My whole life waiting for the right time.

di divinity
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Bentornato Sam -- ***
Capitolo 2: *** Ormai sei completamente mio. ***
Capitolo 3: *** Are you really do this? ***
Capitolo 4: *** We are like a family ***
Capitolo 5: *** Gli asteroidi dell'amore. ***
Capitolo 6: *** The first time! ***
Capitolo 7: *** will you marry me? ***
Capitolo 8: *** I don't wanna lose you, not anymore! ***



Capitolo 1
*** Bentornato Sam -- ***


"Ragazzi presto fate i bagagli" era la madre di Sam che annunciava l'atteso ritorno della famiglia Hevans a Lima. Sam in tutto quel tempo non aveva fatto altro che contare ogni minuto che lo separava da Kurt e quando venne a sapere che per sua fortuna sarebbe ritornato da lui non disse nulla al ragazzo cercando di fargli una dolce sorpresa. Quella mattina Sam si svegliò di buon ora solo per cercare di arrivare quanto prima possibile da Kurt. Indossava una semplice t-shirt azzurra e un jeans stretto, doveva essere comodo per il viaggio ma allo stesso tempo stupendo per il suo ragazzo. Durante il viaggio in auto Sam non disse una parola ma quel sorriso stampato sul suo volto era necessario per esprimere lz sua felicità. I suoi genitori avevano sicuramente capito qualcosa visto che in quel mese non faceva altro che stare al telefono. La prima tappa fu il McKinley visto che Sam doveva ri frequentare la scuola. Sperava di trovarlo li, voleva con tutto il cuore fargli una sorpresa. Entrò velocemente nel edificio cercando di non farsi vedere nei corridoi da nessuno. Si ricordò che il ragazzo aveva lezione di francese così si nascose dietro il muro che costeggiava l'aula aspettando che uscisse. La campanella suonò e la porta si aprì, Kurt fu l'ultimo ad uscire dalla classe.

 

"Mi chiedevo se eri tanto gentile da indicarmi la strada per raggiungere il mio ragazzo" disse Sam attirando la sua attenzione.

 

Kurt rimase paralizzato dal vederlo, stando a uno dei suoi ultimi messaggi il ragazzo avrebbe dovuto essere in viaggio per raggiungere il suo luogo di lavoro, inoltre quella fu la prima volta che Sam lo definì il suo ragazzo. Non sapeva se essere felice per il suo ritorno oppure per l'appellativo che aveva appena ricevuto da Sam.

 

"Credo che lo hai appena trovato" gli rispose Kurt con gli occhi pieni di lacrime. I due non avevano avuto modo di poterne parlare con nessuno quindi Kurt cercò di tenere le distanze che però annullò Sam stringendolo a se per poi baciarlo dolcemente.

 

"Ti amo..." gli disse ancora fra le loro labbra Sam. Kurt non si aspettava una reazione del genere dal ragazzo, credeva di voler valutare l'idea di non farlo sapere ancora per un pò ma evidentemente la lontananza lo aveva portato a pensare maggiormente su quel che voleva.

 

"Ti amo" disse Kurt prendendogli la mano. Aveva aspettato a lungo quel momento, e lui era la persona giusta a cui dirlo.

 

I due passarono l'intera giornata a frequentare le stesse lezioni con l'idea di passare anche tutto il resto della giornata a casa di Kurt.

 

*

 

"Finn mi ucciderà appena ci vedrà insieme" disse ironico Sam.

 

"Lui é l'ultimo dei tuoi pensieri, non hai considerato mio padre" gli rispose Kurt cercando di scoraggiarlo.

 

"Immagino già la scena, tuo padre che mi rincorre per tutto il McKinley con una chiave inglese cercando di ferirmi" aggiunse Sam ridendo.

Kurt aprì la porta e si ritrovò d'avanti Finn che li aveva preceduti di ritorno da scuola, salutò i due ragazzi con un timido sorriso per poi dileguarsi su nella sua camera. Era andata meglio di quanto i due avevano previsto visto che Finn aveva lasciato il piano inferiore della casa a disposizione dei due fidanzatini.

 

“Sto morendo di fame, sarà meglio cucinare qualcosa altrimenti svengo” disse Kurt intrecciando la sua mano con quella di Sam per poi trascinarlo nella cucina. Il cestino conteneva un cartone di una pizza vuoto, evidentemente Finn aveva già mangiato non fregandosene dei due ragazzi di ritorno da scuola. Sam non fece nulla, sapeva che Kurt amava quel genere di cose così gli diede carta bianca su cosa cucinare e come cucinarlo. Pochi minuti dopo Kurt riuscì a preparare un sostanzioso piatto di spaghetti al sugo con tanto di omelette al formaggio. Sam non fece altro che rimpinzarsi non opponendosi alla volontà di Kurt che aveva cucinato quelle cose egregiamente. Appena finito di mangiare Sam trascinò a sua volta Kurt nel soggiorno dove si spaparanzarono sul divano in cerca di qualche bel film da guardare. Riuscirono a trovare un film strappa lacrime intitolato “i passi dell'amore”, ovviamente Kurt conosceva già quel film ma non rifiutava mai di vederlo una seconda volta.

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Capitolo 2
*** Ormai sei completamente mio. ***


Il film era finito da un bel po' ma i due non sembravano essersi accorti della conclusione di quel adattamento cinematografico visto che erano entrambi ancora in balia di Morfeo, il biondo era accasciato sul bracciolo del divano con un volto del tutto inespressivo mentre invece il moro era completamente appoggiato all'altro con un dolce sorriso stampato sul volto. I due, presumibilmente, rimasero in quella posizione per più di tre ore finché Burt non fece ritorno inaspettatamente dalla sua officina per prendere dei documenti e li vide sdraiati dolcemente sul divano. Le loro posizioni non erano neppure minimamente scandalose, erano semplicemente due ragazzi addormentati distesi l'uno sull'altro, ma Dio solo sa cosa passò per la testa di Burt che in preda ad una furia “omicida” si precipitò verso il divano, dove strappò via la coperta che li copriva e che li teneva al caldo. Sam sbarrò gli occhi cercando di ridurre al minimo i movimenti per non far svegliare Kurt, suo padre era lì in piedi d'avanti ai suoi occhi con un'aria del tutto non amichevole.

 

-In cucina, adesso... muoviti- gli ordinò Burt evidenziando bene le parole.

 

Sam non si fece ripetere di nuovo quelle parole e si alzò lentamente per poi far sdraiare dolcemente Kurt sul divano e coprirlo con la coperta che suo padre aveva fatto cadere poco prima per terra.

 

-Signor Hummel... io le...- Sam cercava di dirgli qualcosa ma lo sguardo del padre di Kurt gli impediva di pensare per quanto minaccioso era, perlopiù lo interruppe senza fargli proferire parola.

 

-Non voglio sapere nulla... so solo che sono entrato e vi ho visti troppo vicino per i miei gusti- Rispose Burt cercando di portare il tono della sua voce più alto possibile ma contemporaneamente pensando anche a suo figlio che stava riposando.

 

-Signor Hummel, mi scusi se ci siamo conosciuti in questo modo ma... io tengo davvero a suo figlio, le lo conosce non porterebbe mai in casa sua uno sprovveduto o un ragazzaccio e solo che stavamo guardando un film e ci siamo addormentanti- risposi Sam, facendo evidentemente colpo nel cuore di Burt.

 

-A quanto pare conosci mio figlio così bene da averlo ingannato... hai tutte le carte in regola per essere uno sprovveduto o peggio un ragazzaccio- disse Burt ironico cercando di non fargli vedere quel sorriso che sie era formato sulle sue labbra

 

Le assicuro che non sono uno di quei tipi, sono semplicemente un ragazzo di campagna che ama il football e divertirsi a modificare la sua auto” aggiunse Sam, entrando sempre più all'interno del cuore del padre del suo ragazzo.

 

-Ragazzo a questo punto non posso dirti che sei il benvenuto in questa famiglia, a meno che tieni a bada il tuo istinto sessuale, in caso contrario sarò molto lieto di modificare il tuo volto in modo che nessuna possa più riconoscerti, ora devo andare è stato un piacere conoscerti- congedò Sam che ritornò sul divano dove Kurt stava ancora dormendo.

 

-Ehi, devo raccontarti una storia incredibile- gli sussurrò all'orecchio cercando di farlo risvegliare anche se dolcemente.

 

Gli bastò qualche strofinamento di occhi per potersi riprendere da quella lunga dormita che gli aveva permesso di riprendersi dallo stress della giornata.

 

-Voglio sentirla- gli rispose ancora con la voce assonata per poi alzarsi ed appoggiarsi a lui ancora con la coperta che gli ricopriva quasi tutto il corpo.

