You are my daydream.

di xthatwasme
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. Bit of love hate. ***
Capitolo 2: *** 2. What do you want from me? ***
Capitolo 3: *** I lost my mind. ***
Capitolo 4: *** Please, don't do this. ***



Capitolo 1
*** 1. Bit of love hate. ***


♥ you are my daydream.


Hall Cross School, Doncaster, ore 9:40 circa.
La prima schifosissima ora di lezione era quasi finita, fortunatamente. Non ne potevo più di stare rinchiusa in quelle quattro mura per cinque giorni alla settimana, per sei ore al giorno, per tre lunghi, lunghissimi, noiosissimi anni.
Okkei, a scuola avevo una media ottima, ma la odiavo, proprio come ogni altra adolescente sulla faccia della terra. L'unica cosa che amavo della mia scuola erano cinque ragazzi: Harry, Zayn, Niall, Liam e Louis, ex alunno.
No, non sono miei amici, non c'ho manco mai parlato, sono solo i miei idoli, una delle ragioni per cui la mattina mi sveglio col sorriso sul viso e per cui la sera mi addormento felice. Loro sono i One Direction.
Buffo no? Avere i propri idioli che camminano sul tuo stesso pavimento e non aver chiesto loro mai uno straccio di autografo o foto.
Con questi pensieri in testa, al suono della campanella, mi avviai verso il mio armadietto stringendo al petto il mio quaderno rigido, su cui scrivevo tutti gli appunti. Arrivata davanti a quest'ultimo, inserii la combinazione (la mia data di nascita) e lo aprii. Inutile dire che era tappezzato dalle loro foto e da fogliettini su cui scrivevo le cazzte che, di tanto in tanto ognuno di loro sparava. Di solito, li seguivo da lontano, accontentandomi delle interviste pubblicate su internet e delle loro canzoni, proprio come facevano le loro fans che erano, a differenza di me, molto sfortunate.
Avere un gran culo e non poterne usufruire: ecco una delle cose più idiote del mondo.
Anzi, no scusate, il trofeo per la migliore idiota va a me.
Richiusi l'armadietto, dopo aver preso il mio zainetto rosso, con winnie de pooh attaccato alla cerniera, mi girai, intenta a chiudere lo zaino quando ricevetti una spallata da qualcuno. La spallata fu talmente forte da far rovesciare in parte il contenuto dello zaino. Risultato? Sul pavimento vi erano almeno due foto di Harry Styles in versione imsexyandimknowit e un poster piegato in quattro che li ritraeva tutti e cinque. Mi piegai subito a terra per levarli al più presto dallo sguardo di occhi indiscreti, quello che mi aveva urtata fece lo stesso. Alzai lo sguardo per vedere chi fosse e mi venne un infarto.
Harry.Styles.Oh.Cazzo.
Si sarà accorto delle sue foto sparse sul pavimento? Dio, ti prego fallo essere incredibilmente distratto. Tiprego tiprego tiprego.
Con fare indifferente riaprii l'armadietto e cominciai a mettere tutto a posto
- Ci sono anche queste - disse lui porgendomi le sue foto.
Oh cristo, penserà che sia una psicopatica. Okay, dopo che esco di qui vado a sotterrarmi da qualche parte.
- Grazie - risposi guardandolo sospettosa, mentre richiudevo l'armadietto per l'ennesima volta.
- Credo che una presentazione sia inutile visto che già mi conosci. Ma comunque, io sono Styles, Harry Styles - disse porgendomi la mano.
Si era presentato alla James Bond? Ecco l'aria da iosonoilpiùfigodellaterra che tanto odiavo.
- Sarah, molto piacere. Senti ora devo scappare, si è fatto molto tardi - dissi stringendogli in fretta la mano e cominciando a camminare diretta verso l'aula di storia. Harry continuava a camminarmi di fianco, cercando di raggiungermi.
Mi metto a correre? Sì, davanti a tutti, così mi prendono per matta. Un attimo. Da quando io scappo dalle celebrità? Semmai io dovrei rincorrerle come ogni persona normale! Poi non dovrebbe essere lui a scappare da una fan troppo insistente? Bah.
- Senti, mi dici il tuo cognome, a che anno sei, da quanto sei mia fan e non mi hai mai detto niente? - chiese con voce beffarda. Mi fermai voltandomi a guardarlo negli occhi.
Si stava prendendo gioco di me? Quel ragazzino montato da quattro soldi, che si frequentava con una che sembrava più vecchia della mia defunta nonna, si stava prendendo gioco di me?
Bene, ciccio ora ti sistemo io, sta un pò a vedere.

