Naruto Shippuden: l'ultima guerra di Y_ALE_Y (/viewuser.php?uid=73610)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un Naruto diverso? ***
Capitolo 2: *** Bijuu e Jinchuriki ***
Capitolo 3: *** L'ombra del nemico ***
Capitolo 4: *** Nuovi nemici e nuovi alleati ***
Capitolo 5: *** Alleanza! ***
Capitolo 6: *** Cercasi alloggio urgentemente ***
Capitolo 7: *** Sentimenti e Verità ***
Capitolo 8: *** Presagio di guerra ***
Capitolo 9: *** Team VS Homunculus ***
Capitolo 10: *** Chiacchiere con un Bijuu... ***
Capitolo 11: *** ... e relative soluzioni. ***
Capitolo 12: *** Comincia la missione! Nemici in guerra e… in amore. ***
Capitolo 13: *** Allenamento notturno ***
Capitolo 14: *** La fine di un problema e l’inizio di molti altri ***
Capitolo 1 *** Un Naruto diverso? ***
NARUTO
SHIPPUDEN: L’ULTIMA GUERRA
Buonasera
a tutti! Sono Y_ALE_Y e questa è la mia prima fanfiction e
spero che vi
piaccia, anche se sarà parecchio lunga… ma per il
mio debutto come scrittore
voglio fare bella figura; alcune scene saranno un po’
violente (N.d.A.
D’altronde ci sono Sakura e Tsunade…) (N.d.S.eT.
CHE COSA VORRESTI DIRE CON
QUESTO!?!?) (N.d.A. NIENTE!! Abbiate pietà, non ho neanche
cominciato!) (N.d.S
Per stavolta passi, ma solo stavolta!) (N.d.A. fa un gesto di
esultanza) e
altre un pò ‘calde’… anche se
è un racconto di avventura, ci sarà spazio per la
comicità e anche per il romanticismo, soprattutto per la
coppia NaruHina! Ma
ora basta, ho già detto troppo: buona lettura e commentate
numerosi!
(Me
davanti a uno schermo gigante in una sala del cinema, in sala ci sono
tutti i
personaggi dell’universo di Naruto versione Shippuden)
ALE:
“Benvenuti a tutti! È un piacere avervi tutti qui
per la primissima del film
‘Naruto Shippuden: l’ultima guerra’!
Io…
Shika:
ZZZZZZZZZZZ.
Tutti:
“Prevedibile!”
ALE:
“Ino, per piacere…”
Ino
colpisce Shikamaru con un pugno che lo sveglia.
ALE:
“Fingi almeno di interessarti per 5 minuti! E mi raccomando
Choji, lascia dei
pop corn anche per gli altri!”
Cho:
“(faccia da innocentino) d’accordo!”
ALE:
“(Speriamo…) e ora, dato che
c’è qualcuno che vuole seguire il film, devo
precisare che sono vietati in sala gli allenamenti spaccaossa, il gioco
d’azzardo ed è obbligatorio tenere i propri
animali di fianco a se o DENTRO di
se! Ci siamo capiti?
Gai,
Lee, Tsunade, Kiba e Shino: “Uff… va
bene!”
ALE:
“E soprattutto (Faccia terrorizzante stile Yamato) QUI NON SI
FUMA!!!”
Asuma
spaventato rischia di inghiottire la sigaretta, ma viene soccorso
prontamente
da Kurenai seduta accanto a lui…
ALE:
“Detto questo, ho detto tutto: BUONA VISIONE A
TUTTI!”
Un
Naruto diverso?
La
primavera era sopraggiunta a Konhoa, e con lei era arrivata una ventata
di
energia che aveva svegliato dal torpore tutti i nostri beneamati ninja.
Naruto
si allenava incessantemente tutti i giorni della settimana, e dato che
doveva
anche rifocillarsi la cassa del ramen Ichikaru era al settimo cielo!
Sakura
era diventata un Ninja medico di prim’ordine, tanto che
Tsunade pensava
seriamente di lasciarli il comando della Squadra Ninja Medica.
Sai
aveva fatto molti progressi nel relazionarsi con gli altri, ma alcuni
vizi
restavano, come quello dei soprannomi…
Kakashi
era completamente assorbito dall’ultimo capolavoro di Jiraya
(Fu visto colpire
il povero Yamato che aveva respirato troppo vicino al suo libro; il
coma di Yamato
fu breve).
Il
team Gai si allenava quasi con i ritmi di naruto, e mentre Rock Lee
ringraziava
il maestro Ten Ten e Neji complottavano di radergli il baschetto se non
li avesse
lasciati riposare.
Il
team 10 alternava periodi di allenamento (decisi dal gruppo) a periodi
di
riposo (implorati da Shikamaru) a periodi di spuntini (imposti da
Choji).
Il
team 8 si allenava ogni giorno anch’esso, e i risultati si
vedevano!
Proprio
quella mattinata primaverile tutti avevano appreso delle tecniche
fenomenali,
ed ora si stavano riposando all’ombra di una quercia enorme.
Kiba:
“Aaah, finalmente! Stavo quasi per gettare la
spugna.”
Akamaru:
“(Linguaggio umano appreso da poco) in effetti è
stato parecchio complicato,
però la soluzione ci è arrivata
d’improvviso quando meno ce
l’aspettavamo!”
Shino:
“Una soluzione piuttosto sgradevole: era proprio necessario
usare un
concentrato di urina di Akamaru? Lo troviamo disgustoso io e i miei
insetti.”
Ki:
“Avanti Shino, non guastarci la festa! Ad Hinata non
è parso così schifoso,
vero Hinata… Hinata?”
La Hyuga era ferma da quando
l’allenamento era finito, ed ora
sembrava assorta da mille pensieri.
Shi:
“Terra chiama Hinata, rispondi Hinata.”
L’insettaro
passò varie volte la mano la mano davanti agli occhi bianchi
di Hinata, che ritornò
‘cosciente’.
Hi:
“Eh? S-scu-scusate ragazzi, ero distratta!”
La
ragazza divenne rossa e cominciò a torturarsi gli indici per
la figura come suo
solito; tuttavia decise di farsi coraggio e parlarne con loro.
Hi:
“Il fatto è che… mi preoccupa
Naruto!”
I
suoi compagni si fecero subito attenti: se Hinata parlava a loro di
Naruto non
nel solito modo, cioè senza essere costretta dalla
curiosità di Kiba, c’era da
rallegrarsi o da preoccuparsi molto!
Shi:
“Qual è il problema?”
Hi:
E’ che ultimamente… non sembra più lui!
Sembra un’altra persona!”
Aka:
“In che senso?”
Hinata
apri la bocca per parlare, ma la richiuse subito e aguzzò le
orecchie: qualcuno
si stava avvicinando fischiettando, e l’unico tratto somatico
visibile da
lontano era una rara chioma bionda.
Hi:
“Nascondetevi!”
La Hyuga si nascose dietro dei cespugli
trascinando con se gli
altri due elementi del team e il cane, così potè
osservare bene la figura
mentre si avvicinava, che altri non era che Naruto Uzumaki.
Avanzava
reggendo 9 scodelle di ramen impilate una sopra l’altra , ma
stranamente si
guardava intorno circospetto, come per accertarsi di essere solo; poi,
ad un
tratto…
Na:
“Su, scendi! Qui non c’è
nessuno!”
Si
udì un forte fruscio, e poi qualcosa piovve dalla cima della
quercia atterrando
di fronte all’Uzumaki: una sua copia.
O
almeno, così sembrava! Perché quando
incominciò a parlare il team 8 capì che
non era una sua copia: la sua voce era gutturale come quella di un
animale
feroce.
Na(copia):
“Finalmente! Ce ne hai messo di tempo!”
Na:
“Scusami, ma da quando Ayane è in viaggio le
porzioni vengono servite troppo
lentamente.”
La
coppia sbuffò, per poi mettersi ad annusare le scodelle con
aria sognante; ad
un tratto si bloccò e si rivolse nuovamente a Naruto.
Na(copia):
“Ma non avevi detto che eravamo soli? E invece abbiamo
visite!”
Hinata
guardò Kiba, Kiba guardò Shino e Shino
guardò Akamaru.
Aka:
“(sussurrando) Che avete da guardare? Non è certo
colpa mia!”
Na:
“Ma che dici? Come fai a dire che c’è
qualcuno?”
Na(copia):
è quell’insettaro! Lo riconosco
dall’odore di amido che usa sempre sul suo
colletto!”
Shi:
“……….”
Ki:
“(Sniff) (sniff) Ehi, è vero! Mi sono sempre
chiesto come faccia a stare eretto
tutto il giorno.”
Na(copia):
“Su, uscite! Non serve più continuare a
nascondersi!”
Il
team 8 uscì uno ad uno (Hinata per ultima, spinta da
Akamaru) e andò davanti a
Naruto, mentre la sua copia continuava a dar loro le spalle.
Na:
“Ciao ragazzi! È da un po’ che non ci
vediamo; come state?”
Shi:
“Bene.”
Hi:
“B-bene.”
KI
e Aka: “Benissimo!”
Na:
“Un momento, da quando in qua tu sai parlare?”
Na(copia):
“Ogni cane ninja può imparare a parlare la lingua
umana, baka(idiota)!”
Na:
“Ehi, piano con le offese! Ti stai insultando da
solo.”
Ki:
Naruto, sei sicuro di stare bene? Non è normale mettersi a
litigare con un
proprio clone..”
Na(copia):
“Io non sono un suo clone!!”
La
copia di Naruto si girò verso il team 8, che si
ritrovò a fissare degli occhi
rossi come il sangue con delle pupille verticali e strette.
Na(copia):
“Umpf, ma in fondo come potreste come potreste riconoscermi
con queste
sembianze? Un momento prego!”
L’Uzumaki
con gli occhi rossi sollevò la mano destra
all’altezza del petto e formò un
sigillo con l’indice e il medio alzati.
Na(copia):
“ Henge no jutsu (Tecnica della
trasformazione)”
La
copia sparì in una nuvola di fumo, e a poco a poco apparve
una nuova figura.
Era
un po’ più grande di Akamaru, la forma del corpo
esile e scattante, il muso
allungato e le lunghe orecchie uscirono insieme dalla nuvola di fumo,
seguite a
ruota da 9 code ricoperte da pelo rosso.
Kyu:
“Piacere, Kyubi no Yoko!”
DADADADANNN!!!!!!!!
Il più terribile dei Bijuu appare all’improvviso,
ora cosa succederà? Se vi ho
incuriosito e appassionato recensite e continuate a leggere la mia
opera! Alla
prossima ragazzi!
Kyu:
“Volevo ringraziarti per l’entrata in scena e per
avermi dato un ruolo da
protagonista! Molti Fanwriter non mi apprezzano o mi reputano
irrilevante!”
Na:
“Mi raccomando, non fargli dar di matto!”
ALE:
“Tranquilli, sarete soddisfatti tutti e due! E voi a come
è sembra…”
Tutti
i personaggi sono fermi con gli occhi sbarrati per la sorpresa.
ALE:
“Lasciamo perdere, li risveglieremo prima
dell’inizio del secondo
capitolo!”
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Capitolo 2 *** Bijuu e Jinchuriki ***
Eccomi
di nuovo! Ed ecco qui il secondo capitolo ancora caldo!
Kyu:
“Smettila di blaterare e dacci una mano a svegliare questi
boccaloni! Ho nove
code, mica nove mani!”
ALE:
“Giusto, stavo quasi per dimenticarmelo!” Prendo
Asuma, Gai e Kakashi e li
scuoto come un coctail per farli riprendere.
As, Gai e Kaka:
“E’? COSA?
CHI?”
ALE:
“Posso capire gli altri, ma tu Kakashi ti facevo meno
impressionabile!”
Ka:
“Ti faccio presente che l’ho fatto per esigenza del
tuo copione.”
ALE:
“Tosche! Sono tutti svegli?
Na:
“Team 10 e team Gai svegli!”
Kyu:
“Hokage, assistente e gli altri jonin svegli!”
ALE:
“Io sveglio Sakura, Sai e gli altri ninja! Intanto fate
partire il film!”
Kyubi
armeggia con il proiettore ignorando i mormorii che minacciano di morte
lui,
Naruto ed io provenienti dalle persone svegliate
“dolcemente”…
Kyu:
“Ecco, è partito!”
Bijuu
e Jinchuriki
Kyu:
“Piacere, Kyubi no Yoko!”
Avreste
dovuto vedere le facce del team 8 di fronte a quella rivelazione:
memorabili!
Hinata
aveva la bocca spalancata e gli occhi talmente sgranati che il Byakugan
sembrava attivo.
Il
colletto di Shino si era abbassato di colpo mostrando una bocca in cui
cominciavano ad entrare degli insetti, il che per lui è
normale…
Kiba
ed Akamaru avevano la bocca talmente spalancata che la mascella
inferiore
toccava terra e le lingue sembravano quelle di un alano dopo una lunga
corsa.
Na:
“Dovevo proprio dirglielo così? E adesso come li
svegliamo?”
Kyu:
“E io che ne so? Siete voi umani ad essere troppo
fragilini!”
Na:
“Si, ma trovarsi davanti ad un Bijuu che dovrebbe essere
sigillato dentro il sottoscritto,
è uno shock assicurato!”
Kyu:
“Senti razza di baka, se proprio ci tieni adesso li svegli e
gli spieghi il
tutto!”
Naruto
sbuffò sonoramente, quindi si avvicinò a kiba e
gli sussurrò all’orecchio una
frase infallibile per svegliarlo.
Ki:
“COME SAREBBE A DIRE “I GATTI SONO MIGLIORI DEI
CANI?!?” CHI HA MESSO IN GIRO
QUESTA CALUNNIA?!?!?”
L’urlo
dell’Inuzuka risvegliò gli altri tre membri del
team, che facevano saettare lo
sguardo da Kyubi a Naruto continuamente.
Hi:
“M-ma c-come è possibile? Kyubi non dovrebbe
essere sigillato dentro Naruto?”
Shi:
“E quando esce non semina caos e distruzione?”
Na:
“E’ una storia lunga, quindi è meglio se
vi mettete comodi!”
Il
team 8 si sedette vicino a Naruto che una volta appoggiatosi con la
schiena
alla volpe accucciata, cominciò a raccontare…
Da
quando era tornato dal suo
allenamento con Jiraya, Naruto aveva riflettuto a lungo sul potere di
Kyubi, ed
erano rare le cose che lo impensierivano tanto: da una parte meditava
di non
usarlo mai più, dato che aveva visto il pericolo in cui
aveva messo il suo
sensei. Pero… quel potere avrebbe potuto aiutarlo a
mantenere una promessa, la
promessa di riportare a casa il suo migliore amico.
Na:
“Sasuke...”
Era un
bel dilemma, di non facile
soluzione; poi però… un'idea folle, tanto folle
quanto grandiosa affiorò nel
cervello bacato dell’Uzumaki!
Si mise
a sedere sul letto della sua
camera a gambe incrociate, si concentrò e un attimo dopo si
trovava davanti
all’immensa gabbia dove era rinchiuso il suo demone.
Na:
“Ehm… c’e qualcuno?”
Kyu:
“zzzzzz”
Na:
“Ehi volpe, svegliati!”
Kyu:
“zzz…uh? Che c’è? Chi
è che mi
chiama?
Na:
“Come sarebbe a dire ‘Chi è che mi
chiama?’? Tu sei l’unico inquilino del condominio,
che sarei io, e non mi paghi
nemmeno l’affitto!”
Kyu:
“E tutte le volte che ti ho salvato
con il mio chakra? Anche in questo momento sarai con le spalle al muro
contro o
quel serpente umano oppure un elemento di quel club in accappatoio nero
a
nuvole rosse!”
Na:
“Errore! Sono qui per proporti un
accordo!”
Il
ragazzo avrebbe giurato di aver visto
le orecchie della volpe rizzarsi alla parola
“accordo”.
Kyu:
“Vai avanti”
Na:
“Queste sono le condizioni: tu
dovrai allenarmi per controllare il tuo chakra senza perdere la
ragione, e in
cambio tu potrai vedere qualcosa che non sia
l’aldilà di queste sbarre!”
Adesso
quello di Kyubi non era solo
interesse, ma curiosità morbosa: avvicinò il muso
tanto da incastrarlo quasi
tra le sbarre.
Kyu:
“E come si può fare?”
Na:
“Se tu prendi il controllo di una
mia copia, posso rimanere cosciente e usufruire del tuo aiuto,
tenendoti
comunque sotto controllo!”
Il
Kyubi restò in silenzio,
apparentemente riflettendo su quell’accordo; in
realtà aveva già deciso, ma non
voleva farsi vedere da un umano come un bambino implorante.
Kyu:
“Ok bamboccio, ci sto!”
Na:
“Perfetto! Torno tra un secondo”
Naruto
tornò cosciente per un attimo e compose
un sigillo con le mani.
Na:
“Kage bushin no jutsu (Tecnica
superiore della moltiplicazione del
corpo)”
Un
clone apparve all’istante di fronte a
lui seduto sul pavimento, e per un attimo Naruto tornò nel
suo subconscio.
Na:
“Forza, proviamoci.”
L’Uzumaki
riaprì gli occhi, giusto in
tempo per vedere il suo clone scosso da tremiti e da spasmi sempre
più
violenti; Naruto pensò di arrestare il processo, ma la copia
smise di agitarsi
tutto ad un tratto e, sotto i suoi occhi, si alzò con molta
calma e inspirò a
pieni polmoni.
Infine
aprì gli occhi: erano rossi.
Kyu:
“Che bello inspirare aria pulita
dopo sedici anni!”
Na:
“Sono contento per te!”
Per il
Bijuu era davvero una pacchia:
ora poteva muoversi liberamente, e se voleva spiccare un salto di gioia
lo
avrebbe fatto senza paura di picchiare il cranio sul soffitto della sua
cella! Tuttavia…
Kyu:
“Non mi sento a mio agio con questo
corpo: io sono un quadrupede, così mi sembra di camminare
con i tacci!”
Na:
“Allora rimedia!”
Kyu:
“Detto fatto! Henge no jutsu
(Tecnica della trasformazione)”
Non
appena il fumo si diradò, Kyubi
apparve nella sua vera e maestosa figura, solo in taglia ridotta.
Kyu:
“Ecco a voi Kyubi no Yoko, il più
grande dei nove Bijuu, signore della distruzione…”
Na:
“(con veemenza)Si, e tutto il resto
appresso!”
Kyu:
“Come scusa?”
Na:
“Niente, niente… cambiando discorso,
adesso non ci possiamo allenare, tra poco sarà buio,
tuttavia possiamo
festeggiare il tuo ‘rilascio’!”
L’Uzumaki
sparì e in un lampo ritornò in
mano due scodelle di ramen istantaneo.
Na:
“(Staccando le
bacchette)Itadakimasu!”
Naruto
si gettò vorace sulla sua
scodella, mentre Kyubi guardava la sua con sufficienza.
Na:
“(Alzando la testa dalla ciotola
vuota)Che c’è? Non dirmi che non ti piace il
ramen, è il piatto più buono
esistente!”
Kyu:
“Umpf, per TE è IL piatto più buono
esistente, a me potrebbe anche non piacere!” Posò
le zampe sul tavolo e fece
ondeggiare le code “E poi non ho mai capito perché
ti piacciono tanto quelle
tagliatelle in brodo…”
Non
potè proseguire perché gli venne
ficcata una bacchettata di ramen in bocca.
Na:
“Ah ah ah, ora l’hai assaggiato!
Com’è?”
Il
kyubi fece per replicare, ma poi si
fermò: cominciò a masticare… ad
assaporare il gusto…
Na:
“Allora?”
Kyu:
“E’ SQUISITO!!!!!!!!”
La
sorpresa fece cadere naruto dalla
sedia, e quando si rialzò la volpe si stava già
spazzolando tutta la ciotola.
Na:
“Questa sì che è una sorpresa! Non me
lo sarei mai aspettato!”
Kyu:
“(Leccandosi le labbra)Deve essere
stata la convivenza forzata dentro di te!”
Naruto
rise e si ritrovò a pensare una
vera e propria stranezza: in fondo la volpe non era poi tanto malvagia.
Poi
abbassò lo sguardo e si accorse che la suddetta volpe era
sparita!
Na:
“Oh, no! Dove diavolo si è cacciata?”
Kyu:
“Sono qui! (Chomp) E sto
recuperando sedici anni di stenti (Gnam)!”
Oh no!
OH NO! L’Uzumaki si giro con il
terrore nel cuore e si accorse di un disastro senza precedenti.
KYUBI
RI STAVA RIEMPIENDO LO STOMACO E
GLI STAVA SVUOTANDO IL FRIGORIFERO!!!!!!!!!!!”
Na:
“ALLONTANATI SUBITO DA LI!”
Kyu:
“SCORDATELO! Prima devo mangiare un
altro pò!”
Na:
“ALLONTANATI HO DETTO!” E in men che
non si dica l’Uzumaki inseguiva il Kyubi per fargli sputare
tutto quello che
aveva ingurgitato.
Na:
“Fermati!!”
Kyu:
“(Ironico) Si, tanto sono scemo!”
Naruto
in quel momento cancellò il
pensiero di prima: a modo suo, la volpe ERA malvagia! A modo suo, ma
pur sempre
malvagia!
ALE:
“Lo so, lo so! Da un punto di vista Kyubi porta solo odio e
distruzione, ma d’altra
parte… il quarto Hokage non ha sigillato dentro Naruto la
parte buona del
demone? E poi, si sarà capito, la volpe è
LEGGERMENTE bastarda, quindi direi
che è tutto a posto… LA VOLETE
PIANTARE
DI FARE TUTTO ‘STO CASINO?!”
Kyubi
scappa e Naruto lo rincorre con una siringa di purga in mano.
Na:
“FERMO!”
Kyu:
“Fossi matto!”
Intanto
tutti gli altri personaggi si avvicinano a me con fare minaccioso...
ALE:
“Ehm… è meglio che vada, voi continuate
a seguirmi e a recensire,
tornerò presto con il terzo capitolo… spero!
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Capitolo 3 *** L'ombra del nemico ***
ALE:
“(Pieno di lividi e cerotti) Ecco il (ahi) terzo capitolo,
con un pò di ritardo
per… motivi tecnici”
Na:
“(Due occhi neri e una gamba ingessata) Già!
(Ouch) Il MIO motivo tecnico
richiama Sakura Haruno!”
Kyu:
“(Sei code ingessate e bucato come un colabrodo) Io ricordo
Tsunade e Ten Ten
che si avvicinavano, poi più nulla!”
ALE:
“Lasciamo stare ragazzi: facciamo partire il proiettore e
mettiamoci un po’ di
ghiaccio sulle parti doloranti!”
L’ombra
del nemico
Na:
“Ed ecco perché questo demone è in
libertà vigilata”
Per
tutto il tempo del racconto il team 8 pendeva dalle sue labbra, ed ora
che il
racconto era concluso non sapeva proprio che cosa dire.
Hi:
“Wow! È incredibile!”
Ki:
“Concordo!”
Shi:
“…inaspettato!”
Kyu:
“Tutto qui? Un demone con le code ti sta davanti e ti
stupisci appena? E poi
dicono che la mia forza portante è strana!”
Na:
“Ehi!”
Ki:
“Lascia stare, lui è fatto così!
Sapete, un’altra cosa incredibile è che voi
due siate tanto simili…”
Na
e Kyu: “IO NON ASSOMIGLIO PER NIENTE A QUESTO QUI!”
ruggirono talmente vicino
all’Inuzuka che il suddetto cadde a gambe all’aria
a causa dell’onda d’urto.
Na
e Kyu: “COME SAREBBE A DIRE “NON HO NIENTE IN
COMUNE CON QUESTO QUI?” TU
DOVRESTI PAGARE PER ASSOMIGLIARMI!”
La
situazione era piuttosto comica, infatti Hinata proruppe in una risata
argentina portandosi una mano alla bocca.
Sentendo
quella risata Naruto si sentì molto strano: la rabbia contro
il demone sparì
immediatamente, si sentì improvvisamente contento e il suo
cuore prese a
martellare nel suo petto come impazzito.
Kyu:
“Abbiamo già perso abbastanza tempo! Mangia e
riprendiamo l’allenamento!”
Na:
“(Leggermente scosso) Mangia anche tu! Ora che sei libero
devi mangiare anche
tu!”
Kyu:
“Ma io mi sono già servito” e detto
questo si alzò rivelando dietro di de otto
scodelle pulite come specchi e… vuote.
Na:
“CHE COSA HAI COMBINATO!?”
Kyu:
“Ho pranzato (Burp) e ho digerito”
L’Uzumaki
in preda ad una crisi isterica saltò addosso al demone e
cominciò a scuoterlo
tenendolo per il collo.
Na:
“Avevo detto che la nona ciotola era mia, non che tutte le
altre erano tue!”
Kyu:
“(Tentando di respirare)Aiuto! Qualcuno fermi questo
pazzo”
Hinata
e Shino allontanarono Naruto prendendolo per le braccia (logicamente
Hinata
arrossì per il contatto con il suo amato) e salvarono il
demone, che annaspava
per il tentato strangolamento.
Na:
“(Sgranchendosi le nocche) Adesso ti pesterò a
dovere durante l’allenamento!”
Kyu:
“(Sorridendo) Bene, cominciamo!”
Si
allontanarono dal team 8 e si posizionarono uno di fronte
all’altro.
Kyu:
“Quante code?”
Na:
“(dopo qualche secondo)Due!”
Kyu:
“Uh uh uh! Coraggioso il marmocchio… va bene, due
code siano!”
Con
uno sbuffo di fumo, il Bijuu riprese le sembianze di naruto e compose
insieme a
lui alcuni sigilli.
Na
e Kyu: “Youton,
Oni no Yoroi (Arte oscura, Armatura del demone)”
Subito
il chakra rosso uscì dai loro corpi e cominciò a
modellarsi intorno a loro fino
a formare una forma antropomorfa con due code e due orecchie appuntite.
Demone
e Forza Portante flessero le ginocchia pronti a scattare!
Na:
“Pronti…”
Kyu:
“…partenza…”
Na
e Kyu: “…VIA!!”
Con
un balzo coprirono la distanza che li separava in un attimo, quindi
cominciarono a sferrare pugni che venivano bloccati dai pugni
dell’avversario.
All’improvviso
una coda di Kyubi si modellò in un pugno e colpì
Naruto al fianco: l’Uzumaki
riuscì ad artigliare il terreno e a modellare il chakra
sulla mano destra per
formare un pugno enorme, quindi sferrò un colpo frontale.
Il
colpo centrò in pieno la volpe, ma esso si rivelò
essere una copia: il vero
Kyubi uscì dal terreno e usò il chakra intorno a
tutte e due le mani per
colpire Naruto al petto: il ninja fu scaraventato letteralmente
all’indietro,
accorgendosi subito con orrore che era diretto verso il team 8.
Na:
“Giù la testa!”
Il
team 8 si tuffò a terra per evitare l’impatto;
Kiba, credendo che ogni pericolo
fosse cessato, si alzò cautamente ma fece un grosso errore:
Naruto infatti
aveva allungato il chakra delle code per attaccarsi a due alberi,
così facendo
tornò indietro a razzo mancando di pochi millimetri la testa
dell’Inuzuka.
Na:
“Occhio che arrivo!”
Il
demone venne colpito di sorpresa dalla contromossa, così
venne colpito in
pieno, mentre lo spostamento d’aria repentino
formò una nuvola di polvere
intorno ai due; subito con un salto Kyubi si portò sopra il
polverone, seguito
a ruota da Naruto: gli attacchi oramai si basavano unicamente
sull’alterazione
della forma del chakra, che continuava ad allungarsi per colpire.
Quando
toccarono terra, le mani dei due erano intrecciate e facevano forza per
far
indietreggiare l’altro così da sopraffarlo.
Kyu:
“Arrenditi! Perderai anche questa volta!”
Naruto
cominciava a cedere sotto la forza del demone, e intanto il suo sguardo
cadde
su Hinata: la corvina assisteva come rapita il combattimento.
L’Uzumaki a quel
punto sentì nuovamente il cuore accelerare, ma quella volta
si trattava di una
scarica di adrenalina che gli permise di resistere alla volpe: non
poteva
permettersi di perdere davanti a lei; il Bijuu tuttavia non demordeva!
Kyu:
“Non mi freghi ragazzo! Riuscirò a batterti di
nuovo!”
Na:
“Io non ne sarei tanto sicuro!”
Un
attimo dopo Kyubi si sentì sbilanciare in avanti,
così abbassò lo sguardo: una
copia di Naruto gli aveva messo lo sgambetto, e l’originale
ne aveva
approfittato per sollevarlo e sbatterlo a terra con forza. Vedendolo a
terra,
l’Uzumaki non potè trattenersi
dall’esultare.
Na:
“E andiamo! Umano demone, uno a zero!”
Kyu:
“(Ah, è così
?) Preso!”
Na:
“Ehi, che fai? Mollami!”
La
volpe in un gesto di stizza aveva afferrato la caviglia
dell’Uzumaki e l’aveva
scagliato lontano…
Na
e Hi: “Aaaaah!”
…
proprio vero Hinata che se l’era visto arrivare addosso! Dopo
un breve
ruzzolone, il caso volle che Naruto finì disteso a pancia in
su, e Hinata finì
sopra di lui con una gamba in mezzo alle sue e il viso a qualche
centimetro da
quello di Naruto.
Ki,
Shi e Aka: “°___°”
Kyu:
“…Ops!”
Hi:
“°////////°”
Na:
“… ehm… Hinata, ti dispiacerebbe
alzarti?”
La Hyuga, giunta ad un passo dallo shock
anafilattico, si
rialzò in tutta fretta e cominciò a giocherellare
con gli indici.
Na:
“Scusami, non volevo! Ti sei fatta male?”
Hi:
“(Più rossa di un peperone) N-no! (Che
vergogna! Però non è stato tanto male…
ma cosa vado a pensare?!?)”
Na:
“Meno male. Ehi volpe, ma cosa ti è saltato in
mente?
Kyu:
“(Avvicinandosi con un salto) Io non volevo, è
solo che si trovava nel posto
sbagliato al momento sbagliato.”
Na:
“Grr... Beh, adesso basta! Facciamo il vero allenamento anche
senza di lui!”
Shi:
“Di chi state parlando?”
Prima
che Naruto potesse rispondere, un'altra persona fece la sua comparsa in
mezzo a
loro, inconfondibile con la sua maschera, i capelli argentei e il nuovo
libro
di Jiraya in mano: il Copia-Ninja, Kakashi Hakate.
Ka:
“Ehilà!”
Naruto
e Kyubi vedendolo si alterarono non poco.
Kyu:
“EHILA’ UN CORNO!”
Na:
“LEI E’ IN UN RITARDO PAZZESCO! LA
ASPETTAVAMO QUI ALLE 10 DI MATTINA!”
Per la
cronaca, erano le 13 passate…
Ka:
“Scusate, ma mi sono attardato per aiutare una vecchietta a
trasportare un
bagaglio pesantissimo…”
Na:
“E’ SEMPRE LA SOLITA
SCUSA!”
Kyu:
“IO TI AMMAZZO, COPIA-NINJA!”
Il
team 8 si fiondò per trattenere Naruto e Kyubi, chi per le
braccia e chi per le
code, dal commettere un insano gesto.
Ki:
“Ma arriva sempre così in ritardo?”
Shi:
“Che io sappia, si. Quando sono stato assegnato ad una
missione con lui, ho
aspettato due ore circa.
Ka:
“Suvvia, adesso esagerate! Chi vi dice che sto dicendo una
bugia!”
Kyu:
“IL LIBRO CHE HAI IN MANO DICE TUTTO! IO
TI…”
Na:
“Volpe, stai zitto un attimo e ascoltami!”
Dopo
aver strattonato il Bijuu per una coda, Naruto cominciò a
sussurragli qualcosa
nell’orecchio; a poco a poco il sorriso della volpe si
allargò…
Kyu:
“Ragazzo, questa idea è veramente subdola e
crudele… mi piace!”
In
un lampo furono uno fianco all’altro.
Ka:
“Uh?”
Na
e Kyu: “Youton,
Kitsune no Genjutsu (Arte oscura,
Illusione della Volpe)”
Kakashi
non si scompose minimamente e usò un
“Disperdi” per annullare l’illusione.
Ka:
“E allora?”ma poi si accorse che tutti erano
spariti e il paesaggio si
oscurava… all’improvviso la sua borsa per gli
shuriken si aprì e uscì la sua
serie completa de “La saga della pomiciata” che
portava sempre con se, seguita
dall’ultimo libro della serie che teneva in mano.
Ka:
“Ehi! Venite qui!”
Come
un sol uomo, i libri risposero “No!” e presero
fuoco.
Ka:
“Noooo! Spegnetevi!!!” era veramente fuori di se
dall’angoscia!
Libro1:
“Non ci hai trattato con il dovuto rispetto!”
Libro2:
“Avresti dovuto leggerci più
frequentemente!”
Ka:
“Vi prego, rimedierò…
spegnetevi!”
E
mentre i libri esplodevano (Nel vero senso della parola) in una risata
beffarda, un’ombra sovrastò Kakashi; il Jonin si
voltò e vide Jiraya alto
trenta metri vestito come un giudice.
Ji:
“SCIAGURATO! Hai permesso ai miei manoscritti di
bruciarsi!”
Kakashi
intanto era diventato dello stesso colore dello Yogurt andato a male.
Ji:
“Ti condanno al divieto perpetuo di leggere i miei
libri!”
E
calò un martelletto enorme sul Copia-Ninja.
Ka:
“Nooooooo!”
///////Mondo
reale////////
Ka:
“Aaaaaaaaah!”
Quindi
si accasciò a terra più bianco di un cencio.
Kyu:
“Ecco fatto! Aveva proprio bisogno di una lezione!”
Na:
“Concordo! E inoltre questo dimostra che il mio metodo
funziona!”
Kyu:
“Te lo concedo, questa volta avevo torto: usare tutti e due i
chakra
contemporaneamente per impedire l’annullamento
dell’illusione funziona!”
Ka:
“(Di nuovo in piedi dopo essersi accertato
dell’incolumità dei suoi libri)
Quindi il tuo allenamento procede bene?”
Ki:
“Vuol dire che lei sapeva di loro due?”
Ka:
“Più che altro li ho colti con le mani nel sacco,
e da allora assisto ad alcuni
dei loro allenamenti per pura curiosità, mentre un mio amico
jonin assiste per
essere pronto ad intervenire, nel caso che Kyubi faccia il
furbo”
D’un
tratto, in una nuvoletta di fumo, comparve un uomo con la divisa da
Jonin, i
capelli marroni e gli occhi simili a quelli di un gufo.
Ka:
“Toh! Parli dell’oni (diavolo) e ne spunta la coda!
Come va Yamato?”
Ya:
“Non c’è tempo per i convenevoli
Kakashi, dobbiamo correre subito all’entrata
principale del villaggio! Hanno avvistato 8 persone dirette a Konoha e
hanno
tutte una cappa nera con nuvole rosse!”
Tutti
i presenti si irrigidirono.
Na:
“Significa che…”
Ya:
“Si: Akatsuki ci attacca!”
Con
me non si può stare tranquilli eh? Sono l’uomo dei
colpi di scena a fine
capitolo!
