Sweet Emotion...

di Duffone
(/viewuser.php?uid=126897)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Incontro Inaspettato. ***
Capitolo 2: *** Mr. Brownstone ***
Capitolo 3: *** Un oceano di lacrime. ***
Capitolo 4: *** Slash Needs Help! ***
Capitolo 5: *** My Heart Starts Jumping ***
Capitolo 6: *** Welcome To The Jungle, Baby! ***
Capitolo 7: *** Stay With Me ***
Capitolo 8: *** Dead Horse! ***
Capitolo 9: *** And so today, my world it smiles ***
Capitolo 10: *** Semplicemente Izzy Stradlin ***
Capitolo 11: *** Tensioni E Consapevolezze ***
Capitolo 12: *** 'Cause You'Re My Best Friend ***
Capitolo 13: *** I'm Sorry, Baby! ***
Capitolo 14: *** She's Back! ***
Capitolo 15: *** You're like a drug that I can't stop taking ***
Capitolo 16: *** And I Know, You're A Part Of Me ***



Capitolo 1
*** Incontro Inaspettato. ***


Alcune parti di questa storia saranno scritte in base ai pensieri di Ellie.
Tutto ciò che è scritto in corsivo sono i pensieri dei personaggi.

Spero vi piaccia! :)

----------------------------------------------------------------------------------------------------------

Sono sempre stata nervosa prima di iniziare uno spettacolo, se così si può chiamare.

Mi sudavano le mani, avevo paura di sbagliare, di non essere all'altezza degli altri.

Il pubblico mi stava acclamando e la mia amica e collega Joan, mi disse di muovermi perchè non mi pagano per stare dietro alle quinte; ma sapeva benissimo come mi sentivo e quindi mi abbracciò dicendomi “Buona fortuna, dolcezza!”. Con questo augurio mi spinse sul palcoscenico, la paura svanì e iniziai a muovermi in modo sensuale rivolta al mio pubblico! Sì, sono una spogliarellista, una delle più richieste, del Nightclub in cui lavoravo.

 

Finito lo “spettacolo” scesi di fretta dal palco imbarazzata, strano per una come me, ma non mi sono mai abituata a questo lavoro. Mentre corsi dentro al camerino sentii Joan che mi urlava che sono stata fenomenale, ma non mi importa, volevo solo uscire al più presto da qui.

Ogni volta, dopo che soddisfavo il mio pubblico, mi ritrovavo a pensare alla mia vecchia vita: non era possibile che io fossi arrivata fino a questo punto. Mi ero trasferita da poco a Los Angeles pensando di fare la bella vita, ma mi sbagliavo, qui, quelli che si divertono sono solo le persone che assistono a certi spettacoli da quattro soldi. Prima vivevo in una piccolissima città nel Texas, con mia zia perchè i miei genitori sono morti, o così è quello che mi hanno detto. Tutti i miei ricordi iniziano da quando avevo 10 anni, cioè da quando mi trasferii da mia zia. Non sono neanche sicura che quella donna che mi trattava peggio di uno zerbino fosse mia parente, ma era l'unico posto dove potevo andare a vivere. La mia vita non è mai stata facile e penso che me lo sia anche un po' meritato, perchè la mia presunta zia mi continuava a ripetere che era colpa mia se i miei genitori erano morti. Ogni volta che me lo diceva l'avrei voluta ammazzare. E' per colpa sua che ora ho questo caratteraccio.

 

 

Mentre salivo le scale della mia casa, anzi topaia, in affitto, il proprietario mi fermò: voleva i soldi.

Non ce li ho! Lo sai benissimo” gli dico a bruciapelo.

Non mi interessa, o mi dai i soldi adesso oppure prendi le tue cazzo di cose e te ne vai!”.

E secondo lei, io dove andrei??”.

Non mi interessa cosa farei te, io voglio i miei soldi!”.

E io non ce li ho, cazzo!” gli urlo contro.

Bene, fai la valigia e togli il tuo bel culo da qui

Fanculo” mormorai tra me e me.

 

Uscii da quel porcile che chiamavo casa, quasi sollevata perchè non vedevo l'ora di andarmene da lì. Ora, il più grosso problema era trovare un albergo che non costasse tanto e un bar in cui sfogarsi.

Entrai nel primo bar che incrociai, ordinai la mia solita birra: quella notte non avevo voglia di vivere, ma solo cercare di dimenticare ciò che ero diventata.

 

----

Hey ragazzi, guardate che bella ragazza!” urlò Slash già mezzo ubriaco. “Woooow... Quella devo proprio portarmela a letto, cazzo!” affermò Axl. Izzy scosse la testa, quella sera proprio non aveva voglia di stare insieme a quei ragazzi, quindi si distaccò da loro due e disse che quella sera non voleva passarla dentro in un letto, mezzo fatto e con una puttanella da quattro soldi. Gli altri due si scambiarono sguardi perplessi e poi fecero le spallucce e si allontanarono ridendo.

Mentre Izzy percorreva la solita strada che lo conduceva al suo luogo preferito, sentì delle urla che provenivano dal vicolo vicino. Corse per vedere che succedeva e si trovò davanti una scena che gli provocò dolore: un tipo, molto probabilmente un tossico, stava cercando di convincere una ragazza ad avere un rapporto.

Ti prego lasciami!” urlò la ragazza. A Izzy quella voce le sembrò una melodia.

Dolcezza, ho visto come muovevi quel tuo bel culetto al Nightclub e pretendo un “balletto” personale”.

Vai via. Lasciamiiii!!!

Dai, fatti toccare un po'”. Il tipo le teneva le mani ferme mentre toccava l'esile corpo della ragazza.

Il moro, alla vista di questa scena, si fece avanti e tirò un gancio al tossico. “Prima che ti riempia di cazzotti è meglio che tu sparisca. E lascia stare sta ragazza! Intesi?” lo avvertì Izzy. “E tu chi cazzo saresti, scusa? Ma vattene e lasciami in pace con sta puttanella” ribadì il tossico, cercando di alzarsi aggrappandosi alle gambe della ragazza impaurita. “Allora non hai capito un cazzo! Ti ho detto di lasciarla stare!”, e lo stese con un calcio. Il tossico biascicò qualcosa e se ne andò via tutto infuriato.

 

----

Oh.. emh.. Grazie!” dissi cercando di non fargli capire che sono terrorizzata.

Oh, fa niente! Comunque tutto bene?”

Sisi, grazie! Ma non dovevi, so cavarmela anche da sola” mento.

Lui mi guardò intensamente...

Perché continuava a fissarmi con i suoi intesi occhi scuri? E perché mi sentivo avvampare?

 ____

 

Questa storia l'avevo già iniziata a pubblicare, è solo che rileggendola ho notato parecchi errori, quindi ho deciso di correggerli e di ripubblicarla :)


Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Mr. Brownstone ***


Solo Dio può sapere che mi succede, perchè non mi è mai capitato di sentirmi nervosa quando sto con un ragazzo. Non è bellissimo ma mi toglie il fiato e poi con quegli occhi così intensi, in cui non riesco percepire nessun sentimento mi fanno mancare il respiro.

Comunque, grazie! Ora devo andare. Ciao.” dissi tutto in un fiato, guardando per terra perchè se avessi incrociato il suo sguardo non avrei retto.

No, aspetta! Emh, ti posso accompagnare? Sai, ho paura che ti possa succedere di nuovo qualcosa.”

No. Non ne ho bisogno. E poi sono stanca e devo trovarmi un albergo” risposi nel mio solito modo freddo.

Da sola non vai in giro. Conosco un bell'albergo, ti ci potrei portare.

Uff... Va bene! Però non rompere!”

 

Camminando fianco a fianco mi sentivo minuscola, come mai questo ragazzo mi stava aiutando? Non ne avevo mai avuto bisogno e soprattutto non gliel'avevo chiesto! Nessuno si era mai comportato così e stranamente non mi dava fastidio. Stavo diventando pazza!

 

Come ti chiami?” La voce del moro interruppe i miei pensieri.

E perché me lo chiedi? Tanto non ci vedremo più!”

E come fai a dirlo?

Mmmm... Mi chiamo Ellie.”

Piacere, dolcezza! Io sono Izzy, faccio parte dei Guns N' Roses. Li conosci?

A parte che non ti ho chiesto come ti chiami. Comunque si, li conosco. Quindi tu dovresti essere il mite e misterioso secondo chitarrista?

Sì! In persona.”

Che onore” rispondo sarcastica.

Lui divenne triste per quella mia risposta e io iniziai ad odiarmi.

Izzy si fermò davanti a un bel portone e disse “Baby questa notte starai bene”.

Entrammo e ci mancò poco che non cadessi per la tanta bellezza e tranquillità del posto!

Non ho i soldi per permettermi questo albergo. Quindi andiamocene”

Oh, non con così tanta fretta. Pagherò io!

Tu? E perchè dovresti?” esclamai stupendomi di tanta gentilezza.

Perché ti voglio aiutare”.

Rimasi zitta, non volevo ferirlo con la mia freddezza, almeno non in quel momento dato che mi pagava anche l'albergo.

Il bel ragazzo della reception si avvicinò e chiese se poteva essere d'aiuto. Parlò solo con Izzy senza prendermi in considerazione, e mi infastidì. Come si permettevano di escludermi? Dopotutto devo dormirci io!

Il ragazzo della reception, un certo Jim, mi diede le chiavi della stanza e lo ringraziai mesta.

Non hai valigie o cose del genere?” mi chiese il chitarrista.

Oh no! Le ho dimenticate il quel vicolo, cazzo”

Dopo che ti sarai sistemata andrò a cercarle.”

Fa niente, tanto non c'era niente di importante”

Dai, andiamo

Rimanemmo in silenzio per tutto il tragitto che dalla reception portava alla mia stanza...

Quando arrivammo tra un po' morivo d'infarto: aveva prenotato una suite ultra-elegante, solo per me! “Grazie! Grazie veramente!” dissi sinceramente colpita da quel gesto gentile. “Come posso ricambiare questo enorme favore??” continuai.

Esci con me domani sera!” rispose lui senza pensarci due volte.

Ah.. Non so...In qualche modo dovrò ripagarti, quindi accetto” dissi poco convinta.

Allora ti passo a prendere alle 8 e mezza. Buonanotte piccola!

 

----

Axl era steso sul letto dolorante, Duff era nel divano che imprecava contro se stesso, Steven stava cercando di scacciare qualcosa di invisibile e Slash era ai piedi del letto con una siringa nel braccio che stava vomitando. Era una scena terribile, e Izzy, appena entrò nella loro casa, si impietosì a vedere i suoi amici schiavi di quella merda, anche se pure lui non riusciva a farne a meno.

Mr Brownstone è passato di qua...” mormorò tra sé il moro mentre si avvicinava a Slash per farlo distendere lontano dal suo vomito. Cercò anche di calmare Steven con poco successo. Si stava dirigendosi da Duff ma sentì dei singhiozzi e delle urla provenienti dalla camera. Sapeva che era Axl che aveva gli incubi, quindi si precipitò da lui e cercò di tranquillizzarlo abbracciandolo, fino a farlo calmare.

Questa merda prima o poi ci fotterà tutti quanti”

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Un oceano di lacrime. ***


 La luce invase la camera e svegliò tutti i componenti della rock band Guns N' Roses ancora intontiti dalla sera prima.

-Buongiorno coglioni!- disse Slash, il riccio del gruppo.

-Buongiorno amici miei- urlò entusiasta Izzy dalla cucina -vi ho preparato la colazione!-

-Stai diventando frocio per caso?- disse Duff che si era appena svegliato.

-Siiiiiii, amore miooo! Fatti baciare- lo prese in giro Izzy entrando nella camera e cercando di saltargli addosso.

-Ma vatteneee! Aiutooo!!- ribadì il biondo ossigenato cercando di togliersi Izzy.

-Ma che è tutto sto baccano? Se volete la vostra privacy ce ne andiamo, basta che non vi mettete ad urlare perchè c'è gente che sta ancora male!- Steven li canzonò e li indicò l'altra stanza con un sorrisetto malizioso. Stranamente quel giorno tutti erano di buonumore.

-Ma quel cazzone di Axl dov'è finito?- chiese Slash stupito. Tutti rimasero zitti perchè sapevano che cosa lo turbava ma non sapevano come comportarsi con lui, stava lentamente degenerando.

-Ma dove sei stato ieri sera, Jeff?- chiese Steve interropendo il silenzio.

-Cazzo, devo raccontarvi tutto! Duff passami quella specie di muffin che ho cercato di cucinare- il biondo prese una cosa informe e bruciacchiata dal vassoio che Izzy aveva portato in camera. -Grazie!- disse assaggiando il muffin e sputandolo subito dopo -Merda, non diventerò mai un cuoco. Beh, comunque ieri ho incontrato una ragazza stupenda. Era alta, aveva dei capelli neri e gli occhi azzurri da gatto. Era così sensuale. E io avrò un appuntamento con lei!- aggiunse entusiasta della sua nuova conquista.

-Avrai un appuntamento con un morto?- domandò Slash perplesso. Tutti lo guardarono male e aggiunse

-Ha detto che aveva gli occhi azzurri ecc.. Perchè adesso non ce li ha più?-

-Ma guarda sto scimmione che si permette di criticarmi.- e con queste parole Izzy uscì di casa per andar a vedere come stava il suo migliore amico, Axl
 

----
 

Perchè ho accettato quell'invito? Ma chi me lo fa fare? Non è stata una buona idea. Di sicuro mi farà del male, come tutti.

-Però ormai ho accettato giusto? Quindi non posso tornare indietro. Speriamo che vada tutto bene.- mormorai tra me e me mentre cercavo di far funzionare la macchina del caffè.
 

Bene, primo punto: trovare una casa. Impresa a dir poco impossibile dato che ho pochissimi soldi e devo comprarmi anche qualche vestito per stasera.
 

Corsi verso la casa che volevo comprare. Mi fermai davanti ad un portone un po' scrostato dalla pioggia ma all'interno sembrava carino. Suonai, un vecchietto si affacciò -Che vuole??- urlò. -Vorrei vedere la casa che ha messo in vendita!- gli risposi.

-Non è in vendita. E' in affitto! Costa 500 dollari al mese e li voglio vedere tutti i mesi, non faccio sconti.-

-Va bene. Ora posso vederla?-

-Aspetta che le apro.-

Speriamo che non sia la solita topaia.

Il vecchietto mi aprì e salimmo le scale mentre lui continuava a parlare, ma io non lo stavo a sentire. Era noioso.

-Eccoci qua!- mi disse mostrandomi una bel monolocale molto semplice.

-Grazie. Lo prendo.-

-Non vuole vedere com'è?-

-Mi fido. Tenga i suoi 500 dollari.-

-Va bene ciao! Ci vediamo!-

-Si.-
 

Bene, ho trovato la mia casa pensai trascinandomi fino al letto. Mi addormentai velocemente e male.
 

----
 

-Axl, che fai lì?-

-Che vuoi Jeff? Lasciami in pace.-

-No, cazzo. Smettila di scappare da tutto. Devi reagire!-

-Fanculo. Non è facile come si crede. Ormai non riesco più a dormire per colpa di questi incubi e la band per cui ho sputato sangue sta andando a puttane. Scappare è l'unica soluzione per non buttare tutto all'aria, cazzo. Come ti sentiresti tu se quello in cui credi, se tutta la tua vita ti scivolasse via? Se non la smettiamo di distruggerci saremo fottuti. Fottuti, cazzo. Poi io che faccio? Cosa rimane a me? Un emerito cazzo. Se perdo anche voi, anche te, io sono finito, diventerei pazzo!-

-Ormai ci siamo dentro fino al collo di quella merda. Pensi che sia così facile per tutti? Non solo te staresti male se tutto quanto finisse. Siamo un gruppo e da gruppo ne usciremo.-

-Si, facile da dire.-

Il moro si avvicinò verso il rosso e lo abbracciò. -Izzy...-. -Sì?-. -Almeno tu non lasciarmi da solo in mezzo a tutta sta merda-. -Prometto di non lasciarti solo, anche perchè io ho bisogno di te-. Con queste ultime parole Jeff si staccò dell'amico e se ne andò, lasciandolo riflette. Sapeva che non avrebbe combinato niente, per lo meno per stasera.
 

Izzy era già nell'albergo quando Ellie scese nel suo abito estivo. Lui rimase a guardarla incantato e lei avvampò, strano per una che con gli uomini ci passava ogni sera.

La ragazza, dopo il momento di imbarazzo, si mise a ridere di gusto.

-Eh? Perché ridi?- chiese il moro.

-Ahahahah, ma come ti sei vestito? Ahahahah, ma chi si metterebbe mai dei pantaloni gialli e la camicia nera?-

-Io. E sto pure bene, cazzo!-

-Come siamo modesti, oggi!-

-E' la verità.-

-Ne sei sicuro? Sei orribile!- mentì la ragazza

-Grazie. Gentile da parte tua.-

-Andiamo?-

-Si, ma devi essere bendata!-

-Oddio no, ho paura! Non mi fido!-

-Dai, non ti faccio del male. Deve essere una sorpresa.-

Ellie sbuffò per quella pretesa tanto buffa ma accettò, come poteva resistere agli occhi dolci di Jeff?

-Dove mi porti?-

-Segreto.-
 

----
 

Izzy mi fece camminare nel buio più totale. C'era un suono nell'aria. Un suono regolare e lento...una brezza profumata invase le mie narici. Respirai a fondo: c'era un profumo strano. Camminai su qualcosa di fresco e morbido, i miei piedi ci affondarono in mezzo...
 

-Dove siamo?-

-Aspetta. Stai calma.-
 

Mi sciolse la benda che mi aveva messo e lo vidi: l'oceano. Era così bello e tremendamente rilassante.

Spostai lo sguardo su colui che fece tutto questo e lo vidi seduto sopra una tovaglia e mi fece cenno di venire a sedermi vicino a lui. Così mi avvicinai e mi accordi che avevo portato da mangiare e mi porse un mazzo di fiori. Rimasi di fronte a lui, sbigottita da un gesto così tanto dolce e sentii le lacrime che iniziarono a bagnarmi le guance. Ma che faccio? Piango?
 

-Che hai?- disse Izzy spaventato da quella sua reazione.

-Niente, è colpa dell'aria, mi fa lacrimare- mentì la ragazza e si asciugò con la mano le lacrime.



 

--------------------------------------------------------------------------------------------------------

Grazie per le recensioni! Mi ha fatto piacere leggerle. E soprattutto sapere dove sbaglio :)

Spero vi continui a piacere questa storia! :D

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Slash Needs Help! ***


Il getto d'acqua calda proveniente dalla doccia mi addolcisce un po', o forse è colpa di quel ragazzo troppo gentile per essere vero?

