momenti

di midnightsummerdreams
(/viewuser.php?uid=55240)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** N for never alone ***
Capitolo 2: *** f for friends with benefits ***
Capitolo 3: *** b for birthday ***
Capitolo 4: *** T for trust me ***



Capitolo 1
*** N for never alone ***


“Vestiti in maniera decente e datti una mossa”disse sua madre lanciandole un’occhiataccia era ancora vestita come era uscita quella mattina per andare in giro con Ivan, indossava un paio di pantaloncini corti abbinati a delle collant con un paio di stivali neri e decisamente quello non era l’abbigliamento che si conveniva alla figlia di uno dei neurochirurghi più affermati di Milano.

“non ho voglia di venire alla vostra inutile cena con quegli sfigati”disse Carla

“stai scherzando? Hai idea della figuraccia che mi farai fare? Non presentarti a cena, no è fuori discussione”disse sua madre.

“spiegami perché devo venire a sentire quei discorsi inutili, e spiegatemi come potete sopportarli”disse Carla rivolgendosi anche a suo padre che era appena spuntato dalla sua camera con il cappotto in mano.

“Carla cambiati o faremo tardi, quest’anno di delusioni mi pare che tu ce ne abbia date già a sufficienza no? per una volta comportati come si comporterebbe una ragazza della tua età”disse suo padre e sua madre annuì al discorso di suo padre, sapeva benissimo a cosa si riferiva suo padre, ancora quella storia, l’aveva sbagliato tutto di proposito il test di medicina non gli interessava diventare come suo padre, e nemmeno come sua madre.

“naturalmente non passare un test di ammissione per una cosa che non si vuole fare per voi dev’essere stata una terribile delusione, comunque aggiungete anche questa perché di venire alle vostre cene con i vostri finti amici e i loro figli che fanno parte della peggior categoria dei miei coetaneei, beh non ne ho nessunissima voglia”disse Carla

“no tu hai sbagliato a capire”disse sua madre alterandosi

“No tesoro lasciala stare tanto è inutile”disse suo padre

“hai ragione, sono parole perse al vento, non lamentarti se un giorno rimarrai da sola, perché è questa la fine che farai, tu non sai stare insieme alle altre persone sei un asociale e ti ritroverai da sola”disse sua madre infilandosi il suo cappotto ed uscendo di casa seguita dal marito, quelle parole le rimasero in mente era la prima volta che sua madre esponeva davvero quello che pensava di lei, e si rinchiuse in bagno a piangere in bagno anche se era in casa da sola, perché in bagno piangere sembrava quasi meno reale e pensò che probabilmente aveva ragione, che probabilmente sarebbe andata davvero così.

Il mattino dopo quando si svegliò trovò comunque parecchi regali da aprire era pur sempre natale e i suoi genitori non avevano mai badato a spese, ma non era quello di cui avrebbe avuto bisogno, un cellulare nuovo, una macchina fotografica nuova una serie di profumi costosi, nulla di tutto ciò le avrebbe fatto sentire l’atmosfera del natale.

 

 

 

 

“ok dormono entrambi, in realtà Julian non so per quanto ma Sophie suppongo non si sveglierà le ho letto quasi tutto il libro e non era un falso segnale si è addormentata davvero ne sono certo”disse Robert scendendo in salotto.

“shhh se parli così si sveglierà di nuovo”disse Carla continuando ad impacchettare i regali di natale.

“vabbeh amore ha 2 anni e 4 mesi quanto pensi che possa capire”disse Robert sedendosi accanto a lei sul tappeto del salotto.

“più di quanto tu possa immaginare, non so se ti ricordi la sua domanda sul come i bambini possano stare nella pancia della mamma, è sveglia  ha preso da te”disse Carla scettica.

“infatti si è risposta da sola in qualche modo, una teoria molto originale tra l’altro, ah giusto gliel’ho detto io”disse Robert sorridendo.

“si beh sarai tu poi a spiegargli che non c’è nessunissima cicogna che fa buchi nelle pance ok?”disse Carla ridacchiando.

“non prima dei 18 anni sia chiaro”disse Robert ridacchiando con lei.

“comunque chi è che ha comprato tutte queste bambole dalle confezioni terribilmente ingombranti”disse Carla perplessa notando che aveva una serie di altre scatole dello stesso tipo di quella che aveva appena finito di impacchettare.

“le hanno comprato tutta la serie mi sembra logico”disse Robert perplesso

“ma perché te lo chiedo so benissimo di chi è stata quest’idea”disse Carla scettica

“perché i miei genitori? Passeggino che vorrei dire questo passeggino è più tecnologico di quello che vendono per bambini veri”disse Robert

“passeggino che tanto poi dovrai portargli tu perché dopo poco si stancherà e vorrà che la porterai in braccio”disse Carla ridacchiando

“l’anno prossimo la facciamo noi la letterina di natale ok?”chiese Robert rassegnandosi all’idea di dover iniziare a impacchettare tutte quelle cose.

“se non altro Julian è troppo piccolo per essere viziato a quei livelli”disse Carla

“uhm tu dici?”chiese Robert sollevando una tuta di Chanel celeste.

“anche quella suppongo sia dei miei genitori”disse Carla

“ma che cosa ti regalavano i tuoi genitori per natale?”chiese Robert scettico

“una serie di cose per compensare le loro assenze”disse Carla sforzandosi di sorridere, non aveva mai avuto dei gran ricordi della sua infanzia, erano pochi i momenti che ricordava con spensieratezza. 

“capita di sbagliare, però adesso stanno provando a rimediare, quando eri in ospedale mi chiamavano continuamente per sapere come stessi tu, lascia perdere il passato”disse Robert

“si, è che a volte mi ricapita di pensarci,il natale non ha mai avuto un significato particolarmente bello per me”disse Carla

“perché i tuoi non c’erano mai?”chiese Robert

“no il natale era tutto cene a casa di colleghi di mio padre, con i loro figli perfetti e io sempre la solita inadeguata deludente, poi mi svegliavo la mattina e trovavo mille regali come sempre e loro partiti per qualche meta esotica, ed in genere i miei nonni a prepararmi la colazione, il giorno di natale non l’hanno mai passato con me”disse Carla

“noi non siamo così, non preoccuparti non diventeremo mai così te lo prometto, qualsiasi film lavoro o impegno non rovinerà il natale ai bambini”disse Robert

“lo so”disse Carla sorridendo a Robert.

