Suddenly you're all I need

di Krizia
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chapter one ***
Capitolo 2: *** Chapter two ***
Capitolo 3: *** Chapter three ***
Capitolo 4: *** Chapter four ***
Capitolo 5: *** Chapter five ***
Capitolo 6: *** Chapter six ***
Capitolo 7: *** Chapter seven ***
Capitolo 8: *** Chapter eight ***
Capitolo 9: *** Chapter nine ***



Capitolo 1
*** Chapter one ***


Quella mattina Lucy si era alzata svogliatamente, in quanto consapevole di dover affrontare un’altra missione per poter pagare l’affitto del mese corrente. Quando uscì di casa il cielo era ricoperto di nuvole, un po’ lugubre a suo parere per essere una giornata estiva, ma non fece in tempo a contemplare più approfonditamente il suo pensiero che si sentì chiamare da lontano. Riconosceva quella voce, la più familiare che conoscesse, quella che avrebbe riconosciuto in mezzo a un milione di altre voci. Si voltò con un sorriso a mo’ di saluto che si tramutò ben presto in un’espressione di stupore quando mise bene a fuoco la vista che si presentava dinanzi a lei. Quella mattina Natsu ed Happy erano accompagnati da un altro membro della gilda: Lisanna. Non che l’accaduto la turbasse più di tanto, solo era un po’ strano per lei. Si sentiva semplicemente…a disagio… erano tutti amici, tutti molto uniti, tutti molto forti. Lei era Lucy, semplicemente Lucy, la nuova recluta seguita dalla piccola Wendy.
 “Buongiorno ragazzi” disse Lucy cercando di scacciare via quello strano pensiero. “Ohi Lucy, guarda chi c’è stamattina con noi” disse Natsu indicando la ragazza che lo affiancava. “Ciao Lucy” disse semplicemente Lisanna sorridendo alla ragazza; Lucy sorrise di rimando alla ragazza ma non potè fare a meno di riprovare quella strana sensazione di disagio nel guardarla. “Stai cercando una missione per pagare l’affitto, vero Lucy?” Irruppe nuovamente Natsu. “Aye!” fu la risposta di Happy che precedette quella della ragazza che non riuscì a trattenere una piccola risata. “E così vi ricordavate che devo ancora dare la quota di questo mese” disse Lucy “Non sarà mica che avevate paura di perdere l’occasione di introdurvi di nascosto in casa mia e dormire sul mio letto, eh?”
 “Ehi Happy, Lucy ha capito tutto; ci conviene dirle una balla oppure non ci farà più dormire sul suo letto”
 “Aye! Lucy potrebbe diventare di nuovo strana” dissero Natsu ed Happy sotto voce; “Guardate che riesco a sentirvi, anche se parlate sottovoce siete vicini a me!” disse Lucy con un’espressione mista tra la rabbia e la rassegnazione. Lisanna non potè trattenersi dal ridere nel vedere quella scena e dopo uno scambio di sguardi anche Natsu e Lucy scoppiarono a ridere e mentre Happy cominciò ad addentare un pesce il gruppo si avviò verso la gilda portando con loro quel sereno che non c’era nel cielo quella mattina.

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Capitolo 2
*** Chapter two ***


Una volta entrati nella gilda lo scenario che si presentava agli occhi del gruppo non cambiava di una sola virgola e Lucy si guardò attorno sorridendo, sentendosi finalmente nella sua vera casa. Come al solito Cana se ne stava in disparte a bere da un barile gigante mentre Elfman, Gray e Gajil avevano iniziato già a prima mattina una rissa nella gilda; si voltò ancora e le si congelò il sangue nelle vene cercando di fermare Juvia dallo spogliarsi per emulare Gray mentre Lisanna veniva assaltata da tutti per un saluto e Natsu si unì alla rissa buttandosi subito su Gray; dopodiché si recò a salutare Mirajane che notò impegnata a pulire il bancone della gilda. “Buongiorno Lucy-Chan, posso offrirti qualcosa da bere?” chiese la ragazza regalandole uno di quei sorrisi in grado di cancellare qualsiasi preoccupazione dalla mente di qualsiasi persona. “Ti ringrazio Mira-San, credo che prenderò un buon succo fresco” concluse Lucy appoggiandosi china sul bancone.
 “Qualcosa ti turba Lucy? Non è da te avere quest’ espressione  cupa”  disse Mirajane mentre preparava la bevanda alla giovane maga. “No, non è nulla Mira-San” si giustificò immediatamente Lucy agitando le mani come a voler scacciare nuovamente quella sensazione di disagio che perfino la sua amica era stata in grado di percepire. “E’ solo che devo ancora pagare l’affitto di questo mese e devo ingaggiare un nuovo incarico o non potrò saldare il mio debito” concluse di giustificarsi la ragazza. “Capisco. Beh, non preoccuparti Lucy, ho il registro degli incarichi qui con me, troveremo quello adatto a te” le fece l’ occhiolino servendola “Tieni il succo” sfoderò di nuovo il suo dolce sorriso “Sono solo 150 Jewel” disse continuando a sorridere alla maga che non potè trattenersi dal mutare la sua espressione da rilassata in stupefatta per la facilità con la quale la sua amica fosse tanto esigente ma allo stesso modo comprensiva con i pagamenti.  Subito dopo si misero insieme alla ricerca di un incarico con una buona paga, nonostante ogni tanto arrivasse sulle ragazze un tavolo o una sedia, o nel peggiore dei casi, i ragazzi stessi. Scorrevano le pagine fin quando Lucy esclamò “L’ho trovato Mira-San, l’ho trovato! “ Strillò la ragazza attirando anche l’attenzione di Erza che apparì da dietro le sue spalle provocandole brividi lungo la schiena per la paura. “Hai trovato un nuovo incarico Lucy-San?” disse la maga mentre alzava un pugno stendendo Gray senza il ben che minimo sforzo. “S-si si Erza” rispose Lucy spaventata ma contenta. “Questa volta non si tratta di nulla di pericoloso, dovrò semplicemente tenere sotto controllo una casa con i relativi affetti che vi sono all’interno… dovrò restare nella casa per circa sette giorni a quanto pare…. Almeno questo è quanto dice l’annuncio e, cosa più interessante, la paga è di 400.000 mila jewel” concluse di spiegare Lucy con gli occhi che le brillavano per la gioia “Potrò pagarmi l’affitto senza problemi e avere un po’ di soldi da parte” disse contenta. “Bene, ti auguro buon lavoro Lucy” “Ti ringrazio Erza-San!” rispose Lucy a Titania prima di uscire dalla gilda per andarsi a preparare, sotto gli occhi incuriositi di Natsu e Lisanna  che la seguivano con lo sguardo, mentre Mirajane aggiornò il suo registro annotando il lavoro assoldato da Lucy. 

