A Raise of A Shinigami

di Brixegael
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Tecniche Shinigami - Tecniche Reikoku ***
Capitolo 2: *** Capitolo I - Shinigami?! Un Duro Allenamento! ***
Capitolo 3: *** Capitolo II - La scelta di una brigata. ***
Capitolo 4: *** Capitolo III - La prima missione semplice: una casa infestata?! ***
Capitolo 5: *** Capitolo IV - Sparizioni?! ***
Capitolo 6: *** Capitolo V - La prima missione speciale: Banca dati! ***
Capitolo 7: *** Capitolo VI - Un'altra Zanpakuto?! ***
Capitolo 8: *** Capitolo VII - Si torna alle missioni! Al fuoco! ***
Capitolo 9: *** Capitolo VIII - Uno strano Sostituto Shinigami! ***
Capitolo 10: *** Capitolo IX - Fantasmi?! ***
Capitolo 11: *** Capitolo X - Un torneo di Shinigami?! Reikoku sfodera Kyooka! ***



Capitolo 1
*** Tecniche Shinigami - Tecniche Reikoku ***


Restrizione: Bakudou
Bakudou #1 – Sai
L’utilizzatore può bloccare l’obbiettivo impedendogli ogni singolo movimento. Nonostante questa tecnica sia abbastanza semplice la vittima difficilmente riesce a liberarsi in quanto il doversi liberare implica l’utilizzo di una grande forza spirituale.

Bakudou #4 – Hainawa (Legame Strisciante)
Viene lanciato un fascio di energia spirituale che blocca i movimenti delle braccia del nemico.

Bakudou #9 – Geki
Formula: “Disintegrati, cane nero di Rondanini! Alza lo sguardo e brucia, lacera la tua stessa gola! ”
Inghiotte il bersaglio in un lampo di energia rossa e lo rende incapace di muoversi.

Bakudou #39 – Enkosen
Formula: Nessuna
Genera uno scudo protettivo davanti all’evocatore. Scudo facilmente infrangibile se si ha un valore di attacco più alto della difesa di chi lo usa.

Bakudou #58 – Kakushitsuijyaku: Prendi il Corvo Seguendo le sue Impronte
Formula: “Cuore del Sud, Occhio del Nord, Dita dell’Ovest, Talloni dell’Est. Radunatevi con il vento, disperdetevi con la pioggia.”
Permette di localizzare una persona basandosi sulla sua forza spirituale. Bisogna tracciare un cerchio sul pavimento e dividerlo in 4 parti con uno specifico carattere al centro. Appaiono così dei numeri che indicano varianti di latitudine e longitudine del bersaglio.

Bakudou #61 – Rikujyoukourou: Sei Verghe della Prigione di Luce
Formula: “Maschera di sangue e carne, creazione tutta, ali fluttuanti, colui che è incoronato in nome degli esseri umani, carro del tuono, vuoto della ruota girante, insieme alla luce dividete in sei.”
E’ una tecnica che riesce a bloccare gli organi interni della vittima e a neutralizzarne l’energia spirituale. Solo alcuni capitani e Vice-Capitani sanno utilizzarla.

Bakudou #62 – Hyapporankan
Numerose staffe di energia vengono lanciate verso il nemico “attaccandolo” letteralmente al muro e rendendolo totalmente inerme.

Bakudou #63: Sajo Sabaku
Il bersaglio viene immobilizzato completamente da una catena di sabbia molto spessa.

Bakudou #75 Gochu Tekkan – Quintetto dei Pilastri di Ferro
Formula: “Parete di sabbie di ferro, torre formata dall’odio, ferro fuso forgiato e nitidamente silenziosamente finito.”
Cinque pilastri di ferro cadono bloccando l’avversario a terra, un pilastro per ogni arto e uno per la schiena.

Bakudou #77 – Tenteikura: Risciò Divini in Aria Setosa
Formula: “La Seta Bianca e Nera, 22 Ponti, 66 Giri di Corona, Impronte, Tuoni Distanti,Picchi Montani, Vallate, Ombre Notturne, Mare di Nubi, Schiera Ciano. Riempi il Circolo e sfreccia agli angoli del cielo!
Trasmette un messaggio a tutte le persone in una determinata area e con un determinato potere spirituale. Prima di recitare l’incantesimo l’evocatore deve disegnare dei simboli sulle braccia che successivamente si muoveranno per consegnare il messaggio.

Bakudou #81 Danku
Crea una potente barriera di energia a protezione dell’evocatore di forma rettangolare con un sole disegnato nel mezzo.

Kidou di attacco: Bakudou

Hadou #1 Sho
Scaglia il bersaglio lontano dall’evocatore.

Hadou #4 Byakurai: Bianco Bagliore
Un raggio di energia potentissimo viene lanciato dal dito indice dell’evocatore trapassando tutto quello che trova sulla sua strada.

Hadou #31 Shakkaho: Cannone d’Ombra
Spara una palla di fuoco rosso sul bersaglio.

Hadou #33 Sokatsui
Formula: “Signore… Maschera di carne e ossa di tutte le creazioni, con il battito d’ali, di chi porta il nome dell’uomo. Verità e temperanza. Sopra questo muro di sogni senza peccati ma con la sottile ira della tua lama.
Spara una palla di fuoco blu sul bersaglio.

Hadou #54 Haien: Fiamme Distruttive
Scaglia una palla di fuoco viola che incenerisce tutto quello che tocca.

Hadou #58 Tenran
Un tornado di vento estremamente veloce. Poco visibile.

Hadou #63 Raikoho: Lampo Ululante Bruciante
Formula: “Sparso sulle Ossa di una Bestia! Cuspide, Cristallo Scarlatto, Ruote d’Acciaio! Muoviti e fai vento, fermati e crea quiete, il suono di lance in lotta riempie il vuoto castello.”
Investe il bersaglio con una lampo di energia gialla, come un fulmine.

Hadou #73 Soren Sokatsui: Colpo dei Lotus Gemelli di Fuoco Celeste
Formula: “Scolpisci due lotus gemelli su una parete di pallide fiamme azzurre. Nel abisso dei risplendenti fuochi, il sole cocente attende.”
Versione raddoppiata e potenziata dell’incantesimo #33. Rilascia due lampi di fuoco blu con una potenza enorme.

Hadou #88 Hiryugekizokushintenraiho
Descrizione: Scaglia un raggio di energia simile ad un laser, molto potente e distruttivo.

Hadou #90 Kurohitsugi: Bara Oscura
E’ una tecnica di alto livello, permette di creare attorno al nemico una “bara” di colore nero, che viene trapassata da lame spirituali, infilzando ovviamente chi vi è all’interno.

Arte di Imprigionamento n°99: Bankin
Esecuzione: Questa tecnica è divisa in 3 parti:
♦Prima Parte: Immobilizzazione(Kin); l’avversario è circondato da dei veli che lo imprigionano.
♦Seconda Parte: Le Cento Porte; una serie di lame trapassano il nemico ferendolo mortalmente
♦Terza Parte: Bankin Taihô; un blocco enorme di pietra schiaccia l’avversario
Questa tecnica permette di eliminare l’avversario senza alcuna difficoltà, ma richiede una forza fisica e spirituale enorme

Seppellire l’anima
Lo Shinigami eliminando un Hollow, o colpendo uno spirito con l’elsa della spada, riesce a trasferirlo nella Soul Society o all’Inferno.
E’ una tecnica fondamentale per svolgere il ruolo dello Shinigami.

Reiraku
L’utilizzatore si concentra fino a quando un gruppo di pergamene non circonda la sua figura.
Reiraku è l’abilità di visualizzare l’aura di uno spirito e di solito è una prerogativa degli Shinigami più esperti. Lo Shinigami infatti si ritrova nel mezzo di una miriade di pergamene bianche, ognuna di esse indica uno spirito. SE tra di esse, vi è una pergamena rossa, quello è lo spirito di uno SHinigami.

Shunpo (Passo veloce)
Permette di muoversi rapidamente nelle lunghe distanze. Con essa è possibile effettuare anche grandi salti e rapide picchiate.



Tecnica # 1: Ketsueki no kōkei (Fulmine di sangue)
Questa tecnica permette a Rei di scagliare la propria Zanpakuto contro l'avversario ad una velocità progressiva in base allo stato del ragazzo. Più è ferito e più sarà rapido e preciso il colpo.

Tecnica # 2: Raitoninguburasuto (Scoppio fulmineo)
Formula: Oscurità, spegni col tuo caldo bacio le luci di un roseo futuro e porta con te questo tuo figlio. Egli ha bisogno della tua forza per bere il sangue di colui che lo affronta con tanto sdegno.
Con questa tecnica Rei guadagna tanti punti velocità e velocità d'attacco pari ai suoi punti riflesso.

Tecnica # 3: Kyomu ni hōkai shi (Disintegra nel nulla)
Grazie a questa tecnica la Zanpakuto si sdoppia, la copia avrà un colore rubino e permette a Rei di compiere un doppio danno nello stesso attacco.

Le tecniche illusiore funzionano come per il rilascio di Kyooka Suigetsu, ovvero, basta che il nemico osservi la tecnica per far si che questa abbia effetto. Queste tecniche funzionano anche se Rei utilizza Kurayami.

Tecnica # 4: Tamashī ofu (Spegni l'anima)
Con questa tecnica l'avversario è incapace di utilizzare tecniche d'attacco per la durata di due turni. Può essere però facilmente spezzata con l'utilizzo di una doppia quantità di potere spirituale.

Tecnica # 5: Shi no honoo (Fiamme della morte)
L'illusione consiste nel far ritrovare il proprio nemico circondato da delle fiamme inestinguibili, le quali, continuano a variare a secondo dello stato del nemico.
Illeso: Le fiamme avranno un colore smeraldo, divenendo un turbine di fuoco che acceca e ferisce lievemente il nemico.
Ferito lievemente: Il fuoco assomiglierà a delle lancie che, dal terreno, lo andranno ad infilzare nel corpo, senza però ferirlo davvero, causandogli un lieve danno mentale.
Ferito mortalmente: Le fiamme avranno un colore nero e prenderanno la forma di chi è sotto l'illusione, la quale, lo andrà ad infilzare nel cuore causandone la morte.
Potere spirituale dimezzato: L'illusione si concentrerà unicamente nella mente del nemico, il quale si vedrà prendere letteralmente fuoco, senza però causargli un danno reale, ma un medio danno mentale.
Potere spirituale critico: Le fiamme avvolgeranno il nemico come una leggera brezza primaverile. Questa illusione non comporta danni mentali o fisici, costringe l'avversario ad utilizzare il suo rimanente potere spirituale.

Tecnica # 6: Saigo ni (La fine)
Formula: Scompari, nella notte più nera. Brucia, nel sole più ardente. Disperati, come un bambino. Muori, in silenzio.
Grazie a questa illusione, l'avversario scambierà i propri compagni per nemici e vedrà l'utilizzatore come l'unico alleato in quella lotta. Anche i suoi alleati lo scambieranno come il vero nemico e l'utilizzatore per loro alleato, per la durata di due turni.

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Capitolo 2
*** Capitolo I - Shinigami?! Un Duro Allenamento! ***


