I am a vampire who desires death

di Minari OppaRi
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Entrata in scena ***
Capitolo 2: *** Erano solo ricordi di un giorno di pioggia. ***
Capitolo 3: *** Il destino di chi cerca la vendetta è uno solo ***
Capitolo 4: *** Il futuro che vedo nel domani. La mia scelta. ***



Capitolo 1
*** Entrata in scena ***


Odiavo ricordare il mio passato.
C’era un ricordo che non voleva saperne di sparire.
Ma io non volevo darci tanto peso.
Cercavo di restare concentrato nel presente.
Ero davanti all’Istituto Cross.
“Cosi è questo il posto in cui dovrò andare?” chiesi sogghignando.
“Si”
L’uomo che era accanto a me era il Direttore di quell’Istituto.
Il direttore Kaien Cross, ex membro dei Vampire Hunter.
“E qui c’è lui, giusto?”
“Giusto” mi sorrise aprendo il cancello.
Mi guardai intorno.
Due grandi edifici. Fin troppi alberi in giro.
Mica male come posto.
Il direttore mi fece strada verso il suo ufficio.
Mi sarei di sicuro trovato bene in quel posto.
Entrammo nella stanza e lui si sedette dietro il bancone.
“Yuki e Zero arriveranno a momenti” mi disse facendomi cenno di accomodarmi su una sedia.
“Se devo presentarmi a loro preferisco stare in piedi” risposi sistemando i miei capelli biondi.
Qualcuno bussò alla porta.
“Direttore. Possiamo entrare?” chiese una voce femminile.
Un momento! Nessuno mi aveva avvisato che ci fosse una ragazza!
Sistemai la mia camicia nera e tirai su i miei jeans sbuffando.
Il direttore mi guardò ridacchiando “Entrate pure”
La porta si aprì.
Una bella ragazza dai capelli castani corti e gli occhi marroni.
Indossava una divisa nera. Evidentemente faceva parte della Day Class.
Accanto a lei c’era un ragazzo dai capelli argento e gli occhi viola ametista vestito nello stesso modo.
“Allora? Che vuole?” chiese il ragazzo in modo scorbutico.
Cross m’indicò sorridendo “Yuki, Kiryu. Ho il piacere di presentarvi un nuovo studente. Su, presentati.”
Feci un passo in avanti sorridendo “Io sono Kirio Hagane. Ho 17 anni. Piacere di conoscervi”.
La ragazza mi sorrise stringendomi la mano “Io sono Yuki Cross. Il piacere è tutto mio”.
Io arrossì. Non era mica male.
Guardai il ragazzo.
Dunque era lui Zero Kiryu.
Notai che continuava a guardare i miei occhi color rubino.
“Zero. Presentati” Yuki gli tirò una gomitata.
“Io sono Zero Kiryu” borbottò piuttosto seccato.
Finalmente potevo conoscerlo.
“Direttore. In che sezione è Hagane?”
“E’ nella Night Class.”
I due mi guardarono sgranando gli occhi.
“Sei un altro di quei maledetti vampiri!”
Io sorrisi passandogli accanto.
“Io sono come te, Kiryu.”
Uscì dall’ufficio mettendomi le mani in tasca.
Di sicuro mi sarei divertito.
“Fermati”
Mi girai e vidi Zero.
Mi puntava una pistola addosso.
“Che cavolo volevi dire prima?”
“Esattamente quello che ho detto”
“Non prendermi in giro!”
Sospirai. Era un tipo difficile il ragazzo.
“Anche tu sei un vampiro, no?”
Mi guardò come per dire –Ma tu come lo sai?-
Yuki ci raggiunse tirando un pugno in testa al ragazzo.
“Non puntargli la pistola addosso”
Sorrisi di nuovo facendo un segno di ringraziamento.
“Hagane ti chiedo scusa al posto di questo scemo”
“No problem. Tanto non mi ha fatto niente.”  
Misi le braccia dietro alla nuca sbadigliando. Ero maledettamente stanco.
“Hey, Cross.”
La ragazza mi guardò interrogativa.
“La Night Classe adesso ha lezione, no? Potresti portarmi da loro?”
“Certamente”
Mi prese il braccio trascinandomi per i corridoi.
Kiryu ci seguiva restando leggermente lontano da noi.
Credeva forse che avrei aggredito Yuki?
Arrivammo davanti ad una porta.
“Eccoci qui, Hagane”
La ringraziai.
Guardai Zero ghignando.
“Non temere, Kiryu. Domani ti spiegherò tutto.”
Aprì la porta entrando nell’aula.
Era piena di ragazzi e di qualche ragazza in un uniforme bianca.
Mi sentivo leggermente a disagio.
“E quello chi è?”
Sentii un ragazzo biondo che bisbigliava ad un ragazzo dai capelli arancio/castano.
Mi sedetti sulla cattedra incrociando le braccia.
“Hey! Che cos’è quel modo altezzoso?”
Il biondo m’indicò quasi urlando.
“Mpf….ma che maleducato.” Borbottai ridacchiando.
“Cosa?” mi guardò storto.
“Aidou, piantala.”
“Ma Kaname-Sama…”
“Niente ma!”
Il biondo venne azzittito da un moro dagli occhi marroni.
“Tu sei Kaname Kuran, giusto?” chiesi fissandolo.
I suoi occhi mi inquietavano
“Esatto. Sono io” inarcò le labbra in quello che poteva sembrare un sorriso.
Avevo davanti il più nobile di tutti i Sanguepuro.
“Ho il piacere di parlare con…?” mi chiese interrogativo.
Ghignai.
“Hai il piacere di parlare con un vampiro che desidera la morte.”
Si. Quella era la mia presentazione.
Io sono Kirio Hagane, un vampiro che desidera la morte. 