 

-Io e tuo padre abbiamo fatto una piccola chiacchierata...- iniziò Sam con un sorriso stampato sulle labbra

 

-COSA? Mio padre... era qui?... di cosa avete parlato?... ci ha visto insieme sul divano?- Kurt sbarrò subito gli occhi a sentire quelle parole, non poteva credere che suo padre era rientrato in casa e perlopiù avesse parlato con Sam.

 

-Tranquillo- gli disse accarezzandogli il viso -l'ha presa bene, anzi sembrava essere fin troppo contento-

 

Kurt lo guardo ancora mezzo sbalordito quando quella espressione fece spazio ad un sorriso smagliante -non ci credo deve almeno averti fatto qualche raccomandazione, o meglio ricatto- aggiunse Kurt fissandolo negli occhi.

 

-Beh.... in effetti ci ha proibito di usarlo – gli rispose Sam guardandosi fra le gambe.

 

Kurt scoppio in una fragorosa risata per poi stringergli la mano -non seguiremo certo il suo consiglio!- esordì Kurt sicuro di sé

 

-Kurt, vorresti dire che...- Sam sembrava imbarazzato da quella situazione -vorresti farlo?- gli chiese abbassando la voce ricordandosi sempre di Finn.

 

-Si... ma non adesso... non in questo momento... non qui.... insomma deve essere speciale- disse rispondendogli per poi abbozzare un sorriso -succederà quando lo vorremmo, non deve essere una forzatura ne tanto meno un momento di puro svago, deve essere il momento- in quelle parole Kurt ci mise tutta la dolcezza del mondo e Sam non poté fare a meno di baciarlo dolcemente finché non si sarebbero stancati.

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Capitolo 3
*** Are you really do this? ***


Era una giornata come le altre al Mckinley, granite che volavano per i corridoi come se nulla fosse e professori che non erano minimamente intenzionati a prendere dei provvedimenti. La scuola era ormai ricominciata dopo tutte le feste natalizie a cui i studenti avevano preso parte ed era d'obbligo riprendere il ritmo e fare tutto come dal principio. Dalla sera in cui Sam parlò esplicitamente con il padre di Kurt, quest'ultimo non fece altro che assillarlo e tenerlo aggiornato su ogni minimo dettaglio della loro relazione, lui era l'unico con cui riusciva a parlare senza rendersi conto che forse stava dicendo troppo. Finn era contrario alla loro relazione, e di conseguenza non era un'opzione tenerlo aggiornato sulla loro storia, Carol era troppo indaffarata con le faccende di casa, di conseguenza l'unico che gli era rimasto era suo padre che con tanto amore rimaneva lì, quasi tutte le sere, sul divano ad ascoltare il riassunto di una giornata tipo di Kurt. Anche se gli costava ammetterlo, Burt era felice per Kurt, lo aveva visto per la prima volta così preso da una persona ed in fondo a lui non dispiaceva se suo figlio si frequentava con un ragazzo a cui piaceva guardare la partita di football e riparare l'auto, era in tutto e per tutto un ragazzo apposto.

 

Kurt era appena entrato nella classe di matematica e stava cercando di sedersi il più indietro possibile per evitare di rientrare nel raggio di vista dei professori e di conseguenza non fare nulla per tutta l'ora. Fisso il vuoto per dieci minuti pieni per poi farsi prendere dalla noia, così cerco di scorgere il più possibile l'iphone fuori dalla sua borsa.

 

- Mi manchi! - scrisse Kurt velocemente sul suo telefono per poi inviare quel breve messaggio a Sam che si sarebbe dovuto trovare dall'altra parte dell'edifico.

 

Sam ricevette quel messaggio pochissimi secondi dopo ma era troppo assorto dalla lezione di storia per poter capire di avere un messaggio non letto sul telefonino. Passarono all'incirca cinque minuti quando la professoressa di storia uscì per un attimo dall'aula, fu quello il momento giusto per poter controllare il telefono che presentava un messaggio dal suo ragazzo.

 

- Kurtsy, quanto sei tenero... ma ci vedremmo in meno di un'ora non preoccuparti sarò tutto tuo. - rispose Sam controllando di non aver fatto errori grammaticali visto che Kurt era esigente su questo.

 

Kurt non ebbe il tempo di leggere l'intero messaggio che il nomignolo che gli aveva attribuito Sam lo fece sorridere dolcemente.

 

- Lo spero. Voglio le tue labbra, e i tuoi addominali... adesso – Kurt lo sapevo quello sarebbe stato l'inizio di una lunga sessione di sexting e l'idea gli piaceva parecchio.

 

-Kurt... non farlo ti prego... - rispose Sam preoccupato dalla piega che stava prendendo quella situazione.

 

-Vorrei sbatterti contro l'armadietto per poi giocare un po' con il tuo amico, Samzilla- aggiunse Kurt marcando sempre più la mano.

 

-Sei davvero un bastardo, sai che sono in classe... non farlo ti prego... sono già mezzo eccitato- il biondo sapeva che quando Kurt lo chiamava con quel nickname voleva essere tutto tranne che romantico.

 

-Perché non lo sei completamente? Se vuoi posso venire a darti una mano... nel vero senso della parola... mi piacerebbe stenderti sulla cattedra della professoressa per poi farti mio completamente- gli invio nuovamente Kurt, non pensando realmente ciò che stava scrivendo... voleva semplicemente fare eccitare il suo ragazzo, ecco.

 

-KURT! Spengo il telefono. Se leggo un' altro messaggio del genere sarò costretto a nascondermi nel bagno per non far vedere all'intera classe la mia erezione – gli rispose Sam cercando di accavallare le gambe per nascondere quella mezza protuberanza nei suoi pantaloni.

 

*********************************************************************

 

 

La campanella dell'ultima ora era finalmente suonata e Sam stava aspettando Kurt appoggiato al suo armadietto. Lo vide arrivare da lontano con in mano una serie di libri enormi, era semplicemente stupendo agli occhi di Sam, indossava uno dei suoi solito completi scelti accuratamente questa volta con l'aiuto di Sam.

 

-Avrei rischiato una figuraccia, per non parlare di un'eventuale sospensione... per atti osceni.- Sam cercò in tutti i modi di impostare la sua voce cercando di farla suonare più dura possibile ma non ci riuscì quando si ritrovò gli occhi lucidi di Kurt d'avanti.

 

-Lo so, scusami... me ne sono reso solamente dopo di aver fatto una stupidaggine- rispose Kurt -non è successo nulla vero?- per poi aggiungere con delicatezza quelle parole.

 

-Non dico che non mi sia piaciuto o cose del genere, ma semplicemente dovremmo trovare i momenti giusti... - Sam si avvicinò al suo orecchio -non puoi farmi venire un'erezione mentre parliamo della guerra di secessione – gli sussurrò ironicamente all'orecchio.

 

Kurt arrossì dolcemente per poi prendergli la mano, -hai ragione, meglio quando siamo soli... a casa- aggiunse sorridendo Kurt.

 

-Beh... sai che stasera... i miei escono- iniziò Sam -continua...- aggiunse Kurt.

 

-Abbiamo casa libera,o meglio, metà della casa libera, Stacy e Stevie saranno lì... ma so io come tenerli segregati in una stanza.- in quelle parole Sam stava cercando un qualche modo per convincere Kurt.

 

-Ok, ma dovrò inventarmi una scusa... mio padre non mi permetterà mai di venire a casa tua, senza genitori- obiettò Kurt, pensando che anche l'idea di rinchiudere quei poveri bambini per un'intera giornata sarebbe stato devastante.

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Capitolo 4
*** We are like a family ***


-Devi ancora dirmi come hai fatto a convincere mio padre!- la voce di Kurt risuonava nel vialetto che portava a casa di Sam, incredibilmente era riuscito a farsi strappare un permesso da Burt che gli permise di farlo restare a casa sua per tutta la notte.

 

-Gli ho semplicemente parlato... tuo padre non è come sembra... in fondo- gli rispose Sam, era andata esattamente in quel modo, avevano parlato per una bella mezz'ora di cosa avrebbero fatto e di cosa non avrebbero categoricamente fatto.

 

-M..i fai paura, scommetterei che lo torturi- aggiunse Kurt sorridendo -non si è mai comportato così con un ragazzo con cui uscivo, li ha sempre bocciati tutti quanti senza dargli una minima opportunità e trovandogli i difetti più assurdi del mondo – continuò Kurt

 

-Beh... ricordati sempre che la sua minaccia di uccidermi è sempre valida qualora ti faccia soffrire- Sam stava cercando di sdrammatizzare anche se si ritrovava con le parole che Kurt stava dicendo.