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Capitolo 3
*** Chapter three ***


“Vedrai Plue, sarà un gioco da ragazzi questo lavoro!” disse la maga sorridendo al suo spirito stellare.
 “Di che si tratta stavolta Lucy?” “Nulla di  che, è un giochetto da ragazzi, devo soltant…”la ragazza girò il volto lentamente con un’espressione truce prima di cominciare a scagliarsi con violenza contro Natsu “Quante volte ti ho detto che non devi entrare dalla finestra, Natsu!! Così spaventi le persone!!” Urlò Lucy mentre schiaffeggiava il povero malcapitato. “Inutile  insistere non cambierai mai i tuoi modi, vero Natsu?”  chiese infine sorridendo ma rassegnata. “Tuttavia, è un lavoro che potrò compiere senza sforzi, vedrai; devo soltanto sorvegliare per circa sette giorni una villa con tutti i relativi affetti che vi sono all’interno. L’unico neo è che non si trova in città, bensì qualche chilometro fuori Magnolia. Ma sta tranquillo sono sicura che non avrò problemi” concluse Lucy sorridendo al ragazzo. “Ma hai deciso di partire da sola? Pensavo che ormai i lavori li svolgessimo insieme…” concluse Natsu. La ragazza a quelle parole si sedette sul bordo del letto incapace di dire qualcosa. “Non ti devi preoccupare però Lucy. Ti aspettiamo tutti qui.” Disse il ragazzo sorridendo. Lucy sorrise di rimando al suo unico compagno d’avventura, anche se in cuor suo sapeva che non era il “suo” compagno. “Vedi Natsu, il fatto è che voglio dimostrare a me stessa che per una cosa, seppur piccola, posso poter contare sulle mie sole forze; da quando ci siamo incontrati c’eri sempre tu con me e…” “Lucy, non hai bisogno di dire altro…sei una maga di Fairy Tail,no?” le domandò Salamander mostrando i suoi canini nel sorriso tanto caro alla ragazza. “Aye” rispose Lucy, ridendo di gusto.
La sera stessa la giovane maga era intenta negli ultimi preparativi delle valigie, quando si ritrovò senza volerlo a ripensare inconsciamente  a quando aveva incontrato Natsu per la prima volta. Già in quell’ occasione si era mostrato per quello che realmente è, forte e temerario, onesto e coraggioso ma anche dolce e sensibile. Senza volerlo i suoi pensieri si erano ormai concentrati su quel giorno e proprio con quei pensieri, impossibili oramai da scacciar via, Lucy cadde tra le braccia di Morfeo con un dolce sorriso dipinto sul volto. La mattina seguente si svegliò con un grande anticipo, che le permise di poter passare dalla gilda prima di partire per il nuovo incarico. Cercò subito il team a lei più caro ma con stupore notò che mancavano sia Natsu che Gray, tuttavia, chiese a Erza di salutarli al posto suo dopodiché porse i suoi saluti a tutti i membri della gilda, andando a salutare Mirajane e Lisanna prima di lasciare la gilda.
“Cosa ti preoccupa Lisanna, perché quello sguardo perso?” chiese Mirajane alla sorellina minore “Nulla Nee-chan” disse “Stavo solo pensando che da quando sono andata via, ne sono cambiate di cose qui a Fairy Tail” concluse Lisanna sorridendo distrattamente alla sorella maggiore, che non aveva potuto fare a meno di constatare che qualche pensiero turbasse, seppur in minima parte, la mente della giovane sorella.

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Capitolo 4
*** Chapter four ***


“Dunque, stando alle indicazioni dell’ incarico dovrei essere già arrivata eppur… ah, eccola là la villa!” urlò contenta Lucy dirigendosi verso la dimora correndo; dopo essersi avvicinata al portone bussò ripetutamente aspettando che qualcuno le aprisse la porta, ma sembrandole non ci fosse nessuno all’interno dell’abitazione aprì la porta da sola. Cominciò a girovagare per la casa cercando qualcuno ma l’unica cosa che trovò fu una lettera a lei indirizzata da parte dei proprietari della villa.
Illustre rappresentante della famosa gilda di maghi Fairy Tail,
siamo dispiaciuti per non averLa potuta incontrare di persona ma a causa di urgenti impegni di lavoro abbiamo dovuto lasciare la città per diversi giorni. Confidiamo nella sua collaborazione, il suo unico compito dunque, è quello di sorvegliare l’abitazione durante la nostra assenza, assicurandosi che niente o nessuno si introduca all’ interno della villa distruggendo o rubando i nostri affetti. In tal caso sarà ritenuta responsabile dell’ accaduto .Per quanto riguarda il resto, si senta libera di agire come vuole, si senta libera anche di usufruire della nostra abitazione come fosse casa Sua.
Arrivederci, i Signori Nakamura
Casa…mia? Bene allora! In tal caso andrò a scegliere quella che sarà la mia stanza per i prossimi sette giorni” disse contenta la maga bionda che cominciò a portare le valigie su per le scale una alla volta. “Accidenti…se Natsu fosse qui….ma che dico!! Non mi devo affidare sempre a lui, io…devo farcela da sola!” Si disse la ragazza buttandosi sul letto della camera nella quale era entrata, chiudendo gli occhi per non pensare più a niente e lasciarsi rapire, magari, dalle braccia di Morfeo. Ma non fu ciò che successe. All’improvvisò Lucy balzò giù dal letto, e stringendo la frusta donatole da Virgo nella mano sinistra cominciò a camminare piano all’interno della casa, guardandosi continuamente alle spalle, dopo aver sentito dei rumori provenire dal basso delle scale.
“Tu devi essere la maga di Fairy Tail, dico bene?”
Lucy si voltò di scatto, spaventata, indietreggiando di qualche passo e chiedendosi da dove diavolo fosse spuntato fuori quel ragazzo.
“M-ma… ma tu eri già qui?” chiese Lucy senza aver ancora realizzato cosa fosse successo. “Si Lucy, la famiglia che abita in questa casa è imparentata alla mia e quindi mi hanno chiesto di “aiutarti” qualora fosse necessario.” La ragazza restò in silenzio cercando di mettere a fuoco le parole di quello sconosciuto che sembrava già conoscerla.
“Scusami, non vorrei sembrare scortese, ma… ci siamo già incontrati prima d’ora?”
“Sapevo che non mi avresti riconosciuto, eppure non hai mai avuto problemi di memoria, Lucy, nemmeno da piccola”
Lucy guardò con ancora più attenzione quel ragazzo, cercando di mettere a fuoco ogni più piccolo particolare questa volta. I capelli folti e neri, gli occhi di un azzurro ghiaccio intenso, una fossetta che compariva sulla guancia destra ogni volta che sorrideva…era più alto di lei e questo fu il particolare che le fece tornare alla memoria chi fosse in realtà quel ragazzo.
Se continui a fare sempre attenzione a cosa mangi, non crescerai mai, nanetta!”
“Sirio! Sei tu!” urlò Lucy sorridendo al ragazzo di fronte a lei.

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Capitolo 5
*** Chapter five ***


“Avanti stupido ghiacciolo prova a combattere contro di me!”
Ancora una volta era stato Natsu a scatenare il putiferio all’interno della gilda di prima mattina.
“Sparisci fiammifero parlante, prima che ti spacchi la faccia”
Queste furono le ultime parole che Mirajane da dietro il bancone riuscii a captare prima che scoppiasse una vera e propria guerra all’interno della gilda.
“Cercate di far silenzio voi tutti, sto per cantarvi una canzone dal titolo “BEST FRIEND”
Colorful, colorful
 
Shubidouba
The shiver of love, iron metallica
Dou, dou, dou, Shalala
Shubidouba, Shalala”
Fu in quell’ istante che a Mirajane si dipinse sul volto un sorriso notando che Gajeel era riuscito a zittire tutti, ma senza accorgersi che “tutti” avevano iniziato ad avvicinarsi a lui per saltargli addosso.
“Mi mancavano le risse a prima mattina nella gilda, Nee- chan”. “Lisanna!” rispose Mirajane guardando la sorellina e riservandole uno dei suoi sorrisi più dolci. “Fairy Tail non sarebbe la stessa altrimenti, non trovi?”
“E’ come al solito il più turbolento tra tutti resta lui…” commentò Lisanna volgendo il suo sguardo verso Natsu che era alle prese con l’ennesimo combattimento contro Gray. La sorella maggiore cominciò a guardare la persona che aveva attirato l’attenzione della sorellina e con un sorriso le rivolse poche e semplici parole “E’ cambiato anche lui Lisanna, il tempo fa cambiare tutto…”
Nello stesso momento a villa Nakamura…
 
