Seguimi. di _Lou (/viewuser.php?uid=126776)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. ***
Capitolo 2: *** Addio. ***
Capitolo 3: *** Amici. ***
Capitolo 4: *** Carezza. ***
Capitolo 5: *** Bacio. ***
Capitolo 6: *** Salvami. ***
Capitolo 7: *** Tutto per te. ***
Capitolo 8: *** Bivio. ***
Capitolo 9: *** Lieto fine. ***
Capitolo 10: *** Futuro. ***
Capitolo 11: *** Et voilà. ***
Capitolo 1 *** Prologo. ***
Seguimi.
Prologo.
“E ancora me
lo chiedi?”Gli risposi acida
mentre tutta me urlava il suo nome,invocava le sue braccia e correva
verso il
suo ghigno;ma lui come Edward che gioiva non si sbilanciò e
anzi sorrise,
“per quanto pensi di dover
pagare questo debito?”Chiese,
sicuro di se con estrema arroganza quasi intorno a lui ci fosse un
enorme muro
di pietra impossibile da penetrare,
“quale
debito?”Chiesi anch’io sicura di me,ma una lacrima
traditrice scivolò sul mio volto rompendo la mia maschera
come se fosse di
polistirolo,
“basta,dici chi vuoi amore”s’intromise
Edward calcando in modo esagerato la parola amore,
“è
ovvio”continuai senza dar cenno di una scelta,era ovvio
no Rio.
“Rio, dobbiamo
andare”commento Zeus sorridendo per la scena,
“ora
aspetti”rispose Rio,
“voglio rimanere con
Edward”mentii io.
Vidi il viso calmo di Rio mutare in
un’espressione colma di
rabbia e odio,odio verso di me,odio verso di Edward,odio verso la
chiesa odio
verso di tutto anche verso quel povero prete che guardava la scena
impaurito.
Con non curanza il gatto nero ormai
completamente
trasformato iniziò a dare forti calci alle panche per poi
mirare alle finestre
e romperle con i pugno facendosi sanguinare le mani,avevo le lacrime
agli occhi
sebbene dentro di me ridevo perché in realtà
avrei voluto rompere anch’io ogni
cosa di quella chiesa,di quella prigione che altro non era.
“Adesso
basta”finì Edward liberando le grandi ali bianche
ma
Rio non contento si diresse verso il prete prendendolo per la tonaca.
“se li sposi; ti
ammazzo”urlò in preda all’ira il
gattaccio
lasciando un lieve taglio sul collo del prete che codardo
annuì per poi
scappare via quando la stretta presa della morte lasciò la
sua stupida
tonaca,seppur non approvavo quel modo di fare,seppur non era dal mio
gattaccio,seppur
avevo scelto Edward in quel momento ammiravo con tutta me stessa Rio e
l’aura
di libertà che lo circondava.
“Allora da oggi sarò il tuo protettore
addio”finì acido lasciandomi a bocca
aperta,lui era il mio protettore quindi io ero la mutaforme in
questione,colei
di cui era pazzamente innamorato fin dall’inizio,io ero
quella persona che ora
lui è per me.
“Rio”lo chiamai
sottovoce facendolo girare verso di me con
uno sguardo pieno di delusione,”così rinuncerai
alla tua tanto bramata
libertà”dissi lasciando che un’altra
lacrima solitaria bagnasse il mio viso,ma
lui invece sorrise e con il suo solito ghignò
finì dicendo:
“giuro che un giorno
verrò a liberarti.”
Finì andandosene
così com’era venuto lasciando me e chiunque
in quella sala a bocca aperta,con quella sola singola frase
riuscì a colpire in
pieno tutto,il mio stato d’animo,la mia situazione che
equivaleva ad una
prigione,una prigione cercata,una prigione stupida.
“Dai amore
andiamocene”
“eccomi”risposi
stranita con lo sguardo e la mente distratta,lui
se ne accorse ma si limitò ad uno sguardo contrariato ed ad
un sorriso
forzato,mentre io scoppiai in una vera risata,una di quelle risate
piene di
malinconia e tristezza,ma non m’importava perché
ridere insieme al mio gatto
nero mi mancava e anche tanto.
“Copriti le
gambe”mi rimproverò Edward alludendo al vestito
stracciato che mostrava anche le mie mutande rigorosamente rosse,feci
un lieve
sorriso e a capo chino come se avessi commesso un errore salii in
macchina
senza proferire parola,senza neanche parlare,e sotto gli sguardi
indiscreti
dell’autista, una parte del mio cervello o forse il cuore
incominciò a pensare
vagando a Josh e Simone e un qualcosa mi spinse a pensare a cosa
facessero quei
due se fossero rimasti insieme o se si fossero divisi,se ora vivevano
ancora in
quelle sottospecie di roulotte,infondo mi mancava quel santarello ex
assassino
di Simone e il pervertito di Josh,mi mancavano le carote e le solite
stronzate
insieme ai sbalzi d’umore del mio gattaccio.
Edward si era chiuso in stanza per
pensare,così mi aveva
urlato mentre io rimanevo in intimo su uno stupido sgabello piangendo
sul mio
stesso vestito da sposa,per un attimo che durò anni
desiderai di sparire,di
morire in modo da dimenticare tutto ma ero sicura che neanche la morte
sarebbe
stata capace di cancellare i ricordi,di impararmi a dimenticare seppur
era una
fuga veloce;m’incamminai verso il mini frigo prendendo in
malo modo una
bottiglia di latte –zimil perché lui non beveva
mai latte intero- e incominciai
a berlo pensando che niente più dell’alcool puliva
i propri pensieri,e non
avendo alcool usavo il latte ugualmente buono e un uguale droga per me.
“Alyce puoi
venire?”Mi chiamò infastidito Edward.
Entrai silenziosa in camera da letto
trovandolo con gli
occhi neri infossati e gonfi per le lacrime che gli scivolavano leggere
sul
viso,mentre le mie pesanti picchiavano terra quasi facendo un buco,
“perché
piangi?”Gli chiesi andando vicino a lui,ma senza
ottenere risposta allora gli appoggiai il viso sul seno in modo da
farlo
calmare insieme al battito cardiaco forse fermo,piano piano i suoi
singhiozzi
insieme alle lacrime smisero e come un bambino si addormentò
ma lo dovetti
spostare e iniziai come se fossi un robot a lavare la casa,iniziando
dai piatti
sporchi per poi lavare anche quelli puliti e rilavarli anche tre
volte,accesi
la tv e la radio in modo da creare rumore,un rumore che distruggesse il
silenzio,anche se sapevo che quegli unici pensieri malinconici si erano
annidati in qualche parte del mio cervello per poi sbucare fuori
all’improvviso
per distruggere prima la mia mente ed infine il mio corpo che
già dava segni di
cedimento,ma ero decisa a non tradirlo,non potevo era contro la mia
etica,che
senso avrebbe avuto farlo resuscitare per poi lasciarlo andare?Non
aveva alcun
senso,infatti era la cosa più sbagliata che io avevo potuto
mai fare,eppure
l’avevo fatta credendo fermamente che quello fosse il
giusto,avevo sbagliato ma
d’altronde tutti sbagliano,nessuno è perfetto e
perché proprio io dovrei essere
quel nessuno?
Certo
se avrei ragionato non
sarebbe mai successo tutto questo,ma se avrei ragionato non mi
chiamerei
neanche Alyce Tide pensavo mentre lavavo per la sesta volta il
pavimento o
asciugavo le pentole mai usate eppure già lavate otto
volte,ma nel tardo
pomeriggio una volta finito qualsiasi lavoro che si potesse fare in
casa e
averlo ripetuto minimo cinque volte uscii di casa senza una meta
sicura,senza
sapere dove stessi andando ma camminavo.
Cammini
Cammini
Cammini
Corri
Corri
Scappi
Corri
Piangi
Scappi
Ma
da cosa?Da cosa scappi per
cosa piangi?Per dove corri,qual è la tua meta?Dove cerchi
d’andare da cosa vuoi
fuggire?
Mi
domandavo mentre ad ogni
passo una lacrima si soffermava sul mio viso,ma non mi fermavo convinta
che
camminando avrei dimenticato,convinta che correndo avrei vinto la mia
prigione,pensieri stupidi eppure mi portarono dinanzi un altro
lago,laddove non
c’erano laghi ora c’era,avevo fatto solo un ora di
cammino sapendo benissimo la
strada e ad occhi chiusi mi ci tuffai chiedendomi se fosse stato uno di
quei
laghi magici o semplicemente vero.
Caddi
nel vuoto chiudendo gli
occhi senza paura,senza paura di morire,
Riaprii
gli occhi trovandomi in
un'altra dimensione dal cielo sempre sereno e delle splendide rose blu
in
ottima forma nonostante facesse freddo,mi avvicinai alla casetta di
legno
ricordandomelo quel posto,ricordandomi della padrone dai capelli neri
come gli
occhi che mi aprì la porta.
“Oh
Alyce sei tornata.”
Non
mi ricordavo d’averle detto
il mio nome,ciò che mi ricordavo era solo il suo odio
espresso molto bene nei
miei confronti,ma nonostante tutto feci un sorriso leggendo la
distruzione nei
suoi occhi.
“Avevo
voglia di vederti”
“non
posso dire lo stesso”.
D’un
tratto mi ricordai di tutta
la sua onestà e schiettezza d’altronde non mi
sembrava proprio antipatica come
cercava d’essere e lo intuivo dal fatto che aveva croccantini
per cani
dappertutto,
“come
hai passato il
Natale?”Chiesi cercando di sorridere,
“una
merda,tu?”
“Anch’io”
“ma
non hai il tuo vero amore
ora?”
“Come
fai a saperlo?”
“Segreto,rispondi”
“non
è il mio vero amore”
“allora
perché hai scelto
Edward?”
“Perché
sono in debito con
lui”sorrisi ma una lacrima mi tradì e
scivolò sul mio viso facendola
sorridere,e in un attimo mi ritrovai rinchiusa in suo abbraccio
piangendo come
una disperata,cercavo di raccontarle tutto ma non ci riuscivo non
riuscivo
neanche a guardarla in faccia,lei mi odiava eppure era vicino a me a
consolarmi,l’unica che era vicino a me.
Ci
addormentammo sul pavimento e
al risveglio ringraziandola di tutto corsi a casa da Edward,rimanendo
allibita
per la casa distrutta e un biglietto sul pavimento.
Lo
aprii con furia quasi avessi
solo due minuti di vita e divorando ogni parola iniziai a leggere.
Cara Alyce,
ho quasi il dubbio che tu non mi ami più
come prima;
scusa per ciò che ho fatto in casa,ti
aspetto in chiesa.
P.s
Mettiti un vestito elegante.
Con tutto il mio amore
Edward.
Angolo
me: Rieccomi!Sono
tornata presto con un altro prologo,non potevo lasciar Cercami
inconclusa anche
perché l’ultimo capitolo era forse il
più brutto che io abbia scritto (-.-)
così rieccomi qui a scrivere,anche se vi confesso non volevo
continuare non
perché non avevo fantasia ma avevo paura che magari questa
storia non piaceva
come la precedente,ma chi non risica non rosica no?!Poi ero anche
troppo
affezionata a Cercami per lasciarla irrisolta con un brutto finale
ù_ù Poi
vorrei ringraziare NemySalvatore,DolceMemole,Maryangy.LoLitaLOVE, che
hanno
sempre recensito e mi hanno dato sempre ottimi consigli,grazie **
Al
prossimo capitolo ù_ù
A
Natale sono tutti più buoni.
A Natale regalano tutti più recensioni.
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Capitolo 2 *** Addio. ***
Seguimi.
Addio.
“Allora
quando iniziamo
quest’allenamento?”Chiesi inclinando la testa verso
destra,
“Rio,quando ne ho
voglia.”Finì lui chiedendo gentilmente ad
Atena un piano di guerra,
“e io cosa devo
fare?”Continuavo a chiedere,volevo risposte.
“Devi solo guardare la tua
mutaforme da questo specchio,e in
caso che fosse in estrema difficoltà devi andare da lei per
aiutarla”
“in questo caso potrei
guardarla,parlarle,e toccarla.”
Affermai con un ghigno strafottente,
“si,ma solo se sta per
morire.”Finì andandosene,lasciandomi
solo con un grosso specchio dove riuscivo a vedere la mia bella Aly,i
capelli
che tendevano al riccio ma troppo spesso pettinati per diventarlo,i
suoi soliti
jeans sbiaditi,ed infine i suoi grandi bei occhi scuri ora gonfi e
lacrimanti;incuriosito
notai che aveva anche delle manette,e rimasi ad osservare la scena in
silenzio.
“Edward ti prego
liberami!”Urlava in preda alle
lacrime,mentre l’altro in smoking la trascinava in una
vecchia chiesa
distrutta.
“Perché non vuoi
sposarmi,oggi?”Chiese lui con tono
dispiaciuto guardandola negli occhi.
Aly abbassò lo sguardo
trovando un vago interesse per le sue
scarpette,stava cercando una scusa plausibile che non fosse il
–perché non ti
amo.-
“Perché non ho
il vestito adatto”finse lei cercando inutilmente
di togliersi quelle stupide manette,
“io non voglio altro che il
tuo amore”
“e io non voglio altro che
stare senza queste manette”
“vuoi sposarmi?”
Non rispose,rimase cinque secondi in
silenzio guardando
altrove con sguardo torvo,sapevo che voleva piangere,o almeno urlare
tutto quel
dolore che rinchiudeva in lei con finte catene di polistirolo,avrei
voluto
esser li per liberarla e portarla via,in qualche posto dove nessuna
regola
valeva,dove l’amore tra protettore e mutaforme fosse lecito e
non proibito,eppure
era stata proprio lei a cacciarmi per sposare quell’essere
che ancora credeva
d’amarla,anche se amava solo il ricordo di una vecchia Alyce
fifona,che
preferiva sparire al combattere,che preferiva piangere che dimenticare.
“Allora vuoi
sposarmi?!”
Urlò lui incastonando gli
occhi bruni di Aly nei suoi così
neri,così profondi e sapevo che tutte le volte in cui
qualcuno incrociava il
suo sguardo, inconsciamente ne cercava il fondo,cercava una via
d’uscita da
quella prigione nera,da quella prigione personale dove stesso lui
viveva.
“Che importanza ha?Tanto tu
mi sposerai lo stesso no?”
Urlò anche lei di
risposta,furibonda,arrabbiata,sapeva che
la sua opinione non contava niente in quel matrimonio a senso
unico,sarebbero
stati una felice coppia sposata a poco,eppure qualcosa mi diceva
–forse il
gatto nero in me- che lei non voleva quella vita,lei non voleva una
vita
grigia,monotona dove tutto e tutti sono normali,dove se si parla di
mutaforme o
gatti neri,si fanno facce sorprese e spaventate che nascondono in
realtà un
immenso odio.
“Certo che ha importanza
amor mio. Io,sai,non sono il mostro
che tu pensi che io sia,anzi forse in me c’è anche
un poco di buono,certo non
lo nego;sono stato a dir poco crudele con Rio,e la
sorella,cioè mia sorella. Ma
tu cos’avresti fatto al posto mio?Rio ti ha mai raccontato di
nostra madre?”
Sleale.
Sleale.
Sleale.
Non poteva raccontare a lei la storia
di nostra madre,non
era giusto io non andavo in giro a dire come mi torturava allegramente
lui,io
non andavo in giro a dire di tutte le volte che mi picchiava,e ora non
era
giusto che lui raccontasse di mia madre,cazzo.
“Zeus,Zeus vieni!”
“Cosa
c’è ragazzo?”
“Lui sta per dire delle
bugie,ho il dovere di difendere
Alyce da ciò”
“no,tu puoi andare da lei
solo col mio consenso”
“ah”
“chiedimi il
consenso”
“mai,io non chiedo niente a
nessuno.E non sono schiavo di
niente e nessuno.”
“Non sei forse schiavo
della voglia del latte?Della voglia
di lei?Non sei forse schiavo dell’amore che ti spinge a
volere delle persone?”
“No. Non sono schiavo del
latte,e neanche di lei.”
“Tu bevi?”
“No.”
“Fumi?”
“Neanche.”
“E
perché?”
“Perché non sono
dipendente da nessuno”
“sei bravo a parole,ma ora
mettiti in ginocchio e chiedimi
il consenso.”
“Lasciami solo.”
“Allora accontentati di
vederla oltre lo specchio” finì il
vecchio andandosene.
Lasciandomi di nuovo solo,con il
riflesso di lei,con il
riflesso dell’amore.
“Mia madre era
bellissima” continuava Edward,esaltando ogni
dettaglio “occhi neri,bionda,un bel fisico,insomma era una
donna straordinaria,ed
era un angelo,strano un angelo che si innamora d’una figura
dannata come mio
padre!Al primo parto nacqui io e andò tutto bene,poi lei
verso i miei cinque
anni,rimase di nuovo incinta,ma stavolta era d’un gatto
nero,di Rio. Per quel
dannato parto ci mise una settimana e infine diete alla luce quel
coso;lei non
fu mai più la stessa,anzi
a stento si
alzava dal letto,poi al terzo e ultimo parto dove nacque
Cloe,morì
definitivamente,non era stata colpa sua,ma di Rio che da dentro
incominciò a
graffiarle la placenta,e qualsiasi cosa si trovava attorno,ricordo che
subito
dopo il parto la dovettero operare d’urgenza al cuore
pericolosamente
danneggiato. E per questo che lo odio,lui non doveva nascere.”
Mi lasciai cadere su una
sedia,cercando l’interruttore per
spegnere quel coso,non volevo sapere cosa avrebbe risposto Alyce,tanto
meno le
colpe aggiunte di Edward,era vero,avevo fatto in modo
d’uccidere mia
madre,ero,sono,e rimarrò un demonio per
l’eternità,ma non me lo sono mai fatto
pesare;neanche quando Joker cioè mio padre mi
torturava,neanche nell’istante in
cui trinciai il cuore a mia madre riducendola in un vegetale mi feci
pesare
d’esser un demonio,perché è quel che
ero,è sono,e nulla mi può cambiare.
“Era solo un
bambino,Ed”
“sapeva cosa stava
facendo”
“e come fai ad esserne
sicuro?”
“Perché la sua
prima parola fu –scusa-“
“wow”
“cosa
c’è?”
“La sua prima parole
è stata scusa,e tu lo odi?!”
“Ha ucciso mia
madre!”
“Era un bambino,e
nonostante tutto ha anche chiesto scusa!”
“Non avrebbe chiesto scusa
se non fosse stato
cosciente,Aly!”
