In cerca di un futuro migliore. di Sunset95 (/viewuser.php?uid=141514)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1. ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2. ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3. ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4. ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5. ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6. ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7. ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8. ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9. ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10. ***
Capitolo 1 *** Capitolo 1. ***
capitolo 1 - in cerca di un futuro migliore -
Titolo:
In cerca di un futuro migliore.
Capitolo:
1
Blair
Waldorf una donna separata di ormai 26 anni, si recò in un convento
di New York. Era la mamma di una splendida bambina e l'amava più di
ogni altra cosa, aveva dovuto “sbarazzarsi” di lei quando la
piccola aveva 2 giorni. L'aveva dovuta dare in adozione, solo così
poteva avere una chance con Louis. Si comportò male ma si era recata
al convento per adottare sua figlia.
Già
sembra strano: “Adottare sua figlia!” ma era l'unica cosa che
poteva fare per riaverla. Chuck non l'aveva più visto dopo il suo
matrimonio.
Il
suo matrimonio con Louis era andato male, lui era un uomo violento e
non voleva figli, Blair quando seppe questo lo lasciò, non le
importava di nulla, solo di trovare la sua bambina, conosceva solo il
convento in cui l'aveva lasciata. C'erano delle ottime suore, molto
disponibili e gentili.
Pensò
di parlare a Chuck di questa bambina, ma quando lo chiamò alle
industrie Bass la segretaria disse: “Il signor Bass si è
trasferimento, mi ha chiesto chiaramente di non comunicare a nessuno
il posto in cui andrà a vivere. Mi dispiace signora Waldorf. A
risentirla!”
Si
sentì malissimo. Si era trasferito per colpa sua.
Ritornando
a quella mattina.
“Buongiorno
come posso aiutarla?” disse una gentile suora all'interno del
convento.
“Salve,
io sono Blair Waldorf... E' difficile da dire... Ma ho abbandonato in
questo convento mia figlia, nata il 19 febbrario qui a New York.
Vorrei poterla adottare... Mi sento malissimo. So che è tardi e che
forse si trova presso un'altra famiglia che forse si stà prendendo
cura di lei, meglio di come avrei fatto io... Però...” disse
Blair.
“Signora
Waldorf, si calmi. Come si chiama sua figlia? Ha per caso un segno
particolare? Qualcosa per distinguerla? Ci sono più di 350 bambini
in questo convento...” continuò la suora.
“Sì,
immaginavo – disse con una voce da pianto – comunque se può
servirle, ecco una foto di suo padre, alla nascita era identica a
lui! Aveva i suoi stessi occhi e il suo stesso sorriso – Blair
estrasse una foto di Chuck dalla sua Hermes, era una foto speciale
per lei. L'avevano scattata a Central Park quando avevano entrambi 19
anni – Ecco qui, tenga “ porse la foto alla sorella.
“Oh
ma io... Non posso crederci – disse la suora con stupore – lei è
la madre di Alexis!” disse la suora con occhi sgranati.
“Alexis?
E' così che si chiama la mia bambina? La prego non mi dica che è
già stata data in adozione!?” disse Blair.
“Certo
che nò signorina Waldorf! Sua figlia è qui nel nostro convento! E
se posso permettermi, è indentica a suo padre, però ha i suoi
capelli signorina Waldorf. Sìsì... gli stessi boccoli, lo stesso
colore! Alex, come la chiamiamo noi, è una bambina fantastica. E'
ancora all'asilo ma riesce già a scrivere il suo nome, fare la conta
fino a 20 e salutare in francese, tedesco, spagnolo, italiano e
russo.” disse la suora sempre più felice.
“Davvero?
Ma è una bellissima notizia! Davvero! Anche io ero come lei quando
andavo a scuola... La prego... Posso vederla?” disse Blair con le
lacrime che le scendevano sulle guancie.
“Certo.
E' mattina presto e per lo più domenica, quindi i bambini dormono
fino alle 9 e mezza. Però faremo un eccezione.. Sono le 8 e 45! Vado
subito a chiamarle sua figlia!” continuò la suora.
“Non
si preoccupi, se stà dormendo non voglio disturbarla! Non vorrei che
già dal primo giorno mi prendesse in antipatia...” disse Blair.
“
Ma le non lo farebbe
mai! E' una bambina così amorevole! Ci aiuta per fino alla mensa dei
senza tetto, parla con loro e li dà conforto.” disse la suora
camminando, verso la scala che conduceva alle camere dei bambini.
Blair si sedette.
“Che
fa? Non viene con me? Coraggio!” disse la suora.
“Sii!
Certo... Non credevo che potessi!” disse Blair raggiungendo la
sorella.
“Certo
che può. Nel suo caso stiamo facendo un eccezione ovviamente.
Teniamo a cuore Alex e poi lei mi sembra davvero una splendida
persona.” disse la suora.
Arrivarono
al piano di sopra. C'erano due frecce. Dormitori ragazze a destra,
dormitori ragazzi a sinistra.
La
suora fece strada a Blair e aprì la porta.
Blair
rimase meravigliata, era una camera enorme, con soffitti altissimi,
piena di bambine che dormivano beatamente nei loro letti.
Solo
una era fuori dal suo letto.
Una
bambina con dei lunghi capelli color cioccolato, così lunghi che le
arrivavano oltre le scapole. Avevano un aspetto morbido e dei boccoli
sulle punte. La bambina si voltò e Blair la riconobbe.
Era
la sua bambina.
La
sua vita, quello che più contava per lei.
Si
era comportata male abbandonandola subito dopo il parto, ma all'epoca
era quella la decisione giusta da prendere.
Alex
scese dal letto e andò correndo verso le due donne.
“Sorella
Julia, non riuscivo a dormire. Chi è lei?” puntò il dito verso
Blair, che intanto piangeva, non sapeva se di gioia o dolore. Gioia
perchè finalmente aveva ritrovato la sua bambina e dolore perchè
quando nacque non si occupò di lei.
“Lei
è...” la suora fù interrotta.
“Ciao
Alex. Piacere io mi chiamo Blair... Non saprai chi sono e neanche
cosa voglio ma... sorella Julia mi ha detto che sei una bambina
sveglissima, ti piace studiare e fare i compiti...” anche Blair
venne interrotta, ma questa volta dalla sua bambina.
“Sì,
ciao Blair. Ma non mi hai ancora detto chi sei... La tua borsa... wow
è bellissima! Ne ho vista una del genere su VOGUE di sorella
Anna...”
“Sorella
Anna legge VOGUE? Cosa?” disse sorella Julia sconvolta.
“Sisi,
quando noi dipingiamo lei è lì a leggere VOGUE, ma quando le ho
chiesto che cosa fosse lei ha subito richiuso il giornale.” disse
Alex.
Blair
pensò: “Buon sangue non mente... E' proprio come me! Ma solo
caratterialmente e per la capigliatura. Il resto è tutto di Chuck!”
Blair
disse: “Tesoro è difficile da spiegare – Blair tirò un sospiro
- Io sono la tua vera mamma... Ti prego amore, perdonami per non
essermi presa cura di te. Io ti amo, più di qualsiasi cosa al mondo
e sei così bella che faresti invidia a tutti!”
“Noi
non vogliamo invidia.” disse la suora rimproverando Blair.
“Ma...
Ma... Quindi tutte le mie preghiere sono state ascoltate! Tu sei
davvero la mia mamma!” disse Alex non trattenendo l'entusiasmo. Si
attaccò alla gonna di Blair, questa si abbassò ed entrambe si
abbracciarono. I loro volti erano coperti di lacrime, anche quello di
sorella Julia che disse: “Non ho mai visto qualcosa di più bello
da quando faccio questo “mestiere” voi siete così... Mamma e
figlia!”
Era
assolutamente vero.
Il
loro abbraccio finì e la bambina tenendo le mani sulle guance di
Blair le disse: “Ti prego, però se porti via me, porta via anche
Mark. Lui è il mio migliore amico e senza di lui non posso stare. A
Natale sono stata in un convento del New Jersey per tre giorni e
senza la sua presenza la mia vacanza è stata terribile! Lui si
comporta bene solo se me al suo fianco... Ha già cambiato tante
famiglie e due lo hanno mandato indietro.”
“Non
so, tesoro... Lui forse ha dei genitori..” disse Blair.
“No
signorina Waldorf! Purtroppo Mark è un bambino un po' difficile...
vivace... Lo hanno mandato indietro già 2 famiglie. E' un piccolo
teppista ma stà bene solo se stà con Alex! Se lo desidera potrebbe
adottare anche lui...” disse suor Julia.
“Ti
prego! Adotta anche lui!” Alex giunse le mani come se stava
pregando.
“Non
so... tesoro...” disse Blair.
“Ti
pregooo! Se porti via me, devi portare via anche lui! E' importante
per me...” disse Alex.
“Va
bene... Adotterò anche lui! Ho avuto a che fare con uomini difficili
in passato – si ricordò di Chuck -” disse Blair ancora con le
lacrime agli occhi.
“Grazie
MAMMA!” rispose Alex.
Blair
non aveva mai sentito dire quelle parole, quando la MAMMA in
questione era lei. Abbracciò Alex molto forte e la suora le ricordò
che doveva aiutare a fare la valigia.
Intanto
tutte le bambine si svegliarono per il rumore provocato dalle 3 donne
e tutte andarono in torno a Blair ammirandola. Le avrebbe adottate
tutte se solo avesse avuto un uomo al suo fianco. Ma purtroppo non
c'è l'aveva.
Aiutò
la sua bambina a preparare le sue cose e intanto si sentì toccare da
un bambino. Si girò e vide un bimbo alto più o meno quando Alex.
Aveva un cappotto e un cappello tipo quelli che portava Chuck da
adolescente. Si girò e prima ancora che potesse parlare il bambino
le disse: “Tu devi essere Blair, vero? Piacere, io sono Mark. Mi
hanno riferito che vuole adottare anche me.. Beh sarei onorato di
entrare a far parte della tua vita... anche se non abbiamo legami di
sangue.”disse Mark con una voce da adulto.
Blair
rimase scioccata. Sembrava Chuck da piccolo, anche lui aveva quel
modo di parlare da avvocato 40enne, anche lui indossava quel cappello
e anche lui aveva quel cappotto verde che non piaceva a nessuno. Ma
piaceva a lui e questa era la cosa che li importava!
Blair
non sapeva che dire.
Disse:
“Ma allora tu sei Mark! Ciao! Sei felice di venire a casa con me e
Alex?” disse Blair abbracciandolo.
“Sì,
molto. Ma devi promettermi una cosa.... Promettimi che non mi
abbandonerai come hanno fatto le altre famiglie...” disse Mark
tenendo strette le guance di Blair, proprio come Alex.
“Certo
che te lo prometto, tesoro!” Blair era spaesata. Non era mai stata
madre e adesso si ritrovava per fino con due bambini!
Le
suore che intanto osservavano la scena rimasero a bocca aperta: Blair
aveva proprio fatto breccia nel cuore di Mark. Lui odiava tutti,
perfino le suore del convento. Li piaceva solo stare con Alex e
adesso con Blair. Non da fidanzato ma da amico, quasi fratello
maggiore.
Scesero
le scale. I bambini si tenevano per mano e Blair portava le loro
valigie. Non erano molto pesanti. Salutarono le suore e i bambini non
adottati e si incamminarono verso il taxi.
Quando
arrivarono dentro Blair cercò un dialogo con entrambi: “Allora
bambini, cosa volete fare adesso?”
I
bambini presero le mani di Blair visto che era seduta nel mezzo e
appoggiarono la testa sulla sua spalla. Non risposero.
Blair
si diresse ad entrambi: “Va bene, allora... andremo in hotel!”
“Hotel?!
Wow!” disse Alex entusiasta.
“Hotel?
Blair... Ma non hai una casa?” disse Alex con un sopracciglio
alzato.
“Sì,
certo che c'è l'ho! Ma mia madre, cioè... vostra nonna, non sa che
sono in città... Quindi per ora staremo in hotel!”
“Wow,
che figata!” dissero Alex e Mark..
Blair
li strinse forte.
Passarono
prima dal Palace, poi dal Plaza e da altri hotel a 4-5 stelle ma
nessuno aveva un posto per una matrimoniale + 2 lettini. Era rimasto
solo un hotel a cui chiedere ospitalità.
L'EMPIRE
STATE OF BUILDING.
Il
taxi si fermò davanti ad esso, buttò fuori un respiro, prese per
mano i bambini ed entrò. L'hotel non si chiamava più Empire, ma...
Charles's Hotel.
Blair
capì tutto. Era l'hotel di Chuck.
Si
diresse con i bambini alle mani verso la reception, dove c'era un
anziano signore che rispondeva al telefono.
“Salve
come posso aiutarla?” chiese l'anziano.
“Salve,
vorrei una camera matrimoniale con due letti per i miei figli –
Mark e Alex si attaccarono in un lungo abbraccio alle gambe di Blair
-.”
“Sì,
c'è posto. La vostra camera è la 5398. Buon pernottamento.” disse
l'anziano.
Blair
e i bambini entrarono nella camera e i piccoli rimasero a bocca
aperta.
“Wow
che chiccheria, mamma!” disse Alex, sì, doveva abituarsi al fatto
che Alex la chiamava mamma.
“Blair...
Ma è tutto fantastico!” disse Mark. Lui non la chiamava mamma ma
cosa si poteva aspettare da un bambino di 5 anni che aveva già
cambiato 2 famiglie?
“Sono
contenta che vi piaccia.” rispose Blair abbracciandoli.
“Adesso
è l'ora del pranzo bambini! Su scendiamo nella sala da pranzo e oggi
pomeriggio andremo a comprare dei vestiti nuovi!” disse Blair.
“Wow!
Vestiti nuovi?” gridarono Alex e Mark insieme.
Scesero
nella sala da pranzo. Una ragazza bionda si fece dire il numero della
camera e gli fece strada verso un tavolo nascosto. Accanto c'era un
altro tavolo, vuoto, apparecchiato per una persona.
“Allora
bambini cosa volete ordinare?” disse Blair.
“Posso
scegliere qualsiasi cosa?” disse Mark.
“Certo!
Puoi ordinare pasta italiana o carne, o pesce se preferisci. Oppure
solo zuppa di verdure!”
“Io
e Mark odiamo la verdura, mamma!” disse Alex tenendo il menù il
mano.
“Ah
bè.. Non lo sapevo! Però so che fa bene. Fa diventare tutti molto
forti e grandi!” rispose Blair.
“Sì,
Blair lo sappiamo. Ma la verdura è un cibo banale, non è come la
carne o il pesce!” disse Mark.
“Ah
ah.. Continua...” disse Blair. Era appassionata da quello che
dicevano i suoi bambini. Lei non aveva partorito anche Mark, ma ormai
era entrato nel suore cuore. Forse aveva bisogno più lui di amore
che Alex.
“Allora
io prenderò un hamburger di maiale, con purè e patate.” disse
Alex.
“Sì,
anche io.” rispose Mark.
Ordinarono
e dopo poco Blair vide un uomo sedersi al tavolo affianco.
Questo
la fissò e disse: “Blair?”
“Chuck?
O mio Dio, sapevo che questo era il tuo hotel ma non avrei mai
pensato di incontrati!” disse Blair.
“Chi
è quell'uomo mamma?” disse Alex puntando il dito verso Chuck.
Chuck
sentì morire il suo cuore, MAMMA? Qualcuno l'aveva chiamata in quel
modo?
Una
donna si avvicinò al tavolo di Blair e disse: “Signora, questo
hotel ha anche il servizio babysitting prima dei pasti, siamo a quel
tavolo al centro, - disse indicando un tavolo vuoto pieno di colori
al centro della sala - vuole che vengano con me i suoi figli?”
“Veramente
è il primo giorno che mangiamo tutti insieme...” Blair fù
interrotta.
“Ti
prego... Posso andarci?” chiese Max.
“Ok!
Quando arriva il pranzo vi chiamo!”
I
bambini si allontanarono con quella donna.
“E
così hai 2 figli, Waldorf?” disse Chuck guardandola.
“Chuck,
ti ho cercato per anni per parlarti di questa questione! Ma dove eri
finito?” chiese Blair.
“Sono
stato prima in Europa, dove ho aperto una nuova catena di hotel. Poi
in Bielorussia dove ho aperto un ospedale pediatrico e poi in Africa
a fare volontario per 3 anni.” disse Chuck fiero del lavoro
compiuto.
“Davvero?
Wow! Sapevo del tuo periodo di redenzione... Ma non credevo arrivassi
a tanto!” disse Blair.
“Le
cose cambiano, B.... Adesso potresti parlarmi di quella cosa per cui
mi hai cercato per tanti anni... Che devi dirmi?” disse Chuck.
Ciao
a tutti! Come state? Io bene XD
Non
scrivo da molto tempo, sono stata impegnata con l'inizio della scuola
e con la fine delle vacanze. Ho ripreso a scrivere da poco :)
Per
quanto riguarda “La nostra storia: Blair, Chuck, Alice Audrey”
non so quando ritornerò a scriverela... Mi aveva un po' stancato e
poi devo farmi venire nuove idee in mente per non farla sembrare
troppo banale!
Spero
che questa nuova FF vi piaccia :)
Non
so di quanti capitoli sarà formata... Ma il prossimo lo posterò
domani :)
Commentate
e …...
XOXO.
Denise.
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Capitolo 2 *** Capitolo 2. ***
cap 2 in cerca di un fut migl
Titolo:
In cerca di un futuro migliore.
Capitolo:
2
IN
BASSO I RINGRAZIAMENTI.
“Chuck
è difficile da spiegare... Ricordi la nostra ultima notte di sesso?”
chiese Blair.
“Certo
che la ricordo. Come potrei dimenticarla?” rispose Chuck.
“Ecco...
durante quella notte...” Blair non riusciva a parlare.
“...
Durante quella notte? Cosa?!” chiese Chuck spaventato.
“Ecco...
Durante quella notte io e te abbiamo concepito un bambino...”
“Cosa?
Blair sei impazzita per caso?” chiese Chuck quasi urlando.
“Shhh...
Non urlare!...” disse Blair alzandosi dal tavolo.
“Ok...
scusa – Chuck ritornò al suo tono di voce normale – Blair, non
so che dire... Sono spaesato – si mise una mano sulla tempia –
loro sono figli miei vero? Scommetto anche che portano il cognome di
quel dannato principe adesso!” disse Chuck.
Blair
che intanto si era riaccomodata rispose: “No... Chuck, è
abbastanza complicato da spiegare... Praticamente, dopo due giorni
dalla nascita... Io ho abbandonato nostra figlia e....” disse Blair
con le lacrime agli occhi.
“Aspetta!
Tu hai fatto... Cosa? Perchè non me ne hai parlato? Avremmo trovato
una soluzione e se proprio non la volevi potevi affidarla a me...
Invece che abbandonarla in un orfanotrofio!” disse Chuck
arrabbiato.
“Chuck...
Io credevo che tu non la volessi... Cioè... Io e te non abbiamo mai
parlato di avere dei figli... Comunque non sono entrambi nostri
figli... Cioè... Alex sì, ma non Mark... Lui è il migliore amico,
quasi un fratello per Alex, mi ha chiesto quasi in ginocchio di
adottare anche lui, quindi l'ho fatto... Non mi chiedere perchè ma,
non volevo deluderla... Lui non è tuo figlio, ma ti somiglia in
tutto e per tutto...” disse Blair con le lacrime che le
percorrevano le guancie.
“Bè...
Sinceramente non so che dire... Io rimango dell'opinione che non
avresti dovuto abbandonarla ma ormai... è inutile piangere sul latte
versato. Non credi?” disse Chuck bevendo del vino.
“Sì,
purtroppo è così... Comunque ti capisco se non vuoi occuparti di
loro... Una è tua figlia ma non l'hai mai conosciuta, l'altro non è
neanche tuo figlio...” disse Blair.
“No,
Blair! Ti prego permettimi di occuparmi di loro! Voglio fargli
sentire la mia presenza come PADRE – Chuck scandì bene questa
parola – non come amico o peggio come PADRE ADOTTIVO – per
entrambi sono il loro padre. E poi.... anche se Mark non è realmente
mio figlio, voglio che facciano parte della mia vita...” disse
Chuck.
“Sono
commossa Chuck! Allora questi anni ti hanno fatto davvero bene!
Prego... Se lo desideri... Accomodati al nostro tavolo, tra poco
arriverà il pranzo.” disse Blair portando la mano sulle sedia
accanto alla sua.
“Va
bene” Chuck si sedette accanto a lei.
“Mamma...
E' arrivato il cibo? Ho fame....” chiese Alex correndo verso Blair.
“Amore,
si lo stanno portando... Tu Mark hai fame?” chiese rivolgendosi
verso Mark che si trovava tra lei e Chuck.
“Certo
mamma... Volevo dire Blair...” disse Mark mortificato.
“C-cosa?
Tesoro, puoi chiamarmi anche tu mamma se lo desideri! Ormai siamo una
famiglia, tutti e tre insieme!” disse Blair.
“Grazie,
mamma!” disse Mark stringendo Blair in un tenero abbraccio.
Lei
era felice. Finalmente anche Mark si era adattato a questa nuova
situazione. Si amavano ed era questo quello che contava.
“Mamma
ma chi è lui? Tuo marito?” chiese Mark.
“Si,
mamma... Chi è lui?” chiese Alex.
“Lui
è Chuck Bass...” disse Blair.
“Ciao
Alex... Mark! Io sono Chuck... Io sono.....” disse Chuck guardando
il basso.
“Tu
sei?” chiese Alex.
“Ecco....
Io sono... Vostro padre” disse Chuck. Non mosse i suoi occhi dal
pavimento.
“C-c-cosa?”
chiesero i bambini insieme.
“Ma
mamma... Tu non ci avevi parlato di lui!” disse Alex.
“Comunque...
Piacere, io sono Mark – disse Mark voltandosi alla sinistra,
dov'era seduto Chuck -”
Chuck
quasi non ci credeva, questo bambino li assomigliava così tanto.
Alex era identica a Chuck, aveva la stessa faccia e lo stesso sorriso
beffardo ma Mark aveva gli stessi suoi comportamenti da 40enne,
quando in realtà aveva solo 5 anni.
“Piacere
io sono Chuck Bass” disse Chuck porgendo la sua mano.
“E
io sono Alexis” disse Alex andando vicino a Chuck, questo porse la
sua mano anche alla bambina.
“Senti...
Chuck... O papà... posso abbracciarti?” chiese Alex intimorita.
“Certo
tesoro... Puoi farlo anche tu Mark.” disse Chuck rivolgendosi a
Mark.
I
due bambini si strinsero a Chuck.
Lui
non trattenne l'entusiasmo e le sue lacrime percorsero le sue
guancie. Era così emozionato. Aveva guadagnato due figli e
incontrato di nuovo una persona speciale: Blair.
L'unica
che gli avesse mai fatto battere il cuore.
Chuck
sussurrò qualcosa nelle orecchie dei bambini: “Mi siete mancati
così tanto... Penso che non potrò più stare senza di voi...”
Alex
rispose con un bacio e Mark disse: “Sono così felice... Finalmente
qualcuno che mi ama e che non mi detesti! Vi voglio bene, nuovi
genitori.”
Chuck
e Blair si guardarono negli occhi e sorrisero.
Quando
l'abbracciò finì, i due bambini si sedettero sulle sue ginocchia:
Alex sulla sinistra e Mark sulla destra.
“Ecco
qui le vostre ordinazioni!” disse il cameriere.
“Grazie!”
rispose Blair.
“Signor
Bass si vuole accomodare in questo tavolo?” chiese il cameriere.
“Sì,
grazie! Mi porti dell'acqua gassata e una bistecca con purè di
patate.” disse Chuck.
“Provvederò
subito, signor Bass!” disse il cameriere camminando verso il lungo
corridoio che portava alla cucina.
“Allora
Blair cosa hai in programma per oggi?” chiese Chuck.
“Non
so Chuck. Vorrei portare i bambini a fare un po' di shopping... I
vestiti che portavano in orfanotrofio non gli si addicono più e poi
vorrei passare un po' di tempo con loro...” disse Blair mentre
tagliava la sua carne.
“Mamma
può venire anche papà con noi?” chiese Alex.
“Certo,
se papà vuole può venire con noi.” rispose Blair.
“Sì
certo! Verrò con voi... Alle 15 avevo una riunione importante col
consiglio dell'hotel ma sono il direttore, quindi... Posso benissimo
disdirla!” disse Chuck facendo l'occhiolino a sua figlia.
“Che
bello! Sììììì!” dissero Alex e Mark.
“Dove
hai intenzione di portarci, Blair?” chiese Chuck.
“Non
so... Vedremo strada facendo... Non sono molto informata sui negozi
per bambini. Mia madre da piccola mi portava da Children's Place,
American Children e For Brook... Erano qui vicino...” disse Blair.
“Si,
anche mio padre mi portava in questi negozi! Cosa avete intenzione di
scegliere, bambini?” chiese Chuck.
“Io
voglio un cappotto bianco come quello della mamma, poi delle scarpe
nuove e un vestitino.” rispose Alex.
“Io
voglio una camicia come la tua e poi un papillon...” disse Mark.
“Perchè
vuoi un papillon?” chiese Blair fissandolo.
“Perchè
nella foto all'entrata dell'hotel c'è una sua foto – Mark indicò
Chuck - con un papillon viola... E' possibile averlo, papà?”
chiese Mark.
Chuck
era scioccato. L'aveva chiamato papà, anche lui.
Blair
rise e si chiese come avessero fatto quelle famiglie a spedire
indietro, questo bambino, per due volte. Era così amorevole!
“Certo
che puoi averlo!” disse Chuck, sorridendo.
“Evvai!”
rispose Mark.
“E
io cosa posso avere uguale a te?” chiese Alex con il broncio.
“Vediamo....
Una sciarpa?” disse Chuck.
“Ok,
potrebbe andare bene.” rispose Alex.
“Alex
ma non vuoi qualcosa uguale alla mamma?” chiese Blair.
“Vediamo...
Oltre il cappotto... I tuoi orecchini.” disse Alex indicando gli
orecchini di Blair.
“I
miei orecchini? Ma non puoi indossarli... tu non hai nemmeno...”
disse Blair.
“Adesso
nò... Ma in futuro potrò farlo!” disse Alex facendo l'occhiolino.
Blair
pensò che fosse proprio identica a lei.
Il
pranzo terminò e Chuck invitò Blair e i bambini a salire nel suo
attico.
Le
porte dell'ascensore si aprirono:
“Woow!
Questa è casa tua?” disse Alex.
“Woow!
Guarda che divano... E che tv...” disse Mark inoltrandosi nel
salone.
“Chuck,
ma è tutto diverso qui! Cos'hai fatto?” chiese Blair stupita.
“Ho
regalato i miei vecchi mobili al guardiano notturno... visto che
volevo rendere la casa più accogliente, quindi ho cambiato tutto...
Adesso c'è una cucina più attrezzata, una camera da letto che non
sembri quella di un gigolò e ho tolto quella orribile vetrata che
c'era dietro a quel divano.” disse Chuck indicano il punto in cui,
quando seppe che Blair stava per sposarsi, tirò un pugno alla
vetrata.
“Sisi,
lo vedo! E' così.... CASA, adesso!” disse Blair.
“Sono
felice che ti piaccia.” disse Chuck sorridendo.
“Cos'è
un gigolò papà?” chiese Alex.
“Sìì...
Credo di non aver mai sentito questa parola prima d'ora... Cosa vuol
dire?” chiese Mark.
“Adesso
spiega il significato di questa parola... Bass!” disse Blair
portandosi le mani sui fianchi.
“Bè...
Intanto la parola gigolò non si dice! E' una bruttissima parolaccia
che nessuno può dire! Poi un gigolò è un uomo che cambia sempre
ragazza... moglie...” disse Chuck.
“Sorella
Darmha ci ha detto che si può avere una sola moglie nella vita,
quindi un gig... quella brutta parola... è un peccatore?” chiese
Alex.
“Alex!
Ma com'è possibile che tu debba sempre pensare a non commettere
peccati?” le chiese Mark con un sopracciglio alzato.
“Ehi...
Voi due non litigate!” disse Blair.
“Ok...”
dissero Mark e Alex.
“Mamma,
allora... Chi lascia il proprio marito o la propria moglie è un
peccatore?” chiese Alex.
Blair
si sentì morire. Sua figlia non doveva assolutamente sapere della
sua separazione con Louis, a tutti i costi.
“No...
Tesoro! Cioè... Non è proprio un peccatore... Chi non si trova bene
col proprio marito o con la propria moglie ha il diritto di
separarsene...” disse Blair.
“Sì,
la mamma ha ragione! Però tesoro, preferirei che tu non ti sposassi
mai...” disse Chuck guardando Alex.
“Certo
papà! Io non voglio sposarmi! Voglio passare tutta la mia vita in
giro con te e la mamma.” disse Alex speranzosa.
“E
io?” chiese Mark.
“Potrai
venire anche tu... Mark!” disse Alex.
La
“famiglia” si inoltrò nel salone.
“Che
ne dite se guardiamo un po' di tv, tutti insieme?” chiese Chuck
subito dopo essersi accomodato sul divano con Blair e i bambini.
“Sì,
che bello papà!” dissero i bambini insieme.
Accesero
la tv e si sedettero tutti insieme sul grande divano che c'era
nell'attico di Chuck, era un meraviglioso divano di pelle color
crema.
Sembravano
davvero una famiglia.
I
bambini si tolsero le scarpe, lo stesso fece Chuck.
Dopo
pochi minuti i bambini si addormentarono e finalmente la “vecchia”
coppia ebbe del tempo per parlare senza essere disturbata.
“Blair...
Blair... Blaiiir!” disse Chuck aumentando il suo tono di voce ad
ogni ripetizione.
“Shh...
Che c'è? Non vorrai svegliare i bambini!?” chiese Blair.
“Certo
che nò! Senti Blair... Che ne dici se parliamo un po'?” chiese
Chuck.
“Si...
Certo... Dai su andiamo in cucina.” disse Blair.
“Ok
va bene.” rispose Chuck.
Lui
l'aiutò ad alzarsi e insieme andarono verso la cucina.
Entrambi
sentirono elettricità nelle loro mani, quando si toccarono. Come
se la fiamma si era riaccesa o meglio stava per ardere di nuovo,
visto che non si era mai spenta.
“Allora
vuoi qualcosa da bere? Ho di tutto... E non solo alcolici!” disse
Chuck sorridendo.
“Sì,
grazie... Un caffè! Ma.. guarda, guarda... quindi nell'attico di
Chuck Bass si trova del caffè! Ma non sarà mica che il mondo stà
cadendo a pezzi?” disse Blair avvicinandosi sempre di più a lui.
“Bè...
Si! E indovina... - Chuck aprì la dispensa sopra il microonde – ci
sono anche i cereali!” disse Chuck.
“Woow!
Cereali?!” disse Blair ridendo.
Entrambi
si sederono al tavolo che si trovava verso la finestra.
Chuck
presa la mano di Blair, di nuovo quella scossa speciale.
“Di
cosa vuoi parlare, Bass?” chiese Blair.
“Di
tutto! Come hai passato questi lunghi anni? Perchè ti sei lasciata
con Louis e poi perchè hai deciso di andare a cercare Alex?”
chiese Chuck tutto d'un fiato.
“Allora...
Adesso ti racconterò tutto, ma tu devi promettermi che farai lo
stesso con me!” disse Blair.
“Ok,
spara!” disse Chuck stringendo ancora la sua mano.
“Allora...
quando abbiamo passato la nostra ultima notte di sesso... come ben
sai abbiamo concepito la nostra piccola Alex... Io non so come
dirlo... Cioè... Ho scoperto di aspettarla la stessa mattina che ti
ho salutato, prima di partire per Monaco con Louis..” Blair venne
interrotta.
“Aspetta!
Cosa? Tu lo sapevi già? E perchè non mi hai detto niente visto che
quella mattina ci siamo anche salutati?” disse Chuck.
