Eh Natale.

di mikilily
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Eh Natale (I Parte). ***
Capitolo 2: *** Eh Natale (II parte) ***
Capitolo 3: *** Eh Natale (III parte) ***



Capitolo 1
*** Eh Natale (I Parte). ***


E' Natale, sia gioia vitale, per tutti un dono e anche un

perdono, e senza rumore ascolta il tuo cuore... 

è colmo d'amore!

 

 

Era arrivato da poche ore a Londra, nessuno sapeva del suo ritorno né Blaise, né Daphne, né Theo e nemmeno Pansy, la sua cara e vecchia amica Pansy.

Sua madre le aveva detto che aveva aperto un negozio alla moda al centro, tra i babbani, quasi rise ricordando il suo proverbiale odio per quel mondo.

Anche lei era cambiata con lo scorrere del tempo, tutto era cambiato.

 Anche una testarda come Pansy Parkinson aveva aperto la mente ai babbani, ai non magici a quelli che un tempo reputava feccia, se tanti anni prima le avessero raccontato una cosa simile li avrebbe sicuramente guardati storto o cruciati.

Invece eccolo lì, coperto con il suo caldo mantello rigorosamente nero, davanti alla grande vetrina al centro di Londra, nell’altrettanto enorme negozio alla ricerca della mora amica.

 Entrò guardandosi in giro osservando con finto menefreghismo la gente che frenetica faceva gli ultimi acquisti Natalizi, una commessa saliva e scendeva più volte le scale di marmo bianco, alcune erano al bancone mostrando ad altre donne vari modelli di borse.

Innumerevoli da uscirne pazzi, pensò.

Forse era stato anche lui, un pazzo a inoltrarsi in quel luogo senza il sostegno di un altro uomo, tra quelle sarebbe impazzito.

 Che fossero babbane o streghe le donne impazziscono per le borse.

-serve una mano- chiese una trovandolo impreparato.

-No, sì, ecco-cercò di dire.

-ah indeciso?- riprese la donna sulla cinquantina che lo guardava dall’alto in basso mangiandolo. Ma non si vergognava poteva essere suo figlio.

-cercavo Pansy, Pansy Parkinson?- disse infine.

-Il capo?- chiese la donna diventando seria tutto d’un botto.

-si il capo- ripeté.

-ah beh non c’è, ma aspetti oggi la sostituisce un’amica- Draco cercò di far capire alla donna che non era importante, ma poi lasciò andare la commessa alla ricerca della fantomatica amica di Pansy, magari era Daphne.

Stava curiosando nel bancone osservando i gioielli rigorosamente babbani che erano custoditi sotto vetro, pensando che se mai Pansy avesse esposto alcuni lavori dei folletti, invece che quella robaccia da due soldi, avrebbe fatto sicuramento un sucessone.

Anche se facendo così, lo statuto di segretezza andava a farsi benedire.

-scusi, stava cercando la signorina Parkinson- Draco di girò di scatto al suono di quella voce tanto familiare quanto odiosa.

E quello che vide lo ghiacciò

-Tu- disse Il biondo.

-Tu- disse Hermione scioccata nel vedere Draco Malfoy palesarsi di fronte a lei.

-quella la ha detto "amica"- boffocchiò il biondo, girandosi verso la commessa che era sparita in un'altra sala del grande negozio.

-Malfoy, che ci fai qui? Che vuoi?-domandò senza aspettare risposta la Granger.

-da te non voglio proprio niente Granger, mi infetti l’aria-rispose secco, da quanto non diceva quella frase. Semplice da quando non la vedeva.

-fottiti Furetto- disse Hermione incamminandosi velocemente lungo le scale salendo al secondo piano.  Draco rimase per un momento fermo a guardarla e poi la seguì.

-Granger – disse afferrandole il braccio – dove è Pansy?-

-ah casa sua, sta male-disse l’ex Grifondoro

-l’hai affatturata per prendere il suo posto?-

-ma che ti viene in mente cretino. Ha l’influenza e deve stare a riposo e io se non lo sai ce l’ho un lavoro e non è questo-rispose offesa.

