Rocket Queen. di comeasyouare (/viewuser.php?uid=115257)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chapter One. ***
Capitolo 2: *** Chapter Two. ***
Capitolo 3: *** Chapter Three. ***
Capitolo 1 *** Chapter One. ***
Rocket
Queen «
«Ho smesso di credere nell'amore dal
momento in cui ho perso quello che avevo di più caro. Poi,
è arrivato lui che mi ha riportato a respirare e a vivere.
Lui, che mi ha ricordato quanto potesse essere bello e unico amare.»
Il clima freddo
di Novembre, si fa' sentire anche nella calda Huntington Beach. L'aria
fresca della sera colpisce dispettosa il viso della giovane ragazza
dalla maglietta tagliuzzata dei Guns 'n Roses e con una sigaretta mezza
consumata tra le labbra. Con cautela, si avvicina alle sue spalle
l'uomo dei suoi sogni: l'uomo dai capelli neri in aria e t-shirt nera
con uno scollo a V che mette in mostra una parte di una frase dolorosa
del tatuaggio: FoREVer.
L'uomo che per tutta la sua adolescenza ha guardato da lontano sperando
che, un giorno, la notasse tra la folla di qualche concerto o solo per
le strade della città. L'uomo, che corrisponde al nome di
Brian Haner, copre gli occhi della ragazza dai capelli rossi con le sue
mani fredde, ogni volta che si trova al suo fianco lui capisce che
è lei, la donna della sua vita.
«Inutile che fai questi scherzi, Brian, tanto lo so' che sei
tu!» dice lei, divertita, con quel sorriso bellissimo che
scalda il cuore di chiunque lo vede. E' una delle tante cose che ha
colpito l'uomo, il sorriso che contagia tutti.. Così simile
a quello di lui, Jimmy.
«Così non c'è gusto, Joey! Almeno fai
finta di stare al gioco.» lui ride e così fa'
anche lei, mentre le mani di Brian scivolano sui fianchi della ragazza
che gli scocca un bacio sulla guancia.
Da circa sei mesi che questa.. cosa va' avanti: si vedono, quando
è possibile, scherzano e giocano come due bambini e, alla
fine tra una coccola e l'altra, finiscono immancabilmente al letto
insieme. A loro due tutto questo sta' bene, scappano entrambi dai loro
problemi e si sentono finalmente vivi quando sono insieme che non si
rendono nemmeno conto che, tutto questo, è sbagliato.
Lui, Brian Haner, conosciuto come Synyster Gates il donnaiolo per
eccellenza, il chitarrista degli Avenged Sevenfold sposato da un anno
con Michelle DiBenedetto, sorella gemella della moglie del vocalist M.
Shadows. Invece lei, Joey, una semplice ragazzina di ventidue anni che
fa' avanti e indietro dal lavoro a casa con la quale divide con il suo
fidanzato ai tempi del liceo. Più di una volta Brian, le
prime volte, si era chiesto se lei lo volesse per i suoi soldi e per
essere riconosciuta in quelcosa.. Ma lei è diversa, tutto in
quella ragazza dalle magliette tagliate è diverso. Dal modo
di guardarlo al modo in cui si muoveva. Ne era rimasto incantato, dal
momento in cui era entrata nel set fotografico. E' una ragazza buffa,
solare, timida, sbadata e tremendamente dolce. La pelle lattea fa'
risaltare i suoi occhi blu e i capelli rosso fuoco che le ondeggiavano
dietro le spalle ad ogni suo movimento.
Lei che nell'intera giornata insieme a lui e il resto della band, non
si era offesa alle battute idiote e senza senso che ognuno di loro
faceva, anzi ci scherzava su. E' l'ancora di salvezza che Brian stava
aspettando, la persona che lo avesse salvato dal buio profondo dove
stava cadendo: lei è tutto quello di cui aveva bisogno.
Innamorati, l'uno dell'altro, non servivano parole o altre cose
inutili, si percepiva dai loro sguardi carichi di amore e passione.