 

-Lo avrò capito... si, che sei un bravo ragazzo e che in fondo, per quanto gli costi ammetterlo che siamo una coppia di innamorati – Kurt al solo pensiero di suo padre che avrebbe pronunciato quelle parole si mise a ridere.

 

-Tuo padre non è una stupido, vede quella luce che si forma nei nostri occhi quando ci guardiamo l'un l'altro- Sam aveva nuovamente ragione. Burt se ne era accorto e forse ci stava male da una parte, vedere suo figlio allontanarsi gli faceva male ma dall'altra parte era felice che per la prima volta in assoluto suo figlio avesse trovato un ragazzo del genere.

 

Sam stava frugando della tasca dei suoi pantaloni in cerca del suo mazzo di chiavi, fortunatamente lo trovò senza ulteriori preamboli e aprì subito la porta.

 

Erano mano nella mano e per quanto dolce potesse essere quel momento Kurt sciolse quella presa, lo aveva fatto per Stacy e Steven, loro erano all'oscuro di tutto visto la loro età e anche se suonava stupido Kurt non voleva “rovinare” in qualche modo il rapporto che si era creato tra lui e quei due piccoli angeli. Sam lo aveva capito perché sfilò la sua mano dalla presa e quel gesto non fece che aumentare il sentimento che provava verso di lui.

 

-KURTSY-PIE!- Stacy era appena uscita dalla sua camera urlando il nomignolo che Sam aveva inventato per Kurt, per poi corrergli in contro e dandogli un abbraccio enorme.

Kurt rimase impietrito per qualche istante per poi sorridergli dolcemente, non aveva mai ricevuto un trattamento del genere da uno dei little Evans.

 

-Mi sei mancato... sai in quel postaccio dove eravamo prima non c'erano regine della moda come te... e nessuno poteva darmi consigli su cosa indossare- Stacy sembrava veramente grata di riaverlo lì di nuovo a casa sua.

 

-Ahah, piccolina non preoccuparti un giorno diventerai la mia assistente e ti farò da stilista- Kurt non riuscì a trattenersi da una piccola risata, quella ragazzina era davvero carina in tutto e per tutto.

 

Sam non fece altro che fissare il volto di Kurt intenerito da quella visione, sua sorella che abbracciava qualcuno era un' evento più unico che raro e vederla abbracciare una persona così importante per lui gli fece venire la pelle d'oca, tutto sembrava essere favorevole a quei due ragazzi così innamorati.

 

Steven disturbato da quel frastuono uscì dalla sua stanza dove stava giocando ad un videogioco, vide Sam per poi salutarlo con un veloce abbraccio e con uno sterile -ciao- Kurt, subito dopo si dileguò nella sua camera per giocare nuovamente. Kurt non riusciva a capire perché quel bambino si era comportato in quel modo, la prima volta che lo conobbe era simpatico, solare e socievole ma tutto d'un tratto era diventato freddo. Sam si stava facendo la stessa domanda, non lo aveva mai visto in quel modo.

 

-È preoccupato, credo che uno di voi debba parlarci!- Stacy ruppe quel silenzio che avvolgeva l'ingresso della casa, Sam istintivamente stava raggiungendo la sua stanza quando Kurt lo superò, Sam rimase sull'uscio della porta osservando quella situazione.

 

-Ehi ometto, cosa succede?- gli chiese dolcemente Kurt mettendosi in ginocchio sul pavimento per arrivare alla sua altezza.

 

-Io.. io so tutto.- Steven disse creando un broncio sul suo visino angelico -io e Stacy lo abbiamo capito, tu e Sammy siete...due piccioni- disse istintivo il bambino per poi ricordarsi di aver sbagliato il termine -siete due piccioncini, ha detto Stacy e vi amate... ma io non ci credo... tu vuoi solamente portare via Sammy- Kurt fu commosso da quelle parole, era forse anche per questo che non voleva che i suoi fratelli sapessero di loro due.

 

Gli prese il volto fra le mani per poi accarezzarlo -Steven...- esclamò -non porterò mai via tuo fratello, non potrei farlo, lui significa molto per tutti e tre – guardò Sam che era appoggiato alla porta della camera con gli occhi quasi lucidi.

 

-Il nostro Sammy, è come un' arcobaleno e noi i colori... ogni colore conferisce all'arcobaleno quel fascino che solo loro possono dargli, e ogni colore da all'arcobaleno cose diverse.- Kurt era diventano terribilmente romantico senza neanche accorgersene.

 

-Quando l'arcobaleno compare con se compaiono anche tutti i suoi colori che faranno sempre parte dell'arcobaleno- Steven stava cominciando a capire qualcosa di tutte quelle parole e quel paragone sembrava piacergli.

 

-Quindi vuoi dire che non vuoi portare mia il mio Sammy?- chiese Steven fissandolo negli occhi.

 

-Mai!- gli rispose Kurt abbracciandolo a se, Sam stava entrando lentamente nella stanza cercando di cogliere suo fratello di sorpresa. -Stupidone!- esclamò Sam facendolo saltare dalla paura.

**

 

L'orologio nella cucina segnava l' 1.22 erano ancora sveglie, dopo aver passato una serata a tranquillizzare i piccoli Evans, a fargli mangiare e in fine a farli addormentare teneramente i due ragazzi sembravano esausti.

 

-Immagino che non metterai mai più piede in questa casa, vero?- gli chiese nascondendo un mezzo sorriso Sam.

 

-Mi è piaciuto fare i genitori, è stata una nuova esperienza, e che forse non sono ancora pronto a farlo tutti i giorni – si giustificò Kurt fissandolo negli occhi.

 

-Non chiederei di meglio, saresti un papà perfetto, lo sei già con loro- gli rispose Sam indicando il muro della cucina che costeggiava la stanza dei bambini.

 

-Non ho fatto nulla in più a ciò che avresti fatto tu- aggiunse Kurt.

 

-Non essere modesto, se sarebbe stato per me avrebbero mangiato cibo in scatole invece che delle meravigliose lasagne e cotoletta di pollo, in più sarebbero ancora in giro per la casa ad azzuffarsi- le parole di Sam suonavano alle orecchio di Kurt come una dolce melodia. -Finiscila- gli disse imbarazzato Kurt.

 

-Ti amo!- replicò dolcemente Sam sospirando. -Ti amo anch'io Sam.- rispose Kurt dischiudendo le labbra.  

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Capitolo 5
*** Gli asteroidi dell'amore. ***


-Kurt sono sulla quarantasettesima, quindici minuti e Samzilla sarà tutto tuo– il telefono di Kurt emise un breve suono ma acuto necessario per attirare l'attenzione di Finn che lesse il messaggio senza rendersi conto del fatto che quello non era il suo telefono, si accorse solamente dopo pochi istanti del fatto di aver appena letto un messaggio del suo fratellastro che molto probabilmente lo avrebbe letteralmente decapitato.

-Kurt, ho letto per sbaglio un tuo messaggio; Hevans sta per arrivare qui, sbrigati.- urlò Finn per far arrivare la sua voce dall'altra parte della porta del bagno dove Kurt era ancora intento a prepararsi per quello che sarebbe dovuto prospettarsi un San Valentino spettacolare. Eh già, quel giorno era proprio il giorno in cui tutte le coppiette felici rinnovano le loro promesse d'amore con stupidi bigliettini d'amore e cioccolatini al limite della smanceria. Tutto il glee club aveva già fatto progetti per quella serata; Finn e Rachel avrebbero raggiunto Burt e Carol in un ristorante Italiano, e gli altri componenti del club con tutta probabilità sarebbero rimasti tutta la serata da Bredstix. Kurt non conosceva ancora i piani per quella serata visto che Sam gli aveva tenuto tutto segreto per fargli una gradevole sorpresa. Finn era leggermente ingelosito da quel segreto, aveva paura che la sorpresa di Sam sarebbe stata più bella di quella che lui aveva riservato per Rachel ma dopotutto capì che ognuno gestiva la cosa in modo originale e più personale possibile, quindi non c'era nulla da temere. Il campanello di casa Hummel suonò per una sola volta ma chiaramente in modo da avvisare i proprietari della casa che qualcuno stava aspettando sull'uscio della porta. Finn si avviò verso la porta aprendola e ritrovandosi d'avanti il suo compagno di squadra.

-Hei Finn!- disse Sam facendogli un cenno col il capo per salutarlo.

