Cause I can love you more than this

di NoiseQueen
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** It isn't the usual night. ***
Capitolo 2: *** I don’t know about you boy, but I believe it. ***
Capitolo 3: *** Another moment passing by. ***
Capitolo 4: *** The Audition. ***
Capitolo 5: *** Maybe my heart will win. ***
Capitolo 6: *** You make my heart race. ***
Capitolo 7: *** I'm with you. ***
Capitolo 8: *** See you, my love. ***
Capitolo 9: *** Pressure. ***
Capitolo 10: *** Come here, please. ***
Capitolo 11: *** It feels like years since it's been here. ***
Capitolo 12: *** It won't be long. ***
Capitolo 13: *** I'll find the words to say, before you leave me today. ***
Capitolo 14: *** Without you, two. ***
Capitolo 15: *** All my loving. ***
Capitolo 16: *** I lost myself. ***
Capitolo 17: *** I miss you, everyday. ***
Capitolo 18: *** We're One Direction. ***
Capitolo 19: *** The live show. ***
Capitolo 20: *** Hurts like heaven. ***
Capitolo 21: *** God hate us all. ***
Capitolo 22: *** Goodbye kiss ***
Capitolo 23: *** I don't wanna shed a tear. ***
Capitolo 24: *** Thanks God for Anne. ***
Capitolo 25: *** Fly me to the moon. ***



Capitolo 1
*** It isn't the usual night. ***


‘Allison vestiti, non ti ricordi che dobbiamo andare a cena fuori stasera?’ bussa nella porta della mia camera mio padre, abbasso subito il volume delle casse proprio durante il mio pezzo preferito dei Blink e scocciata apro la porta. ‘A che cena?’
'Ti avevo detto che abbiamo una cena con Bobby, ti sei scordata?’ mi risponde mio padre affacciandosi dal bagno dove si sta pettinando.
Questo Bobby è un suo vecchio amico della scuola media, non si vedevano da molto quindi hanno deciso di rincontrarsi questa sera, proprio questa sera.
Non mi ricordavo proprio per questo, non mi interessa niente di Bobby.
Apro l’armadio e metto la prima cosa che mi capita davanti, un paio di pantaloni corti neri e una cannotiera blu notte; mi sistemo il trucco ed usciamo subito.
Arrivati al parcheggio del ristorante scendiamo dall’auto e ci dirigiamo verso l’entrata.
‘Dovrebbe esserci anche suo figlio, non so se è un maschio o una femmina. Non prenderla come punizione.’ Mi stringe attorno al suo braccio vedendo la mia faccia molto seria.
Appena entriamo ci viene in contro un uomo sulla mezz’età con i capelli di un nero schiarito dal tempo e una camicia bianca, molto formale.
‘Robert! Come stai?’ Si stringono la mano con due grandi sorrisi e poco dopo sposta lo sguardo su di me.
‘Tu sei sua figlia..’ ‘Allison’ finisco la sua frase e stringo anche io la sua mano.
‘Lui è Niall, mio figlio. Non so se vi conoscete già’ 
Bobby si sposta ed indica un ragazzo biondo al tavolo che ci guarda.
‘No, non ci conosciamo’ dico e finisco a bassa voce con ‘Putroppo’ ma già si sono incamminati verso il tavolo e dopo aver osservato per ancora qualche secondo Niall li seguo anche io.
Ci sediamo, lo saluto formalmente con un bel sorriso e lui ricambia.
‘Ho già scelto il menù della casa come avevamo detto al telefono’ Ci informa Bobby.
Dopo circa due ore di chiacchiere tra i due genitori ed il mio silenzio con quello di Niall decido di alzarmi.
‘Vado a prendere un po’ d’aria’ dico a mio padre guardando Niall.
Il mio intento, ovviamente, è quello di incontrarmi fuori con lui infatti dopo qualche minuto lo vedo uscire dal ristorante e venirmi incontro.
‘Anche tu stufo dei loro discorsi sul lavoro?’ Dico sedendomi in una panchina
‘Ne ho fino ai capelli, mio padre si fa cene su cene con i suoi vecchi amici e a me tocca venirci con lui’ per la prima volta sento davvero la sua voce.
Ha un accento molto particolare, quasi come se non fosse di qui; ma la cosa che mi colpisce di più sono i suoi occhi grigi, illuminati dalla poca luce che viene da un piccolo lampione lontano da noi.
Si siede affianco a me e rimaniamo in silenzio per qualche minuto.
‘Come mai non ti ho vista prima in giro?’ mi chiede
‘Non saprei, non frequento molti luoghi popolari come discoteche’ rispondo
‘Capisco, ma nemmeno io frequento molto discoteche’
Proprio in quel momento mio padre esce e ci richiama dentro per il dolce.
Rientriamo silenziosamente e fino alla fine della cena, ci mandiamo solamente occhiate o smorfie in base a quello di cui parlano i nostri genitori.
La serata di conclude e con molto dispiacere Bobby e mio padre si salutano.
‘E’ stata proprio una bella cena, non trovi? E’ sempre stato molto intelligente anche a scuola, non ha perso nemmeno un colpo’ mi informa uscendo dal vialetto del ristorante.

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Capitolo 2
*** I don’t know about you boy, but I believe it. ***


Il giorno seguente, dopo essere tornata da scuola, mi collego a facebook dal mio mini-portatile mentre tolgo il piatto di pasta avanzata da ieri dal microonde.
Non apparecchio nemmeno la tavola quando sono a pranzo da sola, la trovo solo una perdita di tempo quindi prendo solo una forchetta ed un bicchiere d’acqua.
Lascio il piatto sul tavolo e mi cade l’occhio su una notifica. Chiunque saprebbe di chi si tratta, proprio di Niall, il ragazzo di ieri sera.
Accetto subito la richiesta di amicizia e mi inoltro nel suo profilo; guardo di sfuggita le ultime cose che ha condiviso e le foto dove è stato taggato e torno al mio piatto di pasta finta.
A metà piatto sento il suono tipico di un nuovo messaggio istantaneo e sposto li occhi di nuovo sullo schermo.
‘Dovresti sentire Mistletoe di Bieber, quella sì che è una canzone’
Già sentita, diciamo che non è poi così male’ Rispondo velocemente.
Sicuramente aveva scrutato per bene tra le mie condivisioni ed aveva capito che non è proprio il mio genere.
Tra un boccone e l’altro scopro la sua passione sfrenata per Justin Bieber e per la chitarra.
‘Ti farei sentire qualcosa, se vuoi’
‘Mi piacerebbe’ Rispondo mentre un brivido percorre la mia schiena fino ai piedi.
E’ la mia solita reazione di quando qualcuno mi chiede di vederci, non un qualcuno qualsiasi però.
Lascio il piatto dentro il lavandino e, dopo aver avuto le giuste indicazioni di dove vederci,  spengo il computer ed esco.
Arrivo fino alla stazione di Worcester Park in due minuti e salgo sul treno, che si è appena fermato, in direzione di Waterloo.
Mi siedo sulla prima poltroncina libera di fianco alle porte.
Un venticello alquanto freddo entra da un finestrino aperto poco più avanti del mio posto, ma la pigrizia non mi fa alzare a chiuderlo. Metto le cuffie del mio ipod nelle orecchie e lascio scorrere la playlist.
 
Sposto lo sguardo fuori dal finestrino e riconosco la stazione.
Arrotolo le cuffie e rimetto tutto nella borsa mentre scendo.
La stazione, come sempre, è piena. Gente che corre da tutte le parti e gruppi di gente ammassata ovunque.
Passo di fianco al box informazioni e vedo il solito uomo baffuto spiegare ad un gruppo di cinesi come spostarsi. Sorrido senza un motivo, ma sono contenta, era da un po’ che non mettevo piede a Waterloo.
Scendo al piano inferiore con le scale mobili e mi fermo davanti allo starbucks silenzioso.
Sarei entrata volentieri a prendere un cappuccino, ma archivio subito la voglia guardando l’ora dal cellulare.
Sono in anticipo di due minuti. Tempismo perfetto!
Giro lo sguardo verso la strada e dalle grandi vetrate scorgo Niall attraversarla subito dopo il passaggio di un autobus.
Mi avvicino all’entrata della stazione, poco lontana da me e lo colgo di sorpresa.
‘Buon pomeriggio!’ Dico tenendo le mani nelle tasche e con un po’ di imbarazzo.
‘Allison, ciao!’ Scuote la testa lasciando vedere i suoi denti.
‘Sembri un artista vero con quella chitarra sulla spalla’ la indico.
‘Sembro? Cambierai presto la tua idea!’ Mi risponde continuando a sorridere.
‘Prima fammi sentire, poi ho tutto il diritto di cambiare oppure no’ Rispondo sorridendogli anche io.
‘Ok, seguimi. Andiamo qui vicino.’ Mi dice mentre riprende a camminare e lo seguo.

Risaliamo le scale mobili in silenzio ed usciamo dall’altra parte della stazione, continuo a camminare al suo fianco fino ad un parco: Il Waterloo Millennium Green da quanto dice l’insegna.

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Capitolo 3
*** Another moment passing by. ***


‘Ci sei mai venuta qui?’ Mi chiede sedendosi sullo schienale di una panchina.
‘No, sono quei posti che sai che ci sono, ma non ti interessa di passarci.’ Rispondo sedendomi di fianco a lui.
Sfila la chitarra classica dalla custodia e lascia quest’ultima cadere a terra.
Mi alzo per prenderla e l’appoggio meglio sulla panchina.
‘Non ti preoccupare, ha visto posti peggiori’ mi dice ridendo.
Inizia a ‘pizzicare’ le corde avvicinando l’orecchio al esse, penso per sentire se è accordata, e poi parte sicuro di se.
You know you love me, I know you care. Just shout whenever, and I'll be there..
Riconosco la canzone dalle prime note e gli lancio una pugno sulla spalla ridendo, ma proprio durante il famosissimo ritornello vedo arrivare una ragazza.
‘Niall, arriva una ragazza. Su, fermati’ Continuo a punzecchiarlo sul braccio senza smettere di ridere per l’imbarazzo, ma proprio non c’è modo di farlo smettere.
Continua imperterrito a cantare anche mentre la ragazza bionda si rigira ridendo dopo essere passata davanti a noi.
Appena la vedo sparire da dietro un cespuglio Niall smette.
‘Vogliamo proprio far sapere al mondo quanto sei bravo?’ Dico scherzando.
‘Allora ora lo dici che sono bravo?’ Risponde continuando a tenere l’accordo.
‘Non ho mai detto che non lo sei’ Dico aggiustandomi i lacci delle converse.
Riprende a ridere.
‘Ma ridi per qualsiasi cosa?’ Gli chiedo.
‘Lo hanno notato in molti’ Mi risponde riprendendo a fare un singolo accordo, ovviamente ridendo.
 
‘Hai preso lezioni di canto?’ Gli chiedo mentre torniamo verso la stazione.
Inizia a fare davvero freddo e anche tardi.
‘No, mia madre è stata così gentile da donarmela’ Mi risponde.

‘E' stata proprio carina nei tuoi confronti, chiedi se ne può donare un po’ anche a me’ Rispondo scherzosa.
‘Non ne hai bisogno’
‘Lo dici tu, dovresti sentirmi sotto la doccia’ Non lo avrei mai dovuto dire, proprio in quell'istante inizia ad imitarmi facendo finta di essere sotto la doccia. 

Arrivati a Waterloo ci salutiamo con un pizzico di imbarazzo e andiamo uno dalla parte opposta dell’altro.
Il treno è pronto per partire e riesco a salire in tempo.
Il viaggio è passato velocemente sempre ascoltando la musica e con il tempo che inizia ad oscurarsi; con la mia solita sfortuna a pochi passi dal portone di casa inizia a piovere a dirotto, faccio l’ultimo pezzo di corsa, riesco a far entrare la chiave al primo colpo ed entro sbattendo la porta alle mie spalle.
 
‘Ti sei bagnata tanto?’ Si affaccia mio padre dalla porta della cucina.
‘Non tantissimo’ Rispondo asciugandomi la guancia.
Tolgo le scarpe lasciandole affianco alla porta e salgo le scale di corsa.
‘Dove sei stata?’ Mi chiede papà alzando un po’ la voce per farsi sentire.
‘Sono stata in centro a Waterloo’ Rispondo appoggiando il cellulare sulla scrivania.
‘Con Sugar?’
Non l’ho presentata prima, ma Sugar è la mia migliore amica. Ci conosciamo da quando abbiamo iniziato la prima scuola, l’asilo, a 3 anni. E’ una ragazza alta quasi quanto me, quindi non molto, con capelli lunghi e mori e degli occhi verdi bellissimi.
‘No, con Niall’ Rispondo chiudendo gli occhi e fermandomi nel mezzo della stanza aspettando una sua risposta.
‘Con Niall? Il ragazzo dell’altra sera?’ Mi risponde con tono fermo.
‘Sì, il figlio del tuo amico!’ passo con una mano sulla scrivania come se volessi pulirla.
‘Come mai?’ Domanda trabocchetto?
‘Non sapevamo che fare, è simpatico.’ Rispondo.
‘Sono contento che avete fatto amicizia!’ Mi risponde dopo qualche secondo sembrando davvero contento.

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Capitolo 4
*** The Audition. ***


-Qualche mese dopo

‘Dovevi vedere come è corsa via!’ Sento dire da Niall tra una risata e l’altra mentre entro in salotto.
Lui e mio padre sono seduti sul divano e stanno ridendo per uno stupido scherzo che mi ha fatto Niall poco prima.
‘Stava in piedi davanti al letto ed appena ho urlato è scappata fuori dalla camera!’ Ripete di nuovo la scena.
Il più divertito, però, è mio padre. Quasi non respira più da quanto ride.
‘Ok, è stato divertente, ora andiamo?’ Dico guardandoli con le braccia incrociate.
Niall si alza in piedi, ma si piega in due dopo due passi ancora per ridere.
Stufa esco dalla stanza ed esco senza di lui.
‘Allison, dai, aspettami’ Mi urla nel cortiletto.
‘Ce l’hai fatta ad uscire, eh’ Dico dandogli un pugno sul petto.
‘Devi ammettere che è stato epico, dai!’
‘E stato tutto quello che voi, ma ora andiamo, ok?’ Dico seria.
Il sole è dritto nel cielo, nemmeno un filo di vento, saliamo nella macchina di Niall ed usciamo dal vialetto.
‘Sai che stavo pensando, Niall? Dovresti provare a partecipare ad X-Factor, ho sentito per radio che sono qui tra qualche giorno.’ Dico cambiando cd dal lettore della radio.
‘Magari quest’anno chiamano Justin Bieber e ce lo incontro!’ Dice guardandomi e togliendo quindi gli occhi dalla strada.
‘Guarda la strada e sì, probabile!’ Rispondo cambiando canzone fino alla 12 della playlist. Love me do dei The Beatles
‘Che dici, quindi?’
‘Proviamoci!’
Arriviamo davanti casa di Sugar che entra subito in macchina.
‘Buon pomeriggio, che facciamo di bello?’ La sua energia riempe la macchina.
‘Pensavo di andare da Westfield!’ Dico girandomi verso i sedili posteriori e facendole un grandissimo sorriso.
E’ una delle nostre mete preferite, sia per Nando’s (il nostro ristorante preferito) che per tutti i bellissimi negozi.
‘Così puoi comprarti le vans nuove, Niall. Hai ancora la suola attaccata?’ Gli dice Sugar affacciandosi davanti.
‘Ancora sì, ma ne avevo viste un paio rosse spettacolari!’ Risponde voltando nella strada a sinistra.
‘Comunque ho convinto Niall a fare un provino per X-Factor!’ Informo Sugar che subito sforna un grandissimo sorriso.
‘Che idea fantastica! Niall Horan feat Justin Bieber, il prossimo primo singolo della chart!’ Cambia voce come se fosse una grande donna dello spettacolo e sorridiamo tutti all’idea.
Dopo un pomeriggio tra i negozi, decidiamo di cenare da Nando’s e torniamo a casa poche ore dopo.
 

Mi scrive Niall per sms e subito gli rispondo rassicurandolo che tutti rimarranno a bocca aperta ascoltandolo, ma non ricevo risposte.
Io e Sugar ci siamo posizionate davanti alla televisione per tutto il giorno guardando le audizioni aspettando l’arrivo di Niall.
‘Ancora una volta la pubblicità? Io vado a preparare del thè’ Dice Sugar alzandosi da terra, mentre io rimango immobile ad aspettare la fine.
Quando aspetti qualcosa con impazienza la pubblicità sembra infinita, non trovate?
Appena finisce ecco la sigla di X-Factor.
‘Rincomincia!’ Dico a voce alta quando un ragazzo biondo molto familiare compare in televisione.
‘I’m Niall Horan’ dice alla telecamera. In quell’istante non ci ho capito più niente.
Mi sono alzata di scatto, ho urlato qualcosa che nemmeno so di aver urlato ed ho alzato il volume al massimo.
Sento Sugar tornare nella stanza e silenziosamente mettersi al mio fianco davanti la televisione.
Quando nomina Justin Bieber sento una piccola risata della mia migliore amica e quando dice che vorrebbe fare un album e lavorare con i migliori artisti del mondo non mi sono proprio trattenuta.
Il mio Niall in televisione, davanti milioni di persone a parlare di sé. Una piccola lacrima scende dal mio viso mentre inizia ‘Baby’ di Justin Bieber di sottofondo, sarebbe davvero contento di sentire che lo hanno fatto!
Ed eccolo sul palco, tranquillo e sicuro di sé, come l’ho sempre visto.
‘Niall davanti a Katy Perry! Quanto lo invidio!’ Afferma Sugar che subito si azzittisce mentre Niall riprende a parlare.
‘Guarda quelle ragazze come sono felici!’ Rido vedendo delle ragazze, a bocca aperta, guardarlo.
Dopo la presentazione, e dopo aver dato dieci a Katy Perry, inizia la sua vera e propria audizione con So Sick di Ne-Yo.
Sentirlo cantare mi fa scendere un brivido per tutta la schiena; dopo pochi secondi viene fermato da Simon ed inizia la vera e propria ansia.
‘Ce la farà, lo so, Louis ha fatto segni di apprezzamento durante l'esibizione!’ Dico mentre Sugar appoggia una braccio dietro la mia schiena.
Inizia Katy Perry dicendo che è stato terribile e mi sento irrigidire e salire la rabbia addosso.
‘Da oggi odio Katy Perry, è fuori di testa?!’ Dice Sugar e subito le chiudo la bocca con una mano.
Simon è il secondo.
‘Penso che tu hai sbagliato la canzone, non fa sentire quello che tu sei davvero, ma mi piaci.’ Dice Simon sicuro di se.
Un applauso rimbomba dentro la stanza e i nostri visi si riempiono di un grande sorriso.
Cheryl Cole pensa sia troppo giovane e Louis pensa sia bravo ed ora è arrivato il momento di decidere.
Simon: SI.
Cheryl: NO.
Louis: SI.
E Katy, terrorizzata dal fatto che lei è stata lasciata a lei la scelta finale che decide tutto, ci pensa per un po’ e SI.
Senza nemmeno accorgermi mi ritrovo abbracciata con Sugar ad esultare e saltare per tutta la stanza.
‘Non ci posso credere!’ Urlo lasciandomi cadere sulla poltrona blu vicino alla finestra.
‘Ti rendi conto, All?! Non mi sembra vero!’ Dice Sugar rimanendo in piedi davanti a me con la mano sulla fronte.

