L'ULTIMA SCELTA

di lynn12
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


CAPITOLO 1

Una lieve brezza estiva alleviava la calura di quella notte di luglio, facendo oscillare l’erba alta dei prati e le foglie degli alberi. Una ragazza, distesa di schiena su un prato, si godeva il dolce profumo di quella notte d’estate e osservava il limpido cielo rischiarato da innumerevoli e luminose stelle. Kagome sospirò, beandosi di quel silenzio e di quella pace, così adatti per terminare una giornata che si poteva definire “storica”. Sì, perchè proprio quel giorno erano riusciti a sconfiggere Naraku. Ancora non ci poteva credere, ma quella era la realtà. La fine di un incubo. Finalmente tutti avevano avuto giustizia. Anche il vortice nella mano di Miroku era scomparso. Kagome non poté trattenere un sorriso ricordando la reazione del monaco quando aveva avuto la conferma che la maledizione non esisteva più: euforico, aveva afferrato Sango per la vita facendola roteare in aria, ridendo ed esultando come un bambino che ha appena fatto goal. La sterminatrice era diventata rossa come un peperone per l’imbarazzo, ma non aveva potuto fare a meno di sorridere, contagiata dalla felicità di Miroku. Forse per loro da ora in poi sarebbe iniziata una nuova fase, finalmente avrebbero potuto confessarsi i loro sentimenti e vivere felici il loro amore. Niente ormai li tratteneva, la morte ormai non seguiva più passo dopo passo il cammino del monaco. “Beati loro...” pensò Kagome. Per lei le cose erano molto differenti. Il suo rapporto con Inuyasha era ancora alquanto ambiguo...Certo, da quando era giunta nell’epoca Sengoku e aveva intrapreso il viaggio alla ricerca dei frammenti della Shikon no tama con il mezzo demone, i rapporti tra loro erano molto cambiati, erano diventati amici, erano molto vicini...ma cos’altro? Cosa c’era tra loro? Kagome non aveva dubbi su quali fossero i suoi sentimenti per lui, ne era innamorata, irrimediabilmente, ma Inuyasha cosa provava per lei? Certo, si preoccupava per lei, la proteggeva, ma sentiva che tra loro incombeva ancora l’ombra di Kikio. La sacerdotessa era stata la prima donna che il mezzo demone aveva amato ed era ancora ben presente nel suo cuore...Tanto che aveva deciso di seguirla nel regno dei morti. A quel pensiero, Kagome sentì una stretta al cuore. Era davvero quello il loro destino? Non c’era niente che potesse fare per cambiare le cose? Non voleva che Inuyasha morisse, non lo avrebbe mai sopportato. Piuttosto avrebbe dato in cambio la propria vita.

-Kagome...-

Una voce maschile a lei molto familiare la riscosse dai suoi pensieri. Inuyasha era in piedi vicino a lei.

-Inuyasha...- mormorò Kagome –Credevo stessi dormendo...-

-Mi sono svegliato e non ti ho vista, così sono venuto a cercarti- rispose l’hanyou sedendosi accanto a lei –Cosa ci fai qui? Lo sai che di notte non devi allontanarti da sola, è pericoloso-

-Lo so...- la ragazza tornò a posare lo sguardo sul cielo stellato –Ma non riuscivo a dormire. E poi, volevo approfittare di questo meraviglioso spettacolo...Visto che non avrò ancora molte occasioni per farlo-

L’ultima frase era stata solo un sussurro, ma le orecchie sensibili di Inuyasha l’avevano sentita. Si girò di scatto verso di lei.

-Cosa vuoi dire? Vuoi...andartene?- le chiese titubante

-Beh, ormai Naraku è stato sconfitto, se sono ancora qui è per aiutare Sango a trovare Kohaku e cercare di convincere Koga a darci i frammenti della sfera in suo possesso, ma poi...non avrò più motivo per restare-

Inuyasha sentì una fitta attraversargli il petto. Non l’avrebbe rivista mai più...Restò a guardare la figura di Kagome per qualche secondo, pensando a quanto quella ragazza era diventata importante per lui, a come lei lo aveva cambiato da quando si conoscevano...

-Però...potresti tenere la sfera e continuare a fare avanti e indietro tra qui e la tua epoca...- disse titubante il mezzo demone

Kagome si alzò a sedere, l’espressione seria.

-E perchè dovrei farlo?- gli chiese –Probabilmente Sango e Miroku inizieranno una vita insieme dopo che avremo trovato Kohaku e tu...tu hai promesso di seguire Kikio nel regno dei morti...-

Inuyasha sussultò. Per un attimo, aveva dimenticato la promessa che aveva fatto a Kikio...Forse perchè una parte di lui si era già pentita di quella decisione...

-Oppure vuoi ancora diventare un demone completo?- continuò Kagome –In ogni caso, non ci sarà più nessun motivo che io ritorni qui- concluse con voce triste abbassando lo sguardo

L’hanyou restò in silenzio, colpito da quelle parole, non sapendo cosa rispondere. Avrebbe tanto voluto prenderla tra le braccia, dirle che l’amava e chiederle di restargli accanto per il resto della sua vita...Ma come poteva farlo se neanche lui sapeva cosa avrebbe fatto in futuro? Una parte di lui si sentiva legato alla promessa fatta a Kikio...Tuttavia, il suo cuore apparteneva ormai a quella dolce ragazza venuta dal futuro. In ogni caso, non sarebbe mai diventato un demone completo. Aveva sperimentato più volte cosa significasse e non gli era piaciuto per niente. Quando era in quello stato perdeva completamente la ragione, diventava un essere assetato di sangue, una bestia che avrebbe potuto fare del male ai suoi amici...o a Kagome. No, questo non lo avrebbe mai permesso.

-È meglio se torniamo dagli altri- gli fece lei alzandosi e incamminandosi prima che potesse dire qualsiasi cosa

Inuyasha esitò qualche secondo, poi la seguì verso il luogo dove i loro amici stavano riposando.

La mattina dopo, il gruppo si mise in cammino per tornare al villaggio di Edo. Davanti a tutti stava Inuyasha, che camminava con le braccia incrociate sul petto e l’espressione pensierosa, dietro di lui venivano Sango, con in braccio Kirara, e Miroku al suo fianco, mentre Kagome era rimasta un po’ indietro, insieme a Shippo che si trovava nel cestino della bicicletta che la ragazza stava spingendo. Anche lei sembrava immersa nei suoi pensieri e, da quando si erano messi in cammino, quasi non aveva aperto bocca. Miroku e Sango, sorpresi dal comportamento dei loro due amici, parlottavano tra loro per non farsi sentire.

-Hey Miroku, non trovi che Inuyasha e Kagome siano un po’ strani oggi?- osservò la sterminatrice

-Hai ragione Sango, non è normale questo silenzio- rispose il monaco guardando prima l’hanyou e poi l’amica –Solitamente quei due viaggiano sempre uno di fianco all’altra parlando o, meglio ancora, litigando...-

-Secondo te è successo qualcosa? Che Inuyasha ne abbia combinato una delle sue?-

-Non credo, la divina Kagome mi sembra più triste che arrabbiata. Credo che il suo silenzio abbia a che fare con il fatto che Naraku è stato ormai sconfitto e la sfera sarà presto completa-

-È vero. Quando questo accadrà, Kagome dovrà tornare a casa- disse Sango con voce triste

-Sempre che quell’imbranato di Inuyasha non si decida a dichiararsi e a chiederle di restare...- osservò Miroku

I due si guardarono con espressione rassegnata, mentre un gocciolone si formava sulle loro testa.

-Allora ci sono pochissime speranze...- sospirarono all’unisono

All’improvviso, dietro di loro di udì il fragore di un albero che cadeva a terra, subito seguito dall’apparizione di un enorme demone serpente.

-Datemi i frammenti della sfera che sono in vostro possesso!- sibilò il demone

Un secondo dopo, si stava già avventando su Kagome...

 

 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


CAPITOLO 2

Prima che il demone arrivasse a Kagome, Inuyasha, con un balzo, si frappose tra loro e con i suoi artigli tranciò in due il grosso serpente. Tuttavia, i denti affilati di quest’ultimo gli sfiorarono il braccio, procurandogli un profondo taglio.

-Tutto bene, Kagome?- chiese il mezzo demone

-Sì, sto bene...- rispose la ragazza, poi accorgendosi del sangue che macchiava il suo kariginou:

-Inuyasha, ma tu sei ferito!-

-Non è niente, guarirà in un attimo-

-Solitamente i denti dei demoni serpente sono avvelenati. È meglio se metti delle erbe medicinali contro il veleno sopra la ferita- intervenne Miroku

-Vado a cercarle- disse Sango addentrandosi nel bosco assieme a Kirara

-Tsk, vi preoccupate per niente- disse Inuyasha con fare superbo

Tuttavia, quella notte, l’hanyou si ritrovò a tremare per la febbre, mentre Kagome lo copriva con il suo sacco a pelo. Fortunatamente la ragazza aveva con se alcune medicine che aveva portato dalla sua epoca per i casi di emergenza, che somministrò ad Inuyasha nonostante le sue proteste.

-Non ti preoccupare, divina Kagome, la febbre è un buon segno, significa che il corpo di Inuyasha sta contrastando il veleno- le disse Miroku con fare rassicurante

Kagome gli sorrise come ringraziamento. Nonostante il mezzo demone non corresse pericoli, però, decise di restare sveglia tutta la notte a vegliare su di lui. I suoi amici cercarono di convincerla a riposare, ma invano. Alla fine, rinunciarono ed, esausti, si stesero vicino al fuoco e si addormentarono.

Ad un certo punto della notte, Kagome avvertì la presenza di Kikio nelle vicinanze. Poco dopo, infatti, poté scorgere sopra le chiome degli alberi i suoi spiriti portatori di anime. “Che cosa ci fa qui Kikio?” si chiese la ragazza “Che abbia saputo della morte di Naraku? E se fosse venuta a riprendersi Inuyasha?” A quel pensiero ebbe un tuffo al cuore. Decisa a scoprire il motivo della presenza della sacerdotessa, Kagome, dopo essersi accertata che l’hanyou dormisse tranquillamente, si alzò e si avviò verso il luogo in cui vedeva volteggiare gli spiriti portatori di anime. Kikio, che si aspettava di veder comparire Inuyasha, certa che lui sarebbe venuto appena avvertita la sua presenza, fu sorpresa di trovarsi davanti la sua reincarnazione.

