Tremendous Irish Castle.

di Rosario99
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** An expensive trip. ***
Capitolo 2: *** Arrivo al castello. ***
Capitolo 3: *** Incominciano i guai, incominciano. ***



Capitolo 1
*** An expensive trip. ***


Noia.
Lezione di antologia, niente di più monotono.
Gwen Fahlenbock, ha diciassette anni e frequenta la Wellington Secondary School di Toronto. Una scuola molto frequentata, con insegnanti (purtroppo per loro, secondo Gwen) ben preparati.
Sono ancora alla prima ora e se potesse si addormenterebbe.
In questo momento hanno il professore Mc Lean, che insegna loro italiano. E’ molto vanitoso, ma non troppo severo.
Stanno  trattando il racconto fantasy, che nonostante sia un genere letterario che la affascina, non la sta attirando per niente.
-Fahlenbock! – con uno dei suoi soliti richiami, attirò la sua attenzione –Vedi che siamo a scuola, dovevi dormire a casa!
-Ma io non sto dormendo. – rispose  molto sinceramente.
-Sei stata attenta?
Arrivò  ad un bivio: se avesse detto no, le avrebbe fatto  una ramanzina di mezz’ora circa e alla fine avrebbe preso  quattro sul registro; se avesse detto sì, la avrebbe fatto  andare alla lavagna, poi l’avrebbe fatta tornare a posto e le avrebbe messo quattro sul registro. Siccome tentar non nuoce…
-Ehm, sì. – rispose quindi titubante.
-Vieni alla lavagna, subito.
L’aveva detto o no!
-Innanzitutto, come si chiama il romanzo che stiamo leggendo?
Wow, ci è andato piano. Ma ovviamente non ne seppe  la risposta. Cercò  disperata lo sguardo di Bridgette o Leshawna, che le intimarono qualcosa, ma non fi in grado di decifrarle.
-Io… Io non lo so. – rispose  condannandomi ad un quattro certo.
-Come immaginavo. Bene, Fahlenbock credo proprio che… - le voci del professore furono interrotte da un bussare alla porta. All’ “avanti” del professore, il bidello, Chef, entrò in classe con una circolare.
Le circolari erano sempre molto attese, perché nascondevano sempre una visita guidata, un’uscita anticipata o qualsivoglia di positivo.
Il professor Mc Lean lesse la comunicazione prima nella sua mente, poi la comunicò ai ragazzi.
-Tempo fa, avevo richiesto al preside l’autorizzazione per una visita guidata in un antico castello irlandese, visto che stiamo trattando il romanzo fantasy potrebbe essere interessante. Bene, il preside m’ha dato l’autorizzazione. L’unica pecca è che visto che ci troviamo a Toronto e la gita è in Irlanda, il tutto costa molto: seicentonovanta dollari americani.
Alla faccia! Sono un sacco! Ma per i genitori di Gwen non sarà un problema.
La campanella suonò ed il professore uscì dalla classe, ignaro d’essersi scordato la ramanzina da farle.
 
Alla ricreazione, si riunìcome al solito con Bridgette e Leshawna. La prima era bionda, occhi verdi ed una super passione per il surf; inoltre era fidanzata con Geoff, altro suo compagno di classe. Leshawna, invece, era una ragazza molto in carne, di colore, capelli ed occhi neri. Molto solare e simpatica, sempre pronta ad ascoltare i problemi degli altri.
-Voi venite? – chiese loro.
-Io penso proprio di sì! – rispose Bridgette entusiasta.
-Io… Insomma, seicento novanta dollari sono veramente tanti. Ma se voi venite, rinuncerò a qualcosa e verrò!
-Ci contiamo!
 