-Un assassino!- La piccola folla, radunatasi in quella festicciola di mezzanotte al chiaro di luna, iniziò a disperdersi, correndo qui e là scappando, sperando di mettersi in salvo. Ai piedi del ragazzo, in quell'erba fresca, si faceva strada una macchia di caldo sangue rubino. Il cadavere, spezzato letteralmente in due, era quello della ragazza che aveva conosciuto poco prima, con la quale stava ballando. Il ragazzo voltò lo sguardo, non sentiva più un singolo urlo da una manciata di minuti. Della piccola folla, vi erano solo cadaveri. La serata era tranquilla e, all'improvviso, tutto questo. Davanti a sè il nulla, come se fosse stata l'aria ad ammazzare tutti quei ragazzi. Il ragazzo cadde sulle ginocchia, ancora incredulo di ciò che era successo. Tutti i suoi amici, persone che conosceva, con la quale si era divertito un tempo, compagni di classe, morti. Tutti quanti. Strinse nel pugno un ciuffo d'erba strappandolo con violenza: rialzandosi di scatto rimase fermo, come ad aspettare di essere ucciso.
-Avanti! Uccidimi!- Urlò Reikoku al vento, non sapendo dove volgere lo sguardo. Dietro di lui sentì come una risata, un ghigno malefico. Il ragazzo si voltò, rabbrividito e pieno di rabbia: per un'istante gli sembrò di vedere un mostro sulle due zampe, che lo stava per affettare in due. Come per istinto si gettò in avanti, fra l'erba, rotolando via.
-Non vuoi morire?- Il mostro si avvicinò al ragazzo, sul viso aveva una maschera, anzi, la maschera era il suo viso, Rei ne sembrò così sicuro. -Saziami con la tua morte!- Alzò quello che doveva essere il suo braccio, composto quasi inetramente da una lama, sferrandola sul viso del ragazzo. Reikoku chiuse gli occhi stringendo a pugno le mani. Non sentì nulla. Morire. Il ragazzo ci riflettè sopra. Se era morto poteva pensare? Riaprì lentamente gli occhi e la risposta gli fu presto svelata.
-Scappa!- Un ragazzo, su per giù della sua età, aveva bloccato il colpo del mostro con una Katana. Questo era vestito in modo strano, gli ricordò i Samurai dei tempi ormai andati. -Corri!- Gli intimorò il ragazzo di nuovo. Rei si alzò, correndo via nel bosco, senza nemmeno sapere dove andare. Attorno lui solo alberi, che sfrecciavano veloci. Iniziò a sentire il fiatone e inciampò in una radice esposta, che non aveva visto nel buio della notte. Annaspando si riportò a gattoni, fissando le proprie mani, ancora sporche di sangue.
-Non sei ancora al sicuro.- Gli disse una voce. Di fronte a lui c'era una ragazza, non la riconobbe subito.
-Me-meiko?!- Il ragazzo si rialzò fissandola in viso. -Eri scomparsa tempo fa..- Lei annuì fissando nella direzione da cui Rei stava scappando. Dopo qualche momento la ragazza si voltò e corse via. -A-aspetta!- Lui iniziò a inseguirla, correndo più veloce che poteva, senza riuscire a raggiungerla. Di colpo venne abbagliato.
Reikoku saltò sul letto con gli occhi sbarrati e un po' assonnati. "Era solo un incubo?" Il ragazzo si portò le mani al volto, massaggiandosi le tempie. Sentì l'odore di terra col retrogusto di sangue sulle mani. Sbarrò gli occhi. Si alzò dal letto e corse alla porta, provò ad aprirla ma non vi riuscì. "Perchè sono chiuso in camera?" Rei si guardò attorno e trovò una lettera sulla su ascrivania. Reikoku aprì la lettera, strappandone letteralmente via l'involucro, quasi divorandosi le parole. Un certo Urahara Kisuke lo aveva contattato per fagli sapere che aveva delle informazioni per lui. Che quel ragazzo-samurai lavorasse per lui? Dal retro della lettera scivolò, danzando fino a terra un biglietto aereo. Lo avrebbe reclutato contro quei mostri? Tutti quegli avvenimenti in così poco tempo. Sentì bussare alla porta. -Rei caro? Ti sei svegliato?- Era sua madre. Aprì bocca per risponderle, ma si bloccò. Perchè venire a disturbarlo, quando era stato chiuso in camera, pensò. -C'è qualcuno che ti vuole parlare dell'altra notte.- Continuò. Reikoku indietreggiò.
"L'unico superstite di un massacro senza colpevole.." Pensò. "A chi vuoi che diano la colpa Rei!" Il ragazzo si voltò, afferrò la lettere e il biglietto aereo, forzò la finestra chiusa anchessa e si gettò fuori, correndo come il vento, dirigendosi all'areoporto. Annaspando, salì su di una linea del bus che portava direttamente davanti alla sua meta. Fortunatamente, nessuno lo riconobbe, conciato com'era. **Fermata Aeroporto.** Avvisò il cartello luminoso all'interno del bus. Il ragazzo scese velocemente, entrato diede il biglietto e si intrufolò il prima possibile all'interno dell'aereo, giusto qualche minuto prima della partenza. Si sedette nella fila a destra, vicino al finestrino: il veivolo lentamente si alzò dalla pista e in poco tempo era in volo fra le nuvole. Rei tirò un sospiro di sollievo.
-Siamo arrivati all'areoporto di Karakura, grazie per aver usufruito del nostro servizio.- Il pilota dell'aereo cominicò l'arrivo a destinazione, questo ridestò dai suoi pensieri il ragazzo, il quale stringeva in mano ancora la lettere. Appena sceso, si affrettò ad arrivare nell'indirizzo il prima possibile.
-Un.. Negozio..- Commentò sibilando Rei arrivando all'indirizzo segnato sul retro della lettera. Tutto ad un tratto si sentì sollevare, cercò di liberarsi ma la presa diventava più salda. Vedeva delle mani piccole, una bambina lo aveva sollevato di peso? Venne sbattuto un po' qui e là e infine gettato a terra, vicino ad un uomo dal cappellino alla pescatora, color verde e bianco a strisce, barbetta incolta, un bastone al fianco, vestito con un kimono semplice, quasi informale, che sorseggiava tranquillo una tazza di tea. Appena l'uomo lo vide gli sorrise.
-Sai cosa stiamo per fare?- Chiese l'uomo fissandolo.
-Bere tea e mangiare biscotti?- Il ragazzo si rimise in sesto. -Mi hai spedito una lettera con allegato indirizzo e tanto di biglietto aereo, subito dopo un massacro delle persone che conoscevo, con scritto "ti spiegherò tutto".- Rei prese fiato. -Immagino che tu voglia allenarmi a combattere quei mostri.- Il ragazzo ricambiò lo sguardo, l'adrenalina veniva pompata direttamente dal cuore in tutto il corpo, sembrava eccitato, quasi pronto per una vendetta. "Almeno così spero.." Pensò.
-Stiamo per trasformarti in un grande Shinigami. Sei pronto? Se sei pronto allora seguimi.- Urahara Kisuke. Che personaggio strano. Vestito in modo stravagante. Comportamenti quasi infantili. Iniziò quasi ad odiare il suo ventaglietto che copriva il suo viso. Finito il Tea si alzò in piedi fissando il ragazzo. Shinigami, un Dio della Morte? Rei ne aveva sentito parlare. Non poteva crederci che esistessero davvero. Beh, era stato salvato da uno di loro dopotutto. Il ragazzo si alzò in piedi, seguendo Urahara verso una specie di nascondiglio dalla quale si accedeva da una scaletta. Per primo scese Kisuke e poi il ragazzo. Quella scaletta sembrò non finire mai. Giunti a destinazione, Reikoku rimase stupefatto dall'immensità di quel luogo. Come poteva esserci tanto spazio sotto un negozio? Si guardo attorno: era un luogo arido, pieno di montagnette e colline, sembrava un deserto. Ripresosi dalla prima impressione, Rei pensò che dopo aver visto un mostro, salvato da uno Shinigami, alzato di peso da una bimba che sembrava più fragile di un pezzo di carta, uno spazio sterminato come quello doveva essere d'obbligo in quel quadro di pazzia che stava vivendo. -Quindi?- Chiese Rei ad Urahara. Dopo qualche istante sentì che qualcun altro stava scendendo dalla scaletta: la prima era la bambina che con tanta facilità lo aveva sollevato sopra la testa, il secondo era un ragazzo dai ritti capelli rossi e, infine, un uomo pelato con dei lunghi baffi neri. Rei si voltò di nuovo verso Urahara. -Cos'è questo posto?- Ma nel momento in cui Rei si volto verso Urahara lui lo colpì con la punta del bastone. Rei sgranò gli occhi, Urahara lo aveva colpito dritto in mezzo agli occhi e ora stava cadendo. Qualcosa non andava: perchè vedeva il suo corpo cadere? Per di più c'era una catena che lo legava al petto fino a quello che era il suo corpo. L'armadio coi baffi colpi la catena, quasi ancor prima che cadesse a terra, spezzandola. Reikoku rannicchiò le gambe e, appena toccò il suolo, rotolò all'indietro. Aveva preso delle lezioni di Karate e Judo da ragazzino, in quel momento gli sembrò come se gli avessero salvato la vita. Era solo l'inizio e il peggio doveva ancora venire. Si rialzò in fretta, guardando il proprio corpo a terra. Che strana sensazione, gli venivano i brividi. Guardò la catena che un tempo lo univa a se stesso, sembrava un cordone ombellicale, solo, sul petto e non sulla pancia, fatta di... ferro? L'impressione era quella. Se quello che a terra era il corpo, allora ora lui doveva essere l'anima di ciò che un tempo fu. -Urahara Kisuke..- Sibilò fissandolo. Ora non si poteva più tornare indietro. Beh, dietro di lui la galera, con omicidi, anzi, con un massacro come capo d'accusa. Davanti a lui, probabilmente la morte. Doveva essere più forte di quelle due scelte. -..E' cominciato l'allenamento immagino.-
-Esatto... Vedo che hai intuito ragazzo.- Disse Urahara con un tono calmo e controllato. Poi velocemente si avvicinò a Rei e lo colpì al petto facendolo cadere alle sue spalle in un buco grandissimo. -Benvenuto nel Pozzo Distrutto! Esci di qui prima di 72 ore, e diventerai Shinigami altrimenti.... dovremo ucciderti.-
"Benvenuto nel Pozzo Distrutto.." Si ripetè Rei nella mente cadendo in quel infinito buco. "..Tre giorni per uscire da lì? Non era eccessivo?" Rei si acquattò, rannicchiando leggermente le gambe per attutire la caduta. Non appena i suoi piedi toccarono il suolo, il pelatone piombò nel posso, stringendogli le mani e braccia dietro la schiena con dei lacci. O con chissà quale tecnica. Ora doveva scalare quel buco, prima di essere ucciso. -Interessante..- Commentò sussurrando. Alzò lo sguardo verso Urahara, appena oltre il bordo del Pozzo. Rei fissò anche il pelatone, concentrato quasi in uno stato di trance, forse, era per mantenere la stretta sul ragazzo attiva. Avrebbe potuto aspettare che si stancasse, ma sembrava un uomo con un'enorme resistenza. Forse se gli avrebbe tirato qualche calcio... No, sarebbe uscito dal pozzo con le proprie forze, o meglio, con le proprie gambe. Rei si piegò sulle ginocchia, facendo qualche saltello, scrocchiandosi collo e schiena. Dopo un profondo sbadiglio prese la rincorsa, correndo contro il muro. La parete aveva pochissimi appigli, anzi, quasi nulli, sembrava persino liscio. Dopo qualche passo sentì che stava perdendo l'equilibrio e saltò all'indietro a gambe unite, tornando sul fondo del pozzo. Fissò di nuovo Urahara. Per quanto quel cappellino nascondesse gli occhi di quell'uomo, sapeva che lo sguardo era ricambiato. Si sedette a riflettere. Cerò di muovere le braccia, ma la stretta sembrò rinforzarsi, smise quasi subito per evitare di perdere forza. Si fissò attorno, niente. Nemmeno un sassolino che potesse aiutare. Sentì come un bruciore provenire dal petto. La catena si stava sgretolando. Probabilmente quei tre giorni erano un tempo approssimativo sulla distruzione totale della catena. E del ragazzo stesso. Rei si rialzò in piedi, inclinando la testa. La forza centrifuga lo avrebbe aiutato? Iniziò a correre in tondo sul fondo del pozzo, fino a toccare il muro: facendo qualche tentativo, corse in orizzontale sul muro, ma dopo qualche passo, cadde rovinosamente a terra. Beh, in tre giorni avrebbe potuto provare tutte le strategie che voleva. Sarebbe stato meglio farle funzionare subito, non avrebbe potutto immaginare cosa sarebbe successo alla catena se si fosse sgretolata del tutto. Riprovò di nuovo a scalare, stavolta saltando, balzando da destra e sinistra, facendo perno sul lato dei piedi che poggiavano sul muro. Arrivò all'incirca a metà del pozzo, ma cadde, di nuovo, perdendo l'equilibrio. Non ne poteva più di quel buco, persino l'aria divenne più pesante. Si rialzò, quasi imprecando. -Non puoi fare solo questa cosa..- Si riprese da solo ancora una volta. -..E allora..- Il ragazzo indietreggiò, toccando il muro con le spalle. Fece un respiro profondo. Corse dritto contro la parete opposta, premendo fermamente col piede balzò in alto. Circa un metro e mezzo. Iniziò a scattare sul muro stesso, riuscì solo a fare quattro passi prima di sentire perdere l'equilibrio. Cinque metri approssimativamente. Impiantò il piede nel muro, balzando di nuovo. Quasi sette metri da terra. Fermò anche l'altro piedi contro la parete e balzò di nuovo verso l'alto. Otto. Fece ancora un paio di passi sul muro. Dieci. Perdendo l'equilibrio balzò di nuovo, ma scivolò sulla parete liscia e cadde a terra, attutendo la caduta con le braccia e le mani. Fissò Urahara. C'era vicino. Molto vicino. Chiuse gli occhi e riprese fiato. Ripassò la sequenza cercando di trovare un modo per passare gli ultimi metri. Ad un tratto spalancò gli occhi e si alzò in piedi. Rifece tutto da capo. Arrivò ai dieci metri, ancora. Stavolta non balzò subito. Piantò per bene il piede e roteò su se stesso, scalciando con l'altra gamba in aria. Se i suoi calcoli erano giusti, il Pozzo sarebbe stato profondo circa una quindicina di metri. In quel modo sarebbe arrivato vicino all'uscita. Mancavano nemmeno una manciata di metri. Portò il busto sulla stessa linea delle gambe, leggermente più sopra, poggiò i piedi sulla parete, si rannicchiò e balzò all'indietro. Fece una capriola e atterrò di nuovo sul muro. In quell'istante fissò Urahara. Saltò. Gli bastava un balzo per uscire da quel buco. Se non ci fosse arrivato, giurò di usare anche i denti pur di non cadere di nuovo e rifare tutto da capo. Per un'istante, gli sembrò come volare. Aveva superato Urahara cadendogli vicino. L'aria gli sembrò così leggera. Sorrise. Rialzandosi, notò la catena scomparire e gli stessi vestiti che indossava quel ragazzo che lo aveva salvato. E una spada, una semplice Katana. Aveva ragione a pensare che lo avrebbe reclutato. Beh, se non lo fosse stato, quell'allenamento non avrebbe avuto senso dopotutto. Fissò Urahara, soddisfatto. Si spolverò i vestiti nuovi, già coperti di sabbia e polvere del suolo. Fissò in fondo al pozzo, non poteva crederci che era riuscito a saltarvi fuori. Tirò un sospiro di sollievo prima di tornare alla realtà. -Uscire da qui era solo il primo passo vero?- Mise mano alla spada al suo fianco. -Sarebbe stato facile, saltar fuori e basta.- Insomma, uscire fuori non era stata poi una passeggiata, ma sapeva che quell'uomo aveva qualcos'altro in serbo per lui.
-Il primo passo? Mi stupisci sempre di più!- Disse sarcastico Urahara fiondandosi su di lui. Il suo bastone divenne una spada improvvisamente e provò a colpire i ragazzo all'anca destra. -Vediamo se sai combattere!- Urahara lo attaccò. Finalmente si faceva sul serio. Rei si abbassò, l'arma ancora rinfoderata bloccò l'attacco diretto del suo avversario. Questo però lo scagliò via con una delle sue tecniche. Il ragazzo roteò su se stesso, atterrando a qualche metro di distanza da Urahara, vicino ad uno dei massi che abitavano quel luogo arido. Il nemico era certo forte, ma non poteva certo tirarsi indietro. D'altronde, dietro di lui c'era un grosso masso, non avrebbe nemmeno potuto muoversi. Muoversi. Già, il suo nemico era dannatamente veloce, quasi per fortuna si era abbassato in tempo. Doveva trovare un modo per diventare più rapido. Le tecniche di uno Shinigami. "Aspetta, anch'io sono uno Shinigami, ora." Si ricordò Rei. "E va bene." Il ragazzo si voltò e poggiò la mano contro il masso. Sperò di essere abbastanza debole, o il masso abbastanza resistente, da copiare la tecnica di Urahara.
-SHO!-
Il masso resistette, per sua fortuna. "La debolezza non è uno svantaggio." Si ripeteva nella testa mentre volava diretto contro Urahara più veloce di quanto sarebbe mai stato correndo. Usare una qualsiasi tecnica restrittiva sarebbe stato inutile, era troppo debole per riuscire a tenerla. L'attacco è la miglior difesa, no? Il suo avversario si stava preparando a fare qualcosa, non poteva permetterglielo. Lo puntò con l'indice. Una fievole luce bianca si era formata sulla punta di questo.
-Byakurai!-
-Fantastico!- Esclamò Urahara allibito dall'ingegno del ragazzo, ma riuscì ad evitare il colpo. Dato che, a quella velocità il ragazzo si sarebbe schiantato su di un muro, l'omaccione gli fece da scudo e lo riportò davanti ad Urahara. Il ragazzo però, era svenuto. Rei aprì leggermente gli occhi. Una spirale di luce lo colpì in faccia, giusto l'attimo di accecarlo e farlo sentire più disorientato di quanto già non fosse. Era seduto su di una specie di trono in legno molto strano. Di fronte a lui un lungo tavolo, arricchito di tazze e piattini in porcellana pieni di biscotti.
-Ma cosa...- Rei scrollò la testa, cercando di capire dove fosse. Alzò lo sguardo e vide un ragazzo. O meglio, fissò sè stesso, seduto all'altro capo della tavola. Era identico a lui: capigliatura, occhi, statura. Erano diversi solo i vestiti: indossava una giacca in cuoio nera, pantaloni lunghi scuri, persino le scarpe erano nere, così come i guanti e il fular che indossava attorno al collo. -C-chi sei? Dove siamo?!- Chiese quasi spaventato Rei continuando a fissarlo mentre sorseggiava del tea. Attorno c'era solo vegetazione, sembrava finito in un bosco. Dov'era quel luogo arido dove stava combattendo contro Urahara? Urahara. Ora stava ricordando. Gli si era scagliato contro e il pelatone lo aveva bloccato prima che finisse contro uno dei massi, perdendo i sensi. Questo però non spiegava il fatto che si trovasse in quel luogo strano. L'altro posò la tazza e lo fissò.
-Sai chi sono? Io sono K-°ç+#m§. Mi senti..? No? Allora non mi hai ancora trovato...Cercami.- Disse quasi teletrasportandosi accanto a Rei, spingendolo oltre al trono, facendolo cadere nell'acqua. Il ragazzo trattenne il respiro cercando di nuotare verso la superficie. Più nuotava e più si rendeva conto che al posto di avvicinarsi, si allontanava dall'aria. Stava per raggiungere il limite. Non poteva di certo finire così, pensò socchiudendo gli occhi. In fondo, era arrivato in quel luogo all'improvviso, dopo aver perso i sensi. C'era qualcosa di strano in quel luogo, qualcosa di familiare. Riaptì gli occhi facendo uscire l'aria nei polmoni e inspirò profondamente. Già. Era immerso nell'acqua, ma poteva benissimo respirare. Si sentì un'idiota. Si fissò attorno: nulla eccetto che scatole. Un milione di scatole, forse anche di più. Che ci doveva fare con tutte quelle scatole?
"Cercami..." Pensò il ragazzo. Era uno Shinigami, sicuramente loro avevano una qualche tecnica per cercare qualcosa. Chiuse gli occhi e si concentrò.
"Reiraku".
Reikoku aprì lentamente gli occhi. Attorno a lui si erano formate così tante bende, fili infinita di stoffa bianca che danzavano attorno a lui fino a raggiungere le innumerevoli scatole di quel mare scuro. Si guardò attorno.
"Sono proprio strabilianti gli Shinigami.." pensò. Poco distante da lui c'era una delle bende, ma di color rosso. Non esitò ad afferrarla. Appena l'afferrò le altre svanirono. Gli rimanevano ben visibili, ma non le sentiva come quella che aveva in mano. S'incamminò verso la scatola a cui si era legata. Gli sembrò di camminare un chilometri fra scatole tutte uguali. Sperò solo di non essersi sbagliato. Giunse finalmente alla scatola. L'aprì, scaraventando via il coperchio. Era lei. Era l'elsa di una Daga smeralda. Non aveva mai visto quell'arma, ma sapeva che era lei il ragazzo che gli aveva parlato poco prima sorseggiando del tea. L'afferrò senza esitare. -Ti ho trovato...- Disse sussurrando. Sentì come un ronzio, poi un capogiro e un'emicrania tremenda. Poi, tutto buio. Di nuovo. Si stupì di come stavano andando le cose. Prima quel mostro che voleva ucciderlo, lo Shinigami e Meiko. L'arrivo davanti al negozio, Urahara, la bimbetta e il pelatone. Il pozzo, lo scontro con Urahara e ora la spada. Aprì leggermente gli occhi. Di fronte a lui quell'uomo dalla barba incolta e il cappellino alla pescatora. Rei gli sorrise. Sentì la mano pesante, come se stesse stringendo qualcosa. Alzò lentamente il braccio: in mano aveva quella meravigliosa Daga smeralda. -Vedo che... Ci sei riuscito... Ma la sai usare?- Chiese Urahara che era inginocchiato vicino a lui. Rei fissò l'arma. Era così contento. Non aveva ancora idea di cosa potesse fare in quello stato. Il ragazzo si mise prima seduto, tirando un lungo respiro. Guardò negli occhi Urahara. -Mi hai buttato in un pozzo profondo 15 metri, dicendomi di uscire senza mani. Mi hai detto di affrontarti e di mostrarti ciò che sapevo fare..- Rei si alzò in piedi, continuando a sostenere lo sguardo. -..Sono arrivato fino a qui e voglio allenarmi fino in fondo.- Strinse stretta l'arma nella mano destra. Gli sembrava così dannatamente leggera, ma altrettanto forte. Urahara si alzò in piedi e si allontanò da lui.
-Iniziamo quando vuoi!- Vide Urahara alzarsi da quella sua posizione rannicchiata allontanandosi di qualche passo e che, lentamente, svaniva. Gli sembrò di non poter vedere oltre ad un palmo dal naso. Forse era la sua spada che lo stava bloccando in quel modo. Per quale motivo gli impediva la vista? Non perse tempo e corse diretto contro Urahara.
-Kyomu ni hōkai shi!-
Tutto quello gli sembrava così naturale. Nella sua mano sinistra si formò un'altra Daga, questa però, color rubino, quasi color sanguigneo.
-Oscurità, spegni col tuo caldo bacio le luci di un roseo futuro e porta con te questo tuo figlio. Egli ha bisogno della tua forza per bere il sangue di colui che lo affronta con tanto sdegno.-
Il ragazzo si bloccò di colpo, di fronte ad Urahara. Le sue labbra si muovevano da sole. Dannazione, non ci stava capendo proprio nulla. Si sentì solo sempre più debole. Il suo potere gli sembrava dannatamente forte quanto veloce, ma forse era anche troppo per lui. Era il caso di finire quell'allenamento il prima possibile e con un singolo colpo.
-Ketsueki no kōkei.-
Rei saltò all'indietro, scagliando entrambe le Dage contro Urahara. Quella smeralda puntava alla spalla destra, quella sanguignea al piede sinistro. Urahara notò la stanchezza del ragazzo che, non essendo abituato a buttare tutto quel potere spirituale, stava lentamente morendo. Con uno scatto fulmineo, evitò abilmente i colpi e si trasportò dietro di lui e fermò le spade, poi gli fece disattivare lo Shikai.
-Calmo, calmo ragazzo!- Non seppe come Urahara riuscì a schivare il colpo, probabilmente, grazie al cielo. Gli disattivò la forma rilasciata della sua arma, la quale era tornata una comunissima katana. Rei cadde sulle ginocchia tossendo e annaspando, forse era andato troppo oltre di quanto potesse tenere quella trasforazione.
-Che succede se esagero?- Chiese ad Urahara. Quello lo fissò freddamente da sotto il cappellino. Rei annuì. Una domanda stupida, pensò poi. Se in quel modo ci stava rimettendo, figuriamoci tenerlo ancora più a lungo. Beh, in quel caso sarebbe dovuto diventare semplicemente più forte. Come Urahara. Anzi, ancora più potente. Si rialzò in piedi, gli sembrò che stesse meglio, o, quanto meno, lo sarebbe stato fino a quando non si fosse sforzato di più. -E ora?- Urahara gli sorrise e si voltò. Non riuscì a vedere cosa stava facendo. Rei si avvicinò ma subito un enorme cancello si formò davanti ai due: questo lentamente si aprì e ne uscirono, danzando nell'aria, due farfalline nere, che lasciavano dietro a se come dei fiocchi di neve luccicanti. Erano bellissime.
-Andiamo, su.- Urahara entrò nel cancello e Rei lo segui in fretta. Non appena erano entrati, il cancello si chiuse dietro di loro e l'uomo si mise a correre. -Non vorrai farti prendere!- Gli gridò Urahara. Prendere? Da chi? Rei si guardò attorno, c'era solo una strana sostanza violacea, sembrava muco, non osò nemmeno avvicinarsi. Corse anche lui dietro ad Urahara, non voleva di certo perderlo, anche se non capiva il perchè di quel correre.
-Urahara-sama, ma perchè cor..- Il ragazzo non riuscì a finire la frase, il terreno e le pareti iniziarono a tremolare, borbottavano, sembrava che si stesse avvicinando qualcosa di grosso. Grosso e rapido. Il ragazzo voltò il capo senza smettere di correre. -U-UN TRENO?!- Una specie di verme ricoperto da quella stessa sostanza violacea stava sfrecciando contro i due ad una velocità spaventosa, illumando il suo percorso con un piccolo faro posto sulla fronte. Correva più veloce che poteva, quasi raggiungendo Urahara, il quale, lo afferrò, tuffandosi alla fine del tunnel. Rei nemmeno se n'era accorto che erano arrivati alla fine, forse era troppo intendo a correre per evitare quel vermone gigante. Rei si rialzò da terra annaspando dalla corsa, diamine, l'allenamento lo aveva sfinito. Guardandosi attorno si accorse di essere in una specie di cittadina in stile Giapponese medievale. Era stupenda: pulita, ordinata, con molta gente, forse il termine più corretto era "Anime", che aveva il suo daffare. -Urahara-sama, dove siamo?- Urahara diede una pacca sulla schiena a Rei e parlò col bestione che custodiva l'entrata. Dopo qualche minuto egli aprì le porte e Kisuke rientrò nel portale. -Ora sei un Dio della Morte. Diventa forte e, quando vuoi, torna a trovarmi!- Gridò Urahara svanendo col portale.

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Capitolo 3
*** Capitolo II - La scelta di una brigata. ***


Urahara se n'era andato, era rimasto solo dietro ad un nuovo cancello, costudito da un bestione alto forse anche cinque metri, ma addosso aveva gli stessi vestiti di uno shinigami. Gli fece un'immensa paura. Si ricordò solo dopo che anche lui era uno Shinigami e che non gli avrebbe fatto nulla. Sperò così almeno, sgattaoiolò più in fretta che potè in quella nuova citta. Era ancora più splendida di quella precedente: forse, proprio come nell'epoca medievale, in quella cerchia più ristretta vi abitavano anime di rango superiore. Forse ci abitavano gli stessi Shinigami. Gli sembrò tutto così perfetto che perse quasi il senso della direzione, ritrovandosi a vagare per la cittadina senza una meta. Era estasiato. Si ritrovò davanti ad un edificio enorme. La sede degli Shinigami? Diamine, Urahara se n'era andato senza digli dove e come andare. Rei sospirò, sperò solo di essere arrivato nel posto giusto. Sul banco all'entrata c'era un cartellino.

[Banco Informazioni]

Rei si sentì sollevato. Sperò solo di non essere entrato in un supermercato. Sorrise. Come potevano esserci supermercati per le anime? -Ehm.. Scusi?- Il ragazzo schiarì la voce per farsi sentire dall'uomo dietro al banco.
-Sei nuovo... A quanto pare.- Disse il tizio al banco. -Bene... Ora devi scegliere la tua brigata per diventare uno Shinigami effettivo. Scegli pure. Ti dirò io se va bene o meno.- Il ragazzo deglutì. Scegliere una brigata? Probabilmente gli Shinigami sono divisi per sezioni, cioè Brigate. Diamine, più andava avanti e meno ci capiva.
-Ehm...- Rei si guardò attorno, quando notò dietro all'uomo del banco informazioni una tabella: su questa erano disegnati molti simboli e affianco ad esse un numero. Andavano dalla 1° Brigata fino alla 13°. Il ragazzo fissò tutti i simboli, erano l'uno più strano dell'altro. Solo il 3° lo attraeva più degli altri. -..Sarebbe possibile entrare a far parte della terza Brigata?- Chiese Rei, speranzoso. Lo Shinigami al Banco scorse una lunga lista di nomi con un dito, poi scrisse da qualche parte qualcosa.
-Mi dispiace... la terza è piena, scegline un'altra!- Concluse infine tornando a fissare il ragazzo.
-Oh...- Rei tornò a fissare quel cartello. Diamine era davvero pieno di Shinigami per i paraggi se già la terza brigata era piena. Guardò oltre le prime, se erano piene già lì sarebbe stato meglio abbassare un po' la vista. Deglutì di nuovo. -..La Sesta?- Il ragazzo si era fermato a metà lista, sperò solo di non doverle passare tutte quante. Lo Shinigami al Banco tornò a fissare una lista di nomi, poi scrisse da qualche parte qualcosa.
-Ok, ora sei della 6° Brigata. Il tuo Capitano è Kuchiki Byakuya-sama. Vai da lui, ti sta aspettando.- Sorrise l'uomo. Sesta brigata. Ce l'aveva fatta. Rei esultò, anche se non poteva immaginare come fosse il suo capitano, magari, un uomo freddo dagli occhi di ghiaccio o un donnaoiolo incallito! Per fortuna Rei era un ragazzo.
"E se predilige gli uomini?" Lo Shinigami scrollò forte la testa e fece un piccolo inchino all'uomo ringraziandolo per la pazienza. Corse letteralmente per tutta la cittadina. Aspetta un momento, dove lo stava aspettando il Capitano? Ah, diamine. Iniziò a cercare qualcuno che gli potesse dire dove poter trovare Byakuya-Taicho. Nessuno. Nessun'anima viva per quelle strade. "Che siano tutti in missione?" Rei scartò subito l'idea. Probabilmente si era solo perso. Quella cittadina seppure racchiusa dal mondo esterno, sembrava un labirinto. Tornò indietro, correndo in fretta e furia per non far aspettare ancora di più il proprio capitano. Finalmente incontrò degli Shinigami e chiese loro dove avesse potuto trovare il Byakuya-Taicho. Erano in due. Uno alto con dei lunghi baffi neri e l'altro un po' più basso con una vistosa barba, facevano paura. Erano tuttavia genitli, per sua fortuna, e gli dissero la direzione da prendere. Rei fece un leggero inchino e ringraziò, scappando nella via a lui indicata. Dopo cinque o più minuti di corsa, finalmente si ritrovò per un corridoio all'aperto. Iniziò a controllare i nomi delle stanze e finalmente trovò scritto quella del proprio Capitano. Prese un respiro profondo. Il ragazzò busso alla porta, aspettando una risposta, alla quale si sarebbe poi presentato come il nuovo arrivato della sesta brigata.
-Sei nuovo allora?- Disse il Capitano Byakuya osservando da dentro la stanza, Rei, oltre alla porta. -...Puoi andare ad accomodarti nella tua stanza, va via...- Lo scartò immediatamente tornando al proprio lavoro. Il ragazzo deglutì di nuovo e s'incammino lentamente verso la propria stanza. Non aveva idea di quale fosse, così, tornò a leggere i nomi sulle targhettine di fronte alle porte.
[Reikoku Kurai]
"Ah.. Finalmente." Il ragazzo se sentì sollevato ed entrò nella sua stanza. Era proprio una piccola stanzetta: la parete destra era completamente occupata da un armadio, una piccola scrivania sulla sinistra e una finestra sulla parete in fronte a lui. Era dannatamente stanco, così, aprì l'armadio, ed estrasse il futon. Lo sistemò a terra e vi si coricò dentro, piazzando la propria arma vicino al letto. Non sapeva nemmeno che ore fossero, ma l'unica cosa che gli interessava ora era riposare per affrontare la sua nuova vita da Shinigami.