-ah sì e che fai? l’auror immagino-

-No deficiente sono pozionista al Ministero-

-Pozionista?- Oh merda pensò Draco.

-si hai presente- disse sottovoce affinché solo lui sentisse – un calderone che a fuoco lento ribolle creando mille e mille pozioni per guarire, lenire o procurare danni-

-è impossibile- ripeté più a se stesso che alla giovane donna di fronte a lui che lo guardava sempre più offesa.

-cosa è impossibile, che una pozione causi danni o che io lavori in quel dipartimento?-

-la seconda Granger, la seconda- rispose Draco.

-ma come ti permetti- disse sbuffando cercando di liberarsi dalla morsa in cui l’uomo l’aveva stretta.

-come fai ad essere amica di Pansy?-chiese il biondo tralasciando l’altro problema che lo affliggeva, cercando di scacciare dalla mente che anche lei come lui faceva la pozionista, che anche lei come lui lavorava al Ministero della magia e che lei benché ancora lo ignorasse aveva di fronte a se il suo nuovo collega.

-se per quello lo sono anche di Blaise e sai sono stata io a convincerli a mettersi insieme-

-Stanno insieme?- disse incredulo.

-oh si che speravi che dopo tre anni ti fai vivo e lei sta ancora qui aspettando te e il tuo regale deretano-

-sei diventata scurrile Granger-

-tu lo sei sempre stato- il biondo la guardò bene soffermandosi qualche minuto di troppo sul seno della riccia.

-ero passato solo a salutarla- disse infine lasciando la ragazza,- dove abita-

-abitiamo vicino a Chelsea la nostra casa ha il portone verde con rifiniture rosse-

-per non scontentare nessuna delle due immagino-

Hermione si trattenne dal sorridere all’allusione del biondo.

-hai voglia di comprare qualche dono per natale?- Chiese la riccia.

-così la tua amica non dice che non vendo niente-

-Non sai vendere Granger- la canzonò lui.

-so fare altro, ma no non sono mai riuscita a convincere nessuna di queste assatanate dello shopping. I miei gusti non sono per niente simili a quelli della Londinese media-

-che gusti hai?- chiese il biondo ed Hermione nonostante fosse stupida dal dialogo con l’ex Serpeverde rispose:

-classico, sono troppo classica per l’egocentrismo che regna in questa nazione-

-bene allora mi aiuti a scegliere qualcosa di classico, decisamente chic per mia madre. Ama le cose belle ma che non danno all’occhio-

-ok- disse Hermione guardando di sfuggita il biondo che si toglieva il mantello con un solo gesto della mano.

Oddio da quando Malfoy era diventato così bello, lo è sempre stato Hermione sei tu che non lo hai mai guardato in quel modo.

La cosa comica era che anche il biondo stava pensando la stessa cosa.

Cavolo, ma da quando la Granger è così attraente, le curve sono al posto giusto, le gambe magre e toniche, il sorriso o cavolo mi ha sorriso per la prima volta dopo anni che ci conosciamo, anni che ci detestiamo.

 

Ma quello non fu il solo sorriso che Hermione fece a Draco quella sera, sorrisero e ridettero un po’, soprattutto quando si accorsero di avere lì stessi gusti.

-Penso che le piacerà moltissimo- disse Hermione avvicinandosi al serpeverde per far sentire solo a lui quello che stava dicendo,

-anche se è una borsa babbana, la Birkin, ha molto successo tra le streghe-

Draco, scosse il capo perso a guardare le labbra carnose della ragazza, non riuscendo più a capire niente.

Vicina troppo vicina… bella, troppo bella… fece un passo riducendo la distanza tra di loro incatenando il suo sguardo a quello della Granger.

-Draco- disse una voce alle sue spalle e l’atmosfera scemo lasciando a bocca asciutta sia il biondo che si girò di scatto per vedere chi l’aveva chiamato sia la riccia che si toccò il viso scoprendosi accaldata.

-Astoria, anche tu qui?- disse il biondo che si avvicinava a salutare la sorellina della sua amica Daphne mentre Hermione incartava il regalo per sua madre.