Vorrebbero avere più tempo per stare insieme ma lui
è impegnato con la band, ogni tanto deve passare del tempo
con Michelle, mentre lei è indaffarata con il suo lavoro da
fotografa e anche lei, come del resto lui, è costretta a
passare del tempo con il suo fidanzato Corey. Quelle poche volte che si
incontrano per strada, vivendo nella stessa città, si
scambiano solo brevi saluti ma negli occhi di entrambi si percepisce
una frase nascosta: mi
manchi.
«Allora Bri, com'è andata la giornata?»
Lo chiede spesso, Joey adora sentire la voce di Brian che le parla
vicino all'orecchio ma soprattutto adora il modo in cui le parla. Brian
la stringe più a sé, contro il suo petto,
appoggiando la testa sulla sua spalla guardando il mare che si agitava.
«Una rottura di palle. Sono andato a fare colazione coi
ragazzi e abbiamo parlato del nuovo tour e poi ho subito le chiacchiere
inutili di Michelle a cena. Mi pare che domani devo accompagnarla a
fare shopping.»
Molte volte, Joey si sentiva piccola e non all'altezza per stare con un
uomo intelligente come Brian. Perché, parliamoci chiaro,
all'età di trent'anni non si è più
bambini. Ma è di Brian che stiamo parlando: l'eterno bambino
che è dovuto crescere all'improvviso andando a sbattere
contro la cruda realtà. Lei lo capisce, fin troppo bene, di
quello che ha passato e continua a passare. Hanno passato molte notti
insonni a parlare, a sfogarsi e a confrontarsi, arrivando alla
conclusione che loro due insieme sono forti e continuando a sostenersi
a vicenda possono sopravvivere alla crudeltà del mondo.
«Ciò vuol dire che non so' se ritornerai
intero?» ride spendendo la sigaretta che aveva fumato poco e
niente, poggiando la testa a quella di Brian guardando come lui il mare.
«Ogni fottuto giorno mi pento di averle fatto quella cazzo di
proposta, sono un completo idiota.» sbuffa corrugando la
fronte e stringendo di più la ragazza.
«Mi chiedo spesso perché gliel'abbia chiesto. Non
la sopporti nemmeno tu e la conosci da anni, sai com'è
fatta.» Come al solito ha ragione, non riesce a capire
nemmeno lui perché avesse chiesto a Michelle di sposarlo.
Certo, lei ha vinto un terno a lotto ma lui perchè ha
chiesto la mano a una come Michelle? Una ragazza così
fastidiosa e.. e.. Impossibile da descrivere, è una vera
tortura dividere casa con lei.
«Non lo so'.»
Joey si gira leggermente verso destra, quel che basta per abbracciarlo
e accarezzargli la testa, giocando un po' con i suoi capelli scuri. A
lui piace quando lo fa', gli piace così tanto che
involontariamente si trova a fare le fusa come un gatto.
«Mhh Joey, voglio chiederti una cosa.» Riapre gli
occhi e si scosta un poco guardandola dritto negli occhi chiari che
riescono a fargli martellare velocemente il cuore nel petto. Joey lo
guarda incuriosita e un po' confusa, accennando un sorriso e non
dicendo nulla aspettando che Brian ricominciasse a parlare.
Però lui è rimasto affascinato dalla sua
bellezza, come sempre, e osserva attentamente ogni particolare del suo
dolce viso: la linea perfetta che hanno le sue labbra carnose e rosee,
il piccolo naso non tanto all'insù che la fanno sembrare una
bambina, le guance che dal freddo un po' si arrossano e infine i suoi
grandi occhi che fissano i suoi.
«Sputa il rospo, puoi chiedermi tutto quello che
vuoi.» Le sorride e gli viene naturale baciarla. Un bacio
casto e dolce, lui adora sentire il sapore di ciliegia mischiato al
fumo di lei, e lei ama sentire il sapore di menta mischiato al fumo di
lui. Le loro labbra si allontanano quasi subito, anche
perché la curiosità di Joey è tanta.
Brian sorride e si avvicina al suo orecchio, sussurrando.
«Resta con me.» Sorride anche lei e lo stringe di
più avvicinandosi al suo orecchio riempiendo le narici del
suo profumo che sembra essere vaniglia, ma non è sicura di
questo.
«Resterò tutto il tempo che vorrai,
Brian.»