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Capitolo 2
*** Erano solo ricordi di un giorno di pioggia. ***


Tutti quanti mi guardavano confusi.
“Un vampiro che desidera la morte? Ridicolo.”
Aidou si mise a ridere.
Io mi limitai a sorridere.
“Da questa presentazione devo dedurre che sei Kirio Hagane”
Kuran si avvicinò porgendomi la mano.
Come sospettavo lui mi conosceva.
“Esatto. Tu invece sei Kaname Kuran, ho ragione?”
Gli strinsi la mano quasi senza timore.
Era difficile non essere intimoriti da uno come lui.
“Hai ragione. Ti do il benvenuto nella Night Class”
Lo ringraziai alzandomi dalla cattedra.
La porta si aprì ed entrò quello che doveva essere il nostro professore.
 
 
Finite le lezioni tornammo in camera.
Ormai la mattina era sorta.
“Hagane.”
Mi girai a vedere che mi aveva chiamato.
Erano il ragazzo dai capelli castano/arancioni e Aidou.
“Tu starai in camera con noi”
“Cosa? Akatsuki dimmi che stai scherzando!” il biondo sembrava fin troppo contrario.
Akatsuki sospirò scuotendo la testa.
“D’accordo. Sarà per me un vero piacere”
Uno valeva l’altro.
Non avrei di sicuro avuto il tempo di legarmi a qualcuno.
Notai che Aidou continuava a fissarmi negli occhi.
“Perché mi fissi, Hanabusa?” gli chiesi sorridente.
“Non osare chiamarmi per nome!” mi urlò contro.
“Va bene, va bene. Scusa” mi scusai fissando il cielo.
Stava iniziando a piovere.
“Hagane…perché i tuoi occhi adesso sono..”
 Misi un dito sulle labbra di Hanabusa azzittendolo.
Non era ancora il momento di svelare a tutti i miei segreti.
“Riposatevi pure. Io vi raggiungerò a breve.”
Sorrisi correndo via.
Avevo voglia di divertirmi un po’.
Certo, era mattina e avevo un sonno tremendo ma non me la sentivo di restare fermo in camera a dormire.
 
 

