Un amore tutto nostro.

di Celin
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. Una nuova psicopatica in giro per casa. ***
Capitolo 2: *** 2. Scontri e incontri. ***



Capitolo 1
*** 1. Una nuova psicopatica in giro per casa. ***


Precisazioni: storia ambientata nei tempi di oggi.
Questa fanfiction, girovagava da tempo nella mia mente da parecchio tempo e, dato che nell'altra storia appena cancellata, non ho ricevuto  nemmeno una recensione, ho deciso di continuare a scrivere nonostante lo sconforto.
In quanto hai protagonisti ho voluto cambiare coppia. Ho voluto eliminare i Robsten, allungando la vita ai Kriner (?) .
Ebbene sì, questa volta i protagonisti saranno: Taylor Lautner e Kristen Stewart.

Buona lettura,
L, :3

1. Una nuova psicopatica in giro per casa. 

Era da tempo, ormai, che papà mi aveva accennato della sua nuova relazione con una donna.

Mi aveva confessato tutto dopo, almeno, una manciata di settimane dai suoi frequenti appuntamenti, perchè aveva 'paura' della mia reazione alla notizia. Makena, non aveva avuto l'occasione di essere partecipe alla confessione di papà dato che, era interamente impegnata a preparare alla perfezione le sue due 'settimane da Dio' in Michigan con le sue amiche. La nonna si sarebbe presa cura delle ragazzine in calore - così le chiamavo io - ma Makena aveva convinto papà a occupare la nostra vecchia casa, per non dar noia alla nonna, e papà - proprio come un pollo- aveva accettato.

"Dan Lautner, ragazzone, mi stai davvero dicendo che, tu, uomo di mezz'età stai frequentando una donna?"

Lui annuì. "Avanti papà, confessa, quanto l'hai pagata?" chiesi, colpendolo con una pacca sulla spalla e rivolgendoli uno dei miei sorrisi più belli. " Mezz'età? Hei, Taylor, non ho nemmeno compiuto i 35 anni e già mi definisci uno di mezz'età? Avanti, ti sembro così vecchio e poi, sai una cosa? Le donne mi vengono ancora dietro, e non sono ancora caduto così in basso da pagarle! Mi vengono tutte quante dietro, ragazzo mio!" mi sorrise, con uno sguardo di sfida.
"Papà dai, l'ultima 'donna' se così possiamo definirla, che ultimamente ti veniva dietro era la signora Ermet, e credimi, non vorrei per nulla al mondo una matrigna del genere. Donna sulla cinquantina, priva di tinta hai capelli e...aspetta, aspetta: quanti anni ha la tua donna e, cosa altrettanto importante, è la signora Ermet?" Chiesi, perdendo quasi tutta la fiducia che avevo per mio padre.
Cavolo, al mondo c'enerano tante di donne bone, e lui non poteva portarci a casa una nonnetta, e sfruttarla per 'incatenare' i suoi desideri da uomo e per farle fare la tata a noi.

