It's our Paramour;

di BarelyLegal
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Here We Go Again. ***
Capitolo 2: *** Well, it's not this hard. ***
Capitolo 3: *** Down, to you, you're pushing and pullin'me down, to you. ***
Capitolo 4: *** All I wanted was you. ***
Capitolo 5: *** Cause there's no hope for today. ***
Capitolo 6: *** And if it ends today. ***
Capitolo 7: *** Cause all we know is falling, it falls. ***
Capitolo 8: *** There's always another day. ***
Capitolo 9: *** We are just misguided ghosts. ***
Capitolo 10: *** Let this go. ***
Capitolo 11: *** This time we're not giving up. ***
Capitolo 12: *** Bury the castle. ***
Capitolo 13: *** I don't want to start over again. ***
Capitolo 14: *** Everything has changed. ***



Capitolo 1
*** Here We Go Again. ***


La scrissi un pò di tempo fa su un quaderno mentre stavo a scuola, e per vostra felicità ha già un finale!! (Yeeee!) Ok, la smetto. Basta che sappiate che adoro la coppia Joshley, nonostante so che (almeno adesso) loro non si frequentano più, nemmeno come amici. Faccio di Jenna una stronza e di Kat una santarellina. Ma in verità per me sono il contrario. Se anche voi non sapete come passare il tempo...prego!! Leggete questa cosa!! Fa un pò pena, anche perchè alla fine è sempre la stessa D: Ma...boh, l'ho scritta e la condivido, if you're reading this, thanks. If you're not reading this, maybe you don't even read this. So, vi lascio alla lettura!! Spero buona...ci si vede alla fine! Yheam!!







Abbassai lo sguardo «Jenna ti starà cercando» lui sorrise di sbieco «Non mi importa» fece uscire in un sussurro. 
Alzai la testa, sentendomi bloccare il respiro quando notai come si fosse avvicinato.
La voce mi uscì più flebile e acuta di quanto avessi voluto «Si starà preoccupando...» si avvicinò.
Era quasi ad un palmo dal mio volto, e quella sera stava anche più sexy del solito, era ufficiale che impazzivo per quella maglia nera al quanto aderente. Cavolo Joshua, volevi farmi impazzire? «Te l’ho detto, adesso non mi importa» rispose.
Sorrisi, ma i pensieri presero a mangiarmi la testa con un tarlo. “Allora perchè lo hai fatto Josh? Perchè l'hai sposata? Perchè? Tu, tu eri il mio mondo, prima che ci trasformassimo in fragili cose distrutte. E perchè continuiamo così? A non riuscire a fare l'uno meno dell'altra? Io amo Chad e tu..tu ami Jenna! Tu DOVRESTI amare Jenna! Perchè siamo qui, di nuovo? Perchè ci cerchiamo ovunque siamo? Perchè non riusciamo a voltare pagina e a mandare avanti le vite che già abbiamo? Però anche io, sono sempre qui, e non riesco ad andarmene. Dannazione Josh, ti sto gridando che ti amo così tanto, ma tu non puoi decifrare i miei pensieri.”
Si avvicinò ancora.
Sapevo che quello che stavamo facendo io ed il mio chitarrista era sbagliato, ed erano state infinite le volte in cui mi dicevo che dovevamo chiuderla, ma come potevo non perdermi nei suoi occhi color cioccolato fondente e nelle sue braccia che mi circondavano come torri?

 

Stavo per dirglielo, stavo per provare a dirglielo, come ogni volta, ma non ci riuscii, perché trovai già le sue labbra sulle mie, quelle labbra che nonostante tutto desideravo ancora, quelle labbra che  quel sabato 3 Aprile vidi posarsi sulle labbra di un’altra in simbolo di unione eterna.
Fu come se un martello mi avesse colpito lo stomaco, un dolore piccolo ma acuto, che non voleva farmi trattenere le lacrime, e lo sguardo di Josh poco prima del “sì”, quello sguardo che mi fece ancora più morire, un’ondata di tristezza, senso di colpa e supplica, forse di perdono.
I miei occhi lucidi dovevano essere per l’emozione, emozione perché il mio compagno di band, nonché mio migliore amico, aveva trovato la donna con cui passare il resto dei suoi giorni. Taylor mi guardava preoccupata, lo sapeva, sapeva tutto di noi, e per com’era romantica e fantasiosa lei voleva che mi alzassi nel “Parli ora o taccia per sempre”.
«Taylor, lo sai che non rovinerei mai un’occasione del genere, non sono il tipo...» «Sì, ma anche Josh non è il tipo che sposerebbe la ragazza sbagliata, e lo sta facendo. » puntai nuovamente il mio sguardo su di loro.
Jenna gli sorrideva raggiante, lui le aveva preso le mani, che notai guardava intensamente.
Sollevò lo sguardo su quello di Jenna. Lei gli sillabò un “Ti amo” e lui le sorrise di sbieco.
«Vorresti fossi io, non è vero?» pronunciai in silenzio come se gli stessi parlando.
Poi quella promessa, quella dannata promessa di amore eterno «Dì di no Josh, scappiamo via, adesso» volevo gridarglielo, speravo davvero che lui si voltasse, chiedesse scusa e decidesse di scappare con me.
Ma certe cose esistevano solo nei film, e me ne resi conto non appena partirono gli applausi.
Auguri.


Ci eravamo promessi di chiuderla lì, ma quando sei in tour, con il tuo ex ragazzo, da soli senza rispettiva moglie (per quelle poche volte che si allontanava da lui) e fidanzato (che per me non era un problema perché era anche lui di continuo in tour e ci vedevamo solo verso la fine dell’anno) diciamo che resistere non era così facile come sembrava.
Ma stare con Josh, rimanere a parlare tra le sue braccia di tutto, consigliarci a vicenda, era tutto quello di cui avevo bisogno. Con Chad non lo facevo mai, quelle poche volte che riuscivamo a trovarci sicuramente non le usavamo per parlare, e poi con lui sarebbe stato inutile.
Una volta provai ad iniziare una conversazione, ma lui mi rispose con una cosa del tipo “Me la dici dopo”.
Ne parlai con Dak, e lei disse che era normale, ci vedevamo una volta ogni 6 mesi se non di più.
Avevo pensato parecchie volte di finirla con un classico “restiamo amici”, ma non me la sentivo.
Amavo Chad, ma certe volte era più un affetto “amichevole”, il mio cuore non batteva quando lo vedevo.
Mi ripetevo fosse normale, e che l’amore non doveva basarsi su stupidi batticuori.


I pensieri smisero di tormentarmi la mente nel momento in cui le sue labbra si posarono sul mio collo.
Avevo le dita intrecciate  nei suoi capelli e la mia voglia di farlo smettere era uguale a zero.
Come potevo cancellarlo dalla mia vita?
Ci completavamo, eravamo l’uno l’essenza dell’altro, mi conosceva persino meglio di Dak e sapeva tutti (e dico tutti) i miei punti deboli, e dovrei aggiungere al contrario di Chad.
Quella sera fu Josh che mi venne a trovare, senza un preavviso e senza che io glielo chiedessi.
Avevamo finito il tour di Ottobre da meno di una settimana, e quella sera mi stavo rilassando sul mio divano guardando (almeno per la terza volta) “Nightmare Before Christmas”.
Adoravo il personaggio di Sally, e io e Chad avevamo deciso che ad Halloween ci saremmo vestiti come loro.
Poi i tre tocchi precisi alla porta, e io che andai ad aprire sperando di non essermi sbagliata.
Dopotutto indossavo solo la camiciona che Chad mi aveva lasciato e i capelli erano alzati in qualcosa di indefinito che doveva essere una coda. E poi...bhè, era lui, ovvio no?
L’ho fatto entrare e se n’è uscito con «Bella  camicia».
Certe volte dimenticavo fosse di Chad, al ché gli ho spiegato che me l’aveva lasciata prima di ripartire per il tour e lui «Non c’è bisogno che ti giustifichi...e se ti lasciassi io una mia maglia la indosseresti?» e il mio pensiero in quel momento fu “Ovvio” ma non so perché non glielo dissi, e me ne uscii con la scusa di Jenna.


«And here we go again..» gli canticchiai io.
Lui sembrò bloccarsi per poi posare nuovamente il suo sguardo su di me «Hayley…io so che questo è sbagliato, soprattutto nei confronti di Jenna e Chad ma…io ti amo, e non è colpa mia se non posso fare a meno di te. Ho provato a dimenticarti, ma...cavolo Hayles, penso che tu sia davvero la mia droga. Ogni notte, quando mi addormento, spero di svegliarmi la mattina e di trovare te al mio fianco. Forse ho fatto una cazzata a sposare Jenna ma...nn lo so nemmeno io».
Il suo sguardo parve perdersi nel vuoto.
Gli presi il volto fra le mani e lo baciai.
In quel momento penso fosse l’unica risposta di cui avesse bisogno. 








Fine primo caaapitolooo!! Hope you enjoyed it :33 Sì, per chi non l avesse capito, i Farro Bros non se ne erano ancora andati ma...bhè, sì, lo stanno per fare. So che questo primo capitolo è un pò incasinato, ma non chiedetemi il perchè, comunque i prossimi saranno più "tranquilli" u.u Infatti questo è quello che mi piace di meno. Btw...hear y'all in the next chapter!! Oh, e la cosa più importante, anche se vi ha fatto schifo, grazie di averlo letto, e di aver ritagliato quei 5/10/15 minuti della vostra vita per farlo.
Peace and LoL;
-Becky.

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Capitolo 2
*** Well, it's not this hard. ***


Ok, è mezzanotte passata, è dalle 22 che ricopio, il capitolo non è finito, ma purtroppo sono costretta a dividerlo D: Byyy theee waayyy grazie per tutti i commenti agflafkajhflashfla sul primo capitolo *w* Siete troppo troppo troppo teneri, grazie :'D Spero che questo vi piaccia più del primo, ci si sente alla fine!! YHEAM!!









Le prime luci dell’alba mi accarezzarono dolcemente il volto.
Aprii lentamente gli occhi stiracchiandomi fra le coperte quando la mano urtò qualcosa accanto a me.
Josh era lì, il petto scultoreo da divinità greca, la bocca socchiusa e il respiro profondo e regolare.
Sorrisi fra me e me e senza far rumore scesi dal letto prendendo la sua maglia dal pavimento.
La indossai e rientrai sotto le coperte, accucciandomi sul suo petto nel modo più delicato possibile, non volevo svegliarlo.
Sentivo il suo torace gonfiarsi e sgonfiarsi, quasi fosse una culla, e i battiti del suo cuore, quel cuore che diceva di battere solo per me.
Rimasi ad ascoltarlo, era così preciso e carico, come un tamburo sott’acqua.
Vi era un silenzio quasi innaturale, disturbato solo dai nostri respiri.
Poi sentii il suo braccio avvolgermi per le spalle «Buongiorno» gli sussurrai «Scusa se ti ho svegliato» lui mi strinse più a se dandomi un bacio sulla fronte «Mi sarei svegliato comunque e, perché tu lo sappia, mi mancava questo risveglio» sorrisi ringraziando che lui non si fosse ancora del tutto svegliato, altrimenti si sarebbe accorto del colorito rosso che era comparso timidamente sulle mie guance.
La finestra era aperta, l’aria leggermente frizzante.
Puntai il mio sguardo fuori «Piove» sussurrai .
Lui girò leggermente la testa e guardò fuori sbirciando con un occhio «Penso mi farò una bella doccia se continua così».
Il ticchettio delle gocce sul tetto stava diventando sempre più insistente, e dopo poco si aggiunsero anche dei tuoni.
Mi strinsi più forte a lui «Posso prestarti un ombrello, ne avrò almeno una decina»
«No, poi Jenna inizierebbe a farmi troppe domande su “Di chi è, da dove lo hai preso” e così via, devo ancora trovare una buona scusa per stanotte..».
Abbassai lo sguardo e sorrisi di sbieco «Per un attimo..mi ero dimenticata di tutto, di Jenna, di Chad, stavo per alzarmi per andare a preparare la colazione e farti una sorpresa , e poi a pranzo andare al ristorantino di Frank Groove, dove mi portasti al nostro “primo appuntamento ufficiale”» sorrisi ricordando quel giorno.
«Mi dispiace Hayles...lo sai che io rimarrei , anche per tutta la vita se potessi, ma Jenna mi aspetta, e non posso farla aspettare oltre...» scacciai una lacrima «Giusto, la povera Jenna» mi scostai bruscamente dal suo abbraccio «Allora perché diavolo sei qui?? Forse la tua cara “mogliettina perfettina” Jenna non è brava a letto come la sottoscritta?? O forse ti stavi annoiando e hai pensato “Bene, dato che ci sono, vado a farmi una scopata con Hayley! Non è vero Josh??» lui si sollevò e contrasse la mascella «Hayles, non sai cosa dici» lo guardai «Sì che lo so Josh, so che se tu mi avessi amato davvero non ti saresti sposato con Jenna, so che se tu mi avessi amato davvero adesso rimarresti qui con me, mandandola al diavolo» «Hayley, non puoi capire, non è facile come pensi...».
Strinsi i pugni «Certo, è sempre così, allora sono davvero stupida se non posso capire» lui mi si avvicinò «Piccola...tu non sei stupida, è che...è una situazione difficile, ok? Io ti amo, altrimenti non sarei qui adesso. E se davvero pensi che io sia venuto solo que quello, è la cazzata più grande che tu abbia mai potuto dire. Se davvero fosse stato solo per quello adesso non sarei ancora qui, non credi?» puntai il mio sguardo fuori «Sei fortunato, sembra stia smettendo di piovere».
Chiusi piano gli occhi ed espirai lentamente. Sentii la sua mano posarsi sulla mia guancia ma non mi mossi, cercai di imprimere quel momento nella mia mente più che potevo.
Non volli aprire gli occhi, pensando  che poi forse, riaprendoli quando lui se ne fosse andato, avrebbe fatto meno male.
Invece sentii il flebile squillo di un cellulare e, dopo nemmeno il secondo, le grida di Jenna mi raggiunsero come se fossero al megafono.
Aprii gli occhi sorpresa «Tesoro, sì, lo so, scusa, sì sì, lo so, ma, ho capito, se mi lasci spiegare» Jenna sbraitava come una mitragliatrice.
Mi chiedevo ancora come Josh potesse stare con una pazza del genere.
Sentii che finalmente si era zittita e Josh iniziò a parlare »Tesoro, ieri sera sono andato a casa di Taylor perché dovevamo provare una nuova canzone» si girò a guardarmi e io persi subito il cellulare per chiamare Tay. Mentre cercavo il numero sentii Jenna dire «C’era anche lei?» mi bloccai e lo guardai «Sì, ovvio Jenna, di sicuro le canzoni non le cantiamo io e Taylor».
La sentii alzare di nuovo la voce «E perché diavolo non sei venuto a casa?? Josh, maledizione, solo che so che stava quella io...» la sentii espirare profondamente «Tesoro, sono rimasto a casa di Taylor perché ci siamo sbrigati tardi, io ero stanco e non me la sentivo di guidare, se non ci credi abbiamo provato fino alle 4».
Io mi affrettai a chiamare Tay.
Rispose dopo poco, lo avevo svegliato  «Hayles ma...sai che ore sono??» guardai l’orologio «Le 7, ma non è questo l’importante, Tay, devi farmi un favore, ti supplico» «Mmh..ok bomba, per te tutto, basta che non siano richieste sconce» risi «Tay!! Ma cosa vai a pensare! Devi solo coprire...me e Josh.» la sua voce si fece più forte «Cosa?? Voi...di nuovo??Hayley, lo sai...» «Sì, lo so, ve lo avevo promesso, ma ne parliamo in un altro momento, ok? Adesso mi serve che in caso ti chiami Jenna, io e Josh ieri sera eravamo venuti a casa tua per provare, poi io verso le 23 me ne sono andata e tu e Josh avete provato fino alle 4 e siccome era tardi, lui è rimasto da te, ok?» ci fu silenzio prima che sentissi «Hem..non ci ho capito granchè ma penso di riuscirci . Ma è l’ultima volta H-Bomb, ok?» annuii «Sì Tay...e grazie, davvero...oh, e ti supplico, non dire niente a Jeremy, ok? Se lo sa uccide Josh e capace che mi chiude in una torre stile Rapunzel» lui si mise a ridere «Sì, penso che Jeremy lo farebbe».
Ad un certo punto vidi avvicinarsi velocemente Josh  che iniziò a gridare «Taylor! Jenna vuole parlarti!» il cuore mi salì in gola «Tay...» «Ho sentito. Dì a Josh di avvicinare il cellulare al tuo» «Ok»,
Feci cenno a Josh di avvicinarsi «Taylor?!?»  sentii pronunciare in un acuto da Jenna «Oh, Jenna, qual buon vento. Spero ci sia un buon motivo per avermi svegliato».
La sentii sospirare e pensai “Brucia la sconfitta, eh?” «No, niente, scusa, volevo solo accertarmi che Josh fosse da te» «Nessun problema, ciao Jenna».
Josh si riportò il cellulare all’orecchio e sentii Jenna parlare con voce alquanto dolce e calma «Scusa amore, avrei dovuto crederti. E’ che...non lo so, penso che ogni volta che ci sia quella strega possa farti cadere in “tentazione”, però adesso che ci penso, tu non lo faresti mai, anche perché altrimenti il Signore me lo avrebbe fatto sapere. E torni per pranzo?»
Spostò lo sguardo su di me «Se non ti spiace pranzo fuori, torno oggi pomeriggio, ok?» «Ok...e, Josh, manchi molto sia a me che a Bagheera. Anche lui si è preoccupato. E la prossima volta, anche a notte fonda, ti prego, avvisami...mi fai fare anche la figura della matta con i tuoi amici! A proposito, quando ti deciderai a dirglielo?» accigliai lo sguardo “Dirci cosa?” «Hem...Jenna, poi ne parliamo, adesso devo andare, ok? Ciao» «Ok...Josh, ti amo» lui abbassò lo sguardo «Anche io».
Appena chiuse la chiamata gli andai in contro, ma lui continuava a guardare il display del cellulare «Cosa  dovresti dirci?» gli chiesi io.
Lui alzò lo sguardo, ma sembrava in tutti i modi non voler incrociare il mio «Niente».
Mi avvicinai di più a lui e lo costrinsi a guardarmi «Sei assurdo! Neghi davanti all’evidenza! Tu puoi andare a mentire a Jenna, ma non a me. Non sono ingenua come la tua mogliettina.» «Hayley smettila maledizione! Tu sei una persone e Jenna è un’altra! E’ vero, c’è una cosa, ma non posso dirtela adesso! Non voglio lasciarti così presto, ok? Non puoi semplicemente approfittare di questo giorno? Rimarrò con te tutta la mattinata e a pranzo, proprio come volevi tu, non ti basta questo? Lo sai» disse lui poggiando la sua fronte sulla mia «per te io comprerei la Luna se potessi, farei qualsiasi cosa, se tu mi dicessi “Buttai da un ponte” io lo farei, e poi non puoi venirmi a dire che tu per me sei solo uno “svago”, perché no, non lo sei, e se faccio tutto questo, se mento in continuazione a Jenna, è solo per te.»
Gli occhi mi diventarono lucidi. Presi il suo volto fra le mani «Sei uno sciocco, Neil.» rimanemmo così per un po’, fin quando lui non mi disse «Vado a preparare la colazione» lo guardai «Ma dovevo farlo io!» si allontanò «Mi fido più di me» disse ridendo.
Gli diedi un pugnetto sulla spalla «Guardalo! Allora ti perderai le mitiche Hayley-Omlette!» dissi io incrociando le braccia . Lui si avvicinò e dandomi un bacio sulla guancia disse «E tu proverai le mitiche frittelle di casa Farro» gli sorrisi «Dimenticavo, in the scorre sangue italiano» «Vado, aspettami qui» annui «Ok».
Mi sedetti sul letto per poi poggiare la testa sul cuscino.
Mi strinsi nella maglia, profumava di Josh.
Penso che se me l’avesse lasciata non l’avrei mai lavata.
Erano passati più di 10 minuti, nei quali rischiai almeno 3 volte di cadere nelle braccia di Morfeo.
Decisi di andare in cucina.
Andando in punta di piedi percorsi il salotto, e il profumo dello sciroppo d’acero mi solleticò le narici.