- A: il mio cognome non ti riguarda. B: idem per il mio grado scolastico. C: ero tua fan fino ad un momento fa, se parlassi e sorridessi solo come fai nelle foto saresti certamente più simpatico, pallone gonfiato che non sei altro - risposi schietta e acida fino all'osso.
Sono un mito! Ho appena zittito Harry Styles.
- Oh, peccato che da quanto ho visto questo pallone gonfiato ti piace parecchio - rispose prendendomi un braccio
- Usa il passato Styles, visto che mi PIACEVI. Un grizzly che non mangia da un anno e più simpatico e meno pomposo di te e non, toccarmi - ribattei sentendomi potente.
Testa di cavolo che non sei altro. E io che ti veneveravo come un dio. Tzè, forse è meglio se guardo meno i tuoi poster e vado di più a messa.
Sentì la vibrazione del mio telefono provenire dalla tasca destra dei jeans: un nuovo messaggio.
Finalmente Harry si decise a mollare la presa sul mio braccio, ma continuava a guardarmi.
Ma che palle, che altro vuole?
- Lo sai che sei molto fortunata a trovarti me davanti non è vero? - chiese divertito
Okay. Sarah calmati. Resisti all'impulso di prenderlo a schiaffi.
- Oooh, ma si può sapere che vuoi eh? - chiesi con la rabbia che mi arrivava fin sopra i capelli.
Apparte che mi stai facendo perdere tempo quando mi è arrivato un sms che devo leggere, razza di invertebrato con un unico neurone che si fuma gli spinelli.
- Voglio sapere un pò di cose su di te - rispose semplicemente
Questo è fuori. Ma cosa cazzo gliene frega di me?
- Sono Sarah Morgan, faccio il quarto anno e no, all'ultima domanda non avrebbe senso rispondere visto che ti sto odiando - risposi sempre più acida. Sì, sono una persona stronza, cinica e acida, soprattuto nei confronti del genere maschile.
- Ma come puoi odiarmi se mi ami? -
- Basta, ok? Davvero, non ti sopporto più. E ora me ne vado, anche se grazie a te arriverò in ritardissimo a lezione. Ciao - sbottai e me ne andai prima che Harry potesse ribattere.
Tirai fuori il mio samsung del modello simile al blackberry dalla tasca e aprii la bustina gialla sullo schermo di fianco alla quale c'era scritto muchlove.
- amore ma che fine hai fatto? il professor Carson si è stupido di non vederti a lezione. dovevamo vederci durante la pausa pranzo, ricordi? vengo a prenderti appena suona la pausa pranzo, tu aspettami vicino al tuo armadietto. ♥ -
Il messaggio era da parte di una delle persone a cui tenevo di più al mondo, una delle mie migliori amiche, nonchè mia cugina di secondo grado, ovvero Muffin.
Risposi in fretta e riposi il cellulare nella tasca.
Ripensai alla bizzarra conversazione avuta poco prima col mio amore platonico e dovetti ammetterlo: nonostante con il suo comportamento fosse sceso nella mia classifica di gradimento, mi piaceva ancora un sacco.
Sbuffai, per poi sistemarmi nervosa il capelli, appoggiata a un armadietto, in attesa della mia prossima lezione.


Non appena suonata la campanella della pausa pranzo mi precipitai fuori dall'aula, misi lo zainetto nell'armadietto e mi ci appoggai sopra.
In lontananza scorsi una figura che si avvicinava sempre di più.
Altezza media, capelli rossi, lunghi e lisci, occhiali da vista, jeans e una maglietta dei 30 seconds to mars: ecco la mia Muffin.
Le corsi incontro per poi stringerla in un caloroso abbraccio e darle un enorme bacio sulla guancia.
Presimo a camminare mano nella mano dirette alla mensa per strafogarci di cibo come ogni santo giorno.
- Che fine avevi fatto prima? Mi hai fatta preoccupare - chiese dolce
- Stavo parlando con Harry Styles - risposi semplicemente
- Quel... quell'Harry Styles? O.Dio.Buono e cosa aspettavi a dirmelo idiota? - chiese esterrefatta
- E' un cretino, te l'avevo detto che se lo conoscevo mi sarebbe stato antipatico dopo due secondi, l'aria da montato è tutta vera, cara mia -
- Tu non sei normale - rispose scuotendo la testa
- E Niall, lo hai conosciuto il mio Niall? - chiese con occhi da cucciola.
- Non li ho conosciuti tutti, mio malgrado - risposi sospirando
- Ora rimediamo - decretò tirandomi verso il loro tavolo che si trovava vicino alla porta d'ingresso alla mensa.
- Nooo, io voglio mangiare - frignai come una bimba cercando di fermarmi
- No, tu ora vieni con me - disse e oramai eravamo troppo vicine al loro tavolo per poter tornare indietro.
Stavano mangiando come animali, tranne Louis che stava mangiando dei pezzi di carota con la forchetta ed Harry che stava bevendo una cola, quando arrivammo lì si voltarono a guardarci sorpresi. Harry per poco non si strozzò con la cola.
- Ciao ragazzi io sono Muffin e questa è Sarah, siamo vostre fan da un sacco di tempo e abbiamo deciso di dirvelo - disse con una vocina parecchio stridula.
Io la guardavo inorridita. Ero finita, loro si sarebbero messi a ridere, ci avrebbero mandate a fanculo e io sarei scoppiata a piangere, rovinandomi la reputazione.
- Ragazzi, fate un pò di spazio, su! Ragazze sedetevi pure - disse Louis sorridendoci. Louis aveva il privilegio particolare di poter pranzare nella sua vecchia scuola. Ovviamente era una star e quindi gli era tutto lecito.
Tutta la scuola si voltò a guardarci, invidiandoci e maledicendoci. Mai nessuna ragazza si era seduta al loro tavolo. Io ero troppo contenta per dire qualcosa.
Ci sedemmo, io capitai, con mio sommo disappunto vicino ad Harry e Muffin vicino a Niall. Lei sprizzava felicità da tutti i pori.
- Vieni a rompere anche qui eh? - chiese Harry squadrandomi con disprezzo.
Lo guardai con la bocca a forma di o, iniziando ad arrabbiarmi.
- Smettila, Styles. Fosse per me non sarei nemmeno qui, credimi - dissi esasperata dal suo comportamento
- E allora perchè non te ne vai? Sarai una ragazza impegnata, quindi vai ad adempiere ai tuoi impegni, come ritagliare le foto dai giornalini da teenagers -
- Okay, basta, io me ne vado. - feci per alzarmi, così come fece Muffin - No, tesoro tu resta, non devi andartene per colpa mia, ragazzi è stato un piacere conoscervi. Ah, Styles, d'ora in poi evita di rivolgermi la parola, tanto sei uno specialista nel farlo - dissi e me ne andai a testa alta, attraversando la mensa sotto gli sguardi di tutti.
wrote by sarah (con enorme divertimento ♥).

