You're the one that I want.

di sbriashi
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** i hate you. ***
Capitolo 2: *** i'm alone. ***
Capitolo 3: *** nice to meet you. ***
Capitolo 4: *** maybe a new beginning. ***
Capitolo 5: *** i shouldn't have kissed you. ***
Capitolo 6: *** first date. ***
Capitolo 7: *** same old stupid boy. ***



Capitolo 1
*** i hate you. ***


Chapter One.

- i hate you.


Un respiro. Mi serviva solo quello o sarei svenuta da un momento all'altro.
Stavamo facendo le prove da ormai due ore, la mia gola si era seccata e la mia voce stava diventando sempre più roca.
Per Natale la signora Martin, la nostra insegnante di canto e recitazione, ci aveva assegnato una rappresentazione del musical Grease, che io amo ovviamente. Con mia grande gioia ero riuscita ad avere la parte di Sandy ed ero molto fiera di me stessa dato che cantare è sempre stato il mio sogno e la mia passione.
L'unico problema? Il mio co-protagonista era Louis Tomlinson, il miglior amico di mio fratello Harry. Lo odiavo con tutta me stessa, si poteva essere così idioti ed ignoranti? Quei due erano i più popolari della scuola e ogni ragazza sveniva solo a sentire il loro nome, era assurdo.
Erano dei veri cretini, si credevano di essere Dio sceso in terra e non si rendevano conto di quanto invece fossero ridicoli. Mi chiedevo come potesse aver fatto quell'essere a passare i provini ed ottenere addirittura il ruolo principale.
-Forza signorina Styles, tutta da capo adesso!- mi disse per la sesta volta la professoressa Martin. Era da un sacco di tempo che stavamo riprovando Summer Nights e Louis si stava immedesimando molto in Danny, molto probabilmente perchè più o meno erano entrambi dei playboy. Ma ero convinta che lui non avrebbe mai potuto innamorarsi di una Sandy.
-Professoressa Martin non è colpa mia se Tomlinson non sa cantare- protestai arrabbiata.
Lui si limitò a guardarmi con disprezzo e poi mi tirò una spinta con il braccio facendomi barcollare per finire poi abbracciata al pianoforte.
Louis scoppiò in una risata sonora e gli altri emisero delle risatine divertite di sottofondo. Non era la prima volta che capitavano cose del genere, a scuola ero un pò scansata da tutti perchè venivo giudicata una "santarellina" e pure mio fratello mi prendeva in giro con i suoi amici idioti.
Ogni giorno in casa ero abituata a trovare una ragazza diversa nel letto di Harry e purtroppo a vedere continuamente il signor Tomlinson.
-Non sei nessuno Styles quindi chiudi quella bocca- esclamò Louis.
Sbuffai e chiesi all'insegnante se potevamo riprendere le prove.


( author's space )
salve,
questa è la mia seconda fan fiction c:
l'idea mi è venuta riguardando per caso i video su youtube dello spettacolo di Louis proprio dove lui interpreta Danny in Grease a scuola.
ho già pronto il secondo capitolo quindi fatemi sapere con una recensione se vi piace questo così pubblico subito l'altro.
saluti, Mary. c:

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Capitolo 2
*** i'm alone. ***


Chapter Two.

- i'm alone.


Era l'ora di cena, come sempre Harry stava facendo tardi a tavola e nostro padre stava perdendo la pazienza. Quella sera sarei uscita con Charlotte, la mia migliore amica. Era da tanto che non passavamo una serata insieme e non vedevo l'ora di passare del tempo con lei.
Finalmente mio fratello si fiondò dalle scale fino ad arrivare di corsa al suo posto senza dire una parola.
-Allora, tesoro, come sta andando il musical?- mi chiese mia madre.
-Oh, bene direi, sono molto fiera di me- risposi sorridendo.
-E Louis come va?-
Dovete sapere che Louis Tomlinson e mio fratello si frequentano dai tempi dell'asilo e per questo ormai quel ragazzo è come se facesse parte della nostra famiglia, cosa che io non approvo per niente.
-Se la cava- dissi continuando a fissare la mia cotoletta.
Harry iniziò a ridere ed io gli lanciai un'occhiataccia.
-Non sai quanto mi dispiace per Lou che deve fingersi innamorato di te-
-Il peggio tocca a me, non preoccuparti- lo sfidai.
-Povera idiota- esclamò Harry.
Prima che io potessi ribattere, mio padre ci guardò male come per farci capire di smetterla e finimmo la cena in totale silenzio.
 
Appena postai il mio nuovo video si riempì di commenti positivi e sul mio viso comparve il mio solito sorriso enorme, ero davvero così fiera di me in quel periodo.
Stavolta avevo deciso di fare una cover della magnifica canzone di Mariah Carey: All I Want For Christmas Is You, il problema è che subito dopo averla cantata il mio sguardo si fece cupo e all'improvviso mi sentii debole. Non ero più Stella, la ragazza che voleva realizzare i suoi sogni e che nessuno poteva contrastare. Ero diventata una povera ragazza di quasi diciassette anni che non aveva dato ancora il suo vero primo bacio e che l'unico vero amore che poteva avere era la Musica. Non mi ero mai posta questo problema prima d'ora perchè per l'appunto a me andava bene, non mi era mai importato di avere un ragazzo. Ma adesso la sua assenza si faceva sentire, iniziava a pesare.


