Instants cachés.

di DazedAndConfused
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** It's All Over Now, Baby Blue. ***
Capitolo 2: *** Driven By You. ***
Capitolo 3: *** The Hardest Part. ***
Capitolo 4: *** Yesterday. ***
Capitolo 5: *** Crazy. ***
Capitolo 6: *** You Could Be Mine. ***
Capitolo 7: *** It's Late. ***
Capitolo 8: *** In These Arms. ***
Capitolo 9: *** Jealous Guy. ***
Capitolo 10: *** Iris. ***



Capitolo 1
*** It's All Over Now, Baby Blue. ***


Instants cachés

 

It’s All Over Now, Baby Blue - Bob Dylan

 

Hai già preparato i bagagli, Randy?
Chissà quante cose hai da portarti appresso…
Una valigia piena e una vuota, per tutto ciò che incontrerai in questo tuo nuovo viaggio, amico.

È finita, mi ripeto nella mente, ma ho ancora l’illusione di avere al mio fianco i tuoi occhi grandi e puliti, e quelle dita che sapevano avvolgere con la medesima delicatezza una sigaretta, le corde della chitarra o un’altra mano.

È finita.

Abbandono il mio sguardo lungo l’orizzonte, solo figure sfocate, mentre il vento mi fa lacrimare ancor di più gli occhi.

La cenere vola via, tracciando la linea leggera del tuo sorriso in questo cielo sporco di metà marzo.

 

[110]

 

Leave your stepping stones behind, something calls for you

Buonsalve!
Ebbene sì, ogni tanto ho bisogno di cimentarmi nuovamente nella mitica 10 Songs Challenge, non resisto :33

Eccola qui:

1. Scegli un personaggio, una coppia o un fandom.
2. Apri la tua cartella di musica e seleziona la modalità di riproduzione casuale e fai partire.
3. Scrivi una drabble-flashfic che sia collegata alla canzone che sta andando. Hai tempo fino al termine della canzone per terminare la drabble: inizi con l’inizio della canzone e finisci quando finisce, niente esitazioni! Non importa quanto scombussolata è la tua drabble.
4. Scrivine 10, poi pubblicale.

Come avrete potuto notare, i pairing sono svariati: tendo ad apprezzare un’infinita di band, e a shipparne ancor di più LOL
Volevo solo precisare che l’elenco che ho stilato nell’introduzione è in ordine puramente casuale, lo riordinerò con calma, quando avrò scritto le altre drabble ;)
Questa è, ovviamente, ambientata in quel maledetto 18 marzo 1982, quando Randy Rhoads lasciò troppo presto questo mondo… e credo che anche una parte di Ozzy se ne sia andata con lui.
La canzone di Dylan è davvero molto bella, vi consiglio di leggere questo mio modesto lavoretto con quel brano di sottofondo: rende di più, promesso!

Ora non so che altro dire, se non che ringrazio in anticipo chiunque si prenderà la briga di leggere o, addirittura, di commentare ^^

Bacioni,

 

Dazed;

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Capitolo 2
*** Driven By You. ***


Instants cachés

 

Driven By You - Brian May

 

-Oh, non ci crederai ma non ho ancora capito come vuoi ‘sta chiusura!- rise quello, reclinando il capo all’indietro e mostrandogli la linea del collo decisamente troppo invitante.

Dave deglutì rumorosamente e, appropriatosi della sua miglior faccia tosta, gli si avvicinò.

-Taylor, serietà, grazie. È un pezzo a cui tengo molto, questo…-

-Oh, scusa…- fece quello, mentre le guance calde si nascosero in fretta tra le ciocche di capelli.

Dave sorrise tra sé e sé: sembravano mele mature perse in un campo di grano.

Gli prese le mani tra le sue, guidandole verso il piatto e mostrandogli come doveva fare, sempre senza mollare la presa.

-Colpo secco, Hawkins. Colpo secco.-

Come quello che mi hai fatto prendere tu, pensò l’altro, ma non ebbe fiato a sufficienza per dirglielo.

 

[128]

 

But we’re working night and day to make a dream come true

Buonsalve!
Eccomi già ritornata, con un pairing su cui non ho mai scritto prima d’ora, e al quale sono davvero affezionata <3

Nella mia mente ho ambientato questa drabble nel 1999, anno di registrazione e di pubblicazione di There Is Nothing Left To Lose.

