Proud of my boy.

di Henne029
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** I'm yours ***
Capitolo 3: *** Are u ready? ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Proud of my boy.
 

Io ed R_Klaine (il suo nome di EFP) siamo completamente impazzite per la Lyker (Brock e Riker) Magari molti gleek non sanno nemmeno chi sono, ma altrettanti li amano, o almeno speriamo che lo facciano con questa fan fiction. Io (Linda) scriverò dal punto di vista di Brock, e Rossella scriverà dal punto di vista di Riker.
Beh, se non lo avete capito, questa fan fiction è completamente dedicata a quei figoni di Brock e Riker xD scritta da me e la mia amica R_Kliane. Relax, and enjoy! (:


‘Riker Lynch, è il tuo turno!’

E il ragazzo saltò sulla sedia, spalancando gli occhi.

Era rimasto su quelle poltroncine di velluto rosso per ore, ed ora finalmente toccava a lui. Era il suo momento di brillare, di far vedere al signor Ryan Murphy che sarebbe stato un Warbler perfetto!

Così entrò tremante nella stanza per fare il provino.

‘Tu sei Riker Lynch?’ Il biondo annuì sentendosi completamente paralizzato, dalle enormi scarpe nere che aveva ai piedi fino alla punta dei capelli.

‘Bene! Puoi partire quando vuoi!’ disse sorridente un uomo dagli occhi azzurri e i capelli biondi che gli arrivavano quasi alle spalle. Riker osservò per qualche istante i quattro uomini che erano seduti al tavolo di fronte a lui.

Al centro c’era colui che incuteva più timore al giovane Lynch, un uomo dai capelli grigi rasati e dagli occhi blu penetranti, Ryan Murphy. Ai suoi lati, ovviamente, c’erano i coproduttori: Brad Falchuk e Ian Brennan. E poi c’era un’altra persona, Zac, il coreografo, perché si, avrebbe dovuto anche ballare.

Il biondino fece un respiro profondo, si voltò camminando verso il fondo della stanza, dove c’era la radio.
La accese e la track partì, ma lui rimase immobile.
Non era per niente abituato a cantare davanti a qualcuno, si limitava a canticchiare sotto la doccia, o insieme ai suoi fratelli.

Era al centro della stanza, paralizzato, aveva gli occhi spalancati, così come la bocca. La musica andava avanti e lui cercava di cantare ma non riusciva nemmeno a muoversi, le parole della canzone si confondevano nella sua mente fino a diventare un ricordo lontano.

‘Ehi calmo!’ Ryan si alzò per avvicinarsi al ragazzo, gli diede una pacca sulla spalla e gli sorrise ‘Non immagini a quante persone sia capitato! Esci fuori per qualche minuto, appena ti sei calmato rientra’ Gli altri tre uomini annuirono sorridenti e lo accompagnarono fuori dalla porta.

Riker tornò a sedersi su una poltroncina, si sentiva un imbecille. Appoggiò il volto tra le mani. Voleva morire!

Non sarebbe mai riuscito a cantare, quindi non avrebbe mai ottenuto la parte, quindi addio carriera da cantante! 

Mentre era assorto nei suoi pensieri qualcosa lo riportò alla realtà, sentì una voce e una mano che si poggiò delicatamente sulla sua spalla.
 
 *******

Brock spalancò i suoi grandi occhi azzurri non appena vide ciò che stava accadendo nella sala d'attesa.
Era uscito a prendere una bottiglietta d'acqua, ma la situazione inizialmente non sembrava così disperata.

Ora c'era gente che ballava, cantava e.... sclerava ovunque.

Un ragazzo con i capelli castani e un naso decisamente fuori dal normale stava facendo dei rumorosi vocalizzi, mentre un asiatico vicino a lui gli raddrizzava la schiena, urlando "Eddai Curt, puoi farcela! Devi solo stare un po’ più dritto!”

