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di Saffo_00
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Thinking of you ***
Capitolo 2: *** Fight ***
Capitolo 3: *** And then came truth. ***
Capitolo 4: *** Questions and Answers. ***



Capitolo 1
*** Thinking of you ***


Kahlan aveva preso il primo turno di guardia quella sera. Era appollaiata vicino al fuoco su un tronco d'albero caduto, con la coperta drappeggiata sulle spalle. Richard aveva insistito perché si coprisse, quella sarebbe stata una notte particolarmente fredda secondo lui. Alla fine aveva accettato solo per farlo contento e liberarsi delle sue attenzioni. Una volta le aveva fatto battere forte il cuore nel petto, il modo in cui si prendeva cura di lei. Kahlan non sapeva cos'era cambiato tra di loro, o almeno con lei, perché lui sembrava sempre lo stesso Richard. Lo amava ancora, certo. Ma c'era qualcosa che strideva nel loro rapporto, Kahlan lo percepiva ma non riusciva a catturare cosa fosse.

 

Qualcosa si mosse, e Kahlan portò lo sguardo istintivamente sulla figura oltre il fuoco che continuava a rigirarsi sul sacco a pelo. Aveva notato che ultimamente Cara aveva difficoltà a prendere sonno. In realtà aveva notato un sacco di cose su Cara negli ultimi mesi. In un primo momento l'aveva tenuta d'occhio perché non si fidava di lei. Poi le vecchie divergenze erano state messe da parte, anche se non dimenticate, e la fiducia tra di loro era fiorita. Kahlan non sapeva perché aveva continuato ad osservare la bionda, ma sembrava che quello fosse diventato il suo passatempo preferito.

 

Aveva cercato di finirla ovviamente, qualcosa nella sua mente continuava a dirle che era terribilmente sbagliato quello che faceva. Così si era concentrata su Richard, solo per scoprire che più tempo gli passava vicino, più si sentiva in trappola. Alla fine aveva dovuto smettere per paura di scoprire cosa realmente non andava con lui. Poi era passata a Zedd, ma il mago non aveva fatto altro che parlare di cibo, o taverne fantastiche dove si potevano avere pasti fantastici, o di quanto buona la cucina di sua madre era stata. Insomma, nessuno dei suoi argomenti l'avevano interessata abbastanza per distrarla da Cara.

 

E Cara da parte sua non aveva fatto nulla per passare inosservata. Kahlan sospiro per la frustrazione. Quella sera si era ripromessa di tagliare la bionda fuori dalla sua mente, aveva fallito l'ennesima volta. “Qualche problema Madre Depositaria?” Kahlan saltò quasi in aria e trattenne a stento un urlo. Era stata così persa nei suoi pensieri, che non aveva neanche avvertito che Cara si era spostata al suo fianco. “Spiriti Cara, fa un po' più di rumore la prossima volta”. Cara alzò un sopracciglio ma non disse nulla. Invece prese posto sul tronco, alla destra della bruna. “Dovresti andare a riposare. Il tuo turno di guardia è finito”.

 

Kahlan non sapeva quanto tempo era stata a riflettere, ma era quasi sicura che non fosse passata neanche un'ora. Ed altrettanto sicura che Cara non avesse affatto dormito. “Posso continuare io, Cara. Ho notato che hai difficoltà a dormire.. dovresti cercare di riposare” Appena le parole lasciarono la sua bocca, seppe di aver fatto un errore. La bionda al suo fianco raddrizzò la schiena e serrò la mascella. “Sono una Mord-Sith, posso resistere anche giorni interi senza dormire. Mentre tu non sembri abbastanza concentrata questa sera. Temo che non avresti sentito arrivare neanche un esercito intero”.

 

Kahlan non riusciva a capire perché quando Cara le era vicina perdeva sempre il controllo. Che fosse della sua mente o delle sue azioni, poco importava. Quello che sapeva però era che di solito se ne pentiva.“E di chi credi sia la colpa?!”. S'alzò si scatto e poté vedere chiaramente la bionda irrigidirsi alle sue parole. Nonostante Cara fosse una Mord-Sith non fu difficile per Kahlan leggere sul suo volto prima la confusione poi la rabbia e subito dopo il nulla. La velocità con cui la bionda riusciva a celare i suoi sentimenti la infastidiva. Avrebbe voluto tuffarsi in Cara, apprendere tutto di lei. Ed invece tutto quello che aveva, erano quei fugaci momenti in cui la solita maschera da Mord-Sith sarebbe scivolata, solo un po'. In quei momenti si sentiva come se i suoi occhi vedessero per la prima volta, per poi ricadere nella cecità assoluta.

 

Perché, Madre Depositaria, sembra che tu mi stia dando la colpa per la tua inefficienza? Forse dovresti smettere di osservarmi e concentrarti sul tuo futuro sposo.” Kahlan distolse lo sguardo dalla Mord-Sith e si concentrò sul fuoco ormai quasi spento. Così Cara sapeva. Le sue parole erano state un sussurro velenoso, e Kahlan non poté fare nulla per fermare l'arrossire delle sue guance. La bionda era stata cosciente del suo interesse, nonostante Kahlan avesse prestato particolare attenzione nell'essere discreta.

 

Non so di che cosa stai parlando”. Kahlan raccolse un ramo dal terreno, si accovacciò per terra e cominciò ad attizzare il fuoco, cercando di riportarlo in vita. Aveva bisogno di qualcosa da fare. Con la coda dell'occhio vide Cara alzarsi. “Non sai di cosa stai parlando? Kahlan non fai altro che guardarmi, e seguirmi e..” la bionda prese a gesticolare, poteva sembrava stesse cercando le parole giuste ma Kahlan sapeva che in realtà aveva solo difficoltà a dirle. Sorrise, dimenticandosi della situazione scomoda in cui si trovavano. Non era sua intenzione, ma non si vedeva spesso Cara insicura ed impacciata.

 

Ecco, fai proprio questo!”

 

Kahlan sbatté le palpebre un paio di volte. “Faccio cosa?”. Cara le puntò un dito accusatore contro. “Sorridi in quel tuo modo strano” Fu il turno della Mord-Sith distogliere lo sguardo. “Quale modo strano?” la bruna era sempre più confusa su dove la conversazione stava portando. Ma sembrava avere maggiore controllo della situazione rispetto Cara, e questo le bastava. “Sai una cosa? Tutto questo è stupido, io torno a dormire”. Kahlan non le diede neanche il tempo di fare un passo. Scattò in piedi da dove era accovacciata vicino il fuoco e le afferrò il polso. “Aspetta” Quello che aveva voluto fosse un ordine assomigliava tanto ad una supplica, e Kahlan si rimproverò mentalmente. Ancora una volta non era stata sua intenzione, ovviamente, ma colpa della vicinanza di Cara.

