A shattered life

di flower_moon
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Promo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1° ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2° ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3° ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5° ***
Capitolo 6: *** Capitolo 4° ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6° ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7° ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8° ***
Capitolo 10: *** Capitolo 9° ***
Capitolo 11: *** Capitolo 10° ***
Capitolo 12: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Promo ***


 

I suoi occhi, i suoi denti. 
Occhi rossi come i rubini.
Canini affilati come coltelli. 
Davanti a me, ancora una volta. Ritorna quella paura. Ritorna quel terrore. Ritorno bambina, ma non è come una volta ritorno a quattordici anni fa.
Ero piccola troppo piccola per provare quella paura, quel terrore. Lo porto ancora dentro oggi che sono cresciuta.
Avevo solamente tre anni. Perchè?
Ed eccomi qui, di nuovo, ancora davanti a lui.
Ancora davanti a quei occhi.
Ghiaccio.
Sangue. 
Terrore. 
Ancora una volta ritorna la paura. 
Ancora occhi, sangue, paura.
Fingo, non lo faccio vedere. Uso la mia maschera quella che ho usato per tutta una vita.
Fingo di non avere paura, appaio forte ai suoi occhi, ma i miei non dicono bugie.
-"Non mentirmi.-sibila- Sento la tua paura."-
Intrappolata contro quel muro freddo e il suo corpo di marmo. 
-"Guardami principessa."-
--------------------------------------------------------------------------------------------------
Flash back
-"Principessa, dove sei?"- Ricordo la sua voce. 
Mi sono nascosta sotto al letto. 
Mi troverà. Ne ero sicura.  
-"Principessa, so che sei lì sotto!"-
Il letto vola via sopra la mia testa. Si ferma a due centrimetri da me
-"Perchè vuoi farmi del male?"- la domanda che ogni bambina farebbe ad un uomo che potrebbe essere suo padre.
Lui si ferma mi guarda. Ritorna umano. Se ne va.
Ritornerà.
--------------------------------------------------------------------------------------------------
-"Non voglio più farti del male, sono cambiato."-
-"No! Tu non lo sei!"- le lacrime cominciano a scendere, calde sulle mie guace. 
Ancora intrappolata contro il muro. I miei piedi non toccano a terra. Le mani sulle sue spalle, tento di spingerlo via, ma la sua forza è sovrumana.
-"Lo sai cosa sono vero?"-
Lo guardo negli occhi questa volta. Forse si adesso cè una luce diversa. 
Oppure è così bravo da farmelo credere. 
-"Lo so cosa sei!"-
-"Allora dillo!- non ne ho il coraggio, mi sento pazza-Dillo!"- urla più forte, facendomi sobbalzare.
-"Sei un vampiro..."- sono senza forze. 
Le sue mani si spostano dalle mie spalle, arrivano alle mie guance. Le puliscono dalle lacrime nere. 
I miei piedi toccano ancora la terra.
Poggia la testa sul incavo del mio collo e sussurra, come un soffio di vento
-"Mi dispiace"-

A shattered life 

I suoi occhi, i suoi denti. 


Occhi rossi come i rubini.


Canini affilati come coltelli. 


Davanti a me, ancora una volta. Ritorna quella paura. Ritorna quel terrore. Ritorno bambina, ma non è come una volta ritorno a quattordici anni fa.


Ero piccola troppo piccola per provare quella paura, quel terrore. Lo porto ancora dentro oggi che sono cresciuta.


Avevo solamente tre anni. Perchè?

Ed eccomi qui, di nuovo, ancora davanti a lui.


Ancora davanti a quei occhi.


Ghiaccio.


Sangue. 


Terrore. 


Ancora una volta ritorna la paura. 


Ancora occhi, sangue, paura.


Fingo, non lo faccio vedere. Uso la mia maschera quella che ho usato per tutta una vita.


Fingo di non avere paura, appaio forte ai suoi occhi, ma i miei non dicono bugie.


-"Non mentirmi.-sibila- Sento la tua paura."-


Intrappolata contro quel muro freddo e il suo corpo di marmo. 


-"Guardami principessa."

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Flash back

-"Principessa, dove sei?"- Ricordo la sua voce. 

Mi sono nascosta sotto al letto. 

Mi troverà. Ne ero sicura.  

-"Principessa, so che sei lì sotto!"-

Il letto vola via sopra la mia testa. Si ferma a due centrimetri da me.

-"Perchè vuoi farmi del male?"- la domanda che ogni bambina farebbe ad un uomo che potrebbe essere suo padre.

Lui si ferma mi guarda.

Ritorna umano.

Se ne va.

Ritornerà.

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-"Non voglio più farti del male, sono cambiato."-


-"No! Tu non lo sei!"- le lacrime cominciano a scendere, calde sulle mie guace. 

Ancora intrappolata contro il muro. I miei piedi non toccano a terra. Le mani sulle sue spalle, tento di spingerlo via, ma la sua forza è sovrumana.


-"Lo sai cosa sono vero?"-

Lo guardo negli occhi questa volta. Forse si adesso cè una luce diversa. Oppure è così bravo da farmelo credere. 

-"Lo so cosa sei!"-

-"Allora dillo!- non ne ho il coraggio, mi sento pazza-Dillo!"- urla più forte, facendomi sobbalzare.

-"Sei un vampiro..."- sono senza forze. 

Le sue mani si spostano dalle mie spalle, arrivano alle mie guance. Le puliscono dalle lacrime nere. 

I miei piedi toccano ancora la terra.

Poggia la testa sul incavo del mio collo e sussurra, come un soffio di vento

-"Mi dispiace"-


Angolo Autrice

Salve questa mattina mi è saltata in testa un' idea e ho provato a metterla in forma scritta. 

Insomma...se fa schifo siete libere di dirlo!!

Questa nasce o come un promo, oppure come una one shot, ma questo dipenda da voi lettori se vi piaerà posso anche continuarla, mi piacerebbe moltisssimo, ma se fa veramente schifo la lascerò una one shot!

Chiedo subito scusa se ho fatto qualche errore di battitura! Scusatemi veramente!

Bene spero che recensirete in tanti, fa sempre piacere leggere quello che ne pensate!

xoxo flower_moon

 

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Capitolo 2
*** Capitolo 1° ***


 

Lunedì 12 Settembre 2011 
La sveglia suona imperterrita sul mio comodino. La romperei in mille pezzi!
E' il primo giorno di scuola e io non ne ho proprio voglia! 
-"Forza ragazze svegliatevi"- la direttrice arriva nel dormitorio femminile e mi fa tornare nella realtà. 
Il freddo all'esterno delle coperte è la cosa che più di tutte mi fa tornare alla realtà. 
Apro gli occhi. Il grigio mi investe. I muri, le finestre, gli infissi e anche le porte sono grigi. Pure il cielo oggi è grigio scuro e piange la mia tristezza. 
Scosto le coperte dal mio corpo e il feddo mi colpisce senza pietà.
Guardo l'orologio, sono le 6.30 e la scuola comincia alle 7.55. Ho tutto il tempo per prepararmi.
Dopo essermi vestita e avere rifatto il letto, comincio ad avviarmi verso la porta per scendere nella sala da pranzo, quando la direttrice ritorna da me.Mi preparo a quello che avrà da dirmi 
-"Hope! Buongiorno"-
-"Salve signorina Figgins!"-
Abbasso lo sguardo, abbiamo imparato a nostre spese, tutte noi, cosa significa guarda negli occhi la direttrice.
-"Puoi guardarmi cara"-
Titubante alzo gli occhi.
-"Tesoro, questa mattina cominciate tutte la scuola, visto che tu sei la più grande, dovrai accompagnare, Sasha, Nicole e Jennifer che sono al loro primo anno e tu al quarto."-
-"Si signorina Figgins"-
-"E vedete di non spendere troppo per la pausa pranzo. Stare senza pranzo vi farà stare in linea"-
La signorina Figgins se ne va. Amara come il veleno più letale. 
Scendo dalle scale. Informo Sasha, Nicole e Jenny che le porterò a scuola con me e vado a fare colazione.
Sono la più grande del dormitorio adesso, qui appena compiono 18 fugguno.
Dopo avere fatto  colazione e nascosto qualcosa nello zaino perogniuna di noi, partiamo per la scuola. 
-"Sono stanca di quel maledetto coso!"- dice Sasha
-"Accontentati di avere un tetto sopra la testa."- le dico riprendendo a camminare.
Dopo poco tempo arriviamo alla scuola. Dovete sapere che è la prima volta che entro qui, pure io, perchè con l'orfanatrofio ci siamo appena trasferiti a Mistic Fall.
Neanche io qui conosco nessuno, e non so esattamente dove andare.
Guardo la scuola, è piccola e i muri esterni sono gialli. Cè una grande porta di legno che ne delimita l'entrata.
-"Andiamo ragazze"-
Entriamo dalla grande porta, qui tutti si conoscono e appena noi entriamo tutti si girano a guardarci. Penso di essere diventata viola.
Dopo pochi passi trovo il cartello DIREZIONE SCOLASTICA.
Entro
-"Salve, scusate il disturbo, è qui la direzione per i nuovi arrivati?"-
-"Si, cara! Venite entrate."-
-"Loro tre devono cominciare dalla prima.Io dalla quarta"-
-"Benissimo, voi tre correte al secondo piano, ci sarà il smistamentro nelle classi. Tu invece cara, vieni con me, devi compilare un pò di carte"-
Seguo la donna fino nell'altra stanza. Mi fa accomodare e mi mette davanti parecchie carte. Sa che siamo della casa famiglia, e allora cominciano le domande scomode, quelle che ti fanno venire il groppo in gola. 
Comincio a leggere.
Nome, Cognome. E fino a qui niente di strano.
Genitori.
Nome
Cognome
Deceduti.
Spunto la casella con la tristezza nel cuore. Io non me li ricordo, non ricordo i primi tre anni della mia vita e questo mi fà sentire in colpa.
Non so come erano fatti. Non so se mia mamma era rossa come me o bionda. 
E lo stesso il mio papà.
Asciugo veloce una lacrima che era scesa.
Dopo 10 minuti di "compilameto-scartoffie", finisco tutto.
-"Allora la tua classe è la 3A. Allora, secondo piano prima porta a sinistra"-
-"Grazie"-
Esco dalla stanza, percorro il corridoio del secondo piano. Sono curiosa. Curiosa di vedere, chi mi aspetta dentro quella classe. 
Il cuore batte forte, non sono mai stata così emozionata. Non ho mai avuto molti amici, sono sempre stata considerata quella diversa, con la strana cicatrice sul cuore.
Le ragazze si tengo alla larga da una che arriva da un orfanatrofio e non socializzo molto con i ragazzi/uomini in generale. 
Dovete sapere che è stato un uomo ad uccidere i miei genitori. Dicono chè è stata la cosa più macabra che i poliziotti abbiano mai visto. Ma io non ricodo nulla.
Ok, sono arrivata.
Busso piano alla porta e da dentro proviene un 
-"Avanti"- è una voce maschile. Calma, pacata.
-"Salve, professore"-
-"Ah! Finalmente sei arrivata! Ti stavamo aspettando!!Entra.-entro con calma nella classe- Tu devi essere Hope vero?"-
-"Si sono Hope."-
-"Bene, spero che tutti siano disponibili con te. Io sono Alaric Salzman, il professore di storia. Prendi posto vicino alla signorina Gilbert"-
La ragazza, sorride e sposta i liri che erano sopra al banco accanto al suo.
-"Ciao!-mi saluta crdialmente- Io sono Elena Gilbert"-
-"Piacere Hope Summers!"-
-"Primo giorno di scuola, fortunatamente ci sono solo 3 ore!"-
-"Io direi peccato!"-
-"Non sei contenta di andare a casa?"-
-"Io non ho una casa, i miei sono morti, vivo nell'orfanatrorio qui vicino."-
-"Che delicatezza Elena-si dice da sola- Comunque se può consolarti, anche i miei sono morti, ma vivo con mia zia.-Dopo un attimo di silenzio riprende- Senti, invece di tornare subito a casa, che ne dici di venire con me e dei miei amici a mangiare al Grill?"-
-"Ok accetto volentieri"- 
Davvero non mi sarei mai aspettata di trovare subito un amica. Elena, è una brava ragazza con la testa a posto e non ha...pregiudizi!
Dopo avere parlato del più e del meno tutte le tre ore di lezione arriva mezzogiorno e suona la campanella. Usciamo insieme dalla scuola.
-"Bene, Damon è già arrivato."-
-"Damon?"-
-"Si , è una amico. Lui ci porta al Gill con la macchina, è il ragazzo con i capelli scuri e gli occhi azzuri ghiaccio."- A Elena piaceva quel ragazzo si vedeva lontano un miglione di chilometri. 
Ma quel ragazzo, quel uomo non mi era sconosciuto, l'avevo già incontrato. O forse sbagliavo? So solamente che...
-"Lui è Damon Salvatore!- dice Elena. Alzo ancora di pù lo sguardo. Anche il suo si concentra su di me. Perchè mi fa paura? Chi è?-Lei è Hope, Hope Summers. E' appena arrivata"-
-"E' un piacere conoscerti"- sorride 
-"Anche per me. Ma ci siamo già visti per caso?"-
-"Che io ricordi no"-dice sorridendomi ancora. 
Sarà, ma io l'ho già incotrato. Da qualche parte. 
Il suo sguardo è glaciale. E si posa sulla cicatrice che spunta dalla maglietta, mi affretto a coprirla, ma lui questa volta mi guarda più seriamente
-"Scusatemi, ma non posso accettare l'offerta di andare al Grill devo tornare a casa! Ciao, ci vediamo"-
Scappo letteralmente via, non voglio stare qui un minuto di più. 
Ho paura.
Pov Damon
-"Ma che le è preso?"-
-"Tu sai chi è quella ragazza?"-Chiedo a Elena 
-"No, è appena arrivata!"-
La prendo per le spalle. Le stringo forte. Ma non come prima, quando ho guardato Hope. L'ho sentito ancora una volta, è troppo forte. Ancora più forte. Non me lo merito. Elena non è così. 
-"Klaus ha motivo di cercare ancora più lei di te!"-

Angolo Autrice:

Salve a tutte/i!!! Allora come mai vi chiedete l'angolo autrice sopra?? Solo per spiegarvi che circa metà storia sarà un flashback dal promo! Spero che il capitolo vi piaccia e siccome nelle precedenti storie i capitoli mi venivano un pò cortini, mi sono messa d'impegno e sono risultati un pò più lunghi! Spero che vi piaccia...ci "leggiamo" infondo...

Flashback

Lunedì 12 Settembre 2011

 La sveglia suona imperterrita sul mio comodino. La romperei in mille pezzi !E' il primo giorno di scuola e io non ne ho proprio voglia! -"Forza ragazze svegliatevi"- la direttrice arriva nel dormitorio femminile e mi fa tornare nella realtà. Il freddo all'esterno delle coperte è la cosa che più di tutte mi fa tornare alla realtà. 

Apro gli occhi. Il grigio mi investe. I muri, le finestre, gli infissi e anche le porte sono grigi. Pure il cielo oggi è grigio scuro e piange la mia tristezza. 

Scosto le coperte dal mio corpo e il feddo mi colpisce senza pietà.Guardo l'orologio, sono le 6.30 e la scuola comincia alle 7.55. Ho tutto il tempo per prepararmi.

Dopo essermi vestita e avere rifatto il letto, comincio ad avviarmi verso la porta per scendere nella sala da pranzo, quando la direttrice ritorna da me. Mi preparo a quello che avrà da dirmi 


-"Hope! Buongiorno"-

-"Salve signorina Figgins!"-Abbasso lo sguardo, abbiamo imparato a nostre spese, tutte noi, cosa significa guarda negli occhi la direttrice.

-"Puoi guardarmi cara"-Titubante alzo gli occhi.-Tesoro, questa mattina cominciate tutte la scuola, visto che tu sei la più grande, dovrai accompagnare, Sasha, Nicole e Jennifer. Loro primo anno e tu al quarto."-

-"Si signorina Figgins"-

-"E vedete di non spendere troppo per la pausa pranzo. Stare senza pranzo vi farà stare in linea"-La signorina Figgins se ne va. Amara come il veleno più letale.

Scendo dalle scale. Informo Sasha, Nicole e Jenny che porterò a scuola con me e vado a fare colazione.

Sono la più grande del dormitorio adesso, qui appena compiono 18 fugguno.

Dopo avere fatto  colazione e nascosto qualcosa nello zaino perogniuna di noi, partiamo per la scuola. -"Sono stanca di quel maledetto coso!"- dice Sasha-"Accontentati di avere un tetto sopra la testa."- le dico riprendendo a camminare.


Dopo poco tempo arriviamo alla scuola. Dovete sapere che è la prima volta che entro qui, pure io, perchè, con l'orfanatrofio, ci siamo appena trasferiti a Mistic Fall. Neanche io qui conosco nessuno, e non so esattamente dove andare.

Guardo la scuola, è piccola e i muri esterni sono gialli. Cè una grande porta di legno che ne delimita l'entrata.

-"Andiamo ragazze"-

Entriamo dalla grande porta, qui tutti si conoscono e appena noi entriamo tutti si girano a guardarci. Penso di essere diventata viola.

Dopo pochi passi trovo il cartello DIREZIONE SCOLASTICA.Entro.

-"Salve, scusate il disturbo, è qui la direzione per i nuovi arrivati?"-

-"Si, cara! Venite entrate."-

-"Loro tre devono cominciare dalla prima.Io dalla quarta"-

-"Benissimo, voi tre correte al secondo piano, ci sarà il smistamentro nelle classi. Tu invece cara, vieni con me, devi compilare un pò di carte"-Seguo la donna fino nell'altra stanza.

Mi fa accomodare e mi mette davanti parecchie carte. Sa che siamo della casa famiglia, e allora cominciano le domande scomode, quelle che ti fanno venire il groppo in gola. Comincio a leggere.

Nome, Cognome.

E fino a qui niente di strano.

Genitori:

Nome

Cognome

Deceduti.

Spunto la casella con la tristezza nel cuore. Io non me li ricordo, non ricordo i primi tre anni della mia vita e questo mi fà sentire in colpa. Non so come erano fatti. Non so se mia mamma era rossa come me o bionda. E lo stesso il mio papà.Asciugo veloce una lacrima che era scesa.

Dopo 10 minuti di "compilameto-scartoffie", finisco tutto.

-"Allora la tua classe è la 4A. Allora, secondo piano prima porta a sinistra"-

-"Grazie"-

Esco dalla stanza, percorro il corridoio del secondo piano. Sono curiosa. Curiosa di vedere, chi mi aspetta dentro quella classe. Il cuore batte forte, non sono mai stata così emozionata. Non ho mai avuto molti amici, sono sempre stata considerata quella diversa, con la strana cicatrice sul cuore. Le ragazze si tengo alla larga da una che arriva da un orfanatrofio e non socializzo molto con i ragazzi/uomini in generale. 

Dovete sapere che è stato un uomo ad uccidere i miei genitori. Dicono chè è stata la cosa più macabra che i poliziotti abbiano mai visto. Ma io non ricodo nulla.

Ok, sono arrivata.Busso piano alla porta e da dentro proviene un 


-"Avanti"- è una voce maschile. Calma, pacata. Serena.

-"Salve, professore"-

-"Ah! Finalmente sei arrivata! Ti stavamo aspettando!!Entra.-entro con calma nella classe- Tu devi essere Hope vero?"-

-"Si sono Hope Summers."-

-"Bene, spero che tutti siano disponibili con te. Io sono Alaric Salzman, il professore di storia. Prendi posto vicino alla signorina Gilbert."-

La ragazza, sorride e sposta i libri che erano sopra al banco accanto al suo.


-"Ciao!-mi saluta cordialmente- Io sono Elena Gilbert"-

-"Piacere Hope Summers!"-

-"Primo giorno di scuola, fortunatamente ci sono solo tre ore!"-

-"Io direi peccato!"-

-"Non sei contenta di andare a casa?"-

-"Io non ho una casa, i miei sono morti, vivo nell'orfanatrorio qui vicino."-

-"Che delicatezza Elena!-si dice da sola- Comunque se può consolarti, anche i miei sono morti, ma vivo con mia zia.-Dopo un attimo di silenzio riprende- Senti, invece di tornare subito a casa, che ne dici di venire con me e dei miei amici a mangiare al Grill?"-

-"Ok accetto volentieri"- Davvero non mi sarei mai aspettata di trovare subito un amica. Elena, è una brava ragazza con la testa a posto e non ha...pregiudizi!

Dopo avere parlato del più e del meno tutte le tre ore di lezione arriva mezzogiorno e suona la campanella. Usciamo insieme dalla scuola.

-"Bene, Damon è già arrivato."-

-"Damon?"-

-"Si , è una amico. Lui ci porta al Gill con la macchina, è il ragazzo con i capelli scuri e gli occhi azzuri ghiaccio."- A Elena piaceva quel ragazzo si vedeva lontano un milione di chilometri. 
Ma quel ragazzo, quel uomo non mi era sconosciuto, l'avevo già incontrato. O forse sbagliavo? So solamente che...

-"Lui è Damon Salvatore!- dice Elena. Alzo ancora di pù lo sguardo. Anche il suo si concentra su di me. Perchè mi fa paura? Chi è?-Lei è Hope, Hope Summers."-

-"E' un piacere conoscerti"- sorride 

-"Anche per me. Ma ci siamo già visti per caso?"-

-"Che io ricordi...no!"-dice sorridendomi ancora. 

Sarà, ma io l'ho già incotrato. Da qualche parte. Il suo sguardo è glaciale. E si posa sulla cicatrice che spunta dalla maglietta, mi affretto a coprirla, ma lui questa volta mi guarda più seriamente.

-"Scusatemi, ma non posso accettare l'offerta di andare al Grill devo tornare a casa! Ciao, ci vediamo"-

Scappo letteralmente via, non voglio stare qui un minuto di più. 

Ho paura.


Pov Damon

-"Ma che le è preso?"-

-"Tu sai chi è quella ragazza?"-Chiedo a Elena 

-"No, è appena arrivata!"-

La prendo per le spalle. Le stringo forte. Ma non come prima, quando ho guardato Hope. L'ho sentito ancora una volta, è troppo forte. Ancora più forte. Non me lo merito. Elena non è così. 

-"Klaus ha motivo di cercare ancora più lei di te!"- 

 

...Salve ancora eccomi qui, allora spero che il capitolo vi sia piaciuto e che mi lascerete scritto cosa ne pensate! Conta moltissimo ogni vostro parere per me. Mi scuso in anticipo per eventuali errori di battitura(so già che ci sono, perchè mi scappano sempre!!).