Un ragazzo dai capelli neri e piuttosto corti mangiava M&M’s da un enorme sacchetto posto davanti a lui, mentre un tizio molto alto faceva degli strani rumori con la bocca.

“Ma dove cazzo sono capitato?” pensò Brock, passandosi una mano tra i capelli.

“Ehi, amico” disse a bocca piena il ragazzo degli M&M’s. “Vuoi?”

“No, grazie.” Rispose Brock. “Ehm, hai… hai del cioccolato sul naso.”

Il morettino prese a sfregarsi con forza tutta la faccia, e quando ebbe finito, chiese: ”Ancora?”

“No, tranquillo.” Disse Brock sorridendo.

“Beh, grazie, mi hai salvato la vita! Se non me lo avessi detto sarei entrato lì dentro con il naso pieno di cioccolato!” Il ragazzo di fronte a Brock cominciò a ridere in maniera abbastanza isterica, preoccupandolo non poco.

Non voleva sembrare scortese, per cui ridacchiò sommessamente.

“Comunque, io sono Eddy.”

“Brock.”

“Beh, ciao Brock! E grazie ancora! Ci vediamo durante le riprese, d’accordo?”

La sicurezza di Eddy spiazzò Brock. Insomma, “ci vediamo durante le riprese”? Era davvero così certo di essere preso? Di solito lui non si agitava in situazioni del genere, è vero… ma arrivare addirittura a una sicurezza totale gli sembrava esagerato.

Immerso nei suoi pensieri, Brock vagò per la stanza con lo sguardo, quando ad un tratto qualcosa attirò la sua attenzione.

Un ragazzo biondo era seduto in un angolo, con la testa fra le mani, e si poteva facilmente intuire che stava piangendo.

Eppure a Brock non sembrava il solito pianto isterico pre- provino. Sembrava qualcosa di più.

Notò che il ragazzo era molto alto, ma, rannicchiato in quel modo, sembrava quasi un bambino. Brock si chiese cosa potesse affliggerlo così tanto, sembrava davvero triste.

In quel momento Brock si mosse nella sua direzione, quasi come una falena attirata da una luce. Non sapeva perché, ma sentiva di doverlo aiutare.

“Ehi.” Gli disse poggiandogli una mano su una spalla. “Va tutto bene?”

“Che scemo” pensò in quel momento, “E’ ovvio che non va tutto bene, sta piangendo!”

Il ragazzo biondo alzò il capo e sgranò gli occhi.

“Io… ecco…” balbettò.

Poi singhiozzò e cominciò nuovamente a piangere.

“No, dai, calmati… non fare così.” Disse Brock, cercando di essere rassicurante e offrendo al ragazzo la sua bottiglietta d’acqua.

Il biondino prese un sorso d’acqua e si stropicciò gli occhi.

“Scusami.” Disse, abbozzando un sorriso. “Sono patetico.”

“No, niente affatto.” Gli rispose Brock.

“E’ che sono entrato a fare il provino, solo che ero così agitato, e quando è partita la musica io boccheggiavo come un pesce lesso senza che uscisse alcun suono. Si sono comportati tutti in maniera molto amichevole con me lì dentro, ma non ce la farò mai, lo so per certo. Sono troppo teso, non riuscirò mai ad essere preso!” Il ragazzo tirò su col naso.

“Sono sicuro che puoi farcela, se ti impegni. Pensa di essere sotto la doccia e fai finta che davanti a te non ci siano quattro pezzi grossi, ma solo qualche spugna o bottiglietta di shampoo.”

I due ragazzi ridacchiarono, poi Brock aggiunse: “Che cosa dovevi cantare?”

“I’m Yours.” Disse il biondino.

“Ti andrebbe di… farla insieme? Se i quattro signori là dentro vogliono, naturalmente. Penso che potrebbe aiutarti a scioglierti un pochino.”

“Davvero faresti questo?” rispose il ragazzo sgranando gli occhi. “Insomma.. se io faccio schifo, la cosa danneggerà anche te…”

“Sono sicuro che non farai schifo. E poi, la stessa cosa vale per te… potrei fare schifo anche io.”

