Damn Christmas

di GiuHyun
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Capitolo 1
Damn Christmas
Ok. Alzi la mano chi mi odia.
Perdonatevi, ma non capisco perché non ho più ispirazione per mandare avanti le altre, ma invece scriverne nuove si. Ma in questo caso ho delle buone "scuse" per scrivere questa v.v
-Innanzi tutto, motivo principale e fondamentalissimo. Questa long, indipendentemente se avrà successo o no xD sarà dedicata alla mia Luce (Hikari93) che, mi supporta e sopporta sopratutto in ogni cosa che faccio. E che se anche è poco che ci conosciamo, mi sento in dovere di dedicarle questa storia!
-Perché la scrivo sul mio anime/manga preferito, Shaman King. Mi viene naturale scrivere su di loro **
-Sarà scritta, nel periodo che io forse amo di più, il periodo natalizio (forse è perché sono nata anch'io nel frattempo xD)
-E ultimo, e non importante punto. Sarà la mia prima yaoi, con i due personaggi che io adoro, e che anche la mia Luce adora.
Quindi dopo questi perché mancano gli avvertimenti :3
-Personaggi OOC. Io ormai metterò sempre questa nota d'avvertimento perché sapete già che per me i personaggi IC non riuscirò mai a tenerli x°D però ci si prova, nel caso non ci riuscissi, fatemelo sapere senza troppi linciacci :3
-Con questa mia storia, non ho intenzione di prendere plagio o ispirazione a nessuno. Nel caso questa mia storia, potrebbe dar noia a qualcuno, è un vento cancellarla. Non ci sono problemi :3


Titolo della storia: Damn Christmas
Genere: Romantico, Generale
Personaggi: Horo Horo, Ren Tao, Jun Tao
Raiting; giallo (potrebbe variare ma non credo xD)
Avvertenze: OOC, Yaoi
Trama: Il periodo natalizio per Len e Jun non è mai stato un periodo felice.
Un tragico incidente portò via a loro i genitori, costringendoli a crescere da soli, senza l'aiuto di nessuno.
Loro erano i Tao. Non chiedevano aiuto a nessuno, o perlomeno non Len.
Ma quest'anno, questo Natale, potrà portare qualcosa di nuovo e felice per la famiglia Tao?