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Capitolo 4
*** Capitolo III - La prima missione semplice: una casa infestata?! ***


Rei sbadigliò. Aveva dormito come un ghiro per tutto la notte e il resto della giornata appena passata. Fra allenamenti e ricerca di dove e cosa fare, si era dannatamente stancato. Rialzandosi si scrocchiò rumorosamente la schiena e il collo, con un certo gusto. Sbadigliò di nuovo e si piegò afferrando il Futon. Aprì la finestra e lo sbattè un paio di volte, prima di sistemare il lenzuolo e ripiegarlo su sè stesso, infilandolo nell'armadio da dove lo aveva tirato fuori. Non aveva idea di che ore fossero, ma riusciva a vedere il sole sorgere, alzarsi sopra le case. Probabilmente era ancora mattina. Si risistemò gli abiti da Shinigami e afferrò la Katana, legandosela sulla schiena, estraendola e rinfoderandola un po' di volte per prenderci l'abitudine. Tutto ad un tratto sentì bussare alla porta: lo avevano chiamato per svolgere la sua prima missione. Gli scappò un sorriso.
"Bene, diamo il meglio di noi!" Aprì la porta e si diresse verso la stanza del proprio Capiano. Un piccolo plotone di Shinigami della sesta brigata continuava a pattugliare quella zona, uscendo da una porta ed entrando in un'altra. Oltre a loro c'erano molti altri Shinigami, che andavano e venivano, consegnando o prendendo missioni. Rei si fermò di fronte alla porta del proprio Capitano, pensieroso sull'obbiettivo di quella missione. -Kuchiki Byakuya-Taicho, Reikoku Kurai a rapporto Signore!- Si presentò sull'attenti.
-Ah.. sei tu...? Bene, purtroppo, ultimamente il Rukongai è impaurito da una situazione alquanto strana.. Una casa, sembra essere infestata da degli spiriti maligni, cosa improbabile, per questo ti chiedo di punire questo idiota anche da parte mia. Ora va.- Disse il Capitano a occhi vuoti, senza nemmeno distogliere lo sguardo dai suoi documenti. -Si, signore!- Reikoku fece di nuovo un inchino e si congedò, seguendo una piccola scia di Shinigami che stava uscendo nella cittadina esterna. "Rukongai.." Cos'era il Rukongai? Voleva chiederlo ad uno degli Shinigami di quel piccolo gruppetto, ma avrebbe fatto una bruttissima figura. "..Immagino di dovermela cavare da solo.. Forza Rei!" Il ragazzo iniziò a correre per la cittadina, non capendoci poi granchè.
[Cancello Ovest]
Un piccolo cartello indicava la direzione di un cancello, probabilmente quello da cui era entrato Rei quando Urahara lo ha lasciato andare. Si fidò del proprio istinto, correndo in quella direzione. Eccolo là, il gigante. Lo riconobbe subito, anche se non ne conosceva nemmeno il nome, ma non gli sembrava neanche il caso di fermarsi a parlare data la missione. Doveva pur iniziare a chiedere a qualcuno no? -Ehm.. Guardiano?- Rei si avvicinò allo Shinigami enorme, speranzoso. -Sai per caso di una qualche casa infestata nel Rukongai?- L'omaccione si voltò e si grattò il capo.
-In fondo alla via, credo ci siano dei problemi... credo.-
-Grazie infinite!- Rei fece un piccolo inchino e si diresse nella direzione data dal gigante. "E così la città esterna si chiama Rukongai.." Pensò il ragazzo. "Bene, Rei, stai già facendo progressi." Lo Shiniagmi continuò a fissarsi attorno, vedendo solo semplici case, un po' in rovina e una moltitudine di anime, vecchi che giocavano a dadi o sdraiati su panchette, bambini che si rincorrevano e donne che stavano pulendo le case, sbattendo dei materassini fuori dalla finestra. Arrivò finalmente in fondo alla vietta e una moltitudine di anime erano ammassate a parlare. Rei si avvicinò e iniziò a chiedere cosa stesse succedendo. Una donna, alta su per giù come il ragazzo, dai lunghi capelli castani e dagli occhi scuri, lo fissò. Non gli disse nulla, semplicemente, indicò una casa in fondo al viale. Reikoku ringraziò e si diresse correndo verso la casa. Sembrava una casa degli orrori: mezza crollata, disabitata, con dell'arido terreno tutto attorno. Gli metteva i brividi. Se ci fossero davvero stati dei mostri come quello che uccise i suoi compagni? Nah, non poteva essere.
"..per questo ti chiedo di punire questo idiota anche da parte mia.." Il ragazzo pensò alle parole del Capitano. In fondo, se ci fossero davvero stati dei mostri là dentro, gli Shinigami se ne sarebbero accorti. Sperò in qualcosa di più emozionante come prima missione, ma, d'altronde, era ancora un soldato semplice. Aprì così la porta e vi si addentrò. All'interno, delle voci cupe echeggiavano dando alla casa un che di terrorizzante. Chiunque fosse, doveva essere proprio angosciato. La maggior parte delle voci proveniva da una porta in fondo ala casa. Reikoku deglutì sentendo quelle voci disperate. Si sentì dei brividi salirgli sulla schiena, non esitò ad afferrare la spada e a sguainarla, mettendosi sulla difensiva. L'eco era insostenibile, più avanzava e più se ne voleva andare, si fermò un'istante. Chiuse gli occhi e cercò di ragionare sul da farsi. Di scappare non se ne parlava proprio, era la sua prima missione, per giunta di un livello bassissimo, non poteva andarsene a gambe levate. Non poteva rimanere nemmeno fermo a piangersi addosso, doveva semplicemente agire. Riuscì a percepire l'origine delle voci: provenivano da una stanza alla fine della casetta "infestata". Avanzò lentamente, la katana ricopriva il suo corpo dall'altro, pronto a difendersi. Era di fronte alla porta, le urla erano strazianti, sembravano piene di dolore. Allungò la mano sinistra e aprì la porta. Dentro la stanza, vi era un armadio al centro. Non appena il ragazzo entrò, l'armadio cominciò a tremare ed a scricchiolare. Le voci si fecero più insistenti. Quel vuoto rendeva le voci ancora più forti e ciò, le rendeva davvero insopportabili. Qualunque cosa fosse, era in quel mobile e doveva essere fermata. Impugnò la Katana al rovescio, puntandola contro il centro dell'armadio. Se fosse saltato fuori un mostro, sarebbe stato pronto a trafiggerlo prima che potesse attaccarlo. Afferrò con sicurezza la maniglia e spalancò le antine dell'armadio d'un sol colpo. Dentro l'armadio, con un tubo di plastica e cartone davanti alla bocca, vi era un bambino. Smise di produrre quei suoni non appena Rei spalancò la porta. Deglutì e nascose un aggeggio dietro la schiena. Reikoku fissò immediatamente lo sguardo sul bambino e sull'aggeggio che aveva in mano. Era solo un bimbo che stava facendo tutto quel casino? Lo Shinigami rinfoderò l'arma e si abbassò sulle ginocchia, sorridendo al ragazzetto.
-E così sei tu che produci queste urla?- Il bambino aveva nascosto quello strano oggetto dietro alla schiena, deglutendo. -Che cos'hai dietro la schiena?- Chiese Rei rimanendo fermo, continuando a sorridere al bambino, sperando in una sua risposta. -Hai spaventato molte persone lo sai?- Il bimbo, vedendo la Katana, cominciò a piangere.
-M-mi scusi s-signor Shinigami... n-non volevo...- Singhiozzò facendo cadere a terra l'oggetto. -Su su! Non è successo nulla.- Reikoku prese il bambino fra le braccia e gli accarezzò la testa, prendendo quello strano oggetto con sè. -E' stato divertente dopotutto lo sai?- Si mise il bambino sulle spalle ed uscì dalla casetta diroccata. Attorno la folla si era avvicinata ed erano in fermento per sapere cosa fosse successo. Lo Shinigami rassicurò tutti, che la disinfestazione degli "spiriti" era completata. Reikoku prese il bambino e lo rimise al suolo, sorridendogli ancora una volta, sussurrandogli di non far più paura agli altri. Diede un'ultima carezza al bambino e si diresse verso al Capitano per far rapporto. La folla acclamò lo Shinigami ringraziandolo e seguendolo fino ai cancelli. Reikoku fece qualche inchino incitando la folla a non esultare ulteriormente per così poco. Sollevato arrivò al cancello, costudito dal gigante. Lo salutò e lo ringraziò per l'indicazione precedentemente fornita, in quanto rilevata fondata. Lo Shinigami enorme si mise fra il ragazzo e la folla, così che questa non potesse proseguire, inseguendo il ragazzo ulteriormente. Rei fissò ancora la folla e poi tolse dall'uniforme quello strano oggetto. Scrollò la testa alzando le spalle e s'incamminò verso la stanza del Capitano. Il ragazzo fece un sospiro di fronte a quella porta, quell'uomo aveva uno sguardo glaciale, quasi di disprezzo verso tutti gli altri. Bussò alla porta, aspettando la risposta del proprio Capitano.
-Avanti, com'è andata la missione?- Chiese il Capitano senza neanche guardarlo. -B-benissimo, Byakuya-Taicho!- Il ragazzo deglutì. Fissando il gran daffare del proprio Capitano. -Le urla erano causate da un bambino nascosto in quella casa mezza diroccata.- Rei mise mano nell'uniforme, estraendo lo strano arnese. -Utilizzava questo per produrre quei suoni che spaventavano gli abitanti di quella zona.- Lo mostrò al Capitano, il quale, probabilmente, nemmeno gliene interessava, dato il proprio lavoro. -La missione è stata quindi conclusa con successo!-
-Bene... Vai via ora. Ho da fare.- Concluse infine il Capitano. Reikoku mise quello strano oggettino di nuovo nella sua uniforme e fece un inchino al proprio capitano. Senza proferire parola per non disturbarlo ulteriormente. Fatto dietro-front, lo Shinigami non seppe che altro fare. Di missioni ora non ne aveva e non conosceva ancora nessuno. Decise così di tornarsene nella propria stanzetta a studiare quello strano arnese. Appena arrivato, chiuse la porta dietro di sè e si sedette di fronte alla finestra, prese di nuovo quello strano bastone e cercò di emulare il bambino: lo portò alla bocca e cercò di soffiare per produrre suoni. Niente. Riprovò cercando di muovere quel pezzo di cartone e uscì un semplice ruomorino. Rei sospirò, alzandosi. Probabilmente non era il caso di fare certi tipi di suoni, il Capitano si sarebbe di certo infastidito di ciò. Mise quell'arnese nel proprio armadio in attesa di sapere che farsene.

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Capitolo 5
*** Capitolo IV - Sparizioni?! ***


Reikoku aprì lentamente gli occhi, abbagliato dai caldi raggi del sole mattutino. Sbadigliò rumorosamente scrocchiandosi il collo un paio di volte. Alzò le braccia e anch'esse scattarono, sembrava che si era appena rotto un paio di ossa. Mettendosi seduto sbadigliò di nuovo, gli piaceva dormire e, quella notte, aveva dormito forse troppo profondamente. Sentì bussare alla porta, qualcuno lo aveva informato che il Capitano lo aveva mandato a chiamare. Scattò immediatamente in piedi, afferrò Kuryami e se la legò alle spalle, con l'impugnatura rivolta verso il piede destro. Guardò il letto. Lo avrebbe sistemato più tardi. Fortuna non aveva bisogno nemmeno di pettinarsi i capelli, la mattina, ogni volta si svegliava con la stessa piegatura data dal cuscino. Uscì dalla propria camera, chiudendola alle spalle e dirigendosi verso il proprio Capitano.
-Kuchiki Byakuya-Taicho, Reikoku Kurai, Signore!- Si presentò a voce alta formalmente, dietro alla porta del suo Superiore.
-Bene,sei tu. Ci è stata segnalata la presenza di un hollow nel Rukongai. Sfortunatamente lo shinigami sul luogo è ferito, quindi la tua missione è quella di annientare l'hollow e ritornare qui a fare rapporto.- Buona fortuna Disse il capitano facendo cenno di andare. Uno dei mostri nel Rukongai? Doveva essere una cosa seria, specie se lo Shinigami del luogo è stato ferito.
-Si, Byakuya-Taicho!- Rei fece un inchino dietro alla porta prima di sparire. Stava correnda, senza nemmeno sapere dove dirigersi. Beh, un Hollow era nel rukongai, non sarebbe stato poi così difficile trovarlo, bastava anche guardare le reazioni della gente. Sicuramente più fosse stato vicino e più le Anime avevano paura che le accadesse qualcosa. Hollow. Allora era questo il nome di quei mostri, chissà se fosse stato come quello che ha trucidato i suoi compagni con tanta fame. Uscendo dal portale Ovest, ormai abituatosi nell'uscire da lì, fece il suo solito inchino allo Shinigami guardiano e iniziò la sua ricerca. Saltò su una delle case, guardandosi attorno. Corse in lungo e in largo per il Rukongai, quando finalmente si ritrovò in un'area deserta. Case sbarrate, finestre chiuse e il vento era l'unico abitante della zona. Beh, probabilmente, non il solo. Si guardò attorno quando vide qualcuno con la veste da Shinigami addosso invitarlo in un vicoletto, riparato dalle case. L'uomo era ferito, era arrivato nella zona giusta. -Sono Reikoku, arrivato per aiutare nell'uccisione dell'Hollow.- Disse aiutando lo Shinigami ad entrare nel vicoletto per stare più al sicuro. -Bene, finalmente rinforzi. L'hollow si nasconde in una di questa case. Stai attento, è molto piccolo, io non lo avevo nemmeno visto. Gli abitanti della zona dicono che è scomparsa una bambina, portala in salvo se la trovi.- Disse l'uomo a terra. Rei fece di sì con la testa, aveva il cuore in gola. Un Hollow, per giunta piccolo si aggirava per le case della zona. Come se non bastasse era sparita una bambina. Dannato Shinigami, solo è molto piccolo doveva dargli come informazione? Lasciò l'uomo nel vicoletto, a riprendersi, mentre lui sarebbe andato a caccia. Rimase fermo, in mezzo alla strada, guardandosi attorno. Tutte le case erano sbarrate. Sospirò. Dietro di lui sentì un leggero rumore, come uno scricchiolio. Afferrò immediatamente la spada, estraendola e voltandosi, pronto a proteggersi. Si era solo aperta una porta, come uno spiffero di vento l'avesse spinta, invitando lo Shinigami ad entrare. Avrebbe pur dovuto cominciare da qualche parte no? Si avvicinò alla porta, spalancandola e saltando all'indietro, l'ultima cosa che voleva era essere ferito da qualcosa che nemmeno aveva visto. Dalla porta non uscì nulla, ma dalla casa accanto si sentì un rumore sospetto, come di un vetro rotto. Rei si precipitò in tutta fretta, spalancando la porta e dirigendosi verso la fonte del rumore. Accasciata sulle ginocchia c'era una bambina: Rei impugnò saldamente la spada e si guardò attorno. Niente. Non gli piaceva come stavano andando le cose. Se fosse stata un'esca, doveva prepararsi.
-E-ehi, bambina!- Gli disse lo Shinigami, rimanendo sull'uscio della porta. -Che stai facendo?- La bambina alzò di scatto la testa e cominciò a urlare.
-Signor Shinigami, aiutatemi!- Disse gettandosi tra le sue braccia. -I-io, avevo paura che mi prendesse. Quell ' Hollow! L'ho visto andare verso quella radura!- Dissse indicando un punto della foresta vicina. -Portatemi con voi, non lasciatemi sola, vi prego!- poi scoppiò in lacrime. Guardò la bambina e iniziò ad accarezzarle i capelli. Quella strana sensazione che fosse tutto tremendamente sbagliato continuava a crescere. Se il mostro era fuggito nella foresta, perchè la bambina voleva andare con lui? Sarebbe stata più al sicuro dov'era, o, quanto meno, sarebbe potuta scappare da qualcuno. Anche dallo Shinigami ferito. Prese la bambina in braccio e saltò oltre la finestra, addentrandosi fra gli alberi. Ovunque andasse il vuoto, niente. Beh, sarebbe lo stesso stato difficile trovare un piccolo Hollow là dentro. Poggiò la bambina a terra, facendola sedere su di una radice scoperta di un albero. -Sicura che fosse scappato qui l'Hollow?- Impugnò fermamente la spada, fissando la bambina e stando attento a qualsiasi rumore ci fosse, non voleva di certo essere preso di sorpresa.
-Si!- Disse con convinzione la bambina. Quando lo shinigami si voltò per cercare. La bambina fece uno scatto fulmineo e lo colpì alla schiena con un calcio. -Stupidi Shinigami!- Disse mentre il suo corpo si contorceva e la sua carne si dilaniava. Era davvero orribile. Zampe posteriori non molto lunghe, a compensare quella mancanza c'erano due braccia che arrivavano al terreno. Un buco nel petto e una maschera che copriva un sorriso maligno. -Troppo facile. Mi basta guardarne uno per assumere le sue sembianze, Così, casa dopo casa, li ho presi e portati in un bel posto. Credo che porterò amici a cena!-Urlò ululando con ferocia. -Ma tu, sei mio.- Il mostro continuava a ridere, avvicinandosi allo Shinigami. Lo Shinigami fece una capriola in avanti. Troppo facile? Rei rimase fermo, fissando la bambina quasi implodere, per lasciar spazio ad un mostro dalle braccia grosse. Il suo primo combattimento vero contro un Hollow. Da solo, in una foresta.
-Amici a cena?- Rei sogghignò. -Ma ti sei visto? Fai pena!- Oddio, perchè diavolo aveva iniziato a sfotterlo? Riflettè velocemente sul da farsi. Probabilmente, quelle grosse braccia compensavano le piccole zampe, di conseguenza, non poteva essere troppo veloce. "Shunpo". Rei si portò alle spalle del mostro, cercando di affettarlo in due verticalmente. -Ah!_ L'Hollow blocco la katana tra i palmi delle sue grandi mani. -Cosa credi, che sia uno sprovveduto?- Disse balzando su di un albero e tentando di colpire il ragazzo dall'alto con un pugno. Rei flettè le gambe, aspettando il mostro. Quando gli fu abbastanza vicino gli saltò sopra, con la lama abbassata, tentando di feriflo alla schiena. Così, casa dopo casa, li ho presi e portati in un bel posto. Quanta gente aveva rapito? Doveva farsi dire dove gli aveva portati. Fece una capriola atterrando sui piedi, voltandosi in tutta fretta per vedere se era riuscito a ferire l'Hollow.
-Ehi, bastardo!- Gli gridò Rei. -Dove hai portato gli altri?!- Sprovveduto o meno, doveva lo stesso portare in salvo delle persone e il prima possibile. Stavolta, l'hollow non riuscì a schivare in tempo. Cadde a terra lamentandosi per il dolore, poi, alle parole di Rei si girò di schiena e Sputò sangue. -Idiota! Tu mi vuoi uccidere. Non ti dirò dove si trovano, se la mia vita è ancora in pericolo.- Poi, rise di gusto allo sguardo rabbioso del ragazzo. Il ragazzo rimase fermo. L'Hollow lo aveva messo davanti a delle non belle scelte. Se lo avesse ucciso non avrebbe mai saputo dove dirigersi e se lo avesse lasciato andare chissà dove sarebbe scomparso. Il sangue del mostro stava lentamente strisciando verso il ragazzo, il quale rimase leggermente disgustato. Sia dal mostro, che dal suo sangue. Si spostò sulla radice dove aveva lasciato un tempo la bambina. Rei mise la Katana nel proprio fodero, sulla schiena.
-Se mi dirai dove li hai nascosti, non ti uccido.- Lo Shinigami lo guardò deciso, sperando solo che non gli balzasse addosso o facesse chissà chè.
-Come posso fidarmi di te? Devi lasciare qui la tua Katana, così non potrai uccidermi.- Disse sputando altro sangue. Rimase fermo a pensare. Cosa avrebbe fatto il Capitano in quel momento? Probabilmente l'avrebbe ucciso con freddezza incaricando una squadra a caso di ritrovare le Anime. O, come aveva fatto, lasciare che i membri inferiori svolgessero il lavoro. -Come tu non ti fidi di me, io non mi fido di te..- Disse fermo Rei. -..Nè io nè te vogliamo che tu muoia, quindi di cosa hai paura?- Lo Shinigami fissò a terra il sangue continuare ad irradiarsi fra il fogliame. -Ho bisogno delle tue informazioni, quindi non ti uccido, cosa non capisci di ciò? E' pura e semplice logica.-
-Logica?- Disse il mostro accennando una risata spezzata dal dolore.-Io dico che tu mi ucciderai in ogni caso, quindi fatti fottere, Shinigami!- Urlò alzandosi con le ultime forze. Fece un lungo balzo in aria e si avventò sul ragazzo. Rei sospirò. Dannato Hollow, ora capiva perchè tutti nutrivano in questi esseri il disprezzo. Oltre a mangiare anime non vedono oltre il loro appettito. Gli puntò il viso col dito.
-Byakurai..-
Il fascio di luce inghiottì il mostro, disintegrandolo al suo interno. Il ragazzo scosse la testa, adesso doveva arrangiarsi da solo nel trovare le anime. Si sedette sulla radice mentre sotto di lui il terreno aveva assorbito già gran parte del sangue del mostro. Si mise a riflettere, probabilmente gli Shinigami avevano una tecnica per cercare qualcuno. Diavolo, era ancora inesperto su certe cose però, non aveva idea di che tecnica utilizzare. Fu in quel momento che gli tornò alla mente di come fosse riuscito a trovare Kurayami. Beh, un tentativo non poteva fare male, in fondo, c'erano così tante anime nascoste in un singolo punto, forse, ci sarebbero state tante pergamene che convergevano tutte in un singolo luogo. Sperò solo che funzionasse.
"Reiraku".
Rei lentamente riaprì gli occhi, vicino a lui vi erano tantissime pergamene, oltre la sua immaginazione. Non aveva idea di dove dirigersi, quando notò molte stoffe bianche accalcarsi l'una sull'altra, portando tutte dentro la foresta. Lo Shinigami si alzò dalla radice e iniziò a correre, sfiorando con la mano tutte le pergamene per non perderle di vista. Dopo poco che correva si avvicinò ad una specie di grotta. L'entrata era malamente coperta con del fogliame e qualche ramo preso dagli alberi vicini. Probabilmente, anche se non avesse usato alcuna tecnica e si fosse messo tranquillamente a cercare, avrebbe trovato questo nascondiglio. Scostò gli intoppi e si addentrò nella caverna. Sentì subito delle voci, l'eco delle lamentele delle Anime rapite. Rei si addentrò ancora fino ad arrive al fondo della caverna dove moltissime persone erano rannicchiate e spaventate. Bambine, donne, uomini, vecchi, tutte le persone di quel quartiere completamente vuoto.
-As-Ascoltatemi!- Rei si fermò davanti a tutti loro, i quali, lo fissavano. Il ragazzo deglutì, non aveva mai parlato di fronte a così tanta gente. -L'Hollow è stato ucciso, vi riporto a casa.- Disse facendo segno di seguirlo. Ovviamente le anime furono scettiche riguardo al ragazzo. In fondo il mostro poteva assumere le sembianze di chi vedeva. -Se fossi l'Hollow, vi avrei mangiato adesso, o, quanto meno, non sarei stato solo, quindi muovetevi se non volete morire qui!- Disse infine incamminandosi verso l'uscita. Le persone, ancora confuse, si alzarono e lo seguirono, a debita distanza ovviamente. Rei afferrò la Katana, aspettandoli all'uscita. Si voltò e gli guardò in faccia, uno per uno. Accennando con la testa si addentrò nella foresta, mentre la piccola folla lo seguiva, impaurita. Per fortuna, non saltarono fuori altri mostri e, una volta nel quartiere le persone sparirono, tutte rinchiuse nelle proprie case, ancora timorose ma riconoscenti verso il ragazzo. Lo Shinigami tirò un sospiro di sollievo anche nel vedere che l'uomo che era stato attaccato in precedenza dall'Hollow si era ripreso. Si guardò attorno, tutto tranquillo, oltre a qualche Anima che tornava alla vita di sempre che salutava Rei. Lo Shinigami sorrise, ce l'aveva fatta, ma non c'era tempo per i conbenevoli e si diresse in tutta fretta dal proprio Capitano. -Kuchiki Byakuya-Taicho, Reikoku Kurai a rapporto signore.- Si presentò a testa china di fronte alla porta del proprio superiore. -L'Hollow è stato eliminato e le Anime sono tornate sane e salve al proprio quartiere.-
-Bene, puoi andare, ora ho da fare.- Disse il capitano mentre sfogliava delle pergamene. Il ragazzo fece un piccolo inchino, ringraziando il Capitano del suo tempo. In silenzio si diresse verso la propria camera. Appena entrato vide a terra il Futon. Sospirò. Prendendolo, delicatamente lo sbattè un paio di volte fuori dalla finestra, ripiegandolo su sè stesso e infilandolo nell'armadio. Vide quello strano strumento, ancora non lo sapeva usare e, sinceramente, non ne aveva poi molta voglia in quel momento. Slegò la spada e si sedette, con questa al suo fianco. Sospirò di nuovo, incriociando le gambe e poggiando le mani su queste. Raddrizzò la schiena e chiuse gli occhi. Non era affatto facile trattare con gli Hollow o, tanto meno, avere la fiducia degli sconosciuti. Sperò solo che le cose cambiassero.

