-The Proposal- di kaggy95 (/viewuser.php?uid=58066)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Note dell'autrice & Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 1 *** Note dell'autrice & Prologo ***
The Proposal
Note dell’autrice
Prima di tutto.
<< “Salve! Sono Giorgia, e avevo iniziato a frequentare questo sito 4 anni fa, all’inizio volevo scrivere, ma poi mi sono trovata dei problemi “sociali” e non ero tanto brava a scrivere (nonostante la mia insegnante d’italiano, e la mia idol di fanfics mi avevano incoraggiato a scrivere).
Ma RI-eccomi qua, che torno a scrivere x°D
In questa storia mi sono ispirata tantissimo ma tantissimo da un film, chiamato appunto “The proposal” battezzato in Italia come “Ricatto d’amore”. Direi che è uno dei miei film preferiti comic-romantic xD (non ci fate caso se metto troppi “xD” amo metterlo! Scusate).”Attenzione per chi conosce il film, non è proprio uguale all’originale, anche perchè dove li metto poi Sango Miroku Kouga ecc.? Bene!>>
Bene, è tutto. Grazie della lettura e buon proseguimento! ^^
P.s. Coppia in questa storia: InuxKag come principale (ma ce ne saranno altre).
-...- (parlo) *...* (penso) corsivo (fare e pensare) xD
Prologo
New York. Ore 12.40. Central Park Est.
Poso la ciotola dopo aver fatto la colazione, nel lavandino. Un po’ di energia ci vuole, una volta finito gli allenamenti mattinieri e una bella doccia . Mi sistemo un po’ nello specchio i miei capelli color ebano legandoli in bella coda alta, prima di scendere e a combattere contro i miei demoni. Oh, sarà meglio che chiami Bankotsu per l’intervista visto che una certa persona non fa il suo dovere.
- - - - - - - - - - - - - - - - - - -
New York. Ore 12.50
Uno spiraglio di luce va verso i miei occhi, e con un po’ di smarrimento, capii che era giorno. Guardai il mio orologio da polso..e in quel momento solo una cosa in mente.
Ritardo.
-..Cazzo!-
Mi alzo immediatemente e corro subito per vestirmi per poi uscire e prendere le ordinazioni.
-Maledizione!Maledizione!-
Impreco nel frattempo. Esco, correndo a più che non posso. Entro subito al Bar e vedo una fila a non finire.
E il mio pensiero va subito a quando dovrò ricominciare da zero dopo essere licenziato. Forse esagero ma dal proprio capo soprattutto dal MIO capo ci si può aspettare di tutto.
-InuYasha! Ehi, vieni! –
Sento chiamarmi dall’inizio della fila, nel bancone, ed ecco la mia salvezza! Arrivo da lei prendo I bicchieri appena pronti che mi porge con uno dei suoi sorrisi suadenti da “acchiappauomini”.
-Tieni i tuoi soliti caffè-latte-
-Mi hai salvato la vita Kikyo, sei un angelo *no, era esattamente il contrario*…- le risposi.
Veramente devo ringraziare i miei genitori e i Kami per avere un viso che sto simpatico a questa ragazza, se no erano guai per la mia carriera. Mi dirigo verso la casa editrice, dove lì cominciai tutto per intraprendere il mio sogno: Essere un capo redattore.
Sfreccio la gente correndo come un fossennato,verso l’ascensore prima che chiuda, sbattendo contro la porta facendo sempre attenzione a non far cadere I bicchieri caldi che avevo tra le mani.
-Tutto apposto?- mi chiede uno dentro con me.
-Sì.-
Sospiro.
Sono 3 anni. 3 anni che continuo questa vita.
Ma per il sogno e l’orgoglio ne vale la pena.
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Bene! Questo è il prologo. :D Mi aspetto risposte, positive o negative che siano! Bye <3
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Capitolo 2 *** Capitolo 1 ***
Ed eccoci qua con il secondo
capitolo! :D Wow sono davvero contenta che qualcuno abbia apprezzato come
inizio :) ma passiamo subito col farvi leggere l'aggiornamento.
p.s. A volte il capitolo può essere in prima persona e a volte in terza
persona, e un'altra cosa, quando qui dico “casa”, intendo casa editrice il
posto di lavoro. xD Per non farvi confondere ve lo dico ora.
Buona Lettura ^^
The Proposal
Capitolo 1
Il giovane scese dall'ascensore arrivando al terzo piano, correndo sempre, fino
a quando non arriva verso l'ingresso dell'ufficio con scritto sopra Golden
Books..
- Per poco InuYasha..- disse la segretaria dell'ingresso, InuYasha si gira
verso di lei camminando sempre.
- Non sai che mattinata! Grazie Miss OhPiet..!!! - Non ebbe il tempo di
finire che ritornando a guardare in avanti sbatté contro il postino delle
consegne, così facendo, sbatté anche il bicchiere del suo capo sulla sua
camicia.