Il brano che i due piccioncini stanno provando teoricamente è Aurora, ma fate un po’ voi, insomma x’D
Taylor è davvero un confettino in quell’anno… Vabbè che è sempre adorabile, ma così *-*

Ok, la pianto, prima di beccarmi insulti vari LOL

Ringraziamo mr. May per la splendida canzone, Nat e Ziggy per le meravigliose recensioni e chi verrà in futuro su questi lidi per leggere, commentare e vattelappesca :33

Bacioni,

 

Dazed;

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Capitolo 3
*** The Hardest Part. ***


Instants cachés

 

The Hardest Part - Coldplay

 

Il ragazzo sceglieva con cura morbosa le tempere da usare: esaminava tutti i tubetti, ne sceglieva uno e, dopo aver spremuto fuori un po’ di colore, lo riponeva al proprio posto.
Lo sguardo andava poi a piantarsi sul foglio bianco, sul quale i suoi occhi stanchi imprimevano mille e più caleidoscopi che solo lui poteva percepire.

Rick lo stava a guardare dalla porta, sulle labbra il sorriso amaro di chi ama un qualcuno che in realtà non c’è più.

I ricci e le fossette se ne stavano ancora lì, questo era vero, ma bastava guardarlo dritto negli occhi per capire che il vero Syd se n’era andato da un bel po’, lasciando solamente un guscio ormai rovinato.

-Syd, vado a comprare le sigarette…- soffiò allora piano, e quello si limitò ad annuire guardandolo, e non vedendolo come faceva un tempo.

Per strada la sciarpa accolse la lacrima furtiva del tastierista: la parte più difficile non era infatti il dovergli raccontare un mucchio di balle o il lasciarlo a casa da solo, bensì quel suo continuare ad amare l’ombra di un ricordo lontano.

 

[182]

 

I could feel it go down, you left the sweetest taste in my mouth

Interminabile, ma non mi va di tagliarla.

Diciamo che Richard e Syd sono uno dei miei OTP per eccellenza: insieme li trovo semplicemente perfetti.

Questa storia è ambientata nel periodo in cui Gilmour iniziò a sostituire sempre più Barrett, che a quei tempi conviveva con Wright: proprio quest’ultimo in seguito dichiarò che, per poter andarsene tranquillamente a provare e fare concerti, era solito dirgli che sarebbe uscito per comprare sigarette, per poi ritornare il giorno dopo, senza che quello se ne accorgesse. Richard ha sempre detto che quello fu uno dei peggiori periodi della sua vita, e io posso capirlo.

La canzone dei Coldplay è molto bella, e l’ho trovata molto azzeccata per questo pairing: un perfetto mix di rimorsi, rimpianti e dolce malinconia, se così vogliamo definirla.

Ora però vorrei ringraziare Jules e Ziggy per le recensioni al capitolo precedente, augurandomi poi di ritrovarvi anche nei prossimi capitoli e sperando di non avervi deluso con questo (:

Bacioni,

 

Dazed;

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Capitolo 4
*** Yesterday. ***


Instants cachés

 

Yesterday - The Beatles

 

Era un capolavoro, ne era sempre stato consapevole, ma fino a poco tempo prima canzonava il “prode McCartney”, come lo chiamava lui, per aver composto una canzone un po’ da…

Sì, insomma, da checca.

Ma ora che il giradischi continuava a ripeterla fino allo spasmo, l’unica checca che vedeva nei dintorni era se stesso.

Fissava impotente l’altro, intento a riempire un borsone sdrucito con tutto ciò che gli apparteneva e che era presente in quella stanza, e sospirava: se solo avesse aperto la bocca, anche solo per dirgli di smetterla di rompergli le balle con quel disco, era certo che in qualche modo tutto si sarebbe risolto.

Ma Izzy si limitò a salutarlo con un cenno distratto, andandosene come se non fosse successo nulla.

Axl non lo supplicò di restargli accanto e non tentò nemmeno di bloccarlo: confidava in un domani in cui avrebbero riso sopra a quello ieri così melodrammatico, come la più lagnosa delle telenovelas sudamericane.

