Un amore all'improvviso.

di Jwriter
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Partenze. ***
Capitolo 2: *** Nuovi incontri. ***
Capitolo 3: *** Amiche? ***
Capitolo 4: *** La scelta. ***
Capitolo 5: *** Aria di novità. ***
Capitolo 6: *** L'appuntamento. ***
Capitolo 7: *** Aggiornamenti. ***
Capitolo 8: *** Adesso,io! ***
Capitolo 9: *** Lui. ***
Capitolo 10: *** Insieme. ***
Capitolo 11: *** E loro? ***
Capitolo 12: *** Stupore. ***



Capitolo 1
*** Partenze. ***


«Si mamma, cinque minuti e arrivo. »
Avrei avuto bisogno di molto più di cinque minuti.
Dovevo preparare ancora tutte le mie foto, i miei rullini, dovevo cercare anche il mio Ipod in mezzo a quel disastro di stanza che mi ritrovavo e poi dovevo anche sistemare il tutto per farlo entrare in una valigia che minacciava di esplodere già solo a guardarla.

Dopo circa mezz’ora ero riuscita a chiudere la valigia e decisi di scendere per aiutare mia mamma con le ultime cose.
Presi la valigia, chiusii la porta e scesi al piano di sotto. completamente vuoto, malinconico.
Non mi pesava dover andare via da quel paesino senza futuro, ma in fondo lì avevo la mia casa e tutti i miei amici.
Non volevo guastarmi l’umore con quei pensieri, così uscii dalla porta principale e vi trovai tutti i miei amici che erano venuti a salutarci. Non appena finimmo con i saluti, le raccomandazioni, vassoi e vassoi di cibo partimmo alla volta di Londra.
Mia madre ed io ci bastavamo, la nostra famiglia eravamo noi. C’era anche mio padre, ma lavorava nell’esercito e proprio per questo spesso e volentieri non c’era mai. Di lui conosco solo il nome, non abbiamo mai condiviso niente, non c’è mai stato e quelle poche volte che era in casa cerchiamo di non darci fastidio. Con mia mamma spesso litighiamo a causa di questo discorso perché lei crede che non dovrei trattarlo con così tanta indifferenza ma credo fermamente che sarebbe peggio se fingessi  un folle amore nei suoi confronti, con questo non nego il bene che gli voglio.
Durante il tragitto per Londra non feci altro che ascoltare alcune canzoni sul mio Ipod.
Vedevo riflessa sul display una ragazza dai capelli neri e gli occhi azzurri che non sapeva chi sarebbe stata in quell’enorme città, come avrebbe passato la sua vita li, con chi avrebbe condiviso le sue giornate, se avesse avuto degli amici.
Una ragazza con troppi dubbi e un numero di risposte pari a zero.

Quando arrivammo, si era appena fatto buio, e aiutai mia mamma a scendere le valigie dalla macchina e ad entrarle dentro.
Facemmo giusto in tempo ad entrare l’ultima valigia che cominciò a piovere. Il solito tempo strano.
C’erano due stanze una delle quali aveva un balconcino sul giardino davanti casa, mentre la seconda aveva il bagno in camera.
«Liz, quella che ha il balconcino è la mia»la senti urlare dal piano di sopra.
«Eh no cara mia, giù le mani la voglio io»Dissi raggiungendola.
«Eddai Liz, per favore. Lo sai che amo i balconcini»Stava sfoderando il labbruccio da bimba, touchè!
«Mamma no. Niente labbruccio. Sta volta no. Adesso gentilmente vai via che devo mettere in ordine la MIA stanza»Enfatizzai quel mia quanto più potevo mentre lei si dirigeva in cucina, sconfitta, per preparare la cena.
Cominciai a sistemare di nuovo tutte le mie foto sul muro più ampio, che era quello subito prima la porta-finestra per il balconcino, e poi tutti i miei rullini nello stesso ordine in cui li avevo sempre tenuti.
Amavo la fotografia, portavo sempre una macchina fotografica con me perché mi faceva sentire speciale, come se avessi un senso in più, mi dava modo di vedere le cose che gli altri non potevano vedere.
Quando mia mamma mi chiamò per la cena, avevo già finito di sistemare tutto, per fortuna.
Ero stanchissima e dopo tutto quel cibo le uniche cose che ci volevano erano una doccia calda e poi dritti a letto,e così feci. Oltretutto l’indomani mi aspettava il mio primo giorno di scuola.

Salve ragazze è la prima Fanfiction che scrivo quindi recensite..Siate anche cattive..Serve sempre;) Un bacio:)

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Capitolo 2
*** Nuovi incontri. ***


Mi svegliai prestissimo, ancor prima che la sveglia suonasse, il che, visto che si parlava di me, era più che grave. Era un segno evidente del mio nervosismo, odiavo la scuola e quello, tra l’altro era anche il mio primo giorno.
Mi feci una bella doccia calda nella speranza che si sciogliessero i nervi, ma ovviamente non funzionò. Allora mi diressi all’armadio nella speranza che almeno lui capisse il mio stato d’animo e mi fornisse i vestiti perfetti per il mio primo giorno di tortura, ma niente. Fui costretta a scegliermi tutto da sola e quindi indossai il solito jeans e la mia felpa dell’Adidas.
Scesi a fare colazione e la casa era deserta, mi era sembrato di sentire pochi rumori ma non ci avevo fatto caso più di tanto.
Di mia mamma non c’era traccia.
Speravo con tutto il cuore che non stesse ancora dormendo, che fosse nascosta da qualche parte nella casa ma la trovai spaparanzata nel letto, sembrava in coma.
«Mamma, Mamma svegliati.»Ma non si muoveva,immobile.
«Mamma, per favore ti svegli?» Cominciai a muoverla, nella speranza che riprendesse vita.
«Mm, Liz? Che vuoi?» Finalmente, era viva!
«Volevo solo comunicarti che tra circa quindici minuti dovrei esserea scuola,al mio primo giorno di scuola, che sarà una giornata orribile e che ci volevi solo tu che mi facevi anche arrivare in ritardo» le dissi con una punta di sarcasmo.
Scattò fuori dal letto con una velocità che non aveva mai avuto.
«O mamma Liz,scusa faccio in un secondo» Volava per la stanza alla ricerca dei suoi vestiti.
Certe volte mia madre ed io prendiamo i posti l’una dell’altra, lei torna ad essere un’adolescente sregolata e a me tocca fare la mamma premurosa.
Non che mi pesava, anzi mi divertiva ma,cavolo aveva scelto il momento meno adatto.
Quando arrivai a scuola, erano già iniziate le lezioni da venti minuti. Benissimo il primo giorno di scuola ed ero già in ritardo. Cercai l’aula di storia, sarebbe stata la mia prima lezione quel giorno, quando la trovai bussai.
«Scusi il ritardo prof,posso entrare?»
« Alla buon’ora,signorina..??»
«Trent..»
«Va bene si accomodi accanto al signor. Payne,cerchi di non farsi trascinare,non è proprio un buon partito. »
Tutta la classe scoppiò a ridere ed anche io.. Il mio compagno di banco invece fece un occhiataccia al prof e poi tornò a sorridermi.
«Piacere Liam» Aveva un sorriso perfetto..
«Piace Elizabeth» Gli sorrisi anch’io e poi mi misi a sedere..
La lezione fu una noia mortale e quando il suono della campanella pose fine a quella tortura mi diressi alla porta il piu veloce possibile per riuscire ad arrivare in tempo alla lezione di inglese.
Poco prima che uscissi,quando la classe era ormai semi-vuota,mi si piazzò davanti un gruppetto di  finte bionde,eccessivamente truccate che,visto il modo in cui si atteggiavano, dovevano essere il gruppetto “in” della scuola.
«Ciao piacere Danielle, loro sono Joy e Madison. »
«Si,Ciao.» Dissi con disinteresse,forse un po’ troppo evidente perché la loro cordialità muto immediatamente in rabbia.
«Bene cara,momento bontà finito. Siamo qui solo per dirti di stare alla larga da Liam, è mio. Chiaro?»
«Tienitelo stretto, biondina sono appena arrivata e non so neanche chi sia questo Liam. » Anche se sapevo benissimo chi fosse cercai di sembrare il più disinteressata possibile. «Adesso se non ti dispiace avrei altro da fare. Ciao»
Lasciai le tre oche alle loro facce teatralmente sconvolte e passai oltre. Cominciai a cercare l’aula di inglese,mentre continuavo a pensare a quella biondina. Com’e che si chiamava Luisienne?Marienne? Chissà..
Aveva perfettamente ragione ad essere gelosa di quel Liam ma non poteva considerarmi una minaccia, a scuola c’erano ragazze molto più belle di me. Oltre tutto io ero “quella nuova” contavo meno di niente..

Stavo ancora cercando quella cavolo di aula quando qualcuno poggiò una mano sulla mia spalla. Mi girai di scatto.
«Ti serve una mano? »
«Scusa, ci conosciamo?»Era Liam, ma cercai di fare l’indifferente nella speranze che non se ne accorgesse.
«Emh..Si siamo compagni a Storia»
«Aaah Già.. Liam giusto? Comunque no grazie»
«Va bene allora vorrà dire che ti seguirò fin quando non entrerai in aula,in questi corridoi ci sono pericoli che neanche immagini» mi disse con un tono grave.
Risi di gusto«E tu, ragazzo dal cuore impavido sfidavi la sorte tutto solo in questi corridoi?»
«Ormai sono immune a qualsiasi tipo di pericolo.. Ma tu sei nuova queste cose non puoi saperle!»
«Certo, capisco!» Dissi,poi mi feci subito seria.. «Liam che ci fai qui, voglio dire sono quella nuova, avrai anche una reputazione, e poi la tua ragazza..»
«La mia cosa?» Mi disse realmente sorpreso.
«La tua ragazza, era a storia anche lei oggi..»
«Stai parlando di Danielle» Ecco come si chiamava.. «L’ho invitata  l’anno scorso al ballo di primavera,non c’e mai stato nient’altro, solo che lei non riesce a capirlo. Se ti dovesse dare fastidio fammi un fischio eh!»
«La tattica del protettore senza macchia e senza paura di solito funziona?»
«No di solito no, ma non demordo»
Scoppiammo a ridere entrambi.. ero gia in ritardo di altri dieci minuti.
«Sono arrivata,ecco la mia aula di inglese, ci si vede in giro»
Ed entrai nella prima porta che mi trovai davanti, peccato che fosse un aula completamente vuota e che di certo non era quella di inglese visto tutti quei pennelli e quella puzza di pittura.
Quando mi resi conto della pessima figura era ormai tardi e attraverso la porta sentii Liam:
«Quella è l’aula di Arte quella di inglese è la seconda a destra.Ciao Elizabeth Trent,ci si vede.»
Aspettai qualche secondo e quando uscii finalmente per dirigermi alla mia aula di inglese non c’era piu nessuno.
Avevo decisamente fatto una pessima figura ma il lato positivo è che avevo scoperto dov’era l’aula di arte,no?
La giornata passo,tra una lezione e l’altra, ripensando a quella chiacchierata nel corridoio e al perché lui si fosse fermato a parlare con me.
In ogni caso non volevo più pensarci, magari era solo stato un caso.
Finita la scuola passai il resto della mia giornata chiusa nella biblioteca vicino casa, per riuscire a mettermi in pari con il programma.
Quando tornai raccontai a mia mamma la giornata scolastica, per sommi capi come ogni studentessa che si rispetti, e mi precipitai a letto per riuscire a fare un resoconto personale della giornata trascorsa, come spesso facevo.
Mi addormentai con un unico pensiero a cui ancora non avevo dato risposta..
Cosa voleva quel Liam da me?

