Loving Meaningless Love Forever

di __Lily
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chi ha detto che i serpeverde non hanno un cuore? ***
Capitolo 2: *** Nella Vita Ci Vuole Coraggio ***
Capitolo 3: *** Ma Quella Era La Realtà ***
Capitolo 4: *** Nulla Da Guadagnare, Ma Tutto Da Perdere ***
Capitolo 5: *** Il Matrimonio ***
Capitolo 6: *** Bisogna Essere Dei Masochisti Per Amare Un Tale Narcisista ***
Capitolo 7: *** Se La Ami Lasciala Andare ***
Capitolo 8: *** Lei Era Il Suo Chiodo Fisso E L'Avrebbe Amata Per Sempre ***
Capitolo 9: *** E Ancora Mi Ritrovo A Dirti Buonanotte ***
Capitolo 10: *** Finalmente La Verità ***
Capitolo 11: *** Ben Venuta In Famiglia Lily ***
Capitolo 12: *** Il Suo Sguardo Era Ciò Di Cui Aveva Bisogno ***
Capitolo 13: *** Occhio Per Occhio E Dente Per Dente ***
Capitolo 14: *** Io Sarò Sempre Con Te ***
Capitolo 15: *** Aries Malfoy ***



Capitolo 1
*** Chi ha detto che i serpeverde non hanno un cuore? ***


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Lily Luna si era appena svegliata da un sogno stupendo, dove lei ovviamente era la protagonista e Scorpius Malfoy il suo principe azzurro.

Hogwarts era finita da tre anni per lei e cinque anni per lui.

In quei tre anni, Lily era diventata un Auror, aveva superato tutti gli esami a pieni voti, e Scorpius e suo fratello Albus erano diventati medici, e lavoravano a Londra, in un ospedale molto famoso.

« Lily?! Sei sveglia tesoro?! » Ginny Potter, si stava affaccendando in cucina, preparando la colazione per la figlia e i nipotini che sarebbero arrivati di lì a pochi minuti. Di mala voglia Lily si alzò dal letto, ma all’improvviso venne percossa da delle forti fitte alla pancia e corse subito in bagno. Due minuti più tardi, si ritrovava piegata sulla tazza del water a vomitare.

Perfetto. Pensò la ragazza, seduta vicino alla tazza.

« Lily?! Sono arrivati tutti! ». Sentì che la madre era salita al piano superiore, sicuramente per vedere se la figlia era ancora a poltrire sotto le coperte. Ginny notò la porta un po’ aperta del bagno, e entrò.

« Tesoro, che succede? ». Le chiese la madre tutta preoccupata.

« Non è niente, è solo un po’ di vomito.. chiederò qualcosa ad Albus mamma » 

« D’accordo. Vuoi che lo faccia salire? » 

« Si grazie.. ci sono anche gli altri? » 

« Si, sono venuti tutti.. forse è meglio che avvisi tuo padre. Non è il caso che vai al Ministero oggi » 

« Cosa? No io sto.. » non riuscì a finire la frase, che dovette subito girarsi verso la tazza del gabinetto.

« Stavi dicendo Lily? » la madre si incamminò verso la porta. « Ti mando su Al » 

Lily sentì i passi del fratello, erano inconfondibili.

« Ehi, che succede Lils? » chiese Albus un po’ preoccupato.

« Non è niente, solo un po’ di nausea ».

Il fratello, guardava la sorella in modo strano, come se stesse pensando a qualcosa.

« Nausea? Solo nausea sorellina? » 

« Quando mi chiami sorellina la cosa non promette bene.. a che stai pensando? » 

Albus si avvicinò a lei, e si mise a sedere accanto alla sorella.

« Da quanto hai la nausea Lils? » 

« Qualche giorno, perché? » 

« Solo nausea? Oppure anche capogiri, caldo improvviso… stanchezza? » 

Londra, sei ore dopo.

Scorpius Malfoy era seduto in una panchina di uno dei tanti parchi di Londra, e stava aspettando la sua ragazza. Faceva freddo, e Lily ancora non stava arrivando e questo lo fece irritare ancora di più. Doveva parlarle, e non sarebbe stato facile. Non lo sarebbe stato affatto.

« Lily! » urlò andandogli incontro.

Quando la raggiunse, la baciò come mai prima aveva fatto. Poi, mano nella mano si incamminarono alla panchina, dove poco prima sedeva il ragazzo biondo.

« Scusa per il ritardo, ma ho avuto un imprevisto » gli disse sorridendo. E quel sorriso riscaldò il cuore di Scorpius più di qualsiasi altra cosa al mondo. Nessuno lo faceva sentire in quel modo. Nessuno tranne la ragazza rossa dalle iridi marroni che gli stava sorridendo in quel preciso istante.

