You are able to accept me for who I am.

di flower_moon
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Promo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1°: He is alive ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2° Colloquio notturno ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3° A ***



Capitolo 1
*** Promo ***


Quel profumo. 
Quel profumo è inebriante.
Quel profumo è mio.
Quel profumo è vita.
Quel profumo è gioia. 
Quel profumo mi fa rimanere sempre me stesso.
Così diversi, ma così uguali.
Così lontani, ma così vicini.
Come il temporale e il sole.
Come me e lei.
Lei che è riuscita ad accettarmi per quello che sono. Un folle, pazzo investigatore.
Lei che non vuole farmi cambiare mai.
Lei che mi fa innervosire.
Lei che è così timida.
Lei che riesce a farmi zittire.
Lei...a cui piaccio come sono e che non mi critica. I suoi occhi. Il suo sorriso. Lei. Semplicemente...
Lui.
Lui è il mio genio.
Lui è inebriante.
Lui è mio.
Lui è la mia vita, la mia gioia.
Lui, mi ha strappato dalla mia disastrata condizione.
Lui, ha visto in me quello che gli altri non hanno mai visto.
Lui ha visto in me non solo i pregi, ma anche i difetti.
Io e lui che siamo opposti.
Quanti litigi faremo.
Quanti ne abbiamo fatti. 
Quelle frecciatine. Quelle battutine che mi lancia e che sa, mi danno fastidio. Quelle parole, buttate lì al vento che mi fanno stare anche male.
Ma è fatto così e a me piace per questo.
Mi piace perchè nonostante tutto non cambia mai.
Mi piace perchè segue le sue strane "diete".
Mi piace perchè beve i suoi strani intrugli.
Mi piace perchè mi fa ridere.
Mi piace perchè è semplicemente lui.
Noi così diversi. 
Noi così uguali.
Noi eternamente in lotta.
Noi insieme in un'altra avventura.
Ci sarà da ridere, litigare, amare.

 

 

Quel profumo.

Quel profumo è inebriante.

Quel profumo è mio.

Quel profumo è vita.

Quel profumo è gioia. 

Quel profumo mi fa rimanere sempre me stesso.

Così diversi, ma così uguali.

Così lontani, ma così vicini.

Come il temporale e il sole.

Come me e lei.

Lei che è riuscita ad accettarmi per quello che sono.

Un folle, pazzo investigatore.

Lei che non vuole farmi cambiare mai.

Lei che mi fa innervosire.

Lei che è così timida.

Lei che riesce a farmi zittire.

Lei...a cui piaccio come sono e che non mi critica.

I suoi occhi.

Il suo sorriso.

Lei.

Semplicemente...


Lui.

Lui è il mio genio.

Lui è inebriante.

Lui è mio.

Lui è la mia vita, la mia gioia.

Lui, mi ha strappato dalla mia disastrata condizione.

Lui, ha visto in me quello che gli altri non hanno mai visto.

Lui ha visto in me i pregi, non solo i difetti.

Io e lui che siamo opposti.

Quanti litigi faremo.

Quanti ne abbiamo fatti. 

Quelle frecciatine.

Quelle battutine che mi lancia e che sa, mi danno fastidio.

Quelle parole, buttate lì al vento che mi fanno stare anche male.

Ma è fatto così e a me piace per questo.

Mi piace perchè nonostante tutto non cambia mai.

Mi piace perchè segue le sue strane "diete".

Mi piace perchè beve i suoi strani intrugli.

Mi piace perchè mi fa ridere.Mi piace perchè è semplicemente lui.

 

Noi così diversi. 

Noi così uguali.

Noi eternamente in lotta.

Noi insieme in un'altra avventura.

Ci sarà da ridere, litigare, amare.

 

 

 

Angolo autrice

Bene bene,dopo cinquecentocinaquanta mila ripensamenti, l'ho messa. Si, questo è solo il promo e Sherlock mi non mi sembra molto IC. Ma nel primo capitolo che sta prendendo forma semrpe di più lo è!!
Spero che vi piaccia. Devo dire che mi hanno ispirato molto le idee che mi sono passate per la mente nel ipotetico terzo film, ma ho aggiunto una Lei, e faròtornare Irene, anche se non è un mio personaggio preferito. Ma mi piacerebbe  creare della competizione tra le due.

Che ne dite?? Vi piace come idea?? So che è diversa! 

xoxo flower_moon

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Capitolo 2
*** Capitolo 1°: He is alive ***


 