Camminavo lungo un corridoio affiancato ad un bel prato.
Odiavo quella maledettissima pioggia.
“Tsk…”
Sbottai sospirando.
“Hagane, che ci fai qui?”
Mi trovai faccia a faccia con Yuki e Kiryu
“Buongiorno”
Mantenni un sorriso allegro anche se ero leggermente spaventato dalla sguardo del ragazzo.
“Gli studenti della Night Class a quest’ora devono starsene nel loro dormitorio”
“Non ne ho voglia adesso”
Mi girai fissando delle rose che erano intrecciate ad una colonna.
“…Perché adesso i tuoi occhi sono verdi?”
Mi aspettavo una domanda del genere.
Mi toccai gli occhi.
“Se non sbaglio ieri notte erano rossi”
Mi puntò la pistola alla testa.
“Zero!” Yuki gridò come se fosse spaventata.
“Hai bevuto il sangue di qualcuno, brutto bastardo?”
Mi misi a ridere.
“No.”
Presi una scatoletta dalla tasca.
Era piena di Compresse Ematiche.
Ne ingoiai una anche se riluttante.
“I miei occhi sono cosi. Di giorno diventano verdi ma di notte assumono un colore rosso”
Kiryu abbassò la pistola.
“Sei un vampiro strano”
Commentò la ragazza.
Ridacchiai.
“Forse è meglio dire che io ero un umano strano”
Mi guardarono tutti e due confusi.
“Kiryu…io e te siamo uguali. Capisci cosa intendo?”
Se non era uno stupido doveva aver capito di sicuro.
“Sei…stato trasformato in un vampiro…giusto?”
Sorrisi come se fosse la cosa più ovvia da fare.
Presi in mano una rosa mentre la pioggia scendeva più forte.
“Quel giorno…pioveva esattamente come oggi”
Fu quella l’unica cosa che dissi in quel momento.
“Hagane. Non è il caso che tu resti qui”
Kuran arrivò davanti a me.
“Vi ha per caso dato disturbo?”
Yuki scosse la testa arrossendo.
Che fosse innamorata del moro?
“D’accordo. Vengo al dormitorio”
Kaname iniziò ad incamminarsi e io lo seguì
“Hey! Non lasciare un discorso in sospeso!”
Mi urlò Kiryu.
“Sai usare la spada?”
Gli chiesi.
“Ma che c’entra questo?”
“Rispondimi! Sai usare la spada o no?”
“Sono più pratico con le pistole…ma so usare anche le spade” Mi rispose in tono seccato.
Ghignai.
“Allora…stasera alle ore 21 ti aspetto qui per una sfida”
Mi guardò confuso.
“Se vincerai…ti racconterò tutto.”
Lo salutai con un cenno della mano e andai verso il dormitorio con Kuran.
“Sai…sei crudele a tenerlo cosi sulle spine”
Commentò il moro.
Probabilmente quella situazione lo divertiva.
“Già…sono crudele.”
Risposi solo cosi.
Infondo io ero davvero crudele.
Un ex umano che per non cadere al livello E continua ad ingozzarsi di compresse ematiche.
Mi misi una mano sul petto.
Quando ero un umano ero debole di cuore.
Invece da quando ero diventato un vampiro, il mio corpo non aveva più conosciuto le malattie.
In un certo senso ero fortunato.
“Intendi saltare le lezioni stasera?”
Kuran ruppe il silenzio che si era creato.
“Probabilmente arriverò un po’ tardi ma non intendo saltare le lezioni”
“Ottimo. Mi raccomando, non farti uccidere da Kiryu. E’ piuttosto violento”
Ridacchiai.
Non potevo morire.
Non in quel momento.
C’era ancora una cosa che dovevo fare.
 

Nella camera che condividevo con Aidou e Akatsuki ero rimasto solo io.
Erano tutti a parlare con Kaname.
Guardavo fuori dalla finestra.
Non aveva proprio intenzione di smettere di piovere.
Posai lo sguardo sull’orologio che era riposto sul tavolo.
Segnava le 20.50.
Mancavano 10 minuti alla sfida con Kiryu.
Estrassi la mia spada dall’armadio.
La spada che avevo ereditato da mio fratello maggiore.
“Sarà divertente”
Borbottai uscendo dalla stanza.
Non avevo intenzione di andarci leggero con il ragazzo.
Ma non potevo nemmeno ucciderlo.
La presenza di Kiryu serviva per realizzare il mio obbiettivo.
 

