Argento Liquido

di Dreams without Hope
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Lo smistamento ***
Capitolo 2: *** Io e te ***
Capitolo 3: *** La promessa ***
Capitolo 4: *** La riunione dei mangiamorte ***
Capitolo 5: *** Per sempre ***
Capitolo 6: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Lo smistamento ***


Disclaimers : i personaggi appartengono a J.K.Rowling, la santa donna che ci permette di creare tutte le nostre fanfiction.
 
Note : Questa storia è stata scritta per essere giudicata dal gruppo Slytherin della pagina facebook di Harry Potter “Semplicemente Harry Potter”
 
Argento Liquido
 
1.Lo smistamento
 
Era il primo giorno del suo terzo anno ad Hogwarts e il giovane serpeverde Severus Piton era seduto rigidamente sulla panca di legno del grande tavolo della Sala Grande e, sebbene sembrasse tranquillo, muoveva impercettibilmente a scatti la testa, le labbra  erano tenute rigide e serrate, mentre le dita continuavano frenetiche a intrecciarsi.
Dopo numerose occhiate, trovò chi stava cercando nel tavolo opposto al suo e fece un piccolo cenno di saluto a Lily Evans, che gli rispose sorridendo dolcemente.
Severus la guardò profondamente, quasi tentando di perforarle l’anima.
Era felice per quel sorriso, ovvio, ma non si sentiva appagato come sarebbe dovuto essere, il suo sguardo non lo faceva perdere in quel luogo oltre il tempo e lo spazio che Lucius continuava a raccontare di vedere quando era con Narcissa.
Avrà solo inalato troppi odori a pozioni “ suppose “si non può essere che così , nonesiste l’amore
Non può esserci qualcosa che ti fa battere velocemente il cuore e ti fa rammollire.
L’amore è tutta un’invenzione. Punto.
Osservò nuovamente Lily e non vide altro che un’ottima amica.
“ Perché , perché non provo niente?” si chiese guardando quasi disperatamente la ragazza. “ Cos’ho di sbagliato ?”
Lily era una strega meravigliosa, dolce e tenera.
Aveva un piccolo corpo ben proporzionato , un dolce e candido viso ovale, dei lunghi capelli rossi mossi come le onde del mare e lo sguardo di un bellissimo verde smeraldo.
Avrebbe dovuto sentire battere forte il cuore nell’essere osservato da tale meraviglia, eppure si sentiva normale.
Ma sapeva che Lily era l’unica. Se non lei, chi altri ? Chi avrebbe mai potuto amare un ragazzo esile e secco, con un viso spigoloso, il naso adunco, due banali occhi neri e lunghi capelli untuosi ?
Nessuno. Lui era solo e sempre lo era stato, ma Lily era la piccola parentesi della sua vita, l’eccezione che confermava  la regola.
Spostò poi lo sguardo verso James Potter che, particolarmente adirato davanti a lei, lo fissava truce. Le labbra serrate e gli occhi nocciola quasi ridotti a fessure.
Odiava Potter per tanti motivi, ma non per Lily. Lei meritava qualcuno che la amasse davvero , che si sentisse davvero attratto da lei , e quello non era lui.
Ai due lati del ragazzo stavano seduti i suoi due compagni, Remus Lupin e Sirius Black.
Il primo guardava dolcemente i ragazzi del primo anno rassicurandoli con il suo sguardo color miele, mentre il secondo , con un ghigno da vero malandrino, lo fissava ridendo.
Quanto lo odiava. Lui più di Potter. Lo avrebbe ucciso, se avesse potuto.
 
Con quei suoi capelli soffici e ben curati, quei suoi denti perfetti, gli zigomi perfetti, le sopracciglia perfette, il naso perfetto… troppo perfetto e  dannatamente irritante.
Si decise a distogliere lo sguardo da quel pallone gonfiato e tornò a guardare lo smistamento che era appena iniziato.
Osservava senza reale interesse finché non sentì la professoressa MgGranitt dire : “ Regulus Acturus Black”
A quel nome il suo sguardo si volse immediatamente verso un ragazzo che camminava teso verso lo sgabello al lato della professoressa MgGranitt.
Severus lo guardò intensamente, fermo e silenzioso. Lui era sempre stato un ottimo osservatore e capì immediatamente quanto il ragazzo fosse nervoso e evitasse accuratamente di incrociare lo sguardo con il fratello al tavolo dei grifondoro.
Camminava lentamente, continuando a guardare indietro da un lato all’altro della sala, finché non incrociò lo sguardo con quello di Severus.
In quel momento qualcosa scattò in entrambi , come una piccola scintilla che crescendo porta a un grandissimo incendio.
Il giovane undicenne si fermò e, senza mai staccare lo sguardo, si sedette  calmo sullo sgabello aspettando il verdetto del cappello parlante.
Severus lo osservò teso, quel ragazzo era speciale, lo aveva capito subito, era diverso dal fratello, diverso da qualsiasi persona avesse mai incontrato, e voleva conoscerlo, lo voleva come non aveva mai voluto nient’altro, nemmeno essere amico di Lily Evans. Sentiva che lui aveva qualcosa di più degli altri, qualcosa di unico.
Al suo cuore mancò un battito quando sentì il cappello parlante urlare a tutta la sala : “ Serpeverde !”
Regulus sorrise e scese dallo sgabello riconsegnando il cappello alla professoressa.
Si avvicinò al tavolo dei serpeverde e si sedette esattamente nel posto  davanti a Severus, continuando ad osservarlo con gli occhi che brillavano e le gote arrossate.
I capelli neri gli circondavano il viso un po' più spigoloso di quello del fratello.
Ma Severus si sentì completo con quel meraviglioso sorriso, che, ne era quasi certo ,era tutto per lui.
In quel momento iniziarono a tornargli in mente le parole di Lucius del giorno prima : “Perché lei , Sev ? Perché ogni volta che la vedo sono felice e non mi vorrei allontanare mai. Il suo sorriso mi completa. Lei mi completa .Il mio cuore batte sempre più forte e il suo bacio è la cosa più meravigliosa di questo mondo. Però Severus, se dici queste cose in girò non vedrai la luce del sole domani.”
Un piccolo ghigno comparve per pochi attimi sulle labbra di Piton, che tornò poi di nuovo riflessivo , pensando seriamente a quelle parole.
Era quello che stava succedendo anche a lui ?
“ Sei un idiota , Severus” si disse “ lo conosci da neanche cinque minuti e già pensi a queste cose e poi perché provi queste cose …”
Non poté continuare a pensare  poiché il ragazzo di fronte  a lui  gli tese la mano presentandosi.
Allora Severus gli porse la mano rigidamente e arricciò un po’ gli angoli della bocca in quello che sarebbe dovuto essere un sorriso.
E mentre vedeva le labbra rosate dell’altro distendersi per la gioia  mandò a quel paese tutte le preoccupazioni.
C’erano solo lui e Regulus , ormai.
Tutto il resto era nulla.
 

