A love who will live forever di Silver_ (/viewuser.php?uid=113000)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Welcome to terra nova, welcome home. ***
Capitolo 2: *** Genesis ***
Capitolo 3: *** Instinct ***
Capitolo 1 *** Welcome to terra nova, welcome home. ***
Welcome to terra nova, welcome home
Quella
notizia fu come un fulmine a ciel sereno, nonostante i fumi e
l'inquinamento
rendevano quel cielo tutto tranne che sereno. Maddy Shannon avrebbe
avuto
l'opportunità di andare a Terra Nova: sua madre era stata reclutata e
insieme
sarebbero partiti, anche se insieme voleva dire soltanto Maddy,
Elizabeth e
Josh, rispettivamente la madre e il fratello della sedicenne. Si,
perché papà
Shannon, Jim, era in carcere per aver avuto un figlia in più, la
piccola Zoe, che
come il padre non poteva partire verso Terra Nova. Elizabeth aveva però
assicurato
che era tutto apposto e sarebbero partiti tutti e cinque. Maddy però
era comunque
spaventata, mentre camminava verso quella luce bluastra, così accecante
rispetto
al buoi in cui si viveva di solito. Maddy non ha avuto una vita facile,
il suo
essere così buona e studentessa modello, l'aveva resa da sempre una
delle
vittime dei bulli. Iniziando dal fatto che pretendevano chefacesse i
loro
compiti, Maddy veniva ricoperta di insulti, spesso anche cibo, quando
le andava
peggio. Lei però non era cambiata, nonostante le umiliazioni, Maddy
continuava
a camminare a testa alta, nella speranza che la vita le destinasse un
miglioramento. E questo era arrivato, se ne sarebbe andata, avrebbe
abbandonato
quel mondo che esalava l'ultimo respiro, dove chi era ricco viveva
felicemente
nelle cupole, mentre i più poveri a malapena respiravano. Avrebbero
lasciato
quel mondo malato, per un futuro migliore. Solo che questo non avrebbe
avuto
senza se Zoe e Jim fossero rimasti lì.
Maddy
continuava a guardarsi indietro disperatamente, cercando di scorgere
gli occhi
chiari di suo padre, che non vedeva da due anni.
All'improvviso
il viso di Maddy si illuminò, si girò subito verso Elizabeth.
- Mamma!
- Richiamò la sua attenzione, indicandole con lo sguardo quell'uomo che
si
stava avvicinando a loro.
- Jim,
grazie a Dio! - esclamò la donna, mentre anche Josh si accorgeva della
presenza
del padre: erano finalmente uniti, e se ne stavano andando, a Terra
Nova.
Peccato
che la cosa non era destinata ad essere così semplice.- Prendi la borsa
- ordinò
Jim alla moglie, aiutandola a caricarsela, sotto lo sguardo dei figli,
spaventanti.
-Qualsiasi
cosa succeda, continuate a camminare - ordino poi, mentre con la coda
dell'occhio guardava indietro, verso un punto che Maddy non riusciva a
captare.
Poi Jim li spinse in avanti, mentre lui rimase un po’ più indietro,
fermo. Se
se ne fosse accorta, Maddy si sarebbe fermata e non avrebbe permesso
che il
padre si allontanasse da loro così, ma nel momento in cui cercò di
fermarsi, la
sedicenne fu investita dalla folla di gente che si precipitava verso il
portale, che piano piano si stava dilatando, segno che sarebbero
partiti molto
presto.
- Mamma…
- iniziò Josh, nel momento in cui si ritrovarono il portale davanti.
- Non
possiamo fermarci. – ordinò Elizabeth, intuendo cosa volesse dire il
figlio,
che alla fine era anche la stessa che cosa che nel profondo voleva fare
anche
lei: aiutare Jim.
- Ma non
potremmo più tornare! – esclamò il figlio maggiore, posizionandosi
davanti alla
madre, per fermarla.
- Verrà,
non preoccuparti Josh! – Rassicurò la donna, accarezzando la guancia
del
figlio.