- ECCO!!- -Ehm..scusa..mi dispiace..!- -CI MANCAVA!- sgridò ancora
alterato InuYasha. -non ci pensare, amico..- rispose il postino cercando
di sdrammatizzare l'accaduto, facendo ridere il resto dei suoi colleghi
d'ufficio. *Maledizione! Sembra che qualcuno lassù mi odi..ma poi proprio
il bicchiere per LEI si è rovesciato?!*
---------
- Ciao Ban, mio scrittore
preferito!- rispose al cellulare Kagome - Certo che hai ripensato al mio
discorso, perché sai che ho ragione. La gente ha da fare, non ha soldi e odia
leggere, vuole un'icone per l'affidabilità che dica: "Non guardare CSI..in
via napolis stasera! Leggete un libro, il libro di Bankotsu Mercy!" e
quell'icona è un'opera!- continuò Kagome tempestandolo di frasi
incoraggianti, continuando a camminare verso la sua meta.
---------
-O la camicia o la vita, è una
minaccia.- disse il ragazzo con frustrazione
al suo unico amico-collega, nonché fratello del suo capo: Sota Higurashi.
-Stai scherzando vero? Insomma capisco com'è..ma..-
- No, ti do due biglietti
per il cinema e ti aiuterò a conquistare la nostra "cara"collega
Susie, so che ti piace non puoi tirarti indietro, perché so che tu non avresti
mai il coraggio di poterglielo chiedere.- finì
col ricattarlo InuYasha vedendolo arrossire per la verità che aveva appena
esposto.
-Hai 5 secondi per decidere Sota! 5..4..3..2..1!- *Din* E dopo il conto si sentì il suono
della fermata dell'ascensore, e subito Susie, nonché la segretaria
dell'ingresso Miss "OhPietà", scrisse sul computer timorosa: è arrivata! E subito tutti i colleghi della casa si misero ai propri posti.
Chi
stava ancora chiacchierando e chi stava facendo uno spuntino o cazzeggiava ritornarono
con le loro maschere serie davanti al proprio lavoro, mentre il ticchettio
delle scarpe del capo redattore, ovvero Kagome Higurashi, si faceva sempre più
chiaro verso l'interno del piano, guardando i suoi colleghi a testa alta,
sempre con il suo cellulare in mano, e con il suo sguardo freddo e rigido come
se nessun sentimento potesse scalfire il suo atteggiamento, ma in realtà stava
pensando che era una cosa da stupidi fare non capire che prima di arrivare,
loro non stavano facendo nulla, ma ormai ci aveva fatto l'abitudine.
E mentre
tutti gli impiegati erano silenziosi ad osservarla o chi spaventato da lei
cercava di fare il proprio lavoro, InuYasha dentro l'ufficio di lei si
stava sistemando (frettoloso) la cravatta che, insieme alla camicia, Sota gli aveva dato in cambio
con l'offerta-minaccia. Una volta finito di sistemarsi prese il suo
bicchiere dandolo al capo non appena entrò.
-Buongiorno capo. Ha una conferenza tra mezz'ora..-
- Sul marketing operativo,
lo so. - rispose subito Kagome pronta a
sedersi nella sua scrivania.
- E uno staff meeting..-
- Hai
chiamato..aahff..come si chiama..quella..quella con..quella con le mani brutte,
ecco!- chiese cercando di ricordare,
interrompendolo sempre
-Urasue!- Rispose
prontamente InuYasha
-Ah, Urasue!-
- Sì, l'ho chiamata, e le ho detto che
se non porta il manoscritto in tempo, lei non le darà una data di
pubblicazione; ha chiamato l'avvocato per l'immigrazione e dice..-
-Niente
Conference Pool. E il meeting può aspettare; Bankotsu Mercy parteciperà
all'intervista.- Rispose, sempre
interrompendolo con una punta di soddisfazione per ciò che aveva detto.
-Wow, bel colpo.- disse solamente
InuYasha al contrario di lei per niente emozionato, andandosene verso l'uscita
dell'ufficio.
- Quando vorrò i tuoi complimenti, te lo dirò..- sussurrò Kagome prendendo il bicchiere
girandosi verso il computer, pronto per berlo, ma..
- Ehm...Chi è..Kikyo? E,
perché vuole che io la chiami?- E in quel
momento InuYasha si bloccò paralizzato cominciando a sudare freddo.
Nel frattempo Kagome era in attesa di una risposta del suo segretario
ritornando a guardarlo.
*Cazzo..ok, InuYasha calmati, girati, e cerca di
trovarti una scusa senza farle capire niente* e InuYasha si girò, fissando il suo capo e poi il bicchiere dove cera
scritto attorno: Chiamami. N° ********** Kikyo; e solo ora si rese conto di
rimangiarsi quello che aveva pensato un attimo prima di venire, del suo
"viso simpatico". Ingoiando saliva per la gola secca, rispose.