“Dio,tu porti rancore verso
tuo fratello da quando è appena
nato!Da quando ha aperto per la prima gli occhi sapeva che tutti
l’odiavano,sapeva –secondo me- che non avrebbe mai
avuto vita facile.”
“ORA
BASTA!”Urlò lui ardente dalla rabbia buttandola a
terra,la guardò male con sguardo truce per poi abbassarsi
vicino a lei e
incominciare a piangere.
“Perché non mi
ami è?”
“Cos’è
cambiato?”
“C’è
forse Rio ora?”
Urlavano i suoi occhi e il suo
cuore,ma la sua voce rimaneva
muta a chi ascoltava solo con le orecchie,la mora rise e avvicinando la
proprio
bocca alla sua disse “e ora puoi baciare la sposa”.
Entrambi scoppiarono in una
fragorosa,triste risata,piena d’odio
non detto e lacrime nascoste,entrambi si guardarono negli occhi prima
che
passo,passo,Edward scomparve.
Prima le mani e braccia in modo da
non poterla più toccare;
poi i piedi e gambe in modo da non
poter più correre da lei,
poi il busto in modo da non poterla
più stringere a sé,
ancora il naso in modo non poter
più odorar il suo profumo,
le orecchie da non poter
più ascoltar la sua voce e i suoi
falsi ti amo,
la bocca per non poter più
pronunciare niente oltre che ad
un “ti amo”,
ed infine gli occhi che fino
all’ultimo secondo restarono ad
osservarla,a contemplare quella bellissima tristezza che abitava in lei
ormai
da settimane.
“ZEUS!”Urlai
stupito ancor di più per la velocità in cui me
lo trovai davanti,
“che
c’è?”
“Edward è
sparito”
“cosa?”
“Dico davvero,è
PROPRIO sparito,mano,mano,com’è
possibile?”
“Forse non voleva
più star al fianco di Alyce?”
“No,non penso.”
“Semplicemente”commentò
Atena entrando di soppiatto, “un
morto,resuscitato non viene resuscitato per intero,ma solo la parte
richiesta,Aly richiedeva il suo amore,ma ora visto che quello della
ragazza è
finito lui era inutile ed è sparito,capito?”
“No.”
“In poche parole ha ceduto
il posto ad un altro,si è
arreso,ha capito che lei non lo vuole.”
“Ed è
sparito?”
“Si.”
“E
ritornerà?”
“Mai più,una
persona può resuscitare solo una volta,sempre
ammesso che resusciti.”
“Neanche col
pendente?”
“Neanche con il
pendente.”
“Wow!”
“Ora stai zitto e
sorveglia.”
Finì Zeus lasciandomi solo
sotto gli occhi di Atena,la
guardai attentamente cercando di ricordarmi se c’ero andato o
no,forse si non
era messa male,capelli raccolti,formosa,forse una quarantaquattro
fianchi
troppo larghi,ma nonostante tutto era dannatamente bella.
“Posso farti una
domanda?”
“Si,certo
dimmi”commentò lei arrossendo,
“siamo mai andati a letto
io e te?”
“Oh,te ne sei
ricordato!”Esclamò lei felice
andandosene,rilasciandomi solo con un Alyce triste,sconvolta,sorpresa e
sollevata.
Feci il mio solito ghigno,cercando di
capire perché Ed era
scomparso.
Angolo me:Rieccomi!Appena
dopo capodanno
:33 Come stanno procedendo le vacanze?A me benissimo :DD Seppur pieni
di
compiti °-°
Edward è scomparso,chi
è contento?Non io,trovo che la storia
senza quel bel gran personaggio non sarà la stessa,ma ora
Aly che si è
ritrovata senza il bello e neanche il dannato,cosa farà?Chi
seguirà e dove?TURURURURU.
Vi sto scrivendo con la schiena
rivolta al caldo fuoco del
camino,il p.c per scrivere e
i compiti
da finire un bel quadretto se non avessi tre fratellini (due sorelle e
un
fratello) che ROMPONO in continuazione,soffiando al camino e innalzando
polverine
=.= (Avrei tanti esempi da fare..)
Concludo con ciò e
scappo!Divertitevi!!
Oggi sono tutti
più buoni.
Oggi lasciano tutti
più recensioni.
|
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Capitolo 3 *** Amici. ***
Seguimi.
Amici.
Dopo la
“morte” di Edward,non sapendo cosa
fare,ritornai alle due roulette sperando
che ci fossero ancora i miei due pazzi amici,con i quali avrei potuto
confidarmi o almeno chiedere notizie di Rio,e se fosse davvero
diventato il mio
protettore,in quel momento mi chiesi se lui riusciva
a vedermi e a sentirmi,chissà cosa pensava
ora lassù di me,chissà se mi voleva ancora un
pochino bene,e se ci teneva a me.
“Oh,ma allora
la
morona eri proprio tu”urlò una voce fin troppo
familiare da lontano,che mi
spinse a voltarmi verso le roulotte proprio davanti a me;
“carotina?!”Mi
chiamò Simone allibito venendomi incontro,avrei voluto
parlargli con calma e
spiegare ad entrambi bene la mia situazione,ma con una rincorsa riuscii
con un
salto ad abbracciarli tutti e due,i miei due stupidotteri,seppur non
avevo poi
un rapporto “friend,friend” con Josh,ero sicura che
fosse simpaticissimo.
“Mi vorresti
dire
che si è polverizzato?”
“Wow,sorella
che
storia demmerda.”
“Vi giuro,si
è
polverizzato,puf c’era,puf non c’era
più”
“secondo me
ti fai
troppo canne”
“no,forse Aly
ha
ragione,lui era una specie di resti di Edward.”
“Cambiamo
discorso,Rio,dov’è?”
“Sull’olimpo.”
“Cosa?”
“Arrivi tardi
è
andato a fare il protettore per te,tu hai scelto rcoso”
“rcoso?”
“Significa il
coso,non far finta di non capire”
“questo
è Joshiano”
“chiamalo
come
vuoi,Aly.So solo che grazie a te non ho più un
fratello”
“sono pronta
ad
andarmelo a riprendere”
“cosa?Sei
pazza. Nessuno
va sull’olimpo”
“io si ci
andrò,ho
bisogno di Cloe e di voi,ci state?”
“Chi
è Cloe?”
“La sorella
di Rio”
“è
bona?”
“Si
è una
bellissima ragazza,allora ci state?”
“Carotina,io
sono
sempre dalla tua parte.”
“Zitto
frocio,comunque si,ci sono anche io!”
Non riuscii a non
ridere con la loro compagnia,tutto sembrava più allegro e
spensierato con
loro,certo erano strani ma erano tremendamente teneri,potevano essere
fratelli;Josh trattava il coniglio da fratello minore e rispettava e
adorava
Rio come il fratello maggiore,il capofamiglia ed io ero come la loro
badante,come la bidella che ti fa saltare qualche ora di lezione
poiché conosce
i tuoi orari e sa le tue preferenze,ero un po’ come Wendy,una
specie di mamma
per Peter.
“Josh vieni a
letto”urlava
il coniglio con dei boxer bianchi mezzo assonnato;
“dormite
insieme?”Chiesi
io con un tono alquanto malizioso,
“mi stai
dando del
frocio?”Continuò Josh guardandomi male,
“no,sto solo
costatando che dormi in un mutande con un tuo amico
in mutande”
“Alyce per
favore,se proprio dovrei essere frocio,non vorrei un ragazzo tanto
barbaro e
maleducato.” Finì in bellezza Simone facendomi
ridere;
“staresti
insinuando
che non sono attraente??”
“No,sei solo
sporco
di sangue.”
“Sono un
vampiro,scusa sono sporco di sangue”
“fai bene a
scusarti,ora però vatti a lavare”
“ma
Simo..”
“non voglio
ma,corri!”
Ridendo andai a
sedermi sul lettone di Simone assieme a lui,avevo tante cosa da
dirgli,da
rivelare,da raccontare,d’un tratto mi accorsi di quanto io
gli volevo bene.
“Simone ho
sbagliato tutto vero?”
“No scema,hai
solo
compreso i tuoi sentimenti in ritardo”
“i tuoi occhi
sono
ancora lilla..”
“e le tue
labbra
rosa.”
Non potei non
ridere alle nostre affermazioni senza senso,proprio come a
scuola,proprio come
quando conobbi Rio;ma perché!?Perché dovevo
pensare sempre a quello stupido
gatto,perché era ogni mio pensiero,perché non
poteva essere qui a dirmi che
sarebbe andata tutto bene?
“Abbracciami”sussurrai
io prima d’esser imprigionata dalle calde braccia di
Simone,più gentili ma
ugualmente forti a quelle di Rio,solo che le sue non ospitavano nessun
posto
sicuro,né una fortezza impenetrabile,eppure era il mio
migliore amico,era la
persona che anche non conoscendomi sapeva tutto di me.
“Quanti
casini che
abbiamo combinato,insieme eh?”
“Vero,tra me
te e
Rio non si sa chi attirava più guai”
“tu,sei una
specie
di calamita per i guai sai?”
“Non
è vero,sono i
guai che mi seguono”
“giuusto”
“stupido!Ma
come
mai dormi con Josh?”Stesso tono malizioso di prima.
“Non voglio
dormire
nel letto di Rio,e neanche lui,così quando torna non si
potrà lamentare,le
lenzuola non puzzeranno”a quell’affermazione,un
po’ stupida perché le lenzuola
si lavano,non potei non provare una profonda nostalgia per il mio gatto
nero,per il mio gattaccio,per il mio tutto.
“Dio,Simo,è
una
cosa dolcissima”
“gli vogliamo
bene
tutto qui”
“io non
voglio bene
proprio a nessuno”urlò Josh dalla doccia che aveva
origliato tutto,
“io vado a
letto,notte”sussurrai
dandogli un lieve bacio sulla guancia,
“voglio
anch’io il
bacioo”
“ma sei nella
doccia,e pure nudo”
“allora?”
“Allora vai a
dormire”
“che
pallee”
“smettila di
dire
parolacce!”
“Ok,mammina”
“non sono tua
mamma”
“esatto,sei
mia
nonna”
“HO DETTO
BUONA
NOTTE”urlai mettendomi a letto,nervosa;il giorno dopo dovevo
trovare Cloe e
portarla via da quella vita di plastica dove viveva.
“Metto un
po’ di
musica?”
“No,Josh,il
viaggio
è lungo cerca di non parlare”
“senti
conigliè
abbassa le orecchie”
“e tu i
denti”
“cosa
vorresti dire
con questo?”
“Ragazzi vi
prego
basta,abbiamo ancora tre ore da viaggio da fare,possiamo proseguire in
silenzio?Josh?”
“Si
nonna”
“mi togli
alcune
curiosità sui vampiri?”
“Certo.”
“Puoi entrare
in
chiesa?”
“Si.”
“Il
crocifisso ti
fa morire?”
“No.”
“Se ti ecciti
ti si
allungano i denti?”
“No un'altra
cosa”
Risi.
“Daii,non ti
bruci
al sole?”
“si”
“E allora
perché
non muori?”
“Sono stato
onorato
da Afrodite.”
“In che
senso?”
“Me la sono
fatta,e
lei mi ha fatto un regalo”
“allora sono
tutti
invincibili?”
“Stronza.”
Le due ore
passarono velocemente e finalmente riuscimmo ad arrivare in quel
lago,dove si
nascondeva la sua prigione,volevo aiutarla siccome lei aveva aiutato
me,volevo
liberarla dalle sue catene di polistirolo come lei aveva aiutato me,a
trovar la
chiave. Una volta arrivata davanti casa sua non mi degnai neanche di
bussare ma
aprii e basta,sapendo di trovare la porta aperta.
“Cloe sei in
casa?”Urlai
girovagando con lo sguardo,
“Aly sei
tornata”esclamò
lei sorridendomi, guardando disorientata Josh e Simone.
“Io sono
Simone”si
presentò il coniglio facendole il baciamano,
“io
Josh”concluse
il vampiro non dandole molta cura;
“ho bisogno
di
chiederti un favore.”
“Quale?”
“Puoi uscire
da
qui?”
“Magari!”
“Allora vieni
con
me,io devo trovare un modo per andare da Rio,devo seguirlo dovunque
andrà”
“dovunque?”
“Si!”
“Allora
preparati
si va sull’olimpo.”
Angolo
me:Rieccomi,sono venuta piuttosto presto non pensate?
Non mi andava di farvi aspettare
molto,vorrei ringraziarvi
soprattutto EmmeEsse,Dreams are Beautiful, e Nemy Salvatore che
recensiscono
*O* Fa bene sapere che non si scrive per i muri D:
Ma.. cos’ha in mente Aly!?
P.s
Preferite questa scrittura un po’
più
grande o quella di prima?
Al prossimo capitolo,ditemi cosa ve
ne pare
Lisa.
|
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Capitolo 4 *** Carezza. ***
Seguimi.
Carezza.
Eravamo finalmente in
viaggio,dovevamo dirigerci verso la
montagna più alta di zuzzu,non troppo lontano dalla casa di
Cloe,a sole due ore
di macchina e poi avremmo dovuto solo salire quella montagna trovare
una specie
di porta mistica cioè l’entrata per
l’olimpo,uccidere Zeus e riportare Rio a
casa;il piano più semplice e bello al mondo.
“Josh.”
Mii chiamò distratta Alyce
lasciando il volante alla sorella
di Rio,per venire dietro e sedersi tra me e Simone. Non avevo mai visto
di buon
occhio quella ragazza,avevo sempre saputo che solo il suo nome era
sinonimo di
guai,lei era un guaio vivente.
“Che
c’è?”
Risposi io con sguardo insistente,non
mi andava di parlare
con quella porta guai era strana troppo bella per essere raggiungibile
troppo proibita
per essere anche solo guardabile.
“Secondo te riusciremo a
rivedere anche solo per un attimo
Rio?”
Mi chiese con gli occhi bruni velati
di lacrime,un altro
motivo per cui volevo stare lontano da lei era proprio il suo strano
carattere,un momento prima era la più forte del mondo,poco
dopo era talmente
debole da non riuscire a sopportare nulla;era strana eppure aveva
qualcosa di
bello,ma a me non interessavano quelle come lei.
“Certo,sennò che
cazzo stiamo andando a fare fino a sopra
l’olimpo scema?!”
Urlai io con finta voce convinta e un
sorriso
rassicurante,non so per quale strana forza aliena qualcosa mi diceva di
doverla
aiutare e confortare;forse il mio uccello che le guardava le tette o il
mio
cuore che suggeriva d’aiutare la ragazza di mio
–quasi- fratello.
“Grazie.”
Sussurrò con una strana
luce negli occhi,cercai di non
ricambiare quel magnifico sorriso ma i miei muscoli della faccia si
contrassero
da soli anch’essi in un sorriso.
“Cos’è
questa faccia da babbeo?”
Mi riportò alla
realtà Simone con voce e sguardo severo;lo
guardai per qualche secondo cercando di combattere con le sue perle
lilla,ma
come sempre ne uscivo sconfitto. Non riuscivo a dirgli bugie
né a nascondergli
qualcosa,qualsiasi cosa,ed era tutta colpa dei suoi occhi lilla,chi
può avere
gli occhi lilla se non un coniglio frocio che ama la carota?!
“La mia faccia da babbeo
era un amorevole sorriso”
“ah,che sorriso di
merda”commentò con un tono acido,il
coniglio che non diceva mai parolacce.
“Simo!Cosa
c’è?”
“Niente. Constatavo solo
che ti piace sorridere ad Alyce”
“sei forse
gelose?!”
Urlai in macchina superando la musica
a tutto
volume,attirando su di noi gli sguardi di Cloe e Aly che sorprese con
uno
sguardo d’intesa scoppiarono a ridere.
Mi girai verso il finestrino
fingendomi offeso,e con i
pensieri mi ritirai ad una bella bambina magari di soli dieci anni per
prosciugarla e gustarmi tutto il sangue nelle sue vene.
“Josh!”Urlò
Simone dandomi uno schiaffo in piena faccia per
svegliarmi;
“cazzo coniglio di
merda!”Urlai saltando in piedi
guardandolo con sguardo torvo;”non potevi svegliarmi con
qualcosa di più dolce
che ne so un cioccolatino un –amore mio bello ci sono le
gocciole- uno
schiaffo,mavaffanculo”bofonchiai fra me e me scendendo dalla
macchina,accorgendomi d’esser rimasto solo col coniglio.
“Andiamo va”
“dove?”
“Da Aly e gli altri
no?”
“Perché dici da
Aly e gli altri e non solo gli altri?”Mi
chiese il coniglio guardandomi male,volevo ridere a
quell’affermazione tanto
stupida,ma una qualche saggia vocina mi suggeriva di star zitto,annuire
sorridere e far finta d’essere un pinguino
–vampiro- del Madagascar.
“Allora?”Continuava
in preda all’isteria,pazzo d’un
coniglio.
“Perché ha delle
belle grandi tette”risposi in modo acido
incamminandomi verso una sotto specie di accampamento costruito dalle
ragazze
con le tende;era ridicolo l’accampamento e anche solo il
pensiero di dormire in
quel posto.
“Aspetta!”Urlò
lui con tono stizzito,
“cosa
c’è ora?”
“Volevo solo dirti che
staremo nella tenda insieme,ragazzi e
ragazzi,ragazze e ragazze.”
Lo guardai per un attimo cercando di
capire se scherzasse o
no,”se sto cazzo io dormo con Alyce e Cloe”finii
ridendo alle sue spalle.
“Aly”
“si?”
“Ma hai già
pensato a costruire una doccia o possiamo
usufruire del lago qui vicino?”Chiesi ridendo notando uno
sguardo tagliente da
Simone,
“c’è
il lago,lavati lì”
“l’ho appena
detto io”
“e con
questo?”Urlò ridendo,sfoggiando una meravigliosa
risata.
“E con questo ho
vinto.”
“E cosa?”
“Un premio”
“quale?”
“Mmm fammi
pensare”bisbigliai mentre si avvicinava sempre di
più,
“che ne dici del bacio
della buonanotte di ieri
sera??”Chiese lei con fare malizioso,mi avvicinai a lei e le
porsi la guancia
destra che in punte baciò.
“Se non ci fosse Rio
avresti una possibilità”
“ti piace lui?”
“No,forse.”
“Se non ci fosse il
coniglio che ci guarda male ti avrei già
fatta mia”
“si,vai a lavarti
va”mi cacciò lei ridendo assieme a me.
Mi spogliai attento attendo agli
occhi indiscreti,se avrei
trovato Alyce sarebbe stato un problema perché era di Rio e
non avrei mai
rubato la ragazza al lupo alfa,invece se ci sarebbe stata Cloe il
problema era
ancora più grosso,quello stronzo non aveva mai voluto
neanche farmi vedere la
foto della famiglia figuriamoci fammi scopare la sorellla.