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Capitolo 5
*** Maybe my heart will win. ***


‘Allison mi hanno preso!’ Urla Niall al telefono una ventina di minuti dopo che l’ho visto uscire dal palco dalla televisione.
‘Ti abbiamo visto dalla televisione! Sono davvero contentissima!’ Dico con una piccola lacrima che mi offusca la vista pronta a scendere.
‘Devo tornare qui la prossima settimana, ma te lo dico stasera! Ora torno a casa!’ Mi dice sembrando distratto.
Quanto vorrei abbracciarlo ora, ma devo aspettare qualche ora.
‘Ti aspettiamo qui da me!’ Dico prima di chiudere la chiamata e risedermi sulla poltroncina.
Sugar è ancora più eccitata di me, non riesce a stare ferma.
‘Ti prego, parliamo di qualcosa.’ Le dico alzandomi a spegnere la televisione ormai non più interessante.
‘Pensavo a Niall, a come l’ho conosciuto grazie a te.’ Mi risponde sdraiandosi sul divano a pancia all’insù.
‘Ricordo benissimo, devo ammettere che mi è piaciuto appena l’ho visto quella sera alla cena.’ Dico tranquilla senza quasi pensare a cosa stavo veramente dicendo.
Sugar sentendo le mie parole si gira su un fianco appoggiando la testa sul braccio piegato.
‘Ti piace Niall?’Mi chiede facendosi tutto così serio.
‘Non lo so, non ho voluto mai pensarci sul serio.’ Rispondo guardandomi le unghie, giusto per non guardare negli occhi Sugar.
La verità è che sono sempre stata innamorata di Niall, ma non penso che per lui sia lo stesso e quindi preferisco tenermi tutto dentro.
Conosco bene Niall, se provasse qualcosa per me me lo avrebbe detto; lui dice sempre quello che pensa.
‘Le prime volte che uscivamo insieme pensavo che lo facevi per provarci con lui, sai?’ Afferma, mettendomi ancora più in imbarazzo.
‘Volevo vedere se lui ricambiava un minimo, se lo avesse fatto mi sarei fatta avanti.’ Rispondo appoggiando le gambe sul tavolino davanti a me.
‘A me sembrava abbastanza preso da te, ma con il passare del tempo ho pensato fosse normale per lui comportarsi così con te.’ Continua Sugar.
‘Tu non avevi preparato del thè?’ Dico per far finire il discorso e Sugar si alza di scatto andando in cucina.
Il cielo si sta scurendo piano piano mentre il tempo passa.
Beviamo tranquillamente il thè davanti ad una puntata di Gossip Girl vista e rivista, aspettando l’arrivo di Niall.
‘Allison, sei a casa?’ Sento dire da mio padre mentre chiude la porta.
‘Sì, sono di qua con Sugar.’ Rispondo tranquillamente, ma poi mi ricordo di quello che è successo nel pomeriggio e corro verso il corridoio per fargli sapere la bella notizia.
Arrivata alla soglia della porta urlando ‘Niall è stato preso ai provini!’ mi accorgo della sorpresa.
Niall si stava nascondendo dentro l’armadio dell’entrata con l’aiuto di mio padre.
‘Niall!’ Urlo facendomi rigida. Mio padre si sposta e mi guarda sorridendo, mentre il mio migliore amico fa capolino da dentro l’armadio e poco dopo esce.
‘Volevo farti una sorpresa, ma sei arrivata troppo presto qui’ Mi racconta ridendo.
Fa due passi verso di me ed io gli vado incontro correndo lungo il pezzo di corridoio che ci divideva.
Arrivata davanti a lui mi fermo, allarga le braccia, ma rimango ferma.
I nostri nasi quasi si toccano, siamo a pochissimi cm di distanza. Lo guardo dritto negli occhi, ma lascio da parte tutte le stupide idee che il mio cervello aveva creato e lo abbraccio fortemente.
‘Sono davvero fiera di te!’ Gli dico mentre mio padre sale le scale andando al piano di sopra.
Intanto Sugar ci aveva raggiungo e si è aggiunta all’abbraccio.
‘Tra due giorni devo tornare alla sede, ci sono altre prove.’ Ci informa lasciando la stretta.
‘Ho detto a tua madre di portare pizza abbastanza per tutti, che dite?’ Si affaccia dalla fine delle scale mio padre e con il pollice all’insù faccio capire che ha avuto proprio una bella idea.
‘Io devo tornare a casa, Signor Severus. La ringrazio comunque!’ Dice Sugar
‘Che peccato’ Dice mio padre tornando verso la sua camera bisbigliando qualcosa, probabilmente al telefono.
Mi dirigo verso la sala con gli altri al seguito e ci sistemiamo sulle diverse poltrone e sul divano, ognuno al suo solito posto.
Rimaniamo in silenzio per qualche minuto, non so precisamente a cosa sto pensando ho la testa piena di tantissime cose assieme.
‘Katy Perry è davvero una grandissima stronza!’ Afferma Sugar rimettendosi dritta sulla poltrona come per creare una situazione seria.
‘Non era una delle tue cantanti preferite?’ Le chiede Niall ridendo.
‘Ha deciso di odiarla da quando ha visto come ti ha risposto!’ Dico ridendo anche io.
‘Ha ragione che sono giovane, ma se non inizio ora, quando dovrei?’ Risponde Niall facendosi serio.
Nessuno risponde, tutti la pensiamo al suo stesso modo, lo sappiamo.
Sugar prende il cellulare dalla sua tasca e dopo aver visto l’ora si alza.
‘Ci sentiamo domani, i miei mi stanno aspettando.’ Dice uscendo dalla stanza e ci saluta prima di chiudere la porta alle sue spalle.
Pochissimi minuti dopo rientra a casa mia madre da lavoro.
Una donna non molto alta con dei corti capelli neri e un filo di matita agli occhi.
Sentendo la chiave girare nella porta le andiamo incontro e la aiutiamo a portare i scatoloni di pizza.
Appena li appoggiamo mia madre si complimenta con Niall abbracciandolo.
‘Mi ha detto Mark che sei passato, che cosa fantastica’ Dice lasciando la presa del mega abbraccio.
‘Possiamo andare a mangiare di sopra?’ Le chiedo sapendo che in questo momento Niall è imbarazzato e dovevo salvarlo in qualche modo.
‘Certo, ma non sporcate niente. Ho lavato le coperte proprio l’altro giorno’ Quasi ci minaccia.
Prendiamo le nostre due pizze e saliamo fino alla mia camera e ci sediamo sopra il letto come la maggior parte delle nostre domeniche sera; questa volta è un eccezione, cena insieme il venerdì sera.

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Capitolo 6
*** You make my heart race. ***


‘Questa è alle patate, penso che l’ha presa per te’ Dico passandogli la mia scatola con la pizza e lui la sua, una margherita normale.
Iniziamo a mangiare il primo pezzo, l’orologio segna le 17.24.
‘L’ha presa qui all’angolo. E’ da un po’ che non la prendevamo lì’ Dice Niall che riesce sempre a capire dove mia madre prende la pizza dal sapore.
‘Penso di sì, venendo dal lavoro passa di lì’ Rispondo lanciando la crosta della pizza nella scatola della sua e appena finisce il suo pezzo mangia anche quella.
‘Oggi con Sugar abbiamo ripensato a quando ci siamo conosciuti, te lo ricordi?’ Gli dico prendendo un secondo pezzo.
‘Alla cena dei nostri genitori? Certo!’ Risponde ed è già al terzo pezzo.
‘E poi siamo usciti il giorno dopo, mi ero divertita tanto’ Dico con tutta la nostalgia che avevo in corpo.
Certamente mi sono divertita anche tante altre volte con lui, ma sono una persona molto nostalgica e le prime volte insieme a lui le ho sempre ricordate come le più belle.
‘Ricordo che mi tiravi pugni per farmi smettere di suonare’ Dice ridendo.
La fame mi è passata proprio in quel momento, quando il mio cervello ha elaborato tutti i dati che aveva.
Se Niall avesse passato anche tutte le altre prove che avrebbe fatto tra due giorni non lo avrebbe rivisto per tantissimo tempo.
Lo guardo mangiare con un espressione vuota e se ne accorge. Mette in bocca tutto il pezzo e con la bocca ancora mezza piena cerca di dirmi qualcosa che non capisco.
‘Che succede? Ti sei ricordata qualcosa?’ Mi chiede, dopo aver inghiottito, sapendo che quella è la solita faccia che faccio quando mi ricordo di qualcosa.
‘Non ci vedremo per tanto tempo se passi le prove’ Dico a bassa voce, non so perché.
‘Penso, non ricordo bene come funziona.’ Prende ancora un altro pezzo.
Dovrei stare senza di lui per tanto tempo. Questa giornata inizia ad essere molto pesante.
Perché non ho mai pensato prima a tutto questo? Non mi riferisco al fatto di dirgli di partecipare ad X-Factor, non  me ne pentirò mai, ma del fatto di essere innamorata di lui.
Perché lo sono, lo sono sempre stata, ma ho sempre accantonato la situazione in un angolo sotto al mio letto. Ora sta uscendo, ma perché proprio oggi?
‘Sicura che va tutto bene?’ Continua a chiedermi naturalmente, chissà che faccia stavo facendo mentre pensavo a tutto quello.
‘Non lo so. Penso che devo essere sincera con te, Niall’ Dico scansando la scatola della pizza verso di lui.
‘Ovviamente’ Mi risponde aspettando che continuo.
‘Sono molto contenta che sei passato ai provini, è una cosa davvero fantastica ed importante per te’ Dico sembrando il più convincente possibile. Non sono riuscita a dire la verità.
‘Lascia perdere, cosa dovevi dirmi in realtà?’ Mi dice prendendo un pezzo dalla mia pizza dato che la sua è finita.
Sbatto il pugno sul letto come fossi una bambina piccola che fa i capricci e Niall riprende a ridere come al suo solito.
Mi accorgo che fuori smette di piovere tutto d’un colpo, anche se non mi ero accorta nemmeno che aveva iniziato. Devo diglierlo?
‘Quindi?’ Continua a punzecchiarmi Niall, come se fosse facile dire certe cose.
‘Prima quando sei tornato ed eravamo di sotto volevo baciarti, ne sentivo bisogno.’ Dico imbarazzatissima, ma lo guardo dritto negli occhi. Devo affrontare la cosa nella maniera più seria possibile.
‘Infatti non capivo perché non mi abbracciavi’ Mi risponde appoggiando il trancio di pizza che aveva in mano nella scatola  vuota.
‘Tutto qui?’ Sento la piccola scintilla iniziare a spegnersi dentro di me.
‘No, non proprio. Per un attimo ci speravo che mi baciavi, ma poi ho pensato che era solo per la contentezza.’ Mi risponde. Penso che non c’è mai stato un momento così serio tra di noi.
Abbasso lo sguardo, non sapevo che dire.
Ci sperava.
‘Senti’ Dice spostando le scatole ormai vuote, oltre un pezzetto morsicchiato, a terra. ‘Dimmi cosa hai in testa, non tenertelo per te’.
‘In testa c’è più casino di quanto ce né in camera tua, immagina’ Riesco a far calare la tensione con una risata.
Incrocio le gambe e cerco di trovare una parola con cui iniziare il discorso, ma Niall mi anticipa.
‘Ho sperato che mi baciassi perché in realtà l’ho sempre voluto’ La scintilla si riaccende provocandomi un piccolo brivido.
In questo momento dovrei baciarlo? E’ come un invito?
Perché devo sempre farmi tutte queste domande, ogni volta? Forse devo solo agire.
Mi giro, mi metto a carponi e mi avvicino a lui. Mi siedo al suo fianco, proprio attaccata e appoggio il palmo della mia mano sulla sua guancia.
L’ultima volta che lo avevo fatto era per tenergli il viso mentre gli toglievo una ciglia dall’occhio, ma non è allo stesso modo. E’ tutto più.. dolce.
Niall avvicina il suo viso al mio ed insieme le nostre labbra si toccano scatenando un grande fuoco dentro di me.
Un gioco di movimenti coordinati per qualche minuto, pur sempre pochi.
La vibrazione del suo cellulare ci ferma, ma l’imbarazzo che c’era prima in confronto a quello di adesso non era niente.
E’ sua madre che gli chiede quando torna a casa.
‘Tra poco, abbiamo appena finito di mangiare’ Gli risponde velocemente e richiude dopo averla salutata.
‘E’ così strano, non credi?’ Mi dice lasciando il cellulare sul comodino.
Annuisco. ‘E’ strano, ma non ti aspettare che dirò più che sei il mio migliore amico’ Dico spostando i capelli dietro le spalle.
‘Non ne ho problemi’ Risponde baciandomi ancora una volta.
‘Ti è andata alquanto bene questa giornata, non credi?’ Dico tirandogli un pugno sul braccio.
‘Inizio a preoccuparmi. Qualcosa dovrà andarmi male prima o poi, no?’ Risponde alzandosi dal letto e sistemandosi i pantaloni.
Lo guardo interrogativa.
‘Devo andare, ho anche mia nonna a casa.’ Mi informa riprendendosi il cellulare e porgendomi la mano per aiutarmi ad alzarmi.
L’afferro e mi metto in piedi davanti a lui.
La nostra differenza di altezza non mi è mai sembrata così tanta fino ad oggi.
Stringe il mio viso tra le sue grandi mani e si china per baciarmi.
‘Lo sto prendendo come un vizio, ora non riesco a smettere’ Dice dopo avermi lasciato sorridendo.

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Capitolo 7
*** I'm with you. ***


Scendo le scale dopo aver sentito i miei salutare Niall e sbattere il portone; i miei sono ancora a tavola a guardare la televisione, ma hanno finito di mangiare.
Passo davanti loro con un sorriso a dir poco larghissimo, ma non me ne sono resa conto lì per lì.
Mi avvicino al frigorifero ed afferro la maniglia per aprirlo quando mia madre rompe il silenzio tra di noi.
‘Cos’è quel sorriso?’ Mi dice.
‘Sto sorridendo?’ Rispondo. Non si risponde mai ad una domanda con un’altra domanda.
‘Sì, stai sorridendo o lo vedrebbe anche la vicina attraveso i muri’ Continua mia madre.
Apro il frigo, prendo una bottiglia di acqua e lo richiudo.
‘Sono molto contenta che Niall si è fatto valere oggi’ Rispondo sembrando il più convincente possibile e me ne torno volando al piano di sopra.
Appena rientro in camera noto la luce del mio cellulare accesa ed un sms non letto.

Mi siedo sul letto continuando a leggere quelle parole. Non ho nulla di preciso in mente, l’unica cosa che so è che sento le famose farfalle allo stomaco.
Mi lascio cadere di schiena e mi ritrovo sdraiata sul letto a guardare il soffitto per più di dieci minuti.
Cosa da pazzi.
Corro in bagno per preparami ad andare a dormire; intanto fuori si è fatto buio e, dopo essermi ripresa, abbasso la tendina e mi infilo dentro il letto.
 
‘Allison, su svegliati’ Sento chiamarmi e scuotermi nello stesso momento.
Mi primo istinto mi giro dall’altra parte del letto, sperando che è tutto un sogno, ma quando mi sento togliere le coperte da sopra mi siedo di scatto sul letto.
‘Che succede?’ Dico strofinandomi gli occhi e con aria impaurita.
‘Sono ore che ti chiamo. Niall è in salotto da quasi un’ora e tu stai ancora dormendo!’ Mi sgrida mia madre tirando su le scatole della pizza da sotto il letto.
Mi ero scordata di quelle.
‘Sei sveglia?’ Mi scuote ancora un po’ prima di uscire dalla stanza.
Cerco di collegare tutto quello che mi è stato detto e mi alzo dal letto, alzo la tendina e quasi casco a terra da quanto è forte la luce che mi arriva agli occhi.
‘Bel tempo oggi, eh’ Sussurro coprendomi gli occhi con il braccio.
Tolgo il pigiama con tutta la calma che potevo trovare, ma proprio mentre tolgo i pantaloni mi ricordo di quello che è successo ieri.
Niall è al piano di sotto. Collego i fatti e inizio a vestirmi il più veloce possibile.
Pantaloni neri aderenti, maglia bianca e dritta in bagno a lavarmi la faccia, i denti e poi di corsa di sotto.
Al penultimo gradino rallento, non posso sembrare impaziente, no?
Mi fermo alla fine della scalinata mi sistemo i capelli, sento l’alito se è apposto, quando mi trovo mia madre che mi guarda storto.
‘Buongiorno mamma’ Dico con aria intelligente facendo finta di niente ed entrando in salotto.
Niall è seduto sul suo solito posto a guardare le news della giornata.
Mi cade l’occhio sull’orario nello schermo: le 12.06.
‘Ho dormito così tanto?!’ Dico facendo girare di scatto Niall.
‘Buongiorno dormigliona, sì hai dormito abbastanza.’ Mi risponde appoggiando il mento sul bracciolo della poltrona.
‘Da quanto ti faccio aspettare?’ Chiedo rimanendo al mio posto davanti alla porta.
‘Da quasi un’ora. Mi sono fatto una cultura nel frattempo e mi sono anche mangiato dei pancakes di tua madre’ Risponde alzandosi e avvicinandosi a me.
Il mio cuore inizia a battere più forte del solito, faccio un passo avanti verso di lui per uscire dalla vista di mia madre che sta in cucina.
Mi bacia velocemente accarezzando il mio braccio.
‘Usciamo?’ Mi chiede uscendo dalla stanza con aria molto allegra.
Lo seguo fino alla porta, ma non potevamo andarcene senza aver sentito dire qualcosa da mia madre.
‘Non tornate tardi, tra una mezz’oretta torna a casa, Allison! Io devo andare a lavoro oggi pomeriggio.’ Dice affacciandosi dalla cucina.
Gli faccio segno di approvazione ed usciamo.
Chiusa la porta dietro di noi lo prendo per mano. Ho aspettato da molto questo momento.
Ora posso sentire la sua mano morbida contro la mia.
Usciamo dal cortiletto fino al marciapiede e giriamo a sinistra verso il parco giochi sotto casa Horan.
‘Pensi che dovremmo dirlo ai nostri genitori?’ Gli chiedo quando siamo quasi arrivati al cancelletto d’entrata.
‘Forse, ma aspettiamo un po’ Mi risponde sicuro, magari ci aveva già pensato.
Lascio la sua mano quando iniziamo a correre verso le altalene, come abbiamo sempre fatto perché quella sulla destra è più alta dell’altra e facciamo sempre a gara per averla. 
Il grande albero a fianco delle altalene copre quasi tutto il parco facendo passare poca luce sul nostro obiettivo.
Arrivo poco dopo di lui, ma anche se ha afferrato la catena lo spingo con tutta la forza che ho.
‘Lasciala!’ Urlo con tutto il fiato che mi rimaneva. Niall continua a ridere, non sarei mai riuscita a spostarlo da lì, non ho un filo di muscolo.
‘Lascia perdere, All. Ormai è mia!’ Dice dandomi una piccola spinta così che ha modo di sedersi.
Mi chino per riprendere fiato e poi di scatto gli corro incontro e lo riempio di pugni al braccio, come al mio solito.
‘Non mi fai niente, All’ Mi dice continuando a ridere e tirando il muscolo del braccio, proprio in questo momento prendo tutta l’energia che ho e gli tiro il pugno più forte che abbia mai dato e ci sono riuscita.
‘Ahia!’ Urla massaggiandosi il punto in cui l’ho preso, ma la cosa inizia a sembrare davvero seria.
‘Come ti prende? Mi hai fatto malissimo!’ Dice cambiando espressione, non lo vedo così da quando Sugar gli aveva tirato un barattolo intero di vernice addosso.
‘Scusa, Niall. Non volevo, pensavo che non facevo tanto forte’ Dico a bassa voce avvicinandomi a lui; gli accarezzo il punto che gli fa male, quando, però, alza il viso con un bruttissimo ghigno.
‘Ma ti pare che mi hai fatto male?!’ Esclama prendendomi da un braccio e tirandomi verso di lui.
‘Vaffanculo’ Dico volendo sembrare arrabbiata, ma in questo momento tra le sue braccia come potrei esserlo?

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Capitolo 8
*** See you, my love. ***


‘Ti vengo a salutare questa sera’ Prometto a Niall.
Sarebbe partito il giorno seguente e forse non lo avrei rivisto per molto tempo.
‘Va bene, ma se non riesci non ti preoccupare. Domani mattina ti chiamo appena arrivo.’
Mi riaccompagna fino al portone di casa anche se eravamo a due passi dal suo.
Lascio la sua mano, ma la alzo fino al suo viso.
‘Quasi vorrei che tu non passassi quelle prove’ Dico con un pizzico di verità, ma sorrido.
I suoi denti non poi così perfetti si mostrano ancora una volta dopo la mia frase, ma è una caratteristica molto importante per me.
‘Troveremo il modo di vederci, non penso che sarò segregato fuori dal mondo per tutto quel tempo, no?’ Mi rassicura.
Cinge la sue braccia attorno al mio collo e ci uniamo ancora con le nostre labbra.
Dopo pochi secondi davvero intensi lo saluto ripetendo ancora una volta che sarei passata a trovarlo di lì a poche ore.
Entro in casa, lascio la scarpe al solito posto davanti all’armadietto dietro la porta e vado in cucina da mia madre.
‘Ho già messo da mangiare in tavola, ti volevo aspettare’ Mi dice risciacquando delle posate.
Continuo lungo la cucina fino alla stanza dove mangiamo.
Il tavolo è apparecchiato come al solito: i fazzoletti a destra del piatto con sopra forchetta e coltello ed un bicchiere d’acqua per uno.
Mi siedo al mio posto a capo tavola ed aspetto che arrivi mia madre.
‘Tuo fratello ha chiamato poco fa, ti saluta’ Mi racconta sedendosi al mio fianco.
Mio fratello, Lucas, si è trasferito poco fuori Londra per lavoro da circa tre mesi, ancora mia madre vuole che lo chiama almeno una volta al giorno. Spero che con il tempo inizi a tranquillizzarsi un po’.
‘Impressionante come è più carino con me quando non c’è a casa, se lo sapevo lo cacciavo prima.’ Dico prendendo il primo boccone di pasta al sugo.
‘Non fare troppo la simpatica, non è facile stare lontano da casa’ Risponde. Sembra così convinta che Lucas non si trovi bene lassù. Io penso proprio il contrario: vita nuova, amici nuovi e casa tutta sua. Cosa vorresti di più?
Decido di non rispondere, l’ultima volta che ho provato a dire la mia opinione sono finita a far finta di non avere un genitore per una giornata intera. Mia madre mi evitava.
Bevo l’ultimo sorso d’acqua dopo aver finito di mangiare e salgo al piano di sopra per iniziare a studiare, non sarebbe valsa la giustificazione che avevo pensato per l’interrogazione di Biologia di domani.
‘Non ce l’ho fatta a studiare perché il mio ragazzo partecipa ad X-Factor e volevo stare con lui. Sì, proprio il mio ragazzo, Niall Horan. Sì, professoressa. Era il mio migliore amico e guardaci ora.’ Eseguo un monologo davanti al lungo specchio dietro la porta chiusa della mia camera. Quando mi accorgo di sembrare davvero stupida me la smetto ed apro il libro con gli appunti.
‘Gruppi sanguigni a noi due’ Affermo prima di immergermi nel mondo del sangue.
 
‘Esco, sto un’oretta con Niall che domani, come sai, torna a Londra per X-Factor’ Dico uscendo.
Fuori inizia a fare buio, la cena ancora nello stomaco ed io che cammino sul marciapiede affiancando le macchine dei vicini fino a casa Horan.
Entro nel cortiletto e busso alla porta due volte.
Si apre la porta e la nonna di Niall mi accoglie con un grande sorriso.
‘Allison, entra pure’ Mi dice ed appena chiude la porta mi abbraccia e mi da un bacio sulla guancia come se non ci vedessimo da tanto tempo.
‘Niall è di sopra, ora te lo chiamo!’ Afferma prendendo più fiato possibile forse per urlare.
‘Non si preoccupi, salgo io. Sa già che sarei passata’ Le dico accarezzandole il braccio e salendo le scale di corsa come se fosse casa mia.
Alla fine delle scale c’è subito la sua porta socchiusa, mi appoggio alla maniglia e busso mentre apro.
‘Sono arrivata’ Dico affacciandomi e vedendolo davanti la play station entro senza problemi e mi lancio sul suo letto stranamente rifatto.
Non mi aspetterei mai da lui che stoppasse il gioco per salutarmi, non sarebbe da lui; mi limito a guardare la fine di una partita a PES, il suo gioco preferito dell’ultimo periodo.
‘Penso che darei di tutto per incontrare uno di loro!’ Dice rimanendo concentrato su quei pupetti come se fossero i suoi idoli, o forse lo sono davvero?
Non rispondo, non saprei cosa dire.
Dopo i minuti supplementari lascia il controller sulla scrivania e torna sul letto con me.
‘Eccomi qua, ho vinto ancora una volta’ Dice soddisfatto.
‘Giochi ancora con il livello principiante, è ovvio!’ Rispondo rimettendomi seduta.
‘Sono ad esperto, cara! E questo pomeriggio ho battuto Sean per ben tre volte!’ Mi fa notare la sua bravura.
Sean è il suo migliore amico, si conoscono da sempre; un po’ come me e Sugar.
‘Mentre io studiavo, tu ti divertivi a giocare qui? Bello a sapersi’ Dico.
‘Io domani non vado a scuola!’ Dice come fosse un bambino con la merendina più buona di un altro bambino.
Dopo qualche secondo di silenzio gli faccio cenno di avvicinarsi a me e subito obbedisce, si sdraia sul suo letto ad una piazza e mezzo ed io mi appoggio sopra di lui.
‘Non ho nessuna ‘brutta’ intenzione’ premetto baciandolo ancora una volta.
‘Non mi sarebbe dispiaciuto comunque’ Risponde malizioso.
Rimaniamo in intimità per tutto il resto del tempo che avevamo a disposizione; si fanno le 22 e mi riaccompagna a casa.
‘Ti chiamerò domani mattina dopo scuola.’ Mi dice prima di salutarci.
‘Fai il bravo e fatti valere’ Lo abbraccio cercando di non pensare per quanto tempo forse non ci saremmo rivisti.
Anche solo per un giorno sentirei la mancanza, ma stare lontani per un po’ forse ci avrebbe fatto bene; posso ripensare bene se questo è davvero quello che voglio e tante altre cose.
Un altro lungo bacio e poi rientro in casa con un po’ di malinconia addosso.