"Ahahahah, tranquillo Tay, è una donna sulla trentina, attraente, divorziata ed a carico di una figlia della tua stessa età." sorrisi divertito, soffermandomi alla parola 'attraente' ed immaginandomela. Speravo solamente che assomigliasse alla Aniston, e di certo, sarebbe stata guerra aperta col mio vecchio. Di sicuro.
"Bene, lo spero per te, papà. Te lo meriti, hai bisogno di una donna su cui contare e Makena, ha bisogno di una mamma con cui confidarsi. Forse non sarà lo stesso, non sarà la mamma, ma è pur sempre qualcosa. Dan, almeno questa, non fartela scappare!"
Ero contento per papà.
Dopo tanto tempo, era arrivata anche la sua di occasione. Aveva sempre aspettato che, sia io che Makena fossimo cresciuti abbastanza, per comprendere il suo bisogno di avere accanto a se un'altra che non fosse la mamma. Aveva sofferto, tantissimo, dopo la perdita della mamma ma poi, si era rialzato più forte che mai per superare tutto quanto e, per dare un calcio in culo a tutte le sfortune a noi assegnate.
Era la sua occasione, forse, una delle ultime e, non se la sarebbe fatta scappare. Non questa volta.
"Beh, era a proposito di questo che volevo parlarti, Tay. Volevo chiederti una cosa.. forse, non la prenderai tanto bene, ma voglio almeno provare a proporti questa mia 'decisione'. Beh, se poi non sei d’accordo, okay, cercherò di rimediare a tutto con qualcos’altro."
"Dica,dica Lautner!". Esclamai con voce da cowboy, cercando di far addolcire le sue fossette tese, in un bel sorriso, e così fu.
Doveva sputare il rospo e dall'impressione che dava, era piuttosto grosso.
"Vorrei che, beh..vorrei proporre a Jules e sua figlia, di venire a stare qui, da noi. La casa è grande e i due piani, almeno quando non ci sono le amiche di tua sorella ad invadere la casa, sono abbastanza ampi e comodi.
Purtroppo Jules, sta’ avendo grossi problemi con suo marito, con l'ex. Vuole la casa in cui lei e sua figlia abitano, per far vivere lì la sua 'nuova' famiglia e, non li importa nulla di loro due. Il suo scopo, adesso, è vederle fuori da quella casa. A calci in culo per strada, ecco. La sto’ frequentando e, sarebbe da coglione non accoglierla in casa, cosa ne dici? Ti và?
"Che razza di domande sono papà? Me lo chiedi anche? - volevo farli prendere un colpo, come mio solito - E' ovvio che mi và!"
Alle mie ultime parole, il bel Dan Lautner, sputò fuori tutto la brutta aria che aveva dentro in un grande sospiro. Tenerlo sulle spine era il mio forte e, un giorno di questi, li avrei fatto prendere un infarto, senza dubbio.

Papà, dopo le mie parole, decise che quel giorno stesso ne avrebbe parlato con Jules, dopo aver accompagnato col furgone Makena e le 'giovani donne in calore' da nonna Stacy. Purtroppo, dovetti andare anche io, per avere uno strappo a casa di Boldon.
Quelle ragazzine avevano, di sicuro, dei seri problemi. Mi stavano con gli occhi incollati, come se fosse una cosa normale per loro. Quella accanto a me, poi, era un po' troppo focosa per la sua età. Ad ogni mio minimo movimento, si alzava le poppe, per volumizzarle, e voleva essere guardata.
Appena papà accosto sul vialetto che dava a casa dei Boldon, aprì la portiera in tutta fretta e mi lanciai fuori, senza pensarci due volte. Sentì che, se non lo avessi fatto, mi sarebbero saltate tutte e sei addosso e, per la prima volta nella mia vita pensai che, mia sorella tra tutte, era senza dubbio la più normale.
Dopo le belle parole ospitali della signora Boldon, salì in tutta fretta a due a due le scale per arrivare in camera di Boldon, Kyle, anche se io preferivo chiamarlo Boldon.