Dopo pochi minuti intercettò una commessa e senza nemmeno salutare il biondo si defilò, incaricando un’altra ragazza a fare il conto a Draco.

Quando il biondo si girò cercando la Granger ci rimase malissimo nel vedere un’altra al suo posto che maliziosamente gli sorrideva, ma forse era meglio così.

Ci sarebbe stato dell’imbarazzo nel trovarsela vicina ancora una volta… ma quello l’avrebbe scoperto presto.

Troppo presto.

SPAZIO AUTRICE.

NON HO IDEA DI COME SIA, MI è VENUTA UN'IDEA SPERO VI PIACCIA.

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Capitolo 2
*** Eh Natale (II parte) ***


Eh natale…(II parte).

Da giorni Hermione viveva sul chi va la, sempre in ansia, sempre preoccupata di ritrovarsi il biondo Serpeverde a casa.

Era venuto due volte da quando era tornato a Londra e tutte e due le volte la riccia era stata abile a divincolarsi da quella riunione tra ex alunni che un tempo si odiavano, una sera avevano organizzato anche una cena, erano tutti serpeverde e anche quella volta si era tagliata fuori, anche se Pansy ne fu delusa.

-perché non ceni con noi- le disse – guarda che non gli da fastidio che tu ci sia, poi è casa tua è lui che può dar fastidio a te non il contrario- continuò Pansy ma Hermione con una scusa stupidissima si dileguò andando dopo secoli a cena dai suoi genitori.

Evitò di dirle che lo faceva perché si sentiva in imbarazzo nel vedere Malfoy, poiché c’era mancato poco, decisamente poco a baciarlo la sera che era andato in negozio a cercarla.

Con quale coraggio le avrebbe detto quella cosa assurda, risultava assurda anche a lei che stava per compiere quel gesto.

Ma purtroppo chi troppo scappa alla fine viene raggiunto e un lunedì mattina, dopo le vacanze Natalizie, venne convocata dal Ministro in persona. Il nuovo collega era arrivato e ci sarebbe stata la presentazione ufficiale.

Bussò ed entrò nel grande studio del ministro, molti erano i presenti, notò Harry che chiacchierava livido in volto con Dean Thomas un suo sottoposto, vide Ron che da quando si erano lasciati, anzi da quando Hermione l’aveva lasciato, non gli rivolgeva più la parola e la sua amicizia con le serpi non fece altro che peggiorare i rapporti già tanto tesi tra di loro.

Poi i suoi occhi vennero catturati da un corpo alto e muscoloso e una riconoscibilissima chioma bionda.

Il sorriso si spense e il sangue le si prosciugò nelle vene.

-ah bene Hermione- disse il ministro invitandola ad avanzare e a unirsi a lui – sono felice di presentarti il tuo nuovo collega-

Il biondo si girò per guardare la giovane donna che mestamente avanzava fino alla grande scrivania che si trovava al centro della stanza.

Nessun sorriso beffardo, nessuna battuta. Draco la stava letteralmente mangiando con gli occhi, quegli occhi che un tempo la gelavano ora la scaldavano.

Draco le venne incontro protraendo la mano e stringendola con vigore.

-spero che non vi affatturiate- rise divertito il ministro – si narra che tra di voi non scorra buon sangue-

Draco fece un sorriso sghembo alla battuta di cattivo gusto del ministro mentre Hermione ancora non aveva emesso un fiato.

Dopo pochi minuti uno le cinse la vita e la portò leggermente indietro sussurrandole delle cose all’orecchio:

-se fa o dice qualcosa, vieni subito da me, intesi. Non so cosa sia preso al ministro, Malfoy al ministero appena lo saprà la stampa verremmo invasi dai gufi-

Harry non aveva preso bene il nuovo incarico del biondo e la cosa fece innervosire perfino Malfoy, soprattutto la vicinanza tra i due grifondoro faceva bollire il biondo.

Quando alcuni funzionari del ministero andarono via, il biondo trovò l’occasione buona per avvicinarsi alla Granger.