“Perchè
avevo paura. Paura che tu non l'accettassi e paura che mi avresti
tradita di nuovo. Comunque io, Louis, la sua “simpatica” madre,
mia madre e Cyrus ci siamo imbarcati esattamente un giorno dopo. Ho
passato due mesi d'inferno su quella barca! Passavo le mie giornate a
vomitare anche se mi cibavo solo di patate...” Blair venne
interrotta di nuovo.
“Aspetta!
Perchè mangiavi solo patate?” chiese Chuck.
“Non
c'era nulla che mi attirasse. C'era solo pesce crudo.... Bleee! -
Chuck rise -... Allora come ti dicevo facevo di tutto per non
accettare il fatto che fossi incinta, finchè un bel giorno mentre mi
cambiavo vidi che il mio stomaco si era leggermente arrotondato. Fù
in quel momento che ebbi la piena consapevolezza che dentro di me
c'era una piccola creatura. Figlia MIA e TUA... era impossibile che
fosse figlia di Louis poiché io e lui non avevamo praticamente mai
fatto sesso. Sono riuscita a tenere il segreto ben nascosto fino ad
una settimana dopo dal matrimonio, il mio ventre era cresciuto e
quando Louis mi si gettò addosso, si accorse che la pancia era
troppo cresciuta. Mi disse di abortire, oppure la mia fiaba da
principessa sarebbe finita. Io decisi di portare avanti la
gravidanza, ma non appena Alex nacque, Luois decise di darla in
adozione... né mia mamma, tanto meno Serena sanno di lei.... Chuck
non hai idea di come mi sia sentita persa, ero sola. Volevo a tutti i
costi prendermi cura di quella bambina... Della mia bambina!” disse
Blair con le lacrime.
“Sai
cosa penso... Ma comunque devo ringraziarti per non aver abortito e
per averla ripresa con te.... E poi, Mark! E' così me!” disse
Chuck tenendo stretta la sua mano.
“Sì,
hai ragione. Comunque ti dico uffialmente che mi è giunta una
lettera da parte della mamma di Louis dove dice che non sono più
gradita a corte, né tantomeno nei pressi di Monaco... Quella
strega!... Comunque ho lasciato Louis perchè era violento, ma lui
non lo accetterà mai! Sono stati 5 anni d'inferno! Io... Volevo solo
te, Chuck!” disse Blair.
“Cosa?
Era violento? Ma come si è permesso di toccarti? Blair non per voler
sempre ragione ma... quel principe, non mi è mai piaciuto! Io dicevo
che aveva qualcosa di sbagliato... Comunque posso rivelarti una cosa:
Anche io volevo solo te! Sei stata la prima e l'ultima a cui ho detto
TI AMO, la persona più speciale e , scusa se mi permetto... Bastarda
che abbia mai conosciuto. Ma non ho smesso un minuto di pensarti ed
amarti...” disse Chuck avvicinando le sue labbra a quelle di Blair.
Prima
ancora che le due bocche si incontrassero arrivò correndo verso di
loro Alex: “Papà, Mamma... Cosa state facendo?” chiese Alex con
la faccia sorpresa.
“Ehm...
Niente tesoro... Allora ti sei svegliata?” chiese Chuck portandola
sulle sue ginocchia.
“Sì,
ho fatto un brutto sogno – Chuck strinse forte, Alex a sé -, ho
sognato che mentre dormivo mi riportavate al convento.” disse Alex
con la voce tremolante.
“Ma
nò... Tesoro! Sai che non lo faremmo mai! Tu sei la nostra gioia più
grande, la nostra piccola bambina!” disse Blair toccandole il
ginocchio.
“Grazie
mamma, grazie papà. Quando andiamo a fare shopping?” disse Alex
battendo le mani.
“Quando
Mark si sveglierà!” disse Blair.
“Forse
dovremmo svegliarlo? Io mi diverto tantissimo a svegliarlo al
mattino... Vado da lui e gli faccio il solletico sulla pancia!”
disse Alex divertita.
“Davvero?
- Blair e Chuck risero – E lui cosa fa?” chiese Chuck.
“Lui
dice che sono stupida, ma... mi diverto troppo!” disse Alex.
“Ah...
Blair mi sono scordato di dirti che ieri sera ho incontrato tua madre
e Cyrus al Butter... Mi hanno salutato e mi ha detto che dovrei
continuare a starti lontana” Chuck rise.
“Cosa?
Tu hai incontrato mia madre? Come stà? Saranno due anni che non la
vedo!” disse Blair.
“2
anni? E dove andavate in vacanza tu e Louis?” chiese Chuck.
I
due si dimenticarono che la loro figlia era ancora lì, ad
ascoltarli.
Essa
chiese: “Aspetta, mamma? Ho una nonna? Davvero? Come si chiama? E
tu perchè eri a Monaco?” chiese Alex saltellano sulle ginocchia di
Chuck.
“Oops...”
farfugliò Chuck.
“Ben
lavoro Bass! - Blair diede un calcio alla gamba di Chuck – Sì,
amore. La mia mamma si chiama Eleanor e suo marito si chiama Cyrus
vivono qui vicino... Invece mio padre si chiama Harold e vive in
Francia.” disse Blair.
“Che
bello! Quando lì potrò conoscere?” chiese Alex.
“Molto
presto...” rispose Blair.
I
tre sentirono dei passi...
“Ehi!
Di cosa parlavate?” era Mark. Aveva tutti i capelli scompigliati e
la faccia assonnata. Era senza scarpe come Alex e con i primi bottoni
della camicia sbottonati.
“Ehi
Mark! Indovina?” disse Alex andando verso di lui.
“Ben
alzato... dormiglione!” disse Blair.
“Ciao
Mark!” disse Chuck scompigliandoli, ancora di più i capelli.
“Ciao
genitori! Cosa dovrei indovinare?” chiese Mark.
“Io
e te abbiamo dei nonni!” disse Alex.
“Nonni?
Davvero? Ma sono stati qui mentre dormivo?” chiese Mark.
“No,
tesoro... Purtroppo non sanno che noi siamo qui... Chuck che dici se
una di queste sere gli portassimo a conoscerli?” chiese Blair.
“Per
me va bene Blair... Allora visto che siamo tutti svegli che dite se
andiamo a bere qualcosa e dopo a fare shopping?” chiese Chuck a
Blair e ai bambini.
“Siii!”
gridarono i bambini.
“Sì...
Chuck per me va benissimo... Ma prima devo andare nella mia suite a
cambiarmi!” disse Blair.
“Blair...
Dai! Ma stai benissimo! Dobbiamo sbrigarci... Abbiamo tante cose da
mostrare ai nostri bambini...” disse Chuck.
“Ci
metterò pochissimo...” disse Blair.
Prese
la borsa e il cappotto e mentre chiamava l'ascensore la chiamò Alex:
“Mamma...
aspetta! Posso darti un bacino?” chiese Alex.
“Certo
tesoro! La mamma non se ne và per tanto tempo... Sarò qui tra 10
minuti!” disse Blair.
“Aspetta...
mamma... Un bacio anche a me...” disse Mark.
Blair
si avvicinò ai suoi figli e gli baciò.
Poi
si avvicinò Chuck:
“Mamma....
Per me niente bacino?” chise Chuck.
“Nò!
Tu sei un bimbo cattivo!” disse Blair.
“Va
bene...” disse Chuck mettendo il broncio.
“Dai
vieni qui!” Blair si avvicinò a Chuck e li diede un bacio sulla
guancia.
Buonasera,
Upper East Siders ;) Tutto bene?
Sono
qui con un nuovo capitolo.
Ringrazio:
isa_89:
Grazie mille :D
gossip1:
Grazie mille anche a te! :D
dada10:
Graziee :D
francynike:
Grazie davvero! Mi hai resa
felicissima... Quasi mi sono commossa e chi mi conosce sa che è un
evento straordinario XD Cmq l'idea l'ho avuta leggendo della ff Chair
su un sito americano. La storia era molto ma molto diversa e poi era
un one-shot... Però mi sono ispirata da lì. Baci e mille grazie
anche a te :D
Fiby
CullenBass_: Che pacco ahah
grazie per avermi corretta. Scrivo la notte dopo un'intensa giornata
di studio e scuola... Purtroppo è l'unico momento in cui ho
l'ispirazione! Grazie mille anche a te :D
Gossip_Girl:
A presto e graziee :D
PS:
Questo capitolo era di 10 pagine ma l'ho dovuto tagliare perchè era
davvero troppo lungo... Non so.. Quando mi prende la foga di scrivere
non riesco più a fermarmi.. Andrei avanti per ore XD
Ci
risentiamo nel prox capitolo con tante altre novita.
XoXo.
D.
PPS:
Vorrei ringraziare la mia amica Angela (Guccina) per la
bellissima persona che è e per l'amicizia che mi dimostra ogni
giorno anche tramite un pc. Tesoro tra poco facciamo 1 anno che
chattiamo ahah :D Ti voglio bene e grazie per l'affetto che mi
dimostri.... Ma soprattutto grazie per leggere tutte le mie FF e per
sopportarmi :D
|
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Capitolo 3 *** Capitolo 3. ***
cap 3
“Papà...
Cosa facciamo noi intanto che torna la mamma?” chiese Alex.
“Voi
cosa volete fare?” chiese Chuck guardando verso i bambini.
“Sì...
Ho trovato potremmo discutere di qualcosa... o... qualcuno...”
disse Alex accavallando le gambe.
“Qualcuno...
Come?” chise Chuck, interessato al discorso che la figlia stava per
iniziare.
“Qualcuno
come la mamma!!” disse Alex agitando le sue piccole mani.
“Cioè?”
chiese Chuck.
“Papà!
Sia io che Alex ci siamo accorti che tu e la mamma volete
fidanzarvi!” disse Mark.
“Già...
Papà... Quando sono entrata in cucina oggi avevo capito che tu le
stavi per dare un bacino...” disse Alex.
“Davvero?
Ehi ma cosa vi facevano studiare in convento?” chiese Chuck
allibito.
“Abbiamo
visto “Via col vento” circa 10 volte... Per non parlare di altri
vecchi film... A me piacevano tanto...” disse Alex.
“Sai
che anche alla tua mamma, piacciono i vecchi film?” le disse Chuck.
“Sul
serio? Wow! Allora qualche volta potremmo vedere qualcosa insieme...
Ma papà... E' questo il punto... Io, anzi... Noi vorremmo sapere
qualcosa: Tu e la mamma dove e quando vi siete conosciuti? Sembra che
vi conosciate da tanti anni...” disse Alex.
“Bè...
Tesoro io e la mamma ci siamo conosciuti a scuola... Eravamo entrambi
molto piccoli, ma da subito abbiamo fatto amicizia. Io le facevo
tanti dispetti, ma non volevo ammettere che le volevo bene...
Tantissimo bene!” disse Chuck ricordando i bei tempi.
“Che
bello, papà! Ma adesso cosa provi per lei?” chiese Alex.
“Adesso
le voglio tantissimo bene... Dopo tanti anni è sempre la stessa
vecchia Waldorf! Con i suoi ricci color cioccolato e con la sua pelle
chiara... Insieme a voi due è la persona più importante della mia
vita!” disse Chuck.
“Davvero?”
chiese Alex.
“Sì,
ma mi raccomando non dirglielo... se nò si monta la testa!” disse
Chuck facendole l'occhiolino.
“Papà...
Io avrei una richiesta...” disse Mark aggiustandosi la camicia.
“Dimmi
tutto, tesoro...” disse Chuck.
“Allora...
sono rimasto affascinato dai vestiti bellissimi che porti in tutte le
foto che hai qui.. In hotel... quindi volevo chiederti se potresti
mostrarmi tutti i tuoi papillon... I tuoi vestiti azzurri e quelli
viola!” chiese Mark.
“Certo
che posso! Qual è il tuo colore preferito?” chiese Chuck.
“L'azzurro...
Ma da quando ho visto il tuo papillon rosa dico... Viola!” disse
Mark.
“Ottima
scelta! Su vieni con me... Ti mostro il mio guardaroba.” disse
Chuck andando verso la sua camera.
“Voi
andate io rimarrò qui a vedere la tv!” disse Alex.
“Ok,
tesoro.” disse Chuck.
La
bambina accese la tv e vide che trasmettevano un programma: “Io e
il mio papà!”. Alex non l'aveva mai guardato prima, ma osservando
le prime scene divenne triste. C'erano tante immagini e video di
bambine che giocavano e passavano del tempo con il loro padre. C'era
chi aveva compiuto i suoi primi passi, in compagnia del proprio
padre; chi aveva detto la sua prima parola e questa in questione era
stata papà e chi aveva partecipato al ballo “Padre-figlia” che
organizzavano alle elementari.
Lei
pensò che conosceva suo padre da poco e che non aveva compiuto
nessuna di queste azioni con lui.
In
quel momento Blair entrò e la vide piangere:
“Amore!
Perchè piangi? Dov'è papà? Cos'è successo?” chiese Blair con la
voce tremolante, appena essersi seduta accando a lei.
“Papà
è nella sua camera con Mark... Ma io stavo vedendo questo programma
e allora ho pensato che conosco solo da poche ore il mio papà!
Mamma... Tu e papà eravate con me quando ho compiuto i miei primi
passi?” chiese Alex speranzosa.
Gli
occhi di Blair si riempirono di lacrime, erano lacrime di dolore
miste a vergogna. Si vergognava perchè non era stata in grado di
prendersi cura di sua figlia.
Blair
mentì, non se la sentì di raccontare delle bugie alla sua bambina.
“T...
esoro... Certo che eravamo con te! Scherzi? E' stato un momento
fantastico!” disse Blair.
“Davvero?
Wow! Credevo che ero già in orfanotrofio! E come è stato?” chiese
la bambina.
“Un
giorno te lo racconterò... Adesso su, bella bambina... Andiamo a
vedere dove si sono cacciati Mark e tuo padre.” le disse Blair
prendendola per mano.
Si
sentiva uno schifo. Le aveva mentito... Bè sicuramente la verità le
avrebbe fatto del male, quindi forse aveva fatto bene.
Entrambe,
mano nella mano entrarono della camera di Chuck.
Trovarono
i due “uomini” nella cabina armadio, seduti sul pavimento che
rovistavano tra delle scatole.
“Ehi
voi cosa state facendo?” chiese Blair.
“Stavamo
rovistando tra i vestiti di papà... Mamma, non hai idea di quanti
completi, papillon e calze possiede! Per non parlare delle scarpe!”
disse Mark.
“Sì,
tesoro... Lo so! E' una specie di fissa che tuo padre ha più o meno
da quando ci siamo conosciuti...” disse Blair.
“Ehi,
Waldorf... Ti ricordi di questa?” chiese Chuck sbandierando la
sottoveste che portava Blair durante la loro priva volta, nella
limousine.
“Cosa?
Bass... Ma non mi dire che la conservi ancora?” disse Blair
strappandogliela dalle mani.
“Bè...
Sì... mi vergogno a confessarlo... Ma ci tengo a quello
straccetto... Mi ricorda tanti bei momenti!Che ne dici? Non sarebbe
meglio riportarli in vita?” chiese Chuck col suo tipico sguardo
malizioso.
“Un
giorno... forse.... Bass!! Ma cosa mi fai dire? Comunque non mi
aspettavo che un tipo così rude come te potesse essere così legato
ad un oggetto...” disse Blair colpita.
“Quando
l'oggetto appartiene o è appartenuto ad una persona speciale, vale
la pena conservalo...” disse Chuck.
“Già!”
disse Blair.
“Che
ricordi vi porta alla mente?” chiese Mark.
“Cosa?
Questo?Bè... Nulla! Ricordo che l'abbiamo comprato insieme! Si
vostro padre mi aveva accompagnata a fare dello shopping quel
giorno...” disse Blair, mentendo.
“E'
bellissimo, mamma! Ti prego indossalo di nuovo!” disse Alex.
“Certo
Alex! Un giorno di questo lo indosserò di nuovo, solo per te!”
disse Blair.
“Non
vedo l'ora! Mi raccomando Waldorf fammi un colpo di telefono quando
lo farai...” disse Chuck.
“Sei
disgustoso!” lo rimproverò Blair.
“Tranquillo,
papà... sarò io ad avvisarti.” disse Alex.
“Grazie
tesoro!” rispose Chuck.
“Dai
uomini indossate il cappotto... Così andiamo a fare shopping! Io e
Alex saremo in salone ad aspettarvi.” disse Blair camminando verso
la porta.
Le
due ragazze uscirono dalla camera di Chuck e si diressero verso il
salone.
Alex
indossò il suo cappotto e sussurrò nell'orecchio di Blair dolci
parole:
“Mamma,
ho parlato con papà... Le ho chiesto cosa prova per te e lui ha
detto che sei la persona più importante della sua vita! Mamma ma ti
rendi conto? Adesso vi potrete mettere insieme!” disse la bambina.
“Cosa?
Davvero tuo padre ha detto queste parole?” chiese Blair.
“Certo!
Chiedilo anche a Mark se non ci credi!” affermò Alex.
“Grazie
tesoro! E comunque non basta solo questo per fidanzarsi... Ci
vogliono altre cose! Come l'amore, il rispetto...” disse Blair.
“Sì,
certo! Però Lui secondo me è innamorato... perso di te, mamma!”
disse Alex.
“Tesoro,
ma cosa ti facevano vedere in convento?” chiese Blair.
Alex
rise e poi rispose: “Anche papà mi ha fatto la stessa domanda. Noi
abbiamo visto “Via col vento” circa 10 volte, per non parlare di
altri vecchi film. Ma a me piacciono! Magari potessimo vivere negli
anni in cui si indossavano i lunghi abiti...” disse Alex.
“La
penso esattamente come te! Papà ti ha detto della mia passione per i
vecchi film vero?” chiese Blair.
“Sì!
Qualche volta dobbiamo vedergli tutti e 4 insieme!” disse Alex
battendo le mani.
In
quel momento entrarono Chuck e Mark.
Entrambi
avevano un cappotto blu che li arrivava più o meno alle ginocchia...
Blair rimase sbalordita dalla somiglianza di quei due.
“Wow!
Dove andate così eleganti? Mark dove hai preso quella giacca?”
chiese Blair.
“Ti
piace? – Mark fece un giro su sé stesso – me l'ha regalata
papà...” disse.
“E'
stato un piccolo regalo! E' stata una delle mie prime giacche, la
tenevo gelosamente rinchiusa nell'armadio, avevo 11 anni. La
cameriera la lavò in lavatrice e si stinse così tanto che poteva
essere indossata solo da un bambino di 5 anni!” disse Chuck.
“E'
bellissima, tesoro! Sei identico al tuo papà!” chiese Blair
rivolgendosi a Mark.
“Adesso
possiamo andare?” chiese Alex irritata.
“Certo,
tesoro! Andiamo!” disse Chuck.
I
quattro presero l'ascensore, arrivarono nell'atrio dell'Empire e
quando uscirono i bambini rimasero a bocca aperta per la limousine.
“E
questa sarebbe la tua macchina?” chiese Mark con gli occhi
spalancati.
“Sì,
è la mia limousine... Non si chiama macchina ma limousine...”
disse Chuck.
“La
tua limousine è davvero bella papà!” disse Alex.
“Sì,
anche a me piace.... E anche a vostra madre da quel che ricordo..”
disse Chuck facendo l'occhiolino a Blair.
“Bè
si... Sarà la lunghezza o i divani in pelle che ci sono dentro...”
disse Blair.
“Oppure....”
Chuck venne interrotto.
“Stà
zitto, Bass!” disse Blair.
“Sì,
hai ragione scusa.... Dimentico che ci sono dei bambini...” disse
Chuck.
“Allora,
possiamo entrare?” disse Mark.
“sì,
certo...” disse Chuck.
Arthur
gli aprì la porta e quando i bambini entrarono rimasero a bocca
aperta.
“Woow!
E' tutto così bello... papà!” disse Alex.
“Vi
piace?” chiese Chuck.
Li
sembrò strano che questi bambini all'età di 5 anni non avessero mai
visto una limousine da dentro... Lui alla loro età andava perfino a
scuola con questa! Poi si ricordò che nel convento era impossibile
che si muovessero con delle auto così costose o addirittura in
limousine.
“E'
bellissima!” dissero i bambini insieme.
“Bass
ma è sempre la stessa di 10 anni fa o sbaglio?” chiese Blair
guardandosi intorno.
“Bè...
Sai com'è... Ci ero affezionato allora ho deciso di non venderla,
tanto a distanza di 10 anni le auto non sono cambiate... Poi comunque
non è che faccio i km con questa! Mi serve solo per spostarmi in
città...” disse Chuck.
Blair
sorrise.
“Allora
Blair quale sarà la prima tappa del “Tour di New York”?”
chiese Chuck.
“Non
so... Potremmo andare prima da Le Petit... Che dici?” chiese Blair.
“Sì,
ci andavo sempre da bambino... E... Blair, davvero... Sono felice che
stiamo portando i nostri figli a fare shopping. Siamo i loro genitori
ed è bello che possiamo andare con loro! Non ricordo una volta in
cui mio padre mi ha accompagnato a fare questo genere di cose!
Lasciava il lavoro alla sua segretaria o ad una delle mie 4 tate.”
disse Chuck.
“Sì,
Chuck... Anche io sono felice di questo. Da piccola mia madre non mi
portava mai a fare shopping per abiti e vestiti. Dovevo indossare
solo abiti disegnati da lei, una volta volevo delle scarpe come
quelle di Serena. Erano di Armani, nere e a ballerina. Per quanto
l'avessi pregata, mia madre non me le fece acquistare... Diceva che
non era una buona pubblicità per il suo marchio.” disse Blair.
“Ah...
Waldorf... Che genitori che abbiamo avuto!” disse Chuck sospirando.
“Sì,
Chuck... Ma noi non saremo mai così!” disse Blair.
Blair
li prese la mano e lo guardò negli occhi.
I
due sentiono una vocina proveniente dall'altra parte della limousine.
Era
quella di Mark.
“Mamma,
papà... E' questo il negozio?” chiese Mark guardandoli.
“Shh,
idiota... Non vedi che si stavano quasi per baciare?” Lo rimproverò
Alex.
“Oops...
Scusate.” disse Mark.
“Tesoro,
non ti devi neanche scusare, noi non stavamo per fare nulla, avevo la
mano infreddolita... Allora papà ha deciso di scaldarmela!” disse
Blair rossa in volto.
“Sì
certo...” disse Alex prendendola in giro.
I
4 scesero dall'auto e si diressero all'interno del negozio.
I
bambini rimasero a bocca aperta, era tutto così bello, c'era per
fino una tv al plasma nel bel mezzo del negozio.
“Allora
io e Mark faremo un giro nel reparto ragazzi, tu e Alex farete un
giro nel reparto ragazze.” disse Chuck a Blair.
“Sì,
certo! Quando abbiamo finito ti mando un messaggio” disse Blair.
“Sì,
anche io!” disse Chuck.
Gli
“uomini” si allontanarono e Blair e Alex si avvicinarono al
reparto ragazze.
“Amore
sei felice che siamo qui a fare shopping insieme?” chiese Blair con
un sorriso enorme. Quasi non ci credeva. Da quando aveva dato Alex in
adozione aveva sempre sognato un momento così, loro due nel reparto
bambine a rovistare tra abiti, fasce, cappotti e scarpette.
“Sì
mamma! Sono davvero felice! Che bello! Ti voglio tanto bene!” disse
Alex abbracciando le gambe di Blair. Questa si abbassò.
“Anche
io tesoro! Allora che dici se prima vediamo i cappotti? Io da piccola
gli amavo!” disse Blair euforica.
“Certo
mamma... Che ne dici di questo? Amo questo colore!” disse Alex
puntando con il piccolo ditino un cappotto fuxia con cappello
coordinato. Era fantastico e da sotto faceva l'effetto “palloncino”.
“Sìì!
E' davvero bellissimo! Brava, tesoro! Hai gli stessi gusti della
mamma.... E che ne dici di prendere anche questo?” chiese Blair
indicando un cappotto azzurro pallido. Anche questo con cappello
coordinato e pellicciotto sempre azzurro, intorno al collo.
“Sììì!
E' bellissimo!” disse Alex entusiasta.
“E
questo? Ti piace?” chiese Blair indicando un cappotto blu a pois
bianchi.
“No...
Mamma, scusa... Ma non mi piacciono i pois!” disse Alex.
“Neanche
a me! Ottima scelta tesoro! Adesso dirigiamoci al reparto abiti...
tanto passeremo ancora da molti negozi....” disse Blair.
Reparto
bambini.
“Papà
cosa dici di questo cappotto?” chiese Mark indicando un cappotto
montgomery blu.
“Sì,
è bellissimo! Prendiamolo.” disse Chuck.
“Aspetta!
Ma se compro questo ci starà male con i papillon che andremo a
comprare...” disse Mark.
Chuck
pensò che pensava solo ai papillon, era proprio come lui.
“No,
con questo non starà bene... Ma compreremo anche questo completo...”
disse Chuck indicando un completo gessato marrone.
“Sì!
E' bellissimo! E questo che ne dici?” chiese Mark indicando un
completo gessato blu e bianco.
“Ti
piace il gessato? Comunque sì... se lo desideri lo compreremo!”
disse Chuck strapazzando i capelli del figlio.
“Sì!
Io amo il gessato! Senti papà.... Quando potrò avere uno smook?”
chiese Mark.
“Uno
smook? Cos'è?” chiese Chuck.
“Un
completo nero con un papillon sempre nero... La camicia di solito e
bianca e chi lo indossa si fa i capelli col gel...” disse Mark.
“Ahh...
Ma tu vuoi dire uno smooking! - Chuck rise – Quando vuoi... Se non
sbaglio qui c'è un settore apposito per gli smooking per bambini...”
disse Chuck.
“Signorina...
Mi scusi!” Chuck chiamo la commessa.
“Sì,
come posso aiutarla?” disse la commessa.
“Tempo
fa c'era un settore per smooking in questo negozio... Mi sa indicare
dove si trova?” chiese Chuck.
“Sì...
Allora... E' proprio lì infondo, dopo il reparto per bambine.”
disse la commessa.
“Grazie!”
rispose Chuck.
“Papà...
Ma allora dovremo passare per forza dalla mamma e Alex?” chiese il
bambino.
“Credo
di sì...” disse Chuck.
I
due si incamminarono verso il reparto dove si trovavano le due
ragazze con una cesta piena di abiti, cravatte, papillon e calzini.
Per non parlare di maglioni colorati ed altro.
Reparto
bambine.
“Mamma
ti prego posso prendere questo?” chiese Alex agitando un completo
composto da maglia bianca e gonna.
“Sì
tesoro! Certo... Metti tutto nella cesta... Tanto è papà a pagare!”
disse Blair ridendo.
“Sì..
ahahah!” continuò la bambina.
“Posso
provarlo?” chiese la bambina.
“Certo...
Vuoi che ti aiuto?” chiese Blair.
“Sì..
grazie...” le due ragazze entrarono nel camerino.
Blair
aiutò la bambina a levarsi la maglietta, vide grossi lividi lungo la
schiena e sulla pancia. I suoi occhi gli fissavano.
“Amore,
cosa ti è successo qui? Sei caduta?” chiese Blair.
“No...
Mamma... Non posso dirtelo...” disse la bambina col broncio.
Tutt'un tratto si era rattristita e i suoi occhi si erano riempiti di
lacrime.
“Tesoro,
sono la tua mamma a me puoi dirlo! Se non vuoi non diremo nulla a
papà e a Mark. Ok?” disse Blair massaggiandole la testa.
“Va
bene, però mentre te lo racconto posso sedermi in braccio a te? E tu
potresti abbracciarmi?” chiese la bambina.
“Certo
vieni qui!” Blair si scrollò i vestiti di dosso e mise la bambina
sulle sue ginocchia.
“Tempo
fa al convento c'era una suora cattiva. Non so cosa volesse da me...
Ma ogni volta che mi guardava, lo faceva in un modo strano... Per non
parlare di quando mi cambiava, non faceva altro che fissare le mie
parti intime...” disse la bambina.
“Cooosa?
Tesoro, raccontami tutto! Và avanti, come si chiama questa suora?”
chiese Blair stringendola a sé.
“Lei
si chiama sorella Martha... Un giorno mentre mi stava cambiando mi ha
gettata sul letto e voleva per forza che aprissi le gambe. Io non ho
voluto e lei ha incominciato a picchiarmi selvaggiamente... Poi è
arrivata sorella Uma e le ha chiesto di finirla...” disse la
bambina incominciando a piangere.
“Amore!
Ma perchè non me l'hai detto prima? Potevamo parlarne insieme...
Quella suora del cazzo non la deve passare liscia! Per nulla al
mondo... Domani andrò in convento con tuo padre e insieme la faremo
cacciare dalla città!” disse Blair piangendo.
“No..
Mamma! NO! Non puoi farlo! Lei mi ha detto che se l'avessi raccontato
a qualcuno mi avrebbe picchiata ancora! Ti prego mamma... non farlo e
non dirlo neanche a papà!” disse la bambina.
“Ma
tesoro...” disse Blair baciandole la testa e abbracciandola.
Blair
si ricordò di quando la picchiava Louis e del dolore che le
provocava ogni volta.
“No,
mamma!” disse la bambina.
Blair
si sentì in colpa per averla abbandonata e per averle fatto passare
questi momenti orribili. Ovviamente il giorno dopo sarebbe andata
alla polizia con Chuck e avrebbe denunciato questa suora, ma prima
doveva indagare su chi fosse questa.
“Tesoro,
su... Adesso vestiamoci e andiamo a casa... Va bene?” chiese Blair
asciugandole le lacrime.
“Va
bene, mamma...” disse la bambina dandole un bacio sulla guancia.
Le
due sentiono delle voci.
“Blair...
Alex, dove siete?” era Chuck.
“Alex...
Mamma... Dove siete?” si sentì anche Mark.
“Siamo
qui! Siamo pronte....” disse Blair.
Le
due uscirono dal camerino.
Chuck
notò ad entrambe gli occhi rossi e chiese: “Cos'è successo,
ragazze?”
“Chuck...
Devo parlarti!” disse Blair.
“Dimmi
tutto.” disse Chuck.
“Bambini
voi intanto andate a vedere il reparto scarpe io e papà staremo qui
a decidere dove andare a cena questa sera...” disse Blair.
“Ok.”
i bambini andarono al reparto scarpe che si trovava di fronte al
camerino.
“Chuck
non hai idea di cosa ho scoperto!” disse Blair, i suoi occhi si
riempirono di nuovo di lacrime.
“Cosa?”
chiese Chuck.
“Stavo
aiutando Alex a provare un completo e quando le ho levato la
canottiera ho visto che aveva tanti lividi sparsi per il corpo... Le
ho domandato cosa fossero e lei mi ha detto che una suora voleva
abusare di lei, però lei si è rifiutata e questa ha incominciato a
picchiarla servaggiamente...” Blair piangeva, ma venne interrotta.
“Che
cosa? Chi è questa bastarda? Andrò ad ucciderla con le mie stesse
mani quando usciremo di qui...” disse Chuck.
“Chuck,
ti prego! Lei non voleva dirmelo, mi ha confessato tutto ma ho dovuto
strapparle le parole dalla bocca! Non voleva... Domani andremo
entrambi a scoprire chi è questa! E poi andremo a denunciarla!”
disse Blair.
“Certo,
ma dopo vorrei che le dessero l'ergastolo! Come si fa ad abusare di
un angelo così bello e delicato?” disse Chuck fissando la sua
bambina.
“Non
lo so.... Questa stronza non la deve passare liscia! E Chuck... per
favore, se puoi portaci di nuovo a casa... Dopo questa rivelazione
non credo che Alex abbia voglia di rimanere qui...” disse Blair.
“Certo...
Mi dispiace solo per Mark...” disse Chuck.
“Chuck
lui ci tiene a passare del tempo con te!
Noi andremo a casa e voi finirete il vostro shopping... Ok?” chiese
Blair.
“No,no...
Sono fratelli. Devono capire che ci devono essere l'uno per l'altro.”
disse Chuck.
“Va
bene...” acconsentì Blair.
“Bambini...
su... Che dite se torniamo a casa? Siamo qui già da un ora e
mezza... Per non parlare del traffico che abbiamo trovato lungo la
strada...” disse Chuck.