- Beh, veramente quello era il mio bicchiere.- *Bravo, fottuto cervello. Dille
la verità..così ti butta fuori!* pensò
frustato dalla situazione
-E perché io bevo il tuo caffè?- chiese ancora Kagome,
- Perché il suo
si è rovesciato.- disse InuYasha serio ma
che in realtà era teso come una corda di violino per la sua risposta.
*Beh
alla fine le ho detto la verità...diamine!* Ma
Kagome, vedendolo così serio, non disse nulla e bevve il suo caffè, che non era
per niente quello che di solito beveva lei.
-Quindi, tu bevi..caffè latte
di soia amaro alla cannella?-
-Esatto. Mi fa pensare al natale di casa mia ogni
volta.-
- è un caso che lo beva anch'io?- domandò
Kagome con un punto di ironia(?) sorridendo
– è incredibile, ma lo è! Non
berrei..non berrei mai lo stesso caffè che beve lei perché..- *driiin*
- potrebbe rovesciarsi.- farneticò InuYasha sollevato di non essere
stato licenziato, andando verso il telefono per rispondere. –
sarebbe..patetico.- finì poi,
rivolgendosi al telefono..- Pronto, ufficio della signorina Higurashi. –
Kagome ridendo mentalmente, tornò a bere il
suo caffè finchè..-Ciao Naraku!-
*aah. Finalmente, la resa dei conti. Naraku mi sentirà stavolta. Meglio
andarci ora e subito* e così, fermando con un solo segno della
mano a InuYasha egli rispose: - Ah. In effetti, stavamo giusto venendo da
te. Sì. – E posò la cornetta.
–Perché stavamo andando da Naraku? - per
risposta Kagome muove la testa da sinistra verso destra con un espressione che
sta per dire “seguimi e lo scoprirai” e InuYasha accettò il suo silenzio.
Prima
che Kagome uscisse dall’ufficio, InuYasha svelto andò a scrivere nella chat “La strega ha inforcato la sua scopa” cliccò “Invia”
e tutti, di nuovo, i colleghi avvertiti dal messaggio, si rimisero ai proprio
posti, e InuYasha soddisfatto tornò accanto a Kagome vedendola uscire.
-Ha letto il manoscritto che le ho dato?-
- Mmm..giusto qualche pagina, non
mi ha colpito molto.-
-Posso parlare?-
- No.-
-Io ho letto
centinaia di manoscritti, questo è l’unico che le abbia sottoposto.È un romanzo
incredibile..-
Ma Kagome nel mentre che
lo sentiva guardò suo fratello Sota alzarsi e notò la sua camicia sporca, -
il tipo di romanzo che lei una volta pubblicava...- -Oh, sbagliato. E tu bevi
il caffè che bevo io perché il mio può rovesciarsi, il ché in effetti è
patetico.- Gli rinfaccia Kagome per
prima, pensando a cosa può aver mai proposto a suo fratello da dargli la sua
camicia.
–O sorprendente.–
-Sarei stata sorpresa se tu non
l’avessi rovesciato per terra. Qui ci penso io. – Disse alla fine poco prima di entrare nell’ufficio di Naraku. –
Sarò muto.-
-Ahh, l’impavido condottiero, e
il suo vassallo. Prego, accomodatevi.- salutò
Naraku Oni.
Occhi scuri che tendono al rosso, capelli castano-nero e uno
sguardo arrogante e maligno,
*ma alla fine è solo un impiegato sottoposto a
Higurashi-san*pensò InuYasha.
Naraku
continuando il suo lavoro al computer, la donna cominciò
– Oh, ma che bella
vetrinetta! È nuova? -
-È un english cabinet dell’800. Comunque sì. Essa è
nuova, nel mio ufficio. -
-Perspicace. E..Naraku..libera il tuo
ufficio.- rispose solamente Kagome.
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Capitolo 3 *** Capitolo 2 ***
Ehilà!
Scusatemi per l’attesa, ma sapete le feste e gli studi ;D ma non
ho intenzione di lasciare questa storia. Ringrazio infinitamente le mie
due primi lettrici: Pluto90 e lolaweme, che mi hanno seguito fino a qui, :) e a CrazyV :D.
P.s.
Siccome non capisco perché la “font” non cambia
nonostante io usi Nvu o_o vi dico prima di leggere chi è che
racconta (cosa che non mi piace) D: mi dispiace, se qualcuno sa come
risolvere, mi fa un favore se mi risponde. Grazie.
The Proposal
Capitolo 2
(InuYasha)
Tutto mi aspettavo..ma non questo. Ancora una volta, il mio capo mi stupisce.
Magari lo puniva..con qualche sospensione tipo ai ragazzini di scuola, e invece no, lei schietta:
Libera il tuo ufficio.
Fredda
direi anche. Beh, è per questo che non oso tanto contraddirla
perché so di poter avere la stessa fine, aspettando fra due anni
di essere anch’io al suo stesso livello.
Ma tornando alla realtà…
-Naraku..libera il tuo ufficio.- rispose solamente Kagome.