Il professore Mc Lean non amava assolutamente il suo lavoro. Lo faceva solo per guadagnare denaro, tempo fa era stato un cantante, poi la band aveva fallito e si era ritrovato in mezzo ad una strada.
Tuttavia, era ormai affezionato a quella classe, nonostante amasse chimarli sciagurati.
Il giorno dopo, il professore Mc Lean, entrò di buon’ora in classe per raccogliere le autorizzazioni e le presenze.
Ci volle un po’, discusse con quelli che protestavano per il prezzo, che quindi non venivano, chi si spaventava, e allora diceva loro di non spaventarsi, insomma i soliti problemi di ogni gite.
-Vediamo… - incominciò. –Quindi vengono:
-Gwen
-Leshawna
-Bridgette
-Trent
-Duncan
-Leshawna
-Heather
-Geoff
-Alejandro
-Noah
-Cody ed
-Izzy. Giusto?!
-Sì! – risposero in coro i dodici ragazzi.
 
 
Angolo autore :D
Ciao!
Scusate se il prologo fa veramente pena, ma mi serviva un appiglio.
Questa storia sarà horror a volte, ma maggiormente d’avventura, fantasy e sentimentale.
Ovviamente all’inizio accadrà ben poco, ovvio, no? :D
Recensite :D
 
 


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Capitolo 2
*** Arrivo al castello. ***


 
Dodici adolescenti ed un adulto, stanno per salire in un aereo.
-Il mio primo viaggio in aereo … - disse una Leshawna emozionata. –Non sarà pericoloso, vero?
-Sempre che l’aereo possa reggere il tuo peso … - rispose Heather sarcastica.
-Simpatica, soprattutto spiritosa come sempre … - disse Gwen, altrettanto sarcastica.
-Incominciamo bene … - si disse Cody tra sé e sé.
-Ehm, ragazzi! – Chris richiamò l’attenzione a sé. –Credo proprio sia ora di partire!
Infatti, all’aeroporto stavano annunciando che i passeggeri del volo diretto Toronto-Dublino dovevano immediatamente salire a bordo.
-Ci siamo! – disse Izzy entusiasta.
-Prepariamo la busta per il vomito … - Noah rabbrividì.
I tredici salirono a bordo dell’aereo; classe economica, ovvio per una scolaresca. L’aereo non era niente di particolare e non era neanche troppo pieno, così che si poterono sistemare a loro piacimento.
 
 
In un stanza veramente grande, stavano un adulto non troppo grande, seduto, dietro una scrivania, mentre una ragazza, più o meno ventenne, bionda ed occhi azzurri gli stava parlando furtivamente.
 -Ehm, capo … - mormorò l’adulto.
-Sì, Blaineley? – la ragazze era entrata senza farsi sentire.
-I nostri servi ci hanno aggiornato dell’imminente partenza del volo; le tredici vittime arriveranno qui tra circa otto ore.
-Perfetto. – sogghignò. –Incomincio ad assaporare il divertimento.
 
