simboleggiavano il suo amore per Taylor e la voglia di farlo scomparire dal suo cuore nonostante quest'ultimo opponesse resistenza.
Perche' doveva essere sempre lei quella che rinunciava alla felicita'? Perche' doveva sempre scegliere ciò che era meglio per gli altri? E soprattutto chi le diceva che le sue scelte fossero il meglio per gli altri? Taylor ci soffriva per quella situazione e questo ne era l'inconfutabile prova. Non aveva idea di ciò che fosse davvero giusto. 
Pensava davvero che facendo soffrire due persone e evitando la sofferenza di una sola stesse facendo la cosa giusta?! No. 
Immerse nuovamente il suo viso in quel candore, ne respiro' ancora una volta il profumo, dopodiché torno' alla realtà.
Prese il Blackberry, si vesti' e si infilo' un paio di scarpe. 
Doveva cominciare a scrivere la sua favola.

Aveva raggiunto la casa di Taylor sulla spiaggia. Sperava con tutta se stessa di trovarlo li'. L'alternativa era che lui fosse da Brittany e non sapeva cosa potesse essere peggio tra il rimanere in silenzio e morire dalla voglia di confidargli ciò che davvero provava, oppure chiudersi in se stessa e consumarsi dalla gelosia.
Busso' una prima volta. Tocco lieve, timido, insicuro. 
Nessuna risposta.
Busso' una seconda volta. Tocco piu' deciso.
Senti' un rumore di passi. Si faceva sempre piu' vicino, e piu' questo accadeva piu' il suo cuore batteva in fretta. 
Solo pochi secondi e se lo ritrovo' davanti. Aveva il petto nudo ed era coperto solo da un asciugamano legato in vita. Doveva essere appena uscito dalla doccia.
Il cuore di Gaga perse un battito. Ritrovarselo davanti era ancora piu' emozionante di quanto avesse immaginato.
-Stef...- le sussurro' squadrandola dalla testa ai piedi. Era fasciata in un tenero vestitino bianco che le davano un'aria innocente, angelica. I morbidi capelli biondi le scivolavano sulle spalle decorandole con dei riccioli qua e lá. -che ci fai qui?-
-ho...ho ricevuto i fiori...- la ragazza non riusciva a sostenere il suo sguardo, aveva paura di perdersi in quell'oceano infinito che aveva negli occhi -e anche il biglietto... Ci ho pensato sai? Di nuovo.-
-e...?- nonostante i suoi occhi verdi non avessero intenzione di mollare il pavimento, poteva accorgersi dello sguardo di Taylor, della sua voglia di conoscere l'esito di quel pensiero. 
- Ho deciso di tenerli.- sorrise portando finalmente gli occhi nei suoi. Era la risposta piu' bella che potesse dargli. 
-quindi significa che...-
-si.- sussurro' avvicinando il suo volto a quello di Taylor. Aveva una voglia pazzesca di assaporare di nuovo le sue labbra. Quando finalmente si toccarono, tutto sembrava venire da se. Le lingue si intrecciavano, si cercavano, condividevano una lenta danza. Taylor fece aderire il proprio corpo a quello di Gaga mentre la spingeva ad entrare, chiudendole la porta alle spalle.
Fu un attimo. Il giro di qualche secondo e il vestitino bianco di lei e l'asciugamano avvolto attorno ai fianchi di Taylor caddero a terra nello stesso istante. 
Si accarezzavano, si esploravano con prepotenza, si volevano. Si erano desiderati per troppo tempo, non avevano intenzione di perdersi nulla, neppure un centimetro dei loro corpi. 
Fu un gesto delicato, leggera forza di gravita' e lei si ritrovo' sdraiata sul letto, completamente nuda, con gli occhi rivolti a quelli azzurri di Taylor. 
-ti amo.- un sussurro accompagnato bacio delicato 
-anche io Stef.- 
Fecero l'amore per ore, rotolandosi in quelle candide lenzuola fino allo stremo, lasciando che le stelle si specchiassero sui loro corpi, lasciando che la luna illuminasse finalmente quell'amore oscurato per troppo tempo dall'insicurezza.

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Capitolo 5
*** Everytime we touch. ***


Capitolo 5 : Everytime we touch.

Il mattino dopo, a svegliarla fu un prepotente raggio di sole, infiltratosi dalla finestra con la voglia pazza di esplorare il suo corpo. Alzo' leggermente la testa dal cuscino guardandosi attorno; si rese conto di non essere a casa sua e di avere l'uomo dei suoi sogni accanto.
Sorrise girandosi sul fianco; per guardarlo meglio. Come ogni romanzo; di regola doveva essere l'uomo a "spiare" la sua donna mentre quest'ultima dormiva beatamente accanto a lui; ma la loro storia era talmente improbabile e pazza che non avrebbe mai potuto seguire regole precise. 
Osservava ogni parte di lui; come volesse imprimere quel bellissimo corpo nella sua mente per non dimenticarlo piu'. 
Il suo viso poggiato delicatamente sul cuscino; con un'espressione beata in viso, un piccolo sorriso su quelle labbra. 

I still hear your voice, when you sleep next to me.
I still feel your touch in my dreams.
Forgive me my weakness, but I don't know why
Without you it's hard to survive.

'Cause everytime we touch, I get this feeling.
And everytime we kiss I swear I could fly.
Can't you feel my heart beat fast, I want this to last.
Need you by my side.


Sentiva ancora la sua voce nonostante lui stesse ancora dormendo; poteva sentire nella sua mente quelle parole meravigliose che quella notte erano state solo per lei; poteva sentire ancora quei "ti amo" rubati sotto gli occhi attenti della luna. 
Sentiva ancora i tocchi delicati; sentiva le mani di Taylor vagare lungo tutto il suo corpo esplorandolo centimetro dopo centimetro senza tralasciarne neppure una piccola parte. 
Si sentiva felice ma allo stesso tempo debole; sapeva che da quel momento sarebbe stato lui la sua forza e senza di lui sarebbe stato sempre piu' difficile sopravvivere.
Perche' ogni volta che le loro pelli si accarezzano, prova un sentimento profondo; scosse tremende che partono direttamente dal baricentro del suo cuore; e ogni volta che le loro labbra si sfiorano potrebbe giurare di riuscire a volare. Sentiva il suo cuore battere all'impazzata per lui; aveva bisogno che tutto ciò durasse. Aveva bisogno di LUI nella sua vita.
Taylor apri' gli occhi. Quei magnifici occhi azzurri e profondi in cui quella notte aveva scelto di perdersi senza paura.
-buongiorno dormiglione!- gli sussurro' baciandolo dolcemente. Il piu' bel risveglio che potesse desiderare.
-ho dormito troppo?- esclamo' preoccupato
-ma no!- Gaga rise dolcemente -sono le nove e io sono sveglia solo da pochi minuti, e' tutto ok.-
-mmh... Avrei dovuto alzarmi alle cinque per andare a fare surf sai? E' colpa tua se l'ho perso! Tua e dell'attività fisica che mi hai costretto a fare questa notte!- scherzo' Taylor
-bene... Non lo faremo piu allora.- Gaga decise di stare al suo gioco, gli fece la linguaccia e si alzo' dal letto. Il ragazzo pero' non poteva resistere piu' di tanto; le prese una mano e la fece cadere su di se un'altra volta.
-ti ho desiderato troppo per lasciare che te ne vada cosi.- era serio; scrutava i suoi occhi attentamente.
La strinse forte a se, contro il suo petto, come se avesse paura che potesse scappare da un momento all'altro. 
Gaga si sentiva incredibilmente protetta da quelle braccia possenti; come una bambina che durante il temporale si raggomitola sotto il piumone. 