L’interessato,
alzò la testa con uno sguardo..sconvolto; poi guardò me e
di nuovo lei e increspandosi le labbra –con ancora la bocca
aperta- quasi con difficoltà ad usare uno dei 5 sensi del nostro
corpo disse solo:
-P-Prego?-
-Ti ho chiesto mille volte di far andare Bankotsu da noi, e non l’hai fatto: Sei licenziato.-
Continuando
a guardarli, chiusi la porta di vetro dietro di me, per non far
insospettire nessuno, da come parla piano, sembra che vuole
–almeno- licenziarlo con dignità. Naraku nel frattempo,
riprendendo un po’ d’aria ricominciò a parlare.
-Te l’ho detto, è impossibile. Bankotsu Mercy non ha mai rilasciato un’intervista in vent’anni.- disse sicuro di sé. Ma prontamente ella rispose.
-È davvero buffo, perché gli ho appena parlato al telefono e ha detto di sì.-
Ahia. La strega ha tirato le arti magiche. Che farai?
-Scusami?-
-Non l’hai neanche chiamato. Vero?- domandò infastidita. E lo sarei anche io se un mio indipendente non fa il suo lavoro.
-Ma..!-
-Lo so, lo so. Bankotsu è un tipino difficile da trattare…per te.- e avvicinandosi verso di lui -Senti, ti do due mesi di tempo per trovarti un altro lavoro e poi dirai che sei stato tu ad andartene. Ok?- concluse sempre fredda ma tranquilla, non aspettando risposta uscendo –seguito da me- da quel ufficio ormai libero.
-Che sta facendo?- continuando a camminare
-Si muove..- rispondo osservando Naraku andare avanti e indietro -..Ha gli occhi in fuori.- finì non riuscendo più a vederlo.
-Non farlo Naraku..non farlo..- sussurrò..sapendo
cosa farà e infatti eccolo che spunta fuori nel corridoio e lei
non potendo fare nulla si girò per “compiacerlo”.
Sì, perché sa che tanto vincerà lei.
-SEI…UNA MALEDETTA..VIPERA!- e
subito tutti i colleghi alzarono lo sguardo spaventati e forse
sbalorditi(?) da quello che poteva succedere..perché mai nessuno
le aveva risposto così, nessuno aveva mai detto ciò che
pensavano tutti di lei e neanche quello che disse dopo.
-NON HAI IL DIRITTO DI LICENZIARMI!- e vendendo il suo ex capo tranquilla con indifferenza continuò -L’ho
capito il tuo “giochetto”, approfitti della storia di Mercy
solo per farti bella col consiglio di amministratore, perché TU
ti senti minacciata da ME!-
Ma
Kagome continuò a starsene zitta sorridendo; certo che lei sa
proprio come gestire le cose, e forse si sta anche divertendo, è
incredibile sembra la regina delle nevi.
-Sai cosa sei?! SEI UN MOSTRO!- secondo ahia. Meglio che mi sieda penso che il suo discorso sarà lungo.
-Naraku, smettila.- ma lui continuava
-Il
problema è soltanto uno, è che tu non hai uno straccio di
vita, fuori da questo ufficio; e pensi di poter trattare tutti noi,
come se fossimo i tuoi schiavi personali! Sai una cosa: provo una gran
compassione per te, perché lo vuoi sapere che cosa avrai sul tuo
letto di morte? Niente e nessuno.-
E finì. Davvero forte come frase. E Kagome prendendo aria cominciò subito a rispondergli.
-Ascolta con attenzione, Naraku, non ti ho licenziato perché mi sento minacciata.- E
subito Naraku fece la faccia di uno come “sì certo”
credendo di aver il coltello dalla parte del manico, ma, non si era
resa conto che ha perso prima ancora di poter aprir bocca in
quell’ufficio.
-No..Ti
ho licenziato perché sei pigro, inetto, incompetente e passi
più tempo a tradire tua moglie di quanto ne passi in ufficio; e
se dici un’altra parola, InuYasha ti sbatte fuori a calci nel
sedere Oke..!- -Sei..!- -Un’altra parola: e uscirai di qui con
una scorta armata. InuYasha ti riprenderà col telefonino e ti
sbatterà su quel sito internet..qual’era?- si rivolse poi a me sorridendo cattivante sapendo già la risposta -YouTube?- le
risposi sottointeso, anche perché sono stato proprio io a
cercare cose su Naraku dato che Kagome ne era così furiosa di
avere certi “incompetenti” come dice lei.
-Esatto. È questo che vuoi?- e Naraku fece la faccia di chi ha veramente perso (neanche nei miei sogni riuscirei a vedere il vero Naraku con quella faccia xD ma fate finta che lo sia!NdA)
-Come pensavo. Ora ho da fare.- e si girò verso la sua meta, e i colleghi tornarono ai loro posti, come se non fosse successo niente.