Ecco il secondo capitolo. :D Spero vi sia piaciuto.. Recensite in tanti :D
Un bacio

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Capitolo 3
*** Amiche? ***


La mattina seguente mi svegliai con l’insopportabile suoneria della mia sveglia,che qualche mese fa,prima che io decidessi di affidarle il compito di svegliarmi la mattina, era la mia canzone preferita.
Lasciai le mie calde coperte solo dopo che mia mamma, per tirarmi giù dal letto mi aprisse tutte le finestre nella stanza e facesse entrare il freddo gelido di Londra.
Come al solito mi feci una doccia calda scelsi i vestiti e mi precipitai giu, sta mattina avevo una fame allucinante.
Non appena misi piede fuori rimasi per qualche secondo a bocca aperta,era tutto bianco. Era fantastico.
Corsi nella mia stanza a prendere la mia Reflex, non potevo perdermi quello spettacolo. Feci qualche foto e poi durante il viaggio fino a scuola controllai gli scatti fatti per scegliere il migliore.

Arte,sarebbe stata la mia prima lezione quel giorno. Sapevo già dove si trovasse l’aula visto che era stata l’aula che avevo usato per sfuggire da Liam.
Arrivai tra i primi e mi accomodai tra gli ultimi posti accanto alle finestre così che potessi godermi indisturbata quello spettacolo di bianco.
Non era la prima volta che vedevo una nevicata in grande stile perché anche nel mio vecchio paesino nevicava ma l’atmosfera di Londra rendeva tutto molto più magico.
Ero immersa nei miei pensieri quando qualcuno mi portò alla realtà.
«Ehi,tu scusa.. Quello sarebbe il mio posto.»Era una ragazza,abbastanza alta aveva dei lunghi capelli castani liscissimi, e due enormi occhi nocciola.
«Eh? E’ il tuo? Scusa, mi alzo.»
«Dai stavo scherzando. Stai lì,saremo compagne di banco quest’anno»
«Menomale.. Grazie. Io sono Elizabeth ma tu chiamami Liz»
«Okay Liz, io mi chiamo Amy»
«Come mai hai scelto di seguire arte?» Mi chiese con sincera curiosità mentre prendeva posto accanto a me.
«Non ho trovato nessun altro corso interessante. Tu invece?»
«Amo l’arte, la considero un po’ il mio occhio personale sul mondo, tramite l’arte riesco a far capire agli altri come vedo il mondo.»
«Vale lo stesso per me con la fotografia. Fotografo tutto quello che fa capire al mondo come vedo le cose,alle volte anche quando rispecchiano i miei stati d’animo.»  
«Davvero?! Qualche giorno mi fai vedere?»
«Certo solo se tu mi fai vedere i tuoi disegni.» Le dissi ridendo.
«Assolutamente si.»Stava ridendo anche lei.
La nostra conversazione fu interrotta dall’arrivo della Signorina Brown, la nostra giovanissima insegnante di arte.
Seguii la lezione molto attentamente nonostante fossi un’incapace nel disegno e quando suonò la campana credevo fossero passati solo cinque minuti.
Salutai Amy che doveva correre dall’altro lato della scuola per la sua lezione di filosofia ed io mi improvvisai esploratrice per quell’ora di buca che mi era rimasta.
Giravo per i corridoi deserti accompagnata da un senso di tranquillità interiore era impossibile credere che quei corridoi erano soliti ad essere protagonisti di un grande caos,a guardarli adesso.

Avevo memorizzato la posizione di gran parte delle aule che avrei dovuto frequentare nei giorni a venire, fino a che mi trovai davanti ad una porta anti-incendio di quelle che generalmente portano ad un terrazzo.
La aprii e salii le scale che portavano ad un terrazzo,o meglio sul tetto della scuola.
Non avevo mai notato che la mia scuola fosse così vicina al Big Ben, cioè non sapevo se fosse vicina ma si vedeva benissimo da li, tutto bianco era uno spettacolo mozzafiato.
Cominciai a scattare,scattare e scattare senza pensarci come fosse un gesto spontaneo.
Fotografare spettacoli come quello era un ottimo calmante, mi rilassava, mi aiutava a raggiungere la pace dei sensi.
 «Ei,Ciao!»
«Oddio.» Dissi mentre capivo chi ci fosse alle mie spalle.
«Calmati, sei arrivata lassù.»Stava ridendo di gusto mentre indicava un punto nel cielo grigio.
«Liam,ma ti sei impazzito? Per poco non mi cadeva giu.»Dissi facendo notare la macchina fotografica che stringevo in mano.
«Con questo freddo tu stai qui fuori a fotografare il nulla?»
«Per te è nulla questo spettacolo?» Dissi tornando a guardare quello che fino a qualche minuto prima ero intenta a fotografare.
«Ha colpito anche te, non è vero?»
Sentivo che si fosse avvicinato anche lui accanto a me perciò mi girai e guardandolo gli dissi «Io almeno sono qui per un motivo, tu come mai sei qua su?»
«Perché stare qua su, mi concentra, mi rilassa e mi aiuta a sbollire quando qualcosa mi va storto»Avevo uno sguardo profondo,come se stesse cercando delle risposte scritte li, tra una casa e l’altra.
«Tu vorresti farmi credere che anche a Liam Payne le cose vanno storte?»
«Non sai quanto, mia cara!» Adesso guardava me con lo stesso sguardo con cui pochi secondi prima osservava quel paesaggio.
«Bhè certo lo capisco..” Oggi ho tre ragazze che vogliono uscire con me come farò?!”» Dissi cercando di imitare i suoi movimenti e la sua voce.
Scoppiammo a ridere insieme subito dopo, ma fummo interrotti da una voce femminile.
«Liam,Liam sei qua?»
«Danielle? Che ci fai tu qui?»
«Eccoti finalmente. Che si fai tu qui..»Il suo sorriso angelico diventò uno sguardo velenoso «..con lei?»
«Lei? Ah si, soltanto un’altra sanguisuga stavo giusto dicendole di andare via.»
Non appena sentii quelle parole non feci altro che girarmi di scatto verso di lui, lo stavo guardando dritto negli occhi così che avesse l’opportunità di leggerci dentro tutto il disprezzo che provavo.
Non so se lui capì cosa provavo ma non mi importava,volevo andare via da quel posto e lo feci in silenzio mentre alle mie spalle sentivo le loro risate,ridevano,rideva anche lui.
Ero stata una stupida a fidarmi,ero quella nuova e lui quello popolare era naturale che se uno come lui parlava con una come me non era certo perché aveva il piacere di farlo.
Ero stata una stupida e l’unica cosa che volevo fare era poter parlare con Amy. L’avevo conosciuta appena ma era l’unica faccia amica che avevo dentro quell’inferno ed era di lei che avevo bisogno.
Sopportai le ultime ore di lezione,sperando di non incontrarlo nei corridoi e consolandomi che avrei parlato con Amy.

Quando suonò la campana che poneva fine all’ultima ora corsi nelle speranza che lei non fosse già andata via.
Non appena trovai la sua classe mi fermai dietro la porta in attesa che lei uscisse.
«Liz, che ci fai qui?»
«Amy devo parlarti»
«Vieni con me.»Aveva subito capito che era qualcosa di importante così mi portò in un cortile desolato sul resto della scuola.
«Parla» mi disse con i pori che sprizzavano curiosità da tutti i lati.
«So che ci conosciamo da pochissimo, ma sei l’unica faccia amica qui e sei l’unica in tutta la mia vita con qui sono entrata subito in sintonia quindi per favore non prendermi per pazza, ma ho bisogno di te.» Esordii..
Lei in un primo momento mi guardò perplessa poi mi sorrise e mi abbracciò.«Ti ringrazio per la fiducia Liz, davvero! Adesso però parla,voglio sapere!»
Allora cominciai a raccontarle tutto per filo e per segno, le dissi del trasferimento, e poi le raccontai tutto di Liam.
«Ma che razza di stronzo è?»
«La sciocca sono stata io, mi ero illusa che se parlasse con me fosse perché volesse farlo ma..»
«Ma niente! Non Preoccuparti, cercherò di non lasciarti mai sola così,eventualmente lo affronteremo in due» mi disse con un sorriso a sessantaquattro denti.
«Grazie mille,Amy. Davvero!»
Facemmo la strada di ritorno insieme parlando di quello che ci piaceva fare,delle nostre passione, e di quello che ci spaventava tra tutte le altre cose scoprii anche che abitava solo due isolati più avanti rispetto casa mia.
Passai tutto il resto della giornata con Amy, le feci vedere le mie prime foto, la mia vecchia casa, mio padre, le feci vedere le foto più recenti e lei fece lo stesso con i suoi disegni.

Quando mi misi a dormire ero fiduciosa, con Amy sarebbe nata una grossa amicizia e con lei a fianco Liam non sarebbe stato un problema.




Salve ragazze anche il 3 capitolo è finito.
Liz credeva che Liam fosse un bravo ragazzo e invece?
Fortuna che c’è Amy che sembra proprio un’ottima amica.
Chissa, che succede. Mi raccomando recensite :D
Un bacio, Jwriter.

