H & H

di costy24
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Introduzione ***
Capitolo 2: *** 1. Hermione ***
Capitolo 3: *** 2. Harry ***
Capitolo 4: *** 3. Hermione ***
Capitolo 5: *** 4.Harry ***
Capitolo 6: *** 5. Hermione ***
Capitolo 7: *** 6. Harry ***
Capitolo 8: *** 7. Hermione ***
Capitolo 9: *** 8. Harry ***



Capitolo 1
*** Introduzione ***


Oh, Harry, come spiegare? come dirti che non ce la faccio più? Che non posso più reggere i biglietti, le occhiate complici, i sorrisi che tu e Ginny vi scambiate? Come farti capire che…. che… che mi piaci? / Cos’hai Hermione? Cosa ti inquieta? Non sei più la stessa da qualche mese, e mi innervosisce non poterti aiutare…. Apriti… confidati, sfogati… sono qui…

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Capitolo 2
*** 1. Hermione ***


1. Hermione

 

 

 

La pioggia picchiettava sonora sopra la tettoia, e il vento si infiltrava sussurrante tra le tegole.

Hermione affondò il viso nella sciarpa rossa e oro. Il freddo le sferzava il volto e i capelli danzavano sulle sue spalle.

Guardava il lago, così torbido e scuro, e la foresta, misteriosa e insidiosa.

-Hermione- disse una voce a lei familiare.

-Vai via, Harry, ti prego…- ribatté la ragazza, abbassando il capo.

-Perché sei scappata dalla lezione della McGranitt? Ammetto che era alquanto noiosa, ma…- chiese Harry avvicinandosi all’amica.

Oh, Harry, come spiegare? come dirti che non ce la faccio più? Che non posso più reggere i biglietti, le occhiate complici, i sorrisi che tu e Ginny vi scambiate? Come farti capire che…. che… che mi piaci?

Il respiro di Harry era sempre più vicino al suo volto –Hermione, stai tremando…- sussurrò lui, strofinando le mani contro le sue spalle, scosse dai brividi.

La ragazza emise un gemito… Harry… così rendi tutto più difficile… ti prego…

-Sto bene, grazie. Era solo un giramento di testa. Tutto qui- spiegò brevemente la ragazza, girandosi di scatto verso Harry e abbozzando un sorriso -E ora scusa- aggiunse, spostandosi di lato – ma ho Antiche Rune e non posso assolutamente arrivare in ritardo!-.

E si allontanò, le lacrime agli occhi, inghiottendo quel macigno che si portava dietro da ormai due mesi.

 

Come era possibile? Harry, il suo migliore amico da sempre, nonché il suo primo amico, ora le piaceva?

Era fuori dalla razionalità! Di tutte le persone di cui poteva innamorarsi, proprio di lui? Del suo migliore amico, che, tra l’altro, stava con la sua migliore amica?

Come stavano bene quei due… entrambi coraggiosi, intraprendenti… non una povera vecchia topa di biblioteca come lei…

Hermione afferrò il libro di Trasfigurazione e una piuma Segnala Punto Chiave, invenzione di Fred e George. Cercò di concentrarsi.

Per trasfigurare correttamente una teiera in un coleottero occorre munirsi di concentrazione.

La piuma si premurò di evidenziare in arancione brillante la parola.

Successivamente occorre avere una teiera.

La piuma sottolineò l’ultima parola.

E infine occorre che colui che vuole trasformare l’arnese in un animale vertebrato sia completamente rilassato e calmo, nel pieno della sua serenità.

Ginny entrò di corsa nella stanza, togliendosi mantello e sciarpa e buttandosi su una poltrona accanto al fuoco.

-Ciao. Ron e Harry?- chiese Hermione, guardando di sottecchi l’amica, mentre la piuma stregata continuava a sottolineare.

-Dovrebbero arrivare a momenti. – rispose la ragazza, giocando coi capelli rosso acceso, caratteristica della famiglia Weasley. Poi domandò, complice – trasfigurazione? Harry mi ha detto che la McGranitt vi ha caricato di compiti! Mi sa che questo weekend andrà in fumo… e pensare che volevamo andare ai Tre Manici di Scopa!!- sospirò, accoccolandosi nel maglione, regalo della signora Weasley.

-Se Harry sta troppo con te, finirà per prendere una T in Trasfigurazione- sussurrò accigliata Hermione, sottolineando con particolare ferocia.

-Ciao,Hermione!- esclamarono Ron e Harry, entrando dal buco del ritratto- Sbaglio o la Signora Grassa è un po’ brilla ‘stasera? Continua a cantare e ci ha chiamati "cuccioletti"!- esclamò Ron, con aria disgustata, appoggiandosi al bracciolo di Hermione.

-Oh, Hermy, sono i compiti di Trasfigurazione, non è vero?- soggiunse, con un sorrisetto.

- già, ma te li puoi scordare se mi chiami ancora "Hermy"- ribattè la ragazza, chiudendo di scatto il libro, e alzandosi violentemente dalla poltrona

-La prossima volta prenditi un filtro Calma Spiriti… Fred e George ne dovrebbero avere ancora…- bofonchiò Ron, irritato.

 

 

Hermione si rannicchiò sotto le coperte, piangendo.

Mi sento così male… ogni volta che li vedo assieme provo una morsa allo stomaco, e la salivazione scompare magicamente. Sento di dovermi sentire felice per loro, per i miei due migliori amici, ma non ci riesco… vorrei staccare con lai forza Ginny da Harry, rivendicare che l’ ho conosciuto prima di lei… rivendicare….rivendicare cosa, poi? Non ho alcun diritto su di Harry, come non l ’ho mai avuto prima… devo lasciarlo vivere in pace, e io… io devo cercare di sotterrare il più possibile quel macigno, nasconderlo, e sperare che col tempo scompaia…

Da quando l ’ho visto la prima volta sull’Espresso per Hogwarts, in tutte le prove che abbiamo affrontato negli anni, fino a due mesi fa, quando l’ ho visto essere scelto inaspettatamente un altro campione del Torneo Tremaghi, suscitando l’ira di Ron… e diventare così forte e coraggioso, affrontando l’Ungaro Spinato…

E ora che il ballo del Ceppo si sta avvicinando, la visione di Harry e Ginny avvinghiati teneramente a tempo di musica mi invade la mente, distraendomi da tutto…

Li vedo baciarsi, abbracciarsi, stringersi…

E mi vedo, seduta in un angolo, con magari la compagnia di Ron al suo fianco e un boccale di burrobirra in mano, a sentire particolari sui "cannoni del Chudley", la squadra preferita di Ron…

 

 

Hermione si sedette a colazione nella Sala Grande. Aveva in mano un paio di libri di Aritmanzia e Pozioni, che sbattè sul tavolo. Ti stai comportando da sciocca nessuno ti deve niente!

-Ehy, Hermione, scusa per ieri… non volevo offenderti- si scusò Ron, immerso nella sua tazza di porridge.

Ginny leggeva eccitata una copia della Gazzetta del Profeta, suscitando la curiosità di Hermione;

-Cosa c’è di tanto fantastico?- chiese acida Hermione, ingoiando una cucchiaiata di cereali.

-Canteranno le Sorelle Stravagarie al Ballo! Ti rendi conto, Harry? – rispose fibrillante.

-Wow. Emozionante.- rispose secca Hermione, deglutendo tanto forte che alcuni cerali le rimasero in gola, e incominciò a tossire.

-Ehm… scusate..- sussurrò, e corse fuori dalla Sala Grande, felice di quel diversivo per riprendersi.

L’aria era fresca e l’erba umida, segni evidenti del forte temporale che si era abbattuto su Hogwarts la sera precedente.

E non solo su Hogwarts. Ma anche nel suo cuore.

Si fermò sull’uscio del pesante portone di mogano; si sentiva ansiosa, irritata e immensamente triste. Tutti erano in fermento per il ballo e lei era senza cavaliere…. Vedeva stuoli di ragazze che continuavano a blaterare sul ballo, entrare in fibrillazione appena un’esemplare maschile si avvicinava… e lei era senza nessuno….

Cosa mi sta succedendo? Sto perdendo il controllo della situazione e tutto sta cadendo rovinosamente… dov’è finita la vecchia Hermione?

 

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Capitolo 3
*** 2. Harry ***


2. Harry

 

 

Harry si precipitò fuori dall’aula, lasciandosi alle spalle la McGranitt, che non aveva ancora finito di dettare la mole di compiti per il lunedì successivo.

Corse fino al ponte di legno, dove lui, Ron e Hermione avevano passato tanti momenti. Sapeva che era lì. E infatti Hermione era appoggiata alla pensilina del ponte, lo sguardo perso nell’oscurità del lago e della Foresta Proibita.

Era scappata a metà lezione, gli occhi lucidi di lacrime.

-Hermione- disse, avvicinandosi alla ragazza, che si irrigidì di colpo.

-Vai via, Harry, ti prego- rispose tremante Hermione.

Cos’hai Hermione? Cosa ti inquieta? Non sei più la stessa da qualche mese, e mi innervosisce non poterti aiutare…. Apriti… confidati, sfogati… sono qui…

-perché sei scappata dalla lezione della McGranitt? Ammetto che era alquanto noiosa, ma…- replicò Harry, facendosi più vicino…

Hermione… fammi capire, ti prego…

Le mise le mani sulle braccia, strofinando leggero. –Hermione stai tremando…- sussurrò

Il corpo dell’amica era teso, tremante e rigido…

Oh, Hermione…

Hermione si voltò di scatto:- sto bene, grazie. Era solo un giramento di testa, tutto qui.- - e ora scusa- abbozzò un sorriso – ma ho Antiche Rune e non posso assolutamente arrivare in ritardo!-

E corse via. Harry rimase fermo, ad ascoltare il rumore sordo della pioggia.

 

-Scacco matto!- urlò giulivo Ron, mentre la sua regina rompeva il re di Harry.

-Ed è la seconda volta che ti batto, mio caro!- aggiunse Ron, trionfante.

-Non ti preoccupare, Harry, fallo felice il povero bambinone!- rise Ginny, baciando sulla guancia Harry. –Vi prego! Non davanti a me! Che schifo!- protestò Ron, procurandosi una linguaccia da Ginny.

- Allora, Harry, che ne dici di andare ai Tre manici di Scopa questo weekend? Con questa pioggia una buona Burrobirra ci vuole!-propose la ragazza

-Questo weekend proprio no! La McGranitt ci ha caricati di compiti!- rispose Harry, spostando il suo fante una casella più in là.

-Oh, non starai mica dicendo sul serio, vero? È il terzo weekend che saltiamo!- si lamentò Ginny.

-Falli tu i nostri compiti, allora!- rispose stizzito Harry.

Quando si comporta da bambina le vorrei urlare di crescere…. Per 2 weekend ho copiato i compiti da Hermione, non posso farlo anche questa volta… a proposito: dov’è Hermione?

-Ehy, dov’è Hermione?- chiese.

-Non so, penso sopra. La raggiungo…- rispose irritata Ginny, alzandosi e procedendo velocemente verso la rampa di scale.

-Ron…- disse Harry, - hai notato che Hermione in questi giorni è un po’ strana?-

-E quando non lo è, scusa?- ribattè Ron, sbadigliando.

Possibile che Ron non se ne sia accorto? D’ altronde Hermione è anche la sua migliore amica…

Che mi stia immaginando tutto?

-Dai, andiamo su, magari riusciamo a iniziare i compiti…- disse Harry alzandosi, seguito da un Ron sbuffante.