( author's space )
ciao, grazie di essere passato ed aver letto, per me significa molto, sai? c:
per adesso grazie a:


_youmakemesmile
musichild
waitingaprince


per aver recensito il primo capitolo, siete state gentilissime!
adesso vi saluto, ricordatevi che se mi lasciate una recensione anche piccola piccola mi farete felice.
un bacio, Mary.

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Capitolo 3
*** nice to meet you. ***


Chapter Three.

- nice to meet you.


Avevano suonato il campanello, i miei erano già usciti e come sempre toccava a me andare ad aprire. Mio fratello si era rinchiuso in camera sua come ogni sera a fare non-so-cosa.
Scesi le scale fino ad arrivare al piano di sotto, aprii la porta e vidi davanti a me, con un sorriso da farfallone, niente meno che Louis Tomlinson.
-Allora? Mi fai entrare o no?- chiese insistente. -Sì, vieni pure caro- risposi prendendolo in giro. Lui si limitò a ridere e a scuotere la testa per poi dirigersi in camera di mio fratello mentre io rimasi immobile a guardarlo salire le scale. Ormai per me quella era una routine.
Prima che potessi tornare al piano di sopra il campanello suonò di nuovo, stavolta però per mia fortuna si trattava di Charlotte e non di un altro idiota.
Come sempre mi corse in contro abbracciandomi, era di una dolcezza infinita quella ragazza. Aveva i capelli ricci e castani con delle sfumature rossastre, i suoi occhi erano color nocciola ed il suo naso era circondato da lentiggini che la rendevano adorabile.
Io invece avevo i capelli color miele ma non erano naturali, in realtà sarebbero dovuti essere castano scuro come quelli di mio fratello. I miei occhi erano grigi e a volte apparivano pure delle sfumature di verde.
-Hai qualche idea per stasera?- le chiesi curiosa. -Beh, avevo pensato di andare in un locale che si chiama Bluemoon, ho sentito dire che suonerà una band- la guardai con aria interrogativa, non pensavo cosa potesse interessarle una band sconosciuta.
-Stella, dopo la tua chiamata di oggi sul fatto che sei giù di morale avevo pensato a qualcosa per cercare di tirarti su, quindi cosa c'è di meglio di un pò di musica e dei ragazzi carini?-
-Forza, andiamo o faremo tardi- dissi io sorridendo. Charlotte emise un gridolino di gioia per essere riuscita a convincermi e poi uscimmo.
 
Il volume della musica era troppo alto e non mi trovavo decisamente a mio agio. C'era un dj in mezzo al palco con un mixer e trasmetteva della musica un pò troppo commerciale per i miei gusti, nonostante fosse un locale come gli altri mi sembrava una discoteca.. ed io odio le discoteche.
-Lottie, non avevi detto che doveva suonare una band stasera?- le chiesi mentre lei si stava scatenando in mezzo alla pista accanto a me, io a sua differenza ero immobile quasi fossi stata di cera. Non ricevetti neanche una sua risposta, era troppo impegnata a ballare ed il volume era sul serio troppo alto.
Il tempo di sedermi sul bancone del locale e bere un drink che, per la mia gioia, la musica cessò. Il dj ringraziò il pubblico e ci fu un mega applauso, dopodiché lo vidi sparire dietro il palco.
-Ecco la mia ubriacona!- esclamò Charlotte venendomi in contro tutta sorridente come al suo solito.
-Ehi, non sono ubriaca! Tu piuttosto mia cara sei un pò fuori- le dissi mettendomi a ridere e lei mi seguì a ruota.
Ad interrompere la nostra conversazione fu una voce maschile proveniente proprio dal palco, girandomi vidi che a parlare era stato un ragazzo ed era pure molto carino il tipo. Aveva i capelli chiari ma dalla mia posizione era difficile vedere bene la sua faccia. Indossava una camicia a quadri abbastanza sbottonata ma non così tanto da poter far vedere i suoi pettorali, mannaggia.
Con il baccano che c'era là dentro non riuscivo a sentire quello che diceva ed iniziai a sbuffare, subito dopo che ebbe finito la sua presentazione fece un cenno agli altri componenti di quella che suppongo doveva essere la sua band e finalmente partì la musica.
-Ecco, è questa la band di cui ti avevo parlato!- mi urlò in un orecchio Charlotte, io la ignorai pur non volendo perchè la mia attenzione ormai era altrove.
Appena partì la prima strofa sentii subito la sua voce entrarmi dentro, la sentivo che dalle orecchie percorreva tutto il mio corpo e mi provocava dei dannati brividi. E se fino pochi minuti prima mi sentivo una totale sfigata, il ritornello di quella canzone mi fece stare meglio, il modo in cui quello sconosciuto la cantava, era tutto così perfetto.
 
