Under the moonlight

di Vahly
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Azzurro ***
Capitolo 2: *** Sbagliarsi ***
Capitolo 3: *** Il lupo ***



Capitolo 1
*** Azzurro ***


Under the Moonlight 01

Azzurro

Guardava il cielo come se oramai non avesse più speranze nel cuore. Come se, finalmente, avesse compreso che non ci sarebbero state sorprese, o felicità per lui. Ed in effetti, dentro di sé, era sicuro di questo.
Lo era fin dal primo giorno in cui era stato morso, in cui il suo destino aveva irrimediabilmente mutato la sua direzione, per sempre.
In realtà amava il cielo, ed amava il profondo senso di libertà che l’azzurro intenso di cui risplendeva sapeva dargli.
Eppure, allo stesso tempo, gli infondeva un senso di profonda tristezza.
Era incredibile come nel suo cuore, entrambe queste sensazioni sapessero incontrarsi senza confondersi né contraddirsi.
Sospirò, ricordando a sé stesso, ancora una volta, quanto fosse assolutamente inutile piangersi addosso.
Stava per voltarsi, quando un rumore alle sue spalle lo fece irrigidire, e la consapevolezza di essere osservato gli provocò quei pochi secondi di ritardo che gli impedirono di reagire prima che la persona dietro di lui lo raggiungesse. Sentì una mano sulla sua spalla, ed una voce rivolgerglisi.
- Ehi, ma non sei anche tu del primo anno di grifondoro?
Remus si voltò lentamente.
Sorrideva, ora.
E si diede dello stupido per aver permesso ad una cosa del genere di fargli prendere un colpo.
- Sì.
Rispose semplicemente.
- Perché sei qui da solo? Noi siamo tutti fuori in cortile a divertirci! James Potter ha appena trasfigurato il naso di un serpeverde particolarmente brutto, ed ora non riesce più a farlo tornare normale.
Remus sorrise, ma c’era ancora qualcosa di triste nei suoi occhi.
Non riusciva a mischiarsi agli altri, ridere, scherzare… no, era troppo presto.
- Ti spiace se resto ancora un po’ qui? Arrivo fra qualche minuto.
- D’accordo! Però ci conto, eh? mi sei simpatico, e non mi va che ti isoli in questo modo.
Remus annuì.
Lo studente fece per andarsene, ma quando si fu voltato completamente, all’improvviso si ricordò di qualcosa e tornò a rivolgersi a Remus.
- Ah, mi ero scordato! Se non sbaglio tu devi essere Remus Lupin… giusto?
- Esatto.
Rispose lui, calmo.
L’altro sorrise apertamente, e gli porse la mano.
- Io sono Black. Sirius Black.


***Fine***




NOTE DELL’AUTRICE



Allora, che ne pensate? Più che una one shot questa è una drabble… senza il titolo ed il resto, infatti, conta appena 357 parole.
Fa parte dell’insieme di 3 one-shot (già scritte a penna, per cui non ci metterò secoli ad aggiornare) che ho buttato giù durante il periodo degli esami.
In realtà non sapevo se pubblicarle o meno, sia queste che le Harry-Draco scritte nello stesso periodo, ma alla fine ho deciso farlo e vedere che ne viene fuori.
Le pubblicherò tutte e tre in questa fanfiction, per comodità.
Se vi va, è gradito ogni commento… fatemi sapere che ne pensate.

Un baciotto,

Vahly



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Capitolo 2
*** Sbagliarsi ***


Under the Moonlight 02

Sbagliarsi
(ambientata al 5 anno)