-Fai portare via quella vetrinetta e falla mettere nella sala riunioni.-
-Sarà fatto.-
-E nel weekend dovrai aiutarmi a correggere i suoi manoscritti-
-Questo weekend?-
-Ti crea problemi?- mi “chiese”come per dire “non mi interessa è un ordine”o “ti butto fuori se mi dici di sì, sai che ne sono capace”.
-No, è che..è il compleanno di mia nonna, compie novant’anni..dovevo andare..- ma già stava andando via non appena le dissi di no. -
..D’accordo..non ci andrò. In effetti mi stai salvando da
un weekend noiosissimo..ahnf..e grazie dell’ascolto.- finii
con ironia ma infastidito. Non la sopporto quando fa così, va
bene che licenzia in modo giusto, ma avere almeno rispetto per gli
altri, anche se non sono del suo stesso livello non vuol dire che io
valgo di meno!...Però, adesso come la mettiamo con i miei?
-.-‘’
Ogni
volta, da quando sono qui a New York, i miei non hanno fatto che
chiamarmi per tornare indietro, ma poi quando “capirono” (o
almeno mia madre) che era una cosa seria, pensai che avrebbero smesso, ma continuarono lo stesso
quando non tornavo neanche per le vacanze, anche perché non ce
n’era neanche una dove potevo almeno partire e tornare appena
in tempo, soprattutto poi se la strega ti lasciava dei compiti da
svolgere. Ma ormai non posso tirarmi indietro neanche stavolta. Presi
il telefono, pronto per dare ancora una volta cattive notizie ai miei.
Torno seduta nel mio ufficio. Uff..cavolo quel Naraku..ci mancava solo lui, qui nessuno mi capisce.
Mi
ha fatto davvero imbestialire. Cosa crede?! Che non lo sappia che non
avrò nessuno? O che tutti abbiano paura di me? Beh lo so. Ma
ripensandoci…oddio..vado verso il bagno, finché non mi
vedo allo specchio e noto le lacrime, pur sottili e lente a cadere ci
sono.- Maledizione…!!- e
mi asciugo con la carta del rotolo. Torno in ufficio e prendendo il set
di trucchi ritorno in bagno. Meglio darci una ritoccata. Ho pur sempre
la mia dignità e orgoglio. Quando uscii, fuori
dall’ufficio notavo il mio indipendente alquanto amareggiato.
Deve essere la sua famiglia, sembra che lo vogliano..mah, in fondo
è solo il compleanno di sua nonna.
-Sì..Mamma.
Lo so, lo so. Ok, senti, dille alla nonna che mi dispiace..Mamma..che
vuoi che ti dica..devo lavorare. No. Non è vero..NO!Senti..io
voglio quella promozione..lo so che papà è arrabbiato.- e vado verso di lui e vedendomi arrivare cambia discorso, come se non lo avessi sentito -Ma noi valutiamo tutte le proposte molto seriamente, le faremo..sapere al più presto possibile.- e posa il telefono -Parlavi con la famiglia?- gli dico a bruciapelo -Sì..- ormai scoperto -Hanno detto: licenziati?- -Ogni santo giorno- stavo per rispondere driiin (scusate i suoni)
ma squillò il telefono e subito rispose -Ufficio della signorina Kagome Higurashi..sì, ok..va bene.- chiude -Shikon e Hama vogliono vederla subito.- -Uhm..- Anf..mi chiedo cosa vorranno, speravo di tornare ai fatti miei…chissà che vorranno..-Ok, vieni a chiamarmi tra 10 minuti.- e così vado.-Ok.- so che sta pensando..”maledetta, non mi fai mai un favore”.
Passarono
quei 10 minuti, e andai verso l’ufficio dei miei superiori. Basta
non ce la faccio più, voglio sbrigarmi, finire questa giornata e
andare a casa!
Entro e chiudo la porta.
-Shikon, Hama.- salutai
-Kagome! Congratulazioni per l’intervista su Mercy, è fantastico…- si complimentò Shikon
-Grazie,grazie e grazie. Non vorrai darmi un altro aumento eh? ahah- risposi sorridendo e compiacendomi del mio lavoro, perché io amo il mio lavoro. Non come un certo pigrone.
-Kagome,
ricordi che eravamo d’accordo che non saresti andata alla fiera
del libro a Roma non potendo lasciare il Paese dal momento che non
avevi il visto…-
-Sì,Certo.- risposi subito, non sapevo cosa centrava questo discorso, e sono un po’ intimorita ma provo a non mostrarlo. -Ma tu ci sei andata lo stesso.- Già. -È vero. Stavamo per lasciare tutto alla Mondadori. Non avevo altra scelta.- dissi scherzando ma dicendo la verità.
Non di certo potevo lasciare così l’associazione.
-Al governo degli Stati Uniti non interessa chi pubblica al Colden Book e..-
-Abbiamo parlato con l’avvocato dell’immigrazione- continuò Hama
-Beh è fantastico. Allora siamo apposto, qual è il problema?-
-Kagome, purtroppo il visto ti è stato negato.-
Oh mio dio.