"Ed ecco a voi tutti, il grande portento del Michigan: Taylor Daniel Lautner!" esclamò Kyle, appena varcai la soglia della sua camera, accompagnato dal suo solito sorriso a trentadue denti.
"Mmm, siamo di buon'umore oggi, Boldon?" domandai, sdraiandomi come sempre sul letto, e poggiando i piedi sul bordo.
"Lo sono sempre, mi conosci no? Non ho sentito il rumore della moto arrivare, l'hai aggiustata di già? domandò sovraeccitato.
"No, non ancora. Mi ha dato uno strappo papà col furbone. Stava andando in Michigan ad accompagnare la sanguisuga di mia sorella e le prorompenti amiche." Risposi, prendendo una delle solite barrette svizzere dal davanzale della scrivania.
"Ah, va bene. Che ne dici di andare a fare un giro, Lautner? Dobbiamo fare presto però, oggi, non ho tutto il tempo a tua disposizione. Devo andare a preparare con mia madre la festa a sorpresa per mia nonna." disse, facendo svanire il suo buon'umore dal suo volto.
"Quindi, non vai nemmeno tu alla festa di Lisday Even? Non andavi 'matto' per quella biondina?" Domandai, mandandogli una delle mie solite frecciatine scherzose.
"Sono. ancora. pazzo. di. lei. - esclamò, fermandosi ad ogni parola, era nervoso, faceva sempre così quando lo era - Ma purtroppo una nonnetta sui settant'anni compie gli anni, proprio oggi, e quindi niente. E poi, Lautner, te l'ho detto: dove vado io, vieni tu.
Non lasciare che, il carattere delle amiche di Lisday, ti influenzino. Lis, è una brava ragazza, Tay!" esclamò, sognando ad occhi aperti la sua 'amata'.
"Kyle, se è loro amica ci sarà un perchè. Lei è come tutte le altre, si burla della tua cotta e tu, pazzo ed innamorato, non te ne accorgi.
Stai diventando una vera pappamolla, Boldon!" accompagnai le mie parole da una smorfia che, andava a braccetto con la parola 'pappamolla'. "E comunque, anche io, oggi non potrò stare tanto tempo con te, amico. Papà ha deciso di far venire da noi la sua nuova compagna e la figlia. Avremo un bel po' da fare e in più, non avremo fra i piedi Makena. Che soddisfazione!" feci a mo' di respirare aria pura e misi le mie braccia dietro la nuca, per rilassarmi completamente.

Dopo essermi divertito tutto il pomeriggio a giocare a basket nel piccolo campo di casa Boldon, mi precipitai a casa mia. Se Jules avesse accettato, sarebbero venute quel pomeriggio stesso a casa, e meglio per tutti, farmi trovare bello fresco, dato che dopo le partitelle di basket ero peggio di un maiale.
Quando entrai, non c'era nessuno, così come previsto ne approfittai per fare una doccia. Impiegai mezz'ora per passare e ripassare lo shampoo nei folti capelli e, dopo essermi coperto le parti 'intime' uscì dal bagno.
Non ebbi nemmeno il tempo di aprire del tutto la porta che, vidi, una ragazza nel corridoio che dava il via alle nostre camere da letto.
Era una bellissima ragazza.
Forse quella era la figlia di Jules che aveva la mia stessa età, di cui mi aveva parlato papà, dato che di certo non poteva essere la trentenne, nonostante fosse anche lei di un fascino strabiliante.
Aveva dei lunghi capelli di un colore raro. Un miscuglio fra il biondo ed il castano. A dare quel tocco in più, erano anche i suoi occhi.
Anche quest'ultimi, belli come il sole, di un verde intenso, quasi azzurro.
Sembrava piuttosto timida ed anche imbarazzata davanti alla mia persona. Forse per il mio torso scoperto o anche, per i miei occhi fissati su di lei. Era a disagio, di sicuro, così iniziai a spezzare quel silenzio.
"Ciao, tu devi essere...."
"Kristen."
"Ah, sì, Kristen. Io sono Taylor." le accennai, accompagnando il tutto col mio solito sorriso sghembo.
"Sì, mia madre mi ha parlato molto di te, e sopratutto, di tuo padre, sai com'è, quando due si frequentano.." accennò imbarazzata.
"Oh sì, capisco eccome! Quel vecchio zoticone parla continuamente della sua bella Junes, di quando attraente e dolce sia, e di quanto vorrebbe tenerla accanto a se, in eterno. Sinceramente? Pensavo che stesse frequentando una di quelle donne sulla cinquantina che usasse per fare da tata a noi, e invece, penso che dalla descrizione sia davvero una bella e brava persona, tua madre." ammisi come per confidarmi.
"Ahahahah, sì, lo penso anch'io." mentre sorrideva alle mie parole, continuava a guardare la mia 'parte nuda'. Ne ero compiaciuto. Almeno qualcosa, oltre al mio fare divertente, le piaceva.
"Bello, eh? " mi scappò con un sorriso.
"Cosa?" domandò non capendo, spaesata.
"No dico, bello il mio fisico. Ti piace guardare e, devo dire che, hai anche buon gusto, ragazza! " le risposi, rivolgendoli un'occhiolino.
"Ma..cosa..no! Oddio, ma stai male? Cosa vai a pensare? Stavo guardando un punto immaginario non guardavo..ah, ma cosa puoi capirne tu, eh? Una è in imbarazzo, tenta di non guardare negli occhi l'altro, e subito si ritrova ad essere definita come una ‘depravata’ che sbava davanti ad un torso nudo! Non ti stavo guardando, e se proprio ne avessi bisogno, mi consolerei con qualche rivista!” buttò tutto giù, quasi d'un fiato, voltandosi e dirigendosi al piano di sotto.
Era nervosa, forse anche prima delle mie parole, e la tensione era schizzata alle stelle quando l'avevo provocata. Non sapeva come comportarsi, era 'nuova' in casa, ed io come sempre, avevo reso tutto più difficile. Certo però, che un po' di calma le avrebbe dato più forza eh!