-E tu cosa ci fai qui, ragazzina?- le chiese Kikio

-Dovrei essere io a chiedertelo, Kikio. Se sei venuta per Inuyasha, mi dispiace, ma oggi è stato ferito e ora non può muoversi- le disse Kagome

-Ferito? E scommetto che è successo perchè voleva proteggere te- sibilò la sacerdotessa

L’altra non poté negare, perciò cambiò argomento:

-Perché sei qui, Kikio?-

-Ieri, dopo molto tempo, ho di nuovo percepito l’aura maligna di Naraku, ma poi, all’improvviso, questa è scomparsa...Questo significa che...-

-Sì, Naraku è morto- le confermò Kagome –Tuttavia, la sfera non è ancora completamente ricomposta, dovrai aspettare ancora un po’ prima che Inuyasha possa mantenere la sua promessa-

-Allora è questo che ti preoccupa? Non sopporti il pensiero di vederlo venire via con me, non è vero?- la schermì Kikio

-Vorrei solo che ci fosse un’altro modo...Che voi due poteste vivere insieme qui, sulla terra...- mormorò l’altra –In questo modo, Inuyasha non perderebbe i suoi amici...e avrebbe te-

-E tu che ruolo avresti in tutto questo?-

-Nessuno. Una volta che la sfera sarà completa, io tornerò nella mia epoca...per sempre. L’unica cosa che vorrei è che Inuyasha possa essere felice-

-Mi dispiace, ma questo non è possibile. Non posso restare nel regno dei vivi visto che non posseggo né un corpo, né un’anima-

Kagome sussultò a quelle parole. L’anima di Kikio...ce l’aveva lei.

-E...se ti riprendessi una parte della tua anima?-

Anche se non lo diede a vedere, la sacerdotessa fu colpita da quella proposta. Perchè quella ragazzina si dava tanta pena per lei?

-Si potrebbe fare...Ma è pericoloso, c’è il rischio che il tuo corpo non riesca a sopportare il trasferimento. Potresti morire- rispose Kikio con la sua usuale freddezza –Non che mi preoccupi per te, ma Inuyasha non lo permetterebbe mai-

-Lo convincerò io- replicò Kagome con una sicurezza che era ben lungi dal provare

Lo sconcerto di Kikio aumentò ancora di più. Quella ragazza era davvero testarda...E poi, nei suoi occhi, c’era una luce particolare...Aveva l’impressione che avrebbe fatto di tutto pur di riuscire nel suo intento...

-In ogni caso non basterebbe, il mio corpo è fatto di terra e cenere, non può ospitare un’anima-

Kagome restò in silenzio per qualche minuto, pensierosa, poi, come colta da un’illuminazione, disse:

-Se io trovassi il modo di donarti un corpo di carne ed ossa, allora non ci sarebbero altri ostacoli, vero?-

-Sì, è così- rispose Kikio con uno sguardo indecifrabile –Ma perchè faresti tutto questo? Perchè vuoi rischiare la tua vita per me, colei che vuole portarti via Inuyasha? Lo ami così tanto?-

Kagome spalancò gli occhi, stupita da quelle domande. Tuttavia, fu con estrema sicurezza che rispose:

-Sì. Farei di tutto per lui...anche morire-

Fu la volta di Kikio ad essere sorpresa. Mai avrebbe pensato che quella ragazzina potesse spingersi a tanto...che il suo amore per Inuyasha fosse così grande.

-E va bene, voglio concederti una possibilità. Se riuscirai a trovare il modo, resterò qui, nel mondo dei vivi. Ti do due giorni, vi raggiungerò al villaggio di Edo-

Detto questo, la sacerdotessa le voltò le spalle e sparì nel folto della foresta, seguita dai suoi spiriti portatori di anime. Kagome si appoggiò con la schiena al tronco di un albero. Ma cosa le era saltato in mente? Doveva essere proprio impazzita...o disperata. Eppure, non si sarebbe tirata indietro. Quello che aveva detto a Kikio era la verità, avrebbe fatto di tutto per Inuyasha, anche morire. Non sopportava l’idea di vederlo sparire nel mondo dei morti senza poter fare niente per impedirlo. Negli ultimi tempi, l’hanyou era cambiato molto, era meno chiuso, aveva imparato ad avere fiducia negli altri, aveva degli amici...Non voleva assolutamente che perdesse tutto questo. Aveva già sofferto troppo nella sua vita, ora si meritava un po’ di serenità. E Kagome era decisa a fare in modo che l’ottenesse, a qualsiasi costo.

La mattina dopo, Inuyasha fu il primo a svegliarsi. Si accorse di essere coperto dal sacco a pelo di Kagome e se ne chiese il motivo. Poi si ricordò della ferita e della febbre. Si alzò lentamente a sedere e vide che Kagome era sdraiata accanto a lui, stava ancora dormendo. Dolcemente, allungò una mano e le accarezzò i capelli.

-Sta attento a non svegliarla- bisbigliò una voce maschile

Inuyasha si voltò e vide che anche Miroku si era svegliato.

-È rimasta tutta la notte a vegliarti, sarà esausta- continuò il monaco

L’hanyou annuì con un cenno della testa e tornò a guardare la figura addormentata accanto a lui. Era rimasta a vegliarlo per tutta la notte...Che sciocca, come se bastasse quel graffietto per metterlo ko. La sua Kagome, sempre a preoccuparsi per gli altri più che di se stessa. Si tolse il sacco a pelo di dosso e, stando attento a non svegliarla, la ricoprì.

Quando Kagome si svegliò, il sole era già alto nel cielo. Si guardò intorno per cercare gli altri e, seduto poco più in là, vide Inuyasha.

-Inuyasha...- mormorò la ragazza ancora assonnata

Il mezzo demone si voltò verso di lei.

-Oh, ti sei svegliata. Dormito bene?-

-Sì, ma perchè non mi avete chiamata prima? E la tua ferita? Ti senti meglio?-

-Io sto bene. Miroku mi ha detto che questa notte sei rimasta sveglia per...insomma...per essere sicura che stessi bene, perciò abbiamo deciso di lasciarti riposare ancora un po’- le spiegò Inuyasha non senza un certo imbarazzo

-Grazie- gli sorrise Kagome –Ma gli altri dove sono?-

-Sono andati a cercare delle erbe medicinali da portare a Kaede-

L’hanyou evitò di raccontare che Miroku aveva tirato fuori quella scusa solo per lasciarli soli. Maledizione a quel monaco pervertito! Sembrava quasi che si fosse accorto che Inuyasha aveva fatto finalmente la sua scelta, una scelta definitiva...Dichiararsi a Kagome. Già, più facile a dirsi che a farsi. Non era per niente bravo nei discorsi, figuriamoci poi quando si trattava di esternare i propri sentimenti! Ma doveva riuscirci, quella situazione ambigua tra lui e Kagome non poteva andare avanti per molto. Lei ne soffriva...e anche lui.

Nel frattempo, Kagome, non accortasi del disagio di Inuyasha, pensò che quella era l’occasione adatta per parlargli della sua idea. Così si alzò e andò a sedersi vicino al mezzo demone.

-Senti Inuyasha, devo parlarti di una cosa...una cosa importante- iniziò

Inuyasha, dal canto suo, la guardò sorpreso. Anche lei doveva parlargli? E di cosa? Che fosse della stessa cosa di cui voleva parlare lui? Che volesse parlare di...loro due? Le sue speranze vennero però presto infrante dalle parole di Kagome:

-Inuyasha, ho trovato un modo per far tornare in vita Kikio-

 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


CAPITOLO 3

Sconcertato, Inuyasha spalancò gli occhi, convinto di aver capito male, che per una volta il suo fine udito l’avesse tradito.

-Cosa...cosa hai detto?- balbettò

-Credo di aver trovato un modo per far tornare in vita Kikio- ripeté Kagome –Se io le donassi una parte della mia anima e noi usassimo la sfera per donarle un corpo vero, fatto di carne e ossa, lei potrebbe restare qui nel mondo dei vivi e tu non saresti costretto a seguirla nel mondo dei morti-

No, non aveva capito male, Kagome gli stava proponendo di far tornare in vita Kikio! Voleva privarsi di una parte della sua anima! Il mezzo demone sapeva bene quanto quel procedimento fosse doloroso e...pericoloso. Lui stesso aveva chiesto a Kaede se ci fosse un modo per resuscitare Kikio e l’anziana gli  aveva detto cosa bisognava fare...Ma gli aveva anche detto che, se anche la reincarnazione di una persona accettava di privarsi di una parte della propria anima, c’era il rischio che il suo corpo non lo  sopportasse...E questo significava la morte.

-Kagome, ma...che stai dicendo?-

-Ti sto dicendo che tu e Kikio potrete vivere qui...insieme- Kagome pronunciò l’ultima parola con fatica –Però tu dovresti rinunciare alla tua idea di diventare un demone completo...Ma sono sicura che per lei potrai fare questo sacrificio, no?-

Inuyasha era sempre più sconcertato. Ma era impazzita? Da dove le usciva un’idea del genere? Ma lo sapeva cosa rischiava almeno?

-Kagome, ma sei a conoscenza che donare una parte della tua anima potrebbe ucciderti?-

-Sì, lo so. Ma sono sicura di farcela- rispose la ragazza con sicurezza

-Beh, sappi che io non te lo lascerò mai fare, perciò toglitelo dalla testa, hai capito?- esclamò l’hanyou alzandosi in piedi di scatto e voltandole le spalle

-Ma perchè? Non vuoi tornare insieme a Kikio? Non vuoi essere felice?- Kagome ora aveva alzato la voce

Inuyasha sussultò e si voltò di scatto. Allora era per questo che lo faceva? Perchè era convinta che lui amasse ancora Kikio e volesse stare con lei? Perchè voleva che fosse felice?

-È per questo che vuoi farlo? È per questo che vuoi rischiare la tua vita?- le chiese –Per la mia felicità? Per me?-

-Sì- rispose decisa Kagome guardandolo negli occhi con espressione decisa

Il cuore di Inuyasha perse un battito. Mai, in tutta la sua vita, qualcuno aveva fatto tanto per lui. Mai qualcuno aveva dimostrato di tenere così tanto a lui...

All’improvviso, spinto dall’emozione, l’hanyou la raggiunse in due falcate e la strinse a se, affondando il viso nei suoi capelli. Kagome, che non si aspettava assolutamente una tale reazione, spalancò gli occhi dalla sorpresa.

-Ma...Inuyasha...- mormorò

-Sei una stupida- la interruppe lui –Non capisci che morirei se ti dovesse succedere qualcosa?-

Questa volta fu il cuore della ragazza a perdere un battito. Cosa stava cercando di dirle?