Hudson iniziò a scrutare da capo a piede il biondo che era vestito in modo impeccabile, non era così elegante da portare giacca e cravatta ma quel jeans e quella maglietta attillata gli conferivano un aria raffinata e sexy allo stesso tempo. Quella maglietta era così stretta da poter far vedere tutto il fascio di addominali e muscoli che ricoprivano l'intero corpo del ragazzo e quel jeans semplice ma scuro che contrastava il color fucsia della maglietta metteva in risalto... beh si avete capito. Fra le mani aveva una dozzina di rose rosse e una scatola di cioccolatini, i preferiti di Kurt.

-Hevans!- gli rispose Finn chiudendo la porta alle sue spalle per poi farlo accomodare nel salotto

-Ovviamente Kurt non è ancora pronto ma gli dico che sei qui- aggiunse salendo le scale in cerca del suo fratellastro.

Finn busso violentemente alla porta di Kurt per fargli capire che il suo ragazzo era appena arrivato e poi si dileguò in camera sua per prepararsi a sua volta all'appuntamento con Rachel. Nel frattempo Burt e Carol vestiti elegantemente per raggiungere un ristorante vicino videro Sam intrattenersi nel loro soggiorno. -Hevans- disse Burt con il suo solito tono fermo. -Signori Hummel...- rispose Sam essendo come sempre educato e sorridente. -Sam sei... spettacolare- gli disse Carol avvicinandosi a lui e sistemandogli la maglietta che aveva una piccola piega verso la fine -Kurt sarà al settimo cielo- aggiunse facendo arrossire il biondo che stava li in piedi con quel mazzo di rose e quei cioccolatini difronte ai genitori del suo ragazzo. -Noi stiamo uscendo, per qualsiasi problema chiamateci- concluse Carol salutandolo con un bacio sulla guancia per poi uscire sotto braccetto con suo marito. Erano passati ormai dieci minuti da quando Sam era arrivato per prendere Kurt e portarlo in un posto ancora sconosciuto, ormai il ragazzo si era abituato alle abitudine di Kurt tanto da non preoccuparsi o annoiarsi se avesse fatto anche un'ora di ritardo. Fortunatamente Kurt aprì la porta della sua camera e scese velocemente le scale per raggiungere il suo ragazzo in soggiorno. Sam lo osservò scendere le scale maestosamente, indossava un poncio nero con cuori rossi stampati e un pantalone attillato nero era davvero stupendo agli occhi di Sam.

-Sei bellissimo!- affermò Sam ancora perso con lo sguardo nel suo corpo.

-Lo sei anche tu- gli rispose vedendo Sam porgergli il mazzo di rose e la scatola di cioccolatini, Kurt prese qui regali e gli sorrise con uno sguardo addolcito -Sam... non dovevi- gli disse avvicinandosi alle sue labbra per poi baciarle dolcemente. Adagiò le rose in un vaso con dell'acqua e aprì la scatola dei cioccolatini prendendone due, uno lo mangiò velocemente e l'altro lo portò alla bocca di Sam con dolcezza. Kurt gli aveva pregato per tutto il mese di non fargli alcun regalo per non metterlo in difficoltà ma come sempre Sam non diede ascolto alle preghiere di Kurt.

-Andiamo?- gli chiese Sam una volta mandato giù il piccolo cioccolatino.

-Dove? Non vuoi dirmi dove mi vuoi portare.- gli disse scherzando Kurt.

-È una sorpresa!- la stessa frase che gli aveva propinato per l'intera settimana al fine di non dirgli nulla.

****************

Le strade erano trafficatissime visto che tutte le coppie erano uscite per festeggiare il San Valentino, questo rallentò l'arrivo verso il posto designato da Sam di venti minuti ma l'orario non era importate l'unica cosa che contava e che i due stessero insieme.

Kurt era sempre più confuso, non sapeva dove Sam lo stesse portando aveva guidato per mezz'ora in direzione nord e poi tutto d'un tratto imboccò una stradina di campagna che portava verso le montagne dell'Ohio. Arrivato sull'apparente punto più alto della città Sam spense il motore della macchina e guardò Kurt.

-Vuoi buttarmi giù?- gli chiese Kurt sarcastico

-Se lo farei sarei costretto a gettarmi con te!- gli rispose Sam fra una piccola risata.

In effetti era una location inusuale per festeggiare San Valentino, ma dopo tutto Sam e Kurt erano sempre in cerca di un qualcosa di nuovo e diverso dalla solita monotonia.

Sam scese dalla macchina e raggiunse l'altro sportello per prendere Kurt, gli strinse la mano e iniziarono a scendere leggermente quella montagna in cerca di un posto pianeggiante che trovarono a pochi metri dalla loro auto. -Chiudi gli occhi!- gli disse sotto voce Sam -Ho paura, è tutto buio qui- rispose Kurt legittimamente visto che l'unica cosa che illuminava quella collina era la luna. -Non preoccuparti, non ti succederà nulla- gli rispose Sam rassicurandolo. Kurt chiuse gli occhi dando le spalle all'auto e di conseguenza a Sam che stava risalendo la collina per arrivare all'auto. Aprì il cofano e prese un cestino dal suo interno, chiuse senza fare troppo rumori il portabagagli e raggiunse nuovamente Kurt, non fece alcun rumore in modo da non fargli capire che era dietro di lui per procedere indisturbato nella sua sorpresa. Si avvicinò scaltro alla schiena di Kurt e lo abbracciò appoggiando leggermente il collo sulla sua testa -Hai visto che panorama?- gli chiese incitandolo ad aprire gli occhi per vedere tutta Lima illuminata, era davvero uno spettacolo stupendo, ma Sam non era arrivato fin lassù per fargli vedere delle case illuminate così gli prese le braccia e lo fece voltare verso di lui, si scostò in modo tale da non occupargli la visuale. Kurt vide un plaid disteso sull'erba che occupava quasi tutta quella porzione di pianura, un candelabro che reggeva due candele rosse che stavano illuminando il terreno e un cestino semi aperto dal qualche stava uscendo del calore. A quella vista Kurt rimase senza fiato con lo sguardo fisso su quelle candele che gli stavano illuminando il viso sul qualche si era stampata un'espressione di gioia e di sorpresa. Prima che Kurt potesse dirgli qualcosa Sam gli prese la mano e lo trascino versò il plaid dove lo fece sedere comodamente, il ragazzo non riuscì a dire nulla l'espressione sul suo volto era più che eloquente. Sam aprì il cestino ed estrasse una piccola ciotola dal quale stava fuoriuscendo quel calore, -Ti ho preparato una cena, o meglio l'abbiamo preparata, Stecy e Steven appena hanno sentito che volevo farti una cena per San Valentino si sono offerti di aiutarmi– gli disse Sam abbozzando un sorriso. -Saa...m sono senza parole... hai fatto tutto questo per me...- gli rispose Kurt con gli occhi lucidi ma non intenzionato a piangere.

-Te lo meriti... ce lo meritiamo, ora però iniziamo a mangiare altrimenti si fredda- aggiunse Sam togliendo il coperchio da quel contenitore e prendendo due forchette. -Pasta e Vodka, Carol mi ha dato la ricetta dice che è la tua preferita- a quelle parole Kurt annuì sorridendo e prendendo una forchetta, prese due maccheroni e li portò verso la bocca di Sam dolcemente, e lo stesso fece Sam con Kurt. -Devo fare i complimenti ai tre Hevans!- rispose assaporando quell'ottima pasta. Sam continuava incessantemente a controllare l'orologio e Kurt dopo poco lo notò ma cercò di far finta di nulla.

