Allegria

di mikilily
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Allegria I parte. ***
Capitolo 2: *** Allegria II parte. ***



Capitolo 1
*** Allegria I parte. ***


ALLEGRIA.

A NATALE NELLA VIA

C’è UNA GRANDE ALLEGRIA,

LUCI, ADDOBBI E STELLINE,

TANTI BALOCCHI NELLE VETRINE,

PICCOLI ABETI DAI RAMI IMBIANCATI,

FIOCCHI DI NEVE TUTTI GHIACCIATI

E UN BABBO NATALE DA FOTOGRAFIA

PER UNA FESTA IN COMPAGNIA.

Arrivarono nella via principale di Diagon Alley, dopo essersi smaterializzati dal manor dei Malfoy. 

Due figure, con lunghi mantelli neri, camminavano a passo svelto nell’innevata via magica.

Alti e con corporatura muscolosa si avviavano verso una piccola villetta, tre scalini ghiacciati dopo e una ghirlanda di vischio tutta decorata con fili rossi e oro, li portò di fronte alla dimora che i due cercavano. Il moro, suonò il campanello facendo volteggiare la pila di pacchetti ricoperti di carta rossa di fronte al viso.

L’altro, il biondo, sbuffava sonoramente osservando le decorazioni e ghignò posando i suoi occhi argentei sui pacchetti. Aveva scelto una ricercata carta verde smeraldo, fregandosene allegramente delle lamentele della commessa quando ordinò di confezionare il tutto con filo argenteo. Lui era un Serpeverde nell’anima, lui era un Malfoy e anche a Natale, il verde e L’argento erano i suoi colori. Mai si sarebbe comportato come Blaise; ricorrere al rosso e oro era un disonore, lui, non era un Grifondoro, anche se, era a casa del Grifondoro per eccellenza che stava per passare la vigilia di Natale.

Dopo pochi secondi, una chioma bionda dall’aria svampita, con al collo una collana fatta di tappi di burrobirra, lì aprì.

Blaise sorrise all’indirizzo di quella che era la padrona di casa: Luna Lovegood.

L’ex Corvonero era simpatica e a modo, nonostante le innumerevoli stranezze e la convinzione che alcuni animali fantastici esistessero nonostante fossero solo leggenda, riuscì, sconvolgendo molti nel mondo magico a rubare il cuore di Ron Weasley, che dopo un anno dalla fine della guerra, l’aveva sposata.

-oh vi stavamo aspettando- disse la bionda salutando calorosamente Blaise e limitandosi a un saluto formale con Draco che la seguì fino al salotto dove varie coppie si erano riunite per passare insieme la vigilia di Natale.

Lavoravano tutti al ministero da più di sette anni, da quando la guerra era finita, i loro rapporti erano divenuti più distesi. Passando dall’odio, all’indifferenza fino al rispetto e all’amicizia e in qualche caso all’amore. Infatti, era per quel motivo che erano stati invitati nella casa di Ron Wesley, Blaise da quasi due anni aveva intrapreso con Ginevra, la sorella minore di Weasley, una relazione che non aveva stupito nessuno almeno non Draco che sapeva quanto la rossa piacesse al suo migliore amico fin dai tempi della scuola.

-Blaise amore, sei in ritardo- disse una chioma rossa che sfreccio senza alcun pudore ad abbracciare un Blaise alquanto eccitato appena la rossa gli finì tra le braccia.

-ok, vi amate -disse Ron ridendo – ma per piacere abbiamo ospiti e non è il caso …- disse il rosso Ron all’indirizzò della sorella che lo uccise con un solo sguardo mentre un imbarazzato Blaise la lasciava andare.

-Draco, vieni ti porto dai civili- disse ancora il padrone di casa.

-questi due non si possono definire tali- concluse il rosso.

-Sono innamorati e si comportano come tali- lo anticipò Pansy che andò a salutare il suo miglior amico. Sì, anche Pansy Parkinson, ex studentessa di Hogwarts appartenente alla casa di Serpeverde era stata invitata e il motivo era semplicissimo. La mora, al settimo mese di gravidanza, portava nel grembo il figlio dell’eroe magico Harry Potter che aveva sposato tre anni dopo la fine della guerra.