« Anche io devo dirti una cosa importante Scorpius... ma inizia tu dai! » 

Il biondo si alzò in piedi, vederla sorridere in quel modo era la cosa più bella del mondo, e sapere che di lì a poco avrebbe distrutto per sempre quel sorriso, lo fece sentire solo e lo fece sentire un verme.

« Lily.. quello che devo dirti non è semplice » disse guardando il suolo.

« Di che si tratta Scorpius? » 

« Mi sposo.. con Lara » 

Vide il volto della rossa cambiare in modo repentino. Il suo sorriso si spense, e gli occhi smisero di emanare la luce di sempre e diventarono tristi.

« Cosa? Tu.. ti sposi con un’altra?! » 

Vedendo che Scorpius non rispondeva e che non la guardava in faccia, Lily gli alzò il viso con le mani, portandolo alla sua altezza.

« Si. Mi sposo con un’altra donna » 

« Perché? » le chiese in lacrime.

Il cuore del ragazzo era a pezzi, e vedere la ragazza che amava piangere per lui lo rese ancora più triste. Chi ha detto che i Serpeverdi non hanno sentimenti?

« Per tutto questo tempo... allora tu, tu hai solo giocato con me?! » 

« No Potter. Lo sai, sai che non sono quel genere di ragazzo » 

« No Malfoy.. non lo so più. Io non so più chi sei! ».

Il biondo la strinse forte a se per un’ultima volta, respirando il suo solito profumo. Rose. Ecco di cosa profumavano i suoi capelli, di rose. Le diede un bacio sulla fronte e poi si incamminò, lasciandola lì in lacrime e con il cuore a pezzi. Era più facile non voltarsi, era più facile guardare dritto invece che lei. Lily si mise a sedere sulla panchina, portandosi le mani sulla faccia per asciugarsi le lacrime.

« Scorpius, aspetto un bambino » disse a voce alta, in un parco che ora era deserto. 

[Angolo autrice:

Questo è il seguito di I Need You.. 
Spero vi piaccia!
-Lily

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Capitolo 2
*** Nella Vita Ci Vuole Coraggio ***


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Erano passate tre ore, e la ragazza dai capelli rossi era ancora seduta sulla panchina dove poco prima il biondo platinato le aveva detto addio. Si fece coraggio e con le gambe che le tremavano si mise in piedi e si smaterializzò. Arrivò d’avanti a casa e rimase pietrificata. Prese la borsa e si mise alla ricerca delle chiavi, le trovò, aprì la porta ed entrò in casa. Sulla soglia di casa, trovò un suo nipotino o meglio dire la sua nipotina Taila. La bimba le corse in contro tutta sorridente e lei si abbassò per abbracciarla e stringerla forte a se.

« Zia! »

« Eccola qui, la mia pulce preferita! »

« Dove sei stata? » le chiese la piccola.

Lily si mise a piangere, le dispiaceva che Taila la vedesse in quello stato, ma non poteva trattenersi più ormai.

« Ho detto qualcosa di sbagliato zia? » le chiese la bambina un po’ preoccupata. Lily si asciugò le lacrime.

« Nulla pulce.. ho solo avuto una brutta giornata.. scusami Taila! » disse Lily prima di scappare via, in camera sua.

« Taila? »

« Si nonna? »

« Era la zia quella che è entrata prima? »

« Si » rispose la bambina, prima di andare in salotto a giocare con le sue bambole.

Ginny salì le scale e entrò nella terza porta, la camera da letto di sua figlia. La vide a terra, le spalle contro il letto e la testa presa tra le mani con i gomiti appoggiati sulle ginocchia. Senza dire niente si mise a sedere vicino a lei e dopo poco la figlia alzò la testa e si voltò verso la madre.

« Sono un’idiota » disse la ragazza in lacrime.

« No Lily, non sei un’idiota.. ti va di dirmi che cosa è successo? »

E come posso dirtelo? Come posso deluderti?

« Non saprei nemmeno da dove iniziare mamma »

« Perché non provi dall’inizio? Ma penso già di saperlo comunque »

« Scorpius mi ha lasciata » disse tutto d’un fiato.

Vide la madre sgranare gli occhi e rimanere a bocca aperta.

E questo non è niente.

Pensò tra se e se Lily.

« Mi ha lasciata per sposarsi con Lara Wolker.. e io come una stupida ho creduto a lui e a quello che diceva! »

« Non penso che ti abbia presa in giro.. ho visto il modo in qui ti guarda. Lui prova qualcosa per te. Ne sono certa »

« Ti sbagli.. lui si è solo divertito. E io sono solo un’idiota! »

« Ti senti un’idiota per questo? Lily, ti sei innamorata ed è una cosa normale. A tutti succede! »

« Mamma io lo amo! ». La ragazza prese fiato e cercò di ritrovare il suo coraggio, il coraggio per il quale era stata smistata in Grifondoro.

