When I get you alone...

di kappinias
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Eccolo il Mckinley high, proprio davanti ai miei occhi, come ogni fottutissimo giorno.
Dovrei amarlo, del resto è l’unico posto in cui possa dire di essere conosciuto.
Invece lo detesto, ogni volta che ci entro vorrei che fosse l’ultima.
 
Diciamolo, l’unica cosa a rendere decente questa scuola sono io, e se non ci fossi posso solo immaginare come sarebbe la situazione.
 
Non giungiamo a conclusioni affrettate: non sono uno che si da’ le arie o cose del genere, sto semplicemente mettendo in evidenza un dato di fatto, tutto qui.
 
Sì, nel caso non si fosse capito sono il ragazzo più popolare della scuola, quello più fico e tutto il resto, per intenderci.
Non che questo mi renda speciale, nel liceo di Lima non ci vuole molto per farsi notare.
 
Anzi, mentre cammino per i corridoi della scuola mi sento  uno stereotipo vivente: capitano della squadra di football, di bell’aspetto, festaiolo e bullo a tempo perso.
Eppure sono così diverso da tutti gli altri, e a volte mi chiedo se esista qualcuno che sappia come sono veramente.
 
Per esempio, potrei avere tutte le ragazze della scuola e non voglio nessuna di loro.
Niente di personale, s’intende, anzi ce n’è qualcuna anche piuttosto bella, come Santana.
Se fossi etero un pensiero su di lei l’avrei già fatto.
 
Invece ogni giorno in spogliatoio, dopo gli allenamenti, i miei occhi cadono sugli addominali scolpiti di Sam, il ragazzo nuovo.
E sì, lo ammetto, ai tempi del primo anno ho avuto anche una cotta per Finn.
Forse perché allora non lo avevo mai visto senza maglietta.
Sul serio, sotto quell’espressione da dolce bambinone super sexy in realtà si nasconde solo un gran tonto, nient’altro.
 
E, comunque, nessuno sa che sono gay, è il mio grande segreto.
Non che me ne vergogni, solo so che la mia popolarità cadrebbe a picco se una notizia del genere circolasse a scuola.
Che ci posso fare, ormai sono assuefatto a essere una specie di personaggio, non posso più fare a meno degli sguardi adoranti e delle occhiate di sbieco che sento addosso al mio passaggio, amo le une e mi eccitano le altre.
Mi nutro del loro odio e del loro amore, e ne esco ogni giorno più distrutto.
 
In certi momenti mi sembra quasi di non riconoscermi più, e mi chiedo come sarebbero andate le cose se non fossi mai diventato capitano, se magari il primo giorno di scuola avessi visto il volantino del glee club prima della scintillante divisa rossa dei Titans.
 
Chissà, forse ora starei preparando il mio pezzo per le regionali, forse sventolerei fiero la mia omosessualità al mondo indossando abiti alla moda e intonando canzoni di Katy Perry.
 
Non sono male i tipi del glee club, ho sempre apprezzato l’aria da perdenti che portano in giro con tanta fierezza.
Potrei far parte di loro un giorno, chi lo sa.
Magari convincerei anche Finn a entrare, e Puck.
Hanno una bella voce, li ho sentiti spesso cantare sotto la doccia.
 
“Kurt, finalmente! Credevo ti avessero rapito gli alieni”
Brittany mi guarda decisamente sollevata mentre butto lo zaino sul banco e mi siedo vicino a lei.
Sì, probabilmente credeva davvero che fossi restato vittima di un’incursione aliena, con lei queste frasi vanno sempre prese sul serio.
Il prof non è ancora arrivato, così iniziamo a chiacchierare e la rassicuro subito sulla mia incolumità.
“Hai visto il ragazzo nuovo? Sembra davvero carino” mi sussurra con aria complice mentre indica un tipo in fondo alla classe che entrando non avevo notato.
“Ma chi, il moro con tutti quei riccioli?”
“ esatto…si è trasferito da poco, prima o poi dovrò provarci anche con lui”
 
Tanto per aggiornare la lista e battere ancora il suo record personale, ovviamente.
Brittany è una delle ragazze più attraenti del Mckinley, forse di Lima, e si è fatta quasi tutti gli alunni del terzo e quarto anno, perfino il tizio in carrozzella che al glee club sembra quello messo peggio in quanto a figaggine, e ho detto tutto.
Secondo me tra le sue pomiciate ci sono state anche diverse ragazze, ma sono solo supposizioni.
Una volta ci ha provato perfino con me, ed è rimasta molto delusa per non essere riuscita a farmelo alzare.
Il suo unico fallimento, credo, ma non è colpa sua.
Se non fosse così fuori dal mondo avrebbe probabilmente già capito che sono gay, e comunque credo abbia dei sospetti perché da un po’ di tempo ha iniziato a chiamarmi delfino; non ho ancora avuto il coraggio di chiederle il motivo di questo strano nome.
 
Sto per girarmi verso di lei e risponderle, quando qualcosa mi trattiene.
Il cespuglio di capelli ricci si è alzato, mostrando due occhi color nocciola che ora mi fissano interrogativi.
Britt ha ragione, è proprio carino.
Forse qualcosa di più che carino, penso mentre lo esamino attentamente.
Sexy, è la prima parola che mi viene in mente.
E poi un’altra marea di aggettivi, e tra questi un giudizio finale: me lo scoperei volentieri, se ne avessi l’opportunità.
Quel Papillon rosso acceso lascia sperare bene: quale ragazzo fiero della sua eterosessualità indosserebbe una cosa del genere?
Non sarò dichiarato, ma ciò non vuol dire che il mio gay radar non sia perfettamente funzionante.
E comunque ho bisogno di farmi qualcuno, è passato troppo tempo dall’ultima volta che ho incontrato un ragazzo decente allo Scandal.
 
Ok, forse il modo in cui sto fissando il tizio è vagamente inquietante, dovrei voltarmi e anche in fretta.
“ Buongiorno ragazzi!” esclama il professor Shuester, con la sua solita espressione allegra.
Cosa abbia poi da essere sempre così contento non lo so, me lo chiedo ogni volta che lo vedo.
 
“Britt, quel ragazzo lascialo a me, non è così bello dopotutto”
Mi da fastidio il pensiero che qualcuno ci provi con lui, devo essere io il primo.
Ormai è diventata una specie di scommessa con me stesso, presto sentirò gemiti di piacere uscire da quelle labbra così piene.
Britt si limita ad annuire senza troppo interesse, del resto non sarà un meno uno a far andare in crisi il suo record.
 
“Ti ho portato l’ultimo numero di Vogue se vuoi leggerlo, pesa una tonnellata”
“Shh, non urlare sei pazza? Potrebbero sentirci!”
Britt mi guarda stranita, come se non capisse dov’è il problema.
Dio, devo proprio spiegarle tutto a quella ragazza.
“Qual è il problema?” ecco, io l’avevo detto.
“Lascia stare Britt....grazie comunque”
Un’occhiata di Shuester ci convince a tacere.
 
Sì, leggo Vogue e sono un appassionato di moda.
Non dico tanto per dire quando affermo di essere diverso, lo sono davvero.
Solo che in pochi lo sanno, e fra quei pochi c’è Brittany, una delle mie migliori amiche.
Se non dovessi indossare ogni giorno quella dannata divisa da football forse andrei in giro vestito in modo molto stravagante.
Certo non riuscirei a superare il ragazzo nuovo, di cui tralaltro non…
“Blaine Anderson, tu sei nuovo di questo corso vero?”
 Di cui ho appena scoperto il nome grazie a Shuester.
“Sì, a dire il vero mi sono trasferito ieri al Mckinley”
E ora ho scoperto la sua voce e, dannazione, è una bellissima voce, di quelle che fanno venire voglia di stare ad ascoltarle per ore.
 
Il prof continua a dire qualcosa al nuovo venuto, e non ho idea di cosa stia blaterando.
Guardo le sue labbra che si muovono, e tutto ciò che riesco a pensare è che Blaine è proprio dietro di me, con i suoi fottuti riccioli incantevoli e il suo visino da cucciolo smarrito.
 
“ …Come vi avevo già accennato la volta scorsa, da oggi inizieremo il nuovo progetto a coppie sulla poesia spagnola”
 
Un attimo, progetto a gruppi? Com’è che non ne sapevo niente?
Probabilmente una lezione a cui non ho partecipato, o forse non stavo ascoltando come al solito.
Shuester inizia a fare le coppie, e io immagino come potrebbero andare le cose se capitassi proprio con Blaine.
“Kurt, tu starai con Brittany, vedo che lavorate bene insieme”
Come non detto.
“E tu Santana” continua fulminando con lo sguardo la latina, che è appena apparsa da dietro la porta “ starai insieme al nuovo arrivato, Blaine. E se vieni con mezz’ora di ritardo anche alle prossime lezioni sarò costretto ad andare dal preside Figgins!”.
 
Ah, incorreggibile Santana. E’ strana l’amicizia che si è creata tra noi, una sorta di amore e odio (il tutto in senso platonico, s’intende).
A volte devo ammettere che mi fa non poca paura.
“Ciao dolcezza” sussurra avvicinandosi al nostro banco prima di andare a sedersi accanto a Blaine, e per un momento credo che si stia rivolgendo a me e sono abbastanza confuso.
Poi vedo Britt arrossire, e sono tipo…scioccato.
Oh porca puzzola, queste due non me la raccontano giusta!
 
 
“Britt, c’è qualcosa che vorresti dirmi?” le bisbiglio in un orecchio appoggiando la testa sulla sua spalla.
“Io…no Kurt, perché?”
“Com’è che ora tu e Santana vi conoscete, e vi chiamate con nomignoli affettuosi?”
“Ah, intendevi quello.  Siamo insieme nelle cheerios e lei è… simpatica” fa spallucce e ritorna al suo disegno di uno strano essere con le orecchie a punta che assomiglia vagamente a un elfo.
 
Povera Brittany ingenua, non ha ancora capito cosa vuole Santana da lei.
Ma io la conosco bene, e so che le sue intenzioni non devono essere buone se l’ha appena chiamata dolcezza, non lo fa con la prima che capita.
Complimenti San, penso con un mezzo sorriso, sai scegliere bene le tue prede.
E io ho appena pensato a un modo per rendere la tua caccia molto più semplice.



 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Buonasera ^^
Allora, da dove inizio?  Bè, prima di tutto con il dire che adoro tutte quelle brave persone che hanno messo la storia tra seguite, ricordate e preferite **
E grazie a chi ha recensito, mi fa sempre piacere avere dei pareri su quello che scrivo, se vorrete dirmi cosa ne pensate mi farete una donna felice :)
Ammiro il vostro coraggio, io mi sto facendo paura da sola per quanto è OOC questa ff :D
Credevo che la mia amica Ari_92 (che ringrazio per avermi betato questo capitolo) fosse l'unica pazzoide che la potesse apprezzare, ma a quanto pare ho sottovalutato il fandom di Glee ^^
In questo capitolo...no, non vi spoilero niente, buona lattura ;)




Al suono della campanella Shuester finalmente smette di parlare e ci congeda con il suo solito sorriso ebete. Se non avessi preso E nell’ultima verifica forse mi starebbe perfino simpatico, se non altro perché è completamente assurdo.

Blaine è tra i primi a uscire dall’aula, e potrei giurare che per una frazione di secondo i suoi dannatissimi occhi nocciola si siano rivolti verso di me.
Non c’è niente da fare, il ragazzo ispira sesso, e anche violento.
Quel genere di sesso da ‘sbattimi al muro e facciamolo nella prima aula vuota che troviamo’, tanto per intenderci.
E ora che è in piedi e rivela tutta la sua nanezza riesce a essere comunque fottutamente sexy.
Sì, anche con quel papillon a pallini e quella ridicola felpa rossa, perfino con quelle bizzarre sopracciglia triangolari.
Anzi, rifletto compiaciuto, la bassa statura in futuro potrebbe rivelarsi un vantaggio, se poi è davvero valida la regola della L... quel rigonfiamento nei pantaloni è da considerarsi un buon segnale.

Ok, genere di sguardo inquietante che dovrei evitare: non è molto normale fissare il pacco di un tizio, almeno credo.
Sto per avviarmi molto casualmente nella sua stessa direzione, perché Dio quel sedere merita un’attenzione tutta sua, e con anni di pratica mi ritengo ormai abbastanza ferrato nel fare lo stalker discreto, ma prima che abbia raggiunto la fine del corridoio una mano mi blocca il polso, costringendomi a fermare.

Ah già, mi ero quasi dimenticato di Santana. 
“Senti bello, ho un piano geniale e non credo tu abbia voglia di contraddirmi.”
Ecco, parlavo di questo quando dicevo che a volte mi fa non poca paura.
“Ho deciso di farti un favore, propongo uno scambio di coppie: ti lascio Blaine e mi prendo Brittany.”
Wow, a quanto pare anche lei ha avuto la mia stessa idea, perfetto.
C’è solo una cosa che mi sfugge al momento.
“Ma...”
“Ti prego Kurt, non dirmi che sei contrario. Ti ho visto oggi a lezione, sembrava che te lo volessi scopare con gli occhi quel tipo!” 
Sono sempre più confuso, come diavolo...?
Santana deve aver capito il mio stupore, perché mi guarda e rotea gli occhi.
“Se vuoi cercare di nascondere la tua omosessualità dovresti essere un po’ più discreto ragazzo mio, così sei fin troppo ovvio.” E mi squadra da capo a piedi, neanche avessi un’insegna luminosa con scritto ‘gay’ in testa.
“E poi Britt mi ha rivelato il tuo piccolo segreto...” 
Non voglio sapere a cosa si riferisce, davvero preferisco vivere nell’ignoranza.
“Certo che per essere uno che legge Vogue non hai tanto stile.”
Ecco, ora è tutto molto più chiaro. Ma io dico, Britt proprio da Santana deve andare a confessarsi? 
Fosse stato qualcuno di un po’ più maneggiabile... non ho intenzione di far sapere il mio segreto a tutta la scuola, grazie tante.
E poi cosa c’è che non va nel mio stile? Voglio dire, potrei anche offendermi a un’affermazione del genere! 
“Vogliamo parlare del tuo improvviso interesse per Brittany allora?” Trattengo a stento un sorriso.
Pensare a quelle due insieme... non è una brutta immagine, e poi chissà che Britt non riesca ad addolcirle un po’ quel carattere acido che si ritrova.
Comunque a quanto pare ho fatto segno, perché contro ogni aspettativa Santana sta arrossendo, ed è tipo la cosa più strana che abbia visto in tutta la mia vita, chi la conosce può capire cosa intendo.
In quel momento mi chiedo se Brittany sia in realtà una strega con qualche potere speciale, non ho mai visto la latina così presa da qualcuno, e dire che l’ho conosciuta circa una decina di fidanzati fa.
“Caro, noi siamo amici. Tu sei popolare e anche io, e certo non vogliamo che la nostra fama venga rovinata. Questo resterà il nostro piccolo segreto, non preoccuparti, tu potrai continuare a fare il bullo con gli sfigati della scuola e io a insultare chi mi da fastidio. Affare fatto?”
Ecco, se ci impegniamo riusciamo sempre a capirci molto bene, noi due.
“Non sbagliano quando dicono che sei una tosta San, mi piaci ogni giorno di più.” Le metto un braccio sulla spalla e ci allontaniamo nel corridoio ormai deserto, affrettandoci verso il campo da football, lei per gli allenamenti delle Cheerios e io per quello dei Titans.
“Solo cerca di non innamorarti troppo, quella ragazza è adorabile da far vomitare.”
“Io innamorata? Dai Kurt mi conosci, non dire cazzate.” Ride e io rido insieme a lei, ma ho visto lo sguardo dolce che ha dedicato a Britt mentre la salutava, era così poco da Santana. 
Sei fottuta amica mia, questi sono i primi sintomi di una cotta colossale, penso mentre le do un bacio sulla guancia e la saluto, entrando in spogliatoio.