“cioè lo so che non sono un gran padre, ero ad una cazzo di premiere quando stava per nascere mio figlio ma, ti prometto che farò del mio meglio”disse Robert  

“smettila sei un padre fantastico, sei presente, sei dolce, non potevo sperare di meglio per i miei figli”disse Carla sorridendogli

“ e per te?”chiese Robert

“beh se pensi che i miei genitori non hanno fatto altro che ripetermi per anni che mi sarei ritrovata da sola, devo dire che mi è andata decisamente meglio del previsto”disse Carla ironizzando.

“chissà se sapessero tutte le conquiste che hai fatto qui a Londra”disse Robert prendendola in giro.

“certo conquiste”disse Carla scettica, periodo particolare quello non è che ne andasse molto fiera ma era andata così, e poi se non fosse stata quel tipo di persona probabilmente non avrebbe mai incontrato Robert.

“giusto io sono stato l’unico a conquistarti”disse Robert

“che bell’affare che hai fatto guarda”disse Carla ridacchiando

“il migliore di sicuro”disse Robert facendola arrossire

“non ci posso credere, e quindi sono ancora in grado di metterti in imbarazzo?”chiese Robert

“sto morendo di sonno e grazie ai miei genitori ho ancora 5 bambole da incartare, ti rendi conto 5, tu dimmi quando Sophie giocherà con queste bambole”disse Carla  sospirando.

“che ne dici se ci prendiamo una pausa?”chiese Robert togliendole l’ennesima scatola dalle mani e portandosi alle sue spalle scostandole i lunghi capelli castani per scoprirle il collo e lasciandogli una serie di baci fino alla spalla lasciata scoperta dalla felpa di qualche taglia in più.

“uhm, si insomma non scappano certo tutti questi regali”disse Carla sospirando e voltandosi verso di lui, era decisamente complicato rifiutare le sue proposte, forse Ivan aveva ragione avevano qualche problema, ma che colpa ne avevano se sotto quell’aspetto avevano un intesa totalmente perfetta, si poteva sprecare una fortuna del genere?

Si, si poteva eccome se tuo figlio di sette mesi decideva di iniziare a piangere proprio quando stavi per baciare suo padre.

“certo che li abbiamo fatti con il radar”disse Robert sospirando

“no è che reclama la sua poppata notturna”disse Carla

“anche a me non dispiacerebbe”disse Robert

“scemo”disse Carla tirandogli una sberla sul braccio e alzandosi dal tappeto.

“si ho capito continuo io ad impacchettare tutte queste cose”disse Robert tornando a lavoro e quando Carla tornò poco dopo tenendo tra le braccia Julian era ancora intento ad impacchettare la carrozzina per bambole che avevano comprato i suoi genitori.

“comunque Sophie l’avevi allattata per meno tempo”disse Robert

“che c’è sei geloso di tuo figlio adesso”disse Carla sedendosi sul divano attenta a non disturbare Julian.

“vorrei ben vedere è continuamente attaccato, Sophie non era così, Sophie ci lasciava un po’ di spazio per vivere, ma d'altronde è un maschio ha già capito tutto della vita”disse Robert sedendosi accanto a loro e lasciando un bacio sulla fronte di suo figlio.

“mamma, papà”disse la vocina della loro bambina correndo in salone con Lilly in braccio.

“Sophie ma non stavi dormendo?”chiese Robert

“ho sentito mamma che andava da Julian, è già natale vero? Babbo natale è passato?”chiese Sophie guardandosi in giro e vedendo una serie di scatole.

“si, guarda tesoro stavamo giusto aprendo i regali per te”disse Carla non sapendo cosa dire, prima che Robert se ne uscisse con una delle sue assurde teorie.

“cosa mi ha portato? Cosa mi ha portato?”chiese Sophie mettendo giù Lilly

“è quasi tutto tuo tesoro”disse Robert

“davvero?”chiese Sophie elettrizzata iniziando a curiosare tra le scatole seguita da Robert che la aiutava ad aprire le scatole.

“mamma, mamma ma perché i nonni mi hanno regalato tutte queste bambole?”chiese Sophie con in braccio una delle bambole che le avevano regalato i genitori di  Carla, una bambola con i capelli rossi che le era piaciuta subito.

“non lo so tesoro, ma perché non ti piacciono?”chiese Carla

“si, ma io ho già Julian a cui badare, non ho tempo di occuparmi di tutte queste bambole”disse Sophie incrociando le braccia e sospirando facendo ridere Carla e Robert.

“eh ma i nonni si offenderanno se non giochi con le bambole che ti hanno regalato”disse Robert.

“posso regalarle a quei bambini che abbiamo visto l’altro giorno?”chiese Sophie a Robert.

“certo tesoro”disse Robert sorridendole, qualche giorno prima mentre aspettavano il turno di Julian dal neonatologo avevano passeggiato lungo i corridoi del st Mary e quando si erano trovati nella sala della pediatria Sophie aveva chiesto al padre perché quei bambini si trovassero lì e lui in qualche modo le aveva spiegato che non stavamo molto bene e quindi avevano bisogno delle cure dei dottori, allora Sophie l’aveva tempestato di domande e probabilmente pur essendo molto piccola era rimasta colpita dal fatto che dei bambini dovessero restare in ospedale senza mamma e papà.

“e questo cos’è?”chiese Sophie saltando giù dal divano e avvicinandosi al pacco che aveva appena terminato qualche minuto prima Robert.

“aprilo pure”disse Robert sospirando ci aveva messo un sacco ad impacchettarlo forse per i prossimi anni potevano dire che babbo natale aveva deciso di salvaguardare l’ambiente e aveva smesso di impacchettare i loro regali si, sarebbe stata una buona idea, o semplicemente i suoi genitori avrebbero anche potuto portargli quel regalo già impacchettato ad esempio.

“noo mamma guarda abbiamo il passeggino uguale adesso”disse Sophie orgogliosa della sua carrozzina.

“e adesso chi la spinge la carrozzina di Julian?”chiese Carla

“papà, la spinge papà io devo occuparmi di Kate adesso”disse Sophie mettendo la sua bambola nella carrozzina.

“hai capito papà”disse Carla prendendolo in giro.

“quando vengono fuori queste sfumature del suo carattere tipicamente di Victoria rabbrividisco”disse Robert sedendosi accanto a Carla.