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Capitolo 2
*** Io e te ***


2 settembre 1977
 
Severus barcollava malamente all’entrata della sala comune e un rivolo di sangue inzuppava di un rosso tendente al marrone la camicia sporca di terra.
Regulus, seduto su una poltrona vicino al caminetto,alzò lo sguardo sorridendo dal libro di pozioni che teneva in mano; ma, appena notò lo stato dell’altro,sbarrò gli occhi e, pieno di preoccupazione, velocemente si alzò e gli si avvicinò, posando poi  il braccio destro intorno al corpo dell’amico.
 - Cosa cavolo è successo,Sev ? -
L’altro ragazzo aveva il viso gonfio e tempestato di lividi, il labbro spaccato e pulsante e,quando parlò,Regulus si accorse del sangue rappreso intorno ai denti.
Severus non rispose, ancora furioso, ma si lasciò aiutare dall’altro che lentamente lo condusse nella sua camera.
Anche se con qualche difficoltà per via delle scale, i due raggiunsero la camera del più grande che Regulus si sbrigò subito a sigillare, trasportando poi un infuriato e ferito Severus sul letto.
Appena la sensazione di calore e morbidezza  si propagò  nel serpeverde, quest’ultimo, ancora un po’ corrucciato,emise un grugnito di apprezzamento e ringraziamento.
L’altro giovane lo guardava ancora confuso e preoccupato, seduto al suo fianco a braccia conserte.
- E’ stato quel cretino di mio fratello,vero ?? -
Severus lo guardò profondamente e alla fine sospirò e ormai rassegnato rispose - Avevi qualche dubbio ?? -
Sebbene completamente calmo,Severus poté vedere la battaglia di emozioni che infuriava nel suo amico solo grazie a quelle due meravigliose perle che aveva al posto degli occhi.
Adesso Regulus era al suo quinto anno e il suo corpo magro e esile era divenuto quello di un giovane uomo e  il suo volto si era allungato,perdendo un po’ i dolci tratti infantili.
Mentre Severus si calmava osservando il ragazzo a cui non aveva mai rivelato i suoi sentimenti,sputò un po’ di sangue in un fazzoletto.
Ciò fece esplodere Regulus, che, messa mano alla bacchetta,aveva urlato, alzandosi  in piedi :
- MA IO LO AMMAZZO QUESTA VOLTA , SIA L’ULTIMA COSA CHE FACCIO ! -
E si stava per muovere verso la porta quando la mano di Severus si intrecciò con la sua.
- No. Non andare. Rimani qui. - Gli disse mentre i suoi occhi urlavano “ Ti prego”.
Regulus scosse la testa e,come appena svegliato da un tepore improvviso,si portò l’altra mano alla bocca e disse - Oddio , ma tu sei ferito -
E  mentre Severus gli rispondeva - Che occhio, Reg - il più giovane si mosse subito verso il bagno dal quale torno con un asciugamano umido, disinfettante e parecchi cerotti.
Si sedette vicino a Severus e con dolcezza cominciò a tamponargli il sangue vicino alla bocca. “Una bocca meravigliosa” pensò mentre la osservava bramoso.
Intanto continuava a ripetergli - Mi dispiace tanto, davvero, lo sai, lui è un cretino , è un asino, per questo è finito a grifondoro, non è proprio degno di poter essere un purosangue, non so neanche come può essere mio fratello …..-
Severus era rimasto disteso vicino a lui , il cuore che palpitava velocemente e gli occhi bramosi puntati sul collo candido che Regulus gli mostrava.
A quelle ultime parole si riscosse e mettendosi a sedere aiutandosi con i gomiti gli disse - Sai, me lo chiedo anche io molte volte, tu …-
E si fermò, col timore di andare avanti, sapeva che,se avesse continuato a parlare sarebbe giunto al punto di non ritorno e aveva troppa paura di venir rifiutato.
Regulus lo osserva speranzoso , mordicchiandosi il labbro inferiore.
Severus lo guardo e sentì una forte sensazione nel basso ventre “ ma si rende minimamente conto di quanto sia sexy ??”si chiese poi.
Fissò lo sguardo su quello del compagno, che lo fissava di rimando, e capi che doveva farlo .
Aveva fatto di tutto per eliminare i sentimenti che provava, aveva cercato in tutti i modi di provare quello che provava verso Regulus per la Evans, ma non aveva funzionato; ed era stanco, maledettamente stanco di sopprimere così quello che sentiva, era stanco di avere costantemente Regulus vicino e non poterlo toccare.
Era giunto il momento e non gli importava minimamente se avesse fatto la figura della donnina innamorata; doveva essere sincero, lo doveva a Regulus.
- Tu..- Ricominciò - tu sei molto meglio di lui, Reg ,sei intelligente, leale, tranquillo e …incredibilmente bello, non lo puoi neanche sospettare quanto tu sia maledettamente bello -
L’altro ragazzo  sbarrò completamente gli occhi e si portò la mano alla bocca socchiusa.
Severus si maledì mentalmente e chiuse gli occhi aspettando gli insulti che dì li a poco sarebbero arrivati.
Si sarebbe aspettato qualsiasi cosa : uno schiaffo, un pugno, una spinta, un urlo, una minaccia o, molto peggio, uno sguardo deluso. Tutto; ma non quello che avvenne.
Infatti sentì il corpo di Regulus avvicinarsi e,poco dopo,la sua bocca fu appoggiata a quella dell’amico.
Un attimo e il suo cuore sembrò scoppiare di gioia quando, dopo aver dischiuso la bocca,sentì Regulus fare lo stesso. Le loro lingue si incontrarono  a metà strada e cominciarono a lottare furiosamente,mentre i due ragazzi si avvicinarono bramosi l’uno all’altro, stringendosi con le braccia e intrecciando le gambe.
Le mani si riunirono di nuovo e un brivido di piacere attraversò entrambi.
Il bacio finì dopo quelli che a loro parvero secoli e i ragazzi si sorrisero imbarazzati, i cuori che battevano furiosamente all’unisono e gli occhi pieni di felicità.
Severus non riusciva ancora a credere a quello che era successo, ormai la sua mente era andata e non credeva che sarebbe tornata presto.
Aveva aspettato anni per averlo e sentì ogni minuto di angoscia e gelosia passato spazzati via da quel bacio.
Quello che era appena  successo superava ogni sua fantasia, e non aveva mai pensato a quanto Regulus potesse essere sexy con i capelli arruffati e le labbra gonfie.
Spinto dalla foga, tirò a sé il compagno per la cravatta e ricominciò a baciarlo, ignorando le fitte di dolore.
Quel bacio sarebbe stato solo l’inizio di una lunga serie.
 
 
I giorni passarono troppo velocemente secondo i gusti di Severus.
Ma erano ben sfruttati.
Ogni mattina i due ragazzi si incontravano dietro un arazzo e si baciavano sentendo il brivido della scoperta delle loro bocche scorrergli nelle vene.
Durante il pranzo i due ragazzi si sedevano sempre affianco.
Le loro mani si intrecciavano, nascoste dall’ampio mantello, e i piedi si toccavano teneramente.
Sempre di nascosto.
La sera e la notte, invece,erano tutte per loro.
Non avevano ancora parlato di cosa erano o cosa sarebbero stati, ma a Severus andava benissimo anche così.
Dopo anni ad aver sognato Regulus, l’unica cosa che voleva era recuperare il tempo stupidamente perso.
Ma alla fine il tanto temuto discorso arrivò dopo due settimane di frequentazione.
I due serpeverde erano sdraiati sul letto di Severus e quest’ultimo continuava a giocare con i capelli dell’altro intrecciandoli tra le dita.
Il più giovane fissava felice il soffitto, le mani dietro alla testa, soddisfatto e felice.
Aveva passato una vita senza amore, dove l’unico valore impartitogli era stato la purezza dei purosangue.
Non aveva mai saputo cos’era l’amore e ora lo stava vivendo.
Sembrava quasi un sogno.
Un sogno che però sarebbe dovuto finire.
- Sev, noi che cosa siamo ? –
Severus bloccò la mano in aria e stupito rispose – Tu cosa credi che siamo ?-
- Non ne ho idea – rispose l’altro – so solo che ho bisogno di te, ho sempre avuto bisogno di te nella mia vita, fin dalla prima volta che ti vidi.
E non voglio che tra noi finisca, ma non può essere altrimenti-
Un’ espressione terrorizzata passò sul volto di Severus – N-no…no Reg -
Regulus cercò di non guardarlo – Sono il discendente di una famiglia purosangue, sai benissimo cosa mi aspetta finita la scuola-
Severus sussurrò – il matrimonio...-
- Già, un matrimonio combinato con una donna, una donna, capisci ?! Che io non amerò mai – ringhiò quasi Regulus.
Severus lo fissò e capì che doveva fare qualcosa. Si sdraiò sul corpo dell’altro e costrinse i loro occhi a fissarsi - TU sei MIO. Hai capito!?!? Non ti permetterò di allontanarti da me, non ti lascerò andare. –
Regulus si voltò dall’altra parte, spingendo via Severus da lui  - Deluderò la mia famiglia …- singhiozzò – non posso farlo, non dopo Sirius, loro…-
- Diventa un mangiamorte-  Severus lo disse di getto, senza pensare.
Regulus lo guardò serio  e poi disse – Lo pensavo da un po’. Il signore oscure ha delle idee giuste, ci farà tornare potenti…ma questo come risolve la situazione ??-
- I neo-mangiamorte devono essere messi sotto allenamento appena prendono il marchio da un mangiamorte più esperto. Io a luglio prenderò il marchio.
Sarai il mio pupillo e verrai a vivere con me-
Severus lo fissava teso, ma si rilassò quando vide un sorriso attraversare la maschera di ghiaccio di Regulus.
Quest’ultimo si slanciò per la gioia addosso all’altro – Vivremo insieme !! Io e te.
Oddio,sarà bellissimo-
Severus sorrise e lo baciò evitando di dire che non condivideva le idee del signore oscuro e che prima non aveva avuto intenzione di unirsi a lui, ma se questo era il sacrificio da fare per averlo, lo avrebbe fatto.
- E se lo venisse a sapere ??- chiese poi Rugulus, ansioso.
- Non lo verrà a sapere, siamo due dei migliori occlumanti di questa scuola, e nessuno sa di noi, qui –
- Ma..-
- Ti fidi di me ?-
Regulus lo fissò e vide la consapevolezza e la sicurezza negli occhi dell’altro e si tranquillizzò
-         Si – disse , mentre reclamava le sue labbra. 