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Capitolo 4
*** La scelta. ***


Quella mattina mi svegliai presto, e feci tutto di corsa. Volevo arrivare a scuola prima in modo che potessi stare un po’ con Amy prima delle lezioni,visto che a parte arte non avevamo nessuna lezione in comune. E poi avevo bisogno del suo sostegno morale prima della prima ora visto che quel giorno sarebbe stata proprio storia. Non solo avrei dovuto condividere la stessa aula con quello stronzo ma anche lo stesso banco tutto questo accompagnato dalla noiosissima spiegazione del mio prof.

Quando arrivai a scuola i cortili ,che solitamente erano invasi dagli studenti, erano quasi completamente vuoti e proprio per questo non ebbi difficoltà a trovare Amy che mi aspettava accanto alla porta d’entrata.
Era decisamente infreddolita esattamente come lo ero io, così cercai di raggiungerla il più velocemente possibile.
 «Finalmente sei arrivata,stavo congelando»Mi disse mentre ci facevamo strada nei corridoi verso l’aula di storia.
 La sera prima avevamo studiato un piano d’azione,ci saremmo piazzate davanti l’aula di storia cosi io sarei stata la prima ad entrare e Liam una volta entrato avrebbe dovuto decidere dove sedersi visto che in classe vi era anche Danielle.
Non so cosa avremmo capito, nella sostanza, con quel piano ma quando lo avevamo pensato ci era sembrato geniale.
«Allora Liz,concentrati. Tu non devi fare nulla.»
«Si Amy ho capito, quella nervosa qui dovrei essere io.»
«E chi è nervosa? Io? Sono calmissima..»
«Stai facendo un solco sul pavimento..»
Stava per dirmi qualcosa quando la campana suonò..
«O mamma mia Liiz. Allora calma,rilassati,per favore niente panico.»
«Amy,vai in classe. E’ meglio, appena succede qualcosa ti faccio sapere.» Le dissi ridendo.
«Smettila di prendermi in giro,voglio il resoconto dettagliato eh!»Mi disse mentre andava via.
«Si,dettagliatissimo» Le urlai,ma dubito che potesse aver sentito con tutta la confusione che si era generata.

Quando le prime persone cominciarono ad entrare in classe, io ero lì ormai da dieci minuti.
Liam e Danielle arrivarono insieme poco prima che il professore iniziasse la lezione e, come io avevo previsto, avevano preso posto l’uno accanto all’altra. La cosa non mi dispiaceva affatto, già solo vederlo mi creava repulsione. Meglio che stesse alla larga da me il più possibile.
Seguii la lezione di storia con molta più attenzione sta volta, ma trovai tutto molto noioso ugualmente. Mi piaceva la storia ma quel professore era proprio soporifero.
Quando suonò la campanella mi diressi alla porta in tutta tranquillità stavo per uscire quando qualcuno mi afferrò per un braccio.
«Come sei brava hai proprio recepito il messaggio,sono orgogliosa di te»Avevo un sorriso stampato sulla faccia,mentre teneva per mano Liam che non osava guardarmi.
«Senti cosa, proprio non mi va di perder tempo con te! Quindi se non ti spiace levati di torno»
Stavo passando oltre per andare il più lontano possibile da entrambi quando ricevetti una spinta che fece cadere me e tutti i miei appunti dritti al centro del corridoio.
Tutti quelli che avevo intorno cominciarono a ridere tutti escluso lui,lo stavo guardando, avevo gli occhi pieni di lacrime e lui se ne rese conto,raccolsi tutto e scappai via.
Corsi via da tutte quelle risate, via da lui che non mi aveva neanche dato un motivo per odiarlo davvero e via da lei invece, che odiavo da morire.
Stavo correndo non sapevo neanche dove e quando mi fermai avevo davanti lo spettacolo del giorno prima,che appannato dalle mie lacrime non era certo lo stesso splendore.
Avevo deciso di mandare un messaggio ad Amy.
«E’ stato un disastro. Sono sul tetto,ho bisogno di te.» non appena il messaggio fu inviato rimisi il cellulare in tasca e tornai a concentrarmi sul paesaggio nella speranza che mi calmasse, ma niente.
Qualche minuto dopo qualcuno mi abbraccio da dietro, era arrivata davvero prestissimo.
Chiusi gli occhi e scoppiai in lacrime girandomi ad abbracciarla.
«E stato orribile,tutta la scuola ha cominciato a ridere di me, e lui era li fermo. Non ha fatto nulla..»Dissi tutto d’un fiato ma quando mi resi conto che chi stavo abbracciando non era Amy sentii:
«Scusa Liz,davvero non volevo sono uno stupido.»
Era Liam,mi staccai subito da lui e lo spinsi via..
«Devi andartene,le tue scuse non mi servono. Non vorrei dover passare per una bambina appiccicosa davanti a qualche altro tuo amico nonostante sia tu a seguirmi.» Gli stavo urlando contro.
«Liz per favore, devi capirmi. Non volevo dirti quelle cose davanti a Danielle.»
«Devo capirti? Cosa devo capire che Liz c’e solo quando non ci sono tutti gli altri? No,mi spiace ma proprio non lo capisco.»
«Detto così è orribile. Ma ho una reputazione da difendere,ti voglio bene ma non posso farlo sapere a tutti.»
«No sei tu orribile. E non dirmi  che mi vuoi bene perché tu non sai neanche cosa voglia dire voler bene ad una persona. Sai che c’e Liam? Non sono io che ti ho chiesto di parlare con me, non sono io che ti ho chiesto di mettere in gioco la tua reputazione, hai fatto tutto tu. Ma io non sono disposta ad accontentare i tuoi capricci da bambino viziato,mettendo in gioco la mia di reputazione.» Ero esplosa, gli avevo urlato in faccia tutto quello che pensavo, ma nonostante mi sentissi molto meglio non smettevo di piangere.
Lui era li fermo che mi fissava. Sembrava davvero dispiaciuto ma non emise alcun suono.
«Liam sei di nuovo qui su?»
Non ebbe il tempo di rispondere che Danielle era già salita. Adesso era davanti a noi con un misto di rabbia e perplessità stampate in faccia.
Cominciò ad avvicinarsi a me a grandi falcate.
 «Cosa non hai capito della parte “Stagli Lontano” nana?!» Stava per spingermi di nuovo ma Liam La fermò.
Aspettate, Liam,cosa?!
«Danielle, basta. Vai via,lasciaci in pace.»Teneva stretti i polsi di Danielle.
«Ma tesoro?..»
«No Danielle. Nessun tesoro,adesso basta.» Le lasciò i polsi e si girò verso di me con il suo sguardo  intenso.
Io ero ancora perplessa, non capivo. Ma che stava facendo.
Lascia..CI in pace? La sua reputazione e tutto quello che mi aveva detto pochi minuti prima? Mi ero persa qualcosa?
«Stai bene?»
Annuii. Era l’unica cosa che ero in grado di fare in quel momento, ero decisamente sconvolta.
Adesso era davvero furiosa,l’aveva colpita nell’orgoglio. Ci guardava con disprezzo,no peggio era odio.«Sei sicuro di quello che fai Liam Payne?»
«Danielle. Ho detto vai via.»Scandii quelle due parole come se fossero la firma per la sua libertà.
«Bene,addio Liam.» Andò via sbattendo i piedi per terra per rendere la sua uscita ancora più teatrale,peccato che quell’uscita non le stesse causando una caduta,visto il ghiaccio sugli scalini.
Scoppiammo a ridere  per poi finire a fissarci.
«Perché?»Dissi quasi in sussurro.
« Le cose che ti ho detto su questo tetto non le avevo mai dette a nessuno. Parlare con te e naturale, non devo fingere di essere Liam il figo. Posso semplicemente essere Liam.»
Gli sorrisi.. Era sincero glie lo leggevo negli occhi.
Mi strinse a se in un caldo abbraccio e mi sussurrò
« Non mentivo quando ti dicevo che ti voglio bene,nana.»
Risi«Te ne voglio anch’io»



Eccoci con il 4 capitolo ragazze.
Liam ha finalmente deciso da che parte stare e con Amy è nata un’amicizia.
Vediamo che succede.
Grazie a tutte quelle che mi hanno letto e Un grazie immenso anche a  _dreamcatcher  che mi sta seguendo.
Recensite! Un bacio, Jwriter :D

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Capitolo 5
*** Aria di novità. ***


·          Eravamo ancora li abbracciati,in quella gelida mattina londinese.
Vidi Amy con la coda dell’occhio che  fece dietro-front quando vide me e Liam.
«Amyyyyyy,vieni qui.» Stavo ridendo di gusto per l’espressione di Amy quando ci vide e per quella di Liam che non aveva ancora capito perché ridessi e pensava fossi diventata matta.
«Sei sicura che posso salire? Torno dopo,davvero..»La sentivo urlare dalla fine delle scale.
Liam che aveva cominciato a capire scoppiò a ridere insieme a me.«Amy! E’ un ordine.» Mi faceva male la pancia.
La vidi salire con le guancie in fiamme il che non mi aiutava a smettere di ridere come una pazza.
Cercai di ricompormi per fare le presentazioni del caso.
«Liam ti presento la mia amica Amy. Amy lui è Liam.»
Una volta finite le presentazioni decidemmo,saggiamente visto il freddo, di rientrare ognuno nelle proprie classi.
Non appena entrai nell’aula di scienze,con mezz’ora di ritardo, mi arrivò un messaggio di Amy.
«Io e tu. Torniamo a casa insieme. Niente no.»
Le risposi il più veloce possibile«Ok. A dopo.»