“Ehi amico, dov’eri finito? La coach Beiste è su tutte le furie!”
Karofsky mi viene incontro, Azimio mi da un piccolo colpo sulla spalla e mi fa segno di fare in fretta.
Non c’è molto da dire su questi due, se non che sono i miei principali complici quando si tratta di fare qualche scherzo di cattivo gusto, come voli nel cassonetti o cose del genere.
Di Karofsky si potrebbe rivelare che non è niente male a fare i pompini, ma mi ucciderebbe se lo andassi a spifferare in giro, è ancora in piena fase di negazione.
Certo è sempre utile quando non c’è niente di meglio in giro, e comunque è sempre disponibile visto che non andrà mai a fare conquiste, perché per dirla con le sue parole ‘lui non è gay, gli piace solo prenderlo in bocca’.
Appunto, fase di negazione, tutti ci passano prima o poi: io l’ho affrontata a cinque anni, quando ho buttato via il mio minuscolo servizio da tè, azione di cui ancora oggi mi pento.
Lui la sta affrontando ora, del resto ognuno ha i suoi tempi.
Su Azimio non c’è proprio niente da dire: forza bruta e imbecille completo.

Mi cambio in fretta e li raggiungo in campo: strano, non mi dispiace neanche di essermi perso la vista di Sam in boxer, il mio cervello riesce a concentrarsi solo su quel fottutissimo ragazzo, e sui suoi jeans attillati che lasciano vedere più di ciò che dovrebbero.
“Hai visto quel frocetto sugli spalti? Se pensa di entrare in squadra non ha capito proprio un cazzo... dici che dovremmo divertirci un po’ con lui?”
Oh, il tipo che sta indicando è proprio Blaine, seduto tranquillo in tutta la sua assurdità mentre osserva con interesse noi che corriamo intorno al campo.
“Lascia perdere, a quello ci penso io. E comunque taci che tu sei più finocchio del tizio e del suo papillon”.
Sì, quel papillon mi ossessiona, non posso farci niente.
E’ semplicemente troppo assurdo, quasi di più dei gilet di Shuester, e con questo ho detto tutto.

Spero di essere stato abbastanza convincente, perché se osa torcere un dito a Blaine potrei diventare violento, lo vorrei integro almeno fino alla prima scopata.
Karofsky mi guarda malissimo e si gira per controllare che nessuno ci abbia sentito.
“Tieni a freno quella dannata lingua!” Mi sibila all’orecchio con fare minaccioso, ma io mi limito ad alzare le spalle e a raggiungere gli altri.
Non ha ancora capito che con me il suo fare da duro non funziona.
Davvero, niente di personale: scusa tanto ma sono il più tosto della scuola, fattene una ragione ragazzo.
L’unica persona che riesce a farmi paura è la Beiste, che oggi sembra aver deciso di farci sudare come maiali.
E forse anche un po’ Sue, mentre urla insulti alle sue cheerios attraverso un enorme megafono.
Sì, anche Santana a volte riesce a intimorirmi, ma la lista finisce qui.

Di cose che odio invece ce ne sono tante: tra queste c’è sicuramente il sudore, e questa fottutissima tuta che siamo costretti a indossare.
E’ antiestetica, ammettiamolo.
E il sudore puzza da far paura, si appiccica ovunque e neanche quintali di deodorante riescono a coprirlo, quando c’è un’intera squadra rinchiusa in una stanza.
E’ per questo che all’inizio penso che magari è meglio se faccio una doccia prima di avvicinarmi a Blaine.
Per tutto l’allenamento però devo fare uno sforzo enorme per non dirigere gli occhi ogni due minuti verso l’alto, e quando alla fine vedo che è ancora lì decido che forse è meglio non sfidare la sorte, perché davvero è un miracolo che non sia scappato già dopo le prima urla della Sylvester.

“Ciao ragazzo nuovo, io sono Kurt”
Il tipo mi fissa in modo strano e non spiccica parola.
“Ci siamo visti anche oggi a Spagnolo...” continuo imperterrito, esibendo uno dei miei sorrisi più studiati.
Questo è il piano: fargli credere che sono una brava persona, fare in modo che mi veda come il suo primo punto di riferimento a scuola, ispirargli fiducia insomma.
E poi portarmelo a letto, ovvio.
Certo che se continua a tacere non andiamo molto lontano.
“Piacere, Blaine” dopo qualche secondo finalmente si decide a stringermi la mano che era restata a mezz’aria, alza gli occhi timidamente verso di me.
“Non mordo sai? Sono un ragazzo carino e coccoloso”
Anche no, sono una specie di maniaco sessuale in incognito, ma forse per il momento questo Blaine è meglio che non lo sappia.
Bene, adesso sono abbastanza sicuro che la sua risatina imbarazzata sia in grado di provocarmi un’erezione, e fortuna che i pantaloni della tuta mi stanno larghi.
“Breve guida pratica di sopravvivenza al Mckinley: non entrare nella squadra di football se hai una specie d’insana passione per i papillon, e in generale non entrare nella squadra di football se sei un adorabile ragazzo dai riccioli neri”
“Veramente io...” 
Perfetto, lo sto già spaventando, tanto per restare fedeli al piano originale, ovviamente.
Quel papillon mi farà diventare pazzo, me lo sento.
E’ ipnotico, non riesco a staccargli gli occhi di dosso.
“Insomma, non fraintendermi, non è che non ti vorrei tra noi, anzi... ma questa non è una scuola semplice, credimi”.
“Non ero qui per iscrivermi... ma grazie, sei molto gentile”
Ok, questa è in assoluto la cosa più buffa che abbia mai sentito: io gentile, come no.
Ma... allora perché diavolo è restato qui per tutto l’allenamento?
Cavolo, questo ragazzo è davvero singolare.
E quella sua aria innocente... lo rende ancora più provocante.
Sembra fragile, il suo sguardo penetrante imprime una sensazione di timore, è come se si volesse fidare ma in fondo sa che non è la cosa giusta da fare.
Povero ragazzo, penso quasi intenerito, non sono il primo stronzo con cui hai a che fare.
Ma una cosa è certa, se continua a frequentarmi l’ingenuità non rientrerà più tra le tue qualità.

Continuiamo a chiacchierare per diversi minuti, tra pause di silenzio imbarazzato e riposte a monosillabi, ma alla fine il tipo sembra più rilassato.
A quanto pare ha deciso che sono una brava persona, perché si avvicina e inizia a parlarmi un po’ di lui.
Già, così vicino che viene naturale appoggiare il gomito sulla sua spalla, e per un attimo penso che potrei stringerlo a me e iniziare a sussurrargli in un orecchio, e allora tutto diventerebbe molto più intimo.
Del resto il campo ormai è deserto, tutti sono in spogliatoio o addirittura diretti verso casa.
Invece mi limito a quel primo semplice gesto, il mio braccio rimane su di lui, e non è qualcosa di normale per me.
E’ amichevole, e rassicurante, e mi piace da matti restare ad ascoltare la sua voce mentre racconta.

Si è appena trasferito da non so quale scuola, non riesco a capire perché.
Si vede che è un argomento delicato, quando faccio domande in proposito evita di rispondermi.
Non ha ancora nessun amico qui, e la tipa con cui deve fare il lavoro a gruppi le sembra... strana, e vagamente inquietante.
Rido a quelle parole, come primo contatto non deve essere di certo stato molto rassicurante.
“Non preoccuparti di Santana, non è cattiva in fondo, le piace solo fare la dura”
“Mmh, ci riesce abbastanza bene”
“Comunque per il progetto mi ha chiesto di fare uno scambio di coppie, sai lei ci tiene tanto a stare con Britt...”
“Ah, quindi noi due siamo insieme?” 
“Non dovresti essere tanto contento, io ho F in Spagnolo, San è madrelingua”
Infatti mi chiedo ancora perché frequenti il corso. Per avere A almeno in una materia, suppongo.
“Senti, mi sei simpatico e sei anche molto carino: se mi dai dieci minuti faccio la doccia e sono da te, ok?”
Wow, ho appena fatto un complimento a un ragazzo.
E non della serie ‘ci sai fare a letto’ o cose del genere: no, un vero e proprio complimento.
Facendolo arrossire vistosamente.
Bene, circa un attimo fa ha iniziato a guardarmi con occhi speranzosi.
Forse sarebbe meglio per lui che mi piacessero le ragazze, non ha idea di come sto per sconvolgere il suo soffice mondo fatto di arcobaleni e unicorni saltellanti.
“Va bene...ti aspetto qui” Dice rivolgendomi un accenno di sorriso, e davvero la sua espressione in questo momento è deliziosa, mi verrebbe voglia di morderlo tutto.
Ma uno di quei morsi lenti e intensi, come quello che si può dare a una torta appena sfornata.
Dio, sto diventando pazzo: Kurt Hummel non fa paragoni con torte e unicorni, Kurt Hummel ha una reputazione da difendere.


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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Bè, prima di lasciarvi alla lettura mi sembra giusto tediarvi con i miei millemila grazie, a tutti quelli che hanno messo la storia tra seguite, preferite e ricordate, e soprattutto a chi ha recensito: vi adoro **
Eravamo rimasti con un Kurt sempre più OOC ( ormai questo è l'aggettivo principale dell'ff, non c'è niente da fare :D ) che tenta i primi approcci con Blaine, cercando di nascondergli il suo reale obbiettivo...
Gli accenni Brittana continuano, così come i tentativi o meno malintenzionati del nostro adorato Kurt ninfomane :)
Non aggiungo altro, enjoy  ^^




La fila per farsi buttare nei cassonetti, un classico.
Un tempo mi divertiva farlo, vedere i nerd della scuola cercare di dimenarsi inutilmente prima del fatidico volo.
Non che lo faccia per crudeltà, semplicemente è divertente.
Ora comunque la cosa più che altro mi annoia, perfino gli sfigati sono diventati passivi, non oppongono più resistenza.
E allora mi dico, non c’è neanche più gusto.
Se proprio ci tenete tanto a finire in mezzo alla merda fate pure da soli, non ho tempo da perdere, grazie tante.
Certo la situazione cambia quando spunta fuori qualche novità appetitosa.
Con questo non voglio dire che facciamo fare un volo di prova a tutti i nuovi venuti, figurarsi.
No, solo quelli che sono degni della nostra attenzione.
E, cazzo, mi accorgo un secondo troppo tardi che Blaine con il suo papillon, oggi di un giallo sgargiante, è più che degno della nostra attenzione.
 
“Blaine! Non hai visto che ore sono? Forse è meglio che andiamo a lezione”
Azimio e Karofsky mi guardano interrogativi mentre mi allontano da loro per andare incontro al tipo riccio.
Non che me ne importi molto, quei due in quanto a perspicacia sono messi piuttosto male per fortuna.
Prendo Blaine per un braccio e ci avviamo insieme verso l’entrata.
“…cos’è tutta questa fretta?”
Ragazzo mio, si vede proprio che sei nuovo al Mckinley.
“Sai, avevo promesso di aiutarti con i tipi strani che ci sono a scuola, ma se continui a girare vestito così non potrò coprirti le spalle ancora per molto”.
Tanto per intenderci, io faccio parte dei ‘tipi strani‘ da cui lo sto mettendo in guardia.
“Un attimo, cosa c’è che non va nel mio abbigliamento?”
Blaine mi guarda con un’espressione da cucciolo offeso, e giuro che nessun ragazzo mi ha ispirato tanto sesso quanto quello che ho ora davanti.
“Niente dolcezza, ma tranquillo si capisce che ti piacciono i maschi dal modo in cui mi divori con gli occhi, non è necessario renderlo pubblico con la scelta di certi abbinamenti”
 
Colpito e affondato.
 
Lo ammetto, un po’ crudele lo sono.
Sadico, più che altro.
Blaine mi guarda molto confuso mentre le sue guance si colorano di un adorabile rosso.
Farfuglia qualcosa senza senso prima di riuscire a far uscire una frase di senso compiuto.
“Io…tu...cavolo, non è vero! E comunque non mi vergogno di essere gay”
Ah, su questo non avevo dubbi.
Alza la testa fiero mentre pronuncia quelle parole, e per un attimo penso che il ragazzo è coraggioso, oltre che molto sprovveduto.
Ancora una volta: si vede che non conosce il Mckinley. Non credo ci sia qualche studente dichiarato da queste parti.
Dei non dichiarati meglio non parlare, ce ne sono anche troppi, lo dico per esperienza personale.
 “ Oh ma non ti preoccupare, ti svelerò un segreto: giochiamo per la stessa squadra”
Gli soffio in un orecchio quasi in un sussurro prima di entrare in classe, e sono abbastanza sicuro che in questo momento la sua espressione sia un misto di stupore e gioia controllata a stento.
 