- Kappa rossi!- esclamò Harry, davanti al grande ritratto della Signora Grassa, che, dopo numerosi risolini e dopo averli chiamati "cuccioletti", si era spostata, rivelando l’ingresso della Sala Comune dei Grifondoro.

-Ciao, Hermione!- dissero i due ragazzi, entrando.- sbaglio o la Signora Grassa è un po’ brilla ‘stasera? Continua a cantare e ci ha chiamati "cuccioletti"!- aggiunse Ron, con aria disgustata.

-Oh, Hermy,- continuò -sono i compiti di Trasfigurazione, non è vero?-

-Già, ma se continui a chiamarmi "Hermy", te li puoi scordare!- rispose furibonda Hermione, allontanandosi irritata nel dormitorio femminile.

-La prossima volta prenditi un filtro Calma Spiriti… fred e George ne dovrebbero avere ancora…- bofonchiò Ron.

Quanto vorrei sapere che cos’hai, Hermione sei strana… parlami… ti prego…

-Vado a letto- annunciò Harry, alzandosi dalla poltrona e dando un bacio a Ginny.

Si sentiva la testa pesante, e gli occhi gli facevano male.

Lanciò un’ultima occhiata alla scala che portava al dormitorio femminile.

Hermione…

La mattina Harry e Ron scesero per la colazione. Trovarono Ginny che leggeva la Gazzetta del Profeta, in fibrillazione.

Il posto di Hermione era vuoto. Lo sguardo di Harry si annuvolò.

-Ehy, ciao!- esclamò Ginny, lasciando da parte la Gazzetta e baciando Harry.

-Ciao- mormorò il ragazzo, prendendo posto accanto a lei.

-Cosa stavi leggendo? Altri articoli idioti della Skeeter?- domandò Ron, prendendo del porridge.

Hermione arrivò, sbattendo con una certa violenza i libri sul tavolo. Il volto era scuro, contratto.

-Ehy, Hermione, scusa per ieri, non volevo offenderti- disse Ron, sinceramente dispiaciuto.

-Cosa c’è di tanto fantastico?- chiese piuttosto acida Hermione, che aveva ignorato le scuse di Ron.

-Cantano le Sorelle Stravagarie al Ballo! Ti rendi conto, Harry?- rispose eccitata Ginny, stropicciando la copia del Profeta.

Dio mio, a volte è proprio una bambina… ma si può sapere cos’ha hermione?

-Wow. Emozionante- commentò Hermione. Poi, presa da un attacco di tosse improvvisa scappò in giardino.

Oh mio Dio.

-Vado a vedere come sta- disse Harry, alzandosi da tavola.

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Capitolo 4
*** 3. Hermione ***


3. Hermione

 

Hermione si sedette sull’erba bagnata. Il lago sembrava ora tanto limpido…

Devo dirglielo… ma come?

-Hermione- esclamò Harry

-Com’è questa storia che continui a scappare?- chiese sorridendo, sedendosi vicino a lei.

Hermione sorrise a sua volta.

-Si può sapere cos’hai?- domandò Harry, contemplando il lago.

Non avevo mai notato che avessi un bel profilo, Harry… e dei begli occhi… e…

-Niente- si affrettò a rispondere la ragazza, sorridendo. Un sorriso tirato, falso.

-Hermione, ti conosco da troppo tempo… non mentirmi, ti prego… se c’è qualcosa che non va, parliamone! Lo sai che a me puoi dire tutto!- replicò Harry, guardandola negli occhi.

No Harry, non proprio di tutto… non puoi capire come mi sento… anche nei sogni che faccio di noi due c’è qualcosa che non va… ed è Ginny… non posso tradirla… ma che idee mi faccio? Tanto non succederà mai ciò che spero…

-Lo so, e tu smettila di preoccuparti!- ribattè lei, dandogli un pugnetto sulla spalla.

Ritornarono a guardare il lago, entrambi persi nei loro pensieri…

-A che conclusione sei arrivato per l’enigma dell’uovo?- chiese a un certo punto Hermione, corrugando le sopracciglia.

-Ehm…- balbettò Harry- ecco, penso di esserci quasi arrivato… più o meno…-

-Harry- disse Hermione- senza la soluzione di quell’indovinello non potrai affrontare la seconda prova! È una cosa seria!- .

-Vedo che ti sei ripresa, eh?- sorrise Harry, alzandosi. -Io vado dentro-continuò- e dovresti farlo anche tu…-

Harry…Harry... adoro tutto di te… anche la tua immancabile distrazione… come farai per la seconda prova… oh, Harry…

 

Hermione incominciò a prendere appunti, cercando di concentrarsi. Ma era alquanto difficile perché Pansy Parkinson e alcune ragazze di Serpeverde stavano ridendo e praticamente urlando.

Hermione aggrottò la fronte. Possibile che Madama Pince non dica nulla? Stanno sghignazzando come galline!

-Oh, guardate chi c’è! Granger! Come va? Immagino che tu sia troppo impegnata a studiare per venire al Ballo, vero? Oppure non verrai perché non ti ha invitata nessuno, eh?- esclamò beffarda Pansy, suscitando risolini malvagi dalle sue amiche.

-No, Parkinson, ti sbagli. Si da il caso che io studi per diventare migliore di una gallina come te!- ribattè furibonda Hermione, alzandosi -e sai, è meglio non essere invitata da nessuno, piuttosto che andarci con Malfoy!-.

-La tua è solo invidia, Granger, perché sai che non potrai mai essere più di una sporca e sempliciotta mezzosangue!- replicò velenosa Pansy, allontanandosi.

Hermione rimase ferma immobile, fumante di rabbia.

Ma come si permette! Solo perché non sono stata invitata da nessuno non le da il diritto di parlarmi così! Sporca e sempliciotta mezzosangue! Quanto avrei voluto Schiantarla… ma ho troppo rispetto di questa biblioteca per mettermi a duellare con quella sottospecie di rospo!

-Perdono…- disse una voce profonda e fredda alle sue spalle.

La ragazza si girò di colpo, colta da un brivido.

Dietro di lei c’era Viktor Krum, studente di Durmstrang, il più famoso e aitante giocatore di Quiddich non solo di tutta la Bulgaria, ma di tutto il mondo…. Ed era anche il ragazzo più affascinante del torneo, insieme a Cedric Diggory, e per questo era anche il più seguito da branchi di ragazzine adulanti.

-Hermi-un, fero? Io sono Viktor Krum. Piacere.- disse, tendendo una mano alla ragazza.

Non è possibile! Cosa vuole da me? Se mi vedesse la Parkinson!

-H-Hermione Granger- balbettò lei, incredula.

-Tv stvdiare molto, fero? Molti brava! Forresti venire al balo con me?- chiese, nel suo inglese stentato.

-Emh..- borbottò Hermione, facendosi rossa.

Perché devo diventare rossa? Perché??

-Se tv non vuole venire, no problema! Tv no costretta!- si affrettò a dire Krum.

-No, non hai capito… mi farebbe molto piacere, invece! Ti vedo spesso qui in biblioteca! Ti piace studiare?- lo corresse Hermione, sorridendo.

Mi ero immaginata chissà quale gradasso, e invece è molto simpatico!

-Io sì, piace molto stvdiare, ma no bravo come te!- rispose il ragazzo, accennando una specie di smorfia, che per lui equivaleva a un sorriso.

-Ah, adesso devo proprio andare! Ci vediamo!- disse Hermione, raccattando i suoi libri.

-Certo, Hermi-un. Ci fediamo!- esclamò Krum.

 

 

Hermione salì in fretta le scale, fino a ritrovarsi davanti alla Signora Grassa, e davanti a Ginny.

-Oh, ciao! Come va?- chiese la ragazza, aggiungendo:-Kappa Rossi-.

-Bene, tu? Hai visto Harry, per caso? Io non lo vedo da stamattina… - chiese Ginny, sprofondando nella poltrona.

-No, ma ora che mi ci fai pensare a pranzo non c’era… penso stia ancora ragionando sull’indovinello dell’uovo, e non gli farebbe male, visto che è ancora in alto mare!- rispose Hermione, prendendo una copia di Aritmazia.

-A me ha detto che l’aveva risolto! – ribattè Ginny, corrugando la fronte.

Oh, cavolo… cosa ne sapevo? Bè, Harry ha cercato di darmela a bere, ma non c’è riuscito… lo conosco troppo bene! Forse Ginny non lo conosce ancora così bene da capire se mente…

-Bè, magari ne è venuto a capo… comunque, Ginny, non immaginerai mai chi mi ha invitata al Ballo dieci minuti fa!- esclamò Hermione.

-Chi?- chiese incuriosita la ragazza, rivolgendosi verso Hermione

-Preparati! Viktor Krum!- rispose eccitata Hermione.

-Non ci credo! Non è possibile!!!- urlò Ginny, saltando sulla poltrona.

-Ehy, calma!- disse Hermione, divertita.

-È il ragazzo più carino di Durmstrang! E poi è così famoso!- ribatté Ginny- quanto ti invidio!-

E tu non sai quanto ti invidio io… darei cento Viktor Krum, per un Harry Potter…

-È una notizia fantastica! Davvero! Immagina quando lo sapranno Ron e Harry!- commentò la Weasley, sgranando gli occhi.

-NO!- ribattè forte Hermione, alzandosi di scatto

Pensa che vergogna… come mi prenderebbero in giro… non ci crederebbero…

-Perché? È così eccitante essere invitata da una persona famosa!- replicò Ginny.

A volte è proprio una bambina… eppure ha un anno in meno di me… sono forse io quella sbagliata?

-Non è poi così famoso…- borbottò Hermione -e comunque è fuori discussione: Harry e Ron ne devono stare fuori e non ne devono sapere nulla, chiaro?-.

-Dio mio, stai calma… non dirò nulla, se è questo che vuoi… comunque secondo me sbagli e di grosso!- borbottò Ginny, salendo le scale del dormitorio.

Hermione sospirò.

Dio mio, quanto è difficile… pensavo che se avessi nascosto ciò che provo tutto sarebbe andato a posto… e invece tutto va sempre peggio… Krum è carino, bello, affascinate, famoso, ma… semplicemente non è Harry… il distratto, meraviglioso, divertente e semplice Harry.

-Ciao! Come va?- era Ron, salito da una stressante lezione di Divinazione –la Cooman è decisamente e completamente andata! Oggi ha predetto morte imminente ad almeno 6 persone! Silente doveva essere molto ubriaco quando l’ha scelta come insegnante! O non si è presentato nessuno, perché è letteralmente impossibile che Silente le abbia affidato la cattedra di Divinazione-.

-Dovevi fare come me: andartene! Quella ciarlatana va bene solo per Calì e Lavanda…- rise Hermione.

-Harry?- aggiunse, fingendo indifferenza

-A fare un’intervista per il Profeta, penso…- borbottò lui.

Non ti è ancora passata, eh Ron? Quell’invidia così incondizionata che provi ogni giorno, perché tu sei solo "il migliore amico sfigato di Potter"… non è vero, Ron… tu sei molto di più, solo che devi crescere… Harry è e sarà sempre il tuo migliore amico… e tutto passerà, tutti gli scontri, le litigate… tutto, perché la vostra amicizia è più forte di qualsiasi bisticcio, Ron, e lo sai…

Perciò ti prego, smettila di essere così maledettamente GELOSO!

-Ehy, ciao a tutti!- Harry era entrato.

Hermione diventò rossa all’istante, fingendosi estremamente interessata ad Aritmazia.

-Giuro che se la Skeeter usa ancora quella maledetta penna stregata la uccido!- sbottò Harry

-Ginny?- chiese, sedendosi.

-È su- rispose Hermione, infastidita.