Davvero, mi spiace farvelo finire così D: Ma lo aggiorno subito, don't worry :DD Spero vi sia piaciuto e che continuiate a leggerlo, scusate se avete trovato degli errori grammaticali/di tempo/punteggiatura, ma a quest'ora non ci vedo nemmeno più =.= Aw, quindi ora è 31 OwO Figo, l'ultimo giorno dell'anno. Hyppi A-ye!! (??) Ok, bye!! ahahah Come prima, hear y'all in the next chapter! E 
grazie di averlo letto, e di aver ritagliato quei 10/15/20 minuti della vostra vita per farlo.
Peace and LoL;
-Becky;

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Capitolo 3
*** Down, to you, you're pushing and pullin'me down, to you. ***


Oddio!! Non ci credo, ce l'ho fatta!! Non mi uccidede se vi dico che più di metà testo l'ho scritto ascoltando questa http://www.youtube.com/watch?v=MjuU6j87gh8&feature=related , vero?? Però voi NON fatelo!! Non ci azzecca granchè con il capitolo!! ahahah ok, non mi perdo in chiacchiere, scusate se troverete degli errori, non l'ho proprio riletta *si inchina e chiede umilmente perdono* spero che comunque vi piaccia, ci vediamo come sempre alla fine. YHEAM!









«Penso che tu voglia farmi morire di fame» gli dissi poggiandomi allo stipite della porta alle sue spalle.
Si girò di scatto «E io penso che tu voglia farmi morire d’infarto» disse per poi sorridere e riprendere a cucinare.
Era ai fornelli, con solo i jeans e una specie di grembiule trovato chissà dove. Certe volte penso conoscesse casa mia meglio di me.
Mi avvicinai da dietro e lo abbracciai.
«Quasi fatto» mi assicurò, e di risposta gli mugolai un “Mh mh” «Non volevo farti scoprire l’ingrediente segreto della generazione Farro» disse ridendo «Pensa, non lo sa nemmeno Isabelle, mamma non si è ancora decisa a dirglielo» «Povera!» lui continuò «Bisogna essere degni per saperlo» concluse, come se fosse uno di quei vecchi saggi dei film di arti marziali che mi ritrovai a vedere alcune volte con Jerm.
Mi misi a ridere «Pensa a finire, non lo voglio sapere il tuo segreto, tanto sarei una frana in cucina comunque!» sorrise «Ah, se non ci fossi io...fui fortunato quando ci mettemmo insieme, già ti piacevo...»
Gli diedi uno spintone «E con questo?» fece spallucce «No, niente, stavo pensando...che se tu non fossi stata già cotta di me, avrei provato a conquistarti con la cucina...» sorrise lui mandandomi un’occhiata maliziosa.
Sorrisi. «Quindi adesso stai cercando di conquistarmi?» si voltò del tutto, posandomi le mani sui fianchi «Bhè, non penso di averne bisogno, la mia idea era semplicemente quella di farti cadere completamente ai miei piedi» gli misi le braccia intorno al collo «Bhè, calcolando che sei a petto nudo, con un grembiule da cucina...ti ha reso tutto più facile, caro Neil» lo guardai dalla testa ai piedi «Mentre non puoi immaginare come sto io, la mia maglia ti rende ancora più sexy mia cara Nichole» sorrisi «Non farmi passare la fame...» mi strinse di più a se «Ancora ti deve passare?» mi sollevò facendomi sedere sul tavolo alle mie spalle e posandomi le labbra sul collo «Però adesso mi dispiace lasciare lì quelle povere frittelle» pronunciai io in un sussurro, con gli occhi ancora chiusi e persa nei suoi baci.
Sentii le sue labbra sorridere sul mio collo «Cavolo, ho dei rivali, e io che pensavo mi avrebbero aiutato...» lo guardai «Cavolo Joshua, di sicuro non hai bisogno delle frittelle o di qualsiasi altra cosa per farmi cadere fra le tue braccia» lui sorrise di sbieco «Bhè, in effetti, nessuno riuscirebbe a resistere al mio fascino...» gli diedi un pugnetto «Sì, però non iniziare a darti arie...» lui mi strinse di nuovo a se mentre continuava a guardarmi.
Potevo perdermi in quel color fondente.
Riprendemmo a baciarci con più foga, quasi volessimo divorarci l’un l’altro.
Poi...
Un rumore sinistro dal mio stomaco rovinò il momento.
Mi bloccai “Maledizione!” lui si mise a ridere «Penso che il tuo stomaco sia contrario al tuo cuore in questo momento, sta reclamando vendetta» mi guardò per un po’ con quel suo raro sorriso ipnotico per poi aggiungere «Penso sia meglio mangiare» mi lasciò e si rigirò verso i fornelli dove stavano le frittelle.
Prese il piatto e me ne mise 5, con burro e sciroppo d’acero.
Presi un boccone, il gusto era sempre quello.
Chiusi gli occhi, e mi ritrovai nella cucina di casa Farro, una ragazzina di appena 15 anni.



«Tieni Hayley»  «Grazie signora Farro» lei mi sorrise quasi sforzatamente. Non avevo ancora capito cosa avesse contro di me, però non lo dava per niente a vedere, sembrava volesse riuscire a “sopportarmi”. «Figurati, devi conoscere il sapore delle fantastiche frittelle dei Farro!» le sorrisi, quando vidi Josh arrivare con una mano in quella della piccola Isabelle.
«Frittelle!!!» gridò lei entusiasta, e andò correndo in contro alla madre per reclamare un piatto.
Sentii Josh posarmi delicatamente la mano sul fianco, nel momento in cui la madre si girò per fare il piatto ad Isabelle, e poi farla scivolare velocemente non appena lei aveva ripuntato il suo sguardo su di noi notando che era arrivato il figlio. «Josh! Stavo facendo assaggiare ad Hayley le nostre frittelle. Poi quando ti dirò la ricetta potrai preparargliele tu» si rigirò, e lui riuscì a darmi un bacio fra i capelli.



«Hayls, tutto ok?» scossi la testa come per svegliarmi «Sì...mi stavo ricordando di quando tua madre me le fece assaggiare la prima volta» lui sorrise «Ricordo...avevo proprio una bella cotta per te, sai? Però nonostante tutti i segnali che ci mandavamo, nessuno dei due voleva fare il primo passo» abbassai lo sguardo e sorrisi «Eravamo piccoli...ma tu...hai mai pensato  a come sarebbe stato il tuo futuro? Se te lo aspettavi...così?» lui ingoiò l’ultimo boccone «Bhè, per prima cosa non avrei mai immaginato che mi sarei sposato così presto...tu sposeresti mai Chad? Se te lo chiedesse tipo...adesso?» il pezzo mi andò di traverso «C-cosa??» «Ho detto, se Chad ti chiedesse di sposarlo, anche oggi, tu accetteresti?» io rimasi immobile «Io...non credo, non così presto almeno. Non mi vedo per niente sposata, o a fare la “donna di casa” o adirittura...una mamma. Cavolo, no, non mi vedo per niente!» dissi io ridendo »Sono ancora io una bambina» lui annuì sorridendo di sbieco «Sì, lo sei».
Poi mi sorse una domanda «Josh...e se Jenna...» non riuscii a continuare. Mi guardò «E se Jenna cosa?» sospirai «Tu e Jenna siete sposati, no? E di solito chi si sposa lo fa perché vuole creare...una famiglia» lo vidi contrarre la mascella «Hayley...lo sai che sarà inevitabile...non penso così presto ma...» io sorrisi di sbieco «Poco ci manca». Abbassò il volto «Metto il piatto nel lavandino».
Sì alzò, il mio sguardo si era perso in una parte indefinita della cucina. Inspirai e ripresi a mangiare.
Poi si girò. Mi bloccai, prima che lui mi dicesse «Chiama i ragazzi, stasera io e Zac dobbiamo dirvi qualcosa.»










Za Za Zaaaan!!! ahahahah ok, il 99% già sa "cosa" devono dirgli, ma la storia non è finita qui!! uwu Spero non vi abbia annoiato, recensitee!! Almeno fatemi capire se vi piace o no!!! ahahah come sempre 
grazie di averlo letto, e di aver ritagliato quei 5/10/15 minuti della vostra vita per farlo.
Peace and LoL; 

-Becky;

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Capitolo 4
*** All I wanted was you. ***


*Si vergogna di questo capitolo quindi non aggiunge niente D:*






 




«Cosa?» il mio sguardo era visibilmente preoccupato.
«Hayley...te lo dirò stasera, adesso non è il momento».
Lo vidi dirigersi verso il salotto e accendere la televisione. L’unica cosa di cui avevo bisogno in quel momento era una bella doccia fredda, l’acqua riusciva a farmi scivolare con lei tutte le preoccupazioni.
Josh e Zac volevano parlarci.
Avevo un brutto presentimento.
Sentii bussare alla porta del bagno «Hayley, io vado a fare un giro, preparati per mezzogiorno che andiamo a pranzare da Frank Groove, ok?» «Ok» risposi, prima di sentire la porta chiudersi.
Mi sentii male, per un momento pensai che se la band non fosse esistita noi saremmo rimasti insieme. Fu un pensiero egoista, alla band dovevo tutto, quindi lo cacciai subito dalla mente.
Appena finito uscii e misi l’asciugamano intorno al corpo, e con un altro mi feci un turbante in testa.
Spalmai un po’ di crema principalmente sul volto e sulle braccia e mi tolsi il turbante, che era già diventato rosso. Si può dire che ne perdevo uno ogni volta.
Andai in camera e cercai qualcosa da mettere. Nell’armadio ripescai la maglia dell’associazione TWLOHA, ne avevo almeno cinque uguali di diverso colore, e un periodo indossavo principalmente quelle. Optai per quella nera con un semplice paio di jeans.
Quando finii di asciugare i capelli erano già arrivate le 12, e decisi di aspettare Josh rimanendo a guardare la TV.
Sentii suonare il campanello e andai ad aprire.
Il fiato mi si bloccò in gola.
«Jerm?!» lui sorrideva a 32 denti «Bomba! Sei viva!» entrò «...Cosa ci fai qui?» gli domandai, cercando di apparire il più naturale possibile.
Lui si girò «Hey, non posso più venire a trovare la mia migliore amica?» «Sì, sì, certo, è che...non ti aspettavo».
Mi squadrò «Stavi uscendo?» annuii e lui sorrise «Perfetto! Vengo con te, devo anche passare a prendere Kat dall’aeroporto, le farai una bella sorpresa!» mi morsi il labbro.
“Oh merda”.
«Hem...Jerm, tu inizia ad andare, ti raggiungo dopo...ok? Adesso ho un impegno» lui alzò un sopracciglio «Cosa c’è che non puoi dirmi?» abbassai lo sguardo «Jerm, ho da fare...ci vediamo verso le 16 a casa tua così passo anche a salutare Kat, ok? Ciao» lo chiusi fuori senza nemmeno dargli il tempo di dire qualcosa e mi affrettai a chiamare Josh.
«Stai arrivando?» «Sì, sono ad un isolato di distanza, il tempo di girare l’angolo» «No, aspetta a venire, c’è Jeremy, ma tanto adesso se ne sta andando. Ti avviso io, ok?» «Ok, allora intanto vado a prendere i croccantini per Bagheera» sorrisi «Ah, ok». Guardai fuori dalla finestra, aspettando che Jeremy girasse l’angolo. Sapevo che avrebbe aspettato, ma poi se ne sarebbe dovuto andare per forza per andare a prendere Kat, e passati una decina di minuti chiamai Josh.
 
Quando aprii la porta me lo ritrovai davanti con una rosa arancione in mano, legata semplicemente da un nastro bianco. «Puoi prenderla, ti assicuro che non c’è la minima traccia di qualche spina, non avrei mai corso il rischio di ferire la tua pelle perfetta» mi uscì un sorriso da bambina, emozionata come quando scartavo i regali a Natale, con la stessa luce negli occhi.
Gli saltai addosso e lo abbracciai «Josh...ti amo».
Lui mi guardò sorridendo, un aria quasi di sorpresa sul volto «Era da parecchio tempo che non me lo dicevi, e adoro quanto lo fai. L’ultima volta, se non sbaglio, fu sul tour bus, quando noi preferimmo rimanere a guardare un film mentre gli altri andarono a fare un giro.» io annuii «Ricordo, una delle rare sere in cui non c’era Jenna» «Già, si era fratturata la gamba e stavo anche per lasciare il tour» sorrisi «Fortunatamente non lo facesti» «E indovina chi mi fece cambiare idea»  mi sussurrò lui avvicinando il volto al mio orecchio e posandomi le mani sui fianchi.
Diciamo che in quel momento volli vendetta per quello che era rimasto inconcluso a colazione a causa del mio stomaco e non mi fermò nemmeno il sapere che dovevamo andare a pranzo da Frank Groove.
Lo presi per la maglia e lo attirai dentro, lasciando a lui il compito di chiudere la porta alle sue spalle con un calcio, mentre il suo sguardo era ancora perso nel mio.
Iniziò a spostarmi verso la camera, ma, per una volta, volevo avere io il controllo della situazione.
 
 
Entrammo e chiusi la porta a chiave, non volevo accadesse come nei film che sul più bello entrasse qualcuno.
Le uniche persone che avevano le chiavi di casa erano Chad e Dak. Avrebbe dovuto averle anche Josh, ma era meglio non rischiare, soprattutto con Jenna nei paraggi.
Lo spinsi sul letto e mi misi a cavalcioni sulle sue gambe.
Rimanemmo immobili per un po’, gli occhi puntati in quelli dell’altro e le sue labbra, che desideravo come una bambina davanti ad un negozio di dolci, ad un soffio dalle mie.
«Possibile che cambi atteggiamento così velocemente?» uscì dalla sua bocca in un sussurro.
Io sorrisi maliziosa «Non ti piace?» «Bhè, dire che mi fa impazzire è poco, mia cara Nichole» mi accarezzò la schiena ed ebbi un sussulto.
Possibile che stavo già perdendo la mia spavalderia? Decisi di non mollare.
Indietreggiai con il busto e con un solo gesto mi tolsi la maglietta. Josh mi fissava come se fossi una visione, e non potetti che sorridere. Mi avvicinai piano al suo volto, lo guardai ed indugiai. Lui mi morse il labbro «Ok, ho capito, hai decisamente scelto di farmi impazzire» io annuii e mi riavvicinai al suo volto. Gli morsi il labbro e iniziai a giocare con il suo piercing, mentre lui rimaneva immobile, gli occhi chiusi, la bocca socchiusa e un sorriso di piacere quasi impercettibile sulle labbra. “Ti farò rimpiangere di aver sposato quella gattara” pensai.
Era lì, di fronte a me, e avrei potuto fargli quello che volevo. Oh Neil, non eri l’unico che stava impazzendo.
«Rimani con gli occhi chiusi» gli sussurrai. Lui di risposta sorrise.
Mi allontanai di nuovo dal suo volto, sempre rimanendo a cavalcioni sulle sue gambe e mi slacciai il reggiseno, buttandolo in qualche parte indefinita della stanza. Mi riavvicinai a lui e iniziai a baciarlo. Il contatto delle nostre labbra fu come una scarica di corrente.
Gli sollevai la maglia e gliela tolsi, sussurrandogli nuovamente di mantenere gli occhi chiusi.
Posai il mio petto su quello scultoreo di lui.
Lo sentii sussultare e sorridere fra i baci che continuavo a dargli.
Gli affondai le mani nei capelli e lui iniziò a baciarmi il collo.
«Penso che hai avuto abbastanza controllo per oggi»mi sussurrò poi lui all’orecchio, per poi tirarmi di lato mettendosi su di me. Sorrisi e guardandolo mi sfiorai l’incisivo con la lingua «Cavolo Nichole, non fare così, non sai come potrei reagire...» sorrise lui.
Lo guardai maliziosa «Perfetto, allora continuo» lui mi strinse i polsi «Non provocare...» si avvicinò e riprese a baciarmi con più foga, per poi iniziare a scendere, non staccando mai le labbra dalla mia pelle.
Chiusi gli occhi per godermi ognuno di quegli stupendi baci, la bocca che non riuscivo a chiudere per il piacere e le mie mani affondate nei suoi capelli.
Si fermò poco prima della zip dei jeans e alzò lo sguardo, e io di rimando ributtai la testa sul cuscino.
Sentii i pantaloni cadere a terra con un leggero tonfo, seguiti poco dopo dalla mia biancheria. Riprese a baciarmi mantenendo le mani sui fianchi e posò le labbra vicino all’inguine. Soffocai un gemito e gli strinsi ancora di più i capelli fra le dita. Mi morsi il labbro buttando la testa all’indietro «Oh mio Dio, Josh» mi uscì in un sussulto.
Dire che non aveva tralasciato nessuna parte del mio corpo era poco.
Iniziò a risalire, passando dalla pancia al seno, per poi soffermarsi sul mio collo.
Una scossa mi attraversò tutto il corpo non appena lui riposò le sue labbra sulle mie. Ne stavo già avvertendo la mancanza.
Si tolse velocemente i jeans e riprese subito a baciarmi.
Tutto quello che rimbombava nella mia testa era “Josh, Josh, Josh” con alternanze di “Ti Amo”.
Poi si fece spazio dentro di me, lentamente, prolungandomi il piacere. Gemetti e lo strinsi ancora di più a me. Iniziò ad aumentare il ritmo, sembrava andasse a tempo con ogni 4 battiti del mio cuore, e io non riuscii più a chiudere quella dannata bocca.
Era Novembre, ma nonostante tutto stavamo sudando.
E poi...venimmo insieme.
Sorrisi e allentai la presa dai suoi capelli, mentre lui poggiò la fronte sul mio petto, sfinito. In quel momento, nella stanza riecheggiavano solo i nostri respiri affannati.
Iniziai ad accarezzargli i capelli, e rimanemmo così per parecchio tempo, in silenzio, mentre i nostri battiti tornavano regolari. 








Hem...al prossimo capitolo!! 
Peace 'n' LOL
Becky;



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Capitolo 5
*** Cause there's no hope for today. ***


Oddio, scusate ç__ç Questo capitolo è così...smielato DD: Non lo so perchè l'ho fatto così...ma boh XD Forse è per i sensi di colpa che si ritrova ad avere il caro Joshua?? (°^°)
Vabè, vi lascio alla lettura :3 A dopo!