 

Spazio autrice:

Ho postato due capitoli nello stesso giorno, sono le 01.45 di notte, ma questa storia mi ha preso molto ed essendo segretata in casa per la neve mi do da fare!
Spero vi piaccia e mi farebbe piacere sentire qualche critica per migliorarmi.
Quindi Recensite, ragazzi! 
xx

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Capitolo 9
*** Pressure. ***


Arrivo a scuola in anticipo di dieci minuti, ma fortunatamente trovo delle ragazze della mia classe fuori il portone.
Marylin, la ragazza bionda con la coda di cavallo che le raccoglie tutti i capelli, è l’unica che sopporto.
Sono molto socievole come ragazza e mi trovo molto bene nella classe, ma sono costretta a fingere con la maggior parte di loro.
‘Allison, buongiorno!’ Mi salutano quasi in coro. Le saluto baciando le loro guance, come si fa tra amiche.
‘Avete studiato per l’interrogazione di biologia?' chiedo per immettermi in una conversazione.
Caroline, la più secchiona, subito annuisce facendosi seria: ‘Ho studiato tutto il pomeriggio anche nei libri di mio padre’. Questa affermazione causa un momento di imbarazzo tra noi, nessuna delle altre osa esagerare così tanto nello studio ed in fin dei conti non abbiamo la media così bassa.
Iniziamo a salire le scale per andare in classe al suono della prima campanella cercando, oltretutto, di non respirare più di tanto, il profumo delle paste del bar fa girare la testa la mattina.
La prima ora di matematica vola, iniziamo un nuovo argomento così mi concentro per capire qualcosa e non penso a Niall.
Arriviamo all’ultima ora in un batter d’occhio, succede sempre così quando c’è un interrogazione.
‘Come ben sapevate oggi interrogo.’ Esclama la mia professoressa quasi come per farci un dispetto. E’ una donna piazzata, ma penso che da giovane era davvero bella, lo vedo dal suo viso.
‘Potrei venire su io?’ Chiede Caroline alzando la mano.
‘Ovviamente no, signorina Mistel. Sarebbe troppo semplice.’ Risponde scorrendo il dito lungo la lista dei componenti della classe sul registro.
Caroline abbassa il braccio delusa, avrebbe voluto togliersi il peso di questa materia.
‘Curtney e, vediamo, Severus. Sentiamo voi.’ Chiude il registro soddisfatta chiudendo gli occhi ed alzando gli occhiali.
Io e Martin Curtney ci guardiamo sconfitti e ci alziamo contemporaneamente trascinando le nostre sedie fino alla cattedra.
‘Spero che avete studiato’ Dice prima di iniziare ad inondarci di domande sul sangue e sui gruppi sanguigni, l’ultimo argomento fatto.
Suona la campanella dopo quell’ora infinita e mentre il resto della classe esce per andare a casa, noi ci alziamo per farla smettere di farci domande su domande.
‘Professoressa, è suonata la campanella, dovremmo andare a casa.’ Le faccio notare alzando la sedia.
‘Giusto, ragazzi. A domani.’ Smette di parlare dei globuli bianchi ed esce dalla porta senza filarci.
‘Penso sia andata bene l’interrogazione’ Mi dice Martin portando apposto la sedia ed iniziando a fare la cartella.
‘Sì, lo penso anche io. Hai notato con che tempismo riusciamo ad essere interrogati quasi sempre per primi?’ Gli faccio notare.
‘E’ vero!’ Esclama avvicinandosi a me e continua: ‘Andiamo che siamo rimasti già troppo tempo in più qui dentro.’ Dice appoggiando il braccio sulle mie spalle ed usciamo dalla scuola.
Intanto il tempo si è oscurato e minaccia di piovere.
‘Questo è il quarto anno che ci conosciamo, come passa il tempo!’ Dice Martin mentre scendiamo le scale ed usciamo dal cancello d’entrata.
‘Passa davvero veloce il tempo qui alle superiori.’ Dico con un po’ di nostalgia, quando sento vibrare il cellulare dentro la mia tasca.
‘E’ Niall, devo proprio rispondere!’ Dico  al mio compagno di classe.
‘Salutamelo e fagli i complimenti per X-Factor!’ Ci salutiamo con un cenno di mano ed ognuno va verso la sua direzione.
‘Pronto?’ Rispondo al telefono mentre mi dirigo verso casa.
‘Com’è andata la giornata?’ Mi chiede.
‘Bene, anche se, con la solita fortuna, mi ha interrogata’ Rispondo.
‘Sicuramente è andata bene, ieri avevi studiato.’ Afferma giustamente.
‘Penso anche io, ma tu? Hai iniziato le prove?’ Li chiedo curiosissima.
‘Sì, abbiamo imparato una coreografia e ci hanno fatto ballare a gruppi’ Mi racconta con voce non molto sicura.
‘Perché lo dici con questa voce?’ Gli chiedo rallentando il passo, come se vado in base all’umore.
‘Non sono un ballerino nato, c’erano di più bravi di me. Un ragazzo si era anche rifiutato di ballare, avrei dovuto fare come lui.’ Mi confessa anche se lo sapevo già, mi torna in mente il ballo di inizio anno dove eravamo andati insieme.
‘Ma sei lì per cantare o per ballare? Non penso conti molto questo.’ Lo rassicuro mentre volto nella strada a destra prendendo una scorciatoia.
‘Hai ragione, speriamo bene. Mi ha chiamata Sugar, sembrava molto contenta della nostra relazione.’ Dice calcando l’ultima parola.
‘Sì, lo penso anche io. Mi ha spaccato un timpano al telefono ieri!’ Gli racconto.
‘Ora abbiamo una pausa, ma tra pochi minuti ci chiamano un po’ alla volta per dirci se passiamo al Bootcamp oppure no.’ Dice, riesco a sentire l’ansia nella sua voce.
‘Lo mandano in televisione?’ Gli chiedo volendo vedere in diretta cosa succede.
‘Non saprei, forse lo mandano questa sera o su youtube.’ Mi risponde velocemente.
‘Ok, penso di rinunciarci. Fammi sapere tutto il prima possibile! Sono così in ansia!’ Gli dico.
‘Immagina io! Ora vado, sta tornando Simon! Ciao All!’ Mi saluta e chiude subito la chiamata ancora prima che riesco a rispondergli.
Sono intanto arrivata davanti al mio portone, apro la porta con le chiavi ed entro.
Dopo aver lasciato le scarpe all’entrata, salgo di corsa nella mia camera per accendere il computer.
Per prima cosa apro la mia email, io e Sugar ci parliamo così; lo troviamo più divertente che stare al telefono.
Infatti mi trovo proprio una sua email.

Rispondo raccontandole tutto quello che mi ha detto nell’ultima chiamata e dopo averla inviata cerco un modo per seguire quello che sta succedendo dentro la sede di X-Factor, ma senza buoni risultati.
Prendo il computer portatile e lo sposto sul letto con me, mi sdraio e metto della musica dal lettore casuale.
Che poi così tanto casuale a volte non sembra di essere, riesce sempre a far uscire dal tuo computer le canzoni più azzeccate per il tuo stato d’animo.
Infatti ora c’è proprio Dear God – Avenged Sevenfold.
Sono una persona molto debole d’animo, purtroppo, e per il mio bene decido di cambiare canzone, ma segue Miss You – Blink 182 e quindi senza pensarci tanto clicco di nuovo avanti fino a trovare Monster – Skillet.
Ho proprio bisogno di un po’ di energia!
Sfortunatamente, o fortunatamente, non ho compiti per domani quindi non posso distrarmi con quelli.
Mi alzo da letto e inizio a vagare per la casa in cerca di qualcosa da fare per ammazzare il tempo.
Avrei tanta voglia di chiamarlo, ma darei troppo fastidio.
‘Allison, sono a casa!’ Sento urlare mio padre dalla porta, forse pensa che sono di sopra, ma mi affaccio dalla sala.
‘Sono qui, perché urli?’ Gli chiedo aggrottando le sopraciglia.
‘Ah, eccoti. Niall? Sai niente?’ Mi chiede come se ancora non ho già tanto per la testa.
‘No, non molto. Spero mi chiami presto, però. Voglio sapere come sta andando!’ Dico tornandomene a sedere sulla poltrona.
Accendo la televisione e cambio su un canale musicale, ma lasciamo perdere. Sono tutti contro di me oggi, quindi metto su un canale di cucina, sicuro qui non trovo musica triste!
‘Mi sa che ti sta squillando il cellulare’ Mi dice mio padre affacciandosi dalla porta della sala con una tazza di thè in mano.
Mi alzo di scatto, appena ricordo dove l’ho lasciato, e salgo le scale quasi volando e rispondo con il fiatone.


Spazio autrice:

Non so perfettamente come funzionano le audizioni di X-Factor, sto facendo un po' a senso.
Non siate tanto fiscali, vi prego! lol
In questo capitolo non succede niente di significativo, ma volevo ricordare quando ad X-Factor li hanno fatti ballare prima di sceglierli. Il ragazzo che si era rifiutato è proprio Zayn, come qualcuno di voi già sa. Lo ricollegerò più avanti.
Cosa ne pensate di questo capitolo di mezzo? :)

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Capitolo 10
*** Come here, please. ***


‘Eccomi, eccomi! Ci sono! Come va?’ Rispondo agitata al telefono rimanendo in piedi di fianco al letto.
‘Ho una notizia assurda, vorrei dirtela di persona non rende l’idea per telefono, ma devo per forza così!’ Il mio cuore inizia a battere fortissimo ed il respiro inizia a farsi sempre più rado. Intanto Niall continua:
‘Ci hanno chiamato in 10 e pensavo che sarebbe finita lì la mia esperienza, ma dopo un po’ di chiacchiere di Nicole S
cherzinger ci ha diviso in due gruppi. Faccio parte di un gruppo, Allison!’ Urla l’ultima frase.
‘Un gruppo? Santo cielo, è fantastico!’ Urlo anche io riprendendo fiato.
‘Siamo in cinque, sono molto simpatici ed hanno la mia stessa età più o meno’ Mi racconta. Lo sento così contento che lo divento anche io.

‘Quindi sei dentro?’ Chiedo per avere più informazioni su quando l’avrei rivisto.
‘Non, ancora. Abbiamo ancora il giudizio dei giudici e devono decidere solo un gruppo e noi siamo in due..’ Dice cambiando voce tutto d’un tratto.
‘Ce la farai, anzi, ce la farete! Sono certa!’ Rispondo cercando di dargli carica.
‘Ora vado a cena con loro, dobbiamo conoscerci meglio’ Mi dice salutandomi.
‘Divertiti, ciao!’ Lo saluto semplicemente anche se avrei molte altre cose da dirgli.
Non lo vedo da solo un giorno, ma tutta questa storia lo fa sembrare molto più tempo e mi manca.
 
 
Il giorno seguente
 
Mi arriva un sms da Niall e subito corro al mio computer portile ed accendo skype.
E’ in linea e subito apro la conversazione con lui e mando l’invito alla videochiamata.
Accetta dopo pochi secondi, ma non vedo niente sento solo molto baccano.
‘Ragazzi, zitti un secondo, penso che è partito!’ Sento la sua voce e poi d’un tratto riesco anche a vederlo.
‘Niall!’ Urlo salutandolo con la mano.
Dietro di lui ci sono altri quattro ragazzi: uno biondo scuro subito sulla sinistra e tre mori alla destra di Niall.
‘Loro sono gli altri del gruppo!’ Appena finisce la frase rincomincia il baccano e i ragazzi si agitano urlando e agitando le braccia.
‘Ciao ragazzi!’ Urlo sorridendo.
‘Ma è la tua ragazza?’ Dice uno dei mori, un ragazzo con i capelli sulla fronte, come quelli di Niall. Alla Justin Bieber, mettiamola così.
‘Sì, è Allison. Loro sono Liam, Zayn, Louis e Harry!’ Li indica uno per uno e provo a ricordarmeli tutti al primo colpo.
‘Ciao di nuovo, ragazzi!’ Ripeto sedendomi sulla poltroncina della mia scrivania per stare più comoda.
‘Ha mangiato come un maiale ieri sera, il tuo ragazzo!’ Dice sempre lo stesso ragazzo di prima. Louis, mi sembra si chiami così.
‘Ci fa sempre, non mi stupisce!’ Rispondo e sorrido sentendo la bellissima risata di Niall.
‘Abbiamo una notizia da darti. Ti ho chiamata per questo’ Mi dice guardando gli altri e poi continua:
‘Dopo questo Bootcamp andiamo a casa del padre di Harry fino alla prossima prova dove dobbiamo essere scelti al posto dell’altro gruppo per andare avanti.’ Rimane in silenzio, mentre Harry e Louis iniziano a chiacchierare per i fatti loro.
‘Non torni a casa, quindi?’ Dico con un po’ di amarezza.
‘Dobbiamo conoscerci meglio e provare qualcosa. Dobbiamo trovare il feeling’ Mi dice, ma non mi convince molto.
‘Sicuramente passerete la maggior parte del tempo giocando alla playstation o a calcio!’ Dico scatenando una grassa risata.
‘Intelligente la ragazza!’ Dice Harry dando una spinta alla spalla di Niall.
‘Proveremo anche, credimi. E ci chiamiamo ‘One Direcion’!’ Continua a farmi credere che si impegneranno, ma in quel momento qualcosa ha catturato l’attenzione dei ragazzi. Sento una voce bassa e vedo loro annuire.
‘All, devo spegnere. Dobbiamo andare da Harry! Ci sentiamo quando arrivo. Ti voglio bene! Mi dice velocemente e chiude la chiamata.
Rimango ferma per qualche secondo guardando lo schermo del computer.
Sarebbe andato da questo Harry e non sarebbe tornato a casa.
E’ per la sua felicità, quindi deve andarmi bene. Mando una mail con le novità a Sugar e poi esco di casa.
 
Arrivo da Starbucks nella stazione di Waterloo in meno di mezz’ora. E’ il posto dove vado sempre per stare in tranquillità a pensare.
Data l’ora di pranzo, il McDonald di fianco è pieno e dei ragazzi si sono anche seduti a terra, evito di pestare le loro mani e vado a fare la corta fila per prendere un frappuccino al cioccolato.
Fortunatamente ho anche il mio posto preferito libero, quello all’angolo davanti la vetrata d’entrata.
Mi siedo ed inizio a gustarmelo quando un ragazzo mi coglie di sorpresa.
‘Allison! Cosa ci fai qui?’ Sento chiamarmi e mi giro di scatto verso la voce.
Un ragazzo biondo scuro e dei bellissimi occhi celesti con in mano un bicchiere medio si avvicina a me.
‘Sean!’ Mi alzo in piedi e lo abbraccio. E’ il migliore amico di Niall, come ben sapete.
‘Da quanto non ci vediamo?’ Mi dice mentre lasciamo la presa e faccio attenzione di non far cadere la sua bevuta.
‘Da tantissimo, hai sentito che Niall va a casa dei suoi compagni?’ Gli dico sedendomi e facendogli segno di farlo anche a lui.
‘Sì, spero che riusciranno a passare anche alla casa dei giudici!’ Mi risponde sedendosi nella sedia davanti a me.
‘Speriamo, anche se mi piacerebbe che torna qui’ Dico con un po’ di rimpianto.
‘Proprio prima di questo dovevate mettervi insieme?’ Sorride bevendosi un sorso di qualunque cosa abbia nel bicchiere.
‘Mossa poco astuta, in effetti.’ Rispondo sorridendogli anche io.
‘Sapevo che avreste ceduto prima o poi’ Afferma.
‘In che senso?’ Chiedo prendendo solo un pezzo ci cioccolata dal bicchiere.
‘Niall non faceva altro che parlare di te, e Sugar mi ha detto che ogni volta che provava a toccare il discorso tu trovavi il mondo di raggirare la situazione.’ Mi dice.
‘Non ero sicura che ricambiava’ Confesso bevendo un po’ del mio frappuccino.
‘Per me era così ovvio, strano che non te ne eri accorta.’ Fa per alzarsi.
‘Già te ne vai?’ Chiedo mentre butta il bicchiere in un secchio.
‘Ho una partita di calcio, ci sentiamo’ Mi alzo per baciargli la guancia e poi ci salutiamo con un cenno di mano.

 

Spazio autrice:

Per sapere dove sono arrivata potete guardare questo video. http://www.youtube.com/watch?v=1yaD40dK31g Dove c'è la formazione dei One Direction, dato che qui la descrivo dal punto di vista di Allison, che non ha potuto vedere cosa è successo.
Questo capitolo non mi piace particolarmente, ma dovevo far sapere che ii ragazzi avrebbero passato del tempo insieme dopo il Bootcamp.

 

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Capitolo 11
*** It feels like years since it's been here. ***


Passa la settimana molto lentamente, Sugar deve recuperare alcuni brutti voti prima della pagella e quindi riusciamo ad uscire davvero poco e sono costretta a rimanere a casa davanti al computer, ma c’è un lato positivo: mia madre è più contenta, ho tempo per pulire la casa, sistemare la mia stanza e cucinare anche per loro. Farei di tutto pur di passare del tempo a fare qualcosa di interessante.
 
‘Anche oggi ho vinto, ero in squadra con Louis contro Liam, Harry e Zayn. Siamo davvero dei grandi!’
Niall mi chiama ancora una volta mentre di sottofondo c’è molto baccano, è l’ultimo giorno che rimane a casa di Harry ed hanno deciso di divertirsi per tutto il giorno.
‘Forse è solo grazie a Louis’ Dico scherzando.
Salgo le scale masticando l’ultima patatina di un pacchetto e vado in camera.
‘No, io sono più bravo!’ Risponde e poi rimaniamo in silenzio per qualche secondo.
Mi sdraio sul letto su un lato.
‘Dopo questa settimana andiamo in Spagna’ Mi dice rompendo il silenzio.
‘In Spagna?!’ Mi rimetto seduta dopo quella rivelazione.
‘La casa dei giudici è lì e quindi tutti i ragazzi che hanno passato l’audizione vanno giù’ Mi dice con voce bassa, ha sicuramente capito che non l’ho presa bene, ma non posso ribattere niente.
‘Ah, non lo sapevo’ Mi ributto a peso morto sul letto.
‘Mi manchi’ Di botto sento silenzio dall’altra parte del telefono e il rumore di una porta chiudersi.
‘La cosa è reciproca, a dir poco.’ Rispondo girandovi verso la parte del muro con il viso, in caso fosse entrato qualcuno. Sì, ho le lacrime agli occhi.
L’ho già detto che sono nostalgica? Ma non solo nostalgica, qualcosa di più.
‘Mi sono chiuso in bagno, ho bisogno di sentire la tua voce per bene. Almeno mi tengo quella in testa per un po’ dato che non posso avere te davanti.’ Mi dice provocando un piccolo colpo al mio petto.
‘Tra quanto possiamo rivederci?’ Gli chiedo utilizzando tutto il poco fiato che mi è rimasto dopo quella dichiarazione.
‘Appena ci dicono se entriamo o meno ad X-Factor, lì in Spagna, torniamo ognuno a casa sua’ Mi conferma quello che mi aveva detto di aver letto Sugar degli anni passati.
‘Non vedo l’ora’ Dico sentendo colare una lacrima sulla guancia fino al cuscino.
 
I giorni successivi sono passati più velocemente, l’idea che sarebbe tornato di lì a poco mi rendeva le giornate più tranquille e con meno pensieri del solito.
Mi siedo alla sedia della scrivania della mia camera e inizio con il primo video caricato dal Canale di X-Factor su Youtube.
L’audizione di Niall Horan. Riguardo proprio la stessa cosa che avevo visto pochi giorni prima con Sugar alla televisione, ma le mie emozioni sono diverse.
So già cosa è accaduto e rivedere il video mi ha fatto solo uscire un grandissimo sorriso.
Il secondo che trovo con il titolo One Direction è la loro formazione, Niall che non capiva se lo avrebbero mandato fuori o meno e quando meno se lo aspettavano, con sguardo perso, Simon annuncia che saranno un gruppo ed ecco che esultano.
Gli One Direction si sarebbero esibiti davanti ai giudici nella villa in Spagna il 2 ottobre, esattamente domani, ma non c’è scritto niente su quando diranno i partecipanti di X-Factor 2010.
Mi addormento con un pizzico di ansia, ma subito.
 
