Rocket Queen.

di comeasyouare
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chapter One. ***
Capitolo 2: *** Chapter Two. ***
Capitolo 3: *** Chapter Three. ***



Capitolo 1
*** Chapter One. ***


Rocket Queen «


«Ho smesso di credere nell'amore dal momento in cui ho perso quello che avevo di più caro. Poi, è arrivato lui che mi ha riportato a respirare e a vivere. Lui, che mi ha ricordato quanto potesse essere bello e unico amare.»















Il clima freddo di Novembre, si fa' sentire anche nella calda Huntington Beach. L'aria fresca della sera colpisce dispettosa il viso della giovane ragazza dalla maglietta tagliuzzata dei Guns 'n Roses e con una sigaretta mezza consumata tra le labbra. Con cautela, si avvicina alle sue spalle l'uomo dei suoi sogni: l'uomo dai capelli neri in aria e t-shirt nera con uno scollo a V che mette in mostra una parte di una frase dolorosa del tatuaggio: FoREVer. L'uomo che per tutta la sua adolescenza ha guardato da lontano sperando che, un giorno, la notasse tra la folla di qualche concerto o solo per le strade della città. L'uomo, che corrisponde al nome di Brian Haner, copre gli occhi della ragazza dai capelli rossi con le sue mani fredde, ogni volta che si trova al suo fianco lui capisce che è lei, la donna della sua vita.
«Inutile che fai questi scherzi, Brian, tanto lo so' che sei tu!» dice lei, divertita, con quel sorriso bellissimo che scalda il cuore di chiunque lo vede. E' una delle tante cose che ha colpito l'uomo, il sorriso che contagia tutti.. Così simile a quello di lui, Jimmy.
«Così non c'è gusto, Joey! Almeno fai finta di stare al gioco.» lui ride e così fa' anche lei, mentre le mani di Brian scivolano sui fianchi della ragazza che gli scocca un bacio sulla guancia.
Da circa sei mesi che questa.. cosa va' avanti: si vedono, quando è possibile, scherzano e giocano come due bambini e, alla fine tra una coccola e l'altra, finiscono immancabilmente al letto insieme. A loro due tutto questo sta' bene, scappano entrambi dai loro problemi e si sentono finalmente vivi quando sono insieme che non si rendono nemmeno conto che, tutto questo, è sbagliato.
Lui, Brian Haner, conosciuto come Synyster Gates il donnaiolo per eccellenza, il chitarrista degli Avenged Sevenfold sposato da un anno con Michelle DiBenedetto, sorella gemella della moglie del vocalist M. Shadows. Invece lei, Joey, una semplice ragazzina di ventidue anni che fa' avanti e indietro dal lavoro a casa con la quale divide con il suo fidanzato ai tempi del liceo. Più di una volta Brian, le prime volte, si era chiesto se lei lo volesse per i suoi soldi e per essere riconosciuta in quelcosa.. Ma lei è diversa, tutto in quella ragazza dalle magliette tagliate è diverso. Dal modo di guardarlo al modo in cui si muoveva. Ne era rimasto incantato, dal momento in cui era entrata nel set fotografico. E' una ragazza buffa, solare, timida, sbadata e tremendamente dolce. La pelle lattea fa' risaltare i suoi occhi blu e i capelli rosso fuoco che le ondeggiavano dietro le spalle ad ogni suo movimento.
Lei che nell'intera giornata insieme a lui e il resto della band, non si era offesa alle battute idiote e senza senso che ognuno di loro faceva, anzi ci scherzava su. E' l'ancora di salvezza che Brian stava aspettando, la persona che lo avesse salvato dal buio profondo dove stava cadendo: lei è tutto quello di cui aveva bisogno.
Innamorati, l'uno dell'altro, non servivano parole o altre cose inutili, si percepiva dai loro sguardi carichi di amore e passione. Vorrebbero avere più tempo per stare insieme ma lui è impegnato con la band, ogni tanto deve passare del tempo con Michelle, mentre lei è indaffarata con il suo lavoro da fotografa e anche lei, come del resto lui, è costretta a passare del tempo con il suo fidanzato Corey. Quelle poche volte che si incontrano per strada, vivendo nella stessa città, si scambiano solo brevi saluti ma negli occhi di entrambi si percepisce una frase nascosta: mi manchi.