Sono proprio una stupida… così si comportano le persone senza un briciolo di calma e razionalità… ho sempre pensato che non mi sarebbe capitato mai… Dio, come mi sbagliavo!

Harry lanciò una lunga occhiata alla ragazza.

Mi conosci troppo bene… hai intuito che qualcosa non va… peccato che sia tu il problema!

-Eccola che scende!-esclamò Harry, con un grosso sorriso.

Stai calma, Hermione, CALMA!

-Harry!- urlò Ginny, abbracciandolo.

Ron fece una smorfia di disgusto. -Vi prego! C’è gente! E io sono suo fratello!- disse, voltando la faccia. Harry e Ginny risero.

Cosa cavolo ridono…

-Qui non si può più studiare- bofonchiò Hermione, alzandosi col suo libro -Vado da un’altra parte!- aggiunse stizzita, sparendo nel buco del ritratto.

 

 

Ritornò dove erano stati lei e Harry la mattina, seduta sul prato, coperta dalla sciarpa, il libro sulle ginocchia.

Forse è meglio cambiare posto… qui fa freddo… ed è da più di un’ora che sto seduta…

Poi sentì delle voci.

-Ginny…-una voce sommessa.

-Andiamo, Seamus… Cosa c’è?- replicò ridendo Ginny.

-Ginny… sei ubriaca! Si può sapere cosa hai fatto?- ribattè Seamus, allontanandola.

Ginny?

 

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Capitolo 5
*** 4.Harry ***


4. Harry

 

 

Harry corse fuori dalla Sala Grande.

Adesso basta! Devo sapere cos’ha Hermione! Non importa se né Ginny né Ron se ne sono accorti, Hermione ha qualcosa che non va!

Harry si sedette sull’erba fradicia di pioggia, accanto alla ragazza.

-Hermione- disse -Cos’è questa storia che continui a scappare?-

Hermione accennò a un sorriso.

Questi non sono i tuoi soliti sorrisi… riesco a capire quando menti, e quando qualcosa ti turba… d’altronde sei o non sei la mia migliore amica?

-Si può sapere cos’hai?- chiese, guardando il lago.

-Niente- rispose Hermione, sorridendo.

Non mi sono mai accorto che avessi dei begli occhi… sono così intensi… e pensare che li ho sempre giudicati un po’… banali…

-Hermione, ti conosco da troppo tempo… non mentirmi, ti prego… se c’è qualcosa che non va, parliamone! Lo sai che con me puoi parlare di tutto!- ribattè Harry, cocciuto.

Sono deciso a sapere cosa diavolo hai in testa, Herm, dovessi pure farti un incantesimo…

-Lo so, e tu smettila di preoccuparti!- replicò Hermione, dandogli un pugnetto sulla spalla.

Trovi sempre il modo di stupirmi… sei così razionale da una parte e così… così…

Forse non esiste un termine per definirti… solo "Hermione" può far capire chi sei…

-A che conclusione sei arrivato per l’enigma dell’uovo?- chiese la ragazza, ritornando a guardare il lago.

Ha anche un bel profilo! Ma cosa sto dicendo? Io ho Ginny e io sto con Ginny…

-Ehm…- iniziò, incerto – ecco, penso di esserci quasi arrivato… più o meno…-.

Come cavolo faccio a dirti che non so da che parte incominciare?

Quel coso appena lo apre stride! E temo che Cedric e gli altri abbiano già risolto l’indovinello…

Ma non posso certo dirtelo, Hermione, conti così tanto su di me… ho paura di deluderti…

-Harry- disse, improvvisamente seria – Senza la soluzione di quell’indovinello non potrai affrontare la seconda prova! È una cosa seria!-.

-Vedo che ti sei ripresa, eh?- replicò ironico Harry

-Io vado dentro- continuò -E dovresti farlo anche tu!-.

Ha ragione… senza quel maledetto indovinello non posso andare avanti… e non voglio dare modo a Malfoy di sfottermi…

Ci manca solo questo… davvero…

-Eccolo!- esclamò Ginny, alzandosi da tavola.

-Si può sapere dov’eri finito? Non sai che non si lasciano così di botto le persone?- si lamentò, lanciandogli un’occhiataccia.

Oddio, adesso ci manca solo Ginny… è tanto carina, ma a volte quando fa così…

-Sono andato a vedere come stava Hermione… ora dovrebbe rientrare- rispose Harry, sedendosi.

Ginny si sedette a sua volta,infastidita.

Ma si può sapere cos’hanno tutti in questo periodo? Prima Hermione, ora Ginny…

Harry lanciò un’occhiata interrogativa a Ron, il quale alzò le spalle, come per dire: "Chi le capisce è bravo!".

Harry sorrise. Ron è sempre capace di farmi ridere…

-Bè, Ginny, noi andiamo, la Cooman attende con ansia di predirci morte imminente- esclamò Harry, alzandosi e prendendo la sacca coi libri.

Vedendo la faccia scura di Ginny, si chinò a baciarla.

Quando fa la bambina, giuro, non so cosa farei…

Se ripenso a quanto mi piaceva… a quanto mi piace… giusto?

 

 

-Ehy, Harry, aspetta un minuto!- gridò Cedric, raggiungendo Harry e Ron, appena scesi dalla Torre di Divinazione.

-Ciao Cedric- disse Harry, voltandosi. Tutti gli studenti si erano fermati, ansiosi di vedere magari una rissa tra i due.

Cos’hanno tutti da guardare?? Manco fossimo due Ippogrifi!

E cosa vuole Cedric da me?

-Vedi… ecco… tu mi hai aiutato con i draghi… giusto?- incominciò il ragazzo, tirandolo in disparte.

Dove vuole arrivare?

Già… i draghi… almeno lì ero preparato… ora non so dove incominciare…

-Mi sembra giusto ricambiarti, no? Bè, quello che posso dirti è- quello che vuoi dirmi…

-Perciò… vatti a fare un giro al bagno dei Prefetti, al 5 piano... e portati anche l’uovo… sai, si ragiona meglio. E ricordati la parola d’ordine, Biancospino!- balbettò Cedric, allontanandosi.

-Un bagno?- ripetè Harry, confuso.

Che cavolo vuole dire "un bagno"? avanti, Harry, pensa!

Harry corrugò la fronte. Questa notte al bagno dei prefetti… e quel che sarà sarà…

Il ragazzo si allontanò, dirigendosi pensieroso verso lo studio di Silente. Intervista con la Skeeter.

Quanto odio quella vecchia zabetta… con quella sua maledetta penna Prendiappunti… un giorno la schianto… non penso che Fleur, Krum e Cedric mi direbbero qualcosa..

-Cioccorane- borbottò Harry, alla grande statua di pietra che presidiava lo studio di Silente.

Salì piano gli stretti gradini della scala a chiocciola, fino a giungere davanti a una pesante porta di legno massiccio.

-Ehm… è permesso?- domandò Harry, facendo capolino con la testa da dietro la porta.

-Certo, Harry, vieni- rispose Silente, con la consueta voce tranquilla e pacata.

-Oh, Harry!- esclamò Rita Skeeter, squittendo.

-Vi lascio soli, allora- aggiunse Silente, uscendo dallo studio.

Lei e quei suoi odiosi occhialetti scintillanti…

-Ti farò una domandina veloce,dato che mi aspetta un’intervista , pensa che onore, addirittura con il Ministro della Magia, Cornelius Caramel!- gioì, mentre la sua penna incominciava già a scrivere le prime righe.

-Scusi, ma io non ho ancora aperto bocca e la sua penna già scrive?- chiese acido Harry, sedendosi.

Ci manca solo che scriva altre scemenze sul mio conto…

-Oh, caro- Caro chiamerà suo fratello –Non badare a questa…- disse con noncuranza, mentre la penna continuava a scarabocchiare sulla pergamena.

-Allora, Harry, sei agitato? Intimorito? Sicuro? Ansioso? Curioso?-chiese la Skeeter.

-Emh… a che proposito, scusi?- balbettò Harry.

Cosa vuole cercare di estorcermi?

-Ma della seconda prova, naturalmente! E di cos’atro? C’è qualcosa che non va? Magari in amore? Con Ginny?- esclamò la Skeeter, maliziosa.

-Ma..? Cosa sta… cosa sta dicendo, mi scusi?- ribattè Harry, arrabbiandosi.

Ma guarda questa… questa… Cosa ne sa lei?

-Oh, Harry, non ti devi vergognare! Tutti hanno problemi, anche in amore!-squittì lei, mentre la penna scarabocchiava.

-Io non sono depresso e non ho trovato in lei la mia confidente!-esclamò Harry rabbioso, leggendo di soppiatto la pergamena.

Io depresso?? Lei la mia confidente? Un’altra parola e la schianto… lo giuro…

-Non farci caso, è una prima bozza! E poi- aggiunse, avvicinandosi a Harry –è inutile negare l’evidenza, mio caro!-

Ha detto abbastanza parole per essere baciata da un Dissenatore… se scopro che ha veramente pubblicato sul Profeta quella robaccia faccio un salto ad Azkaban…

-Oh, guarda che ora si è fatta! Caramel mi starà già aspettando! Alla prossima, Harry caro!- disse la Skeeter, uscendo in fretta dallo studio e lasciandosi dietro una nuvola di forte profumo dolciastro, che Harry riconobbe come il profumo della signora Weasley, "Persuasione".

 

 

 

Harry salì in fretta le scale.

Chissà se Ginny è già su… di certo lo saranno sia Ron che Hermione…

Hermione… oggi non sono riuscito a scoprire cosa avessi… mi sento tanto stupido… io sono il tuo migliore amico e non so nemmeno lontanamente cosa stai passando…

-Mirtilli di bosco-disse Harry, davanti al ritratto della Signora Grassa, che si spostò.

Eccoli tutti là…

-Giuro che se la Skeeter usa ancora quella maledetta penna stregata la uccido!- sbottò, sedendosi.

-Ginny?- aggiunse.

-È su- rispose infastidita Hermione.

Herm… cosa diavolo hai? Non so più cosa fare per cercare di farti dire tutto… avanti!

Il ragazzo la squadrò.

Mi sento così impotente… si è creata una barriera fra noi… non c’è più quel dialogo…

Hermione…

-Eccola che scende!- esclamò Harry, sorridendo.

Eccola lì, Ginny… come saltella… sembra una bambina il giorno di Natale… quanto è piccola…

-Harry!- urlò Ginny, abbracciandolo.

-Vi prego, c’è gente! E io sono suo fratello!- protestò Ron, voltandosi dall’altra parte.

Povero Ron… sta ancora cercando qualcuna per il ballo… e se lo chiedesse a Hermione?

No, non è possibile… loro due… eppure, in fondo… sono entrambi soli, potrebbero…

Io e Ginny, Ron e Hermione… no… io… che diavolo mi prende??

Perchè… perché mi viene da invitare io Hermione?

-Qui non si può studiare- bofonchiò Hermione -Vado a studiare da un’altra parte!- disse irritata, alzandosi con il libro.

Harry la guardò.

HERMIONE!! Ti prego… non andare…

-Allegra come al solito, non c’è che dire… che sonno, io vado a letto…- borbottò Ron, alzandosi e andando nel dormitorio. -‘Notte- aggiunse.

È il momento di chiederglielo. Lei è la sua migliore amica, saprà certamente qualcosa!

-Senti, Ginny… non è che sai che cos’ha Hermione?- chiese cauto Harry, guardandola negli occhi.

-Ma si può sapere perché in ogni singolo momento tu debba parlare di Hermione?- sbottò Ginny, alzandosi.

-Siamo migliori amici- si scusò Harry.