Ancora una volta, Brian capisce che Joey è tutto quello che
vuole dalla vita. Capisce di voler passare il resto della sua vita con
lei e non con quella scocciatura di Michelle che non fa' altro che
ripetergli quanto sia insopportabile e rozzo.
Buh, come va'? :3 Questo disastro totale è.. E'
boh, cacca. Lanciatemi pure tutto quello che volete, pomodori,
zucchine, melanzane, minestroni interi.. D: Io resterò
ferma. Beh, scappo via, è stato un piacere. ~
Rox.
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Capitolo 2 *** Chapter Two. ***
02.
Opposites don't attract. «
Gira e rigira nel letto, sente qualcosa di fastidioso che la circonda.
Un braccio, un po' troppo esile per essere quello di Brian. Si gira di
nuovo e apre gli occhi, trovandosi davanti Corey con la sua chioma
bionda così maledettamente perfetta anche dopo essersi
svegliato la mattina. In quel ragazzo è tutto fin troppo
perfetto e ordinato, il contrario di Joey. Sbuffa e sposta il braccio
con pochissima delicatezza, affrettandosi ad andare al piano di sotto.
Lei è convinta di essersi addormentata con accanto Brian e,
trovarsi Corey al posto suo, l'ha fatta innervosire parecchio
già di prima mattina.
Appena scende le scale,
non può credere ai suoi occhi: sul tavolo di legno chiaro
apparecchiato perfettamente, c'è una tazza di
caffè fumante, cornetti di ogni tipo e persino pastarelle.
Si strofina gli occhi e sbatte le palpebre più volte
trovandosi davanti la stessa scena. Che fosse stato proprio Corey? No,
assolutamente no, per quanto fosse perfettino e ordinato non sarebbe
mai stato i grado di preparare una colazione così.
Titubante, si avvicina
e solleva la tazza di caffè che la stava chiamando
pregandola di bere. Sotto di esso, trova un bigliettino con una
calligrafia un po' disordinata con su scritto:
Buongiorno
tesoro, spero tu abbia dormito bene. Sono scappato via appena ho
sentito la serratura di casa tua aprirsi, ma ho voluto farti una
sorpresa mentre quell'idiota del tuo fidanzato stava già
dormendo in piedi. Tutto questo, è per te piccola mia.
P.s.
Esatto, Synyster Gates sa' cucinare!
Rilegge il bigliettino
circa quattro volte con un sorriso sulle labbra. Allunga una mano verso
il cornetto alla crema mettendosi seduta sul bancone della cucina
vicino al lavello, il cornetto è favoloso. Dall'espressione
di Joey, si nota la sua felicità ma anche sorpresa, Brian
aveva preparato la crema per riempire i cornetti e preparato tutto per lei. Proprio in
quel momento, si chiede per quale motivo stesse ancora con Corey; Corey
che ha sempre da ridire sui suoi numerosi tatuaggi, Corey che ha da
ridire sui suoi amici che considera drogati solo per i capelli lunghi e
un po' spettinati, Corey che non vuole che lei fumi o beva alcool,
oppure che non vada alle feste. Una suora, si doveva far suora a questo
punto.
Gli opposti si
attraggono, dicono spesso, ma non sempre è così:
questo opposto, le stava mandando in isteria ed è
convintissima che quella frase sia una vera cazzata. Lentamente, stava
impazzendo per mano sua, è arrivata più che al
limite della pazienza. Ci manca davvero poco, quando quel momento
arriverà, sa che si arrabbierà come non mai. Ma,
in un certo senso, ha paura di trovarsi sola. Lei ha una una paura
fottuta di restare sola ed essere abbandonata da tutti,
perché l'ha provata la solitudine. E così subisce
quel rompiscatole ogni giorno, seguendo la sua maledettissima routine,
che lei odia.
«Buongiorno
amore!!» parli del diavolo..
Si avvicina con un gran
sorrisone dando un bacio sulle labbra alla ragazza che, prontamente,
gira la testa a destra facendo finta di leggere il calendario appeso al
frigorifero con un'orrenda calamita gialla e verde, beccandosi uno
schifoso bacio sulla guancia. Lo saluta con un cenno della mano,
sbadigliando, bevendo rapidamente il caffè per non stare
altro tempo accanto a quel tizio che dovrebbe chiamare amore, tesoro o
con altri stupidi nomignoli.