 

Cara guardò la mano attorcigliata al suo polso, poi dritta negli occhi della bruna, che la rilasciò immediatamente.

 

Kahlan non riuscì a capire esattamente cosa successe dopo, perché rimase congelata dal modo in cui gli occhi verdi della Mord-Sith la stavano guardando. E se lo sguardo affamato di Cara le aveva fatto dimenticare il resto del mondo, quando le labbra della bionda si schiantarono contro le sue, Kahlan dimenticò anche come respirare. 



Continua :D 

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Capitolo 2
*** Fight ***


Cara si rese conto di quello che stava facendo, solo quando sentì Zedd smettere si russare. Il vecchio cambiò posizione sul suo sacco a pelo, poi riprese a fare quell'assordante rumore che all'inizio l'aveva tanto infastidita e a cui con il tempo si era abituata. Afferrò le spalle di Kahlan e con delicatezza la spinse via. La bruna piagnucolò per la mancanza di contatto e Cara dovette ricorrere a tutto il suo autocontrollo per non tirarla di nuovo a sé. Poté vedere gli occhi della bruna, offuscati dal desiderio, cominciare a schiarirsi e solo quando fu sicura che Kahlan era di nuovo in sé, parlò. “Io.. Questo è sbagliato. Avevi ragione, ho bisogno di dormire.. torno alle mie coperte”. Soddisfatta della sua voce, che era uscita calma e controllata, anche se dentro sé tutto quello che avrebbe voluto fare era urlare, le voltò le spalle e tornò al suo sacco a pelo.

 

Fu grata che Kahlan non tentò di fermarla.

*****

Il giorno dopo, Cara si svegliò con due agiel stretti nelle mani nude. La mancanza di guanti aveva causato lividi e vesciche sui palmi, ma lei ci fece poco caso. Era una Mord-Sith, quello era il minimo dolore che doveva sopportare per aver tradito il suo Lord Rahl. Quella mattina non fece colazione con gli altri come al solito, ed evitò di incrociare lo sguardo di Kahlan. Disse loro che andava a riempire le borracce al piccolo fiumiciattolo vicino, visto che erano quasi a corto d'acqua. Richard annuì e le rivolse un gran sorriso, probabilmente convinto che il suo fosse un gesto premuroso nei loro confronti. Zedd, meno ingenuo del nipote, aggrottò semplicemente le sopracciglia, senza dire nulla.

 

Quando arrivò al corso d'acqua si accovacciò sulla riva ed esaminò le sue mani. Probabilmente avrebbe avuto qualche piccola fitta per qualche giorno, nulla di grave. Non era stata una punizione intenzionale, altrimenti avrebbe causato di peggio. E non alle sue mani visto che le servivano per proteggere Lord Rahl e la futura Lady Rahl. Quest'ultima solo perché glielo aveva ordinato lui.

 

Il bacio della sera prima non aveva significato nulla. Kahlan era una bella donna, anzi una bellissima donna che andava in giro con scollature esagerate. E Cara era semplicemente in astinenza. Non era il tipo che si lamentava per così poco, ma doveva ammetterlo: le mancavano il suo tempio, i bagni caldi e profumati e le sue sorelle, da cui riceveva sempre attenzioni. Con il Cercatore e la sua ricerca era difficile incontrare per i boschi esseri umani che non volessero ucciderli. E la maggior parte delle volte in cui attraversavano qualche città, gli abitanti insistevano per festeggiare il grande Cercatore e Cara era costretta a stargli accanto per proteggerlo da eventuali minacce. Raramente riusciva ad avere un corpo caldo vicino.

 

Tranne quello di Kahlan ovviamente, e non nel modo in cui lo desiderava.

 

I cambiamenti erano stati piccoli e lenti, ma Cara li aveva notati tutti: lo spazio che separava i loro sacchi a pelo diminuiva di volta in volta. La Mord-Sith era sicura che sarebbero bastate ancora un paio di notti per avere Kahlan direttamente appiccicata a lei. I pugnali sotto il cuscino erano spariti, e mentre qualche mese fa Cara avrebbe aspettato che Kahlan finisse di fare il bagno negli occasionali laghi, ora ci andavano insieme. L'ultima volta, la bruna si era anche offerta di lavarle la schiena, e lei aveva rifiutato poco gentilmente. Per non parlare dei sorrisi mielosi che le rivolgeva, di solito accompagnati da sguardi assenti e sognanti. Tratteneva a stento la voglia di colpirla, magari con un agiel, per assicurarsi che fosse ancora sulla terra, in compenso non tratteneva affatto la voglia di filare via.

 

Tutto questo senza contare i furtivi approcci. Perché Kahlan sembrava non accontentarsi di infastidirla apertamente. Continuava a fissarla di sottecchi, e a seguirla. Ovunque. Persino nei suoi sogni. E pur di evitarla anche lì, la Mord-Sith cercava di rimanere il più sveglia possibile. Non le era ancora chiaro se avesse più paura della Kahlan vera o quella creata dalla sua mente. Entrambe però la stavano facendo impazzire.

 

Quella notte, stranamente, non aveva sognato nessuna Kahlan provocatoria e nuda. Solo Richard. Il suo sguardo da cucciolo bisognoso di coccole sparito chissà dove, sostituito da quello che Cara aveva tanto desiderato vedere sul suo volto: lo sguardo da Lord Rahl. Pericoloso e affilato, sembrava prometterle sofferenze più che meritate per il suo tradimento. Poi si era svegliata.

 

Un ramo spezzato e il fruscio di qualche foglia, interruppero i suoi pensieri. Sospirò. Kahlan doveva averla seguita di nuovo. Se quello che era successo la sera prima non era bastato per far capire alla bruna che loro due dovevano stare il più lontano possibile, allora forse Cara avrebbe dovuto dirglielo apertamente. Il rumore metallico e stridente proveniente dal campo, che riconobbe subito, la fece balzare in piedi appena in tempo.

 

Dietro di lei, quello che forse un tempo era stato un essere umano e che adesso era solo carne marcia, alzò la pensante ascia pronto a colpire. L'arma gli tremò leggermente tra le mani dando il tempo a Cara di lanciargli un calcio nello stomaco, sbattendolo a terra. Recuperato il sopravvento, la Mord-Sith poté notare che il suo assalitore non era che un ragazzino, di forse neanche tredici estati. L'arma che aveva scelto per sé era troppo pensate per lui, e vista la sua costituzione si meravigliò che fosse riuscito a portarsela sopra la testa nel tentativo di colpirla. Probabilmente la disperazione e la paura di morire per la seconda volta lo avevano aiutato.

 

Forse provò un po' di pena per quello, quando dovette premergli l'agiel al cuore.