Your arms are my castle, your heart is my sky.
They wipe away tears that I cry.
The good and the bad times, we've been through them all.
You make me rise when I fall.


Si sentiva esattamente come una regina al sicuro nel suo castello; sentiva il cuore di Taylor battere ogni volta che lei si stringeva un po' di piu al suo petto, sentiva come se potesse toccare il cielo con un dito ad ogni suo battito. 
Penso' alle lacrime che aveva versato prima di trovarvisi a contatto; prima di poter dire che fosse effettivamente suo e di nessun'altra.
Da quel momento pero' non sarebbero esistite piu' lacrime; avevano superato tutti i momenti terribili, potevano godersi tutte le cose piu' belle che la vita poteva offrire. 
Si erano rialzati dopo ogni singola caduta. 

'Cause everytime we touch, I feel this static.
And everytime we kiss, I reach for the sky.
Can't you hear my heart beat so...
I can't let you go.
Want you in my life.

'Cause everytime we touch, I get this feeling.
And everytime we kiss I swear I could fly.
Can't you feel my heart beat fast, I want this to last.
Need you by my side.



Spazio autrice:
uff che caldo! questo è un, da me battezzato, "capitolo da ombrellone" ahahah, nel senso che è stato scritto in un momento di noia quando, in spiaggia, il sole cuoceva talmente tanto da costringermi a sistemarmi sotto l'ombrellone. così mentre il sole scottava e nelle orecchie mi rimbombava questa bellissima canzone (vi lascio il link sotto e vi consiglio di ascoltarla mentre leggete il capitolo, è una sensazione pazzesca.) , mi è venuto in mente questo capitolo. E' breve, lo so e me ne dispiaccio. E' comunque un capitolo che non serve ad altro che legare in modo breve e non "comune" e ripetitivo il quarto capitolo al sesto.
mi auguro che vi piaccia, al solito :)
ringrazio 95miyu, la mia fààànzzz (dalla serie "I'm crazy and I know it") <3
un bacio grande e alla prossima. 

LINK PER LA CANZONE:

http://www.youtube.com/watch?v=FL0bjwez8mg

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Capitolo 6
*** Take you out. ***


Capitolo 6 : Take you out.

Mentre Gaga accarezzava dolcemente il petto del suo Taylor e lui infilava le dita tra i suoi capelli; qualcosa si intrufolo' tra i due, ruppe quell'atmosfera con il suono squillante della suoneria. 
-e' il mio...- disse Taylor sbuffando mentre si alzava per cercare il suo cellulare. Gaga si lascio' cadere sul materasso; poteva immaginare benissimo chi potesse essere.
"amore..." la voce di Brittany attraverso il telefono poteva quasi costruire una barriera invisibile tra i due.
"Brit..."
"ehi ma dove sei stato questa notte?!"
"ecco io... Ho avuto una riunione... Del surf, ecco." 
"di notte?" poteva percepire la sua perplessità 
"si perchè... Le onde migliori ci sono di notte e lo sai no?" mentre parlava al telefono si giro' e fece l'occhiolino a Gaga, la vide sorridere e ricambio' 
"oh certo..." non lo sapeva. Non glielo aveva mai detto ma sapeva perfettamente che lei non era mai attenta quando le parlava del surf perciò era facile mentire su questo "ma quando torni tesoro? Mi manchi..." disse le ultime due parole con uno strano tono, quasi malizioso. Poteva sentire il suo desiderio...
"ecco... Penso di tornare per pranzo..."
"perfetto! Allora andiamo fuori?"
"ehm... Ok... Ok per me va bene." non gli andava per niente in realtà. Avrebbe voluto stare con Gaga, stringerla tra le sue braccia per tutto il giorno ma non poteva lasciare che Brittany si insospettisse.
"ok allora a dopo..."
"a dopo." riattacco' e guardo' la donna ancora nuda nel suo letto. Lei sorrise e si avvicino' a lui:
-mmh... Salve signor Kinney... Io sono Miss "Riunione del surf"- lo canzono' facendogli la linguaccia 
-scusami non sapevo davvero cosa inventare...- Gaga rise e lo bacio' dolcemente;
-non importa... E' tutto ok. Ti amo.- bastavano solo quelle ultime due parole per regalargli tutto ciò di cui lui aveva bisogno. La strinse a se. la strinse tra quelle braccia possenti che lei amava incredibilmente, poteva sentire le dita scorrerle lungo la pelle, esplorarne ogni millimetro. La fece stendere nuovamente, con molta delicatezza. 
Erano di nuovo l'uno sopra l'altra, non si sarebbero mai stancati di fare l'amore, di rendere l'uno parte dell'altra, si gettarsi tra quelle lenzuola che ormai profumavano di loro.
-ti amo, ti voglio...- le sussurro' mentre si appropriava del suo collo con le sue labbra e la sua lingua. La senti' ridere su di lui, sentiva i suoi sospiri di piacere sulla pelle. 
-mmh... Tay smettila mi fai il solletico!- rise fragorosamente posandogli un bellissimo bacio sulle labbra.
-sei mia!- grido' 
-ma sei pazzo?!- non riusciva a smettere di ridere 
-si... Sono pazzo... Ma di te.- la bacio' ripetutamente, sul collo, sulle guance e sulle labbra. Assaporo' quest'ultime come se fossero il suo dolce preferito. Gaga porto' le sue braccia al collo di Taylor e si lascio' andare ancora una volta; tutto ciò che volevano era amarsi in quella calda mattina d'estate.