Vi
annuncio però che il prossimo capitolo dovrà
aspettare, perché domani parto per
una settimana di vacanza, quindi fatemi un favore, al mio ritorno
fatemi
trovare una valanga di recensioni sulla mia storia!!
Na:
“Qualcuno ha visto Kyubi? Era qui un attimo fa!”
ALE:
“L’hai perso di vista!?”
Cho:
“AAAAAH! LE MIE PROVVISTE!”
Na:
“Trovato…”
ALE:
“Questo è troppo! Al mio ritorno
prenderò provvedimenti drastici! Ci vediamo
tra una settimana con il quarto capitolo!”
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Capitolo 4 *** Nuovi nemici e nuovi alleati ***
GROOAAAAAAAARRR!!!!!!!
Eccomi di ritorno dalle vacanze forte come un leone e motivato a
postare in
fretta per voi i prossimi capitoli! E una cosa: recensite quando
arrivate alla
fine del capitolo, altrimenti mi offendo è__é!
Kyu:
“Piantala di parlare e fai partire il film!”
ALE:
“Dove hai preso quei pop corn?”
Kyu:
“(Chomp) Dalla tua dispensa!”
ALE:
“Lo avevo previsto…”
All’improvviso
Kyubi si blocca e fugge come una scheggia verso il bagno.
ALE:
“… difatti ho messo nei pop corn la
purga!”
Cho:
“Bravo Y_ALE_Y! Aveva bisogno di una bella lezione!”
ALE:
“Detto da te poi… ma bando alle chiacchiere, che
lo spettacolo inizi!”
Nuovi
nemici e nuovi alleati.
Ka:
“Presto, sbrighiamoci!”
Naruto,
Yamato, Kakashi, il team 8 e Kyubi, trasformato in una felpa arancione
e nera
indossata da Naruto, si stavano precipitando all’entrata di
Konoha per dare il
ben servito agli otto membri di Akatsuki.
Kyu:
“Ragazzino, spiegami una cosa!”
Naruto
abbassò lo sguardo e vide una cerniera che si muoveva a
mò di bocca.
Na:
“Chiedi pure, ma non farti notare troppo e non chiamarmi
più ragazzino”
Kyu:
“Come mai d’improvviso, mentre parlavamo con i tuoi
amici, il tuo cuore ha
preso il ritmo di una mandria in carica?”
Naruto,
senza capire il perché, arrossì di botto a quella
domanda e pregò che in quella
trasformazione il Bijuu non potesse vederlo.
Na:
“Solamente perché ero incavolato con te, tutto
qui!”
Kyu:
“Non provare a farmi fesso moccioso! Vivo da qualche secolo
in più di te,
quindi non sperare di riuscirci!”
Na:
“(Sudando freddo) Ne parliamo dopo! Adesso non abbiamo
tempo!”
Kyu:
“La cosa è solo rimandata però! (Ora che
ci penso è successo quando quella Hyuga ha riso)
Il
gruppo intanto era arrivato all’entrata del villaggio,
già sorvegliata da molti
jonin, dalle rispettive squadre come il team Gai, il team 10, Sakura e
Sai e,
in via del tutto eccezionale, dall’Hokage in persona.
Tsu:
“Ognuno ai propri posti, e state pronti per ogni tipo di
attacco!”
???:
“Che non ci sarà, Tsunade”
L’Hokage
si voltò verso il gruppo appena arrivato, che a sua volta si
voltò, trovandosi
davanti Jiraya il valoroso, alias Eremita porcello, sopra al suo fedele
rospo
Gamaho.
Ka:
“Ma come sensei? Le ricordo che parliamo di
Akatsuki!”
Ji:
“Se i miei informatori hanno ragione, e ce l’hanno
sempre, non ci sarà neanche
bisogno di combattere!”
Parecchi
presenti guardarono il Sannin come se avesse detto
un’idiozia, ma prima che
qualcuno potesse ribattere, otto figure comparvero contemporaneamente
davanti
alle porte del villaggio.
Tsu:
“Fermi! Non osate muovere un altro passo o vi concio per le
feste!”
???:
“Spiritosa!”
???:
“Siate sincera, Hokage dei miei stivali: pensate davvero che
il nostro scopo
sia combattere?”
Le
figure alzarono lievemente i cappelli, e lo spettacolo che i ninja di
Konoha si
trovarono davanti fu… inaspettato: tutti quelli che
avrebbero dovuto essere
nemici imbattibili erano pesti, ansanti e grondanti di sangue.
Si
fece avanti una di queste persone, quella che sembrava la meno
malmessa,
reggendo tra le braccia una donna con i capelli blu e vestita come lui
semicosciente.
Ji:
“Pain… Konan… chi vi ha ridotti
così?”
Ki:
“(Sottovoce) Scommetti che era il loro maestro?”
Shi:
“E chi te l’ha chiesto?”
L’uomo
si tolse il cappello enorme dalla testa: aveva i capelli arancioni e
arruffati,
sette piercing e una barra di metallo su ogni orecchio, tre borchie
nella parte
frontale del suo naso, due su ciascuna estremità del suo
labbro inferiore e
un’aria impassibile sul volto.
Pa:
“Ora non c’è tempo per le spiegazioni,
sensei…”
Ki:
“Visto?”
Shi
e Aka: “Taci!”
Pa:
“Non avrei portato qui tutta l’Akatsuki se non
avessimo un bisogno urgente di
cure”
Jiraya
scrutò attentamente prima i due allievi, poi il resto dei
personaggi ansimanti
insanguinati; infine si voltò verso Tsunade.
Ji:
“Possiamo stare tranquilli, Tsunade. Sono sinceri!”
Tsu:
“Ne sei veramente sicuro Jiraya?”
Ji:
“(Sornione)Come sono sicuro che non smetterai mai di bere e
di giocare
d’azzardo!”
Tsunade
arrossì dalla vergogna e distolse lo sguardo “Va
bene, guariteli pure!”
I
medici, di conseguenza anche Tsunade, si mobilitarono per curare tutti
i
nukenin, ma alcuni erano… inusuali.
Il
team Gai per esempio si trovò davanti ad un uomo
così basso e tarchiato che
sembrava rotondo, con un’altra figura inerte sulle sue spalle
“Prendetevi
cura del mio compagno Deidara, io non ho bisogno di cure”
Ne:
“Non fare il melodrammatico, con noi non funziona!”
De:
“(Alzando leggermente la testa) Guardate che non scherza! Lui
non deve ricevere
cure di alcuna sorta!”
TT:
“Niente storie! Ora togliti quel cappello e lasciami
guarda… AAAAAAH!!!”
Perché
questi urla? Ten Ten aveva tolto il cappello all’uomo e
l’aveva trovato con un
bel pezzo di faccia mancante.
Sas:
“Stai calma! Questa non è il mio vero corpo,
è solo una marionetta! Mi
presento: Akasuna no Sapori (Sapori della sabbia rossa), esperto
marionettista,
e ora volete muovervi a curare il peso morto che ho qui
sopra?”
Dei:
“Te lo farei vedere io il peso morto…”
Lee:
“Accidenti, si vede che sei ancora nel pieno della
gioventù!” e sparò la sua
famosa posa.
Dei:
“Ma che gli prende a questo qui?”
Ne:
“(sottovoce) Me lo chiedo da molti anni”
Dei:
“Capisco… attenta alle mie mani! Sopra ci
sono…”
TT:
“Delle bocche?”
De:
“Sono fondamentali per le mie tecniche!”
Spostiamoci
altrove: ilo team 10 si occupava di quella che sembrava
un’enorme pianta
carnivora e un uomo imponente completamente coperto tranne le pupille
rosse e
le iridi verdi che portava un enorme sacco nero.
Ino:
“6 costole rotte! Devi aver preso una bella botta!”
Ze:
“Non è niente! Io sono Zetsu, piacere di
conoscervi!” La voce dell’uomo era
gentile e posata, sembrava impossibile che fosse un pericoloso
criminale.
Cho:
“Il piacere è nostro”
Ze:
“(cambio voce) Non me ne frega niente del vostro piacere!
Sbrigatevi a curarmi!
(cambio voce) Scusatelo, è la mia parte maleducata (Cambio
voce) disse il
frignone patentato!”
Shik:
“Ok, è completamente fuori! E tu chi
sei?”
Kaku:
“Kakuzu. Se mi curate alla svelta, posso tirare fuori dal
sacco e rimetterlo
insieme prima che si svegli”
Cho:
“Porti un compagno nel sacco?”
Ino:
“E per “rimetterlo insieme”
intendi…”
???:
“Ma che cazzo… Kakuzu! Dove sei vecchio
rincretinito?”
Kaku:
“Sigh… si è svegliato. Stai calmo
Hidan, ora ti tiro fuori e ti ricompongo!”
L’uomo
prese il sacco e… tirò fuori uno a uno le
braccia, le gambe, il corpo e la
testi di Hidan, mentre quest’ultima continuava ad insultarlo.
Kaku:
“(Riattaccando la testa al corpo) Un giorno o
l’altro ti mozzo la lingua e la
getto in un burrone…”
Mentre
il team 10 restava scioccato, Naruto, Sakura e Sai si prendevano cura
di
vecchie conoscenze…
Sa:
“DOV’E’ TUO FRATELLO TRADITORE?
DOV’E’ SASUKE?”
Ita:
“(Senza sensi) X___X”
Na:
“Sakura, forse è meglio curarlo, sta lacrimando
sangue!”
Kis:
“(Corpo metà insanguinato) Ho sempre pensate che
era un isterica, ma non così
isterica!”
Sa:
“Così tu sei il compagno del Bastardo Traditore?
Io sono Sai, piacere di
conoscerti aringa umana!”
Kis:
“(E questo da dove è
uscito?)”
Il
team 8 si occupava della donna di nome Konan, mentre a fianco Tsunade
si
occupava di Pain.
Kib:
“Si sta riprendendo!”
La
donna appena aperti gli occhi cercò di alzarsi, ma subito un
dolore lancinante
la costrinse a sdraiarsi nuovamente.
Kib:
“Stai giù! Sei coperta di lividi e hai un braccio
slogato, devi restare
immobile!”
La
donna però non aveva nessuna intenzione di restare ferma:
sembrava animata da
un desiderio impellente, a cui non poteva rinunciare; improvvisamente
Hinata
capì.
Hi:
“Tranquilla, ti ha portato qui e ora lo sta curando il
miglior dottore del
villaggio.
Konan
a quella notizia si rilassò e si sdraiò,
addormentandosi di botto usando il
soffice pelo di Akamaru come cuscino; Hinata e il cagnone sorrisero a
quella
reazione, Shino rimare impassibile e Kiba restò perplesso,
come da copione.
Tsu:
“Otto costole rotte, braccio destro rotto, gomito sinistro
contuso e fratture
varie sulle gambe! Sei ridotto peggio di Jiraya quando l’ho
sorpreso a spiarmi
alle terme, ed è tutto dire!”
Pain:
“(Abbozzando un sorrisetto) A quanto pare certe cose non
cambiano mai, vero
sensei?”
Ci
volle più di un’ora per curare al meglio quegli
incredibili personaggi, e
intanto la curiosità cresceva; l’organizzazione
criminale più pericolosa del
mondo ninja era stata sconfitta: chi poteva esserci dietro a tutto
questo?
Quando
i nove nukenin furono rimessi in sesto, Jiraya si rivolse al suo
vecchio
allievo.
Ji:
“Allora pain, raccontami tutto per filo e per segno”
Shik:
“Mi scusi Jiraya-sama ma… come ad essere sicuro
che non proverà ad imbrogliarci?
Ji:
“Per un unico e semplice motivo: è lui il mio
informatore”
Tutti:
“Che cooosa?!?”
Quella
era davvero la giornata delle sorprese! Le persone si accalcarono
intorno al
Sannin e al suo interlocutore per carpire ogni cosa dalla loro
conversazione.
Pa:
“Sarà meglio che inizi dal principio: quando io e
konan siamo stati banditi dal
villaggio della foglia, abbiamo cominciato a vagare senza meta, fino a
che è
venuto da noi un uomo con una strana maschera che ci chiese se volevamo
vendicarci di Konoha, e ci diede 24 ore di tempo per dargli una
risposta”
Ne:
“Per cosa siete stati condannati?” Pain gli
scoccò un’occhiata talmente truce e
omicida che lo Hyuga si pentì di avere il dono della parola.
Ko:
“Io non ho problemi a raccontarlo; sono stata bandita
perché quando quel verme
viscido di Danzou ha espresso la sentenza, gli ho lasciato un
ricordino: gli ho
cavato l’occhio destro con un kunai, e sono stata proclamata
complice del
traditore”
Tsu:
“Mi sono sempre chiesta come si fosse procurato quella ferita
(Ahahahahahah! Come godo! Quella vecchia
serpe mostrava con orgoglio quella cicatrice come ferita di guerra, e
ora si
scopre che è stata una ragazzina! Uh, quando si
saprà in giro!)”
Pa:
“Noi volevamo rifiutare, ma prima dello scadere delle 24 ore
Jiraya ci trovò e
ci chiese di accettare la proposta di quell’uomo, per
scoprire di più su di lui
e sui suoi piani”
Jiraya
si fece serissimo,e chiunque lo conoscesse abbastanza non poteva fare a
meno di
essere preoccupato.
Ji:
“Avevo ragione?”
Ko:
“Si sensei: il capo di Akatsuki è Madara
Uchiha!”
Intorno
a loro si formò un mormorio incredulo e preoccupato.
Asuma:
“Ma questo è impossibile!”
Kurenai:
“Sta sicuramente mentendo!”
I
giovani shinobi invece si guardavano straniti senza capire il
perché di quella
reazione.
Ino:
“Che cosa è impossibile, sensei?”
As:
“Madara Uchiha, fondatore dell’omonimo clan,
è stato sconfitto anni fa dal 1°
Hokage”
Gai:
“E anche se fosse, oggi Madara avrebbe almeno 120
anni!”
Hid:
“Oh, se per questo quello stronzo ce li ha! Non ho mai visto
così tante rughe
su una sola faccia, e dire che ho visto Kakuzu a volto
scoperto!”
Kaku:
“Spiritoso!”
Pa:
“Vi assicuro che è così: e inoltre
c’è un’altra persona cui dovremmo
preoccuparci!”
Tsu:
“Chi è?”
Ki:
“Provate ad indovinare: mezzo serpente, con una sfrenata
passione per gli
Uchiha…”
Tutti:
“Orochimaru!”
Ita:
“Proprio lui: la verità è che
è stato buttato fuori dall’organizzazione, ma
sotto richiesta di Madara ha continuato a fare esperimenti sul nostro
DNA, fino
a che ha creato…”
L’Uchiha
si interruppe e si voltò di scatto impugnando un kunai.
Ita:
“Ci hanno seguito”
Tutti
i membri di Akatsuki si girarono di scatto con dei kunai in mano,
ignorando il
dolore proveniente dalle ferite che avrebbero fatto urlare di dolore
una
persona normale, pronti a fronteggiare i nuovi arrivati.
Questi
avevano tutta l’aria di essere dei bambini, non
più alti di un metro, coperti
da un mantello nero e un cappuccio calato sul volto; le uniche
stranezze
visibili erano dei piedi scalzi molto simili a delle mani e una barba
corta e
rossiccia.
Ka:
“Neji, Hinata: diteci di più sui nostri
avversari”
I
due Hyuga attivarono subito il Byakugan, ma dovettero subito
costringersi a non
disattivarlo.
Hi:
“Quel chakra è… è orribile!
Sembra quasi che quelle persone vengano torturate,
anche se sono tranquille”
Ne:
“Inoltre il chakra di ogni singolo nemico sembra quello di
molte persone
assieme; com’è possibile?”
“Consegnateci
i nukenin membri di Akatsuki e non vi succederà niente,
ninja di Konoha” la
voce proveniente da quegli esseri era fredda, distaccata, eppure era
anche
sprezzante, che sembrava effettivamente quella di un bambino. A quel
suono,
Sasori si irritò parecchio: si fece subito avanti, facendo
un chiaro segno con
la mano ai suoi compagni di non interferire.
Essere:
“Oh, Sasori-sama! Ragazzi, mostriamo rispetto alla persona da
cui siamo stati
creati” tutti gli esseri incappucciati si inchinarono
emettendo risate di
scherno; l’unico occhio integro della marionetta di Sasori si
corrugò ancora di
più dalla rabbia.
Sas:
“Non insultatemi, patetici sgorbi! Non sapete chi avete
davanti!”
Essere:
“Ma lo sappiamo! Sei la persona dalla quale il grande
Orochimaru ha estratto e
modificato il DNA per crearci tutti; purtroppo non si poteva migliorare
l’originale…” prima che potesse emettere
un qualsiasi altro suono, una coda
metallica simile a quella di uno scorpione spuntò da sotto
la cappa di Sasori e
trapassò l’essere da parte a parte.
Sa:
“(Avvicinandolo a lui) Voi siete solamente delle imitazioni
mal riuscite; io
sono l’originale!”
Detto
questo, sasori scagliò l’essere da una parte e si
rivolse agli altri.
Sa:
“Se anche voi volete morire, fatevi avanti subito: detesto
far aspettare
qualcuno!”
Gli
esseri indietreggiarono intimoriti, ma invece di scappare si scoprirono
lanciando in aria i loro mantelli; lo spettacolo che si
mostrò ai ninja di
konoha era raccapricciante: la strana barba rossiccia non era una
barba, ma i
capelli di una testa completamente rovesciata, con bocca, naso e occhi
in
ordine dall’alto verso il basso. Dove avrebbero dovuto
esserci demani e due
braccia, ve ne erano 6, molto simili ai piedi scalzi; gli unici vestiti
che
portavano sopra il corpo pallido e gracile erano un perizoma marrone
scuro e
una cintura alla quale erano agganciati otto rotoli per le evocazioni.
Ji:
“(Inorridito) Che cosa sono questi mostri?”
Pa:
“Questi sono il risultato degli esperimenti di Orochimaru sul
DNA di Sasori: un
corpo artificiale con abilità molto simili alle sue.
Esp-Sa:
“Ti pentirai di averci sfidato!”
Tutti
gli esperimenti si misero a testa in giù e presero un rotolo
in ogni mondo,
tenendosi perfettamente in equilibrio sulla testa, ora
“normale”.
Tutti
esp-Sa: “Kugotsu no jutsu, Hachikugo
(Tecnica del marionettista, otto marionette)”
Dai
rotoli apparvero delle marionette molto grandi, gli arti e il collo
molto
stretti rispetto alla testa e il tronco: la testa era allungata, con
una bocca,
con una bocca piccola e tre occhi uniti in un triangolo; le mani erano
quasi
sferiche, ma munite ognuna di 5 lame lunghe e talmente strette da
passare tra
due costole; sul petto capeggiava l’ideogramma
“Gyoku” cioè sfera.
Tre
marionette si lanciarono verso sasori, ma lui usando la coda metallica
come una
frusta le tranciò tutte a metà; le parti
superiori però continuarono ad
avanzare in aria: il marionettista me distrusse una usando la coda come
martello e saltò in aria per evitare le altre due, e
immediatamente venti
marionette gli furono addosso in volo.
Sa:
“Dilettanti” con una scarica di kunai Sasori
centrò le parti che saldavano i
pezzi delle marionette riducendole in pezzi, quindi compì
una rotazione
atterrando ferendo lievemente parecchi esperimenti prima che potessero
scansarsi.
Esp-Sa:
“Non sai fare niente di meglio?” ma non
finì neanche di parlare che cadde in
ginocchio stringendosi la pare lesa.
Sa:
“Questa coda è intrisa di un veleno che paralizza
all’istante l’avversario, e
poi lo uccide lentamente”
Anche
gli altri esperimenti feriti si accasciarono a terra paralizzati,
mentre gli
altri indietreggiarono per poi rimettersi in posizione capovolta.
Sasori intanto
si era avvicinato a delle marionette inerti ancora intatte
Sa:
“Kugotsu, Nikugo (Tecnica del
marionettista, due marionette)”
Due
marionette si sollevarono all’istante e cominciarono a
muoversi lentamente,
come a saggiare i propri movimenti.
Sa:
“(Muovendo impercettibilmente le dita di una mano) devo
ammettere che sono
delle gran belle marionette dal punto di vista estetico, ma sono troppo
sprovviste di armi e facili da distruggere: una marionetta deve avere
armi
anche nei posti più impensabili per essere efficiente e
letale.
Gli
esseri frignarono i denti arrabbiati e risposero alle parole con la
forza:
tutte le marionette avevano cominciato a girare velocissime
avvicinandosi
pericolosamente all’Akasuna.
Tutti
esp-Sa: “Kugotsu no jutsu, Kaiten
(Tecnica del marionettista, rotazione)”
Sasori
provò a scansarsi ma non fu abbastanza veloce, e in pochi
secondi la marionetta
del nukenin venne triturata; i ninja trattennero il respiro, ma Deidara
sorrise
ironico.
Dei:
“State tranquilli, quello ha più vite dei
gatti!”
Come
a confermare la sua versione, la coda metallica rimasta intatta
cominciò a
roteare e a muoversi convulsamente, decapitando le marionette e
tagliandone gli
arti, aiutata dalle due marionette sotto il controllo di Sasori.
Esp-Sa:
“Dannazione… dove diavolo è
finito?”
Sa:
“Proprio dietro di te”
Gli
esperimenti si voltarono e si rimisero in piedi, trovandosi di fronte
ad un sedicenne
con i capelli rossi e gli occhi color nocciola con un mezzo sorriso
stampato in
faccia, vestito con una cappa nera con delle nuvole russe. Gli
esperimenti
inorriditi richiamarono le poche marionette rimaste intatte per
difendersi, ma Sasori
si tirò su velocemente la manica destra, permettendo ad un
getto di fiamme di
uscire da un foro sulla sua mano e bruciare gli esperimenti con le loro
marionette.
Il
marionettista interruppe il getto di fiamme, una volta sicuro che gli
esperimenti erano stati bruciati, ma inaspettatamente uno di loro
uscì da un
cespuglio e con una velocità impressionante gli
piantò un kunai sulla fronte.
Esp-Sa:
“Ho vinto, bastardo! Ti ho battuto!”
Sasori
come se nulla fosse prese il kunai, se lo strappò dalla
testa e lo piantò nel
fianco sinistro dell’esperimento, che cadde a terra bocconi.
Esp-Sa:
“E’… impossibile…
come…”
Sa:
“Io non sono un essere umano, ma una marionetta con un
“cuore” di carne e
sangue: non sono ne un uomo ne una marionetta”
Nel
silenzio generale, mentre l’esperimento esalava
l’ultimo respiro, Sasori si
affiancò a Deidara che continuava a sorridere.
Dei:
“Di solito non sei così violento, Sasori: di
solito il tuo avversario lo lasci
intero!”
Sa:
“Non voglio trasformare questi cosi in delle marionette, sono
un insulto alla
mia persona”
Pa:
“Come vede sensei, Orochimaru sta creando esseri con le
nostre abilità, anche
se non sono forti come noi…”
Tsu:
“Ma allora chi vi ha ridotto così?”
Ze:
“E’ stato Madara (Cambio voce) e quel bastardo non
sembrava fare il minimo
sforzo (cambio voce) se non fosse stato per il capo che ci ha fatti
scappare, a
quest’ora saremmo tutti all’altro mondo”
Pa:
“(Ridacchiando) Umpf! Che posso dire, devo pur tenermi
stretti dei subordinati
fedeli ed efficienti”
Kis:
“Al diavolo quello che dice Madara, tu sei e sarai sempre il
nostro capo”
Pa:
“Piantatela immediatamente con queste smancerie”
Kaka:
“Desolato di interrompere questo momento, ma dovete
raccontarci anche il resto”
Pa:
“Non qui pero: il resto non è qualcosa di cui si
può parlare a cuor leggero”
Tsu:
“D’accordo, vi conduco al mio ufficio, ma per
ragioni di sicurezza devo legarvi”
Hid:
“Che cosa? Chi ti credi di essere per…
Ahia!”
Kakuzu
aveva pestato con… non troppa delicatezza il piede del
compagno religioso prima
che potesse combinare qualcosa di irreparabile, o prima che ci potesse
pensare qualcun
altro.
Tsu:
“Allora è deciso: Jiraya, Kakashi e gli altri
Jonin vengano con me.
Fine
capitolo! Coraggio ragazzi, dovete mettere più recensioni!
Questi avvenimenti
meritano almeno una recensione, prendete esempio da:
Luminum10;
Giunigio95;
Pescinter86;
Vaius;
prendete
esempio e recensite, io mi metto sotto per portare il 5 capitolo il
più in
fretta possibile!!
Kyu:
“Devo ammettere che Y_ALE_Y ci sa fare in quanto a colpi di
scena!”
Kis:
“Già! Questa probabilmente è la prima
ed ultima volta che in una fanfiction
Konoha e Akatsuki collaborano in battaglia!”
Pa:
“Una grande inventiva! Ma adesso… dove diavolo
è finito?”
ALE:
“Qui dietro ç___ç”
Tutti
si girano e vedono una triste verità: io sommerso dai
compiti scolastici e mia
madre appena dietro alla mia sedia con una frusta in mano!
ALE:
“Ragazzi, datemi una mano!”
Na:
“Io odiavo l’accademia, quindi non contare su di
me!”
ALE:
“La scongiuro, Kakashi…”
Kaka:
“Veditela da solo, altrimenti non crescerai mai!”
ALE:
“Shika, almeno tu, col tuo Q.I. di 200…”
Shika:
“ZZZZZZ”
ALE:
“… momentaneamente
inutilizzabile…”
Tsu:
“AHAHAHAH! Coraggio ragazzo, devi prenderti le tue
responsabilità!”
Shizune:
“Ora che ci penso, Lady Tsunade, anche lei ha molto lavoro
arretrato!”
Tsu:
“Ma… io…”
Shiz:
“Niente “ma”! (Estrae una frusta da una
tasca) Si metta al lavoro!”
Tsunade
si siede vicino a me con a fianco una pila di due metri di scartoffie.
ALE:
“Adesso non hai di che ridere, vero?”
Tsu:
“Non inacidire la pillola e lavora!”
ALE:
“A voi altri do appuntamento col prossimo capitolo! Ci
vediamo!”
|
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Capitolo 5 *** Alleanza! ***
Eccomi
di nuovo! Continuano le vicende dei ninja di Konoha e
dell’Akatsuki in una
sorta d’alleanza: leggete e recensite!
Tsu:
“Meno male! Ho proprio bisogno di rilassarmi un
po’!”
Ji:
“Un momento, come vi siete liberati dalle vostre
schiaviste?”
Io
e Tsunade indichiamo dietro di noi, dove si trovano due sacchi che si
agitano.
ALE:
“A mali estremi… estremi rimedi! Continuiamo con
lo spettacolo prima che
riescano a liberarsi!
Alleanza!
I
lati della strada dall’entrata del villaggio e il palazzo
dell’hokage erano
affollatissimi: perché? forse perché stavano
passando due ninja leggendari e
uno squadrone di jonin al seguito, e forse perché si
portavano dietro nove
membri di Akatsuki legati e prigionieri!
Pa:
“Non sono mai stato nostalgico, ma tornare qui dopo tanti
anni… mi fa sentire
triste e contento allo stesso tempo.
Ko:
“Io mi sento felicissima! Hihihi!
Pa:
“Konan! Datti un contegno!”
Ita:
“…”
Il
giovane Uchiha era silenzioso,sembrava immune a qualsiasi
emozione… almeno
esteriormente.
Ki:
“Itachi? Tutto bene amico?”
Ita:
“Si… tutto…bene”
Ki:
"(Non va affatto bene, ma per la mia
incolumità dovrò aspettare a levargli questo peso
dallo stomaco, qualunque esso
sia)”
L’ufficio
dell’Hokage era sicuramente molto sobrio in quanto
all’arredamento: una sedia,
una scrivania, un armadio e una pianta da vaso quasi abbandonati nella
grande
sala circolare con un’enorme finestra dietro la scrivania.
Tsunade, quando vide
che tutti i Jonin e gli Akatsuki erano dentro tale ufficio, si
abbandonò sulla
sedia (Che cigolò pericolosamente) e si rivolse ai nukenin.
Ji:
“Raccontateci tutto, qui le vostre parole non raggiungeranno
le orecchie
sbagliate”
Pa:
“Prima ho detto che Orochimaru ha creato quegli esseri, ma
non è del tutto
esatto: ha bisogno di una macchina che ha inventato Madara per dare la
vita a
dei corpi vuoti messi insieme con vari esperimenti”
Tsu:
“Che cosa fa questa macchina?”
Ita:
“Assorbe il chakra di una persona viva, per poi immetterlo in
un corpo vuoto
dandogli la vita”
Ki:
“Ho visto delle persone dopo che erano state sottoposte e
questo trattamento:
le larve dei gamberetti sono molto più vivaci di quei
poveracci!”
Kaku:
“Il procedimento viene ripetuto varie volte con parecchie
persone, finché il
corpo ormai “vivo” non è pieno fino
all’orlo di chakra e pronto per la
battaglia”
Sa:
“Quelli che hai visto erano soltanto gli esseri nati da una
traccia del mio
DNA, poca per rendere gli esperimenti uguali a me, ma sufficienti per
ereditare
la mia tecnica del marionettista, e ciò li rende avversari
temibili”
Hid:
“Quel bastardo inoltre sta progettando i corpi realizzati col
nostro DNA dove
mettere il chakra, quindi ben presto avremmo nove specie di surrogati
al
servizio Madara e di Orochimaru, come un vero esercito”
Dei:
“Sono certo che il mio surrogato sarà
potentissimo, anche se non quanto me:
forse potrebbe ridurre in tanti piccoli pezzi anche te,
Sasori”
Sa:
“Impossibile: un gruppetto dei miei surrogati, invece, ci
farebbe i coriandoli
con la tua arte insulsa”
Dei:
“Che cooosa?!? La mia arte è la migliore in
assoluto, non come la tua mortuaria
e decrepita!”
Tutti
i membri di Akatsuki (eccetto Deidara) guardarono molto male Sasori per
aver
replicato, innescando una reazione molto prevedibile del biondo.
Dei:
“L’arte è un momento, un istante di
effimera bellezza come in un’esplosione!”
un ragnetto di argilla che aveva in mano saltò ed esplose
producendo un
bellissimo fuoco d’artificio giallo e rosso “
L’arte E’ un’esplosione!”
Sa:
“Sono stanco di ripetertelo, Deidara: l’arte
è un’opera che dura nei millenni
senza affievolirsi mai! L’arte è eterna!”
Dei:
“ L’arte è
un’esplosione!”
Sa:
“Eterna!”
Dei:
“Esplosione!”
Sa:
“Eterna!”
Tsu:
“Adesso cercate di calmarvi…”
Dei
e Sa: “Chiudi il becco, stiamo discutendo!”
Pa:
“Hidan, inibiscili!”
Hidan
mise mano alla sua enorme falce a tre lame e la calò a
mò di mannaia sui due
artisti che si spostarono prontamente; in questo modo la falce avrebbe
tranciato di netto l’armadio, se nonché
questo…
POFF
Na:
“Ma siete impazziti?!?!?”
Se
nonché questo si trasformò in un Naruto che
mancò la falce di pochi millimetri,
evitando così che gli venisse fatto lo scalpo (Gli caddero
comunque 5 capelli
per lo spavento); facendo così però fece cadere
la pianta vicino a lui.
POFF
Hi:
“Scu-scu-scusate! Non volevamo metterci a origliare, ma non
avevamo scelta!”
Tutti
i presenti si voltarono per guardare gli spione, dei quali uno
sorrideva
imbarazzato, l’altra arrossiva imbarazzata.
Tsu:
“Naruto! Hinata! Cosa diavolo ci fate qui?” per la
stizza sbattè le mani sulla
scrivania, che prima si incrinò, e poi…
POFF
Aka:
“Auuuuu! Che male! Non provavo un dolore simile da quando
Tsume (La mamma di
Kiba) ha voluto provare su di me la spazzola di metallo!”
Ki:
“Porco gatto, che dolore! Hokage, non sa che bisogna trattare
le cose con
cura?”
Dei
“(Sussurrando) Certo che quelli di Konoha sono dei gran
ficcanaso!”
Kaku:
“Già. Non è cambiato quasi niente dalla
mia ultima visita” e dire che erano
passati parecchi anni…
Tsu:
“Kakashi! Kurenai! Non avreste dovuto istruire i vostri
allievi perché
seguissero gli ordini?”
I
due jonin incriminati fecero abilmente lo gnorri.
Hi:
“S-Signorina Tsunade, potrebbe alzarsi da sopra
Shino?”
Tsunade
sorpresa scattò all’impiedi, e proprio in quel
momento…
POFF
Shi:
“(Accasciato a terra) Non mi sento più la
schiena… anzi no, il dolore lo sento
benissimo”
Tsu:
“Fuori di qui! Subito!”
Ji:
“Andiamo Tsunade: se non avessi voluto che sentissero, li
avrei cacciati quando
mi sono accorto di loro!”
Tsu:
“E da quando te ne saresti accorto?”
Ji:
“Da quando siamo entrati in effetti!”
Il
gruppo di “Spie provette” sussultò:
allora non era un caso che Jiraya avesse
osservato attentamente il mobilio non appena entrato.
Ji:
“Sta tranquilla, Tsunade! Prima ho detto che “le
vostre parole non
raggiungeranno le orecchie sbagliate”, e quelle non sono
orecchie sbagliate
secondo me!”
Pain
intanto sembrava a disagio: sudava freddo e continuava a lanciare
veloci
occhiate a Naruto.
Pa:
“(No…Non è
possibile… ragiona Nagato!
Solo perché gli somiglia, non deve per forza essere
lui… eppure…)”
Kis:
“(Sventolandogli una mano davanti agli occhi) Capo?
E’ ancora con noi ò è
spirato senza che ce ne accorgessimo? Risponda!”
Pa:
“Eh? Cosa? Chi?”
Hid:
“Ti hanno chiesto se queste merdine possono ascoltare quello
che dobbiamo
ancora dire!”
Il
divino Pain guardò giusto di sfuggita ognuno degli imbucati
negli occhi (Negli
occhiali per quanto riguarda Shino) e borbottò un semplice
“Va bene”.
Ze:
“Dicevamo, ora Madara ha un modo sicuro per procurarsi un
esercito (cambio
voce) ma per quello stronzetto non è abbastanza: ha anche un
altro obiettivo!”
As:
“E qual’è?”
“Catturare
tutti e nove i Bijuu”
Tutti:
“??????”
Quella,
di sicuro, fu la prima volta in cui Naruto (fissato molto attentamente
da
tutti) NON voleva essere al centro dell’attenzione: avrebbe
voluto sotterrarsi.
Ko:
“E questo come fai a saperlo?”
Na:
“Ehm… ecco…”
POFF
Nell’ennesima
nuvolette di fumo, stavolta scomparve la felpa di Naruto e apparve una
volpe
rossa grande come Akamaru e con nove code.
Kyu:
“Salve a tutti gente: Kyubi no Yoko è tornato in
città!”
Tutti
i jonin, chi più chi meno, alla vista del Bijuu si
trasformarono in pavidi
conigli, mentre i due sannin si fecero avanti pronti alla battaglia;
l’Akatsuki
restò di sasso nel trovarselo di fronte, ma seppe mantenere
la calma.