 

 










Non sempre la vita è facile, anzi.
Avevo capito che ogni cosa aveva il suo prezzo, e che la felicità, la maggior parte delle volte, doveva essere ricambiata con stessa quantità di sofferenza, ed era esattamente ciò che stava accadendo a me.
Lì, con il mio Josh ancora sul petto, ero arrivata alla conclusione che la vita non può essere pienamente perfetta.
Stavo pensando a tutto ciò che avevo, una famiglia stupenda che mi voleva bene, degli amici fedeli , ed ero riuscita a fare ciò che più avevo desiderato accadesse, da quando salii su un palco: cantare, e per di più suonare con i miei migliori amici, e con il ragazzo che amavo.
Ma, ecco, mancava quella cosa, che faceva crollare tutta la felicità per quelle consapevolezze.
Io non avevo lui, non avevo il mio Josh, non avevo, appunto, il ragazzo che amavo.
E lui era legato ad un’altra donna.
Chiusi gli occhi per scacciare il pensiero, in quel momento non volevo per niente pensarci.
Lo richiamai in un sussurro, e lui di risposta mugolò solo un “Mh?” rimanendo con gli occhi chiusi.
Io istintivamente sorrisi, pronunciandogli ciò che più sentivo di dirgli in quel momento. «Ti amo»
Lui sollevò la testa guardandomi.
Lo vidi far spintone sulle braccia, e sporgersi quel poco da permettere alle nostre labbra di incontrarsi.
Ma c’era qualcosa di diverso, di “strano”.
Lo sentii un bacio...triste, malinconico.
Si spostò, sdraiandosi accanto a me, mentre io continuavo a guardarlo, lo sguardo velato di perplessità.
Stavo per chiedergli se fosse tutto ok, ma non volli correre il rischio di rovinare quel momento.
Lo vidi aprire le braccia, e mi accoccolai volentieri sul suo petto, mentre lui mi cingeva per la spalla.
«Hayley» sentii pronunciare piano da lui, la voce leggermente roca.
Lo guardai, e lui, in uno dei suoi rari e leggeri sorrisi, spostando lo sguardo verso la finestra, continuò «Anche io ti amo».
Mi strinsi a lui, prima di ricordare.
«Ma non dovevamo andare a pranzo da Frank Groove?» lui rise «Avresti preferito andare da Frank Groove?» «Devo essere sincera?» fece spallucce «Se vuoi» mi sollevai «Avrei potuto rinunciare a mille pranzi da Frank Groove se in cambio avessi saputo che si sarebbe stato questo» lui sorrise di sbieco «Quindi...verdetto finale?» risi, e sollevandomi sui gomiti, dopo avergli dato un bacio sulla guancia gli sussurrai «E’ stato stupendo».
Lo vidi sorridere e mi risistemai sul suo petto.
Volli poter fermare il tempo, rimanere lì, fra le braccia del mio Josh, senza preoccupazioni...sarebbe davvero stato stupendo.
«Verso che ora pensi di andare?» pronunciai in un sussurro, la voce più triste di quanto avessi voluto far notare. «Sono qui adesso, perché già pensi a quando dovrò andarmene?» abbassai lo sguardo «Volevo sapere quanto potevamo rimanere ancora così». Iniziò ad accarezzarmi i capelli «Verso le 15.30» io lo guardai, e con il mio sguardo “Fawn-Hayles” (come lo chiamava lui) e la vocina da bambina, gli dissi «16?» lui alzò lo sguardo sorridendo «Se me lo chiedi con lo sguardo Fawn-Hayles e la vocina...come posso dirti di no?» sorrisi soddisfatta e mi ripoggiai sul suo petto.
«Mi manca nn aiutarti più a tingerli» disse lui con un sorriso malinconico sulle labbra, mentre si passava una ciocca fra le dita.
«Tu e Hunter eravate davvero bravi, ma combinavate certi casini!» dissi ridendo «Penso che non ho mai più riso come facevo quelle volte» «Già, come quando ti facemmo cadere il colore sulla guancia, ti agitasti come una matta» continuai «Ci credo!  Il giorno dopo avevamo il Warped, ed era anche il primo anno! Ci mancava solo che mi presentassi con una macchia rossa sulla guancia...e poi, proprio io che il Warped lo aspettavo da un sacco di tempo!» Josh continuava a ridere «E io e Hunter che ridevamo come pazzi mentre tu ti disperavi!»  mi sollevai e gli diedi uno schiaffo sulla spalla, trattenendo anche me stessa dallo scoppiare, contagiata dalla sua adorabile risata «Hey! Fu traumatico! Per fortuna poi riuscimmo a toglierlo...» lui mi guardò, e poi riprese di nuovo «Josh!!» lo richiamai io ridacchiando.
Prese fiato «Ok, ok, la smetto»
Mi sedetti sul letto, stiracchiandomi «Comunque...se ti va puoi riprendere a farlo» lui mise le mani dietro la nuca. «Cosa?»
Spostai lo sguardo, quei cavolo di addominali che si ritrovava erano troppo attraenti, rispetto a quel corpicino poco scolpito che mi ritrovavo io.
Potevo sentirmi un po’ a disagio...no?
«Ad aiutarmi a tingerli» lo vidi bloccarsi, quasi sconcertato su quello che gli avevo appena proposto.
«Bhè?» lo spronai io, si era zittito di colpo.
«Io...sì, certo»
C’era qualcosa che non mi convinceva , ma lasciai passare.
Lo vidi sollevarsi, mettendosi proprio di fronte a me.
Rimase a guardarmi, tanto che dopo un po’ abbassai lo sguardo in un sorriso «Così mi metti a disagio, Neil» «Non era mia intenzione, ma non riesco a staccarti gli occhi da dosso. Non so come mai non mi sia mai soffermato così tanto sulla tua perfezione» mi avvicinai al suo volto «Ci vuole ben altro per fare colpo su di me, sai?» lui rise «Lo so, ma questo è vero...e dovevo dirtelo, sei bellissima, Hayley Nichole Williams» sentii le guance avvampare, fu assurdo, mi sentii come una di quelle 15enni alla loro prima cotta.
Sorrisi e mi avvicinai a lui, posando le mie labbra sulle sue.
Inizia a dargli piccoli baci su tutto il volto, mentre lui rimaneva con gli occhi chiusi ed un sorriso angelico stampato sulle labbra «Così è una tortura» disse lui. Feci spallucce «Può essere».
Mi sorrise dolcemente, prima di attirarmi a se in un abbraccio.
Rimasi un po’ sorpresa da quel gesto, prima di ricambiarlo.
Avevo quasi dimenticato la sensazione dell’abbraccio di Josh, era stupenda.
Mi faceva sentire piccola e indifesa, però erano un posto perfetto dove sentirmi sicura, proprio come se quello fosse l’unico posto in grado di proteggermi da tutto.
Rimanemmo per parecchio così.
Poi lui mi strinse di più a se, prima di sollevarmi il volto e riprendere a baciarmi.








Come ho detto all'inizio...viva la smielatezza!! (??) 
Spero che comunque vi sia piaciuto ç__ç
Oh, e recensite :33 E ditemi quanto vi ha fatto schifo da 1 a 10 <3

Peace and LOL everybody!
Becky;

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Capitolo 6
*** And if it ends today. ***


Rieccomi! :DD Durante la lettura vi consiglio di farvi accompagnare da questa stupenderrima canzone, come ho fatto io mentre scrivevo :3 (il link l'ho messo un pò più giù, così cliccate prima di leggere :D) oh, e se finisce rimettetela uwu ahah :3


Buona lettura! :D (Oh, comunque grazie per tutti quelli che l'hanno messa nelle preferite/seguite, grazie mille davvero :'DD)

 


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http://www.youtube.com/watch?v=VNX5f8bwJGs


Mi svegliai, posando piano la mano dalla parte del letto accanto alla mia, ma tutto ciò che urtai fu il materasso freddo.
Aprii gli occhi e mi sollevai, guardandomi per un po’ intorno.
Mi ritornò in mente quello che era successo poco prima che mi addormentassi.
Io, Josh, di nuovo, ancora più stupendo.
Sorrisi inconsciamente solo al pensiero.
Voltai lo sguardo e notai un biglietto sul cuscino accanto al mio.
 
“Hey piccola, ben sveglia. Devo andare, scusa, ho provato a rimanere più delle 16.30, ma Jenna mi ha appena chiamato. Non ho voluto svegliarti, cavolo, potessi vederti adesso, sembri un angelo mentre dormi, sai? Comunque, stasera alle 19 ci vediamo con i ragazzi a casa mia, come ti ho detto io e Zac dobbiamo parlarvi. Ci vediamo lì.
J.”



Avevo un’ansia assurda per quel “io e Zac dobbiamo parlarvi”, un pensiero mi era comparso, ovvio, ma lo avevo messo davvero all’ultimo posto, era così assurdo.
Guardai l’orologio sul comodino e spalancai lo sguardo «Le 21?! Mi ammazzano» scesi in fretta dal letto, trascinandomi anche buona parte delle coperte e fiondandomi nell’armadio.
Indossai le prime cose che mi capitarono a tiro e legai velocemente i capelli, senza nemmeno preoccuparmi di pettinarli.
Cercai il mio i-phone e dopo averlo trovato notai le 9 chiamate di Jeremy e le 2 di Josh. Gli inviai un messaggio “Spero siate tutti ancora lì, sto arrivando!”.
Uscì di casa e mi incamminai a casa di Josh il più velocemente possibile. Sì, Miss Anne mi aveva lasciata di nuovo a terra. Quella vecchia ragazza stava iniziando a perdere colpi.
Ero quasi a metà strada, quando il cellulare iniziò a squillare. Lo presi dalla tasca ed ebbi un colpo al cuore.
«Chad?» la sua vociona mi raggiunse calda e piena «Baby! Indovina? Stasera sono a Nashville!» cercai di apparire il più entusiasta possibilie «Mh, hey, è stupendo! Verso che ora arrivi?» «Ian, verso che ora arriviamo a Nashville?» sentii il vocione rauco di Ian rispondere un “23”.
«Verso le 23» annuii «Sì, ho sentito...ma perché non mi hai avvisato prima?» «Volevo farti una sorpresa, ma fino all’ultimo non ce l’ho fatta» intanto ero arrivata nel viale di casa Farro «E quanto rimarrai?» «Una settimana, poi devo ripartire per Los Angeles» mi fermai non appena raggiunsi il portone «Ok Chad, devo andare. Ti aspetto a casa, ok? Ciao» «Ok, ti amo» espirai chiudendo gli occhi «...ti amo anche io».
Ero una fottuta bugiarda.

Suonai il campanello almeno quattro volte, prima di sentire dei passi avvicinarsi.
Di fronte trovai Jenna.
Faceva impressiona tanto era magra, e sembrava non farsi una tinta da anni, per le dita di ricrescita che si ritrovava. La gattara dei Simpson era più sexy.
Si spostò e mi fece entrare «Sai, Hayley, sei abbastanza in ritardo, come sempre d’altronde» disse lei con tono puntiglioso.
Fui tentata di risponderle “Sai, ero sfinita per la stupenda scopata con tuo marito, quindi mi sono svegliata tardi.” ma la mia ragione ebbe la meglio.
Sorrisi, cavolo com’ero tentata di dirglielo.
«Dove sono?» mi indicò il corridoio «Nella stanza prove, terza porta a destra» «So dov’è la sala prove» le dissi io a mo di smorfia, e mi diressi verso la porta. Inspirai profondamente prima di affacciarmi.
«Hey? Scusate il ritardo».
Con mia sorpresa trovai solo Josh e Jeremy, entrambi seduti in lati opposti della stanza.
Mi guardarono e chiusi la porta alle mie spalle, perplessa.
«Zac e Taylor?»
Entrambi si guardarono, e fu Jeremy a parlare «Sono andati a fare un giro».
La sua voce era assurdamente piatta. Sì, era successo qualcosa.
«Bene, ditemi cosa c’è» presi la seggiola del pianoforte e mi sedetti.
Vidi Josh puntare lo sguardo fuori dalla finestra.
«Penso che debba dirtelo lui, cosa c’è. Io ti aspetto fuori, non mi va di sentirlo due volte. Una mi è più che sufficiente.» si alzò e lo guardai mentre mi passava accanto, senza un’espressione decifrabile in volto.
Sbatté la porta con violenza e sussultai, per poi ripuntare il mio sguardo sull’uomo che amavo, e che in quel momento continuava a non dar conto alla mia presenza.
Iniziai a guardarmi intorno. La moquette beige, il pianoforte elettronico, il Mac con gli amplificatori, tre chitarre elettriche e due acustiche, il divanetto bordouex e le pareti candide. In quella stanza sembrava di entrare in un’altra dimensione, e il silenzio amplificava ancor più quella sensazione.
«Bhè?» Josh rimase ancora per un po’ immobile, prima di voltare impercettibilmente il volto verso di me, il busto chino in avanti e le mani stancamente poggiate sulle ginocchia.
Espirò profondamente, prima di puntare il suo sguardo nel mio.
«Josh, maledizione, lo sai che odio queste situazioni, muoviti a parlare e chiudiamola qui» fece una smorfia «Fosse facile» lo guardai perplessa «Cosa c’è?» iniziai a preoccuparmi.
«Hayley...dai, non dirmi che non te ne sei accorta anche tu! Il non venire in tour per organizzare il matrimonio, io e Zac che preferivamo sempre rimanere nel tour bus che venire a fare un giro con voi...non dirmi che non hai mai notato niente» mi guardò, come se fosse una cosa ovvia, e mi sentii una stupida, perché non mi ero molto soffermata su certe cose.
Sul matrimonio sì, e ci fu anche quell’intervistatore che ci chiese se secondo noi fosse normale che un membro della band lasciasse il tour solo per organizzare il suo  matrimonio. [NOTA: Intervista reale, e l’intervistatore chiese davvero ad Hayley ciò, e i Farro non se ne erano ancora andati]
Sentii lo stomaco chiudersi ed iniziai a tremare. Cercai di ripuntare il mio sguardo nel il suo, questa volta era lui ad avere gli occhi fissi su di me.
Inspirai e cercari di apparire il più calma e naturale possibile. “Cavolo Hayley, lo sai che con lui è impossibile” feci tacere l’odiosa voce nella mia testa «Bhè...sì, me ne ero accorta...ma non ci ho dato molto peso ad essere sincera. E’ successo a tutti noi di avere certi momenti, no?» Josh scosse la testa «Hayley...io e Zac lasciamo i paramore».
 





BUM.






L’ultimo battito del mio cuore.
Mi immobilizzai con lui, prima che riprendesse a battere sempre più velocemente, ebbi paura stesse per fuggire dal mio petto.
“Sì, vattene, abbandonami, così adesso non ti sentirei sanguinare”.
«Hayley...» ancora immobile.
Perché non riuscivo a muovermi?! Ogni dannato muscolo era come paralizzato, mi sorprendeva che respiravo ancora.
Mi guardò ancora, prima di alzarsi di scatto e dare un calcio alla sedia di fronte.
Il mio sguardo riuscì a spostarsi su di lui. “Forse ho ancora il controllo di questo mio fottutissimo corpo.”
La gola si era asciugata, riuscii a deglutire pesantemente prima di parlare «E’ uno scherzo, vero?» “cazzo Hayley, certo che non è uno scherzo. La tua autoconvinzione fa pena”.
Mi guardò con le mani sui fianchi «Dimmi che è un fottutissimo scherzo Josh, perché altrimenti non so che reazione potrebbe avere il mio corpo.» abbassò lo sguardo e si ributtò sul divanetto, con la testa fra le mani.

Rimase ancora in silenzio, e le mie labbra riuscirono a muoversi di nuovo
«...Fai schifo». 
Mi uscì in un sussurro, ma in quel silenzio rimbombò come un urlo.
Lo guardai. Non riuscivo nemmeno a provare compassione per lui.
Mi sollevai, il mio corpo aveva deciso di ascoltarmi, ma non riusciva a smettere di tremare.
«Perché Josh? Che problema hai?! Ti rendi conto delle conseguenze di questa fottuta scelta?! Te ne rendi conto?» ripresi fiato e lui mi guardò.
«Mi dispiace, davvero. Ma...noi siamo cresciuti, Hayley, questo stile non fa più per noi, in quest’ultimo periodo le cose andavano sempre peggio, e... io e Zac siamo arrivati a questa conclusione.»
“Stupida cieca Hayley”
«E non pensi ai nostri fan? Loro credevano, CREDONO in noi, dopo tutto questo tempo...e hai continuato a prendere in giro anche me.» sembrò bloccarsi, e io sentii il cuore rompersi al pensiero.
Lo guardai con quanto disprezzo avessi in quel momento «Non ti bastava questo? Devi sempre farmi soffrire il triplo, Josh? Mi hai presa in giro, nonostante tu sapessi...» mi bloccai.
Eccole, le fottute lacrime.
No, dovevano aspettare al punto di partenza, la pistola non aveva ancora sparato.
«Cos’era, Josh? Una scopata d’addio? Spiegamelo! DAVVERO! Perché non voglio pensare che tu sia davvero lo stronzo che stai confermando di essere.» abbassò lo sguardo rimanendo in silenzio.
“Anche codardo”.
Rimasi incredula a guardarlo, ma poi, qualcuno senza mio consenso aveva sparato, e quelle dannate lacrime erano partite.
Mi voltai subito verso la porta e la chiusi violentemente alla mie spalle.
Passai velocemente dal soggiorno sperando di non trovare Jenna e uscii.
Di fronte al viale vidi Jerm nella sua macchina, ancora immobile, e mi affrettai a salirci. Chiusi lo sportello e rimanemmo entrambi in silenzio, lui non accese nemmeno il motore.
Ma fu una frazione di secondo che scoppiai in lacrime, come se un muro mi fosse crollato addosso e mi stesse soffocando, tutte le consapevolezze, eccole comparire, eccole sopraffarmi, eccole pronte a distruggermi, e fu inutile anche chercare di soffocare i singhiozzi con le mani.
Jerm mi abbracciò, senza aggiungere parola. In quel momento, l’unica cosa che mi avrebbe potuto consolare sarebbe stata lo svegliarmi, ridere per il sogno assurdo, e magari poi chiamare Josh per raccontarglielo, e sentire la sua calda e adorabile voce rassicurarmi dicendomi che non sarebbe mai accaduta una cosa del genere.

Ma non era un sogno, non lo era per niente, era un incubo, ed era reale.











Odio questo capitolo ç^ç
Peace and *snifsnif* LOL ç^ç E scusate se ci ho messo tanto per aggiornare ç^ç
Becky;

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Capitolo 7
*** Cause all we know is falling, it falls. ***


Oh, wow!! Ho aggiornato, non posso crederci D: Ok, prometto che ora, grazie alle Sacro Sante vacanze estive, aggiornerò più in fretta, it's a promise u.u
Anyway! GRAZIE! Grazie a ciascuna di voi che ha recensito questa FF, e grazie all nuove persone che si sono aggiunte soprattutto nel Capitolo 6, grazie!!
E ovviamente grazie a tutti quelli che l'hanno messa nelle seguite e nelle preferite, grazie davvero!!
Vi lascio alla lettura, spero non vi deluda (anche se, haimè, questo capitolo a me delude parecchio, non sono riuscita a far trasparire i sentimenti come volevo :// Vabè, ci ho provato ç_ç)
Love yall!! 












Era quella quindi, la sensazione del “sentirsi crollare il mondo addosso”?
Non l’avevo mai provata veramente, nemmeno quando i miei genitori divorziarono.
Ero piccola, sì, ma non penso ci sia un età per poter soffrire, e se devo dirla tutta, quello fu uno dei miei periodi più cupi.
Fino a quel momento.
Jerm mi aveva invitato a passare la serata da lui e Kat, anche solo per vedere un film e pensare ad altro.
Mi sorprendeva come lui riuscisse a tirare avanti così facilmente, era il classico tipo da “Oh, posso vedere il mio pesciolino rosso scomparire nello scarico e rimanere impassibile” mentre io ci potevo stare male anche giorni.
Sì, per un pesciolino rosso.
Per quanto volessi pensare ad altro, preferii farmi riaccompagnare a casa.
Scesi dalla macchina dopo aver forzato un mezzo sorriso, quando sentii il finestrino dell’auto abbassarsi alle mie spalle.
«H-Bomb...lo sai, per qualsiasi cosa, io ci sono, puoi chiamarmi anche a notte fonda, quando vuoi»  annuii piano e mi rigirai percorrendo il viale di casa.
Appena chiusa la porta d’ingresso alle mie spalle rimasi immobile per un po’, tutto era buio, leggermente illuminato dalla luce dei lampioni dalla strada.
Inizia a muovermi lentamente, e senza nemmeno accorgermene, mi ritrovai nella stanza “rosa”, dove mettevo tutto ciò che faceva parte della band, dai premi vinti, a semplici poster, al pianoforte di mio nonno.
All’inizio non volevo lui me lo donasse, sapevo che ci teneva, e avevo paura che se lui non l’avesse avuto più avrebbe smesso di suonare.
Là sopra c’era di tutto, da una semplice palla di natale regalatami un paio di anni passati, ai due angioletti che usammo nell’album come sfondo del testo di Ignorance.
Era forse quello il problema? Ero stata troppo cattiva?
Avevo scritto tutto ciò che provavo, pensavo.
Forse Josh aveva preso quella decisione anche per quello, dopotutto le canzoni erano principalmente su di lui, e non dicevano molte belle cose.
Ma The Only Exception... io, Hayley Williams, che scrive una canzone d’amore, che si arrende a quel dannato sentimento tutto solo per lui.
Ma forse non l’aveva capito, non gli era realmente mai arrivato.
E ora stava distruggendo tutto, e con i paramore stava distruggendo anche il mio cuore.
Quei premi, quei quadri con il disco di platino e la premiazione di Riot! mi iniziarono solo a dare fastidio, e senza pensarci iniziai e prenderli e distruggerli per terra.
Indietreggiai piano appena mi fui calmata, ma non cambiò niente, anzi, la situazione peggiorò.
Il fiato iniziò a diventare sempre più corto, mentre guardavo tutti i nostri premi distrutti di fronte ai miei piedi, i vetri ormai erano parte della moquette.
Al non riuscire a respirare, al cuore che mi stava esplodendo, all’agitazione che non stavo riuscendo a tenere sotto controllo, si aggiunsero – senza che io ne avessi la minima intenzione – le maledette lacrime, così calde che le sentivo ustionarmi le guance.
La testa iniziò a girarmi e mi poggiai velocemente alla parete alle mie spalle, svenire sarebbe stato il colmo, non mi era mai successo, come quella specie di attacco d’asma/o non sapevo nemmeno io cosa.
Mi accasciai a terra e scoppiai in lacrime, mentre sentivo il mio cellulare in cucina che squillava.
Lo lasciai stare, il suono era anche così ovattato, la mia mente lo era, come se le lacrime si fossero prima riversate lì dentro, e ora la mia mente stessa galleggiando...anzi, annegando.
Dopo che il cuore tornò ai suoni battiti regolari decisi di alzarmi, forse una doccia mi avrebbe fatto bene.
 