Arrivai nel cortile dove c’era il prato nell’esatto momento in cui arrivò anche Kiryu.
Teneva la spada legata in vita.
“Pronto, Kiryu?”
Sorrisi beffardo mentre salutavo Yuki.
“Pronto”
Rispose secco togliendo la spada dal fodero.
Io feci lo stesso fissandolo.
“Non avrò pietà”
“Nemmeno io, Hagane”
Mi corse incontro impugnando con forza l’arma.
Gli corsi incontro anche io facendo incrociare le lame.
I miei occhi ridiventati color sangue non si staccavano da quelli color ametista del ragazzo.
Quando impugnavo un arma fremevo da una voglia assassina che non riuscivo mai a placare.
Gli tirai un calcio allo stomaco facendolo indietreggiare.
Cercai di colpirlo con la spada ma parò il colpo.
“Non è stato leale”
Mi misi a ridere quasi in modo sadico.
“Stiamo combattendo! Essere leali non serve a niente!”
Yuki indietreggiò. Forse la terrorizzavo.
Kiryu mi saltò addosso con furia.
Mi spostai appena in tempo facendomi però colpire ad una spalla.
“Maledizione”
Borbottai.
In quello stato ero fin troppo avventato.
Cercai di colpirlo al fianco ma parò anche quel colpo tirandomi una gomitata in faccia.
Barcollai all’indietro.
“E con questo la finiamo qua”
Mi urlò facendomi volare via la spada.
Caddi a terra e lui mi puntò alla gola l’arma.
Respirai piano mentre la pioggia mi bagnava il viso.
“Hai perso”
Mi disse con tono quasi indifferente.
Feci una leggera risata.
Che situazione triste.
“Già…e come avevo promesso ti racconterò tutto”
Yuki ci raggiunse facendo spostare a Kiryu la spada.
Mi sedetti.
“Anche mio fratello maggiore mi batteva sempre”
Nel mio tono di voce c’era un misto di tristezza e di malinconia.
“Kiryu…sai a cosa serve la pioggia?”
Mi piaceva fin troppo fare quella domanda.
Mi guardò indifferente “A niente.”
“Risposta sbagliata”
Continuava a non capire.
“La pioggia serve a lavare via il sangue”
Quella era l’unica risposta.
Esitai qualche secondo ma poi iniziai a raccontare.
“La mia era una famiglia di Vampire Hunter proprio come la tua Kiryu”
Sorrisi.
“Quel giorno di undici anni fa….un vampiro mi portò via tutto”
Strinsi con forza i pugni.
“Come è successo a te, anche io sono stato morso da un Sanguepuro.
Non potrei mai dimenticare quel giorno.
Pioveva come adesso.
Io ero con mio fratello Raito in giardino a fare allenamenti con la spada.
Successe tutto in un attimo.
Un uomo comparve all’improvviso.
I miei ci raggiunsero subito.
Si erano accorti della presenza di un vampiro.
Quell’uomo ci fece una domanda.
Ci chiese se sapessimo dove trovare una donna.
I miei genitori lo attaccarono subito…e dopo pochi secondi erano a terra morti. Ero spaventato.
Come un incosciente impugnai la spada e lo attaccai.
Ma non potei fare niente.
Mi abbatté subito ma vedendo tutto l’odio che avevo negli occhi mi morse trasformandomi in quello che vedete ora.
Dopo di che uccise mio fratello lasciandomi a terra.”
Feci una pausa per prendere fiato.
“Ero rimasto a terra mentre il sangue della mia famiglia veniva lavato via dalla pioggia.”
“Ma è terribile…” commentò la ragazza.
Guardai Kiryu in modo serio.
“Sono venuto qui da te perché cosi avrò in modo di vendicarmi”
S’indicò non capendo
“Perché proprio da me? Solo per il semplice fatto che abbia patito la stessa situazione?”
Scossi la testa.
“Anche per quello. Ma non è quella la ragione principale. La donna che quell’uomo cercava…si chiamava Shizuka Hiou”
Il ragazzo rabbrividì.
“Visto che sei stato morso da lei c’è una grandissima probabilità che venga a cercarti per ucciderti”  
Mi alzai sospirando.
“Noi due abbiamo la stessa idea sulla vendetta. Anche in questo siamo molto simili.”
Ghignai.
“Vuoi dire…che quando ti sarai vendicato….porrai fine alla tua vita?”
A quella domanda c’era una sola risposta. 

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Capitolo 3
*** Il destino di chi cerca la vendetta è uno solo ***


Fissai Kiryu sorridendo.
“Ovviamente si”
“Stai scherzando, vero?” mi urlò Yuki.
Scossi la testa.
“Mi spiace, Cross. Sono serissimo”
Tenevo ancora lo sguardo sul ragazzo.
La cosa non sembrava affatto stupirlo.
“Ma è una follia! Zero, digli qualcosa anche tu!”
La ragazza fissò Kiryu con uno sguardo speranzoso.
“E’ una decisione sua. Noi non possiamo farci nulla”
Sorrisi.
“Grazie, Kiryu”
Mi voltai.
Dovevo andare a lezione.
“Beh, alla prossima”
M’incamminai entrando nell’enorme corridoio.
Si udiva solo il rumore dei miei passi.
“Una follia, eh?”
No.
Uccidermi dopo essermi vendicato non era affatto una follia.
Era la realizzazione di uno desiderio durato undici lunghi anni.
Chi non aveva passato il mio dolore non poteva capire.
Yuki non poteva capire.
Zero invece si.
Lui era come me.
Ghignai.
“Se devi chiedermi qualcosa…fallo e basta…Kiryu”
Il ragazzo mi fissava.
“Vuoi sapere della mia famiglia?”
Gli chiesi voltandomi a fissarlo.
“Esatto”
Ci sedemmo tutti e due fissando la luna.
Regnava un enorme silenzio.
“Fai tanto il simpatico…ma non ti avvicini a nessuno”
Borbottò lui.
Era ovvio che mi aveva osservato.
“A che serve avvicinarmi a qualcuno se tanto dovrò morire?”
Non avevo bisogno di nessuno.
Né amici. Né amore.
“Yuki…è preoccupata per te, sai?”
“Ah davvero? Non la capisco. Io sono un completo estraneo”
“Non vuole vedere gente morire sotto i suoi occhi”
Tornò di nuovo il silenzio.
Che situazione pesante.
“E’ un vero peccato che noi due ci siamo conosciuti in un modo del genere”
Kiryu restò impassibile.
“Sai….se i miei non fossero morti ci saremmo incontrati presto”
Spostò lo sguardo su di me.
“E’ usanza che i parenti s’incontrino almeno una volta nella vita”
“Parenti?”
“Gli Hagane e i Kiryu sono famiglie imparentate. Detto in modo semplice noi due siamo cugini”
Il mio sorriso si allargò.
Lui fece una faccia sorpresa ma poi storse le labbra in un sorriso.
“Ma chi accidenti lo vorrebbe un cugino come te?”
Mi misi a ridere.
Allora anche Kiryu sapeva sorridere.
Non me lo sarei mai aspettato.
“Allora…cugino, te la senti di aiutarmi?”
Gli porsi la mano.
Mi fissò per qualche secondo poi annuì stringendomi la mano.
“Non posso dire di no ad un cugino”
“Bravo, Kiryu”
Mi alzai.
Era ora di andare a lezione.
“Ci si vede domani, Kiryu”
“A domani….”
Corsi velocemente verso la mia aula.
Ero stranamente esaltato.
 