La giornata a scuola passò velocemente, non vedevo l’ora di raccontare tutto ad Amy.
Come previsto una volta suonata la campana della libertà ci ritrovammo davanti la porta di ingresso.
«Allooora,signorina Trent! Lei mi deve raccontare T U T T O.» L’avevo praticamente addosso, e mi stava urlando nell’orecchio.
«Ma non è successo niente di che.»
«Mi hai mandato un messaggio da disperata,ti ritrovo appicciata come una cozza al nostro Signor Payne, e hai la faccia di dirmi niente di che?Sto aspettando..»
«Ok. Allora..»Cominciai a raccontarle tutto per filo e per segno. Le dissi di quando abbracciai Liam pensando che fosse lei, di quando gli urlai tutto in faccia, di quando Liam prese le mie difese, della quasi caduta di Danielle. Insomma di tutto.
Quando finì di raccontarle tutto eravamo sedute sul letto della mia stanza..«C’e un ultima cosa che non ti ho detto..»
Si girò di scatto e comincio a guardarmi con sguardo da “se non parli adesso ti uccido”.
«Mi ha detto,ripeto testualmente”Non mentivo quanto ti dicevo che ti voglio bene,nana.”»
Corse dalla finestra dove era appoggiata fino al mio letto, era quasi arrivata ad uccidermi quando inciampò sul tappeto finendo rovinosamente per terra.
Ero scoppiata a ridere, piangevo dalle risate, mi faceva male la pancia per il troppo ridere ma quella scena non potevo perderla.
Presi la macchina fotografica e cominciai a scattare. Feci degli scatti anche alla scena del crimine mentre lei rotolava a terra per il dolore ed io non riuscivo più a respirare.
Quando finimmo di ridere eravamo entrambe sdraiate,senza fiato,sul mio letto,nel silenzio della mia stanza.
Sentimmo la suoneria del mio cellulare,lo presi per vedere chi fosse.
Era Liam. Lessi il messaggio tutto d’un fiato.
«E’ ora di cominciare a conoscere il vero Liam. Passo da te alle 6. Devo farti vedere una cosa.»
Rimasi bloccata a fissare lo schermo del cellulare per qualche secondo poi lo passai ad Amy senza parlare.
Doveva farmi vedere una cosa? Cosa poteva essere?
Non appena Amy lesse il messaggio cominciò ad urlare.
«Ei ma che ti strilli? E’ solo un messaggio.»Le dissi mentre riprendevo possesso del mio cellulare.
«Scusa mi ero lasciata andare. E cosa hai intenzione di fare? Gli rispondi vero?»
«Ammesso che lo facessi, che dovrei dirgli?»
Mi guardò malissimo.
«Ok. Ok,calma. Ho capito,gli rispondo.»
Cominciai a scrivere: «Se ti dicessi che ho un impegno?»
La risposta fu quasi immediata«Non accetto no. A più tarti!! J»
«HAHA..Va bene, a più tardi! J»
Posai il cellulare e mi lasciai cadere sul letto. Liam voleva uscire con me per farmi conoscere il vero lui. Cercavo di ripetermi quella frase in testa nella speranza che assumesse un significato,ma non succedeva nulla.
«Bene,Hai appena 4 ore per essere perfetta,su alzati in piedi. Animo,ragazza.»
Andò verso l’armadio per decidere cosa dovessi mettermi quella sera ma sapevo già in partenza che sarebbe rimasta delusa.
Non mi piaceva indossare quei vestitini che tutte le ragazze di solito indossano,preferivo di gran lunga le mie adorate felpe.
«Siamo messi malissimo,Liz. Ti concedo cinque minuti per essere pronta, dobbiamo andare a casa mia.»

Dieci minuti dopo eravamo davanti il suo armadio. Amy amava come me i jeans abbinati soprattutto alle felpe dei personaggi Disney e proprio per questo non avrei mai immaginato che possedesse quella quantità infinita di vestitini.
Ne aveva per tutti i gusti. Quelli corti per le feste,quelli mediamente corti per i fidanzati,quelli a lunghezza normale per i parenti.
«Amy,ma vendi vestitini di contrabbando?»Ero seriamente sconvolta.
«No,a me piacciono da impazzire. Ma non ti preoccupare farò cambiare idea anche a te. Adesso lasciami concentrare che devo sceglierti qualcosa.»
Mi sedetti sul letto ed aspettai che avesse definitivamente scelto quello che avrei dovuto indossare.
«Voilà.. Ecco fatto. Ti starà benissimo, ti piace?»
Era un vestitino panna,a fascia con un gonnellina un po’ corta per i miei gusti che cadeva morbida. Era molto semplice il che era un bene,non avrei mai pensato di poterlo dire ma quel vestitino era bello per davvero.
«Su dai che aspetti,Liz. Provalo. Sono curiosa di vedere come ti sta!»
Mi svestii, lo indossai ed Amy mi chiuse la lampo. Prima che potessi capire come mi stesse indosso ,Amy decise che doveva truccarmi ed acconciarmi. La pregai di contenersi perché non ero stata invitata ad una serata di gala. Quando finì e mi alzai per farle vedere come stessi rimase per cinque minuti con la bocca aperta.
«Amy, per favore. Ti riprendi? Come sto?»Era ancora bloccata a fissarmi. Decisi allora di guardarmi direttamente allo specchio per capire quando male mi avesse ridotta.

Ero..Ero bellissima. Mi aveva truccato benissimo,sembravo una star eppure non vi era traccia di eccessività, quel vestito mi stava benissimo e i miei soliti capelli erano diventati degli splendidi boccoli appuntati in una mezza coda. Quando mi girai per ringraziarla la trovai con in mano un paio di tacchi i vertiginosi in silenzio che mi sorrideva.
La lasciai in quella posizione e andai a prendere le mie Converse. Le presi dolcemente “i trampoli” dalle mani per sostituirli alle mie Converse e posarli a terra.
«Adesso posso ringraziarti.» Le saltai al collo «Grazie Amy,davvero.»
«Si,adesso buona. Sennò mi rovini l’opera. Ora torniamo a casa tua che se Liam arriva e non ti trova è un disastro»

Quando tornammo a casa mia mancavano solo dieci minuti alle sei,che servirono ad immortalare quel momento ”solenne”,come l’aveva definito Amy.
Fortunatamente eravamo sole in casa così avrei potuto evitare il solito terzo grado di mia madre,che scattava ogni volta che un ragazzo mi chiedeva di uscire.
Stavo ripensando a tutte le brutte figure che grazie a mia mamma avevo fatto con i ragazzi quando qualcuno bussò alla porta.



Eccoci ragazze, chissà cosa ha in mente Liam,per farsi conoscere?
Lo scopriremo solo leggendo, no?
Mi raccomando leggete.
Qualche consiglio per la storia?
Qualche miglioramento per la scrittura?
Fatemi sapere,Recensite!!
Baci, Jwriter.

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Capitolo 6
*** L'appuntamento. ***


 Bastò quel semplicissimo suono a far si che il mio cuore smettesse di battere per una frazione di secondo.
Guardai Amy con uno sguardo che implorava aiuto,lei mi sorrise sistemò due boccoli sulla mia spalla.
«Sei bellissima. Ci sentiamo più tardi. Ora vai che il tuo Liam sta aspettando. »
Le scoccai un bacio sulla guancia. «Grazie un milione di volte,Amy.»
Scesi le scale di corsa e andai ad aprire.

Era bellissimo. Indossava un jeans nero con una camicia bianca che si intravedeva da sotto il giubbotto.
«Ciao Liam, entra un attimo che prendo le ultime cose e andiamo»
Era rimasto davanti la porta con una faccia da ebete.
«Wow Liz,sei..Sei bellissima.»
«Grazie.» dissi sorridendo consapevole che il colorito delle mie guance oscillava tra il rosso sangue ed il viola.
Indossai il giubbotto,presi la borsa ed uscii con Liam.
«Dove si va?»Gli chiesi.«Nel tuo messaggio non sei stato proprio chiarissimo.»
Rise. «Ma come siamo curiose? Devi aspettare solo un altro poco.»
Ci fermammo pochi metri più avanti rispetto casa mia,davanti ad una Ford Kuga nera. Era bellissima.
«Ti piace?»
«E’ uno spettacolo..Chissà di chi è?»
Mi prese per mano e mi portò davanti lo sportello del lato passeggerò e lo aprì. «Mia.»Mi disse ridendo, mi diede il tempo di salire e richiuse lo sportello.
Quando salì in macchina mi disse: «Non pensavo ti intendessi di macchine.»
«Non me ne intendo,infatti! Ma so riconoscere una bella macchina.»Dissi con aria superiore per poi scoppiare a ridere.
«A certo,certo.Allora, la signorina ha fame?»Disse quelle parole guardandomi negli occhi con il suo sguardo intenso di sempre.
Liz, concentrati che sennò ti prende per una ritardata.
«Moltissima.» Dissi.
Durante la strada cercai di estorcergli qualche informazione su cui poter fantasticare.
«Liam,dove andiamo?»
Stava ridendo di gusto.«Liz, non te lo dirò mai.»
«Ma perché? Scusa,solo una piccola informazioncina. Che ti costa?»Stavo facendo il labbruccio.
«Assolutamente no. Ci tengo all’effetto sorpresa.»
«Lei e proprio una noia Signor Payne.»
«E lei una gran curiosona,Signorina Trent.»
Scoppiamo a ridere,insieme.
Il resto del viaggio passo in silenzio, un silenzio per niente imbarazzante. Eravamo a nostro agio e non vi era alcun tipo di tensione.

Quando ci fermammo avevamo davanti una casa,anzi una villa.
Da fuori sembrava una di quelle case immense,da far invia a Buckingham Palace ma quello che ingannava era l’immenso giardino,me ne resi conto solo quando entrai all’interno della casa.
«Benvenuta a casa Payne»Mi disse non appena varcammo la porta d’ingresso.
L’ingresso era una stanza di medie dimensioni tinteggiata con colori caldi ed arredata con un gusto fine e per niente pomposo.
Dopo l’ingresso passammo alla cucina che faceva anche da zona living separate l’una dall’altra dalla penisola che faceva anche da bancone.
Vidi la stanza dei suoi che era uno spettacolo di eleganza, vidi la sua che stranamente era perfettamente ordinata,quelle delle sue sorelle,mi fece vedere anche il bagno.
«Devi conoscere ogni cosa»Mi disse quando gli dissi che il bagno potevo anche non vederlo.
Alla fine del giro chiesi di andare al bagno.
«Lo vedi che è stato utile sapere dove sia il bagno?»
Scoppiai a ridere.
Quando entrai in bagno,chiusi la porta ed approfittai per il momento per mandare un messaggio ad Amy.
«Siamo a casa sua!! MI HA PORTATO A CASA SUA! Mi ha fatto vedere tutta la casa compreso il bagno. Ti aggiorno,un bacio.»
Quando ritornai in soggiorno aveva apparecchiato un piccolo tavolino,con tanto di candela al centro ed accanto un altro piccolo tavolo che serviva a reggere le pizze.
Entrai in quella stanza sorridendo, era stavo bravissimo.
Mi spinse fece accomodare e poi prese posto di fronte a me.
«Allora,non conosco ancora i tuoi gusti quindi ho preso tre tipi diversi di pizza. Speriamo che ti piacciano.»
Diedi un occhiata alle pizze che erano compostamente disposte sul tavolino accanto.
Erano le mie preferite.
«Non so come tu abbia fatto ma sono le mie preferite.»
«Davvero?! Benissimo,allora mangiamo.»Era davvero contento che avesse indovinato i miei gusti non smetteva di sorridere.
La cena passò tra una risata ed altra,ero a mio agio con lui. Mi sentivo libera di essere ciò che ero realmente senza ritocchi o cambiamenti. Semplicemente io.