 
«Dovremmo dirglielo» lui sorrise di sbieco «Ok, forse dovremmo...però così non sarà più il nostro “paramour”» francesizzò la parola esageratamente e risi, anche perché non riusciva granché a dirla «Tanto lo sarà per sempre, è la promessa» «Finché morte non ci separi» sorrisi «Pensi davvero che rimarremo insieme tutto questo tempo?» lo vidi prendermi le mani «Ti amo, Nichole, e vorrei davvero rimanere con te per il resto della mia vita. Quindi sì, io lo penso davvero» mi avvicinai e gli diedi un bacio.
Sì, forse saremmo rimasti davvero insieme, “Finché morte non ci avesse separato”.
 










Scacciai il flash-back dalla mia mente. Quanto eravamo ingenui.
Piccoli e ingenui.
Ma era quello il bello dell’adolescenza, no? Il credere in qualcosa, sperare in qualcosa, pensare che il primo batticuore sia quello eterno.
Eppure io non ero così ingenua, nemmeno a 15 anni, ma Josh...Josh mi ci faceva cadere dentro, era come una trappola, ed era l’unica che non riuscivo a schivare, e l’avevo scritto anche in Teenager,  “Siamo adolescenti, non sappiamo niente”.
E intanto io pensavo di sapere tutto. Cavolo, sapevo contraddirmi anche nelle mie stesse canzoni.
Ma anche ora, continuavo a cadere nella sua trappola come una ragazzina, e questa volta era anche peggio.
Non aveva abbandonato solo me, aveva abbandonato la band, noi, i paramore, insieme a Zac.
Come poteva essere reale tutto ciò?
La doccia era l‘unica cosa che mi stava facendo calmare in quel momento, l’acqua faceva confondere le lacrime che uscivano imperterrite dai miei occhi, e quasi stavo meglio.
Ma era solo un beneficio istantaneo.
Appena uscita mi guardai allo specchio., e quasi mi spaventai.
Chi era la ragazza riflessa?
Gli occhi erano assurdamente gonfi e rossi con occhiaie violacee. Non potevo essere io, andiamo, come potevo essermi distrutta in così poco tempo?
Ma, in fin dei conti, non sapevo quanto avevo pianto, quanto ero stata nella stanza rosa accovacciata, avevo perso la cognizione del tempo, e sapevo solo che era sera.
Mi mossi a passo pesante in camera e misi il primo pigiama che trovai.
Vidi il letto, rimasto come lo avevo lasciato dopo esserci stata con Josh.
Questo non mi fece granché bene. Anzi, per niente. Come avrei potuto dormirci?
Fra le lenzuola in cui ero stata con quel...traditore, quel falso.
Mi strinsi nelle spalle e decisi che per una notte sarei rimasta sul divano.
Ovviamente pensavo che sarei riuscita a dormire, ma non calcolavo le consapevolezze che riaffioravano ogni minuto su ogni dannatissima cosa che stava distruggendo. Non poteva mandare i paramore al diavolo così, no, dannazione, non poteva. E Taylor? Abbandonato dal suo migliore amico?
Mi assalì un dubbio orribile.
Poteva davvero essere quella la fine dei paramore? Taylor molto probabilmente se ne sarebbe andato, saremmo rimasti io e Jeremy...che senso avrebbe avuto tutto ciò?
Dal piano di sotto sentii suonare il campanello.
Asciugai le lacrime e cercai un orologio nelle vicinanze.
Era mezzanotte passata, chi diavolo poteva essere?!
Cercai di aggiustarmi per quel poco che potetti, e asciugai le lacrime al meglio.
Arrivata guardai dallo spioncino “Oh, cavolo, è vero”.
Mi bloccai.
Dovevo trovare una soluzione. Non volevo che Chad iniziasse a preoccuparsi, per niente, l’ultima cosa che volevo era riparlarne, e poi lui non avrebbe mai potuto capire.
Odiavo la gente che faceva finta di usare i “Mi dispiace” o quegli odiosi “Tutto si aggiusterà, è solo questione di tempo” “Non hai perso niente, è lui che ci ha perso” e varie frasette alla “Almeno dico così e si sente meglio”.
Sempre le stesse, come quando un ragazzo ti lasciava o litigavi con un’amica.
Ma erano inutili come la scimmia del deretano del film “Una settimana da Dio”.
Cercai di apparire il più normale possibile, ma non penso Chad se ne sarebbe accorto granché comunque.
Inspirai profondamente e aprii piano la porta.
Lui mi sorrideva raggiante, con un orsacchiotto enorme fra le braccia con scritto “You are my everything”. Come avevo fatto a non vederlo!?
«Baby!» mi venne subito in contro dandomi un bacio.
«Hey...» guardai in modo strano quell’essere fra le sue braccia.
Lui se ne accorse e vi nascose il volto dietro, muovendogli le braccia e facendo una cosa tipo «Ciao!! Sono l’orsacchiotto che il tuo ChadBall ha comprato per dirti che gli manchi da morire, che ti pensa sempre e, come dice la mia scritta, sei il suo tutto!!» sorrisi, dovevo ammettere che era davvero tenero.
Ripuntai il mio sguardo su di lui, che si rinascose velocemente dietro all’orso continuando «Chad mi ha anche detto di dirti che spera che tu gli abbia preparato qualche sorpresa, tipo lingerie sexy sotto il pigiamone, e che tu non abbia davvero intenzione di andare a dormire così presto» risi, anche perché si sentiva lui che ridacchiava mentre faceva la vocina dell’orso strambo.
Lo bloccai dal suo ondeggiare continuo «Ok, signor orso, puoi chiedere al tuo “padrone” chi gli ha detto che io non l’abbia messa?» Chad si decise ad abbassare quel coso.
Mi guardò sorpreso «L’hai messa?» mi avvicinai «Può essere, chi ti dice il contrario?» sorrise divertito prima lasciare quel coso a terra.
Mi avvicinò a se prendendomi per i fianchi.
«Ok, controlliamo subito».
 











Ok, so...che ne pensate?? Ve l'ho detto,a  me non convince granchè :// Ma boh, sarà per il periodo no che sto passando >_>
Uff, anyway, spero di leggere taaante vostre recensioni!!! Grazie mille mila, al prossimo capitoloo! :D

E, come sempre:
Peace and LOL! ;)
Becky;

 

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Capitolo 8
*** There's always another day. ***


Dai, questa volta ho scritto parecchio :'DD
Non voglio rompervi tanto, quindi buona lettura, e mi raccomando, fatemi sapere cosa ne pensate! :33

 

 

                                     

 







Non ero tipa da “lingerie sexy”, per me c’era il “sotto niente”, e penso che a Chad non fosse tanto dispiaciuto.
Odiavo avere il sonno leggero, riuscivo a svegliarmi per ogni minima cosa, infatti quando dormivo con Chad ero sempre la prima ad aprire gli occhi.
Mi girai verso di lui che dormiva beato e ogni tanto produceva suoni strani dalla bocca che mi facevano quasi ridere.
Se avessi detto che tutta la notte avessi pensato a Chad avrei mentito anche a me stessa, e non nascondo la delusione ch’ebbi nell’essermi risvegliata con lui al mio fianco invece di...Josh.
Ma avevo fatto bene a cedere a Chad la sera prima, ero almeno riuscita a pensare ad altro, e avevo potuto “dormire” nel mio letto, anche se non avevo comunque granché chiuso occhio.
Ma ne saremmo usciti, dovevamo riuscirci, avevamo già superato un momento di “crisi”, perché non dovevamo riuscire ad aggiustare anche questo?
Chad si mosse appena e puntai la mia attenzione su di lui. Adoravo quei tatuaggi che gli si ramificavano per tutte le braccia.
Li seguii con la punta delle dita, ma ovviamente lui non si svegliò.
Aveva un sonno a dir poco pesante, e quella sera avevo dato il meglio di me pur di togliermi ogni preoccupazione/immagine dalla mente.
Scesi dal letto e dopo essermi messa qualcosa addosso andai in cucina a prepararmi una tazza di latte di soia.
Lo sorseggiai piano, riusciva a rilassarmi parecchio.
Vidi il mio i-phone e ne approfittai per dargli un’occhiata.
6 chiamate perse.
5 da Chad, 1 dall’ultima persona che avrei  voluto sentire sulla faccia della Terra.
Inspirai ed espirai piano chiudendo gli occhi, strinsi così forte l’iphone nella mano che per poco pensai stessi per romperlo.
Mi calmai. Dovevo far finta di niente, lui non c’era più nella mia vita, nel mio Mondo.

Tornai in camera e mi ristesi accanto a Chad, e lo vidi svegliarsi piano.
«Buongiorno orso» mi sorrise «Buongiorno» si avvicinò e mi diede un bacio, per poi stringermi fra le sue braccia.
Ebbi una fitta al cuore, e lui sembrò accorgersi dalla mia –involontaria- freddezza improvvisa.
Insomma, lo faceva sempre Josh, e dopo quello che era successo...
«Tutto ok?» cercai di apparire il più naturale possibile «Sì,certo...dormito bene?» provai a cambiare subito discorso, e lui sembrò non farci per niente caso «Mai dormito meglio in vita mia...ti sono mancato parecchio, eh?» annuii «Ovvio, perché?» puntò lo sguardo al soffitto «Non so, stanotte eri...diversa...in positivo, ovvio» risi «Forse volevo recuperare tutti i giorni in cui siamo stati distanti» mi sfiorò il fianco con una mano «Penso di essere l’uomo più fortunato del mondo» risi «Non esageriamo» «Credimi Hayles, è così» sorrisi e gli diedi un bacio sulla guancia «Vado  a comprare qualcosa per pranzo, ok?» annuì «E io vado a farmi una doccia» «Gli asciugamani sono nel cassetto sopra il lavandino, mettine uno a terra e uno sullo sportello della doccia, ok?» «Ok capo!» risi e gli diedi un altro bacio, prima di cambiarmi ed uscire.
Andare a piedi poteva essere favorevole dal punto di vista salutare, ma sfavorevole in quanto prima di arrivare al supermercato venni fermata più di 10 volte, tra foto, autografi e chiacchierate, nonostante il cappuccio alzato, e ci misi 20 minuti in più del dovuto.
Pensavo fosse più tardi, ma non erano nemmeno le 10.
Feci tutto con calma.
Appena entrata iniziai a passare per gli scaffali con il carrello.
Dovevo ammettere che stare con Chad mi aveva fatto bene,  ma nonostante cercassi di fare finta di niente ogni tanto gli occhi diventavano lucidi senza volerlo, e dovevo alzare lo sguardo al cielo ed inspirare profondamente affinché queste si  calmassero, senza parlare delle volte in cui mi bloccavo, guardando un punto indefinito del posto in cui mi trovavo.
Non era da me, dannazione, mi sentivo uno zombie.
Zombie, se ci fosse stata un’invasione Josh e Jenna sarebbero sopravvissuti, chissà perché.
Quindi non c’era scampo...
Mentre mi immergevo nei miei film da premio oscar scossi la testa per “svegliarmi”, controllando se avessi preso tutto.
Decisi che poteva bastare e mi diressi alla cassa.
Avevo preso parecchia roba, Chad non faceva pasti frugali come me, e non era nemmeno vegano, quindi tutto ciò che avevo in frigo per lui era qualcosa di “incommestibile”, e avevo anche preso le sue adorate “salsicc”.
Ricordai quando lo disse nel video del “dietro le quinte” della loro cover di Kiss Me.
Risi parecchio, era un tipo davvero buffo...ma mi piaceva.
Il classico omone un po’ tonto ma tanto tenero, non proprio il principe azzurro che una ragazza si aspetterebbe, però lui mi aveva comunque salvata.
Chad era stato il mio porto sicuro, e mi amava davvero, tanto da aver lasciato Sherry per me.
La gente sparava sempre schifezze su questa storia, dicendo che io e Chad eravamo addirittura amanti.
Andiamo, come si può pensare che io facessi una cosa del genere? Sherry era mia amica...sì, ok, con Josh non mi facevo molti problemi...anzi, eccome se me li facevo, ma le sue labbra erano sempre più veloci dei miei pensieri.
Ma mi sentivo ancora più uno schifo, aver tradito Chad per lui, lui che non perdeva occasione di mettermi in cattiva luce, che ormai trattava la band come peste, che scambiava sguardi di intesa con Zac ogni qual volta io aprissi bocca.
Ero stata dannatamente cieca, lui Zac e Taylor che stavano per conto loro e io che passavo la maggior parte del mio tempo con Jeremy...forse non eravamo più nemmeno una band.
Ma mi sentivo ancora più in colpa per non averlo realizzato prima.
Forse la mia vita non poteva realmente avere mai un “lieto fine”, in qualsiasi cosa.
 
Dalle vetrate del supermercato vidi che aveva iniziato a piovere, Ottobre era parecchio instabile come clima.
Uscii pensando di poter sopportare la pioggia coperta solo dal cappuccio, ma questa come a farlo apposta divenne più fitta.
Diciamo che era un periodo no per me.
Presi l’i-phone e composi il primo numero che mi venne in mente.
Rispose subito dopo il primo squillo.
«Hayley! Tutto ok??» «Jerm...puoi passare a prendermi dal Walmart?» «Ok, aspetta all’ingresso, arrivo subito» chiuse la chiamata e io sostai sotto la copertura dei carrelli.
Poggiai le buste ai miei piedi e mi strinsi nelle braccia con lo sguardo basso.
Questo tempo mi aveva rattristato di nuovo, perfetto.
Ma non potevo piangere un’altra volta, a cosa sarebbe servito?
Scoppiai in lacrime quando Jeremy ci disse che avrebbe lasciato la band, convinta che forse lui avrebbe cambiato idea se mi avesse visto piangere tanto, ma avevo 15 anni, pensavo le cose si risolvessero più facilmente, ma le lacrime non aggiustano nulla, o, almeno, non in questo caso.
Era il mondo degli adulti ormai, e non avevo nemmeno più Josh a consolarmi, come non avevo mai – realmente- avuto i miei genitori.
Alla fine stavo riuscendo a prendere bene le delusioni/il dolore e tutti gli avvenimenti che potevano causarmi ciò.
Insomma, la sofferenza per me era abituale, ma molte volte mi ritrovavo a pensare che era direttamente proporzionale alla fortuna che avevo avuto con la band, e non smettevo mai di ringraziare Dio per questo.
«Non ci posso credere! Ma...lei è Hayley Williams, la cantante dei paramore! Vuole un passaggio?» alzai lo sguardo e risi prendendo le buste e correndo alla parte del passeggero.
Appena chiuso lo sportello abbassai il cappuccio, voltandomi verso Jeremy.
«Mi hai salvata» lui sorrise «Te l’ho detto, io ci sono sempre per te bomba...dove ti porto?» «A casa, devo ancora trovare qualcosa da cucinare a Chad» «C’è Chad?» annuii «E’ arrivato ieri notte» Jerm si zittì un attimo, per poi continuare «Gliel’hai detto?» scossi piano la testa mantenendo lo sguardo basso «Hayles...dovresti, è il tuo ragazzo...alla fine anche io gliel’ho detto a Kat» voltai appena lo sguardo verso di lui «Possiamo andare? Per favore» mi guardò un’ultima volta per poi girare lo sguardo e partire.
Jerm aveva capito che non mi andava granchè di parlare, e apprezzai il silenzio che aveva seguito tutto il tragitto.
Arrivati si fermò di fronte al viale di casa, ma prima che io potessi scendere parlò.
«Ho provato a chiamare Taylor, il cellulare è spento...penso dovremmo passare dalla casa» annuii. Taylor...ero stata così concentrata su di me che avevo dimenticato ciò che anche lui provava nei loro confronti, soprattutto per Zac, erano quelli che conosceva da più tempo.
Perfetto, ci avrebbe lasciato anche lui.
«Stasera faccio un salto a casa sua» Jeremy annuì «Forse è meglio che vai solo tu...non sono molto bravo a consolare gente che non sia tu» rise e io ricambiai.
Poi tornò serio, il che mi preoccupò parecchio.
«A proposito...Hayley...a te come va?» ok, facevo bene a preoccuparmi.
Scossi la testa quasi fosse una cosa ovvia «Come dovrebbe andare secondo te?? Non va Jerm, per niente, se non fosse stato per Chad non penso oggi avrei avuto nemmeno le forze di uscire, dannazione, non possono averlo deciso davvero» eccomi, nella macchina di Jeremy sul punto di piangere, ancora.
Chiusi gli occhi «Hayles...che ne dici se venite a pranzo da noi? Passiamo il tempo, ti farebbe bene...e poi Kat voleva salutarti» sorrisi «Quella pazza, non ci vediamo da mesi...» «Venite con me, va ad avvisare Chad, ti aspetto qui» rimasi immobile per un po’ «Ok, forse hai ragione...torno subito».
Lasciai le buste in macchina (con Chad era sempre meglio abbondare) e mi diressi correndo in casa.
Accettò subito, anche se all’inizio il suo sguardo aveva un pizzico di delusione, forse perché avrebbe preferito rimanere più tempo solo con me.
Ma aveva ragione Jeremy, stare con gli altri mi avrebbe fatto bene per una volta, la solitudine mi avrebbe fatto a pezzi, una specie di autodistruzione, come stava avvenendo prima che Chad arrivasse.
 
Appena mi vide Kat sfoderò il suo classico sorriso che le partiva da guancia a guancia, e mi venne incontro stritolandomi «Hayley...tutto bene?» un’altra volta. Dannazione, perché la gente tendeva a fare domande così stupide? Come se traessero piacere nel sentir dire che gli altri non stavano bene.
«Si tira avanti...» fece una faccia quasi di compassione «Se vuoi cucino io, nessun problema, tu siediti» cercai di prenderla sullo scherzo «Non se ne parla! Su, vita, sono inutile in cucina, ma almeno posso passare la frutta sotto l’acqua!» Kat si arrese e fece spallucce.
In tutto questo Chad si era già posizionato con Jeremy sul divano a guardare qualche partita di baseball.
Jeremy ogni tanto mi buttava un’occhiata.

Lo conoscevo, mi stava nascondendo qualcosa.










Ok, sono pazza perché ho l'orologio sul pc che mi segna le 19.42 (ora in Tennessee) quindi qui dovrebbero essere tipo le...2.42, bene.
Penso sia venuta l'ora di andare a nanna anche per la sottoscritta XD
La scrittura mi ha preso troppo D: 
Vabè, spero di non avervi deluso!
Al prossimo capitolo ;)
Peace and LOL
Becky;

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Capitolo 9
*** We are just misguided ghosts. ***


Okay okay, questo capitolo è cortissimo, però lo sento abbastanza "profondo/intenso", non so...mi fa stare male o.o

Okay, basta. Ci sentiamo alla fine!!

 

 





                  








Alle 14 avevamo già finito, e decidemmo di impiegare il tempo guardando Saw 3, uno dei preferiti di Jeremy (infatti aveva tutta la collezione dei DVD dall’1 al 6).
Appena finito Chad mi propose di tornare a casa siccome voleva riposare.
Il lungo volo più la nottata della sera prima erano stati abbastanza distruttivi.
Annuii voltandomi verso Jerm e Kat mentre Chad si dirigeva già alla porta.
«Noi andiamo, Chad è abbastanza stanco...grazie di tutto, davvero» Kat mi sorrise «E per cosa? Quando vuoi Hayley» ricambiai il suo sorriso poco prima che Jerm parlasse.
«Senti Hayley, dovrei parlarti...ti dispiace se ci andiamo a fare un giro?» ecco, il mio presentimento era fondato.
Mi stava davvero nascondendo qualcosa.
Ci pensai un po’ su ma annuii quasi subito, anche se non riuscii a nascondere l’aria di preoccupazione che mi aveva coperto il volto.
Raggiunsi Chad alla porta «Hey...tu inizia ad andare, Jeremy vuole fare due passi per parlarmi...per la band, non so. Tanto per le 17 sono a casa, ok?» lui fece spallucce per poi darmi un veloce bacio sulle labbra «Ok, a dopo baby» alzò lo sguardo e vide avvicinarsi Jeremy. Gli fece cenno con la mano, dopodiché uscì, chiudendosi piano la porta alle spalle.