«Allora Bri, com'è andata la giornata?» Lo chiede spesso, Joey adora sentire la voce di Brian che le parla vicino all'orecchio ma soprattutto adora il modo in cui le parla. Brian la stringe più a sé, contro il suo petto, appoggiando la testa sulla sua spalla guardando il mare che si agitava.
«Una rottura di palle. Sono andato a fare colazione coi ragazzi e abbiamo parlato del nuovo tour e poi ho subito le chiacchiere inutili di Michelle a cena. Mi pare che domani devo accompagnarla a fare shopping.»
Molte volte, Joey si sentiva piccola e non all'altezza per stare con un uomo intelligente come Brian. Perché, parliamoci chiaro, all'età di trent'anni non si è più bambini. Ma è di Brian che stiamo parlando: l'eterno bambino che è dovuto crescere all'improvviso andando a sbattere contro la cruda realtà. Lei lo capisce, fin troppo bene, di quello che ha passato e continua a passare. Hanno passato molte notti insonni a parlare, a sfogarsi e a confrontarsi, arrivando alla conclusione che loro due insieme sono forti e continuando a sostenersi a vicenda possono sopravvivere alla crudeltà del mondo.
«Ciò vuol dire che non so' se ritornerai intero?» ride spendendo la sigaretta che aveva fumato poco e niente, poggiando la testa a quella di Brian guardando come lui il mare.
«Ogni fottuto giorno mi pento di averle fatto quella cazzo di proposta, sono un completo idiota.» sbuffa corrugando la fronte e stringendo di più la ragazza.
«Mi chiedo spesso perché gliel'abbia chiesto. Non la sopporti nemmeno tu e la conosci da anni, sai com'è fatta.» Come al solito ha ragione, non riesce a capire nemmeno lui perché avesse chiesto a Michelle di sposarlo. Certo, lei ha vinto un terno a lotto ma lui perchè ha chiesto la mano a una come Michelle? Una ragazza così fastidiosa e.. e.. Impossibile da descrivere, è una vera tortura dividere casa con lei.
«Non lo so'.»
Joey si gira leggermente verso destra, quel che basta per abbracciarlo e accarezzargli la testa, giocando un po' con i suoi capelli scuri. A lui piace quando lo fa', gli piace così tanto che involontariamente si trova a fare le fusa come un gatto.
«Mhh Joey, voglio chiederti una cosa.» Riapre gli occhi e si scosta un poco guardandola dritto negli occhi chiari che riescono a fargli martellare velocemente il cuore nel petto. Joey lo guarda incuriosita e un po' confusa, accennando un sorriso e non dicendo nulla aspettando che Brian ricominciasse a parlare. Però lui è rimasto affascinato dalla sua bellezza, come sempre, e osserva attentamente ogni particolare del suo dolce viso: la linea perfetta che hanno le sue labbra carnose e rosee, il piccolo naso non tanto all'insù che la fanno sembrare una bambina, le guance che dal freddo un po' si arrossano e infine i suoi grandi occhi che fissano i suoi.
«Sputa il rospo, puoi chiedermi tutto quello che vuoi.» Le sorride e gli viene naturale baciarla. Un bacio casto e dolce, lui adora sentire il sapore di ciliegia mischiato al fumo di lei, e lei ama sentire il sapore di menta mischiato al fumo di lui. Le loro labbra si allontanano quasi subito, anche perché la curiosità di Joey è tanta. Brian sorride e si avvicina al suo orecchio, sussurrando.
«Resta con me.» Sorride anche lei e lo stringe di più avvicinandosi al suo orecchio riempiendo le narici del suo profumo che sembra essere vaniglia, ma non è sicura di questo.
«Resterò tutto il tempo che vorrai, Brian.»
Ancora una volta, Brian capisce che Joey è tutto quello che vuole dalla vita. Capisce di voler passare il resto della sua vita con lei e non con quella scocciatura di Michelle che non fa' altro che ripetergli quanto sia insopportabile e rozzo.