Ieri sera dopo la cena, cucinata ovviamente non da lui, perchè è impossibile che riesca pure a cucinare bene, mi propose una passeggiata in riva al mare, mi prese per mano e mi buttò in acqua, divertito. Io risi con lui... Da quanto tempo non lo facevo? Non mi ricordo neanche più quando è stata l'ultima volta..

Dopo aver giocato con l'acqua spruzzandocela a vicenda, mi chiese se volevo uscire e mi prese la mano, ma mi rifiutai, per colpa di quel contatto improvviso, e cercai di scappare ma caddi, e dato che non volevo tornare in superficie perchè avevo paura di quello che poteva succedere, Izzy si spaventò e mi tirò su. -Perché mi hai riportato in superficie?-

-La prossima volta che vuoi battere il record di apnea o vuoi farti crescere le branchie, dimmelo!- mi rispose ridendo.

Quella scena mi fa ridere adesso, soprattutto perchè non capisco che mi prende quando sono con lui. Divento un'altra persona, non riesco più a controllare le mie emozioni.
Ma la scena successiva mi fa venire i brividi: quando la mia pelle toccò la sua in un abbraccio un brivido mi percorse tutta la schiena; turbata da quella mia reazione mi staccai da lui e mi diressi verso la spiaggia, -Ho freddo. Esco!- gli dissi.

Izzy mi seguì in silenzio, forse preoccupato per la mia reazione e andammo a prendere le nostre cose lasciate sulla spiaggia.

-Ah, ho ancora una sorpresa per te- e nell'esatto momento in cui disse quelle parole mi porse la mia valigia guardandomi negli occhi. Il suo sguardo era il più bel complimento che potessi ricevere. I suoi magnifici occhi che scrutavano la mia banalissima espressione, era il modo più stravolgente di prendere a pugni il mio cuore.

-Grazie- fu l'unica cosa che riuscii a dire.

 

Uscii dalla doccia ancora intorpidita da quei pensieri e l'occhio mi cadde sull'orologio, -Cazzo, sono in ritardo per quella merda di lavoro!- urlai uscendo di corsa dalla mia nuova casa.

 

----

Steven stava male, aveva bisogno della sua droga ma Axl lo fermò.

-Devi smetterla di rovinarti, cazzo!-

-Ma che cazzo vuoi Rose? Sei il primo che lo fai e hai pure il coraggio di lamentarti se lo faccio anche io?-. Steven stava per prendere la siringa ma Axl gliela strappò di mano e la lanciò lontano.

-Io non ho bisogno di quella merda per combattere! Ti stai uccidendo, lo vuoi capire-

-Senti Axl, lascialo stare. Che faccia quel che vuole- si intromise Slash che stava assistendo alla scena.

-E tu che cazzo vuoi? Dovresti smetterla anche tu con questa roba!-

-Beh, per te è facile puoi smetterla quando vuoi, ma per noi mortali è diventata una dipendenza- cercò di spiegare Saul.

-E anche se fosse? Non è questo il problema, è solo che stiamo mandando tutto a puttane per sta merda- urlò Axl tirando un calcio alle bottiglie e alle siringhe che erano sul pavimento.

-Mi hai rotto le palle! Tu puoi fare tutto quello che vuoi e noi dobbiamo subire le tue prediche. Non sei mio padre che devi dirmi cosa devo fare. Vai a scoparti qualche puttana e lasciaci in pace!- sbraitò Slash esasperato, che prese il chiodo e si avviò verso la porta e si voltò verso Izzy, che stava suonando, e gli disse -Smettila di suonare, tanto non servi a un cazzo in questa merda di gruppo!- e uscì.

 

----

 

-Oh, scusami! Ero sovrappensiero.-

Chi è questo ammasso di ricci che mi è venuto addosso? Quando guardò il mio volto si stupì. -Piacere, Slash!- mi disse quasi leggendomi nei pensieri, e mi tese la mano per aiutarmi ad alzarmi.

-Ellie. Scusa ma sono in ritardo- risposi frettolosamente accettando il suo aiuto.

-Per il lavoro?-

-Si!-

-Dove lavori?-

-All'Avalon Hollywood-. Corsi via ma tornai indietro subito -Tu fai parte dei Guns N' Roses?- chiesi con il fiato corto.

-Beh si, quindi mi hai riconosciuto. Non ti viene voglia di saltarmi addosso?-

-Salutami Izzy!-gli dissi tralasciando la sua domanda.

Da lontano gli urlai -Che ne dici di venirmi a vedere?- Così posso sapere di più di quel pazzo che ha voluto uscire con me.

-Oh dolcezza, tu si che mi capisci- e mi raggiunse con lo sguardo malizioso.

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** My Heart Starts Jumping ***


-Sei stata fenomenale!- mi disse il riccio tutto esaltato da dietro la porta del mio camerino. Non se ne era ancora andato!

-Se vuoi un “balletto personale” hai sbagliato persona, devi andare da Joan!-

-Oh piccola, per chi mi hai preso?- si affrettò a dire, anche se sapevo che era deluso da quella mia affermazione.

-Dai, andiamo.- dissi aprendo la porta e c'era Slash accovacciato che cercava di guardare dalla serratura, ma appena mi vide si alzò di scatto. -Oh.. emh... non è come sembra. Eh... mi sono cadute le chiavi. Sai, le stavo raccogliendo- farfugliò scompigliandosi i capelli, sovrastati dall'immancabile cappello.

-Si, certo. Muoviti prima che cambi idea e ti pesti- risi. Mi seguì verso l'uscita proprio come un cagnolino. Dato che non vedevo i suoi bellissimi ricci abbassai lo sguardo e lo vidi a quattro zampe. -Che stai facendo lì per terra? Ti sono cadute le chiavi?- chiesi stupita.

-No, faccio il cagnolino. E' quello che stavi pensando vero?-

-Aaaaaaaaaaah, un cane che parla!- lo assecondai. -Non è che hai bisogno del guinzaglio?- aggiunsi. Rise... Strano, è da molto che non facevo più ridere qualcuno.

Lui si rimise in piedi e fece per dirmi qualcosa di serio, ma il mio corpo e la mia mente non ressero e svenni.

 

I miei occhi si riaprirono svogliatamente. Dove ero? Sentii dei rumori strani provenire dalla stanza accanto. Già, ero nella mia casa.

-C'è qualcuno?- domandai spaventata, sedendomi sul divano.

-Dolcezza! Finalmente ti sei svegliata!- la voce del riccio mi diede una sicurezza che mai avevo provato prima. Così mi tranquillizzai, ma un dubbio pervase la mia mente: che diamine ci faceva lui a casa mia?

Guardai i miei vestiti, erano intatti ed erano quelli che indossavo ieri sera, questo era il segno che non mi aveva toccato.

-Ti ho preso la colazione e sto cercando di far funzionare 'sta macchina del caffè- mi disse distraendomi dai miei pensieri. -Lascia stare, penso sia rotta!-. -Ecco, mi sembrava strano che non riuscissi a farla funzionare con queste bellissime mani... adesso mangia e riposati, hai preso una brutta influenza. Stanotte avevi la febbre alta e gli incubi-

-Sei rimasto qui tutta la notte? Ma come ti sei permesso?-.

Cercai di alzarmi ma caddi: non avevo energie sufficienti per tenermi in piedi e questo vuol dire che Slash aveva ragione: avevo l'influenza.

-Nono, stai ferma. Ora c'è paparino Slash a farti compagnia ed aiutarti. Ieri mi hai aiutato a distrarmi e ora tocca a me!-

-Uhm.. Passami quella brioche! Comunque grazie per quello che stai facendo!-

-Per te questo e altro!-

 

Uno strano rumore si levò nell'aria.

-Cos'è stato??- chiesi allarmata abbracciando Slash che nel frattempo si era seduto vicino a me.

-Tranquilla, è solo il mio cellulare- disse. Sapevo che sul suo viso c'era un sorriso smagliante, così mi staccai da lui velocemente, ma prima annusai il buon profumo venire dalla sua pelle. Mi iniziò a girare la testa...

-Pronto?- disse svogliatamente. -No.. Non posso! Non è giusto!- aggiunse deciso. -Perché sono sempre l'ultimo a sapere le cose?-. -Si ok ok, vengo subito!- aggiunse demotivato.

-Che succede?-. Non poteva andarsene adesso.

-Devo andare in studio di registrazione, piccola!-

Divenni triste, non poteva lasciarmi lì in quelle condizioni. Non volevo stare immersa in un mare di silenzio. Non ho mai sentito così forte il bisogno di qualcuno. Ora volevo che lui stesse con me.

 

-Ci vediamo piccola!- aggiunse triste.

-Aspetta! Prima di andartene... volevo dirti... mi potresti passare il telefono così chiamo una mia amica!-

-Eh? Ah si, tieni!-

-Allora ciao!-

-Ciao!- e uscì dalla mia porta ma fortunatamente non dalla mia vita. Sapevo che non mi avrebbe lasciata così.

-Ciao Joan! Senti, ho l'influenza e vorrei chiederti se potevi farmi un po' di compagnia.-

 

----

 

-Izzy, la tua tipa è una bomba! Ma è parecchio strana-. Slash entrò in sala registrazioni urlando. -Ma sei cretino? Stiamo già provando, cazzo!- lo rimproverò Duff già spazientito dal comportamento del suo amico.

Izzy, che per poco non cadeva dalla sedia per lo spavento, balbettò -Eh? Ti..Tipa? Che? Cosa?-

-Ma si, la ragazza morta con cui dovevi uscire.. Ellie si chiama.-

-Ah, quella ragazza!- gli disse con gli occhi che brillavano.

-Jeff caro, non è che sei diventato necrofilo oltre che frocio alla mia insaputa?- lo rimproverò Axl.

-Fanculo Bill!- gli rispose facendogli il medio-

-ma quel barbone di Steven dove cazzo è?- chiese Slash dopo che si è guardato intorno e non vide il suo amico che sorrideva sempre.

Tutti, dopo quella domanda, persero il loro buonumore perchè la risposta la conoscevano ma ne avevano abbastanza di quel suo comportamento.

 

 

Le prove furono sublimi, tutti erano in splendida forma. Peccato che Steven non si fece vedere, anzi, a dirla tutta, era da quel mattino che nessuno lo vedeva.

-Oh coglioni, che ne dite di andare a festeggiare per queste fottute prove?- propose Duff appena uscito dallo studio. Aveva voglia di bere, come al solito.

-Oh si, bella idea!- affermò Axl, riprendendosi dai suoi tormentati pensieri.

-Io ho promesso una cosa, mi dispiace!-

-Io andrò con lui! Contento Hudson?-

-Per niente, Stradlin!-

-Tanto so dove devi andare, quindi ti tengo d'occhio!-

-Oh, che felicità! Sono onorato.-

I mori del gruppo si allontanarono camminando in direzione della casa di Ellie in silenzio, quando ad un certo punto Slash si fermò davanti ad un negozio di chitarre. “E' proprio qui che volevo andare!- esclamò.

-Senti Slash, non mi freghi. Portami da lei.- gli rispose spazientito, trascinandolo via.

-Ma allora ti piace?-

-Non è affar tuo.-

-Uhm... Va bene-

Per tutto il tragitto rimasero zitti finché non si trovarono sotto casa di Ellie.

-Chi deve suonare? Mi tremano le gambeeee!- lo prese in giro Slash vedendo che il suo amico era teso e continuava a fumare.

-Fanculo, Saul! Muovi il culo e suona!-

-Agli ordini, capo!-

Driiiiiiin driiiiiiiin

Sul viso di Ellie comparve un sorriso, la sua amica era andata via e lei non vedeva l'ora di vederli.

-Ciao dolcezza! Paparino Slash mantiene sempre le promesse e quindi eccomi qui!- gli disse appena lei aprì la porta. Non resistendo gli saltò addosso e gli diede un bacio sulla guancia. Non era mai stata così felice.

-Ciao!- fece Izzy.

-Ciao!- gli rispose imbarazzata.

-Ho fame, cazzo! Ellie hai qualcosa da mangiare?- urlò Slash, che già si stava dirigendo verso la cucina, per smorzare la tensione che si era creata.

-Ma perchè devi sempre urlare? Comunque sì, guarda nel frigo.-

-Slash mi ha detto che sei stata male. Come stai?- le chiese prendendole il viso tra le mani -sembri pallida- aggiunse.

-Sì, ho ancora un po' di febbre ma tutto sommato sto bene- “Adesso” avrebbe voluto aggiungere quando si trovò tra le braccia di Izzy, ma le parole rimasero in gola.

-Ragazziiiii, venite! Ho preparato qualcosa anche per voi.- urlò Slash interrompendoli.

Ellie si staccò di colpo da lui e si diresse verso la cucina, ma quando si accorse che Izzy non la seguiva, si girò e gli chiese -Tu non vieni?-. -No, non ho fame! Vi aspetto qui!-. La ragazza alzò le spalle e trotterellò da Slash, ma quando si rese conto di quello che aveva cucinato, cioè una “cosa”, forse pasta, informe e come condimento tutto ciò che c'era in casa, compresa la marmellata, avrebbe preferito stare di là o anche buttarsi dalla finestra. Aveva portato una mano sulla bocca e le stava venendo i conati di vomito.

-Che c'è piccola? Non ti piace?-

-No, sembra squisito, ma io passo. Non ho più fame, scusa!-

-Fai un po' te, ma devi mangiare per rimetterti in forze-

-Sto meglio! Mangerò qualcosa più tardi, sempre se hai avanzato qualcosa-

Ellie corse via e si gettò sul divano, dove c'era anche Izzy.

-Ora sai perché non volevo mangiare-

-Che schifo! Ci ha messo dentro di tutto-

-Infatti a casa nostra non cucina mai lui!-

-Per fortuna! Ma... Vivete insieme?-

-Sì... Io, lui e gli altri componenti dei Guns viviamo insieme-

-Ah.-

-Ragazzi! E' una favola, dovreste provarla!- sbraitò Slash.

-No, grazie! Non abbiamo fame- gli risposero in coro.

-Tanto era già finita- rise.

Ellie sgranò gli occhi, come aveva potuto veramente mangiare quella cosa?

Anche il riccio si buttò sul divano, tra gli altri due.

-Allora, che facciamo?- chiese sorridente, posando lo sguardo prima su Ellie e poi su Izzy, e si accorse che erano imbarazzati, si alzò e mentre si dirigeva verso la porta disse -Sono di troppo e poi qui non c'è alcol. Basta bere e mettersi in sintonia con gli altri, e tutto è ok! L'alcol è importante! La vita e' Alcol!!!-

-Dai, aspetta! Non sei di troppo!- cercò di fermarlo prendendogli un braccio.

-Piccola, fa niente. E poi ti lascio in buone mani- strizzò l'occhio a Izzy e se ne andò.

-Lascialo stare. Stava già delirando, segno che aveva bisogno di alcol.-

-Ok, però mi dispiace.-

-Tranquilla, non ti preoccupare per lui. Comunque che ne dici di vederci un film?-

-Uhm.. Va bene.- disse la ragazza dispiaciuta che Slash se ne fosse andato.

 

----

Axl e Duff stavano per ordinare la loro terza birra, quando videro entrare il loro amico Steven.

-OOOOOOO AMICIIIIII!- urlò il biondo quando vide gli altri due.

-Ciao Steven. Perchè urli?-

-Sono felice di vedervi, Mr Rose e poi devo raccontarvi una cosa straordinaria!-

-Sentiamo- disse Duff poco entusiasta.

-Ieri ho trovato una tipa spaziale, e se né andata 5 minuti fa! Era instancabile, cazzo! E aveva due tette enormi, sarebbe piaciuta a Slash! L'abbiamo fatto in tutte le posizioni possibili! Pure quella Adler-

-Esiste una posizione che ha il tuo nome?-

-Certo, Axl! L'ho inventata io!- gli rispose soddisfatto.

I suoi amici, però, si misero a ridere.

-Perchè ridete?- chiese preoccupato.

-Niente. Ma allora è per questo che non sei venuto alle prove, oggi?- domandò Duff.

-Perchè c'erano delle prove?-

-Sì!- rispose Axl in modo piuttosto brusco.

-Nessuno me lo aveva detto! E poi perchè sei tanto incazzato, William Rose?-

-Oggi ti sei drogato?-.

-Certo che no! Pulitissimo!- disse con il suo solito sorriso smagliante.

-Veramente?-. Il rosso stava per cadere dalla sedia per quella notizia. Steven pulito? Un sogno. Nessuno ci poteva credere.

-Giuro!-

-Ma allora ti offriamo una birra, cazzo!- propose Duff.

 

----

Ellie aveva sonno e oltretutto il film era noioso, ma dato che piaceva a Izzy ha preferito non dirglielo, quindi appoggiò la sua testa sulla sua spalla e si addormentò piacevolmente.

Il moro, a quel contatto, sussultò, ma quando vide che la ragazza dormiva si rilassò e incominciò ad accarezzarle i capelli corvini.

 

(Izzy)

Come può una creatura così bella essere qui di fianco a me? Non può essere reale, deve essere solo un sogno; se è così, vi prego, non svegliatemi. Chi devo ringraziare perchè non è possibile che io possa accarezzare una creatura tanto meravigliosa. Chissà se i miei occhi guardano il suo viso nel modo in cui lei guarda la sua persona amata. Sai che c'è, Izzy? E che ti basta vederla anche solo per quei pochi minuti per stare bene. Ti bastano due semplici occhi e un sorriso magnifico per capire che lei ti fa stare davvero bene... forse ti stai innamorando.

Oddio, come scotta! Meglio stenderla sul divano e bagnarle la fronte.

 

Izzy crollò esausto sul letto perchè era stato sveglio tutta il tempo per badare a Ellie, e si addormentò.

 

----

 

Mi svegliai e mi resi subito conto del disastro che avevo compiuto: mi ero addormentata quando c'era Izzy. A proposito, lui dov'è? Mi alzai velocemente per cercarlo e iniziai a chiamarlo, ma nessuno rispondeva. Non può essersene andato via!

Quando, però, aprii la porta della mia camera e lo vidi mentre dormiva abbracciato al cuscino come un bambino, sorrisi. Era qui, è rimasto tutta la notte con me!

Mi avvicinai piano, era buffo ma estremamente bello; iniziai ad accarezzargli i capelli neri, tinti forse, ma erano morbidi e soffici. Con il dito seguii il suo profilo, tutto di lui era perfetto: capelli, occhi, naso, bocca...

Gli accarezzai la guancia, vidi che sorrideva… sempre con gli occhi chiusi. Io invece li tenevo aperti per contemplare il suo corpo. Infine, gli sfiorai le labbra.

Perchè era qui? Io non mi meritavo una persona così.