"Ah, di bene in meglio: una nuova psicopatica in giro per casa, wow!" esclamai dirigendomi divertito verso la mia camera.

 

 

Primo capitolo terminato, wow!
Onestamente? Per la prima volta in vita mia, mi sento totalmente realizzata e fiera di me stessa, provo un sentimento nuovo per questa coppia. Non ho mai scritto di loro, è la prima volta che lo faccio e mi sento completa.
Mi diverte il fare 'scanzonato' di Taylor e la sua totale fiducia e comprensione verso suo padre.
E sopratutto mi diverte il primo approccio di Kristen, alquanto nervosa da tutta quella situazione.
Vi dico solo una cosa, ragazzi: Ci sarà da divertirsi, cavolo, eccome se ci divertiremo!
Besos, Lana/e
.

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Capitolo 2
*** 2. Scontri e incontri. ***


Precisazioni: Ho deciso di pubblicare il secondo capitolo oggi, dopo nemmeno un giorno, per una mia mancanza.
Domani partirò e starò via per qualche giorno. Non avrò con me il computer, così, per aggevolarmi il lavoro, ho deciso di postare oggi, per non far attendere molto - a chi segue la storia - per il continuo.
Spero di ricevere almeno qualche recensione da parte vostra: mi renderebbe davvero felice!

Buona lettura,
C. :3

 

2. Scontri e incontri.

Dopo essermi preparato scesi in salotto, per incontrare Jules e sopratutto, per parlare con Kristen. Dovevo chiarire il malinteso per non mettermi in cattiva luce con la trentenne attraente. Era meglio non rischiare nel caso fosse la Aniston.
Sceso in salotto notai che la ragazza non c'era. Al posto suo però, c'era mio padre in compagnia di una donna. Sicuramente, senza alcun dubbio, quella accanto a lui che per poco non se lo limonava, doveva essere Jules: la compagna attraente di mio padre, e madre della nevrotica.
Non feci caso alla sua bellezza in particolare e nemmeno alle sue gambe - quasi - del tutto scoperte con una gonna corta, nonostante fosse davvero una bella donna. Ero soddisfatto sì. Menefreghista, ma anche soddisfatto.
Più che altro cercavo qualcos'altro, o meglio, qualcun'altro.