“Sirio-chan! Sei tu!” urlò Lucy sorridendo al ragazzo di fronte a lei. “Non ci posso credere! Sei irriconoscibile, sei cambiato tantissimo!” concluse la ragazza riservando al suo vecchio amico un dolcissimo sorriso. “Devo ammettere che anche tu, “nanetta” sei cambiata molto, sei diventata davvero una bella ragazza….anche se bassa”. “Sta zitto cafone” disse Lucy tentando di colpirlo ma inutilmente, difatti Sirio fu più svelto di lei nei movimenti, riuscii ad evitarla e anche a sorreggerla prima che cadesse a terra. “Ahahahaahah non sei cambiata di una virgola Lucy” continuò a stuzzicarla lui mentre la maga riprendeva equilibrio ancora tra le sue braccia “E tu sei il solito pallone gonfiato” rispose Lucy seccata da quelle frecciatine e anche in imbarazzo notando la salda presa con la quale era stata salvata dall’amico.
“Quanti anni sono passati ormai da quando ti ho vista l’ultima volta, eh nanetta?” fu lui a rompere il ghiaccio per primo. “Tu e i tuoi genitori siete partiti il mese prima della morte di mia madre, Sirio-chan” rispose Lucy abbassando lo sguardo per coprire il sorriso malinconico e sofferente che le si era dipinto sul volto. “Mi dispiace Lucy, io…non volevo farti rivivere un brutto ricordo…io…” “No, non ti devi scusare, purtroppo è il passato e il passato non lo possiamo modificare; ad ogni modo, eravamo davvero piccoli, quando partisti assieme alla tua famiglia e io non facevo altro che piagnucolare che il mio migliore amichetto era andato via senza di me” disse Lucy sorridendo e tra una chiacchiera e l’altra i ragazzi passarono gran parte della giornata a parlare, partendo dal principio, ricordando come si erano conosciuti, le visite quando uno dei due si ammalava, i giochi che preferivano fare durante il pomeriggio nel tempo libero e la promessa che da grandi si sarebbero sposati. Questo fu il ricordo che maggiormente fece ridere i ragazzi.
“Natsuuu….non sarebbe meglio prima comprare del pesce e poi raggiungere Lucy?”
“Coraggio Happy non ti preoccupare vedrai che da Lucy mangeremo meglio!” rispose il Dragon Slayer “Stando a quanto ha detto prima Mirajane dovremmo essere quasi arrivati…”. “Ammetti di esserti perso e torniamo alla gilda, Natsu” gli disse Happy lamentandosi per la fame e ridendo alle urla di Salamander che affermava perfettamente di sapere dove si trovasse la sua compagna, ignaro del fatto che anche Lisanna lo stesse seguendo…
 
 
 

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Capitolo 6
*** Chapter six ***