Buh, come va'? :3 Questo disastro totale è.. E' boh, cacca. Lanciatemi pure tutto quello che volete, pomodori, zucchine, melanzane, minestroni interi.. D: Io resterò ferma. Beh, scappo via, è stato un piacere. ~
Rox.

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Capitolo 2
*** Chapter Two. ***


02. Opposites don't attract. «



Gira e rigira nel letto, sente qualcosa di fastidioso che la circonda. Un braccio, un po' troppo esile per essere quello di Brian. Si gira di nuovo e apre gli occhi, trovandosi davanti Corey con la sua chioma bionda così maledettamente perfetta anche dopo essersi svegliato la mattina. In quel ragazzo è tutto fin troppo perfetto e ordinato, il contrario di Joey. Sbuffa e sposta il braccio con pochissima delicatezza, affrettandosi ad andare al piano di sotto. Lei è convinta di essersi addormentata con accanto Brian e, trovarsi Corey al posto suo, l'ha fatta innervosire parecchio già di prima mattina.

Appena scende le scale, non può credere ai suoi occhi: sul tavolo di legno chiaro apparecchiato perfettamente, c'è una tazza di caffè fumante, cornetti di ogni tipo e persino pastarelle. Si strofina gli occhi e sbatte le palpebre più volte trovandosi davanti la stessa scena. Che fosse stato proprio Corey? No, assolutamente no, per quanto fosse perfettino e ordinato non sarebbe mai stato i grado di preparare una colazione così.
Titubante, si avvicina e solleva la tazza di caffè che la stava chiamando pregandola di bere. Sotto di esso, trova un bigliettino con una calligrafia un po' disordinata con su scritto:
Buongiorno tesoro, spero tu abbia dormito bene. Sono scappato via appena ho sentito la serratura di casa tua aprirsi, ma ho voluto farti una sorpresa mentre quell'idiota del tuo fidanzato stava già dormendo in piedi. Tutto questo, è per te piccola mia.
P.s. Esatto, Synyster Gates sa' cucinare!
Rilegge il bigliettino circa quattro volte con un sorriso sulle labbra. Allunga una mano verso il cornetto alla crema mettendosi seduta sul bancone della cucina vicino al lavello, il cornetto è favoloso. Dall'espressione di Joey, si nota la sua felicità ma anche sorpresa, Brian aveva preparato la crema per riempire i cornetti e preparato tutto per lei. Proprio in quel momento, si chiede per quale motivo stesse ancora con Corey; Corey che ha sempre da ridire sui suoi numerosi tatuaggi, Corey che ha da ridire sui suoi amici che considera drogati solo per i capelli lunghi e un po' spettinati, Corey che non vuole che lei fumi o beva alcool, oppure che non vada alle feste. Una suora, si doveva far suora a questo punto.
Gli opposti si attraggono, dicono spesso, ma non sempre è così: questo opposto, le stava mandando in isteria ed è convintissima che quella frase sia una vera cazzata. Lentamente, stava impazzendo per mano sua, è arrivata più che al limite della pazienza. Ci manca davvero poco, quando quel momento arriverà, sa che si arrabbierà come non mai. Ma, in un certo senso, ha paura di trovarsi sola. Lei ha una una paura fottuta di restare sola ed essere abbandonata da tutti, perché l'ha provata la solitudine. E così subisce quel rompiscatole ogni giorno, seguendo la sua maledettissima routine, che lei odia.
«Buongiorno amore!!» parli del diavolo..
Si avvicina con un gran sorrisone dando un bacio sulle labbra alla ragazza che, prontamente, gira la testa a destra facendo finta di leggere il calendario appeso al frigorifero con un'orrenda calamita gialla e verde, beccandosi uno schifoso bacio sulla guancia. Lo saluta con un cenno della mano, sbadigliando, bevendo rapidamente il caffè per non stare altro tempo accanto a quel tizio che dovrebbe chiamare amore, tesoro o con altri stupidi nomignoli.
«Già di cattivo umore, tesoro?» un velo di ironia nella sua voce, mentre addenta una ciambella. Lei si stacca dalla tazzina e se la rigira tra le mani senza prestare davvero attenzione a quello che dice il ragazzo, blaterando sulla colazione abbondante molto sospetta. Ma che cazzo sei, un detective?