-" Mary, chi ha consegnato questo pacchetto?"- chiede Mr Watson a sua moglie.
Mi trovo nella  cucina, insieme a Mrs Hudson, la padrona della casa, e a Mrs Watson, ovviamente.
-"Perchè lo chiede Watson?"-  Domando curiosa. Watson ci guarda
-"Oh, solo una strana sensazione. Signore, scusatemi.- Annuisco, il signor Watson è sempre così gentile-Oh, che sbadato, quasi dimenticavo. Benvenuta Vanessa Coen."-
-"Grazie mille, è un onore per me. Abitare qui con lei, sua moglie e la mia amata zia!"-
Dopo avermi fatto il baciamano si allontana, mentre sua moglie urla dalla cucina
-"Attento, potrei ingelosirmi."-
Sorrido.
Oh, che sgarbata sono. Non mi sono neanche presentata. Come già sapete mi chiamo Vanessa Coen. Sono la nipote di Mrs Hudson e abito qui da circa un mese, da quando il signor Holmes è morto, purtroppo. Mi sarebbe piaciuto conoscerlo. Ho seguito sempre le sue grandi imprese investigative.
Dovete sapere che mi diletto anche nella scrittura.
-"Signor Watson scusi se...la disturbo...-sono appena salita al piano di sopra, per chiedere al signor Watson carta e penna, ma lo trovo con una faccia abbastanza sconvolta-Va tutto bene?"- chiedo un po' preoccupata.
-"Sì, solo che ci sono delle strane coincidenze oggi."-
-"Sa, io non credo alle coincidenze. Penso che le cose capitano perchè qualcuno le fa accadere. "-
-"Il respiratore con l'ossigeno...e adesso il punto interrogativo sul "The End" del mio racconto, è tutto così strano!"-
-"Qualcuno è stato qui.- Adesso è Watson a guardarmi con aria interrogativa-C'è un profumo maschile molto marcato, ma non è il suo, è diverso. Più forte, più deciso. Non lo sente?-e adesso con aria ancora più interrogativa.-Ho letto molti degli scritti di Mr Holmes. Insegna a non tralasciare nemmeno il più piccolo particolare."-
-"Pensa che sia ancora in casa?"-
-"Non lo so. Non sono così brava!"-
-"Bè se c'è qualcuno in casa, prima o poi salterà fuori."-
-"Certo! Volevo chiederle un foglio e una penna, se non le spiace."-
-"Si diletta nella scrittura? Così giovane?"-
-"Dicimo che mi piace molto leggere e scrivere."-
Mr Watson mi consegna ciò che ho appena chiesto. Mi giro e imbocco la strada che porta verso il piano inferiore. Mi fermo ancora un secondo, perchè una domana passa nella mia mente.
-"Mr Watson?"- lo chiamo
-"Mi dica."-mi risponde con un sorriso
-"Lei pensa che Holmes sia ancora vivo? Perchè io si, da sempre. Sono l'unica pazza che lo pensa?"-
-"Sa, subito no. Niente segnali. Niente di niente. Ma da oggi si.  E per rispondere alla domanda...no, non è l'unica pazza."-sorrido a mia volta e scendo dalle scale.
Sera
Pov Watson
Mi sto preparando per andare a letto. Quella ragazza ha tutte le caratteristiche migliori di Holmes, e non quelle peggiori.
Se fosse stata istruita da lui, avrebbero risolto casi molto intricati insieme.
-"Watson"- il mio nome arriva alle mie orecchie come un sibilo di vento. Eppure, sono nella mia camera e porte e finestre sono chiuse.
Che sia lo stesso uomo che è entrato in casa oggi? 
-"Watsonnnnnnn..."-la voce arriva ancora a me. Mi dà un senso di terrore. Come nelle storie di fantasmi, che si raccontano la notte di Halloween.
Ma la voce che arriva è conosciuta alle mie orecchie.
-"Sono il fantasma dell' operaaaa...uhhhh"-
Mi  avvicino all'armadio, dove penso che possa provenire la voce. 
Afferro la maniglia dell'anta e la apro di scatto. 
Non riesco a crederci. E' lui, proprio davanti a me. Ma io l'ho visto precipitare giù, lungo una cascata lunga metri e metri!!
-"Bu!"-dice Holmes per farmi prendere paura. Ha in mano una candela e soffia per spegnerla.
-"Holmes? Ma lei è vivo!!"-
-"Elementare Watson!"- Holmes è vestito con il suo tessuto mimetico che, in questo caso, è uguale alla poltrona situata nel mio studio.
-"Devo dedurre che è da giorni che mi osserva nello studio"-
-"Esatto. Sono giorni che la osservo Watson, e non potevo non conoscere la nuova coinquilina! No? Sarebbe stato scortese. Soprattutto a proposito delle sue abilità investigative. E' molto interessante quella ragazza. Perspicace. "- Holmes sta camminando a grandi, passi su e giù per la stanza. 
-"Ma cosa sta succedendo qui?"- appunto. La signorina Coen entra nella mia camera da letto.
Pov Vanessa Coen
Allora ho ragione. E' vivo! Lo sapevo!
-"Lei deve essere la nuova coinquilina!"- 
-"Si!- sono pronta per dargli la mano e fare la sua conoscenza, ma sembra che non gli importi molto. A grandi passi, quasi di corsa, si dirige verso la mia camera da letto- Dove sta andando?"- chiedo a Watson
-"Penso in camera sua, signorina Coen. Vero? Com'è che dice Holmes?"-
-"Una donna si conosce dai suoi interessi. Vedo che legge molto e scrive pure!"- dice prendendo alcuni dei miei fogli. Corro verso di lui  e glieli strappo dalle mani. 
-"Non mi piace che la gente legga i miei scritti. Sono...privati."-
-"Uhh, una donna misteriosa."-
-"Con me c'è sempre spettacolo!"- La sua faccia si fa un pò più seria. 
Devo strare attenta. Non voglio che scopra molto su chi sono. Sa già troppo.
E' furbo, è scaltro e io non devo, non posso, commettere nessun errore.

 

-" Mary, chi ha consegnato questo pacchetto?"- chiede Mr Watson a sua moglie.

Mi trovo nella  cucina, insieme a Mrs Hudson, la padrona della casa, e a Mrs Watson, ovviamente.

-"Perchè lo chiede Watson?"-domando curiosa. Watson ci guarda

-"Oh, solo una strana sensazione. Signore, scusatemi.- Annuisco, il signor Watson è sempre così gentile-Oh, che sbadato, quasi dimenticavo. Benvenuta Vanessa Coen."-

-"Grazie mille, è un onore per me. Abitare qui con lei, sua moglie e la mia amata zia!"-

Dopo avermi fatto il baciamano si allontana, mentre sua moglie urla dalla cucina

-"Attento, potrei ingelosirmi."-

Sorrido.

Oh, che sgarbata sono. Non mi sono neanche presentata. Come già sapete mi chiamo Vanessa Coen. Sono la nipote di Mrs Hudson e abito qui da circa un mese, da quando il signor Holmes è morto, purtroppo. Mi sarebbe piaciuto conoscerlo. Ho seguito sempre le sue grandi imprese investigative. Dovete sapere che mi diletto anche nella scrittura.

-"Signor Watson scusi se...la disturbo...-sono appena salita al piano di sopra, per chiedere al signor Watson carta e penna, ma lo trovo con una faccia abbastanza sconvolta

-Va tutto bene?"- chiedo un po' preoccupata.

-"Sì, solo che ci sono delle strane coincidenze oggi."-

-"Sa, io non credo alle coincidenze. Penso che le cose capitano perchè qualcuno le fa accadere."-

-"Il respiratore con l'ossigeno...e adesso il punto interrogativo sul "The End" del mio racconto, è tutto così strano!"-

-"Qualcuno è stato qui.- Adesso è Watson a guardarmi con aria interrogativa-C'è un profumo maschile molto marcato, ma non è il suo, è diverso. Più forte, più deciso. Non lo sente?-e adesso con aria ancora più interrogativa.-Ho letto molti degli scritti di Mr Holmes. Insegna a non tralasciare nemmeno il più piccolo particolare."-

-"Pensa che sia ancora in casa?"-

-"Non lo so. Non sono così brava!"-

-"Bè se c'è qualcuno in casa, prima o poi salterà fuori."-

-"Certo! Volevo chiederle un foglio e una penna, se non le spiace."-

-"Si diletta nella scrittura? Così giovane?"-

-"Dicimo che mi piace molto leggere e scrivere."-Mr Watson mi consegna ciò che ho appena chiesto. Mi giro e imbocco la strada che porta verso il piano inferiore. Mi fermo ancora un secondo, perchè una domana passa nella mia mente.

-"Mr Watson?"- lo chiamo-"Mi dica."-mi risponde con un sorriso

-"Lei pensa che Holmes sia ancora vivo? Perchè io si, da sempre. Sono l'unica pazza che lo pensa?"-

-"Sa, subito no. Niente segnali. Niente di niente. Ma da oggi si.  E per rispondere alla domanda...no, non è l'unica pazza."-sorrido a mia volta e scendo dalle scale.


Sera

Pov Watson


Mi sto preparando per andare a letto. Quella ragazza ha tutte le caratteristiche migliori di Holmes, e non quelle peggiori.

Se fosse stata istruita da lui, avrebbero risolto casi molto intricati insieme.

-"Watson"- il mio nome arriva alle mie orecchie come un sibilo di vento. Eppure, sono nella mia camera e porte e finestre sono chiuse. Che sia lo stesso uomo che è entrato in casa oggi?

"Watsonnnnnnn..."-la voce arriva ancora a me. Mi dà un senso di terrore. Come nelle storie di fantasmi, che si raccontano la notte di Halloween. Ma la voce che arriva è conosciuta alle mie orecchie.

-"Sono il fantasma dell' operaaaa...uhhhh"-Mi  avvicino all'armadio, dove penso che possa provenire la voce. 