«Già
di cattivo umore, tesoro?» un velo di ironia nella sua voce,
mentre addenta una ciambella. Lei si stacca dalla tazzina e se la
rigira tra le mani senza prestare davvero attenzione a quello che dice
il ragazzo, blaterando sulla colazione abbondante molto sospetta. Ma
che cazzo sei, un detective?
«Mi sono
svegliata presto e ho preparato tutto per me e
sì, sono di cattivo umore.» questo è un
chiaro segno che vuole essere lasciata in pace, ma il biondo non pare
capire nonostante gli anni che si conoscono. Oppure si diverte a darle
fastidio e beccarsi "vaffanculo" e insulti vari.
«Sempre di
cattivo umore, che ci sto a fare con una ragazza noiosa come
te.» borbotta mettendosi seduto iniziando a leggere un
giornale con degli fasdisiosi occhialetti sopra il naso marroncini.
Ogni mattina legge quel cazzo di giornale per informarsi cosa accade di
nuovo in America, rimanendo ore e ore in quella posizione.
Lei alza prima un
sopracciglio, facendo un mezzo sorriso, mordendosi il labbro inferiore
trattenendosi nel non ridergli in faccia.
«O forse sei
tu quello moscio?» vorrebbe aggiungere in tutti i sensi di "moscio", ma le
sarebbe venuto da ridere perché, ormai lo conosce come un
libro aperto, si sarebbe fatto pippe mentali. «E mollami, se
non ti vado bene.» paff,
le paroline magiche, le aveva dette; lei, da una parte, non vedeva
l'ora che la mollasse e scomparisse dalla sua vita per sempre. Non lo
aveva mai detto proprio per quella dannata paura di rimaner sola, ma
all'ultimo minuto ha capito che ha l'appoggio degli amici e della
madre. Già, la madre, non vede l'ora che si lascino.
Considera Corey un vero imbecille e pure la povera figlia, che, fino
adesso, non trovava i coglioni per sbatterlo fuori di casa.
«Allora
prepara le valige e vattene.» abbassa il giornale e la guarda
divertito, la sfida. Joey scuote la testa, raccogliendola, mettendo la
tazzina dentro il lavandino.
«Qui ti
sbagli, dolcezza, questa qui è casa mia. Quello che deve
sloggiare se tu.» parla tranquillamente, non si scompone,
è decisa in quello che sta facendo ed è ancora
più decisa solo al pensiero di poter dedicarsi solo ed
esclusivamente a Brian. Corey ride e chiude il giornare scuotendo la
testa, poggiando le braccia sul tavolo, continuando a sorridere come
un'ebete.
«Cacciami via
tu. Non hai le palle di farlo.»
Seguono alcuni secondi
di silenzio, nel mentre Joey si stava stiracchiando e Corey la guardava
con aria altezzosa, sicuro che non l'avrebbe cacciato via. Un po'
troppo sicuro di sé, perché Joey, senza dire una
parola, si diresse nella camera da letto alla ricerca della valigia del
ragazzo. Una valigia a dir poco oscena, come del resto tutti gli
oggetti che appartengono a Corey, una bruttissima valigia verde
bottiglia che sembra vecchia anni. Con espressione disgustata, ci
infila dentro tutte le cianfrusaie del suo ormai ex-ragazzo tornando al
piano di sotto sorridente, con la valigia in mano.
«Perfetto,
questa è la tua valigia e quella lì - indica con
un sorriso divertito la porta d'ingresso - è la porta da
dove puoi uscire. Immagino che tu conosca la strada, no?»
Lo stupido sorrisino
del biondo scompare in un batter d'occhio, al suo posto si disegna
un'espressione di rabbia, appiattendo gli occhi in due fessure
guardando in cagnesco la rossa. Con rabbia, strappa dalle mani di lei
la valigia ed usce, a grandi passi, ringhiando e urlando ai quattro
venti che avrebbe pagato pegno per questo. Lei intanto fa oscillare la
mano a destra e a sinistra in segno di saluto, chiudendo la porta non
appena fosse uscito.