'Cause you're not alone, girl
Look over your shoulder
You don't have to wonder
'Cause you know, you know, you know
You're not alone, girl
I'll be there to hold you
I'll stay 'till it's over
And you know, you know, you know
That you're not alone
 
Era come se la stesse cantando per me, in quel momento ogni persona era sparita e c'eravamo solo io, lui e la musica. Charlotte dovette darmi un colpo con il gomito per farmi tornare sulla terra, avevo uno sguardo da totale ebete. Ah, maledetti ragazzi carini che sanno cantare da Dio.
Alla fine della canzone ci fu un boato enorme ed un sacco di applausi, il ragazzo misterioso si limitò a sorridere e ringraziare per poi sparire dietro il palco come aveva fatto il dj di prima. Il mio sguardo tornò un pò cupo e la mia curiosità di conoscerlo era davvero troppa, dovevo fare qualcosa.
Mentre la mia amica se ne stava al bar a sorseggiare un cocktail e a socializzare con il barista io uscii dal locale per prendere una boccata d'aria. Purtroppo dopo cinque minuti iniziai già ad avere freddo così decisi di tornare dentro, una volta entrata notai che ormai il locale era si era quasi svuotato. Mi diressi verso Charlotte e mi resi conto che stava parlando proprio con il ragazzo misterioso della band che aveva suonato prima. Mi fermai un attimo e poi ripresi a camminare nella sua direzione.
-Stella! Ho conosciuto il cantante della band che ti era piaciuta!- esclamò la mia amica appena mi vide ed io sentii che le mie guancie stavano andando a fuoco.
-Ehi, piacere, io sono Kendall- disse il ragazzo ormai non più sconosciuto porgendomi la mano.
-Stella, piacere mio-.
Era incredibile come non riuscivo a controllare il mio sorriso, ormai andava da una guancia all'altra.


( author's space )
rieccomi qua con il terzo capitolo, stavolta l'ho fatto un pò più lungo, contenti? c:
ditemi, ve l'aspettavate l'apparizione di questo tipo qua? ùù
ho preso spunto da Kendall Schmidt dei Big Time Rush, andate a cercare qualche foto magari vi rifate gli occhi AHAHAH.
comunque ringrazio di cuore:


musichild
youmakemesmile_

amazayn_
likeaskyscraper
Erika 97


per aver recensito lo scorso capitolo c:
ed un grazie speciale va a Waitingaprince che seguiva pure l'altra mia ff e l'ha sempre recensita, sei forte ragazza ùù

spero di ricevere altre recensioni magari anche per farmi consigliare qualcosa sulla storia c:
saluti, Mary.

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Capitolo 4
*** maybe a new beginning. ***


Chapter Four.

- maybe a new beginning.

Dopo un'ora che io, Charlotte e Kendall stavamo parlando la mia amica si era fatta troppi drink ed era andata fuori di testa ed io naturalmente mi stavo alterando visto che era lei quella che avrebbe dovuto guidare. -Charlotte, sei sempre la solita! Ora come facciamo? Siamo già in ritardo e domani mattina devo alzarmi presto che ho le prove per lo spettacolo- dissi esasperata. Lei mi guardava con uno sguardo da idiota e rideva senza dar conto alle parole che dicevo. Pure a Kendall scappava da ridere ma cercava di contenersi, la scena era alquanto ridicola. Mi portai una mano sulla fronte sbuffando e poi cercai di nuovo di stabilire un rapporto con Charlotte ma fu inutile.
-Che ne dici se guido io? Ti fidi?- mi chiese Kendall facendo l'eroe della situazione. Accettai, trascinai per un braccio la mia amica fuori dal locale e salimmo in macchina. Io mi posizionai nel sedile accanto al guidatore mentre Charlotte si sdraiò sui sedili posteriori, ormai era già andata nel mondo dei sogni.
Rimasi a fissarlo mentre metteva in moto la macchina e non mi accorsi che stavo arrossendo, spostai lo sguardo verso il basso e iniziai a pensare che forse questa notte non l'avrei scordata facilmente.
Parlando con Kendall nel locale avevo scoperto che era americano ma già l'avevo notato dal suo accento, si era trasferito a Londra da circa tre anni con i suoi amici solo per il piacere di viaggiare e questo lo apprezzavo molto, era stato molto coraggioso.
-Guardala, dorme già la signorina qua dietro- dissi sottovoce girandomi verso Charlotte.
-Siete molto amiche voi due, eh?- chiese Kendall tenendo sempre lo sguardo fisso sulla strada.
-- mi scappò un sorriso. -ci conosciamo da un bel pò di anni, frequentiamo il liceo insieme e per me lei è come una sorella-.
Kendall sorrise e poi mi chiese dove doveva portarci, gli dissi che a casa mia andava benissimo e che tanto avevo già avvisato i genitori di Charlotte per dirgli che sarebbe rimasta a dormire da me.
-Dimmi un pò, dove vai a scuola?- mi chiese puntandomi i suoi occhi verdi addosso.
-Alla Woodside, tu?- deglutii, quegli occhi mi pietrificavano.
-Oh, io ho finito gli studi un anno fa, sono un uomo libero- rispose provocandomi una risata.
-Mi piace molto come canti- ma davvero lo avevo detto? Oddio.
Lui sorrise e poi mi fece l'occhiolino provocandomi quasi un infarto.
-Il canto per me è una passione, sai?- dissi io. Lui mi guardò interessato, si vedeva che anche a lui piaceva molto cantare, sul palco era stato bravissimo.
-Hai beccato molti punti in più, ragazza!- disse facendo una smorfia con la bocca che lo rese ancora più carino e divertente.
-E me la cavo pure! Non a caso mi hanno presa come ruolo principale nel musical della scuola- dissi fingendo di vantarmi. Lui fece un "Oooh" per la sorpresa ed io sorrisi timidamente.
Era tutto così strano. Non mi sarei mai immaginata di finire in macchina a parlare di musica insieme ad un ragazzo come Kendall, era un pò tutto surreale. Sappiamo tutti che non ero quel tipo di ragazza di cui un ragazzo carino poteva interessarsi, ero sempre quella "snobbata".
Per tutto il tragitto parlammo un pò delle nostre vite, era un ragazzo così affascinante, ogni secondo mi sentivo sempre più attratta da lui, com'era possibile?
 