***

Arrivarono al dessert, quella che Sam aveva preparato era davvero una cena completa, -Mousse di cioccolato- disse Sam mostrando la coppetta che tirò fuori dal cesto. -Adoro la mousse di cioccolato- rispose Kurt non sentendosi affatto appesantito visto che avevano diviso tutte le porzioni. Sam gli diedi un cucchiaino e aprì la coppetta, Kurt affondò il cucchiaino nella morbida tortina e lo portò verso la bocca di Sam che continuava a mangiare delicatamente, dopo aver consumato la sua parte Sam fece lo stesso con Kurt, affondando il cucchiaino nella mousse e imboccando Kurt. Quando i due ebbero consumato tutto la cena rimasero lì a fissarsi per alcuni istanti, -Guarda in fondo alla cesta- disse Sam rompendo quel silenzio che stava arieggiando intorno a loro. Kurt si avvicinò cautamente alla cesta e vi sbirciò dentro scovando un foglio sul fondo, lo prese tirandolo fuori e guardò Sam. -Dai aprilo- gli incoraggiò Sam vedendo Kurt tentennare. -Osservatorio astronomico di Lima, Ohio. Si certifica che l'asteroide 96387 della fascia degli asteroidi centauro ha preso il nome di 96387 Kurt – il ragazzo finì di leggere quel certificato e rimase sorpreso nuovamente da quel suo gesto. -Hai dato il mio nome ad un' asteroide- disse Kurt sorridendo per poi avvicinarsi a lui. -Una stella sarebbe stata troppo scontata, un' asteroide fa più... noi, imprevedibili e per nulla scontati- gli disse facendolo appoggiare sul suo petto e accarezzandogli i capelli. -Non avrei mai immaginato tutto questo, da quando sono con te mi rendi tutto più complicato... nel senso buono del termine, tutto meno prevedibile e più apprezzabile- gli disse sotto voce Kurt prendendogli la mano libera e stringendola forte a se. -Sai... avevo paura di non poter competere con quello che Blaine ti aveva fatto vivere, con quello che voi due avete passato- ammise Sam schiarendosi la voce. -Ho amato Blaine non posso negarlo, ma oggi posso dire che era stata una di quelle storie che si hanno al liceo, quando tutto ruota intorno all'amore e al fidanzamento, con lui era tutto facile e forse è per questo che ci siamo allontanati dopo poco- gli rispose Kurt continuando -con te è stato tutto più diverso, ho dovuto lottare per averti e per farti capire chi eri realmente, e tu hai dovuto fare lo stesso per conoscerti a fondo... quel periodo in cui sei stato via ci è stato molto di aiuto sono sicuro che non saremmo qui se saresti rimasto dopo averci confessato l'un l'altro di amarci avremmo avuto molte più difficoltà sia a scuola che fra di noi... invece in quei due mesi abbiamo avuto modo di rivedere le nostre priorità; eravamo noi... io e te assieme... come una coppia e mi chiedo come non lo avevamo capito fin dal primo momento- rifletté Kurt.

-Forse eravamo tutti e due incapaci di accettare quello che volevamo... io avevo paura di dire a tutti che avevo una cotta su di te, tanto da far finta di uscire con altre persone per non pensarci e tu... beh... eri troppo impegnato a vivere quella storia d'amore che sembrava fantastica e che avevi sognato da tanto tempo da capire che non era quello che volevi.- rispose sincero Sam.

-Alla fine però siamo qui... insieme come doveva essere da principio e non credo che ci perderemo di vista molto facilmente, tra di noi c'è un'attrazione fisica e un'alchimia che nessuno può negare- aggiunse Kurt. I due in quel momento avevano riassunto in poche parole la storia della loro vita di coppia in modo impeccabile e con un realtà purissima, finalmente si erano liberati di quelle convinzioni false che si erano creati per vivere più facilmente e per non rimpiangere di non essere mai stati sincere l'uno con l'altro. Erano più maturi, ragionavano con la testa e non con gli ormoni in panne di ragazzini della loro età, i loro genitori sarebbero dovuti essere fieri e lo sarebbero dovuti essere anche loro due.

-Ora basta parlare, voglio solamente sentire il battito del tuo cuore- gli disse Sam distendendosi sul plaid e obbligando Kurt a fare lo stesso su di lui. I due rimasero lì a fissare le stelle, o meglio gli asteroidi che sarebbero dovuti passare in quel preciso istante di lì come aveva predetto Sam.

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Capitolo 6
*** The first time! ***


Disinfestazione annuale, ecco come aveva giustificato la scuola la sospensione delle lezioni. Ovviamente chi non avrebbe gioito a quell'annuncio? Ragazzi che avrebbero avuto un giorno in più preparare un'interrogazione, un giorno in più per dormire o un giorno in più per stare insieme. Si proprio così, Kurt e Sam avevano deciso di organizzare un romantico pigiama party per passare la notte insieme e la seguente mattina avrebbero fatto qualcos'altro per divertirsi. Kurt aveva preparato tutto per quella sera, come suo solito doveva avere tutto sotto controllo e prevenire ogni tipo di imprevisto o quanto minimo gestirlo nella maniera più eccellente possibile. Indossò il suo pigiama preferito, o meglio quello che Sam gli aveva implorato di indossare forse perché metteva in risalto ogni parte del suo corpo, letteralmente ogni parte del suo corpo. Kurt non poté però scegliere il pigiama di Sam che sarebbe stato una sorpresa, in fondo le sorprese erano piacevoli e qualche volta erano anche eccitanti. Il campanello di casa Hudson suonò ma Kurt troppo impegnato a scegliere un film da vedere non si accorse che qualcuno stava suonando alla sua porta. Non essendoci nessuno in casa, come da piano, Sam fu costretto a suonare per alcuni minuti prima di aprire la porta ed entrare senza che nessuno sapesse che fosse lì. Salì silenziosamente le scale e bussò alla porta di Kurt che era semi aperta, Sam riusci a vedere l'espressione impaurita di Kurt trasformarsi in un sorriso appena vide il suo volto. -Non c'era nessuno e quindi sono entrato- si giustificò Sam guardando Kurt con un sorriso malizioso. -Perché non hai ancora il pigiama?- gli chiese Kurt vedendolo vestito come se fosse appena uscito -Beh... non potevo guidare l'auto indossando... sarebbe stato imbarazzante- gli rispose Sam in un sorriso, -Ma ho tutto quello che mi servi qui dentro- aggiunse mostrandogli il borsone della squadra di football. Kurt si scostò dalla porta per farlo entrare per poi chiuderla. Sam appoggiò il borsone sul letto e iniziò a togliersi la maglietta, la reazione di Kurt fu quella di girarsi di stacco dal lato opposto al suo ragazzo in modo da non poterlo guardare -Cosa?- gli chiese incuriosito Sam vedendo Kurt di spalle -Sai, questo pigiama evidenzia ogni minimo particolare e diciamo che è fatto su misura non ammette ingrandimenti all'ultimo momento- gli rispose imbarazzato incrociando le braccia. Sam non riuscì a trattenersi dal ridere avvicinandosi a lui ancora a petto nudo -Vorrà dire che per il bene del pigiama rimarrai in mutande – gli rispose Sam marcando quel tono di malizia già da prima presente nella sua voce. Kurt si girò sospirando vedendo ancora Sam intento a spogliarsi, questa volta aveva tolto velocemente i pantaloni rimanendo così con degli boxer neri. Kurt stava soffrendo e sì, era come piazzare sotto al naso un bel cornetto al cioccolato per poi toglierlo velocemente, e se quel cornetto invece sarebbe restato proprio lì? Beh, forse diciamo che era un po' troppo presto per pensarci. Finalmente Sam riuscì ad indossare il suo pigiama e a rendersi un po' meno provocante anche se lo era anche con un pigiama indosso. -Allora che programmi abbiamo per stasera?- chiese Sam togliendo il borsone dal letto e prendere il suo posto -Vediamo un film...Willy Wonka e la fabbrica del cioccolato*- gli rispose Kurt mostrandogli il dvd per poi inserirlo nel lettore e facendolo partire dopo di che raggiunse Sam sul letto. Kurt costrinse Sam ad alzarsi visto che gli impediva di alzare le lenzuola e quindi di riscaldarsi -daii vieni...- gli disse Kurt invitandolo nel suo caldo letto.