‘Allison, ancora stai dormendo?’ Mi alzo di scatto e vedo entrare in camera mia Sugar come un fulmine e mi lancia dei vestiti prendendoli dal mio armadio.
‘E’ ora che ti svegli, andiamo a pranzo insieme, ho bisogno di svago dopo questa settimana in cui ho studiato sempre! Carino questo top..’ La vedo guardarsi allo specchio facendo finta di avere il top addosso, ma non me la sento di parlare, sono ancora addormentata.
Mi alzo e scalza vado a lavarmi in bagno.
Mi faccio una doccia velocissima e pochi minuti dopo entra Sugar portandomi i vestiti.
‘Questi non te li vuoi mettere?’ Li appoggia sul davanzale mentre esco dalla doccia.
‘Grazie, mi vai ad accedere il bollitore?’ Le chiedo gentilmente così che mi posso bere un thè veloce prima di uscire.
Sugar schizza al piano di sotto nel frattempo che mi vesto e finisco di truccarmi.
Scendo anche io appena sono pronta, prendo la mia tazza di thè dal piccolo tavolo della cucina e vado in salotto dove ci sono Sugar e mia madre.
‘Buongiorno, oggi andate a pranzo fuori o cucino anche per te?’ Mi chiede mia madre appoggiata sul bracciolo del divano.
‘Andiamo proprio ora a pranzo insieme’ Risponde Sugar prima di me alzandosi dal suo posto, ormai anche i miei genitori sanno di non doversi mettere lì, fa parte della famiglia.
‘Finisco il thè, devo ancora svegliarmi per bene!’ Dico prendendo un altro sorso.
‘A che ora sei andata a dormire ieri sera? Ho sentito musica ed chiacchiere fino a tardi..’ Probabilmente mia madre aveva sentito i video che guardavo.
‘Non tanto tardi, sarà stata mezzanotte passata da poco’ Lascio la tazza in cucina dentro il lavandino e poi affacciandomi un microsecondo dalla porta la saluto ed esco con Sugar.
Facciamo la solita scorciatoia ed in pochi minuti ci troviamo davanti la scuola e proseguiamo verso la parte opposta, il KFC è proprio alla fine di questa strada.
Passeggiando tranquillamente sul marciapiede, dato che ancora non abbiamo molta fame, ci fermiamo davanti ad una vetrina di oggetti usati e decidiamo di entrare.
Il giovane commesso ci da il buongiorno e subito iniziamo a guardare se c’è qualcosa di interessante.
L’occhio mi cade su un braccialetto proprio vicino alla cassa, è di fili intrecciati e a metà c’è un ciondolo a forma di cuore.
‘Sugar, ti piace?’ Le chiedo prendendolo in mano e sento gli occhi del commesso addosso.
‘Mi piacerebbe molto, sì!’ Risponde sorridendo Sugar.
‘Non sarebbe per te, volevo regalarlo a Niall!’ Dico ridendo, che momento imbarazzante.
‘Sempre Niall.. comunque è molto bello’ Mi da il suo parere tornandosene a guardare in giro.
Continuo a guardare il braccialetto, lo rigiro in tutti i versi senza un vero motivo.
‘Niall è il tuo ragazzo?’ Mi chiede il commesso con un grande sorriso e con degli occhi a cui non potevi riuscire a non rispondere e sarebbe stato in grado ad estrapolare qualsiasi cosa, anche il numero della carta di credito!
‘Sì e non lo vedo da molto’ Rispondo fissando i suoi occhi.
‘Come mai? Ha cambiato città?’ Mi chiede curioso.
Sugar nel frattempo si è avvicinata a me e la vedo spostare i suoi capelli dietro le spalle.
‘E’ alle audizioni di X-Factor! E’ all’ultimo stadio!’ Dice per farsi vedere.
La sua risposta mi riporta sul pianeta terra e la guardo pavoneggiarsi davanti al bel commesso.
Un ragazzo moro con dei bellissimi occhi verdi ed una camicia che lascia desiderare.
‘Spero di vederlo sul palco allora!’ Guarda prima me e poi la mia amica.
Gli porgo il braccialetto e le cinque sterline per pagarlo, senza dire niente mi ripassa il braccialetto dentro una bustina e lo scontrino.
‘Arrivederci’ Dice con voce bassa, forse per sembrare più sexy, Sugar ed usciamo.
Metto la bustina dentro la borsa e proseguiamo verso la nostra meta ormai molto vicina.
Entriamo in un momento di poca calca; ho visto proprio di peggio, pensate alla fila fino al marciapiede!
Ordiniamo la solita coscia di pollo, con patatine e pepsi e ci sediamo al tavolo dietro una colonna. Il nostro.
Questa volta, però, manca Niall.
‘Pensi che si sono già esibiti o lo faranno questo pomeriggio?’ Mi chiede prendendo la prima patatina.
‘Penso il pomeriggio, ma non so come funzionano queste cose.’ Rispondo mentre apro la bustina di maionese.
Il nostro pranzo finisce di lì a pochi minuti, ci siamo mangiate tutto velocemente per la fame ed usciamo subito.
Continuiamo per la via di traverso a quella principale verso il parco ed arrivati ci sediamo sulle panchine a rilassarci sotto il sole.
Il tempo giorno per giorno inizia a cambiare, ci stiamo avvicinando all’autunno.
Gli alberi di questo parco ancora non danno segni di far cadere foglie, ma non ci manca poco.
Gli anni passati di questi tempi già erano quasi spogli.
Rimaniamo in silenzio senza sapere cosa dirci fino a quando il suono del mio cellulare non ci fa prendere uno spavento.
‘Ci siamo esibiti e siamo andati bene, ma questo è secondo noi. Domani sapremo se siamo dentro o meno.’ Sento la sua voce tremolante.
‘Ciao Niall!’ Urla Sugar verso il microfono del mio cellulare.
‘Salutami Sugar!’ Cambia tono e lo sento ridere, una delle cose che mi mancano di più.
‘Sono certa che è andata benissimo. Ho scoperto che su Youtube mettono i video la sera stessa di quando li girano. Quindi stasera me la guardo l’esibizione!’ Gli faccio sapere di aver trovato il modo per vedere cosa succede.
‘Quindi tra due giorni dovrei tornare a casa’ Tira il resoconto rendendomi felice.

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Capitolo 12
*** It won't be long. ***


Questi due giorni sono passati nel miglior modo possibile.
Niall e il suo gruppo è stato scelto come partecipante ad X-Factor ed ho pensato per tutto il tempo al fatto che sarebbe tornato a casa di lì a poche ore.

Come dicono i Beatles: 'Since you left me, I'm so alone. Now you're coming, you're coming on home'.
Già da ieri io e Sugar ci siamo organizzate per il suo ritorno: Niall mi farà uno squillo al cellulare quando passa davanti la stazione a pochi minuti da qui, io avverto Sugar e ci incontriamo davanti a casa sua.
La mattinata a scuola è passata velocemente e molti ragazzi mi hanno chiesto di fare i complimenti a Niall.
Esco di scuola alle 12, saluto le mie compagne e torno a casa con passo veloce. L’aereo dovrebbe essere arrivato da pochi minuti. Devo cambiarmi e magari mettermi qualcosa di più pesante, dato che il tempo si sta oscurando e il vento si fa più forte ogni momento di più.
Entro in casa proprio mentre sento il cellulare squillare, lo tiro fuori dalla tasca della felpa ed è Niall.
Bene, devo sbrigarmi moltissimo.

Intanto che faccio uno squillo a Sugar salgo al piano di sopra e mi tolgo i pantaloni, e la felpa per metterne di più pesanti.
Con la fortuna che mi ritrovo i pantaloni che volevo mettermi sono a lavare e quindi mi metto delle collant e sopra i pantaloni neri che avevo anche la mattina; sopra la maglietta un maglione di lana ed eccomi pronta.
Quando scendo al piano di sotto mi accorgo che ha iniziato a piovere e faccio retro-front per tornare di sopra a cercare il mio impermeabile blu. Quanta fortuna, magari esco e mi prende anche un fulmine.
Chiudo la porta alle mie spalle e corro lungo il marciapiede più che posso con le gocce d’acqua che mi arrivano dirette dentro gli occhi.
Abbasso il più possibile il cappuccio e continuo fino a casa Horan.
Sugar dovrebbe essere già arrivata, ma non è qui fuori. Busso alla porta di casa e subito Sugar mi apre.
‘E’ Allison’ Dice a voce alta agli altri dentro casa.
Si affaccia la madre di Niall, Maura, e mi fa cenno di entrare: ‘Susu, entra. Ti porto un asciugamano.’ Torna nella stanza da dove era venuta.
Intanto chiudo la porta dietro di me e tolgo le scarpe e lascio l’impermeabile nell’armadietto.
Maura mi appoggia l’asciugamano sui capelli e li strofina per asciugarli un po’, come fosse mia madre.
‘Così è un po’ meglio, tutto bene Allison?’ Dice sorridendomi.
‘Sì, tutto bene, lei?’ Rispondo mettendomi apposto i capelli scapecciati.
‘Anche io, cara. Niall arriva tra pochissimo.’ Mette una mano sulla mia schiena ed insieme andiamo in salotto dove c’è anche Sugar davanti la televisione.
‘Avete fame? Sete?’ Ci chiede Maura mentre mi siedo a fianco di Sugar sulla poltrona rossa.
‘No, grazie’ Risponde Sugar senza scollare gli occhi da una puntata di O.C.
‘Nemmeno io, grazie!’ Le sorriso ancora una volta ed anche io mi giro per guardare la televisione per capire a che puntata sono arrivati a mandare.
‘Questa scena me la ricordo!’ Mi dice Sugar indicando lo schermo.
‘Ragazze ho sentito la macchina parcheggiare!’ Dice a voce alta la madre di Niall e subito ci alziamo di scatto e ci troviamo davanti al portone di casa ed io lo apro e con il cuore in gola vedo Niall scendere dall’auto con il padre. Metto le scarpe, fortunatamente ho preso quelle da skateboard che devo solo infilare, e di scatto esco di casa, corro lungo il cortile fino a lui che alza gli occhi di scatto e mi sorride vedendomi arrivare.
‘Allison!’ Urla e ci abbracciamo. ‘Non sai quanto mi sei mancata’ Mi sussurra all’orecchio.
‘Ragazzi entriamo che ci prendiamo l’influenza se rimaniamo qui fuori!’ Ci dice Bobby, suo padre, chiudendo lo sportello dalla parte del figlio e correndo verso casa.
Lo bacio velocemente e poi inizio a correre verso la porta dove ancora le altre due stanno aspettando il loro turno per salutare Niall.
Lascio di nuovo le scarpe e lo guardo abbracciare prima sua madre e poi Sugar.
‘Sono molto fiera di te, Niall. Ho guardato tutto quello che potevo in televisione.’ Dice sua  madre abbracciandolo ancora una volta e poi va in cucina da suo marito.
Continuo a guardarlo con un sorriso da ebete, ma non riesco a toglierlo dal mio viso.
‘Ora Allison, sei contenta?’ Mi chiede Sugar dandomi una piccola spinta per gioco.
‘Perché?’ Dico spostando lo sguardo su di lei mentre Niall si toglie le scarpe bagnate.
‘Perché Niall è tornato’  Mi risponde.
‘Certamente!’ Dico accarezzando i suoi capelli un po’ bagnati.
Saliamo in camera sua e lo aiutiamo con la valigia che poi appoggiamo sopra il letto.
‘Dovresti farmi conoscere quel Zayn’ Dice Sugar.
‘Sapevo che mi avresti chiesto di lui’ Risponde Niall chiudendo la porta della sua grande camera.
Sugar alza le spalle e sorride e ci sediamo sul letto quando squilla il cellulare di Niall.
Lo cerca tra le tasche del suo zaino e risponde quasi a metà della sua suoneria One Time – Justin Bieber
‘Sean! Sono a casa!’ Quasi urla appena mette il telefono all’orecchio.
‘Ci sono Allison e Sugar. Sì, certamente, non ti preoccupare! Ok. Ciao!’ Chiude la chiamata e lancia il cellulare sul letto e poi si siede al mio fianco dicendoci che Sean non sarebbe potuto venire per la pioggia.
‘Direi che magari torno a casa, domani pomeriggio ci racconterai qualcosa.’ Sugar si ricorda che gli avevo detto che avrei preferito passare del tempo da sola con lui qualche giorno fa e ci saluta uscendo dalla camera.
‘A me, invece, non interessa di questo Zayn e nemmeno degli altri’ Dico appoggiando le gambe sopra le sue.
Sorride e mi chiede: ‘E di chi ti interessa?’
‘Forse forse di un certo Niall Horan che parteciperà ad X-Factor quest’anno..’ Faccio la vaga sedendomi sulle sue gambe e cingendo le mie braccia attorno al suo collo.
Ci sorridiamo di nuovo e poi le nostre labbra si toccano.
Mi mancava il suo sapore.
In modo sincrono giochiamo con le nostre labbra per qualche minuto sdraiandoci sul suo letto, ma questa volta niente ci avrebbe fermato.
Inizio con il togliermi il maglione e subito dopo la maglia, appena Niall capisce cosa ho in testa fa lo stesso con molta energia.
Continuiamo a baciarci e poi passo ai suoi pantaloni ed ai miei.
In questo momento sento il cuore battermi davvero forte, non ho mai avuto altri rapporti prima, ma sento che questo è il momento giusto.


Spazio autrice:


Mi sono ispirata ascoltando questa canzone che ho anche nominato all'inizio del capitolo: http://www.youtube.com/watch?v=HqO4j-cmhdQ 

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Capitolo 13
*** I'll find the words to say, before you leave me today. ***


Siamo abbracciati sotto le coperte del suo letto, sento il suo cuore iniziare a rallentare piano piano mentre rimaniamo in silenzio.
L’unico rumore che sento è quello della televisione accesa al piano di sotto, durante la pubblicità il volume si alza.
Sposto la testa da sopra il suo braccio e lo bacio sul collo.
‘Ho aspettato da molto questo momento e penso sia stato perfetto.’ Dico a voce bassa.
‘Lo penso anche io.’ Mi risponde baciandomi.
Scanso la coperta ed esco da letto ricoprendolo appena sono fuori, mi rimetto i pantaloni e Niall si siede sul letto chiedendomi dove vado.
‘Mi rivesto soltanto’ Rispondo e Niall fa lo stesso.
Apro la finestra ancora chiusa della camera e faccio entrare un po’ di luce, intanto lui ha rifatto il letto, anche se non benissimo.
Intanto ha smesso di piovere anche se le nuvole continuano a coprire il sole.
Niall accende il computer, che aveva lasciato a casa per tutto il tempo che è stato fuori, e ci sediamo con quello sul letto, quando sentiamo bussare alla porta e l’unica cosa che mi è venuta in mente è stata:
‘Fortuna che non hanno bussato prima’.

Piano piano si apre la porta e si affaccia Sean.
‘Avevi detto che non venivi!’ 
Niall Si alza di scatto  dal letto e corre a salutarlo.
Si abbracciano fortemente ed il suo migliore amico risponde: ‘Ha smesso di piovere ed ho pensato di venire qui’ Sorridono.
‘Ciao Sean!’ Lo saluto agitando la mano, rimanendo comoda sul letto.
‘Allison, ciao! Ma scusate, con tutto quello che potete fare, state al computer?’ Ci dice senza immaginare cosa potesse essere accaduto prima.
Si siedono anche loro sul letto e mi approprio del pc mentre parlano di un video giorno che Sean ha comprato da pochi giorni e già è al quinto livello.
Niall sembra non crederci. Non li capirò mai.
Inizio una partita a solitario, ma non riesco a finirla perché i ragazzi decidono di uscire a farci un giro.
Saluto Maura scendendo per le scale ed esco allungando il passo per stare dietro agli altri due.
‘Scusate, mi potete aspettare? Non ho le gambe lunghe come le vostre!’ Dico a voce alta, Niall si gira di scatto e allunga il braccio verso di me, afferro la sua mano e riprendiamo a camminare insieme sul marciapiede verso il centro della città.

 ‘Hei Niall! Complimenti per X-Factor!’ Gli da un piccolo pugno un ragazzo, che probabilmente conosce, appena mettiamo piede dentro lo Starbucks.
‘Hei Frankie! Grazie!’ Risponde sorridendo e mostrando i suoi denti.
Non capisco come possa dire di vergognarsi a sorridere perché non gli piacciono. Io li trovo particolari e gli stanno molto bene. Non ha bisogno di nessun tipo di apparecchio. Mi piace anche così, ma non lo vuole capire.
Ci sediamo, dopo aver preso tre cappuccini, a l’unico tavolino vuoto.
Nessuno di noi ha il coraggio di bere ancora una sorso dal bicchiere, il ragazzo che ce lo ha preparato è stato molto carino a ricordarci quanto scotta.
Apro il coperchio e lo lascio raffreddare, soffiandoci  anche dentro.
‘Quindi potrò venirti a vedere durante la diretta, senza problemi?’ Chiede ancora una volta per essere sicuro Sean.
‘Sì, ho dato i vostri nomi alla segreteria e ci sono tre posti da occupare sotto il mio nome’ Guarda Sean e poi anche me.
‘Spero di poter venire il più possibile’ Dico soffiando ancora una volta all’interno del bicchiere.
‘Lo spero anche io’ Mi sorride il mio ragazzo versando una bustina di zucchero all’interno del suo cappuccino.
‘Ok, se volete un momento per voi, me ne vado in bagno per un po’. O magari ci andate voi..’ Ci prende in giro Sean.
‘No, grazie. Abbiamo già dato.’ Rispondo. 1 a 0 per la carissima Allison.
‘C’è qualcosa che non so, vero?’ Ci guarda aggrottando le sopracciglia.
‘Forse!’ Risponde Niall ridendo.
‘Non qui , magari.’ Dice Sean ironicamente e poi prova a bere, ma appena inclina un po’ il bicchiere lo rimette subito dritto facendo una faccia sofferente. Scoppiamo a ridere.
 
Le giornate continuano tra una risata e l’altra, tra tanto affetto da parte di Niall e tantissime belle ore passate insieme, ma il momento in cui deve ripartire doveva arrivare prima o poi.
 
Domenica, sveglia alle 8.00.
Allungo il braccio verso il cellulare sul comodino e premo il tasto di disattivazione della sveglia e con tanta energia mi alzo dal letto. Non mi è mai capitato di avere così tanta energia la mattina..
Corro in bagno per lavarmi, cambiarmi e nel giro di venti minuti scendo al piano di sotto pronta per uscire.
‘Non ti chiedo nemmeno se vuoi qualcosa per colazione’ Mi saluta così mia madre prima di uscire, sa bene che quando sono nervosa non riesco nemmeno a guardare il cibo.
‘Salutami Niall!’ Urla mio padre dalla sala prima che chiudo la porta alle mie spalle.
Il sole cerca di fare capolino tra le nuvole, ma fa abbastanza freddo comunque.
Tiro su il cappuccio della mia felpa e cammino velocemente tenendo le braccia incrociate per sentire meno freddo possibile.
Arrivo sotto casa di Niall mentre Bobby sta mettendo una valigia nel bagagliaio della macchina dove già ce né un’altra.
‘Buongiorno Bobby!’ Lo saluto affiancandomi a lui.
‘Buongiorno Allison, sei arrivata giusto in tempo.’ Mi dice mentre facciamo per rientrare in casa.
Niall è seduto sull’ultimo gradino della scala che porta al piano di sopra.
‘Allison’ Alza lo sguardo appena varco la soglia del portone di casa.
Mi siedo affianco a lui.
‘Ti vedo molto pensieroso’ Dico come se non sapessi il motivo.
‘Sto per intraprendere un’avventura spaziale, ma ho paura. Una volta che inizi speri di finirla una gara, non voglio lasciare prima.’
‘E la finirai, sono sicura! Simon era molto contento di voi, arriverete fino infondo, lo so!’ Gli rispondo sorridendo e cercando di non far uscire quelle lacrime che da ieri sera cercano di sorpassare i miei occhi e scendere giù dal mio viso.
‘Andiamo?’ Bobby si ferma davanti a noi con al seguito Maura che fa un piccolo sorriso alle sue spalle.
Niall si alza in piedi dopo un lungo respiro ed usciamo dalla bellissima casa.
I sassolini che riempiono lo spiazzo davanti a casa Horan risuona sotto le suole delle mie Chuck Taylor bianche.
Bobby entra diritto in macchina quando scorgo Sean arrivare dalla fine della via; lo indico per farlo vedere anche a Niall e lo vedo sorridere di nuovo.
Sean inizia a correre, avendo capito che stava per partire, ed in pochi secondi è a fianco a noi.
‘Volevo salutarti anche io e farti un in bocca al lupo!’ Sean sorride come non l’ho mai visto fare e abbraccia Niall quasi stritolandolo. ‘Crepi!’ Risponde il mio ragazzo lasciando la presa e tornando a guardare me.
‘Mi hanno detto che non potremo sentirci, non mi fanno usare il cellulare, ma quando vuoi mettiti d’accordo con i miei per venire alle dirette’ Mi dice guardandomi dritto negli occhi e poi ci abbracciamo.
Trattieni le lacrime Allison, trattienile ancora per un po’!
Inizio a sentire la sensazione della lacrima che sta per uscire dell’occhio appena le nostre teste si sfiorano durante l’abbraccio e mi sussurra all’orecchio: ‘Mi mancherai tantissimo. Fai la brava, ti prego.’
Non riesco a rispondere, mi sento la gola secca. Sciogliamo l’abbraccio e poi corre a salutare sua madre.
Io e Sean rimaniamo in silenzio a guardare le scena con le braccia incrociate, prima di salire in macchina mi manda un bacio con la mano e saluta con un cenno Sean e dopo aver chiuso lo sportello con un bel rumore metallico, vedo l’auto allontanarsi dalla parte opposta di casa mia.
‘Volete qualcosa da mangiare, ragazzi? Ho fatto dei pancakes.’  Ci invita ad entrare in casa la signora Horan.
‘Sì, molto volentieri!’ Risponde Sean guardandomi, alzo le spalle e poi lo seguo.
Ci sediamo al tavolo della cucina più silenziosi che mai e Maura ci passa due piatti con circa cinque o sei pancakes per uno.
Sean vede la mia faccia e capendo che non avevo fame mi dice sotto voce: ‘Non ti preoccupare mi mangio anche quelli!’
E’ un ragazzo di bella corporatura, ma quando mangia non si regalo proprio!
Annuisco e mangio il primo pezzo a piccolissimi morsi.
‘Volete del thè? Oppure ho delle Redbull di Niall qui dentro il frigo’ Ci chiede gentilissima.
‘Io del thè, grazie’ Rispondo sorridendole ed appena si gira lascio nel piatto di Sean due delle mie frittelle, lui intanto è arrivato a quasi metà.
‘Io una Redbull, tanto Niall non tornerà molto presto, non vorrei che vadano a male’ Dice ironico e subito Maura ci lasci i due bicchieri davanti.
‘Pensavamo che al primo show potevamo andare io e Bobby e la nonna di Niall, ci tiene molto’ Ci dice appoggiandosi al davanzale.
‘Certamente’ Rispondo annuendo.
‘Sono sicura che le volte dopo vorrebbe vedere voi, quindi facciamo uno alla volta.’ Pensa già a quando potrà rivedere suo figlio, bè lo farò anche io appena lascerò questa casa.
Prendo il secondo pancakes mentre sento il mio stomaco fare un rumore strano come se ne avesse abbastanza.
‘Se vuoi ne ho altri, Allison’ Mi indica il piatto pieno di tanti altri pancakes come se avesse capito che era un brontolio per la fame. Sean quasi si strozza con la Redbull per ridere e gli lancio un’occhiataccia.
‘Nono, non si preoccupi! Mamma cucinerà tante cose buone oggi, mi voglio tenere un piccolo posticino anche per quelle’ Le sorrido bevendo un sorso di thè.
‘Capisco!’ Ci sorride e va nell’altra stanza.
Sean è arrivato alla suo ultimo pezzo e gli passo quasi tutti i miei, me ne lascio uno.
Pensate che fa in tempo a mangiarli tutti nei pochi secondi che Maura è uscita dalla cucina.
‘Avete già finito?’ Ci sorride tenendo la cesta dei panni tra le mani.
‘Sì, erano davvero molto buone’ Dice il ragazzo biondo mentre ci alziamo dal tavolo.
‘Ora togliamo il disturbo, grazie per tutto’ Dico mettendo una mano sulla sua spalla.
‘Ci sentiamo più in là per metterci d’accordo su chi viene alle dirette’ Ci ricorda ed usciamo dopo averla salutata.
‘Che facciamo? Andiamo al centro?’ Mi chiede Sean fermandosi sul marciapiede.