 

E forse no. Non ebbe il tempo di pensarci perché si precipitò al campo da cui si poteva sentire chiaramente il fragore della battaglia. Appena arrivata, i suoi occhi attenti cercarono Richard e Kahlan, ma furono distratti da un Beneling che furtivamente si stava avvicinando alle spalle di Zedd, intento a lanciare il suo fuoco magico di qua e di là. “Mago!” Era troppo lontana per arrivare in tempo, ma il vecchio l'udì, e si prese cura del bastardo che aveva dietro. Finalmente notò Richard lottare con quattro, forse cinque Benelings. Sembrava cavarsela bene. Kahlan non era in vista, avrebbe voluto assicurarsi che anche lei fosse ancora in vita. Ma i nemici si accorsero di lei, e presto anche Cara ebbe un orda di cui prendersi cura. Sembravano un villaggio intero.

 

Poco dopo, l'urlo di Richard le fece gelare il sangue. Si voltò e lo vide ancora combattere con forse ancora più Beneling di prima. Non sembrava ferito o troppo in difficoltà. Lui incrociò il suo sguardo e le gridò “Kahlan!”. Qualcosa che non aveva mai provato prima in battaglia si impossessò di lei, chiudendole il cuore in una morsa. Con movimenti fulminei atterrò i due che aveva davanti, senza preoccuparsi di averli realmente uccisi. Le bastava poter avanzare senza scocciature, e quando arrivò al limitare del campo finalmente la vide.

 

Il suo primo pensiero fu poco consono, ma le era sempre piaciuta Kahlan in battaglia. I suoi lunghi capelli neri danzavano accompagnati dal vento. Dalla distanza in cui si trovava, non poteva vederla bene, ma era sicura che le guance, rosse per lo sforzo, fossero imperlate di sudore, così come la fronte ed il petto. Poi il suo sguardo scese oltre, e si bloccò al fianco che Kahlan stringeva con forza con la mano sinistra, mentre con quella destra tentava di difendersi come meglio poteva da tre Beneling.

 

Se Cara avesse dovuto dare un nome all'oppressione del cuore, che si faceva sempre più pensante, forse la si sarebbe sentita pronunciare “terrore”. Ma Cara non dava nomi alle sue emozioni, lei le ignorava. E tutto quello che fece fu precipitarsi a salvare, forse per la centesima volta da quando si era unita all'allegra compagnia, la donna che Lord Rahl le aveva ordinato di proteggere. Quella che lui amava. Quella che infestava i suoi sogni.

 

Quella che stava perdendo troppo sangue.

 

 

*****

 

 

 

Fu facile eliminare i Beneling, e nonostante la pessima condizione di Kahlan, questa le aveva dato un mano. Poi era crollata sulle sue ginocchia, con la testa china aveva alzato la mano sinistra e mostrato una ferita che aveva fatto inorridire la Mord-Sith. Cara avrebbe voluto darle un ceffone per come, poi, Kahlan aveva iniziato a sorriderle. Sembrava volerle dire che era tutto Okay. Forse di non preoccuparsi. E l'avrebbe davvero colpita, se una vocina nella sua testa non le avesse ricordato che il suo Lord Rahl non ne sarebbe stato felice.

 

Invece Cara afferrò le braccia della bruna e l'aiutò a sistemarsi contro un albero vicino. Abbastanza lontano dalla battaglia ancora in corso. “Sei ferita, fammi vedere”.

 

Non è niente, dovresti tornare da loro.. Richard potrebbe aver bisogno di te”

 

La Mord-Sith la fulminò con lo sguardo, sfidandola a protestare ancora. Quando la bruna non rispose, si tolse i guanti sporchi e allargò quanto poteva i brandelli del vestito di Kahlan, una volta bianco, per osservare bene la ferita, cercando di ignorare le smorfie di dolore della bruna.

 

Perdeva sangue, ma non era così profonda come aveva pensato all'inizio.

 

Ho bisogno di tamponare la ferita” Cara vide Kahlan annuire semplicemente, probabilmente riconoscendo quel che andava fatto. Afferrò il lembo del vestito della depositaria e cominciò a squarciarlo fino a ricavarne uno straccio che premette sul fianco destro di Kahlan. Il contatto doloroso fece sussultare appena quest'ultima.

 

Dovresti andare a vedere se stanno bene, io me la caverò” Il frastuono di prima non si sentiva più, quindi la battaglia era cessata. Come Mord-Sith, Cara sarebbe dovuta correre dal suo Lord Rahl. Ma i suoi piedi si rifiutavano di lasciare quella postazione, così si voltò verso il campo e sbuffò quando vide Richard, ansimante e con la spada ancora in pugno in una mano, alzarle il pollice dell'altra per segnalarle che erano ok.

 

KAHLAN HA BISOGNO DI ZEDD!” gli urlò contro.

 

Lui annuì, e si incamminò velocemente verso il nonno che lanciava ancora fiamme dalle mani contro i corpi senza vita, per evitare che i Beneling tornassero.

 

Cara”

 

Cara tornò a fissare Kahlan, incredibilmente pallida, poi puntò lo sguardo sulla mano destra di questa, quella che non era macchiata di sangue e che si era adagiata sul dorso della sua, ancora premuta contro la ferita.

 

Non sapevo che avessi delle mani così morbide e belle”

 

Hai ragione, forse dovrei andare a vedere se Richard ha bisogno di aiuto” Cara fece per alzarsi, voleva scappare il più lontano possibile da Kahlan, ma la bruna strinse ancora più forte la presa che aveva sulla sua mano.

 

Quello che è successo ieri sera.. Cara dovremmo parlarne”.

 

Beh è questo il problema, tu non fai altro che parlare.. ho solo cercato un modo per zittirti” Kahlan cominciò a ridacchiare alle sue parole, poi dovette fermarsi per i dolori al fianco. E a Cara non dispiacque per nulla.

 

Richard..” sospirò. Incapace di continuare la sua domanda.

 

La bruna scosse la testa. “No, non sa nulla. Ma promettimi che ne parleremo, Cara”

 

Cara non rispose. Continuò a fissare gli occhi imploranti di Kahlan.

 

Per favore”

 

Kahlan!” Richard arrivò ansante, seguito dal nonno, e le si inginocchiò accanto. “Come stai? Sei ferita?” Non le diede neanche il tempo di rispondere. Notò da sé le mani delle due donne premute sopra un lembo di stoffa ormai macchiato interamente di sangue. “Spostasti ragazzo, fammi controllare la sua ferita” Zedd gli posò una mano sulla spalla, incoraggiandolo a fargli spazio. Richard annuì fiducioso, e fece come gli era stato detto, poi osservò attentamente come suo nonno controllò la ferita. “Hai solo un graffio, bambina. Ti risistemo in poco tempo”.