Mi voltai piano vero Jeremy, che mi guardava fisso con le mani sui fianchi.
«Ok, puoi smetterla di guardarmi così!? Mi metti a disagio» scosse la testa quando vidi venirci incontro Kat «Dovete andare?» Jerm le annuì «Sì, ora, prendiamo un ombrello...sembra aver smesso, ma non si sa mai» Kat annuì, per poi puntare il suo sguardo su di me e venirmi incontro, abbracciandomi «Hey, forza, non avete perso niente, siete ancora i paramore. Appena tutto si calma vi voglio a Londra da me, ok? E niente rifuti!» sforzai un sorriso e ci abbracciammo di nuovo «Ci vediamo Hayles» annuii «Certo» Jerm mi passò un ombrellino, e dopo aver salutato Kat con un cenno della mano, uscì dalla porta, con me a seguito.
Iniziammo a camminare piano, nessuno dei due aveva ancora pronunciato parola, e questo mi stava facendo innervosire, ma poco prima che aprissi bocca Jeremy si decise a parlare.
«Ok, dimmi tutto» lo guardai confusa «...cosa?» lui sembrò spazientirsi «Allora...c’è qualcosa che non mi hai ancora detto, Hayley?» continuai a guardarlo «Jeremy, non ti sto capendo» scosse la testa e si fermò «Non farmi essere diretto» «Ti permetto di esserlo, perché davvero non sono in vena di pensare a qualcosa che mi sono dimenticata di dirti o chessò in questo momento» lui porse di nuovo lo sguardo sulla strada di fronte a lui «Ok, parlami di te e Josh, e da quanto andava avanti la faccenda» sentii il cuore salirmi in gola «...cosa?» «Andiamo Hayley! Non sono né cieco e né stupido. Veramente aspettavo che me lo dicessi tu, ma dopo quello che è successo non ci ho sperato più granché...so che non è il momento di parlarne, ma mi da fastidio veder presa in giro una persona che non se lo merita. Quindi ora parla, e vediamo di riuscire a risolvere questo casino » lo guardai e rimasi in silenzio.
Jeremy sapeva tutto da tempo, era il mio migliore amico e io non gliene avevo parlato...ma come avrei potuto? «Scusa Jerm...ma non mi sembrava il caso» sorrise di sbieco «Non preoccuparti...comunque, quale motivazione ti ha dato?» «Una cosa tipo che loro sono “cresciuti” e questo genere non fa più per loro»scosse la testa «Che figlio di...sai, a me ha detto una cosa diversa, così come a Taylor, e non c’era granché di questa faccenda dell’”essere cresciuti” o chessò. Hayley...loro non sopportavano più te.» mi immobilizzai e sentii il pavimento scomparirmi da sotto i piedi. Dovetti sedermi al bordo del marciapiede per non cadere.
Rimasi immobile con lo sguardo ancora incredulo.
«Non volevo dirtelo così...ma hai il diritto di sapere la verità. Quanto Taylor se n’è andato seguito da Zac ho parlato un po’ con Josh. Immaginavo che quel figlio di buona donna non avrebbe avuto le palle per dirtelo, e infatti...» si sedette accanto a me.
Scossi piano la testa e chiusi gli occhi. Contai fino a 10 e li riaprii espirando profondamente.
«Puoi spiegarmi meglio...tutto?» Jerm annuì piano «Hanno detto che ci stavano pensando da parecchio...odiavano l’idea della band di Hayley...o almeno, loro la vedevano così. Poi...Josh non ha mai digerito Brand New Eyes...e lo sai che anche tu che hai esagerato Hayley, soprattutto per quella faccenda per Careful...lo sapevi quanto lui sia fissato con la religione, perché devi sempre fare di testa tua?»
Lo guardai incredula «Ah, grazie Jeremy, davvero, mi fai stare meglio» «Bomba, calma...io ti sto solo dicendo come stavano e stanno le cose...ok, loro hanno esagerato...ma tu hai contribuito un bel po’, e lo sai. E poi, andiamo, sai com’è permaloso Josh, non ha nemmeno mai digerito quando tu lo lasciasti» «Fu per il bene della band» ribattei subito io ferma.
Jeremy scosse la testa «Lo so Hayles, ricordo mentre me lo ripetevi in lacrime fra le braccia...ma lui comunque non l’ha mai ritenuta una motivazione valida. Stravedeva per te...e purtroppo lo fa ancora adesso, nonostante sia legato ad un’altra donna. Questa cosa non ha mai fatto bene a nessuno dei due, soprattutto perché avete messo in mezzo persone che non se lo meriterebbero» con la manica asciugai un lacrima «E Zac?» «Sai quanto è succube di Josh...e poi mica poteva lasciarlo andare da solo, è pur sempre suo fratello...e poi Hayley, sembra che tu non li abbia mai conosciuti! Entrambi volevano avere più importanza, soprattutto Josh, ti ricordi che all’inizio non voleva una cantante femmina?» annuii piano.
«Ok Jerm...mi basta, non voglio sentire altro, davvero, solo il fatto che fino ad ora abbiamo vissuto nella menzogna...» mi sollevai piano «Meglio che vada ora, più tardi voglio fare un salto da Taylor» vidi Jeremy annuire piano «Ti accompagno? Non ci metto niente a prendere l’auto» scossi la testa «Voglio camminare...meglio che adesso rimanga un po’ da sola, ok? Ciao Jerm» alzai il cappuccio, e dopo avergli passato l’ombrellino che mi aveva prestato, voltai le spalle e iniziai a camminare.
Non sentii Jeremy richiamarmi o altro.

Sì, casa mia era dall’altra parte, ma adesso in realtà non avevo una vera meta.
Dopotutto, ero solo uno di quei fantasmi fuorvianti










Allora...che ve ne pare?? :C
Uffa, non sono mai convinta di niente ç__ç
Vabè, fatemi sapere!!
E grazie per chi ha letto <3

Peace and LOL!
-Becky;

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Capitolo 10
*** Let this go. ***


SOORPRESA! Sì, non posso crederci nemmeno io :'D Ma mi sono messa...ed ecco cosa è uscito! E' anche abbastanza lungo :'D
Come regalo per compensare il corto capitolo 9 uwu LOL
Allora, è cambiato TOTALMENTE il capitolo rispetto all'idea iniziale che avevo D: Ve l'ho detto che le mie dita iniziano e continuano per conto loro D: LOL
Ok, vi lascio, e recensite! Altrimenti niente pastasciutta per voi! (?)









                          






 
Non so per quanto tempo vagai senza meta, ma doveva essere stato parecchio perché il sole già si stava preparando a tramontare.
Presi il cellulare, all’inizio l’avevo spento. Non volevo aver a che fare con nessuno.
Mi arrivarono 6 chiamate, non avevo molti dubbi da chi provenissero.
«Hayley! Baby mi hai fatto preoccupare a morte, stavo per chiamare la polizia» alzai lo sguardo al cielo «Scusa...volevo fare un giro per conto mio...comunque non so verso che ora torno, penso farò un salto da Taylor, vedo cosa mi passa per la mente» «Ok, basta che se ti chiamo rispondi, ok?» annuii piano.
Chad era assurdo, quando doveva preoccuparsi non lo faceva, quando non doveva lo faceva, anche troppo.
«Sì, ok. Ciao» «Aspetta aspetta, ha anche chiamato l’elettrauto, puoi passare a prendere Miss Anne» « Ok, ciao.» chiusi la chiamata. Non era il momento dei  “Ti amo/anche io”.
Miss Anne...perfetto. Quella ragazza mi era mancata, e ora era proprio il momento giusto per evadere un po’ insieme a lei, come facevamo sempre in momenti del genere.
Iniziai a camminare verso l’elettrauto, anche se ci misi molto più del dovuto perché cercavo stradine e cose varie il meno trafficate possibile.
Non volevo stare con nessuno, figuriamoci se mi andava di forzare sorrisi, fare foto e autografi o cose varie.
Arrivai, il “Barnes Electric Service”.
Era parecchio in periferia, ma ormai ci conoscevamo da tempo, eravamo clienti abituali, mia madre prima di me.
Vidi la mia Miss Anne fuori, e mi avvicinai a due ragazzi del magazzino per chiedere del proprietario del posto, Tom Barnes.
«Ciao Tom, tutto ok con Miss Anne?» lui si passò una pezza sporca di grasso d’olio fra le mani. Non capivo come questa potesse pulirgliele.
«Certo Hayley, era il solito guasto al motore, ormai è vecchia...ma se tu hai detto che deve passare ad Erica, allora non vale la pena ricambiarla da adesso. Vado a prenderti le chiavi» annuii, non vedevo l’ora.
Dopo che fu di ritorno, firmai le solite scartoffie e andai.
Posai le mani sul volante «Oh, ti sono mancata?» certe volte mi sentivo stupida a parlare con un’auto, ma lei era come una vecchia confidente, avevamo passato così tanti momenti insieme, felici e tristi, si era assorbita molti dei miei pianti isterici di quando finivo di litigare con Josh o quando casa mia diventava un posto irrespirabile, riempito da tutta quella tristezza che solo un divorzio poteva portare, o le solite crisi adolescenziali da “Io me ne vado da questa casa”.
Insomma, lei era la mia compagna di avventure, e la trattavo come tale.
 
E sì, forse ero una masochista di merda, forse non stavo male abbastanza, ma in qualche modo tornavo sempre dai miei ricordi, tornavo sempre all’indice di ciò che mi poteva star facendo male.
Quindi voltai in direzione del luogo in cui tutto ebbe inizio.
Franklin.
 
Misi il primo cd che trovai, e quasi a farlo apposta, fu uno che creai un paio di anni passati, nel periodo di Riot!, lo ascoltavo in continuazione quando stavamo nel tourbus, e molte volte Josh si metteva ad ascoltarlo con me.
Aveva tutte le canzoni che adoravo, quelle che significavano qualcosa di importante per me, che mi avevano aiutato in qualche cosa, e la prima a partite fu “Faces in disguise”, dei Sunny Day Real Estate.
La ascoltai la prima volta quando avevo più o meno 14 anni, quell’età in cui inizi a percepire, capire com’è l’avere paura di un rifiuto, dai ragazzi, dalla persona per cui hai una cotta o altro.
Rifletteva il modo in cui vedevo l’amore quando stavo crescendo e guardavo i miei genitori separarsi, il secondo divorzio di mia madre, tutte schifezze del genere.
Sapevo che l’amore poteva essere stupendo, ma avevo anche visto il rovescio della medaglia, e quella era una canzone che diceva tutto per me a quell’età.
Fu la prima canzone di quella band che ascoltai, e riuscì a procurarmi brividi anche in quel momento.
Non per altro chiesi ai ragazzi di farci una cover.
 
Strinsi il volante ed iniziai a canticchiare, cercando di trattenere le lacrime che a stento facevo stare ferme.
 

These fears come rushing in when I enter here 
Another layer on my back 
A blazing fire where our glances meet 
The largest feeling towering over me… 
 

Queste paure arrivano correndo quando io entro qui,
un altro strato sulla mia schiena,
un fuoco ardente dove I nostri sguardi si incontrano,
il più grande sentimento che domina su di me…
 

Già, dove i nostri sguardi si incontrano, durante ogni dannatissimo concerto, prima di andare a dormire nel tourbus.
Mi ricordai, aveva anche provato a chiamarmi, chissà cosa voleva.
E da lì a poco avremmo anche iniziato le riprese per Playing God, perfetto.
Ma...hey, cascava proprio a pennello, non vedevo l’ora di dirgli in faccia quanto lui fosse il non Santo di tutta la situazione.
Se prima lo odiavo, adesso per me doveva scomparire dalla faccia della Terra.
Loro, erano stati...cattivi.
Così cattivi, contro di me, che gli avevo sempre voluto bene come dei fratelli.
E Zac, il mio Zac, lui che pensava tutte quelle cose su di me...non potevo crederci.
Andiamo, ERA ZAC, era il mio tenero paffuto amico, quello che con Jeremy faceva a gara a chi mangiasse più hamburger in una volta sola, quello con cui avevo relazionato per prima quando ero arrivata in quella cittadina sperduta del Tennessee, quello che in poco tempo colorò il mio mondo grigio, che mi dava CD a non finire, che ripeteva “Non preoccuparti, me li puoi sempre ridare!” e poi me li lasciava quasi fossero sempre stati regali, che non smetteva di ripetere quanto per lui gli Sparta fossero mitici e me li metteva ogni volta in ogni CD che mi creava con la musica che per lui dovevo conoscere per forza, di come impazzì di gioia quando gli dissi che Collapse mi aveva colpito particolarmente...insomma, come eravamo finiti così?
Era davvero questa la fine di tutto?
Scacciai una lacrima il più velocemente possibile, e la canzone era stata puntuale come suo solito, quasi Dan Hoerner mi stesse parlando.
 
I see a tear inside when you're turned away 
Another wound that I'd take back 
If I could fill your heart just once and then 
I'd take you now where we could live again… 
 

Vedo dentro una lacrima quando tu sei voltata
Un’altra ferita che prenderei indietro
Se potessi riempire il tuo cuore solo una volta e poi,
ti prenderei adesso dove potremmo vivere di nuovo...

 
E tu, lo faresti Josh? Mi prenderesti per dove potremmo vivere di nuovo?
Figuriamoci, cosa potevo aspettarmi da un falso egoista del genere? Cosa?
E ci credevo ancora, ci credevo, dannazione, credevo in lui, come una stupida, ingenua bambina, alle prese con la prima cotta.
Ma lui lo era stato, la mia prima vera cotta, quella che si pensa durerà in eterno, tutte le nostre promesse sul “Finchè morte non ci separi”.
E poi lui, il Santo della situazione, ed era il primo che cadeva nel peccato peggiore con me.
Con me. Già, io che cedevo ogni volta, che mi facevo prendere in giro ogni volta.
La canzone di dissolse, per dare il posto a Tell Me Something Good,  dei Rufus con Chaka Khan.
Quella canzone era una delle prime che mi spinse a cantare, facemmo una cover di questa nei The Factory insieme a Jeremy, le parti vocali erano stupende, così piene di passione, e non posso non ammettere che mi divertivo come una matta a cantarla, ed ora andava anche a perfezione con i miei pensieri.
 
You ain't got no kind of feeling inside
I got something that'll sho nuff set yo' stuff on fire
You refuse to put anything before your pride
What I got will knock your pride aside

Tu non hai nessun tipo di sentimento dentro te
Io ho qualcosa che farà andare sicuramente la tua roba in fiamme
Tu rifiuti di mettere qualsiasi cosa prima del tuo orgoglio
Ciò che ho batterà il tuo orgoglio da parte
 

Tell me something good
Tell me that you like it, yeah
Tell me something good
Tell that you love me, yeah
 

Dimmi qualcosa di buono
Dimmi che ti piace, sì
Dimmi qualcosa di buono
Dimmi che mi ami, sì     

 
Risi, ora capivo perché quell’album era così importante per me, l’avevo anche fatto a regola d’arte, se con Faces in Disguise mi ero depressa solo di più, adesso con questa stavo quasi cambiando umore.
In fin dei conti era vero, io avevo il controllo su Josh, non era lui ad averlo su di me.
Perché mai avevo paura di affrontarlo?
 
Got no time is what you're known to say
(Got no time, no, got no time)
I'll make you wish there was 48 hours to each day
Your problem is you ain't been loved like you should
What I got to give will sho nuff do you good

Non ho tempo è quello che sai dire
(Non ho tempo, no, non ho tempo)
Ti farò desiderare che ci siano 48 ore per ogni giorno
Il tuo problema è che non sei stato amato come si deve
Quello che devo darti sicuramente ti farà bene.

 Tell me something good
Tell me that you like it, yeah
Tell me something good
Tell that you love me, yeah

Dimmi qualcosa di buono
Dimmi che ti piace, sì
Dimmi qualcosa di buono
Dimmi che mi ami, sì



Intanto mi era arrivato un messaggio da Jeremy su Whatsup.
“Josh mi ha mandato un messaggio, faranno i tour di Novembre e Dicembre con noi, dice che non vale la pena lasciare in sospeso così, anche perché abbiamo da fare il video di Playing God, e almeno finiscono l’anno” feci una smorfia e risposi
“Come vogliono. Quindi aspettiamo a renderlo ufficiale?”
“Credo di sì. Comunque, tu stai meglio?”
“Bhè, dopo quello che mi hai detto...”
“Scusa”
“Non è colpa tua Jerm, almeno so la verità”
“Dove sei ora?”
“Ho preso Miss Anne, sto andando a Franklin, rievoco un po’ di ricordi”
“Chi ti capisce...parlato con Taylor?” Giusto, Taylor.
“Non ancora, passo stasera, almeno mi risollevo un po’. Depresso più depresso non fanno una bella accoppiata”
“Ok Bomba, ci sentiamo”
“Yep”
poggiai l’iphone sul cruscotto, intanto il Cd mi stava mandando Why can’t I be You dei The Cure.
Diciamo che per il testo stavo quasi per tornare a deprimermi, perché mi richiamava l’unico nome che volevo scacciare, ma la canzone di nota allegra di per se non mi fece abbattere più del dovuto.
Dopo essermi ricordata la strada, ero arrivata al nostro vecchio parco di quartiere, dove eravamo soliti andare nei pomeriggi quando le giornate erano serene.
Lasciai Miss Anne e mi diressi verso una panchina.
Ok, ok, quella panchina, ma vi ho già detto che sono una masochista del cavolo, no?
Ed ero molto -troppo- malinconica.
Anche se certe volte mi piaceva esserlo.
Ritirai le gambe verso di me poggiando i piedi sulla panchina, e le racchiusi fra le braccia.
Non c’era nessuno, forse per il brutto tempo che sembrava dire “Sto per far piovere!”, e da lì non passavano molte macchine.
L’unico rumore che sentivo era il sibilio del vento che si alzava.
Massì, tanto valeva.
Mi ero detta che ero io ad avere il controllo su Josh, giusto?
Che non dovevo aver paura ad affrontarlo, giusto?
E poi lui mi aveva chiamata, comunque avevo la scusa pronta in situazioni imbarazzanti quali la risposta di Jenna al suo cellulare.
E poi io volevo chiarezze, no?
 
Guardai il display con il suo nome per un po’, le mani mi tremavano e il cuore stava battendo nervosamente.
Dannazione, era solo una chiamata, solo questione di premere uno stupido tasto verde, questione di secondi.
Lo feci, anche se dopo il primo squillo me ne pentii.
Secondo. Terzo. Quarto. Quinto.
Stavo per chiudere, quando fece anche il sesto.
 
Mi sentii una stupida, una grandissima stupida.
Ma perché non aveva risposto? Troppo impegnato a passarsi quella gattara a tempo perso!?
Stava spolverando la sua statua di Gesù!?
Rimisi fiaccamente l’i-phone in tasca e buttai la testa all’indietro, facendomi cadere il cappuccio e lasciando quei poveri capelli -che ormai avevano un colore tra il rosso ciliegia spento con accenni di arancio- liberi di muoversi e respirare all’aria.
I miei capelli...forse era venuto il momento di cambiare colore, e sarebbe stato perfetto per le riprese di Playing God.
Adoravo cambiare colore di capelli.
Si dice che questo sia segno di insicurezza, e infatti io ero insicura, molto.
E poi vedevo il cambiamento di colore come una “svolta”, del tipo “Guardatemi, sono la nuova Hayley, e lei non si farà buttare giù da niente e nessuno”.
Deprimersi non mi serviva, amplificava solo il tutto.

Dovevo reagire, accettarlo, ma se non l’avessi amato...sarebbe stato tutto dannatamente più facile da lasciar andare.










Ok, e anche questo è andato :')) Per i riferimenti delle canzoni ho preso spunti da un'intervista di Hayley su Kerrang u.u Quindi è vero ciò che lei sente/prova per le canzoni sopra citate.
Come detto, questo capitolo mi è davvero sfuggito di mano, è diventato tutt'altra cosa di ciò che volevo scrivere inizialmente, ma spero vi piaccia lo stesso.