-si si- disse Ron alzando le spalle bofonchiando qualcosa sull’inadeguatezza della situazione, avviandosi poi, verso il camino dove Neville e Harry parlavano di quidditch.

-ciao Pansy- disse Draco, non appena furono soli, abbracciando delicatamente la sua mora amica che lo guardava dall’alto in basso osservando ogni minimo dettaglio del viso del biondo.

-pensavo che non saresti venuto?- disse la donna che ora portava i capelli lunghi.

-pensavo di non venire, infatti, Blaise però mi avrebbe cruciato-ammise.

-Intende chiederle?-.

-si ci sono tutti- disse il biondo osservando con la coda dell’occhio la sala dove molte coppie parlavano tra loro incuranti dei due ex serpeverde. - sai la tradizione degli Zabini prevede fidanzamento a Natale e matrimonio a Pasqua-disse Draco poggiando i pacchetti con carta verde sotto l’immenso abete.

-che strani che sono gli Italiani- enunciò Pansy, girandosi un poco verso la porta della cucina dalla quale uscì una ragazza dai lunghi capelli ricci che cadevano morbidi fino alle spalle, un leggero abito in seta rosso le avvolgeva il corpo, l’abito le arrivava fino al ginocchio scoprendo le lunghe e magre gambe.

Draco sbiancò un attimo nel vederla li, sapeva che ci sarebbe stata era da due mesi che non la vedeva da due mesi che il suo cuore aveva trovato pace. Da quando Hermione Granger si era trasferita a Parigi Draco, si era come svegliato dal torpore in cui per anni era caduto, in cui la Grifondoro inconsciamente l’aveva fatto cadere.

Lui, il Serpeverde per eccellenza, lavorando fianco a fianco alla Grifondoro l’aveva in un certo senso scoperta. Prima l’apprezzò come collega, sapeva della sua mente e delle sue doti, era sempre stata la prima della classe e con il tempo scoprì anche il suo fascino.

Dolce, simpatica e discreta, premurosa con gli amici e gentile con tutti anche con lui quello che per anni l’aveva offesa, umiliata e derisa.

Il suo profumo inebriante era per lui il miglior buon giorno quando arrivava nel laboratorio di pozioni nel quale lavoravano, il sorriso della ragazza era l’unica cosa che per anni lo faceva andare avanti. Hermione era la donna che amava, ma per loro, a differenza di Pansy con Harry, di Blaise con Ginny non vi era futuro. Lei non sarebbe mai diventata la sua compagna di vita, Draco lo sapeva in partenza e cercò in tutti i modi di scacciare dai suoi pensieri la ragazza. Soffrendo e chiudendosi nel mutismo sia con la riccia che con tutti gli altri. Si era isolato nell’ultimo anno fino a quando la Granger non presentò a tutti il suo nuovo fidanzato un auror Francese, che si chiamava Luc Fournier, che per un periodo lavorò nella squadra di Potter e Weasley.

Draco sorrise amaro guardando la riccia, a Pansy quello non sfuggi lei conosceva cosa Draco provasse per la ex Grifondoro, era una delle poche insieme a suo marito e Blaise.

Hermione, non si accorse della presenza di Draco impegnata com’era a chiacchierare con Luna sulle doti senza uguali del suo bellissimo fidanzato francese.

-bene ci siamo tutti- disse Ron quando sua moglie e Hermione entrarono nella stanza – possiamo accomodarci a tavola disse il rosso invitando gli ospiti nella sala da pranzo addobbata per l’occasione.

Draco mangiò nel più assoluto silenzio, tutti parlavano e chiacchieravano del più e del meno, mentre lui guardava gli agnolotti che stavano sul suo piatto. Gli era passato l’appetito appena l’aveva vista, gli si era come piantato un grosso mattone sullo stomaco.

Non poteva crederci solo la sua presenza lo riduceva a uno straccio, non l’aveva nemmeno salutato, infondo, cosa pretendeva l’ultima volta che l’aveva vista prima della partenza per la Francia avevano litigato in un modo assurdo.