Ricordo che qualsiasi commento sarà ben accetto :)Grazie a chiunque leggerà questo capitolo :)

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Capitolo 3
*** La promessa ***


Severus camminava tranquillamente attraverso il parco di Hogwarts, il libro di pozioni sottobraccio.
Era ormai il primo di aprile e gli esami si stavano avvicinando.
Pochi mesi e le porte di Hogwarts si sarebbero chiuse dietro di lui lasciando spazio al futuro; e,nel suo caso, un futuro da mangiamorte.
La sua relazione con Regulus proseguiva a gonfie vele, ma era preoccupato.
Lui era sempre stato al suo fianco, non erano mai stati divisi per tanto tempo, ma adesso doveva affrontare due anni senza poterlo vedere.
Due anni.
Mai.
Né durante le gite a Hogsmeade, né a King’s Cross.
Due anni fatti solo di lettere.
Cercava così di vederlo più spesso che poteva e di aiutarlo con i suoi G.U.F.O.
 
In quel momento si stava dirigendo verso il limitare del lago nero, sulla cui riva si trovava un meraviglioso salice piangente, le cui fronde arrivavano fino al prato e proteggevano chiunque gli si nascondesse sotto.
L’avevano scoperta due anni prima e ci si erano sempre nascosti sotto, ma,adesso che stavano insieme, potevano passarci interi pomeriggi indisturbati.
Il clima, sebbene fosse solo aprile, glielo permetteva.
Appena intravide da lontano il loro albero sorrise.
Solo Regulus riusciva a farlo sorridere per la felicità.
Camminò più velocemente.
Appena arrivò, sentì un rumore e due figure uscirono dall’albero.
Il suo volto fu percorso da un espressione disgustata.
Erano Black e Potter.
Appena i due lo videro si fermarono e sorrisero malignamente, adocchiandolo.
Severus tremò, sapendo troppo bene cosa quelle due smorfie significassero.
Si ritrasse velocemente, cercando di metter mano alla bacchetta, ma
Potter fu più veloce e pronunciò immediatamente un expelliarmus; un secondo più tardi e la bacchetta di Severus si trovava tra le grinfie del grifone.
- Oh, hai visto Jamie chi è venuto a farci compagnia ?-
I due ragazzi iniziarono a camminare verso di lui spalla contro spalla, puntandogli contro la bacchetta.
- Ma come sei maleducato, Sir, accogliamo il nostro ospite come si deve. Levicorpus!-
Il corpo di Severus venne appeso a mezz’aria.
Severus non sapeva cosa fare, tentò di chiamare aiuto, sebbene sapesse che erano troppo lontani e nessuno lo avrebbe sentito.
Brividi di paura cominciarono ad attraversargli la schiena  mentre cercava di divincolarsi, tirando pugni all’aria.
La mente cercava frenetica di trovare una soluzione, ben sapendo che non c’era.
Mentre socchiudeva gli occhi, sapendo esattamente cosa avrebbero usato i due malandrini come mossa successiva; un getto viola di luce colpì Potter facendolo sanguinare copiosamente dal braccio.
Il grifondoro emise un urlo straziante quando cercò di limitare l’emorragia, che sembrava continuare copiosa.
Black fu immediatamente affianco a lui e pronunciò alcuni incantesimi per placare il flusso di sangue, lo sguardo preoccupato e il viso pallido quasi quanto quello di James.
Quest’ultimo continuava a urlare di dolore, come se mille lance gli avessero colpito il braccio.
Black allora lo spronò a correre verso l’infermeria. James si mosse veloce, lanciando uno sguardo di fuoco a Severus.
Il maggiore dei Black rimase immobile, ma,al posto dello sguardo preoccupato di poco prima,adesso era comparso un ghigno.
Incrociò le braccia al petto e appoggiò il busto al tronco dell’albero, con fare rilassato.
- Allora, fratellino, dove ti nascondi ?-
Severus, ancora capovolto, alzò un sopracciglio a quell’affermazione. E stupito si domandò “Cosa c’entrava Reg??”
I suoi dubbi vennero chiariti quando davanti a lui comparve Regulus con la bacchetta puntata verso Sirius.
Quest’ultimo non sembrava minimamente preoccupato, anzi, un espressione ironica gli era comparsa sul suo volto.
L’altro non si lasciò attaccare dall’indifferenza del fratello e con voce profonda disse- Liberalo immediatamente –
Sirius mosse velocemente la bacchetta e Severus cadde al suolo.
- Vedo, Reggie, che hai imparato bene quell’incantesimo che abbiamo creato-
Severus aprì gli occhi per lo stupore e fissò immobile i due fratelli che si stavano fronteggiando.
Regulus ghignò – Trovi ? Mi sono allenato molto per poterti affrontare, fratellone –
L’ultima parola venne pronunciata con un certo tono ironico e disgustato.
- Non avresti dovuto usarlo contro un mio amico-
- Ma davvero, e cosa pensi di fare ?-
Sirius ghignò – Sicuro di volerlo scoprire ?-
Sirius tirò fuori dalla tasca una fotografia magica, che fece ricadere dolcemente sul palmo sinistro di Regulus.
A quella vista il ragazzo sbarrò gli occhi terrorizzato e le ginocchia cominciarono a tremare.
A Sirius questo non sembrò bastare.
- Sai,non vedo la vecchia da un po', ma pensavo di fare una capatina finita la scuola e raccontarle  quanto è bravo il suo caro Reggie; sarà davvero molto orgogliosa, non pensi anche tu?-
Regulus, se possibile, sbiancò ancora di più – N-no , t-ti prego…-
-Devo ammettere che è stato uno shock, all’inizio. Tu e Mocciosus?!? Mi sono detto che era impossibile. Superato lo schifo ho lentamente pensato quanto davvero questa informazione mi sarebbe stata utile.
Regulus continuò a fissare la foto – C-come..-
- Come l’ho avuta ?- ghignò Sirius- Ah, questa sì, fratellino, è una storia interessante. Ero nella camera di Mocciosus quel giorno, quello che suppongo fosse del vostro primo bacio, viste le smancerie disgustose che vi siete detti tutto il giorno.
Sono stato bravo, deduco dalle vostre facce stupite che non ve ne foste accorti.
Volevo solo fare un piccolo scherzo, ma mi sono imbattuto in ben altro…
Bè,comunque,ho iniziato a seguirvi da allora, ma ho fatto solo quella foto -
- C-chi altri lo ..-
- Oh, di questo non ti devi preoccupare, Reggie. Pensavo che fosse una cosa solo tra fratelli di sangue-
Il giovane allora non rispose, tremando più forte.
Severus fissò preoccupato Regulus,che era all’apice di una crisi di pianto,e ,fregandosene di Black, gli si avvicinò e lo baciò, cercando di allietargli tutto il dolore e lo shock.
Black li fissò disgustato e si volto verso Regulus – Mi disgusti, Reg.
Non solo sei un serpeverde, ma anche un dannato frocio.
Non vedo l’ora di sapere cosa la cara Walburga penserà di tutta questa faccenda …-
Severus non gli lasciò il tempo di dire nient’altro che gli si lanciò contro brandendo la bacchetta che Potter aveva fatto cadere a terra.
- Osa dire ancora una singola parola contro Reg e questa sarà l’ultima cosa che sentirai-
Sirius lo fissò un secondo terrorizzato per poi riprendere la sua solita maschera
sfrontata.
- Cosa intendi fare, Mocciosus ?- disse il grifondoro con un ghigno; altamente inappropriato per chi aveva una bacchetta puntata in fronte.
Severus lo fissò serio, gli occhi neri duri come il ghiaccio.
Regulus lo osservò e non poté evitare di rimanere eccitato dalla figura in nero di Severus, che,in quel momento, con quel tono duro, era estremamente sensuale.
Piton fissò il ragazzo davanti a lui e gli sorrise ironico – Una cosa che avrei dovuto fare  da tanto tempo –
Piton non disse nient’altro e velocemente spintonò Black più lontano, con una forza inaudita.
Il sorriso rimase sul volto soddisfatto del serpeverde, che finalmente poteva realizzare tutte le sue vendette.
Lanciò subito di fila un incantesimo gambe molli e uno di incarcerazione.
Sirius ormai non ghignava più, ma fissava terrorizzato il coetaneo.
Severus sentì il suo cuore gioire quando finalmente urlò l’incantesimo che aveva sempre voluto provare.
- Sectumsempra! –
Dal petto di Sirius  fuoriuscirono lunghi fiotti di sangue caldo e il corpo venne percorso da profondi sobbalzi.
Severus si mosse verso Regulus e lo strinse in un abbracciò.
Regulus fissava il corpo insanguinato del fratello con lo sguardo sbarrato, la mente era in preda della confusione.
I sentimenti che provava erano contrapposti, se da una parte voleva vendicarsi di tutto quello che Sirius aveva fatto a lui e al suo ragazzo, d’altra parte lui era suo fratello e, per quanto evitasse di ricordarlo, avevano vissuto insieme.
Alla fine l’ultimo sentiento vinse sugli altri e chiese a Severus, guardandolo con gli occhi umidi.
- Ti prego…fa’ qualcosa…-
Piton in quel momento era preoccupato – Sei deluso da me ?? – gli chiese – Io… -
-No no, Severus, non ti preoccupare; capisco cosa ti ha spinto a fare questo, ma, per favore… -
Severus non si fece ripetere altro e si chinò sul corpo del grifondoro e iniziò a sussurrare i contro incantesimi.
Il sangue smise di scorrere dalle ferite.
Poi passò la bacchetta lungo le cicatrici e i segni scomparirono.
Pulì poi il corpo insanguinato.
Alla fine, dopo il suo lavoro, sembrò che nulla fosse successo.
Si alzò poi in piedi e con lo sguardo pieno di odio puntò la bacchetta contro Sirius, svenuto,e pronunciò – Innerva –
Sirius aprì lentamente gli occhi e subito li richiuse, un espressione di dolore comparve sul volto e un gemito di dolore fuoriuscì dalle sue labbra.
Severus gli si avvicinò e gli sussurrò – Di ciao ciao ai tuoi ricordi, Black. Oblivion –
 