Ditemi se il carattere va bene e anche la grandezza, non vorrei che perdeste la vista leggendola!

xoxo flower_moon

 

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Capitolo 3
*** Capitolo 2° ***


 

Non so che cosa mi sia successo, penseranno che sono pazza! Insomma, sono scappata via senza motivo. 
Ma chi è quel Damon? Vorrei tanto saperlo. Non riesco a concentrarmi su un'idea, perchè ne ho mille che mi vorticano nella mente! 
L'ultima volta che sono stata qui è quando sono nata e per i primi tre anni della mia vita, poi sono stata "portata" in questo inferno inferno, la mia nuova vita. Ed è cominciata così, quella che ricordo fino ad adesso. Cosa è successo prima?
E se Damon fosse qualcuno che viene dal mio passato? Perchè non posso saperlo?
Sono sveglia. Ancora. Apro gli occhi al giorno, adesso sarà diverso, me lo sono promessa ieri sera.
Martedì 13 Settembre 2011
prima di chiudere gli occhi. 
Non voglio più vivere nel terrore. 
Andrò da lui. Andrò da Damon. Andrò a scusarmi. Dopo la scuola. 
Si, infondo di cosa dovrei avere paura?
Non posso vivere sempre nel terrore. Prima o poi passerà. Me lo sono ripetuta per anni. Adesso non è passato, ma è tempo di metterlo da parte e vivere chi c'è adesso vicino a me!
Dopo essermi preparata e messa un filo do trucco esco dal'istituto. 
Mi incammino verso la scuola. Dopo pochi passi trovo Elena, che con un grande sorriso si avvicina vero di me. Le sorrido di rimando
-"Ciao Elena!"-
-"Ciao Hope! Come và?"-
-"Bene, grazie. Volevo chiederti scusa, per come mi sono comportata ieri, non so proprio cosa mi sia preso è solo che...niente! Lascia stare!"- le sorrido
-"Non preoccuparti!"-
-"Sai volevo chiedere scusa a Damon, per come mi sono comportata con lui...dove abita?"-
-"La sua casa è quella-Elena si gira e due isolati più in là, indica una casa di legno grandissima, Damon sta molto bene-Vedi?"-
-"Si certo!"-
-------------------------------------------------------------------------------------------------
Mi trovo davanti alla pora di casa Salvatore, ma non riesco a bussare. Quando apre che cosa gli dirò? Insomma ieri mi sono comportata stranamente, ma non ho fatto niente di male.
Questa casa è la più vecchia che ho visto nella mia vita. Il campanello non cè, cè solamente una piccola cordicina attaccata ad una canpanella. La tiro velocemente e aspetto. Aspetto chemi apra
Pov Damon
Io so chi è quella ragazza, ma non mi sarei mai aspettato che mi facesse questo effetto. No, non deve farmi questo effetto. Lei...è solo una diciassettenne, ma anche Elena lo è, ma perchè lei è così?
Ho deciso, io sono Damon Salvatore. E diciamo che per un pò di tempo può tornare quello stronzo, incomprensibile, arrogante, cattivo, quello che ferisce Damon Salvatore.
Si, nessuno escluso, forse solo Elena si salverà da Damon Salvatore. 
Il campanello della porta suona. Mi avvio verso la porta, abbasso la maniglia e la apro. Non potevo sperare di meglio...ecco la Rossa.
Pov Hope
Apre la porta. Dio che bello! Oddio, ma a cosa sto pensando?
Indossa una camicia blu scuro, e aveva lasciato aperti il primo bottone. Sotto si intravedeva il petto. Portava un paio di pantaloni neri e delle scarpe dello stesso colore.  
Avanti parla Hope, perchè non escono le parole e hai la bocca mezza aperta?
-"Non ho tutto il giorno Rossa!"- mi dice arrogante lui
-"Ehm, si, volevo solo scusarmi per come mi sono comportata ieri.Scusami!"-
-"Sai delle tue scusa non me ne faccio niente Rossa."-
-"Sai ho un nome!"-
-"Non mi interessa, tesoro"-
-"Nessuno ti ha mai detto che sei uno stronzo?"-
-"Si molte persone piccola!"-
Giro i tacchi e me ne vado via, non voglio perdere altro tempo con una persona che pensavo diversa. Per strada incontro Elena. 
-"Ciao, allora?"-
-"Senza offesa, ma è stato un vero stronzo!"-beh, insomma, senza offesa non proprio.
-"Cosa ti ha detto?"-
-"Che delle mie scuse non se ne fa niente..."-
-"Non prendertela, Damon è fatto così...Ti và di venire al mio compleanno questa stasera? E' a casa Salvatore però.."-
-"Certo! E ti assicuro che non ti darò buca oggi!!"-
-"Ovvio che non me la darai, perchè tu verrai a casa mia a prepararti! E dobbiamo parlare con Damon, perchè ho fatto una cosa!!!"- Sorride, ma il suo è un sorriso furbetto. 
-"Elena, che hai fatto?"-
-"Oh, bè lo scoprirai stasera!"- 
L'ho appena conosciuta, ma sembra che io e lei ci conosciamo da una vita! Andiamo d'accordo e così gli chiedo
-"Senti, ma ti piace Damon?"-
-"Damon? No, è un bel ragazzo, ma no, è complicato.- ok, decido di non chiedere.-O cavolo-riprende-Sono le quattro, e per le sei dobbiamo essere a casa di Damon per accogliere gli invitati!!"-
-"Allora sbrigiamoci!"- Io e Elena percorriamo le prime due strade poimi fermo di colpo in mezzo alla strada-Ma io non ho neinte da mettermi!"-
-"Per questo ci ho pensato io. Ti ho preparato qualcosa di bello!"- 
-"Mi fai paura con quella faccia però! Devo preoccuparmi?"-
-"Diciamo solamente che forse, Damon ti tratterà meglio, molto meglio!!"-
-"Allora si devo preoccuparmi!"- ridiamo insieme prima di raggiungere la sua casa. 
E' piccolina, le pareti sono bianche, la porta d'ingresso marrone scura.
-"Vieni entra! Andiamo di sopra. Lì cè la mia stanza. Hai già conosciuto Jeremy?"-
-"Si ieri, sei fortunata ad avere un fratello così carino e gentile!"-
-"Non è sempre così credimi! Allora che ne pensi?"- 
Elena mi sta mostrando un tubino nero cortissimo e delle scarpe nere vertigginosamente alte con il tacco d'orato. 
La guardo.
-"Pensi che io indosserò quella roba?"-
-"Certo che la indosserai!!"-
Dopo avere detto questa frase mi scaraventa letteralmente dentro il bagno con la promessa che se non lo indosserò da sola me lo metterà con la forza!
Mamma mia, come faccio ad andare alla festa vestita così? Io mi imbarazzo!!
-"Vuoi uscire da lì dentro?"-
Ok ok Elena e urlo da dentro il bagno-"Arrivo!!- apro la porta-Lo so sono orrenda!"-
-"S E I  U N O  S C H I A N T O!"-la guardo come si guarderebbe una pazza e poi la guardo anche io 
-"Anche tu sei bellissima!!"-
-"Grazie tesoro! Forza adesso dobbiamo andare! Siamo in extra ritardo"-
Sono preoccupata, insomma, ho appena litigato con Damon e adesso devo andare a casa sua e passare una sera con lui
-"Elena, non so se voglio vedere Damon."-
-"Oh non fare storie sai!!"-
Dopo evere sbuffato tre, o forse quattro, volte Elena mi trascia verso casa Salvatore.
Eccomi qua, ancora davanti alla grande porta di legno marrone. Ancora in attesa, ancora con il cuore a mille. 
Con il cuore a mille?
No, no. Fermati. Non puoi battere così forte. Elena suona al campanello. Penso di non essere mai stata così in tensione e così in imbarazzo, anche per come sono vestita.
-"Damon! Vieni ad aprire o ci lasci fuori tutta la sera?"-
Ti prego fa che non venga ad aprire!
-"Eccomi, un secondo!"- Si sente dall'interno.
Eccolo, uno, due, tre...e la porta si apre. Il mio cuore batte ancora più forte di prima, e mi meraviglio che sia possibile. Lui è lì davanti alla porta che punta i suoi occhi ghiaccio su Elena, ma poi passano su di me. 
Si soffermano un pò troppo, per i miei gusti, mi squadra dalla testa ai piedi, fermando si sulla scollatura. La mia faccia è dello stesso colore dei capelli, suppongo.
-"Però Rossa, non ti pensavo così...sexy"- dice aprendo leggermente gli occhi ghiaccio.
Abbasso la testa. Elena corre in mio aiuto. 
-"Dai entriamo!"-
Passo velocemente la soglia della porta, sentendo ancora i suoi occhi puntati su di me.
-"Forza, cè già gente che aspetta!"- Damon sorride ad Elena.
Non capisco, perchè si comporta così male con me? Cosa gli ho fatto? Non mi conosce neanche...o forse si?
Immersa nei miei pensieri non mi accorgone neanche di quanta gente cè nella casa. Molti conoscono Elena. Cè anche Caroline, Tyler, Matt, Jeremy che ho conosciuto a scuola.
-"Elena?- la chiamo piano mentre sta parlando con Damon. Lei si gira e mi sorride-Io non posso restare ancora per molto."-
-"Certo che puoi, non cè bisogno che torni al istituto! Vivi qui!"-
-"Come scusa?"-diciamo in coro io e Damon
-"Si, con Alaric abbiamo fatto delle filme,rigorosamente false, e rimarrai qui! Questa casa è anche un pò mia..."-
Elena se ne và. Rimaniamo io e lui. Spiazzati. Senza dire niente, cerco di andarmene, quando Damon mi ferma prendendomi con una forza quasi sovraumana per un polso e dice
-"So chi sei Rossa, non mi inganni!"-
-"Allora illuminami Damon, perchè io non lo so.."- mi lascia andare. Per fortuna doveva cambiare!

Non so che cosa mi sia successo, penseranno che sono pazza! Insomma, sono scappata via senza motivo.

 Ma chi è quel Damon? Vorrei tanto saperlo. Non riesco a concentrarmi su un'idea, perchè ne ho mille che mi vorticano nella mente!

 L'ultima volta che sono stata qui è quando sono nata e per i primi tre anni della mia vita, poi sono stata "portata" in questo inferno inferno, la mia nuova vita. Ed è cominciata così, quella che ricordo fino ad adesso.

Cosa è successo prima? E se Damon fosse qualcuno che viene dal mio passato? Perchè non posso saperlo?

Martedì 13 Settembre 2011

Sono sveglia. Ancora. Apro gli occhi al giorno, adesso sarà diverso, me lo sono promessa ieri sera prima di chiudere gli occhi. Non voglio più vivere nel terrore. Andrò da lui. Andrò da Damon. Andrò a scusarmi. Dopo la scuola. 

Si, infondo di cosa dovrei avere paura? Non posso vivere sempre nel terrore. Prima o poi passerà. Me lo sono ripetuta per anni. Adesso non è passato, ma è tempo di metterlo da parte e vivere chi c'è adesso vicino a me!

Dopo essermi preparata e messa un filo do trucco esco dal'istituto. Mi incammino verso la scuola. Dopo pochi passi trovo Elena, che con un grande sorriso si avvicina vero di me.

Le sorrido di rimando

-"Ciao Elena!"-

-"Ciao Hope! Come và?"-

-"Bene, grazie. Volevo chiederti scusa, per come mi sono comportata ieri, non so proprio cosa mi sia preso è solo che...niente! Lascia stare!"- le sorrido

-"Non preoccuparti!"-

-"Sai volevo chiedere scusa a Damon, per come mi sono comportata con lui...dove abita?"-

-"La sua casa è quella-Elena si gira e due isolati più in là, indica una casa di legno grandissima, Damon sta molto bene-Vedi?"-

-"Si certo!"-

-------------------------------------------------------------------------------------------------

Mi trovo davanti alla pora di casa Salvatore, ma non riesco a bussare. Quando apre che cosa gli dirò? Insomma ieri mi sono comportata stranamente, ma non ho fatto niente di male.

Questa casa è la più vecchia che ho visto nella mia vita. Il campanello non c'è, c'è solamente una piccola cordicina attaccata ad una canpanella. La tiro velocemente e aspetto. Aspetto che mi apra.

Pov Damon

Io so chi è quella ragazza, ma non mi sarei mai aspettato che mi facesse questo effetto. No, non deve farmi questo effetto. Lei...è solo una diciassettenne, ma anche Elena lo è, ma perchè lei è così? Ho deciso, io sono Damon Salvatore. E diciamo che per un pò di tempo può tornare quello stronzo, incomprensibile, arrogante, cattivo, quello che ferisce... Damon Salvatore.

Si, nessuno escluso, forse solo Elena si salverà da Damon Salvatore. Il campanello della porta suona. Mi avvio verso la porta, abbasso la maniglia e la apro.

Non potevo sperare di meglio...ecco la Rossa.

Pov Hope

Apre la porta. Dio che bello! Oddio, ma a cosa sto pensando?

Indossa una camicia blu scuro, e aveva lasciato aperto il primo bottone. Sotto si intravedeva il petto. Portava un paio di pantaloni neri e delle scarpe dello stesso colore.  Avanti parla Hope, perchè non escono le parole e hai la bocca mezza aperta?

-"Non ho tutto il giorno Rossa!"- mi dice arrogante lui

-"Ehm, si, volevo solo scusarmi per come mi sono comportata ieri. Scusami!"-

-"Sai, delle tue scusa non me ne faccio niente Rossa."-

-"Sai, ho un nome!"-

-"Non mi interessa, tesoro"-

-"Nessuno ti ha mai detto che sei uno stronzo?"-

-"Si molte persone piccola!"-

Giro i tacchi e me ne vado via, non voglio perdere altro tempo con una persona che pensavo diversa. Per la strada incontro Elena. 

-"Ciao, allora?"-

-"Senza offesa, ma è stato un vero stronzo!"-beh, insomma, senza offesa non proprio.

-"Cosa ti ha detto?"-

-"Che delle mie scuse non se ne fa niente..."-

-"Non prendertela, Damon è fatto così...Ti và di venire al mio compleanno questa stasera? E' a casa Salvatore però.."-

-"Certo! E ti assicuro che non ti darò buca oggi!!"-

-"Ovvio che non me la darai, perchè tu verrai a casa mia a prepararti! E dobbiamo parlare con Damon, perchè ho fatto una cosa!!!"- Sorride, ma il suo è un sorriso furbetto. 

-"Elena, che hai fatto?"-

-"Oh, bè lo scoprirai stasera!"- 

L'ho appena conosciuta, ma sembra che io e lei ci conosciamo da una vita! Andiamo d'accordo e così gli chiedo

-"Senti, ma ti piace Damon?"-

-"Damon? No, è un bel ragazzo, ma no, è complicato.- ok, decido di non chiedere.

-O cavolo-riprende-Sono le quattro, e per le sei dobbiamo essere a casa di Damon per accogliere gli invitati!!"-

-"Allora sbrigiamoci!"-

Io e Elena percorriamo le prime due stradine poi mi fermo di colpo in mezzo alla strada

-"Ma io non ho neinte da mettermi!"-

-"Per questo ci ho pensato io. Ti ho preparato qualcosa di bello!"- 

-"Mi fai paura con quella faccia però! Devo preoccuparmi?"-

-"Diciamo solamente che forse, Damon ti tratterà meglio, molto meglio!!"-

-"Allora si devo preoccuparmi!"- ridiamo insieme prima di raggiungere la sua casa. E' piccolina, le pareti sono bianche, la porta d'ingresso marrone scura.

-"Vieni entra! Andiamo di sopra. Lì cè la mia stanza. Hai già conosciuto Jeremy?"-

-"Si ieri, sei fortunata ad avere un fratello così carino e gentile!"-

-"Non è sempre così credimi! Allora che ne pensi?"-

 Elena mi sta mostrando un tubino nero cortissimo e delle scarpe nere vertigginosamente alte con il tacco d'orato. La guardo.

-"Pensi che io indosserò quella roba?"-

-"Certo che la indosserai!!"-Dopo avere detto questa frase mi scaraventa letteralmente dentro il bagno con la promessa che se non lo indosserò da sola me lo metterà con la forza!

Mamma mia, come faccio ad andare alla festa vestita così? Io mi imbarazzo!!

-"Vuoi uscire da lì dentro?"-

Ok ok Elena e urlo da dentro il bagno

-"Arrivo!!- apro la porta-Lo so sono orrenda!"-

-"S E I  U N O  S C H I A N T O!"-la guardo come si guarderebbe una pazza e poi la guardo anche io 

-"Anche tu sei bellissima!!"-

-"Grazie tesoro! Forza adesso dobbiamo andare! Siamo in extra ritardo"-

Sono preoccupata, insomma, ho appena litigato con Damon e adesso devo andare a casa sua e passare una sera con lui

-"Elena, non so se voglio vedere Damon."-

-"Oh non fare storie!!"-

Dopo evere sbuffato tre, o forse quattro, volte Elena mi trascia verso casa Salvatore.

Eccomi qua, ancora davanti alla grande porta di legno marrone. Ancora in attesa, ancora con il cuore a mille. Con il cuore a mille?

No, no. Fermati. Non puoi battere così forte. Elena suona al campanello. Penso di non essere mai stata così in tensione e così in imbarazzo, anche per come sono vestita.

-"Damon! Vieni ad aprire o ci lasci fuori tutta la sera?"-Ti prego fa che non venga ad aprire!

-"Eccomi, un secondo!"- Si sente dall'interno.

Eccolo, uno, due, tre...e la porta si apre. Il mio cuore batte ancora più forte di prima, e mi meraviglio che sia possibile. Lui è lì davanti alla porta che punta i suoi occhi ghiaccio su Elena, ma poi passano su di me. Si soffermano un pò troppo, per i miei gusti, mi squadra dalla testa ai piedi, fermando si sulla scollatura. La mia faccia è dello stesso colore dei capelli, suppongo.

-"Però Rossa, non ti pensavo così...sexy"- dice aprendo leggermente gli occhi ghiaccio.

Abbasso la testa. Elena corre in mio aiuto. 

-"Dai entriamo!"-Passo velocemente la soglia della porta, sentendo ancora i suoi occhi puntati su di me.

-"Forza, cè già gente che aspetta!"- Damon sorride ad Elena.

Non capisco, perchè si comporta così male con me? Cosa gli ho fatto? Non mi conosce neanche...o forse si?

Immersa nei miei pensieri non mi accorgone neanche di quanta gente cè nella casa. Molti conoscono Elena. Cè anche Caroline, Tyler, Matt, Jeremy che ho conosciuto a scuola.

-"Elena?- la chiamo piano mentre sta parlando con Damon. Lei si gira e mi sorride-Io non posso restare ancora per molto."-

-"Certo che puoi, non cè bisogno che torni al istituto! Vivi qui!"-dice con naturalezza.

-"Come scusa?"-diciamo in coro io e Damon

-"Si, con Alaric abbiamo fatto delle firme, rigorosamente false, e rimarrai qui! Questa casa è anche un pò mia..."-Elena se ne và.

Rimaniamo io e lui. Spiazzati. Senza dire niente, cerco di andarmene, quando Damon mi ferma prendendomi con una forza quasi sovraumana per un polso e dice

-"So chi sei Rossa, non mi inganni!"-

-"Allora illuminami Damon, perchè io non lo so.."- mi lascia andare. Per fortuna doveva cambiare!

 

Angolo autrice.

Salve gente!! Allora come ve la passate? Sentite già l'aria natalizza? Beh grazie mille a tutti quelli che hanno aggiunto la storia nelle seguite/preferite/ricordate, ma sopratutto a chi ha recensito e a chi tutti i  giorni su facebook mi supprota!!!

Grazie mille!!! Scusatemi per eventuali errori!!

xoxo f_m

 

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Capitolo 4
*** Capitolo 3° ***


 

Sono nella mia camera. Damon mi ha detto di andare nell'ultima a sinistra.
Ed eccomi qui. La camera è bella, calda, sui colori del panna.
Il letto è matrimoniale, grande e a baldacchino, le tende sono legate con un bellissimo fiocco ai paletti e sono bianche.
Cè il bagno, ma non è diviso come in tutte le stanze, è nello stesso locale, doccia e vasca sono bellissime, così decido di farmi un bagno caldo. Non l'ho ancora fatto oggi e per terminare la giornata è perfetto.
Apro il rubinetto dell'acqua, la faccio scorrore lungo la supeficie bianca fino a riempire la vasca. Metto un pò di sapone, e dopo essermi spogliata mi immergo.
Il calore sembra fare scivolare via la stanchezza e, con l'ora tarda, a fare arrivare il sonno. Chiudo gli occhi, che bruciano per la stanchezza. La luce è soffusa, tutto è perfetto per addormentarsi.
Esco dalla vasca, mi avvolgo un sciugamano bianco, ma hoancora molto freddo.
L'acqua era bollente e ora l'atmosfera calda della camera punge sulla mia pelle come
ghiaccio.
Alzo la testa e davanti a me trovo Damon.
-"Dio, mihai spaventata Damon!"- Lui non parla, si limita a fissarmi negli occhi. 
E per la prima volta lo faccio anche io .
Guardo i suoi occhi, non sono azzurro normale, ma speciali. La pupilla nera non ha una sbavatura. Perfetta. Precisa. Dura. 
E poi il ghiaccio, come quello che punge sulla mia pelle, infinito come al polo. E infine un linea di mare. 
-"Damon"- dico ancora una volta
Si avvicina a me, fino a intrappolarmi tra lui e il letto. Non iresco a resistere, riesco solo a stendermi sul letto, con lui sopra di me. Mi guarda ancora un attimo,per poi baciarmi. Un bacio profondo, passionale. Mi prende il viso tra le mani, e poi le fa scendere, insieme alla sua bocca.
Le mani sulle mie spalle, la bocca sul mio collo. Fino a quando mi riguarda, i suoi occhi sono iniettati di sangue. Un dolore allucinante al collo. 
Poi mi sveglio. Sono ancora dentro la vasca. Ma che sogni faccio. 
Mi asciugo e mi mi metto velocemente il pigiama. 
Mi infilo sotto le coperte, con in testa quel sogno che, sono sicura, farò per tutta la notte. 
Mercoledì 14 Settembre
-"Driiiiiinnn Drinnnnnnn"-
-"Maledetta sveglia!! Ti odio!"-
Mi trascino fuori dal letto, mi vesto e mi trucco. Esco dalla stanza e scendo le grandi scale di legno scuro. 
Entro nel "salotto" è grandissimo, più che salotto sembra una sala da ballo dei grandi castelli ottocenteschi.
-"Buongiorno, Rossa"- Damon era già attaccato al tavolino degli alcolici, e nella mano un bicchiere di Bourbon, e solo esattamente le 6.47. Ma quando si è svegliato alle 5 e lui potrebbe dormire finchè vuole!!
-"Buongiorno Damon. Mi chiamo Hope per la cronaca!"-
-"Lo so Rossa. Comunque fatti sogni d'oro?"- dice girandosi verso di me
Se per sogni d'oro intendi sognarti tutta la notta...si, allora si. Ho fatto sogni d'oro!
-"Ho dormito bene grazie."-
Il silenzio scende ancora tra di noi, e in tutta la casa. Prendo un pò latte freddo e dei biscotti. Ma non mangia mai? Non cè niente in questa casa!
Damon è ancora attaccato al tavolino degli alcolici. Si gira e comincia a fissarmi.
-"Che c'è?"- dico
-"Ti importa qualcosa?"-
-"Sei sempre molto gentile"-
Detto questo mi alzo, e vado in salotto, dove cè anche Damon, a prendere la mia borsa che...è proprio accanto a lui. 
Mi abbasso, la sua mano sfiora la mia. Un brivido. Direttamente dal mio cuore, fino a farmi bruciare quella cicatrice che porto sul cuore, sono certa che lui me ne farà avere altre.
Mi alzo con la borsa in mano ancora. Siamo lontani un millimetro, sembra che le nostre labbra stiano per toccarsi, sembra che si sfiorino. Lui, è lì davanti a me perfetto. Il petto fasciato dalla maglia grigia e attillata.Le maniche tirate fino al gomito. E' perfetto.
Non c'è solo un'emozione,che sarebbe abbastanza, dentro di me. Ma diecimila Solo un attimo e...Elena entra dalla porta.
-"Allora sei pronta?"-dice guardandomi prima con un soriso, poi non troppo bene.
-"Si!"- le sorrido un attimo e la seguo fuori dalla porta, mentre Damon ancora mi guardava uscire dalla porta.
-"Che cosa è successo là dentro?"-
-"Oh...niente. Niente di importante"-
Dopo un pò di strada a piedi Elena mi dice
-"Sai, forse si."-
-"Cosa?"-
-"Forse Damon mi piace!"-
-"Bene, sono contentissima! Tu gli piace, lui piace a te! Siete bellissimi entambi. Siete fatti per stare insieme!"-siamo arrivate davanti al cancello della scuola.
Le sorrido ancora un ultima volta prima di andare dentro.
E adesso? Cosa faccio, Damon e...quello che provo stando insieme a lui. 
Le sensazioni, quello che è successo stamattina. Ma cosa mi capita? Sono sempre stata un grattacielo. Forte, nessuno mi ha mai buttato giù. Adesso in due secondi una persona ha rotto tutte le mie finestre. Mi è entrato dentro. Ma sto sorgendo ancora dallo sfondo. 
Entro dalla grande porta della scuola, cammino per un pò, superando alcuni armadietti e Tyler Lockwood. Fino a quando qualcuno mi viene addosso, facendo cadere a terra tutti i miei libri.
-"Oh scusami tanto, non l'ho fatto apposta"- dice una voce maschile.
-"Non preoccuparti  capita!"-
Alzo gli occhi da terra, dopo avere racccolto tutti i miei libri, e guardo ci mi è caduto addosso...letteralmente. E' abbastanza alto occhi azzuri, normale. Non come Damon. Ecco perchè tutti i tuoi pensieri finiscono su di lui?
Accanto stava un altro ragazzo leggermente più alto.
-"Ciao, io sono Stefan. E' un piacere conoscerti!"-
-"Il piacere è mio! Siete appena arrivati?"-
-"Si...lui è Nicklaus"-
-"La prego signorina, mi chiami Nic"-
-"Nessuno mi ha mai dato del lei, dammi del tu! Comunque io sono Hope, Hope Summers"-
Mi prende la mano e me la bacia. Ma una strana sensazione mi pervade, non come quella di stamattina con Damon è malvagia questa. Cattiva, e fa male.
-"Così sei Hope Summers"-
-"Si, scusatemi, devo andare a lezione adesso! Ci vediamo in giro!"- 
Saluto,  allontanandomi il più possibile da quei due.
Dopo la scuola torno a Casa Salvatore. Apro la porta e trovo Damon e Elena. 
Nella stessa posizione dove io e lui eravamo prima, ma si gira verso di me, non resta a guardare Elena. 
-"Ciao Elena!"- dice posando un bacio sulla sua guancia. Lo fa lentamente, fissandomi negli occhi.
Vuole farmi male? Vuole farmi ingelosire?
Si può sapere cosa vuole, ma non gliela darò vinta. Non conosce Hope Summers!
-"Cosa ha di speciale ragazza?"-
-"Tu non sai quanto importante è questa ragazza nella creazione degli ibridi. Non è il sangue della tua ex ragazza. E' lei la chiave. E' l'altro pezzo grosso sulla faccia della Terra Stefan, con Mikael."-
-"Allora cosa è?"-
-"Non lo so ancora, il problema è che lo sa solo Damon."-

 

Sono nella mia camera.