 

Kahlan rispose semplicemente sorridendo e Cara sentì Richard rivolgersi a Zedd con tono speranzoso. “C'è qualcosa che posso fare per darti una mano?”. Il mago scosse la testa, e posizionò le mani con il palmo verso il basso direttamente sulla ferita di Kahlan. “E' meglio se continui a dare fuoco ai corpi”. Ancora una volta Richard annuì alle sue parole.

 

Mi daresti una mano, Cara?” La infastidiva più del solito che lui fosse così gentile con lei. Avrebbe dovuto ordinare, non chiedere.

 

Senza una parola, si voltò e cominciò ad incamminarsi verso il campo. Tutto quello che voleva era qualcosa da fare che la distraesse dal dolore al petto che l'aveva assalita quando Richard si era avvicinato a Kahlan.

 

Non mi hai ancora risposto!” Cara si bloccò.

 

Non aveva bisogno di voltarsi per sapere che Kahlan la stava guardando con occhi imploranti. Non aveva bisogno di vederli, per cedere. “Forse quando sarai guarita” rispose vagamente.

 

E non aveva bisogno di voltarsi per sapere che Kahlan stava sorridendo.

 

Sospirò, poi riprese a seguire il suo Lord Rahl.


 

 

Grazie a tutti quelli che stanno continuando a leggere questa FF, e a chi ha commentato^^ Spero di concluderla al prossimo capitolo :D 
(Ovviamente suggerimenti e critiche sono ben accetti!) 

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Capitolo 3
*** And then came truth. ***


Scusate il ritardo, ma vacanze, compiti e scuola mi hanno impedito di continuare. Volevo finire questa FF con questo capitolo, ma alla fine ho scritto più del previsto, per cui ce ne sarà un altro. Detto questo, ringrazio chi continua a leggere, e chi ha commentato. Alla prossima :D 

Daremo loro una mano” Richard piantò il dito sopra la cartina della città con fare deciso.

 

Zedd annuì, Cara sbuffò, e Kahlan sorrise: la Mord-Sith non sarebbe più riuscita ad evitarla. Erano passati due giorni da quando la bionda le aveva promesso che avrebbero parlato. Giorni in cui questa non aveva fatto altro che sfuggirle.

 

Sono impressionata Lord Rahl, se continuiamo di questo passo invecchieremo prima ti trovare la pietra delle lacrime. Se prima non vi fate uccidere. Questa cosa puzza tanto di trappola”

La Mord-Sith puntò lo sguardo accusatore contro il giovane che li aveva raggiunti poco prima. Questo si fece piccolo piccolo e cominciò a spostare nervosamente gli occhi da Richard a Kahlan, sembrava un animale in trappola. Il genere di persona che il Cercatore non poteva non aiutare.

 

E' deciso Cara” sembrò accorgersi del tono troppo duro, perché poi aggiunse più morbidamente, scandendo bene le parole, come se stesse parlando ad un bambino “Saranno solo un paio di giorni Cara, li aiuteremo a migliorare le loro difese. Hai visto con i tuoi occhi quell'orda di Beneling.. se è vero che si stanno riunendo per attaccare villaggi interni, Alan e la sua gente non avranno speranza”

 

Per tutta risposta Cara scosse la testa e prima di allontanarsi dal gruppo ancora una volta, la sentirono borbottare qualcosa che assomigliava tanto a “Se non ci fossi io, sareste morti molto tempo fa”.

 

Allora ci aiuterete?” il ragazzo chiese speranzoso. Le guance ripresero il colore che avevano perso quando Cara lo aveva accolto al campo con un agiel in mano.

 

Certo Alan. Partiremo domani mattina” Richard gli sorrise.

 

 

*****

 

L'oste, un uomo alto e robusto con la barba incolta e modi minacciosi, sembrò diventare l'uomo più innocuo della terra davanti Cara. “Devi per forza avere un'altra stanza!”

 

Chiedo perdono, questo è solo un piccolo villaggio. Due stanze è tutto quello che posso procurarvi” Quando il sudore dell'uomo superò anche la sporgenza del labbro superiore e finì sul bancone a grandi gocce, Kahlan decise di intervenire.

 

Vi ringrazio, due stanze andranno bene. Consumeremo la cena con il Cercatore e il Mago tra circa un ora” finse di non notare lo sguardo incredulo di Cara, e fu solo quando l'oste, più che contento, si infilò in cucina per informare la moglie sulla cena, che Kahlan si voltò verso la bionda.

 

Cara, hai qualche problema a dormire nella stessa stanza con me?”. Chiese il più cautamente possibile.

 

Perché dovrei avere qualche problema con te? È solo colpa della stanza”

 

Kahlan si massaggiò la fronte e sospirò. “Che ha la stanza che non va?”

 

La bionda distolse lo sguardo. “E' piccola” sembrò accorgersi della scusa troppo banale perché poi aggiunse più convintamente “Sai qualcuno dovrebbe prendersi cura dei cavalli. Qui non hanno nessuno che lo faccia. Che razza di taverna.. dovrei dormire nella stalla, in caso qualche ladro volesse rubarceli”

 

Non essere sciocca Cara, abbiamo bisogno di riposare bene tutte e due. Domani sarà una giornata faticosa. Condivideremo la stanza”. Dopo queste parole Kahlan filò via trattenendo un sorriso prima che Cara potesse trovare qualche altra scusa.

 

Non le avrebbe permesso di sfuggirle ancora.

 

 

*****

 

Se non metto qualcosa sotto i denti a breve, morirò di fame” C'era solo una cosa che poteva mettere Zeddicus zu'l zorander, mago del primo ordine, di cattivo umore: la carenza prolungata -e per prolungata nel suo caso si intendono un paio di ore- di cibo.

 

Richard sorrise al nonno “Sono sicuro che il tuo arrosto starà arrivando, Zedd”

 

Lo spero per lui, figliolo. Lo spero lui” Il mago accarezzò lo stomaco sporgente.

 

Non ho mai visto un vecchio mangiare tanto”

 

Cara dovresti essere più gentile con Zedd” l'ammonì Richard.

 

Questo è un ordine Lord Rahl? Perché se è solo un suggerimento verrà ignorato”

 

Il Cercatore scosse la testa, ma non riuscì a nascondere l'ampio sorriso che prontamente infastidì Cara. La Mord-Sith non era abituata a persone che si prendevano gioco di lei, e Richard non era abituato a dare ordini. Non che lo volesse, ma con Cara spesso era l'unico modo per comunicare. Lo aveva usato raramente, e poi si era sempre sentito tremendamente in colpa.

 

Mettiamola così, se sarai più gentile per questa sera, prenderò i tuoi turni di caccia per una settimana intera” intervenne Kahlan.