****
 
Regulus uscì quasi volteggiando dalla Sala Grande  e corse velocemente dietro il solito arazzo. Subito due braccia lo strinsero premurosamente e la sua bocca venne ferocemente aggredita. Regulus accolse subito quell’attacco e rispose con la stessa ferocia.
Subito le loro braccia si cercarono bramose attraverso i vestiti e Severus spostò la bocca sul collo candido del ragazzo.
I ragazzi  passarono lunghi minuti a soddisfarsi l’un l’atro finché non giunsero all’apice del piacere.
Si appoggiarono l’uno contro l’altro.
- Oggi sei davvero esaltato Reg, devo supporre che l’ultimo esame sia andato a buon fine-
Regulus stava giocando teneramente con i lunghi capelli di Severus e quando sentì quelle parole un grande sorrise gli comparve sulle labbra senza che lui potesse farci nulla – Sai, anche se non dovrei essere così fiducioso, sì, credo proprio sia andato bene.-
Anche Severus sorrise.
La tristezza cominciò ad aleggiare di nuovo tra di loro, come era successo troppe volte quegli ultimi giorni.
- Domani devo partire-
Severus sospirò alle parole dell’altro – Già –
Rimasero in silenzio a fissarsi, cercando di imparare qualsiasi particolare del volto dell’altro.
- Non mi abbandonerai appena me ne andrò, vero ? – disse Regulus, fissandolo con gli occhi da cucciolo.
- Stai scherzando. Io sarò rinchiuso con i mangiamorte, semmai sono io che mi dovrei preoccupare, con tutti i bei ragazzi che ci sono qui…-
Risero leggermente, ancora tesi.
Severus si rilassò – Siamo proprio degli stupidi –
Regulus sorrise, anche lui più tranquillo.
- Ho una sorpresa per te stasera, caro il mio neo-mangiamorte –
Severus sorrise malizioso.
- Non vedo l’ora –
- Avrai una notte indimenticabile –
Severus lo fisso e l’amore lo stravolse.
- Lo so –
I due serpeverde ricominciarono a baciarsi per memorizzare l’uno il sapore dell’altro.
Si staccarono per fissarsi entrambi negli occhi umidi.
- Ti amo, Reg –
- Ti amo, Sev –
 
****
 
 
Severus sentì il cuore fermarsi.
Il gelo lo percorse lentamente torturandolo perfidamente , mentre la paura iniziò a entrargli nelle vene.
No , non poteva avere paura , era finalmente arrivato il giorno , e doveva essere preparato. Doveva essere forte.
Ma non poteva.
Le pareti della stanza sembravano stringersi sempre di più e il soffitto appariva sempre più basso, il cuore cominciò a battergli più forte.
Il viso rimase quasi completamente impassibile, sebbene più pallido nel normale.
Chiuse gli occhi e iniziò a respirare con regolarità, cercando di calmarsi.
La sua mente venne attraversata dai ricordi.
Un attimo prima stava abbracciano Regulus nascosti dietro un salice piangente vicino al lago nero, e un minuto dopo lo baciava dolcemente sulla bocca dietro un arazzo vicino alla sala grande.
Una lacrima cercò prepotentemente di sgusciare fuori , ma allo stesso modo venne ricacciata indietro dal giovane, che intanto aveva aperto gli occhi.
Qualche secondo dopo e il suo vecchio compagno di casa Lucius Malfoy aprì la porta.
Severus si volse verso di lui.
 Il viso rigido e freddo, come se nulla fosse successo, come se mai un’emozione l’avesse solcato.
Il biondo lo salutò con un ghigno e gli fece cenno di uscire e di seguirlo.
Lo guidò lungo i gelidi e ricchi corridoi del Malfoy Manor finché non arrivarono a un imponente porta,alta più di due metri e riccamente decorata di oro e bronzo.
Severus guardò schifato quei colori e Lucius non poté non trattenere un sorriso.
<< l’oro non ti è mai andato a genio, Severus>>
L’altro gli scoccò una piccola occhiata divertita, per poi tornare immediatamente serio.
L’atro fece per stringere la maniglia, ma all’improvvisò si fermò e,guardando fisso davanti a sé, disse in un sussurro - Fa male , Sev , molto male. Preparati -
Detto questo il biondo aprì l’imponente entrata e ci entrò, seguito immediatamente da Severus.
Quest’ultimo si guardò intorno e, nell’intera sala scura, riuscì solo a scorgere un grandissimo trono posizionato al centro della sala e sedutoci sopra,il più grande mago oscuro che fosse mai esistito :  Lord Voldemort.
 
****
 
 
 
Dolore, troppo dolore. I muscoli sembravano volergli uscire dalla pelle, e le ossa sembravano essere ridotte a minuscoli pezzi. La testa gli bruciava e il braccio sembrava attraversato da fuoco vivo.
Voldemort continuava a girargli intorno e fissava con le sue pupille da serpente il braccio di Severus.
Il dolore cominciò ad affievolirsi.
Voldemort si fermò e gli ordinò di alzarsi.
- Sono stupito, giovane serpeverde. Pochi dei miei servitori sanno sopportare il dolore di ricevere il mio simbolo. Sono molto orgoglioso del tuo comportamento; sarai un mangiamorte perfetto dopo l’allenamento –
Severus rispose, tenendo la testa bassa – Grazie,mio signore –
 
 
****
Due anni dopo
 
- Severus, mio caro, alzati –
Severus si alzò e si avvicinò al Signore Oscuro, a cui si inchinò in modo reverenziale.
- Ci sono novità ? –
- E’ arrivata una nuova recluta, mio signore –
Voldemort si alzò dal suo scranno mentre disse – Ah, bene, molto bene. Portala qui, Severus-
Severus si alzò e si diresse verso l’enorme portone,che chiuse poi alle sue spalle.
Appena sentì il rumore del portone corse più veloce che poté lungo gli immensi corridoi del Malfoy Manor; il cuore che gli batteva forte nel petto.
L’unica cosa in mente : Regulus.
Pochi passi e l’avrebbe rivisto.
Appena arrivò aprì violentemente la porta per gettarsi completamente addosso al ragazzo che aspettava in mezzo alla stanza.
Regulus strinse più forte che poté il corpo di Severus.
Le loro bocche si cercarono fameliche.
Dopo due anni di astinenza finalmente poterono risentire le dolci flagranze della bocca dell’altro.
Finalmente si guardarono negli occhi e si sorrisero dolcemente.
Facendosi la promessa che non si sarebbero più separati. 
  