“Come fai a sapere che non farò schifo.?”

“Non hai la faccia di uno che fa schifo.” Rise Brock sistemandosi gli occhiali. “Neanche tu.” Rispose il ragazzo ridendo.

“Dai, andiamo.” Brock gli tese la mano per alzarsi, e il biondo la afferrò, tirandosi su.

“E’ un po’ strano, non trovi? Cioè… Non sappiamo nemmeno i nostri nomi, ci conosciamo da neanche due minuti e stiamo per condividere qualcosa che determinerà il nostro futuro.”

“Beh, a questo si può rimediare.” Rispose Brock sorridendo. “Io sono Brock.”

“Riker.” Rispose il ragazzo, sorridendo e guardandolo negli occhi.
 

Note di fine capitolo:
La canzone che canteranno nel prossimo capitolo è "I'm Yours" di quel grandissimo pezzo di gnocco  eccelso artista, Jason Mraz.
Speriamo che vi sia piaciuto questo prologo.
Il titolo della storia si riferisce ad un tweet tra i nostri due tesori, che ci ha fatto fantasticare per ore quindi.. :D
Al prossimo capitolo!
Linda e Ross. :)




Mentre era assorto nei suoi pensieri qualcosa lo riportò alla realtà, sentì una voce e una mano che si poggiò delicatamente sulla sua spalla. ffMentre era assorto nei suoi pensieri qualcosa lo riportò alla realtà, sentì una voce e una mano che si poggiò delicatamente sulla sua spallaMen

 

 