 

Richard sapeva quanto Cara odiasse la caccia, o almeno, quanto Cara odiasse abbassarsi a ruoli così poco importanti come la caccia, quando al campo aveva un Lord Rahl da proteggere. Fu sorpreso però quando Kahlan decise di prendere parte alla piccola discussione, se così la si poteva chiamare. Solitamente lei era quella che metteva fine al battibecco, in quei casi a Richard era sempre sembrata una maestra intenta a rimproverare i suoi allievi. Persino Cara in quelle occasioni non aveva osato protestare.

 

Dieci giorni e chiudo il becco”

 

Allora siamo d'accordo”

 

Richard osservò lo scambio delle due donne, il modo in cui Kahlan sorrise soddisfatta, e il modo in cui Cara rotolò gli occhi. Fino qualche mese fa avrebbe dovuto faticare perché quelle due non si uccidessero a vicenda e le loro poche conversazioni erano sempre state strettamente legate alla sua protezione. Con il tempo, realizzò, Kahlan era finita con il legare con Cara molto più di quanto non fosse riuscito a fare lui. Richard si era sentito spesso escluso dallo strano legame che le coinvolgeva. Aveva sempre pensato che riguardasse il loro essere donne. In quel momento però non riuscì a trattenere un piccolo moto di gelosia venuto a galla da chissà dove.

 

Kahlan che ne dici di una passeggiata dopo cena?”

 

La vide abbassare lo sguardo, arricciare gli angoli della bocca in un mezzo sorriso forzato, e poi cercare gli occhi di Cara.

 

Certo Richard, perché no”

 

Qualcosa non andava con lei. Aveva notato che Kahlan era sempre più distratta, lo aveva trascurato e spesso era stata anche fredda nei suoi confronti. E lo strano sguardo che aveva condiviso con Cara ne era stato la prova. Probabilmente la bionda era a conoscenza del suo problema, e se non fosse riuscito a parlarne direttamente con Kahlan quella sera, Richard decise che avrebbe ordinato alla Mord-Sith di rivelarglielo.

 

La serata trascorse velocemente. Richard, con l'aiuto di Cara, cominciò ad ideare un piano per il giorno seguente: c'erano persone che andavano addestrate alle armi e i lavori da organizzare per migliorare le mura della città e le difese in generale. Il villaggio di Alan era solo un piccolo agglomerato di case, distrutto dalla guerra e dai banditi che erano soliti bazzicare nei dintorni. Di tanto in tanto si era rivolto a Kahlan, alla ricerca di suoi consigli o pareri. Ma come al solito, o almeno, come negli ultimi tempi, questa se ne era stata con la mente chissà dove tutto il tempo e quindi non era mai stata di grande aiuto.

 

Quando finalmente Zedd terminò le riserve di cibo della taverna decisero che era ora di andare. Richard diede la buonanotte a Cara, che come al solito rispose con un grugnito e aspettò con impazienza che Kahlan infilasse il mantello per la loro passeggiata. Si sentiva come un bambino che stava per ricevere un dono. Del resto non rimanevano soli da molto tempo, e tutto quello che desiderava era stringerla tra le sue braccia.

 

Qualunque fosse il problema di Kahlan, lo avrebbero risolto insieme.

 

 

******

 

Stava arrivando l'inferno, e quella sera l'aria era abbastanza tagliente da far pentire Kahlan di non aver tirato fuori dalla sua sacca il mantello di pelliccia. Si strinse in quello di semplice stoffa, cercando di proteggersi dal leggero venticello. Il cielo, sgombro di nuvole, ospitava una maestosa luna piena, il cui bagliore avrebbe permesso loro di avviarsi tra le stradine strette e maleodoranti della cittadina senza dover ricorrere all'aiuto di alcuna torcia.

 

Da questa parte” Richard la prese per il gomito e la condusse sulla strada che avevano percorso quel pomeriggio, al loro arrivo, guidati da Alan.

 

E' una bella serata” disse sorridendole.

 

Forse un po' freddina” Kahlan tentò di ricambiare il sorriso. Ma dallo sguardo addolorato e preoccupato di Richard capì subito di aver fallito.

 

Forse posso fare qualcosa per il freddo” si avvicinò e le passò le braccia attorno le spalle. Ma quello che doveva essere un abbraccio divenne una situazione imbarazzate. Kahlan non aveva avuto il coraggio di fermarlo quando le si era avvicinato, ma non aveva avuto neanche il coraggio di ricambiare il gesto affettuoso che prima erano soliti scambiarsi frequentemente.

 

Lo sapevo.. c'è qualcosa che non va con te” disse, mentre si staccava da lei.

 

Non dire sciocchezze Richard, sono solo stanca”.

 

Non sei mai stata brava a mentire Kahlan”

 

La barba che aveva deciso di far crescere e gli occhi nocciola spenti lo facevano sembrare più vecchio di quello che era, decisamente più cresciuto del ragazzo che aveva trovato e portato via da Hartland. Anche se il Cercatore conservava ancora quel suo lato fanciullesco che l'aveva tanto ammaliata all'inizio, le grandi responsabilità che non aveva scelto di assumersi lo avevano trasformato in un uomo. Kahlan era stata testimone di questa trasformazione, ne era stata forse la causa, in un certo senso.

 

E come il giovane Richard, anche lei era cambiata durante il loro lungo viaggio. Erano cresciuti insieme, sostenendosi a vicenda ed imparando ad amarsi l'un l'altro nonostante molti prima di loro avessero già stabilito l'impossibilità del loro amore.

 

Con Cara era successa la stessa cosa.

 

Kahlan ci aveva messo così tanto tempo per capire che la fiamma che la stava divorando dentro non era altro che amore, amore per Cara, che si era meravigliata di sé stessa. Se c'era una cosa in cui era sempre stata brava, quella era capirsi. La Mord-Sith aveva dovuto baciarla per aprirle gli occhi. E anche dopo quello splendido bacio, il contatto più lungo che avevano avuto, ci aveva messo giorni per arrivare alla soluzione. E quando finalmente ci era arrivata, il mondo le era crollato addosso.

 

Il senso di colpa verso Richard, i dubbi, e la paura del rifiuto di Cara l'avevano assillata giorno e notte, fino a quando non era arrivata alla decisione che non avrebbe mentito né a uno né all'altra.

 

Non si aspettava però che la difficile conversazione con Richard sarebbe arrivata così presto.

 

Richard.. io credo di non amarti più nel modo in cui vorresti” la gola divenne improvvisamente secca e le parole aveva dovuto tirarle di bocca con fatica, ma Richard meritava le sue bugie tanto quanto meritava di essere ferito.

 

Lo vide scuotere la testa e posare la grande e callosa mano sull'elsa della spada. “Credo di non capire, Kahlan”

 

Per un attimo si chiese perché. Perché doveva ferirlo in quel modo quando lui era stato l'unico ad avvicinarsi senza aver paura dei suoi poteri? Perché doveva tradirlo quando lui le era stato accanto e l'aveva sempre amata con tutto se stesso? Perché lei non poteva amarlo come meritava?

