That's no a Fiction

di Sa_MiLow
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Incubo ***
Capitolo 2: *** Capodanno ***
Capitolo 3: *** 1 Gennaio ***
Capitolo 4: *** 2 Gennaio ***
Capitolo 5: *** 3 gennaio ***
Capitolo 6: *** 4 gennaio ***
Capitolo 7: *** 5 Gennaio ***
Capitolo 8: *** 6 Gennaio ***
Capitolo 9: *** 7 Gennaio ***



Capitolo 1
*** Incubo ***


I hope you’ll find your own way when I’m not with you.”

31 gennaio

Questa canzone, queste parole risuonavano in tutta la casa negli ultimi giorni. Era la sua canzone, la sua ultima canzone. Non l'avevamo ancora metabolizzato, non riuscivamo a crederci nonostante l'evidenza. Né mamma,nè papà, né Katie o suo marito Nik e né io riuscivamo a farci una ragione di quel disgraziato evento. Mamma ascoltava a ripetizione quella canzone composta e suonata interamente da lui, obbligando tutti noi a sentirla continuamente. Il giorno dopo l'accaduto Katie si era trasferita nuovamente a casa da Los Angeles,dove viveva con suo marito Nik, per stare più vicina a mamma e papà. Erano distrutti,completamente, non li avevo mai visti così. I primi giorni mi convinsi che era solo un incubo un orribile incubo da cui presto mi sarei risvegliata, avrei preso il telefono e avrei chiamato il mio fratellone che era in tour col suo gruppo, mi avrebbe preso in giro come al suo solito e insieme avremmo riso di quello stupido sogno. Ma così non fu. I giorni passarono e l'incubo non faceva che peggiorare, giornalisti, fotografi, curiosi senza il minimo rispetto per il dolore affollavano il giardino di casa nostra per avere un piccolo scoop. Restai chiusa in camera da quel maledetto 29 dicembre. Non riuscivo a uscire, non riuscivo a passare davanti a camera di mio fratello per scendere le scale, mi costrinsi a farlo un paio di volte per i miei ma il solo vedere quella porta bianca piena di poster ed adesivi mi faceva sgorgare lacrime amare ed infinite. Le lacrime. Ormai facevano parte del mio volto, vedere quello che mi circondava, tutto mi faceva rigare il volto di lacrime. Spesso mamma ci abbracciava forte, quasi da stritolarci, e si scioglieva in un pianto pieno di dolore. Papà si occupava della parte burocratica e di organizzare il funerale.

Era il 31 di dicembre, capodanno, un giorno di festa per la maggior parte della gente, ma non per noi. Per noi era solo un altro giorno di immensa tristezza. Erano passati solo tre giorni da quando ci aveva lasciati. Jimmy... Era mattina presto,credo, dormivo ancora perchè ero nel bel mezzo delle vacanze invernali (ero tornata il 23 dal college che frequentavo per passare il natale in famiglia), quando sentii il telefono squillare insistente e poi mia madre urlò. Poi più nulla. Mi alzai preoccupata e, ancora scalza, scesi le scale di corsa. Trovai mia madre in ginocchio con ancora il telefono in mano che soffocava i singhiozzi con una mano, totalmente distrutta. Rimasi impalata per un secondo nel vederla così poi accorsi, m'inginocchiai a mia volta e scuotendo la urlai "mamma!!! cos'è successo??? mamma!!! mamma!! rispondi!! mamma!! che succede??" lei alzò il volto deformato dal dolore e sussurrò "Jimmy..." singhiozzò "cosa?? cos'ha fatto Jimmy??l'hanno arrestato di nuovo?" lei scosse il capo, prese fiato e urlò "Jimmy non c'è più!!" quella frase sortì su di me lo stesso effetto che un pugno nello stomaco da parte di un pugile. Mi si mozzò il respiro, le forze mi lasciarono e le lacrime mi offuscarono la vista, abbracciai mia madre e mi unii al suo dolore. Nulla aveva più senso. Non so quanto tempo passò prima che papà scendesse, capisse cosa fosse successo e ci tirasse su dal pavimento. I ricordi dopo sono molto confusi, ho solo dei flash di quel pomeriggio in cui al telegiornale locale una giornalista dall'aspetto curato e dal tono freddo annunciava “James "Jimmy" Owen Sullivan, soprannominato The Rev, componente del noto gruppo metal Avenged Sevenfold è stato trovato sta notte morto nella sua abitazione dai pompieri chiamati da un vicino. L'uomo aveva solo 28 anni. Le cause della morte non sono ancora state accertate, si pensa ad un arresto cardiaco. Ed ora passiamo alla cronaca nazionale...” gli furono dedicati solo pochi minuti, solo pochi minuti per la comunicazione della morte di mio fratello. Al sentire quelle parole ci stringemmo tutti. Quel pomeriggio più tardi arrivarono mia sorella Katie e Nik in lacrime e risposi a moltissime telefonate di cordoglio da parte di persone che neanche riconobbi. Mi ricordai solo di aver riconosciuto la voce di Matt,( meglio conosciuto come M. Shadows) rotta dal pianto. Un sorriso mi si formò sulle labbra immaginando quell'omone un po' orso, pieno di muscoli e tatuaggi piangere per l'amico. Mi chiese quando ci sarebbe stato il funerale e disse che sarebbe venuto il 31 insieme agli altri del gruppo a trovarci.

Il campanello suonò e toccò a me aprire, guardai prima chi fosse per evitare giornalisti o paparazzi, erano i ragazzi. Aprii e li feci entrare velocemente. Come entrarono mi strinsero tutti in un forte abbraccio, John e Zacky erano di corporatura normale (anche se il secondo i suoi bei muscoli ce li aveva) gli altri due erano il doppio di me come altezza e muscoli e mi stritolarono.
"come stai Meredith?" mi chiese Brian (Synister per tutti) con gli occhi lucidi
"così..." risposi tremante, mi sentivo terribilmente fragile,nonostante i miei 19 anni, senza il mio fratellone che era sempre pronto a proteggermi. Brian mi sorrise sforzato e mi abbracciò nuovamente dandomi un bacio sui capelli "rimarrà sempre accanto a noi, ti proteggerà per sempre" sciolsi l'abbraccio e li accompagnai in salotto dove c'erano i miei. Solite condoglianze, solite frasi di convenienza. Ci sedemmo tutti in salotto e si cercò di parlare. I ragazzi dissero che pensavano di sciogliere il gruppo per rispetto a Jimmy, si scusarono per il ritardo, avrebbero voluto venire subito ma erano bloccati in un altro stato per la neve. Vidi le espressioni di tutti ed ognuno dei quattro aveva una reazione diversa alla situazione. John fissava il vuoto davanti a sé, completamente assente dalla stanza,era l'ultimo arrivato nel gruppo ma questo non gli aveva impedito di stringere un rapporto bellissimo con Jimmy. Brian cercava di parlare coi miei, torturandosi le mani per l'imbarazzo e anche la paura di dire qualcosa di sbagliato. Zacky fissava il pavimento e le sue scarpe, cercando di contenere le lacrime, conosceva Jimmy da un bel po', avevano fondato insieme il gruppo. E poi c'era Matt era sempre stato il migliore amico di mio fratello da quando si erano conosciuti alla St. Bonaventure (una scuola cattolica da cui mio fratello fu poi espulso, era una vera peste da piccolo). Erano cresciuti insieme ed era cresciuto insieme anche a me visto che ero sempre in mezzo alle scatole. C'era un rapporto bellissimo tra me e lui, non si può dire lo stesso del rapporto che avevamo con Katie. Era sempre stata “l'intelligente” della famiglia,aveva sempre buoni voti, era sempre a studiare, si era diplomata e laureata nelle migliori scuole ed ogni volta che ci avvicinavamo a lei chiedendole di giocare con noi ci mandava via in malo modo.Jimmy ed io,invece, eravamo il secondo e terzogenito più scarsi, a cui i genitori davano un po' meno attenzioni e quindi lui ha cresciuto pazientemente me e io ho aiutato lui nei momenti difficili. Matt ora era seduto sul divano accanto a Brian e cercava di non piangere anche se qualche lacrima scendeva guardando le foto o i posti che gli ricordavano l'infanzia.

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Capitolo 2
*** Capodanno ***


"siccome oggi è l'ultimo giorno dell'anno e siccome ci farebbe piacere avere della compagnia vi andrebbe di restare qui?" chiese mia mamma tra i singhiozzi 

"Sempre se non avete già dei programmi,ovvio ragazzi!" si affrettò ad aggiungere mio padre. Un sorriso si stampò sul volto di tutti e quattro poi Matt rispose "ovviamente che ci va di restare!" "siamo felici che ci abbiate invitati" aggiunse Zacky. Mamma si alzò, un po' traballante per le poche ore di sonno e andò in cucina a iniziare a preparare la cena. Le piaceva cucinare perchè le faceva smettere di pensare. Papà andò in cucina a farle compagnia lasciando me coi ragazzi. Ero seduta su una sedia accovacciata con il mento appoggiato alle ginocchia. "ehi Maddie, vuoi sederti qui?" disse Matt e indicò il posto che creò sul divano tra lui e Zacky "ti vedo scomoda lì sopra" sorrisi sforzata "grazie" mi alzai e mi sedetti tra i due ragazzi che mi abbracciarono forte. "non siamo tanto bravi con le parole scricciolo"  aggiunse Matt, mi chiamava scricciolo dato che sono sempre stata la metà di lui "tranquilli ragazzi le parole a volte sono superficiali e spesso false" "perchè dici questo?" chiese Zacky 

"perchè in questi giorni chiama così tanta gente di cui non conosco nemmeno il nome che dice di essere stata legata a Jim...o gente che so benissimo che l'odiava...e che ora è in lacrime nella camera mortuaria fingendo che gli mancherà quando non si vedevano mai..."

"Certa gente farebbe di tutto per un intervista e un po' di fama" aggiunse Zacky e calò di nuovo il silenzio che fu rotto da Brian "ma tu sta sera resti coi tuoi? Ti farebbe bene un po' di svago piccina" mi guardò apprensivo e preoccupato. In effetti i miei occhi rossi e le occhiaie viola, per non contare il colorito cadaverico non erano il ritratto della salute però uscire era l'ultima cosa che volevo "no Syn..." a volte usavo i loro soprannomi, mi divertiva...oggi era solo un riflesso "non me la sento di andare ad una festa dove tutti sono felici e senza pensieri e dove sanno solo ubriacarsi e pomiciare e tutto il resto...fa troppo male..." Brian si accovacciò davanti a me, mi prese le mani nelle sue e disse "sei una vera brava ragazza piccina, so che Jimmy era molto fiero di te, e lo sarà sempre!" poi John aggiunse "mi ricordo che una volta stavamo parlando e si toccò l'argomento famiglia, beh la mia non è degna di nota...però lui non smetteva più di parlare di te, di quanto fossi per lui un vanto e di quanto fosse orgoglioso di te, dei tuoi voti e dei tuoi successi col tuo gruppo..." suonavo la batteria, me l'aveva insegnato lui, di tutti gli strumenti in cui lui se la cavava più che bene la batteria fu quella che più mi attirò "mi disse anche che appena fossi pronta voleva farti aprire per noi! Disse -Maddie è la cosa più bella che mi sia mai capitata! È il mio piccolo tesoro!-" sorrise dolce. Quelle parole mi colpirono dritta al cuore e le lacrime mi annebbiarono la vista scendendo poi calde contro la mia volontà. "grazie, John.. non sai quanto mi siano d'aiuto le tue parole" sorrisi sforzata. "Katie dov'è?" chiese Matt, anche con lui non aveva mai avuto un gran bel rapporto tutto sommato però si conoscevano da anni "è andata con Nik alle pompe funebri perchè papà preferiva stare a casa oggi" "lei come sta" aggiunse "beh...anche lei è a pezzi, almeno ha il sostegno di Nik...lei non c'era quando è arrivata la notizia o quando abbiamo dovuto portare il corpo all'ospedale per le autopsie..."  "beh ma almeno vi aiuta" disse Matt.

"ragazzi, non dovete sentirvi obbligati a restare...andate a divertirvi sta sera!"

Brian mi sorrise e disse "a noi fa solo piacere stare qui, non ci va di divertirci in un momento così..tu piuttosto dovresti svagarti dopo tutto questo!" ci pensai un po' su...mi arrivò un messaggio...era Sam, una mia amica,che mi obbligava ad andare alla festa di Scott (il capitano della squadra di footbal) per distrarmi, scrisse lei, in realtà era per accompagnarla e farle da spalla quando ci voleva provare con qualcuno. Mi costrinsi ad accettare. "e va bene Brian! Andrò alla festa! Lo faccio solo per voi...e perchè so che Jimmy mi ci avrebbe portato di peso!" sorrisi "brava Maddie!" disse Matt "ora vai a farti bella scricciolo" aggiunse. Annuii e andai in camera. L'umore continuava a stare sotto terra. Mi cambiai, mi misi un maglione-vestito nero con lo scollo a v e un teschio di brillantini sul davanti con un paio di leggins e le decoltè nere. Mi truccai come potevo e scesi in salotto dove i ragazzi stavano guardando la tv. "che ne dite?"chiesi, tutti si girarono meravigliati "sei bellissima!" disse Zacky sorpreso  "ti sei data da fare col trucco vedo!! fai la brava sta sera mi raccomando!" disse Matt con fare fraterno. "cosa vuoi che faccia? Al massimo me ne starò seduta con l'ipod a palla!" risposi. Un 'ora dopo arrivò Sam a prendermi, insistette per entrare...deve aver saputo dei ragazzi, era una grande fan del gruppo. Entrò e fece la solita figura della fan sfegatata...entrammo in salotto e li salutai tutti, lei era dietro di me e rimase impalata per un attimo con la bocca aperta. Quando si riprese fece un urletto stridulo "scusatela, è una vostra fan" dissi, i ragazzi mi sorrisero poi Sam disse "venite anche voi alla festa?" stava saltellando sul posto. "no, noi stiamo coi genitori di Maddie" rispose John. "ah..." sembrava delusa, insistette e insistette che i ragazzi alla fine accettarono il suo invito solo per farla stare zitta. Per non far stare mamma e papà da soli chiamai dei loro amici che furono felici di stare in loro compagnia. Ci avviammo tutti alla festa. Sam non la smise di parlare per tutto il tragitto, si era attaccata tipo cozza a Matt e non lo mollava più. Una volta arrivati tutti erano già su di giri, la casa era piena di gente, in salotto c'era un tavolo stracolmo di roba da mangiare e di bevande superalcoliche. In cucina c'erano barilotti di birra a cui erano attaccati decine di ragazzi. Come entrammo Scott, un ragazzo alto, biondo, palestrato con gli occhi nocciola ci salutò e ci disse di accomodarci. Posammo le giacche e Sam sequestrò i ragazzi presentandoli a tutti quelli che le capitarono a tiro dimenticandosi completamente di me. Mi fiondai al tavolo per prendere da mangiare e, già che c'ero, presi un bicchiere di vodka alla fragola per passare il tempo. Mi sedetti su una poltrona libera e restai lì da sola per non so quanto tempo. Iniziai a pensare. La gente intorno a me faceva casino e la musica da discoteca a palla mi stordiva. Ripensai a molto tempo prima quando ero stata a una di quelle feste con Jimmy...mi ero divertita come una pazza insieme a lui, a Matt, Andy e a Holly...(Holly era la mia vera migliore amica che però si era dovuta trasferire in Nevada in un collegio l'anno prima...lei mi voleva bene davvero, non come Sam) ma ora ero da sola...è bruttissimo sentirsi sola con tutto il mondo intorno. Finii 5 bicchieri di vodka in poco tempo e mi buttai sul rum. Non mi ricordo quanti ne bevvi mi ricordo solo che ero distesa sul divano e ridevo come una scema, poi mi alzai sempre con il bicchiere in mano. Continuai a bere e a bere... l'alcol non mi faceva pensare a lui...mi faceva ridere e ballare, mi faceva sentire leggera. Ballai sul tavolo insieme a non mi ricordo più chi fino a quando due mani forti mi fecero scendere di forza prendendomi in braccio. Non capivo più nulla, girava tutto e avevo la testa leggera "Jimmy..." mi ritrovai a dire "lasciami! Mi stavo divertendo" il ragazzo che mi aveva in braccio sorrise "Maddie...sei ubriaca fradicia...torniamo a casa mia...non è ancora mezzanotte è meglio che i tuoi non ti vedano in questo stato" mi lasciai andare facendo penzolare gambe e braccia "iuuuuuuuuu sto volandoooo!! sto volando da teeeeeee fratelloneeeeee!! arrivoooo!!" il ragazzo scosse la testa 

"dai..."  bonfochiai "lasciamiii...voglio festeggiare capodanno!!" mi divincolai un po' ma lui strinse la presa ed uscimmo dalla casa. Non sentivo più rumori, solo il respiro regolare del ragazzo che mi portava in braccio. In un momento di lucidità lo riconobbi, era Matt...aveva lo stesso profumo di Jimmy...per questo li avevo scambiati. "dove mi porti Shadows!?" chiesi strascicando le parole 

"ti porto a casa mia....così dormi un po'! Non vorrai far prendere uno spavento ai tuoi.." 