parole della canzone si confondevano nella sua mente fino a diventare un ricordo lontano.
‘Ehi calmo!’ Ryan si alzò per avvicinarsi al ragazzo, gli diede una pacca sulla spalla e gli sorrise ‘Non immagini a quante persone sia capitato! Esci fuori per qualche minuto, appena ti sei calmato rientra’ Gli altri tre uomini annuirono sorridenti e lo accompagnarono fuori dalla porta.
Riker tornò a sedersi su una poltroncina, si sentiva un imbecille. Appoggiò il volto tra le mani. Voleva morire!
Non sarebbe mai riuscito a cantare, quindi non avrebbe mai ottenuto la parte, quindi addio carriera da cantante!
Mentre era assorto nei suoi pensieri qualcosa lo riportò alla realtà, sentì una voce e una mano che si poggiò delicatamente sulla sua spalla. pppparolleparole della canzone si confondevano nella sua mente fino a diventare un ricordo lontano.
‘Ehi calmo!’ Ryan si alzò per avvicinarsi al ragazzo, gli diede una pacca sulla spalla e gli sorrise ‘Non immagini a quante persone sia capitato! Esci fuori per qualche minuto, appena ti sei calmato rientra’ Gli altri tre uomini annuirono sorridenti e lo accompagnarono fuori dalla porta.
Riker tornò a sedersi su una poltroncina, si sentiva un imbecille. Appoggiò il volto tra le mani. Voleva morire!
Non sarebbe mai riuscito a cantare, quindi non avrebbe mai ottenuto la parte, quindi addio carriera da cantante!
Mentre era assorto nei suoi pensieri qualcosa lo riportò alla realtà, sentì una voce e una mano che si poggiò delicatamente sulla sua spalla. parole della canzone si confondevano nella sua mente fino a diventare un ricordo lontano.
‘Ehi calmo!’ Ryan si alzò per avvicinarsi al ragazzo, gli diede una pacca sulla spalla e gli sorrise ‘Non immagini a quante persone sia capitato! Esci fuori per qualche minuto, appena ti sei calmato rientra’ Gli altri tre uomini annuirono sorridenti e lo accompagnarono fuori dalla porta.
Riker tornò a sedersi su una poltroncina, si sentiva un imbecille. Appoggiò il volto tra le mani. Voleva morire!
Non sarebbe mai riuscito a cantare, quindi non avrebbe mai ottenuto la parte, quindi addio carriera da cantante!
Mentre era assorto nei suoi pensieri qualcosa lo riportò alla realtà, sentì una voce e una mano che si poggiò delicatamente sulla sua spalla. parole della canzone si confondevano nella sua mente fino a diventare un ricordo lontano.
‘Ehi calmo!’ Ryan si alzò per avvicinarsi al ragazzo, gli diede una pacca sulla spalla e gli sorrise ‘Non immagini a quante persone sia capitato! Esci fuori per qualche minuto, appena ti sei calmato rientra’ Gli altri tre uomini annuirono sorridenti e lo accompagnarono fuori dalla porta.
Riker tornò a sedersi su una poltroncina, si sentiva un imbecille. Appoggiò il volto tra le mani. Voleva morire!
Non sarebbe mai riuscito a cantare, quindi non avrebbe mai ottenuto la parte, quindi addio carriera da cantante!
Mentre era assorto nei suoi pensieri qualcosa lo riportò alla realtà, sentì una voce e una mano che si poggiò delicatamente sulla sua spalla. parole della canzone si confondevano nella sua mente fino a diventare un ricordo lontano.
‘Ehi calmo!’ Ryan si alzò per avvicinarsi al ragazzo, gli diede una pacca sulla spalla e gli sorrise ‘Non immagini a quante persone sia capitato! Esci fuori per qualche minuto, appena ti sei calmato rientra’ Gli altri tre uomini annuirono sorridenti e lo accompagnarono fuori dalla porta.
Riker tornò a sedersi su una poltroncina, si sentiva un imbecille. Appoggiò il volto tra le mani. Voleva morire!
Non sarebbe mai riuscito a cantare, quindi non avrebbe mai ottenuto la parte, quindi addio carriera da cantante!
Mentre era assorto nei suoi pensieri qualcosa lo riportò alla realtà, sentì una voce e una mano che si poggiò delicatamente sulla sua spalla. parole della canzone si confondevano nella sua mente fino a diventare un ricordo lontano.
‘Ehi calmo!’ Ryan si alzò per avvicinarsi al ragazzo, gli diede una pacca sulla spalla e gli sorrise ‘Non immagini a quante persone sia capitato! Esci fuori per qualche minuto, appena ti sei calmato rientra’ Gli altri tre uomini annuirono sorridenti e lo accompagnarono fuori dalla porta.
Riker tornò a sedersi su una poltroncina, si sentiva un imbecille. Appoggiò il volto tra le mani. Voleva morire!
Non sarebbe mai riuscito a cantare, quindi non avrebbe mai ottenuto la parte, quindi addio carriera da cantante!
Mentre era assorto nei suoi pensieri qualcosa lo riportò alla realtà, sentì una voce e una mano che si poggiò delicatamente sulla sua spalla.  parole della canzone si confondevano nella sua mente fino a diventare un ricordo lontano.
‘Ehi calmo!’ Ryan si alzò per avvicinarsi al ragazzo, gli diede una pacca sulla spalla e gli sorrise ‘Non immagini a quante persone sia capitato! Esci fuori per qualche minuto, appena ti sei calmato rientra’ Gli altri tre uomini annuirono sorridenti e lo accompagnarono fuori dalla porta.
Riker tornò a sedersi su una poltroncina, si sentiva un imbecille.  parole della canzone si confondevano nella sua mente fino a diventare un ricordo lontano.
‘Ehi calmo!’ Ryan si alzò per avvicinarsi al ragazzo, gli diede una pacca sulla spalla e gli sorrise ‘Non immagini a quante persone sia capitato! Esci fuori per qualche minuto, appena ti sei calmato rientra’ Gli altri tre uomini annuirono sorridenti e lo accompagnarono fuori dalla porta.
Riker tornò a sedersi su una poltroncina, si sentiva un imbecille.  parole della canzone si confondevano nella sua mente fino a diventare un ricordo lontano.
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Riker tornò a sedersi su una poltroncina, si sentiva un imbecille.         regf