- Vai. –
ordinò poi, guardando intanto anche la figlia, accanto a lei, che aveva
lo
stesso sguardo spaventato del fratello.
Josh
annuì, anche se dentro di se non era convinto per niente: si girò e
chiuse gli
occhi, mentre il portale lo inghiottiva. Maddy lo seguiva, ma si fermò,
prima
del portale, e cercò di tornare indietro.
- Io non
vado senza papà! – Esclamò, sull’orlo delle lacrime.
- Va con
tuo fratello, io verrò subito dietro di te, Maddy! – Per la seconda
volta
cercava di infondergli una sicurezza che neanche lei dava per certa.
- E papà?
– Chiese la ragazza, mentre due lacrime uscivano dai suoi occhi color
nocciola.
- Ce la
farà, come ha sempre fatto! – Rispose la madre, cercando di non far
notare
quanta paura avesse anche lei per Jim.
- Va! Ti
prego! – E di nuovo, ordinava all’altra figlia di andare. Come Josh,
anche lei
chiuse gli occhi, e passò.
Ma
appena preso fiato li dovette riaprire: c’era qualcosa di strano
nell’aria, era
diversa da quella che respirava,
era strana,
non faceva male respirarla. Maddy si guardò intorno, stupita e nello
stesso
tempo felice: tutto quel verde, quella natura rigogiosa, non la stava
vedendo
in uno dei tanti documentari sul passato della terra, ma erano, intorno
a lei.
Sotto
consiglio dei medici, si allontanò dal portale e si avvicinò ad uno di
loro,
inspirando lentamente , in modo da non respirare troppo ossigeno, tutto
insieme. Intravide Josh, un paio di metri accanto a lei, con una
mascherina di
CO2 che un secondo dopo misero anche a lei. Ora Maddy riprese a
respirare normalmente,
ricordandosi improvvisamente dei genitori. Guardò verso il portale,
giusto in
tempo per vedere arrivare la madre, che li cercò subito con lo sguardo
sorridendo tristemente, al pensiero di Jim, che ora non poteva più
aiutare. Dopo
essersi messa una mascherina, si ricongiunse ai figli, con sguardo
rassicurante.
I loro occhi erano puntati verso il
portale, aspettavano tutti e tre di vedere sbucare Jim, ma i secondi
passavano
e non succedeva nulla.
All'improvviso
il colpo di scena, qualcuni uscì dal portale, correndo e reggendo un
arma. Era
Jim, in carne ed ossa. Ormai sarebbe potuto succedere qulsiasi cosa, ma
sarebbero rimasti uniti: finalmente erano tornati ad essere una
famiglia.
Finalmente la mia prima ff su Terra Nova. Era da tempo che volevo
scriverne una, ma tra una settimana di verifiche, l'influenza e tutto
il resto, sono arrivata fino ad oggi u.u
Alours, del capitolo, cosa, dire, innanzitutto, questa è una raccolta
di missing moments, perciò i fatti non cambieranno da quelli che
succedono in tv (forse solo uno, ma bisogna vedere come va avanti la
storia), però, quello che volevo dire è che questo primo capitolo è un
po' un introduzione, i prossimi capitoli, invece, sarenno dedicati
soltanto alla coppia Maddy and Mark *o*
Intanto vi
saluto tutti, e ringrazio in anticipo chi recensirà, *w*
Attenzione, quello che segue può contenere spoiler traumatici u.u
Parliamo del titolo: "A love who will be forever". Intanto
questo titolo parla in generale del fatto che il loro amore è destinato
a durare, perchè semplice e sincero. Però c'è un altro motivo più
profondo che riguarda un intervista che ho letto: "negli ultimi episodi
due personaggi che non hanno famiglia su terranova moriranno per
salvare gli Shannon, uno di loro è diventato uno dei personaggi
preferiti dei/delle fan." Ho il presentimento che possa essere Mark
(T____T), perciò il titolo si riferisce al fatto che anche se lui
muore, il loro amore durerà ancora dentro Maddy.