« Aspetto un bambino da Scorpius » disse in lacrime.

Ginny reagì dopo un minuto e la strinse a se.

« Volevo dirglielo, ero andata al parco apposta e invece… mi ha detto che si sarebbe sposato tra due settimane con Lara! »

« Andrà tutto bene vedrai.. glielo dirai e lui capirà ».

Ginny si alzò dal pavimento si diresse verso la porta. Sapeva che Lily aveva bisogno di stare da sola.

« Lily.. diventare genitori è una delle cose più bella della vita. Per una donna è la più importante ».

Quando vede che la madre se ne sta per andare, la raggiunge e la ferma.

« Non dirlo a nessuno.. non voglio che lo sappia nessuno. Nemmeno Scorpius! »

Ginny prende una ciocca dei capelli della figlia e glieli sposta dietro all’orecchio, come faceva sempre Scorpius. Il cuore di Lily si stringe in una morsa dolorosa al solo ricordare.

« Ho bisogno di te, come non mai prima d’ora »

« Sono qui tesoro.. sei mia figlia e lo sarai sempre » le dice Ginny abbraciandola. 

 

 

[Angolo autrice:

Allora, che ne pensate? Spero che anche questo capitolo sia di vostro gradimento. Un grazie immenso a chi leggerà e commenterà.

__Lily

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Capitolo 3
*** Ma Quella Era La Realtà ***


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Casa Potter

« Allora, perché ci hai fatti riunire tutti? » domandò James impaziente.

« Devo dirvi una cosa e per me non è semplice. La sano solo Albus e la mamma ».

Tutte le testi presenti nel salotto di casa Potter si voltarono verso la più piccola di casa, anche se tanto piccola più non era. Ginny che era seduta vicino alla figlia, le prese la mano e la strinse cercando di darle forza.

« Ecco.. io.. » non riuscì a dire altro.

Aveva paura di aver deluso tutti.

« Io sono incinta » disse tutto d’un fiato.

 

Vide le teste dei suoi parenti alzarsi di scatto, e osservò tutte le reazioni. James sputò tutta

la Burrobirra per terra, gli altri rimasero a bocca aperta.

« Sei incinta Lily? »

« Si.. io ho fatto il test »       

« E chi è il padre del bambino? » chiese Susan Hoxa in Potter.

Lily abbassò la testa, come poteva dirlo alla famiglia? Tra l’altro quel viscido di un Serpeverde si sarebbe sposato con un’altra!

« Scorpius Malfoy. Ma questo già lo sospettavate suppongo »

 

Il peggio era passato, ormai erano le due, e Lily si rigirava ancora nel letto senza prendere sonno e così come ormai faceva da quando era bambina, scese di sotto per bere un po’ di latte. Quando arrivò in cucina, trovò il padre seduto a tavola.

« Non riesci a dormire nemmeno tu? » chiese Lily avvicinandosi a lui.

« No.. avevo troppi pensieri » rispose. « Ho fatto il latte, lo vuoi un po’? »

« Si papà.. grazie ».

Harry prese la il bricco e verso un po’ di latte nel suo bicchiere che era vuoto. Lui stava solo aspettando che Lily scendesse.

« Papà... » iniziò la ragazza « Mi dispiace di aver deluso te e la mamma »

Harry allungò una mano sul tavolo e Lily ripose la sua mano in quella del padre.

« Ho parlato con Ginny prima. So quanto sei spaventata Lily, ma non devi noi ti staremo tutti vicini. Siamo una famiglia ed è così che ci si comporta. Tesoro, non mi hai deluso »

« Si invece! Non era questo che volevi per me, o forse si, ma non così presto e non con un Malfoy lo so! »

« Lily.. » iniziò Harry.

« No papà ti prego fammi finire.. » lo interruppe subito lei.

« Ascoltami, non ci hai delusi. Sei uscita da Hogwarts a pieni voti, sei diventata un Auror e hai passato tutti gli esami a pieni voti senza il mio aiuto. Non ci hai delusi »

« Ho tanta paura papà »

« Lo so che hai paura ma non devi »

« Ho paura che tu e gli altri non gli vorrete bene, non ho intenzione di rinunciare a questo bambino, è l’unica cosa che mi è rimasta di lui »

« Non potremmo mai chiederti una cosa del genere.. Non devi temere che non gli vorremo bene, è nostro nipote in ogni caso. Ma c’è qualcuno a cui devi dirlo Lils »

 

« No papà, non deve saperlo.. non voglio assolutamente che lo sappia! »

« Non capisco, perché non vuoi? » domando Harry.

« Ha deciso di sposare un’altra, non voglio che stia con me perché si sente obbligato. Non posso distruggere la famiglia che formerà con lei. Non posso farlo papà! ».

