Taken;

di Ms_MartyReid
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** “I slept on your doorstep, beggin’ for one chance” ***
Capitolo 2: *** “Thank you for showing me who you are underneath” ***
Capitolo 3: *** “You only want me when I’m taken” ***



Capitolo 1
*** “I slept on your doorstep, beggin’ for one chance” ***


“I slept on your doorstep, beggin’ for one chance”

 

Le sorrido, incredulo. Lei si passa una mano fra i capelli biondo cenere e sbuffa. I suoi occhi celesti mi provocano un brivido. E’ più bella che mai, è splendida. E mi sta lasciando.

«Tu… Stai rompendo con me?!» mormoro, un nodo in gola e le lacrime trattenute a stento.

«Alla fine ci sei arrivato!» dice con una risatina.

«Ma… non è giusto» bisbiglio.

«Oh, andiamo, sapevamo entrambi che sarebbe finita presto!».

Non riesco a rispondere. Mi brucia lo stomaco e sono sul punto di vomitare.

«Che sarebbe finita?! Cazzo, Nic, stiamo insieme due anni! Dimmi che stai dicendo queste cose perché sei ubriaca».

«Liam, io sono più lucida di te! E poi, beh, siamo stati una coppia piuttosto aperta…».

La testa comincia a girare e una nuova, squallida consapevolezza si fa spazio nel mio cervello. Allora erano vere. Erano tutte vere, quelle voci. Quelle maledette voci su Nicole e la buona metà del popolo maschile della scuola erano vere.

«Tu… Tu… Chi?!» riesco a dire.

«Liam, non farne una tragedia. Con te sono stata bene, lo sai. Ma non sento più quella scintilla… E poi litighiamo fin troppo spesso» conclude risoluta, facendo spallucce.

Scoppio in una risata isterica.

«Ovvio! Ti chiamo due volte al giorno e mi accusi di essere peggio di una zecca. Ti chiamo una sola volta e mi chiedi con espressione ferita se per caso non mi interessi più. Ti dico che ti amo e arricci il naso, non lo faccio e mi prendi a schiaffi e pugni. Ti chiedo di uscire il sabato sera e dici che vuoi le tue libertà. Non lo faccio e mi gridi che posso andare a fare sesso con un altro paio di quelle stronze che secondo te frequento. Ovvio che litighiamo! Io ci provo ad essere migliore, perché sono innamorato di te, cazzo! Ma non posso, non ci riesco, a capire come devo essere!» sbotto, e forse sto piangendo. Non lo so, le orecchie mi pulsano, non riesco a concentrarmi abbastanza per capirlo.

Lei sorride, e sento le farfalle nello stomaco. Rabbrividisco, forse per il freddo settembrino, o forse no.

«Non posso farci molto se sei innamorato di me, ma se è così devi accettare le mie scelte. Perciò, torna a casa. Riflettici. Fra un paio di giorni ti sarà passato già tutto!» dice passandosi la lingua sulle labbra rosee e piene.

«Mi hai detto che mi amavi appena due ore fa…».

«Già, prima e ultima volta. Lo credevo anche io, ma, pensandoci,  ho capito che sbagliavo. Ora devo andare. Ci si vede in giro, eh?!».
Si volta, infila le chiavi nella toppa e apre la porta di casa. Entra e poi se la chiude alle spalle.

Mi lascio crollare sul primo gradino e guardo lo schermo del cellulare, che sta vibrando.
“Louis”.
Non rispondo al mio migliore amico. Ora sto piangendo e sto tremando, lo so. Ho il cuore in pezzi, calpestato, ed è perché ora so che tutte le certezze che avevo fino a dieci minuti prima ora sono solo vane illusioni. Mi sdraio su quel gradino di marmo freddo e chiudo gli occhi.

Nicole domattina si sveglierà e, aprendo la porta, mi troverà davanti a sé. Mi chiederà scusa, dicendomi che era ubriaca quando mi aveva vomitato addosso tutte quelle parole la sera prima, e mi bacerà. E io raccoglierò tutti i pezzi di cuore dispersi per lo stomaco e lo rimetterò insieme.

