Let The Rain Fall.

di _Mary_G_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Changes. ***
Capitolo 2: *** Perdersi Nell'Oblio. ***
Capitolo 3: *** Una Cioccolata Con Panna.(Parte 1) ***
Capitolo 4: *** Una Cioccolata Con Panna.(Parte 2) ***
Capitolo 5: *** Tempo Di Confessioni. ***
Capitolo 6: *** It Tastes Kinda Bittersweet. ***
Capitolo 7: *** The Lights Out, I Still Hear The Rain. ***



Capitolo 1
*** Changes. ***


Lei era una ragazza,non una di quelle mozzafiato,no,lei era una ragazza normale:non altissima,non magrissima…era comune.Aveva 16 anni.Lui era a dir poco eccentrico,era un tipo che non a tutti andava a genio.Lui e lei non si conoscevano.Lei si chiamava Giada,lui Marco.

Se è vero che le ragazze hanno sette sorrisi il suo era spesso imbarazzato,imbarazzato ed ingenuo.Giada aveva una vita da liceale,usciva con le amiche,sognava di diventare una cantante famosa.La sua migliore amica si chiamava Rachele,insieme erano due pazze scatenate.Giada non conosceva l’amore,non fino a quel giorno.



Giada si sta preparando per andare a scuola,è in ritardo,lo sa anche da sola,comincia a contare:
-3,2,1…-
-Giadaaaaaaa-tuona sua madre dal piano di sotto –è tardi!-
-Sì mamma,arrivo!-Giada a volte si chiede se la sua vita sarà così per sempre.Si guarda allo specchio,può andare,i capelli non la convincono molto ma se vuole evitare l’ira di sua madre deve uscire.Prende lo zaino e scende,dà un bacio alla madre ed esce.L’aria frizzante di una giornata d’autunno la colpisce e lei pensa che il cielo sia bellissimo,così limpido….Accende l’mp3 e mette su Rihanna,perdendosi nella musica.E’ quasi davanti a scuola quando vede lui,pensa che sia uno strano tipo…con quei capelli poi…entra a scuola ma non sa come mai non riesce a toglierselo dalla testa.
Lui…un’altra giornata come tante,non riesce più ad apprezzare le piccole cose,ha lo sguardo spento di chi guarda senza vedere.Sta camminando quando vede Giada.Una ragazza carina,pensa,però sono tutte uguali:Converse,jeans skinny e felpa.In realtà c’è qualcosa di Giada che l’ha colpito,forse lo sguardo…perso in quegli occhiali troppo grossi,o i capelli,non perfettamente stirati ma leggeri e liberi di muoversi….scuote la testa e ritorna alla realtà.
-Magari Giada ci sa dire come traduciamo le completive…-Giada sente una gomitata nel fianco e si riscuote,si scusa con la prof. E ringrazia la sua amica per l’avvertimento.Qualcosa è cambiato rispetto a quando è uscita,adesso il suo cuore è più pesante.Per fortuna,pensa,che dopo c’è un’ora buca.Non sa disegnare ma per una volta non le importa,lascia che sia la mano a fare tutto da sola,vede sul foglio due occhi(che ha già visto ma non sa dire dove)…quando ha finito e guarda il risultato vede una bella bocca,un naso alla francese e dei capelli da scienziato pazzo.E riconosce il tipo che ha visto quella mattina per strada.Torna a casa e risponde alle domande della madre,mangia e poi va in camera sua,fa i compiti,si mette sul letto con la musica nelle orecchie e comincia a pensare.
Marco non sa spiegarsi perché è cosi allegro,va al lavoro e a sera tona nella sua grande casa vuota.Ha voglia di cambiamento,è stufo di vivere così meccanicamente.

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Capitolo 2
*** Perdersi Nell'Oblio. ***


Sono un po’ di mattine ormai che Giada vede Marco,negli occhi ha uno scintillio che il primo giorno non c’era,è persa in questi pensieri quando una voce la interrompe:

-Scusa…-è lui,pensa Giada,ma di sicuro non parla con me…si guarda in giro,non c’è nessun altro…

-Dica-

-Mi sono perso,non è che mi sapresti dire dov’è il liceo?-che scusa patetica,pensa Marco.

-Io ci sto andando…se vuole venire con me l’accompagno-che buon profumo,pensa lei.

-Oh grazie!Ma dammi del tu…-

- Giada -

- Giada …è un bel nome…io sono Marco-.Proseguono,parlando di cose futili,separandosi davanti al liceo.Lei pensa che lui in fin dei conti sia un bell’uomo,ma non è ancora pronta a parlarne,neanche con Rachele.Lui pensa che erano anni che non si sentiva così bene,ma non poteva e non voleva farla soffrire.