-Grazie- gli sussurrai bacandogli la guancia. Non volevo andarmene, averlo lì vicino mi faceva sentire sicura, ma non potevo, se ne sarebbe accorto.

Stavo per aprire la porta quando due braccia avvolsero la mia vita. Il mio respiro si bloccò. Portai le mie mani sulle sue e gliele strinsi.

-Ma allora sei sveglio-

-Mi ero appena addormentato e quando ho sentito che ti eri alzata, mi sono svegliato!-

-Ah, scusami!-

-Fa niente!-

Il mio cuore batteva più veloce del solito. Non era un buon segno.

-Continua a dormire, sarai stanco. Io sto meglio-

-Neanche per sogno, di te non voglio perdermi niente, nemmeno un istante!-

Il mio cuore, dopo quelle parole, iniziò a saltare nel petto ed infine esplose. Mi sentii morire, non era possibile che un ragazzo potesse farmi provare certe emozioni. Per lui avrei fatto di tutto, eppure era una persona come le altre.

-Grazie per quello che fai- sussurrai tutto d'un fiato.

Non mi rispose, forse non mi aveva sentito, meglio così.

Mi voltai per rispondere all'abbraccio e immersi la mia testa nel suo collo, annusai quel suo buon profumo fino a consumarmi le narici. Restammo così per un eternità: non riuscivamo più a staccarci l'uno dall'altra, ma io dovevo, non dovevo affezionarmi troppo, per lui sono solo una stupida puttanella da aggiungere alla lista delle sue conquiste.

-Dai, andiamo di là! Ti preparo qualcosa da mangiare.- dissi sciogliendomi a malincuore da quell'abbraccio.

Accese una sigaretta, mi sorrise e mi prese per mano.

Iniziò, per tutte e due, una nuova vita.

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Welcome To The Jungle, Baby! ***


Erano lì, davanti a quella porta sgangherata. Lei, capelli corvini come quelli del ragazzo che aveva accanto, occhi azzurri, sorriso teso e una piccola fossetta sulla guancia destra, era in preda al panico. Le sudavano le mani, che non stavano ferme un secondo. Lo sguardo si spostava dalla porta al ragazzo vicino a lei e poi di nuovo alla porta.
Ma che ci facciamo qui? E' peggio di incontrare i genitori del proprio ragazzo. Anche se io non so cosa si provi, ma penso sia più o meno la stessa cosa di adesso. Terrorizzata, ecco come mi sento. Dai, Ellie sono solo dei suoi amici, non è la fine del mondo!

-Dai Ellie, non ti mangiano.. Vedrai che li troverai simpatici-. Izzy stava cercando invano di tranquillizzare Ellie.

-Non so.. Non sono più tanto sicura! Anzi, non so neanche perchè ho accettato di venire!-. Ormai erano lì, non potevano scappare.

Appena Izzy aprì la porta, un odore intenso di vodka e Jack Daniels si infiltrò nelle narici di Ellie! Bene, sono degli ubriaconi.. Mi piacciono!

Nel corridoio, se così si poteva chiamare, erano disseminate ogni tipo di vestiti, bottiglie e anche qualche siringa. Oddio, ma che posto è questo?! Ellie guardò Izzy in modo interrogativo: abitava veramente lì? Non ci poteva credere.
 

 

 

-Piacere piccola, sono Axl, il cantante, nonché il leader di questa fottuta band- disse un ragazzo dai capelli rossi, appena varcai la soglia del “salotto”, che era messo peggio del corridoio.

E' bello da star male: iridi verdi chiaro, forse azzurri; capelli rossi, alto, magro e tremendamente affascinante.

Tese una mano a Ellie per fare conoscenza, ma lei lo guardò non facendo nulla. Era spaesata.

-Bellezza che c'è? Stai bene?- chiese Axl.

-Ma levati dai coglioni, non vedi che la spaventi! Piacere, sono Steven, il più figo di tutti direi!- disse un ragazzo molto basso ma anche molto dolce. Aveva un sorriso che poteva illuminare la casa, sì perchè era completamente buio in quella stanza, a parte la luce che proveniva dal televisore, che mandava un film di guerra.

Ellie guardò Izzy, non sapendo che fare. Lui si era seduto su una poltroncina di pelle e fumava guardando divertito la scena. Cercò il suo sguardo per implorarlo di portarla via, quando lui, invece, si alzò e le venne incontro dicendo -Lasciatela stare, la state traumatizzando. Lei è Ellie come ben sapete. Ellie quello con i capelli rossi è Axl, il cantante, il nano biondo è il batterista e quello spilungone ossigenato che sta uscendo dal cesso è Duff, il bassista.-

-Pi..Pi..Piacere- farfugl. Si sentì un'idiota, perchè si comportava così? Non era lei che se ne fregava di tutto? Non era lei quella che non provava nessuna emozione? Cosa le stava succedendo? Se lo chiedeva spesso, ma l'unica risposta che trovava era un ragazzo, che aveva conosciuto per caso, che suonava una chitarra ed aveva il sorriso più bello del mondo.

-Piccola, non ti mangiamo!- cercò di tranquillizzarmi Steven.

-A chi hai dato dello spilungone ossigenato, cazzone?-

-Calmati Duff, dovevo in qualche modo farle capire chi siete no? E poi che ti lamenti, è la verità!-

-Oh piacere dolcezza! Tu dovresti essere Ellie, la tipa di Izzy vero?- le chiese Duff.

-Si sono io. Ma non sono la sua tipa- puntualizzò.

 

Questi ragazzi scalmanati che cercavano in tutti i modi di fare la mia conoscenza erano tutti fottutamente belli. Ma quello che mi colpì di più fu il rosso. Eravamo simili, me lo sentivo. Come se ci conoscessimo da quando siamo nati. Aveva in quegli occhi glaciali una malinconia che difficilmente si riusciva a comprendere.

Tutti stavano cercando ti attirare l'attenzione: Duff mi offrì una birra dicendomi che dovevamo fare una serata alcolica io e lui, Steven voleva che guardassimo un film il più presto possibile e Axl mi fissava in silenzio. I suoi occhi erano tormentati da qualcosa. Sapevo quello che pensava, erano le stesse cose che pensavo io; tutte e due sapevamo di avere qualcosa in comune. E tutte e due sapevamo che in qualche modo ci appartenevamo.

-Ma Slash dov'è?- chiesi ad un certo punto, scatenando una sorpresa generale: era da dieci minuti che non parlavo, per colpa di Axl, e tutti avevano lasciato perdere le loro prospettive di uscire con me, forse anche perchè Izzy gli aveva avvertiti di starmi alla larga.

-E' andato via con una tipa, scusalo- mi rispose il biondo ossigenato.

Anche lui era bello, cazzo. Sembrava un angelo.

-Siete tutti così dannatamente belli!- sussurrai. Izzy, che era ancora vicino a me e cingeva le mie spalle con un suo braccio, mi guardò malissimo: mi aveva sentito. Gli sorrisi sperando che non avesse sentito le parole esatte, sorrise anche lui. Il suo era un sorriso raro ma bello quando arrivava. Doveva sorridere più spesso invece di pensare sempre.

Ad un certo punto entrò Slash come per magia. Fui felice di vederlo, ma lui era incazzato.

-Cazzocazzocazzocazzocazzo! Quella puttana! Cazzo.- urlò.

-Che succede?-. Non l'aveva sentita, magari non l'aveva neanche vista. Aveva gli occhi offuscati dalla rabbia.

-Slash, calmati! Che succede?-

-Cazzo, Duff! Quella puttana mi ha preso tutto!-

-Quale? Quella con cui sei uscito?- si intromise Axl.

-Si! Mi ha preso tutta la roba. E a me serve la roba!-

-Che roba?-. Non ci capiva niente.

-E allora vai al solito vicolo, no?- disse Steven, come se fosse una cosa ovvia per loro.

-Si, ma non ho più soldi-

-Te li presto io, basta che non rompi le palle e ti calmi! Non hai visto chi c'è come ospite?- disse Izzy risolvendo la situazione.

Il riccio si girò dalla parte di Ellie, la guardò stralunato, le saltò addosso e le chiese scusa per la “scenata”. -Tranquillo, capita!- rispose non troppo convinta. Non sapeva ancora in che guai si erano cacciati quella strampalata band.

Izzy tornò con dei soldi in mano e glieli porse al riccio che lo abbracciò.

-Si ma non violentarmi, grazie!- gli disse ridendo.

-Ma io ti amo!-

-Va bene Slash quando diventerò frocio te lo farò sapere, ma per ora mi piacciono le tipe- disse indicando l'unica ragazza presente.

Mi sentii avvampare. Gli piaccio? No, impossibile. Stava sicuramente scherzando. Nessuno mi ha mai detto, in questo caso fatto capire, certe cose. Ho dato per scontato di non piacere, soprattutto per il mio carattere. Quindi perchè lui è così diverso, strano. Ma perchè devo sempre farmi mille problemi? Il mio problema è che desidero essere amata, amata disperatamente, e nessuno è ancora riuscito a farlo.

-Ti devo parlare!- disse il rosso indicando Ellie.
-
Eh?- riuscì solo a dire, prima che Axl la portasse nella sua camera.

La stanza era bellissima: il letto al centro di essa, una scrivania con dei fogli scritti in modo fitto, una poltrona e una finestra che la illuminava. Ad Ellie sembrava fosse finita in paradiso in confronto al corridoio.

-Cosa devi dirmi?- chiese impaurita.
-Niente di grave.. è solo che volevo chiederti che intenzioni hai con Izzy!- le rispose scrutando gli occhi tanto simili ai suoi.


Grazie mille per le recensioni di HimePendragon  e  Elisa_Z_ che non mancano mai :D
Ma grazie anche a coloro che leggono silenziosamente e chi ha messo questa storia tra le seguite o le preferite! Grazie mille :D

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Stay With Me ***


-Cosa provi per Izzy?- questa domanda rimbombava nella mia testa da quando Axl me la pose. Cosa provavo per lui? Non sapevo dare una risposta. Amore? No, impossibile. Semplice amicizia? Non credo. Cos'era lui per me? Ma soprattutto, per lui cos'ero?

E' da giorni che mi tormentavo per cercare una risposta, ma non riuscivo a trovarla.

Driiiiiiin Driiiiin

 

-Piccola, oggi ti porto a fare un giro!- mi disse l'ammasso di ricci che era davanti alla porta, appena la aprii.

-No, grazie lo stesso Slash, ma oggi non posso.-

Ero felice di vederlo, infondo mi aveva sempre aiutato ed ero sicura che era qui per farlo un'altra volta, ma stavolta dovevo cavarmela da sola.

-Non fare storie, Ellie! Sono o non sono il tuo paparino? E tu hai bisogno di un aiuto, vero?-

Aveva fatto centro, un'altra volta.

-Beh sì, ma non posso chiederti sempre aiuto, cazzo! Prima l'influenza e adesso questo.-

-Non puoi fare tutto da sola! E poi a me fa piacere.. Servono anche a questo gli amici-

Amici... Ci conoscevamo da così poco tempo, come faceva a reputarsi un amico? Però, lo era ma non l'avrei mai ammesso veramente.

-Grazie, ma stavolta no! Devo risolverla da sola, come ho sempre fatto!-

Non sentendo neanche le mie parole, mi trascinò fuori dalla porta e chiuse la porta di casa.

-Idiota! Le chiavi sono dentro! Non posso più entrare, cazzo!- urlai iniziando a tirargli pugni sul braccio, però lui sembrava divertito. L'aveva fatto apposta? Ovviamente sì.

-Meglio, così vieni a dormire da noi- mi rispose con un sorriso malizioso.

 

Eravamo seduti su una panchina di un parco e avevamo comprato delle birre.

-Allora, dolcezza, il problema è Izzy, vero?-

-Non lo so..- risposi fissando le mie dita che giocavano con la bottiglia.

-Che ha fatto quel coglione?-

-Niente, è quello il punto. E' troppo perfetto per me.-

-Ahahah, io sono perfetto, non quel drogato.-

-Credici! Comunque il problema non è lui, sono io!-

-Tu? Un problema? Cazzo, dolcezza tu sei perfetta!-

-Invece si, ho paura di farlo stare male con il mio caratteraccio!-

Iniziai a torturare l'etichetta della mia bottiglia, già semivuota.

-Non sono abbastanza per lui. Non so neanche cosa provo.-

-Questo è il vero problema. Penso che lui si sia preso una bella cotta ma neanche tu scherzi.-

-Non lo so...-

Il mio tasso alcolico stava aumentando vertiginosamente.

-Al posto di ucciderti il fegato e tutti gli ultimi neuroni che hai, perchè non ti godi questo vostro strano rapporto come viene, senza troppi pensieri?-

-Perchè è la cosa più bella che mi sia capitata, non voglio fare errori.-

Sentii che Slash si stava riempiendo di gelosia ma voleva mantenere la calma, e per farlo beveva.

-E secondo te, adesso non stai sbagliando? Sei qui che ti torturi al posto di essere con lui.-

Non sapevo più cosa dire, Slash aveva ragione ma non volevo sbagliare, non con Izzy.

-Come facevi a sapere che stavo male?- chiesi dopo molti minuti di silenzio.

-Intuito femminile- rispose sorridendo.

-Ma vaffanculo- dissi ridendo anche io.

 

 

-Coglioniii! Oggi questa bella fanciulla dormirà da noi- urlò Slash quando entrò, con Ellie, a casa sua.

Tutti accorsero a vedere chi era la misteriosa ragazza e quando capirono che si trattava di Ellie, rimasero sorpresi.

-Amoreeeeeeeee! Che bello vederti!- disse Steve saltandole addosso.

-Ciao Steve! Come va?-

-Bene, grazie!-

-Ciao piccola!- disse Duff sorridendo.

E' sempre più bello, pensò Ellie.

-Ciao spilungone ossigenato- scherzò

-Perchè devi dormire qui?-. Axl spense tutto l'entusiasmo con quella sua inutile domanda.

-Ho chiuso la porta per sbaglio e le chiavi erano dentro- intervenì Slash.-Domani andiamo dal proprietario e ci facciamo fare una copia- aggiunse la ragazza, che con lo sguardo cercava Izzy, ma quando lo trovò non le fece piacere ciò che vide. Era geloso, tremendamente geloso.

Il moro non si riusciva a dare una risposta del perchè lei era con Slash e non con lui.

-Scusate ma devo andare. Ho un appuntamento con una mia collega e dopo devo andare a lavorare. Ci vediamo dopo, ciao!-. Corse via il più veloce possibile da quella casa piena della gelosia e della tristezza di Izzy -il suo Izzy?- e di Axl.

 

-Quella tipa mi ispira troppo, cazzo!-

-Adler cazzo, è di Izzy!-

-Ma che vuoi, Duff? Era una considerazione.-

-Prendetevela, non è mai stata mia e mai lo sarà. E poi ormai va con tutti.-

Calò il silenzio.

Steven non aveva afferrato il significato di ciò che aveva detto l'amico.

Axl era perso nei suoi pensieri. Non capiva perchè quella ragazza gli trasmetteva tranquillità, anche solo con la sua presenza, e questo lo rendeva nervoso e si comportava male.

Izzy era pervaso dalla gelosia e dalla delusione. Non gli era mai successo di provare sentimenti del genere e non capiva perchè Ellie, una cazzo di persona qualunque, glieli faceva provare. Incontrò lo sguardo di Slash e quest'ultimo lo incenerì, aveva capito tutto, come al suo solito. Molte volte si comportata da stupido, ma quando si trattava dei suoi amici capiva sempre tutto.

Prese il braccio del suo amico chitarrista e lo trascinò fuori da quella casa.

 

-Perchè cazzo sei geloso?-

-Perchè eri con lei?-

-Aveva dei problemi, ho voluto aiutarla. E poi per quale fottuto motivo dei essere geloso di me? E' tua, cazzo. Ha solo paura di sbagliare e mandare a fanculo tutto.-

-Pure io ho paura di sbagliare. Non voglio perderla, per questo sono geloso di te.-

-Ma porca puttana, lo volete capire che se vi fate questi problemi vi perderete a vicenda? Tu poi, diventerai un clone di Axl e a noi ne basta solo uno.-

-Non voglio perderla.-

-E allora non stare qui a tormentarti come al tuo solito. Muovi il culo e preparale una sorpresa, anche perchè non l'hai neppure salutata.-

 

----

Devo proprio andare a dormire da quei cinque cazzoni? Beh, di sicuro non posso tornare a casa mia e neanche dormire su una panchina.

Mi avviai verso la loro casa ma quando mi ci trovai sotto non sapevo cosa fare. Ci stavo pensando quando Izzy mi aprì la porta -Bentornata!- mi disse abbracciandomi.

Entrammo in casa e quando mi come era vestito risi, si era cambiato per me. Pantaloni di pelle, camicia a fiori legata sotto l'ombelico, basco e la sua immancabile sigaretta: non mi sarai mai abituata alle sue stranezze.

-Per fortuna ti faccio ridere!-

-Scusa ma sei... strano!-

-Andiamo di là, ho una sorpresa- disse tralasciando la mia affermazione.

Entrammo nella sala da pranzo e rimasi impietrita: c'erano candele dappertutto, una tavola apparecchiata molto bene, c'era una canzone di sottofondo e c'erano Steven e Slash vestiti da camerieri.

-Buonasera, signori! Ecco il vostro tavolo- ci disse Steve-pinguino indicando il tavolo al centro della stanza. Mi venne da ridere, Steven e Slash vestiti da pinguini erano ridicoli.

-Grazie Steven.-

-Che cosa sta succedendo? E' uno scherzo, vero?- dissi soffocando le risate.

-Non ti preoccupare. Succederà quel che succederà!-

-Grazie Izzy, sei stato illuminante- risi.

Partì una canzone lente, forse scritta da lui proprio per questa sera.

-Ti va questo ballo, bella fanciulla?- mi chiese Izzy.

Guardai imbarazzata i nostri “camerieri”, loro capirono e si dileguarono con una scusa. Anzi, a dir la verità, Slash capì e trascinò via Steven, che aveva già gli occhi a cuoricino.

Presi la mano di Izzy e mi strinsi a lui, immergendo la mia testa sulla sua spalla e iniziammo a ballare sulle note di quella canzone.

-Oggi Slash mi ha aiutato. Non devi essere geloso di lui.-

Si irrigidì.

-Come facevi a sapere che ero geloso?-

-L'ho immaginato e poi i tuoi occhi sono un libro aperto per me-

-Scusami.-

-Non devi scusarti. Tranquillo!-

-... è solo che non sono abituato ad essere felice.-

-Se per questo neanche io. Ci abitueremo insieme.-

-Ragazzi vi abbiamo portato il primo piatto!-

-Grazie Slash, sempre nel momento sbagliato.-

-Non è vero! E poi io ho fame!-

 

----

Avevamo finito di mangiare ed eravamo usciti a sul terrazzo a guardare le stelle. Mi abbracciava da dietro, così ne approfittai per dirgli quello che non avrei mai detto se lo avessi guardato nei suoi occhi.