Per ora, però, lo ieri era un oggi, e faceva male, terribilmente male.

 

[171]

 

Now I need a place to hide away

Sti cazzi, ormai faccio solo poemi!

Salve a tutti u.u

Innanzitutto vorrei precisare che questa è la mia prima fic sui Guns n’ Roses, ed esordisco con una slash LMAO Messa proprio ben, son.

Anyway! Che Axl ed Izzy possano perdonarmi, ma quest’idea mi frullava nel cervellino da un bel po’ di tempo e, quando nella riproduzione casuale m’è partita Yesterday, non ho avuto alcun dubbio nell’associarla a loro due.

È ambientata nel 1991, anno in cui Stradlin leva baracca e burattini e se ne va dal gruppo, lasciando un mister Rose piuttosto sconvolto.

Qui ho cercato di ricreare una situazione drammatica, ma in contrasto con la precedente drabble, che avevo dedicato a Barrett e Wright: per i due componenti dei Pink Floyd avevo pensato ad un amore mai rivelato, anche se devo ammettere che dal contesto potrebbe sembrare una normalissima storia d’amore al capolinea… qui no. Qui è veramente una relazione ormai morta: Izzy se ne va dalla band ma, prima ancora che dal gruppo, chiude proprio con Axl, suo amico d’infanzia e l’uomo con cui ha condiviso gioie e dolori.

Lo so, lo so, è tutto terribilmente angst, ma che ci posso fare? :’)

Ora però vorrei ringraziare Jules per la recensione allo scorso capitolo, e spero che pure questo possa essere di vostro gradimento, anche se non è che mi convinca molto LOL

NON SO NEANCHE SE SI POSSA DIRE “quello ieri”, qualcuno m’illumini LMAO “quel ieri” mi sapeva da cosa mega grezza x’DD

Bacioni,

 

Dazed;

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Capitolo 5
*** Crazy. ***


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Crazy - Aerosmith

 

-Bellezze, io ora vi devo lasciare!-

-Dove vai, Fred?- gli chiese Roger, sbucando da dietro la batteria.

Senza quasi accorgersene, Brian tese le orecchie.

-Un party all’Heaven, niente figa per te, tesorino!- lo punzecchiò il cantante, rifilandogli un buffetto sulla guancia.

-Chiederti di vestirti più sobrio è un po’ troppo, giusto?- gli sorrise John, osservandolo mentre s’infilava un pellicciotto bianco.
-Deaks, mia ancora di salvezza! Per fortuna ci sei tu!- lo abbracciò quello, per poi fiondarsi fuori dalla porta come un ciclone.
Si bloccò all’ingresso del palazzo: pioveva che Dio la mandava e una celebrità del suo calibro non poteva as-so-lu-ta-men-te inzupparsi.
-Serve un passaggio?-

Freddie sussultò: non si era accorto della figura silenziosa di Brian, appoggiata al muro.

-Le rockstar si spostano solo in taxi, caro.-

-Fred, non hai i soldi per pagarti il taxi, cazzo…- sbuffò l’altro, per poi lasciargli nella mano un mazzetto di banconote.

-Tieni, va’ a divertirti.-

-… non sarà per caso un’avance, questa? Quando un uomo offre qualcosa ad una signorina c’è sempre qualcosa sotto.-

Il chitarrista arrossì violentemente: -Innanzitutto qui in giro non vedo signorine, e poi chi ti sente se t’inzuppi quel dannatissimo pellicciotto lì?!-

-Giusto, qua ci sono solo celebrità. Grazie Bri, sei un amore!-

Freddie gli baciò leggermente le labbra e si fiondò in strada, mentre Brian poteva solo sentire la sua voce squillante strillare “tassì, tassì!” e una nuova consapevolezza farsi strada dentro sé.

Era pazzo. Pazzo di lui.

 

[240]

 

Now I’m never gonna be the same

Buongiorgio a tutti!