Afferro la maniglia dell'anta e la apro di scatto. Non riesco a crederci. E' lui, proprio davanti a me.

Ma io l'ho visto precipitare giù, lungo una cascata lunga metri e metri!!

-"Bu!"-dice Holmes per farmi prendere paura. Ha in mano una candela e soffia per spegnerla.

-"Holmes? Ma lei è vivo!!"-

-"Elementare Watson!"- Holmes è vestito con il suo tessuto mimetico che, in questo caso, è uguale alla poltrona situata nel mio studio.

-"Devo dedurre che è da giorni che mi osserva nello studio"-

-"Esatto. Sono giorni che la osservo Watson, e non potevo non conoscere la nuova coinquilina! No? Sarebbe stato scortese. Soprattutto a proposito delle sue abilità investigative. E' molto interessante quella ragazza. Perspicace."- Holmes sta camminando a grandi, passi su e giù per la stanza. 

-"Ma cosa sta succedendo qui?"- appunto. La signorina Coen entra nella mia camera da letto.


Pov Vanessa Coen

Allora ho ragione. E' vivo! Lo sapevo!

-"Lei deve essere la nuova coinquilina!"- 

-"Si!- sono pronta per dargli la mano e fare la sua conoscenza, ma sembra che non gli importi molto. A grandi passi, quasi di corsa, si dirige verso la mia camera da letto- Dove sta andando?"-chiedo a Watson

-"Penso in camera sua, signorina Coen. Vero? Com'è che dice Holmes?"-

-"Una donna si conosce dai suoi interessi. Vedo che legge molto e scrive pure!"- dice prendendo alcuni dei miei fogli.

Corro verso di lui  e glieli strappo dalle mani. 

-"Non mi piace che la gente legga i miei scritti. Sono...privati."-

-"Uhh, una donna misteriosa."-

-"Con me c'è sempre spettacolo!"-

La sua faccia si fa un pò più seria. Devo strare attenta. Non voglio che scopra molto su chi sono. Sa già troppo. E' furbo, è scaltro e io non devo, non posso, commettere nessun errore. 

 

Angolo Autrice

Eccomi qui con il primo capitolo. Che dire? Bè spero che non lo troviate noioso. E' uno dei capitolo di passaggio, quindi il ritorno di Holmes e la misteriosa Vanessa Coen. Dal prossimo capitolo si scopriranno parecchie cose sulla ragazza grazie al nostro Holmes e tra pochi capitoli anche Irena Adler. Sò che non è molto lungo, ma la storia deve svilupparsi. 

Bene spero che vi piaccia, che non ci siano errori di battitura grammatica ecc.. Vi assicuro che l'ho ricontrollato mille volte!! Spero che questo personaggio, soprattutto dal finale dove ho cercato di dare mistero. Spero che mi farete sapere che ne pensate e che non faccia proprio schifo!

Xoxo flower_moon

 

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Capitolo 3
*** Capitolo 2° Colloquio notturno ***


 E' notte fonda e tutti si sono, ormai da molto, ritirati nelle loro stanze. Anche io mi trovo nella mia e sto pensando. Penso a quell'uomo che, proprio in questo momento, si trova nella camera accanto alla mia. Così geniale, così curioso! Ma chi gli ha dato il permesso di entrare nella mia camera e di frugare tra le mie cose?
Ma riflettendoci, genialità e curiosità sono due facce della stessa medaglia, due caratteristiche che si accordano. 
E questo frastuono?
Scosto le coperte che fino ad un momento fa mi avvolgevano in un caldo torpore e scendo dal letto, indossando la mia vestaglia.
Sono decisa ad individuarne la fonte. Il suono non è definito, è eseguito in modo strano e mi pare insolito che nessun'altro in casa si sia svegliato con tutto questo frastuono. 
La porta della mia stanza si apre con un cigolio e mi trovo nel corridoio semi buio, illuminato solamente da un piccola candela.
Mi spingo verso la fonte di questo frastuono. Appena giungo alla porta accanto alla mia, concepisco che il rumore proviene proprio da lì.
La porta è socchiusa, la luce è quasi impercettibile, solo una flebile candela si vede all'interno.
Allungo la mano sulla porta di legno fredda, faccio una piccola pressione e la porta si schiude.
Un meravigliato Holmes, mi osserva dalla sua poltrona rossa. 
-"Mi spiace se l'ho svegliata, con il suono del mio violino."-
-"No, ero comunque sveglia. Non si preoccupi."-  Entro nella stanza.
Mr Holmes continua a fissarmi insistentemente, e quasi senza volerlo, mi stringo ulteriormente nella vestaglia da notte bianca.
Poi i suoi occhi incontrano i miei, sono dello stesso colore, soltanto per un attimo.
Il silenzio regna nella stanza, ed è un silenzio strategico, un silenzio che serve per analizzarmi.
-"Perchè è venuta qui?"-
-"Volevo solamente capire che rumore era e da dove esso proveniva."-  So che questa domanda non è riferita alla stanza, vuole sapere il motivo per cui sono venuta ad abitare qui, ma è meglio fingere di non aver capito. I suoi occhi si posano sulla mia figura non troppo esile.
-"Strana scelta per una ragazza."-
-"A cosa si sta riferendo Mr Holmes?"-  si alza, camminando senza fretta, proprio al contrario di come ha fatto prima e girandomi per un istante intorno, per poi fermarsi proprio dietro di me.
-"Mi sto riferendo ai capelli. Sono corti, molto corti oserei dire."-  dice toccandoli lievemente.
-"Li trovo più comodi. Non amo perdere tempo per acconciarli."-
-"Scelta singolare, ma devo ammettere che le donano molto Mrs Coen. Vuole accomodarsi? Mrs Hudson mi ha preparato del tè, ma ormai penso sia freddo. Gradisce qualcos'altro?"-
-"No grazie."- Mi accomodo sulla poltrona. Mr Holmes, prende la sua pipa, l'accende, senza chiedermi se mi dispiace, e si accomoda di fronte a me. 
-"Sa, mi è difficile inquadrarla."-
-"Davvero?"-
-"Si, certo"-  esprime il suo parere tenendo la pipa tra i denti e storpiando qualche parola.
L'atmosfera è inusuale, come lo è l'uomo che mi trovo davanti. Il buio è interrotto solamente dalla luce della piccola candela, ma soprattutto dalla luce della luna che entra dalla finestra.
Seduto, immobile, deciso a scoprire di più sulla donna che si trova davanti.
-"Sa, sono sempre stata convinta che lei fosse vivo e penso che sia stato grazie al respiratore d'ossigeno di suo fratello."-  Holmes increspa le labbra in un sorriso.
-"Ottima deduzione, ma non tutto deve essere svelato, anche io ho dei segreti. Watson le ha detto proprio tutto!"-
-"Si. Lei mi osserva molto. Mi piacerebbe sapere cosa ha trovato di interessante in me."-
-"Lei? Devo ammettere che l'ho osservata di più durante la mia presenza celata in casa.”-  alzo i piedi dal pavimento, portandoli sopra la poltrona marrone, avvicino le ginocchia al petto e mi raggomitolo contro il poggia braccio di essa.-  “Lei è una grande lettrice, negli ultimi tre giorni ha letto ben tre libri, scrive, e devo ammettere in modo suggestivo, avvincente. Inoltre, ha un grande interesse per i miei scritti investigativi, lei stessa possiede un grande intuito e porta gli occhiali. E ha una bella biancheria intima."-
Rimango un minuto sbalordita.
-"Ha frugato nella mia biancheria intima?"-
-"Si. E anche in tutte le sue cose e ho constatato che porta sempre i pantaloni, nessuna gonna, altro particolare molto singolare. Solo una donna che ho conosciuto li portava."-
-"Grazie, molto confortante sapere che ha avuto una visione completa del mio guardaroba."-
-"Sono curioso, e poi lei è astuta e mi ricorda molto una persona"-
-"Davvero? Chi?- chiedo, Holmes mi fissa - Sono curiosa."- continuo.
-"Una donna."- annuisco, mentre lui resta in silenzio davanti a me.
-"Ho un'altra domanda da porle."-
-"Prego."-
-"Se lei è vivo, allora anche Moriarty lo è?"-
-"Molto probabilmente si."-  Annuisco ancora una volta, chiudo gli occhi e mi faccio cullare dal sonno che, dopo questa lunga chiacchierata con il detective più famoso e che più ammiro, mi sta avvolgendo. 
Sherlock Holmes si alza dalla poltrona, sento il rumore dei suoi passi, poggia una coperta su di me e si allontana. 
Una luce accecante si posa sui miei occhi e senza pietà mi strappa dal dolce sonno. 
Ricordo di essermi addormentata nella stanza di Mr Holmes. 
Apro piano gli occhi, voltando la testa per non accecarmi ulteriormente, e mi trovo esattamente nella stessa posizione di ieri notte.
Giro anche il corpo, e noto che Mr Holmes è steso sul pavimento, accanto alla mia poltrona. Le braccia tenevano un piccolo libretto, rilegato in pelle rossa da ‘Smythson of  bond street’.
-"E' un taccuino rilegato in pelle da ‘Smythson of  bond street’, è di Moriarty,  giusto? Me l'ha detto Mrs Mary."-
-"Buon giorno e ben svegliata! Complimenti signorina Coen- dice abbassandolo e guardandomi in viso-  Ora, Mrs Watson è stata frettolosa nell’osservazione di questo taccuino, guardi lei stessa."- detto questo mi passa il taccuino fermo sull'ultima pagina, noto che la pelle è stata un po’ sollevata. La sollevo maggiormente, e un indirizzo compare sotto di essa.
-"323 A Trafalgar square- leggo ad alta voce- Ma è poco lontano da qui."-
-"Si, lì troveremo informazioni sul nostro Moriarty."-
-"Mi scusi Mr Holmes, ma... non troviamo..."-  la voce di Mrs Hudson si spegne sempre più fino a scomparire, mentre mi osserva sempre più accigliata.
-"Cosa ci fai qui?"-
-"Parlavamo."-
-"Allora l'ha trovata!?"-  anche Mary e John sono arrivati dentro la stanza.
-"Non è come state pensando"- rispondo velocemente.
-"Oh, certo che è come state pensando signori. Ormai conosco la sua biancheria intima a memoria!"-
-"La vuole smettere? Vogliamo occuparci di cose più importanti o no?"-  la faccia dei presenti è fissa su di noi, le bocche semi aperte, gli occhi abbastanza sgranati. 
Sorrido falsamente e corro a vestirmi, poi ci dirigeremo a quell’indirizzo. Holmes nel mentre informa gli altri dell'accaduto.