Il mattino dopo Giada è determinata,vuole parlargli ancora…Esce al solito orario e si incammina,quando ormai non ci spera più lo incontra e lo saluta:

-Ciao!-le risponde lui,stupito da questo incontro e dal saluto.Si avviano insieme.

-Senti Marco,io ti volevo dire una cosa-dice Giada tutto d’un fiato…

-Dimmi-

-Ecco è che in realtà no…si bè tu mi piaci-e arrosisce.

-Wow,bè penso che tu possa immaginare che io sia più vecchio di te,no?Cioè si vede anche…-

-Lo so ma non mi’interessa,non voglio sapere quanti anni hai…-lei sta per piangere,si fermano e lui le prende le mani e le dà un bacio leggero,adesso lei piange.

-Io non ti piaccio,vero?E poi tu sei sicuramente già impegnato-e voce più bassa-Che stupida sono stata-. Giada cerca di divincolarsi ma lui continua a tenerla.

-Tu mi piaci e io non sono già impegnato-

-Ma?-

-Ma dubito che tu capisca davvero quello che sta succedendo…quanti anni hai?-

-16-

-Sei sicura di voler stare con uno che potrebbe essere tuo padre?-

-Te l’ho già detto non mi importa l’età-

-Pensaci Giada,pensaci bene e domattina mi dirai,ok?-Le lascia le mani e se ne va.Giada sente il telefono vibrare:

-Ma dove sei?-le chiede Rachele,Giada realizza di avere un minuto per arrivare a scuola…

-Arrivo-e le sbatte la cornetta in faccia.Sa che dovrà aspettare due ore prima di poter parlare con Rachele,le due ore più lunghe della sua vita ma che le danno la possibilità di scegliere bene le parole.La porta a fare un giro cercando di restare seria,a un certo punto però esplode:

-Sono innamorata!-

-Nooooo!-

Sììì!-

-Come si chiama,è carino?-Giada prende tempo…

-Bhè si chiama Marco,ed è così-tira fuori il miglior disegno che abbia mai fatto.Non sa che reazione aspettarsi ma quella che riceve la spiazza del tutto,una risata e poi se ne esce con un:

-E’ così perché non sei bravissima a disegnare?-

-No,è così davvero…-

-Ah!-

-Daaaai,non guardare le apparenze!!!!-

-Deve piacere a te,non a me.-

L’unica cosa che Giada non riesce a dire è che lui è più vecchio…

Marco passeggia canticchiando anche se,in realtà è parecchio preoccupato,non vuole rovinarla,gli dà l’idea di un bocciolo di rosa:è bellissimo ma non ancora schiuso e basta un attimo per distruggerlo,pensa a una possibile storia…ormai ha deciso,se staranno insieme lui la farà sentire come la più speciale delle ragazze,anche se non sarà per sempre.Attende con ansia il mattino seguente,mentre Giada lo teme,in ogni caso arriva.

-Ciao-le dice lui

-Ciao-

-Io e te dobbiamo parlare,giusto?-

-Suppongo di sì-gli risponde Giada titubante.Marco le sorride in modo incoraggiante.

-Dai,cos’hai deciso?-le chiede in tono dolce.

-Io ci ho riflettuto,a me piaci e voglio che la mia prima storia sia speciale-

-Ok,ci possiamo provare-Giada ormai è persa negli occhi di quell’uomo che sono chiari e limpidi e ci si può specchiare dentro…non si rende neanche conto di quello che sta succedendo…sente Marco schiarirsi la gola e trascinarla fuori dai suoi pensieri,lui è in ginocchio.

-Vuoi stare con me?Lo so che non è molto poetico ma in tre minuti non mi è venuto in mente niente di più romantico.-

-Sììì!-Lui si rialza e lei gli salta letteralmente in braccio,Marco pensa che,come inizio sia piuttosto promettente.

L’accompagna a scuola e lì,nell’incertezza su come salutarla le dà un bacio su una guancia.Vuole regalarle dei fiori ma nello stesso tempo non vuole esagerare.Chiama al lavoro e si fa dare qualche giorno di ferie.Opta per una rosa bianca,poi va a scuola e aspetta che lei esca.Quando esce basta uno sguardo,ha ancora la rosa in mano dietro la schiena e lei aggrappata al collo.

-Non mi aspettavo di trovarti qui-gli sussurra

-Questa è per te-le dà la rosa,lei arrossisce e la annusa.