“Sì,
per me va bene... Mamma possiamo vedere tutti insieme la tv sul letto
di papà?” chiese la bambina.
“Certo
che possiamo!” disse Blair.
“Ma...
Alex! Io volevo avere il mio smooking...” disse Mark con il
broncio.
“Potrai
averlo domani... Tesoro.” disse Blair.
“Sì,
domani saremo di nuovo qui a cercare il tuo smooking.” disse Chuck.
“Va
bene... tanto mi stavo annoiando...” disse il bambino.
Arrivò
la commessa:
“Allora
avete scelto?” chiese.
“Sì,
prendiamo tutta questa roba, pago con carta...” disse Chuck
porgendole la carta.
“Va
bene! Sarà fatto...” disse la commessa prendendo la carta e il
cesto di roba dalle mani di Chuck.
“E...
signorina... C'è anche questo...” disse Alex.
“Va
bene... Grazie... E... A presto!” disse la commessa.
I
4 entrarono nella limousine.
“Papà....
io, la mamma e Alex... Possiamo dormire da te stanotte?” chiese
Mark.
“Tesoro,
non mi sembra il caso... Abbiamo la nostra bellissima suite che ci
aspetta... Non ricordi quanto abbiamo faticato per trovarla
all'ultimo momento?” chiese Blair.
“Sì...
Però...” Mark venne interrotto.
“Blair,
sai che per me và benissimo...” disse Chuck.
“Chuck,
grazie... so che sei gentile e ti ringrazio ancora... ma non credo
sia una buona idea...” disse Blair.
“Dai
Waldorf... Terrò le mani apposto, ci divertiremo...” disse Chuck.
“Dai
mammaa....” la implorò Alex.
“Va
bene... Dormiremo da papà!” disse Blair.
“Evviva!!
Sì!!” urlarono i bambini e Chuck.
“Ma
dove dormiremo?” chiese Blair.
“Per pura Coincidenza
ho un letto king size... E poi ci saranno i bambini tra di noi!”
disse Chuck.
“Woow!
Allora dormiremo tutti insieme?” chiese Alex.
“Sì,
tesoro!” disse Chuck.
“Va
bene, credo di poter fare questo sforzo...” disse Blair.
Lei
però mentiva. Non era uno sforzo, ma anzi era felicissima di poter
dormire nel letto con Chuck, con i loro bambini che li separavano...
faceva così tanto famiglia! Una famiglia che Blair e tanto meno
Chuck non avevano mai avuto. Eleanor non c'era mai, quindi Blair
poteva andare solo nel letto di Dorota, ma era troppo orgogliosa per
farlo. Bart lo stesso.
Erano
felici entrambi di poter dare una bella famiglia ai loro bambini.
I
quattro entrarono nell'attico di Chuck.
“Chuck,
per favore... Chiama la cameriera e dille se può portare qui le mie
valigie e quelle dei bambini.” chiese Blair.
“Sì,
lo farò subito. Blair sai benissimo che per me puoi rimanere anche
tutte le notti qui... finchè non troverai una casa...” disse
Chuck.
“Ti
ringrazio... Davvero!” disse Blair.
“Di
niente... E poi se devo essere sincero non vedo l'ora di vederti
indossare qualcuno dei tuoi babydoll di Victoria Secret...” disse
Chuck prendendola per i fianchi.
“Ecco...
sembrava troppo bello per essere vero! Un Bass non pervertito....
forse chiedo troppo.” disse Blair ridendo.
“Peccato
che ci sono i bambini....” disse Chuck.
“Chuck!
Su, adesso mollami! Visto che si sono fatte già le 7 che dici se
cucino qualcosa?” chiese Blair.
“Cosa?
Ma non farmi ridere... Tu che cucini? E cosa sapresti fare?” chiese
Chuck ridendo.
“Tutto!
Al palazzo ero sempre sola e l'unico modo per far passare il tempo
era vedere programmi di cucina... Passavo intere notti a cucinare e
fare dolci... A Louis non piaceva che avessi quest'abitudine perciò
una volta che cucinavo mangiavo qualcosa e poi regalavo tutto alle
colf...” disse Blair.
“Bel
gesto!” disse Chuck.
“Allora...
Cosa volete mangiare bambini?” disse Blair voltandosi verso i
bambini.
“Sai
cucinare?” chiese Mark.
“Certo
che lo sa fare! E' una donna... tutte le donne sanno cucinare!”
disse Alex.
“Mark
è quello che ho detto anche io.” Chuck e Mark risero.
“Ma
cosa c'è da ridere? So davvero cucinare...” disse Blair.
“Si,
mamma... Io ti credo... Solo che non sembri una che sa cucinare...”
disse Mark.
“Invece
so farlo!” ripetè Blair.
“Sì,
sa farlo...” ripetè Alex.
I
bambini accesero la tv e Chuck e Blair si trovarono soli in cucina.
*
* * * * * * * * * * * *
Questo è il cappotto fuxia e il completo che stava per provare
Alex: http://imageshack.us/photo/my-images/101/cap3e.jpg/
Cappotto
azzurrino:
http://imageshack.us/photo/my-images/705/cap31r.jpg/
Montgomery
di Mark:
http://imageshack.us/photo/my-images/834/cap3mark.jpg/
Completo
gessato: http://imageshack.us/photo/my-images/835/marka.jpg/
*
* * * * * * * * * * * *
Buon
pomeriggio, UESiders ;)
Sono
di nuovo quì con un altro capitolo!
Ringrazio:
gossip_girl
isa__89
Fiby
Cullen_Bass
dada10
francynike
(grazie x l'idea... hai visto ci sono le foto adesso! :D)
guccina95:
tesooorooo... graziee <3
al
prossimo capitolo :D
chissà
cosa accadrà in cucina......... ;)
*****
CI
TENGO A DIRE CHE QUESTE IMMAGINI NON MI APPARTENGONO E CHE LE HO
PRESE DAL SITO WWW.PETIT.IT
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Capitolo 4 *** Capitolo 4. ***
cap 4
“Allora
Bass cosa vorresti mangiare?” chiese Blair mettendosi un grembiule
da cucina.
“Cosa?
Anche il grembiule adesso? Chi sei tu e cosa hai fatto alla mia
Blair?” chiese Chuck con un sopracciglio alzato.
“Ahah
– disse Blair sarcastica – sono sempre io... Solo che adesso sono
diventata una donna vera! Allora, vuoi rimanere a stomaco vuoto,
oppure...” disse Blair.
“Va
bene, va bene... Non ti disturberò più! Posso rimanere qui a
vederti? Sai mi ci devo abituare...” disse Chuck vedendo Blair che
cercava qualcosa nella dispensa.
“Grande
passione per gli spaghetti di soia, vero Chuck? Comunque a cosa ti
devi abituare... Al fatto che sappia cucinare o che sono qui...”
disse Blair con un sorriso malizioso.
“Ad
entrambe le cose... Non te la prendere ma la prima è quella che mi
sconvolge di più! Comunque sì, ho una grande passione per gli
spaghetti di soia... Ma cosa cucinerai?” chiese Chuck.
“Allora
avevo pensato ad un risotto di funghi e patate con contorno di crema
di verdure e crostini. Che ne dici?” chiese Blair portando una
grande pentola sul fuoco.
“Sì!
Sicuramente sarà tutto buonissimo...” disse Chuck.
“Allora
qui c'è un coltello e sul lavolo ho disposto le verdure...”
disse Blair.
“Sì
e allora?” disse Chuck.
“Non
ti aspetterai che faccia tutto da sola, vero?Prendi quel coltello e
taglia le verdure a cubetti...” disse Blair.
“Non
ho mai tagliato niente in vita mia! - Chuck vide Blair che alzava un
sopracciglio sospirò e disse – Va bene... Cosa vuoi che tagli?”
chiese Chuck.
“Allora
devi tagliare delle carote, due zucchine, patate, una cipolla...
tutto quello che c'è qui... Ti và se intanto parliamo?” disse
Blair mentre tagliava i funghi e le patate di fronte a Chuck.
“Certo...”
disse Chuck.
“Chuck
non sai quanto mi senta male per quello che è successo ad Alex...
Davvero non ho parole per descrivere la mia sofferenza e il mio
dolore. Chissà quante ne avrà passate... Quanto ancora ci deve dire
e raccontare.” disse Blair.
“Anche
a me, dispiace così tanto. Lei è davvero un angelo, è sveglia,
bellissima, educata... Tutto quello che un genitore può desiderare,
non so come abbia fatto quella bastarda a credere di poter abusare di
lei.” disse Chuck.
“Ma
secondo te ha abusato anche di Mark? Rispondi sinceramente Chuck.”
disse Blair.
“Nò...
Blair... Credo di no, comunque dobbiamo indagare, da oggi non ci
dovrà sfuggire nulla... Ma pensi che dovremmo portargli dallo
psicologo?” chiese Chuck.
“Io
penso di no, cioè... E' tutto da vedere! Domani dobbiamo scoprire
assolutamente chi è questa bastarda.” disse Blair.
“Blair,
ho un investigatore privato, che fa tutto quello che voglio! Posso
chiedere a lui.” disse Chuck.
“Va
bene, ma ricorda loro non devono sapere niente...” disse Blair.
“Si,
certo! Sarò discreto...” disse Chuck.
“Allora
cosa mi sai dire di Serena, Nate e gli altri? Non vedo più nessuno
da anni!” disse Blair.
“Ho
parlato a lungo con Lily ieri sera e mi ha detto che lei e Rufus
stanno benissimo e indovina?” disse Chuck.
“Cooosa?”
chiese Blair.
“Serena
e Dan stanno per avere un bambino!” affermò Chuck.
“Nò!
Cosa? Ma è uno scherzo?” chiese Blair.
“E'
la stessa cosa che ho detto a Lily ieri... A quanto pare è proprio
così! Non sono sposati, ma dopo vari tira e molla durati quasi 5
anni lei è rimasta incinta e adesso vivono anche insieme, nel loft
di Humphrey.” disse Chuck.
“Serena...
con Humphrey... a Brooklyn? Chuck credo proprio che tu ti sia
sbagliato...” disse Blair.
“No,
Blair! E' proprio così!” disse Chuck.
“Oh
mio Dio!” affermò Blair.
“Senti
Chuck.... E mia madre come ti è sembrata?” chiese Blair.
“In
splendida forma... Sai non sembra più il mastino che era 5 anni fa!
Sembra rilassata e gentile...” disse Chuck.
“Sicuro
di non averla confusa con Dorota?” chiese Blair.
“No,
era proprio lei! E comunque chiamala, dille che sei qui e prenota un
tavolo al Butter per domani sera...” disse Chuck.
“No,
no, no! Perchè dovrei farlo?” chiese Blair.
“Perchè
lei è tua madre e ha il diritto di sapere che noi adesso siamo una
famiglia!” disse Chuck.
“Sì,
Chuck.... ma credo che dovrei dirle una cosa alla volta... Non sa neanche
che sono quasi divorziata da Louis e adesso non posso dirle che sono tornata con
Chuck Bass che ho due bambini e che non ho un posto dove vivere...”
disse Blair.
“Quanto
la fai tragica, Waldorf! Invitala – Chuck si pulì le mani e prese
il cordless dal mobile – e dille che ci sarà una sorpresa.”
disse Chuck.
“Ma
come faccio Chuck?” chiese Blair.
“Blair,
io pagherei oro per avere una madre a cui raccontare la mia felicità
in questo momento! Prendi il telefono componi quei dannati numeri e
chiamala!” disse Chuck.
Blair
si sentì malissimo. Chuck aveva ragione, era fortunata ad avere una
madre e doveva raccontarle tutto.
“Va
bene, lo farò!” disse Blair.
Blair
compose il numero e si fermò: “Ma sai forse non ricordo neanche il
numero a memoria...”
“Fà
quel numero!” disse Chuck.
“Va
bene, signor capitano!” disse Blair.
Blair
compose il numero velocemente e rispose al telefono Dorota:
“Buonasera,
casa Waldorf-Rose chi parla?” chiese gentilmente la donna.
“Ciao
Dorota! Sono la signorina Blair.”
“Signorina
Blair! Come stà? E il principe?” chiese Dorota euforica.
“Bene,
grazie... Ana e Xzaver?” chiese Blair.
“Benissimo,
grazie! Vuole parlare con la signora Eleanor?” chiese Dorota.
“Sì,
grazie! Ciao Dorota!” disse Blair.
“Buonasera,
signorina Blair.” disse Dorota.
Dopo
pochi minuti si sentì la voce di Eleanor.
“Tesoro!
Ciao! Come stai?” chiese Eleanor.
“Bene,
mamma... Grazie... Io sono a New York!” disse Blair.
“Ma
scherzi? Perchè non me l'hai detto? Saremmo andate a pranzo insieme
con Cyrus o tu saresti venuta qui a cena da noi... Come stà Louis?”
chiese la madre.
“Louis?
Ah certo... Sì... Stà bene... Ma mamma io voglio parlarti proprio
di questo...” disse Blair.
“Non
c'è bisogno che tu me lo dica, perchè ho già capito... Sei
incinta, vero?” chiese Eleanor entusiasta.
“No,
mamma.... Senti ma io e Louis...” Blair venne interrotta di nuovo.
“Sei
sterile?” chiese Eleanor.
“Mamma!
Certo che nò! Io e Louis abbiamo rotto!” disse Blair. Pensò: “via
il dente, via il dolore!”
“Tu
e Louis cosa?” chiese Eleanor.
“Sì,
mamma io e lui abbiamo rotto. Siamo in via di divorzio e secondo
l'avvocato saremo ufficialmente divorziati tra 3 al massimo 4
settimane!” disse Blair.
“Ma
perchè? Cioè non dirmi che l'hai tradito con quel Chuck Bass...”
disse la madre.
“No,
mamma... non l'ho tradito ma ci siamo lasciati perchè lui se ne fregava
di me e soprattutto perchè era un uomo violento che non voleva
neanche bambini...” disse Blair.
“Tesoro,
mi dispiace.... Dimmi a quale hotel sei! Domattina pranzeremo
insieme.” disse Eleanor.
“Sono
all'Empire....” disse Blair.
“Ecco,
ci avevo scommesso! So che stai con quel Bass!” disse Eleanor.
“Mamma
nò! Sono sola!” disse Blair.
Chuck
intanto aveva messo tutto nella pentola. L'odore della crema di
verdure calda e del risotto arrivarono fino al salone, dove si
trovavano i bambini. Questi corsero velocemente verso la cucina e
appena entrarono Alex gridò: “Mamma, che odore...”
“No,
tesoro!” gridò Blair che parlava ancora al telefono con la madre.
“Blair
dove sei? Sento qualcuno che chiama “mamma”” disse Eleanor.
“Al...
ristorante, mamma! Comunque adesso devo andare... E' stato bello
sentirti, ciao!” Blair riagganciò.
“Ma
chi era?” chiese Mark sedendosi al tavolo.
“Era
vostra nonna... E' ansiosa di conoscervi!” disse Blair mentendo.
“Davvero?
Wow che bello! Non ho mai avuto una nonna!” disse Alex.
“Sì,
domani vi conoscerà! Andate a cambiarvi adesso, la cameriera deve
aver portato i vostri vestiti, quando tornerete ci potremo accomodare
a tavola.” disse Blair.
I
bambini uscirono dalla stanza.
“Blair,
ma non le hai detto nulla!” insistì Chuck.
“Lo
so... Sono così stupida! Quando potrò dirglielo adesso, se non l'ho
neanche invitata a cena!” disse Blair portandosi le mani alle
tempie.
“Dai,
domani la richiamerai e andrà tutto bene! Non preoccuparti!” disse
Chuck abbracciandola.
Blair
accettò l'abbraccio e dopo all'incirca 10 secondi disse: “Bè...
credo che sia giunta l'ora di chiamare i bambini...”
“Sì,
lo penso anche io...” disse Chuck.
“Aleeex,
Maark... E' pronto...” gridò Blair.
“Non
ci credo Chuck, finalmente lo faccio... Chiamo i miei figli a
mangiare cibo cucinato da me! Tu non ne hai idea... E' una vita che
desidero farlo!” disse Blair.
“Sì,
sei davvero una madre e scommetto anche una cuoca stupenda! Posso
levarmi una curiosità?” chiese Chuck.
“Certo, chiedimi tutto quello che vuoi.” disse Blair riempiendo i piatti.
“Ma
quando noi stavamo insieme... Pensavi mai a come sarebbero stati i
nostri figli?” chiese Chuck.
“Sì
certo! Cì pensavo di continuo, alcune notti erano dedicate a sognare
i nostri bambini... Sapevo che sicuramente avrebbero preso la tua
faccia! Era inevitabile!” disse Blair.
“Sì,
anche io ci pensavo spesso. Ho sempre immaginato mia figlia identica
a te... Invece eccola qui, la mia fotocopia!” disse Chuck.
“Sì
è proprio identica a te!” disse Blair.
I
bambini entrarono con il loro pigiama nuovo.
“Ma
vi stanno benissimo!” disse Blair abbracciandoli.
“Sì,
è vero! Siete così buffi!” disse Chuck.
“Grazie
papà!” disse Alex.
“Papà,
ma io non voglio sembrare buffo.” disse Mark.
“Ma
non lo sei tesoro! Sei solo tenero!” disse Blair.
“Sì,
sei tenerissimo! Adesso che dite se ci accomodassimo a tavola?”
chiese Chuck.
“Sì!”
gridarono i bambini.
Chuck
ha sempre sperato che avrebbe fatto queste cose con i suo figli,
mangiare tutti insieme a tavola la sera, abbracciarli subito dopo
aver messo loro il pigiama. Erano cose che a lui erano mancate, ma che
non voleva che mancassero ai suoi figli.
“ E'
arrivato il momento di assaggiare il tuo cibo, Waldorf!” disse
Chuck.
“Chi
è il primo?” chise Mark.
“Ma
insomma che nessuno ha fiducia in quel che cucina la mamma? Sarò io
la prima!” disse Alex masticando il primo boccone.
“Va
bene.. Dai... assaggiamo...” disse Chuck.
Blair
rimase con le mani incrociate e aspettò che tutti avessero finito di
masticare.
“Bè,
allora... Come vi sembra?” chiese.
“Buonissima!”
disse Chuck.
“Bass
non c'è bisogno che ti inventi le cose... Bambini a voi piace?”
chiese Blair.
“Mamma,
ma è favoloso!” disse Mark.
“Davvero?”
chiese Blair.
“Davvero,
mamma! Hai superato te stessa! E' buonissimo!” disse la bambina.
“Blair...
ma io ero serio! Davvero è buonissimo! Ma quante volte l'hai
cucinato?” chiese Chuck.
“A
dire la verità... E' la prima volta che cucino per qualcuno. Ho
sempre cucinato per solo per me...” disse Blair.
“E'
tutto buonissimo, mamma!” disse Mark.
“Visto?
Che ti avevo detto io? La mamma sa cucinare bene!” disse Alex.
Si
sentì bussare alla porta.
Chuck,
pensando che fosse il cameriere a cui avevo chiesto del vino, si alzò
e andò ad aprire.
“Charles!”
disse la donna.
“Signora
Waldorf! A cosa devo questa visita?” chiese Chuck.
“Oh,
Charles!Non fare il bambino... Dimmi dov'è mia figlia... so che è
qui!” disse la donna.
In
quel momento arrivò Alex, con il suo “perfetto” tempismo.
“Papà,
perchè ci metti tanto? Chiè?” disse la bambina.
Chuck
prese la bambina in braccio e Eleanor mortificata disse: “Charles,
scusa... Sono mortificata, davvero! Chiedi scusa a tua moglie da
parte mia... Non volevo...”
In
quel momento fece capolino dal salone Blair:
“Tesoro...
Ma dove ti sei cacciata?” chiese.
“Sono
qui mamma!” disse la bambina.
Blair
fissò la madre da dietro a Chuck e Eleanor rimase scioccata.
“Tu,
cosa? Blair... Ma non vorrai dire... Che lei...” disse indicando la
bambina.
“Mamma!
Io volevo invitarti a cena domani... Per spiegarti tutto... ti
prego..” disse Blair.
“Papà,
chi è lei? Ho paura.” disse Alex stringendo Chuck.
Arrivò
anche Mark: “Siete qui? Ma chi è lei?” disse puntando il dito
verso Eleanor.
“Signora
Waldorf, penso che dovremo discutere di tante questioni, quindi la
prego si accomodi.” disse Chuck.
“Certo!”
rispose Eleanor entrando.
“Tesoro,
non aver paura! Va in cucina con Mark, così io, questa signora e tuo
padre potremo parlare!” disse Blair.
“Va
bene, mamma.” dissero i bambini.
Eleanor
era di nuovo colpita. L'avevano chiamata mamma, la sua bambina era
una madre? Da quando?
Si
accomodarono tutti sul lungo divano crema.
“Mamma!
E' lungo da spiegare...” disse Blair.
“Blair,
ti prego! Dimmi che questi sono i figli di Charles e non i tuoi...”
disse Eleanor.
“No,
mamma... Sono i nostri figli!” disse Blair.
“Cosa?
I vostri figli? E da quando avete dei figli?” chiese Eleanor.
“Ti
ricordi il periodo prima del matrimonio con Louis?” chiese Blair.
“Certo
che mi ricordo...” rispose la madre.
“Bè...
durante quel periodo, io ho dato alla luce una bambina... una
bellissima bambina, con gli occhi color nocciola e i capelli ricci.
Quella bambina è stata abbandonata da me in un orfanotrofio e adesso
l'ho ripresa con me... E ho adottato anche un altro bambino... Mark.”
disse Blair.
“Blair...
Ma sei impazzita forse? Ho sempre detto che la sua influenza ti fa
del male.” disse Eleanor indicando Chuck.
Blair
prese la mano di Chuck, seduto alla sua destra.
“Mamma,
lui non c'entra nulla e io non voglio che tu ti rivolgi a lui in
questa modo! Ci ha offerto casa sua e tutto il suo amore! Non si
merita di essere trattato così...” disse Blair.
“Blair,
lascia perdere...” disse Chuck.
“No,
Chuck! Io non lascio perdere! Cara mamma, se non ti va bene questa
situazione sei pregata di andartene...” disse Blair.
“Blair,
sono qui per parlare con te! Non c'è bisogno che mi tratti in questa
maniera! Sei grande, quindi puoi fare tutto quello che vuoi... Anche
metterti con uno così.” disse Eleanor guardando Chuck con
disprezzo.
“Mamma!”
disse Blair.
“Ok,
scusa... Comunque, sarei felice di conoscere i miei nipoti... Sempre
se lo desideri...” disse Eleanor.
“Sei
la loro nonna, quindi ne hai il diritto, solo una cosa: sono dei
bambini che hanno sofferto molto, quindi sei pregata di non trattarli
come trattavi me da piccola! Dimostrali amore e loro ti ripagheranno
con la stessa moneta. Sono due bravi bambini..Alex, la femminuccia è
così amante della moda e del buongusto... E' sveglia e
intelligentissima. Per non parlare di Mark... Lui sembra più figlio
di Chuck, ma questo è solo un particolare...” disse Blair.
“Allora
che aspetti a farmeli conoscere?”disse la donna più anziana.
“Sì,
gli chiamo subito... Alex, Mark! Venite qui, c'è una persona che
vuole conoscervi...” gridò Blair.
I
bambini arrivarono correndo e si posizionarono sulle ginocchia dei
genitori.
“Ciao,
bambini! Allora come vi chiamate?” chiese Eleanor. Alex le
ricordava così tanto Blair, aveva i suoi stessi capelli e il colore
degli occhi era identico.
Alex
si alzò e porse la sua mano verso quella della donna più anziana:
“Ciao... Io sono Alexis... Tu come ti chiami?”
Eleanor
fece un enorme sorriso e fissò i suoi occhi.
“Ciao...
Io sono Eleanor! Sai chi sono io?” chiese ad Alex.
La
bambina agitò la testa in segno di NO.
“Io
sono la mamma della tua mamma...” disse Eleanor.
“Ma
allora tu sei... Tu sei la mia nonna?” chiese la bambina.
“Sì,
sono proprio io!” disse Eleanor.
Intanto
però Mark era affondato nella piega del collo di Blair.
Eleanor
lo vide e li disse: “ E tu chi sei?”
“Io?”
il bambino guardò in faccia sua nonna.
“Io
sono... Insomma... Loro sono i miei genitori...” disse il bambino
timidamente.
“Quindi,
tu sei?” li chiese Blair.
“Il
loro figlio...” disse Mark.
“Intendo..
Tu come ti chiami?” li chiese la nonna.
“Mi
chiamo Mark...” disse il bambino.
“Ah,
ciao Mark! E così voi siete i miei nipoti?” chiese la donna più
anziana.
“Sìì!”
disse Alex.
“Che
ne dite di un abbraccio?” chiese la donna.
“Sìì!”
dissero i bambini. Sì lanciarono addosso a lei e la strinsero forte,
potevano sentire il suo Chanel n° 5 anche solo odorandole i costosi
abiti.
Chuck,
né tanto meno Blair non l'avevano mia vista così rilassata e a
proprio agio.
“Senti...
possiamo chiamarti nonna?” chiesero i bambini.
“Sì,
mi farebbe davvero piacere! Allora io sono “nonna”! Capito?”
chiese Eleanor.
“Sì,
certo!” dissero i bambini.
“Mamma,
se la nonna lo desidera può fermarsi a mangiare con noi?” chiese
Alex.
“Tesoro...
Non credo che la nonna potrà rimenere... Avrà taanto da fare.”
disse Blair.
“Per
la tua felicità Blair, cara... Non ho niente da fare stasera e poi
Cyrus e fuori città.” disse Eleanor.
“Evvai!”
disse Blair sarcastica.
“Vuoi
vedere cosa ha preparato la mamma?” chiese Mark a Eleanor
portandola verso la cucina.
“Tua
madre cucina?” chiese Eleanor.
“Sì!
E anche benissimo!” dissero i bambini.
“Ok,
andiamo...” disse la donna più anziana, mentre i bambini, che la
tiravano per mano la portavano in cucina.
Blair
e Chuck rimasero da soli.
“Che
noia... Rimane qui per cena...” disse Blair.
“Blair,
non essere dura con lei! Stà cercando in tutti i modi di essere una
buona nonna e una buona madre... Ricordi il discorso che abbiamo
fatto poche ore fa?” chiese Chuck.
“Certo
che ricordo... E comunque a me dà fastidio solo il fatto che sembra
falsa nei confronti dei bambini... Con me non è mai stata così...
Attenta!” disse Blair.
“Sì,
lo so... Ma lei non mi sembra assolutamente falsa, anzi...” disse
Chuck.
“Scommetto
che anche tuo padre sarebbe stato contento di aver trovato due
nipotini.” disse Blair.
“Dici
sul serio? Secondo me mi avrebbe rimproverato per essere dolce con
loro... con voi.” disse Chuck.
“Sì,
Chuck. Sarebbe stato fiero di te.” disse Blair.
Chuck
le sorrise e l'abbracciò.
Finito
l'abbraccio si fissarono, era per entrambi uno sguardo pieno d'amore
e di passione. Si avvicinarono o vicenda e in meno di due secondi le
loro bocche si incontrarono.
Ci
fù un bacio. Un bacio pieno d'amore, come tutti quelli che si erano
dati fino a quell'istante, fù un bacio casto. Un semplice bacio, ma
per entrambi valeva tanto.
Blair
lo abbracciò di nuovo e li sussurrò nell'orecchio: “Grazie.”
Lui
le diede un bacio sulla fronte e le sussurrò: “Grazie a te. E'
stato magnifico..”
Il
loro abbraccio fù interrotto da Mark che si fermò vicino la porta
della cucina.
“Mamma,
papà... La nonna vuole assaggiare la crema di verdure.” disse il
bambino.
“Certo,
tesoro... Dai Chuck andiamo...” disse Blair.
“Ook,
ma stasera dopo averli messi a letto continuiamo..” disse Chuck con
sguardo malizioso, mentre le teneva le mani.
“Va
bene, papino.. Dai andiamo c'è TUA suocera che ti aspetta...”
disse Blair ridendo.
“Ah!
Che bello!” disse Chuck sarcastico.
In
cucina.
“Blair
devo farti i miei complimenti era tutto buonissimo! Dal risotto, alla
crema! Complimenti, davvero.” disse Eleanor pulendosi la bocca.
“Grazie,
mamma! Sono contenta che vi piaccia... Tesoro vuoi andare a dormire?”
chiese ad Alex che aveva la testa poggiata sopra il tavolo.
“Nò
– la piccola sbadigliò – cioè si... Ma voglio stare con te,
papà e la nonna... E anche con Mark! Non voglio che questa giornata
finisca...” disse la bambina.
“Ma
domani ci aspetta una giornata ancora più bella! Bambini andate a
lavarvi i dentini, io e papà salutiamo la nonna e arriviamo.”
disse Blair.
“Va
bene... - i bambini si avvicinarono ad Eleanor – ciao nonna, mi ha
fatto piacere che tu sia stata con noi...” disse Mark.
“Anche
a me... Ciao nonna!” disse Alex abbracciandola.
“Ciao,
amori! Mi ha fatto piacere stare con voi...” disse Eleanor
baciandoli.
I
bambini uscirono dalla cucina per dirigersi nella camera di Chuck.
“Deduco
che dormirete qui tutti insieme..” disse Eleanor.
“Sì,
questi sono i piani.” rispose Chuck.
“Seriamente...
Sono molto felice di aver conosciuto i miei nipoti! Visto che non vi
lasciano via di scampo, quando volete potete uscire da soli e magari
potete lasciare Alex e Mark da me... Sai Blair, c'è ancora la tua
camera e poi il letto è grande, c'è posto per due bambini
mingherlini.”
“Mamma,
grazie! Veramente ci servirebbero due ore domattina... Dovremmo fare
dei servizi, sai non è facile adottare due bambini da un giorno
all'altro...” disse Blair.
“Sì
immagino... Allora a che ora?” chiese Eleanor.
“Facciamo
verso le 10 e mezza?” chiese Blair.
“Ok.
Adesso credo proprio che debba andare a casa... Sono stanca, poi non
c'è neanche Cyrus... Vedrò di lavorare...” disse Eleanor.
“Mamma
non lavorare sempre! Dormi...” disse Blair.
“Tesoro,
da quando te ne sei andata a Monaco non sai quanto mi manchi... Non
c'ero molto in casa, ma quando eravamo entrambe a casa ci sedevamo in
cucina e mangiavamo quintali di gelato... Quindi per non pensarci ho
iniziato a lavorare il doppio... Ovviamente quando c'è Cyrus stò
con lui... Ma quando invece sono sola, non so davvero che fare”
disse Eleanor.
“Lo
so, mamma... E mi dispiace...” disse Blair.
“ Di
niente tesoro, allora ci vediamo domani... Augurate la notte ai miei
due angeli.” disse Eleanor.
“Certo!
Ciao mamma.” disse Blair.
Le
due si baciarono e quando chiusero la porta Chuck disse a Blair:
“Hai
visto che non è andato poi così male?”
“Sì
ho visto... la cosa più strana è che sembra amare i suoi nipoti..”
disse Blair.
“Bè..
tutti hanno un cuore...” disse Chuck.
“Sì,
anche colei che mi fece diventare bulimica! Ahh... Vieni qui Chuck,
ho bisogno di un abbraccio...” disse Blair.
“Sì,
certo!” disse Chuck.
I
due si abbracciarono e dopo poco andarono nella camera di Chuck.
Entrarono
e si trovarono di fronte ad una scena bellissima: c'erano Alex e Mark
che dormivano al centro del letto di Chuck, ognuno era girato dalla
parte opposta ma erano fantastici. Alex stringeva un coniglietto di
spugna e Mark,stingeva un orsacchiotto.
Chuck
e Blair si guardarono in faccia, entrambi si cambiarono e si
accomodarono affianco ai loro figli.
Blair
era accanto a Mark e Chuck era accanto ad Alex.
Entrambi
si “avvinghiarono” ai propri figli non appena entrarono nel
letto.