«Finalmente è arrivato il momento di farti vedere una cosa che non ha mai visto nessuno.»
«Ecco finalmente! Non vedevo l’ora!»Dissi sorridendo.
«Prendi tutto,però.»
Presi il giubbotto e la borsa ed uscimmo, eravamo stati al calduccio fino a quel momento e fuori c’era davvero freddo.
«Brr..Mamma mia,che freddo.»
Mi strinse a se,come se fosse la cosa più naturale che potesse fare.
«Liam perché per te è così importante che io conosca il tuo vero te?»Gli chiesi guardandolo dal basso del mio metro e sessanta.
«Perché quello che hai conosciuto a scuola non ero io. Perché voglio che tu non possa dubitare del bene che ti voglio pensando che lo stia facendo con un secondo fine.»
«Mi sembra una buona risposta. Ma dove stiamo andando, e tutto troppo buio.»Mi strinsi involontariamente a lui ancora di più.
«Non mi dire che hai paura del buio!»
«Adesso critichi?Si,ho paura del buio»
«No chi critica, Io ho paura dei cucchiai»
Ero scoppiata a ridere«Dei cucchiai?»
«Si..»
«Liam.. Scusa. Non volevo prenderti in giro. Scusa.»Lo stavo guardando negli occhi così che capisse che mi dispiaceva davvero.
«Ok, ti perdono. Ma bada  che non capiti piu!»Mi stava prendendo in giro.
«Promesso.»
«La vedi quella struttura di vetri li sotto?»
«Si,perché?»
«E’ li che stiamo andando.»
«Ah si?Bene..» Cominciai a correre in quella direzione.
«Sei scorretta. Davvero scorretta.»Stava correndo anche lui.
«Non sprecare fiato. Piuttosto, corri senno non arrivi piu!»
«Ah si?!»    
Ero sicura che non potesse raggiungermi ma mi sbagliavo perché non so come mi ritrovai la faccia spiaccicata sul suo petto«Liaaamm,mettimi giù!»
«Eh no,cara la mia Liz! Così impari.. Mai sfidarmi. Mai..»
Avevo le lacrime agli occhi per le risate.«Ho capito la lezione, mettimi giuuu!»
«Ok.. siamo arrivati.»
Mi ricomposi e quando alzai gli occhi eravamo in una piscina al coperto le uniche fonti di luce erano il pallido chiarore della luna e qualche candela sparsa.
Si tolse le scarpe ed alzo i pantaloni poco sopra i ginocchio prese una chitarra e prese posto a bordo piscina sotto il mio sguardo incuriosito.
«Vieni..»
«Liam, ma che stai facendo?»
«Liz,vieni.»
Mi sedetti accanto a lui senza neanche posare il giaccone e la borsa.
«Ok adesso stammi a sentire.» Era davvero nervoso.
«Ti ascolto.»
«Non interrompermi però perché perdo il filo del discorso.»
Rimasi in perfetto silenzio.
«Bene. In se quella che sto per fare è una cosa stupida. Ma è il miglior modo che conosco per aprirmi completamente alle persone,è parte fondamentale della mia vita e sei l’unica a cui sto mostrando tutto questo.»
Mi guardò per un po’e poi inizio a suonare.
Lo capì immediatamente di che canzone si trattasse, era Your Song, di Elton John.
Conoscevo quella canzone benissimo,era la canzone più romantica di sempre, e lui aveva una voce semplicemente fantastica.
Sentivo di avere gli occhi lucidi, ero felice,felice come mai lo ero stata.
E lui era completamente immerso nel significato di quelle parole mentre mi guardava dritto negli occhi.
Presi la macchina fotografica ed iniziai a fotografarlo. Lui che dava voce al suo stesso essere tramite un semplice strumento.
Sarebbe stata la mia sorpresa per lui quella, sarebbe stato così.
Finì di cantare e quando alzò gli occhi mi trovò li ad osservarlo completamente rapita dai suoi movimenti.
«L..Liam era bellissima.Sei stato bravissimo.»
«Non avevo pensato a nulla, mi e venuta in mente guardandoti negli occhi. E’ la tua canzone,Liz..»
Abbassai lo sguardo per nascondere il rosso che stava divampando sulle mie guancie.
Quando alzai lo sguardo Liam era quasi a due centimetri da me. Potevo sentire l’odore del suo profumo e il caldo inebriante del suo respiro..
 «L..Liam…»
Non ebbi il tempo di finire la frase che sentii le sue labbra calde e morbide che cominciarono a muoversi in un bacio.
Avevo il cuore che perdeva battiti,e le farfalle nello stomaco erano diventati degli pterodattili.
Quando ci staccammo mi prese  le mani per farmi mettere in piedi mi diede il tempo di posare giaccone e borsa e mi prese in braccio.
«Aaah! No, Liam?! Cosa vuoi fare? No, no,no!»
Troppo tardi,eravamo completamente fradici dentro l’acqua calda della piscina di nuovo l’uno vicino all’altra.
«Non ho capito?» Parlava con un tono provocatorio che io non persi tempo ad assecondare.
«Cosa? A che ti riferisci.»
«Come mi hai chiamato?» Era ancora più vicino.
«Liam?!»
«Mh, Mh, Mh» disse con dissenso sempre più vicino. «Amore.» Le nostre labbra erano di nuovo unite in un bacio,mentre io ridevo.
Rimanemmo ancora un poco li dentro a scherzare e poi fummo costretti ad affrontare il freddo gelido di una notte londinese completamente fradici,per rientrare dentro casa.
Quando rientrammo in casa Liam mi prestò una delle sue tute e una volta che entrambi fummo asciutti ci accoccolammo sul divano, con l’intenzione di vedere un film. Intenzione che forse avevo solo io visto che dopo i cinque minuti Liam cominciò a baciare ogni singolo dito della mano che stringeva la sua a ripetizione facendomi perdere completamente la concentrazione.
«Lia..Amore. Posso vedere il film?»
«Cosa ho udito?»Aveva assunto una posizione minacciosa.
«No no,Amore. Scusa,senti? Amore.»
«Troppo tardi,cara mia. Ormai sei destinata ad un trattamento speciale di tortura a base di solletico»
«No ti prego! Tutto ma non que..»
La mia tortura era già iniziata ed io ero senza fiato.
«HAHAHAHAAHAH Ti prego!!»

La serata proseguii così tra uno scherzo ed una coccola fino a quando il film ,che avremmo dovuto vedere, non mostrasse i titoli di coda.
Presi il cellulare per controllare l’orario ed erano.. LE CINQUE DEL MATTINO.
Liam allora mi accompagnò a casa di Amy che intanto avevo chiamato per accertarmi che fosse sveglia.
Quando arrivammo davanti casa ci scambiammo un bacio dolce ed intenso.
«Buona notte amore.»Gli dissi..
«Buona notte amore mio.»

Amy era sulla soglia di casa ad attendermi,sembrava una morta vivente ed io una bambina che aveva appena ricevuto il suo giocattolo preferito.

Andai a letto con la sua tuta ancora indosso.
Prima di spegnere il cellulare controllai se ci fossero messaggi e ve ne era uno suo.
«Sai che ti sta benissimo la mia tuta? Buona notte,mia dolce principessa.»
«Buona notte mio dolce amore.»Gli risposi.




Ragazze eccoci di nuovo ma quante novita!!!
Questo capitolo l’ho scritto davvero con il cuore!
Spero proprio che vi piaccia. Un bacio.
Recensite:D

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Capitolo 7
*** Aggiornamenti. ***


Il giorno dopo mi svegliai con un sorriso da ebete stampato il viso e la faccia di Amy a due centimetri dalla mia con il suo solito sguardo alla “se non parli adesso ti taglio la lingua”.
Continuando a sorridere la abbracciai e la tirai a me stritolandola..
«Buon giorno,buon giorno mia cara Amy. Come stai? Tutto bene? Io sto da favola..»
Lei cercando di liberarsi da me mi disse «Sei tornata alle 5 e mezza ieri,cioè oggi. Ci credo che stai da favola.. Cosa è successo? Pretendo un resoconto assolutamente dettagliato all’istante.»
La lasciai andare potermi tirare su a sedere.
Stavo ancora sorridendo,non riuscivo a smettere..
«Liz smettila di fare quel sorriso odioso,per favore, e parla! Su, resoconto D E T T A G L I A T I S S I M O.» Scandì per bene quest’ultima parola.
«Eh va bene ho capito,che noia che sei.»
Prese un plaid e si accoccolò di fronte a me pronta ad ascoltarmi..
«Allora.. Quando siamo usciti di casa..»
E cominciai a raccontarle di quando mi aprì lo sportello per farmi salire, di quando mi fece vedere tutta la casa,bagno compreso. Di come apparecchiò la tavola e di come la cena passò senza nessun imbarazzo.
«Si tutto molto carino,ma non vorremmo un po’ d’azione cui!» Era circondata da due miliardi e mezzo di pupazzi e pupazzetti vari,che non avevo mai visto, e stava facendo una faccia da “cucciolo bastonato”.
«Stavo giusto per arrivarci se taci.»
«Ok. Sto zitta,scusa!»
«Stavo dicendo..Subito dopo cena mi ha detto che dovevo prendere le mie cose perché era arrivato il momento. Una volta che avevo preso la mia borsa,e avevo indossato il cappotto siamo usciti fuori. Da premettere che ha un giardino immenso, comunque.. Non appena siamo usciti di casa c’era un freddo assurdo e mi è scappato un “Brr..che freddo” E lui mi ha subito stretto a se..»
«Ma che cose dolcii.. Continua,Continua,Continua!»
Scoppiai a ridere.. «Niente.. Mentre camminavamo io gli ho confessato la mia paura per il buio e lui quella per i cucchiai..»
«Per.. Per i cucchiai?!»Stava ridendo,l’avevo persa.
«Amy…..»Continuava a ridere..
«Amy…»Ancora niente..
«AMY!Non ti dico più niente..»
«No,no. Ok.. Sto buona,continua!»
«Insomma,mentre camminavamo gli ho chiesto il perché per lui fosse così importante che io conoscessi il “vero Liam” e lui mi ha detto,ripeto testualmente,” Perché quello che hai conosciuto a scuola non ero io. Perché voglio che tu non possa dubitare del bene che ti voglio pensando che lo stia facendo con un secondo fine”.»
«Ma che dolcee! Vai avanti..»
«Poi mi sono messa a correre verso una struttura completamente in vetro,perché mi aveva detto che era li che dovevamo andare però mi ha raggiunta e mi ha portato come un sacco di patate fino all’interno di quella struttura che poi alla fine era una piscina. Era tutto al buio tranne per qualche candela qui e lì e la luce della luna. Non ho avuto neanche il tempo togliermi il cappotto che sento lui che mi chiama e mi dice di andarmi a sedere accanto a lui, con uno allucinante! E non appena mi sono seduta comincia a fissarmi negli occhi per poi cominciare a cantare niente poco di meno che “Your Song”..»Le raccontai anche del bacio, dei giochi in piscina e del film che mi aveva impegnata fino alle 5 di quella mattina.
Non appena finì di dirle tutto mi si gettò al collo.
«O mio dio,Liz! Sono stra-super-mega contenta per te.. Mamma mia!»
«E ti ha messaggiato oggi?»Mi disse staccandosi da me..
«E non lo so! Sai com’è, non ho avuto un attimo di pace da quando ho aperto gli occhi questa mattina.»
«Ei,Eii.. Ne avevo tutto il diritto.. Non provare a farmi sentire in colpa..»
Intanto stavo controllando la casella dei messaggi ricevuti sul mio cellulari e in mezzo a tutti gli altri c’era il suo.
Era ancora memorizzato come “Liam.”sul mio cellulare. Avrei cambiato dopo il suo numero adesso volevo solo leggere il messaggio che mi aveva mandato..
«Buongiorno dolce principessa.. Ti ho sognato.. ho sognato me e te,insieme amore! Mi manchi!»
Mi era ritornato quel sorriso da ebete.
«Buongiorno dolce amore.. Oggi tocca a me. Mi manchi anche tu..»
 