Mentre ero nel dormitorio fissavo fuori dalla finestra.
Non accennava a smettere di piovere.
“Che nervi….”
Fissai la mia spada riposta sul letto.
Dovevo avere la mia vendetta.
La dovevo avere per mio fratello.
Per i miei genitori.
E anche per le persone uccise da quell’essere.
“Hagane”
Che voce insopportabile.
“Si, Kuran?”
“Sei riuscito a battere il tuo adorato cugino?”
Ridacchia.
“Eh no, Kiryu è troppo forte purtroppo”
“Mh...peccato”
Era fin troppo evidente che sperava in una sconfitta di Kiryu.
“E’ meglio se ora riposi. Devi essere in forma in caso di…un attacco nemico”
Lo fissai.
Il suo tono era strano.
“Si…vado a riposare, Kuran”
Il moro se ne andò.
Tramava qualcosa…
Sapeva qualcosa…
Ne ero certo.
Mi infilai a letto.
Il combattimento mi aveva stancato.
“Raito….”
Sussurrai il nome di mio fratello.
“Ti vendicherò presto…..te lo assicuro”
Chiusi gli occhi.
Dopo pochi secondi mi addormentai.
 
 



Stavo sognando.
Sognavo il passato.

*

“Raito! Raito!”
Caddi a terra.
Avevo sei anni.
Ero un bambino debole e goffo.
Cadevo spesso.
E spesso mi facevo male.
“Che c’è, Kirio?”
Mio fratello mio sorrise.
Raito aveva due anni più di me.
Era alto, forte e atletico.
Con capelli corti rossi e dei magnetici occhi azzurri.
“Raito, allenami!”
Mi alzai trattenendo le lacrime.
“Sai che non puoi. Il medico ha detto che devi riposare”
“Ma io voglio allenarmi! Altrimenti come farò a combattere i vampiri?”
Sospirò.
“E va bene. Ma appena ti senti male sospendiamo, ok?”
Sorrisi.
Mio fratello era sempre gentile con me.
Mi allenava.
Mi proteggeva.
Mi aiutava in tutto.
Il giorno di pioggia arrivò presto.
Io steso a terra.
I nostri genitori morti.
“Lascia stare mio fratello!”
Raito urlava.
Non l’avevo mai visto arrabbiato.
“Perché dovrei..? Questo moccioso è interessante.”
La voce disgustosa di quell’uomo.
“Non hai visto i suoi occhi? Pieni d’odio, angoscia, paura. Sono fantastici”
Dei brividi mi percorsero.
Che volesse cavarmi gli occhi?
Mi sollevò tenendomi fermo il viso.
Avevo paura.
I suoi canini risplendevano nel buio di quella notte di pioggia.
Durò solo un attimo.
I suoi denti mi perforarono il collo.
Il suo veleno stava entrando nel mio corpo.
Urlai, mi dimenai.
Faceva male.
Ricaddi a terra.
Il mio cuore pulsava.
Cosa stava succedendo?
Mi aveva morso.
Un Sanguepuro mi aveva morso.
“Bastardo!!”
Mio fratello si precipitò contro di lui.
Non servì a niente.
In due secondi anche lui fu trafitto dalle mani dell’uomo.
“Ki...ri…o..”
Sussurrò un ultima volta il mio nome.

*

“RAITO!”
Mi svegliai urlando.
Ero sudato.
Un incubo.
Uno dei tanti che avevo di solito.
Misi una mano trai miei capelli.
“Ti…vendicherò presto…”
Sospirai.
Non sarei più riuscito a riaddormentarmi.
Mi alzai.
Pioveva ancora.
“Sarà…una giornata di tempesta”
Dei tuoni rimbombarono.
Avevo un brutto presentimento.
 