Harry si alzò, raggiunse la sedia della figlia e in quel momento Lily si alzò e gli si gettò tra le braccia come quando da bambina faceva gli incubi e le braccia del padre erano sempre lì pronte ad occuparsi di lei. Ma quello non era un incubo, quella era le realtà e non era come le favole che le raccontava sua zia Hermione, non sarebbe mai venuto un principe azzurro su un cavallo bianco a salvarla, era sola

 

[Angolo della scrittrice:

Ringrazio tutti quelli che mi seguno, un grazie enorme! Spero che anche questo capitolo sia di vostro gradimento!

__Lily

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Capitolo 4
*** Nulla Da Guadagnare, Ma Tutto Da Perdere ***


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Sette giorni dopo.

Lily era già seduta a tavola, pronta per fare colazione insieme ai suoi nipotini: Taila la figlia di Albus e Susan, e Jack il figlio di James e Alice soprannominati rispettivamente Pulce e Scricciolo. Ginny era andata al Ministero per parlare con il marito e lei era sola con i bambini. Si alzò e andò ad aprire alla porta e lo vide. Scorpius Malfoy era lì, d’avanti alla porta di casa sua.

« Ciao Lily.. io pensavo che ci fosse tua madre » le disse lui.

La ragazza rimase lì a fissare quei penetranti occhi grigi che si erano aperti a lei, e a lei soltanto – o almeno così credeva.

« Che ci fai qui? »      

« Volevo consegnare questi alla tua famiglia » rispose, porgendole delle lettere.

« Sono gli inviti al matrimonio » spiegò velocemente.

Le mani di lei sfiorarono quelle di lui, e una scossa la percorse per tutto il corpo era certa che anche lui avesse sentito quella scossa. I ragazzi sentirono dei piccoli passi, e poi all’improvviso arrivò il piccolo Jack Lucas Harry Potter.

« Zio!! » urlò il piccolo, gettandosi tra le braccia di Scorpius Malfoy.

Lily si asciugò in fretta una lacrima che non era riuscita a trattenere e lo fece accomodare in casa, anche se voleva solo che se ne fosse andato. Sarebbe stato meno doloroso se lui se ne fosse andato. La ragazza andò verso la cucina, prese il latte caldo che aveva appena scaldato e dei biscotti e li posò sul tavolo. In meno di un secondo si smaterializzò in bagno. Qualcuno entrò nel bagno, ma lei sapeva già chi era.

« Lily, che cos’hai? » le chiese lui spaventato.

« Nulla, solo vomito Scorpius »

Pronunciare il suo nome ad alta voce faceva male, un male che non voleva provare. Nominarlo solo nella sua mente era un conto, ma vederlo e permettere che lui vedesse lei in quelle condizioni era un altro. Non era pronta.

 

« E’ un’intossicazione alimentare, Al mi ha dato delle medicine da prendere » cercò di spiegare con la più calma possibile.

« Vattene Malfoy, non è un bello spettacolo »

« Sono un medico » disse « E mi sono capitate cose peggiori di un po’ di vomito »

« I bambini! » dice lei preoccupata.

« Sta tranquilla, gli ho dato il latte, succo, biscotti e qualche cibo babbano.. stanno bene ».

No! Non di nuovo!

Scorpius prende i capelli di Lily in modo che lei abbia il viso libero. Dopo cinque minuti la ragazza riesce ad alzarsi e lui gli ha già preparato dentifricio e spazzolino.

« Grazie » non riesce a dire altro.

« Ti aspetto di sotto, vado a vedere se i bambini vogliono altro »

« Okay ».

Dopo essersi lavata i denti e aver mandato via il sapore del vomito, Lily si mette a fissarsi allo specchio. Vede il suo volto diverso da quello di qualche giorno fa. Ha delle occhiaie profonde dovute al pianto e alle notti in bianco, i suoi occhi hanno perso la luce che emanavano da quando lui l’aveva lasciata. Non non era più la Lily di una volta. Si fa forza e scende di sotto e vede Scorpius mettersi la giacca.

« Te ne vai già zio? » chiede Taila.

« Scusami Pulce, ma ho molte cose da fare. Verrò a trovarvi presto, promesso ».

Da un bacio ai bambini e poi si avvicina alla porta. Vederlo andarsene da lì per Lily fu doloroso, più doloroso del previsto. Il suo cuore batteva più del solito e i suoi occhi stavano piangendo, l’unica cosa che orami facevano da giorni.

« Non ho il diritto di chiedertelo lo so » disse all’improvviso. « C’è un invito anche per te Luna, se vorrai venire sarai la ben venuta »

Sentirlo pronunciare quel nome fu come se qualcuno le avesse preso il cuore in mano e gli stesse dando mille coltellate. Era questo ciò che provava. Distrutta e a pezzi, si costrinse a rispondere.