 
 
 
Salve ragazze.. questo capitolo
l’ho scritto un po’ di malavoglia.. Non so perché ma non avevo idee..
Spero che in ogni caso vi piaccia..
Un bacio.. Fatemi sapere che pensate :D
Jwriter

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Capitolo 8
*** Adesso,io! ***


Non passò molto che ricevetti la sua risposta..
«Che intendi?»
«Ci vediamo tra due ore sotto casa mia..»
«Niente dettagli?Sono curioso anch’io!»
«Assolutamente no!Niente da fare,caro mio!»
«Mmm..Sei cattiva, però va bene!A dopo principessa..»
«A dopo amore..»
 
Avevo già raccontato ad Amy il mio piano, e fu lei ,quella stessa mattina, che mi aiutò a sistemare il garage per l’occasione.
Non so come avevamo finito in perfetto orario, in modo che a me rimanesse anche il tempo di rendermi un attimino decente.

Salutai Amy con la promessa di sentirci non appena Liam fosse andato via, se non le avessi “solennemente giurato di richiamarla” penso che non sarebbe mai andata via.
Corsi in camera mia per poter scegliere i vestiti, ma sul letto trovai già un paio di jeans un po’ strappati davanti e una maglietta di un fuxia sgargiante che non sapevo neanche di avere.
Quella era sicuramente opera di Amy..
Corsi a farmi una bella doccia calda nella speranza che l’ansia che avevo accumulato nelle ultime ora potesse scivolare via insieme all’acqua che scorreva, ma l’effetto fu esattamente il contrario.
Non riuscivo a calmarmi,pensavo ad ogni singolo dettaglio.
Pensavo a lui in ogni sua singola sfaccettatura,pensavo a come avrebbe potuto prendere quello che stavo per fare.
Era parte di me, e se mi avesse preso per una stupida?
Non riuscivo a mettere un freno a quest’insolita ondata di pessimismo nonostante mi rendessi sempre più conto che non aiutasse per niente,nella situazione in cui mi trovavo.
Avevo appena finito di rendermi almeno un tantino presentabile,che suonò il campanello.
Presi un grosso respiro e scesi le scale.


Avevo appena aperto la porta quando mi ritrovai davanti lui,bello da mozzare il fiato.
Con i suoi capelli un po’ scombinati, i suoi jeans malandati, e una delle sue camice a quadrucci.
Non appena lo feci entrare mi disse:
«Ciao tesoro..» Non avevo neanche avuto il tempo di rispondere che il sue labbra,calde e morbide erano sulle mie.
«Scusa.. Ma mi sei mancata da impazzire..»Disse quasi in un sussurro con la fronte appoggiata alla mia.
«Mi sei mancato anche tu,sai?»
«Mm,davvero?? Se me lo dici così potrei non lasciarti mai piu..»
«Penso proprio che potrei correre il rischio..»Dissi sorridendo,per poi baciarlo dolcemente.
«Umh Umh.. Salve ragazzi..»
Cazzo, mi ero dimenticata di mia madre.
Non appena Liam vide chi ci aveva interrotto si staccò da me e comincio a grattarsi la testa,imbarazzatissimo.
Aveva un aria buffissima e di un bambino indifeso,allo stesso tempo.
«Emmh,mamma lui e Liam, un mio,cioè il mio.. insomma è Liam»Stavo cercando in tutti i modi di trattenermi dallo scoppiare a ridere.
«Salve signora,Piacere!» Le porse la mano, molto educatamente!
«Piacere Liam,io sono la mamma di Liz.»Ricambiò la stretta di mano ma era imbarazzata anche lei,non ci potevo credere!
«Io.. Io vado a comprare.. il coso! Ci vediamo più tardi Liz! Ciao Liam, mi ha fatto davvero piacere conoscerti.»
Non appena mia mamma chiuse la porta scoppiammo a ridere entrambi.
«Il coso,eh?»Non riuscivo a smettere di ridere e neppure io!
 




«Adesso chiudi gli occhi!»Dopo esserci ripresi avevo fatto vedere a Liam tutta la casa e adesso eravamo davanti la porta che dalla cucina portava dritto in garage.
«Chiudi gli occhi e non sbirciare,promesso?»
«Non ti garantisco nulla..»
«Eddaii,non essere cattivo. Non ci arrivo a coprirti gli occhi..»
«Vaa beene,promesso!»
Lo presi per mano e lo guidai con cautela giù per le scale che portavano al garage.
Avevo organizzato tutto con estrema cura, avevo sistemato in un angolo la mia camera oscura, grande abbastanza per entrambi. A terra poi avevo messo dei grandi cuscini, il tutto accompagnato da una leggera musica di sottofondo e qualche candela!
«Al mio tre apri gli occhi. Uno.. Due.. Tre!»
Non appena aprì gli occhi lessi nella sua espressione dello stupore.
«Wow..!»
«Oddio,non ti piace..Scusa!» Porca miseria, lo sapevo che non gli sarebbe piaciuto. Dio,quanto mi odio! Ma come ho fatto ad architettare una stupidaggine del genere, i cuscini, la musica.. Stavo per andare a spegnere le candele quando mi prese il polso..
«E’ semplicemente bellissimo..» Di nuovo quello sguardo che ti scava l’anima..
«Ti piace davvero?»
«Si, mi piace davvero!»
Avevo un sorriso ad ottantadue denti.
«Allora vieni,non è di certo questa la sorpresa..» Lo trascinai dentro la camera oscura prima di iniziare il mio monologo.
«Allora.. Ieri hai voluto che io conoscessi il vero Liam,ma anche io voglio che tu conosca la vera Liz.»Era li fermo che mi fissava,era imbambolato!
Avevo cominciato a sviluppare le prime foto, avevo deciso di sviluppare le foto della sera prima in modo che potesse capire come lo vedevo io.
Il primo bagno nel liquido per lo sviluppo, un secondo bagno in quello per l’arresto e un terzo bagno in quello per il Fissaggio.
«Voilà! Ecco la magia..»L’immagine stava piano piano apparendo. Ero soddisfatta di quelle foto erano tutte venute benissimo e lui era maledettamente perfetto. Non avevo spiccicato parola per tutto il procedimento ma mi avevo seguito con attenzione!
« Sei bravissima!Sono delle foto meravigliose..»Ma.. ma sono io..
«Sei tu come io ti vedo,che canti la tua passione anche in una foto. Era questa la mia sorpresa. Volevo che tu ti rendessi semplicemente conto di come sei per me. Di come io vedo il mondo tramite una macchina fotografica.»
Mi guardava,mi fissava a dire il vero.
«Ho detto qualcosa di sbagliato?»
Non mi rispose si limitò semplicemente sigillare quel momento con un bacio. Il bacio più dolce di sempre. Il suo bacio.
 
 
 
 
 
 
 
Eccoci con l’ottavo capitolo.
Grazie a tutti quelli che mi leggono, e a chi mi recensisce!
Grazie davvero,un bacio! Jwriter. :D

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Capitolo 9
*** Lui. ***


CAPITOLO 9. LUI.

Quella mattina mi ero svegliato con lei nei miei pensieri!
Non avevo perso tempo una volta sveglio a mandarle un messaggio.
«Buongiorno dolce principessa.. Ti ho sognato.. ho sognato me e te,insieme amore! Mi manchi!»
«Buongiorno dolce amore.. Oggi tocca a me. Mi manchi anche tu..»
«Che intendi?»
«Ci vediamo tra due ore sotto casa mia..»
«Niente dettagli?Sono curioso anch’io!»
«Assolutamente no!Niente da fare,caro mio!»
«Mmm..Sei cattiva, però va bene!A dopo principessa..»
«A dopo amore..»

Non era mai capitato che una ragazza mi facesse quest’effetto,in cosi poco tempo poi.
Era diventato un pensiero fisso,e dopo la sera passata insieme la situazione era drasticamente peggiorata.
Mi mancava, sentivo il bisogno di averla accanto,di sentirla vicino,dei suoi baci,del suo profumo,dei suoi meravigliosi occhi smeraldo. Sentivo il bisogno semplicemente di lei.
Quando le avevo cantato quella canzone avevo avuto la possibilità di mostrarmi realmente per quello che ero. Avevo cominciato a cantarle le parole di quella canzone quasi in modo naturale,avevo il bisogno di dirle quello che pensavo di lei e quella canzone era l’unico modo che conoscevo per farlo al meglio.
Ad interrompere i miei pensieri,fu come al solito quel rompi palle di Zayn.