Se così fosse, questa storia diventerà drammatica (ç_ç) e provvederò a
modificare i campi. ç_ç
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Capitolo 2 *** Genesis ***
Genesis.
-
Non andartene! – La voce di Maddy sembrava disperata, anzi lo era, nel
vedere
il ragazzo quasi varcare la porta per uscire.
-
Zoe è spaventata! – Cercò di spiegare, stringendo la sorellina, anche
se con il
cervello che si ritrovava, sapeva che era una scusa patetica: Zoe aveva
appena
5 anni, non poteva capire quanto potesse essere pericoloso il guaio in
cui Josh
si era cacciato.
Fatto
sta, che il ragazzo, di cui, peraltro, non sapeva ancora il nome, le
sorrise: o
l’aveva bevuta, oppure aveva fatto finta di crederle, cosa più
probabile.
-
E... entra! – l’invitò Maddy accostandosi alla parete per farlo passare.
-
Vuoi un po’d’acqua?- Chiese, nervosa, partendo verso la cucina, quasi
sbattendo
con l’angolo della parete. Era la prima volta che era a casa da sola,
con
un ragazzo, se suo padre l’avesse vista,
avrebbe ucciso lui e punito lei: anche se era tornato da poco, papà
Shannon non
aveva perso tempo per diventare un padre “normale”, iperprotettivo e
severo,
soprattutto verso la sedicenne.
-
Mh, ok. – Rispose il ragazzo. L’imbarazzo abbondava nella casa in quel
momento.
A Maddy ovviamente piaceva quel ragazzo, lo stesso che li aveva
scortati fino
alla loro casa e lo stesso che appena un minuto fa era venuto ad
assicurarsi
che stessero bene.
Maddy
intanto aprì il rubinetto e riempì tre bicchieri riciclabili di
quell’acqua che
nel 2149 sarebbe stata un bene di lusso. I secondi passavano in
silenzio mentre
i tre bevevano, e alla fine fu la piccola Zoe a rompere il silenzio.
-
Maddy, vieni a giocare con i dinosauri? - Zoe era tornata indietro,
reggendo tra
le mani una versione più piccola e morbida di un Nicoraptor, il peluche
preferito della bimba.
-
Ma... Zo, io... - cercò di articolare la sorella, nel panico: come
avrebbe potuto
giocare con i peluche dei dinosauri mentre il ragazzo era lì?
Quest'ultimo si
accorse del comportamento nervoso della ragazza e agì di conseguenza:
-
Dai, gioco anch'io se vuoi! - propose il ragazzo alla bambina, alla
quale si
illuminò il viso e, senza alcuna timidezza, al contrario della sorella,
afferrò
il suo braccio e quello di Maddy verso il tappeto nuovo e li fece
sedere per
terra.
-
Io sono il Nicoraptor, voi scegliete il dinosauro che preferite. -
ordinò Zoe,
avvicinando ai ragazzi una manciata di peluche: Maddy scelse un
Velociraptor in
miniatura, l'altro, invece, un esemplare di Slasher.
-
Allora. - continuò Zoe, comportandosi da vera e propria organizzatrice
e
disponendo i dinosauri avanzati in modo da fare da scenario.
-
Io mi metto qui in mezzo, - indicò. - poi arriva Maddy e combattiamo,
infine
arriva... - all'improvviso la piccola Shannon scattò in piedi.
-
Non possiamo giocare se non so come ti chiami! - esclamò la bimba,
tutta
inquieta.
-
Io sono Zoe. - iniziò, mentre tendeva la mano, cercando di imitare i
genitori,
che stringevano la mano quando si presentavano a qualcuno. A
quell'immagina così
buffa della bimba, i ragazzi scoppiarono a ridere.
-
Lieto di conoscerti Zoe, io sono Mark. - rispose il ragazzo, reggendole
il
gioco, ma, invece di stringerle le mano, gliela prese e le fece il
baciamano.
Maddy sorrise nel vedere la bimba arrossire
imbarazzata.