- Amici… - continuava a ripetersi fra sé e sé - Siamo solo amici…
Non era molto convincente. Anzi, non lo era affatto. E quella stramaledettissima, piccola parte di sé che come al solito sfuggiva al suo controllo, si rifiutava di pensare a Sirius solo come ad un amico.
Senza contare il fatto che il 14 febbraio si andava avvicinando, ed un’atmosfera di amore e di malsana gioia sembrava aleggiare ovunque. E Remus poteva fingere quanto voleva che la cosa non lo toccasse, ma dentro di sé sapeva bene che non era così.
Per quanto infatti facesse l’indifferente, ed oramai era un vero esperto in questo, ogni volta che vedeva Sirius baciare questa o quella ragazza si sentiva pugnalare al cuore.
Sapeva che era sbagliato,ma non poteva farci nulla. Combattere contro tutto ciò era praticamente impossibile, ed oramai lo aveva capito fin troppo bene. Così, si limitava a starsene da una parte, immobile nella sua eterna attesa e nella sottile speranza che l’amico si stancasse di passare da una ragazza all’altra e si accorgesse di lui.
Anche se la maggior parte delle volte si dava dell’idiota per questi pensieri.
Era il 13 febbraio. Oramai conosceva Sirius già da quattro anni, e poteva dire che era strano che fosse tanto tranquillo. Insomma, in genere era sempre così esagitato, e soprattutto a San Valentino si esaltava non poco.
Era veramente gratificante, per il suo ego, vedere tutte quelle ragazzine sbavargli letteralmente dietro, pronte a fare qualunque cosa ad un suo minimo gesto.
Naturalmente Remus gli aveva ripetuto più volte quanto fosse sbagliato prendersi gioco dei sentimenti altrui, ma ovviamente non era stato ascoltato.
Eppure quell’anno Sirius non era intento nei suoi soliti e complicati preparativi.
E questo voleva dire che era successo qualcosa.
In genere Remus non sbagliava mai quando si trattava dell’amico: lo conosceva fin troppo bene, oramai.
Ma era inutile rimuginarci su, e così decise di chiederglielo direttamente.
- Nessuna spasimante con cui trascorrere San Valentino?
Ok, forse doveva essere un tantino più delicato.
- San Valentino è domani, o sbaglio?Chiese Sirius perplesso.
- Sì, certo. Ma in genere sei molto meno tranquillo di così.
- Forse ho solo capito che non ho bisogno di grandi preparativi per attrarre il mio pubblico…
Remus stava per controbattere, probabilmente qualcosa di molto poco carino, ma Sirius gli fece cenno di aspettare.
- … O, forse, mi sono semplicemente innamorato, e non voglio attrarre questa persona con strani effetti speciali, tantopiù che non servirebbe. Forse vorrei che mi avvicinasse solo perché sono io. O forse, semplicemente, so già che tutto questo è impossibile.
- Perché?
- Perché lui è solo un amico. Non è così, Remus?
Remus arrossì e sorrise.
Forse non lo conosceva poi così bene. Ma avrebbe imparato.
E, per una volta, era piuttosto piacevole essersi sbagliati.



***Fine***


NOTE DELL’AUTRICE

466 parole. Proprio al limite della drabble, eh?
Per una volta voglio mettere da parte la modestia, e ve lo dico: questa mi piace. Sul serio, adoro la parte finale.
A voi come sembra? Aspetto commenti!
Intanto vorrei ringraziare tutti coloro che hanno letto, e recensito, il capitolo precedente, “Azzurro”:
Ivy: grazie! Wow, hai notato un sacco di cose ^__^ Io in effetti ho sempre pensato che fosse stato Sirius il primo a fare amicizia con Remus, non so perché… Poi per Sirius, “stranamente maturo e distaccato”… beh, indubbiamente di solito viene mostrato un po’ più casinista e amante del divertimento, però mi piaceva l’idea che potesse avere anche un lato più serio. Io penso che tutti l’abbiamo, anche se non tutti lo lasciano intravedere… anche in questa oneshot Sirius alla fine è abbastanza maturo, no? Come ti sembra? (visto che ho aggiornato presto?)
Aeris90: thanks. Beh, Sirius deve averli per forza dei sentimenti, sennò come farebbe poi a innamorarsi di Remus :-P ?
Michelle Malfoy: grazie grazie, sono contenta di trovare anche qui la tua recensione! “e Sirius?! è molto meglio in questa fanfiction che nei libri!” ^/////////^ me arrossisce… thanks! Spero ti piaccia anche questo capitolo… fammi sapere che ne pensi!

Un bacione a tutti/e

Vahly



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Capitolo 3
*** Il lupo ***


Under the Moonlight 02 Under the Moonlight 03

Il lupo
(ambientata a metà del 2° anno)