Kyu:
“E’ proprio vero: certe abitudini non muoiono
mai!”
Na:
“Tranquilli!” si affrettò a spiegare
Naruto prima che Jiraya e Tsunade si
lanciassero all’attacco “È qui
perché noi due abbiamo fatto un patto, è
innocuo!”
Kyu:
“Come “innocuo”? questo è un
insulto, ragazzo! Devo ricordarti che sono…”
Na:
“Alt! Non ricominciare con questo sproloquio, altrimenti
rischiamo di
addormentarci!”
Kyu:
“Cosa? Ripetilo se hai il coraggio!”
Tutti
i presenti (escluso il team 8) erano veramente scioccati davanti a
quella
scena: sia perché la volpe a nove code stava tranquillamente
parlando con
Naruto, ma soprattutto perché quei due sembravano vecchi
amici durante una
lite.
Tsu:
“Adesso basta!” i due litiganti si azzittirono.
Tsu:
“Kyubi… che cosa sai su Madara?”
Na:
“So che vuole impossessarsi del mio potere e di quello dei
miei otto fratelli,
e che lo vuole usare per una tecnica devastante, ma non so
altro!”
Ji:
“E quello che hai appena detto? Come fai a saperlo?”
Kyu:
“(Distogliendo lo sguardo) Preferirei non parlarne”
Na:
“Avanti volpe: diccelo!”
Kyubi
sembrava inamovibile, ma poi capì che così non si
andava da nessuna parte;
quindi fece segno alla sua forza portante di avvicinarsi.
Kyu:
“(Accostato all’orecchio dell’Uzumaki) Il
fatto è che……”
Na:
“Come? Parla più forte!”
Kyu:
“(sussurro) In passato Madara…”
Na:
“Non capisco niente! Dimmelo chiaro e tondo!”
Alla
fine Kyubi esplose in un urlo liberatorio, altrimenti lo avrebbe
strozzato.
Kyu:
“MADARA MI HA CONTROLLATO E MI HA COSTRETTO AD ATTACCARE
KONOHA!”
Tutti:
“Eeeeeeeh?!?”
Quello
si che fu uno shock: il più potente dei nove
cercoteri… controllato da madara!
Asuma aspirò così forte la sua sigaretta da
consumarla in 0.5 secondi netti,
gli occhiali di Esibu si frantumarono, Gai si fece Serio (Blasfemia! N.
d.
Kakashi) e shizune proruppe in un “Aiiiiiiii!” da
record.
Kyu:
“Sigh! La peggiore macchina del mio curriculum! Quando mi
sono risvegliato dal
controllo di Madara nel corpo di costui” indicò
Naruto “Ho capito quello che mi
era successo, e se non fossi stato in una gabbia mi sarei sotterrato
per la
vergogna!”
Na:
“Quindi tu non volevi attaccare Konoha?”
Kyu:
“No, non ero interessato a distruggervi” di colpo
la volpe perde tutta la sua
ilarità “E invece… per colpa di quei
dannatissimi occhi sono fregato!”
Kaka:
“Ti ha controllato usando questo?” e
sollevò il suo coprifronte, mostrando lo
Sharingan.
Kyu:
“No. Lo Sharingan di Madara è ad un tale livello
che il tuo sembra una tecnica
da accademia; è superiore anche allo Sharingan Ipnotico di
Itachi”
Itachi
sussultò: non credeva che il suo antenato potesse avere un
potere così grande.
Kyu:
“Madara possiede un Mangekyou Sharingan Eterno, ed
è grazie a quello che è
riuscito a controllarmi”
L’Hokage
era davvero scioccato da questa rilevazione, come tutti del resto, ma
riprese
subito la calma si erse in tutta la sua statura e parlò a
tutti con una
fermezza invidiabile.
Tsu:
“Devo riflettere bene su quello che ho sentito; nel frattempo
c’è un piccolo
problema, vale a dire la vostra sistemazione!”
I
membri dell’Akatsuki si guardarono reciprocamente in modo
interrogativo
Tsu:
“Mi servite ancora, ma non posso lasciarvi liberi col rischio
che possiate
scappare, ma se vi sbatto in una cella, entro due giorni sarete
processati e
giustiziati, quindi abbiamo un problema!”
Ji:
“Se assegnassimo degli ambu a ogni nukenin potremmo anche
lasciarli liberi per
il villaggio senza correre troppi rischi”
Tsu:
“Ma resta comunque il problema della sistemazione!
Dovremmo…”
Il
suo sguardo si posò su Naruto e sul team 8, e un sorriso
molto sadico si
dipinse sul volto dell’Hokage.
Shi:
“… (Sono fregato!)”
Ki:
“Io devo andare, devo… portare Akamaru dal
veterinario! Già, devo proprio
andare!”
Na:
“Anch’io ci devo portare questa volpe
pulciosa…”
Kyu:
“Pulciosa a chi? (Sguardo implorante di Naruto) Aaah! Giusto!
Queste pulci sono
davvero fastidiose! (Finge una grattata)”
Hi:
“Io li accompagno!”
E
intanto si spostavano tutti verso la porta lentamente…
Tsu:
“Fermi dove siete!” i poveracci si bloccarono come
statue “Dato che avete
spiato parte della nostra riunione, devo per forza affidarvi una
missione
punitiva!”
Ora
quei poveri ragazzi erano davvero preoccupati!”
Tsu:
“Dovrete trovare alloggio a questi nukenin,e se non ci
riuscirete dovrete
ospitarli voi!”
Team
8 e Na: “Eeeeeeeh?!?”
Kib:
“Ma…”
Tsu:
“Niente ma! Ora uscite e fate quello che vi ho detto; la
riunione è conclusa!”
YAAAAAAAHNN!
È notte fonda, ma ho finito il quinto capitolo e domani lo
posterò per voi!
Come sempre, recensite numerosi!
Kib:
“Perché a noi la missione punitiva? Non siamo
degli animali!”
ALE:
“Due di voi si!”
Kyu
e Aka: “Ah… giusto!”
Kis:
“Oh, non pensateci! Piuttosto brindiamo a questa
alleanza!”
Tsu:
“Ecco qui da bere!”
ALE:
“EHI! Quella grappa ai mirtilli era in cassaforte! Come avete
fatto a
prenderla?”
Hid:
“Il vizio del bere dell’Hokage ci ha aiutati a
scassinarla…”
ALE:
“L’ha distrutta con un cazzotto, vero!”
Kaku:
“Si. Vuoi un goccio?”
ALE:
“Mmmh… ma sì, in fondo la conservavo
per un brindisi con degli amici!”
Luminum10:
“Aspettate, ci sono anche io!”
Vaius:
“E perché, noi no?”
Pescinter86:
“Versa da bere, ALE!”
ALE: “Bene! Brindiamo a
questo capitolo, a quelli
che lo seguiranno e a tutti i personaggi di Naruto!”
Tutti:
“Compain! (Salute!)”
|
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Capitolo 6 *** Cercasi alloggio urgentemente ***
Ecco qua un nuovo capitolo, postato
nonostante i
numerosi problemi con Word! I poveri shinobi puniti dovranno trovare un
alloggio per ogni membro dell’Aka: non invidio quei poveracci
che dovranno
ospitarli…
Akatsuki: “Che cosa
vorresti insinuare?”
ALE: “NULLA!”
Tutti si tappano le orecchie
doloranti!
Hid: “Parla piano!
Abbiamo esagerato ieri con la tua
grappa”
ALE: “Gia, infatti era la
mia!”
Dei: “Ma sei sordo?
Taci!”
ALE: “Prima voglio una
piccola vendetta!” Metto le
mani in tasca e ne tiro fuori…
Tsu: “No!”
Team 10: “Una trombetta
da stadio!”
Gai: “Pietà!
Non farlo!”
ALE: “Fare cosa?
Questo?” do una strombazzata!
Ita: “ARGH! Si,
quello!”
Kyu: “Fate partire il
film! O questo ci rompe i
timpani!”
Cercasi
alloggio
urgentemente
Na: “Sigh! Che iella! Si
può essere più sfortunati?”
Il gruppo punito
dall’Hokage, con al seguito i
membri dell’Akatsuki, stavano vagando per le strade del
villaggio, che sembrava
completamente deserto; motivo? La notizia che ai nukenin serviva un
alloggio si
era sparsa in fretta come uno sciame di locuste, come aveva commentato
Shino, e
così ogni abitante di Konoha si era rintanato in casa per
non essere coinvolto.
Ki: “Qualunque cosa
succeda, non posso ospitarli a
casa mia: è già troppo affollata con i cani del
nostro clan!”
Aka: “E la mia cuccia ha
un solo posto e non voglio
condividerlo!”
Ki e Aka:
“SIGH!”
Shi: “Ragazzi, vi
dispiace se facciamo una
deviazione? Se mi avvicino troppo al negozio degli Yamanaka i miei
insetti si
fermano li e non si spostano prima di un’ora”
Hi: “Peccato: mi sarebbe
piaciuto salutare Ino…”
Na: “Un momento! Hai
detto Ino?”
Hi: “S-si,
perché?”
Na: “Perché
può ospitare uno di questi qui: Hinata,
sei un genio! Sbrighiamoci!” e in un nanosecondo era
già partito, lasciando
Hinata ancora più rossa di prima.
Kis: “Lo seguiamo,
Capo?”
Pa: Preferisci la prigione,
forse?”
Kis: “Lo
seguiamo!”
Il gruppo si mobilitò
nella direzione presa da
Naruto fino ad arrivare al negozio di fiori appartenente ai genitori di
Ino: la
ragazza e l’Uzumaki erano appena fuori la porta
d’ingresso impegnati in una
discussione molto accesa.
Na: “Andiamo: cosa ti
costa tenerne in casa uno
soltanto?”
Ino: “Ho detto di no! Non
voglio in casa persone
come l’uomo puzzle o simili!”
Hid: “(Tic
all’occhio) “Uomo puzzle”, eh?”
Kaku: “(NONRIDERENONRIDERE!Ne
va della tua reputazione!)”
Hi: “Andiamo Ino! Almeno
provaci…”
Ino: “No! Ci
vorrà ben altro che degli occhini dolci
per convincermi… e tu dove stai andando?”
Zetsu, dopo aver osservato
attentamente l’insegna
del negozio, sorpassò i due litiganti ed entrò
nel negozio; si piazzò al centro
e stette a guardare i fiori e i bonsai nei vasi.
Ze: “Questo negozio
è… bellissimo!(Cambio voce) Per
una volta sono d’accordo con lui!”
Si voltò con un grosso
sorriso stampato in faccia e
si rivolse a Ino.
Ze: “Si vede che
è curato da una mano esperta e
amorevole, (Cambio voce) oltre che da una bella gn… (Cambio
voce) Fanciulla!”
Ino: “D-davvero? Volevo
dire, è ovvio! Io sono la
migliore fiorista del villaggio, in fondo”
Ze: “Già! Lo
dicono anche loro!”
Ino: “Loro chi?”
Sa: “Non ve
l’abbiamo detto? Zetsu è per metà
pianta, quindi, non so come, riesce a parlare con tutte le piante
possibili: si
sta riferendo ai fiori che hai in negozio”
Ino a quel punto
cominciò a guardare ammirata la
pianta carnivora.
Ino: “Beh…
forse posso farlo restare… però dovrà
lavorare nel negozio per guadagnarsi il pane quotidiano!”
Ze: “Eeeeeeeh? Questa
è (Cambio voce) una grandiosa
idea!”
Ino: “Molto bene! Vi
serve altro raga… uh?” erano
spariti “Avranno pensato che ci avrei ripensato;
bah!”
Na: “E uno è
andato: avanti con gli altri!”
Così riprese la caccia
di persone a cui sbolognare…
pardon, affidare i membri dell’Akatsuki. E inaspettatamente
non una, ma quattro
persone comparvero in lontananza.
Sai: “Capitano Yamato,
non dovremmo nasconderci?”
Sak: “Io non ci tengo
proprio ad ospitare uno solo
di quei tizi!”
Kaka: “(Libro in
mano)…” quando Kakashi legge, non
c’è santo che tenga: legge e basta!
Yam: “Tranquilli ragazzi:
se insistono troppo
possono usare questa!” e ricorse per l’ennesima
volta ad una delle sue armi più
potenti: la faccia terrorizzante!
Il Jonin aspettò che i
due allievi si spaventassero
a dovere, poi ritornò normale.
Na: “Ehi!
Ragazzi!”
Sak: “Sigh! Ci ha
trovati!”
Na: “Ciao ragazzi! Per
caso volete…”
Yam: “(Faccia
terrorizzante) NO! Dovrai trovare
alloggio da qualcun altro!”
Il passo in avanti di Naruto
diventò cinque passi
indietro, come per tutti gli altri che conoscevano Yamato: perfino
Shino e i
nukenin provarono un giusto terrore davanti a quella faccia.
Na: “D-da-daccordo sempai
(Capitano), me ne vado…
però mi ha molto deluso!”
Yam: “(Faccia normale)
Che intendi?”
Na: “Si,
insomma… Akatsuki è la più grande e
pericolosa organizzazione criminale esistente! Questa missione, oltre
che
essere molto impegnativa, è anche molto pericolosa; ma
è proprio per questo che
ho chiesto a lei di aiutarmi: lei è un grande jonin, e tra
tutti i maestri che
ho avuto forse non è il più forte, ma di certo
è quello che stimo di più!”
Yam:
“……” Completamente disarmato!
Si sa, chi va con
lo zoppo impara a zoppicare; e Naruto, che aveva avuto come maestro
Kakashi,
risaputo esperto nel farsi pagare il pranzo dagli altri, sapeva dove
far leva
perché Yamato accettasse (e che gli stesse pure bene!)
Na: “Però ha
ragione: non la possiamo costringere…”
Yam: “U-un momento!
Sarà un onore per me aiutarti in
questa missione! Vediamo, chi posso prendere…”
cominciò a guardare tutti i
membri con occhio critico “…tu!”
Sa: “Io?”
Yam: “Si, tu! Diciamo che
mi sei simpatico per… come
posso dire… affinità lignea!”
Sa: “(Affinità
lignea?) Anche tu mi sei simpatico: non ho mai visto Deidara
così
terrorizzato da qualcosa come dalla tua faccia”
Dei: “NON E’
VERO!” ribattè fiero l’artista.
Yam: “Un’altra
cosa: ti dispiace se ti sistemo
quello…” e fece un segno vago sulla sua fronte per
indicare lo squarcio ben
visibile sulla fronte del marionettista.
Sa: “E come?”
Yam: “Facilissimo! Mokuton
(Arte del legno)”
Un dito di Tenzo diventò
all’istante di legno e si
protese verso il buco nella marionetta, quindi si allargò e
si saldò ai lati
per poi uniformarsi. Il risultato finale era una macchia appena
visibile sul
resto della “pelle”.
Sa: “(Tastandosi la
macchia) Uhm… niente male”
Quindi si allontanarono
chiacchierando
amichevolmente.
Na: “E lei, maestro
Kakashi! Non vuole…?!?!?”
Solo a quel punto Naruto e gli
altri si accorsero
che Kakashi era sparito, lasciando al suo posto uno spaventapasseri
molto
somigliante! (Kakashi in giapponese vuol dire appunto
“spaventapasseri”) Al
posto del suo amato libro c’era un biglietto con su scritto:
“Caro Naruto,
l’allievo non può ancora superare il
maestro.
P.S.: Bel discorso!”
Na:
“Accidenti… beh, avrei dovuto
aspettarmelo!”
Nel frattempo Sai guardava
incuriosito gli Akatsuki,
indeciso sul come comportarsi.
Sai: “(Cosa
faccio? Il libro che ho letto suggerisce di fare una battuta per
rompere il
ghiaccio, ma con sakura è finita male)”
aveva fatto una sulle pianure e
sul… ehm… non prosperoso seno di lei, e
così il giovane Ambu restò un mese in
un letto ospedaliero “(Proverò
a dare un
soprannome ad uno di loro e vediamo come va!)”
Con questo proposito
cominciò a squadrare la prima
persone che gli capitò sotto gli occhi: Kakuzu.
Sai: “(Vediamo:
da quel che ho sentito è una persona vecchia, e i suoi
precedenti suggeriscono
che sia ossessionato dai soldi; perciò…)”
Si piazzò davanti al
nukenin e con il suo solito
sorriso si buttò!
Sai: “Come va la vita,
vecchio bacucco rincretinito
dai soldi?”
Un secondo prima Kakuzu era
impassibile; ora
Deidara, Itachi e Kisame lo trattenevano con tutte le loro forze dal
saltare al
collo di Sai.
Sai: “Uh? Ho detto
qualcosa di sbagliato?”
Hid:
“Ahahahahahah! Che fai ‘kuzu? Ti arrabbi per un piccolo
soprannome? Ahah!”
Sai: “Quindi…
pensi che io sia divertente?”
Hid: “Divertente? Ma
è oltremodo riduttivo per un
genio dell’offesa come te!”
Na: “Bene Sai: che ne
dici di ospitarlo?”
Sai: “Mmmh… va
bene, biondino del cazzo!”
Naruto avrebbe voluto prenderlo a
pugni, ma doveva
resistere per liberarsi di un altro fardello.
Na: “(Sorriso tirato e
vena ingrossata) Bene! E tu
Sakura?”
Sak: “Ascoltami bene
Naruto! Se insisti nel volermi
affibiare uno solo di questi qui, io ti prendo e ti spezzo ogni singolo
osso
nel corpo! Sono stata chiara?”
Na:
“C-chi-chiarissima!”
A quel punto Hinata decise che
doveva aiutare
Naruto, per dimostrargli che non era inutile in questa
“missione”.
Hi: “Ma Sakura, pensaci:
chi c’è in questa
organizzazione che può dirti qualcosa riguardo a
Sasuke?”
Itachi cercò di farsi
piccolo piccolo dietro Kisame,
ma Sakura lo scovò, lo afferrò da dietro per la
collottola e lo sollevò come
fosse una piuma.
Sak: “Hai proprio ragione
Hinata! E tu…” si rivolse
ad Itachi con un sorriso sadico “… sono certa che
diventerai molto loquace!”
Dicendo questo si
incamminò, portandosi dietro
Itachi trascinandolo sempre per la collottola; l’Uchiha
guardò disperatamente
Kisame e gli sussurrò sillabando con le labbra
“A-I-U-T-A-M-I!”
Kisame in tutta risposta fece prima
uno sguardo
incerto, poi fece le spallucce e si girò
dall’altra parte.
Ita: “(Se
mai
ne esco vivo io ti ammazzo, Hoshigaki!)”
Ki: “Ragazzi, io ci
rinuncio! Ormai abbiamo
rivoltato da cima a fondo mezzo villaggio senza trovare
nessuno!”
Ormai stavano dando fondo ad ogni
loro abilità per
trovare degli sfigati… pardon, dei volontari che potessero
ospitare gli ultimi
membri rimasti: gli insetti di Shino pattugliavano le porte delle
abitazioni
per sapere se qualcuno stava uscendo o se tentava di rientrare in casa;
Hinata
con il Byakugan osservava a 360° la situazione intorno a loro;
un esercito di
Naruto pattugliava le strade senza trovare anima viva; Kiba e Akamaru
annusavano l’aria per scorgere una minima traccia di odore,
ma inutilmente!
Shi: “L’intera
Konoha si è barricata in casa e non
osa uscire”
Kis: “Ovvio: siamo
così terribili che hanno paura di
noi!”
Shi: “no, è
solo che nessuno vi vuole tra i piedi!”
Kib: “Se non troviamo
loro un alloggio, ce li
dovremo tenere noi… Naruto, quante persone ci starebbero nel
tuo monolocale?”
Na: “Ah no, non dirlo
neanche!”
Hi: “R-ragazzi,
calmatevi”
Intanto, invisibili sia
perché Hinata aveva disattivato
il Byakugan per calmare i due ragazzi, sia perché erano
controvento, un gruppo
di quattro persone erano nascoste in un cespuglio ai margini della
strada; ma
la loro copertura stava per essere rovinata da uno di loro…
Lee: “Eeh…
eeh…”
Immediatamente le altre tre persone
gli tapparono
naso e bocca.
Ne: “(sussurro) Non ti
azzardare sai?”
TT: “(sussurro) Vuoi
farci scoprire?”
Shik: “(sussurro) Che
seccatura… sapevo che oggi
dovevo stare a casa a dormire di più…”
Rock Lee fece segno ai suoi
compagni che non c’era
più pericolo, poi ripetè il gesto vedendo i
compagni che lo guardavano con
scetticismo, e questi lo lasciarono andare.
Lee: “(sussurro) Aria,
finalmente… ETCIU’!”
Il gruppo in strada si
voltò, venendo quattro
persone compressate in quello che era stato un cespuglio, mentre tutte
le
foglie del cespuglio strappate dallo starnuto di Lee volteggiavano
verso il
terreno.
Kis: “Salute!”
Lee: “Grazie!
(Sniff)”
Ne: “Sigh! Era
destino!”
Shik: “Piantala con
questa storia del destino!
Filiamo, finché siamo in tempo!”
Na: “Kage bushin
no jutsu (Tecnica superiore
della moltiplicazione del corpo)”
Dieci cloni di Naruto accerchiarono
il team Gai e
Shikamaru, impedendogli ogni via di fuga.
Na: “Adesso voi vi
terrete una di queste persone,
altrimenti non vi lasciamo andare!”
Dei: “Senti ragazzino:
posso capire che hai
assegnato a delle persone i nostri compagni meno forti, ma…
io? Nessuno di
questi quattro è alla mia altezza, inoltre questi qui
sembrano debolucci
paragonati alla mia arte, soprattutto la femmina…”
La “femmina”
sentendo questo discorso aveva inarcato
un sopracciglio, e i suoi compagni sapevano che cosa significava!
Ne: “Oh, no!”
Lee: “TUTTI A
TERRA!”
Gli altri non ci avevano capito
molto, ma per
sicurezza si buttarono a terra ugualmente eccetto Deidara; un secondo
dopo
TenTen aveva in mano una ventina di kunai e un altro secondo dopo
l’artista era
appeso al muro alle sue spalle con i kunai che delineavano la sua
sagoma e
perforavano la sua cappa e la sua coda di cavallo.
Dei: “(Glom) Ritiro
tutto! E aggiungo che la tua
arte è davvero una meraviglia, anche se non quanto la mia! (Se Sasori mi sentisse mi prenderebbe per il
culo a vita… ma per salvare la pelle questo piccolo
sacrificio lo posso fare!)”
Hi: “TenTen, puoi
ospitarlo tu solo per un po’? Per
favore!”
TT: “Mmmh… va
bene, ma se disturba troppo lo caccio
di casa!”
Ne: “Ehi!
Perché deve ospitarlo lei?”
Lee: “Che
c’è Neji? Sei geloso?”
Pur ostentando freddezza, Neji
arrossì come solo uno
Hyuga sa fare!
Ne: “Non è
assolutamente vero!”
Shin: “Se è
così non avrai problemi a ospitare anche
tu qualcuno, vero?”
Nella mente dello Hyuga
cominciò a lampeggiare a
caratteri cubitali la scritta “Fottutto”, ma
inaspettatamente…
Ne: “Non mi avrete
vivo!”
Attivò il Byakugan e
caricò uno dei cloni di Naruto,
sorprendendo tutti quelli che lo conoscevano per il suo fatalismo.
Ne: “Juken
(Pugno Gentile)”
Il clone sparì in uno
sbuffo di fumo non appena gli
fu tappato un pugno di fuga del chakra, mentre lo Hyuga si dava alla
fuga; ma
si sa, il destino è bastardo, soprattutto con
Neji…
Ne: “Aaaaaaaaah! Si
scansi!!!”
Da dietro un albero,
inaspettatamente, comparve il
voluminoso Choza Akimichi di ritorno dal ristorante che si puliva i
denti con
uno stecchino; Neji cercò disperatamente di frenare, ma
nonostante tutto gli
finì addosso e rimbalzò sulla sua pancia
prendendo il volo.
Ne: “(In aria) Era
destinoooooo!!” e scomparve nel
cielo in un lampo.
Tutti:
“………”
Na: “Ma non aveva smesso
di essere un fatalista?”
Lee: “Da quando
l’hai battuto alle selezioni dei
chunin è migliorato, ma non è ancora guarito del
tutto!”
Kis: “E fa sempre questo
tipo di fine?”
Lee: “Anche peggio! Una
volta è inciampato ed è
caduto sui cactus nel giardino di villa Hyuga: quella volta gli ho
tolto 145
spine!”
Kis: “Allora questo non
è destino: questa è sfiga!
Ma… dov’è che ti ho visto? La tua
faccia mi è familiare!”
Kisame passò mentalmente
in rassegna tutte le facce
dei ninja della foglia che conosceva; alla fine gli si accese la
lampadina.
Kis: “Ci sono! Tu hai le
stesse sopracciglia, lo
stesso caschetto, insomma sei identico a quel pazzo di Gai!”
Kib: “Bene! Tra di voi
c’è già intesa! Puoi ospitare
tu questo pescione?”
Kisame ringhiò contro
l’Inuzuka, facendolo
indietreggiare.
Lee: “Per me va bene! Di
un po’… sei un esperto di
Taijutsu (arti marziali)?”
Kis: “Beh… me
la cavo!”
Lee: “Fantastico! Allora
puoi aiutarmi nei miei
allenamenti!” e sparò la sua famosa
“posa della gioventù”.
Kis: “(Gocciolone dietro
la testa) O-ok. (È proprio identico
a quel pazzo, modi
stravaganti inclusi!)”
Na: “Molto bene!
Shikamaru, tu…”
Shi: “NO! Niente di
quello che dirai riuscirà a
farmi rimangiare le parole!”
Kib: “(Niente,
eh?)” Kiba si inginocchiò e
sussurrò qualcosa al suo fedele segugio: quello
si piazzò davanti al Nara e… fece unna faccia
così pietosa che avrebbe smosso
chiunque…
Shik: “Umpf!”
… a parte ovviamente
quel debosciato di Shikamaru.
Kib: “(No?
Va
bene, allora passiamo all’artiglieria pesante!)”
e dato che il cane non
bastava, anche il padrone fece al Nara una faccia pietosissima.
Shik: “Provatene
un’altra!”
La resistenza di Shikamaru era
frutto di estenuanti
allenamenti: Ino, prima di passare alle maniere “meno
delicate”, provava ad
impietosire Shikamaru e ad incastrarlo in lavori molto faticosi;
all’inizio il
Nara ci cascava sempre, poi ha cominciato a resistere, infine era
diventato
impossibile da smuovere con la pietà.
Shin: “Ci penso
io” e senza dire altro, sparì con
Shikamaru in una nuvola di insetti per ricomparire in un vicolo buio.
Shik: “Ho detto che
non… waaaah!”
Shino aveva sbattuto shikamaru
contro il muro e
aveva avvicinato gli occhiali in modo che stessero davanti a due occhi
terrorizzati.
Shin: “Ora ascoltami
bene, Shikamaru. Se non
troviamo delle persone che badino a quei tre che sono rimasti, dovremmo
ospitarli noi: e io non voglio questo!”
Il Nara cominciò a
sentire uno strano formicolio…
come centinaia di zampette sulla pelle…
Shin: “ Fa la tua scelta
tenendo conto di questo: se
ti rifiuti, i miei insetti ti mangeranno molto lentamente…
un pezzo alla volta…
qual è la tua risposta?”
Shik:
“S-s-s-s-s-s-s-s-s-s-s-SI! Lo farò!”
Shin: “Saggia
decisione”
Con un’altra nuvola di
insetti i due tornarono al
punto di partenza, uno fermo ed indifferente, l’altro con le
gambe che
tremavano ancora.
Shin: “Ha
accettato”
Na: “Davvero? Complimenti
Shino!”
Shik:
“Vediamo… prendo… te! Sembri il
più tranquillo
dei tre rimasti!”
Kaku: “Come
vuoi” e anche loro due si incamminarono.
Kyu: “(felpa) Toglimi una
curiosità! Come hai
fatto?”
Shin: “Segreto
professionale”
Erano rimasti solo due membri: la
donna e il
metallaro. Sarebbe stato facilissimo trovare un posto per metterci quei
due,
ma…
Ki: “E’
ufficiale! Siamo le sole persone in tutto il
villaggio che non si sono barricati in casa!”
Hi: “Siamo sicuri di non
aver tralasciato nessun
posto?”
Na: “Siamo sicuri!
È la prima volta che Ichiraku chiude il negozio non
appena mi vede
arrivare; di solito è il contrario!”
Shi:
“Allora è deciso… due di noi dovranno
tenersi i due membri dell’Akatsuki
rimanenti” mise una mano un tasca e ci frugò
dentro per poi tirare fuori
qualcosa “Mi ero già preparato a questa
evenienza”
Le
pagliuzze! Chi prende quelle corte è salvo, chi prende
quella più lunga è
fregato! Tutti presero una pagliuzza e la estrassero dalla mano di
Shino
contemporaneamente.
Shi:
“…meno male”
Ki
e Aka: “SI! E vai! Siamo fuori pericolo!!!”
Na
e Hi: “………” le due
pagliuzze più lunghe! E se le erano beccate proprio loro!
Na:
“Forse se riprovassimo…”
Ki:
“VIA!”
Akamaru
e Kiba sparirono subito all’orizzonte in una nuvola di
polvere, Shino sorpreso
rimase fermo dov’era.
Hi:
“S-Shino…”
Shi:
“Io vado” detto questo l’insettaro si
divise in miliardi di insetti che
zampettarono o svolazzarono via: un clone d’insetti,
specialità del clan
Aburame.
Pa:
“Astuto… si era premunito”
Con
un altro sbuffo di fumo riapparve Kyubi in forma umana al posto della
felpa.
Kyu:
“Beh, ormai siete fregati! Dovrete dividervi gli ultimi
rimasti!”
Na:
“Ti prego volpe, sta zitta e resta una felpa fino a che non
torniamo a casa
mia!”
Kyu:
“Tse!” e eppur di malavoglia Kyubi
ritornò ad essere una felpa; intanto la mente
di Hinata era molto affollata da un pensiero fisso.
Hi:
“(Accidenti: senza Kiba e Shino sono
obbligata a parlare con Naruto! Calmati! Adesso cerca di calmarti e per
carità,
non svenire e non fare scatti nervosi!)” avete
presente quelle testata data
per l’imbarazzo, per essersi ritrovata naruto a testain
giù con il viso a
qualche centimetro dal suo? Si sono tenuti entrambi un bel livido per
due
giorno quella volta! “(E non
arrossi… no,
questo è impossibile!)”
Na:
“Hinata? Mi stai ascoltando?
Hi:
“EH? S-scusa Naruto, puoi ripetere?”
Na:
“Dicevo, io posso tenermi l’uomo e tu ti prendi la
donna; a te sta bene?”
Hi:
“S-si, mi va… bene… allora ciao,
Naruto”
Na:
“Ciao”
La Hyuga cominciò a camminare a
passo lento, seguita a ruota
da Konan, dispiaciuta per aver perso una buona occasione; per
parcondicio,
Naruto avrebbe preferito restare ancora un po’ in compagnia
di Hinata, anche se
non capiva il perché. (N.d.A. Naruto, con tutto il bene che
ti voglio, a volto
sei proprio un cretino!) Così, prima che Hinata si
allontanasse troppo,
l’istinto del baka ebbe un guizzo.
Na:
“Ti dispiace se ti accompagno a casa tua?”
SDOOONNNNG!
Shock!
Sia la
Hyuga
che l’Uzumaki si bloccarono.
Hi:
“(Perché l’ha
detto? Un attimo, mi sto
lamentando? Questo è un sogno che si avvera! Ora devo solo
fare attenzione a
non fare figuracce…)”
Na:
“(Perché l’ho
detto? Va bene che è una
ragazza carina, ma perché tutto ad un tratto…
aspetta! Da quando penso ad
Hinata come ad una ragazza carina?)”
Kyu:
“(Perché tutti e due si
sono bloccati?
Sono finiti vittime di un genjutsu o cosa?)”
Pain
e Konan intanto stavano guardando attentamente la scena: se non sei
abituato a
quel tipo di scene fare da spettatore è quasi obbligatorio,
e poi viene
naturale.
Na:
“C-cioè, casa mia è da quella parte,
quindi tanto vale che facciamo la strada
insieme!”
Hi:
“D-d’accordo”
Così
i due si incamminarono verso villa Hyuga con i due Akatsuki al seguito;
anche
se all’inizio ci furono dei tentennamenti, i due cominciarono
a chiacchierare
del più e del meno: le loro missioni, gli aneddoti dei loro
compagni eccetera,
fino a che…
Na:
“Eccoci arrivati!”
Villa
Hyuga si ergeva in tutta la sua maestosità davanti a loro,
che si fermarono
davanti al portone d’ingresso.
Na:
“Beh, io devo propri andare ora! Ci
vedia…”
Involontariamente
quel baka era inciampato e, nella caduta, si era tirato dietro Hinata
che era
molto più leggera di lui: cadendo finirono una sopra
l’altro con i visi molto
vicini.
Na
e Hi: “O//////////O”
Ko:
“(Sottovoce) Non ti senti un po’ come il terzo
incomodo?”
Pa:
“(Sottovoce) Perché, non è lo stesso
per te?”
Intanto
Kyubi, anche lui terzo incomodo, aveva un piccolo problema…
BUM!
BUM! BUM! BUM!
Kyu:
“(BASTA! Non mi da tregua! Da quando
il
cuore di uno, anzi, di due esseri umani batte così forte
tutto ad un tratto? Un
momento: battiti accelerati… rossore… forse ho
capito!)”
Hi:
“S-scusami, Naruto!”
Naruto
cercò di scusarsi, ma prima che potesse aprir bocca una
sventagliata di kunai e
shuriken lo costrinse a scansarsi con uno scatto fulmineo.
???:
“ALLONTANATI DA LEI MALEDETTO TEPPISTA!”
Cosi
fece la sua entrata in scena il capoclan degli Hyuga, nonché
padre di Hinata,
armato costantemente di katana: Hiashi Hyuga!
Hia:
“Cosa le stavi facendo, dannato?”
Na:
“(Spalle al muro) N-non è come pensa, sono solo
inciampato…. AAAAAH! Si fermi!”
Prima
che qualcuno potesse fare qualcosa, Naruto venne passato da parte a
parte con
la satana!
Tutti:
“!!!!!!!!!!!!”
Fortunatamente,
quel Naruto si rivelò essere un tronco!
Hia:
“(Si è
sostituito… è stato velocissimo!)
dove sei codardo?”
Intanto
pain si stava allontanando: aveva capito che chiunque fosse
quell’uomo, era
meglio starci alla larga.
Hia:
“Se non vieni fuori tu ti scoverò io! Byakugan!”
Dopo
una rapida occhiata a 360°, lo Hyuga individuò
subito il fuggiasco: si era
nascosto sotto la cappa di Pain e si stava allontanando; non appena se
ne
accorse, lanciò la sua satana a mò di giavellotto
e fece uno strappo sulla
cappa.
Na:
“(Uscendo miracolosamente incolume) Gambe!” ed
entrambi scapparono lontano dal
padre omicida. Ora, dobbiamo obbligatoriamente aprire una parentesi:
ormai
Hiashi aveva abbandonato per sempre la parte del “padre
deluso” vedendo i
grandi progressi fatti dalla figlia negli allenamenti; purtroppo ora
era
diventato un “padre iperprotettivo”, e qualunque
ragazzo si avvicinava troppo
ad Hinata non era mai visto di buon occhio.