-Kagome, io non voglio che tu rischi la vita, non voglio che tu faccia tutto questo, perchè non è Kikio la persona con cui voglio stare, non è lei che occupa il posto più importante nel mio cuore, non è lei che amo...- Inuyasha si staccò leggermente da lei per poterla guardare negli occhi –Sei tu Kagome. Sei tu che mi hai riportato alla vita, sei tu che mi hai insegnato ad accettarmi per quello che sono, sei tu che mi hai fatto scoprire l’amicizia...e l’amore. È di te che sono innamorato, Kagome...Io ti amo-

Calde lacrime iniziarono a bagnare il volto della ragazza, lacrime di chi ha finalmente visto realizzare il proprio sogno, lacrime di chi ha scoperto che il suo amore è ricambiato...lacrime di felicità.

-Oh, Inuyasha...anch’io ti amo...Ti prego, dimmi che questo non è un sogno, dimmi che tutto questo è realtà...-

-Non è un sogno, Kagome- le rispose lui asciugandole dolcemente le lacrime, attento a non graffiarla con i suoi artigli –Non è un sogno- ripeté prima di chinarsi a baciarla

Fu un bacio pieno d’amore e di promesse, un bacio in cui due anime gemelle potevano finalmente riunirsi.

Dopo quella che a loro parve un eternità, le loro labbra si separarono. Per qualche istante rimasero fermi, in silenzio, occhi negli occhi, mentre il battito furioso dei loro cuori rallentava.

All’improvviso, Kagome fu colta come da una folgorazione.

-Inuyasha...io...avevo detto a Kikio che avrei trovato un modo per riportarla in vita...ma...-

-Eccola la mia Kagome, che si preoccupa sempre prima degli altri che di se stessa- la interruppe l’hanyou guardandola dolcemente –Non preoccuparti per Kikio, le parlerò io-

-No- replicò lei decisa –Noi le parleremo...insieme-

“Insieme...” Quella parola riecheggiò nella mente del mezzo demone. Mai aveva pronunciato quella parola, così semplice, ma nello stesso tempo così bella. Lui era sempre stato solo...Ma ora non era più così.

-D’accordo Kagome. Le parleremo...insieme- le disse

Kagome gli regalò uno dei suoi bellissimi sorrisi. Quei sorrisi che gli arrivavano dritti al cuore, riscaldandolo come solo lei sapeva fare, facendolo stringere dall’emozione. Inuyasha non seppe resistere alla tentazione di chinarsi per unire le loro labbra in un nuovo bacio.

Qualche secondo dopo, Inuyasha si staccò da lei e si voltò verso un punto alla sua destra.

-Allora, volete decidervi ad uscire da lì dietro?- esclamò sotto lo sguardo stupito di Kagome

Stupore che aumentò ancora di più quando vide sbucare fuori da dietro un cespuglio Miroku, Shippo e Sango.

-E voi cosa ci facevate lì dietro?- chiese ai tre amici

-Noi? Ahem...ecco...- farfugliò Miroku

-Miroku ha detto che voleva controllare che Inuyasha non facesse lo stupido come al suo solito- intervenne Shippo con la sincerità tipica dei bambini

-Ah sì?- fece Inuyasha guardando minaccioso il monaco

-Ma no, non è vero...io...- cercò di giustificarsi questo

-Gliel’avevo detto che non era una buona idea spiarvi, ma come al solito non ha voluto ascoltarmi!- disse allora Sango

-Dolce Sango, come puoi tradirmi così anche tu?- le chiese Miroku voltandosi verso di lei con espressione afflitta

SDONK! Il pugno di Inuyasha gli arrivò dritto in testa, creando un bernoccolo non indifferente. Sango,  invece, raggiunse Kagome, rossa come un peperone dall’imbarazzo al pensiero della scena a cui avevano assistito i suoi amici.

-Sono molto felice per te, Kagome-chan- le disse la sterminatrice con un sorriso

-Ehm...Grazie Sango-

-Che ne dite di metterci in cammino? Si sta facendo tardi...- esclamò Inuyasha in quel momento

E così, tutti insieme, si incamminarono in direzione del villaggio di Edo.

 

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


CAPITOLO 4

Ci volle un’altro giorno di cammino prima di arrivare al villaggio della vecchia Kaede. Mano a mano che vi si avvicinavamo, Kagome diventava sempre più nervosa. Non poteva fare a meno di chiedersi come avrebbe reagito Kikio alla notizia che Inuyasha non l’avrebbe seguita. E cosa avrebbe detto quando avrebbe saputo che ora loro due stavano insieme? Quando infine, dall’alto delle colline dove si trovavano,  scorse il villaggio, si fermò e restò ad osservarlo per qualche secondo, assorta. Inuyasha, come se avesse percepito il suo nervosismo, le si affiancò.

-Non devi essere nervosa, Kagome. Io sarò sempre al tuo fianco- le disse prendendole la mano

Confortata dalle sue parole e dal calore della sua mano, Kagome lo ringraziò con un sorriso e intrecciò le dita con le sue.

-Allora, piccioncini, possiamo andare o volete tubare ancora un po’?- esclamò in quel momento Miroku spuntando dietro di loro

Sia Kagome che Inuyasha arrossirono all’istante. Fortunatamente, arrivò l’Hiraikotsu di Sango a risolvere la situazione...

-Decisamente, non hai un minimo di sensibilità, monaco da strapazzo!- gli urlò la sterminatrice di demoni

L’atmosfera si distese in un attimo e fu con rinnovata allegria che il gruppo di amici arrivarono al villaggio.

Quando l’anziana Kaede e gli altri abitanti seppero della sconfitta di Naraku, decisero di fare una festa quella sera stessa. Accesero un enorme falò al centro del villaggio e vi si radunarono attorno per danzare e cantare. Miroku, fedele a se stesso, si gettò in mezzo alla folla con una bottiglia di saké in mano. Sango, seduta in disparte, lo osservava con espressione triste.

-Non si è ancora deciso, vero?- chiese all’improvviso una voce

La sterminatrice sussultò e si voltò sorpresa, trovandosi di fronte Kagome.

-Kagome...Di chi stai parlando?-

-Ma di Miroku ovviamente- rispose la ragazza sedendosi accanto a lei –Non ti ha ancora dichiarato i suoi sentimenti?-

-Co...cosa? Ma che dici Kagome? Perchè mai dovrebbe fare una cosa del genere?- balbettò Sango rossa dall’imbarazzo

-Non serve che fingi con me Sango, so bene cosa provi per lui- le sorrise Kagome

-Si vede così tanto?-

-Diciamo che io sono brava a capire certe cose...E poi so bene cosa si prova a soffrire perchè si è convinti che i propri sentimenti non siano corrisposti-

-Sì, ma tu ti sbagliavi. Inuyasha è innamorato di te-

Kagome arrossì, mentre un dolce sorriso le si formava sulle labbra.

-Anche tu ti sbagli, Sango. Miroku ti ama. È solo che finora, a causa della sua maledizione, era abituato a vivere con la paura che la fine potesse arrivare in ogni momento, a non pensare al futuro...Ora che le cose sono cambiate, deve solo abituarsi a questa nuova vita che gli è stata offerta-

Per qualche secondo rimasero in silenzio, entrambe stavano osservando l’oggetto della loro discussione che ballava, o meglio, barcollava insieme alla gente del villaggio. Poi Sango si voltò verso Kagome:

-Ti ringrazio, Kagome- le disse sorridendo

-E di cosa? Siamo o non siamo amiche?- replicò l’altra ricambiando il sorriso

-Hai ragione. Ora scusami, ma è meglio se vado a recuperare Miroku e lo riporto nella sua capanna prima che combini qualcosa o si metta a importunare le donne del villaggio-

Rimasta sola, Kagome si mise ad osservare il cielo stellato. Era la prima volta, da due giorni a quella parte, che aveva il tempo di fermarsi a riflettere sugli ultimi avvenimenti...e soprattutto su lei ed Inuyasha. Mio Dio, le sembrava tutto un sogno, un meraviglioso sogno dal quale sperava di non svegliarsi mai. Al solo ripensare alla sua dichiarazione e al suo bacio si sentiva le guance in fiamme e il cuore battere furiosamente.

Ad un certo punto, lo vide poco distante da lei, appoggiato ad una capanna con la sua solita espressione seria. Si alzò e lo raggiunse.

-Inuyasha, a cosa stai pensando?- gli chiese quando gli fu di fronte

-Mmh? A niente- rispose lui indifferente

-Non mentire con me, non funziona-

-Ecco...è solo che...tutti sono così felici...Moltissime persone mi hanno ringraziato per aver sconfitto Naraku e...beh...insomma...non ci sono abituato, ecco- le spiegò l’hanyou imbarazzato

Kagome sorrise, intenerita.

-Te lo meriti. Se non fosse stato per te, non solo questo villaggio, ma anche molti altri avrebbero continuato a vivere nel terrore chissà per quanto tempo-

-Sì, però...anche voi mi avete aiutato- disse il mezzo demone –E poi...nessuno mi aveva mai detto “grazie”...Nessuno mi aveva mai fatto sentire apprezzato...prima di te-

Kagome gli si avvicinò ancora di più e gli posò le mani sulle braccia incrociate al petto.

-Vuol dire che ti hanno accettato, Inuyasha, che ti vogliono bene per quello che sei...proprio come me-

Il mezzo demone tuffò lo sguardo in quello della ragazza. Quello che vi lesse gli fece mancare un battito. Senza pensarci un attimo, l’afferrò per un braccio e la trascinò dietro la capanna, lontano da occhi indiscreti, dove la prese tra le braccia e posò le labbra su quelle di lei.

-Ti amo- le sussurrò poi guardandola negli occhi

-Anch’io ti amo, Inuyasha-

Quell’attimo magico fu spezzato dalla sensazione che entrambi percepirono in quell’istante: Kikio si stava avvicinando. Il viso di Kagome si adombrò e il nervosismo si impadronì di lei. Vedendola mordicchiarsi le labbra con insistenza, Inuyasha le prese la mano e cercò il suo sguardo.

-Non ti preoccupare. Andrà tutto bene- le disse con tono rassicurante

Lei gli strinse la mano e annuì. Poi, insieme, si incamminarono verso il luogo in cui sorgeva il Goshinboku, lì dove tutto era cominciato e dove tutto sarebbe arrivato ad una conclusione.

Quando Kikio li vide arrivare mano nella mano, si irrigidì e il suo viso si oscurò.