 

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Capitolo 2
*** I'm yours ***


‘Non è possibile’ pensò Riker mentre si dirigeva con un perfetto estraneo nella sala dei provini, di nuovo.
Aveva davvero accettato di cantare con quel ragazzo senza nemmeno sapere il suo cognome, o quanti anni avesse o …  Mentre la sua mente fantasticava il biondo si ritrovò a sbattere contro una porta, sbatté un po’ le palpebre, giusto per accertarsi di essere ancora vivo, e poi sentì una candida risata dietro di lui.
Si voltò e vide i due fanali azzurri del suo amico fissarlo, allora si paralizzò, di nuovo.
‘Tutto bene?’ Brock si avvicinò a lui inclinando leggermente la testa.
‘Non proprio … ’ Riker scosse la testa ‘Farò un’altra figuraccia, lo so!’
‘Oh no, sarai bravissimo! E se tu farai una figuraccia la farò anche io!’ Il moro sorrise appoggiando una mano sulla spalla de biondo per dargli forza, beh, funzionò.
Entrati in sala il ragazzo più basso si avvicinò ai quattro uomini che Riker riteneva inquietanti e iniziò a parlare con loro.
Lynch stava per farsela sotto, prese a mangiarsi le unghie e muovere le gambe freneticamente, si calmò soltanto quando vide il malefico quartetto annuire sorridendo e Brock che si avvicinava a lui facendo partire la base.
Il biondo iniziò a cantare senza mai spostare lo sguardo dal morettino  che lo guardava soddisfatto e un po’ stupito.

Well you done done me and you bet I felt it
I tried to be chill but you're so hot that i melted
I fell right through the cracks
and now I'm trying to get back
Before the cool done run out
I'll be giving it my bestest
Nothing's going to stop me but devine intervention
I reckon its again my turn to win some or learn some

Iniziò a prendere coraggio, si voltò vero i giudici e poi nuovamente verso Brock dopo il ritornello. Ora era il suo turno, e Riker era davvero curioso di sapere quale voce angelica avesse quel ragazzo.
Well open up your mind and see like me
Open up your plans and damn you're free
Look into your heart and you'll find love love love
Listen to the music of the moment maybe sing with me
Ah la peaceful melody
It's your God-forsaken right to be loved love loved love love

Era senza dubbio molto di più di quanto Riker si aspettasse, era … non riusciva a descriverlo, forse la parola giusta era FANTASTICO?
Il provino andò più che bene, i ‘giudici’ a fine canzone si alzarono e applaudirono per quasi cinque minuti.
I due uscirono dalla sala soddisfatti, specialmente Riker.
‘Ehi, volevo … Volevo ringraziarti!’
Brock sorrise alzando le spalle ‘Di niente, amico!’
‘Se posso fare qualcosa per ricambiare il favore … Posso offrirti un cappuccino?’
‘Ne sarei lieto ma … ‘ Il moro guardò l’orologio e spalancò gli occhi ‘E’ davvero tardissimo! Devo prendere il treno altrimenti non arriverò mai a Phonix in tempo per dormire almeno due ore!’
Riker inclinò lievemente la testa, segno che non aveva capito. Si sa, Riker non è proprio una cima …
Brock intuì che il ragazzo non aveva afferrato così si sbrigò a spiegare ‘Abito lì, sono venuto a LA solo per il provino. Anche se devo ammettere che è una città fantastica! Mi piacerebbe vivere qui … ’
Il biondo fece un sorriso enorme, gli era appena venuto un colpo di genio! La cosa non succedeva spesso, avrebbe dovuto segnarlo sul calendario!
‘Puoi venire a stare da me’ 
Il ragazzo spalancò gli occhi azzurri e iniziò a boccheggiare
‘Non accetto un no come risposta!’ Riker rise e uscì dall’edificio tirando Brock per la manica della giacca.
I due si avvicinarono ad una decappottabile blu, il biondo aprì lo sportello per far entrare l’altro che rimase per qualche secondo in piedi davanti alla macchina senza dire niente.
‘Davvero, non ce n’è bisogno ’ provò a dire, ma Riekr l’aveva già spinto dentro la macchina e stava già per partire.
‘Invece ce n’era bisogno! Mi hai salvato la vita, lascia che io salvi la tua adesso’ rise, mentre Brock fece una risatina agitata.
Il biondino si stupì di se stesso, non era mai stato così audace , aveva preso l’iniziativa una volta o due, per qualche istante pensò di essere pazzo. Ma poi ci ragionò su, insomma, non c’era niente di male, aveva aiutato un amico che aveva aiutato lui. Ma, aspetta … Erano amici?