Damon mi ha detto di andare nell'ultima a sinistra. Ed eccomi qui. La camera è bella, calda, sui colori del panna. Il letto è matrimoniale, grande e a baldacchino, le tende sono legate con un bellissimo fiocco ai paletti e sono bianche. Cè il bagno, ma non è diviso come in tutte le stanze, è nello stesso locale, doccia e vasca sono bellissime, così decido di farmi un bagno caldo. Non l'ho ancora fatto oggi e per terminare la giornata è perfetto.

Apro il rubinetto dell'acqua, la faccio scorrore lungo la supeficie bianca fino a riempire la vasca. Metto un pò di sapone, e dopo essermi spogliata mi immergo.

Il calore sembra fare scivolare via la stanchezza e, con l'ora tarda, a fare arrivare il sonno. Chiudo gli occhi, che bruciano per la stanchezza. La luce è soffusa, tutto è perfetto per addormentarsi. Esco dalla vasca, mi avvolgo un sciugamano bianco, ma ho ancora molto freddo. L'acqua era bollente e ora l'atmosfera calda della camera punge sulla mia pelle come ghiaccio.

Alzo la testa e davanti a me trovo Damon.

-"Dio, mi hai spaventata Damon!"- Lui non parla, si limita a fissarmi negli occhi. E per la prima volta lo faccio anche io .

Guardo i suoi occhi, non sono azzurro normale, ma speciali. La pupilla nera non ha una sbavatura. Perfetta. Precisa. Dura. E poi il ghiaccio, come quello che punge sulla mia pelle, infinito come al polo. E infine un linea di mare. 

-"Damon"- dico ancora una volta. Si avvicina a me, fino a intrappolarmi tra lui e il letto. Non riesco a resistere, riesco solo a stendermi sul letto, con lui sopra di me. Mi guarda ancora un attimo,per poi baciarmi. Un bacio profondo, passionale. Mi prende il viso tra le mani, e poi le fa scendere, insieme alla sua bocca.

Le mani sulle mie spalle, la bocca sul mio collo. Fino a quando mi riguarda, i suoi occhi sono iniettati di sangue. Un dolore allucinante al collo. 

Poi mi sveglio. Sono ancora dentro la vasca. Ma che sogni faccio? Mi asciugo e mi mi metto velocemente il pigiama. Mi infilo sotto le coperte, con in testa quel sogno che, sono sicura, farò per tutta la notte. 

Mercoledì 14 Settembre

-"Driiiiiinnn Drinnnnnnn"-

-"Maledetta sveglia!! Ti odio!"

-Mi trascino fuori dal letto, mi vesto e mi trucco. Esco dalla stanza e scendo le grandi scale di legno scuro. Entro nel "salotto" è grandissimo, più che salotto sembra una sala da ballo dei grandi castelli ottocenteschi.

-"Buongiorno, Rossa"- Damon era già attaccato al tavolino degli alcolici, e nella mano teneva un bicchiere di Bourbon, e solo esattamente le 6.47. Ma quando si è svegliato alle 5 e lui potrebbe dormire finchè vuole!!

-"Buongiorno Damon. Mi chiamo Hope per la cronaca!"-

-"Lo so Rossa. Comunque fatti sogni d'oro?"- dice girandosi verso di me. Se per sogni d'oro intendi sognarti tutta la notte...si, allora si. Ho fatto sogni d'oro!

-"Ho dormito bene grazie."-

Il silenzio scende ancora tra di noi, e in tutta la casa. Prendo un pò latte freddo e dei biscotti. Ma non mangia mai? Non cè niente in questa casa!Damon è ancora attaccato al tavolino degli alcolici. Si gira e comincia a fissarmi.

-"Che c'è?"- dico

-"Ti importa qualcosa?"-

-"Sei sempre molto gentile"-

Detto questo mi alzo, e vado in salotto, dove cè anche Damon, a prendere la mia borsa che...è proprio accanto a lui. Mi abbasso, la sua mano sfiora la mia. Un brivido. Direttamente dal mio cuore, fino a farmi bruciare quella cicatrice che porto sul cuore, sono certa che lui me ne farà avere altre. Mi alzo con la borsa in mano, ancora. Siamo lontani un millimetro, sembra che le nostre labbra stiano per toccarsi, sembra che si sfiorino. Lui, è lì davanti a me perfetto. Il petto fasciato dalla maglia grigia e attillata. Le maniche tirate fino al gomito. E' perfetto. Non c'è solo un'emozione,che sarebbe abbastanza, dentro di me. Ma diecimila Solo un attimo e...Elena entra dalla porta.

-"Allora sei pronta?"-dice guardandomi prima con un soriso, poi non troppo bene.

-"Si!"- le sorrido un attimo e la seguo fuori dalla porta, mentre Damon ancora mi guardava uscire dalla porta.

-"Che cosa è successo là dentro?"-

-"Oh...niente. Niente di importante"-

Dopo un pò di strada a piedi Elena mi dice

-"Sai, forse si."-

-"Cosa?"-

-"Forse Damon mi piace!"-

-"Bene, sono contentissima! Tu gli piaci, lui piace a te! Siete bellissimi entambi. Siete fatti per stare insieme!"-siamo arrivate davanti al cancello della scuola.

Le sorrido ancora un ultima volta prima di andare dentro.E adesso? Cosa faccio, Damon e...quello che provo stando insieme a lui. Le sensazioni, quello che è successo stamattina. Ma cosa mi capita? Sono sempre stata un grattacielo. Forte, nessuno mi ha mai buttato giù. Adesso in due secondi una persona ha rotto tutte le mie finestre. Mi è entrato dentro. Ma sto sorgendo ancora dallo sfondo. 

Entro dalla grande porta della scuola, cammino per un pò, superando alcuni armadietti e Tyler Lockwood. Fino a quando qualcuno mi viene addosso, facendo cadere a terra tutti i miei libri.

-"Oh scusami tanto, non l'ho fatto apposta"- dice una voce maschile.

-"Non preoccuparti  capita!"-

Alzo gli occhi da terra, dopo avere racccolto tutti i miei libri, e guardo ci mi è caduto addosso...letteralmente. E' abbastanza alto occhi azzuri, normale. Non come Damon. Ecco perchè tutti i tuoi pensieri finiscono su di lui?

Accanto stava un altro ragazzo leggermente più alto.

-"Ciao, io sono Stefan. E' un piacere conoscerti!"-

-"Il piacere è mio! Siete appena arrivati?"-

-"Si...lui è Nicklaus"-

-"La prego signorina, mi chiami Nic"-

-"Nessuno mi ha mai dato del lei, dammi del tu! Comunque io sono Hope, Hope Summers"-

Mi prende la mano e me la bacia. Ma una strana sensazionemi pervade, non come quella di stamattina con Damon è malvagia questa. Cattiva, e fa male.

-"Così sei Hope Summers"--"Si, scusatemi, devo andare a lezione adesso! Ci vediamo in giro!"- 

Saluto,  allontanandomi il più possibile da quei due.


Dopo la scuola torno a Casa Salvatore.

Apro la porta e trovo Damon e Elena. Nella stessa posizione dove io e lui eravamo prima, ma si gira verso di me, non resta a guardare Elena. 

-"Ciao Elena!"- dice posando un bacio sulla sua guancia.

Lo fa lentamente, fissandomi negli occhi.

Vuole farmi male?

Vuole farmi ingelosire?

Si può sapere cosa vuole, ma non gliela darò vinta. Non conosce Hope Summers!



-"Cosa ha di speciale questa  ragazza?"-

-"Tu non sai quanto importante è questa ragazza nella creazione degli ibridi. La Chiave, non è il sangue della tua ex ragazza. E' lei la chiave. E' l'altro pezzo grosso sulla faccia della Terra Stefan, con Mikael."-

-"Allora cosa è?"-

-"Non lo so ancora, il problema è...che lo sa solo Damon."-

 

Angolo Autrice

Ahhhh finalmente ce l'ho fatta! Dopo la febbre ho publicatooo!! Heiiii!!! Ah scusatemi veramente tanto! Spero che questo capitolo vi piaccia e che non ci siano errori di battitura o  grammaticali!!

xoxo flower_moon

 

 

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Capitolo 5
*** Capitolo 5° ***


 

Entro dal cancello della scuola, dove Bonnie mi sta aspettando.
-"Ciao Bonnie!"-
-"Ciao Hope"- Bonnie è molto tesa, forse non di fida di me, forse sente i miei poteri
-"Voglio dirti subito una cosa. Le streghe sono miei amiche, non voglio fare del male a loro e soprattutto non a te"- ultimamente certe cose, frasi, mi escono dalla bocca come automaticamente. Non sono io a dirle. Escono, come se fosse la mia natura magica a parlare. Appena risvegliata.
-"Ok mi fiderò di te."-
-"Come faccio a fare manifestare i miei poteri?"-
-"A me veniva in automatico, nel senso che quando ero arrabbiata o stanca, si scatenavano da soli.
-"Quindi non devo fare altro che aspettare. Io mi sono documentata in questi ultimi giorni. Ho capito che le Veele devono concentrare il loro sguardo negli occhi di un uomo e lui rimarrà soggetto al suo potere per quello che gli chiede di fare. A compito terminato ritornerà normale."-
-"Allora non ci resta altro che provare!"- risponde Bonnie
-"Si, ma...con chi e con che motivo?"-
-"Guarda Tyler Lokwood!"-
-"Il licantropo??"-chiedo
-"Si! Coì sapremo se funiona anche su di loro! Oggi c'è la luna piena così gli chiederai di andare subito ad incatenarsi nella cripta dei Lokwood."-
-"E se non funziona?"-
-"Funzionerà di sicuro."-
-"Ciao Tyler"-
-"Hey Bonnie, Hope!"-
-"Guardami Tyler!-subito obbedisce-Andrai nella cripta dei Lokwood, ti legherai e starai li fino alla fina della luna piena. Non ucciderai nessuno"-
-"Si mia Signora"-
Tyler come un soldatino esegue tutto.
-"A quanto pare ha funzionato."-
-"Si, magari funzionasse anche con Damon"-
-"Puoi sempre ucciderlo"-
La guardo, solo con uno sguardo capisce tutto. Non potrei mai uccidere Damon. Non potrei mai uccidere qualcuno che mi fa sentire così. Qualcuno, che, anche se non lo ammetterò mai a nessuno, amo.
Non voglio convincermi nemmeno io. Perchè non posso amere l'uomo chr mi ha distrutto la vita.
-"Ho capito"-dice solamente.
Dopo 7 ore di scuola torno a casa, era meglio la scuola.
Entro a casa Salvatore. 
Dove un arrabbiato Damon aspettava in salotto.
-"Adesso non si saluta nenache?Che irrispettosi sono i giovani d'oggi"-
In un secondo mi trovo contro il muro. Damon davanti a me. I miei piedi non toccano terra. I nostri corpi sono attaccati. Sento i suoi muscoli scattanti.
-"Non è vero, non sono poi così irrispettosi- adoro questa nuova parte di me, capace di rispondere a Damon Salvatore-Ho appena indotto Tyler Lokwood a chiudersi nella sua Cripta e a non uccidere nessuno durante queta luna piena. Dovresti ringraziarmi."-
-"Ho molta voglia di farlo!!"- dice tirandomi l'orlo della scollatura della mia maglietta.
Questa volta non riesco a rispondergli, perchè anche l'altra parte di me, quella magica. Desidera che le labra di Damon si posino sulle mie. 
-"Fammi scendere!"- rispondo con sicureza guardandolo negli occhi, ma con lui non funziona.
-"Non funiona Rossa. Mi piaci. Non importa quanto, ma ti assicuro che sarai mia, intanto ho sempre Elena"-
-"Non te la darò mai vinta Damon! Ricordalo"-
-"Allora è guerra Rossa. Preparati alla sconfitta."-
-"Sei così sicuro di te stesso. Pensi di sapere tante cose, ma alla fine non sai niente."-
-"Ricordati che posso anche ucciderti!"-
-"Ricordati che posso farlo anche io!"-
Ma che fine ha fatto la tensione d'amore che c'era ieri?
Si, c'era tensione anche un minuto fa, molta tensione. Stafamo per ucciderci!Preferisco una tensione diversa!
Vuole la guerra, allora la guerra avrà.
Oggi è stata un giornata produttiva. 
Ho capito da stamattina che Stefan vuole portarmi dalla parte di Klaus, posso "sottomettere" gli uomini, siano essi non umani o no, e Damon e io vogliamo ucciderci a vicenda.
Diciamo che tutte queste novità sono nche troppe per una sola giornata.

 

Mi sveglio, un altro giorno è cominciato. Un giorno diverso. Comincia la mia terza vita. Quella del terrore vero.

Metto le gambe giù dal letto. Damon è di sotto e cammina in cucina. Si sentono i rumori.

Scendo le scale di legno, lucide come sempre.

Vado verso la cucina, dove sento ancora dei rumori. Damon non è così rumoroso, anzi è molto silenzioso. 

Infatti, uno indaffarato Stefan si presenta davanti a me. E' impegnato a cercare tra le bottiglie, che contengono un liquido rosso. 

Intuisco che è sangue. 

-"Cosa ci fai qui?"-

-"E' casa mia se non ricordo male. No?"-

-"Si, certo, ma Klaus?"-

-"Klaus, mi ha detto di tenerti d'occhio"-

-"Tenermi d'occhio? Non ho bisogno della balia Stefan!"-dico prendendomi un bicchiere e versandomi del latte freddo.

-"Lo so. Ma perchè fidarsi ancora di Damon?"-

-"Chi ti ha detto che io mi fido di Damon?"-

-"Non si risponde ad una domanda con un altra domanda."-

-"Occhio Salvatore, non saprò usare i miei poteri ancora per poco tempo. Quindi non giocare con il fuoco!"-

-"Che succede?"- Damon stava appoggiato con la spalla sullo stipite della porta, con un sorrisetto che gli increspa le labbra.

-"Stavo solo avvertendo tuo fratello. E anche tu. Vi conviene stare attenti."-

-"Mi piace questa nuova te! E' molto sexy"- mi risponde Damon, è dura zittirlo.

-"Ahi,ahi ahi Damon. La tua ragazza è appena entrata in casa! Non penso sia molto contenta"-Infatti una Elena abbastanza imbronciata era davanti alla porta. Damon accenna un sorrisetto sghembo. Mi giro, prendo la borsa e mi dirigo verso la porta d'uscita, con ancora i suoi occhi puntati addosso.

-"Ah, Damon, il mio sedere non è una attrazione da  circo!"-

Uscendo dalla porta non posso non rendermi conto che ho appena insultato l'unico uomo sulla faccia della Terra che non è soggetto ai miei poteri. Complimenti Hope sei grande!


Entro dal cancello della scuola, dove Bonnie mi sta aspettando.

-"Ciao Bonnie!"-

-"Ciao Hope"- Bonnie è molto tesa, forse non di fida di me, forse sente i miei poteri

-"Voglio dirti subito una cosa. Le streghe sono mie amiche, non voglio fare del male a loro e soprattutto non a te"- ultimamente certe frasi, mi escono dalla bocca come automaticamente. Non sono io a dirle. Escono, come se fosse la mia natura magica a parlare. Appena risvegliata.

-"Ok mi fiderò di te."-

-"Come faccio a fare manifestare i miei poteri?"-

-"A me veniva in automatico, nel senso che quando ero arrabbiata o stanca, si scatenavano da soli.

-"Quindi non devo fare altro che aspettare. Io mi sono documentata in questi ultimi giorni. Ho capito che le Veele devono concentrare il loro sguardo negli occhi di un uomo e lui rimarrà soggetto al suo potere per quello che gli si chiede di fare. A compito terminato ritornerà normale."-

-"Allora non ci resta altro che provare!"- risponde Bonnie

-"Si, ma...con chi e con che motivo?"-

-"Guarda Tyler Lokwood!"-

-"Il licantropo??"-chiedo

-"Si! Coì sapremo se funiona anche su di loro! Oggi c'è la luna piena così gli chiederai di andare subito ad incatenarsi nella cripta dei Lokwood."-

-"E se non funziona?"-

-"Funzionerà di sicuro."-

-"Ciao Tyler"- Lo ferma Bonnie

-"Hey Bonnie, Hope!"-

-"Guardami Tyler!-subito obbedisce-Andrai nella cripta dei Lokwood, ti legherai e starai li fino alla fina della luna piena. Non ucciderai nessuno"-

-"Si mia Signora"-

Tyler come un soldatino esegue tutto.

-"A quanto pare ha funzionato."-

-"Si, magari funzionasse anche con Damon"-

-"Puoi sempre ucciderlo"-

La guardo. Solo con uno sguardo capisce tutto. Non potrei mai uccidere Damon. Non potrei mai uccidere qualcuno che mi fa sentire così. Qualcuno, che, anche se non lo ammetterò mai a nessuno, amo.

Non voglio convincermi nemmeno io. Perchè non posso amere l'uomo chr mi ha distrutto la vita.

-"Ho capito"-dice solamente.


Dopo 7 ore di scuola torno a casa, era meglio la scuola.

Entro a casa Salvatore. 

Dove un arrabbiato Damon aspettava in salotto.

-"Adesso non si saluta neanche? Che irrispettosi sono i giovani d'oggi"-

In un secondo mi trovo contro il muro. Damon davanti a me. I miei piedi non toccano terra. I nostri corpi sono attaccati. Sento i suoi muscoli scattanti.

-"Non è vero, non sono poi così irrispettosi.- adoro questa nuova parte di me, capace di rispondere a Damon Salvatore-Ho appena indotto Tyler Lokwood a chiudersi nella sua Cripta e a non uccidere nessuno durante queta luna piena. Dovresti ringraziarmi."-

-"Ho molta voglia di farlo!!"- dice tirandomi l'orlo della scollatura della mia maglietta.

Questa volta non riesco a rispondergli, perchè anche l'altra parte di me, quella magica. Desidera che le labra di Damon si posino sulle mie. 

-"Fammi scendere!"- rispondo con sicureza guardandolo negli occhi, ma con lui non funziona.

-"Non funiona Rossa. Mi piaci. Non importa quanto, ma ti assicuro che sarai mia, intanto ho sempre Elena..."-

-"Non te la darò mai vinta Damon! Ricordalo"-

-"Allora è guerra Rossa. Preparati alla sconfitta."-

-"Sei così sicuro di te stesso. Pensi di sapere tante cose, ma alla fine non sai niente."-

-"Ricordati che posso anche ucciderti!"-

-"Ricordati che posso farlo anche io!"-


Ma che fine ha fatto la tensione d'amore che c'era ieri?

Si, c'era tensione anche un minuto fa, molta tensione. Stavamo per ucciderci! Preferisco una tensione diversa!

Vuole la guerra, allora la guerra avrà.

Oggi è stata un giornata produttiva. 

Ho capito da stamattina che Stefan vuole portarmi dalla parte di Klaus, posso "sottomettere" gli uomini, siano essi non umani o no, e Damon e io vogliamo ucciderci a vicenda.

Diciamo che tutte queste novità sono nche troppe per una sola giornata.

 

Ecco il nuovo capitolo della mia ff!!! 

Spero che vi piaccia! Finalmente Hope è uscita dal guscio e grazie anche alla sua parte magica riesce a rispondere a tono a Damon, Stefan e riesce a fare fare a Tyler quello che vuole. Vediamo nel prossimo capitolo cosa farà Klaus!