Noah scese dall’aereo con tre sacchetti a mano.
-Beh … Più del previsto, non c’è che dire …
-Wooh-oh! E’ stato stupendo! –Leshawna entusiasta.
-Sì, non vedo l’ora d’arrivar al castello! – alla conversazione si aggiunse Trent.
-Chissà se troveremo delle pollastrelle sexy! – e Duncan ...
-Duncan, non hai cervello. – disse Courtney fredda. –Pensi sempre alle solite cose.
-E’ maschio! – lo difese Alejandro.
-Ehm, ragazzi! Quello deve essere il nostro autobus; saliamo. – Il professore  troncò la loro conversazione.
Salirono su quell’autobus buffo, giallo. Cosa che fece scatenare tutti in una marea di pugni a costo zero, vista quella mania che andava di moda tra i ragazzi.
Attraversarono prima un lungo rettilineo; l’ambiente era dei migliori. Molte case, molti parchi e pochi negozi. A poco a poco, però, quel paesaggio così collinare lasciava spazio ad uno montano.
-Wow! – esclamò Cody. –Vedete come sta cambiando il territorio?
-A me sinceramente non interessa. – gli rispose di botto Duncan.
-Speriamo in una festa di benvenuto! – esclamò, ovviamente, Geoff.
Bridgette, al sentir della voce del suo amato, sorrise dolcemente.
-Quanti baci dici che avranno i due piccioncini? – sussurrò Leshawna a Gwen.
-Direi … Un trenta? – rispose incerta.
-Sì … I primi! – rispose Leshawna sarcastica.
L’autobus rallentò a poco a poco, fin quando si fermò. Quando scesero, però, quel che videro non fu un castello, assolutamente.
-Ma scusi. – disse Chris all’autista. –Questo le sembra un castello?
-Voi dovete andare al castello, no?
-Sì! – Courtney, da brava rappresentante, entrò nella discussione.
-Bene, io non ci vado in quel posto pazzo. Andateci a piedi. – l’autista rientrò nell’autobus, fece retromarcia e se ne andò, lasciando tredici persone in un posto a loro sconosciuto.
-Bene … Che si fa? – chiese Noah.
-Bella domanda …. – rispose l’insegnante.
-Proporrei di … - le voci di Courtney, furono interrotte da quelle di Heather.
-Tu non proponi niente. Lasciamo la scelta al prof.
-Da quando sei così gentile, chica? – disse l’ispanico.
-Lo sono sempre stata. Alcune volte nascondo questa parte del mio carattere, tuttavia.
-Alcune volte? Ma fammi il piacere! – disse Izzy esuberante. –Ehm, scusate. Alcune volte Genialoide si intromette nei miei discorsi e non so eliminarla! …
Trent si avvicinò cautamente a Gwen e le chiese:
-Chi sarebbe Genialoide?
Alla vista di quei occhi, Gwen diventò tutta rossa. Quando si accorse poi, che il moro stava ancora aspettando una risposta, gli mormorò che Izzy fosse fissata e sosteneva che nella sua mente circolavano diverse menti; roba strana.
-Ehm, ehm. Se qualcuno non mi interrompe, – Courtney guardò malamente Heather. –vorrei proporre il mio piano. Posso?
-Vai, basta che poi ti stai zitta. – a questa battuta di Noah, metà del gruppo rise sonoramente, eccetto Duncan che lo guardò storto; Courtney se ne accorse ed arrossì. –Il mio piano, visto che stradine in vista non ce ne sono, sarebbe quello di continuare, a piedi ovviamente, per questa stradina; poi … Vedendo facendo!
-Direi che va bene. Andiamo! – al consenso di Chris, tutto il gruppo incominciò a camminare.
-Speriamo la strada non sia molta … - disse Gwen.
-Non ti preoccupare! – disse Cody. –Casomai ti portò in braccio!
Gwen alzò gli occhi al cielo. –No, grazie, non mi permetterei …
-Oh, se vuoi lo faccio subito …!
Cody si accinse a prendere in braccio Gwen, che “cercava” disperatamente aiuto, che alla fine ricevette, da Trent.
-Lasciala stare; la stai mettendo a disagio! – a queste parole di Trent, la gotica annuì comprensiva.