“povero Rob traumatizzato dalle sue sorelle maggiori”disse Carla accarezzandogli una guancia.

“ne è valsa la pena in fondo è un po’ anche merito di Victoria se ora ho te”disse Robert stringendola a sé.

“mamma, papà guardiamo la principessa e il ranocchio”disse Sophie prendendo il telecomando inutile dire che quel dvd era già inserito essendo il film più quotato in casa loro.

“decisamente le favole non hanno funzionato”disse Robert facendo spazio a Sophie che si sedette tra loro due con Lilly in braccio.

“comunque buon natale”disse Robert baciandola approfittando del fatto che loro figlia fosse distratta.

“buon natale Robert”disse Carla e quel momento riuscì a cancellare totalmente la solita malinconia natalizia, perché alla fine i suoi genitori si erano sbagliati, non era affatto sola.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** f for friends with benefits ***


“Mi chiedevo il tuo numero di telefono è 447 e”disse un ragazzo sporgendosi verso Carla e lanciando un’occhiata al suo metropolitan ancora intatto.

“come scusa?”chiese Carla voltandosi verso il ragazzo, era decisamente carino e decisamente troppo sicuro di sé, tanto sicuro da apparire totalmente ridicolo, di tanti ragazzi che si erano approciati con lei mai nessuno era stato davvero così pessimo, non aveva nemmeno finto un minimo di educazione, era andato diretto al punto.

“ti osservavo e ho pensato, con una come lei mi divertirei di sicuro, quindi perché non mi dai il tuo numero, così posso chiederti di uscire”disse lui scrutandola dall’alto al basso, ma a lei tutto ciò non fece ne caldo ne freddo, si limitò ad alzare gli occhi al cielo e sospirare.

“fidati non ti piacerebbe”disse qualcuno alle loro spalle e Carla non potè fare a meno di riconoscere quel tono di voce e scosse la testa sorridendo.

“ah sei già occupata, peccato davvero”disse il ragazzo prendendo la sua birra e andandosene prima che Carla potesse dire qualcosa.

“veramente io”disse Carla scuotendo la testa, in fondo era meglio così non aveva nessuna intenzione di dare il suo numero a quel ragazzo.

Già assurdo era andata al solito pub semplicemente per dimostrarsi di essere ancora in grado di prendere le cose alla leggera e passare la notte con il primo sconosciuto interessante che attirava la sua attenzione, si era risposta che quella sera non c’era nessuno di particolarmente interessante, ma la verità le era piompata addosso nello stesso momento in cui l’aveva sentito sedersi accanto a lei e la sua mano aveva sfiorato la sua per prenderle il cocktail.

“mi rubi anche il drink ora?”chiese Carla scettica

“i ragazzi non possono ordinare cocktail colorati, molto buono comunque”disse Robert dopo averne bevuto un sorso ripassandole il bicchiere.

“come sapevi che ero qui?”chiese Carla

“Ivan, sono passato da te ma non c’eri e mi ha detto che probabilmente eri qui a rimorchiare”disse Robert

“e quindi ti è sembrato carino venire a farmi da spalla?”chiese perplessa Carla

“certo”disse Robert ridacchiando nervosamente, l’idea che lei fosse davvero lì per passare la notte con qualcun altro che non fosse lui lo infastidiva profondamente, non nell’orgoglio anche perché ormai quello se ne era andato dopo il tradimento di Kristen, ad infastidirlo era l’idea che qualcun altro l’avrebbe sfiorata al posto suo.

“ho capito dai, questa sera non c’è nessuno di interessante, visto che ormai sei qui andiamo da me?”chiese Carla.

“come non vuoi rimorchiare qualcuno qui?”chiese Robert sorpreso.

“no, non credo di essere in mood stasera per beccarmi qualche idiota che non ci sa nemmeno fare, quindi ripiegare sul mio caro amico mi sembra una buona idea”disse Carla sorridendogli e dandogli una pacca sul braccio.

“ripiegare? Speravo che il ripiego fossero gli altri”disse Robert.

“non montarti la testa perché di recente ho visto più te che altri”disse Carla

“no figurati, non lo penserei mai, ma comunque per quanto l’idea di intrattenermi con te sia molto interessante devo passare”disse Robert

“e allora perché sei qui?”chiese Carla perplessa bevendo un sorso del suo Metropolitan.

“volevo soltanto vederti, e poi ho bisogno di fare due chiacchiere con qualcuno, siamo amici in fondo no?”chiese Robert

“si beh, credevo tu avessi già un amico maschio con cui parlare dei tuoi problemi, pensavo che il nostro rapporto si limitasse al sesso”disse Carla

“già hai ragione, forse ho esagerato a pensare che potesse interessarti qualcosa della mia vita”disse Robert perplesso.

“uhm bene sei venuto qui anche a farmi passare per una stronza?”chiese Carla.

“no, figurati è che non avevamo parlato di questo dettaglio, ora che lo so ti cercherò soltanto per il sesso va bene?”chiese Robert scendendo dallo sgabello e passando una bancota da 5 sterline a John che stava in parte ascoltando la loro conversazione.

“bene mi fa piacere che la cosa sia chiara”disse Carla tornando a bere il suo cocktail ormai finito.

“ci vediamo allora”disse Robert andandosene.

“che c’è?”chiese Carla a John che la guardava alquanto scettico.

“è la prima volta che ti vedo parlare con un ragazzo decente, e l’ho capito bene sai perché sei stata così stronza”disse John

“e perché mai?”chiese Carla sospirando infastidita.

“perchè ti piace, certo davvero degli sfigati ma per la mia modesta opinione tutti ragazzi interessanti hai dato buca ben a cinque ragazzi da quando sei seduta lì, non voglio dire nulla mah”disse John.

“non mi piace proprio nessuno”disse Carla fermandosi a quella parte della frase.

“certo, comunque se vuoi che venga ancora a letto con te dovresti ascoltarlo, noi uomini facciamo così”disse John prendendola in giro.

“fottiti John e tieniti il resto”disse Carla lasciandole una banconota da dieci sterline e presa la sua tracolla uscì fuori dal locale, tanto per quella sera era meglio se tornava a casa.

“oh mio dio”disse Carla prendendosi un colpo quando uscita dal locale trovò Robert appogiato al muro intento a fumare una sigaretta.