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Capitolo 6
*** Capitolo V - La prima missione speciale: Banca dati! ***


Era la solita giornata, noiosa, calda e Reikoku si stava annoiando. Il Capitano non lo aveva mandato a chiamare da qualche giorno che se ne fosse dimenticato di lui? Improbabile. era anche salito di grado recentemente. Si mise a fissare Kurayami, la sua Katana. Saltò in aria quando qualcuno bussò alla porta, comunicandogli finalmente che aveva una missione. Afferrò immediatametne la spada, legandosela sulla schiena, dirigendosi in tutta fretta verso la porta del proprio Superiore.
-Reikoku Kurai a rapporto, Kuchiki Byakuya-Taicho!- Si presentò rimanendo oltre la porta, inchinandosi.
-Bene, Reikoku. Sarò franco, questa missione conta molto per me e per te, perchè dall'esito capirò quanto tu possa essere affidabile. Ti mando sulla terra. Ci sono dei documenti che devono essere prelevati a Karakura, Giappone. Devi portarli qui senza danneggiarli. Questi documenti sono molto utili anche per gli Hollow. Alcuni di loro, infatti, Attaccano chi custode queste carte. Si stanno facendo sempre più furbi, feccia.- Disse appena il ragazzo si presentò. Poi si alzò e si diresse verso dei libri su uno scaffale. -Va e porta buoni esiti, per me e per te, Reikoku.- Il Capitano lo aveva chiamato per nome. Per un'istante si sentì importante solo per il fatto che non avesse commentato col suo freddo "Ah, sei tu". Da come ne parlava sembrava una missione importante. Beh, tutte le missioni erano importanti e lui non sarebbe stato da meno. Buoni esiti. Strinse forte a pugno la mano. Hollow eh? Sulla Terra. Si congedò una volta che il Capitano ebbe finito di parlare, iniziando a camminare senza meta. Come si fa a tornare dagli umani? Si fermò un'istante. Non aveva idea di come aprire quel portale, diamine, non era riuscito vedere Urahara quando lo apriva. Scrollò la testa, doveva chiedere a qualcuno quando si accorse che, camminando alla cieca preso dai suoi pensieri, si era ritrovato davanti a dove aveva scelto la propria Brigata. Ma certo! Il Banco informazioni doveva saperne qualcosa. Quando entrò di fronte a lui c'era uno Shinigami alto su per giù come Rei, teneva la Katana legata al fianco sinistro. Uno nuovo? Aspettò il proprio turno con pazienza, guardando il ragazzo andarsene. Si avvicinò al banco e chiese come poter tornare sulla Terra. Dal Banco venne informato che gli Shinigami possono aprire il portale con una tecnica chiamata Senkaimon. Rei fece un lieve inchino e uscì. Si guardò attorno, non c'era un posto per aprirlo in sicurezza. Lo Shinigami guardò in alto, si piegò sulle ginocchia e saltò, gli sembrava di volare, rimbalzò sulle tegole e si ritrovò sul tetto dell'edificio che conteva il Banco Informazioni.
"Senkaimon".
Una volta aperto il portale la farfallina nera uscì, avvolgendo Rei e portandolo al suo interno. Odiava quel posto, non gli piaceva quel muco violaceo. Iniziò a correre: per quanto non gli piacessero le pareti di quel posto, il verme-treno gli piaceva ancora meno. Finalmente l'uscita. Uscendo si ritrovò sul tetto di palazzo molto alto di Karakura. Terra. Da quanto che non la vedeva. Non che casa sua fosse quella città, ma gli mancava. Si guardò attorno. Niente. Quel tetto era desertico. Si accorse che la farfallina nera ancora non se n'era andata solo quando questa gli svolazzò davanti agli occhi. La fissò intensamente, sembrò quasi che volesse essere seguita. Rei fece un cenno con la testa e la seguì, in silenzio, saltando da un grattacielo all'altro. Il ragazzo si trovo nel centro della città. Il Grattacielo era circondato alla base da recinzioni e sotto c'erano materiali edili. Era ancora in costruzione. La struttura era deserta agli ultimi piani, ma dal basso si sentivano suoni di macchinari. Il ragazzo guardò in basso, era pieno di macchinari in funzione che sistemavano e finivano di costruire un'enorme palazzo nel centro di Karakura. Rei si fiondò in una delle sezioni vuote dove, una volta ultimato il palazzo, avrebbero posto le finestre. Fece una capriola al suolo e si mise sull'attenti. Se ci fosse degli Hollow nella zona non avrebbe voluto essere colpito senza nemmeno capire da che direzione provenisse l'attacco. Si gaurdò attorno, le informazioni dovevano trovarsi in quella zona. La farfallina non si vide in giro. Probabilmente, il Capitano sapeva il luogo, ma non la posizione precisa. Iniziò a cercare nei piani più alti. Stanze vuote, deserte. Solo muri dopo muri. Rei sbuffò, irritato, tirando un calcio ad un muro: questo probabilmente era solo fatto di cartongesso o, comunque, non era davvero un muro. Lentamente la crepa da lui causata si allargò, creando un buco. Lo Shinigami guardò dentro, c'era un cofanetto. Che ci faceva un bauletto, che sembrava fatto di legno, nascosto? Non esitò ad avvicinarsi, stando attento alle proprie spalle in quella nuova stanzetta isolata. Non era molto grande, ma abbastanza per sostenere anche un piccolo combattimento. Non gli piaceva quella sensazione. Aprì lentamente il cofanetto, con molta attenzione. All'interno c'erano delle pergamene sigillate. Proprio mentre il ragazzo le contemplava però,qualcosa sfondò il muro dietro di lui e un respiro affannoso riempiva l'aria della stanza. Un Mostro orribile, con due enormi corna, due narici dilatate allo spasmo e montagne di muscoli sgorgare da ogni angolo del suo corpo. Assumeva una posa a quattro zampe e con la zampa destra anteriore graffiava il terreno in attesa di caricare il ragazzo. Il volto coperto da una Maschera. Rei rimise le pergamene nel bauletto, assicurandosi di chiuderlo, afferrandolo in tutta fretta. Nemmeno aveva quasi fatto a tempo a rendersene conto che una montagna di muscoli lo stava per caricare. Indietreggiò tenendo il bauletto sotto braccio. Lo stringeva forte, beh, in quel modo non si sarebbero rovinate. Con le spalle toccò il muro dietro di lui. Il ragazzo sbuffò indicando il mostro, era troppo grosso, sperò solo che l'avrebbe ammazzato.
"Byakurai".
Il mostro non diede segni di cedimento rimanendo nella posizione iniziale, con la differenza che era molto più arrabbiato. Reikoku fissò il mostro, quasi imbarazzato, ritraendo lentamente il dito. Strise più forte a sè il bauletto. Deglutì, non gli aveva fatto assolutamente niente. Era solo riuscito a farlo arrabbiare di più. Lo Shinigami rimase a riflettere. L'Hollow era di certo grosso e parecchio resistente e non gli sembrava modo di riuscire a levarlo dall'uscio della porta: doveva semplicemente spostarlo e scappare via.
-Allora stronzo, te ne stai lì fermo a non fare niente eh?- Lo insultò il ragazzo. Doveva solo essere caricato, quel mostro doveva semplicemente muoversi, se non lo avrebbe fatto si sarebbe scavato un buco nel muro da solo, con qualche tecnica sicuramente un via di fuga sarebbe uscita lo stesso, in qualche modo. L'Hollow cedette alla provocazione e si lanciò con furia contro il ragazzo, le pareti tremavano, il pavimento si crepava al solo passaggio della bestia inferocita. Le corna affilate puntavano dritte al cuore del ragazzo. Rei sorrise sfilando Kurayami. Certo che l'Hollow ce ne aveva messo di tempo per caricarlo, meglio così. Il ragazzo fece due passi, il tempo di prepararsi a scivolargli sotto, stringendo bene la piccola cassa che conteneva i documenti. Anche se il mostro avesse guardato in basso per trafiggerlo le corna si sarebbero andate a infilzare nel pavimento: quasi sicuramente lo avrebbe colpito, ferito sul petto o in mezzo alle gambe con la Katana, almeno. Era così grosso e goffo, anche se avrebbe schivato saltando, si sarebbe andato a schiantare contro il muro, dando il tempo a Rei di colpirlo alle spalle, ma questo venne preso per una gamba da qualcosa e sbattuto per terra, era la coda! Il mostro ci mise un pò per staccarsi, ma ebbe il tempo di girarsi e e caricare sul ragazzo lasciandolo senza vie di fuga. Ora il mostro si ritrovava a caricarlo, di nuovo. Sentì tremare tutto quanto mentre il mostro caricava. Non poteva schivarlo. Strinse forte a sè il piccolo baule puntando a terra il dito indice. Non poteva ferirlo con quella tecnica, ma il pavimento non ne era di certo immune.
-Byakurai!-
Il pavimento si ripiegò, quasi implodendo. Si sentì cadere, con lui sarebbe caduto anche l'Hollow. Mentre cadeva girò la spada, puntando dritto alla faccia del mostro. Se avessero mai toccato il suolo, la spada gli sarebbe andata a trafiggere dritto nella maschera. Dopo esser caduti per qualche piano, l'impatto col terreno fu sbalorditivo, e il ragazzo riuscì a trafiggere la spalla del nemico che tremava dal dolore e urlava per la rabbia. Era il momento di finirlo. Ce l'aveva fatta, beh, non aveva ottenuto il risultato sperato, però era riuscito e fargli male. Doveva finirlo. Si avvicinò all'Hollow dolorante e afferrò la spada. Piegandosi sulla spada gli stacco letteralmente il braccio e, tenendo ben salda la Katana, lo sfregiò sulla maschera, dividendola in due. Finalmente il mostro era morto e stava svanendo come polvere al vento. Fece leva, poggiando il piede su di lui, ribalzando al piano superiore. Corse fuori dalla finestra, vedendo gli operai entrare, sistemando cocci e altro materiale rotto dalla loro caduta. Si morse la lingua scappando via per i tetti. Strinse bene a sè il bauletto, aprendolo lentamente: i documenti erano, per fortuna, ancora intatti. Annuendo, chiuse per bene il cofanetto: era tempo di tornare dal Capitano.
"Senkaimon".
La farfallina nera uscì danzando dal cancello, accogliendo con le sue piccole alette e il suo luccichio in quel tunnel mucoso. Ogni volta che entrava aveva i brividi. Iniziò a correre tenendo saldi i documenti, come se fossero un tesoro, all'interno del loro contenitore. Era soddisfatto di sè. Balzò fuori, uscendo finalmente dal portale, atterrando da dove era uscito per la missione: sopra il tetto dell'edificio che conteneva il banco informazioni. Balzò nel vuoto: doveva consegnare il prima possibile al Capitano i documenti. Corse, corse più veloce che poteva, ritrovandosi finalmente di fronte alla stanza del Superiore. S'inchinò d'istinto. -Kuchiki Byakuya-Taicho, Reikoku Kurai a rapporto, Signore!- Si presentò formalmente, poggiando la scatola coi documenti di fronte a sè. Stavolta, il capitano non fece come al solito, si alzò, si chinò e prese i documenti dal bauletto. Lesse per qualche secondo.
-Bene, hai fatto un buon lavoro, puoi andare nel tuo dormitorio.- Si voltò poi e raggiunse la sua scrivania. Lo Shinigami fissò stupefatto il proprio Capitano, si era davvero inchinato di fronte a lui? Nah, impossibile, sarà stata la sua immaginazione. S'inchinò a sua volta, vedendo Byakuya che leggeva i documenti e si avviava verso la propria scrivania, congedandolo. Rei fissò la porta del Superiore, rimmaginandosi di nuovo la scena del suo inchino. Gli brillarono quasi gli occhi, si stava per commuovere. Scrollò la testa e s'incammino verso la propria camera, sorridendo soddisfatto. Finalmente nella propria camera si sedette, slegando Kurayami, lasciandola sul proprio fianco. Si sdraiò, fissando il soffito. Un soffitto semplice, bianco. S'intonava perfettamente con la stanza, quasi del tutto vuota. Chiuse gli occhi, mentre il sole gli illumava da metà del busto fino ai piedi, entrando dalla finestra. Si rilassò, concedendosi un pomeriggio di riposo.

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Capitolo 7
*** Capitolo VI - Un'altra Zanpakuto?! ***