Xoxo flower_moon



 

 

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Capitolo 6
*** Capitolo 4° ***


 

Elena è andata, e in casa siamo rimasti solo io e Damon. C'è silenzio, troppo silenzio. E troppi sguardi. Sguardi che vengono lanciati  mentre l'altro non guarda, quando si sta facendo qualcosa.
Chi sei tu? Da dove vieni? Dalle stelle?
E' l'unica ipotesi per te che sei così bello...e crudele.
-"Io so chi sei!"-
-"Ma io no, ho perso la memoria, perciò se tu sai qualcosa che non so dimmela. Darei qualsiasi cosa per ricordare Damon!!"-
Non mi sono neanche accorta che dicendo queste cose, mi sono alzata camminando decisa verso di lui, ed ora mi trovo proprio davanti a lui. Ancora lontani un millimetro.
-"Sai-comincia-mi piace sempre di più questa cosa tra me e te"-
-"E...cosa è questa cosa tra me e te Damon?"-
-"Vuoi saperlo veramente?- dice avvicinandosi sempre di più alle mie labbra-Dimmi, cosa senti adesso?"-
Cosa dovrei dirgli, che vorrei baciarlo subito, che vorrei stare con lui sempre anche se non lo conosco, che vorrei...
-"Non sento niente"-
-"Allora sei bugiarda! Non è vero, lo sento!"-
Mi prende le manie mi fà girare, la sua testa dietro alla mia, il suo fiato sul mio collo mi fà sentire in paradiso. 
-"Ti prego Damon!"-
-"Perchè?Perchè vuoi che ti lasci?"-
-"Non lo so, voglio solo che mi lasci andare!"-
Sento che la porta sta per aprirsi e subito mi sposto da lui. Con mia grande sorpresa vedo entrare Stefan e Klaus.
Damon si mette davanti a me. Non campico perchè! Chi sono quei due?
Ormai detesto questa domanda!
Perchè i miei dubi una volta per tutte non possono avere una risposta. 
Damon era ancora davanti di me. Mi...proteggeva? 
E mi sento al sicuro. 
-"Stefan, Klaus!"- esclamo quasi sena accorgemene
-"Tu li conosci?"- mi chiede Damon
-"Si, cioè no, ma stamattina mi hanno fatta cadere"-
-"Ti sei fatta male?"- Damon si gira versodi me solo adesso.
-"No"-
Klaus guarda Damon. Si studiano.
-"Ma guardati Damon...solo pochi giorni,  e già tieni a lei...non sei più la persona che conoscevo."-
-"Che cosa vuoi?"- Damon si è allontanato da me, adesso è quasi faccia a faccia con Klaus.
Ma chi è Klaus?
-"Stefan"- 
Esclama Klaus e in un millesimodi secondo mi trovo di fronte a Stefan.
-"Falla ricordare!"-
Sono più confusa che mai
-"Cosa sta succedendo?"-chiedo ancora
-"No... Stefan!"-
-"Tu, adesso, ricorderai tutto"-
Sento Damon scansare Stefan e tenermi stretta e ferma tra le sue braccia, ma attraverso i suoiocchi vedo tutto. 
Ritorno a quando ero piccola. Lui davanti a me i suoi canini vicini al mio collo. 
Lui che uccide. Strazia e dilagna i colli dei miei genitori.
Corro in camera mia, mi ci chiudo dentro. 
E lenta scivolo verso il muro.
Sento Damon salire di corsa dalle scale e aprire la porta. Ma come ha fatto?
Si ferma da davanti a me, mi alzo.
Adesso
Damon è sceso ancora di sotto. Voglio sapere adesso. Adesso che ricordo quello che è successo prima e quello che è successo dopo.
Damon.
Un nome mille significati: Inferno, paradiso, mostro, amore, terrore.
Voglio riguardarlo negli occhi, ancora.
Scendo dalle scale con il cuore che mi batte a mille e una sola parola terrificante nella testa: Vampiro.
Vampiro.
Vampiro.
Penso e ripenso a quella parola. Percorrendo tutte le scale e andando diritta lungo il corridoio che porta al soggiornodi casa Salvatore, dove di sicuro troverò Damon.
Infatti è così. Enrto piano, ma a quanto pare lui mi sente comunque.
-"Ciao Rossa"- la sua voce non è quella solita, spavalda, sicura di se, alta. E' bassa e anche triste. 
-"Raccontami!"- dico sicura. Lui si gira, mi guarda negli occhi. Terra contro Mare. Paradiso contro Inferno.
-"Cosa vuoi che ti racconti?"- 
-"Tutto. Cosa possono fare i vampiri, chi sono Stefan e Klaus. E tutta la storia"-
-"Forse è meglio che ti siedi è una lunga storia."-
Obbedisco, ma non per paura, ma per la voglia di sapere. 
Dopo circa mezz'ora Damon finisce di raccontarmi che Stefan è suo fratello. E che Klaus è uno dei vampiri originali.
-"Ma c'è ancora una cosa- lo guardo ancora-La notte che ho ucciso i tuoi genitori. Lavoravo per Klaus.-lo guardo sbalordita-Mi aveva ordinato di ucciderli e di uccidere anche te, lui sapeva che eri una persona molto potente."-
-"Non riesco ancora a capire"-
-"Tu hai dei poteri fuori dal comune. Sei una Veela.  E' una creatura che nasce ogni 1500 anni. E' una creatura che ammalia gli uomini e inoltre puo controllare tutte le forze della natura.
Non puoi ammaliare soltanto me. Questa-Dice toccandomi la cicatrice- te l'ho fatta io. Ero l'unico che sapeva. Adesso vuole saperlo anche Klaus, per capire come ucciderti e essere l'essere più potente al mondo.
-"Wow"- è l'unica parola che mi esce dalla bocca
-"Wow?Non sai dire altro?"-
-"Ho scoperto in quaranta cinque minuti che sono uno degli essere più potenti sulla Terra. E che tu hai ucciso i miei genitori, che mi hai "marchiata" e che c'è qualcuno che vuole uccidermi. Cosa vuoi che ti dica"-
-"Non hai risposto alla mia domanda però"-
-"Che domada?"-
-"Cosa senti, davvero, adesso?"-
-"Sento che con te sono al sicuro"-
-"Solo questo?"-orticano
-"No, Damon. Non sento solo questo, ho migliaia diemozioni che mi voricano dentro. Sono preoccupata, vorrei piangere. Mi sento anche al sicuro con te però.- mi fermo un' attimo e ci guardiamo, sa cosa ho dentro, me lo sta leggendo negli occhi, ma io non riesco a leggere i suoi, so solo che lui mi è entrato dentro già da prima che lo conoscessi, da quando mi ha fatto quella cicatrice, proprio quella che mi fa scaldare al suo tocco-Ma so anche-riprendo-che adesso c'è Elena e che non puoi lasciarla così. Sono sicura anche che per questa cosa lei è cambiata molto. E' l'unica che vedevo come una amica. Adesso non lo è più neanche lei.So che ho bisogno di qualcuno Damon"-
Damon si avvicina sempre di più a me mentre parlo. C'è tensione tra di noi, tra le nostre labbra, che vorrebbero cercarsi frentiche, voraci. Ma non si può.
-"Puoi avere me!"-
-"No, tu hai Elena, e la ami. Non amo gli uomini che amano altre donne"-
Detto questo lo abbraccio, ma lui non lo fa.Le sue braccia restano attaccate ai suoi finachi come una calamita. Dopo dopo mi sposto. Gli poso una careza e un bacio sulla guarcia candia bianca e liscia.
Non ho paura di lui. La morte non è la peggiore cosa che mi è successa.
La sua testa abbassata verso di me. 
Riesco solamente a dire
-"Grazie Damon"-dopo tutto quello che mi ha fatto, lo ringrazio lo stesso. Perchè adesso mi fa sentire viva. 
Ancora per poco tempo. Sono stata la Hope felice. 
Adesso? Cosa sarò da domani?
Pov generale
-"E' una Veela"-
-"Cosa? Non può essere! Una dominatrice. Che onore sarebbe averla al nostro fianco. Ma Damon gli avrà già raccontato ogni cosa. Cerchiamo di portarla dalla nostra parte Stefan! Cerca di convincerla"-

 

Elena è andata, e in casa siamo rimasti solo io e Damon. C'è silenzio, troppo silenzio. E troppi sguardi. Sguardi che vengono lanciati  mentre l'altro non guarda, quando si sta facendo qualcosa.Chi sei tu? Da dove vieni? Dalle stelle?E' l'unica ipotesi per te che sei così bello...e crudele.

-"Io so chi sei!"-

-"Ma io no, ho perso la memoria, perciò se tu sai qualcosa che non so dimmela. Darei qualsiasi cosa per ricordare Damon!!"-

Non mi sono neanche accorta che dicendo queste cose, mi sono alzata camminando decisa verso di lui, ed ora mi trovo proprio davanti a lui. Ancora lontani un millimetro.

-"Sai-comincia-mi piace sempre di più questa cosa tra me e te"-

-"E...cosa è questa cosa tra me e te Damon?"-

-"Vuoi saperlo veramente?- dice avvicinandosi sempre di più alle mie labbra-Dimmi, cosa senti adesso?"-

Cosa dovrei dirgli, che vorrei baciarlo subito, che vorrei stare con lui sempre anche se non lo conosco, che vorrei...

-"Non sento niente"-

-"Allora sei bugiarda! Non è vero, lo sento!"-Mi prende le manie mi fà girare, la sua testa dietro alla mia, il suo fiato sul mio collo mi fà sentire in paradiso. 

-"Ti prego Damon!"-

-"Perchè?Perchè vuoi che ti lasci?"-

-"Non lo so, voglio solo che mi lasci andare!"-

Sento che la porta sta per aprirsi e subito mi sposto da lui. Con mia grande sorpresa vedo entrare Stefan e Klaus.

Damon si mette davanti a me. Non campico perchè! Chi sono quei due?

Ormai detesto questa domanda!

Perchè i miei dubi una volta per tutte non possono avere una risposta. Damon era ancora davanti di me. Mi...proteggeva? E mi sento al sicuro. 

-"Stefan, Klaus!"- esclamo quasi sena accorgemene

-"Tu li conosci?"- mi chiede Damon

-"Si, cioè no, ma stamattina mi hanno fatto cadere"-

-"Ti sei fatta male?"- Damon si gira versodi me solo adesso.

-"No"-Klaus guarda Damon.

Si studiano.

-"Ma guardati Damon...solo pochi giorni,  e già tieni a lei...non sei più la persona che conoscevo."-

-"Che cosa vuoi?"- Damon si è allontanato da me, adesso è quasi faccia a faccia con Klaus.

Ma chi è Klaus?

-"Stefan"- Esclama Klaus e in un millesimodi secondo mi trovo di fronte a Stefan.

-"Falla ricordare!"-

Sono più confusa che mai

-"Cosa sta succedendo?"-chiedo ancora

-"No... Stefan!"-

-"Tu, adesso, ricorderai tutto"-

Sento Damon scansare Stefan e tenermi stretta e ferma tra le sue braccia, ma attraverso i suoi occhi vedo tutto. Ritorno a quando ero piccola. Lui davanti a me i suoi canini vicini al mio collo. Lui che uccide.

Strazia e dilagna i colli dei miei genitori.Corro in camera mia, mi ci chiudo dentro. E lenta scivolo verso il muro.Sento Damon salire di corsa dalle scale e aprire la porta. Ma come ha fatto?Si ferma da davanti a me, mi alzo.

Adesso

Damon è sceso ancora di sotto. Voglio sapere adesso. Adesso che ricordo quello che è successo prima e quello che è successo dopo. Damon. Un nome mille significati:Inferno, paradiso, mostro, amore, terrore.

Voglio riguardarlo negli occhi, ancora.

Scendo dalle scale con il cuore che mi batte a mille e una sola parola terrificante nella testa:

Vampiro.

Vampiro.

Vampiro.

Penso e ripenso a quella parola. Percorrendo tutte le scale e andando diritta lungo il corridoio che porta al soggiornodi casa Salvatore, dove di sicuro troverò Damon.Infatti è così. Enrto piano, ma a quanto pare lui mi sente comunque.

-"Ciao Rossa"- la sua voce non è quella solita, spavalda, sicura di se, alta. E' bassa e anche triste. 

-"Raccontami!"- dico sicura. Lui si gira, mi guarda negli occhi. Terra contro Mare. Paradiso contro Inferno.

-"Cosa vuoi che ti racconti?"-

-"Tutto. Cosa possono fare i vampiri, chi sono Stefan e Klaus. E tutta la storia"-

-"Forse è meglio che ti siedi è una lunga storia."-Obbedisco, ma non per paura, ma per la voglia di sapere. 

Dopo circa mezz'ora Damon finisce di raccontarmi che Stefan è suo fratello. E che Klaus è uno dei vampiri originali.-"Ma c'è ancora una cosa- lo guardo ancora-La notte che ho ucciso i tuoi genitori. Lavoravo per Klaus.-lo guardo sbalordita-Mi aveva ordinato di ucciderli e di uccidere anche te, lui sapeva che eri una persona molto potente."-

-"Non riesco ancora a capire"-

-"Tu hai dei poteri fuori dal comune. Sei una Veela.  E' una creatura che nasce ogni 1500 anni. E' una creatura che ammalia gli uomini e inoltre puo controllare tutte le forze della natura. Non puoi ammaliare soltanto me. Questa-Dice toccandomi la cicatrice- te l'ho fatta io. Ero l'unico che sapeva. Adesso vuole saperlo anche Klaus, per capire come ucciderti e essere l'essere più potente al mondo."-

-"Wow"- è l'unica parola che mi esce dalla bocca

-"Wow?Non sai dire altro?"-

-"Ho scoperto in quaranta cinque minuti che sono uno degli essere più potenti sulla Terra. E che tu hai ucciso i miei genitori, che mi hai "marchiata" e che c'è qualcuno che vuole uccidermi. Cosa vuoi che ti dica"-

-"Non hai risposto alla mia domanda però"-

-"Che domada?"-

-"Cosa senti, davvero, adesso?"-

-"Sento che con te sono al sicuro"-

-"Solo questo?"-

"No, Damon. Non sento solo questo, ho migliaia di emozioni che mi voricano dentro. Sono preoccupata, vorrei piangere. Mi sento anche al sicuro con te però.- mi fermo un' attimo e ci guardiamo, sa cosa ho dentro, me lo sta leggendo negli occhi, ma io non riesco a leggere i suoi, so solo che lui mi è entrato dentro già da prima che lo conoscessi, da quando mi ha fatto quella cicatrice, proprio quella che mi fa scaldare al suo tocco-Ma so anche-riprendo-che adesso c'è Elena e che non puoi lasciarla così. Sono sicura anche che per questa cosa lei è cambiata molto. E' l'unica che vedevo come una amica. Adesso non lo è più neanche lei. So che ho bisogno di qualcuno Damon"-

Damon si avvicina sempre di più a me mentre parlo. C'è tensione tra di noi, tra le nostre labbra, che vorrebbero cercarsi frentiche, voraci. Ma non si può.

-"Puoi avere me!"-

-"No, tu hai Elena, e la ami. Non amo gli uomini che amano altre donne"-

Detto questo lo abbraccio, ma lui non lo fa.Le sue braccia restano attaccate ai suoi fianchi come una calamita. Dopo poco mi sposto. Gli poso una careza e un bacio sulla guancia candia bianca e liscia.Non ho paura di lui. La morte non è la peggiore cosa che mi è successa.La sua testa abbassata verso di me. Riesco solamente a dire

-"Grazie Damon"-dopo tutto quello che mi ha fatto, lo ringrazio lo stesso. Perchè adesso mi fa sentire viva. Ancora per poco tempo. Sono stata la Hope felice. 

Adesso? Cosa sarò da domani?


Pov generale

-"E' una Veela"-

-"Cosa? Non può essere! Una dominatrice. Che onore sarebbe averla al nostro fianco. Ma Damon gli avrà già raccontato ogni cosa. Cerchiamo di portarla dalla nostra parte Stefan! Cerca di convincerla"-
 

 

Angolo autrice

Salve ragazze/i come và? Spero bene! Colgo l'occasione per farvigli auguri di buon Natale!!

Ecco il nuovo capitolo! Spero che vi piaccia. Chiedo scusa per eventuali errori di battitura/ grammaticali ecc...

Grazie mille a tutti coloro che hanno letto aggiunto la storia nelle seguite, ricordate, preferite, ma sopratutto a chi ha recensito!!
Spero che lascerete un commento per farmi sapere che ne pensate!!

xoxo flower_moon 

 

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Capitolo 7
*** Capitolo 6° ***


 

Pov Damon
Ma cosa le è successo? Quella che è appena entrata in casa mia, non è la Hope vera, gentile, premurosa, che non farebbe male ad una mosca. Questa Hope è spietata. Non risparmia niente a nessuno. 
Deve esserci qualche problema, con i suoi poteri. Dovevo sapero, che nel momento stesso in cui il muro creato da me nella sua mente si fosse sgretolato, la sua natura magica sarebbe emersa. Una natura potente, quasi demoniaca. Potrebbe essere molto periocolosa se non riese a tenerla a bada. Poterebbe uccidere città intere, pur di trovare il suo vero obiettivo.
Sento i suoi passi sicuri, scendere dalle scale. E' il momento di affrontarla. Non mi può fare nulla e poi io non ho paura di nessuno.
-"Buongiorno Veela"-la chiamo.
-"Salve Damon. Astuto devo dire. Te ne sei accorto."-
-"Cosa vuoi?Hope mi senti?"- chiedo
-"Hope non è qui, è molto molto più nel profondo. Non riuscirà a emergere facilmente. Per quanto riguarda la prima domanda, voglio solamente avere la mia vendetta. 
Andrò da Klaus, morirà, e poi troverò il modo di uccidere anche te"-
-"Mhhh, interessante come idea."-
Pov Hope
Damon parte, con la velocità vampiresca e mi intrappola contro il muro. 
-"E' interessante anche questa come idea."- rispondo.
-"Hope, guardami. Concentrati, puoi combatterla, puoi farlo. Sei forte! Resisti!"-
Ma cosa sto facendo? Questa non sono io! 
-"Basta!-urlo. Vedo Damon finalemte. Sono io!-Damon!"-
-"Sei tu? O la bastarda che vuole uccidermi?"-
-"Sono io"- rispondo alterata.
-"Uh bene"-
-"Adesso, potresti anche lasciarmi grazie"-
-"No"-
-"Si!"-
-"Dammi un bacio, e ti lascio"-
-"Damon lasciami"-
-"Allora me lo prenderò!"- detto questo Damon posa le labbra suelle mie.
Finalmente!! Si trova a pensare la mia mente.
Le sue labbra sulle mie, le sue mani sulle mie. Ti prego, fa che questo momento non finisca mai. Fallo continuare in eterno. Damon ha intenzione di farlo continuare in enterno. Porto le mani nei suoi capelli corvini, la sua bocca abbandona la mia e si sposta sul collo baciandolo, e donandomi dei brividi che avrei voluto provare prima.
-"Fallo"-dico
-"Cosa?"-
-"Mordimi, la renderà più debole e potrò riuscire a controllarla meglio."-
-"Ma diventerai più deole anche tu!"-
-"Lei di più. Fallo Damon. Sono io che te lo chiedo. Bevi più che puoi."-
Damon non se lo fa ripetere due volte e mi morde. 
Fa male, ma sento che il mio corpo non si indebolisce, solamente la natura magica, è come se Damon la smorzasse, ma dopo poco anche io mi indebolisco, e pronto Damon smette. Le mie gambe cedono e subito mi prende tra le sue braccia, portandomi sopra al divano e stendendomi con la testa appoggiata sopra alle sue gambe. Le sue mani leggere accarezzano i miei capelli, scostandoli dalla fronte sudata. 
-"Adesso-rispondo con un filo di voce, vedo i suoi occhi e sono preoccupati-Devi farmi bere il tuo sangue, sarà come un veleno per la natura magica, soffrirò, ma poi starò meglio e soprattutto sarò io."-
-"Come fai a sapere tutte queste cose Rossa"
-"Bonnie Bennett mi ha aiutata, molto."-
-"E se ti uccidesso?"-
-"Damon fidati di me!"-
Damon morde il suo polso e lo avvicina alla mia bocca. 
Il sangue scorre dalle sue vene alla mia bocca, al mio organisco. Niente, nessun cambiamento. Fino a quando, come un fuoco comincia a bruciarmi dentro e comincio a tossire.
Mi piego, tutto i corpo brucia.
Pov Damon
Urla, tossisce, è come se il mio sangue avesse avuto l'effetto lo stesso effetto della verbena sul organismo di un vampiro.
Fino a quando i suoi occhi si spalancano e un lampo rosso fuocoli invade. 
Il suo corpo si calma, sembra che adesso non faccia più male.
-"Hey, come stai"-
-"E' sottomessa. Sono io che comando ora"-
-"Ti percepisco diversa, più forte, ma non cattiva"-
-"Sono stanca Damon"-
Pov Vanessa
-"Sono stanca Damon"- Ho gli occhi chiusi, tutte le ossa mi fanno male, i muscoli hanno perso la loro forza sembra che si siano staccati e che non abbiano la benchè minima intenzione di comincare a funzionare.
Sento il divano allontanarsi sempre di più dal mio corpo e le braccia forti di Damon che mi sostengono e mi portano al piano di sopra.
Damon apre la porta della stanza, che deve essere la sua. 
Il grande letto è messo in mezzo alla camera.
Il mio corpo si poggia sopra quel mordito ripiano e le coperte, mi avvolgono proteggendomi dal freddo, anche se non se ne và via. Mi sembra di essere in paradiso. 
-"Dormi adesso"- mi intima Damon.
-"Aspetta- Damon si ferma appena lo chiamo-Resta con me."-
-"Perchè?"-
-"Perchè ho freddo!"-
Damon si avvicina al letto, stendendosi al mio fianco, mi tira a se, facendomi poggiare la testa sul suo petto, così protettivo.
-"Grazie"- gli dico.
Lui non risponde, comincia ad accarezzare i miei capelli, come aveva fatto prima. 
Queste carezze così leggere mi fanno presto addormentare.

 

Pov Damon


Ma cosa le è successo? Quella che è appena entrata in casa mia, non è la Hope vera, gentile, premurosa, che non farebbe male ad una mosca. Questa Hope è spietata. Non risparmia niente a nessuno. 

Deve esserci qualche problema, con i suoi poteri. Dovevo sapero, che nel momento stesso in cui il muro creato da me nella sua mente si fosse sgretolato, la sua natura magica sarebbe emersa. Una natura potente, quasi demoniaca. Potrebbe essere molto periocolosa se non riese a tenerla a bada. Poterebbe uccidere città intere, pur di trovare il suo vero obiettivo.

Sento i suoi passi sicuri, scendere dalle scale. E' il momento di affrontarla. Non mi può fare nulla e poi io non ho paura di nessuno.

-"Buongiorno... Veela."-la chiamo.

-"Salve Damon. Astuto devo dire. Te ne sei accorto."-

-"Cosa vuoi?Hope mi senti?"- chiedo

-"Hope non è qui, è molto molto più nel profondo. Non riuscirà a emergere facilmente. Per quanto riguarda la prima domanda, voglio solamente avere la mia vendetta. 

Andrò da Klaus, morirà, e poi troverò il modo di uccidere anche te."-

-"Mhhh, interessante come idea."-


Pov Hope

Damon parte, con la velocità vampiresca e mi intrappola contro il muro. 

-"E' interessante anche questa come idea."- rispondo.

-"Hope, guardami. Concentrati, puoi combatterla, puoi farlo. Sei forte! Resisti!"-

Ma cosa sto facendo? Questa non sono io! 

-"Basta!-urlo. Vedo Damon finalemte.- Sono io!-Damon!"-

-"Sei tu? O la bastarda che vuole uccidermi?"-

-"Sono io"- rispondo alterata.

-"Uhh... bene"-

-"Adesso, potresti anche lasciarmi grazie"-

-"No"-

-"Si!"-

-"Dammi un bacio, e ti lascio"-

-"Damon lasciami! Subito!"-

-"Allora me lo prenderò!"- detto questo Damon posa le labbra suelle mie.

Finalmente!! Si trova a pensare la mia mente.

Le sue labbra sulle mie, le sue mani sulle mie. Ti prego, fa che questo momento non finisca mai. Fallo continuare in eterno. Damon ha intenzione di farlo continuare in enterno. Porto le mani nei suoi capelli corvini, la sua bocca abbandona la mia e si sposta sul collo baciandolo, e donandomi dei brividi che avrei voluto provare prima.

-"Fallo"-dico

-"Cosa?"-

-"Mordimi, la renderà più debole e potrò riuscire a controllarla meglio."-

-"Ma diventerai più deole anche tu!"-

-"Lei di più. Fallo Damon. Sono io che te lo chiedo. Bevi più che puoi."-

Damon non se lo fa ripetere due volte e mi morde. 

Fa male, ma sento che il mio corpo non si indebolisce, solamente la natura magica, è come se Damon la smorzasse, ma dopo poco anche io mi indebolisco, e pronto Damon smette. Le mie gambe cedono e subito mi prende tra le sue braccia, portandomi sopra al divano e stendendomi con la testa appoggiata sopra alle sue gambe. Le sue mani leggere accarezzano i miei capelli, scostandoli dalla fronte sudata. 

-"Adesso-rispondo con un filo di voce, vedo i suoi occhi e sono preoccupati-Devi farmi bere il tuo sangue, sarà come un veleno per la natura magica, soffrirò, ma poi starò meglio e soprattutto sarò io."-

-"Come fai a sapere tutte queste cose Rossa?"-

-"Bonnie Bennett mi ha aiutata, molto."-

-"E se ti uccidesse?"-

-"Damon fidati di me!"-

Damon morde il suo polso e lo avvicina alla mia bocca. 

Il sangue scorre dalle sue vene alla mia bocca, al mio organisco. Niente, nessun cambiamento. Fino a quando, come un fuoco comincia a bruciarmi dentro e comincio a tossire.