-ciao- disse facendo spaventare la ragazza che non si era accorta dei passi dietro di lei.

-attenta- riprese cercando di fermare con una mano la brocca di succo di zucca che Hermione stava per rovesciare a causa del balzo che fece per lo spavento.

-grazie- disse riprendendo la proverbiale calma.

-eh per cosa, se si fosse rotta mi sarei rovinato l’abito e questo è il mio preferito-

-ah si- disse la riccia,- ma se è uguale a quello che avevi al negozio- le era sfuggito, non avrebbe dovuto ricordare quell’incontro ma Draco sembrava felice di questi visto il sorriso che le fece.

-No, quello era simile ma i bottoni erano neri, questi invece sono in osso-

-oh, capisco- disse dandosi un piccolo buffetto – e io stupida che pensavo fossero uguali, invece si differenziano dai bottoni-

Lui la guardava come rapito, era anche simpatica e spiritosa.

-pensavo che ci saremo visti da Pansy, cioè a casa tua- di affretto a dire prima che lei fraintendesse.

-sono stata molto impegnata sai le feste di natale, i parenti-

-capisco- rispose mesto,- magari la prossima volta organizziamo quando ci sarai anche tu- lei fece un sorriso tirato.

-ah stavo dimenticando, mia madre ti ringrazia. Senza il tuo aiuto, dice, non sarei mai stato in grado di regalarle la Birkin che pare sia sempre stata un suo sogno ma non ha molta dimestichezza nel mondo babbano-

-le hai detto che ti ho aiutato io- ripeté incredula.

-io, Hermione Granger-

-si perché, non dovevo?-

-ma pensavo che…-

-Non pensare, Granger, almeno non pensare quelle cose su mia madre- disse spiccio allontanandosi come scottato dalla ragazza che si girò a guardarlo andare via.

I giorni successivi evitarono di parlarsi, anche se di sfuggita non perdevano l’occasione di portare i loro occhi uno sul corpo dell’altra e viceversa, ma quando sollevavano lo sguardo si affrettavano a puntarli su altro come timorosi di perdersi uno negli occhi dell’altra.

 

 

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Capitolo 3
*** Eh Natale (III parte) ***


Eh natale (III Parte).

Gironzolava da ore senza sapere cosa fare, la sua mente ormai non riusciva a pensare ad altro che a quella donna, il suo sogno la sua dannazione. Perfino sua madre aveva intuito che c’era qualcosa, aveva intuito che il suo caro e freddo figlio aveva da più di un mese la testa per aria, ma mai nemmeno la più esperta delle veggenti avrebbe capito che la causa di tutto quello era Hermione Granger.

Suonò alla porta, aspettando di essere accolto in casa, mentre si rigirava tra le mani la bottiglia di porto, sicuramente anche questa volta lei non ci sarebbe stata ma si sbagliava.

Pansy aprì con un sorriso enorme stampato in viso.

-ah che devo tutta questa felicità- disse il biondo baciando sulle guance l’amica ed entrando con lei nel salone.

-oh niente, c’è anche Hermy questa sera. Le è salita la febbre e non può sgattaiolare fuori di casa se la vedi è quel relitto sopra il divano che starnutisce come un’ossessa- disse Pansy prendendo la bottiglia dalle mani del biondo per poi metterla in frigorifero.

Draco si girò di scatto, cercando la figura che tanto desiderava vedere e quando la vide rannicchiata nel divano con una coperta sopra e il naso arrossato il cuore gli mancò, come poteva una donna in quelle condizioni piacergli, non lo sapeva.

Si avvicinò piano per non spaventarla e si sedette accanto,

-quando sei arrivato- disse la riccia aprendo gli occhi.

-poco fa- rispose lui – come stai?-

-Male, mi fa male la gola, la testa, il naso mi cola e sono impresentabile- disse nascondendo il viso nella coperta.

Draco non resistette e si fece più vicino.

-tu sei bellissima anche cosi- lei spalancò gli occhi e la bocca incredula da quello che il biondo le aveva appena detto.