-Ho paura di perderti, per questo ero con Slash, ne parlavamo-

-La stessa cosa vale per me. Non voglio che tu te ne vada-

-E chi se ne va? Però non so cosa provo per te..-

-E' molto semplice, siamo qui e siamo vivi. Stiamo bene così, no? L'uno tra le braccia dell'altro, quindi per ora viviamocela senza pensarci troppo-

-Hai ragione, anche se è difficile.-

Silenzio.

-La sera mi capita di guardare le stelle, come adesso. Ma non mi danno la stessa sensazione di quando guardo i tuoi occhi-

-Ma come siamo dolci stasera!-

-Ma come siamo dolci stasera!- ripetei facendogli il verso.

-Dato che odi tutto 'sto miele, entriamo-

-Va bene! E' la tua serata, quindi sei tu il capo!- mi disse sorridendomi con la sua sigaretta che penzolava da quelle labbra perfette.

-Ho sonno, scusa!- dissi a malincuore, ma era veramente tardi e non riuscivo a stare in piedi.

-C'è la stanza degli ospiti. Ti accompagno se vuoi.- Mi prese la mano ma lo bloccai

-No, voglio dormire con te- dissi con un filo di voce. Mi guardò stranito.

-Oh, non pensare male, voglio solo svegliarmi vedendo la tua faccia- spiegai avvampando.

Da quando dico certe frasi? Non posso essere realmente io.

 

----

Ero nel letto, tra le braccia di lui. Mi sentivo felice. Potevo anche morire, non me ne sarei accorta. Anzi, non mi importava perchè ero con lui. La sua mano si posò sulla mia pancia, un brivido mi percorse e gliela strinsi con la mia. All'improvviso ho sentito scoppiarmi nel cuore un incommensurabile fuoco d'artificio.

-Lo sai che mi piace tanto il tuo sorriso?... Quando sei con me, io mi sento tranquilla...- sussurrai.

Non ricevetti risposta, si era addormentato.

-Buonanotte!- gli augurai baciandogli la fronte. Mi addormentai felice tra le sue braccia.

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Dead Horse! ***


Sigaretta in bocca, come al solito. In piedi sul balcone a guardare l'oceano dove la sua casa si affacciava, c'era un ragazzo, che aveva una storia particolare. Un ragazzo per lo più odiato da tutti per il suo orgoglio, odiato perchè era sé stesso.

Che ci faccio qui? Perchè sono finito in questo inferno? Devo trovare la forza di tirare fuori tutti da 'sta merda che ci circonda. Ma come faccio? Ma soprattutto ne vale la pena? E poi che ci fa lei qui? Perchè si è intromessa così nelle nostre vite? Che vuole da noi, da me? E io che voglio da lei? Perchè quando è con me mi sento impotente, come se non fossi capace di fare una qualsiasi azione? Lei, lei che con quei cazzo di occhi che si ritrova, che ti scrutano l'anima.. Ma che cazzo sto facendo? Devo pensare al mio gruppo, non posso mandare tutto a puttane adesso.
-
Se non vuoi prenderti una polmonite ti conviene entrare..-

-Slash..-. Axl si girò verso il suo amico, che stava appoggiato alla porta-finestra.

-Dai, sfogati pure..-

-Io.. Io voglio che voi siate felici.. Felici come quando eravamo ragazzini, che non ci importava niente degli altri, che non ci distruggevamo come ora..-

Il rosso, che raramente mostrava le sue emozioni, iniziò a sentire gli occhi pieni di lacrime.

-Certo è facile fare filosofia quando lo stronzo con la merda nel sangue è un altro*-, ribatté il ricco, che non gli era mai andato giù che Axl potesse farne a meno di quella roba.

-Io non voglio fare filosofia, cazzo! Voglio che voi siate felici, che non vi distruggiate!-

-Secondo te, è facile?-, iniziava ad alterarsi e non poco.

-No, però..-. Ormai il rosso stava piangendo.

-Però cosa? Non è così facile come sembra, non è tutto rosa e fiori, non lo è mai stato! Per noi non è facile smettere, per noi è tutto più complicato! Non solo te vuoi che le cose vadano a posto, ma io ormai ci ho rinunciato. Non ne vale più la pena provarci, tanto non serve a niente e non serve a niente che tu adesso ti metta a piangere, tanto le cose non cambiano. A cosa serve cambiare le cose? A un cazzo. Perchè noi non cambiamo, le persone non cambiano. Dimmi a cosa serve?? Vuoi dirmi di non mollare mai? Ma prima o poi tutte le persone mollano. Allora perchè aspettare quel giorno e non farlo subito?? Perchè potrei dire di avercela fatta? A me non serve dire che ce l'ho fatta perchè in realtà non ce l'ho fatta. Sarà sempre una sconfitta. Adesso smettila di piangerti addosso, sei adulto, queste cose le capisci benissimo anche te!-

Axl scappò via dal riccio, non sopportava che lo aggredisse così, lui ci teneva a quei quattro cazzoni, non voleva vederli morire, perchè sapeva benissimo il dolore di chi resta.

 

 

Dei timidi raggi si intrufolarono nella cucina di quella casa troppo piccola per cinque persone. La stanza era già popolata nonostante l'ora.

-Vecchio,preparami qualcosa di buono come quello che prepara la mamma.-, disse il riccio, in mutande, seduto su una sedia scomoda

-Ragazzo,non so di che parli! Se vuoi qualcosa di buono come quello che prepara la mamma posso darti un biscotto digestivo.- , rispose Steven, indaffarato a preparare la colazione. Aveva un grembiulino rosa che lo faceva assomigliare ad un trans a tutti gli effetti.

-Ma che razza di mamma avevi!?-, gli rispose scandalizzato.

-Ma che vuoiii? Pensa per te! Ciccione di merda!-, disse Steve puntandogli un cucchiaio di legno, con fare minaccioso.

-Ma chi credi di spaventare vestito così? Sembri un travione. E poi con tutti quei peli.. Almeno infilati una maglietta, cazzo! Mi fai venire il voltastomaco!-, asserì, portando una mano alla bocca fingendo dei conati di vomito.

-O ma quanto siamo di buon umore oggi!-. Izzy si era appena svegliato e, notando i due ragazzi che scherzavano, non riuscì a trattenere le risate.

-Oh ma guardate, il cazzaro di turno! Quello che va a dormire con quella gran gnocca di Ellie-, scherzò Axl, che era appena entrato in cucina.

 

 

Sentendo degli strani rumori, Ellie si svegliò e, quando si accorse che Izzy non era nel letto con lei, si preoccupò. Si alzò di scatto e andò dove sentiva provenire quei rumori, cioè la cucina, ma quando vide che c'era il moro con un grembiulino rosa ed era ricoperto di farina, rise scaricando la sua preoccupazione.

-Buongiorno, piccola! Peccato che ti sei svegliata così presto, volevo portarti la colazione a letto, infatti sto provando a preparare delle brioches.-

-Ellie!- Urlò Steve appena la vide.

-
Ciao Steve, come va? Comunque mi stai viziando troppo, caro Izzy- Era allegra anche lei. Sarebbe stata una giornata perfetta.

-Scusa, ma non riesco a non farne a meno!-

-E' la prima volta che cucini?- disse la ragazza staccandosi da Izzy.

-E tu come fai a saperlo?-

Ellie gli indicò un libro di ricette aperto sulla pagine delle brioche, che stava sul tavolo. Gli altri, rendendosi conto di essere di troppo, se ne andarono di soppiatto.

-Oh cazzo! Non dovevi saperlo!-

Chiuse in fretta il libro e lo buttò.

-Perchè l'hai buttato?-, era stupita.

-Non serve a niente. Adesso siediti e non fare domande.-

-Va bene!-. Ellie si sedette e aspettò in silenzio. I minuti passarono e Izzy sembrava sempre più disperato, non sapeva più cosa fare.

-Hai bisogno di una mano?-

-Forse si...-

 

-C'è troppo zucchero!- disse Ellie assaggiando l'impasto che aveva preparato Izzy.

-Quindi? Si butta?-

-No, per il resto va bene. Non ci metteremo lo zucchero a velo sopra. Comunque, se avrò dei problemi con il colesterolo sarà colpa tua.- gli disse puntandogli un cucchiaio di legno come se volesse minacciarlo.

-Va bene!- le disse alzando le mani come in segno di resa.

-Ora che si fa?-, Izzy era preoccupatissimo, se facevano schifo era solo colpa sua.

Anche Ellie si accorse dello stato d'animo del ragazzo e cercò di tranquillizzarlo.

-Ora si devono mettere in forno. Tranquillo, verranno buonissime!-

-Ho dei seri dubbi-

-Poi è la prima volte che le cucini, quindi è normale sbagliare qualcosa.-

Era poco convinto, sapeva di essere una frana in cucina e invece si era ostinato a cucinare per lei. Voleva che tutto fosse perfetto, invece era andato tutto storto.

 

Izzy era andato sul terrazzo a fumare, era arrabbiato perchè ho voluto pulire il disastro che aveva combinato. Mi ha detto che sono un ospite, e gli ospiti non dovrebbero pulire, ma lui ha già fatto così tanto per me, in qualche modo dovrò ricambiare tutte le sue attenzioni.

-Sono pronte!- gli urlai.

Arrivò subito. Notai che si era cambiato e si era tolto la farina ma l'agitazione gli era rimasta. Anzi, gli era aumentata.

-Adesso calmati e siediti!-

Ne mangiai subito un pezzo, curiosa di sapere se erano venute buone. Infatti, erano squisiti anche se c'era troppo zucchero, ma Izzy la pensava diversamente. Guardava schifato i dolci e ne mangiò solo un piccolo pezzo.

-Sono buonissimi! Mangiali, non c'è il rischio di morire..-, era sempre meno convinto, -Figurati che io la prima volta che le feci dovetti buttare via tutto-, cercai di ironizzare, ma la situazione non cambiò. Non sapevo più che dire e lui sembrava un ragazzo depresso pronto a suicidarsi da un momento all'altro.

-Voglio sapere qualcosa del tuo passato!- disse il chitarrista spezzando il silenzio, che già durava troppo.

Ecco a cosa stava pensando. Forse non erano le brioche il suo problema, ma io. Non ci conoscevano per niente e lui voleva sapere. Cosa potevo dirgli? Non aveva un passato entusiasmante.

-Ti volevo chiedere una cosa... Riguarda il mio passato..-

-Dimmi, sono curioso.-, piantò i suoi occhi sul mio viso.

-Era un mio sogno ma non ho mai avuto la possibilità di realizzarlo-, sospirai, -mi insegni a suonare la chitarra?- dissi tutto in un fiato.

Mi guardò stupito, sembrava non avesse capito.

 

Ecco, l'ho fatto arrabbiare! Che egoista! Lo sfrutto per dei miei capricci, e di sicuro anche lui pensa la stessa cosa. Adesso si mette ad urlare e se ne andrà, forse anche per sempre. Grazie Ellie di rovinare ciò che di bello hai attorno. Devo ricambiare il favore? Così mi preparo, sai, devo distruggerti, maledetta. Non dovevo parlare. E' una cosa tanto sciocca, cazzo! Però speravo lui capisse.

 

Nessuno aveva mai chiesto una cosa del genere a Izzy. Lei poteva benissimo andare da Slash, erano in confidenza e poi lui era più famoso ed era pure la chitarra solista nel gruppo. Invece no, gliela aveva chiesto a lui, e questo voleva soltanto dire che lei voleva stare con lui. Gli aveva affidato un sogno e lui aveva il diritto di aiutarla a realizzarlo.

-Va bene!- le disse prima che uscisse dalla stanza.

-Cosa?-, non aveva capito.

-Se vuoi che ti insegni a suonare la chitarra, lo farò!-

-Oddio, grazie!- e gli diede un bacio sulla guancia. Forse non era mai stata più felice. Aveva finalmente confidato un suo sogno e non l'aveva derisa, ma soprattutto era disposto a sprecare il suo tempo per farglielo realizzare.

-Ma gli altri dove mangiano?-

-Slash voleva farci avere un po' di privacy, quindi ha convinto tutti a mangiare qualcosa nel primo bar che trovavano. Se ne sono andati mezz'ora fa.- Sorrise. Non gli capitava spesso, però.

-Che carino! E che demente che sono, non me ne ero accorta-, era commossa per quel gesto folle.

-Steven non voleva saperne, però; ormai lui ci vede già sposati.-

Tutti e due arrossirono ed evitarono lo sguardo dell'altro.

-Devo andare a fare la copia delle chiavi, mi accompagni?-

-Con piacere!-, sul volto di Izzy comparve un sorriso, era felice che glielo avesse chiesto.

Prese il chiodo, la mano della ragazza e uscirono, in silenzio.

 

Per tutto il tragitto rimanemmo in silenzio, le parole sarebbero state inutili. Ogni tanto lo guardavo, era perso nei suoi pensieri ma era tranquillo, come me.

-Eccoci arrivati! Qui abita il proprietario, speriamo non si incazzi.-

-Spero non ti sarai stancata camminando così tanto. Solo a metà strada mi è venuto in mente che ho anche una macchina.- si scusò.

Effettivamente abbiamo camminato tanto, ma non ero stanca, anzi.

-Tranquillo, mi piace camminare e poi con questa giornata!-, guardai il cielo terso. Era una giornata meravigliosa ma era solo grazie a Izzy, il mio sole.

-Hai ragione! Suoni?-

-Non con tanta fretta!- dissi abbracciandolo.

In quelle braccia mi sentivo sicura, avrei voluto passarci tutto il giorno.

Rise e iniziò ad accarezzare i miei capelli.

Potevo sentire che anche lui era finalmente felice. Non che prima non lo fosse, solo che questa volta lo era di più. Era una felicità diversa, avevamo la certezza di saper contare l'uno sull'altro.

-Ci conviene suonare, prima che qualcuno ci denunci per atti osceni in luogo pubblico- dissi staccandomi dal suo corpo.

Driiiin Driiiin.

-Chi è?-, un vecchietto si affacciò dalla finestra.

-Sono Ellie, quella che paga l'affitto..-

-Ah.. Che vuoi?-

-Ma è sempre così?-, mi chiese Izzy sottovoce.

Alzai le spalle. E che ne sapevo?

-Mi servirebbero le chiavi. La porta si è chiusa e mie sono rimaste dentro!-

-Aaaaaaaaah, ma tu sei Izzy dei Guns N' Roses?- urlò una ragazzina, venendoci incontro.

-Chi?- urlò il vecchietto.

Izzy aveva sempre cercato di nascondersi e per arrivare dal proprietario avevamo percorso delle strade poco frequentate quasi malfamate, ma eravamo in una strada principale e quindi molte persone l'avrebbero potuto conoscere.

-Non so di cosa tu stia parlando- mentì Izzy.

Lo guardai malissimo, perchè aveva dovuto mentire? Bastava farle un autografo e magari una foto, o almeno così credevo.

In meno di un minuto eravamo circondati da una folla: tutti accorsero per vedere la rock star.

Mi sentii osservata, tutti mi guardavano e sussurravano -Ma chi è quella puttana che sta con Izzy?-.

-Sentite, questo non è Izzy o chi cazzo credete che sia. E' solo una persona qualunque! Quindi andatevene via, cazzo!- urlai. Mi avranno presa per pazza o isterica, ma come si permettevano di giudicarmi una puttana solo perchè sono insieme a una persona famosa? Chi erano loro per giudicarmi?

-Dolcezza, dovrei assumerti come body guard, gli hai mandati via tutti!-, scherzò.

-Mi avranno presa per pazza!- mormorai.

-Hey, voi due, volete 'ste chiavi o no?- urlò il vecchietto.

Stavo per mandarlo al diavolo quando Izzy disse -Sì, grazie!-.

-Va bene, ma le mie non le do a una squilibrata, quindi ne farò una copia! Passate tra due giorni.-, e sparì dentro.

-Fanculo, e io dove dormo?- gli urlai.

Non si fece più vedere.

-Beh, puoi dormire da noi. Non rechi disturbo, tutti ti adorano.- disse il moro sorridendomi e mettendomi un braccio intorno alla spalla.

-Tranne Axl!- risposi mogia.

-No.. Lui è fatto così! Non darci peso.-

-Ah.. Comunque, penso di andare in albergo-

-Perchè?-

-Ho già disturbato troppo-

-No, da sola in albergo non ci vai. E poi come lo pagherai?-

-Farò gli straordinari al lavoro-

-Se vuoi andare in albergo te lo pagherò io-. Perchè era così discordante?

-No! Sono autonoma!-

-Allora dormi da noi!-

Sbuffai, mi aveva fatto gli occhi da cucciolo e non potevo resistere e poi sapeva cosa volevo: lui!

-Che lavoro fai?- mi chiese.

Mi aveva costretto ad entrare in un negozio di musica.

-Mmmm, lavoro ad un nightclub- dissi guardandomi intorno: ero circondata da chitarre, tutte bellissime. Quanto avrei voluto comprarmene una.

-Non mi piace! Ti meriti di meglio, cazzo! Oggi ne cercheremo un altro-

-Ma io voglio quello!-

-Non sai mentire-, e mi diede un'occhiata eloquente. Cercai di cambiare discorso, non volevo che si parlasse di me.

-Che ci facciamo qui?-

-Devo comprare una cosa!-

-Va bene, io faccio un giro.-

Mi allontanai e iniziai a girovagare in quel negozio immenso e mi ritrovai nel settore dei vinile. Mi spostai nel reparto rock e l'occhio mi cadde su un disco con un disegno di una croce e cinque teschi; li riconobbi, erano i Guns. Volevo sentire le canzoni che li resero famosi, quindi, senza farmi notare mi avviai alla cassa e pagai.

Tornai da Izzy, anche lui comprò qualcosa ma non gli chiesi nulla, perchè avevo paura che facesse lo stesso. Ma quando mi accorsi che uscì senza niente gli chiesi -Ma non hai comprato niente?-

-Si, ma vado a prenderla più tardi-

-Bene, ora che facciamo?-, volevo cambiare discorso il più velocemente possibile.

-Io devo andare a provare, tu cerca un lavoro.-

Cos'era un obbligo?

-Devo proprio?-

-Si, promettilo!-

-Lo prometto- dissi facendo il segno di giuramento.

Mi abbracciò velocemente, ma appena si staccò e se ne andò mi sentii vuota. Senza di lui non ero niente, ero solo una persona qualunque, invece con lui mi sentivo speciale, utile.