Quando arrivammo davanti a casa mia notai che c'era Louis in piedi sul marciapiede con il telefono in mano ma feci finta di ignorarlo totalmente.
-Kendall, grazie davvero per questa sera, sei stato fin troppo gentile- dissi al ragazzo con gli occhi magnetici.
-Figurati, l'ho fatto volentieri! Stella, ehm.. Ti va se rimaniamo in contatto?- mi disse tutto d'un fiato.
Spalancai gli occhi forse un pò troppo perchè molto probabilmente lui si accorse della mia reazione esagerata ma in quel momento era troppo bello per essere vero. Non riuscivo a spiccicare parola e di sicuro se avessi aperto bocca avrei balbettato così mi limitai ad annuire. Gli segnai il mio numero sul telefono e dopo aver preso Charlotte a mo' di sacco di patate lo salutai con la mano libera mentre si incamminava verso la fermata della metro.
-Oh, ma guarda un pò!-sentii Louis dietro di me. -La Styles si è trovata un ragazzo, poveretto, non ha capito niente dalla vita a quanto pare-.
-Louis, smettila! E poi non è il mio ragazzo, che sia chiaro- protestai arrabbiata.
-Gelosooo!- disse Charlotte barcollando ed indicando Louis, a quanto pare era ancora viva. Spostai il mio sguardo su quell'idiota che stava ridendo a crepapelle, quanto lo odiavo.
-Zitta tu, vedi di entrare in casa adesso- rimproverai la mia amica.
-Ah, Styles, dimenticavo.. E' logico che quello non può essere il tuo ragazzo, chi mai la prenderebbe ad una come te?- finì la sua frase con una risata sonora ed io stavo per perdere la pazienza.
-Ma vai a quel paese, Tomlinson!-


( author's space )
buonasera gente, what's up? c:
lo so cosa penserete: è un capitolo corto. 
state tranquille, è solo un capitolo di passaggio ed è così per questo motivo, dal prossimo entreremo finalmente nel vivo della storia :)
l'ho scritto un pò veloce perchè in questi giorni non ho avuto molto tempo di scrivere, spero che vi piaccia comunque.
spero anche che mi lasciate una piccola recensione per farmi contenta.
detto questo chiudo, un bacio a tutte.
Mary. [ @sbriashi on Twitter ]


Thanks to:
_youmakemesmile
musichild
kykka96
amazayn_

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Capitolo 5
*** i shouldn't have kissed you. ***


Chapter Five.
I SHOULDN'T HAVE KISSED YOU.


Era mattina ed ero sveglia da quasi un'ora, mio fratello invece dormiva ancora beato nel suo letto e lo sentivo russate da camera mia mentre Caroline era giù che stava facendo colazione. Mi guardavo allo specchio e mi sentivo diversa, non riuscivo a non sorridere, a non pensare a Kendall. Era una sensazione stupenda che non avevo mai provato prima d'ora.
Mi raccolsi i capelli in una treccia a spina di pesce e poi mi passai un pò di mascara leggero sulle ciglia. Non mi truccavo mai molto, ero sempre stata una ragazza acqua e sapone e mi piacevo così. Molto meglio di quelle che andavano a giro con un orto in faccia da quanta terra si erano spalmate sopra.
Sentii mia madre chiamarmi per dirmi che era l'ora di andare. Quella mattina, nonostante non ci fosse scuola, avevo delle prove extra per le canzoni del musical.
L'unica cosa che mi turbava era che, dato che Louis la sera prima era rimasto a dormire da noi, quella mattina mi avrebbe accompagnato lui in macchina a scuola. Che bello.
Scesi la rampa di scale fino ad arrivare al piano di sotto e dopo aver salutato tutti uscii fuori e notai che Louis era già in macchina pronto per partire. Non lo avevo mai visto così mattiniero.
-Ti dai una mossa?- mi disse con tono scontroso. A quanto pare iniziava già a rompere.
Mi limitai a sbuffare ed entrare in macchina, Louis non toglieva mai lo sguardo dalla strada e devo dire che guidava pure molto bene per essere un emerito idiota.
All'improvviso il mio cellulare vibrò, lo tirai fuori dalla tasca e notai che avevo ricevuto un messaggio da un numero che non conoscevo.
 
Hey, ti va di pranzare insieme oggi?
Sempre se non hai niente da fare.
Kendall xxx
 
Non riuscii a trattenere un gridolino dalla gioia e Louis si girò a fissarmi un po' confuso. Tutto cominciava finalmente ad avere un senso, le mie guance stavano andando a fuoco e ormai non riuscivo a smettere di sorridere.
-Cos'è tutta questa euforia?-
-A te cosa importa, Tomlinson?- risposi bruscamente. Dopotutto avevo ragione, non avrei mai permesso ad uno come lui di farsi gli affari miei e come minimo lo avrebbe di sicuro riferito a mio fratello.
-Aaah! Ho capito: è di sicuro quello di ieri sera, allora è vero che hai il ragazzo?- soffocò una risata.
-Anche se fosse così, cosa ci trovi da ridere?- gli risposi dandogli una botta sulla spalla. Lui mi sorrise, forse per la prima volta in tutta la sua vita, poi si concentrò di nuovo sulla strada.
-Sei strano, Tomlinson-
-Anche tu, Styles- disse sorridendomi maliziosamente. Emisi una risatina divertita e lui sbuffò in segno di disapprovazione, a quanto pare era sempre il caro e vecchio Louis.
 