Il ragazzo fissava fuori dalla finestra. Sembrava una giornata come tante, il solito caldo sole che si levava alto sulla Soul Society, gli Shinigami di ogni livello che andavano e venivano per chissà quali missioni o per chissà quali motivi. Qualcosa in lui gli diceva che sarebbe successo qualcosa, qualcosa di straordinario. O almeno, così sperava, forse, per distruggere finalmente la noia dello Shinigami. La sua stanza era pulita e ordinata, forse anche troppo. Non riusciva a dormire molto bene negli ultimi tempi, probabilmente per tutto quello che gli era successo. Fece spallucce e uscì dalla propria camera, chiudendo lentamente la porta. Decise di andare dal proprio Capitano, forse, avrebbe avuto qualcosa per lui. Camminò lentamente, verso la porta del suo superiore, fermandosi proprio davanti, bussando leggermente.
-Kuchiki Byakuya-Taicho, mi dispiace disturbarla, sono Reikoku Kurai, suo sottoposto.- Si presentò formarmente Rei al proprio Capitano.
-Che vuoi?- Mugugnò il Capitano.
-Volevo sapere, se posso chiedere..- Disse Reikoku quasi vergognandosene. -Ci sarebbe un modo per utilizzare altre Zanpakuto?- S'inchinò di nuovo, quasi d'istinto. -Così potrei essere più forte e servire voi e svolgere meglio il mio lavoro da Shinigami.- Il ragazzo alzò la testa, fissando l'ombra del proprio Capitano. Sperava con tutto sè stesso in una sua risposta affermativa. Nemmeno gliel'avesse consegnata nelle mani sorridendogli e dicendogli "Bene, divertiti!". Stava per ridere, il capitano che sorrideva? Sarebbe stato ironico, se non paradossale. Il capitano, ad una velocità sovrannaturale, si ritrovò dinanzi a lui.
-Due spade dici? Sei consapevole della pericolosità di due spade? Devi sopportare più coscienze e più difficoltà... Ma a cosa servono ad uno come te?- Disse in modo dispregiativo, girandosi.
-Kuchiki Byakuya-Taicho...- Rei si rialzò guardandogli le spalle. Aveva dei capelli bellissimi, lunghi, neri e lisci. -Coscienze o meno, voglio servirvi al meglio delle mie possibilità, se mi darete la possibilità, non vi deluderò!- Il ragazzo s'inchinò di nuovo, supplicandolo.
-Non è una buona scusa... Tu vuoi il potere vero?- Byakuya socchiuse gli occhi e sospirò. Il ragazzo fissò per terra ai piedi del proprio Capitano. Reikoku non voleva il potere, non aveva mai desidarto niente nella sua vita persino sulla Terra, fra gli uomini. Voleva solo essere più vivo di quanto non era mai stato, ed era proprio morendo in quel mondo e rinascendo come Dio della Morte che aveva iniziato davvero. Non che fosse privo di emozioni, ma aver trovato il suo posto lo faceva sentire bene. Proteggere chi ha sempre odiato, chi ha sempre evitato.
-Kuchiki Byakuya-Taicho...- Il ragazzo alzò lo sguardo, tornando a fissare i capelli del proprio Superiore. -..Non desidero il potere, voglio solamente proteggere gli esseri umani.- Reikoku abbassò lo sguardo, ancora, un'altra volta. Sapeva che il Capitano non aveva ancora fiducia in lui. Non aveva idea di come poterla ottenere con qualche scambio di parola. Strinse le mani a pugni, stringendole forte. -Non ho mai desiderato nulla, nella mia vita terrena, ma quando quel mostro ha trucidato tutti coloro che conoscevo, è cresciuto dentro di me un senso di protezione, verso tutti coloro che erano più deboli..- Agli occhi del ragazzo stavano scendendo delle lacrime, ma le smorzò quasi subito, non poteva essere debole, non in quel momento, rivolto verso il Capitano. -..Non è forse un proposito nobile? Non è mai cresciuto in voi il desiderio di protegere qualcuno?!- Byakuya sospirò.
-Va bene un modo ci sarebbe. Devi allenarti da Urahara, lui ti insegnerà tutto ciò che c'è da sapere.- Disse aprendogli un varco per la terra. -Ora và...- Non ci poteva credere. Era riuscito a convincere il proprio Capitano nell'affidargli un compito così importante. Non l'avrebbe deluso, non poteva deluderlo. Rei si sentì fiero di sè durante la sua discesa sulla Terra. Urahara-sama, cosa nascondeva quell'uomo? Anche lui ha una lunga storia sulle spalle, si convinse il ragazzo. Doveva essere così. Beh, in fondo, ci sperava di tornare da lui, anche se voleva fargli una semplice visita. Questa era l'occasione per conoscerlo forse un po' meglio. In un momento si ritrovò di fronte al negozio di Urahara. Ovviamente non mancò la corsa per evitare quella specie di verme-treno, al quale scampò forse per fortuna. Si fissò attorno, ma di quell'uomo neppure l'ombra.
"Forse sta prendendo il suo tea.." Pensò lo Shinigami, aprendo la porta del negozio, entrandovi con cautela. -Urahara-sama?- Chiamò Rei, aspettandolo sull'ingresso. Improvvisamente, qualcosa afferrò per i genitali Rei e lo scaraventò contro la parete del negozio.
-Non si una bussare!?- Gridò Jinta visibilmente innervosito. Il ragazzo sgranò gli occhi sentendo che qualcouno lo stava stringendo lì sotto e scaraventandolo contro il muro del negozio. Gli sembrava strano che per una volta non sarebbe successo niente, senza imprevisti. Rei strinse le gambe ancora dolorante, cercando di rialzarsi, fallendo un paio di volte. Alzando lo sguardo riconobbe il ragazzetto che era sceso insieme a lui per fare l'addestramento da Shinigami. Era visibilmente arrabbiato, se non peggio. Rei prese un lungo respiro, riprendendosi.
-Occhio per occhio eh?- Disse Rei fissando il ragazzo. -Scusa se sono stato maleducato, mi chiamo Reikoku Kurai, sono uno Shinigami e sto cercando Urahara-sama, mi ha mandato il Capitano della mia Brigata per un allenamento con una nuova Zanpakuto.- Informò lo Shinigami al ragazzetto, sperando che se si fosse mostrato cortese, non lo avrebbe sollevato di nuovo per le palle. Jinta si avvicinò al ragazzo e lo squadrò.
-Sei tu? Quel marmocchio che è riuscito a diventare Shinigami.- Disse andando in un altra stanza. Da cui poi uscì Urahara. Stranamente non aveva il cappello in testa ed aveva la stessa veste degli Shinigami in dosso. Sembrava un capitano. Poi si mise il cappello e guardò il ragazzo.
-Ciao... A cosa devo la tua visita?- Il ragazzo rimase allibito. Lo sapeva, dietro ad Urahara c'era una lunga storia, la curiosità lo stava uccidendo. Probabilmente, sarebbe stato meglio parlare in una visita di cortesia, non durante il nuovo allentamento. Forse, se ce ne sarebbe stata l'occasione, avrebbe fatto un paio di domande.
-Urahara-sama..- Il ragazzo fece un inchino, quasi formale, non ne seppe il motivo, forse l'istinto. -..Il mio Capitano, Kuchiki Byakuya-Taicho, mi ha mandato da voi per imparare a utilizzare più di una Zanpakuto. La prego, allenatemi.- Il ragazzo tenne la testa bassa, quasi di supplica. Urahara sgranò gli occhi.
-P-più Zanpakuto?- Si grattò la barba e aprì una botola non molto distante da li. Vi entrò e ne uscì qualche minuto dopo con un libro in mano. -Credo di poter fare qualcosa per te... Hai già qualche idea in mente?- Lo Shinigami guardò il libro. Sembrava vecchio quanto pesante, chissà cosa c'era scritto là dentro. Più importante, come poteva possederlo Urahara. Date quelle vesti da Shinigami non ci fossero dubbi che anche lui facesse parte della Soul Society, anche perchè lo ha allenato lui stesso per entrarne a farne parte. Per un momento, gli sembrò fosse anche un Capitano, ma con quel portamento? La domanda di Urahara lo spiazzò per un momento. In effetti, non aveva ancora pensato a che Zanpkuto affidarsi oltre alla propria, non aveva nemmeno idea di quali tecniche sarebbero state meglio per lui stesso. Riflettè un momento.
-Urahara-sama, esistono Zanpakuto illusiorie?- Chiese con tanta infantilità Rei. -Certo... Ma esigono molta abilità e competenza... E poi tu sei già venuto a contatto con la tua spada nel tuo mondo. Con le spade illusorie invece... dovrai combattere. E ti assicuro. Non sarà facile. Vuoi comunque affrontare la prova?- Chiese Urahara con un tono serio. Il ragazzo abbassò lo sguardo, fissandosi i piedi e il paviemento. Si sentì debole. Non sapeva nemmeno il motivo, lo sentiva dentro di sè e basta. Pensò a quel mondo bizzarro in cui aveva incontrato Kurayami, la propria Zanpakuto, quella strana tavolata bandita per chissà che occasione. Gli tornò in mente anche quando non riuscì a sentire il suo nome. Che ancora non l'aveva davvero trovato. Pensò anche alle parole del proprio Capitano. Vuoi il potere vero?. Era riuscito a convincere persino il proprio Capitano, infondo, anche lui doveva avere qualcuno da proteggere. Lui però era un Superiore, aveva la forza necessaria a farlo. Se anche Rei voleva proteggere gli essere umani, doveva trovare una forza anche lui. Doveva dimostrare il suo valore.
-Affrontate la battaglia decisi a morire e confidando nella vittoria, e tornerete a casa sani e salvi. Il desiderio di sfuggire alla morte vi porterà ad essa.- Disse il ragazzo. Era un detto Samurai di cui aveva letto su chissà quale libro e, in quel preciso istante, gli tornò alla mente. Alzò lo sguardo, verso Urahara. -Sono sicuro, Urahara-sama, procediamo.- Kisuke sospirò.
-Sai già la strada.- Disse indicandogli la botola. -Grazie, Urahara-Sama.- Reikoku fece ancora un piccolo inchino. Stava iniziando ad abituarsi. Probabilmente sarebbe rimasto ai ranghi più bassi per chissà quanto tempo. Beh, avrebbe avuto tutto il tempo necessario per diventare sempre più forte. Chissà. Magari un giorno anche lui sarebbe diventato il Capitano della Brigata. Si addentrò nel negozio, aprendo la botola e scendendo le scale, quelle interminabili scale che portavono in quello spazio arido infinito. Gli tornò in mente quando per poco si stava andando a sfracellare contro una roccia e l'uomo-armadio lo aveva bloccato. Gli scappò un sorriso. Una volta sceso, aspettò con pazienza Urahara, chissà che tipo di allenamento aveva in serbo per lui. Urahara scese senza le scale. Atterrò come se stesse camminando. Un segno di forza immane. Si avvicinò a Rei e gli mostro un oggetto. Era una spada semplicissima.
-Da qui, dobbiamo partire.- Lo Shinigami fissò la spada. Era una semplicissima Katana. "Le apparenze ingannano.." Pensò Reikoku fra sè e sè, anche la propria arma era una semplice Katana, ma quando viene rilasciata assume tutt'altra forma con molti altri poteri. Guarò Urahara negli occhi. -Urahara-Sama, cos'è questa spada?- Il ragazzo ne sentiva quasi il potere mentre lui si avvicinava al ragazzo. Chissà quanto forte poteva essere quell'arma, chissà se sarebbe riuscito a proteggere gli umani con lei.
-E' una katana. Semplice. Non ha potere. E' una spada come le altre. Sai quale sarà la difficoltà di avere un'altra spada?- Il ragazzo rimase fermo, per un momento. Difficoltà. Saperne forse maneggiare due assieme? Nah, non potrebbe mai essere difficile, anche se lo fosse, basterebbe un allenamento semplice, non andare da Urahara stesso. Devi sopportare più coscienze e più difficoltà... Le parole del Capitano Byakuya si facevano sentire nella testa di Reikoku. E' vero, anche la propria spada ha una personalità, Kurayami. -Che dovrò controllare e impormi su entrambe le spade, avendo loro stesse delle coscienze, si ribelleranno se non saprò controllarle assieme e all'unisolo.- Il ragazzo guardava la spada, una semplice Katana eh? Non poteva davvero crederci. -E' così, Urahara-sama?-
-Riuscirai a tenere a bada due personalità?- Due personalità. In quel momento pensò a Meiko. Di doppie personalità ne sapeva qualcosa grazie a lei. Meiko. Gli era apparsa nella foresta quel giorno ed ecco che ancora pensa a lei. Chissà se si trovasse nel Rukongai, ora. Un giorno l'avrebbe scoperto.
-Ci riuscirò..- Disse. -..Ci devo riuscire.- Lo Shinigami fissò Urahara dritto negli occhi, sotto al quel suo cappellino alla pescatora rigato. Se poteva convincere Byakuya in ciò, lo avrebbe fatto anche con lui e ci sarebbe davvero riuscito.
-Confido in te allora.- Disse facendo qualche passo indietro. -Dovrai convincere la tua spada. Pronto?- Disse scattando verso Rei e colpendolo in testa facendolo svenire. Urahara lo aveva di nuovo colpito. Diamine, avrebbe potuto avvisare prima! Sono i suoi modo, dopotutto, si disse il ragazzo, mentre si stava riprendendo. Riaprì leggermente gli occhi, doveva convincere la sua spada. E rieccolo. Quel mondo strano e assurdo, quella tavola bandita con tazze e piattini, riempiti di tea e biscotti. Beh, tutto sommato, gli piaceva. La sua spada aveva strani, ma bei gusti, o almeno, gli piacevano, come se si sentisse a casa, la sensazione era quella.
-Kurayami...- Sussurrò il ragazzo, fissando l'immagine di sè stesso, vestito a quel modo. -..Ho bisogno di parlarti.- Il ragazzo prese una tazza anch'egli e sorseggiò leggermente il liquido caldo, ma che non gli scottava la lingua. -Ho bisogno della tua completa fiducia.- Il ragazzo lo guardò.
-Che cosa vuoi? Sputa il rospo.- A Rei piacevano i gusti di Kurayami in fatto di estetica, ma per quanto riguardasse le maniere, forse non era questo campione di galateo. Beh, in fondo lui era la propria spada, probabilmente sapeva già tutto quanto. Lo avrebbe messo alla prova, in tutti i modi. Lo Shinigami sentiva questo dentro di sè. Forse, perchè sarebbe davvero stato così.
-Te l'ho detto, ho bisogno della tua fiducia.- Il ragazzo poggiò la tazzina di porcellana nel proprio piattino, quasi del tutto svuotata. Afferrò un biscottino, una friabile pastafrolla, ricoperta da un dolce strato sottile di marmellata alle fragole. Già, i gusti erano proprio quelli di Rei. Quel ragazzo assomigliava davvero troppo al Dio della Morte. Sperò solo che lo fosse anche riguardo certi pensieri. -Forse, starai già pensando che sono un cattivo padrone, inutile, debole..- Smorzò poi fissando il biscottino dalla forma floreale. Lo strinse così forte che si polverizzò in piccoli granelli nella propria mano. -..Per questo ho bisogno che tu creda in me e nelle mie scelte, se esiste un modo per ottenere questa tua fiducia, ti prego, dimmelo.- Rei fissò sè stesso all'altro capo della tavolata.
-Dì la verità. Vuoi rimpiazzarmi.- Il ragazzo strinse i denti. Già, rimpiazzarlo. Sarebbe successo. Si era ancora informato molto poco sulla possibilità di utilizzare più Zanpakuto durante una missione. Questo però gli sarebbe potuto far tornare a favore.
-Non ho mai detto, nè pensato nel rimpiazzarti..- Disse calmo Rei abbassando lo sguardo sull'intera tavolata. -..Probabilmente non sto cercando di cambiare te, quanto me stesso.- Il ragazzo si stupì di quanto quella frase fosse stupida. Sè stesso, anche Kurayami faceva parte di lui, eppure, era l'unica parte che avrebbe voluto tenere del suo carattere. Tutte le sua abilità derivavano dall'essere uno Shinigami, come se i ricordi di Judo o Karate, persino la stessa forza di dire non lo faccio per me stesso nascevano da lui. -Come potrei mai rimpiazzare la parte migliore di me?- Gli sorrise infantilmente Rei.
-Allora non ti basto? In missione non puoi portare due Zanpakuto...- Il ragazzo abbozzò un sorriso. Il ragazzo notò con piacere che Kurayami gli aveva abbozzato un sorriso. Quasi arrossì. Che diamine, era sè stesso. Scrollò leggermente la testa.
-Portarsi dietro una sola Zanpakuto non ha importanza..- Disse il ragazzo facendo cadere della polverina del biscotto che aveva disintegrato nella tazzina del tea, ricoprendo la poca sostanza rimasta. -..Tu fai parte di me no? Avrai di certo i miei ricordi e conoscerai la mia vita..- Rei prese il cucchiaino e iniziò a mescolare il piccolo impasto. -..Guardala, una vita inutile e insignificante..- La sostanza aveva preso una consistenza uniforme, una piccola pallina di farina e biscotto assieme. -..Non è che non mi basti, ma mi sento abbastanza..- Rei continuò a giocherellare con la pallina, mentre cercava la parola più adatta. -..Insignificante.- Lo Shinigami tornò ancora su quella parola. Beh, d'altra parte, si sentiva così. La cosa peggiore probabilmente è che lo pensava davvero. Forse per questo ha chiesto prima a Byakuya-Taicho e poi ad Urahara-Sama nell'essere addestrato con l'utilizzo di un'altra Zanpakuto. Per sentirsi al suo posto, servire al meglio delle proprie capacità. Proteggere chi non è mai riuscito a badare. Gli tornò per la mente Meiko. Ancora, di nuovo. Che lo stesse facendo per lei? Guardò Kurayami, sorridendogli, ma con un'espressione malinconica negli occhi.
-Insignificante!- Urlò il ragazzo scattando in piedi e brandendo una spada, se stesso praticamente. -Ti senti... Insignificante? Perchè? Perchè vuoi più potere come diceva quel capellone del tuo capitano? Eh?!- Cappellone? Stava per scoppiare a ridere, se lo venisse a sapere Byakuya-Taicho. Rabbrividì al pensiero, lo avrebbe fatto letteralmente a pezzi. Lo Shinigami guardò Kurayami, scattare in piedi con sè stesso in mano. Riflettè su quella frase paradossale. In fondo, se la spada era quel ragazzo, tecnicamente si stava davvero impugnando da solo. Rei scrollò la testa, che diamine stava pensando in quel momento. Chiuse gli occhi, lentametne, come per trovare una risposta, una qualsiasi risposta. -Le persone necessitano di cambiare. Quando ci si guarda allo specchio si vedono solo le parti peggiori di sè..- Rei aprì gli occhi, guardando Kurayami. -..Di fronte a me vedo un ragazzo forte, speranzoso, dagli ottimi gusti per quanto strani. Vedo solo, tutto quello che io non sono mai stato..- Il Dio della Morte prese un altro biscotto, questo però sembrava una piccola stellina. -..Desiderare il potere per assomigliare a colui che ho di fronte è così dannatamente sbagliato?!- Rei strinse a pugno le mani, sbriciolando anche questo biscotto, sbattendole sul tavolo, facendo traballare le tazzine e i piattini. Stava per scoppiare a piangere, non si era mai odiato così tanto fino a quel momento, non sapeva nemmeno cosa dire a Kurayami, non sapeva cosa fare, non sapeva niente. Se n'era reso conto solo ora, tutti i suoi sforzi sarebbero stati vani, se avrebbe lasciato tutto come fosse, se si fosse accontentato del proprio essere debole. -Essere forte è davvero così sbagliato? Perchè? Perchè devo accontentarmi di essere così debole da non riuscire nemmeno a proteggere me stesso, ancor peggio gli altri?! Perchè?!- Kurayami rimase in silenzio, per qualche momento, fissando il proprio padrone.
-Promettimi che non mi lascerai a fare la polvere. Promettilo e potrai fare quello che vuoi.- Lasciò cadere a terra infine la spada, che sparì. Rei aprì lentamente la mano, fissando i granellini del biscotto spargersi sul tavolo. Polvere. Il ragazzo si alzò in piedi, dirigendosi da Kurayami. Gli era di fronte, finssandolo negli occhi. Lo abbracciò. L'unica cosa che gli venne istintivo fare.
-Te lo prometto, Kurayami.- Gli sussurrò all'orecchio, stringendolo nemmeno fosse il suo migliore amico. Beh, probabilmente lo era, forse, anche il suo unico amico. Sul volto di Kurayami apparve un lacrima.
-Ora và. Rendimi fiero di essere la tua spada!- Poi ricambiò l'abbraccio e sparì. Reikoku guardò Kurayami, prima che scomparisse. Guardava sè stesso piangere. Gli diede una pacca sulla spalla, mentre sentiva le sue ultime parole, prima che svanisse del tutto. Tirò un sospiro di sollievo per essere riuscito a convincerlo. Ora avrebbe dovuto conquistarsi la spada illusioria. Si guardò attorno un'ultima volta, sorridendo, due biscotti a forma di omino che sembravano stringersi la mano a vicenda. Non avrebbe deluso Kurayami. La vista gli si oscurò, fino a diventare tutto nero. Quando si riprese era in terra, nel sottosuolo del negozio di Urahara, con in mano Kurayami. Si mise seduto, fissando la Daga, rialzandosi poi, guardando Urahara.
-Ho ottenuto la fiducia di Kurayami, Urahara-Sama..- Disse Rei stringendo la propria arma nella mano. Non doveva deludere più nessuno ora, poteva farlo giunti sin lì. -..Sono pronto per continuare.- Il ragazzo inspirò molta aria, liberandola di colpo, come per calmarsi. Urahara sorrise, compiaciauto del proprio allievo.
-Facciamo sì che tu abbia una bella spada Illusoria!- Disse alzandosi in piedi. Prese il libro di prima e lesse da li qualcosa. -Prendi questa spada e concentra dentro di essa parte del tuo potere spirituale.- Il ragazzo fece di si con la testa. Prendendo la spada. Una semplice Katana, eh? No, quella sarebbe stata una spada Illusoria. La sua spada illusoria. "Concentrare parte del mio potere spirituale.." Rei fissò prima la Katana e poi Urahara. "..Ma come si fa?" Probabilmente anche questo faceva parte dell'allenamento e della formazione stessa della spada. Tornò a guardare l'arma. Era identica a Kurayami quando non viene rilasciato. Il ragazzo chiuse gli occhi. Doveva trasferire parte di sè stesso in quella spada. Strinse l'elsa dell'arma cercando di fare qualcosa, beh, fallendo ovviamente. Alzò un sopracciglio, stupito di quanto potesse davvero credere di farcela in quel modo. Si portò più vicino l'arma, stringendo non molto forte il manico. Una piccola aurea azzurra si era formata attorno al ragazzo, la quale, lentamente, si raggruppava sulla mano. Era così debole che sentì come se la Katana stessa lo respinse. Cavolo, qualcosa era successo davvero dopotutto. Sospirò e riprovò di nuovo. Stavolta quella luce era un po' più intensa e riuscì a ricoprire il manico della spada. L'aurea però si affievolì di nuovo, svanendo senza successo. Il ragazzo si portò a sè l'arma, come se la stesse abbracciando. Finalmente quella luce si era formata interamente sulla mano, andando a ricoprire tutta la Katana. Quando sentì che quel bagliore si spense, lo Shinigami aprì lentamente gli occhi. Ce l'aveva davvero fatta? Riaprendo gli occhi il ragazzo si trovò in una specie di mondo fatto solo di terra arida e cielo nero pece. Nessuno era li, tranne un manichino di pezza. Rei si guardò attorno, niente. Assolutamente niente in quel mondo. Terra arida dai suoi piedi all'orizzonte fatto di un cielo nero, più scuro della notte. Ci vedeva, però. Almeno, riusciva a vedere quello che sembrava un fantoccio, un manichino di pezza, steso al suolo, inerme.
-Così, devo creare da me, questo mondo...- Sussurrò il ragazzo avvicinandosi al pupazzo. Prendendolo, lo mise quasi in braccio e si sedette. -..Ma come lo posso creare?- Rei sospirò, non ne aveva davvero idea, forse utiliizzando il suo potere spirituale? O semplicemente desiderando qualcosa. Guardò il manichino, doveva anche dare aspetto e personalità a quel coso. Per un momento gli sembrò di stringere fra le braccia Meiko, ai tempi in cui si frequentavano. Scrollò la testa, non era il momento per pensare ad altro, doveva trovare un modo per formare quel mondo e la propria Katana Illusioria. Una voce eccheggiò per il mondo arido.
-Pensa a che immagine vorresti dare alla tua spada....! Pensa....!- Di sicuro era Urahara dall'esterno.
-Un'immagine alla spada..- Tornò a pensare a Meiko, era l'unica immagine viva che avesse impressa nella mente. -Essia allora.- Rei iniziò a pensare a quella ragazza. Alta all'incirca come lui, capelli lunghi, poco oltre alle spalle e neri, corivini. Lineamenti del viso semplici, forse un po' troppo banali, con due dolci occhi color ebano. Corporatura non proprio esile, nella norma, un po' magra. Il ragazzo chiuse gli occhi, pensò che dovette darle anche la propria personalità, beh, era riservata, dolce, timida, ma sapeva tirare fuori gli artigli se necessario. Le piaceva leggere, rilassarsi, sia al mare che in montagna, anche nelle grandi città caotiche, si sarebbe lo stesso rilassata con un libro, qualsiasi. Lo Shinigami aprì gli occhi. Bastava quindi la sua immaginazione a creare quel mondo? Il manichino sussultò ed esplose sìdi energia. Il mondo cominciò a tremare. Davanti a Rei si formò la sagoma di una donna. Questa però cominciò a contorcersi e, in preda agli spasmi cominciò a scappare. Stava tremando tutto quanto, il ragazzo aveva paura, se si fosse spezzato tutto? Scollò la testa, fissò il manichino che aveva iniziato a spasmare e a tramutare, sembrava un vero essere umano. Sembrava davvero Meiko. Questa però si contrse e scappò via, Rei allungò la mano per afferrarla ma non ci riuscì. Si rialzò, barcollante da quelle scosse e cercò di rincorrerla, ma le scosse erano troppo forti, non voleva mettere in fallo un piede, ma non poteva di certo lasciarla andare. La seguì, stando attendo a non cadere, rimanendo però indietro, rispetto a lei.
-E-ehi! Me-Meiko!- Rei continuò a seguirla, senza nemmeno sapere dove lei si stesse dirigendo, probabilmente stava solo scappando a caso, suppose lo Shinigami. Sarebbe stato meglio comunicare con lei e forse si sarebbe tutto sistemato. -Sono Rei..!- Il manichino si fermò di colpo, poi nella sua mano destra comparve una spada di luce. Con quella in mano provò a mozzare la testa di Rei. -WHOA!- Il ragazzo scivolò all'indietro, battendo il sedere. Diamine, fortuna aveva visto la luce formarsi nella mano di quella ragazza, altrimenti, avrebbe davvero perso la testa. Rei si riprese, avrebbe dovuto fermarla, prima che lo avrebbe davvero ucciso: stando a terra sotto di lei la guardò per un'istante negli occhi, gli ricordavano moltissimo quelli di Meiko. Non aveva tempo per pensare o ricordare qualcosa, cercò di colpre la ragazza nel ginocchio col piede sinistro, per farla abbassare e successivamente per afferarla alla spalla con i piedi, per atterrarla del tutto, stringendole infine la mano per evitare che attaccasse con la spada. Sempre se lei non sapesse usare già degli incantesimi, l'avrebbe bloccata al suolo. La ragazza esplose ancora più prepotentemente di energia, ma venne colpita lo stesso. Improvvisamente però scomparve e riapparve dietro Rei tentando di tagliargli la schiena. La ragazza era sparita alla vista di Rei in una scoppiettante luce abbagliante quando la colpì al ginocchio. Non era caduta, solo, scomparsa. E cosa succede quando il nemico scompare dalla tua vista? Ti può attaccare dall'alto o da dietro, se può, anche dal passo. Rotolò in avanti senza troppe esitazioni. In fondo, era semplice logica, gettarsi dove non c'è il nemico. Rotolando in avanti, sentì come qualcosa che gli stava, non molto amorevolmente, tagliando la schiena. Aveva avuto l'intuizione giusta, ovviamente, non senza conseguenze. La punta di quella spada luminosa aveva strappato il vestito e tagliato lievemente la schiena del ragazzo. Beh, meglio di essere stato del tutto trafitto. Non sapeva niente di lei, afferrò la Katana al proprio fianco, lasciandola nel fodero. Guardò lei stringendo il manico.
-Meiko...- Sussurrò lo Shinigami, piegando leggermente le gambe.
"Shunpo".
Rei sparì per un'isante dalla vista della ragazza, non solo lei spariva a suo piacimento. Le si ritrovò al fianco sinistro, sguainò la spada. Diamine, perchè non era sulla sua schiena? Si doveva abituare a lasciarla alle spalle, almeno, avrebbe parato i colpi che non poteva vedere immediatamente. La lama era quasi orizzontale alla ragazza, voleva colpirla dal basso verso l'alto per metterle fuori uso il braccio sinistro. La ragazza parò il colpo con la spada, quasi facilmente. Subito dopo però utilizzò una tecnica molto strana.
"Energy Boom".
Sembrava che stesse per esplodere. Così fu. Si mise la Katana di fronte per proteggersi, ma il colpo non gli fece male, probabilmente lo fece solo per allontanare il ragazzo. Sembrò la stessa tecnica che Urahara aveva usato per allontanarlo durante l'allenamento. Rei fece una capriola all'indietro, impiantando i piedi al suolo, rallentando, fino a fermarsi. Doveva scoprire di più, le scattò addosso.
"Enkosen".
-Bene, vediamo quanto sei forte!- Quando le fu vicino, le balzò di nuovo addosso, puntandola con la spada, pronta ad attaccarla se avesse infranto lo scudo. L'essere non perse tempo e infilzò lo scudo distruggendolo. La spada ora, stava per colpire Rei in pieno petto. Il ragazzo le era quasi praticamente addosso, dato che lei aveva infranto lo scudo. Perfetto, aveva un attacco più alto della propria difesa. Lo Shinigami la puntò con l'indice.
-Byakurai!-
Durante l'attacco si era girato, sottosopra, voltato verso la ragazza. La ragazza cominciò a grare vorticosamente sulla destra evitando il colpo. Poi si gettò in picchiata con la spada in avanti a mo di freccia. Lo Shinigami portò le ginocchia al busto, rotenado all'indietro, evitando il colpo atterrando un paio di passi da lei. Bei riflessi la ragazza, ma era veloce abbastanza da evitare il prossimo colpo? Reikoku scattò in avanti, affettando l'aria di fronte a lui orizzontalmente, da destra verso sinistra. Lentamente anche quelle scosse di terremoto sembravano cessare. O almeno si stavano calmando leggermente da quando avevano iniziato. Il ragazzo aveva quasi scoperto tutto della sua avversaria con le fattezze di Meiko. Con la katana ben salda nella mano destra, cercò di prenderla, ma la ragazza scanso il colpo e provò a colpirlo con un calcio in faccia. Diamine. L'aveva semplicemente schivato. Che diamine stava pensando Rei? Cosa supponeva di fare con un attacco del genere? L'unico risultato fu un bel pestone in faccia. Non gli fece tanto male, dato che, per lo più, l'aveva preso in testa, abbassandosi all'ultimo momento. Rotolò qualche metro distante.
Rialzandosi in piedi si stropicciò gli occhi. Lo aveva comunque ferito. Un piccolo taglietto stava sanguinando dalla fronte, rigandogli il viso. Anche la ferita sulla schiena si era fatta sentire, mentre rotolava. Lo Shinigami sbuffò. Si mise sulla difensiva, dopo essersi pulito in fretta dal sangue sul viso. Rimase fermo, sul posto, portando le mani all'altezza del viso, con la lama della Katana a coprirgli il corpo. Rei la fissò, intensamente. Doveva per forza avvicinarsi per attaccarlo e, se avrebbe usato qualche tecnica, l'avrebbe facilmente schivata a quella distanza. La sagoma lucente della ragazza rimase ferma con la spada puntanta verso terra. Poi la lasciò cadere e questa venne assorbita dalla terra. "Illusion". -Ma che diavolo...- La ragazza aveva lasciato cadere la spada, la quale, scomparì, ingoiata, dalla terra. La vista gli si stava lentamente offuscando: prima l'orizzonte, poi la ragazza, il terreno e persino sè stesso. Scrollò la testa, ma non successe niente. Cosa peggiore non sapeva nemmeno quanto potesse durare. Doveva liberarsi alla svelta. Si stropicciò gli occhi, tornando a vedere qualcosa, ma non aveva ancora il completo campo visivo. Rei sbuffò, mentre dell'aura azzurra ricopriva il suo viso. Dopo aver fuso parte di sè nella spada, riusciva a controllare meglio il suo potere. Concentrò quell'aurea sul viso, per liberarsi dalla tecnica della ragazza. Non aveva idea se fosse restrittiva o illusoria, ma doveva agire al più presto. Spalancando gli occhi la vide, riusciva a vedere tutto come prima. Le ferite e gli sforzi iniziavano a farsi sentire, sarebbe stato meglio evitare di utilizzare tecniche, o meglio, usarle solo in caso di estremo bisogno. Doveva scoprire tutto di lei. Non aveva idea di come fare, doveva solamente agire, probabilmente. Le corse addosso. Non sapeva davvero come poterla inquadrare completamente e il caricarla forse non era l'idea migliore, ma se l'avesse aspettata, probabilmente chissà che altra tecnica avrebbe tirato fuori. In quel momento pensò a Kurayami. Promettimi che non mi lascerai a fare la polvere.. Tsk, a momenti, nemmeno riusciva a contrastare l'attacco della ragazza. "Polvere..." Rei inciampò nei suoi stessi passi, era già a metà del proprio potere spirituale e doveva inventarsi qualcosa. Rotolando si rialzò in piedi, vicino a lei. La spada era stata inghiottita dal suolo, a meno che non la tirasse fuori di nuovo da chissà dove, non si sarebbe potuta parare. Lanciò la Katana sulla destra della ragazza, della polvere che aveva raccolto mentre rotolava al suolo sulla sinistra e le balzò addosso, cercando di colpirla con un calcio nel pieno petto. O una cecità momentanea, una ferita superficiale o avrebbe scoperto di più su di lei. Sperò solo che funzionasse. La ragazza si scansò sulla destra, ad una velocità impressionante. Una volta fatto questo, i contorni della ragazza apparvero più chiari e lei divenne finalmente Meiko. Si avvicinò a Rei e lo toccò sulla fronte sorridendogli.
-Ce l'hai fatta mio eroe.- Disse guarendolo da tutte le ferite. -Meiko...- Si rialzò malamente in piedi, tutto sporco di polvere. -...C-che significa?- Anche le scosse si stavano lentamente calmando, quasi fino a smettere. Meiko lo abbracciò.
-Ora sono la tua spada Illusoria Rei, non capisci? Ma non ho un nome preciso... Dammene uno!- Un nome. Nome? Alla Katana? Rei rimase perplesso, pensò che Kurayami, era il nome sia della spada che dell'entità che ne vivesse al suo interno. La fissò per un po', guardandosi poi attorno. Era sorprendente. Magnifico forse. Ogni volta che si girava aveva di fronte un paesaggio diverso. Paesaggi tranquilli, verdi colline sconfinate, aridi deserti in cui soffiava un piacevole vento fresco, tranquille montagni floride, ricche di fauna e flora, fino a sterminati oceani col possente e ritmico suono delle onde che si infrangono sugli scogli. E poi centri di capitali immense, da Bruxelles fino a Pechino, Roma, Tokyo, Il Cairo. In quei paesi nemmeno c'era mai stato. Era uno spettacolo rimanere fermo e girare il mondo. Ad un tratto il suo sgardo si fermò davanti ad un paesaggio notturno, in riva ad un laghetto, con la luna piena alta nel cielo, che risplendeva limpida nell'acqua.
-Kyoka Suigetsu.- Fu l'unica cosa che il ragazzo disse. Luna riflessa nell'acqua. Pensò che quel nome fosse opportuno per una spada illusoria. Sperò solo che a Meiko piacesse.
-Kyoka Suigetsu... Sembra un magnifico nome.- Disse facendo qualche passo indietro. -Il tuo mondo comincerà a costruirsi. ora devi andare. A presto..- Dopo aver detto questo, rei svenne e tornò da Urahara, che era seduto davanti a lui a sorseggiare del tea.
-Bene, com'è andata?- A Rei non gli piaceva questo andare e venire tramite svienimenti o colpi alla nuca. Ci doveva per forza essere un altro modo, sperò Rei, mentre rinveniva, poco a poco. Aptì gli occhi, ritrovandosi di nuovo in quell'arido mondo sotto il negozzietto di Urahara, il quale, molto tranquillamente, stava sorseggiando del Tea, rannicchiato vicino al ragazzo. Questo lo guardò e gli chiese come fosse andata. Lo Shinigami scosse la testa, cercando di rialzarsi, annaspando.
-B-bene, credo.-
-Ora dovresti aver imparato delle mosse illusorie e soprattutto dovresti aver imparato il rilascio. Mostramelo.- Disse Urahara. Il ragazzo prese la spada. La guardò. Come sapeva se fosse già in rilascio o meno? Beh, probabilmente, doveva vedere le reazioni di Urahara. -Va bene, Urahara-Senpai!- Rei sfilò la spada e la prese salda con due mani.
-Kudakero, Kyooka Suigetsu.-
Smorzò fra le labbra Rei. Se doveva far nascere un'illusione, doveva pensare a cosa far vedere al suo avversario. Pensò un momento. "E va bene, proviamo in questo modo." Tutto ad un tratto, dalle spalle dello Shinigami, saltò fuori Kurayami, con in mano sè stesso, correndo diretto verso Urahara, per attaccarlo frontalmente. Illusioni eh? Aveva scelto molto bene la sua Katana. Urahara si ritrovò dietro Rei e gli mise la spada al collo.
-Basta così.- Disse tenendogli la spada puntata al collo. -Ti dirò queste semplici parole. Non abusare della tua spada. Potresti morirne.- Sussurrò ritirando la spada, ma l'immagine di Rei sbiadì, fino a sparire: lo Shinigami poggiò delicatamente la mano sulla spalla di Urahara. -Si, Urahara-Senpai.- Sorrise Rei. L'uomo lo guardò con la coda dell'occhio.
-Puoi andare.- Disse aprendogli il varco.
-Grazie di tutto, Urahara-Senpai!- Disse Rei inchinandosi. -Prima o poi verrò a farvi visita, di cortesia, mi auguro.- Gli sorrise rialzandosi, mettendo piede nel portale, dalla quale, non mancò di uscire una di quelle belle farfalline nere, la quale, gli fece un giro attorno e sparì assieme al ragazzo nel tunnel fra i due mondi. Si guardò attentamente attorno, oltre al solito muco violaceo, del verme-treno, neppure l'ombra. Si legò Kyooka sul fianco sinistro, mentre sul destro, penzolava Kuryami. Gli sfiorò il manico, sorridendogli. Impugnò entrambe le Katane e sospirò, ce l'aveva fatta. Iniziò a correre, veloce, verso l'uscita. Circa cinque minuti e una porta di luce gli si parò davanti, il vermone per fortuna non si era fatto vedere. Si gettò nel portale e si ritrovò sopra il Rukongai. -URAHARA-SENPAI!!!- Gridò Rei precipitando. Sbuffò, facendo una capriola all'indietro e atterrando sul tetto di una casa vicina al portale Ovest. Possibile che quell'uomo era tanto profondo quanto stupido? Sbuffò di nuovo e si avvicinò al gigante. Inchinandosi lo salutò cordialmente ed entrò, diretto dal capitano. Non aveva fatto molte volte quella strada, anzi, quasi nessuna. Però riusciva già ad orientarsi un attimo meglio. Si diresse in fretta e furia nella parte della propria brigata. Si stava stancando di tutto quel correre, ma era felice di aver ottenuto una nuova Zanpakuto, per di più, con le sembianze di Meiko. Finalmente arrivato davanti alla porta del proprio Capitano, prese un momento e sospirò. Mettendosi a terra, quasi cucciato, si presentò cordialmente e a volce alta. Byakuya aprì la porta con una mano. Sembrava si stesse dirigendo da qualche parte, dato che era vestito da cerimonia.
-Che vuoi?- Reikoku indietreggiò, per lasciar passare il suo capitano. Se prima era bellissimo, ora era addirittura stupendo. Gli abiti da cerimonia gli donavano moltissimo.
-Sono venuto a farle rapposto, Byakuya-Taicho..- Lo shinigami si rialzò, tenendo però la testa bassa, non oltre le spalle stesse del Capitano, poco più alto di lui. -..Ho conseguito con successo l'allenamento e ho ottenuto una nuova Zanpakuto, grazie ancora della sua fiducia, non la deluderò!- Byakuya rimase fermo un attimo con gli occhi aperti. Allibito.
-S-sono felice per te... spero tu la possa utilizzare al meglio ragazzo.- Poi, in una smorfia di quasi dolore, sussurrò le sue congratulazioni mentre uscì dal suo ufficio. Il ragazzo guardò il proprio Capitano stupirsi del fatto che ci era riuscito. Si morse la lingua mentre lo vedeva allontanarsi. Beh, per un momento, nemmeno Rei pensava davvero di farcela. Tirò un sospiro di sollievo. Era ancora fermo, con la testa china di fronte alla porta del Capitano chiusa. Quando se ne rese conto stava persino sorridendo senza motivo. Scrollò la testa, che diavolo stava facendo? Si ridestò, spolverandosi leggermente la veste da Shinigami. Si diresse verso camera sua, alcuni Shinigami gli passarono accanto, dandogli un'occhiata, vedendo due Katane ai fianchi del ragazzo. Rei si sentì fiero di sè. Aprì leggermente camera sua, era come l'aveva lasciata: pulita, ordinata, vuota. Sospirò e vi entrò. Una volta dentro slegò le armi e le guardò, erano identiche, cambiava solo l'elsa delle due. Legò prima Kurayami alle spalle, di traverso, col manico verso il piede destro, mentre Kyooka nel senso opposto, parallela alla prima. Si guardò alla finestra, il sole era già alto, forse era pomeriggio. Afferrò con fermezza le armi, estraendole all'unisolo, e portandosi in una posizione di attacco: Kurayami che puntava dalla spalla sinistra alla finestra, mentre kyooka al fianco, pronta a tagliare. Chissà se avrebbe mai potuto usarne due assieme. Chiuse gli occhi, immaginandosi un ipotetico scontro. Il primo che affondava nelle carni del mostro che uccise i suoi compagni e la seconda che gli staccava il petto dal resto del corpo.
Lentamente il suo sangue nero che colava sulla lama di entrambe le armi. Tutto ad un tratto aprì gli occhi. Si ricordò di non esagerare mai con le Zanpakuto. Così, come gli aveva detto Urahara. Slegò le Katane e le appoggiò parallele al suolo, al proprio fianco. Aprì leggermente l'armadio e tolse fuori il tubo e quel pezzo di cartone, il ricordo della sua prima missione da Shinigami. Portò alla bocca il tubo, iniziando a soffiarci dentro. Non era difficile da usare, solo, era impossibile regolare il suono. Il più delle volte uscivano dei lamenti, che delle melodie. Lentamente iniziò a capirci qualcosa, doveva solo muovere il cartoncino e modulare meglio il soffio. Finalmente riuscì a far un suono dolce. Sorrise, mentre ci capiva sempre di più. Era semplice, per quanto potesse sembrare difficile. Continuò a suonarlo, sperò che Kurayami e Meiko la potessero sentire, come lui poteva sentire loro.