" a casa tua?? mi vuoi violentare?? perchè forse tu non lo sai ma ho imparato l'autodifesa!!" mollai un pugno all'aria sbilanciandomi,lui serrò la presa e sorrise "tranquilla,non ho intenzione di fare nulla"

"ma a casa tua c'è della vodka?? perchè è davvero buona!!"

"si...c'è ma non per te scricciolo!"

"Shadows...dove sono gli altri??"

"sono ancora alla festa...li ho usati per distrarre la tua amichetta...non voleva mollarmi e quando ti ho vista in questo stato non potevo lasciarti lì con tutti quegli adolescenti allupati..."

"ohh...che tenero ma io mi so difendere!! comunque quella non è una mia amica...è una scema! Anzi una cozza appiccicosa" mi mise giù ma non ce la feci a reggermi in piedi così mi accasciai al muro. Sentii la poca cena venir su e vomitai nel prato di fronte a quella che doveva essere casa di Matt. "mmm...mi sa che passeremo la serata in bagno" disse Matt 

"ma va...passato!" mi alzai aggrappandomi al muro. Matt mi prese un braccio e se lo passò dietro le spalle. Salimmo le due rampe di scale, io non mi reggevo quasi sulle gambe, mi portò praticamente di peso. Come salimmo in casa mi posò sul letto, io mi sedetti e fissai il vuoto "Shadows...io non ce la faccio..." mi si appannò la vista per le lacrime, lui si sedette accanto a me "se devi vomitare ti porto una bacinella qui..."

"no...non ce la faccio a vivere..." scoppiai in singhiozzi e continuai "senza di lui ogni giorno è un incubo...voglio svegliarmi e capire che non è successo...se no davvero io la faccio finita" continuai a piangere a dirotto. Il suo volto era una maschera di terrore "Maddie tu stai scherzando vero? È l'acol che ti fa parlare! Ne riparliamo domattina..." mi abbracciò stretta "Jimmy non vorrebbe che tu facessi un gesto simile" mi diede un braccio sulla testa, sprofondai nella sua maglietta contro il suo petto marmoreo. 

"Shads! Ma mezzanotte è già passata?" chiesi tutto d'un tratto tornando euforica 

"no Maddie, mancano 10 minuti"  disse paziente sciogliendo l'abbraccio. 

"voglio festeggiare!! uff ma dove sono gli altri?? voglio tornare alla festa! Qui non hai niente per brindare?!" mi alzai per cercare da bere ma la testa prese a girarmi e le ginocchia cedettero facendomi finire sul pavimento. 
"Maddie,lascia stare" mi prese una mano e mi aiutò a sedermi di nuovo sul letto "sdraiati e riposa" 

"ma io non voglio!!" risposi come una bambina capricciosa, poi lui la ebbe vinta e mi sdraiai, stanca. Passarono pochi minuti e i giramenti di testa mi fecero venire la nausea.

"Matt bagno!" riuscii solo a dire e lui, che mi stava seduto accanto mi aiutò a correre in bagno. Arrivai appena in tempo. Rigettai tutto quello che avevo nello stomaco. Ero piegata sul gabinetto con una mano poggiata al muro , le gambe che tremavano e con Matt che mi teneva la fronte e i capelli. Mentre ero in quella situazione orribile sentii il mondo fuori che festeggiava l'arrivo del nuovo anno. I botti esplodevano, illuminando il bagno (dato che dalla fretta non avevamo neanche acceso la luce), le urla di gioia arrivavano da fuori. Mi sentii mancare e mi ritrovai sorretta dalle braccia di Matt "buon anno Maddie" mi sussurrò, sorrisi debolmente "buon anno, ho tanto sonno però" mi uscì con un filo di voce e poi i sensi mi abbandonarono e mi addormentai.

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Capitolo 3
*** 1 Gennaio ***


1 gennaio

La mattina dopo faticai ad aprire gli occhi, un fascio di luce solare mi scaldava il viso. Aprii gli occhi e mi misi a sedere. Un dolore lancinante mi colpì la testa, mi guardai intorno e capii che non era camera mia...abbassai lo sguardo e vidi Matt seduto su una sedia addormentato con la testa sul letto e all'improvviso mi ricordai della serata precedente; mi ero presa una bella sbronza e lui si era preso cura di me. Sentii le lacrime scendere calde, lacrime di commozione. Lui aprì gli occhi e vedendomi sveglia si alzò "ehi...come mai piangi?" sorrise stiracchiandosi sulla sedia
"c-cos'è successo ieri?" chiesi tenendomi la testa
"mal di testa?" sorrise divertito, il suo volto però era stanco "comunque hai bevuto un po' troppo ieri sera alla festa e beh...ti ho vista in quello stato e ti ho portata qui" disse serio
"grazie Matt..." lui rise
"ieri continuavi a chiamarmi Shads! era da un po' che non lo facevi " poi si alzò e andò in bagno tornando con un bicchiere e un paio di pastiglie
"oddio...cos'ho fatto di altro?" buttai giù le pastiglie "l'ultima cosa che ricordo è che mi sono seduta in salotto mentre voi eravate con Sam"
 sembrò triste, ma poi recuperò con un sorriso
"ne hai combinate delle belle...tanto per cominciare stavi ballando sul tavolo insieme ad un ragazzo e gli stavi bene addosso..." avvampai
"oddio...poi?"
"poi ti ho recuperata di forza, ti ho portato in braccio fino a qui...mentre venivamo mi hai scambiato per Jimmy..." ebbi un tuffo al cuore e dei flash della serata precedente mi ritornarono alla mente
"il profumo..." sussurrai
"cosa?" mi chiese il ragazzo
"avete lo stesso profumo...per quello ti ho chiamato così"
"ahh" disse lui e aggiunse "beh poi dopo aver vomitato nel mio giardino siamo saliti e sei diventata seria...hai detto che non ce la facevi più.." si fece serio "è vero piccola??" oh porca miseria! L'avevo detto davvero a qualcuno?? noooo, allora non stavo solo sognando...
"ehm...no..non lo penso davvero, tranquillo!" lui mi prese la mano
"lo sai che puoi contare sul mio aiuto e su quello di tutti gli altri?? devi essere forte per i tuoi genitori"
"lo so Matt"  perchè me lo ripeteva??non ne potevo più di sentirmi dire che dovevo essere forte.
" promettimi che non lo farai!" mi guardò negli occhi, non potevo mentire a quel verde limpido e non volevo che si riempisse ancora di più di tristezza
"promesso!"
"ok...hai fame Maddie?"
"ehm...non molta...ho vomitato ieri?"
"si, abbastanza...ti ho dovuto tenere la testa...a un certo punto mi sei svenuta in braccio...ho avuto paura finchè non ho capito che dormivi, ma non stavo tranquillo così ho dormito accanto a te" sbadigliò
"grazie Matt...sei un vero amico! Ti voglio bene!"
"anch'io te ne voglio scricciolo ora riposa"
"e tu? Hai bisogno di dormire!"
"tranquilla vado un po' di là sul divano!" annuii e mi rimisi sdraiata, lui andò nell'altra stanza e chiuse la porta. Accesi la tv, non avevo voglia di pensare e neanche di dormire così mi misi a guardare uno di quei programmi idioti che non parlano di niente. Ad un certo punto sentii il mio cellulare squillare, lo trovai e risposi.
"Maddie cara non sei tornata a dormire a casa, dove sei??" era mia mamma, non l'avevo avvisata
"scusa mamma mi sono fermata a dormire..."  non potevo dire da Matt, nonostante i miei si fidassero del ragazzo e lo conoscessero non era per loro consono che io andassi a dormire da lui
"da Sam...ieri quando siamo andate via dalla festa era tardi così ho preferito non rischiare di svegliarvi e mi sono fermata da lei, scusa se non ti ho avvisato prima ma stavo dormendo" la sentii tirare un sospiro di sollievo
"ah ok cara...oggi torni a casa o preferisci restare li?"
"torno dopo pranzo mamma, visto che è già mezzogiorno e sono stati gentili a invitarmi" mentii
"ok piccina! Ti fa gli auguri di buon anno papà...divertiti e salutaci Sam e i genitori"
"ok mamma, a dopo" attaccai. Mi alzai, il mal di testa stava scemando , andai in salotto dove trovai Matt a ronfare beato sul divano con un braccio a penzoloni. Non lo svegliai e andai a farmi un caffè per svegliarmi. Non mi ero ancora vista allo specchio ma dovevo avere un aspetto orribile e questo non era un bene visto che i miei non avrebbero dovuto vedermi in quello stato. Bevvi il caffè mentre alla tv passavano dei vecchi successi dei Deep purple e mi diressi in bagno. Era in buonissimo stato,mi aspettavo peggio, mi lavai, mi sciacquai e cercai di migliorare il mio volto con dei trucchi che avevo in borsa. Mi persi a fissare la mia immagine allo specchio. I miei occhi erano spenti, visibilmente tristi e segnati e la luce che avevo una volta era scomparsa del tutto dal mio viso. Feci un sorriso sforzato ma il risultato fu solo più penoso, distolsi lo sguardo e tornai in salotto cercando di scrollarmi di dosso quell'immagine di me. Quando tornai nel salottino trovai Matt che socchiudeva gli occhi "buongiorno signorino!" sorrisi
"buongiorno scricciolo" si stiracchiò e si mise a sedere
"ma...ti sei trasformata? Dov'è lo zombie di prima?"
"simpatico...comunque devo tornare a casa per le due e non voglio che i miei mi vedano strana e si preoccupino quindi ho nascosto tutto sotto due dita di trucco...ah gli ho detto che ero da Sam quindi se ti chiedono reggi il gioco"lui sembrava confuso
"o-ok...ma perchè non gli hai detto che eri da me?"
"perchè non volevo che si preoccupassero sai...tu sei un ragazzo...e tutto il resto..."
"ahahha figurati!! puoi stare tranquilla scricciolo! Mai e poi mai!"
"sai questo non fa bene alla mia autostima!" scherzai, lui corse ai ripari
"ma no dai non capire male! Sei la mia sorellina adottiva!"
"lo so, lo so scherzavo scemo!" mi misi ai fornelli e preparai due french tost. Mangiammo poi presi le mie cose e tornai a casa.
"grazie di tutto Matt...non so davvero come ringraziarti" l'abbracciai
"beh se vuoi comprarmi una ferrari..." scherzò, poi tornò serio
"lo sai che sono qui per te se hai bisogno, vengo a trovarti sta sera con gli altri"
"ok...avverto mamma e papà a dopo"
"a dopo scricciolo!" scesi le scale e mi avviai a casa. Da lì a casa mia erano solo poche centinaia di metri così andai a piedi. Misi l'mp3 a palla per non pensare evitando accuratamente le canzoni degli Avenged Sevenfold per non riprendere a piangere. Come arrivai a casa salutai i miei e corsi veloce in camera mia, avevo bisogno di suonare. Mi misi alla batteria che avevo nell'angolo della mia camera e iniziai a picchiare duro, dovevo diventare brava, brava quanto lui almeno se no non avrebbe avuto senso suonare. Mi esercitai rinvigorendo i calli sulle mie mani che stavano iniziando a scomparire, al colledge non avevo la mia batteria in camera e mi dovevo accontentare di quella della sala prove una volta a settimana. Mentre suonavo ebbi una strana sensazione, mi sembrò che qualcuno mi fosse dietro e mi guidasse i movimenti stingendomi i polsi come quando Jimmy mi insegnava a suonare da piccola. Mi voltai di scatto ma non c'era nessuno. Ero spaventata ma non c'era motivo era stata solo una mia suggestione e niente di più. Scossi la testa e ripresi quando vidi la porta aprirsi e la testa di Zacky fare capolino, smisi di suonare e posai le bacchette sul rullante.
"ehi Maddie, ti ho disturbata?" si appoggiò alla porta
"no tranquillo...mi stavo esercitando un po'....non pensavo arrivaste così presto" lui guardò l'orologio stupito
"guarda che sono già le 7.30...siamo arrivati un'ora fa ma i tuoi ci hanno detto che eri qui a suonare e non abbiamo voluto disturbarti...ora però sono salito perchè volevo salutarti e fare due chiacchere" sorrise
"posso entrare?" mi alzai di scatto
"certo certo!! vieni...siediti pure dove vuoi!" dissi un po' sorpresa per l'ora
"ma sono già le sette e mezzo?" lui si sedette sulla sedia girevole della scrivania ed io sul letto
"certo svampitella!"
"quando suono perdo la cognizione del tempo..."  mi sdraiai emettendo un profondo respiro
"come stai Maddie?"  in quel periodo sentivo quella domanda centinaia di volte al minuto ma il suo tono mi suonò diverso tanto che non gli mentii come facevo a tutti gli altri
"male..."  alzai piano il viso e me lo trovai vicino al letto seduto al contrario sulla sedia con il mento appoggiato allo schienale
"l'ho notato ieri sera...non è da te sbronzarti in quel modo...ah a proposito volevo scusarmi...non avrei dovuto lasciarti sola...è solo che la tua amica era così appiccicosa e petulante che non sono riuscito a scapparle..." era sinceramente dispiaciuto i suoi occhi azzurri erano più scuri del solito e fissavano il pavimento
"lo so che Sam è insopportabile... non so neanche perchè l'abbia invitata a entrare...il fatto è che beh...non ce la facevo a reggere tutto quello senza una scappatoia...così ho iniziato a bere"
"avrei dovuto starti vicino...se non ci fosse stato Matt...non voglio neanche pensarci..." si prese la testa tra le mani
"se non ci fosse stato Matt sarei svenuta e basta...non stare così male...tranquillo Zacky!"
"comunque lui manca molto anche a me...per questo non mi so spiegare come io abbia potuto lasciarti così..."
"ti ho già detto di stare tranquillo...comunque per me è un incubo ogni giorno...passare davanti a quella porta è la prova più difficile perchè mi sembra sempre di vederlo uscire da lì..."abbassai lo sguardo "Zacky...non dirlo a nessuno perchè mi prenderebbero per pazza ma prima mentre suonavo mi sembrava che qualcuno mi prendesse i polsi e mi aiutasse a suonare..." lui mi guardò un po' confuso
"c-cosa?"  non era spaventato ma confuso "pensi a un fantasma?" disse serio
"ma no...magari era solo suggestione..." risposi sdrammatizzando
"penso anch'io Maddie, però lui la lassù di sicuro ti sarà sempre accanto!" mi portai le gambe al petto poggiando la testa sulle ginocchia
"vorrei fosse qui con me fisicamente...mi sento indifesa senza di lui..." mi sentii una lacrima scendere lui si alzò dalla sedia e si mise a sedere accanto a me "ma per proteggerti ci siamo noi!! non devi sentirti indifesa...hai quattro degne guardie del corpo a tua disposizione" sorrise asciugandomi una lacrima con il dito. Sentii il suo tocco caldo sulla guancia, poi le sue braccia cingermi e stringermi a se
"va tutto bene Maddie..." mi sussurrò ed io mi sentii protetta e lo strinsi a mia volta cercando un conforto che lui mi diede.
"Maddie!! come..." Brian interruppe la frase vedendoci abbracciati, noi ci staccammo velocemente un po' imbarazzati per la situazione "ho interrotto qualcosa?" chiese Brian
"no" rispondemmo all'unisono "è solo che sono un po' a terra..." dissi
"le ho chiesto scusa per ieri sera" disse Zacky. Il volto di Brian si distese un po'
"appunto...volevo scusarmi anch'io..."
"e anch'io" aggiunse Johnny da dietro Brian
"scuse accettate! Tranquilli, conosco Sam e so com'è fatta...diciamo che la nostra amicizia è finalmente giunta al termine!"
"bella scelta piccina!" disse Brian sedendosi sulla sedia prima occupata da Zacky mentre Johnny rimase appoggiato al muro vicino alla porta
"dove avete lasciato Matt??" dissi per alleggerire l'atmosfera
"è giù con i tuoi...è arrivata anche Leana...era in uno stato orribile povera..."rispose Brian. Leana era sempre stata la migliore amica di Jimmy sin dai tempi delle elementari, abitava nella villetta vicino alla nostra. Ultimamente il loro rapporto si era evoluto e si erano messi insieme. Erano la mia coppia preferita, la più bella che avessi mai visto e con Leana ho sempre avuto un bellissimo rapporto dato che ormai era come la mia sorella maggiore (Katie non mi degnava della minima attenzione). Mi ricordo che mamma aveva soprannominato Matt Jimmy e Leana “il trio dei disastri” dato che erano inseparabili e si mettevano sempre nei guai. Penso che ormai mamma avesse adottato gli altri due ragazzi visto che erano sempre a casa da noi, fortunatamente per me dato che essendo piccina non potevo andare a casa degli altri, così m'intrufolavo tra loro e mi divertivo come una pazza.
"oh...Leana...è da quando l'ho chiamata per darle la notizia che non la vedo o sento...eravamo in lacrime tutt'e due e le parole stavano a zero...scendo a salutarla..." feci per alzarmi ma Zacky mi trattenne il braccio
"no...ha detto che voleva salire lei...quindi stai tranquilla...saliranno tra poco" annuii
"ok..." poi ripresi "allora...cosa avete combinato voi ragazzi ieri sera?" sorrisi, Johnny rispose "beh...Zacky e Brian avevano il loro gruppo di ammiratrici...erano davvero occupati" mi fece l'occhiolino, Zacky arrossì mentre Brian si strofinò le unghie sulla maglia tirandosela un po' dicendo
"modestamente ho il mio fascino gente!"
"ma piantala di tirartela... avranno avuto dei problemi agli occhi di sicuro!" lo sfottei
"questa me la paghi bambina!! medito vendetta!"
"voi due meditate ma avete visto il nostro Zacky peperone?" disse Johnny col tono malizioso
"non è vero coglione!" disse zacky viola in volto
"ti vergogni piccino?" aggiunse Brian
"non mi vergogno di un cazzo, avete rotto i coglioni!"
"dai poverino lasciatelo in pace!" andai in suo soccorso
"ti fai difendere dalle bambine Zackino?" sfottè Brian
"non mi faccio difendere da nessuno....voi smettete di rompere il cazzo, ok??"detto questo si alzò e se ne andò. Tutti lo guardarono allibiti "stavamo solo scherzando"disse Johnny un po' sorpreso
"lasciate stare vado io..." dissi, mi alzai e lo seguii. Uscì dalla mia camera in tempo per vederlo entrare in bagno. Bussai. Nessuna risposta. Bussai ancora e aggiunsi "Zacky sono io..." aprì la porta e si sedette sul bordo della vasca, io mi sedetti accanto a lui "cosa ti è preso di là?" lui abbassò lo sguardo
hanno esagerato...mi fa girare i coglioni quando fanno così"
"siamo un po' permalosi?" sorrisi ma lui mi guardò serio
"c'è un limite...loro lo sanno su certe cose come la penso..." aveva uno sguardo strano...sembrava volesse far intendere qualcosa, abbassai lo sguardo
"ora ti sei un po' calmato?"
"si" sussurrò "allora torniamo di là se no quelli mi distruggono tutta la stanza..." ci alzammo e tornammo in camera mia dove ci fu un silenzio di tomba per un paio di minuti fin quando sentii bussare e Matt fece capolino "si può??"
"certo certo! Entra!" risposi
"è un po' affollato!" scherzò lui. Dietro di lui apparve Leana, aveva gli occhi arrossati dal pianto ma la sua bellezza rimaneva. Mi alzai e l'abbracciai, lei mi strinse forte quasi a soffocarmi iniziando a singhiozzare. Non ci fu bisogno di parole ci capimmo al volo, voleva dimostrarmi che se avevo bisogno lei c'era.
"come stai Maddie?" mi disse asciugandosi il volto con un fazzolettino di carta
"vado avanti...ci sono loro che mi aiutano a fami forza...soprattutto per i miei, per la prima volta anche Katie mi sta vicino" 
abbassai lo sguardo "tu?" lei sorrise triste
"vado tutti i giorni alla camera mortuaria...gli tengo la mano e finisco sempre per passare il tempo a piangere... mi manca da morire e non posso pensare che se n'è davvero andato"
"un incubo giornaliero...per me è così " ci stringemmo di nuovo "dai, rimani con noi... questi quattro sono dei fenomeni a farti passare le lacrime, basta guardarli in faccia" lei sorrise sforzata
"questo l'ho sempre pensato!" disse lei procurando un'ondata di battute da parte dei ragazzi. Eravamo un po' stretti nella mia cameretta ma passammo lì il tempo prima della cena. Rimasero tutti a mangiare li e passammo la serata in salotto tutti insieme anche con i miei Katie e il marito.