Blair
indossava una bellissima sottoveste di “La Perla” glicine e Chuck
un pigiama di seta blu.
Il
nostro Bass non perse occasione per fare il pervertito, ma lo faceva
con amore. Perchè stava condividendo il letto con la madre dei suoi
figli, la guardò addormentarsi e la chiamò: “Waldorf?”
“Che
c'è Bass?” disse Blair.
“Aspetta...”
disse lui.
Si
alzò, le si avvicinò e le diede un bacio.
“Questo
è per la bellissima giornata che mi hai fatto passare.” disse
Chuck.
“Io
devo ringraziare te!” disse Blair.
“Buonanotte,
amore...” disse Chuck.
“Notte,
amore... Amore?... Bass potresti farmi dire di tutto...” disse
Blair.
“Dormi
Waldorf!” disse lui.
“Ok,
notte.” disse lei.
******
Mark dormiente : http://bornangels.com/wp-content/uploads/2010/12/child-sleep-apnea.jpg
Alex dormiente: http://www.insomniabulletin.com/uploads/editor/children_sleeping_1.jpg
******
Buogiornoo
UESiders... ;)
Uffa
questo è venuto troppo ma troppo lungo... Se vi piacciono più corte
fatemelo
sapere :D
Comunque
ringrazio:
francynike:
sisi, si risolverà tutto... non preoccuparti :) grazie mille :D
isa__89:
grazie bellaaaa :D
dada10:
grazie anche a te :D
e
ringrazio sempre guccina :D
ci
vediamo al prossimo capitolo.........
xoxo.
D.
******
CI TENGO A SOTTOLINEARE CHE QUESTE FOTO NON MI APPARTENGONO E CHE LE HO PRESE DA GOOGLE.
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Capitolo 5 *** Capitolo 5. ***
cap 5
“Papà...
Papààà!” gridò la piccola Alex appena alzata.
“Chi...
- Chuck aprì gli occhi di soprassalto – Buongiorno, tesoro!”
disse Chuck baciando la bambina.
“Buongiorno,
papà! Uffa la mamma e Mark dormono ancora...” disse Alex.
“Si...
E tu non hai più sonno? - Chuck guardò l'orologio – Tesoro ma è
prestissimo! Sono ancora le 6 e mezzo!” disse Chuck.
“Sì...
so che è presto... Però non voglio perdere un attimo della giornata
con te e la mamma.” disse la bambina.
“Non
preoccuparti, non appena si sarà fatto giorno faremo colazione e ci
divertiremo per tutta la giornata... ok?” chiese Chuck.
“Va
bene... Ma intanto dovrei dormire?” chiese Alex.
“Credo
di sì principessa... è ancora molto presto!” disse Chuck.
“Che
bello quando mi chiami principessa, papà...” disse la bambina
sistemandosi tra le braccia di Chuck.
“Buonanotte
principessa... Tra poco saremo di nuovo svegli!” disse Chuck.
“Buonanotte
papà.” disse la bambina.
Dopo
cinque minuti dormivano di nuovo.
Ore
8.50
“Chuck...
Ehi Chuck!” disse Blair muovendoli il braccio.
“Buongiorno,
Waldorf!” disse Chuck.
“Buongiorno...”
Blair si sedette accanto a lui.
“Dormito
bene nel mio letto super costoso e comodo?” disse Chuck.
“Benissimo!
Si stà da favola... I materassi del palazzo erano così duri... Ho
passato davvero una bella nottata, Chuck.” disse Blair.
“Grazie
Waldorf, ma come sai non è tutto merito mio... E' stato anche per
Alex e Mark... A proposito... Dove sono?” chiese Chuck.
“Si
sono svegliati da circa 10 minuti e sono sul divano a guardare la tv,
ti aspettavamo per fare colazione tutti insieme.” disse Blair.
“Grazie...
Sai ti devo fare i complimenti la mia vestaglia ti stà benissimo!”
le disse Chuck.
“Ah,
scusa per averla presa! Stamattina mi sono svegliata presto e faceva
freddo... Ho dimenticato le mie a Monaco.” disse Blair.
“Non
preoccuparti, mi fa piacere che ti possa sentire a tuo agio con i
miei vestiti indosso.” disse Chuck.
Blair
si alzò.
“Bass,
su alzati! Ti aspettiamo in cucina.” disse Blair.
“Arrivo.”
disse Chuck.
Ore
8.55
“Buongiorno
bambini!” disse Chuck.
“Ciao,
papà!” grido Mark.
“Buongiorno,
papà!” gridò Alex.
“Cosa
guardate? Chiese Chuck sollevando il Times dal tavolino del salone.
“Elmo!Lo
conosci?” chiese Mark.
“Sì,
certo che lo conosco! E' quel pupazzo enorme tutto rosso?” disse
Chuck.
“Bass,
questa mi è nuova! Come fai a sapere chi è Elmo?” gli chiese
Blair.
“Lo
guardavo anni fa, quando mi sentivo solo. Incuteva tenerezza!”
disse Chuck.
“Io
amo Elmo!” disse Alex.
“Allora
volete che chiami il servizio in camera?” chiese Chuck.
“No!
Perchè mai dovresti farlo? Stò preparando tantissimo cibo.” disse
Blair.
“Ah,
scusa Waldorf... Mi ero dimenticato della tua dimestichezza con i
fornelli. Cosa stai preparando?” chiese Chuck.
“Pancakes!”
disse Blair.
“Wow!”
disse Chuck.
Ore
9 e 15.
“Venite!
Sono pronti i pancakes...” disse Blair.
In
meno di 5 minuti arrivarono lì, Chuck e i bambini.
“Sù
sedetevi e assaggiateli.” disse Blair.
I
tre assaggiarono i pancakes cucinati da Blair.
“Allora?”
chiese la donna.
“Buonissimi!”
disse Chuck.
“Mamma...
sono... strepitosi!” disse Alex.
“Sì,
davvero buonissimi!” disse Mark.
“Che
programmi abbiamo per la mattinata?” chiese Mark.
“Allora...
Voi starete con la nonna per un po' e io e papà andremo a fare dei
servizi insieme...” disse Blair.
“Sì,
bambini. Alle 10 e 30 vi porteremo all'attico di Eleanor e ci
rimarrete almeno fino alle 12. Io e la mamma torneremo presto.”
disse Chuck versandosi del caffè.
“Che
bello! Non sono mai stata a casa della nonna!” disse Alex.
“Ti
piacerà, tesoro! Appena arriveremo ti mostrerò la mia camera e
tutte le stanze della casa...” disse Blair.
“Sì,
poi sapete... C'è un grande pianoforte a casa della nonna!” disse
Chuck guardando malizioso Blair.
“Chuck!
- Blair lo rimproverò – Papà ha ragione è un pianoforte così
bello! Sapete che vostro padre sapeva suonare?” disse Blair.
“Davvero?
Che bello! Ho sempre sognato prendere lezioni di pianoforte!” disse
Mark.
“Quando
vorrai, potrai fare pratica con me... Tesoro!” disse Chuck.
“Grazie,
papà!” lo ringraziò Mark.
“Io,
invece voglio imparare a suonare il violino.” disse Alex.
“Violino?!”
disse Blair.
“Sì!
Trovo abbia un suono così elegante... sofisticato.” disse Alex.
“Va
bene, allora al più presto vi iscriverò a un corso di violino e
pianoforte!” disse Blair.
“Blair!
Fai decidere ai bambini.” disse Chuck.
“Io
voglio che sia papà ad insegnarmi a suonare.” disse Alex.
“Tesoro,
mi dispiace io so suonare solo il pianoforte.” disse Chuck.
“Mamma
quando andremo a scuola?” chiese la bambina.
“No!
Io odio fare i compiti!” disse Mark.
“Visto
che la pre-scuola (in
America non si chiama proprio così, ma il senso è quello. Ci vanno
tutti i bambini fino ai 6 anni se non sbaglio.)
oramai
è iniziata, ci andrete direttamente dopo l'estate. Ok?” disse
Blair.
“Sìì,
va benissimo!” dissero i bambini.
“E
quando ne avresti parlato con me?” disse Chuck sorseggiando il suo
caffè.
“Scusa
se non te ne ho parlato... Ma mi sono informata su internet proprio
stamattina, mentre dormivate. Ho iscritto i bambini alla nostra
scuola elementare! Contento?” disse Blair.
“Alla
nostra? Ma come esiste ancora? Blair non voglio che finiscano per
fare la stessa vita che facevamo noi!” disse Chuck.
“Come
no? Io non vedo l'ora che Alex possa andare alla Costance così da
diventare 'QUEEN A.' ed essere la figlia della regina B. Poi voglio
che Mark vada al Sant Judes e che diventi uno studente modello!”
disse Blair euforica.
“Scordatelo
Waldorf! Non voglio che i miei angeli diventino come eravamo noi al
liceo! Eravamo dei diavoli! NO NO! I miei figli non andranno a scuola
lì...” disse Chuck.
“Non
vi sembra alquanto prematuro toccare quest'argomento, visto che io e
Mark dobbiamo ancora compiere 6 anni?” chiese Alex con l'aria da
saputella.
I
genitori si guardarono e sorrisero.
“Sì,
tesoro! Perdonaci.” disse Blair.
“Ben
detto, principessa!” disse Chuck.
“E
in teoria cosa si farebbe a questo Saint Jude?” chiese Mark.
“E'
una scuola superiore, diversa dalle altre. Lì ci vanno i più ricchi
di New York...” disse Chuck.
“Forte!
Voglio andarci!” disse Mark.
Chuck
mandò uno sguardo di rimprovero a Blair.
“Che
dite se adesso andiamo tutti a prepararci?” disse Blair.
Si
prepararono tutti.
Alex
indossò il suo nuovo completo e cappottino, lo stesso Mark. Chuck e
Blair si vestirono semplici ma eleganti, sappiamo tutti cosa voglia
dire “semplicità” per quei due.
In
limousine.
“Perchè
dobbiamo rimanere dalla nonna?” chiese Alex.
“Io
e la mamma andremo a fare delle commissioni...” disse Chuck.
“Ahh...
Va bene.” disse Alex.
“Uffa...
Credevo che dovevate andare a fare le carte per farmi diventare Mark
Bass.” disse Mark.
“Presto,
tesoro!” disse Chuck.
“Come
presto? Chuck non ne abbiamo mai parlato..” disse Blair scioccata.
“Ok,
ma come tu ti sei informata per la scuola io ho l'ho fatto per il
cognome. Blair, siete la mia famiglia, vorrei tanto che i bambini e
se vorrai che tu, portassero il mio nome.”
“Cos'era
quella una proposta, Bass?” chiese Blair.
“Non
credo Waldorf... Io guardo lontano... Moolto lontano.” disse Chuck.
“Sì,
anche io... Infatti preferisco rimanere Waldorf fino al giorno della
mia morte!” disse Blair.
“Signor
Bass, siamo arrivati.” si sentì la voce di Arthut dalle casse.
“Ok
bambini, andiamo!” disse Blair.
All'attico
Waldorf.
Tìn.
Sì
senti il rumore dell'ascensore.
Eleanor,
Cyrus e Dorota andarono incontro a Blair, Chuck e ai bambini.
“Salve
bambini! Io sono Dorota!” disse Dorota abbracciando i bambini.
“Ciao...
Io sono Alex.” disse la bambina.
“Io
sono Mark...” disse il bambino.
“Tesoriii....”
disse Eleanor aprendo le braccia.
“Nonna!
Ciao!” dissero i bambini.
“Volete
conoscere una persona?” chiese Eleanor.
“Sì,
certo!” dissero i bambini.
“Allora...
Lui è mio marito: Cyrus... Cyrus, loro sono i figli di Blair... Alex
e Mark.” disse Eleanor.
“Ciao,
Cyrus!” dissero i bambini.
“Non
voglio sostituirmi a vostro nonno Harold, ma se volete potrete
chiamarmi: NONNO. Va bene?” disse l'uomo.
I
bambini gridarono un OK.
“Charles,
come stai?” continuò Cyrus.
“Tutto
bene, signor Rose!” rispose Chuck.
“Oh,
ma quante volte te l'ho detto!? Sentiti libero di chiamarmi Cyrus!”
disse l'uomo basso.
“Va
bene...” disse Chuck.
“Cyrus!
Ehii!” disse Blair.
“Blair...
Cara!” disse Cyrus abbracciandola. Aveva fatto lo stesso con Chuck.
Chuck
si sentiva bene quando abbracciava quell'uomo, emanava un'energia
positiva... come pochi.
“Allora
bambini... Volete vedere la casa?” chiese Eleanor.
“Ceerto!
Posso vedere prima la camera della mamma?” chiese Alex.
“Certo!
E tu, Mark cosa vuoi vedere?” chiese Eleanor.
“Mi
piacerebbe tanto provare a suonare quel pianoforte!” rispose
timidamente il bambino.
“Oh
certo, ma attento a non fare troppo rumore! I vicini potrebbero
denunciarci. Già mi immagino i titoli sui giornali: “Il nipote di
Eleanor Waldorf sveglia tutto l'edificio.”
“Mamma!
Non essere troppo drastica!” disse Blair.
“Non
lo sono tesoro... dico solo che...” disse Eleanor.
Chuck
la interruppe: “Signori Rose... bambini... Io e la mamma dovremmo
proprio andare! Torneremo tra poco e dopo... Tutti a pranzo fuori!”
“Ok,
ciao papà, ciao mamma.” dissero i bambini saltellando da una parte
all'altra.
“Ciaoo!”
risposero Blair e Chuck abbracciandoli.
I
due chiamarono velocemente l'ascensore e in meno di 10 minuti si
trovarono in limousine.
“Bass,
dove mi porti?” chiese Blair.
“Dove
vorresti andare, Waldorf?” chiese Chuck.
“Allora
si và prima in direzione convento e dopo a prendere un caffè e un
dolcetto ipocalorico.” disse Blair.
“Va
bene! Come vuoi... Tanto mi sono preso due settimane di ferie dalla
industrie Bass... Io, tu e i bambini potremo fare tutto quello che ci
và!” disse Chuck.
“Davvero?
Wow! Che bella notizia! Neanche per me avevi mai rinunciato al tuo
lavoro...” disse Blair.
“Baby,
è per voi!” disse Chuck.
“Come
hai intenzione di umiliare quella suora, Chuck?” chiese Blair.
“Umiliare?
Io voglio che venga arrestata! I bambini non si toccano... Se sono
dei Bass poi, non vanno neanche menzionati, anzi sì... Solo per
elogiarli.” disse Chuck.
“Anche
io lo vorrei... Mamma mia, sono proprio curiosa di che faccia abbia!”
disse Blair.
“Alex
ti ha detto come si chiama?” chiese Chuck.
“Sì,
sorella Martha. Già il nome indica poco spessore.” disse Blair.
“Già!”
disse Chuck.
Al
convento.
“Buongiorno,
l'altro ieri sono venuta e ho adottato una bambina...” Blair venne
interrotta.
“L'ha
riportata indietro? Sappia che qui per le femmine vale come un
negozio, la roba in saldo non si cambia!” disse la suora puntando
il dito verso Blair.
“Ma
lei è pazza! Come fa a dire una cosa del genere? Mia figlia non è
in saldo e neanche le altre bambine di questo convento! Ma come si
permette? Per favore mi faccia parlare con la madre superiora.”
disse Blair agitata.
“Sono
io! Cosa mi vuole dire? E chi è lui? Qui non possono entrare
uomini!” disse la suora guardando Chuck.
“Lui
deve esserci per forza! E'.... E'..... - Blair non sapeva che dire –
E' mio marito! Ok?! E comunque vorrei parlarle di alcuni lividi che
ho trovato sul corpo di mia figlia. Mia figlia qui veniva picchiata!”
disse Blair.
“Già
ed è una cosa del tutto inspiegabile! Cavolo, dovreste essere le
donne più brave del mondo, non dovreste toccare i bambini in quel
modo! Povere anime innocenti...” disse Chuck.
“Non
so di cosa voi stiate parlando!” disse la suora.
“Lei
è per caso sorella Uma?” chiese Blair.
“Sì,
sono io!” disse la suora.
“Lei
ha visto tutto, ha visto sorella Martha che cercava di stuprare mia
figlia! Lei conosce tutta la verità e io adesso vi denuncerò!
Questo convento chiude definitivamente i battenti.” disse Blair.
“Lei
non può farlo signora......”
“Bass!
Signora Bass!” aggiungette Chuck.
Blair
lo fulminò con lo sguardo.
“Ah,
no!? E perchè non potrei farlo?” chiese Blair.
“Perchè
tutti questi bambini rimarrebbero senza una casa e verrebbero
abbandonati su di una strada! Ma in effetti a lei cosa può
importare? Ha sua figlia tra le braccia, la sua bambina è al
sicuro!” disse la suora gridando.
Blair
si sentì male. La suora aveva ragione... Dove sarebbero andati a
vivere tutti quei bambini?
“Troveremo
un'altra soluzione! Sorella Uma... Adesso io e mia moglie dovremmo
proprio scappare! Le faremo avere la lettere dell'avvocato al più
presto. Saluti. Andiamo Blair!” disse Chuck.
“Ok....
a mai più brutta suora del cazzo!” disse Blair urlando.
“Si
calmi! Siamo pur sempre in un convento!” disse la suora urlando.
“Io
non sono neanche cattolica!” disse Blair.
“Blair,
andiamocene!” disse Chuck prendendo la ragazza per il braccio.
“Certo!
Non voglio perdere neanche più un momento a parlare con gente così
inutile! Noi ce ne andiamo ma posso assicurarle che la storia non
finisce qui. Ci rivedremo. Magari in carcere o da qualche altra
parte!” disse Blair urlando.
In
limousine.
“Bass,
portami a fare colazione!” disse Blair appena entrata in limousine.
“Va
bene... Come desidera signora Bass – Blair li diede un colpo sul
braccio - Allora... Cosa hai intenzione di fare?” chiese Chuck
poggiando la mano sopra il ginocchio di Blair, che si trovava alla
sua sinistra.
“Non
lo so... Voglio denunciarla e spedirla in prigione, poi buttare la
chiave e non rivederla più.” disse Blair.
“Blair!”
disse Chuck alzando un sopracciglio.
“Chuck,
sono confusa! Come ti ho detto vorrei andare a denunciare tutto alla
polizia, ma poi quei bambini dove andranno? Loro sono così piccoli,
indifesi. Non hanno genitori!” disse Blair.
“Potrei
chiedere a Cyrus un parere che ne pensi?” disse Chuck.
“Mi
sembra una fantastica idea! Però lui è un avvocato... E se
racconterà tutto alla polizia?” disse Blair impaurita.
“Non
lo farà! Conosci Cyrus... Lui è uno degli uomini più buoni e
gentili che abbia mai conosciuto.” disse Chuck.
“Sì,
hai ragione. Grazie, Chuck... Per tutto!” disse Blair stringendoli
la mano.
“Blair,
non dirlo nemmeno. Stò facendo tutto questo per i nostri bambini!
Siete la mia famiglia!” disse Chuck.
Gli
occhi di Blair si illuminarono.
Lui
aveva detto questo solo quando stavano insieme, non si era mai spinto
così oltre. Lei avrebbe voluto solo abbracciarlo e baciarlo in quel
momento ma si limitò a dirgli alcune parole: “Io... Non so che
dire... Sei una brava persona Chuck Bass! Sei cresciuto, maturato.
Tutto quello che una donna desidera.” disse Blair sorridendo.
“Sì,
tranne Blair Waldorf.” disse Chuck girandosi i pollici.
“E
cosa te lo fa pensare? So che non sei un uomo paziente... ma questa
volta dovrai esserlo. Tempo al tempo, Bass.” disse Blair.
“Wow!
E questo cosa vuol dire?” chiese Chuck sopraffatto.
“Siamo
arrivati!” disse Blair.
Si
trovarono di fronte alla caffetteria.
Blair
la riconobbe era vicino alla NYU lei ci aveva passato bei momenti,
c'era stata molte volte con Serena, due o tre con Chuck e poi una
volta con Vanessa.
Quest'ultima
era la più squillida.
Chuck
aprì la porta e Blair entrò.
Non
poteva credere a quello che aveva davanti agli occhi.
C'era
Serena seduta ad un tavolo con Nate e Dan.
Serena
stava divorando una bomba alla crema, mentre Dan e Nate stavano
sorseggiando i loro caffè.
Serena
non credeva a quello che aveva di fronte: La sua Migliore Amica.
Essa
si alzò dal tavolo e corse verso Blair: “No!! B, sei proprio tu?
Mio Dio quanto tempo che non ci vediamo?” disse Serena
abbracciandola.
“S!
Come mi sei mancata! Sì, saranno anni che non ci vediamo... Come
stai? Chuck mi ha raccontato del bambino e di Dan.” disse Blair.
Serena
intanto si stava salutando e abbracciando con Chuck.
“Oh,
io benissimo! Cioè le nausee mattutine mi uccidono e i miei piedi
assomigliano a quelli di un elefante, ma stò bene. Tra non molto
avrò la mia bambina tra le mie braccia!” disse Serena.
“Sì,
è una sensazione stupenda.” disse Blair.
“Si,
ma tu... Come lo sai? Cioè... non voglio essere indiscreta ma tu non
hai figli! Passato troppo tempo con Dorota e i suoi 3 figli?”
chiese Serena
“E'
una lunga storia....” Blair venne interrotta dal suo telefono che
squillava.
Rispose
e subito le salì l'ansia.
Era
Cyrus che non aveva una notizia molto buona da comunicarle.
“Blair...”
Cyrus sembrava singhiozzare.
“Cyrus?
E' successo qualcosa ai bambini?” disse Blair agitata.
“No,
loro stanno benissimo. Tua madre è stata portata via da
un'ambulanza, dicono che sia infarto, Blair ti prego non agitarti!”
disse Cyrus.
Era
un brav'uomo. Pensava a non far agitare Blair, invece di correre da
sua moglie.
“No!
Dimmi che non è vero!” gli occhi di Blair si riempirono di
lacrime.
“Purtroppo
sì, i bambini sono a casa con Dorota. Noi ci troviamo al Sant
Margharet.” disse Cyrus.
“Arriviamo!”
disse Blair.
Essa
continuò: “Chuck, dobbiamo andare! Mia madre non si è sentita
bene, Cyrus mi ha detto che ha avuto un infarto... Ho paura di
perderla, negli ultimi anni non siamo mai state insieme! Non abbiamo
mai avuto un buon rapporto, ma le voglio bene... insomma...”
“Andiamo
subito! Ciao Serena... Scusaci.” disse Chuck.
“Sì,
andate pure!” disse Serena.
Blair
prese Chuck sotto braccio e uscirono.
“Chuck,
sinceramente... Secondo te si è sentita male perchè sono una
cattiva figlia?” chiese Blair.
“Blair,
no! Ma di cosa parli... Niente si può prevedere! E stai tranquilla
tua madre starà benissimo! Su andiamo all'ospedale, ti starò
affianco in ogni momento, proprio come tu hai fatto con me.” disse
Chuck abbracciandola.
“Grazie,
questo significa molto per me.” disse Blair.
Buon
pomeriggio UPSiders ;)
Sono
qui con un nuovo scintillante capitolo *--*
L'inizio
non intriga molto ma la fine.... :D
Se
ho tempo stasera pubblico l'altro capitolo visto che è già pronto.
Ci
sentiamo presto :)
Commentate
:D
Grazie
a:
Fiby
CullenBass
francynike:
ho cambiato un po' di cose XD
isa__89
dada10
stella__sc
red90
mara90
|
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Capitolo 6 *** Capitolo 6. ***
cap 6
"Signorina,
dove pensa di andare?" chiese l'infermiera.
Blair
stava entrando nel reparto dov'era ricoverata la madre, ma
l'infermiera non voleva farla entrare.
Con
la faccia sconvolta, il mascara sotto gli occhi e i rossetto sbavato
Blair disse: "Veramente.. Io.. Volevo andare da mia madre, circa
40 minuti fà ha avuto un infarto e io..."
"Mi
dispiace, le visite sono dalle 15 alle 19. Non può entrare."
disse l'infermiera antipatica.
"Cosa?
Ma come non posso entrare! Forse non ha capito bene... Mia madre la
grande stilista Eleanor Walforf ha avuto un infarto stamattina... Mi
facci entrare o butterò giù questa dannatissima porta." disse
Blair.
"Si
permetta e chiamerò la sicurezza." disse l'infermiera.
Chuck
era dietro Blair e aveva sentito tutto, si fece avanti:
"Gentilissima, signora - lesse il cartellino - Carol,
faccia entrare me e la mia ragazza in questo reparto. Potrei comprare
anche tutto l'ospedale e farla licenziare se voglio! Per cui apra
questa porta." disse Chuck.
L'infermiera
prese le chiavi dalla tasca e aprì la porta, poi disse: "Lo
faccio solo perchè ho tre bambini e mio marito mi ha lasciata!"
"Forse
è per la sua ipersensibilità che lo ha fatto!" disse Blair.
I
due entrarono nel reparto e videro Cyrus seduto su di una poltroncina
rossa, aveva le mani sul viso. L'uomo sentì i passi, si tolse le
mani dal viso e andò verso i ragazzi: "Blair, siamo quì da 45
minuti ormai e non mi hanno detto niente. Ho paura che tua madre non
c'è la possa fare... Io di certo non me lo perdonerei." disse
Cyrus.
Blair
lo abbracciò: "Cyrus, ma non dirlo neanche per scherzo! Tu non
c'entri! Sono stata io a farla stare male, non ci siamo viste nè
sentite per anni e adesso l'ho fatta stare male. Mi sono presentata
con i bambini, come se nulla fosse successo... Lei ha accusato il
colpo e per poco non ci stà rimettendo la palle. Sono una figlia
cattiva!" pianse la ragazza.
"Blair,
nò! " disse Cyrus continuando l'abbraccio.
Verso
di loro avanzò un dottore, aveva un sorriso sulle labbra quindi
Blair si rincuorò.
"Voi
siete i parenti di Eleanor Waldorf?" chiese.
"Sì,
siamo noi!" rispose Cyrus.
"Io
sono la figlia." disse Blair.
"Allora...
La signora stà benissimo. Grazie ad una nuova tecnica di
rianimazione si è ripresa." disse il dottore.
Blair
e Chuck si sorrisero e Chuck le cinse il bacino.
"Però...
La signora dovrà subire un intervento a cuore aperto, oggi non c'è
posto ma per la fine della settimana l'intervento sarà fatto se nò
la signora, purtroppo, non resisterà." disse il dottore.
Gli
occhi di Blair si riempirono di nuovo di lacrime.
"C-Cosa
vuol dire?" chiese Cyrus.
"E'
un intervento per proteggere il cuore da un altro eventuale infarto,
andrà bene, non preoccupatevi. La signora Waldorf è forte c'è la
farà." disse il dottore.
"Possiamo
vederla?" chiese Blair.
"Adesso
proprio no, potrete rivederla nel pomeriggio o addirittura stasera
tutto dipende da come resiste ai farmaci. Se volete, potete benissimo
andare a casa e ritornare nel tardo pomeriggio." disse il
medico.
"Sì,
andate dai bambini. Io rimarrò quì, Blair... ti prego, và ad
occuparti dei bambini, erano così preoccupati." disse Cyrus.
"No,
io rimarrò quì." disse Blair sicura.
"No,
davvero..." disse Cyrus.
"Blair,
dai non preoccuparti, andrò io dai bambini. Tu rimani quì con Cyrus
e aspetta che tua madre si svegli!" disse Chuck.
"Lo
faresti... davvero? Oh, grazie! Chuck ti prego non dirgli che mia
madre si dovrà operare... vorrei farlo io. Salutameli e baciali da
parte mia." disse Blair.
"Lo
farò, ciao Blair e mi raccomando quando vuoi tornare chiama la mia
limousine." disse Chuck.
"Grazie...
E Chuck... Vieni quì." Blair lo abbracciò e gli diede un bacio
vicino alla bocca.
"Stà
tranquilla, tua madre c'è la farà!" disse Chuck.
"Lo
spero..." disse Blair.
Chuck
ritornò all'attico di Eleanor e lì trovò Dorota davanti
all'ascensore.
"Signor
Chuck, come stà la signora Eleanor?" chiese Dorota impaziente.
"Dorota...
Si è ripresa, ma dovrà subire un intervento a cuore aperto nei
prossimi giorni." disse Chuck.
"Oh,
no! Spero vada tutto bene. I signorini Alex e Mark sono di sopra,
nella camera della signorina Blair a vedere i cartoni. Sono agitati e
preoccupati, cerchi di tranquillizarli." disse Dorota.
"Si,
lo farò." disse Chuck.
L'uomo
salì velocemente le scale, aprì la porta e vide Alex e Mark sotto
le coperte che guardavano la tv.
I
bambini videro il loro padre e si sollevarono dal letto.
"Papà,
come stà la nonna?" chiese Alex.
"Papà,
lei è m-morta?" chiese Mark.
"Bambini,
nò! Non preoccupatevi! La nonna stà benissimo! Si è ripresa
perfettamente." disse Chuck.
"E
la mamma, dov'è?" chiese Alex.
"La
mamma è rimasta all'ospedale con Cyrus, tornerà nel pomeriggio."
disse Chuck.
"E
noi intanto dove andremo?" chiese Mark.
"Voi
dove desiderate andare? Central Park, a comprare un giocattolo dalla
Fao Schwarz o a fare una passeggiata?" chiese Chuck.
"Possiamo
fare tutti e tre?" chiesero i bambini.
"Ok,
credo che si potrà fare. Allora, andiamo prima a fare una
passeggiata a Central Park, poi da Fao Schwarz e poi andremo pranzare
da qualche parte. Dove volete pranzare?" chiese Chuck.
"Possiamo
andare da Mc Donald's?" chiese Mark.
"Ottima
idea! Papà, andiamo da Mc Donald's?" chiese Alex.
Chuck
odiava il Mc Donald's, l'aveva sempre detestato, infatti ci era
andato solo una volta e aveva ordinato il take away, ma i suoi
bambini volevano andarci quindi... Chuck decise di accontentarli.
"Mc
Donald's? Ok, credo che la mamma mi ucciderà stasera." disse
Chuck.
"Dai
papà, mamma ti ama, non farebbe mai una cosa del genere!" disse
Alex.
"Papà,
si vede che ti ama! Non ti torcerebbe un capello!" disse Mark.
"Questi
non sono discorsi per bambini di 5 anni, quindi andiamo al parco."
disse Chuck.
I
bambini indossarono i loro cappotti e tutti e due con il loro padre
andarono a Central Park, rimasero innamorati dalla bellezza di questo
parco.
Chuck
non ci poteva credere che non ci erano mai stati.
"Cosa?
Non ci siete mai stati?" chiese.
"No,
è la prima volta. La mamma mi ha raccontato che c'è un laghetto con
le anatre che lei ama, possiamo andarci?" chiese la bambina.
"Oh,
tesoro! Mi dispiace! Il laghetto in inverno ghiaccia, New York è una
delle città più fredde del mondo in inverno. In primavera o in
estate, potremo andarci." disse Chuck.
"Possiamo
andare su quella giostra?" chiese il bambino.
"Va
bene." rispose il padre.
I
bambini corsero in direzione della giostra, Chuck si sedette su di
una panchina e gli osservava, erano bellissimi, sembravano così
spensierati. Pensò che avrebbe amato vedergli com'erano da piccoli,
festeggiare con loro il primo Natale o il primo compleanno. Ma
purtroppo Blair, non aveva voluto intraprendere questa strada. I suoi
pensieri vennero interrotti quando vide Nate.
Sì,
Nate il suo migliore amico era proprio lì che passeggiava portando
una carrozzina color lavanda. Erano anni che non lo vedeva ma rimase
sorpreso, era triste e mentre passeggiava aveva le cuffie nelle
orecchie. Chuck si chiese come avesse fatto a sentire la bambina
nel caso avesse pianto.
Nate
lo vide e Chuck si alzò.
"Ciao
Nate!" disse Chuck.
"Chuck
Bass! Da quanto tempo! Come stai?" chiese Nate.
"Benissimo,
soprattutto in questo periodo. Tu?" chiese Chuck.