-
Lei, invece, è mia sorella Maddy - continuò, prendendo la mano della
sorella,
la quale, capendo cosa Zoe voleva fare, strinse velocemente la mano del
ragazzo.
-
No Maddy! Deve fare come ha fatto con me! - ordinò la bambina, mettendo
il
broncio e incrociando indispettita le braccia. Mark, che intanto era
stato
fermo cercando di capire cosa fare, capito che quella sera era la Zoe a
comandare, prese la mano di Maddy che Zoe gli teneva davanti e la baciò
-
Lieto di conoscerti, Maddy - Se Zoe era diventata rossa, Maddy era
porpora: sia
per la delicatezza delle sua labbra sulla sua mano sia per quella della
sua
voce.
-
Ora possiamo giocare. - Annunciò Zoe, dopo aver controllato che tutto
fosse
stato fatto come voleva lei.
Giocarono
per una mezz'ora, con Maddy che era stranamente taciturna, si gustificò
dicendo
che la colpa era per la preoccupazione per Josh, ma si poteva intuire
che era a
causa dell'imbarazzo.
Dopo
i numerosi sbadigli, Maddy decise di mettere a letto la sorella:
l'aiutò a
mettersi il pigiama e le rimboccò le coperte.
-
Maddy, Mark sarà il tuo fidanzato? - chiese innocentemente Zoe.
-
No Zoe,non sarò il mio fidanzato!E ora dormi!- la zittì Maddy, anche se
una
parte di lei sperava di sbagliarsi…
Quando
Maddy tornò nel salotto trovò Mark seduto sul divano, come l'aveva
lasciato
prima.
-
Tua sorella ha un bel caratterino! - gli disse il ragazzo.
Maddy
annuì, sorridendo imbarazzata: era la prima volta che si ritrovava sola
in casa
con un ragazzo.
Nel
suo goffo tentativo di far finta di nulla, sedendosi anche lei sul
divano, ovviamente
ad una giusta distanza da Mark, inciampò. Si insultò mentalmente per la
sua
goffaggine, ma questo non le impedì di cadere sopra Mark. Le sue
braccia
muscolose non fecero nessuno sforzo a riprendere l'esile corpo di
Maddy, che
intanto stava per morire dalla vergogna.
Più
velocemente di come era caduta, si rialzò
-
Scusami tanto! – Esclamò nervosa, tenendo gli occhi bassi mentre si
sedeva,
questa volta stando attenta a non provocare spiacevoli incidenti.
-
Non fa nulla - Mark le sorrise dolcemente, guardandola mentre anche lo
sguardo
di Maddy si alzava.
Si
guardarono negl'occhi per alcuni secondi, in silenzio, interrotto da un
suono
proveniente dalla tasca della giacca di Mark.
-
Reynolds, stiamo rientrando, vieni a dare una mano al cancello. - Era
la voce
di Taylor che parlava.
Mark
tornò subito serio e tirò fuori la ricetrasmittente.
-
Ricevuto signore, sto arrivando. - Rispose Mark, mentre si alzava dal
divano.
Nel
frattempo il cuore di Maddy aveva avuto un sussulto, appena collegò il
fatto
che se Taylor stava per rientrare, anche i suoi genitori e Josh (se
tutto fosse
andato per il verso giusto.
-
Ha sentito, devo andare, ci vediamo presto. - Salutò Mark, rivolgendole
un altro
sorriso che fece arrossire di nuovo Maddy, che intanto si alzò per
accompagnarlo alla porta.
-Arriderci,
Mr Reynolds. - salutò anche lei, mentre gli apriva la porta.
-
Chiamami tranquillamente Mark. - le disse prima di partire verso i
cancelli.
Maddy come risposta si limitò a sorridergli, mentre chiudeva la porta e
ripensava al suo saluto.
"Ci
vediamo presto", queste parole le
ronzavano in testa: le aveva detto che si sarebbero rivisti presto, ciò
significava che con la sua goffaggine con l'aveva fatto scappare a
gambe levate.
Sorrise
felice mentre si sedeva sul divano: sperava solo che con Josh fosse
andata
altrettanto bene, in modo da finire quella giornata in modo perfetto.