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Capitolo 4
*** 2 Gennaio ***


2 gennaio

Il giorno dopo lo passai da sola, erano tutti troppo occupati e io non volli disturbare nessuno. Stetti nella mia camera per tutto il giorno a studiare, suonare o ascoltare musica...non volli vedere nessuno di quelli che si presentarono per far compagnia ai miei. Ad un certo punto sentii bussare sul vetro. Mi avvicinai cauta, spostai le tende e vidi Andrew (Andy per tutti), il mio migliore amico che non vedevo da una vita appollaiato sul tetto davanti alla mia finestra che mi faceva le linguacce come faceva sempre quando eravamo più piccini. Aprii la finestra e lo feci entrare, era poco più alto di me, snello, capelli neri corvini occhi azzurro ghiaccio contornati da una linea di matita vestito alla “emo”. "Andy!! ma cosa diamine stavi facendo?? non puoi usare la porta?" sorrisi felice di rivederlo. Infatti erano ormai 5 mesi che non ci vedevamo più, da quando siamo dovuti partire ognuno per il proprio college. Avevamo passato insieme le vacanze estive felici di rivederci dopo tanto tempo. La nostra amicizia iniziò in prima elementare per sbaglio, all'inizio ci odiavamo a morte e ce ne facevamo di tutti i colori poi però un giorno lui mi aveva fatto lo sgambetto e io nel cadere avevo beccato un pezzo di ferro e mi ero praticamente bucata il ginocchio, mi portarono in infermeria e lì lui venne a scusarsi e a dirmi che gli dispiaceva, era così teneroso. Da quel giorno diventammo amici, e col passare degli anni amici per la pelle.
"ci ho provato dalla porta ma tua mamma ha detto che non c'eri" rispose ingenuo "così ho pensato di ricorrere ai vecchi metodi" si sedette sul letto a peso morto "per fortuna che eri in camera se no avrei avuto seri problemi a scendere, ormai abbiamo un'età..." ridemmo insieme poi lui si fece serio "scusa se non sono venuto prima ma non c'erano aerei dalla Florida..."
"la Florida?? pensavo abitassi nella casa all'angolo" chiesi dubbiosa "
lascia perdere...natale con i nonni...tsè" disse stanco e sfottendo "seriamente...avrei voluto essere qui il 29...quando mi hai chiamato...ma non c'erano voli...e prendendo un pullman sarei arrivato domani, quindi tanto valeva aspettare questo volo"
"tranquillo Andy! Ci sono stati Matt e gli altri a farmi compagnia, ma mi sei mancato da morire"
"vieni qui scemotta" mi abbracciò forte, così forte che quasi mi stritolò contro il suo petto. Aveva un profumo meraviglioso, dolce come piace a me. Mi diede un bacio in fronte dicendomi "ora c'è qui la tua guardia del corpo ufficiale...non ti lascierò in pace nemmeno un minuto! Ti conosco a te!"
"cosa vuol dire?" chiesi un po' preoccupata
"vuol dire che so come sei...hai già pensato a qual'è il modo migliore per raggiungere tuo fratello ma non l'hai ancora fatto perchè ti senti in dovere verso i tuoi.." rimasi di sasso...come faceva a sapere ciò che io avevo solo pensato? Mi conosceva meglio di chiunque altro questo era poco ma sicuro! continuò
"non ti lascierò sola neanche un minuto, siccome i miei sono in florida ho chiesto ai tuoi di ospitarmi e ne sono stati felici, spero che la cosa non dia fastidio a te.." mi si stampò un sorriso in volto
"fastidio?? fastidio??? è la cosa più bella che mi potessi dire! Ma dove dormirai scusa?"
"ehm...non ne ho idea, presumo in salotto sul divano!"
"povero dovrai svegliarti sempre presto visto le visite continue"
"va beh dai..." si sedette sul letto e io mi misi accanto a lui  "come stai Maddie?...te l'avranno chiesto in tanti, però a me puoi dire la verità" era vero..con lui potevo essere sincera come lo ero stata con Matt ma senza essere ubriaca.
"sto un schifo..." gli raccontai tutto quello che era successo in quei giorni, da quando ho saputo, alla festa di capodanno,al giorno a casa di Matt al giorno prima a casa mia con gli altri...
"ti sei cosa?? allora è vero che non ti posso lasciare un attimo!! meno male che c'era Matt...lo sapevo che quella Sam era un'amica di merda! Come si fa ad abbandonare un cuccioletto come te per divertirsi con gli Avenged Sevenfold... manco fossero gli dei scesi in terra" com'era tenero...lui si che teneva davvero a me. "per quanto riguarda il fatto della strana sensazione...beh penso sia solo suggestione..." si sdraiò mettendosi le mani dietro la testa.
"lo penso anch'io, anche il fatto che Sam è una stronza" mi sedetti difronte a lui con le gambe incrociate appoggiandomi alla spalliera alla fine del letto. Parlammo per un po' di tutto quello che ci era successo nel tempo in cui non ci eravamo visti. Scendemmo per cena e anche i miei erano contenti di averlo per casa. Dopo cena arrivarono gli altri. Restammo tutto il tempo in salotto a guardare film alla tv cercando di dimenticare il dolore.
Ero seduta tra Zacky e Andy e non la smettevano più di farmi ridere facendomi il solletico o cose simili, Zacky era molto strano... di solito non scherzavamo così tanto, stava sempre piuttosto sulle sue. Ad un certo punto il film si fece romantico,i due protagonisti tra una sparatoria e l’altra si dichiararono il loro amore, Zacky allargò le braccia e le posò sullo schienale del divano in maniera molto naturale, tanto che quasi non me ne resi conto. Finito il film i miei andarono a dormire mentre noi restammo ancora un po’ lì a fare due chiacchere. Ridevamo e scherzavamo e non so come mai mi ritrovavo sempre addosso a Zacky in un modo o nell’altro finivo spintonata verso di lui o lui mi si buttava addosso per scherzare come facevano tutti. Dopo la mezzanotte tornarono tutti alle rispettive case, salutai tutti con un abbraccio e restai sola con Andy.
"gelato di mezzanotte?" propose
"bisogna vedere se c’è il gelato" andammo in cucina e il gelato fortunatamente c’
era, prendemmo il barattolino e salimmo in camera mia, ci sedemmo sul mio letto uno di fronte all’altra e mangiammo ognuno dalla sua parte di vaschetta.
"ehi Maddie vedi che se mangi così tanto finirai per diventare una bonzona!" mise su un sorrisetto maligno
"che fai provochi stronzetto??"
"chi? Io?" fece una faccia angelica e innocente "non lo farei mai...è un dato di fatto però!" meditai un po’ sul dafarsi poi presi il mio cucchiaio lo riempii di gelato e lo spiaccicai sul suo nasino delicato
"bonzone ci sarai tu!!!" risi come una scema vedendolo incazzarsi  "vuoi la guerra allora" finimmo per spalmarci in faccia il resto del gelato ridendo, quando ci fummo calmati andammo in bagno per darci una pulita. Ci guardammo allo specchio e scoppiammo a ridere
"certo che abbiamo vent’anni per niente,eh? Siamo ridotti come due ragazzini delle medie" disse lui
"adesso non ti dare delle arie...tu sembri un bimbo delle elementari caro mio!!"
"senti chi parla!" aprì il rubinetto e mi schizzò l’acqua in faccia, io feci lo stesso e uscimmo dal bango puliti ma pieni di schizzi. Ci mettemmo il pigiama (io in bagno lui in camera sia chiaro) e ci sdraiammo vicini sul mio letto da una piazza e mezza a parlare.
"Mad...hai più pensato di farla finita?" chiese con un tono serio e calmo, quasi mi fece venire i brividi tanto era calmo
"n-no...in questi ultimi giorni ho smesso di pensare...se ricominciassi a usare il cervello penso che non reggerei e crollerei in depressione, preferisco evitare" chiusi gli occhi per non vederlo "lo sai che prima o poi dovrai ricominciare a pensarci? Sei andata a vederlo da quando è mancato?" in quel momento mi sentii mancare, fortunatamente ero sdraiata se no penso che mi sarei inginocchiata al suolo in un mare di lacrime.
"no" risposi solo senza tradire emozioni dalla voce
"capisco...allora qui abbiamo un problema enorme,devi affrontarlo o peggiorerà solo" non riuscivo a sopportare quel tono pacato che aveva mentre io avevo solo voglia di urlare e piangere
"Andy, non ce la faccio...vederlo lì fermo...pallido..." la voce mi si mozzò, m’immaginai la scena:Jimmy disteso su una barella fermo, freddo con gli occhi chiusi, vestito di tutto punto senza più il suo sorriso caldo e rassicurante, senza più le sue parole di conforto o di scherno fraterno. Non mi avrebbe sentito arrivare, non mi avrebbe salutato con un abbraccio,non mi avrebbe preso in giro per il mio taglio di capelli o per la mia maglietta rossa di Emily the strange che tanto odiava. Non potevo sopportare tutto questo...ero riuscita a rimettere in piedi una vita quasi normale e quello l’avrebbe distrutta, fatta in tanti piccoli dolorosissimi pezzi in un attimo. Sentii qualcosa di caldo salirmi agli occhi e offuscarmi la vista: lacrime, di nuovo lacrime amare. Scoppiai in un pianto isterico pieno di singhiozzi e di dolore, cercai di soffocarlo coprendomi la bocca con le mani per non far sentire nulla ai miei genitori ma ero come un fiume in piena incapace di arginarsi e impossibile da arginare. Andy mi guardò dolce e comprensivo, si voltò di lato e mi strinse a sè, io cercai rifugio in quelle braccia come un cucciolo infreddolito. Mi fece sfogare senza dire una parola, solo stringendomi a sè e così tra le sue braccia calde finii per addormentarmi tra le lacrime. Quella notte fu straordinariamente tranquilla. 

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Capitolo 5
*** 3 gennaio ***


Il giorno dopo mi svegliai tardi ancora abbracciata lui i nostri visi si erano avvicinati durante il sonno, arrossii poi vidi che anche lui si stava svegliando. Allontanai un po’ la testa e lo salutai quando aprì gli occhi "buongiorno.." sorrise
"buongiorno signorina, passato il magone?"
"grazie a te!" sorrisi anch’io. Ci alzammo velocemente
"scusa se sono rimasto qui ma mi sono addormentato..." era un po' imbarazzato
"scusami tu se ti ho riversato addosso tutte le mie frustrazioni"  l'imbarazzo scomparve e al suo posto si formò un grande sorriso
"non devi dirlo neanche per scherzo! Che siamo amici a fare se no??" mi scompigliò i capelli