"Io...
Non molto, ho messo incinta una ragazza conosciuta negli Hamptons
l'anno scorso, ha partorito ed è nata Hilary... Oggi era il mio
giorno, dovevo portarla in giro... quindi.. sono quì." disse
Nate.
"Ah,
io invece..." Chuck venne interrotto da Alex e Mark.
Alex
andò verso di lui: "Papà, ci siamo stufati di andare su quelle
giostre... Andiamo a fare un giro?"
"Papà...
sono stufo.. Odio quella musichetta della giostra, è rivoltante!"
disse Mark.
"Cosa?
Papà? Chuck non mi dire!" disse Nate.
"Papà
chi è lui?" chiese Alex.
Chuck
non sapeva come rispondere a tutte queste domande.
"Allora
bambini... lui è il mio migliore amico, Nate. Nathaniel loro sono i
miei figli Alexis e Mark." disse Chuck.
"Chuck
Bass ha dei figli? AHAHAH.." disse Nate.
"Certo
che ha dei figli, cos'hai in contrario?" disse Mark incrociando
le braccia.
"Ehi,
ehi... Calma... Chuck ma sono identici a te!" disse Nate.
"Lo
so, Nate. Sono la mia fotocopia, vero? Bè, grazie." rispose
Chuck.
"Ma
scusa chi è la loro madre?" chiese Nate con un sopracciglio
alzato.
Ancor
prima che Chuck potesse rispondere, lo fece Alex: "Nostra madre
è Blair Waldorf, la conosci?" chiese Alex.
"Blair?"
chiese Nate scioccato.
"Bambini,
che ne dite se andate a fare un altro giro sulla giostra e io parlo
con Nate?" chiese Chuck.
"No,
non sopporterò un'altra volta quella orribile canzone." disse
Mark.
"Dai,
tesoro.. Ricorda: FAO SHWARZ e MC DONALD'S." disse Chuck.
"Ok,
andiamo Alex." disse Mark, facendo l'occhiolino.
"Ok."
disse Alex.
I
bambini di allontanarono.
"Chuck,
non voglio farmi gli affari tuoi, ma... Con Blair? Se non sbaglio
fino a poco tempo fà era sposata con Louis." disse Nate.
"Allora,
te lo dirò una volta sola. Blair è rimasta incinta di me la notte
del fidanzamento con Louis, questo non voleva la bambina per cui,
Blair l'ha data in adozione. Ha divorziato da Louis e ha adottato
nostra figlia, però poi ha adottato anche un altro bambino Mark...
perchè diceva che mi assomigliava... Insomma, Nathaniel... lo sai
che la semplicità non fà per noi!" disse Chuck.
"Woow!
Adesso capisco... E tu e Blair state insieme adesso?" chiese
Nate.
"Nate,
sai che l'amo e l'amerò per sempre... Ma non sò come farglielo
capire che la desidero più di ogni altra cosa al mondo. Non è
facile da dire e da spiegare." disse Chuck.
"Già
ti capisco, io sono andato a letto con questa ragazza solo per
dimenticare Serena, che era tornata con Dan, però... Si è
presentata da me 5 mesi dopo dicendo che era incinta. Io non ci
credevo, cioè lei... E' una ragazza facile, però quando Hilary è
nata ho fatto il test del DNA ed è risultata al 100% mia figlia, poi
guardala, è identica a me!" disse Nate uscendo la bambina dalla
carrozzina.
"Sì,
hai ragione, è identica a.... te!" disse Chuck.
I
bambini tornarono verso di lui: "Papà, possiamo andare da Fao
Schwarz, adesso?" chiese Alex.
"Va
bene... andiamo... Nate vuoi venire con noi? Dopo andiamo anche da Mc
Donald's." disse Chuck.
"Tu
da Mc Donald's? E' uno scherzo anche questo?" chiese Nate.
"No.
Allora vuoi venire?" chiese Chuck.
"Sì,
certo. Hilary resterà con me fino alle 20 di questa sera."
disse Nate.
"Ok,
allora andiamo verso la limousine." disse Chuck.
I
cinque attraversarono Central Park e andarono nella limousine di
Chuck.
"Allora,
perchè Blair non è con voi?" chiese Nate.
"Sua
madre si è sentita poco bene, ma per fortuna adesso stà bene. E'
all'ospedale con Cyrus." disse Chuck.
"Ah...
Ho capito. Comunque... Chuck... C'è una cosa che devo dirti."
disse Nate.
"Cosa?"
disse Chuck.
"Ho
paura che... il bambino di Serena sia mio." disse Nate.
Nate
però si era completamente dimenticato che lì con loro c'erano due
bambini di 5 anni che ascoltavano tutto.
Alex
non capì l'affermazioen di Nate e disse: "Come fà ad essere
tuo? La mamma dice che questa Serena che tra l'altro non mi avete mai
fatto conoscere... è fidanzata con Dan." disse Alex.
"Io
e lei siamo stati insieme prima che lei si fidanzasse con Dan!"
disse Nate dimenticandosi che aveva davanti una bambina di 5 anni.
"Nate!
Shh! Non dire più niente." disse Chuck.
"Comunque
Natehaniel, dovresti parlare con lei di questo, non credi?"
disse Chuck.
"Ma
questa è la Fao Schwarz?" disse Mark.
"E'
questa!" disse Alex.
"Ok,
andiamo." disse Chuck.
I
bambini appena entrarono rimasero a bocca aperta. Lì dentro c'era di
tutto, bambole, giochi da tavolo, macchinine, peluche. Tutto quello
che un bambino poteva desiderare!
"Allora
dove andiamo, prima?" chiese Chuck.
"Io
voglio andare al reparto macchine telecomandate e animali di gomma."
disse Mark.
"Io
voglio andare al reparto peluche e bambole." disse Alex.
"Ok,
allora andremo prima al reparto maschile, è proprio lì." disse
Chuck indicando un corridoio.
"Ok,
vengo anch'io." disse Nate.
Erano
le 13.40.
Chuck
e i bambini erano ancora lì.
Si
erano salutati con Nate e Hilary, che strillava perchè voleva
mangiare.
Erano
in quel negozio da più di un'ora e sia Alex che Mark non avevano
preso nulla. Erano indecisi, non facevo altro che prendere un
giocattolo per poi lasciarlo.
Chuck
non ne poteva più. Amava stare con i suoi bambini ma erano davvero
incontentabili.
Finalmente
arrivò il momento della scelta.
Alex
prese una bambola My Doll che le assomigliava, Aveva una casacchina
verde e una gonna rosa a quadretti con dei fiori. Poi prese due
gemellini cinesi, un maschietto e una femminuccia. Chuck le chiese
come mai avesse deciso di prendere delle bambole con gli occhi a
mandorla e lei rispose: "Papà, hanno i nostri stessi occhi!
Sembrano davvero i miei fratellini."
Chuck
rise divertito.
Mark
prese una macchina telecomandata, una Ferrari. Poi prese un orso
polare della Trudy e il Monopoli della Disney. Corse da Chuck
dicendo: "Papà, ho preso il Monopoli! Adesso io, tu, la mamma e
Alex potremo divertirci."
Anche
in questa circostanza Chuck rise divertito.
Si
ricordò di una frase che aveva letto su qualche rivista in Russia:
"I bambini sono divertenti, proprio perchè si possono divertire
con poco." Si ricordò che quel Von Hofmannsthal aveva proprio
ragione.
Poi
senza farsi vedere da nessuno Chuck prese un libro di favole e lo
pagò a parte. Stasera ci sarebbe stata una fantastica sorpresa.
Andarono
alla cassa Chuck pagò e se ne andarono.
Lasciarono
i pacchi Fao Shwarz in macchina e entrarono da Mc Donald's. Chuck
provò a convincerli nuovamente che sarebbe stato meglio andare a
mangiare italiano o cinese, ma i bambini preferirono il Mc Donald's.
Arrivò
il momento di ordinare.
"Buongiorno,
come posso aiutarvi?" disse la cassiera.
"Salve,
allora... Vorrei due Happy Meal, uno con Hamburger, l'altro con
toast, poi un'insalata per me e della coca-cola, grazie." disse
Chuck tutto d'un fiato.
"Ok,
allora sono... 27,50 $." disse la cassiera.
"Così
poco?" chiese Chuck.
Gli
parve strano non pagare cifre come 400 $ o 200$, la cassiera lo
guardò con un sopracciglio alzato: "Siamo da Mc Donald's non da
Deluchi!" disse.
Pagarono
e si sedettero ad un tavolo.
Per
Chuck era tutto così strano, non c'erano tovaglie, forchette
d'argento, tovaglioli di stoffa e le sedie erano così scomode, il
tavolo poi era appiccicoso e puzzava di lecca-lecca alla Coca-Cola.
I
bambini incominciarono a mangiare e Chuck fece lo stesso.
La
bambina ruppe il silenzio: "Sai, papà.. è la prima volta che
veniamo quì. Al convento mangiavamo sempre verdure."
"Tesoro,
anche io non sono mai venuto quì." disse Chuck cercando di
pulirsi il muso con un tovagliolo di carta.
"Davvero
non sei mai venuto?" chiese Mark.
"Sì,
davvero." disse il padre.
"Come
sono i panini?" continuò Chuck dopo poco.
"Il
mio è buono...." disse Alex.
"Anche
il mio.... Papà non ti arrabbiare ma la prossima volta preferirei
mangiare un pasto vero." disse Mark.
"Già....
Anche io." rispose Chuck, manipolando la forchetta di plastica.
"Allora
domani diremo alla mamma che di và da Deluchi!" disse Chuck.
"Cos'è
Deluchi?" chiese Alex.
"Deluchi
è un ristorante bellissimo dove si mangia italiano." disse
Chuck.
"Bello
allora domani andiamoci!" rispose Mark.
"Certo,
tesoro." rispose Chuck.
Intanto
lì intorno passava una cameriera che borbottò: "Ma cosa
vengono a fare quì, questi ricconi da strapazzo? Che rimanessero a
mangiare nei loro ristoranti super chic."
Chuck
aveva sentito ma fece finta di niente.
Alex
invece si girò di scatto verso la signora e disse: "Noi avevamo
voglia di mangiare cibo da Fast Food e comunque non si permetta di
dire una cosa del genere a mio padre! Lui non voleva venire quì, ma
sono stata io a convincerlo! In effetti aveva ragione... Quì siete
tuti antipatici." gridò.
Chuck
e Mark sorrisero. Era proprio come Blair.
"Papà...
Andiamo!" disse la bambina.
"Tesoro
devo ancora finire la mia insalata." disse Chuck.
"Papà...
sù... la ordinerai col servizio in camera! Non ne possiamo più di
stare quì!" continuò Mark.
"Va
bene...." disse Chuck.
Ore
18.30.
Blair
uscì dall'ascensore e levò i tacchi.
Era
tutto buio e c'era silenzio, sicuramente Chuck e i bambini dormivano.
Lasciò
la borsa e il cappotto sul divano e andò verso la camera da letto.
Si trovò davanti ad una scena bellissima: Chuck dormiva con i suoi
figli al lato. Mark era sulla destra e Alex sulla sinistra, tenevano
la testa sul suo petto e sul fondo del letto c'erano tanti giocattoli
e per terra delle scatole.
Blair
sorrise e si sedette accanto a Mark.
Chuck
sentì il letto piegarsi e si svegliò: "Blair, sei tornata!
Come stà tua madre?" chiese.
"Stà
benissimo! Domani vorrebbe tanto vedere i suoi nipoti, lei dice che
forse sarà l'ultimo addio, ma non sò come convincerla che non sarà
così... Allora cosa avete datto oggi?" chiese Blair.
"Oh...
E' stata una giornata... Moolto piena. Siamo andati a Central Park,
dove abbiamo incontrato Nate con sua figlia, poi siamo andati da Fao
Schwarz e poi al Mc Donald's." disse Chuck.
Blair
rise in silenzio: "Avrei pagato oro per vederti mangiare con le
forchettine di plastica. I bambini sono stati felici vero?"
disse Blair.
"Sì,
certo... Sono stato spettatore di una scena alla Blair Waldorf,
fantastica. Alex era lì che inveiva contro una cameriera che aveva
osato borbottare contro di noi." disse Chuck.
"Aww...
Uffa... Avrei voluto essere con voi, ma mia madre aveva bisogno di
me." disse Blair.
"Sì,
hai fatto bene a restare all'ospedale." disse Chuck.
"Adesso,
Bass... Fammi un pò di posto... Ti dico di più se non c'erano i
bambini sarei voluta rimanere tra le tue braccia." disse Blair
accostandosi sul letto.
"Possiamo
farlo, sù andiamo nell'ex stanza di Nate." disse Chuck.
"Chuck,
ma non possiamo. I bambini si preoccuperanno se non ci vedranno
quando si sveglieranno." disse Blair.
"Ma
no... Gireranno l'attico e ci troveranno. Tranquilla Waldorf."
Chuck si alzò, lasciò Alex e Mark dormienti e prese per mano Blair,
entrarono nella stanza di Nate e si posizionarono sul letto con una
coperta sopra.
Blair
era sul petto di Chuck ed esso le massaggiava la testa.
"Sono
così felice, Blair." disse Chuck.
"Sì,
anche io... Bass, sei importante per me." disse Blair.
"Anche
tu per me...." Chuck si fermò, avrebbe voluto dirle altro ma
non era pronto.
I
due si addormentarono felici: Blair odorando il suo fantastico odore
e Chuck toccando i suoi meravigliosi boccoli color cioccolato.
Buon
pomeriggio a tutte.
Ho
la febbre quindi ho scritto questo capitolo stamattina, quello che
avevo scritto in precedenza non mi attirava. L'ultima scena è tratta
dal mio ultimo sogno XD
Grazie
a:
dada10...grazieeee
francynike:
scusa... non avevo mai capito questa regola, infatti ogni volta mi
soffermo su come viene scritta. Non preoccuparti non mi sono offesa
:) se le critiche sono costruttive ben vengano :) comunque g non farà
chi sai tu XD
fiby
cullen_bass... grazie :D
isa__89...
grazie mille :)
|
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Capitolo 7 *** Capitolo 7. ***
cap 7
Si
fecero le 2o e 3o.
Alex,
si svegliò, non vide suo padre e si spaventò. Svegliò l'ormai
fratello di soprassalto: “Mark, ho paura... Svegliati! Papà non è
qui. In più c'è silenzio... Ho paura che ci abbiamo abbandonati.”
“Alex,
continua a dormire e non rompere. Non ci hanno abbandonato saranno in
cucina o sul divano.” disse Mark.
“Ti
dico di nò! Non sento rumori!” disse Alex.
“Và
a cercargli allora!” disse il bambino.
Alex
si alzò e andò alla ricerca dei genitori.
Intraprese
un corridoio buio che si trovava vicino l'ascensore, vide una stanza
illuminata. Impaurita si fece coraggio ed entrò.
Rimase
stupefatta dei suoi genitori.
Erano
sul letto abbracciati che dormivano, erano entrambi senza scarpe e
sopra di loro c'era una coperta scozzese rossa.
Alex
inciampò sulla scarpa del padre e visto che c'era il parquet, per il
rumore i due genitori si svegliarono.
“Tesoro...
Ciao!” disse Blair alzandosi velocemente.
“Ciao..
Mamma, mi sei mancata, oggi. Credevo non tornassi più.” disse la
bambina abbracciandola.
“Ma
nò, tesoro adesso sono qui.” disse Blair.
Anche
Chuck si svegliò: “Tesoro, ma sei sveglia! Vieni qui, su.” disse
alla bambina.
Arrivò
anche Mark.
“Ma
siete svegli... Perchè vi trovate in questa camera?” chiese Mark.
“Questa
è la ex camera di Nate, tesoro.” disse Blair.
“Ma
il Nate di oggi?” chiese Mark.
“Sì,
tesoro proprio lui.” disse Chuck.
“Visto
che è già tardi che ne dite se papà ci porta a cena?” chiese
Blair euforica.
“Mamma...
oggi quel Mc Donald's mi ha veramente disgustato. Non avevo mai
mangiato niente di così orribile!” disse Mark.
“Dai...
Mark! Non essere esagerato. Non era buono come il cibo che fanno qui,
ma non era poi così male.” disse Alex.
“Parla
per te, sorellina.” disse Mark.
“Va
bene... allora prepariamoci e andiamo da qualche parte. Chuck cosa ci
consigli? Dobbiamo festeggiare, la nonna stà bene!” disse Blair.
“Mmm....
Deluchi? Che ne dici?” chiese Chuck.
“Benissimo!
Allora su bambini andiamo a vestirci!” disse Blair.
Blair
e i bambini uscirono, mentre Chuck rimase steso sul letto.
Gli
sembrò tutto così diverso, era la vita che aveva sempre desiderato.
I suoi pensieri vennero nuovamente interrotti da un cellulare che
squillava, era quello di Blair.
Chuck
gridò: “Blair, è il tuo cellulare – lesse il nome – è Cyrus,
rispondo?” chiese.
“Sì...
Tanto non sarà nulla di grave.” rispose Blair urlando dal bagno.
“Pronto
Cyrus.” disse Chuck.
“Charles...
Eleanor è morta. La mia magnifica moglie è morta...” disse Cyrus
tra le lacrime.
“Come
morta? Cyrus... ma come? Mi era stato detto che si era ripresa.”
disse Chuck.
“Sì,
si è ripresa, ma mentre ero a prendere un caffè ha avuto un altro
infarto, purtroppo non c'è stato il tempo di rianimarla, l'abbiamo
persa, Chuck.” disse Cyrus.
“Adesso
cosa dirò a Blair?” disse Chuck.
“Cerca
di starle vicino, lei ama sua madre più di qualsiasi altra cosa al
mondo.” disse Cyrus.
“Certo,
non macherò e... Cyrus saremo lì tra meno di un'ora.” disse
Chuck.
Chuck
sospirò e andò fino alla sua camera da letto, c'era Blair che
cercava di sistemare una fascia sui capelli di Alex. Il ragazzo la
vide e le disse: “Blair... Vieni un momento, devo parlarti.”
La
faccia di Blair divenne triste, lo seguì fuori e continuò: “Allora,
cos'hai da dirmi?”
“Blair,
amore mio... Non so come dirtelo. Tua madre non c'è più.” disse
Chuck.
“Come....
Perchè non c'è più? Dov'è andata?” chiese Blair.
“Tesoro...
tua madre non c'è più Mi dispiace davvero...” disse Chuck.
Blair
scoppiò in lacrime.
“E'
impossibile, stava cosìbene stamattina!” disse.
“Sì,
ma è stata colta da un secondo infarto e i medici non hanno avuto
tempo di rianimarla... Blair ti prego...” disse Chuck
abbracciandola.
“Lasciami,
Chuck. E' per colpa nostra che lei.... che lei è morta! Adesso
scusami corro all'ospedale!” disse Blair.
“Vengo
con te! Lasceremo i bambini con Dorota!” disse Chuck.
“No!
Rimani con loro! Ti prego!” disse Blair.
Infilò
e le scarpe e dopo meno di 5 minuti, Blair, era già nell'ascensore.
Chuck
non sapeva che fare, prese il telefono e compose il numero di Serena.
“Serena,...
Eleanor è morta! Devi tenere i bambini per una notte, puoi venire
qui se vuoi.” disse Chuck.
“Chuck,
mi dispiace davvero tanto... comunque Sì, sono con Nate. Saremo lì
tra poco.” disse Serena.
Quei
15 minuti sembravano interminabili.
Serena
sembrava non arrivare mai, Chuck non aveva detto nulla
"Bambini...
Siete pronti a conoscere zia Serena?" disse Chuck andando verso
la camera da letto.
Dopo
15 minuti Serena e Nate erano lì.
Appena
entrarono Chuck corse in ascensore e la scena a cui non presenziò fù
abbastanza simpatica.
I
bambini erano immobili fissando Serena e Nate, Alex sogghignava,
mentre Mark era serio con le braccia conserte. Serena decise di
rompere il ghiaccio: "Allora... Io sono Serena, piacere!"
Alex
continuò a fissarla e rispose: "Io sono Alex, lui è il mio
ormai fratello Mark. Sei la sorella di nostro padre?" chiese.
"Una
specie di sorella... mia madre è stata sposata con il padre di Chuck
e quindi siamo diventati fratelli, ma ci conosciamo da quando avevamo
6 anni, io, lui - indicò Nate - e i vostri genitori siamo sempre
stati molto uniti." disse Serena.
"Ah
ok. Ma come fà ad essere di lui - indicò Nate - il bimbo che hai
nella pancia? Lui non vive con te." disse Alex.
"E
tu come fai a saperlo? Nate non ci posso credere... hai raccontato
tutto a Chuck!" disse Serena portandosi le mani sui fianchi.
"Si...
l'ho fatto... ma.. non guardarmi così! Chuck è il mio migliore
amico... Poi guarda non ti capita ogni giorno di diventare padre di
due figli non voluti!" disse Nate.
"Basta,
Nate! Mi hai stancato.... sei solo un bambino!" disse Serena.
"Ehi!
Scusate! Ci siamo noi quì!" disse Mark.
"Si,
hai ragione.... TU... sei la fotocopia di tuo padre, ma vi hanno
fatto con 'copia e incolla'?" chiese Nate.
"No
e comunque mi hanno adottato.... Non sono davvero figlio loro."
disse Mark con il broncio.
"Mark,
ma cosa dici? Se ti sentirebbe la mamma...." disse Alex.
"Mark...
I tuoi genitori ti amano! Anche se non sei sangue del loro sangue tu
somigli ad entrambi, sai. Io sono sicura che darebbero la vita per
te!" disse Serena.
"Credi?"
chiese Mark.
"Si,
ne sono sicura." rispose Serena.
All'ospedale.
Chuck
era arrivato nel reparto dove si trovava Eleanor.
Trovò
Cyrus fuori dalla stanza in lacrime, lo abbracciò e gli disse che
era davvero dispiaciuto.
Questo
era vero. Chuck non aveva mai potuto vedere Eleanor, lei lo
disprezzava, ma lei era la donna che aveva partorito la sua amata il
che faceva di Eleanor una brava donna. In fondo anche Chuck sapeva
questo... Aveva un cuore, solo che lo teneva nascosto, come suo padre
d'altronde.
Cyrus
disse che Blair era da più di un'ora chiusa nella stanza dove si
trovava il cadavere, non era uscita neanche per una pausa o per dire
che aveva bisogno di conforto.
Chuck
non sapeva che fare: APRIRE o NON APRIRE la porta della camera dove
si trovava Eleanor.
Diede
retta al cuore ed aprì quella porta.
Vide
Blair con il capo poggiato sul braccio della madre, aveva il mascara
di nuovo sbavato, i capelli arruffati e singhiozzava. Appena vide
Chuck gli corse incontro e lo abbracciò, lo strinse così forte che
per poco non lo faceva respirare.
"Chuck...
io davvero, non ci posso credere! Come ha potuto andarsene così?"
disse Blair singhiozzando.
"Tesoro,
queste cose succedono così. Quando meno te l'aspetti... Mi
dispiace." disse Chuck stringendola.
"Sì,
anche a me. Avevamo così tante cose da fare insieme... insieme io e
lei, insieme io, tu, lei e i bambini.... Lei è morta per colpa mia."
disse piangendo.
"Shh,
amore, no! Non c'entri! Sono sicuro che stava già male... Li infarti
non vengono senza un motivo." disse Chuck.
"Sì,
questo lo so. Ma forse io le ho recato solo altro danno, non ci
parlavamo e vedevamo da anni... Sono stata cattiva." essa
continuò a piangere.
"Posso
fare qualcosa per te?" chiese Chuck.
"Vieni,
stai quì con me e non lasciarmi per nulla al mondo." disse
Blair stringendogli la mano.
"Non
ti lascerò mai... Dai, supereremo anche questa!" disse Chuck.
Entrò
Loreyn, una collaboratrice di Eleanor.
"Blair,
scusa... Per domani ho prenotato la chiesa, per il funerale, mi
servirebbero le coordinate bancarie per pagare il tutto. Tua mamma
non le faceva sapere a nessuno." disse Loreyn con aria spavalda.
"Cosa
hai detto? Io sono sul letto di morte di mia madre, è morta da meno
di 5 ore e tu mi chiedi del funerale? Ma che cazzo me ne può
fregare? Lei è morta! Non c'è più! Brutta stronza antipatica non
farti vedere mai più!" gridò Blair alzandosi dalla sedia.
Chuck
si alzò e andò dalla donna che si trovava ancora davanti alla
porta: "Mi scusi..." disse.
"Che
vuole? Deve farmi la predica anche lei? Eleanor è sempre stata una
mia grande amica, non faceva altro che elogiare Blair e ripetere che
era sposata con un principe... E' inutile che ve la prendete con me!"
disse Loreyn.
"Scusi,
la mia ragazza. E' sconvolta, volevo dirle che può benissimo usare
le mie coordinate per il funerale di domani. Sono Chuck Bass, faccia
avere i conti alla mia azienda." disse Chuck.
"Va
bene... Come vuole! E il catering come lo vuole?" chiese Loreyn.
"Adesso
credo che stia esagerando.... Comunque per le altre cose... decida
lei. Lavorava con Eleanor, conosceva quindi i suoi gusti." disse
Chuck.
"Sì,
va bene..." disse la donna.
La
donna se ne andò e Chuck ritornò nella stanza, dopo aver preso dei
caffè.
"Tieni,
bevilo." disse porgendolo a Blair.
"Tieni
Cyrus..." disse porgendone un altro all'uomo ormai afflitto.
"Grazie
mille, Charles. Sei davvero gentile!" gli disse Cyrus.
Blair
era rimasta in silenzio per tutto il tempo fissando il viso di sua
madre.
Aveva
preso il caffè, ma non aveva levato lo sguardo dal corpo neanche per
un istante.
Chuck
non disse nulla, prese un'altra sedia e si mise vicino a Blair. Alla
sinistra di questa c'era Cyrus.
"Quante
rughe aveva." disse Blair dopo 20 minuti.
"Cosa?"
disse Chuck.
"Stavo
pensando... Aveva tante rughe! Eh menomale che andava dal chirurgo...
Voglio nome e cognome lo denunceremo domani!" disse Blair
fissando ancora sua madre.
"Stai
reagendo proprio come me. Anche quando è morto mio padre, io facevo
così. Me la prendevo con tutti. Ma... Blair... Che cosa c'entra
questo chirurgo? Perchè te la vuoi prendere con lui? Questo non
risolverà niente." disse Chuck stringendole la mano.
"Almeno
il giorno del suo funerale doveva sembrare come voleva lei... Più
giovane... Già, perchè lei è morta. E' morta. E' morta."
continuava a ripetere piangendo. Da quando Chuck era entrato nella
stanza le lacrime le si erano fermate, adesso aveva rincominciato.
Stringeva saldamente Chuck e adesso si trovava con il viso attaccato
al suo petto.
Dopo
una buona mezz'ora parlò di nuovo: "Come stanno i bambini,
Chuck?" chiese.
"Stanno
bene, non sanno niente. Ho chiamato Serena e le ho chiesto se si
poteva occupare di loro, era con Nate." disse Chuck.
"Serena?
Lei non sà badare a sè stessa figuriamoci a due bambini di 5 anni!"
disse Blair.
"Staranno
bene... Lei sembra maturata." disse Chuck.
"Senti...
Posso chiederti una cosa?" chiese Blair.
"Certo,
farò tutto quello che vuoi." disse Chuck.
"Stanotte
vorrei che dormissimo insieme. Ho paura a restare sola." disse
Blair.
"Certo,
manderemo i bambini nella camera di Nate e staremo insieme.
Abbracciati, senza staccarci un attimo." disse Chuck.
"Mi
piacerebbe sentirmi al sicuro." disse Blair.
Passarono
velocemente 2 ore.
Nessuno
dei due parlava, Blair e Cyrus erano immobili fissando Eleanor.
Entrambi speravano in un movimento per far capire che i medici si era
sbagliati, ma questo non avvenne.
Blair
era ancora ripiegata sulla spalla di Chuck quando entrò il dottore.
"Signora
Bass." disse il medico.
Blair
si girò di scatto naturalmente, come se fosse lei la signora Bass,
Chuck fù felice di questo movimento. Cyrus rimase un pò perplesso.
"Venga
per favore, devo parlarle." disse il medico.
Blair
e Cyrus si alzarono e andarono verso il dottore.
"Come
sapete la signora è morta per un infarto, uno al giorno d'oggi è
passabile ma due.... la situazione poi è stata maggiormente
aggravata dal fatto che la signora Waldorf faceva pesante uso di
antidepressivi da poco più di 5 anni, per non parlare poi delle
traccie di fumo che abbiamo trovato nei suoi polmoni.. come minimo
fumava 15 sigarette al giorno." disse il dottore.
"Cosa?
Antidepressivi? Sigarette? Mi scusi ma non credo sia davvero mia
madre." disse Blair.
"Sì,
posso assicurarle che mia moglie non ha mai fatto uso di queste
sostanze, ha sempre odiato il fumo." disse Cyrus.
"Mi
dispiace.... ma le analisi parlano chiaro. Purtroppo questi
antidepressivi dovrebbero togliergli dal commercio." disse il
dottore.
"Secondo
lei perchè ne faceva uso?" chiese Cyrus.
"Molte
volte si fà uso di antidepressivi per colmare il vuoto d'affetto che
una persona lascia o per non pensare, oppure solamente perchè si è
depressi. Il fumo è solo un effetto degli antidepressivi."
disse il dottore.
"Gli
ha presi per colpa mia...." disse Blair.
"Cosa
c'entra lei?" chiese il dottore.
"5
anni fà sono andata a vivere a Monaco, col mio, allora, marito. Non
mi sono sentita con mia madre per anni." disse Blair.
"Si,
sarà stato per questo o anche per un improvvisa novità. Le persone
che prendono antidepressivi non le subiscono bene." disse il
dottore.
"Immagino...."
disse Blair.
"E'
giunto il momento di dare l'ultimo saluto a sua madre, adesso la
porteremo a fare l'autopsia, ancora condoglianze. E... se potete,
uscite dal retro. L'atrio è pieno zeppo di giornalisti." disse
il dottore.
"Ma
come, non posso rimanere altro tempo con lei?" chiese Blair
speranzosa.
"No,
purtroppo non si può. Quando c'è un infarto si procede poche ore
dopo la morte." continuò il dottore.
Blair
incominciò a piangere, di nuovo.
"Dai...
Ti ricordi cosa ci siamo detti?" disse Chuck.
"Sì...
Certo che lo ricordo, ma non credevo che avrei dovuto salutare mia
madre proprio adesso, è morta da 8 ore!" disse Blair.
"Dai...
prendi coraggio e ringraziala per la vita che ti ha dato." disse
Chuck.
"Devo
farlo. - Blair si avvicinò alla madre e le prese la mano - Cara
mamma, sei sempre stata... pungente con me, tanto acida e mi hai
anche fatto diventare bulimica e insicura... ma ho sempre saputo che
avevi un cuore d'oro e ieri lo hai dimostrato con Alex e Mark, eri
felice con loro e io non ti avevo mai vista così, prima d'ora. Ho
sempre saputo che eri una brava donna, lavoravi tanto per non farmi
passare l'infanzia e l'adolescenza che hai avuto tu
*... non
avrei mai pensato di dirlo ma... mi mancherei. Sarai sempre nei mio
cuore mamma, ti amerò per sempre." arrivò Chuck da dietro e le
cinse i fianchi. Si fece avanti anche Cyrus che disse: "Blair,
sai tua madre era tanto felice stamani, era felice di vedere te e i
bambini... poi mentre ero in salone e loro nel suo ufficio, Mark è
venuto da me e mi ha detto che era svenuta, siamo corsi da lei e dopo
abbiamo chiamato l'ambulanza... sembrava tutto risolto. Forse è
anche colpa mia... non le ho dedicato tanto tempo in questo periodo.
Ero stato chiamato da Paris Hilton per difenderla in una causa: aveva
lanciato una bottiglia, vuota, di Vodka a una cameriera. Dovevo solo
dedicare più tempo a tua madre." continuò Cyrus.