La leggerezza. Joey
sentie la leggerezza sullo stomaco, quell'enorme masso che la
sciacciava l'ha finalmente spostato. La spina nel fianco dell'intera
adolescenza è ormai fuori dalla sua vita. Occasione perfetta
per una festa stile Vengeance. Prima di tutto, però, deve
avvertire la sua migliore amica, colei che conosce da quando era
piccolina: Crystal, conosciuta da tutti come Cris. Una graziosissima
ragazza dalla pelle olivastra, capelli neri e mossi che le cadevano
delicatamente sulle spalle, la ragazza dagli occhi nocciola che
brillavano di felicità ogni qualvolta che la si guardava.
Lei, la dolce e timida Cris, che per Joey è come una sorella.
Compone in numero in
men che non si dica, sentendolo squillare una, due volte,
finché la voce allegra della ragazza all'altro capo del
telefono si fa' sentire.
«Ehi Cris, la
vuoi sentire una notizia strepitosa? Ho sbattuto fuori di casa
Corey.» probabilmente Cris sta bevendo, il rumore
è simile a quello di quando si sputa l'acqua da qualche
parte, seguiti da tre colpi di tosse. L'ha davvero colta di sorpresa,
questa notizia.
«Dici sul
serio?! Joey è fantastico! Oh, quando lo saprà
Matt.. E quando lo saprà Brian!» il tono di voce
è molto alto, così tanto che Joey allontana di
poco il telefono dall'orecchio, ridendo, perché la immagina
ballare per casa in mutande "Welcome to the Jungle". Oppure Matt
è lì, a sbaciucchiarselo dalla
felicità, mentre lui la guarda sorpreso e curioso, curioso
di sapere cosa c'è ti danto sensazionale.
Chi è Matt?
Oh, ma è ovvio, Mr. Shadows, il vocalist. La storia tra i
due dura da un anno o poco più, ormai, da circa tre mesi
ripete a Cris che vorrebbe mollare la sua cara mogliettina Valary per
star con lei. Cosa che non fa', infondo lui teme quella donna.
Lei, in passato, ha fatto molto per lui, e lui cosa fa'? La lascia? Non
gli pare giusto, ma non è nemmeno giusto raccontare cazzate
la povera Cris.
Pensandoci bene,
è andata meglio ad Elle. Zacky, proprio quello,
lasciò Gena sull'altare dicendole chiaro e tondo che aveva
l'amante da un pezzo e che non l'amava, correndo alla fine da Elle
chiedendole di sposarlo. E ora, sono sposati appunto da due mesi, la
coppia più bella mai vista al mondo: sembrano due bambini,
quando discutono fanno pace immediatamente e si coccolano per scusarsi.
Sono dolcissimi, solo a vederli vien voglia di sorridere. E poi Elle
è una ragazza bellissima: ha dei bellissimi occhi nocciola,
delle labbra un po' fine e rosee piegate sempre in un sorriso
dolcissimo, i capelli rosso scuro che lascia sciolti e come capitano e
le lentiggini sul piccolo naso che la fanno sembrare una bambina.
Joey scuote la testa,
riportata nella realtà dalla voce preoccupata dell'amica. E'
rimasta immersa nei suo pensieri in silenzio per un bel po' di tempo.
«Lo sapranno
tutti molto presto, qui ci vuole una bella festa alla
Sevenfold!» esclama ridendo, salendo le scale per arrivare
nalla camera da letto e mettendosi davanti all'armadio, decidendo cosa
indossare.
«Tutti a casa
Vengeance! Ci penso io a chiamare Zacky, oppure Ellina, tu intanto
preparati e poi ti invio un messaggio con l'ora stabilita.»
Joey ride di nuovo tirando fuori dall'armadio una canottiera lunga dei
Nirvana e dei semplici leggings neri. Si siede sul letto guardandosi i
piedini, uno scarso trentasei, mentre l'amica parlava con Matt,
appunto, della festa da organizzare. Una lucetta si accende sopra la
testa della rossa, che va' a pensare alla cosa più
importante: l'alcool.
«La spesa
alcolica, chi la fa'?» seguono alcuni secondi di silenzio e
poi una breve risata dei due all'altro capo del telefono.