Arrivò il secondo, il contorno, la verdura e i dolci il tutto innaffiato da fiumi e fiumi di alcol e champagne, le chiacchiere si trasformarono in risate, passando poi ai vecchi ricordi fino a giungere ai numerosi aneddoti. Tutti erano allegri, tutti tranne lui che si era accomodato vicino al camino. Osservava la fiamma del fuoco che vorticava frenetica nel camino, Harry al suo fianco aveva in braccio sua moglie Pansy e le accarezzava dolcemente la pancia, mentre Luna rideva all’ennesima battuta fredda di suo marito Ron.

Ginny e Blaise, invece, ballavano un lento romanticissimo dopo aver annunciato a tutti il loro matrimonio, lui però non riusciva a pensare ad altro che a lei.

-oh sono quasi mezzanotte- disse Neville Paciock attirando l’attenzione su di se.

-che bello- disse Ginny frenetica stringendo il suo futuro marito, mentre tuti gli altri si alzarono dirigendosi verso l’abete.

Draco rimase ancora seduto guardando ancora il fuoco, si sentiva un autentico cretino si era cacciato lui in quella situazione avrebbe dovuto rifiutare l’invito di Ron, avrebbe dovuto convincere Blaise che la sua presenza non era indispensabile, avrebbe inventato una scusa plausibile per Pansy e Harry ma era certo non sarebbe mai dovuto andare a quel cenone di Natale.

-Stai bene?- chiese la donna, mentre il cuore di Draco mancò un battito. Le aveva rivolto la parola per la prima volta durante tutta la serata. Il biondo sollevò lo sguardo verso la ragazza, permettendosi di guardarla per la prima volta da quando si trovava in quella casa, era bella Hermione, il vestito rosso lasciava scoperte le spalle e le stava bene visto la carnagione chiara della riccia.

-si- rispose Draco, abbassando subito dopo il viso a terra.

-Non hai mangiato niente e stai zitto da quando sei arrivato-

Hermione, l’aveva osservato e la cosa lo stupì, anzi lo fece sciogliere ma si ricompose un istante dopo. A lei, tu non interesserai mai, diceva la sua coscienza. Draco non si faceva illusioni, per lui non vi era speranza non ci sarebbe mai stata speranza Hermione non avrebbe mai portato l’allegria nella sua vita Hermione amava ed era amata da un altro uomo, un uomo che la meritava, un uomo che l’avrebbe resa felice. Tutti sarebbero stati meglio di un uomo come lui.

-Non ho molta fame e avevo poche cose interessanti da dire- rispose.

-Draco- disse la ragazza avvicinandosi cercando di sfiorargli il braccio ma il biondo fu più veloce nello scansarsi.

Hermione rimase delusa dal gesto del biondo, lui era forse ancora adirato con lei, pensò la ragazza.

-credo che dobbiamo andare, c’è lo scambio dei regali- fece il biondo avanzando con il suo solito passo strascicato in direzione del grande abete, sentendo gli occhi della donna su di se.

Arrivato nel grande salone si fermò a guardarli, tutti felici si scambiavano auguri e regali.

-oh- disse luna indicandolo – siete sotto il vischio- continuò.

– dovete baciarvi è la tradizione- disse Pansy interrompendo la bionda ghignando sodisfatta della cosa.

Draco si girò appena sperando di trovarsi al fianco qualunque altra persona, anche un uomo, ma non lei, ma la fortuna lo sapeva Draco non girava da molti anni.

La ragazza dai lunghi capelli ricci divenne rossa, ma si avvicinò a lui, che immobile la guardava avvicinarsi al suo viso. Il forte e inebriante profumo di vaniglia gli penetrò dalle narici arrivando fino al cervello, il cuore batteva come un forsennato, sembrava quasi volesse uscire dal petto.

Quando Hermione sfiorò le sue labbra, le gambe quasi lo abbandonarono, tanto che fu costretto a tenersi allo stipite della porta per non cadere. Il bacio fu leggero, dolce, delicato e come un soffio leggero sparì.

Rimase con gli occhi vitrei a osservare quella scena, come se fosse uno spettatore qualsiasi invece che uno dei protagonisti.

-Cavolo Draco, sembri sconvolto- disse Ron ridendo – eppure Hermione se ben ricordo non bacia male- per questa battuta il rosso si beccò i rimbrotti della riccia che ancora rossa in viso si allontanò da Draco e uno scappellotto della moglie.

