Amo Mirus Ex Animo

di Amomirus
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prima della Primavera ***
Capitolo 2: *** In bilico ***
Capitolo 3: *** Mi piaceva dire alla persona che amavo Mille uno baci ***
Capitolo 4: *** I migliori pensieri dei viandanti ***
Capitolo 5: *** The Hands of Time ***
Capitolo 6: *** Promettimi che tornerai ***
Capitolo 7: *** Odi et Amo ***
Capitolo 8: *** Lui non lo sa ***
Capitolo 9: *** Il ladro ***
Capitolo 10: *** L'ombra passa ***
Capitolo 11: *** Degli Assassini ***



Capitolo 1
*** Prima della Primavera ***


Ottobre arriva sotto la pioggia
e l’autunno fugace è solo una goccia.
Io sono come una foglia caduta
pestata e strappata, gialla
secca, e senza più nulla.
 
In silenzio, sotto il terriccio
tra freddo e ghiaccio
aspetterò che sulla cima dell’albero
i miei germogli rinascano.
 
Chi mi vede, mi seppellisca nei fiori
silenziosamente passi avanti
e per me conti le notti e i giorni;
perché io sono troppo priva e impaurita
per superare il dolor che mi rende triste e sfinita. 

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Capitolo 2
*** In bilico ***


Dunque sono qui, che aspetto.
 
Che cosa aspetto, però? Libertà.
Forse di tornare a respirare.
L’agonia di un’attesa,
forse vana, ti corrode.
Dalla gola, poi giù
ai polmoni; e lo
stomaco è nulla, alla fine.
 
Aspetto di poter fare io una scelta.
Ma cosa voglio, io?
La domanda peggiore. Tutto
o lui? Devo aspettare, per decidere.
Che cosa aspetto, però? Libertà
rossa parola nella mia carne.
 
Sono una copia di me,
una maschera da teatro.
Mi brucia la pelle, di me
ora non ho nulla, se non
questa copia in maschera.
 
Cos’è, per me, la libertà?
Devo decidere in fretta,
ma ho l’obbligo di aspettare.
La desolazione del tempo
che anche se passa,
sembra non sminuire mai l’attesa.
 
L’attesa di che cosa? Di poter scegliere.
Scegliere, di avere tutto o solo lui?
Di riprendermi me stessa, di togliermi
la maschera, di avere solo lui,
il mio tutto. 

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Capitolo 3
*** Mi piaceva dire alla persona che amavo Mille uno baci ***


Mi piaceva dire alla persona che amavo Mille uno baci,

e sorridergli con muta devozione e luminoso amore.

Mi piaceva dedicargli quei tanti baci e farlo fiero

d’essere amato come solo chi ha sogni può fare.

Mi piaceva dire alla persona che amavo che la sognavo,

e dedicargli le stelle più luminose che vedevo nel blu cielo.

Mi piaceva semplicemente dedicargli il mio amore

recargli felicità nel cuore e che mi parlasse in tono addolcito.

 

Mi piaceva, perché ora lo desidero, perché tu sei lontano,

chissà dove, ma lontano e così vicino da poterti bisbigliare.

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Capitolo 4
*** I migliori pensieri dei viandanti ***


La musica echeggia.

Il cuore muore lento

la mente stride in silenzio

gli occhi spingono e bruciano

le lacrime che lente,

cocenti, sgorgano.

Ciò che resta dei miei polmoni

è corroso dall'orribile vuoto.

 

Nulla più ci lega a questo luogo;

vieni via con me.

 

Quello che sognavo è invecchiato

il tempo l'ha sciupato

il fumo sotto casa mia brucia

i pensieri migliori dei viandanti.

Scappo; da ogni cosa che avevo legato

alla mia debole anima, al mio corpo malato.

 

Nulla più mi lega a questo luogo;

vieni via con me.

 

La musica echeggia fino alla fine,

ora non voglio andare via

nulla m'abbandona di questi tuoi suoni

sono ancora legata, ancora qui.

 

Grazie a te, mio piccolo musicista;

resta qui con me.

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Capitolo 5
*** The Hands of Time ***


Una parte di me è bruciata

la cenere è volata

la custodisci in una tasca dei jeans.

Abbine cura, tra una lavatrice e l'altra.

Prova a cancellare il grigio

mascherati dietro un sorriso

ci vediamo quando avremo finito

di curarci le ferite per riaprirle;

non dimenticare che sono tornata.

 

Mi sono voltata indietro

e ti amo come il primo giorno.

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Capitolo 6
*** Promettimi che tornerai ***


Una volta che tocca a te

non è facile tirarsi indietro.

Da te dipendono più cuori e anime,

per questo ti vorresti spezzare

magari le ami con tutto il cuore

e allora sono dolori.