Hi:
“Papà, fermati! Siamo solo inciampati e siamo
caduti, non è come pensi!”
Hia:
“Davvero? Beh, non si può mai sapere…
comunque, cerca una camera dove può stare
la signora…”
Ko:
“Signorina Konan”
Hia:
“… la signorina Konan. Io intanto vado a
recuperare la mia katana”
Le
due ninja entrarono nella villa e cominciarono a cercare una stanza per
la
nukenin.
Ko:
“Certo che tuo padre è un po’
schizofrenico!”
Hi:
“N-no, lui vuole solo proteggermi…”
Ko:
“Vuole proteggerti dal ragazzo di cui sei
innamorata?”
Hi:
“(Rossissima e imbarazzatissima) N-n-no! Io non sono
innamorata di…”
Konan
in tutta risposta le lanciò uno sguardo molto scettico.
Hi:
“… si vede così tanto?”
Ko:
“Credo che l’unico che non se
n’è accorto è proprio lui!”
vedendo che Hinata si
era fatta triste, aggiunse “Ti va di parlarne?”
La Hyuga ci pensò un attimo,
quindi accettò.
Hi:
“(In fondo, che ho da perdere?)”
Pa:
“(fiatone)Ma chi era quel pazzo?”
Na:
“(ansante) Il signor Hyuga: è una brava persona,
ma se gli salta la mosca al
naso ti tagliuzza con quella sua onnipresente katana!” le
malelingue
suggerivano che da piccolo la usasse al posto del normale orsetto di
peluche, e
che ci dormisse insieme tuttora!
Na:
“Toh! Scappando siamo arrivati a casa mia in un lampo! Vieni,
ti faccio strada!”
Pain
si limitò a seguirlo, mentre dentro di lui veniva combattuto
un grande
conflitto interiore.
Pa:
“(Che cosa faccio? In fondo lui deve
sapere la verità, però non posso dirglielo
così, di getto! No… sono solo scuse…
devo dirglielo!)”
Dall’alto
di un palazzo, Jiraya sembrava aver letto i pensieri del suo vecchio
allievo.
Ji:
“Non tarderà a rilevare tutto… devo
essere presente anche io!”
Fine
capitolo!!!! Anche con la scuola la mia mente sforna a getto continuo i
capitoli di questa storia! Quale sarà il segreto che Pain
deve rivelare a
Naruto? E Hinata cosa dirà a Konan riguardo ai suoi
sentimenti? Lo scoprirete
nel prossimo capitolo!
Ita:
“Adesso l’autore mi sente! Perché sono
toccato con la schizofrenica per
eccellenza?”
Dei:
“E perché io con una ragazza tritatutto?”
Ne:
“E perché a ME il volo improvvisato?”
Kis:
“Ma… che diavolo state facendo?”
Io,
luminum10, Vaius e altri stiamo sigillando la porta del cinema
dall’interno
mentre i Jonin scuotono la testa.
Kaka:
“Lo sapete che è inutile, vero?”
ALE:
“Taci, Copia-ninja! Ci difenderemo fino alla fine?”
Un
colpo alla porta ci sbalza indietro, ma le travi inchiodate reggono
l’impatto.
???:
“Uscite fuori con le mani bene in vista!”
Fanwriters:
“PIUTTOSTO LA MORTE!”
Un
colpo particolarmente potente spalanca la porta, e subito dei lazzi
entrano e
ci prendono.
Professori:
“E’ ora di tornare a scuola!”
Fanwriters:
“NOOOOOOOOO!”
ALE:
“Tranquilli ragazzi, sopravviveremo alla tortura! Ci
vediamo!”
|
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Capitolo 7 *** Sentimenti e Verità ***
Sono
ancora io, gente! Non è ancora nata la scuola che
può fiaccarmi, il professore
che può intimorirmi e la verifica che può
falciarmi! MUHAHAHAHAHAH! Ora due
avvisi d’obbligo: primo, ho deciso di lasciar perdere lo
stile copione per vari
motivi, e ora passerò allo stile libro ad eccezione delle
parti iniziali e
finali del capitolo; secondo, ATTENZIONE! Il capitolo contiene un
mega-spoiler,
quindi tenetevi pronti per una bomba improvvisa!
(Tutti
i personaggi di Naruto camminano avanti e indietro nervosi)
Kyu:
“Sono giorni che è andato via… non
possiamo continuare senza di lui!”
Shin:
“Potrebbe essere morto a questo punto”
Kib:
“MI DICI PERCHÈ DEVI USCIRTENE SEMPRE CON
PREVISIONI COSI’ MACABRE?”
Ino:
“Io VOGLIO vedere Hinata che si confida con Konan!”
Hid:
“E io voglio conoscere il segreto del capo! Ho piazzato una
scommessa con
Kakuzu e ho tutta l’intenzione di incassarla!”
Yam:
“Silenzio! Non sentite?”
Si
sentono dei colpi da dietro la porta.
Ita:
“Parola d’ordine!”
La
porta si spalanca ed entro io seguito da parecchi fanwriter.
ALE:
“Sasuke è un bastardo!”
Ita:
“Precisamente! Entra pure!”
I
personaggi di Naruto ci applaudono mentre passiamo, stanchi e lividi,
ma vivi!
ALE:
“LO SPETTACOLO CONTINUA!”
Sentimenti
e verità
“Allora
da quando ti sei infatuata del biondino?”
Le
due donne si erano piazzate in una delle tante camere da letto di villa
Hyuga,
precisamente quella a fianco della camera di Hinata; entrambe erano
sedute sul
letto, Hinata con la schiena appoggiata contro il cuscino, Konan si
teneva in
perfetto equilibrio sul bordo opposto del letto.
“Praticamente
dalla prima volta che l’ho visto. Se fossi mio cugino direi
che era destino che
mi innamorassi di lui”
Konan
trattenne un risolino: si vedeva lontano un miglio che era cotta, ma
questo portava
ad una domanda obbligatoria…
“Ma
com’è successo? Mi sembra impossibile che una
ragazza di una famiglia nobile,
che ha avuto agi nella vita, a cominciare dalla tua abilità
innata, si sia
innamorata di un perfetto nessuno, anche se carino!”
“Beh…
è successo tutto per caso!” confessò la Hyuga
già lievemente rossa “Qualche anno fa non
ero neanche lontanamente simile ad un Ninja, avevo poca autostima e non
appena
una cosa si faceva difficile io rinunciavo, perché credevo
di essere
completamente incapace”
Konan
vide Hinata rattristarsi mentre rievocava quei ricordi, ma subito
continuò.
“In
uno di questi giorni bui, Naruto è entrato nella mia vita,
ed è stato come se
qualcuno mi svegliasse dopo tanto tempo: a quei tempi frequentavo
l’accademia,
e quel giorno la mia guardia del corpo tardava a venirmi a prendere;
così sono
tornata nel cortile dove ci allenavamo nell’uso delle armi, e
proprio lì si
stava allenando Naruto; tutti gli altri erano già andati a
casa, ma lui era
ancora li ad allenarsi, e ormai era un bagno di sudore. E sai cosa mi
ha
risposto quando gli ho chiesto perché continuava ad
allenarsi?”
“Difficile
che lo sappia!” commentò ironica la nukenin
“Cosa ha detto?”
“Ha
detto “il mio sogno è quello di diventare Hokage,
non posso sperare che si
avveri senza far niente!”, e poi ha aggiunto
“Quando qualcuno ha un sogno, deve
lottare perché si realizzi!” Avrei voluto
parlargli ancora, ma sono dovuta
andare perché mi stavano chiamando; quelle poche parole,
però, mi avevano
colpito come uno schiaffo fortissimo, e da allora ho sempre ammirato
Naruto e
mi sono allenata per diventare più forte”
“E
poi? Questa storia comincia ad appassionarmi, continua!”
insistette Konan.
“Quando
ci siamo rincontrati eravamo alle selezioni dei chunin, ed io ero stata
sorteggiata per combattere contro mio cugino: sapevo benissimo che era
molto
più forte di me, e anche gli altri spettatore sapevano che
non avevo speranze,
ma a Naruto non importava! Mi ha incitata dicendomi chiaro e tondo di
fare del
mio meglio e di non arrendermi, e io l’ho fatto; alla fine
Neji mi ha battuto
arrivando quasi ad uccidermi, e lui era così arrabbiato che
solo il compagno di
squadra di mio cugino è riuscito a trattenerlo, dicendogli
che si sarebbe
vendicato al vero e proprio esame per diventare chunin; allora lui ha
raccolto
il sangue che avevo sputato durante l’incontro e ha giurato a
Neji che lo
avrebbe battuto, cosa che poi ha fatto!”
Konan
fischiò ammirata “Non è da tutti essere
così stupidi e carini allo stesso
tempo!”
“Da
allora ho cominciato ad allenarmi ogni giorno e ho avuto un unico
obbiettivo:
diventare più forte e fare in modo che Naruto sia orgoglioso
di me. E poi è
gentile, premuroso, energico, e ha quell’abilità
senza nome che tira fuori il
meglio delle persone e dei suoi amici!”
“(Wow!
Detto così si direbbe il ragazzo
perfetto, ma non sono così sicura che siano tutte rose e
fiori)”
effettivamente ogni persona innamorata pensa che la persona amata sia
perfetta,
senza difetti; purtroppo non è così.
Hinata
però era felice: finalmente riusciva a parlare dei suoi
sentimenti con
qualcuno!
“Eccoci
qua: casa dolce casa!” esclamò Naruto spalancando
la porta.
“Io
direi disordinata, non dolce” disse Pain atono
“Che
fai, già ti lamenti?” però in fondo
aveva ragione: il monolocale di Naruto era
un po’, e con un po’ indietro parecchio,
disordinato!
“Ah
già, non ci siamo ancora presentati! Io
sono…”
“Naruto
Uzumaki!”
“Eh?
Come fai a sapere il mio nome?” chiese Naruto sorpreso.
“So
quello che c’è da sapere, compresa la
verità sui tuoi genitori”
Naruto
ci rimase di stucco. Quando era piccolo aveva chiesto a tutti coloro
che non lo
trattavano come un mostro notizie sui suoi genitori, ma riceveva sempre
risposte vaghe o neanche quelle. E ora compariva non un Nukenin
qualunque, ma
un membro dell’Akatsuki , che diceva di sapere qualcosa.
“Vedo
che ho attirato la tua attenzione: prima però sediamoci,
è una storia un po’
lunga” non appena i due shinobi furono seduti al tavolo della
cucina, Pain
ricominciò a parlare.
“Prima
che io ti parli dei tuoi genitori, devo fare una premessa: anni fa,
quando ero
ancora un bambino, era in corso la terza grande guerra dei Ninja e il
mio
villaggio, quello della pioggia, si era pian piano logorato a causa dei
paesi
del fuoco, dell’acqua e della terra; a quel tempo io, Konan e
un altro ragazzo
di nome Yahiko ci aggiravamo come spettri sui campi di battaglia per
cercare
qualcosa da mangiare”
Il
volto del Nukenin era impassibile, sembrava che non provasse alcuna
emozione.
“Poi,
in un giorno di pioggia, sono comparsi tre shinobi della Foglia di
ritorno da
una missione: Jiraya, Tsunade e Orochimaru”
“Orochimaru?”
esclamò Naruto indignato.
“Beh,
a quel tempo non era ancora un Nukenin, e ora posso
riprendere?”
“Scusami”
“Non
fa nulla, ti posso capire benissimo: quando li seguimmo per chiedere
loro di
insegnarci i ninjutsu, Orochimaru propose di ucciderci
perché gli facevamo
pena, ma Jiraya si oppose e rimase con noi per due anni per insegnarci
a
combattere, e inoltre grazie a lui ho imparato una lezione
importantissima,
qualcosa che non dimenticherò mai: semplicemente mi ha
insegnato a crescere!”
Naruto
lo guardò con un espressione vacua e Pain capì
che stava divagando.
“Lascia
perdere, non capiresti!” spiegò velocemente Pain
“Sta di fatto che un giorno
noi tre diventammo abbastanza forti da battere un clone di Jiraya, e
così lui
capii che era il momento di lasciarci; ma noi ci siamo dimostrati
risoluti e
dopo infiniti ed estenuanti discussioni venimmo a Konoha con lui, ed
è lì che
trovai una cara persona che credevo morta da tempo: tua madre, Kushina
Uzumaki!”
Naruto
non credeva alle proprie orecchie: voleva, anzi, doveva sapere di
più!
“Com’era?”
chiese impaziente.
“Beh…
molto simile a te! Sorrideva sempre, aveva un’indole
impulsiva e non stava mai
ferma, ed era un vero e proprio maschiaccio con la forza di un
bue”
“Intendi
dire… come Sakura?” domandò Naruto
stranito.
“Intendi
quel mostro rosa? Assolutamente no! Kushina era un po’ rude,
ma allo stesso
tempo era gentile e premurosa, non isterica. Comunque,
l’ultima volta che
l’avevo vista stava emigrando verso il paese del Turbine, poi
però è stata
costretta ad andare a Konoha, dove ci siamo rincontrati:
sfortunatamente lei
volle celebrare l’evento con un epocale scorpacciata di ramen
a mie spese”
“Anche
a mia mamma piaceva il ramen?” esclamò Naruto
sorpreso.
“Se
le piaceva? Lei lo adorava!! Non c’era giorno in cui non si
mangiasse almeno
una scodella di ramen, e a detta di Jiraya la prima voglia che le venne
quando
era incinta di te era sempre di ramen, per la tristezza del portafoglio
di tuo
padre…”
“Mio
padre?” lo interruppe Naruto “E
lui…”
“Ti
fermo sul principio; prima di raccontarti di lui devo continuare con la
mia
storia. Come stavo dicendo, incontrai Kushina sana e salva, ma a parte
questo
tutto cominciò nel peggiore dei modi: tutti ci guardavano
con sospetto perché
eravamo di un altro paese, noi però non ci arrendemmo fino a
che il Terzo
Hokage non cominciò ad affidarci missioni diplomatiche per
far cessare dei
piccoli conflitti. Vedendo il nostro successo, molti si unirono a noi
aumentando
i sostenitori di una pace duratura e la nostra credibilità!
Però…”
Il
leader di Akatsuki si interruppe stringendo i pugni in una rabbia
silenziosa.
“Però?”
chiese Naruto.
“Però
bastarono pochi giorni per distruggere il lavoro di tanti anni: prima
che potessimo
fare ritorno a Konoha da una missione, Danzou ci raggiunse e ci
affidò una
missione importantissima da parte dell’Hokage,
cioè parlare con il leader del
Villaggio della Pioggia . Danzou delle Salamandre, per stendere un
trattato di
pace tra i due villaggi. Logicamente noi accettammo, ma ci accorgemmo
troppo
tardi che era una trappola: Danzou e quella serpe di Danzou ci
accerchiarono con
l’aiuto di una schiera di Nukenin e di sicari e prima che
potessimo fare niente
Konan era stata presa in ostaggio; e poi…” Pain
drignò i denti in
un’espressione di pura rabbia “… mi
ordinarono di uccidere Yahiko, in cambio
della vita di Konan; io ero pietrificato dall’indecisione,
così Yahiko agì al
posto mio: mi disse che dovevo continuare a cercare la pace per questo
mondo al
posto suo, poi mi mise un kunai in mano e tirò a se quella
mano in modo che il
kunai gli trapassasse il cuore”
Gli
occhi grigi sembravano in procinto di piangere, ma non ne
uscì nessuna lacrima.
“A
quel punto impazzì dal dolore: ricorsi ad una tecnica di
evocazione
pericolosissima e difficile da controllare, e con quella uccisi tutti i
nukenin, i sicari e i ninja del villaggio della pioggia, ma Hanzo
riuscì a
scappare, mentre a Danzou riuscì solo a strappare il braccio
destro. Non appena
tornammo al villaggio della Fogli, io e Konan fummo accusati di alto
tradimento
e del tentato omicidio di Danzou; noi cercammo di spiegare cosa era
successo a
Sarutobi, ma quando lui ricevette una missiva di Hanzo che chiedeva la
morte
per chi aveva attentato alla sua vita e a quella del Consigliere
Anziano di
Konoha, non potè più difenderci: grazie a Jiraya
evitammo di finire
giustiziati, ma finimmo comunque in esilio. Il resto lo sai”
Naruto
era esterrefatto: non solo Pain sembrava una vittima di questo Danzou,
ma a
modo suo era un suo compagno di squadra più vecchi.
“E
mio padre? Dimmelo, ti prego!” lo implorò Naruto.
“Beh…”
cominciò Pain, ma fu subito interrotto da un’altra
voce.
“Va
tutto bene Nagato. Continuo io!!”
I
due Ninja si voltarono simultaneamente e videro un rospo giallo e blu
sul bordo
di un’altra sedia
“E
lei, sensei?” chiese Pain squadrando la rana. In tutta
risposta l’anfibio aprì
la bocca e… prima una mano, poi un braccio, poi la testa,
poi l’intero corpo di
Jiraya uscirono con la stessa naturalezza con cui una persona passa per
una
porta.
“Scusate
l’entrata a sorpresa, ma stavo sperimentando una tecnica di
spionaggio, anche
se non credo che la userò troppo spesso: mi fa assomigliare
un po’ troppo ad
Orochimaru”
Dopo
un attimo di incertezza, Naruto riformulò la sua domanda.
“Chi
era mio padre, Ero-Sennin?”
“Naruto,
prima di tutto vorrei chiederti di non avercela con Konoha per non
averti detto
la verità, ma Sarutobi era stato categorico su questo;
però ora… te lo dirò
senza mezzi termini: tuo padre era Minato Kamikaze, conosciuto da tutti
come il
“Lampo giallo”, il Quarto Hokage!”
Naruto
era… bloccato: non sembrava cosciente, continuava a stare
immobile con la bocca
aperta e un’espressione incredula. Era davvero
così? Il Quarto hokage, il
“Lampo Giallo”… suo padre?
“…perché?”
sussurrò infine.
“Naruto,
io…” cercò di dire Jiraya, ma Naruto lo
interruppe.
“Perché
lo ha fatto? Ho passato un infanzia d’inferno, dove tutti mi
additavano e mi
chiamavano mostro, e tutto per colpa di questa dannatissima volpe
sigillata nel
mio corpo!” il kyubi sentendosi chiamato in causa riprese le
sue sembianze
ridotte.
“Hey!
Non ti permetto di…”
“Zitto!!”
La
volpe indietreggiò davanti a quella furia inaspettata;
Naruto aveva già le
pupille rosse e i baffetti più pronunciati, segno che era
veramente arrabbiato.
“Il
Quarto Hokage ha sigillato il demone dentro di me, ma
perché? Perché a suo
figlio?”
“Naruto,
ascoltami!” esclamò Jiraya, che aveva preso per le
spalle l’allievo e lo
guardava con aria comprensiva ma ferma.
“E’
vero, tuo padre ha sigillato dentro di te la volpe, ma per, ma per tre
motivi
che lo giustificano: innanzitutto voleva proteggere te e tutta Konoha,
ed era
sicuro che tu saresti riuscito a controllare il Bijuu”
Naruto
tornò normale, ma incrociò le braccia al petto
esprimendo così la sua
indifferenza a quelle motivazioni.
“Beh,
su questo aveva ragione: è già molto che il tuo
corpo non collassa oltre la
terza coda!” tentò Kyubi, anche se poco convinto
“E
infine…Minato è stato costretto a farlo per
salvarti”
L’attenzione
di Naruto si ridestò.
“Come
sarebbe a dire?”
“Beh….durante
la battaglia contro Kyubi sedici anni fa, una carta bomba ti esplose
vicino e
ti ferì mortalmente: Minato poteva scegliere se lasciarti
morire senza far
nulla o salvarti imprigionando il Kyubi dentro di te, in modo che fosse
il suo
chakra a salvarti”.
Naruto
si sentì davvero male sentendo questo: aveva accusato suo
padre e pochi secondi
dopo scopriva che si era sacrificato solo per salvare lui; suo
padre…..come
suonavano strane queste parole!
“
E mia…”
“
Tua madre ha usato il chakra che le rimaneva per portare a termine il
sigillo,
e questo ha segnato la sua fine” concluse Pain.
“Forse
ti sembrerà una frase detta per l’occasione, ma
Minato ha detto che non
sarebbero morti del tutto, anche se non so che cosa abbiamo voluto
dire; però
sono sicuro che sarebbero orgogliosi di te, e ho un motivo per
pensarlo.”.
Il
Sennin frugò nella sacca degli shuriken e vi tirò
fuori….
“Un
libro?” chiese Naruto perplesso.
“Questo
è IL libro, miscredente!E’ il primo libro che ho
scritto! (E anche il primo a non raggiungere
le mille copie vendute)”
l’ultima parte fu solamente pensata.
Il
libro non era molto voluminoso, saranno state si e no due centinaia di
pagine,
e sulla copertina grigia spiccava la scritta….
“Storia
di un ninja coraggioso?”
“Guarda
l’indice dei capitoli, ci troverai una sorpresa!”.
Naruto
fece come gli aveva detto l’Ero-Sennin, e proprio
nell’indice, nell’ultimo
capitolo trovò inaspettatamente… il suo nome!
“Ho
scelto il nome del protagonista molto prima che tu nascessi, mentre
mangiavo
del ramen istantaneo, ma ai tuoi genitori piacque così tanto
il nome e la
determinazione di questo personaggio che mi chiesero di poter chiamare
il loro
figlio, cioè tu, con quel nome, e speravano che saresti
diventato come lui,
cosa che hai fatto”
“E
quindi… tu saresti il mio padrino?”
“Beh…”
ma prima che Jiraya potesse dire qualcosa, venne interrotto da un
abbraccio di
Naruto.
“Scusa
se non te l’ho mai detto ma…”
“Va
tutto bene!” lo interruppe Naruto “Sono solo felice
di sapere chi sono i miei
genitori e di avere un parente, anche se non è veramente
imparentato con me”
A
quelle parole Jiraya esibì un sorrisetto e scoccò
una veloce occhiata a Pain.
“In
effetti… tu hai ancora un parente vivo, caro il mio
Naruto!”
“Eeeeeeeh?”
“Di
un po’, non ti sei chiesto perché Nagato e Kushina
si conoscessero fin da
piccoli?”
Naruto
ci pensò su un momento, poi…
“Non
lo so”
“Sigh!”
sia Kyubi che Jiraya si diedero uno schiaffo sulla fronte per la
disperazione.
“(Ma
perché un Jinchuriki così tardo?)”
si
ritrovò a pensare Kyubi.
“Sveglia,
Naruto!” esclamò Jiraya “Il qui presente
Nagato detto Pain, di cognome fa
Uzumaki: è un discendente dell’omonimo Clan,
quindi tuo lontano parente!”
“Sensei!
Avrei dovuto dirglielo io!” disse Pain indispettito.
“Scusa,
ma non ho saputo trattenermi” sorrise sornione
l’Eremita dei Rospi.
Per
fortuna Pain seppi contenersi e non andò in escandescenze;
quindi si voltò e
fronteggiò Naruto che lo stava fissando.
“Beh…
non sono molto bravo in queste cose, ma mi sento in dovere di dire una
cosa: mi
dispiace non esserti stato vicino in tutti questi anni come tuo zio
di… terzo
grado, mi pare, e anche se non mi vuoi male vorrei rimediare con
questo”
Con
mano decisa prese una foto dall’interno della cappa e la
diede all’Uzumaki: la
foto raffigurava tre persone: la prima era un uomo alto con i capelli
lunghi e
biondi, molto difficile da non riconoscere dato che la sua faccia era
identica
a quella sulla montagna degli Hokage; alla sua sinistra stava una donna
alta e
formosa con dei lunghissimi capelli rossi e un’aria
spensierata, anche se un
po’ affaticata; entrambi guardavano con affetto il bambino in
fasce in braccio
alla madre.
“La
scattò Jiraya subito dopo la tua nascita perché
potessi vedervi tutti e tre
insieme, ma ora credo che debba tenerla tu…”
Naruto
non rispose: era senza parole per l’emozione e
cominciò a piangere per la gioia:
quel terribile nukenin si era rivelato uno parente portatore di
verità!
“E
quindi?” chiese Konan a Hinata
“E
quindi cosa?”
Konan
si fece scettica “Vuoi farmi credere che non hai ancora fatto
dei tentativi per
far breccia nel
cuore del biondino?”
Hinata
arrossì di botto e cominciò a torturarsi gli
indici: non si aspettava che
quella donna potesse essere pertinente come la sua sorellina minore.
“Beh…
ecco… nessuno!”
Konan
la fissò un attimo: poi…
“AHAHAHAHAHAH!
Oh, questa è proprio comica!” però si
accorse che Hinata non stava ridendo
“Stai dicendo sul serio?”
“Si,
io…”
“Nessun
tentativo?”
“No,
veramente…”
“Nessuno
nessuno?”
Ok,
quella era anche peggio di Hanabi!
“Veramente”
spiegò Hinata “ci sono stati alcuni
“incidenti” come quello di prima, poi lui
mi reputa una ninja incredibile e infine…”la Hyuga
si bloccò all’istante: aveva assunto una
tonalità di rosso più intensa ad ogni parola, e
sapeva che sarebbe svenuta
dalla vergogna se avesse raccontato di “Quello”!
“
Allora?“E infine”, e poi?”
“Niente!”
“Bugiarda!
Dì la verità, ti ha sorpresa in un momento
piccante?”
“È
s-st-stato solo un incidente, lui non…”
“AH!
Quindi è successo!”
Hinata
non sapeva più che fare: si sentiva come Neji quando Hiashi
doveva sfogare la
sua ira in qualche modo.
“Non
mi lascerai andare fino a che non te l’avrò detto,
vero?”
“NO,
direi proprio di no!” esclamò risoluta la nukenin.
“Va
bene!” sospirò la Hyuga
rassegnata “Durante una missione io, Naruto, Kiba e Shino ci
eravamo fermati
per la notte in mezzo ad un bosco: quella notte mi sono allenata di
nascosto e
dopo sono andata alla cascata lì vicino per rinfrescarmi,
ma… ho approfittato
dell’occasione e mi feci direttamente un bagno, e prima che
me ne accorgessi ho
cominciato a danzare sull’acqua; ad un certo punto mi sono
accorta che Naruto
mi stava guardando…” Hinata era talmente rossa che
le orecchie sembravano
emettere un leggero filo di fumo.
“E
come hai reagito? Hai b-balbettato s-senza sosta?”
ironizzò Konan balbettando.
“N-n-n-no!
Non mi ha riconosciuto per il buio, e quando per sbaglio è
caduto in acqua sono
scappata; la cosa più imbarazzante è stato il
fatto che il mattino dopo Naruto
non ha fatto che parlare di una ragazza sconosciuta e
bellissima”
“Ahahaha!”
“Lo
trovi tanto divertente?”
“Ahahaha!
No, cioè anche per quello, ma soprattutto per la tua faccia!
Ahahaha! Non vedo
una persona arrossire così tanto da quando Itachi, essendo
così orbo, ha
flirtato con Kisame credendo che fossi io!”
Hinata
immaginandosi la scena cominciò a ridere anche lei, e
proprio in quell’istante
la porta si spalancò ed entrò
l’iperattiva sorellina di Hinata, Hanabi Hyuga.
“Sorellina,
l’Hokage mi manda a dire di venire subito con la
nukenin!”
“Ha-Hanabi!
Per caso hai sentito… qualcosa?”
“No,
sono appena arrivata, perché?”
“Niente,
niente… andiamo!” detto questo uscì
dalla stanza a grandi passi trascinando
Konan; Hanabi intanto aspettò pazientemente che la sua
sorellina scese le
scale, poi corse al cuscino del letto, lo alzò e
prese… una microscopia!”
“Cara
sorellina, adesso mi superi in molte cose, ma nessuno può
competere con me
nello spionaggio!”
“Comunque…
Naruto… puoi levarmi una curiosità?”
chiese Pain.
“Certo,
tutto quello che vuoi!” rispose Naruto sorridendo.
Il
nukenin aveva bisogno di qualche tempo per adattarsi ad una persona
così espansiva,
essendo lui abituato ad ambienti e gente seria.
“Quella
morettina che ospita Konan… è la tua
ragazza?”
Naruto
arrossì di botto: sembrava incredibile, ma lo scalmanato ed
estroverso Uzumaki
era parecchio timido su certi argomenti.
“No,
mai! Cioè, volevo dire… non proprio.
CIOÈ VOLEVO DIRE…”
D’un
tratto qualcuno bussò alla porta violentemente.
“Naruto
Nii-chan! Apri, sono Konohamaru!”
“Vado
ad aprire” esclamò Naruto scattando in pieni,
pensando “(Promemoria: offrire una
ciotola di ramen abbondante)”
Prima
che potesse avvicinarsi alla porta però, il piccolo Sarutobi
fecce irruzione.
“Naruto,
ti vuole l’Hokaaaaaaaiuto!!! Konohamaru appena entrato si era
trovato di fronte
Pain, che a dirla tutta aveva quell’aria impassibile che lo
rendeva tetro.
“Tranquillo
Konohamaru, è malvagio solo
all’apparenza!”
Konohamaru,
poco rassicurato, si decise a parlare “Bene,
perché l’Hokage vuole vedere te,
lui e Jiraya da lei subito!”
“D’accordo!”
esclamò Naruto balzando in piedi “Arriviamo
subito!”
Capitolo
chiuso! Approfitto di questo spazio per dirvi una cosa soltanto: dato
che in
questa fic mi è venuto il blocco dello scrittore (succede
anche ai migliori),
presto posterò un’altra storia, quindi tenete gli
occhi aperti!
Hidan:
“HA RIVELATO L’IDENTITA’ DEI GENITORI DI
NARUTO! HO VINTO! SGANCIA KAKUZU!!!”
Kaku:
“(Sofferente)Che dolore! Mi fa male il portafoglio!”
Ji:
“Capitolo sentimentale! Sento che arriva
l’ispirazione per un nuovo libro…”
Kis:
“AHAHAHAH! Non te la prendere, Itachi, un po’ ci
stava… AHAHAHAH!”
ALE:
“Smentisco quello che ho detto su Itachi. Non è
per niente vero”
Tutti
ci credono poco, anche perché ho gli occhi con lo sharingan,
chiaro segno che
sono ipnotizzato.
Kyu:
“Per un po’ l’autore non è
attendibile. Quindi da parte sua saluto tutti voi e
vi rammento la sua seconda fic, nella quale sarò presente!
Ciao a tutti!”
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Capitolo 8 *** Presagio di guerra ***
Sono
tornato! Vi sono mancato? Mi scuso per il ritardo ma Internet fa i
capricci da giorni!
ALE:
“Che fatica! La scuola non mi stronca, ma cavolo se mi
sfianca… E VOI LA POTRESTE
PIANTARE?”
Tutti
i personaggi di Naruto, nell’attesa che finissi di scrivere
il capitolo, hanno
trovato un passatempo terribilmente dannoso se preso per il verso
sbagliato…
Tutti:
“IL TELECOMANDO E’ MIOOOO!!!!!!!”
Il
suddetto oggetto passava continuamente di mano in mano, e il vecchio
possessore
veniva sempre colpito o tramortito da qualcun altro.
Na:
“MOLLA!”
Kyu:
“Scordatelo!”
Sak:
“Devo vedere Dottor House, date qua!”
Akatsuki:
“C’è Death Note, precedenza
assoluta!”
Simili
frasi si ripetono all’infinito: chi vuole vedere One Piece,
chi vuole vedere
Fullmetal Alchemist, e chi più ne ha più ne
metta. A questo punto li invito a
tacere in maniera calma e posata.
ALE:
“FINITELA SUBITO O SOSPENDO LA FANFICTION!!!!!!!!!!!!!!”
Silenzio
assoluto.
ALE:
“Finalmente! E ora riprendiamo questa fic troppo a lungo
lasciata in sospeso!”
PRESAGIO
DI GUERRA
L’Hokage!
Un ruolo ambito da molti e destinato solo a persone incredibilmente
forti e
abili, e inoltre porta indirettamente il rispetto di tutte le persone
del
villaggio! Un sogno insomma…
“Il
tuo comportamento è del tutto irresponsabile,
Tsunade”
…peccato
che a guastare quel sogno c’erano gli incubi, e per nonna
Tsunade gli incubi
erano tre: le scartoffie, i consiglieri anziani e le ramanzine dei
consiglieri
anziani! Proprio in quel momento ne stava subendo una da quello che
secondo lei
era il più antipatico dei tre: Danzou della Radice.
“Dare
asilo ai membri dell’Akatsuki non è stato solo
molto avventato, ma anche molto
stupido: sono criminali pericolosi che…”
Era
davvero frustrante! Ogni singola parola per Tsunade sembrava una
passata di
carta vetrata sulle orecchie, e quel che era peggio era che Danzou
parlava con
una voce così calma e viscida che gli provocava un
nervoso…
“Dobbiamo
dare l’ordine di giustiziarli subito e…”
“(Ti
prego, finiscila)” pensò Tsunade
esasperata “(Non ne posso
più! Qualcuno
mi aiuti!)”
In
quella entro Shizune trafelata con in braccio la maialina Ton Ton.
“Signorina
Tsunade, li ho chiamati tutti: sono già qui!”
Nel
brave lasso di tempo in cui Danzou si voltò a guardare le
due nuove arrivate,
Tsunade fece sia un gesto di esultanza sia un gestaccio al consigliere;
non
appena Danzou si girò, l’Hokage era tornata
composta.
“Mi
dispiace Danzou, ora non posso (ma
soprattutto non voglio) darti ascolto. Tuttavia ti prometto
che rifletterò
sulle tue parole”
Il
consigliere anziano usò l’occhio sano per guardare
Tsunade e la sua assistente
con sufficienza, quindi si alzò e uscì a grandi
passi dall’ufficio.
“Uff…
siano ringraziati i Kami, finalmente se n’è
andato!”
“Signorina,
neanche a me stanno simpatici, ma dovrebbe essere più
rispettosa con loro…”
“Io,
rispettare quei tre? Mai e poi mai, o almeno finchè saranno
così altezzosi”
L’Hokage
si accasciò sulla poltrona sbuffando “Quando ho a
che fare con queste rotture,
vorrei tanto che Jiraya avesse accettato il posto di Hokage invece di
lasciarlo
a me!”
“Allora,
voi come siete capitati? Io con una fioraia!”
L’Hokage
in precedenza aveva deciso di far chiamare tutti i membri
dell’Akatsuki insieme
a chi gli offriva alloggio, ed ora fuori dal suo ufficio erano presenti
Zetsu,
Deidara, Itachi, Kakuzu e Sasori; proprio in quel momento gli shinobi
di Konoha
parlavano tra di loro, mentre i nukenin discutevano tra loro sui loro
padroni
di casa.
“Io
direi bene” commentò Sasori “Sono
capitato con un uomo tranquillo e puntuale,
anche se un po’ inquietante alcune
volte…”
“Anche
il mio è tranquillo” disse Kakuzu
“peccato che sia così pigro…”
“Io
invece sto con la “fidanzata” del mio fratellino
idiota, che oltre ad essere
inquietante e molto manesca, è anche molto forte: mi ha
sollevato e trascinato
come se fossi una borsetta! Ah, ma se pesco Kisame di faccio un piatto
di
sushi!”