 
Uscì dal dormitorio Luna.
Era giorno ma sembrava ancora notte.
“Hagane”
Yuki si avvicinò a me.
“Buongiorno, Cross.”
“Va tutto bene?”
Sorrisi.
“Si”
Mi mise una mano sulla guancia.
Le mie gote si colorarono di rosso.
“Va davvero tutto bene…?”
“Ho solo fatto un piccolo incubo qualche minuto fa, niente di preoccupante”
“Un incubo?”
“Si”
Mi sorrise.
Accidenti, quanto era carina.
“Raccontami. Potrei aiutarti”
“Aiutarmi?”
“Si. Potrei confortarti e anche farti cambiare idea riguardo alla vendetta”
Sospirai.
Gli presi il viso.
Velocemente appoggiai le mie labbra sulle sue.
Era il mio primo bacio.
Lasciai passare qualche secondo poi mi staccai.
“Non dovresti provare ad immischiarti in affari che non ti riguardano, Cross”
Mi fissava con uno sguardo tra lo stupito e lo scioccato.
Ripresi a camminare lungo la mia strada.
“Se Kiryu e Kuran dovessero venire a saperlo credo proprio che mi ucciderebbero”
Ridacchiai.
 


 
Mi guardavo intorno.
Gli studenti della Day Class mi fissavano.
Ah già. Quelli della Night Class non uscivano mai a quell’ora.
“Hagane”
Ed ecco anche Zero.
“Ciao, Kiryu”
“Sono le dieci di mattina. Perché sei qui?”
“Beh, non riuscivo a dormire”
Il ragazzo fissava la mia spada.
“E sei uscito con quella?”
“Ah. Ecco perché mi fissavano”
Mi misi a ridere.
Kiryu sospirò.
“Ma tornatene al dormitorio”
“Ma neanche per sogno. E’ una noia stare là e poi credo che Aidou mi odi”
Mi fissava scocciato.
“Senti, accompagnami dal direttore.”
Dissi in tono serio.
Lui annuì.
Camminammo per l’ufficio del direttore.
“Di cosa gli devi parlare?”
“Voglio chiedergli se c’è un modo per evitare che durante uno scontro qualche studenti resti ferito”
Quell’uomo non era il tipo di persona che aveva pietà per gli innocenti.
Entrammo nell’ufficio.
Un modo c’era.
Bastava far spostare gli studenti in un dormitorio vicino all’istituto.
Era una piccola soluzione ma andava bene lo stesso.
 
 



Scese la sera.
Avevamo passato la giornata a far spostare gli studenti.
Una vera faticaccia.
“Uff…questa pioggia mi da suoi nervi”
Sbuffò Kiryu.
“Anche a me”
Concordai.
Un tuono rimbombò.
“Hey…..”
Quella voce.
Io e Zero sussultammo.
“Chi di voi due è….Zero Kiryu?”
Il ragazzo si voltò facendo un passo avanti.
“Tu…sai dov’è Shizuka, vero?”
Zero fece spallucce.
“Se lo sapessi sarei già andato ad ucciderla”
Mi voltai anche io.
“Capisco….ora io però ucciderò te.”
Un lampo illuminò il bosco in cui eravamo.
Il mantello nero.
I capelli corti rossi e gli occhi del medesimo colore.
La falce rossa e nera.
Si…era lui!
“No….”
Borbottai.
L’uomo mi fissò.
“Non sarà Zero a morire oggi.”
Estrassi la spada.
“L’unico che morirà oggi….”
I miei occhi color rubino lo fissavano con odio.
“….Sarai tu…”
I miei canini risplendevano famelici.
“…Sei tu quello che morirà…..Masamune Tengetsu”
L’uomo che mi aveva trasformato in un vampiro.
L’uomo che aveva ucciso la mia famiglia.
Masamune Tengetsu……. 

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Capitolo 4
*** Il futuro che vedo nel domani. La mia scelta. ***