Capitolo 1
In quell'immensa villa dove regnava sempre il silenzio, e la maggior parte delle volte era vuota, si stava consumando una cena.
Due ragazzi, stavano mangiando in silenzio. Il solo rumore era quello delle bacchette, che si muovevano nella ciotola quando prendevano il riso o altre pientanze.
Non amavano parlare, non dopo quello che hanno passato.
Jun e Len fratelli, non si guardavano nel viso, sapevano a cosa stessero pensando.
Nel periodo natalizio, il fato portò via la vita dei loro genitori, quando Jun aveva sedici anni, e Len solamente undici.
Costretti a crescere da soli, senza poter contare sull'aiuto di nessuno, si sono ritrovata ad affrontare la dura vita, piena di ostacoli, quando ancora non erano pronti.
Jun dovette trovarsi un lavoro, abbandonando poi la scuola, per poter mantenere la casa e comprare i viveri, mentre Len, divenne un ragazzo ancora più chiuso.
Adesso sono passati dieci anni dall'incidente tragico che ha colpito la famiglia Tao.
Jun aveva venticinque anni, ed era molto più solare e felice. Il lavoro non le portava via più troppo tempo e aveva potuto riprendere a studiare.
Len invece aveva venti anni, e non riusciva ad aprirsi più con nessuno. L'unica con con cui si confidava era per l'appunto la sorella, che gli era rimasta vicina in ogni momento che lui crollava.
-Len..- la voce candida della sorella, risuonò nella cucina.
Il ragazzo dagli occhi verdi, posò le bacchette sulla ciotola del riso, ormai quasi finita e alzò il suo sguardo vuoto, senza espressioni, incontrando quello della sorella impavido e fermo.
-Len.. dovresti smetterla di stare in casa tutto il giorno, devi uscire..- iniziò decisa la sorella, ma ad un'occhiataccia del fratello si fermò.
-Non ne ho voglia, preferisco stare in casa.- concluse il giovane riprendendo a mangiare.
-Len, diventi sempre più irritato quando ci si avvicina al Natale. So che è difficile, ma devi superare tutto ciò.- disse implorante la sorella.
-A te sembra che non ti scalfisca nulla..-
-Non è così. Credimi, in questo periodo divento più triste.. però ho degli amici che mi vogliono bene, ho un lavoro, studio.. ho delle cose che mi tengono occupata.. tu non fai altro che morire lentamente nel dolore stando a casa.-
Il silenzio regnò nuovamente sovrano. Jun non insistette. Sapeva che il fratello stava ragionando alle parole di lei.
Ormai lo conosceva bene, sapeva di avere ragione. Più volte voleva parlare al fratello di questo argomento, alquanto delicato, ma non sapeva mai come iniziare. Era difficile capire come comportarsi con Len. Ma adesso aveva preso coraggio, e sapeva che ben presto avrebbe ricevuto risposta.
-E cosa dovrei mai fare, per tenermi occupata la mente?- lentamente la voce del ragazzo si fece sentire, facendo tirare un sospiro di sollievo alla ragazza.
-Fratellino, ormai hai venti anni.. perché non ti trovi un lavoretto, da fare? Ti potrebbe aiutare a tenere occupata la testa..-
-Tsk.- fu l'unico commento del fratello.
-Avanti, siamo nel periodo di Natale, un sacco di negozi cercano qualcuno da assumere, domani vai a cercare, almeno esci un po'!-
Ancora di nuovo il silenzio calò nella stanza. Jun ormai era completamente partita e sapeva di avere in pugno il fratello.
Sapeva di averlo convinto.
-Vedrò cosa posso fare..- concluse con poca convinzione Len.
Jun sorrise, riprendendo a mangiare. Il suo adorato fratellino aveva detto così, ma sapeva già da sola, che domani sarebbe andato a trovare a lavoro, e con un poco di fortuna, sarebbe tornato a casa, con quello in mano.
Tutto questo tormento anche per lui doveva finire. Lei ne era uscita, o perlomeno, riusciva a convivere con il dolore senza che esso prendesse parte di lei, mentre Len no. Lasciava che il dolore facesse parte di lui, e ammazzasse ogni stimolo del suo corpo.
Non andava bene. Per un po' aveva lasciato fare, perché nemmeno lei sapeva cosa fare.
Ogni sera andava nella stanza di Len, per dargli la buonanotte, e lo trovava sempre seduto sul cornicione della finestra  ad osservare il cielo con sguardo sofferente. Ogni volta il cuore di Jun si spezzava a quella visione, perché non sapeva come aiutarlo.
Anche lei soffriva per la perdita, ma bene o male, grazie al lavoro che ha dovuto cominciare da piccola, era riuscita a riprendersi. Conviveva con i ricordi felici che aveva e adesso era l'ora che anche Len lo facesse.

Bene, finale di merda come al solito... però non volevo dilungarmi troppo essendo solamente una specie di prologo.
Una cosa, ho usato i nomi degli anime perché sono abituata a quelli xD e riguardo all'eta dei due fratelli, ho sparato a cavolo °° però ho mantenuto, la differenza dei 5 anni che hanno v.v
Quindi che dire... spero che vi piaccia *w*
Al prossimo capitolo <3
Vostra XxX_GiuliaLoveless_XxX

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Capitolo 2 Oh bene a nessuno dispiace vero se la mando avanti? v.v
Non credo nemmeno possa interessare se la mando avanti .___. ma io lo faccio lo stesso perché sono così v.v
E poi perché la mia luce lo richiede!
Comunque, non voglio dilungarmi troppo, vi lascio al secondo capitolo, sperando di farlo buono >3<