 

----

Ellie aveva trovato un nuovo lavoro: commessa in un negozio di abbigliamento rock, anche se lasciare il suo vecchio lavoro la intristiva parecchio ma sapeva che prima o poi avrebbe dovuto cambiarlo, e grazie ad Izzy ha avuto una “scusa”.

Si stava avviando verso la sua temporanea casa ignara di quello che stava succedendo.

 

----

Izzy non era ancora tornato, aveva detto che aveva da fare, di sicuro qualcosa per Ellie.

A Slash questa situazione non gli andava giù.

-Perché proprio a lui?- urlò in preda alla rabbia.

-Calmati, Slash. Sei molto importante per lei-

-Ma che cazzo dici, Steve? Io non sono un cazzo. Sono solo il ragazzo con cui confidarsi!-

-E ti sembra poco?-, intervenne Axl perché non sopportava che si litigasse per una ragazza; il mare era pieno di pesci, quindi perchè andare a prendere quella di un amico?-

-No, però a lui bastava quella fottuta chitarra e una grupie qualsiasi! E poi tu dovresti startene solo zitto visto come la guardi, sembra che vuoi saltarle addosso da un momento all'altro!-

-La stessa cosa la si può dire a te!-, intervenne Duff.

-Sono felice che lui sia felice, ed è per questo che non ne parlo con lui. Ma una parte di me è triste che lei abbia scelto Izzy-

-Tu sei triste perchè è da due giorni che non scopi-, disse Axl scherzando.

-Beh, anche questo è vero!-. Sembrava dispiaciuto.

 

Dietro alla porta di casa Izzy aveva sentito tutto. Com'era possibile che un suo amico voleva portargli via la sua fonte di felicità? Slash poteva avere qualsiasi donna con almeno una quinta di seno ed era felice. Per lui, invece, le cose erano più complicate: doveva sempre aiutare gli altri, senza mai pensare a se stesso, non gli bastava una donna qualsiasi per essere felice. Perché voleva rovinargli tutto?

Non voleva affrontarlo, non ora. Voleva solo godersi quella pace e quella felicità che finalmente aveva trovato.

 

 

-Ora basta! Che sia Ellie a decidere. Ora pensiamo al nostro gruppo. Dobbiamo provare e scrivere qualche canzone..- proferì Duff. La calma iniziò a regnare in quella casa.

-Io avrei un testo che ho scritto di getto ieri sera..- disse Axl timidamente.

-Facci vedere!- urlarono in coro gli altri membri della band.


Sick of this life
Not that you'd care
I'm not the only one with
whom these feelings I share

 

Nobody understands, quite why we're here
We're searchin' for answers
That never appear

 

But maybe if I looked real hard I'd
I'd see your tryin' too
To understand this life,
That we're all goin' through
(Then when she said she was gonna like
wreck my carI didn't know what to do)

Sometimes I feel like I'm beatin' a dead horse
An I don't know why you'd be bringin' me down
I'd like to think that our love's
worth a tad more
It may sound funny but you'd think by now
I'd be smilin'
I guess some things never change
Never change

I met an old cowboy
I saw the look in his eyes
Somethin' tells me he's been here before
'Cause experience makes you wise
I was only a small child
When the thought first came to me
That I'm a son of a gun and the gun of a son
That brought back the devil in me

Sometimes I feel like I'm beatin' a dead horse
An I don't know why you'd be bringin' me down
I'd like to think that our love's
worth a tad more
It may sound funny but you'd think by now
I'd be smilin'
I guess some things never change
Never change

I ain't quite what you'd call an old soul
Still wet behind the ears
I been around this track a couple o' times
But now the dust is startin' to clear
Oh yeah!!!

 

Sometimes I feel like I'm beatin' a dead horse
An I don't know why you'd be bringin' me down
I'd like to think that our love's
worth a tad more
It may sound funny but you'd think by now
I'd be smilin'
Ooh yeah, I'd be smilin'
No way I'd be smilin'
Ooh smilin'

Sick of this life
Not that you'd care
I'm not the only one
With whom these feelings I share

 

-Oddio, ma è una figata! E bravo Mr Oral Sex!- disse Steven, ignaro del significato della canzone..

----

Ellie stava per suonare quando vide un biglietto per terra. “Per Ellie. Vieni alla spiaggia davanti all'albergo in cui hai dormito quando ci siamo conosciuti, ti aspetto lì! Izzy.”

Che era successo? Sentiva che c'era qualcosa che non andava...

 

-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

*Quella frase l'ho presa dal film “Trainspotting”, che a mio dire è un film fantastico nella sua drammaticità :D

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** And so today, my world it smiles ***


Izzy era seduto sulla sabbia che guardava l'oceano, era triste. Perchè il suo amico voleva rubargli ciò che gli stava rendendo la vita migliore? Perchè non andava a cercarsi qualcuna? Perchè doveva avere sempre il privilegio di superarlo in tutto? Era la chitarra solista del gruppo, era amato dalle ragazzine, aveva una schiera di ragazze pronte ad aprire le gambe per lui.. Era anche più bello di lui, ma allora perchè doveva rovinargli l'esistenza?

 

-Ciao!-. Una mano si posò sulla spalla di Izzy, che si spaventò.

-Che vuoi, Slash?-

-Calmati Izzy, volevo solo parlarti..-

Il silenzio calò, si poteva solo sentire le onde infrangersi.

-Non so come dirtelo... E' brutto da dire, ma mi hanno obbligato, quindi prenditela con quei cazzoni dei nostri amici... Mmmm, non so.. Cioè non voglio ferirti, amico-

-Non chiamare amico una persona a cui vuoi fottergli la felicità- fece il moro incazzato.

Slash non credeva alle sue orecchie: come aveva potuto dirgli una cosa del genere? Dopo tutto quello che avevano passato era pronto a buttare tutto all'aria per una stupida ragazza?

-Senti, lo so, è un tuo diritto prendertela a morte ma non puoi mandare tutto a puttane per una ragazza? Abbiamo passato una vita insieme e tu voi rovinare tutto?-

-Io non voglio rovinare un cazzo! Sei tu che vuoi prevalere su di me su tutto!-

-Io? Io non voglio fare un cazzo! Volevo semplicemente dirti che per te avrei messo da parte la gelosia, e che ti avrei lasciato Ellie per te.. Ma come vedo tu vuoi rovinare ogni cosa, quindi, mi dispiace, ma sarà guerra!-

 

Ellie si stava avvicinando alla spiaggia di corsa, sapeva che c'era qualcosa che non andava.

E quando vide che i due mori del gruppo stavano litigando non poté non intervenire. Stavano litigando per lei.

-Che cazzo state facendo?- urlò ai due, che si voltarono spaventati.

-Ellie..- al riccio gli comparve un sorriso che poteva illuminare un'intera stanza.

-Non sorridere così. State litigando, cazzo! E per di più per me.. Ma che avete nel cervello? Criceti? Non ci sarà nessuna guerra..-

Izzy sprizzava speranza da tutti i millimetri del suo corpo: aveva scelto lui?

-Non ho scelto nessuno dei due!-, si affrettò a dire, -e la scelta deve essere solo mia. Non voglio competizioni come nell'Ottocento, dove combattevano per prendersi una ragazza. Siate voi stessi e deciderò.-

Slash sbuffò. Era incazzato, non aveva avuto delle risposte. Aveva fatto male ad andare lì: aveva rovinato ben due amicizie, quindi, per non commettere altri errori, se ne andò.

 

Izzy era rimasto in silenzio, continuava a guardare l'oceano malinconico. Ellie gli sedette accanto e lo guardò. Aveva peggiorato le cose? Di sicuro. Lui era così felice quando stava con lei e lei aveva rovinato tutto.

-Beh, smettila di fissare l'oceano così, mi fai venire da piangere-

Lui la guardò esterrefatto: perché era ancora qui? Perché non ha seguito il suo amato Slash? Questi erano i pensieri che percorrevano la mente di Izzy.

Ellie intuì a cosa stesse pensando e cercò di rimediare a tutti gli errori commessi.

-Sono venuta qui per te, cazzo! Questo vorrà pur dire qualcosa, no? Quindi sorridi.-

-Come faccio a sorridere quando tu hai appena detto di non aver scelto nessuno?- i suoi occhi si riempirono di tristezza.

-Io non ho ancora scelto perché ho paura...-

-Paura?-

-Si, paura di perderti. Paura di essere scontata, di essere un qualcosa di certo. Paura di perdere Slash. Io...- non riuscì a completare la frase quando Izzy posò le sue labbra su quelle di lei. Ellie accettò quel bacio casto. Un brivido percorse la schiena di entrambi. Quel contatto fece accelerare i battiti dei loro cuori, anzi battevano così velocemente che sembravano essersi fermati. Quel bacio a fior di labbra fece capire a tutte e due di appartenersi..

-Oh!- fu l'unica cosa che riuscì a dire la ragazza. Izzy rise, non si aspettava certo una reazione così. Per Ellie vederlo ridere le fece tornare il buonumore. Era strano che potere avevano i ragazzi: con una semplice parola o un semplice gesto potevano far sprofondare le ragazze al centro esatto dell'inferno oppure farle toccare il cielo.

-Bene, perché mi hai detto di venire qui?-

-Perché ho una sorpresa per te..-

-Un'altra? Oddio, ho ricevuto più sorprese da quando ti ho conosciuto che in tutta la mia vita-, rise.

-Vieni!- e alzandosi prese la mano della ragazza e la portò dietro uno scoglio.

 

Oddio, dove mi sta portando? Non vorrà mica violentarmi!

Ma poi quando vidi una chitarra acustica appoggiata allo scoglio, che mi sembrava dire “Ciao! Ti prego, suonami!”, non riuscivo a contenere le lacrime! Era una Gibson SJ 300. Una stupenda Gibson. Era nera e al centro sfumava con l'ocra. C'era disegnata una scritta vicino alla tastiera, ma non riuscivo a capire cosa ci fosse scritto.

-Ma chi è quel pazzo che lascia una simile bellezza in giro?- dissi asciugandomi le guance dalle lacrime.

-Piacere, d'ora in poi chiamami pazzo!-

-Cosa?-, non potevo crederci! Non poteva aver fatto quel folle gesto per lei. Non era possibile, stava di sicuro sognando.

-E' un regalo. E' tutta tua!-

-Ma tu sei un pazzo!-

Mi avvolse le spalle con un braccio e ci avvicinammo a quella meraviglia...

-Dai, prendila.-

Inizia a toccarla incredula. Passai le mie dita sulle sei corde: c'erano tutte. Provai a pizzicarle: un incerto “la” vibrò nell'aria. Toccai la scritta, ora potevo vedere ciò che c'era scritto: “Per la mia piccola dolce Ellie! Da Jeff”. Non ci potevo credere, non era possibile.

-Non ti piace?- mi chiese quel fottuto pazzo.

-Ma tu stai male! Vai a farti ricoverare! E' meravigliosa!- e lo abbracciai. -Come te- sussurrai, mentre lui mi avvolgeva nelle sue sicure braccia.

-Non pensavo ad una reazione così! Però sono veramente felice che ti piaccia, per una volta ho fatto la cosa giusta- rise.

Sciolsi quell'abbraccio e cercai le sue labbra, che non si tirarono indietro. Mi lasciai coinvolgere dal quel bacio, che non era appassionato ma comunque, c'era dentro tutto il nostro amore.

Ed imparai quanto sia bella la semplicità. Per essere felice mi bastava un ragazzo dagli occhi malinconici, che per vivere suonava la chitarra e che forse era innamorato di me. Non avevo bisogno di nient'altro, ormai l'unica cosa che mi importava era lui.

-Sai Ellie, mi stavo chiedendo se... Oddio che vergogna! E' dalle superiori che non lo dico ma... Vuoi stare insieme a me?- mi chiese impacciato, distogliendo lo sguardo dal mio.

Risi. Da quanto tempo un ragazzo non mi faceva una proposta del genere? Era una cosa ridicola.

Izzy, però, arrossì violentemente, aveva paura di aver sbagliato tutto.

-Oddio, che cosa strana. Quasi nessuno mi avevo chiesto una cosa del genere. Però, perché no? In fondo non ho niente da perdere-

Sembrava deluso da quella risposta, anche perché non era vera. Io sì, sì lo volevo. Volevo passare con lui tutta la vita. Dovevo dire ciò che pensavo veramente...

- Sei bello, cazzo. Sei bello in ogni tuo piccolo gesto. Mi piaci quando prendi il mio viso tra le mani, quando mi baci delicatamente, quando ti preoccupi per me. La tua voce è migliore di qualsiasi canzone che abbia mai ascoltato, ormai è diventata la colonna sonora della mia vita. Sei bello quando mi guardi e sorridi con la sigaretta che penzola dalle tue labbra. Mi piaci anche quando sei arrabbiato, quando ce l'hai con il mondo o solo per colpa mia. Sei bello in tutto ciò che fai, quando suoni la chitarra oppure quando canti. Sei bello in tutti quei gesti che negli altri nemmeno noto! Io voglio stare con te, lo voglio con tutto il cuore!- gli dissi guardandolo negli occhi, che si riempirono di lacrime.

-Perché piangi? Ho detto qualcosa che non va?-

-Piango per la felicità. Tu sei la mia felicità. Da quando sei entrata nella mia vita è diventato migliore. Tu sei la migliore cosa che mi sia capitata. Per ora, finché puoi, non lasciarmi-

-Ma neanche ci penso a lasciare uno come te-

 

Dopo un tempo infinito sciolsero l'abbraccio.

-Allora, vuoi suonare?- le chiese il ragazzo indicandole la chitarra.

-Oddio, sarebbe un sogno!- ormai Ellie stava piangendo dalla gioia. Troppe sorprese, troppa felicità.

Presero la chitarra e andarono su uno scoglio. Il sole stava per tramontare: era uno spettacolo.

 

----

 

-Coglioni?- Slash era entrato in casa, ma non sentiva nessuno.

Sentì un mugolio provenire dalla stanza di Axl, non potevano essersi fatti di nuovo. Corse verso la camera e lo spettacolo che vide era raccapricciante. Nessuno lì dentro era sano. Si erano appena fatti. Troppo.

(Slash)

Stavolta hanno toccando veramente il fondo: come era stato possibile essere arrivati all'autodistruzione? Perché le rock star devono sempre strafare? Perché non potevano vivere una vita normale? Chi glielo impediva? Erano solo dei cazzoni che si credevano chi sa chi, credendo di essere delle specie di divinità scese in terra. Non muoverò un muscolo per aiutarli, non ora. Io ho bisogno di aiuto.

 

Duff riuscì a vedere l'amico e lo chiamò a sé, anche lui aveva bisogno d'aiuto. Le bottiglie erano sparse a terra. Era ubriaco, per l'ennesima volta.

Slash doveva aiutarlo, era il suo migliore amico e i migliori amici si aiutano. Non poteva lasciarlo lì , per terra a piagnucolare. Dei suoi problemi si doveva preoccupare più tardi.

Il chitarrista si sedette vicino al biondo ossigenato e cercò di aiutarlo come meglio poteva, ma sapeva che dovevano smetterla con tutta quella merda.

-Cazzo Michael, perchè ti devi sempre ridurre in questo modo? Soprattutto quando ho bisogno di te!-, sussurrò il riccio mentre cercava di far sedere come meglio poteva il suo amico.

-Mi..mi dispiace. Sono..inutile..-. Duff iniziò a piangere.

-Oh ma cazzo, smettila!-, urlò Slash, che uscì da quella casa!
 

Stava entrando in un bar quando una ragazza lo fermò.

-Tu sei Slash?- gli chiese.

-Sì e tu chi sei?-

-Non mi riconosci?- disse in modo dispiaciuto.

Non se la ricordava, anche perchè non le aveva degnata di uno sguardo.

-Ma sono Michelle!- gli rispose indignata.

-Mi..michelle? QUELLA MICHELLE?-. Slash era incredulo, Michelle Young era lì, davanti a lui. Non ci poteva credere!

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Semplicemente Izzy Stradlin ***


-Vedi, così si fa il re maggiore..-.

-Oh.. Ma aspetta, adesso come faccio a tornare al si maggiore?-

-E' semplice, sposti le dita così. Non è difficile-

-Ok.. Penso di aver capito!-

Era strano per Ellie, finalmente aveva tra le mani una chitarra e la suonava grazie alla persona che gli piaceva. Pensava di vivere un sogno...

-Comunque, ti piacciono le nostre canzoni?-

La ragazza aveva smesso di suonare e avvampò. Si era accorto che aveva comprato il loro disco.

-Non so a cosa tu ti riferisca-

-Dai, lo so che hai comprato il nostro disco!-. Il suo sguardo cambiò dall'essere felice ad essere malizioso.

-No, veramente non so cosa tu stia dicendo! Non mi piace la musica che fate..-

Tutti potevano capire che mentiva, non ne era capace infondo.

Izzy iniziò a farle il solletico, -Se non mi dici che l'hai ascoltato non smetto!-, Ellie incominciò a ridere: soffriva troppo il solletico!-Ma non ho ascoltato niente, io!-. Il ragazzo continuò e tra poco Ellie non cadeva dalla scogliera -Ok ok.. Ho comprato il disco ma non l'ho ancora ascoltato. Per favore, smettilaaaaaaaaa!- biascicò; aveva le lacrime agli occhi.

-Il sole è tramontato, che ne dici di tornare a casa?-

-No, voglio dormire qui, sulla spiaggia.-

-Stai scherzando?- e le tese una mano per aiutarla ad alzarsi, ma lei sembrava non voler minimamente muoversi da lì.

-Ti prenderai l'influenza, di nuovo!- cercò di convincerla, ma era irremovibile.

-No.-

-Capricciosa-

-Permaloso-

-Altezzosa-

-Esaltato-

-Stupenda-

-Testardo...Eh? Cosa hai detto?- si voltò di scatto per vedere se aveva detto sul serio.

-Che sei stupenda-

-Lecchino-, e girandosi gli fece una pernacchia.

-Non lecco nessuno, io! E' semplicemente la verità..-

-Allora rimaniamo qui-

-Uff, va bene! Sono troppo buono...-

-Sì, adesso ti assaggio così sentiamo se sei veramente buono.- e detto questo lo abbracciò e iniziò a mordergli il collo.

-Così non vale però-

Risero e rimasero così fin che anche le ultime stelle furono visibili, ma quando erano insieme il tempo non contava.

 

----

Seduti al loro solito posto, con due boccali di birra sul tavolo, c'erano due ragazzi che si conoscevano bene, che avevano passato dei momenti indimenticabili insieme.

Lei era bella quanto selvaggia. Non apparteneva a nessuno se non solo a sé stessa. Una ragazza che non ha mai trovato l'amore e quindi si rifugiava in un garage molto conosciuto dal ragazzo che le sedeva di fronte.

-Ancora non ci credo che sei qui..- iniziò a parlare titubante il ragazzo.