Questa è l’Iliade come lunghezza, non è una drabble x’D
Anyway! Teoricamente è ambientata nel 1974, ma l’Heaven venne aperto solamente cinque anni dopo… Chissene, fate conto che sia una licenza poetica, ok? ;)
Per il resto non credo di dover aggiungere altro: l’abitudine di Freddie di girare in taxi nonostante fosse perennemente al verde è ormai risaputa :D
Grazie a tutti voi che mi leggete e che mi sostenete sempre <3

Bacioni,

 

Dazed;

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Capitolo 6
*** You Could Be Mine. ***


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You Could Be Mine - Guns n’ Roses

 

Avete trascorso un’infanzia insieme, i Johns che seminavano terrore per tutto il quartiere.

Gli hai dato un nome, il nome, pensando così di poterlo forse incatenare a te:

per un po’ ce l’hai fatta, ma sei consapevole del fatto che, quando si ottengono delle ali, non si desidera altro che spiccare il volo, anche se non si sa bene come fare.

A modo suo lui c’ha provato, no?

Sì, ma è andato troppo lontano.

Sbuffi, attacchi una cassetta dei T.Rex e ti risiedi sul vecchio materasso che ti ostini a chiamare “letto”, ignorando il cigolio fastidioso che produce sotto il tuo peso.

Poco importa che lo stesso rumore provenga dal tuo petto, vero, Johnny?

Ti accarezzi distratto il mento, concludendo che Sid potrebbe essere tranquillamente tuo, se non fosse per quella stronza.

E no, non stai parlando di Nancy, ma dell’altra signora che, da quasi un annetto, se l’è portato via.

 

[151]

 

But you’re way out of line

Bonjovi a tutti!

Dopo una pausa, rieccomi tornata a stressarvi: il pairing Rotten/Vicious è impossibile, I know, però ho sempre sognato scrivere qualcosa su loro due **

Teoricamente questa storia è ambientata all’inizio del 1978, poco prima che Johnny chiuda definitivamente il capitolo della sua storia con i Sex Pistols.

Rileggendola, ho notato come l’ultima riga, letta da sola, sembra quasi essere ambientata in un contesto post-decesso di Sid, e questa cosa mi piace un sacco, soprattutto perché è stata scritta casualmente :’)

Anyway, ringrazio chiunque si prenderà la briga di leggerla e, perché no?, di recensirla, e chi continua a seguirmi ;)

Bacioni,

 

Dazed;

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Capitolo 7
*** It's Late. ***


Instants cachés

 

It’s Late - Queen

 

In sottofondo il televisore continuava a gracchiare svogliato, mentre lui faticava ad immaginare una cosa così orribile.

Non era possibile, non era finita così, non poteva…

Non doveva.

Provò ad immaginarsi la scena: lo poteva vedere distintamente, il viso nascosto dai capelli, i muscoli tesi in un’attesa febbrile, pronti ad accompagnare quel suono sordo, gli occhi chiusi…

No, quegli occhi non ce la faceva proprio a vederli chiusi, no.

Erano di un blu particolare, di quelli che sembrano racchiudere anni ed anni di antico, di quelli capaci di scavarti fino nelle viscere, di capirti.

Kurt lo aveva già incominciato a fare, con ogni occhiata che gli aveva scoccato, anche la più distratta, anche la meno attesa, ed Anthony non aveva desiderato altro che poter farsi raccontare la propria storia da lui.

Ma ora era tardi, troppo tardi.

 

[137]

 

If I could let you stay

Tante angurie a tuttiii! *sparge agrifoglio e canditi a destra e a manca*

Come ve la passate? Spero benone: io devo ancora aprire i regali perché mio fratello arriva soltanto stasera, e allora abbiamo deciso di aprirli quando la famiglia sarà al gran completo, ma vi confesso che non sto più nella pelle :)

Riguardo alla drabble… Beh, che dirvi? È una cosa uscita un po’ così: sinceramente mi auguravo di farla un po’ meglio, ma… c’est la vie, no? :’D

Anthony e Kurt a mio parere formano una bellissima coppia e, come avrete capito, la storia è ambientata in quel dannatissimo giorno del 1994 in cui il corpo di Cobain venne ritrovato senza vita.

Ringrazio ancora tutte voi, che mi seguite e mi incoraggiate e vi auguro ancora tante buone feste ;)

Bacioni,

 

Dazed;

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Capitolo 8
*** In These Arms. ***


Instants cachés

 

In These Arms - Bon Jovi

 

I capelli appiccicati alla fronte sudaticcia, Keith strisciò come un verme lungo tutto il corridoio, preda delle sue solite visioni.