-Devo dedurre che le cose sono un po’ cambiate dall’ultima volta che ci siamo parlate, non è vero Kagome?- esclamò la miko fredda

-Mi dispiace, Kikio. Io...- mormorò la sua reincarnazione

-Kagome credeva di agire per il meglio, non avercela con lei Kikio- la interruppe Inuyasha –Se la colpa è di qualcuno, allora quello sono io. Avrei dovuto fare chiarezza dentro di me, prima di fare delle promesse che non potevo mantenere. Mi dispiace Kikio, non posso seguirti, il mio posto è qui...accanto a Kagome-

-Già da tempo avevo intuito quanto quella ragazza stesse diventando importante per te, Inuaysha. Ma ho preferito fare finta di non vedere...- gli rispose Kikio –Le nostre strade si sono separate 50 anni fa e mai potranno ricongiungersi, è ora di accettarlo. Ti è stata donata una seconda possibilità, Inuyasha, non sprecarla-

-Senti...- intervenne in quel momento Kagome –Se vuoi, quando la sfera sarà completa, potremmo usarla per donarti la pace eterna...-

-Ti ringrazio, Kagome. Allora tornerò quando avrete trovato tutti i frammenti-

Detto questo, la miko si allontanò, inoltrandosi nella foresta. Appena diede le spalle ad Inuyasha e Kagome, un lampo di odio le attraversò lo sguardo...

I due guardarono Kikio allontanarsi. Quando la sua figura scomparve nel buio, il mezzo demone si voltò verso la ragazza.

-Hai visto che è andato tutto bene?-

-Hai ragione- gli sorrise la ragazza abbracciandolo –Non mi sembra vero...Naraku non c’è più, Kikio non sarà più un problema tra noi...Finalmente avremo un po’ di pace-

-Dimentichi che dobbiamo ancora ritrovare tutti i frammenti della sfera. E poi c’è Kohaku- le fece notare Inuyasha

-Lo so, ma quello che intendevo è che finalmente ora sei tutto per me- replicò Kagome dolcemente

Subito dopo scoppiò a ridere vedendo che il volto di Inuyasha era dello stesso colore del suo kariginou.

-Quanto sei carino quando arrossisci!-

-Non dirmi che sono carino, non è un aggettivo che si addice ad un mezzo demone- borbottò il mezzo demone mettendo il broncio

-Sì che lo sei. E molto anche- rise Kagome

-Kagome...-

Ma la replica di Inuyasha fu fermata sul nascere dalle labbra della ragazza che si posarono sulle sue...

 

 

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


CAPITOLO 5

La mattina dopo, Miroku si svegliò con un terribile mal di testa. I luminosi raggi del sole che entravano dalla finestra e che gli colpivano al viso non lo aiutavano di certo. Lentamente, si alzò a sedere e si accorse che Sango stava dormendo accanto a lui. Aggrottò le sopracciglia. Solitamente preferiva dormire ad una certa distanza da lui per essere sicura che non allungasse le mani, allora perchè ora era distesa a pochi centimetri da lui?

-Sango è rimasta sveglia quasi tutta la notte per essere sicura che stessi bene. Eri ubriaco fradicio ieri sera- esclamò una voce quasi leggendogli nel pensiero

Miroku su voltò verso l’entrata della capanna e vide che Inuyasha in piedi sulla soglia.

-Inuyasha...-

-Sveglia Sango e poi raggiungeteci fuori. Dobbiamo parlare-

Il mezzo demone si voltò e stava già per uscire, quando la voce dell’amico lo fermò:

-Inuyasha...tu come hai fatto per dichiararti alla divina Kagome?-

-Ma che razza di domande sono queste?!- sbottò l’hanyou voltandosi rosso per l’imbarazzo

Poi, comprendendo il vero significato di quella domanda, disse:

-Tsk, ma guarda tu se devo essere io a dare consigli di questo genere ad un monaco libertino come te... Comunque, tutto quello che ti posso dire è di lasciarti guidare dal cuore-

Detto questo, Inuyasha sparì all’esterno della capanna. Miroku abbassò lo sguardo verso la donna che dormiva accanto a lui. Con dolcezza, le accarezzò una guancia. A quel contatto, Sango si svegliò e, ritrovandoselo così vicino, arrossì.

-Miroku...come ti senti questa mattina?-

-Sto bene, Sango. Grazie per esserti occupata di me- le rispose lui dolcemente

-Figurati- si schermì lei arrossendo ancora di più

“Lasciarmi guidare dal cuore...” pensò Miroku “E va bene, ci proverò”

-Senti Sango...- cominciò –Quando avremo trovato Kohaku, tu...insomma...cosa pensi di fare?-

-Beh, non saprei...- rispose la sterminatrice incerta –Credo che torneremo al villaggio degli sterminatori...-

-E se invece rimaneste qui? La vostra presenza sarà utile per tenere lontani i demoni del villaggio-

-Sì, ma ci sarebbe sempre Inuyasha-

Miroku sospirò. Decisamente non si stava rivelando una cosa semplice.

-Quello che sto cercando di dirti, Sango, è che sarei felice se tu rimanessi qui...con me-

Sango spalancò gli occhi dalla sorpresa.

-Con te? Ma Miroku...cosa vuoi dire?-

-Sto cercando di chiederti di diventare mia moglie, ma non credo mi stia venendo molto bene- rise nervosamente il monaco

-Mo...moglie? Ma...ma...- balbettò la sterminatrice rossa come un pomodoro

-Sono innamorato di te, Sango, e se tu accettassi di restare al mio fianco per sempre mi renderesti l’uomo più felice del mondo-

Miroku incollò lo sguardo a quello di lei. Sango capì che era sincero. In quel momento non era il Miroku donnaiolo, quello che chiedeva a tutte le donne che incontrava di fare un figlio con lui, quello che allungava le mani ad ogni occasione...No, quello era il vero Miroku, quello che poche volte aveva potuto vedere...Quello di cui si era innamorata.

Con le lacrime agli occhi, Sango si gettò tra le sue braccia.

-Sì Miroku, voglio diventare tua moglie- gli disse

Il monaco la strinse forte a se, poi la scostò leggermente per poterla guardare negli occhi.

-Questo vuol dire che anche tu mi ami?-

-Ma certo, stupido- gli sorrise lei

Miroku sorrise a sua volta, poi si chinò su di lei per baciarla.

Nel frattempo. Inuyasha e Kagome aspettavano fuori dalla capanna seduti intorno al fuoco, dove avevano messo a bollire l’acqua per il the.

-Uff, ma quanto ci mettono?- borbottò l’hanyou impaziente

-Lasciali in pace, Inuyasha. Da quello che mi hai detto, credo che Miroku si stia finalmente dichiarando a Sango- replicò Kagome

-E ci vuole tutto questo tempo?- insistette il mezzo demone nervoso

-Senti chi parla...- fece la ragazza con tono scherzoso

Inuyasha arrossì a quel commento.

-Ma...cosa c’entra? Per me era diverso...- balbettò imbarazzato

Kagome rise e gli diede un bacio sulla guancia.

-Sei così carino quando arrossisci-

-Kagome, ti ho già detto di non dirmi che sono carino!-

Il battibecco tra i due innamorati fu interrotto dall’arrivo di Sango e Miroku, che uscirono in quel momento dalla capanna. Entrambi erano rossi in volto e si tenevano per mano.

-Ecco...noi avremmo qualcosa da dirvi...- iniziò la sterminatrice titubante

-Io e Sango ci sposiamo!- terminò il monaco per lei

-Cosa?! Ma è fantastico!- esclamò felice Kagome correndo ad abbracciare l’amica

Qualche minuto dopo, il gruppo, a cui si erano aggiunti anche Shippo e Kirara, aveva momentaneamente lasciato da parte l’euforia e la gioia per quella bella notizia per lasciare spazio a questioni più importanti ed urgenti.   

-Allora, ora che Naraku è stato sconfitto, il nostro prossimo compito è quello di completare la Shikon no tama- cominciò Miroku

-Già, però oramai gli unici frammenti che ci mancano sono quelli che ha il lupastro e quello sulla schiena di Kohaku- osservò Inuyasha

-Ma senza quel frammento, Kohaku...morirà- disse con tono preoccupato Sango

-Questo è vero, ma non possiamo neanche lasciarlo con un frammento della sfera nella schiena- replicò il monaco -Sai bene quanto la Shikon no tama sia potente, a lungo andare potrebbe causargli dei problemi. Dobbiamo trovare una soluzione...-

-E per Koga come facciamo?- chiese in quel momento Shippo

-Non penso che sarà un problema. Sono sicuro che appena saprà della morte di Naraku sarà lui a venire da noi...-

Miroku lanciò uno sguardo ambiguo prima ad Inuyasha e poi a Kagome, stranamente silenziosa.

-Cosa vorresti insinuare?- esclamò irritato l’hanyou

-Beh, innanzitutto, sono sicuro che Koga andrà su tutte le furie quando saprà che sei stato tu, Inuyasha, a sconfiggere Naraku- spiegò il monaco, poi, con un sorriso malizioso, continuò:-Inoltre, se non ricordo male, ha affermato più volte che, tolto di mezzo il nemico, sarebbe venuto a riprendersi la divina Kagome...-

-Tsk, deve solo provarci!- replicò Inuyasha stizzito

-Ho un’idea!- gridò all’improvviso Kagome

Tutti la guardarono stupiti.

-Un’idea riguardo a cosa?- le chiese Sango

-Ma per aiutare Kohaku, ovviamente!-

-E quale sarebbe?- fece allora l’hanyou

-Chiederemo aiuto a Sesshomaru!-

 

 

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Capitolo 6
*** Capitolo 7 ***


CAPITOLO 6

-Chiederemo aiuto a Sesshomaru!- esclamò una Kagome sicura ed entusiasta della sua idea

Lo stupore del gruppo si trasformò in sbigottimento.

-Kagome, ma hai bevuto? Come ti è venuta un’idea del genere?!- fece Inuyasha incredulo

-Invece è un’ottima idea! Visto che è il frammento sulla schiena di Kohaku a mantenerlo in vita, ma che non possiamo lasciarlo lì, lo toglieremo e poi chiederemo a Sesshomaru di riportare in vita il fratellino di Sango con la sua Tenseiga-

-In effetti non è una cattiva idea...- commentò Miroku

-Io sono d’accordo con Kagome!- esclamò Sango

-Credo che abbiate dimenticato un piccolo particolare...- disse Inuyasha guardandoli con sufficienza

-E quale sarebbe?- chiese Kagome

-Mi dici cosa ti fa pensare che Sesshomaru accetterà di aiutare me, il suo fratello mezzo demone, che lui odia tanto e che più volte ha tentato di uccidere?-

Gocciolone generale sulla testa del gruppo...

-In effetti a questo non avevo pensato...- fece la ragazza imbarazzata –Ma sono sicura che riusciremo a convincerlo. In fondo negli ultimi tempi Sesshomaru si è ammorbidito...-

-Si porta persino dietro una bambina umana!- intervenne Shippo

Inuyasha aprì la bocca per replicare, ma all’improvviso si bloccò. Il suo viso si fece scuro e saltò in piedi sguainando la sua Tessaiga.