Prima che la porta dell’aula si chiuda gli faccio un cenno con la mano, salutandolo con un  ‘a dopo ’ ,  e mentre lo vedo allontanarsi riesco a godere per un attimo della vista del suo sedere perfetto.
Dio, ci voglio mettere le mani sopra.
E non solo quelle, s’intende, ma da qualcosa dovrò pure iniziare.
La prof inizia a parlare e io la ignoro come al solito.
Dal mio posto in fondo all’aula fisso un punto imprecisato nel vuoto, e intanto penso ai centouno modi in cui potrei scoparmi Blaine.
Alla fine concludo che non ha molta importanza il come, se a letto è bravo come credo sarà comunque fantastico.
In ogni caso non sarebbe male provarli tutti, nelle lunghe ore di lezione ho sviluppato anche alcune idee piuttosto fantasiose.
Nella doccia, per esempio: non ho ancora provato questa esperienza, ma da quanto mi hanno detto deve essere piuttosto forte.
Dio, i tipi che mi faccio di solito sono fin troppo noiosi, devo riconsiderare i miei obbiettivi.
Prendete Karofsky, per esempio: è bravo e tutto il resto, chi lo nega, ma quando si parla di fare qualcosa di un po’ diverso inizia a tirare fuori strane frasi sui froci, e sfido a farlo ragionare.
E non c’è verso di fargli ammettere che è anche lui un frocio in piena regola, ormai non ci provo neanche più: eppure se solo non avesse così paura di quello che è si farebbe metà della popolazione maschile del McKinley, garantito.
Alla fine con lui si riduce tutto a qualcosa di veloce nei bagni o in spogliatoio, il pomeriggio tardi quando è un miracolo se c’è ancora qualche anima che gira per i corridoi.
Un tipo affezionato alle tradizioni insomma, e pensare che se sfruttasse le sue doti potremmo fare grandi cose insieme: un vero peccato.
Comunque, non credo che ora riuscirò a togliermi tanto presto dalla testa l’immagine di Blaine che si aggrappa alla tenda della doccia di casa, nudo e completamente bagnato.
Sì, sto diventando abbastanza fissato con il tizio, non c’è verso che me lo tolga dalla testa, ormai.
Spero che lui sia più aperto alle novità.
 
Santana e Brittany sono sedute qualche fila davanti a me.
Le loro teste sono vicine e si sussurrano qualcosa all’orecchio, mentre le loro mani sono intrecciate sotto il banco.
Se me lo avessero chiesto solo pochi giorni fa, avrei detto che quelle due non sarebbero mai potute diventare amiche.
A quanto pare mi sbagliavo.
O forse neanche troppo, dal modo in cui si guardano il loro rapporto non sembra essere esattamente definibile con la parola ‘amicizia’.
In ogni caso è completamente assurdo.
Santana è il genere di persona che t’insulta per fare amicizia , non esiste che possa essere gentile con qualcuno.
E Brittany è una ragazza delicata, soprattutto molto sensibile alle offese che le vengono rivolte.
Eppure si sono trovate, e quando sono insieme San non sembra neanche più la San che conosco, forse al massimo una sua versione a cui è stato aggiunto qualche vasetto di miele.
 
“Ciao delfino!” la voce delicata di Britt mi arriva nell’orecchio mentre sto finendo di infilare l’ultimo libro nella cartella, dopo il suono della campana.
“ Dov’eri finito? Non ti ho neanche visto entrare”
“ Ah immagino, eri troppo presa dalla tua nuova amica” ci sono rimasto male di non averla avuta vicina oggi a lezione, ma in fondo la capisco.
“ Oh San, sai che è davvero carina? E poi è così dolce…”.
No, la Santana che conosco non potrebbe essere in alcun modo definita ‘dolce’.
“Però sono confusa, posso chiederti una cosa?” si avvicina a me e abbassa la voce, incerta.
“ San ha detto che tra amiche è normale baciarsi e farsi le coccole, io non lo sapevo”.
Mi guarda confusa, in attesa di una mia risposta.
“Certo Britt, è normalissimo” Ovviamente non ha notato la punta d’ironia nella mia voce.
Bè, alla fine la latina non si è tradita, il suo lato diabolico riesce sempre a prevalere.
“Ehi voi due! Di cosa state parlando?” ecco, se Brittany è nelle vicinanze Santana non poteva essere molto lontana.
“Niente, di quanto fosse bello l’affetto tra amici” le sorrido malizioso.
“Ragazzi io devo scappare, tra poco inizia la lezione di cucina”
Britt si allontana salutandoci con la mano, e San non perde l’occasione per darle un bacio sulla guancia prima di lasciarla andare.
“Allora, come procede con il nuovo arrivato?”
“Bè, procede”
“Insomma, cosa significa procede? Avete scopato, vi siete baciati, cosa?”
“ Ehm noi…abbiamo fatto amicizia” Santana mi guarda molto perplessa, come se non capisse quel che dico.
“Kurt, siete diventati amici? Sul serio? Credevo fossi più il tipo da ‘ non so neanche il tuo nome ma ti scopo perché mi va’ “
Infatti lo sono, solo che con certi individui ci vuole un po’ più tempo.
“Tu invece? Non hai concluso ancora niente, mi è sembrato di capire”
“ Io almeno l’ho baciata, e posso dirti che le sue labbra sanno di ciliegia, sono buonissime”
Ci fissiamo per un momento, serissimi.
 “Sei innamorata, ammettilo. Amica, ho visto come la guardi, e il modo in cui le parli. È l’unica persona in tutto il Mckinley che non hai ancora offeso, probabilmente”.
Sono preoccupato, vedere Santana così è decisamente troppo strano.
E poi se s’innamorano anche tipe come lei tutto è possibile, voglio dire perfino io potrei rischiare di provare dei sentimenti per qualcuno.
E la cosa mi terrorizza.
“San, dobbiamo fare qualcosa, rivoglio la mia ragazza cattiva di sempre. Scommetti che riesco prima io a scoparmi Blaine che tu Britt?”
Il che è tutto un dire, considerando che farsi Brittany non è un’impresa delle più complicate.
“Scherzi? Posso averla nel mio letto quando voglio”.
“Allora come mai non è già successo? Ti senti romantica negli ultimi tempi?”
“Ok, dato che hai così poca fiducia in me propongo una sfida”
 “Dimmi tutto”
“ Vediamo chi riesce a ottenere per primo una bella scopata”.
 “Affare fatto”
Una salda stretta di mano, e la partita è iniziata.
Un gioco che non ho intenzione di perdere, non so se mi spiego.
“Tanto sai di non aver speranze” Santana mi sorride e se ne va, lasciandomi solo nell’aula ormai deserta.
 
 
“Sai, mi stavo chiedendo, non dovremmo darci da fare per quel progetto di Spagnolo?”
Blaine continua a mangiare la sua banana con aria innocente, seduto nel posto di fianco al mio al tavolo della mensa.
Della serie, un qualsiasi altro frutto proprio non poteva sceglierlo.
No, non farò commenti a riguardo, rischierei di diventare volgare.
“ Ci troviamo domani nella biblioteca della scuola?”
“Mah, io pensavo a un posto un po’ più tranquillo…che ne dici di venire a casa mia? “
Sono fin troppo evidente, lo so. Ma questo ragazzo sembra che sia vissuto su Marte fino a ieri, e non gli viene neanche il minimo dubbio su quali potrebbero essere davvero le mie intenzioni.
Dai, gli ho detto poche ore fa che anch’io sono gay, cosa si aspetta?
Forse quello che voglio io è quello che vuole anche lui.
 “Per me va bene”
Sì, la cosa è chiara, il ragazzo è cotto di me.
Si capisce dal modo in cui mi guarda, dal costante color rosso porpora che ha quando siamo insieme.
Non che la cosa mi stupisca, è del tutto normale innamorarsi di me, molti al Mckinley hanno vissuto questa esperienza.
E comunque questo rende il tutto molto più semplice.
Il mio sorriso in questo momento deve essere piuttosto inquietante.
Ho la sensazione che il mio prossimo voto in spagnolo sarà un’altra E, per mancata consegna del compito.
Perché faccio molta fatica a pensare a me e Blaine che studiamo insieme, riuscendo a non saltarci addosso.
E, soprattutto, ho una scommessa da vincere.

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Il campanello è appena suonato.
Sì, il campanello è appena suonato ed io sono … ridotto in questo stato.
Bè, poco male, la puntualità non è mai stata il mio forte.
“Ciao Blaine” apro la porta e me lo ritrovo davanti, con il suo solito abbigliamento da sfigato con classe e una borsa a tracolla che pende su un fianco.
Bè, in questo istante sembra leggermente in impaccio.
“Oh scusa, non ho fatto in tempo a mettere una maglia”
Non credevo che un ragazzo a torso nudo potesse avere questo effetto su di lui.
Dopo qualche esitazione Blaine si decide a entrare, e insieme ci dirigiamo verso la mia camera.
Parliamo di qualcosa mentre prendo a casaccio una maglia pulita dall’armadio, poi mi siedo sul letto.
“Che ci fai lì impalato?”
“Tu...non andiamo a studiare in sala, o che so in cucina? Qui non c’è neanche qualcosa su cui appoggiarsi”.
Dio, quanti problemi che si fa questo tipo. No, vorrei dirgli, ti assicuro che per i miei scopi la camera da letto è molto più funzionale come stanza, ma se vuoi farlo sul tavolo della cucina non ho niente in contrario, come preferisci.
“ Puoi appoggiarti sulla scrivania, è un problema se restiamo qui?”
“ No, era solo per dire” Blaine si dirige verso la sedia girevole, ostentando indifferenza.
Altro che storie, sta sudando freddo il ragazzo.
 
 
Stiamo studiando da venti minuti e non è ancora successo niente.
Voglio dire, non che non abbia subito messo in atto i miei metodi: ma a quanto pare con Blaine non funzionano.
Ora è a suo agio, mezzo sdraiato sullo schienale della sedia e con una matita tra i denti, mentre mi guarda in modo decisamente provocante.
“Oggi niente papillon?” alza gli occhi dal libro per un momento, ma a quanto pare non considera la mia domanda degna di una risposta, perché subito li riabbassa e continua a leggere strane cose in spagnolo.
“Sai, sei molto carino anche senza”.
“Ehm…grazie? Kurt prova a concentrarti, abbiamo un compito da preparare”
Wow, il ragazzo inizia a tirar fuori le palle, mi piace.
Che poi finalmente, a guardarlo sembra uno che ti puoi rigirare un po’ come vuoi.
“Al momento mi è molto difficile concentrarmi”
“…perché?”
Sembra veramente confuso. Dannazione, ma è davvero tanto ingenuo?
“è da mezz’ora che ci sto provando con te, non so se te ne sei accorto” butto il libro sul letto vagamente infastidito.
“ Blaine, che ne dici di fare una pausa?” ora la mia bocca preme contro il suo orecchio, una mano è già attorno al suo collo, cerco di avvicinarlo ancora di più a me.
È a meno di un centimetro, sento il suo respiro sulla pelle.
Tutto sta andando come previsto …almeno fino a quando la maniglia della porta inizia a muoversi.
Faccio appena in tempo ad allontanarmi di scatto prima che mio padre entri nella stanza.
“Kurt! Non mi avevi detto che avevamo ospiti” guarda prima me e poi Blaine, abbastanza contrariato. Non vuole mai che porti dei ragazzi in camera mia, e non che lo faccia perché ha paura per me: anzi, è convinto che sia un corruttore di candide anime vergini, e devo ammettere che non ha tutti i torti.
Se solo sapesse quante cose sono successe dentro questa stanza credo che gli verrebbe in mente di bussare prima di azzardarsi a entrare.
“ Ciao papà! Non dovevi lavorare fino a tardi? Comunque lui è Blaine, un mio amico”.
Momento d’imbarazzo totale, in cui i due si scrutano curiosi e un po’ intimoriti.
Che poi da Blaine è anche abbastanza normale un comportamento del genere, ma Burt non capisco proprio che problema abbia con uno che  avrà un terzo dei suoi anni.
Ho provato a spiegargli molte volte che i miei amici non mordono, e in altrettante occasioni che l’omosessualità non è una malattia infettiva.
A lui sembro andare bene così come sono, ma in certe occasioni si mostra fin troppo attento alla mia vita sessuale, ecco tutto.
“Piacere, io sono Burt, il papà di Kurt” bè, la cosa era abbastanza ovvia, grazie tante.
Dopo un attimo di esitazione si stringono la mano, poi Burt sparisce dietro la porta con un ultimo cenno del capo e un’occhiata eloquente nella mia direzione.
“Allora, stavamo dicendo?”
Mio padre ci potrebbe sentire? Sì, probabile.
Me ne importa qualcosa? Poco, a dire il vero.
Voglio farmi Blaine nel mio morbido letto, baciarlo fino a soffocarlo.
Un attimo, io non sono tipo da baci, io sono quello che inizia a slacciarsi i pantaloni per primo e tutto il resto.
Io sono quello che punta a scopare, senza tutte le smancerie nel mezzo, né prima né dopo.
Bè, troppo tardi, i nostri visi sono già vicinissimi ed io sto per spingere le mie labbra dentro le sue, in un modo lento e dolce, che di certo non ho mai sperimentato prima.
Poi succede l’inaspettato, qualcosa che non era previsto in nessuna delle mille scene che mi ero fatto di questo momento .
“Kurt io…devo andare, scusa”
Blaine mi spinge da una parte senza troppa delicatezza, e non dico per dire, rischio quasi di cadere a terra: il ragazzo è abbastanza forte, nonostante la sua bassa statura.
Raccoglie in fretta tutte le sue cose, con un saluto a mezza voce esce dalla stanza e si precipita giù per le scale.
Della serie, neanche stessi per aggredirlo.
Cazzo, qual è il suo problema? Non sono mai stato così delicato e gentile con un ragazzo, e questo è ciò che ottengo?
Rimango per alcuni secondi a fissare il muro, perché non esiste un modo per spiegarmi ciò che è appena avvenuto.
Quando scendo per cercare di fermarlo lui è già in macchina e ha messo in moto.
Lo guardo allontanarsi sulla soglia di casa, facendo una serie di gesti abbastanza ridicoli nella sua direzione nella speranza che mi veda.
Niente da fare, ovviamente.
Questo tipo mi sta facendo diventare pazzo.
Come mi è venuto in mente di provarci con uno del genere?
Di solito sono più bravo a scegliermi le vittime.
Ah già, in realtà è tutto merito di Santana, la mia carissima amica.
Sì, forse anche il sedere fottutamente perfetto di Blaine potrebbe centrare qualcosa.
E la sua aria da bravo ragazzo, con tanto di look tra il nerd e l’assurdo, decisamente sbilanciato sull’assurdo.
“Kurt! Che diavolo hai fatto?”
Ecco, e io che speravo di potermi rinchiudere in camera e avere un po’ di pace.
Come no, oggi ci mancava solo il papà rompiscatole.
“Fidati, vorrei tanto saperlo anch’io”
Lo ignorerei volentieri se ora non mi stesse stringendo un polso con più forza del necessario.
“Papà che vuoi? Lasciami, non sono in vena!”
“Noi due adesso parliamo” .
Non può essere, non può star accadendo davvero, è solo un brutto sogno.
La fatidica chiacchierata padre-figlio, il momento che temo da anni.
E dire che avevo quasi sperato di riuscire a evitarla, ormai.
 