look at us, babies
eccoci qui, sì io e la frah come promesso con questa santissima long su quella carota (e puttaniere) di styles, visto rebeccca? ora la puoi leggere finalmente (: ci è venuta la fighissima idea di scrivere questa cosa (partita dalla mente di sarah) a quattro mani, due capitoli io (sarah) ed uno frah e così via. non trovate sia un'idea wjdkskdkl? ♥ ora diteci, che ne pensate? la protagonista è una stronza, proprio come sarah. fateci sapere se continuare oppure no. peace, love and carrots. xoxo

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Capitolo 2
*** 2. What do you want from me? ***


♥ you are my daydream.


Da quando avevamo litigato Harry aveva smesso, proprio come gli avevo chiesto io, di rivolgermi la parola; ormai mi ci ero abituata. Con gli altri ragazzi i rapporti si erano fatti più stretti, più volte infatti avevo trascorso le mie serate a casa di Louis, ma, quasi sempre Harry non c'era e, se accettava di uniersi a noi, mi ignorava completamente.
Quella sera, di metà dicembre, ero distesa sul letto in camera mia, intenta a cantare Begin Again dei The Summer Set e sì, mi stavo annoiando tremendamente, quandò qualcuno bussò alla porta, che si aprì subito dopo.
La testa di mia mamma fece capolino.
- Sarah, c'è qui un tuo amico, lo faccio entrare? -
Sicuramente era Louis che era venuto a trovarmi, quindi acconsentii.
- Sì, mamma -
- Vieni caro, entra pure -
- La ringrazio signora -
Quella voce così maledettamente roca non apparteneva a Louis.
Harry? Oddio. Scattai come una molla, sbarrando gli occhi e mettendomi immediatamente seduta sul letto.
Mia madre ci sorrise, per poi sparire, chiudendo la porta.
Era surreale. Harry Styles in camera mia. Okkei, stavo certamente sognando. Mi ricordai improvvisamente dei poster con la sua faccia appesi sulle facciate dell'armadio. Okay, grandissima figura di merda, ma dai, sorvoliamo.
- Che ci fai qui? - chiesi scandendo bene ogni parola, come quando si parla ad un bambino piccolo, ma ei, Harry era un bambino piccolo.
- Sei tu che mi hai permesso di entrare, o sbaglio? - rispose guardandomi beffardo.
Acuto il ragazzo, davvero molto acuto.
- Certo! Non pensavo mica fossi tu! - risposi alzandomi in piedi e accorciando, se pur di poco, la distanza tra me e lui.
- Scusami se non ho la stessa faccia di Louis - ribattè infastidito
Lo ignorai, io con quel genere di persone non sprecavo di certo il mio tempo.
- Ora, se vuoi farmi la grazia di dirmi cosa vuoi - chiesi mentre mi sedevo su una sedia e mi mettevo a giocare con una pallina antistress color fucsia fosforescente.
- Volevo vederti - ammise sospirando
Mi si gelò il sangue nelle vene, mi stava prendendo in giro? La situazione era fin troppo comica, ci odiavamo a vicenda ed era piombato in casa mia, senza preavviso, per vedermi?
Scoppiai a ridere, a volte so essere tremendamente cinica.
- Scusa ma è assurdo! Mi vedi ogni santo giorno a scuola, non mi rivolgi la parola e se parliamo ci insultiamo a vicenda e poi, non dovresti essere con Caroline? - conclusi guardandolo con un sopracciglio alzato
Sembrò dispiaciuto, infatti, mi guardò con sguardo afflitto, come per scusarsi.
- Hai ragione, ma.. volevo vederti fuori da tutto quel caos delle mura scolastiche. Volevo stare da solo con te - confessò, mesto.
Bene, no cioè male, molto male.
O Harry mi sta prendendo in giro o forse sta iniziando a comportarsi meno da stronzo. La prima opzione è la più probabile.
- Okkei. Ma, davvero, non dovresti essere con la tua ragazza invece di stare qui a fare discorsi sulla scienza delle patatine fritte con me? - chiesi con finto tono preoccupato. Caroline mi stava altamente sul culo e qualsiasi cosa la riguardava con mi importava più di tanto, se non per il fatto che stava insieme al ragazzo che mi era sempre piaciuto, ma che ora, mi ritrovavo a sopportare a mala pena.
- Ex ragazza - puntualizzò lui, guardandomi. Rabbrividii di nuovo. Perchè si comportava così? In quel momento mi sarebbe tanto piaciuto essere Freud.
- Ah - mormorai semplicemente. Perchè mi sentivo così in colpa? Non era colpa mia se lui e Caroline hanno rotto, vero? Vero? In quel momento tutte le mie certezze si stavano frantumando come un bicchiere di vetro.
Per far qualcosa anzichè stare lì a guardare il suo viso perfetto saltellai verso il lettore musicale e schiacciai prima il tasto avanti e poi play. Le note di Taken riempirono la stanza. Oh, merda, quella canzone mi apriva i condotti lacrimali come un idraulico fa con il rubinetto dell'acqua. Dannazione!
- Cazzo! - esclamai mentre premevo furiosamente quel maledetto tasto, che, evidentemente, non aveva nessuna intenzione di collaborare.
Harry, accortosi di quanto stava accadendo, si alzò e mi venne vicino.
- Lasciala - mormorò
Scossi la testa mentre la sua voce riempiva l'aria, rendendola tagliente, opprimente ma meravigliosa.
Intanto, io ero scoppiata a piangere come una deficiente e davanti a lui per di più.
Grande Sarah, mi complimento, sei un fottutissimo genio.