-Se proprio dici … - Cody lasciò lentamente Gwen, il quale continuò la sua strada a piedi, finalmente.
Leshawna le diede una gomitata sarcastica.
-Cosa vuoi? – le disse Gwen irritata.
-Anche tu in amore, eh? E brava la nostra Gwen!
La gotica la zittì immediatamente. –Sssh! Sì, ok va bene, allora? Non farlo sapere a tutti.
-Io l’ho già sentito. – si disse fra sé e sé Heather, dopo aver sentito tutto. –Un buon pettegolezzo per il viaggio. – prese dalla tasca una piccola agenda e segnò con una spunta la voce: “far imbarazzare gli altri”, dopodiché sorrise soddisfatta.
Mentre Noah e Cody parlavano di cose scientifiche (ed Izzy tentava di inserirsi nella conversazione in modalità Genialoide), Courtney parlava col professore.
-Non sa mica quanto manca, vero?
-Direi proprio di no. – disse Chris incerto. -Ma non penso che l’autista possa averci lasciato molto lontano dal posto.
-Sono d’accordo. – disse Trent. –Guardate lì in fondo!
Una struttura, o meglio un edificio, si erigeva maestosamente. Un tipico castello medievale, non c’è che dire.
-Che bello … - esclamò Leshawna estasiata.
-E quello sarebbe il posto dove dormiremo per una settimana? Oh, apriti cielo … - Heather deglutì.
-Puoi anche perderti nel bosco e sparire per sempre! –disse Leshawna sarcastica.
Accelerarono il passo, fin quando non si trovarono di fronte l’entrata al castello. Per una manciata di secondi, forse minuti, non seppero cosa fare, poi, fortuna loro, la porta si aprì e quel che ne uscì fu l’uomo che poche ore prima parlava con Blaineley, la biondina.
Camminò a passo lento verso i tredici, poi incominciò a parlare.
-Benvenuti.
-Grazie. – risposero in coro, tutti eccetto Duncan ovviamente.
-Innanzitutto, mi presento: mi chiamo Ryley Blake, ma potete chiamarmi benissimo Ryley. – entrò un momento, per poi uscirne con spade e scudi. Gli scudi erano superiori di numero rispetto le spade. Consegnò ad ognuno dei ragazzi una spada ed uno scudo, spiegando che era tradizione. Quando consegnò l’ultima spada a Noah, Heather intervenne.
-Ehm, forse ha scordato qualche spada!
-No. – rispose fermamente. –Le donne hanno diritto solo allo scudo.
-Maschilisti. – disse Heather a tono basso, indignata.
-Come scusi? Può ripetere?
-Ehm? – per la prima volta, davanti gli occhi dei suoi compagni, Heather parve imbarazzata. –No, niente …
-Bene, ora signor Mc Lion … -continuò il signor Blake.
-Mc Lean … - lo corresse Chris.
-Non è un animale. – disse Duncan sarcastico.
-Non ho sentito. Può ripetere? – e così anche il punk parve un cane bastonato.
-Insomma, professore può venire un attimo con me? Ci sono delle cosuccie da firmare.
-Sì, ok vengo subito …
I due adulti si allontanarono; i ragazzi ovviamente incominciarono a parlottare delle prime considerazioni sulla loro settimana, ovviamente Heather e Duncan ce l’avevano a morte con il signor Blake.
Grazie alla loro lunga discussione, non si accorsero che passavano i secondi, passavano i minuti e passò addirittura un’ora. Fin quando, con grande stupore di tutti, dalla porta da dove erano entrati Chris e Ryley uscì quello che sembrava un … Elfo. Sì, un elfo.
Aveva i capelli arancioni, la barba arricciata, vestito di verde con il simbolo del quadrifoglio sul petto; proprio un elfo.
Lasciò cadere ai piedi di Cody una lettera, che fu subito raccolta da Heather; fece per chiedere spiegazioni all’elfo, ma proprio quest’ultimo sparì con un “puff”.
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 3
*** Incominciano i guai, incominciano. ***