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Capitolo 4
*** La riunione dei mangiamorte ***


I mangiamorte erano riuniti in circolo in una sala buia del Malfoy Manor.
Solo un candelabro lontano era acceso ma offriva solo un aria spettrale alla stanza, già di per sé buia e gelida.
Le maschere bianche e argento riflettevano le fiammelle lontane, mentre le nere vesti si confondevano con le pareti scure.
Severus era tra loro.
In mezzo si trovava l’Oscuro Signore.
La bacchetta di quest’ultimo era puntata contro il corpo, raggomitolato per il dolore, di un giovane ragazzo, che si contorceva urlando ai suoi piedi.
Severus piangeva piano, nascosto dalla maschera; gli occhi erano completamente arrossati e le labbra tremavano leggermente, così come tutto il corpo.
Il ragazzo che urlava, che stava soffrendo così atrocemente per il dolore, era lui, il suo Reg.
Severus cercò di evitare di guardare il volto pallido e teso del compagno, ma non ci riusciva, e il dolore continuava puntuale a colpirlo  ogniqualvolta che incrociava il suo sguardo.
“Dai Reg” sussurrò più a se stesso “Ce la puoi fare, passerà…passerà tutto”
Intanto il marchio nero si insinuava lentamente nella carne di Regulus, incidendogli la pelle candida.
 
****
Regulus era in ginocchio sul gelido pavimento del bagno di Severus; la mano poggiata contro il muro di fronte, mentre vomitava l’anima.
Severus gli sosteneva dolcemente i capelli, mentre con l’altra mano gli massaggiava lentamente la schiena.
Quando finalmente si fu calmato, Severus gli chiese preoccupato – Come stai ? –
Regulus si alzò in piedi e lo fissò teso; la faccia incredibilmente pallida e gli occhi umidi.
- Come cazzo credi che stia, Sev ?! Oh, sto benissimo, non vedi !?! – gli disse quasi urlando Regulus.
Severus alzò un sopracciglio mentre si alzava anche lui dal pavimento freddo.
- Reg… - disse dolcemente, allungando un braccio per cingerlo a sé.
Regulus si scansò e si portò le mani alle tempie, stringendo gli occhi; mentre il suo corpo tremava.
Alla fine, cedette.
Il corpo si rilassò quando calde lacrime sgorgarono copiose dai suoi occhi.
Un attimo e Regulus si ritrovò tra le braccia di Severus, che lo stringeva forte per sostenerlo.
- Io…io… -  tentò di dire il più giovane, ma le lacrime gli impedirono di continuare.
Il corpo fu scosso da violenti singhiozzi.
L’altro continuò a stringerlo forte, cercando di calmarlo.
Finalmente, dopo molti minuti, le lacrime si fermarono, così come i tremiti.
- Sono un mostro… - sussurrò il giovane, fissando il vuoto.
Severus gli alzò il mento e lo fisso fermamente – Non lo dire. Non osare dirlo mai più. Tu NON sei un mostro –
Affondò poi il viso nei capelli dell’altro e gli sussurrò vicino all’orecchio – Tu sei …–
Il viso di Regulus fu solcato da un espressione di disgusto –Non osare difendermi! – urlò con gli occhi sbarrati e sconvolti - Ho appena ucciso una famiglia ! -
 -  Era un ordine di Voldemort –
- H-ho lanciato un Avada a una bambina, Sev…-
- Era solo una babbana, Reg – rispose Severus, sapendo benissimo che questo non cambiava le cose.
Regulus lo spinse via da sé, fissandolo truce.
- Ma era una bambina ! – urlò con gli occhi sbarrati.
Le sue gambe tremarono.
- Solo una bambina … - sussurrò, mentre il suo corpo scivolava contro la parete.
 
****
 
 
Severus era seduto sulla sua solita poltrona vicino alla finestra e fissava la “Gazzetta del Profeta” aperta davanti a lui da ormai quasi due ore.
Lesse nuovamente il titolo della pagina “ Nuovo attacco dei mangiamorte”
Continuò a leggere il resto dell’articolo senza più un reale interesse.
 
Due sere fa i mangiamorte si sono introdotti nella casa di due auror, e hanno torturato i due abitanti.
Gli auror ignorano come siano riusciti a entrare nell’appartamento, protetto da numerosi incantesimi.
Nemmeno il  preside di Hogwarts, Albus Percival Wulfric Brian Silente, conosce come i mangiamorte siano entrati nell’appartamento.
 
Smise immediatamente di leggere e si strinse la radice del naso.
Sapeva benissimo chi erano i due coniugi che erano stati torturati : Alice e Frank Paciock.
Se li ricordava ancora, ai loro tempi ad Hogwarts.
Erano due persone tranquille e calme, nonostante fossero Grifondoro.
Non erano male.
“Lei era la migliore amica di Lily” pensò con fare sconsolato per il ricordo della sua migliore amica.
Non la sentiva da anni ormai, dal loro litigio.
Sapeva che aveva avuto un figlio.
Così come Alice.
In quell’articolo non era nominato, ma sapeva benissimo che in quella casa c’era un bambino. Un bambino che doveva  aver visto tutto quello che hanno fatto ai suoi genitori, un bambino che sarebbe vissuto senza il loro calore e affetto.
Era in quei momenti che si sentiva un mostro.
Un autentico e vero mostro.
 
Continuò a leggere l’articolo.
 
La madre di uno dei coniugi non ha saputo identificare i due mangiamorte.
La donna era infatti appena arrivata quando è riuscita a vedere solo per un attimo i criminali.
Era accorsa velocemente dopo aver visto il marchio di Voi-Sapete-Chi tiranneggiare sulla casa.
Gli unici dettagli individuati dalla povera donna sono stati dei capelli scuri molto ricci.
 
Bellatrix.
Severus ovviamente sapeva chi erano tutti gli altri e molti erano già sospettati di essere alleati del Signore Oscuro, tranne uno.
Si chiese che cosa avrebbe pensato l’opinione pubblica nel sapere che il figlio di Crouch era uno dei più fedeli mangiamorte e torturava con molto più piacere di quella pazza di Bellatrix.
Ma sapeva che c’erano cose più importanti a cui pensare.
 
L’articolo era breve. Sicuramente il preside aveva vietato di farlo più lungo.
Finì così di leggere :
 
I due auror sono stati ricoverati al San Mungo avendo riportato gravi danni mentali da questo sfortunato incontro. Ci auguriamo che vengano aiutati in modo adeguato e che i loro assassini, perché nelle loro condizione di assassinii si può parlare, siano trovati e si possa così dar loro una giusta vendetta.
Questo è sicuramente un passo avanti di Voi-sapete-chi nella lotta contro il bene e consigliamo a tutti di non avere paura e di usare ancora molta più prudenza e….
 
Severus smise di leggere, non riportando ormai l’articolo notizie nuove.
Era sempre così.
I mangiamorte, o Voldemort stesso, commettevano un crimine, veniva riportato sui giornali e dicevano di non avere paura e confidare in Silente.
 
“Illusi” pensò Severus “Voldemort conosce magie così oscure che forse persino Silente le ignora. Ed è potente, molto più potente di qualsiasi mago oscuro e più pericoloso di tutti loro messi insieme. Non hanno speranza e io non voglio ritrovarmi nella loro situazione. Ci sarebbe troppo da perdere.”
 
Un momento e il braccio cominciò a bruciargli.
Lo fissò esterrefatto e notò il marchio diventare più scuro del normale e sollevarsi quasi dalla pelle, come se fosse stato un altorilievo.
Lo toccò con la punta della bacchetta e immediatamente si ritrovò nella sala del trono di Voldemort.
L’uomo lo fissava truce e non ebbe il tempo neanche di inchinarsi che la furia del mago lo colpì.
- Crucio –
La sensazione di migliaia di colpi lo trapassò parte a parte.
Il dolore continuò pungente mentre Voldemort gli camminava intorno e lo fissava.
-  Mi aspettavo molto da te, Severus. –
Una nuova ondata di dolore lo investì.
-E’ da un mese ormai che sei stato inviato nel territorio nemico e non mi hai riportato alcuna informazione –
- Mi dispiace, mio Signore –
Immediatamente il dolore finì, sebbene la carne continuasse a bruciare.
- Spero che questo ti sia di lezione. Adesso va e portami qualche informazione utile –
Severus si alzò con grazia, non volendo far trasparire il dolore e uscì dalla sala.
 