Grazie a tutti quelli che recensiscono sempre e hanno recensito! Ne approfitto, anche se volevo farlo nell'ultimo capitolo, ma ora mi incolla, quindi lo faccio u.u

Hell Vengeancecydonianrioter, wannabehayleyw, sisi_parawhoreproudrioter (SAA!! :3), ciau_, Mizumi, Equinox;

 
 Grazie mille a chi commenta costantemente, e grazie anche a chi ha lasciato solo un commento, davvero, se non fosse stato per voi avrei mandato all'aria tutto in poco tempo! XD Grazie e al capitolo 11! ;) 

Peace and LOL
Becky;
 

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Capitolo 11
*** This time we're not giving up. ***


Ok, è un po' cortino, ma è tardi e ho un mal di testa assurdo, e domani sarò impegnata dalla mattina fino alle 22, quindi non avrei avuto tempo di continuarla/aggiornare, so...eccomi qui!
Ora, perché PER FORZA l'11.
Perché mi sono accorta che senza nemmeno farlo apposta, il prossimo che dovevo scrivere era proprio il capitolo 11, e l'11 per me è un numero (e l'11 Luglio anche data) molto importante, perché ho conosciuto quei tre pazzi che tanto adoro, ho baciato sulle guance tutti e tre, ho rischiato di dare il mio primo bacio a Jeremy (LOL) e ho abbracciato la donna che poi mi avrebbe salvato la vita.
Oh, e viene anche di mercoledì (è un giorno in cui a me accadono sempre cose assurde! XD)
Quindi...boh, lo festeggio così...e domani cambio anche drasticamente colore di capelli! Cosa si vuole di più dalla vita?? haha ok, la smetto, altrimenti diventa più lungo del capitolo XD
Ci vediamo alla fine ;) 


NOTA: Il blog di Hayley è reale, quello che sta scritto fra le virgolette nella parte in corsivo è stato REALMENTE scritto da lei, io l'ho solo - fedelmente- tradotto. 






                    






 
Non riuscivo a dormire, come potevo??
E poi, stavo ancora finendo il regalo per Josh, e quella colla mi era finita ovunque, persino fra i capelli, anche se non avevo ancora focalizzato cosa volevo realmente fargli.
Erano quasi le 3, era PASSATA la mezzanotte...era già il nostro anniversario dannazione! Un anno insieme, UN ANNO.
Posai carta, forbici, colla, e tutto ciò che in quel momento si era impossessato del piccolo spazio della mia scrivania e mi spostai un attimo al computer.
Katie mi aveva continuato a stressare con manga, o come si chiamava quel sito.
Sinceramente non ne avevo mai capito il senso, da quello che mi spiegava era una specie di blog, dove si scriveva ciò che passava per la mente, com’era andata la giornata e cose del genere, e poi i tuoi amici commentavano.
Almeno, così mi era arrivato.
Però, pensandoci, sarebbe stata un’idea.
Creare un blog mio e di Josh...però nessuno doveva saperlo.
Andiamo, era il nostro paramour, che senso avrebbe avuto se poi i nostri amici avessero iniziato a commentare? Nah, troppo disagio.
E poi a Josh stava venendo una mezza idea di crearsi un suo profilo.
Andai su quel sito, avevo sbagliato di poco, da manga era xanga. Per una stupida m.
Come nome scelsi qualcosa tipo “Forever_of_course”.
Sì, saremmo rimasti insieme per sempre, era anche uno dei motivi per creare il blog.
Un indomani l’avremmo fatto leggere ai nostri figli!
Come intestazione scrissi  “Dobbiamo dimostrare che il nostro amore è reale continuamente...” già, tutti avevano sempre così poca fede in noi, e ora ridevo, perché dopo un anno eravamo ancora insieme, più innamorati che mai.
E mio padre...odiavo come sottovalutava Josh.  
Continuai “ma lasciali pensare ciò che vogliono perché io so che non finirà mai...”
Già, lo sapevo, ne ero convinta, era un amore per cui lottavamo in continuazione, eravamo noi due contro il mondo, e certe volte anche contro la band, ma superavam sempre tutto, insieme.
Come nome scrissi “Hosh”. Quando lo pensai risi. La coppia “Hosh”. Non suonava buffo?
Compleanno, "29 Dicembre 1987", il mio mese con il suo giorno di nascita.
Mi stavo divertendo come una matta, era come se fossimo un’unica, stessa persona.
Buttai lì il resto delle informazioni, quello che volevo ora era scrivere, e dovevo anche sbrigarmi perché erano già le 3.15, e se mia madre si svegliava per la luce della lampada sul mio comodino...sarebbero stati guai, e addio regalo in costruzione per il mio Josh.
Non sapevo nemmeno come iniziare.
“Hey Josh, ci ho creato uno di questi, è come se ci inviassimo e-mail? Solo meno “private”...? Non l’ho reso ancora carino, ma va bene no?” mi fermai.
Sì, poteva andare bene, soprattutto per l'“uno di questi”, lui sapeva che a me non attiravano granché questi “blog”, se gli avessi mostrato tutto l’entusiasmo che in realtà stavo provando, poi mi avrebbe continuato a dire “Hai visto che avevo ragione??” per mesi.
“E’ davvero tardi, e sto cercando di capire il tuo regalo” risi mentre pigiavo i tasti.
Già, dovevo davvero ancora capirlo.
“Siamo stati insieme per un anno intero! E’ pazzesco. Non mi sento per niente diversa da quando ci incontrammo per la prima volta” il cuore accellerò i battiti a quel ricordo.
Fu il primo a farmi credere nei colpi di fulmine.
“Il nostro amore è così divertente. Spero che tu ti senta esattamente nello stesso modo.”
Sentii un rumore e mi agitai come una matta, e buttando un’occhiata all’orologio mi resi conto che erano arrivate le 3.30.
Cercai di chiudere, anche se volevo scrivergli ancora tante cose, ma mi consolai sapendo che ci saremmo visti da lì a poche ore.
“Bhè, dovrei davvero finire qualsiasi cosa ti stia facendo. Ti amo tanto, spero tu stia dormendo bene adesso.

-Hayley”

Le 3.32. Forse il regalo l’avrei finito in mattinata.



 




Un suono di clacson mi fece sobbalzare, e mi girai per vedere il pazzo che mi aveva fatto rischiare un infarto,  un signore che stava per mettere sotto una ragazza con la bici.
Scossi la testa e ritornai ai miei pensieri.
Dovevo cancellare certi ricordi, dovevo lasciarli andare come la persona che me li aveva procurati, per quanto belli potessero essere, adesso erano solo artigli che si arpionavano nel mio cuore, e questo non mi faceva granché bene.
Non mi faceva per niente bene.
Avrei voluto poter avere una sfera di cristallo in quel momento, così da vedere come saremmo realmente finiti, due poveri amanti occasionali che si scuoiano a vicenda appena ne hanno l’occasione, prese in giro in continuazione, falsità, cuori infranti...non proprio il futuro che vedevo nel mio ambito sentimentale.
Ma per come ero in quel periodo, anche se avessi visto una cosa del genere, avrei continuato a crederci, a pensare “Riuscirò ad aggiustare tutto”, non avrei mai accettato la realtà dei fatti, cioè che io e Josh non avremmo finito i nostri ultimi giorni di esistenza l’uno accanto all’altro.
Saremmo stati vicino a persone diverse, ma che, almeno, ci amavano, e senza scheletri nell’armadio.
Presi l’i-phone e diedi un’occhiata all’orario. Quasi le 19, forse era meglio iniziare ad andare verso casa di Taylor, sperando che lui fosse lì.
Ripresi la mia Miss Anne, poggiai l’i-phone sul cruscotto e mi diressi in direzione di Nashville.
Ero quasi arrivata quando l’i-phone iniziò a squillare.
Mi sollevai appena per vedere chi fosse.
Oh-oh, aveva visto la chiamata, eh?
Mi risedetti tranquilla e lasciai squillare. Devo dire che continuò per parecchio, tanto che ad un certo punto fui tentata di rispondere, ma riuscii a trattenermi.
Arrivai a casa di Taylor, la luce dalla cucina fortunatamente era accesa.
Suonai diverse volte, e dovetti chiamare il suo nome parecchio prima di sentire dei passi avvicinarsi.
La porta si aprì piano «Hey, ciao...» la sua voce era leggermente roca e bassa. Sorrisi di sbieco «Taylor...posso entrare?» lui annuì.
Nonostante non sembrasse messo in condizioni così pessime, riuscivo a vedere gli occhi stremati da notti in bianco e da lacrime continue, e la barba non veniva fatta da almeno 3 giorni.
«Puoi sederti sul divano, vuoi qualcosa da bere?» scossi piano la testa «Tay, siediti, dobbiamo parlare» lui voltò lo sguardo verso la finestra «Non mi andrebbe molto» mi sollevai a gli andai incontro «Dobbiamo, ricordi? Sono ancora in debito con te...e voglio capire cosa hai intenzione di fare...tu» a quella domanda si voltò piano verso di me, il volto sconcertato.
Ci pensai un po' su «Ti va se andiamo a fare un giro? Andiamo a qualche show, Nashville ne è colmo» lo vidi spostare lo sguardo «Ok, andiamo» sorrisi soddisfatta e dopo avergli fatto prendere il suo impermeabile uscimmo.
Avevamo trovato uno show di una band alle prima armi, il sound non era male, mi ricordò molto noi.
Dopo le prime 4 canzoni decidemmo di andare ad una tavola calda, il mio stomaco chiedeva cibo, e sarebbe stato anche tutto più comodo per parlare.
Ci sedemmo ad un tavolo all’angolo, il posto non era molto affollato, fortunatamente.
Rimanemmo in silenzio per parecchio, almeno finché non arrivò la signora per le prenotazioni.
Prendemmo entrambi delle piadine, anche se la fame sembrava essere passata ad entrambi.
Lui continuava a stare in silenzio, quasi perso nel suo mondo, e decisi di fare la prima mossa.
«Io...non voglio farti da psicologa, mi fermo ad essere una cantante. So cosa puoi aver passato e stai passando, perché so cosa significa perdere una persona così importante. Però...voglio sapere cosa ti passa per la mente, Tay...» la signora intanto ci portò l’acqua.
Taylor rivoltò lo sguardo, e finalmente lo vidi sul punto di dire qualcosa.
«Loro...mi avevano già detto dell’intenzione che avevano, circa un mese fa...tu e Jeremy eravate in giro per conto vostro, come ormai stava sempre accadendo...e se devo essere sincero, il mio primo pensiero è stato qualcosa tipo “Ok, questo sarà il mio ultimo show”...ma ci ho riflettuto parecchio...alla fine, non è ciò che IO voglio, penso che con voi ragazzi mi continuerei a trovare bene, davvero, è stato solo il colpo iniziale, Josh e Zac li conosco da più tempo...come tu con Jeremy» sollevai lo sguardo «Quindi...tu cosa hai deciso?» lo vidi scuotere piano la testa mentre le nostre portate arrivavano. Sì, la fame era passata ad entrambi «Sai, non sono pronto ad andare da nessuna parte...ho ancora molto da fare nei paramore» sentii il mio cuore gridare dalla gioia.
Taylor non ci abbandonava, lui sarebbe rimasto con noi.
Pagammo il conto e ritornammo in macchina.
Aspettai che Taylor si sedesse e chiudesse lo sportello, per guardarlo con un’espressione di felicità che aspetta solo di scoppiare.
Lui mi sorrise di sbieco, e appena io ebbi spostato lo sguardo verso il parabrezza, iniziai a piangere.
Fu una specie di pianto liberatorio, ad ogni lacrima stavo meglio, come se stessi cacciando tutta l’ansia, l’angoscia, la preoccupazione che il pensiero della conversazione che avrei avuto con Taylor mi aveva portato.
Adesso potevo buttarla fuori, avevo la certezza che il mio dubbio, orribile dubbio, ora era scomparso.
Scacciai subito via le lacrime e mi voltai appena verso Tay, sussurrando qualcosa tipo
«Ok, andrà tutto bene».
Lui semplicemente mi abbracciò.

Era davvero tutto ciò di cui avessi bisogno.








Sì, è cortissimo, lo so, ma avevo bisogno anche io di questo capitolo (?)
Ok, sto fumata, solo quasi le 2 ed è meglio che vada.
Al prossimo, e...buon 11 Luglio a tutti! ç_ç
Peace and LOL
Becky;

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Capitolo 12
*** Bury the castle. ***


Allora, partiamo dal presupposto che QUESTO CAPITOLO NON HA SENSO.
Davvero, non mi da di niente, solo un sacco di parole messe insieme per fare la forma di un testo.
Sì, mi ha delusa mi sono delusa (?) Perdonatemi.





                             

 



 
Dopo aver riaccompagnato Taylor – ed essergli rimasta abbracciata per altri 10 minuti – decisi di ritirarmi.
avevo lasciato Chad quasi mezza giornata da solo, ed era arrivato da nemmeno un giorno.
«Sono tornata!» gridai cantilenando mentre chiudevo la porta alle mie spalle.
Andai in soggiorno sentendo rumori di sparatorie, e lo trovai a giocare all’x-box «Hey, non puoi fare una partita se non ci sono io! E’ troppo facile!» lui non si girava, sembrava davvero preso da Call Of Duty.
«Chad? Ci sei?» si voltò «Oh, piccola, scusa, non ti avevo sentita» mise pausa e si girò verso me «Hayles...puoi venire qui un attimo?» lo guardai perplessa. Da quando Chad era così...cortese?
Mi sedetti accanto a lui «Che c’è...?»
«Ho saputo di Josh e Zac...mi dispiace davvero tanto piccola. Non voglio ripeterti che sono dei grandi coglioni, anche perché non so quanto ti servirebbe...ma lo sono stati, davvero» mi sentii in colpa, perché non ero stata io a dirglielo, nonostante fosse il mio ragazzo.
E in quel momento non mi interessò nemmeno sapere come ne fosse venuto a conoscenza, anche perché iniziarono a pizzicarmi gli occhi, e non era un buon segno.
No, non potevo star per piangere davvero, almeno non di nuovo, dannazione.
Ma lo feci, scoppiai in lacrime fra le sue braccia, e mi sentii ancora più uno schifo, io lo prendevo in giro, proprio con il primo che mi stava facendo passare quell’inferno, e ora ero fra le sue braccia a piangere.
Ero un’ipocrita, ecco cosa, un’approfittatrice e una falsa, e lui era l’ultima persona sulla faccia della terra che doveva meritarsi un trattamento del genere.
Mi strinse ancora di più a se mentre con una mano iniziò ad accarezzarmi piano i capelli «Hey hey, calma, ci sono io qui, ok? Andrà tutto bene piccola» lo sussurrò piano, mentre lentamente mi cullava fra le sue enormi braccia.
Già, andrà tutto bene, la stessa cosa che avevo detto a Taylor poco prima.
Ma ora la certezza era dissolta, come nulla fosse.

Sarebbe andato davvero tutto bene?
 
La mattina dopo il mio risveglio fu indotto da quel maledetto i-phone sul comodino che non la smetteva di vibrare.
Mi schiarii al meglio che potetti la voce impastata dal sonno e risposi senza nemmeno vedere chi fosse.
«Pronto?» perché cavolo non avevo visto chi stava chiamando?
«Hey, Hayley...disturbo?» mi sollevai «Sì, stavo dormendo» lo sentii ridere «Ma sono le 10 passate!»
«Bhè, c’è Chad, stanotte non ho dormito granché» quella frecciatina me la potevo risparmiare. O no?
Il suo tono di voce ritornò serio e piatto «Devo parlarti. Ma da quello che ho capito non posso venire io a casa tua» vidi uscire Chad dal bagno. Mi fece gesto sul chi fosse e gli pronunciai un “Josh”.
Scosse la testa alzando lo sguardo al cielo, e se ne andò.
«Puoi venire, non ci sono problemi» dissi io. Ormai fra noi era tutto acqua passata, no?
Cioè...sulla nostra relazione.
«Meglio di no, mi sentirei a disagio...senti, non possiamo vederci da qualche parte? Tipo ad un cafè...non so, basta che non ci sia gente» sorrisi «Se non vuoi gente c’è il parco dove andavamo sempre da ragazzi...ieri ci ho fatto un salto, è un po’ dimenticato adesso» ci pensò un po’ su «Ho un’alternativa?» scossi la testa «Direi di no. Alle 15 lì. Ciao» chiusi la chiamata senza dargli nemmeno il tempo di rispondere.
Guardai un po’ lo schermo e quasi inconsciamente sorrisi, per poi scacciare subito tutto non appena Chad si affacciò in camera, mentre si passava l’asciugamano fra i capelli «Che voleva?» «Dobbiamo vederci oggi pomeriggio, ha detto che vuole parlarmi»
«Vuoi che venga anche io? Sai che non mi fido di quel tipo» scossi la testa «Non preoccuparti, so cavarmela» sorrise di sbieco «Lo so piccola» mi ributtai sul letto.
Almeno un’altra mezz’ora di sonno volevo godermela.
 
«Io vado, se c’è qualcosa chiamami, ok?» lui prese una lattina di birra dal frigo «Devi farla la festa di Halloween? Mancano 4 giorni» mi posai una mano sulla fronte «Uh...sì sì, ovvio, è da tradizione, e poi abbiamo già preso i vestiti...inizia a vedere tu, ok? Oppure fai un salto per vedere gli addobbi...non so» fece spallucce e mi avvicinai per dargli un bacio «Scusa se ti sto lasciando sempre solo» fece una smorfia «Non preoccuparti» gli sorrisi nuovamente, prima di prendere le chiavi e uscire.
 
Ero arrivata abbastanza presto, non erano ancora le 15.
Decisi di aspettarlo su quella panchina, anche perché era l’unica messa in condizioni decenti.
Come immaginavo, non c’era nessuno, sembrava quasi un “parco fantasma”, e il vento autunnale non voleva saperne di scomparire.
Chiusi gli occhi, quel suono però era rilassante.

This pride is swelling up in me like a wave, like a wave
like the wave that took her
it's swelling up in me 
there are no words, so i can't explain...
just a wave
this time, this pride, it isn't selfish. it's not!
this time it's all for you, dear
no one else can hold you like i do
no one could ever know you like i do
and if they try (if she tries)
i'll just wrap my fingers tight around her neck. 
with my knees against her thighs.
i hope she tries.
cause i've waited a long time
to pay her back for all the... for everything
but nevermind my violence, it's depressing
sometimes i let it slip 
but let me tell you of my love
my pride.
you're the reason for all these rhymes.

 

Questo orgoglio cresce in me come un’onda, come un’onda
Come l’onda che ha preso lei
Sta crescendo in me
Non ci sono parole, quindi non posso spiegare...
Solo un’onda
Questa volta, quest’orgoglio, non è egoista. Non lo è!
Questa volta è tutto per te, caro

Nessuno puo’ tenerti come faccio io
Nessuno potrebbe mai conoscerti come faccio io
E se ci provano (se lei ci prova)
Mi limiterò ad avvolgere le mie dita strette intorno al suo collo.
Con le mie ginocchia contro le sue cosce
Spero che ci provi
Perché ho aspettato tanto tempo
Per ripagarla per tutto il...per tutto.
Ma non importa la mia violenza, è deprimente
Certe volte lo lascio scivolare
Ma lasciati dire del mio amore
Il mio orgoglio
Tu sei la ragione di tutte queste rime.

[Dal LiveJournal di Hayley risalente al 2005]

 
 
Dovevo essere forte, dovevo ricordarmi cio’ che mi aveva fatto.
Si era approfittato di me, mi aveva usata e buttata, insieme a tutto ciò che non gli andava più bene.
Scossi un po’ la testa, odiavo non avere i capelli abbastanza lunghi da poterli far muovere liberamente al vento.
Sì, decisamente non li avrei tagliati più da sopra la spalla.
Sentii partire una canzone, e non era nemmeno dall’inizio, ma subito capii quale fosse e chi l’avesse messa.
 