“che diavolo ci fai ancora qui fuori?”chiese Carla

“niente”disse Robert

“sei proprio in crisi allora? Va bene ho capito ti ascolterò”disse Carla.

“ah quindi hai intenzione di parlare con me oltre a scopare?”chiese Robert

“si, ho intenzione di parlare con te, siamo amici giusto?”chiese Carla sospirando e iniziando a camminare lungo il marciapiede senza una meta precisa.

“amici”disse Robert scostandosi dal muro e seguendola.

“e dimmi amico che problema hai attualmente?”chiese Carla 

“la donna che dovevo sposare a quanto sembra ha avuto il bambino, che fino a sei mesi fa credevo sarebbe stato mio figlio”disse Robert

“però, una cosa leggera, e ci stai male? Ti manca lei?”chiese Carla

“no, è che è strano da una parte e dall’altra in questi giorni mia madre non fa che guardarmi angosciata probabilmente perché si aspetta di vedermi in crisi da un momento all’altro, e sai cosa c’è di veramente strano?”chiese Robert

“cosa?”chiese Carla

“non credo che andrò in crisi, perché per assurdo non mi interessa che lei e Micheal abbiano avuto il bambino, non mi interessa se la cameretta di quel bambino l’avevamo scelta insieme, non mi interessa nulla di tutto ciò”disse Robert

“sei sicuro che non ti interessi? Stavi per sposarla”disse Carla

“è stato un bene, mi sto accorgendo di una cosa ultimamente, non la amavo affatto”disse Robert

“non la amavi?”chiese Carla stranita, Ivan quando le aveva parlato di loro due li aveva descritti come la coppia perfetta e ora lui le diceva che non aveva capito di non amarla affatto.

“no, sto iniziando a capire che l’amore è qualcosa di diverso, noi due ci siamo conosciuti sul set e abbiamo passato molto tempo insieme e quindi questo ha condizionato il tutto, ma non credo che amare qualcuno sia dettato dalle circostanze, sarebbe troppo banale”disse Robert

“si forse su questo hai ragione, ma spesso lottare per l’altro non porta comunque a nulla”disse Carla scettica.

“giusto dimenticavo quanto tu fossi cinica”disse Robert scuotendo la testa e sorridendole facendo sorridere anche lei.

“sono realista è diverso”disse Carla

“sono ottimista sai? Per me presto cambierai idea”disse Robert

“certo, aspetta e spera”disse Carla

“in quanto tuo amico mi impegnerò a farti cambiare idea”disse Robert

“mi troverai dei ragazzi con cui uscire?”chiese Carla scettica, e per un attimo sperò che lui dicesse assolutamente no, e che si dimostrasse un minimo possessivo nei suoi confronti, anche se era l’ultima cosa che voleva da quel rapporto senza impegni, eppure una piccola parte di lei avrebbe voluto sentirgli dire assolutamente no, una parte di lei molto piccola certo ma pur sempre una parte di lei avrebbe voluto sentirgli dire che mai e poi mai l’avrebbe fatto.

“se dovesse servire lo farei ma spero non serva”disse Robert osservandola camminare al suo fianco e Carla che capì il significato di quelle parole non ebbe il coraggio di chiedere nulla, l’unica cosa che riuscì a fare fu cambiare argomento, in quel momento la parte più grande di lei rifiutava il significato di quelle parole che invece significavano molto per una piccola parte di sé.

“beh la prossima volta che hai bisogno di parlare con un’amica ci sono”disse Carla voltandosi verso di lui e sorridendogli.

“adesso lo so”disse Robert capendo che non doveva esagerare bisognava andare per piccoli passi con lei, già quella sera vedere che non se ne era andata con nessuno e che aveva preferito stare con lui piuttosto che con qualcun altro per lui era una piccola conquista.

Un passo per volta e magari anche lei avrebbe capito di sentire quello che ormai lui era certo di provare per lei.



Piccola shot breve breve che entra in quel periodo intorno al cap 10 11 che parla delle quattro settimane in cui erano friends with benefits, in questa breve shot volevo far trasparire gli iniziali segnali dei dubbi di lei.. ce ne saranno molte altre mi scuso una settimana fa avevo detto la posterò ecc ecc e invece non ci sono proprio riuscita l'altra sera poi mi si è anche cancellato tutto e infatti l'ho cambiata poi, comunque spero che vi aiuti ad avere un tassello in più su questa storia, mi mancava scrivere questo tipo di cose dato che tipo capitoli di questo tipo in vivere li ho scritti ormai quasi tre anni fa XD un abbraccio a tutte

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** b for birthday ***


Che dire questa shot è veramente molto short XD no saranno tutte così comunque cioè giusto un focus su qualche istante e beh è chiaro cosa vedremo in questo capitolo XD torniamo al futuro rispetto all'ultima shot, breve shot scritta durante il turno di notte alle ore 4.25 dopo aver svuotato la sala parto e aver assistito due parti da noi i turni sono dalle 20 alle 8 del mattino beh dalle 4 circa alle 6 c'è stata calma tutti dormivano io volevo studiare ma poi avevo voglia di finire di scrivere e quindi mi sono cimentata nella scrittura mentre alla radio davando davvero la biografia di Micheal Bublè XD vi lascio con la brevissima shot



“Assurdo sono le 23.30 e a me viene già da sbadigliare”disse Carla sbadigliando mentre finiva di compilare la cartella del parto che aveva appena assistito.

“sono felice che tu sia tornata, ma non hai ripreso un po’ presto insomma potevi restare anche qualche mese in più a casa”disse Camilla sfogliando l’elenco dei parti.

“sono restata nove mesi a casa dopo la nascita di Julian, prima o poi dovevo riprendere e poi Robert ha tutto sotto controllo”disse Carla.

“che equivale a riesce a studiare bene i suoi copioni anche mentre dà il biberon a Julian?”chiese Camilla ridendo.

“non vorremmo cantare vittoria ma sono ben due notti che si sveglia una volta sola intorno alle tre”disse Carla.

“wow, direi che è un bel traguardo”disse Camilla annuendo e ridendo.

“ non ridere è un ottimo traguardo, comunque che giorno è oggi?”chiese Carla in attesa di aggiungere la data in cartella, meglio affidarsi a Camilla lei ormai aveva un po’ perso quel senso di giorno e notte, per non parlare del fatto che forse si portava ancora dietro residui di jet lag, non era abituata a passare così tanto tempo oltreoceano e il fatto che Julian dormisse ben poco la notte non l’aveva certo aiutata a riprendere i ritmi del sonno veglia, anche se dopo più di dieci mesi doveva averlo recuperato il jet lag, infatti ogni qual volta dava la colpa al jet lag Rob non la smetteva di prenderla in giro.