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Passarono trenta minuti da quando Kurt aveva fatto partire quel film e di sottofondo il soprano fu costretto ad udire i leggeri ma dolci respiri di Sam che evidentemente stava dormendo, era stanco di vedere quel film. La sua testa era appoggiata al cuscino nella maniera più naturale possibile i capelli in perfetto ordine e le sue labbra rose illuminavano il suo viso angelico, Kurt fu rapito da quella visione così angelica e decise di mettere in pausa il film per guardare uno spettacolo stupendo e più dolce di quello che stava guardando; il suo ragazzo. Ormai il corpo di Sam era sdraiata completamente sul letto di Kurt mentre quest'ultimo era appoggiato con la schiena al muro per poter guardare il film. Kurt scivolò lentamente nel letto per poter arrivare alla stessa altezza di Sam che era raggomitolato su se stesso. -Ehi- sussurrò Kurt fra le sue labbra cercando di svegliarlo. Sam aprì gli occhi lentamente per poi sorridere quando vide Kurt a pochi centimetri da lui. -Mi sono perso tutto il film vero?- gli chiese Sam con una voce assonata, Kurt annuì prendendogli la mano e baciandolo dolcemente. Sam decise di essere più audace avvicinandosi al suo collo che iniziò a baciare passionalmente, Kurt non poté fare altro che accogliere quei baci che lo inducevano a emettere piccoli gemiti per il piacere che stava provando. Non voleva fermarlo anche se sapeva che doveva farlo al fine di non far accadere dell'altro, ma il piacere che stava provando in quel momento era troppo forte per poterlo placare dicendo qualcosa. Kurt affondò le sue mani nei capelli di Sam che ormai stava scendendo sempre più a sud del corpo del soprano volendogli far provare un piacere estremo. -S....a.....m- riuscì a pronunciare socchiudendo gli occhi tra un gemito e l'altro. Il biondo con un gesto scaltro allargò l'elastico del pantalone di Kurt che ormai era in totale balia di Sam che lo stava torturando piacevolmente. Kurt era completamente eccitato e Sam riuscì a constatarlo dopo che iniziò a vedere l'erezione di Kurt. Sam non lo aveva mai fatto con un altro ragazzo ma inspiegabilmente sapeva alla perfezione cosa fare, forse era la natura che gli stava rendendo quel compito più facile di quanto pensasse. Sam dischiuse la bocca in modo tale da poter iniziare ad accogliere il membro di Kurt, iniziò a percorre con calma tutta la lunghezza del membro con la bocca per poi fare la stessa cosa con la lingua. Kurt non riuscì a contenere tutta quella scarica di piacere che iniziò ad emettere dei piccoli gemiti di piacere che man mano andavano a diventare sempre più ravvicinati ed acuti. Kurt stava per arrivare così prese le mani di Sam pregandolo di risalire, Sam assecondò la sua volontà risalendo al suo fianco. I capelli di Kurt erano diventati spettinati a furia di strusciare contro il cuscino per il tanto piacere, era leggermente imbarazzato da quella situazione ma la passione che arieggiava in quella stanza stava mettendo il loro pudore da parte almeno per quella sera. Sam era a conoscenza che Kurt aveva già fatto sesso con Blaine, ma forse quella che non sapeva e che Kurt non aveva mai goduto in quel modo prima di Sam. Kurt si distese sul corpo nudo di Sam di cui poteva sentire l'erezione sulla sua gamba, sembrava che il biondo stesse aspettando una specie di via libera da Kurt per arrivare alla seconda base o meglio la terza. Kurt strinse le sue mani a quelle di Sam che dalla sua espressione capì che Kurt era pronto e iniziò a penetrarlo dolcemente, Sam ci mise tutta la naturalezza e l'amore in quei gesti tanto da procurare solamente piacere a Kurt e neanche ombra di dolore. Andarono avanti in quella posizione per venti minuti prima che Sam iniziò a sentire il piacere pervadergli ogni parte del corpo e dopo poco ebbe un orgasmo che lo fece distendere quasi senza forze su Kurt che in quel momento stava respirando affannosamente per l'orgasmo che anche lui aveva avuto poco prima.

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Il rumore del telefono di Kurt svegliò Sam che sembrava essersi ripreso da tutto ciò che era successo quella notte. Il sole era alto ormai e Kurt sembrava ancora dormire sogni tranquilli, ma il rumore del suo telefono continuava a rimbombare nella stanza così Sam lo prese e si accorse di un messaggio. -Ehi, come và? Possiamo andare a prendere un caffè, ho bisogno di vederti! Blaine-. L'espressione di Sam si trasformò in pochi attimi, sul suo viso si formò uno sguardo indignato e altamente arrabbiato, avrebbe voluto come minimo spaccare la faccia a Blaine senza rendersi conto che in effetti questo non avrebbe risolto nulla. Non riuscì a restare più in quel letto con Kurt che in quel momento gli sembrava un perfetto traditore... per avergli permesse di scrivere una cosa del genere vuol dire che si frequentano ancora, era questo il ragionamento contorto che Sam stava facendo accecato dalla rabbia. Uscì dal letto vestendosi in fretta e furia attirando l'attenzione di Kurt che in quel momento si stava risvegliando -Ehi dove vai?- gli chiese dolcemente il soprano guardandolo vestirsi. Sam gettò il telefono sul letto al fianco di Kurt e lo guardò con un espressione piena di rabbia per poi uscire dalla sua stanza. Kurt prese il telefono vedendo il messaggio che gli era arrivato da poco da parte di Blaine, uscì subito dal letto mettendo la felpa dei Titans di Sam che aveva trovato per terra, iniziò a seguire Sam che stava scendendolo le scale -SAM!....ASPETTA!- urlò Kurt in preda alla disperazione vedendolo uscire fuori da casa sua. Uscì fuori sul vialetto in quelle condizioni solamente per lui non curante se qualcuno lo avrebbe visto seminudo o con i capelli in quel modo. Lo aveva fatto per raggiungere il suo ragazzo, riuscì a raggiungerlo posizionandosi davanti a lui in modo da bloccarlo. -Sam... cosa ti è preso?- gli domando Kurt -HO LETTO QUEL DANNATO MESSAGGIO IN CUI QUEL MALEDETTO BLAINE TI INVITAVA AMICHEVOLMENTE A PRENDERE UN FOTTUTO CAFFE CON LUI!- urlò contro Kurt il biondo. -Sam calmanti... è solo un messaggio! - gli rispose Kurt, cercando di farlo ragionare. -UN MESSAGGIO DI MERDA, ECCO CHE COS'È TI GIURO CHE SE LO PRENDO LO UCCIDO QUELLO STRONZO – aggiunse Sam sferrando un pugno nella sua auto per rilasciare tutta la sua rabbia. -Sam ti prego, calmati- gli disse Kurt preoccupato con gli occhi lucidi. Sam si stava rendendo conto che stava spaventando Kurt così iniziò a respirare. -Perché ti ha mandato un messaggio del genere?- gli domandò Sam abbassando i toni. -Sam... siamo amici non posso impedirgli di mandarmi messaggi, non ci sarei andato ti giuro- gli rispose Kurt sentendo le lacrime scendergli dagli occhi. -Kurt non farlo ti prego, e che quel messaggio mi ha accecato completamente, Blaine è stato pur sempre il tuo ragazzo - aggiunse Sam prendendo Kurt fra le sue braccia e ammettendo di aver esagerato leggermente. -Io ti amo... non ti tradirei con nessuno- gli rispose Kurt stringendosi forte fra le sue braccia. -Ti amo anch'io e forse troppo per questo sono così' protettivo nei tuoi confronti- gli sussurrò Sam all'orecchio.

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Capitolo 7
*** will you marry me? ***


La storia fra qui due ragazzi sembrava andare a gonfie vele, c'erano stati sia alti che bassi cosa che contribuiva sempre di più a renderli una coppia nel vero senso del termine. Le loro famiglie erano a conoscenza che i propri figli si frequentassero e tra l'altro senza alcun problema accettavano, contro ogni previsione la storia dei due ragazzi. Finn ancora non si capacitava di come non avesse scoperto che il suo migliore amico fosse bisessuale e che frequentasse il suo fratellastro, non era contro di loro ma bensì contro ciò che lui aveva fatto, se fosse stato a conoscenza del fatto che quei due erano destinati a stare insieme non avrebbe mai convinto Kurt a disdire l'impegno che prese con Sam durante la sfida dei duetti. Kurt più volto aveva cercato di far capire a Finn che tutto quello che era successo non aveva impedito a l'amore di farli incontrare ma forse aveva semplicemente ritardato di un po' il tutto. Sam e Kurt non erano i tipi di ragazzi che portavano rancore per sciocchezze simili ne tanto meno ne facevano sentire il peso, bensì erano ragazzi che cercavano di voltarsi il meno possibile indietro e focalizzarsi solamente sul futuro. Il futuro... per Sam questo stava accadendo, si stava focalizzando solamente sul futuro con il suo amato compagno e nulla lo avrebbe distorto dal farlo. Il biondino aveva qualche idea che gli stava vagando fra la testa in quell'ultimo periodo e che stranamente stava nascondendo più tosto bene al suo ragazzo. Tutti sapevano che Sam fosse dislessico e forse per la prima volta in vita sua quel suo problema poteva tornargli utile in un modo più inusuale del solito. Mentre passeggiava fra i corridoi del McKinley High stava già tramando ogni cosa nei minimi dettagli, il primo passo era solamente trovare Kurt. - Romeo e Giulietta? - chiese Kurt vedendo il suo ragazzo avvicinarsi pian piano verso lui con un libro lucido che portava il nome della tragedia più famosa di William Shakespeare. - Si, il professore ci ha dato da leggere l'intera opera per domani e io non so come fare... - gli rispose Sam abbassando lo sguardo per dare maggiore intensità a quelle parole e per farle sembrare realmente disperate alle orecchie di Kurt che era famosa per la sua compassione e per la sua disponibilità. Kurt impedì a Sam di poter aggiungere altro, in quel periodo dell'anno Sam gli sembrava in terribile difficoltà con letteratura visto la sua dislessia. - Romeo e Giulietta... beh, l'anno scorso ho fatto un'interrogazione su questa tragedia e una “A+” non me la tolta nessuno – aggiunse Kurt prendendogli la mano e cercando di rincontrare il suo sguardo che fino a quel momento aveva osservato per poco tempo – dopo scuola vediamoci in biblioteca così ripassiamo un po' di letteratura - disse Kurt sentendo la campana risuonare per il corridoio. Non aspettò neanche un esito da Sam e si limitò a stampargli un leggero bacio sulla guancia sinistra prima di dileguarsi per i corridoi come tutti gli altri studenti. Ciò che Kurt non sapeva e che il suo fidanzato non aveva fatto altro che mentire per tutto il tempo, non aveva bisogno di un aiuto con Shakespeare ma bensì doveva trovare una scusa per stare insieme quel pomeriggio e un semplice invito a cena era troppo banale per loro due. Ovviamente Sam sperava in un posto romantico dove mettere in atto questa idea ma anche la biblioteca poteva andare bene.