Draco dopo essersi ripreso consegnò i regali e dopo nemmeno tre minuti esatti inventò la prima scusa per andarsene. Hermione rimase distante da lui fino ai saluti, saluti che Draco non gli fece, evitandola, congedandosi poi con un saluto generale.

Alla ragazza si spense il sorriso, quando il biondo si smaterializzò, ma questo lui non lo seppe mai.

SPAZIO AUTRICE.

Schizzo serale, con ispirazione tutta colpa del libro di filastrocche di mia nipote... la storia avrà una seconda parte, perchè diciamolo di allegro questo capitolo non ha niente.

Un bacio care.

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Capitolo 2
*** Allegria II parte. ***


,ALLEGRIA.

A NATALE NELLA VIA

C’è UNA GRANDE ALLEGRIA,

LUCI, ADDOBBI E STELLINE,

TANTI BALOCCHI NELLE VETRINE,

PICCOLI ABETI DAI RAMI IMBIANCATI,

FIOCCHI DI NEVE TUTTI GHIACCIATI

E UN BABBO NATALE DA FOTOGRAFIA

PER UNA FESTA IN COMPAGNIA.


Era arrivato al Manor in un secondo, dopo essere letteralmente scappato dall’allegria di casa Weasley.

Si tolse con un gesto secco il mantello, lanciandolo sul grande divano in pelle nera che abbelliva la sala d’inverno della sua immensa e fredda dimora. Avvolto nel silenzio, si sentiva bene, per la prima volta quella sera. Stava bene; ma era una bugia, da molto tempo non era in pace nemmeno nella sua casa natia.

Sbottonò con una calma disarmante le maniche della camicia che gli fasciava il busto, riavvolgendole fino al gomito, accese poi, con un movimento deciso della bacchetta il fuoco e si diresse verso l’angolo bar per versarsi da bere.

Socchiuse gli occhi un attimo, decidendo quale liquido alcolico fosse il più indicato per dimenticare la serata, scegliendo il whisky incendiario più pregiato, che la sua distilleria personale conteneva.

Prese il bicchiere in fine cristallo di Boemia dal lungo stelo con le sue sottili e lunghe dita bianche, versò il liquore, scaldando poi il cristallo tra le mani. Successivamente lo portò prima al naso per inebriarsi di quel profumo, cercando di scacciare così, quello di Hermione che ancora si insinuava nella sua testa.

Rimase un secondo in quella posizione prima di incominciare a sorseggiare la bevanda, che man mano che scorreva nella gola lo scaldava.

-che ti ho fatto?- chiese la sua voce. La voce della donna che anche nei pensieri lo stava perseguitando, ma sbagliava Draco convincendosi di questo e sbuffando infastidito, cercò di scacciare dalla mente quella voce.

-Cazzo Draco, guardami!- disse ancora Hermione facendo sollevare lo sguardo al biondo che la guardò stupito. Non si aspettava di ritrovarsela ancora di fronte, almeno non quella notte, dopo pochi minuti in cui se n’era andato via dai Weasley per scappare da lei.

Non riuscì a parlare ma i pensieri si susseguirono febbrili: come aveva fatto ad entrare, come aveva fatto a superare le barriere del manor, come aveva fatto a rinunciare a quella donna senza provare nemmeno per un attimo a lottare per conquistarla.

-Draco- lo incitò la riccia avanzando verso di lui incurante dello sguardo vuoto con cui il biondo la guardava.

-che vuoi?- chiese infine sforzandosi di reagire a quella presenza.

-voglio chiarire con te.-

-Non vi è nulla da chiarire- rispose stizzito Draco evitando di guardarla in viso e superandola per andarsi a sedere nella sua poltrona preferita di fianco al camino di marmo bianco, unica nota candida in quella stanza cupa.

-Io invece-, disse Hermione girandosi offesa verso il biondo – ho voglia di chiarire quello che per te non è nulla-. riprese.

-che noia Granger, ma non hai di meglio da fare all’una di notte nella notte di Natale, che rompere al sottoscritto-

Hermione boccheggiò un attimo, scossa dalle parole che il biondo le aveva rivolto, non la chiamava Granger da anni, evitava di guardarla e ne era certa, aveva fatto un’allusione sul tempo che sprecava in quel momento a trovarsi lì invece che con qualcun altro.