Capitolo 3- Incominciano i guai, incominciano. Parte 1

 
-Ma che..? – disse Duncan agli altri.
-Diciamo, che fino a prova contraria, abbiamo appena visto un elfo … - disse Noah con ribrezzo.
-Allora, chica? – disse l’ispanico, non provocando l’ira per la prima volta di Heather.
-Vediamo …
“Benvenuti in questo castello; il vostro professorino è qui con noi, proprio dove è entrato. Ho voglia di giocare, quindi vi spiego come è strutturato questo castello: abbiamo otto porte, con otto conseguenti stanze. Due sono dormitori, uno maschile, uno femminile, le altre otto vi serviranno a conquistare le chiavi, che serviranno a salvare il vostro amato professorino.
Questo è tutto, buon divertimento.”
 
Bridgette, forse la più sensibile del gruppo, corse immediatamente alla porta, dove appena un’ora e qualche minuto prima era entrato il suo professore preferito.
-Professore! – urlò a squarciagola; con suo grande stupore, qualcuno le rispose.
-Bridgette! – la voce era del professor Mc Lean. –Potete darmi una mano?
La sua vanitosità e il suo orgoglio erano sempre lì. Duncan, nonostante non amasse il professore, forse perché li odiava tutti, prese il suo coltellino e cercò di aprirla; invano.
-Ascoltate ragazzi: - incominciò il professore. –Se volete salvarmi, dovrete conquistare le sei chiavi  che trovate in questo castello; ma da quello che ho capito, non sarà per niente facile … Scappate finchè siete in tempo.
Questa volta intervenne Noah.
-Giammai professore! Siamo venuti in tredici e torneremo in tredici.
-Sai Noah, ho paura che saremo meno di tredici, addirittura di dod … AAAH! – delle grida di dolore troncarono le parole di Chris.
-Professore! – Bridgette, lacrimante, colpì violentemente la porta. Geoff, preoccupato, le si avvicinò e cercò di tranquillizzarla.
-Ragazzi, siamo in debito col professore. Si va a cercare le chiavi.
-Non così in fretta. – lo bloccò Courtney perfettamente calma. –Non facciamoci prendere dal panico; bisogna organizzare un piano.
-Vero Cody? – Noah guardò Cody, il quale aveva i pantaloni macchiati di pipì.
-Sono d’accordo con te, principessa. – disse Duncan. –Bisogna solo escogitare il piano.
-Hai detto niente … - disse Cody preoccupato.
-Ragazzi! – disse la Genialoide che c’era in Izzy; probabilmente quest’ultima avrebbe fatto poche, pochissime presenze in questa assurda vacanza. –Visto che siamo dodici, proporrei di dividerci in due gruppi; sei rimarranno qui a contatto col professore, sei andranno in cerca delle chiavi.
-Obietto. Sei, persone sono troppe. Proporrei di lasciar tre persone, anziché sei.
-Giusto, son d’accordo con Courtney. – intervenne Leshawna. –Io proporrei di rimanere …
-Aspetta, Leshawna. – anche Trent  entrò a far parte della discussione. –Scegliamo a caso, vi va? Così nessuno rimarrà scontento.
-Ok, Trent! – Gwen pronunciò queste parole, Trent la guardò dolcemente, col risultato che la gotica arrossì di botto.
I dodici decisero di strappare una pagina dal libro di Noah, nonostante quest’ultimo avesse mosso obiezione, ma alla fine si era lasciato persuadere.
-Se la persona che esce, ha voglia di andare alla ricerca delle chiavi, può venire lo stesso. – disse Alejandro, dopodiché pescò un nome ed uscì quello di Bridgette.
-Sì! – disse felice. –Farò compagnia al prof!
Cody prese un secondo biglietto dal cappello di Geoff; questa volta uscì il nome di Izzy.
-Noo! – disse la vera Izzy delusa. –Izzy si vuole avventurare!
-Perfetto. – disse Alejandro. –Heather, pesca un biglietto.
L’asiatica si sentì sollevata a non dover sentire quel chica e prese un biglietto dal copricapo del festaiolo.
-Duncan!
-Vuoi scherzare? – disse Duncan. –Io rifiuto!
“Ma come si fa a rifiutare un’offerta del genere?” Pensò tra sé e sé Leshawna.
Proprio l’afro, si accinse a pescare un biglietto. Appunto, uscì il nome di Geoff.
-Credo proprio che resterò a far compagnia a Bridgette … - disse Geoff, nascondendo un po’ di delusione; in effetti, gli sarebbe molto piaciuto avventurarsi.
-Eh, no Geoff! Io ti conosco! Tu vai insieme con loro. E siccome abbiamo fretta e non abbiamo tempo per tutta questa procedura, quelli che escono escono, poi facciamo a cambio.
-Buona idea! – disse Cody; velocemente, prese dal cappello due nomi e li lesse ad alta voce. –Heather e Alejandro!
I due si guardarono con odio, ma avendo stabilito un patto, non protestarono Geoff scambiò un ultimo bacio a Bridgette, poi i nove si staccarono definitivamente da Heather, Alejandro e la surfista.
-Buona fortuna! – esclamò Bridgette, prima di veder sparire i suoi nove compagni della 3B tra il buio e l’ombra di quel castello maledetto.
 