-Grazie!-

-Vai a casa e troviamoci qui per le tre,ok?-

-Sìsì-si salutano e lei va a casa.Mangia,ride dalla felicità e sua madre pensa che sia bellissima.Giada le chiede se può uscire,se non ci sono motivi particolari la madre le dirà di sì e infatti è così.

-Mi raccomando,a casa alle sette!-

-Sì mamma-Giada va a cambiare borsa,saluta la madre ed esce chiedendosi cos’abbia Marco in mente.

-Ciao Principessa,vieni ti porto in un posto-lei sale in macchina e lui la benda,vanno per un po’ poi si fermano.Lui l’aiuta a scendere e le toglie la benda.Dovunque lei guardi vede fiori.

-Ma è bellissimo!!-

-Tu sei bellissima…-stende la coperta e si siedono.

-Non ho mai vissuto un momento così…perfetto-lui le si avvicina e comincia a giocherellare con una sua ciocca di capelli.Lei è davvero bellissima,col vento che le scompiglia i capelli e gli occhi chiusi.Lui sente elettricità nell’aria,ha il cuore che batte a mille…non vuole rovinarle il momento perfetto,non se ne rende neanche conto,quando la bacia sente che questo è il bacio più dolce e puro che abbia mai dato mentre lei si perde in questa nuova sensazione.

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Capitolo 3
*** Una Cioccolata Con Panna.(Parte 1) ***




Quando si staccano lei ha gli occhi pieni di lacrime.Ecco,pensa lui,non avrei dovuto neanche sfiorarla,poi è un attimo:lei si gira e gli rende un bacio,un piccolo bacio.
-Non sono mai stata così pienamente felice-
Marco era in silenzio,forse un silenzio contemplativo.La fissava.
-Heeeeey?-
-Sì,scusa...dimmi-idiota,pensò.
-Marco.....c'è qualcosa che non va?-La realtà era che lui voleva imprimersi tutto di quel momento nella mente.
-No,assolutamente...è solo che,bè io ti amo-
Stavolta era lei a stare in silenzio.Un silenzio innocente in cui pensava a cosa dire.Ma l'unica cosa che riuscì a balbettare fu:
-Anch'io-.C'era pace intorno e profumo di terra,lo stesso che c'è prima di un acquazzone.Quando realizzarono il pensiero era già troppo tardi erano già zuppi.Non c'era molta altra scelta,dovevano andare da Marco per asciugarsi.

Lui era in bagno,molto gentilmente aveva fatto andare prima lei,lei era in salotto con le cuffie nelle orecchie,si muoveva a tempo e cantava.Quando Marco si affaccia al salotto e vede lo spettacolo di lei,rimane ad osservare fra l'ammirato e il divertito ma non è abbastanza veloce ad andarsene:lei si gira e lo vede e d'impulso gli lancia uno dei cuscini del divano prima di sedervisi fingendosi composta.Marco la raggiunge e la abbraccia.Nessuno dei 2 vuole altro,gli basta stare lì:lei piccola piccola fra le sue braccia e lui a sentire il suo profumo.Era dolce,pensò,forse vaniglia.
-Sento il tuo cuore-gli disse Giada.
-Come fa?-Lei gli appoggiò una mano sul petto e gli fece capire com'era il battito,poi un flash:
-CHE ORE SONO?-
-Un quarto alle sette-le rispose Marco imperturbabile.
-E' tardissimo,non arriverò mai in orario!!!-
-Ti accompagno-si offrì Marco.
-Grazie,grazie,GRAZIE!-

Ormai erano arrivati,lo fece accostare e si fece allungare un braccio,prese una biro e gli scrisse il suo numero di telefono.Lui la ringraziò e la baciò per salutarla;rimase a guardarla mentre lei entrava in casa.Era decisamente la cosa più bella che gli fosse capitata.

-Ciao mamma,sono a casa!-
-Ciao tesoro-
Giada si cambiò e scese,salutò il padre nello studio e poi cominciò ad apparecchiare,era talmente leggera nei movimenti che sembrava volare.Dopo cena andò a letto,non aveva voglia di parlare con nessuno,nè tantomeno con Rachele,non voleva dover spiegare.Si sdraiò e cominciò a pensare alla giornata appena passata,nelle orecchie aveva "Senza Nuvole" di Alessandra Amoroso.Sì,pensò,tutto sarebbe stato perfetto.




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Capitolo 4
*** Una Cioccolata Con Panna.(Parte 2) ***




Alle 6 in punto la sveglia suona per entrambi:Giada si prepara per un'altra giornata di scuola,Marco si prepara per una mattinata da autista.