Potevo finalmente avere la mia vendetta.
Quel bastardo era finalmente davanti ai miei occhi.
L’uomo mi fissava con uno sguardo che mi dava il voltastomaco.
“Complimenti. Sai il mio nome. Deduco che tu mi conosca”
“Tu hai ucciso la mia famiglia undici anni fa!”
Urlai stringendo i pugni cosi forte che le unghie mi si conficcarono nel palmo.
“Undici anni fa? Chiedo perdono ma purtroppo non ho ricordi di quel tempo”
Il suo ghigno mi faceva schifo.
Non si ricordava minimamente di me.
Non si ricordava di avermi trasformato in un vampiro.
Non si ricordava di aver ucciso la mia famiglia.
Puntai la spada contro di lui.
“Ti farò ricordare tutto, bastardo. Mentre ti trafiggerò il cuore ti ricorderai tutto!”
Partii subito all’attacco.
“Hagane! Non essere cosi avventato!”
Mi urlò Kiryu estraendo la Bloody Rose.
Le sue erano solo parole al vento.
Non potevo mantenere le calma.
Il mio sangue ribolliva.
Masamune sporse la sua falce contro di me con una calma che mi faceva innervosire.
Strinsi con furia l’elsa della mia spada incrociandola contro la lama del mio nemico.
Perché riusciva a restare cosi calmo?
Non mi considerava forse alla sua altezza?
“Hagane, maledizione!”
Dei colpi di pistola mi fecero spostare.
“Non sparare mentre ci sono in mezzo io!”
Urlai irritato.
“Che cosa pensi di risolvere se sei cosi avventato, eh?”
Il ragazzo mi guardò con uno sguardo severo.
“Tu dovresti sapere come mi sento!”
Ripartii subito all’attacco.
Al diavolo la calma!
Al diavolo la ragione!
L’uomo roteò la sua falce e io riuscì a parare all’ultimo secondo.
Non mi rivolgeva nemmeno lo sguardo.
Non mi stava considerando.
“Bastardo!”
Urlai tirandogli un calcio.
Mi prese la caviglia stringendola con forza.
“Sei debole….”
Disse quasi in un sussurrò scaraventandomi contro un muro.
“Hagane!”
La voce di mio cugino sembrava preoccupata.
“Bene….Kiryu….”
Zero fissò Masamune.
Il ghigno stampato sulla faccia di quell’uomo dava la nausea.
“E’ giunto il momento che tu muoia..”
Mi alzai gemendo.
“Sono io…il tuo avversario..”
Non bastava di certo cosi poco per mettermi al tappeto.
Saltai contro di lui urlando.
“Quanto sei rumoroso….”
Il rosso ringhiò come se la sua pazienza fosse ormai al culmine.
Successe tutto in un attimo.
Che diavolo era quella maledetta falce?
Perché si era allungata?
Perché diavolo la sua lama mi aveva trapassato lo stomaco?
Mi ritrovai a sputare sangue senza neanche accorgermene.
“Hagane!”
Perfino la voce di Kiryu sembrava lontana in quel momento.
 
 
Quel bastardo aveva un arma fuori dal comune.
Ero sospeso a mezz’aria con una falce che mi infilzava.
Il sangue dal mio stomaco e dalla mia bocca scendeva a terra.
Perché era cosi maledettamente forte?
Ritrasse l’arma facendomi cadere a terra.
“Un moccioso debole eri…e un moccioso debole sei rimasto. Ho fatto male a trasformarti”
Quelle parole detto gelidamente sembravano quasi delle pugnalate.
Non era lui ad essere troppo forte.
Ero io ad essere troppo debole.
Chiusi gli occhi.
Cosa diavolo avevo fatto negli ultimi undici anni?
Quegli allenamenti infernali a cosa erano serviti?
Facevo tanto lo spavaldo per poi ritrovarmi a terra sconfitto.
Ah…che idiota..
“Rialzati, Hagane!”
Cosa voleva ancora Kiryu?
A che sarebbe servito rialzarsi?
“Hai una vendetta da portare a termine, no? Allora alzati! Tuo fratello sarebbe disgustato nel vederti cosi a terra!”
Mio fratello?
Aprii gli occhi tossendo.
“Io non….non devo arrendermi..”
Mi alzai ghignando.
Il ragazzo aveva ragione.
Io avevo ancora una vendetta da compiere.
Kiryu si avvicinò tirandomi un pugno in testa.
“Ahio! Che diavolo fai?”
Lo guardai confuso.
“Un cugino come te era meglio non averlo”
Rimasi sbalordito.
Stava sorridendo.
Scoppiai a ridere.
Accidenti quanto era strano quel ragazzo.
“Non ti preoccupare. Questo cugino non te lo terrai ancora a lungo”
Strinsi la mia spada toccandomi la pancia.
Fortunatamente la ferita si era già rimarginata.
“Hagane…i tuoi occhi..”
Mi toccai gli occhi.
“Uno verde e uno rosso…”
Controllai guardando la mia lama.
Aveva ragione.
Avevo gli occhi di colore diverso l’uno dall’altro.
“Maddai….che strana cosa”
Ridacchiai sorpreso.
La mia parte diurna e la mia parte notturna si erano fuse insieme?
Ecco perché anche se avevo un arma in mano non avevo ancora perso il controllo.
“Bah, basta pensare a queste stupidaggini.”
“Già…abbiamo un vampiro da uccidere”
Masamune ci fissava impaziente che noi facessimo la prima mossa.
“Aiutami…Kiryu”
Sorrisi.
“Contaci…”
Ci lanciammo tutti e due all’attacco.
L’uomo allungò la falce verso di noi.
Kiryu iniziò a sparare mentre io saltai sopra l’arma del mio nemico iniziando a correrci sopra.
Masamune evitò le pallottole mentre lasciò l’impugnatura della falce venendo ad attaccarmi a mani nude.
Io lasciai la mia spada.
Voleva il corpo a corpo? Bene, io non mi tiravo indietro.
Iniziai ad evitare i suoi pugni.
Dovevo trovare il momento giusto per colpirlo.
Avanzò un calcio alle caviglia per farmi perdere l’equilibrio ma io saltai sferrandogli una ginocchiata in pieno viso.
Questo lo costrinse a retrocedere.
Ripresi la mia spada conficcandogliela subito nello stomaco.
Non sarebbe comunque bastato per ucciderlo.
“Piccolo bastardo….”
Borbottò lui.
Dovevo strappargli il cuore.
Strappargli il cuore e distruggerlo.
Mi spinse a terra con un calcio.
Mio cugino gli sparò dei colpi alle gambe ma Masamune sembrò non accorgersene.
Il suo sguardo finalmente era rivolto verso di me.
Feci una leggera risata.
Mi considerava finalmente una persona da temere.
Mi alzai tirandogli un pugno al viso.
Lui indietreggiò levandosi la spada.
Ci voleva un azione per distrarlo.
Kiryu lo colpì al collo e io tentai subito di colpirlo al petto.
Finimmo tutti e due sbalzati via.
“Accidenti…”
Ringhiai rialzandomi.
Un tuonò rimbombò.
Ma certo!
Il temporale mi avrebbe aiutato.
Gli corsi incontro ghignando.
Forza!
Ci voleva un bel lampo.
L’uomo mi fissava.
Fu in un secondo.
Un lampo abbagliante si schiantò contro un albero.
“I miei occhi!”
Urlò Masamune indietreggiando.
Quella era la mia occasione!
Saltai dietro di lui e velocemente la mia mano perforò la sua schiena.
Agguantai il suo cuore stringendolo.
Finalmente l’avevo un pugno.
“Mi basta una leggera pressione…e tu sei morto”
Dissi in tono vittorioso.
L’uomo sospirò.
“I miei complimenti…devo ritirare tutto quello che prima ho detto su di te..”
“Non ho bisogno di essere elogiato da te..”
“Mpf…rimembrami il tuo nome…”
“Io sono….”
Tolsi il cuore dal suo petto.
“Kirio Hagane. Il vampiro che desidera la morte”
Strinsi il cuore spappolandolo all’istante.
Sotto il mio sguardo e quello di Kiryu il corpo di Masamune si tramutò in polvere.
Smise di piovere e dei raggi di sole iniziarono ad illuminarci.
La mia vendetta.
La mia vendetta lunga undici anni era stata finalmente compiuta.
“Ce l’hai fatta….Hagane”
Il viso del ragazzo sembrava più tranquillo.
“Già..”
Sorrisi.
“Zero! Hagane!”
Cross ci corse incontro.
“State bene?”
“Benissimo direi”
Mi misi a ridere fissando il cielo.
Ti avevo finalmente vendicato, Raito.
 