-Inuyasha, che succede?- gli chiese stupita Kagome

-Kagura si sta avvicinando, sento il suo odore- rispose l’hanyou fissando un punto ben preciso del cielo

In effetti, qualche secondo dopo, tutti poterono distinguere la demone del vento che si avvicinava sopra una delle sue piume volanti. Tuttavia, non era sola...

-Ma quello è Kohaku!- esclamò Sango riconoscendo suo fratello

Mentre la sterminatrice diceva questo, Kagura arrivò di fronte al gruppo e scese dalla sua piuma, seguita dal ragazzo.

-Inuyasha, possibile che tu debba sempre darmi il benvenuto con la spada sguainata?- fece la demone con tono ironico

-Che cosa sei venuta a fare qui, Kagura?- le chiese il mezzo demone senza abbassare la guardia

-Sono venuta a riportare Kohaku da sua sorella-

-Cosa?-

-Proprio così. Ora che Naraku è morto, Kohaku è libero-

-Ma...non ti interessa il frammento della sfera che porta su di se?- le chiese Miroku

-No, non sono mai stata interessata al possesso della Shikon no tama. Tutto quello che volevo era riavere la mia libertà e ora che Naraku non esiste più l’ho riavuta, insieme al mio cuore-

-Mmh...io non mi fido- fece guardingo Inuyasha

-Oh, Inuyasha, non essere sempre così sospettoso. Per una volta che abbiamo un po’ di fortuna!- gli disse Kagome –E poi sapevamo anche noi che Kagura obbediva a Naraku solo perchè ci era costretta. Ora non ci resta che trovare Sesshomaru!-

-Sesshomaru? Mentre ero in volo l’ho scorto sulle colline a nord- intervenne Kagura estraendo dai suoi capelli un’altra piuma e salendoci sopra

-Visto? La fortuna è dalla nostra parte!- fece Kagome ottimista mentre la demone del vento scompariva in volo

-Tsk! Beh, allora possiamo metterci in cammino, no?- replicò l’hanyou

Tutti raccolsero le proprie cose e ben presto il gruppo era in cammino verso la direzione indicata loro da Kagura. Era una bellissima giornata estiva e faceva molto caldo, ma fortunatamente le folte chiome degli alberi che ricoprivano le colline donavano un po’ d’ombra e di frescura. Il gruppo di amici avanzava chiacchierando allegramente, regnava il buonumore generale. Probabilmente perchè finalmente il loro nemico non esisteva più, non c’erano pericoli, le cose tra Kagome e Inuyasha erano chiarite e così anche tra Sango e Miroku...Insomma, tutti guardavano al futuro con ottimismo.

Trovarono Sesshomaru sulla riva di un piccolo fiume. Jaken stava cercando, non senza difficoltà, di prendere qualche pesce, mentre Rin lo guardava ridendo, divertita dalle sue buffe acrobazie di pesca. Il potente Signore dell’Ovest, invece, era in piedi, rivolto verso di loro, probabilmente li aveva sentiti avvicinarsi e li stava aspettando.

-E voi cosa ci fate qui?- chiese loro il demone –Hai forse capito che non puoi battermi e sei venuto a chiedere pietà, Inuyasha?-

-Questo non succederà mai!- rispose l’hanyou scaldandosi subito

-Allora per caso preferisci morire?- continuò Sesshomaru con sarcasmo

-E saresti tu ad uccidermi? Tsk, non riusciresti neanche a farmi un graffio!-

-Oh, adesso basta!- intervenne Kagome prima che i due fratelli passassero dalle parole ai fatti –Inuyasha, non riesci proprio a stare calmo?-

-È stato lui a cominciare!- replicò l’hanyou offeso

La ragazza lo ignorò e si rivolse a Sesshomaru:

-Sesshomaru, siamo qui perchè abbiamo un favore da chiederti-

-Ho sentito bene? Voi vorreste un favore da me? E, sentiamo, quale sarebbe?- chiese lo youkai quasi divertito a quell’idea

-Vedi, Kohaku, il fratellino di Sango, è vivo solo grazie al frammento della sfera che ha sulla schiena. Tuttavia, non possiamo lasciarlo lì, dobbiamo toglierlo, ma se lo facciamo...-

-Lui morirà- finì Sesshomaru per lei –E tu vorresti che io lo riportassi in vita usando la mia Tenseiga, non è così?-

-Sì, è così- annuì Kagome

-Ti prego, salva mio fratello- intervenne Sango –Sono disposta a chiedertelo in ginocchio, se vuoi-

Lo youkai rimase in silenzio, sembrava riflettere su quella richiesta. In quel momento, Rin lo raggiunse.

-Ti prego, signor Sesshomaru, aiutali- gli disse con tono supplichevole –Kohaku è stato gentile con Rin quando è stata rapita da quel demone cattivo-

-E va bene- acconsentì il demone –Ma facciamo in fretta, non ho tempo da perdere-

Kagome e Sango si guardarono sorridendo, poi quest’ultima si rivolse a Kohaku:

-Kohaku, ascolta, ora dobbiamo toglierti il frammento della sfera che hai sulla schiena. Perderai coscienza per qualche secondo e quando ti sveglierai ritroverai la memoria. Tuttavia, quello che ricorderai sarà molto doloroso per te, te la senti di farlo?-

-Sì, voglio farlo- rispose sicuro il ragazzo

-Bene. Comunque non preoccuparti, io ti starò sempre vicino e ti aiuterò a superare tutto-

Detto questo, Sango si voltò verso Kagome e le fece segno di procedere. Questa allora si avvicinò e, con molta delicatezza, tolse il frammento della Shikon no tama dalla schiena di Kohaku. Il ragazzino perse immediatamente i sensi e Kagome si scostò per lasciare spazio a Sesshomaru, che estrasse la sua Tenseiga e con un colpo distrusse gli spiriti del regno dei morti. Qualche secondo dopo, Kohaku riprese conoscenza.

-Sorellina...- mormorò con le lacrime agli occhi –Mi dispiace...io...ho ucciso nostro padre...i nostri compagni...-

Sango lo prese tra le braccia e lo strinse a se, mentre anche lei cominciava a piangere.

-Non è stata colpa tua, Kohaku, eri sotto incantesimo- gli disse con voce rotta –Non preoccuparti, ci sono io con te, insieme supereremo tutto, te lo prometto-

Miroku si avvicinò ai due fratelli e posò una mano sulla spalla di Sango.

-Sango, che ne dici di portare Kohaku al villaggio, ora? Deve riprendere le forze- le disse con un sorriso

-Hai ragione, Miroku- rispose la sterminatrice di demoni, poi, voltandosi verso Sesshomaru:-Ti ringrazio, dimmi cosa posso fare per ricambiare-

-Tsk, basta che mi togli dai piedi quello stupido di mio fratello- fece lo youkai con stizza

-Chi sarebbe lo stupido?!- esclamò Inuyasha con rabbia

-Inuyasha, stai calmo, ti prego- Kagome gli si parò davanti prima che si scagliasse sul fratello –È meglio se ce ne andiamo prima che si mettano a combattere- fece poi rivolta agli altri

E così il gruppo riprese la strada verso il villaggio di Edo, mentre Kagome trascinava via un Inuyasha furente che continuava a sbraitare in direzione del fratello maggiore...

 

 

 

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


CAPITOLO 7

Giunsero al villaggio nel pomeriggio. Mentre Sango, Miroku e Shippo si recarono dalla vecchia Kaede per far visitare Kohaku e per farlo riposare, Kagome convinse Inuyasha ad accompagnarla in una passeggiata tra le risaie che si stendevano appena fuori il villaggio. Per un po’ camminarono in silenzio, uno di fianco all’altra, cosa che stupì l’hanyou. Kagome non era tipo da restare zitta per molto tempo ed era proprio questa una delle cose che amava di più in lei, la sua allegria, la sua gioia di vivere, quel suo bellissimo sorriso, così luminoso da scaldargli il cuore, che non si spegneva mai...A meno che qualcosa non la preoccupasse.

-Che cosa c’è?- le chiese fermandosi e guardandola

-Mmh?- fece Kagome tornando alla realtà

-Perché sei così silenziosa? Cosa c’è che ti preoccupa?-

-Non sono preoccupata, è solo che...ecco...ho una strana sensazione-

-Una sensazione? Di che tipo?-

-Non so...Come se stesse per succedere qualcosa...Ma forse sono solo un po’ scombussolata da tutti gli ultimi avvenimenti- disse la ragazza abbozzando un sorriso

-Probabilmente è perchè era da molto che aspettavamo questo periodo di pace, che attendevamo la fine di questa brutta storia, vedrai che tra qualche giorno questa brutta sensazione sarà passata- la rassicurò Inuyasha accarezzandole una guancia

-Già, forse hai ragione- convenne Kagome passandogli le braccia intorno al collo

L’hanyou la strinse a se e chinò il viso verso quello di lei per far incontrare le loro labbra.

-Senti Inuyasha...- disse poi lei quando si staccarono –Stavo pensando di fare un salto a casa. Sai, volevo dare la bella notizia della scomparsa di Naraku alla mia famiglia e inoltre dovrei anche prendere qualche vestito...- terminò incerta aspettandosi qualche replica da parte del mezzo demone

-E va bene...- sospirò invece questo –Ma torna prima del tramonto, ok?-

-Ma come?- si stupì Kagome –Niente rimproveri? Niente musi lunghi? Scusa, ma non sei tu quello che aveva fretta di ricomporre la sfera?-

-Io avevo fretta di trovare Naraku- puntualizzò Inuyasha stizzito –E poi...gli unici frammenti mancanti sono quelli del lupastro e non è che muoia dalla voglia di rivederlo...-

-Ah, capisco, allora sei geloso!- lo prese in giro lei

-Geloso io?! Ma non diciamo sciocchezze!-

-Sei geloso, sei geloso!-

-Uff, invece di dire stupidaggini, salta su che ti accompagno al pozzo- fece l’hanyou offrendole la propria schiena

Con un sorriso dipinto sulle labbra, Kagome obbedì e ben presto arrivarono alla piccola radura che ospitava il pozzo mangia ossa.

-Non c’è bisogno che aspetti qui il mio ritorno, torna pure al villaggio, ci rivediamo qui al tramonto ok?- gli disse la ragazza

-Va bene, ma non fare tardi- le raccomandò Inuyasha

-Promesso- gli sorrise Kagome prima di sfiorargli le labbra con un bacio –A dopo- fece poi salutandolo con la mano e saltando nel pozzo

Quando l’hanyou tornò al villaggio, vide Miroku che usciva dalla capanna con aria sconsolata.