“Ma che fai ti lavi nel
lago?!Ma ti verranno le malattie
esce fuori!”
Urlò Simone a qualche
metro di distanza,ignorandolo mi
buttai in acqua tanto per farlo arrabbiare,tanto per fargli urlare
qualche
sciocchezza sulle malattie della pelle riguardo l’acqua
gelata che
fortunatamente io non sentivo.
“Ma sei pazzo?!Sai quali
strani pesci potrebbero esserci?”
“A parte il mio penso
nessuno”
“oh,per favore esci o ti
farai male”
“Oh no!”
Urlai diventando rosso iniziandomi a
dimenare in acqua,e poi
andare sempre più giù e ritornare a galla con
sospiri affannosi,bevevo acqua la
sputavo e affogavo.
“Un piragna mi sta
mangiando!!”
Urlai
in preda al
panico per poi andar sotto acqua e trattenere le risate,aspettai
qualche minuto
prima di risalire a galla,trovandomi Simone davanti con ancora i
vestiti che
cercava di acchiapparmi e riportarmi a galla.
“Idiota ma stai
bene!”Urlò con un velo di preoccupazione
nella voce;
“ovvio”esclami
ridendo a crepapelle mentre lui usciva offeso
dall’acqua,
“dai Simò non
fare così”urlai cercando di risolvere la
situazione capendo che gliela avevo fatta grossa.
“Io ho pensato che potessi
morire!”
“Per un pesce
cannibale?!”
“Si!”
“Ma è una
sciocchezza!”
“Forse per te,visto che non
te ne frega niente dei
sentimenti altrui”
“Dio,idiota è
ovvio che non
m’importa dei sentimenti sono un vampiro,voglio
solo fottere e sangue.”
“E allora con me non ci
parlare!”
“Perché ti stai
incazzando!?”
“Perché io
pensavo d’essere –quasi- tuo fratello”
“si lo sei”
“e allora..”
Aveva uno sguardo triste,uno di
quelli quando ha finito
tutte le carote ed ha una fame cane;si stava togliendo la giacca per
poi
strizzarla,mi ignorava e non era un buon segno per quel chiacchierone
misterioso che non faceva altro che nascondere i propri sentimenti.
“Devo dirti una
cosa” affermai avvicinandomi sempre di più
mettendolo spalle al muro,sentii il cuore aumentare di qualche battito
e le sue
gote arrossarsi.
“Sei un
idiota”sussurrai poggiandogli la mano sul petto nudo
per lasciargli un bacio sul collo e un’altra carezza sul
viso;poi finalmente me
ne andai e riuscii anche a lavarmi in santa pace.
POV
RIO
Guardavo ridendo Alyce che cercava di
montare una tenda
mentre mi allenavo con le falci;aveva il viso rosso per la fatica e non
faceva
altro che chiedere aiuto a Cloe;finalmente
libera dalla mia prigione,ora ero doppiamente preoccupato non solo per
quell’idiota
della mia nanerottola ma anche per mia sorella che non riusciva ad
ammazzare
una mosca.
“Aspetta”urlò
Alyce usando l’aria per gonfiare la tenda e
farla mettere in piedi,ricevendo un applauso da Cloe;
“Sono brava
eh”urlava anche lei complimentandosi da sola,
“potevi chiamare me
no?”Disse Josh con tono stanco,conoscevo
quello sguardo era il suo sguardo quanto non riusciva ad ottenere
qualcosa o
anche solo a capire cosa volesse ottenere.
“Ma
Simone?”Deviò Alyce spostandosi dalla tenda per
ammirare
il suo capolavoro.
“Si starà
lavando”
“e non vi lavate
insieme?”Continuò lei facendomi scoppiare
in un enorme risata,vada per Simone che sia frocio ma riguardo a Josh
ero più
che sicuro,era etero convito,non faceva altro che scopare e pensare a
scopare. Lui
la guardò aprendo la bocca per parlare ma poi la chiuse
subito dopo volgendo lo
sguardo al coniglio rigorosamente in boxer,bianchi.
“Ti conviene vestirti se
non vuoi avere freddo”intervenne Cloe
guardandolo severamente,
“non ho un
pigiama”
“vuoi il mio?Io non sento
freddo”intervenne Josh con un
sorriso rassicurante,
“no,puzzerebbe di
te”
“profumerebbe di
me.”
“Zeus”
“Cosa
c’è?”
“Vado a fare un giro dalle
parti di Aly per costatare se ci
sono strani mostri”
“ok,ma sai vero che se la
sfiori o le parli avrai una
punizione degna di quel nome?”
“Si certo,ora posso
andare”
“vai.”
Per primo andai nella tenda di Josh e
Simone sapendo d’esser
osservato da Zues,non potei non ridere,Simone era appoggiato al vampiro
che lo
teneva lontano con la mano,entrambi con uno strano rigonfiamento nei
pantaloni.
Poi finalmente con un respiro entrai
nella tenda di Alyce e
Cloe,trovandola dormire con una lacrima a rigarle il volto separata
dalla gatta
nera,poi osservandola meglio aveva una mia foto tra le braccia in quel
momento
ignorando grande punizione e il divieto di avvicinarmi mi sedetti
vicino a lei
osservandola dormire per lasciarle un lieve bacio agli angoli della
bocca.
Angolo
me:
aggiorno sempre più presto eh!?O MIO DIO,ora cosa
succederà a Rio?!
Sono breve devo scappare,spero che
leggerete questo capitolo
al prossimo!
|
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Capitolo 5 *** Bacio. ***
Seguimi.
Bacio.
Guardai
per l’ultima volta Alyce
sapendo che non potevo neanche sfiorarla figuriamoci toccarla eppure
l’avevo
fatto mi ero avvicinato a lei ed ora mi sarebbe aspettato
chissà quali tremende
punizione eppure non me ne pentivo,anzi ero felice perché
finalmente c’ero
riuscito finalmente l’avevo baciata certo dormiva e forse
come bacio non valeva
ma almeno sapevo in parte che sapore avevano le sue labbra;non sarei
voluto
andarmene da quella tenda da lei ma sapevo che se non sarei tornato io
sarebbe
venuto Zeus a prendermi,non era giusto. Perché doveva
capitare proprio a
noi?Perché con tanti abitanti sull’universo io
dovevo essere proprio il suo
protettore?Perché l’avevo baciata sapendo che era
sacrilegio?Io non dovevo
neanche stare in quella stanza vicino a lei ad osservarla
poiché era immondo,orribile,eppure
io non ci vedevo nulla di sbagliato e nulla di esageratamente orribile
non
avevo fatto un patto con Satana mi ero solo innamorato di una ragazza
che poi
lei fosse la mia mutaforme da proteggere era tutt’altra cosa.
Mi
guardai intorno sentii dei
passi arrivare,mi affacciai alla tenda pronto ad attaccare iniziando a
ridere
quando vidi Josh arrivare verso di me trasformato in vampiro,sapevo che
non
potevo neanche parlare con lui ma se proprio dovevo andare
all’inferno tanto
valeva fare le cose fino in fondo.
“Rio?”
Aveva la bocca aperta
riuscivo a leggere la perplessità nei suoi occhi,era sempre
stato un tipo
idiota;
“Josh?”Chiesi
prendendolo in giro
facendolo ridere,sapevo che negli ultimi tempi era abbastanza cambiato
in gusti
sessuali ma sapevo anche che lui non si sarebbe mai accettato di
conseguenza
non si sarebbe mai neanche baciato con Simone anzi forse lo
allontanerà pur di
non sfiorare neanche la sua strana normalità.
“Se
mi parli ti uccidono”
“ho
baciato Alyce penso che già
sono nella lista nera”continuai ridendo,
“il
proibito ha il suo fascino”continuò
lui con un sorriso amaro per un attimo mi ricordai che anche lui aveva
avuto
una situazione come la mia,solo che suo padre non l’aveva mai
conosciuto.
“Stai
lontano da Alyce o ti
uccido.”Finì io dandogli un cazzotto sulla spalla
come un segno d’affetto lui
ricambiò con lo stesso pugno ma un po’
più forte e me ne andai verso l’olimpo
sperando che Zeus non si fosse accorto di nulla.
“Rio!”Urlò
Ermes seguendomi,lui
fra tutti i Dei era quello che odiavo di più forse
perché voleva essermi amico;
“non
ti conviene andare all’olimpo
ti aspetta un’assemblea.”Finì volando
via,lo guardia esausto andando anch’io
nella mia stessa trappola non potevo sottrarmi a ciò che era
il mio destino.
Ero
di nuovo al centro di
tutto,degli occhi dei Dei che mi guardavano per giudicarmi,al centro
delle loro
parole accusatorie chi mi difendeva come Heros e Atena chi voleva farmi
uccidere come Zeus ed Ade.
“Rio,sai
la gravità di ciò che hai
fatto vero?”Mi chiese il Dio della morte guardandomi male,
“sinceramente,non
la comprendo. Ho
solo baciato una ragazza.”
“Dopo
aver giurato che non l’avresti
fatto.”
“Avevo
le dita incrociate”
“non
importa!”Urlò il Dio
alzandosi;
“a
me invece importa eccome”
“se
non la smetti di rispondere
avrai la punizione più brutta che sia mai stata
assegnata”
“scapperò”
“e
dove andrai?”
“Non
te lo dico.”
“Ti
uccideremo”
“così
non soffrirò”
“neanche
con la morte più lenta e
dolorosa?”
“Prima
o poi dovrò pur morire”
“ma
lascerai Alyce sola!”
“Ci
incontreremo all’inferno.”
“Farò
in modo che non ci venga.”
“E
allora scapperò dalla morte”
“e
come?”
“Perché
dovrei dirtelo?”
“ORA
BASTA!”Urlò non trovando
forse più risposta mentre si risedeva e parlava a bassa voce
con Zeus,sapevo
che stavano scegliendo le mie sorti o una punizione adeguata ma non
riuscivo a
togliermi il mio solito ghigno da stronzo.
“Aspettaci
di qua”sussurrò Athena
mandandomi in un'altra sala segno che stavano litigando,mi limitai ad
annuire
mentre mi sedevo su una di quelle sedie blu dure e scomode;un qualcosa
mi
diceva che la mia punizione non sarebbe stata clemente,forse persino
più dura
di non vedere Alyce.
Davanti
a me riuscivo a vedere
tutte le tappe più importanti della mia vita,prima io e Cloe
giocare o
Edward,Josh,Joker,William,le fruste,quante frustate che ho preso in
così breve
tempo,faccia da topo,le caramelle,le botte,il dormitorio nero,e infine
lei le
volte in cui per la prima volta dormimmo insieme,il suo pendente,di
nuovo
Edward,le lotte contro Joker,le ninfe,spesso anche contro il
tempo,contro tutto
e tutti,e ora perfino contro gli Dei. Ma ciò che il mio
cuore e la mia mente
ricordavano meglio era lei e le sue smorfie che faceva quando la
svegliavo
presto o quando voleva convincermi a farmi fare il bagno consapevole
della mia
paura per l’acqua,ma era proprio questo che mi mancava di
lei,a pensarci bene
mi mancava proprio tutto di lei,mi mancavano i suoi capelli bruni,le
sue
labbra,i suoi occhi,ed era strano proprio io che avevo vissuto anche
anni senza
qualcuno al mio fianco ora avevo il bisogno di una persona,il bisogno
di lei.
“Rio
ora puoi venire”mi chiamò
Carmela con sguardo dispiaciuto facendomi sedere di nuovo al
centro,almeno la
sedia era più comoda.
“Valerio
Shine sei stato
condannato all’immortalità,sarai legato ad un
pilastro sulla montagna e un’aquila
ad ogni alba di squarcerà il petto e dilanierà il
fegato che ogni notte di
ricrescerà. E’ stata la stessa punizione di
Prometeo vero,ma a differenza sua
tu non sarai MAI slegato.”Finì Zeus ordinando a
Carmela di legarmi le mani e le
gambe;li guardai confuso non ancora conscio di ciò che stava
per succedere un
aquila che mi avrebbe squarciato il fegato?Non mi sembrava vero ma
incredulo
continuavo a camminare facendo finta di niente,facendo finta che per me
fosse
esattamente normale.
“Mi
dispiace,Rio.”Sussurrò Athena
legandomi in cima ad un pilastro mentre con tutte le mie forze cercavo
di
liberarmi ma era inutile quelle catene non si rompevano erano troppo
resistenti,mi trasformai in gatto e iniziai a tagliare le catene ma non
ci
riuscivo così provai sulla colonna che si graffiò
solamente,non potevo restare
lì avevo Alyce che mi aspettava,avevo Josh,Simone,Cloe per
la prima volta avevo
qualcuno a cui sarei mancato non potevo andarmene ora.
Iniziai
ad urlare ma a
vuoto,riuscivo quasi a vedere le mie parole che si dileguavano per
l’olimpo da
lì sopra riuscivo a vederlo tutto e anche molto bene ma non
trovavo niente che
non fosse un orribile spettacolo.
“Non
consumare le tue energie che
non avrai più tanto tempo per riposare”mi
suggerì Zeus sbucando dal nulla,si
era fatto buio e l’aquila mi guardava dritto negli occhi come
se fosse
stregata,
“liberami”urlai
cercando di
spaventare l’animale e farla volare via,ma non
c’era modo.
“Tu
l’hai baciata.”
“In
realtà se ritornerei ad un’ora
fa in quella tenda la ribacerei.”Affermai con sguardo severo
vedendo Zeus
scomparire forse per lasciarmi dormire,impossibile con gli occhi di
quell’uccello
cresciuto su di me pronto a sbranarmi;ero avvolto dalla notte ma Orfeo
non mi
cullava non riuscivo neanche a chiuder occhio per paura
dell’alba che arrivò
insieme al dolore. Affondava nel mio petto il suo becco appuntito per
poi
passare al fegato e ancora sul petto,urlavo di dolore di disperazione
ma le mie
urla sembravano non arrivare agli Dei,e in un attimo mi ritrovai a
pensare che
forse dopo cent’anni mi sarei abituato a quel dolore
assordante.
Angolome:Ci ho messo esattamente sette giorni
per scrivere ‘sta
cacata!Scusate se ci ho messo tanto ma con la scuola penso che
potrò aggiornare
solo una volta alla settimana T_T Spero vi sia piaciuto questo capitolo
e
povero Rio,tutto questo per un solo bacio,un singolo dannato bacio.
Al
prossimo capitolo e grazie per
le recensioni *-*
|
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Capitolo 6 *** Salvami. ***
Seguimi.
Salvami.
Tenevo gli occhi
chiusi per non guardare l’orribile spettacolo
dell’aquila che si ostinava a dilaniarmi il petto,volevo
urlare ma mi sforzavo
di tenere la bocca chiusa o sapevo che avrei vomitato;volevo ribellarmi
ma era
inutile non avevo neanche più le forse per trasformarmi o
liberarmi,ero
prigioniero di nuovo.
Forse ero nato
per essere schiavo o una cosa del genere,avevo sempre puntato alla
libertà e
non ero mai riuscito ad ottenerla veramente,e per una frazione di
secondo in
cui ero libero mi mancava qualcuno che mi coccolasse,ora invece avevo
solo
bisogno di un angelo custode che mi salvasse,magari Alyce in intimo
bianco con
un paio di enormi giganti ali bianche,sarebbe stato fantastico ma ora
chissà
dov’era.
E
va sempre così...
che
tanto indietro non si torna
E
va sempre così...
che
parli ma nessuno ascolta
E
va sempre così...
che
vuoi cambiare ma non servirà
soltanto
una promessa...
Forse era
vero,forse io non sarei mai stato libero o amato;forse io ero uno di
quei
strani casi della natura nati stronzi e senza nessuno. Ovviamente non
tutti
posso avene il loro felici e contenti,non tutti sono principi e
schiavette
dotate di scarpe di cristallo,c’è chi nasce
matrigna o chi semplicemente nasce
schiavo del principe a cui nessuno a mai domandato se fosse felice,o
nessuno
abbia mai saputo che fine abbia fatto quando il principe e la
principessa si
fossero sposati;il felice e contenti non c’è per
tutti ma solo per i prescelti
e io guarda caso facevo parti di quelli con l’aquila nello
stomaco.
Salvami
e allunga le tue mani verso me
Prendimi
e non lasciarmi sprofondare
Salvami
ed insegnami ad amare come te
e
ad essere migliore
Eppure tutto
poteva cambiare e io potevo avere il mio felici e contenti,tutto potevo
essere
stravolto e cambiato a mio piacimento,tutto poteva cambiare se solo mi
fossi
liberato,se solo Alyce fosse con me,tutto poteva essere diverso grazie
a
lei,l’unica che mi abbia fatto battere il
cuore,l’unica che si sia presa cura
di me,lei che aveva trasformato il mio ghigno da persona superiore,da
stronzo,da pervertito in un sorriso certo non uno di quelli genuini e
ingenui
di quelli che fanno impazzire ma uno abbastanza sorriso che somigliasse
un po’
a una colica,ma era comunque un sorriso ed era il primo,io con lei
sarei cambiato,non
sarei caduto giù laddove non puoi più far
ritorno,o meglio ancora potevo andare
all’inferno ma in buona compagnia.
E
va sempre così...
che
tanto lei poi non ritorna
E
va sempre così...
che
aspetti il sole e cade pioggia
e
va sempre così...
che
credi di aver tempo e invece è già
invece
è primavera
Ma in fondo
perché sarebbe dovuta tornare indietro?Non sarebbero bastati
gli occhi azzurri
e i pettorali per convincerla e di certo non potevo contare sul mio
carattere o
sulla mia fama. Conosciuto da tutti come il gatto nero,come quello che
di notte
mangia i bambini o uccide i gatti per mangiarseli;era inutile sperare
in un suo
ritorno tanto non sarebbe venuta anche se era riuscita a liberarsi dal
suo
Edward non significava che volesse me,era sempre stato così
incontri milioni di
persone nella vita con le quali tutto sarebbe più
semplice,poi però ne basta
una e ti sconvolge tutto non che quel “tutto” fosse
bello ma lei è riuscita a
cambiarlo seppur se ne andata ancora prima che potessi fermarla.
Salvami
ed insegnami ad amare come te
e
ad essere migliore...
Dovevo
solo imparare. Imparare ad amare a voler bene,e forse stavo imparando
non nel
modo giusto ma ci stavo riuscendo proprio davanti a
quell’aquila,sul pilastro
legato con i polsi dolenti che neanche sentivo più stavo
imparando i valori
della vita,i valori di una vita vissuta e non dimenticata;i valori
dell’amore e
ci sarei riuscito se mi avesse salvato se si fosse buttata anche lei ad
occhi
chiusi nel burrone per prendermi senza lasciarmi sprofondare,senza
farci
sprofondare.