"Cyrus,
no... E' inutile che continuiamo a darci le colpe. Lei non c'è
più...." disse Blair.
Arrivarono
i medici e portarono via Eleanor.
Blair
urlava e singhiozzava, mentre Chuck la stringeva. Cyrus era serio,
immobile, fisso a guardare sua moglie andarsene.
"Dai,
andiamo a casa. Ci sono i bambini che ci aspettano." disse
Chuck.
"Sì,
andiamo. Ciao Cyrus, noi andiamo dai bambini se vuoi potresti venire
a stare da noi." disse Blair verso Cyrus.
"No,
grazie, Blair. Credo che rimarrò quì. Tu và dai bambini, hanno
bisogno di te. Appena avrò i risultati dell'autopsia chiamerò a
Chuck." disse Cyrus.
"Ok."
disse Chuck.
La
"coppia" se così la si poteva chiamare, stette in silezio
per tutto il viaggio in limousine.
Arrivarono
all'attico e videro che i bambini erano ancora svegli mangiando torta
al cioccolato e cocco. C'erano Serena e Nate con loro.
Serena
corse ad abbracciare Blair: "Ehi... B.... Non sai quanto mi
dispiace, davvero." disse stringendola a sè.
"Anche
a me, Serena." disse Blair.
"Mammaaa!"
gridarono i bambini.
"Amori!"
disse Blair abbracciandogli.
"Mamma...
ci sei mancata." disse Mark.
"Già,
mamma. Guarda cosa mi ha messo Zia Serena?" disse Alex mostrando
le sue mani. Serena le aveva messo uno smalto rosa pallido con dei
brillantini.
"Che
bello che è!" disse Blair.
"Papà...
C'era puzza di quella sostanza in tutta la casa, non si poteva
respirare." disse Mark.
"Lo
so, tesoro... Queste donne ci faranno morire!" disse Chuck
sorridendo al bambino.
"Mamma,
come stà la nonna?" chiese Alex.
Blair
diventò di nuovo triste: "Tesoro, la nonna... è volata in
cielo, con gli angioletti. Starà bene." disse Blair ai suoi
figli.
"Ma
lei e nonno Bart staranno vicini?" chiese Mark.
"E
tu come sai di Bart?" chiese Chuck.
"Sono
stata io! Non volevo dirlo, perdonatemi. Mi hanno chiesto perchè ero
la loro zia allora ho dovuto spiegare tutto." disse Serena.
"Comunque
sì, Bart e la nonna staranno vicini. Adesso credo che dovremmo
andare a dormire, bambini." disse Chuck.
"Sì...
abbiamo sonno, papà." dissero i piccoli.
"Chuck,
io intanto saluto Serena e ti aspetto nel letto." disse Blair.
"Per
questa sera vi lascerò la mia camera, bambini. Abbiatene cura."
disse Nate entrando in salone.
"Nate!
Da quanto tempo." disse Blair abbracciandolo.
"Ciao,
Blair. Mi dispiace per tua madre!" rispose il biondo.
"Dispiace
a tutti." disse Blair.
"Allora
bambini, andate nella stanza di Nate, io prenderò una cosa."
disse Chuck.
"Va
bene... Ciao zia Serena, ciao zio Nate è stato bello rimanere con
voi." disse Alex.
"Buonanotte,
mamma, buonanotte anche a voi." disse Mark.
"Notte,
tesori." dissero gli altri.
Chuck
corse nella sua camera e prese il libro che aveva comprato oggi.
Doveva essere una sorpresa e voleva anche dar vita ad una specie di
tradizione. La favola della buonanotte, tutto quello che suo padre
non gli aveva mai raccontato.
"Ho
una sorpresa, per voi...." disse Chuck entrando nella camera di
Nate.
"Che
sorpresa?" chiese Alex.
"Eccola
quì....!" Chuck alzò il libro delle favole.
"Vuoi
leggerci una fiaba?" gridò Alex.
"Sìì!
Una fiaba per entrambi. C'è una storia diversa per ogni giorno
dell'anno." disse Chuck.
"Bello!
Da cosa cominciamo?" chiese Mark.
"Oggi
è prevista... La stellina." disse Chuck.
"Dai
papà, inizia." disse Alex.
Chuck
si sedette tra di loro e incominciò a raccontare la fiaba. Era
piccola ma c'era voluta un'ora per raccontarla, i bambini
interrompevano continuamente per fare domande riguardo il cielo, le
galassie. Mark voleva sapere come si poteva fare l'astronauta e Chuck
gli disse che forse era meglio fare l'imprenditore. Lui rispose che
le cose semplici non erano per lui e Chuck sorrise.
I
bambini si addormentarono, Chuck sgattaiolò fuori dalla camera e
andò nella sua. Trovò Blair con indosso un suo pigiama di seta, era
già nel letto e sembrava aspettarlo. Appena vide Chuck accennò un
sorriso, era la prima volta che lo faceva nelle ultime ore, c'era da
aspettarselo, sua madre era morta.
Chuck
si allentò la camicia si tolse le scarpe e si sdraiò accanto a lei.
"Sai
cosa mi ricorda questo momento?" chiese Blair.
"Cosa?"
disse lui.
"Era
il giorno delle elezioni di Trip Van der Bilt, Serena mi aveva
gettato nella torta e la sera ero molto triste. Ti avevo detto che
sarei andata in casa invece cambiai idea, sei entrato nella tua
camera. Questa camera. E mi hai trovato nel letto proprio nella
posizione in cui sono adesso, mi hai abbracciato da dietro e siamo
rimasti così fino al mattino successivo." rispose Blair, i suoi
occhi erano nuovamente pieni di lacrime, ne cadde una sul viso, ma la
mandò via.
"Aspetta
- Chuck le si avvicinò e l'abbraccio da dietro - Così dici?
Blair... io... ti... ti amo... Blair non ho mai smesso di farlo, oggi
quando ti ho visto in quelle condizioni mi sono sentito morire. Tu
non meriti di stare male e di sentirti in colpa. Oh, amore mio non
sai quanto mi sei mancata in questi anni... il tuo profumo, i tuoi
capelli, la tua fantastica pelle. Tutto." disse Chuck.
"Anche
tu, tantissimo. Anche io ti amo. Anche quando mi sono sposata con
Louis per quanto mi convincessi era inutile, il mio cuore è sempre
stato e sarà sempre solo tuo. Il nostro è un amore difficile,
troppo forte. Ma l'amore dev'essere così! L'amore semplice, puro,
non esiste per noi." disse Blair.
"Non
esiste per noi... E ti ricordi quando ti dissi che prima o poi ci
saremo ritrovati? Ecco a cosa pensavo. Tu, io e due marmocchi che
quando stai leggendo loro una fiaba ti interrompono ogni secondo per
farti domande. Ecco dove volevo arrivare." disse Chuck.
"Anche
io ci pensavo e quando è nata Alex, ho subito pensato che alla fine
saremo finiti di nuovo insieme. Grazie per essermi stato accanto
oggi." disse Blair.
"Non
ringraziarmi, Blair. L'ho fatto perchè ti amo." disse Chuck.
"Che
bello sentire il suono di queste parole di nuovo dalla tua bocca e io
mi sento ancora come se avessi 17 anni!" disse Blair.
"Buonanotte,
Waldorf."
"Notte,
Bass."
dissero
baciandosi.
Si
addormentarono tristi per la morte di Eleanor, ma felici per essersi
ritrovati.
.
FINE CAPITOLO .
**********
*
= Non sappiamo nulla sull'infanzia e adolescenza di Eleanor, ma
ho immaginato che venisse da una normale famiglia di New York. I
suoi genitori si sono indebitati per permetterle di frequentare una
buona scuola di moda, ha incominciato a lavorare presso un sartoria
e a 19 anni ha venduto il suo primo abito. Vorrei che fosse andata
così la storia =)
Buonasera
UESiders ;)
Eccomi
con un nuovo capitolo.
Ringrazio
tutte come sempre:
dada10.....
grazie, sei davvero una delle mie più care recensioniste *--* <3
francynike93:
grazie anche per i consigli :D mi sei stata di grande aiuto :D
isa__89:
grazieeee :D anche tu... una delle mie + care recensionist :) <3
fiby
culleb__bass: b pensa che l'infarto sia stato per colpa sua ma poi
scopre che è stato per gli antidepressivi e sigarette che fumava :)
grazie mille anche a te.... <3 <3 *--*
ringrazio
ancora tutte e...... ci vediamo prossimamente :)
xoxo.
D.
|
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Capitolo 8 *** Capitolo 8. ***
cap 8
Blair
quel giorno si svegliò presto, erano le 6 e 30 e due ore
dopo ci sarebbe stato il funerale di sua madre. Le aveva reso la vita
impossibile, sempre, ma era sempre sua madre.
Rimase
tra le braccia di Chuck così da non svegliarlo e quando anch'esso si
svegliò erano le 8.
"Blair...
Sei sveglia? Perchè non mi hai svegliato?" chiese l'uomo.
"Sei
dolce quando dormi Bass... e poi mi dispiaceva svegliarti. Chuck tra
meno di due ore ci sarà il funerale..." disse Blair.
"Sì,
lo so. - vide Blair con le lacrime che le rigavano il viso - Vieni
quì - lei si mise tra le sue braccia - ...shh, non piangere, Sò che
è un momento difficile." disse Chuck.
"Sì,
è difficile... L'ho odiata per non sai quanti anni, ma ho sempre
saputo che lei mi amava. E adesso è morta." disse Blair
piangendo tra le braccia di Chuck.
"Mamma
perchè sei triste?" chiese Mark.
I
bambini erano sulla soglia della porta e si tenevano per mano.
"Mamma
perchè piangi?" chiese Alex avvicinandosi ai genitori.
"Oh,
Alex, Mark... Entrate - i bambini le si avvicinarono -... Ieri la
nonna... è...lei...è...è volata in paradiso." disse Blair,
non riusciva a pronunciare quelle parole.
In
meno di un secondo vide il viso dei bambini trafitto dalla tristezza.
"C-cosa?"
chiese Mark.
"Mamma!
Perchè non me lo hai detto? Perchè? Io sapevo che ieri c'era
qualcosa che non andava, lo vedevo negli occhi di zia Serena... Lo
sapevo! Mi hai mentito! Mi avete mentito!" disse Alex urlando e
piangendo.
"Tesoro,
no... Io... L'ho fatto solo per non farti stare male, è stata una
cosa improvvisa." disse Blair tristemente.
"No!
Dovevi dircelo! L'avrei voluta salutare... dirle che le volevo
bene... che ero felice di avere una nonna." disse Alex.
"Ma
lei lo sà! E sono sicura che dall'alto lei ti proteggerà e veglierà
su di te, sì, ne sono sicura." disse Blair.
"Noo!
Non lo sà. Mi hai mentito!" disse la bambina correndo fuori
dalla camera di Nate e andando verso la camera di Chuck.
I
genitori e Mark sentirono sbattere la porta e Blair incominciò a
piangere.
"Chuck,
lo sapevo! Era quello che temevo!" disse Blair.
"Mamma
no... Alex fà sempre così. Quando qualcosa non le và bene corre in
camera, si chiude a chiave e piange. Dopo due ore e di nuovo fuori."
disse Mark.
"Dai
Blair... Vado a parlarle." disse Chuck andando verso la porta.
Percorse il corridoio velocemente e quando arrivò davanti alla porta
bussò due volte, non ebbe risposta e decise di parlare: "Alex...
sò che sei lì dentro, sù fammi entrare." disse.
"No!
Vai via! Voglio stare da sola." disse la bambina con la voce
tremolante.
"Tesoro,
sai che mi ricordi tanto la mamma? Sù.. fammi entrare." la
incoraggiò Chuck.
"Lei
è cattiva. Non doveva mentirmi." disse Alex.
"Ma
lei lo ha fatto per te.... Dai principessa, prometto che parleremo
soltanto. Se non vuoi parlare della mamma, potremo parlare di
vestiti, bambole, giocattoli.... Tutti ciò che desideri." disse
Chuck parlando verso la porta.
"Va
bene, ma promettimi che mi comprerai un servizio da te come quello
che ho visto da Fao Schwarz.." disse Alex.
"Ok,
lo prometto, sù apri questa porta." disse Chuck.
Dopo
meno di 5 secondi, Chuck vide la porta aprirsi, dietro c'era Alex.
"Ecco
la mia principessa." disse Chuck prendendola in braccio e
posandola sul letto.
Alex
l'abbracciò forte e chiese: "Papà, secondo te la mamma mi
odia?"
"No...
Non potrà mai odiarti, però... Se io prometto di comprati il
servizio da thè tu dovrai promettermi di chiedere scusa alla mamma."
disse Chuck stendendosi vicino alla bambina.
"Va
bene... Vorrei poter rimanere tra le tue braccia per sempre."
disse Alex.
Chuck
si emozionò, ma non lo diede a vedere.
"Anche
io, principessa. Hai un buonissimo odore, uguale a quello della tua
mamma appena sveglia." disse Chuck.
"Davvero?
Vorrei tanto essere come lei da grande." disse Alex.
"Certo
che sarai come lei, ma non fisicamente... I lineamenti gli hai presi
da me!" disse Chuck.
"Amo
essere come te!" disse la bambina.
"Grazie,
principessa. Adesso và dalla mamma, io porterò Mark fuori dalla
camera." disse Chuck.
I
due uscirono dalla stanza, tenendosi per mano.
Intanto
nella camera di Nate.
"Mamma...
lei fà sempre così! Non essere triste." disse il bambino
guardando Blair.
"E'
proprio come me... Dai... vieni quì." disse Blair a Mark.
Il
bambino si avvicinò e si stese di fianco a lei.
"Avvicinati
di più, ho bisogno di coccole." disse Blair.
"Ok..."
rispose il bambino intimidito. Si sentiva strano, non aveva mai avuto
una "mamma" che l'amasse come Blair, quasi non ci credeva.
Di solito era lui a cercare coccole, non gli altri in lui.
Rimasero
così per circa 10 minuti poi Chuck e Alex entrarono nella stanza.
"Mamma...
C'è una cosa che devo dirti." disse Alex, giocando con i
pollici e tenendo lo sguardo basso.
"Cosa
devi dirmi?" chiese Blair.
"Voglio....
chiederti scusa, mi sono comportata male, non te lo devo. Hai preso
sia me che Mark a vivere con te e io.... non dispiaciuta." disse
Alex.
"Grazie,
accetto le tue scuse, adesso vieni quì..." disse Blair.
La
bambina si avvicinò e si stese accanto a Blair, dall'altra parte
c'era Mark.
"Blair...
credo che ci dovremmo preparare." disse Chuck.
"Oh...
si... lo penso anch'io." disse Blair.
"Dove
stiamo andando?" chiesero all'unisono.
"Stiamo
andando a dare l'ultimo saluto alla nonna." disse Blair
trattenendosi le lacrime e uscendo dalla camera.
"Papà...
credi che la mamma si riprenderà?" chiese Mark.
"Sì,
certo. Purtroppo anche quando il mio papà è morto, sono stato
malissimo. Questo succede." disse Chuck.
"Sì...
Papà, cosa posso indossare?" chiese Mark.
"Cosa?
Fammi capire stiamo per andare al funerale della nonna e l'unica cosa
che tu sai dire è: Cosa posso indossare? Ma sei impazzito forse?"
gridò Alex alzandosi dal letto.
"Voglio
essere sempre elegante e comunque non credo che questi siano affari
tuoi!" disse il bambino agitando le braccia.
"Dai
bambini non litigate, almeno non oggi." disse Chuck prendendo
entrambi per mano.
"Coraggio,
andiamo a lavarci." continuò il padre.
Per
le 9 erano tutti pronti.
Blair
era completamente vestita di nero. L'attillato tubino, le scarpe...
era tutto nero. Così Chuck e i bambini.
Il
tragitto in limousine fù silenzioso, nessuno parlava e i bambini
tenevano lo sguardo rivolto verso Blair che aveva messo un grande
paio di occhiali da sole Chanel, per nascondere le lacrime. Ogni
tanto si sentiva solo tirare sù col naso. Erano tutti tristi, Chuck
che teneva salda la mano di Blair, i bambini che non avevano sorriso
da quando erano usciti di casa.
In
chiesa Blair trovò suo padre, non le sembrava vero, era davvero lui.
Abitavano vicini, ma non si vedevano quasi mai.
"Blair!"
gridò Harold andando verso di lei.
"Papà!"
disse Blair uscendo dalla limousine.
I
due si abbracciarono e Blair continuò: "Come mai sei quì?"
era sorpresa, di vedere suo padre e soprattutto non c'era Roman, cosa
ancora più strana.
"Bè,
tesoro... io e tua madre siamo stati sposati per 20 anni, non sò se
sai cosa vuol dire? E Louis, dov'è? Non lo vedo... Oh guarda c'è
anche quel tuo amico... Com'è che si chiama? Ah.. sì, Chuck Bass."
disse Harold guardando verso il cancello.
"Papà...
sì, scusa avrei dovuto parlartene... io e Louis abbiamo rotto, tra
poco mi arriverà il divorzio effettivo, Chuck è quì per me..."
Blair venne interrotta.
"Cosa?
Ci sono anche due bambini con lui, chi sono i suoi figli?" disse
Harold.
"No
cioè si..insomma... ehmm..." Blair venne interrott di nuovo.
Alex
correva verso di lei urlando: "Mammaaaa!"
"Mamma?
Mi sono perso qualcosa?" chiese Harold sopraffatto.
"Signor
Waldorf, è un piacere. Mi dispiace dell'accaduto." disse Chuck
avvicinandosi con Mark alla mano.
"Ciao
Chuck! Potresti andar via un momento? Ho bisogno di scambiare quattro
chiacchiere con mia figlia..." disse un Harold agitato.
"Certo."
disse Chuck allontanandosi.
"Allora,
mi vuoi dire cosa succede?" continuò l'uomo fissando Blair.
"Piacere...
Io sono Alexis prossimamente Bass. Tutti mi chiamano Alex, ma amo il
mio nome per intero. Come ti chiami? Chi sei?" disse la bambina.
"Bass?"
chiese Harold.
Blair
rimasta in silenzio fino a questo momento rispose: "Sì, papà...
Lei è... è mia figlia, mia è di Chuck, è stata in un orfanotrofio
fino all'altro ieri, poi sono andata a prenderla e con lei ho
adottato anche il suo miglior amico... sai.." disse Blair.
"Blair,
insomma! Perchè non me lo hai mai detto? Potevo aiutarti a non darla
in adozione, sono uno degli avvocati più bravi al mondo." disse
Harold.
"Sì,
perdonami... papà. Comunque lei è Alex." disse puntanto la
bambina.
La
bambina sorrise verso Harold.
"Ciao...
Alex! Io sono Harold, sono il papà della tua mamma." disse.
Quanto le sembrava strano che la sua bambina era una madre.
"Ohh...
bene. Allora tu sei quello che abita in Francia?" chiese la
bambina.
"Sì,
sono proprio io." disse Harold.
Blair
vide Chuck e Mark avvicinarsi e disse: "Lui è Mark, l'altro MIO
bambino." accentuò la parola "mio" quasi per far
sentire Mark ben accetto.
"Ciao
Mark, io sono Harold, il papà delle tua mamma... Sono quindi
vostro... nonno, suppongo." disse l'uomo più anziano.
"Ciao!
Mark presto Bass, piacere." disse il bambino togliendosi il
guanto, seguì una bella stretta di mano.
"Presto
Bass? Ciao Chuck, scusa... non ti ho salutato." disse Harold
girando lo sguardo verso Chuck.
"Signor
Waldorf. Mi dispiace interrompere questo momento ma credo che
dovremmo entrare." disse Chuck.
"Dobbiamo
proprio?" rispose Blair mettendosi di nuovo gli occhiali da
sole.
"Sì,
dobbiamo. Sù, andrà tutto bene e io sarò sempre al tuo fianco."
disse Chuck non badando al fatto che Harold era ancora lì e che
aveva sentito tutto.
"Blair-Bear,
sono felice che tu e Chuck abbiate ritrovato l'intesa perfetta per
portare avanti questa "nuova" famiglia... detto tra noi...
Louis non mi piaceva affatto, l'ho accettato solo perchè tu ne eri
innamorata." disse Harold.
"Papà,
io non ho smesso di amare Chuck per un secondo nella mia vita, ho
sposato Louis così le cose erano più semplici, ma io sono una
Waldorf e amo gestire le cose complicate." disse Blair.
"Sono
felice per te Blair-Bear." disse Harold.
I
5 entrarono nella chiesa, Blair si salutò con Cyrus ed iniziò la
celebrazione. I bambini rimasero in silenzio alla seconda panca
accanto a Chuck, Blair e Cyrus erano davanti, Blair ogni tanto
soffiava il naso e si asciugava le lacrime, Cyrus faceva lo stesso.
La
celebrazione finì dopo 45 minuti, a Blair pareva durata ore, aveva
sempre odiato i funerali tantomeno quello della madre, aveva un senso
di malinconia che la logorava. Già le mancava, non erano mai state
le tipiche "mamma e figlia" da sit-com americana come "Una
mamma per amica" o altro, ma con il loro rapporto riuscivano ad
essere unite, anche a distanza. Erano donne Waldorf, in fin dei
conti.
Quando
la celebrazione finì Blair si incamminò con Cyrus verso il
cimitero, Chuck, i bambini e Harold tornarono all'attico all'Empire.
Il
tragitto il limousine fù silenzioso, c'era Alex che ogni tanto
faceva qualche domanda circa la separazione dei genitori della madre,
Mark era in silenzio fissando per tutto il tempo Harold.
All'Empire.
"Allora
questo è il tuo attico?" chiese Harold guardandosi intorno.
"Bambini...
andate a lasciare i cappotti e toglietevi le scarpe, io e il nonno
parleremo un pò." disse Chuck chinatosi verso i bambini.
I
bambini annuirono e corsero verso la camera di Chuck.
"Comunque....
Sì, è il mio. L'ho comprato circa 7 anni fà, io e sua figlia
stavamo ancora insieme, da fidanzati intendo, è stata lei a darmi
l'idea di comprare tutto l'hotel." disse Chuck accomodandosi sul
divano "Prego, Signor Waldorf, si accomodi." continuò.
"Ti
ringrazio Chuck e per favore chiamami Harold, ho appena scoperto di
essere nonno e questo mi ha fatto guadagnare qualcosa come 10 anni di
più, non farmi sembrare ancora più vecchio - Harold si accomodò
sul grande divano Bass - Allora, c'entri qualcosa col divorzio di mia
figlia e Louis, intendo... state insieme? Ho sempre saputo che lei
non ha mai smesso di amarti. Quest'estate l'ho beccata mentre baciava
una vostra foto, avevate circa 17 anni, sì è stato per il suo
17esimo compleanno, mi disse che le regalasti una collana."
disse Harold.
"Harold,
davvero lei ricorda quella collana? Ha davvero baciato la mia foto?
Se devo essere sincero non c'entro nulla col loro divorzio, io e
Blair non ci sentivamo dal suo matrimonio, poi circa 3 giorni fà
l'ho incontrata quì di sotto, nel ristornate del mio hotel, con Mark
e Alex e da quel giorno non ci siamo lasciati per un istante. Prima
che lei dica qualcosa... Amo sua figlia, non ho mai smesso di amarla
per un istante, per me significa tutto e se devo essere sincero penso
proprio che oggi noi stavamo insieme se 5 anni fà non le davo la
benedizione si sposare Louis... forse oggi Blair sarebbe sposata con
me." disse Chuck guardandosi i pollici.
"Sì,
ho sempre saputo che sarebbe andata a finire così... Da quando
avevate 6 anni siete sempre stati così uniti, Nathaniel e mia figlia
non avevano la stessa.... chimica.. che avevate voi, vi capivate
all'istante. Ho sempre saputo che mia figlia sarebbe finita con te."
disse Harold.
"Lo
dici come fosse un dispiacere..." disse Chuck.
"No,
Chuck... se mia figlia è felice lo sono anche io. Vedo l'amore nei
vostri occhi, questa.. credo sia la cosa più importante." disse
Harold.
"Ah..
Harold, scusa... sò che non è il momento giusto per parlarne ma
avrei bisogno di un consulto..." disse Chuck.
"Prego..."
disse Harold.
"Allora...
vorrei dare ai bambini il cognome Bass... sarebbe come una sorpresa
nei loro confronti, ho già chiamato alcune persone ma... mi fido più
di un tuo consulto." disse Chuck.
"E'
una grande cosa questa... Allora per fare questo, basta rivolgersi ad
un avvocato, in questo caso io, richiedere il permesso al tribunale
dei minori di New York e il gioco è fatto. Alex e Mark saranno Bass,
ovviamente c'è da aspettare qualcosa come una settimana o forse due
ma credo che per te faranno i documenti più velocemente." disse
Harold.
"E'
questa la bellezza di chiamarsi Bass." disse Chuck sorridendo.
"Papà...
Allora posso avere il mio set da F.S." disse Alex entrando nel
salone.
"F.A...
stà per...?" chiese Chuck.
"Fao
Schwarz, ovviamente - Chuck e Harold sorrisero - per favore... mi
avevi promesso il servizio da te." disse Alex incrociando le
braccia.
"Ehi,
se porti lei da F.A. voglio comprare anch'io qualcosa." disse
Mark.
"Ok,
ok... andremo da F.A. come la chiamate voi." disse Chuck.
"Sei
il papà più bravo del mondo." disse Alex abbracciandolo.
"Io
direi dell'universo!" aggiunse Mark.
"Chuck,
non viziarli così ti prego... Diventeranno peggio di Blair di questo
passo!" disse Harold.
"Sì
hai ragione ma i soldi ci sono, quindi non vedo perchè non dovrei
viziarli." disse Chuck.
Andarono
al negozio, i bambini fecero acquisti e tornarono a casa molto
presto, lasciarono Harold al Palace e Chuck e i bambini tornarono
all'Empire.
Chuck
però rimase sorpreso: Blair non era ancora tornata a casa.
Erano
ormai le 17, avevano pranzato e i bambini si erano addormentati sul
divano guardando "Gli Aristogatti", Chuck era seduto sulla
poltrona a leggere il Times quando entrò una triste Blair.
Chuck
in silenzio le andò incontro: "Blair... Che hai fatto?"
chiese, la ragazza aveva la faccia rossissima, il trucco sbavato e
gli occhi di lacrime.
Blair
lo vide e si attaccò al suo collo: "Chuck non puoi capire...
sono stata contattata dal notaio... e ho saputo che ha lasciato tutto
a me!"
"Cosa?"
chiese Chuck.
"Tutto,
Chuck. Mi ha lasciato la 'Eleanor Waldorf Design', il suo attico, i
suoi soldi... E' tutto mio adesso." disse Blair.
"Sei
la sua unica figlia... A chi avrebbe dovuto lasciarla?" chiese
Chuck.
"Non
lo sò... ma io non ho la sua stoffa... non potrò mai arrivare ai
suoi livelli.. sono preoccupata." disse Blair.
"Ehi,
ehi... calmati. Tu saprai sicuramente gestire l'azienda, hai
carattere e soprattutto hai stile... e questo è importantissimo in
un mestiere come quello di stilista..." disse Chuck.
"Sì...
ma io... non ho mai avuto a che fare con niente di quel mestiere e in
più da piccola ho odiato questo lavoro... mi portava lontano mia
madre... e io voglio essere presente per Alex e Mark." disse
Blair.
"E
lo sarai! Quando hai le sfilate in giro per il mondo potremo partire
tutti insieme, oppure mandare qualche sostituto. Dimmi che hai
accettato, ti prego." disse Chuck.
"Certo
che ho accettato! Ma comunque continuo ad avere forti dubbi. Però un
domani tutto questo sarà di Alex e diciamo che questo mi rincuora un
pò."
"Sì...
hai ragione... tutto sarà di Alex e Mark un giorno, le industrie
Bass e la Waldorf design."
"Ti
prego, stringimi a te... non sò se potrò sopportare questo."
disse Blair.
"Vieni
quì.... Aspetta..." Chuck trascinò la ragazza nella sua stanza
e la buttò sul letto.
"Dai
vieni quì... " disse facendo spazio tra le sue braccia.
"Chuck...
Ti amo." disse Blair.
"Anche
io." rispose Chuck.
Si
baciarono, ancora.. ancora e ancora...
In
meno di 5 minuti Chuck si trovava sopra di lei, le baciava il collo,
teneva questo con una mano e l'altra l'aveva portata sotto la coscia.
Blair iniziò a tirare giù la lampo del vestito e subito ne venne
fuori. Chuck sbottonò la camicia e tolse i pantaloni, velocemente.
"Waldorf,
sei davvero bella." le disse.
"Anche
tu Bass, mi ero dimenticata del tuo profumo e del modo in cui mi fai
tua."
Lui
entrò con tutto se stesso in lei, la ragazza si fece scappare un
grido ma appena pensò che i bambini erano nella camera affianco si
ammutolì.
Dopo
una lunga dose di sesso lui cadde di fianco a lei e la trascinò in
un abbraccio.
"Ti
amo." disse mentre lei era nella sua piega del collo.
"Io
di più." rispose Blair.
Rimasero
abbracciati, nudi e in silenzio per vari minuti, quasi
addormentandosi, poi sentirono un leggero grido: "Mamma, papà...
dove sieteee?"
"Cazzo!
Alex!" disse Chuck.
"Dai,
Chuck. vai in bagno e prendi due accapatoi.. diremo che abbiamo fatto
una doccia." disse Blair.
"Blair...
è una bambina sveglia! non ci crederà perchè abbiamo i capelli
asciutti!"
"Veloce,
Bass! Ha meno di 5 anni , non è un Marines!"
Chuck
corse in bagno a prendere gli accappatoi, li indossarono e prima di
aprire la porta Blair disse: "E' stato bellissimo! Da quanto non
lo facevamo?"
"Da
quando abbiamo concepito la nostra pricipessa, credo." rispose
Chuck.
I
due si baciarono ed uscirono.
"Finalmente,
siete quì!" disse Alex con le braccia incrociate e l'aria
antipatica.
"Scusa
tesoro, stavo asciugando i capelli e papà ha voluto aspettare con
me." disse Blair.
"Io
non ci credo... E comunque secondo me vi siete fidanzati." disse
Mark.
"Cosa?
Cosa te lo fà pensare?" disse Chuck.
"Oh...
voi credevate che stavo dormendo ma invece ero sveglissimo! Vi siete
detti ti amo.. e solo gli innamorati lo dicono." rispose Mark.
"Cosa?
Perchè non hai detto che eri sveglio?" chiese Blair.
"Avrei
rovinato tutto... io e Alex vogliamo vedervi insieme!" rispose
Mark.
"Oh,
Chuck hai sentito? Che teneri... Dai venite quì." disse Blair.
I
4 si sedettero sul divano accanto ai bambini e si abbracciarono.
"Allora?"
chiese Alex.
"Allora..
che?" chiese Chuck.
"Siete
fidanzati?" chiese Alex.
"Certo!"
disse Chuck.
"Woooow!
Bel colpo papà!" disse Mark abbracciandolo.
"Chuck,
credevo che mi avresti consultato prima di dare una notizia del
genere!" disse Blair.
"Oops,
scusa." disse Chuck.
"Che
bello... adesso siamo una famiglia vera!" disse Alex.
"Sì!"
rispose Blair.
"Wow...
famiglia vera... con Alex e voi due - il bambino indicò Chuck e
Blair - tutto quello che posso desiderare." disse Mark
sorridendo.
"Certo
che lo siamo... tesoro." rispose Blair.
"Chi
ha voglia di una cena italiana?" disse Chuck.
"Sììì!"
rispose Alex.
"Ioo!"
disse Mark.
"Allora,
andate a vestirvi." disse Chuck.
I
bambini corsero nella camera dei genitori a vestirsi.
"Allora,
dove vuole andare la mia bella fidanzata?" chiese Chuck cingendo
i fianchi di Blair.
Blair
si spostò.
"Cosa
c'è che non và?" continuò Chuck.