Capitolo 2
Era una bella giornata nonostante fosse Dicembre.
Nell'enorme villa Tao come al solito regnava il silenzio. L'unico all'interno della dimora era Len, che si stava vestendo in silenzio, con la mente rivolta da tutt'altra parte.
Ancora aveva in testa le parole di sua sorella Jun che aveva pronunciato stamani mattina. "-Mi raccomando Len, al tuo ritorno voglio che tu abbia il lavoro!-"
In poche parole non sarebbe rientrato in casa fino a quando non lo avrebbe trovato.
Sbuffò chiudendosi il giubbotto addosso per poi uscire, lasciando che la luce del mattino lo investisse in pieno, facendogli chiudere gli occhi infastidito.
La mattina per lui era già cominciata male.


Erano passate diverse ore e Len ancora non aveva trovato nulla.
Era entrato in un sacco di negozi, dove cercano commessi e altro, ma la classica risposta era sempre le stessa: "Le faremo risapere" .Equivaleva sempre con un no questa frase.
Si perse per le strade di Tokyo pensando a come fosse riuscita invece sua sorella Jun a trovarlo facilmente. Si sedette su una panchina, e lasciò che nuovamente i ricordi dolorosi, colpissero la sua mente e il suo cuore.
Non ce l'avrebbe mai fatta a superare il dolore che lo attanagliava. Non voleva superare, voleva ricordare i suoi genitori per sempre, voleva che fossero impressi nella sua memoria.
In modo che non lo abbandonassero quando lui aveva più bisogno, in modo che lo sostenessero quando lui lo richiedeva, in modo che fossero vicini, anche se in realtà non era così.
Più volte Jun gli aveva detto di smetterla di tormentarsi così, che purtroppo anche pur volendo, loro non sarebbero mai tornati indietro.
Si alzò da quella panchina, mentre scuoteva la testa cercando di eliminare ogni cosa. Non riusciva nemmeno più a piangere. Ne aveva sprecate troppe in passato, e adesso credeva di averle finite.
Riprese a camminare, rientrando nel centro di Tokyo, sconsolato, e pensando a dove diavolo potesse andare per cercare lavoro.

Poco dopo che camminava, notò una biblioteca e un cartello appeso alla porta che diceva "Cercasi aiutante".
A Len non piacevano le biblioteche, ma poteva essere la sua unica possibilità di poter trovare un lavoro, così entrò dentro scaldandosi subito.
La biblioteca era abbastanza grande e accogliente, il silenzio faceva parte del luogo, e l'unico rumore che si sentiva era la suola delle scarpe che si poggiavano nel pavimento lustro e lucido.
Il ragazzo si guardò intorno, osservando e memorizzando ogni minimo dettaglio e cercando con lo sguardo il proprietario che lo potesse prendere.
Si fermò quando sentì un rumore sinistro per il suo orecchio, ma non fece in tempo a guardare o spostarsi, che un paio di libri gli caddero sopra la sua testa provocandogli un dolore atroce.
Gemette di dolore e con una mano sulla testa dolorante, cercava con sguardo furente il colpevole.
-Scusascusascusa!-
Un ragazzo che all'incirca aveva la stessa età del cinese, stava raccogliendo i libri maldestramente, farfugliando ancora delle scuse.
Appena finì di blaterare si rialzò e si guardarono per infiniti momenti negli occhi.
-Chi sei tu?- il ragazzo con i capelli azzurri, iniziò a guardarlo con curiosità.
-Fatti gli affari tuoi e dimmi dov'è il proprietario che gli devo parlare.- disse Len assottigliando gli occhi furente.
Non amava fare conoscenze, voleva solo trovare un lavoro per far felice sua sorella.
-Ehi calmati amico. Il proprietario è uscito un attimo, tornerà presto. Perché lo cerchi?-
-Ripeto: fatti gli affari tuoi.- pronunciò nuovamente il ragazzo cinese, incrociando le braccia al petto. Sbuffò infastidito, osservando l'arricciare buffo del naso dell'altro ragazzo che era rimasto offeso dal modo in cui aveva risposto.
-Ehi, non è per niente carino rivolgerti così a chi si comporta educatamente!- si girò, dandogli le spalle, e mettendo un broncio a dir poco ridicolo.
Len l'osservò per svariati minuti, per poi mettersi seduto su una poltrona lì vicino. Tanto valeva aspettare il ritorno del proprietario lì dentro.
Ovviamente non fece appena in tempo a rilassarsi, che il ragazzo dai capelli azzurri, troppo curioso del nuovo arrivato, levò il buffissimo broncio e ripartì alla carica tempestandolo di domande.
-Cambiamo strategia! Mi chiamo Horokeu Usui, ma tutti ormai mi chiamano HoroHoro! Tu chi sei?-
HoroHoro fece un sorrisone guardandolo e cercando l'approvazione dello sguardo di Len, che ovviamente non arrivò.
-Non hai un lavoro da svolgere?- fu l'unica cosa che disse il cinese.
-Sei antipatico!-
Nuovamente rimise il broncio, e ogni tanto gli buttava delle occhiate per vedere se si sentisse in colpa. Ma senza grandi risultati. Il cinese era estraneo a questo mondo, e nulla per ora sembrava scalfirlo.
Finalmente ben presto il proprietario tornò in biblioteca e Len lo raggiunse, ignorando nuovamente HoroHoro senza nemmeno salutarlo.