“Rio”mi
chiamò Athena comparendo davanti a me con
un’espressione disgustata per il
petto aperto;
“Athena”risposi
con il mio ghigno solo con nota dolorosa,
“come
va?”
“Come
ti andrebbe con il bello di un aquila conficcato nel fegato?”
“Ti
va abbastanza bene da trovare la forza per rispondere”
“già”mi
limitai sentendo le forze che mi abbandonavano,tutta colpa
d’una stupida
aquila.
“Ho
fatto un patto con Zeus”continuò lei con un
piccolo sorriso,
“che
bello.”
“Sarai
libero se”
“c’è
sempre un se”la interruppi acido,
“se
la uccidi.”Si fermò con tono grave osservandomi;
“chi
dovrei uccidere?”
“Alyce
Tide.”
“In
poche parole uccido lei e sono libero?Non devo fare neanche il
protettore?”
“Non puoi essere protettore di un cadavere.”
POV ALYCE
“Svegliatevi”urlò
Josh spintonando Cloe per farla svegliare che con sguardo truce
aprì gli
occhi,voleva ucciderlo.
“Aly
svegliati pure tu”urlò di nuovo dandomi un altro
spintone,lo guardai male
alzandomi di botto per saltargli addosso e riempirlo di botte,ero in
svantaggio
non riuscivo a picchiarlo per bene stavo per usare i miei poteri quando
Cloe
gli saltò alle spalle iniziando a dargli tanti piccoli pugni
sulle spalle
larghe mentre lui rideva,evidentemente gli stavamo facendo il solletico
ma
nessuno dei tre si era né sforzato né difeso.
“Riguarda
Rio vero?”Spense le risate il coniglio sistemandosi i capelli
alla cieca non
avendo specchi,il vampiro lo guardò con sguardo di scuse e
ci fece sedere a
nostri posti come se fossimo bambine in qualche modo i suoi
atteggiamenti
ricordavano tanto quello del mio gattaccio;solo che Josh era troppo
tenero di
cuore per uccidere senza rimpianti e lo vedevo,come riuscivo a vedere
le sue
strane pasticche a base di sangue. Sapevo che era allergico ma cercava
di
cacciare il meno possibile non voleva uccidere anche se era nato per
questo,ed
era stato addestrato per torturare il nemico.
“Rio
è in grave pericolo”sputò tutto Josh
guardandomi preoccupato,
“perché?”Chiese
fredda Cloe non credendoci,
“perché
ieri è venuto qui. E’ stato nella vostra tenda
probabilmente ha baciato Aly e
ha parlato con me..”stava per continuare ma Cloe lo
bloccò urlando esasperata: “quell’idiota
ha infranto il veto!O mio Dio,Ade lo ucciderà o qualcosa di
peggio dobbiamo
andare sull’olimpo ora e subito
Josh”spiegò lei guardando con aria distrutta il
vampiro che sembrava compatirla e avvicinandosi le regalò
una carezza sul viso
sussurrandogli che tutto sarebbe andato per il meglio,mentre Simone in
un
angolo mangiava le sue carote bofonchiando qualcosa di incomprensibile.
“Josh”
“che
c’è Aly?”
“Cosa
intendi con mi ha baciato?”Chiesi
incredula guardandolo con gli occhi sgranati facendolo ridere mentre io
tastavo
le mie labbra in cerca di una traccia,di una traccia di lui,di una
traccia del
nostro amore.
“Alyce,questo
è l’ultimo dei nostri problemi. Dobbiamo andare
lì su ora”continuò con sguardo
severo facendo sbuffare il coniglio che sbucciando una sua carota si
tagliò
facendo scorrere un piccolo fiume di sangue sul suo polso;il vampiro
deglutì
chiudendo gli occhi e
tappandosi il naso
con le dita,il mio sguardo vagava da Simone a Josh,avevo paura non
avevo mai
visto Josh uccidere in quel modo ma solo con armi o
tecniche
imbattibili.
“Ora
asciugo,non fare quella faccia”commentò divertito
il coniglio prendendo un
fazzoletto per asciugarsi inzuppandolo di sangue,poi preoccupato si
guardò il
polso cercando di capire perché il sangue non smetteva di
scivolare ma anzi
diventava sempre di più.
“Hai
fatto un taglio profondo”commentò Josh avanzando
vero il coniglio prendendogli
il polso tra le mani,
“chiudi
gli occhi non ti farò male”esclamò con
cura ma Cloe lo fermò incredula;
“vuoi
forse ammazzarlo?”Urlò in preda alla furia,
“no,è
sangue in eccesso lui è un coniglio non un essere umano.
Quando sgozzi un
coniglio non fa altro che piangere e sanguinare devi togliere il sangue
in
eccesso e poi farci quello che devi fare,comprendi?”
“No!Non
toccarlo non lo puoi uccidere.”
“Fidati
di me”urlò catturando lo sguardo della gatta che
ne rimase talmente incantata
da tacere e restare in silenzio;io guardavo la scena incredula ma senza
obbiettare.
Josh
riprese il polso pallido del coniglio con cura portandoselo alle labbra
prima
passò la lingua intorno alla ferita facendo rabbrividire il
coniglio,poi quasi
come se fosse un bacio unì le sue labbra al polso
affondandogli i canini,Simone
non parlò ma girò lo sguardo cercando di non
guardare;dopo poco,pochissimo il
vampiro tolse le labbra dando un vero piccolo bacio sulla ferita per
poi
fasciargli il polso con estrema cura.
“Cloe
Joker ci faceva medicina sai?”
“Joker?”
“Lascia
stare.”
“Perfetto,in
poche parole dobbiamo trovare una porta che ci porti
sull’olimpo che si trova
da queste parti”esclamò il coniglio ridendo per
fermarsi subito alla vista del
mio sguardo gelido,ero preoccupata terribilmente preoccupata non potevo
neanche
immaginare cosa potesse accadere a quello stupido gattaccio,e non
volevo
neanche immaginare cosa sarebbe la mia vita senza neanche la speranza
di
poterlo incontrare prima o poi,in un’altra vita,in un
sogno,dove potremmo
amarci.
“Togliti
di mezzo.”Dissi a Simone guardandomi intorno non trovando
altro che
alberi,sicuramente la porta era un albero,un albero indistruttibile;con
orrore
mi accorsi di non aver più i pendenti ma facendo un grosso
respiro e unendo le
mani sopra la mia testa riuscii ad innalzarmi evocando l’aria
sotto di me e quasi
come una tempesta di fuoco feci bruciare ogni singolo angolo,albero,e
pianta
mentre Simone mise a sicuro tutti con il suo scudo. Aspettai che tutto
intorno
a me fosse completamente bruciato notando con orgoglio un solo albero
proprio
ai miei piedi.
“Perché
hai bruciato tutto?”Chiese Cloe pensando al disastro
ambientale che avevo
appena provocato,ma non me curai molto e andai vicino
all’albero
impaurita,sapevo che se non avesse voluto non si sarebbe aperto.
“Albero.”
“Mutaforme.”
“Puoi
aprire?”
“Perché?”
“Devo
andare a liberare una persona”
“un
qualche titano?No perché hai sbagliato albero.”
“No,dall’olimpo.Non
ho tempo da perdere.”
“Parola d’ordine.”
“Aly
togliti”urlò Josh affondando un pugno nella
corteccia spaccandone metà,sentii l’albero
urlare e poco dopo aprirsi,ero contro la violenza ma per Rio potevo
anche
uccidere tutti gli alberi esistenti. Ci buttammo dentro tutti e quattro
per
mano con gli occhi chiusi per la paura di incontrare qualcosa di
spiacevole.
“Alyce
vai da quella parte,noi andremo da questa”commentò
Simone guardandosi attorno,c’erano
due enormi strade d’oro che portavano in direzione
opposte,guardai confusa il
vampiro ero sicura che sapevano dove sboccassero;
“Alyce
non può andare da sola.”Si impose Cloe guardandolo
male,
“invece
può.”Finì Simone,
“Aly
lì c’è Rio ne sono sicuro non devi
far’altro che camminare.”
“E
voi dove andrete?”
“A
trovare Zeus.”
Camminavo,camminavo,camminavo;era
passato un giorno ed io ero sempre in cammino.
I
miei pensieri spesso andavano a Cloe e i ragazzi diventavo triste e
tornavo
indietro,più volte ho fatto lo stesso pezzo di strada per
insicurezza ma poi mi
dicevo che ero arrivata troppo lontano e non potevo andare dietro,anche
perché
più avanzavo e più strani alberi coprivano l
sentiero. Avevo paura,non sapevo
dove stavo andando né se alla fine ci fosse davvero Rio ad
aspettarmi ma non
potevo abbandonarlo,lui non l’avrebe fatto anzi
più volte mi ha salvato,rassicurato,incoraggiato,lui
c’era sempre stato per me seppur tutti dicevano che era
crudele eppure con me
non lo era mai stato,tutti dicevano che voleva solo uccidermi eppure non mi aveva mai neanche
tolto un capello
seppur io e lui avevamo sempre litigato,come quando mi
accusò della morte di
Edward o quando la mattina lo svegliai inzuppandolo
d’acqua,io e lui non
eravamo mai andati veramente d’accordo,eppure ho sempre
pensato che l’amore
quello che vero con la A maiuscola non è quello pieno di ti
amo e dolcezze ma
quello litigato,sudato;non è quello pieno di rose dove tutto
sembra andare a
meraviglia ma quell’altro quello dove lui si dimentica del
tuo compleanno ma
poi fa di tutto per rimediare,quello dove lui non è il
massimo della dolcezza
ma è sincero e sai che anche se il suo massimo
sarà “hrkui ti uohf amo” quel ti
amo sarà più sincero di tutti gli altri.
“Mi
arrendo”urlai dopo un’altra inconcludente ora di
cammino,continuai a fare altri
passi trascinati non ne potevo più quando quasi con sorpresa
notai un’enorme
pilastro con una persona sopra ero curiosa anche
perché
più si avvicinava l’alba
più quel ragazzo sembrava piangere.
Angolome:ho fatto in fretta
è!Oggi non sono andata a scuola
u_u Cosa ne pensate di questo capitolozzo?
Spero
vi piaccia,Alyce si sta avvicinando a Rio,ma che sia Rio quello sul
pilastro?°-° Scusate se
Scrivo
cose senza senso ma mi sono fissata con una bellissima canzone (Ganja
Babaman
*-*).
Ok,sto
sparlando ringrazio tutti che ancora mi seguono!Al prossimo capitolo!
|
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Capitolo 7 *** Tutto per te. ***
Seguimi.
Tutto per te.
L’alba era
quasi giunta e quell’uomo sul
pilastro ora piangeva disperatamente,cercai di avvicinarmi sempre di
più
sorprendendomi del suo pianto,quasi volevo che fosse stato il mio
adorabile
gatto randagio peccato che lui non avrebbe mai pianto se non sotto
tortura,e
magari ora era sotto tortura per colpa mia. Alzai lo sguardo rendendomi
conto
per la prima volta di quanto un metro e cinquanta fosse così
poco in confronto
ad un enorme pilastro alto forse metro,forse due o quattro non lo
sapevo,non
ero mai stata brava in matematica. Dopo qualche minuto di estrema
riflessione
su come arrivare in cima mi ricordai di saper volare grazie alle bolle
d’aria
che creavo sotto di me,e piano piano con estrema precisione e
equilibrio che
non avevo, mi avvicinai perfettamente all’uomo osservandolo
bene rimanendo
quasi impaurita dalla sua magrezza,aveva gli occhi infossati e un
enorme
cicatrice sul petto e il basso addome,avrei voluto parlargli ma temevo
della
sua risposta.
“Da quanto tempo che
non ricevo una visita,cosa ci fai qui bella signorina?”Chiese
il vecchietto
spostandosi la lunga barba con un lieve movimento di testa.
“Sto cercando
un
ragazzo,ma tu cos’hai fatto per stare qui?”
“Ho aiutato
gli
umani. Ma sai non me ne pento,si sono evoluti grazie a me.”
“E
cos’hai fatto per
aiutarli?”
“Gli ho donato
il
fuoco.”
“Wow”mi
finsi
sorpresa e entusiasta non volendogli dire che bastava avere un
accendino per
avere il fuoco,mi guardò con sguardo curioso prima di
emettere qualche suono
ingarbugliato che sembrava una sotto specie risata.
“Ma
è successo tanto
tempo fa. Tu invece cosa ci fai qui?” Mi chiese continuando a
guardare il sole
aspettando con timo che sorgesse.
“Cerco un
ragazzo,lo
ha per caso visto?E’ alto più di me,ha i capelli
scuri,gli occhi verdi luminosi,non
sorride mai ghigna sempre ed è incostante. Lo hai forse
visto?”Chiesi
gesticolando con le lacrime agli occhi solo ora,e dico solo ora mi ero
accorta
di quanto mi mancasse dormire assieme a lui o anche solo far finta di
litigarci
per sciocchezze.
“Mi sembra sia
al
palo più avanti”concluse l’uomo con uno
strano ghigno lo guardai con segno di
riconoscenza ma non me andai.
“Vuoi che ti
taglio
le catene?”Mi offrii facendo diventare di fuoco le mie mani
per sciogliere la
sua prigionia;
“no. Pandora
mi ha
promesso che sarebbe venuta a liberarmi prima o poi.”
Finì l’uomo con un dolce
sorriso sul viso al nome della sua –probabilmente-
amata,finii anch’io col
sorridere assieme a lui e quasi dispiaciuta mi allontanai da quel
pilastro
scendendo goffamente a terra cadendo col curo per terra.
“PERFETTO”
urlai
ancora per terra,guardando meravigliata il sole sorgere e un aquila
piombarsi
sul petto dell’uomo,incominciai ad urlare spaventata prima di
rialzarmi nella
mia specie di volo e cercar di far ghiacciare l’aquila mentre
continuava a
beccarlo seppur con le zampe congelate.
“Vai via,il
tuo
ragazzo probabilmente sta ricevendo lo stesso
trattamento”sussurrò lui
guardandomi preoccupato facendomi sbiancare vedendo le viscere
dell’uomo
uscirgli fuori dalla pancia,incominciai ad urlare volando via mentre
imprecavo
impaurita.
“RIOOOO a che
palo
stai?” Mi ritrovai ad urlare mentre correvo ad una
velocità super sonica
sentendomi ad ogni passo più stanca e più
avvilita,quando finalmente lo trovai.
Gli occhi chiusi,smorfie di dolore e pugni chiusi per non urlare,mentre
l’aquila forse la stessa di quell’altro uomo gli
perforava il petto;incominciai
ad urlare parole incomprensibili contro quell’animale.
“Ora ti
UCCIDOO”continuai ad urlare fuori di me facendo aprire
finalmente gli occhi a
Rio che mi guardò sbalordito dimenticando per un attimo il
proprio dolore che
volevo addossare anche io. Senza accorgermene piangevo,volevo
abbracciarlo ma
non potevo perché c’era quella cosa che lo
mangiava.
“Non fargli
male è
immortale.”Mi spiegò lui con il suo solito tono
freddo,volevo raccontargli
tutto,volevo dirgli di non aver sposato suo fratello,volevo
raccontargli tutto
ma la sua espressione distaccata anche mentre un mostro uccello lo
mangiava mi
ricordò che Rio non era mai stato tutto dolce e zucchero.
“Alyce che
sorpresa.
Ramanzu basta.” Commentò Atena facendo smettere il
mostruccello,mentre le
ferite di Rio guarivano a vista d’occhio.
“Alyce sai che
non
puoi stare qui?”Mi chiese lei con tono meccanico sotto lo
sguardo arrabbiato del
gatto.
“Si lo so,ma
voi
avete preso lui!”Urlai in contrasto facendo sgranare gli
occhi al gatto che
mostrava il suo solito ghigno strafottente,sarebbe potuto piovergli il
mondo
addosso e lui avrebbe fatto un semplice ghigno e un alzata di spalle.
“Alyce,dopo
discuteremo. Ma vuoi che Rio sia libero?”Mi chiese la dea
ammiccando un
sorriso,vidi Rio iniziare ad agitarsi e mimarmi con le labbra no.
“Oh no,sono
venuta
fin qui per portargli un po’ di latte. Sai ne va pazzo e
avevo paura che non ne
bevesse abbastanza.”Commentai acida
e
gelida,non mi fidavo degli Dei.
“Allora
uccidi”continuò lei mettendo Rio in secondo
piano,mentre continuava a sillabare
no.
“Cosa?”Chiesi
impaurita che la mia testa mi stesse giocando brutti scherzi.
“ Se tu
muori,qui,ora,lui sarà libero per sempre. Senza vincoli ma
solamente libero.
Invece se non ora non è libero è tutta colpa
tua.”Commentò acida guardandomi
con sdegno.
“Affare
fatto.”Dissi
io sicura di me,non girandomi verso di lui sapendo che avrei cambiato
idea e mi
sarei fatta legare assieme a lui.
“Micetta”mi
chiamò
con voce sensuale attirandomi a se,mi persi nei suoi occhi verdi fluo
trovandoci dentro un vecchio rifugio dov’era scontato per me
ripararmi,
“non lo
fare,se
morirai troppi ti piangeranno”sussurrò serio ma io
lo amavo e volevo che fosse
libero.
“Rio?”
“Che
c’è?”
“Ti
amo.” Sussurrai
cancellando lo spazio tra di noi unendo le nostre labbra,un bacio a
bocche
schiuse che mi permise di assaggiarlo e di assaporarlo come un leone
mangia la
propria gazzella;presi il suo viso fra le mani sentendomi le gambe di
gelatina.
“Ok,ora
basta.”Commentò
acida Atena imprigionandomi le mani per posizionarmi dinanzi a
lei,aveva una
lunga asta d’acciaio una di quelle che se ti prende ti fa
davvero male,sapevo
che voleva infilzarmi con quella ma feci finta di non saperlo e attesi
di
liberare Rio mentre mi sentivo sempre più strana e
assonnata.
“Bene,ora
puoi moriree”urlò la dea quasi
arrabbiata lanciando l’asta contro di me,girai lo sguardo
verso Rio che urlava
e inutilmente cercava di tagliare le catene,si era trasformato
completamente e
continuava ad urlare.
“Alyce ti
prego no!”Urlò
un’altra voce troppo familiare alle mia spalle,capelli
castano scuro occhi
freddi sorriso spietato,”Josh”sussurrai prima di
chiudere definitivamente gli
occhi;mi ero sempre chiesta in che modo volevo morire e penso che
morire per la
persona che ami sia la morte più bella.