L'ora di pranzo era arrivata incredibilmente presto, come se il tempo avesse voluto far loro un dispetto e anticipare il momento in cui si sarebbero dovuti lasciare. Non per sempre, no. Nessuno li avrebbe potuti tenere lontani per cosi troppo tempo. 
Taylor giro' la chiave e lascio' che la porta di casa di Brittany si aprisse in un unico scricchiolante rumore.
-Brit?- la cerco' per tutta la casa finchè non sentì due braccia tirarlo verso di se e stringerlo. Brittany aveva iniziato a baciargli il collo, le labbra.
-ehi ehi ma... Non dovevamo uscire a pranzo noi?- 
-piu' tardi...- mentre continuava a baciarlo Taylor chiuse gli occhi e per un momento immagino' Gaga al posto di Brit -ehi ma... Hai cambiato profumo?- gli sorrise. Aveva ancora il SUO profumo addosso, poteva sentire ancora quella pelle morbida profumata di fiori di pesco e fragola passare sotto le sue dita, inebriargli i sensi. 
-Brit io ho prenotato per mezzogiorno! Andiamo?- si stacco' improvvisamente da lei lasciandola perplessa, ma nonostante tutto lei non disse nulla.

Era sdraiata sul suo letto a riflettere, a ricordare ogni secondo passato insieme a quell'uomo che le faceva girare la testa. Inconsapevolmente sorrise e chiuse gli occhi.
-ehi...- le sussurro' Tara sedendosi accanto a lei -a che pensi?-
-cosa?! A niente!- 
-ah no beh certo... Infatti hai un sorrisone in faccia per niente...- la canzono'. Gaga rise:
-sono solo felice... Strano eh?- 
-molto. Ma visto che non vuoi dirmi di cosa si tratta... Ti porto a pranzo fuori. Per festeggiare.- 
-ma non c'è niente da festeggiare!- 
-si si, va bene, come no, vestiti!- usci' dalla stanza mentre sul viso di Gaga si dipingeva l'ennesimo sorriso.

L'aveva trascinata in un ristorante molto carino, era parte di un albergo. L'ideale per chi voleva stare alla larga dai paparazzi. Alla loro destra un bellissimo balcone con vista... Sulla piscina al piano di sotto.
-vuoi ordinare?- le sorrise Tara. Proprio mentre stava per abbassare lo sguardo verso il menù i suoi occhi incrociarono quelli stupendi di una persona molto familiare. Fin troppo familiare.
Taylor e Brittany avevano scelto il loro stesso ristorante! Come poteva essere?! Una coincidenza sicuramente. Ma lei non aveva mai creduto alle coincidenze.
Li fisso' per un intero minuto, vide lui comportarsi da perfetto cavaliere, aiutandola a sedersi, mostrandosi disponibile a qualsiasi cosa gli chiedesse. Eppure mancava qualcosa sul suo bellissimo viso... Quel sorriso che solo lei era capace di dargli.
-allora?- la voce di Tara a riportarla alla realtà
-si ecco...- scelse ciò che voleva mangiare ma in realtà la fame le era passata; ciò che voleva veramente in quel momento era lui. Sorrise continuando a fissarlo cercando di non farsi vedere.
-amore...- gli sussurro' Brittany -cosa prendiamo?- Taylor prese un menù e distrattamente fece cadere la forchetta, si chino' per raccoglierla e quando rialzo' lo sguardo incontro' quei profondi occhi verdi che lo stavano fissando da troppo tempo. Spalanco' la bocca piacevolmente sorpreso, la vide sorridere e sorrise anche lui. 
Avevano creato un sottile ma indistruttibile abbraccio di sguardi che non accennava a finire.
-ehm... Brit ordina tu per me ok?- le sorrise ma... Dio, sapeva che quel sorriso non era per lei -io vado a fumare...-
-ok.- 
Gaga lo vide alzarsi e il suo primo istinto, il suo primo desiderio fu quello di corrergli incontro e buttargli le braccia al collo ma poi si ricordo' dell'intera situazione, si ricordo' di Tara davanti a se e di Brittany dietro le spalle del ragazzo. 
-Tara mentre aspettiamo vado a fumare ok?- avevano usato entrambi inconsapevolmente la stessa scusa 
-ok.- ed entrambi avevano ricevuto la stessa secca, vuota risposta.

Lo cerco' ovunque con gli occhi pieni di desiderio e un sorriso sulle labbra, lo trovo' all'entrata, con un pacchetto di sigarette in mano sigillato.
-ciao...- le sorrise, le sembro' di stare per sciogliersi
-ciao...- gli prese la mano e la intreccio' con la sua -avevo voglia di vederti...- 
-anch'io... Ma non qui.- le prese una mano e la trascino' con se di corsa facendola ridere, sembrava una bambina. Raggiunsero l'ascensore, la spinse dentro, contro il muro e premette il tasto per il primo piano.
-ora sei mia...- la bacio' con foga, con amore, pieno di voglia di lei; voleva di nuovo quelle dannate labbra tra le sue, voleva quella lingua abbracciata alla sua. -ti amo piccola... Ti amo.- le accarezzo' il viso dolcemente 
-anche io amore.- lo strinse in un tenero abbraccio, poggio' la testa sulla sua spalla e si lascio' cullare lentamente. L'ascensore si apri' e davanti ai loro occhi si paro' quella piscina che sembrava immensa.
-mmh... Quasi quasi penserei ad un bagno...- le bacio' il collo lentamente 
-Taylor non provare a provocarmi, ricorda la situazione!- rise dolcemente mettendogli una mano sulle labbra
-ho tanta voglia di te amore mio...- Gaga stava per cedere ma non poteva, tutta quella situazione non era adatta. Si stacco' dal suo abbraccio e corse via ridendo. Taylor le corse dietro, le loro risate sembravano riempire quell'aria calda di allegria.
La ragazza iniziò a correre a bordo piscina; non era il caso con quei trampoli e lei lo sapeva bene. Infatti pochi secondi dopo una di quelle meravigliose suole rosse rigorosamente Louboutin decise di cedere lasciando che la bionda cantante cadesse in acqua. Nella foga del cadere, per provare a non farlo, si aggrappò alla maglia di Taylor che finì in acqua assieme a lei poco dopo.
-contento?! volevi fare il bagno!- rideva fragorosamente mentre allungava le punte dei piedi per riuscire a toccare il fondo di quella piscina.
-sei una stronza, Germanotta. Una vera stronza!- le si avvicinò fissandola negli occhi; quando la vide completamente distratta da quel suo sguardo profondo le prese il viso tra le mani e poggiò le sue labbra su quelle di Gaga. Un contatto leggero, quasi inesistente, dove le gocce d'acqua sulle labbra dell'una finivano su quelle dell'altro. -sei bellissima... non importa se sei bagnata... lo sei comunque.- la fece sorridere e arrossire allo stesso tempo.
-Cristo, sono bagnata!- gridò come se si fosse risvegliata dopo un lungo stato di trance. Taylor scoppiò a ridere come un folle -e adesso che dico a Tara?! e tu a Brittany?! siamo fottuti.- si lasciò cadere in acqua, trattenne il respiro e lasciò che anche il viso si immergesse in quella meraviglia trasparente per pochi secondi.
-e se prendessimo una stanza?- le fece l'occhiolino lasciando che intendesse ciò che lui voleva dire davvero
-tu pensi sempre e solo a quello vero?!- rise Gaga portandogli le braccia al collo. La guardò per un secondo: il vestitino bianco che aveva indossato era diventato completamente trasparente lasciando che la biancheria intima nera saltasse all'occhio. Il rimmel, in piccola parte, sciolto sotto gli occhi. Aveva i capelli naturali, biondi, quelli che lui amava tanto, completamente fradici, le loro gocce cadevano sui suoi seni, penetravano la stoffa della maglietta. Poteva quasi invidiarli perchè riuscivano a scorrerle lungo la pelle. 
-con te davanti è impossibile pensare ad altro.- la baciò dolcemente. Lo desiderava anche lei, era questa la realtà, eppure c'era qualcosa che la frenava. Forse il fatto di essere nello stesso albergo dove li aspettavano la sua migliore amica e la fidanzata di lui. -rifletti, piccola, se ci presentiamo entrambi bagnati in sala non ci saranno scuse. Prendiamo una stanza, ci asciughiamo e...- fece un lungo respiro come per trovare la forza -e... non faremo altro.- la fece ridere dolcemente.
-ok allora...- lo baciò un'ultima volta, prima di uscire dall'acqua con l'aiuto del suo cavaliere. 