Mi piego, tutto i corpo brucia.


Pov Damon

Urla, tossisce, è come se il mio sangue avesse avuto lo stesso effetto della verbena sul organismo di un vampiro.

Fino a quando i suoi occhi si spalancano e un lampo rosso fuocoli invade. 

Il suo corpo si calma, sembra che adesso non faccia più male.

-"Hey, come stai?"-

-"E' sottomessa. Sono io che comando ora."-

-"Ti percepisco diversa, più forte, ma non cattiva."-

-"Sono stanca Damon."-


Pov Hope

-"Sono stanca Damon."- Ho gli occhi chiusi, tutte le ossa mi fanno male, i muscoli hanno perso la loro forza sembra che si siano staccati e che non abbiano la benchè minima intenzione di comincare a funzionare.

Sento il divano allontanarsi sempre di più dal mio corpo e le braccia forti di Damon che mi sostengono e mi portano al piano di sopra.

Damon apre la porta della stanza, che deve essere la sua. 

Il grande letto è messo in mezzo alla camera.

Il mio corpo si poggia sopra quel mordito ripiano e le coperte, mi avvolgono proteggendomi dal freddo, anche se non se ne và via. Mi sembra di essere in paradiso. 

-"Dormi adesso."- mi intima Damon.

-"Aspetta- Damon si ferma appena lo chiamo-Resta con me."-

-"Perchè?"-

-"Perchè ho freddo!"-

Damon si avvicina al letto, stendendosi al mio fianco, mi tira a se, facendomi poggiare la testa sul suo petto, così protettivo.

-"Grazie"- gli dico.

Lui non risponde, comincia ad accarezzare i miei capelli, come aveva fatto prima. 

Queste carezze così leggere mi fanno presto addormentare.

 

Angolo autrice


Salve a tutte! Scusate il ritarndo nel pubblicare il capitolo, ma l'ispirazione non veniva!!

Spero che il capitolo vi piaccia e  che non vi siano errori di battitura! Susatemi in anticip se ci sono! 

Grazie mille a tutte le ragazze ha hanno recensito!


xoxo flower_moon

 

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Capitolo 8
*** Capitolo 7° ***


La luce della finestra mi desta prepotentemente dal sonno come una scossa elettrica. Senza alcun ritegno, senza alcuna pietà di me.
Volto lo sguardo dalla parte,dove fino a poco fa era Damon. Senza sorpresa trovo quella parte del letto vuota e fredda, segno che Damon se n'era andato da tempo ormai. 
Decido di scendere.
Scosto le coperte e, con la testa che gira ancora, mi dirigo verso la porta, oltrepassando la porta della camera.
-"Elena, sei tu! Solo tu."-
Sto scendeno le scale della casa, e la voce di Damon arriva con un tono spietato nelle mie orecchie.
Scendo, sempre un automa. 
Vorrei fermarmi con tutto il cuore e tutta l'anima, ma il mio cervello sembra non recepire e mandare gli impulsi.
Scendo, sempre di più mi avvicino al salotto. Entro Damon mi guarda Elena anche. 
Li vedo, seduti proprio in quel posto che fino a poco fa era il mio paradiso, e si è trasformato in un inferno. 
Adesso è un inferno. 
Prendo la borsa, che è rimasta lì da ieri sera.
Una lacrima maledetta scivola dai miei occhi. Mi avvio verso la porta.
-"Non chiederti se poi nessuno tiene a te Damon!"-
Esco sbattendo la prota marrone di legno. Le mie mani finiscono tra i miei capelli rossi. 
La testa appoggiata contro il materiale duro e freddo, come l'anima di Damon.
Non pensavo che un suolo uomo potesse farmi così male. Pensavo che ci tenesse, almeno un pochino, a me.
Pensavo che potesse nascere qualcosa tra me e lui, credevo di poterlo amare, e farmi amare. Ma sono stata solamente stupida.
Sono stat io il "Gioco di Damon", non Elena, sempre io. Solo io. 
La stupida.
Io sono quella che soffre, ha sofferto e soffrirà. Forse la cosa migliore è andare da Klaus, sacrificarmi per coloro a cui tengo. 
Mi alzo dalla porta. 
Facccio pochissimi passi, e davanti a me si presenta Stefan
-"Ciao Hope!"- o forse no, forse è meglio vendicarsi.
-"Salve Stefan Salvatore"-
-"Klaus reclama ciò che è suo!"-
-"Guardami negli occhi!-Stefan si ferma, mi fissa sembra ipnotizzato- Da adesso sarai al mio servizio, non più al servizio di Klaus. Tornerai il Stefan che conoscono tutti."_
-"Si, Veela."-
-"Tornerai a cibarti di sangue animale, e quando sai totalmente guardito, io ti lascerò libero. Adesso andiamo!"-
-"Dove?"-
-"Torniamo a casa tua! Ti avviso, Damon e Elena si stavano scambiando promesse d'amore quando sono uscita."
-"Soppravvivero!"-
-"Aspetta!- pendo stevan per la camicia nera che indossa-Mi spiace di averti soggiogato!"-
-"No preoccuparti, anzi devo ringraziarti. Mi hai salvato!"- Rivolge a me un bellissimo sorriso, che mi fa abbassare gli occhi e sorridere.
Entriamo nella casa.
-"Hope! Stefan?"- esclama e domanda la voce di Elena.
-"L'hai soggiogato? Complimenti!"-
-"Non preoccuaparti, non lo renderò schiavo, è libero di pensare ciò che vuole."-
-"Cosa ci fai con lei?"- chiede il maggiore dei Salvatore.
-"Non penso che debba interessarti."- rispondo secca e seria.
Lo sguardo assassino di Damon si posa su di me.
-"Andrò da Klaus, andrò ad ucciderlo!"-
-"Non puoi! Sei impazzita del tutto?- riprende il vampiro dagli occhi color paradiso.-Se lo uccidi, morirai anche tu con lui. C'è un legame tra voi due. Tua madre, una delle più potenti streghe della storia, ha tentato in tutti i modi di spezzare l'incantesimo che lui ha fatto."-
-"Perchè un legame con me!?"-
-"Non mi importa più ormai."- mi risponde.
-"Ma l'hai aiutato Damon! Perchè l'hai uccisa!"- urlo furiosa, contro le spalle che si dirigono sorpa le scale.
Lo seguo
-"Non è un buon momento per seguirlo."-
-"Vuoi tacere per una buona volta Elena?"-
Elena si zittisce subito.
Spalanco la porta della camera di Damon.
-"Perchè fai così Damon? Dimmelo, perchè non riesco a capirti!"-
E' appoggiato al lavandino del suo bagno. La maglietta gettata in un angolo, gli occhi bassi, che piano piano si alzano, per mostrarsi a me, rossi, iniettati di sangue, le zanne che sbucano da sotto le labbra perfette.
-"Esci!"-
-"No!"-
Con la super velocità mi si para davanti ringhiando.
-"ESCI SUBITO!!"-
-"NO!!"-
Ecco, sono morta. Adesso mi morde e io morirò. 
Ma, fa una cosa peggiose. Prende la mia testa tra le sue mani e mi bacia. 
Forte.
Rude.
Fcendomi male.
-"No, Damon, no!"- dico mentre tento di staccarlo
"Tu sei mia! Ricordatelo!"-
-"Perchè fai così? Prima hai detto a Elena che è solo lei! E ora dici che io sono tua? Non capisco!"-
-"Ti proteggerò per sempre. Se dovessi scegliere tra te e Elena, sceglierei sempre te."-
-"Perchè?"-
-"Perchè tu non cerchi di cambiarmi."-
-"Damon. L'hai detto anche a lei."-
Gli faccio abbassare le mani dal mio viso e inizio a camminare verso la porta. 
Ancora lui mi sbarra la strada. 
I nostri occhi si scontrano, fuoco contro ghiaccio.
Rabbia e passione. 
Baci e morsi. Nella luce della camera. 

 

La luce della finestra mi desta prepotentemente dal sonno come una scossa elettrica.

Senza alcun ritegno, senza alcuna pietà di me.

Volto lo sguardo dalla parte, dove fino a poco fa, era Damon.

Senza sorpresa trovo quella parte del letto vuota e fredda, segno che Damon se n'era andato da tempo ormai. Decido di scendere.

Scosto le coperte e, con la testa che gira ancora, mi dirigo verso la porta, oltrepassando la porta della camera.

-"Elena, sei tu! Solo tu."-

Sto scendeno le scale della casa, e la voce di Damon arriva con un tono spietato nelle mie orecchie.

Scendo, sempre un automa. Vorrei fermarmi con tutto il cuore e tutta l'anima, ma il mio cervello sembra non recepire e mandare gli impulsi.

Scendo, sempre di più mi avvicino al salotto.

Entro Damon mi guarda e Elena anche. 

Li vedo, seduti proprio in quel posto che fino a poco fa era il mio paradiso, e si è trasformato in un inferno. Adesso è un inferno. Prendo la borsa, che è rimasta lì da ieri sera. Una lacrima maledetta scivola dai miei occhi. Mi avvio verso la porta. 

-"Non chiederti se poi nessuno tiene a te Damon!"-

Esco sbattendo la prota marrone di legno.

Le mie mani finiscono tra i miei capelli rossi. 

La testa appoggiata contro il materiale duro e freddo, come l'anima di Damon.

Non pensavo che un suolo uomo potesse farmi così male. Pensavo che ci tenesse, almeno un pochino, a me.

Pensavo che potesse nascere qualcosa tra me e lui, credevo di poterlo amare, e farmi amare. Ma sono stata solamente stupida.

Sono stata io il "Gioco di Damon", non Elena, sempre io. Solo io. 

La stupida.

Io sono quella che soffre, ha sofferto e soffrirà.

Forse la cosa migliore è andare da Klaus, sacrificarmi per coloro a cui tengo.

 Mi alzo dalla porta. 

Facccio pochissimi passi, e davanti a me si presenta Stefan

-"Ciao Hope!"- o forse no, forse è meglio vendicarsi.

-"Salve Stefan Salvatore"-

-"Klaus reclama ciò che è suo!"-

-"Guardami negli occhi!-Stefan si ferma, mi fissa sembra ipnotizzato- Da adesso sarai al mio servizio, non più al servizio di Klaus. Tornerai il Stefan che conoscono tutti."-

-"Si, Veela."-

-"Tornerai a cibarti di sangue animale, e quando sai totalmente guardito, io ti lascerò libero. Adesso andiamo!"-

-"Dove?"-

-"Torniamo a casa tua! Ti avviso, Damon e Elena si stavano scambiando promesse d'amore quando sono uscita."-

-"Soppravvivero!"-

-"Aspetta!- pendo Stefan per la camicia nera che indossa

-Mi spiace di averti soggiogato!"-

-"No preoccuparti, anzi devo ringraziarti. Mi hai salvato!"- Rivolge a me un bellissimo sorriso, che mi fa abbassare gli occhi e sorridere.

Entriamo nella casa.

-"Hope! Stefan?"- esclama e domanda la voce di Elena

.-"L'hai soggiogato? Complimenti!"-

-"Non preoccuaparti, non lo renderò schiavo, è libero di pensare ciò che vuole."-

-"Cosa ci fai con lei?"- chiede il maggiore dei Salvatore.

-"Non penso che debba interessarti."- rispondo secca e seria.

Lo sguardo assassino di Damon si posa su di me.

-"Andrò da Klaus, andrò ad ucciderlo!"-

-"Non puoi! Sei impazzita del tutto?- riprende il vampiro dagli occhi color paradiso.-Se lo uccidi, morirai anche tu con lui. C'è un legame tra voi due. Tua madre, una delle più potenti streghe della storia, ha tentato in tutti i modi di spezzare l'incantesimo che lui ha fatto."-

-"Perchè un legame con me!?"-

-"Non mi importa più ormai."- mi risponde.

-"Ma l'hai aiutato Damon! Perchè l'hai uccisa?!"- urlo furiosa, contro le spalle che si dirigono sorpa le scale.

Lo seguo

-"Non è un buon momento per seguirlo."-

-"Vuoi tacere per una buona volta Elena?"-

Elena si zittisce subito.

Spalanco la porta della camera di Damon.

-"Perchè fai così Damon? Dimmelo, perchè non riesco a capirti!"-E' appoggiato al lavandino del suo bagno.

La maglietta gettata in un angolo, gli occhi bassi, che piano piano si alzano, per mostrarsi a me, rossi, iniettati di sangue, le zanne che sbucano da sotto le labbra perfette.

-"Esci!"-

-"No!"-Con la super velocità mi si para davanti ringhiando.

-"ESCI SUBITO!!"-

-"NO!!"-

Ecco, sono morta. Adesso mi morde e io morirò. Ma, fa una cosa peggiose. Prende la mia testa tra le sue mani e mi bacia. 

Forte.

Rude.

Facendomi male.

-"No, Damon, no!"- dico mentre tento di staccarlo

-"Tu sei mia! Ricordatelo!"-

-"Perchè fai così? Prima hai detto a Elena che è solo lei! E ora dici che io sono tua? Non capisco!"-

-"Ti proteggerò per sempre. Se dovessi scegliere tra te e Elena, sceglierei sempre te."-

-"Perchè?"-

-"Perchè tu non cerchi di cambiarmi."-

-"Damon. L'hai detto anche a lei."-

Gli faccio abbassare le mani dal mio viso e inizio a camminare verso la porta. 

Ancora lui mi sbarra la strada. 

I nostri occhi si scontrano, fuoco contro ghiaccio.

Rabbia e passione. 

Baci e morsi.

Nella luce oscurata della camera. 

 

 

Angolo Autrice!!


Saaaalllveeee!! Quanto è passato??? Si avete tutto il diritto di uccidermi se volete!! Mi scuso enormemente, ma l'ispirazione faticava a venire!! E poi un bel giorno eccola!

Spero che questo nuovo capitolo vi piaccia e che mi lascerete un commento su cosa ne pensate!! Scusatemi in anticipo per eventuali errori di scrittura e/o grammatica! Scusate scusate!

xoxo flower_moon 

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Capitolo 9
*** Capitolo 8° ***


 

-"No, Damon! Smettila!- Damon si stacca da me, le iridi color ghiaccio ancora immerse in quel rosso sangue- Non posso fidarmi di te."-
Lo stacco, le mie labbra sanguinano ancora per l'effetto dei suoi morsi.
I suoi occhi sono più scuri, blu oceano e contrastano con il rosso rubino.
-"L'hai detto tu, sarà sempre e solo lei. Non cercare di rimangiarti tutto.Hai solamente giocato con me!"-
Intraprendo la strada d'uscita, arpendo la porta della camera. 
-"Tutto bene?"- mi chiede Stefan sulle scale di casa sua.
-"Ho appena litigato con tuo fratello..."-
-"E a te cosa importa?"-Damon ci ha raggiunti, la voce agghiacciante colpisce me e Stefan, ma soprattutto me.
-"Ti prego Damon! Non scaricare le tue colpe su gli altri!"-
-"Sta lontano da lei Stefan, è il primo e ultimo avvertimento. Se proverai a toccarla ti strapperò il cuore, è una promessa!"- Damon e Stefan sono faccia a faccia, una scintilla potrebbe far scatenare un incendio.
-"Damon, smettila!- mi intrometto- In questo momento più che mai dobbiamo stare uniti.- Anche Elena ci ha raggiunti adesso- Quindi mettiamo da parte tutte le nostre stupide litigare e uniamoci contro Klaus."-
-"Ha ragione."-dice Elena.
Lo sguardo di Stefan si posa su di me e annuisce. Anche quello di Damon più freddo, mi guarda negli occhi, fissi, non fanno trasparire nessuna emozione. 
-"Per te."- sono le ultime due parole che mi rivolge, prima di continuare a fissarmi.
-"Bene andiamo di sotto Stefan e tu, soprattutto-indico Damon- Dovete dirmi un bel pò di cose!!"-
Siamo di sotto, io e Stefan seduti di frote a Elena, mentre Damon è al tavolino degli alcolici e del sangue.
-"Allora chi di voi due vuole cominciare?"-
-"Io so solamente-inizia Stefan- che tu sei la vera chiave per la creazione dei suoi ibridi."- 
-"Cosa? Hai tralasciato un piccolo particolare Damon! Tu ne sai sicuramente qualcosa!"- dico arrabbiata.
-"Si lo sapevo."-
-"Sai, potevi aspettare anche un altro poco a dirmelo, non ti pare?"-
-"Perchè noi due dobbiamo sempre litigare?"- io e Damon ora siamo vicini, pochissimo spazio ci separa.
-"Dimmi tutto quello che sai. Non tralasciare niente."-
-"Ti ricordi del legame che tua madre ha tentato di spezzare fino alla sua morte?- inizia Damon rivolto verso di me, annuisco- E' proprio questo, quello che tentava di spezzare."-
-"Continuo a non capire, non so neanche cosa sono gli ibridi Damon!"-
-"Sveglia Rossa! Klaus stesso è un ibrido, metà vampiro, metà lupo mannaro!"-
-"Cosa? Non può essere, è un abominio!"-
-"E' riuscito a spezzare la maledizione con il mio sangue, l'uccisione di un vampiro e di un lupo mannaro."- si intromette Elena nella nostra discussione.
-"Serve ancora il sangue di Elena, per creare ibridi."-
-"Ma-riprende il vampiro dagli occhi azzuri-ha scoperto, anche molto tempo fà, che il sangue di una Veela con un solo morso poteva fargli creare una quantità infinita di ibridi."-
-"Elena, non dovrebbe così morire."-esclama Stefan.
-"L'ho marchiata Stefan, non può morderla, quindi, leggere bene il foglietto illistrativo: E' probabile che Hope muoia, perchè lui abbia il suo sangue."-
Mi giro verso Damon. 
-"Devo...staccare, scusate."-
Mi dirigo al piano di sopra, andando nella camera di Damon. Non so perchè, ma voglio stare qui.
La doccia attira la mia attenzione.
Una doccia servirà a fare scendere al tensione.
Mi spoglio, lasciando i vestiti sul letto. 
L'acqua calda della doccia comincia a scendere veloce e sembra invitarmi ad entrare. Non mi faccio ripetere l'invito due volte. 
Scende, bagnandomi i capelli, il viso e tutto il corpo. Sembra che tutta la tensione se ne scivoli via. 
Il vetro della doccia non fa lasciare nulla all'immaginazione, e posso anche capire perchè Damon l'abbia scelto.
Faccio terminare lo scroscio d'acqua, esco dalla docca, avvolgendomi in un asciugamano bianco, che a malapena arriva a metà coscia
-"Niente male, ma questo lo sapevo già!"-
-"Damon! Smettila, non mi hai mai vista nuda! A proposito, da quanto sei qui?"-
-"Tanto quanto basta da vederi nuda."- dice alzandosi dal letto per avanzare verso di me, con il suo solito ghigno stampato sul volto.
-Damon.."- cantileno, indietreggiando.
-"Non ti preoccupare. Io ho la mia ragazza."-
-"Siete passati ufficialmente al "Noi"?"-
-"Attenta, potrebbe essere un noi in tre."- sussura Damon al mio orecchio, provocandomi brivi.
I suoi occhi ghiaccio si incollano ai miei nocciola.
Fino a quando la porta si chiude alle sue spalle.
Mi vesto, velocemente. Non voglio un altra invasione del signor "PotrebbeEssereUnNoiInTre".
Esco, guardo l'orologio, sono le cinque e venti del pomeriggio.
Scendo di nuovo in cucina.
-"Ciao."-
-"Ciao Elena..."- Gli occhi di Elena fissano i miei, e pensare che io e lei eravamo amiche, come sorelle. Perchè, e come siamo arrivate a questo punto?
-"Come stai?"-
-"Cosa è questa, come dire, ritrovata amicizia?"-
-"Niente, solo per fare due parole."-
-"Sai, io devo ancora capire se tu e Damon state insieme o no..."-
-"Non lo so, è complicato."-
Complicato? Solo questo sa dire? E poi "Non lo so." non è una risposta.
-"Damon mi ha fatto intendere di si."-
-"Io amo Stefan."-risponde sinceramente.
-"Non voglio esserci quando l'Enola Gay sgancerà la bomba Damon."- dico sorseggiando il mio thè caldo. 
Sto leggendo un libro rubato dalla camera di Damon, mentre bevo il mio thè caldo, e il vampiro dagli occhi cielo, sorseggia il suo Bourbon.
-"Tu e Elena, avete fatto pace?"-
-"Abbiamo parlato."-
-"Me l'ha detto"-
Stiamo battibeccando per l'ennesima volta quando il mio cellulare vibra per l'arrivo di un messaggio.
Sblocco la tastiera, e leggo il messaggio
-"Salve Veela. Ti chiederai chi sono io, ma la mia identità resterà celata, per poco ancora. Ti aspetto per parlare.
-E"-
-"Damon"- lo chiamo, poggia il bicchiere sul tavolino, afferrando il cellulare e leggendo il messaggio
-"Chi è adesso questa -E?"-
-"Se lo sappessi, te lo avrei detto."-
-"Tra poco il suo nome sarà svelato. Aspettiamo."-
Anche il campannello suona.
Damon apre la porta e rientra con una lettera tra le mani.
-"Tieni, questa è per te."-
-"La preghiamo di unirsi alla famiglia Mikaelson questa sera alle sette, per una serata di danze, cocktail e festeggiamenti. -E"-
-"Chi diavolo sono i Mikaelson?"-chiede
-"Gli antichi?"-
-"Il fratello di Klaus, Elija, e tutti gli altri erano dentro a bare, a meno che non gli abbia svegliati."-
-"Che casino!"-
-"Puoi dirlo forte!"-
-"Cosa facciamo?"-
-"Aspettiamo le sette."-
Detto questo si allontana, verso l'usita della casa, ma appena arriva all'uscio
-"Non ho un vestito adatto Damon."-
-"Si dice che Dio vede e provvede.Tranquilla aspetta solo mezz'ora"-
Mezz'ora? Aspettare cosa?
Va bene, aspettiamo questa benedetta mezz'ora.
Tic, tac, tic, tac. 
L'unico rumore che sento è quello del grande orologio a pendolo che rintocca pesante all'interno della teca di vetro.
Tic, tac, tic, tac.
Il tempo sembra che non passi mai, passano i minuti, così lentamente che sembra che il tempo si sia fermato proprio per farmi un torto.
Finalmente il campanello suona.
-"Salve, è lei la signorina Hope Summers?"- due distinti signori si presentano davanti a me, e tra le mani tengono una scatola enorme.
-"Possiamo entrare?"-chiede l'altro.
Non li invito, voglio essere sicura che non siano vampiri, ma mi scosto leggermente. Entrambi entrano senza alcun problema, e posano la scatola sopra il divano.
-"C'e anche questo!"- dicono lasciandomi un bigliettino.
Lo apro. Ebbene si, lo ammetto, le mani mi stanno tremando.
-"Il problema del vestito è risolto, ci vediamo al ballo 
Damon."-
Lo spettacolo che si presenta ai miei occhi è quasi incomparabile. 
Un stupendo vestito rosso, drappeggiato, raccolto da rose rosse, anch'esse.
Lo stendo sul tavolo, è ancora più bello.
Anche lo strascico così risalta ai miei occhi. Lungo come non ne ho mai visti.
Pov Damon
-"Fratello, già qui?"-Stefan è vestito quasi come me, come un elegante vestito nero, una camicia bianca e una cravatta dello stesso colore del vestito.
-"Si, fratello. Sto aspettando le mie dame."-
-"Ascolta, sai come è fatta Elena, insicura, non sa deciersi.- Lo fisso-Non starci male se poi non dovesse stare con te."-
-"Stefan, quando imparerai a...farti..."- La mia vista viene rapita da una ragazza. Bellissima.
Il vestito lungo. Gli occhi marroni accenntuarti dal trucc.
E' lei. Bellissima.
Pov Hope. 
Ho indossato il mio vestito, il vestito che mi ha regalato Damon. Non riuscirò mai a capire veramente a fondo quel uomo. Quel vampiro, già questa è una definizione che dovrebbe bastarmi per mettermi in questa maledetta testa che lui è così. Punto e basta.
Damon Salvatore.
Un uomo una garanzia. Si, di delusione.
Entro in questa grande casa, antica.
Il bianco delle pareti è illuminato da luci che la fanno risaltare nell'oscurità della notte.
L'imbarazzo mi assale, ormai penso che la mia faccia sia dello stesso colore del vestito.
Varco la grande soglia di legno, e tutti gli occhi per un momento si posano su di me, e bisbigliano all'orecchio del compagno di chiacchierate, balli e divertimento.
Ma due paia di occhi si posano su di me.
Quelli ghiaccio di Damon che trafiggono i miei nocciola, trafiggono la mia anima e il mio curore.
E quelli blu mare di...Klaus, che mi scrutano con un sorriso.