“chissà
dov'era casa mia,e quel bambino che giocava
in un cortile”
Mi svegliai con uno
strimpellare di chitarra e parole sconnesse di chissà quale
canzone,appena
aprii gli occhi venni accecata da una luce bianca come le pareti della
stanza;mi alzai da terra guardandomi in giro,sconvolgendomi per
l’enorme
scritta in blu “attesa”
,ma cosa
dovevo aspettare?
“C’è
l’hai fatta a
svegliarti”commentò un ragazzo dietro di
me,capelli rosso fuoco,occhi scuri
crudeli,e sorriso tra la metà dello spietato e il dolce;Josh?
“Josh
perché hai i
capelli rossi e una chitarra in mano?”Chiesi mentre
continuava a suonare
tranquillamente,fece solamente un’alzata di spalle.
“Forse
perché prima
di vampirizzarmi avevo i capelli rossi,e la chitarra l’ho
trovata accanto a me.”
Mi disse come se mi stesse confidando il segreto
dell’universo.
“Ti fai la
tinta?”Chiesi
sbalordita,
“si,non
esistono
vampiri con i capelli rossi no?!”Urlò facendo il
finto indignato mentre
continuava a canticchiare:
“Poi una notte di
settembre me
ne andai il fuoco di un camino non è caldo come il sole del
mattino.”
Non ricordavo le
parole di quella canzone eppure scatenava in me strani
ricordi,finché non presi
a parlare del ricordo stesso.
“Eravamo su
una nave
vero?” Chiesi timorosa prendendo coraggio quando lo vidi
annuire;
“tu avevi
persino le
lentiggini rosse,eri timido e gi occhi erano persino più
chiari. Tutti
cantavano vagabondo che sono solo io,un qualcosa del genere e nel
frattempo la
nave si allagava;ma io volevo giocare le paperelle e più
l’acqua saliva più mi
divertivo. Finché mi ritrovai sola e impaurita mentre
piangevo perché non
trovavo più nessuno,e avevo paura. Era tutta acqua non
riuscivo più a
respirare,le lacrime si confondevano con l’acqua e pensavo di
morire poi però
un bimbo con gli occhi dolci e un sorriso rassicurante mi prese la mano
e mi
portò da una signora con i capelli biondi.”
Confessai mugolando a bassa
voce,strana la morte era così simile al passato. Mi venne
vicino e con un dolce
sorriso rassicurante mi abbracciò indicandomi una donna che
veniva verso di me
con un adorabile collana che voleva darmi;aveva i capelli scuri del mio
stesso
colore portati ondulati ad accarezzarle i fianchi,e infine mostrava due
enormi
bellissimi occhi castani forse la sua pecca era l’altezza
essendo si e no uno e
cinquantacinque.
Angolome:MI SCUSO per non aver
aggiornato prima!Ma
non ne ho avuto davvero tempo e prometto che da ora in poi
aggiornerò
costantemente ogni sabato T_T
Scusatemi
>_<
Ho poco tempo,ma vorrei ringraziarvi a voi che leggete sempre e
recensite,se
non ci foste voi penso che non avrei più aggiornato!
A sabato allora!E
fatemi sapere cosa ne pensate ;D
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Capitolo 8 *** Bivio. ***
Seguimi
Bivio.
Quella
donna continuava ad avanzare verso di noi con una naturalezza
disarmante,mentre
io cercavo di capire insieme a Josh cosa ci facessimo in quel posto.
“Hai un desiderio da
esprimere?”Mi chiese quella donna
sedendosi a gambe incrociate spostandosi i capelli da una sola parte;
“io?”Chiesi per
esser certa che parlasse con me.
“Si.”Affermò
con tono dolce,”tu Josh che ci rifai
qui?”Continuò prima che io potessi parlare.
“Sono ritornato nel
limbo;ma per una giusta causa
stavolta!”Si giustificò lui con un sorriso
ammiccante,mentre io mi chiedevo
quando fosse stato lì.
“Di nuovo per
lei.”Affermò la donna ridendo,facendomi
sentire ad un tratto in imbarazzo. Non sapevo dov’ero,non
sapevo chi fosse
quella donna e perché Josh la conoscesse ma stranamente mi
sentivo a
casa,stranamente sentivo un’ondata d’affetto
esplodere in me per loro.
“Ti sei innamorata del tuo
protettore gatto nero è un
sacrilegio. Ami un
paria. Ami un
bastardo,uno stronzo,un cinico,un
assassino,un mostro. Sei sicura
d’amarlo?”Chiese distogliendo lo sguardo da
Josh per rivolgersi a me,alle sue parole sentii il sangue che come
fuoco
ribolliva in me per la rabbia.
“Un assassino lui?Come fai
a dire che è un assassino dopo
tutto quello che ha passato?!Suo padre era costretto a torturarlo sai?E
poi se
vuoi saperlo potrebbe anche essere un mostro come lo definisci tu,ma
è il più
bel mostro complessato che io abbia mai
conosciuto.”Finì urlando l’ultima frase
rendendomi solo dopo averla pronunciata di quando fosse dolce pure per
me.
“Edward non è
forse meglio?”Continuò lei mentre Josh
rimaneva in un religioso silenzio come se sapesse il perché
di tutte quelle
domane alle quali non ero tenuta a rispondere.
“Se Edward fosse stato
meglio ora non sarei qui.”
“Ma lui era
stabile.”
“Ma lui non era
Rio.” Ero acida e combattiva quando parlavo,non
volevo che si parlasse male di Rio,non volevo che una donna parlasse di
Rio.
Sempre stata possessiva.
“Sei sicura di
amarlo?”Mi chiese disarmandomi,non ero mai
stata certa di amare qualcuno poiché non sapevo attribuire
la parola
amore;qual’era il confine tra voler bene e amare?Quando il
mio cuore sussultava
ad ogni sua parola, e quando i miei ormoni mi urlavano di buttarmi su
di
lui;oppure era solo una cotta passeggera?Ma se fosse stata una cotta
passeggera
di certo non sarei andata sull’olimpo. Avevo sempre detto di
amarlo ma ora
ammetterlo come se non fosse niente mi veniva dannatamente difficile.
“Allora lo
ami?”Continuò facendomi arrossire;in quegli
ultimi mesi non facevo altro che piangere ero perfino riuscita a
diventare solo
il riflesso di me senza lui. Ero arrivata ad un punto di non ritorno;ad
un
punto di non ritorno dai suoi occhi e dal suo stramaledettissimo
ghigno. Mi
manca anche quello. Mi mancava tutto di lui;le sue provocazioni,le sue
labbra;il
suo amore.
“Si.”Affermai
risultando sicura seppur ero ancora immersa
nei mie pensieri da Oscar.
“Hai un desiderio da
esprimere?” Mi chiese un’altra
guardandomi curiosa,ci pensai un po’.
“Voglio un enorme
televisore per vedere cosa sta facendo Rio
in questo momento!”Esclamai soddisfatta della mia
intelligenza suprema;lei mi
guardo sbalordita per poi ridere.
“E’ proprio
quello che avrebbe detto Rayan.”La guardai per
un secondo volendole chiedere chi fosse quel Rayan ma rimasi in
silenzio ad
osservare una gigantesca tv apparire dal nulla.
“Josh!”Urlò
Cloe piangendo lacrime amare sul viso pallido
del ragazzo che giaceva a terra,mentre lei in ginocchio di fianco a lui
continuava a piangere come se quelle lacrime potessero portarlo in vita.
“Smettila di piangere
è inutile.”Commentò freddo Simone
quasi come al nostro primo incontro,lo vidi con il fiato spezzato
avvicinarsi
al corpo freddo di Josh e con un sorriso schernitore accarezzargli il
viso;istintivamente mi girai verso il vampiro vedendolo rabbrividire.
“Stupidi
idioti!”Urlò Rio guardando il mio corpo ancora
stretto a quello del vampiro che era riuscito ad avere il mio stesso
destino e
Atena guardava tutto. Guardava la scena come se fosse al cinema
incapace anche
di muoversi per la tristezza che si celava nello sguardo e nel cuore di
ognuno
dei ragazzi lei non poteva far nulla che guardare Rio urlare invano i
nostri
nomi.
“’Sto
stronzo.”Commentò con voce quasi dolce e incrinata
scompigliando i capelli al vampiro che ancora giaceva accanto a me;per
un attimo
mi sentii trascurata. Ero morta anche io eppure nessuno piangeva.
“Mi ricordo che
all’inizio era pure rosso,un’imbecille ecco
cos’era e cos’è. Veniva a bussare ogni
mattina alla mia stanza verso le sei con
due cornetti alla crema sapendo perfettamente che io volevo quelli al
cioccolato,ma se ne avevo la forza li mangiavo e lo ringraziavo con un
pugno.
Ora chi cazzo me li porterà quei cazzo di cornetti
mh?!”Urlò arrabbiato
continuando a guardare la figura del vampiro con un sorriso amaro;e per
un
attimo gli dedicò una lieve carezza ciò che non
si erano dimostrati in dieci
anni da vivi e da amici. Quell’unico gesto
d’affetto che fece scendere una
singola lacrima si all’uno che all’altro.
“E
tu”sussurrò avvicinandosi al mio corpo
lì steso per
terra.
“Si?”Mi ritrovai
a chiedere come se mi potesse sentire
attirando lo sguardo della donna che curiosa fissava le reazioni dei
miei
amici.
“Ma cosa cazzo combini!?
Sono io che devo proteggere te,e
non tu me. STUPIDA!”Si ritrovò ad urlare pieno di
rabbia e collera.
“Stupido
Zeus.”Commentò ancora sorridendo;Simone lo
guardò
in malo modo sillabando qualcosa che non riuscii a vedere ma la donna
si.
“Rio no ti prego. Alyce
magari è ancora nel limbo!”Continuò
il coniglio contrariato trasformandosi mentre Cloe ancora piangeva sul
corpo
dell’affascinante vampiro.
“Appunto. Avrei
l’opportunità di parlare con quella buona
donna di Elisabeth!”Esclamò il gatto con meno
rabbia nella voce mentre
osservava ogni minimo centimetro del
mio viso spento.
“No Rio. Non ti
permetterò di farlo.” Urlò con orrore
il
coniglio attirando per un attimo l’attenzione di Cloe che
continuava a
piangere.
“A fare
cosa?”Chiese con gli occhi gonfi guardando per la
prima volta il mio corpo steso lì per terra ricominciando a
piangere ancora più
di prima avvicinandosi a me senza lasciare la mano del vampiro.
“Rio vuole fare una
trasmutazione!” Urlò il coniglio
guardandolo con rabbia faccendoni sussultare dall’altra parte
dello schermo.
“Stupido.”
Sussurrò la donna accanto a noi probabilmente
Elisabeth;
“come ti chiami?”
Le chiesi con tono accusatorio.
“Piacere sono
Elisabeth.”Finì lei con un tono acido simile
al mio quando avevo il ciclo.
“Rio
fermati!”Urlò Simone facendomi girai lo sguardo
verso
il televisore,trovando Rio steso sul pavimento con grande sorpresa di
Atena che
sembrò risvegliarsi dal coma in cui era caduta.
“Cos’hai
fatto?”Urlò la dea in un momento di confusione
totale;Cloe continuava a piangere,Simone aveva dato una mazzata sul
collo a
Rio,e il gatto nero svenne. Ma quale trasmutazione?!
“Voleva scambiare i suoi
anni di vita con quelli di Aly!” Si
giustificò Simone allo sguardo colpevole della Dea che
andò via per avvertire
Zeus dei morti.
“Simone?” Lo
chiamò Cloe guardando curiosa suo fratello
dormire.
“Dimmi.”
“Ora cosa
facciamo?”
“Li riportiamo in vita
no?”
Ero ansiosa di sapere come mi
avrebbero riportato in vita
poiché volevo tornarci in vita ma Elisabeth tolse la
televisione con un gesto
distratto della mano.
“Perché?”Urlai
sbigottita,arrabbiandomi non ricevendo
nessuna risposta.
in“E’
normale.”Rispose il vampiro facendo spallucce
facendomi girare verso di lui,trovandomelo a sorridere;un sorriso non
suo. Un
sorriso dolce quasi timido,rivelatore. Quasi volesse avvolgermi con lo
sguardo
scuro e con il suo sguardo imprigionarmi.
“Amore mio,è
arrivata Alyce?” Urlò uno splendido uomo dalla
chioma bionda e gli occhi color nocciola,aveva usato un tono
estremamente dolce
seppur abbastanza perentorio quasi volesse punire Elisabeth mentre gli
donava
dolci baci sul collo, che lei con tono scocciato allontanò.
“Sono io
Alyce”balbettai insicura facendo ridere Josh che mi
prese la mano;lo guardai con tono severo indicandogli di togliere
quella mano
ma continuò a stringerla sempre di più.
“Ciao Josh.” Gli
riservò un freddo benvenuto il biondo
prendendo me tra le sue braccia.
“Mi lasci!”Urlai
cercando di svincolarmi dall’abbraccio
possessivo di quell’uomo mentre mi tormentavo con la mente
per un Rio svenuto.
“Aspetta!”Continuò
ad urlare lui. Cercavo di diventare di
fuoco o ghiaccio un qualsiasi cosa pur di liberarmi da quello!
“No togliti!”
“Sei proprio come tua
madre.” Sbuffò allontanandosi con un
sincero sorriso sul volto.
“Conosco
Elisabeth?”Gli dissi con sguardo euforico cercando
risposte che all’inizio erano la priorità di
tutto,prima di innamorarmi del mio
gattaccio.
“Certo,sono suo
marito.”Sussurrò lasciandomi a bocca
aperta,volevo girarmi per vedere l’espressione del vampiro ma
non ci riuscii
ormai rapita dagli occhi bruni di quel uomo,che se avevo capito bene
era mio
padre.
“Quindi aspetta,tu sei
mio..” Non riuscivo a finire la frase
in quanto il mio cervello fosse completa temente vuoto
all’idea.
“Si sono tuo
padre.”Continuò senza mai distogliere il suo
sguardo dal mio.Ero sorpresa,confusa,troppo confusa,non sapevo cosa
fare tanto
meno che pesci prendere.
“I-io.” Balbettai
qualcosa di incomprensibile prima di
essere chiusa di nuovo nelle braccia forte di.. mio padre;stavolta
però non mi
divincolai anzi ancora scossa incominciai a stringermi a lui per
assaggiare
quel calore paterno,che ebbi solo nei primi cinque anni della mia vita.
“Piccola
mia.”Bofonchiò lui stringendomi facendo cadere su
di me una sua lacrima,finalmente alzai gli occhi trovando lucidi i
suoi;ero
certa che fossero lacrime di felicità.
“Ma se sei mio padre
perché te ne sei andato?” Chiesi una
volta stabilizzatomi,
“era il periodo della
caccia alla mutaforme tesoro”rispose
Elisabeth venendo verso di noi,lasciando per un attimo Josh in disparte.
“Ragazzi.” Ci
interruppe il vampiro con un sorriso dolce sul
volto,”siete fantastici.” Disse abbracciandomi
talmente forte e con talmente
amore da non sembrare neanche il solito vampiro stronzo che aveva
cercato di
uccidermi più volte,ma che teneva quasi quanto me al suo
fratello acquisito.
“Salutami Rio
ok?” Disse allontanandosi;sentii improvvisamente
un vuoto dentro di me e incoscientemente lo rincorsi fino a prendergli
una
mano,alla quale mi aggrappai. Ero sotto gli occhi di mio
padre ed Elisabeth ma non potevo farlo andare via.
“Aspetta,ti
prego!” Urlai in preda alla disperazione
trattenendolo,
“Aly è la
seconda volta che sono morto. Lucifero mi
reclama.”
“No!” Urlai
notando sul pavimento il pendente che prima
Elisabeth aveva in mano;lo presi e lo misi al collo chiedendomi quale
potere
fosse o invece se era semplicemente un semplice pendente.
“Alyce ma cosa
fai?” Urlò colui che diceva di essere mio
padre cercando di fermarmi.
“Lui mi ha salvato la vita
un paio di volte” sussurrai
incominciando a roteare su me stessa sentendo la forza del pendente
aumentare
la mia,fino a quando non mi sentii invincibile.
“Alyce”sussurrò
a bocca aperta,vedendomi circondata da un
aura bianca. Mi ci volle un solo gesto della mano e la strada aperta
dinanzi a
Josh si chiuse immediatamente.
“Alyce!Hai appena chiuso la
porta in faccia a Lucifero.”Urlò
Elisabeth facendo ridere il biondino dagli occhi enigmatici.
“E’ un
problema?”
“Ora non potrò
veramente morire mai più.” Confermò con
un
immensa tristezza nel tono il vampiro facendomi spalancare la bocca,
“e non meglio?”
“NO!Quando tu morirai,se usciremo
da qui,sarò io a sotterrarti.”
Sbuffò lui rimpiangendo la morte,lo
guardai dispiaciuto ma subito mi riservò un sorriso amaro
facendomi capire che
era ritornato quello di sempre. Ancora più incostante di
Rio. Pensai sbuffando.
“Riprendiamo la riunione di
famiglia?” Chiese il biondo ad
Elisabeth che ridendo ci fece mettere tutti a cerchio.
“C’è
un’altra cosa che devi sapere” disse il biondo
stringendomi,mentre io ero ancora in pena per il mio ragazzo.
“Sono tua madre.”
Sussurrò Elisabeth continuando a guardare
il pendente che ancora avevo al collo. Ma gli sbottai a ridere in
faccia;era
una specie di teatrino?
“Si è Josh
è mio fratello.” Continuai fra mille risate.
“Quello che hai al collo
è il mio pendente che ora passa a
te. Avrei dovuto aspettare che tu trovasti il vero amore,ma Rio sembra
quello
che ti porterà al matrimonio perciò
perché rinnegarti ciò che ti spetta di
diritto. E amore mio scusa se non ho mai potuto vederti ma come vedi
sono la
padrone del limbo. Chi ancora deve scegliere fra vita e morte.
Capisci?” Mi
chiese con sguardo serio. Non sapevo se crederle oppure no.
“Sentite chiunque voi siate
io voglio solo ritornare dal mio
Rio,liberarlo e se non è possibile vorrei solo morire e
vederlo felice.”Dissi
con un tono esausto e stanco. Josh mi guardo strabiliato cercando di
dirmi
qualcosa con lo sguardo ma non volevo più recepire
niente,volevo solo che il
mio gattaccio fosse felice anche con un’altra donna,anche con
un cammello l’importante
è che lui sia felice.