But thoughts they change 
and times they rearrange 
I don't know who you are anymore 

Ma i pensieri, loro cambiamo
E il tempo si riordina
Non so più chi sei

Loves come and go and this I know 
I'm not who you recall anymore 

Gli amori vanno e vengono, e questo so
Non sono più chi tu ricordi

 But I must confess 
you're so much more than I remember 
Can't help but entertain 
these thoughts, thoughts of us together 

Ma devo confessare
Tu sei molto più di ciò che io ricordo
Non posso fare altro che trattenere
questi pensieri, pensieri di noi insieme

 
La musica venne fermata e mi girai «Andiamo! Volevo sentire il ritornello!» Josh si avvicinò mettendo il cellulare in tasca e sedendosi accanto a me.
Mi sorrise iniziando a canticchiare
 
“We are who we were when 
Could have been lovers but at least you're still my day late friend 
We are who, we are who we were when 
Who knew what we know now 
Could have been more but at least you're still my day late friend 
We are who, we are who we were when 
My day late friend”

“Noi siamo chi eravamo quando
potevamo essere stati amanti ma almeno tu sei ancora la mia vecchia cotta
Noi siamo chi, noi siamo chi eravamo quando
Noi sapevamo ciò che sappiamo ora
Poteva essere stato di più ma almeno tu sei ancora la mia vecchia cotta
Noi siamo chi, noi siamo chi eravamo quando
Tu eri la mia vecchia cotta”

 
Sorrisi inconsciamente, ricordavo ancora perfettamente quella canzone, Josh me la faceva ascoltare sempre quando eravamo ragazzini, erano anche la sua band preferita. Canticchiai l’altra parte.
Sembrava come se ci stessimo parlando… a modo nostro.

So let me get this straight 
All these years 
and you were nowhere to be found 
And now you want me for your own 
But you're a day late 
and my love, she's still renowned 

Allora fammi capire bene
Tutti questi anni
E tu eri da nessuna parte per essere trovato
E adesso mi vuoi per te
Ma sei un giorno in ritardo
E il mio amore, è ancora rinomato.

 
 
Scossi la testa «Casca a pennello, eh?» lui sorrise di sbieco «Già...secondo te perché te l’ho messa? Diciamo che...dice ciò che vorrei dirti io» volli ripensare alle parole, ma la mia colpevolezza su quello che stava facendo accadere ebbe la meglio.
«Ok, basta, cosa vuoi?» distolse lo sguardo da me «Mi ha chiamato Brandon, le riprese sono confermate per il 2. Per quanto riguarda me e Zac, finiamo l’anno e poi diamo la notizia ufficialmente, tanto mancano due mesi» lo diceva con così tanta...naturalezza, freddezza. Come se tutto quel tempo nella band fosse solo stato una specie di incubo.
Annuii piano.
Sì, forse era venuto il momento di parlare, definitivamente.
Io volevo chiarezza, una volta per tutte.
«Perché tutto questo odio nei miei confronti, Josh?» mi voltai appena verso di lui.
Mi guardava basito, come se non avesse capito la domanda «Tu lo chiedi a me? Tu? Ti prego Hayley, non fare la finta tonta, non farla. Ti avevo anche detto come stavano le cose, ti avevo avvisata, ma tu hai continuato a fare di testa tua. Secondo te a me piaceva suonare canzoni che mi mandavano al diavolo?
Non mi ascoltavi nemmeno più, come se fossi diventato...solo il tuo chitarrista, nemmeno più il tuo migliore amico, il ragazzo con cui condividevi tutto...era diventata una situazione insopportabile, tu eri diventata insopportabile. Dalla nostra rottura...è andato tutto a rotoli. Aveva ragione tuo padre, non ci saremmo mai dovuti mettere insieme, non potevamo avere tutto...o noi, o la band. E ora sono andate al diavolo entrambe le cose» scossi la testa «E perché prendere questa decisione ora? Eh, Josh!? Dopo tutto quello che abbiamo passato solo per arrivare qui, per realizzare il nostro dannato sogno, il tempo perso lontano dalle nostre famiglie, e tu mandi tutto all’aria, per cosa? Per alcune canzoni su di te!»
«No Hayley, canzoni cattive su di me, che potevi benissimo risparmiarti, canzoni contrarie a ciò in cui noi credevamo...ma poi lasciavo sempre stare, perché tanto provare a ragionare con te era come provare a farlo con un muro, stupido e inutile» in quel momento non so quale potere mi stesse facendo mantenere la calma, anche se la mia voglia di sputargli in un occhio cresceva sempre di più, ma se avessi perso le staffe avrei mandato al diavolo le mie domande che necessitavano di una risposta.
Mi calmai, avrei potuto sfogarmi alla fine.
«Ok, ma non hai risposto alla mia domanda. Perché l’hai presa solo ora? Perché non l’hai fatto prima? Perché abbandonarci giusto ora che stiamo... così in alto?» sembrò bloccarsi, come fosse indeciso sulla risposta da darmi. Lo guardai perplessa «Bhè?» lo vidi deglutire e passarsi le mani sulle gambe come per scaricare la tensione «Ci ho pensato...e sono arrivato alla conclusione che ero ingenuo...e assurdamente perso. Ero succube dell’amore che provavo per te, Hayley, e solo ora mi rendo conto di quanto questo mi abbia rovinato...mi ha reso cieco, non mi faceva vedere la parte che sopraffaceva di te...cioè quella di ragazzina viziata, che vuole che tutti stiano a conto suo, che pretende che il mondo giri attorno a se...ma non puoi continuare così, non ti porterà mai a nulla di buono. Dovevo dirtelo, e te lo dissi anche una volta mentre litigavamo, ma tu non prendi mai nulla di ciò che ti viene detto seriamente, quindi ora non dare la colpa a me, o a Zac, è stato tutto conseguenza del tuo comportamento...» mi iniziai a sentire uno schifo, detto da Josh era tutto così...”amplificato”.
«E perché sei venuto da me?? PERCHE’?? NON TI ERI DIVERTITO ABBASTANZA?» fra le parole che gli stavo buttando addosso comparvero gli occhi lucidi.
Scosse nuovamente la testa, come se io non avessi ancora capito «E per quello ti chiedo scusa...non volevo Hayley, davvero...quel giorno avevo solo intenzione di venirti a parlare, ma quando ti ho vista, con la camicia di Chad addosso...non so cosa mi sia preso, se era gelosia, o il rivolerti nonostante la prova che tu stessi con lui. Scusa» spostai lo sguardo «Non me ne posso fare niente delle tue scuse, Josh» «Ok...comunque...non voglio farti soffrire ancora, ma penso che è meglio dirsi tutto adesso, perché non so se ne avremo più occasione» voltai appena lo sguardo verso di lui.
Intanto era arrivata una famigliola, madre, padre, un bimbo piccolo e la figlia. A occhio e croce lui doveva avere 3 anni, lei 6-7.
«Ok, parla» annuì e spostò lo sguardo sul parco «Non dovrei dirlo, mi sento uno schifo per questo, perché l’ho promesso d’avanti a Dio...ma pensavo che così sarei riuscito a toglierti dalla mia testa. Non fraintendermi Hayley, io amo Jenna, è una donna stupenda, simpatica...ma non è te, ed è questo ciò che non sopporto. Dovrei pensare che mia moglie sia la donna migliore del mondo...non la mia ex ragazza. E mi sono sentito, e mi sento, uno schifo, per tutte le volte che sono stato con te, e so che Dio ormai non mi perdonerà più...» lo guardai «Tu hai seriamente qualche problema, Joshua, davvero, fatti vedere da uno bravo! Mi dai della egocentrica stronza o chessò e che è COLPA MIA se voi ve ne andate, e poi vieni a dirmi che mi ami nonostante tu sia sposato, e che ti senti uno schifo per questo...e sembra come se mi vuoi solo far sentire più colpevole. Dannazione, la smetti!? SII UOMO, prendi le tue maledette conseguenze, non è solo colpa mia. Non sto parlando del fatto della vostra decisione, ma di quella che noi continuavamo a stare insieme, LO VOLEVI ANCHE TU...come lo volevo io. E lo ammetto, perché ormai non ho nulla da perderci. Tu...mi fai avere dubbi, su cosa devo fare, su me e Chad...e anche io non ce la faccio più» spostai lo sguardo sulla famigliola vicino alle giostre e lo sentii parlare «Alla fine sarà meglio per tutti, Hayley...e forse riusciremo ad allontanarci definitivamente l’uno dall’altro...io ho una famiglia adesso...e tu dovresti pensare a te e Chad...e ai futuri paramore» sentii una lacrima cadermi per la guancia «E se io non volessi? So di aver sbagliato, ma molte volte nemmeno me ne accorgevo, Josh» lo vidi avvicinarmi la sua mano al viso per scacciarmi quella lacrima «Non rendere tutto più difficile...per me saremmo potuti rimanere insieme...ma tu hai scelto il bene della band. Vedi...alla fine c’è anche la Hayley a cui importa di altro...anche se questo mi ha fatto pensare che forse tu non hai mai provato ciò che provavo io per te» scossi la testa «No, te lo assicuro, è stata la decisione più difficile che io abbia mai dovuto prendere, e te lo dico a distanza di anni...ma c’era mio padre che mi pressava, e il manager ci metteva del suo» «Hayley, lo so, solo che a quel tempo ero troppo piccolo per capirlo fino in fondo...eravamo entrambi troppo piccoli» annuii «Già...» sollevai piano lo sguardo in corrispondenza del suo, e lui mi sorrise di sbieco.
«Quindi ora...è tutto finito?» lo dissi con un tono strano, quasi fossi tornata la ragazzina di 15 anni «Penso di sì» lo sentii chiaro, quel penso, non era un sì fermo, dannazione.
Sembrammo avere la stessa idea, perché ci girammo entrambi appena verso quella famigliola, per poi ritornare a guardarci e avvicinarci piano, mentre io posavo la mano sulla sua guancia.
Fu un contatto di labbra semplicissimo, ma fra noi trapelava così tanta...tristezza. Sapevamo entrambi che quello sarebbe stato l’ultimo.
Allontanai piano le labbra e poggiai la fronte sulla sua.
Non so per quanto rimanemmo così, ma dopo un po’ accovacciai il volto sulla sua spalla, stretta nelle sue braccia.
Ogni tanto mi stringeva a se, come se volesse sentire che io fossi reale, e non un sogno che da lì a poco sarebbe svanito, e io, devo ammetterlo, facevo lo stesso, perché avevo paura che lui scomparisse...e perché non volevo che se ne andasse.








Allora, non so che caspita si dicono Josh ed Hayley, o che senso abbia quello che si dicono, se tutto abbia un senso...NON LO SO.
Avrei voluto tenere questo capitolo un altro po' perché, come ho detto, non mi convince, per niente.
Solo che è comq un quadro, più lo guardi e più ci trovi difetti e varie cose, quindi ho voluto tagliare la testa al toro.
Scusate, so che non è granchè, non so che mi sia preso.
Mi farò perdonare, promesso.
Grazie mille per averlo letto comunque, davvero.
 
EDIT: Nell'esaurire per questo capitolo del cavolo mi stavo dimenticando il vostro regalo (??)
Per chi non l'avesse ancora visto, ho creato questo video 
http://www.youtube.com/watch?v=xpFmJhRp8x8, il perché nella sua descrizione :))
 
 

THAANKS <3
Peace and LOL
Becky;
 
 

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Capitolo 13
*** I don't want to start over again. ***


Allora, questo capitolo non doveva esserci XD Ma da quello che penso avrete capito, sono una tipa abbastanza fissata con le date XD
Quiindi! Oggi (anche se, haimè, sono già le 00 passate ç_ç) è stato il 7 compleanno di All We Know Is Falling!

E per festeggiare siccome è il mio album preferito dei paramore, ho scritto questo u.u
That's all!

 





 _______________


Entrai piano nella stanza.
La osservai lentamente, mentre sentii alle mie spalle la porta chiudersi.
Non mi voltai, ero troppo concentrata a voler memorizzare ogni sensazione che quella camera mi dava.
Iniziai a scorrere la mano sui libri della scrivania, sulla parete, guardavo tutto con occhi diversi, quasi stupita, come una bambina che scopre qualcosa di nuovo.
Arrivai al letto e vi posai piano la mano sopra.
Non riuscivo ancora a girarmi verso di lui, che era rimasto immobile vicino alla porta, a scrutare ogni mio – lento, assaporato- movimento.
«Se non ne sei sicura...siamo ancora in tempo, Hayley» sentii la sua voce.
Sorrisi e voltai il volto verso lui «No, non sono per niente insicura...lo voglio fare davvero, e lo voglio fare con te. Volevo solo...imprimere bene nella mia memoria il momento...”prima”...comunque ora sono pronta» lo vidi sorridere dolcemente e mi sentii sciogliere.
Iniziò ad avvicinarsi piano ma non appena fu abbastanza vicino abbassai lo sguardo.
Non era timidezza, e non era per timore...forse era per il modo in cui i suoi occhi mi guardavano, e non riuscivo a reggere quello sguardo senza che il mio respiro si bloccasse e il mio cuore perdesse il suo regolare battito.
Ma che dico, quando c’era lui il mio cuore non aveva mai il suo regolare battito.
Lo guardai di sottecchi e lo vidi quasi bloccato, come se fosse insicuro sul da farsi.
Non volevo quella situazione, no dannazione, non la volevo.
Io volevo semplicemente lui.
Pensai velocemente a cosa fare, ma le mie labbra furono più veloci, perché si andarono a posare direttamente sulle sue, morbide, confortevoli.

______________

 
Ecco, ora dovevo sopportarmela anche in tour.
Ok, “sopportarmela” forse era una parola grossa, Jenna era una ragazza tranquilla...certe volte.
Ma era la sua presenza, la sua presenza dannazione.
Sì, io avevo lasciato andare Josh, e ora lui era – definitivamente, ufficialmente, legalmente – suo, e questo non riuscivo ancora a crederlo.
Tutte quelle promesse fatte da ragazzini...perché tutto non va mai come desideriamo o come ci aspettiamo?
E io non potevo fare altro che far finta di niente, stare zitta.
Ma lui sembrava divertirsi così tanto a farmi sentire a disagio, nel vedermi soffrire, perché lui – e certe volte dovevo aggiungere purtroppo- riusciva a leggermi come nessun’altro faceva, e poteva vedere anche dietro le maschere di sorriso o di risata che indossavo, soprattutto quando c’era lei.
“Però se non l’avessi lasciato, forse ora al posto di Jenna ci sarei io...”
Riuscii a scacciare subito via tutti quei pensieri, ora ci pensavo anche durante un concerto, non era possibile.
Ripresi a parlare, ringraziando i fan sul fatto che dopo più di 6 anni erano ancora lì con noi, e diedi la parola a Josh.
Voleva fare gli auguri alla donna che adesso era sua moglie.
Sentii la sua voce al microfono «Hey ragazzi, come penso molti di voi sanno, mi sono appena sposato...» lo guardi con una mano fra i capelli, l’altra strinse convulsivamente il microfono a carota.
Poteva risparmiarsi di ricordamelo.
Continuò «...con una meravigliosa ragazza, Jenna, e lei e proprio qui!E’ il suo compleanno oggi, quindi ora voglio che salga sul palco per cantare per lei, ok?» iniziai a ridere, ma non fraintendetemi, la mia era tutt’altro che una risata di allegria, felicità.
Era una risata isterica.
Le gridai «Andiamo, vieni qui!» seguito da un’altra risatina isterica, tipo quella di Pluto, l’amico di Topolino.
Capito, no?
Lei non saliva, e Josh iniziò a incitare la folla a chiamarla pronunciando il suo nome al microfono.
Si decise a venire, e la vidi andare in contro a Josh con un sorriso d’imbarazzo, e lui le cinse la spalla con il braccio.
Li guardai e mi uscii un’altra risatina isterica. Dio, dovevo smetterla.
Ma non ci riuscivo, non riuscivo a nasconderlo decentemente.
Ma almeno non piangevo, sempre meglio era.
Iniziò a cantarle tanti auguri, seguito dalla folla.
Io mi limitavo a muovere le mani a mo di direttore d’orchestra.
Quell’agonia finì, o meglio, pensavo fosse finita, ma poi vidi Josh prendere il suo volto fra le mani scoccandole un bacio sulla fronte.
Lo sentii come un pugno allo stomaco, e dovetti girarmi dall’altra parte per cercare di calmarmi e fare finta di niente.
Jenna era scesa, mi rivoltai verso Josh e avvicinai nuovamente a me il microfono-carota «E’ così imbarazzante!» lui non mi calcolò minimamente e io mi voltai verso la folla «Non c’è nulla di peggio di quando ti cantano “Buon compleanno”... così imbarazzante, del tipo “Ok, ora finitela, vi prego! » cercai di chiuderla lì «Hey! Questo è tutto! So che voi volete cantare con noi...» pensai alla canzone che dovevamo suonare...cascava quasi a pennello.
Prima che le note di Misery Business colmassero l’auditorium, gridai con quanto fiato mi fosse rimasto nei polmoni «WE ARE PARAMORE!» riuscì a calmarmi parecchio, e la canzone che partì sapevo avrebbe migliorato tutto.

_______________

 


Guardai Josh, e lui ricambiò il mio sguardo con un sorriso «Che c’è?»  ripuntai la mia attenzione ai bambini sull’altalena «Niente...è che sono successe, cambiate, così tante cose, che quasi non me ne sono accorta. Tutto ciò è assurdo...la vita è assurda» lo vidi sorridere e lo guardai perplessa.
«Cosa?» scosse piano la testa per poi ripuntare i suoi magnifici, enigmatici occhi nei miei.
«Mi fai venire in mente testi di canzoni...e ora che ci penso anche questa è perfetta per questo momento...ma non ce l’ho sul cellulare, altrimenti te la farei ascoltare» mi poggiai piano sulla sua spalla «Cantamela tu, Joshi» mi venne spontaneo chiamarlo così, come quando eravamo piccoli, e anche lui sembrò rimanerne sorpreso «Non vengo chiamato così da una vita» risi «Perché non ci sono più io a farlo» lo dissi sullo scherzo, ma ad entrambi sembrò comparire un’espressione malinconica.
Abbassai lo sguardo «Come quando lo facevi per farmi addormentare» lo vidi sorridere di sbieco «Ok...basta che non ti addormenti adesso» risi «Ci provo»
Josh iniziò a cantare, la sua voce era qualcosa di perfetto, la adoravo.
 
Life is beautiful…
We love until we die.

La vita è bella
Amiamo finchè moriamo

When you run into my arms,
We steal a perfect moment.
Let the monsters see you smile,
let them see you smiling.

Quando corri fra le mie braccia,
rubiamo un momento perfetto.
Lascia che i mostri vedano il tuo sorriso,
lascia che i mostri ti vedano sorridere.

Do I hold you too tightly?
When will the hurt kick in?

Ti sto stringendo troppo?
Quando arriverà il male?

Life is beautiful, but it's complicated.
We barely make it.
We don't need to understand,
There are miracles, miracles.

La vita è bella, ma è complicata.
Raramente la viviamo.
Non abbiamo bisogno di capire,
ci sono miracoli, miracoli.

Yeah, life is beautiful.
Our hearts, they beat and break.

Sì, la vita è bella.
I nostri cuori, loro battono e si rompono.

When you run away from harm,
Will you run back into my arms,
Like you did when you were young?
Will you come back to me?

Quando corri via da questo tepore,
correrai di nuovo fra le mie braccia,
come hai fatto quando eri giovane?
tornerai da me?

I will hold you tightly
When the hurting kicks in.

Ti stringerò forte
quando arriverà il male.

Life is beautiful, but it's complicated, 
we barely make it.
We don't need to understand,
There are miracles, miracles.

La vita è bella, ma complicata
raramente la viviamo.
Non abbiamo bisogno di capire,
ci sono miracoli, miracoli.

Stand where you are.
We let all these moments pass us by.

Resta dove sei,
lasceremo che tutti questi momenti ci scivolino addosso.

It's amazing where I'm standing,
There's a lot that we can give.
This is ours just for a moment.
There's a lot that we can give.

E’ fantastico il posto dove mi trovo.
C'è molto che possiamo dare,
tutto questo è nostro solo per un momento
c'è molto che possiamo dare...

 
Josh finì piano di cantare. Sentii una goccia cadermi sulla mano e alzai lo sguardo al cielo.
No, decisamente non stava piovendo.
Quella era stata una lacrima.
La canzone aveva riaperto un varco di ricordi, per me era così bella, importante...mi teneva così legata a lui che l’avevo completamente rimossa dalla mia mente.
Non pensavo una cosa del genere potesse essere possibile, ma era accaduto.