“Tu
ti lamenti?” replicò Deidara “La tua
coinquilina si limita a qualche pugno, ma
la mia ha sempre delle armi a portata di mano, e non ho ancora capito
se lei ha
poca mira o io sono particolarmente fortunato oggi, visto che non sono
ancora
ridotto ad un colabrodo!”
Sicuramente
fortuna e un pizzico di pietà di Ten Ten:
l’armaiola non sbaglia neanche quando
vuole! Dal fondo del corridoio improvvisamente comparvero Hidan e
Kisame con i
rispettivi accompagnatori.
“Ehilà!”
salutò Kisame allegro, ricevendo subito un occhiataccia da
Itachi.
“TU!”
“Oh-oh!”
L’Uchiha
si lanciò verso Kisame che si abbassò
prontamente, anche se Itachi avrebbe
mancato comunque il bersaglio.
“(È
una fortuna che lo Sharingan Ipnotico gli
peggiori la vista!)”
“Buongiorno
Ragazzi! E buongiorno anche a voi, merdine!”
“Ti
vedo allegro Hidan!” commentò Kakuzu sorpreso
“Va bene con Sai?”
“Ci
puoi scommettere!” e diede una forte pacca sulla spalla a Sai
che gli stava
accanto “Questo ragazzo è un mago
dell’offesa! Sai, guarda Deidara e dimmi il
primo soprannome che ti viene in mente!”
“…travestito”
“CHE
COSA!?!? IO TI FACCIO SALTARE IN ARIA!!” e mentre tutti si
impegnavano a
trattenere Deidara, Hidan sghignazzava a più non posso e
Sasori ridacchiava
silenziosamente.
Proprio
in quel momento la porte dell’Hokage si aprì e ne
uscì un uomo vecchio con
l’occhio destro bendato e il braccio destro ingessato: subito
l’atmosfera nel
corridoio si gelò, come quando il professore più
bastardo della tua scuola
entra in classe non annunciato.
Itachi
e Konan guardarono con astio il vecchio, sai chinò il capo
in segno di
rispetto, gli altri invece lo seguirono con lo sguardo mentre se ne
andava.
“Chi
è quel vecchio bacucco?” chiese Ino a Sai.
“Quello
è Danzou della Radice, capo degli Ambu e consigliere anziano
dell’Hokage”
“Quindi
è il tuo capo?” rincarò Sakura.
“Si…”
“Non
so cosa mi abbia trattenuto dal saltargli al collo!”
“A
chi lo dici, Konan…” le parole di Itachi erano
poco più di un sussurro, ma
Kisame le sentì ugualmente.
“E
tu cosa c’entri con…”
Prima
che lo squalo potesse continuare, Shizune chiese a tutti di entrare:
l’ufficio
era esattamente come prima, dato che Tsunade aveva trovato i mobili
scomparsi
appena fuori dalla finestra (E indovinate a chi è toccato
riportarli dentro, se
non a Shizune?), ma l’Hokage era più rilassata.
“Devo
ringraziarvi ragazzi: altri 5 minuti con quella cariatide e mi sarei
amputata
le orecchie!”
“Tra
lei e Danzou non corre buon sangue?” chiese Ten Ten.
“Diciamo
che io sto a lui come Choji sta alla dieta… ma veniamo alle
cose serie! Ci
siamo tutti?”
“Non
ancora… mancano Pain e il biondino” rispose Konan.
“Chissà
perché la cosa non mi sorprende! Kakashi ha avuto una
cattiva influenza su quel
ragazzo”
Come
se fosse stato chiamato, la porta fu aperta con uno schianto ed
entrarono
Naruto, Jiraya e Pain.
“Scusa
il ritardo, Nonna Tsunade!”
“Quante
volte ti ho detto di non chiamarmi nonna e di non entrare senza
bussare!”
quindi gli tirò un fermacarte a forma di rospo che
rimbalzò sulla fronte di
Naruto e atterrò nella mano di Jiraya.
“Toh,
ecco dov’era finito; credevo di averlo perso!”
“Adesso
basta! Mettetevi qui davanti e ascoltate!” quando
l’ordine venne eseguito,
Tsunade continuò “La presenza
dell’Akatsuki qui ha creato non poco scompiglio;
lo stesso Danzou poco fa ha
cercato di
convincermi a farvi giustiziare prima che uno di voi potesse dire
“Bah!”, ma
ovviamente ho rifiutato”
“E’
molto gentile da parte sua (Cambio voce) anche se lo hai fatto
soprattutto per
fare un dispetto al vecchio rompiscatole!”
“Non
lo nego! Ma mi fido di Jiraya e sono certa che nessuno di voi
farà scherzi,
altrimenti” e qui l’Hokage si sgranchì
le nocche “sarò costretto a darvi una
ripassata!”
L’Akatsuki
annuì indifferente, ma non senza timore.
“Ma
chi impedirà a Danzou di giustiziarli senza
processo?” domandò Shikamaru.
“È
questo il vero problema!” rispose Tsunade pensiero
“Non sarà facile impedirgli
un tiro mancino senza ulteriori prove…”
Sena
alcun preavviso la porta si spalancò con una tale forza che
i cardini
tremarono; sulla soglia c’era Gemna trafelato e con il fiato
corto, mentre lo
stecchino che aveva in bocca era miracolosamente attaccato ad un angolo
della
bocca.
“Tsunade-sama…
due villaggi a sud di Konoha hanno chiesto il nostro aiuto…
sono stati
attaccati da nemici sconosciuti!!”
“Come!?”
“E
non è tutto: anche un villaggio ad ovest è stato
attaccato, e la stessa cosa è
successa ad una carovana ad est di qui!”
“Chi
li sta attaccando?” chiese Jiraya.
“Non
lo sappiamo, le notizie sono confuse…”
“Raduna
i membri mancanti del team Kakashi, 8 ,10 e Gai sul tetto di questo
palazzo!” sbraitò
Tsunade alzandosi in piedi “Il più in fretta
possibile!”
“Corro!”
e Gemna corse via come se avesse il diavolo alle calcagna.
“Quanto
a voi, riportate alle vostre case i nukenin, dalle quali non si
muoveranno, e
poi tornate qui!”
In
meno di cinque secondi la stanza si svuotò, e al suo interno
rimasero solo
Tsunade e Jiraya.
“Sei
proprio tagliata per fare l’Hokage!”
“Balle!
Sarutobi avrebbe voluto te come suo successore, anche con i tuoi
difetti!”
“Ahahah!
Ma anche tu sei piena di difetti, cara mia!”
“Ahahah!”
Continuarono
a ridere per un po’ come due ragazzini; poi Jiraya si fece
serio.
“Naruto
sa dei suoi genitori e quello che Danzou ha fatto a Nagato e a
Konan”
Tsunade
smise subito di ridere “E sa anche…”
“No!”
la interruppe il Sennin dei rospi “Altrimenti si sarebbe
precipitato per
staccare la testa di Danzou senza troppi complimenti!”
“Fiuuuu…
andiamo subito sul tetto! I ragazzi torneranno prestissimo, e se le
cose
andranno per il meglio, il vecchio Danzou si ritroverà
presto con le mani
legate!”
Tutti
i team erano pronti sul tetto del palazzo dell’Hokage; gli
Akatsuki erano stati
riportati ai rispettivi alloggi in fretta e furia, e l’unica
cosa che
aspettavano tutti per passare all’azione erano gli ordini del
Gondaime.
“Ci
sono stati quattro attacchi vicino a Konoha, e abbiamo ragione di
credere che i
nemici siano i sottoposti di Madara Uchiha!”
Alcuni
presenti annuirono o deglutirono preoccupati; altri invece si gasarono
ancora
di più sentendo queste parole.
“Per
questo motivo manderò un team in ogni zona colpita per
controllare la
situazione. Team gai!” urlò in tono marziale
l’Hokage “Voi vi dirigerete ad est
per soccorrere la carovana!”
“AGLI
ORDINI!! SIETE PRONTI, RAGAZZI!?” gridò Gai
euforico.
“CERTO
SENSEI, PRONTISSIMI!” urlò di rimando Rock Lee.
“Siamo
pronti!” risposero Ten Ten e Neji più contenuti.
“Voi
del team 10 andrete ad ovest per soccorrere gli abitanti di quel
villaggio”
“Tutto
chiaro” disse Asuma.
“Conti
su di noi, signorina Tsunade!” esclamò Ino, poi si
rivolse ai suoi compagni
“Shikamaru, smetti di sbadigliare! E tu Choji, metti via quel
pacchetto di
patatine!”
“(Quanto
la detesto quando fa la maestrina!)”
“Il
team 8 e il team Kakashi prenderanno ciascuno uno dei villaggi a sud;
Yamato
supporterà il team Kakashi!” I due team e il jonin
annuirono “Ricordatevi che
la vostra missione ha due obbiettivi: uno, mettere in salvo le persone
in
pericolo; due, raccogliere quante più informazioni possibili
sui nemici! È
tutto chiaro?”
“SI!”
risposero all’unisono i ninja.
“E
allora sbrigatevi e tornate con quante più informazioni
possibili! SAN!
(Disperdetevi)” I team scattarono in tre direzione
differenti, e in breve non
furono più visibili.
“(Ho
un brutto presentimento…)”
pensò
Tsunade “(…ma spero di sbagliarmi!)”
Relegato
in quel maledetto posto freddo ed umido: odiava quel posto! Certo, a
lui non
piacevano parecchie cose, ma quel posto proprio non lo sopportava; per
non
parlare poi dei suoi “vicini di casa”…
Improvvisamente
si spalancò la porta della sua stanza, e senza troppi
complimenti uno dei suoi “vicini”
entrò.
“Muoviti
Sasuke: Orochimaru-sama vuole vederti!”
Impassibile,
come sempre, l’Uchiha si alzò controvoglia e si
avviò con Kabuto lungo un
corridoio immerso nella penombra di alcune candele.
“Perché
Orochimaru vuole vedermi?”
“Dovrai
aspettare per scoprirlo”
La
cosa ancora più seccante dell’atteggiamento di
Kabuto erano la sua Stomachevole
devozione ad Orochimaru e il suo irritante sorrisino di chi si crede
superiore;
questi “pregi” rendevano il ninja del suono davvero
insopportabile, anche se
nessuno batteva il suo maestro: se solo Sasuke ripensava a tutte le
volte che
quella specie di serpente si era strusciato contro di lui e
l’aveva sfiorato
con quella sua lingua lunga più di 2 metri… non!
Non ci voleva ripensare!
“Siamo
arrivati”
Sasuke
e la sua guida entrarono dove ad attenderli c’erano due
persone: la prima era
seduta su una sorta di trono adornato di serpenti, e Sasuke lo
riconobbe subito
come il suo maestro; la seconda invece aveva una cappa che lo
identificava come
un membro di Akatsuki, la faccia nascosta da una maschera arancione a
spirale
con un unico foro in corrispondenza dell’occhio destro.
“E
lui chi sarebbe?” chiese Sasuke indifferente.
“Per
il momento puoi chiamarmi Tobi, e sappi che d’ora in poi
collaborerò con il mio
buon amico Orochimaru” prima che Sasuke potesse chiedere
altro, Orochimaru
prese la parola.
“Sasuke,
voglio che tu formi una squadra di quattro elementi: potrai sceglierli
tra le persone
dei nascondigli Nord, Sud, Ovest ed Est; Kabuto ti
accompagnerà nel tuo viaggio”
Sasuke,
reprimendo la voglia di esprimere il suo disappunto, diede un cenno
d’assenso,
girò sui tacchi e uscì seguito da Kabuto. Non
appena fu lontano, Orochimaru si
rivolse al membro di Akatsuki.
“Le
truppe sperimentali hanno superato ampiamente i test, e tra qualche
giorno
potrò creare gli ultimi tipi con il DNA dei miei vecchi
colleghi! Ora tu devi
rispettare la tua parte dell’accordo…”
“Come
d’accordo avrai Sasuke tutto per te, e potrai continuare i
tuoi esperimenti
utilizzando anche la gente conquistata”
Il
Sennin si leccò le labbra compiaciuto, probabilmente
pregustando il momento in
cui avrebbe assorbito Sasuke.
“Bene,
sono sicuro che manterrai la parola: dopotutto sei un uomo
d’onore, Madara”
L’uomo
mascherato non rispose; aprì l’unico occhio
visibile e mostrò ad Orochimaru il
suo sharingan, quindi si sposto al centro della sala e li
parlò con voce
solenne.
“Gli
schieramenti sono uno di fronte all’altro! Questa
sarà la Quarta Grande
Guerra dei Ninja!
Eccomi
di nuovo! La trama si infittisce, eh? E le cose si scateneranno ancora
di più
nel prossimo capitolo, quindi tenetevi pronti! Ora io devo occuparmi di
una
faccenda…
Sasu:
“INSOMMA! Ci volete far entrare?”
Tutti:
“NO!”
Kabu:
“Ma perché?”
Oro:
“Kabuto, la risposta credo che sia
ovvia…”
Tutti:
“Siete dei bastardi!”
ALE:
“SOPRATTUTTO TU!”
Danzou:
“Io?
ALE:
“Si, tu! Il bastardo che ha costretto Itachi
a…”
Itachi
e Kisame mi colpiscono sulla testa urlando: “NIENTE
SPOILER!”
ALE:
“Urgh! (Scuoto la testa per riprendermi) Dato che mio
fratello (Purtroppo) è un
fan di Sasuke, ti lascio
entrare, anche se controvoglia!”
Kab,
Oro, Mad e Danz: “E NOI?”
Kyu:
“Voi aspettate il DVD!”
ALE:
“Ben detto volpe! E a voi faccio la solita raccomandazione,
recensite numerosi e continuate a seguire la mia storia! A PRESTO!
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Capitolo 9 *** Team VS Homunculus ***
Rieccomi
di nuovo! Se per piacere abbassate gli oggetti che volete lanciarmi
addosso,
per favore… ho postato questo capitolo il più in
fretta che potevo!
Tutti:
“JINGLE BELLS, JINGLE BELLS…”
Tutti
i personaggi di Naruto si sono fatti prendere dall’atmosfera
natalizia, con gli
Akatsuki vestiti da Babbi Natale, il resto dei personaggi impegnato in
un
gigantesco presepe vivente! Sasuke invece…
Sasu:
“Perché devo essere l’unico vestito da
Grinch?”
ALE:
“Anche se Rock Lee sarebbe stato abbastanza verde, eri
l’unico a cui stava bene
il costume…AHAHAHAHAH!!!!” non riesco a restare
serio, scusate.
Kyu:
“Ehi ALE, che ne dici di un po’ d’azione
in questo capitolo?”
ALE:
“Mi hai letto nel pensiero, amico! Diamo inizio allo
show!”
Team
Vs Homunculus
Il
paesaggio scorreva a tutta velocità davanti agli occhi dei
ninja di Konoha,
mentre questi si spostavano a tutta velocità verso i
villaggi colpiti
“Coraggio
Lee! Dobbiamo essere lì il prima possibile, quindi
aumentiamo il passo!”
“D’accordo
sensei, farò del mio meglio!”
Pochi
metri più indietro…
“Possibile
che quei due non sappiano darsi una calmata?”
commentò Ten Ten sbuffando.
“Non
succederà mai, dai retta a me”
“Ehi!
Non rimetterti a fare il fatalista!”
“Non
sono fatalista: quella di Lee e Gai , purtroppo, è una causa
persa” detto
questo concesse a Ten Ten uno dei suoi rari sorrisi; la ragazza si
voltò di
scatto per non far vedere che stava arrossendo, ma Neji
pensò erroneamente di
aver detto qualcosa di sbagliato. Il fatto era che Ten Ten, da qualche
tempo,
sentiva che in lei stava nascendo qualcosa di più di una
semplice amicizia per
Neji: se per caso si trovavano a parlare da soli, se il ragazzo la
guardava
durante un allenamento, o se Lee li costringevano ad un abbraccio di
gruppo e
si ritrovavano vicini, la ragazza aveva difficoltà a restare
se stessa senza
andare in imbarazzo.
D’altro
canto Neji, in buona parte guarito da Naruto dalla sua sindrome del
fatalista,
ormai non considerava più Ten Ten solo come una compagna di
squadra, ma come
una ragazza e come un’amica, e questo era un bel passo avanti!
“ECCOCI!
Siamo arrivati ragazzi! Dainamikku
Entori (Entrata dinamica)!”
La
bestia verde saltò su un carro in messo alla strada, che
però si frantumò per
la potenza del colpo inferto dal Maestro Sopracciglione.
“Dobbiamo
aiutare questi mercanti, sensei, non distruggergli il carico”
puntualizzò Neji
una volta che Gai fu riemerso dai resti del carro e cominciò
a guardarsi
intorno.
“Io
però non vedo nessuno qui, e questo carro
è… era vuoto!”
Il
team saltò sulla strada e si mise a ispezionare la carovana
“Integra”, trovando
nient’altro che carri vuoti e…
“Ma
che diavolo è successo qui?”
Il
villaggio era avvolto nel silenzio, ma non era un silenzio naturale:
anche in
piena notte, ogni luogo pullula di piccoli suoni sempre presenti; in
quel caso
però non c’era niente, neanche uno sbuffo di vento
che smuovesse le foglie sui
rami o il verso di qualche animale.
Solo
un essere sembrava presente in quella desolazione: un corvo volteggiava
pigro
nel cielo, e dopo una lenta planata si adagiò sul tetto
più alto del villaggio;
lì rimase e scrutò con attenzione i dintorni.
“(Non
vedo niente di strano)” pensò il
corvo “(sarà meglio
tornare dagli altri)”
L’uccello
chiuse gli occhi, e a qualche chilometro di distanza Ino si
risveglierò dalla
sua Tecnica dello Scambio Spirituale.
“Com’è
la situazione, Ino?” chiese Asuma chino sulla ragazza.
“Tutto
tranquillo. Anche troppo. Non c’è anima viva e il
villaggio sembra abbandonato”
“Non
hai notato niente di strano?” domandò Shikamaru,
anch’egli chino su Ino.
“Beh…
ora che me lo chiedi ho visto di sfuggita una caverna!”
“Allora
sarà meglio dare un’occhiata”
Il
team si mise subito in movimento con Ino in testa, ma qualcosa non
andava…
“Mmmmm…”
Il
più giovale della squadra, Choji Akimichi, era di umore nero!
“Che
seccatura!”
“EHI!”
esclamò Shikamaru “Quella è la mia
battuta!”
“Scusa
Shika, ma oggi ho tutte le ragioni per essere seccato!”
“Questo
lo vedo, ma… perché?”
“Non
capiresti…”
“Balle!
Sei il mio migliore amico da tanti anni ti capisco meglio di molta
gente!”
“E
va bene: è che oggi… inauguravano il
“Zake Ino”!”
Le
orecchie di Ino improvvisamente si rizzarono, si fermò di
colpo e sbraitò a
tutta voce contro Choji: “PROPRIO TU, COME TI PERMETTI DI
DIRE CHE SONO
GRASSA!!!!!!!!”
L’equivoco
derivava dal fatto che Ino significa “cinghiale”, e
Kaze vuol dire “possente”,
ed Ino aveva subito pensato ad un’allusione alla sua linea.
“Calmati
Ino!” disse Shikamaru mentre rischiava di cadere dal ramo
dove si era fermato
“Choji si riferiva ad un ristorante, non a te!”
“Beh,
chiunque poteva fraintendere! Vi…”
“Vi
volete muovere o no?” li richiamò
all’ordine Asuma; i tre ragazzi si diedero
una mossa e continuarono a parlare per strada.
“Vi
sembra il momento di parlare di ristoranti?”
continuò stizzita la ragazza.
“Cerca
di capire, Ino! Oggi c’era un’offerta speciale:
qualunque cosa avessi ordinato,
l’avrebbero servita con un abbondantissimo supplemento di
carne!” l’Akimichi si
leccò i baffi con aria sognante.
“Ma
come fai a mangiare tanto?”
“La
natura mi ha dotato di stomaci multipli” proclamò
Choji in tono scherzosamente
solenne.
“Non
puoi biasimare Choji se gli piace mangiare” aggiunse
Shikamaru.
“Ma
lui non mangia: s’ingozza! Se continui, Choji, finirai per
sembrare un tacchino
ripieno!”
“Se
lo dici tu poi…”
“Che
cosa vorresti dire?”
“Voglio
dire che non tutti sono ossessivi come te sull’aspetto
fisico. Alcuni si
piacciono così come sono!”
“AH!
Tu non fai testo!” esclamò Ino alzando la voce
“Sei così pigro che solo il
bisogno di mangiare ti fa alzare dal letto!”
Anche
Shika salì di tono “E tu sei così
frivola che ti preoccupi anche della tua più
piccola imperfezione, tranne al tuo carattere!”
“Mi
dispiace per la povera ragazza con cui ti fidanzerai, sempre che tu ci
possa
riuscire!”
“E
io porterò dei fiori sulla tomba del tuo futuro
fidanzato!”
“Ragazzi…”
cercò di intromettersi Choji, ma i due non diedero neanche
l’impressione di
sentirlo.
“Il
tuo guaio Shikamaru, è che hai la gentilezza di un orso
incapace di fare
complimenti!”
“E
quando mai
TU non
hai trattato a bacchetta, se ne avevi
l’opportunità!”
“Calmatevi…”
“Sottospecie
di bradipo!”
“Modella
mancata!”
“OK,
BASTA COSI’! Ma si può sapere che cosa vi prende
ultimamente? Basta un niente
che subito litigate! Non vi reggo più!”
“Choji!
Fa silenzio!” sibilò il maestro Asuma, facendo
arrossire Choji che si rese
conto che aveva gridato più forte dei due litiganti messi
insieme.
“Per
ora resto zitto, ma la questione è solo
rimandata!” sussurrò ai due prima di
passare oltre.
Il
team 10 attraversò e controllò il villaggio in
religioso silenzio, ma non vi
trovò anima viva, quindi passarono alla caverna intravista
da Ino: dopo un’ora
di appostamento, Asuma si rivolse a Shikamaru
“Niente
di nuovo?”
“Niente.
Sei sicura di aver visto giusto, Ino?”
“Sono
sicurissima!”
Mentre
i due cominciavano un altro battibecco, Choji osservò
distrattamente uno
scoiattolo rossiccio che si spostava sul terreno raccogliendo varie
ghiande, e
la sua ricerca lo portò vicino all’entrata della
caverna. Improvvisamente una
mano, tanto enorme da poter stringere l’Akimichi da sola,
calò come un maglio
sullo scoiattolo che per poco non ci rimise la coda: i ninja di Konoha
si
misero in posizione d’attacco, pur rimanendo nascosti.
Il
braccio e la mano enormi si spostarono di lato, come confusi per aver
mancato
il bersaglio; quindi una gigantesca figura alta tre metri si
spostò nella
penombra per osservare i dintorni; pur con la grande ampiezza della
caverna,
quella figura era leggermente piegata per non colpire il soffitto di
roccia.
“Che
cos’è quel mostro?”
“Senti
qualcosa Kiba?”
Il
team 8 si era appostato vicino al villaggio restando sopravento, il che
permetteva a Kiba di annusare in tutta tranquillità ogni
eventuale nemico.
“Da
qui distinguo chiaramente tre odori: primo, un olezzo di alcune persone
che non
vedono del sapone da almeno tre settimane; secondo, sento
l’odore di sangue
fresco, deve esserci stata una battaglia da poco; terzo… un
odore che non ho
mai sentito prima e che non riesco a distinguere”
“Potremmo
fare un sopralluogo, così da capire che cosa sta
succedendo” suggerì Shino.
“È
troppo rischioso!” ribattè Kurenai
“Forse con il Byakugan di Hinata…”
D’un
tratto il cagnone bianco cominciò a ringhiare contro alcuni
arbusti.
“Qualcuno
si sta avvicinando!”
Subito,
come per magia, comparve un uomo con del sangue rappreso dappertutto e
gli
occhi sgranati per lo spavento.
“Scappate!
Stanno arrivando, stanno a…”
L’uomo
non fece in tempo a finire una frase, perché qualcosa lo
aveva colpito alle
spalle, e ora giaceva a terra esanime. Hinata sussultò
inorridita.
“Presto
Akamaru, blocchiamolo! Jujin Bushin
(Moltiplicazione Selvatica)”
Il
cagnone bianco balzò in groppa al padrone mentre questo era
a quattro zampe e
si trasformò in Kiba. Entrambi corsero a quattro zampe verso
gli arbusti dove
si celava ilo nemico.
“Gatsuga!
(Zanne Perforanti)”
I
due sferrarono un attacco rotante simultaneo nella direzione dove,
presumibilmente, si nascondeva il nemico: per alcuni secondi si
sentì un forte
rumore, come di una sega elettrica contro una roccia dura, poi cane e
padrone
furono sbalzati indietro.
“Ahi!
Eppure ero sicuro di averlo colpito!” si lamentò
Kiba rialzandosi
“devo aver cozzato contro una
roccia!”
“Veramente
l’hai centrato!” disse Hinata con il Byakugan
attivo.
“Come?
Ma se mi è sembrato un frontale contro un muro!”
“A
quanto pare i nostri avversari sono molto duri”
commentò Kurenai prendendo un
kunai.
“I
miei insetti sono più duri di loro” una nuvola
ronzante di insetti cominciò a
formarsi dietro l’Aburame. Da dietro gli arbusti si
udì un fruscio. E poi un
altro, e un altro ancora. Mentre i nemici aumentavano, il team 8 si
preparava
alla battaglia.
Il
fuoco ormai aveva raggiunto ogni edificio del villaggio. Le fiamme
ruggivano
alzandosi ancora di più mentre sonori scricchiolii
preannunciavano il crollo di
uno di questi edifici. Proprio da una casa avvolta dalle fiamme
uscì una
ragazza con i capelli rosa leggermente bruciacchiati; in braccio
reggeva una
bambina, sulle spalle c’era una donna con il viso contratto
dal dolore che si
reggeva con tutte le sue forze.
Sakura
corse fuori dal villaggio verso il limite della foresta, dove si
trovavano
altre persone con ferite più o meno gravi.
“Sakura,
sono le ultime?” gridò Yamato per farsi sentire
sopra il brusio della gente.
“Si!
Non c’era nessun altro!”
“Grazie”
mormorò la donna sulle spalle della ragazza “Non
so come ringraziarti, cara…”
“Non
mi ringrazi!” la interruppe Sakura posandola a terra
“Lasci a riposo quella
gamba piuttosto: tra poco ci penserò io a curarla”
“Avete
visto Naruto?” chiese Sai mentre fasciava il braccio di un
uomo “Non lo vedo da
un po’”
“Sta
ancora cercando superstiti con Kakashi”
“Vado
anche io! Sai! Vieni con me! Capitano Yamato, lei resti qui con i
feriti”
La
piazza del villaggio sembrava un cerchio di fuoco: dovunque Kakashi si
girasse
trovava un muto di fiamma che si allungava verso di lui minaccioso. In
uno dei
piccoli spazi che separavano questi muri spuntò Naruto
trafelato e senza felpa.
“Non
c’e più nessuno, Kakashi sensei!”
“Bene.
Ma che fine ha fatto la tua felpa?”
“Si
sta facendo un giro…”
Prima
che Kakashi potesse chiedere spiegazioni, da un muro di fuoco
saltò fuori una
figura completamente avviluppata dalle fiamme, ma non ne sembrava
sofferente,
anzi…
“Aaaaaaah!!!
Che bellezza!” esclamò Kyubi con la gioia negli
occhi “Non c’è niente di meglio
di un bagno di fuoco: il freddo non mi disturba, ma il calore! Erano
anni che
non me lo sentivo sul pelo!”
“Ancora
non riesco a capire come tu riesca a non finire carbonizzato!”
“Sono
resistente, bamboccio! Più precisamente fino a 100000 gradi
Celsius! Ma
torniamo a noi…” la volpe si scrollò il
fuoco di dosso come un cane fa con
l’acqua “la buona notizia è che non ci
sono più persone nelle varie case, e non
c’è neanche l’ombra di un morto in tutto
il villaggio!”
“E
quella cattiva?”
“Abbiamo
compagnia!”
Da
ogni spazio tra i muri di fuoco cominciò a udirsi un brusio
crescente. Era
sempre stato presente, ma il crepitare del fuoco l’aveva
coperto fino ad ora.
Appena alcune figure uscirono dal fumo, Naruto represse un conato di
vomito;
quelle erano di certo le creature più repellenti che avesse
mai visto: ognuna
di loro aveva una gobba che impediva di allacciare quella che, un tempo
era
stata una camicia; ogni parte visibile era costellata da piaghe nere,
dei
capelli biondi ricadevano su una faccia prossima alla putrefazione; gli
arti
erano scheletrici come rami secchi.
“Non
credo abbiano intenzioni amichevoli” disse Kakashi mentre
faceva roteare
distrattamente un kunai.
“Per
voi cosa vogliono?”
“Catturateli!”
urlò una voce autoritaria come in risposta alla domanda di
Naruto “Se non ci
riuscite, uccideteli!”
“Chissà
perché non mi sorprende?” e con uno scatto
repentino il Bijuu stese la mano
artigliata davanti a se, giusto in tempo per prendere per il collo un
esperimento temerario che si era fiondato avanti “Posso fare
qualcosa per te?”
“Ti…
dispiacerebbe mettermi giù?” latrò
quello con voce strozzata.
“Sei
tu che me l’hai chiesto!” detto questo con un
aggraziato movimento prima sbattè
l’essere a terra come per tramortire un polpo, poi lo
lanciò in una casa invasa
dalle fiamme senza troppi complimenti; si udì uno sonoro
schianto e un boato
sottomesso, quindi la casa crollò.
“Credo
di aver centrato una trave di sostegno. Pazienza!”
“Noi
siamo ninja, e voi lo sapete… ma voi chi siete?”
Per
qualche momento, l’unica risposta alla domanda di Kakashi
furono occhiate
minacciose, poi si fece avanti qualcuno, forse il capo, che si rivolse
ai ninja
in tono spaccone.
“Voi,
patetici umani! Non potete competere con noi: noi siamo
Homunculus!!”
“Come?
Furunculus?” chiese Naruto, facendo però infuriare
tutti quegli esseri.
“Non
Forunculu, Homunculus! Homunculus!!”
“Credo
di sapere cosa intendono” spiegò Kyubi mentre il
capo dei cosiddetti Homunculus
continuava a strepitare “Homunculus è un termine
latino e significa
letteralmente “uomo nell’ampolla”. Deve
essere così che si definiscono gli
esseri creati da Orochimaru!”
“Esattamente!
Noi siamo gli Homunculus nati dal DNA di Deidara! E ora arrendetevi,
altrimenti
vi uccideremo!”
“Datemi
un secondo!” il corse ai margini della piazza,
staccò dal terreno un palo della
luce e lo agitò come se fosse un bastone.
“Molto
bene! Ora venite a prendermi!”
Uno
degli esseri si raddrizzò più che poteva, quindi
sputò qualcosa di viscido e
giallo contro il palo della luce; per un attimo la sostanza
restò appiccicata
al metallo, poi esplose riducendo
in
pezzettini metà del palo.
“EHI!”
gridò la volpe guardando la sua arma mezza distrutta
“Questo non vale!”
“Dovremo
usare le maniere forti”
“D’accordo!
Volpe, restane fuori e… volpe?”
Kyubi
non poteva sentire naruto in quel momento, non mentre caricava a testa
ringhiando
chi aveva distrutto la sua arma. L’Homunculus
sputò un altro colpo che fu
evitato con uno scarto laterale. Un terzo colpo arrivò ai
piedi del bijuu, ma
quando esplose il bersaglio era molti metri più avanti. Il
quarto colpo non
venne mai sparato, infatti Kyubi aveva raggiunto l’Homunculus
e l’aveva colpito
con una poderosa zampata, facendolo volare in un’altra casa
avvolta dalle
fiamme.
“Fatevi
sotto, scarti di laboratorio!”
Quello
che seguì fu un autentico spettacolo di acrobazia: Kyubi
colpiva, saltava,
schivava e colpiva ancora; ora lo vedevi far sbattere due teste una
contro
l’altra, ora schivava gli sputi esplosivi rinfilando un
calcio volante ben
piazzato. Ma la mossa più spettacolare fu la seguente: dopo
aver azzannato un
Homunculus alla gola, il bijuu si accorse che un folto gruppo dietro il
nemico
appena ucciso era pronto a sparare; allora saltò, fece una
capriola in aria e,
mentre alle sue spalle esplodevano i colpi, acchiappò un
Homunculus per ogni
coda e li scaraventò contro gli altri ancor prima di toccare
terra.
“Che
mosse! È proprio bravo!”
“Non
credo che abbia bisogno del nostro aiuto, ma potremmo anche dargli una
mano.
Che ne dici Na…”
Anche
il biondo era partito alla carica, seguito da una ventina di copie che
travolsero imperterriti alcuni Homunculus, impegnati a tenere
d’occhio Kyubi
che mieteva vittime. La seconda linea si fece trovare pronta: una serie
di
sputi colpirono cinque copie che esplosero, trascinando con loro altre
tre
troppo vicine. Le copie rimanenti allora rallentarono e si
affiancarono, e in
pochi attimi sei Naruto reggevano in mano altrettante sfere vorticanti
di
chakra blu.
“RASENGAN!”
urlarono lanciandosi all’attacco; una nuova serie di sputi
neutralizzarono una
copia, ma le altre colpirono i bersagli scaraventandoli indietro come
se nulla
fosse.
“Ripensandoci
quei due possono cavarsela anche senza di me…”
disse il Jonin girando una
pagina del suo libro preferito.
“Fremo!
Non muovere un muscolo!”
Kakashi
alzò l’occhio dal libro, e notò che era
stato circondato; allora chiuse il
libro di malavoglia e, semplicemente, sparì!
I
surrogati di deidara non fecero neanche in tempo a chiedersi che cosa
stesse
succedendo che l’Hakate li aveva già colpiti.
“Raikiri (Tagli del fulmine)”
questa fu l’ultima cosa
che sentirono gli Homunculus prima di cadere a terra fulminati. Dopo
essersi
accertato della morte dei suoi nemici, Kakashi riprese il libro.
“Certa
gente non sa proprio quando restare zitta! Dove ero rimasto? Ah
già, capitolo
26…”
“Resistete!
Non permettetegli di entrare nel villaggio!”
Lo
stesso essere che urlò queste parole fu scaraventato in aria
per vari metri da
un pugno, per poi ricadere pesantemente a terra; poco più in
la, altri
Homunculus venivano legati e strangolati da serpenti disegnati.
Sakura
e Sai erano stati attaccati da quegli strani esseri non appena si erano
avvicinati, ma dopo un breve combattimento i ninja di Konoha ebbero il
sopravvento sugli Homunculus.
“Questo
era l’ultimo” disse la rosa guardando un Homunculus
esanime “E tu Sai, a che
punto sei?”
“Ho
quasi fatto. Questo è un osso duro!”
Tutti
gli Homunculus avviluppati dai serpenti si erano accasciati a terra,
meno uno
che ancora resisteva.
“Uhuhuh!”
rise quello con voce strozzata “Non avete speranze. Anche se
ci avete battuto,
abbiamo vinto noi!”
“Che
cosa vuoi dire?”