«Brian
è ovvio, lascia fare a noi, tu vai al lavoro!»
questo è Matt che rivoleva per sé la sua ragazza,
perciò Joey annuisce salutando i due lasciandoli consumare
il loro amore. Dopo aver lanciato indietro il telefono, si dirige in
bagno dove si fa' una lunga doccia rilassante. Il getto fresco
dell'acqua, la fa' rabbrividire per un attimo, poi si abitua e si
rilassa lasciandosi cullare dal getto che le pizzica la schiena
tatuata. Esce dal bagno in intimo, fischiettando un motivetto a caso
mentre si veste. Si infila i soliti stivali neri rovinati e si pettina
i capelli lisci e rossi con la spazzola, disegnando con una matita
degli occhi una sottile linea su entrambe le palpebre. Prende dal
comodino la pellicola da sviluppare, la infila dentro la tracolla nera
e si dirige in macchina, dove l'accende e mette in moto verso lo studio
fotografico.
Non vede l'ora che il
giorno dia spazio alla sera per dare inizio ai festeggiamenti, curiosa
di sapere che faccia avrebbe fatto Brian dopo averlo saputo.
Buona sera,
sono stata veloce eh? Non capita mai, credo sia la prima volta. Spero
non l'ultima. :3
Capitolo numero due di
cacca, la mia autostima è a zero ma continuo comunque a
pubblicare capitoli.
Mi farebbe piacere
sapere cosa ne pensate voi, ora non so cos'altro aggiungere.. Boh, per
me è cipolla. <3
Vado via, alla prossima
gente.
Rox/Second heartbeat.
(Sì, ho cambiato nick. *ç*)
|
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Capitolo 3 *** Chapter Three. ***
boh3
03.
Welcome to the Family.
«
Una giornata
faticosa, ma allo
stesso tempo noiosa, come tutte le altre. Finalmente le luci dei
lampioni per le strade di Huntington Beach si accendono e il Sole
comincia a tramontare, questo significa che deve cominciare ad avviarsi
verso Casa Vengeance, dove tutti la stanno aspettando. E' stanca morta,
ma l'idea di dare una notizia del genere a tutti le fa trascurare
questo piccolo dettaglio.
Joey sale in macchina
di corsa,
poggia la tracolla sui sedili dietro e decide di andare prima a casa
sua per farsi una bella doccia. Rincorrere il capo per consegnare delle
foto l'ha fatta sudare parecchio e di certo non vuole fare una brutta
figura con Brian. O meglio, altre
brutte figure. Sì, perché lei una volta
uscì in
pigiama e pantofole per correre da lui, nel bel mezzo della sua festa
di compleanno, quindi non voleva ripetere la stessa figuraccia. Brian
la trovò splendida comunque; struccata, in pigiama, con i
capelli sfatti.. Bellissima in tutti i modi.
La ragazza fa scivolare
lo sguardo
sull'orologio che tiene sul polso sinistro, segna le otto meno un
quarto e, come al solito, vuol dire che sarà in ritardo. Per
arrivare a casa mancano cinque minuti, dieci minuti per la doccia e
altri dieci per scegliere cosa mettere. Tutto questo tempo lo impiega
solo per lui o quando deve andare in Riunioni importati per lavoro,
altrimenti indossa la prima cosa che capita.
Parcheggia l'auto nera
sul vialetto
di casa, correndo fino alla porta rischiando anche di inciampare
sul nulla. Poggia la borsa sul divano e corre in
bagno stando
più attenta, cadere dalle scale e rompersi il naso non le
sembra
il caso. Si fionda in bagno canticchiando un motivetto allegro che
nemmeno lei sa come le sia venuto in mente, raccoglie i capelli con una
coda disordinata, si spoglia ed entra nel box doccia. Continua a
cantare insaponandosi velocemente, sciacquandosi con altrettanta
velocità, e avvolge un'asciugamano color panna intorno al
corpo
lasciando scendere qualche gocciolina d'acqua a terra durante il breve
tragitto fino alla sua camera. Abbassa lo sguardo sull'orologio sopra
il comò e quasi le viene un colpo: le otto e dieci, e
l'appuntamento era alle otto. Tira giù tutti i santi con una
delicatezza incredibile -si fa per dire- mentre apre l'armadio con
energia rischiando di staccare l'anta.