“Siediti”
 
E se Burt t’intima di sederti in quel tono non c’è modo che tu possa dirgli di no.
Sa essere autoritario quando si tratta di cose importanti.
In questo momento mi sento tanto in un film western, di quelli in cui i due protagonisti si fissano con sguardo truce prima di mettere mano alle pistole.
Solo che ora a separarmi dal mio avversario non c’è una strada polverosa, e al posto della rivoltella Burt sta sfoderando dal nulla qualcosa di sicuramente più pericoloso.
“…cosa sono quelli? Non starai facendo sul serio, vero? Questa cosa è molto imbarazzante per entrambi, non potremmo semplicemente fingere che non sia successo niente?”.
“No Kurt, ascoltami: è da mesi che cerco il coraggio di affrontare questo discorso, non hai idea di quanto tempo è che mi porto questi in tasca in attesa di darteli” e mentre parla sventola in aria degli opuscoletti colorati.
“Non sono cieco, vedo tutti i ragazzi che vengono a casa tua, e non mi piace il modo in cui chiudi sempre la porta come se ci fosse chissà cosa da nascondere”.
Bè, a dire il vero qualcosa da nascondere c’è, non sarebbe bello se mio padre mi vedesse mentre uno dei miei ‘ amici ‘me lo succhia, o peggio ancora il contrario.
Ma Burt non nota la mia espressione scandalizzata e continua il suo monologo, del tutto ignaro dei molteplici shock psicologici che mi sta procurando.
 “ Sai, anch’io sono stato giovane, so quanto siano attivi gli ormoni in questo periodo…ma ci tengo molto a te, e se in un ipotetico futuro dovessi voler provare qualcosa è necessario che sia almeno informato”.
“Papà...”
“ No, non interrompermi: è importante sapere come vanno queste cose, come fare per proteggersi, quali sono i rischi che si corrono....”
“Ma papà…” provo a fermarlo, ma lui non mi ascolta, continua a parlare tutto d’un fiato, senza neanche prendere il respiro.
S’inoltra in particolari sempre più imbarazzanti, fino a quando raggiunge il culmine provandomi a spiegare che l’uso del preservativo è fondamentale, soprattutto nei rapporti omosessuali.
Come se non lo sapessi.
“ E devi anche pensare che sarete due maschi, e tutto ciò che vorrete sarà divertirvi, ma…”
“Papà!” Bene, adesso sto urlando, e finalmente si è accorto che forse anch’io ho qualcosa da ribattere.
“ Papà, sei fuori tempo massimo”
Bè, almeno ora tace.
Tanto alla fine lo sarebbe venuto a sapere, no?
Probabilmente no, in realtà sarebbe stato molto meglio se avessi tenuto a freno la mia dannata lingua: è stato più forte di me, com’è che si chiamano? Lapsus credo, o qualcosa del genere.
Se già prima il tutto era abbastanza imbarazzante, adesso non ci sono parole per descrivere la tensione presente nella stanza.
Non credo che ora abbia molta voglia di continuare questa discussione assurda: insomma, sono stato abbastanza chiaro.
“Tu…in che senso?” ecco, non so se si era capito, ma io credo sempre tutte le cose sbagliate.
“ Nell’unico senso possibile, ovviamente”
Con questo l’ho steso definitivamente.
“Kurt, esattamente, cosa stai cercando di dirmi?” ora le parole escono molto lentamente dalla sua bocca, segno che ha compreso perfettamente il messaggio.
“ Non credo che tu voglia davvero saperne di più, fidati”
“Dannazione Kurt, certo che voglio saperne di più! Avrei dovuto immaginarlo, tutti quei tipi su e giù per casa nostra…”
“Wow, ci sei arrivato alla fine! Credevo che lo sapessi già…bè, meglio tardi che mai”
“ Credi davvero che ti avrei permesso una cosa del genere, sotto il mio tetto? Ovvio che non lo sapevo!”
“Cosa vorresti dire? Che in casa tua permetti a Finn e Rachel di fare quel che vogliono in camera loro, ma io essendo gay non posso portarmi a letto chi mi pare? Mi scopo i ragazzi, fattene una ragione papà!”.
Bene, sono abbastanza sicuro di avergli appena fatto venire il secondo infarto della giornata.
Ma abita insieme a noi per caso? Non è possibile che non sapesse neanche di Finn e Rachel, quei due scopano come ricci.
Dalla faccia che sta facendo però sembrerebbe che fosse all’oscuro anche di questo.
“Quindi anche loro due…”
Forse sono stato un po’ troppo brusco con il mio ultimo commento, a quanto pare Burt non fa discriminazioni di questo genere, l’ho accusato ingiustamente di essere una specie di omofobo.
Troppo tardi, ormai il danno è fatto. L’unica mossa possibile al momento è allontanarsi da questo posto, e anche in fretta.
“…Kurt, torna qui, subito!” prima di sbattere la porta dietro di me sento le ultime urla di Burt, e mentre sono ancora sul vialetto incontro il mio fratellastro con la sua solita faccia da idiota.
“Ciao Finn” e “Auguri Finn!” sono le uniche cose che riesco a dirgli prima che s’inoltri oltre la porta di casa: non è colpa mia, se si fosse fermato un secondo lo avrei avvisato.
Ora so come ci si sente ad affidare una creatura innocente nelle mani del carnefice, e quando sento la voce di Burt passare dalle finestre devo ammettere che mi sento un po’ in colpa.




Angolo della Kappa
Credevate di esservi liberati di me? In realtà no, sono ancora qui a rompervi le pelotas, come direbbe la mia amata prof di chimica *inserire qui risata malefica*
Lo so, sono pessima con gli aggiornamenti, credo che ormai si sia capito che posterò circa una volta a settimana: comunque con le vacanze di natale potrei avere più tempo per scrivere e quindi aggiornare :D
Stabilirei dei giorni fissi, ma sono abbastanza sicura che la cosa mi si ritorcerebbe contro, quindi evito u.u
Anyway, passiamo al capitolo:
1. La scommessa: è ancora in sospeso, ma a quanto pare Kurt non se la sta cavando nel migliore dei modi,  comunque nel prossimo capitolo il tutto si risolverà in qualche modo...chi vincerà? Sono aperte scommesse (tanto per restare in argomento :D )
2. La " chiacchierata " tra Kurt e Burt: non so neanche come mi è venuta in mente questa cosa, ma visto che abbiamo reso tutto un po' OOC perchè escludere Burt? Anche lui merita il suo momento di assurdità, povero :( 
Una piccola parte del discorso l'ho presa dall'originale * ride ripensando alla 2x15 e alle espressioni sexy di Kurt *
Bè, diciamo che in questo caso le cose sono andate un po' diversamente :)
3. Finn: povero ragazzo, fossi in lui avrei tanta paura di entrare in quella casa :D
Bene, mi sono appena accorta di aver scritto un romanzo, per i pochi superstiti che hanno avuto il coraggio di leggere fino a qui: grazie mille, a tutti quelli che mettono la storia tra seguite, preferite e ricordate (siete tantissimi ** ), e soprattutto a chi recensisce, mi fa sempre tanto felice sapere cosa ne pensate ^^
A presto :)

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


È da due fottutissimi giorni che non vado a scuola.
Ed è la prima volta nella mia vita che sento la mancanza del McKinley, il tutto è preoccupante.
Non è per Blaine e i suoi fottutissimi papillon, e neanche perché mi manchi quel fottuto professor Shuster, ci mancherebbe.
Eppure avrò detto ‘fottuto’ in tutte le sue varianti qualche migliaia di volte negli ultimi dieci minuti, deve esserci qualcosa che non va.
Sì, forse un po’ c’entra la voglia di rivederlo, soprattutto dopo che mi ha lasciato in quel modo.
Non mi ha mandato neanche un messaggio in quarantotto ore, non so se mi spiego: un vero coglione, per intenderci.
Ed io più coglione di lui, a restare per interi minuti a fissare lo schermo del cellulare nella speranza che s’illumini per magia: non per dire, ma è la prima volta che mi comporto in modo tanto assurdo, in genere sono una persona ragionevole.
 
Non che in questi giorni abbia avuto molto da fare: Burt è andato su tutte le furie con me e Finn, come c’era da immaginarsi, e ci ha proibito di invitare amici o supposti tali a casa fino a data da definire.
Di uscire con questo tempo poi non se ne parla, senza contare che quel bastardo mi ha anche sequestrato la macchina.
Il mio caro fratellone se l’è anche presa con me, e non che abbia tutti i torti.
Bè, alla fine ho solo fatto un piacere a Rachel, non credo sia il massimo della vita ritrovarsi il corpo di quel salomone spiaccicato addosso.
Solo un’opinione, intendiamoci, poi magari ha delle doti nascoste che io non conosco.
 
Comunque qualcosa di buono in tutto questo c’è: Blaine l’altro giorno ha lasciato qui la sua sciarpa, aveva così tanta fretta di scappare da chissà cosa che non se n’è neanche accorto.
E magari se non avesse quel faccino così adorabile e quel sedere tanto scopabile, neanche ci parlerei più a un tipo come quello, altro che restituirgliela, quella dannata sciarpa.
Ma che ci posso fare, la mia è diventata una specie di mania.
E ho già un piano geniale, in cui hanno una parte fondamentale un’aula vuota e un Kurt con l’aria da persona affidabile che so fingere così bene.
 
Il cellulare vibra sulla scrivania, e quando vedo che è un messaggio di Santana non mi ci vuole molto a capirlo: ho perso la scommessa.
Diavolo, ci mancava solo quella stronzetta che mi scrive di come sia stata fantastica la sua prima volta con Britt: e non sto scherzando, ho un sms a testimoniarlo.
Quella ragazza ha completamente perso la testa, questa ne è la prova.
Sto già pensando ai diversi modi in cui potrei ricattarla, e sono tutti abbastanza diabolici: quando mi annoio posso diventare particolarmente cattivo.
 
“ Ciao Delfino!“ la voce di Santana mi arriva all’orecchio fin troppo eccitata: della serie, non bastava importunarmi con i suoi messaggi, sentiva anche il bisogno di chiamarmi.
E poi…quel nome? Mi ero illuso che Britt si fosse tenuta per sé almeno quello.
“San toglimi una curiosità…dovrei offendermi quando mi chiamate in quel modo?”.
Posso quasi vederla mentre sbuffa con fare ovvio, come ogni volta che qualcuno gli fa una domanda che lei ritiene stupida. E davvero, non è molto facile parlare con lei senza farla sbuffare almeno quelle dieci volte al minuto.
“ Proprio non ci arrivi? I delfini sono squali gay! E ringrazia che è stata Britt a scegliere il nome, fosse stato per me sarebbe qualcosa di molto più crudele…”
Ah, ecco.
La cosa peggiore è che ora non potrò fare a meno di pensare a delfini che si accoppiano sott’acqua con tanto di manette e lustrini rosa, non so se mi spiego.
L’ho detto che oggi non ho proprio niente da fare.
“Comunque, non ti ho chiamato per spiegarti le teorie sessuali di Britt sulla fauna animale. Hai letto il messaggio?”.
“Sì, hai vinto tu, contenta?”
“Ok, ma non è di questo che volevo parlarti”
E di cosa allora?
“ Con lei…è stato diverso, Kurt. Non saprei neanche come descriverlo”.
No, questo poi non sono in grado di reggerlo. Se anche Santana inizia a vomitare arcobaleni significa che c’è qualcosa di profondamente sbagliato in tutto questo.
“Senti, sono reduce da una chiacchierata ‘ padre – figlio ‘ con Burt, e non è stato facile. Non ce la posso fare a sentire anche i dettagli della tua esperienza saffica, davvero”
Scusa tanto, ma certe volte ci vuole. Meglio stroncarle sul nascere queste cose.
“ Fidati, non intendevo raccontarti i particolari sconci, non credo che riusciresti a reggerli”
Non so se voglia insinuare che sono una specie di bambino di due anni o che loro due fanno acrobazie indicibili a letto, ma preferisco non saperlo, a volte l’ignoranza è un grande privilegio.
Comunque la prima tenderei a escluderla, tutti al McKinley sanno che, almeno di certe cose, me ne intendo.
“Io…volevo parlare di quello che ho provato”.
Questo è il colmo: non sapevo di avere una qualche laurea in psicologia.
E poi Santana che vuole parlare di sentimenti…insomma, non è credibile.
Ero convinto che non ne avesse proprio, di sentimenti, e invece se ne esce con queste frasi: cosa da farmi prendere qualche infarto.
“Amica, ti prego, non sono in vena di scherzi” e si potrebbe pensare che le mie frasi sarcastiche, con tanto di risatine in mezzo, possano servire a fermarla, a farle capire che forse non sono la persona più adatta cui confidare le sue pene: neanche per idea, ha già iniziato la sua chiacchierata a senso unico.
Non che sia molto difficile starle dietro: all’inizio provo anche ad ascoltarla, perfino a darle qualche consiglio, ma presto capisco che in realtà non ha molta considerazione per quello che penso, vuole solo sfogarsi, senza che nessuno la interrompa.
“…non dirlo in giro, ma credo di provare qualcosa per Britt…”.
Grazie tante, è mezz’ora che parli solo di lei, si era capito.
“ Sei fottuta”
“…scusa?”
“ Sei fottuta, San” glielo ripeto a voce un po’ più alta, metti che non mi abbia sentito.
“ No, fammi capire, io ti faccio un discorso lungo un’ora e questo è tutto quello che hai da dirmi? “
Bè, in effetti ha ragione, è stato davvero un lungo discorso il suo: solo non sapevo volesse anche il commento finale.
“ C’è una parola per descrivere tutto questo, San. Si chiama amore, mai sentito parlarne?”
Sono un fottuto filosofo. E sono riuscito ad evitare l’ira della latina con una frase.
“Sai…forse hai ragione. Insomma, non mi sono mai sentita così…hai presente le farfalle nello stomaco e tutto il resto?”.
Uhm, a dire il vero non proprio, se non consideriamo quella volta in cui ho fatto indigestione di orsetti gommosi: altro che farfalle nello stomaco, quelli erano come minimo elefanti.
Bè, in ogni caso io l’avevo detto, la ragazza è completamente cotta: è difficile che mi sbagli, in questo genere di faccende.
“Solo, per piacere, cercate di non scoparvi con gli occhi a scuola. Può essere piuttosto fastidioso per chi vi guarda”
“ Già, siamo fin troppo evidenti vero? Devo trovare un modo per nascondere questa cosa, non posso permettere che si venga a sapere…”
Coppie di copertura, ne ho già sentito parlare.
Mah, personalmente odio queste cose, insomma è da veri stupidi, ma se a lei va bene così…un attimo, ma le coppie di copertura di solito sono fatte da due gay o che so io, quindi…
“ San mi dispiace, ma se stai per chiedermi di far finta di stare con te sappi che non sono interessato”
“Oh Kurt, ma tu non saresti credibile. Non preoccuparti, ho in mente qualcosa di molto meglio”
Ecco, quando Santana dice di non preoccuparmi mi viene naturale fare l’esatto contrario, chissà perché.
E poi, che diavolo vuol dire che “non sarei credibile” ? Dannazione, più credibile di me si muore, potrei essere il fidanzato perfetto.
 