Lucy e Sirio passarono tutto il giorno a parlare senza accorgersi di come il tempo fosse volato da quando si erano seduti ricordando i vecchi tempi. “Mi è venuta fame sai? Dovremmo mangiare secondo me” . “Guarda che non cresci più nanetta, puoi mangiare quanto vuoi ma non farai altro che ingrossare” disse Sirio scherzando. “Bene, visto che tu riesci a non nutrirti mangia pure aria se ci riesci, io andrò a cenare invece” rispose Lucy nuovamente seccata dalle battutine di Sirio, anche se in fondo non le davano davvero fastidio. E iniziò a chiedersi il perché, un po’ turbata da questo pensiero, mentre si avviava in cucina pronta a evocare Virgo per farle cucinare qualcosa. “Ma che vado a pensare…è evidente che mi manchino tanto le pagliacciate di Natsu e di Happy, quanto vorrei che fossero qui… Lucy finiscila! Devi farcela da sola!” Si disse la ragazza mentre si avviava in cucina. “Apriti portale della fanciulla. Virgo!” “Ai suoi ordini principessa, desidera forse punirmi?” disse lo Spirito Stellare appena evocato e subito dopo Lucy sbattè la mano destra sulla fronte rassegnata. “No Virgo, per favore preparami qualcosa di buono da mangiare” rispose semplicemente la maga. “Dunque è così che tu sei riuscita a perfezionare la tua arte culinaria, eh Lucy-chan?” cominciò a canzonarla Sirio per l’ennesima volta ma questa volta Lucy cercò di ignorarlo e dato che Sirio molto evidentemente non gradì il gesto si avviò verso di lei prendendola in braccio “Non sei pesante perché rovinare la tua linea proprio ora?” disse scherzando. Lucy arrossì di botto e proprio in quel momento, giunse alle sue orecchie il suono di quella voce tanto rude quanto dolce che sapeva scaldarle il cuore come nient’ altro. “Ohi Lucy, io ed Happy siamo venuti a trovart…” fu tutto quello che Natsu riuscì a dire essendosi bloccato alla vista di Lucy tra le braccia di uno sconosciuto. Quella voce, che tanto le scaldava il cuore, fu peggio di una doccia ghiacciata in quel momento che le congelò il sangue nelle vene.  Sapeva che Natsu non era di certo famoso per la sua scaltrezza e che avrebbe finito per fraintendere il tutto, come chiunque del resto al posto suo; ma non ebbe il tempo di finire di pensarci perché subito dopo la preoccupazione che Natsu fraintendesse passò in secondo piano, quando vide che dietro di lui c’era un’altra persona; con tutte le forze che aveva si scansò da Sirio avvicinandosi a Natsu “Lisanna…” disse spiazzando il mago che non aveva fatto caso alla sua presenza nonostante avesse riconosciuto il suo odore prima di entrare nella villa. Happy e Natsu si girarono di scatto guardando la ragazza che non seppe giustificare la sua presenza. “B-beh ecco… sono venuta perché… insomma, ho pensato che…. Magari vi sarei stata d’aiuto… “biascicò velocemente, senza prender fiato. “Voi dovete essere compagni di Lucy, dico bene?” esordì ad un tratto Sirio che riuscii a catturare nuovamente l’attenzione di Natsu che lo guardò in maniera tutt’altro che amichevole, squadrando Lucy dopo di lui. “Lu, ma che mi sono perso? Pensavo che il lavoro lo svolgessi da sola! E’ un nemico? Devo attaccarlo?” Furono le parole pronunciate dal Dragon Slayer con così tanta freddezza da far male alla ragazza, più di quanto non avesse già fatto la presenza inaspettata di Lisanna. “N-no Natsu…. L-lui è un amico. Un parente dei proprietari…” furono le uniche parole che riuscii a pronunciare la giovane maga.
A nulla servirono i tentativi della maga di far calmare le acque quella sera; Natsu era palesemente nervoso e irritato anche se aveva deciso di restare nella villa per la notte e Sirio sembrava non curarsi affatto della situazione, continuando a prendere in giro la povera Lucy nonostante lei cercasse con tutte le sue forze di fargli capire che non era il momento migliore per scherzare. E per finire, anche Lisanna era rimasta lì con loro, affianco a Natsu, come a giudicare la colpevolezza di Lucy nell’ aver lasciato Salamander da solo. Non poteva andare peggio di così per essere il suo primo incarico da sola, pensò Lucy.
Una volta che Lisanna, vinta dalla stanchezza, lasciò che il sonno ebbe la meglio su di lei e una volta che Sirio ebbe finito di torturare Lucy ritirandosi nella sua stanza anche lui, la maga cominciò a cercare Natsu sapendo per certo che il Dragon Slayer non stesse dormendo ricordando la furia nervosa che aveva letto nei suoi occhi qualche attimo prima; dopo essere entrata nel salotto aguzzò la vista alla ricerca del ragazzo ma tutto ciò che vide fu Happy sdraiato sul divano. Di Natsu non c’era nemmeno l’ombra  e questa fu la conferma dei suoi sospetti. Lui era sveglio. Ma Lui non c’era. Lui si era allontanato. Da solo. Senza avvertirla. Allora Lucy tornò nel salotto, si sedette piano accanto ad Happy, facendo attenzione a non svegliarlo. “Almeno lui non sembra turbato…”  pensò la maga mentre osservava l’exceed che dormiva. Non fece in tempo a posare la testa sulla mano destra per sorreggerla che si ritrovò persa nel mondo di Morfeo, dimenticando, almeno per un piccolo lasso di tempo, la situazione che tanto la turbava.
Non passarono nemmeno un paio d’ore da quando la giovane maga aveva chiuso gli occhi per riposarsi un po’ che un forte rumore la fece sobbalzare dal salotto di scatto. Prese immediatamente la frusta in mano e iniziò a guardarsi intorno, lanciando poi un’occhiata furtiva all’exceed che sembrava non essersi accorto di nulla. Cominciò a girare all’interno della villa ma non trovò nulla, fin quando non arrivò nella cucina del primo piano e realizzò che Natsu aveva spaccato il tavolo con un solo pugno; quando poi lo osservò più da vicino notò che era senza la sciarpa di Igneel, stava per chiedergli che fine avesse fatto quando realizzò che in realtà era lei ad indossarla. Doveva avergliela messa al collo mentre dormiva.
“Natsu…”
Quando il Dragon Slayer si sentì chiamare si voltò  verso la ragazza continuando a non dire nulla, le rivolse uno sguardo senza parlare e in seguito aprì la porta-finestra alle sue spalle uscendo sul balcone.
Lucy non esitò a seguirlo e si poggiò sul cornicione del balcone imitando la stessa posa del mago. Lo guardò, dapprima infastidita da quel suo atteggiamento infantile e impulsivo, ma poi sorridendogli perché sapeva che in realtà Natsu non sapeva che pensare. Prese fiato poi cominciò a parlargli “Lascia che ti spieghi, Natsu…” Fu in quel momento che Salamander piantò gli occhi dentro quelli della maga che lo affiancava, dandole conferma di quanto fosse confuso, spaesato e anche infastidito dalla presenza di quello sconosciuto, facendole capire fin troppo, forse, con quello sguardo, che fece sciogliere all’istante il cuore della ragazza che gli parlava.
“Quel ragazzo si chiama Sirio, non è qui per me, si trova qui semplicemente perché in teoria questa villa la può considerare anche sua, dato che la sua famiglia è imparentata con quella dei proprietari della casa. Io sono in missione da sola, ricordi?” disse Lucy tutto d’un fiato riservandogli un dolcissimo sorriso che fece dimenticare a Natsu il motivo per il quale fosse così nervoso nei confronti di quella che in realtà è solo la sua compagna. “Conosco Sirio da quando ero piccola, siamo praticamente cresciuti insieme ma lui partì un mese prima della morte di mia madre e da allora non ci siamo mai più rivisti. Il caso ha voluto che ci incontrassimo qui dopo così tanti anni” concluse la spiegazione Lucy, con un tono di voce più basso di quanto avesse voluto.
Natsu le si avvicinò stringendola forte, consapevole questa volta, che Lucy non avrebbe saputo dire nulla ma che si sarebbe abbandonata tra le sue braccia, quelle braccia che tante volte l’avevano aiutata nelle missioni, quelle braccia che tante altre volte Lucy aveva desiderato la abbracciassero in quel modo.
Natsu aveva ragione, la ragazza si abbandonò totalmente tra le sue braccia, posando dolcemente la testa sul suo petto, stringendolo con tutta la forza che aveva a sé, respirando quel suo odore selvaggio che le faceva battere il cuore più forte del dovuto.
“Mi dispiace Lucy…come al solito sono stato impulsivo, come al solito non ho aspettato che tu mi spiegassi, facendoti stare in ansia tutta la giornata, mi dispiace Lu…” dopo aver pronunciato quelle parole Natsu rafforzò la presa attorno la vita della ragazza come se temesse che qualcuno gliela portasse via, posandole un piccolo bacio sui capelli.
Fu in quel momento che Lucy lo ammise. Lo ammise a se stessa. Era innamorata. Aveva paura, paura che sbagliasse, paura di un rifiuto, paura che tra compagni dello stesso team fosse un problema, ma era la paura più dolce che Lucy avesse mai affrontato e sconfitto in vita sua. Lì, in quel momento, tra le braccia di Natsu che la stringeva forte a sé, aveva finalmente ammesso a se stessa quanto grande fosse l’amore che provava verso il mago.
Nel frattempo Lisanna, che era stata risvegliata dal forte rumore che aveva destato anche Lucy, aveva osservato la scena dall’ interno della cucina, attenta a non farsi vedere, ma questa volta tornò nella stanza dalla quale era uscita, impotente e triste per la realtà che aveva appena messo a fuoco.
Le tornarono in mente le parole della sorella maggiore “E’ cambiato anche lui Lisanna, il tempo cambia tutto…”  “Ora capisco che intendevi dirmi Nee-chan” si disse Lisanna richiudendosi la porta della camera alle spalle con un sorriso malinconico dipinto sul volto e lo sguardo verso il basso.
Mentre Lucy si godeva ancora qualche istante tra le braccia di Natsu, istanti che la facevano sentire finalmente felice, istanti che avrebbe voluto non finissero mai, iniziò a spaventarsi di nuovo. Questa volta si sentivano rumori di oggetti che si rompevano, di porte che sbattevano, la porta-finestra si chiuse sola davanti ai loro occhi lasciandoli bloccati fuori. Natsu si accorse del terrore che aveva attanagliato Lucy, dipingendosi sul volto della maga “Sta tranquilla Lu” disse cercando di calmarla “Io non me ne vado più, le missioni non le fai da sola, le fai con me, le fai SOLO con me, non ti lascerò sola.” Le disse stringedola ancora di più.