-Da quando sono tornata ad essere solo la Granger per te?-

Draco rise freddamente buttando giù un generoso sorso di whisky,

-per quando mi riguarda sei sempre stata "la Granger", è il tuo cognome se non sbaglio-rispose freddo.

-spiritoso- disse la riccia avvicinandosi a lui

-voglio sapere che ti ho fatto Draco, mi eviti, mi rivolgi la parola solo se sono io a parlarti. Parli per monosillabi e non mi guardi-

-non pensavo di essere importante a tal punto, sei un po’ troppo egocentrica Granger-

-smettila di chiamarmi per cognome e guardami in viso quando ti parlo-.

-non sei nelle condizioni giuste per venire qua e rimproverarmi, non sono un bambino, siamo a casa mia e non ti devo alcun che- disse Draco infervorandosi guardandola finalmente.

La riccia rimase spiazzata dal tono e dai modi del biondo. Era arrabbiato, con lei era più che evidente.

Incurante del pericolo, come solo una Grifondoro puo essere, gli si avvicinò ancora cercando di scrutare nei suoi occhi grigi che un tempo la guardavano sereni, cosa passasse nella mente di quell’emblematico ragazzo.

Tempesta ecco quello che dicevano quei grigi occhi.

-Draco- disse sfiorandogli il braccio con la punta delle dita, rimanendo stupita nel sentire il calore del suo corpo. L’uomo si bloccò da prima bloccato per quel piccolo contato, riprendendosi poi come in un turbine di emozioni, assottigliò gli occhi guardandola cattivo.

-Non ho voglia di sprecare il mio tempo con inutili chiacchiere con te- disse acido. – dovresti essere a casa tua a farti sbattere dal tuo perfetto fidanzato- Draco si ritrovò in un lampo il viso bruciare e cinque dita stampate sopra.

E non trovò di meglio da fare che afferrarle il braccio

-come osi-disse sibilando tutto la sua rabbia piu per quello che quella donna le causava che per quello schiaffo

-come osi tu trattarmi in questo modo noi siamo amici-rispose la Granger.

-cazzo Granger io non sono tuo amico io … - cerco di dire qualcosa ma non gli veniva nulla tranne che dirle quello che da qualche tempo il suo cuore celava al suo interno.

Lei lo guardò cercando di leggere le sue emozioni scrutando il viso, mentre lui le lasciava il braccio e si risedeva scompostamente sulla poltrona.

-la mia vita non è perfetta- disse la riccia sedendosi sul tappeto – il mio fidanzato è dolce, premuroso, gentile, amabile ma non m’interessa. Io non ne sono innamorata-

Draco sollevò il sopracciglio stupito dalle parole della ragazza.

-allora perché ne parli come fosse il principe azzurro della fiabe babbane- sbiascicò il biondo.

-perché magari qualcuno a cui tengo veramente, mi guardi per una volta come una donna e non come un cervello-

-Granger, Weasley si è sposato un po di tempo fa se volevi prendertelo potevi pensarci prima- la interruppe Draco.

-non parlo di Ron, Draco, smettila di insinuare cavolate-

-allora non so di cosa tu stia parlando-

-sto parlando di noi Draco. Noi! hai presente- disse gesticolando come suo solito.

-non esiste un noi-la interruppe il biondo.

-certo perché tu rifiuti di crearlo un noi-

-che cazzo vuoi Granger, perché sei venuta qui?-chiese

-per te Malfoy, sono venuta per te- rispose lei guardando l’uomo di fronte a se, che continuava a non degnarla di mezzo sguardo.

-vattene- disse sollevando di un tono la voce.

-no-rispose battagliera.

-stai dicendo una marea di cazzate, se non lo reggi l’alcol; non bere-

-Sono lucidissima-

-se fossi lucida non diresti tutte queste assurdità-

-Quali assurdità Draco? dire che mi eviti, che sei freddo con me, che non mi guardi in faccia non sono certo cretinate ma la pura verità. Come è la pura verità che da un anno che sei freddo con me, da un anno il nostro rapporto è cambiato.

Da quelle vacanze in montagna, il nostro rapporto è cambiato, tu sei cambiato. Sembra che il ghiaccio dei tuoi occhi abbia assembrato anche il tuo cuore-

-stai dicendo solo cretinate- disse ancora. Si stava ripetendo e questo era un brutto segno, lo stava facendo confondere.Il suo profumo era colpa del suo profumo.