 

Spazio autrice:

Mi piacerebbe avere qualche parere, qualche vostro pensiero; cosa potrebbe accadere ora che Niall è partito per la sua bellissima avventura? Allison come passerà le sue giornate? Non vi sembra troppo tranquilla Sugar ultimamente dato che viene nominata troppo poco? Sean dove andrà con Allison?
Pensateci e scrivetemelo come recensione, sarebbe davvero bello sapere cosa avete in testa. 
xx

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Capitolo 14
*** Without you, two. ***


Alzo le spalle, non mi importava molto la destinazione di quella giornata, mi va bene tutto pur di non pensare che Niall sarà lontano da me per molto tempo.
Dopo qualche secondo alla fermata, poco lontana da casa Horan, saliamo sul bus diretti al centro della città in cui sono cresciuta: Londra.
Andavo sempre lì con Sugar quando non sapevamo che fare, ma anche quando avevamo voglia di un po’ di chiasso, di stare in mezzo alla gente e dimenticarci di tutto quello che ci girava per la testa che ci faceva stare male. Il miglior rimedio.
Siamo seduti nei due posti più in fondo, in silenzio, aspettando di arrivare alla stazione.
Scendiamo senza dirci niente e ci appostiamo subito dietro la linea gialla della ferrovia.
Secondo il display il treno dovrebbe arrivare entro pochissimi minuti. Prendo il mio cellulare e sento lo sguardo di Sean addosso.
‘Chiamo Sugar un secondo.’ Dico componendo il numero e mettendo il cellulare all’orecchio.
Sean continua a guardarmi, curioso di sapere cosa sto per dire.
Dopo averla salutata aspetto qualche secondo sperando che mi dica lei quello che penso, ma niente:
‘E’ da tanto che non ci sentiamo, è successo qualcosa?’ Dico quasi preoccupata.
Sean, a braccia incrociate, si gira verso la parte opposta alla mia guardando se il treno sta arrivando, quando sento una goccia d’acqua cadere sul mio viso.
‘Mi sa che sta iniziando a piovere’ Afferma Sean chiudendosi il giubbetto.
‘Allison è difficile dirlo, ma è meglio se iniziamo a vederci il meno possibile.’ Mi risponde con aria decisa.
‘Che vuol dire?’ Chiedo alibita.
La pioggia inizia a cadere sempre di più, Sean mi prende per il braccio e mi trascina con lui sotto il tettuccio della stazione.
‘Tra cinque giorni me ne vado, mio padre è stato assunto a Dudley.’ Mi risponde cambiando tono, come se ora le dispiace, prima sembrava tutt’altro.
‘Perché non mi hai detto niente?!’ La mia rabbia mista a delusione aumenta sempre di più.
Sean inizia ad essere preoccupato insieme a me.
‘Sono giorni che ho deciso di non sentirti più, cambio città e dobbiamo riuscire a non sentire la mancanza l’una dell’altra il più possibile. Questo è un modo, farsi un’idea di come sarà.’ Dice.
Non trovo senso a questa frase, rimango senza parole a bocca aperta mentre il rumore della pioggia che scroscia sul tettuccio di alluminio rompe il silenzio di una mattina fredda ed umida.
‘Perché non passiamo questi ultimi giorni il più possibile insieme, invece?’ Rispondo dopo un po’.
‘Perché non ci riesco, Allison. Mi dispiace. Ti voglio bene.’ Chiude la chiamata in lacrime, strascicando le ultime parole.
Il treno si ferma davanti a noi appena poco dopo.
Rimango a fissare il cellulare per qualche secondo senza capire più molto di quello che sta succedendo.
‘Saliamo’ mi cinge con il braccio dietro la schiena fino alla porta davanti a noi.
Fortunatamente dei posti sono liberi e ci sediamo.
Chiudo gli occhi concentrandomi a non piangere.
‘Che succede, Allison’ Mi dice a bassa voce l’unica persona che mi è rimasta accanto.
‘Sugar se ne va a Dudley, suo padre ha un lavoro lì. Ha preferito non vedermi più per abituarsi all’idea.’ Gli spiego guardando un punto vuoto davanti a me.
Lo senso sussurrare qualcosa come: ‘Cazzo’ e poi continuare ad alta voce: ‘Non ha molto senso come cosa, diciamoci la verità.’
‘Infatti, stessa cosa che le ho detto, ma per lei è giusto così.’ Dico rimanendo immobile.
Percepisco l’imbarazzo di Sean, non sa cosa dire, giustamente.
Mi accarezza la schiena e mi dice molto convincente: ‘Non ci pensiamo, oggi ci divertiamo!’
Faccio un bel respiro e mi giro verso di lui annuendo ed accennando un piccolo sorriso.
Dopo circa 4 fermate riconosco la fermata di Waterloo ed appena sentiamo il treno fermarsi ci alziamo in piedi ed usciamo dal vagone.
Percorriamo a passi lunghi la strada fino all’uscita della stazione e poi scendiamo fino alla metropolitana per arrivare a Piccadilly.
‘Direi di andare da Trocadero e ci facciamo una partita a qualche gioco, no?’ Mi dice eccitato.
‘Sono d’accordo, ma prima ci fermiamo a prendere un caffè da Starbucks, ne ho bisogno.’ Rispondo mentre saliamo nella metropolitana piena di gente.
Il caldo inizia ad invadermi a quasi metà strada. Soffro di pressione bassa ed il caldo non migliora le cose.
Inizio a sentire che mi manca l’aria e mi metto in punta di piedi ed alzo il viso verso l’alto, cosa molto buffa se qualcuno mi sta guardando, ma credetemi.. per me non lo è affatto.
‘Allison, che stai facendo?’ Mi chiede Sean con volto stupito.
‘Mi manca l’aria.’ Dico velocemente riprendendo a fare i respiri più profondi possibile.
La porta affianco a noi si apre proprio in questo momento.
‘Scendiamo, ti prego!’ Sean mi dice spingendomi fuori.
Una bellissima aria fresca mi percorre il viso appena il treno riprende a muoversi, che bellissima sensazione.
‘Non sapevo che fare se svenivi lì dentro’ Dice preoccupato Sean sedendosi su un sedile.
‘Penso che hai fatto proprio bene..’ Mi siedo accanto a lui.
Siamo fermi a Charing Cross, che piano piano si stava riempendo di gente.
Mi alzo in piedi di scatto, facendogli capire che stavo meglio ed anche lui fa lo stesso, usciamo dalla stazione e ci ritroviamo a Trafalgar Square. Probabilmente uno dei posti più popolati di Londra.
 
Ha smesso di piovere, ma il cielo è rimasto coperto e molto scuro.
D’istinto mi ricordo che è quasi ora di pranzo ed avverto tramite un sms i miei genitori che non tornerò a pranzo e attraversiamo tutta la piazza chiacchierando e tra una risata e l’altra prendiamo la strada per arrivare a Piccadilly.
‘Andiamo a piedi?’ Chiedo dopo aver smesso di ridere per una battuta davvero stupida.
‘Sì, dai! Così stiamo al fresco ed è meglio.’ Dice sorridendomi.

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Capitolo 15
*** All my loving. ***


Arriviamo a Piccadilly in poco tempo, o almeno è quello che mi è sembrato.
Ci sediamo nei gradini della statua nella piazza principale facendo finta di essere dei turisti e cambiamo il nostro accento.
Risultato? Risate e tanta gente che ci guarda davvero storto.
Ci alziamo di scatto ed attraversiamo la strada fino ad arrivare allo Starbucks vicino a Trocadero, proprio dove avevamo deciso di andare.
Prendo il mio cappuccino e subito dopo scendiamo all’ultimo piano con le scale mobili.
‘C’è ancora il biliardo!’ Esclama Sean saltellando come fosse un bambino.
‘Non so giocarci, facciamo quello!’ Indico una ragazza che apre una porta, poco lontano da biliardo, facendo entrare tre ragazzi che sembravano davvero eccitati.
Ci avviciniamo alla locandina e si tratta di un gioco in 4D. La ragazza con capelli corti biondi, vedendoci interessati, ci da qualche informazione in più.
‘Si tratta di un video che voi potete scegliere e stando seduti su delle poltrone che si muovono vi sembrerà di essere davvero nel video’ Sorride porgendoci un foglietto dove c’erano le descrizioni dei video.
Ormai siamo qui, la cosa mi sta prendendo molto e quindi senza pensarci due volte guardo Sean ancora titubante.
‘Facciamolo, dai!’ Dico dandogli una pacca sul braccio.
Sean stacca gli occhi dal foglietto e dopo un sospiro annuisce: ‘Speriamo ne valga la pena di queste 5 sterline’ quasi mi vuole far sentire in colpa.
Ci sediamo nella poltrona vicino alla porta e sentiamo degli urli e risate dall’interno e la ragazza ci avvisa che mancano pochi minuti alla fine del turno.
Sean non sembra poi così contento di entrare lì dentro e fa quasi passare la voglia anche a me.
La ragazza si alza ed apre la porta di fianco a noi ed escono tre ragazzi ridendo e dicendo qualcosa tipo: ‘E’ stato epico! Quasi piangevi!’
Un ragazzo si asciuga le lacrime, vorrei sapere se dalla paura o dal ridere, ma non faccio in tempo a trarre la conclusione che la ragazza ci fa cenno di entrare.
Prendo per il braccio Sean ed entriamo in una stanza con tre posti a sedere come fosse un cinema ed uno schermo davanti, la ragazzi ci posa degli occhiali da indossare e ci sediamo.
‘Buona visione’ ci augura ed esce spegnendo le luci.
Rimaniamo in silenzio fino all’inizio del video alquanto raccapricciante.
I nostri sedili iniziano a muoversi e tremare e sembra di essere su una montagna russa, ma dentro una miniera.
D’un tratto sento qualcosa toccarmi le gambe, di scatto alzo le gambe e sento Sean urlare e scalciare.
Come posso non ridere?
Esce dall’alto dello schermo una ragazza davvero inquietante con i capelli davanti la faccia, direi che è proprio morta.
La continuo a fissare, la vedo avvicinarsi a me e il mio ‘compagno di viaggio’ subito riprende ad urlare ed imprecare.
‘Sean, calmati!’ Rido con tutta la forza che ho, ma troppo presto il video finisce, ma sono passati comunque 5 minuti buoni.
La ragazza entra nella stanza accendendo la luce e vedo Sean raggomitolato sul sedile e scoppio a ridere ancora una volta.
‘Sei quasi morto, eh?’ Dico cercando di smettere.
‘Non è vero, avevo freddo!’ Risponde credendo che me la bevo.
Lasciamo gli occhialini alla ragazza e la salutiamo.
‘Se hai paura di queste cose potevi dirmelo!’ Continuo a stuzzicarlo.
Sean intanto ha cambiato espressione cercando di sembrare sicuro di se, ma sicuramente non mi scorderò mai la sua faccia dopo quel gioco!
Lascio da parte la cosa ed entriamo in un negozio di videogiochi pieno di ragazzi che giocano con la playstation o x-box.
Vedo illuminarsi gli occhi di Sean e prendere in mano un videogioco.
‘Questo è COD, l’ultimo uscito. Nemmeno  Niall lo ha!’ Esclama.
Grazie Sean, sei proprio d’aiuto in questa bellissima giornata in cui volevo non pensare a lui. E continua:
‘Non sai quanta invidia avrebbe se me lo compro!’ dopo qualche secondo scuote la testa e lo riappoggia cambiando direzione.
‘Non lo prendi?’ Gli chiedo ovviamente.
‘Non ho i soldi dietro, non ci avevo pensato che potevamo venire qui oggi’ Mi risponde andando nella sezione CD.
Guardo per un’ultima volta quel gioco per ricordarmelo e poi lo seguo.
La prima cosa che mi salta all’occhio è il cd di X-Factor della scorsa edizione.
E’ proprio vero che quando cerchi di non pensare a qualcosa, tutto te la farà ricordare.
Passo avanti e mi fermo a fianco di Sean che stava guardando il cd dei Take That uscito da poco, il loro ritorno insieme.
‘Mi mancavano questi qua insieme, sai?’ Mi confida e lo riappoggia con un piccolo sorriso.
Sento un brontolio del suo stomaco e mi ricordo che non avevamo ancora pranzato.
‘Mi sa che ci siamo scordati qualcosa’ Esclamo e Sean annuisce sconvolto. Solitamente non si scorda di mangiare, in questo campo è come Niall. Mangia qualsiasi cosa può.
Io, sinceramente, non sento per niente fame. Ho tante altre cose a cui pensare, ma usciamo dal negozio e ci fermiamo al McDonald a prendere un panino con cocacola per Sean e le patatine per me.
Sono quasi le 16 quando sento squillare il mio cellulare e di corsa lo estraggo dalla mia borsa.
‘E’ Niall’ Esclamo e subito Sean si ferma davanti a me aspettando di sapere qualcosa.
Rispondo alla chiamata con un colpo al cuore.  ‘Niall, tutto bene?’
‘ Sì, volevo solo salutarti. Dovrò lasciare il cellulare.’ Mi ricorda.
Sento la sua voce, soffice e calda che mi fa salire un brivido fino alla punta dei capelli.
‘Giusto.’ Rispondo secca e quasi triste.
‘Già mi manchi, ho tanta voglia di te ora.’ Mi dice, ma questa cosa non aiuta molto la mia situazione.
Cerco di non pensarlo e lui mi dice queste cose? Bene.
‘Ho provato in tutti i modi di non sentirla la tua mancanza, ma è così impossibile. E’ passato solo un giorno. Non voglio immaginare come sarà andando avanti.’ Dico abbassando la voce ala fine della frase per sconforto.
‘Questi giorni passeranno velocemente.Ti voglio bene, tantissimo. Fai la brava, ti prego!’ Mi dice ancora una volta.
‘Sarà così, ti voglio bene anche io’ Chiudiamo la chiamata e rimetto subito il telefono nella borsa e riprendo a camminare.
Sento gli occhi bruciare, cerco di trattenere le lacrime più che posso, ma quando Sean mi prende il braccio per fermarmi le sento scendere lungo le mie guance.
‘Che ha detto?’ Mi chiede.
‘Mi voleva solo salutare dato che non potrà usare più il cellulare lì dentro’ Dico tutto d’un fiato.
‘Ah’ Riprendiamo a camminare.
Ancora un momento imbarazzante, odio crearli, ma giuro.. non volevo piangere.
E’ tutto così brutta questa situazione.
Sono egoista, lo so. Dovrei pensare anche al suo bene, questo per lui è un trampolino di lancio per qualcosa di davvero fantastico e sicuramente anche per lui è stato difficile lasciarmi qui.
Perché penso solo per me? E’ una parte che odio profondamente di me.
Saliamo sul primo treno verso casa in silenzio, ma solo fino a metà strada quando Sean mi appoggia una cuffia del suo I-pod sul mio orecchio e risuonava Party Rock Athem degli LMFAO ed inizio a sorridere vedendolo muoversi come qualcuno con un attacco epilettico.
Non è il mio genere di musica preferito, ma devo ammettere che ci sanno fare. Mettono energia.
E grazie a Sean ho trovato un modo per scaricare tutta la mia malinconia.
La sera tornata a casa, dopo aver saltato cena con la scusa di aver mangiato tantissimo al McDonald, salgo in camera mia e da Youtube metto il loro cd nella Playlist.
Dopo pochi secondi dall’inizio della prima canzone mi ritrovo in piedi ad imitare i loro passi.
Devo ammettere che è da tanto che non mi mettevo a ballare in camera.
Da piccola era il mio passatempo preferito, lasciarmi andare con una qualsiasi canzone che mi faceva sentire qualcosa dentro, come un fuoco che mi accende.
Nella mia testa però si riaccende la lampadina che mi dice: ‘Non ti preoccupare tra massimo due settimane andrai a trovarlo con i genitori’ e riprendo a ballare ancora con più grinta di prima. ‘SORRY FOR PARTY ROCKIN’!’

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Capitolo 16
*** I lost myself. ***


Non è stato così facile come credevo quella sera, mentre gli LMFAO mi facevano scordare tutto quello che la mia mente elaborava.
Le sue settimane successive sono state un vero disastro.
I miei professori mi fermavano per qualche minuto dopo le loro lezioni per dirmi che se avevo bisogno di un aiuto sarebbero stati disponibili per me, dato che mi vedevano sempre in sovrappensiero e le mie verifiche sono state per la maggior parte un massacro.
‘Non dovrei farmi gli affari tuoi, ma una tua compagna mia ha detto del tuo ragazzo e che è per questo che ultimamente non stai attenta’ Mi dice una professoressa più informata sulla mia situazione.
Annuisco senza esprimere nessun sentimento, rimango impassibile.
‘Se hai bisogno c’è una psicologa nella scuola.’ Continua la donna poco alta con i capelli perfetti appena fatti dal parrucchiere.
La ringrazio ed esco dalla classe ormai vuota.
Crede davvero che sarei andata da uno strizzacervelli? Nemmeno avessi dichiarato di voler uccidere qualcuno..
Esco dalla scuola passando in mezzo ad una grande folla che chiacchierava davanti l’entrata.
Mi dirigo verso casa, ma appena apro il portone sento il telefono di casa squillare.
Lascio la borsa a terra, corro in cucina ed alzo la cornetta; chissà da quanto squilla?
‘Pronto?’ Dico con un po’ di fiatone appoggiandomi con la schiena al frigorifero.
‘Allison?’ Sento dire da una donna dall’altra parte della cornetta.
‘Sì, sono io. Chi è?’ Chiedo.
‘Sono Maura, la mamma di Niall’ Dice dolcemente e sento un balzo al cuore.
‘Signora, come sta?’ Le chiedo sorridendo al nulla.
‘Tutto bene, tesoro! Volevo dirti che Sean mi ha detto che domenica verrai tu allo show, vi siete già messi d’accordo.. giusto?’ Dice, sento nella sua voce un pizzico di gioia. La capisco.
‘Se a lui va bene, va benissimo anche a me!’ Dico emozionata.
‘Perfetto, direi che allora domenica ti passiamo a prendere alle 17.’ Si raccomanda.
‘Sarò pronta fuori dal portone!’ Il mio cuore non smette di battere dalla felicità.
Ci salutiamo e dopo aver riattaccato il telefono mi sento cadere a terra.
Anzi, no, sono davvero caduta a terra.
Le mie gambe non hanno retto ed ora sono seduta sul pavimento della cucina con un sorriso da ebete sul viso.
Se fossero entrati ora i miei genitori avrebbero chiamato il manicomio.
 
Il pomeriggio stesso non ho toccato compiti, ci ho provato giuro, ma appena leggevo una frase non capivo cosa intendeva dire.
Ormai un giorno in più o uno in meno di compiti non mi cambia, giusto?
Mi lascio cadere sul letto quando al piano di sotto sento alzarsi il volume della televisione e mio padre urlare:
‘Vieni a vedere Allison! Stanno facendo vedere il backstage di X-Factor!’
Salto giù dal letto ed in un macro secondo mi ritrovo davanti la televisione, come se avessi volato sopra le scale.
In questo momento l’inquadratura è su una concorrente, Cher Lloyd, una ragazza molto bella e con una voce spettacolare.
Nell’ultima settimana ha legato molto con i One Direction, forse anche per l’età molto vicina.
Mio padre è seduto sulla poltrona con un giornale in mano, ma non lo sta leggendo, i suoi occhi sono puntati sulla televisione, proprio come me.
‘Ed ecco i ragazzi più turbolenti della settima serie di X-Factor! One Direction!’ Dice il conduttore cambiando l’inquadratura su cinque ragazzi ormai quasi familiari per me.
‘Harry, abbiamo notato che hai un vizio molto interessante! Cosa ci dici dello restare nudi in camera? I ragazzi sono d’accordo?’ Il conduttore passa la parola ai ragazzi che iniziano a ridere, Niall quasi cade dalla poltrona.
‘Si sono abituati’ Risponde il ragazzo riccio al centro mentre Louis, al suo fianco, mette il braccio sulle sue spalle.
‘Ci siamo dovuti abituare’ risponde il ragazzo più scuro di pelle, Zayn. Probabilmente la perfezione fatta in persona.
Rimango in piedi e sento un colpo al cuore quando prende parola Niall.
‘Vogliamo parlare degli specchi di Zayn? Penso di averne trovati circa cinque o sei in giro!’ Riprende a ridere e provoca un sorrisino anche a me.
Non faceva veramente ridere, ma sentire lui per me basta.
‘Hai più parlato con Bobby o Maura?’ Mi chiede mio padre facendomi provare un colpo nel mezzo del petto sentendo quei nomi.
Distolgo lo sguardo dalla televisione e gli racconto della chiamata.
‘E’ dopodomani, domenica’ Mi risponde rendendomi ancora più felice.
Un solo giorno senza vederlo, ancora un solo giorno.
Sento un brivido salire sulla mia schiena, ma quando mi rigiro verso lo schermo della televisione al plasma da poco comprata mi accorgo che il programma era finito.
Risalgo in camera e ritorno nella posizione che avevo prima.
Dovrei ringraziare Sean per avermi ceduto il suo posto per domenica.
Se non fosse stato per lui forse avrei dovuto aspettare ancora una settimana.
Prendo il cellulare allungando il braccio verso il comodino e gli scrivo un sms.
Lungo queste due settimane ho passato più tempo con lui che con i miei genitori.
Sugar è scomparsa dalla mia vita come se tra noi due non ci fosse mai stato niente, spero solo che almeno è felice e che mi dimentichi subito.
Invio l’sms e poi chiudo gli occhi. Mi addormento subito, anche se in realtà non avevo poi così tanto sonno.
Il giorno seguente, non che il giorno prima di rivedere Niall è stato abbastanza vivibile.
Sveglia alle 9 e sono uscita per fare una corsetta attorno al quartiere.
Arrivata quasi davanti la scuola, torno a casa, non ho poi così tanto fiato da potermi permettere una corsa più lunga.
Il sole riprendeva a piacermi, fino a ad oggi cercavo di uscire solo nei giorni di pioggia o nuvolosi, trovavo il sole troppo felice per la mia situazione.
Che cosa tragica, eh?
Niall però è il primo ragazzo serio che ho avuto e non è iniziata proprio bene questa storia.
Ogni ragazza vorrebbe vedere la persona che ama il più spesso possibile, cosa fareste voi al mio posto?
Non ho modo nemmeno di sentirlo, l’unica cosa che posso fare è accendere la televisione e sperare che mandano qualche spezzone del backstage o guardare la diretta dello show.
La sera arriva velocemente, dopo aver passato il pomeriggio a casa con la musica accesa mentre cucinavo biscotti.
Non ceno, mi sento lo stomaco sotto sopra dall’emozione.
Mia madre cerca di rifilarmi qualche pezzo di mela, ma rifiuto sempre fino a quando non si stufa e mi lascia tornare nella mia camera.
Rimando al computer per circa un’oretta e poi mi corico a letto. Anche se sono solo le 21.
‘Mi preoccupo molto per Allison, è così strana ultimamente’ Dice mia madre a mio padre nel bel mezzo della notte.
Saranno state le 3, quando apro gli occhi sentendoli salire le scale e poi parlare in camera.
‘Sugar ha cambiato città, Niall è ad X-Factor e sta uscendo con quel ragazzo..’ Continua mia madre.
‘Sean, è il migliore amico di Niall, da quanto mi ha detto Allison’ Gli dice papà.
‘Non lo so, povera. Tutto in questo periodo, tutto insieme..’ Dice mia madre e poi silenzio.
Mi irrigidisco.
La mia vita è cambiata nel giro di pochi giorni, Sean è molto carino con me, ma io ho bisogno delle persone più importanti della mia vita. E loro non ci sono.

