Christabel
e Hanna erano sedute dietro mentre i ragazzi stavano davanti.
Ovviamente era Matt a guidare, d’altra parte era suo il
Mercedes classe GL 450, era stato un regalo di suo fratello Ethan.
Gregory aveva insistito per mettere un cd di musica natalizia che si
era portato dietro. Matthew aveva fatto una smorfia, era talmente
esasperato che sembrava stesse scoppiando. Hanna non smetteva di
parlare. Dopo appena un quarto d’ora di viaggio la macchina
sembrava essere diventata una pentola a pressione:
-
…dovresti usare lo shampoo che usa Matthew, senti che
capelli!-
e
dicendolo aveva passato il palmo aperto sulla testa del vampiro. Lui
aveva irrigidito le spalle, troppo educato per darle una botta sulla
mano, mentre Christabel aveva sentito un ruggito salirle dal petto e
una fiamma bruciarle nello stomaco. Come si permetteva quella
sfrontata? Gregory non se ne era neanche accorto, intento
com’era a muovere le spalle ossute al ritmo di quella musica
straziante.
Proprio
in quel preciso istante il suv si spense.
-
Che succede?- la voce di Gregory era piuttosto allarmata, si era
fermato con gli indici a mezz’aria.
-
Perché ti sei fermato?- Hanna aveva un tono più
perentorio, per la più sciocca delle domande.
-
Non mi sono fermato…- Matthew si lasciò sfuggire
un’imprecazione. Ci mancava solo la macchina che si spegneva
nella neve.
-
Ma la macchina si è fermata!- insistette Hanna continuando a
dare prova di quanto acume fosse dotata.
-
Deve esserci un guasto- fece Gregory sempre più in ansia.
-
Esce fumo!-
-
Dannazione il motore sta fondendo!-
I
due si alternavano nelle esclamazioni allarmate.
Lentamente
Matthew si girò con un unico movimento fluido verso il
sedile posteriore e, ignorando deliberatamente Hanna, andò a
piantare gli occhi neri in quelli color caramello di Christabel. La sua
era un’espressione interrogativa con le sopracciglia
aggrottate come se le stesse domandando
“perché”?
Lei
alzò gli occhi al cielo e poi sbuffò. Poi si
sistemò meglio sul sedile più per mascherare
l’imbarazzo che per necessità.
-
Non l’ho fatto apposta- bisbigliò a mezza bocca.
Matthew
la fissò per un secondo poi le fece cenno con le dita di
avvicinarsi e lei obbedì mantenendo lo sguardo basso. Quando
furono talmente vicini da sfiorarsi, Matthew le incollò le
labbra all’orecchio.
-
Perché hai fuso il motore Chris?-
Lei
deglutì imbarazzata:
-
Ho già detto che mi dispiace e che non l’ho fatto
apposta è solo che ho avuto un eccesso di rabbia, ecco!-
-
Perché?- domandò Matthew cercando di tenere basso
il tono della voce anche se era talmente esasperato che avrebbe voluto
gridare. In che situazione assurda li aveva cacciati tutti quanti,
lì nella neve con due umani, la vigilia di Natale e con una
fretta boia di raggiungere Forres per scaricarli e farsi la festa in
pace con la famiglia.
Christabel
si vergognava ad ammettere che aveva avuto un eccesso di rabbia
perché Hanna aveva passato la mano nei capelli di Matthew in
quella maniera così intima. Non aveva saputo dominarsi ed
aveva mandato tutto in malora.
E
così stette zitta.
-
Ma vi pare il momento di pomiciare! Matthew fa qualcosa!-
Mattehw
aveva la tentazione fortissima di farla davvero qualcosa, magari
affondare i denti nel collo di quella umana dal cervello di gallina e
prosciugarla tutta, quella stupida.
-Siamo
bloccati, nella neve!- Gregory si stava agitando, gli occhiali
iniziavano a tremargli sul naso e non solo per il freddo. Ci mancava
solo che tirasse fuori dalla tasca del giubbotto un inalatore e poi il
quadretto era davvero completo.
Matthew
aprì lo sportello e scese solo con la felpa. Il bianco e il
silenzio erano accecanti. Un paesaggio quasi da favola. Aprì
lo sportello di Christabel e le offrì la mano per scendere.
-
C’è una casa laggiù- disse guardandola
un po’ di traverso, ma senza essere capace di serbarle
rancore.
Anche
gli altri due erano scesi e rabbrividivano. Hanna si strinse i lembi
del giubbotto imbottito battendo i denti.
-
Dove? Non vedo niente!- ovviamente lei non poteva vederla in
quanto Matt poteva avvertire appena l’odore di chi
l’abitava.
Matthew
si mise in coda gruppo lasciando che Hanna lo superasse irrigidita dal
freddo:
-
Da questa parte, spero solo che chiunque ci abiti non ci
rifiuterà un po’ di aiuto.- Formarono una piccola
processione, Gregory e Hanna davanti, desiderosi di mettersi al caldo e
anche piuttosto spaventati e i due vampiri dietro.
Christabel
rallentò deliberatamente portandosi accanto a Matthew.
-
Sono stata una sciocca Matth, lo so, ma quella vuole metterti le mani
addosso…lo sento…- imbronciò le labbra.