 

E' notte fonda e tutti si sono, ormai da molto, ritirati nelle loro stanze. Anche io mi trovo nella mia e sto pensando. Penso a quell'uomo che, proprio in questo momento, si trova nella camera accanto alla mia.

Così geniale, così curioso! Ma chi gli ha dato il permesso di entrare nella mia camera e di frugare tra le mie cose?

Ma riflettendoci, genialità e curiosità sono due facce della stessa medaglia, due caratteristiche che si accordano. E questo frastuono?

Scosto le coperte che fino ad un momento fa mi avvolgevano in un caldo torpore e scendo dal letto, indossando la mia vestaglia. Sono decisa ad individuarne la fonte.

Il suono non è definito, è eseguito in modo strano e mi pare insolito che nessun'altro in casa si sia svegliato con tutto questo frastuono. 

La porta della mia stanza si apre con un cigolio e mi trovo nel corridoio semi buio, illuminato solamente da un piccola candela. Mi spingo verso la fonte di questo frastuono. Appena giungo alla porta accanto alla mia, concepisco che il rumore proviene proprio da lì.

La porta è socchiusa, la luce è quasi impercettibile, solo una flebile candela si vede all'interno.

Allungo la mano sulla porta di legno fredda, faccio una piccola pressione e la porta si schiude.

Un meravigliato Holmes, mi osserva dalla sua poltrona rossa. 

-"Mi spiace se l'ho svegliata, con il suono del mio violino."-

-"No, ero comunque sveglia. Non si preoccupi."- Entro nella stanza. Mr Holmes continua a fissarmi insistentemente, e quasi senza volerlo, mi stringo ulteriormente nella vestaglia da notte bianca. Poi i suoi occhi incontrano i miei, sono dello stesso colore, soltanto per un attimo. Il silenzio regna nella stanza, ed è un silenzio strategico, un silenzio che serve per analizzarmi.

-"Perchè è venuta qui?"-

-"Volevo solamente capire che rumore era e da dove esso proveniva."- So che questa domanda non è riferita alla stanza, vuole sapere il motivo per cui sono venuta ad abitare qui, ma è meglio fingere di non aver capito. I suoi occhi si posano sulla mia figura non troppo esile.

-"Strana scelta per una ragazza."-

-"A cosa si sta riferendo Mr Holmes?"- si alza, camminando senza fretta, proprio al contrario di come ha fatto prima e girandomi per un istante intorno, per poi fermarsi proprio dietro di me.

-"Mi sto riferendo ai capelli. Sono corti, molto corti oserei dire."- dice toccandoli lievemente.

-"Li trovo più comodi. Non amo perdere tempo per acconciarli."-

-"Scelta singolare, ma devo ammettere che le donano molto Mrs Coen. Vuole accomodarsi? Mrs Hudson mi ha preparato del tè, ma ormai penso sia freddo. Gradisce qualcos'altro?"-

-"No grazie."- Mi accomodo sulla poltrona.

Mr Holmes, prende la sua pipa, l'accende, senza chiedermi se mi dispiace, e si accomoda di fronte a me. 

-"Sa, mi è difficile inquadrarla."-

-"Davvero?"-

-"Si, certo"- esprime il suo parere tenendo la pipa tra i denti e storpiando qualche parola. L'atmosfera è inusuale, come lo è l'uomo che mi trovo davanti.

Il buio è interrotto solamente dalla luce della piccola candela, ma soprattutto dalla luce della luna che entra dalla finestra.

Seduto, immobile, deciso a scoprire di più sulla donna che si trova davanti.