Una volta arrivati alla scuola, che ovviamente la domenica mattina era vuota, ci avviammo verso il teatro. Adoravo quel posto, mi ricordava Broadway ed il mio sogno. Non era grande come quello ma a me bastava per farmi sentire almeno un po' qualcuno.
Subito la signorina Martin spuntò da dietro le quinte tutta eccitata, ci porse i testi delle canzoni e dopodiché si mise al pianoforte.
-Allora, incominciamo?- disse ancora titubante. Si vedeva che si impegnava molto per noi, adorava il suo lavoro.
-Ehm, ma siamo solo noi?- chiese Louis un po' preoccupato. Cos'era, gli dispiaceva di stare insieme a me? Tipico di lui.
-Ebbene sì, dovete creare un'armonia fra le vostre voci in tal modo da renderla vera anche la sera dello spettacolo. Pensate di riuscirci voi due?- ci chiese dubbiosa.
Ovviamente pure lei sapeva delle mie dispute con Louis ma non so perchè aveva sempre avuto fiducia in noi. Ma come potevamo creare un'armonia con le nostre voci? Andiamo, era troppo ridicolo ed imbarazzante. Ma lo feci solo per salvare lo spettacolo che poi sarebbe andato nel mio curriculum per il college.
 
-Ragazzi, io devo andare ma voglio che proviate l'ultima volta da soli. Posso fidarmi?- ci chiese la professoressa dopo quasi due ore di prove. Io mi girai a guardare Louis e lui a sua volta si voltò verso la signorina Martin e le fece cenno di sì con la testa. Non so perchè ma in quel momento mi sfuggì un sorriso che cercai in tutti di modi di soffocare.
-Muoviamoci Styles, non ho più voglia di fare questa messa in scena- disse serio. Io sbuffai e feci partire la base di You're The One That I Want.
 
...
You're the one that I want
Ho, ho, ho, honey
The one I need, oh yes indeed
 
La base si fermò ed io mi sentii soddisfatta di me stessa. Le nostre voci infatti erano davvero entrate in sintonia, non ci eravamo guardati negli occhi per tutta la durata della canzone ma ci eravamo riusciti.
-Te la sei cavata bene- dissi incrociando le braccia e sforzando un sorriso. Lui mi guardò un po' storto e poi spostò il suo sguardo verso il basso. Era ovvio che si stava vergognando. Louis non era il tipo di ragazzo che cantava in un musical, lui era uno dei più fighi della scuola, lui era popolare.
Senza dirmi una parola si avviò verso l'uscita del teatro ed io lo seguii sbuffando, era incredibile quel ragazzo. In quel momento avrei voluto che si voltasse così avrei potuto urlargli in faccia quanto fosse idiota.
Perchè quando cantavamo riuscivo a sentire come se tra noi potesse esserci qualcosa di buono e poi, appena la musica finiva, tornava ad essere il solito cretino? Mistero.
 
Quando uscii dalla macchina sbattei così forte la portiera che anche il mio cane in giardino cominciò ad abbaiare.
-Styles, datti una calmata!- gridò Louis ma io lo ignorai.
-Non fare la bambina!- no, adesso era troppo.
-Ma smettila tu, Louis! Ti ho per caso fatto qualcosa? Dimmelo, io ti ho mai dato fastidio? Secondo te mi merito ogni offesa che mi dici ogni santo giorno? Beato chi ti capisce, Tomlinson- detto questo mi sentii più che soddisfatta ma anche un po' delusa perchè speravo davvero che potesse essere diverso. Ero una povera illusa.
-Stella, io..- cerò di dire con voce tremante.
-Che vuoi?!- gridai voltandomi verso di lui con tutto il fiato che avevo.
Non feci in tempo neanche a realizzare che si stava avvicinando troppo che mi trovai le sue labbra sulle mie. Erano morbide e delicate, sapevano di lampone. Sentii il suo profumo inondarmi le narici ma ancora non mi stavo rendendo conto di quello che stava succedendo. Era tutto così surreale.
E Louis se ne stava lì a mezzo centimetro dal mio naso aspettando che io ricambiassi quel bacio ma non lo feci, corsi via dentro casa senza rivolgergli parola. Non volevo vederlo, non volevo neanche sentirlo nominare. Avevo paura, paura di essere usata, di essere come tutte le altre che si portava a letto. Io non ero come loro, non gli avrei permesso di giocare con il mio cuore.
All'improvviso sentii la voglia di tornare indietro e magari piantargli un bel ceffone in modo da fargli capire che non doveva più permettersi di fare una cosa del genere. Ma allora... perchè mi era piaciuto?

---

saaalve bellissimi. what's up? c:
allora, dopo TAAANTO tempo sono riuscita ad aggiornare.
lo so, è un po' corto ma non sapevo come farlo (?)
spero vi piaccia lo stesso c:
se mi lasciate una recensione per farmi vedere che state ancora seguendo la storia mi fareste un grosso favore *-*
adesso vi saluto, un bacione a tutti.
-Mary. xx

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Capitolo 6
*** first date. ***


Chapter Six.