"Papà?" domandai, chiedendo la sua attenzione.
"Oh Taylor! Eccoti qua, finalmente, Jù voleva tanto vederti!" esclamò sorridendomi.
"Essì, cercava il pezzo forte della famiglia..eccomi qui:  piacere Jules, sono Taylor." affermai sorridendoli e tendendoli saldamente la mano.
"Ah, leva quella mano e abbracciami,Lautner!" esclamò divertita, poggiando uno degli scatoloni dei traslochi sul pavimento, e abbracciandomi calorosamente.
"Oh, bene! - sorrisi staccandomi lentamente- vedo che la tua donna, Dan, non perde affatto tempo,eh!" ammisi scherzoso, e rivolgendogli un'occhiolino.
"Bene, bene, bene, okay.. sicuri di non esservi già conosciuti tempo fa? Mi sembrate così in simbiosi, ragazzi miei che.."
"Papà, papà: frena. Tranquillo, fino ad ora ho avuto storie solo con delle stizzose cheerleaders in cerca di salsicciotti belli grossi. Non mi sono ancora fatto nessuna nonnetta." affermai, dandogli un pacca sulla spalla.
"Il solito gentiluomo tu, Tay!" accompagnò il tutto con una smorfia disgustata
"Si, grazie papà. Comunque oltre a conoscere Jules, sono venuto a chiedervi se, avevate visto Kristen in giro, qui.."
"Oh, hai già conosciuto mia figlia?" domandò felice Jules.
"Sì, c'ho parlato, in un certo senso. Devo..devo dirgli ancora alcune piccole cose, voi l'avete vista?"
"Penso che dovrebbe essere nella vecchia camera di Makena, l'abbiamo posizionata lì, per darle un po' di privacy. Meglio evitare di farle sopportare Makena e le sue compagne, quando faranno le loro solite riunioni." Rispose mio padre, contento. "Comunque, posso parlarti un secondo? Tesoro, tu continua pura a disfare le tue cose, io, arrivo subito." aggiunse afferrandomi per una spalla e portandomi in cucina"

"Beh?" domandò eccitato.
"Beh..cosa papà?" chiesi spaesato.
"Avanti, cosa ne pensi di Jules?"
"Ah beh, è una bella donna - senza alcun dubbio- , è divertente ed è grande! Complimenti ragazzone, bella scelta!" affermai, facendo compagnia al suo buon'umore.
"Sapevo che ti sarebbe piaciuta. Vedrai che anche Makena l'apprezzerà, ne sono certo.
Questa volta, non scapperà. E' quella giusta: ogni minuto ne sono sempre più convinto, figliolo." aggiunse impacciato ed emozionato."
"Oh - esclamai aprendo il frigo e afferrando una sprite - e proprio approposito dell'argomento "scappare" che ti volevo parlare, Dan."
"C'è qualche problema?"
"In verità? Sì, papà, c'è un grande problema.
"Di cosa si tratta?" domandò nervoso. Era in ansia, quasi preoccupato.
- sorseggiai un po' di sprite per poi poggiarla sul tavolo - Tienila alla larga dalla tua puzza orrenda di piedi, Lauter, o se ne scapperà di sicuro! - esclamai afferrando la lattina, strizzando un occhiolino a mio padre e dirigendomi di sopra senza attendere una benchè minima risposta.
Per quanto lo conoscevo, sicuramente aveva sferrato uno dei suoi soliti sorrisi. Ormai vittime delle mie grandi battute.
Ero un grande. Un grande, e lui lo sapeva.

Salite le scale per arrivare al piano di sopra mi soffermai sulla 'presunta' camera di Kristen.
Papà aveva aggiustato la porta di quella camera, prevendendo l'arrivo delle sue nuove coinquiline, dato che in uno dei soliti battibecchi miei e di Makena, l'avevo del tutto sfondata.
Mi soffermai e, tesi le orecchie per ascoltare. C'era un totale silenzio. Forse stava dormendo, oppure escogitando qualcosa. Ero curioso.
Chissà se si era infilata già il pigiama per venire di sotto a cena, in biancheria oppure, era vestita come quel pomeriggio.
Volevo scoprirlo. Tutto era più forte di me, sopratutto la curiosità che aveva preso il sopravvento, così bussai deciso.