Nell'uscire di casa Giada lo nota e si avvicina,lui le fa un cenno e lei sale.
-Hmm,stai benissimo vestito così-
-Grazie,dove vogliamo andare stamattina?-
-A scuola?!?-
Marco le fa il suono delle risposte sbagliate nei quiz.
-No Principessa,prima ti porto a fare colazione e poi mi dici dove vuoi andare-
-Ma mia mamma non sarà molto contenta...-
-Ci parlerò io con lei,se ce ne sarà bisogno.-
-Va bene...guarda che ci conto,eh...-
-Allora mademoiselle,andiamo-La porta in uno di quei bar eleganti con le poltroncine e i lampadari luccicanti.
-Ma...ma io non ho soldi!-
-E quindi?-
-E quindi non posso pagare-
-E quindi?-ripetè Marco inarcando un sopracciglio-Fila dentro!-
-Sissignore-
Arriva una cameriera e Marco si ordina un cappuccio,Giada opta per una cioccolata con panna.Giusto per non ingrassare,pensa.Quando Marco la guarda non sa cosa pensare,vede una giovane donna ma sa che in lei c'è anche la parte bambina che adesso emerge prepotentemente,si vede dallo scintillio dispettoso degli occhi e dal modo che ha di pulirsi dai baffi di cioccolata leccandosi il labbro.Lui le ama entrambe,sia la ragazza seria che la bambina.Si rende conto che tutto questo è sbagliato,lei adesso dovrebbe essere dietro un banco di scuola,ma l'indomani tornerà al lavoro.Finiscono e si alzano,Marco paga e si immergono nel caos della città.
-Allora bellissima,dove vuoi andare?-
-Bho...portami tu da qualche parte-Lei si fida,sa che non è uno della sua età che come posti conosce solo il centro commerciale e il Mc più vicino.Si affida a lui.E fa bene.La porta in una specie di radura con tanto di salice piangente e laghetto,sembra quasi di stare in un quadro,pensa Giada.
-Sai chi mi ricordi?-le chiese Marco.
-No...-
-Elizabeth,Elizabeth Bennet-
-Io avrei pensato di più a Jane Eyre-
-NON PUOI!Per 2 motivi:il primo è che lei non aveva parenti e il secondo è che di lei non si legge che fosse bella,ma anzi...-
-Quindi ho più della Elizabeth?-
-Decisamente!-e accompagna questa affermazione con un bacio sulla fronte.

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Capitolo 5
*** Tempo Di Confessioni. ***


Giada ne vuole parlare con sua madre,sa di avere sbagliato e glielo vuole dire.
-Mammaaaaa,dove sei?-
-In salotto,amore-Giada si avvia.
-Possiamo parlare un attimo?-
-Certo,dimmi-
-Mamma,so che questo non ti farà felice,perchè ho sbagliato e lo so,ma stamattina non sono andata a scuola-Se Giada aveva una qualità,era proprio quella di affrontare la verità di petto e a testa alta.
-E?-
-E non ci sono andata perchè ero con Marco...-
-Marco...-
-Sì,Marco.Io ti chiedo scusa,so che non avrei mai dovuto farlo e ti prometto che non succederà più-Adesso alla mamma di Giada appariva tutto molto chiaro:la sua felicità,lo scintillio negli occhi e il suo continuo canticchiare...
-Non avresti dovuto farlo,se volevi stare a casa potevamo parlarne e trovare un accordo.Ma,malgrado questo,ormai è fatta e quindi per stavolta ti faccio la giustifica.Non farlo mai più!E Marco...è possibile conoscerlo?-
-Certo,quando vuoi-
-Fallo venire...diciamo venerdì pomeriggio-
-Ok,grazie!-le dà un bacio e va in camera sua.
Ha il telefono in tasca,lo sente vibrare e guarda chi è:un numero sconosciuto...
-E' tutto a posto o c'è bisogno che venga io?-Giada si scioglie al pensiero che Marco abbia usato il suo numero.Peccato dovergli dire di quell' "appuntamento al buio".
-Nono,è tutto a posto...venerdì pomeriggio hai da fare?-
-No,perchè?vuoi fare qualcosa?-
-Non esattamente-
-???-
-Mia mamma vorrebbe che tu venissi qui,per conoscerti-
-Ok,non c'è problema,quando?-
-Facciamo per le tre?-
-Ok,a domattina.Un bacio.-

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Capitolo 6
*** It Tastes Kinda Bittersweet. ***


Giada non vuole dover perdere Marco, per questo si augura che a sua madre piaccia.