Remus scarabocchiava distrattamente su un blocco schizzi, poggiato su un cuscino addossato al muro.
Era tutto il giorno che stava lì buttato, con lo sguardo perennemente rivolto verso la finestra sulla parete accanto.
- Non sapevo ti piacesse disegnare!
Remus si voltò di scatto.
- Oh, Sirius… ciao.
Il sole stava calando lentamente, e presto sarebbe arrivata la sera. Remus non voleva andarsene… non quella notte…
- Fammi vedere un po’ che cosa stai disegnando!
Remus scosse la testa vigorosamente, e trasse a sé il blocco.
Quel disegno non voleva dire nulla, soprattutto, per Sirius non avrebbe significato nulla.
No, anche se lo avesse visto, non sarebbe cambiato assolutamente niente… Ma quella sera sarebbe stato di nuovo in Remus, sarebbe emerso ancora, e lui si era reso conto di aver riversato in quei pochi segni tutta la sua rabbia e la sua frustrazione. Non voleva che qualcuno vedesse qualcosa di così intimo.
- Dai, perché non me lo fai vedere? Solo una sbirciatina! Anche se è brutto non ti prenderò in giro, promesso!
Forse Sirius avrebbe anche potuto mantenere la promessa, ma non era quello a contare veramente.
Lui e Remus si conoscevano da un anno e mezzo, ma nonostante tutto Lupin si fidava di lui, davvero.
Gli voleva molto bene, anche se si rendeva conto che non sarebbe mai potuto essere il suo migliore amico – quel posto era occupato già da James.
Ma a lui andava bene così, sul serio. Si riteneva fortunato, perché non era più solo, e a volte era stato perfino tentato di dirgli del suo “problema”.
Ma Sirius non era esattamente il tipo da conversazione seria, ed ogni volta che parlavano buttava tutto sullo scherzo, così non c’era mai stata davvero l’occasione per parlargliene.
Ora poteva farlo?
Remus ci pensò seriamente.
Poteva?
Sirius gli strappò il blocco di mano.
- Preso! Oh… ma è bellissimo! Sei davvero bravo!
Remus si sentì lusingato. Spesso Sirius gli faceva dei complimenti, è vero. Ma questi riguardavano solo lo studio, ed in genere l’amico lo adulava solo se gli servivano degli esercizi che non aveva trovato il tempo di fare.
Così, essere apprezzato per qualcosa che faceva non per la scuola era davvero piacevole.
- Grazie. Non credo si granché, però…
- Scherzi? È così… così espressivo! Riprende tutta la ferocia animale dei lupi… la loro forza bruta, la loro crudeltà… E la solitudine. Sembrano animali di gruppo, a volte, ma la loro natura è solitaria. E tu sei riuscito a racchiudere tutto questo in un disegno!
Sirius era entusiasta.
Remus abbassò lo sguardo. Forza, crudeltà, solitudine… chissà, forse se avessero parlato d’altro, avrebbe riso per l’insolita profondità dell’amico.
- A proposito, non sapevo ti piacessero i lupi!
Remus alzò lo sguardo, e incrociò quello di Sirius. I suoi occhi si soffermarono solo un attimo su quelli dell’amico, tanto gli bastò per capire che non era ancora il momento.
Non era ancora pronto.
- No, non mi piacciono. Li odio.



***Fine***


NOTE DELL’AUTRICE

“Il lupo” è stato un vero parto per me, sul serio. L’ho trovata difficilissima da scrivere.
Un po’ più asciutta della precedente, con un finale brusco, che come un blocco trattiene le parole non dette di Remus, che aleggiano sulla sua discussione con l’amico, e che vorrebbero una fine diversa, non ancora possibile. E un Sirius meno maturo di quello mostrato in precedenza, ma ugualmente acuto, capace di cogliere i sentimenti racchiusi in un disegno, fatto da una persona con cui è già, anche se inconsciamente, sulla stessa frequenza d’onda.
Questo era ciò che volevo mostrare, non so se ci sono riuscita.
Dal canto mio, posso dire che personalmente in 5 anni d’istituto d’arte, non ho mai disegnato un lupo. Però al primo anno ho disegnato un cane, ed è stato più difficile di quel che credessi. In altre parole, a 12-13 anni, Remus doveva essere ben allenato per poter disegnare un lupo a memoria. Quindi, chissà quante altre volte lo aveva già fatto in precedenza…
Queste sono solo riflessioni che mi sono venute in mente ora, e di cui scrivendo la one-shot non avevo tenuto minimamente conto. Non fateci caso.
Piuttosto, ringrazio vivamente ivy_ ( ma d’avvero l’hai letta sei volte o__O? La tua recensione mi ha fatto davvero piacere, perché hai notato un sacco di cose che sinceramente credevo passassero inosservate… sono contenta che ti sia piaciuta tanto ^///^, spero che quest’ultima possa risultare all’altezza delle tue aspettative. ), e Michelle Malfoy (Grazie mille! Ma come fai a recensirmi ogni singola fanfiction? Sei un tesoro… che ne pensi di questo?)


Vahly



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