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Capitolo 8
*** Capitolo VII - Si torna alle missioni! Al fuoco! ***


Rei sbadigliò rumorosamente fissando oltre la finestra. Vedeva una marea di Shinigami andare e venire consegnando o prendendo missioni. Sentì bussare alla porta: era stato chiamato anche lui chissà per quale motivo. Prese Kurayami legandosela alla schiena. Aveva finalmente preso la buona abitudine di legarsi l'arma sulla schiena. Non si poteva mai spaere. Pronto per la missione uscì, chiudendo alle spalle la propria stanza e corse in tutta fretta di fronte alla porta del proprio Capitano.
-Kuchiki Byakuya-Taicho, Reikoku Kurai a rapporto, Signore!- Si presento formalmente Rei. Byakuya uscì fuori di fretta e con la forza di un solo dito scaraventò il ragazzo in fondo al corridoio facendolo sbattere al muro. Poi, silenzioso come era uscito se ne andò. Dalla stanza uscì il tenente Abarai visibilmente assorto. Dio, lo aveva fatto volare lungo l'intero corridoio con un solo dito. Si rialzò un po' dolorante alla schiena mentre vedeva uscire dalla stanza di Byakuya un uomo, alto su per giù come il Capitano, dai lunghi capelli rossi, raccolti sulla testa. Reikoku lentamente si riavvicinò alla stanza del su Superiore, fissando l'uomo. Probabilmente doveva essere qualcuno di un rango molto elevato per entrare in quello studio, ma non aveva l'aria di essere il Capitano di un'altra Brigata.
-C-chiedo scusa..!- Disse lo Shinigami inchinandosi. -So-sono Reikoku Kurai, chiamato per una missione..!- Cercò di presentarsi a dovere. Renji si voltò come se qualcuno lo avesse distrurbato.
-Sai chi sono io?- Disse poi mettendo le braccia incrociate. Reikoku lo gaurdò per un momento: aveva un taglio degli occhi che lo facevano sembrare severo, eppure, gli sembrò ridicolo in quel momento. Si ricordò di Urahara e di come gli fu sembrato un Capitano con quella veste addosso. Si ricordò anche che le apparenze ingannano e di non giudicare il libro da una copertina.
-Si-siete un Tenete?- Gli chiese infantilmente tenendo poi la testa china, nemmeno sapeva come si chiamasse dopotutto. Esatto. Volevi una missione? Bene. Ora ti dirò perchè il capitano è furioso.
-Avevamo mandato un 6° seggio in ricognizione e l'abbiamo trovato a brandelli all'entrata della Soul Society. Altri soldati sono morti... sembra che chiunque sia stato, è furioso. Presentati, anche la tua spada.- Disse appoggiandosi al muro. Un Tenente. Quell'uomo era davvero il braccio destro del Capitano Byakuya. Lo fissò con tanta ammirazione, chissà se un giorno anche lui sarebbe diventato un Tentente. Un Capitano addirittura. Scrollò la testa e ascoltò le parole del suo Superiore. Ci doveva essere qualcosa di terribile se un Sesto Seggio è stato ridotto male. Più di un uomo. Byakuya davvero gli avrebbe affidato tale missione? Deglutì.
-Sono Reikoku Kurai, Spadaccino Scelto della Sesta Brigata.- Si presentò inchinandosi. -Lui è Kurayami.- Disse alludendo alla propria Katana riposta sulle spalle.
-Che spada è quella?- Disse inarcando un sopracciglio. Rei lo guardò, senza capire cosa gli stesse dicendo. Che tipo di spada? Lo Shinigami riflettè.
-Beh...- Fissò a terra, pensò fosse opportuno dire quali poteri avesse la spada. -...Mi permette di aumentare i miei riflessi in base a quelli del nemico, al prezzo di non poter vedere oltre un certo limite.- Sussurrò quasi vergognandosi.
-Bene. Ora, tocca a te mettere a tacere questo.... essere. Noi siamo troppo impegnati. Vai! Si trova a Parigi.- Disse allontanandosi. Rei deglutì, lo aveva chiamato "essere". Scrollò la testa, non doveva importarsene. Non poteva. Parigi. Doveva dirigersi là e rimediare alla situazione. Il ragazzo strinse le mani a pugno facendosi coraggio. Rialzandosi si gettò nella piazzetta più vicina, aprendo il portale che lo avrebbe portato a Parigi. "Senkaimon". Entrò, correndo rapidamente, rabbrividendo per quella dannata sostanza violacea. Perchè doveva esserci una cosa così schifosa là dentro? Scosse la testa, non poteva pensare a quello. Si fiondò all'esterno del cancello, ritrovandosi su di uno dei tanti palazzi attorno alla Tour Eiffel. Dalla quale, stava uscendo del fumo dalla cima. Afferrò istantaneamente Kurayami, pronto a combattere. Il ragazzo saltava da un tetto all'altro per avvicinarsi alla struttura quando ad un tratto sentì delle urla. Sembrava una donna che avesse visto un mostro. Si fiondò letteralmente verso l'origine delle urla, ritrovandosi in una piazza spaziosa. Tutte le persone stavano come scappando, allontanandosi dalla torre stessa. Reikoku si voltò, stringendo forte Kurayami fra le mani. Niente. Non apparve nulla e tutte le persone si erano allontanate. Qualcunque cosa stesse causando tutto quel dolore era in procinto di essere abbattuto. Lo Shinigami si preparò al peggio. Il ragazzo rimase fermo, l'istante di realizzare che in quella piazza non sarebbe successo poi nulla. Probabilmente quella piccola folla era solo spaventata dal fumo sopra la torre. Doveva indagare. Corse rapidamente ai piedi della struttura, facendo un paio di balzi intuì che avrebbe impiegato molto tempo per arrivare in cima. Si abbassò sulle ginocchia. -Shunpo.- In un lampo si ritrovò quasi in cima, molto vicino al fumo che stava divampando. Prese saldo la Katana, continuando lentamente a salire, fino a raggiungere definitamente la cima. In cima alla torre vi era un ragazzo vestito da soldato con una specie di diavoletto sulla spalla, che lanciava fiammate in circolo.
Non appena si girò verso Rei, si fermò ed il diavoletto scese, continuando ad incendiare tutto. Il bambino sorrise soddisfatto.
-Ciao... Anche tu vuoi morire?- Chiese lentamente. Rei fissò il ragazzo. Era vestito in modo stranissimo e anche il suo sorriso lo era. Cosa diavolo aveva davanti agli occhi? Oltre al ragazzo c'era anche una specie di diavoletto che sputava fiamme in continuazione. Lo Shinigame balzò all'indietro, mettendosi sulla difensiva: non aveva mai visto niente del genere. Fu in quel momento che si ricordò del Sesto Seggio ridotto a brandelli.
-Chi sei?- Chiese rimanendo pronto a chissà quali attacchi da parte di entrambi.
-Cosa?- Disse il ragazzino sedendosi per terra. -Non senti il reiatsu?- Disse prendendo il diavoletto nelle mani. Il ragazzo lo fissò, incuriosito e spaventato. Reiatsu? Si stava ancora chiedendo cosa potesse essere quando sentì una strana sensazione, quasi opprimente, provenire dal ragazzo e da quella cosa che aveva fra le mani. Non gli piaceva imparare a quel modo le cose, sul campo. Qualsiasi cosa che non sapeva, poteva rappresentare un passo più vicino la morte. Fissò prima il diavoletto e poi il ragazzo.
-Non hai ancora risposto.- Commentò Reikoku. Il ragazzino si rialzò, con il diavoletto sulla spalla.
-Io sono un Bount..!- Disse ridendo mentre il diavoletto lanciò una fiammata verso Rei. Rei rotolò sul fianco evitando facilmente la fiammata. Un Bount eh? Cosa diavolo è un Bount? Lo Shinigami strinse forte la spada fissando il ragazzetto. Dio, cosa avrebbe dovuto fare? Ucciderlo? O eliminare il Diavoletto? Sbuffò, odiava non sapere le cose, specie se ci combatteva contro. Doveva utilizzare una tecnica per scoprirne di più. No, avrebbe imparato più tardi, doveva semplicemente finirla, il prima possibile.
"Sai go ni".
-Scompari, nella notte più nera. Brucia, nel sole più ardente. Disperati, come un bambino. Muori, in silenzio.-
Sibilò. Era la prima volta che utilizzava quella tecnica contro un nemico sconosciuto. Beh, sperò solamente che funzionasse. Le fiamme coprirono la visuale al bambinetto, ma il diavoletto, lui poteva benissimo vedere la tecnica. A causa di ciò, il pupazzetto fu intrappolato dalla tecnica dello Shinigami. Rei strinse forte Kurayami di nuovo in mano. Non aveva idea di cosa fosse successo, fin quando il diavoletto non gli si parò davanti, fissando il ragazzo. L'esserino iniziò a saltare a destra e a sinistra sputando fiamme tutto attorno, intrappolando il Bount fra un cerchio di fiamme. Era l'occasione giusta per lo Shinigami: mentre il diavoletto iniziava a sputare fiamme dentro il cerchio, Rei balzò fra le fiamme, balzando addosso al ragazzetto, per affettarlo a metà orizzontalmente. Il ragazzetto urlò di paura ma non riuscì a evitare il colpo. Parallele come due mani, le due parti del corpo caddero nelle rispettive direzioni sprizzando sangue su Rei. Il diavoletto sembrò tremare di freddo e poi si sciolse come il suo padrone. Lo Shinigami si ritrovò l'intero volto coperto di sangue del Bount. Si lecco le labbra, sferrando un altro colpo, pulendo la lama dal sangue del ragazzetto. Rinfoderò Kurayami. Il diavoletto si era sciolto, svanendo insieme al Bount, ma le fiamme, al contrario, non si erano ancora calmate. -Merda.- Il ragazzo balzò in alto, fissando sotto di sè. Il fiume certo. Come poteva portare l'acqua tanto in alto? Si doveva inventare qualcosa.
"Tenran".
Dal vento che scorreva limpido e calmo si formò come un tornado, aprendo un buco nel fiume. Dare scena? Beh, un fenomeno paradossale che avrebbe spento le fiamme. Rise mentre cercava di controllare il vento. L'acqua iniziò a salire, alzandosi lentamente sospesa dal vento. Forse non avrebbe dovuto farlo, ma non avrebbe mai spento il fuoco portando a mano l'acqua e, se avesse utilizzato la stessa tecnica per soffocare le fiamme, probabilmente avrebbe semplicemente distrutto al cima della torre. Alzò le mani al cielo: il vento diede un'ultima forte spinta all'acqua del fiume, la quale, iniziò a cadere sulla torre, come se stesse piovendo. Bagnandola le fiamme iniziarono a spegnersi, fino a placarsi del tutto. Si levò dalla faccia anche la maggior parte del sangue del ragazzetto. Sorrise, era stato divertente, ma il Capitano non l'avrebbe presa bene. Spero solo che non lo ammazzasse. Sentì la sirena dei pompieri e della polizia. Bene, la gente si era anche calmata, non udiva più le urla e non vedeva la gente che fuggiva via disperata. "Senkaimon". Rei scappò dentro al portale, iniziando a correre. Corse, non voleva ritrovarsi anche il verme-treno dopo tutto questo. Si tuffò oltre, ritrovandosi proprio di fronte all'edificio del banco informazioni. Si era fatto l'abitudine di quel posto, era spazioso e abbastanza sicuro per entrare e uscire dal mondo degli Shinigami. Non c'era molto tempo però, avrebbe dovuto dare la buona notizia al Capitano, o al Tenente. Corse in tutta fretta ritrovando di fronte alla porta dello studio del Superiore.
-Kuchiki Byakuya-Taicho! Reikoku Kurai a rapporto, signore!- Si presentò inchinandosi, nella speranza di non essere di nuovo scaraventato contro un muro o oltre la ringhiera alle sue spalle. Questa volta, nella stanza non c'era nessuno. Il Tenente però lo prese con una sola mano e lo alzò mettendo la sua faccia a qualche centimetro dalla sua.
-Che vuoi?- Lo Shinigami deglutì, fissando il Tenente negli occhi.
-So-sono di rapporto..!- Cercò di dire allontanando lentamente il viso da quello di Renji. -I-il Bount è stato sconfitto e l'incendio è stato so-soppresso..!- Balbettò inchinandosi di fronte al superiore. Renji lo squadro per benino.
-Soppresso? L'hai sconfitto?- Rei tenne lo sguardo basso.
-Si, Tenente, il ragazzo e il diavoletto sono svaniti una volta ucciso il primo!- Commentò. -E le fiamme sono state spente.- Lo Shinigami alzò gli occhi come per guardarlo. Sembrava che era lì lì per tirargli un calcio in testa. Forse era solo una sua impressione. Forse. Il Tenente Abarai lo poggiò a terra. Poi il suo grugno imbestialito si trasformò in un quasi sorriso. -Ottimo lavoro. Ottimo. Puoi andare.- Disse facendolo rialzare. Il Tenente lo aveva steso a terra. Sospirò chiudendo gli occhi quasi di vergogna. Quando poi si congratulò per l'ottimo lavoro svolto si sentì il cuore pieno di gioia. Lo fece rialzare. Dopo un breve inchino di riconoscimento Rei si diresse verso la propria stanza. Si sentì tremendamente stanco e ignorante. Soprattutto la seconda. Slegò Kurayami, poggiandola sotto la finestra: iniziò a massaggiarsi la fronte respirando lentamente. Chissà quanti altri pericoli ci potevano essere là fuori, pericoli di cui ignorava persino l'esistenza. Aprì l'armadio, tirando fuori il tubo di plastica e il pezzo di cartone. Si sedette vicino a Kurayami fissando Kyooka Suigetsu. Iniziò a soffiare nell'oggetto, suonandolo con cautela, capendoci finalmente qualcosa, riuscendo a far uscire delle melodie. Non amava particolarmente la musica, ma certi ritmi lo facevano rilassare. Sperò che fosse così anche per le due Katane.