“Non vuoi rimare con lui
sulla terra e vivere per sempre
felici e contenti?” Mi chiese Rayan scostandosi una ciocca
bionda e fissandomi
con il suo sguardo bruno,incatenandomi.
“No,se vuol dire
incatenarlo ad un destino che non vuole.”Ammisi
con lo sguardo puntato nel suo,nessuno poteva toccare
l’argomento Rio.
“Sei proprio come tua madre
eh” sbuffò il biondo con un
sorriso dolce.
“Ancora con questa
storia?”
“Perché non
credi che io sia tua padre?”
“Sei biondo!”
“Ma il colore degli occhi
è quello.” Rimasi in silenzio
abbassando gli occhi,quando Elisabeth mi abbracciò per poi
andarsene seguita da
Rayan.
“Decidi tu se rimanere qui
con me e papà o andare da Rio.”
Josh continuava a guardarmi con
sguardo preoccupato,mi
abbracciava,mi offriva la mano,mi prendeva in giro,mi faceva il
solletico,mi
faceva ridere.
“Chi hai
scelto?”Mi chiese,mentre gli accarezzavo i capelli
rosso fuoco e gli solleticavo il naso.
“Puffa,non farmi alzare che
ti picchio.”Mi sfidò con sguardo
sicuro, ridendo e rabbrividendo tutte le volte che lo sfioravo.
“Come mi hai
chiamato?”Urlai fingendomi arrabbiata;
“puffetta,sei una
puffettina isterica indomabile.”Chiarì
lui,con tono severo. Tolsi la capoccia dalle mie gambe e mi girai di
spalle,fingendomi arrabbiata.
“Non sono
bassa!”Urlai con un sorriso stampato in viso,che
lui non poteva vedere.
“Non ho detto che sei
bassa!Solo che sei una puffettina.”
“Ed è la stessa
cosa!”Urlai arrabbiata girandomi verso di
lui,ma con fare veloce si buttò su di me bloccandomi i polsi.
“Torna sulla terra e resta
con Rio.” Mi sussurrò all’orecchio
con voce sensuale facendomi rabbrividire. Gli lanciai uno sguardo
truce. In un
attimo mi accorsi del bene che gli volevo,non era come un fratello
né un
semplice amico. Era solo Josh. Non c’erano etichette per
lui,non c’erano
etichette per noi.
“Ma,così avrei
l’opportunità per conoscere i miei
genitori.”
“E abbandoneresti
Rio?”
“Non lo so,Josh,non lo
so.”
“Alyce loro li rivedrai a
tempo debito,quando morirai. Ma
non rivedrai mai più gli occhi verdi del tuo gatto
domestico,non gli
scompiglierai mai più i capelli. E non potrete mai fare la
doccia
insieme,Alyce!”Sbottò lui guardandomi serio.
“Si ma i miei genitori
Josh.”
“Fai quel che vuoi,io ti
aspetto dall’altra parte.”
Finì,prendendo
una strada che non avevo visto dal nome –vita-. Volevo
fermarlo,o chiudere la
porta col pendente,ma non potevo. Era la sua scelta e dovevo
rispettarla. Io
invece che strada avrei preso? Quella di conoscere finalmente
l’amore paterno e
materno o il batti cuore? Infondo io e Rio avevamo fatto un bellissimo
percorso. Io grazie a lui avevo conosciuto il batticuore le gambe
molle,e il
desiderio ardente di saltare addosso a qualcuno;grazie a lui avevo
conosciuto l’amore.
Ed ora mi veniva chiesto chi scegliere tra amore e famiglia. Di solito
una
persona normale prima restava con i genitori e poi andava dal proprio
ragazzo.Ma io non ero una persona normale,e nella mia vita non
c’era più niente
di normale ormai. Avevo provato ad amare ed ero rimasta scottata;volevo
una
qualsiasi forma d’amore ma per me non c’era
nessuno. Non un amico,non una mamma
pronta a sostenermi,nessuno. Finché un nano verde non mi
diete un volantino che
mi portò in un mondo completamente nuovo. E conobbi William
così dolce e buono
all’inizio, per poi trasformarsi nel burattino di Joker.
Conobbi Simone che
rubava battiti al mio cuore con i suoi occhi lilla,e incatenava le mie
lacrime
nei suoi abbracci pieni d’amore. C’era anche
Valerio Shine il fratello di
Edward. Quanto piansi quando lo scoprii. Quanti rimorsi ebbi quando lo
scoprii.
Eppure lo perdonai poiché anche all’ora ero
innamorata di lui,ero sempre stata
innamorata della sua chioma ribelle,e delle sue orecchie da gatto.Come
il suo
carattere incostante e imprevedibile,come se tutto il mondo girasse
verso di
lui. Infine conobbi Josh e Cloe;Josh una sottospecie di pazzo drogato
vampiro
super antipatico,che nel momento del bisogno si era trasformato
nell’amico più
buono e nel fratello più protettivo che avevo mai avuto.
Mentre Cloe sempre
sola,cresciuta in una vita parallela. Innamorata di Josh. Che non
l’amava
poiché amava il coniglio seppur non voleva ammetterlo era
sicuramente così. Ed
ora mi ritrovai tra un bivio,vita o morte,Rio o papà,amici o
genitori. Sospirai
trovandomi due strade davanti. Ero sicura della mia decisione.
Avrebbero capito
tutti.
Ogni passo mi sembrava pesante.
Ad ogni passo il senso di colpa
aumentava.
Ad ogni passo il battito del cuore
aumentava.
Ad ogni passo le gambe tremavano
sempre di più.
Passo dopo passo,ero arrivata alla
fine. Chiusi gli occhi
per la luce che mi avvolse. Ero spaventata nel vedere cosa avrei
trovato.
Angolo me:
Puntuale come un orologio
svizzero! Ed eccomi di sabato che posto *3* In realtà ho
finito solo ora il
capitolo,sarei voluta andare molto avanti ma avrei postato domani e
voglio essere
puntuale. Elisabeth e Rayan,i genitori di Alyce? Eppure lei
perché non riesce a
fidarsi? E cos’è questa trasmutazione di cui
parlava Rio? Ma soprattutto chi e
cosa sceglierà Alyce? E questo comportamento di Josh. Lui
che le ha salvato la
vita ben due volte,è ha tentato di toglierle la vita
altrettante. Eppure è
dolce,disponibile,e tremendamente sexy. E se Alyce si innamorasse di
lui?Simone
però che fine farebbe? Come le lacrime che ha versato Cloe
così come la carezza
del coniglio. Spero mi direte cosa ne pensate,alla prossima e GRAZIE
veramente
di tutto.
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Capitolo 9 *** Lieto fine. ***
Seguimi.
Lieto fine.
Il pavimento
bianco e lucido quasi fosse
nuovo che passo dopo passo diventava sempre più brillante e
trasparente,lo
vedevo scomparire sotto i miei piedi ma facevo finta di non
accorgermene troppa
presa dai miei pensieri d’importanza massima,non volevo
sbagliare o non sarei
potuta tornare indietro eppure una volta morti ci saremmo rivisti
tutti. Gli
ultimi passi,quelli più pesanti che quasi i piedi mi
sembravano di piombo. Un
ultimo passo e finalmente sarei arrivata,sarei arrivata da loro che con
sguardo
vigile mi guardavano preoccupati di quale fosse la mia scelta ma io
sorrisi a
mo’ di rassicurazione. E davanti a me,in tutta la loro
bellezza i miei
genitori,non avevo le prove vero ma sapevo che loro erano la mia mamma
e il mio
papà forse perché non avevo mai avuto due veri
genitori ed era solo un bisogno
psicologico ma dinanzi a me c’erano proprio loro,li guardai e
gli corsi
incontro stringendomi finalmente a loro. Un abbraccio mancato uno di
quelli che
quando da piccola torni da scuola e sei distrutta ti toglie tutta la
stanchezza,uno di quegli abbracci che ti da la tua mamma quando fai
finta di
avere la febbre per non andare a scuola e lei con un sorriso titubante
fa finta
di crederti,e in quel momento ti senti la padrona del mondo. Uno di
quei
abbracci che ho sempre sognato e mai avuto.
“Mamma papà
quanto mi siete mancati!” Urlai continuando ad
abbracciarli. Ma mio padre,Rayan,non riusciva a stringermi sapendo
già che
sarei tornata indietro sapendo che non sarei rimasta con lui per sempre
ma
trattenendo le lacrime riuscì a stringermi un po’
allontanandomi da mia madre.
“Quando morirò
ci rivedremo,lo prometto!” Singhiozzai fra le
lacrime lasciando un enorme bacio sulla guancia al mio papà
ritrovato e perso
nella stessa ora,non volevo lasciarlo andare così ma la vita
ti imponeva scelte
forse facili ma da conseguenze troppo difficile troppo difficili da
sopportare,muori o vivi,papà o amore?Io la mia scelta
l’avevo fatta,e mi
ritrovai a correre in una strada più consumata e sporca
quella dell’amore che
anche coperta da un cumolo di polvere continuava ad emanare una luce
costante e
bellissima.
“Alyce cazzo svegliati non
sto scherzando!” Urlò il
gattaccio stringendomi fra le sue mani,aprii un solo occhio mentre lui
non mi
guardava e scorsi Josh che con la testa fra le mani tratteneva il fiato
per non
piangere,sorrisi,non potevo far a meno ad una scenetta del genere.
“Che bella
dormita!” Urlai con un sorrisone prima di essere
avvolta dalle calde braccia del mio gattaccio che dopo poco mi
lasciò un bacio
sulle labbra che io approfondii,bacio calmo,bacio appassionato,bacio
perfetto,bacio
agoniato,bacio pieno d’amore,bacio senza senso un semplice
bacio che seppi ci
unì per sempre.
“Stupida non lo fare mai
più!”Urlò il gattaccio stringendomi
sempre di più a se e in un attimo tutta la freddezza che
lessi poco prima nei
suoi occhi sparì come un tuono fa sparire il silenzio di una
casa dormiente a
mezza notte.
“No,non mi
morirò mai più giuro!” Urlai ridendo
fra le
braccia di Cloe e Simone,ora c’eravamo tutti.
Io,Josh,Rio,Simone e Cloe. Non
poteva andare meglio di così,ed avevo anche il pendente che
subito Rio notò con
un ghigno quasi felice e mi strinse ancora più forte
abbandonando l’aria sempre
triste e l’atteggiamento da stronzo che aveva,certo la
stronzaggine gli era
rimasta ma lui era perfetto così;bruto e stronzo con gli
altri bruto,stronzo,e
dolce con me.
“Ma che carini,chi vuole
morire per primo?!”Commentò acido
Zeus ridendo come un pazzo,ci girammo tutti verso di lui interrompendo
un
momento unico che forse non sarebbe più arrivato. Capelli
bianchi folti e
lunghi,fisico statuario e occhi anch’essi bianchi quasi
trasparenti lui era il
Dio di tutti i dei era il padrone del mondo,era Zeus.
“Portateli via.”
Parlò freddo,distaccato quasi come se
stesse al cinema e noi tutti fossimo solo uno stupido film da vedere
coi
popcorn,quanto spero che si spezzi con quei popcorn.
“Eccovi.” Fredda
e risoluta come sempre la dea
dell’intelligenza,Atena che ci fece accomodare al centro di
una stanza
circondati da Dei,sapevo che per Rio non era la prima volta.
“Che palle ancora
questo,cazzo vuole uccidiamo e basta
no?!”Urlò palesemente scocciato di stare
lì Ares il Dio della guerra,non era
per niente bello aveva il viso tutto sfregiato ed era pieno di
cicatrice sulla
testa.
“E’
un’idea” commentò calorosa Afrodite
guardando la sorella
Era che si smaltava tranquillamente le unghie,sentivo il mio gattaccio
sbuffare
ma io tremavo. Mi strinse la mano guardandomi con una sottospecie di
sorriso-ghigno rassicurante. Non riuscii a ricambiare ma mi strinsi a
lui
mentre Simone teneva forte la mano del pazzo vampiro che con sorriso
timido
cercava di evitare lo sguardo di Cloe,quando tutto sarebbe ritornato
alla
normalità sarebbero successi enormi casini,me lo sentivo.
“Facciamoli morire di fame
e non se ne parla più”finì Ade
con un sorriso sadico sul viso,sentii Rio stringermi di più
facendomi
arrossire, ero tremendamente fortunata
ad avere un gatto imprevedibile e impossibile come lui circondata da
amici
stupendi e deficienti sempre pronti a ridere.
“Facciamo una
gara.” Propose ridendo il Dio della guerra
guardando dritto negli occhi Rio che sostenne lo sguardo perfettamente
senza
neanche chiudere per un attimo gli occhi, guardai per un secondo Josh
che girò
lo sguardo facendomi capire benissimo che da li a poco ci sarebbe stata
una
lotta. Cazzo però neanche un cazzutissimo secondo libero per
restare col mio
gattaccio.
“Moto o
cazzotti?” Anche lui freddo ma con un tono un po’
provocatorio,ghigno sul volto occhi sprezzanti e orecchie rizzate,era
tornato
il vecchio fotuttissimo gattaccio selvatico che adorava far a botte.
“Aspettate però
la mia Cate è sulla terra ed io non corro
senza la mia moto”s’intromise il vampiro ammiccando
un sorriso spostandosi i
capelli rossi che non divennero più bruni una volta tornati
dall’aldilà.
“Uguale per la mia
Rose.”Acido e pungente il mio stronzo
personale,volevo dirgli di non rispondere così male ad un
Dio ma rimasi in
silenzio rassicurando Simone e Cloe con lo sguardo che preoccupato per
il loro
vampiro si stringevano l’uno all’altra e loro due
erano la prova di come
l’amicizia batte i stupidi limiti che impone
l’amore.
“Pensavo
un’incontro di Box. Io contro il vampiro,il gatto
contro papà.”Finì Ares non rendendo
giustizia a me e gli altri due che dovevamo
rimanere a guardare.
“Voglio combattere anche
io!”Urlai interrompendo il silenzio
facendo girare tutti verso di me ora avevo il pendente e avevo una
dannata
voglia di provarlo.
“Allora combatterai con
me,insulsa sporca mutaforme.” Neutra
e un sorriso pari a quella di Angelina Jolie ma fin troppo vanitosa per
i miei
gusti,d’altronde la dea della bellezza non poteva non esser
strasicura di se
stessa.
Un
attimo dopo mi
ritrovai in tribuna a guardare Josh contro Ares,dopo sarebbe toccato a
Rio ed
infine a me mentre Simone e Cloe erano stati imprigionati da Zeus senza
un
perché forse per fare solo un po’ di scena.
“Ma perché io
devo essere incatenato?”Si lamentò il coniglio
guardando il vampiro combattere.
Schiva qualche pugno,saltella sul
posto. Guarda Simone si
distrae un pugno dritto in faccia impreca,si riprende. Guarda
l’avversario ghigna
si butta contro di lui gli sferra un pugno nello stomaco non
coperto,Ares si
copre il petto. Errore. Josh ride e gli sferra un pugno sotto il mento
facendolo volare all’indietro ora ride non ha neanche usato i
propri poteri.Ghigna
sapeva di essere più forte di quel montato e come se nulla
fosse ritorna in
tribuna dando il cambio al gatto guardando con Aria di sfida tutti gli
altri
dei prima d’andare dal coniglio per liberarlo.
Rio scese in campo dandomi un lieve
bacio sul dorso della
mano sotto gli occhi di Zeus che s’infuriò ancora
di più,non parlavano il
silenzio regnava tra loro.
Zeus si scaraventò subito
contro il mio gatto colpendolo
duramente,ma Rio non si spostò di un centimetro guardando
dritto negli occhi il
suo nemico. Non si trasformò si limitava a ghignare e a
schivare i colpi
dell’altro assieme ai fulmini. Non sembrava preoccupato di
sfidare Dio ma se
riusciva a batterlo ci saremmo scampati la morte e magari anche
riusciti a
tornare a casa.
“Cazzo.”Imprecò
il gatto correndo verso il Dio che subito
con la sua folgore gli lanciò fulmini su fulmini che
riuscì a superare grazie
all’abilità di gatto,ad un passo del Dio dove
poteva benissimo tagliargli la
testa con i suoi lunghi e affilati artigli d’acciaio si
limitò a dargli un
pugno dritto dritto sulla guancia destra che subito si
colorò di rosso. Zeus
tornò indietro e fermò il combattimento dicendo
d’aver perso apposta anche se
non aveva ancora perso.
“Ora tocca a te,vinci e
saremo liberi!”M’incitò Cloe
liberata da Simone,guardai verso il mio gatto che con il suo
ghignò mi liberò
da ogni preoccupazione.
Davanti la dea della bellezza sola
senza qualcuno che mi
aiuti,per la prima volta il mio vero combattimento da sola. Non
parlammo lei si
limitava a legarsi i capelli quando riuscii ad
avvicinarmi,sgranò gli occhi non
smettendo di dedicarsi ai capelli infuriata per quella mancanza di
rispetto gli
presi una ciocca con le dita infuocate grazie al pendente riuscivo
anche a
decidere quali parti del corpo infuocare,ridevo vedendo i suoi capelli
andare a
fuoco e lei piangere cercando inutilmente di spegnere le fiamme sui
suoi
bellissimi capelli biondi.
“Ti aiuto
io”commentai scaraventandogli contro un’enorme
palla d’acqua la sentii urlare e preoccupata mi avvicinai a
lei ma mi riuscì a
far cadere riempiendomi di calcio nello stomaco,sussultavo ad ogni
calcio
sorprendendomi dopo il terzo di non sentire quasi più dolore.
“Fanculo”bofonchiai
ripromettendomi di non dire più
parolacce mi alzai anche se un po’ malconcia e ridendo gli
segnai un pugno
nell’occhio dove non se l’aspettava,non avevo usato
poteri ma solo rabbia solo
che lei non si fece male anzi rise mentre io mi ero completamente
ripresa forse
era merito del pendente.
“Comunque di a Rio che come
ho fatto l’amore con lui non
l’ho mai fatto con nessuno” a
quell’affermazione mi vennero gli occhi lucidi mi
girai subito verso di lui che mi guardava con attenzione senza
però poter udire
ciò che aveva appena detto la dea.
“Che fai piangi?Davvero
credevi che stavate
insieme?”Continuò ridendo ma subito sentii una
flotta di rabbia
invadermi,probabilmente diventai di fuoco o forse no. Mi avvicinai a
lei con un
sorriso sadico sul volto le avrei fatto molto male.