 
 
“Allora lo vuoi fare davvero”
La voce di Yuki era triste.
“Si, Cross.”
Rimaneva solo un ultima cosa da fare.
“Ma prima di morire c’è un ultima cosa che devo fare”
Sorrisi.
“Vorrei che veniste con me”
Iniziai a camminare seguito dai due.
C’era un posto in cui mi ero ripromesso di recarmi appena la mia vendetta fosse stata compiuta.
Ci avvicinammo ad un enorme cimitero poco fuori dall’istituto.
“Perché siamo venuti qui?”
Mi chiese Kiryu sospirando.
Mi fermai davanti a delle lapidi inginocchiandomi.
“Volevo salutare la mia famiglia..”
Erano le lapidi dei miei genitori e di Raito.
“Ho portato a termine la vendetta…spero che almeno ora le vostre anime riposino in pace.”
Chiusi gli occhi facendo un respiro profondo.
I due dietro di me stavano in un religioso silenzio.
Appoggiai la mia spada alla base della lapide di mio fratello.
Era giusto ridargli ciò che era suo.
Mi alzai per poi voltarmi verso Kiryu.
“Bene….è giunto il momento. A te l’onore di spararmi al cuore”
La sua Bloody Rose era perfetta per darmi il colpo mortale.
Avrebbe disintegrato il  mio cuore e io sarei diventato polvere.
“Mh…”
Ricevetti il suo silenzio consenso.
“Hagane….”
Sorrisi a Yuki.
“Non ti preoccupare. Mi va benissimo cosi”
Chiusi gli occhi sorridente.
Era ora di raggiungere i miei cari.
Il ragazzo sparò.
Il proiettile raggiunse subito il mio cuore iniziando lentamente a distruggerlo.
“Grazie…Zero”
“Mi mancherai….cugino…anzi…Kirio..”
Quelle parole mi rasserenarono.
Iniziai lentamente a diventare polvere.
La mia vita era finita.
Ma non avevo rimpianti e morivo felice.
Quella era la fine di Kirio Hagane.
Il vampiro che desiderava e aveva ottenuto la morte. 

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