Ne sono certo.














 

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YEAH, IT'S MY SPACE.
Questa storia ha solo TRE capitoli, dato che si divide in tre MOMENTI.
Questo è il primo e spero che riceva qualche recensione (una o due, ja! *-*).
Se sarà così, aggiornerò, altrimenti no.
Cioè, voglio dire, sarebbe inutile se non se la caga nessuno xD
Detto questo... Ah, si, c'è solo Liam.
Ma non fa niente, è abbastanza patanoso anche da solo :3
Ora vado.
Ciao gente =D

- Marty;

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Capitolo 2
*** “Thank you for showing me who you are underneath” ***


"Thank you for showing me who you are underneath"

 

«Danielle, smettila!» grido, parandomi il viso giusto in tempo e nascondendole il mio sorriso.

«Dai, non schivare le mie palle di neve! E’ divertente quando ti prendo!» risponde lei, fingendosi offesa.

«Ah, si?!».

Fulmineo, prendo un po’ di neve e gliela tiro, centrandola. Lei grida e io la raggiungo. Le faccio il solletico per quanto possa permettermelo il suo giubbotto imbottito blu elettrico.

«Liam, non si colpiscono le ragazze!» dice ridendo. «Lasciami!».

La sua risata mi contagia. Per farsi mollare, mi morde la mano, e io la lascio andare sconvolto. Mi fa una linguaccia e si lascia cadere nella neve. Fissa il cielo limpido e sorride.

«Guarda!» si esalta.

Mi indica con il dito inguantato il sole e io mi siedo accanto a lei.

«Il sole, la neve, nessuna nuvola, vento gelido. E’ l’inverno più bello che Londra abbia mai visto, secondo me» mi dice.

Mi volto a guardarla e mi rendo conto che mi sta fissando con un sorrisetto divertito. I ricci castani le si stanno bagnando ma non le interessa minimamente. Arriccia il naso in modo carino e dolce.

«Cos’hai, Payne? Sei fin troppo silenzioso!».

«Danielle, da quanto ci conosciamo io e te?».

«Teoricamente, da una vita, dato che siamo vicini. Ma praticamente siamo diventati amici solo da… tre mesi, più o meno?!» risponde, facendo i calcoli velocemente sulle dita.

«Si, tre mesi» approvo, riflettendoci. «Da quando mi ha lasciato Nicole».

«Perché io ti ho trovato il giorno dopo a vagare con la febbre per il parco, piccolo cucciolo, e ho ascoltato le tue pene mentre ti imbottivi di antibiotici. Beh, almeno ora sai che passare una nottata su un gradino di marmo gelido a settembre inoltrato non è una buona idea. Oh, andiamo, ancora non riesco a crederci! Pensasti sul serio che ti avrebbe implorato di perdonarla la mattina successiva?!» mi prende in giro, in un tono un po’ strano. Mi tira della neve e scoppia a ridere, come una bambina.
«Penso che lasciarti sia la cosa migliore che abbia mai potuto fare una come lei. Voglio dire, lo sapeva tutto il paese che tipa era, ti faceva solo soffrire. Ma questo te l’ho già detto».

«Già» dico, facendo un sorriso sghembo. «Penso che dovrei ringraziarla. Mi ha fatto capire lei stessa com’è fatta sotto sotto…».

«Non proprio sotto sotto. Liam, l’unico a non accorgersi del suo carattere orribile eri tu, troppo innamorato da vedere chiaramente la realtà».

«E poi dovrei ringraziarla perché mi ha permesso di conoscere te» aggiungo con semplicità.

«Cos’è questo?! Un tentativo di conquistarmi, Payne?!» scherza, facendo brillare i suoi splendidi occhi nocciola.

«No» bisbiglio.

D’impulso, mi sporgo su di lei e la bacio. Le sue labbra umide accolgono le mie con sorpresa ma poi accettano in fretta il loro bacio caldo, lento, dolce.

«Questo» dico dopo qualche istante, allontanando il viso e sorridendole, «è un tentativo di conquistarti. Dici che ci sono riuscito?».