 
 *******
 
 
I due ragazzi erano in macchina e stavano chiacchierando del più e del meno, quando il telefono di Brock squillò.
“Pronto?”
“Amore, ciao! Hai già preso il treno?”
Oh merda. In quel momento realizzò che si era dimenticato di avvertire sua madre del fatto che non sarebbe tornato a Phoenix per quella sera e, se fosse stato preso, neanche per quelle a venire.
“Ehm, mamma, ascolta… ho conosciuto un ragazzo ai provini, e mi ha proposto di restare da lui questa sera, così da non dover fare avanti e indietro con il treno…”
“Un… ragazzo?”
In quel momento Brock si rese conto che, detta così, la frase suonava piuttosto ambigua, così disse: ”No, mamma non… è un amico!”
Intanto Riker stava sghignazzando apertamente dal posto di guida, e Brock lo fulminò con lo sguardo. Quello per lui era un momento piuttosto tragico. Sua mamma sapeva essere incredibilmente apprensiva a volte.
Così Riker prese il telefono dalle mani di Brock, con un gesto degno del protagonista di un film di azione giapponese, accostò e attivò il vivavoce.
Intanto Brock stava cercando di riprendere il telefono, dicendo: ”Dai Riker, dammi quel coso…”
L’ultima cosa che voleva era che Riker pensasse che provenisse da una famiglia di alieni, o qualcosa del genere.
“Salve, signora! Sono Riker Lynch, lascia che le spieghi brevemente l’accaduto. Suo figlio mi ha salvato la vita ai provini, letteralmente! Si è offerto di cantare con me perché ero troppo teso per riuscire a farlo da solo, e perciò non vorrei mai che il mio salvatore si sorbisse delle inutili ore di treno. Quindi gli ho offerto di stare da me, dormendo nella stanza degli ospiti, visto che io vivo a Los Angeles, e, se saremo presi, sarei davvero felice di ospitarlo anche durante le riprese.”
Brock era rimasto a bocca aperta. Cavolo, Riker ci sapeva fare con le madri! Soprattutto visto che la sua, a casa, era soprannominata “il sergente di ferro”.
“Beh… ti ringrazio davvero, Riker! Sei stato molto gentile con Brock. Sicuramente non c’è nessun problema a farlo restare a Los Angeles, anzi, penso che per lui sia molto più comodo. Sono contenta che abbiate fatto amicizia! Buona fortuna per domani, poi chiamatemi e fatemi sapere com’è andata, mi raccomando! Ciao Brocky!”
“Arrivederci signora!”
Riker chiuse il telefono e ripartì. Notò con la coda dell’occhio l’espressione assolutamente spiazzata di Brock, e così chiese: ”Che c’è?”
“Tu… sei… un GENIO! Ma dove hai imparato? Cioè, voglio dire, MIA MADRE!”
Riker scoppiò a ridere e rispose: ”Sai com’è, io vivo ancora con i miei e i miei fratelli, anche se abbiamo questo appartamento a LA che ci litighiamo a vicenda… quindi, innanzitutto non spaventarti se piombano in casa con richieste assolutamente assurde, so gestire anche loro. E poi, beh, ho dovuto imparare a corrompere mia madre per farmi uscire la sera.”
Brock ridacchiò e rispose: ”Beh, grazie mille!”
“Non c’è di che” sorrise Riker. “Beh, siamo arrivati.” Disse poi, indicando un palazzo bianco piuttosto moderno.