Dopo un’altra mezz’ora riesco in qualche modo miracoloso a salutare la latina.
Ok, ho perso la scommessa con Santana, ma non significa che non debba vincere quella che ho fatto con me stesso. Riuscirò a farmelo quel ragazzo, diventerò uno stalker in piena regola fino a quando non me lo darà, e non sto scherzando.
Ho già in mente qualche idea geniale su come agire.
Li conosco i tipi come lui: considerano la scopata come parte di un pacchetto completo, in cui sono comprese molte parole dolci e anche una fase piuttosto complicata di corteggiamento.
Devo ammetterlo, in questo campo non sono messo molto bene, ma il mio fascino mi sarà d’aiuto, suppongo.
Diventerò il ragazzo più tenero di tutta la scuola, se questo è quello che serve.
 
***
 
“Ehi fratellone! Date un passaggio anche a me?”
Rachel è appena arrivata con la sua nuova auto, regalo di compleanno dei suoi adorabili papà,  e suona il clacson a ripetizione per farci capire che è arrivata, cosa che come minimo avrà svegliato mezzo quartiere.
Dio, quella ragazza non ha proprio idea di cosa sia la discrezione.
Finn mi fissa un attimo con sguardo truce, poi pensa bene di chiudermi la porta in faccia senza neanche degnarmi di un buongiorno.
Direi che ce l’ha ancora con me per la faccenda dell’altro giorno.
Beh, credo che oggi prenderò quell’adorabile scuolabus giallo.
Non che abbia niente contro quel catorcio, s’intende, solo è sempre pieno zeppo di marmocchi e sfigati, che sembrano non aver niente di meglio da fare che mettersi a urlare da una parte all’altra del bus.
Dio, quanto li odio.
 
***
 
“Wow, non sapevo tirassi di box”
Questo ragazzo non finirà mai di stupirmi, senza contare il fatto che è strano vederlo non indossare uno di quei dannati papillon.
Sì, la versione ‘ Blaine sudato e incazzato con il mondo ‘ è anche più eccitante.
Perché davvero, in questo momento sembra piuttosto contrariato, almeno così si direbbe dalla foga con cui colpisce quel sacco enorme.
Appena sente la mia voce si ferma e mi fissa, ancora ansimante.
Non so, a volte mi sembra di spaventarlo a morte, neanche fossi un serial killer uscito da qualche film dell’orrore.
“ Non sei stato molto carino l’altro giorno, sai?”
“ lasciami stare”
Oh fantastico, a quanto pare ce l’ha con me per qualche oscuro motivo.
Mi avvicino, ma lui fa un passo indietro.
Cerco di prendergli le mani e lui per poco non mi tira un pugno.
“ Si può sapere cosa ti ho fatto?” e i buoni propositi vanno molto presto a farsi benedire. Qual è il suo problema? Con questo tipo non c’è verso che riesca a mantenere la calma, al diavolo la facciata da persona adorabile.
“ So della scommessa” .
Mi viene voglia di imprecare in aramaico.
Dovevo immaginarlo che fare una scommessa con la latina non era una buona idea.
Ma doveva proprio diffondere la notizia?
“ Me l’ha detto Santana. Lo sapevo anche quando sono venuto da te, ma mi fidavo…”
Non oso immaginare il motivo per cui San abbia parlato con Blaine, ma la cosa non promette niente di buono.
“ Blaine, Io…”
Tanto per intenderci, odio la gente che m’insulta senza neanche darmi l’occasione di parlare.
“ Poi tu mi sei saltato addosso, ed io ho avuto paura, e....”
“Io cosa? Stavo cercando di baciarti, scusa tanto! Non mi sembra di averti assalito!”.
E dire che non sopporto urlare, è una cosa che cerco di evitare, ma in questi giorni ho proprio i nervi a fior di pelle.
E poi se mi arriva il primo nano riccio di turno a dirmi di stargli lontano neanche fossi un’alga urticaria, mantenere la calma diventa piuttosto difficile.
“ T-ti prego, non alzare la voce “
Oh no.
Blaine sta piangendo.
Non può essere che proprio uno come me si ritrovi in una situazione del genere.
Cosa dovrei fare ora?
Non so se si capisce, ma io in questo genere di cose sono proprio imbranato.
Peggio di Finn, tanto per intenderci, e ho detto tutto.
Provo a sperare che smetta, che si asciughi quelle dannate lacrime e dica qualcosa, invece niente.
Siamo solo noi due, nella palestra deserta: lui è leggermente piegato in avanti, i guantoni ancora indosso, sembra quasi che stia per cadere, il suo corpo è scosso da singhiozzi.
Io sono davanti a lui, la sciarpa ancora in mano, e non ho la più pallida idea di come muovermi.
Fottute emozioni, che rovinano sempre tutto.
Forse dovrei semplicemente andarmene, e scappare più lontano possibile da quello strano tizio.
O forse dovrei restare e cercare in qualche modo di consolarlo.

Angolo della Kappa
Buongiorno ^^
Prima di tutto, a tutte le persone coraggiose che seguono questa storia e a chi recensisce: grazie, significa molto per me :)
Non so se avete notato, ma il tutto diventa ogni capitolo sempre più assurdo :D
Il nostro povero Kurt ha perso la scommessa, Finn ce l'ha con lui e Blaine si mette a piangere davanti a lui, insomma peggio di così non poteva andargli... senza contare il suo nuovo soprannome ufficiale, Delfino :D
Ricordate la 1x14 quando Brittany ci dona questa perla di saggezza? ---> 
http://www.youtube.com/watch?v=5CasgoSJmnI
Blaine che fa boxe non potevo non infilarcelo in qualche modo, ho amato quella scena in glee **
Anche se qui, ovviamente, il tutto va in modo molto diverso, e al posto di Finn sbuca Kurt a ricevere i suoi insulti :D
Beh, tanto per spoilerare un po', il prossimo capitolo non sarà tanto meglio per Kurt... l'aggiornamento è previsto per il due sera, quando tornerò a casa con una connessione decente ^^
A presto, e sappiate che sapere cosa ne pensate mi rende sempre una ragazza felice :)

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Bè, diciamo che se voglio continuare con il mio piano la seconda possibilità è quella più adatta, direi.
Quella del  ‘resta e continua a fingere di essere un bravo ragazzo’, intendo.
Così mi limito ad avvicinarmi a lui e, ben attento a non prendermi un altro pugno, lo attiro a me e lo stringo forte, proprio come farebbe una di quelle persone piene di tenerezza e buoni sentimenti, tanto per intenderci.
 
All’inizio si dimena, e per un attimo sembra quasi riuscire a liberarsi: io però lo abbraccio sempre di più e alla fine si arrende, poggiando la testa sulla mia spalla.
Dannazione, sono pur sempre un fottutissimo giocatore di football, non esiste che un hobbit con aspirazioni da pugile sia più forte di me.
E, come se questa scena sdolcinata non fosse abbastanza, inizio ad accarezzargli i ricci e sussurro qualche frase di scusa.
Cosa da mettersi a vomitare se qualcuno ci vedesse, dico sul serio.
Comunque sono abbastanza sicuro di aver guadagnato molti punti con tutto questo miele, e al momento ne ho bisogno se voglio tornare in cima alla classifica personale di Blaine, senza dubbio.
Per un attimo penso che potrei quasi provare a baciarlo, ma mi convinco quasi subito che non è una grande idea: quello come niente si mette ad urlare, e allora potrei dire addio alla mia bella reputazione.
Restiamo così per un po’: non mi dispiace affatto sentire il calore del suo respiro su di me, e stranamente non mi da neanche fastidio avere la polo bagnata dalle sue lacrime.
Non dice niente per quelle che a me sembrano ore, anche se probabilmente sarà passato sì e no un minuto da quando si è avvinghiato a me.
 
Alla fine si stacca e mi fissa per un momento, con quegli occhioni che basterebbero da soli a farmi perdere la testa.
Quando sono con lui non riesco a ragionare, è una cosa che mi da tremendamente fastidio. Perfino le mie battutine acide vengono meno bene del solito, proprio non lo sopporto.
Quando sarò grande e penserò a tutte le pazzie che ho fatto per portarmi a letto tizi come lui mi farò delle grandi risate.
 
“ Kurt…grazie”
No, non ci posso credere, mi sta anche ringraziando.
“Mmh, per cosa esattamente? Per esserti ‘saltato addosso’ come dici tu, o per aver scommesso sul tuo adorabile faccino? “
Ok, dopo un commento del genere potrebbe anche sputarmi in faccia, considerando le esperienze precedenti.
Rimango in attesa di una sua reazione, abbastanza preoccupato.
Quando sorride rimango piuttosto spiazzato, ma alla fine mi unisco a lui:  a quanto pare l’ha presa bene.
 
“ Senti Kurt, so che noi due abbiamo iniziato con il piede sbagliato. Non sono come credi, dammi solo un po’ di tempo per conoscermi meglio”.
Non è come credo…ok, questa suona come una provocazione.
“ Stai cercando di dirmi che dietro quell’espressione da angioletto si nasconde un ragazzo che ha tanto bisogno di sesso?”
Visto che sembra capire il mio umorismo perverso, non vedo cosa ci sia di male a continuare su questa strada, chissà che non possa portare a qualcosa di interessante.
“ Noi…potremmo essere amici”.
Beh, a quanto pare non è ancora disposto ad affrontare il tema scopate.
Diciamo che l’ultima cosa che vorrei diventare con Blaine è proprio ‘ amici ‘, ma per come l’ha messa non ho molte possibilità.
E poi non siamo tanto lontani dal mio obbiettivo in fondo, basta aggiungere una piccola preposizione, o come diavolo si chiama.
Sì, scopamici suona molto meglio.
“ Va bene allora, amici sembra fantastico” esclamo con anche troppa enfasi mentre gli do una pacca sulla spalla, pensando alle tante possibilità che hanno due amici di ritrovarsi insieme in posti deserti a fare cose strane.
 
Non lo nego, con la storia del  ‘potremmo essere amici ‘ mi ha proprio steso, anche se cerco di non darlo a vedere.
Beh, poco male, del resto l’ho sempre saputo che questa sarebbe stata una partita più difficile delle altre.
“ Kurt, io…devo ancora dirti una cosa”
Oh no, quando ho detto che volevo essere suo amico non intendevo sorbirmi anche tutte le sue crisi esistenziali, grazie tante.
“ Amico, io devo andare a lezione, parliamo dopo? Ci si vede nei corridoi”
Riesco a dileguarmi con un veloce gesto della mano e uno dei miei sorrisi più collaudati.
Devo ammettere però che durante tutta la lezione la mia mente si concentra su Blaine, sui suoi fottuti problemi di cui deve parlare e sul nostro nuovo rapporto.
 
***
 
“ Si può sapere che diavolo fai tu ai ragazzi?!”
Oh caro mio, non sei il primo a farmi questa domanda.
“ E non fare quel sorrisino idiota, voglio delle spiegazioni”.
Finn mi si è appena piazzato davanti in tutta la sua imbecillità, chiaramente in attesa di una risposta.
Della serie, neanche in spogliatoio c’è la possibilità di avere un po’ di pace.
“ Ehi fratellone, non ti agitare” 
Si agita sempre, c’è poco da fare. E in questi casi non assume proprio un bell’aspetto: inizia a muoversi da un piede all’altro, diventa tutto rosso e ti osserva con uno sguardo che vorrebbe essere cattivo, ma che nel migliore dei casi ti fa venire voglia di ridergli in faccia.
Io ormai ho imparato e mi so trattenere, e menomale perché il ragazzo sembra abbastanza contrariato.
“ Allora?”
Allora cosa?
“ Scusa, ma non ho ancora il potere di leggere nella mente. Se m’impegno potrei imparare, ma mi ci vorrebbe un po’ di tempo”
“ Insomma Kurt, non sto scherzando! Quel ragazzo riccio, come si chiama…quello anche abbastanza carino!”
Io l’ho sempre detto che Finn ha delle tendenze da bicurioso. Anzi, secondo il mio personalissimo punto di vista potrebbe ricevere il titolo di ‘ lesbian queen’ , ma questa è un’altra storia.
“…quindi?”
“ Quindi? Oggi ero in cerca di nuovi membri per le New Directions, e parlando con lui ho scoperto che alla scuola in cui era anche lui faceva parte del glee club. Gli ho chiesto se volesse unirsi a noi, e sai com’è parlando è uscito fuori che sono tuo fratello e…”
Teniamoci a capire, qui di casuale non c’è proprio niente.
Diciamo piuttosto che, da quando Finn è diventato mio fratello, spera di diventare figo per eredità.
Sapete come funziona, afferma di essere fratello del ragazzo più popolare della scuola e spera di ricavarne qualcosa, solo non riesce a capire che con la faccia che si ritrova non ha molte possibilità di successo, non so se mi spiego.
 
 “…e lui appena ho pronunciato il tuo nome ha iniziato a balbettare frasi senza senso! Sai, a volte mi fai quasi credere che ti piacciano i ragazzi, di sicuro tu piaci a loro”.
Un altro che sembra cadere dalle nuvole.
E per intenderci, il McKinley è fatto di gente come lui, altrimenti col cavolo che riuscivo a tenere nascoste le mie tendenze sessuali.
Tralasciamo, ce ne sono anche troppe di persone informate sui fatti.
Però Blaine che si emoziona nel sentire il mio nome non mi dispiace, è da considerarsi come un buon segnale.
 
“Beh? Alla fine ha deciso di unirsi a voi?”
“Sì, anche se è sembrato deluso quando gli ho detto che tu non eri dei nostri”
“ Sai, siamo tipo migliori amici adesso, è normale che ci sia rimasto male”.
Bene, la lista delle buone ragioni per iscriversi al glee club è appena diventata più lunga.
 
“ State parlando di quella checca di Anderson?”
Azimio si avvicina a noi, con la classica espressione da ‘ ora mi diverto a sfottere lo sfigato di turno’.
“ Attento a come parli, Santana non sarebbe molto contenta se venisse a sapere che qui si offende il suo fidanzato. Oh, ciao Kurt”
Ok, prima di tutto: il modo in cui mi ha appena guardato Karofsky è piuttosto inquietante.
Sembra quasi me mentre osservo il sedere perfetto di Blaine.
E poi, che cazzo ha detto?
È proprio un burlone quel ragazzo.
Come no, la latina e il nano insieme….impossibile, garantito.
E poi sembra piuttosto strano che tra una lesbica e un gay possa sbocciare l’amore, no?
E sicuramente, io la saprei una cosa del genere…
 
“ Ragazzi, io devo andare a domani! E Kurt, no, non te lo diamo il passaggio in macchina, così ci pensi due volte prima di fare infuriare Burt”.
Finn ci lascia con un amabile sorriso, di quelli che ti fanno venir voglia di sbattergli la testa contro il muro finché non diventa intelligente, cioè all’infinito.
Possibile che ce l’abbia ancora con me?
 E dai, dico io, fattene una ragione e passa avanti.
Del resto almeno loro hanno la macchina di Rachel per scopare, io neanche quella.
 