Uscì dalla bioblioteca che era soddisfatto.
Era arrivato in tempo, e aveva trovato lavoro come aiutante. Ci sarebbe dovuto andare cinqui giorni a settimana, sia la mattina che il pomeriggio.
Aveva soddisfatto le richieste della sorella, però lui dentro di sé non sentiva nemmeno un cambiamento. L'unica cosa strana della giornata era stato conoscere quel tipo curioso.
"-Ecco perché eri venuto qui dentro! Volevi un lavoro eh?? Allora ci vedremo spesso, cerca di essere più loquace la prossima volta!-" queste erano state le parole del ragazzo dai capelli azzurri, che aveva tanta simpatia per Len.
Len rientrò in casa, e subito l'odore del cibo arrivò dritto al suo naso. Sentiva la sorella canticchiare dalla cucina.
-Fratellino sei tu?-
Di tutta risposta, Len non disse nulla. Si sbottonò con lentezza il giubbotto e lo rimise al suo posto, per raggiungere poi la sorella in cucina che stava trafficando con estrema bravura nelle pentole.
-Fratellino, allora come è andata? Hai trovato nulla?- Jun smise per un attimo di cucinare, e osservò sorridendo Len.
-Si.- disse con tono atono semplicemente Len. Non amava parlare si era risaputo.
-E lo dici così?? Ma è fantastico! Dai dimmi cosa hai trovato?-
-Lavorerò in una biblioteca, come aiutante. Niente di che.-
Len alzò le spalle per poi mettersi seduto davanti al tavolino e chiudendo gli occhi, incrociando le braccia.
Si sentii sollevato nel sentire che la sorella non insistette a chiedere altre informazioni. Il loro rapporto era da sempre stato così. Sopratutto nel crescere. 
Len era diventato sempre più chiuso e taciturno, e difficilmente si apriva con la sorella.
Ma a sua sorella ci teneva. Lei gli era sempre rimasta vicino nei momenti bui e forse si meritava che lui l'aiutasse un po' di più.
La cena passò come tutte le altre cene: velocemente e sopratutto in rigoroso silenzio. L'unica parola che si dissero, fu la buonanotte di Len quando si alzò per andare in camera sua a dormire.
Il ragazzo, appena fu in camera, si spogliò e si mise il suo piagiama, stendendosi poi nel letto. Si mise le mani dietro la schiena e osservò il soffitto soffermandosi a pensare alla giornata.
Doveva ammetterlo. Uscire, anche per solo camminare gli aveva fatto bene. Aveva preso aria, e sopratutto i ricordi non lo avevano attanagliato come invece lo facevano quando era in casa. Forse doveva solamente uscire più spesso.
Non riuscì più a pensare a nulla perché ben presto, gli occhi cedettero al sonno.