“12 maggio”rispose Camilla distrattamente.

“12 maggio?”chiese Carla risvegliandosi improvvisamente.

“si 12 maggio, ieri era l’11 quindi oggi è il 12 Carla”disse Camilla guardandola scettica.

“cazzo, domani Julian fa un anno ed è il compleanno di Robert”disse Carla sbuffando, non aveva idea nemmeno di che giorno fosse e ora si ritrovava a mezz’ora dal compleanno di suo figlio e del suo ragazzo senza nemmeno aver organizzato nulla, né Victoria né Lizzie né la madre di Robert si erano fatte sentire, il che poteva significare soltanto che supponevano che lei avesse già organizzato tutto, e invece lei si stava quasi per dimenticare dei loro compleanni, dio quanto era pessima.

“dai non è un dramma, tanto puoi immaginare che regalo di compleanno gradirebbe Rob”disse Camilla allusiva.

“sei pessima Cam, non ho organizzato nulla, non ho comprato la torta, non ho fatto la spesa, domani di sicuro la famiglia di Robert verrà a casa e io non ho organizzato nulla”disse Carla sospirando.

“farai tutto domani mattina, non preoccuparti”disse Camilla.

“ricordami di non lamentarmi quando Rob mi pianterà perché sono un disastro e gli faccio fare l’ uomo  di casa ”disse Carla.

“l’uomo di casa, che visione interessante, lo vorrei anch’io uno come Robert che si occupa della casa”disse Camilla sospirando sognante.

“ieri ho trovato anche il bucato fatto oltre che chiaramente la cena pronta, anche se la cena lo so che non è merito suo, avrà semplicemente riscaldato quello che gli ha portato Claire”disse Carla

“si ma dico ti fa la lavatrice, ed è incredibilmente sexy, insomma dire che ti odio è davvero riduttivo”disse Camilla.

“lo so, pronto soccorso”disse Carla prendendo il telefono e vedendo il numero dell’ interno del  pronto soccorso comparire sul display.

“pausa decisamente finita”disse Camilla finendo di bere il suo the con latte.

Quando dopo quella notte per nulla tranquilla Carla tornò a casa anche se il sonno si faceva decisamente sentire, l’ultimo parto che aveva assistito aveva avuto un periodo espulsivo molto lungo e decisamente stare in piedi in attesa tutto quel tempo non era stato il massimo,  riuscì comunque a trovare la forza per recuperare alla sua quasi dimenticanza, in fondo se ne era ricordata alle porte del 13.

Poggiò il sacchetto di plastica di Sainsbury e tirò fuori tutti gli ingredienti, per fortuna Sainsbury a Camden apriva molto presto e quella era stata la sua salvezza.

Prese dal cassetto il suo libro dove teneva tutte le ricette che le riuscivano bene e andò alla pagina delle torte.

Certo la sua torta non sarebbe stata come la torta in marzapane che Ivan aveva comprato per il primo compleanno di Sophie, ma avrebbe fatto del suo meglio.

Accese la radio e mentre impastava attenta a non fare troppo rumore visto che il resto degli abitanti della casa dormiva, su Absolute radio raccontavano vita morte e miracoli di Micheal Bublè, infornò la torta e si mise a preparare la glassa azzurra mentre sfornava i muffin al cioccolato che aveva preparato per Robert, quella ricetta non aveva avuto nemmeno bisogno di cercarla la conosceva a memoria, era di sicuro la cosa che le veniva meglio e quella che piaceva di più a Robert.

Naturalmente per il regalo non aveva avuto tempo di acquistare nulla, ma per fortuna Julian era troppo piccolo pretendere un regalo di compleanno e Robert avrebbe capito come sempre, per fortuna era molto comprensivo specialmente in quel periodo, era tornata a lavoro soltanto da un mese e faticava a riprendere i ritmi senza perdersi tra le mille cose da fare e ricordare.

Quando anche la torta per il suo piccolo fu cotta decise che le 9 del mattino era un orario sufficientemente buono per svegliare la sua famiglia.

Entrò nella loro camera dove le prime luci del mattino già filtravano dalle tende che Robert si era come sempre dimenticato di tirare, ma non era solo con lui c’era Julian e Sophie e perfino Lilly dormiva ai piedi del letto. Si sedette sul bordo del letto accanto a Robert e li osservò dormire per qualche istante, le persone che contavano di più per lei sembravano dormire così serenamente.

Quel giorno Robert compieva 32 anni e non le sembrava cambiato affatto da quando l’aveva incontrato la prima volta, era sempre incredibilmente bello, non resistette alla tentazione di accarezzare i capelli leggermente lunghi del suo ragazzo, si perché dopo due bambini insieme un cane e una casa che dividevano, Robert continuava ad essere il suo ragazzo, e vista la sua allergia ai matrimoni probabilmente lo sarebbe rimasto ancora per un po’, anche se portava quell’anello di fidanzamento da un anno e mezzo ormai.

“uhm com’è che non sei ancora crollata dal sonno?”chiese Robert con la voce impastata dal sonno.

“prima dovevo fare una cosa”disse Carla sorridendo prendendo il muffin appena sfornato con sopra una candelina che accese subito.

“tipo?”chiese Robert aprendo appena gli occhi e sorridendo per quel risveglio.

“buon compleanno”disse Carla sorridendogli.

“tu sei pazza, mi hai preparato dei muffin appena tornata da 14 ore di turno?”chiese Robert scuotendo la testa e tirandosi su sui gomiti attento a non svegliare i loro figli che dormivano.

“non ho un regalo”disse Carla

“l’ho sempre detto che sei pazza”disse Robert sorridendole.

“esprimi un desiderio”disse Carla fermandolo prima che soffiasse sulla candelina.

“essere svegliato dalla donna che amo con un muffin al cioccolato e dovrei esprimere anche un desiderio”disse Robert.

“scemo, esprimilo dai”disse Carla insistendo e finalmente Robert spense finalmente la candelina.

“buon compleanno amore”disse Carla prendendogli il viso tra le mani  e baciandolo.