«First date.

Mi ero chiusa in camera mia, non volevo vedere nessuno. Non riuscivo a pensare a niente, solo al quel bacio, quel fottuto bacio. Perché lo aveva fatto? Lui mi odiava. O forse... No, era impossibile. Voleva solo divertirsi con me. Ma sapete una cosa? Non ci sarebbe riuscito, avrei impedito che giocasse con il mio cuore.
Alla fine lui era Louis Tomlinson, l'amico stronzo e montato di mio fratello, me lo stavo per caso dimenticando?
Sospirai, fu un sospiro di quelli lunghi che racchiudono tante cose.
Presi un libro a caso tra quelli che stavo leggendo ma lo richiusi subito dopo aver letto qualche riga, non facevo altro che pensare a lui.
-Stupido Tomlinson!- ringhiai tra me e me tirando un cuscino per terra.
Perché mio fratello non può avere amici normali?
Presi la chitarra ed iniziai a suonare qualcosa per distrarmi e fortunatamente ci riuscii, mi sentii sollevata. Dovevo solo tenere la mente occupata, giusto? Meno male che c'era la musica a farmi compagnia. Lei c'era sempre per me.
 
All'improvviso mi ricordai dell'appuntamento con Kendall e ringraziai il cielo di avermelo fatto conoscere, mi avrebbe sicuramente fatto dimenticare dell'accaduto. Almeno così speravo.
Indossai un vestito leggero a tema floreale e degli stivaletti marroni, i capelli sciolti ondeggiavano lungo la mia schiena sorretti solo da un cerchietto sulla mia testa.
Salutai in fretta i miei genitori e mi diressi verso la metro prendendo la linea che portava a Leichester Square, dove ci eravamo dati appuntamento io e Kendall.
Camminavo per le strade come una perfetta londinese e mi sentivo anche fiera di esserlo alla fine, non era una cosa da tutti, no? Amavo Londra e il suo stile di vita, non m'importava del suo tempo così grigio perché ogni volta che spuntava il sole lo apprezzavo ancora di più.
-Stella!- mi chiamò una voce alla mia destra, si trattava sicuramente del biondo americano.
-Ciao, come stai?- lo baciai sulla guancia per salutarlo e lui fece lo stesso. Dopodiché poggiò un braccio sulle mie spalle ed iniziammo a camminare. Chiunque ci notava ci avrebbe scambiato per due fidanzatini felici e solo al pensiero il mio cuore fece una capriola.
-Dove mi porti, bel cavaliere?- scherzai maliziosa. Lui sorrise e spostò la sua mano facendola intrecciare con la mia.
-In un posto speciale per una ragazza speciale come te-
Era dolcissimo e questo mi faceva arrossire da morire, mi sentivo finalmente apprezzata da qualcuno. Nonostante fosse il mio vero primo appuntamento con un ragazzo, con lui mi sentivo a mio agio e mi sembrava quasi di conoscerlo da sempre.
Ridemmo e scherzammo così tanto durante il tragitto verso il "posto speciale" che mi dimenticai totalmente di Louis e delle mie paranoie.
 
Arrivammo fino ad una piccola piazzetta su dei gradoni, al centro della quale c'era una fontana ed era adornata da negozi e ristoranti. Kendall mi indicò un locale molto elegante alla nostra sinistra e mi fece strada per entrare, mi sentivo così elettrizzata.
Mi aprì la porta da vero gentiluomo e poi ci facemmo accompagnare al tavolo da uno dei camerieri. L'atmosfera dentro era bellissima, le luci erano fioche e si respirava un'aria quasi misteriosa ed intrigante.
-E' un ristorante italiano in cui lavora un mio amico, ci sanno davvero fare- mi spiegò una volta che arrivò il primo pasto.
-E' meraviglioso- dissi mentre sorridevo come un'ebete.
-Cosa hai fatto di bello oggi?- mi chiese facendomi ricordare quel bacio che volevo cancellarmi dalla mente.
-Oh, niente di che- mentii. -Tu invece?-
-Sono andato a fare un giro in centro, mi piace molto Londra- si versò un po' di vino nel bicchiere, ovviamente non prima che lo versasse a me.
Kendall, da quale fiaba sei uscito?
-Dicono che noi londinesi siamo snob, tu cosa ne pensi?- lo misi alla prova.
-Mh, non saprei. Direi che è uno stereotipo ma alcuni lo sono veramente. Tu cosa pensi degli americani?- mi domandò sorseggiando il suo bicchiere di vino.
-Che sono tutti grassi- scoppiammo a ridere in una sonora risata e le persone intorno a noi si voltarono.
-Io non sono grasso!- esclamò fingendosi offeso.
-Tu sei l'eccezione- sorrisi e lo guardai negli occhi, mi rispecchiai in quel verde così bello e così provocante che avrei poluto baciarlo da un momento all'altro.
Mi scrollai da quei pensieri e mi voltai guardando la mia immagine specchiata al vetro del ristorante, si vedevano i tavoli dell'altro locale accanto: Nando's. Non ci ero mai stata ma Harry ci era praticamente fissato, lui e Louis ci andavano molto spesso.
Proprio in quel momento il destino volle che mio fratello fosse seduto al tavolo di fronte al nostro dall'altra parte della strada, sorrisi pensando alla buffa coincidenza ma presto il mio sorriso si fece sempre più curvo quando notai che non era da solo.
Mi portai le mani alla bocca e Kendall mi guardò confuso.
-Che succede?- mi chiese preoccupato.
-N-niente, davvero- mentii cercando di sembrare il più naturale possibile. Lui non sembrò cascarci ma lasciò perdere e pagò il conto.
-Perché continui a guardare fuori?-
-E' che c'è mio fratello- sbottai all'improvviso.
-Oh, vuoi andare a salutarlo?-
Certo, a salutarlo. COME NO!
Non sapevo che rispondere ed annuii, adesso sì che ero nei casini. Ci alzammo dal tavolo e mentre ci dirigevamo verso l'uscita l'ansia mi era salita a mille, pensavo di dover esplodere da un momento all'altro.
Esitai un po' ma non potevo certo fare la figura della stupida così andai da mio fratello cercando di ignorare totalmente Louis che era piuttosto imbarazzato almeno quanto lo ero io.
-Che ci fai tu qui?- domandò Harry appena mi vide.
-Girellavo da queste parti e ti ho visto così sono passata a salutarti, non posso?- cercai di fare l'innocente. Lui si limitò a sbuffare come al suo solito.
-Salve- ecco che arrivò Kendall. Ovviamente da bravo ragazzo doveva presentarsi al fratello della ragazza che gli piace.
-Sono Kendall, piacere. Tu devi essere il fratello di Stella- porse la mano ad Harry che prima lo scrutò accigliato poi finalmente si lasciò andare e fecero le presentazioni.
-Sì, sono Harry e lui è il mio amico, Louis- l'altro fece un cenno con il capo a Kendall, non sembrava molto entusiasta della nuova conoscenza.
-E quindi lui sarebbe...?- mi chiese Louis, che fino a quel momento non aveva aperto bocca, riferendosi a Kendall.
Fu a quel punto che tutta la rabbia che avevo represso tornò a galla e decisi che volevo vendicarmi, dovevo mostrarmi superiore almeno per una volta.
-Il mio ragazzo!- risposi secca.
Boom! Colpito e affondato.