- ho cercato di starti lontana, come diceva Ginny, mi sono fatta piacere uno di cui non mi frega niente come mi aveva consigliato Pansy. È tutto vano, ogni cosa che faccio è vana, poiché non riesco a togliermi i tuoi occhi dalla testa, non riesco a togliermi te dal cuore- disse la riccia battendosi il petto.

A Draco cadde il bicchiere dalle mani,frantumandosi a terra. Incredulo nel sentirla parlare così. Lei provava per lui le stesse emozioni, gli stessi sentimenti.

Cercò di ricomporsi ma non riuscì a dire mezza frase, era come impallato, stregato da quegli occhi che lo guardavano.

-Io- disse provando a spiaccicare qualcosa per liberarsi di lei, per scacciarla ancora.

-Lo so tu non provi per me le stesse cose, sono una stupida, una donnicciola cretina, una lurida mezzosangue per giunta-

Disse asciugandosi una lacrima che solitaria aveva deciso di scivolare via dai suoi occhi.

-Io non posso-

Disse infine Draco.

-Immaginavo, sai, lo dicevo a Pansy che non potevi mai innamorarti di una donna inutile come me-

A Draco Bruciò il cuore quando la sentì pronunciare quelle parole, si inchino su di lei sedendosi anch’egli sul tappeto verde cupo su cui la riccia era seduta. La guardò un attimo prima di affondare le lunghe dita tra i morbidi capelli ricci. Hermione lo guardò spalancando i grandi occhi color cioccolato.

-è uno sbaglio- disse Draco quasi sussurrando – io distruggo tutto quello che di bello mi succede non posso, non voglio macchiarti con queste mani sporche- concluse il biondo sfiorando il naso di Hermione con il suo godendo del profumo che la giovane donna emanava.

-io ti voglio, io ti desidero Draco- rispose lei ritrovando negli occhi dell’uomo quella dolcezza che da tempo non vedeva.

-Ho paura- disse lui ammettendo per la prima volta una sua debolezza

Lei sorrise dolcemente sollevando il mento per baciargli il naso.

-Anche io, ma non puoi privarmi del tuo amore senza almeno tentare. Perché vuoi tentare Draco, vero?- chiese speranzosa Hermione.

- credo di essere con le spalle al muro- rispose il biondo.

Lei non aspettò nemmeno che finisse la frase poggiò delicatamente le sue labbra su quelle del biondo, alcol e menta si mischiavano facendola rabbrividire per quel contatto mentre lui continuava ad accarezzarle i capelli.

Draco insinuò la sua lingua tra le labbra della ragazza incominciando con lei una sensuale danza, il bacio si fece sempre piu intenso deciso. Lei li accarezzava le possenti spalle, lui le afferrava i fianchi riducendo le distanze tra di loro.

Si staccarono un poco riperdendosi uno negli occhi dell’altro.

-credo che la fase della conoscenza la si può saltare- disse Hermione maliziosa facendo ridere Draco.

-da quando sei così disinibita- le sussurrò il biondo nell’orecchio mentre con la bocca riponeva numerosi baci dal collo alla clavicola.

-uhm, da sempre- rispose lei sospirando un poco quando il ragazzo le abbassava la lampo del vestito.

-bene perché non riuscirei a trattenermi ancora- rispose distendendosi accanto al corpo della ragazza stringendola tra le braccia e disponendola sopra di se.

Hermione si lasciò cullare dalle carezze dell’uomo che desiderava e amava da tempo, sentendosi finalmente bene. Draco la sentiva ansimare e strusciarsi su di lui, facendolo eccitare.

Hermione si accorse che il ragazzo era ancora vestito e scostandosi di lato ponendosi poi alle sue spalle gli sfilò la camicia accarezzando le spalle e massaggiandogli il collo, si alzò poi in piedi offrendogli la mano per farlo sollevare, non era in imbarazzo nel mostrarsi a lui in sola biancheria.

Aveva sognato quel momento da anni da quando si accorse che per lei, Draco Malfoy, non era solo un collega con il quale si trovava a meraviglia ma un uomo che le aveva rubato il cuore, l’anima.