Capitolo pietoso? Forse di più xD
Ma una volta che un capitolo di qualche storia riuscisse a soddisfarmi ><
Comunque, voglio fare una precisazione. Io no so esattamente gli orari e i giorni che funzionano nella biblioteca, quindi io ho messo quelli lì xD nel caso risultasse troppo strano, come al solito fatemi sapere ^-^
Chiudo ringraziando le anime mie che me l'hanno recensita, e sperando che anche questo capitolo possa soddisfare la mia luce **

Un bacione! <3
Vostra XxX_GiuliaLoveless_XxX

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Capitolo 3 Capitolo 3
Ma si ormai possiamo dire che io aggiorno, quando il periodo invernale è finito xD Anche se dal tempo gelido che c'è non si direbbe .-. anzi fa più freddo ora che prima ><
Comunque non credo che interessi a nessuno .-.
Ho deciso di aggiornare, perché la mia luce è veramente curiosa di sapere come continua questa storia, e se magari a voi non interessa è lo stesso x°°°D
No dai scherzo, sapete che se mi dite cosa ne pensate della storia, mi fareste immensamente felice *w* sennò come miglioro, nel caso avessi sbagliato qualcosa? u.u
Basta .-. la smetto, e vi lascio al capitolo sperando che vi possa piacere! Ci sentiamo in fondo per i saluti! <3

Per Tao Len oggi sarebbe stato il primo giorno di lavoro da affrontare.
Un nuovo giorno. Per cambiare, per affrontare una nuova vita. Una nuova vita, migliore di quella che stava passando adesso. Se quello che aveva detto sua sorella era tutto vero, se uscendo e facendo altro, il dolore diminuiva fino a non pensarci più, avrebbe finalmente smesso di tormentarsi al passato e avrebbe pensato al presente e futuro.
-Len?? Scendi, è pronta la colazione! Oggi devi andare al lavoro non te ne dimenticare!!- il cinese sentì la sorella che lo chiamava giù dalla cucina.
Già, doveva andare al lavoro. Pensava se avesse fatto la scelta giusta di prendere esempio dalla sorella.
Era inutile tormentarsi ancora per molto, alzò le coperte dove il suo corpo era stato intrappolato finora e si mise un accappatoio per poi scendere giù, dove lo aspettava una Jun tutta sorridente.
-Fratellino! Finalmente sei sceso dal letto! Pensavo ti fossi dimenticato che oggi dovevi andare al lavoro!- gli posò una tazza di latte caldo. Era risaputo che Len Tao amava il latte in maniera smisurata. Ogni giorno, ne beveva sempre tre tazze come minimo.
Prese a bere con lentezza il contenuto della tazza per non strinarsi, e cercando di non osservare una Jun che era letteralmente entuasiasta.
-Andiamo Len, un po' di spirito! Non puoi presentarti al lavoro con quel muso lungo, ti licenzierebbero all'istante!- ridacchiò, perché sapeva benissimo che un sorriso era difficile vederlo spuntare sul volto di Len. Erano due persone opposte Jun e Len. La sorella era allegra, spontanea, sempre sorridente e pronta ad aiutare il prossimo e sopratutto suo fratello. Lui invece era l'opposto: taciturno, egoista, sempre serio e con grande difficoltà aiutava il prossimo. Però anche se non lo dava a vedere, teneva a sua sorella molto più di quanto la gente pensasse.
La colazione finì, come la maggior parte dei pasti, in religioso silenzio.
-Fratellino, torni stasera a cena d'accordo?-
-Si, credo di si, perché?- il fratello guardò la sorella, sorpreso dalla domanda.
-Ehm, ecco, visto che oggi è il mio giorno libero, e che finalmente tu hai un lavoro, posso far venire il mio ragazzo stamani, invece di andare sempre io da lui.. non ti dispiace vero?-
-Praticamente mi stai sfrattando fuori, fino a stasera.-
-No! Non dico questo! Volevo solo sapere, se tornavi a casa per pranzo o se rimanevi fuori, almeno sapevo se mandarlo via prima o no!-
Gli veniva da chiedere, se mai un giorno avesse conosciuto il fantomadico fidanzato di sua sorella. Non espresse questa domanda, sennò sembrava che si interessasse a qualcosa, e non era da lui interessarsi.
-No tranquilla.. rimango a pranzo fuori non c'è problema.- il ragazzo si alzò per andare in camera sua a vestirsi, e per potersi dirigere a lavoro.