Spazio autrice:
perdonate la lunghezza spropositata di questo capitolo, avevo solo tanta voglia di far succedere ciò che ho descritto (LOL). 
Ringrazio come al solito 95miyu per seguire e commentare SEMPRE e mi auguro che vi sia piaciuto anche questo capitolo :))
Bacii 

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Capitolo 7
*** You just need to wait again. ***


Capitolo 7: You just need to wait again.

Avevano preso una stanza in fretta e furia alla reception; aveva mandato Taylor per evitare che qualcuno si insospettisca e parli. 
Lo stava aspettando davanti all'ascensore, ancora bagnata mentre tentava di asciugarsi con un fazzoletto.
-stanza 110.- le sorrise; era al secondo piano.
Si infilarono nell'ascensore con la massima discrezione. 

-posso baciarti?- disse guardandola pieno di
 desiderio. Gaga rise dolcemente, si avvicino' a lui, gli avvolse le braccia al collo e avvicino' le sue labbra a quelle di Taylor. Un bacio piccolo, delicato, per poi lasciare che i loro visi si dividessero come le porte dell'ascensore nello stesso momento. Si incamminarono verso la camera, insieme, dato che non c'era nessuno che girasse per il corridoio.
Entrarono e lui non le lascio' neppure il tempo di respirare; la spinse contro il muro e la blocco' tra quest'ultimo e il suo corpo;
-Tay avevi detto che non avremmo fatto altro!-
-infatti non voglio fare sesso... Voglio solo aiutarti a spogliarti!- risero prima che Gaga gli permettesse di farle ciò che lui voleva. Le bacio' il collo, ci passo' la lingua piu' volte. Le abbasso' il vestito bagnato, piano piano sempre piu' giù fino a sfilarglielo del tutto. Lo lancio' chissà dove, le tolse il reggiseno, le lascio' solo le mutandine.
-vuoi togliere anche quelle?- gli disse maliziosa
-beh... Dobbiamo asciugarci quindi e' meglio...- lo interruppe con la sua risata; se le inventava tutte pur di fare sesso.
-va bene... Te lo concedo ma abbiamo solo pochi minuti...- sorrise baciandogli il petto lentamente, sbottonando bottone dopo bottone quella camicia completamente zuppa.
Gli abiti finivano a poco a poco a terra mentre loro si avvicinavano passo dopo passo al letto. Avevano una gran voglia di fare l'amore, di appartenersi ancora una volta. 

-beh infondo... Siamo stati bravi...- le sussurro' baciandole il collo mentre entravano in ascensore, la stringeva da dietro. -intendo, abbiamo impiegato venti minuti per i nostri comodi...- le fece l'occhiolino mentre la guardava sorridere -cinque per le semplici coccole e altri cinque per asciugarci per bene e correre giù. Siamo stati bravissimi!- rise accarezzandole il viso.
-quindi... Ora dovremmo uscire inconsapevolmente a pranzo nello stesso ristorante e buttarci in una piscina per condividere il letto?- lo guardo' con un accenno di tristezza negli occhi
-no amore... Faro' tutto il possibile per correre da te quando potro'...-
-si ma... Non possiamo vivere da amanti per tutta la vita...- si strinse a lui -non voglio forzarti a lasciare Brittany, dico solo che... A volte vorrei poter vivere tutto alla luce del sole...- le accarezzo' i capelli dolcemente lasciando che il suo sguardo si perdesse nel vuoto per alcuni secondi. Sapeva che aveva ragione, anche lui avrebbe voluto vivere la loro storia senza piu' doverla nascondere, ma soprattutto non voleva che Brittany si perdesse tutto ciò che l'amore vero poteva darle. 
-hai ragione piccola...- sorrise stringendola forte a se -parlerò con Brittany appena potro'.- di nuovo le porte dell'ascensore si aprirono interrompendo i loro discorsi, le loro coccole.
-e vai con la finzione.- sussurrarono assieme dividendosi. Ognuno prese la sua propria strada; Gaga verso Tara, la sua migliore amica a cui non aveva detto nulla per insicurezza; e Taylor verso Brittany, colei che era stata la sua fidanzata per un anno. L'aveva amata, certo, ma ora non provava piu' niente per lei, se non un semplice affetto. 
-cazzo, Stef, ma dov'eri finita?! Sono passati quaranta minuti!- era nei casini ma se lo aspettava, aveva gia' pronta una scusa.
-lo so e' che avevo voglia di una sigaretta e poi di un drink! Sai come sono fatta no?! Cosi' ho preso un aperitivo con degli stuzzichini, la realtà e' che non mi andava di pranzare...- 
-potevi dirmelo prima!- esclamo' Tara sbuffando
-lo so, mi spiace...-
La reazione di Brittany nel vedere Taylor non fu diversa da quella che ebbe Tara. Anche lui uso' la stessa scusa e sembro' funzionare. 
Eppure c'era qualcosa che avevano in comune ancora una volta le due situazioni: entrambe le persone lasciate sole si erano insospettite. 
-Stef... Non me la bevo la storia del drink...- disse Tara mentre aspettava che la sua amica entrasse in macchina accanto a lei sul sedile posteriore.
-e' la verità! Non c'è niente da bere!- sorrise cercando di sembrare sicura
-smettila di prendermi in giro... Secondo me hai visto qualcuno.-
-e chi?- 
-beh questo non lo so! Sono certa che sia un uomo pero'. E sono anche convinta del fatto che abbiate folleggiato in quei quaranta minuti!- rise dandole una leggera gomitata scherzosa. Gaga aveva voglia di confidarle tutto... Doveva dirlo a qualcuno, doveva condividere la sua gioia con qualcuno altrimenti sarebbe esplosa.
-la verità e' che hai ragione tu...- sorrise -sono stata con un uomo...- 
-cazzo! Lo sapevo! Certo che potevi dirmelo, sono stata quaranta minuti ad aspettare che voi finiste di scopare!- entrambe risero, era una situazione assurda.
-te lo avrei detto ma ancora non sono sicura di niente... Lui ha una fidanzata...- 
-cioè sei la sua amante?- 
-esatto.- disse abbassando lo sguardo. Non le piaceva che le venisse attribuito quel titolo.
-oh Stef...- le accarezzo' dolcemente il viso 
-Ma mi ha promesso che avrebbe parlato con lei quindi... Mi fido di lui.- disse cercando in qualche modo di sorridere.
Era vero, si fidava di lui. Nel tempo aveva imparato che non ci si poteva fidare di nessun uomo nella vita se non del proprio padre. Tutti gli uomini che aveva avuto erano stati una completa delusione ma lui... Era quello giusto. Lo sperava, lo sapeva.