-"Sa, sono sempre stata convinta che lei fosse vivo e penso che sia stato grazie al respiratore d'ossigeno di suo fratello."- Holmes increspa le labbra in un sorriso.

-"Ottima deduzione, ma non tutto deve essere svelato, anche io ho dei segreti. Watson le ha detto proprio tutto!"-

-"Si. Lei mi osserva molto. Mi piacerebbe sapere cosa ha trovato di interessante in me."-

-"Lei? Devo ammettere che l'ho osservata di più durante la mia presenza celata in casa.”- alzo i piedi dal pavimento, portandoli sopra la poltrona marrone, avvicino le ginocchia al petto e mi raggomitolo contro il poggia braccio di essa.

- "Lei è una grande lettrice, negli ultimi tre giorni ha letto ben tre libri, scrive, e devo ammettere in modo suggestivo, avvincente. Inoltre, ha un grande interesse per i miei scritti investigativi, lei stessa possiede un grande intuito e porta gli occhiali. E ha una bella biancheria intima."-

Rimango un minuto sbalordita.

-"Ha frugato nella mia biancheria intima?"-

-"Si. E anche in tutte le sue cose e ho constatato che porta sempre i pantaloni, nessuna gonna, altro particolare molto singolare. Solo una donna che ho conosciuto li portava."-

-"Grazie, molto confortante sapere che ha avuto una visione completa del mio guardaroba."-

-"Sono curioso, e poi lei è astuta e mi ricorda molto una persona."-

-"Davvero? Chi?- chiedo, Holmes mi fissa -Sono curiosa."- continuo.-"Una donna."- annuisco, mentre lui resta in silenzio davanti a me.

-"Ho un'altra domanda da porle."-

-"Prego."-

-"Se lei è vivo, allora anche Moriarty lo è?"-

-"Molto probabilmente si."- Annuisco ancora una volta, chiudo gli occhi e mi faccio cullare dal sonno che, dopo questa lunga chiacchierata con il detective più famoso e che più ammiro, mi sta avvolgendo. 

Sherlock Holmes si alza dalla poltrona, sento il rumore dei suoi passi, poggia una coperta su di me e si allontana. 


Una luce accecante si posa sui miei occhi e senza pietà mi strappa dal dolce sonno. Ricordo di essermi addormentata nella stanza di Mr Holmes. 

Apro piano gli occhi, voltando la testa per non accecarmi ulteriormente, e mi trovo esattamente nella stessa posizione di ieri notte.

Giro anche il corpo, e noto che Mr Holmes è steso sul pavimento, accanto alla mia poltrona.

Le braccia tengono un piccolo libretto, rilegato in pelle rossa da ‘Smythson of  bond street’.-"E' un taccuino rilegato in pelle da ‘Smythson of  bond street’, è di Moriarty,  giusto? Me l'ha detto Mrs Mary."-

-"Buon giorno e ben svegliata! Complimenti signorina Coen- dice abbassandolo e guardandomi in viso -Ora, Mrs Watson è stata frettolosa nell’osservazione di questo taccuino, guardi lei stessa."- detto questo mi passa il taccuino fermo sull'ultima pagina, noto che la pelle è stata un po’ sollevata.

La sollevo maggiormente, e un indirizzo compare sotto di essa.

-"323 A Trafalgar square- leggo ad alta voce- Ma è poco lontano da qui."-

-"Si, lì troveremo informazioni sul nostro Moriarty."-

-"Ma cosa fa lì per terra?"-

-"Riposo!"- lo guardo stranita. 

-"Mi scusi Mr Holmes, ma... non troviamo..."-  la voce di Mrs Hudson si spegne sempre più fino a scomparire, mentre mi osserva sempre più accigliata.

-"Cosa ci fai qui?"-

-"Parlavamo."-

-"Allora l'ha trovata!?"-  anche Mary e John sono arrivati dentro la stanza.

-"Non è come state pensando!"- rispondo velocemente.

-"Oh, certo che è come state pensando signori. Ormai conosco la sua biancheria intima a memoria!"-

-"La vuole smettere? Vogliamo occuparci di cose più importanti o no?"-  la faccia dei presenti è fissa su di noi, le bocche semi aperte, gli occhi abbastanza sgranati. 

Sorrido falsamente e corro a vestirmi, poi ci dirigeremo a quell’indirizzo. Holmes nel mentre informa gli altri dell'accaduto.

 

 

Angolo autrice

Salve a tutti spero che questo nuovo capitolo sia migliore del primo, che è stato una mezza tragedia greca!!! Spero che non ci siano errori. Ringrazio di cuore la mia Beta e migliore amica IstillRemember.Grazie mille anche per tenermi su di morale!!!

Ringrazio anche molto tutte le recensioni che mi sono state date, poichè mi hanno fatto rimediare a molti errori. Spero che troviate le parole più ricercate (ci ho messo impegno) e che i verbi siano apposto. Ho usato molte più virgole e meno punti!!

xoxo flower_moon

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Capitolo 4
*** Capitolo 3° A ***


 