«Mi sono svegliata presto e ho preparato tutto per me e sì, sono di cattivo umore.» questo è un chiaro segno che vuole essere lasciata in pace, ma il biondo non pare capire nonostante gli anni che si conoscono. Oppure si diverte a darle fastidio e beccarsi "vaffanculo" e insulti vari.
«Sempre di cattivo umore, che ci sto a fare con una ragazza noiosa come te.» borbotta mettendosi seduto iniziando a leggere un giornale con degli fasdisiosi occhialetti sopra il naso marroncini. Ogni mattina legge quel cazzo di giornale per informarsi cosa accade di nuovo in America, rimanendo ore e ore in quella posizione.
Lei alza prima un sopracciglio, facendo un mezzo sorriso, mordendosi il labbro inferiore trattenendosi nel non ridergli in faccia.
«O forse sei tu quello moscio?» vorrebbe aggiungere in tutti i sensi di "moscio", ma le sarebbe venuto da ridere perché, ormai lo conosce come un libro aperto, si sarebbe fatto pippe mentali. «E mollami, se non ti vado bene.» paff, le paroline magiche, le aveva dette; lei, da una parte, non vedeva l'ora che la mollasse e scomparisse dalla sua vita per sempre. Non lo aveva mai detto proprio per quella dannata paura di rimaner sola, ma all'ultimo minuto ha capito che ha l'appoggio degli amici e della madre. Già, la madre, non vede l'ora che si lascino. Considera Corey un vero imbecille e pure la povera figlia, che, fino adesso, non trovava i coglioni per sbatterlo fuori di casa.
«Allora prepara le valige e vattene.» abbassa il giornale e la guarda divertito, la sfida. Joey scuote la testa, raccogliendola, mettendo la tazzina dentro il lavandino.
«Qui ti sbagli, dolcezza, questa qui è casa mia. Quello che deve sloggiare se tu.» parla tranquillamente, non si scompone, è decisa in quello che sta facendo ed è ancora più decisa solo al pensiero di poter dedicarsi solo ed esclusivamente a Brian. Corey ride e chiude il giornare scuotendo la testa, poggiando le braccia sul tavolo, continuando a sorridere come un'ebete.
«Cacciami via tu. Non hai le palle di farlo.»
Seguono alcuni secondi di silenzio, nel mentre Joey si stava stiracchiando e Corey la guardava con aria altezzosa, sicuro che non l'avrebbe cacciato via. Un po' troppo sicuro di sé, perché Joey, senza dire una parola, si diresse nella camera da letto alla ricerca della valigia del ragazzo. Una valigia a dir poco oscena, come del resto tutti gli oggetti che appartengono a Corey, una bruttissima valigia verde bottiglia che sembra vecchia anni. Con espressione disgustata, ci infila dentro tutte le cianfrusaie del suo ormai ex-ragazzo tornando al piano di sotto sorridente, con la valigia in mano.
«Perfetto, questa è la tua valigia e quella lì - indica con un sorriso divertito la porta d'ingresso - è la porta da dove puoi uscire. Immagino che tu conosca la strada, no?»
Lo stupido sorrisino del biondo scompare in un batter d'occhio, al suo posto si disegna un'espressione di rabbia, appiattendo gli occhi in due fessure guardando in cagnesco la rossa. Con rabbia, strappa dalle mani di lei la valigia ed usce, a grandi passi, ringhiando e urlando ai quattro venti che avrebbe pagato pegno per questo. Lei intanto fa oscillare la mano a destra e a sinistra in segno di saluto, chiudendo la porta non appena fosse uscito.
La leggerezza. Joey sentie la leggerezza sullo stomaco, quell'enorme masso che la sciacciava l'ha finalmente spostato. La spina nel fianco dell'intera adolescenza è ormai fuori dalla sua vita. Occasione perfetta per una festa stile Vengeance. Prima di tutto, però, deve avvertire la sua migliore amica, colei che conosce da quando era piccolina: Crystal, conosciuta da tutti come Cris. Una graziosissima ragazza dalla pelle olivastra, capelli neri e mossi che le cadevano delicatamente sulle spalle, la ragazza dagli occhi nocciola che brillavano di felicità ogni qualvolta che la si guardava. Lei, la dolce e timida Cris, che per Joey è come una sorella.