Bene o male c’aveva fatto l’abitudine, ma quella volta erano state più tremende del solito, costringendolo a vagare confuso, in cerca d’aiuto.

Bussò un paio di colpi sulla prima porta che era riuscito a mettere faticosamente a fuoco e si accasciò al suolo.

 

Quando riaprì gli occhi, Keith incrociò quelli chiari e velati di una lieve aria sardonica di qualcuno che ben conosceva.

-Nient- incominciò, ma quello lo interruppe.

-Niente domande, lo so.-

Keith sorrise commosso e si rifugiò tra le braccia dell’amico che, dopo un iniziale irrigidimento, ben presto lo assecondò.

-Restiamo così solo per stasera, ok? Solo stasera, ti prego.-

John non poté non sciogliersi in un sorrisetto intenerito.

-E sia, Moonie.- acconsentì, baciandolo sulla fronte e stringendolo a sé.

-Solo per stanotte, però.- soffiò poi, accorgendosi di quanto poco credesse a quelle sue stesse parole.

 

[158]

 

To have you in these arms tonight

E CHE IL FLUFF SIA CON ME, FJHGJDFGHDJF

Lo so, non è nulla di speciale, ma questi due mi fanno sempre squagliare come un ghiacciolino al Sole, gh. :’)

Credo che aggiungere altro sarebbe superfluo, quindi non mi resta che lasciarvi e darvi appuntamento al prossimo capitolo <3

Bacioni,

 

Dazed;

 

p.s. Mi sembra doveroso ringraziare Keith e John per essere stati su questo mio stesso pianeta: non è roba da poco.

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Capitolo 9
*** Jealous Guy. ***


Instants cachés

 

Jealous Guy - John Lennon

 

Sebastian vagava per il backstage, barcollando come un trampoliere fa ai suoi primi spettacoli.

Non l’aveva mai retto bene, l’alcool, ma in quelle situazioni non riusciva a farne a meno.

Non dopo aver intercettato quello sguardo, scoccato quasi casualmente, intercorrere silenzioso ma sensuale tra i due che aveva eletto come propri migliori amici.

No, quello decisamente non lo sopportava, e se c’era un mezzo che gli permetteva di non spremersi il cervello a forza di pensarci su… beh, quello era proprio l’alzare il gomito.

Parecchio, forse anche troppo, ma ne andava della sua sanità mentale.

Gli era bastato vedere Rachel ridacchiare leggermente imbarazzato, passarsi la mano tra i capelli e lasciare che la catenina ondeggiasse ad ogni movimento del suo capo, per capire che quello era di più di uno sguardo d’intesa.

Quei due si stavano chiamando, si stavano cercando.

Non era quindi riuscito a trattenersi davanti all’altro, accusandolo di essere –una checca che vuole fottersi il mio bassista-, giusto per citare le testuali parole che gli aveva rivolto.

L’altro, prevedibilmente, lo aveva mandato a cagare e se n’era andato via, lasciandolo in preda ad un forte mal di testa e ad una certezza che gli appariva spaventosa.

Era solo geloso, solo un pochino.

Solo un po’.

 

[207]

 

I was trying to catch your eyes

Era ora che scrivessi su di loro, JSDGHDJKFHSDJF

La scena è successa veramente: si narra che un giorno Bach, pieno come un uovo, abbia dato della checca ad Axl, perché sospettava che tra lui e Rachel ci fosse qualcosa :3

Dunque ho sempre sospettato che ci fosse sotto qualcosa e, quando mi è capitata questa canzone, ho subito iniziato a macchinare la trama o/

Non saprei che altro aggiungere, se non che vi ringrazio perché continuate a seguirmi e che vi aspetto al prossimo (ed ultimo FFFUUUUU-) capitolo. <3

Bacioni,

 

Dazed;

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Capitolo 10
*** Iris. ***


Instants cachés

 

Iris - Goo Goo Dolls

 

Se qualcuno fosse entrato in quell’esatto momento, non avrebbe saputo giustificare il motivo per cui lui e Lars se ne stavano persi in atteggiamenti decisamente intimi.