"Ecco...
ho sbagliato nuovo! Ho fatto sesso il giorno del funerale di mia
madre... Chuck, faccio schifo." disse Blair, le sue lacrime
baciavano le sue guancie rosee.
"Pensi
che sia stato un errore vero?" chiese Chuck.
"Sì,
se devo essere sincera. Non era il momento." disse Blair.
"Blair,
con te non è mai il momento... dimmi per favore, che errore abbiamo
commesso? Tua madre sarà felice per noi... ci amiamo... me l'ha
detto oggi anche tuo padre, tutti si accorgono del nostro amore."
disse Chuck.
"Sì,
ma oggi era il giorno del suo funerale! Avrei dovuto portarle
rispetto." disse Blair sedendosi di nuovo sul divano.
Chuck
si sedette accanto a lei e le prese la mano: "Senti Blair...
ascoltami. Il rispetto si dichiara in altri modi, Noi ci amiamo...
non è stato un errore. Sù vieni quì.... - Blair appoggiò la testa
sul suo petto - Ricordi l'anno prima che nascesse Alex? In occasione
della serata "Santi e peccatori"? - Blair annuì con la
testa - Bene, ricordi le parole che ci siamo detti?"
"Certo,
come potrei scordarmele! 'Se due persone sono destinate a stare
insieme alla fine si ritroveranno'.... " disse Blair.
"Ecco...
Ed è proprio quello che è accaduto a noi! Quindi non aver paura,
stiamo costruendo la nostra nuova famiglia... ed è questo che
importa. Anche tua madre, morta è importante per l'amor del cielo,
ma ci siamo noi e ci sono i bambini, c'è amore." disse
Chuck.
"Sì,
hai ragione... Vieni quì Bass." Blair alzò la testa e li diede
un casto bacio.
"Anche
baci? Wow! Allora siete davvero fidanzati!" disse Alex.
"Oh
Mio Dio, bambini...! Da quanto ci stavate spiando?" chiese
Blair.
"Da
quando stavate parlando di santi e peccatori qualcosa del genere..."
disse Alex.
"Cos'è
' Santi e peccatori'?" chiese Mark.
"E'
una festa che ha dato tuo padre, tanto tempo fà. Ci si travestiva da
angeli o diavoli." disse Blair.
"Sì,
bella serata, ma la fine meno..." disse Chuck.
"Posso
organizzarla per la mia prossima festa di compleanno?" chiese
Mark.
"NO,
tesoro!" disse Chuck.
"Perchè?"
chiese Mark.
"Perchè
è per adulti! Quando diventerai grande potrai organizzarla, vabene?"
disse Blair.
"Ok..."
disse Mark.
"Bene,
Chuck... andiamo a prepararci." disse Blair.
"Dove
stiamo andando?" chiese Chuck.
"Dobbiamo
mangiare italiano!? Ricordi?" disse Blair.
"Sì,
certo." rispose Chuck.
******
Buonasera
a tutte UESiders ;D
Sono
tornata dopo un breve periodo d'assenza dovuto ad impegni scolastici
T_T
Prometto
di essere molto più presente adesso, soprattutto perchè ho già
pronto l'altro capitolo... in questo c'è la “seconda” prima
volta di C&B ma non so perchè non riesco a farmi andare giù
questo capitolo...
ditemi
cosa ne pensate, ma soprattutto se è fatto bene....
siate
critici ;)
Grazie
a: isa__89; dada10; francynike93; sole_90; stella_coco
xoxo.
D.
|
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Capitolo 9 *** Capitolo 9. ***
cap 9
Erano passate 2 settimane
ormai da quando Chuck e Blair si erano detti 'Ti amo', avevano
denunciato la suora che aveva cercato di abusare di Alex e con
successo era stata arrestata.
I bambini da due giorni erano
a tutti gli effetti dei Bass, Mark e Alex giravano per l'hotel
urlando: "Siamo dei Baaass!", erano felici, anche Blair lo
era. Non le sembrava vero, questa era la famiglia che aveva sempre
desiderato.
I "Bass"
(ufficialmente non lo erano visto che Chuck e Blair non erano sposati
ma era come se lo fossero) quel giorno erano stati invitati
all'attico 'Van der Humphrey' per il pranzo. Lily, ma anche Rufus e
Dan, erano ansiosissimi di conoscere i bambini. Lily non stava più
nella pelle, si sentiva una nonna, anche se per Alex e Mark non lo
era a tutti gli effetti.
I Bass uscirono
dall'ascensore e trovarono una gioiosa Lily pronta ad accoglierli:
"Oh, Charles, Blair..." disse abbracciandoli.
"Lily, ciao!" disse
Blair.
"Lily... Hai visto chi
sono con noi?" disse Chuck.
"Vedo proprio adesso...
due splendidi bambini. Io sono Lily, piacere." disse la donna
porgendo la mano ad Alex e poi a Mark.
"Ciao, io sono Alex
Bass." disse la bambina stringendo la mano della 'nonna'
"Ciao.. io sono Mark."
disse il bambino.
"Ma che nomi splendidi,
prego accomodatevi nel salone, ci sono Nate, Serena, Dan e Rufus."
disse Lily.
La famiglia consegnò i
cappotti alla cameriera ed entrò in salone.
C'era Serena che
sgranocchiava patatine dopo averle intinte nel guacamole, Rufus
seduto sulla poltrona, Nate e Dan seduti ai lati di Serena.
"Oh, B!" disse
Serena correndo verso gli amici.
"Ciao Alex, ciao Mark."
disse Serena abbracciandoli.
"Ciao, zia Serena."
dissero i bambini tenendola stretta.
"Piano, bambini... nella
pancia di zia Serena c'è un piccolo bambino, non dovete farli del
male." disse Blair.
"Ohh... va bene."
dissero Mark e Alex.
Il pranzo continuò bene,
Alex e Mark si sentivano benissimo a casa di Lily e già l'amavano.
La loro 'nuova' nonna gli aveva detto che potevano rimanere quando
volevano a dormire e Chuck mandò uno sguardo malizioso a Blair. I
bambini erano felici, Lily era dolce, simpatica e spontanea con loro.
Poi Alex rimase estasiata dalla sua grandissima collezione di abiti e
scarpe. Ne aveva di più di Blair e questa era una cosa al quanto
sorprendente per Alex. Anche Rufus sembrava simpatico, aveva mostrato
la sua collezione di chitarre a Mark che ne era rimasto entusiasta.
Dan meno, invece non piacque subito ai bambini.
Tornarono a casa verso le 5
del pomeriggio. Alex e Mark non avevano fatto altro che parlare bene
di Lily e Rufus, entrambi erano rimasti estasiati della dolcezza che
trasmettevano quei due.
Appena tornarono tutti e
quattro si sedettero a guardare 'Colazione da Tiffany', sembrava
tutto così perfetto.
"Ho fame." disse
Mark non distogliendo lo sguardo dalla tv.
"Hai mangiato come un
maiale da Lily... Nonna Lily." disse Alex, specificando le
ultime parole.
"Sì, ma adesso ho fame.
- dopo poco continuò - Possiamo ordinare dal servizio in camera
qualcosa?" disse Mark guardando verso Chuck.
Chuck che stava per
addormentarsi non diede segni di vita.
"Papàà!" gridò
il bambino.
"Mmm." disse Chuck
tenendo chiusi gli occhi.
"Posso ordinare una
fetta di torta al cioccolato?" chiese Mark.
"Suona bene... torta al
cioccolato anche per me." disse Alex.
"Chiedete alla mamma."
rispose Chuck.
"Mamma possiamo ordinare
qualcosa dal servizio in camera?" chiese Alex.
Blair che era caduta in un
sonno profondo non rispose.
"Lo prendiamo per un
sì." disse Alex.
"Allora chi chiama?"
disse Mark.
"Tu! Sei tu che hai
avuto l'idea!" disse Alex.
"E cosa dovrei dire? Non
sò nemmeno qual'è il numero da comporre." disse Mark.
"Idiota! Papà mi ha
detto che basta che premi uno e subito sarai collegato con l'atrio.
Da quà, fai fare a me." disse la bambina togliendo il telefono
dalle mani del fratello.
"Ok! Ma non chiamarmi
idiota, sis." disse Mark.
Dopo tre squilli la
segreteria rispose: "Salve, cosa desidera signor Bass?"
chiese una gentile ragazza al telefono.
"Salve, sono la figlia
del signor Bass. Potrebbe portare due pezzi di torta al cioccolato
nel nostro attico, grazie." disse la bambina tutto di un fiato.
"Provvederemo, signorina
Bass." rispose la ragazza.
"Ok, grazie. - la
bambina mise giù la chiamata - Visto? Non è poi così difficile!"
disse al fratello.
"Sei tu che l'hai voluto
fare per forza, se me lo avessi spiegato l'avrei fatto io!"
rispose Mark.
"Sìsì, certo."
rispose Alex.
Mentre camminavano verso il
divano si sentì bussare alla porta.
"Hanno fatto presto."
disse Mark.
"Mark, è impossibile
che sono loro. Va bene che siamo i figli del proprietario dell'hotel
ma non hanno il teletrasporto." disse Alex incrociando le
braccia.
"Io vado ad aprire."
disse Mark.
"Nò! Si arrabbieranno."
disse Alex.
"No, voglio vedere chi
è! Se è nonna Lily?" chiese Mark.
"Giusto... o zia Serena.
Coraggio, và ad aprire, verrò con te." disse Alex.
I bambini aprirono la porta
un pò timorosi e si trovarono davanti un uomo sulla cinquantina e
una donna che poteva avere più o meno 45 anni, erano ben vestiti e
Mark rimase sorpreso per quanto la donna assomigliasse ad Alex.
Alla vista dei bambini l'uomo
e la donna rimasero a bocca aperta: 'Così Chuck aveva dei figli.'
pensarono.
"Salve, voi chi siete?"
chiese Mark.
"Ciao... Noi siamo..."
disse la donna.
"Ha dei figli?"
chiese l'uomo sbalordito.
"Credo di sì... "
disse la donna.
"Chi siete?" ripetè
Alex.
"Ehm... ciao tesoro,
possiamo parlare con tuo padre o tua madre per favore?" chiese
la donna, senza rispondere alla domanda della bambina. Si era
abbassata alla loro stessa altezza così da poterli vedere meglio.
"Dormono." rispose
Alex sbattendo le palpebre.
"Posso sapere chi sono i
vostri genitori?" chiese l'uomo.
"Blair Waldorf e Charles
Bass." rispose Mark.
"Ecco... Evelyn,
andiamo, coraggio." disse l'uomo, prendendo quel che sembrava la
compagna per il braccio.
"Nò, sono venuta fin
quì, voglio capire." disse la donna.
"Alex? Mark? Ma chi è?"
si sentì una voce, sembrava sempre più vicina, finchè non arrivò
alla porta. Era Blair.
"Ma con chi state
parlando?" disse.
I bambini non fecero in tempo
a rispondere che Blair vide chi aveva davanti: Bart Bass ed
Elizabeth/Evelyn Fisher, la presunta madre di Chuck.
"Oh Mio Dio!" gridò
Blair portandosi le mani alla bocca per lo stupore.
"Blair, ti prego,
calmati." disse la donna.
"Non intendo calmarmi."
disse Blair quasi svenendo.
"Mamma, stai bene?"
chiese Alex.
"Sì, bambini per favore
andate dentro, nella camera di vostro padre o in quella di Nate."
disse Blair.
I bambini corsero dentro, non
avevano mai visto Blair così spaventata.
"Ma voi, siete
davvero... No, non può essere." rispose Blair.
"Sì, Blair, siamo noi.
Ti prego, lasciaci spiegare." disse Bart.
Si aggiunse anche Chuck che
andò verso la porta assonnato: "Blair, mi hanno detto i bambini
che hai bisogno d'aiuto." disse Chuck.
Nessuno fece in tempo a
parlare.
"Cosa?" disse Chuck
stropicciandosi gli occhi.
"Ciao Chuck." disse
Bart.
"Chuck..io.." disse
Evelyn.
"Ditemi che è un
incubo?" disse Chuck.
"Chuck, ti prego, facci
entrare ti spiegheremo tutto!" disse Evevlyn.
"Blair, entra, ti prego.
Non voglio questa gente in casa nostra." disse Chuck.
"Chuck, no! Dai... falli
entrare, sono i tuoi genitori!" disse Blair.
"Nò." rispose
Chuck.
La tirò per il braccio e
chiuse la porta dietro di lui.
"Lo sapevo." disse.
"Cosa sapevi?"
chiese Blair.
"Il mio investigatore,
Andrew Tyler ha scoperto che Bart era ancora vivo. Io non ci ho
creduto, perchè mio padre fingerebbe di essere morto? Invece è
tutto vero. Dio, Blair, quando mi fà schifo." disse Chuck.
"Chuck, nò! Se lo ha
fatto significa che aveva dei buoni motivi! Prima che se ne vadano,
chiama la reception e chiedi di farli salire." disse Blair.
"Nò, Blair tu non
capisci! E' bruttissimo veder morire tuo padre e pensare per tutta la
vita di aver ucciso tua madre." disse Chuck.
"Lo so.. e ti capisco.
Ma loro ti hanno dato la vita, Chuck, sono venuti quì. Dai loro
un'altra possibilità."
"Nò. Il discorso è
chiuso." disse Chuck versandosi dello scotch.
Blair arrivò vicino a lui e
li prese la mano.
"Come sei testardo Chuck
Bass, ti conosco troppo bene per non confermare che il discorso è
davvero chiuso." disse Blair.
"Blair, potrei anche
farli salire ma... come dobbiamo dirci? Con che faccia posso
parlargli quando mio padre se ne andato dicendo a tutti che era
morto!" disse Chuck.
"Magari potresti almeno
farli salire, chi l'ha detto che devi per forza guardarli in faccia."
disse Blair toccandoli il viso con la mano libera.
"Blair, come ho detto il
discorso è chiuso. Se sono così importante per loro mi dovranno
venire a cercare... stò seriamente pensando di raddoppiare lo
stipendio ad Andrew Tyler, riesce a sapere tutto con così tanta
velocità." disse Chuck.
"Continua a pensare a
queste cose inutili! Chuck, tuo padre e tua madre sono lì davanti
alla porta del tuo appartamento, sono venuti a cercarti!" gridò
Blair.
"Per me possono
benissimo rimanere lì." rispose Chuck.
"Mamma chi erano quei
signori?" disse Alex entrando in salone.
"Erano dei signori che
vogliono il male di papà, principessa." disse Chuck toccando la
testa della bambina.
"Oh, allora... non
chiamarli più." disse Alex.
La porta bussò di nuovo.
"Vado io!" rispose
Blair.
"Mamma, non ti
scomodare. Vado io, dev'essere sicuramente il servizio in camera."
disse Alex.
“Servizio in camera?”
disse Blair alzando il sopracciglio.
“Sì.” rispose Mark.
Era proprio il servizio in
camera.
La serata passò velocemente.
Rimasero tutti insieme, partecipando ad una maratona di film di
Audrey, da 'Vacanze Romane' a 'Colazione da Tyiffany' passando per
'Sabrina'. Tutti si addormentarono presto. Blair vedeva Chuck
pensieroso, ma non faceva domande, sarebbe stato troppo orgoglioso
per rispondere. In realtà era felice e scioccato per questo ritorno
dei suoi genitori. Quella sera però non ci fù sesso. Dormirono
tutti insieme nel grande letto di Chuck, abbracciati.
Il mattino dopo corsero a far
colazione da StarBucks e dopo andarono a Central Park.
"Possiamo andare sulle
giostre?" chiese Mark.
"Certo, tesoro. Noi vi
aspetteremo quì." disse Blair.
"Questi sono 20$
divertitevi!" disse Chuck.
"Woow! 20$? Grande!"
disse Alex.
Blair e Chuck si sedettero su
di una panchina di fronte la giostra.
"Chi l'avrebbe mai detto
che Blair Waldorf e Chuck Bass avrebbero accompagnato i propri figli
a Central Park, di domenica mattina?" disse Blair accavallando
le gambe.
"Sai, Blair... Io l'ho
sempre pensato. Insomma queste giornate esistevano già nei miei
pensieri l'anno in cui siamo stati insieme." disse Chuck.
"Davvero? Che dolce!
Sai, anche io ci pensavo sempre." disse Blair, dandogli un
bacio.
"Non ci credo! Li hai
invitati?" chiese Chuck guardando verso l'inizio del viale,
c'erano Bart e Evelyn. Dopo la scorsa notte non avevano più toccato
l'argomento.
"Tua madre mi ha
chiamato stamattina! Piangeva, Chuck! Cosa avrei dovuto fare? Secondo
te come mi sarei sentita io se Alex non mi avesse accettata?"
disse Blair alzando la voce.
"Come prima cosa lei non
è mia madre! Io non ho una madre..."
"Chuck, certo che c'è
l'hai!" disse Blair toccandoli il braccio.
"No! Non c'è l'ho,
Blair. Ti avevo chiesto di non immischiarti, invece tu come al solito
l'hai fatto. Alex ti doveva accettare per forza, è mia figlia,
quindi come me, chissà quante volte ha pregato Dio di riabbracciare
i suoi genitori. Io non facevo altro da piccolo. E comunque lei mi
aveva detto che non era mia madre, quando io avevo deciso di
accettarla! E se fosse un altro tentativo si riprendersi la società?
Come la mettiamo?" disse Chuck.
"Chuck, sai benissimo
che non è così. Lei adesso stà dalla parte di tuo padre! Lasciali
almeno spiegare cos'è successo! Questa è la buona occasione!
Coraggio, Chuck!" disse Blair.
Bart e Evelyn intanto si
erano avvicinati verso di loro.
"Ciao, Chuck. Ciao
Blair." disse Bart.
"Salve, signor Bass!
Evelyn." disse Blair.
"Blair, puoi benissimo
chiamarmi Bart se ti và." disse Bart.
"Con molto, piacere."
disse Blair.
"Ohh.. adesso lo puoi
anche chiamare per nome! Hai sentito Blair? Coraggio cosa volete?
Rispondetemi e vi darò tutto ciò che desiderate! Lasciate in pace
me e la mia famiglia e per favore finiamola con questa pagliacciata,
stile famiglia 'Bradford'" disse Chuck.
"Chuck, non fare così,
ti prego. Noi siamo quì per te. Sappiamo che è un pò tardi visto
che hai ormai 25 anni, sei padre e hai una compagna stabile... ma
vogliamo ricostruire ciò che è possibile! Hai dei figli anche tu."
disse Evelyn.
"Sì ed io non gli avrei
mai abbandonati oppure non mi sarei mai finto morto." disse
Chuck.
"Chuck, per favore.
Sediamoci, prendiamo un caffè e discutiamo di tutto. Come degli
adulti!" disse Bart.
"Adulti? Ahah - rise
sarcastico - perchè tu lo sei stato, fingendoti morto?" disse
Chuck.
"No e infatti mi
dispiace, ma ti prego." disse Bart.
"No e comunque la
giostra sarà finita, vado a riprendere i miei figli." disse
Chuck.
Chuck si guardò intorno ma
non vide nè Alex, nè Mark. In un attimo si sentiva come se stava
per morire.
"Chuck, dove sono i
bambini?" disse una Blair, disperata guardando verso la giostra.
"Blair, io... non lo so.
Lo sapevo che non era una buona idea. Cazzo, Blair abbiamo perso i
nostri figli!" gridò Chuck.
Girarono tutto il parco, ma
di Alex e Mark non c'era traccia.
Avevano avvisato la polizia
che non faceva altro che perlustrare Central Park, sia Chuck che
Blair si sentivano morire, erano così incapaci. Avevano perso i loro
bambini.
"Signori Bass, forse è
meglio ritornare a casa. Sono le due del pomeriggio, i bambini si
troveranno sicuramente, lei è una delle persone più ricche del
mondo." disse l'agente.
"Agente, ma secondo
lei.... Può c'entrare un rapimento?" chiese Blair.
"Sì, signora... come ho
detto il suo compagno è una delle persone più ricche al mondo.”
disse l'agente.
"I miei bambini..."
disse Blair piangendo.
"Blair, calmati.
Agente... C'è un modo per cercare questi presunti rapitori e sapere
la cifra del riscatto?" disse Chuck stringendole la mano.
“No, signor Bass non è
possibile e comunque non credo che sia un rapimento. Di solito i
bambini gridano quando vengono rapiti e qui nessuno ha sentito
nulla.” disse l'agente.
"Chuck, non agitarti. Và
a casa e controlla lì." si sentì una voce proveniente da
dietro, era quella di Bart.
"Tu, zitto! I miei figli
sono scomparsi nel nulla, come potrei non agitarmi?" disse
Chuck.
"Io ti consiglio di
andare a casa." disse Bart.
"Non solo siete venuti
quì a rompere la nostra quiete, ma avete anche fatto perdere i
nostri figli, un grande applauso ai signori Bass, resuscitati dal
nulla." disse Chuck battendo le mani.
"Chuck, basta! Piantala,
loro non c'entrano nulla. E' per colpa nostra che si sono persi!"
disse Blair lasciandoli la mano.
"Credo che ormai
dovremmo andare a casa, se ci sono novità c'è le comunicheranno."
disse Evelyn.
"Agente, la prego,
appena sà qualcosa, mi chiami!" disse Blair.
"Certo signora Bass,
come potrei non farlo!" disse l'agente.
I quattro entrarono nella
limousine di Chuck, il trucco di Blair era distrutto dalle lacrime
che aveva versato. Chuck era agitato. Ci fù un silenzio per tutta la
durata del viaggio.
Appena tornarono all'Empire
ed entrarono nell'attico, Bart si guardò intorno: "E così
questo è l'Empire? Devo farti i miei complimenti, Chuck.
Bell'hotel." disse Bart.
"Preferirei non
sentirti, la tua presenza è già imbarazzante." disse Chuck
sedendosi sul divano.
"Chuck!" disse
Blair.
"Blair.." disse
Chuck.
La porta della camera di
Chuck si aprì ed uscirono Alex e Mark.
"Mammaaaa! Papàààà."
gridarono Alex e Mark.
"I miei tesoriiii."
gridò Blair correndo ad abbracciarli.
"Oh mio Dio!" disse
Chuck abbracciandoli.
"Ci siete mancati."
disse Alex piangendo.
"Anche voi! Ma dove vi
eravate cacciati?" chiese Chuck.
"Quando siamo scesi
dalla giostra non vi vedevamo più, per cui visto che avevamo speso
solo 8 dollari, con il resto dei soldi abbiamo pagato il taxi che
abbiamo preso per tornare quì." disse Alex.
"Avete preso un taxi?"
chiese Blair.
"Sì, e... papà scusaci
tu dici sempre che i Bass non prendono i taxi. Non succederà più,
ma è stata un emergenza." disse Mark.
Chuck sorrise: "Aw, non
preoccupatevi. Adesso farete un bel bagno, così da levare l'odore di
mezzo pubblico! Va bene?"
"Sìì!" dissero
Alex e Mark.
"Ah e papà... mi hanno
fatto pagare un extra perchè non credevano che fossimo ospiti
all'Empire e quando ho detto: 'L'empire è di mio padre!' il tassista
mi ha risposto: 'Sì, mio padre invece è Obama.' Mi sono sentita
così offesa." disse Alex.
"Oh tesoro."
continuò Blair stringendoli.
"Studipo, tassista con
bassa paga, tipico." disse Chuck.
Bart ed Evelyn intanto
avevano visto tutta la scena sorridendo.
"Ehi, ma ci sono ancora
quei due?" chiese Alex indicando Bart ed Evelyn.
"Ciao, tesoro!"
disse Evelyn.
"Ciao.." ricambiò
timidamente Alex.
"Ma chi siete?"
chiese Mark.
"Noi siamo..." Bart
non riusciva a trovare le parole.
"Allora, bambini, chi ha
voglia di un bagno?" chiese Blair.
"Oh, si." disse
Alex.
"Sì!" continuò
Mark.
"Ok, allora tutti a fare
il bagno." disse Blair.
I bambini andarono verso il
bagno, Blair si avvicinò a Chuck: "Ho intenzione di metterli
nella vasca e di farli giocare, sarò da voi tra due minuti."
disse Blair, dopo lo baciò sulla bocca e camminò verso il bagno.
"Ok." rispose Chuck
ricambiando il bacio.
Chuck si sedette sul divano
di fronte ad Evelyn e Bart.
"Bei bambini, Charles."
disse Bart.
"Grazie." rispose
secco Chuck.
"Siete molto legati
vero?" chiese Evelyn.
"Sì, molto."
continuò Chuck.
"Chuck... noi ti
vorremmo chiedere scusa, per esserci comportati male. Tutto quì. E
comunque ti ho detto di controllare qui perchè tu da piccolo
scappavi sempre, poi prendevi la limo e tornavi a casa." disse
Bart.
"Oooh! Bart Bass che
chiede scusa! Dirò di scriverlo su Wikipedia. E comunque non mi
interessa di ciò che facevo da piccolo." disse Chuck.
"Chuck, non fare il
buffone." disse Blair arrivando dalla camera matrimoniale.
"Dove sono i bambini?"
chiese Evelyn.
"Stanno facendo il
bagno, così noi possiamo discutere meglio." disse Blair.
"Oh." rispose
Evelyn.
"Bart, stava chiedendo
proprio scusa a Chuck, scusa per tutto. Non ci aspettiamo di certo
che dopo anni, così dal nulla possiamo piombare nella vostra vita ed
esserne partecipi, ma ci piacerebbe condividere qualche attimo con
voi." disse Evelyn guardandosi l'anello.
"Facciamo finta che
abbia accettato le scuse, fatto questo ve ne potete anche andare, la
porta è dritto sulla destra." disse Chuck acidamente.
"Chuck! Falli parlare!"
sussuò Blair.
"Grazie mille, per
essere venuti in visita da noi." disse Blair.
"Da quanto siete
sposati?" chiese Bart.
"Oh.. bè... non siamo
sposati, stiamo insieme da 3 settimane più o meno... alla nascita di
Alex, io ero sposata con il principe Louis non sò se ha... hai letto
su qualche rivista. Ho commesso l'errore più brutto che potevo
compiere, l'ho abbandonata e a Chuck non ho detto niente. Poi ho
divorziato da Louis e sono corsa a New York a riprendere mia figlia,
ho adottato anche Mark il suo migliore amico. Non me la sentivo di
separarli." disse Blair.
"Oh, ottima scelta."
disse Evelyn.
"E voi? Tu, dopo esserti
finto morto dove hai trovato lei? Vi siete rimessi insieme?"
chiese Chuck fissando l'anello che portava la madre.
"Ti ringrazio per averlo
chiesto, Chuck. Sì, io e tuo padre stiamo insieme." disse
Evelyn.
"Sì, Chuck infatti ne
approfitto per raccontarti perchè sono sparito. Il mio detective
poco prima della mia presunta morte mi ha raccontato che tua madre
era viva e che si trovava in Australia, con tuo zio. Io sono corso a
vedere dove si trovava fingendomi morto. Volevo mettere fine alla mia
vita nell'Upper East Side, soprattutto perchè avevo scoperto che
anche Lily mi tradiva." disse Bart.
"Sì, mi ha trovata dopo
un anno di ricerche. Ci siamo fidanzati e poi io sono tornata da
Jack, perchè aveva minacciato di uccidermi se non l'avessi fatto.
Infatti quando ti ho levato l'hotel stavo con lui... Poi però sono
ritornata da tuo padre che intanto si trovava in Germania, ci siamo
fidanzati, da 4 anni a tutti gli effetti. Siamo tornati quì anche
per organizzare il nostro matrimonio." disse Evelyn.
"In Germania? Cosa ci
facevi in Germania?" chiese Chuck.
"Oh, ho aperto alcuni
ristoranti... " disse Bart.
"Poi scusate...
Matrimonio?" chiese Chuck perplesso.
"Sì, matrimonio."
disse Bart.
"Sì, infatti vorremmo
anche invitarvi. Vorremmo fare una cerimonia intima, solo noi due,
voi due e i bambini." disse Evelyn.
"Che giorno sarebbe
questo ipotetico matrimonio?" chiese Chuck.
"Siamo all'inizio di
marzo quindi credo che due settimane a partire dalla settimana
prossima siano sufficienti per organizzare un matrimonio." disse
Evelyn.
"Voi ovviamente dovresti
farci da testimoni." disse Bart.
"Aspetta! E' già
imbarazzante il fatto di essere invitato al matrimonio dei propri
genitori, dovrei farti anche da testimone adesso? E' uno scherzo?"
chiese Chuck.
"Chuck! Evelyn, grazie,
io e Chuck saremo felicissimi di farvi da testimoni. Alex e Mark
ovviamente dovranno fare i paggetti, poi." disse Blair.
"Sì, certo. Ovviamente
pago tutto io." disse Bart.
"Vuoi dire pago tutto
io! E' tutto mio adesso, ricordi?" disse Chuck.
"Certo che ricordo.
Infatti volevo chiederti se mi era permesso aiutarti, anche solo come
vice presidente del consiglio di amministrazione o come direttore
dell'hotel." disse Bart.
"Lo sapevo che volevi i
miei soldi." disse Chuck.
"Chuck, avanti. Siamo
quì seduti da 20 minuti e non fai altro che sembrare uno stupido
bambino viziato, te lo ripeto se vuoi sentirtelo dire: non voglio i
tuoi soldi. Voglio solo poter essere un padre per te e un nonno per
Alex e Mark, lo stesso Evelyn." disse Bart.
"Mammaaaaaaa." si
sentirono delle voci provenire dal bagno.
"Vado, i bambini mi
reclamano." disse Blair.
Blair andò verso il bagno e
Bart ne approfittò per attaccare bottone con Chuck: "Come te la
cavi con l'azienda Chuck?" chiese.
"Oh, benissimo. Abbiamo
avuto qualche periodo di crisi, ma ci solleviamo, sempre. Sei anni fà
ho comprato l'Empire e devo dire che è stata una delle mie più
grandi fortune. Ho fondato un altro hotel e mi sono dimesso dalla
carica di amministratore delegato." disse Chuck.
"Tu cosa?" chiese
Bart.
"Bè, si... ho dei
figli, non posso di certo comportarmi come un padre menefreghista."
disse Chuck.
"Ti ho già detto che mi
dispiace. E comunque se ti và, visto che con gli affari ci sò fare
potrei ricoprire io la carica di 'amministratore delegato'."
disse Bart.
"Sì, credo che sarebbe
una splendida idea." disse Evelyn.
"Ovviamente potresti
anche non pagarci. Tua madre ha molti soldi, non so se lo sai.. ma è
una delle donne più ricche d'America." disse Bart.
"Bart, ti prego non
esagerare." disse Evelyn.
"In che campo saresti
'forte', mamma?" Chuck pronunciò la parola mamma con un tale
disprezzo che sembrava una parolaccia.
"I miei genitori hanno
fondato una casa cosmetica, quando ero piccola. E' diventata
famosissima col passare del tempo." disse Evelyn.
"No! Non voglio
pettinare i capelli..." correva verso il salone un Mark
spaventato e Blair che lo rincorreva con un pettine.
"Tesoro, è solo un
pettine!" disse Blair.
Bart e Evelyn guardavano
divertiti.
"Ancora spaventato dal
pettine, Blair?" chiese Chuck guardando vero la fidanzata.
"Aw... si purtroppo....
Stà fermo, Mark!" disse Blair.
Il bambino si sedette e si
fece pettinare i capelli per bene, Blair non alzava mai la voce. Ma
quando c'è n'era bisogno era la prima ad usare il pugno di ferro.
Poi arrivò Alex, entrambi i
bambini avevano un accappatoio in dosso.
"Ancora voi! Posso
sapere chi siete?" chiese Alex guardando verso Evelyn e Bart.
"Loro sono i genitori di
vostro padre." disse Blair.
"Oh... come vi
chiamate?" chiese Mark.
"Oh, bè... io
sono..Bart." disse il 'nonno' impacciato.
"Io sono Evelyn, ciao..
bambini, tu devi essere Mark giusto?" chiese Eve.
"Sì, sono Mark."
disse il bambino.
"E tu devi essere Alex,
giusto?" disse Evelyn guardando verso la bambina.