“grazie amore, e comunque non ho bisogno di nessun regalo, mi basta avere te, ma guarda che occhi lucidi che hai sei stanchissima, perché non vieni a dormire con noi adesso, approfittiamone prima che le nostre famiglie arrivino qui per il primo compleanno del nostro piccolo”disse Robert

“è passato già un anno”disse Carla osservando Julian dormire accoccolato vicino a Sophie con un orsacchiotto tra di loro.

“crescono in fretta”disse Robert

“già”disse Carla

“ma non sufficientemente per lasciare un po’ di spazio ai suoi genitori, come facciamo a fargli il terzo o meglio la coppia di gemelli se stanno sempre in mezzo”disse Robert beccandosi un’occhiataccia da Carla.

“sto scherzando amore, sto scherzando”disse Robert difendendosi dall’occhiataccia di Carla.

“proprio perché è il tuo compleanno farò finta di non averti sentito”disse Carla

“dai vieni a dormire qui con noi”disse Robert accarezzandole la mano.

“Mi sembra un’ottima idea”disse Carla andando dal suo lato di letto e togliendosi le scarpe si mise a letto.

“ti amo”disse Robert sporgendosi verso di lei per baciarla.

“ti amo anch’io”disse Carla prima di addormentarsi.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** T for trust me ***


“quindi fammi capire quello che cosa dovrebbe essere?”chiese Camilla perplessa abbandonando per un attimo la lettura della sua rivista di gossip.

“è il costume di carnevale di Sophie”disse Carla

“si, ma che cosa dovrebbe essere?”chiese Camilla

“le facciamo un vestitino da fatina”disse Carla entusiasta.
“scusa e perché glielo cuci tu? Dico non sarebbe un lavoro più adatto a Claire?”chiese Camilla

“si, lo sarebbe ma è una cosa che fanno le mamme e poi è praticamente il suo primo Halloween, lo scorso anno era ancora troppo piccola”disse Carla riprendendo a cucire i pezzi di tulle alla stoffa celeste.

“beh anche adesso, potresti risparmiarti un Halloween”disse Camilla

“no, credo che quest’anno non posso risparmiarmi proprio niente, e poi è già un periodo difficile, almeno Halloween glielo devo”disse Carla

“beh invece di stare qui a cucire potresti riprendere suo padre a vivere con voi, sono sicura che quello basterebbe”disse Camilla

“Cam”disse Carla lanciandole un’occhiataccia.

“non mi hai raccontato più nulla, ora che il fratello di Ivan è tornato a casa sarà più tranquillo suppongo”disse Camilla.

“non ha mai avuto motivo di non esserlo, a differenza mia che avrei dovuto evitare di esserlo”disse Carla incupendosi subito dopo.

Nessuno sapeva che le cose tra loro due di recente erano migliorate parecchio, anche se non c’erano stati molti sviluppi, o meglio nulla di definibile e chiaro, l’unica cosa chiara era la natura dei loro sentimenti e la forte attrazione che insieme ai sentimenti che provavano erano decisamente un mix esplosivo, ma erano decisamente molto lontani dal trovare la strada che riportasse tutto a quello che avevano prima.

“scusa Carla”disse Camilla pentendosi di aver detto la sua.

“no, figurati”disse Carla sentendosi in colpa per la reazione esagerata

“comunque vieni bene in foto sembri proprio una vip”disse Camilla

“certo Cam”disse Carla scuotendo la testa e tornando a cucire il costume per la sua piccola.

Non aveva mai fatto dolcetto o scherzetto in realtà, insomma era una cosa per bambini e in Italia c’era il carnevale non certo Halloween, o meglio certo era arrivata anche in Italia ma i suoi genitori non le avevamo mai permesso di festeggiarla quand’era piccola, e infine  quand’era cresciuta era finito il tempo di dolcetto o scherzetto.

“finito”disse Carla orgogliosa mostrando a Camilla il suo lavoro, ci lavorava da giorni.

“molto carino”disse Camilla

“visto che cucio benissimo”disse Carla

“certo peccato che sembra che tu abbia dato dei punti sul muscolo”disse Camilla

“dettagli”disse Carla alzando le spalle.

“ma tu da cosa ti vestirai comunque?”chiese Camilla

“sono l’adulto io, non mi vestirò da niente”disse Carla

“vuoi portare la bambina a fare dolcetto o scherzetto con te vestita da te?”chiese Camilla

“si, mia madre non si travestiva certo a carnevale”disse Carla

“non prendere come esempio quegli snob dei tuoi genitori”disse Camilla scettica.

“dovrei vestirmi?”chiese Carla perplessa

“certo che devi vestirti”disse Camilla

“si, sto decisamente cambiando idea su Halloween decisamente”disse Carla

“puoi vestirti da Carla sei famosa in fondo”disse Camilla come se fosse scontato.

“certo come cornuta sono famosissima”disse Carla sbuffando

“ma quale cornuta non dire cazzate”disse Camilla.

“Non dice forse questo il tuo giornale?”chiese Carla

“no, veramente dice Pattinson continua a dormire nella cuccia in giardino”disse Camilla ridacchiando.

“ironia british niente da dire”disse Carla

“povero Robert, che cosa dovrà mai fare per riconquistarti ”disse Camilla fissandola e scuotendo la testa.

“Oh guarda mi suona un campanello”disse Carla alzandosi dalla poltrona  ed uscendo a vedere la signora Brown di cosa avesse bisogno, al suo ritorno per fortuna Camilla aveva perso ogni interesse per il suo solito interrogatorio e riuscì ad arrivare alla fine del turno notte senza che qualcuno le desse ancora modo di pensare a Robert, come se non lo facesse già sufficientemente da sola.

Quando aprì la porta di casa il giorno era già iniziato da un pezzo e stranamente era iniziato anche per Robert, anche se guardandolo meglio sembrava che il precedente non fosse mai finito.

Non si era nemmeno accorto della sua presenza teneva Sophie in braccio mentre cercava di mettere dei biscotti dentro il biberon.

“buongiorno”disse Carla quando lui si accorse della sua presenza.

“non abbiamo nemmeno sentito mamma che apriva la porta, facciamo progressi”disse Robert

“che cosa è successo?“chiese Carla

“si è svegliata alle 3 e da allora non dorme, quanto ha dormito ieri pomeriggio?”chiese Robert sbadigliando mentre la aiutava a bere il suo biberon di latte e biscotti.