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Capitolo 17
*** I miss you, everyday. ***


Il risveglio è stato tragico, come del resto per tutte le mattine, ma questa volta non per la sveglia del mio cellulare, ma da un urlo da fuori casa.
Sembrava un ‘Muoviti Tom, cazzo!’ e poi il rumore di un auto che sfreccia sotto la mia finestra.
Sicuramente è la ragazza del mio vicino, sempre molto carina con lui.
Alzo la tendina e faccio entrare il sole nella mia camera, stranamente due giorni di fila di sole.
Mi trascino fino al bagno, ma solo dopo essere entrata sotto la doccia ricordo di che giorno si tratta.
Sento un brivido percorrere la mia schiena, un po’ anche per il freddo.
Apro l’acqua calda e con un grandissimo sorriso mi metto sotto il getto, che bellissima sensazione l’acqua che scorre lungo il corpo nudo.
Esco dopo pochi secondi, subito mi avvolgo i capelli in un asciugamano e torno in camera con l’accappatoio dato che mi ero scordata di portarmi i vestiti.
Slip, reggiseno, maglia bianca maniche corte quasi aderente, pantaloni  a sigaretta neri, una felpa a caso dal mio armadio e corro al piano di sotto senza smettere di sorridere. Mi prenderanno per pazza o semplicemente mi capiranno?
 
‘Buongiorno tesoro!’ Mi dice mio padre abbassando il giornale da davanti il suo viso per guardarmi.
‘Hola!’ Rispondo, credetemi non rispondo mai la mattina, sono sempre troppo stanca, infatti mio padre rimane colpito emettendo un semplice ‘wow’ e poi riprendendo a leggere la cronaca giornaliera.
Metto due fette di pane nel tostapane ed accendo il bollitore elettrico.
Nel giro di un minuto ho tutto pronto per una buonissima colazione.
Il sapore è diverso dal solito, anche se prendo tutti i giorni le stesse cose.
Come può cambiarmi la giornata così? Qualsiasi cosa è migliore oggi.
Potrebbe cadermi una cacca di piccione addosso e mi ci farei una grassa risata sopra.
Perché ogni giorno non è così? Il mondo è migliore, io mi sento migliore.
Finisco il thè e lascio tutto nel lavandino.
‘Quando ti passa a prendere Bobby?’ Mi chiede papà prima che esco dalla cucina.
‘Alle 17’ di scatto mi giro verso l’orologio anche se so benissimo che mancano ancora molte ore, circa 6.
Quanto vorrei che tutto si velocizzasse.
Mi giro su me stessa e riprendo a camminare verso la mia camera. Quasi non faccio cadere mia madre dalle scale, non l’avevo vista.
‘Quanta emozione che vedo in te!’ Sento dire alle mie spalle da mia madre, ma non mi giro per non far vedere quello stupido sorriso che ho ormai da molto tempo.
Entro in camera e chiudo la porta alle mie spalle.
L’Ipod è sempre al suo posto, appoggiato tra le due casse sopra il mobiletto con lo specchio.
Con due gesti faccio partire la prima canzone in riproduzione casuale:  I gotta feeling – The Black Eyed Peas.
Appena sento le prime note non rispondo più delle mie azioni, inizio a saltare con tanta forza come se avessi vinto la lotteria, no.. questo è ancora meglio!
Che ci farei dei soldi se non avessi la persona che amo?
Il pranzo e il primo pomeriggio è stato molto veloce, non mi sono nemmeno accorta dello scorrere delle ore.
Mi sono preparata qualche ora prima e alle 17 mi ritrovo sul gradino dell’entrata ad aspettare l’arrivo degli Horan.
‘In perfetto orario’ Sussurro vedendo arrivare la loro auto dalla fine della via.
 Apro la porta socchiusa dietro di me e urlo: ‘Io vado!’ e subito sento il rumore di una sedia scivolare sul pavimento.
Non aspetto i miei genitori e mi avvicino all’orlo della strada.
Appena l’auto si ferma vedo Bobby affacciarsi da dietro sua moglie ed entrambi salutare verso casa mia.
Salgo in macchina salutandoli e poi faccio un piccolo cenno ai miei appena la macchina accelera.
Nel momento stesso che usciamo dal territorio del nostro piccolo quartiere sento un vuoto nello stomaco.
‘Tra un’oretta siamo arrivati, sei pronta?’ Mi dice Maura girando la testa verso i sedili posteriori.
‘Sì, sono emozionata!’ Rispondo stringendomi nelle mie spalle e sorridendole.
Si rigira ed io sposto lo sguardo fuori dal finestrino. Le case di fianco a noi scorrono velocemente e quasi mi viene mal di testa se cerco di concentrarmi su ognuna di loro.
Dopo poco più di un’ora Bobby parcheggia.
Non so dove mi trovo, ma sicuramente siamo arrivati.
Scendono entrambi dalla macchina ed io faccio lo stesso senza fare domande; veramente sono così eccitata che non ho voglia nemmeno di pensare a cosa dire.
‘Vieni tesoro.’ Mi prende sotto braccio Maura e uno di fianco all’altro andiamo verso un palazzetto facendo uno slalom tra le macchine.
Giriamo l’angolo e trovo molte persone che fanno baccano, urlano, parlano e si abbracciano.
Un colpo al cuore, il fiato si ferma quando scorgo il viso che ho cercato di più in queste ultime settimane, quel viso che volevo accarezzare, ma non potevo.
Se non fosse stato per Maura che continuava a tirarmi con lei, penso mi sarei fermata e sarei rimasta imbambolata a vedere quello spettacolo.
Niall sta parlando con una ragazza insieme al suo nuovo amico Harry.
Appena ci vede farci strada tra la gente li lascia soli e ci corre incontro.
Maura lascia il mio braccio ed io rimango comunque nella stessa posizione.
Lo vedo corrermi incontro e a metà strada apre le braccia, quelle braccia dove poi mi ritrovo immersa.
‘Allison, che bellissima sorpresa!’ Mi dice stringendomi.
Sento scendere una lacrima e da quel momento inizio a reagire, a sbloccarmi.
Alzo le braccia e lo abbraccio anche io, più forte che posso.
‘Non mi lasciare, abbracciami ancora un po’’ Gli dico chiudendo gli occhi ed assaporando ancora una volta il suo profumo.
Quanto mi mancava.
Slega l’abbraccio dopo qualche secondo e mi guarda negli occhi, vorrei baciarlo.
Ma sua madre ci riporta alla realtà: ‘Tesoro mio! Fatti abbracciare!’ Gli dice e lui subito l’accontenta ed anche suo padre si unisce.
Rimango a guardarli, ma più che altro a guardarlo.
Dopo aver fatto qualche parola con i suoi genitori ritorna da me, ma non so che fare.
Avrei così tante cose da dirgli, tante cose da voler fare insieme a lui.
‘Noi entriamo un secondo, gli faccio vedere una cosa’ Dice Niall ai suoi genitori dopo un po’ che mi guardava.
Mi prende per mano e lo seguo fino ad una porta che attraversiamo; appena siamo dentro tutto cambia.
Silenzio, non passava nemmeno un filo di rumore da quelle pareti che ci separavano dal baccano.
Tira il mio braccio e mi avvicino a lui, mi bacia. Rimaniamo incollati per più di un minuto, ma avrei voluto fosse stato di più. Vorrei recuperare tutto quel tempo che non ho potuto sentire il suo amore.
‘Come stai?’ Mi dice prendendo anche l’altra mia mano.
Sento il suo calore percorrere il mio braccio e lo stringo più forte.
‘Ora sto bene’ Dico, mi stupisco di essere riuscita a dire qualcosa.
‘Sono davvero contento che sei qui, non sai quanto mi manchi.’ Rimango in silenzio a guardarlo parlare velocemente e si mangia qualche parola, come al suo solito.
‘Qui dentro è tutto un sogno, ma senza di te sento sempre un vuoto dentro di me’ Continua e mi riabbraccia.
‘Io sono vuota senza te. Sugar se né andata. Non so più che fine ha fatto, ha cambiato città e non ha voluto più vedermi.’ Dico tutt’un fiato.
‘Cosa?’ Cambia espressione.
‘E’ andata a Dudley ed ora sono completamente sola. Oltre che per Sean, qualche volta sto con lui.’ Dico accarezzando la sua mano.
‘Fortuna Sean, mi dispiace lasciarti sola, ma sai..’ non lo faccio finire la frase: ‘Niall, è il tuo sogno, non ti preoccupare per me, davvero! Me la cavo!’ Fingo un sorriso, non gli parlerò mai della mia situazione.
Non ora almeno!
In quell’istante sento qualcuno rivolgersi a me:
‘Allison!’
Mi giro, chi potrebbe mai conoscermi in questo posto?


Recensite pure, non vi mangio! (A meno che non siete dei biscotti!)

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Capitolo 18
*** We're One Direction. ***


Un ragazzo riccio, con degli occhi e un sorriso che farebbero morire qualsiasi persona, si sta avvicinando a me. 
‘Tu dovresti essere Harry?’ Dico sorridendo, ho aspettato da molto questo momento.
‘Sì, molto piacere di conoscerti! Niall non fa altro che parlare di te’ Il ragazzo, dopo avermi stretto la mano, da un pugno sulla spalla del mio ragazzo e poi torna a guardarmi.
‘Dalla webcam non sembravi così bella’ Continua, ma Niall non sembra apprezzare molto la cosa e gli da una gomitata, forse un po’ forte. Harry si piega in due e inizia a ridere e provoca un sorriso sulle nostre bocche.
In quel momento sento il cuore fermarsi, Niall mi sta guardando e mi giro verso di lui.
Sento la sua mano calda prendere la mia e stringerla forte.
‘Torno fuori dagli altri!’ Dice Harry e ci lascia soli o quasi: c’è una ragazza ad un computer poco distante da noi, probabilmente una segretaria, ma non ha mai alzato lo sguardo dal computer.
‘Posso nascondermi in camera tua? Rimango in silenzio, non si accorge nessuno, giuro!’ Dico facendo uno sguardo triste.
Niall sorride e prende il mio viso tra le sue mani accarezzandomi le guance.
‘Sarebbe la cosa migliore al mondo’ Dice prima di baciarmi con tutta la dolcezza che ha in corpo.
Le nostre bocche si sciolgono, purtroppo, dopo poco e silenziosamente usciamo di nuovo fuori nel caos.
 
Appena la porta dietro di noi si chiude con un suono sordo mi accorgo che il sole sta calando.
Maura e Bobby stanno parlando con una signora a sua figlia e Niall mi fa cenno di seguirlo.
‘Zayn?’ Chiama il suo amico che stava ridendo con altre ragazze.
Il ragazzo, che probabilmente è uno dei più belli che abbia mai visto, si gira verso di noi e si fa serio vedendomi.
Alzo il braccio e gli faccio un cenno con mezzo sorriso.
‘Lei è Allison’ Niall mette un braccio dietro la mia schiena.
Zayn riaccende il suo sorriso: ‘Allison! Piacere! Sono molto contento!’
Mi stringo tra le mie spalle e gli sorrido: ‘Piacere mio!’
Rimaniamo in silenzio per qualche secondo molto imbarazzante e poi mi sento trascinare verso un altro componente della sua band.
‘E’ Louis, vero?’ Chiedo a Niall quando arriviamo dietro di lui.
Il ragazzo moro e  molto vivace si gira di scatto. ‘Chi mi nomina?’
Prima guarda Niall e poi sposta il suo sguardo su di me. ‘Ohoh! Allison!’ Mi abbraccia come se ci conoscessimo da anni ed è da tanto tempo che non ci vediamo.
Mi sento come se avessi abbracciato mia nonna, mi sta stritolando. Poco dopo mi lascia. Aria, ho bisogno di respirare!
‘Per essere la fidanzata di Niall sei troppo carina!’ Dice, probabilmente, scherzando.
Niall di scatto gli tira un pugno sulla spalla. ‘Come sei dolce, Niall’ dice Louis stritolandogli una guancia.
‘Ci manca Liam!’ Dice staccandosi il suo amico da dosso con un solo colpo.
Mi prende per mano e mi porta davanti ad un ragazzo molto più alto di me.
‘Allison, ecco Liam’ Dice Niall mentre il ragazzo mi osserva dolcemente.
‘Ho moltissimo piacere nel conoscerti!’ Dice velocemente. ‘Niall non fa altro che parlare di te tutto il giorno!’ Continua ancora più veloce, quasi non gli sto dietro.
‘Spero tutte cose brutte!’ Gli rispondo con un piccolo sorriso.
‘Altroche! Le cose peggiori!’ Dice ridendo, ma Niall si intromette: ‘Trovale qualcosa di brutto. E’ impossibile.’ Mi stringe a lui.
Di scatto abbasso il viso, mi sento arrossire tutto d’un botto.
‘Non esageriamo!’ Sbiascico passandomi una mano tra i capelli.
‘Non metto in dubbio quello che ha detto Niall, quando ci conosceremo meglio saprò dirti se hai ragione con più sicurezza’ Continua ipervelocemente.
Rimaniamo a chiacchierare del più e del meno con il ragazzo biondo scuro per qualche minuto.
Quasi mi sembra normale la posizione che teniamo io ed il mio ragazzo.
Io tranquilla al suo fianco e lui con il braccio dietro la mia schiena che mi spinge a lui, ma tutto cambia quando sento la voce di Bobby. ‘Allison, hai fame?’
Se ci penso, mi sentivo in estasi, quasi non sapevo cosa stava succedendo, come se tutto quello fosse normale.
Io e il mio ragazzo con il suo amico a chiacchierare. Dopotutto è quello che ho sempre desiderato da una settimana a quella parte.
Mi giro tranquilla, ma Niall si stacca subito e, quando non sento più il suo calore attorno a me, ritorno alla realtà.
Suo padre non sa niente di noi e non so nemmeno se è una buona idea.
‘Ehm, no, grazie. Ho mangiato qualcosa a casa prima di partire.’ Mento.
Bobby annuisce e saluta Liam con una stretta di mano.
‘Ho conosciuto il padre di Zayn, proprio un grande uomo!’ Sorride dando un colpetto sul braccio del figlio.
Sorrido, non so perché, ma la situazione è strana, quasi bella. O forse lo è proprio.
Lo osserviamo guardarsi attorno e poi scappa via, quasi di corsa.
Si sta avvicinando ad una donna molto bella, ma non mi interessa di questo.
‘Tuo padre è un personaggio!’ Dice Liam.
‘Lo hai visto solo due volte, pensa a viverci!’ Scoppia a ridere.
‘Devo darvi una brutta notizia, ragazzi!’ Harry si avvicina a noi e le risate si fermano di botto.


Non mi piace particolarmente questo capitolo, ma dovevo pubblicarlo per forza.
Che è successo di brutto?

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Capitolo 19
*** The live show. ***


‘Dobbiamo rientrare, dobbiamo prepararci per la diretta.’ Harry mi guarda come se capisce cosa sto pensando.
Il mio cuore perde un battito quando capisco che mi sarei divisa ancora una volta da Niall.
Proprio ora che tutto è così perfettamente perfetto.
Harry si volta dopo avermi sorriso e rientra nell’edificio, Liam mi accarezza il braccio con un ‘Ci vediamo dopo!’ e con un grande sorriso segue Harry.
Ed ora a noi due.
Ci guardiamo negli occhi e prende le mie mani.
‘Ci vediamo dopo, farò in modo di cercarti alla fine della diretta.’ Mi dice nel modo più dolce possibile.
Si guarda attorno, probabilmente qualcuno ci stava guardando dato che ha spostato subito le sue mani nelle sue tasche.
Mi sorride e andiamo insieme dai suoi genitori che lo salutano prima di lasciarlo entrare.
‘Lei è un’amica di Niall’ Mi presenta Bobby ad una signora molto giovane e bella.
‘Molto piacere sono Anne, la madre di Harry. Lo conosci già, vero?’ Mi risponde allungando la mano per stringerla alla mia.
Ha un sorriso raggiante e degli occhi davvero bellissimi. Le darei circa poco più di 35 anni, quasi sembra la sorella.
‘Sì, ci siamo conosciuti prima.’ Dico annuendo.
I ‘grandi’ riprendono parlare tra di loro su qualcosa di molto divertente, dato che li sento ridere nel sottofondo dei miei pensieri.
Forse dovrei vivere il momento e non pensare a cosa sarà dopo questa serata.
Sicuramente tutto tornerà come prima. Sempre la solita merda, quindi tanto vale che ora mi godo questi piccoli istanti di felicità.
Salutiamo presto Anne ed altri genitori per entrare nel palazzetto e prendere posto.
I nostri sedili sono assegnati alla famiglia Horan.
Sembra stupido, ma mi piace sentirmi far parte di quella famiglia.
Aspettiamo l’inizio dello show guardando gli ultimi preparativi, tante persone aggiustare cose sul palco ed infine una corsa contro il tempo: tutte le persone nello stesso istante corrono fuori dal palco e Dermot O'Leary, il presentatore, rimane al centro dell’attenzione; un uomo alza le braccia per farsi vedere da tutto il pubblico e inizia a battere le mani e tutti lo seguono fino a creare una grandissima atmosfera di inizio programma.
Batto le mani a sincrono di tutti gli altri, ma il mio cuore ha perso il suo solito battito.
Sono senza fiato.
‘Ecco a voi i 16 finalisti!’ Dermot esce dal palco e le luci si abbassano.


Entrano quattro delle finaliste, tra cui anche Cher Lloyd, e rompono il ghiaccio, dopo di che altri 4 ragazzi escono dalla parte opposta facendo il loro pezzo della canzone, ma solo quando escono tutti insieme capisco di che canzone si tratta: Rhythm of the Night
I One Direction escono dal centro del palco e un colpo al cuore mi fa tremare.
Niall è al centro di tutti, pantaloni e maglia bianchi, un sorriso bellissimo e il suo amato microfono nella mano.
Al secondo ritornello i gruppi centrali si spostano in avanti, Niall è proprio davanti a me, chissà se mi vede.
Batto le mani, ma quasi non me ne rendo conto.
Giro per un secondo lo sguardo verso i signori Horan e li vedo sorridere come non mai.
Torno concentrata su Niall, com’è bello?
Sfortunatamente la canzone finisce subito e sono costretti ad uscire dal palco.
Batto le mani più forte che posso come se vorrei farmi sentire, ma come potrebbe?
Il presentatore torna al centro dell’attenzione, presenta i giudici e manda il video che documenta la settimana passata.
‘Sono molto orgogliosa di lui’ Mi dice sua madre avvicinandosi al mio orecchio.
‘Anche io, moltissimo!’ Ci sorridiamo e torniamo a guardare il grande schermo davanti a noi.
Lavorano molto durante la settimana, ma non possiamo lasciare da parte il divertimento.
I One Direction a quanto pare sono quelli che se la spassano di più di tutti.
Sembrano molto uniti.
Dopo qualche chiacchiera con i giudici e una pausa pubblicitaria iniziano le esibizioni: sono tutti molto bravi, ma sono qui solo per un'unica ragione.
Fortunatamente molto presto vengono chiamati i ragazzi.
Mandano il video montaggio su di loro, come sempre.
Parte dall’ultima eliminazione in cui sono ‘scampati’ prosegue una piccola intervista ed infine eccoli.
‘ONE DIRECTION’ la voce fuori campo li chiama poco dopo che loro già si sono preparati nelle loro posizioni al buio.
Vedo le sagome, le mie gambe tremano.
Faccio un piccolo urlo e si accendono 5 luci che li illuminano a mala pena.

Liam inizia con la sua splendida e dolce voce.
Chi non ha mai sentito almeno una volta quella splendida canzone? My life would suck without you.
I ragazzi si guardano tra di loro ridacchiando e scambiandosi qualche parola prima del ritornello e poi, arrivato il momento, eccoli che si scatenano come sempre.
La voce di Zayn sovrasta le altre in qualche pezzo, ma riesco comunque a sentire la voce di Niall sopra le altre.
Sarà che la conosco meglio.
Sfortunatamente dopo quasi due minuti la canzone finisce.
I ragazzi abbassano lo sguardo contenti dell’esibizione ben fatta e poi si uniscono in un abbraccio davanti ai giudici molto sorridenti.