« Hai ragione, non hai il diritto di chiedermi di venire a vederti sposare un’altra donna.. ma verrò lo stesso, solo per sentirti pronunciare quel si, solo all’ora per me sarà reale » rispose in lacrime.

Vide Scorpius voltarsi verso di lei, e poi uscire da casa Potter.

 

 

Casa di Malfoy Junior

Il biondo sedeva alla sua scrivania, intento a fissare una foto degli anni di Hogwarts che ritraevano lui e Lily abbracciati fuori dalle mura del castello. Le sue mani non volevano smettere di tormentare i capelli. Avrebbe voluto strapparseli. Era lui che aveva causato tanto dolore non solo a se stesso – se avesse riguardato solo se stesso sarebbe stato diverso – ma anche a Lily, e lei non lo meritava. Sentì la porta aprirsi e vide entrare la madre.

« E’ la foto che mi piace di più » disse Astoria con tono gentile.

« Anche a me » rispose malinconico.

« Quello è il primo sorriso che ti ho visto in foto figlio mio. E lei è l’unica che sia riuscita a farti ridere in tutti questi anni ».

Astoria poggiò una mano sulla spalla del figlio, e per la prima volta – dopo tanti anni – lo vide piangere.

« Sei ancora in tempo Scorpius, non farlo »

« No mamma, non sono più in tempo e poi.. devo farlo! »

« Sai ciò che perderai vero? »

« Lo so. Ma è proprio perché la amo, che devo lasciarla andare ».

Scorpius si alzò dalla sedia e si gettò tra le braccia della madre, come quando era bambino e aveva bisogno di lei e lei era lì, pronta ad accoglierlo come sempre del resto. 

 

[Angolo della scrittrice:

Ringrazio tutti quelli che mi seguno, un grazie enorme! Spero che anche questo capitolo sia di vostro gradimento!

__Lily

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Capitolo 5
*** Il Matrimonio ***


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Casa Malfoy, una settimana più tardi.

« Scorpius? » gridò una voce dal salotto.

Malfoy Jr si trovava nella sua stanza e stava fissando il vestito che avrebbe dovuto indossare per il matrimonio, anche se quello non era il matrimonio che voleva davvero. Qualcuno si era seduto vicino a lui e così alzò la testa per vedere chi fosse.

« Figlio mio, non farlo.. non lo vuoi » lo implorò Astoria.

Il ragazzo prese la mano e la mise sopra a quella della madre e la strinse forte.

« Sai perché lo faccio mamma » rispose lui tenendo lo sguardo puntato sul pavimento.

Poi si alzò e si avvicinò allo specchio.

« Mi aiuti? » chiese alla madre.

Astoria si avvicinò al figlio e gli fece il nodo alla cravatta.

« Sei bellissimo Scorpius. Sai, mi sono sempre immaginata il giorno del tuo matrimonio » gli disse, abbassandogli il colletto della camicia.

« Avevo giurato a me stessa, che ti saresti sposato solo per amore e non per stupide convinzioni come tutti quelli che appartengono all’ambiente che frequentiamo. Pensaci prima di dire quel si, perché da quando lo pronuncerai tu sarai legato per sempre ad una donna che non ami ».

 

 

Casa Potter.

« Lily, ma perché vuoi farti del male da sola? ».

James Sirius Potter stava cercando inutilmente di far cambiare idea alla sorella, super determinata ad andare a vedere il matrimonio dell’uomo che amava e che avrebbe amato per sempre.

« Voglio andare a quel matrimonio e non sarai tu ad impedirmelo! ».

Lily stava cercando di allacciarsi un vestito di colore rosso che tempo fa le aveva regalato Scorpius e che adesso non gli si allacciava più.

« No! E’ il quinto vestito che non mi entra! » disse un po’ arrabbiata.

In quel momento, nella stanza entrò sua cugina Rose Weasley in Paciock, con la quale alla fine aveva fatto pace.

« Ecco, prova questo » le disse.

Posò il vestito sul letto e Lily si avvicinò ad aprirlo. Era il più bel vestito che lei avesse mai visto. Era di colore bianco sporco, con un fiocco dietro e senza maniche. Era davvero meraviglioso.

« Rose.. hai superato te stessa! » le disse Lily prima di gettarsi tra le sue braccia.

James che stava osservando la scena, rimase ancora più sconvolto di quanto non lo fosse già.

« Rose! » la rimproverò James.

Le due si staccarono e fulminarono James con lo sguardo prima di costringerlo ad uscire dalla stanza. Rose aiutò Lily ad indossare il vestito che le stava a pennello, facendo vedere un po’ anche la pancia che pian piano stava crescendo. Involontariamente le mani di lei scattarono verso la pancia e iniziò ad accarezzarla, incurante del fatto che Rose la stesse osservando. La cugina si avvicinò al punto dove la ragazza dai capelli rossi fuoco si era fermata.

« Forse ha ragione James, Lily. Non credo che tu possa farcela ».