-Mi dispiace averti scosso così, ma sono felice di vederti. Non vi ho mai dimenticati, sai?-

-Anche noi..- rispose Slash, anche se non era sicuro di quello che diceva. Per lui e Axl, Michelle e la sua amica Melissa hanno rappresentato tanto, ma non era sicuro che fosse così anche per gli altri. -Melissa come sta?- aggiunse.

-Mm.. Bene, penso..-. Bevve un piccolo sorso di birra. -Sono felice di averti visto-

-Vuoi anda..- non finì perche Michelle sussurrò -portami da Axl, per favore-

Rimase qualche secondo stordito, quando si alzò, prese la mano della ragazza e uscirono dal bar, mentre il cameriere urlò -dovete pagare il conto! Tornate qui!-

 

 

My Michelle. La sua Michelle era proprio lì davanti a lui. Era proprio come se la ricordava, bella e selvaggia, come le loro notti passate nel garage a fare sesso e scoprirsi piano piano. Quante cose si sono detti tra una birra e l'altra? Si sono conosciuti per caso e hanno scoperto di appartenersi, non per sempre, ma quel poco che bastava per far star bene sia l'uno che l'altro. La ragazza che aveva bisogno di amore e l'unica cosa più vicina che avesse trovato a quel sentimento era proprio la sua relazione con Axl.

-Michelle..-. Era sempre stato protettivo con lei, infatti allargò le braccia e lei corse verso il suo Axl.

-Hai trovato qualcuno che puoi chiamare tuo?-

-Oh, quella canzone è così..così bella! Direi perfetta- disse Michelle staccandosi dal petto di lui.

-Ok, io me ne vado! E Steven viene con me.- interruppe Slash che si sentiva fuori luogo, ma soprattutto sapeva che quei due avevano molto da dirsi.

-Ciao Slash e grazie ancora-

-Tranquilla Michy-

-Ma perchè devo venire anche io?- disse Steven piagnucolando.

-Tu vieni e stai zitto!-. Lo prese per un braccio e lo trascinò fuori dalla loro casa.

Michelle si sedette sul divano e Axl la raggiunse. Dopo un momento di silenzio, il rosso precisò -Non mi riferivo alla canzone-

-Ah..Beh, no- rispose sorridendo. -Figurati se una come me riesce a trovare qualcuno-.

La abbracciò. Non ci poteva credere che era ancora lì tra le sue braccia, come ai vecchi tempi.

 

 

----

Izzy si era addormentato sulla coperta che aveva preso andando a casa.

Ellie invece non riusciva a dormire, troppe cose per una sola giornata. Era seduta sulla scogliera che cercava di suonare i quattro accordi che aveva imparato nella giornata. Doveva allenarsi se voleva impararla a suonare bene.

Re, Si, Re, La, Re, Sol poi di nuovo La ed infine Si.. Non era male, era un suono accettabile.

 

There wasn't much in this heart of mine
There was a little left and babe you found it

 

Stava canticchiando a bassa voce quando una voce la fece trasalire

-Cantala di nuovo, non era male-

Izzy si era appena svegliato e aveva sentito tutto.

-No, mi vergogno! Non ho una bella voce, dai-, continuava a guardare verso l'oceano per non incontrare gli occhi del moro. Lui, però, si sedette vicino a lei e le prese il viso tra la mani.

-Neanche a me piace la mia voce, in realtà c'è un rapporto odio-amore, non sapevo se agli altri poteva piacere o meno ma almeno ho avuto il coraggio di tirarla fuori. E, sinceramente neanche adesso mi capacito di come possa piacere. Non è difficile, non sei davanti a un migliaio di gente, ci sono solo io e qualche pesce.-

Ellie rise, più per l'agitazione che per la battuta. Non riusciva a cantare davanti a qualcuno tanto meno davanti a una persona che lo faceva per lavoro.

-Ti prego!- la implorò.

Lei canticchiò di nuovo quei versi timidamente.

-Mi piace! Bello! Wow-

-Ma non è così bello, sono solo due frasi che mi sono venute in mente-

Il moro prese una sigaretta, stava di sicuro pensando.

-Perché non ti piace la tua voce? E' qualcosa di meraviglioso, è strana ma calda, infonde sicurezza; è ruvida ma allo stesso tempo sa essere dolce come il miele. Non pensare di non poter piacere alla gente, tu.. tu sei più perfetto di quanto credessi!

-Posso considerarmi un Dio, allora?-

-Adesso non esagerare... Sei semplicemente Izzy Stradlin-

-Semplicemente...-

Rimasero in silenzio a fissare l'oceano fin quando il sole non iniziò a sorgere.

Izzy le cinse le spalle quando si accorse che si era addormentata. Rimase a fissare l'orizzonte fin quando il sole non sorse del tutto, poi prese in braccio Ellie e la portò fino a casa.

 

 

----

Il sole era già alto quando Ellie aprì gli occhi. Si trovava nella stanza di Izzy, ma lui non c'era, come al solito si era alzato prima di lei. Si stiracchiò lentamente e si avviò verso la cucina, pensando di trovarci qualcuno, ma in casa era da sola.

Avevamo un'intervista! Fai come se fossi in casa tua..” così c'era scritto nel biglietto attaccato al frigorifero.

Prese il disco e lo guardò: chi è quel malato che ha voluto mettere una croce con dei teschi? E' assurdo, chi mai avrebbe comprato un disco del genere? Beh, lei di sicuro.

Appena lo ascoltò la chitarra di Slash invase la stanza: Welcome To The Jungle era appena iniziata, e non era niente male.

Ascoltò tutto il disco e cercò di capire ogni singola parola e associarla a qualche evento della vita di quei cinque pazzi, ma riuscì solo a comprendere il perchè del successo di quella band: erano fenomenali. Avevano energia da vendere, erano perfetti, si sentiva che erano affiatati.

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Tensioni E Consapevolezze ***


Your daddy works in porno
Now that mommy's not around
She used to love her heroin
But now she's underground
So you stay out late at night
And you do your coke for free
Drivin' your friends crazy
With your life's insanity”

My Michelle, Appetite For Destruction.

 

-Ci sono delle foto che ritraggono il Signor Izzy in compagnia di una bella ragazza, possiamo sapere chi è?-. Così una giovane ragazza aprì l'intervista con la domanda che Izzy non avrebbe mai voluto sentire.

Erano appena entrati in quella sala piena di gente dove, pur di intervistarli, erano tutti stipati peggio delle sardine.

-E' solo un'amica!- ribatté il cantante, che non voleva che si parlasse solo della vita privata. -Altre domande che non riguardano le vite private?-. La gente ammutolì, non erano lì per il gruppo e il loro successo, ma bensì per scrivere insulsi articoli per dei giornaletti da quattro soldi.

-Bene, se le cose stanno così, abbiamo finito!-.

-No, aspettate. Io ho una domanda!- urlò una ragazza per attirare l'attenzione.

Quando i membri del gruppo si accorsero di chi aveva parlato, sbiancarono.

-Vi aspettavate questo successo? E diteci, com'è essere una rockstar?- chiese sorridente.

-Tu.. Tu.. Che cazzo ci fai qui?- urlò il rosso.

-La prego, Mr Rose, risponda- insistette lei.

-Bene, rispondo io!-, disse Izzy, -No, non ci aspettavamo questo enorme successo, ma siamo molto felici di poter esprimere delle emozioni che agli altri non riescono. Essere una rockstar è molto difficile, essere riconosciuto sempre e finire sui giornali con qualche storiella inventata, è seccante. Però, infondo l'abbiamo voluto noi, e ci va più che bene!-.

-Grazie!- gli rispose.

L'intervista continuò pacificamente soprattutto grazie alla pazienza di Izzy, che riuscì a calmare Axl.

 

 

-Che cazzo vuole quella? Eh?- sbottò il rosso appena usciti da quella stanza.

-Ciao!-

-Ciao..- grugnì Axl.

Ellie si avvicinò agli altri dispiaciuta per quella reazione. Lei voleva fare solo una sorpresa.

-Ma.. Ma quella è la mia maglietta! Pepè.. Pepè..Tu hai preso quella maglietta? La MIA maglietta?- biascicò Slash. Era sconvolto, la sua puzzola era addosso ad un altro che non era lui.

-Non sapevo che vestiti mettere per il mio primo giorno di lavoro, e dato che Izzy non è conosciuto per il buon gusto, ho preso la tua. Scusa!-

-No, ok! E' tutto a posto. Va bene dolcezza. La puoi tenere, ma appena torni a casa dammela!-

-Va bene- ma non fece in tempo neanche a finire la frase che il riccio si era dileguato sussurrando tra sé e sé -Mi ha tradito.. La mia Pepè mi ha tradito.. Tradito!-

-Ma aspetta, quelli sono i miei pantaloni?- chiese Steve, sempre con il suo immancabile sorriso.

-Umh.. Si! Ti prego, non dirmi che non potevo metterli, sono gli unici che ho trovato che mi andavano bene. Io non abiti “rock” quindi ho preso le vostre cose. Scusate.- piagnucolò la ragazza, che si era avvicinata a loro.

-Nono, tranquilla! Puoi prenderti tutti gli abiti che vuoi!-

-Bene, noi adesso ce ne andiamo, vero Pop-corn?- disse Duff, trascinando dietro di sé l'amico.

-Ma perchèèèè! Io voglio stare a parlare con Ellieeeee!- gli urlò.

I due ragazzi rimasti in quella stanza risero, e si buttarono l'uno tra le braccia dell'altra. Per Ellie stare bene con se stessa e gli altri era qualcosa distante anni luce da lei. E adesso, invece, stava bene grazie all'uomo che aveva tra le braccia e che mai avrebbe lasciato.

-Senti, scollati un attimo da lui!-, il rosso era ritornato da loro. Ellie si staccò dal moro e lo guardò stupita.

-Scusa.- sussurrò.

-Cosa?-

-Si, scusami! Io volevo fare una sorpresa, ma non pensavo che reagissi così. Dovevo starmene casa. D'altronde siete così gentili con me, io invece causo solo guai. Scusami se sono intervenuta così, non volevo.-. Aveva abbassato lo sguardo, non riusciva a guardare quei suoi occhi così malinconici, troppo simili ai suoi. E poi, non sarebbe mai riuscita a chiedere scusa guardandolo negli occhi. Lei, lei che chiedeva scusa, non l'aveva mai fatto e adesso era lì con gli occhi bassi che aspettava una qualsiasi reazione da parte del rosso.

-Bene, tranquilla! Tutto a posto.- e se ne andò.

-Come? Tutto a posto? Un cazzo tutto a posto! Non ti sembra di esserti comportato un po' male? Io avevo buone intenzioni, cazzo! Ti ho chiesto scusa e tu? Tu te ne esci con “tutto a posto”? Ma perché non impari un po' a stare al mondo? Non sono tutti qui per servirti!- gli urlò. Sapeva che avrebbe dovuto stare zitta, ma proprio non ci riusciva. Non le piaceva che qualcuno le mettesse i piedi in testa.

-Ma che cazzo vuoi tu? Non è che se sei una puttanella puoi permetterti di dire quello che vuoi! Non ce l'hai d'oro eh! Ogni ragazza ce l'ha, cazzo! Non crederti figa se ti scopi uno di noi, troia!-

-Modera i termini, Axl! Come al tuo solito spari le prime cazzate che ti passano per la testa e le dici! Prima di parlare ti conviene contare un bel po'!- intervenì Izzy.

-Come cazzo mi hai chiamato?- ormai Ellie non riusciva più a contenersi e Axl si ritrovò con la mano di lei sulla sua guancia. Era stato schiaffeggiato da una ragazza e per di più davanti al suo migliore amico. -Puttana che non sei altro! Se ci riprovi non ci penso due volte a rovinarti quel tuo bel visino!-

-Sono qui! Non vedo l'ora di prendere a pugni quella faccia di merda che ti ritrovi! Sfigato!-

-No! Calma!-. Izzy si mise in mezzo ai due per dividerli, ma non ci riusciva!

-Cazzo! Duff! Slash! Steve! Venite qui, cazzo!-

 

Una volta divisi...

-Oh Axl che ti prende?- chiese Steve che non sopportava le liti.

-Niente..-

-Sappiamo benissimo come sei e per un attimo abbiamo temuto il peggio!-

-Quella ragazza ha superato i limiti!- ringhiò il rosso.

-No, bello mio! Sei te che li hai superati!- lo accusò Izzy, che aveva sentito tutto.

-Ti conviene starmi alla larga per un po'! E' per colpa tua se ho ricevuto uno schiaffo!-. Gli bruciava ancora come se l'avesse appena ricevuto. La ragazza sapeva il fatto suo.

-Colpa mia? Ma perché non ti chiedi perché ha reagito così?-. Gli altri ragazzi se ne andarono per lasciare un po' di privacy per chiarirsi.

-E' strana! Da manicomio!-

-Pensaci.. Lei ti ha chiesto scusa e te le dai della puttana? Non ti sembra di aver un tantino esagerato?-

-No!- Axl era fermamente convinto che la colpa sia di Ellie.

-Con te è inutile discutere. Quando ti sarai chiarito le idee potrai parlarmi, ma per ora non voglio sentire la tua voce.- e se ne andò lasciandolo solo.

 

Il cantante si buttò sulla sedia del suo bar preferito. Ordinò il solito whiskey. Quando litigava con Izzy aveva sempre la paura di perderlo, che affogava grazie alla droga e all'alcol. Ma quella sera non aveva voglia di nascondersi o scappare, voleva, anzi, doveva affrontare la realtà. E' stato meschino da parte sua chiamare puttana la ragazza che significava il mondo di Izzy. Ma non ha potuto farne a meno perchè era lui il mondo di quel tormentato chitarrista. Era lui il suo punto fermo della sua vita. Aveva una paura fottuta di perderlo. Perchè se lo avesse perso, per lui non avrebbe avuto più senso esistere. Per Axl, Izzy era il porto sicuro, dove si poteva rifugiare dai suoi incubi e la spalla su cui piangere ed infine l'amico con cui fare le cazzate. Non poteva permettersi di lasciarlo a qualcun altro. Era dannatamente geloso e se ne vergognava. Non amava comportarsi così, anzi lo odiava, ma se fosse servito a farlo rimanere accanto a lui l'avrebbe fatto. Avrebbe dato tutto se stesso per averlo vicino anche in quel momento. Aveva bisogno di aiuto, una persona con cui sfogarsi. Aveva bisogno di lui, la sua anima gemella. Ma non c'era e Axl doveva rendersene conto. Non sarebbe stato sempre lì, pronto ad aiutarlo per ogni cosa. Doveva iniziare a cavarsela da solo. E doveva farlo da quella sera, quando aveva più bisogno di lui.

 

---

Michelle, tornata dal lavoro, si recò a casa di quel gruppo strano ma quando non trovò Axl si preoccupò; però le venne in mente dove poteva essere: l'unico posto dove si rifugiava quando doveva stare da solo.

Cazzo, ma che sarà successo? Conoscendolo avrà fatto qualche cazzata. Sembrano così lontani i tempi in cui ci vedevamo e ci raccontavamo tutto di noi, così piano piano sono riuscita a capirlo e lui a capire me. E poi con quella sua maledetta canzone che parla del mio passato, ma quanto era bello quel periodo in cui l'unica cosa che si potesse avvicinare all'amore era proprio ciò che mi dava lui?

 

-Ciao!- gli disse appena lo vide accasciato sul bancone di quel bar dove andava sempre. Non le rispose. -Dai, sfogati..- aggiunse abbracciandolo.

-No! Non ho bisogno di nessuno io.- disse con fermezza.

-Ti ricordi la canzone che mi hai dedicato, quella che parlava di me, quella che Slash aveva paura che non mi piacesse?-

-Ovvio..-

-Ecco, bene. Hai spiattellato il mio passato a tutto il mondo e sono felice. Non bisogna mai arrendersi al destino ingiusto, ma bisogna combattere e inventare la propria storia. Io l'ho fatto e sono orgogliosa di quello che sono ora, sai? Anche grazie a te che mi hai fatto passare dei momenti indimenticabili-

-Questo non mi aiuta. Il mio migliore amico preferisce la sua tipa piuttosto che me..- disse sconsolato.

-Stai scherzando?- sorrise amaramente. -Se ci tiene a te saprà cosa fare! Se veramente è amicizia allora vedrai che tutto si risolverà.-

-Come fai esserne così sicura?- urlò il rosso alzandosi dalla sedia.

-Perchè lo so, punto!- urlò a sua volta Michelle. -Izzy è la persona che puoi considerare tua più di chiunque altro, come fai a non accorgertene?-. Detto questo uscì da quel bar per una destinazione ignota.

-Bene, la mia Michelle mi odia.-

Non riusciva a pensarla in altro modo. Era sua. Lo era sempre stata e sempre lo sarà. Hanno passato dei momenti di felicità insieme, dove nessuno dei due pensava ai propri problemi. Era un rapporto strano, per lui era una relazione come le altre, ma c'era qualcosa di più, qualcosa che li legava. Si appartenevano anche grazie alla canzone che ha scritto Axl per lei, ma soprattutto perchè hanno condiviso tutto quando ancora i Guns non erano famosi. Sapevano che avrebbero fatto di tutto per stare ancora insieme per una volta, una fottuta volta in cui si sarebbero detti tutto, avrebbero fatto l'amore per tutta la notte e ancora e ancora. Lo sapevano entrambi.

 

----

 

(Izzy)

Axl ha esagerato stavolta! Ma come si permette di trattarla così? Che le ha fatto? Un cazzo! Stupido orgoglioso di merda, solo perchè io sono felice e lui no. Fanculo!
Ma io sono disposto a mandare a puttane tutto per lei? Lei che mi da un
a felicità momentanea. Momentanea? Sì Izzy, non prenderti in giro, in fondo la stai usando per dimenticare chi ti dava la tua vera felicità. Sono una merda. Perchè lo sto facendo? Che mi succede non è da me! Speriamo solo che Ellie riesca a farmi dimenticare Pam. Lo spero con tutto il cuore.


----
Angolo Autrice xD
Premetto che Pam è una mia invenzione. E che adoro Michelle, una ragazza che ha avuto tanti problemi ma che è riuscita a superarli tutti, a cui Axl ha dedicato anche una canzone chiamata appunto My Michelle :)
Ok, ora ci sarà il pezzo piagnucolante xD
Potreste recensire, non perchè ho bisogno di recensioni perchè quelle che ho sono stupende, ma perchè voglio sapere anche altri pareri, soprattutto per capire dove sbaglio e come fare per migliorare. Voglio capire cosa ne pensate di questo capitolo o di quelli precedenti così la prossima volta posso fare qualcosa più aderente alle vostre aspettative. Oppure per un chiarimento se non avete capito qualcosa :D
Continuerò a ringraziare chi mi segue così mi sprona a continuare a scrivere! :D
Momento piagnucolante OFF xD
Grazie a tutti, veramente! :D


per favO

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** 'Cause You'Re My Best Friend ***


Premetto che questo capitolo è stato un parto xD non sapevo bene come descrivere le emozioni dei personaggi e neanche adesso mi convince più di tanto ._.
-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

-Svegliati! Ci sono dei clienti, muovi il culo!- mi disse Ashley, la mia nuova collega.