Ecco, finito il primo
capitolo vero e proprio, mi scuso per il ritardo e approfitto per dirvi
che fino a lunedì prossimo (il 26 se non mi sbaglio), non potrò
continuare, poi però, anche a causa delle vacanze, i vari aggiornamenti
saranno più puntuali (:
Spero che vi
piaccia questo capitolo: ho pensato spesso a quello che poteva essere
successo dopo che Mark si ferma (sempre se si è fermato, perchè non
sappiamo neanche questo xD), e questo è il risultato. Enjoy.
Un bacione per
tutti! (:
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Capitolo 3 *** Instinct ***
Instinct
Erano
tutti così presi dall'assenza dei pterodattili, che nessuno si accorse
che
Maddy era rientrata a casa. Non perché non le importasse che ormai
erano tutti
salvi, ma doveva ancora portare aventi un’ultima faccenda, svenuta nel
pavimento della sua camera.
Quando Maddy entrò in camera, Mark giaceva
nello stesso punto in
cui lo aveva lasciato. La ragazza si avvicinò a lui. Doveva far in modo
che il sangue
andasse al cervello, così che si risvegliasse al più presto. Maddy gli
afferrò
i piedi e li sollevò. Stette in quella posizione per alcuni minuti,
senza fare
nulla, se non osservarlo, sorridendo dolcemente: sembrava addormentato,
con
quell'espressione così seria e gentile che si ritrovava. Maddy
s’incantò a
guardarlo e perciò non si accorse neanche che stava per riprendere i
sensi. Per
prima cosa stropicciò gli occhi, confuso, cercando d capire cos'era
appena
successo. Poi passò a cercare di capire come mai le sue gambe erano
sollevate e
soprattutto da chi.
Quando i suoi occhi incontrarono la sorridente
Maddy, sorrise a
anche lui, fissando la ragazza, che ancora non si era neanche accorta
che Mark
si era svegliato.
- Hey! - Mark si decise a parlare, vedendo che
Maddy non aveva
avuto nessuna reazione dopo il suo risveglio. La sue voce, giunta
all'orecchio
della sedicenne la risvegliò all'improvviso. La ragazza arrossì
violentemente
quando capì di essere stata per tutto quel tempo a fissarlo. Era la
terza volta
che arrossiva con Mark, la volta prima era stata alle lezioni di
sopravvivenza,
quando il suo viso si era trovato a 5 centimetri da quello del ragazzo.
- Aspetta prima di alzarti, in questo momento
la tua pressione
sarà così bassa che non riusciresti neanche a stare in piedi due
secondi senza
svenire un’altra volta. -
- Il nervosismo le fece riprendere la sua
abitudine di dire cose
inutili al momento sbagliato.
- Ok dottoressa - Ci scherzò sopra il ragazzo,
strappando a Maddy
un debole sorriso.
Stettero in quel modo per alcuni minuti, in
silenzio, scambiandosi
di tanto in tanto qualche occhiata furtiva, finché Mark non parlò:
- Ora posso alzarmi, dottoressa? - Abbozzo un sorriso guardando verso
di lei.
- Mh. Ok! - Maddy fece finta di pensarci,
roteando gli occhi
mentre sorrideva al ragazzo, non più così nervosa come lo era
all'inizio. Gli
lasciò le gambe, poi gli porse una mano per aiutarlo ad alzarsi. Mark
l'afferrò, anche se l'esile corpo di Maddy non avrebbe potuto
sollevarlo, e
aiutandosi con l'altra mano si alzò velocemente.
- NO! - lo fermò Maddy, spingendolo verso il
letto, sotto lo
sguardo confuso del ragazzo che non capiva l'improvviso spavento di
Maddy.
- Mai alzarsi così in fretta: rischi di avere
un capogiro! - Gli
spiegò. Come risposta Mark la guardò e le fece cenno di sedersi accanto
a lui.
Questa, abbastanza confusa, si sedette, questa volta accanto a lui,
senza farsi
troppi scrupoli sulla vicinanza o lontananza dal ragazzo.