“Che
anche da morti siamo pericolosi. Preparatevi a
morite…”
“Deve
essere impazzito” commentò Sai.
“AHAHAHAH!!
MORIRETE TUTTI!!”
Subito
dopo, l’Homunculus crollò soffocato; la battaglia
era finita.
“Che
cosa intendeva secondo te? Bluffava?”
“Non
ne sono sicuro ma… aspetta!”
L’ambu
si chinò rapido su uno dei cadaveri, lo esaminò e
si rialzò con aria
preoccupata.
“Dobbiamo
andarcene! Subito!”
“Devo
essermi arrugginito! Potevo fare molto meglio!” disse Kyubi
guardando una
collina di nemici ammassati al centro della piazza.
“Ne
sono scuro, ma ti avevo detto di restarne fuori!”
esclamò Naruto.
“Eri
davvero convinto che me ne sarei stato buono senza combattere?
Ahahahah!” poi
notò di sfuggita l’espressione contrariata di
Naruto “Aspetta, lo pensavi
davvero? Allora rido più forte! AHAHAHAH!”
L’Uzumaki
avrebbe voluto ribattere, ma lasciò correre.
“Avanti:
trasformati in felpa e andiamocene da qui!”
“Si,
mammina!” lo canzonò la volpe mente componeva il
sigillo, ma si bloccò
improvvisamente e indicò uno dei cadaveri
“C’era già quel simbolo quando
l’ho
fatto secco?”
All’altezza
del cuore, sul cadavere di un Homunculus, si illuminava di luce rossa
l’ideogamma “Sei” (Azzurro). Quando Kyubi
alzò lo sguardo, si accorse che tutti
gli Homunculus morti avevano quel segno che brillava sul petto.
“Brutta,
brutta, brutta faccenda!”
“Che
vuoi dire?”
“Che
dobbiamo levare le tende!”
“Ma
perché?”
“Sveglia
baka!” esclamò stizzito il bijuu prendendolo per
il colletto “Questi cosi prima
sputavano dell’esplosivo, sono come delle bombe viventi! Le
bombe esplodono!”
L’affermazione
di Kyubi fu confermata dal fatto che la luce rossa degli ideogrammi si
fece più
intensa.
“Correre!”
Bijuu
e Jinchuriki si lanciarono in una corsa sfrenata per uscire dal
villaggio, ma
fecero appena in tempo ad uscire dalla piazza che il mucchio di
homunculus
esplose come un sol uomo, provocando un onda d’urto tale che
spense le fiamme e
scaraventò i due lontano con molti detriti al seguito; si
udirono altre
esplosioni sparse, varie case crollarono sotto i colpi.
E
poi tutto finì.
Il
villaggio era un vero disastro: tra resti di case bruciate e case
crollate per
colpa delle esplosioni, non c’era un edificio rimasto
integro; c’erano solo
mucchi e mucchi di legno o pietra sparsi qua e là.
Naruto
giaceva lungo disteso su uno di questi mucchi, scombussolato ma
incolume; di
Kyubi nessuna traccia.
“Che
botta…” mormorò Naruto rialzandosi
“Dove sarà finita quella volpe?”
“Sotto
al tuo dolce peso e a quello dei detriti, bamboccio! Levati!”
ruggì una voce
sotto al cumulo di macerie, facendo scattare l’Uzumaki di
sorpresa. Appena si
alzò, Kyubi emerse come uno zombie dalla tomba scrollandosi
di dosso i pezzi di
legno e i calcinacci.
“Io
ODIO i kamikaze! Ogni benedetta volta che li incontro mi fanno
arruffare il
pelo per settimane con le loro esplosioni!”
Tra
grugniti e brontolii, il bijuu si ripulì dalla polvere e
dalle schegge , quindi
si trasformò in felpa e si fece indossare da Naruto.
Dopo
aver cercato un po’ tra le rovine del villaggio, il biondo
trovò tutto il testo
del team sano e salvo, eccetto Sakura che si curava una ferita sul
polpaccio.
“Che
ti è successo?”
“Un
maledetto pezzo di vetro!” sbottò Sakura
interrompendo la tecnica di guarigione
“Ho curato quello che potevo, ma non credo di riuscire a
camminare!”
“Ti
aiuto io, allora” mentre l’Uzumaki pronunciava
queste parole, Kyubi lo
malediceva mentalmente in tutte le lingue.
“(Un
altro concerto di percussioni! Ma che ho
fatto di male? Non… Ehi, ma non succede niente!)”
e in effetti era vero:
Naruto sorreggeva Sakura ed erano praticamente attaccati, ma il battito
dell’Uzumaki era normale “(Perché
con la
corvina il suo cuore sembra una carica di elefanti, e con questa nisba?)”
Con
questo interrogativo, Kyubi si arrovellò lungo tutta la
strada del ritorno a
Konoha, e alla fine trovò la risposta!
____________________________________________________________________
Finito!
Scusate se sono così bastardo, ma la risposta trovata da
Kyubi dovrà aspettare
il prossimo capitolo! Nel frattempo io e i personaggi del manga di
Naruto vi
auguro un Buon Natale, un felice Anno Nuovo…
Kyu:
“E una felice Befana per tutte le donne che leggeranno questo
capitolo!!!”
ALE:
“Anche a loro! Ci vedremo per l’anno nuovo, con uno
scoppiettante capitolo
pieno di NaruHina!”
Tutti:
“AUGURI DI BUONE FESTE!!!!!!!!”
|
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Capitolo 10 *** Chiacchiere con un Bijuu... ***
Salve
ragazzi! Dopo le feste, eccomi di ritorno con un capitolo speciale! Non
vi
anticipo niente, ma…
Sasu:
“Ehm, Autore…”
ALE:
“Per te sono il SIGNOR Autore, signorino! E ora dimmi che
diavolo vuoi!”
Sasu:
“Devo proprio stare in prima fila? Mi sta venendo un
torcicollo tremendo!”
ALE:
“Nella mia infinita bontà ti lascio entrare e hai
pure da ridire? Non ti sbatto
fuori, ma sta sicuro che prima o poi avrai la tua punizione!”
Chiacchiere
con un Bijuu…
L’hokage
stava placidamente riposando sulla sedia imbottita; per una volta, la
pila di
scartoffie infinita era già stata letta e compilata, e
Tsunade si rilassava. O
almeno, per la prima volta si rilassava dopo aver finito di lavorare.
Il
riposino però, doveva attendere: a guastarlo ci
pensò un bussare insistente che
riportò l’hokage alla realtà.
“Chi?
Cosa? Quando? Volevo dire, avanti!”
“Siamo
noi, lady Tsunade, di ritorno dalla missione!”
tuonò Gai dall’altra parte della
porta “Con noi c’è anche il team
10!”
“Di
già? Avete fatto presto! E com’è andata
la missione?”
“A
noi è andata male: la carovana era deserta, i carri
completamente saccheggiati”
disse Neji atono mentre tutti lo seguivano entrando.
“Nessuna
impronta o segni di lotta” rincarò Ten Ten
“In compenso abbiamo trovato queste!”
la ragazza ficcò una mano dentro al sacco che trasportava e
tirò fuori delle
penne nere come l’ebano.
“Erano
sparse dappertutto, intorno e sui carri”
“Davvero
strano… a voi, avete avuto più fortuna?”
“Poco
e niente” commentò Shikamaru “se
consideriamo informazioni sul nemico, ma
conosciamo l’ubicazione di un nascondiglio ben
sorvegliato”
Di
nuovo alla porta si sentirono battiti insistenti, e la porta si
aprì senza
attendere una risposta: quindi entrarono un Yamato e un team 7 ben
affumicato.
“Noi
invece abbiamo trovato” commentò Yamato
“ma le informazioni ci sono esplose tra
le mani”
“Letteralmente”
aggiunse Kakashi.
“Dannazione
Kakashi!” esclamò con veemenza Gai
“Sempre a te capitano le battaglie più
interessanti!”
“Un
momento… dov’è Sakura?”
“E
all’ospedale” rispose Sai senza pensare.
“Ma
sta bene!” precisò Naruto vedendo lo sguardo
preoccupato di Lee “È una ferita
poco grave!” il sopracciglione tirò un lungo
sospiro di sollievo.
“Calmatevi!”
tutti tacquero per ascoltare Tsunade “Molto bene: con tutte
queste testimoni di
esperimenti e saccheggi dovrei levarmi Danzou dalle scatole per un bel
po’ di
tempo… Gai, Kakashi, Yamato e Asuma restino qui per darmi un
rapporto più
dettagliato! Gli altri restino pronti per un’altra missione
urgente!”
I
giovani ninja sgomberarono in fretta l’ufficio, quindi ognuno
andò dove gli
pareva: nel caso di Naruto…
“(Hei,
bamboccio!)” esclamò Kyubi nella
mente del biondo “(Ci prendiamo una
ciotola di ramen da Teschi?)”
“(Anche
due!)”
“Aaaaah!
Davvero squisito!!”
Non
c’è che dire: Naruto preferiva il ramen di Teschi
sopra ad ogni altro, e il
suddetto (e anche il suo portafoglio) era sempre felice di cucinare per
lui,
soprattutto se si portava dietro un amico altrettanto mangione.
Infatti,
di fianco ad una pila di 4 scodelle (controre 5 di Naruto), sedeva
tranquillamente Kyubi in forma umana, con l’aria sazia e
appagata. Invece di un
Naruto “volpizzato” però, il bijuu aveva
optato per un’altra forma: la
fisionomia era quella dall’Uzumaki, ma i capelli erano rossi,
molto lunghi e
irti come tante spine; gli occhi, neanche a dirlo, erano rossi con la
pupilla
stretta; indossava una felpa uguale a quella di Naruto, ma
completamente nera,
con su scritto in rosso “Non voglio farti male… ma
non tentarmi!” mentre dietro
c’era il kajin “yasei”, che significava
“selvaggio”.
“Sembri
un vero e proprio teppista; lo sai, vero?”
“Grazie
per il complimento! D’altronde non posso diventare te, visto
che “la mia
presenza fuori dal tuo corpo deve rimanere segreta” o
qualcosa del genere!”
“Si,
lo so cos’ha detto Nonna Tsunade prima di affidarci la
missione punitiva, ma
così è troppo! Ho una reputazione, sai?”
“E
da quando? Dell’altro ramen prego!” urlò
il bijuu a Teuchi, già pronto con
altre due scodelle di ramen fumante.
“Lasciamo
perdere! Piuttosto, che mi dici di questa alleanza
Madara/Orochimaru?”
“Mm…
parecchio brutto! Di solito sono ottimista, ma questa situazione non
è certo
rosea: da una parta abbiamo un uomo serpente viscido e bastardo, che in
trucchi
e tiri mancini batte tutti i bastardi che conosco; dall’altra
c’è il rudere di
un clan pressoché estinto, psicopatico e parecchio bastardo
che vuole catturare
me e i miei “colleghi” per qualche oscuro
fine… dimentica quello che ho detto
prima: questa è una situazione di merda come
poche!”
“Ma
non eri quello ottimista?”
“Meglio
dire realista! E ora, domanda per domanda, spiegami perché
non vuoi che nessuno
sappia delle tue… origini”
Naruto
mandò giù un boccone e distolse un poco lo
sguardo.
“Beh,
è… difficile da spiegare”
“Difficile?”
chiese il bijuu squadrandolo.
“Difficile
da spiegare a te! Non credo che tu possa capire questo punto di
vista!”
“Non
insultare la mia intelligenza, ragazzo! Spiegati!”
“E
va bene: io voglio essere accettato da tutti perché sono me
stesso, non perché
sono un figlio famoso!”
Kyubi
osservò in silenzio Naruto per qualche secondo. Quindi prese
la ciotola di
ramen ancora piena di brodo, ne bevve il contenuto, e infine
parlò.
“Capisco…”
“Sul
serio? Non mi prendi in giro?”
“Ho
detto che lo capisco, non ho detto che non mi sembra logico.
Un’altra ciotola
per favore!”
“”Grazie
tante per il sostegno morale! Anche per me
un’altra!”
Teuchi
servì subito le due ciotole: il vecchio oste sapeva troppo
bene che Naruto non
si sarebbe saziato a dovere prima della sesta ciotola; inoltre, la
stessa cosa
sembrava valere anche per il suo amico.
“A
proposito!” esclamò Kyubi con la bocca piena
“L’ho finalmente capito!”
“Uhm?
Che cosa?”
“La
ragione per cui ti martella il cuore in certi momenti!”
“Ancora
con questa storia?”
“Precisamente!”
“E
quale sarebbe questa ragione?” chiese Naruto prima di
riempirsi la bocca
un’altra volta.
“È
facile: sei in calore per la Hyuga”
L’Uzumaki
sputò tutto il ramen che aveva in bocca, e mentre arrossiva
oltre ogni limite
umano, tossì convulsamente a causa del brodo andatogli di
traverso.
“Che
c’è? Ti sei ingozzato?”
Ci
volle qualche momento perché Naruto potesse tornare a
respirare normalmente;
quindi inspirò profondamente e chiese a Kyubi: “MA
CHE CAVOLO TI VIENE IN
MENTE!!!!!!!!”
“È
un fatto naturale, non c’è bisogno di
vergognarsi”
“IO
NON SONO in calore
PER NESSUNO, CAPITO?”
“Eppure
i segnali ci sono: rossore, battito accelerato, adrenalina…
l’unica cosa che
mancava era l’erez…”
“ALT!
NON UNA PAROLA DI PIÚ!” Naruto non si era mai
sentito così imbarazzato: parlare
ad un demone con le code di… certe cose era la cosa
più strana che gli fosse
mai capitata! “Ma ti rendi conto delle cavolate che stai
dicendo? Io e lei ci
parliamo a malapena due volte al mese”
“Il
poco dialogo non esclude l’essere in calore” disse
Kyubi come se fosse la cosa
più ovvia del mondo.
“E
piantala con questa storia del calore: io e Hinata siamo
solo…”
L’uzumaki
si bloccò di colpo e fu colto da un dubbio; che cosa erano
lui e Hinata
esattamente? Conoscenti? Troppo riduttivo per loro due. Amici? Qualcosa
di
simile, ma ancora non era quello il caso. Ma allora che rapporto
c’era tra i
due?
“E
ora che gli prende? Si è incantato?”
Naruto
intanto continuava a pensare: lui considerava Hinata una ragazza timida
e
riservata, ma comunque una brava ninja capace di tirare fuori la grinta
necessaria;
eppure c’era dell’altro! Non era qualcosa di
definito, come un aspetto del
carattere o un’abilità speciale, ma piuttosto
simile a un fil di fumo che si
dirada quando cerchi di osservarlo meglio.
No…
non erano solo amici. Hinata per lui era qualcosa di
più… lei era..
“Salve
ragazzi”
“AAAAAAAARGH!!”
L’inaspettata
e insostenibile presenza di Shino alle spalle fece sobbalzare i due,
che
atterrarono dietro il bancone perdendo uno o due battiti. Subito dopo
Kiba si
sporse dall’altro lato del bancone.
“State
bene?”
“Se
escludiamo il principio d’infarto…”
rantolò Kyubi tenendosi il cuore.
“Shino,
te l’ho detto mille volte: non devi arrivare alle spalle di
qualcuno senza fare
il minimo rumore! La gente potrebbe spaventarsi…”
“Potrebbe?”
chiese Naruto alzandosi “Per poco non ci veniva un
colpo!”
“Non
è certo colpa mia! Io…” solo in quel
momento kiba si accorse che la persona di
fianco a Naruto era un filino familiare.
“Sei
proprio tu?”
“Complimenti,
cane da tartufo! Hai vinto una scatola di cibo per cani! Chi credevi
che fossi,
una volpe domestica?”
Vedendo
che Kyubi cominciava ad essere troppo attaccabrighe, Naruto
cambiò velocemente
discorso. “Com’è andata la vostra
missione?”
“Molto
bene!” esclamò Kiba gonfiandosi
d’orgoglio “Dopo un inizio burrascoso, siamo
riusciti a sconfiggere i nemici e persino a catturarne uno!”
“Per
“inizio burrascoso” intendi quando hai caricato uno
di quei cosi e ti sei fatto
più male che bene?”
DOONNNN!
Cappa di depressione per Kiba…
“Non
c’era bisogno di dirlo, Shino…”
“E
Hi… volevo dire, e gli altri dove sono?” chiese
Naruto.
“Kurenai
sensei è andata dall’Hokage sia per fare rapporto
che per portare il
prigioniere; Hinata invece…”
L’Aburame
fece un ceno con la testa per indicare dietro di lui, e solo a quel
punto Bijuu
e forza portante videro Hinata appoggiata ad Akamaru con una caviglia
fasciata.
“Hinata!
Che ti è successo?”
“N-niente,
davvero”
“Alla
faccia del niente! Non riesci neppure a poggiare il piede e ho dovuto
portarti
per tutto il tempo!” abbaiò il cagnoline bianco
prima di rivolgersi a naruto
“Il nostro prigioniero ha fatto resistenza alla cattura, e
prima che potessimo
bloccarlo ha mollato un colpo alla caviglia di Hinata, e ora non riesce
a
camminare”
“Forse
dovreste portarla all’ospedale…”
cominciò Kyubi, ma Naruto lo Interruppe “La
porto io!”
“CHE?”
esclamarono tutti presi alla sprovvista.
“Ma
no, n-non ce n’è bisogno, posso camminare da
sola…” Hinata nervosa tentò di
fare qualche metro, ma al primo passo si sbilanciò e cadde
proprio tra le
braccia di Naruto, che aveva ottimi riflessi; logicamente la corvina
arrossì
più di una sirena dei pompieri.
“Non
puoi camminare nelle tue condizioni! Ti aiuto io”
“Ma
chi diavolo… CAIIIIIIIIIII!!!” guaì
Kiba in preda al dolore, dopo che Shino gli
aveva pestato il piede con una forza inaudita, quindi fece
l’occhiolino ad
Hinata (Invisibili ai più, se non per un movimento del
sopracciglio sopra gli
occhiali scurissimi)
“Ok,
noi andiamo! Ci vediamo ragazzi!” e con Hinata ancora in
braccio, l’uzumaki
partì in quinta.
“Ehi,
aspettami! Sempre di fretta, ma chi ti corre dietro?”
urlò Kyubi, correndo a
sua volta per raggiungere il suo jinchuriki.
Passò
qualche secondo; poi sia Kiba che Akamaru si rivolsero
all’insettaro.
“Toglici
una curiosità” cominciò il cagnoline
“Perché hai lasciato che Naruto portasse
Hinata all’ospedale?”
Shino
rimase zitto.
“E
perché andando verso l’ospedale”
continuò il padrone “Hai voluto per forza
passare per questa strada, pur allungando il percorso?”
Shino
rimase ancora zitto; i due amici allora dissero una parola in
contemporanea.
“NaruHina?”
“NaruHina”
rispose semplicemente Shino sorridendo nell’impermeabile
“Ora però andiamo, sono
stanco…”
“FERMI
LÍ!” i tre si bloccarono con una gamba o una zampa
a mezz’ora. Dietro di loro
c’era Teschi con le sopracciglia aggrottate e un coltello da
cucina in mano.
“Chi
mi paga per quelle scodelle?” insistette l’uomo
indicando le due pile di scodelle
di ramen vuote, che “casualmente” sia Naruto che
Kyubi si erano scordati di
pagare!
“Credi
che l’abbiano fatto apposta?” sussurrò
Kiba all’amico.
“Sarà
meglio per loro che non sia così…”
“Siamo
quasi arrivati! Come ti senti?”
“B-b-bene”
la povera Hinata era così emozionata che quasi non riusciva
a parlare:
d’altronde era tra le braccia di Naruto da almeno un quarto
d’ora (L’Ichikaru
ramen e l’ospedale erano agli opposti lati del villaggio)
“Comunque
sono curioso: com’erano i vostri nemici?”
“Questo
vorrei saperlo anche io” esclamò Kyubi
affiancandosi ai due.
“Scusa,
ma chi ti ha invitato?”
“Me
medesimo, baka!” lo sbeffeggiò Kyubi
“Allora?”
“Beh…
ad una prima occhiata sembravano umani, ma uno di loro ha preso in
pieno un
attacco di kiba senza batter ciglio; quando Shino gli ha chiesto chi
erano
hanno risposto “Homunculus di Hidan”, e hanno
cominciato a cambiare…”
“Cambiare?
In che senso?” chiese Naruto stranito.
“Nel
senso che lo sta spiegando, sottospecie di idiota! Lasciala
finire!”
“E-ecco…
come se diventassero di metallo, la loro pelle si è
ingrigita ed è diventata
liscia e dura, e molti dei nostri attacchi sono diventati inutili;
siamo
riusciti a sconfiggerne qualcuno, tra i quali l’ostaggio che
Kurenai-sensei sta
portando all’Hokage, ma poi sono stata ferita e ci siamo
dovuti ritirare…”
“Siamo
arrivati!” la interruppe Naruto entrando in fretta e furia
nell’ingresso
dell’ospedale di Konoha, seguito a ruota da Kyubi umanizzato.
Proprio
quest’ultimo parlò per primo una volta entrati
nell’atrio dell’ospedale.
“È
strano: a sentire la mia forza portante, sei un’eccellente
ninja, però sei
finita così…”
“Finiscila
volpe! Anche se non è brava come Sakura, non vuol dire
che…”
Di
colpo Naruto si azzittì. Lo aveva colto un dubbio che di
solito non gli veniva
mai: la sensazione di aver parlato troppo e male.
Si
girò cautamente verso Hinata, ma quello che vide fu comunque
come un colpo allo
stomaco: la ragazza aveva un’aria decisamente trista, e
Naruto era sicuro che
era colpa di quello che aveva detto.
“Scusa
Hinata, non volevo dire… insomma, non sei in grado di usare
le arti mediche,
quindi… non, intendevo che avresti potuto curarti quella
ferita
tranquillamente… CIOÈ VOLEVO
DIRE…” più parlava e più
peggiorava le cose, e non
riusciva a recuperare.
“Potresti
mettermi giù, per favore?” quelle poche parole
sussurrate da Hinata zittirono
l’Uzumaki, che obbedì meccanicamente poggiando la
ragazza a terra.
Subito
gli infermieri provvidero a sistemarla su una barella e a portarla via;
quando
fu sparita dalla vista, Naruto uscì dalla trance e si diede
un forte schiaffo
sulla fronte.
“Maledizione
alla mia linguaccia!”
Perché?
Chiese Kyubi confuso da quella reazione.
“Come
“Perché?”? Ma perché ho
parlato troppo, ho detto qualcosa che non dovevo e l’ho
offesa!”
“Per
così poco?” rincarò scettico il bijuu
mentre i due si avviavano fuori
dall’ospedale.
“Ma
dove diavolo è la tua sensibilità?”
“Sigillata
dentro il tuo stomaco, credo; però non è certo
colpa mia se quella ragazza è
così “delicata”, ma sua!”
commentò Kyubi mentre uscivano dalla porta
dell’ospedale.
“Si
può sapere che cos’hai al posto del
cuoreeeEEEE!!!!!”
Impegnato
com’era nel rimproverare il suo cercoterio, Naruto non si era
accorto del
gradino di fronte alla porta dell’ospedale ed era finito
faccia a terra come un
sacco di patate.
“Una
buona dose di equilibrio?” domandò Kyubi
trattenendo una risata.
“Sono
proprio un Baka!” brontolò scoraggiato
l’Uzumaki.
“Ecco,
su questo siamo d’accordo!”
Per
un attimo, Kyubi era certo che il suo Jinchuriki si sarebbe rialzato e
lo avrebbe
scannato (O almeno ci avrebbe provato) per quella battutaccia; invece,
Naruto
si rialzò mestamente e si avviò a passo chino
verso casa sua.
“(Prima
è furioso, poi si butta giù per così
poco! Chi lo capisce è bravo!)”
_______________________________________________________________
Sono
di nuovo qui, e prima di quanto sperassi! Probabilmente alcuni lettori
ci
saranno rimasti male per questa brutta piega, ma non temete: un
NaruHina
incallito come me non può lasciare questa situazione per
più di un capitolo! Ci
rivediamo alla prossima, io ora ho da fare!
Istantaneamente
corro alla porta e lascio la sala cinematografica in medi di un decimo
di
secondo. Molti personaggi di Naruto si guardano come per dire
“Io non glielo
dico!” Alla fine si fa avanti Jiraya con un’aria un
po’ rattristata e un po’ felice.
Ji:
“Gentili lettori e lettrici, sono spiacente di annunciarvi
che Ricky, in arte
Y_ALE_Y, si prenderà un breve (Spero!) periodo di riposo
dalle Fanfiction…”
ALE:
“#I’M IN LOVE, I’M IN LOVE, I’M
IN LOVE, ACCIDENTALY!#”
Ji:
“…Per meritatissimi motivi!”
Kyu:
“Anche lui è in…”
Tutti:
“NO!!!!”
Kyu:
“Chiedevo soltanto!”
Ji:
“Comunque, per un po’ sarà assente, ma
non si dimenticherà di voi! Per
cui non perdetevi il prossimo capitolo e recensite
numerosi!!!”
|
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Capitolo 11 *** ... e relative soluzioni. ***
SAAAAALVE
a tutti voi!!!!!!!!!! Sono di nuovo io! A giudicare dai mitra che avete
in
mano, posso capire che mi sono fatto attendere un filino troppo a
lungo! Ma
sono certo che molti di voi possono capirmi… (Gongolo tra me
e me, ma qualcuno
mi chiama) CHI OSA SECCARMI?
Sasu:
“Si può sapere perché mi hai messo in
gabbia? Non sono mica un animale da
circo!”
ALE:
“Giusto, mi stavo quasi dimenticando di te! PORTATE
L’ALTRA GABBIA!”
Gli
Akatsuki avvicinano alla gabbia di Sasuke un’altra gabbia
coperta, e qualunque
cosa ci fosse lì dentro si agitava come un ossesso. Senza
aggiungere niente,
Kisame e Itachi agganciano le due gabbie.
Sasu:
“Aspetta, ragioniamo!” cominciò
l’Uchiha con tono spaventato “Non fare
così,
per favore! Non vorrai farmi sbranare da quella bestia?”
“Non
direi “sbranare”!” ridacchio salendo
sulla gabbia coperta “Però ti consiglio ti
tenere la bocca chiusa!” e con un solo gesto alzo la grata
che divide le due
gabbie e il telo.
Oro:
“Sssssssasukee!”
Sasu:
“NO! TUTTO MA NON LUI! TI IMPLORO!” prima di fare
qualunque cosa, il Sennin si
avvolge intorno a Sasuke come un pitone e tirò fuori una
lingua chilometrica.
ALE:
“Voi che dite?” domando ai personaggi di Naruto
vicino a me.
Na:
“Crudele!”
Ten:
“Sadico!”
Ino:
“Io non guardo, mi sta crollando un mito!” e si
copre gli occhi.
ALE:
“Sono d’accordo!” rimetto sopra il telo
su entrambe le gabbie coprendole
“Andiamo, questo capitolo si è fatto aspettare
anche troppo!”
…
e relative soluzioni!
La
stanza era buia e fredda come una cella frigorifera, non
c’era neanche uno
straccio di finestra da cui potesse entrare la
luce:l’inquilino si era perciò
abituato a quello stato di penombra permanente;poi però la
luce entrò,quasi
prepotentemente,nel momento in cui la porta della cella si
aprì.
“(Bene
bene…. Sasuke Uchiha con Kabuto, e di Orochimaru neanche
l’ombra…
interessante)”Il prigioniero si lasciò sfuggire un
sorrisetto.
“Ti
facciamo uscire”disse Kabuto con la sua solita voce
untuosa,che non aveva mai
sopportato”
“E
se io non volessi uscire?”ribattè una carica di
scherno e di disprezzo,che sembrava
venire da ogni parte e da nessun punto in particolare. E in effetti non
c’era
niente e nessuno nella cella,a parte una colonna di vetro contenente
dell’acqua.
Kabuto
a quella risposta fece per replicare, ma Sasuke fu più lesto
di lui: afferrala
sua katana e colpì la colonna di vetro, rompendola e facendo
uscire il
contenuto.
“Suigetsu,
voglio che tu mi segua”
Una
testa prese forma nell’acqua fuoriuscita dalla colonna, una
testa con capelli
bianchi, due occhi color porpora e un sorriso da Piranha, che disse
semplicemente: “Eheh, come sei autoritario!”
“Vestiti
e andiamo”
“D’accordo,
d’accordo” acconsentì la testa, alla
quale si aggiunse in pochi secondi tutto
il resto del corpo. “Perché sono stato
liberato?” chiese poi a Sasuke.
“Mi
serve un squadra” rispose Atono l’Uchiha
“Tu sei il primo”
Il
sorriso sul volto di suigetsu si allargò… la cosa
si faceva davvero
interessante.
La
mattina. Il momento in cui la natura si risveglia, aiutata dal sole che
desta
tutti gli essere diurni addormentati. Ovviamente, questo vale per chi
ha
dormito la notte.
Naruto
infatti non aveva dormito molto: da circa un’ora stava
semplicemente sdraiato
sul suo letto, osservando il sole sorgere fuori dalla finestra e
ascoltando
distrattamente il russare di Kyubi, simile in tutto e per tutto ad una
sega
elettrica in funzione; il ragazzo però non riusciva a
prendere sonno non per
colpa del bijuu, anche perché normalmente era lui a russare
più forte tra i
due!
Ad
un certo punto della notte si era svegliato, e da li in poi non
riuscì a
prendere sonno; motivo? L’immagine del volto abbattuto e
triste di Hinata
tornava prepotentemente nella testa di Naruto, e non c’era
verso di schiodarla
da lì; il biondo aveva anche
provato a ragionare come il suo bijuu come ultima risorsa, ripetendosi
“Non è
niente, non se l’è presa”, ma non
riusciva minimamente a convincersi.
La
sveglia suonò, ma lui non ci fece caso: continuava a pensare
non a cosa avesse
detto per offenderla (Era fin troppo ovvio), ma perché si
sentiva così in
colpa!
Il
trillo continuò, ma il ragazzo non ci badava minimamente;
quello a cui badò
invece fu il pugno che sbriciolò brutalmente la sveglia e
che lo tolse dal suo
stato di “meditazione”: sopra di lui ciondolava un
Kyubi con gli occhi serrati
dal sonno che si reggeva in piedi a malapena.
“Sveglia…
che invenzione insulsa…” detto questo si
accosciò sul pavimento, si raggomitolò
con tutte e nove le code e riprese a ronfare.
“Ma
ti sembra il modo di fare? Con te una sveglia non dura un
giorno!”
Un
ronfare sordo. Il bijuu dormiva beato.
“Ehi!
Sto parlando con te!”
Nessuna
risposta. Naruto saltò giù dal letto inviperito e
battè forte le mani vicino
alle orecchie appuntite della volpe.
“Sveglia,
bell’addormentato!”
Ancora
nessuna reazione. A quel punto il biondo fece per prendere Kyubi per le
code e
scuoterlo, ma non fece neanche in tempo a sfiorarle che il cercoterio
si
scansò, gli fece uno sgambetto e bloccò a terra
il suo jinchuriki in meno di un
battito di ciglia.
“Non
– Toccare – Le – Mie - Code!!!”
scandì Kyubi sveglissimo e serissimo.
“O-ok!”
annuì Naruto dal pavimento.
La
volpe tolse il piede (o la zampa?) dalla schiena di Naruto e
sbadigliò
sonoramente.
“Hai
finito di pensare invece di dormire?”
“In
effetti… aspetta, come facevi a sapere che pensavo mentre
dormivo?”
“È
un po’ come avere una mosca nell’orecchio; altro
scomodo particolare di avere
un jinchuriki…”
“Che
ti sfama e ti lascia uscire!” puntualizzò Naruto.
“Dettagli!
Tornando a noi, a cosa pensavi?”
Naruto
fece per rispondergli, ma qualcuno bussò alla porta, facendo
allertare i due.
“Presto,
mimetizzati!”
Un
piccolo sbuffo di fumo, e al posto di Kyubi c’era…
una pila di panni sporchi!
“Non
potevi trasformarti in qualcos’altro?”
“Non
è colpa mia se dormi in un porcile!”
“Ma
come ti permetti! Io ti…”
“Sveglia
Naruto, giù dal letto!” squillò una
voce al di là della porta; l’Uzumaki si
affrettò ad andare ad aprirla, sperando che chiunque fosse
non entrasse per
vedere quel macello-Kyubi.
Alla
porta c’era Shizune, e aveva tutta l’aria di avere
passato anche lei una notte
agitata, come dimostravano le leggere occhiaie.
“Oh,
bene, sei sveglio! Credevo di dover buttare giù la porta per
riuscire a
svegliarti! Sbrigati, l’Hokage ha una missione per
tè!”
“Alle
7 e mezza del mattino?
“Mi
dispiace, ma non si può fare altrimenti: presentati
nell’ufficio di
Tsunade-Hime il più presto possibile” e senza
aggiungere altro, Shizune corse
via, forse per avvisare qualcun altro; Naruto rientrò in
casa e a malincuore
cominciò a cambiarsi per la missione.
“Convocazione
così presto?” domandò Kyubi tornato in
forma bestiale, comodamente svaccato sul
letto “Non capita molte volte!”
“Non
dirlo a me… tu puoi ronfare quanto vuoi nel mio
corpo!”
“Vero,
ma lì non c’è un materasso!”
“…
Hinata”
“Come?”
chiese Kyubi stralunato.
“Pensavo
a Hinata… e a ieri sera…”
“Ancora?
Senti, se proprio vuoi scusarti con lei dopo questa missione e mettiti
il cuore
in pace!”
“Si,
forse hai ragione…” mentre il biondo sistemava
alcune cose nel suo zaino, ebbe
un idea e gli scappò un sorrisetto “… o
forse no!”
“Uh?”
“Se
ti trasformi da me e vai da nonna Tsunade,
io posso andare a scusarmi con Hinata adesso!”
La
volpe lo fissò per un attimo, poi chiuse gli occhi
“Io non faccio niente se non
mi dici “per piacere”!”
“Ufff,
e va bene! Per piacere!”
Il
bijuu rimase immobile e zitto.
“E
allora?” si lamentò Naruto non vedendo reazioni.
“Lo
avevo detto che non facevo niente se non dicevi per piacere!”
ghignò Kyubi
ridendo sotto i baffi; a quel punto Naruto si alterò non
poco, ma invece di
rispondere a tono…
POFF
“Eh?
Ma che…?” esclamò spaesato Kyubi
svegliandosi, trovandosi davanti delle sbarre
di ferro! Naruto aveva sciolto la tecnica del Kage Bushin, e la volpe
si
trovava nuovamente in gabbia.
“(Ehi!
Fammi uscire di qui!)”
“(Solo
se fai quello che ti dico)” pensò
l’Uzumaki nel suo subconscio, comunicando così col
bijuu.
“(CAROGNA!
Questo è un ricatto!)”
“(Allora,
che vogliamo fare?)” Naruto si
stava facendo beffe di lui senza limitazioni, ma gli importava molto
poco in
quel momento.
“(E
va bene, e va bene! Ora fammi uscire!)”
Con
un altro sbuffo di fumo apparve un’altra copia, e in meno di
un paio di secondi
gli occhi di quella copia diventarono rosso cremisi.