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Capitolo 7
*** Chapter seven ***


Lucy ancora spaventata osservò lo strano fenomeno stringendosi forte a  Natsu. La porta-finestra per rientrare in cucina si era chiusa da sola, gli oggetti avevano cominciato a fluttuare per la stanza, la porta si apriva e si chiudeva da sola. Il fenomeno durò all’incirca un paio di minuti sotto gli occhi increduli dei due ragazzi dopodiché tutto tornò alla normalità, la porta della cucina si riaprì così come la porta-finestra, anche se gli oggetti che fluttuavano finirono col distruggersi cadendo rovinosamente a terra.
“Hai…hai visto Natsu?”chiese incredula la maga degli spiriti stellari ancora incapace di lasciare la stretta del ragazzo.
“Dev’essere stato sicuramente un tipo di magia in grado di animare gli oggetti a proprio piacimento, tranquilla” le disse il mago sorridendole per calmarla “Ora però andiamo a controllare come stanno Happy e Lisanna” detto questo Natsu afferrò la mano di Lucy iniziando a correre per cercare i compagni e alla ragazza non sfuggì il fatto che il Dragon Slayer non aveva nemmeno pensato di far cenno a Sirio, di controllare come stesse; pensiero che destò Lucy dal suo temporaneo stato di paura facendola sorridere felice mentre stringeva ancora di più la mano di Natsu.
Tornarono nell’ ampio salone del piano di sotto dove Happy poco prima dormiva beato su di un divano. Lo trovarono in compagnia di Lisanna rallegrandosi che per fortuna entrambi stessero bene. Tuttavia notarono che lo stesso fenomeno doveva essere accaduto anche lì dato che divanetti e cuscini erano a terra sparpagliati per tutta la stanza.
“Come state?” si affrettò a chiedere Lucy sentendosi in colpa per lo spavento che si poteva leggere sul volto dei compagni.
“St-stiamo bene Lucy” rispose Lisanna “Aye…” disse Happy per alleggerire la situazione.
La giovane maga guardò tutti sorridendo, felice che oltre ai danni da pagare non ci fossero feriti o sparizioni.
“Vado a controllare se anche Sirio sta bene” si rivolse Lucy ai suoi compagni prima di cominciare a salire le scale. Natsu si irritò nuovamente vedendo la ragazza preoccupata per quello sconosciuto ma decise di seguirla anziché restare a guardare.
 “Natsu!”
 “Ti ho da poco promesso che non t’avrei più lasciata sola, non vorrai farmi credere che lo hai già dimenticato!” fece finta di giustificarsi Salamander sorridendole di cuore, facendo tremare di nuovo le gambe della povera Lucy che stava per cedere e cadere su di lui alla vista di quel sorriso così dolce e sincero.
“No, non l’ho dimenticato…Natsu” rispose semplicemente lei, prendendogli la mano per salire le scale insieme. Questa volta fu Salamander a farsi guidare dalla mano di Lucy che stringeva la sua e il primo pensiero che attraversò la sua mente fu che gli sarebbe piaciuto poter stringere più volte a suo piacimento quella mano così piccola e delicata, pensiero però, che fu improvvisamente interrotto da Lucy 
“Siamo arrivati Natsu, questa è la porta della sua stanza, anche se mi sembra strano che non si sia svegliato” gli disse prima di bussare con garbo, atto però, che fu bloccato dal tempestivo intervento del Dragon Slayer che senza pensarci aprì la porta con un calcio urlando “Ohi tu, Sario, dove sei? Stai bene?” notando quanto Natsu si impegnava nell’aiutarla, Lucy non riuscì a trattenere un sorriso carico di gioia e felicità che le spuntò sul viso come un’alba improvvisa che illumina la notte oscura e spaventosa.
Ebbe a malapena il tempo di formulare questo pensiero che subito dopo dovette far ricorso a tutta la sua concentrazione per realizzare le parole del mago di fronte a lei.
“Ehi Lucy, ma mi stai ascoltando?” le chiese il ragazzo agitando una mano davanti al viso di Lucy.
“S-si…ma….ma se Sirio non è qui…allora dov’è?” domandò quasi balbettando la maga.
“Io non ne ho idea, però è inutile stare qui a non far nulla, tanto vale tornare dagli altri no?” e detto ciò Natsu afferrò la mano della maga degli spiriti stellari trascinandola di nuovo dove avevano lasciato da soli Happy e Lisanna.
Dopo che i ragazzi di Fairy Tail si furono riuniti nel pian terreno si divisero in squadre cominciando a mettere in ordine tutto ciò che era rimasto intatto. Happy e Lucy restarono nel salone mentre Natsu e Lisanna si occuparono del primo piano, divisione in squadre su richiesta di Lisanna, cosa che alla bionda non sfuggì, infastidendola, ma non disse nulla e si limitò ad osservare i ragazzi che si incamminavano verso il primo piano.
“Lui ti piiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiace” la canzonò Happy con un sorriso divertito sulla faccia.
“Finiscila brutto gattaccio” urlò Lucy in tutta risposta
“Lucy è strana…” mugolò il gatto con un’espressione seria sul volto per distrarre la maga dai suoi pensieri, avendo notato quanto fosse carica di tensione per la situazione venutasi a creare.
 
Natsu si diresse subito nella cucina del primo piano, restando immobile a guardare la porta-finestra, luogo dove qualche attimo prima teneva stretta a lui Lucy, che sentiva tremare per lo spavento; osservò poi il tavolo, distrutto da lui stesso, quando non aveva ancora parlato con lei e infine… infine ripensò di nuovo a quanto gli era piaciuto poterla stringere dopo aver chiarito tutto, quando ancora non era successo nulla. Se non fosse stato per la presenza di Lisanna probabilmente sarebbe tornato da lei. Gli bastava vederla sorridere per sentirsi meglio.
“Natsu…qualcosa non va?” chiese titubante Lisanna destandolo bruscamente dai suoi pensieri. Il ragazzo rivolse la sua attenzione a lei sorridendole distrattamente “N-no tranquilla, non preoccuparti Lisanna…” rispose lui cominciando a mettere in ordine la cucina.
“Sembri distratto…” cominciò lei… “da piccolo eri carino quando assumevi quell’aria distratta” disse la ragazza mentre aveva già iniziato a ripulire il pavimento da cocci e pezzi di tazze, piatti, vasi e quant’altro.
Natsu non rispose, si limitò ad aspettare che la ragazza continuasse a parlare, per capire dove volesse arrivare con quell’ affermazione.
“E’ passato tanto tempo Natsu…2 anni non sono pochi in fondo…e ci sono ancora tante cose di cui non abbiamo parlato, ci sono stati tanti cambiamenti…da parte tua…come da parte mia…mi piacerebbe poter recuperare tutto questo tempo Natsu, mi piacerebbe che le cose tornassero come quando eravamo piccoli.” Concluse infine la maga.
“Beh…le cose principali le sai già…sono successe un sacco di cose in questi due anni…Lucy, è stata la nostra prima nuova recluta; forse non conosci ancora la sua storia, vero?” chiese fin troppo euforico Natsu all’idea di raccontarle la storia di quella ragazza così speciale.
“No, non la conosco bene…me ne hanno parlato a grandi linee” sussurrò appena Lisanna, avendo notato l’eccitazione del ragazzo al solo pensiero di parlar di lei. Lucy. Lucy la nuova recluta. Lucy compagna di team. Lucy maga degli spiriti stellari. Sempre e solo Lucy.
Non era gelosia la sua, era consapevole che questi due anni avrebbero cambiato tante cose, ma non si aspettava un cambiamento così drastico proprio sotto ai suoi occhi.
Ormai sentiva il Dragon Slayer parlare sempre e solo di quella ragazza, che in fondo, stimava anche lei per la sua bontà e la sua disponibilità.
“N-non int….non intendevo questo Natsu” disse Lisanna incapace di trattenere i piccoli singhiozzi che le impedivano di mantenere un tono composto.
“Mi sei mancato, e non sai nemmeno quanto, pensavo e ripensavo sempre a quando eravamo insieme, da piccoli, prima della nascita di Happy, a quei momenti felici…” scoppiò poi abbracciando forte l’incredulo Natsu che aveva di fronte.
“Lisanna ma cosa…” fu tutto quello che riuscì a dire il povero mago, sempre più confuso.
“Scusami, hai ragione, non è da me perdere così facilmente la compostezza…è solo che quando ripenso al Natsu di Edolas mi tornano in mente tutte le fitte che provavo al cuore quando il suo sguardo si posava su di me ed io sapevo che non eri tu. E’ stato terribile.” Disse la ragazza cercando di sorridergli nonostante tutto.
A Natsu venne spontaneo abbracciarla, potendo capire appieno quanto dolore fosse stata costretta a sopportare la povera Lisanna, ma fu proprio in quel momento che Happy e Lucy si presentarono dinanzi a loro.
“Natsu, Lisanna noi abbiamo finito giù…” disse Lucy con un sorriso che stava per incrinarsi se non fosse stato per il tempestivo intervento di Happy in quel momento “Aye,Sir!”
La maga degli spiriti stellari distolse immediatamente lo sguardo rivolgendolo verso il pavimento, mordendosi il labbro inferiore per evitare che una lacrima le uscisse, mentre Lisanna realizzò che forse lei avrebbe potuto fraintendere la situazione, conoscendo la situazione passata dei due; solo Natsu ancora non stava dando peso al fatto di quanto la scena avrebbe potuto ferire Lucy, che facendo ricorso a tutta la compostezza che possedeva rialzò il volto mostrando un dolcissimo sorriso. Diverso. Freddo. Spento. Distante.
Particolari che a Natsu non sfuggirono, particolari che amareggiarono così tanto il Dragon Slayer da indurlo ad annullare la distanza che lo separava dalla ragazza, dalla ragazza a cui tanto teneva, dalla ragazza che proteggeva sempre.
Cercò di abbracciarla “E’ successo qualcosa Lu?” le chiese nel mentre, ma la ragazza si divincolò dall’abbraccio come se nulla fosse, rammaricando Natsu che fissò i suoi occhi dentro a quelli della biondina.
“Nulla…nulla di cui ti debba preoccupare, davvero. Sono…sono solo molto stanca, credo che andrò a dormire.”
Detto questo Lucy uscì dalla cucina senza lasciare tempo a Natsu di bloccarla per porle altre domande, perché lei lo sapeva, le sarebbe bastato un solo secondo di più in quella stanza per scoppiare, il suo autocontrollo aveva un limite, ma il suo orgoglio ne aveva un altro.
                                                                                                                                                                            