-E-e questo che vuol dire?- balbettai..
-Che sarai rimpatriata.- mi rispose con tristezza e forse anche pena, ma io non mollo, anzi sono sconcertata, devono spiegarmi
-Rimpatriata?- -Pare che ci fosse anche qualche documento non presentato in tempo.-
Ma..ma è assurdo! -Andiamo..Andiamo, non sono mica un’aliena immigrata, vengo dal Giappone, Santo cielo!- sdrammatizzo -Ci sarà pure..qualcosa che possiamo fare…no?-
-Possiamo ripresentare la domanda. Ma per il momento dovrai lasciare il Paese, almeno..per un anno.-
E qui davvero non ci vedo più..Che..COSA?!..calma Kagome..respira..
-Ookey..- ci sono! -Ok, non sarà l’ideale ma, posso gestire tutto da Tokyo..con le video-conferenze da internet…!-
-No.- disse subito Shikon
-Se vieni espulsa, purtroppo non potrai lavorare per un’azienda americana.- Seguì Hama. Ma vogliono buttarmi fuori? O_O
-Troveremo un modo. Nel frattempo affido il tuo lavoro a Naraku Spider.(che fantasia di merda xD NdA)- Concluse infine Shikon sorprendendomi.
-Naraku Spider? Quello che ho appena licenziato?-
-Serve un buon capo redattore, e lui è l’unico qui che abbia una certa esperienza.-
-Non
posso crederci..Shikon ti prego, non è poss..- -Kagome noi
vorremmo tanto che tu restassi. Se ci fosse un modo. Un modo qualunque
per sistemare questa faccenda ne saremmo felici.- -Ma non
c’è un modo che..- Toc
Toc continuo a forzare, perché diavolo non voglio andarmene di
qui. Per trovare un lavoro un buon equilibro..dio al solo pensiero di
quanto tempo..ma mi fermo finché non arriva quel mio impiegato
del “caffè”. Accidenti e adesso che vuole lui?
Note dell’autrice
Eh
sì, siamo alla resa dei conti xD eheh beh mi fermo qua
perché sono le 2.53 e dopo averlo riletto e riletto da giorni
chissà quante volte o-o sono un po’ stanca xD.
Com’è? Vi è piaciuto? Beh fatemi sapere xD
Bye alla prossima :D
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Capitolo 4 *** Capitolo 3 ***
The Proposal - Capitolo 3
Eccomi qua :D prima che mi inizi la
scuola ecco un altro capitolo per voi. (anche se è più corto del stavolta.)
Questa volta però è dedicato ad una mia
amica speciale, che sta seguendo pure lei, anche se non da qui. (:
A te Maty. <3 che mi hai sempre tirato
il morale, anche nei momenti peggiori, nonostante le lunghe assenze tra di noi.
Buona lettura ^^
The Proposal
Capitolo 3
(InuYasha)
Prendo il telefono per la prossima chiamata..Sembra che oggi sarà un giorno
più faticoso del solito.
-Ufficio della signorina Kagome
Higurashi.-
-Sono la signora Tsubaki Kuromiko.
Desidero parlare con Higurashi.-
-Ci dispiace, ma in questo
momento la signorina è molto impegnata.-
-Non mi interessa! Devo parlare
con lei, si tratta di un importante affare!-
Mi urlò infine d’allontanare la cornetta dal mio povero orecchio. Dahh.. accidenti
che noia.
-La signorina Higurashi è anche
lei in una discussione con i superiori molto importante. La richiameremo quando
torna.-
-Questo è troppo! Se non mi fa
parlare subito con lei, IO LA LICENZIO!-
minacciò infine. ò__o Sarà meglio dirglielo subito..
-Va bene signora, arriva subito!-
Corro svelto a più che non posso fino a quando non arrivo dietro ad una
porta color ciliegio massiccio di legno. Riprendo il fiato regolarizzandolo ad
un respiro più calmo. Allargo la cravatta dal collo e infine busso.
(Kagome)
Accidenti! E adesso che vuole lui?!
-Salve, pe..!-
-Per favore,
siamo in riunione- Riferì rimproverandolo,
Shikon
-Scusate l’interruzione- rispose
-Che c’è? che c’è?- gli domandai subito,..oddio vorrei che se
ne andasse, ma cos’avrà mai da dire?
-La signora Kuromiko desidera parlare
urgentemente con lei…è al telefono - Aah,
ti pare cos’era..quella strega..sono sicura che è andata di nuovo in
depressione rileggendo uno dei suoi manoscritti..
-Sì..Sì..Lo so..- risposi infastidita di tale interruzione. –È
in attesa, vuole parlarle subito, le ho detto che era già impegnata, ma ha
insistito così..- Pff..Immagino che l’abbia
minacciato che se non avrebbe parlato con me subito sarebbe stato licenziato..Già…Giusto!Ma
certo…!