« Devo andare a quel matrimonio Rose, lo capisci? » le chiese lei in lacrime.

 

 

 

Chiesa.

Scorpius Malfoy era d’avanti all’altare e quasi tutti gli invitati erano arrivati. Tutti tranne lei, ma fu proprio in quel momento che la vide entrare in chiesa accompagnata dalla sua famiglia. Non era la donna che doveva sposare, ma quella che voleva sposare. Si fissò ad osservarla, sperando che quei minuti in cui l’avrebbe vista gli sarebbero bastati per sempre. Albus gli posò una mano sulla spalla, ma niente in quel momento poteva dargli la forza necessaria, niente e nessuno ad eccezione di Lily Potter. Il suo vestito era di un bianco sporco e contrastava un po’ con la sua pelle delicata e chiara, i suoi occhi nocciola erano l’unica cosa che attiravano quelli grigi del ragazzo e i suoi capelli raccolti – rossi fuco – gli ricadevano un po’ sulle spalle rendendola ancora più bella. Il sogno del giovano Malfoy venne spezzato dai violinisti, e dal suono del pianoforte. Stava entrando la donna a cui avrebbe giurato amore e fedeltà. La donna che lui non amava e che nemmeno con il tempo sarebbe riuscito ad amare. I suoi occhi erano fissi su quelli di Lily e lei ricambiava il suo sguardo. C’era qualcosa di diverso nel suo aspetto, in un certo senso sembra la sua Luna, la Luna di quando stavano insieme. Lara stava percorrendo a passi abbastanza svelti, i pochi centimetri che ormai li separavano. Il sacerdote iniziò il rito, ma gli occhi di lui adesso erano costretti a guardare Laura, anche se il giovane non fece altro che immaginarsi la sua Luna, l’unica donna che veramente amava.

« Scorpius Hyperion Malfoy » iniziò a dire il sacerdote, facendo distrarre il giovane dai suoi pensieri. « Vuoi tu sposare la qui presente Lara Wolker? ».

 

 

 

Lily stava guardando l’uomo che amava e da cui avrebbe avuto un bambino, sposare la ragazza che detestava ai tempi di Hogwarts. Era una delle cose più difficili da fare.

« Scorpius Hyperion Malfoy, vuoi tu sposare la qui presente Lara Wolker? ».

Ed eccola qui la domanda fatale, la domanda alla quale il suo Hip avrebbe detto Si. Vide Scorpius tormentarsi le mani, e guardare avanti a se indeciso su cosa fare. Ma poi…

« Si, lo voglio » rispose con convinzione.

Il suo cuore si spezzò ancora di più – per quanto possibile – ma non riuscì nemmeno a piangere, ormai non aveva più lacrime per poter piangere. Era tutto vero. Scorpius orami era sposato con Lara Wolker. Lily si liberò dalla stretta del padre e corse via, fuori dalla chiesa. Con la coda dell’occhio vide Scorpius voltarsi verso di lei, ma non poteva più rimanere lì. Uscita dalla chiesa si smaterializzò, e andò nell’unico altro posto che considerasse come casa sua. Hogwarts.

 

 

 

[Angolo scrittrice: Si, questo non è un gran capitolo.. non mi piace un gran che. Spero che magari qualcun altro la pensi diversamente xD. Beh, se vi va commentate altrimenti basta anche solo che la leggiate!

-Lily

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Capitolo 6
*** Bisogna Essere Dei Masochisti Per Amare Un Tale Narcisista ***


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Casa di James Potter, notte

Arrivata ad Hogwarts si mise ad osservare il castello seduta su un prato per diverse ore, fino a perdere la cognizione del tempo. Ripensò ai vecchi tempi, a quanto fosse felice a Hogwarts quando stava con Scorpius e ripensò anche a tutti battibecchi che avevano avuto nei vari anni e al momento triste che il ragazzo aveva passato. Si mise a pensare alle loro chiacchierate notturne sulla Torre di Astronomia, a quando Scorpius aveva perso sua nonna e lei era lì, pronta a prendersi cura di lui e lei era l’unica che in quel momento Scorpius voleva vedere e parlare. In quel  momento gli venne in mente il nome per il suo bambino. Nei suoi pensieri, si era sempre immaginata una bambina e ora aveva trovato il nome perfetto: Aries. Posò una mano sulla pancia e poi sussurrò al bambino.

« Non vedo l’ora di poterti abbracciare mia piccola Aries ».

Continuò a tenere le mani sulla pancia, per far sentire alla sua piccola tutto l’amore che provava per lei, e per farle sapere che lei ora era l’unica cosa che la faceva alzare ogni mattina dal letto e mangiare, vestirsi, comportarsi come una persona.

Sua figlia era l’unica ragione di vita ora.