 

Poi le venne in mente il modo in cui Cara rotolava gli occhi, il modo in cui sbuffava e piegava le labbra piene in sorrisi beffardi, e dimenticò tutte le incertezze.

 

Lei sapeva il perché.

 

Sperò solo che Richard potesse capirla.

 

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Capitolo 4
*** Questions and Answers. ***


E finalmente ho concluso questa FF. Volevo ringraziare tutti coloro che l'hanno seguita fin qui e tutti coloro che hanno commentato dandomi la forza di continuare. Inoltre, volevo chiedere scusa a Fulmineo, che probabilmente si aspettava reazioni negative da parte di Zedd e Richard. Devo dire che anche io avrei preferito così. Ma purtroppo la mia mente aveva già un'idea tutta sua e non mi ha dato ascolto. Spero che questo capitolo possa piacerti comunque, così come spero possa piacere a tutti gli altri (: 

 

 

Il tempo era cambiato velocemente. In poco meno di un'ora, nuvole scure e dense si erano ammassate con fare minaccioso sul villaggio, fino ad oscurare il cielo e con lui la grande luna piena. Kahlan ebbe non poca difficoltà a destreggiarsi tra le stradine completamente al buio. Quando finalmente richiuse la porta della locanda dietro sé, fu accolta dal tepore del luogo e dallo scricchiolio familiare dei ceppi infuocati. Subito dopo sentì un tuono squarciare il silenzio della notte. Non poté che pensare a Richard rimasto a vagare per chissà dove. Era stato lui a chiederle di lasciarlo solo a pensare. Ma lei sentiva comunque la colpa rimescolarle lo stomaco.

 

Stavo cominciando a preoccuparmi”

 

La voce profonda di Zedd la fece sobbalzare. Il vecchio mago era seduto a uno dei pochi tavoli di legno consumato della Taverna. Le mani congiunte e lo sguardo di chi ne ha passate tante. Rughe profonde e occhiaia scure gli sfiguravano il viso, facendolo sembrare così vecchio e stanco come mai lo aveva visto. A pochi metri di distanza, l'oste le sorrise prima di abbassare lo sguardo e riprendere a strofinare con uno straccio la superficie del bancone.

 

Pensavo stessi già dormendo Zedd”

 

Avrei tanto voluto dormire, Bambina. Per favore, siediti” Le fece cenno con la mano verso una sedia sistematagli di fronte. Kahlan esitò. Non aveva bisogno di usare i suoi poteri da Depositaria per capire che qualcosa non andava. Bastavano le spalle curve, la voce spenta e la tristezza negli occhi del mago. Il suo affetto innegabile per Zedd le suggerì di sedersi, ma il suo istinto le gridò di correre da Cara. Doveva ancora parlare con lei, dirle che l'amava e così tante altre cose che il suo cuore sembrava esplodere dall'impazienza.

 

Non preoccuparti. Ti prenderò poco tempo”

 

Lanciò un ultimo sguardo alle scale che l'avrebbero portata dalla bionda con desiderio inespresso. Poi si sedette.

 

Cosa sta succedendo Zedd? Stai male?”

 

Il mago sorrise e scosse la testa. Poi il viso tornò a rabbuiarsi nuovamente.

 

Gliel'hai detto?”

 

Non c'era modo che Zedd sapesse, ma il corpo di Kahlan si irrigidì istintivamente alle sue parole.

 

Sono vecchio ma a quanto pare ci vedo e ci sento molto meglio di mio nipote”

 

Non so di cosa tu stia parlando Zedd” Gli occhi chiari di Zedd la fissarono fino a quando non fu costretta a distogliere lo sguardo. Le guance le si infuocarono immediatamente, come prova della sua colpevolezza.

 

Mia cara, non c'è nulla di male in quello che ti è capitato. Ricordalo sempre, in qualsiasi forma si presenti, l'amore non è mia qualcosa di sbagliato o di cui vergognarsi. Mai” Allungò una mano tremante oltre il tavolo per raccogliere le lacrime che avevano cominciato a rigarle il viso senza che lei neanche se ne rendesse conto. Kahlan si protese verso quel contatto, annegò nella fragranza di arancia impregnata nelle dita di Zedd e si crogiolò nel loro calore.

 

Non c'era stato mai nessuno nella sua vita che si fosse avvicinato ad una figura paterna per lei quanto quel Mago. Aveva avuto paura di perderlo per i suoi sentimenti verso Cara, per la sofferenza che quei sentimenti avrebbero causato al nipote. Ma mentre guardava la sua figura gentile sfocata dalla lacrime, che ormai scendevano copiose, si rese conto che le sue paure erano state infondate.

 

E così pianse. Pianse per non aver avuto abbastanza fiducia da credere in lui e nel suo affetto, pianse per Richard e per la ferita profonda che aveva inflitto al suo cuore e che sapeva non sarebbe guarita in fretta. Pianse per Cara, per la frustrazione accumulata negli ultimi tempi e le parve che il petto cominciasse ad essere un po' più leggero. Quindi pianse ancora.

 

Mi... dispiace.. Richard...” I singhiozzi incontrollati confusero e dispersero le sue parole, che però le orecchie del Mago riuscirono a catturare.

 

Non c'è nulla per cui essere dispiaciuti. Richard è un ragazzo forte, ha sangue Zorander nelle vene! Gli basterà qualche tempo per riprendersi.. vedrai. A proposito di Richard.. dovrei andare a cercarlo e tu dovresti avere una conversazione importante. Io ti ho già trattenuta abbastanza”

 

 

Qualche tempo e qualche abbraccio dopo, Zedd lasciò la locanda avvolto in un mantello nero, e Kahlan prese la scala fiocamente illuminata che l'avrebbe portata da Cara.

 

 

*****

 

Quando finalmente Kahlan arrivò alla porta grezza che separava il piccolo corridoio dalla loro stanza, tutta la frenesia e l'impazienza che l'avevano accompagnata da quando era tornata alla locanda svanirono nel nulla. La discussione con Richard, che era stata costretta ad avere troppo presto, l'aveva distratta completamente da Cara e da quello che la bionda avrebbe pensato dopo la sua confessione.

 

Avevano condiviso solo un piccolo bacio, che per lei aveva significato tutto e che per Cara avrebbe potuto significare niente. Kahlan era pronta ad aprire il suo cuore, era pronta a dar voce ai suoi sentimenti. Di questo era certa. Ma era anche pronta a tutte le possibili reazioni della donna oltre quella porta? Era pronta al rifiuto o, forse peggio, a perdere Cara anche come amica?

 

Improvvisamente, ai suoi occhi divenne tutto più reale. La consapevolezza di quello che stava per fare la colpì in pieno, lasciandola senza fiato e senza il coraggio di andare oltre. Le sembrò far male più di una pugnalata al cuore, tanto che dovette recuperare dalla tasca il fazzoletto di seta con cui Zedd le aveva tamponato gentilmente le lacrime poco prima di andar via.