Era una bella ragazza, Ashley. Bionda, occhi di ghiaccio, alta e magra ma prosperosa. A Slash sarebbe piaciuta!

-Vi posso aiutare?- chiesi ad una cliente.

-No, grazie!- mi disse lei, non guardandomi neanche.

Che cazzo servo, se nessuno mi chiede mai niente? E' già la quinta che mi risponde così, e sono qui da solo mezz'ora.

Proprio oggi dovevo litigare con quel coglione? E io che gli ho anche chiesto scusa! Non si meriterebbe un cazzo! Esaltato di merda. Come cazzo fanno gli altri a sopportarlo, giuro che se lo dovessi vedere ancora lo castro. Ma che educazione gli hanno dato, quei genitori di merda? Basta pensare a lui, non se lo merita; meglio concentrarsi sul lavoro va...

 

----

Seduto sulla sua panchina preferita di un parco conosciuto per di più da barboni e da drogati, se ne stava un ragazzo, pieno di sogni che cercava di evitare le altre persone. Un ammasso di ricci sormontavano sulla sua testa. Era troppo preso dai suoi pensieri, o almeno così si pensava vedendolo, per accorgersi che poco più in là c'era un ragazzo, con i suoi stessi sogni, ma a differenza del riccio, lui li condiva con della droga. Ed era proprio in quel parco che passava i suoi momenti “migliori”.

 

(Steven)

Che cazzo mi sta succedendo? Perchè sono dipendente da questa merda? Sono sempre qui, in questo parco, fatto e strafatto di merda. E anche oggi ho bisogno di eroina. E anche oggi lascio un pezzo di me in questo posto del cazzo.

 

-Ciao Amico!- gli disse poggiandogli una mano sulla spalla. L'altro non rispose.

-Oooooi? Ci sei?- e preoccupato lo strattonò.

-Oh chi cazzo è? Che volete? Non ho droga e non vi vendo niente!- urlò lui.

-Oh, calmati! Sono il tuo PopCorn- disse sedendosi vicino a lui.

-Cristo mi hai fatto perdere dieci battiti del mio cuore. Stavo dormendo, cazzo!- disse sbadigliando.

-Scusa Saul- disse sorridendo, come era suo solito fare. -Io sono venuto qui per farmi- aggiunge triste.

-Cazzo, smettetela di confidarvi con me! Ho anche io i miei problemi, dovete smetterla di inondarmi con i vostri!-

-Scusa... Che problemi hai?- rispose continuando a sorridere.

-E' comparsa Michelle, Axl è un cazzone che pensa di aver sempre ragione, ho litigato con Izzy e Ellie ha scelto lui. Che vita di merda.-

-Per quei problemi c'è una soluzione: Axl sa benissimo di aver sbagliato quindi chiederà scusa; Izzy ti perdonerà sempre e Ellie è felice così e tu ne puoi trovare cento come lei. Il problema grosso è più che altro che non siamo più come una volta.-

-Non ne ho idea di come possiamo fare per cambiare e non desidero averla. Ci sono cose che non si possono riportare indietro. Non ha importanza quanto si lotta per riaverle.-

Steven aveva offerto la sua spalla su cui piangere e si è ritrovato a piangere sulla sua!

 

 

 

----

 

-Izzy, ti prego!-, il rosso non aveva ancora rinunciato a lui. Ma in quel momento lui non aveva nessuna voglia di sentirlo parlare.

Axl era tornato a casa, non riusciva a stare lontano da Izzy, ma lui, invece, non lo voleva vedere. Non per ora.

-Jeff, cazzo, ascoltami! Ti chiedo scusa per quello che ho detto, ma lo sai come sono fatto no?- disse Axl, continuando a tempestare di pugni la porta della stanza di Izzy. Lui era lì dentro e il rosso lo sapeva benissimo.

-Scusa, cazzo! Scusa, scusa, scusa! Quante volte devo ripeterlo?-

La porta si aprì di colpo e un Izzy stravolto fece capolino.

-Non m'importa quante volte chiedi scusa. Non importa quello che dirai. Non ora.- gli urlò in faccia. Il moro non aveva mai avuto una reazione simile e per questo che Axl era sconvolto. Aveva rovinato tutto.

-E cosa dovrei fare, allora? Mi devo mettere in ginocchio?.- sussurrò il rosso.

-Niente. Non voglio le tue patetiche scuse.-

-Adesso devi ascoltarmi, ok?-

Il moro accennò un sorriso.

-Voglio cambiare. Cadere e spezzarmi in tanti minuscoli pezzi. Sì, voglio distruggermi ma solo per il semplice fatto di ricostruirmi come più ti piace. Prendere quei pezzi sostituirli con dei pezzi migliori, voglio ricominciare da capo. Voglio farti capire quanto mi dispiace per tutto quello che faccio. Voglio solo che tu mi stia accanto, ok? Ho bisogno di te, ok? Il problema è che non si è mai abbastanza grandi per scegliere da soli, per questo ho bisogno di te. Sei tutto per me, ok?-. Il colore della faccia di Axl si uniformò in poco tempo con quello dei suoi capelli.

-Ok.- rispose semplicemente Izzy.

-E cosa vorrebbe dire?-.

-Che io ci sarò per te, sempre.-

Axl non poteva crederci, aveva chiarito con il suo migliore amico e aveva appena detto delle cose che aveva sempre tenuto per se.

-Quindi, tutto come prima??-

-Non prima che tu abbia chiesto scusa ad Ellie!-. Il rosso lo abbracciò. Solo ora ha capito l'importanza di quello strano chitarrista.

-Maaaaaaa a proposito, come va con lei?

 

---

Steven se ne era appena andato e Slash iniziò a torturarsi il cervello.

Non aveva ancora messo da parte l'orgoglio, voleva che Ellie fosse sua. Però non voleva ferire Izzy, non l'avrebbe mai fatto. E' solo che quella strana ragazza sapeva infondere tranquillità, anche se i suoi occhi raccontavano una storia diversa, che a lui serviva.

-Man, non ti disperare, ne troverai cento come lei-, Duff sapeva sempre come stava il suo migliore amico.

-Il punto è che io voglio lei... Come facevi sapere che ero in questo squallido parco?-

-The King Of Beer sa sempre tutto!-. Slash lo guardò interrogativo. -Ok, me l'ha detto Steven- aggiunse sorridendo.

Il bassista si sedette vicino al suo chitarrista e lo guardò intensamente. Stava male, tutta colpa del suo orgoglio.. o forse si era veramente innamorando?

-Io non ce la faccio a rimanerle solo amico. La penso sempre. Io non voglio essere solo il suo migliore amico, sempre se mi considera così-

-Smettila di sprecare il tuo tempo con persone che non ti amano. Tu meriti di meglio, Man! E poi è la ragazza di un tuo amico, non puoi portargliela via-

-E perchè non posso? Chi me lo vieta eh?-, il riccio si stava arrabbiando, ma non sapeva il perchè.

-Perchè lui adesso è felice e anche tu puoi esserlo ma non con lei. Devi cercartene un'altra per dimenticarla-

-La fai facile tu! Non ha questi problemi. Non ti devi preoccupare di come fare, di cosa dire per paura di sbagliare tutto-

-E invece sì. Con te.-

-Fanculo.-, così il riccio finì quella conversazione e tornò più pensieroso di prima, ma stavolta aveva il suo migliore amico vicino.

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** I'm Sorry, Baby! ***


Axl era stato convinto ad aspettare Ellie a casa per chiederle scusa. Proprio lui che scusa l'aveva detto due volte in vita sua, e invece adesso era lì, seduto su quel divano scomodo in una casa che non era la sua, cercando le parole giuste da dire ad una ragazza che non sopportava perchè l'unica sua colpa era quella di essere troppo simile a lui.

-Chiederle scusa può bastare? Ma si, che non si aspetti altro da me!-, si disse tra sé e sé il cantante.

Mentre guardava in giro si accorse di un vinile che conosceva bene: Appetite For Destruction.

Il rosso si mise a ridere, ascoltava veramente quella band di sciroccati? Non ci poteva credere.

 

-Merda! La porta è aperta! Chi è quel figlio di buona donna che è entrato in casa mia?- urlò entrando e quando si accorse che il figlio di buona donna era Axl, la sua rabbia non si contené più.

-Che cazzo ci fai qui! E come cazzo hai fatto ad entrare!-

-Ciao, tesoro!-, Axl fece finta di non aver sentito quelle frasi.

-Rispondimi, mancata sega che non sei altro!- , la ragazza era fuori di sé, gli avrebbe volentieri tirato un schiaffo.

-Sono andato a prendere le chiavi di questa catapecchia insieme ad Izzy e sono venuto ad aspettarti qui perchè devo dirti una cosa-

Nel frattempo Ellie si era avvicinata al rosso, che stava ancora seduto sul quel divano scomodo.

-Sbrigati a dire quello che vuoi dire prima che ti rompa qualcosa!-, si era posizionata davanti a lui con fare minaccioso.

-Allora, adesso siediti- le disse con dolcezza indicandole il divano.

-Meglio che sto in piedi va..-

-Ok, arrivo al dunque, volevo dirti...Non so come dirtelo..- Axl non riuscì a concludere la frase perchè Ellie lo interruppe.

-Scuse accettate, Mr Rose!- gli disse con un enorme sorriso.

-Eh?-, era palesemente confuso. Ellie gli sedette vicino e lo baciò su una guancia.

-Fino ad un secondo fa volevi spaccarmi la faccia e adesso mi baci?-

-Ancora adesso vorrei spaccarti la faccia, amore.-, rise.

-Come fai a dire che ero qui per chiederti scusa e non per spaccarti qualcosa?-, ora era turbato, quella ragazza sapeva fin troppo.

-Beh, se mi avessi voluto spaccare qualcosa non mi avresti chiamato tesoro, poi ho capito che eri qui per delle scuse perchè eri agitatissimo, in questo siamo simili!-

-Ma se sapevi che volevo chiederti scusa, perchè mi hai trattato come un cane? Mi hai anche chiamato mancata sega..- Proprio non riusciva a capirla.

-Perchè te lo meritavi!-, gli rispose facendogli la linguaccia.

-Fanculo..- mormorò tra sé e sé.

-Io non ci vedo più dalla fame.. Tu vuoi qualcosa?-

-Mmm ma si, dai!-

Andarono tutti e due nella stretta cucina di Ellie.

-Cosa vuoi allora?- urlò Ellie, pensando che Axl fosse rimasto in salotto. Ma appena si girò andò a sbattere con il suo petto. Poteva sentire il suo cuore che stava accelerando i battiti.

-Oh, scusa! Pensavo fossi rimasto di là!-, si scusò scostandosi subito da lui.

-Tranquilla! Mmmm ho voglia di pizza, ne hai?- le chiese sedendosi a tavola.

-Anche io ho voglia di pizza..E dovrei averne..- disse cercando nel freezer. -Eccole! Ora le scaldo, abbi pazienza.-

 

Mentre Ellie preparava il tavolo per quella cena delle nove di sera, Axl la fissava incuriosito. Capelli corvini raccolti in una coda fatta male ma che comunque le donava, occhi azzurri come il cielo, anzi, era il cielo che imitava mal riuscendo i suoi occhi, pantaloni di pelle presi in prestito a Steve che non lasciavano spazio all'immaginazione, maglietta di Pepè di Slash, una leggera fossetta sulla guancia destra quando sorrideva, sorriso magnifico. Anche ora stava sorridendo: Axl si chiedeva il perchè della felicità di quella ragazza.

-Come mai sorridi?-

-Perchè sono contenta. Perchè sei qui e mi hai chiesto scusa- gli rispose girandosi verso di lui, sorridendogli come mai prima di allora.

 

----

Slash era ancora in quel parco, non si era mai mosso. Non ce la faceva ad andare a casa, dove c'era anche Izzy. Non sarebbe riuscito a guardarlo più negli occhi, non sarebbe più stato in grado di farlo.

Ad un certo punto si alzò, si incamminò verso la spiaggia. Ad un tratto si fermò ed entrò in un negozio. Quando uscì aveva un pacchetto.

 

Anche se era autunno ed erano le nove e mezza di sera, in spiaggia c'erano ancora delle persone, soprattutto coppie innamorate che si godevano quella serata senza nuvole, con il naso all'insù a contare le stelle.

Ma lui no, non era lì per divertirsi, era lì per scaricare tutta la sua preoccupazione.

 

----

Axl era pensieroso come sempre. Pensava più che altro a quanto fosse bella e a quanto Izzy era fortunato ad averla. Anche se era strana, parecchio strana, era come se la conoscesse da sempre. Ellie aveva ragione: erano simili. Avevano gli stessi occhi malinconici di chi ha un passato doloroso, stesso caratteraccio e la stessa dolcezza infinita con chi vogliono bene.

-A che pensi?-, chiese sorridente, distogliendo Axl dai suoi pensieri.

-Niente di importante.. Tra quanto è che è pronto?-

-Come siamo pazienti!-

-Ho fame!-

-E' pronto adesso. Passami il piatto.-

Axl le passò il piatto e lei lo riempì con una pizza condita con tutto quello con cui la si può condire.

-Ti ha mandato Izzy qui a chiedermi scusa, vero?-, gli chiese quando riempì anche il suo piatto e si sedette a tavola.

-Mm si..- le rispose con la bocca piena.

-Prevedibile quel ragazzo.-

-E' un ragazzo d'oro..-

-Lo so!- lo interruppe. -Per questo non ho intenzione di lasciarlo-.

 

----

 

-Quanto ci mette Axl a chiedere scusa??-, Izzy stava diventando nervoso.

-Tranquillo, Stradlin, si staranno chiarendo!-

-Adler, non capisci un cazzo, non ci dovrebbero mettere tutto sto tempo-.

-Ora calmati e smettila di accendere le sigarette e spegnerle subito!-

-Fanculo Popcorn, io vado da loro!-. Detto questo si precipitò fuori da casa e corse fino ad arrivare a quella di Ellie.

 

Driiiin Driiin

-Cazzo, muoviti ad aprire!-

-Jeff!-

-Axl, che cazzo ci fai ancora qui? Dov'è Ellie?-, disse entrando a casa guardando in giro.

-Izzy! Ciao! Come mai sei qui?- disse Ellie, felice di vederlo!

-Come mai? Mi chiedi pure come mai?-. Prese le braccia della ragazza e la guardò negli occhi. Ellie non capiva e distoglieva gli occhi da quelli intensi del moro. Iniziava ad avere paura, non si era mai comportato così.

-Izzy, smettila. Le stai facendo male!-, Axl cercò di calmarlo e li divise.

-Fanculo! Divertiti con lui!-, disse rivolto ad Ellie. Dopo di che se ne andò. La ragazza guardò Axl spaesata: che aveva fatto di male?

 

----

 

Una mano calda afferrò il braccio di Izzy, che fermò la sua corsa.

-Jeff? Tutto bene?-

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** She's Back! ***


Era lì. Davanti ai suoi occhi, in quello stupido bar per sbandati. Non riusciva ancora a crederci. Pamela era proprio lì, seduta davanti a quello strano ragazzo, con i suoi capelli rossi e ricci e le sue lentiggini che le donavano un'aria dolce e innocua. Ma, come ben sapeva Izzy, era tutt'altro che innocua.

Lui ancora non ci credeva: dopo due anni è tornata. Due fottutissimi anni in cui Izzy è stato privato dell'unica cosa che lo faceva stare lontano dall'eroina e dalla tristezza.

Ma lo sai che ho preso lezioni di batteria? Sono diventata bravissima” cinguettò lei, con un sorriso che toglieva il fiato.

Mmm veramente?” rispose lui, con visibile imbarazzo dato dalla presenza di quella ragazza.

Ma che hai Jeff?” si preoccupò lei.

Niente..è solo che..wow.. non mi sarei mai immaginato di vederti qui a L.A.”

Eh, in Francia non è andato come previsto, quindi ho deciso di abbellire questa città con la mia presenza”, rise.

 

(Izzy)

Cristo, che cazzo ci fa qui? Perchè poi proprio adesso? Cazzo Izzy, smettila, lei non è più tua da due anni, smettila di pensare che ci possa essere ancora qualcosa tra te e lei. Ellie te l'ha fatta dimenticare e io non voglio perderla. Ellie. Lei ha ridato colore alla mia vita, lei che adesso se ne sta da sola con quello stronzo di Axl. Che cazzo staranno facendo quei due? Ma porca vacca, Pam smettila di fissarmi con quegli occhi da cerbiatto.

 

Jeff, dimmi che hai, ti prego..”, gli disse prendendogli la mano, che stava stringendo un bicchiere di birra già vuoto.

Izzy tolse in fretta la mano. Non voleva ricascarci.

Cazzo Izzy! Dimmi che hai! Io non ti capisco, dopo due anni che non ci vediamo mi tratti di merda? Ma chi cazzo sei per fare così? Non è che adesso che sei una rockstar puoi comportarti da cazzone eh!” urlò rovesciandogli addosso la birra.
Ecco il vero lato di quella stupenda ragazza.

Izzy rimase zitto, guardandosi le mani che continuava a muovere per il nervosismo. Dopo pochi istanti, lei si alzò, ma appena passò di fianco al moro lui le prese la mano, sussurrandole “ti prego, resta. Non te ne andare stavolta..”

 

- - - -

 

Ho bisogno di quella roba, ti prego!”. In un vicolo buio, dove vivevano per lo più bucomani, c'era un ragazzo disperato perchè aveva bisogno di farsi, ma non aveva abbastanza soldi per la roba. Quel ragazzo era Slash. Dove avesse fatto fuori i soldi lo sapevano tutti: alcol, puttane, droga. Soprattutto droga. Per i Guns N' Roses era un periodo un po' buio, dove la cosa più importante non era fare musica, ma bucarsi. Era il loro unico pensiero.

Bello se non hai i soldi smamma. Te ne ho già abbuonate tre dosi. Ora voglio i soldi”, disse un uomo, anzi, un morto che camminava, spingendo via il riccio.

Ti prego, questi venti dollari sono l'unica cosa che ho.. Anzi, prenditi tutto quello che vuoi, ma ho bisogno di quella merda”.

Slash sapeva benissimo che stava toccando il fondo, voleva disintossicarsi il prima possibile, ma non ci riusciva, era troppa la merda che lo circondava.