-Miroku, perchè hai quella faccia? C’è qualche problema con Kohaku?- chiese Inuyasha preoccupato

-No, Kohaku sta bene. La somma Kaede dice con qualche giorno di riposo e l’affetto della sorella tornerà quello di prima- rispose il monaco

-E allora cosa c’è?-

-Sango vuole che mi metta subito al lavoro per costruire una casa per noi qui al villaggio. Io le ho detto che non c’è fretta, che possiamo fare con calma e goderci finalmente un po’ di pace, ma lei ha risposto che non si fida di me e che vuole che ci sposiamo il prima possibile perchè ha paura che io possa cambiare idea...Ahh, le donne!-

-Io direi che Sango non ha tutti i torti. Un monaco libertino come te non cambia dall’oggi al domani, perciò fa bene ad avere dei dubbi- commentò ironico Inuyasha

-Come puoi dire questo?- esclamò Miroku con una delle sue migliori espressioni da uomo profondamente ferito –Credevo che almeno tu, amico mio, mi avresti capito e sostenuto!-

Un’occhiata del mezzo demone fu sufficiente per convincere il monaco a finirla con quella scena.

-Ahem...Cambiando argomento, la divina Kagome dov’è finita?-

-È tornata nella sua epoca per vedere la sua famiglia e prendere alcune cose. Sarà di ritorno al tramonto-

-Quindi, fino ad allora, tu non hai niente di speciale da fare, vero?- gli chiese l’amico con uno strano sguardo

-Beh, no. Perchè me lo chiedi?- replicò l’hanyou sospettoso

-Pensavo che potresti aiutarmi ad iniziare la costruzione della capanna. Tu sei così forte...-

-Non se ne parla nemmeno! Arrangiati!-

-Oh, ti prego, Inuyasha, te lo chiedo in ginocchio- lo supplicò Miroku afferrandolo per una manica

-Ho detto di no!-

-Ti prego, ti prego, ti prego...Se lo fai ti darò anche la mia parte del ramen che Kagome porta dalla sua epoca-

-Mmh...E anche di patatine?- contrattò l’hanyou

-D’accordo, anche le patatine-

-Affare fatto. Andiamo-

E così i due uomini si misero alla ricerca di un luogo adatto ad ospitare la capanna in cui avrebbero abitato Sango, Miroku e Kohaku.

Nel frattempo, Kagome, tornata nella sua epoca, aveva messo al corrente la sua famiglia degli ultimi avvenimenti e ora stava preparando il suo zaino, riempiendolo con un po’ di vestiti e alcune provviste. Quando ebbe finito, si accorse che fra breve sarebbe arrivato il tramonto.

-Accidenti, devo sbrigarmi! Altrimenti poi chi lo sente Inuyasha!- si disse scendendo di corsa le scale

-Kagome, torni di già nell’epoca Sengoku?- le chiese sua madre vedendola con lo zaino in spalla

-Sì, dobbiamo ancora finire di raccogliere tutti i frammenti della sfera. Comunque ti prometto che tornerò a trovarvi presto- rispose la figlia

-Senti, lo so che non sono affari miei, ma non è che tra te e Inuyasha è successo qualcosa?- indagò la signora Higurashi

-Cosa intendi?- replicò Kagome arrossendo

-Beh, è solo che ti vedo così felice...Sei più radiosa del solito-

-In effetti...è successo qualcosa...- ammise alla fine la figlia

-Oh, sono molto felice per te, Kagome. Tu e Inuyasha formate proprio una bella coppia-

-Ehm...Grazie. Ora però devo andare. Ciao mamma-

Dopo aver salutato tutti, Kagome uscì di corsa da casa e si diresse al pozzo. Senza esitare, vi saltò dentro e dopo pochi minuti si ritrovò nell’epoca Sengoku. Visto il peso dello zaino strapieno di roba, decise di lasciarlo sul fondo del pozzo, si sarebbe fatta aiutare da Inuyasha a tirarlo fuori. Si arrampicò perciò fuori e vide che era ormai il tramonto.

-Strano che Inuyasha non sia ancora arrivato- si disse

Stava per incamminarsi verso il villaggio, quando, da dietro un albero, comparve una figura.

-Bentornata Kagome, ti stavo aspettando- le disse Kikio

-Kikio, cosa ci fai qui?- le chiese sorpresa Kagome –Non abbiamo ancora completato la Shikon no tama...-

-Non sono venuta per quello- la interruppe la miko –Sono venuta per riprendermi Inuaysha-

 

 

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


CAPITOLO 8  

-Cosa...cosa hai detto?- balbettò Kagome sorpresa e confusa

-Hai capito benissimo. Credevi davvero che avrei rinunciato a lui così facilmente?- le disse Kikio guardandola con scherno

-Io...credevo che tu avessi capito...-

-Capito cosa? Che ti ama e che vuole stare con te, forse?- replicò la miko con sarcasmo –Non farmi ridere. Lui ama me. Crede di provare qualcosa per te solo perchè mi assomigli, ma saprò fargli capire il suo errore-

Quelle parole ebbero il potere di far riprendere Kagome dallo shock e, infuriata, replicò:

-Inuyasha non ti ama e sei un’illusa se pensi il contrario! È arrivata l’ora che tu ti renda conto che la vostra storia è finita 50 anni fa!-

-Come ti permetti di parlarmi così, stupida ragazzina?!- sibilò Kikio con rabbia

-Mi permetto, eccome. Da quando sono arrivata qui mi sono sentita continuamente paragonata a te. Dopo aver saputo quello che era successo tra te e Inuyasha, ho cercato di essere comprensiva, ho persino provato ad aiutarvi a tornare insieme perchè credevo che fosse questo che lui voleva...Ma adesso basta! Ora so che Inuyasha mi ama ed è ora che tu sparisca dalle nostre vite e ci lasci in pace!-

Detto questo, Kagome iniziò a camminare in direzione del villaggio.

-Ora scusami...- disse rivolta alla sacerdotessa –Ma Inuyasha mi sta aspettando-

Dopo solo pochi metri, tuttavia, fu bruscamente respinta da una barriera, che la fece volare a terra.

-Non così in fretta, ragazzina- sibilò Kikio –Ho creato una barriera che impedisce a chiunque di uscire e di entrare. Inoltre, in questo modo il tuo odore non può arrivare fino ad Inuyasha-

-Perché stai facendo tutto questo? Cosa vuoi da me?- le chiese Kagome

-Prima di riprendermi Inuyasha, voglio riavere anche un’altra cosa...la mia anima- rispose la miko

-Cosa?-

-Come tu stessa hai suggerito, se io riavessi la mia anima e usassi la sfera per avere un nuovo corpo, potrei restare nel mondo dei vivi con Inuyasha-

La sacerdotessa fece un gesto con la mano rivolta ai suoi spiriti portatori di anime. Questi si diressero velocemente verso Kagome e, prima che la ragazza potesse fare qualsiasi cosa, la imprigionarono contro il tronco di un albero. Tentò di liberarsi, ma fu tutto inutile, i poteri della miko erano troppo forti.

-Kikio, che stai facendo? Lasciami andare immediatamente!- gridò

-Non prima di essermi ripresa la mia anima- rispose l’altra prima di unire le mani e di concentrarsi

Qualche secondo dopo, Kikio iniziò a recitare una formula, ripetendola in continuazione. All’improvviso, Kagome sentì un intenso dolore al petto, come se qualcuno le stesse strappando il cuore...

Nel frattempo, Inuyasha, si stava dirigendo verso il pozzo, sbuffando infastidito. Accidenti a lui e a quando aveva accettato di aiutare Miroku a costruire quella capanna! Il monaco aveva insistito per continuare fino a che almeno le pareti esterne fossero state fissate e, quando i due avevano finalmente terminato, era già il tramonto. Dopo essersi dato una rinfrescata al fiume, si era incamminato velocemente verso la radura in cui si trovava il pozzo mangia ossa. Tuttavia, non distingueva ancora l’odore di Kagome. “Come sempre sarà in ritardo!” pensò l’hanyou “Fortuna che mi aveva promesso che sarebbe tornata non più tardi del tramonto!” Deciso a saltare nel pozzo per andare a prendere la ragazza se non fosse arrivata nel giro di cinque minuti, Inuyasha arrivò infine nei pressi della radura. All’improvviso, a qualche decina di metri dal pozzo, si bloccò. Davanti a lui c’era una barriera. E al di là di essa poteva scorgere due figure: Kagome e Kikio.

-Ma che diavolo sta succedendo?!- esclamò il mezzo demone

Vide Kikio in piedi di fonte a Kagome, imprigionata al tronco di un albero dagli spiriti portatori di anime della miko...e sembrava soffrire. La barriera gli impediva di sentire quello le due stavano dicendo, ma quella situazione non gli piaceva per niente.

-Kagome!-

Inuyasha tentò di farsi sentire, ma inutilmente. Vedendo che Kagome sembrava sempre più in difficoltà, l’hanyou sguainò la sua Tessaiga e si preparò per distruggere la barriera.

Kagome respirava sempre più con affanno. Stava contrastando Kikio con tutte le sue forze, ma non sapeva quanto ancora avrebbe potuto resistere. Sperava solo che Inuyasha arrivasse presto. Sapeva che sarebbe arrivato. Avrebbero dovuto incontrarsi lì già al tramonto, inoltre lui si sarebbe preoccupato non vedendola tornare. Kikio, troppo sicura di se e non sapendo quando il mezzo demone fosse diventato potente negli ultimi tempi, era fiduciosa che il suo piano avrebbe avuto successo.

-È inutile che tenti di resistermi, non ce la farai mai contro di me. Arrenditi- le disse la miko

-Mai...- rispose Kagome con difficoltà –Io non mi arrenderò mai!-

Con le ultime forze che le rimanevano, la ragazza si concentrò per cercare di utilizzare il potere della sfera contro quello della sacerdotessa. Appesa al suo collo, la Shikon no tama iniziò a brillare.

-E così vorresti usare la Sfera dei Quattro Spiriti contro di me? Non ti servirà. Sono stata la sua protettrice per anni, conosco meglio di te il suo potere-

Kikio si concentrò per aumentare la forza del flusso di energia con cui stava cercando di risucchiare l’anima dal corpo della sua reincarnazione.

-Ahh!-

Kagome urlò. Il dolore aumentò e sentì che stava per cedere. Non ce la faceva più, le forze la stavano definitivamente abbandonando. In quel momento, la barriera di Kikio fu squarciata in due dalla lama di una spada.

-Ma cosa...?- la miko si voltò sorpresa, interrompendo il sortilegio su Kagome

Mentre la barriera scompariva, davanti a loro comparve Inuyasha.