 

-"No, Damon! Smettila!- Damon si stacca da me, le iridi color ghiaccio ancora immerse in quel rosso sangue- Non posso fidarmi di te."-

Lo stacco, le mie labbra sanguinano ancora per l'effetto dei suoi morsi.

I suoi occhi sono più scuri, blu oceano e contrastano con il rosso rubino.

-"L'hai detto tu, sarà sempre e solo lei. Non cercare di rimangiarti tutto.Hai solamente giocato con me!"-

Intraprendo la strada d'uscita, arpendo la porta della camera. 

-"Tutto bene?"- mi chiede Stefan sulle scale di casa sua.

-"Ho appena litigato con tuo fratello..."-

-"E a te cosa importa?"-Damon ci ha raggiunti, la voce agghiacciante colpisce me e Stefan, ma soprattutto me.

-"Ti prego Damon! Non scaricare le tue colpe su gli altri!"-

-"Sta lontano da lei Stefan, è il primo e ultimo avvertimento. Se proverai a toccarla ti strapperò il cuore, è una promessa!"- Damon e Stefan sono faccia a faccia, una scintilla potrebbe far scatenare un incendio.

-"Damon, smettila!- mi intrometto- In questo momento più che mai dobbiamo stare uniti.-anche Elena ci ha raggiunti adesso- Quindi mettiamo da parte tutte le nostre stupide litigare e uniamoci contro Klaus."-

-"Ha ragione."-dice Elena.Lo sguardo di Stefan si posa su di me e annuisce. Anche quello di Damon più freddo, mi guarda negli occhi, fissi, non fanno trasparire nessuna emozione. 

-"Per te."- sono le ultime due parole che mi rivolge, prima di continuare a fissarmi.

-"Bene andiamo di sotto Stefan e tu, soprattutto-indico Damon- Dovete dirmi un bel pò di cose!!"-

Siamo di sotto, io e Stefan seduti di frote a Elena, mentre Damon è al tavolino degli alcolici e del sangue.

-"Allora chi di voi due vuole cominciare?"-

-"Io so solamente-inizia Stefan- che tu sei la vera chiave per la creazione dei suoi ibridi."- 

-"Cosa? Hai tralasciato un piccolo particolare Damon! Tu ne sai sicuramente qualcosa!"- dico arrabbiata.

-"Si lo sapevo."-

-"Sai, potevi aspettare anche un altro poco a dirmelo, non ti pare?"-

-"Perchè noi due dobbiamo sempre litigare?"- io e Damon ora siamo vicini, pochissimo spazio ci separa.

-"Dimmi tutto quello che sai. Non tralasciare niente."-

-"Ti ricordi del legame che tua madre ha tentato di spezzare fino alla sua morte?- inizia Damon rivolto verso di me, annuisco- E' proprio questo, quello che tentava di spezzare."-

-"Continuo a non capire, non so neanche cosa sono gli ibridi Damon!"-

-"Sveglia Rossa! Klaus stesso è un ibrido, metà vampiro, metà lupo mannaro!"-

-"Cosa? Non può essere, è un abominio!"-

-"E' riuscito a spezzare la maledizione con il mio sangue, l'uccisione di un vampiro e di un lupo mannaro."- si intromette Elena nella nostra discussione.

-"Serve ancora il sangue di Elena, per creare ibridi."-

-"Ma-riprende il vampiro dagli occhi azzuri-ha scoperto, anche molto tempo fà, che il sangue di una Veela con un solo morso poteva fargli creare una quantità infinita di ibridi."-

-"Elena, non dovrebbe così morire."-esclama Stefan.

-"L'ho marchiata Stefan, non può morderla, quindi, leggere bene il foglietto illistrativo: E' probabile che Hope muoia, perchè lui abbia il suo sangue."-

Mi giro verso Damon. 

-"Devo...staccare, scusate."-Mi dirigo al piano di sopra, andando nella camera di Damon.

Non so perchè, ma voglio stare qui.La doccia attira la mia attenzione. Una doccia servirà a fare scendere al tensione.

Mi spoglio, lasciando i vestiti sul letto. L'acqua calda della doccia comincia a scendere veloce e sembra invitarmi ad entrare. Non mi faccio ripetere l'invito due volte. 

Scende, bagnandomi i capelli, il viso e tutto il corpo. Sembra che tutta la tensione se ne scivoli via. Il vetro della doccia non fa lasciare nulla all'immaginazione, e posso anche capire perchè Damon l'abbia scelto.

Faccio terminare lo scroscio d'acqua, esco dalla docca, avvolgendomi in un asciugamano bianco, che a malapena arriva a metà coscia

-"Niente male, ma questo lo sapevo già!"-

-"Damon! Smettila, non mi hai mai vista nuda! A proposito, da quanto sei qui?"-

 -"Tanto quanto basta da vederi nuda."- dice alzandosi dal letto per avanzare verso di me, con il suo solito ghigno stampato sul volto.

-Damon.."- cantileno, indietreggiando.-"Non ti preoccupare. Io ho la mia ragazza."-

-"Siete passati ufficialmente al "Noi"?"-

-"Attenta, potrebbe essere un noi in tre."- sussura Damon al mio orecchio, provocandomi brivi. I suoi occhi ghiaccio si incollano ai miei nocciola. Fino a quando la porta si chiude alle sue spalle.

Mi vesto, velocemente. Non voglio un altra invasione del signor "PotrebbeEssereUnNoiInTre".

Esco, guardo l'orologio, sono le cinque e venti del pomeriggio.

Scendo di nuovo in cucina.

-"Ciao."-

-"Ciao Elena..."- Gli occhi di Elena fissano i miei, e pensare che io e lei eravamo amiche, come sorelle. Perchè, e come siamo arrivate a questo punto?

-"Come stai?"-

-"Cosa è questa, come dire, ritrovata amicizia?"-

-"Niente, solo per fare due parole."-

-"Sai, io devo ancora capire se tu e Damon state insieme o no..."-

-"Non lo so, è complicato."-Complicato? Solo questo sa dire? E poi "Non lo so." non è una risposta.

-"Damon mi ha fatto intendere di si."-

-"Io amo Stefan."-risponde sinceramente.

-"Non voglio esserci quando l'Enola Gay sgancerà la bomba Damon."- dico sorseggiando il mio thè caldo. 


Sto leggendo un libro rubato dalla camera di Damon, mentre bevo il mio thè caldo, e il vampiro dagli occhi cielo, sorseggia il suo Bourbon.

-"Tu e Elena, avete fatto pace?"-

-"Abbiamo parlato."-

-"Me l'ha detto"-

Stiamo battibeccando, per l'ennesima volta, quando il mio cellulare vibra per l'arrivo di un messaggio.

Sblocco la tastiera, e leggo il messaggio

-"Salve Veela. Ti chiederai chi sono io, ma la mia identità resterà celata, per poco ancora. Ti aspetto per parlare.

-E"-


-"Damon"- lo chiamo, poggia il bicchiere sul tavolino, afferrando il cellulare e leggendo il messaggio

-"Chi è adesso questa -E?"-

-"Se lo sappessi, te lo avrei detto."-

-"Tra poco il suo nome sarà svelato. Aspettiamo."-

Anche il campannello suona.

Damon apre la porta e rientra con una lettera tra le mani.

-"Tieni, questa è per te."-

-"La preghiamo di unirsi alla famiglia Mikaelson questa sera alle sette, per una serata di danze, cocktail e festeggiamenti.

-E"-


-"Chi diavolo sono i Mikaelson?"-chiede

-"Gli antichi?"-

-"Il fratello di Klaus, Elija, e tutti gli altri erano dentro a bare, a meno che non gli abbia svegliati."-

-"Che casino!"-

-"Puoi dirlo forte!"-

-"Cosa facciamo?"-

-"Aspettiamo le sette."-Detto questo si allontana, verso l'usita della casa, ma appena arriva all'uscio

-"Non ho un vestito adatto Damon."-

-"Si dice che Dio vede e provvede.Tranquilla aspetta solo mezz'ora"-

Mezz'ora? Aspettare cosa? Va bene, aspettiamo questa benedetta mezz'ora.

Tic, tac, tic, tac. 

L'unico rumore che sento è quello del grande orologio a pendolo che rintocca pesante all'interno della teca di vetro.

Tic, tac, tic, tac.

Il tempo sembra che non passi mai, passano i minuti, così lentamente che sembra che il tempo si sia fermato proprio per farmi un torto. Finalmente il campanello suona.

-"Salve, è lei la signorina Hope Summers?"- due distinti signori si presentano davanti a me, e tra le mani tengono una scatola enorme.

-"Possiamo entrare?"-chiede l'altro.Non li invito, voglio essere sicura che non siano vampiri, ma mi scosto leggermente. Entrambi entrano senza alcun problema, e posano la scatola sopra il divano.

-"C'e anche questo!"- dicono lasciandomi un bigliettino. Lo apro. Ebbene si, lo ammetto, le mani mi stanno tremando.

-"Il problema del vestito è risolto, ci vediamo al ballo 

  Damon."-


Lo spettacolo che si presenta ai miei occhi è quasi incomparabile. Un stupendo vestito rosso, drappeggiato, raccolto da rose rosse, anch'esse. Lo stendo sul tavolo, è ancora più bello. Anche lo strascico così risalta ai miei occhi. Lungo come non ne ho mai visti.


Pov Damon

-"Fratello, già qui?"-Stefan è vestito quasi come me, come un elegante vestito nero, una camicia bianca e una cravatta dello stesso colore del vestito.

-"Si, fratello. Sto aspettando le mie dame."-

-"Ascolta, sai come è fatta Elena, insicura, non sa deciersi.- Lo fisso-Non starci male se poi non dovesse stare con te."-

-"Stefan, quando imparerai a...farti..."- La mia vista viene rapita da una ragazza. Bellissima.

Il vestito lungo. Gli occhi marroni accenntuarti dal trucco.

E' lei.

Bellissima.


Pov Hope. 

Ho indossato il mio vestito, il vestito che mi ha regalato Damon. Non riuscirò mai a capire veramente a fondo quel uomo. Quel vampiro, già questa è una definizione che dovrebbe bastarmi per mettermi in questa maledetta testa che lui è così.

Punto e basta.

Damon Salvatore. Un uomo una garanzia. Si, di delusione.

Entro in questa grande casa, antica.

Il bianco delle pareti è illuminato da luci che la fanno risaltare nell'oscurità della notte.

L'imbarazzo mi assale, ormai penso che la mia faccia sia dello stesso colore del vestito.

Varco la grande soglia di legno, e tutti gli occhi per un momento si posano su di me, e bisbigliano all'orecchio del compagno di chiacchierate, balli e divertimento.

Ma due paia di occhi si posano su di me.

Quelli ghiaccio di Damon che trafiggono i miei nocciola, trafiggono la mia anima e il mio curore.

E quelli blu mare di...Klaus, che mi scrutano con un sorriso.


Angolo Autrice

 

Ecco il video indossato ha Hope e regalato da Damon

Salve a tutti/e eccomi qui con il nuovo capitolo, spero che il capitolo vi piaccia e che non vi siano molti errori si battitura/grammatica ecc.

Volevo ringraziare tutti quelli che seguono, ricordano o l'hanno messa tra le preferite, tutti quelli che recensiscono ogni capitolo!! Ma anche solo a chi legge!! Che ne dite della nuova immagine?

xoxo flower_moon

 

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Capitolo 10
*** Capitolo 9° ***


 

-"Devi, dire che ho molto gusto."-
-"Si, devo proprio darti questa soddisfazione."- sorrido sotto lo sgardo di Damon e al suo sorriso.
-"Sei bellissima."- Lo guardo di rimando. 
-"Grazie."-il mio cuore sembra che voglia uscire al mio petto. 
Penso che Damon riesca a sentirlo in questo momento.
Allarga leggermente il braccio, come per volermi initare a prenderlo. Accetto la sua proposta e appoggio il mio braccio guantato di rosso, sul suo avvolto dalla stoffa leggera e nera.
-"Wow!-esclamo-Quanto siamo gentleman stasera."- rispondo.
-"Bè ogni tanto posso anche esserlo. O no?"-
-"Direi di si, ma sono sempre troppo abbituata a conoscere lo stronzo, egocentrico, "so tutto io" Damon Salvatore."-
-Grazie per i complimenti."- risponde con finto gradimento.
-"Passiamo a cose più serie."- 
-"Si si, hai ragione. Allora stanotte facciamo finalmente sesso?"- sbuffo, alzando gli occhi al cielo.
-"No, puoi scordartelo! Comunque io intendevo Klaus and the Original Family."-
-"La vedi la bionda laggiù?-annuisco- Rebekah, sorrella di Klaus, e il castano sulle scale-annuisco di nuovo- Ellija, e penso che anche gli altri siano fratelli."-
-"Si, molto probabile."-
Sono passati solo pochi minuti e una signora bionda, fasciata in un tubino nero si presenta sulle scale.
Sembra saggia e spietata, forte e malvagia.
Un rapido sguardo intercorre tra me e Damon, ma si intromette tra noi Elena, vestita con un elegante abito nero, ma non bello quanto il mio rosso.
-"Ciao Hope, ciao Damon."-
-"Elena."-risponde Damon per saluto.
-"Lei è Ester, la madre di Klaus."-
-"Come fai a saperlo?"-chiedo
-"Vuole parlare come me."-
-"Anche con me!"- affermo.
-"E voi non ci andrete.- cantilena Damon; lo guardo alzando i sopraccigli come per chiedergli perchè-Perchè è troppo pericoloso!"-
Ester non mi permette di rispondere a Damon, perchè proprio lei inizia a parlare.
-"Benvenuti, con grande piacere vi presento la famiglia Mikaelson. Sono molto felice che tutti voi abbiate accettato il nostro invito. Spero che questa serata sarà di vostro gradimento. Adesso potete seguirci nella sala da ballo. Prego, scegliete il vostro compagno di danze."-
Mi aspetto che Damon scelga Elena, come sempre, invece, inaspettatamente, Damon mi mette un braccio intorno al fianco, suscitando in me mille emozioni.
La musica ci acompagna nella stanza adiacente.
La voce della ragazza fa unire le nostre mani, poi le sue mani scendono poi sui miei fianchi per alzarmi un pò da terra, e ritornano ad incontrarsi a mezz'aria.
I nostri sguardi si incontrano e scontrano, legandosi indissolubilmente ancora una volta.
Ghiaccio e Terra.
 Acqua e Fuoco.
Un momento di pausa.
La sua gamba fa indietreggiare la mia, cominciando a danzare in modo circolare intorno alla stanza, in una serie di movimenti continui e ripetitivi che eseguo in modo meccanico, perchè sono troppo presa da quel viso angelico e diabolico allo stesso tempo. 
Le farfalle iniziano ad agitarsi nel mio stomaco.
Ci mettiamo fianco a fianco, intrecciando le nostre braccia e stringendo ancora le nostre mani. La musica sembra quasi che scompaia sotto il rumore del mio cuore che mi martella nel petto.
I nostri palmi si incontrano, le teste ruotano, e i passi ricominciano a susseguirsi in maniera ripetitiva,.
Mi fa passare sotto il suo braccio facendomi girare su me stessa, tenendo le braccia tese per distanziarci e poi subito lo piega, facendo flettere anche il mio, e mi trovo a colpire il suo petto. Poggio la mano. Mi arriva un pò di calore e, questo, mi stupisce. Il contatto con con il gilè che sta sopra alla camicia bianca, mi fa sentire bene e ancora meglio quando le sue braccia forti circondano le mie.
Il ritornello ricomincia, poi ad un tratto la musica cambia tonalità.
Si alza di un tono.
E noi ci fermiamo.
Una pausa.
E le sua mani si posizionano ancora sui miei fianchi.
La musica si alza di due toni.
E con lei anche io.
Il pesante vestito rosso sembra essere una piuma mentre si gonfia per l'effetto dell'aria, e Damon non prova nessuna difficoltà.
Mi fa avvicine ancora di più a se, e scendere lentamente, sotto le ultime note profonde della musica.
Sono senza fiato.
Non per avere ballato, ma per tutte le emozioni che mi dà Damon.
Alzo lo sguardo. Tutti ci fissano, ma non mi importa molto.
-"Divertita?"-mi chiede Damon con uno dei suoi soliti sorrisi sornioni.
-"Era un ballo! Comunque si grazie Signor Salvatore."-
Sento qualcuno avvicinarsi alle mie spalle. E' Elena, viene verso di me, mi prende per un polso, trascinandomi verso le scale, ma io a mia volta afferro la mano di Damon, facendo in modo che le nostre dita si intreccino. Non so perchè lo faccio, è quasi instinto, so solamente che non voglio affrontare questa cosa tutta da sola.
Arrivati di sopra chiedo
-"Allora? Perchè mi hai portata qui?"-
-"Mi spiace, per entrambi!"-
-"Ma cosa...?"- dalle mie spalle spunta Stefan che attacca Damon rompendogli, molto probabilmente, il collo. Poi mi afferra, mettendo una mano sulla mia bocca e l'altra sugli occchi.
-"Vai, non resterà così per molto tempo."-
Ho capito adesso! Elena vuole parlare da sola con Ester, senza che io e Damon interferiamo.
Tento di divincolarmi, ma la stretta di Stefan, anche se meno forte di Damon, non mi fa muovere e la mano sugli occhi non mi permette di usare il mio potere.
Penso che siano passati quasi quindici minuti, e ormai le mie forze cominciano ad abbandonare il mio corpo, per lo sforzo che sto facendo, nel inutile tentativo di liberarmi da Stefan.
-"Fatto!"- Sento la voce di Elena emergere dalla porta d'entrata della camera.
Stefan mi lascia andare. Le mie gambe non mi sostengono per un attimo, e ricado sul pavimento.
-"Stronza!"- dico rialzandomi dal pavimento e dirigendomi verso Elena.
-"Ma cosa è successo?"- anche la voce di Damon si palesa alle mie orecchie.
Mi dirigo fuori dalla porta, non voglio nemmeno sapere cosa emergerà da quella discussione, ma so già che dovrò essere io quella che metterà insieme i pezzi del cuore di Damon, spezzato da Elena per l'ennesiama volta.
L'ultimo contatto è quello dei miei occhi, velati dalle lacrime e dal dolore, e quelli arrabbiati di Damon.
Esco. Fuori. L'aria fresca accarezza la mia pelle. Mi riempe i polmoni e mi calma. 
Sto qui ferma, a pensare a quello che è successo.
Elena, che mi tradisce, ancora, dopo che tra noi poteve essere nato un chiarimento.
Stefan, che mi intrappola come se per lui non avessi fatto proprio niente, quando sono stata proprio io a salvagli il culo!
Era sotto il pieno controllo di Klaus e sono riuscita a liberarlo, liberandolo poi anche dal mio.Pensavo di potermi fidare, e invece mi ha ripagato così!
Ho bisogno di vedere Damon. sarà sconvolto e devo tenerlo sotto controllo.
Non ho dubbi su dove sia.
Alzo il vestito leggermente, quel tanto per permettermi da camminare il più velocemente possibile.
Cammino, rapida, sulla strada che porta al Mystic Grill, il vento freddo colpisce la mia faccia,
La porta è chiusa davanti a me, e spero solamente di non essere arrivata in ritardo.
Poggio la mano sull'impugnatura ed entro. 
Scorgo subito Damon seduto al centro del bancone con in mano il solito bicchiere di Bourbon.
Il mio vestito rosso attira l'attenzione di tutti.
Non ci faccio caso e mi avvio per il stretto corridoio.
-"Grazie per avermi regalato il più ingombrante vestito della storia della Terra."-
Ha il bicchiere appoggiato sulla fronte, gli occhi ghiaccio hanno preso un pò della luce ambrata che filtra attraverso il vetro.
-"Vorrei ammazzarli, entrambi.-sono le prime parole che mi riolge, e poi continua- Ti ha fatto del male?"-
I suoi occhi seri mi scrutano, aspettando un risposta.
-"No, sto bene. Avrei usato il mio potere, ma mi ha coperto gli occhi con la mano."-
-"Se ti avesse fatto del male, a questo punto sarebbe morto!"- Sembra quasi non sentire la seconda parte della mia risposta, ma solo che sto bene.
Mentre dice questo le sue mani si portanto sul mio viso, stringendolo delicatamente.
-"Andiamo a casa, Damon."-
Varchiamo la soglia di casa.
-"Io vado a letto."-dico a Damon.
Non finisco la frase perchè Damon, con la sua super velocità, mi blocca contro il muro.
Mi sento strana, come non mi sono mai sentita in vita mia. 
-"Sei mia- la bocca di Damon si avvicina al mio orecchio e sussura queste parole-Lo sei sempre stata, da quando ti ho morsa la prima volta.- i nostri occhi si incontrano ancora, occhi negli occhi, anima nel anima-Sceglierei sempre te!"-
Le nostre bocche si incontrano smaniose, desiderose, delle labbra dell'altra. Le lingue si intrecciano, gli occhi si chiudono e mi lascio tasportare da tutte le emozioni che mi esplodono dentro e da quel colore che coinvolge tutto il mio corpo.
Velocemente si mette alle mie spalle. Piego la testa all'indietro, appoggiandola sull'incavo del suo collo e insirando profondamente il suo profumo di uomo.
Srappa la cerniera del vestito, facendo in modo che cada ai miei piedi, restando solo in biancheria intima.
Sento il suo sguardo percorrere tutto il mio corpo, e il mio viso diventare incandescente.
Abbasso gli occhi, il suo sguardo è quasi insostenibile
-"Guardami negli occhi."-
Le sue mani scendono sotto le mie coscie, facendomi staccare i piedi da terra, per poi ricongiungerli dietro la sua schiena muscolosa.
Fa combaciare i nostri bacini e solo pochi centimetri di stoffa li separano.
L'eccitazione sale sempre di più, stringendo lo stomaco.
Anche quei pochi pezzi di stoffa adesso non sono più sui nostri corpi, e le parole non hanno neanche più signigicato. 
Le mani che si rincorrono, il ritmo che ci fa eccitare sempre e sempre di più, fino ad raggiungere l'apice del nostro piacere, fino ad amarci ancora di più, fino ad essere completamente insieme.
The Last Dance 

-"Devi, dire che ho molto gusto."-

-"Si, devo proprio darti questa soddisfazione."- sorrido sotto lo sgardo di Damon e al suo sorriso.

-"Sei bellissima."- Lo guardo di rimando. 

-"Grazie."-il mio cuore sembra che voglia uscire al mio petto. Penso che Damon riesca a sentirlo in questo momento.

Allarga leggermente il braccio, come per volermi intimare a prenderlo. Accetto la sua proposta e appoggio il mio braccio guantato di rosso, sul suo avvolto dalla stoffa leggera e nera.

-"Wow!-esclamo-Quanto siamo gentleman stasera."- rispondo.