**********************

Alle 14 in punto Sam raggiunse la biblioteca del McKinley dove si doveva tenere quella missione segreta che aveva organizzato con così tanto accuratezza, si direzionò verso un tavolo più appartato possibile e aggiunse due sedia sullo stesso lato del tavolo, su una posizionò la sua cartella e sull'altra si sedette attento a non fare rumori eccessivi, iniziò a giocherellare con una matita nel intento di ammazzare il tempo prima di vedere arrivare Kurt che si accorse dell'esatta posizione del suo ragazzo e lo raggiunse con un sorriso stampato sul volto. Sam fece scivolare lentamente la cartella sul pavimento lasciando così la sedia vuota al suo fianco per poter far sedere Kurt. - Come è andata la giornata? - gli chiese Sam sottovoce intenzionato ad ascoltare ogni singolo suono che uscisse dalla sua bocca. - Bene, anche se poteva andare meglio visto le miriadi di interrogazioni che ho dovuto fare- gli rispose modulando il tono Kurt. - Rilassiamoci allora! - propose Sam allontanando il libro che aveva appoggiato Kurt qualche attimo fa -Sam...possiamo rilassarci quando vogliamo ma adesso lo studio è più importante – aggiunse Kurt riavvicinando il libro e aprendolo alle prime pagine per poi spostarlo verso lo sguardo di Sam che fu costretto a leggere. - Ehm... la sto-ooo-ri-aaa è amb—ii-ent-aa-t--aa a Ve-rr-on-aa- le difficoltà che il biondo incontrava erano visibile dalle prime parole che non riusciva a leggere perfettamente. Kurt non lo aveva mai ascoltato mentre leggeva per questo la presenza della sua dislessia non si era mai fatta sentire, ai suoi occhi però quei piccoli difetti di lettura lo rendevano ancora più dolce e tenero. - La storia è ambientata a Verona è i protagonisti sono Romeo, Giulietta, Count Paris – Kurt intervenne per poterlo aiutare ma Sam lo bloccò prontamente -mettiamo da parte per un attimo questa tragedia- gli disse chiudendo il libro e estraendolo un altro dal suo zaino. Era il quinto libro della saga di Harry Potter, uno dei suoi libri preferiti e gli e lo porse. - Aprilo – gli disse Sam guardandolo con un sorriso smagliante. Kurt aprì lentamente il libro che in realtà si rivelò essere un cofanetto contenente un anello luccicante con pietre di ametista incastonate all'interno. Sam prese l'anello e lo strinse fra il pollice e l'indice per poi inginocchiarsi accanto a Kurt. - Beh... ormai ci siamo conosciuti da più di un anno pieno di emozioni e d'amore quindi credo che sia arrivato il momento di dirti quanto sono felice di essere il tuo fidanzato e voglio farti una promessa qui d'avanti a tutti gli autori classici della letteratura inglese; un giorno ci trasferiremo a New York, tu entrerai alla nyada e io seguirò il mio sogno di diventare un fumettista e quando ci sentiremo pronti entrambi ci giureremo amore eterno d'avanti ad una persona che ufficializzerà il nostro amore in modo che potremmo vivere per sempre come una vera famiglia e perché no, con degli adorabili marmocchi che girano per casa liberamente. Tutto ciò è solo un'idea di come passare il resto della mia vita con te, ma ti giuro che per restare al tuo fianco farei di tutto. - spiegò Sam mordendosi un labbro – Vorrai diventare il Signor Evans? - gli chiese Sam respirando faticosamente per l'emozione. - Non mi importa di ufficializzare il nostro amore anche se lo vorrei fare. Non mi importa di abitare in una casa agiata nel centro di New York visto che per me tu sei ciò che fa una casa. Tutto ciò per dirti che io ti amo qualunque cosa decideremo di fare, qualunque percorso decideremo di intraprendere e che SI VOGLIO DIVENTARE IL SIGNOR EVANS! - rispose Kurt porgendogli la mano in attesa che Sam potesse infilargli l'anello che gli stava a pennello.

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Capitolo 8
*** I don't wanna lose you, not anymore! ***


Era passato all'incirca un mese da quando Sam aveva proposto ufficialmente a Kurt di essere suo per sempre, di completarsi l'uno con l'altro, di restare uniti fino a che “morte non li separi”. Kurt ovviamente aveva detto di sì, non perché si sentisse obbligato dal tempo che ormai li legava da tempo o dal aver presentato Sam alla sua famiglia, bensì si sentiva semplicemente sincero nel pronunciare quel - sì – che avrebbe dimostrato ancora una volta di come l'amore trionfi su tutto. Oggettivamente i due erano in un'età

alquanto immatura per poter affrontare dei ruoli e dei doveri simili, per questo motivo la proposta di Sam era da considerarsi a lungo termine; cioè i due in un futuro avrebbero reso possibile tutto ciò che si erano giurati fedelmente l'un l'altro. Ad entrambi quelle condizioni sembravano più che giuste e azzeccate per la loro età. Il loro gesto, burocraticamente, non aveva nessun valore ma simbolicamente rappresentava un fidanzamento ufficiale propedeutico per un futuro prossimo. Per questo esatto motivo non si erano preoccupati di allarmare parenti e amici dei loro avvenimenti, lo avrebbero fatto con calma e serenità quando più comodo visto che in fin dei conti nulla era accaduto. La mente di Kurt in quel mese stava vagheggiando più che mai, tutti conoscevano la velocità con cui il soprano iniziava a fantasticare sulle cose più disparate e in quel preciso istante stava pensando al suo futuro matrimonio, anche se Sam gli aveva detto che questa cosa doveva essere affrontata cautamente lui non ci faceva caso. Stava lì seduto sulla scrivania e pensava a come sarebbero stati loro due nei vestiti tipici di un matrimonio. Chiudeva gli occhi per dormire e riusciva solamente a proiettarsi verso il centro di una pista da ballo dove Sam lo teneva stretto a lui. Beh sì Kurt era fatto così, non sarebbe stato lui se non fosse stato un sognatore, un manipolatore dell'immaginazione. Sam sembrava felicemente sereno, quel pensiero non lo animava affatto. Anche lui aveva una caratteristica; il tenere tutto sempre sotto controllo, per questo Kurt lo ammirava era affascinato dalla freddezza con cui gestivo ogni situazione, dalla più complicata alla più pericolosa.

***

Il rumore degli armadietti rimbombava sempre più prepotente per i corridoi e i passi dei ragazzi facevano vibrare timorosamente il pavimento, fra tutti quei rumori Sam riuscì a distinguere la voce di Kurt che si avvicinava sempre più dolce alle sue orecchia che sembravano affamate di udire quella melodia.

- Allora? Non mi è sembrato di ricevere alcun invito per questa sera! - esclamò Kurt con un sorriso sulle labbra con un tono chiaramente scherzoso.

Sam chiuse con un piccolo gesto la porta in metallo dell'armadietto che produsse un lieve rumore metallico fastidioso ad udirsi, il suo volto cambiò subito espressione. Il suo sorriso si trasformò in un broncio dispiaciuto da cane bastonato.

- La Beiste mi ha incastrato per questa sera. - gli rispose Sam con un tono sottomesso sapendo già che la reazione del moro non sarebbe stata delle migliori.

Quel giorno era sabato, in questo giorno tutti i ragazzi si preparano per uscire e dimenticare per una sola sera i problemi quotidiani e legati alla vita scolastica, così doveva essere anche per Sam e Kurt.

- Lo sapevo! Avevo questa sensazione da stamattina, non riesco più a vederti dopo la scuola e questa cosa non mi fa per nulla piacere. - aggiunse distogliendo lo sguardo dal biondo Kurt che sembrava fare di tutto per non ricordare di dover rimanere ancora un altro sabato sera da solo.