Draco raccolse il suo invito sollevandosi dal tappeto osservando con circospezione ogni lembo di pelle donna, Hermione sorrise mentre con gesti secchi e allo stesso tempo sensuali sganciava i pantaloni sfilandoli poi con bramosia. Si fermò per poterlo guardare meglio quando anche il biondo si ritrovò con la sola biancheria.

Non l’aveva mai visto in quelle vesti, Draco aveva un corpo da urlo, un autentica statua gli sfiorò con le dita prima i pettorali muscolosi, poi lo sterno infine gli addominali.

Sollevando infine lo sguardo per rincontrare gli occhi di lui che la guardava con desiderio.

-Ho sognato per anni questo momento- disse Draco. – ma le emozioni che provo ora non si avvicinano nemmeno lontanamente a quelle vuote dei miei sogni.

Sei bellissima Hermione- concluse Draco riducendo le distanze tra di loro. Prese così a baciarla con ardore, quelle labbra le aveva desiderate e ancora sembrava tutto irreale tutto magico, le sfiorò il seno che per tanto tempo aveva sperato di accarezzare godendo di quel contatto tanto intimo.

-Ti amo- disse lei temendo di averlo turbato, ma quella sua dichiarazione fece solo accelerare le loro effusioni amorose. Draco la prese su per le braccia e si smaterializzò nella sua stanza da letto.

Le sganciò il reggiseno, sfilando poi le mutandine, la guardò, mentre lei con occhi languidi lo osservava in tutti i gesti che faceva.

Gli si coricò sopra cercando di non far peso su di lei

-dimmi se sono pesante e mi sposto-

-non osare spostarti da questa posizione – disse Hermione.

Draco sorrise mentre si posizionò dentro di lei Hermione socchiuse gli occhi inarcando la schiena Draco a quel gesto decise si cominciare a spingere in lei. Leggere furono le prime spinte per non turbare il corpo della ragazza, che incominciò ad accompagnare le spinte del biondo.

I mormorii e i sospiri della riccia si fecero presenti, e Draco aumentò l’andatura, le spinte da dolci divennero più ritmate più penetranti. Hermione afferrò nel turbine del piacere le spalle del biondo invitandolo a velocizzare la penetrazione, le spinte si fecero decise.

La prima gli fece sospirare mentre i loro occhi si continuavano a guardare, l’amore che provavano uno per l’altro trasudava da quell’atto.

La seconda, li fece ansimare il loro desiderio era evidente si volevano, si desideravano si conoscevano nell’atto più intimo.

La terza, li portò all'estasi, facendo urlare contemporaneamente i loro nomi.

-Draco- mormorò ansimante Hermione.

-Hermione- grido Draco riversando il suo seme nel grembo della donna.

Rimasero per minuti, ore in quella posizione.

-Buon Natale Amore- disse Draco ritrovando la parola.

-Buon Natale anche a te- disse baciandolo – uomo che voleva privarmi di tutto questo- continuò canzonandolo la riccia.

-sai che non sei simpatica-disse il biondo sollevando gli occhi verso il soffitto evitando di guardare la ragazza, imbarazzato per essersi privato di lei per cossi tanto tempo

-uhm si lo so- rispose facendolo ridere. Era stato uno stupido, ma ora non se la sarebbe mai più lasciata scappare quella sarebbe stata la sua donna per sempre.

L’allegria del Natale riecheggiava dopo anni nel grande manor dei Malfoy. La letizia di una vita nuova, una vita d’amore con la donna del suo cuore faceva brillare di nuova luce lo stemma che predominava la grande stanza patronale.

-Benvenuta nella tua nuova casa futura Lady Malfoy- disse Draco riprendendo a baciare Hermione che spalancò la bocca dallo stupore.

Quella fu, infatti, la prima notte che passarono insieme ma non fu l’ultima molte altre ne arrivarono.

Draco e Hermione si sposarono esattamente un anno dopo, alla vigilia di Natale, molti bambini allietarono la loro unione che ancora oggi a distanza di venticinque anni continua ad essere salda.

L’amore vero non si scioglie, con il tempo si rafforza.

SPAZIO AUTRICE.

vediamo questa è la fine non so come è a me piace...logico l'ho scritta io.

Un bacio care e buon Natale.

come al soltito vi invito a passare nella mia pagina fb

e sul blog.

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