«Cosa cazzo
mi metto?! Cristo,
non posso fare sempre la barbona!» grida rossa in volto quasi
come i capelli, tirando fuori dall'armadio un'ammasso di vestiti
sperando di trovare qualcosa di decente. Da tutto quel casino, tira
fuori un paio di jeans grigi aderenti, una camicetta a quadri nera e
rossa, e le sue fedelissime converse nere. Si scioglie i capelli
lasciandoli naturali, ovvero leggermente mossi per colpa dell'elastico,
e fa una giravolta per guardarsi: bene, può andare.
Dopo la fase vestiti,
c'è la
fase trucco che Joey adora tanto ma non ha molto tempo a disposizione
per crearne uno bello, perciò si limita alla solita linea
sottile della matita sulla palpebra superiore, del rimmel e un
lucidalabbra trasparente. Scende le scale più in fretta di
prima, prende le chiavi della macchina e di casa, dalla tracolla toglie
la sua macchina fotografica, poggiandola sul tavolo di legno chiaro del
soggiorno, la mette in spalla ed esce in tutta fretta.
Correre per strada come
nei film
polizieschi non le piaceva molto, però non poteva fare
altrimenti; l'ira di Matt Sanders non l'avrebbe risparmiata. Girato a
destra, si trova davanti la casa gigantesca di Zacky e qui il cellulare
inizia a squillare, facendo risuonare nell'aria Rocket
Queen. E' Brian, l'unico ad avere una suoneria specifica per
le
chiamate, perciò lo riconosce subito. Non risponde, visto
che li
dividono solo pochi passi, si limita ad uscire dalla macchina e suonare
alla porta. Sente dei passi pesanti farsi vicini, spera dal profondo
che quei passi non siano di Matt. Deglutisce pesantemente allo scattare
della serratura, trovandosi poi davanti quel nano da giardino di Johnny
Christ. Suvvia, non è molto basso-nemmeno tanto alto- arriva
al
metro e settanta, però divertiva tutti chiamarlo in quel
modo.
Si fissano per qualche minuto e lei gli sorride, aumentando la voglia
di Johnny di abbracciarla. Lui è stato così sin
da
subito, un tipo alla mano e simpatico, Joey lo sente come un fratello
perché sa che ci sarà sempre.
Nonostante la sua
altezza, i suoi
abbracci sono quelli peggiori: tendeva a stritolarla e lasciarla senza
fiato. Come per esempio adesso.
«Johnny, non
respiro, potresti
lasciarmi andare?» chiede ridendo ricambiando però
l'abbraccio. Alle loro spalle si avvicina Brian, con i soliti jeans
strappati e la maglietta bianca con lo scollo a V che accennava un
sorriso.
«Sì
Johnny, la vorrei intera la mia
donna.»
Non l'aveva mai detto, se non per gioco -forse anche in precedenza non
lo era- il suo sorriso nascondeva la serietà delle sue
parole
che la fanno rabbrividire dall'emozione, perché ora poteva
essere sua finché voleva lui.
Johnny sciolse
l'abbraccio
sorridente per le parole dell'amico e chiuse la porta
mentre lei
correva incontro a lui, abbracciandolo forte.
«Ti
è piaciuta la
colazione?» sussurra spostandole una ciocca di capelli rosso
fuoco dietro l'orecchio, fissandola negli occhi che lo lasciano quasi
senza fiato.
«Sì,
non sapevo delle
tue abilità culinarie, mi hai sorpreso.» sorride
facendo
scivolare la mano sinistra sulla destra di lui, stringendola forte.
«Seh seh,
basta effusioni in
casa mia, ovviamente solo io e mia moglie possiamo.»
interviene
Zacky messo tutto in tiro, con il solito papillon rosso, una camicia
bianca e dei pantaloni neri. Al suo fianco, c'è Elle che lo
abbraccia con un sorriso a trentadue denti stampato in faccia che
saluta Joey con la manina che, dopo la battuta di Zacky, chiude a pugno
e gli tira un leggero cazzotto sul braccio.