- Ehi, ehi, ehi, calmati ora ok? E' solo una canzone, non è successo nulla - disse cercando di intercettare il mio sguardo, rivolto verso il pavimento.
Stupide, stupide, stupide lacrime, perchè dovete uscire proprio in questo momento?
Singhiozzai più forte, poi Harry spense lo stereo e mi spinse dolcemente verso il letto.
Mi ci sedetti, asciugandomi le lacrime con la manica del mio maglione bianco.
- Ehi, ssh, va tutto bene - mi sussurrò abbracciandomi piano
Harry Styles mi sta abbracciando. Omadredidio. No, non mi devo fare illusioni, rimane sempre il solito stronzo puttaniere e io la solita acida del cazzo, quindi è meglio non lasciarsi troppo andare.
Mi staccai subito da lui, lasciandolo basito.
- Ok, va meglio grazie - risposi accennando un sorriso. Mi ero allontanata da lui come ci si allontana da una fiamma che brucia e questo, ovviamente, non gli aveva fatto piacere.
Mi guardava, i suoi occhi verdi si erano cristallizzati, erano diventati di ghiaccio, di nuovo.
- Sono così repellente? - urlò a pochi centimetri da me. In un'altra situazione gli avrei chiesto come cazzo si permetteva ad urlarmi contro in casa mia, ma, in quel caso avevo fatto una grande cazzata.
- No, scusami... -
- Scusami un cazzo, Sarah! Io vengo qui per stare un pò con te e per cercare conforto da una persona che considero dolce e sensibile e tu, tu che fai? Mi tratti come se avessi la lebbra? Che c'è sei rimasta male perchè sei una delle poche ragazze della scuola che non mi sono ancora scopato? - contiunò urlando.
Non ci potevo credere, nemmeno da Harry mi sarei mai aspettata tanto. Come si permetteva?
Partì un ceffone che spezzò il silenzio creatosi nella camera, io rimasi lì con la mano sospesa a mezz'aria mentre Harry aveva la testa voltata di lato a causa del ceffone.
Abbassai la mano, lui mi guardò sconvolto, con gli occhi ardenti di rabbia.
Okay, faceva paura. Harry non picchierebbe mai una ragazza, giusto?
Senza nemmeno il tempo di realizzare cosa stesse succedendo che in un attimo fu sopra di me, buttandomi sul letto e tenendomi le braccia immobilizzate.
- Cosa cazzo fai, Styles? - chiesi cercando di liberarmi
- Cerco di parlarti evitando di ricevere altri ceffoni. Perchè non mi chiami per nome? -
- Il ceffone te lo sei meritato. Dio, sembriamo due bambini piccoli, lasciami! - mi lamentai.
Stronzo.
Avrei voluto aggiungere anche questa parola alla fine della frase ma vista la situazione non mi sembrava una mossa intelligente. Continuavo invano a cercare di fuggire dalla sue braccia, ma erano troppo forti.
Finalmente mi lasciò mettendosi a sedere sul letto. Lo imitai, sistemandomi i capelli corti, di un rosso chiaro.
- Era ora! Harry, sei un idiota! -
- Mi hai finalmente chiamato col mio nome, Sarah - disse ridacchiando.
Secondo me Harry in raltà è una ragazza e ha la sindrome premestruale. E' spaventoso quato in fretta cambi umore. Bah, ragazzo complicato, non ci avrei giurato prima di conoscerlo realmente.
- Beh sì, il tuo nome è idiota - risposi sorridendo in modo molto finto
- Non provocarmi, bellezza - minacciò lui, squadrandomi, mentre scosse il suo ciuffo di capelli ricci.
Mi ritrovai ad arrossire. Era fin troppo bello per essere vero.
Tu odi Harry, ricordi? Non fare la stupida.
L'iPhone di Harry squillò, un nuovo messaggio.
- E' mia madre, devo tornare a casa - disse alzandosi, mentre osservava lo schermo del cellulare.
- Oh! Arrivederci allora - risposi sorridendo, mentre lo guidavo verso la porta di casa.
Inaspettatamente, mi si avvicinò e mi stampò un bacio sulla guancia.
Restai di sasso, ma mi sforzai di non darlo a vedere, gli aprii la porta e lui si fermò sulla soglia.
Restai immobile, non sapendo cosa fare.
- Da domani giuro che ti farò diventare stufa della mia presenza, non sei poi così male -
Sorrise, per poi incamminarsi per strada. Restai ferma sulla porta, a guardarlo camminare finchè non scomparve nella nebbia.
Mi ritrovai a sorridere, cosa stava accadendo all'Universo? Per come la vedevo io, se Harry Styles era diventato qualcosa di più di un conoscente il mondo si stava capovolgendo, oppure ero io, che per tutto quel tempo, avevo avuto una reazione allergica all'Universo stesso, intralciando con la mia testardaggine il naturale corso degli eventi.
Rientrata in casa, mi feci una doccia che mi permise di distendere i nervi, poi mi addormentai, chiedendomi se Harry avrebbe davvero mantenuto la sua promessa.
wrote by sarah (ma quant'è bello harry? ♥).

look at us, babies
mi sono enormemente divertita a a scrivere questo capitolo, soprattutto per la scena della litigata. harry non è wjdkkkskdk, perfino nella sua acuta stronzaggine? ♥ ma che dite, migliorerà o rimarrà sempre il solito? beh, vi dico solo che lo scoprirete presto. ah, mi raccomando, lasciate tante belle recensioni eh! saluti anche dalla focaccina. peace, love and carrots. xoxo

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Capitolo 3
*** I lost my mind. ***


♥ you are my daydream.