-oh bene, Hermy- disse Pansy entrando nella stanza. Fai la padrona di casa e intrattieni gli ospiti-

-io mi sento male, Pansy, tra poco vado a letto- disse la riccia,- ma no, ora prendi la pozione e passa tutto- rispose l’amica trasportando i piatti dalla credenza alla tavola - Draco, renditi utile, dalle la pozione- aggiunse Pansy.

Il serpeverde non si fece pregare, aiutò Hermione ad alzarsi e la condusse nel bagno dove le ragazze tenevano le pozioni.

-No quella no è amara- si lamentò la riccia.

-dai non fare la bambina, butta giù tutto d’un sorso e poi starai meglio-

-No non mi piace-

-dai un piccolo sforzo- disse avvicinando la boccetta alla bocca della riccia e buttando a forza il liquido giù per la gola-

-bla, fa schifo sembra mucco di troll-

-perché tu l’hai assaggiato per sapere che sapore ha ?- chiese Draco sorridendo mentre riponeva la boccetta.

-certo che no Malfoy mi vuoi proprio male, se dici questo-

Lui la guardò un attimo prendendola per i fianchi,

-Tutto puoi dire ora, tranne che io ti voglio male. Forse un tempo Granger, ma non ora-

La ragazza si scostò.

-guarda che se mi stai così vicino prendi anche tu l’influenza-.

-se prendo l’influenza a causa tua Granger sarai costretta a venire a farmi da infermiera-

- E perché mai?- chiese la ragazza sedendosi sul bordo della vasca.

-perché è a causa tua che starò male-.

-allora per prevenire prendi anche tu la pozione- disse la riccia afferrando la boccetta tentando di farla bere al biondo che le bloccò le braccia riducendo al distanza tra di loro. Ora i loro occhi si unirono e il fiato dei due quasi si mischiava vista la vicinanza.

Draco avvicinò ancora un poco il suo viso a quello di Hermione sfiorando appena le sue labbra morbide, senza mai smettere di guardarla.

Bella, bella anche cosi era bella.

-dai ti prego. Mi vergogno sono pure in questo stato-cerco di divincolarsi Hermione ma l’influenza le aveva tolto le forze e più si muoveva più il biondo la stringeva a se.

-non preoccuparti sei splendida anche cosi- no non l’aveva detto.

Oh si che l’aveva detto, gli occhi della riccia erano increduli per quello che le sue orecchie avevano appena sentito.

Le aveva detto, oddio, le aveva detto che era splendida.

Lei, Hermione Granger era splendida per lui.

Per il perfetto e pretenzioso, almeno in fatto di donne, Draco Malfoy era splendida. Forse impazzito? Sicuro era impazzito.

-ragazzi tutto ok- disse una voce dietro la porta del bagno e Draco fu costretto a lasciar andare la riccia che scattò come un razzo fuori dalla porta, lasciando il biondo fermo ad assaporare ancora il sapore della ragazza.

La serata proseguì velocemente per Draco, che non ebbe altre possibilità di stare solo con la riccia e troppo lentamente per Hermione, che fu costretta da Blaise e Theo a restare a giocare con loro ad un gioco di società babbano.

-se non resti a giocare con noi, la settimana prossima, mi sfuggirà con un mago a caso, vediamo…- fece vago Theo- Ron Wesley, ad esempio che la qui presente Hermione Granger tiene ancora a lui-

-non oseresti- rispose Hermione

-oh si che oserei-rispose Nott.

-Non dire cazzate Theo- lo interruppe Pansy.

-ci manca solo che faccia gli appostamenti sotto casa e l’ultima volta che ho avuto a che fare con lui mi è bastata-

Blaise prese la scatola del gioco di scatto, Hermione abbassò il capo e Daphne cerco di cambiare discorso.

-che ha fatto Wesley?-chiede Draco osservando i gesti che i suoi amici avevano compiuto al solo sentire il nome di quel demente.

-il coglione- affermò Blaise.

-niente- sostenne Pansy.

-è colpa mia –dichiarò Hermione.

Draco li guardò perplesso.