-Così..Cos..ì…- e
InuYasha si bloccò non capendo lo sguardo che aveva il suo capo..*ma che? Che
cosa le prende? Perché quello sguardo così profondo? O.o*
(in Terza Persona)
In quel momento, Kagome, ebbe un’idea. Un’idea che forse si sarebbe potuta
salvare da quel problemino chiamato “immigrazione”. InuYasha ancora sconcertato
dallo sguardo che aveva e chiedendosi nella sua mente quale fosse il motivo di
tale espressione, si bloccò a ciò che stava finendo di dire. Kagome guardando
ancora InuYasha, pensando come iniziare il suo piano, si disincantò e chiamò abbassa
voce tra i denti – Entra..- -C-cosa?- si chiese più a
se stesso che a lei InuYasha, -Vieni qui!- nervosa segnando con un dito di venire verso di lei. InuYasha non capendo
ancora cosa stia succedendo, chiuse solo la porta (non fa altro che qst in
tutta ‘sta storia xD NdA ma che noia qst storia -.-‘’ NdLettori) ed entrò completamente nella sala.
-Eeh. Signori, mi rendo conto, capisco l’incresciosa
situazione..in cui ci troviamo.- disse
infine verso Shikon e Hama, che nel mentre stavano ancora discutendo tra di
loro. Kagome vedendo che InuYasha non osava avvicinarsi più di tanto ricominciò
a parlare camminando all’indietro fino ad arrivare al suo fianco.
–Ehm.. e c’è una cosa..di cui vorrei
mettervi al corrente.- cominciò e
InuYasha non capiva dove volesse arrivare fino a quando non si immobilizzò come
un blocco di ghiaccio a ciò che disse dopo.
-Noi due stiamo per sposarci.-
-Stiamo per sposarci- ripeté ancora Kagome sorridendo fintamente,
segnando con le mani lei e InuYasha.
-C-chi-chi sta per sposarsi?- disse come un robot balbuziente InuYasha
cercando ancora di formulare qualche frase corretta.
-Noi due. Tu e io ci sposiamo- le rispose Kagome sempre con quell’espressione
così raggiante.
-Sì..-
-N-Noi due..-
-Ci sposiamo.-
-Ci sposiamo. Sì.- il cervello di InuYasha partì per le Hawaii, non riusciva più a comprendere…ormai
era partito.
-Ma..ma non è il tuo segretario?- chiese scioccato dalla rivelazione Hama.
-Assistente.- Corregge InuYasha autonomo
-Esecutivo- Concluse Kagome –ehm..assistente..segretario..fa lo stesso. Del resto,
non sarebbe la prima volta che uno di noi si innamora dell’assistente. Vero
Hama? hihih – scherzò maliziosamente continuando.
–Con Matilde, ricordi?- chiese
dicendo del vero, che Shikon ricordando rise nascondendosi con la mano, e Hama
finì nel diventare rosso per l’imbarazzo.
-Quindi sì.-
- La verità è che..- *è tutta una finta, vi sto prendendo in giro, ma mi
dispiace voglio rimanere qua.* pensò
Kagome mentre continuava con la sua falsa relazione.
Alla prox ;D
Baci
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Capitolo 5 *** Capitolo 4 ***
The Proposal
Capitolo 4
Angolo dell’autrice ^w^
Cavolo...
quanto tempo è passato! Dx Scusate a tutti il ritardo, ma vi
avevo avvertito, non aggiorno regolarmente spesso. Ho avuto certe
richieste per il continuo, ma non ho avuto molto tempo, come se non
bastasse la mia scuola non permette tante vacanze. -.-‘ Ma
tornando alla storia e a voi *-* Ringrazio infinitamente a chi segue e
a chi mi ha sostenuto nonostante tutto. Sono davvero commossa
ç_ç E per quanto riguarda a te Mary (_mari) mi dispiace
ma temo che con questa storia non userò l’aiuto del
“Beta”, mi limiterò a stare attenta agli errori e
nel descrivere (cosa che non è per niente facile per me
ç_ç è una cosa che non ci riesco! BOH ><).
p.s. Come scuse domani, ovvero oggi ma di pomeriggio, ne posterò un altro.
BASTA chiudo tutto. Vi lascio leggere scusate ancora. xD
Nel capitolo precedente:
- La verità è che..- *è tutta una finta, vi sto prendendo in
giro, ma mi dispiace voglio rimanere qua.* pensò
Kagome mentre continuava con la sua falsa relazione. [...]
Oh no. Ditemi che è un sogno.
- Vedete,
InuYasha ed io siamo..siamo due
persone che non avrebbero mai dovuto innamorarsi, eppure è successo!- Sono scioccato..Cosa siamo noi
due?! - No..- esclamo io scuotendo lentamente la
testa come se il mondo mi sta crollando addosso. - Già..tutte
le sere fino a tardi in ufficio, ehm, i weekend alle fiere del libro.
Già…Capita! –Continuo a negare ma sembra che nessuno mi stia ascoltando.