Fa una delle più belle risate che io abbia mai sentito, cristallina e spontanea.

«No. Credo che il tuo sorriso lo abbia fatto molto prima» dice, poi si passa una mano sul viso. «L’ho detto davvero?! Oh, Dio».

«Non preoccuparti. E’ esattamente ciò che mi andava di sentire» scodinzolo, spostandole delicatamente la mani dagli occhi e piegandomi di nuovo sulle sue labbra.








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YEAH, IT'S MY FUCKIN' SPACE.
Secondo e penultimo capitolo.
Il mio preferito *----*
Si, perchè Liam, nella mia mente, è la dolcezza fatta persona u.u
Ebbene si, quella stronza di Nicole l'ha mollato anche se lui s'è beccato na broncopolmonite per lei D:

4 recensioni! :') Che cosa bella :')
E poi 3 seguite :')
Ai lov ia pandas u.u
E di questo che ne pensate?!Vi piace? *--*
Ah, vi auguro un 2012 pieno zeppo di incontri con gli One Direction u.u
E taaaaaanta allegria e felicità! =D

- Marty;

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Capitolo 3
*** “You only want me when I’m taken” ***


"You only want me when I'm taken"

 

«Liam!».

Mi blocco quando mi sento chiamare da una voce che mi stuzzica i confini della memoria. Mi volto e Nicole mi si ferma di fronte, col fiatone. Aspetto che si riprenda.

«Ciao» la saluto in tono neutro, accennando un sorriso.

«Ciao. E’ un mese che ti cerco…». Sembra quasi un rimprovero.

«Abito sempre nello stesso posto» la interrompo, secco.

«Si, beh… Ho bisogno di dirti una cosa importante. Non sapevo come dirtela, ancora non lo so…».

La guardo mentre si passa nervosa una mano fra i capelli.

«Beh, okay. Te lo dico. Mi manchi. E’ da quando ci siamo lasciati che è così, mi sei mancato tutto il tempo. In ogni ragazzo che ho frequentato ci ho percepito qualcosa di te, ed è stato terribile quando ti ho visto con quella…».

«Danielle» la correggo, sollevando un sopracciglio.

«Beh, lo fai per farmi ingelosire?! Bene, ci sei riuscito! Il punto è che… Perché ridi? Sto tentando di dirti una cosa seria!» dice, infervorandosi.

Scuoto la testa e torno serio.

«Tu pensi che io lo stia facendo per farti ingelosire, ma non è così. So che odierai sentirtelo dire, ma ora non ti riguarda più niente di me» spiego calmo.

«Oh, andiamo! Sappiamo entrambi benissimo che anche io ti manco e che stai con quella…».

«Danielle».

«Si, beh, solo perché… Beh, perché non puoi avere me. Ma io ti amo! Me ne sono resa conto troppo tardi, forse, ma io ti amo! E ti voglio, al mio fianco, come prima!».

«Nicole, fermati. Ascoltami. Tu chi pensi di essere? Eh?! E per chi mi hai preso? Ho anche io un cervello con cui pensare e riflettere! L’unica cosa che hai amato è stato il vedermi andare in pezzi! Ora mi vuoi solo perché sono con qualcun altro che sa amarmi davvero per ciò che sono!». Lascio perdere il tono calmo, sento la mia voce indurirsi e i bordi della cicatrice che mi porto addosso da mesi riaprirsi.

Lei mi fulmina con uno sguardo color ghiaccio e io devo ammettere a me stesso che continua ad essere una bellissima ragazza, una delle più belle che io abbia mai conosciuto. Ma la cosa non mi tocca più.

«Non è assolutamente vero. Io ti amo» dice. E’ seria. Sillaba le parole con lentezza, come se volesse che ne comprendessi meglio il significato.

«Non ci scommetterei» rispondo, ma sono leggermente confuso.

«Ti prego. Lascia perdere quella…».

«Danielle».

«Smettila di ripeterlo! Dicevo… Lasciala perdere, io ho bisogno di te».