Uno dopo l’altro i nostri compagni di squadra lasciano lo spogliatoio, fino a quando non rimaniamo solo io e Karofsky.
Sì, io sono sempre uno degli ultimi a uscire, per via della doccia con shampoo e balsamo e tutto il resto.
“ Ehi, che ci fai ancora qui?” Strano, Karofsky di solito non è uno che si trattiene molto, al contrario.
“ Ti stavo aspettando”.
Ah, questa è nuova. Non era lui quello della teoria ‘ non facciamoci vedere troppo insieme altrimenti potrebbero capire’?
 Che poi cosa ci sia da capire proprio non lo so: scopiamo di tanto in tanto, e allora? Non credo che questo sia intuibile così, a vista d’occhio.
“ Sei libero oggi pomeriggio?”
Ora capisco, ha bisogno di sfogare le sue frustrazioni sessuali.
“ Scusa, ora proprio non mi va” non per tirarmela o cose del genere, ma c’è da dire che di solito sono un ragazzo abbastanza disponibile. Insomma, se un amico ti chiede un aiuto del genere c’è da essere proprio senza cuore per dirgli di no.
Oggi però ho due buoni motivi per rifiutare: avevo intenzione di chiedere a Blaine di uscire, e dopo quello che ho sentito poco fa in spogliatoio ho senz’altro bisogno di un chiarimento, anche se so che è sicuramente uno dei soliti scherzi di Karofsky.
 
“ Io veramente intendevo qualcosa di diverso…tipo un caffè insieme? O potremmo andare al cinema…”.
Ok, questo va oltre i limiti dell’assurdo.
Dave Karofsky, uno dei ragazzi più bulli della scuola, il gay represso per eccellenza, mi sta chiedendo di uscire con lui?
“ Intendi una specie di appuntamento?” lo so, potrei sembrare senza cuore o che so io, ma in questo momento mi è molto difficile trattenermi dal ridere.
“ Io…ecco…non proprio, diciamo più un’uscita tra amici?”
Certo, come no, magari a lume di candela per completare il quadretto.
E la cosa più buffa è che sembra quasi in imbarazzo, non l’ho mai visto così prima d’ora.
Si sta comportando in questo modo perché ha paura che lo abbandoni per Blaine, non c’è un’altra spiegazione possibile.
 
“ Mi dispiace dolcezza, oggi proprio non posso. Ma mi farò perdonare, promesso”
Con una pacca sulla spalla e una strizzata d’occhio lo lascio, uscendo dallo spogliatoio.
Me lo devo tenere stretto, del resto lui è sempre il mio scopamico preferito, e Blaine purtroppo è ancora solo un amico.
 
***
Oh porca puzzola, questo non era previsto.
Non voglio essere volgare, non sono un ragazzo volgare.
Devo solo cercare di calmarmi, e non urlare troppo forte, non è carino fare una scenata nei corridoi della scuola.
Seriamente, Blaine e Santana che girano mano nella mano?
Il nano e la strega cattiva, ecco cosa sembrano.
“ Ehi, voi due!”
Oh, mi hanno sentito, eccome se mi hanno sentito.
Però continuano a camminare, anzi forse accelerano anche il passo.
Bè, essere un fottuto giocatore di football a volte può rivelarsi utile.
In due secondi sono da loro, dopo aver travolto qualche sfigato lungo il passaggio.
“ Allora, fate finta di non sentirmi? Mi spiegate che diavolo significa questa storia?”
“ Scusa Kurt, dobbiamo scappare” e scompaiono dietro la porta di un’aula, senza avermi dato uno straccio di spiegazione.
 
 
Sono così incazzato che neanche quella strana tipa che ci fa storia riesce a tirarmi su di morale, con le sue battutine squallide e il suo abbigliamento da dama del settecento.
Non riesco a spiegarmelo.
Cioè, magari da parte di Santana sì, avrei dovuto interpretare prima le sue strane parole al telefono, ma Blaine?
Non era il gay fiero di esserlo, quello che non si vergognava di indossare un papillon rosa a pois?
No, non era un esempio, l’altro giorno ha avuto davvero il coraggio di mettere una cosa del genere, per un momento ho anche pensato di far finta di non conoscerlo.
E ora, cosa sarebbe questa novità? Un po’ di coerenza non farebbe male, ragazzo mio.
Ecco, ci mancava solo il cellulare che inizia a squillare, con mezza classe che si gira verso di me a osservare questo strano fenomeno.
“Hummel, esci subito fuori, con una E sul registro!”
Benissimo, se prima le mie possibilità di passare storia erano scarse, ora posso tranquillamente dire che sono inesistenti.
Non che me ne importi molto, almeno non sarò costretto a mantenere il contatto visivo con quella grassona della prof, che devo dirlo incute abbastanza timore perfino in me.
Ma certo, a chi poteva venire la brillante idea di mandarmi un messaggio durante lezione, se non a quel coglione di Blaine?
‘ Kurt, mi dispiace molto per oggi, ma c’è una spiegazione, non avercela con me. Al Lima Bean alle 4?’.
Oh, spero che le sue spiegazioni siano molto convincenti, perché sto rinunciando a un pomeriggio di sesso con Dave per correre dietro a questo moccioso.


Angolo della Kappa
Buonasera ^^
Finalmente sono riuscita ad aggiornare, contavo di riuscire prima ma negli ultimi tempi sono successe molte cose e non ho avuto tempo (sono pessima con le scandenze, lo so :D)
Passando alla storia: lo so che speravate in una bella scena lemon nella palestra deserta della scuola, ma per quella c'è ancora un po' da aspettare *risata malefica*
No davvero, non mi odiate: come ha detto Blaine, per tutto c'è una spiegazione :D
E poi dai, si sa che alla fine Blaine non riuscirà a resistere ancora per molto a un Kurt così insistente...
E Karofsky? Bè, anche lui avrà una parte importante nella storia, anche se un po' più avanti :)
E Finn lasbian queen? Guardando questo video si possono capire molte cose, io quando l'ho visto mi sono rotolata in terra dalle risate :D ---> http://rumchocolatesouffle.tumblr.com/post/8213848859/sweetporcelainkurt-the-cimmerians
Come al solito grazie a tutte le meravigliose persone che seguono questa storia, e ovviamente a chi recensisce: vi adoro **
Ah, un'ultima cosa: io e una mia amica (Ari_92) abbiamo appena iniziato a pubblicare una ff a quattro mani, in cui scriviamo un capitolo a testa: Kurt e Blaine a New York, due sconosciuti che si scontrano per caso a Central Park...se vi ho incusiosito almeno un po' ecco il link :) ---> 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=913088&i=1 
A presto :)

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Buongiorno ^^
*corre a nascondersi*
Sono in terribile ritardo con l'aggiornamento, lo so *sigh* Il fatto è che negli ultimi tempi ho avuto ispirazione zero, e la scuola e i millemila impegni non hanno di certo aiutato :(
Non aggiungo altro e vi lascio alla lettura, e grazie a tutte le meravigliose persone che nonostante tutto continuano a seguire questa storia, nonostante i miei aggiornamenti incostanti e i capitoli sempre più OOCosi: vi adoro **
Enjoy :)




Ecco, sapevo che sarebbe andata a finire così, con me a un tavolo del Lima Bean in impaziente attesa.
Dico, sono sempre stato io quello in ritardo, eppure Blaine è riuscito a superarmi anche in questo. A volte mi chiedo se il suo obiettivo sia di farmi impazzire.
“ Allora? Non dovevate vedervi alle quattro?”
Fulmino Finn con un’occhiata, se non ha almeno la decenza di tacere giuro che oggi va a finire male.
Eppure gliel’ho anche detto che questa era una chiacchierata confidenziale, ma sia mai che quel salamone colga i giusti segnali.
E pensare che quando si è offerto di accompagnarmi sono anche stato contento, non credevo che per lui questo significasse restare con noi.
Già, la situazione potrebbe diventare abbastanza imbarazzante.
“Fratellone, ma tu sei proprio sicuro sicuro di non aver niente da fare? Se vuoi andare da Rachel ti capisco, troverò un modo per tornare a casa...”
Niente da fare, scuote la testa convinto.
Non c’è speranza di liberarsi di lui, questo ormai è chiaro.
“ Oh eccolo! È anche meglio di come lo ricordavo”
“…Finn?” ok, il ragazzo inizia a preoccuparmi. Insomma, capisco l’invidia e tutto il resto, ma vedere mio fratello che sbava alla vista del nano non è proprio una bella immagine.
Comunque non ha tutti i torti, Blaine è davvero carino, ha perfino un papillon dignitoso: niente colori imbarazzanti, per intenderci.
Già, rifletto mentre viene verso di noi, Blaine è fin troppo carino.
E i suoi riccioli?
Oh no, i suoi riccioli.
In molte delle mie fantasie meno caste hanno avuto un ruolo fondamentale e ora…spariti, imprigionati in quello che potrebbe essere un quintale di gel, senza scherzi.
E…ah sì, conosco quello sguardo, quello da ‘toglimi i vestiti di dosso e facciamolo nel primo posto che capita’.
Ok, forse la mia interpretazione è un po’ troppo libera, probabilmente per Blaine è solo un fottutissimo sguardo da ‘baciami’.
Di sicuro non è un’occhiata che lanci al primo amico che incontri per strada.
Mah, non credo che arriverò mai a capire la mente malata di quel ragazzo.
Agita la mano nella mia direzione da oltre al vetro, e sembra davvero felice, come se non vedesse l’ora di incontrarmi.
Quando scorge Finn seduto vicino a me la sua espressione diventa giusto un po’ meno allegra, non so se mi spiego.
Sto odiando mio fratello in questo momento, avrei tanta voglia di prendermelo di peso in spalla e scollarlo da quella dannatissima sedia.
No, la cosa risulterebbe un po’ complicata, ma magari con l’aiuto di Blaine potrei riuscirci, anche se non credo che si presterebbe a un lavoro del genere.
Ok, meglio rinunciare ai miei piani, ma con il salamone  non finisce qui: ho quasi paura che si sia risvegliato dallo stato di imbecillità in cui è immerso di solito per diventare una persona crudele, e farmi questo di proposito.
“Ciao!”
La sua voce mi arriva da dietro le spalle, con il classico tono di chi si sente a disagio ma non vuole darlo a vedere.
Mi fissa per un attimo, poi si rivolge a Finn e fa un breve cenno anche a lui.
Questo sarà il caffè più strano della mia vita, me lo sento.
“ Quindi…siete venuti qui insieme?”
“ Oh sì, ma Finn stava giusto per and…”
Non faccio in tempo a finire la frase, perché il mio caro fratellone ha iniziato a scuotere la testa in segno affermativa, e il modo in cui lo fa è abbastanza inquietante.
“ Certo, gli ho dato un passaggio così ne ho approfittato per salutarti…Kurt, ti dispiacerebbe andare a prendere tu da bere? Per me cioccolata calda, grazie”.
Ok, c’è la possibilità che molto presto non riuscirò più a controllarmi.
 “Ma certo caro, tu Blaine desideri qualcosa?”
No, nessuno dei due sembra aver notato il mio tono sarcastico, e senza troppe cerimonie mi spediscono in fila a ordinare.
E menomale che questo doveva essere una specie di appuntamento tra me e Blaine, perché per ora mi sembra più un complotto contro di me.
Se penso che doveva essere un’impresa abbastanza facile, cosa che nel giro di due giorni riuscivo a portarmelo a letto.
Li osservo da lontano, abbastanza curioso del grande argomento di cui Finn sta discutendo con tanto ardore: no davvero, sta muovendo le braccia in modo abbastanza teatrale, e se a questo aggiungiamo la sua nota grazia di un elefante in cristalleria, si può capire come la scena sia piuttosto comica, almeno vista da lontano.
Ok, niente di preoccupante, sta cercando ancora di convincere quel povero ragazzo a iscriversi al glee club, insomma in poche parole lo sta introducendo al perfetto suicidio sociale.
Probabilmente dovrei avvertirlo dei rischi a cui va incontro, ma in fondo quel gruppo di sfigati non è niente male.
A parte il fatto che mi era sembrato di capire che Finn fosse già riuscito nella sua impresa…mah.
 
***
 
E’ da mezz’ora che siamo seduti a questo fottutissimo tavolo con i bicchieri ormai vuoti in mano, e non ho ancora deciso se il peggio è la situazione imbarazzante o il fatto che Blaine non mi ha ancora dato mezza delle risposte che cercavo.
Per un attimo penso anche a un modo per dileguarmi con una scusa e andare a casa di Karofsky, casomai la sua offerta sia ancora valida, ma poi vedo l’espressione da cucciolo sconsolato di Blaine e la mia coscienza mi suggerisce di restare, almeno per lui.
Ho anche provato a fargli piedino, ma per sbaglio mi sono sfregato contro il piedone di mio fratello e tutto ciò che ho ottenuto è stata un’occhiata stranita.
Della serie, peggio di così non poteva andare.
Questi sono i momenti in cui desidero che il mio caro fratellone avesse una vita sociale, o che passasse più tempo con la sua fidanzata psicopatica.
“…Kurt, sai dov’è il bagno? Non sono mai stato qui prima…”.
Wow, il ragazzo sì che sa come smuovere le cose, stavo iniziando a perdere ogni speranza.
Ma no, probabilmente conoscendolo non l’ha neanche fatto apposta.
Comunque questo dice qualcosa su di lui: si è trasferito a Lima da molto poco. Non esiste che un abitante di questo posto sfigato  non sia mai stati al Lima Bean, è l’unico locale decente in tutta la città.
Io lo uso molto per gli appuntamenti pre-scopate: non c’è niente di meglio di un caffè macchiato in compagnia prima di portarsi a letto qualcuno.
E se non fosse per il mio adorabile fratello questa potrebbe diventare una di quelle volte, non so se mi spiego.
Bè, forse c’è qualche possibilità anche con la variabile ‘terzo incomodo’.
“ Vengo con te, anch’io ho bisogno di andarci”.
Ed è così che in una semplice mossa io e Blaine ci stiamo dirigendo verso i bagni, da soli.
 