Compone in numero in men che non si dica, sentendolo squillare una, due volte, finché la voce allegra della ragazza all'altro capo del telefono si fa' sentire.
«Ehi Cris, la vuoi sentire una notizia strepitosa? Ho sbattuto fuori di casa Corey.» probabilmente Cris sta bevendo, il rumore è simile a quello di quando si sputa l'acqua da qualche parte, seguiti da tre colpi di tosse. L'ha davvero colta di sorpresa, questa notizia.
«Dici sul serio?! Joey è fantastico! Oh, quando lo saprà Matt.. E quando lo saprà Brian!» il tono di voce è molto alto, così tanto che Joey allontana di poco il telefono dall'orecchio, ridendo, perché la immagina ballare per casa in mutande "Welcome to the Jungle". Oppure Matt è lì, a sbaciucchiarselo dalla felicità, mentre lui la guarda sorpreso e curioso, curioso di sapere cosa c'è ti danto sensazionale.
Chi è Matt? Oh, ma è ovvio, Mr. Shadows, il vocalist. La storia tra i due dura da un anno o poco più, ormai, da circa tre mesi ripete a Cris che vorrebbe mollare la sua cara mogliettina Valary per star con lei. Cosa che non fa', infondo lui teme quella donna. Lei, in passato, ha fatto molto per lui, e lui cosa fa'? La lascia? Non gli pare giusto, ma non è nemmeno giusto raccontare cazzate la povera Cris.
Pensandoci bene, è andata meglio ad Elle. Zacky, proprio quello, lasciò Gena sull'altare dicendole chiaro e tondo che aveva l'amante da un pezzo e che non l'amava, correndo alla fine da Elle chiedendole di sposarlo. E ora, sono sposati appunto da due mesi, la coppia più bella mai vista al mondo: sembrano due bambini, quando discutono fanno pace immediatamente e si coccolano per scusarsi. Sono dolcissimi, solo a vederli vien voglia di sorridere. E poi Elle è una ragazza bellissima: ha dei bellissimi occhi nocciola, delle labbra un po' fine e rosee piegate sempre in un sorriso dolcissimo, i capelli rosso scuro che lascia sciolti e come capitano e le lentiggini sul piccolo naso che la fanno sembrare una bambina.
Joey scuote la testa, riportata nella realtà dalla voce preoccupata dell'amica. E' rimasta immersa nei suo pensieri in silenzio per un bel po' di tempo.
«Lo sapranno tutti molto presto, qui ci vuole una bella festa alla Sevenfold!» esclama ridendo, salendo le scale per arrivare nalla camera da letto e mettendosi davanti all'armadio, decidendo cosa indossare.
«Tutti a casa Vengeance! Ci penso io a chiamare Zacky, oppure Ellina, tu intanto preparati e poi ti invio un messaggio con l'ora stabilita.» Joey ride di nuovo tirando fuori dall'armadio una canottiera lunga dei Nirvana e dei semplici leggings neri. Si siede sul letto guardandosi i piedini, uno scarso trentasei, mentre l'amica parlava con Matt, appunto, della festa da organizzare. Una lucetta si accende sopra la testa della rossa, che va' a pensare alla cosa più importante: l'alcool.
«La spesa alcolica, chi la fa'?» seguono alcuni secondi di silenzio e poi una breve risata dei due all'altro capo del telefono.
«Brian è ovvio, lascia fare a noi, tu vai al lavoro!» questo è Matt che rivoleva per sé la sua ragazza, perciò Joey annuisce salutando i due lasciandoli consumare il loro amore. Dopo aver lanciato indietro il telefono, si dirige in bagno dove si fa' una lunga doccia rilassante. Il getto fresco dell'acqua, la fa' rabbrividire per un attimo, poi si abitua e si rilassa lasciandosi cullare dal getto che le pizzica la schiena tatuata. Esce dal bagno in intimo, fischiettando un motivetto a caso mentre si veste. Si infila i soliti stivali neri rovinati e si pettina i capelli lisci e rossi con la spazzola, disegnando con una matita degli occhi una sottile linea su entrambe le palpebre. Prende dal comodino la pellicola da sviluppare, la infila dentro la tracolla nera e si dirige in macchina, dove l'accende e mette in moto verso lo studio fotografico.
Non vede l'ora che il giorno dia spazio alla sera per dare inizio ai festeggiamenti, curiosa di sapere che faccia avrebbe fatto Brian dopo averlo saputo.