"devo avere un aspetto terribile..."
"tranquilla...sei carina come sempre...solo con gli occhi un po’ rossi" mi spettinò ulteriormente e andò in bagno, io risistemai il letto e preparai tutto il necessario per la giornata. Quandò uscì dal bagno bussò piano alla mia porta, aprii e lo vidi scendere le scale per andare in salotto a far finta di aver dormito lì. Erano le 8 del mattino e fortunatamente nessuno si era ancora svegliato in casa. Andai in bagno e quando mi guardai allo specchio stentai a riconoscere la mia immagine riflessa, Andy era stato fin troppo buono quando aveva definito i miei occhi un po’ rossi...sembravano sanguinanti tanto erano rossi. Questi facevano contrasto con il mio colorito cadaverico mentre i miei capelli erano completamente arruffati. Cercai di porre rimedio a tutto ciò, mi sciacquai il volto, misi una goccia di collirio a ogni occhio e coprii il resto con un po’ di trucco dopo di che mi vestii e scesi in cucina per la colazione. La casa era deserta, i miei riposavano ancora (mia madre ultimamente dormiva veramente poco però restava sdraiata fino a tardi, penso sia per un meccanismo di autodifesa dal dolore, penso che anche lei come me speri di svegliarsi e scoprire che è stato solo un incubo) e Kate e Nik dormivano profondamente. Andai in cucina dove trovai Andy ai fornelli.
"ehi...che ci fai lì?" chiesi stupita al mio amico che per l’occasione indossava un gembriule e un cerchietto per tenere indietro la frangia
"preparo la colazione, non si vede?" rispose con un tono totalmente innocente
"si...lo vedo...ma tu sei un ospite...non è compito tuo" sorrisi sedendomi
"beh...siccome sono un ospite ricambio cucinando" fece spallucce e mi mise davanti un piatto con tre pancakes cosparsi di sciroppo d’acero, il tavolo era già apparecchiato con sopra anche del succo di frutta, del latte e del te. Punzecchiai i pancakes con la forchetta bofonchiando
"sicuro che sono commestibili?" lui mi diede un leggero colpetto dietro la testa
"zitta e mangia! Ti pare che io ti do qualcosa che ti possa far male?" mi guardò dolce e mi convinse ad assaggiare. Ne buttai giù un boccone, erano veramente buoni "dove hai imparato a cucinare?" chiesi allibita
"a vivere da soli si impara a forza, donna di poca fede!" si sedette accanto a me e iniziammo a mangiare tranquilli. Dopo poco scesero anche i miei e si meravogliarono anche loro delle doti culinarie del mio amico. Si parlò del più e del meno per tutto il resto della colazione, poi io e Andy decidemmo di uscire, più che altro lo decise lui infatti io sarei volentieri rimasta a casina mia. Una volta usciti mi sentii bruciare gli occhi dalla luce che c’era e mi presi le prese in giro di Andy sul fatto che stavo diventando una larvetta secca a stare in casa. Mi prese la mano e mi trascinò fino a un parco a pochi passi da casa, lì andavamo sempre da bambini, io, lui e Holly ci divertivamo sulle giostrine mentre Jimmy, Matt e gli altri facevano i “bulletti” sulle panchine tenendoci d’occhio. A quell’ora era deserto così ci sedemmo sulla sommità dello scivolo a parlare. Rievocammo vecchi ricordi legati a quel posto, uno su tutti quando eravamo solo io e Andy perchè Jimmy e Matt erano usciti con due ragazze e si erano appartati con loro, avevamo circa 7 anni. Stavamo giocando nella fossa della sabbia a fare una specie di castello, finimmo l’acqua così andai io a prenderla alla fontanella. Mentre tornavo intenta a non disperderne neanche un millilitro un bambino mi fece lo sgambetto così io caddi per terra rovesciandomi tutta l’acqua addosso e ferendomi le ginocchia. Come vidi il sangue uscire scoppiai in lacrime mentre il bambino se la rideva. Ad un tratto vidi Andy correre verso di me e saltare addosso al bambino che mi aveva fatto cadere urlando "chiedile scusa o ti picchio!" il bimbo si rifiutò e ne usci una scazzottata finchè i genitori non li divisero e costrinsero il bimbo a chiedermi scusa. Sia io che Andy eravamo messi maluccio ma lui mi prese la manina e mi disse sicuro di sè "andiamo a casa che devi pulire quella brutta bua"  così andammo a casa mia, in cui sapevo non esserci nessuno dato che i miei lavoravano entrambi lui non si curò dell’occhio che gli stava diventando nero e dei tagli che aveva sparsi sulle ginocchia, gomiti e mani, quando glielo feci notare lui rispose  "prima devo curare te...Jimmy ti ha lasciato sotto la mia protezione!"  "va bene ma adesso ti curo io..." risposi un po’ in ansia per il mio salvatore. Cercai di fare il massimo che una bambina di 7 anni può fare e lo curai al meglio tanto che l’occhio nero passò ai suoi quasi del tutto inosservato. Ero fiera del mio amichetto tanto che raccontai tutto a mio fratello che si complimentò con lui per il coraggio. Chiaccherammo fino all'ora di pranzo poi mi portò in un pub li vicino a mangiare dove andavamo sempre sin dalle nostre prime uscite. Lì trovammo Sam seduta ad un tavolo vicino all'entrata che rideva e scherzava con una sua amica, come ci vide saltò subito in piedi e si sbracciò indicando i posti accanto a lei
"Andy portami via da qui...io quella la gonfio!" sussurrai dandogli una gomitata, lui sorrise e disse tra i denti
"sta buona, andiamo lì la salutiamo e ci sediamo dall'altra parte del locale" mi arresi e accosentii. Come fummo vicini al tavolo lei si stampò in faccia un megasorriso
"ehi Maddie!! Andy!! sei tornato!! mi sei mancato in questi mesi!! devi raccontarmi tutto!!" si fece aria con le mani "ah! Tra l'altro lo sai che ho conosciuto gli Avenged Sevenfold? Sono amici di Maddie, l'altro giorno della festa che ti dicevo " si rivolse all'amica attenta "erano a casa sua e sono venuti con noi...sono stati tutta la sera insieme a me e abbiamo fatto amicizia, sono davvero simpatici, gli ho anche chiesto il numero!"  le brillavano gli occhi "illusa" pensai io ricordando i commenti dei ragazzi la mattina dopo.
"oh...non mancherò di raccontarti la mia vita universitaria...magari un altro giorno oggi è dedicato a Maddie per tirarla un po' su" feci un sorriso sforzato mentre la sua espressione si tramutava da gioiosa a delusa
"oh, no, ma sedetevi con noi!! siamo sole solette.."
"veramente..." iniziai ma poi ci convinse a sederci insieme a loro. Passai tutto il pranzo a vederla strusciarsi su Andy e vantarsi di aver conosciuto Matt e gli altri e che Syn ci provava con lei e le stava addosso...illusa, illusa, illusa! "Syn" come lo chiama lei ha 10 anni più di lei e conoscendolo non andava di sicuro a guardare una diciannovenne scema come lei neanche fosse miss america, oltretutto. Restai in silenzio per tutto il pranzo, annuendo o rispondendo a monosillabi e lanciando maledizioni a Andy con gli occhi perchè non mi aveva portato via. Dopo un'interminabile ora e mezza la cara Sam si alzò e se ne andò perchè doveva andare da qualche parte così restammo finalmente soli e in beato silenzio. Quando le due ragazze uscirono dal locale iniziai il mio sfogo
"Andy...sappi che ti odio con tutto il mio cuore" lui mi guardò con gli occhioni dolci
"davvero?? scusami"
"non mi commuovi!! ma ti rendi conto di cosa ho dovuto sopportare??? quella scema che si vantava che "Syn" le andava dietro quando Brian non la caga minimamente, non si sente minimamente in colpa del fatto che io sia quasi andata in coma etilico perchè lei doveva andare a quella cazzo di festa...sa solo vantarsi e strusciarsi addosso a tutti i ragazzi a cui voglio bene!!" respirai dopo lo sfogo e mi sentii meglio
"wow" disse lui "non è che sei gelosa??"  sorrise
"gelosa?? scusa se quella si fa bella sulle spalle mie!! e poi gelosa di chi? "
"dai tranquillizzati Maddie...è finita, giuro che non l'avvicinerò mai più in tua presenza! Ora mangia il dolce e rilassati, offro io per farmi perdonare"
"ok..." presi una fetta di torta di pesche e mi sciallai sulla poltroncina. Andy cercò di farmi ridere per tutto il tempo facendo il buffone e riuscendo nel suo intento. Uscimmo dal locale che erano ormai le 3 del pomeriggio.
"che facciamo adesso capo?" chiesi prendendolo sotto braccio lui mi guadò sorridente
"ti va di pattinare?" battei le mani
"se mi va?? certo!!" pattinare sul ghiaccio era una delle cose che amavo di più. Ci divertimmo un sacco a pattinare, lui non era molto capace tanto che ad un certo punto non ci trovammo per terra una sopra l'altro a ridere come deficenti. Dopo una cioccolata calda t
ornammo a casa, doppo cena mi disse che aveva organizzato una serata con i ragazzi. Ritornare a casa mi sembrò strano, come ritornare al buio dopo una giornata di sole. Mi costrinsi a entrare, cenammo tutti in cucina e subito dopo mangiato arrivò Mat ch e ci accompagnò in macchina fino a un locale vicino alla periferia. Durante il viaggio non dicemmo molto, ci limitammo ad ascoltare la musica che proveniva dall’autoradio. Una volta arrivati c’erano già tutti e ci accolsero calorosamente. Entrammo, il locale era in stile “western” con i tavoli e le panche in legno, le travi a vista e il pavimento in palchè rozzo. Una musica di sottofondo accompagnava i clienti durante la permanenza,credo fosse una radio rock. Ci sedemmo al primo posto che trovammo e mi ritrovai nuovamente tra Andy e Zacky.
"ehi che avete fatto oggi ragazzi??" chiesi
"beh abbiamo suonato un po’ nella vecchia saletta poi ogniuno a casa sua...io ho scritto un po’" disse Matt dando un’occhiata al menù
"stessa cosa" aggiunse Brian, al vederlo mi misi a ridere come una scema da sola ripensando a ciò che aveva raccontato Sam poco tempo prima.
"che ti ridi,scema??" chiese John un po’ preoccupato per la mia salute mentale
"ahahahah...ripensavo a una cosa che mi ha detto una che ho visto oggi...ahahahah" al che Andy capì e scosse la testa rassegnato alla mia demenza
"e cosa ti ha detto?" continuò Johnny 
"ahah...aspetta...non ce la faccio" presi un respiro "mi ha detto che Brian ci provava con lei!" al che Brian rizzò le orecche
"chi??"
"Sam"  disse Andy al che anche Brian scoppiò a ridere
"quella bimbetta?? Ma perfavore!!"
!dovevi sentirla...”Syn” di qua “Syn” di là..." la imitai in malo modo
"ahh adesso siamo passati a Syn!!" disse Zacky dandogli una pacca sulla spalla  "anche i nomignoli!!" ridemmo tutti mentre il ragazzo si abbassò il cappello sugli occhi per evitare gli sguardi curiosi degli altri occupanti del locale. Dopo lo sfottò ordinammo da bere, alcolici per tutti tranne che per Matt e John che dopoi avrebbero dovuto guidare. Bevemmo tutti e bevemmo molto, tanto che inziammo a ridere come scemi, a scherzare e a menarci. Ad un certo punto dissi una cavolata e Zacky mi diede un coppino forte,
"ahi! Ma se matto!!" lui mi abbracciò forte "scusa scusa scusa!!!" mi diede baci sulle guance e in fronte
"ok,ok! Pace!!" lui sorrise dolce
"ok,allora siccome sono sollevato vado in bagno!" si alzò e se ne andò in un modo che mi fece sorridere. Anche John lo seguì attirando la battuta scema di Andy
"andate in bagno in due come le ragazze??" nessuno rise, lui mise su una faccina triste che ci fece scoppiare tutti. Dal tanto riso dovetti andare in bagno anch’io così mi diressi, cercando di stare in equilibrio da quanto avevo bevuto, al bagno. Il bagno era diviso in due una porta per gli uomini e una per le donne. La porta degli uomini era aperta, sentii parlare John, curiosa mi accostai
"cosa stai facendo??" chiese serio
"nulla... il solito,bevo rido e scherzo" disse l’altro con voce innocente
"e con Meddie?? È da un po’ che ti tengo sott’occhio..." silenzio poi l’altro riprese
"nulla...mi sto comportando normalmente"
"non è vero...ti vedo, lo so cosa stai facendo! Ma lei non è una delle tante, è la sorellina di Jimmy...devi avere rispetto per lei..."
"e va bene, mi piace...è cresciuta bene dall’ultima volta che l’ho vista! E ok ci sto provando, ma siamo entrambi grandi e vaccinati,ha quasi vent’anni sa decidere da sola cos’è meglio per lei,non credi??"
"credo che tu hai quasi trent’anni e che un po’ di giudizio ce lo dovresti mettere, dieci anni di differenza si sentono" aveva un tono quasi paterno
"io faccio quello che sento,al cuore non si comanda... deciderà lei con la sua testa" momento di silenzio
"tu dai retta al cuore o a qualcos’altro?" a questa domanda sentii dei passi e mi gettai nell’altro bagno. Feci quello che dovevo fare e poi con molta calma tornai al tavolo. Quando mi sedetti notai un sorriso da parte di Zacky con John che lo fulminava con gli occhi, io restai in silenzio per il resto della serata a pensare. E così Zacky ci stava provando con me,e io non me ne ero mai accorta..beh come potevo a pezzi com’ero non mi sarei accorta neanche di un razzo che distruggeva la casa del vicino. Zacky...non l’avevo mai visto sotto quel punto di vista. Lo conoscevo ormai da anni ma mai e poi mai mi ero sognata di avere mire diverse dall’amicizia, nè con lui nè con nessuno degli amici di mio fratello...troppo grandi e fissati con cose a me non consone. Mai avrei pensato che uno di loro venisse a guardare me, la piccina di casa. Forse ora non ero più così piccina per loro... poi lui non è tanto male come ragazzo, a parte la fama di “ragazzo leggero” (per dirla gentilmente)che ha,ma io mica mi voglio sposare con lui...No, quella sera non ero psicologicamente pronta a prendere una decisione...non avrei neanche dovuto sapere nulla di quella discussione. A tarda notte tornammo a casa, Matt riaccompagnò me e Andy, salutai gli altri coi due soliti baci ma Zacky mi diede l’impressione di soffermarsi un po’ di più. Feci finta di nulla e andai. In macchina poi
"che hai piccina?" mi chiese Matt col suo vocione paterno
"niente" mentii, non volevo farlo preoccupare, come minimo avrebbe distrutto Zacky. Entrammo in casa, io andai in camera mia e Andy in salotto dicendoci solo un “’notte” ci congedammo. Mi cambiai, andai in bagno e mi sdraiai visto l’ora tarda ma non riuscii a prendere sonno...come mi dovevo comportare per evitare ulteriori sofferenze? Lasciar perdere o godermi la vita giorno per giorno? Mentre la mia mente si arrovellava su queste domande sentii bussare. Aprii. Era Andy, mi scostai per farlo entrare
"cos’hai??" mi chiese senza neanche darmi il tempo di fiatare, si mise difronte a me a braccia conserte con il tipico sguardo “so che hai combinato qualcosa”
"niente..sono solo stanca" lui mi fissò
"non raccontarmi balle...ti conosco meglio dei tuoi genitori, non hai segreti per me"  mi arresi e buttandomi sul letto confessai
"ho sentito una cosa che non avrei dovuto sentire...e ora sono confusa e non so cosa fare" lui mi si sedette accanto
"cos’hai sentito?" chiese preoccupato
"John e Zacky che discutevano"
"su cosa?" m’incalzò
"su di me"  abbassai lo sguardo
"ovvero??"  era confuso
"Zacky ci vuole,anzi ci sta provando con me e John non pensa sia corretto e rispettoso..." lui rimase un attimo di sasso poi scoppiò a ridere
"che hai da ridere,scemo??" gli diedi un leggero schiaffo sul braccio
"stavo pensando a quanti problemi ti fai per una cazzata del genere"
"ma non è una cazzata!!"
"a me sembra semplice, se ti piace ci stai se non ti piace non ci stai..." fece spallucce
"se...come la fai facile..." in effetti però era facile, bastava essere chiari sin dall'inizio...
"allora scemotta? Cosa hai in mente di fare?"
"di dire le cose come stanno" risposi convinta
"non per farmi i cazzi tuoi ma come stanno?"
"stanno che non voglio un tipo come Zacky al mio fianco ora...finirei solo per farmi del male volubile com'è" lui fece un sospiro
"sicura sia volubile anche con te?"
"Andy,ma dove vivi? Non conosci Zacky? È quello che ha più groupie di tutti..."
"si, lo so,lo so!" mi abbracciò "come sei coi piedi per terra Maddie! Un'altra al tuo posto si sarebbe buttata tra le sue braccia" disse con un tono paterno "sono fiero di te"
"grazie papino!!" sorrise
"scema!!" andò vreso la porta "ti lascio dormire tranquilla...buona notte Maddie"
"notte Andy!" scese in salotto mentre io mi misi a letto. 