Quando tocca a te scegliere,

ti fanno la condizione all’improvviso

e già lì c’è un colpo al cuore.

Devi scegliere, non ti puoi fermare

se non un attimo, a riflettere.

Imprechi, t’infervori.      

Ricordi passati amori,

ne speri di futuri.

Alla fine, fin dall’inizio,

conosci già la tua scelta

non hai scampo, sei braccato.

Sei tu la vittima della tua stessa mano.

Una lama nel cuore, hai da boccheggiare.

Fredda, s’insinua nel cuore,

ti squarta l’anima

ti dilania le emozioni

e ti lascia senza un minimo di niente.

Perdi quasi identità,

fissi allo specchio una persona vuota,

quello che Parmenide chiamerebbe il non essere.

E dentro ti ricerchi,

allo stesso tempo neghi di ritornare a prima,

non riesci a usare l’indifferenza.

La vita richiede forza,

ma l’amore non si accontenta:

vuole anche la tua anima.

E arrivi a sfiorare la pazzia

e per questo senti salire l’adrenalina,

e assieme la voglia di sparire.

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Capitolo 7
*** Odi et Amo ***


Ti odio.
L’hai detto tu
e lo penso io.
Ci odiamo.
Perché allora
non è finita?
 
Ci siamo rubati il cuore
a vicenda lo custodiamo.
Gelosi, implacabili guardiani.
 
Mi odi. 
Anch’io ti odio.
Perché mi manchi da morire.

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Capitolo 8
*** Lui non lo sa ***


Sei bello amore mio,
il punto fermo più folle in una vita.
Sei luce nel mio mattino
e il mio oblio preferito.
Sei il vino bianco e secco
il vino rosso e caldo,
il liquore amaro.
 
Ti amo e ti odio
un bacio,
mio immortal amor.

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Capitolo 9
*** Il ladro ***


Odio il tempo.
“Dà tempo al tempo”,
dice mia madre.
Io lo odio;
finge di ricucire le ferite
e lascia indelebili cicatrici.
 
Il tempo scorre imperterrito
è vecchio e non muore mai,
maledetto nella sua pacata
fredda indifferenza, è
infinita. È disumana.
 
“Dà tempo al tempo”,
dice mia madre.
Lo supplica, quasi,
ma io muta rispondo
chinando la testa; stanca 
me lo scrollo di dosso.
 
“Dà tempo al tempo”,
ripete mia madre.
Lo sussurra, lo urla,
lo scrive e lo pretende:
“Dà tempo al tempo…”
Vorrei risponderle
con il cuore in mano:
“Ce ne ha già rubato abbastanza”.

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Capitolo 10
*** L'ombra passa ***


L’eroe sulla terra bruciata giace.
Raccoglie le lacrime sul morente padre,
guarda il cielo muto e grigio,
fugge dalla spada sporca.
 
L’ombra passa
e nulla cambia.
 
Corre sulla collina!
L’alba lo insegue:
caldo e furente è ancora il ricordo
della tempesta dell’uomo.
 
L’ombra passa
e nulla cambia.
 
Anima sola, in viaggio.
Bada all’aroma del buio,
riposa sotto il passato
ma vivi in pace senza rimpianto.
 
L’ombra passa
e nulla cambia.
 
Nessuno è meglio,
siam tutti uomini.
Nessun perdono,
siam tutti morti.
 
L’ombra passa
e nulla cambia.

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Capitolo 11
*** Degli Assassini ***


Io sono Giovanni Auditore
e alla mia prole lascerò
la mia vendetta, senza remore.
 
Tosco fui, e sempre Fiorenza amata
difesi. Maria mia moglie l’anima mi salvò,
ed io oltre a lei mai altra ebbi amata.
 
Non temer me, se contro i Borgia sei
poiché Rodrigo me assassinò,
ed io son morto combattendo i rei.
 
Io sono Giovanni Auditore,
degli Assassini accolsi il Credo;
e a te, maligno, riderò in faccia morendo.




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Questa poesia è un elogio a un personaggio di un videogioco, Assassin's Creed. Spero che siate capaci di giudicarlo al di là di quello che pensate dei videogiochi. Io non c'ho mai giocato ma questo personaggio, Giovanni Auditore, mi ha sempre affascinato e ultimamente ho fatto un po' di ricerche che mi hanno ispirato questo elogio/epitaffio. Se vi è piaciuto, sappiate che questo elogio è anche il primo capitolo di una mia fanfic su Giovanni Auditore. Per trovarla andate sul mio account e troverete subito la storia, altrimenti cercatela nella sezione Videogiochi. Assassin's Creed. Il titolo della fanfic è "I am Giovanni Auditore da Firenze, and I am an Assassin!"; è già completa e molto corta. Come sempre, le critiche positive e non sono ben accette se costruttive!

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