L’amico era andato a trovarlo per farsi una birretta in sua compagnia e, beh poi la situazione era un po’ precipitata, già.

Non era colpa sua se quel cretino l’aveva fissato con quella sua solita faccia da adorabile idiota che si ritrovava e lui aveva sentito l’irrefrenabile voglia di baciarlo!

No, non era a lui che dovevano dare la colpa, ma a quel deficiente, questo era poco ma sicuro.

Stupidi ormoni…

E poi era stato lui ad implorarlo di continuare, quando si era scostato!

Dai, era palese: era un uomo innocente, vittima di quella Circe vichinga da strapazzo, su.

La risata di Lars lo fece riprendere dal vortice di pensieri in cui si era perso: lo sentiva ridacchiare dal soggiorno, dove si era spostato senza farsi notare.

Una volta raggiunto, lo vide sghignazzare senza alcun ritegno, mentre impugnava un libro.

Anzi, il libro.

-Kirk, lo sapevi che la patata è simbolo di benevolenza? Effettivamente come ragionamento non fa una grinza, è stato furbo l’autor-

-Posa quel libro.-

Il batterista lo fissò con sguardo interrogativo, ma non fece in tempo ad aprir bocca.

-Ho detto di mettere via quel libro, Lars…-

-Qualche problema, amico?- gli chiese l’altro irrisorio, sventolandogli la copertina sotto gli occhi.

-Fanculo, vattene subito!- gli ringhiò il moro per tutta risposta, strappandogli il volume dalle mani e spingendolo fuori dalla porta, che richiuse a chiave con una violenza ai limiti dell’immaginabile.

Tornò sui propri passi e afferrò il libro, accarezzandone la copertina scura.

Il linguaggio dei fiori” recitava il titolo, e Kirk giurò di aver sentito librarsi da quelle pagine un profumo a lui conosciuto, un misto di lavanda, dopobarba e fumo.

Si trattava forse di un messaggio?

 

Lars se ne stava seduto sul pianerottolo, le gambe portate al petto e un broncio infantile dipinto sul volto: non si sarebbe mosso di lì finché quel cazzone non gli avesse aperto la porta e fornito delle spiegazioni sufficientemente convincenti.

Avrebbe aspettato ore ed ore, perché era certo che gli avrebbe aperto, prima o poi.

Doveva farlo.

Nel frattempo, Kirk osservava malinconicamente l’iris sul comodino, un ricordo ormai sfiorito del tutto, mentre grandi occhi chiari si sovrapponevano a due iridi più profonde, che non incrociava da mesi e mesi.

 

[395]

 

And all I can breathe is your life

Non potevo non concludere con una “drabble” che non raggiungesse la lunghezza della “Divina Commedia” TROLOLOLOL

Beh, che dire?

So che questa doveva essere una Kirk/Lars, ma non riesco a pensare a Hammett senza Burton, chezz, ç_ç

Comunque volevo spiegarvi la faccenda dell’iris: questo fiore significa “messaggio”, mentre la patata è veramente il simbolo della benevolenza LOLOLOLOLOL

Ci stava il doppio senso lì, scusatemi ma ci stava veramente :D

Ecco, ci tenevo a precisare questa cosa perché sono una grande appassionata del linguaggio dei fiori e anche perché non voglio piantarla di scrivere le note a questa drabble, perché significherebbe sancire la fine di questa raccolta çç

Ci sono affezionata, già già. :’)

Non ho altro da aggiungere: voglio solo ringraziarvi per avermi sopportato durante tutto questo tempo e dirvi che vi adoro, sia che abbiate commentato sia che siate state delle insaziabili lurkers. (se fate parte della seconda categoria, don’t worry: sono comprensiva nei vostri confronti, dato che sono la prima a comportarmi in questo modo TROLOLOLOL)

Ah, a momenti mi dimenticavo! Un ringraziamento speciale va a natalia, che mi ha sostenuto in quest’ultimo sforzo creativo, che io reputo tuttora poco soddisfacente. Se non ci fossi tu, tesorino mio! <3

Bacioni e grazie ancora per tutto,

 

Dazed;

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