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Capitolo 3
*** Are u ready? ***


Il giorno prima Riker aveva mostrato a Brock tutta la casa, gli aveva spiegato che il tostapane faceva i capricci per cui poteva dimenticarsi di tost e marmellata a colazione, che la televisione era sacra così come la radio, e che la sua camera era sempre un casino. Lo aveva informato di tutto, o almeno così credeva.
Alle dieci e un quarto, che Riker dormisse o fosse sveglio, partiva la sua sveglia. Ma no, non era una sveglia normale.
Il biondo era già in piedi da un po’, era già vestito e pimpante per cui non ebbe nessuna reazione, se non quella di iniziare a ballare come un pazzo per tutta la casa, quando partì ‘We found love’ a tutto volume; si, quella era la sua sveglia.
Sembrava avesse una attacco epilettico tanto si muoveva eccitato da quella canzone, Riker venerava Rhianna! Ma la ‘magia’ di quel momento fu presto interrotta dalle risate che provenivano dalle sue spalle.
Appoggiato al muro c’era Brock in pigiama, con i capelli arruffati e gli occhiali che non riusciva a smettere di ridere.
‘Da… Da quanto sei qui?’ gli disse l’altro completamente rosso.
‘Abbastanza da vedere il tuo fantastico balletto. Perché non hai portato questo all’audizione?! Ti avrebbero amato subito!’ disse il moro tra le risate.  L’unica risposta che ricevette fu un pugno sulla spalla seguito da un ‘Non sei simpatico, amico!’
Brock smise di ridere e guardò Riker inclinando la testa ‘E’ questa la tua sveglia? Non la trovi un po’ eccessiva? Ma… Aspetta! Perché sei vestito?! Non vuoi mica lasciarmi a casa solo?! No, no, no! E’ tutto così costoso qui non voglio rompere niente e…’
Questa volta fu il biondo a scoppiare a ridere ‘Calmo! Sono un po’ troppe domande insieme!Allora: Primo, non è per niente eccessiva siccome di solito nemmeno i bombardamenti mi svegliano; e secondo, vestiti, andiamo a fare colazione fuori!’
‘Colazione fuori?’
‘Si, sai si esce di casa si arriva in un posto chiamato ristorante e si ordina cibo. Questo si chiama mangiare fuori casa, Brocki!’ Disse Riker lanciandogli un paio di jeans e una maglia che gli sarebbero  senza dubbio stati troppo larghi. ‘Ha chiamato tua madre, ha detto che entro stasera dovrebbero arrivare le valigie con i tuoi vestiti, intanto ti presto qualcosa io’
‘Ti ringrazio, davvero, mi hai salvato la vita!’
‘Amico, è il minimo!’ Il biondo sorrise smagliante prima di rendersi conto che Brock lo stava abbracciando ripetendo ‘Grazie, grazie, grazie …’ infinite volte.
Riker gli diede una pacca sulla spalla prima di rinchiudersi in camera talmente rosso da sembrare un peperoncino. Non aveva mai avuto un contatto così ravvicinato con un ragazzo, tranne che con Curt, ma Curt era il suo migliore amico! Si conoscevano da quando erano piccoli, avevano passato ogni istante insieme e …
Il suo vortice di pensieri fu interrotto presto da una voce candida che proveniva da dietro la porta.
‘Tutto bene? Io sono pronto, possiamo andare!’