-"Bè ogni tanto posso anche esserlo. O no?"-

-"Direi di si, ma sono sempre troppo abbituata a conoscere lo stronzo, egocentrico, "so tutto io" Damon Salvatore."-

-"Grazie per i complimenti."- risponde con finto gradimento.

-"Passiamo a cose più serie."- 

-"Si si, hai ragione. Allora stanotte facciamo finalmente sesso?"- sbuffo, alzando gli occhi al cielo.

-"No, puoi scordartelo! Comunque io intendevo Klaus and the Original Family."-

-"La vedi la bionda laggiù?-annuisco- Rebekah, sorrella di Klaus, e il castano sulle scale-annuisco di nuovo-Ellija, e penso che anche gli altri siano fratelli."-

-"Si, molto probabile."-

Sono passati solo pochi minuti e una signora bionda, fasciata in un tubino nero si presenta sulle scale.

Sembra saggia e spietata, forte e malvagia.

Un rapido sguardo intercorre tra me e Damon, ma si intromette tra noi Elena, vestita con un elegante abito nero, ma non bello quanto il mio rosso.

-"Ciao Hope, ciao Damon."-

-"Elena."-risponde Damon per saluto.

-"Lei è Ester, la madre di Klaus."-

-"Come fai a saperlo?"-chiedo

-"Vuole parlare come me."-

-"Anche con me!"- affermo.

-"E voi non ci andrete.- cantilena Damon; lo guardo alzando i sopraccigli come per chiedergli perchè-Perchè è troppo pericoloso!"-

Ester non mi permette di rispondere a Damon, perchè proprio lei inizia a parlare.

-"Benvenuti, con grande piacere vi presento la famiglia Mikaelson. Sono molto felice che tutti voi abbiate accettato il nostro invito. Spero che questa serata sarà di vostro gradimento. Adesso potete seguirci nella sala da ballo. Prego, scegliete il vostro compagno di danze."-

Mi aspetto che Damon scelga Elena, come sempre, invece, inaspettatamente, Damon mi mette un braccio intorno al fianco, suscitando in me mille emozioni.

(Within Temptation - The Last Dance http://www.youtube.com/watch?v=YenwcI-Z1EU )

La musica ci acompagna nella stanza adiacente.

La voce della ragazza fa unire le nostre mani, poi le sue mani scendono poi sui miei fianchi per alzarmi un pò da terra, e ritornano ad incontrarsi a mezz'aria.

I nostri sguardi si incontrano e scontrano, legandosi indissolubilmente ancora una volta.

Ghiaccio e Terra. 

Acqua e Fuoco.

Un momento di pausa.

La sua gamba fa indietreggiare la mia, cominciando a danzare in modo circolare intorno alla stanza, in una serie di movimenti continui e ripetitivi che eseguo in modo meccanico, perchè sono troppo presa da quel viso angelico e diabolico allo stesso tempo. 

Le farfalle iniziano ad agitarsi nel mio stomaco.

Ci mettiamo fianco a fianco, intrecciando le nostre braccia e stringendo ancora le nostre mani.

La musica sembra quasi che scompaia sotto il rumore del mio cuore che mi martella nel petto.

I nostri palmi si incontrano, le teste ruotano, e i passi ricominciano a susseguirsi in maniera ripetitiva.

Mi fa passare sotto il suo braccio facendomi girare su me stessa, tenendo le braccia tese per distanziarci e poi subito lo piega, facendo flettere anche il mio, e mi trovo a colpire il suo petto.

Poggio la mano. Mi arriva un pò di calore e, questo, mi stupisce.

Il contatto con con il gilè che sta sopra alla camicia bianca, mi fa sentire bene e ancora meglio quando le sue braccia forti circondano le mie.Il ritornello ricomincia, poi ad un tratto la musica cambia tonalità.Si alza di un tono.

E noi ci fermiamo.

Una pausa.

E le sua mani si posizionano ancora sui miei fianchi.

La musica si alza di due toni.

E con lei anche io.

Il pesante vestito rosso sembra essere una piuma mentre si gonfia per l'effetto dell'aria, e Damon non prova nessuna difficoltà.

Mi fa avvicine ancora di più a se, e scendere lentamente, sotto le ultime note profonde della musica.

Sono senza fiato.

Non per avere ballato, ma per tutte le emozioni che mi dà Damon.

Alzo lo sguardo.

Tutti ci fissano, ma non mi importa molto.

-"Divertita?"-mi chiede Damon con uno dei suoi soliti sorrisi sornioni.

-"Era un ballo! Comunque si grazie Signor Salvatore."-

Sento qualcuno avvicinarsi alle mie spalle. E' Elena, viene verso di me, mi prende per un polso, trascinandomi verso le scale, ma io a mia volta afferro la mano di Damon, facendo in modo che le nostre dita si intreccino. Non so perchè lo faccio, è quasi instinto, so solamente che non voglio affrontare questa cosa tutta da sola.

Arrivati di sopra chiedo

-"Allora? Perchè mi hai portata qui?"-

-"Mi spiace, per entrambi!"-

-"Ma cosa...?"- dalle mie spalle spunta Stefan che attacca Damon rompendogli, molto probabilmente, il collo. Poi mi afferra, mettendo una mano sulla mia bocca e l'altra sugli occchi.

-"Vai, non resterà così per molto tempo."-Ho capito adesso! Elena vuole parlare da sola con Ester, senza che io e Damon interferiamo.

Tento di divincolarmi, ma la stretta di Stefan, anche se meno forte di Damon, non mi fa muovere e la mano sugli occhi non mi permette di usare il mio potere.

Penso che siano passati quasi quindici minuti, e ormai le mie forze cominciano ad abbandonare il mio corpo, per lo sforzo che sto facendo, nel inutile tentativo di liberarmi da Stefan.

-"Fatto!"- Sento la voce di Elena emergere dalla porta d'entrata della camera.Stefan mi lascia andare.

Le mie gambe non mi sostengono per un attimo, e ricado sul pavimento.

-"Stronza!"- dico rialzandomi dal pavimento e dirigendomi verso Elena.

-"Ma cosa è successo?"- anche la voce di Damon si palesa alle mie orecchie.

Mi dirigo fuori dalla porta, non voglio nemmeno sapere cosa emergerà da quella discussione, ma so già che dovrò essere io quella che metterà insieme i pezzi del cuore di Damon, spezzato da Elena per l'ennesiama volta.

L'ultimo contatto è quello dei miei occhi, velati dalle lacrime e dal dolore, e quelli arrabbiati di Damon.


Esco. Fuori. L'aria fresca accarezza la mia pelle. Mi riempe i polmoni e mi calma. Sto qui ferma, a pensare a quello che è successo.Elena, che mi tradisce, ancora, dopo che tra noi poteve essere nato un chiarimento.Stefan, che mi intrappola come se per lui non avessi fatto proprio niente, quando sono stata proprio io a salvagli il culo! Era sotto il pieno controllo di Klaus e sono riuscita a liberarlo, liberandolo poi anche dal mio. Pensavo di potermi fidare, e invece mi ha ripagato così!

Ho bisogno di vedere Damon. sarà sconvolto e devo tenerlo sotto controllo.Non ho dubbi su dove sia.

Alzo il vestito leggermente, quel tanto per permettermi da camminare il più velocemente possibile.

Cammino, rapida, sulla strada che porta al Mystic Grill, il vento freddo colpisce la mia faccia.

La porta è chiusa davanti a me, e spero solamente di non essere arrivata in ritardo. Poggio la mano sull'impugnatura ed entro. Scorgo subito Damon seduto al centro del bancone con in mano il solito bicchiere di Bourbon.

Il mio vestito rosso, attira l'attenzione di tutti. Non ci faccio caso e mi avvio per il stretto corridoio.

-"Grazie per avermi regalato il più ingombrante vestito della storia della Terra."-

Ha il bicchiere appoggiato sulla fronte, gli occhi ghiaccio hanno preso un pò della luce ambrata che filtra attraverso il vetro.

-"Vorrei ammazzarli, entrambi.-sono le prime parole che mi riolge, e poi continua-Ti ha fatto del male?"-I suoi occhi seri mi scrutano, aspettando un risposta.

-"No, sto bene. Avrei usato il mio potere, ma mi ha coperto gli occhi con la mano."-

-"Se ti avesse fatto del male, a questo punto sarebbe morto!"- Sembra quasi non sentire la seconda parte della mia risposta, ma solo che sto bene.

Mentre dice questo le sue mani si portanto sul mio viso, stringendolo delicatamente.

-"Andiamo a casa, Damon."-


Varchiamo la soglia di casa.

-"Io vado a letto."-dico a Damon.

Non finisco la frase perchè Damon, con la sua super velocità, mi blocca contro il muro.

Mi sento strana, come non mi sono mai sentita in vita mia. 

-"Sei mia- la bocca di Damon si avvicina al mio orecchio e sussura queste parole-Lo sei sempre stata, da quando ti ho morsa la prima volta.- i nostri occhi si incontrano ancora, occhi negli occhi, anima nel anima-Sceglierei sempre te!"-

Le nostre bocche si incontrano smaniose, desiderose, delle labbra dell'altra. Le lingue si intrecciano, gli occhi si chiudono e mi lascio tasportare da tutte le emozioni che mi esplodono dentro e da quel colore che coinvolge tutto il mio corpo.

Velocemente si mette alle mie spalle. Piego la testa all'indietro, appoggiandola sull'incavo del suo collo e insirando profondamente il suo profumo di uomo.

Strappa la cerniera del vestito, facendo in modo che cada ai miei piedi, restando solo in biancheria intima.

Sento il suo sguardo percorrere tutto il mio corpo, e il mio viso diventare incandescente.

Abbasso gli occhi, il suo sguardo è quasi insostenibile

-"Guardami negli occhi."-Le sue mani scendono sotto le mie coscie, facendomi staccare i piedi da terra, per poi ricongiungerli dietro la sua schiena muscolosa.

Fa combaciare i nostri bacini e solo pochi centimetri di stoffa li separano.

L'eccitazione sale sempre di più, stringendo lo stomaco.

Anche quei pochi pezzi di stoffa adesso non sono più sui nostri corpi, e le parole non hanno neanche più signigicato. 

Le mani che si rincorrono, il ritmo che ci fa eccitare sempre e sempre di più, fino ad raggiungere l'apice del nostro piacere, fino ad amarci ancora di più, fino ad essere completamente insieme. 

 

Angolo Autrice

*Salveeeee....Finalmente direte!! Ehh si finalmente sono riuscita a scrivere e ad aggiornare!! Spero che il capitolo vi piaccia e che mi pierdoniate per l'attesa e per gli eventuali errori di battitura che possono essermi sfuggiti.

Spero che mi lasciate una recensioncina!! 

Grazie ancora a tutti quelli che mi seguono dall'inizio e tutti quelli che recensiscono!!! Grazie milleee!! xoxo f_m * 

 

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Capitolo 11
*** Capitolo 10° ***


 

La luce del primo giorno mi porta a svegliarmi.
Damon è ancora accanto a me. Le nere ciocche dissidenti sparse sulla fronte ampia e gli occhi azzurri ancora celati dalle palpebre abbassate. 
Le labbra socchiuse. Rosa, perfette. 
Le mie mani sono fredde anche se, sotto questo piumone, tutto è caldo. 
E soprattutto è caldo il legame che coesiste tra me e lui. 
Allungo un braccio per posare una mano sulla sua fronte.
Deve essere molto presto, perchè non c'è rumore per tutta la casa, nemmeno il mattiniero Stefan.
Mentre questo pensiero passa nella mia mente, il braccio continua irremovibile la sua strada, fino a quando riesco a poggiare la mano. E' calda, molto di più di quello che mi aspettavo. Molto più caldo di me. 
Non poso tutta la mano, ma solo un dito, quello che basta per portare indietro i capelli, sentirlo lamentarsi con voce roca e aprire gli occhi.
-Che cosa ci fai già sveglia?- sussurra.
Stringo le spalle, sorridendo -Ho freddo.-
-Vieni...- dice stendendosi supino, mi attira a se facendomi appoggiare la guancia al suo petto- E' vero, sei ghiacciata!- sorrido ancora una volta. 
Sono contenta di essere qui, con lui. La persona giusta al momento giusto. Niente di programmato, niente regole, niente pressioni. 
Solo amore e passione.
-Saranno le cinque del mattino, è meglio se dormi, e poi le conversazioni alle cinque del mattino non sono mai molto brillanti e interessanti.-
-Mi sembra che non stia andando male.- rispondo solamente, mentre richiudo gli occhi. 
Respiro tutto il profumo della sua pelle. Leggero e insistente allo stesso tempo. Ti entra nelle narici e non ti abbandona mai. 
La sua mano sale e scende sulla mia schiena, provocandomi brividi e pace allo stesso tempo.
Voglio che questo momento duri per sempre, il sonno mi avvolge con le sue braccia, o meglio con quelle di Damon, e mi fa addormentare.
Non so quanto tempo sia passato, ma sono sveglia, ancora una volta. Sento solo il materasso caldo sotto di me e le coperte sopra. Niente di più, niente di meno. Damon non è accanto a me e per un momento mi sento sola. 
Apro gli occhi, sposto una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Damon deve essere al piano di sotto.
I vestiti sono sparsi per terra, come tante foglie cadute da un albero a fine autunno, quando tutto è giallo e rosso, come quelle poche gocce di sangue cadute sul lenzuolo bianco.
Prendo le mie mutande e la camicia bianca di Damon, che mi arriva fino alle cosce. 
Il bellissimo vestito rosso è disteso sul pavimento e i piccoli brillanti sfavillano alla luce del sole.
Apro la porta, che deve aver chiuso per non farmi svegliare da qualcuno. 
Scendo le scale e mi dirigo verso il salotto, cammino lentamente, non come ieri sera, ma c'è ancora una questione in ballo: Elena, Stefan e il loro tradimento.
-Buongiorno Rossa.-
-Buongiorno!-
-Come ti senti?- mi chiede.
-Stai pensando a quello che sto pensando io?-
-Se pensi a Elena e Stefan, sì.-
-Penso che dovremmo ascoltare cosa ha saputo Elena, d'altra parte...-
-Ehy ehy, ehy, aspetta, la stai difendendo? Ancora?-
-No, voglio solo uccidere Klaus, e voglio sapere che cosa ha in mente la perfida Ester.- dice con un tono buffo e avvicinandosi a me. 
Mi fa sorridere, mi cinge il viso con le mani e posa le sue labbra sulle mie. 
-Ciao ragazzi.-
Non appena finisce quel bacio, Elena e Stefan entrano nel salotto salutandoci.
-Cosa hai scoperto?- dico senza tanti giri di parole.
-Klaus può essere ucciso. Ma può farlo solo la Veela e la Doppelganger.-
-Ovviamente.- risponde Damon a Elena.
-Come facciamo?-
-La Doppelganger deve uccidere la Veela e poi i poteri si trasferiranno e potrà uccidere Klaus.-
-Non se ne parla! Non ucciderai Hope!-
-E' chiaro che non voglio ucciderla Damon.-
-Ci deve essere un altro modo.- dice Stefan, parlando e intromettendosi nella discussione per la prima volta.
-Si, c'è.- rispondo sicura -Esiste un altro modo. Ho cercato in parecchi libri, mentre voi due cercavate di ucciderci, o almeno di farci del male.-
-Cosa hai trovato?- dice Damon. 
-Ho trovato un altro modo per uccidere Klaus, questo modo non prevede la morte di una di noi due. Ester vuole solo fare fuori me, per fare i suoi sporchi comodi ed essere la donna più potente sulla faccia della Terra, ma non sono stupida.- so che Damon è ancora attratto da Elena. -Con questo modo dovremo solo fare un rituale. Ricordo che mi avete raccontato che prima dell'arrivo a Mistic Falls del corpo di Klaus, aveva impossessato Alaric no? Bene, noi intrappoleremo il suo spirito, faremo un incantesimo uccidendo quello.-
-Cosa serve?-
-Serve mescolare il sangue della Doppelganger e della Veela, fare un cerchio e intrappolarlo. C'è solo un pericolo.-
-E quale sarebbe?-
-Che potrebbe arrivare il suo corpo con il suo spirito. E il suo corpo potrebbe ucciderci e noi non potremmo ucciderlo, perchè servirebbero paletti di quercia bianca.-
-Quanto tempo ci vuole per fare questo coso?- chiede Damon con termini estremamente ricercati.
-Ci vogliono all'incirca 4 ore.- rispondo.
-Ok, cominciate, forza. Voglio che questa cosa finisca.- Prende il suo bicchiere di Bourbon e se ne và dalla sala.
-Sai Damon, se dovessi contare su di te per queste cose, non combinerei mai nulla.-
-Quanto sei gentile...- esclama dall'altra camera pensando di non essere sentito.
-Anche tu...- rispondo semplicemente -Forza, mettiamoci al lavoro.-
Faccio avvicinare Elena al tavolino, prendo il coltello facendo pressione prima sulla mia mano e poi sulla sua. Faccio combaciare le nostre ferite, come vuole l'incantesimo, e il nostro sangue si mescola. Le gocce cadono nella ciotolina. 
Nessuno parla, non una mosca vola nella stanza.
Ne ho abbastanza. Prendo la ciotola e disegno sul pavimento un cerchio con un pentagono.
-Questo servirà per intrappolarlo in modo che non vada in giro per tutta la casa fluttuando qua e là...-
Annuiscono.
-Bene. Damon? Ci siamo!-
-Si, ma prima...tieni.- Damon mi porge un paletto. E' diverso dagli altri, ha tutto un altro potere racchiuso in se. Non solo il potere di uccidere, ma anche il potere di creare.
-E' un paletto?-
-E' un paletto di quercia bianca. Può uccidere un originale. Si può sapere per quale motivo hai aspettato fino ad ora per darmelo?-
-Non sapevo se potevo fidarmi di te. Ma da ieri ne sono certo.- Sospiro.
-Grazie. Adesso è meglio se andiamo.-
-Aspetta.-
Mi attira a se, prendendomi per un polso. Dio quanto amo quando fa così. 
Le sue labbra poggiano sulle mie. E' una bacio. Che mi sconvolge. Che mi fa stare male perfino. Non so per quale maledetto motivo, ma dentro il mio cuore so che è l'ultimo.
-Andiamo, è meglio.-
Ritorniamo nella stanza. 
Elena mi guarda con uno sguardo assassino. 
Ecco il motivo per cui ho appena pensato che quel bacio fosse l'ultimo. Si, era l'ultimo. 
So già che oggi morirò.
Forse non morirò fisicamente, ma moralmente morirò di sicuro.
Morirò guardando Damon e Elena allontanarsi da quella porta. Andare via da me e dalla mia vita. 
Luci, che si spegneranno. Quelle luci che Damon ha acceso nel mio cuore illuminando la mia vita, facendola uscire dal baratro, mi ha cambiata.
Da una stupida ragazza di un istituito per orfane, ad una donna, capace di capire il ruolo che porta sulle spalle, forte e sicura, ma con quella debolezza che deve essere tipica di tutte le ragazze.
Quella debolezza che l'uomo della loro vita saprà colmare. 
Quella mia debolezza che proprio Damon ha colmato.
Quella luce è quella che proviene dai suoi occhi di uomo. La luce che solo io penso di aver colto. Nessuno sa come sia veramente Damon. Neanche Elena, perchè sbaglia. Dovrebbe amarlo non cercare di cambiarlo in qualcosa che non è. Non cercare di cambiare la sua natura in quella di Stefan.
Damon và accettato, non criticato. Damon è la luce la luce che ora si sta spegnendo nel mio cuore, perchè, so che Damon farà la sua scelta, ma al posto di continuare la strada ed arrivare a me, farà inversione e correrà incontro ad Elena.
-Stai bene?- chiede, con i suoi occhi ghiaccio preoccupati.
-Si, sto bene. Sono solo un po’ preoccupata.-
-Forza facciamo questa cosa e tutto sarà finito, finalmente.-
-Non sarà mai finita almeno per me, almeno fino a quando guarderai Elena in quel modo.-
-Non sai quello che ha passato lei.-
-Oh mio Dio...ci risiamo! E quello che ho passato io Damon? Quello non conta, perchè io sono quella che è forte, quella che sa cavarsela, ma io ho bisogno! Ho bisogno di qualcuno che mi stia vicino e tu questo devi ancora capirlo. Sei talmente accecato da Elena che non riesci neanche a vedere come lei ti stia cambiando. Quando c'è lei, tu sei completamente diverso. Con me sei il mio Damon, ma non un Damon diverso da quello che è esistito da prima che Elena ti facesse questo. Non so nemmeno come chiamarlo.-
E' talmente arrabbiato che i suoi occhi divengono rossi e le pupille quasi argentee. Non ho paura.
-Uccidiamo Klaus.- sibila tra i denti.
Avevo ragione. Ecco. Dentro di me sto morendo.
-Spiriti potenti io vi invoco,
aiutatemi in questo mio gioco.
Lo spirito del vampiro originario fatemi arrivare,
e l'eterna lotta fate cominciare.- 
Pronuncio l'incantesimo, mentre intorno a noi il vento inizia ad innalzarsi e ci sferza. 
Lo spirito di Klaus si manifesta a noi, ma come temevo con lui è arrivato anche il corpo.
-Cazzo! Ma perchè tutto và storto.-
-Salve Veela. Non sei l'unica a fare questo tipo di incantesimi, ho molti maghi e stregoni al mio servizio.-
-Ma sei comunque bloccato. Il cerchio fondato con il mio sangue e quello della Doppelganger non ti lascerà via di scampo.-
-Stanno lavorando anche su questo. Guarda piccola Veela.-
Una scossa ci scuote, come un terremoto. Stefan e Damon cadono, e con loro anche Elena.
Io riesco a mantenere l'equilibrio, ma il sigillo si crepa e Klaus riesce a uscire.
-Sei morta.-
-No!- Damon si para davanti a me, iniziando a combattere contro Klaus. -Prendi il paletto!- 
-Avanti Damon, non penserai che un paletto possa uccidermi.-
Cerco di raggiungere il paletto bianco, ma Klaus lo allontana con la forza della mente.
-Ma cosa? Adesso ha anche poteri magici?- esclama Elena.
-Prendi quel stramaledetto paletto Elena!-
Intanto anche Stefan è arrivato a dare man forte a Damon. Entrambi combattono con un avversario che sanno già in partenza non possono uccidere.
-Ascolta, ho un piano.- dico prendendo Elena per le braccia. -Finchè Damon e Stefan combattono con lui sarà distratto. Noi pianteremo il paletto nel suo cuore.-
-No.-
-Come no? Sei completamente impazzita?-
-Se Klaus rimane vivo anche il legame tra me e Damon sarà duraturo.-
-Qui non si tratta di te e di Damon, o di me. Si tratta del mondo intero! Della sua salvezza. Elena, cosa ti è successo? Chi sei? Non sei la stessa ragazza che ho incontrato mesi fà. Ma una ragazza diversa. Vorrei tanto che la mia migliore amica ritornasse da me. Dalla sua amica Hope.- abbassa la testa -Se non lo farai tu lo farò da sola.-
Afferro il paletto avvicinandomi a Klaus. Corro. Non so esattamente cosa fare. Decido solo di correre e quando arriverò deciderò cosa fare.
Eccomi ci sono, ora sangue freddo e pianta quel paletto. Ecco lo faccio. Arriva anche Elena che viene poi lanciata a terra da Klaus.
Klaus cade ai miei piedi. La sua faccia diviene grigia come la morte, e le vene si segnano di nero sul suo volto.
E' finita. Finalmente.
Mi volto. Ed ecco che muoio definitivamente anche io, muoio perchè vedo Damon, il suo Damon, baciare Elena. Si voltano. Mi fissano. E sono capace solo di dire.
-Non voglio sapere nulla. Ti chiedo solo una cosa. Quando Elena ti lascerà, perchè lo farà, e avrai il cuore spezzato, torna da me- cerco di trattenere tutte le lacrime che possiedo nei miei occhi.- e uccidimi, non sopporterei di vederti così. Come un mostro.-
Detto questo esco dalla casa, e dalla mia vita appena finita.