****
 
Era passata una settimana dall’iniziazione a mangiamorte di Regulus, ma il ragazzo non sembrava essere migliorato e ogniqualvolta che ritornava da un incontro era sempre più pallido e esausto.
E Severus poteva solo guardare impotente Regulus che si distruggeva di giorno in giorno.
Ma il decimo giorno accadde qualcosa.
Severus stava pensando, sdraiato sul divano, quando la figura di Regulus comparve sulla porta e gli si avvicinò.
Severus guardò gli occhi grigi del compagno e li vide vuoti e soli.
Si alzò e gli si avvicinò stringendolo dolcemente fra le braccia.
- Lascia che ti aiuti, Reg –
L’altro ragazzo scosse appena la testa e lo fissò come se si fosse appena svegliato
- Non puoi fare nulla –
- Ehi, ce la puoi fare – Severus gli accarezzò dolcemente le mani.
Regulus chiuse gli occhi e sospirò.
- Mi ami, vero, Sev ? –
- Lo sai che è così – rispose Severus, osservandolo con attenzione.
- E mi posso ancora fidare di te ? –
Severus comprese cosa turbava il suo ragazzo e portò i suoi occhi a incontrarsi con quelli dell’altro.
- Sempre -  disse – Non c’è nulla più importante di te –
Regulus lo guardò cercando qualcosa attraverso il nero degli occhi del compagno.
A quanto pare lo vide, poiché decise di dire tutto ciò che teneva dentro.
- Non ce la faccio più, Sev. Non riesco più a sopportare di vedere  tutta quella sofferenza… ed è passata solo un cavolo di settimana …-
- Non possiamo più tirarci indietro, Reg –
- Forse … –
- Tu ti sei unito volontariamente al Signore Oscuro, Reg –
- Sì, ma non pensavo … - sussurrò il più piccolo, ancora pallido.
Severus lo guardò adirato e teso.
- Cosa ti aspettavi, eh, Reg!? Un club del libro ?!? Sapevi benissimo quali cazzo erano le intenzioni del Signore Oscuro e io mi sono unito qui solo per te !-
In quel momento anche Regulus era adirato dal tono e dalle parole dell’altro.
- Eppure sei diventato il suo più fedele braccio destro. Grande coerenza, Sev, complimenti.-
- Cazzo, Reg. Il signore oscuro e il più potente mago del mondo. Sarebbe una follia ribellarsi a lui !!! E comunque sei tu quello che credeva una buona cosa liberarsi di mezzosangue * e babbani !!!-
Dopo quelle parole i due rimase fermi lunghi secondi a fissarsi.
Severus si fermò e, capendo di aver esagerato, prese le mani di Regulus fra le sue.
- Scusa, ho esagerato –
- Non fa niente – Gli rispose l’altro immediatamente più tranquillo di saperlo ancora vicino a lui.
- Cosa pensi di fare ?? –
-Ho già una pista… ho capito qual è il modo di sconfiggerlo, solo che non so come farlo… ma non voglio coinvolgerti, se è quello che vuoi. Ma ci devo almeno provare io –
- Grazie – rispose Severus portando le mani di Regulus alla bocca e cominciano a baciarle.
Regulus rise e i suoi occhi sereni fecero sorridere anche Severus.
Dopo questo lo baciò profondamente, volendo trasmettergli tutto ciò di cui il suo ragazzo aveva bisogno.
Regulus lo spinse verso di sé, stringendo i lunghi capelli neri con una mano e il fianco sinistro di Severus con l’altra.
Le loro lingue si fronteggiarono appassionatamente, conducendo un ballo lento e sensuale.
I loro fianchi si scontrarono facendo nascere gemiti di piacere.
Severus spostò poi la sua attenzione sul collo pallido del serpeverde, che sorrise soddisfatto; gli occhi brillanti per l’eccitazione.
Regulus rispose mordendo il lobo del compagno, facendo passare la lingua su ogni lembo di pelle scoperto.
Entrambi si spinsero poi verso il divano, ancora col sorriso sulle labbra, mentre il loro litigio diventava un nube lontana.
 
 
****
 
Passò un’altra settimana alla fine della quale ci fu una nuova riunione straordinaria dei mangiamorte.
E appena arrivarono a casa, i due ne discussero.
 
- MA TI RENDI CONTO DI COSA CAZZO E’ SUCCESSO !?!? –
- Gradirei che non mi urlassi nell’orecchio, Reg. Comunque, sì, c’ero anche io, se ben ricordi –
Severus si era seduto sul divano mentre Regulus lo guardava furioso e pieno di rabbia.
- E COME FAI A ESSERE COSI’ TRANQUILLO ?!? –
Severus alzò un sopracciglio e lo fulminò con gli occhi.
Regulus a quella vista si calmò leggermente, sebbene ancora furioso.
Si andò poi a sedere davanti a Severus, le braccia incrociate, pronto a sentire la spiegazione.
- Il Signore Oscuro ha ottenuto un grande aiuto oggi, dovremmo essere contenti –
Regulus lo guardò disgustato, portandosi le mani orecchie, quasi non volendo sentire cosa l’altro stesse dicendo.
Subito Severus si corresse, notando l’altro – Non siamo stati torturati, Reg –
Regulus lo guardò ancora più deluso e disse – Ti importa solo di questo ? Quel… quel mostro potrebbe divenire ancora più potente e tu non hai intenzione di fare niente –
- E’ il nostro padrone, Regulus , sai bene che lo dovremmo adorare e io ti dovrei anche denunciare per quello che hai appena detto –
- Lui non è il mio padrone !- urlò alzandosi – io sono un Black, un purosangue ! E per quanto riguarda quella cosa… tu sei disgustato da quello che fa quanto me ! Ne abbiamo già discusso, sai bene che le idee che ha non sono sane…sono sbagliate, Sev. E mia cugina le segue come se fossero oro colato.. -  sospirò – Io volevo più potere per i purosangue, e lo voglio ancora, ma lascio perdere se questo significa torturare e uccidere chiunque mi capita davanti agli occhi che non ha un fottuto marchio … -
- Ormai siamo in questa situazione … - sospirò Severus rassegnato dalla sfuriata del ragazzo
- No, TU sei in questa situazione perché non vuoi  fare un cazzo per cambiarla. -
Si fermò e lo guardò con disprezzo, sebbene nel suo sguardo ci fosse anche forza e orgoglio.
- Ti amo, Sev, ma non puoi neanche sospettare quanto in questo momento tu mi disgusti.
Accetti di torturare e uccidere. Hai guardato Peter Minus dare fedeltà all’Oscuro Signore e sei stato contento che non si sia vendicato per la mancanza di informazioni torturandoti. Hai consegnato la profezia che potrebbe far diventare Voldemort il padrone di tutto il mondo magico senza esitazioni. E hai condannato a morte la tua migliore amica, Sev… la tua unica vera amica.
Severus lo fissò in lacrime, ma si alzò a quella affermazione e gli urlò contro – IO NON L’HO UCCISA ! IO…IO NON SAPEVO CHE AVREBBE SCELTO I POTTER, MALEDIZIONE !
- E NON HAI FATTO NIENTE ! – gli urlò di rimando Regulus.
Ora i due si fronteggiavano petto contro petto.
Severus ormai era in lacrime e si accasciò contro Regulus che, sebbene ancora adirato, lo strinse a sé.
- Sei un codardo – gli disse vicino all’orecchio.
Quell’affermazione trapassò come una lancia il cuore di Severus.
- E tu sembri un cavolo di Grifondoro – gli disse di rimando.
- Già, hai ragione. Mi ribellerò contro il Signore Oscuro e farò qualsiasi cosa in mio possesso per sconfiggerlo –
- Ti vuoi unire all’ordine ?- gli chiese preoccupato.
- No, sono ancora un serpeverde – rispose sorridendo – credo rimarrò qui nascosto –
- Sembri tuo fratello – disse Severus scioccato da quel pensiero.
Regulus sospirò – Vorrei averlo seguito tanto tempo fa. Aveva ragione lui. Ha sempre avuto ragione lui. Spero solo che non sia così stupido da far diventare Minus il custode segreto dei Potter, ho ancora tempo di finire quello che ho cominciato. Manca poco e lo distruggerò -
- Sai, non sembri più neanche tu, Reg – disse Severus ancora confuso dal giovane uomo così forte e risoluto che aveva di fronte.
- Neanche tu sembri più lo stesso. Il Severus che conoscevo io era forte e seguiva le sue idee. Non so più dov’è, ora. -
- Sono ancora qui – gli disse con gli occhi umidi
- No, non è vero –
Una lacrima sfuggì indiscreta dagli occhi neri del serpeverde, che però non sfuggì all’attenzione di Regulus.
- Scusami – gli disse dopo un po’. – Ti sei già torturato abbastanza con questa storia da solo e io… io ti ho solo accusato. Mi dispiace –
Severus non rispose chiudendo gli occhi mentre la consapevolezza entrava dentro di lui.
- Dopo due anni che vedi morti e torture ti viene sempre più paura –
Disse poi con lo sguardo triste fisso nel vuoto.
- Combatterò per tutti e due, Severus. Fidati di me – disse Regulus deciso.
Poi lo baciò profondamente cercando anche lui sotto sotto sicurezza in quel bacio.
- Quindi.. .i tuoi studi per sconfiggerlo sono andati a buon fine ?? –
Regulus lo fissò con un sorriso enigmatico – Oh, sì – disse semplicemente riprendendo il controllo del bacio.
 