-Esatto! Migliori amici! Non sei il suo ragazzo, e perciò non vedo perché tu debba sempre parlare di lei! O seguirla quando scappa!- urlò Ginny, i capelli rossi che le scendevano sul viso.

-Cosa…?- balbettò Harry, indietreggiando.

-Tutti i santi giorni! È da quasi tre mesi che non fai che parlare di lei! Io non ne posso più, hai capito? È da un mese che non ne posso più!-gridò la ragazza, scappando.

-Ginny, aspetta!- mormorò Harry, stordito.

Ma cosa diavolo sta dicendo? Io che penso sempre a Hermione… non è vero! Non ci penso più di quello che fa Ron! E poi non sono così…ossessivo ! O… o sì? Insomma, io non provo nulla per Hermione… lei è… lei è solamente la mia migliore amica ed è normale che io sia attaccato a lei… no?

 

Mi scuso con tutti quelli che mi hanno fatto notare di usare l'html... avevate proprio ragione, e io ero convinta di usarlo correttamente! no, nn sono una pazza, solo che sono piuttosto imbranata con il pc! sorry! baci e continuate a recensire

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Capitolo 6
*** 5. Hermione ***


5. Hermione

 

 

Ma che cosa succede? Ginny?

Hermione si alzò frettolosamente, dirigendosi verso le voci.

Dietro a un albero c’erano Seamus e Ginny. Lei si dimenava e cercava di stringerlo e lui la allontanava.

-Ma cosa…?-balbettò Hermione, avvicinandosi ai ragazzi.

-Ginny… piantala! Sei ubriaca fradicia, e stai urlando! Ci sentiranno!- disse ansioso Seamus, tenendola per le braccia.

-Seamus… andiamo… chi se ne frega se ci scoprono… eh?- rispose ridacchiando Ginny.

Ginny?

-Ginny, Seamus… cosa diavolo succede? Stai bene?- intervenne Hermione, preoccupata.

-Oh, Hermione, ciaoo! Come va? E il tuo fidanzato, Harry?- disse Ginny, barcollando.

L’odore di BurroBirra si diffondeva nell’aria.

-Ginny, sei ubriaca! Cosa è successo? Seamus?- disse agitata Hermione, sorreggendo la ragazza che stava per cadere.

-Io…io non so… mi ha dato… appuntamento qui, dieci minuti fa, e.. e l’ho vista barcollare- si scusò Seamus, indietreggiando.

-Appuntamento?-chiese Hermione, confusa.

Ginny aveva un appuntamento con Seamus? Ed è arrivata ubriaca fradicia? Cosa cavolo sta succedendo?

-Siiii!!! Io e Seamus ci facciamo! Lo sai, Hermione cara??- urlò Ginny, barcollando verso il ragazzo e cercando di baciarlo.

-Ginny, cosa stai dicendo? Adesso andiamo tutti da madama Chips e sistemiamo questa cosa… Harry dov’è?- disse Hermione, prendendola per un braccio.

-Lasciami! Toglimi le mani di dosso!- si lamentò Ginny, rabbiosa.

-Tu- aggiunse, adesso seria, di colpo –Non avvicinarti a me-

-Ginny, cosa stai dicendo? Sono Hermione, la tua migliore amica!-la scosse Hermione, confusa.

Ginny, Dio mio, cos’hai? Perché ti sei ubriacata?

-Tu distrai Harry!!-urlò Ginny, liberandosi dalle strette di Seamus –Lui vede solo te! Io per lui non sono più niente! Sono solo una bambina da accontentare!-.

-GINNY!!-urlò una voce.

Era Harry.

Harry, grazie al cielo sei qui… aiutami!

-Ginny, stai bene? Hermione, cosa è successo?- disse Harry.

-Oh, Harryyyy!! Ci sei anche tu! Lo sai che mi faccio con Seamus da un mese? Lo sai, eh? Vero Seamus, vero? Adesso sì che avrai un buon motivo per lasciarmi, Harryyyy! Così potrai seguire la tua cara Herm tutto il tempo!-urlò sghignazzando Ginny, buttandosi sul prato.

Non ci capisco più niente… Harry ha rotto con Ginny? Ma… non è possibile!

-Ginny, cosa stai dicendo? Tu sei ubriaca! Seamus, dammi una spiegazione!- urlò sconvolto Harry.

Dio mio, Harry…

-Ginny, cosa stai dicendo? Tu sei ubriaca! Seamus, dammi una spiegazione!- urlò sconvolto Harry -Harry, lascialo!- urlò Hermione, appendendosi al suo braccio e cercando di tirarlo giù.

-No, finché il signor Finnigan non mi risponde!-urlò Harry, aumentando la presa.

-Andiamo, Harryyy! Ci facciamo!!- urlò Ginny, rotolandosi nel prato.

-Ginny! Stai attenta!-intervenne Hermione, tirandola su- E soprattutto, SMETTILA!-

-Seamus?-incalzò Harry.

-Io…i e Ginny… ecco…-balbettò il ragazzo diventando rosso.

-Siiiiii! Ti ho tradito!- urlò Ginny, alzatasi.

-Ti ho tradito perché tu non mi guardi più! Hai occhi solo per.. per Hermione!Solo per lei! Cosa avrei dovuto fare?!?- gridò nuovamente, scappando per il prato.

Harry allentò la presa e lasciò Seamus.

Hermione si sedette sull’erba bagnata.

Dimmi che non è vero… dimmi che è un sogno e che mi sto svegliando… ti prego…

-Hermione-

Harry…

Harry le pose la mano e la aiutò ad alzarsi.

-Andiamo- disse e i due ragazzi si diressero al castello.

 

 

-Ginny Weasley! Sei ubriaca. Meno male che Potter e Granger ti hanno portata qua!- bofonchiò Madama Chips, portando un infuso alla ragazza, stesa su un lettino dell’infermeria -Non spetta a me decidere sulla condotta degli studenti, ma non penso che Silente sarà clemente, né i tuoi genitori, signorina!- aggiunse, corrugando le sopracciglia.

Hermione e Harry erano seduti accanto a lei e la guardavano.

Ginny teneva lo sguardo e il viso rivolto in parte opposta.

Ginny, ti sei ridotta così per… per colpa mia… se io… non so… vederti così mi fa male…

hai tradito Harry con Seamus… Harry… il tuo grande amore da 3 anni… per colpa mia…

-Ginny- disse Harry serio -Spiegami- .

-Cosa c’è da spiegare- borbottò corrucciata Ginny –Ti ho tradito. Lasciami e facciamola finita-

-Allora è vero… è un mese che… che tu e Seamus…-

-Sì, è un mese che ti tradisco- completò brusca la ragazza.

Ginny... è tutto così assurdo… tu che… che tradisci Harry…

Harry… vederti così è uno strazio…

-E…e si può sapere per quale… nobile ragione, hai… ecco… mi…- balbettò Harry, fissandola con quei suoi intensi occhi verdi.

Hermione gemette.

Mai… mai ho pensato a… a una cosa del genere… Ginny! Accidenti! Perché…! Perché?!?

Non hai pensato alle conseguenze di tutto ciò? A quello che sarà… POI? Non sarà la stessa cosa… io, Ron e Harry… niente sarà come prima…

-Non sono tenuta a dirtelo- ribattè Ginny.

Eh no, questo no!

-Ginny! Insomma! Ti rendi conto?- sbottò Hermione-Non fare la bambina! Non con noi!-

-Proprio tu parli, Hermione? Piantala di mentire e ammetti! Ti piace Harry! basta!- invenì -Non sono tenuta a dirtelo- ribattè Ginny, alzandosi.

Dio, no! Harry adesso sa… Dio….

-Ginny, cosa…- la corresse Hermione, diventando rossa di botto.

Ci manca solo diventare un pomodoro! ACCIDENTI!!!

La ragazza guardò di soppiatto Harry.

Era visibilmente rosso.

-Oh, ma smettetela! Tutti l’hanno capito! Tutti tranne Ron, che pensa ancora che tra te, Hermione e lui possa nascere qualcosa!-esclamò furiosa Ginny.

Hermione arrossì ancora di più.

Ci mancava solo Ron… Io… ecco… in fondo so che un po’… ecco…in giro si dice… INSOMMA! Va bene, piaccio a Ron, ma questo cosa significa?

Sveglia Hermione! Cambia tutto! Il magico trio è definitivamente rotto… con la storia di Ginny in mezzo poi… Per la questione di Ron ho cercato di far finta… finta di nulla, e d’altronde anche Harry e Ron hanno fatto lo stesso…Ma ora? Con questa… questa… COSA tra me e Harry… anzi, solo tra me e me, visto che sn IO quella che prova qualcosa e… purtroppo non viceversa…

-Questo non significa nulla- ribattè Harry, rabbioso.

-Ma certo, cosa te ne frega a te? Cosa te ne frega se la gente che ti sta intorno prova malessere o qualcos’altro!- rispose furiosa Ginny, mettendosi seduta.

-Sei il solito egocentrico e egoista, Harry! se smettesti anche solo per un secondo di credere di essere al centro dell’universo, ti accorgeresti che la gente a te più cara sta male! Me compresa!- urlò Ginny, il viso vermiglio intonato alla chioma.

Ginny… Non ti credevo così… così furente… hai tanta di quella rabbia compressa…

Ma questo non ti autorizza di trattare così Harry! proprio tu parli che l’hai tradito!

-Adesso SMETTILA! SMETTILA DI FARE LA BAMBINA VIZIATA CHE VUOLE AVERE RAGIONE A TUTTI I COSTI ANCHE QUANDO HAI TORTO!-gridò Hermione, alzandosi di botto.

-Hai passato il limite con questa pagliacciata. Hai tradito Harry…, ed è questo che conta; non metto in dubbio che tu abbia dei… malesseri, come li chiami tu, ma la bocca esiste anche per un’altra cosa… per parlare, Ginny. È inutile che ora, dopo che sei stata scoperta dica queste cose. Non sei una bambina e quindi, ti supplico, PIANTALA!- aggiunse seria.

-Ginny!!- esclamò Ron, in pigiama, correndo per l’infermeria.

-Due visite per volta-brontolò madama Chips – e signor Weasley, la prego, prenda una vestaglia!- aggiunse, rivolta al suo completo da notte con disegni di draghi.

Le orecchie di Ron si arrossarono di colpo.

-Ginny- sussurrò –Cosa diavolo è successo?-

-Io…- balbettò Ginny

Ora è difficile ammetterlo, vero Ginny? Di fronte a tuo fratello ti vergogni di quello che hai fatto, non è così?

-Harry, Hermione, si può sapere cosa è successo? E Dio mio, chi è che si è scolato così tanta burrobirra??- chiese Ron, sedendosi sul bordo del letto.

Oh, Ron… e pensare che… che… c’è stato un momento, un attimo soltanto, in cui ho creduto… creduto che ci sarebbe potuto essere un… "noi"… breve momento… sei così… immaturo e bambino… non che ci sia qualcosa di male, ma…

-Ginny si è ubriacata- disse freddo Harry, gli occhi lucidi.

No, Harry, non piangere… so cosa…cos’era Ginny per te e che male soffri ora…

-Coosa?Prima di me?- esclamò incredulo Ron.

-Ron, non è questo il punto, non pensi? Apparte la sbornia, ecco…- lo corresse Hermione, facendosi rossa.

Si può sapere perché IO devo diventare rossa?

-Ho tradito Harry- disse tutto d’un fiato Ginny, lo sguardo oscillante tra la paura e l’audacia.

-Ginny? Harry? Noo!Non è possibile! E con chi poi? Quell’idiota di Dean?- rise Ron.