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Capitolo 9
*** Capitolo VIII - Uno strano Sostituto Shinigami! ***


Rei era già sveglio da un pezzo, ancor prima che il sole sorgesse sulla Soul Society. Non era riuscito a dormire per niente bene quella notte. Non aveva potuto nemmeno suonare per rilassarsi, qualcuno si sarebbe di certo lamentato. Sbadigliò. Il ragazzo era seduto, sotto la propria finestra, fissando la porta, leggermente assonato. Udì dei passi, qualcuno fermarsi di fronte alla proprio stanza, bussando. Una nuova missione. Rei scrocchiò il collo rumorosamente afferrando Kurayami. Guardò Kyooka, chissà quando avrebbe potuto portarla con sè, chissà quando quel mondo si sarebbe infine sistemato. Forse nemmeno sarebbe cambiato. Si presentò di fronte alla porta dello studio del Capitano.
-Kuchiki Byakuya-Taicho, Reikoku Kurai, mi avete chiamato per una missione?-
-Certo ragazzo.Probabilmente qualcuno si sta divertendo a tagliare a pezzetti gente e qualciasi cosa trova fra se e la strada... E' strano. Ci ha persino sfidato. Ha detto che aspetta un avversario in cima all'Empire State Building. Vai e scopri cosa vuole.- Il ragazzo fece un profondo inchino, ringraziando il Capitano. New York eh? Non c'era mai stato, lo aveva soltanto visto in televisione o sentito parlare da Meiko. Lei aveva visitato quella città, si era trovata bene, aveva poi commentato tornando a casa. Annuì, aveva una missione e il Capitano contava su di lui per tenere alto l'onore delle Brigate. Beh, probabilmente non era una missione di livello da Capitano, ma ogni missione ha una sua importanza. Saltò in piazza. Non c'era nessuno in giro, perfetto. "Senkaimon". Sospirò. Stavolta era inseguito dal vermone. Aveva usato il portale tranquillamente troppe volte. Chissà a che serviva. La stessa funzione del muco viola? Rabbrividì. Non voleva pensarci troppo e tanto meno provare a scoprirlo da un incontro ravvicinato. Si gettò oltre al potrale, spuntando nei cieli di New York, proprio sopra l'Empire State Building. Chissà chi diamine era il presuntuoso che osava sfidare le Brigate. Atterrò in cima alla struttura, sfilando immediatamente Kurayami dalle spalle, pronto per difendersi da un attacco imprevisto da chissà quale nemico. Improvvisamente una coltre di nebbia si abbattè sul luogo. Una sagoma apparve a pochi metri da Rei.
-Yooooooooooooooooooo! Uno Shinigamiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii! Ti uccideròòòòòòòòòòòòòòòòòò!- Urlò un tipo che, dall'abbigliamento sembrava un rocchettaro misto ad un clown. Alla schiena aveva quattro spade. -Che diavolo...- Commentò a bassa voce il ragazzo guardando il suo nemico. Era un... Umano? Uno Shinigami? O un bount? Dalle sue esperienze contro gli Hollow, nessuno di loro brandiva spade. Questo ne aveva addirittura quattro. Deglutì. Non poteva essere uno Shinigami, quattro Katane? Impossibile. Non rimaneva che Bount, ma non vedeva nessun diavoletto in giro. Forse non si vedeva per colpa della nebbia scesa di colpo. Se fosse stato un umano? Gli umani potevano vedere i Dei della Morte? Scartò l'idea.
-Chi sei?- Chiese Rei stringendo Kurayami, fissandolo.
-Sono il peggiore incubo dei morti, fratello! Yooooooo Fatti sotto!- Disse estraendo due spade. Quello strano tipo aveva estratto due delle quattro spade. Più passava il tempo, più lo disgustava.
-Dimmi il tuo nome o, almeno, cosa tu sia..- Rei portò la spada sul fianco destro. Sembrasse piacergli combattere, rischiare la vita e sentire l'adrenalina pompata in corpo ad un ritmo sempre più veloce, ma odiava affrontare cose che nemmeno sapeva esistessero. Il suo primo incontro col Bount, per esempio. Si preparò come per difendersi da un suo attacco. L'uomo sorrise beffardo.
-Sono il diavolo!- Disse estraendo le altre spade e giocolando con esse come se fossero palle. Poi, una delle spade si divise ancora divenendo 5. -Mi presento Yooooooooooooo! Sostituto Shinigami Zarehi! Qui per ucciderti! Yoooooooooooo!- Sostituto Shinigami? Che diavolo. Perfetto, un'altra novità. Beh, almeno sapeva che poteva utilizzare le stesse sue tecniche: ma la sua Zanpakuto? Che l'avesse già rilasciata? In fondo, come poteva maneggiare quattro, che ora erano addirittura diventate cinque, katane assieme? Non poteva essere altrimenti. "Shunpo". Rei si portò alle spalle di Zarehi.
-Perchè?- Strinse Kurayami in mano. -Per quale motivo ti sei messo contro i tuoi stessi compagni?- Sentì come una ventata d'ira, di disprezzo e di dispiacere dentro di lui. Come se qualcosa stesse per prendere il sopravvento. L'uomo sembro avere quasi nostalgia di quella tecnica.
-Shunpo...-
Bisbigliò continuando a giocolare con le spade che ora, erano diventate 6. Poi, improvvisamente, apparve dietro Rei un altro Zarehi. Ma le spade erano diventate 5. -Il potere della mia Zanpakuto è semplice. Posso riprodurre la mia spada all'infinito e, ogni volta che voglio trasformarla in una copia di me stesso.- Disse lanciando al clone una delle spade. -Ora morirai per questo.- Disse provando a trafiggerlo in un fianco mentre quello dietro di lui lo colpiva con il calcio della spada alla testa. -Buraindo, Kurayami.- Smorzò fra le labbra Rei, mentre il disgusto verso quella persona umentava. La vista lentamente svaniva, ma i movimenti di Zerehi e della copia sembravano rallentare. No, probabilmente erano i suoi riflessi ad essere aumentati. Saltò all'indietro, l'elsa della spada gli sfiorò il mento, mentre l'altro affondo sul fianco gli stracciò leggermente il vestito: balzando all'indietro, era diretto per colpire la copia sul muso mentre, calciando col piede destro per rigirarsi e atterrare in piedi, stava per colpire la mano dei Zerehi. La copia venne colpita e scomparve mentre il vero Zarehi si diede all'indietro evitando il colpo. Poi, le spade in mano al vero Zarehi diventarono 9. 6 di queste le utilizzò per creare 3 copie con rispettive spade. Delle tre spade che aveva in mano ne mise una a posto e le altre due le padroneggiava con le mani. Tutte le copie si gettarono su Rei provando a colpirlo, 2 alle gambe mentre altri 2 alle braccia. Rei sbuffò. Moltiplicarsi all'infinito e attaccare all'unisolo? Già, una vera seccatura. "Shakkaho". Lo Shinigami sembrò quasi di sputarla fra le mani, mentre il fuoco divaga difronte a sè, addosso a tutte le copie del Sostituto Shinigami. Rei sembrò muoversi come un serpente dietro alla sfera infuocata che aveva creato, balzando fuori, puntando l'unico Zerehi che impugnasse due spade, con una di scorta rinfoderata.
"Sai".
-Rispondimi, Sostituto Shinigami... Perchè combatti contro di noi?- Zarehi venne colpito, ma scomparve in una nuvoletta di fumo. Da dietro Rei arrivò una spada per colpirlo alla schiena mentre le altre due copie provavano a dargli un calcio nello stomaco. -Posso sostituirmi con le mie copie genio!- Disse ridendo.
-Non hai risposto...- Rei sospirò. Voltandosi, vide Zerehi con la spada pronta per trafiggerlo. Mettendosi sul fianco gli passò vicino con Kurayami pronta per trafiggerlo in viso se si fosse avvicinato ancora. "Kyomu ni hōkai shi (Disintegra nel nulla)". Il ragazzo lanciò come se fosse un coltello la copia rubina della proprio Zanpakuto ad una delle due copie che lo volevano calciare nello stomaco. Fissando attentamente l'altra copia fece come per afferrarne il piede. Lentamente, i capelli dello Shinigami si stavano abbassando, perdendo la loro durezza quasi naturale. L'insubordinazione e il tradimento non li accettava e tutto quello che lo Shinigami Delegato stava facendo, lo rendeva solo più furioso. Tutti i Zarehi vennero colpiti tranne uno, che sembrava essere rimasto in disparte sin dall'inizio. Aveva tutte le spade foderate e applaudì Rei.
-Bravo. Combatti bene.- Disse dandosi all'indietro a scappando via. Prima che sparisse un'ultima voce si sentì nell'aria. -Ci rivedremo. Shinigami.- Rei sentì parlare qualcuno, era Zerehi, ma non aveva il suo solito accento da sfacciato rockettaro mezzo pagliaccio. Era serio. Il ragazzo disattivo la Zanpakuto, giusto in tempo per vederlo saltare e andarsene.
-Fermo! Zerehi!- Rei saltò, all'inseguimento: allungò la mano come per afferrargli la caviglia. Sentì solamente l'aria quando lo stava per afferrare. Si era volatilizzato. -Tsk!- Lo Shinigami sbuffò riprendendo lentamente l'autocontrollo. Atterrò su di un grattacielo vicno all'Empire State Building. Rei si guardò le mani, atterrito. Aveva fallito? Probabilmente era una fortuna il solo fatto di esserne uscito vivo, stava usando sempre di più la sua Zanpakuto e il suo stesso potere spirituale veniva poco a poco mangiato sempre di più. -Cazzo.- Commentò smorzando la parola fra le labbra.
"Senkaimon".
Rei aprì il portale, butandosi dentro, precipitandosi dal Capitano, probabilmente, la cosa migliore da fare ora era avvisare che lo Shinigami Delegato era ancora a piede libero. Tornato nella Soul Society prese un lungo respiro profondo, rabbrividendo pensando ad una reazione del Capitano. Si fece forza. -Reikoku Kurai a rapporto, Kuchiki Byakuya-Taicho!- S'inginocchiò lo Shinigami. Byakuya aprì la porta con una sola mano. Era seduto li affianco intento a scrivere una lettera. -Che vuoi?- Rei non osò alzare lo sguardo.
-Colui che ci ha sfidato è stato il Sostituto Shinigami Zerehi..- Disse smorzando fra le labbra la frase. -..Ha attivato il potere della sua Zanpakuto e l'ho combattuto.- Continuò. -Purtroppo, le sue copie creata dalla sua Katana mi hanno fatto perdere tempo, non riuscendo a trattenere l'originale..- Il ragazzo alzò il viso, fissando i piedi della scrivania del Capitano. -..Il quale è riuscito a scappare, senza che io riuscissi a raggiungerlo.- Rei tornò a cucciarsi. -Mi scusi Byakuya-Taicho!- Disse quasi implorando perdono. Si sentì dannatamente insulso.
-Non ti permetterò un secondo fallimento cadetto. Ora và.- Sibilò freddo. Rei deglutì. -S-si, Si-signore!- Riuscì solamente a dire. Beh, almeno non lo aveva scaraventato chissà dova con la forza di un solo dito. Sospirò, almeno quello. Dannato Sostituto Shinigami. Sbuffò di nuovo dirigendosi verso la propria stanza. Una volta dentro slegò Kurayami, lasciandola cadere sul fianco. Si sedette socchiudendo gli occhi. Era dannatamente stancante usare le Zanpakuto. Beh, senza di lei si sarebbe trovato tritato e pestato in chissà quante occasioni. Sospirò di nuovo concedendosi un po' di riposo.

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Capitolo 10
*** Capitolo IX - Fantasmi?! ***