---

eccomi qua! 
vi prego, PERDONATEMI per la mia LUNGA assenza ma la mia ispirazione era sparita.
finalmente adesso è tornata, yeah!
vi chiedo un piccolo favore:
potete lasciarmi una recensione se leggete?
mi serve per vedere quante persone stanno seguendo ancora la storia sennò non avrebbe senso continuarla..
beh, spero vi sia piaciuta ;)
alla prossima,
Mary. xx

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Capitolo 7
*** same old stupid boy. ***


Chapter Seven. 

« Same old stupid boy.

 
Mio fratello e Louis spalacarono gli occhi e mi fissarono sbigottiti. Non ebbi il coraggio di vedere la faccia di Kendall ma potevo immaginare che la sua non fosse stata alquanto diversa. Non so cosa mi era preso in quel momento, volevo soltanto dimostrare a quei due che non ero più la ragazzina indifesa che conoscevano. 
«Il tuo... ehm, cosa?» domandò mio fratello ancora in stato di shock. 
Deglutii a fatica e poi ripresi a parlare. 
«Sì, hai capito bene» continuai fingendomi decisa.
Harry alzò un sopracciglio e Louis mi mandava occhiate con una faccia stile cane bastonato. Forse avevo esagerato e probabilmente se n'erano accorti ma non m'importava, dovevo far vedere loro che non ero una sfigata. 
«Beh, mi ha fatto piacere incontrarvi. A presto!» mi dileguai il più veloce possibile e trascinai Kendall con me tenendolo per mano. Quando fummo fuori dalla loro vista tirai un grande sospiro di sollievo e mi fermai un secondo per spiegare al mio accompagnatore il motivo della mia reazione. 
«Kendall, mi dispiace così tanto... Non volevo assolutamente dire ciò che ho detto e ti ringrazio davvero per non aver detto una parola. Sono una stupida, io-»
Non finii di parlare che lui mi interruppe. 
«Non sei stupida! Avevo intuito che ci fosse qualcosa, non preoccuparti»
Lo guardai confusa, sembrava tranquillo e mi sorrideva come se niente fosse. Non era arrabbiato? 
«Quindi non ce l'hai con me?» cercai di sfoderare i miei occhi da cucciolo nel miglior modo possibile.
Scosse la testa e mi prese per mano, un gesto che mi fece arrossire come un pomodoro e sperai con tutto il cuore che non se ne accorgesse.
«Non ce l'ho con te, tranquilla. Piuttosto, continuiamo questa passeggiata?» 
Sorrisi, finalmente felice di come stava andando la mia vita, e mi incamminai per le vie della mia città insieme a Kendall. 

Quando tornai a casa non c'era nessuno, i miei dovevano ancora rientrare e mio fratello doveva ancora essere fuori con Louis. 
Louis. Quel nome che adesso mi faceva smettere di respirare. Cercai di cacciare via dalla mente l'immagine dei suoi occhi così vicini ai miei e il sapore delle sue labbra sulle mie. Ancora non riuscivo a credere a ciò che era successo, non l'avrei mai e poi mai detto. Forse avrei dovuto parlargli e chiedergli spiegazioni ma al solo pensiero di ritrovarmelo di fronte mi tremavano le gambe. Cosa potevo fare?
Mi buttai sul letto e mi squillò il telefono, era un messaggio.