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Capitolo 6
*** 4 gennaio ***


Il mattino dopo mi svegliai veramente tardi, era ormai mezzogiorno quando mi decisi ad alzarmi dal letto ancora assonnata. Mi lavai, mi vestii e scesi. Per le scale si sentiva già l'aroma della pasta al forno di mamma (amava cucinare italiano) e di voci dal salotto. Scesi e vidi che erano già tutti svegli e intenti a guardare una partita di football alla tv.
"tanto perdono" dissi entrando per farmi notare, tutti mi fulminarono con gli occhi
"non dire cavolate,tesoro"  disse mio padre e tornarono tutti a fissare lo schermo. Mi sedetti sul divano accanto a Andy e mio padre e fissi lo schermo senza interesse, troppi ricordi mi ritornarono in mente, poco tempo prima eravamo tutti lì sul quel divano a guardare un'altra partita di football. Ero seduta accanto a Jimmy che guadava annoiato la tv mentre accarezzava il dorso della mano di Lauren. Stava lì seduto solo per far piacere a papà, era carino vederlo interpretare una parte. La mamma che diceva che il pranzo era pronto mi riportò alla realtà. Mangiammo poi io e Andy giocammo alla play in salotto. Il pomeriggio Andy uscì perchè doveva sbrigare delle commissioni e mi ritrovai sola in casa. Ad un certo punto sentii il campanello suonare, convinta fosse qualche amico dei miei andai a aprire controvoglia.
Quando aprii mi trovai davanti Zacky sorridente. "Ciao Maddie! Come stai??" si avvicinò per darmi i due baci
"b-bene..." risposi un po' confusa, cosa ci faceva Zacky da solo a casa mia? "ma sei solo tu??" chiesi
"si..gli altri avevano da fare e non volevo lasciarti sola"  disse con un tono dolce
"oh grazie vuoi entrare?" lui sorrise
"no, andiamo a fare un giretto? Così ti togli un po' da casa"
"prendo la giacca" sorrisi. Uscimmo, camminammo insieme chiaccherando piacevolmente, ridendo e scherzando finchè non arrivammo davanti a una bancarella di dolciumi
"noooo....le frittelle dolci!!" mi vennero gli occhi a cuoricino per i miei dolciumi preferiti
"ne vuoi una?" sorrise dolce
"siii *_*" ne comprò due offrendomene una "grazie Zacky, ma non dovevi...aspetta" frugai nella borsa cercando i soldi da restituirgli
"ma non scherzare!!! non li voglio i tuoi soldi!! regalino! ^_^" cercai di rifilargli i soldi ma lui riusciva sempre a ridarmeli, glieli infilai in tasca ma niente, me li ridiede "hai finito di provare a rifilarmi quei soldi?? dai mangiamo tranquilli! Ci sediamo lì?" indicò una panchina poco lontano,riparata
"ok,ok la pianto... sediamoci!" ci sedemmo sulla panchina vicini e iniziammo a mangiare "mmm....quant'è buona!!!" squittii
"ahaha sono contento che ti piaccia! Io non ne voglio più...la vuoi tu??" chiese, mi si illuminarono gli occhi
"davvero? Siiiii!!!!" sorrisi come una bimba
"tieni piccina!" pensavo me lo passasse ma invece si avvicnò a me, ne spezzò un pezzo con le mani e m'imboccò dolcemente, rimasi stupita... "che c'è? Non ne vuoi più?"
"n-no...solo che pensavo...no niente, dammi qua!" gli presi il restante boccone dalle mani e lo ingurgitai. Prendemmo due bottigliette di acqua e ritornammo alla panchina continuammo a parlare per un po' ridendo e scherzando
"Maddie...ma hai messo su qualche chilo in sti giorni??" sorrise bastardo!!
"vaffanculo Vengance" lui si girò verso di me
"eddai...scherzavo piccina!!"
"mmh"  misi il muso e mi voltai dall'altra parte, lui iniziò a farmi il solletico al che mi contorcei ridendo come una pazza mi vendicai facendoglielo a mia volta quando ci fermammo i nostri visi erano terribilmente vicini, le risate si spensero e il suo sguardo si fece serio, i suoi occhi azzurro ghiaccio si fecero profondi comunicandomi un immensa sensazione di calma e intorpidimento
"sei bellissima, lo sai?" sussurrò sulle mie labbra, ero bloccata e lui si stava avvicinando, al contatto tra le nostre labbra scattai e lo allontanai di colpo, lui mi guardò tra il dubbioso e il deluso "che c'è Maddie??" chiese
"no....non è così che volevo finisse..."  il cuore andava a mille
"perchè? Ho fatto qualcosa che non dovevo? Ti ho messa in difficoltà?" era preoccupato per me
"no,non sei assolutamente tu...però non me la sento di avere una storia con nessuno adesso...non sono dell'umore giusto....sto troppo male...e poi dilla tutta Zacky, tu vuoi avere una storia seria con me o vuoi solo divertirti?? perchè non sono quel tipo di ragazza e soffrire non è ciò che voglio, soprattutto adesso" lui abbassò lo sguardo poi quasi sotto voce disse
"hai ragione, ho sbagliato io...non avrei dovuto...non riesco ad avere un rapporto serio con una ragazza...cedo troppo alle tentazioni...scusami Maddie, non voglio che questo rovini tutto" sorrisi
"non rovinerà niente, sei sempre il mio amico Zacky...ma niente di più! Se proprio mi devo buttare voglio una storia seria, non una storiella... non voglio più essere una delle tante"  lui sorrise
"sei troppo per uno come me! Anche se hai dieci anni meno di me sembri averne dieci in più per come ragioni"  ci abbracciammo  "ti riaccompagno a casa!" tornammo a casa, ci salutammo ed entrai. Appena chiusi la porta sospirai e corsi in camera accendendo i my chemical romance a palla. Non sentii bussare ma vidi la porta che si spalancava e sulla soglia apparve Andy con un espressione scura in volto. Corse ad abbassare la musica, chiuse la porta e si sedette sul letto di fronte a me senza spiccicare una parola, sembrava molto arrabbiato
"che succede Maddie?" chiese serio
"niente di grave va tutto bene" sorrisi sforzata
"non mi prendere in giro...sei corsa in camera senza accorgerti di me in salotto e hai messo i my chemical a palla, non sentivi neanche che bussavo alla tua porta!" abbassai lo sguardo
"ero uscita con Zacky....e beh...ha provato a baciarmi e se non mi fossi data una scossa ci sarei rimasta coinvolta in quel bacio"  senza accorgermi mi scesero le lacrime, lui me le asciugò con la manica della felpa
"Maddie, se qualcosa ti ha fatto reagire vuol dire che quello che volevi non era stare con lui"
"la ragione mi ha fatto reagire, il cuore mi diceva di stare lì e di assaporare quel bacio e io ho ascoltato la parte più razionale...anche la spiegazione che gli ho dato era schifosa...Andy perchè??" lui sorrise amaro
"è un meccanismo di autodifesa, tu non vuoi soffrire e sai com'è Zacky quindi la ragione ha avuto il sopravvento sui sentimenti puri...hai bisogno di un tipo stabile che ti stia accanto ogni cosa succeda piccina mia" dicendo questo mi abbracciò forte
"grazie Andy che ci sei...senza di te come farei??" mi baciò i capelli
"non dirmi grazie per me è solo un piacere aiutarti, ti voglio un bene dell'anima Mad e sarò sempre qui se avrai bisogno" sprofondai contro la sua maglietta azzurra
"così mi fai piangere" bofonchiai tra le lacrime sorridendo
"se piangi piango anch'io" mi asciugai con la manica
"allora smetto!" sorrisi
"dai ti sfido a guitar hero" indicò con la testa la console nell'angolo, la collegai e ci giocammo. "ahaha sei una schiappa Maddie!!" mi derise dopo un po' che giocavamo
"stai zitto che mi deconcentri!!" risposi secca
"dai, ti aiuto!" impostò in modalità un giocatore si mise dietro di me posò la sua mano sinistra sulla mia, guidandomi nello schiacciare i tasti e la destra fece lo stesso per la plettrata. La sua vicinanza in un modo così insolito mi fece sentire strana...felice e agitata allo stesso tempo. Ci divertimmo a suonare anche perchè nonostante il suo aiuto riuscivo a perdere rovinosamente. Mi fece tornare il sorriso di nuovo. Andammo a cena, le chiacchere stavano a zero, purtroppo il silenzio regnava sempre di più. La situazione si faceva sempre più pesante man mano che si avvicinava il 6, il giorno del suo funerale... in quel poco tempo passato alla console con Andy ero riuscita a rilassarmi e a lasciare i problemi fuori dalla porta, ora mi si riversavano tutti addosso come un fiume in piena. Eravamo talmente occupati a evitare l'argomento che non facevamo che pensarci. Subito dopo mangiato aiutai mamma a sparecchiare e a lavare i piatti, mi sentivo in colpa perchè in quei giorni ero sempre fuori casa con i ragazzi.
"che c'è piccina??" chiese mia mamma
"niente ma' tranquilla sono solo un po' giù " leii sorrise dolce
"guarda che la tua mamma ti conosce bene, c'è qualcosa di più?" come faceva la mia mammina a sapere sempre tutto?
"mi sento un po' in colpa, da quando sono arrivati i ragazzi non faccio che stare fuori casa...non sono per niente d'aiuto a casa!"
"Meredith  Sullivan! Non dire mai più queste cose! Bambina mia tu non sei un peso o un intralcio, il fatto che tu esca fa solo piacere a me e tuo padre perchè ti aiuta a distrarti, siamo molto grati ai ragazzi e anche a tutti i fan dei ragazzi perchè ci danno un sostegno che altrimenti non avremmo mai e poi mai avuto, quindi piccina esci pure tranquilla e non sentirti in colpa!! anzi vederti divertire è un sollievo per noi" ci abbracciammo con le mani ancora bagnate e piene di schiuma del detersivo per piatti, ci guardammo bagnate e scoppiammo a ridere
"pulisco io per terra ma'"
"grazie tesoro" lei finì di lavare i piatti mentre io asciugai il pavimento dalle gocce. Dopo andai in camera,presi la chitarra classica e iniziai a strimpellare qualche accordo, non ero una gran chitarrista ma Jimmy mi aveva insegnato qualche accordo a tempo perso, mentre suonavo mi accorsi che erano gli accordi di "Fiction" il pezzo che mamma metteva a ripetizione sentii canticchiare sulla porta, alzai lo sguardo e vidi Andy appoggiato alla porta con le braccia conserte. Smisi di suonare
"come fai a conoscere le parole?" gli chiesi, lui entrò in camera
"diciamo che a furia di sentirla l'ho imparata" sorrise
"duettiamo?" mi chiese
"certo!" mi misi a suonare completamente concentrara sui tasti mentre la voce di Andy, calda e vellutata riempiva la stanza con le parole di addio di mio fratello, ero talmente presa che mi venne naturale trattenere le lacrime. Una volta finito il pezzo lasciai vibrare le corde fino a che non cessarono autonomamente il suono, alzai il viso e vidi mamma e papà sulla porta di camera mia con le lacrime agli occhi. Applaudirono, Andy mi prese la mano e la strinse nella sua calda, forte e delicata allo stesso tempo e le lacrime iniziarono a scorrere senza freno sulle mie guance, posai la chitarra sul letto e corsi verso i mei abbracciandoli forte
"brava piccola mia" mi disse mio padre
"grazie papà" singhiozzai
"su ricomponiti" disse mia mamma accarezzandomi i capelli "sta sera uscite ragazzi??" chiese assciugandosi le lacrime Andy ed io ci guardammo
"non avevamo nulla in programma" risposi
"se volete uscire andate tranquilli, siete grandi ormai!" sorrise "noi andiamo a riposare" aggiunse mio papà e ci salutarono. Restammo io e lui in camera
"che facciamo?" chiese
"non me la sento di uscire,ho il morale un po' sotto terra"
"lo capisco piccolina" mi abbracciò forte "non vuoi neanche una crepe alla nutella??"
"mmm...ok,dai!" uscimmo, andammo in una creperia poco lontano da casa, ordinammo due crepes alla nutella e ci sedemmo a un tavolo vicino alla vetrina. Mentre mangiavamo vidi passare fuori Matt e Brian
"ehi Andy guarda chi c'è??" lui si voltò
"ohh due musicisti!!" iniziammo a battere contro la vetrina a costo di farci richiamare dai commessi finchè non attirammo la loro attenzione, i due si girarono e sorrisero nel vederci, entrarono nel locale e si sedettero vicino a noi con una delicatezza da elefanti
"ciao scricciolina!! ciao Andy!!" disse Matt
"ehi Maddie lo sai che se la mangi ingrassi??" esordi Brian indicando la mia crepe
"e allora me la sbaffo tutta alla facciazza tua! XD" risi
"uffi...cattiva!!!"
"dai, te ne vado a ordinare una!" disse Matt rassegnato, si alzò e ordinò
 "che ci fate vuoi due qui??" chiese Brian prendendo la mia cola e bevendone un sorso, guadagnadosi un mio cazzotto sulla spalla
"avevamo voglia di uscire " rispose Andy ridendo "in casa c'è poco da fare"
"ecco a te la crepe ingordo!" disse Matt posando il piatto davanti a Brian e posando il suo davanti a sè, Brian divorò la sua con una finezza da camionista, restammo lì a parlare per ore tranquilli e sereni, dopo un'ora circa uscii da sola a fumare. L'aria era fredda e mi colpì in faccia come uno schiaffo, tirai fuori la sigaretta dal pacchetto e l'accesi, l'effetto della nicotina mi fece distendere il corpo contratto dal freddo. Per la strada passò un motorino su cui c'erano due ragazzi, la ragazza davanti e il ragazzo dietro che le insegnava a guidare agevolmente, mi ricordai quando Jimmy m'insegnò a guidare il motorino, le cadute che mi ero fatta per la mia incompetenza e le risate...riaffiorò tutto e mi ritrovai a fissare il vuoto aspirando di tanto in tanto in modo automatico finchè non mi sentii una mano sulla spalla e una voca bassa e calda
"scricciolo tutto bene??" mi voltai e vidi il volto di Matt preoccupato
"si, scusami ero sovrapensiero"
"stavi pensando a lui?" si sedette sul gradino del marciapiede poco più avanti, mi sedetti accanto a lui
"si...tutto quello che succede intorno ha un ricordo legato a lui..." mi mise un braccio intorno al collo
" ti capisco piccina, succede anche a me, guardare la batteria colpisce..." si tirò su la manica della felpa scoprendo il braccio "guarda, l'ho fatto oggi..."indicò il suo tatuaggio nuovo, il teschio con le sembianze di Jimmy con le ali da pipistrello come quello dei loro simboli "così resterà sempre vivo il suo ricordo sulla mia pelle!"
"Matt...è un bellissimo gesto da parte tua...sei un grande come sempre!!" l'abbracciai
"fatto col cuore" aggiunse lui  "Maddie, hai mai provato quel desiderio di quella sera in cui ti sei ubriacata??" un colpo al cuore
"n-no...ho smesso di pensare....scusa se ti ho spaventato, non ero in me quella sera" lui abbssò lo sguardo
"secondo me eri più in te quella sera che oggi...eri ubriaca, si, ma dicevi quello che avevi dentro senza filtri dettati dal buon senso" aveva ragione a volte stavo zitta e soffrivo dentro di me per non far preoccupare gli altri
"Matt" lo guardai negli occhi "dimentica cosa ti ho detto quella sera, è stato solo un attimo di smarrimento,non lo deve sapere nessuno" sorrise comprensivo
"io non lo dico ma tu lo devi superare"  abbasai lo sguardo, anche lui come Andy mi conosceva bene...
"non ci riesco, solo a pensarci mi manca il fiato, mi viene da svenire"  poggiai la testa tra le mani e iniziai a singhiozzare, lui mi mise un braccio intorno alle spalle e mi strinse forte
"ce la faremo scricciolo, insieme lo supereremo!" mi baciò i capelli  "in ogni caso, per ogni cosa, in ogni momento e luogo io per te ci sarò sempre, puoi chiamarmi o venirmi a trovare o mandarmi un messaggio o un piccione viaggiatore ma per la mia sorellina acquisita io sarò sempre disponibile, non permetterò che tu ti senta mai sola, ti voglio bene scricciolo" poggiò la sua testa sulla mia, a quelle parole sentii il cuore sciogliersi, le lacrime di tristezza si tramutarono in lacrime di gioia, risi e piansi allo stesso tempo.
"Matt ti voglio tantissimo bene, e ti giuro che ti chiamerò, tanto che non potrai sopportarmi più e mi manderai a quel paese ridendo come faceva Jimmy" poggiai la testa sulla sua spalla e tra le sue braccia calmai le lacrime
"sei strana scricciolo, ridi e piangi insieme..." sorrise
"perchè sono a pezzi per la situazione e sono felice per quello che tu hai detto!" gli strinsi le braccia attorno alla vita, stare così vicino a lui mi tranquillizzava e rasserenava così mi godetti questo momento.
"che dici? Stai un po' meglio?Torniamo dentro?" anuii in silenzio, mi aiutò ad alzarmi e tornammo dentro dagli altri due. Li trovammo attorniati da ragazzine in delirio per Brian i gridolini
"oddio Synister è qui!!" ci fecero scoppiare a ridere ma le loro facce erano molto più divertenti delle fan dagli ormoni in subbuglio. Andy aveva i gomiti sul tavolo il viso appoggiato sulle mani e la faccia annoiata perchè nessuna lo filava di pezza, Brian era spavaldo anche se l'imbarazzo era evidente a uno sguardo attento, aveva mille ragazzine intorno che lo elogiavano e si spintonavano per stare accanto a lui, firmava autografi e faceva foto a destra e a manca.
"ti prego Maddie nascondimi!! perfavore!!" mi sussurrò Matt e io scoppiai a ridere
"Matt, scusa anche se volessi, sei due volte me come faccio a nasconderti??"
"inventati qualcosa, ti ripagherò!!" feci cenno a Andy di uscire,lui mi vide ed annuì poi approfittando di Brian che distraeva tutte uscimmo dal locale e fuori aspettammo Andy che ci raggiunse subito meritandoci uno sguardo omicida di Brian dalla vetrina. Era ormai notte fonda, tornammo tutti a casa augurandoci che Brian riuscisse a tornare a casa sano e salvo. Una volta a casa andammo a dormire subito dato che erano ormai le 2 del mattino. Mi misi sotto le coperte e scivolai nel sonno.