Buona sera, sono stata veloce eh? Non capita mai, credo sia la prima volta. Spero non l'ultima. :3
Capitolo numero due di cacca, la mia autostima è a zero ma continuo comunque a pubblicare capitoli.
Mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate voi, ora non so cos'altro aggiungere.. Boh, per me è cipolla. <3
Vado via, alla prossima gente.
Rox/Second heartbeat. (Sì, ho cambiato nick. *ç*)

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Capitolo 3
*** Chapter Three. ***


boh3

03. Welcome to the Family. «










Una giornata faticosa, ma allo stesso tempo noiosa, come tutte le altre. Finalmente le luci dei lampioni per le strade di Huntington Beach si accendono e il Sole comincia a tramontare, questo significa che deve cominciare ad avviarsi verso Casa Vengeance, dove tutti la stanno aspettando. E' stanca morta, ma l'idea di dare una notizia del genere a tutti le fa trascurare questo piccolo dettaglio.
Joey sale in macchina di corsa, poggia la tracolla sui sedili dietro e decide di andare prima a casa sua per farsi una bella doccia. Rincorrere il capo per consegnare delle foto l'ha fatta sudare parecchio e di certo non vuole fare una brutta figura con Brian. O meglio, altre brutte figure. Sì, perché lei una volta uscì in pigiama e pantofole per correre da lui, nel bel mezzo della sua festa di compleanno, quindi non voleva ripetere la stessa figuraccia. Brian la trovò splendida comunque; struccata, in pigiama, con i capelli sfatti.. Bellissima in tutti i modi.
La ragazza fa scivolare lo sguardo sull'orologio che tiene sul polso sinistro, segna le otto meno un quarto e, come al solito, vuol dire che sarà in ritardo. Per arrivare a casa mancano cinque minuti, dieci minuti per la doccia e altri dieci per scegliere cosa mettere. Tutto questo tempo lo impiega solo per lui o quando deve andare in Riunioni importati per lavoro, altrimenti indossa la prima cosa che capita.
Parcheggia l'auto nera sul vialetto di casa, correndo fino alla porta rischiando anche di inciampare sul nulla. Poggia la borsa sul divano e corre in bagno stando più attenta, cadere dalle scale e rompersi il naso non le sembra il caso. Si fionda in bagno canticchiando un motivetto allegro che nemmeno lei sa come le sia venuto in mente, raccoglie i capelli con una coda disordinata, si spoglia ed entra nel box doccia. Continua a cantare insaponandosi velocemente, sciacquandosi con altrettanta velocità, e avvolge un'asciugamano color panna intorno al corpo lasciando scendere qualche gocciolina d'acqua a terra durante il breve tragitto fino alla sua camera. Abbassa lo sguardo sull'orologio sopra il comò e quasi le viene un colpo: le otto e dieci, e l'appuntamento era alle otto. Tira giù tutti i santi con una delicatezza incredibile -si fa per dire- mentre apre l'armadio con energia rischiando di staccare l'anta.
«Cosa cazzo mi metto?! Cristo, non posso fare sempre la barbona!» grida rossa in volto quasi come i capelli, tirando fuori dall'armadio un'ammasso di vestiti sperando di trovare qualcosa di decente. Da tutto quel casino, tira fuori un paio di jeans grigi aderenti, una camicetta a quadri nera e rossa, e le sue fedelissime converse nere. Si scioglie i capelli lasciandoli naturali, ovvero leggermente mossi per colpa dell'elastico, e fa una giravolta per guardarsi: bene, può andare.