“Io e Rio STIAMO
insieme!” Lo urlai facendomi sentire da tutti i presenti
compreso Rio,l’accordo
era di non uccidere a morte l’avversario ma era tutto da
vedere. Mi scaraventai
contro di lei prendendola a pugni senza sosta sentendola gemere ad ogni
pugno.
“Cazzo!”Urlò
il gattaccio prendendomi in spalla mentre
ancora mi dimenavo portandomi di nuovo davanti tutti i Dei in attesa di
un
giudizio.
“Siete tutti liberi,tranne
Alyce che non ha
rispettato il patto.” Finì Zeus
con un sorriso smagliante sul volto,iniziai a ridere scatenando
un’enorme
guerra. Cloe,Simone e Josh scomparirono mentre io venni risucchiata da
uno
strano tubo trovandomi vicino Rio.
“Micetta
svegliati!”Urlò il mio gattaccio dandomi lievi
baci
sul collo il miglior risveglio della mia vita. Ci ritrovammo su un
letto mal
fatto in una stanza buia circondati da rumori di bombe e spari subito
mi accoccolai
fra le sue braccia impaurita.
“Cosa
succede?”Chiesi sconvolta vedendolo sorridere.
“La nostra punizione
è quella di assistere alle guerre fra
Dei,tranquilla domani scappiamo da qui”mi sussurrò
accarezzandomi i capelli,ero
confusa e non capii come ero arrivata fin li ma in quel momento il mio
cervello
recepiva solo il calore delle sue labbra sulla mia guancia.
Mi girai verso di lui incatenata ai
suoi enigmatici occhi
verdi e in silenzio sotto il suono delle bombe a chissà
quale distanza per il
suono sfumato che arrivava a noi iniziai a lasciargli dolci baci a
stampo sulle
labbra portando con me una scia di baci.
“Micetta sei una piccola
pantera eh?”Ironizzò lui
prendendomi fra le braccia continuando ad accarezzarmi,era stupido ma
avevo
paura una folle paura di sbagliare.
“Rio..” Sussurrai
piano quasi per paura che sentisse
attirando la sua attenzione,non so come finii sotto di lui e il suo
sguardo lucido
e pieno di desiderio non faceva altro che aumentare il mio amore per
lui.
“Ho paura..”
Continuavo a sussurrare lo vidi ghignare subito
mi pentii di ciò che avevo detto.
“Fidati di
me,micetta.” Dolce e sensuale mi sussurrò
nell’orecchio
togliendomi la maglia e sfilandosi i jeans,annuii senza che mi potesse
vedere e
gli stampai altri dolci baci..
Me: Altro
che orologio svizzero io sono
meglio! Cosa ne dite dell’immagine che ho messo lì
sopra vi piace?E cosa ne
pensate dell’andare della storia?Lo so il finale è
qui a breve ma allungo
sempre di più senza un senso. Finalmente però
‘sti due sono riusciti ad amarsi
e alla fine la piccola Alyce ha scelto il belloccio di
Rio,d’altronde come biasimarla?Grazie
a voi che recensite e mi fate venire ancor più voglia di
scrivere!
Al prossimo capitolo e ancora grazie
Lisa.
|
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Capitolo 10 *** Futuro. ***
Seguimi.
Futuro.
Dormiva.
Teneva la testa appoggiata sul mie
petto e le sue gambe
incrociavano le mie,non riuscivo neanche a respirare avendola
così vicino
figuriamoci a dormire seppur ero tremendamente stanco,avevamo passato
un intero
giorno nel letto e finalmente era crollata. Forse era già la
terza volta che si
addormentava. Forse era passato più di un giorno. In quella
stanza non c’erano
finestre, non potevamo neanche sapere se fuori pioveva o
c’era il sole ma
solamente che c’era la guerra. Si sentivano urla di persone
morire e bombe
scoppiare secondo dopo secondo ma a noi non ci scalfivano e
ciò che poteva
essere ad un metro di distanza da noi sembravano lontani ad anni luce.
“Mmmm.” Ogni
tanto mugolava e cambiava posizione facendomi
ridere mentre le accarezzavo i capelli e con la punta
dell’indice accarezzavo i
bordi del suo corpo. Non riuscivo a distogliere lo sguardo da lei, ma
cosa
avremmo fatto una volta che saremmo riusciti a scappare da quella
stanza senza
una porta?
“Già
sveglio?”Un sussurro dolce quasi pieno d’amore il
che
forse era amore. Non lo sapevo ma quel che sapevo era che era sicuro
che per la
prima volta in vita mia avessi fatto l’amore e con una
nanetta isterica.
“No, ho gli occhi aperti
perché dormo così.”Non riuscivo
proprio a risultare dolce ma lei infondo lo sapeva e non poteva
aspettarsi che
sarei diventato un dolcetto tutto ad’un tratto. Mi diede un
piccolo schiaffo
sul petto quasi confondibile con una carezza. Volevo sfoggiare il mio
solito
ghigno ma la mia faccia era troppo rilassata per non sorridere.
“Perché fai le
smorfie?”Pungente, ma dal tono troppo addolcito
capivo che scherzava.
“E’ un
sorriso.” Adoravo correggerla, si alzò di poco per
guardarmi negli occhi facendomi deglutire, aveva il seno scoperto e
probabilmente neanche sapeva che il lenzuolo si era spostato. Ed era
questo che
amavo di lei la sua dannata innocenza.
“Tu che
sorridi?!”Mi canzonò ridendo facendo sbocciare sul
mio viso un sorriso derisorio che lei baciò con tremenda
dolcezza,rimasi un
secondo a guardarla prima di approfondire il bacio.
“Rio”preoccupata,
stranita bloccò la mia mano che piano scendeva.
La guardai confusa cercando di capire ma anche se il suo sguardo ormai
era un
libro aperto; per me c’era quel luccichio che non ero mai
riuscito a
decifrarlo.
“Non voglio rimanere qui
per sempre. Ho paura.” Sembrava
quasi un lamento ma sapevo che era spaventata la strinsi forte a me
dandole un
bacio sulla nuca, la sentivo sciogliersi tra le mie braccia e i miei
baci come
neve al sole.
“Tranquilla ora
andiamo”volevo continuare a parlare ma una
suoneria piuttosto buffa m’interruppe,la guardai con
non-chalance rispondere al
telefono,ma perché non me l’aveva detto prima che
aveva il telefono!?Stupida
bellissima testa bacata. Appena lesse il nome sul display le
spuntò un sorriso
sul volto, in quell’istante odiai chiunque ci fosse
dall’altra parte del telefono
a parlare con la mia donna.
“Vieni che ho seriamente
paura di rimare qui per sempre.”Sorridente,simpatica.
Ma chi cazzo era?! Iniziai a chiedergli mimando chi fosse sembrando un
pazzo ma
lei continuava a non rispondere facendomi segno di aspettare. Ormai
stufo
iniziai a lasciargli delicati baci sul collo facendola ridere, cercava
di
allontanarmi con la mano ma non mollavo la presa. Chiunque sarebbe
stato geloso
in un' occasione come questa perciò ero giustificato e il
mio non era per
niente un comportamento infantile.
“Ci vediamo tra
poc-poco.”Sussultò appena iniziai a
lasciargli piccoli baci sulle spalle,il suo punto debole. Per un attimo
riuscii
a cogliere il suo sguardo arrabbiato,sapevo che appena avrebbe staccato
io
sarei morto.
“Idiota ma che
fai!” Urlò incredula guardandomi mezza
arrabbiata,sapevo che faceva finta ma volevo restare al gioco.
“Chi era quello con cui
ridevi eh?”Volevo sembrare freddo e
distaccato ma tutte le volte che si parlava della mia puffa mezza
isterica
perdevo il controllo.
“Sei
geloso?!”Rideva,rideva,ma non mi prendeva in giro
sembrava solo divertita.
“No.”
“Si.”
“No.”
“Si.”
“No.”Risultai
freddo e sicuro togliendole il sorriso
divertito dal viso,cazzo. Non era colpa mia se ero sempre stronzo e mai
dolce.
“Neanche un
po’?”Si era accoccolata accanto a me guardandomi
con una strana espressione sul volto che non mi convinceva per niente.
Domanda
che mi aveva preso in contropiede, sapevo che dovevo rispondere un
qualcosa di
quasi dolce. Ma cosa?Sbuffai.
“Si e sai perché
sono geloso?” Mi ero incartato da solo,che
genio!
“Perché?”
“Perché”la
guardai qualche secondo per cercare una risposta
magari mi veniva l’illuminazione del poeta.
“Perché sei il
mio gattaccio” la frase l’aveva completata
lei. Ghignai e la presi in braccio per darle un lieve bacio a fior di
pelle.
“Si tu per sei la mia
micetta.”La presi in contropiede, la
vidi arrossire e nascondersi il viso fra le mani che dolcemente gli
spostai. “Leva
‘ste mani che ti faccio male.” Sussurrai cercando
di incontrare il suo sguardo
ma teneva gli occhi chiusi.
“Aly ma chi era al
telefono?”
Sbuffò. “Era
Josh stupido. E tra poco ci viene a prendere ha
trovato un modo per rientrare nell’olimpo.
“Dobbiamo farci una doccia, c’è la
doccia?”Si alzò in piedi cercando una
porta,fortunatamente ora non era più buio
pesto nella stanza ma s’iniziava a vedere qualcosa come le
dieci porte che ci
circondavano,e lei che pensava alla doccia. Chissà dove
portavano quelle porte.
“No aspetta. Apro
io”urlai bloccandola prima che potesse
aprire una porta a cazzo,ma lei non mi diete retta e aprendola
trovò davvero
una doccia. Una di quelle docce perfette e giganti con pure
l’idromassaggio.
“ Come hai
fatto?”Ero stupefatto mentre lei era super
soddisfatta di sei.
“Vatti a fare la doccia, io
trovo i vestiti”urlò indicandomi
la doccia,e se fosse stata una trappola di Zeus?Alyce era troppo
ingenua e poi
io non avrei fatto la doccia senza la mia tuta da sub.
“Alyce
aspetta.”Fermai il suo –non
c’è tempo da perdere- e anche se con
estrema vergogna ammisi
che avevo paura di restare da
solo,sotto l’acqua. L’acqua. L’acqua
proprio no.
“Mi faccio la doccia solo
se vieni con me.”
“Rio,Josh verrà
fra poco. Giura che ci laviamo e basta.” Annui
con poca convinzione prima di prenderla come se fosse un sacco di
patate e la
portai nella doccia. La sentivo ridere e scalciare a vuoto come se per
così
poco l’avessi lasciata.
“Chiudi gli
occhi” dolce e sensuale,mi guardava con aria di
sfida. Avevo sopportato dieci anni di torture e massacri,e non avevo
mai avuto
paura. Ora però davanti ad una nanetta mezza pazza tutta
nuda con me sotto la
doccia,ora avevo paura.
“Non sbirciare che ti
picchio!” Mi fidai di lei e chiusi gli
occhi preparandomi al peggio. Subito dopo sentii l’acqua
calda cadermi addosso
e le sue labbra unirsi alle mie. Volevo spostarmi ma sentendomela
così vicino
riuscii ad aprire gli occhi e abbracciarla.
“Aspè che ti
insapono” presi il bagnoschiuma ai nostri
piedi,e sempre convinto che fosse una trappola di Zeus incominciai ad imbagnaschiumarla tutta facendola
ridere.
“Facciamo solo la
doccia.” Voleva apparire seria ma era un’impresa
troppo ardua.
“Ok capo.” Finii
baciandola,ero sicuro che non ci avrebbe
messo poi così poco Josh a trovare un altro portale capace
di portarci fuori da
quella sottospecie di casa.
“Ragazzi ci
siete?”La voce di Josh mi riportò alla
realtà,Alyce mi guardò male come a dire
“io te lo avevo detto” ma
fortunatamente eravamo già mezzi asciutti. Ci vestimmo e un
po’ imbarazzati
uscimmo.
“Dopo mi raccontate
tutto,ora però scappiamo che ho Zeus
alle costole. Sapete che non doveva mandarvi qui?Siete finiti negli
appartamenti per umani. Buffo no?”Altro che trappola di Zeus
mi trattenni dal
ridere per andare via con Josh. Ero
di
nuovo seduto in un auto affiancato da Aly,Simone,Cloe e Josh; e stavamo
scappando ancora. Come se nulla fosse cambiato da qualche mese fa,come
se un
anno non fosse mai trascorso e noi eravamo stati catapultati indietro
nel
tempo. Cambiava il nemico ma non il modo di affrontarlo.
“Frena!”Urlò
Alyce prendendo il comando,Josh la lasciò fare
senza opporsi guardandola stupefatto mentre Simone bofonchiava qualcosa
di
incomprensibile.
“Possiamo morire con queste
manovre!”Urlò il coniglio
esasperato,
“Fatti ‘na canna
Simò” rispose a tono il vampiro,
“non litigate su
su!” Cercava di rimettere la pace Cloe,
“Dammi il
volante” sicura di se Alyce prese il volante per
fare un’inversione ad U che quasi ci fece schiantare contro
un albero.
“Aly ferma dove vuoi
andare?”Cercai d’urlare ma in quella
confusione totale non si sentiva neanche la mia voce.
“FERMATEVI.”
Sicuro e anche stufo Zeus ci fermò facendoci
scendere uno ad uno,voleva forse prenderne ancora?
“Cosa cazzo vuoi ora siamo
liberi.”Lo attaccai da subito non
dandogli tempo di reagire.
“Volevo solo complimentarvi
con voi. Non entrerete mai più
nell’olimpo e,quasi dimenticavo,le Parche vi hanno lanciato
una maledizione. Con
questo chiudo. Spero che non ci rincontreremo MAI
più.”
“Quindi ora siamo
liberi?”Alyce era incredula ed ancora non
ci credeva.
“Al costo che non verrete
mai più sull’olimpo,io ho ben
altre cose da fare che dar retta a quattro pezzenti come
voi.”Volevo rispondere
a tono ma la mano di Aly che stringeva forte la mia forse per impedirmi
di dare
un pungo a quel Dio fin troppo gonfiato mi ricordò per un
attimo l’inferno
vissuto senza di lei. Ma stavolta sarebbe stato diverso. Non avrei
fatto
errori,anche perché ero libero. Zeus se ne andò
poco dopo lasciandoci tutti
abbastanza confusi.
“Ed adesso che si
fa?”
Arieccome:
A’ baldi giovani che ne dite di
questo nuovo capitolozzo?Lo so è insignificante ma
è transitorio per far capire
che si sta passando da una situazione all’altra (?)
Vabbè nel prossimo
capitolo si concluderà la storia,ma
non sarà del tutto finita.Ma ci
saranno una specie di missing moments che descriveranno i momenti dopo
la fine
della storia. Ecco alcuni titoli:
-Convivere.
-Matrimonio.
-Il parto.
-I bimbi.
-Vicini insopportabili.
Vabbè non vi dico troppo e
vorrei ringraziarvi tutti per le
recensioni,ma in particolar modo Tatti per
la sua simpatia e anche per la sua splendida storia che ho avuto
l’opportunità
di leggere (http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=951880)
Con questo è tutto,sciao a tutti!
|
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Capitolo 11 *** Et voilà. ***
Et voilà.
Non potevo crederci che Zeus si era
arreso per così poco, non
mi sembrava neanche lontanamente vero eppure ci dovevo credere
poiché avevamo vinto.
Era strano, certo. Se
avrei raccontato a qualcuno che mi ero una mutaforme sfortunata
innamorata di
un gatto nero con amici un vampiro, una gatta nera mezza cieca e un
vampiro mi
avrebbe riso in faccia senza neanche sapere la storiella degli Dei e
della
lontananza forzata.
“Stronzi, questo
è l’ultimo appartamento che visitiamo.”
Sbuffò Josh guardandomi con aria convinta, senza rendermene
contro sorrisi. Sii
io,lui, e tutti gli altri sapevamo che non era affatto
l’ultima casa che
avremmo visitato. Cercavamo casa da minimo una settimana, casa ed un
lavoro.
Simone il suo lavoro già lo aveva trovato,
l’assaggiatore di carote in una
fabbrica. Mentre Josh come diceva lui non aveva bisogno di un lavoro
uccideva
le persone gli prendeva i soldi. Pensavo di visitare una gilda per
trovar
lavoro.
“E’ accogliente
molto carina, soleggiata cosa ne pensate? E
poi di sopra c’è un altro appartamento come questo
ed un altro identico proprio
di fronte. E tutti e tre a solo settecento euro al mese.” Ci
guardammo per
qualche secondo sperando di non pensare tutti la stessa cosa. Il mio
gattaccio
mi strinse a lui pregando che quei tre non sarebbero venuti a vivere
vicino a
noi.
“Ci può dare
qualche secondo per pensare?” Chiese
diplomatica Cloe guardandoci con le stelline negli occhi, Josh si
voltò verso
Simone che subito arrossì. Era passata una settimana dalla
nostra vincita e
quei due ancora dovevano chiarirsi, avevo veramente preso in
considerazione di
chiuderli in una stanza finché non si fossero scopati. La
signorina con la
gonna fino al ginocchio ci lasciò andando in veranda per
fumarsi una sigaretta.
Aveva un’aria estremamente infelice.
“Potremmo vivere ad un
piano di distanza, non è fantastico?”
Chiese Cloe entusiasta, attirando Simone che forse ci stava facendo un
pensierino ma sapevo che Josh l’avrebbe ammazzato se avrebbe
accettato.
“Per me andrebbe
bene.” Esclamai sicura essendo subito
fulminata dall’amorevole gattaccio, gli sorrisi e gli lasciai
un lieve bacio
sulle labbra seguito da una gomitata. Lo vidi ridere, era lui che mi
faceva
diventare violenta. Poteva continuare a sussurrarmi porcherie per tutto
il
tragitto?! Maniaco, gattaccio, idiota ma assolutamente perfetto.
Aspettai che qualcun
altro parlasse, infondo sarebbe stato abbastanza magnifico averli
vicino tutti
i giorni come se fossimo un’unica gigantesca stupenda
famiglia. Nessuno parlò,
nella sala c’era solo silenzio. Guardai qualche secondo Rio
in cerca d’appoggio
ma faceva finta di non guardarmi, quanto mi dava fastidio il suo
–tanto non ti
vedo- , continuai a guardarlo insistendo con lo sguardo.
“Ci sto anche
io.” Insicuro un po’ dubbioso il mio gatto
quasi domestico si affermò, sentii sopra di me lo sguardo
incredulo di Josh che
sapeva il perché dello strano cambiamento di decisione.
Guardai per qualche
secondo il vampiro sperando che accettasse ma la signorina ci
interruppe con il
solito sorriso cordiale che rivolgeva ad ogni cliente, ma ero sicura
che
mentalmente mandava a fanculo chiunque incontrasse.