-Inuyasha...- sospirò Kagome mentre il sollievo la invadeva

-Kagome, stai bene?- le chiese l’hanyou –Che diavolo sta succedendo qui?- fece poi rivolto a Kikio

-Semplice, mio caro Inuyasha, mi sto riprendendo quello che è mio- rispose la miko –Voglio riavere la mia anima-

-Perché? Perchè stai facendo tutto questo? Perchè l’amo?-

-Non è vero, tu non l’ami! Ti senti attratto da lei solo perchè è la mia imitazione riuscita male- fece sarcastica la sacerdotessa

-Smettila di parlare così di Kagome!- si arrabbiò Inuyasha –Come puoi farle questo dopo tutto quello che ha cercato di fare per te? Era disposta persino a rischiare la vita per farti tornare nel mondo dei vivi!-

-L’unica cosa che mi interessa è riavere te, Inuyasha!-

Il mezzo demone scosse la testa con rassegnazione.

-Tu non sei la Kikio che ho conosciuto 50 anni fa. Lei non era capace di fare del male agli altri, di provare un tale odio verso qualcuno...Quello che provi per me non è amore. Stai solamente cercando di rimanere attaccata ad una vita che non ti appartiene più, ad un ricordo che non ritornerà mai-

-Smettila!- urlò Kikio –Smettila di parlare così! Per noi potrebbe esserci ancora un futuro se lo volessimo!-

-Ma io non lo voglio, Kikio. Non con te. Ora libera Kagome, altrimenti...-

-Altrimenti cosa? Mi ucciderai?- rise la miko

-Sì- rispose Inuyasha –Se sarà necessario, lo farò-

La sacerdotessa sussultò a quelle parole.

-Tu...non puoi...non saresti capace di farlo...- mormorò

-Per Kagome farei questo ed altro. Tu hai cercato di ucciderla e questo non posso perdonartelo-

Il cuore di Kagome perse un battito. Certo, non era la prima volta che Inuyasha le diceva di amarla, ma ogni volta che lo faceva un’intensa emozione la invadeva.

-Mi dispiace, Inuyasha, ma non la lascerò libera. Merita di morire per averti sottratto a me, per avermi rubato il tuo amore!-

Detto questo, Kikio impugnò il suo arco e scagliò una freccia in direzione di Kagome.

 

 

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


CAPITOLO 9

Prima che la freccia scagliata da Kikio potesse raggiungere Kagome, Inuyasha le si parò davanti e la deviò con la lama della sua Tessaiga.

-Bene, Inuyasha, se non potrò averti io, vorrà dire che non ti avrà nemmeno lei!- sibilò Kikio

Detto questo, la miko utilizzò il suo potere spirituale per scagliare una lama di luce in direzione del mezzo demone. Questa volta, fu Kagome a deviare il colpo, facendo ricorso alle sue ultime energie per innalzare una barriera davanti all’hanyou e rispedire la lama di luce al mittente. Kikio fu colpita proprio in mezzo al petto. L’espressione di quest’ultima si scompose in un misto di dolore e sorpresa. Allungò un braccio in direzione di Inuyasha, poi cadde a terra e il suo corpo si dissolse in una nuvola di polvere.

Con lei, scomparvero anche i suoi spiriti portatori di anime e Kagome fu finalmente libera. Stremata dalla dura lotta ingaggiata con la miko, non ebbe la forza di reggersi in piedi e cadde in ginocchio.

-Kagome!- Inuyasha le fu subito accanto –Stai bene?-

-Non è niente...- rispose la ragazza con fatica –È solo un po’ di stanchezza-

-Perché sei intervenuta? Avrei potuto benissimo contrastare Kikio da solo...-

-Non volevo che fossi tu ad ucciderla. Sebbene non sia più la stessa Kikio di un tempo, era la donna che un tempo avevi amato. Se l’avessi uccisa, ne avresti sofferto in seguito-

Inuyasha fu profondamente colpito dalle sue parole. Ancora una volta, Kagome gli aveva dimostrato quanto tenesse a lui, quanto si preoccupasse per lui...quanto lo amasse. Spinto dall’intensa emozione che gli invadeva il cuore, la strinse forte a se, affondando il volto tra i suoi capelli.

-Grazie- le mormorò all’orecchio

Kagome si abbandonò a quell’abbraccio, sentendosi al sicuro come solo tra le braccia di Inuyasha accadeva. L’hanyou la sollevò tra le braccia e si diresse verso il villaggio. Cullata dal calore del suo corpo e dal battito del suo cuore, la ragazza si addormentò. Inuyasha se ne accorse e rallentò l’andatura per non svegliarla.

Arrivato al villaggio, si diresse nella capanna della vecchia Kaede, dove l’anziana sacerdotessa preparò un futon per la ragazza, mentre l’hanyou raccontava ai suoi amici quello che era successo.

-Allora, come sta Kagome?- chiese Inuyasha quando la sacerdotessa ritornò nella stanza

-Ha solo bisogno di riposo, ha dato fondo a tutte le sue energie- rispose la miko –Potrebbe anche dormire per qualche giorno-

Il mezzo demone annuì, poi si recò nella stanza accanto, dove Kagome stava riposando. Si sedette accanto a lei e le prese una mano tra le sue. Fissò il volto di quella ragazza così importante per lui, così speciale...Nella sua mente rivide gli ultimi avvenimenti. Quando l’aveva vista al di là della barriera, sofferente, mentre Kikio cercava di rubarle l’anima, aveva veramente temuto di perderla. Mai in vita sua aveva avuto così tanta paura. Aveva affrontato nemici di ogni sorta, demoni potentissimi, primo tra tutti Naraku, ma mai aveva provato una tale angoscia. E poi Kagome aveva lottato contro Kikio per lui, perchè non voleva che uccidesse la donna che un tempo aveva amato...Ma era stato veramente amore?

 

Somethin' in your eyes, makes me wanna lose myself
Makes me wanna lose myself, in your arms
There's somethin' in your voice, makes my heart beat fast
Hope this feeling lasts, the rest of my life

 

Non ne era più molto sicuro. Quello che aveva provato per la sacerdotessa non era niente di paragonabile a quello che sentiva per Kagome. Con Kikio non aveva mai sperimentato quell’intensa sensazione che lo invadeva quando Kagome gli sorrideva, gli prendeva la mano, lo baciava...Il suo cuore non si era mai messo a battere così forte come quando lei gli diceva “ti amo”...Tra lui e Kikio non era mai stato così.

 

If you knew how lonely my life has been
And how long I've been so alone
And if you knew how I wanted someone to come along
And change my life the way you've done

 

Probabilmente ciò che li aveva avvicinati era stato il sollievo di aver trovato una persona simile a lui, che si sentiva sola come lui. Sì, la miko aveva la sorella Kaede, gli abitanti del villaggio la adoravano, tuttavia Kikio una volta gli aveva confessato che si era sempre sentita come la sacerdotessa protettrice della Shikon no tama, ma mai come una donna. E lui sapeva bene come ci si sentiva ad essere incompleti.         

 

It feels like home to me, it feels like home to me
It feels like I'm all the way back where I come from
It feels like home to me, it feels like home to me
It feels like I'm all the way back where I belong

 

E poi era arrivata Kagome e tutto questo era finito. Per la prima volta nella sua vita non aveva ricevuto sguardi di timore per la sua metà demoniaca, o di disprezzo per la sua metà umana, Kagome lo aveva accettato per quello che era, senza chiedergli di cambiare. Lei gli aveva mostrato un mondo nuovo, dove non tutti erano nemici da combattere, gli aveva insegnato a fidarsi degli altri e per la prima volta nella sua vita aveva degli amici.

 

A window breaks, down a long, dark street
And a siren wails in the night
But I'm alright, 'cause I have you here with me
And I can almost see, through the dark there is light

 

Ora sapeva che, qualsiasi cosa fosse accaduta, qualsiasi ostacolo la vita gli avesse posto davanti, lui l’avrebbe superato. Perchè Kagome era al suo fianco. Lei era in grado di donargli una tale forza che neanche durante le sue trasformazioni in demone completo aveva sperimentato. Un demone completo... Quanto aveva desiderato diventarlo un tempo. Ora invece gli sembrava un’idea assurda, orribile... Inconcepibile. Sì, perchè quando si trasformava in un demone completo, perdeva totalmente la ragione, il contatto con la realtà, trasformandosi in un essere assetato di sangue, incapace di distinguere gli amici dai nemici. Solo la voce di Kagome era in grado di farlo tornare in se. La sua voce era in grado di arrivargli dritto al cuore. Solo lei era riuscita a fargli accettare il suo lato umano, quello in grado di fargli provare sentimenti ed emozioni, cose che un tempo lui considerava stupide e inutili debolezze.

 

Well, if you knew how much this moment means to me
And how long I've waited for your touch
And if you knew how happy you are making me
I never thought that I'd love anyone so much

 

Kagome gli aveva insegnato a vivere. E ad amare. Mai si era sentito così felice e sereno da quando stavano insieme. Bastava sentir pronunciare il suo nome dalle labbra di lei perchè il suo cuore si mettesse a battere all’impazzata. Bastava un suo sorriso per illuminargli la giornata. Bastava un suo bacio per farlo sentire in paradiso.

 

It feels like home to me, it feels like home to me
It feels like I'm all the way the back where I come from
It feels like home to me, it feels like home to me
It feels like I'm all the way back where I belong
It feels like I'm all the way back where I belong

 

Quando Kagome gli era accanto si sentiva a casa, sentiva che quello era il suo posto a cui apparteneva, che quello era l’unico luogo in cui doveva e voleva essere.

-Inuyasha?-

La voce di Miroku lo riscosse dai suoi pensieri.

-Sì?-

-Sango e la vecchia Kaede ti hanno preparato qualcosa da mangiare- gli disse il monaco

-Grazie, ma non ho fame- rispose Inuyasha senza distogliere gli occhi da Kagome

-Beh, ma almeno riposa un po’-

-Non mi muoverò di qui finché Kagome non si sveglierà-

 

 

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


CAPITOLO 10

Kagome si svegliò due giorni dopo. Due giorni durante i quali Inuyasha non lasciò il suo capezzale neanche per un momento. Due giorni durante i quali l’hanyou si sentì colpevole. Quello che era successo a Kagome era solo colpa sua. Lui aveva fatto credere a Kikio che il sentimento che li univa fosse ancora vivo, che potevano ancora avere un futuro insieme. Lui le aveva fatto una promessa che, in cuor suo, sapeva di non poter – e di non voler – mantenere. Era stato lui a far nascere nella miko tutto quell’odio e quel rancore. Ed era Kagome quella che ci era andata di mezzo...