«Pronto?»
«Ei,Liam! Sono con tutti gli altri. Ci vediamo oggi?»Aveva uno strano entusiasmo nella voce.
«Salutali tutti..»
«Si ma frena l’entusiasmo,eh.»
«E’ colpa tua che mi rompi tutto il giorno,tesoro!»Dissi con evidente sarcasmo.
«Si si,certo! Allora? Sei con noi?»
«Per oggi,avrei già un impegno..»
«C’entra Liz vero? Ma è una cosa seria,allora?!»
«Si.. Cioè, bè.. Credo di si.» Dissi sorridendo.
«Il tuo sorriso idiota è arrivato anche qui.»
«Naaah,non è vero.»
«Vabbè ci sentiamo,Ruba cuori! Non dimenticare che sabato avete un impegno!»
«Ma chi,scusa?»
«Tu è la tua dolce metà,mi pare ovvio!»
«Si certo! Ciao Zayn!»
«Ciao amore caro!»Chiuse il telefono tra le risate di tutti gli altri.
Erano i miei migliori amici,quei quattro ragazzi,da tutta una vita. Ci eravamo conosciuti durante il secondo anno delle medie,nell’aula delle punizioni. Mi rendo conto che non sia il migliore dei posti per fare conoscenza,ma sta di fatto che l’amicizia con loro non è mai più finita. Siamo sempre andati d’accordo su tutto,ma la cosa più grande che ci univa e che ha fatto si che formassimo anche una band era senz’altro la nostra musica.


Intanto tra un pensiero e l’altro il tempo era passato e adesso mi ritrovavo davanti casa sua, un tantinello nervoso.
Cazzo,Liam. Forza!
 
Avevo appena suonato il campanello e dopo poco arrivò lei ad aprirmi la porta.
Era bellissima,non indossava nulla di speciale eppure era proprio quello il punto.
Riusciva ad essere speciale senza nulla di speciale.
Era meravigliosa proprio perché era lei semplicemente. Senza trucchi o montature con la sua dolcissima semplicità!

«Ciao tesoro..» Dissi quelle parole quasi di fretta, per poi posare le mie labbra sulle sue.
«Scusa.. Ma mi sei mancata da impazzire..»Le sussurrai con la fronte sulla sua.
«Mi sei mancato anche tu,sai?» Mi disse anche lei in un sussurro.
«Mm,davvero?? Se me lo dici così potrei non lasciarti mai piu..» Dissi in tono provocatorio,ma non mentivo. Avessi potuto non l’avrei lasciata più.
«Penso proprio che potrei correre il rischio..»Mi disse sorridendo,prima di tornare a baciarmi.
Era difficile pensare a qualcos’altro mentre ero con lei. Era come se quei nostri baci fossero un portale per un qualche altro mondo,che era solo nostro.
E in quel momento eravamo li,nel nostro mondo. Non esistevano più i vicini che ci spiavano dalle finestre,non esistevano neanche lo spazio e il tempo,solo noi.


«Umh Umh.. Salve ragazzi..»
Chi cavol..?! Merda,la mamma di Liz. Mi misi subito da parte. Dio,che brutta figura!
«Emmh,mamma lui e Liam, un mio,cioè il mio.. insomma è Liam»
 «Salve signora,Piacere!»Le porsi la mano il più educatamente possibile.
«Piacere Liam,io sono la mamma di Liz.»Ricambiò la mia stretta di mano.
«Io.. Io vado a comprare.. il coso! Ci vediamo più tardi Liz! Ciao Liam, mi ha fatto davvero piacere conoscerti.»
Scoppiamo a ridere insieme non appena la mamma di Liz chiuse la porta.
«Il coso,eh?»Le dissi incapace di smettere di ridere.

 
Passato il momento di totale imbarazzo Liz mi fece vedere tutta la casa per poi portarmi in cucina.
«Adesso chiudi gli occhi e non sbirciare,promesso?»
«Non ti garantisco nulla..» Dissi scherzando..
«Eddaii,non essere cattivo. Non ci arrivo a coprirti gli occhi..»
«Vaa beene,promesso!»
Mi prese per mano e mi guidò giù per delle scale,ero quasi certo che stessimo andando in garage. Stavo provando ad immaginare a cosa avesse pensato,cosa mi ero lasciato sfuggire di lei..
«Al mio tre apri gli occhi. Uno.. Due.. Tre!»
«Wow..!»Aveva sistemato il garage davvero bene, c’erano alcuni cuscinoni per terra, ed una.. Una camera oscura?
«Oddio,non ti piace..Scusa!» Le presi un polso prima che rovinasse tutto..
«E’ semplicemente bellissimo..» Le dissi guardandola negli occhi.
«Ti piace davvero?»
«Si, mi piace davvero!»
Mi fece quel suo sorriso in grado di scioglierti il cuore.
«Allora vieni,non è di certo questa la sorpresa..» Mi prese per mano e mi portò dentro la camera oscura.
«Allora.. Ieri hai voluto che io conoscessi il vero Liam,ma anche io voglio che tu conosca la vera Liz.» Mi era sempre sembrato di conoscerla da sempre, forse proprio grazie alla sua semplicità. C’era ancora qualcosa che non conoscevo?
Avevo cominciato a muoversi in mezzo a tutti quegli aggeggi come se non avesse fatto altro per tutta la sua vita, completamente rapita. Aveva uno dei suoi lunghi boccoli fermato dietro un orecchio ed era bellissima mentre macchinava con quelle che sarebbero diventate delle foto.
Ero completamente rapito da ogni suo singolo movimento.
«Voilà! Ecco la magia..» L’immagine stava prendendo forma,come per magia su quel pezzo di carta.
« Sei bravissima!Sono delle foto meravigliose.. Ma.. ma sono io.. »Nelle sue foto c’ero io..
«Sei tu come io ti vedo,che canti la tua passione anche in una foto. Era questa la mia sorpresa. Volevo che tu ti rendessi semplicemente conto di come sei per me. Di come io vedo il mondo tramite una macchina fotografica.»
Non riuscivo a crederci,non sapevo che fare.
«Ho detto qualcosa di sbagliato?»
Avevo detto tutto ciò che di giusto di poteva dire e l’unica cosa che volevo fare era darle un bacio,era l’unico modo per poterle dire tutto quello che non sarei stato capace di dirle a parole.

Aveva sviluppato tutte le foto che aveva fatto negli ultimi tempi ed io l’avevo sempre osservata completamente rapito da ogni suo movimento.
C’erano diverse foto. Spesso i protagonisti eravamo io ed Amy, raramente c’era anche lei.
Le stavamo guardando insieme sdraiati l’uno vicino all’altra.
 «Posso chiederti una cosa?»Era appoggiata sul mio petto e quando le feci questa domanda tornò a guardarmi con i suoi smeraldi.
«Certo..» Di nuovo con quel sorriso.
«Le tue foto sono delle opere d’arte, ma capita molto raramente che il soggetto delle tue foto sia tu. E quando capita non si riesce a vederti bene. Come mai?»
Si alzò poggiandosi sul gomito per poter guardarmi dritto negli occhi.«La mia macchina fotografia è il mio occhio sul mondo,mi permette di mostrare agli altri come vedo le cose ma io non so ancora vedermi.. »
Mi stava ancora guardando,ma non lo stava facendo veramente. Aveva lo sguardo carico di pensieri e di malinconia.
Approfittando di quel momento presi la macchina fotografica,che aveva lasciato accanto a me, e cominciai a scattarle una serie di foto.
«Ei ma che fai?»Mi disse,tornando alla realtà.
«Voglio farti vedere come sei,farti vedere come ti vedo.»

E' da un po di tempo che non scrivevo,chiedo umilmente perdono a chi aspettava il seguito di questa storia.
Spero l'attesa sia sta ripagata. Cercherò di essere un po piu presente.
Grazie in anticipo a chi mi leggerà.
Un bacio, Jwriter. :D

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Capitolo 10
*** Insieme. ***



 
Liam non smise un attimo di farmi foto,diventò quasi un gioco. Con le facce più strane,a testa in giù,insieme a lui.
La serata passò cosi tra risate,coccole,baci,e tante foto.
Finimmo per addormentarci su quei cuscini senza neanche rendercene conto.
*Endless summer, oh, oh, oh, oh, ye, eh, eh, eh*
Dio,quanto odiavo la mia sveglia.
Una volta staccata la sveglia mi tirai su per capire che ore fossero.
Erano le 5.30. Benissimo. Nonostante fosse domenica,l’unico giorno in cui potessi dormire un po’ di più, ero gia sveglia e Liam era in coma accanto a me.
No,aspetta.Liam era dove?
Era completamente nel mondo dei sogni, con una faccia da cucciolo indifeso,bello da morire.
Non potevo svegliarlo ma dovevo,mia mamma sarebbe stata sveglia da un momento all’altro per correre a lavoro,se non mi avesse trovato nella mia stanza o peggio, con Liam a quell’ora, non sarebbe stata di certo contenta.
Mi avvicinai a lui il più lentamente possibile per posare sulle sue labbra un bacio delicato.
Aprì appena gli occhi,per inchiodarli nei miei e schiudere le labbra in un sorriso carico di sonno,ma bello da morire in ogni caso.
«Amore..»
«Buongiorno..»Dissi in un sussurro e sorridendo.
«Dove siamo?»
«Siamo nel mio garage,ci siamo addormentati.»
Si tirò su di scatto,cercando le chiavi della macchina.«O mamma mia. Mi dispiace un sacco,vado via subito.»
Non so neanche io come afferrai la sua mano.«Ei,ti ho svegliato solo perché mia mamma tra un po si sveglia per andare a lavoro,ma non c’è bisogno di dispiacersi non è successo nulla.»
Si fermò a guardarmi,e mi diede un bacio intenso.
«Adesso vado,però.»
Lo accompagnai alla porta,e le prime luci dell’alba erano già chiaramente visibili.
Stava per uscire dalla porta quando tornò indietro.
«Ah,dimenticavo. Buongiorno amore mio.» Mi baciò e andò via,lasciandomi a sorridere come un ebete davanti la porta.
Andai a letto che mi sembrava di fluttuare,ma prima di chiudere gli occhi mandai un messaggio ad Amy .
«Sono al settimo cielo,domani ti dico. :)»
E nello stesso istante in cui stavo per posare il cellulare ricevetti un messaggio.
«Mi manchi già,più tardi si pranza insieme. Dolci sogni,amore.»