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Capitolo 8
*** Chapter eight ***


Lucy richiuse alle sue spalle la porta di una camera a caso, non era la sua, ma era poco importante, tutto ciò che la preoccupava in quel momento era restare da sola, lontana da Natsu, lontana da Lisanna…semplicemente lontana. Non era da lei esternare tutta la sofferenza che provava a causa di quei sentimenti così marcatamente contrastanti, a causa dell’amore e dell’odio. Tuttavia anche lei aveva bisogno di sfogarsi a volte, ma tutte le volte che capitava sembrava non esserci proprio nessuno con cui poterlo fare. E allora ogni cosa, ogni dolore, ogni preoccupazione, ogni sofferenza, veniva affrontata in maniera così naturale da sembrar banale. Semplicemente veniva affrontata. Anche se da sola. E’ così che era cresciuta dopotutto, si disse mentre iniziò a piangere silenziosamente con la testa appoggiata alla porta, seduta sul pavimento; si era rannicchiata su se stessa, da piccola la faceva stare meglio quando si sentiva turbata, ma in quell’occasione non serviva a granché, aveva ormai realizzato che la scena di poco prima aveva gettato ulteriore benzina sull’incendio che da sola aveva appiccato al suo cuore, facendolo ardere nel suo silenzioso inferno personale.
Cercò se non altro di trattenere tutti i singhiozzi che da soli si facevano sentire di tanto in tanto, ricordandole che nonostante i suoi sforzi, aveva un gran bisogno di piangere e sfogarsi. E alla fine cedette, decise di non opporre più resistenza, lasciò che le lacrime scorressero sul suo viso come un eterno diluvio che si abbatte su di un piccolo pianeta senz’acqua.
Perse del tutto la cognizione del tempo durante il suo sfogo, ma si ripromise che quella sarebbe stata la sua ultima notte di sofferenze, ne aveva vissute fin troppe nello stesso modo ultimamente e se le cose non erano ancora cambiate, evidentemente era destino che non cambiassero. Aveva deciso Lucy di non versare più una lacrima per questo motivo, per questa sua pena che l’aveva segnata fin troppo e sull’onda di questi pensieri la ragazza, oltre alla cognizione del tempo, perse anche i sensi, vittima sacrificale della stanchezza di un giorno troppo pieno di eventi diversi tra loro.
“Lucy-chan! Lucy-chan svegliati!”
Lucy sentì una voce chiamarla ma non ne voleva sapere di riaprire gli occhi. Non ancora. Aveva bisogno di altro tempo, riusciva ancora ad avvertire la pesantezza delle palpebre che….già, le palpebre. Solo in quel momento Lucy ricordò che doveva aver pianto per gran parte della nottata e che quindi aveva di sicuro un’espressione distrutta stampata sulla faccia.
“Lucy se non ti svegli ti faccio riportare alla gilda, mi inizio a preoccupare…”
A tali parole Lucy riaprì gli occhi constatando che a differenza di quanto si ricordava, era distesa su un letto e non si trovava per terra come credeva di essersi addormentata. Girò lo sguardo verso la direzione dalla quale proveniva la voce e vide Sirio davanti a lei.
“Sirio…ma dove eri finito?? Ieri…non ti ho trovato…ti ho cercato…” disse Lucy con una voce più roca di quanto si aspettasse.
“Ho già parlato con il tuo amico prima e mi ha spiegato cosa è successo; in realtà ero certo che tutti voi steste dormendo per questo motivo avevo deciso di passare la notte a casa mia anziché nella villa…quando sono tornato e ho visto che molte cose erano sottosopra ho chiesto delucidazioni ai tuoi amici…ho spiegato loro che in fondo anche io ho una casa a cui pensare ma, detto tra noi, credo che il tuo amico dai capelli rosa non mi creda granché. Forse gli sono antipatico” disse Sirio facendo un occhiolino a Lucy per canzonarla e farla tornare sorridente ma tutto quello che ottenne fu uno sguardo inespressivo e indifferente.
“Non lo so. Chissà. Magari hai ragione, forse non gli sei simpatico. Ad ogni modo non mi interessa, non sono qui per questo”, fu la secca risposta della biondina che si alzò di scatto dal letto uscendo dalla stanza alla ricerca di un bagno.
Lucy ritornò nella sua stanza frugando tra le sue cose dopodiché si diresse nel bagno più vicino per poter affogare ogni suo pensiero in una doccia rilassante. Sembrò un vero e proprio toccasana il suo, ne uscì molto più rilassata anche se ovviamente tutti i suoi pensieri erano sempre lì, fissi a tormentarla.
Ora basta, devo solo limitarmi a portare a termine l’incarico” si disse  mentre finiva di vestirsi. Scese di fretta le scale per dirigersi nella cucina del pian terreno, evitando di proposito quella del primo piano. Trovò Happy nel salone che stava svegliandosi proprio in quel momento
“Buongiorno Lucy…”
“Buongiorno a te gattaccio” fu la risposta della ragazza che gli sorrise per farsi perdonare della battuta. “Vado a far colazione Happy, se vuoi vieni con me” “Aye!”
La giovane maga non poté fare a meno di notare che nel tragitto che aveva percorso per arrivare nella stanza non aveva incontrato il Dragon Slayer. Continuò a guardarsi attorno incuriosita ma alla fine cedette alla curiosità di sapere e si rivolse all’exceed.
“Happy, ma…Natsu e Lisanna? Non li ho ancora visti stamattina…” disse Lucy mostrandosi il più indifferente possibile constatando che mancavano entrambi.
“Ho visto Lisanna dormire sul divano prima ma Natsu non l’ho visto, aye”