- Em... ascolta Maddy, io volevo scusarmi con
te. - Istintivamente
le prese le mani e le strinse tra le sue, costringendo Maddy a
guardarlo negli
occhi, come stava facendo lui con lei.
- Per cosa? - Nonostante il nervosismo per
quel gesto inaspettato
e per sguardo, il suo intenso sguardo, Maddy riuscì a trovare un tono
di voce
abbastanza normale.
Mark si morse il labbro prima di tornare a
parlare.
- Io non dovevo stare in questa casa, ma per
cercare di
proteggerti ho combinato un disastro! Se Jeckins fosse rimasto, forse
avrebbe
impedito che quei pterodattili entrassero in casa... - La fine del
discorso
sembrava più essere destinato a lei stesso che alla ragazza.
- Maledizione! - esclamò in seguito Mark
battendo la mano contro
il comodino di Maddy, arrabbiato con se stesso.
La prima cosa che avrebbe voluto fare Maddy
sarebbe stato
sorridere: insomma, aveva fatto finta di aver scambiato i turni
solamente per
proteggere lei.
Chi se ne fregava se alla fine era stato lui
il primo a cadere a
terra privo si sensi, alla fine, per quanto potesse essere strano, suo
padre
aveva ragione, piaceva davvero a Mark. In quel momento si sentiva
felice,
consapevole per la prima volta di non essere considerata da un ragazzo
come
quella che ti passa i compiti, ma come una ragazza. Però in quel
momento non
era il caso che si mettesse a sorridere, non con Mark che si insultava
per non
essere riuscito a proteggerla.
- Non torturarti, stiamo tutti bene, e poi chi
ti assicura che se
ci fosse stato Jeckins non fosse successo qualcosa di peggio? - Queste
furono
le uniche cose che vennero in mente a Maddy per cercare di tirarlo su.
Mark le
sorrise, ancora incredulo di aver incontrato una persona come lei.
- Andiamo fuori? - Propose un più allegro
ragazzo, alzandosi dal
letto e tirando su Maddy che ancora teneva per mano.
I due andarono fuori, dove un cospicuo numero
di persone era
uscita, dopo essere costretta a rimanere dentro casa per giorni.
Dopo essersi assicurata che Josh avrebbe
badato a Zoe, Maddy si
allontanò per fare un giro con Mark, che gliel'aveva appena proposto.
Non si allontanarono troppo dalla casa,
arrivarono fino al confine
del settore M, dove c'era una piccola piazzetta ovale condivisa con
settori N, E
e F. Mark accompagnò Maddy fino ad una panchina messa sotto un antenato
del
ciliegio. Sembravano essere tornati al loro primo incontro, ognuno per
i fatti
suoi, in silenzio. Però al contrario dell'altra volta, fu
Maddy che parlò.
- Vieni a cena da me, domani. - Non lo seppe
neanche lei come
riuscì ad invitarlo così direttamente, forse il fatto che aveva
abbassato la
testa e non lo aveva guardato l'aveva aiutata, fatto sta che comunque
lo aveva
invitato a casa sua.
Mark si trovò un po’ male a quell'invito: era
l'occasione d'oro
per fare le cose per bene: avrebbe potuto presentarsi alla famiglia e
dimostrare che avrebbe corteggiato Maddy come un vero gentiluomo.
Rimaneva però
un problema che terrorizzava Mark. Jim Shannon.
Se fosse stato un padre normale, non avrebbe
avuto nessun problema
a parlargli, certo, un po'di terrore all'inizio, ma poi sarebbe
passata. Ma Jim
aveva una pistola ed era iperprotettivo. Ancora ricordava la prima
volta che
aveva visto Maddy, quando la stava accompagnando a casa: non aveva
fatto in
tempo a sorridere alla ragazza, che il padre le mise una mano intorno
alla
schiena e la fece camminare per tutto il viaggio ad una distanza di
sicurezza
da Mark.