"Sì, molto piacere,
Alexis Bass." disse la bambina porgendo la mano, verso i nuovi
'nonni'.
"Siete contenti di
essere dei Bass?" chiese Bart.
"Sì, moltissimo.
L'altro giorno siamo andati da Dior a fare shopping, io e la mamma,
appena abbiamo detto di consegnare gli abiti presso l'attico 'Bass',
la commessa ci ha fatte sentire come delle regine. Fragole,
champagne, anche se per me solo thè freddo." disse Alex.
"Capisco, e a te, piace
essere un Bass?" chiese Bart, a Mark.
"Tantissimo!
L'altro giorno siamo andati all'ufficio con papà, io e Alex. Ci
siamo divertiti un mondo e potevamo fare tutto quello che volevamo,
visto che siamo i figli del capo! La segretaria, voleva farci perfino
da baby-sitter." disse Mark.
“Chuck... voglio
dire... Papà, vi porta in ufficio?” chiese Bart sorpreso.
“Sì, beh...
Blair doveva sbrigare delle carte per la sua azienda, quindi sono
venuti in ufficio con me. E' stato... divertente.” disse Chuck
acidamente.
“Oh, bene. Ti
vedo proprio felice, Charles!” disse Bart.
“Sì, credo sia
proprio la parola giusta.” disse Chuck.
“Io e Bart
saremo molto onorati di avervi a cena, questa sera.” disse Evelyn.
“Ti ringrazio,
Evelyn! Ci farebbe piacere.” disse Blair.
“Davvero? Non a
…..” Chuck non riuscì a finire la frase.
“Davvero!”
disse Blair acidamente.
“Adesso,
dobbiamo proprio andare. Ci vediamo stasera.” disse Evelyn andando
verso la porta.
“Sì, Evelyn ha
ragione... E.. Chuck, mi ha fatto davvero piacere conoscere la tua
famiglia. Sei un buon padre.” disse Bart dandogli una pacca sulla
schiena.
“Grazie,
davvero.” disse Chuck.
Quel
davvero era un 'davvero' sincero, era sorpreso che suo padre gli
avesse fatto dei complimenti, non era mai accaduto prima, neanche
quando prendeva un buon voto a scuola o quando aprì il Victrola.
“Ciao
anche a voi, a stasera.” disse Bart toccando la testa coperta dei
bambini (indossavano ancora l'asciugamano.)
“A,
stasera.” dissero Alex e Mark felici.
“Ciao,
bambini, ciao Blair.” disse Evelyn.
“Ciao.” dissero insieme.
Buona
sera UESiders ;D
Grazie
davvero a tutti! :)
Francy:
perdonami ma avevo già scritto il capitolo, poi Bart è una figura
che mi stà particolarmente a cuore.
Il
prossimo capitolo, sarà sicuramente breve, perchè riguarderà un
flashback, più precisamente sapremo cosa hanno combinato Alex e Mark
nell'ufficio di Chuck :D I prox capitoli in generale saranno un
alternarsi di: FlashBack, One-shot e capitoli dellla FF. Pubblicherò
sempre su questa storia :)
Vi
piace l'idea del ritorno di Bart?
Lasciatemi
un commento mi raccomando e mi rivolgo anche alle 160 lettrici
silenziose, niente paura, lasciate un commento, anche una critica
sarà ben accettata.
XOXO.
D.
Alex:
http://imageshack.us/photo/my-images/210/desktop0.jpg/
Mark:
http://imageshack.us/photo/my-images/13/k2495820.jpg/
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Capitolo 10 *** Capitolo 10. ***
cap 9
Tre
lunghe settimane erano ormai passate dal giorno in cui Bart si era
presentato all'attico di Chuck. Infatti mancavano pochi giorni al
tanto atteso matrimonio di Bart ed Evelyn.
Bart
aveva parlato con Lily e insieme avevano deciso che fosse meglio
rimanere con i rispettivi nuovi compagni visto che non si amavano
più.
Chuck,
Blair e i bambini si erano trasferiti all'attico di Eleanor dopo che
questa era deceduta, Blair trovava che fosse come un modo per
portarle rispetto. Vegliare sulla casa che le era sempre appartenuta.
Chuck
faceva finta di non tollerare i suoi genitori ma Blair sapeva che lo
faceva per orgoglio. Quello stupido orgoglio che gli aveva divisi
tante volte. "Storia vecchia." pensò Blair.
Sì,storia
vecchia perchè Chuck adesso era un uomo diverso. Un padre di
famiglia, come amava definirsi lui, che amava i suoi bambini e sua
moglie (anche se Blair per ora era solo la sua ragazza).
L'attico
che Bart aveva comprato era pieno zeppo di assaggi per il cibo che
avrebbero mangiato il giorno delle nozze, partecipazioni da mandare
alla tipografia e cristalli. Doveva essere fatto tutto in un massimo
di 3 giorni. Ma Evelyn e Blair appartenevano a dei Bass, questo
significava che potevano avere tutto ciò che desideravano in minor
tempo possibile.
"Evelyn...
direi che questo satin andrà benissimo... che dici?" chiese
Blair alla sua futura suocera.
"Mmm...
si... direi che andrà benissimo." rispose Evelyn.
Entrambe
con Alex che le seguiva camminavano all'interno di un famoso negozio
di abiti da sposa a New York. Cercavano qualcosa di classe, ma non
bianco. Qualcosa che andasse bene per una sposa, anche se questa
avesse avuto più di 40 anni.
"Nonna,
coraggio provalo! Sono sicura che ti starà da favola." disse
Alex.
"Si,
credò che lo proverò." rispose Evelyn.
La
commessa fece accomodare Evelyn all'interno del camerino col suo
fantastico vestito in satin, quando Blair da lontano fissò alcuni
abiti da sposa. Fremeva dalla voglia di toccarl e avvicinarsi ad
essi, ma sapeva che per ora non poteva. Non poteva perchè aveva
appena divorziato da un principe e poi insomma... era più importante
il matrimonio di Bart ed Evelyn, in questo momento. La voglia era
troppa per cui si guardò intorno e si avvicinò lentamente al
vestito. Era un abito fantastico, sul rosa chiarissimo con dei fiori
come cintura e un corpetto rivestito con del pizzo.Guardò il
cartellino: Vera Weng.
Questo
le diceva tutto.
Sentì
qualcuno avvicinarsì, non ebbe il tempo di allontanarsi dal vestito
quando la commessa le si avvicinò: "Vuole provarlo?"
chiese gentilmente.
"No...
io... grazie... ma sono quì per altr..."
"Mamma...
la nonna è pronta!" gridava Alex.
"Ecco...
io... dovrei andare..." disse Blair.
Attraverò
il largo salone del negozio e si posizionò davanti al camerino.
Uscì
Alex, sorridente.
"Ecco
a voi... la futura signora Bass!" disse.
Evelyn
uscì timidamente dal camerino.
Era
bellissima e il vestito le stava da favola, era come vedere Chuck
vestito da donna visto che avevano praticamente la stessa faccia.
Eve
notò la faccia sorpresa e sorrise: "Che ne dici, Blair?"
chiese.
"Io...
bè... io... penso che ti stia da favola, Evelyn!"
"Dici
sul serio? A me piace... però... non lo so... noteranno che sono io
la sposa?" chiese preoccupata.
"Certo
che lo noteranno! Chuck mi ha detto che avete deciso di estendere gli
inviti... Lily, Serena... anche il nuovo marito di Lily e la sua
famiglia!"
"Bè...
sai... anche loro hanno fatto e fanno parte della vita di Bart quindi
mi sembrava una buona idea invitarli, Bart voleva una cerimonia
intima... ma alla fine l'ho convinto! Così ha deciso di invitare
anche alcuni suoi ex soci in affari... qualche collega... e così
siamo arrivati a 109 invitati!" disse Evelyn.
"109?
Wow! Saremo tantissimi!" disse Blair.
"Sì...
e ovviamente ho invitato anche tuo padre e il suo compagno... com'è
che si chiama? Ah, si... Roman..."
"Davvero
gli avete invitati?" chiese Blair sorridente.
"Sì...
io e Bart abbiamo preso questa decisione di comune accordo.. vorremmo
presentarci per bene, come marito e moglie..." disse Evelyn.
"Grazie
mille, Evelyn." disse Blair.
"Oh..
di niente tesoro!" disse la donna più anziana.
"Bè...
credo proprio che prenderò questo!" disse Evelyn alla commessa.
"Ottima
scelta signora... l'aspetto alla cassa... e lei... ha deciso se
provare o no quell'abito? Sono tutti della nuova collezione, fatti
apposta per una signora elegante come lei." disse la commessa a
Blair.
"Io...
no... non credo che lo proverò!" disse Blair.
"Che
abito, Blair?" chiese Evelyn.
"Sì...
che abito, mamma?!" chiese la bambina.
"Io..."
"La
signora stava osservando un fantastico abito da sposa di Vera Weng...
è ovviamente della nuova collezione." disse la commessa.
"Credo
che può andare adesso!" disse Blair, seccata alla comessa.
La
commessa senza dire niente si voltò e si diresse verso la cassa.
Prima ancora che potesse compire il primo passo, Evelyn le bloccò il
braccio.
"Aspetta!"
disse.
"Evelyn...
io non lo voglio provare, quell'abito!" disse Blair.
"Dai...
Blair... sarebbe una bellissima occasione... fammi un regalo!"
disse Evelyn.
"Daii...
mamma! Ti pregoo...." disse Alex.
"Ok...ok...
lo proverò... mi dia una 40... dov'è il camerino?" chiese
Blair.
15
minuti dopo.
"Blair....
Blair... sei pronta?" chiese Evelyn.
La
"nuora" non rispose.
Era
in un bagno di lacrime... non meritava di provare un vestito così
bello. I suoi pensieri erano diretti ad un matrimonio con Chuck e
Alex e Mark che facevano i paggetti, ma non era tutto così semplice.
Il divorzio era arrivato ma... cosa avrebbero detto i giornali? Ma
soprattutto... cosa avrebbero pensato di lei i suoi amici, i suoi
famigliari?
Che
era "una" facile.
Ecco
cosa avrebbero pensato.
"Blair...
coraggio... se non esci tu entrerò io!" disse Evelyn.
Prima
ancora che Blair potesse rispondere la donna più anziana fece il suo
ingresso all'interno del largo camerino.
"Blair,
tesoro... perchè piangi?" chiese dolcemente carezzandole il
viso.
"Eve....
io.... io.... non mi merito di avere Chuck, Alex e Mark... non me lo
merito. Sono 'una' facile... ecco cosa pensa la gente di me! Pensa
questo!" disse cercando di tenere a bada le lacrime che
scendevano delicatamente sul suo viso.
Eve
senza dire nulla si avvicinò alla ragazza e l'abbracciò.
"Tesoro....
no.... non dire così... nessuno ti giudica! Se hai fatto determinate
scelte... è stato perchè nel momento in cui le stavi prendendo,
credevi fossero giuste... non piangerti adesso!"
"Eve...
io..."
"Coraggio!
La vita è breve! Come dovrei sentirmi secondo te, io? Ho abbandonato
mio figlio nelle fasce.... quando sono tornata ho finto di non essere
sua madre, quando lo ero davvero.... coraggio! Hai una figlia....
anzi... due bambini stupendi.... un ragazzo che ti ama alla follia e
nel caso ti servisse una spalla su cui piangere e con cui
confidarti.... hai me! Sò che sono sempre 'la suocera' però....
credo che abbiamo molto in comune!"
"Evelyn....
grazie..." disse Blair.
"Di
nulla, tesoro!" disse Eve.
"Adesso...
levati questo vestito... ho fatto un errore a chiederti di provarlo!
Che stupida che sono!"
"Nono...
non preoccuparti.... ogni tanto è giusto rivedere la propria
coscienza." disse Blair.
Le
due uscirono dal camerino.
"Allora??!!
Possiamo andare a casa? Ho sete e devo fare la pipì!" disse
Alex.
Blair
e Evelyn guardarono la bambina e sorrisero.
Dall'altra
parte della città.
"Chuck
come credi che dovremmo vestirci?" chiese Bart al figlio mentre
entrambi, più Mark che li seguiva, giravano per il Prada Store di
New York.
"Credo
che mutande e canottiera possano andare più che bene.." rispose
Chuck.
"Chuck!
Sii serio per una volta! Sei padre anche tu e che tu voglia o no...
prima o poi sarai al posto mio!" rispose Bart.
E
in effetti Chuck ci pensava da tempo. Lui e Blair si erano ritrovati
da pochi mesi, ma l'amore si rafforzava sempre di più, poi cosa di
grande importanza era che non aveva mai fatto del sesso così
avventuroso ed entusiasmante con Blair. La paura che i bambini
arrivassero nel cuore della notte, come era successo molte volte, gli
rendeva più eccitati, in più amava svegliarsi avendo lei al suo
fianco. Amava che i loro piedi freddi si scontravano nel bel mezzo
della notte, amava avvolgere le braccia intorno al suo esile corpo
stile "cucchiaio".
Comunque
sia, pensava fosse arrivato il momento di comprare il fatidico
ANELLO.
Voleva
qualcosa di speciale, voleva comprarlo, ma ogni qual volta arrivava
davanti alla gioielleria scappava. Invece doveva rimanere lì, per
comprare l'anello a Blair. In realtà aveva paura. Paura che Blair
potesse dirli di no. Usciva appena da un divorzio, ma tutto sembrava
essere perfetto, loro due con Alex e Mark erano già una famiglia.
Blair
aveva organizzato per loro anche un viaggio ad Orlando, in Florida,
al "Walt Disney World Resort". La partenza era organizzata
per il giorno seguente al matrimonio di Evelyn e Bart. Ovviamente sia
per Alex che per Mark doveva essere una sorpresa, avrebbero saputo
tutto non appena avrebbero messo piede nel parco divertimenti. Chuck
aveva pensato che quella poteva essere la volta buona per farle "la
proposta" ma era tutto ancora da organizzare.
"Mark
come vuoi vestirti per il matrimonio del nonno?" chiese Chuck,
dolcemente al bambino.
"Non
lo so, papà... tu come ti vestirai?" chiese il bambino.
"Sicuramente
un papillon.... ma il colore è da destinarsi..."
"Wow!
Anche io allora... " rispose Mark.
Bart
poco dopo uscì dal camerino.
"Come
stò?" chiese.
"Assomigli
a quel pinguino pelato di.... com'è che si chiamava quel film,
papà?" chiese Mark.
"Chi
ha incastrato Roger Rabbit?"
"Sìì...
è quello!" disse Mark ridendo.
"Bel
colpo figliolo!" sorrise Chuck.
"Chuck...
è proprio tuo figlio.... continuate a ridere e a comprare quegli
stupidi papillon! La cravatta è molto più signorile!"
rispose Bart.
"Ma
non farmi ridere..." disse Chuck.
I
tre uomini continuarono a fare shopping per l'imminente matrimonio.
I
giorni passarono velocemente. Chuck aveva finalmente trovato il
coraggio di andare da Harry Winston a comprare l'anello per Blair. La
scelta era stata ardua. Voleva trovare qualcosa di sofisticato,
moderno e grandioso, ma allo stesso tempo tradizionale e non
pacchiano. Forse c'era riuscito e dopo un'ora e mezza aveva trovato
l'anello che faceva per lui.... anzi per Blair! Aveva nascosto tutto
nella cassaforte del suo ufficio così che Blair non avrebbe mai
saputo niente. Voleva dirlo ai bambini, ma era fin troppo agitato.
Tutto
era pronto: avrebbe chiesto a Blair di diventare sua moglie la prima
sera che avrebbero passato ad Orlando.
Tutti
erano pronti per il matrimonio.
Dopo
una lunga e stremante attesa, Evelyn si fece largo lungo la navata,
seguita da Blair e Alex. Tutte e tre le donne Bass (Blair non lo
era... ma lei e Chuck sembravano quasi sposati) erano fantastiche.
Blair indossava un fantastico abito del tessuto simile a quello di
Evelyn, ma senza spalline, anche il vestito di Alex richiamava il
colore degli abiti di sua madre e di sua nonna. Mark poi era
carinissimo nel suo papillon grigio, identico a quello di Chuck.
“Vuoi
tu Bartholomew Bass prendere la qui presente Evelyn Fisher come tua
sposa? In salute e in malattia, in ricchiezza e povertà, finchè
morte non vi separi?” chiese il prete ai due sposi.
Chuck
fissò Blair, lei arrossì leggermente e abbassò lo sguardo.
“Sì,
Lo voglio.” ripose Bart.
Blair
prese la mano di Chuck e la strinse a sé.
“Vuoi
tu Evelyn Fisher prendere il qui presente Bartholomew Bass come tuo
sposo? In salute e in malattia, in ricchezza e povertà, finchè
morte non vi separi?” chiese il prete alla donna.
“Sì,
lo voglio.” rispose Evelyn.
“Bene.
Per il potere conferitomi dallo stato di New York e dalla chiesa, io
vi dichiaro marito e moglie.”
“Può
baciare la sposa.” continuò il prete.
Evelyn
e Bart si baciarono, causando l'imbarazzo di Chuck che preferì non
guardare. Alzò solo per un istante lo sguardo e si accorse di quanto
i suoi genitori fossero innamorati. Bart sembrava un altra persona
quando aveva Evelyn al suo fianco e forse Chuck non lo aveva mai
visto così felice, neanche quando si era sposato con Lily.
Anche
la cerimonia all'Empire andò benissimo soprattutto il momento dei
balli.
“E
ora è giunto il momento di chiamare sulla pista Bart ed Evelyn.”
disse il DJ al microfono.
I
due si concedettero un ballo molto romantico, si tenevano stretti,
causando ancora l'imbarazzo di Chuck. Blair notò questo e li si
avvicinò.
“Imbarazzato,
Bass?” chiese.
“Io...
no! Perchè dovrei esserlo? I miei genitori stanno per sposarsi dopo
che mia madre era scappata con mio zio, ma soprattutto dopo che
entrambi si erano finti morti.... perchè dovrei esserlo?” disse
Chuck.
Blair
gli sorrise.
“Non
scordarti che siamo nell'Upper East Side.... qui tutto può
accadere!” disse Blair.
“Sì...
anche un lento tra Chuck Bass e Blair Waldorf...” disse il ragazzo.
“Benissimo...
che aspetti allora ad invitarmi?” chiese Blair.
Chuck
levò il bicchiere di champagne dalle mani di Blair e le prese la
mano.
“Signorina
Waldorf, può concedermi questo ballo?” chiese.
“Molto
volentieri.” rispose la ragazza.
E
così i due iniziarono a ballare guardando ogni tanto i loro figli
che cercavano di ballare il lento.
Cercavano
perchè Mark non faceva altro che pestare i piedi alla ormai sorella.
“Mark
vuoi smetterla di pestarmi i piedi?” urlava la bambina.
Il
bambino sbuffava.
Poi
fù il momento del ballo padre e figlia.
Harold
non era potuto andare al matrimonio, perchè aveva una causa da
combattere per conto di Lindsay Lohan però Bart si avvicinò
lentamente alla ragazza e imbarazzato le chiese: “Blair....
vorresti concedermi questo ballo?”
Blair
guardò Chuck sorpresa, che le sorrise.
“Certo...
con molto piacere...” rispose Blair impacciata.
“Quando
mi chiederai di andare a ballare, papà?” chiese Alex al padre,
mentre mangiava la sua torta cocco e cioccolato.
“Vuoi
andare a ballare?” le chiese Chuck.
“Sì.”
rispose la bambina.
“Va
bene.... allora... signorina Bass, mi concederebbe questo ballo?”
le chiese.
Alex
sorrise portandosi una mano alla bocca e con l'altra incontrò la
mano del padre, che gentilmente porse la sua.
“E
io con chi ballo, adesso?” chiese Mark.
“Ohh...
tesoro, mi dispiace... la mamma è andata a ballare col nonno... và
a chiedere alla nonna... è da sola seduta al tavolo...” disse
Chuck indicando Evelyn seduta al tavolo.
“Sìì...
lei profuma di talco!” rispose il bambino.
Chuck
lo guardò perplesso, scosse la testa e avanzò con la sua piccola
principessa verso il centro della pista.
“Papà,
aspetta!” disse Alex fermandosi.
“Che
succede?” chiese Chuck.
“Ho
qualche briciola? Sono sporca di cioccolato all'angolo della bocca?”
chiese la bambina.
“No.
Sei perfetta.” rispose il padre.
I
due iniziarono a ondeggiare, come poco dopo la canzone finì.
Poi
fù il momento del ballo “mamme e figlio”.
Chuck
rimase a guardare come tutti i maschi della sala corressero verso la
loro madre a chiederle di ballare.
Eric
invitava Lily, Mark invitò Blair, Chuck si guardò intorno, si
diresse verso Evelyn e le chiese se gentilmente li potesse concedere
un ballo. La madre accettò e diretti verso la pista i due iniziarono
a ballare.
“Sei
un bravissimo ballerino, Charles... devo farti i miei complimenti.”
disse Evelyn, stringendosi al figlio.
“Grazie...
non sei la prima che lo dice...” continuò Chuck.
“Sai,
Chuck... io volevo ringraziarti per questa fantastica giornata...”
“Ma
io non ho fatto nulla... è Blair che ha organizzato ogni cosa...”
“Ma
tu sei stato presente dal primo momento in cui siamo arrivati, quindi
è anche merito tuo... e poi volevo ancora scusarmi per quanto ti ho
fatto soffrire in questi anni... prima facendoti credere che ero
morta... poi scappando, dicendoti che in realtà non ero tua
madre...”
“E
non scordarti la volta in cui con l'aiuto di Jack mi avete tolto
l'hotel... ma credo sia acqua passata... sono passati molti anni,
siamo cresciuti tutti, ma soprattutto siamo maturati.” disse Chuck.
“Sì...
lo credo anche io... e vorrei ringraziarti ancora per aver dato il
posto da vice presidente delle Industrie Bass a tuo padre... lui ne è
felicissimo... ha detto che grazie a te gli affari sono andati
meglio...” disse Evelyn.
“Sì,
in realtà è così... quando Blair partì per Monaco non avevo
niente con cui svagarmi quindi il business sembrava l'unica cosa che
potesse occupare i miei pensieri.... allora...”
Evelyn
portò il suo indice allo bocca di Chuck e lentamente disse: “Shh...
voglio godermi il primo ballo con mio figlio.”
Chuck
non si mosse e pensò per un momento a quanto bella sarebbe stata la
sua vita se sua madre non se ne fosse andata. Di scatto, così senza
pensarci si girò verso Evelyn e le baciò velocemente la guancia.
Lei sorrise e l'abbracciò ancora più forte: “Ti voglio bene,
Chuck.” disse.
“Anche
io.” concluse lui.
Continuarono
a ballare ridendo di tanto in tanto, ammaliati dal ballo che aveva
coinvolto Bart e Alex.
Poi
ci fù il momeno della torta.
Una
magnifica torta a cinque ripiani con due fiocchi ai lati.
“Magnifica
organizzazione, Waldorf.” disse Chuck abbracciando la ragazza a
fine serata.
Erano
ormai tornati del loro attico, Alex e Mark si erano addormentati
nella limousine con la testa sulle spalle dei loro genitori. Si
trovavano dei loro fantastici letti a dormire. Per il momento avevano
preferito dormire insieme, poi quando questi sarebbero diventati più
grandi, si sarebbero divisi in più camere.
Alex
in futuro avrebbe ereditato la cameretta di Blair e a Mark ne
avrebbero fatta una nuova, magari a posto di quella di Serena.
“Grazie,
Bass.” disse Blair baciandolo delicatamente sulle labbra.
Si
accomodarono sul loro grande letto Queen Size come Blair appoggiò la
testa sul suo petto.
“Ti
vedo pensierosa... a che pensi?” chiese il ragazzo carezzando il
braccio della sua ragazza.
“Te
lo dirò solo se non mi ritroverai ripugnante o altro...” Blair si
tirò su e si sedette.
“Prometto
che non ti ritroverò ripugnante.” disse lui.
“Allora...
l'altro giorno quando sono andata a fare la prova dell'abito con
Evelyn, ho visto un fantastico abito da sposa Vera Weng... era
invitante e … non c'è l'ho fatta... l'ho provato. Mi stava
benissimo... e io capisco che questo ti farà pensare che voglio
velocizzare tutto, ma non è così così.. infatti ti ho chiesto,
prima se sarei sembrata ripugnante...”
“Blair...
non preoccuparti, mi stò occupando di tutto io.”
“Cosa?”
chiese lei.
“Non
preoccuparti, Blair... mi occupo io di tut...”
“No...
non intendevo quello... di cosa ti stai occupando?” chiese lei.
“Notte
Waldorf.” disse lui nascondendosi sotto le coperte.
“Cosa?
Chuck! Chuuuck! Dai...”
“Notte.”
disse lui.
“Va
bene... dormi pure... scoprirò sola cosa c'è sotto... e domani
prenderò io il posto vicino al finestrino.” disse lei.
“Fà
quello che vuoi, Waldorf...” disse lui.
Lei
sbuffò e si tuffò sotto le coperte.
Ore
4:00.
“Blair...
ehi... Blair...” Chuck le toccava delicatamente il braccio.
“Mmm...
cosa c'è?” lo toccò delicatamente senza levare la mascherina
dagli occhi.
“E
perchè sei vestito?” continuò lei.
“Stiamo
per andare in vacanza! Ricordi i piani?”
“Che
tipo di piani?” chiese lei nel sonno.
“Orlando.
Florida. Parco divertimenti. Disney. Mark. Alex.”
Blair
si svegliò di soprassalto: “Il viaggio!” urlò.
“Ecco,
sì.. coraggio Waldorf vestiti. Tra circa mezz'ora il jet Bass sarà
in volo verso Orlando.” disse lui.
Lei
li si avvicinò e mise le braccia intorno al suo collo: “Ci pensi?
La nostra prima vera vacanza come una famiglia... sono emozionata,
Chuck.” disse.
“Anche
io... molto emozionato... sono così felice.” disse lui.
Blair
non lo aveva mai visto così eccitato. Neanche quando dovevano
partire per le loro precedenti vacanze.
“Ti
amo, Chuck. E grazie per questa fantastica occasione.” disse lei
baciandoli delicatamente le labbra.
“Anche
io ti amo.” disse lui.
“Và
a vestirti... io andrò a svegliare i bambini.” continuò.
Lei
andò verso il bagno come lui camminò verso la camera dei ragazzi.
Entrò
in silenzio nella stanza e si sedette sul bordo del letto di Alex.
“Alex...
Alex...”
La
bambina pian piano si svegliò.
“Mmm...
cosa non và, papà? Ho sonno.” disse.
“Tesoro,
io e la mamma abbiamo una sorpresa per te e Mark.” disse Chuck.
“Sorpresa!”
urlò Alex.
“Sì...
sorpresa... ci pensi tu a svegliare tuo fratello, mentre io finisco
di portare i bagagli in macchina?” le chiese.
La
bambina annuì.
Chuck
avrebbe potuto benissimo chiedere a qualche cameriere di portare i
bagagli nella limousine, ma voleva farlo lui. L'aveva visto mille
volte nei film e non desiderava fare altro, menomale che Blair aveva
preparato i bagagli la notte, dopo essere tornati dal matrimonio, se
nò come avrebbero fatto?!
Prese
i bagagli e li portò nella limousine, quando si ricordò
dell'anello.
Arrivò
nell'ufficio più velocemente che poteva. Prese l'anello dalla
cassaforte e lo nascose nella tasca interna della giacca di pelle.
Sì,
Chuck Bass con una giacca di pelle... sembrava difficile da credere.
Ma erano diretti a Disneyland, lì non importa se sei l'uomo più
ricco di New York o un povero contadino. Importa solo il tuo grado di
fantasia e il tuo divertimento.
Dopo
mezz'ora erano tutti pronti. I bambini non appena saliti in limousine
si addormentarono, su di loro, il dondolio della macchina aveva un
effetto anestesizzante. Sembrava quasi che non si muovessero più.
Non
appena misero piede all'interno del jet Mark e Alex si svegliarono.
“Woow!
Non ho mai preso un aleleo!” disse Mark.
“Aereo,
tesoro. Aereo.” disse Chuck.
“Che
bello, papà... mamma, tutto questo è grandioso!” aggiunse la
bambina.
Il
volo fù abbastanza monotono. Alex e Mark facevano domande su
qualsiasi cosa vedessero. Mark era arrivato perfino a chiedere
informazioni sul motore dell'aereo. Sembravano tutti estasiati e
felici, lo si poteva leggere nei loro volti.
“Allora
dove siamo?” chiese la bambina.
“Dove
siamo?” chiese Mark.
“Guardate
davanti a voi.” disse Blair.
Gli
occhi dei bambini si illuminarono.
Erano
a Disneyland.
“Non
posso crederci... Mark tirami un pizzicotto, per favore.”
Il
bambino di poche parole, si girò verso la sorella e le tirò un
pizzicotto sulla guancia.
“Ahu!”
disse la bambina.
“Mi
hai detto tu di tirarti un pizzicotto!” rispose il bambino.
“Va
bene... non c'è tempo per arrabbiarsi.” disse Chuck.
“Papà...
ti prego... possiamo entrare? Per favore!” disse Mark.
“Certo
che possiamo entrare. Vostra madre ha prenotato una fantastica
vacanza per noi quattro di una settimana!” disse Chuck.
“Una.
Settimana.” disse Alex.
“Sì!
Siete felici?” chiese Blair.
“Felicissimi”
rispose i bambini all'unisono, come si buttarono tra le braccia dei
loro genitori.
La
limousine non poteva entrare dentro il parco, per cui presero una
navetta che potesse portarli direttamente all'hotel “Disney's Yacht
Club Resort”.
L'hotel
più esclusivo do Disneyland.
Arrivati
all'hotel, Blair portò i bambini in bagno, mentre Chuck si recò
verso la reception.
“Buongiorno
e benvenuto a Disneyland!” disse il ragazzo receptionist.
“Buongiorno...
mia... moglie... ha prenotato per noi e i nostri figli... siamo i
Bass.” disse fieramente.
“Un
attimo che controllo sul computer.” disse il ragazzo.
Dopo
una trentina di secondi, il ragazzo continuava a spulciare le varie
cartelle del pc cercando la loro prenotazione. Chuck lo fissava. Più
che altro guardava le facce che questo “strano” ragazzo faceva.
“Allora?
Trovato nulla?” chiese.
“No.
Mi dispiace non c'è nessuna prenotazione a nome Bass qui.”
“Può
controllare usando Waldorf come cognome.” disse.
Il
ragazzo continuò a guardare nel pc ma nulla. Non c'era nessuna
prenotazione.
“Mi
dispiace. Non c'è nessuna prenotazione qui.” disse.
“Va
bene... allora sono convinto che posso prenotare adesso una camera
per me e la mia famiglia. Vero?” chiese Chuck.
“Mmm.
No! Mi dispiace, non abbiamo più posto e dal quel che ho visto non è
rimasta una stanza in qualsiasi hotel di Disneyland, non si preoccupi
però. C'è ancora un'opzione che può scegliere e che non è stata
prenotata....”
“Quale?”
chiese Chuck.
“Vacanza
in camper. Camper Disney, ovviamente.” disse il ragazzo.
Chuck
lo fissò strabuzzando gli occhi.
Blair
lo avrebbe ucciso.
Ecccccooomii...
ritornata :D
Vi
è piaciuto?
Ahah
non sapete quanto mi stò divertendo a scrivere il prossimo capitolo
XD
Basta
una piccola recensione e grazie a tutte le persone che mi hanno
sostenuta, grazie a tutte le persone che hanno mandato le mail. Tante
mail.
Xoxo.
D.
Abito
Evelyn, però il suo è sui toni del grigio:
http://www.dressbraw.com/product/Graceful-Draped-Sheath-Column-V-Neck-3-4-Sleeves-Floor-Length-Mother-of-the-Bride-Dresses-1799567.html
Anello Blair: http://engagementringsblog.net/wp-content/uploads/2011/04/eng787.jpg
Hotel a Orlando: http://disneyworld.disney.go.com/resorts/yacht-club-resort/
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