«Tesoro, qui devi sommare, non moltiplicare!» mi portai una mano sulla fronte chiedendomi come mai Muffin si ostinava a non capire quell’equazione.
«Ma è uguale, sommo dopo!» mi rispose cerchiano leggermente con la matita il calcolo
«No, non è uguale, se moltiplichi ora o sbagli il risultato o ti ritrovi con numeri di cinquemila cifre agli ultimi due passaggi.» cercai di spiegarle rimanendo pacata.
«Ma io ti dico che..» continuò insistente ma prima che potesse continuare mi voltai con lo sguardo assassino che la faceva rabbrividire e annuendo tornò con la testa sull’esercizio facendo finalmente quella somma.
Quella mattina, a scuola, Harry mi era stato addosso tutto il tempo, ma non lo trovavo uno stalking fastidioso quanto divertente. Sbucava da tutti gli angoli facendo battute idiote oppure me lo ritrovavo vicino di banco in ore che, molto probabilmente nemmeno sapeva frequentassi.
Da un lato ero davvero contenta che il riccio mi stesse dedicando tutte queste attenzioni, a scuola tutti parlavano di noi come una specie di coppia e non nascondo il mio piacere nel vedere le ragazze che mi guardavano storte o con occhi invidiosi sapendo che era tutto merito di Styles.
Ero così assorta dai miei pensieri che, quando Muffin cominciò a chiamarmi non la seguì nemmeno: la sentivo ma volevo concentrarmi su Harry e sulla nostra “coppia”, la coppia che ho sempre desiderato si formasse.
«Sarah! Sarah!» cominciò a scotolarmi cercando di ottenere la mia attenzione che ottenne solo dopo avermi buttata a terra con tutta la tovaglia e i libri.
«Complimenti.» le dissi con un sorriso sarcastico alzandomi e cominciando a raccogliere tutto.
Mi guardò storta piegandosi per aiutarmi e subito dopo tornò alla sua equazione, senza neanche dirmi cos’è che le serviva, forse un dubbio sull’esercizio che era riuscita a risolvere.
«Che ti serviva?, sentiamo.» le chiesi appoggiando un gomito sul tavolo per poi appoggiarci sopra la testa.
«Niente, niente, lascia stare, ho risolto.» mi disse con gli occhi fissi sul suo quaderno.
Alzai le spalle e mi alzai per prendere qualcosa da bere e da mangiare visto che il mio stomaco brontolava da qualche minuto.
«Ti va qualcosa?» le chiesi uscendo fuori biscotti, merendine e quant’altro.
«Biscotti!» rispose guardandomi con occhi luccicanti «Quelli al cioccolato che piacciono tanto anche a Niall!» continuò sorridendomi per poi scoppiare a ridere guardando la mia faccia perplessa.
«Adesso sai anche la sua marca preferita di biscotti?» le chiesi guardandola di sbieco
«La so da un po!» mi rispose fiera per poi afferrare la scatola stringendosela al petto «E sono esattamente questi! Mi ha detto che ne avrà a centinaia di queste nel ripostiglio!» continuò poi ridendo.
Scossi la testa esterrefatta e mi sedetti accanto a lei cominciando a mangiare qualche biscotto tra chiacchiere e un sorso di succo di tanto in tanto.