- ... ok - Si decise alla fine di rispondere,
sperando che l'aver
accettato non fosse la sua condanna a morte.
- Ci sarà tutta la famiglia? - Cominciò ad
indagare, se ci fosse
stata tutta la famiglia al completo, forse sarebbe stato più facile,
anche se
avrebbe dovuto subire anche lo sguardo del fratello maggiore di Maddy.
- Penso di sì, forse Josh potrebbe andare da
qualche parte, ma gli
altri ci saranno tutti. - Al contrario di Mark, Maddy era molto felice
ed
eccitata, quell'invito a cena era come un appuntamento per lei, la
prima
occasione per stare con Mark con il consenso della famiglia.
- Dovremo tornare. - Disse Mark accendendo il
suo badge, e
guardando l'ora. Vide lo sguardo di Maddy che andava verso lo schermo
di
plexiglas, di conseguenza lo spense subito, lei non doveva sapere che
una sua
foto era archiviata tra le immagini del ragazzo. Gliel'aveva scattata
di
nascosto, mentre giocava con sua sorella al parco. Sorrideva in quella
foto, ed
a Mark bastava guardarla per un secondo per ritrovare il buonumore. Era
stato
dopo aver fissato quella foto per venti minuti, che decise di mettere
in scena
la messinscena del cambio turni per proteggerla. Maddy questo, però,
non poteva
minimamente immaginarselo, e perciò non fece neanche caso
all'improvviso
spegnimento del badge.
- Ok, andiamo! - Rispose la sedicenne con un
sorriso alzandosi
dalla panca e riprendendo la strada verso casa, affiancata da Mark,
alzatosi
dopo di lei. Arrivata davanti al portico di casa sua, trovò Josh seduto
fuori,
con Zoe appisolata in collo a lui.
- Sei tornata. - Costatò il ragazzo, lanciando
un’occhiataccia a
Mark. Si vedeva da lontano che alla sorella piaceva quel ragazzo e
perciò era
suo compito spaventarlo per fargli fare le cose per bene, anche se,
essendo un
soldato il doppio più forte di lui, avrebbe potuto ridurlo in polvere
in due
secondi.
La tensione si sentiva nell'aria, fino a che
Zoe non risvegliò.
- Ciao Mark! - Salutò tutta allegra dopo aver
sbadigliato.
- Ehi dormigliona! - salutò lui sorridendole
leggermente, per poi
notare lo guardo di Josh, molto più spaventoso dopo che aveva visto che
anche
l'altra sua sorella era stata conquistata dal ragazzo.
- Io ora... dovrei andare, a domani Maddy - la
salutò con un
sorriso, mentre si allontanava, verso casa sua, o almeno questo fu
quello che
suppose Maddy.
- Perché "ci vediamo domani"? Chiese
sospettoso il
fratello, ma la ragazza prese per mano Zoe e con uno sbuffo entrò in
casa.
****
La
mattina dopo Maddy si svegliò con un assurdo mal di collo, e in più,
quando
aprì gli occhi, non capì neanche dove si trovava, finché la voce
allegra di suo
padre non le rimbombò nelle orecchie.
- Forza dormiglioni! C'è molto lavoro da fare.
–
Quando finalmente, con quelle parole, le
ritornò in mente il disastro
che avevano fatto quegli uccelli, cercò di girarsi dall'altra parte,
come per
sfuggire a tutto quel lavoro che si sarebbe volentieri risparmiata.
Però
dimenticò che si era addormentata sopra un tavolino, e cadde
goffamente,
ritrovandosi stesa a faccia in giù.
- Dopo questo, posso anche sprecare un po'
tempo per pulire -
Ironizzò Josh, scoppiando in una fragorosa risata, mentre si
stiracchiava,
subito sodo essersi alzato anche lui.
- Ah-ah - Commentò la sedicenne, alzandosi in
piedi e avviandosi
verso la camera per cambiarsi.