***
 
“ Prima di tutto, dimmi un solo buon motivo per cui hai dovuto portare tuo fratello, non credo di averlo scritto nel messaggio! E poi…”
Wow, questo tipo non finirà mai di stupirmi. Ieri è bastato che alzassi un po’ la voce per farlo piangere, e ora non si è neanche chiusa la porta del bagno e ha già iniziato a insultarmi.
Mi riversa un fiume di parole addosso, come se fosse lui quello a volere delle spiegazioni, tra noi due.
Forse dovrei ricordargli che sono io quello arrabbiato, forse dovrei dirgli di non urlare, se non vuole farsi prendere per un pazzo.
Invece lo afferro per un braccio, ma non con forza: lo attiro verso di me, fino a quando posso sentire il suo petto contro il mio.
Lui non oppone resistenza, ma le sue labbra continuano a muoversi. Ormai non ascolto neanche più quello che dice, penso solo a una cosa: è il momento giusto.
E non saprei neanche dire perché, ma quando sento la sua bocca aprirsi al contatto con la mia, so di aver fatto la scelta giusta.
I bagni sono deserti, ora c’è solo il rumore dei nostri respiri e l’incontrarsi delle nostre lingue.
Penso che i baci dati  da in piedi siano i migliori.
E non lo dico perché mi ritengo un esperto di baci, e neanche perché mi sento in vena di frasi romantiche o che so io.
Non saprei neanche dire perché, so solo che è così, e so anche che non sono uno che da molti baci, di quelli veri e appassionati intendo, ma questo è fottutamente perfetto.
Stringo la sua mano, con l’altro braccio gli avvolgo la vita, perché sentirlo così vicino non è ancora abbastanza.
E mi accorgo che questo è il momento in cui dovrei spingerlo contro il muro e iniziare a slacciare i pantaloni, quello in cui i miei baci si spostano sul collo e poi sempre più in basso, nel modo che fa impazzire tutti i ragazzi.
Invece mi sorprendo quando mi accorgo di star facendo l’esatto contrario: perché dopotutto siamo in un luogo pubblico, penso, ma non sono sicuro che sia solo quello.
Le nostre labbra indugiano ancora, si sfiorano un’ultima volta e alla fine si staccano.
Noi ci guardiamo, le nostre dita intrecciate, e mi maledico quando mi accorgo di starmi perdendo ancora una volta nei suoi enormi occhi color nocciola.
Le sfumature, quelle non le avevo mai notate prima: dannazione, non noto mai i particolari dei tipi che mi porto a letto, di alcuni non ricordo neanche il nome, figuriamoci.
Invece Blaine è entrato a forza nella mia vita, senza dovermi dare nulla in cambio.
Ma io voglio tutto, non mi bastano i suoi papillon sfavillanti e le sue fottutissime iridi.
“…Kurt “
“Andiamo a casa mia” glielo sussurro in un orecchio, in un soffio malizioso.
“ N-no io…non posso” ed è già lontano da me, senza che possa capirne il perché.
“ Non puoi scappare ogni volta che provo a baciarti, sai? “
Sta già per uscire dal bagno, la porta semichiusa dietro alle sue spalle, ma qualcosa lo trattiene.
“ Vieni qui”
Questa volta mi sono scelto proprio un ragazzo difficile. Non è solo Santana, o qualsiasi cosa ci sia tra loro adesso: Blaine ha un’altra storia da raccontarmi, una storia più lunga e triste, ne sono sicuro.
Conosco quei modi di fare, quelli di chi nella vita ha incontrato le persone sbagliate.
Quelli di chi è stato preso di mira per troppo tempo dai bulli.
E’ stato anche per evitare tutto questo che ho deciso di nascondermi dietro la maschera che porto ogni giorno, quella del ragazzo tosto e popolare che non ha bisogno di nessuno.
“ Devi fidarti di me, devi almeno provarci “.
E non si deve pensare che in due minuti sia diventato una brava persona o cose del genere, figurarsi.
Però, non so perché, riesco a capire Blaine, quasi mi dispiace per lui e per quello che deve aver passato.
E io non sono uno che si dispiace molto per gli altri, basta chiedere in giro.
Ovvio, il motivo principale per cui faccio tutto questo è sempre lo stesso, e in qualche modo raggiungerò il mio scopo, garantito.
Del resto, a meno che Blaine non sia una qualche strana specie di essere asessuato, non credo che riuscirà a resistere ancora per molto, sarebbe da pazzi rinunciare a quello che ho intenzione di offrirgli.
“ Io…non so, un’altra volta magari?”
Davvero, con questo tipo non ce la faccio più.
“ No dai aspetta un attimo! Che ne dici di fare un giro, che ne so, fuori? Ho visto un parco molto carino venendo in qua e mi stavo chiedendo…ecco, se ti andava di venirci con me”.
Me ne sto già andando non esattamente di buon umore quando la sua voce mi raggiunge, ed io da solito imbecille cedo ancora una volta.
Il parco non era proprio nei miei progetti, ma a quanto pare dovrò accontentarmi…c’è solo un piccolo problema.
“Dobbiamo liberarci di mio fratello”
 
***
 
“Finalmente, vi avevo dati per dispersi”
Finn ci guarda con aria annoiata, e per un attimo ho la folle speranza che abbia qualche impegno e debba lasciarci di sua spontanea volontà.
“Allora, dove si va?” esclama con più energia di quanto lo credevo capace, visto e considerato che passa metà della sua triste esistenza in uno stato semivegetativo.
“ Tu non vai proprio da nessuna parte fratellone, non dovevi provare quel duetto con Rachel?”
“ Oddio è vero! Dici che era oggi?”
Ovviamente non sapevo niente di duetti o cose simili, ma con quei due non ci vuole molta fantasia. Ora Finn sarà in preda al panico, sicuro di essersi scordato qualche impegno con la sua amabile ragazza, e non esiterà a correre a casa sua.
Sono un fottuto genio, non c’è niente da fare.
“ Scusate ragazzi devo proprio andare, mi dispiace!”
Oh anche a noi, non immagini quanto.
“ E Blaine...per il glee, pensaci bene, non stare a sentire quello che dice la tua ragazza! “.
Ok, dopo questo sono sempre più confuso.
Bè, qualcosa di positivo c’è:  il salamone è appena scomparso dalla nostra vista, direi che facciamo progressi.


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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


Buonasera :)
Finalmente sono riuscita a finire l'ottavo capitolo, ebbene sì :D
Lo so, sono pessima con gli aggiornamenti *sigh*
Eravamo rimasti con Kurt e Blaine che, riusciti finalmente a liberarsi di Finn, vanno insieme al parco...questo capitolo dovrebbe essere abbastanza decisivo, finalmente questi due poveri ragazzi riusciranno in qualche modo a chiarirsi :)
Non aggiungo altro, buona lettura, e come al solito grazie a tutte le meravigliose persone che seguono la storia ^^





“Io e Santana…noi stiamo insieme, più o meno”
“ Già, e tu mi hai appena baciato per ricordarmi di quanto ti piacciano le ragazze”.
Ci dondoliamo pigramente sull’altalena.
Il parco è semideserto, colpa del freddo. Alcuni bambini ci osservano con sguardo truce, chiedendosi probabilmente quando potranno riavere i loro giochi.
 
Come no, stanno insieme, e si aspettano anche che io ci creda.
 Insomma, fino a quando cercano di darla a bere a tutta la scuola ok, ma con il mio radar non si scherza. E comunque mi hanno detto apertamente entrambi di essere omosessuali, scusa tanto se mi risulta difficile pensare a una loro improvviso cambio d’idea.
 
“Non sono stato io a baciarti…”.
 
Questa poi, potrei quasi mettermi a ridere.
Mi sporgo in avanti, i nostri nasi quasi si toccano.
Le sue labbra sono già semischiuse, pronte ad aprirsi ancora una volta al contatto con le mie.
 
Sì, quei poveri bambini resteranno traumatizzati a vita nel vedere due ragazzi che si baciano: chissà se a quest’età sono già razzisti.
Ma no, probabilmente è una delle bellissime qualità che si acquistano con la crescita.
 
Sono in precario equilibrio, una mano sulla corda dell’altalena e l’altra tra i suoi capelli, che sono così fastidiosamente lisci.
No, questa volta non sarò io a fare la prima mossa.
Siamo così vicini che fa quasi male, sembra impossibile non compiere quel piccolo gesto che azzererebbe ogni distanza.
 
“ Questa volta non faccio niente, promesso”.
 
Sono un fottuto bastardo.
Ragazzo mio, a questo punto non hai molta scelta, lo sappiamo benissimo entrambi.
Non ho neanche il tempo di contemplare le sue iridi: tutte quelle sfumature, c’è da perderci la testa, sul serio.
 
Ma in meno di un attimo i miei pensieri sono altrove, o forse si sono proprio persi.
Già di mio non sono uno che ne ha molti, di pensieri complicati intendo, ma quando sono con questo adorabile hobbit spariscono tutti di colpo, lasciando posto a considerazioni piuttosto stupide e sdolcinate.
 
In questo momento, per esempio, tutto ciò che la mia mente riesce a formulare è una semplice affermazione: il ragazzo bacia fottutamente bene, non posso negarlo.
All’inizio la sua bocca sembra timida, quasi impaurita, ma è questione di istanti: prima di oggi pomeriggio non credevo che in un bacio in bocca ci potesse essere tanta passione.
 
Ci fissiamo negli occhi per quella che sembra un’eternità.
 
Poi io scoppio a ridere, e non so neanche perché. Forse per l’assurdità di tutto questo, di un ragazzo che un secondo prima mi dice di essersi appena fidanzato e quello dopo mi salta quasi addosso.
Lui mi guarda, e a un certo punto ride insieme a me. Una specie di sorriso, più che altro, ma è comunque qualcosa.
 
“ Allora, ragazzo etero dai papillon multicolor, qualcosa da dire in tua discolpa?”
 
Nel frattempo è arrossito vistosamente, come al solito in modo schifosamente adorabile. Molto presto avrò le carie, me lo sento. O fuggirò da questo mondo crudele in groppa a un unicorno alato con la criniera rosa.
 
“ Lo sai che mi piacciono i ragazzi…”
“ Io sì, ma tu? I ragazzi a cui piacciono altri ragazzi in genere si dicono gay, e non si fidanzano con cheerleader sexy “.
Al massimo sfogano la loro frustrazione sessuale nei bagni della scuola con qualche massiccio giocatore di football, tanto per fare un esempio. E menomale che quest’ultima parte mi sono limitato a pensarla.
 
“ è una lunga storia…”
 
“ Risparmiatela, la conosco già. La latina ti ha convinto in qualche modo che i ragazzi gai non sono ben accetti al McKinley, e subito dopo ti ha proposto di formare una coppia di copertura, tanto per non destare sospetti. Giusto per curiosità, ti ha detto che si è fatta Brittany? Probabilmente ne è anche innamorata, quella stronza, e la cosa la terrorizza non poco “.
 
Blaine rimane un attimo spiazzato dal mio monologo e forse anche dal mio tono vagamente incazzato.
 
“ Tu…come facevi a sapere tutto? “
 
“ Per favore, siete anche troppo scontati. Ma continuo a capire il senso di tutto questo. Cioè, da lei forse sì, conosco la sua aria da tipa che l’ha a morte con il mondo solo perché ha paura di quello che prova, ho avuto modo di studiare la sua mente malata per molto tempo. Ma tu? Credevo non ti facessi di questi problemi, mi hai detto di essere gaio dopo neanche una settimana che ci conoscevamo, e oltretutto il modo in cui ti vesti non lascia spazio a molti dubbi…”
 
Ormai sono un treno in corsa, e tutto ciò che Blaine riesce a fare è fissarmi con un’aria vagamente intontita, che assomiglia in modo inquietante a quella abituale di Finn, tanto per intenderci.
 
“ Ma lei mi ha detto…”
“ Oh sì, i metodi di convincimento di San sono piuttosto buoni, ne so qualcosa fidati”.
 
Attimo di silenzio.
I suoi occhi sono lucidi, ed io spero tanto che non si metta a piangere.
Ferma la sua altalena e resta immobile, con lo sguardo che si sposta gradualmente verso i suoi piedi, a osservare con molta attenzione l’erba sotto di noi.
 
“…Blaine? ”
“ Ti ho deluso, vero? “.
 
No, piccolo stronzetto, mi hai fatto morire di gelosia però.
Credi sia facile vederti girare per i corridoi della scuola mano nella mano con una ragazza?  O che mi diverta a sentire i miei compagni di squadra che parlano di te e della tua nuova fidanzata?
Hai attirato la mia attenzione la prima volta che ti ho visto in quella fottuta aula, in meno di dieci minuti ho deciso che dovevi essere mio. Scusa tanto se ora sono leggermente contrariato.
 
Ovviamente non gli faccio notare niente di tutto questo: figurarsi, il ragazzo è già sull’orlo della crisi di nervi, meglio non aggravare la situazione.
 
“ Tranquillo, non inizierò a piangere anche questa volta”
Forse ha notato la mia strana espressione e ha deciso anche lui che è meglio per entrambi se la situazione diventa più tranquilla, ecco tutto.
Mi rivolge un timido sorriso, e giuro è la cosa più carina che abbia mai visto.
Merda, da quando ho iniziato ad avere interesse per le cose “carine”?
 
“ Ti capisco, Blaine, non devi giustificarti con me. Mi basta sapere come stanno le cose tra noi due. Non voglio che gli altri sappiano, gli altri sono ignoranti e cattivi, e non capiscono. Io ti voglio in tutti i modi possibili…e non importa se non posso tenerti per mano nei corridoi come fa Santana, nessuno potrà impedirmi di scoparti con gli occhi ogni volta che ti vedo”.
 
Wow , e dire che io di solito non sono un ragazzo di molte parole.
Blaine ride, probabilmente per l’ultima battuta sul sesso con la vista.
Che poi, se si potesse definire una forma di sesso, io mi sarei già fatto il mio nanetto riccio qualche centinaio di volte.
 
“ Non sono un ragazzo facile, in nessun senso “  le sue labbra sono ancora incurvate in un sorriso, ma mentre parla sembra già più serio.
 
“ La prendo come una sfida “
 
“…e non sono così. Insomma, il tipo che si nasconde sotto relazioni finte e cose del genere. Non sono come te e Santana…io non mi vergogno di me stesso”.
 
Colpo dritto al petto, complimenti Blaine.
Sono solo uno stupido bambino impaurito e troppo preoccupato del giudizio degli altri, è questo che vuoi dire?
Hai tutte le ragioni del mondo, purtroppo.
 
“ Allora? Perché questa copertura con la latina? ”
 
Un attimo di esitazione.
 
“ Mi ha messo paura. Ha detto che c’è brutta gente qui al McKinley, bulli che non vedono l’ora di complicare la vita a qualcuno. Ma che se stessi con lei sarei al sicuro perché è conosciuta e…beh, a quanto pare sa come farsi rispettare “.
 