“Allora, dimmi un po’” chiese Brock, pulendosi con il tovagliolo la bocca sporca di caffelatte. “Tu hai conosciuto qualcuno dei ragazzi che hanno fatto il provino, ieri?” Si erano seduti al tavolo da una decina di minuti, e stavano facendo colazione.
“Beh, io conosco abbastanza bene Curt” disse Riker. “Un ragazzo con i capelli castani e un naso… un po’… imponente, diciamo così.”
Brock ridacchiò e rispose: ”Si, l’ho visto ai provini… stava facendo una serie di vocalizzi davvero impressionanti.”
“Sì, infatti” disse Riker, mangiando la sua brioche “Ha una voce straordinaria. Tu hai conosciuto qualcuno?”
“Sì… Un ragazzo che mangiava un sacchetto gigante di M&M’s. Sembrava molto sicuro del fatto suo. Gli ho detto che aveva la bocca sporca di cioccolata e mi ha ringraziato.”
Riker scoppiò a ridere, mentre Brock controllava l’orologio. “E’ ora di andare… rischiamo di incontrare la fila ai tabelloni, e, non so te, ma non mi va di fare a pugni” disse ridendo.
“O-ok…” Riker sembrava titubante, così il moro, sorridendo dolcemente, gli chiese: ”Sei in ansia?”
“U-un po’” disse il biondo balbettando. “E’ che ci tengo molto ad essere preso.”
“Anche io” disse Brock, cercando di tranquillizzare il suo nuovo amico. “Però sei stato bravissimo… sono sicuro che ti prenderanno.” Brock allungò la mano per stringere quella del ragazzo davanti a lui. “Non preoccuparti.”
Riker annuì alle parole dell’altro ragazzo e lo guardò, ringraziandolo silenziosamente.

“Sei pronto?” Chiese Brock.
I due ragazzi si trovavano davanti agli studi, e, nonostante non volesse darlo a vedere, anche il moro era piuttosto agitato. Magari da quell’evento non sarebbe dipesa tutta la sua vita.. ma una buona parte sì. Di certo non si aspettava di diventare una superstar di fama mondiale… anche se magari, chissà… però lo avrebbe di sicuro aiutato a guadagnare un po’ di notorietà. E a realizzare i suoi sogni, magari.
Riker annuì brevemente, e i due ragazzi entrarono.
Una folla di ragazzi era radunata davanti ad un muro, a cui dovevano essere appesi i risultati.
“Puoi andare te, per favore?” chiese Riker.
“Va bene…” rispose Brock, anche se stava tremando dalla paura.
Si fece strada tra i ragazzi e, in un modo o nell’altro, nonostante la sua modesta statura, riuscì a leggere ciò che era scritto.
Si trattava di un semplice foglio bianco, appeso alla bacheca di sughero con una puntina.

DALTON ACCADEMY WARBLERS
Telly Leung
Titus Makin Jr.
Eddy Martin
Curt Mega
Jon Hall
Luke Edgemon
Brock Baker
Riker Lynch


La lista continuava fino alla fine del foglio, ma Brock non riusciva a staccare gli occhi da quei due nomi. Era incredibile! Ce l’avevano fatta!
Brock corse verso Riker trafelato, e quando il biondo chiese “Allora?” lui rispose semplicemente sorridendo, perché era troppo emozionato per dire una qualsiasi parola. “Ce l’abbiamo fatta?” Brock annuì lievemente, e in un attimo Riker lo abbracciò.
“Oddio! Ce l’abbiamo fatta, è fantastico!”
“Già” rispose Brock sorridendo.
“Che c’è, amico? Non sembri entusiasta…” chiese Riker confuso.
“Sì, sono felicissimo… è solo che, cavolo, mi sembra impossibile!”
Mentre i due stavano festeggiando per aver ottenuto il ruolo, Brock scorse Eddy che avanzava sicuro verso il tabellone.
Mmm. Sarebbe stato il caso di fare un bello scherzo a mister M&M’s. 





//
Ok, le autrici si scusano immensamente per il ritardo, ma abbiamo avuto mille problemi. Scuola, computer rotti, cose del genere. Speriamo non accada mai più e vi ringraziamo infinitamente per aver letto la nostra FF. Al prossimo capitolo.
Un bacio :*

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