Dopo essersi data una rinfrescatina, l'intera
famiglia iniziò a
ripulire il macello creato dai pterodattili. Mentre puliva il
pavimento,
Maddy non faceva altro che mordersi il labbro: doveva trovare il
momento giusto
per annunciare alla famiglia che aveva invitato Mark a cena, non poteva
aspettare fino a domani, rischiando che si presentasse e i genitori non
sapessero nulla.
- Se io invitassi qualcuno a cena? - Chiese
così, all'improvviso,
sperando che i suoi pensassero che fosse solamente una curiosità. La
loro
reazione però f molto diversa: Jim alzò gli occhi, sospettoso e
terrorizzato
allo stesso tempo: aveva una figlia intelligente che non lasciava nulla
al
caso, e che perciò aveva un motivo ben preciso per fare quella domanda,
Josh si
poteva dire che ebbe una reazione simile, Elisabeth invece sorrise, era
passata
per quell'età anche lei e sapendo quanto fosse iperprotettivo di Jim,
sapeva
anche che sarebbe toccato a lei ammorbidirlo.
- Chi vuoi invitare? - Chiese cautamente Jim,
guardando la figlia.
- In realtà... - un altro morso -
avrei-invitato-Mark-domani-sera
- Jim si accorse che aveva fatto bene a essere terrorizzato, anche se
Maddy
aveva pronunciato quell'ultima frase con una velocità assurda, Jim
aveva capito
tutte le parole, comprese quelle tra le righe, che gli dicevano che la
sua
bambina era cresciuta.
- Che bella notizia! Vorrà dire che domani
faremo una bella
cenetta tutti insieme. - Prima che suo marito peggiorasse le cose,
Elisabeth
decise di parlare, ma fu seguita subito da Josh:
- Per quanto sarebbe divertente vedere papà
che tortura quel
povero ragazzo, io mi tiro fuori. - Per un conto l'assenza di Josh
sarebbe
stata un punto a favore per Maddy che a quel punto si ritrovava con un
"spaventa-ragazzi" in meno. Jim gli lanciò un’occhiata strana, ma
alla fine dovette ammettere ch aveva ragione: se non poteva impedire
che sua
figlia crescesse, almeno poteva spaventarlo un po', giusto per farlo
remare
dritto.
Maddy intanto scrutava i volti dei parenti,
per riuscire a captare
le reazioni che avevano avuto. Si concentro più che altro su suo padre:
passava
da espressioni terrorizzate per la crescita improvvisa della figlia, a
facce
molto più concentrate.
Il culmine fu quando si mise la mano nella
tasca della giacca per
controllare se aveva la pistola: a questo fu Maddy a terrorizzarsi: non
poteva
sparare a Mark, era fuori questione, e in più, suo padre non era un
assassino!
- Allora, Jim, che ne pensi? - Chiese
Elisabeth: vedeva
l'espressione preoccupata della figlia e perciò sentiva la necessità di
mettere
un punto a questo discorso.
- Ormai Maddy l’ha invitato, sarebbe scortese
digli che non si fa
più niente - Rispose alla fine Jim, sospirando.
Maddy, invece, fece un gran sorriso: sarebbe
potuto andare peggio.
L'angolo
dell'autrice
Come vi avevo promesso eccomi qui, 2 Gennaio, ad aggiornare la storia.
Mi scuso
per tutto questo ritardo, ma le vacanze mi hanno tolto il tempo di
scrivere...
sembra strano, ma il fatto è che quando c'è la scuola, io avevo la mia
mezz'oretta di pullman dove scrivevo tranquillamente, e ora non ce l'ho
più
fino al 9 (che spero non arrivi mai xD).
Comunque, questo pezzo è ambientato dopo il casino con i pterodattili e
la
mattina dopo. L'ultima parte non doveva esserci, solamente che mentre
scrivevo
mi sono chiesta "come ha fatto a dirlo ai genitori" e da lì è nata la
scenetta in famiglia dove, mentre danno una ripulita alla casa, lei
annuncia
che ha invitato il suo "corteggiatore" a casa. Spero vi piaccia, per
ora è il capitolo migliore, secondo me (anche se non ne ho scritti
molti xD).
Enjoy (;
Silver.
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