Il cinese entrò dentro la biblioteca. Il proprietario gli aveva chiesto di venire qualche minuto prima d'anticipo dell'apertura per risistemare alcune cose, in modo che fosse tutto perfetto.
-Ehiiiiiii!! Buongiorno Len!-
Il ragazzo si voltò verso la voce. Di nuovo quel ragazzo insistente e chiassoso. Si era dimenticato che ora avrebbe dovuto passare molto più tempo con lui.
-Buongiorno.-
-Miracolo! Sono riuscito a farti dire questa parola! Ti sei svegliato bene allora vero?- lo punzecchiò HoroHoro ridendo e dondolandosi sui piedi. Len l'osservò attentamente: era proprio fastidioso. Lui era venuto lì per lavorare, e non di certo per fare amicizia.
-Dobbiamo finire di sistemare i libri per aprire, non farmi perdere altro tempo.- sentenziò Len, spostandolo spingendolo leggermente di lato, per prendere dei libri rimasti sul tavolo dalla giornata precedente.
-Mmmmh, siamo antipatici come al solito. Ti ricordo, che adesso sei sotto la mia tutela, visto che non sai ancora come orientarti in questa biblioteca!- sentenziò il ragazzo dai capelli azzurri convinto.
-Di certo imparerò più in fretta di quanto tu ci abbia messo tu, testa vuota.- ghignò Len, sapendo di mandarlo su tutte le furie.
-Testa vuota a chi???- esclamò furioso HoroHoro.
Fino all'apertura della biblioteca e mentre mettevano apposto i libri, continuavano a stuzzicarsi così, cercando di provocare le ire l'uno dell'altro, ma quello a perdere le staffe alla fine era sempre e solo HoroHoro.
La mattinata, passò senza troppi intoppi e abbastanza velocemente. Il ragazzo cinese si sorprese di quanto il lavoro potesse tenere la mente occupata, e di quanto facesse passare velocemente il tempo.
Da questa mattina, non aveva più pensato a nulla di doloroso. Non ne aveva avuto l'occasione: c'era sempre qualcosa che lo bloccava e stranamente, questo blocco, lo faceva sentire bene. Non sentiva più l'oppressione pesante che aveva al cuore, non sentiva più il dolore attanagliante che lo braccava ogni volta. Ma che tutto ciò fosse finito, era troppo presto per dirlo.
-Ehi bell'addormentato nel bosco mi ascolti?- HoroHoro ridacchiò da solo per la battuta.
Il cinese alzò lo sguardo poco interessato, incontrando per una seconda volta quelli vispi e pieni di vitalità del ragazzo.
-Torni a casa per pranzo?- gli chiese il ragazzo del Nord.
-No.- declatò senza entusiasmo l'altro.
-Ti andrebbe di pranzare insieme? Almeno cercherò di farti parlare!- sorrise HoroHoro sperando in una risposta positiva.
Len ci pensò un attimo: sua sorella che cosa gli avrebbe detto di fare? Sicuramente lo avrebbe spinto ad andare a pranzo con lui, ma se doveva seguire la sua testa, di stare dietro a quella testa vuota, non ne aveva voglia. Però si sarebbe divertito a stuzzicarlo.
-D'accordo, andiamo.-
Len prese il suo cappotto e lo indossò, per uscire insieme all'amico, nell'aria fredda e invernale.