A notte fonda, Lily si smaterializzò dentro casa del fratello maggiore, sentì dei passi, qualcuno stava scendendo le scale così Lily accese la luce e vide James e Alice scendere in salotto.

« Scusate per l’ora » disse lei in sua difesa.

Alice senza dire una parola si avvicinò alla ragazza dai capelli rossi e l’abbracciò forte. Dopo qualche secondo anche Lily ricambiò l’abbraccio di Alice, dopo di che Alice si fece da parte e James corse ad abbracciare la sorella.

« Avevi ragione tu » gli rispose lei, accarezzandogli la cicatrice sulla guancia che si era procurato lavorando con i draghi.

« Eravamo così preoccupati per te sorellina » rispose James, stringendola ancora più forte.

I tre si diressero verso il divano e con molta delicatezza, James fece sedere la sorella.

« Vuoi qualcosa da mangiare? » chiese Alice preoccupata.

« No Ali, grazie ».

Lily sentì la bambina/bambino muoversi dentro di lei, e automaticamente si portò le mani sulla pancia.

« Che succede? » le domandò James.

« Si è mosso! » rispose Lily, e una lacrima le scivolò sulla guancia. Ma erano lacrime di gioia quelle, non di tristezza come quelle che aveva versato per Scorpius.

« Ho trovato il nome per la bambina » disse, rompendo il silenzio.

« E’ una femmina? » chiese incuriosita Alice.

« Non lo so ancora, ma il nome è perfetto.. la chiamerò Aries »

« Ma Aires non.. » iniziò James. « Era il nome di sua nonna » disse lei velocemente.

Sia James che Alice presero la mano a Lily e la strinsero forte, per darle coraggio e forza.

« Non riesco a tollerare che ti faccia soffrire così, non ci sono mai riuscito lo sai.. »

Lei spostò lo sguardo su suo fratello, anche se il suo sguardo era stanco e triste. Si costrinse a sorridere, era l’unica cosa che potesse fare, fingere.

« Sono tuo fratello, dovrei proteggerti! »

« Tu.. tu non puoi proteggermi, non da tutto almeno James » gli rispose, accarezzandogli la mano.

« So che odi Scorpius » si costrinse a pronunciare quel nome, e dentro il suo cuore si contorse per il troppo dolore e si chiese se un giorno sarebbe stata bene, se un giorno avrebbe smesso di soffrire per lui. Ma ovviamente sapeva che non sarebbe mai accaduto. Suo figlio o figlia, glielo avrebbero ricordato per sempre, ogni giorno e per tutta la sua vita.

« Gli vorrai bene vero? » chiese lei, portando la mano del fratello sulla sua pancia.

James spostò lo sguardo dal viso della sorella alla sua pancia, dove dentro di lei stava crescendo suo nipote.

« Questo bambino è tutto per me, e non voglio che non sia accettato… »

« Non devi temere che non gli vorremo bene, lui o lei che sia non ha colpa di niente, è soltanto il padre che non mi va a genio » disse lui, cercando di far sorridere un po’ la sorella.

« Lily, mi dici una cosa? » le chiese Alice.

« Dimmi pure »

« Perché sei andata al matrimonio? »

« Perché.. finché Scorpius non avesse detto quel si, io non potevo crederci. Ma lo ha detto, perciò ormai è fatta »

« Vai un po’ a dormire Lils, io mando un gufo a mamma e papà per dirgli che rimani qui.. ».

James si alzò dal divano e diede un bacio alla sorella sulla testa e poi salì al piano di sopra.

« Ora capisco perché lo hai fatto » disse Alice comprensiva.

« Posso andare a dormire Alice? »

« Certo Lils.. vai pure »

Si alzarono entrambe dal divano, si abbracciarono e Lily andò nella stanza degli ospiti che il più delle volte era occupata da lei. Si tolse il vestito che Rose le aveva creato con tanta passione ed entusiasmo e lo posò sulla sedia. La sua mente iniziò ad immaginarsi Scorpius e Lara, era la loro prima notte di nozze, e si chiese se mai lui l’avesse tradita ma quel pensiero era troppo doloroso, troppo duro da affrontare in quel momento.

Bisogna essere dei masochisti, per amare un tale narcisista, pensò lei.

Si addormentò piangendo, sperando in un giorno migliore.

 

[Angolo scrittrice: Anche questo capitolo non mi sembra un granché, ma nemmeno da bocciare subito! Che ne pensate? Spero vi piaccia, un commento è gradito, ma se lo leggete e basta vi ringrazio lo stesso!

-Lily

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Capitolo 7
*** Se La Ami Lasciala Andare ***


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Una settimana dopo.

« Buongiorno dormigliona! » gli disse James quando la ragazza scese.

« Giorno anche a te James! Dove vai? » chiese lei curiosa, osservando il vestito del fratello.