Quando finalmente Kagome aprì gli occhi, il cuore di Inuyasha gli fece un balzo nel petto. Dio, quanto gli erano mancato i suoi occhi...Quelle due iridi scure che sembravano leggergli dentro, che brillavano di una luce così calda che era in grado di arrivargli dritto al cuore e di togliergli il respiro.

La prima cosa che lei vide furono le loro mani intrecciate. Alzò poi lo sguardo verso il viso di Inuyasha e gli sorrise.

-Inuyasha...- mormorò

-Ti sei svegliata finalmente. Come ti senti?- le chiese l’hanyou

-Molto meglio. Mi sento completamente riposata-

-E ci credo. Dopo aver dormito per due giorni...-

-Cosa?! Due giorni?!- Kagome spalancò gli occhi dallo stupore

-Kaede dice che è normale. La lotta con Kikio ti ha privato di tutte le forze- il viso del mezzo demone si adombrò mentre pronunciava quelle parole

La ragazza sembrò intuire quello che si nascondeva dietro quella espressione, perchè gli chiese:

-Inuyasha, cosa c’è che non va?-

-Niente- rispose lui cercando di fare l’indifferente –Perchè pensi che ci sia qualcosa che non vada?-

-Non mentirmi. Ti conosco bene ormai e so che quando hai quell’espressione scura significa che c’è qualcosa che ti preoccupa o ti angustia-

Inuyasha rimase in silenzio qualche secondo, lo sguardo basso. Poi, senza distogliere gli occhi dal pavimento, mormorò:

-Mi dispiace, Kagome-

-Di cosa?- gli chiese lei stupita

-Di quello che è successo. È colpa mia...è colpa mia se Kikio se l’è presa con te. L’odio che covava l’ho fatto nascere io. Non avrei dovuto prometterle di seguirla nel regno degli inferi, non quando, nel profondo di me, sapevo che il mio cuore ormai batteva solo per te. E tu...tu l’hai affrontata per me. Nonostante fossi debole, nonostante rischiassi la vita, l’hai affrontata per impedirmi di uccidere una persona che per me un tempo era importante- Inuyasha alzò lo sguardo per incontrare quello di Kagome –Eppure lo avrei fatto. L’avrei uccisa. E non mi sarei sentito in colpa, perchè lei ha cercato di farti del male e perchè quella non era la persona che un tempo ho amato...sempre se si può definire amore il sentimento che ci univa. Ma tu hai pensato a me prima ancora che a te stessa, hai messo me al primo posto...E io non penso di meritare tutto questo...-

-Adesso basta, Inuyasha- lo interruppe lei posandogli un dito sulle labbra –Smettila di dire sciocchezze. Io non mi pento di quello che ho fatto, anzi, ne sono felice e lo rifarei altre mille volte se fosse necessario. Perchè io ti amo. Ti amo così come sei, con i tuoi pregi e con i tuoi difetti, amo tutto di te. Tu sei speciale, Inuyasha. Forse non lo sei per tutti, ma lo sei per i tuoi amici...e lo sei per me-

L’hanyou le prese la mano che aveva posato sulle sue labbra e intrecciò le dita con le sue.

-Kagome, tu sei la cosa più bella e importante della mia vita. Quando ti ho vista legata a quell’albero, sofferente, mi sono sentito morire. Io non potrei mai vivere senza di te...-

La ragazza gli gettò le braccia attorno al collo e si strinse a lui.

-Tu non mi perderai mai, Inuyasha. Io resterò sempre con te. Ho piena fiducia in te e so che, qualunque cosa accada, tu sarai con me per proteggermi, perciò smettila con questi pensieri negativi, ok?-

Kagome si staccò leggermente da lui per guardarlo negli occhi e regalargli uno dei suoi splendidi sorrisi.

-Ti amo, Kagome- le disse l’hanyou prima di chinarsi su di lei per unire le loro labbra

Qualche secondo dopo, Inuyasha si staccò da lei e si mise ad annusare l’aria.

-Che succede?- gli chiese Kagome

-Sta arrivando Koga- rispose lui per nulla contento

Infatti, un attimo dopo, si sentì la voce del demone lupo gridare:

-Vieni fuori, botolo ringhioso, lo so che sei lì dentro!-

-Cosa diavolo vuoi?- esclamò Inuyasha uscendo dalla capanna

-È vero quello che si dice? Sei stato tu a uccidere Naraku?-

-Sì, è vero. E allora?-

-Maledetto! Mi hai messo i bastoni tra le ruote un’altra volta! Ma me la pagherai!-

I due erano già pronti ad azzuffarsi, ma la voce di Kagome li fermò:

-Basta Koga!- esclamò uscendo dalla capanna –Lo so che sei arrabbiato perchè non hai potuto vendicare la tua tribù e mi dispiace, ma le cose sono andate così e la colpa non è di nessuno, tanto meno di Inuyasha-

Koga mandò uno sguardo torvo al mezzo demone, prima di correre da Kagome e prenderle le mani tra le sue.

-Va bene, Kagome, per amore tuo lascerò perdere. Anche perchè, ora che Naraku non c’è più, potrai finalmente diventare la mia donna...-

Un enorme gocciolone si formò sulla testa della ragazza. E ti pareva...sempre lì si andava a finire. Prima che potesse dire qualsiasi cosa, Inuyasha, che riteneva di aver sentito abbastanza, si frappose tra loro, interrompendo il contatto delle loro mani.

-Scordatelo lupastro, Kagome ora è la mia donna- disse minaccioso

La ragazza divenne rossa dalla testa ai piedi nel sentire quelle parole, mentre Koga si irrigidì.

-È vero quello che dice?-le chiese

-Beh...sì- rispose lei –Mi dispiace, Koga, ma io sono innamorata di Inuyasha-

Un sorriso triste gli curvò le labbra.

-Non c’è bisogno che ti scusi, Kagome, avevo già capito quello che provavi per lui, volevo solo essere sicura che il cagnolino ti rendesse felice-

-È così- gli confermò Kagome

-Bene, allora non resta che una cosa da fare- detto questo, il demone lupo si chinò e si tolse i due frammenti della sfera che aveva nelle gambe –Se non sbaglio, vi mancano solo questi per completare la Shikon no tama- le fece porgendoglieli

-Ti ringrazio, Koga-

Lui scrollò le spalle.

-Vorrà dire che mi allenerò per far diventare le mie gambe veloci e forti anche senza l’aiuto dei frammenti- si rivolse poi ad Inuyasha –E tu, botolo, se la fai soffrire, torno qui e ti prendo a calci, hai capito?-

-Tsk, non succederà- rispose stizzito l’hanyou

Dopo averli salutati, Koga se ne andò, lasciando di nuovo soli Inuyasha e Kagome. La ragazza si voltò verso il mezzo demone con espressione incerta.

-E ora che la sfera è completa cosa facciamo?- gli chiese

-Sei tu la sua protettrice, spetta a te decidere- le rispose lui

-Ma io veramente non saprei...Non hai qualche desiderio da esprimere?-

Inuyasha si avvicinò a lei e la prese tra le braccia.

-Non mi serve niente. Io ho già tutto quello che desidero- le disse prima di baciarla

 

 

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Capitolo 11
*** Epilogo ***


EPILOGO  

Due settimane dopo, Kagome era distesa a guardare le stelle nello stesso luogo in cui si era recata il giorno della sconfitta di Naraku. Solo che questa volta non era sola, c’era Inuyasha accanto a lei. I due avevano cercato un po’ di pace dal trambusto causato per la festa di matrimonio di Sango e Miroku.

-Sono così felice per Sango e Miroku. Finalmente sono riusciti a stare insieme- sospirò Kagome abbracciata a lui con la testa che riposava sul petto dell’hanyou

-Mmmh...- annuì Inuyasha giocherellando con una ciocca dei suoi capelli

-Non mi sembra vero che sono passate due settimane senza che ci siano stati demoni o nemici da combattere...Potrei anche abituarmi a tutta questa tranquillità!-

-Beh, ora che la sfera non esiste più, potrebbe durare anche per molto-

Eh già, la Shikon no tama, la sfera dei quattro spiriti, non esisteva più. Alla fine, dopo molti dubbi, Kagome e Inuyasha avevano deciso di utilizzarla per far sì che il pozzo che collegava le loro due epoche rimanesse aperto per permettere loro di continuare ad attraversarlo. “E anche alle generazioni future...” si disse Kagome ripensando al desiderio che aveva espresso. Però non aveva informato Inuyasha di questo particolare, non voleva spaventarlo con il pensiero del matrimonio o dei figli! In fondo, stavano insieme da poco più di due settimane ed erano ancora così giovani...Quelle cose potevano aspettare ancora un po’.

Mentre rifletteva a quelle cose, la ragazza aveva cominciato, quasi senza accorgersene, a percorrere il petto dell’hanyou con lente carezze. Inuyasha si era irrigidito. Da quando stavano insieme, ogni volta che si sfioravano, che si toccavano, che si baciavano, il mezzo demone sentiva che il cuore accelerava i battiti e il sangue che gli scorreva più veloce nelle vene. La desiderava. Tuttavia, aveva paura di fare la prima mossa. Paura della reazione di Kagome, paura che lei non fosse pronta, che fosse troppo presto. Doveva ammettere, però, che diventava ogni giorno più difficile resistere...soprattutto quando lei lo accarezzava come stava facendo in quel momento. Quando la mano di lei si spinse sotto il tessuto del suo kariginou, non seppe trattenere un gemito. Stupita, Kagome alzò gli occhi verso il suo viso, aprendo la bocca per chiedergli cosa c’era che non andava, ma quando vide lo sguardo di Inuyasha, le parole le morirono in gola. Le sue iridi color ambra erano così intense e brillanti di desiderio che lei ne restò soggiogata, mentre il suo corpo veniva percorso da un brivido. Spinta dall’emozione che provava in quel momento, senza distogliere lo sguardo da quello di lui, Kagome avvicinò ancora di più i loro visi, finché le loro labbra si incontrarono. Si unirono in un bacio appassionato, mentre Inuyasha la faceva stendere con la schiena a terra e la sovrastava con il suo corpo. Le mani della ragazza ripresero da dove si erano fermate, aprendosi una strada sotto la veste dell’hanyou. Questo si staccò da lei, guardandola con intensità.

-Kagome...sei sicura?- le chiese

Lei annuì, mentre i suoi occhi esprimevano un desiderio pari al suo. Quella notte, sotto lo sguardo complice delle stelle, gli avrebbe donato tutta se stessa, corpo e anima. Desiderava essere una cosa sola con lui. Per l’eternità.

 

THE END

 

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