-Forse dovevo rimanere con Bridgette … - disse Geoff ad alta voce, deluso.
-Stai tranquillo! –lo rassicurò Trent. –Con Heather ed Alejandro non hai di che preoccuparti!
-Ha ragione Trent, amico! Andrà tutto bene! – rincarò Noah.
-Ehm, scusate … - disse perplesso Cody. –Non vorrei interrompere questo momento così tranquillo, ma in che direzione stiamo andando?
Effettivamente, erano partiti decisi, stavano camminando a passo di comando, ma senza una vera destinazione.
-Hai ragione Cody! Ma così è più divertente! –disse Izzy allegra.
-Eh, no Izzy. Così è più pericoloso! – la corresse Courtney.
 
-Ragazzi, se volete vi lascio soli … - disse Bridgette nascondendo un cenno di sarcasmo.
Alejandro inarcò un sopracciglio di protesta e non rispose.
-Speriamo se la cavino e tornino tutti … Noi facciamo compagnia al professore!
-Professore? – disse Bridgette battendo le mani nella porta; nessuna risposta. –Professore?! – ancora niente. –Voi … Che dite? – chiese preoccupata.
-L’avranno portato in qualche altra stanza … - disse Heather incerta.
 
I nove camminavano abbastanza velocemente, con Izzy e Courtney davanti al gruppo. Il “paesaggio” attorno a loro non era dei migliori; le pareti erano fatte di pietra dura, quelle grigie tipiche dei castelli antichi. Era molto sporco, ogni tanto scorgevano topi o ragni provocando il “Che schifo!” imminente di Leshawna. Proseguirono per altri venti metri circa, quando una porta rossa, molto moderna, rosso sangue acceso, fece capolino.
-Ehm … Non vorrei essere il Capitan Ovvio della situazione, ma penso sia proprio la prima porta. – disse Cody intimorito.
-E menomale che ci dovevano essere i dormitori! – disse Courtney irritata.
Duncan prese la spada e lo scudo. –Entriamo.
Una volta entrati, la porta alle loro spalle si chiuse di botto, come per dire “ora ve la vedete voi!”.
Il paesaggio che ora si mostrava davanti ai nostri sei amici, era, al contrario delle loro aspettative, tutt’altro che terrificante.
Prati, aiuole colorate, scivoli, altalene e chi più ne ha più ne metta.
-Oh, wow! – disse Cody energico. –Forse non sarà così complicato.
-E’ troppo presto per parlare ancora. – lo fermò Courtney. –Teniamo la calma.
Superarono una casetta rosa elettrico dove dei bambini giocavano, ma un ragazzo udì le parole della castana e sogghignò. Tuttavia nessuno se ne accorse.
-Dai Courtney, rilassati! – le rimproverò Leshawna allegra.
-Sei troppo pessimista, divertiti! Yeah! – rincarò Izzy.
-Io.. Non sono pessimista! – rispose lei imbarazzata. –Guardo solo la realtà.
-Partiamo dal nostro obiettivo: - disse Geoff. –Trovare la chiave, giusto?
-Sì.. – disse Noah incerto. –Ma dove la troviamo in questo paese vivaledolcezze?
-Chissà, magari qualcuno del posto potrà saperlo! – disse Trent. Poi indicò lo stesso ragazzo che prima aveva sentito Courtney blaterare.
I sei gli si avvicinarono, lui fu contento d’esser interpellato.
-Ehm, scusa.. – incominciò Trent imbarazzato. -..Potresti dirci..
-So già tutto! – disse lui raggiante. –V’ho sentiti.. Il mio nome è Jess, sarò lieto di portarvi dove si trova la chiave! – a quest’ultima parola fece l’occhiolino a Courtney, che sorrise imbarazzata.
-Ehm, da dove si va? – chiese Gwen.
-Prego! – disse lui. –Da questa parte!
 
 
 
 

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