 

Stava di nuovo piangendo.

 

Maledisse le sue paure e la sua debolezza. Se Cara l'avesse vista in quel momento avrebbe sicuramente riso di lei. Usò il fazzoletto con foga, spazzando via le lacrime prima che riuscissero a farsi strada sulle guance. Irritando la sua pelle delicata, che divenne subito più rossa di quanto non lo fosse stata prima per via del pianto. Una volta sicura di aver asciugato tutte le lacrime, prese profondi respiri, riafferrando il controllo del suo corpo.

 

Quando ripiegò il fazzoletto umido per riporlo meglio nella tasca del suo vestito, le ritornò in mente Zedd. E con lui, le parole che il vecchio mago aveva pronunciato a proposito dell'amore, e che prima l'avevano inondata di calore e forza.

 

In quel momento sembrarono donarle la lucidità persa.

 

Aveva tenuto i suoi sentimenti per Cara nascosti a sé stessa e agli altri per troppo tempo. Non li avrebbe costretti in fondo al suo cuore già pesante ancora una volta. Non per paura.

 

Avendo lasciato la chiave alla sua compagna di stanza, bussò e attese. Sapeva che Cara stava vagando per la camera, aspettando il suo ritorno e ovviamente quello di Richard.

 

La porta venne aperta immediatamente dalla bionda, che la guardò dritta negli occhi per qualche secondo prima di scostarsi con un cipiglio sul viso e lasciarla passare.

 

La stanza era effettivamente molto più piccola rispetto quelle che erano solite condividere. Sospettò che in realtà fosse progettata per ospitare una sola persona, e che l'Oste vi avesse aggiunto un letto in più per riuscire a sistemarle entrambe.

 

Tutto bene?” Erano parole forzate e traballanti che Cara non era solita pronunciare.

 

No Cara. Ti devo parlare” Kahlan si voltò ad affrontarla. Alzò il mento e raddrizzò la schiena. Nel suo sguardo di ghiaccio un bagliore che non permetteva alcuna protesta. Né alcuna ritirata, così come era stato per le altre volte.

 

Il corpo della Mord-Sith si irrigidì e le mani volarono immediatamente sulle impugnature dei suoi agiel. “Hai detto a Richard del bacio” Non era una domanda.

 

Kahlan scosse la testa, e fece qualche passo verso l'altra donna. L'espressione dura sul viso tornò ad addolcirsi. “Richard non sa nulla del nostro bacio” Un singhiozzò sfuggì dalla sua gola alla menzione di Richard. Solo un avanzo del pianto di prima che maledì subito. E che fece vacillare la sua determinazione.

 

La mano inguantata di Cara lasciò la presa sull'arma rossa, si flesse nell'aria e poi tornò immediatamente al suo fianco, stretta in un pugno. Fu veloce, ma non abbastanza da non permettere a Kahlan di registrare i movimenti.

 

Fece un altro passo avanti, e poi un altro ancora. Fino a quando l'odore di lavanda e di cuoio non le stuzzicarono il naso. Raccolse nelle sue mani il pugno dell'altra donna, che con la fronte corrugata la guardava interrogativa. “Ma ho detto a Richard che..”

 

Era arrivata. Doveva solo dirlo e aspettare. Ma le parole rotolarono fino alla punta della lingua e poi di nuovo giù nella gola secca.

 

Hai detto a Richard cosa?” Un filo di voce roca e incerta, che Kahlan avrebbe potuto anche non catturare se non fosse stata così vicino alla bocca da cui era venuto.

 

Si fece forza, e andò giù, nelle profondità del suo cuore, per afferrare le parole e costringerle a venir fuori.

 

Ho detto a Richard che mi sono innamorata di te”

 

Incredulità, dubbio, negazione. Poi ancora incredulità. La Mord-Sith lasciò che vedesse tutto questo nelle profondità dei suoi occhi. Solo per un battito cardiaco. Poi le verità che quelle pozze verdi racchiudevano le furono nascoste ancora una volta. Sentì un filo di speranza attorcigliarle il cuore. Non vi aveva visto disprezzo né rabbia né odio in loro.

 

Ma neanche amore.

 

Cara tentò di ritirare la mano che era ancora stretta tra le sue. Ma Kahlan non lasciò che si divincolasse, anzi si aggrappò a quel contatto ancora più. Come se la sua vita dipendesse da quello. Come se l'avesse lasciata andare in quel momento sarebbe stato per sempre.

 

Kahlan” provò.

 

Ho solo bisogno che tu dica qualcosa, Cara”

 

Abbiamo bisogno di trovare Zedd. Questo potrebbe essere un incantesimo o-”

 

Credi davvero che sia sotto l'effetto di una magia?” Chiese con indignazione, e forse molta più rabbia di quanto avesse voluto. Gli angoli degli occhi cominciarono a formicolare mentre la speranza andava affievolendosi.

 

La Mord-Sith si divincolò con forza dalla morsa di Kahlan. La sua mano si flesse nell'aria ancora una volta. Poi, lentamente e con gran stupore di Kahlan, raggiunse la guancia della Depositaria.

 

Non piangere” Cara fece scorrere il pollice rivestito di rosso sulla pelle liscia e pallida. Si fermò subito dopo. Pensò qualche attimo, chiaramente insoddisfatta. Poi allontanò la mano e sfilò il guanto che sistemò nella sua cintura. Quindi fece aderire il palmo nudo sul viso della bruna, che rilasciò un sospiro trattenuto inconsapevolmente.

 

Nonostante le parole della Mord-Sith, a Kahlan sfuggì comunque qualche lacrima. Forse perché il suo cuore cominciò a battere così veloce che avrebbe potuto squarciarle il petto da un momento all'altro. O forse perché nel suo stomaco mille farfalle sembrarono iniziare una danza a lei sconosciuta.

 

Quando la Mord-Sith portò anche l'altra mano al suo viso, chiuse gli occhi e si lasciò cullare per quella che le sembrò un'eternità. Senza dubbi a tormentarle la mente, perché quel semplice tocco era stato in grado di portarseli via.

 

Quell'Eternità durò fino a quando Cara non ruppe l'incantesimo con un sussurro che a Kahlan parve avere la forza di un pugno assestato bene. “Kahlan, devi renderti conto che non possiamo avere questo”.

 

Aprì gli occhi celesti alla ricerca di quelli verdi, e li trovò così vicini che quasi sussultò. Cara aveva portato i loro volti a pochi millimetri di distanza. Le loro labbra si sarebbero sfiorate se si fosse sporta di poco. Trattenne la tentazione e si concentrò su quello che l'altra donna le aveva appena detto.