“Allora lo prendete si o
no?” La sua voce interruppe il filo
dei miei pensieri, non sopportavo quella ragazza.
“Certo.” Sorrise
il vampiro guardandomi rassicurante,
sospirai. Sapevo dopo mi avrebbe chiesto qualcosa. La signorina
roteò gli occhi
e ci porse qualche foglio da firmare, mi porsi per prendere la penna ma
mi
precedette Josh che intestò tutte e tre le case a lui. Feci
spallucce, tutto
faceva parte del suo piano diabolico. Rio si mise a ridere e lo
scrutava con
attenzione meditando anche lui qualcosa di estrema importanza a cui io
e Cloe
eravamo escluse siccome anche il coniglio sembrava intendersela alla
perfezione
con quei due. Feci spallucce. Salutammo miss antipatia.
“Che bella casa nostra!” Esclamai sorridente
guardando con attenzione il mio
gattaccio che trasformato si avventò sul suo amico vampiro
insieme al coniglio.
Josh cercava di difendersi sferrando cazzotti e calci ad una
velocità massima
ma Simone ridendo lo teneva, e Rio non faceva altro che confonderlo
correndogli
attorno. Li guardavo sbalordita assieme a Cloe che cercava inutilmente
di
separarli, andai fuori alla veranda dopo poco prima c’era
stata l’antipaticona.
Forse sarebbe tutto cambiato, o
sarebbe rimasto tutto
uguale? Non lo sapevo ed avevo paura di ciò che in futuro mi
aspettava.
“Sei il fratello
più stupido e cattivo che io abbia!”
“Sono il tuo unico
fratello.”
“Smettetela di litigare o
succhio il sangue a tutti.”
“Ma succhiami il
cazzo.”
“Simone!” Urlammo
tutti in coro, persino io che li osservavo
da lontano. Cos’era successo al mio bel coniglietto dagli
occhi lilla che non
diceva mai parolacce o al massimo mandava a fanculo le persone? Era
colpa di
Josh che condizionava in malo modo il povero coniglietto.
“Micetta?” Sicuro
come sempre, il ghigno perverso sul volto.
Il mio ragazzo ragazzo? Venne da me avvolgendomi nelle sue braccia,
restai
accoccolata così per un po’.
“Che hai?” Uno
dei miglior pregi di Rio era il fatto che
riusciva a rompere ogni mia barriera e distinguere i miei finti sorrisi
di
cortesia da quelli veri.
“Ho paura.”
Bisbigliai incerta della sua razione, si mise a
ridere guardandomi curioso. Ma, una persona normale al mio fianco no
eh!?
“Tranquilla non ci sono i
mostri sotto il letto, li ho
uccisi io prima.” Avevo
il timore che
non stesse dicendo per finta e avesse davvero ucciso qualche strano
mostro
sotto il letto, che palle io ero facilmente impressionabile.
“Stupido. Ho paura del
futuro.” Sbuffai togliendogli il
sorriso dal viso, chissà cosa stavano facendo quei tre nel
salone. Spero non un
orgia.
“ Alyce il futuro
è qualcosa di nascosto ed imprevedibile,
qualcosa che cambia ogni frazione di secondo e non bisogna averne paura
poiché
il futuro non è altro che una proiezione più
bella o brutta del presente.” Lo
guardai sbalordita, i suoi occhi verde fluo
per la prima volta forse in due anni avevano assunto un’aria
seria. Cercai di
immortalare quello sguardo nella mia mente sicura che non lo avrei
rivisto più.
“Ragazzi
sbrigatevee!” Urlò Josh portandoci in salone
completamente arredato, erano delle belle case. Un bagno, una camera da
letto,
un salone e una cucina. Non erano giganti ma perfette per noi. Cloe
avrebbe
vissuto davanti casa nostra mentre Simone e Josh sopra. Almeno
così volevo io.
“Io vorrei vivere da sola
poiché non sono abituata alla
convivenza.” Esplicitò subito Cloe guardando
maliziosa i due ragazzi, sapevo
che era follemente innamorata di Josh. D’altronde Josh era un
ragazzo stupendo
forse un po’ pazzo. I capelli rosso fuoco scombinati e non
più neri, gli occhi
tra il bruno e il verde e il corpo pieno di tatuaggi nascosti che solo
il
coniglio aveva visto. Infine, quel ragazzo aveva la strana
capacità di capirmi
al volo.
“Ho trovato lavoro per
tutti.” Commentò Simone stendendosi
sul divano nuovo accendendo la tv.
“Quale?”
“Una gilda.
C’è mio cugino che ne è uno dei
più bravi e ci
ha fatto entrare senza problemi. In poche parole
c’è un enorme bacheca dove ci
sono dei compiti da svolgere ognuno a partire da un milione di euro, ma
sono
difficili. Cosa ne pensate oggi ci andiamo a fare un giro?”
Lo guardai per qualche secondo
pensandoci su, che male
poteva farci? Era
pur sempre un lavoro.
“Ok, ora andate tutti via
su. Questa ora è casa mia ci
rivediamo oggi alle cinque fuori il portone, ciao ciao ciao!”
Urlò Rio
cacciando tutti in malo modo, lo guardai male ma lui non ne voleva
sapere di
ubbidirmi.
“Ma cosa
combini?!” Urlai una volta che se ne erano andati
tutti.
“Voglio provare la nuova
casa.” Finì portandomi a sacco di
patate fino a letto, scalciavo e urlavo non ero d’accordo.
Poveri ragazzi
cacciati via da casa così senza nemmeno averli fatti
scegliere in che casa
dovevano vivere.
“Nuovo letto, nuova scopata
è la regola.” Commentò facendomi
ridere, perché doveva dire sempre stronzate con una faccia
seria per di più? Gli
tolsi lentamente la maglia giusto per farlo morire un po’.
“Micia cattiva”
continuò sfilandomi i pantaloni, eppure ero
irrequieta. Ma stavamo insieme si o no? Lui mi amava davvero o ero solo
uno
sfizio di letto? Non poteva essere o non sarebbe quasi morto per me.
Forse però
siccome era abituato a soffrire non gli dispiaceva stare male un altro
po’. Ma
cosa pensavo.
“Alyce.” Mi
richiamò strappandomi dai miei pensieri facendo
oscillare il mio cuore tra insicurezza e amore come un foglio al vento.
Non
risposi, mi limitai a guardare da un’altra parte.
“Cosa
c’è che non va?” Mi guardò
quasi severo ma ghignando.
“Posso farti una
domanda?” Annui un po’ scocciato
guardandomi divertito.
“Io e te.. vedi.. stavo
pensando.. insomma..” mi bloccò con
un bacio, in quel momento tutte le mie paranoie sembravano solo grandi
cazzate.
“Parla miciotta o ti faccio
il solletico.”
“Mi ami?”
Sussurrai di getto guardando la sua espressione
mutare da divertito a serio, lo stesso sguardo di stamattina. Stava
forse
impazzendo?
“Se amarti significa voler
rimanere al tuo fianco per sempre
sostenendoti e non lasciarti mai andare, allora si ti amo.”
Lo guardai sorpresa
riempendolo di baci, ma si alzò per correre al bagno.
“Cosa fai?”
“Vomito! Che schifo, cosa
mi hai fatto diventare miciosa
stregosa!”
Non potevo far a meno di ridere.
Poteva essere così stupido?
Andai da lui ridendo mentre si sciacquava la bocca con il colluttorio.
“Gattaccio
idiota.” Sussurrai togliendomi finalmente il reggiseno.
Casa Simo e Josh.
“Perché io e te
dobbiamo vivere insieme?” Si lamentò il
coniglio guardandomi scocciato, era colpa mia se la gatta non voleva
vivere con
nessuno dei due?!
“Se vuoi puoi andare a
vivere con Rio e Alyce.” Risposi a
tono io, un po’ mi faceva star male il fatto che non gli
andasse di vivere con
me. D’altronde era come un fratello minore rompicoglioni per
me e non vedo il
motivo di tutta quell’antipatia improvvisa.
“Stai dicendo che dovremmo
anche dormire insieme?” Pungete
ed acido, aveva forse il ciclo?
“Non sarebbe la prima
volta, e cosa ti prende?” Sbroccai
guardandolo male, cosa cazzo non andava in me da farmi odiare
così tanto. Eppure
il coniglietto quando non c’era Rio o qualcun altro a
consolarlo non faceva
tante storie. Vaffanculo. Per una volta pensavo d’aver
trovato qualcuno di
diverso che forse era capace a comprendermi, siccome sapevo di non
avere la
mentalità tanto normale però a quel coso con le
orecchie bianche gli volevo
davvero bene, così come mi ero affezionato ad Alyce, Cloe e lo stronzo di Rio.
Forse con Simone era
diverso, forse con
lui non mi bastavano
le botte amichevoli. Mi dovevano bastare però.
“Vado a letto, tu guarda la
tv.” Freddo, stronzo, un vero vampiro
doc.
Il pensiero di me e il coniglio
insieme non voleva
abbandonare la mia mente, era impossibile. Io ero un maschio e i maschi
non si
innamoravano dei maschi, solo i froci. Ed io di certo non ero un
frocio. Per
carità uno di quei ragazzi che fa danza classica e si
mettono lo sguardo. Merda.
Ecco cosa sono tutti quelli che fanno sesso con i ragazzi e sono
ragazzi. Forse
il mio era un pensiero un po’ razzista ma comunque era contro
natura. Nessun
vero maschio avrebbe preferito il cazzo alla figa, era la regola creata
da Gesù
Cristo, Zeus e tutti quelli là a cui io in realtà
non avevo mai portato rispetto
o stronzate del genere ma ‘ste cose per me erano importanti.
Non riuscivo a
dormire. Anche perché era appena l’una. La mia
vita sarebbe sempre stata
impossibile, perché anche io non potevo avere un bel lieto
fine con una dolce
principessa sempre a pecora? Io la mia fine l’avevo avuta
solo senza –lieto-
davanti così senza un motivo. Mi sentivo un po’
come lo schiavo innamorato di
Cenerentola, si quello schiavo che non appare nella storia
poiché non è
fondamentalmente importante però Cenerentola lo conosceva e
con lui sarebbe
stata felice, ma invece ha scelto quel vanitoso del principe. Non sono
mai
stata d’accordo con lei. Peccato che la mia non era una
favola e se non
riuscivo a risolvere questa situazione giuro che, giuro, giuro che
potrei
arrivare ad uccidermi. Perché cazzo tutti dovevano essere
felici ed io no?! Cos’avevo
di sbagliato? Mi sentivo come il ventunesimo cromosoma che rende un
intero
sistema down. Io mi ero sempre scopato le donne, certo anche qualche
ragazzo ma
ero sicuramente ubriaco e si trattava di orge. Di certo nessuno di loro
emanava
calore riscaldandomi. Simone emanava calore ed era perfetto per me
siccome ero
sempre freddo quasi il mio cuore fosse diventato di ghiaccio; lui mi
riscaldava
con i suoi sorrisi ingenui seppur non facevo altro che rispondergli
male non
mollava l’osso. Cazzo
era vero. Io senza
di quel coniglio non ero altro che un pezzo arido di ghiaccio
desideroso di
sciogliersi al sole. Chiusi gli occhi la stanchezza si faceva sentire.
“Josh?” Dolce,
insicuro. Il coniglio era steso davanti a me.
Sobbalzai. Voleva forse farmi morire? Ma che cazzo di giochini
‘sto idiota.
“Cazzo vuoi?”
Arrabbiato, ero fottutamente arrabbiato per la
sua reazione di poco prima.
“Scusa. Non volevo
risponderti così male prima, solo sai ho
paura.”
“Di cosa?” Non
riuscivo a pensare per la dolcezza che il suo
tono assunse.
“Di me. Inizio a provare
sentimenti per una persona che non
dovrei provare e vedi ho paura di andare all’inferno ma
soprattutto che quella
persona mi allontani per la merda che sono diventato. Sai questa
persona è
sicuramente omofoba e razzista e un po’ arretrato, dice un
sacco di parolacce e
mi tratta sempre male ma sono quasi certo di amarlo.” Lo
guardai sconcertato,
confuso, dovevo saltare dalla gioia o farlo dormire sul divano? Che
Simone
fosse frocio era sicuro, l’avevo sempre detto anche Rio
m’aveva avvertito. Ed
io? Io non potevo essere frocio cazzo. Ma, i suoi occhi lilla nel
violetto
accarezzavano ogni cm della mie pelle ed io non potevo dire che sentire
il suo
profumo di carote al mio risveglio non mi piaceva, poiché
amavo quel profumo
come i suoi capelli chiari sempre disordinati.
“Che ora sono?”
Sussurrai, alle quattro dovevamo uscire.
“Non andiamo più
a vedere la gilda, ed è mezza notte.” Ma
quanto cazzo avevo dormito?! Lo guardai alzarsi per andarsi a fare una
doccia,
il momenti in cui anche io avrei potuto svelarmi era già
sparito. Mi sentii
come uno stupido che non aveva colto la palla al balzo. Ma poi
dichiararmi di
cosa? NON ERO FROCIO.
Odiavo quando faceva affumicare
l’intera casa per una
singola doccia, acqua troppo calda. Ed io dopo avrei dovuto lavarmi con
quella
fredda, ovvio. Mi avvicinai alla porta del bagno arrabbiato, gli avrei
ficcato
la faccia del cesso se non fosse uscito subito, ma poteva farsi una
doccia a
mezza notte con io che tentavo di dormire e non ci riuscivo
poiché già avevo
dormito tutto il giorno?!
Non
potevo ucciderlo
sennò avrei dovuto lavare io i piatti. Mi stesi sul divano
per aspettarlo.
“Josh dormi?”
Urlò affacciandosi dal bagno, non risposi ero
infastidito volevo dormire e lui parlava, anzi urlava e quel divano era
scomodo, cazzo.
“Che fortuna”
bofonchiò venendo verso il salone,
completamente nudo. Non era la prima volta che lo vedevo nudo, ma era
la prima
volta che lo vedevo mostrarsi senza problemi, forse perché
pensava che dormissimo.
“Oddio mo’ si
è pure addormentato sul divano.” Sbuffò
quasi
come se fosse stato una madre scocciata dai capricci impertinenti del
figlio. Deglutii
vedendolo avvicinare, accorgendomi solo ora del suo fisico statuario. Vabbè stavo a guardare il petto.
Mi
girai dal lato opposto cercando di non farmi vedere siccome sentivo che
qualcuno si era magicamente risvegliato e si stava alzando. Se mi
avesse girato
avrei fatto la più grande figura di merda.
TI PREGO NO.
“Josh.”
Sussurrò con le gote più rosse, riuscivo a
guardargli solo il viso di controluce visto che se avrei aperto troppo
gli
occhi mi avrebbe scoperto e se mi fossi girato pure peggio.
“Josh.” Sembrava
più un rimprovero, una chiamata come se
sapesse che fossi sveglio, come se sapesse che desideravo tanto restare
con lui
senza pensare a niente.
“Josh, Dio, so che non stai
dormendo. Girati e affrontami se
ne hai il coraggio. Conterò fino a cinque
se non ti girerai io andrò a dormire di
là e tu per stare rimarrai di
qua poi domani ci faremo portare un altro letto matrimoniale in modo da
non
doverci dare fastidio a vicenda, cosa ne pensi di
quest’ultima soluzione? Ah si
dimenticavo che ci uccideremo di seghe siccome non vuoi deciderti a
scoparmi.”
Ma chi cazzo mi stava parlando? Di sicuro non il mio coniglio.
“Uno.”
Iniziò a parlare, dovevo far finta di non ascoltarlo
sarebbe stato un bene per tutti e due.
“Due.” Anche se
aveva le labbra rosee e avevo sempre voluto
sapere come baciava.
“Tre.” Che poi le
labbra grosse non servivano solo per i
baci.
“Quattro.” Il
tono era scocciato forse deluso, sempre meglio
andà a seghe che esse frocio.
“Cinque.”
Finì andandosene sempre nudo, forse si sarebbe rivestito
nella camera da letto. Era finita io non ero frocio sennò
sarei andato con lui,
invece ero completamente sano. Per fortuna.
“Josh!”
Urlò il coniglio venendo nella mia bocca, così si
imparava a venire da me completamente nudo. Non tutti nascevamo pre-
impostati.
Non tutti eravamo uguali e non tutti ci innamoravamo del altro sesso.
Tutti
eravamo diversi, chi amava la figa chi amava il cazzo, chi amava
Simone. Poiché
non era questione di cazzo o figa, ma bensì di persone. Ed
io mi ero innamorato
del più idiota dell’universo, ma amavo la sua
idiotaggine.
In fondo io, Simone, Aly, Rio e Cloe
non eravamo poi così
una brutta squadra ed ora avevamo un’intera vita per stare
insieme e darci
fastidio a vicenda.
FINE.
Me:
Arieccome gentaglia! Non ero sicura di
poter postare siccome ho avuto litigi su litigi invece non ci ho messo
niente a
scrivere seppur la prima pagina per me è stata un vero
è proprio sforzo
>_< Siamo già giunti alla fine, cosa ne
pensate di questo finale? Non ho
scritto il finale di Cloe poiché lei sola è nata
e sola morirà. Non tutti
possono avere il loro felice e contenti un po’ come lo
schiavo di Cenerentola. Oh,
che fantasia Josh! Volevo ricordarvi che
la storia non è finita ma ci saranno dei missing moments che
riguarderanno il
futuro. Un po’ di spoiler sul loro
“futuro” che poi scriverò: Aly e Rio si
sposeranno e avranno tre figuoli una femmina e due maschioli. Non dico
i loro
nomi. Poi riguardando al testo l’idea della
“gilda” l’ho rubata a fairy tail ma
voi non fateci caso ok? ^^ Hhaha. Ora passiamo ai ringraziamenti e al
fatto che
io non posso davvero crederci che la storia sia già finita
*-* Ma non metterò
completa perché poi devo aggiungere i capitoli seguenti che
saranno spezzoni di
storia del futuro u.u
Allora:
-3sofficisoffidivento
-anna1993
-Cloe_Black
-Dreams Are
Beautiful
-Nemy Salvatore
- FedeKiryu
- FelicianoPasta
-LoLitaLOVE
E
-Tatti.
Grazie a tutte voi e a chiunque abbia
letto *--*
Ci rivediamo al prossimo capitolo e
ancora grazie a chiunque
abbia solo letto le prime righe o anche a chi ha letto e fa schifo
ahahha
Bene la smetto e sarei felice di sapere cosa ne pensate.
Non
è un addio.
Peace and love.
☮
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