-Taylor che cosa succede?- esclamo' Brittany una volta arrivata a casa. Era aggressiva, fin troppo. Aveva un'idea in testa e nessuno gliel'avrebbe mai tolta.
-che intendi dire?- 
-sei strano! Sparisci continuamente! Prima ieri notte, poi oggi a pranzo mi lasci come una cretina! Dimmi cosa succede...- lo guardo' negli occhi. Taylor temeva di non riuscire a reggere il suo sguardo pieno di rabbia e di voglia di sapere.
-io...-
-da quando hai preso parte a quel cazzo di video musicale di quella cantante sei completamente cambiato!- 
-quella cantante ha un nome!- disse troppo sulla difensiva. Teme' quasi che Brittany avesse capito tutto -ecco ho solo... Riflettuto sulla nostra situazione...- mentre parlava abbassava lo sguardo e lo rialzava passandosi una mano tra i capelli 
-Taylor non mi stai lasciando vero?- sapeva che la stava lasciando ma non poteva permetterlo. Ci teneva troppo a lui. Improvvisamente lo abbraccio' forte -ti prego ho bisogno di te...- 
Fu in quel momento che il mondo gli crollo' addosso... Non avrebbe potuto lasciarla, non sarebbe mai stato capace di fare una cosa del genere.
-Brittany...-
-dimmi che non mi lascerai mai!- lo guardo' negli occhi -voglio passare il resto della mia vita con te Taylor!- lo bacio' all'improvviso; stava facendo di tutto per evitare di lasciarlo andare via.
Non disse nulla, lascio' che lei si stringesse forte a lui; non poteva lasciarla in quel momento, avrebbe dovuto aspettare ancora un'altra volta per essere felice.

Il giorno dopo arrivo' piu' lentamente di quanto Taylor non riuscisse a sperare. Era rimasto sveglio a pensare, a lei, a loro... E a Brittany.
-amore...- quest'ultima si era appena svegliata e si era avvinghiata al suo petto -buongiorno... Già sveglio?-
-già.- disse senza ricambiare il calore che aveva usato la voce della ragazza
-tay... E' da un po' che volevo dirtelo...-fece una pausa e prese coraggio -ecco... Io ho sempre voluto un figlio. Poi averlo da te sarebbe un sogno e... Forse ci siamo.- una scossa ghiacciata gli attraverso' la schiena completamente. Vide l'espressione tutta eccitata di Brittany e si senti' morire.
-cosa vuoi dire?- balbetto'
-ho un ritardo amore mio...- lo bacio' con foga, senza preavviso, lasciando che il mondo gli cadesse addosso ancora una volta.

Note:
perdonate il ritardo come al solito, sono pasticciona e non mi so mai regolare ahah :) spero che vi piaccia in ogni modo, ce l'ho messa tutta. un bacio enorme, alla prossima! <3

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Capitolo 8
*** Something unexpected. ***


Capitolo 8: Something unexpected.

Continuava a guardarlo cercando una qualche risposta nei suoi occhi, una luce particolare che la assicurasse che fosse felice di quella notizia.
-no... Non... Non e' possibile Brit...- quella sua risposta la lascio' perplessa. Non era contento per quella notizia? Era la piu' bella che potesse dargli. O no? Secondo la sua visione delle cose si. 
-Taylor... Non sei contento?- pianto' i s
uoi occhi in quelli color del cielo del ragazzo.
-no! Cioe' si che ne sono contento- non riusciva neppure a recitare. Si sentiva completamente perso, come se all'improvviso l'avessero catapultato in una realta' che non gli apparteneva. -pero'... Non credo sia possibile! Hai fatto il test?- 
-ma amore...- gli accarezzo' il petto dolcemente -non ce n'è bisogno... Io ho un sesto senso infallibile.- sorrise.
-no... No Brittany, voglio che tu faccia il test ok?!- 
-ma...- senza permetterle di dire altro afferro' i suoi vestiti e usci' da quella stanza. Non poteva piu' sopportare quell'aria di finzione, di presa in giro reciproca che c'era in quella casa.
"Stef?" aveva composto il suo numero e l'aveva chiamata. Senza pensare, fregandosene di tutto. Sentire la sua voce era l'unica cosa che voleva. "amore mio, ho bisogno di vederti, ti prego, ora." 
"ok, ok sono in albergo. Raggiungimi qui va bene?" quasi poteva vedere davanti ai suoi occhi quel magnifico sorriso che stava comparendo sulle labbra di quella ragazza che tanto amava.
"arrivo." chiuse la chiamata e sali' sulla sua moto. Era incredibile cio' che stava facendo, aveva lasciato la donna che gli aveva appena annunciato di ospitare suo figlio in grembo, a casa sua da sola, senza degnarla di una spiegazione, anche la piu' banale. Stava correndo da tutto cio' di cui aveva bisogno. Quell'angelo profumato di fragole che lo faceva stare bene piegando semplicemente le labbra per dar vita ad un sorriso. Prese a guidare ad una velocita' che non era solito usare. Decisamente troppo alta. Sperava quasi che sfrecciando nel vento ad una velocita' supersonica potesse tornare indietro nel tempo, a quando aveva distrattamente dimenticato di prendere precauzioni prima di un suo rapporto con Brittany. Perche' un fottuto errore doveva rovinare tutto?! 
Si maledi' subito per aver lasciato che quel pensiero gli sfiorasse la mente. Non aveva mai chiamato un bambino "errore". Sapeva benissimo che era una delle peggiori cattiverie farlo.
Quel bambino non c'entrava nulla in tutta quella faccenda. Era lui l'idiota, il bastardo, lo stronzo che per una scopata aveva mandato a puttane la cosa piu' bella che la vita gli avesse offerto. 
Questo fu il suo ultimo pensiero prima che due enormi luci bianche gli invadessero la mente e la vista. Un boato risuono' nell'aria e della sua moto sull'autostrada non vi fu piu' alcuna traccia. 
Apri' quei suoi bellissimi occhi azzurri solo per un secondo, era sporco di fango, la strada era a pochi metri dal suo corpo mentre lui e la sua moto erano tra l'erba e la fanghiglia, erano stati spazzati via da un qualcosa di troppo grosso, non un semplice veicolo. Penso' ad un camion, cercando di ricordarsi l'ultima cosa che ebbe davanti agli occhi prima dell'impatto. Cerco' di muovere un braccio ma gli faceva troppo male, la testa pulsava e non riusciva a muovere le gambe. Richiuse gli occhi e senza fatica cadde in un sonno profondo.