-bene Blaise sul fatto che Weasley è un coglione, non ci piove, mi preoccupa sapere che Pansy snobbi la cosa con un niente, ma vorrei capire perché sarebbe colpa tua Granger-. disse Draco guardando la ragazza.

- Dai Draco parliamo d’altro-disse Daphne.

-No Daphne voglio sapere. Perché non volete dirmelo-.

-Il demente ha quasi aggredito Pansy perché Hermione l’ha lasciato convinto che fosse colpa sua. Non ama essere rimpiazzato e pensa, credo ancora, che la colpa di tutto sia nostra, invece Hermy ha solo capito che era un deficiente e che con lui non si può sperare in un futuro- dichiarò Theo.

-aggredito?-Ripeté incredulo il biondo.

-niente di che, mi sono difesa che pensi-cercò di tranquillizzarlo Pansy

-come no, se non arrivava Hermione ti avrebbe alzato le mani-disse Blaise

-ma io lo uccido-riprese Draco.

-sono passati più di due anni, non è il caso di rinvangare il passato. Ora per lui non esistiamo e per noi lui non esiste- disse spiccia Pansy

-giochiamo adesso-aggiunse Daphne felice di abbandonare finalmente quella conversazione.

Pian piano gli animi si distesero e anche gli argomenti divennero più frivoli, alle tre della mattina visto che l’indomani non si sarebbe lavorato, i ragazzi decisero di uscire a bere qualcosa in un locale che aveva aperto da poco al centro.

-io sto ancora male- disse Hermione.

-ma quando mai stai bene i tuoi occhi sono meno lucidi e non starnutisci nemmeno più- disse Daphne che di professione faceva la medimago.

-però sono stanca- ripeté Hermione.

-va bene se non ha voglia non ti costringiamo- disse Blaise osservando lo sguardo deluso di Draco nel vedere la riccia salire le scale per andare a dormire.

 Hermione si mise il pigiama e si buttò nel letto, mentre vari clap di smaterializzazione si sentirono in lontananza. Erano andati, lui era andato via.

Scattò in piedi quando sentì bussare alla porta.

-posso- disse Draco.

-che ci fai?- chiese sorpresa ma felice di vederlo.

-avevo poca voglia di andare per locali-rispose.

-tu? Ma se Pansy diceva sempre che è la tua grande passione-

-sono cambiato- disse avvicinandosi alla ragazza.

-Malfoy che vuoi?-Chiese Hermione.

-te , voglio te Granger, è così chiaro. Se né accorto perfino Theo che normalmente se ne frega di tutto e tutti e non l’hai capito tu che hai un’intelligenza fuori dalla media-

-Malfoy- riuscì a dire Hermione prima che il biondo la strinse tra le braccia approfondendo il bacio che avevano interrotto alcune ore prima e questa volta nessuno gli avrebbe interrotti, nessuno, perché nessuno dei due né il biondo né la riccia voleva interrompere quel bacio.

Rimasero così per un bel po’ di tempo, fino a quando fu la stessa Hermione a spingere il biondo sul suo letto.

-magari stiamo più comodi- disse nascondendo il rossore del viso, ma così Draco la trovò ancora più eccitante.

Riprese a baciarla e presto i baci si trasformarono in carezze sempre più spinte. Quando si svegliarono la mattina seguente, nudi uno nelle braccia dell’altro l’imbarazzo prese il sopravento in Hermione, che si rigirava nel letto non sapendo cosa fare.

-sembri un’anguilla Granger-.

-scusa- rispose mesta.

-scusa di che, è tuo il letto-

-ti ho svegliato?- chiese infine.

-si, mi hai svegliato, sai cosa comporta questo?- disse lui.

-uhm, no?- rispose.

-che ora riceverai la mia punizione- la riccia sbiancò.

Mentre Draco la prendeva dai fianchi facendole il solletico, per poi passare a una raffica di baci, quello era stato uno dei migliori risvegli per i due.

Quel Natale aveva portato nel loro cuore l’amore, un amore che sarebbe durato a discapito delle malelingue degli invidiosi, per molto moltissimo tempo.

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