“giusto ieri ha dormito con me dopo pranzo, di solito la tiene Ivan mentre dormo”disse Carla sbadigliando.

“nottata pesante?”chiese Robert

“no, è che dovevo finire di cucire il vestito di Sophie”disse Carla

“giusto Halloween e questo mi ricorda che a devo andare visto che tu stai crollando dal sonno e b devo cercare un costume per stasera”disse Robert  dopo che Sophie finì con il suo biberon.

“credi che sia obbligatoria come cosa?”chiese Carla

“che cosa?”chiese Robert perplesso

“vestirsi per Halloween?”chiese Carla

“mia madre si vestiva quando ci portava a fare il giro delle case del circondario”disse Robert

“dovrei andare da Tim Burton a fare dolcetto o scherzetto?”chiese Carla

“mia madre pensava che sarebbe stato carino fare una festa da loro e mi sembra più carino fare dolcetto o scherzetto a Barnes”disse Robert.

“tua madre ha sempre delle ottime idee”disse Carla sbadigliando di nuovo.

“glielo riferirò, ora sarà meglio che tu vada a dormire, mi sembri esausta”disse Robert

“anche tu”disse Carla

“e anche lei tra poco, le ho messo anche la principessa e il ranocchio, ma non c’è stato verso che si riaddormentasse”disse Robert accarezzando i capelli della loro bambina.

“immagino”disse Carla

“beh Sophie ci vediamo stasera allora”disse Robert dandole un bacio sulla guancia e passandola a Carla.

“grazie come sempre Robert”disse Carla quando lo accompagnarono alla porta.

“grazie di cosa? Mi sono preso cura di mia figlia”disse Robert sorridendole.

“si, ma lo fai bene, stai preparando un ruolo nuovo e sei riuscito a stare sveglio tutta la notte”disse Carla

“non riesco a dormire molto bene di notte, sono mesi che non riesco a dormire per più di qualche ora”disse Robert

“si, capisco”disse Carla abbassando lo sguardo

“lo so, lo so non devo dire nulla, ci vediamo stasera”disse Robert sospirando ed uscendo di casa.

“non hai fatto dormire papà cucciola?”chiese Carla alla sua piccola che in tutta risposta sbadigliò, si quella mattina quella teoria sugli sbadigli contagiosi era stata provata in pieno.

Carla si addormentò accanto alla sua bambina, pensando agli stessi occhi che vedeva ogni volta prima di addormentarsi, anche a lei mancava addormentarsi accanto a lui, eppure dimenticare tutto le sembrava ancora una cosa lontana, anche se in realtà non erano così distaccati come tutti pensavano, ed effettivamente era rimasta un po’ delusa dal suo comportamento.

Non l’aveva baciata e né si era proposto di restare a dormire con lei, eppure ultimamente di tempo insieme ne passavano e non solo per la bambina e non certo per parlare, che avesse sbagliato qualcosa? No, forse era soltanto stanco, o magari no, con quelle domande finalmente Carla riuscì ad addormen tarsi e smettere di pensare.

“Robert come mai sei già qui?”chiese sua madre quando lo vide rientrare esausto.

“ho bisogno di dormire, Sophie non ha chiuso occhio stanotte”disse Robert

“si, ma dico pensavo saresti passato stasera per la festa”disse Claire

“mamma vivo qui ricordi?”chiese Robert perplesso.

“beh mi è parso che negli ultimi giorni tu fossi tornato a vivere a casa tua”disse Claire

“no mamma, non so se tornerò mai a  vivere a casa mia”disse Robert

“ma come? Tua sorella dice che le cose stanno andando piuttosto bene”disse Claire

“Vic parla troppo”disse Robert

“credevo che almeno dormissi sul divano”disse Claire.

“no Claire figurati non dorme sul divano, questi due li conosco figurati se dorme sul divano”disse Tom

“che diavolo ci fai qui Sturridge?”chiese Robert

“sono venuto a dare una mano ai miei fantastici suoceri”disse Tom

“ecco allora continua a tagliare zucche”disse Robert lanciandogli un occhiataccia.

“è vero quello che dice Tom?”chiese Claire

“mamma, non mi sembra carino che io parli di queste cose con te”disse Robert

“che equivale ad è vero, non mi sembra carino che tu ti approfitti così della situazione, non ti ho cresciuto in questo modo”disse Claire

“non mi approfitto di nulla mamma”disse Robert sospirando

“Il sesso non risolve i problemi Robert”disse Claire e dopo aver sentito sua madre pronunciare quella parola avrebbe avuto bisogno di lavarsi il cervello con la candeggina, odiava Tom, decisamente lo odiava.

“mamma ti prego, vado a dormire”disse Robert

“io e tuo padre”disse Claire ma subito Robert la fermò”ti prego no, non farmi questo ok?”disse Robert sbiancando decisamente racconti sulla vita sessuale dei suoi genitori non era quello che voleva sentire.

“si, ma prometti che la smetterai, prometti che non accadrà più finchè le cose non si ristabiliranno”disse Claire.

“si mamma lo prometto”disse Robert alzando gli occhi al cielo, in realtà aveva ben poco da promettere quella stessa notte mentre non poteva chiudere occhio perché sua figlia era sveglia aveva anche realizzato che non riusciva a chiudere occhio perché quella situazione iniziava ad essere troppo assurda anche per uno come lui, ormai dal compleanno della loro bambina erano passati due mesi, e in quei due mesi ne erano successe di cose, cose che una coppia che non sta più insieme non farebbe.

Certo sapevano di amarsi, e quando erano solo loro due se lo dimostravano diverse volte fino a quando entrambi erano senza fiato e i muscoli iniziavano a fare male, ma da che parte stessero andando con tutto quello rimaneva ancora un enorme punto di domanda.

Eppure lui lo sapeva benissimo in che direzione voleva andare, quanto ci avrebbe messo a capirlo anche lei era il vero dubbio, anche se in fondo forse anche lei lo sapeva già, forse molto semplicemente non riusciva ancora a dimenticare, dimenticare qualcosa che non era mai avvenuto, se solo gli avesse creduto davvero, se solo ci fosse stato un modo perché lei decidesse di credergli.

“siamo in ritardo?”chiese Carla entrando in casa con la piccola Sophie, alla fine aveva cercato un abito simile a quello che aveva creato per la sua piccola.