Ok, adesso sono io quello che ride.
Santana che offre protezione al povero nuovo arrivato, questa è forte.
E terribilmente geniale, non posso negarlo.
“  ridi , ma io di stronzi ne ho avuti già abbastanza nella vita, grazie tante. E non è bello avere qualcuno che t’infila la faccia nei gabinetti della scuola un giorno sì e l’altro pure, te lo dico per esperienza personale. Certo tu non hai mai avuto di questi problemi, con la tua dannata divisa di football e quell’aria da finto eterosessuale ”.
 
È incazzato con il mondo, questo lo capisco.
Lo sono anch’io, proprio come lui.
Ma non c’è bisogno di arrivare a urlarmi in faccia tutta la sua rabbia repressa per farmelo capire, grazie tante.
 
Quindi, punto della situazione: non me lo vuole dare, o almeno è ciò che ha sottolineato qualche minuto fa, con la storia del ‘non sono un ragazzo facile’.
 
Ha svariati problemi esistenziali, tra i quali ricordi del passato che gli fanno ancora paura.
Altro che facile, è il ragazzo più fottutamente difficile che abbia mai incontrato.
E, nonostante questo, voglio stare con lui.
E baciarlo fino a fargli mancare il respiro.
“ Potremmo provare qualcosa e vedere come va a finire”
“ Di cosa parli? “.
Inutile dire che la mia mente sta già correndo verso scenari non esattamente casti.
 
“ Stare insieme…insomma, come fanno i ragazzi che si piacciono. Uscire, guardare film l’uno tra le braccia dell’altro, camminare mano nella mano se nessuno ci vede… E magari un giorno avere il coraggio di baciarci nei corridoi del McKinley, se pensiamo che ne valga la pena”.
 
In realtà non credo che avrò mai la forza di fare un gesto del genere, ma questo è meglio che Blaine non lo sappia.
Mi ha appena chiesto di mettermi con lui, al diavolo tutto il resto.
E poi ho in mente un’altra cosa che fanno i ‘ragazzi che si piacciono’, anche se lui ha pensato bene di ometterla dall’elenco.
“ Però dovrà essere un bacio molto appassionato, proprio come questo”.
Inutile dire che non mi stancherò mai di sentire la fresca consistenza delle sue labbra sulle mie.
Inutile dire che molto presto questo candido ragazzo potrà apprezzare la comodità del mio morbido materasso.

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


Buonasera ^^
E così eccomi con il nuovo capitolo, come al solito in tremendo ritardo :S
Mi diapiace per non riuscire a pubblicare almeno una volta a settimana, ma in questi ultimi tempi l'ispirazione sembra essere andata in vacanza ( o forse è rimasta sepolta sotto un cumulo di neve -.- ) 
Comunque continuerò questa storia, anche perchè ho molte idee per le disgrazie da far capitare prossimamente a questi due poveri ragazzi *risata malefica*
Grazie a tutte le fantastiche persone che, nonostante tutto, continuano a seguirla: significa molto per me :)
Buona lettura :)







“ Ciao Delfino! Tutto bene sul fondo dell’oceano?”.
 
Santana arriva da dietro, facendomi prendere un colpo come al solito. Poggia la cartella sul banco vicino al mio con un tonfo assordante, casomai non l’avessi notata.
 
“ Tu! Come osi rivolgermi la parola dopo quello che hai fatto?”.
 
Negli ultimi giorni ha provato a chiamarmi un centinaio di volte, illudendosi che in un momento di pazzia mi venisse in mente di risponderle. 
Non so come funziona a Lima Heights, o come cavolo si chiama il quartiere ‘malfamato’ in cui dice di abitare, ma dalle mie parti una bastardata del genere non si perdona tanto in fretta.
 
“ Immaginavo che ce l’avresti avuta con me”.
 
Ok, sta roteando gli occhi, e questo non è un buon segnale.
Lo fa quando crede di aver ragione, o quando è convinta che ci sia qualche verità ovvia che giustifichi le sue azioni, e che per qualche misterioso motivo sfugge al resto del mondo.
 
“ Scusa? Strano che me la prenda per così poco, in fondo mi hai solo fottuto il ragazzo, proprio quello che ho intenzione di scoparmi dal primo giorno che l’ho visto, ma cosa vuoi che sia?”.
 
Le sibilo in un orecchio a voce molto bassa, sia mai che qualcuno in classe ci senta.
Shuster ci lancia occhiate infastidite indicandoci di tacere, ma tanto ormai a quelle sono abituato.
Ho perso ogni speranza di avere un voto decente in spagnolo, senza contare che io e Blaine non abbiamo ancora iniziato il famoso progetto insieme.
 
“ Credo di odiarti “.
“ Molto presto mi amerai, fidati”.
 
Uhm, anche no.
 
“ Dammi una sola buona ragione per cui dovrei provare buoni sentimenti nei tuoi confronti”
“ Proprio non ci arrivi? Ti ho fatto un favore! “.
 
Ovvio, come ho fatto a non pensarci prima? Anzi, se non fossimo in classe potrei quasi abbracciarla.
No, un attimo, mi sfugge la natura profonda di questo suo enorme atto di generosità, sarà colpa della mia ottusità.
 
“Andiamo, è davvero così difficile? Ci guadagniamo tutti da questa situazione, pensaci bene: come vanno le cose con il nanetto? Te lo dico io, alla grande, e se permetti una parte del merito va anche a me “.
 
Niente da fare, non riesco ad afferrare la sua logica perversa, so solo che quando fa certi ragionamenti riesce sempre a irritarmi notevolmente.
 
“ Vuoi davvero che tutta la scuola sappia del vostro amore incontenibile? “.
 
Domanda retorica, non credo si aspetti una risposta da me.
“ Pensaci Kurt, pensaci e poi ringraziami. Conosco i tipi come Blaine, se non fosse stato per me adesso avreste già la vostra prima crisi di coppia, perché lui non vorrebbe tenere segreta la vostra relazione”.
 
Quindi crede davvero di essersela cavata con così poco, facendomi passare per il deficiente di turno.
 
“ Sarebbe carino se ogni tanto ti facessi i fatti tuoi,  sai? Non ho bisogno di te per far funzionare le cose con Blaine”.
 “ Allora? Si è deciso a dartelo finalmente? “
 “ Hey! Non ho detto di averti perdonato “.
 
No, e qui andrebbero inserite un migliaio d’imprecazioni, non me l’ha ancora dato il mio carissimo Hobbit.
Ma questa situazione cambierà molto presto.
 
“Wow, quanto siamo scontrosi. Beh, conosco un modo molto efficace per dimostrarti quanto io abbia ragione e tu torto, dato che non vuoi credermi “.
 
Oh no.
A Santana non piace essere contraddetta, ed io conosco bene quel tono.
Non credo di voler scoprire cosa sta macchinando la sua mente diabolica.
 
 
***
 
“ Stavo pensando…sesso pre-lezione in qualche aula deserta? Sembra un ottimo piano”.
 
Blaine sta prendendo alcuni libri dal suo armadietto in perfetto ordine, e come previsto alle mie parole arrossisce vistosamente.
Della serie, se è questo il modo in cui teniamo nascosta la nostra relazione, non credo che il nostro segreto andrà molto lontano.
Ovviamente io mi limito a sussurrargli in un orecchio, non ci tengo che qualcuno senta anche mezza delle porcate che dico a quest’adorabile nanetto.
 
“…Kurt “
“ Sì ho capito, non sei un ragazzo facile “ .
 
Liquido la questione con un sorriso ironico, di quelli che farebbero saltare i nervi anche a un santo.
Del resto non mi sembra il caso di mettersi a discutere di certe cose nei corridoi.
E comunque la storia del  ‘ragazzo facile ‘ gliela rinfaccerò quando mi pregherà di fargli un pompino: e non ci vorrà molto tempo prima che questo accada, assicurato.
Che ci posso fare, sono un ragazzo sicuro di sé.
 
“ Sai, ci ho pensato “.
 
Ok, una frase del genere non può portare nulla di buono. In genere le persone che pensano m’incutono timore, e ho le mie buone ragioni.
 
“…a cosa? “.
“ Al fatto di tenere nascosta la nostra relazione…siamo sicuri che sia la cosa giusta da fare? “.
 
Chissà come mai ma ho la netta sensazione che in tutto questo c’entri Santana.
Quella ragazza sarà anche sexy ma dannazione è una vipera dal sangue molto velenoso.
Povera Britt, un giorno o l’altro dovrò spiegarle come sta la situazione.
 
La campanella suona, dandomi un’ottima scusa per evitare l’argomento, almeno per ora.
Posso quasi ritenermi salvo.
 
“ Oddio siamo in ritardo, muoviamoci! Shuster se la prende con me se arriviamo anche un minuto dopo, quello già mi odia “.
 
Non gli lascio neanche il tempo di replicare: lo afferro per un braccio e lo trascino fino in aula, dove arriviamo entrambi abbastanza stravolti.
Quando entriamo il prof è impegnato in un’esibizione abbastanza ridicola della cucaracha, facendomi chiedere ancora una volta quale sia il motivo che mi ha spinto a scegliere il corso di spagnolo.
Beh poco male, rifletto alla fine con un’alzata di spalle, se non fosse per questa stupida ora forse non avrei mai conosciuto il mio hobbit dal folto cespuglio riccio.

 
 
 
 
Siamo in giro per negozi da quasi due ore, e l’argomento scottante non è ancora uscito fuori.
È da considerarsi come un buon segnale, suppongo.
Beh, diciamo che forse un paio di volte Blaine potrebbe aver provato ad accennare alla cosa, ma io con molta abilità sono riuscito a fuorviare i suoi discorsi troppo seri.
Amo fare shopping, è una delle mie passioni segrete.
E vedere Blaine girare per la scuola con quell’abbigliamento assurdo mi fa venire una stretta al cuore ogni volta.
Dico, se io sono costretto ad indossare perennemente quella schifosa tuta da football, che almeno mi sia concesso di sfogare i miei istinti modaioli su qualcuno che ne ha bisogno.
 La cosa è andata così: oggi durante Spagnolo gli ho spiegato che non c’è verso che il mio ragazzo vada in giro con certi papillon sfavillanti, e che i maglioncini a righe rosse e bianche a quanto pare non gli donano neanche un po’.
Lui sembra aver capito il mio piccolo dramma, e ha acconsentito ad andare al centro commerciale.
Così ora sono seduto sulla millesima poltroncina del giorno, in paziente attesa che Blaine esca dal camerino.
 Anche se a pensarci bene…insomma, se non ha la forza di uscire potrei essere anche io a entrare, ecco tutto.
 
“ Kurt sei lì? Mi daresti una mano con questa maglia? Mi ci sono incastrato…” .
 
Ok, secondo me lo fa apposta, non è possibile pensare il contrario.
Ma certo che vengo a darti una mano, del resto non servono a questo gli amici?
Forse però è meglio che faccio sparire quel ghigno dalla faccia, o qualcuno potrebbe pensare male.
 
“ Problemi con i jeans per caso? “.
 
 mi infilo dentro e chiudo la tenda velocemente, prendendolo per i fianchi: si sta osservando piuttosto perplesso allo specchio, chiedendosi probabilmente se non abbia sbagliato il verso della maglia.
Quando lo stringo da dietro ha un attimo di stupore, poi balbetta qualcosa su come questo non sia il luogo e il momento adatto.
Il rigonfiamento nei suoi pantaloni però mi porta a credere il contrario.
 
“ Se non ti piacciono possiamo toglierli, sai? Sono fatti per questo i camerini…”
 
sussurro al suo orecchio quasi in un bisbiglio, e mi sento pienamente realizzato appena vedo le sue guance tingersi di rosso: non mi stancherò mai di ripeterlo, fottutamente e schifosamente adorabile.
 
“Io…stavo provando la polo veramente “
“ Giusto, la polo…beh, potremmo togliere anche quella “.
“K-kurt…”
 
Il resto è un gemito sommesso, e il calore del suo corpo che aderisce perfettamente al mio.
La mia mano è già sulla sua erezione, quando non so con quale forza di volontà lui mi allontana, cercando di riprendere fiato.
Dannazione, andrà sempre in questo modo tra noi due?
 
“ Non voglio che sia così…la nostra prima volta, intendo “.
Menomale che il negozio è quasi deserto, se ci sentisse qualcuno si farebbe non poche domande.
Esco con i capelli ancora arruffati, senza aggiungere altro.
 
“ Credo che prenderò questa” .
 
Dopo quella che mi sembra un’eternità Blaine esce dal camerino vittorioso, con un’aria ancora abbastanza sconvolta e una maglietta indecente in mano.
 
“ Lo sai che se oserai mettere quella cosa a scuola io sarò costretto a far finta di non conoscerti, vero? “.
 
Va bene tutto, ma una t-shirt con gli unicorni proprio no.
Dopo un’estenuante opera di convincimento il nano si decide a mollare quell’affare inguardabile, e insieme usciamo dal negozio.
Per un attimo mi viene naturale prenderlo per mano, ed è tipo la sensazione più bella del mondo: appena intercetto l’occhiata strana della commessa alla cassa però la ritiro subito, allontanandomi da Blaine.
Lui ci rimane malissimo, sono abbastanza bravo a capire le emozioni: potrei quasi essere un fottuto filosofo, per quanto sono bravo.
 
“ Burt e Finn Domenica vanno a vedere una partita di football…che ne dici di fare un salto? “.
 
Ha detto che vuole che la nostra prima volta sia speciale. Questo mi fa pensare che sì, insomma, una prima volta la vuole: tradotto nel mio linguaggio molto più semplice, finalmente si è deciso a darmelo.
E allora perché non provare con la tattica che so usare meglio?
Provarci in modo spudorato, quello mi riesce abbastanza bene, grazie tante.
 
“ Sai, potrebbe essere la volta giusta…mi chiedevo se ti andasse di provare il mio materasso”.
“ Ma io…”
“ Sarà tutto perfetto, te lo prometto”.
Si vede che vuole saltarmi addosso, conosco bene quello sguardo. O almeno, io lo uso quando voglio spogliare con gli occhi un bel ragazzo, e ciò accade piuttosto spesso, quindi potrei considerarmi una specie di esperto.
 
“…a che ora vengo? “.
 
Wow, è stato più facile di quanto pensassi. Blaine Anderson, sei fortunato che siamo in un luogo pubblico, altrimenti ti assicuro che a Domenica non ci saresti arrivato, o almeno non con tutti i vestiti addosso.
 
“ Sai che ti dico? Ti sei meritato un bel gelato, offro io ovviamente”.
 
 Non ci potremo tenere per mano girando per negozi ma insieme siamo fottutamente adorabili, e il modo in cui mi ha appena guardato basterebbe a far sciogliere l’intero polo nord.

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