-Seamus- sussurrò Hermione, abbassando gli occhi.

Ecco come ci siamo ridotti… a dover aver paura di guardarci negli occhi…. Ecco dov’’è finito il "magico" trio…

--Seamus? Quel Seamus? Finnigan? Ma state scherzando?- balbettò Ron, confuso

Ginny, è vero?- chiese smarrito, cercando conforto e sicurezza dalla sorella.

Ginny annuì, il volto contratto da una smorfia di pentimento.

Crack… addio trio…

Ron aveva lo sguardo perso, gli occhi spalancati irrealmente, la bocca semiaperta.

-Io… non so assolutamente cosa… cosa dire… sono un attimo fuori…- disse, passandosi una mano sulla fronte, visibilmente sudata.

Come ti capisco, Ron… e capirò anche come la prenderai…

Il nostro rapporto è sempre stato amore e odio, non ci siamo mai detti grandi cose, ma sapevamo che l’altro ci sarebbe stato… la tua capacità di strappare sempre un sorriso, anche nelle situazioni più difficili… ma anche il tuo esagerato sdrammatizzare tutto, che a volte mi fa montare di rabbia… oh, Ron, sei ancora un bambino… e quanto devi ancora crescere… spero di esserti vicina quando avrai bisogno, ma ora come ora io… non so se sarò capace di starti accanto come dovrei…

-Quel Finnigan…- commentò furioso, con voga spasmodica –Lo sapevo che era un poco di buono! Ti ha violentata? Sbattuta al muro e costretta? Basta una parola e lo faccio fuori! Quel pezzo d’idiota! Basta vedere come vola! E pensare che ha ancora una Scopalinda 7!-

-Non ha fatto nulla di tutto ciò- rispose Ginny, alzando il volto, l’orgoglio negli occhi-Io ho tradito Harry, semplicemente perché… perché mi trascurava, e non mi considerava. Punto. Non c’è bisogno che tu prenda a pugni Seamus, lui ha solo colto la palla al balzo. Erano secoli che mi veniva dietro.-

Dio mio, Ginny, con che coraggio dici queste cose! Come… come fai?

-Tu trascurata?- ripetè perplesso Ron

-Sì, Ron, trascurata. Si da il caso che-no, ti prego, taci! Non dire ciò che temo!-Harry non facesse altro che parlare di Hermione, seguirla, guardarla… in un certo senso è come se… se mi tradisse- confermò Ginny, sempre più audace.

-Adesso BASTA! Hai passato ogni limite, Ginny, e non PERMETTERTI di dire cose simile! Al diavolo le tue scuse! L’orgoglio è troppo forte, vero Ginny? Ti senti grande, ora? Realizzata magari! Io NON TI HO TRADITA CON LA PRIMA CHE CAPITAVA, ANZI, IO, a differenza tua NON TI HO TRADITA! Quindi chiudi la bocca, e impara a riconoscere le tue colpe! Non hai idea di ciò che è successo ‘sta sera, del casino che hai combinato, e non solo fra me e te, ma tra me e i miei amici! Non hai idea e mai ti sei curata delle conseguenze che questa cosa comporta e, probabilmente non te ne frega nulla. Ma non ti permetto di parlarmi così, questo no… sarò ingenuo e egocentrico, come dici tu, ma non stupido.- sbottò Harry, come una furia – E ora, scusami, ma non ho intenzione di ascoltare qualcos’altro-

E detto questo, con passo deciso si allontanò dal letto e uscì dall’infermeria, sbattendo la porta.

E ora tocca a me!

-E vado anch’io, Ginny. Ho provato a chiarire con te, ma sei come un muro. Impenetrabile. Perciò, non ho voglia di sbatterci la testa ancora un’altra volta- disse Hermione, alzandosi fiera

Dio, quanto mi sento forte! Ma chi si crede di essere? Le faccio vedere io chi sono!

La ragazza uscì dall’infermeria, lasciandosi dietro un Ron sbigottito e Ginny con la testa china.

 

Hermione scese le gradinate.

Riconobbe la figura di Harry, seduta sugli scalini dell’entrata, il capo tra le mani.

Oh, Harry…

La ragazza gli si avvicinò.

-Se vuoi parlare sono qui…- gli sussurrò in un orecchio, per poi risalire le pesanti scale si marmo.

So che ora vuoi stare solo e non ho intenzione di "rubarti" gli spazi… so che non vuoi che ti veda piangere, perché so quanto cerchi di controllarti e controllare le lacrime… mi ricordo quanti pugni hai tirato al muro, quando eri furioso… e perciò, ora che so che non puoi controllarti, vado, ti lascio solo… ma sappi che ci sono…

 

 

ciao a tutti! questo è un capitolo (e anche il prox) a cui tengo molto... mi sono dedicata anima e corpo nei dialoghi e nei pensieri e spero proprio che vi piaccia! mi sono proprio sorpresa che mi abbiate recensito e vi ringrazio tantix, perchè siete uno stimolo a darci ancora + dentro! a: Desdeus_ grazie di cuore x aver recensito ttt!! lo so che Ginny è odiosa qua... ^^ =P Alessandra_eccoti il seguito... spero ti piaccia! Ether_ già, Harry sente qualcosa... continua a leggere! Elfina_ non ci sono parole... solo grazie, stellina! Lisepotter_grazie x i bei complimenti, e x Ginny... lo resa abbastanza odiosa? ^^ =P _Laura_ grazie infinitamente! Blackpower_ grazie 1000!

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Capitolo 7
*** 6. Harry ***


 

 

6. Harry

 

 

Ginny uscì come un tornado dalla stanza.

Harry rimase seduto sul bracciolo della poltrona rossa, lo sguardo perso nel vuoto.

Non capisco… io non penso di essere come lei mi descrive… insomma, io non credo di essere… boh… ormai so com’è Ginny… un po’ come Hermione, in fondo… scappa… ma adesso ritorna, lo so…

Convinto, Harry aprì il suo libro di Trasfigurazione e si mise a leggere.

 

 

Adesso però è un po’ tardino… è strano che non torni, no? Forse… forse è meglio andare a cercarla…

Harry si alzò dalla poltrona, e messo il segno al libro, uscì dalla sala comune.

Scese le scale di marmo, guardandosi in giro, alla ricerca di Ginny.

Chissà dove sei, Ginny… non sei mai scappata per così a lungo… mi ricordo i primi mesi che ci siamo messi assieme… quando credevi che mi piacesse Cho… eri scappata in giardino… era stata Hermione a trovarti, rannicchiata sotto la quercia… ma… chi è che grida? Herm? Ginny?

Harry corse fuori dal castello.

-GINNY!!- gridò, correndo verso le tre figure.

Cosa ci fa Seamus qui? Cosa significa?

-Oh, Harryyyy!! Ci sei anche tu! Lo sai che mi faccio con Seamus da un mese? Lo sai, eh? Vero Seamus, vero? Adesso sì che avrai un buon motivo per lasciarmi, Harryyyy! Così potrai seguire la tua cara Herm tutto il tempo!-urlò sghignazzando Ginny, buttandosi sul prato.

Ma cosa…? Seamus e… Ginny?

E poi perché Ginny è ubriaca… sembra di essere ai Tre Manici di scopa…

-Ginny, cosa stai dicendo? Tu sei ubriaca! Seamus, dammi una spiegazione!- urlò sconvolto Harry

Che diavolo sta succedendo? Perché… perché tutto sta vorticando…? Dimmi che non è vero… non… non potrei sopportare altro… aiuto…

-Ginny, cosa stai dicendo? Tu sei ubriaca! Seamus, dammi una spiegazione!- urlò sconvolto Harry, prendendo Seamus per il bavero del maglione.

Ti prego, dimmi che non è vero… dimmi che era uno scherzo, qualcosa del genere… Ginny, dimmi che non è vero.

Harry, lascialo!- urlò Hermione, appendendosi al suo braccio e cercando di tirarlo giù.

No, Hermione, non quando scopro che la mia ragazza mi tradisce!

-No, finché il signor Finnigan non mi risponde!-urlò Harry, aumentando la presa.

Non ho intenzione di lasciarlo andare! Lo sapevo che prima o poi Dudley mi sarebbe tornato utile… con tutte le volte che le ho prese da lui ho imparato un po’ come si fa…

-Andiamo, Harryyy! Ci facciamo!!- urlò Ginny, rotolandosi nel prato.

Ginny, non posso credere che tutto quello che abbiamo passato insieme si possa rompere così in fretta… purtroppo so che non è solo la burrobirra a farti urlare così…

È uno strazio vederti così!

-Ginny! Stai attenta!-intervenne Hermione, tirandola su- E soprattutto, SMETTILA!-

Oh, Hermione, meno male ci sei tu… penso che avrei già ucciso entrambi se non ci fossi tu… Hermione, almeno tu dimmi che non è vero…

-Seamus?-incalzò Harry.

E ora parla, razza di… idiota! Confessa!

Di a tutti quanto sei stato un bastardo! Avanti!

-Io…i e Ginny… ecco…-balbettò il ragazzo diventando rosso.

Cosa! Parla! Adesso non sei più orgoglioso di farti la mia ragazza, eh? Ti spaccherei la faccia in quattro e poi ancora in quattro se non ci fosse… Hermione! Davanti a lei no, non lo farò, piccolo bastardo!

-Siiiiii! Ti ho tradito!- urlò Ginny, alzatasi.

Ginny… e… e pensare che non avrei mai… mai nemmeno immaginato che tu potessi… volessi… tradirmi… io…

Forse… forse è colpa mia… io… non ho saputo starti abbastanza accanto…

Certo che hai trovato subito un rimpiazzo…

-Ti ho tradito perché tu non mi guardi più! Hai occhi solo per.. per Hermione!Solo per lei! Cosa avrei dovuto fare?!?- gridò nuovamente, scappando per il prato.

Harry lasciò lentamente la presa, e Seamus si dileguò in fretta.

Ginny!! Ho occhi solo per Hermione…? Non… non ci credo che tu possa essere.. essere gelosa di… Hermione… la mia migliore amica… la mia unica amica…

Come ti permetti? Hermione non la tocchi, mia cara… non osare parlarle così, non con lei…

Harry guardò la ragazza, seduta sull’erba bagnata, e provò un irresistibile moto d’affetto.

No, a te no Hermione… non ti toccheranno ancora… non permetterò mai a nessuno di farti del male… nemmeno a Ron…

Il ragazzo le pose la mano.

Hermione…

Hermione la prese e si alzò.

-Andiamo-

 

 

 

È incredibile… questa non è la Ginny che conosco… non è lei… non è la… tenera e un po’ svampita ragazzina che ho conosciuto a casa di Ron… no… qualcosa è cambiato…

I due ragazzi attraversarono l’infermeria, scortati da Madama Chips, la cuffietta bianca e il grembiule sistemati accuratamente.

-Ginny Weasley! Sei ubriaca. Meno male che Potter e Granger ti hanno portata qua!- bofonchiò la strega, portando a Ginny un infuso che non prometteva proprio nulla di buono.

-Non spetta a me decidere sulla condotta degli studenti, ma non penso che Silente sarà clemente, né i tuoi genitori, signorina!- aggiunse, corrugando le sopracciglia.

Hermione e Harry presero posto accanto al letto della ragazza, che teneva ostinatamente la testa e lo sguardo rivolti dalla parte opposta.

Come ho fatto a non accorgermi di quanto sei bambina, Ginny? Guardati… tieni il broncio proprio come una bambina di cinque anni… oh, Dio…

-Ginny- disse Harry serio -Spiegami-

Dimmi che c’è un senso a questa storia, Ginny, dimmi che non tutto andrà perduto, che almeno… almeno l’amicizia resterà… Ginny…!