Dammi i tuoi pantaloni e io ti do la roba”, disse il morto con fare indifferente.

Il riccio se li tolse subito, “ecco, tieni, ora ti prego..”, “Tò, tieni. Ma vattene da qui, c'è troppa merda per uno come te..”

 

Finalmente il suo corpo poteva avere la sua razione di eroina.

 

- - -

 

Ma che cazzo gli è preso a quello là? Io non lo capisco”, disse Axl accasciandosi sul divano scomodo di Ellie.

Perchè? Non riesco a capire che ho fatto di male..”. Si sedette vicino al rosso.

Lui la abbracciò e la baciò sulla testa. Ellie poteva benissimo sentire i battiti di quel ragazzo che stavano accelerando.

Non hai fatto niente, piccola.. Niente!”

Non riesco a capirlo.. credevo di capire qualcosa di lui, ma mi sbaglio, io non lo conosco per niente”. Due lacrime iniziarono a rigarle le guance rosee e il trucco iniziò a sbavare.

E' lui che ha sbagliato. Ora sfogati pure, ora ci sono io che ti proteggo”.

Restarono abbracciati fin quando Ellie non si addormentò grazie alle carezze di Axl. Dopo di che, anche lui cercò di dormire, ma non ci riusciva. Ellie era troppo bella, non voleva perdersi neanche un attimo di lei, la voleva con tutto sé stesso ma sapeva benissimo che non poteva. Non doveva, eppure non riusciva a fare a meno di lei.

 

----

-Che cazzo stai facendo?- urlò una ragazza.

Il riccio si voltò, stava per conficcarsi la siringa nel braccio, quando una ragazza che conosceva bene gliela tirò via e gliela lanciò lontano.

-Cosa vuoi Michelle?- sussurrò Slash, che stava per entrare in astinenza. La ragazza sapeva bene che cosa poteva succedere quando una stava a rota, perchè anche lei ha fatto parte di quel giro.

-Ti prego Saul, smettila.. Sai benissimo che cosa può succederti!-. Cercò di calmarlo accarezzandolo.

-Non mi toccare!- sbraitò lui. -Togli queste mani da me..- disse lievemente, mentre si accasciava a terra.

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** You're like a drug that I can't stop taking ***


Aprì gli occhi svogliatamente. Era in una casa che non conosceva, si sentiva disorientato. Non sapeva perchè era lì, non si ricordava niente di quello che era successo. Il ragazzo stava male, molto male. Aveva dolori muscolari, spasmi, tremava. Era in astinenza e lui lo sapeva benissimo.

Appena si alzò, per andare a procurarsi una dose, una mano strinse quella del riccio impedendogli di continuare a camminare. Quando si voltò e vide lo sguardo eloquente di Michelle capì tutto: avrebbe intrapreso la strada della disintossicazione. Anche senza il suo consenso, perchè non avrebbe avuto importanza quanto il riccio volesse rimanere un drogato, Michelle non glielo avrebbe mai permesso. Era convinta di dover mettere la testa a posto a quegli sbandati, pensava che toccasse a lei, dato che loro le avevano dato tanto.

-Ti prego..- la supplicò.

-Siediti e guai se ti muovi!- gli rispose in modo scontroso.

 

Obbedì tristemente, ormai sapeva di essere bloccato in quella casa, fin quando non avrebbe convinto Michelle che non era più dipendente dall'eroina.

Iniziò ad avvertire i sintomi dell'astinenza: dolori, tremolio alle gambe, intensa sensazione di freddo e tra poche ore sapeva che avrebbe iniziato anche a vomitare.

-Cazzo Michelle! Ti prego!-, le urlò. Nessuna risposta. Forse se n'era andata, pensava Slash. -Michelle? Sei a casa?- disse per accertarsi se c'era veramente. Di nuovo nessuna risposta.

Il riccio si alzò barcollando per colpa dei dolori, ed andò verso la porta, che provò ad aprirla senza successo. L'aveva chiuso dentro in casa.

Merda! Vaffanculo! Come può chiudermi in casa?!

Iniziò a tremare sempre più forte: aveva bisogno di un bagno caldo, ma non riusciva più a muoversi. Si sentiva sempre più impotente: chiuso in una casa non sua, senza eroina o alcol, dove stava male come se stesse per morire e non riusciva neanche ad aprire una stupida porta.

Non gli interessava cosa poteva provare Michelle se al ritorno non trovava più il suo amico, lui aveva bisogno di una dose. Ormai la sua vita ruotava intorno a quella merda devastante e di sicuro una porta chiusa non rappresentava un ostacolo, se solo non fosse in astinenza. L'unica cosa che poteva fare era fingere di stare bene e cercare di convincere Michelle a farlo uscire al più presto.

 

----

-E' successo tutto così in fretta! Non sapevo ciò che stavo facendo!-

Duff era allibito, il suo amico non si era mai comportato così.

-Ti prego, credimi..- lo supplicò.

-Ti credo, Izzy! Ma per favore, non ci sto capendo niente quindi spiegami cos'è successo..-

Il moro si sedette sul proprio letto, portò le mani alla testa e, con lo sguardo basso in segno di sottomissione, iniziò a raccontare.

-Era lì, davanti a me, le sue labbra non sono mai state così invitanti. Poi io stavo, anzi sto, malissimo per colpa della gelosia perchè Axl è da Ellie e io non so cosa sia successo, quindi ho preso la sua mano, che era calda e mi infondeva una sicurezza che non ho mai provato, e mi sono avvicinato a lei. Non pensavo a niente, né ad Ellie né a me stesso, era come se il tempo si fosse fermato a due anni fa. I nostri visi erano così vicini, che al minimo movimento le nostre labbra si sarebbero incontrate-

Il racconto continuò intervallato da singhiozzi e attimi di silenzio in cui Izzy si avviliva. Duff si avvicinò e gli mise una mano sopra la testa in segno di conforto. Neanche lui sapeva cosa fare.

-Ho ceduto. L'ho baciata! Un bacio di quelli belli, quelli che ti fanno volare, quelli unici che ti fanno sentire vivo.. Lei mi ha portato in uno sgabuzzino di quel terribile bar che conosce bene, le sue mani iniziarono terribilmente ad avvicinarsi alla mia cintura. La stessa cosa, senza rendermene conto, la stavo facendo anche io. I miei polpastrelli iniziarono a toccare il suo culo, quando mi resi conto di quello che stavo facendo, l'ho lasciata lì e sono corso da te. Sarà incazzata nera con me..-. Un attimo di silenzio in cui sia Izzy che Duff riordinarono le idee. -Voglio possederla, ma non riesco a non pensare ad Ellie e quindi mi fermo. Voglio assaporarla, ma le sue labbra sono come un maligno veleno. E' veleno per me. Non so cosa fare..-.
Il suo sguardo era peggio di quello di un cane bastonato, avrebbe trasmesso pietà a chiunque.

-Tu con chi vuoi stare?-

-Con Ellie!- rispose immediatamente. -E' l'unica cosa di cui sono sicuro! Non voglio più stare con Pamela; purtroppo so com'è fatta e non voglio rivivere le stesse emozioni. Ti prego, non dire niente a Ellie, non so come potrà reagire e io non voglio ferirla..-

-Tranquillo, non dirò niente né ad Ellie né agli altri del gruppo. Però se vuoi stare con Ellie devi assolutamente dimenticare Pam, sappi però che se fai un'altra cazzata come questa non ci penserò due volte ad avvertite Ellie..-

-Non succederà più! E' stata una cazzata!-

-Anche perchè non è da te fare una cosa del genere..-

-Non succederà più- ripeté, con gli occhi speranzosi. Era veramente convinto di poter riuscire a stare alla larga da Pamela, d'altronde l'aveva fatto per ben due anni, quindi c'era abituato.

-Grazie Duff! Sei un amico!- disse Izzy abbracciandolo come mai prima, lui ricambiò con enfasi: gli piaceva aiutarlo. Gli piaceva aiutare tutti, pensava che fosse bello come un suo amico gli confidasse i segreti, lo facevano sentire importate. Si sentiva sempre bene dopo, maledettamente bene.

 

---

Ellie si stava svegliando, quando bussarono alla porta. Axl, che non aveva chiuso occhio, si alzò piano per non svegliare la ragazza e andò ad aprire.

Un Izzy sorridente era lì davanti alla porta con un mazzo di rose, ma quando si accorse che era stato il suo migliore amico ad aprirgli, il sorriso sparì, buttò i fiori per terra e corse via. -Ellie svegliati e corri dietro ad Izzy- urlò il rosso per svegliare la ragazza.

-Eh?- disse mestamente, strofinandosi gli occhi ancora arrossati per il pianto.

-Alza il culo e vai da Izzy!-

-E dov'è?- rispose preoccupata.

-Sta andando nel suo parco preferito, quello dietro a casa nostra..-

Ellie iniziò a correre, i passanti la guardarono stranita. Si fermò a guardarsi in una vetrina e scoprì con orrore che non si era neanche pettinata. Cercò di aggiustarsi come meglio poteva, ma in realtà non gli importava più di tanto lei voleva solo andare dal suo ragazzo.

Axl aveva ragione, era in quel parco seduto su una panchina con le mani alla testa e lo stesso sguardo che aveva poche ore fa dal suo amico bassista.

-Ciao..-

Il moro alzò gli occhi e la trafisse con lo sguardo. Voleva cercare una qualche traccia di pentimento, sperava di trovare negli occhi di quella ragazza le stesse cose che riempivano i suoi occhi. Ma non ne vide, erano i soliti occhi azzurro malinconici.

-Cosa fai qui?- le disse brusco.

-Mi ha mandato Axl- gli rispose accovacciandosi davanti a lui e appoggiò le mani sulle sue ginocchia. -Che hai?-

Dopo un lungo sospiro, Izzy le rispose -Sono venuto da te per chiederti scusa per quello che ho fatto, ma quando ho visto Axl sono scappato-.

Lei stette zitta per lasciarlo continuare, anche se avrebbe voluto dirgli di tutto: insulti, parole tenere, ma soprattutto parole di rassicurazione.

-Mi dispiace. A volte, divento geloso pensando che qualcuno potrebbe renderti più felice di quanto possa farlo io. E' colpa della mia insicurezza, perchè so che non sono il più carino, il più intelligente, o il più divertente ed eccitante. Ma so che non troverai mai qualcuno che ti voglia bene come te ne voglio io.-

-Geloso? E di che? Non hai niente di cui preoccuparti, ora sono qui con te ed è qui che voglio stare!-

-In questo parco?-

-No, tra le tue braccia- e lo abbracciò.
-Sai, forse dovresti sapere che questo è il posto in cui vengo per stare tranquillo e per allontanarmi dalle mie preoccupazioni.-
-Sai, forse dovresti sapere che il posto in cui dimentico i miei problemi e mi sento tranquilla è quando sto nelle tue braccia!-

Il moro rise e scaricò tutta la tensione che aveva accumulato. Era felice che lei fosse lì insieme a lui e soprattutto che lo stesse abbracciando, perchè non sarebbe riuscito a reggere il suo sguardo per molto.

Cazzo, e io ora come faccio? Lei vuole stare con me e io l'ho tradita! Grande Jeff, sei un fottuto genio.. Meno male che ama gli abbracci, così quando sento di non poter reggere posso affondare la mia testa nel suo collo e non ricevere sguardi indagatori.

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** And I Know, You're A Part Of Me ***


Anche Steven doveva pensare alla sua vita. Era nel suo posto preferito, con la persona che preferiva di più: se stesso. Sì, era egoista pensarla così, ma chi più di se stesso poteva capire cosa gli succedeva? Non era soddisfatto della sua vita, voleva cambiare, ma si sa che le persone difficilmente cambiano. Cosa poteva fare per rimettere a posto la sua, anzi la loro, vita? Nella sua testa c'erano mille domande a cui nessuna riusciva a dare una risposta. Come sono arrivati fino a qui? A distruggersi?

 

Voglio solo che tutti siano felici, senza cazzate varie! E' così difficile?

-Sai, penso che tu ti sbagli..- disse una voce in lontananza.

Steven si girò verso quella voce: era una ragazza che aveva parlato, ma non con lui.

-Bravo Steven, ti immagini pure che le persone parlino con te..-

 

-----

 

Il vomito aveva preso il sopravvento su Saul; ormai non riusciva più a controllarsi. Se Michelle fosse entrata in quel momento l'avrebbe preso a sberle per averle sporcato tutto il pavimento della camera da letto.

Ebbene sì, il riccio aveva deciso di smetterla con la droga, ma solo perchè non riusciva ad aprire la porta, non perchè lo volesse veramente.

-Fanculo!- urlò, - che cazzo ci faccio ancora in questa merda di casa?!-

-Stai calmo! Passerà tutto in fretta-

-Michelle? Dove cazzo sei stata?-, disse Slash cercando di capire dove fosse la sua amica.

-Non ha importanza, ora sono qui.-, ma quando si accorse del pavimento sporco, sbiancò.

-Cristo Saul! Che.. che schifo!- urlò fiondandosi fuori dalla camera.

-Scusa.. non l'ho fatto ap..- non fece in tempo a finire la frase che il vomito sopraggiunse.

-Non preoccuparti, è tutto sotto controllo.. tu non pensare a niente!- gli disse, cercando di ripulire meglio che poteva.

Tremava. Non aveva più il controllo dei suoi arti. Aveva le allucinazioni. E Michelle aveva paura. Ce l'avrebbe mai fatta?

 

 

-Dove cazzo sei finito?-, urlò Michelle che, dopo aver pulito tutto il vomito, non trovò più il suo amico.

-Rispondi, cazzo!-.

Cercò in tutte le stanze, in tutti i posti più impensabili: sotto i letti, dentro i cassetti, nella vasca da bagno.. Ma di Slash nessuna traccia.

-Non può essere scappato..- mormorò accasciandosi a terra -non dopo quello che gli ho fatto..-

 

----

 

Ma che cazzo gli è preso a quel cazzone? Non può essersene andato così, lasciandomi qua! Gliela farò pagare, non può trattarmi così!, pensò Pam, ritornando al suo -loro?- tavolo ancora scossa per gli avvenimenti accaduti.

-Stai calma Pam, vedrai che capirà che ha fatto una sciocchezza..- le disse il barista, un suo amico, mentre puliva il suo tavolo.

-Speriamo..-, disse sorridendo maliziosamente. Sapeva che Izzy teneva ancora a lei, quindi per fargliela pagare si sarebbe fatta trovare con questo ragazzo nel posto preferito dal suo ex, perchè sapeva che era lì che si rifugiava sempre, dopo che litigavano.

 

(Pam)

In quei tre anni di relazioni abbiamo passato più tempo a litigare per ogni sciocchezza che dentro a un letto. Tutta colpa del mio caratteraccio, ma che ci posso fare se sono fatta così? Io amo Jeff, e lui ama me e so che c'è un'altra; ma sono sicura che adesso starà per svuotare il sacco e lei lo lascerà, o almeno lo spero. Lui tornerà da me perchè è una parte di me, in un modo o nell'altro. Capirà che siamo fatti per stare insieme e io cambierò, cercherò di migliorare il mio carattere e poi staremo insieme, perchè questo è il nostro destino.

 

---

 

Dopo il loro lungo abbraccio, Izzy prese la mano della sua ragazza e cercò inutilmente di guardarle i suoi meravigliosi occhi. Quei maledetti occhi lo fottevano sempre. Ci faceva l’amore solo a guardarli.

-Che hai? Sei particolarmente strano..-, era preoccupata, non lo conosceva per niente, non sapeva praticamente nulla di lui.

-Niente.. Pensavo a quanto sei bella anche se non ti sei pettinata..- disse cercando di sorridere.

Ellie sapeva benissimo che non pensava a quello, ma non gliene importava: non voleva altro dolore. Le andava bene così, anche se Izzy le mentiva, non voleva sapere il perchè.

-Ok, non pensavo a quello..- le disse a testa bassa.

-Non me ne frega. Va bene così, a qualsiasi cosa tu pensassi non me ne importa!-. Tono freddo. Era tornata la Ellie a cui non importava niente di niente, che non voleva farsi del male nel modo più sciocco che esistesse: l'amore.

Il moro lasciò la mano della ragazza, non aveva più senso ormai tenerla. Non aveva più senso cercare di spiegarle cosa gli era successo, soprattutto perchè in mente aveva un'altra persona. Ellie si sedette vicino a lui, posò la sua testa sulla spalla del ragazzo, ma inaspettatamente non sentì più nessuna emozione che prima, anche solo con un semplice sguardo, gli suscitava.

 

 

---

 

 

Quando tornò a casa, Slash si rese conto della cazzata che aveva fatto: aveva abbandonato Michelle e lei, se fosse stata al suo posto, non l'avrebbe mai fatto. Si sarà sentita tradita.

Si accorse di non avere le chiavi, quindi bussò. Nessuna risposta. Axl era ancora a casa di Ellie, Izzy sarà in giro a piangersi addosso, Steven a drogarsi e Duff..

-Cazzo Duff! Quando servi non ci sei mai!-, urlò il riccio verso la porta, che rimase chiusa.

L'unica soluzione era tornare da Michelle, chiedere scusa e cercare di disintossicarsi veramente. Stavolta ce l'avrebbe fatta!

 

 

-Michelle?!-, aprì la porta di scatto.

-Slash, cristo! Dove diavolo sei stato?!-, urlò lei, scagliandosi contro.

-Mi.. mi sono drogato di nuovo..- ammise mestamente, mentre cercava di togliersi di dosso la sua amica.

-Cazzo! Non ti meriti niente! Io mi faccio il culo per te, per il tuo bene e vengo ripagata così?- stava per mettersi a piangere, quando il riccio la abbracciò e le sussurrò qualcosa. Lei annuì, andò in camera e subito dopo tornò da lui con in mano un pacchetto.

-Ecco, questo è per te.. L'ho preso un paio di giorni fa, mentre pensavo a quello che mi è successo in questi anni.. Da quando tu te ne sei andata..-. Michelle prese in mano quel regalo e con mani tremanti lo aprì. All'inizio non capì di cosa si trattasse, poi quando guardò meglio vide un carillon, quando lo aprì una flebile musica si levò nell'aria, e una ballerina con il tutù iniziò a roteare.

-Sai, quando mi hai confessato che il tuo sogno era quello di diventare una ballerina ti avevo preso in giro.. Ma ora so che non bisogna mai ridere dei sogni.. Non abbandonare mai nessun sogno perchè altrimenti devi masturbarti con la realtà.- scherzò il riccio.

-Ma sarai scemo?- rise Michelle.

 

---

 

-Oh, ciao Jeff!-, disse una ragazza dai capelli rosso fuoco, con delle lentiggini che la facevano sembrare una ragazza dolce.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=887209