Quando mi svegliai erano le 14.15.
Però,ero fiera di me stessa. Era un orario da record.
Chiamai di corsa Amy raccontandole in ogni singolo dettaglio la serata,mentre mi facevo suggerire un look per un pranzo con Liam.
Quando chiusi con Amy mandai un messaggio a Liam.
«Buongiorno amore,tra un quarto d’ora da me?»
Intanto che aspettavo un suo messaggio corsi in bagno per una bella doccia.
Quando finii la doccia risposi al cellulare che squillava già da un po.
«Pronto?»
«Ben svegliata,quando sei pronta io sono giù che ti aspetto.»
«Passi da salvatore dai mortali pericoli dei corridoi a stalker?» Avevo un tono decisamente provocatorio.
Rise di gusto.«Personalità contrastanti,non te ne avevo parlato?»
Scoppiai a ridere anche io. «No,credo proprio di no.»
«Devo essermelo dimenticato..»
«Sali,che fuori si gela. Il garage è aperto.»
«Sono un tipo pericoloso,sei sicura?»
«Penso che correrò il rischio,sono sopra.»
«Povera ragazzetta incosciente,arrivo.»Chiuse la chiamata ridendo.
Volai a vestirmi e quando senti la sua voce chiamarmi ero quasi pronta.
«Sali!»
Fece capolino dalla porta.
«Perdi ancora molto tempo?»
«No,sono quasi pronta..»
Si sedette sul letto e aspettò come un bambino paziente che io finissi di truccarmi e di sistemarmi il piu possibile i capelli.
«Dovresti smetterla di truccarti..»
«Si,certo. Così mi ingaggiano al volo per qualche film horror.»
«Ah allora oltre ad essere bellissima sei anche stupida.»
Mi girai a fargli una linguaccia e presi la borsa.
«Pronta.» Sorrisi.
Lui mi venne in contro mi strinse la vita con le braccia e mi diede un bacio.«Andiamo..»



Mi portò a vedere tutti i posti più belli e romantici di Londra.
Pranzammo in un ristorantino niente male,e passammo il resto della giornata insieme.
Non mi sentivo così libera,cosi amata,così me stessa da troppo tempo ed ero certa che lo stesso fosse per lui.







Care lettrici eccomi di nuovo qui.
Capitolo intemedio,il prossimo sarà una bomba.
Speriamo che vi piaccia, grazie a chi mi leggerà.
Un bacio, Jwriter.

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Capitolo 11
*** E loro? ***


Quella settimana passò velocemente tra Liam,Amy, e le lezioni non c’era stato tempo per pensare a molto altro e in pochissimo tempo ci ritrovammo catapultati all’inizio del week-end senza neanche rendercene conto.
Quel sabato mattina era iniziato con un messaggio di Liam che insieme al buon giorno mi avvisava del fatto che quel giorno avrebbe saltato le lezioni per un misterioso impegno di cui non mi aveva neanche accennato.
La cosa mi lasciava leggermente perplessa,ma alla fine avevo avuto Amy accanto che non aveva smesso di tranquillizzarmi tutto il giorno assicurandomi che era una cosa da niente e che me ne avrebbe parlato di certo più tardi.
Non appena suonò la campanella che segnava la fine della giornata mi precipitai fuori insieme ad Amy,per poter chiamare Liam nel tragitto per il ritorno a casa.
Ma proprio davanti al cancello c’era la macchina di Liam e quello appoggiato allo sportello bello da morire era proprio lui.
Non appena mi vide mi venne subito in contro per stritolarmi in un abbraccio e posare le sue labbra morbide e delicate sulle mie.
«Mi sei mancata un sacco oggi,sai?» Mi sussurrò subito dopo,in modo che solo io potessi sentirlo.
Ed io ricambiai con un altro bacio.
Intanto Amy stava lì,un po’ spazientita che aspettava che qualcuno si accorgesse anche di lei.
«Ma guarda un po’ chi c’è qui! Sei arrivata adesso?»Ridacchiò Liam.
«Liz,non te lo vorrei dire,ma qui il signorino avrebbe bisogno di una visitina.» Mi disse Amy in un sussurro un po’ plateale così che anche Liam sentisse.
Scoppiarono a ridere entrambi per poi salutarsi.
Quei due erano davvero uno spasso,era ormai quasi un abitudine per loro pizzicarsi così. Quasi un rituale senza il quale una conversazione non avrebbe mai potuto avere inizio.
«Allora,le vostre signorie illustrissime per questa sera hanno qualche impegno?»disse Liam guardandoci.
«Mm,non saprei. Amy per questa sera la nostra agenda che dice?» mi girai per strizzare l’occhio a Amy.
«Siamo piene di impegni,tutto potrebbe essere rivisto in base alla proposta che ci viene fatta.» ribatté lei.
«Benissimo,lo prendo come un no. Non mi chiedete niente perché sono muto come un pesce. Adesso salite in macchina.Finse un tono minaccioso
«Non credi che dovrei almeno avvisare mia madre?»dissi io,seria.
«Già fatto io,sono passata da casa di Amy per prendere dei vestiti che aveva lasciato li apposta per sta sera e già che ero in zona ho pensato di avvisare tua madre.»
«Amy? Lo sapevi?» Finsi di essere offesa
«Diciamo che sapevo che saremmo stati con lui sta sera,ma non ho la più pallida idea di dove siamo diretti.»
«Ah,bene. Grazie tante.»
Mi rispose con un occhiolino e io le feci una linguaccia di rimando tutto accompagnato dalle sonore risate di Liam.

 
 
 
 
Dopo aver farto scorta di schifezze al primo McDonal’s per pranzare,ci fermammo qualche ora più tardi davanti ad un capannone che,nonostante fosse un tantinello fuori dal mondo,era decisamente ben tenuto.
Qualche lampione fuori stava già facendo luce,nonostante fossero a malapena le tre,in quella uggiosa giornata londinese.
C’erano altre macchine posteggiate fuori,il che implicava che non fossimo da soli. Ma anche se mi sforzavo di pensare chi potessero essere gli altri incoscienti che di sabato pomeriggio preferivano starsene esiliati dal mondo in quella zona dispersa non c’era nessuno che mi venisse in mente.
Scesi dalla macchina, Io e Liam ,mano nella mano, ed Amy entrammo dentro il capannone che aveva tutta l’aria di uno di quei capannoni che da un momento all’altro saranno costretti ad ospitare un orda di gente impazzita all’insegna di una festa no-limits.
«Ragazziii!»urlò Liam.
Da dietro un qualcosa molto simile ad un palcoscenico spuntarono 4 teste.«Eccoli finalmente!»Risposero quasi in sincrono.
Corsero tutti ad abbracciarmi.
Il primo fu un ragazzo magrolino. «Finalmente Liz,non vedevamo l’ora di conoscerti,io sono Louis.» mi disse con un larghissimo sorriso.
Il secondo fu un ricciolino dagli occhi da cucciolo. «Io invece sono Harry. Liam ormai non fa che parlarci di te,è un continuo,da giorni ormai.»
Dietro di me Liam che si era appena affogato per la scomoda rivelazione fatta dal ricciolino fece scoppiare a ridere tutti.
Subito dopo fu il turno del biondone del gruppo che nonostante la sua evidente timidezza mi accolse con calore «Io invece sono Niall,sono davvero contento di conoscerti.»
E per ultimo toccò ad un brunetto dallo sguardo profondo. «Zayn,piacere.Finalmente ti vediamo. Ei amico decisamente ottima scelta.» Strizzò l’occhio a Liam che mi cinse i fianchi e mi attirò a se.
«E invece questa bellezza,chi è?» Disse Zayn guardando Amy.
«Oh,scusate. Ragazzi,lei è la mia amica Amy.»
Tutti si precipitarono addosso a lei,e ripeterono esattamente lo stesso procedimento. Tranne Zayn che da vero gentiluomo baciò la mano ad Amy prima di presentarsi a lei.

 
 
 
 
 
Chissà cosa ci fanno in questo capannone,e chissà che cos’altro deve succedere.
Anche questo capitolo è finito. Spero vi piaccia,leggete in tanti e recensite :D
Vi aspetto. Un bacio Jwriter :D

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Capitolo 12
*** Stupore. ***


Cavolo.
Cos’era un angelo?..
Certo Liam avevo fatto un ottima scelta con Liz,era davvero una bella ragazza e sembrava molto dolce,ma Amy.
Quella ragazza era uno splendore.
L’avrei conquistata,piano e con cura,quella cura che lei non aveva avuto nel conquistarmi.
Cacchio,io ero Zayn non potevo rimbambirmi così per una ragazza che non conoscevo neanche eppure l’unica cosa che volevo era conoscerla,che lei si fidasse di me,si aprisse con me.
Mi ero bloccato a fissarla e lei mi stava guardando con una faccia perplessa.
Dio,che figura da cretino.
Si rese conto del mio imbarazzo e mi sorrise.
Quel sorriso era il mio sole personale,un calore al cuore che quasi mi si sciolse.
«Allora,scusate. Adesso posso sapere cosa prevede la serata?» La voce di Liz interruppe queglli sguardi tra me ed Amy.
Liam fece girare Liz avendo così la possibilità di guardarla negli occhi senza mai staccare le braccia dai suoi fianchi.
«Qui oggi ci sarà un nostro concerto,quindi adesso andatevi a cambiare perché vi vogliamo in prima fila. Vero Zayn?» mi strizzò l’occhio. Possibile che aveva già capito tutto? Si era possibile,quel ragazzo mi conosceva meglio di chiunque altro,forse anche meglio di me stesso.


In quel capannone immenso,per fortuna,c’erano anche dei camerini un po’ improvvisati,ma pur sempre utili.
Quando uscirono da li,erano uno schianto.
Liz era uscita per prima lasciando tutti a bocca aperta Liam compreso indossando un vestitino bianco che gli lasciava una spalla scoperta.
Poco dopo uscì Amy con un vestitino panna che evidenziava le sue curve perfette. Quella ragazza era perfetta.
Mi passo accanto e mi spinse su il mento,per poi passare oltre.
Ero rimasto ancora a fissarla.
Cosa mi stava succedendo? Quello decisamente non ero io.






Avevo voglia di far capire qualcosa in più su questo Zayn.
Spero vi sia piaciuto.
Un bacio Jwriter.
I ragazzi non si esprimono benissimo riguardando i vestiti quindi ecco come li avevo immaginati.
Liz.     

Amy.

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