Kendall: Sono stato bene oggi, dovremmo farlo più spesso :)

Subito un sorriso da ebete mi apparse sul volto e cominciai a saltellare per la stanza come una che è andata al suo primo appuntamento. In effetti era proprio così , più o meno. Avevamo semplicemente pranzato e passeggiato parlando di qualsiasi cosa. Non era stato niente di particolare ma stavo davvero bene con Kendall, mi faceva sorridere ed in quel momento per me era abbastanza.

«Devi assolutamente raccontarmi tutto!» cinguettò Charlotte l'indomani mentre stavamo andando a scuola.  
«Ma non è successo nulla» replicai facendo la vaga.
Ovviamente la mia amica non si arrese e si posizionò davanti a me cercando di bloccarmi la strada.
«Stella, confessa!»
«Dico sul serio! Siamo andati a pranzo insieme e poi abbiamo passeggiato.»
Mi lanciò un'espressione indagatoria, cercando di capire se avessi veramente detto la verità.
«Tutto qui?»
«Tutto qui.» ripetei. 
Finalmente mi fece passare e continuammo a camminare, ormai eravamo quasi arrivate all'ingresso dell'edificio.
«Oggi però devi dire a Kendall che sei mia, andiamo a fare shopping insieme» 
Stavo quasi per annuire quando purtroppo tornai alla realtà e mi ricordai che quel pomeriggio avrei avuto le prove dello spettacolo. Per un momento mi mancò il respiro e mi fermai di colpo facendo preoccupare pure Charlotte.
«Ehi, che c'è? Ho detto qualcosa di sbagliato?»
Cercai di calmarmi e finsi un sorriso alla mia amica.
«No, no. È che oggi ho le prove, me ne ero proprio dimenticata.»  
«Oh, tranquilla. Buona fortuna con Tomlison allora!» mi disse un secondo prima di salutarmi per dirigersi alla sua classe.
Sospirai pensando che avrei passato tutto il giorno insieme all'amico di mio fratello che proprio il giorno prima mi aveva baciata. 

Fui la prima ad entrare nell'aula canto quel giorno, volevo evitare a tutti i costi qualsiasi situazione imbarazzante. Posai il mio zaino accanto al piano forte in mezzo al palco e poi mi ripassai alcune canzoni, tanto per non rimanere indietro. 
Mentre ero concentrata con lo spettacolo il rumore della porta che si apriva mi fece sobbalzare e mi voltai a guardare chi fosse. Non potetti fare mossa più sbagliata: si trattava infatti di Louis Tomlinson. 
Delgutii e tornai con lo sguardo sui fogli dei testi delle canzoni mentre lui si posizionava sul palco accanto a me. Dentro stavo andando a fuoco e non sapevo come comportarmi, forse parlargli avrebbe risolto le cose una volta per tutte. Un secondo prima che potessi dire qualcosa arrivò la signorina Martin con gli altri ballerini e cantanti pronti per iniziare le prove. 
Durante le canzoni fu tutto normale, cercai di concentrarmi solo sulla mia voce e su nient'altro. Spesso mi sentivo osservata, e non dalla mia insegnate, con la coda dell'occhio potevo notare che Louis che alzava lo sguardo e guardava cantare. Ma che gli era preso?
Anche l'ultima canzone finì ed il cuore iniziò a battermi forte, dovevo affrontarlo. 
Un attimo prima che raccogliesse il suo zaino da terra lo chiamai, non so con quale voce o con quale coraggio, ma lo chiamai. Louis si voltò e senza dire nulla si avvicinò a me. Aveva degli occhi stupendi. No, fermi tutti, che cavolo stavo pensando?!
«Perché mi hai baciata?» ed il mio tatto andò a farsi benedire. 
Lui sembrò sconvolto, emise una risatina nervosa e poi abbassò lo sguardo verso il basso evitando di incrociare i miei occhi.
«Perché me lo chiedi?»
«Ti ho fatto prima io una domanda, rispondi.»
Rispondere ad una domanda con un'altra domanda: tipico di Louis Tomlinson. 
Sembrava davvero turbato ma forse qualcosa dentro di lui si smosse e finalmente mi guardò dritta in faccia.
«Perché mi andava di farlo, ok? Ma questo non vuol dire che mi andrà di farlo ancora.»
Ecco, lo sapevo. Il solito stronzo era tornato, era troppo bello per essere vero. Doveva continuare ad umiliarmi ancora e ancora, forse era il suo unico vero scopo nella vita. 
Pronunciò quella frase con così tanta arroganza che mi fece venire voglia di strozzarlo. Basta, decisi che da quel momento in poi non gli avrei mai più rivolto la parola. Non importava se era il migliore amico di mio fratello, se conosceva la mia famiglia o se dovevo farci uno spettacolo insieme. Da quel momento in poi Louis Tomlinson non avrebbe più fatto parte della mia vita.

 

Ok, calma, respirate. 
No, non è finzione, ho veramente aggiornato questa fan fiction.
Tutto merito di @speechlessnene e della sua recensione :)
Perdonate gli errori di battitura ma avevo l'ispirazione e ho scritto tutto alla svelta in un momento di pausa a lavoro!

Se seguite ancora la storia vi prego di lasciarmi una recensione per farmelo sapere.
Grazie in anticipo :)
-M





 

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