Lui
la circondò in un abbraccio facendola quasi scomparire sotto
il suo bicipite:
-
La prossima volta, che ne so, potresti romperle il phon quando
è uscita dalla doccia o una roba simile. E magari lasciare
in pace le macchine altrui…- gli veniva anche da ridere un
po’, nonostante tutto, non riusciva a mascherare una punta di
compiacimento.
L’espressione
cupa di Christabel si trasformò in un sorriso da bambina:
-
Perché non ci trasformiamo in leopardi della neve, dai!-
Matthew
alzò un sopracciglio mentre affondava gli scarponi nel manto
bianco. Per un attimo l’entusiasmo di Christabel lo aveva
fatto vacillare. Poi era tornato di colpo con i piedi per terra.
-
Ma qui neanche ci sono!-
-
E smettila di essere serio dai!- Christabel si abbassò e poi
svelta si drizzò infilandogli qualcosa di ghiacciato sotto
la felpa che lo fece rabbrividire appena, una manciata di neve morbida
e fredda
-
Ah si…vediamo cosa fai adesso…-
Matthew
le prese la mano trascinadola dietro il tronco ruvido di un grosso
pino. Lei ridacchiò mentre cercava di liberarsi puntando i
piedi e lasciando solchi profondi sul suolo.
-Stai
ferma, piccola sabotatrice di SUV!-
Christabel
represse un gridolino e gettò indietro con la testa, gli
occhi lucidi per l’allegria.
Poi
Matthew la addossò ad un tronco tenendola ferma per le
braccia. Le riservò uno sguardo prepotente e malizioso nel
più assoluto silenzio. Poi quando lei smise di divincolarsi
le lasciò i polsi e fece un passo indietro.
E
Matthew iniziò a spogliarsi tra quel bianco accecante. Ma
che faceva? Via la felpa. Non portava nulla sotto, la indossava a pelle
sopra quel magnifico disegno di muscoli definiti.
-
Ci cercheranno- sospirò Christabel deglutendo, la saliva
diventata improvvisamente troppo poca in bocca, ma la voce era poco
convinta.
-
No…-rispose Matthew sicuro mentre la felpa cadeva silenziosa
sulla neve – e poi non mi interessa per niente, lasciali pure
cercare…-
Con
il petto scoperto i muscoli si alzavano e si abbassavano al ritmo del
respiro. Stavano talmente tanto in mezzo agli umani che anche fingere
di aver bisogno di respirare era diventato un punto di forza.
Christabel
non riusciva a staccare gli occhi da quel corpo magnifico. Se
c’era qualcosa che davvero le andava in quel momento era
accostarsi al suo collo forte e tastare la sensibilità della
pelle con la lingua per poi affondare le zanne che già le
pulsavano. Il sangue di Matthew sarebbe scivolato sulla sua bocca,
docile, avrebbe fluito in lei come attirato da un richiamo.
Lo
avevano fatto, poche volte, ma era stato meraviglioso e il ricordo era
ancora più delizioso ogni volta che lo rievocava.
Poi
Matthew passò ai jeans e con essi tirò
giù anche i boxer che portava sotto. Ma non fu un colpo
secco bensì un lento scivolare seducente che le tolse il
fiato.
Christabel
trattenne il respiro. Matt mise le mani sui fianchi fermando lo sguardo
su di lei, consapevole degli occhi che lo stavano misurando e che lei
non batteva neanche le ciglia pur di non smettere di guardare.
Il
petto gli si gonfiò di un desiderio primitivo. Ma lo
ingoiò come un boccone da mandare giù a forza.
Mentre
si metteva carponi il suo corpo rimpicciolì e si
coprì di una pelliccia bianco sporco quasi panna, spruzzata
qua e là di macchie regolari. Il viso si accorciò
e appiattì, e nel giro di pochi secondi assunse la forma di
un felino.
Il
leopardo delle nevi si avvicinò alla ragazza ed
aprì la bocca come se stesse sbadigliando ma era per
mostrarle bene le zanne affilate e poi ruggire nella sua direzione.
-Ok,
ok- mormorò divertita Christabel arretrando di qualche
passo, le mani in avanti come per proteggersi.
-Li
so fare anche io questi trucchetti, sai?-
Carezzò
il muso dell’animale che si poggiò sulla mano di
lei chiudendo gli occhi ed emettendo un suono arrotato simile a fusa di
un gatto. Solo che si trattava di un gatto capace di staccare un
braccio a morsi, se gli fosse andato. Christabel crollò in
ginocchio sul manto nevoso inzuppandosi le ginocchia. Ma era stata
troppo forte la tentazione di strofinare anche il viso su quel muso
morbido. Poi iniziò a sfilarsi il maglione. Il leopardo
drizzò il collo e si mise a guardarla con attenzione ritto
sulle zampe posteriori.
-
Ti piace lo spettacolo eh gattone?-
Christabel
si denudò completamente continuando a parlare:
-
Sei tu che hai voluto il gioco sporco caro mio…- mentre
l’animale non batteva neanche le palpebre talmente la
guardava fisso.
Poi
si accucciò anche lei a quattro zampe e dove prima
c’era la ragazza dai capelli color caramello, uscì
un bellissimo esemplare femmina, un poco più piccolo del
primo, ma ugualmente perfetto.
La
femmina emise una specie di sibilo, forse un richiamo e poi
trotterellò affondando le zampe nella neve fino a
raggiungere i due ragazzi umani che barcollavano tremando in quel mare
bianc
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