 

 

La luce del primo giorno mi porta a svegliarmi.

Damon è ancora accanto a me. Le nere ciocche dissidenti sparse sulla fronte ampia e gli occhi azzurri ancora celati dalle palpebre abbassate. Le labbra socchiuse. Rosa, perfette. 

Le mie mani sono fredde anche se, sotto questo piumone, tutto è caldo. E soprattutto è caldo il legame che coesiste tra me e lui. 

Allungo un braccio per posare una mano sulla sua fronte.Deve essere molto presto, perchè non c'è rumore per tutta la casa, nemmeno il mattiniero Stefan.Mentre questo pensiero passa nella mia mente, il braccio continua irremovibile la sua strada, fino a quando riesco a poggiare la mano.

E' calda, molto di più di quello che mi aspettavo. Molto più caldo di me. Non poso tutta la mano, ma solo un dito, quello che basta per portare indietro i capelli, sentirlo lamentarsi con voce roca e aprire gli occhi.

-Che cosa ci fai già sveglia?- sussurra.

Stringo le spalle, sorridendo

-Ho freddo.-

-Vieni...- dice stendendosi supino, mi attira a se facendomi appoggiare la guancia al suo petto

- E' vero, sei ghiacciata!- sorrido ancora una volta. 

Sono contenta di essere qui, con lui. La persona giusta al momento giusto. Niente di programmato, niente regole, niente pressioni. Solo amore e passione.

-Saranno le cinque del mattino, è meglio se dormi, e poi le conversazioni alle cinque del mattino non sono mai molto brillanti e interessanti.-

-Mi sembra che non stia andando male.- rispondo solamente, mentre richiudo gli occhi. 

Respiro tutto il profumo della sua pelle. Leggero e insistente allo stesso tempo. Ti entra nelle narici e non ti abbandona mai. La sua mano sale e scende sulla mia schiena, provocandomi brividi e pace allo stesso tempo. Voglio che questo momento duri per sempre, il sonno mi avvolge con le sue braccia, o meglio con quelle di Damon, e mi fa addormentare.

Non so quanto tempo sia passato, ma sono sveglia, ancora una volta.

Sento solo il materasso caldo sotto di me e le coperte sopra. Niente di più, niente di meno. Damon non è accanto a me e per un momento mi sento sola. 

Apro gli occhi, sposto una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Damon deve essere al piano di sotto.

I vestiti sono sparsi per terra, come tante foglie cadute da un albero a fine autunno, quando tutto è giallo e rosso, come quelle poche gocce di sangue cadute sul lenzuolo bianco.

Prendo le mie mutande e la camicia bianca di Damon, che mi arriva fino alle cosce. Il bellissimo vestito rosso è disteso sul pavimento e i piccoli brillanti sfavillano alla luce del sole.

Apro la porta, che deve aver chiuso per non farmi svegliare da qualcuno. Scendo le scale e mi dirigo verso il salotto, cammino lentamente, non come ieri sera, ma c'è ancora una questione in ballo: Elena, Stefan e il loro tradimento.

-Buongiorno Rossa.-

-Buongiorno!-

-Come ti senti?- mi chiede.-Stai pensando a quello che sto pensando io?-

-Se pensi a Elena e Stefan, sì.-

-Penso che dovremmo ascoltare cosa ha saputo Elena, d'altra parte...-

-Ehy ehy, ehy, aspetta, la stai difendendo? Ancora?-

-No, voglio solo uccidere Klaus, e voglio sapere che cosa ha in mente la perfida Ester.- dice con un tono buffo e avvicinandosi a me. Mi fa sorridere, mi cinge il viso con le mani e posa le sue labbra sulle mie. 

-Ciao ragazzi.-Non appena finisce quel bacio, Elena e Stefan entrano nel salotto salutandoci.

-Cosa hai scoperto?- dico senza tanti giri di parole.

-Klaus può essere ucciso. Ma può farlo solo la Veela e la Doppelganger.-

-Ovviamente.- risponde Damon a Elena.

-Come facciamo?-

-La Doppelganger deve uccidere la Veela e poi i poteri si trasferiranno e potrà uccidere Klaus.-

-Non se ne parla! Non ucciderai Hope!-

-E' chiaro che non voglio ucciderla Damon.-

-Ci deve essere un altro modo.- dice Stefan, parlando e intromettendosi nella discussione per la prima volta.

-Si, c'è.- rispondo sicura -Esiste un altro modo. Ho cercato in parecchi libri, mentre voi due cercavate di ucciderci, o almeno di farci del male.-

-Cosa hai trovato?- dice Damon. 

-Ho trovato un altro modo per uccidere Klaus, questo modo non prevede la morte di una di noi due. Ester vuole solo fare fuori me, per fare i suoi sporchi comodi ed essere la donna più potente sulla faccia della Terra, ma non sono stupida.- so che Damon è ancora attratto da Elena. -Con questo modo dovremo solo fare un rituale. Ricordo che mi avete raccontato che prima dell'arrivo a Mistic Falls del corpo di Klaus, aveva impossessato Alaric no? Bene, noi intrappoleremo il suo spirito, faremo un incantesimo uccidendo quello.-

-Cosa serve?-

-Serve mescolare il sangue della Doppelganger e della Veela, fare un cerchio e intrappolarlo. C'è solo un pericolo.-

-E quale sarebbe?-

-Che potrebbe arrivare il suo corpo con il suo spirito. E il suo corpo potrebbe ucciderci e noi non potremmo ucciderlo, perchè servirebbero paletti di quercia bianca.-

-Quanto tempo ci vuole per fare questo coso?- chiede Damon con termini estremamente ricercati.

-Ci vogliono all'incirca 4 ore.- rispondo.

-Ok, cominciate, forza. Voglio che questa cosa finisca.-

Prende il suo bicchiere di Bourbon e se ne và dalla sala.

-Sai Damon, se dovessi contare su di te per queste cose, non combinerei mai nulla.-

-Quanto sei gentile...- esclama dall'altra camera pensando di non essere sentito.

-Anche tu...- rispondo semplicemente-Forza, mettiamoci al lavoro.-

Faccio avvicinare Elena al tavolino, prendo il coltello facendo pressione prima sulla mia mano e poi sulla sua. Faccio combaciare le nostre ferite, come vuole l'incantesimo, e il nostro sangue si mescola. Le gocce cadono nella ciotolina. Nessuno parla, non una mosca vola nella stanza. Ne ho abbastanza. Prendo la ciotola e disegno sul pavimento un cerchio con un pentagono.

-Questo servirà per intrappolarlo, in qualsiasi modo arrivi, poiche non vada in giro per tutta la casa fluttuando...-Annuiscono.

-Bene. Damon? Ci siamo!-

-Si, ma prima...tieni.- Damon mi porge un paletto. E' diverso dagli altri, ha tutto un altro potere racchiuso in se. Non solo il potere di uccidere, ma anche il potere di creare.

-E' un paletto?-

-E' un paletto di quercia bianca. Può uccidere un originale.-

-Si può sapere per quale motivo hai aspettato fino ad ora per darmelo?-

-Non sapevo se potevo fidarmi di te. Ma da ieri ne sono certo.- Sospiro.

-Grazie. Adesso è meglio se andiamo.-

-Aspetta.-

Mi attira a se, prendendomi per un polso. Dio quanto amo quando fa così. Le sue labbra poggiano sulle mie. E' una bacio. Che mi sconvolge. Che mi fa stare male perfino. Non so per quale maledetto motivo, ma dentro il mio cuore so che è l'ultimo.

-Andiamo, è meglio.-Ritorniamo nella stanza. Elena mi guarda con uno sguardo assassino. Ecco il motivo per cui ho appena pensato che quel bacio fosse l'ultimo. Si, era l'ultimo. So già che oggi morirò. Forse non morirò fisicamente, ma moralmente morirò di sicuro.Morirò guardando Damon e Elena allontanarsi da quella porta. Andare via da me e dalla mia vita. Luci, che si spegneranno.

Quelle luci che Damon ha acceso nel mio cuore illuminando la mia vita, facendola uscire dal baratro, mi ha cambiata.

Da una stupida ragazza di un istituito per orfane, ad una donna, capace di capire il ruolo che porta sulle spalle, forte e sicura, ma con quella debolezza che deve essere tipica di tutte le ragazze.Quella debolezza che l'uomo della loro vita saprà colmare. Quella mia debolezza che proprio Damon ha colmato.

Quella luce è quella che proviene dai suoi occhi di uomo. La luce che solo io penso di aver colto. Nessuno sa come sia veramente Damon. Neanche Elena, perchè sbaglia.

Dovrebbe amarlo non cercare di cambiarlo in qualcosa che non è. Non cercare di cambiare la sua natura in quella di Stefan.Damon và accettato, non criticato.

Damon è la luce la luce che ora si sta spegnendo nel mio cuore, perchè, so che Damon farà la sua scelta, ma al posto di continuare la strada ed arrivare a me, farà inversione e correrà incontro ad Elena.

-Stai bene?- chiede, con i suoi occhi ghiaccio preoccupati.

-Si, sto bene. Sono solo un po’ preoccupata.--Forza facciamo questa cosa e tutto sarà finito, finalmente.-

-Non sarà mai finita almeno per me, almeno fino a quando guarderai Elena in quel modo.-

-Non sai quello che ha passato lei.-

-Oh mio Dio...ci risiamo! E quello che ho passato io Damon? Quello non conta, perchè io sono quella che è forte, quella che sa cavarsela, ma io ho bisogno! Ho bisogno di qualcuno che mi stia vicino e tu questo devi ancora capirlo. Sei talmente accecato da Elena che non riesci neanche a vedere come lei ti stia cambiando. Quando c'è lei, tu sei completamente diverso. Con me sei il mio Damon, ma non un Damon diverso da quello che è esistito da prima che Elena ti facesse questo. Non so nemmeno come chiamarlo.-E' talmente arrabbiato che i suoi occhi divengono rossi e le pupille quasi argentee. Non ho paura.

-Uccidiamo Klaus.- sibila tra i denti. Avevo ragione. Ecco. Dentro di me sto morendo.




-Spiriti potenti io vi invoco,

aiutatemi in questo mio gioco.

Lo spirito del vampiro originario fatemi arrivare,

e l'eterna lotta fate cominciare.- 



Pronuncio l'incantesimo, mentre intorno a noi il vento inizia ad innalzarsi e ci sferza. Lo spirito di Klaus si manifesta a noi, ma come temevo con lui è arrivato anche il corpo.

-Cazzo! Ma perchè tutto và storto.-

-Salve Veela. Non sei l'unica a fare questo tipo di incantesimi, ho molti maghi e stregoni al mio servizio.-

-Ma sei comunque bloccato. Il cerchio fondato con il mio sangue e quello della Doppelganger non ti lascerà via di scampo.-

-Stanno lavorando anche su questo. Guarda piccola Veela.-

Una scossa ci scuote, come un terremoto. Stefan e Damon cadono, e con loro anche Elena.Io riesco a mantenere l'equilibrio, ma il sigillo si crepa e Klaus riesce a uscire

.-Sei morta.-

-No!- Damon si para davanti a me, iniziando a combattere contro Klaus.

-Prendi il paletto!-

-Avanti Damon, non penserai che un paletto possa uccidermi.-

Cerco di raggiungere il paletto bianco, ma Klaus lo allontana con la forza della mente.

-Ma cosa? Adesso ha anche poteri magici?- esclama Elena.

-Prendi quel stramaledetto paletto Elena!-Intanto anche Stefan è arrivato a dare man forte a Damon.

Entrambi combattono con un avversario che sanno già in partenza non possono uccidere.

-Ascolta, ho un piano.- dico prendendo Elena per le braccia. -Finchè Damon e Stefan combattono con lui sarà distratto. Noi pianteremo il paletto nel suo cuore.-

-No.-

-Come no? Sei completamente impazzita?-

-Se Klaus rimane vivo anche il legame tra me e Damon sarà duraturo.-

-Qui non si tratta di te e di Damon, o di me. Si tratta del mondo intero! Della sua salvezza. Elena, cosa ti è successo? Chi sei? Non sei la stessa ragazza che ho incontrato mesi fà. Ma una ragazza diversa. Vorrei tanto che la mia migliore amica ritornasse da me. Dalla sua amica Hope.- abbassa la testa-Se non lo farai tu lo farò da sola.-

Afferro il paletto avvicinandomi a Klaus. Corro. Non so esattamente cosa fare. Decido solo di correre e quando arriverò deciderò cosa fare.Eccomi ci sono, ora sangue freddo e pianta quel paletto.

Ecco lo faccio. Arriva anche Elena che viene poi lanciata a terra da Klaus.

Klaus cade ai miei piedi. La sua faccia diviene grigia come la morte, e le vene si segnano di nero sul suo volto. E' finita. Finalmente. Mi volto. Ed ecco che muoio definitivamente anche io, muoio perchè vedo Damon, il suo Damon, baciare Elena.

Si voltano. Mi fissano. E sono capace solo di dire.

-Non voglio sapere nulla. Ti chiedo solo una cosa. Quando Elena ti lascerà, perchè lo farà, e avrai il cuore spezzato, torna da me- cerco di trattenere tutte le lacrime che possiedo nei miei occhi.- e uccidimi, non sopporterei di vederti così. Come un mostro.-

Detto questo esco dalla casa, e dalla mia vita appena finita. 

 

Angolo Autrice.

Dopo molto tempo sono riuscita a scrive l'ultimo capitolo. Spero che vi piaccia e che sia un degno finale. Vi dico già che ci sarà un Epilogo. Quindi non è proprio l'ultimo capitolo.

Arrivata alla fine vorrei ringraziare tutte le persone che hanno recensito e che mi hanno consentito di andare aanti con la storia, ma anche chi ha solo letto!

Grazie millleee!! 

xoxo flower_moon

 

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Capitolo 12
*** Epilogo ***


Epilogo
Sono passati due anni da allora, molte cose sono cambiate, o forse, tutto è cambiato. Senza il forse. 
Due anni in cui sono accadute poche cose, eppure sono cambiate. E' accaduto poco, a parte il fatto che non sono mai riuscita a dimenticarlo. Non sono riuscita a voltare pagina.
Ho ancora il suo pensiero in testa, il suo profumo nelle narici, il suo amore nel cuore.
La vita è crudele, lo è sempre stata, soprattutto con me.
Sono stanca di andare avanti.
Sono qui, davanti all'altare di una chiesa, di fianco a me un uomo che non conosco, un uomo che non amo affatto, sono solo sentimenti di convenienza, sperando che tutto questo cambi, forse questa volta potrò essere felice.
Forse questa volta sarà per davvero, e non la solita illusione di un profumo di pelle.
Felice per la prima volta.
Quella richiesta, la ricordo bene. Spero che la mantenga. Non ho nulla da perdere e nulla da conquistare, spero soltanto che arrivi alla svelta, il più presto possibile per far terminare questa mia lenta agonia.
Davanti e dietro me le persone sorridono pensando che sia un momento felice, ma non sanno che io sono già morta anni fa, e niente a parte lui potrà riportarmi in vita o avvicinarmi definitivamente alla morte.
I ricordi passano davanti ai miei occhi velati di lacrime e hanno una forma precisa, limpida, di cristallo.
Questo vestito bianco si sta tingendo di rosso, il rosso del mio sangue, del mio cuore morente.
Fuori dalla porta vi è la strada. I rumori entrano dalla grande porta di legno aperta.
Arrivano alle mie orecchie, quelli delle macchine, camion, urla di bambini gioiosi, tutti sconosciuti.
Ma in mezzo a tutti questi rumori indistinti, ne riconosco uno, tra tutti so che è lui.
Un rumore che mi scuote e mi fa alzare gli occhi, facendo muovere il leggero velo di tulle.
Il rumore di una macchina si sta avvicinando, per poi rallentare e infine fermarsi.
Il suono dello sportello che si apre, fa aumentare il battito del mio cuore, fino a raggiungere il massimo quando lo sportello si schiude e chiudo gli occhi anche io.
Damon è arrivato, sono sicura che è lui, arrivato per rispettare la mia decisione.
Il profumo nero della pelle del suo giubbino, arriva già a me. Forte e potente.
Sento i passi scuri e pesanti sui gradini dell'ingresso.
Non mi volto, non voglio sapere se veramente è lui. O forse sì?
Solo il mio cuore batte, so solo questo.
Riapro gli occhi piano, una parte di me è felice, ma un'altra invece è terrorizzata.
Sento il fruscio delle tende rosse all'ingresso, segno che sono state spostate.
La persona accanto a me si gira esclamando:
-E quello chi è?-
Mi costringo a voltarmi e tutte le mie supposizioni diventano realtà.
Vedo Damon Salvatore camminare verso di me. Con lo stesso sorrisino strafottente stampato in faccia, la camminata che lo contraddistingue. 
Il giubbino di pelle lasciato aperto, la camicia nera attillata, i jeans anch'essi scuri come i capelli.
Gli occhi azzurri. Fissati nei miei nocciola.
Si avvicina sempre di più a me fino ad essermi di fronte.
-Ciao Rossa.- se ne esordisce  -Devo dire che- comincia guardando attentamente il vestito che indosso -il mio gusto è insuperabile, soprattutto su di te.-
-Se venuto per uccidermi?- chiedo.
Non mi risponde, mi prende solamente la mano, trascinandomi via, via da quella persona.
-Hey, dove pensi...- prende Damon per la giacca, e per tutta risposta lo colpisce con un pugno.
Mi trascina ancora, ho il sorriso stampato sulla faccia.
Lo seguo, mentre le nostre mani si intrecciano. Mi ferma alla fine della navata centrale, posando le labbra sulle mie e dandomi un bacio appassionato.
Un moto di sorpresa si alza da tutta la chiesa.
-Andiamo.- dice solamente.
Prendo la sua mano forte e sicura. Solo un sorriso compare sulle mie labbra, e i nostri occhi ritornano ad incrociarsi. 
E' cambiato. Questa volta veramente, lo vedo dalla scintilla nei suoi occhi. Gli stessi di due anni fa, gli stessi del vampiro.
La macchina blu è lì. Solo Dio sa quanto mi è mancata. Salgo. Tra di noi non servono parole, serve solo che lui accenda questa macchina, prema sull'acceleratore e che parta. E proprio così fa.
Di questa storia rimarremo solo noi due.
Di questa storia rimarrà un velo.
Lanciato in mezzo alla strada, proprio adesso, lo faccio volare via dalle mie mani. Fluttua come un fantasma per poi posarsi per terra. Lieve.
Così finisce la nostra storia. Così inizia la nostra eternità.


Sono passati due anni da allora, molte cose sono cambiate, o forse, tutto è cambiato.

Senza il forse. Due anni in cui sono accadute poche cose, eppure sono cambiate.

E' accaduto poco, a parte il fatto che non sono mai riuscita a dimenticarlo. Non sono riuscita a voltare pagina. Ho ancora il suo pensiero in testa, il suo profumo nelle narici, il suo amore nel cuore.

La vita è crudele, lo è sempre stata, soprattutto con me.

Sono stanca di andare avanti.


Sono qui, davanti all'altare di una chiesa, di fianco a me un uomo che non conosco, un uomo che non amo affatto, sono solo sentimenti di convenienza, sperando che tutto questo cambi, forse questa volta potrò essere felice.

Forse questa volta sarà per davvero, e non la solita illusione di un profumo di pelle. Felice per la prima volta.

Quella richiesta, la ricordo bene. Spero che la mantenga. Non ho nulla da perdere e nulla da conquistare, spero soltanto che arrivi alla svelta, il più presto possibile per far terminare questa mia lenta agonia.

Davanti e dietro me le persone sorridono pensando che sia un momento felice, ma non sanno che io sono già morta anni fa, e niente a parte lui potrà riportarmi in vita o avvicinarmi definitivamente alla morte.I ricordi passano davanti ai miei occhi velati di lacrime e hanno una forma precisa, limpida, di cristallo.

Questo vestito bianco si sta tingendo di rosso, il rosso del mio sangue, del mio cuore morente.

 

[Radiohead - Creep (http://www.youtube.com/watch?v=XFkzRNyygfk&ob=av3n)]

 

Fuori dalla porta vi è la strada.

I rumori entrano dalla grande porta di legno aperta.

Arrivano alle mie orecchie, quelli delle macchine, camion, urla di bambini gioiosi, tutti sconosciuti. Ma in mezzo a tutti questi rumori indistinti, ne riconosco uno, tra tutti so che è lui.

Un rumore che mi scuote e mi fa alzare gli occhi, facendo muovere il leggero velo di tulle.Il rumore di una macchina si sta avvicinando, per poi rallentare e infine fermarsi.

Il suono dello sportello che si apre, fa aumentare il battito del mio cuore, fino a raggiungere il massimo quando lo sportello si schiude e chiudo gli occhi anche io.

Damon è arrivato, sono sicura che è lui, arrivato per rispettare la mia decisione.

Il profumo nero della pelle del suo giubbino, arriva già a me. Forte e potente.

Sento i passi scuri e pesanti sui gradini dell'ingresso.

Non mi volto, non voglio sapere se veramente è lui. O forse sì? Solo il mio cuore batte, so solo questo.

Riapro gli occhi piano, una parte di me è felice, ma un'altra invece è terrorizzata. Sento il fruscio delle tende rosse all'ingresso, segno che sono state spostate.

La persona accanto a me si gira esclamando:

-E quello chi è?-

Mi costringo a voltarmi e tutte le mie supposizioni diventano realtà.

Vedo Damon Salvatore camminare verso di me. Con lo stesso sorrisino strafottente stampato in faccia, la camminata che lo contraddistingue. Il giubbino di pelle lasciato aperto, la camicia nera attillata, i jeans anch'essi scuri come i capelli.

Gli occhi azzurri.

Fissati nei miei nocciola.

Si avvicina sempre di più a me fino ad essermi di fronte.

-Ciao Rossa.- se ne esordisce  -Devo dire che- comincia guardando attentamente il vestito che indosso -il mio gusto è insuperabile, soprattutto su di te.-

-Sei venuto per uccidermi?- chiedo.

Non mi risponde, mi prende solamente la mano, trascinandomi via, via da quella persona.

-Hey, dove pensi...- prende Damon per la giacca, e per tutta risposta lo colpisce con un pugno.

Mi trascina ancora, ho il sorriso stampato sulla faccia.

Lo seguo, mentre le nostre mani si intrecciano. Mi ferma alla fine della navata centrale, posando le labbra sulle mie e dandomi un bacio appassionato.

Un moto di sorpresa si alza da tutta la chiesa.-Andiamo.- dice solamente.

Prendo la sua mano forte e sicura. Solo un sorriso compare sulle mie labbra, e i nostri occhi ritornano ad incrociarsi.

 E' cambiato. Questa volta veramente, lo vedo dalla scintilla nei suoi occhi. Gli stessi di due anni fa, gli stessi del vampiro.

La macchina blu è lì. Solo Dio sa quanto mi è mancata.

Salgo. Tra di noi non servono parole, serve solo che lui accenda questa macchina, prema sull'acceleratore e che parta. E proprio così fa.


Di questa storia rimarremo solo noi due.

Di questa storia rimarrà un velo.

Lanciato in mezzo alla strada, proprio adesso, lo faccio volare via dalle mie mani. Fluttua come un fantasma per poi posarsi per terra.

Lieve.

Così finisce la nostra storia.

Così inizia la nostra eternità.

 

 

Angolo Autrice.

Ed ecco che la storia termina. Il giorno 4/06/12 è finita ed è iniziata il giorno 4/12/2012 esattamente 6 mesi. 

Mi mancherà questa storia, mi sono divertita moltissimo a scriverla. Soprattutto grazie alle vostre crescite di letture e alle vostre magnifiche recensioni!!
Grazie, grazie, grazie ancora a tutti!!

Alla prossima

xoxo flower_moon 

 

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