“Che
fastidio cambiare copia!” brontolò il bijuu
crocchiandosi le ossa del collo “È
come mettersi un vestito troppo largo o troppo stretto!”
“Io
vado!” esclamò Naruto ignorandolo “Ci
vediamo all’entrata del villaggio, non ci
metterò molto!” e partì di gran
carriera senza attendere una risposta; il bijuu
intanto si avviò verso il palazzo dell’Hokage con
più calma, cambiando i suoi
occhi da rossi a blu.
“(Comincio
a pensare che il ragazzo stia
diventando perfido, mentre io mi rammollisco… no,
impossibile! Per diventare
bastardo come me serve classe!)”
Nell’ospedale
regnava il silenzio. Nessuno ci fa mai caso, soprattutto sopratutto
perché la
mattina presto si preferisce dormire, ma a quell’ora della
giornata c’è una
luce e un atmosfera quieta, che fanno sembrare tutto intorno a te come
un
quadro.
Hinata
era una di quelle persone che assistevano a quell’ora
mattutina; già mattiniera
di suo, alla Hyuga piaceva concedersi pochi minuti sotto alle coperte
una volta
sveglia, tenendo gli occhi chiusi.
Quella
mattina tuttavia, il risveglio non era dei più piacevoli:
ancora le bruciavano
dentro le parole di Naruto.
“(…
non è brava come Sakura…)”
Non
riusciva a sopportarlo! Perché paragonarla proprio a Sakura?
“Naruto…
perché?”
“Perché
cosa?”
“(Sto
sognando)” pensò tra se Hinata
“(Sto sognando che Naruto
è nella mia stanza)”
Pensando
questo, la corvina aprì pigramente gli occhi e…
vide che c’era veramente Naruto
nella sua Stanza d’ospedale! La sorpresa fu tale che la
ragazza saltò a sedere,
e la caviglia appena guarita le diede una fitta.
“Ti
fa ancora male?” chiese preoccupato Naruto.
“S-s-si,
ma… perché sei qui?”
balbettò Hinata rossa dall’imbarazzo:
chissà da quanto
tempo era accanto a lei… e meno male che la sera prima
l’avevano lasciata con i
suoi vestiti abituali, altrimenti sarebbe svenuta un’altra
volta
dall’imbarazzo!
“Beh,
ecco… lo so che è presto,
ma…” Naruto sembrava molto impacciato, ma
nonostante
tutto andava avanti “… insomma, volevo
dirti…” a quel punto il biondo chinò il
capo in segno di scusa.
“Gomen
(Mi dispiace)! Non volevo offenderti ieri sera! Ti prego, non avercela
con me
per quello!”
“N-Naruto,
io…”
“No,
dico davvero! Tu sei una brava ninja tanto quanto Sakura, se non di
più!”
“S-si,
ma…”
“E
non sei solo una brava ninja: sei intelligente, simpatica
e…”
“NARUTO!”
urlò Hinata per farsi ascoltare dal biondo, che rimase
semplicemente di stucco
vedendola alzare tanto la voce; e anche Hinata quando si accorse di
cosa aveva
fatto, distolse lo sguardo e arrossì (Ma fin quanto
può arrossire un umano?) ma
continuò a parlare, a voce più moderata.
“N-non
ce l’ho con te per… quello che hai detto”
“Davvero?”
domandò Naruto sollevato “Che sollievo! Ieri avevi
una faccia talmente triste
che pensavo che ce l’avessi a morte con me!”
In
realtà Hinata non serbava rancore a Naruto per due semplici
motivi: primo, non
ne sarebbe stata capace; secondo,
quella
sfilza di complimenti, e soprattutto quello che metteva Sakura un
gradino sotto
di lei, l’avevano resa la ragazza più felice della
terra!
“Come
va la caviglia oggi?” la domanda di Naruto la distolse dai
suoi pensieri
“Molto
meglio, grazie. Avevo solo bisogno di un po’ di
riposo”
“Mi
fa piacere!” detta con quel sorriso a trentadue denti, quella
frase fece
sciogliere Hinata.
“Posso
farti una domanda?” continuò il biondo
imperterrito “Come mai ti sei intristita
tanto per quello che ho detto ieri?”
BUM!
Dopo un istante di felicità, Hinata ora si torturava gli
indici come suo solito
e balbettava. Prima che succedesse un’latra volta il
disastro, la
Hyuga tentò di sviare il
discorso con la prima domanda che le passava per la mente
“D-davvero pensi
quello che mi hai detto poco fa?”
“Certo!”rispose
sicuro Naruto “Sei una brava ninja, sei intelligente, sei
simpatica e sei
carina, proprio come ho detto io!”
Detto
questo, Naruto chiuse gli occhi e sorrise sornione aspettando una
risposta come
“G-g-grazie”, o “N-no, stai
esagerando”… ma non successe niente: neanche la
più
piccola reazione, come se Hinata fosse semplicemente sparita. Naruto
aprì gli
occhi, e quello che vide… beh,sembrava un pomodoro coi
capelli corvini,
incapace di articolare parole o pensieri concreti.
“(E
adesso che ho fatto?)” pensò disperato
il ragazzo, rendendosi conto solo qualche secondo dopo che cosa aveva
detto di
preciso.
“…sei
simpatica e sei carina!”
Di
colpo Naruto si sentì accaldato e imbarazzato: anche se anni
fa andava dietro a
Sakura, non le aveva mai fatto complimenti del genere; un po’
per paura, e un
po’ perché non ne era veramente convinto; con
Hinata invece aveva fatto quel
complimento con una naturalezza sconcertante, e ora entrambi i ragazzi
non
sapevano proprio che cosa dire per uscire da quella situazione
imbarazzante.
Per
fortuna l’aiuto arrivò: un’ombra
controluce saltò nella stanza dalla finestra e
agguantò da dietro Naruto.
“Ti
sei scusato?” chiese secco Kyubi al suo Jinchuriki.
“Si,ma…”
“Perfetto,
mi basto!” detto questo si rivolse ad Hinata “Scusa
se te lo porto via, ma ha
una missione” e si avviò verso le finestra.
“Aspetta,
che vuoi fa… AAAAAHH!!”
Di
colpo il bijuu era saltato dalla finestra (per la cronaca, erano
all’undicesimo
piano) e dopo essersi trasformato in umano all’altezza
dell’ottavo piano
atterrò nel cortile dell’ospedale, sballottando
Naruto come una bambola; la
volpe non gli diede neanche il tempo di riprendersi che
ripartì a razzo
continuando a reggerlo per il collo. Hinata guardò Naruto
allontanarsi
sorridendo; probabilmente lui non lo sapeva, ma grazie a lui la ragazza
aveva
vissuto uno dei più bei momenti della sua vita!”
“Fermati,
fermati, fermati!” gridò disperatamente Naruto per
farsi sentire dal bijuu che
balzava di tetto in tetto verso il cancello est di Konoha
“Giuro che ti lego le
code ad un palo se non ti fermi subito!”
“Non
posso, ho detto ai tuoi compagni che mi assentavo solo per 5
minuti”
“Almeno
mettimi giù!”
“Come
vuoi!” e senza neanche esitare lanciò davanti a se
il ragazzo; miracolosamente
quest’ultimo fece un’acrobazia degna di un ninja di
livello S per posizionarsi
dritto, ma sfortunatamente incespicò in una maledetta tegola
sporgente e cadde
lungo disteso.
“Sei
ancora un baka” commentò tristemente Kyubi
fermandosi di fianco a Naruto.
“Siamo
ancora d’accordo” aggiunse il biondo ironico, anche
se amaramente, e cominciò a
correre seguito dal bijuu.
“Cambiando
discorso, chi sono i nostri compagni di squadra e cosa dobbiamo
fare?”
“Sei
in squadra con il team Gai e altre due persone; per quanto riguarda la
missione… una passeggiata: dei mercanti temono un attacco
alla loro carovana
come quello di alcuni loro colleghi avvenuto ieri”
“E
per una missione simile Nonna Tsunade scomoda 7 ninja?”
“Si,
perché crede che ci sarà davvero un attacco. Ma
almeno c’è una buona notizia!”
“E
quale?” domandò Naruto portandosi avanti con un
balzo; la volpe lo raggiunse e
ghignò compiaciuta.
“Se
hai fatto pace con Hinata, finalmente mi farò una dormita
decente!”
___________________________________________________________________
Finito!
Naruto sarà un baka, ma ha un cuore d’oro! E se
avete anche voi un cuore come
il suo recensite questo capitolo NaruHina e tenetevi pronti per un
altro
capitolo di NARUTO! SHIPPUDEN! L’ULTIMA GUERRA!
Sui:
“Tu hai visto troppe puntate di “A tutto
reality”, amico!”
ALE:
“Tousche! Però dovresti ringraziarmi, ti ho fatto
apparire a due giorni di
distanza dal tuo debutto sulle televisioni italiane!”
Sui:
“Effettivamente non è da tutti… ma che
mi dici degli altri due?”
ALE:
“Tutto a suo tempo, Suigetsu! Per il resto…
FUZZZ!
Una scarica elettrica percorre la gabbia dove sono rinchiusi Sasuke e
Orochimaru, e Sasuke si affaccia coi capelli molto spettinati.
Sasu:
“Mai più… preferisco
morire…”
Sui:
“Sei crudele, amico!”
ALE:
“Lo so! MUAHAHAHAHAHAH! (Qualche lampo per fare
più effetto)”
Sasu:
“EHI! Perché a lui “amico” e a
me “bastardo”, me lo spieghi?”
ALE:
“Perché il suo carattere è
diametricalmente opposto al tuo, ecco perché!”
Sasuke
tenta di replicare, ma Kisame lo insacca e lo sbatte fuori dalla sala
di
proiezione.
Fratello
di ALE: “NON E’ GIUSTO!!” faccio un cenno
con la mano, e anche mio fratello
viene insaccato e sbattuto fuori da Kisame.
ALE:
“Bene! A voi ripeto il mio invito a recensire (sapete che ci
tengo)
e di aspettare pazienti il prossimo capitolo! A presto!!”
|
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Capitolo 12 *** Comincia la missione! Nemici in guerra e… in amore. ***
Di
ritorno! Scusate se ritardo tanto per postare un nuovo capitolo, ma
anche se la
mia storia è già finita non riesco a trovare il
tempo di trascriverla sul
computer!!!!!!
Kaka:
“Perché non lo fai fare a qualcuno?”
ALE:
“Perché, credi che per aiutarmi ci sia la
coda?”
Kaka:
“Era tanto per dire…”
ALE:
“Non temete ragazzi, ancora un mese e potrò
velocizzarmi con i tempi! Prima di
lasciarvi leggere questo capitolo, ci tengo a precisare che tutti i
personaggi
inventati da me probabilmente avranno nomi presi da altri manga: I
RIFERIMENTI
SONO PURAMENTE CASUALI! Sbrigata questo cavillo burocratico…
Fa partire quel
proiettore, Suigetsu!”
Comincia
la missione! Nemici in guerra e… in
amore.
L’aria
salmastra dell’oceano li colpì molto prima di
arrivare davanti all’immensa
distesa d’acqua, ma una volta arrivati sulla spiaggia fu
impossibile ignorarla.
Il gruppo si arrestò in prossimità di un enorme
arco di pietra che portava ad
un ponte, di pietra anch’esso, che si estendeva nel mare fino
a sparire
all’orizzonte.
“Che
ti prende Sasuke, ti sei imbambolato?” lo canzonò
Suigetsu dopo aver bevuto un
sorso dalla sua borraccia. Sasuke in quel momento stava guardando la
sommità
dell’arco di pietra, dove capeggiava la scritta “Il
Grande Ponte Naruto” con
una strana espressione sul volto: nostalgia? Indifferenza? Magari un
briciolo
di rimorso? Impossibile dirlo.
“Che
c’è Sasuke?” chiese Kabuto con la sua
voce beffarda “Troppi ricordi della tua
vecchia vita?”
Indubbiamente
l’Uchiha avrebbe voluto zittirlo, ma invece si
limitò a camminare verso una collina
li vicino e a rispondere “Non è niente”
con voce atona.
I
tre ninja salirono per quel lieve pendio, attraversando la fitta
vegetazione di
un bosco, fino ad arrivare in cima; la vista del mare da quel punto era
mozzafiato, e da li si poteva scorgere la fine del ponte su una piccola
isola,
ma non fu quello che attirò l’attenzione del
gruppo; poco discoste dagli alberi
e dai cespugli c’erano due croci piantate nel terreno: la
prima era ornata da
una fascia bianca, leggermente ingrigita dal tempo e dalla sporcizia,
ma dietro
la seconda era conficcata nel terreno un’enorme mannaia, alta
come un uomo, con
un buco circolare nel centro.
“Il
posto è questo” proclamò Sasuke
accennando alle tombe.
“Era
davvero necessari fare questa deviazione?” domandò
Kabuto Seccato.
“Per
essere intelligente fai domande davvero stupide!” rispose
tagliente Suigetsu
afferrando l’elsa della mannaia “Scusa Zabusa, ma
questa passa a me” e con un
gesto fluido la estirpò dalla terra e la impugnò
davanti a se mormorando “La
mannaia decapitatrice del demone Zabusa: quanto pesa!”
“Sei
abbastanza forte per usarla?”
“Ovviamente!
E ci tornerà utile, se in squadra avremo anche
“Lui”, o sbaglio?”
“Non
sbagli, ma non sarà necessario”
“CHE
COSA??”
La
domanda urlata da Naruto smosse i capelli rossi di Kyubi umano come una
folata
di vento; i due erano vicini al cancello principale, ma prima di unirsi
al
gruppo l’Uzumaki aveva visto due facce conosciute e aveva
preso in disparte il
suo bijuu.
“Come
ti avevo detto” disse pacatamente la volpe “Il team
Gai e altre due persone”
“È
così che li chiami due membri di Akatsuki? Altre due
persone?”
“Ma
di che ti preoccupi? Hai paura per caso?”
“Non
è per questo! Se continui a tralasciare le parte
più importanti, un giorno o
l’altro ci beccheranno!”
“Frena
un attimo: continuare? Io ho chiuso nell’impressionare te,
troppo complicato!”
“Grrrr!
Certe volte ti prenderei a pugni!” esclamò Naruto
esasperato.
“Accomodati,
se vuoi farti male da solo!”
“GRRRR!”
il biondo decise che era meglio finirla li. È molto
difficile ottenere
soddisfazione da uno che ha sempre la battuta pronta.
“Bene!
Adesso trasformati in qualcosa di piccolo. Non posso svestirmi e
vestirmi
continuamente”
“Uff!”
sbuffò Kyubi sgonfiando le guance “Quasi quasi ti
preferivo depresso!”
La
volpe saltò verso Naruto e si trasformò a
mezz’aria; quando il fumo si fu
diradato, Naruto vide una piccola spilla rotonda collocata
all’altezza del
cuore raffigurante un muso di volpe rossa su sfondo nero.
Il
ragazzo fece un bel respiro per calmarsi (ogni volta che parlava con il
suo
bijuu si irritava) e uscì da dietro un muro per raggiungere
gli altri.
Appena
fu in vista, un certo membro dell’Akatsuki lo notò
e commentò a voce alta
“Finalmente. Ti fai aspettare troppo per i miei
gusti”
Come
molti avranno capito era stato Sasori a parlare, leggermente
indispettito
dentro Hiruko, che era stata riparata il giorno prima da Yamato. Di
fianco a
lui stavano i membri del team Gai, due dei quali erano estremamente
impazienti.
“Finalmente
Naruto!” esclamò il maestro Gai
“Cominciavo a crede che la forza della gioventù
ti avesse abbandonato e che ti fossi addormentato per strada!”
“Davvero,
Naruto” gli fece eco Lee “Ma dov’eri
finito?”
“Erm…
dovevo…” fece Naruto titubante, poi deciso
“Dovevo vedere una persona!” mentre
i due sopracciglioni lo fissavano interrogativi pensò
“(In fondo è la
verità)”
“Peccato!”
continuò il sopracciglione sorridendo “Io e il
maestro Gai stavamo per iniziare
una gara di velocità nell’attesa che tu
arrivassi!”
“Non
temere Lee!” lo rassicurò il maestro Gai usando la
sua posa della gioventù, con
il pollice alzato e lo sbrilluccichio di un dente “La faremo
non appena
tornati!”
“Certo:
mi impegnerò al massimo!”
Naruto
si costrinse a fare un sorriso forzato: quei due di certo erano
simpatici,
peccato che diventavano leggermente strani quando si parlava di gare e
di
gioventù.
Il
biondo spostò lo sguardo su Ten Ten e Neji che osservavano
(Con rassegnazione)
il loro maestro e il loro compagno di squadra con occhi stanchi; poi
guardò
l’altro membro di Akatsuki.
La
prima impressione che gli diede Deidara fu di una bomba in procinto di
esplodere: le sue sopracciglia erano talmente corrugate da sembrare
verticali,
e alcune vene sulla fronte e sul collo pulsavano incredibilmente.
“Sei
ancora arrabbiato per quello?” chiese Sasori a Deidara, che
lo fulminò con uno
sguardo.
“Si!”
rispose brusco “Perché, non ne ho il
diritto?”
“I
miei Homunculus non sono degli adoni, ma non ne faccio una
tragedia”
Altra
vena pulsante. Il collo del Nukenin della terra ormai era un fascio di
nervi.
“I
tuoi sono solo brutte” sbottò
all’improvviso “I miei sono orripilanti, uno
scherzo di natura! E non si degnano nemmeno di modellare il loro
esplosivo in
un opera d’arte prima di farlo esplodere!!”
“Va
bene, ma cerca di calmarti anche solo un poco; stai spaventando il
cliente”
Solo
a quel punto Naruto si accorse di un altro uomo, appena dietro i
nukenin, che
osservava impaurito la furia di Deidara. Era vecchio, più o
meno sulla
cinquantina, con i capelli che cominciavano ad ingrigirsi e a cadere,
indossava
un completo marrone scuro e gli unici oggetti che aveva erano uno zaino
strapieno (Dall’aria piuttosto pesante) ed un grosso bastone
nodoso.
“Allora
andiamo signor… signor?”
“I-Isshin”
disse l’uomo titubante “Si, appena lui si
calma…”
“Subito
allora!” disse Sasori dando a Deidara una gomitata. Il
nukenin emise un gemito
strozzato.
“Sicuro
di stare bene?” chiese Ten Ten preoccupata “Le tue
ferite hanno fatto appena in
tempo a rimarginarsi…”
“Sto
bene!” la zittì Deidara “Inoltre devo
assolutamente avere sottomano degli
Homunculus con il mio DNA al più presto, oppure rischio di
esplodere!”
“Non
sta scherzando” mormorò Sasori a Neji
“Potrebbe davvero esplodere!”
“Coraggio,
affrettiamoci” li interruppe il jonin gridando “Non
tema, Isshin, tra un paio
di minuti la sua rabbia sarà sbollita!”
Il
gruppo si mise in marcia, andando a passo d’uomo per non
lasciare indietro
Isshin; quest’ultimo camminava affiancato da Gai e Sasori
mentre gli altri lo
seguivano, ma si vedeva lontano un miglio che era spaventato: si
voltava per
ogni rumore anomalo e stringeva ossessivamente il suo bastone come se
potesse
salvarlo.
“Che
tipo di merci trasportate?” chiese
Gai
per rompere il ghiaccio.
“V-viveri
per lo più!” disse il mercante “Ma una
discreta parte del nostro carico consiste
in preziosi e merci pregiate”
“Tranquillo!
Proteggeremo sia merci che voi!”
Dopo
pochi altri minuti di marcia, il gruppo giunse in una radura dove
stavano
asserragliati in circolo dieci carri coperti da un telaio ciascuno, con
al
centro le bestie che li trainavano e fuori dal cerchio stavano degli
uomini
armati di bastoni; qualcuno teneva in mano una katana, ma era
arrugginita. Più
che guardie, sembravano conigli consci di essere a pochi passi da un
serpente.
Appena
intravidero i ninja, gli uomini agitarono le armi davanti a loro, ma
quando
riconobbero Isshin abbassarono le armi. Quest’ultimo
cominciò a dare ordini a
destra e a manca, intimando tutti a fare il più in fretta
possibile.
“È
una mia impressione” mormorò Neji a Ten Ten
“O sembra che abbiano il diavolo
alle calcagna?”
“O
forse temono proprio questo!” concordò la ragazza.
In
pochissimo tempo la carovana era già in marcia, diretta
verso il confine del
paese della terra, dove si sarebbe aggregata ad un'altra carovana
più numerosa;
la missione era portarla lì incolume, dopo
approssimativamente tre giorni di
viaggio.
I
ninja si erano disposti così: Naruto, Rock Lee e Sasori
erano appollaiati sopra
i carri, pronti ad intervenire in caso di attacco o per scorgere
eventuali
nemici in lontananza; Neji, Deidara e Ten Ten pattugliavano il
perimetro
intorno alla carovana, muovendosi continuamente in circolo. Gai si
trovava nel
primo carro della carovana, quello di Isshin, per programmare il
viaggio (Pur
rimpiangendo l’azione!).
Gli
uomini di Isshin ora non erano proprio calmi, ma erano visibilmente
sollevati!
Con un simile schieramento di ninja, si sentivano pronti a fronteggiare
ogni
tipo di attacco. Umano o non.
Il
primo attacco giunse mezzora dopo: Neji aveva individuato col Byakugan
due
gruppi di brigante che si preparavano ad assaltare la carovana sia da
destra
che da sinistra; Neji e Ten Ten presero ciascuno un gruppo, e in poco
tempo
ebbero ragione sui nemici. Deidara invece era rimasto appollaiato su di
un
albero, e quando i due ragazzi lo raggiunsero fischiettava un allegro
motivetto.
“Posso
sapere che cosa stai facendo?” chiese Neji al Nukenin
inarcando un
sopracciglio.
“Vi
aiuto!” rispose Deidara come se la cosa fosse ovvia.
“E
come ci aiuti? Oziando?” domandò Ten Ten.
“No!
Vi sto aiutando occupandomi del gruppo dei briganti che è
sfuggito al signor
Occhi Bianchi!”
BOOOOOOMMM!!!!!
Una
forte esplosione squarciò l’aria, seguita
prontamente da lontane grida di
dolore. Il biondo sorrise compiaciuto mentre sulla sua spalla si stava
posando
un pettirosso d’argilla appena sbucato dalla bocca della sua
mano sinistra.
“Eheh!
La mia arte non fallisce mai!”
“Che
carino!” esclamò Ten Ten accarezzando la creatura
d’argilla “E poi è davvero
efficace come arma!”
“Credi?”
chiese Deidara piacevolmente sorpreso “Finalmente qualcuno
che apprezza la mia
arte!”
“Beh,
io uso spesso esplosivi e carte bomba con le mie armi1”
aggiunse Ten Ten
allegra.
Armi
esplosive. Entrambi erano nel loro elemento: si lanciarono subito in
una
appassionata discussione su bombe, mine e ordigni vari.
“Scusate
se vi interrompo” li interruppe Neji vagamente seccato
“Ma la carovana non
aspetta noi…”
“Che
baaaaarba! Esclamò Deidara sbuffando “Hai lo
stesso carattere di Sasori;
compatisco quelli che ti sopportano!”
Per
qualche ragione, Ten Ten trovò la battuta molto divertente;
forse centrava il
fatto che lo Hyuga avesse fatto una smorfia buffissima per nascondere
il suo
disappunto.
“Se
proprio ci tieni, però, allora mi muovo!” e
scattò via saltando di ramo in
ramo, mentre l’uccellino d’argilla lo seguiva
cinguettando “Cerca di non
restare indietro!”
I
due ragazzi lo seguirono. “Arrogante, vero?”
bisbigliò Neji a Ten Ten.
“Ma
No!” rispose la mora allo Hyuga “In fondo
è simpatico!” quindi si ricolse a
Deidara mentre accelerava il passo per raggiungerlo “Ehi! Che
cosa stavi
dicendo sulle bombe fatte con la terra…”
Neji
la guardò allontanarsi con rabbia crescente: oltre al danno,
la beffa! Proprio
in quel momento passò vicino a lui il pettirosso
d’argilla cinguettando a
squarciagola; sentendo il bisogno di sfogarsi, Neji lo colpì.
ERRORE!!
Anche se piccolo e innocuo, era pur sempre una bomba, che
scoppiò come un
petardo in faccia allo Hyuga e gli bruciacchiò capelli e
sopracciglia.
Di
certo la colpa era in parte sua, ma Neji pensò che Deidara
lo avesse fatto
apposta.
Il
secondo attacco non fece passare nemmeno un quarto d’ora; dei
ninja si erano
appostati sul ciglio della strada, e solo per loro pura fortuna non
furono
individuati da Neji. Appena questi ninja balzarono sui carri, molti
furono
rispediti indietro da Sasori con un colpo di piatto della coda
metallica di
Hiruko. I restanti furono neutralizzati da Rock Lee e da Naruto con una
facilità estrema.
“Che
barba!” esclamò Lee sconsolato “Se
questi sono i nemici, che vengano a milioni!
Io sono pronto!”
All’imbrunire,
tutti i ninja erano esausti.
“Stavolta
sei stato tu a portare sfortuna!” commentò Naruto
rivolgendosi all’amico sopracciglione.
E forse Naruto aveva ragione:
nell’arco di una giornata, la carovana era stata attaccata
ben 57 volte! 57!!!
Sembrava che ogni singolo brigante o Nukenin del paese del fuoco si
fosse
intestardito nell’assaltare proprio quella carovana.
“Ohi
ohi ohi, la mia schiena!” si lamentava Deidara “Se
non ti fossi esposto tanto
non sarei così malridotto, signor Occhi Bianchi!”
Neji
si sentì bruciare di vergogna e di collera. Durante il
pomeriggio, per fare
bella figura e screditare Deidara, lo Hyuga si era lanciato in una
serie di
assalti contro una banda di Nukenin particolarmente numerosa: si era
comportato
in maniera magistrale, ma quando aveva neutralizzato la maggior parte
dei
nemici uno di questi lo aveva attaccato nel suo punto cieco (
359° di vista e
1° di cecità, praticamente una pura scalogna!) ed
era stato proprio Deidara a
trarlo d’impaccio; il biondo però aveva pagato
caro il suo atto di eroismo,
perché difendendo Neji non aveva potuto difendere se stesso
da un altro nemico
che lo aveva colpito violentemente alle schiena. E la cosa che
più aveva fatto
infuriare lo Hyuga è che Ten Ten aveva medicato il nukenin
quando una sua
ferita si era riaperta!
Al
che la sera, dopo aver rivolto al membro di Akatsuki uno sguardo truce
mentre
lui non guardava, si avviò a passo di marcia verso il carro
dove avrebbero
dovuto passare la notte i ninja. Intuendo che il suo amicone aveva
qualcosa che
non andava, Rock Lee lo seguì a ruota.
“Farò
io tutti i turni di guardia” annunciò Sasori al
jonin Maito “Non ho bisogno di
dormire essendo una marionetta”
“Perfetto!
Ten Ten, vai con lui; vieni a svegliare qualcuno di noi quando senti di
non farcela
più!”
“Os(D’accordo)!”
esclamò la mora seguendo Sasori, mentre Deidara si avviava
verso il
carro-dormitorio. Il jonin inspirò profondamente
l’aria della sera e cominciò a
guardarsi intorno circospetto. Nessuno in vista.
“(Bene!)”
pensò Gai “(Sono tutti
andati a dormire!)”
Con
quattro ampi balzi si spostò dalla coda della carovana al
primo carro, quello
in cui dormiva Isshin; entrò senza troppe cerimonie,
trovando il mercante
disteso su un gran numero di stoffe variopinte.
“S-signor
Gai?” balbettò Isshin saltando in piedi come un
gatto, afferrando il bastone
nodoso che teneva vicino a se “Che succede? Siamo
attaccati?”
“Credo
che debba darmi delle spiegazioni, signor Isshin” disse Gai
stranamente serio.
“Cosa?
Delle spie…”
“…gazioni,
si!” concluse il jonin annuendo “Vorrei sapere
perché i briganti sono tanto
interessati a questa carovana”
Isshin
sgranò gli occhi; sembrava che Gai lo avesse colpito allo
stomaco.
“N-non…
insomma, tutte le carovane subiscono degli attacchi di
briganti…”
“Vero,
ma per essere così interessati la carovana deve trasportare
ben più di qualche
stoffa o roba da mangiare! E credo che anche il giovane Naruto ne
voglia sapere
di più!”
Con
una faccia imbronciata e sotto gli occhi attoniti di Isshin, Naruto
entrò nel
carro e si rivolse al jonin.
“Come
mi ha scoperto?”
“Le
tue abilità nel combattimento sono eccezionali, ma le tue
abilità di spionaggio
sono molto scarse! Ma non fa niente, in fondo anche questa è
la gioventù!” dopo
qualche secondo della sua famosa posa, si rivolse nuovamente al
mercante “E
allora?”
Gli
occhi di Isshin saettarono da una parte all’altra del carro
nel disperato
tentativo di svincolare dalla situazione, ma si arrese non appena
incrociò gli
sguardi risoluti dei due ninja.
“Va
bene: vi dirò tutto; però giuratemi che non
direte a nessuno di questa storia!”
“Parola
di ninja!” proclamarono i due con una mano sul cuore e
l’altra bene in vista.
In
quel preciso istante, nel carro-dormitorio, un altro Naruto
sbuffò e brontolò
sottovoce.
“Oh,
certo, “Parola di ninja”! Anche stanotte non
dormirò decentemente!”
________________________________________________________________
Ecco
qua! Anche senza che Madara ci metta lo zampino, i nostri Ninja devono
continuamente sudare, no? Ora scusatemi un secondo, devo sistemare una
faccenda…
Dei:
“INDIETRO! Non ti avvicinare o li brucio!”
Deidara
si è barricato dietro alcune sedie, e stringe in mano GLI
APPUNTI DELLA MIA
STORIA, minacciando di bruciarli. Solo per aver osato lo darei in pasto
a
Zetsu, ma dato che mi serve per la fanfiction tento con la diplomazia.
ALE:
“Sta calmo, Deidara. Ora passami quegli appunti e nessuno si
farà male…”
Dei:
“MAI! Li ho letti sai? CHE DIAVOLO DI FIGURA VUOI FARMI
FARE!!!”
ALE:
“(Merda!) Andiamo, non
è poi così
grave…”
Dei:
“Non è poi così grave? Così
mi metterai in ridicolo, Sasori non la smetterà di
pigliarmi per il culo per anni!!!!!”
ALE:
“Bah! Io rinuncio! Prova a convincerlo tu, Pain!”
Pain:
“Deidara! Molla quegli appunti o l’Autore ti
spedirà su marte o nella pancia di
Zetsu, lo capisci questo!”
DEI:
“Non potete costringermi! È una follia! Siete
pazz… (STONK!!)… mammina!
Detto
questo il bombarolo si accascia al suolo, rivelando dietro di lui Choji
con una
padella in mano.
ALE:
“Grazie amico, sei grande! (Nel vero
senso della parola!). E voi, se volete scoprire che cosa
Deidara vorrebbe
non fare, continuate a seguire e a recensire! A presto!
|
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Capitolo 13 *** Allenamento notturno ***
allenamento notturno
Scusate
scusate scusate!!!!!!!!!!!! So che molti di voi vorrebbero uccidermi,
ma chredetemi se vi dico che non volevo assolutamente farvi aspettare
così a lungo!!!! Spero che il capitolo sia di vostro gradimento,
almeno comincio a farmi perdonare da voi!!!
Allenamento
Notturno
Dentro al
carro-dormitorio regnava il silenzio. Cioè, per modo di dire! Neji e
Lee di sicuro erano silenziosi e svegli, ma Naruto (Che, ricordiamo,
era in realtà Kyubi trasformato) Dormiva come un sasso e russava
come un basso tuba, e Deidara gli faceva una degna concorrenza (Con
quattro bocche…).
“Stanotte
faticheremo a dormire” commentò piano Neji.
“Almeno
siamo svegli in due!” ribattè allegro Lee “Possiamo fare due
chiacchiere!”
“Del
tipo?”
“Qualunque
cosa!” aggiunse il sopracciglione senza scoraggiarsi di fronte
all’apatia del suo compagno di squadra “E poi non rischiamo di
svegliare questi due: sarebbero capaci di dormire durante una
battaglia”
Neji abbozzò
un lieve sorriso: di solito non dava troppa corda a Lee, ma quello di
sicuro era il momento migliore della giornata.
“D’accodo.
Allora, come vanno le cose con Sakura?”
La faccia
della Bestia verde di Konoha si deformò: le sopracciglia schizzarono
fra i capelli per lasciare spazio a due occhi strabuzzati; la macella
cascò sul pavimento di legno facendo un “Klunk” secco.
“Ma che
diavolo ti prende?”
“Scusa”
disse Rock Lee risistemandosi la mascella “è che… mi hai colto
di sorpresa con questa domanda… insomma, a dirla tutta non te ne è
mai importato un fico secco!”
Neji fece
finta di nulla, ma le guance pallide erano diventate di un bel rosa
carne. “Beh, in fondo non posso biasimarti se cominci a scioglierti
un po’!” aggiunse in fretta Lee ridendo “Come va con Sakura?
Io… ecco… lei…”
Ad ogni
parola l’entusiasmo era calato, insieme alla testa del
sopracciglione.
“Non molto
bene credo”
“È sempre
impegnata” cominciò Lee, parlando più con se stesso che con Neji
“Le poche volte in cui non è all’ospedale del villaggio è in
missione; e quando ci incontriamo per strada ci salutiamo e ci
scambiamo poche parole, nient’altro!” emise un lungo sospiro “Se
solo potessi invitarla ad uscire…”
“Andiamo!”
esclamò Neji, che non sopportava vedere Lee così triste “Devi
essere più ottimista…”
KLUNK. Lee
ripetè la stessa faccia di prima, sgranando ancora di più gli
occhi.
“Ma la
vuoi piantare? La tua faccia mi fa impressione se fai così!”
“TU che
dici di essere ottimista a me?” sbottò il sopracciglione
ignorandolo “Siamo più stanchi di quello che credevo! Oppure…”
il sorriso di Lee si fece furbetto.
“Oppure
cosa?”
“Forse è
l’influenza positiva di TenTen a farti questo effetto! E adesso che
ci penso bene, ultimamente voi due mi siete sembrati più intimi…”
il ninja verde si accorse che una mano di Neji si stava muovendo da
sola verso il porta-kunai “Ma queste sono ipotesi! Parliamo
d’altro!”
“Saggia
decisione” disse Neji allontanando la mano dai kunai.
“Allora…
che mi dici degli Akatsuki? Che ne pensi?”
Neji sentì
una vaga sensazione di risucchio allo stomaco, ma decise di
ignorarla.
“Non
saprei. Si vede lontano un miglio che sono ninja di altissimo
livello”
“Non
parlarmene” lo interruppe Lee dispiaciuto “Non ho neanche avuto
il tempo di allenarmi con quel tipo dalla faccia blu… come si
chiama? Tisane?”
“Kisame”
lo corresse lo Hyuga, per poi proseguire col suo discorso “Non so
perché, ma nonostante siano pericolosi non sembrano “malvagi”,
mi capisci?” Lee annuì “Pero… non mi fido di lui!” fece un
cenno con la testa per indicare Deidara.
“Perché?
È simpatico! E poi oggi ti ha pure salvato la vita!”