Mi dirigo in camera velocemente, metto i miei vestiti, quando sento dei passi davanti all'uscio. Mi giro e osservo chi si trova davanti alla mia porta.
-"Zia, cosa ci fa qui?"-
-"Ti sei già fatta coinvolgere, nipote'"-
-"Zia non faccia dei drammi, è solo un’indagine."-
-"Su Moriarty! Devo ricordarti come è finita l'ultima volta? Con Holmes giù da una cascata in Svizzera! Non voglio che tu tenga troppo a quell'uomo."-
-"Sa che non sarei riuscita a stare lontano da lui; io e lui siamo molto simili."- 
-"No, voi due siete troppo diversi da considerarvi simili. Pensaci."-
Mrs Hudson si allontana, con passi brevi e pigri. 
Così diversi da considerarci uguali. Questa espressione è fissa nella mia mente. Diversi o uguali?
Chi lo sa, solo il tempo lo dirà. Imbocco anche io la via che porta al piano sottostante a questo, il piano terra. Le scale mi sembrano infinite, un passo sembra durare una giornata intera. Forse ha ragione lei, forse mi sono fatta coinvolgere troppo. 
Di già! Vanessa! Sei sempre la solita sentimentale e stupida ragazzina. Troppo piccola per avere incarichi importanti, sempre io. Quella che non è adeguata. 
So cosa voglio, ma non di cosa ho bisogno. Forse ho paura. No, sicuramente ho paura. Paura di non essere adeguata. La paura che fin da bambina ho.
Potrebbe andare peggio. La mia infanzia distrutta. Voglio qualcuno, qualcuno che non mi conosca, che non mi abbia mai conosciuto fino ad adesso. Che mi veda per quello che sono veramente, per quello che dimostro, per quello che so dare alle persone. E forse, in quell'uomo vedo qualcuno di simile. Vedo fiducia, in lui vedo la luce.
-"Allora è pronta Mrs Coen?"- senza accorgermene, Holmes è vicino a me.
Lavo via dal mio viso una lacrima ribelle, che con forza si era insinuata tra i miei occhi e insolente è scesa, senza compassione per una povera ragazza.
-"Si, sono pronta."-
-"Si sente bene?'"- nessuno me l'ha mai chiesto, ed io adesso veramente non so cosa rispondere. Sembra strano che nessuno mi abbia mai posto questa domanda in tutta la vita.
-"Cosa?"- rispondo quasi stupefatta.
-"Stava piangendo quando sono sceso. Sta bene?"-
-"Si, sto bene.”- non essere debole! Nessuno nella tua famiglia lo è! Osservo meglio Mr Holmes, indossa una barba lunga ed un naso finto- “Ma come si è conciato?"- chiedo.
-"Sono sotto copertura Mrs Coen! E lo sarà anche lei. Non voglio correre il rischio che la riconoscano, per il futuro quindi, metta questa!"-
Holmes mi ha appena messo tra le mani una parrucca dai capelli color ebano. La metto.
-"Eh si, ha proprio ragione."
-"Cosa? Mi fa essere ripetitiva Mr Holmes!"-
-"Sta meglio con i capelli corti. Si si, ha ragione lei."-
-"Allora cosa ha in mente di fare?"-
-"Per ora solo osservare. Faremo finta di essere marito e moglie insieme per una passeggiata romantica tra le vie di Londra, fino all’indirizzo del libretto, e daremo un'occhiata dentro."- mi esprime le sue congetture.
-"Bene."- rispondo anche se quel "romantica" non mi convince poi molto.
-"Vuole, gentilmente, prendere il mio braccio?"- metto il mio braccio sotto al suo e appoggio la mano. 
-"Mi scusi se non le dò il braccio destro, ma dopo il primo scontro con Moriarty, mi sono lesionato la spalla e duole ancora."-
-"Non c'è nessun problema. Il signor Watson non viene con noi?"-Parlando siamo usciti dalla casa e ci troviamo nella grande strada gremita di persone.
-"No.- continua Holmes- Il novello sposo per il momento non ha intenzione di essere coinvolto, ma fortunatamente posso contare su di lei.”- annuisco rivolta a lui.- “Mi racconti qualcosa di più su di lei."-
-"Cosa vuole sapere di preciso?"-
-"Ha sorelle?"- chiede. Ecco la domanda che mi aspettavo.
Pov Holmes
Quella ragazza mi ricorda molto Irene. Si fida di me, eppure, mi conosce solamente da un giorno. Questo mi porta a pensare che ha avuto problemi nella sua infanzia e in me vede una figura che le è sempre mancata.
Una ragazza sola, lasciata a se stessa, considerata troppo piccola per avere ruoli importanti all'interno di una famiglia importante.
Il padre severo, la madre assente.
-"Holmes, non urti la sensibilità della ragazza.”- ho appena esposto al mio amico le mie congetture su Vanessa Coen e lui, prontamente, comincia a farmi la predica- “Se ha passato tutte queste cose, sicuramente non è una buona idea dirgliele in faccia"-
-"No, almeno per il momento. Devo sapere di più sulla ragazza! Inoltre non ha notato che è molto misteriosa?"-
-"Io ho notato solo una cosa Holmes, che le ricorda molto Irene Adler. Ma non è la stessa persona, solamente perchè si vestono similarmente e hanno lo stesso modo di approcciarsi non"-
-"Hanno lo stesso profumo...- interrompo Watson e proferisco flebilmente- ...quello che Irene prendeva in Francia, a Parigi."-
-"Moltissime donne useranno quel profumo in tutto il mondo!"
-"Adesso mi scusi Watson! Ho un caso da risolvere, visto che lei non vuole aiutarmi, mi aiuterà quella splendida ragazza."-
-"Holmes, non faccia il bambino."-
-"Se fosse venuto lei con me, avrei detto quel splendido ragazzo!"- detto questo scendo le scale.
Subito la intravedo, immobile, davanti alla soglia della porta. 
Piange. 
A cosa starà pensando, a sua madre, a suo padre, a sua sorella?
-"Allora è pronta?"-
-"Si, sono pronta!"-
-"Sta bene?"- asciuga frettolosamente la lacrima che le è scappata dagli occhi.
Ci dirigiamo fuori e le chiedo quello che voglio sapere da quando è arrivata, qualcosa che mi interessa. Può cambiare tutte le mie teorie su questa strana ragazza.
-"Ha sorelle?"-
Pov Vanessa
-"Perchè me lo chiede?"- domando. 
-"Pura curiosità!"- stiamo camminando fianco a fianco, a braccetto, come una coppia di novelli sposi che si dilettano in una passeggiata tranquilla.
-"Comunque no, non c'è nessuna che sia degna di portare il nome di sorella."-
-"Capito Mrs Coen."-
Ho evaso nella risposta? Forse si, ma è come deve essere fatto.
-"Siamo a Trafalgar Square adesso."-
-"Si, Mrs Coen."-
-" Il 323 A non deve essere molto lontano da qui, precisamente, dovremmo girare a sinistra adesso."
Prendiamo la strada che porta alla sinistra.
-"Non dovrebbe mancare tanto, ancora poche case."-
-"Si, ed eccola qui!"-
La casa è grigia, smorta. Nemmeno un filo di vita attorno. L'erba è giallastra, secca, pietosa, le finestre sono chiuse, ma la porta è aperta, spalancata.
-"Pensa che ci sia qualcuno dentro?"- 
-"No, penso sia un avvertimento."-
-"Un avvertimento? Non la capisco Mr Holmes."-
-"Sente la canzone?"-
-"Si, è ‘Die Forelle’ di Schubert, se non sbaglio."-
-"Esattamente! Questa canzone, mi è stata d'avvertimento già la prima volta che ho incontrato il professore all'università, dopo una lezione. La trota, tradotto nella nostra lingua. Parla di un pescatore e di un pesce che viene pescato, ovviamente."-
-"Chi dei due è stata 'la trota'?"- chiedo, afferrando al volo la metafora.
-"Pensavo lui, ma adesso mi rendo conto che nessuno dei due è stato ‘la trota’."-
-"Questa è la prova che è vivo!"-
-"Si e inoltre sa dove ci troviamo, quindi è meglio tenere un profilo basso."-
-"Che cosa facciamo?"-
-"Per adesso, torniamo a casa e riflettiamo su come agire, ma deve esserci qualcosa che mi sfugge."-
Siamo tornati a casa. Mrs Hudson, mi raggela ad ogni sguardo che le rivolgo. 
Insomma, non ho combinato niente di male, quindi non ho motivo di sentirmi in torto.
Busso alla porta della stanza di Holmes, e la schiudo leggermente.
-"Chiedo il permesso di accedere alla sua reggia Mr Holmes."-
-"Permesso accordato."- entro per la seconda volta in quella camera polverosa e disastrata. 
Ovunque vi sono documenti sparsi, il tavolo sembra invisibile per i cumuli di libri che vi sono poggiati sopra, sembra che si sorreggano da soli, come sostenuti da fili invisibili.
Il pavimento è quasi scomparso, a parte per le poche macchie rosse, indizio inequivocabile che il pavimento esiste.
Le tende, scure come la pece, celano le finestre  e non fanno trasparire nemmeno un raggio di sole.
Le poltrone sono occupate entrambe da Holmes. Poggia il corpo su una e i piedi su un'altra.
Le braccia congiunte sopra la fronte, dove ricade qualche ciocca dissidente. 
E' perfetto. 
-"Mi osserva Mrs Coen?"-
-"Si, e osservo anche la confusione e il disordine dentro questa stanza. Da quanto tempo non apre le finestre? Ieri era buio e non me ne sono resa conto, ma qui dentro c'è la polvere anche nell'aria!"-
Mi avvio con passi sicuri verso la finestra.
-"No, no aspetti!”- scosto le tende- “Vuole accecarmi?” -  e apro le finestre. Finalmente dell'aria fresca e un po’ di luce entrano nel tetro della camera-  “E ghiacciarmi?"-
-"Oh, andiamo Mr Holmes, solo pochi minuti, per sostituire un po’ l'aria!"-
Mi volto ed esco dalla stanza alla ricerca di un panno per pulire.
Pov Holmes 
Il mio occhio investigatore si poggia su un oggetto che, è appena scivolato dalla tasca di Mrs Coen.
Mi alzo e balzo su quell’oggetto. Lo raccolgo, è un fazzoletto, con sopra incisa una A. Lo stesso identico fazzoletto che porta Irene. 
La A rossa, il pregiato tessuto bianco, immacolato. Il profumo parigino sopra di esso inebria i miei sensi, anche se la proprietaria non è la stessa, ma l'effetto, se può esserlo, è più potente.
Perchè lei possiede questo fazzoletto?
Sento dei passi davanti alla porta della camera.
-"Holmes, ha deciso di intraprendere la carriera di casalinga?"-
-"Non è il momento di scherzare Watson!”- lo ammonisco- “Guardi cosa è appena scivolato dalla tasca di Mrs Coen.”- dò il fazzoletto al mio compagno Watson- “Adesso cosa mi dice?"-
-"E' lo stemma degli Adler."- Watson è incredulo  davanti a quel pezzo di stoffa.
-"Watson è qui.”- prendo frettolosamente il fazzoletto dalle mani di Watson e lo metto in tasca, la ragazza mi guarda e riprende- “Mi aiuti."- dice passandomi un panno.
-"La mia stanza è perfetta come è! Tutto si trova nel posto adeguato, quindi non tocchi niente."-
-"Va bene, va bene, non c'è bisogno di alterarsi."-
Nascondo più in basso il fazzoletto nella mia tasca.