 
 
 
 
 
 
  

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Capitolo 5
*** Per sempre ***


Il giorno del loro primo litigio, una settimana dopo l’iniziazione a mangiamorte,  Regulus era tornato a casa con un enorme libro sotto mano, nero come la pece e lo aveva letto e sfogliato in ogni suo minimo particolare.
 
La giorno seguente era arrivato a casa con due libri sottili e piccoli, molto polverosi.
Dopo una settimana aveva accumulato a casa otto libri, venti pergamene e due ricordi, chiusi in piccole boccette trasparenti.
 
Aveva passato giorni e giorni a rileggere tutte le fonti che aveva trovato e aveva passato molto tempo ad osservare i ricordi nel pensatoio.
Era rimasto molte ore fuori casa e molte volte era tornato con un sorriso, sebbene stanco e teso.
 
Severus non aveva fatto domande, sapendo bene quanto quelle informazioni fossero importanti e conoscendo che con lui sarebbero state troppo vicine al signore oscuro.
L’unica cosa che aveva potuto fare era stare accanto a Regulus e sostenerlo e, sebbene gli fosse mancata la sua vicinanza,  non lo forzava a cercare un contatto che forse non desiderava in quel momento.
 
Non era né curioso né arrabbiato. Era preoccupato.
C’erano così tante cose che potevano andare storte… una minima notizia e Regulus poteva essere scoperto e ucciso.
Normalmente quando i suoi pensieri arrivavano a questo punto scuoteva lentamente la testa, si alzava o si muoveva da dove era e andava a cercare Regulus per osservarlo.
Se davvero quello che stava facendo era così pericoloso, come diceva, voleva imprimere nella sua mente qualsiasi particolare di Regulus : come mordicchiava la penna quando pensava, la piccola fossetta che gli compariva sulla guancia destra quanto si concentrava, la mano affusolata poggiata sulla fronte per proteggere gli occhi dalla frangia…
Qualsiasi minimo particolare veniva immagazzinato nella sua memoria.
 
Quando poi lo aveva sentito parlare e sfogarsi con l’elfo domestico il suo cuore aveva urlato, avvertendo ancora di più la lontananza.
Ma appena alzava gli occhi per osservarlo così determinato come non mai si sentiva così orgoglioso e fiero di lui che il resto non importava.
 
****
Il giorno dopo l’incontro dei mangiamorte
 
- Grazie –
Severus sobbalzò a quella parola sussurrata così dolcemente al suo orecchio.
Due braccia lo circondarono immediatamente e sorrise nel sentire il dolce profumo di Regulus.
Questo aggirò la poltrona per sedersi sulle gambe del compagno.
- Non ho fatto nulla – ripose lui immediatamente.
Regulus gli scoccò un bacio sulla guancia – Non è vero. Hai sopportato questa situazione per due settimane e non mi hai buttato fuori di casa -
- Ma se … - tentò di dire ma le sue parole vennero interrotte dalla mano di Regulus poggiata sulla sua bocca.
- Zitto, solo… zitto –
Severus alzò un sopracciglio ma non protestò poi tanto quando Regulus fece avvicinare le loro bocche per un bacio.
Fu un bacio furioso e passionale, esattamente quello di cui entrambi avevano bisogno.
- Che c’è ? – chiese Regulus quando il bacio finì e notò lo sguardo di Severus.
- Stavo solo controllando che non ti stessi trasformando nella bibliotecaria di Hogwarts – disse Severus, prima di scoppiare a ridere per la faccia indignata di Regulus.
Regulus prese un cuscino e glielo tirò contro, centrandolo in pieno.
- Ma come osi ?! – urlò con il sorriso sulle labbra e con una falsa voce indignata.
I due iniziarono una lunga ed estenuante battaglia con i cuscini che li lasciò esausti per parecchio tempo.
- Lo so che sono stato un po' sui libri in queste ultime due settimane …ok, molto – si corresse quando vide il cipiglio di Severus – Ma come ti ho detto ieri tutto il mio studio è andato a buon fine –
- Hai scoperto il modo ? – gli chiese Severus osservandolo
- Sì –  rispose , prima di tirare Severus verso di sé.
- Comunque non ti avrei mai buttato fuori di casa … - disse imbronciato il serpeverde – mi sarebbe mancato troppo il sesso –
Regulus rise – Ah, è solo per quello, ovviamente –
- Certo, cosa ti aspettavi… ahi !- urlò quando un pugno lo colpì sulla testa – Ma come siamo maneschi.. – disse divertito.
- Ma tu mi ami comunque !- disse divertito il più giovane.
- Sì – disse Severus guardandolo dolcemente –Ti amo comunque –
 
 
****
 
Il giorno successivo Severus si risvegliò con una certa ansia, che diventò vera preoccupazione quando, guardando affianco a sé nel letto,non vide altro che una piccola pergamena con scritto sopra Non ti preoccupare, torno presto.
 
Si alzò e si avvicinò al tavolo della cucina.
Dopo aver fatto colazione si posizionò sulla sua solita poltrona, la pergamena su una mano e un orologio nella altra.
I minuti passavano lenti e le lancette sembravano immobili.
Passarono ore in cui il serpeverde continuò a domandarsi cosa fosse successo a Regulus e, soprattutto dov’era,se stava bene…gli comparvero alla mente centinaia di immagini di Regulus ferito o immobile o…
Alla fine scuoteva sempre la testa esausto. Si diceva che era inutile preoccuparsi per qualcosa che non era ancora accaduta.
Cercava di pensare a qualsiasi altra cosa, ma alla fine lui era sempre nella sua mente.
La sera precedente Regulus non gli aveva detto assolutamente nulla, niente di niente ; ma adesso capiva come mai lo aveva guardato così intensamente, ora comprendeva tutte quelle parole di amore e di conforto sussurrate nel buio della notte.
Semplicemente, comprese.
Regulus aveva deciso di fare qualsiasi cosa avesse in mente di fare quel giorno e non aveva voluto farlo preoccupare.
“ Se davvero non voleva farmi preoccupare doveva essere qui a quest’ora, cazzo” si disse sconsolato mentre osservava le lancette dell’ orologio battere le sei e mezza.
 