Il suono delle sirene della polizia e dell'ambulanza si facevano sentire sempre di piu', non riusciva a capire niente; dove si trovava? Un uomo e un'infermiera lo stavano trasportando attraverso una barella, aveva voglia di capire cosa fosse successo. Alzo' gli occhi, l'unica cosa che gli impediva di guardare il cielo limpido era il davanzale dell'infermiera. Avrebbe giurato che portasse una quinta, se non di piu'. Era l'unica cosa che riusciva a guardare. 
"signorina?" senti' la voce soffocata di un poliziotto. Alzava il tono leggermente per farsi sentire. Ma da chi?! "mi scusi conosce un certo Kinney?" stava parlando al telefono visto che non riusciva a sentire le risposte da parte del destinatario "ecco... Mi dispiace informarla del fatto che il signor Kinney ha avuto un grave incidente; abbiamo informato lei per prima perche' era l'ultima persona che ha chiamato." 
Stefani. 
Doveva essere la sua Stef; poteva ricordare di averla sentita. Era l'ultima persona che aveva sentito prima di salire sulla sua moto e correre da lei. Ma qualcosa l'aveva bloccato... "Lo stiamo portando all'ospedale." 
Era grave. Ormai lo sapeva ma non gli importava, voleva vedere lei, solo lei. Anche solo per un'ultima volta, l'ultima della sua vita. Voleva stringerla tra le braccia, assicurarla che si sarebbero rincontrati in un'altra vita, non molto tempo dopo. Voleva stringere quell'angelo tra le braccia per prometterle che non avrebbe fatto lo scemo con le altre creature alate lassu', che sarebbe stata sempre il suo meraviglioso angelo cristallino profumato di fragole e vaniglia.

Gaga aveva preso la notizia terribilmente. Del resto era normale, l'amore piu' grande della sua vita era stato vittima di un terribile incidente. Le lacrime continuavano imperterrite a uscire dai quei bellissimi occhi verdi, scendevano silenziose sulle guance senza permettere a nessuno di fermarle. Arrivo' in ospedale con l'aiuto di Tara che si era offerta di accompagnarla. Le stringeva la mano con forza mentre lei tentava di coprire il gonfiore sotto agli occhi con del correttore.
-vedrai che andra' tutto bene piccola...- le sorrise Tara con sguardo amorevole. Era sempre riuscita a consolarla in qualsiasi situazione ma in quella nessuno poteva fare nulla. Mentre cercavano di intrufolarsi in qualche corridoio sperando di trovarlo, un'infermiera le blocco':
-cercate qualcosa?- 
Gaga era troppo scossa per parlare cosi' ci penso' Tara:
-si, per la verita' cerchiamo qualcuno. Kinney. Taylor.- separo' il nome dal cognome come se fossero due cose ben distinte. 
-oh... Beh e' in terapia intensiva.- disse cercando di stamparsi sul volto un sorriso
-e' molto grave?- chiese Tara sentendo la sua amica tremare a quelle semplici tre parole. Non voleva saperlo, aveva paura che la verita' le facesse del male. Piu' di quanto non gliene stesse facendo l'intera situazione. Prima che la donna potesse rispondere Gaga la interruppe:
-posso vederlo?- 
-certo.- sorrise e le guido' attraverso quel corridoio grigio che sembrava sapere di contenere solo tristezza tra le sue pareti.

Note:
lo so, lo so. mi rendo conto perfettamente che ho incasinato tutto. Ma se devo dirvi la verità questo è il mio capitolo preferito tra tutti quelli che ho scritto. Non so forse perchè ho sfogato la mia fantasia del tutto, mentre prima riuscivo a farlo in maniera ristretta. So che è un capitolo molto triste, non ho mai scritto questo genere di cose ma ho voluto comunque provare :) spero sia di vostro gradimento, come sempre. 
Un bacio grande , alla prossima <3

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Capitolo 9
*** Take a deep breath. ***


Capitolo 9 : Take a deep breath.

Continuava a fissare il suo Taylor coperto solo da quel candido lenzuolo che contrastava perfettamente con il grigio delle pareti di quell'inferno. Le lacrime lottavano con tutte le loro forze per uscire dai suoi occhi ma lei non voleva dargliela vinta. Doveva essere forte davanti agli occhi del suo uomo. 
Si avvicino' lentamente, Tara capi' che doveva lasciarla sola e decise di aspett
are fuori.
Il suoi occhi verdi non avevano ancora incontrato quelli immensamente azzurri di Taylor; lui aveva avvertito la presenza di qualcuno ma non riusciva a muovere il collo per piegarsi a vedere chi fosse.
-ehi...- gli sussurro' quando i loro sguardi si incontrarono. Cercava ancora una volta di non piangere, di trattenere quelle dannate lacrime.
-piccola...- la sua voce usciva come un lamento, faticava a parlare, era come se avesse un macigno enorme sullo sterno.
-no no sssh...- sorrise chinandosi per raggiungere le sue labbra. Gliele sfioro' con un dito, stando attenta a non dargli dolore. Quei piccoli tagli su quelle labbra incredibilmente invitanti e carnose la tormentavano, era come se li sentisse lei stessa nel suo cuore. Vi poso' un bacio delicato, come se fossero fatte di un cristallo talmente fragile che avrebbe potuto rompersi tra un contatto e l'altro. Tra loro si creo' un profondo abbraccio di sguardi, come succedeva in passato.
-sei bellissima...- riuscì a sussurrarle. Una lacrima sfuggi' al suo controllo, le scivolo' lungo la guancia senza permetterle di fermarla in tempo.
-ti amo amore mio.- il suo profumo gli inebrio' la mente per qualche secondo. Il suo fantastico profumo che gli era mancato piu' di ogni altra cosa. -devo andare...- cerco' di sorridergli -L'infermiera mi lincia se rimango qui un minuto di piu' e inoltre...- abbasso' lo sguardo -c'è Brittany qua fuori...- il nome di quella donna non gli fece un buon effetto. Il suo cuore inizio' a battere ad una velocita' supersonica, inizio' a ricordare tutto, il motivo del suo malumore prima dell'incidente, cio' che forse era la causa dell'incidente. Quei macchinari al quale era attaccato iniziarono a lampeggiare e a suonare ad intermittenza.
-cazzo...- sussurro' Gaga tra i denti. Chiamo' a gran voce un'infermiera e accorse poco dopo. 
-e' solo aumentata la pressione.- le disse cercando di tranquillizzarla. 
Solo.
Per lei era "solo" un attacco di pressione alta eppure quei suoni che potevano perforarle le orecchie l'avrebbero tormentata per il resto della vita, ne era sicura.