“Sophie ha un vestito carinissimo, sei stata bravissima Carla”disse Victoria

“grazie, ma Robert?”chiese Carla, ecco perfetto adesso  non era nemmeno in grado di far finta di nulla, chiedeva addirittura di lui in maniera così sfrontata.

“ha dormito tutto il giorno, si starà cambiando”disse Claire

“giusto, colpa mia”disse Carla

“è sempre colpa tua quando Rob non dorme”disse Tom maliziosamente.

“intendevo dire che Sophie ha dormito nel pomeriggio con me, e quindi stanotte è restata sveglia”disse Carla.

“certo Carla avevamo capito non preoccuparti”disse Claire sorridendole comprensiva eppure quella sera la famiglia Pattinson le sembrava un po’ strana.

“pronto per dolcetto o scherzetto, Carla è arrivata?”chiese Robert scendendo di sotto e quando alzò gli occhi e la vide ne rimase totalmente abbagliato, ma si trattenne da qualsiasi commento.

“dio Sophie ma sei bellissima, la mamma ti ha fatto un vestito da fatina”disse Robert

“ti piace?”chiese Carla sorridendo

“ottimo lavoro, beh noi usciamo a fare dolcetto o scherzetto, voi avete intenzione di restare qui?”chiese Robert al resto della sua famiglia.

“Iniziate ad andare voi, noi usciremo tra poco”disse Victoria

“bene Sophie vorrà dire che noi prenderemo più dolci di loro”disse Robert prendendola in braccio.

“a dopo allora”disse Carla seguendo Robert.

“anche tu sei bellissima comunque,volevo dirtelo subito, ma ho promesso a mia madre che non farò più sesso con te”disse Robert

“che?”chiese Carla scioccata

“è la cosa più difficile del mondo resisterti, ma che cosa stiamo facendo?”chiese Robert

“in che senso?”chiese Carla

“tu hai bisogno di tempo, ed io non cambierò certo le cose venendo a letto con te, insomma mi piacerebbe, ma non posso credere di avere chissà quali poteri”disse Robert e Carla scoppiò a ridergli in faccia mentre Sophie rideva con lei.

“anche tua figlia ride di te”disse Carla

“Sophie ride sempre quando ride qualcun altro, comunque felice di farti ridere, stavo facendo un discorso serio”disse Robert

“un discorso serio? Sbaglio o stavi parlando del potere del tuo”disse Carla lanciando un occhiata alle sue parti basse e solo allora riuscì finalmente a mettere a fuoco il suo costume per intero, prima era rimasta abbagliata dai suoi occhi e dalla barba che nemmeno quel giorno si era fatto.

“ma ti sei messo soltanto un mantello?”chiese Carla perplessa

“ho anche una maschera, comunque stavo facendo un discorso serio e tu mi hai riso in faccia”disse Robert indossando la maschera nera che gli copriva gli occhi, e in quel momento Carla pensò che effettivamente di potere lui su di lei ne aveva parecchio con quella maschera i suoi occhi vuoti risaltavano ancora di più, aveva soltanto voglia di baciare le sue labbra sentendo la sua barba pizzicargli il viso, ma non poteva, non poteva lasciar prendere il sopravvento agli ormoni.

“vorrei vedere parli dei tuoi poteri”disse Carla trattenendosi dal ridere e Robert scosse la testa,intraprendere quell’argomento era del tutto impossibile, girarono per le viette di Barnes bussando ad ogni casa e Sophie tornò a casa con un ricco bottino, ma in realtà nessuno di loro due aveva già voglia di tornare in mezzo agli altri a fingere che tra di loro non ci fosse più niente se non una convivenza pacifica per il bene della bambina.

“comunque questo posto è proprio bello, è meglio di Londra, devi aver trascorso una bella infanzia qui” disse Carla sedendosi su una panchina tenendo Sophie in braccio intenta a mangiare uno dei lecca lecca a forma di zucca che aveva conquistato.

“è praticamente Londra, solo un po’ più fuori, comunque si, il verde è qualcosa che non dovrebbe mancare ad un bambino, oltre a due genitori che si amano, e i miei sono sempre stati una bella coppai”disse Robert

“si, lo sono”disse Carla un po’ triste

“avrei voluto lo stesso per lei”disse Robert guardando Sophie.

“io invece non avrei voluto per lei un infanzia come la mia”disse Carla

“le cose potrebbero cambiare, non eravamo partiti male”disse Robert

“beh in realtà siamo partiti malissimo, poi abbiamo recuperato e poi abbiamo perso tutto”disse Carla

“Non abbiamo perso tutto”disse Robert

“Robert”disse Carla sospirando

“Ok, ok tanto è un discorso inutile giusto?”chiese Robert

“no che non lo è, e hai ragione, se ti disturba la cosa fai bene a prendere le distanze”disse Carla

“distanze? Io non ho nessuna intenzione di prendere le distanze, è che sono due mesi che continuiamo così, e non lo so pensi che continuerà così per sempre?”disse Robert

“In che senso?”chiese Carla

“noi due che facciamo finta di passare del tempo insieme soltanto per la quiete della bambina, quando invece non aspettiamo altro per stare insieme”disse Robert

“io non ce la faccio, non ce la faccio ancora”disse Carla

“che cosa devo fare perché tutto torni come prima, che cosa devo fare perché tu  torni ad essere mia?”chiese Robert

“niente, perché quello non è mai cambiato”disse Carla abbassando lo sguardo

“e quindi continuiamo così? Continuiamo ad essere amici agli occhi di tutti finchè tu non mi perdonerai?”chiese Robert

“no, credo che sia meglio smettere di stare troppo da soli, tanto sappiamo come va a finire di solito, e io non so se riuscirò mai a perdonarti”disse Carla

“tu non vuoi perdonarmi”disse Robert scuotendo la testa

“no, infatti vorrei soltanto riuscire a crederti, perché ancora non riesco a credere che tu abbia potuto farmi una cosa simile, ma non posso negare l’evidenza e quindi spero prima o poi di riuscire a credere alle tue parole”disse Carla , Robert rimase in silenzio al suo fianco condividendo quella speranza a concedendosi almeno di tenere la sua mano delicata nella sua più grande e forte.


Ecco il missing moment che in realtà volevo fosse diverso ma poi è diventato un pò triste vabbeh figuriamoci cosa non riesco a rendere triste io XD

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=903594