Le urla dietro di me quasi mi stordiscono, ma sono contenta che piacciono.
Sono contenta che loro sono contenti. Che Niall è contento.
Louis, il giudice, cerca di sovrastare le voci per farle smettere per dire la sua impressione, ma le urla persistono anche mentre parla.
Il signore che ci aveva detto di applaudire all’inizio alza un cartello con scritto ‘STOP’, che cosa molto divertente.
I giudici sono molto felici e danno buonissime sentenze.
Credetemi, l’ho sentito con le mie orecchie, Simon ha detto: ‘Siete la più eccitate boy band del paese oggi!’
I ragazzi rimangono a bocca aperta davanti a tutti questi complimenti e ringraziano tantissimo prima di uscire dalla scena festeggiando.
Maura si gira verso di me e mi abbraccia felicissima. La stringo forte.
‘Sono così contenta, Allison!’ Mi dice con un sorriso grandissimo.
‘Non sa quanto lo sono io!’ Le rispondo prima che le urla riprendono ancora una volta, ma questa volta ci sono anche io tra loro.

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Capitolo 20
*** Hurts like heaven. ***


Non sono così eccitata da tanti giorni, è così bello essere spensierati e in mezzo a tutta quella gente contenta di sentire il mio ragazzo cantare.
Smetto di battere le mani quando il presentatore riprende a parlare, ma tutto il resto dello show è stato semplicemente come vederlo da casa, oltre il fatto che batto le mani ogni volta che sento gli altri farlo.
L’adrenalina inizia a scendere quasi alla fine dello show quando inizio a capire che la serata che aspettavo da tanto è già passata.
Si dice che l’attesa sia più eccitante del vivere la cosa che si aspetta, ma questa volta non ne sono sicura.
‘Passiamo la parola all’Extra Factor. Buona notte a tutti e a domenica prossima.’ Il presentatore chiude con un gran sorriso e riprendono gli applausi.
Tutti si alzano.
Niall sarebbe venuto da me?
Le mie orecchie si spengono, tutto il rumore della sala non esiste più.
Mi alzo in piedi anche io, prendo la mia borsa e mi sistemo i capelli, senza pensarci. Tutto automatico.
Guardo i signori Horan con sguardo assente, li vedo parlare, ma Niall?
Vorrei ritornare tra le sue braccia ancora un po’.
‘Allison, penso che i ragazzi siano all’Extra Factor per un’intervista, non so bene a che ora finiranno’ un suono appannato esce dalla bocca di Maura.
Scuoto la testa e riprendo a sentire tutto per bene.
‘Tutto ok, cara?’ Mi chiede Bobby.
Annuisco e sforzo un sorriso.
Maura esce dalla fila dei divanetti e sale le scale fino ad un’altra sezione del teatro da un uomo un po’ scuro di carnagione e lo saluta stringendogli la mano.
‘E’ il padre di Zayn’ Mi riferisce il padre di Niall prima di seguire la moglie.
Mi avvicino lentamente a loro come se fossi ad un supermercato e devo stare dietro ai miei genitori come un cagnolino senza sapere cosa fare e dove andare.
‘E’ vostra figlia?’ Chiede il signore, ma solo ora mi accorgo di quanto assomiglia al figlio. Impressionante.
‘No, è amica di nostro figlio, ma è come una figlia per noi’ Maura cinge un braccio dietro la mia schiena e mi sorride.
‘Buona sera Signor Malik’ Dico abbozzando il mio solito sorriso.
Ci stringiamo la mano e poi i grandi tornano a parlare.
Guardo il mio cellulare sperando in una chiamata, ma so bene che non può usare cellulari..
Il respiro inizia a farsi affannoso, come tutte le volte che sono in ansia, sento l’aria mancarmi.
Decido di calmarmi e faccio grandi respiri cercando di non farmi vedere.
Scendo di qualche gradino e mi siedo su una poltroncina nelle prime file.
Un uomo molto muscoloso che sta prendendo gli ultimi fili si gira a guardarmi, forse non dovrei stare lì?
Non mi importa, ci sono anche gli altri sopra.
Chiudo gli occhi e riempo la cassa toracica con più aria che posso, sento il diaframma salire il più su possibile e poi ributto fuori con la bocca e continuo, ancora.
‘Hai bisogno di qualcosa? Ti vedo molto bianca’ Riapro gli occhi e quel signore è davanti a me.
Faccio un salto sulla sedia e sbarro gli occhi.
‘Non volevo spaventarti’ si ritrae di un passo e poi continua: ‘Se vuoi ti porto una bustina di zucchero, del caffè..’
Noto solo ora i suoi occhi grigi in contrasto con dei capelli neri arruffati.
‘No, grazie, sto bene.’ Rispondo raddrizzandomi sulla poltrona.
Mi sorride: ‘Stai aspettando tuo fratello?’
Perché devo per forza avere un fratello qui?
‘In realtà aspetto il mio ragazzo’ ammetto per la prima volta.
‘Chi sarebbe?’ Dice curioso.
Non so cosa mi spinge a rispondere ad uno sconosciuto, ma qualsiasi cosa che riguarda Niall mi fa andare fuori di testa.
‘Niall, dei One Direction’ Dico sorridendo.
‘Il biondino, è molto simpatico da quanto mi hanno detto’ Afferma riprendendo i suoi fili da terra.
Lo guardo andarsene verso le quinte, quando si rigira verso di me: ‘Gli dico che lo aspetti qui?’
Annuisco ed il cuore inizia a battere fortissimo.
Può scoppiare il cuore? Perché mi sa che ci sta vicino.
L’aria è tornata, ma è meglio se non ci penso.
Cerco qualcosa per svagarmi, ma l’unica cosa che ho trovato è stata la madre di Louis.
Posso innamorarmi di lei?
Ok, non diamo i numeri. Ho bisogno di Niall.
Sposto lo sguardo al suo fianco, la madre di Harry, Anne, mi sta guardando.
Mi rigiro subito e mi rimetto dritta rivolta verso il palco ormai vuoto, le luci sono accese solo sopra le poltrone degli spettatori.
‘Tutto ok?’ La bellissima donna si siede al mio fianco.
La guardo incantata dai suoi bellissimi occhi, annuisco dopo un po’.
‘Tra poco torneranno qui i ragazzi, ti manca tanto Niall, vero?’ Mi chiede senza togliermi gli occhi di dosso e sorridendomi.
‘Abbastanza’ Rispondo abbassando lo sguardo e massaggiando la gamba freneticamente con la mano.
‘Non hai altri amici che riescono a farti sentire meno la sua mancanza?’ Dice come se fossi un povera ragazzina senza amici e perennemente sola.
Bhè, se ci penso bene, non ha poi del tutto torto..
‘Certo che ne ho, ma non è questo il punto..’ Rispondo lentamente.
‘Lui ti piace, giusto?’ Sento una forte scossa dentro di me, mi irrigidisco di colpo.
‘Scommetto anche che non avete ancora detto niente ai vostri genitori’ Continua. Inizio a sentire caldo e tutto si fa scuro ai miei occhi.
Le cose sono tre: sa leggere nel pensiero, dico le cose senza accorgermi o è già capitata nella mia stessa situazione.
‘Come fai a saperlo?’ Mi giro di nuovo verso di lei con sguardo interrogatorio.
Vedo riapparire il suo solito splendido sorriso: ‘Sono un genio, leggo nella tua mente’.
Sapevo che questo momento sarebbe arrivato prima o poi, ma pensiamoci seriamente, so che non è per quello, ma che stregoneria è mai questa?
Non tolgo gli occhi dal suo sorriso fino a quando decide di dirmi tutto.
‘Ok, me lo ha detto mio figlio, non ti preoccupare non ho detto niente a nessuno!’ Mi lascia capire.
‘Grazie’ Affermo.
‘Quando stavo con il mio primo ragazzo mi è successa più o meno la stessa cosa, certamente non era stato preso ad X-Factor, ma è dovuto partire per tutta l’estate con la sua famiglia poco dopo che ci eravamo messi assieme. Avevo all’incirca la vostra età, so come ti senti, ma cerca di passare le giornate il meglio possibile, organizzati le giornate in modo che non rimani del tempo senza fare niente, funziona’ Mi consiglia.
Le sorrido: ‘E com’è andata a finire poi?’
‘Non è questo il punto’ Ripete la mia stessa espressione di poco fa, ma prima che potessi rispondere qualcosa riprende: ‘Sono così belli assieme i ragazzi, penso abbiamo avuto moltissima fortuna di incontrarsi. Sono giovani, cresceranno assieme come una famiglia.’
Passa da amica che ti aiuta nella situazione del bisogno alla mamma.
E’ una donna fantastica.
‘Come ti dicevo, eccoli qua..’ Si alza in piedi di scatto e volta lo sguardo alle mie spalle, mi giro e mi sento più leggera di una piuma. Di nuovo.
 
I ragazzi, assieme a tutti gli altri della nuova edizione del programma, scendono i scalini tra le poltrone correndo e si dividono andando verso i propri parenti.
Anne, senza dire niente, torna verso gli altri ed abbraccia Harry più forte che può.
Sento la gioia di tutti. E’ bellissimo.
Niall è eccitatissimo e non smette di parlare con Maura mentre Bobby lo guarda sorridendo e tendendogli la mano sulla spalla.
Mi alzo e salgo le scale con sguardo basso fino a quando non arrivo dietro a sua madre.
‘Sono tutti contenti della nostra performance di oggi, è stato spettacolare!’ Continua  velocemente Niall incredulo.
Sposta lo sguardo su di me solo dopo aver dato un bacio alla madre ed aver abbracciato il padre.
Ci scambiamo un sorriso quando mi accorgo che si sta avvicinando a me.
‘Il macchinista mi ha detto che mi aspettavi qui’ Dice a pochi centimetri da me.
‘Mi voleva fare un favore. Sei stato bravissimo, come sempre’ Gli rispondo, mi fa male la faccia per quanto sorrido.
Abbassa lo sguardo imbarazzato, mi prende la mano e la stringe forte.
Mi sembra ancora come la prima volta, sempre lo stesso effetto.
‘Ti nascondi tra la folla e vieni con noi nella casa, ci stai?’ Mi dice scherzando.
‘Magari, Niall. Sarebbe fantastico stare un po’ insieme come facevamo sempre’
‘Non me ne frega se ci sono tutti’ Dice a bassa voce e non avevo nemmeno capito cosa intendeva fino a quando non mi bacia.
Davanti a tutti.
Un bacio semplice, sembrerò sdolcinata, ma sicuramente ci siamo risparmiati tante parole con quello.
Le solite parole che ci diciamo sempre. Sappiamo perfettamente cosa prova l’uno per l’altro, un bacio racchiude tutto questo.
Sento un mormorio attorno a noi, ma non ho intenzione di staccare gli occhi da lui.
Abbiamo ancora poco tempo da passare assieme.
‘Tutto bene a casa? La scuola? Sean?’ Mi chiede curioso.
‘Tutto al solito, monotonia assoluta.’ Sorridiamo.
‘Pensa che gli altri per tutto il tempo prima dell’intervista mi hanno detto di lasciarli per venire da te, sono davvero pazzeschi’
‘Sono stati davvero carini’
‘Non sono venuto solo perché non voglio creare disagi per la nostra storia, non voglio che ci danno fastidio.’
Niall si fa per un secondo serio ed io annuisco, non voglio altri problemi.
‘E’ ora di tornare nella casa!’ un uomo al cellulare si affaccia dalla porta e urla ai presenti.
Sento il mio ragazzo sbuffare e poi chiudere gli occhi e fare un grande respiro.
‘Devo andare’ Mi dice.
Ancora una volta mi sento cadere tutto addosso.
Sento anche un rumore di disapprovazione dal mio stomaco, le mie braccia si fanno pesanti e il mio sorriso, dopo svariati minuti, scompare.
‘Ti prego sorridimi, non voglio ricordarti per ancora una settimana con questo sguardo triste’ Prende il mio viso tra le sue mani e mi bacia di nuovo.
‘Sorrido, sorrido sempre per te’ Rispondo abbozzando il sorriso migliore che sono riuscita a creare.
Ci abbracciamo fortissimo e senza toglierci gli occhi di dosso torna ad abbracciare anche i suoi genitori.
Risale le scale con tutti gli altri che ci salutano con la mano e lo vedo andare via. Di nuovo.
 
Il sorriso si spegne e sento la solita sensazione che ormai è diventata normale, la sensazione prima del pianto.
Mal di stomaco, fiato corpo, un piccolo brivido di freddo che mi percorre le braccia ed ecco che la lacrima scende.
Maura scende i due scalini che ci separavano e mi abbraccia.
‘Sapevo che prima o poi vi sareste messi assieme.’ Afferma, ma non trovo le forze per rispondergli.
Saliamo le scale, cerco di, almeno, sembrare matura e quindi provo a fermare le lacrime.
Usciamo dal palazzetto con le chiacchiere che mi fanno compagnia.
‘Vado un secondo a salutare gli altri’ Mi sussurra Maura.
Mi giro verso gli altri genitori sorridenti, perché non riesco a prenderla come loro. Come qualcosa di sensazionale per i loro figli? Perché non penso che tutto questo farà felice al mio ragazzo e non me ne torno a casa contenta perché lo è anche lui? Perché?
Anne, sempre sorridente, abbraccia la madre di Louis e poi le cadono gli occhi su di me.
Si avvicina e mi abbraccia.
‘So perché piangi e lo sai, ma pensa che Niall non fa altro che pensarti, lo so che ti manca, ma anche tu gli manchi. Fai finta che è partito per una settimana per una gita con la scuola, non pensare che non lo rivedrai per mesi. A volte fingere fa stare meglio.’ Continua a darmi consigli.
‘Grazie per tutto’ Le dico con un piccolo sorriso.
Tra una settimana lo rivedrò, se non viene Sean, ma sì, pensiamo che tra una settimana lo rivedo.
‘Spero che ti saranno utili queste cose’ Mi stringe forte tra le sue braccia.
Maura e Bobby ci guardano sorridendo. ‘Mi stanno aspettando, devo andare’ Dico ad Anne, la persona che ho più vicina ultimamente. Pensate, la conosco solo da poche ore.
Sento sempre più la mancanza si Sugar.
Ci salutiamo e torniamo in macchina, ho acceso il mio i-pod ed ho messo le canzoni più felici che ho potuto trovare.
 Il ritorno è sembrato molto più corto dell’andata, entro in casa e mi infilo a letto.
Mia madre, che probabilmente ho svegliato quando ho spostato la sedia poco prima, entra in camera mia e mi da un bacio sulla fronte.
‘Buona notte’ Mi sussurra prima di tornare in camera sua.
 
Passa mezz’ora ed ancora non riesco a prendere sonno, mi alzo di scatto e prendo il block notes dal comodino.
Inizierò a programmarmi la giornata di domani:
A scuola la mattina, appena esco torno a pranzo a casa così per un’oretta cucino, faccio i compiti e se finisco in tempo chiamo Sean, se non può venire vado a fare la spesa, se non devo comprare niente, non comprerò niente, ma ci vado.
Bhè, fila come discorso.
Rimetto tutto al suo posto, mi giro verso il muro e chiudo gli occhi.
 
Sono riuscita ad addormentarmi di sicuro, perché ora mi sono svegliata.
Spengo la sveglia e corro a lavarmi.
Mi vesto, pantaloni beige e maglia bianca con un cardigan verde e Toms, faccio colazione, mi lavo i denti, esco di casa, ma quando chiudo il portone alle mie spalle capisco di aver solo perso tempo avendo organizzato la mia giornata.
‘Che ci fai qui?’ Affermo.

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Capitolo 21
*** God hate us all. ***


Il sole è nascosto dietro le nuvole,  chiudo la porta alle mie spalle, ma non solo un venticello freddo mi fa rabbrividire.
‘Che ci fai qui?’ Affermo, il cuore smette di battere.
‘Non sei felice di rivedermi?’
Rimango ferma.
Sugar è davanti a me, bellissima come sempre, d’un tratto mi sembra come se non fosse mai andata via.
La mia migliore amica che passa a casa mia prima di uscire, solite giornate, ma non riesco a muovermi verso di lei.
La vedo avvicinarsi a braccia aperte e mi stringe a lei.

Sento una lacrima scendere sul mio viso, il freddo non esiste più, sento solo il suo calore e il suo buonissimo profumo.. il nostro preferito, Alien di Thierry Mugler.

‘Perché sei tornata?’ Le chiedo senza staccarmi da lei.
‘Sapevo che avevi bisogno di me, ho convinto i miei a lasciarmi tornare qui anche senza di loro’ Mi dice all’orecchio.
Ho una grandissima confusione, ma non avrei voluto altro che stare con lei.
Saltiamo scuola e passiamo la mattinata da Starbucks a parlare di tutto quello che è successo mentre non eravamo assieme.
Torniamo a casa per pranzo e mia madre l’ha accolta come non ha mai fatto con nessuno.
Aveva gli occhi lucidi, ne sono sicura.
‘Allison ha proprio bisogno di te, da quando Niall è andato ad X-Factor non ho fatto altro che sperare che tornassi.’ L’abbraccia fortissimo.
Le sono sembrata così messa male? Ma non mi interessa, ora Sugar è qui con me, per me.
Saliamo in camera mia e tutto è esattamente come prima.
Musica accesa e noi sdraiate sul mio letto.

Le giornate passano nel miglior modo possibile, Sean è andato con gli Horan alla diretta di X-Factor due sabato fa ed io sono stata a trovare Niall proprio ieri.
Ci siamo visti il più possibile, proprio come la prima volta, ma non sono tornata contenta.
 
Sì, Sugar è tornata, Sean è sempre carinissimo con me, ma Niall non è al mio fianco.
La sua avventura sta continuando e non finirà presto, sono fenomenali quei ragazzi.
Siamo sedute sul letto dei genitori di Sugar, a casa sua.
Il tempo è brutto, piove tantissimo e guardo le gocce fare a gara lungo la grande finestra dell’ultimo piano della casa. Sicuramente non mi aiuta ad essere più contenta.
‘Ti fa solo male continuare ad avere una relazione con lui’ Dice Sugar tutto d’un colpo.
Giro la testa per guardarla negli occhi.
‘Mi stai dicendo di lasciarlo?’ Le rispondo tranquilla.
‘Sai che io voglio solo il tuo bene, All, ma Niall sta diventando famoso e tu non puoi stare sempre ad aspettarlo. Ci sono qui io per te, non hai bisogno di lui.’ Afferma.
Rimango in silenzio, non sto pensando a cosa rispondere, non sto proprio pensando. Ho il cervello spento da quella dichiarazione.
‘Io ci sono sempre per te, sei la mia migliore amica.’ Continua Sugar e mi abbraccia, faccio lo stesso.
Poco dopo mi siedo sul letto: ‘Io lo amo.’ Dico alla mia amica ancora sdraiata a guardare fuori.
‘Lo so, ma probabilmente lui no, sennò farebbe qualcosa per te, non ti lascerebbe sola in questa città a piangere per lui!’ Si siede al mio fianco. La cosa inizia a farsi seria.
‘Ma non può possiamo farci niente, è il suo futuro, non sono che devo dirgli cosa fare e cosa no..’
‘Appunto, dovrebbe essere lui a pensarci! Continui a stare male per lui da mesi, non credi che ti sta solo rovinando la vita?’
alza di poco la voce.
Sì, è vero. Sto male solo per lui, perché dovrei farmi fare tutto questo da una persona che invece si sta divertendo?
‘Non ti meriti di piangere, io so farti stare bene, farti sorridere, non è vero?’ Mi chiede ed annuisco subito.
‘Dovresti farlo, dovresti lasciarlo, la prossima volta che lo vedi. Stasera andiamo al pub e vedrai che ci sono tantissimi ragazzi che vorranno uscire con te!’ Si avvicina a me e mi abbraccia.
Ha ragione, ci sono tantissimi altri ragazzi qui che mi darebbero più attenzioni.
 
Torno a casa per cena e mi arriva un messaggio da Sean:
 

‘Questa sera ti passo a prendere alle 8.00, vorrei passare del tempo con te’

 
Rispondo subito:
      

‘Perfetto, sarò pronta. X’

 
Scampo dalla cena con la scusa di aver già mangiato una torta a casa di Sugar e vado al piano di sopra.
Fortuna che c’è Sugar che mi fa ragionare, senza di lei sarei rimasta a piangere ancora per moltissimo e senza nessun risultato.
Voglio bene a Niall, ma questo non è il modo di stare insieme.
Non so nemmeno se torneremo amici come una volta, ma devo farlo.

Mi vesto con foga perché scopro di essere in ritardo, quando si sta davanti al computer il tempo passa velocissimo.
Sento suonare il campanello proprio mentre mi mettevo le scarpe e corro al piano di sotto, riuscendo a non inciampare.
‘Vado fuori con Sean! Ciao!’ Urlo poco prima di sbattere la porta e senza sentire la risposta dei miei genitori.
Salgo in macchina, gli do un bacio sulla guancia e partiamo.
Arriviamo davanti al locale dopo pochi chilometri. ‘Moe’s’ proprio come quello dei Simpson, bhè.. più curato di quello sicuro!
Ci sediamo al bancone e prendiamo due birre da mezzo litro.
‘Lascio Niall’ Dico dopo un sorso. Sean per quasi non si strozza, appoggia il boccale e sgrana gli occhi.
‘Allison, sei tu o qualcuno ti sta possedendo? Chiamo il prete?’ Mi dice sorridendo. Non capisce quanto sono seria?
‘Non sto bene, passo le giornate a piangere, sto sempre male per lui.. perché dovrei farlo? Cosa ho fatto di male?’ Sento una lacrima uscire dall’occhio, ma la asciugo subito. Non devo piangere ancora.
‘Perché lo ami, perché è la persona più importante per te, ecco perché non dovresti lasciarlo!’ Vedo il suo sguardo serio, ma non cambierò idea.
‘E lui? Lui sta soffrendo come me? A me non sembra.’ Continuo alzando un po’ la voce.
‘Come puoi dirlo? Come puoi sapere a cosa o a chi pensa prima di andare a dormire? Mentre canta una canzone? Io sono certo che sei tu, lo conosco, è il mio migliore amico. Non dire stronzate, Allison, ti ama più di ogni altra cosa!’ Cerca di convincermi.
Il mio cuore batte fortissimo, il mio cervello è in fumo.
Prendo il boccale e prima di bere finisco le chiacchiere della serata: ‘Io non lo amo più.’.
Non so quanto è vera quella frase, ma devo farmene una ragione e questo è il primo passo.
Vedo Sean abbassare lo sguardo, ma non di ce niente.
Torniamo a casa appena abbiamo finito di bere. Nessuna parola, solo qualche suo sospiro.