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Capitolo 7
*** 5 Gennaio ***


5 gennaio.

Quella mattina mi svegliai molto tardi, non avevo voglia di alzarmi ed affrontare il mondo così rimandai il più possibile la sveglia fino a quando non sentii bussare.
"avanti" bofonchiai girandomi verso la porta ancora sotto le coperte, vidi entrare Andy vestito di tutto punto e pettinato
"ehi piccina! Non ti sembra ora di alzarti??" sorrise e si sedette sul mio letto
"che ore sono?" chiesi tirandomi le coperte fino al naso
"mezzogiorno e mezzo...un po' tardino!" mi spettinò i capelli più di quanto lo erano già
"mmm...non ho voglia di alzarmi"
"perchè??"
"perchè dovrei affrontare un'altra giornata...perchè domani è il giorno del funerale e non voglio che arrivi...quindi se non mi sveglio non inizia la giornata...oppure dormo fino alla fine del mese...basta che domani per me non esista..." lui mi guardò dolcemente come si guarda una bambina che fantastica su cose impossibili
"domani arriverà in ogni caso, buttarsi giù non ti servirà a nulla, anzi ti farà stare solo peggio...alzati dobbiamo combattere ogni giorno per noi e per Jimmy!! vuoi o no che sia fiero di te??"
"il mondo dei sogni è più bello..."
" il mondo dei sogni non è la realtà...è solo una tua creazione... dai, alzati fallo per i tuoi...fallo per me..." aveva gli occhi lucidi mentre mi porgeva la mano, gliela strinsi e mi alzai, lui mi strinse forte. Mi preparai e in breve eravamo sotto a pranzare la fame era poca vista l'ora ma mi sforzai per non dare dispiaceri ai miei. Mi chiesero perchè non fossi mai andata a vedere mio fratello in camera mortuaria dopo la sua morte...questa domanda mi colpì come una fucilata a pochi centimetri di distanza dal mio petto...era vero non ero mai andata a vederlo..e di questo avevo discusso con Matt ed Andy...ma mai coi miei...non me la sentivo di esprimere tutta la mia tristezza e frustrazione così mentii e dissi che mi era mancato il tempo materiale...e che sarei andata quel giorno. Nulla di più falso. Non avevo la minima intenzione di avvicinarmi a quell'edificio mai e poi mai...volevo ricordare mio fratello com'era...come l'avevo lasciato il 28 sera sorridente e felice di aver passato il natale in famiglia...mi aveva salutato con la solita spettinatura di capelli dicendomi "a domani scriccila, fai la brava tesoro!" e mi diede un bacino sulla fronte. Mi sforzai di tenere le lacrime. Quando finimmo di mangiare corsi in giardino, mi sedetti con la schena contro un albero e mi lasciai andare...fiumi di lacrime, singhiozzi...disperazione con in mente il ricordo di quella maledetta sera, se fossi rimasta a dormire da lui come volevo fare non sarebbe successo magari...
"Maddie, va tutto bene...non sei obbligata ad andare" era Andy....sbucava sempre quando stavo male
"non voglio...non lo so perchè ma non voglio!!!!"  lui si sedette accanto a me
"lo so, lo so Maddie va tutto bene, è normalissimo"
"Andy" dissi tra i singhiozzi " mi manca tanto Holly!! perchè non c'è??? " lui si fece serio
" Holly non si può muovere, è in una scuola privata, un collegio...l'hanno spedita li i suoi dopo che aveva allagato la scuola, ricordi??" singhiozzai
" è vero...povera...eravamo tre delinquenti, noi " dissi respirando a fatica
"con dei maestri come Matt e gli altri cosa potevamo essere?? " sorrisi  " ti ricordi quando eravamo in fissa con le canne? Eravamo quasi diventati spacciatori!" aggiunse
" io ero quasi andata all'ospedale...sempre la solita sfigata!! se non fosse stato per Jimmy e Matt a quest'ora nel collegio ci stavo io!! " sorrisi
"quella volta mi sono preso malissimo!! ti giuro che stavo per prendermi un infarto mi sei svenuta tra le braccia!!"
" ti va di ritornare a quei tempi?? ne ho ancora in un cassetto! " dissi seria con l'intenzione di sfuggire alle sofferenze di quel giorno
"mmm... non lo so, sai..." mi alzai
" io vado a prenderla....poi fai tu " salii in camera, aprii un cassetto sperduto del mio armadio e ne tirai fuori una bustina nera con tutto il necessario dentro. Scesi di nuovo in giardino dove c'era Andy che giocava con un filo d'erba, mi sedetti accanto a lui e gettai il pacchettino per terra
" allora che fai?" lui guardò il sacchettino per qualche secondo poi lo prese e iniziò a girare una canna, lo imitai. Ero un po' fuori allenamento così ci misi un pochino più del solito. L'accendemmo e ne presi una profonda boccata, già sentii la testa girare, non ero più abituata. Mi appoggiai all'abero e chiusi gli occhi con il sole che mi rischiarava il buio.
" che c'è?? stai bene Maddie??"  aprii gli occhi e vidi Andy seduto sopra le mie gambe allungate con il volto a poca distanza dal mio, preoccupato. Scoppiai a ridere al che scoppiò a ridere anche lui e si sedette sulle ginocchia
"mi hai fatto prendere un colpo scema!!"
"ahaha ma daiii pensi che svenga per così poco?? mezza cannetta!! mi sottovaluti caro mio!!" ridemmo insieme continuammo a sparare cavolate meravogliandoci di tutte le cose più futili. Dopo un po', non so quanto fosse passato,Andy fece una strana uscita
" cosa hai provato quando hai baciato Zacky?? " mi prese di sorpresa perchè stavo ridendo per la cavolata detta prima
" eh??" mi ripetè la domanda " non... non mi ricordo...ero stranita...ero attratta da lui...ma solo per quanto riguarda il fisico, per il resto tutto mi diceva di stargli lontano..." lui mi fissava, non capivo perchè ma il suo sguardo era magnetico
"capisco..."
"perchè questa domanda?? " chiesi
"perchè volevo sapere una cosa...." prese un respiro "tu mi baceresti??" scoppiai a ridere
"certo!" gli diedi un bacio sulla guancia
"non in questo senso Maddie.... ma in questo " mi prese il volto tra le mani e mi si avvicinò con decisione e dolcezza . Ero stordita da morire dalle droghe ma le sensazioni che stavo provando erano milioni, il battito cardiaco aumentava a mano a mano che il suo viso si avvicinava al mio. Nel momento in cui le sue labbra, morbide e calde, si posarono sulle mie mi sentii scoppiare il cuore e le farfalle nello stomaco. Non rifiutai quel bacio come feci con Zacky, forse per tutta la cannabis che avevo in corpo. Fu un bacio lungo e appassionato. Sentivo, da come baciava, con foga e desiderio, che era tanto tempo che desiderava questo momento ma allo stesso tempo con la sua dolcezza e delicatezza nei movimenti voleva che fosse perfetto. Scoprii in me il desiderio che quel bacio fosse infinito, le mie braccia prima incollate al suolo si erano alzate a cingere il suo collo mentre le dita erano intrecciate tra i suoi capelli corvini. Gli occhi mi si chiusero com'erano chiusi anche i suoi e la testa mi prese a girare. Dopo non so quanto tempo lui si allontanò da me molto lentamente. Sorrise dolce.  "non mi hai scansato"  disse sottovoce
"no..." mi uscì
"quindi??" chiese
"quindi...non lo so... sono abbastanza stordita sai...non sono abituata a fumare...ne...ne possiamo riparlare? Ora, devo...andare in bagno...scusami Andy!" corsi in bagno e mi ci chiusi. Mi lavai la faccia con l'acqua gelata più volte per essere sicura di non star dormendo. Un momento prima ero nel baratro più nero e sono ricorsa anche alla cannabis pur di staccare il cervello e il momento dopo voglio tornare sana per capire se il mio migliore amico è innamorato di me o cosa...è assurda questa cosa!!! Una volta uscita dal bagno mi chiusi in camera...dovevo pensare...dovevo costringermi a ragionare su quel bacio...ma al solo pensiero di quel momento saliva in me il desiderio di ripetere quel gesto senza nessun dubbio. L'istinto doveva tacere assolutamente!! avevo bisogno di un consiglio fidato...ma da chi?? ovviamente non da Matt...era assurdo...l'unica persona che mi veniva in mente era Holly....presi il telefono e la chiamai...
"pronto??" rispose allegra
"Holly, sono Meredith...come stai??"
"oh...Maddie!!" disse solare poi con un tono più cupo "come stai?? mi dispiace di non potermi muovere ma i miei sono irremovibili..."
"tranquilla, lo so. Mi manchi da morire però!!"
"anche tu tesoro!! come mai questa chiamata improvvisa?"
"vado dritta al sodo se no mi imbarazzo...Andy mi ha baciato!" dissi tutto d'un fiato
"ohhhhh finalmente si è deciso sto scemo!! mi aveva riempito le balle con le sue mille seghe mentali!!" sembrava sollevata, il che mi sconcertò alquanto
"no, Holly, scusa non ti seguo..."
"tesoro, sono la bellezza di due anni che quel cretino di Andy mi smarona con sta storia...circa due anni fa si è reso conto di essere innamorato di te, che gli mancavi più di un'amica,eccetera eccetera....al che è venuto da me per consigli, ovvio... il problema è che ha sempre avuto paura di dichiararsi perchè aveva paura di rovinare il rapporto tra voi due e di tirare in mezzo anche me... poi è arrivata l'università e lì ha avuto paura di influenzarti nella scelta del colledge e tutte quelle menate lì....se vuoi saperlo il mio consiglio è sempre stato provaci!! buttati!! ma non mi ha mai ascoltato!" il che mi fece venire un seminfarto... Andy era innamorato di me e io non lo sapevo! Che delirio!!
"perchè non me l'hai detto scusa??"
"ovvio!! è il mio migliore amico! E poi doveva cavarsela da solo...non possiamo fare come all'asilo che manda avanti me..." era vero.... "cosa pensi di fare Maddie?"
"non lo so...ti ho chiamata apposta"
"è un bel periodo incasinato eh?"
"già..."
"scusa non volevo prenderla alla leggera...ma Maddie, sii sincera...ti conosco, so che se uno non ti piace non te ne stai impalata se ci prova...ci metti nulla a prendere e andare...se con Andy non te ne sei andata vuol dire che ce n'è..."
"si...lo so...non riesco a smettere di pensare a lui neanche mezzo secondo e mi sento che sarà così per molto tempo...se penso a quel bacio so di volerne ancora!! ma non posso impegnarmi in una storia con Andy che studia in un'altra università....lui sta a New York Holly!! e io sto a Barkley!! dall'altra parte del paese!! e di soffrire sono stanca!" lei sospirò
"Maddie...ti dico un segreto...Andy è andato a New York per dimenticare te...la sua facoltà è parallela alla tua...semplicemente ha sede dall'altra parte del paese..." il cuore mi scoppiò di gioia " lo so che hai paura, ti conosco come le mie tasche...ma ti giuro che uomo più giusto per te di Andy non esiste, ti conosce, sa cosa ti piace cosa no....da due anni non sta con nessuna perchè pensa a te...cosa vuoi di più???"
"un'amica sensazionale come te accanto!! ti adoro Holly!! quando esci??" lei sospirò triste
"mi sa che per un paio d'anni sarò relegata....per le vacanze di primavera penso che mi lasceranno una settimana a casa"
"ok! Sei prenotata" la sentii sorridere
"vai da lui scema!! ci sentiamo presto! Mi manchi tanto!"
"ti voglio bene scemaaaaaa!! a presto" mettemmo giù....era ormai ora di cena non riuscii a parlare con Andy prima di mangiare. Passammo la serata lontani, lui mi lanciava occhiate strane dall'altro lato del tavolo, fino a che ci sfiorammo le mani prendendo la ciotola dell'insalata nello stesso momento, ci guardammo negli occhi per un intenso secondo e sentii in me scoppiare una marea di emozioni, tanto che mollai al volo la presa e lui prontamente recuperò la ciotola tossendo per mascherare l'imbarazzo. Dopo cena sparecchiai, lui andò in salotto con mio padre a guardare il football, una volta finito di lavare i piatti andai in salotto. Andy era seduto sul divano vicino a mio padre, mi avvicinai a lui e gli chiesi a bassa voce
"vieni un attimo? Ti devo parlare.." lui si girò stupito e fece cenno di si, si scusò con mio padre che borbottò
"chissà cos'avrete da confabulare voi" ridemmo e salimmo in camera mia, chiusi la porta e mi ci appoggiai, lui si sedette sul mio letto e mi guardò dubbioso
"che succede??" chiese
"Andy, ti devo parlare di oggi pomeriggio" lui si fece serio io mi aggrappai alla maniglia "vedi...scusa se sono scappata così" m'interruppe
"scusa tu, non avrei dovuto, scusami davvero...saranno state le canne, non siamo più abituati..." abbassò lo sguardo e continuò "non voglio rovinare il nostro rapporto..." al che non so da dove, non so come, non so perchè ma mi uscirono le parole senza controllo ed esclamai
"baciami ancora Andy!!" lui mi guardò stupito e scattò in piedi
"cosa??" chiese stupito
"rifallo...voglio che mi baci ancora!!" senza pensarci su si avvicinò a me poggiò le mani sul muro bloccandomi e portò il suo volto a pochi centimetri dal mio
"Maddie, se ti bacio adesso so che non potrò più far finta di niente, sei sicura di non voler tornare poi indietro?" sussurrò, annuii, lui piegò le braccia posando i gomiti sul muro , avvicinandosi sempre di più a me
"non voglio tornare indietro" affermai con le sue labbra a pochi millimetri dalle mie. Socchiuse gli occhi e mi baciò. Questa volta fu meglio della prima, ero padrona delle mie emozioni. Mi sentì il cuore scoppiare di gioia, lo stomaco pieno di farfalle, i brividi sulla pelle... il suo corpo era vicinissimo al mio, ne percepivo il calore. La foga con cui mi baciava e la dolcezza che ne usciva mi riempiva la testa, ritrovai le mie mani tra i suoi capelli intente a tenere la sua testa vicino alla mia. Le sue braccia dal muro scesero a cingere il mio collo, le sue mani mi accarezzavano la nuca, poi le guance, poi il collo, poi la schiena fino a farmi venire i brividi. Tutto ciò senza staccare le labbra dalle mie. La passione era travolgente, come un fiume che riesce finalmente a romprere gli argini dopo anni di prigionia, non riuscivo, non volevo smettere. Mi strinse a sè con tutta la dolcezza possibile, non voleva fare nulla che non volessi anch'io,esitava ad ogni mossa aspettando una mia approvazione. Lo strinsi anch'io a me. Ci sedemmo entrambi sul letto continuando a baciarci. Lui m'infilò una mano sotto la maglietta e lo sentii esitare sulla chiusura del reggiseno
"Andy...scusa, non me la sento" lui capì subito mi prese la mano e me la baciò.
"niente che tu non voglia" sussurrò "voglio solo una promessa!" sorrise guardandomi negli occhi, sorrisi anch'io
"dimmi!"
"che tu sia mia" mi sussurrò all'orecchio
"te lo prometto con tutto il cuore" risposi
"la voglio anch'io però la stessa promessa da te" chiesi lui mi guardò dolce, intrecciò la sua mano alla mia, la strinse forte e disse
"te lo prometto!" mi diede un bacio a stampo poi aggiunse
"Meredith, tu meriti solo il meglio, come ti ho detto l'altro giorno meriti qualcuno che ti conosca e ti stia vicino, io mi impegno a farlo! M'impegno a starti sempre accanto, ancora di più di quando eravamo amici, se tu lo vorrai mi trasferirò a Barkley con te, tanto la facoltà è la stessa! Voglio solo e unicamente il meglio per te, soprattutto in questo momento che per te è orribile, sappi che io sono sempre accanto a te" a quelle parole mi si sciolse il cuore, mai nessuno in tutto questo tempo mi aveva mai parlato così, nessuno era mai stato così dolce, piansi di gioia ridendo, lui mi asciugò una lacrima con il dito
"basta lacrime"
"tu sei pazzo"  dissi senza smettere di sorridere e asciugandomi il volto
"si, pazzo di te!" mi baciò
"e io di te"  lo baciai a mia volta. Mi abbracciò buttandomi sul letto e quasi soffocandomi, scoppiai a ridere
"mi stai soffocando!!" lui rise a sua volta e si spostò di lato sdraiandosi al mio fianco
"scusa!!! bacino e passa tutto!" mi diede un bacio sulla fronte, al che mi voltai di lato e l'abbracciai posando un braccio sul suo torace e la mia testa sul suo petto. Lui con un braccio mi cinse la vita e con l'altra mano prese ad accarezzarmi i capelli
" "niente...sto bene così, domani dobbiamo svegliarci presto per aiutare mamma e papà "  al che la mia voce si ruppe, lui strinse la presa
"ok, non ti preoccupare, ci sono io con te adesso più di prima" mi setii confortata dalle sue parole e dal calore del suo corpo
"rimani a dormire qui??" chiesi
"forse è meglio se dormo sotto,se no i tuoi mi odieranno a vita!!" ridemmo insieme
"ok,ok...allora film?" chiesi
"ok...però lo scelgo io!!" si alzò e frugò tra la mia collezione di dvd, tirò fuori un film sugli angeli che avevo visto solo una volta, Gabriel, così passammo la serata a guardare il film abbracciati stretti stretti sul letto, a circa metà del film ricevetti una chiamata di Matt
"ehi Maddie!! sta sera te ne stai a casa??"
"si, film e poi nanna, non sono dell'umore per uscire..."
"lo so piccolina, mi dispiace però lasciarti a casa da sola..."
"grazie Matt, ma c'è Andy con me in ogni caso quindi stai tranquillo, ci vediamo domani..."
"ok,ok... dormi tranquilla che non sarai mai sola! "
"a domani Matt" misi giù, Andy mi guardava storto "che c'è??"
"chi era ?" mi chiese con tono truce
"Matt, chi vuoi che sia!!" lo guardai "sei geloso?"  sorrisi "ahhh sei geloso??" lui scoppiò a ridere
"scemaaa ci sei cascata!! ti pare che sono geloso di Matt??" mi guardò di sotterchi "tu comunque sei mia" e mi saltò addosso stringendomi forte. Tornammo a guardare il film, una volta finito ci dovemmo salutare per la notte e la cosa non fu semplice.
"allora vado, buona notte tesoro mio!! mi manchi già...anche se sono al piano di sotto" sorrise un po' imbarazzato
"mi manchi anche tu di già, anche se so che sei solo qui sotto, buona notte tesoro mio" posò la mano sulla maniglia al che dissi "come? Te ne vai così?" lui si voltò sorridendo
"aspettavo proprio questo" mi strinse a sè e mi baciò con trasporto, con tutto il sentimento che aveva dentro .