-Cosa c’è da spiegare- borbottò corrucciata Ginny –Ti ho tradito. Lasciami e facciamola finita-

Allora è vero… non era solo la sbornia… tu… tu mi hai tradito…

-Allora è vero… è un mese che… che tu e Seamus…-

-Sì, è un mese che ti tradisco- completò brusca la ragazza.

Ben fatto, Harry. i miei complimenti. Sei un cornuto. Complimenti a te e alle tue scelte. Hai appena vinto il premio di 100 pugnalate. Goditele tutte, mi raccomando.

-E…e si può sapere per quale… nobile ragione, hai… ecco… mi…- balbettò Harry.

Avanti, Ginny, è il tuo turno…

Hermione gemette.

No! Hermione no! Non voglio che tu soffra, Herm! No!

-Non sono tenuta a dirtelo- ribattè Ginny.

Ginny… sei proprio una bambina… non crescerai mai… non hai… idea di quello che è successo…

Ma ho troppo rispetto per quello che è stato fra noi…

-Ginny! Insomma! Ti rendi conto?- sbottò Hermione-Non fare la bambina! Non con noi!-

Hermione… grazie… sei l’unica che mi è così vicino… se… se solo fossi più coraggioso te lo direi… e invece sono uno stupido… come al solito…

-Proprio tu parli, Hermione? Piantala di mentire e ammetti! Ti piace Harry! basta!- invenì -Non sono tenuta a dirtelo- ribattè Ginny, alzandosi.

Cosa? Hermione…? Ma… cosa diavolo sta… non… non è possibile…

-Ginny, cosa…- la corresse Hermione, diventando rossa di botto.

Harry se ne accorse e abbassò lo sguardo di colpo.

Sento le guance arrostire… accidenti!!!!!!!!

E poi perché.. perché dovrei… arrostire?

-Oh, ma smettetela! Tutti l’hanno capito! Tutti tranne Ron, che pensa ancora che tra te, Hermione e lui possa nascere qualcosa!-esclamò furiosa Ginny.

Eccoci… sapevo che ci saremmo arrivati… il… problema non poteva essere nascosto per sempre… sapevo che prima o poi qualcuno lo avrebbe ritirato in ballo…

A Ron piace Hermione… sono rimasto sconvolto quando l’ho saputo… ma… in fondo, che male c’è? Sono… entrambi soli… e… NO! Hermione non è… adatta a Ron… è troppo… e lui, poi, è così… ma forse il detto "gli opposti si attraggono"… ma no!

Non si… può punto e basta!

-Questo non significa nulla- ribattè Harry, rabbioso.

-Ma certo, cosa te ne frega a te? Cosa te ne frega se la gente che ti sta intorno prova malessere o qualcos’altro!- rispose furiosa Ginny, mettendosi seduta.

La… la gente intorno a me… prova… malessere?

-Sei il solito egocentrico e egoista, Harry! se smettesti anche solo per un secondo di credere di essere al centro dell’universo, ti accorgeresti che la gente a te più cara sta male! Me compresa!- urlò Ginny, il viso rosso dalla rabbia.

… io… mi sento così… così stupido… mi sento male… di solito… di solito avrei…reagito o qualcosa del genere… io…

-Adesso SMETTILA! SMETTILA DI FARE LA BAMBINA VIZIATA CHE VUOLE AVERE RAGIONE A TUTTI I COSTI ANCHE QUANDO HAI TORTO!-gridò Hermione, alzandosi di botto.

Hermione… sei sempre qui quando ho bisogno… sei la persona che mi capisce meglio… la mia coscienza… e ora, l’idea che tu possa stare male per me e Ginny… non mi sono mai accorto che ci sei sempre… ho considerato la tua presenza quasi scontata, pensando che fosse… normale… eppure, non è così, Herm… no… e quando avrò il coraggio te lo dirò…

-Hai passato il limite con questa pagliacciata. Hai tradito Harry…, ed è questo che conta; non metto in dubbio che tu abbia dei… malesseri, come li chiami tu, ma la bocca esiste anche per un’altra cosa… per parlare, Ginny. È inutile che ora, dopo che sei stata scoperta dica queste cose. Non sei una bambina e quindi, ti supplico, PIANTALA!- aggiunse seria.

-Ginny!!- esclamò Ron, in pigiama, correndo per l’infermeria.

Ron… accidenti… non avevo messo in conto lui… il mio migliore amico… Ron… il goffo, sincero e buffo Ron…

Portiamo entrambi le ferite di quella litigata… tutto attorno me sembra rompersi… perdersi per sempre…

-Due visite per volta-brontolò madama Chips – e signor Weasley, la prego, prenda una vestaglia!- aggiunse, rivolta al suo pigiama coi disegni di draghi.

-Ginny- sussurrò –Cosa diavolo è successo?-, le orecchie ancora rosse per l’imbarazzo.

-Io…- balbettò Ginny

È più difficile, vero Ginny? è difficile ammettere che l’egoista qui sei tu, che hai preteso troppo e troppo in fretta…

Gli occhi di Harry si erano fatti lucidi.

Accidenti… e adesso cosa cavolo piango? Non ha senso, e io non piango! Io prendo a pugni il muro, ma non piango!

-Harry, Hermione, si può sapere cosa è successo? E Dio mio, chi è che si è scolato così tanta burrobirra??- chiese Ron, sedendosi sul bordo del letto.

Eccole le conseguenze di tutto questo, Ginny… non solo fra noi due, ma coi due miei migliori amici… il magico trio ha un ingranaggio che non va…

-Ginny si è ubriacata- disse freddo Harry.

-Coosa?Prima di me?- esclamò incredulo Ron.

-Ron, non è questo il punto, non pensi? Apparte la sbornia, ecco…- lo corresse Hermione, facendosi rossa.

-Ho tradito Harry- disse Ginny, audace.

Centrato in pieno l’obbiettivo. Tu-tu-tu, game over, Potter, hai perso, sconfitto. Vai a sotterrarti!

-Ginny? Harry? Noo!Non è possibile! E con chi poi? Quell’idiota di Dean?- rise Ron.

-Seamus- sussurrò Hermione, abbassando gli occhi.

Abbiamo addirittura paura di guardarci… oh, Dio, ora non sarà più nulla come prima… più nulla…

-Seamus? Quel Seamus? Finnigan? Ma state scherzando?- balbettò Ron, confuso

-Ginny, è vero?- chiese smarrito, cercando conforto e sicurezza dalla sorella.

Già…

Ginny annuì, abbassando lentamente lo sguardo.

-Io… non so assolutamente cosa… cosa dire… sono un attimo fuori…- disse, passandosi una mano sulla fronte, visibilmente sudata.

Non solo tu…

-Quel Finnigan…- commentò furioso,la voce roca –Lo sapevo che era un poco di buono! Ti ha violentata? Sbattuta al muro e costretta? Basta una parola e lo faccio fuori! Quel pezzo d’idiota! Basta vedere come vola! E pensare che ha ancora una Scopalinda 7!-

-Non ha fatto nulla di tutto ciò- rispose Ginny, alzando il volto -Io ho tradito Harry, semplicemente perché… perché mi trascurava, e non mi considerava. Punto. Non c’è bisogno che tu prenda a pugni Seamus, lui ha solo colto la palla al balzo. Erano secoli che mi veniva dietro.-

Già, ti trascuravo… immagino… hai fatto in fretta, eh? E Seamus erano secoli che le veniva dietro… buono a sapersi. Sempre guardarsi le spalle dagli amici di stanza…

-Tu trascurata?- ripetè perplesso Ron

-Sì, Ron, trascurata. Si da il caso che Harry non facesse altro che parlare di Hermione, seguirla, guardarla… in un certo senso è come se… se mi tradisse-

No, questo no. Non farmi passare per il bastardo…

-Adesso BASTA! Hai passato ogni limite, Ginny, e non PERMETTERTI di dire cose simile! Al diavolo le tue scuse! L’orgoglio è troppo forte, vero Ginny? Ti senti grande, ora? Realizzata magari! Io NON TI HO TRADITA CON LA PRIMA CHE CAPITAVA, ANZI, IO, a differenza tua NON TI HO TRADITA! Quindi chiudi la bocca, e impara a riconoscere le tue colpe! Non hai idea di ciò che è successo ‘sta sera, del casino che hai combinato, e non solo fra me e te, ma tra me e i miei amici! Non hai idea e mai ti sei curata delle conseguenze che questa cosa comporta e, probabilmente non te ne frega nulla. Ma non ti permetto di parlarmi così, questo no… sarò ingenuo e egocentrico, come dici tu, ma non stupido.- sbottò Harry, come una furia – E ora, scusami, ma non ho intenzione di ascoltare qualcos’altro-

Voglio scappare da qua, voglio andarmene e dimenticare! Non voglio più saperne!

Il ragazzo uscì in tempo per udire un’altra voce che si elevava, quella di Hermione:

-E vado anch’io, Ginny. Ho provato a chiarire con te, ma sei come un muro. Impenetrabile. Perciò, non ho voglia di sbatterci la testa ancora un’altra volta-

 

 

Harry si sedette sulle scalinate di pietra, all’ingresso del castello.

Si sentiva spossato, la testa pesante.

Vorrei che tutto questo fosse solo un brutto sogno…

Forse… forse Ginny mi ha anticipato… mi ha lasciato, è chiaro, anche se è in torto…

Ma… io stavo da tempo cercando di nascondere la testa sotto la sabbia, credendo che tutto andasse bene… mi ha lanciato segnali, che ho ignorato… e ora a rimetterci sono io…

-Se vuoi parlare sono qui…- gli sussurrò una voce. Era Hermione.

Grazie Herm, grazie di capirmi al volo… grazie di capire sempre dove stare… grazie dei tuoi sorrisi… oh, Herm… quando avrò il coraggio… ti ringrazierò…

 

 

 

 

ciao a tutti! anche in questo capitolo ho messo tutta me stessa, anche visto che credo che sarà l'ultimo prima della pausa-vacanza...

in questo chap, mi sono trovata a non capire bene nemeno io (e sn l'autrice!) le emozioni di harry... dire semplicemente che è "confuso" sarebbe troppo banale, e non si addice pienamente alle emozioni di harry, che sono estramente contrastanti.... spero che nelle vostre recensioni ( e ancora vi ringrazio x quelle che mi fate!^^) mi potiate dire come avete inquadrato Harry... buona lettura, recensite, e se non aggiunegerò altri chap, BUONE VACANZE! ^^ bacio, costy

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Capitolo 8
*** 7. Hermione ***


7. Hermione

Hermione stava cercando di concentrarsi.

Corrugò le sopracciglia, aguzzò lo sguardo e incominciò a leggere lentamente il testo.

Dopo qualche minuto si accorse di aver letto la stessa riga almeno cinque volte.

Accidenti… non c’è proprio verso…

Presa da uno scatto la ragazza chiuse di colpo il libro, lo cacciò nella borsa di cuoio, e uscì come una furia dalla biblioteca.

Hermione si avvicinò alla riva del lago. Sembrava tutto così nero…

È da due settimane che Harry non mi parla… a lui ovviamente si aggiungono Ron e Ginny…

Non ce la faccio più a stare così… ogni volta che sento il mio nome spero ardentemente che sia lui a chiamarmi… a darmi spiegazioni del suo comportamento…

Eppure non fa nulla… vive quasi in solitudine… non so più cosa pensare…

Domani è Natale e… e non so nemmeno se ci faremo gli auguri…

-Hermi-un!- una voce la fece voltare di scatto.