- Odio la squadra di football ti giuro! Io non dovevo esserci e che la Beiste ha ordinato a tutti di essere presente agli allenamenti di questa sera. Avevo pensato che forse potevi venire ad assistere gli allenamenti ma poi la Beiste mi ha ricordato che è proibito, solamente la crew può farlo. - si giustificò Sam cercando di rincontrare gli occhi di Kurt che gli sembravano ancora intenti a sfuggire a qualunque cosa.

- Ho sbagliato! - gli rispose il moro voltando lo sguardo su i suoi occhi verdi – non è colpa tua. - aggiunse prima di prendergli la mano e stringergliela forte.

- Possiamo comunque vederci dopo gli allenamenti? - gli chiese dolce Sam cercando in qualche modo la maniera di poter stare con il suo ragazzo.

- Vieni a casa subito dopo la partita o gli allenamenti quel che siano, sarò felice di premiare il capitano dei Titans – gli rispose Kurt abbassando lo sguardo maliziosamente ma allo stesso tempo teneramente.

***

L'orologio del suo iphone segnava le 00.05 in punto, in casa Hummel la vita regnava anche a quell'ora. Burt e Carol erano spaparanzati sul divano a vedere una delle solite commedie americane, ingurgitare pop-corn e a ridere fragorosamente ad ogni stupida freddura venisse recitata. I loro simili più giovani, Rachel e Finn erano presi da qualche musical nella camera affianco a quella di Kurt, mentre quest'ultimo era rimasto solo sigillato in camera sua in attesa del suo principe azzurro che sarebbe dovuto arrivare da un momento all'altro, o perlomeno così recitava il messaggio che gli aveva inviato Sam qualche istante prima. 00.25, il campanello rimbombò per tutta la casa provocando lo spavento di tutti gli inquilini che erano alla sconosciuto che un nuovo ospite si sarebbe unito a loro sotto lo stesso tetto. Kurt era intento a direzionarsi verso la porta ma suo padre lo batté sul tempo visto che era fisicamente più vicino all'ingresso, quando si ritrovò d'inanzi Sam non fece altro che sorridere e scostarsi amichevolmente come se fosse appena entrato un suo amico di vecchia data. - Salve signori Hummel! - disse sentendo ricambiare i due, senza troppa esitazione si direzionò verso la camera in cui nel frattempo Kurt era rientrato. Appena aprì la porta lo squadrò vedendolo più casual che mai. Indossava una tuta aderente che gli fasciava tutta la parte inferiore del corpo e sulla parte superiore aveva indosso la felpa ufficiale della squadra.

- Cos'hai lì? - chiese Kurt scorgendo da lontano uno strano colore sul suo labbro inferiore, si avvicinò frettolosamente per vedere cosa gli fosse successo; stava sanguinando, malgrado avesse cercato di nasconderlo la ferita che si era procurato o che gli avevano procurato era terribilmente messa male per essere nascosta.

- Nulla... è semplicemente un graffio! - rispose Sam cercando di tranquillizzare il moro che sembrava terribilmente preoccupato.

- Ma questo non è un graffio. È una vera e propria ferita! - aggiunse Kurt prendendogli la mano timoroso per il suo labbro. Adorava quella parte del suo corpo e al solo pensiero di averla danneggiata per sempre impazziva.

- Non è nulla non preoccuparti, la Beaste mi ha detto che guarirà fra qualche giorno dovrò solamente stare attento a non peggiorare la situazione. - concluse Sam con un sorriso sul volto che rasserenò Kurt.

Sam annullò completamente le distanze fra lui e il moro con un bacio leggero ma sostanziale nella sua dolcezza.

- Questo non significa che non potrò più baciarti! - esclamò ancora fra le sue labbra il biondo che provocò automaticamente un sorriso al soprano che era ancora intento ad assaporare le labbra del ragazzo.

Un istante fu necessario per far sì che l'atmosfera di preoccupazione che arieggiava in quella stanza si trasformasse in una più sensuale e carnale. La distanza era così nulla che Kurt riuscì ad annusare l'odore di bagnoschiuma che proveniva dalla pelle di Sam che aveva chiaramente fatto una doccia prima di raggiungere il moro. I movimenti dei due erano scaltri e decisi effettuati con una tranquillità impressionante, sembravano sapere esattamente cosa fare e come farlo d'altronde non erano dei novizi in quel campo. La passione era calata su di loro più volte e ripetutamente loro l'avevano accettata come segno del destino. Il corpo esile di Kurt stava spingendo quello più muscoloso di Sam verso la porta che non era chiusa a chiave, per questo motivo il moro sbatté contro la superficie ruvida della porta il biondo e allungando di qualche metro la mano girò la chiave verso sinistra in modo da sigillare quella camera in cui si sarebbero abbandonati ogni tipo di pensiero per far spazio alla pulsione vera e propria del desiderio.

- Non sei stanco? - chiese premuroso Kurt anche se non si distaccò in alcun modo dal corpo di Sam che ormai era un tutt'uno con quello del soprano.

- Avevi promesso di premiarmi, forse è stato questo pensiero che mi tiene attivo tutt'ora! - gli rispose Sam facendo scivolare lentamente le sue mani sui fianchi di Kurt che guardava passivo la scena. Le mani fredde di Sam si intrufolarono sotto la maglia di Kurt come se fossero delle flotte nemiche in cerca di una qualche fonte di arricchimento. Kurt accolse quelle gelidi navi nemiche come se tutto d'un tratto fossero diventate l'opposto di come si erano presentate. Le mani si muovevano in maniera confusa e spinte dal desiderio di percorrere ogni centimetro di quella pelle che non doveva rimanere inesplorata. Il quaterback sfilò lentamente la maglietta del soprano che non aveva alcuna intenzione di interrompere quel contatto visivo che si era creato fra i due, così facendo il corpo snello e minuto di Kurt venne allo scoperto in tutta la sua naturalezza. Il desiderio del biondo sembrava non essersi ancora placato per questo fece scendere lentamente le sue mani verso il pantalone che teneva coperto ancora la parte inferiore del corpo del ragazzo. Infilò prepotentemente le sue dita nel jeans che nascondeva l'erezione del soprano ancora mezzo vestito. Ci fu un concatenarsi di gesti che portarono il soprano a rimanere completamente nudo privo di qualsiasi barriera mentre invece il biondo era ancora completamente vestito. L'erezione che il moro aveva avuto era nascosta dal tessuto molto doppio del denim mentre quella del quaterback era chiaramente evidente visto che lo ricopriva una tuta aderente che metteva in risalto ogni minimo particolare. Kurt lo fissò respirando affannosamente sentendo il membro del biondo premergli contro il ventre energicamente. Le labbra di Kurt si fiondarono sul collo pallido del biondo che ansimava ogni qual volta il ragazzo posasse le labbra sulla sua pelle. Le mani del moro si posizionarono cautamente sul pube del biondo che era occupato nella sua totalità dall'enorme protuberanza della sua erezione, il soprano non esitò a sfiorare lentamente ma con decisione quella parte che ripercorse più volte con la punta delle dita. I gemiti del quaterback si facevano sempre più pronunciati a ogni contatto con la mano del soprano, quest'ultimo infilò l'indice della mano destra nell'elastico della tuta in modo da farlo scivolare velocemente sul pavimento. Ora Sam aveva indosso solamente la felpa da quaterback e i boxer, per Kurt tutto ciò non era ancora abbastanza voleva osservare il suo ragazzo nel modo in cui lui aveva fatto prima con Kurt stesso. Così facendo, sbottonò lentamente la felpa che raggiunse anch'essa il pavimento gelido e con tanta naturalezza sfilò i boxer. Finalmente l'erezione che per tanto tempo era stata tenuta ricoperta era pronta a venire fuori, il corpo di Sam era perfetto. Il colore della sua pelle diafana faceva impazzire Kurt, il corpo ricoperto da muscoli dava l'impressione di essere scolpito nel marmo. I due si allontanarono dalla porta per poter raggiungere il centro della camera in cui era posizionato il letto, dove la coppia si sdraiò vogliosamente. Sam era completamente disteso con le spalle sul letto mentre invece Kurt gli era posizionato sopra, le ginocchia posizionate ai lati dei fianchi di Sam che si stava muovendo lentamente sotto di lui. La mano destra di Kurt scese fino in fondo andando in cerca del membro di Sam che iniziò a stringere e a muovere lentamente. Il biondo invece percorse tutta la coscia di Kurt bramosamente arrivando fino al fondo schiena, con l'indice iniziò a penetrarlo lentamente per poi iniziare a muoverlo aumentando sempre più la velocità. I due erano rigorosamente intenti a scambiarsi un bacio passionale che ricordava che tutto ciò che stavano facendo non era semplicemente del puro sesso ma bensì era amore.

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