Dopo la fase vestiti, c'è la fase trucco che Joey adora tanto ma non ha molto tempo a disposizione per crearne uno bello, perciò si limita alla solita linea sottile della matita sulla palpebra superiore, del rimmel e un lucidalabbra trasparente. Scende le scale più in fretta di prima, prende le chiavi della macchina e di casa, dalla tracolla toglie la sua macchina fotografica, poggiandola sul tavolo di legno chiaro del soggiorno, la mette in spalla ed esce in tutta fretta.
Correre per strada come nei film polizieschi non le piaceva molto, però non poteva fare altrimenti; l'ira di Matt Sanders non l'avrebbe risparmiata. Girato a destra, si trova davanti la casa gigantesca di Zacky e qui il cellulare inizia a squillare, facendo risuonare nell'aria Rocket Queen. E' Brian, l'unico ad avere una suoneria specifica per le chiamate, perciò lo riconosce subito. Non risponde, visto che li dividono solo pochi passi, si limita ad uscire dalla macchina e suonare alla porta. Sente dei passi pesanti farsi vicini, spera dal profondo che quei passi non siano di Matt. Deglutisce pesantemente allo scattare della serratura, trovandosi poi davanti quel nano da giardino di Johnny Christ. Suvvia, non è molto basso-nemmeno tanto alto- arriva al metro e settanta, però divertiva tutti chiamarlo in quel modo. Si fissano per qualche minuto e lei gli sorride, aumentando la voglia di Johnny di abbracciarla. Lui è stato così sin da subito, un tipo alla mano e simpatico, Joey lo sente come un fratello perché sa che ci sarà sempre.
Nonostante la sua altezza, i suoi abbracci sono quelli peggiori: tendeva a stritolarla e lasciarla senza fiato. Come per esempio adesso.
«Johnny, non respiro, potresti lasciarmi andare?» chiede ridendo ricambiando però l'abbraccio. Alle loro spalle si avvicina Brian, con i soliti jeans strappati e la maglietta bianca con lo scollo a V che accennava un sorriso.
«Sì Johnny, la vorrei intera la mia donna.» Non l'aveva mai detto, se non per gioco -forse anche in precedenza non lo era- il suo sorriso nascondeva la serietà delle sue parole che la fanno rabbrividire dall'emozione, perché ora poteva essere sua finché voleva lui.
Johnny sciolse l'abbraccio sorridente per le parole dell'amico e chiuse la porta mentre lei correva incontro a lui, abbracciandolo forte.
«Ti è piaciuta la colazione?» sussurra spostandole una ciocca di capelli rosso fuoco dietro l'orecchio, fissandola negli occhi che lo lasciano quasi senza fiato.
«Sì, non sapevo delle tue abilità culinarie, mi hai sorpreso.» sorride facendo scivolare la mano sinistra sulla destra di lui, stringendola forte.
«Seh seh, basta effusioni in casa mia, ovviamente solo io e mia moglie possiamo.» interviene Zacky messo tutto in tiro, con il solito papillon rosso, una camicia bianca e dei pantaloni neri. Al suo fianco, c'è Elle che lo abbraccia con un sorriso a trentadue denti stampato in faccia che saluta Joey con la manina che, dopo la battuta di Zacky, chiude a pugno e gli tira un leggero cazzotto sul braccio.
«Piantala di fare l'idiota, Zack, vai a finire di preparare la tavola piuttosto!» ride, facendo segno al suo adorato marito di fare retro marcia, e Zacky ubbidisce senza replicare. Altrimenti lei gliela faceva pagare, non a caso è diventata Signora Vengeance.