“Capisco…beh se è così…lascia riposare Lisanna, andrò a fare un giro fuori la villa. Perlustrerò un po’ l’esterno della dimora” detto questo, la maga degli spiriti stellari andò via dalla cucina dirigendosi verso l’uscita dell’abitazione. Iniziò a girovagare per il giardino fermandosi ad osservare ogni più piccolo particolare, a partire dallo strano colore di alcuni fiori fino a soffermarsi sulle forme delle statue lì presenti, si illuse che anche questa distrazione la aiutasse a non pensare al giorno precedente. Dopo aver camminato per un po’ di tempo decise di rientrare, dato che non solo non aveva notato nulla di strano, ma non aveva nemmeno visto Natsu in giro.
 Ritornata all’interno dell’abitazione fece di tutto per evitare lunghi discorsi con Happy e Lisanna e raggiunse quanto più in fretta possibile la sua camera. Dopo essersi chiusa a chiave si distese sul letto, stanca. Si sentiva davvero stanca. Riusciva quasi a percepire l’inespressività che molto probabilmente doveva potersi leggere sul suo volto ma sapeva anche che questa era stata causata da troppe notti insonni, passate proprio come la precedente. Chiuse gli occhi sospirando piano, come se temesse di far troppo rumore, cercò di svuotare la sua mente, lasciando che il sonno la facesse preda del suo potere.
Quando si risvegliò avvertì attorno a lei un piacevolissimo calore che la avvolgeva, non avrebbe voluto muoversi nemmeno, come se potesse restare al caldo per sempre; poi notò un altro particolare, aveva al collo la sciarpa di Igneel. Di nuovo. E lei non ricordava di averla indossata, sapeva di non aver nemmeno incontrato il Dragon Slayer. Si voltò di scatto dal lato opposto cui era solita addormentarsi e notò che c’era Natsu sul letto, che si era addormentato con un braccio attorno alla sua vita. Doveva essersi mossa troppo bruscamente, di fatti anche il ragazzo accanto a lei cominciò ad aprire gli occhi.
“Sc-scusami..n-non..non volevo svegliarti” disse lei notevolmente imbarazzata.
“Che dici Lucy…mi sono svegliato da solo” rispose Natsu mostrandole un sorriso così radioso da farle quasi dimenticare che si era ripromessa di restare una sua semplice amica del tutto indifferente a quel suo splendido sorriso. Non potè evitare di sorridergli a sua volta, ignara di quanto quel suo piccolo gesto potesse far felice il ragazzo.
 Natsu le bloccò all’istante le mani nelle sue, puntando i suoi occhi in quelli di Lucy
“Spiegami perché ieri sei fuggita via a quel modo” le disse con una punta di tristezza visibile nei suoi occhi.
“N-non capisco a cosa ti riferisci” rispose lei distogliendo la sguardo, ma Natsu la obbligò a fissarlo negli occhi. “Sei…sparita così…mi hai anche cacciato” spiegò infine Natsu rivelando cosa lo aveva realmente infastidito.
A tali parole Lucy non sapeva come rispondere. Il cuore le batteva più forte di quanto doveva, sapeva che stava per cedere di nuovo, sapeva che non avrebbe potuto resistere a lui. Quel suo sguardo così tormentato in attesa di una sua risposta stava per mandare all’aria nuovamente il suo proposito. Non era ancora riuscita a trovare le parole adatte per rispondergli ma fu Natsu stesso a spronarla a rispondere, la stese di nuovo sul letto mantenendo lo sguardo fisso nel suo, lasciando Lucy senza fiato per una manciata di secondi. Quel contatto era troppo vicino, semplicemente troppo per lei per poterci rinunciare così facilmente e proprio in quell’istante realizzò di aver ceduto nuovamente. Di aver ceduto a lui, al suo sguardo, alle sue mani che stringevano le sue. Aveva rinunciato al suo proposito per l’ennesima volta ma era stranamente felice. Il solo vedere Natsu in camera sua le riempiva il cuore di gioia, ma il ritrovarselo così vicino a lei, sul suo letto, le faceva perdere del tutto la razionalità.
“Natsu, io…non sono scappata ieri” cominciò a spiegargli sorridendogli, facendo tranquillizzare il Dragon Slayer che le sorrise di rimando.
“E’ solo che…beh…” Lucy si rese conto solo allora che non sapeva come giustificare il suo atteggiamento ma proprio mentre pensava a cosa dire udirono entrambi un urlo proveniente dal piano di sotto. In meno di una frazione di secondo i loro occhi parlarono tra loro mettendosi silenziosamente d’accordo e scappando verso il luogo della villa dal quale avevano sentito provenire l’urlo.
Quando arrivarono nel salone videro di nuovo il fenomeno del giorno precedente. Nella stanza vi erano Happy, Sirio e Lisanna che questa volta non si limitavano ad assistere alla scena ma ne erano vittime, cercavano di scansare gli oggetti che si muovevano per colpirli.
“Attenzione ragazzi!” urlò Lucy quando si rese conto di ciò che stava succedendo. Ebbe a malapena il tempo di finire di parlare che un enorme vaso di ceramica stava per scagliarsi sulla testa di Lisanna, urlare di nuovo non sarebbe servito a niente così si lanciò di scatto sulla ragazza spingendola per terra, riuscì a evitare che il vaso si scagliasse sulla ragazza ma non riuscì a fare in modo che lo evitasse anche lei; accadde tutto in pochi secondi, tutti che guardavano la scena impotenti, Lucy che lasciò cadere Lisanna per terra e il vaso, che sembrava volerla colpire, andò a colpire Lucy violentemente sulla testa che cadde all’istante, riuscendo a percepire le voci degli amici preoccupati che la chiamavano prima di perdere del tutto i sensi.  

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Capitolo 9
*** Chapter nine ***