“Ti dico
che ha intenzioni losche! Oggi non ha fatto altro che parlare con
TenTen, e si sarà fatto dire chissà quali informazioni…”
Proprio in
quel momento Rock Lee fece uno strano suono: un qualcosa di
indistinto, qualcosa a metà tra un singhiozzo e un sussulto.
“Che c’è?”
“Niente”
si affrettò a dire il sopracciglione, ma un paio di secondi ripetè
quel suono. Con stizza, Neji si accorse che era una risata
trattenuta.
“Scusami,
è solo che…” Lee non riuscì a completare la frase perché
scoppiò in una fragorosa risata.
“O
straparli o straridi, chi ti capisce è bravo!” commentò Neji
scuotendo la testa con aria rassegnata.
“Il fatto
è questo, Neji: tu sei geloso di Deidara!”
Per un po’
il cervello dello Hyuga non fu capace di afferrare quel concetto;
alla fine riuscì solo a dire: “Eh?”
“Geloso,
ti dico!” continuò Lee con tono teatrale “Tu lo tieni nascosto,
ma in fondo vorresti prendere per mano TenTen, portarla in un
posticino appartato e confessarle che…”
A quel punto
il ragazzo si fermò: forse per via dello sguardo glaciale di Neji, o
forse per il Kunai conficcato alla parete del carro a pochi
millimetri da lui, difficile dirlo.
“Ooooooook,
vecchia sagoma, oggi non è giornata! Buonanotte!” si infilò sotto
il suo futon, diede le spalle a Neji e non proferì più parola.
Il ragazzo
dagli occhi bianchi prese un bel respiro per calmarsi, quindi seguì
l’esempio di Lee. Sfortunatamente, le parole del compagno fecero
capolino nella testa di Neji: “…vorresti prenderle la mano,
portarla in un posticino appartato e confessarle che…”
Lo Hyuga
scosse la testa e si voltò, come infastidito da un nugolo di
moscerini: qualcosa gli diceva che non avrebbe dormito facilmente
quella notte.
_________________________________________________________
Il volto di
Isshin esprimeva incertezza da tutti i pori: nonostante la parola
d’onore dei due ninja, ancora non si fidava di loro.
“Non c’è
bisogno di esseri insicuri” disse Gai con un tono allegro, ma
comunque convincente “L’onore è tutti per un ninja, e non
tradiremo la parola data!”
Il mercante
sospirò rassegnato, un sospiro che diceva “Non ho scelta!”
“D’accordo.
Forse è meglio così” osservò infine Isshin “Aiutatemi a
spostare queste stoffe, ma in nome di tutti i mercanti, attenti! Sono
preziose anche quelle!”
Naruto e Gai
spostarono molto cautamente alcune pile di tessuti variopinti, e ad
un certo punto tra le stoffe venne alla luce una cassapanca di legno.
Al centro, un grosso lucchetto teneva chiuso il coperchi che celava
chissà quali segreti.
Isshin prese
subitamente un mazzo di chiavi che gli pendevano dal collo come un
ciondolo e impugnò la più grande; un paio di giri, il lucchetto
scattò e il coperchio della cassapanca fu aperto, rivelando al duo
interno uno scrigno di ferro battuto; con uno sforzo che gli fece
arrossare la faccia, il mercante la tirò fuori e la appoggiò
delicatamente sul pavimento del carro.
I due ninja
non stavano più nella pelle dalla curiosità: cosa poteva
necessitare di tante premure? I gioielli di un Daimo (Signore
feudale)? Pietre preziose grandi come uova di struzzo?
Una chiave
d’ottone più piccola venne infilata nella serratura dello scrigno;
un paio di giro e anche quella fu aperta. Naruto stava allungando il
collo più di una giraffa per vedere meglio, e il jonin non era da
meno. Quando finalmente il coperchio della serratura fu alzata, il
contenuto si rivelò essere…
“Bottiglie?”
esclamò Naruto deluso “Tutto questo mistero, tutte queste
precauzioni per delle bottiglie?”
“Ssssssst!”
sibilò preoccupato facendo segno di abbassare la voce “Sai almeno
che cosa contengono?”
Naruto fece
per rispondere, ma Isshin lo anticipò “Osserva attentamente e
dimmi cosa vedi!”
Il genin
sbuffò e guardò di nuovo il contenuto dello scrigno. Sistemate tra
la paglia stavano cinque bottiglie di vetro contenenti del liquido
trasparente.
“Cinque
bottiglie d’acqua”
“Esatto!
Ma queste bottiglie d’acqua, se così si possono chiamare, valgono
insieme 8000 Ryo!”
Gai quasi
cadde dalle stoffe a cui si era appoggiato.
“Come? Sta
scherzando?”
“Nossignore:
quella che state vedendo è acqua trattata con il chakra, ognuna con
un tipo di chakra diverso. Una bottiglia costa così tanto perché è
necessario un controllo del chakra quasi perfetto per trattare
l’acqua nel modo giusto. Ma quello che fa gola a molti è questo!”
Isshin
indicò la bottiglia centrale per poi sistemarla meglio nello
scrigno, come farebbe una mamma con un neonato.
“L’acqua
trattata con il chakra del vento, chiamata Vento Liquido! Il chakra
del vento è il più raro, e trovare qualcuno che sappia fare questa
bevanda è praticamente unico, per questo la bottiglia vale molto più
delle altre!”
Naruto
sussultò. Il suo chakra era di tipo vento, lo aveva scoperto appena
qualche giorno prima. Per il momento era soltanto capace di tagliare
una foglia immettendoci dentro il proprio chakra, e non era riuscito
a completare la seconda parte dell’allenamento: tagliare un intera
cascata.
“Che
sapore ha?” chiese Gai incuriosito.
“Non
saprei. L’unico tipo di quest’acqua che ho avuto la fortuna di
assaggiare è stata il nono fuoco, e ne ho preso solo qualche goccia.
“Che nome
strano!” osservò Naruto, notando qualcosa di familiare in quel
nome.
“C’è
una leggenda dalla quale deriva questo nome!” spiegò Isshin con
trasporto, accompagnando le parole con ampi gesti “Si dice che il
primo a produrre questo liquore sia stato un demone a forma di volpe
con nove code.”
Naruto si
appuntò mentalmente di chiedere a Kyubi se quella leggenda
corrispondeva a verità.
“Se
ripenso a quella volta in cui presi quelle poche gocce… sentivo
talmente caldo che avevo la sensazione di bruciare, avevo addosso una
tale euforia che non riuscivo a non gridare, invece di parlare
normalmente”
“Sa come
produrlo?” chiese Naruto di getto. Isshin lo guardò come se gli
avesse chiesto di regalargli le 5 bottiglie.
“Produrlo?
Se lo sapessi ora vivrei nel lusso più sfrenato, e non rischierei la
vita in questo viaggio per un cospicuo guadagno! No, è un segreto
che si tramanda con grande segreto, e io non ho avuto questa fortuna…
ehi, dove vai?”
Naruto era
uscito dal carro in tutta fretta, senza ascoltare i richiami del
mercante.
“Lo lasci
andare; probabilmente si è appena ricordato di una cosa importante e
sta correndo a farla… beata gioventù!”
Qualche
lacrima di gioia sgorgò dagli occhi del jonin, e il mercante si
chiese se per caso non fosse stato un errore affidare quel segreto ai
due ninja.
_____________________________________________________________
Kyubi sapeva
quello che stava per accadere, ancor prima che naruto lo chiamasse
sottovoce; non era onniscienza, certo, ma l’idea del genin era
stata come un lampo nella mente semi-assopita del Bijuu. Contrariata,
la volpe si alzò, lasciò una copia al suo posto nel futon e
oltrepassò in punta di piedi Deidara, Neji e Lee addormentati.
“Fammi
indovinare” disse a Naruto appena sceso dal carro “Vuoi sapere se
la leggenda su mio conto è vera”
“Si!”
esclamò stupefatto l’Uzumaki “Come…”
Kyubi lo
interruppe picchiettandosi il cranio con un dito “E non serve
essere connesso al tuo cervello per sapere che vorresti imparare a
fabbricare il liquore “Vento liquido” come si deve, allo scopo di
migliorare il tuo controllo del chakra”
“Si! Puoi
insegnarmelo?” domandò Naruto senza dare il tempo al suo bijuu di
interromperlo nuovamente. Questi sbuffò divertito.
“Questo è
quello che mi piace di te, ragazzino: sei spavaldo! Sfortunatamente,
è anche la cosa che mi dà più sui nervi di te!” certo che posso
insegnarti, ma dobbiamo allontanarci un po’ di qui!”
Senza
aggiungere un’altra parola, i due si mossero nella stessa direzione
nello stesso momento; la cosa fece leggermente ribrezzo ai due,
perché significava che ormai si capivano solo con il pensiero, ma
non ne fecero parola. Si fermarono dopo cinque minuti prossimità di
un fiume.
“Tu ripeti
l’esercizio delle foglie un paio di volte senza copie. Io devo
occuparmi di una cosa”
Mentre kyubi
prendeva una grossa pietra dal letto del fiume, Naruto raccolse delle
foglie da un ramo basso di una quercia. Ormai aveva imparato il
metodo, perciò gli ci vollero solo una manciata di secondi per
tagliarle a metà utilizzando il chakra elementare immesso tra i
palmi delle mani, dove stava la foglia.
Mentre era
girato, sentiva chiaramente il suo bijuu armeggiare con la pietra
come se avesse martello e scalpello; si voltò appena in tempo per
vedere del chakra rosso scomparire da un artigli (Kyubi si era
trasformato in demone strada facendo), e si stupì vedendo nell’altra
zampa un bicchiere di roccia non rozzo, ma simmetrico.
“Però!
Sei bravo!”
“Un
artiglio ha mille e uno uso nelle mani di un esperto! Ma ora veniamo
a noi” con un gesto elegante Kyubi si sedette a gambe a gambe
incrociate su di un masso “Queste bevande non sono solo semplici
alcolici costosi: sono in grado di incrementare temporaneamente le
capacità di un ninja in vari modi! Per esempio, con il chakra
dell’acqua si ottiene un liquido chiamato “Sorgente”, perché
un uomo forte può resistere tre giorni di digiuno bevendone solo un
sorso. Col chakra del fulmine si ottiene la “Scossa interna”, che
stimola i muscoli e ne accelera i riflessi. Anche il “Muscolo
pietrificato”, ottenuto con il chakra della terra, agisce a livello
muscolare, ma a livello differente, rendendoli più resistenti”
“D’accordo,
ma il “Vento liquido” che potenzialità ha?”
“Ci sto
arrivando, Baka! Chiudi quell’hangar che chiami bocca!!” lo
ribeccò Kyubi con uno sguardo torvo. Senza aspettare una risposta al
suo insulto, continuò con la spiegazione.
“Il “Nono
fuoco” invece” e qui il bijuu si lasciò sfuggire un sorrisino
compiaciuto “È il più utile e versatile di questi liquori: per un
certo tempo di combattere come se avessi il fuoco nelle vene! Il
Vento Liquido” continuò ad alta vece, come se si aspettasse di
venire interrotto “è utile in situazioni critiche, infatti ti
sgombra la mente e ti permette di pensare lucidamente. Ci sarebbe
dell’altro, ma ora finiamola con la teoria!”
Lanciò a
Naruto il bicchiere di roccia e indicò il fiume.
“Vediamo
quello che sai fare il primo tentativo. Prendi dell’acqua, aggiungi
del chakra e vediamo cosa succede”
Naruto si
chinò per raccogliere dell’acque e riempì il bicchiere fino
all’orlo; appoggiando il palmo della mano sul pelo dell’acqua
cominciò ad aggiungere il suo chakra: era più complicato che farlo
con una foglia, dato che poteva usare una mano soltanto e che l’acqua
non era solida.
Dopo cinque
minuti abbondanti smise di infondere chakra e osservò il risultato;
con un movimento repentino, Kyubi prese il bicchiere contenente acqua
apparentemente identica a prima e ne bevve un sorso.
“Mmh”
fece il bijuu con aria riflessiva “È comunque un inizio! Se non
altro la differenza si sente”
Naruto prese
il bicchiere che il demone gli porgeva e bevve una piccola sorsata:
in effetti sentiva una differenza! Quell’acqua era più dolce del
normale e, nonostante prima fosse assonnato, adesso era sveglissimo.
“Forse a
te il risultato sembra buono, ma è appena sufficiente. Riprova, e
stavolta con più decisione!”
Naruto
ritentò, questa volta immettendo chakra a tutta forza e più
rapidamente di prima; passati altri cinque minuti, bevve metà del
contenuto senza aspettare che lo facesse Kyubi.
Subito pensò
di avercela fatta: il liquore era dolcissimo, più dolce del miele, e
il biondo sentì il suo cervello scattare sull’attenti; poi… così
come si erano destati, sentì i sensi intorpidirsi. Abbassò lo
sguardo verso il bicchiere di roccia, ma tutto quello che vedeva si
muoveva al rallentatore; quando tentò di concentrarsi sull’immagine
del bicchiere, i bordi cominciarono a tremare come un budino e le sue
tempie cominciarono a pulsare. Senza pensare, rilassò completamente
la mente e la fastidiosa pulsazione alle tempie svanì, lasciando il
posto ad un maggiore intorpidimento dei sensi; per un attimo pensò
di mettersi a dormire e di cedere alla stanchezza…
Un’improvvisa,
violenta scarica elettrica lo attraversò per tutto il corpo,
svegliandolo come farebbe una secchiata d’acqua gelida, ma in modo
più doloroso. Appena ne fu capace, aprì gli occhi e si guardò
intorno confuso: di fianco a lui c’era Kyubi (Con i contorni fermi)
che stava dicendo qualcosa, ma Naruto vedeva solo delle labbra che si
muovevano sotto ad uno sguardo accusatore.
“C-che
cosa?” disse il biondo con voce ottavata.
“Ho detto”
disse la volpe alzando il tono per farsi sentire “Che un proverbio
dice “Due cose sono infinite: la conoscenza e la stupidità!” E
io sono d’accordo!”
Naruto si
tirò su a fatica; si sentiva come se fosse passato per un
tritacarne.
“Questo ci
porta alla seconda parte teorica” Continuò la volpe spingendo con
un piede un masso verso il suo jinchuriki “Ci sono delle varianti a
questi liquori, ma al contrario di questi ultimi, le varianti sono
come acido o veleno, a seconda dei casi!”
Senza
aspettare una parola, il bijuu compose un sigillo, e in meno di un
attimo la sua mano destra era rivestita di chakra rosso.
“Osserva,
te lo mosto perché il tuo cervello scombussolato possa seguirmi: un
controllo del chakra buono porta ad un buon risultato” un semplice
colpo di taglio e il masso era divisa in due parti come del burro
tagliato da un coltello.
“Tuttavia”
con questa parola il chakra sulla mano assunse l’aspetto di acqua
che bolle “Se il chakra non è controllato bene, i risultati
possono essere catastrofici!” Un altro colpo, e invece di quattro
parti simmetriche i due pezzi di pietra finirono polverizzati.
“Co…
cosa mi è successo?”
“Il Vento
Liquido “instabile”, se così lo vogliamo definire, è un potente
allucinogeno e insieme un formidabile sonnifero, come il Nono Fuoco
può diventare un acido, la Sorgente un veleno e via dicendo; ho
disturbato il tuo chakra per annullare gli effetti nocivi, e a quanto
vedo la cura fa male quanto la malattia”
Naruto
infatti stava cercando di alzarsi in piedi, ma riusciva solo a stare
carponi a causa della testa che gli girava.
“Vedo che
riesci a muoverti, quindi il mio aiuto non ti serve”
“Ehi!”
gridò Naruto alla volpe che se ne andava “Non puoi lasciarmi qui
da solo! E l’allenamento poi?”
“Non sei
in grado di continuare grazie alla tua bevuta, quindi riprendiamo
domani”
Mentre il
Jinchuriki borbottava sventure terribili ed epiteti offensivi, lo
attraversò un dubbio.
“Per caso
l’hai fatto apposta a lasciarmi bere quella cosa?”
Il bijuu
sorrise malevolo.
“Non posso
dire che l’ho fatto apposta, ma in effetti ci speravo! Non ti
aspetto alzato, ragazzino: buonanotte” e sparì verso il carro
ridacchiando sotto i baffi.
____________________________________________________
Ah, la
crudeltà di Kyubi non conosce limiti! Lo so che alcuni si
aspettavano di vedere la cosiddetta umiliazione di Deidara, ma queste
persone dovranno aspettare ancora.
(Tutti i
personaggi di Nasuto osservano l’autore con aria omicida)
Naru: “DOVE
eri finito?”
ALE:
“Ecco...”
Kyu: “Ci
hai fatto attendere SECOLI!!!”
Tutti i
fanwriter: “Già!!!!”
ALE:
“Aiuto…”
Sasu:
“Ragazzi, di sicuro non è colpa sua…”
ALE:
“Uccidetemi pure!!! Meglio la morte che essere difesi da questo
traditore!!!”
Vaius:
“Morte no: sennò la storia come và avanti?”
Molti altri
annuiscono, io ritorno a sperare…
Grazie
ragazzi!!! Vi prometto che il prossimo aggiornamento sarà molto più
rapido, sul mio onore!!!!!
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Capitolo 14 *** La fine di un problema e l’inizio di molti altri ***
La fine di un problema
Rieccomi!!
Ragazzi che fatica, quasi non ce la facevo ad aggiornare!!! Quasi…
Se non
sbaglio molti di voi si chiedono cosa Deidara farà per vergognarsi
tanto… ebbene gente, questo è il capitolo in cui la verità verrà
a galla!!! Godetevelo!!
La
fine di un problema e l’inizio di molti altri
“Avete un
aspetto orribile! Ma avete dormito bene stanotte?”
Naruto e
Neji risposero brontolando: se due o tre ore scarse possono essere
considerate “Dormire bene”, allora i due avevano dormito bene.
Per Naruto era stato davvero un calvario gattonare e barcollare per 5
chilometri con il cervello che faceva i capricci, e anche spiegare a
Sasori e a Gai cosa ci faceva a quell’ora del mattino nella
foresta; anche se era crollato appena toccato il futon, il risveglio
avvenne prima del previsto, e al momento il povero Uzumaki ciondolava
in mezzo ai suoi compagni.
Per quanto
riguarda Neji… la frase lasciata in sospeso di Rock Lee lo aveva
tenuto sveglio fino all’alba fino a tarda ora, e quando finalmente
il sonno aveva raggiunto le palpebre dello Hyuga, orribili incubi di
TenTen che rideva di lui e baciava Deidara lo avevano torturato fino
al mattini.
“Coraggio,
amici! La mancanza di sonno non può fiaccarci!”
L’entusiasmo
bruciante di Lee venne spento dagli sguardi glaciali dei due ninja
insonnoliti, che avrebbero ucciso volentieri per un’altra ora di
sonno.
Con un
sonoro sbadiglio, anche Deidara si mise a sedere.
“Che
dormita!! Molto meglio che dormire all’agghiaccio dove capita”
“Per una
volta, concordo” disse Sapori sulla soglia dell’entrata.
“Come
sarebbe a dire? Sbaglio, o tu non dormi mai?”
“Vero, ma
anche se resto sveglio per tutta la notte preferisco stare al caldo
invece di arrugginirmi le giunture metalliche”
“Ma dov’è
TenTen?” chiese d’istinto Neji notando l’assenza della sua
compagna di squadra.
“Dorme”
rispose Sasori con semplicità.
“Nonostante
la forza della gioventù è impossibile montare la guardia per tutta
la notte senza sentirsi stanchi!”
Un
gocciolone comparve dietro la testa di ciascun presente.
“Seriamente,
basta con la storia della gioventù. È seccante”
Prima che
Gai potesse ribattere l’accusa di Sasori, Isshin gridò ai ninja di
muoversi e che la carovana stava riprendendo il suo viaggio. Senza
aggiungere altro, il gruppo si preparò ad un'altra giornata di
battaglie ed assalti.
_______________________________________
Ma gli
assalti non arrivarono. Tutta la mattinata trascorse in completa
tranquillità, e nessuna banda di briganti o ladri tentò un assalto.
Gai era a dir poco deluso nel vedere che, per una volta che poteva
fare un po’ di movimento, nessuno si faceva vivo.
“È uno
scandalo” esclamava di tanto in tanto “Tutti gli assalti ieri, e
oggi niente!”
Naruto
invece, tenuto sveglio dalle chiacchiere di Kyubi che gli
rimbombavano nel cervello, aveva appreso dei trucchi su come
modellare meglio il chakra e come infonderlo correttamente nell’acqua
per fabbricare il famoso liquore; tuttavia avrebbe dovuto aspettare
la sera per allenarsi, sempre che riuscisse a restare sveglio fino ad
allora.
Più o meno
verso mezzogiorno non c’erano stati ancora assalti. Forse dipendeva
dal fatto che il paesaggio era gradualmente cambiato da una macchia
di alberi ad una distesa di erba bassa: sarebbe stato quasi
impossibile preparare un imboscata da quel punto.
Naruto, Sai
e Lee pattugliavano la zona intorno alla carovana, mentre Neji,
Deidara e Gai erano a guardia dei carri.
Soffermiamoci
un momento sul secondo gruppo: Gai, stanco della completa assenza di
assalti, aveva pensato bene di sottoporsi ad un allenamento speciale;
perciò aveva agganciato i muli dell’ultimo carro sul retro del
mezzo, e mentre le pingue bestie dovevano solo tenere il passo, Gai
tirava il carro.
Neji e
Deidara invece stavano consumando un pasto veloce: mentre lo Hyuga
mangiucchiava una polpetta di riso, il bombarolo stava gustando dei
dango.
“Tse!”
pensava lo Hyuga guardando di sottecchi Deidara “Non
è altro che uno spaccone! Qualunque idiota saprebbe usare degli
esplosivi, ma lui si vanta delle sue abilità come se fossero
uniche!!”
E pensare
che Neji non aveva mai criticato lo stile di combattimento di
qualcuno, men che meno di un ninja di livello S. ma si sa, l’amore
fa straparlare.
“E poi
come a piacere a TenTen? Vorrei proprio sapere cosa pensa davvero di
questo… questo… questo individuo! Non ha alcuno stile, si limita
unicamente a distruggere: anche lo stile di TenTen, che usa katane,
Enormi mazze ed armi da lancio è molto più aggraziato di…”
“Posso
sapere perché ce l’hai tanto con me?”
La sorpresa
quasi fece andare di traverso a Neji la polpetta di riso; il membro
dell’Akatsuki sembrava avergli letto nel pensiero, dato che non lo
stava nemmeno guardando.
“Ma…
come…”
“Ti
prego!” esclamò Deidara con veemenza “Riesco a capire di che
umore è il mio compagno di squadra guardandolo in viso, e lui al
posto del viso ha un pezzo di legno!”
Neji
distolse ostinatamente lo sguardo. Anche se era stato scoperto, non
voleva certo parlare del suo problema con lo causa di esso!! Ma
intanto Deidara continuava a parlare.
“Non può
essere del rancore: ti ho conosciuto solo ieri, e non ho fato
esplodere niente di tuo… il mio carattere, forse? È quello che ti
da tanto fastidio?”
“Può
darsi” rispose gelido lo Hyuga continuando a non guardarlo.
“Mmmh… è
comunque poco probabile; sei molto amico di quel ninja in verde, e
lui si che sa come irritare la gente! E poi mi sembra di essere
simpatico a tutti, e quella ragazza con i chignon…”
Quella fu la
goccia che fece traboccare il vaso.
“Si chiama
TenTen! E devi starle alla larga, chiaro? Cosa ti da il permesso di
arrivare qui e di fare il galletto con la prima ragazza che capita? E
poi, come fa a piacerle la tua tecnica mi chiedo? Qualunque idiota
saprebbe usare un esplosivo. E se vogliamo dirla tutta, sei solo un
pallone gonfiato che esploderà come tutte le tue creazioni… LO
TROVI TANTO DIVERTENTE?!?”
Deidara non
aveva riso, il suo era più uno sbuffo divertito di chi non è
riuscito a trattenersi “Siediti” disse invece allo Hyuga “Datti
una calmata, e lascia che ti racconti una storia”
“Ma…”
cominciò Neji, ma Deidara lo anticipò alzando una mano “Vuoi
continuare a lagnarti della tua ragazza che mi trova spiritoso, o
vuoi sentire le mie ragioni?”
Il moro
arrossì e tentò di dire che TenTen non era la sua ragazza, ma
un’occhiataccia di Deidara lo azzittì e lo costrinse a sedersi
accanto a lui, sul bordo del carro.
“Bene,
andrò subito al nocciolo della questione: vedi, non posso
innamorarmi di TenTen per il semplice fatto che sono innamorato di
un'altra ragazza!”
Sul momento
Neji ci rimase di sasso: quell’opzione non l’aveva considerata
affatto.
Tuttavia si
ricompose subito “Veramente?”
“Scettico,
eh? D’accordo, allora ti racconterò tutto, se a te sta bene”
“Spara”
lo incoraggiò lo Hyuga con un velato tono di sfida. Deidara chiuse
gli occhi e si concentrò, probabilmente per ricordare qualcosa non
molto recente.
“Prima che
diventassi un nukenin, ero un qualunque ninja del paese della terra e
pieno di grilli in testa; ma di una cosa ero certo: che la mia arte
fosse insuperabile!”
Neji sbuffò
annoiato. Ignorandolo, Deidara proseguì.
“Una
certezza destinata a crollare: quando avevo all’incirca la tua età,
un ninja mascherato venne da me e mi sfidò per provare la
superiorità della sua arte. Fu una battaglia lunga ed estenuante, ma
alla fine dopo un giorno intero prevalse il ninja mascherato: ricordo
ancora oggi l’esplosione fragorosa che fece a pezzi la mia opera
d’arte finale…”
“Un
secondo” lo interruppe Neji confuso “Non sei tu quello che usa le
esplosioni?”
“Adesso
si. Ma a quell’epoca, che tu ci creda o no, credevo che le
esplosioni fossero un giochetto, quasi volgari!!”
Neji,
sentendo questa rivelazione, ci rimase di stucco:e meno male che era
solo Neji!! Un tipo meno impassibile o magari più coscienzioso della
mania di Deidara per le esplosioni ci sarebbe rimasto secco dalla
sorpresa!!
“Già”
continuò il nukenin senza badargli “Ogni mio colpo prendeva una
forma statuaria. Ma come ho già detto quelle esplosioni prevalsero,
e ci rimasi ancora peggio quando scoprii che il ninja mascherato era
una lei!”
Una
scintilla attraversò gli occhi di Deidara, ma bastò un battito
d’occhi a cancellarla.
“Era
insieme la cosa più bella e più irritante che io avessi mai visto.
Le augurai di esplodere come una delle sue creazioni, poi le chiesi
innumerevoli volte la rivincita. Non volle concedermela: così
iniziai ad allenarmi insieme a lei, e come per uno scherzo del
destino…”
Neji
rabbrividì a quella parola, ma Deidara non lo sentì a causa di un
suo sospiro.
“… mi
innamorai di lei. Follemente. E quando scoprii che mi ricambiava mi
sentii l’uomo più felice della terra!! Trascorsi con lei i giorni
più belli della mia vita in una gioia inesauribile, e stavamo
persino progettando il grande passo…”
Deidara si
bloccò. Poi, come un pezzo di carbone incandescente che si
raffredda, il suo viso cambiò. Prima felice, gioioso, euforico; ora
segnato da una tristezza che riaffiorava.
“… ma
una notte accadde tutto. Fummo attaccati da ninja del paese del
fulmine interessati alle nostre tecniche; riuscimmo a difenderci in
un primo momento, ma erano in troppi, e ci sopraffarono. Ma mentre io
giacevo a terra per le troppe ferite, lei combatteva ancora”
Nello
sguardo di Deidara c’era uno strano luccichio. Neji pensò che
stesse per piangere, ma si sbagliava. Non sapeva che il nukenin aveva
esaurito le lacrime molto tempo addietro.
“Tutti i
nemici le furono addosso, e riuscirono a bloccarla: stavano per
ucciderla, e io non potevo fare niente. Prima che il kunai calò
però, lei agì”
“Ora la
voce di Deidara tremava, sia di rabbia che di dolore. Neji si sentiva
un verme nell’aver accusato qualcuno con una simile storia alle
spalle; e intanto il biondo continuava.
“Mi urlò
che mi amava, e utilizzò un ridotto C3 per sconfiggere tutti i ninja
in un colpo solo, sacrificando se stessa”
Deidara
chiuse gli occhi e tacque. Rimanendo fermo come una statua. Neji
intanto aveva attivato il byakugan, ma anche senza di esso capiva che
quel che diceva il membro di Akatsuki era la verità.
“E poi…
cos’è successo?”
“Rintracciai
i bastardi responsabili di quell’omicidio insensato, e appena fui
guarito li sterminai uno ad uno, diventando così un nukenin. Il
resto è storia nota”
Tra i due
cadde il silenzio. Forse per Deidara non voleva dire niente, ma per
Neji era un silenzio carico di imbarazzo. Il suo imbarazzo,
nell’avere toccato un tasto simile. Cercò di rompere il ghiaccio.
“Deve…
doveva essere molto bella. Ma quanto sono
idiota!” pensò subito dopo.
“Giudica
tu” da una tasca interna della cappa, il ninja esplosivo estrasse
un oggetto bianco: era una statuetta, talmente ben fatta che avrebbe
potuto essere viva; raffigurava una ragazza con capelli lunghi e
ondulati, curve ben proporzionate e (forse una stonatura con tutto il
resto) un sorrido beffardo, ma pieno di dolcezza,
“Questa è
la mia unica opera “duratura” da quel giorno. E quando verrà la
mia ora, e se morirò in battaglia, spero che una persona si trovi a
meno di 10 chilometri, perché questo è il aggio d’azione di
questa bomba”
Neji si
ritrasse istintivamente “È per Madara?”
“No. Quel
verme non è degno nemmeno di essere colpito da un C1. La bomba è
per il mandante di quella missione, il bastardo che non sono riuscito
a scovare anche dopo tante ricerche!”
Il silenzio
scese nuovamente, più pesante di un pezzo di piombo. Per neji era
rimasta un'unica opzione per evitare di ripetere quel ciclo di
silenzio / domanda imbarazzante / verità intima…
“Mi
dispiace! Non volevo accusarti, non sapevo niente del tuo passato e
non ho scuse per il mio tremendo malinteso!”
Il nukenin
lo osservò per un pò, senza lasciar trasparire alcun espressione;
poi emise uno sbuffo divertito e guardò altrove.
“Non serve
che ti scusi. In fondo sei innamorato di quella morettina…”
“Non è
vero!” ribattè imbarazzato Neji con poca (pochissima) convinzione.
“Dunque
non ti dispiace se le chiedo di uscire…”
“TU
PROVACI E IO TI…” urlò Neji irato, per accorgersi un secondo
dopo che si era tradito con le sue stessa mani.
“Puoi
ingannare solo te stesso, e non per sempre!” disse Deidara con fare
saggio “Io sono l’ultima persona a cui bisognerebbe chiedere una
dritta, ma un consiglio voglio dartelo comunque: non perdere troppo
tempo a scervellarti e a negare quello che provi, altrimenti il tempo
da passare con il tuo amore si accorcerà, e non è detto che in
questo mondo crudele raggiungiate entrambi la vecchiaia”
Non appena
ebbe finito quel discorso ispirato, il bombarolo si riscosse, come se
prima si fosse appisolato. “Stupido Sentimentale” borbottò
sottovoce alzandosi e incamminandosi verso la parte opposta del
carro, ma subito si fermò.
“Quasi mi
dimenticavo” esclamò voltandosi verso Neji, che si aspettava un
altro discorso illuminante o una frase densa di significato. Deidara
si limitò ad abbassarsi, a prenderlo per la collottola e a sibilare
“Se solo ti azzardi a raccontare una sola sillaba a Sasori o a
chiunque altro di questa storia –del fatto che prima pensavo che
l’arte fosse eterna- ti riempio ogni buco visibile con l’argilla
e ti faccio saltare in aria, e per ogni buco visibile intendo proprio
TUTTI i buchi!!”
Neji annuì
spaventato, convincendo Deidara che la minaccia era stata più che
sufficiente. Il nukenin si alzò soddisfatto e si allontanò
fischiettando.
___________________________
“Coraggio,
mettici un po’ di impegno!”
Sarebbe
dovuto suonare come un incitamento, ma la voce annoiata di Kyubi
aveva un effetto deleterio sulla calma e sull’impegno di Naruto,
che si stava ancora allenando nella creazione del “Vento Liquido”
con magri risultati.
La giornata
era passata senza nessun assalto, e mentre gli altri ninja si
godevano un meritato riposo i due si erano allontanati
dall’accampamento, e in quel momento si stavano allenando sotto il
chiarore lunare.
In effetti,
Naruto si allenava: Kyubi era disteso sulla schiena, con le mani che
gli facevano da cuscino e uno stelo d’erba in bocca.
“Procedi
lento come quando stavi imparando le evocazioni. Ora sei allo stadio
del girino”
“Ti spiace
evitare i tuoi commenti”
“In
effetti mi dispiace: così è più divertente”
Naruto
mugolò qualcosa sottovoce prima di rimettersi al lavoro: anche se
avrebbe voluto tirare il bicchiere sulla fronte del Bijuu, doveva
ammettere che aveva ragione, e che il suo controllo del chakra non
era abbastanza buono.
“Spiegami
perché…”
“… non
ti posso aiutare di più di così?” terminò la frase Kyubi: è
difficile discutere con qualcuno che ti legge nel pensiero “Perché
i nostri due tipi di chakra sono diversi, e diverso è anche il
metodo di infusione del chakra nell’acqua. Certo che sei davvero…”
Naruto non
seppe che cos’era: Kyubi si era interrotto, aveva spalancato gli
occhi e si era rimesso in piedi con un balzo.
“Che c’è?
Problemi?”
“Non so
esattamente cosa, ma dobbiamo tornare subito alla carovana. Ci sono
molti problemi. E sono già li”
____________________
Finito!!!!
Non ve lo aspettavate proprio da Deidara, vero? Confesso che se
qualcuno mi avesse esposto questa teoria prima che mi fosse venuta in
mente, gli avrei dato del pazzo! E quei cosiddetti problemi…. Che
cosa saranno mai!! Dovrete continuare a leggere per saperlo, miei
cari….
Ino: “Ehi,
autore!!!”
ALE
(Scocciato): “Siiiiiiii?
Kiba: “Noi
ci stavamo chiedendo…”
Shik: “Come
mai ci hai messo così tanto a postare?”
ALE: “Ve
l’ho già detto: impegni, dimenticanze e….”
Saku:
“TRADIMENTO!!!!”
Tutti si
voltano verso di lei, davanti al computer di Y_ALE_Y
Kaka: “Che
vuoi dire con tradimento, Sakura?”
Senza
aggiungere altro, Sakura indica la cronologia dei siti che ho
visitato. Tra loro spiccano i nomi One Piece, FMA Brotherhooh, Fairy
Tail, Bleach…
Kisa: “Ah,
è così allora?”
Eeeeeeeeeeeeeeeeeeeeem….
Forse è meglio chiudere qui, o questi o mi ammazzano o chiedono il
divorzio!!! Saluti a tutti, e recensite numerosi!!
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