Una volta uscita da quella stanza i suoi occhi verdi incontrarono quelli di Brittany, non avrebbe mai voluto che quel momento accadesse.
-che cazzo ci fai tu qui?- ringhio' furiosa la ragazza
-sono... Solo venuta a trovare un amico.- Gaga cerco' di sorridere e di rispondere al meglio ma la rabbia nello sguardo di Brittany non accennava a placarsi.
-un amico, certo. Vattene.- 
-perchè dovrei?- 
-perchè sei la causa per cui Taylor e' qui.- Gaga si sentì morire 
-che intendi dire?- le lacrime erano di nuovo pronte a esplodere in singhiozzi 
-mi hanno consegnato il suo cellulare. E' pieno di chiamate e messaggini romantici. Indovina chi e' la fortunata destinataria?- era ironica ma tagliente come una lama affilata. Aveva piantato i suoi occhi nocciola in quelli di Gaga e non accennava a distogliere lo sguardo.
La bionda cantante si rese conto solo in quel momento di non poter piu' negare. Aveva le prove, come poteva negare l'evidenza?
-ma non illuderti.- continuo' Brittany -non ti lascero' campo libero. Anzi ora che ho scoperto come stanno realmente le cose, farò tutto il possibile per tenermi l'uomo che amo.- aveva un raggio particolare di cattiveria negli occhi e Gaga lo noto'
-anche renderlo infelice?! Davvero faresti questo?-
-Io lo amo.-
-tu...- si avvicino' di piu' a lei -tu credi solo di amarlo.- aveva fatto finalmente cedere la muraglia protettiva che Brittany aveva costruito attorno a se. -se lo amassi sul serio... Lo lasceresti libero di scegliere cosa farne della sua vita.- detto questo le volto' le spalle. Al posto dei suoi occhi tutto quello che Brittany riusciva a vedere era la sua chioma bionda allontanarsi sempre di piu', fino a scomparire in una qualsiasi porta grigia di quel triste posto.

-amore...- una seconda persona durante quella giornata lo aveva chiamato in quel modo. 
Brittany. 
Gli si avvicino' lentamente proprio come aveva fatto Gaga poco prima. -come stai?- Taylor non rispose, annui' solamente sperando che potesse rispondersi da sola. Gli accarezzo' dolcemente il viso, passo' una mano tra i suoi copelli scuri.
-e' per colpa di quella troia che sei qui ora... Ma non preoccuparti, amore... Ti perdono.- sorrise
-come l'hai chiamata?- scandi' le parole con rabbia. Come osava chiamare così la donna che gli aveva fatto perdere la testa?! E soprattutto come poteva permettersi di darle la colpa di tutto quando sapeva benissimo che la colpa era sua e di quella stramaledetta notizia?!
-Taylor so benissimo che voi... Avevate una storia.- Brittany abbassò lo sguardo cercando di ricacciare indietro le lacrime.
-non osare mai più...- fu interrotto da un colpo di tosse -...parlare così di lei. Io...- stava per rivelarle i suoi veri sentimenti ma qualcosa lo blocco'. Era la sua testa. Pulsava, gli suggeriva di lasciar perdere ancora una volta. Quello non era né il modo, né il momento adatto per dirglielo.
-Taylor... Ormai siamo genitori...- Dio... Non poteva neppure immaginare quanto male gli potesse fare quella maledetta frase. Era una pugnalata in pieno petto.
-hai fatto il test?- 
-non ancora ma... I sintomi ci sono.- sorrise passandogli nuovamente una mano sul viso. Taylor strinse gli occhi, per cercare di custodire tutto il dolore che provava in una scatola microscopica che sarebbe andato a cacciare infondo al cuore, dove nessuno poteva trovarla.
-ti prego... Fa il test.- sussurro' trattenendo una lacrima
-perchè?- esclamo' Brittany distaccandosi improvvisamente -perchè vuoi a tutti i costi questo fottuto test?! Per tornartene da lei se il risultato sarà negativo? E' così vero?!- aveva iniziato a gridare.
-io la amo.- sussurro' con le poche forze che aveva.
Era stato tremendamente irresponsabile, non avrebbe mai dovuto lasciarsi trasportare dai sentimenti. Non in quel momento. Ma ormai il dado era tratto, le aveva detto tutta la veritá racchiusa in tre semplici parole.
Brittany non disse nulla. Sentiva le lacrime pronte a scendere, voleva piangere ma... Non davanti a lui. 
Non davanti all'uomo che era la causa di tutto.
-non merito questo Taylor...- riusci' a sussurrargli prima di uscire da quella stanza d'ospedale.
Era vero, non lo meritava affatto, e lui lo sapeva. Ma neppure lui meritava l'infelicità, non meritava di essere legato per sempre ad una persona per la quale non provava neppure piu' quel semplice affetto che c'era prima.
Un sorriso passo' sul suo volto.
E da dove poteva spuntare? Cio' che era appena successo era terribile, aveva lasciato la mamma del suo probabile erede, l'aveva lasciata correre via in lacrime! Eppure quel sorriso si era stampato sul suo viso d'angelo e non accennava a scomparire.

Note:
finalmente ho completato questo capitolo! ce l'avevo da un secolo, scritto a metà, salvato nel cellulare. Non riuscivo a trovare un modo per finirlo in modo adeguato... c'è da dire che non mi convince ancora del tutto ma spero che voi la pensiate diversamente ;) 
Ringrazio Elisa e Beth per pazientare sempre e per riuscire a sopportare i miei ritardi del cavolo (non oso immaginare come sarà la situazione ora che è ricominciata la scuola) D:
Love you guys xoxo (-cit. Tara LOL)

-A

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Capitolo 10
*** My happy... Beggining! ***


Capitolo 1O: Our happy ending beginning.