Il pranzo era finito abbastanza velocemente. Non avevano avuto molto tempo per mangiare. HoroHoro, con le sue chiacchiere si era perso e non sapeva più dove andare, mandando su tutte le furie il cinese, e beccandosi un doloroso pugno sulla testa. Così che, quando riuscirono a trovare il posto dove mangiare, dovettero farlo tutto di furia, per tornare a lavoro in tempo.
-Non verrò mai più a mangiare con te, idiota!- esclamò furioso Len, mentre camminava velocemente, ignorando le lamentele dell'altro di andare più piano.
-Ehi, non è colpa mia se ci siamo persi! Volevo solamente farti conversare, e non ho tenuto d'occhio la strada!- si difese l'altro, correndogli dietro per stare al suo passo.
-Ma per favore, nella testa tu non hai un cervello, ma l'aria. Sbrigati, cerca di starmi dietro e non perderti, dobbiamo tornare al lavoro.- sputò velenoso.
-Si mamma.- ghignò di risposta HoroHoro, e beccandosi un'occhiataccia di tutta risposta.
Continuarono a camminare velocemente, mentre il ragazzo del Nord tentava di continuare un dialogo con il collega, ricevendo risposte monosillabe, o il nulla, fino a quando, esso troppo preso dal volerlo far parlare, si prese un bel palo in pieno viso.
-Ahiahiai...- HoroHoro si toccò con dolore il naso.
-Ben ti sta baka.- ghignò per la prima volta divertito Len.
-Dovevo farmi del male per farti ridere...che spaccone.-
-Spaccone a chi???- Len iniziò ad innervosirsi nuovamente. Non sopportava i modi idioti di quel ragazzo, non vedeva l'ora che la prima giornata di lavoro finisse, per poter tornare a casa e staccarsi da quell'imbranato.
Con grande loro fortuna, e senza altri colpi dolorosi, riuscirono ad arrivare in orario alla biblioteca per poter finire l'orario.

-Ehi Len! Allora ci vediamo domani d'accordo?- lo salutò con una mano il ragazzo.
-Purtroppo si.-
-Il solito simpaticone...- mise il broncio, mentre guardava Len allontanarsi per tornare a casa.
Il cinese ripensò alla giornata che aveva passato, mentre mise piede in casa e salutò un Jun molto ansiosa di sapere come fosse andato il primo giorno di lavoro.
Non voleva ammetterlo, ma questa volta aveva avuto ragione la sorella. Lavorare gli serviva per non pensare a nulla e lo aiutava a cambiare aria. E non voleva nemmeno ammettere, che stare in compagnia di quel tipo strano lo aveva aiutato maggior mente.
E ancora non voleva ammettere che da una parte, sperava che arrivasse presto domani, per non dover ripensare di nuovo a nulla.

Oh bene! Siamo giunti anche alla conclusione del terzo capitolo :3
Personalmente non so di quanto sarà lunga questa storia ._. dipende da come strutturo lo svolgimento dei due, e in generale un po' tutto.. ma posso dire che sarà su un medio-lunga. Perché quelle corte non sono il mio forte semplicemente u__u
Allora, di che ne pensate di questo capitolo?
I personaggi vi sembrano abbastanza IC, vi è piaciuto? :3 insomma, fatemi sapere che io ne sarei felicissima <3
Ringrazio chi mi segue, chi mi recensisce, e chi legge anche e basta <3, io vi adoro!!
Al prossimo capitolo, sperando di non dover aggiornare in stramega ritardo x°D
Vostra XxX_GiuliaLoveless_XxX

 

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