Dopo qualche minuto arrivano anche Matt e Cris all'ingresso, dove quest'ultima si butta sulla rossa facendola quasi cadere.
«Joey, cara! Non puoi capire quanta roba abbiamo preso, per quest'evento straordinario berrò anche io!» Già, perché Cris né fumava né beveva, però il suo compagno compensava per due. Joey scoppia a ridere, cercando di nuovo la mano di Brian, che trova subito, salutando Matt con una linguaccia che risponde con lo stesso gesto.
«Venite ragazzi, le pizze altrimenti si raffreddano!!» Iniziano ad allontanarsi dall'ingresso arrivando alla sala da pranzo ben apparecchiata: una tavola rettangolare sul viola lucido, con dei tovaglioli blu scuro e bicchieri di carta dello stesso colore sopra. Semplice, ma molto bella.
Johnny, il solito ingordo, si lancia sulla sua pizza con occhi pieni di adorazione per il secondo chitarrista che, probabilmente, ha avuto l'idea di ordinarla. Anche gli altri prendono posto e dopo aver mangiato il primo spicchio di pizza, Elle ricorda a tutti per quale motivo stanno cenando tutti insieme.
«Beh, rossa, qual è la notizia dell'anno?» Gli occhi dei presenti ti spostano da Elle a Joey che non riesce a trovare le parole giuste per dirlo. Continua tranquillamente a masticare la sua pizza margherita e, come se niente fosse, spiega in breve l'accaduto.
«Stamattina ho discusso con Corey, mi ha fatto incazzare e l'ho cacciato di casa.»
Segue qualche minuti di silenzio, interrotto poi da Johnny che urla un «Evviva» alzando in aria il bicchiere pieno fino all'orlo di birra, seguito dall'applauso e fischi vari di Matt e Zacky mentre Elle e Cris le saltano letteralmente addosso. L'unico che sembra non apprezzare, è proprio Brian che fissa il tavolo con il bicchiere blu in mano mezzo pieno.
Dentro di lei, si spezza un qualcosa mentre l'osserva, pensando che non doveva dirglielo e che lui non volesse di più oltre incontri occasionali. Non sente più nemmeno le voci e fischi dei suoi amici, è talmente concentrata su Brian che si è dimenticata degli altri, e si sente ancora più vuota dentro vedendo che rimaneva in silenzio.
Finalmente si volta, posa il bicchiere sul tavolo e si alza, guardandola di sfuggita.
«Ehi Zee, vado un attimo in bagno.» se ne va', con due occhioni azzurri che lo seguono pieni di lacrime. Lei è molto orgogliosa, non vuole farsi vedere piangere, abbassa la testa giocando con l'ultimo bottone della camicia, non riuscendo a trattenere un singhiozzo.
«Non dovevo dirglielo.»






Buongiorno carissimi! :3 Anche questa volta sono stata abbastanza veloce, però.. *coff* credo che il prossimo arriverà dopo Natale o dopo Capodanno.  Cercherò di essere veloce anche la prossima, oppure lasciarvi nel dubbio. *w* (sai che ce ne fotte ._. NdTutti)
Comunque, ringrazio di cuore Jackii per aver recensito e rispondo direttamente qui già che ci sono. xD Già già, gli opposti non si attraggono per niente, l'ho testato io stessa '-',  ed è impossibile non adorare Brian. Anche se, beh, gli ho fatto fare la figura dell'imbecille. Al prossimo chap si scoprirà per quale motivo! ^^
Infine, ringrazio chi l'ha aggiunta tra le preferite, seguite e ricordate, comincio a commuovemi. ç__ç
Un bacione a tuttiii e, se non torno prima, buone feste! ^^

second heartbeat.

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