 

Perché no Cara? Dammi un solo valido motivo” Un tono supplichevole, soffuso di speranze che sentiva palpitanti e vive sotto la pelle. Come potessero squarciarla e venir fuori da un momento all'altro. Frenate forse da quella piccola domanda che l'angustiava più di ogni altra cosa. E che ricacciava dentro ogni qual volta arrivava vicina a prender voce. Forse perché temeva troppo conoscere la risposta.

 

Cara tirò indietro la testa, scese le mani ai suoi fianchi e sospirò. A Kahlan mancò subito il contatto, ma non osò avvicinarsi.

 

C'è Richard..”

 

Ho già parlato con lui. Ha capito Cara. Mi ha fatto promettere che saremmo state felici insieme. Lo conosci. Lui.. soffrirà. Ma ce la farà a superarlo.”

 

Cara scosse la testa, per niente convinta. “E poi.. io sono una Mord-Sith. E tu una Depositaria”.

 

Fu Kahlan a fare qualche passo indietro, questa volta.

 

Prima del giovane Richard, l'amore per lei non era stato altro che il protagonista dei numerosi libri letti da bambina. Crescendo, da brava Depositaria, aveva donato la sua vita ad onorare il suo titolo, ad adempiere ai suoi doveri e a servire il popolo. La curiosità, e forse anche il desiderio, per quel particolare sentimento a cui tutte le fanciulle sognatrici ambivano, l'aveva abilmente nascosta e dimenticata. Fino all'arrivo dell'esuberante ed ingenuo Richard, che non si era accontentato di dissotterrare quella curiosità. L'aveva anche costretta ad un incontro diretto con l'amore.

 

Un amore così forte, anche se non della forma che aveva pensato essere, che le aveva fatto accettare l'idea di riceverlo e donarlo. Nonostante i suoi poteri.

 

Richard l'aveva amata e aveva aspettato pazientemente ben due anni con la forte e radicata convinzione che un giorno avrebbe trovato un modo. Per amarla completamente, ed in tutti i modi possibili. Le sue speranze erano state così forti che alla fine anche lei aveva cominciato a crederci. O forse si era semplicemente abituata all'idea di un amore casto.

 

Così tanto che non aveva pensato a Cara. Come poteva chiederle di privarsi di quei piaceri che lei stessa bramava? Come poteva chiederle di stare al fianco di colei che con un tocco l'avrebbe costretta ad una morte tra mille sofferenze?

 

Era davvero così egoista?

 

La bionda la fissò fino a quando il suo viso non si tese nella comprensione. “No, Kahlan.. non era quello che intendevo”

 

No. Tu hai ragione Cara. Mi dispiace così tanto.. io.. io non ci ho neanche pensato” Le quattro pareti sembrarono improvvisamente incombere minacciose su di lei. Cara aveva avuto ragione. La stanza era troppo piccola. Così piccola che le toglieva il fiato.

 

La Mord-Sith scese lentamente in ginocchio, senza mai distogliere lo sguardo da Kahlan. Le prese la mano che aveva abbandonato al suo fianco e se la portò alla gola. La sua richiesta era fin troppo chiara.

 

Ma Kahlan non aprì la mano, e non afferrò quel collo dorato. Si limitò a guardare la bionda con pure orrore inciso sul volto. Incapace anche di tirarsi indietro.

 

Ho fiducia in te. E credo che morire tra le tua braccia sarebbe il modo migliore. Nonché un onore. Quello che volevo dire.. è che tu sei una Depositaria, Kahlan. Tutti ti amano, perché nella tua vita hai sempre fatto del bene. Sei ancora più importante e bella delle sovrane di tutta D'Hara e di tutte le Midlands. Io sono.. solo una Mord-Sith. Nella mia vita ho macchiato le mie mani di così tanti peccati che non dovrei neanche osare sfiorarti. Tu meriti qualcuno come Richard al tuo fianco. Non qualcuno come me”

 

Le parole erano state pronunciate così solennemente e al tempo stesso così dolcemente che le ginocchia di Kahlan per poco non cedettero.

 

Non potrei mai farti del male”

 

Cara sorrise, lasciando andare la mano di Kahlan ed alzandosi. “Certo che no”

 

E che cosa succede se a rendermi felice è una Mord-Sith e non Richard?”

 

Tu lo ami Kahlan” Era la verità. Ovviamente.

 

Certo che lo amo. Ma non nel modo in cui amo te. E Cara, hai detto un sacco di sciocchezze prima. Se tu fossi davvero solo una Mord-Sith, credi che io mi sarei innamorata di te? Hai solo così tanto da scoprire di te stessa. Se solo.. se tu.. se noi potessimo- ”

 

Cara non rispose. Non perché non avesse capito il significato nascosto dei balbettii di Kahlan. Ma semplicemente non ne conosceva la risposta. Così lasciò che la bruna la trovasse nei suoi occhi. La lasciò distruggere le sue barriere, le sue difese. Entrare dentro di lei con inaudita forza, quasi dolorosamente, tanto che il suo corpo tremò. La lasciò dirigersi in angoli della sua anima che lei stessa aveva avuto paura di visitare, forse solo per dimostrarle che razza di mostro era. Per convincere lei e sé stessa che non poteva meritare l'amore di Kahlan.

 

Kahlan distolse lo sguardo, troppo intenso da sostenere, solo quando trovò la risposta che aveva tanto cercato. La risposta che sembrò appesantire troppo il suo cuore perché questo continuasse a funzionare.

 

Non c'era amore per Kahlan dentro Cara. C'era paura. Desiderio, rispetto. Perfino una devozione maggiore di quella riservata a Richard. Ma non amore.

 

Al suo posto vi trovò qualcosa di più piccolo. Qualcosa che però sembrava crescere di secondo in secondo. Un sentimento immaturo che sarebbe potuto fiorire presto in amore. Un sentimento che la stessa Cara ignorava esistere.

 

E che lei si ripromise di coltivare.

 

Così si sporse in Cara, baciandola con tenerezza, accarezzandole un guancia per rassicurarla. Perché l'aveva visto, dentro di lei, tutto il terrore di non essere abbastanza, e non solo per Kahlan. Quel desiderio profondo di piacere, di essere amata ed essere perdonata anche da Zedd e Richard.

 

E Cara parve capire. Perché si abbandonò in Kahlan e lasciò che alleviasse le sue paure con dei semplici tocchi che riuscivano a scuoterle le ossa, facendola tremare. E forse anche piangere.

 

Ma non importava nulla. Perché Kahlan era ancora lì con lei, e la teneva tra le braccia. E l'amava nonostante tutti gli orrori che la sua anima le aveva rivelato.

 

E dopo tanto tempo poté ammette a sé stessa che era tutto quello che il suo cuore aveva desiderato.

 

 

 

 

 

 

 

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