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Capitolo 22
*** Goodbye kiss ***


Goodbye Kiss


Decido di andare a trovare Maura, la madre di Niall, subito dopo scuola.
Durante il tragitto mi prendo un caffè per svegliarmi un po’ dopo la mattinata vuota di sole spiegazioni a cui non volevo stare ad ascoltare.
Salgo le scalette di corsa e busso alla porta.
Tempo pochissimi secondi che Maura mi apre con un grandissimo sorriso e mi fa entrare.
Butto il bicchiere ormai vuoto nel secchio della spazzatura e poi mi siedo con lei sul divano, abbasso il volume della tv su ITV2.
‘Sabato  vengo io a trovare Niall’ Non le dirò altro.
‘Come preferisci tesoro, Sean è d’accordo? Non vorrei che litigate’ Sorride e mi accarezza la guancia.
‘Sìsì, gliene ho parlato ieri sera.’ In fin dei conti era sott’inteso, no?
 
 
Sabato pomeriggio, gli Horan saranno qui a momenti. Scendo le scale pronta e saluto i miei prima di uscire.
‘Salutami Niall e ringrazia i suoi genitori, eh!’ Si raccomanda mia madre.
Non poteva filare tutto liscio giusto? C’è sempre qualcosa che deve ostacolarmi.
‘Allison, davvero lo vuoi fare?’ Sean è appostato fuori casa mia da non so quanto tempo.
‘Sì, Sean, mi dispiace che non sei d’accordo, ma devo farlo.’ Gli rispondo fredda.
‘Vorrei tanto sapere come hai fatto a cambiare idea in così poco tempo, sabato eri la persona più felice al modo e già domenica tutto il contrario.’ Si avvicina a me, ma non lo guardo negli occhi.
Sento il mio corpo diventare più fragile.
No, devo farlo e basta.
Vedo la macchina rigare l’angolo, Sean mi prende il braccio e mi gira verso di lui.
Lo guardo negli occhi, è davvero serio.
‘Non lo fare, ti prego, rovinerai tutto, è solo un momento passeggero.’
‘Lo stai facendo solo perché temi che cambierà la sua esperienza dentro X-Factor, stai tranquillo, tanto non gli cambia niente se io sto con lui o meno. Rimane lì dentro comunque.’
Stacco il suo braccio, salgo in macchina e non lo guardo più.
‘Cosa voleva Sean?’ Mi chiede Maura.
‘Mi stava solo dicendo cosa dovevo riferire a Niall’ Le rispondo sorridendo.
L’auto sfreccia lungo la via e mi rilasso appena giriamo l’angolo.
Sto per lasciare Niall, devo farlo per il mio bene.
 
L’uscita del palazzetto è piena di fan urlanti, i ragazzi non sono potuti uscire e quindi, facendoci spazio tra la folla entriamo.
La prima persona che vedo è Liam che mi viene incontro.
‘Allison!’ Urla e mi abbraccia. ‘Niall pensava che saresti venuta tra una settimana, era tutto triste oggi!’
Ricambio l’abbraccio e fingo un sorriso (o lo l’ho fatto perché me lo sentivo?)
Mi indica la posizione del mio ancora-ragazzo e faccio due passi verso di lui, Liam mi lascia sola andando da sua madre.
Sento un misto di agitazione e ansia, ma devo farlo.
Senza pensarci ancora su inizio a camminare verso Niall e mi fermo davanti a lui, come se non ci fosse nessun altro che stava parlando con lui. Louis e la sua ragazza Hannah si scansano, probabilmente hanno capito che dovevano lasciarci soli.
‘Allison, che ci fai qui?’ Mi abbraccia fortissimo e subito dopo mi stampa un bacio sulle labbra secche.
‘Niall, possiamo parlare un secondo?’ Dico sicura di me. Abbassa le braccia e si fa serio anche lui; lo seguo fino dietro una porta che dava su un atrio molto ampio, ma vuoto e molto silenzioso.
‘C’è qualcosa che non va?’ Mi chiede guardandomi dritto negli occhi.
Mi tocco ansiosamente la fronte e poi prendo a spiegare la situazione: ‘Non posso continuare a fare finta di niente, Niall. So che per te è più importante la carriera e quindi io mi faccio da parte. Non posso stare ad aspettarti ogni santa volta. Non sono il giocattolino con cui puoi giocare appena non hai di meglio da fare.’
Lo vedo sbiancare, non lo vedevo così serio da quando gli avevo fatto uno scherzo dicendogli che la sua playstation mi era caduta a terra mentre prendevo un libro.
‘Non sei un giocattolino per me e lo sai. Io ti amo, ma pensavo che volevi la mia felicità e qui sono felice.’ Mi risponde.
‘TU sei felice, ed io? Perché io dovrei passare le giornate a pensarti? Tutti sanno che sono fidanzata, ma il mio ragazzo dov’è? Non è al mio fianco!’ Rispondo alzando la voce.
Niall si guarda attorno: ‘Calmati, ti prego. Che sta succedendo? In una settimana hai maturato tutto questo? Io sono felice di poter vivere questa avventura, ma sai bene quanto sto male per non vederti, che dovrei fare? Abbandonare tutto? Non essere egoista, ti prego.’
‘Egoista? Qui l’egoista sei solo tu.’ Rimaniamo in silenzio. Abbasso la testa chiudendo gli occhi, mi mordo il labbro inferiore.
‘Perché stai dicendo tutto questo? Non mi ami più, vero?’ La situazione si fa triste.
Sembra un film. Non mi era mai capitata una cosa di questo genere. Pensavo di prenderla meglio, di dire tutto tranquillamente, ma  ora che sono qui è tutto più difficile.
Alzo la testa e vedo una lacrima scendere sul suo viso.
‘E’ meglio così.’ Rispondo secca.
‘Come posso non amare più una persona che in realtà amo?’ Mi chiede.
‘Non pensandoci più. Pensa solo a stare bene qui dentro ed a dare il meglio, sono sicura che ti scorderai presto di me.’ Rispondo e poi torno nell’altra stanza.
 
Sento il mio cuore battere lentamente, mi manca il respiro.
‘Tesoro stai bene?’ Sento una voce lontana.
Cerco di rispondere, ma in un frazione di secondo buio.
 
‘State lontani, lasciategli dell’aria!’ Qualcuno urla; apro gli occhi e sento il pavimento freddo sotto di me.
‘Allison, stai bene?’ Maura mi chiede preoccupata non appena mi vede muovere la testa ‘Vuoi un po’ d’acqua?’
Mi porto una mano sulla fronte sudata.
Sono svenuta, mi capita spesso di sentirmi male data la mia pressione bassa, ma potevo risparmiarmelo qui davanti a tutti.
Mi tiro su subito, ho già attirato abbastanza attenzione su di me.
Appena sono seduta vedo Niall accucciarsi di fianco a me ‘Non sforzarti subito, stai tranquilla, ti ho portato dell’acqua con dello zucchero’ prende il bicchiere dalla mano di Zayn e me lo porge.
Lo prendo ringraziando, mi danno una mano ad alzarmi anche se ci riesco perfettamente anche da sola e mi fanno sedere su uno sgabello appoggiata al muro.
‘Sto bene Niall, grazie.’ Gli dico, non me la sento di averlo a fianco dopo quello che è successo.
Mi lascia delicatamente la mano e si allontana girandosi a guardarmi ogni tanto.
‘Ti mancava l’aria, tesoro?’ Maura mi accarezza i capelli in un modo dolcissimo.
‘Sì, è successo tutto così velocemente.’ Rispondo prendendo un altro sorso dal bicchiere.
 
Arriva il momento della diretta e ci spostiamo nella sala principale e ci sediamo al nostro solito posto.
Sono ancora piena di attenzioni da tutti i genitori e parenti vari che conosco:
‘Stai meglio?’ ‘Vuoi una caramellina, tesoro?’ ‘Non ti preoccupare succede a tutti!’
Per fortuna Maura ha capito che sto bene ed ha cambiato subito discorso come se non fosse successo niente.
 
La performance dei ragazzi non è stata delle migliori.
Mi prenderò la responsabilità. Niall si era scordato un movimento ed è andato a scontrarsi con Liam, ma per il resto tutto bene.
Non vedevo l’ora di tornare a casa.
A fine spettacolo mi sono spostata all’ultimo gradino verso l’uscita per lasciare a Niall tutto lo spazio che voleva senza di me ed ho evitato qualsiasi chiacchierata con ognuno del suo gruppo, ma non sono mancati gli sguardi.
Fine serata torniamo a casa durante il viaggio più silenzioso della mia vita.
Probabilmente ha detto qualcosa ai suoi genitori.

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Capitolo 23
*** I don't wanna shed a tear. ***


 I don't wanna shed a tear.



‘Allison, svegliati, è quasi ora di pranzo’ la voce di mia madre piano piano da sogno diventa realtà.
Apro li occhi lentamente e la vedo aprire la serrandina della finestra, il poco sole coperto dalle nuvole illumina la mia camera e sono costretta a richiudere gli occhi dall’impatto.
‘Mi ha chiamata la madre di Sugar per sapere come va. Mi ha detto che è contenta che è tornata qui, perché lassù veniva trattata molto male dai compagni e non aveva amici. Sembrava una ragazza simpatica, no? Non ti sembra strano?’
Mi alzo in piedi il più veloce che posso e annuisco solamente a tutto il suo discorso, non riesco a proferire parola ancora.
Mi butto sotto la doccia e piano piano inizio a ragionare.
Mi ritorna in mente che ieri avevo lasciato Niall, ma cerco di non pensarci e, dopo essermi vestita, vado al piano di sotto..e SORPRESA.
Sugar è sul divano con mio padre a parlare.
Entro nel salotto e la saluto felicemente.
‘Buongiono All, com’è andata ieri? Andiamo a farci un giro?’ Mi chiede sorridendo.
 
‘Bè, questo è quanto. Ha detto che ancora mi ama e non sa come fare a dimenticarmi. Fine.’ Le racconto di ieri camminando per il parco affollato della domenica mattina.
Molti bambini si alternano sull’altalena e nel frattempo i genitori a gruppetti cercano qualcosa di interessante di cui parlare.
‘E tu come stai?’ Mi chiede appoggiando una mano sulla mia spalla.
‘Penso bene.’ Dico poco convinta.
‘Almeno ora non devi essere triste per aspettare qualcuno, perché non stai aspettando proprio nessuno! Lasciamo perdere quello. Non porto a niente di buono secondo me.’ Mi sorride e continua: ‘Io sono qui, di chi altro hai bisogno? Io e te e basta.’
‘La stessa cosa vale per te, non c’è bisogno che torni dai tuoi, almeno qui hai me.’ Le dico sorridendole.
‘Lassù ho altri amici, ma tengo molto a te. Dovrò pensarci bene comunque!’
‘Hai fatto amicizia con qualcuno a Dudley?’ Le chiedo curiosa, ricordo che mia madre aveva detto il contrario.
‘Sì, a scuola, i miei vicini. Mi sono trovata molto bene, ma sentivo la tua mancanza. Avevo proprio bisogno di te.’ Ci fermiamo e mi abbraccia.
Il suo profumo inonda i miei polmoni, ma un dubbio corre dentro la mia testa: perché mia madre o la sua allora avrebbero dovuto dire una bugia?
 
Torno a casa per l’ora di cena e prendo due pezzi di pizza dalla teglia preparata da mia madre.
Mi alzo da tavola mentre sto ancora masticando l’ultimo pezzetto e corro al piano di sopra, prendo il mio cellulare e cerco nella rubrica il numero di Anne, la madre di Harry, che mi ha dato due sabati fa.
Senza pensarci due volte premo il tasto verde di chiamata.
‘Anne sono Allison, la..’ non riesco a finire la frase che già risponde.
‘Allison! Tutto bene cara?’ Sento un tuffo al cuore, questa donna è strabiliante.
‘Più o meno. Avrei bisogno un consiglio.’ Le dico, in realtà non so perché ho chiamato proprio lei, ma mi ispira fiducia.
‘Dimmi tutto, sono sempre pronta ad aiutarti’
‘Ho lasciato Niall sabato, non me la sentivo più di soffrire, ma il problema non è proprio questo.
Prima devo affrontarne un altro, la mia migliore amica  forse mi sta mentendo.
Mia madre ha parlato con la sua e ha detto che è tornata giù perché non riusciva ad avere amici e quindi voleva tornare da me perché nessuno la voleva, ma proprio oggi Sugar stessa mi ha detto che invece ne ha ed è tornata perché le mancavo. Perché una delle due dovrebbe mentire?’

‘Bè, non conosco nessuna delle due, ma l’unica cosa che puoi fare è parlare con la madre e sentire tu stessa la sua versione e poi chiedere, indirettamente, a Sugar la sua versione.’ Mi risponde Anne.
‘Hai ragione, la chiamo subito. Grazie tantissime, sei fantastica!’ Le dico prima di chiudere la chiamata e comporre subito il prossimo numero, cioè quello di Marie Claire, la madre di Sugar.
 
Conclusione?
Sugar continuava a stare chiusa dentro casa tutti i giorni ed ha preferito tornare qui a Londra perché almeno c’ero io. Qualcuno che se la fila.
La cosa che mi ha deluso di più? La madre che mi dice: ‘Io voglio bene a Sugar, è mia figlia, ma il suo comportamento non mi piace. Se né voluta venire con noi anche se non glielo avevamo obbligato ed ha provato a comprarsi le amicizie quassù. Non le è riuscito a quanto pare, non riuscivo a vederla così triste, Allison. Continuava a dire che ti avrebbe riconquistato, avrebbe riconquistato la tua fiducia in qualche modo anche se se ne era andata senza dirti niente, lasciandoti sola.
Era così sicura di riuscire a riaverti tutta sua.’

 
Il giorno seguente dopo scuola mi dirigo subito a casa sua, il pranzo poteva aspettare.
Busso alla porta e Sugar, nel suo solito splendore, mi apre la porta sorridente.
Appoggio la borsa a terra e ci sediamo sul divano.
‘Perché sei tornata qui se avevi altri amici lassù?’ Le chiedo incrociando le gambe.
‘Perché sentivo la tua mancanza, che succede?’ Aggrotta la fronte.
‘Tua madre mi aveva detto che tu non riuscivi a fare amicizia, perché tu ora dici che ne avevi di amici?’
Si blocca e farfuglia qualcosa tra sè e sè.
‘Sugar, spiegami perché sei tornata qui. Non dire perché ti mancavo, perché è una questione da mettere da parte quella.’
La sento fare un respiro davvero grande e poi inizia a parlare.
‘All, non avevo amici, ho provato a fare feste a casa mia, ho comprato della droga per i ragazzi della mia scuola, ma venivano alle mie feste solo per quella, poi dal giorno seguente ero di nuovo lo zimbello.
Ho provato di tutto, ma nessuno voleva rimanere con me i giorni seguenti ai party.’

‘E quindi sei tornata qui perché nessuno ti voleva?’ inizio ad alterarmi.
‘Sono tornata qui perché speravo di riuscire a riconquistare la tua amicizia. Ti avevo lasciato in un modo che non avevi accettato e quindi dovevo trovare un modo per riallacciarmi a te, e, appena mi è venuto in mente, sono ripartita. Mi mancavi.’ Mi prende la mano.
‘E qual è questo modo che hai usato per farmi ‘riallacciare’a te? Io appena ti ho vista ho eliminato tutto quello che era successo, per me siamo sempre rimaste amiche, ti avevo perdonato appena ti avevo visto fuori casa mia. Senza dire niente, mi era bastato vederti.’
‘Sei così dolce!’ Mi risponde abbracciandomi.
‘Non svagare, che modo hai usato?’ Le chiedo slegandomi dall’abbraccio e allontanandomi da lei.
Porta una mano sulla fronte: ‘Senti, lasciamo perdere. Stiamo bene così, no? Siamo contente, siamo assieme di nuovo..’
‘Cosa stai nascondendo Sugar?’ Continuo imperterrita.
Si alza dal divano e si dirige verso la cucina. La seguo qualche secondo dopo non vedendola tornare.
‘Ho sbagliato, ma era l’unico modo per essere sicura che io e te tornavamo amiche. In questo modo tu avevi bisogno di me ed io ne avevo di te. Se qualcuno ti da dei consigli lo consideri amico.’ Sugar è seduta al tavolo con le mani che tengono su la testa.
Rimango sulla soglia della porta, mi sento sbiancare e sento il mio corpo irrigidirsi.

                                                                                                          ‘Scusa Allison’  sussurra.

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Capitolo 24
*** Thanks God for Anne. ***


Thanks God for Anne.




Prendo la metropolitana e mi dirigo verso Euston da dove, con il bus, arrivo a casa di Anne secondo le sue indicazioni.
Apro il cancelletto e percorro tutto il giardino d’entrata fino alla porta. Dopo aver bussato due volte sento Anne dire: ‘Eccomi, sono un secondo in bagno!’ Mi scappa una risata e meno di un minuto dopo eccola che apre la porta.
Le racconto di quello che è successo qualche giorno fa a casa di Sugar stando sedute sul divano a sorseggiarci un thè.
I fa molto strano pensare che è la madre di uno dei migliori amici del mio ex-ragazzo, ma è la persona più vicina che ho ora.
‘Prima rispondi a questa domanda. Tu hai lasciato Niall perché lo volevi fare o perché lei ti aveva detto di farlo? Pensaci bene.’ Anne mi spiazza con una domanda che non avrei mai pensato che mi facesse.
Rimango ferma per qualche minuto, ma la donna apre la bocca prima di me.
‘Mio figlio è lì dentro con Niall, abbiamo un legame molto stretto, ma tu e lui non siete da meno.
Penso che per i ragazzi sia una cosa speciale quello che stanno vivendo. Sei stata egoista, ma allo stesso tempo manovrata.
Quando sei giù di morale sei più fragile e ti attacchi alla prima persona che dice di trovarti una soluzione al tuo problema proprio perché non vedi l’ora di poter sorridere.
Sugar ha usato questo metodo.’

‘Anche se fossi ancora innamorata di Niall non potrei fare niente, ormai è finita così.’ Le rispondo.
‘Non è affatto vero, non è ancora detto. Pensaci bene: credi di aver sbagliato?’ Mi richiede.
‘Niall è la persona più bella che abbia mai conosciuto. Il nostro incontro è stato casuale, ma forse il giorno più bello della mia vita. Senza considerare il concerto dei Take That a cui mi ha portato, ma torniamo a noi..
Non è così che doveva andare a finire, Anne.’

Si alza di scatto, prende la borsa e mi fa segno di seguirla.
Usciamo di casa e mi fa entrare nella sua auto grigia posteggiata nell’unico posto riservato alla famiglia.
‘Andiamo a dirlo a Niall. Non possiamo aspettare altro tempo.’ Sorride sbattendo lo sportello per chiuderlo.
 
Sono passati quattro giorni da quando l’avevo lasciato. Sento lo stomaco fare rumori strani per tutto il tragitto.
Anne mi tranquillizza, ma come posso essere sicura che ancora lui pensa a me?
Gli ho dato dell’egoista, ho scaricato la colpa su di lui. Perché?
Il lavaggio del cervello non è niente a confronto.
Lasciamo la macchina nel parcheggio solito e spedite entriamo nel salone principale.
La ragazza della volta scorsa ci guarda curiosa: ‘Posso aiutarvi?’
Anne si fa avanti: ‘So che non si dovrebbe fare, ma sono la madre di un ragazzo dei One Direction e lei è mia figlia. Abbiamo bisogno di dire una cosa a Niall. E’ molto importante, sennò non avremmo lasciato tutto per venire fino a qui ed aspettavo fino a sabato.’
Se fossi stata al posto della segretaria mi sarei alzata e sarei andata a chiamare subito Niall, è stata molto convincente.
Lucy, così c’è scritto nel cartellino, annuisce ed esce dalla porta dietro di lei.
Mi avvicino ad Anne appoggiandomi al bancone e ci guardiamo speranzose.
La ragazza ritorna con Simon Cowell alle sue spalle.
‘Signora Styles, buona sera! Tutto bene?’ Si stringono la mano ed io rimango al fianco di Anne.
‘Abbastanza; avrei bisogno di Niall, facciamo subito, la prego’ Cerca di convincere Simon, che dopo avermi guardato e sorriso subito annuisce e torna dietro la porta da cui è entrato.
Anne si gira verso di me e mi dice semplicemente: ‘Le voci girano a quanto pare’.
Ci sorridiamo.
Il mio cuore batte fortissimo e non riesco a stare ferma, il braccialetto con i campanellini, che avevo comprato l’anno scorso a Camden Town, continua a suonare perché non riesco a tenere ferma la gamba.
Vedo la maniglia scendere e il cuore perde un colpo.
Anne mi accarezza i capelli ed appena vede Niall mi dice all’orecchio che mi aspetta qui fuori.
 
Niall è bellissimo, come al solito.
Lo vedo sorridere appena incrocia il mio sguardo, non riesco a reggere lo scontro ed abbasso imbarazzata gli occhi.
‘Ciao’ Mi dice sotto gli occhi curiosi della segretaria Lucy.
La guardo e subito se ne va.
‘Non so perché l’altra volta ti ho lasciato, cioè lo so, ma non ero io.’
Lo vedo sgranare gli occhi.
‘E’ una storia lunga da raccontare, ti dico solo che Sugar non ha capito ancora come sono realmente fatta.’
‘Che centra Sugar?’ Dice ancora confuso.
‘Senti Niall, sono qui per dirti che ti amo ancora. Sei la persona più bella che abbia mai conosciuto ed è stato solo un mio momento di crisi. Sono stata davvero stupida’ Abbasso lo sguardo.
Rimaniamo in silenzio per un po’, ma poi sento Niall prendere il mio viso tra le sue mani.
‘Ho sperato per tutta la settimana in questa conversazione.’ In poche parole racchiude la risposta più bella che potessi sentire.
‘Pensavo che avessi già cambiato idea su di me.’ Dichiaro.
Avvicina dolcemente il suo viso al mio e ci uniamo nel bacio più bello.

Quello di riconciliazione, quello che pensavo di non poter più sentire.

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Capitolo 25
*** Fly me to the moon. ***


Fly me to the moon.



Sugar se ne è tornò a Dudley, ma mi chiese scusa prima di salire sul taxi per l’aereoporto.
La perdonerò come al solito, ma non sarà mai tutto come prima.
Di lì a pochissime settimane X-Factor finì. I One Direction arrivarono terzi alla settima edizione.
Niall tornò a casa e la nostra vita riprese tranquillamente, o quasi.
Le fan ci causarono non pochi problemi per vederci ed anche i suoi impegni, ma questa è la sua nuova vita.

Ed io ne faccio parte.
 
 
http://www.youtube.com/watch?v=mQR0bXO_yI8 ♥

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