Non è lui… ovviamente…. È… Viktor…

-A che ofa questa sefa?- chiese Krum.

Questa sera?

-Emh… Viktor… cosa… cosa c’è.. questa sera?- balbettò Hermione, un sorrisino ebete stampato sulla faccia.

Ci mancava solo fare la figura dell’idiota… applausi per Hermione!

-Il ballo! La tfadizione del Torneo!- spiegò perplesso Viktor.

Che idiota!! Il ballo! Come… come diavolo ho fatto a dimenticarmi?

-Ah, già… certo! Alle… alle otto?-

-Alle otto allora!- confermò Krum, allontanandosi.

Hermione sprofondò nell’erba umida.

Ma brava Hermione! I miei complimenti! Pensare prima di aprire bocca, no? Preferirei mettere la testa in un sacchetto di anguille vive piuttosto che andare al ballo… però… però non posso mollarlo ora! Non così…

E non posso mollare così nemmeno con Harry! e Ron e… e perfino Ginny! Non posso arrendermi! Non assisterò alla rovina delle mie amicizie più grandi… no…

La ragazza si alzò di scatto e, raccolta la borsa, si allontanò verso il castello.

 

-Ron!- esclamò, entrando nel dormitorio maschile.

Ron era sdraiato sul suo letto, una rivista di Quiddich in mano.

-Hermione- commentò il ragazzo, continuando a leggere.

Parla Hermione, parla!

-Noi… noi dobbiamo parlare! Ora!- disse la ragazza tutto d’un fiato.

Ron si alzò lentamente, e fatto un cenno a Hermione di seguirlo, uscì dalla stanza.

 

 

-Allora? Cosa volevi dirmi?- chiese freddo Ron, mentre camminavano verso il ponte di legno.

Ora o mai più!

-Io sto male, Ron. È una situazione… complicata… io, tu Harry… noi tre siamo sempre stati assieme e questa situazione mi sta uccidendo… ci sta uccidendo… anche tu soffri! E Harry! e… e anche Ginny!- disse seria Hermione, appoggiandosi alla pensilina del ponte.

-Non è così semplice, Hermione. Non è così facile metterci una pietra sopra… tu… tu lo sai… ecco… cosa provavo per te… eppure Harry se ne è fregato… io… non so, davvero Hermione.

Ginny ha fatto una cosa… ignobile, una grande cavolata… ma forse non ci siamo allontanati solamente per colpa sua. Io… io credo il nostro… gruppo avesse dei problemi già prima…- commentò Ron.

Già… hai ragione Ron, ma io non mi arrendo così… io ho intenzione di lottare per far sì che tutto ritorni come prima…

-Nulla è perduto, Ron! Ci conosciamo da quattro anni! Quattro anni non si cancellano in un’incomprensione!- ribattè Hermione, guardandolo.

-Il gruppo è diviso… tu… tu e Harry… c’è qualcosa tra voi… è innegabile ! Vi… vi piacete, è inutile negarlo!- replicò Ron, guardandola a sua volta.

Oh, Ron… sono solo io la stupida che prova qualcosa…

-Sono… sono solo io quella che… che prova qualcosa tra i due- esclamò Hermione.

-No, Herm, ti sbagli. Tu piaci ad Harry! piaci da sempre! Ama tutto di te! Basta vedere con che passione parla di te… non c’è nulla da fare… nemmeno per… per me- la corresse Ron.

-Le cose a volte succedono perché devono succedere… tu e Harry avete qualcosa in più…-

-Oh, Ron!- urlò Hermione, abbracciandolo.

Ron, Ron, Ron…. Sei così… così…

-Ehy, Herm, non strangolarmi!- rise Ron, abbracciandola a sua volta.

-E ora vai. Vai da lui… penso sia al campo di Quiddich…- disse il ragazzo, guardando Hermione negli occhi.

Ron…

Hermione lo baciò su una guancia e poi scappò via.

A noi due, Harry!

 

 

Hermione giunse al campo di Quiddich tutta trafelata per la repentina corsa.

Harry stava volteggiando con la sua Firebolt sopra gli anelli.

Harry…

Appena si accorse della ragazza, Harry incominciò una graduale discesa, fino a toccare terra.

Dio mio, come sono tesa!

-Hermione-

-Harry-

I due ragazzi rimasero a guardarsi, i respiri pesanti e regolari.

I battiti del cuore all’unisono.

-Perchè, Harry? perché.. stai da solo, è due settimane che non parliamo! Harry!- esclamò Hermione, le lacrime agli occhi.

Possibile che tu non ti accorga di quanto sto male? Parla, di qualcosa!

-Mi dispiace, ma non ci riesco- rispose Harry, lo sguardo abbassato.

-Cosa vuol dire non riesco? No riesci a dirmi cos’hai oppure non riesci a capire nemmeno tu cosa provi?- urlò Hermione, le lacrime agli occhi.

-Guardami, Harry. Guardami e dimmi se questo è giusto. Ti rispondo io: no, non è giusto. Non è giusto per tante cose… per me, Ron e per te stesso! Io non ti guarderò in questo stato! Io sono qui! Per aiutarti, Harry, per stare con te! Sarò pazza, un’idiota, è probabile, ma non ti lascerò così. non così! non ti lascerò affondare! Non senza avermi dato una spiegazione, Harry!- disse Hermione, alzandogli il viso con la mano e guardandolo negli occhi verdi smeraldo.

-Hermione, tu non puoi capire…- rispose Harry, scuotendo la testa.

-E invece posso capire! Devi parlare però, Harry! per quanto mi piacerebbe non sono capace di leggere nella tua mente! Ma non ti permetto di trattarmi così! non così! quindi adesso parlami!- replicò Hermione.

La ragazza si fermò, la bocca leggermente aperta, per riprendere fiato.

Rimase a guardare quelle iridi, in attesa.

Allora è proprio così…

Hermione abbassò la testa.

-Ho capito. Allora, ciao, Harry…- mormorò, le lacrime salate che rotolavano sulle guance rosse.

Hermione scappò via correndo.

Addio, Harry… ti amo….

 

 

Hermione indossò l’abito blu pervinca che aveva comprato per l’occasione.

Si guardò allo specchio.

Cerca di sorridere, stupida… provaci, almeno!

Il viso della ragazza era di un pallore mortale, gli occhi spenti, senza luce.

Sembro un fantasma a carnevale…

Uao…

Si sistemò i capelli gonfi in una crocchia sulla testa.

Mise ai piedi le scarpette di raso blu, comprate in Francia l’estate precedente.

Hermione si avvicinò allo specchio, toccandolo leggermente con la punta delle dita.

Fatti forza, Hermione… non pensarci… e vivi la tua vita… solo così tirerai avanti…

Una lacrima lucente rotolò giù per la gota della ragazza.

Harry, come puoi farmi questo? Come? Non c’è risposta! Quanto ti amo… e ti odio…

E rimase lì, piegata su se stessa, l’elegante abito malamente spiegazzato, il trucco che colava e i capelli che le scendevano sul viso.

Rimase a singhiozzare come una bambina, per tutto, per lei, Harry, il ballo, Ginny, la sua vita che andava a rotoli.

Adesso dacci un taglio, Herm…lui… lui non mi merita! Basta!

Hermione si alzò, gli occhi rossi animati da un improvviso orgoglio.

Alzò il mento e ricominciò a sistemarsi i capelli.

Harry… non ti permetterò di rovinarmi la serata… per quanto ti ami, quello che hai fatto non mi va bene… perciò, addio…

 

 

Hermione stava aspettando davanti all’ingresso. Si sentiva terribilmente a disagio vestita in quel modo.

Tirò un grande sospiro, come per darsi forza.

Ricordati, Hermione, sorridi!

-Hermi-un!- la ragazza si voltò.

Viktor Krum, in divisa rossa, le stava porgendo la mano.

-Ciao, Viktor!- disse Hermione, tendendogli la sua.

-Tu essefe bellissima!- sorrise Krum, facendole il baciamano.

Hermione arrossì, anche perché tutta la Sala grande li stava guardando.

Krum la prese sotto braccio e la portò al centro della pista.

Ma, già adesso vuole ballare?

Il ragazzo la cinse la vita e incominciarono a ballare, sotto le note delle Sorelle Stravagarie.

Accidenti, sa ballare bene!

Hermione intravide Ron, in compagnia di Luna LoveGood, una ragazza un po’svampita di Corvonero.

Hermione sorrise.

Chissà se li vedesse Harry.

Il viso della giovane si contrasse in una smorfia.

Basta pensare a lui, Herm! Basta!

-Tu essefe stanca?- chiese Viktor, notando che la sua compagna faticava a tenere il passo della danza.

-In effetti mi ci vorrebbe una piccola pausa!- ammise Hermione, sorridendo.

Un sorriso falso, tirato. Un sorriso di un’innamorata triste.

La ragazza si appoggiò al bancone del rinfresco.

Le venne incontro Ron, accompagnato da Luna.

-Ehy, Herm!- la salutò il ragazzo, prendendo un bicchiere di punch.

-Sei con Krum, eh?- chiese sorridendo Ron.

-Già- rispose Hermione, lo sguardo perso nel turbine delle danze.

-Non ha capito, vero?- domandò Ron, scrutando il volto dell’amica.

Hai centrato il punto…

-Già- confermò nuovamente Hermione.

-Non ti abbattere, Herm… lo sai com’è, no? È… stupido!-

-Già-

-Senti, Herm, vediamo di variare un po’ le risposte, ok? È la terza volta che dici "già"!- commentò Ron

-Già-

Il ragazzo ritornò a danzare con Luna, scuotendo la testa.

Come mi sento stupida… ci ho provato, ma non ci riesco… non riesco a togliermelo dalla testa… è impossibile…

-Continuamo a ballafe?- domandò cortese Krum.

Hermione annuì. Sembro un’ebete…

Krum le afferrò la mano e la trascinò al centro della danza.

Avevano appena incominciato che una voce li disturbò.

-Scusa, Viktor, te la rubo un secondo!-

Harry??

-Harry?- esclamò Hermione, stupefatta, mentre Harry la cingeva per la vita.

-Sono un idiota- disse Harry.

Hermione chinò il capo.

Harry…

-Quando mi accorgo dell’importanza delle cose che ho è sempre troppo tardi… Hermione… è troppo tardi?- chiese Harry, catturando il suo sguardo.

-Andiamo fuori- propose Hermione, afferrando la mano dell’amico.

 

 

La luna si specchiava lucente nello specchio nero del lago.

I due ragazzi camminavano lentamente lungo la riva del lago, in silenzio.

Harry…

-So che non ci sono parole per scusarmi. Non esistono, perché sono un completo cretino- incominciò Harry, sedendosi sulla riva del lago, seguito da Hermione.

La luce lunare li illuminava entrambi.

-Ma una cosa la posso dire, Herm… sei la cosa più bella che mi sia mai capitata. Sei la cosa più importante che esista per me… e so che suona banale, scontato, ma non è così-

Sussulti.

Battiti.

Respiri.

Sguardi.

Harry prese le mani di Hermione tra le sue, e la guardò.

Dio, sorreggimi,posso svenire…

-Oggi, quando hai detto quelle cose, io ero… spaventato. Lo sono da quando è successa quella cosa… con Ginny…-

-Sono spaventato perchè ho paura di perdere tutto. Ma ora so una cosa: non ti perderò. Tu non mi lascerai… o almeno non l’avresti fatto questo pomeriggio. Non ti biasimo se hai cambiato idea, è comprensibile, dopo come ti ho trattata-

Harry strinse la presa.