Nei giorni a seguire Taylor stava molto meglio. Il fatto di aver quasi completamente risolto la faccenda con Brittany lo aveva aiutato molto.
Gaga passava a trovarlo ogni giorno, dedicandosi a lui con piacere per diverse ore. 
-"sole", quattro punti per me.- rise allegra mentre scarabocchiava qualcosa su un taccuino. Probabilmente stava correggendo il suo punteggio finale.
Quello stupido gioco che avevano inventato loro sembrava intrattenerli durante quei pomeriggi che sembravano infiniti. 
Erano due ore, esattamente da quando era entrata in quella stanza, che lui continuava a osservare le sue labbra. Le desiderava, le desiderava come non mai. 
-bacio.- sussurro' Taylor sorridendo, sperando di riuscire a farle intuire di cosa aveva voglia.
-quattro punti per te!- lo annoto' come al solito sul taccuino.
-Stef...-
-eri a 34 e ora...-
-Stef, baciami, Cristo!- scoppiarono a ridere entrambi. La ragazza si chino' sul suo volto, sorrise dolcemente e poso' le labbra sulle sue. Dapprima, tutto cio' che avvenne fu un semplice tocco leggero, quasi timido. Ma poi la foga ebbe la meglio, le prese il viso tra le mani e infilo' la lingua tra i denti della sua ragazza. Era un bacio stupendo, desiderato da entrambi.
-ti amo.- disse Taylor -e quando usciro' di qui, avro' modo di provartelo per bene.- Gaga rise come una folle
-non vedo l'ora.- si guardarono intensamente fino a che qualcosa non arrivo' a interromperli. O meglio... Qualcuno.
-ehi...- era la voce di Brittany. Entrambi sentirono un brivido freddo percorrere la loro schiena.
Era tornata nonostante tutto quello che era successo, malgrado le terribili parole che aveva sentito. 
-come va?- sussurro' timidamente guardando Taylor. Qualcosa le diceva che stava meglio, ma il vederla non gli faceva piacere, era evidente.
-meglio, grazie.- il ragazzo forzo' un sorriso. Era talmente falso che chiunque avrebbe potuto accorgersene.
-beh io... Vi lascio così potete parlare in pace.- disse Gaga prendendo la sua borsa. Il ticchettio dei suoi tacchi la accompagnò per tutto il percorso verso l'uscita, prima di abbandonarla una volta scomparsa in sala d'attesa. 
-Taylor ho... Ho fatto il test.- balbetto' timidamente abbassando lo sguardo. Prese a fissare le sue scarpe, si accorse di stare tremando. 
Taylor trasalì. 
Paura.
Nuda e cruda.
Il suo destino era rinchiuso tra quelle labbra che una volta aveva amato. 
-e'... Negativo.- abbasso' lo sguardo mestamente mentre una lacrima scivolava sulla sua guancia.
Taylor, dal canto suo, si sentiva scoppiare di felicita'. Moriva dalla voglia di alzarsi da quel letto e iniziare a saltare, prendere tra le braccia la sua Stef e amarla come mai aveva fatto. E perchè no, avrebbe abbracciato anche Brittany, per ringraziarla di quella bella notizia.
Certo, chiaramente non lo fece. Si limito' a stare in silenzio, non sapeva proprio cosa dire. "Mi dispiace" sarebbe stata senz'altro una menzogna bella e buona.
-Brittany io...-
-sii felice Taylor.- lo interruppe piantando gli occhi in quelli del ragazzo. Fu un breve abbraccio di sguardi, dopodiche' Brittany giro' i tacchi e se ne ando' senza dire altro. 
La sostitui' Gaga che entro' con un timido sorriso stampato in viso. Taylor si illumino' improvvisamente. 
Ora era finalmente sua, poteva fare della vita cio' che voleva e il suo solo desiderio era viverla con quel bellissimo angelo.
-vieni qui...- le sussurro'. Gaga si avvicino' completamente ignara di cio' che la aspettava. Si chino' verso il viso di Taylor, lo invase con il suo inconfondibile profumo, qualcosa di tremendamente buono e irresistibile. Lo amava, avrebbe passato una vita con il volto tra l'incavo della sua spalla, immerso in quella magia. La spinse contro le sue labbra inaspettatamente e la bacio' con una foga inusuale.
-ti amo amore mio, ti amo!- grido'
-ehi ehi!- Gaga rise come una folle -ma sei pazzo?!-
-sono felice!- 
-sei un pazzo felice, allora.- risero assieme. Fu lei stavolta a posare le labbra su quelle di Taylor. -che ha detto Brittany?- disse poi
-ssh... Non parliamo mai piu' di lei, amore mio, te ne prego. Non ne abbiamo piu' motivo.- per lei quelle ultime cinque parole significavano tutto; aveva compreso tutto perfettamente. 
Sorrise.
Dio, era veramente stupenda. Sono poche al mondo le persone che riescono a sorridere sia con le labbra che con gli occhi e Stefani, la sua Stefani, era una di quelle.

Taylor fu dimesso il giorno stesso. Erano entrambi felicissimi, il cuore batteva all'impazzata nel loro petto. 
-allora, Mister Kinney, ha preso tutto?- rise Gaga prendendo una delle due valige. 
-si, tutto pronto. Lascia, faccio io!- fece per prenderle la valigia ma lei si tiro' indietro
-ehi non se ne parla! Non sei ancora pronto per portare pesi del genere...- sapeva perfettamente che una cosa del genere gli avrebbe dato fastidio, per questo motivo accompagno' la frase con un bacio delicato sulla guancia. 
La barba che era cominciata a ricrescere liberamente le solletico' le labbra facendola sorridere.
Uscirono da quella stanza e finalmente le dissero addio. Nella sala d'aspetto c'erano decine di persone che non facevano altro che disperarsi e urlare contro i medici per ottenere un po' d'attenzione. 
Tay ne eqapprofittò. Si fermo' nel bel mezzo della sala lasciando Gaga interdetta. 
-ma che...- non le diede neppure il tempo di finire. La prese in braccio e la fece girare. -Taylor!- esclamo' ridendo
-Voglio che sappiano tutti chi e' la donna che amo!- sorrise baciandola. Gaga era tremendamente a disagio:
-smettila! Sei imbarazzante..- arrossì. Le guance rosse la facevano sembrare ancora piu' bella di quanto non lo fosse gia'.
-no, ti sbagli.- sorrise -sono innamorato.- le persone li' presenti scoppiarono in un fragoroso applauso, come se si fossero completamente dimenticati di cio' che stavano facendo prima e fossero stati immediatamente catapultati in un film rosa.
-lo sono anche io.- sussurro' Gaga all'orecchio di Taylor. 
Un leggero sospiro che doveva rimanere un segreto tra loro.


The End.

Ringraziamenti:

Grazie, grazie infinite a tutti quelli che mi hanno accompagnato durante questo piccolo grande percorso. Non avevo idea di come farlo finire, non credevo neppure che avrei finito la storia così presto. Eppure qualcosa mi ha suggerito che sarebbe stato così. Ringrazio chiunque avesse dato anche una sola semplice occhiata a questa dolce follia, un bacio a lettori silenziosi e recensori attivi, in particolare 95miyu, grazie davvero Elisabeth, è grazie alle tue parole che continuo a scrivere in questo sito, e ad Elisa che, anche se non recensisce qui, commenta su Facebook.
Un grazie va detto anche a loro, i protagonisti di questa pazzia che, pur se non sapendolo, mi ispirano fantasie del genere che prendono vita a poco a poco.
Grazie, grazie di cuore a tutti davvero.

-A.

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