“Non dovresti stare lì sul letto così vicino a lei”
“Non vedo quale sia il problema”  rispose Natsu quasi ringhiando contro Sirio.
“E’ una ragazza, quindi sarebbe più giusto che sul letto stesse da sola!”
“Io e Lucy dormiamo insieme da quando ci siamo conosciuti” concluse il Dragon Slayer, perfettamente consapevole che quell’affermazione, per chi non li conoscesse, potesse essere mal parafrasata e proprio mentre Natsu terminava di sentenziare contro Sirio, Lucy sembrava riprendere i sensi. Era riuscita a percepire parte della conversazione tra i due, immaginando senza alcuno sforzo le frecciatine che Salamander  doveva aver rivolto a Sirio, soprattutto perché era riuscita a interpretare il senso dell’ultima battuta del mago; rivolse un tenero sorriso a Natsu aprendo gli occhi piano piano per farli riabituare gradualmente alla luce e la prima cosa che vide dopo essere svenuta fu proprio quel bellissimo sorriso che solo Natsu è in grado di sfoderare, facendole perdere ogni più piccolo brandello di lucidità.
“N-Natsu…” disse lei abbracciando il Dragon Slayer, con una voce più roca del previsto
“Non ti sforzare Lucy, cerca di riposarti quanto più puoi” le disse il ragazzo che a sua volta la strinse “hai perso i sensi e non ti sei ripresa subito; ti sei ferita alla testa e…e…mi hai fatto preoccupare, baka” concluse Natsu imbarazzandosi un po’ alla fine della frase. A Lucy non sfuggì la dolcezza del gesto del Dragon Slayer, le bastò quella per riprendersi, ma quando cercò di mettersi seduta sul letto le girò improvvisamente la testa e venne mantenuta nuovamente da Natsu.
“Ti ho già detto che hai battuto la testa e ti sei ferita” le disse facendole notare la piccola garza che aveva sulla tempia destra “quindi non ti sforzare e cerca di restare a riposo”. Natsu sfoderò un altro dei suoi sorrisi e con quello convinse Lucy a restare lì senza fare storie e proprio mentre la ragazza si stese di nuovo sul letto rannicchiandosi vicino a Natsu ci pensò Sirio stesso a interrompere la scena.
“Bene, sono contento tu stia meglio, Lucy-chan” disse il ragazzo con un tono asciutto e alquanto seccato; la ragazza sorrise prima a Natsu, poi lentamente si voltò verso Sirio, rivolgendogli un tenero sorriso.
“Gomenasai Sirio-chan, ma ti ringrazio di cuore del pensiero, ora sto davvero meglio” disse Lucy rincuorando Sirio, che le sorrise di rimando, anche se non gli sfuggì il piccolo particolare che subito dopo essersi voltata, Lucy era stata stretta alla vita da Natsu, come se non volessero staccarsi l’un l’altro, come se la fine di quel contatto potesse rappresentare una fine diversa.
Nonostante fosse ancora infastidito Sirio decise di uscire dalla stanza, lasciandoli soli.
“Bene allora…se dovessi avere problemi o se dovessi avere bisogno di qualcosa, qualsiasi cosa Lucy, per favore chiamami”
“Grazie mille Sirio” rispose la maga degli spiriti stellari prima che il ragazzo sparisse dalla sua visuale.
Una volta rimasti soli nella stanza Lucy si voltò nuovamente verso il Dragon Slayer, senza trattenere un altro piccolo sorriso, poi però gli diede un colpo in testa rimproverandolo
“Natsu, sei proprio baka!”
“Ahia Lu, ma che ti prende?” domandò il ragazzo con l’aria da finto innocente
“Che mi prende? Hai maltrattato quel poveretto fin quando non mi sono ripresa! E’ da maleducati, tra l’altro ci ospita in casa sua, siamo noi gli intrusi, potrebbe cacciarci quando vuole!”
“Non è questo il punto Lu, non ho fatto nulla di male, IO! Era lui a voler rimanere qui da solo con te” disse Natsu infastidito dal fatto che la ragazza non avesse compreso subito le sue buone intenzioni.
Lucy sospirò, un po’ imbarazzata, ma comprese le intenzioni del ragazzo, che se pur barbare, volevano essere dolci e protettive, non poté trattenersi dal mostrargli un grande sorriso scompigliandogli tutti i capelli con la mano, che Natsu bloccò con un gesto veloce nella sua mostrandole un sorriso diverso, una specie di ghigno che però riservava dolcezza, solo per lei probabilmente.
“Come stanno gli altri?” chiese Lucy d’un tratto. “Stanno tutti bene non ti devi preoccupare”
“Menomale…” disse tirando un sospiro di sollievo “Lisanna….Io…non avrei permesso….non nella mia missione…non avrei mai permesso che si ferisse per colpa mia, non avrei mai permesso che si facesse male, non avrei mai permesso che tu, Mirajane, Elfman e gli altri soffriste ancora per lei…non lo avrei mai permesso”
Quando Lucy rialzò lo sguardo lesse qualcosa negli occhi di Natsu che inspiegabilmente la spaventò. C’era qualcosa che ardeva come sempre, ma sembrava rabbia. Natsu le strinse i polsi buttandosi su di lei urlando per la rabbia
“Ma che stai dicendo?!?! Ma ti rendi conto?? Ti ammazzeresti perché credi che la tua vita valga di meno rispetto a quella di Lisanna per me?? O per quelli della gilda?? “
Lucy si era pietrificata e nonostante non riuscisse a tirar fuori mezza parola non riusciva nemmeno a distogliere lo sguardo dagli occhi del Dragon Slayer, che sembravano ardere nei suoi.
“Voglio far finta di non aver sentito, voglio sperare che le cose che hai appena detto non le pensi davvero, voglio sperare che sia colpa della botta che hai preso” disse prima di rialzarsi e lasciare Lucy sola.
La maga degli spiriti stellari ne approfittò per riflettere su quanto appena accaduto; non riusciva ad analizzare oggettivamente la situazione, non quando c’era Natsu di mezzo; le risultava estremamente difficile riuscirci. Forse aveva parlato egoisticamente, del resto, prima di conoscere Natsu, prima di entrare a far parte di Fairy Tail, prima che la gilda diventasse la sua famiglia, non conosceva il significato della parola “amore” o della parola “sacrificio”. Ma nel mentre ripensava a ciò le tornò in mente la scena che ricordava prima di aver perso i sensi. Si era sacrificata per un membro della gilda, per un membro della sua “famiglia”; magari aveva agito sconsideratamente ma se fosse tornata indietro non avrebbe esitato a farlo di nuovo; furono questi i pensieri che la fecero addormentare con un sorriso stampato sulla faccia.
“AAAAAAAAAAAAAAAAAAH NATSUUUUUUUUUUUU”
Lucy si svegliò di soprassalto alzandosi di scatto dopo aver riconosciuto l’urlo di Lisanna. Sentiva un gran baccano provenire dal piano di sotto e nonostante le girasse ancora la testa si apprestò a correre sulle scale per raggiungere i suoi nakama. Raggiunse immediatamente il fianco di Natsu con la frusta magica in una mano e le chiavi pronte all’uso.
Si guardò attorno e ben presto mise a fuoco un’immagine che le procurò i brividi. Sirio era a terra svenuto mentre Lisanna era stata ferita a un braccio; si voltò verso Natsu che non le rivolse ancora la parola, forse perché impegnato anche lui nel realizzare che questa volta c’era una presenza davanti a loro, questa volta non sarebbe finito tutto presto con un inspiegabile punto interrogativo sul perché gli oggetti prendessero vita scagliandosi contro di loro. Questa volta l’artefice di tutto era proprio davanti ai loro occhi.
“Chi sei e cosa vuoi da noi?” urlò Lucy con un tono più ferito e amareggiato di quanto volesse mostrare.
“Ahahahahahahahaah  mi stupisco del fatto che esista ancora qualcuno che non mi conosca” fu la secca risposta della donna che avevano di fronte.
Aveva un aspetto tanto bello quanto terrificante, vestiva un lungo abito nero che mostrava quanto la figura fosse longilinea, i suoi capelli lisci e neri le ricadevano sulle spalle come una cascata di preziosi fili di seta e i suoi  occhi erano azzurri come il ghiaccio e sembravano freddi come la neve.
“Sapete? Non è necessario che piccoletti come voi sappiano chi sia io, tuttavia non mi disturba poi così tanto l’idea che sappiate chi sia l’artefice della vostra morte” continuò ghignando la strana donna davanti a loro con un tono di voce divertito.
“Mi chiamo Klodya e sono la leggendaria strega padrona delle arti guerrigliere” sentenziò infine.
“Non mi interessa affatto chi diavolo sia tu, Kledi…o qualsiasi sia il tuo nome” disse Natsu nervoso per gli amici feriti e infervorato dalla voglia di dare una bella lezione a quella nemica.
“Hai scelto un brutto avversario sfidando i maghi di Fairy Tail” ringhiò infine carico di rabbia e tensione. 

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