 

Mi dirigo in camera velocemente, metto i miei vestiti, quando sento dei passi davanti all'uscio. Mi giro e osservo chi si trova davanti alla mia porta.

-"Zia, cosa ci fa qui?"-

-"Ti sei già fatta coinvolgere, nipote'"-

-"Zia non faccia dei drammi, è solo un’indagine."-

-"Su Moriarty! Devo ricordarti come è finita l'ultima volta? Con Holmes giù da una cascata in Svizzera! Non voglio che tu tenga troppo a quell'uomo."-

-"Sa che non sarei riuscita a stare lontano da lui; io e lui siamo molto simili."-

 -"No, voi due siete troppo diversi da considerarvi simili. Pensaci."-Mrs Hudson si allontana, con passi brevi e pigri. 

Così diversi da considerarci uguali. Questa espressione è fissa nella mia mente. Diversi o uguali? Chi lo sa, solo il tempo lo dirà.

Imbocco anche io la via che porta al piano sottostante a questo, il piano terra. Le scale mi sembrano infinite, un passo sembra durare una giornata intera. Forse ha ragione lei, forse mi sono fatta coinvolgere troppo. Di già! Vanessa! Sei sempre la solita sentimentale e stupida ragazzina. Troppo piccola per avere incarichi importanti, sempre io.

Quella che non è adeguata. 

So cosa voglio, ma non di cosa ho bisogno.

Forse ho paura. No, sicuramente ho paura. Paura di non essere adeguata. La paura che fin da bambina ho.

Potrebbe andare peggio. Potrebbe andare meglio.

La mia infanzia distrutta. Voglio qualcuno, qualcuno che non mi conosca, che non mi abbia mai conosciuto fino ad adesso. Che mi veda per quello che sono veramente, per quello che dimostro, per quello che so dare alle persone. E forse, in quell'uomo vedo qualcuno di simile. Vedo fiducia, in lui vedo la luce.

-"Allora è pronta Mrs Coen?"- senza accorgermene, Holmes è vicino a me.Lavo via dal mio viso una lacrima ribelle, che con forza si era insinuata tra i miei occhi e insolente è scesa, senza compassione per una povera ragazza.

-"Si, sono pronta."-

-"Si sente bene?'"- nessuno me l'ha mai chiesto, ed io adesso veramente non so cosa rispondere. Sembra strano che nessuno mi abbia mai posto questa domanda in tutta la vita.

-"Cosa?"- rispondo quasi stupefatta.

-"Stava piangendo quando sono sceso. Sta bene?"-

-"Si, sto bene.”- non essere debole! Nessuno nella tua famiglia lo è! Osservo meglio Mr Holmes, indossa una barba lunga ed un naso finto

- "Ma come si è conciato?"- chiedo.

-"Sono sotto copertura Mrs Coen! E lo sarà anche lei. Non voglio correre il rischio che la riconoscano, per il futuro quindi, metta questa!"-Holmes mi ha appena messo tra le mani una parrucca dai capelli color ebano.

La metto.

-"Eh si, ha proprio ragione."-

-"Cosa? Mi fa essere ripetitiva Mr Holmes!"-

-"Sta meglio con i capelli corti. Si si, ha ragione lei."-

-"Allora cosa ha in mente di fare?"-

-"Per ora solo osservare. Faremo finta di essere marito e moglie insieme per una passeggiata romantica tra le vie di Londra, fino all’indirizzo del libretto, e daremo un'occhiata dentro."- mi esprime le sue congetture.

-"Bene."- rispondo anche se quel "romantica" non mi convince poi molto.

-"Vuole, gentilmente, prendere il mio braccio?"- metto il mio braccio sotto al suo e appoggio la mano. 

-"Mi scusi se non le dò il braccio destro, ma dopo il primo scontro con Moriarty, mi sono lesionato la spalla e duole ancora."-

-"Non c'è nessun problema. Il signor Watson non viene con noi?"-Parlando siamo usciti dalla casa e ci troviamo nella grande strada gremita di persone.

-"No.- continua Holmes- Il novello sposo per il momento non ha intenzione di essere coinvolto, ma fortunatamente posso contare su di lei."- annuisco rivolta a lui.

- “Mi racconti qualcosa di più su di lei."-

-"Cosa vuole sapere di preciso?"-

-"Ha sorelle?"- chiede.

Ecco la domanda che mi aspettavo.



Pov Holmes

Quella ragazza mi ricorda molto Irene. Si fida di me, eppure, mi conosce solamente da un giorno.

Questo mi porta a pensare che ha avuto problemi nella sua infanzia e in me vede una figura che le è sempre mancata.

Una ragazza sola, lasciata a se stessa, considerata troppo piccola per avere ruoli importanti all'interno di una famiglia importante. Il padre severo, la madre assente.