Finita matematica ci sedemmo sul divano per guardare un po di televisione, sul secondo canale stavano dando un video dei cinque maschioni.
Io e Muffin ci guardammo euforiche e iniziammo a cantare a squarciagola saltando da un divano all’altro, eravamo così noi due, sempre pronte a fare baccano e ad un po di divertimento, soprattutto se questo riguardava gli One Direction.
«Finitela di saltare da una parte all’altra e aiutatemi con queste valige!»
Quando sentì quella voce mi girai di scatto verso l’ingresso e vidi una persona che era stata via anche troppo tempo. Sorridente come non mai le corsi incontro per poi stritolarla in un affettuoso abbraccio calorosamente ricambiato.
«Frankie!» gridò Muffin andando ad abbracciarla con lo stesso mio sorriso
«Che ci fai qua?» le chiesi poi perplessa notando le tre valige che regnavano nello stretto corridoio «Ti aspettavamo il mese prossimo.» continuai andando a prenderne una
«Oh, è successo un casino!» rispose alzando gli occhi al cielo «Gli organizzatori ci avevano dato date sbagliate e il mio ritorno, per il resto del mondo tranne me e voi era previsto esattamente per questa mattina.» spiegò seccata prendendone un’altra e dandone una a Muffin che ci seguì su per le scale verso la camera di Frankie.
«Ho fatto in tempo a chiamare mamma e papà che sono corsi all’aeroporto, stanno prendendo delle cose dal garage ora.» continuò posando poi una delle tre enormi valigie coricata per terra per poi aprirla.
Quando mi resi conto che indossava ancora il cappotto glielo feci notare e lei si spogliò immediatamente buttandosi sul letto molto probabilmente per la stanchezza.
Frankie era mia sorella, più piccola di me di un anno quasi preciso. Aveva i capelli molto lunghi, biondi e lisci e gli occhi grandi e castani come i miei. Era partita quattro mesi fa per un viaggio all’estero con la scuola.
Avevano preso lei e non me solo perché lei frequentava il penultimo anno, ci dissero che “Mantenere la media alta in entrambi gli stati è complicato per voi di ultimo anno, avreste dovuto nascere un anno dopo.”
Dopo quell’idiota discorsetto della vicepreside mezza classe era saltata sulla professoressa di inglese chiedendo migliaia di spiegazioni: mancavano i cortei con i forconi verso la presidenza.
Io non è che ci tenessi così tanto ad andare, tutt’altro, stare cinque mesi lontana dal mio Harry? Assolutamente no. Bhè, questo era quello che avevo pensato prima di conoscerlo. «Che avete da raccontarmi?» ci chiese curiosa mettendosi seduta dopo qualche minuto di silenzio totale.
«Tua sorella esce con Harry Styles mentre io con Niall Horan.» rispose secca Muffin tutta sorridente e orgogliosa di aver detto quelle parole.
«Io non esco con Harry! Preferirei abbracciare un orso affamato!» la ripresi con fare superiore.
«Ma zitta signorinella “guarda quanto è figo il mio Harry in quella foto, quel giorno a quell’ora!”» mi canzonò la ragazza incrociando le braccia per poi soffermare lo sguardo su Frankie che era rimasta con la bocca aperta e lo sguardo fisso nel nulla.
«Ci sei?» le chiesi schioccando un paio di volte le dita davanti il suo viso
«Ecco, hai ucciso mia sorella!» dissi a Muffin con un tono molto lamentoso e speriamo abbastanza convincente.
«Non è morta stupida, secondo me basta solo..» mi guardo con un sorrisetto e le sferrò uno di quei suoi pizzicotti letali sul braccio sinistro. Non appena le dita della ragazza sfiorò la pelle di Frankie quest’ultima iniziò ad urlare di dolore provando la sua appartenenza questo mondo.
«Santa madre di Dio Muffin!» urlò tenendo una mano nel punto dove la ragazza la aveva pizzicata.
Muffin scoppiò a ridere e si godè Frankie che continuò a lamentarsi del pizzico al braccio per almeno mezz’ora.

«Che vuol dire che voi due uscite con Harry Styles e Niall Horan?» chiese guardandoci torva.
A lei gli One Direction non piacevano, diceva che si erano montati la testa da quando avevano partecipato ad xFactor ma per me questo non era assolutamente vero.
Questo non toglie però il suo stupore nel sentire quelle cinque parole.
«Vuol dire che Sarah ed Harry si metteranno insieme a breve come spero io e Niall.» rispose Muffin precedendomi, anche se quella non era assolutamente la mia risposta.
La guardai storta per poi spiegare il reale andamento delle cose.
«Questa bella ragazza intendeva che lei a breve si metterà con Niall mentre io a breve manderò a quel paese Harry con un bel calcio nelle palle.» dissi sorridendo angelica.
Muffin non poté fare a meno di scoppiare a ridere contagiando anche Frankie che sotto i miei occhi scocciati cercava di dire qualcosa di realmente incomprensibile.
«Tu a calci Harry? Cioè.. a quel paese? Tu?» disse fra le risate scambiandosi occhiate strane con Muffin.
Scossi la testa e, incrociando le braccia mi sedetti sulla sedia della sua scrivania.
Quando si calmarono riuscì a prendere subito la parola.
«Andiamo da Starbucks? C’ho una fame!» dissi alzandomi e prendendo il cappotto di Frankie porgendoglielo.
«Si, ok ma aspettate che mi cambio, starò puzzando!» disse la bionda cercando di non scoppiare a ridere un’altra volta.
Scendemmo di sotto per sistemare la cucina e infilarci il cappotto.
«Ed ora il nuovo video degli One Direction, Gotta Be You!» sentì annunciare dalla tv che mio padre stava guardando.
Mi voltai verso il televisore e vidi Harry che tutto concentrato cantava quella canzone che io amavo.
Scossi la testa ed andai verso la porta di ingresso, raggiunta qualche secondo dopo da Muffin e ancora dopo un po da mia sorella.
Salutammo tutti e ci incamminammo verso lo Starbucks più vicino.