___________________

I will hold you tightly
When the hurting kicks in.

Ti stringerò forte
quando arriverà il male.

Un sussurro come una ninna nanna nella mia mente da 16 enne, dovuto da Josh, che nel tour bus mi cullava quasi per farmi addormentare come fossi una bambina, lontano da occhi indiscreti.

___________________

 

Mi scostai dalle sue braccia, dove ero stata per gli ultimi 20 minuti e mi asciugai gli occhi con la manica della felpa. Josh mi guardò fermo e quasi dispiaciuto dall’allontanamento di quel contatto che –dovevo ammetterlo- già mancava da morire anche a me.
Sospirò, anche i suoi occhi erano lucidi.
«Quando corri via da questo tepore,correrai di nuovo fra le mie braccia come hai fatto quando eri giovane?Tornerai da me? Resta dove sei, lasceremo che tutti questi momenti ci scivolino addosso...» Il suo sguardo era perso nel parco. lo guardai e senza esitazione, spostando il suo volto verso il mio con la mano, posi nuovamente le mie labbra sulle sue.
Non volevo lasciarlo andare, non volevo, non volevo lui lasciasse andare me, e in quel momento tutta la sofferenza che mi aveva e stava facendo passare scomparve, la mandai al diavolo, perché veniva ricompensata dal calore delle braccia di Josh, dal suo sguardo nei miei confronti, dalle sue labbra.
La famigliola intanto se ne era andata, forse anche loro non ci capivano più niente su quello che stesse accadendo fra due tipi che ci baciavano, discutevano, si allontanavano e poi si ribaciavano.
Ma quelli eravamo noi. Non eravamo mai stati stabili, nemmeno quando stavamo insieme.
Sì, è vero, ci descrivevo sempre come “perfetti”, ma erano più le litigate che i baci.
Ma quelli alla fine ricompensavano sempre tutto, perché erano ogni volta uno dannatamente migliore dell’altro.
Ci ribaciammo, e ancora, sempre con più foga, dovetti girarmi completamente verso di lui.
«Perché riesci a mandare all’aria tutti i miei piani?» ripresi fiato guardandolo «Perché nessuno dei due è forte abbastanza...e perché continuiamo ad amarci» «Io amo Jenna» sembrò dirselo più a se stesso, ma mi arrivò chiaramente.
Mi allontanai e lui mi guardò stranito «Hayles?» «Allora muoviti ad andare da lei, Joshua, anche perché io devo andare da Chad» mi alzai, lui continuava a guardarmi con espressione basita «Ci sentiamo per la ripresa, allora...è stato un piacere Josh» mi allontanai da lì il più velocemente possibile, premendo una mano sulla bocca per non lasciar scappare i singhiozzi che il pianto che era arrivato stava scaturendo.
Mi chiusi in Miss Anne e mi allontanai da lì, fermandomi poco dopo sul ciglio della strada, e scoppiai, poggiando la testa fiaccamente sul manubrio.
Non sarebbe dovuta finire così, dannazione.

O forse non avrebbe mai dovuto iniziare.







Sapete, ho avuto un momento di crisi dopo il cap. 12, infatti stavo per mandare tutto all'aria.
Vi ho detto, potete anche commentare, darmi consigli, impressioni o chessò, sulla pagina, non necessariamente qui!
Basta che so che ne pensate, cavolo, cosa vi pice di più o chessò...altrimenti ciò non ha senso.
Io pubblico per avere VOSTRE idee, perché altrimenti terrei tutto per me.
Quindi...boh, solo questo.
Certe volte odio vedere che sono sempre quelle povere 4 persone a commentare (però mi fa tanto piacere che lo fate, se non fosse stato per voi già avrei mandato tutto all'aria! XD quindi grazie)
Peace and LOL yall!
Becky;

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Capitolo 14
*** Everything has changed. ***


GUUYZ! Già, anche io stento a crederci ma...questo è l'ultimo capitolo.
SO che vi deluderà come finale, anche a me l'ha fatto, ma io scrivo di getto quello che sento, quindi non mi andava di macchinare il "finale perfetto" o quello con più suspace o che cavolo ne so XD
Buona..."ultima" lettura di "It's Our Paramour"...ci sentiamo alla fine ;)

YHEAM!









«Un buon Natale...e felice anno nuovo...abbiamo solo un altro tipo di affare adesso. Non è nulla, davvero...» alzai lo sguardo «E c’è solo un tipo di affare» appena capito le urla dalla folla si alzarono ancora più entusiaste.
Sorrisi «Vi amiamo Orlando! Vi amiamo! E noi...» mi inchinai, quasi volessi dimostrargli tutto il rispetto, l’affetto che provavo nei loro confronti.
Non lo urlai come faceva nella maggior parte delle volte ma lo dissi tranquillamente.
«...siamo i paramore» indietreggiai e i ragazzi partirono con le prime note di Misery Business.
Non volevo ricordarmelo, ma era inevitabile.
Quella era l’ultima canzone che avremmo mai più suonato insieme.
L’ultima del nostro ultimo show.
Da quando ci eravamo lasciati nel parco non ci eravamo più sentiti, lui non aveva insistito con chiamate o cose varie.
Forse aveva capito che per me, per noi, era meglio così.
Ormai dovevo mantenere la testa alta, abbassarla non mi serviva a nulla, solo a non farmi vedere dove andavo.
La festa di Halloween era stata un successone, io e Chad eravamo perfetti per Sally e Jack, se dovevo scegliere, quella era di sicuro la mia festa preferita dell’anno.
Ma prima o poi dovetti affrontarlo, e se devo essere sincera, se avessi avuto un opzione sul fare o non fare il video di Playing God...non lo avrei fatto.
Non fraintendetemi, era una delle cose più divertenti che ci capitava di fare...ma prima che accadesse tutto.
E per giunta dovevamo registrare il “Dietro le quinte”.
Non avevo mai odiato tanto dover fare anche quello, guardavo nella telecamera e pensavo “Bhè, ora te ne vai?”
Sì, non ero per niente in vena.
Jerm e Tay invece riuscirono a prenderla -all’apparenza- molto meglio di me.
Scherzavano e ridevano come loro solito, e ogni tanto ci si metteva anche Zac.
Bravi attori, eh?
Poi ero passata un attimo dalla mia stanza rosa, quella con tutti i premi, i quadri.
Sì, li avevo già messi nei vetri nuovi.
E mi bloccai non appena vi trovai proprio lui, quello che avevo cercato di scansare come la peste per tutta la giornata di riprese.
Però, hey, gridargli che lui non era il Santo di nessuna situazione mi fece sentire così bene.
Non avevo fuoriuscito parola, avevo solo preso ciò che mi serviva e prima che lui dicesse qualcosa uscii svelta.
E stava per dire qualcosa, perché lo sentii pronunciare flebilmente il mio nome.
A meno che io non me lo sia immaginato.
Avevo chiamato Dak, le avevo raccontato tutto, non so come questo possa essere accaduto così tardi, forse non volevo più nessuno vicino a me, nemmeno la mia migliore amica.
Era rimasta in silenzio dall'altra parte del cellulare per 10 buoni secondi, prima di dirmi un flebile “Cosa?”
Già, nemmeno lei ci credeva.
 
Ed ora eravamo lì.
Ultimo concerto, ultima canzone...ultimo nostro “messaggio segreto”.
Meglio tagliare la testa al toro, no?
Partì il secondo ritornello e io mi avvicinai a lui saltellando, mentre suonava concentrato.
Mi avvicinai tanto che non so quale forza superiore riuscì a non farci toccare.
Non voltò per niente lo sguardo verso di me, tutto ciò che esisteva in quel momento erano lui e la sua chitarra.
Mi allontanai guardandolo un’ultima volta.
Odiavo quando la gente faceva finta della mia esistenza, ormai non ero più un fottutissimo fantasma.
 
Prima dell’ultima parte, come ormai di tradizione, dovevo far salire un fan.
In realtà non volevo, ad essere sincera.
Volevo poter gridare io il mio ultimo “Hey Josh!” prima del suo stupendo assolo, ma non sarebbe stato giusto nei loro confronti, per me i fan erano tutti uguali in quanto importanza, e poi non sapevano niente, tutto doveva andare come solito.
Quindi lo feci.
Iniziai a cercare fra le prime file, e una scritta mi colpì.
C’era un “I love you” con disegnati i volti a cartone di tutti e cinque e vi era scritto qualcosa che non riuscivo più granché a leggere.
Richiamai la ragazza, Erin.
Dovevo ammettere che era abbastanza buffa, quel paio di occhiali le cadevano in continuazione, ma sembrava una ragazza dolcissima.
Iniziò a cantare.
Ok, non era per nulla intonata...ma a chi interessava? Si stava divertendo, con noi.
Era questo l’importante.
Per tutto ciò che una persona che si trovava lì con noi potesse aver provato -di brutto- nella sua vita...era gratificante sapere che noi, in qualche modo, per quel paio d’ore eravamo la loro via di fuga.
Era arrivata alla parte “fatidica”
Gridò “Involving”...però poi  lo fece, e gridò anche “Hey Josh”.
In quel momento la adorai, non lo aveva fatto io...ma almeno c’era stato, se capite cosa intendo.
Lo show finì, la salutai con un altro abbraccio e lei mi diede quel cartoncino, che aveva tenuto in mano tutto il tempo.
La vedevo così sorridente, e pensai al suo volto dopo che gli avremmo dato la notizia.
Avremmo ferito così tanta gente...non riuscivo nemmeno ad immaginarlo.
“Il nostro ultimo segno da un fan per noi cinque” pensai. L’avrei sicuramente conservato.
Ci dirigemmo dietro le quinte «Graande ragazzi!» battei il cinque ad un po’ di persone e me ne scappai subito in camerino.
Focalizzai il tutto.
Era finito.
I paramore, come tutti li conoscevano...erano finiti.
Caput, capitolo chiuso.
Dopo 6 anni, tutto buttato all’aria.
Eravamo finiti come quelle band che tanto prendevamo in giro da ragazzini.
Ricordo ancora quando vedemmo i Metallica.
Non appena finirono di suonare se ne andarono uno per conto proprio, come fossero...estranei.
“Non non finiremo mai così” pensai.
Mi dovetti ricredere.
 
Dopo aver tranquillizzato la mia mente ritornai dietro le quinte, dove trovai i ragazzi a parlare.
Mi affacciai fra Jerm e Tay verso Josh e Zac.
«Hey, dov’eri andata?» guardai Jeremy «Camerino, dovevo vedere una cosa» mentii.
Rimanemmo in silenzio, quando Josh si schiarii la voce «Comunque...è stato un piacere ragazzi, davvero»Zac abbassò il volto e noi annuimmo piano.
Alzai lo sguardo e vidi Josh fissarmi immobile.
No, dannazione, NO.
Lo spostai, non era possibile, i miei occhi erano lucidi «Hem...» scossi piano la testa «Sì, anche per noi. Buona fortuna» sorrisi forzatamente e me ne andai, prima che le lacrime prendessero il sopravvento, e nemmeno il tempo di arrivare nel camerino incrociai Jenna.
Lei abbassò subito lo sguardo, visibilmente a disagio, quasi quanto me.
Arrivata in quella stanza alzai lo sguardo al cielo, chiudendo la porta alle mie spalle e poggiandovi fiaccamente la testa.
Non volevo piangere, non volevo.
Mi accasciai a terra, immobile, lo sguardo perso nel vuoto, quasi qualcuno mi avesse spento.
Forse, non ne avevo nemmeno più di lacrime.
 

Abbiamo trascorso i migliori anni delle nostre vite
ma tu ed io non saremo mai più gli stessi
Settembre mi ha colto di sorpresa
e sono rimasto a guardare le stagioni che cambiano

E' così tranquillo da quando te ne sei andato
e ogni giorno sembra più che altro un anno
A volte vorrei poter andare avanti
tutti i ricordi sparirebbero

Così tante cose avrei dovuto dire 

quando ne avevo la possibilità
Così tante volte abbiamo dato tutto per scontato

Non avrei mai pensato che questo potesse mai finire
non avrei mai pensato che avrei perso i miei migliori amici
E' tutto diverso ora
Possiamo far smettere al mondo di girare?

Non avrei mai pensato che avrei dovuto lasciarvi andare
non avrei mai pensato che mi sarei mai sentito così giù
Vorrei poter tornare indietro
e noi facciamo smettere al mondo di girare

Ripensando ai giorni migliori
in cui eravamo giovani, pensavamo di sapere così tanto
Ed ora sembra così lontano
quando mi chiedevo se fossi abbastanza brava

Così tante cose avrei dovuto
dire quando ne avevo la possibilità
Così tante volte abbiamo dato tutto per scontato

Non avrei mai pensato che noi saremmo mai finiti
non avrei mai pensato che avrei perso i miei migliori amici

E' tutto diverso ora
Possiamo far smettere al mondo di girare?

Non avrei mai pensato che avrei dovuto lasciarvi andare
non avrei mai pensato che mi sarei mai sentito così giù
Vorrei poter tornare indietro
e noi facciamo smettere al mondo di girare

Sono passati i giorni
in cui giurammo che non ci saremmo mai lasciati
ed ora sono rimasta qui da sola

Non avrei mai pensato che questo potesse mai finire
non avrei mai pensato che avrei perso i miei miglior amici
E' tutto diverso ora
Possiamo far smettere al mondo di girare?

Non avrei mai pensato che questo potesse mai finire
non avrei mai pensato che avrei perso i miei migliori amici
tutto diverso ora
Possiamo far smettere al mondo di girare?

Non avrei mai pensato che avrei dovuto lasciarvi andare
non avrei mai pensato che mi sarei mai sentito così giù
Vorrei poter tornare indietro
e noi facciamo smettere al mondo di girare...

 
Sentii bussare alla porta e sussultai.
Mi voltai appena rimanendo seduta con le spalle verso essa «Sì?»
«Hayley, sono Josh, posso entrare?» sentii il cuore bloccarsi.
Mi alzai piano. Poteva entrare?
«Hem...Josh, sì, entra» guardai un po’ la stanza, non era messa male oltre i vestiti della valigia sparsi dappertutto.
Sentii chiudere la porta alle mie spalle e mi voltai di scatto.
Josh se ne stava lì immobile, sembrava fosse più a disagio di me.
Si schiarì la voce «Nonostante tutto...volevo farti sapere che mi mancherà non suonare più con te, Hayley.»
lo guardai immobile, abbastanza basita.
«Bhè...ok» bhè ok?!
Lui annuì e si voltò abbastanza deluso da quella mia risposta.
«Cioè, Josh...anche tu» si bloccò, girandosi piano nella mia direzione e iniziando ad avvicinarsi lentamente.
Non sapevo se indietreggiare o meno, ma le mie gambe vollero rimanere lì inchiodate.
«Solo questo?» sussurrò ad un palmo dal mio volto, il cuore che iniziò a pompare troppo sangue.
Deglutii spostando lo sguardo dal suo «Dimmi» mi bloccai e presi fiato.
Quella vicinanza mi faceva un brutto effetto «Dimmi tu che altro dovrei dirti» ripuntai lo sguardo nel suo e lo vidi sorridere di sbieco.
«Sai...ci ho pensato. Se non avessimo creato la band...molto probabilmente adesso noi staremmo ancora insieme...magari come io adesso sto con Jenna» la sua voce parve spegnersi «Già, a proposito, non dovresti tornare da lei?? Magari ti starà cercando» scosse la testa «Sta sistemando le valige, le ho detto che andavo a farmi un giro per prendere aria, e poi...mi dispiace per come ci siamo lasciati al parco Hayley, non volevo dirlo...» mi allontanai piano «No, Josh...abbiamo sempre sbagliato tutto. Tu...ami Jenna, pensi di amare me, ma ami Jenna...io sono solo il ricordo della tua...della nostra, prima cotta. Ti auguro il meglio per il futuro, davvero.» cercai di sorridere, e lui dopo aver alzato appena lo sguardo al cielo si avvicinò svelto a me, stringendomi fra le sue braccia.
Rimasi lì immobile, abbastanza sconcertata da quel gesto.
Rimanemmo in silenzio, prima che sentissi la sua voce iniziare a canticchiare in un sussurro
"But you haven't lost me yet
No you haven't lost me yet
“I'll run until my heart caves in
No, you haven't lost me yet
If it doesn't break your heart
It isn't love”

“Ma non mi hai ancora perso
No non mi hai ancora perso
Correrò fino alle caverne nel mio cuore
No, tu non mi hai ancora perso
Se non rompe il tuo cuore
Non è amore”

 
Mi guardò «Se non rompe il tuo cuore…non è amore…allora perché io ho il cuore diviso in due?» lo disse quasi ridacchiando e sorrisi ricambiando finalmente il suo abbraccio «Ti prego Josh...lasciaci andare» lo guardai, anche lui aveva gli occhi lucidi «Non volevo finisse così, Hayles...non abbiamo mantenuto le nostre promesse, siamo stati...» «Ingenui» finii io, e continuai «Eravamo dei ragazzini, Josh. Io...ti ho voluto un mondo di bene, sei stato la mia salvezza, e il migliore amico che potessi chiedere. E ora...dobbiamo chiudere definitivamente questo capitolo. Abbiamo sbagliato...e ora è meglio finisca così. Tu con Jenna e io con Chad. Ti amerò ancora...ma in un modo diverso» questa volta, per la prima volta, ero sicura e cosciente di cio' che gli stavo dicendo.
Era venuto il momento di lasciarlo andare, per il suo bene, per il mio bene e per i futuri paramore.
Mi accarezzò i capelli «Era il nostro paramour» disse ridendo, francesizzando esageratamente il termine.
Sorrisi per poi correggerlo «E’ il nostro paramour...» ricambiò il mio sorriso ristringendomi a se «E lo sarà per sempre.»







SOO!! Eccoci qui, il classico...The End.
Non vogliatemene! Spero che vi sia piaciuta, davvero, scusate se quest finale vi ha un po' lasciato di cavolo, ma come ho detto all'inizio, io scrivo di getto, quindi eccolo qui.
Comunque non disperate! LOL Ho una buona notizia per voi...ci saranno da me altre due fanfiction Joshley!! (Oltre quella che sto scrivendo e che vi consiglio di seguire "Happy Birthday To You" :3), anyways, una FF sarà ambientata nel periodo *prima paramore e durante paramore (?)* quindi verso 2004 e 2006, l'altra...NEL FUTUURO!! E l'ho già scritta :33
E accadranno taante cose bedde UwU Solo che dovrete aspettare un sacco per quella nel futuro :( Mi sa che ci risentiremo nel 2013 XD
Ora...ringraziamentii!!
Prima di tutto, un grazie ENORME a tutte quelle che mi hanno sempre sostenuto commentando, e facendomi sentire i loro pensieri sulla FF:

proudrioter! cydonianrioter  Hell Vengeance wannabehayleyw  sisi_parawhore Mizumi   Equinox ciau_  ParawhoresCS9 ;

Grazie mille a ciascuna di voi, davvero! Non potete immaginare quanto le vostre recensioni mi siano servite per mandare avanti questa FF, quindi grazie!!!

Grazie mille a chi l'ha messa nelle preferite:

1 - ciau_ 
2 - Emily961 
3 - Equinox 
4 - Immyprincess 
5 - justparamore 
6 - Mizumi 
7 - SilentMoon 
8 - Snowlake_98 
9 - stillabelieber 
10 - valery4
11 - wannabehayleyw 
12 - _Pollywantsacracker_ 
13 - _suchfragilebrokenthings 

E a chi l'ha messa nelle Seguite:


1 - Equinox 
2 - Hell Vengeance 
3 - Jennsen 
4 - lollev 
5 - Molly_98 
6 - She left behind_ 
7 - SilentMoon 
8 - sisi_parawhore 
9 - valery42 
10 - wannabehayleyw 
11 - Willhay 
12 - xGetOutOfMyMindx 
13 - xjustaghost 

E nelle Ricordate: 

1 - SamanthaMcQueen 
2 - 
xjustaghost 


Grazie mille a tutti! E anche a chi ha letto e non ha lasciato nessuna traccia di se (?) XD Grazie.
Spero di risentirvi tutti in "Happy Birthday To You" O nel prequel e nel sequel di "It's Our Paramour;"...grazie ancora!!

Peace and LOL;
Becky <3

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