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Capitolo 8
*** 6 Gennaio ***


6 Gennaio

Mi svegliai di malavoglia al suono della sveglia. Quello era il giorno in cui avrei voluto rimanermene a letto per sempre. Andy era sceso, alla fine...mi mancava la sua forza,senza di lui penso che non mi alzerò mai. Al solo pensiero di cosa avrei dovuto affrontare quel giorno mi sentivo svenire, ed erano solo le 9 del mattino. Il funerale si sarebbe svolto alle 5,30 preceduto dalla veglia di rito con tanto di buffet per i partecipanti che sarebbe iniziata alle 14.30/15. tanta gente sconosciuta sarebbe entrata a casa mia con un’ipocrisia tale da far finta di conoscerci bene e di essere a pezzi per la morte di mio fratello. Tanti giornalisti si sarebbero finti invitati solo per vedere e scrivere di noi senza molto ritegno per il nostro vero dolore. No. Non ero decisamente pronta ad affrontare tutto questo. Mi stavo tirando di nuovo le coperte a coprirmi la testa quando sentii bussare. “avanti” dissi con poca voce roca dal sonno, la porta si socchiuse e Andy entrò e si sedette sul letto accanto a me
"tesoro è ora di alzarsi" disse accarezzandomi una guancia dolcemente
"non credo di potere" risposi abbassando lo sguardo
"come, tu devi!! E puoi eccome! Lo devi fare per i tuoi, per tuo fratello persino per quella rompiscatole di tua sorella! Contano tutti sul tuo appoggio, non puoi mollare ora!"
"non voglio mollare solo non me la sento di affrontare nulla"

"dai,alzati tesoro mio!" mi prese la mano e la strinse
"ok,ok mi alzo..."  mi tirai su e scesi dal letto "però tu aspettami giù" sorridemmo entrambi, lui scese e io mi vestii. Presi le prime cose nere che mi capitarono a tiro, non era la mia più grande preoccupazione. Misi un paio di pantaloni skinny a cui riempii le tasche di fazzoletti, una maglia maniche lunghe nera con una scritta bianca e la felpa nera degli Avenged. Scesi e trovai mamma e papà che stavano preparando le cibarie. Ci impegnammo a sistemare il salotto, togliendo la tv e allargando i divani e le sedie. Tutto quel lavoro m'impedì di pensare e la cosa fu per me un gran sollievo. Il problema arrivò alle 14.15. il campanello suonò...erano gli impresari delle pompe funebri, avevano portato la salma a casa per la veglia. L'avevano già vestito eposizionato nella bara ma la cosa non mi fu di sollievo. Nel vederli entrare corsi a chiudermi in bagno e scoppiai in lacrime singhiozzando nervosa. Dopo pochi secondi sentii bussare
"Maddie, apri sono io"  era Andy aprii e appena lui richiuse la porta dietro di se gli crollai addosso stringendolo forte
"non ce la faccio" mi uscì quasi un sussurro, lui mi strinse forte e senza dire una parola ma solo con il suo corpo seppe consolarmi continuò ad accarezzarmi i capelli e le guance, asciugandomi le lacrime. Quando mi calmai mi allontanò da sè e mi disse dolce
"Mad, tesoro, devi affrontare tutto questo con la forza che ti contraddistingue...devi farcela!! io sarò accanto a te, sempre" sorrise, lo baciai desiderando che quel momento durasse per sempre, ma come tutto anche quel bacio finì e fui costretta a dire
"andiamo" uscimmo dal bagno per mano, non riuscivo a mollarlo perchè se l'avessi mollato sarei crollata al momento. All'entrata del salotto vidi tutti intorno alla bara, mi sentii pietrificata. Andy mi tirò leggermente, mi scossi, entrai. Tutti si voltarono e mia mamma si affrettò a dire
"se non te la senti piccina non avvicinarti"  ma io DOVEVO farlo. Non avrei mai accettato e superato la sua mancanza se non avessi affrontato questa paura. Mi avvicinai piano alla bara. Quando lo vidi mi si ghiacciò il sangue nelle vene. Era come m'immaginavo. Lui era lì vestito in giacca e cravatta, pettinato come al solito, sembrava dormire se non fosse stato per il colorito diafano, quasi completamente bianco, le occhiaie scure, il petto fermo, le mani incrociate sull'addome tra le quali era incastrata una rosa rosso scuro,quasi nera. La testa prese a girarmi e le lacrime a scendermi. Non l'avrei sopportato a lungo.
"mamma, mamma...allora...è proprio vero..." la voce sembrava provenire da fuori, la voce di una bambina impaurita.Mia madre mi strinse forte, io non riuscivo a staccare lo sguardo dal volto di Jimmy e piangere. "ce la faremo mamma" dissi poco convinta in me stessa. Superai quel momento, ma ero a pezzi in maniera letterale. Poco dopo iniziarono ad arrivare le persone, i primi furono Matt, Brian, Zacky e Johnny. Tutti mi strinsero quasi a stritolarmi quando mi videro, sentii Brian controllarsi per non piangere. Ero costretta a stare in salotto con tutti gli altri, ma soffrivo e si vedeva lontano miglia. Dopo poco arrivarono i parenti, anche lontani zii e cugini di cui conoscevo a malapena il nome. Ero seduta su una sedia, in un angolo ormai da quelle che mi sembravano ore, probabilmente minuti per la gente comune. Ogni tanto qualcuno mi si avvicinava dicendo a mezzavoce parole di cordoglio...”condoglianze” “era così un bravo ragazzo” “se n’è andato troppo presto” erano le frasi più gettonate...tutte false dato che l’avevano sempre addocchiato come un mezzo delinquente...e io ero per tutti la sua sorellina sbandata per colpa sua...ma ora tutto questo non importava, era la facciata che contava! Ogni tanto Matt veniva da me, prendeva una sedia, qualcosa da mangiare e tentava di fami buttar giù qualcosa parlandomi e distraendomi un po’. Era un tesoro, tanto quanto lo era Andy che non smetteva un attimo di starmi vicino stringendomi le spalle o la mano. Anche Brian e Johnny facevano del loro meglio per aiutare me e tutti noi. Zacky seduto su un divano con la testa tra le mani. Lo notai dopo un po’, non so perchè ma ero convinta fosse con mia mamma in cucina. Mi alzai e andai da lui.

"ehi Zacky" lui voltò il viso senza alzarlo dalle mani
"ehi maddie" sussurrò. Aveva gli occhi arrossati e il volto stanco "come stai piccina?" mi chiese
"così... vedere la persona che più ami al mondo in una bara non è una gran sensazione...tu piuttosto...come mai così?" lui respirò a fondo
"ho paura...Jimmy per me era come un fratello...e se lui ora è lì freddo in quella bara...beh potevo esserci io...prendo anch’io ansiolitici a volte, poteva succedere a me"  rimasi colpita,il suo discorso era un po’ egoistico ma alla fine vero, era l’unica persona che mi aveva detto una cosa vera in tutto quel tempo
"beh, io credo che ci sia un tempo per tutti...il suo era segnato qui...doveva succedere ed è successo. Hai mai visto “Final destination”? credo che alla fine sia così, se la morte ti vuole non puoi sfuggirgli,la tua ora spero sia molto lontana ma quando suonerà non ci potrai fare nulla " lui mi guardò e si sforzò di sorridere
"un po’ pessimistica come teoria ma plausibile"
"è difficile essere ottimisti in questi casi" mi strinse una mano forte e poi sorrise
"Andy e Matt saranno in pensiero se ti stanno lontani per più di 30 secondi!!" sorrisi
"vero!" tornai con loro e un altra valanga di condoglianze e frasi di rito mi si catapultò addosso.

Purtroppo anche il tempo del funerale arrivò...i “becchini” entranono in casa, dovevamo uscire tutti dalla sala ma prima mamma si avvicinò alla bara, sorretta da papà, accarezzò le mani incrociate di Jimmy,gli mandò un bacio e scoppiò in lacrime. Non so come, non so cosa mi spinse a farlo ma anch’io mi mossi verso la bara. Mi avvcinai tipo zombie e lo fissai a lungo, le lacrime scesero silenziose sulle mie gote, non singhiozzavo come mamma,da me non proveniva alcun suono, lo fissavo e basta. All’improvviso mi ritrovai a toccargli una mano e sillabai “addio fratellone” con una tale rabbia e tristezza dentro che ogni lettera era pesante come un macigno. Dovevamo fare ancora troppe cose prima di quel momento. Sentii due mani posarsi sulle mie spalle, mi voltai, mio padre che mi sussurrò
"vieni tesoro,devono chiudere la bara" feci segno di si con la testa e lo seguii in corridoio dove stavano tutti. Poco dopo quattro persone sorreggievano la bara sulle spalle e la caricarono in macchina. Mamma e papà salirono sul carro funebre, io e Andy salimmo con Kate e Nik fino al cimitero. La funzione avvenne nel cimitero. Un immenso prato pieno di lapidi simili a piastrelle. La cosa mi fece mancare il fiato. Avanzavamo in silenzio fino al punto in cui erano sistemate varie file di sedie bianche davanti alle quali c’erano un prete e due piccoli chirichetti. Gli uomini posarono la bara proprio ai piedi del prete, noi ci sistemammo in prima fila con dietro i ragazzi della band. Il prete iniziò ed ogni parola da lui pronunciata provocava in me un senso di smarrimento sempre maggiore. Andy mi teneva stretta la mano e Brian da dietro ogni tanto mi scompigliava i capelli. Il momento più brutto arrivò: chi voleva dire qualcosa su Jimmy. Andarono al microfono alcuni suoi ex-compagni del liceo, il suo catechista di quand’era bimbo...ma non sentii neanche quello che dicevano, solo ipocrisie scritte apposta per far finta di avergli voluto davvero bene. Ad un certo punto al microfono andò un ragazzo dai capelli neri lunghi fino al collo col frangione, aveva la carnagione chiara e quando alzò gli occhi notai che erano di un verde che mi colpì. Lesse da un foglio parole toccanti che mi fecero sgorgare le lacrime, quel ragazzo conosceva Jimmy perchè avevano suonato insieme ma non riuscivo a ricordare chi fosse. Aveva un accento del nord
"la morte fa parte della nostra vita, dobbiamo accettarlo come dato di fatto anche se purtroppo ci riserva brutte sorprese come questa,l’ho imparato a mie spese quand’ero piccolo e mai lo scorderò ma per fortuna per noi tutti abbiamo la musica che ci aiuta a andare avanti,oggi vedo qui molti miei colleghi che mi hanno chiesto di fare le loro condoglianze pubblicamente alla famiglia" andò avanti ancora un po’ e non riuscivo a distogliere gli occhi da lui. Concluse "porgo le mie condoglianze a tutta la famiglia, so quanto lui vi fosse legato, i suoi genitori che l'hanno sempre supportato, sua sorella più grande e il suo piccolo mostriciattolo, come la chiamava lui, parlava sempre di te " disse guardandomi " lo so io come lo sanno anche tutti gli altri che hanno avuto il piacere di suonare con lui e con gli Avenged. Scusate se mi sono dilungato" si congedò e tornò a sedere vicino ad un ragazzo coi lineamenti marcati e i capelli castani e un ragazzo dal viso paffutello e i capelli lunghi neri. Li guardai un secondo e li riconobbi! I my chemical romance! Non pensavo Jimmy li conoscesse, me ne aveva parlato una volta ma niente di più, mi voltai a guardare la gente seduta e notai che erano presenti molti gruppi della scena rock americana, riconobbi Matt dei Bullet from my valentine, insieme a tutto il gruppo. Conoscevo Matt perchè era molto amico di Jimmy e gli altri e a volte lo avevo incrociato in casa o nei backstage. C'erano anche i Lostprophets, gli Atreyu, i Good Charlotte, i Dirty Hands e altre persone che non riconobbi in quel momento. Dopo Gerard andò al microfono Brian, si schiarì la gola
"Barbara, Joe...parlare in questo momento è la cosa più difficile al mondo perchè, come tutti hanno detto le parole sono inutili. Il vuoto lasciato da Jimmy nel cuore di tutti noi è enorme. Non credo di poter immaginare cosa significa per voi seppellire vostro figlio, una cosa che non dovrebbe mai succedere in verità. Posso solo dire che tutti noi saremo sempre con noi e vorrei anche aggiungere che tutti i fan del gruppo ci tenevano a farvi le loro più sentite condoglianze. Insieme a Matt,Zacky e John stavamo pensando se sciogliere il gruppo, sostituirlo non ci sembra rispettoso...lui era il migliore. Concludo qui perchè tutto mi sembra superfluo" mi sentii colpire al cuore e non riuscivo più a bloccare le lacrime. Nè io nè i miei avremo mai permesso che i ragazzi sciogliessero il gruppo ma il fatto che l'abbia detto ci colpì. Sussessivamente al suo intervento il prete proseguì con le sue omelie. Al momento in cui bisognava far scendere la bara nel terreno tutta la famiglia si alzò e ci avvicinammo alla bara, mi voltai verso Andy e gli feci segno di alzarsi e venire vicino a me, non ci fu bisogno di parole solo uno sguardo e lui era già lì accanto a me a stringermi la mano forte. La bara iniziò a scendere e mia mamma l'accarezzò per l'ultima volta. Quando fu sul fondo mamma e papà gettarono una manciata di terra sulla bara, lo stesso fece Kate e lo stesso lo feci io tremante. Dopodichè il prete recitò le ultime frasi di rito e degli uomini iniziarono a coprire il vuoto tra la bara e il terreno. Li guardammo tutti in silenzio e quando ebbero finito posarono una lastra di pietra con iniciso sopra nome, data di nascita e morte e una delle solite frasi celebrative. Restammo per qualche secondo tutti fissi a guardare la tomba poi le persone incominciarono ad avvicinarsi a noi. Sentii voci che mi facevano le condoglianze, mani che stringevano la mia, pacche sulle spalle e tutti i gesti consoni ma io ero come una bambina spaesata in un luogo sconosciuto, mi sembrava di essere sballottata da una parte all'altra. Rispondevo a tutte queste persone senza sapere chi fossero, gli occhi appannati dalle lacrime che non smettevano di scendere. Sentivo solo la mia voce ripetere
"grazie, grazie di essere venuti" ad un certo punto mi sentii stringere le spalle, mi voltai e vidi Andy che mi diede un bacio sulla fronte asciugandomi le lacrime con il bordo della manica. Mi voltai e intorno a me non c'era più nessuno, erano tutti dai miei genitori o parlavano tra loro vicino alle sedie
"ti porto via di qui tesoro" mi prese la mano e tenette l'altro braccio sulle mie spalle. Andammo appena fuori dal cimitero, dove c'era un parco enorme, mi guidò sotto un gazebo (quelli fatti in legno a pianta rotonda con tutt'intorno delle panche per sedersi) ci sedemmo. Mi diede un bacio dolce sulla guancia e mi abbracciò stretta "ora puoi rilassarti piccola mia, sei al sicuro" mi sciolsi tra le sue braccia, mi sentivo al caldo e al sicuro. Lasciai scorrere le ultime lacrime e mi feci coccolare finchè non ritrovai la calma e la ragione.
"Andy sei la persona più importante per me" sussurrai
"lo sei anche tu per me Maddie" mi baciò per la prima volta della giornata sulle labbra. Fu un bacio appassionato, dolce,liberatorio. Mi sentii come su un altro pianeta come se avesse il potere di farmi dimenticare ogni cosa lasciando in me solo senzazioni positive. Quando si allontanò fui io a cercare le sue labbra con successo. Non so quanto tempo passammo lì abbracciati a baciarci. Restammo lì finchè non mi squillò il cellulare, quel rumore, quella musichetta fu per me odiosa come non mai perchè mi riportò a quella che era la realtà. Era mia mamma preoccupata dato che non sapeva dove fossi. Le risposi che avevo deciso di fare un giro con Andy per respirare un po' e che sarei tornata per cena. Lei disse che eravamo invitati a casa degli zii per cena, per non stare da soli. Non me la sentivo di andare dagli zii e ripiombare negli incubi così ottenni il permesso di stare a casa con Andy. Non so se i miei sospettassero qualcosa ma da come reagì mamma alla richiesta immaginai che avevano altro a cui pensare che notare me e Andy. Ne fui felice.