«Allora, io vorrei un frappuccino cioccolato e fiordilatte.» ordinò Frankie per poi lasciare la parola a noi
«Uno al caramello e un caffè.» dissi poi voltandomi verso Muffin sorridente: le faceva piacere quando prevedevo le sue ordinazioni.
Ci sedemmo ad un tavolo fuori dal locale aspettando le nostre ordinazioni e, qualche minuto dopo Frankie andò a prenderle.
Guardandomi attorno mi sembrò di sentire la risata di Harry.
Scossi la testa pensando a quanto fossi stupida e al fatto che dovevo togliermi dalla testa quel pallone gonfiato.
Frankie uscì dal caffè con i tre bicchieri in mano, ci porse le nostre ordinazioni e fece il giro del tavolo per sedersi lei.
«Ragazzi!» esclamò sorridente Muffin guardando proprio dietro la bionda.
Frankie si voltò per guardare con chi stava parlando e qualcuno le venne addosso permettendo al frappuccino di aprirsi e di finire tutto sulla maglia bianca del povero sventurato.
La ragazza sgranò gli occhi e prese velocemente dei tovaglioli dal tavolo per cercare di rimediare al danno.
«Oddio mi dispiace, mi sono girata all’improvviso e.. mi spiace davvero, non so come fare per farmi perdonare!» cominciò a dire come al suo solito senza permettere al ragazzo di rispondere.
«Potresti smetterla di parlare a raffica.» le rispose ridendo il ragazzo.
Lei accennò una risata per poi alzare gli occhi per poter guardare il ragazzo in viso.
Fu una scena che non dimenticherò mai.
Appena i loro sguardi si incontrarono Frankie si perse nei grandi occhi castani del ragazzo come lui fece nei suoi.
Scoppiai a ridere voltandomi verso Muffin che fu subito contagiata.
«Ragazze, possiamo sederci?» ci chiese Niall sbucando fuori dopo aver visto in silenzio con gli altri tutta la scena.
«Attenti caso mai vi riconoscono!» dissi ridendo rivolta a Louis che era apparso da dietro Niall.
Lui rise avvicinandosi per schioccarmi un bel bacio su una guancia.
Mi voltai per guardare Frankie che era diventata tutta rossa e si ostinava a cercare di pulire sempre lo stesso punto della maglia guardando fissa negli occhi il moro.
«Gli abbiamo persi!» esclamò Liam suscitando le risate di tutti
«A proposito, chi è?» continuò osservando bene la ragazza.
«Mia sorella.» risposi guardandola con occhi dolci.
Quella ragazza non passava mai inosservata eh? Mi piaceva questo suo aspetto un po impacciato, la rendeva tenera.
I due ragazzi, ricollegando il cervello al mondo reale iniziarono a ridere insieme agli altri.
«Francesca.» disse la bionda porgendogli la mano ancora rossa in volto
«Zayn.» rispose lui guardandola come io non gli avevo visto guardare nessuna.
Si sedettero al tavolo uno affianco all’altra e la ragazza si presentò a tutti come Frankie: era strano che si fosse presentato come Francesca al moro, non le piaceva il suo nome.
Li guardai sorridente quando mi accorsi che Harry mi fissava da un po.
Lo guardai con sguardo interrogativo e lui alzò le spalle scostando lo sguardo su Louis cominciando a ridere con lui chissà per quale idiozia.
Guardandolo mi incantai nei suoi occhi dannatamente verdi e meravigliosi facendo comparire un sorrisetto sulle mie labbra. Qualche istante dopo ricollegai e scossi il capo.
Devi togliertelo dalla testa!

wrote by frah (con tanto, tanto amore ♥).

look at us, babies
Ok, non vi potete immaginare che piacere è stato scrivere questo capitolo, soprattutto perchè entra in gioco una certa Francesca.. bho u.u
Bando alle ciancie, spero davvero che vi sia piaciuto e che vi stia incuriosendo come storia*__* Anticipo che i capitoli sono solo nove e che molto presto sforneremo qualcosa di nuovo♥
Grazie a tutti quelli che la leggono e speriamo vivamente che la storia possa accumulare un po di popolarità un giorno (?), noi intanto diamo comunque il meglio di noi, come sempre♥
Bacioni da me e dalla smurf u.u

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Capitolo 4
*** Please, don't do this. ***


you are my daydream.


No, non mi sto innamorando di quell'idiota di Styles, assolutamente no.
Harry continuava a guardarmi di tanto intanto, ma io cercavo di non farci troppo caso e di gustarmi fino in fondo il mio caffè.
Il mio cellulare vibrò nella tasta posteriore dei miei jeans.
Mugalai un "oh cazzo" mentre mi alzavo, per poi tirare fuori il telefono e guardare il nome sullo schermo. Mamma. Cosa voleva di nuovo? Sbuffando feci cenno a Frankie e mi allontanai.
- Pronto, mamma dimmi - esclamai scocciata
- Tesoro, dove siete? Ho provato a chiamare tua sorella ma non risponde! - disse preoccupata.
- Mamma, tranquilla, siamo da Starbucks a prendere un caffè insieme a Muffin e ai One Direction - risposi semplicemente.
- Okay, ma non fate tardi eh! - precisò per poi riagganciare.
Misi il blocca tasti e rimisi il cellulare al suo posto, voltandomi per tornare dagli altri.
Con mia enorme sorpresa, Harry era proprio davanti a me, con le mani infilate nel suo cappotto color panna e mi guardava curioso.
Perchè mi ha seguito? Impiccione che non è altro.
- Che c'è Styles, ora mi segui anche? - domandai cercando di sembrare irritata, quando in realtà il fatto che mi aveva seguita mi suscitava solo piacere.
- Ti ho seguita per assicurarmi che nessuno ti importunasse.. - ammise con aria da nonstofacendonientedimale.
Importunare me? Ahahahaha, ma dai, Styles le bugie non le sai proprio raccontare.
- Sarà, ma sento puzza di bugia - dissi squadrandolo per bene e soffermandomi come sempre nei suoi occhi verdi.
Ignorò la mia affermazione e cambiò totalmente argomento.
- Non mi hai degnato di uno sguardo oggi - disse con voce seria.
- Mi basta già sopportarti a scuola - risposi sforzandomi di fare l'indifferente
Mi regalò un sorrisino malizioso, squadrandomi per bene dalla testa ai piedi.
Ecco, ci risiamo con quella maledetta aria da figo. Due palle.
Alzai gli occhi al cielo, sbuffando e chiedendo a Dio perchè dovesse far avere ad Harry quello schifo di carattere che si ritrovava.
Dio, grazie per rendermi la vita complicata.
Gli passai davanti, decisa a tornare dagli altri, ma evidentemente non avevo fatto i conti con lui.
Fu un attimo, mi tirò per un braccio facendomi voltare e prima che potessi realmente realizzare cosa stava succedendo posò le sue labbra sulle mie. Il mio cervellò si svuotò completamente, ma riuscivo ancora a sentire il sapore fruttato delle sue labbra e la sua mano che poggiava sulla mia schiena.
Harry Styles mi sta baciando. Oddio. No, no! Staccati subito da lui, o ti spezzerà il cuore.
In un lampo aprii gli occhi e lo spinsi via, tornando alla realtà.
Mi guardò compiaciuto e sorpreso nello stesso tempo.
Fanculo Harry, fanculo. Non dovevi baciarmi, ti odio. Non dovevi baciarmi.
Gli tirai un ceffone ben assestato che lo fece rimanere davvero di sasso.
- Non azzardarti mai più a fare una cosa del genere, Styles - dissi prima di andare verso gli altri, lasciandolo lì, che si massaggiava la guancia.
Arrivata vicino al tavolo, salutai tutti e con una scusa convinsi mia sorella e Muffin a rientrare a casa.
I ragazzi, mi guardarono straniti, ma non osarono chiedere niente.
- Ma che è successo? - chiese mia sorella mentre tornavamo a casa.
- Styles mi ha baciata - risposi secca
- E tu? - domandò Muffin con un sorriso a trentadue denti
- Gli ho tirato un ceffone. Lo odio - risposi per poi chiudere definitivamente il discorso.