Improvvisamente un sonoro crack interruppe il teso silenzio creatosi nel soggiorno della casa.
Severus guardò immediatamente verso la fonte del rumore.
L’elfo domestico Kraecher corse verso di lui affannosamente, con le orecchie che sbatacchiavano di qua e di là, e Severus sospettava gli stesse dicendo qualcosa,ma l’unica cosa che vide fu il corpo pallido di un giovane ragazzo sul pavimento.
No!!!! un urlo feroce fuoriuscì dal suo petto, facendoglielo dolere.
La mente era immagini confuse e senza senso che si sovrapponevamo le une sulle altre.
Il cuore batteva ancora forsennatamente, mentre la mente non funzionava più.
All’improvviso qualcosa di freddo e umido gli arrivò sul voltò, facendolo svegliare dal suo stato catatonico.
La faccia di Kreacher apparve alla sua vista e si accorse di essere a terra.
Non si ricordava nemmeno di essersi alzato dalla poltrona ma, a quanto pare, lo doveva avere fatto.
Senza badare all’elfo domestico che ancora cercava di ottenere la sua attenzione si diressie subito verso il corpo di Regulus e al suo cuore mancò un battito quando lo vide respirare, sebbene con grande difficoltà.
Osservò poi il suo corpo comparso di sangue e ferite molto profonde.
- Reg – disse quasi sussurrando, con il volto pallido.
L’altro ragazzo volse lo sguardo verso di lui.
- Era ora – disse cercando di ottenere, senza successo, un tono ironico.
- Cosa cavolo è successo ?– Disse preoccupato, prendendo la mano di Regulus tra la sua.
L’altro ragazzo abbassò gli occhi, senza rispondere.
La disperazione invase Severus a quel gesto e subito si alzò per cercare qualsiasi cosa avesse in casa.
Regulus si mosse per trattenerlo ma non ne aveva la forza.
- Sev, no, vieni qui – sussurrò stanco.
- No, assolutamente no.. ci deve essere qualcosa, cazzo…qualcosa…-
- Non c’è niente da fare ormai. Non c’è nulla. È una maledizione oscura, non c’è nessuna cura – disse rassegnato Regulus.
Un gemito di dolore fuoriuscì dal più grande che però non smise di cercare tra i suoi vari intrugli e ingredienti.
- SEVERUS PITON MUOVI QUEL TUO MERAVIGLIOSO CULO FINO A QUI –
Severus smise di cercare invano.
Appoggiò lentamente le mani alla mensola e tirò su col naso, cercando di ricacciare indietro le lacrime.
Regulus non riuscì a fare altrettanto.
- Anche io sono spaventato, cretino. -
- Perché cazzo sei andato?! PERCHE ?!? –
Regulus non rispose come se non ne valesse neanche la pena e ricercò le mani di Severus.
- Non rimane molto tempo lo so…- sussurrò lievemente, mentre gli occhi continuavano a lacrimare .
La faccia era calma, ma il corpo era attraversato da lunghi tremiti e sobbalzi.
Le ferite sanguinavano ancora più copiose, mentre macchiavano il pavimento bianco.
-N-no .. – Severus aveva gli occhi sbarrati e le mani tremavano - Dimmi cosa… -
-Bellatrix ha scoperto il mio tradimento verso il signore Oscuro, d’accordo ?– disse scocciato Regulus.
- Ha ..Perchè cavolo non ti sei difeso ?!? –
- Ero debole, d’accordo ?! Avevo bevuto…-
- Bevuto cosa ??! –
- Non è importante… -
- NON è IMPORTANTE ?!? -
 - Si, hai capito perfettamente. Ora mi puoi far finire di parlare… ti prego – le ultime parole le disse dolcemente.
Regulus non attese una risposta e continuò a parlare.
- Kreacher è andato via, giusto ? – chiese.
Severus si guardò intorno – sì –
- Bene…Aveva in mano un medaglione, vero ? –
- Non mi ricordo…ma, sì, mi sembra di sì –
Regulus sospirò un po’ più tranquillo e si voltò un po’ verso di lui.
- Come ha fatto Bella ha… -
- F-forse qualche giorno fa mi sono lasciato sfuggire qualcosa… -
- TU COSA ? –
- Shh.. ti prego, non voglio litigare –
Poi rimase a lungo in silenzio, mentre il corpo cominciava a tremare.
Una lacrima scese dalla guancia di Severus mentre lo guardava.
Il dolore e la disperazione ribollivano nel suo corpo e cercavano prepotentemente di uscirne.
Mentre in mente aveva una sola domanda : Perché ? Perché a loro? Avevano avuto così poco tempo per stare insieme, così pochi momenti…non potevano toglierli la sua unica ragione di vita… il suo amore…no non potevano.
Intanto nella sua mente si infrangevano ad una ad una le immagini che si era creato sul loro futuro insieme.
Aveva sognato una vita felice e lunga con Regulus…
Le lacrime cominciarono a uscire lentamente dai suoi occhi mentre si protendeva per abbracciare il corpo dell’amato.
- Mi dispiace… - disse dolcemente Reg mentre lo osservava.
- Anche a me.- Rispose solamente Severus mentre entrambi si fissavano.
-  Sono stato così fortunato ad averti, Severus… dalla prima volta che ti ho visto ho sempre saputo saresti stato importante – disse ancora Regulus, con la voce tremante, mentre con la mano cercava di fermare l’emorragia ad un fianco.
- Ho paura,Sev.. –
Severus lo guardò in lacrime e gli strinse dolcemente la mano, mentre lo baciava con forza, assaporando ogni sapore.
Regulus lo fissò.
- Non voglio morire… non voglio non poter più stare con te… non voglio lasciarti solo… -
Disse mentre altre lacrime uscivano prepotentemente dal suo corpo e la voce si incrinava.
- Ti amo Reg – disse Severus cercando di fermare quel pianto disperato.
- Ti amo anche io – rispose con un filo di voce Regulus.
- Ehi, su calmati. Sei sempre stato così forte …- disse baciando ogni singola parte di corpo che incontrava.
- Sto per morire, scusa se la consapevolezza mi è arrivata solo ora…- disse solamente con la voce ormai ridotta ad un sussurro e il volto cadaverico, mentre stringeva Severus con tutte le sue forze.
- Ti amerò per sempre… eri e sempre sarai solo tu – disse.
- Severus…non sei un codardo…sei un uomo molto migliore di quanto tu non creda…alleati con l’ordine…e…proteggi…Potter – sussurrò con la voce che, ormai, come le forze, svaniva.
Severus si limitò ad annuire, non sapendo se la sua voce gli avrebbe risposto al comando.
I due si baciarono appassionatamente finché Severus non sentì la lingua di Regulus immobile nella sua bocca.
Alzò così il viso e osservò il volto pallido e senza vita del compagno.
Strinse ancora di più la presa sulla mano pallida e fredda, che stringeva ancora.
Gli occhi di Regulus erano aperti e vitrei.
Severus li guardò meglio.
Erano bellissimi, due perle di puro argento fuso.
Non erano mai stati grigi e si chiese in un attimo di follia se non se ne era mai accorto prima o era la morte a rendere gli occhi così meravigliosi.
Le lacrime continuarono copiose a scendere dai suoi occhi neri, mentre quel colore così puro e perfetto, così ….di Regulus,gli rimaneva impresso nella mente.
Il dolore si espanse nel suo corpo, mentre urlava e piangeva in preda alla disperazione.
L’ultima cosa che vide, prima di addormentarsi per la stanchezza, stringendo a sé il cadavere dell’ amato, fu così l’argento, liquido per le lacrime. 

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Capitolo 6
*** Epilogo ***


10 anni dopo
 
- Mediocre, arrogante come suo padre, ribelle a ogni regola, compiaciuto di scoprirsi famoso, avido di attenzione e impertinente...-
-Tu vedi quello che vuoi vedere, Severus - replicò Silente, senza alzare lo sguardo da “trasfigurazione oggi”. -Altri insegnanti mi dicono che è modesto, piacevole e dotato di un certo talento. Personalmente lo trovo un ottimo ragazzo-
Silente girò una pagina e aggiunse , sempre senza guardarlo - Tieni d'occhio Raptor, d'accordo ?-
Severus annuì e  si mosse verso la porta.
Gli unti capelli neri gli circondavano il viso ,stanco e sciupato, mentre gli occhi scuri erano freddi, gelidi e calcolatori.
Il preside lo fissò e scosse la testa sconsolato, ricordando i tempi in cui gli sguardi dell'uomo erano vispi e brillanti e  la sua bocca aveva conosciuto molti sorrisi.
Prima che il pozionista potesse uscire,venne richiamato da Silente che, perforandolo con i suoi brillanti occhi azzurri, disse - Severus, ti prego, non tornare ancora lì  -
Il professor Piton si voltò lentamente, facendo svolazzare la lunga veste e fissò il preside con il viso impassibile.
- Non capisco cosa intende -  disse con voce piatta e roca – Mi scusi, ma devo andare -
 
Il professor Piton uscì dall'ufficio del preside e si diresse verso una piccola stanza al quarto  piano.
Aveva capito benissimo a cosa si stesse riferendo il preside,  gli dispiaceva, ma no, non poteva accontentarlo.
Se aveva superato tutti quegli anni lo doveva solo a quello e non ci avrebbe rinunciato per nulla al mondo.
I suoi piedi si mossero più velocemente,guidati dalla foga di arrivare il più presto possibile.
Alla fine arrivò all'aula.
Questa era completamente vuota,ad eccezione di un meraviglioso specchio alto fino al soffitto, con una cornice d'oro riccamente decorata che si reggeva su due zampe di leone.
In cima portava incisa un'iscrizione : " Erouc li amotlov li ottelfirnon "
Si avvicinò  al meraviglioso oggetto e gli si posizionò davanti.
Il suo sguardò vagò triste sull'immagine appena apparsa.
Un giovane ragazzo di diciassette anni, con la divisa serpeverde, lo guardava felice, sorridendo lieto di rivederlo.
Severus avvicinò il palmo della mano, tentando di accarezzare il volto dell'amato, ma quando la appoggiò, senti solo la liscia e fredda superficie dello specchio.
Il suo sguardo, sebbene triste, riprese vita alla vista dell'altro  e un piccolo sorriso gli comparve in volto.
<< Ciao Reg >> gli disse dolcemente, sedendosi davanti allo specchio.
 
E Severus, tutti i giorni, di tutti i mesi, di tutti gli anni, tornò sempre in quella classe, per cercare il meraviglioso sguardo di puro argento di Regulus. 

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