"Chi era? " mi chiese un po’ preoccupato
"era mamma, gli zii ci hanno invitato a casa loro a cenare" lui abbassò lo sguardo un po’ deluso "tranquillo, li ho convinti a lasciarci a casa" sorrise
"abbiamo casa solo per noi???"
"si, ma non sperare in un party perchè non è esattamente la giornata più giusta" lui mi prese il volto tra le mani
"e chi ha parlato di feste?" sussurrò "io pensavo a qualcosa di un po’ più discreto...massimo di invitati due persone" sorrise "io e te" concluse
"Andrew Dean Biersack non ti mettere in mente strane idee" lo allontanai, lui sorrise dolce
"scema che non sei altro!! Avevo in mente altro, se ti può tranquillizzare, ma la cosa mi offende!" fece il finto offeso.
"dai smettila, daiiii Andyyy" lo baciai a stampo sulle labbra e poi su tutta la faccia
"ok, ti perdono...solo perchè mi stai impasticciando tutta la faccia!!" rise, gli diedi un pugno sulla spalla
"coglione!!"
"ti voglio tanto bene anch’io" rise come uno scemo e io con lui. Dopo poco tornammo a casa, a un certo punto sulla via del ritorno Andy mi disse di continuare da sola e che lui mi avrebbe raggiunta. Lo guardai dubbiosa ma poi mi convinse. Arrivai a casa e la trovai deserta, ancora piena di avanzi, piatti sporchi e bicchieri vuoti ovunque. La gente è di una civiltà stupefacente a volte. Presi a riordinare, così non avrei avuto tempo di pensare a quello che era successo poco prima e presi la cognizione del tempo. Ad un certo punto sentii il campanello suonare, andai ad aprire e mi ritrovai davanti Andy che cercava di far star in equilibrio due cartoni di pizza, una borsa con le bevande e due scatole di gelato. Risi nel vederlo in quella situazione di precarietà
"cosa ridi??? Aiutami!!"tra una risata e l’altra gli presi la borsa e le due scatole di gelato e sistemai tutto nel frigo mentre lui metteva le pizze in forno per non farle freddare. "fame, tesoro??"  mi chiese sorridendomi
"non molta" abbassai lo sguardo, lui mi abbracciò da dietro
"devi mangiare cucciola" mi diede un bacio "e io farò del mio meglio per facilitarti l'appetito!" mi fece sedere a tavola " tu stai buona qui, faccio tutto io!"  si muoveva agilmente in cucina, tenne in caldo le pizze, apparecchiò il tavolo con le tovagliette, piatti e bicchieri. Tagliò la pizza e me la mise davanti nel piatto. Quando la guardai mi venne da sorridere, la fetta centrale era a forma di cuore "per lei signorina!"  mi versò anche della coca cola come se fosse un prezioso vino italiano
"sei unico Andy"
"al suo servizio" fece un inchino e si sedette a tavola "buon appetito! Voglio che la finisci tutta" sorrisi
"ok papino" mi meritai una linguaccia e poi iniziai a mangiare, la pizza era la mia preferita, ma la cosa non mi sorprese dato che saremo andati un trilione di volte in pizzeria insieme. Mangiai di gusto, tra una battuta e l'altra finimmo di cenare.
"ed ora gelato!!" esultò alzandosi e tirando le due vaschette fuori dal frigo
"tu mi vuoi far ingrassare!!" lui mi guardò dubbioso
"scherzi?? sei già sulla buona strada da sola!" con quella frase segnò la sua morte, mi alzai e iniziai a menarlo "Ok,ok" disse ridendo "scusami!!"  contiuai così lui mi bloccò le braccia e mi spinse contro il lavello baciandomi appassionatamente, quando si allontanò da me aveva un sorrisetto beffardo
"perdonato??" cercai di divincolarmi
"tu...non sperare di cavartela..." non finii la frase che mi baciò di nuovo e di nuovo e di nuovo...
"ok,ok perdonato! " sorrise
"ohh...ci stavo prendendo gusto"
"se ti va puoi contunuare!"
"quanto sei scema" prese il gelato e la sua borsa "andiamo di là" andammo in salotto e ci sedemmo sul divano, mise un dvd e schiacciò play poi si sedette accanto a me e aprì le due vaschette (gusti misti) "buon film!"  rise il film era "sballati d'amore", una specie di storia d'amore molto particolare e fatta di segni del destino.
"perchè sto film??" gli chiesi un po' sorpresa
"perchè loro nonostante non si decidano a stare insieme finiscono sempre per rincontrarsi casualmente, il destino vuole che loro stiano insieme"  mi strinse forte a se
"non ti facevo così romantico"
"per te posso essere tutto quello che più ti fa piacere" mi baciò, guardammo il film tranquilli prendendolo anche un po' in giro. Non ci rendemmo conto de tempo che passava fin quando non sentii i miei entrare in casa. Ci allontanammo a razzo uno dall'altra e cambiammo canale fingendo indifferenza
"ehi ragazzi! Com'è andata la serata?" chiese mio padre scompigliandomi i capelli
"bene papà!! abbiamo mangiato e poi tv..."
"avete mica cucicanto??" chiese mia mamma preoccupata
"tranquilla Barbara ho preso due pizze ed è tutto lavato!" sorrise
"non avrai fatto lavorare Andrew, vero Meredith??" ehm ehm ehm
"nooo mamma!! ho lavato tutto io!" mia mamma si rilassò
"buonanotte piccina mia" mi strinse forte "io e tuo padre siamo esausti, buonanotte Andrew" lui sorrise in risposta
"buonanotte a tutti e due! A domani" salirono le scale, quando sentii la porta chiudersi mi vennero ancora le lacrime agli occhi
"che succede tesoro??" mi chiese preoccupato Andy
"ho realizzato una cosa, domani devo partire per l'università...e non ci rivedremo fino alle vacanze di primavera..." lui sorrise dolcemente
"non ti devi preoccupare di questo..." mi stupì con questa risposta e rimasi perplessa
"perchè??"
"mi sono trasferito nella tua stessa università"
"cosa???"
"si beh ho fatto il trasferimento, gli esami erano gli stessi così ho pensato che era ora di decidermi" abbassò lo sguardo "ho sempre voluto studiare con te, starti accanto... vedi è da ormai un paio d'anni che mi sono accorto che quello che provavo per te era ben diverso dalla semplice amicizia ma avevo paura di rovinare tutto quindi ho deciso di lasciare che le cose andassero per il loro corso e non forzarle, se era destino sarebbe successo da sé... così ho deciso di andare a studiare dall'altra parte del paese e lasciarti la tua vita come doveva essere" gli alzai il volto con il dito e lo baciai, lui dopo poco si scostò, mi prese le mani e mi fissò dritto negli occhi
"Meredith Elizabeth Sullivan ti amo di più della mia stessa vita" al che mi sentii mancare, tutto si annebbiò e si fece confuso. Pensai di svenire da un momento all'altro invece mi uscirono poche semplici parole
"Andrew Dean Biersack ti amo anch'io più di tutto" ne seguì un bacio dolce e appassionato pieno di desiderio. In breve tempo ci trovammo in camera mia sdraiati sul letto, stanchi, felici e uniti più che mai.
"dovrei andare a dormire sotto" sussurrò lui
"no, dai resta" lui si voltò verso di me, mi scostò i capelli dal viso sorridendo dolce
"ma se poi scendono i tuoi e non mi trovano sono guai" gli sfiorai il naso col mio
"chi se ne frega, stai qui"
"Ok amore mio" al sentirgli dire quelle due parole mi si mozzò il fiato, non mi era mai successa una cosa del genere...domimmo abbracciati per tutta la notte stretti nel mio letto.

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Capitolo 9
*** 7 Gennaio ***


Ci svegliammo presto per farlo scendere prima dei miei, fu difficile salutarlo per quei pochi minuti, ne sentivo la mancanza più che mai. Mi rimisi a dormire per poco tempo. Sognai, stranamente. Era un sogno dolce e felice. Al mio risveglio, quando avevo ancora gli occhi chiusi, mi sembrò che qualcuno mi accarezzasse dolcemente il volto. Spalancai gli occhi ma la stanza era vuota. Il mio pensiero andò subito al mio fratellone. Di sicuro da qualunque posto fosse finito mi stava guardando e mi stava accanto in ogni situazione. Quella carezza la interpretai come un segno d'apporvazione alla mia condotta e quindi anche alla storia con Andy. Mi alzai sorridendo, mi vestii e scesi a fare colazione. Erano già tutti in cucina. Salutai tutti, Andy mi diede un bacio veloce mentre tutti erano distratti e iniziai a mangiare.
"Maddie, tesoro, hai già preparato le cose per il colledge? " buttai giù il boccone
"no, le preparo sta mattina, ma c'è poca roba " lei scosse la testa ma disse solo
"va bene, la roba che ti ho stirato te la metto sul tuo letto"
"grazie ma' " finii di mangiare poi andai di sopra a mettere tutto in valigia. Dopo 5 minuti sentii bussare
"si??"
"amore, ti serve una mano??" era Andy sulla porta
"shhh....se ti sentono ti scorticano" lui rise, entrò, chiuse la porta, mi strinse tra le braccia e mi baciò
"ne varrebbe la pena " sorrise
"scemo!! tu hai già finito con la tua roba??" chiesi
"si..ho poca roba! Hai bisogno??" scossi la testa
"no, amore...faccio io" sorrisi e iniziai a mettere a posto la roba. Quando finii
"sei bella quando lavori" sorrise beffardo
"sei un'idiota!! " sorrisi, dandogli un leggero schiaffo sulla spalla, lui mi diede un bacio veloce poi presi il telefono
"dici che Matt e gli altri sono già ripartiti??" lui alzò le spalle
"non lo so..." decisi di chiamare
"ehi Maddie!! come stai scricciolo?" rispose Matt
"si va avanti, volevo chiedervi se eravate già partiti o siete ancora in città"
"no,siamo ancora qui, perchè?"
"oggi pomeriggio ho l'aereo per tornare al colledge, volevo salutarvi tutti...anche perchè poi non so quando ci rivedremo di nuovo" lui sospirò
"ah...ok, allora sei invitata a mangiare a casa mia"
"oddio...non cucinerai mica tu???" chiesi preoccupata per il mio stomaco
"no,no tranquilla metto in schiavitù Brian!" ridemmo insieme
"ok allora arriviamo tra poco"
"a dopo scricciolo" misi giù
"amore, siamo invitati a mangiare a casa di Matt" lui sgranò gli occhi "tranquillo cucina Brian"
"ok allora vengo" sorrise. Ci preparammo e ci recammo da Matt. Fare quella strada mi riportò alla mente molti ricordi, alcuni tristi e altri felici, quando ero insieme a mio fratello. Quando arrivammo all'entrata mi venne in mente la serata di capodanno, non stavo molto bene, avevo sboccato l'anima in quel giardino e avevo beevuto per dimenticare quella brutta serata...e quei brutti giorni. Respirai profondamente e suonammo
"chi è??"
"i ladri" rispose Andy, solita battuta che non fa ridere nesssuno.
"sali idiota"rispose Matt.
Una volta saliti, torvammo già tutti, seduti sul divano a guardare la tv mentre il povero Brian e Leana si davano da fare ai fornelli come chef provetti. Quando entrammo tutti fecero un segno con la mano
"ciao ragazzi, quanto entusiasmo!!" esordii
"è che alzarsi è troppo faticoso!" disse Johnny
"sei una causa persa ragazzo" aggiunse Andy
"ahahah lo siamo tutti" rispose il ragazzo
"ma li lasciate sgobbare in cucina da soli??" chiesi preoccupata per i due ragazzi
"si sanno arrangiare" rispose pronto, rissi scossi la testa e andai dai due poveretti in cucina
"hey, avete bisogno?" Brian si girò, aveva i capelli tirati indietro da una fascetta e il grembiule bianco
"magari!! Quelli sono dei pigri senza ritegno"
"ciao piccina!" mi salutò Leana con un sorriso, anche lei aveva i capelli tirati in dietro da una coda e una specie di grembiulino per non sporcarsi
"ciao Leana, ditemi che fare!!" mi impartirono degli ordini e incominciammo a lavorare. Dovcevo preparare la salsa di pomodoro per la pasta e affettare verdura, niente di che. Una volta pronto tutto ci mettemmo a mangiare cercando di stare su col morale, ridere e scherzare. Era l’ultima volta che li avrei visti per non so quanto tempo e volevo divertirmi con loro al massimo. Il tempo passò però veloce e arrivò il tempo degli addii.
"beh ora dovrei andare se no mi sa che l’aereo lo perdo" dissi triste
"nooo, dai piccina resta ancora un po’" chiese Leana, scossi la testa e raggruppai la mia roba
"ciao ragazzi, mi mancherete tanto in questo periodo"
"scricciolo ci mancherai anche tu!" mi abbracciò stretta quasi a soffocarmi
"sei sempre la benvenuta nei backstages" disse Zacky sorridendomi, il che mi fece sorgere un dubbio
"ma non dovevate sciogliervi?" Brian fece una faccia strana
"no, beh stiamo pensando di fare un album, quello che stavamo scrivendo, in tributo a Jimmy...che ne dici??" mi si formò un mega sorriso
"dico che è un’idea geniale!" li abbracciai tutti stretti e poi andai. Scendere quelle scale non è mai stato più difficile per me. Tornare all’università per me significava si essere lontana dal dolore e dai posti che mi ricordavano lui ma anche essere lontano dai miei famigliari (di sangue e acquisiti). Andy mi poggiò un braccio sulle spalle
"che c’è amore?" farfalle nello stomaco
"niente solo mi dispiace lasciare la città"
"beh ma staremo insieme"
"questa è l’unica cosa che mi consola" tornammo a casa, prendemmo i bagagli e mamma ci accompagnò all’aereoporto. I momenti dei saluti furono i più strazianti, lasciare mia mamma con una ferita aperta come quella era un crimine per me. Cercai di salutarla senza crollare in lacrime e così fece lei. La strinsi forte a me, come se gli volessi comunicare tutto il mio amore attraverso quell abbraccio e poi mi voltai insieme a Andy e ci dirigemmo alla pista. Una volta seduta sull’aereo mi rilassai e arrivai a pensare che quello che avevo vissuto era solo un incubo della sera prima. Ma così non era, quel orrendo lutto era la verità e lo sconforto mi prese di nuovo facendomi crollare nelle lacrime. La vita continuava nonostante tutto e io dovevo costringermi ad accettarlo e vivere anche senza di lui. Il mio fratellone.

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Questa è la fine della storia di Maddie. Le sue sofferenze e speranze. Ringrazio le persone che hanno recensito e mi hanno aiutato coi loro pareri e ringrazio anche tutti quelli che leggono senza recensire, spero che la storia vi sia piaciuta sul serio perchè questo racconto conta molto per me!
Grazie, grazie, grazie

Sa

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