«Piantala di
fare l'idiota,
Zack, vai a finire di preparare la tavola piuttosto!» ride,
facendo segno al suo adorato marito di fare retro marcia, e Zacky
ubbidisce senza replicare. Altrimenti lei gliela faceva pagare, non a
caso è diventata Signora Vengeance.
Dopo qualche minuto
arrivano anche Matt e Cris all'ingresso, dove quest'ultima si butta
sulla rossa facendola quasi cadere.
«Joey, cara!
Non puoi capire
quanta roba abbiamo preso, per quest'evento straordinario
berrò
anche io!» Già, perché Cris
né fumava
né beveva, però il suo compagno compensava per
due. Joey
scoppia a ridere, cercando di nuovo la mano di Brian, che trova subito,
salutando Matt con una linguaccia che risponde con lo stesso gesto.
«Venite
ragazzi, le pizze
altrimenti si raffreddano!!» Iniziano ad allontanarsi
dall'ingresso arrivando alla sala da pranzo ben apparecchiata: una
tavola rettangolare sul viola lucido, con dei tovaglioli blu scuro e
bicchieri di carta dello stesso colore sopra. Semplice, ma molto bella.
Johnny, il solito
ingordo, si lancia
sulla sua pizza con occhi pieni di adorazione per il secondo
chitarrista che, probabilmente, ha avuto l'idea di ordinarla. Anche gli
altri prendono posto e dopo aver mangiato il primo spicchio di pizza,
Elle ricorda a tutti per quale motivo stanno cenando tutti insieme.
«Beh, rossa,
qual è la
notizia dell'anno?» Gli occhi dei presenti ti spostano da
Elle a
Joey che non riesce a trovare le parole giuste per dirlo. Continua
tranquillamente a masticare la sua pizza margherita e, come se niente
fosse, spiega in breve l'accaduto.
«Stamattina
ho discusso con Corey, mi ha fatto incazzare e l'ho cacciato di
casa.»
Segue qualche minuti di
silenzio,
interrotto poi da Johnny che urla un «Evviva»
alzando in
aria il bicchiere pieno fino all'orlo di birra, seguito dall'applauso e
fischi vari di Matt e Zacky mentre Elle e Cris le saltano letteralmente
addosso. L'unico che sembra non apprezzare, è proprio Brian
che
fissa il tavolo con il bicchiere blu in mano mezzo pieno.
Dentro di lei, si
spezza un qualcosa
mentre l'osserva, pensando che non doveva dirglielo e che lui non
volesse di più oltre incontri occasionali. Non sente
più
nemmeno le voci e fischi dei suoi amici, è talmente
concentrata
su Brian che si è dimenticata degli altri, e si sente ancora
più vuota dentro vedendo che rimaneva
in silenzio.
Finalmente si volta,
posa il bicchiere sul tavolo e si alza, guardandola di sfuggita.
«Ehi Zee,
vado un attimo in
bagno.» se ne va', con due occhioni azzurri che lo seguono
pieni
di lacrime. Lei è molto orgogliosa, non vuole farsi vedere
piangere, abbassa la testa giocando con l'ultimo bottone della camicia,
non riuscendo a trattenere un singhiozzo.
«Non
dovevo dirglielo.»
Buongiorno
carissimi! :3 Anche questa volta sono stata abbastanza veloce,
però.. *coff* credo che il prossimo arriverà dopo
Natale o dopo Capodanno. Cercherò di essere veloce
anche la prossima, oppure lasciarvi nel dubbio. *w* (sai che ce ne
fotte ._. NdTutti)
Comunque, ringrazio di
cuore Jackii per aver recensito e rispondo
direttamente qui già che ci sono. xD Già
già, gli opposti non si attraggono per niente, l'ho testato
io stessa '-', ed è impossibile non adorare Brian.
Anche se, beh, gli ho fatto fare la figura dell'imbecille. Al prossimo
chap si scoprirà per quale motivo! ^^
Infine, ringrazio chi
l'ha aggiunta tra le preferite, seguite e ricordate, comincio a
commuovemi. ç__ç
Un bacione a tuttiii e,
se non torno prima, buone feste! ^^
second heartbeat.
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