Lo Shinigami guardava Kyooka. Chissà come stava Meiko. L'afferrò, sentendo scorrere per la mano e l'intero braccio una strana sensazione, come una scossa fino all'osso. Scattò all'indietro. Forse non era ancora pronta, forse, avrebbe dovuto riposare anche un po'. Sospirò. Afferrò Kurayami, legandosela come al solito sulle spalle e aprì la porta, giusto in tempo di vedere uno Shinigami, che lo stava fissando. Lo informò che era stato chiamato per una missione dal Capitano. Il ragazzo annuì dirigendosi verso la stanza del suo Superiore. -Kuchiki Byakuya-Taicho, Reikoku Kurai, signore, mi avete chiamato?- Chiese inginocchiandosi di fronte alla porta.
-Si ragazzo... Ultimamente nel Rukongai sono sparite delle persone. Controlla di chi è la colpa.- Rei annuì dietro alla porta. Appena il Capitano ebbe finito di parlare il ragazzo si alzò in piedi, ringraziando, saltando oltre la staccionata alle sue spalle. Correndo verso il Rukongai si chiese chi fosse il responsabile. Di nuovo un Hollow? O peggio? Si ritrovò finalmente nella parte esterna della Soul Society vedendo molte anime indaffarate con le loro vite quotidiane. L'unico indizio era la periferia, beh, sarebbe stato meglio chiedere a qualcuno. Magari un mercante, chi meglio di lui è a contatto con le anime del Rukongai? Iniziò a vagare un po' ritrovandosi davanti ad un botteghino. Non esitò ad entrare: c'erano solo un paio di persone, due donne, che stavano guardando i prodotti esposti nelle vetrine e sugli scaffali. Si avvicinò al banchiere.
-Ho saputo che ci sono delle anime scomparse in una delle periferie del Rukongai, ne sapete qualcosa?- Chiese diretto lo Shinigami. Il banchiere si guardò intorno. Non appena fu sicuro che nessuno lo potesse sentire guardò il ragazzo negli occhi.
-Fuori città c'è una grossa casa. Chiunque vi sia entrato non ne è più uscito!- Disse tornando poi alle sue faccende. Rei annuì, uscendo di fretta dal negozietto, muovendosi velocemente verso fuori città. Lentamente le case iniziavano a diminuire e così anche le strade: gli sembrò di essere quasi in aperta campagna. Correndo, si ritrovò di fronte ad una casa enorme, gli sembrava abbandonata, quando meno, invecchiata e logorata dal tempo. -Che sia questa?- Si chiese sottovoce avvicinandosi: all'esterno non c'era nulla, niente di niente. Perlustrò il perimetro, ma non trovò niente di strano. Sbirciò anche nelle finestre del piano terra, ma erano troppo sporche per riuscire a guardare all'interno. Si riavvicinò alla porta, bussando con forza. Dall'interno si sentì la voce di un vecchietto strillare. -Non voglio i vostri stupidi gadget e volantini! Andate via!-
-Sono Reikoku Kurai, Shinigami della Sesta Brigata!- Urlò di rimando il ragazzo. Volantini? Sperò che quel negoziante non li abbia fornito indicazioni sbagliate. -Sto indagando su alcune sparizioni, aprite la porta per favore.- Continuò. Prese d'istinto il manico di Kurayami, se fosse stata una trappola, di certo non voleva farsi prendere troppo impreparato. Di colpo la porta si aprì. Da dentro apparve un omino piccolo. Un vecchietto. Con spessi occhiali da vista e orecchie a sventola.
-Che cerchi ragazzo?- Lo Shinigami guardò il vecchietto. Era tanto buffo e goffo, spece con quegli occhiali spessi da talpa che aveva sul naso.
-Sono stato informato che delle persone svaniscono entrando in questa casa, è mio dovere indagare.- Disse quasi formalmente fissando il vecchietto. Ogni tanto si sistemava gli occhiali sul naso che, lentamente, gli scivolavano. Il signore fece una smorfia.
-Stai insinuando che ho ucciso qualcuno giovanotto?- Chiese mettendosi a braccia conserte. Rei lo fissò dritto negli occhi, attraverso quelle lenti spesse. Che fosse stato o lui o meno, il negoziante gli aveva indicato quella casa, partendo dal fatto che ciò sia vero, il signore di fronte a lui stava mentendo. Il banchiere non aveva motivo di mentire ad uno Shinigami: gli aveva persino parlato quando il negozietto era senza clienti. Continuò a sostenere lo sguardo del vecchietto: se fosse stato un Hollow con la capacità di mutare il proprio aspetto? In passato aveva già incontrato un mostro del genere.
-Beh, se non avete fatto nulla, non credo vi dispiacerà se do' un'occhiata in casa vostra, no?- Prima che il vecchietto potesse rispondere, da casa uscì un ragazzo. Molto alto. Capelli neri lunghi alle spalle. Sembrava Byakuya-taicho. Diede uno sguardo veloce allo Shinigami e, uscì. Aveva una katana alla vita. Rei guardò uscire da casa un ragazzo, dai lunghi capelli neri, sembrava il Capitano da giovane. Un altro Shinigami? Fissò nelle spesse lenti il vecchietto, strano che uno come lui non si fosse lamentato se più Dei della Morte fossero venuti in casa propria. Probabilmente quel ragazzo aveva un altra missione, suo figlio forse? E se ci fosse stato dietro proprio lui?
-Chi era quel ragazzo?- Chiese tornando a guardare lo Shinigami allontanarsi con la Katana penzolante alla vita.
-Quel bel giovanotto è mio figlio. Ma ultimamente non lo riconosco più... Sembra più schivo... Più tetro... Non saluta neanche! Sta lavorando su qualche cosa...- Il ragazzo intanto stava entrando nel Rukongai. Allora era davvero uno Shinigami, il figlio del vecchietto. -Potrebbe essere importante, la prego, mi dica su cosa sta lavorando vostro figlio.- Rei fece quasi un leggero inchino, doveva sapere tutto il necessario per fermare, probabilmente, quello Shinigami. Si ricordò di Zerehi, il sostituto Shinigami conosciuto nella sua missione precedente: quello era solo un sostituto, se avesse dovuto combattere, sarebbe stata più dura, pensò.
-Ha detto... che... che... Deve purificare le anime del Rukongai... Ma non capisco cosa intendesse...- Rispose il vecchio grattandosi il capo. Reikoku guardò l'uomo sbarrando gli occhi, aveva sentito un brivido sulla schiena, aveva avuto l'intuizione giusta.
-Grazie, signore.- Disse lo Shinigami facendo un lieve inchino, correndo nella direzione dove se ne stava andando via quella versione giovanile del Capitano Byakuya, nel rukongai, il quale, camminava con disinvoltura, quasi incurante di ciò che avesse intorno. Già, sembrava davvero il suo superiore. -Fermo..!- Rei era alle sue spalle, guardandolo. L'uomo si voltò e guardò Rei negli occhi. Sembrava veramente Byakuya, solo che aveva i capelli sciolti. Il tempo di battere ciglia che davanti a lui apparvero tantissime persone. Sembravano Fantasmi, ma il loro obbiettivo era solo bloccare il ragazzo. E questi? Dannato ragazzo, aveva evocato quasi un esercito intero di soli fantasmi. O almeno così sembravano. Sbiadivano, si muovevano pochissimo, quasi impercettibilmente. Non sembravano ostili, probabilmente erano solo stati chiamati per bloccare lo Shinigami.
-Va bene allora..-
"Byakurai".
Tra le file di quei fantasmi si era creato un buco, grande quanto il bagliore che gli travolse: Rei scattò, gettandosi letteralmente dentro, con la spada sguainata. Non erano loro il suo obbiettivo, ma la copia del Capitano Byakuya. I fantasmi sulla via scomparvero lasciando passare Rei. L'uomo intanto si era fermato davanti alle mura del Seireitei e le guardava tristemente. Rei corse, fra quei fantasmi che ormai stavano già svanendo, ritrovandosi davanti alle alte mura del Seireitei. Il ragazzo si era fermato a guardarle, con aria quasi di tristezza. Lo Shinigami rinfoderò la lama, rimanendo qualche metro distante dall'altro. Guardandolo, sembrava avere un'aria fiera, anche se piena di malinconia.
-Perchè lo stai facendo..- Chiese Rei abbassando leggermente lo sguardo. -..Che vuol dire purificare le anime?- L'uomo non parlò. Rimase li. Come se avesse sentito ma non fosse in grado di rispondere. Improvvisamente i Fantasmi di prima si voltarono e tutti assieme si lanciarono addosso a Rei. Questa volta però sembravano più aggressivi e forti di prima. In quel momento l'uomo si voltò e, dal suo petto si affacciò una nuvoletta nera che rideva a crepapelle. -Cosa diav..- Rei non riuscì a finire la frase che i fantasmi rimasti si voltarono, balzandogli addosso. Di certo non per un abbraccio di gruppo. Il ragazzò sfilò la spada, notando al contempo, un qualcosa ridere dal petto dell'altro Shinigami. Che fosse quella cosa a creare tutto questo? In quel momento si ricordò dei Bount. Non poteva esserlo, uno Shinigami poteva diventarlo? Rei scosse la testa, dove agire, non pensare. "Sai". La tecnica non era rivolta agli spettri, ma al ragazzo, forse se sarebbe riuscito a togliere quella cosa nera da lui, tutto si sarebbe calmato. La nuvoletta di fumo, non venne presa dalla tecnica, data la sua intangibilità, e continuò a ridere ancora più forte mentre i fantasmi, ora, erano praticamente addosso a Rei. "Shunpo". Rei si portò vicino al muro che fissava il ragazzo, non aveva idea di cosa potesse fare per fermare tutto ciò. Non avrebbe voluto uccidere lo Shinigami, ma che altro avrebbe potuto fare se la nuvoletta non poteva essere toccata? Doveva fare qualcosa, così puntò il ragazzo, cercando di colpiro con l'elsa della Katana. Non sarebbe dovuto morire finchè non ci avrebbe capito qualcosa. Il ragazzo rimase fermo e venne colpito dall'elsa della spada.
Lui venne sbalzato contro il muro mentre la nuvoletta di fumo rimase ferma li a ridere. Improvvisamente i fantasmi si gettarono sul fantasma piccolo unendosi con lui. Ne uscì fuori una creatura solido/gassosa alta 3 metri possente, simile ad un Minotauro. Subito questa provò a colpire il ragazzo. a prima che il colpo potesse andare a segno, il ragazzo si spostò davanti a lui parando il colpo con la spada. Con la testa si voltò verso Rei.
-Ti ringrazio! Non potevo parlare ne controllarmi a causa di quello spirito bastardo. Ti aiuterò io. Facciamolo fuori! Io sono Shinechi, piacere!- Disse, rimandando indietro il colpo e facendo leva sul braccio del Minotauro per tentare di tagliargli la testa. Rei guardò il ragazzo parare il colpo del mostro. Era dannatamente enorme, sembrava anche fatto di gas. Dovevano buttarlo giù in fretta se non volevano diventare polpette sotto la sua forza. Piegandosi leggermente sulle ginocchia balzò, sopra lo Shinigami, puntando il minotauro. "Haien". Non importava quanto fosse solido o gassoso il mostro, se l'avrebbe il fuoco lo avrebbe bruciato. Almeno così sperò Rei, stando attento a non prendere per sbaglio Shineichi. Il Minotauro si spostò velocemente sula sinistra evitando entrambi i colpi, poi tentò di colpire Shinechi con un pugno e Rei con un calcio. Shinechi indicò il pugno del mostro.
"Bakudou".
In questo modo il pugno non riuscì a raggiungerlo essendosi spostato lui non l'avversario, poi utilizzò un'altra tecnica per portarsi alla gamba d'appoggio del Minotauro e provare a tagliargli un tendine. Rei diede uno sguardo al ragazzo, sembrava davvero forte, quando meno intuitivo nel combattere. Beh, non era forse la copia giovanire del capitano Byakuya? A parte i modi più amichevoli ed i capelli sciolti, sembrava davvero uno Shinigami d'alta classe. Riportò la sua attenzione sul mostro, quello sgradevole minotauro che stava cercando di colpirlo con un calcio. Era il suo turno ora di difendersi. Rei prese salda la Katana, puntando quello che doveva essere il piede col quale sarebbe stato colpito. "Tenran". Poco prima che la zanpa lo potesse colpire un forte vento si levò attorno alla spada, se fosse stato forte abbastanza avrebbe deviato leggermente l'attacco e ferito il mostro lungo la gamba. Il mostro non riuscì a colpire Rei per colpa del tornado che, devuiò il colpo sul ragazzo che stava per effettuare l'attacco.
Questo, venne sbalzato su una casa, e ne uscì visibilmente provato. Aveva un braccio fuori uso e una ferita sulla testa. Ma riuscì on l'altro braccio a fare segno di ok a Rei. Il mostro, era stato ferito dal tornado e, anche lui, sembrava non essere in grado di utilizzare la mano sinistra. Rabbioso, utilizzò una tecnica.
"Onda solida".
Shinechi utilizzò lo Shunpo per evitare il blocco proveniente da sotto di lui. Poi la sua spada si illuminò. -Corrodi, Poison!- Gli occhi di Shinechi sembrarono veramente furibondi. Infatti il ragazzo con velocità sorprendente scattò verso il Minotauro e gli amputò il braccio che non poteva utilizzare essendo quello più esposto. Diamine, il tornado aveva colpito l'altro Shinigami, il quale non sembrò arrabbiato o sconvolto, anzi, aveva dato l'ok a Rei. La terra sotto di loro però, iniziò a tremare, spaccandosi in grossi blocchi ai loro piedi: vide Shineichi sparire un'istante per ritrovarsi sopra il mostro, dal quale amputò con una strana tecnica il braccio sinistro. Il minotauro scoppiò d'ira e dolore, dalla sua posizione poteva vedere come del fumo uscire da ciò che rimaneva dell'arto del mostro, sembrava come corrotto dall'acido. Le scosse sotto ai suoi piedi erano ancora molto attive, delineando una grossa figura, quasi rettangolare, scoppiargli quasi addosso.
"Shunpo".
L'altro ragazzo se la stava cavando benissimo, nonostante l'avesse ferito, era il suo turno ora di fare qualcosa. Si parò davanti allo Shinigami puntando l'arto ferito e sanguinante del mostro. -Byakurai-. Il colpo quanto meno avrebbe ridotto in poltiglia i muscoli del petto sinistro, indebolendolo ulteriormente, e, se l'acido avrebbe indebolito abbastanza le stesse ossa, gli avrebbe trafitto anche il collo. Il colpo arrivò in pieno sul mostro che ululò esplodendo in un vortice di oscurità. Shinechi cadde a terra ansimando. Stava visibilmente perdendo troppo sangue. Finalmente quel brutto e grosso mostro era morto, beh, più che morto, svanito implodendo nella sua stessa oscurità.
-Ce l'abbiamo fatta Shi..- Rei si stava voltando quasi esultante, ma vide il ragazzo cadere al suolo ansimante, il colpo che si era preso gli aveva fatto decisamente male. -..neichi!?- Lo Shinigami quasi si gettò sulle ginocchia prendendolo fra le braccia. Il vestito gli si imbrattò di sangue. Quasi istintivamente se lo mise quasi in braccio, sulle ginocchia, strappandosi le larghe maniche della propria tuta, legandole strette sulle ferite. Il ragazzo sembrò contorcersi nel dolore. -Forza, Shineichi, forza!- Rei cercò di coprire le ferite come meglio poteva stringendo i panni laddove il sangue scorreva, fermando a tutti i costi l'emorraggia, mentre pensava cosa poter fare. Non poteva lasciarlo morire, non per colpa sua. Dalle sue ferite sgorgava ancora del sangue, infine si decise, per quanto le conseguenze sarebbero state dure, la cosa migliore era tornare dal Capitano. Quanto meno, da qualche Shinigami che ne sapesse di più. "Shunpo". Col ragazzo fra le braccia attraversò l'intero Rukongai, di corsa, stringendo a sè Shineichi, tenendo quindi strette le fasciature. Lo Shinigami continuava a gridare dal dolore finchè anche le sue urla si spensero. Per quanto poteva sembrare morto, il ragazzo era solo svenuto. Per quanto però sarebbe rimasto in vita? Si ritrovò di fronte al cancello ovest. Di nuovo quel cancello, col gigante che faceva da guardia. -E-ehi..!- Rei si fece sentire, quasi urlando. -Ho bisogno d'aiuto..! Dove posso portarlo?!- Uno Shinigami, goffamente si guardò intorno poi, come un velo di pioggia fresca d'estate, si parò davanti al ragazzo il capitano della 4° brigata. Lei, elegante come sempre e calma, prese il ragazzo e lo portò via.
-Corri dal tuo capitano.- Disse, scomparendo veloce come era arrivata. Reikoku guardò la donna, aveva dei lunghi capelli neri, avvolti in una grande treccia che scendeva fra i suoi seni, fino a quasi l'ombellico. Sul suo viso un candido sorriso era rivolto allo Shinigami, mentre gli occhi, guardavano Shineichi, preoccupati. In modo graziato, così com'era arrivata all'improvviso, prese il ragazzo e svanì. Lo Shinigami abbassò lo sguardo, guardandosi le vesti interamente sporche di sangue. Sangue del suo compagno, ferito per colpa di Rei. Strinse fortissimo le mani a pugno, quasi tagliandosi i palmi con le unghie. Continuando a fissare in basso si diresse dal proprio Capitano. Al suo solito si mise in ginocchio, annunciandosi.
-Kuchiki Byakuya-Taicho, Reikoku Kurai a rapporto, Capitano!- Gridò, per farsi sentire. Byakuya uscì lentamente. Stranamente non era seccato, anzi. SI avvicinò a Rei e gli mise una mano sulla spalla.
-Sii forte Shinigami. Sii forte, e combatti per tutto ciò che credi sia necessario. Non frustrarti se non riesci a fare qualcosa. Alzati e allenati, affinché tu non possa sbagliare più.- Poi, abbozzò un sorriso e con un gesto della mano lo liquidò. -Se vuoi puoi andare a trovare il tuo amico ora.- Disse chiudendosi la porta alle spalle. A Rei, a quelle parole, vennero gli occhi lucidi, iniziò quasi a tremare, ma strinse forte le mani a pugno e smorzò le lacrime sul nascere. Alzò poi lo sguardo, osservando il sorriso morente sul viso del suo Capitano. Non gli sembrava il tipo che sorrideva, tantomeno abbozzarlo. Rei aveva pensato che anche lui, non era riuscito a proteggere qualcuno, quel disegno sul suo viso ne era la conferma. Lo stesso era per la sua perenne espressione malinconica. Appena gli fu detto di poter andare a trovare Shineichi si levò in piedi, dopo essersi inchinato nuovamente per salutare, scattò fuori dalla propria brigata. Durante i suoi vari combattimenti aveva quasi imparato a riconoscere il Reiatsu dei propri compagni e dei nemici: si concentrò. S'impegnò nel ritrovare lo Shinigami compagno. Sentì come un brivido, una scarica elettrica, come se gli dicesse dove andare per trovare Shineichi. Si precipitò, ritrovandosi come in un lungo casolare, con scritto Quarta Brigata. Probabilmente quel gruppo di Shinigami era specializzato nelle cure o supporto; non esito nel irrompervi. Si guardò attorno e trovò una specie di banco informazioni, con un uomono indaffarato nel scrivere su un libro. La cosa strana è che ripeteva a gran voce tutto quello che scriveva.
-Ehm... M-mi scusi?- Chiese. -SCUSI?- Alzò un po' la voce come per farsi sentire. L'uomo si voltò e si portò gli occhiali da vista sulla testa per guardarlo meglio. -Dica?- Rei lo guardò un momento, speranzoso di buone notizie.
-E' arrivato oggi uno Shinigami ferito, di nome Shineichi, aveva perso molto sangue e volevo sapere se...- Abbassò poi lo sguardo, rattristendosi. L'uomo si grattò la barba poi indicò una porta in fondo alla stanza. Era semichiusa. Rei fece un lievissimo inchino, fiondandosi poi verso la porta mezza aperta: seduto nel letto a fissare fuori dalla finestra, riposava Shineichi, tranquillo con occhi semichiusi e il corpo interamente fasciato da garze pulite; accanto al letto però vi erano posate in una bacinella quelle che doveva essere il vecchio cambio fasce, interamente sporche di sangue. -...Shineichi?- Sussurrò avvicinandosi Rei, fissando la bacinella a terra. Il ragazzo si voltò, stonato com'era. Si vedeva che era confuso. Aveva un aria frastornata, a causa del sangue che aveva perduto. Abbozzò un sorriso e fece segno con il pollice in su a Rei, con quasi immane fatica.
-Hanno detto... Che con qualche altra seduta sarò in piedi tra due massimo tre giorni... Ti ringrazio... Della tua visita..- La sua spada era poggiata ad un lato della stanza. -Ti verrò a trovare.- Disse aiutandosi con la mano mentre si stendeva nel letto. Rei non disse nulla, avrebbe voluto abbracciarlo e scoppiare in lacrime, ma, date le precarie condizioni dell'altro Shinigami, gli avrebbe solo causato ulteriore dolore. Cercò disperatamente di sorridergli e annuire al suo gesto con la mano. Lo aiutò nel distensersi e rimase accanto a lui finchè non si addormentò, aveva bisogno di molto riposo. Poco dopo venne, difatti, una specie di infermiera, una Shinigami con una cartellina in mano, che suggerì a Rei di allontanarsi. Così fece. Come un fantasma Rei se ne tornò nella propria stanza, i sensi di colpa lo sembravano letteralmente divorare; tirò poi un sospiro di sollievo nel ripensare che Shineichi si sarebbe dimesso dopo poco. Slegò in tutta fretta Kurayami e la poggiò accanto a Meiko, sedensodi poi accanto a loro. Poco a poco portò le ginocchia vicino al mento e si nascose il viso, in lacrime. Nonostante le parole del Capitano, si sentiva come morire, dentro di sè. Faceva la voce grossa quando si trattava di qualcuno, come lo Sostituto Shinigami Zerehi, che attaccava i propri compagni, quando nemmeno riusciva ad evitare lui stesso di ferirgli. Sì sentì un'idiota. Un'idiota ipocrita.

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Capitolo 11
*** Capitolo X - Un torneo di Shinigami?! Reikoku sfodera Kyooka! ***


Kurayami era poggiata al muretto, sotto la finestra, sembrava irrequita. Un combattimento; a Rei era arrivata una lettera per la partecipazione ad un Torneo. Dapprima era un po' scettico, ma infine si decise a partecipare. Al momento gli sembrò un'idea fantastica, avrebbe finalmente potuto esercitarsi a combattere contro qualcuno del suo livello, o addirittura più forte. Kyooka invece sembrava in fibrillazione, che fosse infine giunto il momento di utilizzarla? Estraendo la lama sorrise, sentiva davvero la voglia di combattere di Meiko. Rei si alzò e si diresse nel luogo dello scontro, un grandissimo bosco, pieno di alberi; il tempo invece era ottimo, soleggiato, ma sotto alle fronde della vegetazione c'era molta ombra: sentì dei rumori dietro a sè, il suo avversario era arrivato. Osservò l'altro: doveva essere uno Shinigami, o, almeno, non aveva strani pupazzetti sulle spalle o ai piedi. -Kyooka Suigetsu...- Sussurrò con la lama estratta, a braccia tese verso l'avversario: col questo saluto, si decise infine nel mettercela tutta per avanzare nel Torneo, per lo meno non morire.Rei guardò lo Shinigami, la sua spada sembrò per un momento illuminarsi, poi diventare un bagliore, probabilmente l'aveva già rilasciata, il ragazzo non ebbe il tempo nemmeno di pensare sul da farsi che l'avversario si era sdoppiato con un clone e aggirarlo ai due lati. Non sarebbe stato di meno. -Io sono Reikoku Kurai, VII Seggio della VI Brigata.- Si presentò il ragazzo formalmente. -E questa è la mia Zanpakuto!- Rei fece un balzo all'indietro, sfoderando la spada, così che la lama fosse ben in vista a entrambi i suoi avversari. -KUDAKERO! KYOOKA SUIGETSU!- Il ragazzo si guardò attorno, verso i due nemici, si era lasciato sulla difensiva, non voleva attaccare un nemico di cui non sapeva solo nulla. Rei guardò i due Shinigami avvicinarsi e tentare di colpirlo, uno dei due era quello vero, doveva solo scoprire quale. Grazie ai propri riflessi, balzò all'indietro schivando il colpo, mettendo per sicurezza la spada in verticale. Doveva tirare fuori un'idea subito, o il duello si sarebbe prolungato fin troppo. Nel momento in cui atterrò a un paio di metri più indietro gli si accese una lampadina: non importava in fondo chi fosse vero o meno, basta studiare il proprio avversario, un minimo cenno e gli sarebbe saltato al collo. Rialzando lentamente la spada, tagliò l'aria di fronte a sè, il vero Shinigami avrebbe visto tagliato a metà il proprio clone, il quale sarebbe svanito. Doveva riconoscerlo e sconfiggerlo. Rei sorrise. Per quanto si potesse trovare nella merda. Aveva pensato che il clone non potesse utilizzare tecniche, ma era solo una dannata teoria. L'unica cosa certa era che ora non poteva schivare il suo attacco. "Troppo veloce!" Pensò puntando una mano a terra.
Tenran.
Un forte vento si levò attorno allo Shinigami, a difesa del ragazzo. Bastava anche solo che l'attacco fosse un minimo deviato: aveva velocemente portato la punta della spada dietro di sè, puntando alle braccia del suo nemico. La copia venne infina colpita e sparendo in una nuvoletta di fumo. -Finalmente!- Con la copia del suo nemico fuori gioco, poteva infine giocare con la mente dello Shinigami. Colui che il suo avversario vedeva come Rei venne trafitto, dritto in petto: questo però, afferrò la lama della spada, incurante del colpo subito o delle ustioni che gli stavano sciogliendo la mano per colpa del rilascio, e impugnò al rovescio la katana, lasciandola scorrere lungo il suo fianco diretta nel colpire lo Shinigami avversario. Dal terreno iniziarono a uscire come delle mani nere, ombre del terreno che volevano afferrare i piedi del nemico, per immobilizzarlo. La Kanzen Saimin (l'ipnosi totale) era iniziata e con quella avrebbe sconfitto l'avversario. L'avversario rimase immobile, stretto dalla presa ai piedi, ma utilizzò una strana tecnica: attorno a lui si formò una barriera, apparentemente sembrava unicamente a scopo difensivo ma non era così: difatti questa esplose, creando un'onda durto che fece piegare gli alberi circostanti allo Shinigami, facendone cadere i più vicini. Rei era sempre più interessato nel vedere il proprio nemico cercare di fare qualcosa contro il rilascio della sua Zanpakuto; ed era alterì interessato dalla febbricitante gioia di Meiko: ne accarezzò l'elsa sorridendole. "Divertiamoci assieme.. Meiko.." Pensò socchiudendo gli occhi. Una volta che il forte vento, creato dalla tecnica avversaria svanì, rimase quasi un buco nel bosco, esposto al sole, con epicentro il suo avversario: dal terriccio nascosto dai tronchi d'albero, ne uscirono come delle serpi silenziose, raggiungendo lo Shinigami e sibilare pronte a scattare ad un movimento brusco del nemico, dirette a morderlo sulle gambe. Il cielo, nel frattempo, sembrò oscurarsi, distorcersi, rendendo la vista del nemico più cupa: dallo stesso cielo due Rei stavano precipitando, con Kyooka tesa, diretti a ghigliottinare il nemico. Con uno scatto fulmineo, però, l'avversario balzò in aria, facendo svanire i due Shinigami, gettandosi poi a capofitto su quello che credeva fosse il suo avversario. -Ahi ahi ahi..- Sospirò Reikoku poggiato con le spalle ad un albero, dietro al nemico: questo era intento a trafiggere un ceppo d'albero, il quale prese fuoco grazie al rilascio avversario. -..La velocità non influenza certo sulle illusioni.- Sussurrò accarezzando l'impugnatura della spada. Il fuoco intanto si protese verso il terriccio e gli altri alberi.
Tamashii ofu.
Non importava ora quanto fosse forte, poteva benissimo aspettare, nascosto dalle sue illusioni.
Shi no honoo.
Il nemico era visibilmente nel panico. Non sapeva se lo aveva colpito, se lo aveva mancato, se era morto o vivo. Sapeva solo che, sarebbe potuta andare avanti all'infinito. Si calmò di colpo, certo, sudava freddo, fargli male sarebbe stato difficile. Strinse ben in pugno la spada e, non appena gli spuntoni uscirono da terra e Tatsuya tentò di evitarne il maggior numero possibile. Alcuni lo colpirono e cominciò a sentirsi male pensava di morire. Fortunatamente però il ragazzo era sempre lievemente ferito grazie alla difesa che, la spada, gli stava donando sempre di più. Non appena tutto finì decise di rimanere fermo ed aspettare. Prima o poi si sarebbe fatto vivo Rei. Il ragazzo rimase fermo, immobile com'era il suo nemico, a osservare l'avversario. D'un tratto, il combattimento si era calmato e l'unico rumore era lo scoppiettare della brace causata dal piccolo incendio scoppiato poco prima. Il ragazzo si avvicinò verso l'altro, colpito da un paio di lance di fuoco, le quali erano ormai svanite. Alzò la spada e gliela puntò dritta in faccia.
Shakkaho.
La lama diventò rossa, illumandosi come di fuoco, fino a sparare una palla di fuoco contro lo Shinigami. Era una tecnica vera o semplicemente un'illusione? Il colpo sarebbe arrivato o si sarebbe spento senza nemmeno toccare il nemico? L'avverario però si gettò semplicemente sulla destra di qualche metro evitando la sfera e, nel caso fosse scoppiata si portò la spada davanti alla faccia schermandosi da un eventuale attacco esplosivo. Poi si voltò. Quello che vedeva era sicuramente uno Shinigami, ma non come gli altri. Era diverso, strano. Provò a pensare a come sarebbe stato morire. Rabbrividì. Tenne la spada alta facendosi coraggio, aveva ancora tanta strada da fare. Non sarebbe finita li.
-Non mi fai paura.- Si decise a parlare. Rei sorrise nel vedere le emozioni del suo nemico. Lentamente, tutto sbiadì, fino a divenire nero per qualche secondo. Poco dopo il ragazzo si ritrovò di fronte al suo nemico, ma il tutto era tornato normale, gli alberi non erano stati abbattuti, l'incendio sembrava non essere mai esistito e persino la lieve ferita sul petto avversario era scomparsa. Reikoku aveva bloccato lo Shikai, facendo tornare Kyooka, una semplice katana.
-Come ti chiami, Shinigami?- Chiese Rei semplicemente. L'illusione svanì lasciando il posto ad un forte senso di libertà, quasi voglia di scappare. Lo Shinigami nemico per un attimo dubitò se attaccare o rimanere fermo poi, lentamente parlò.
-Sono... Tatsuya... Tatsuya Hisetsu. Tu?- Chiese tenendo la spada attivata in caso di contrattacco.
-Reikoku Kurai..- Rispose cordialmente facendo un lieve inchino. -Rilassati pure, lo scontro è oramai finito..- Si rialzò poi con un lieve sorriso disegnato sul suo viso. Si accarezzò sulla vita, lungo l'elsa di Kyooka. -Ahi ahi..- Si sedette sopra una radice scoperta, poggiando la schiena lungo l'albero dietro di lui. -..Allora..- Rei socchiuse gli occhi godendosi la brezza calda del vento fra le fronde degli alberi. -..Di che Brigata sei?- Lo Shinigami cercava domande un po' stupide o banali per mettere a suo agio Tatsuya. Questo conficcò la spada a terra tenendovi una mano sopra per precauzione. Si sedette davanti ad essa e si grattò la testa.
-Terza.. Tu?- Domandò Tatsuya continuando a chiedersi il perchè di questa situazione.
-Ah.. La terza, la terza..- Rei ripensò al giorno in cui dovette scegliere la propria brigata, su quel grande tabellone alle spalle dello Shinigami che lo aveva accolto. -Io la sesta..- Ripetè nuovamente. Lentamente si rimise in piedi e si spolverò leggermente la veste e inchinandosi una volta ancora. -Grazie dello scontro Tatsuya, per me è stata una grande esperienza, ma io mi fermo qua..- Si rialzò e gli sorrise voltandosi poi di spalle. -Spero di rincontrarti ancora..- Rei iniziò ad avviarsi verso l'esterno della foresta. -..Congratulazioni e buona fortuna!- Salutò poi con la mano, allontanandosi. Tatsuya fece una smorfia e si alzò in piedi. Lo Shinigami sembrava impazzito. Almeno per lui. Tolse il rilascio e si sentì quasi indebolito dalla repentina perdita di potere. SI tocco la faccia con le mani quasi per accertarsi che fosse al suo posto.
-Allora ciao...- Sussurrò guardandolo allontanarsi. Rei era contento di come erano andate le cose, e così, anche Meiko sembrava essere allegra. Durante il tragitto verso il proprio alloggio continuava ad accarezzarne l'elsa. Una volta tornato dentro il Seiritei si guardò attorno. Nessuno. Alzò semplicemente le spalle e se ne tornò nella sua stanza. Non sapeva nemmeno lui perchè se n'era andato, beh, il mantenimento del rilascio di Kyooka si faceva sentire durante lo scontro, ma sapeva che con Meiko, tutto sarebbe sempre finito in fretta. Slegò la Katana, poggiandola vicino a Kurayami, sorridendo. Quest'oggi, il combattimento per lui è stato solo una prova, per vedere come utilizzare la propria arma. Era fantastica, semplicemente straordinaria.

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