Marco sa che le madri hanno bisogno di rassicurazioni, e sa anche che per fare buona impressione deve mostrare i suoi veri sentimenti; o meglio lo spera. Ritorna dal fioraio e compra 2 mazzi: uno di margheritoni e uno di 13 rose rosse. Si presenta a casa di Giada alle 15.oo in punto e suona. Come aveva vivamente sperato viene lei ad aprirgli, lui le porge le rose e poi la segue. La madre era in salotto e per poco non svenne quando lo vide. Non è un ragazzo, pensò, ma un uomo.
-Queste sono per lei...-
-Grazie mille, sono molto belle-lo disse appoggiandole sul tavolino che aveva di fronte. Preparò un tè e notò che Marco lo prendeva molto zuccherato.
-Ecco signora vede... Io non vorrei tirarla troppo per le lunghe, io sono qui per dirle che amo sua figlia e non la tradirei nè la cambierei con nessun'altra.-
-Mi fa molto piacere sentirtelo dire-disse la madre guardando Giada,che nel frattempo era diventata bordeaux -Ma credo che ci sia troppa differenza di età fra voi-
-Mamma!-sibilò Giada -Cosa...? -
-Voglio solo dire che c'è un grande divario fra le età e questo non mi convince molto.-
-Peccato mamma perchè, sai, lui non è come gli altri bamboccioni della mia età...-
-PERCHE'NON HA LA TUA ETA'!-
-Possiamo parlarne dopo?-
-Possiamo parlarne quando vuoi ma io non cambierò opinione!-
-Mi scusi se mi intrometto ma....-
-Ti chiedo di uscire da casa mia!-
-Mamma, no, per favore-
-No Giada, è giusto così, non dovete litigare a causa mia-Marco salutò ed uscì, sia di casa che dalla vita di Giada.

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Capitolo 7
*** The Lights Out, I Still Hear The Rain. ***


Questo era quello che lei credeva. Non lo vedeva quando tutte le mattine girava nei dintorni della scuola senza staccarle gli occhi di dosso. Non lo aveva visto neanche quando, la settimana dopo era uscita con Luca o, il giorno dopo ancora, si erano baciati. Giada cercava in Luca Marco, ma Luca non era Marco. Niente fiori nè colazione, ma battute idiote a cui rideva solo lui.

In fondo, pensò Marco, si riprende alla svelta. Lui tornò alla sua vita vuota mentre lei continuava a reggere la maschera di chi sta bene. L'ultima volta che Marco li aveva guardati era riuscito a cogliere solo un pezzo di conversazione:
-Dai Giada, vieni su con me, senza di te come faccio a batterlo?-
-Ma Luca non mi va...-
Luca l'aveva guardata con gli occhi imploranti finchè lei non aveva ceduto.
-E va bene- si era seduta dietro di lui sul motorino ed erano partiti. Marco se n'era andato per i fatti suoi.

Due isolati più in là c'era una ragazza stesa per terra, completamente sola. Sapeva che era lei ma aveva paura, paura di vederla rovinata per colpa di Luca che poi era scappato. La prese in braccio e la portò in macchina fino al pronto soccorso, la portarono dentro in barella mentre lui aspettava fuori. Voleva avvertire qualcuno. Chiamò Rachele e la cugina di Giada, Rebecca. Proprio non ce la faceva a chiamare la madre. Le 2 ragazze arrivarono e aspettarono, alla fine li fecero entrare. Faceva paura a vederla, bianca con delle occhiaie viola spaventose e completamente incosciente. Ci mise un po' a riprendersi. Quando aprì gli occhi vide una luce, in testa sentiva il rumore della pioggia che batteva sui vetri. Il cuore sembrava un assolo di batteria del gruppo che più amava, gli ALL TIME LOW. La prima persona che vide fu Rachele, era stanca e si vedeva ma era rimasta lì, poi vide Rebecca, la sua adorabile cugina. In fondo alla stanza, nel buio, c'era Marco.
-Dov'è Luca?-chiese. Rebecca le versò dell'acqua e gliela diede mentre Rachele cambiava discorso.
-Sai che ho visto un paio di orecchini da urlo?-
-Dov'è Luca?-ripetè Giada.
-Ehi cugina, cosa mi racconti?-
-Voglio sapere dov'è Luca!-cercò di urlare lei.
-Bhè noi non lo sappiamo, nessuno ha visto la scena ma...-
-Ma?-
-Ma lui è scappato!-A quel punto calò un silenzio teso in cui quello che stava peggio era Marco. Era seduto e piangeva sommessamente.

Erano già le 14.30, forse era meglio avvertire la madre che sarebbe rientrata tardi, consigliò Rebs. Una volta fatto questo cercarono un dottore per avere notizie.Entro le 18.30 l'avrebbero dimessa.

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