– A volte capita!-Mi giro verso di lei, tanto ne riparliamo fuori, per
adesso ti sostengo – A
volte.- Risposi
cercando di essere normale, ma ogni cosa intorno a me sembra tutto all’infuori
di esso.
-Già! Abbiamo
cercato di resistere, ma..- Rise
falsamente. –N-non si può resistere ad un amore come il nostro- disse “abbracciandomi”, –se per lei
quello di avvolgere il braccio sopra la mia spalla è un abbraccio- guardo uno
dei superiori sorridere e sgrano gli occhi..Ma ci crede davvero?! Crede davvero
che noi... Non oso nemmeno dirlo!
-Quindi...Ah..tutto apposto? È risolto? Siete
felici? Perché..beh..noi lo siamo. Siamo felici. – Sorrise speranzosa..e nervosa. – Kagome..- -Sì?- - È fantastico.
Solo legalizzato, mh? - Rispose
sorridente il superiore Shikon, alzando l’anulare sinistro muovendolo, e Kagome
dopo essersi stupita -e spaventata(?)- gli promise che sarà fatto. E
ringraziando i superiori, usciamo dall’ufficio.
Oddio, oddio, oddio.
Che cosa ho combinato?! Ora quelli si aspettano che ci
sposiamo! Ma se non ho mai pensato di prendere marito?! Cosa faccio? Basta,
Kagome stai calma… Sì certo, e ora cosa gli dico a quello? Questo è un guaio,
non voglio mostrarmi vulnerabile, e soprattutto a un mio dipendente. È inutile.
Ormai la partita è iniziata, e non posso tirarmi indietro, qui c’è in gioco il
mio lavoro. Ho faticato molto per averlo, e non sarà sto papocchio
d’immigrazione a fermarmi!
In un attimo, appena arriviamo al corridoio, noto che
tutti i colleghi mi fissano, c’è chi sorpreso, chi malizioso e chi scuote la
testa come per dire “sei caduto davvero in basso”.
Ma..ma come lo sanno?! Passo davanti a Sota che mi sorride
– Amico sul serio, lei?!- disse direzionando il
pollice verso lo schermo del pc, o meglio..la chat.
Cazzo.
Ora mi sono stufato sarà meglio che mi spiega tutto fino
all’ultima goccia.
Chiudo la porta del suo ufficio, e cerco di trovare le parole
giuste per iniziare, lei invece pare che non sia successo nulla e continua
quello che stava facendo prima. Se pensa di passarla liscia si sbaglia di
grosso.
Egoista, pazza e pure falsa, ecco cosa vedo davanti a me.
Finalmente dopo che ha aperto un manoscritto, si “rende” alla
fine conto della mia presenza e alzò lo sguardo
– Che c’è?- -
Non capisco che sta succedendo.- - Rilassati, va’ anche a tuo vantaggio.-
sto perdendo la pazienza.
- Mi vuole SPIEGARE?- - Volevano fare Naraku, come
caporedattore.- Oh sì certo
questo spiega tutto. – E ne
consegue che io devo sposarla? - - Dov’è il problema?- Sta scherzando?!
– Ti conservavi per qualcuna in
particolare? – Mi chiede
fiscale, fredda, come se non fosse niente di importante.
– A me piace pensarlo. Comunque sia, è
illegale.- Dico serio, sì. Perché non ho intenzione
di farlo. Lei rise – Pff. Il
governo cerca terroristi, non editori di libri- scherzò, mi chiedo come
faccia. –Kagome –
Che strano dire il suo nome.
– Sì?- Su dillo InuYasha non avere paura,
infondo non può licenziarmi, sii garbo
–
Mi dispiace ma non la sposerò.- - E invece lo farai, altrimenti i tuoi sogni di
ispirare milioni di persone con le parole, svaniranno. –
Rimangio tutto ciò che ho detto
prima, è capace. Comincio a preoccuparmi. Non so neanche dove puntare gli occhi
che mi girano ovunque. Finchè poi lei posò la pena e incrociò le mani tra loro.
Mi guarda e prende il fiato pronta per rispondere alle mie perplessità
– Naraku ti licenzierà appena me ne
andrò, garantito. Il che significa che sarai senza lavoro. Il che significa che
i caffè, gli appuntamenti cancellati..le..- Non
l’ascolto più..No, è assurdo, è vero. Ma... Ma... Ma perché proprio a me?! Aspetta..che sta dicendo adesso?! -... Tampax sono stati
inutili e che il sogno di diventare caporedattore è andato in fumo. Tranquillo,
trascorso il periodo necessario, divorzieremo e sarai libero. Ma fino ad
allora, che ti piaccia o no, il tuo carro è attaccato al mio. Ok?- finì schietta e veloce come una
Ferrari, non ebbi il tempo di rispondere che squillò il telefono. –Telefono. – Ma io..non riesco a muovermi. Penso
solo a una cosa.
Sono nella merda.
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