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harry's point of view.

Mi aveva schiffeggiato, poi se ne era andata con sua sorella e la sua migliore amica.
Fantastico Harry, sei un idiota, hai rovinato tutto, i miei complimenti.
Non avevo saputo resistere. Era così adorabile quando faceva la dura, che davvero, non potevo fare a meno di adorarla.
Dio, il suo modo di fare mi mandava l'anima in fiamme: sicura di sè, testarda, sempre con la battuta pronta. Mi teneva testa e tenere facile ad uno come me non è mica facile.
Da quel giorno, quando la aiutai a raccogliere le mie foto dal corridoio, il mio mondo era cambiato. Nonostante i primi tempi la odiassi, dovetti ammettere che era solo perchè mi piaceva troppo e ancor di più mi piaceva stuzzicarla ed osservarne poi le reazioni.
Quel pomeriggio, mentre eravamo tutti impegnati a bere i nostri caffè l'avevo spesso osservata mentre con delicatezza sorseggiata il suo caffè regalando di tanto in tanto un meraviglioso sorriso a chi le parlava.
Era perfetta. La cosa che mi piaceva più di lei erano indubbiamente i suoi occhi, così grandi, caldi, profondi, svegli, attenti. Sarei potuto anche annegare in quelle pozze caramellate, se solo lei me ne avesse dato la possibilità.
- Ehy, ma si può sapere che è succeso con Sarah, prima? - mi chiese Zayn, mentre tornavo a sedermi al tavolo.
- L'ho baciata - risposi
- Uhuhuh! - rispose il moro sorridendo.
- Bravo Harry, questa volta hai scelto bene! - rispose Niall, entusiasta.
Feci una smorfia. Non riuscivo a capacitarmi del fatto che lei mi odiasse in quel modo.
- Perchè quella faccia? - chiese Louis guardandomi preoccupato.
- Mi ha dato uno schiaffo - risposi mesto, sorseggiando il mio caffè alla cannella.
- Oh - esclamò Liam
- Non che il fatto dello schiaffo non mi sia piaciuto, sia chiaro! E' sempre e comunque un contatto che lei ha stabilito con me, ma.. credo seriamente che non mi sopporti proprio - risposi
- Non dire cavolate, Styles, Sarah ti ama, solo che non vuole ammetterlo a se stessa e quindi si comporta in questo modo - affermò Louis con aria saggia
- Quindi, cosa dovrei fare secondo voi? - chiesi rivolgendomi a tutti loro.
- Sii dolce, stupiscila, cantale una canzone - rispose Zayn sorridendomi
L'avrei fatto, sì, l'avrei stupita, l'avrei conquistata.
- Zayn ne sa qualcosa. Si vede che è cotto di Frankie!- esclamò Liam, visibilmente curioso
- Sì, okay, mi piace. Dico, è bellissima, l'avete vista? I suoi occhi sono qualcosa di, oh, insomma! - dichiarò Zayn toccandosi il viso, con fare disperato.
Scoppiammo a ridere tutti quanti
- L'abbiamo perso - scherzò Liam
- E tu, Nialluccio caro? - chiesi a Niall, che sembrava avere una cotta per Muffin
- Io? Pensavo di chiedere a Muffin se vuole stare con me. - disse sorridendo dolce
- Addirittura? E bravo, Niall!- esclamai felice, dandogli una pacca sulla spalla destra.
- Ora torniamo a casa, che dite? - propose Louis
- Ragazzi, voi andate, io devo fare una cosa - dichiarai dopo aver avuto un idea geniale
- Che devi fare? No, perchè se vuoi ti aiutiamo - proposero tutti e quattro facendomi l'occhiolino.
- Devo dedicare una canzone a Sarah, ma ho bisogno delle vostre voci -
- D'accordo, dicci tutto - esclamò felice Zayn
Attenta, mia piccola Sarah, perchè tra poco sarai tutta mia.
wrote by sarah (styles mi baciaaa, waaa ♥).


look at us, babies
mmm, capitolo abbastanza facile da scrivere (sì, è perchè mi bacia ù.u ) orribilmente smielato in certi punti e sì, vi dico anche che stiamo continuando a lavorare per voi ragazze mie. però dovete recensire la storia, anche per dire che non vi piace (sempre in maniera educata però) così sapremo se continuare oppure no. ora vi saluto, baci anche dalla focaccina - ina - ina -ina. ♥

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