-"Holmes, non urti la sensibilità della ragazza."- ho appena esposto al mio amico le mie congetture su Vanessa Coen e lui, prontamente, comincia a farmi la predica

-"Se ha passato tutte queste cose, sicuramente non è una buona idea dirgliele in faccia"-

-"No, almeno per il momento. Devo sapere di più sulla ragazza! Inoltre non ha notato che è molto misteriosa?"-

-"Io ho notato solo una cosa Holmes, che le ricorda molto Irene Adler. Ma non è la stessa persona, solamente perchè si vestono similarmente e hanno lo stesso modo di approcciarsi non"-

-"Hanno lo stesso profumo...- interrompo Watson e proferisco flebilmente- ...quello che Irene prendeva in Francia, a Parigi."-

-"Moltissime donne useranno quel profumo in tutto il mondo!"-

-"Adesso mi scusi Watson! Ho un caso da risolvere, visto che lei non vuole aiutarmi, mi aiuterà quella splendida ragazza."-

-"Holmes, non faccia il bambino."-

-"Se fosse venuto lei con me, avrei detto quel splendido ragazzo!"- detto questo scendo le scale.

Subito la intravedo, immobile, davanti alla soglia della porta. 

Piange.

A cosa starà pensando, a sua madre, a suo padre, a sua sorella?

-"Allora è pronta?"-

-"Si, sono pronta!"-

-"Sta bene?"- asciuga frettolosamente la lacrima che le è scappata dagli occhi.Ci dirigiamo fuori e le chiedo quello che voglio sapere da quando è arrivata, qualcosa che mi interessa. Può cambiare tutte le mie teorie su questa strana ragazza.

-"Ha sorelle?"-



Pov Vanessa

-"Perchè me lo chiede?"- domando. 

-"Pura curiosità!"- stiamo camminando fianco a fianco, a braccetto, come una coppia di novelli sposi che si dilettano in una passeggiata tranquilla.

-"Comunque no, non c'è nessuna che sia degna di portare il nome di sorella."-

-"Capito Mrs Coen."-

Ho evaso nella risposta? Forse si, ma è come deve essere fatto.

-"Siamo a Trafalgar Square adesso."-

-"Si, Mrs Coen."-

-" Il 323 A non deve essere molto lontano da qui, precisamente, dovremmo girare a sinistra adesso."- Prendiamo la strada che porta alla nostra sinistra.

-"Non dovrebbe mancare tanto, ancora poche case."-

-"Si, ed eccola qui!"-

La casa è grigia, smorta. Nemmeno un filo di vita attorno. L'erba è giallastra, secca, pietosa, le finestre sono chiuse, ma la porta è aperta, spalancata.

-"Pensa che ci sia qualcuno dentro?"- 

-"No, penso sia un avvertimento."-

-"Un avvertimento? Non la capisco Mr Holmes."-

-"Sente la canzone?"-

-"Si, è ‘Die Forelle’ di Schubert, se non sbaglio."-

-"Esattamente! Questa canzone, mi è stata d'avvertimento già la prima volta che ho incontrato il professore all'università, dopo una lezione. La trota, tradotto nella nostra lingua. Parla di un pescatore e di un pesce che viene pescato, ovviamente."-

-"Chi dei due è stata 'la trota'?"- chiedo, afferrando al volo la metafora.

-"Pensavo lui, ma adesso mi rendo conto che nessuno dei due è stato ‘la trota’."-

-"Questa è la prova che è vivo!"-

-"Si e inoltre sa dove ci troviamo, quindi è meglio tenere un profilo basso."-

-"Che cosa facciamo?"-

-"Per adesso, torniamo a casa e riflettiamo su come agire, ma deve esserci qualcosa che mi sfugge."-


Siamo tornati a casa. Mrs Hudson, mi raggela ad ogni sguardo che le rivolgo.

 Insomma, non ho combinato niente di male, quindi non ho motivo di sentirmi in torto.

Busso alla porta della stanza di Holmes, e la schiudo leggermente.

-"Chiedo il permesso di accedere alla sua reggia Mr Holmes."-

-"Permesso accordato."- entro per la seconda volta in quella camera polverosa e disastrata. Ovunque vi sono documenti sparsi, il tavolo sembra invisibile per i cumuli di libri che vi sono poggiati sopra, sembra che si sorreggano da soli, come sostenuti da fili invisibili.

Il pavimento è quasi scomparso, a parte per le poche macchie rosse, indizio inequivocabile che il pavimento esiste. Le tende, scure come la pece, celano le finestre  e non fanno trasparire nemmeno un raggio di sole.Le poltrone sono occupate entrambe da Holmes. Poggia il corpo su una e i piedi su un'altra. Le braccia congiunte sopra la fronte, dove ricade qualche ciocca dissidente. E' perfetto. 

-"Mi osserva Mrs Coen?"-

-"Si, e osservo anche la confusione e il disordine dentro questa stanza. Da quanto tempo non apre le finestre? Ieri era buio e non me ne sono resa conto, ma qui dentro c'è la polvere anche nell'aria!"-

Mi avvio con passi sicuri verso la finestra.

-"No, no aspetti!"- scosto le tende-Vuole accecarmi? -  e apro le finestre. Finalmente dell'aria fresca e un po’ di luce entrano nel tetro della camera- E ghiacciarmi?"-

-"Oh, andiamo Mr Holmes, solo pochi minuti, per sostituire un po’ l'aria!"-Mi volto ed esco dalla stanza alla ricerca di un panno per pulire.


Pov Holmes 

Il mio occhio investigatore si poggia su un oggetto che, è appena scivolato dalla tasca di Mrs Coen.

Mi alzo e balzo su quell’oggetto. Lo raccolgo, è un fazzoletto, con sopra incisa una A.

Lo stesso identico fazzoletto che porta Irene. 

La A rossa, il pregiato tessuto bianco, immacolato. Il profumo parigino sopra di esso inebria i miei sensi, anche se la proprietaria non è la stessa, ma l'effetto, se può esserlo, è più potente.

Perchè lei possiede questo fazzoletto? Sento dei passi davanti alla porta della camera.

-"Holmes, ha deciso di intraprendere la carriera di casalinga?"-

-"Non è il momento di scherzare Watson!"- lo ammonisco-Guardi cosa è appena scivolato dalla tasca di Mrs Coen.- dò il fazzoletto al mio compagno Watson- Adesso cosa mi dice?"-

-"E' lo stemma degli Adler."- Watson è incredulo  davanti a quel pezzo di stoffa.

-"Watson è qui."- prendo frettolosamente il fazzoletto dalle mani di Watson e lo metto in tasca, la ragazza mi guarda e riprende

-"Mi aiuti."- dice passandomi un panno.

-"La mia stanza è perfetta come è! Tutto si trova nel posto adeguato, quindi non tocchi niente."-

-"Va bene, va bene, non c'è bisogno di alterarsi."-Nascondo più in basso il fazzoletto nella mia tasca. 

 

Angolo Autrice


Grazie mille a chi ha letto la storia e a chi ha recensito. Un grazie particolare alla mia Beta IstillRemember! 

Spero che questo nuovo capitolo vi piaccia e che dopo averlo letto investighiate un pò come farebbe Holmes! Sono contenta che il secondo capitolo sia stato apprezzato di più!

Bene ditemi che ne pensate 


xoxo flower_moon

 

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