"E' aperto!" urlò calma dall'interno della camera.
Aprì la porta velocemente, e la fissai.
"Ciao!"
"Ciao, Taylor". "Alzò il viso, guardandomi. Era seduta su una poltroncina - sua - bianca che faceva pandant col colore viola del cartongesso della camera, e impegnata a leggere un libro. 
"Ero venuto per.."
"Controllarmi?" aggiuse acida."
"No, per sapere come stavi, non ti vedevo in giro, ma se ti dà noia o altro posso.." risposi, indicandole fuori dalla porta.
"Puoi restare. - feci per entrare- Sulla soglia della porta." aggiunse facendomi l'occhiolino.
"Però, ci sa fare la ragazza - sospirai sorridente tra i denti - Bella camera, complimenti!" ammisi, guardandomi intorno.
Qualche giorno prima quella camera era del tutto vuoto. A volte, quando preparavamo delle feste in casa, mettevamo le cose più inutili in quella stanza, per fare spazio nel salotto e invece, adesso, era del tutto piena di mobili nuovi e da ragazza.
Kristen aveva buon gusto. Aveva aggiunto un ampio letto che poteva anche ripiegarsi in un comodo divano. Le coperte erano viola, mentre il tessuto che ricopriva le parti spoglie del letto erano bianche. C'era anche una libreria nuova di zecca e accanto, un enorme armadio - sempre bianco-  che sicuramente faceva anche da scarpiera.
"Sì, a volte faccio cose di questo genere, prima di sbavare difronte a dei pettorali nudi." ammise sarcastica.
Oh, Tay, colpito e affondato wow!
Incassai quell'ennesima provocazione e continuai, come se nulla fosse.
"Cosa leggi?" domandai poco interessato, sorseggiando la mia amata sprite.
"Cime tempestose: un romanzo di cui sicuramente, non hai mai sentito parlare. Quando io lo leggevo per la prima volta, tu, sicuramente eri a limonare con qualche cheerleaders in cerca di coccole."
"Oh, colpisci in basso, Kristen!" aggiunsi sorridendo spavaldo.
"No, in basso no. Ti piegheresti in due se solo te le toccassi le parti basse." ammise ironica.
"Ah, avanti non.."
"Vuoi provare?" mi interruppe, rivolgendomi uno sguardo assassino ma allo stesso tempo sexi.
"No, grazie. Allora? Per quanto vuoi continuare a tenermi il muso? Per tutta l'eternità, forse?" Annuii.
"Avanti, Kristen, conviviamo nella stessa casa e poi non ti ho detto niente di così osceno. Ti ho solo detto che.."
"..sono una che, si inginocchia ai primi pettorali che vede, che ho buongusto anche solo parlandoti e che, terza cosa non per questo meno importante, sono disperata. Non l'hai detto, ma me l'hai fatto intendere. - si era alzata ed era faccia a faccia con me -. Lautner, non sottovalutarmi. Sarò anche una ragazza nuova, ma se voglio colpirti lo faccio - alzò il ginocchio e, mi colpì velocemente le 'parti basse' - senza problemi. E adesso, scusami, ma vado a consolarmi con qualche rivista che ritrae dei veri pettorali, ciao!" mi fece un'occhiolino accompagnato da un 'ciao,ciao' con la manina, prima di chiudermi la porta in faccia.

Quella ragazza era una forza. Mi aveva colpito le palle - in modo brusco - senza problemi, mi aveva provocato, divertito e allo stesso tempo irritato. Mi piaceva, e presto, mi sarei vendicato.
"Alla prossima, sorellina" sospirai sorridendo, in preda al dolore atroce dei miei gioiellini.

 

Secondo capitolo terminato, finalmente!
Mi sento abbastanza contenta del contenuto di questo capitolo. Non sarà il massimo e nemmeno tanto ricco, ma l'ho dovuto scrivere su due piedi, in fretto e col tempo massimo di un'ora e mezza. Spero che, almeno questa volta, riceva qualche recensione. Stò aspettando ancora la mia prima recensione D:, e sono sicura che prima o poi, l'avrò.
Ne approfitto - dato che non ci sarò - per darvi gli auguri di un felice anno nuovo -speriamo- ricco di soprese e novità belle.
Besos, Celin.

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