-Hermione- sussurrò, avvicinando le mani della ragazza alle labbra e baciando delicatamente le sue dita.

Harry, harry…

-Io ti amo. Ti amo dalla prima volta che ti ho visto, solo che scambiavo l’amore per affetto… pensavo fosse normale, dato che eri la mia migliore amica. Ma non è così… io ti amo per come sei, la dolce, puntigliosa, sicura Herm… e nessuno potrebbe eguagliarti, Herm, nessuno.-

Anch’io ti amo! Dillo, stupida!

-Harry- mormorò Hermione, guardandolo negli occhi.

-Anch’io ti amo. Ti amo da impazzire e non ci sono parole per spiegarlo-

Non posso credere che sia vero…

I loro due volti si incontrarono in un lungo bacio.

E non c’era null’altro.

Perché oltre l’amore non c’è nulla.

Perché si amavano. Perché non c’è altro di più bello, niente di più sincero…

Solo loro due…

E la luna, complice…

 

 

E avreste potuto vederli, risalire mano nella mano fino al castello, e danzare,

danzare,

e ancora danzare,

fino a far girare la testa,

innamorati

pazzi

e dolci…

e così finì, perché era così che doveva finire…

Harry e Hermione, H & H,

Per sempre

Insieme…

 

 

 

 

 

 

Fine…

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Capitolo 9
*** 8. Harry ***


8. Harry

 

 

Il sole non aveva ancora del tutto illuminato il castello e Harry prese la sua Firebolt.

Scese piano le scale del dormitorio e uscì dalla sala comune.

Sono un codardo… è da due settimane che non parlo con nessuno… e anche con lei…

Ho paura…

Arrivato al campo di Quiddich impugnò la sua scopa e si mise a cavalcioni.

E poi su, su, verso qualcosa che facesse meno male…

L’aria fresca gli scompigliava i capelli neri.

Non ho neanche il coraggio di parlarle… cercare di spiegarle cosa provo…

Sono il peggiore dei codardi, perché lei non si merita di essere trattata così…

E con che coraggio riuscirò a guardarla nuovamente negli occhi?

Se nemmeno io riesco a osservarmi nello specchio…

Mi faccio pena da solo…

Spinse la sua Firebolt ancora più in alto, fino a che non si fermò.

Da quel punto poteva osservare tutto il lago, teneramente illuminato dal sole mattutino.

Harry fai pena… sono patetico…

Discese gradualmente e incominciò a girare intorno agli anelli.

Finché la vide.

Hermione.

E ora cosa diavolo faccio??

Incominciò a scendere lentamente, sperando che la ragazza potesse cambiare idea e andarsene.

-Hermione- disse Harry.

Idiota, parla! Parla!

-Harry-

Harry! muoviti a dire qualcosa di sensato, qualcosa che non sia mi dispiace.

-Perchè, Harry? perché.. stai da solo, è due settimane che non parliamo! Harry!- esclamò Hermione, gli occhi lucidi.

Non piangere, Hermione, ti prego, non piangere…

-Mi dispiace, ma non ci riesco- rispose Harry, lo sguardo abbassato.

Il re dei codardi no ha nemmeno il coraggio di guardarla negli occhi…

-Cosa vuol dire non riesco? No riesci a dirmi cos’hai oppure non riesci a capire nemmeno tu cosa provi?- urlò Hermione

Già, idiota, cosa cavolo vuol dire?

-Guardami, Harry. Guardami e dimmi se questo è giusto. Ti rispondo io: no, non è giusto. Non è giusto per tante cose… per me, Ron e per te stesso! Io non ti guarderò in questo stato! Io sono qui! Per aiutarti, Harry, per stare con te! Sarò pazza, un’idiota, è probabile, ma non ti lascerò così. non così! non ti lascerò affondare! Non senza avermi dato una spiegazione, Harry!- disse Hermione

No, Herm, non sei tu l’idiota… sono io… e non riesco nemmeno a parlarti…

A dirti che sei la cosa più importante che sia mai esistita…

Perché sono troppo codardo e stupido…

-Hermione, tu non puoi capire…- rispose Harry, scuotendo la testa.

Dichiararti i miei sentimenti sarebbe un errore… non posso, dopo quello che ti ho fatto dirti che ti amo…

Non posso…

-E invece posso capire! Devi parlare però, Harry! per quanto mi piacerebbe non sono capace di leggere nella tua mente! Ma non ti permetto di trattarmi così! non così! quindi adesso parlami!- replicò Hermione.

La ragazza si fermò, la bocca leggermente aperta, per riprendere fiato.

Oh, Hermione… non vorrei mai farti soffrire, ma non posso…

Lo faccio per te, Herm…

La ragazza rimase lì, ansimante, gli occhi speranzosi di una risposta.

Hermione abbassò la testa.

-Ho capito. Allora, ciao, Harry…- mormorò, le lacrime salate che rotolavano sulle guance rosse.

No! Non piangere!

Hermione corse via.

Harry sferrò un calcio alla Firebolt.

IDIOTA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Ha ragione Ginny, sono egoista e egocentrico, perché se avessi un minimo di coraggio la seguirei!

Lo urlerei al mondo che la amo, la amo alla follia, e che è la persona a cui tengo di più!

E invece me ne sto qui, come un cretino a sperare che lei capisca…

Capire cosa, poi? Lei ha perfettamente ragione!

Non la merito, nemmeno tra novanta anni…

Lei è… lei è tutto… lei è la sicurezza, la costante nella mia vita…

Senza di lei non resisterei un giorno…

Chi è che mi riempie di lettere quando sono dai Dursley?

Chi è che mi capisce al volo?

Chi è colei a cui basta uno sguardo per leggermi?

Chi è la ragazza più eccezionale?

Lei…

E io?

Io sono un idiota, e spero tanto che si dimentichi di me…

Non voglio più farla soffrire… è maglio che mi dimentichi….

Io di lei non mi scorderò mai…

Posso dimenticarmi di tutto, ma non di Hermione…

Di quando sorride…

Di quando ride…

Di quando si arrabbia…

Di quando corruga le sopracciglia…

Di quando mi spiega le cose…

Di quando si raccoglie i capelli con la matita…

No, di lei non potrò mai dimenticarmi…

Perché la amo… con tutto il cuore…

 

 

Harry era steso sul suo letto, lo sguardo fisso sul soffitto . Sentiva la musica provenire dalla Sala grande.

-Sai che sei un cretino?- chiese Ron, entrando.

Ron?

-Sì- rispose Harry.

-Quella ragazza è la cosa più bella che poteva capitarti, è fantastica e non ti permetto di farle del male! Lei ti ama! E anche tu la ami! Siete… destinati a stare assieme e perciò se non vuoi che ti tiri fuori a calci, scendi da quel cavolo di letto, mettiti l’abito e vai a quel ballo! È chiaro?- sbraitò Ron, diventando rosso quasi come i capelli.

-Lei non mi vuole più… se ho avuto una possibilità lo sprecata!- sospirò Harry.

-Smettila di sparare cavolate e SCENDI da quel letto! Immediatamente!-

Ron, mi sei mancato…

Ron incominciò a prenderlo per una manica del golf e a tirarlo verso di sé.

Ron ha ragione. Non ho intenzione di buttare via una cosa così preziosa!

Harry si alzò e rimase di fronte a Ron.

I due amici si guardarono.

E si abbracciarono.

-Oh, Ron, Dio, mi sei mancato!- gridò Harry, dandogli forti pacche sulle spalle.

-Corri cretino, che sta ballando con Krum!- rise Ron.

-Krum? Ma io quello lo ammazzo come si permette!- gridò Harry, infilandosi l’abito da cerimonia.

-Corri cretino… e dille tutto quello che provi!-

 

 

Harry corse giù dalle scale.

E ora che le dico? Che la amo? Così di punto in bianco?

Harry non essere teso, non essere teso.

Harry entrò nella Sala grande e allungò il collo per vedere dove fosse Hermione.

A un certo punto la vide, che ballava con Krum, nel centro della pista.

È… bellissima…

Vai Harry!

Harry si intrufolò tra le coppie che ballavano, fino a giungere alla ragazza che gli interessava.

-Scusa, Viktor, te la rubo un secondo!-

Krum rimase spiazzato, ma annuì.

Harry prese Hermione per la vita e incominciarono a ballare.

Dio, e adesso??

-Harry?- esclamò Hermione, stupefatta

-Sono un idiota- disse Harry.

Hermione chinò il capo.

Oh, Hermione, guardami ti prego!

-Quando mi accorgo dell’importanza delle cose che ho è sempre troppo tardi… Hermione… è troppo tardi?- chiese Harry, catturando il suo sguardo.

-Andiamo fuori- propose Hermione, afferrando la mano del ragazzo.

 

 

 

E adesso, parla!!

-So che non ci sono parole per scusarmi. Non esistono, perché sono un completo cretino- incominciò Harry, sedendosi sulla riva del lago, seguito da Hermione.

Il lago nero era illuminato dalla luna.

Tutto sembrava avvolto da una luce magica.

-Ma una cosa la posso dire, Herm… sei la cosa più bella che mi sia mai capitata. Sei la cosa più importante che esista per me… e so che suona banale, scontato, ma non è così-

Hermione, ti amo…

Riesco a sentire il tuo cuore battere…

Harry prese le mani di Hermione tra le sue, e la guardò.

-Oggi, quando hai detto quelle cose, io ero… spaventato. Lo sono da quando è successa quella cosa… con Ginny…-

-Sono spaventato perchè ho paura di perdere tutto. Ma ora so una cosa: non ti perderò. Tu non mi lascerai… o almeno non l’avresti fatto questo pomeriggio. Non ti biasimo se hai cambiato idea, è comprensibile, dopo come ti ho trattata-

Hermione…

Harry strinse la presa.

-Hermione- sussurrò, avvicinando le mani della ragazza alle labbra e baciando delicatamente le sue dita.

-Io ti amo. Ti amo dalla prima volta che ti ho visto, solo che scambiavo l’amore per affetto… pensavo fosse normale, dato che eri la mia migliore amica. Ma non è così… io ti amo per come sei, la dolce, puntigliosa, sicura Herm… e nessuno potrebbe eguagliarti, Herm, nessuno.-

Ti prego, Hermione, parla! Non lasciarmi così…

Harry- mormorò Hermione, guardandolo negli occhi.

-Anch’io ti amo. Ti amo da impazzire e non ci sono parole per spiegarlo-

Dio mio, è tutto vero…

La ragazza che amo ricambia i miei sentimenti…

I loro due volti si incontrarono in un lungo bacio.

E non c’era null’altro.

Perché oltre l’amore non c’è nulla.

Perché si amavano. Perché non c’è altro di più bello, niente di più sincero…

Solo loro due…

E la luna, complice…

 

 

E avreste potuto vederli, risalire mano nella mano fino al castello, e danzare,

danzare,

e ancora danzare,

fino a far girare la testa,

innamorati

pazzi

e dolci…

e così finì, perché era così che doveva finire…

Harry e Hermione, H & H,

Per sempre

Insieme…

 

 

Fine…

 

 

 

 

Eh sì, è proprio finita.... sembra corta, ma in realtà ci sono dietro quasi due mesi di "preparazione"... voglio ringraziare tutti quelli che hanno recensito, scrivendomi quello che ne pensavano...

vi ringrazio davevro tanto, perchè mi siete stati sempre molto vicini....

dedico questa storia a Bea, che mi ha  sempre sostenuta... e ringrazio vivamente Serena, la mia beta-Reader, che è stata fantastica....

saluti a tutti, Buone vacanze (^^) e alla prossima!

bacio, costy...

  

 

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