Prendo fiato e comincio ad indietreggiare. Quella situazione sta cominciando a farmi male, e a me non va proprio. Sono felice con Danielle, sento di amarla, anche se non gliel’ho ancora detto. I suoi baci sanno di buono, il suo profumo mi fa girare la testa e il suo sorriso mi fa tremare le gambe. Il nostro è un rapporto splendido, costruito giorno per giorno per mesi interi, non merita di essere rovinato da una come Nicole. Non ora, non quando per me è diventato fondamentale.

«Sai una cosa?! Tu non hai bisogno di me, ma di uno come me. Uno che ti offra il cuore e che rimanga zitto quando se lo vede in frantumi fra le dita. Uno che si rifiuti di guardare alla realtà per continuare a stare con te, ignorando il tuo squallido modo di fare. Uno che ti faccia divertire con i sentimenti e che soffra in silenzio. Se ne trovi uno così, portagli le mie condoglianze. Ma io non ci sto, non più».

C’è un silenzio ghiacciato. Una lacrima le percorre la guancia e mi da quasi fastidio. Ma non mi va proprio di starla a sentire, lasciando andare l’unica cosa buona che sono riuscito a costruirmi con qualcuno nei miei diciannove anni. Beh, quasi venti ad essere precisi.

«Dici sul serio?» bisbiglia. Sembra ferita e io distolgo lo sguardo.

«Perché?! Perché, ora che non puoi avermi, improvvisamente mi vuoi? Eh?! Perché eri con qualcun altro mentre io ti amavo?! Eh?!».

«Non provi più niente per me? Perché se è così, se hai dimenticato tanto in fretta, vuol dire che non mi hai mai amato» ribatte.

Scuoto la testa e le sorrido. Mi si è appena infilzato qualcosa nello stomaco.

«Stare con te… E’ stato bello finchè ci ho creduto. Ma crederci è stato un errore. Tu sei stata un errore. Un meraviglioso, splendido errore».

Non risponde, e io non aggiungo più nulla. Mi volto e finisco di percorrere la breve stradina. All’incrocio, giro a destra. Mi fermo una casa prima della mia e busso furiosamente al campanello. Tre, quattro, cinque volte.

«Un attimo! Un attimo!» sento gridare dall’interno. Per smettere di suonare ci vuole tutta la forza di volontà di cui dispongo.

Quando Danielle apre la porta, mi guarda sorpresa. Ha gli occhiali, per cui presumo che stia studiando ancora per gli esami finali.

«Devi andare in bagno o…?».

La zittisco, dandole un bacio che sa di disperazione e urgenza. Lei mi asseconda, ma quando poi sente il sapore di sale sulle labbra, mi allontana con delicatezza e mi asciuga una lacrima, stupita.

«Liam, che è successo?» chiede in un sussurro dolce.

«Non lasciarmi mai andare» bisbiglio prima di riuscire a fermarmi.

Lei rimane interdetta per un attimo, poi accenna un sorriso.

«Promesso».













 

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YEAH, IT'S MY LAST SPACE.
Sto ancora inveendo contro quella stronza di Nicole, oh yeah u.u
UUULTIMO capitolo!

Quando ho scritto questa song-fic, l'ho fatto perchè "Taken" mi ha colpito tremendamente.
L'ho scritta di getto e l'ho chiusa nella cartella.
Ma quella continuava a gridare "PUBBLICAMI! PUBBLICAMI!" e dato che eravamo sotto Natale non volevo fare una cattiva azione u.u

Il primo e il secondo capitolo hanno avuto 5 recensioni ciascuno, e per me è tipo un record! Perciò ringrazio tutte quelle dolcezze che mi hanno cagato (*-*) e anche il mio pesciolino rosso, che mi ha sempre supportato! Aaaaaaww *w*
Beh, ora mi dissolvo.
Vi ho voluto bene! *siasciugaunalacrimucciacolfazzolettoricamato*
Fatemi sapere se il finale ha senso (?) per voi e se vi è piaciuta tutta la storia nel totale, eh! ='D
PS: Liam, io ti amo! *-*


- Marty;

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