« Devo andare al Ministero a discutere di una questione di lavoro sorellina »

« Quando tu o Albus mi chiamate ‘sorellina’ la cosa non promette bene » disse lei, guardando il fratello. James strinse i pugni e poi dopo un po’ parlò.

« Lily è solo una cosa di lavoro.. davvero » rispose, prima di sfoggiare un sorriso.

Le diede un bacio sulla guancia e si avviò alla porta.

« Puoi badare a Jack finché non torno? »

« Certo » rispose lei.

James uscì di casa con i pugni che ancora gli tremavano per la rabbia che stava provando. Lily era certa che lui  non stesse andando al Ministero, ma da tutta altra parte. Si diresse in cucina, dove suo nipote Jack la stava aspettando.

 

Londra, ospedale

James entrò nell’ospedale dove lavorava il fratello e Scorpius, alla ricerca di quest’ultimo, più infuriato che mai.

Come si permette quel dannato Serpeverde?!

Pensava tra se e se furibondo. Aveva visto le occhiate che aveva lanciato a sua sorella durante le nozze, ed era andato lì per chiarire le cose, ignaro che Lily stava accompagnando Jack da Ginny, per poterlo fermare. Camminando per quei corridoi, ripensò a quando Lily era caduta dalla Guferia e si era fatta male, alla prima volta che ci era entrato, a quando era nato suo figlio. Percorse tutti i corridoi con passo svelto e deciso più che mai a trovare lo studio di Malfoy. Quando arrivò lì, lo vide parlare con una paziente e perciò non si avvicinò mantenendo la distanza. Si mise a sedere e quando vide che il biondo guardava nella sua direzione si alzò e si avvicinò a lui.

« Sorpreso di vedermi? » disse lui.

« Si.. ma se cerchi Albus non c’è oggi »

« Lo so » disse James, mantenendo lo sguardo puntato su Scorpius.

Scorpius posò le sue cartelle su una sedia vicina a James.

« Cosa vuoi da me? » chiese il biondo.

James lo guardò furioso, non era mai stato tanto arrabbiato con Scorpius come in quel periodo. Si divertiva a provocarlo a quanto sembrava.

« Voglio che la smetti di tormentare Lily! » gli urlò il ragazzo castano.

Scorpius abbassò la testa, dentro stava morendo. Era intrappolato per sempre in un matrimonio senza amore, e la ragazza che amava stava soffrendo per lui.

Perché tutto questo era successo? Perché era successo a lui?

« Non ho intenzione di tormentare Lily » rispose lui triste.

« Allora ti chiedo di smetterla Malfoy » disse cupo James.

I due si scambiarono delle occhiate fugaci. Guardando gli occhi di James, Scorpius non faceva che pensare a quelli di Lily, ai suoi capelli profumati di rose e al suo corpo delicato. L’unica persona che lo vedesse veramente, lo considerava un traditore. Il ragazzo biondo fece per andarsene, ma James lo prese per il camice e lo trattenne

« Non qui Potter, entra nel mio studio, non ho pazienti per un’ora e mezza  ».

James lo seguì nello studio. Entrato, dopo aver avuto il permesso da Scorpius si mise a sedere sulla sedia. Vide Scorpius passarsi le mani sul viso, sembrava stanco. Un po’ gli dispiaceva, ma non si sarebbe lasciato intenerire!

« Tu la ami ancora Malfoy? »

Scorpius alzò la testa di scatto verso James, quella domanda era proprio come un fulmine a ciel sereno.

« Non ha importanza questo »

« Si, ce l’ha per me.. tu non puoi capire quello sta passando! » urlò James sempre più irritato.

« Mi dispiace per averla fatta soffrire »

« Fatta soffrire è un eufemismo »

« Tu non ci sei la notte. Non la senti piangere finché non si addormenta, non la vedi girare per casa come uno zombie e non la senti urlare nel cuore della notte! » esplose James alla fine.

Vide calare sugli occhi del ragazzo davanti a lui una grande tristezza, gli dispiaceva davvero. Sapere quelle cose gli spezzava il cuore, e sapere che era lui a causarle a Lily lo rendeva ancora più triste.

« Pensa di farmi credere che è tutto okay, ma io so che mente.. sono più abile di lei a capire una bugia »

« Sono abbastanza brava anche io, a capire quando mi mentono » disse all’improvviso una voce femminile.

Lily fece il suo ingresso in studio, indossava dei jeans blu chiari, scarpe marroni e una felpa grande, abbastanza da coprire la pancia. La ragazza si fece avanti, raggiungendo la sedia dove si trovava James.

« Come hai fatto a trovarmi? » gli chiese lui.

« Sono un Auror, so riconoscere una bugia come te.. in ogni caso mi hai chiamata sorellina, quindi c’era qualcosa che non andava »

« Devo smetterla di chiamarti così allora! »

« Non dovevi venire qui James »

James si alzò in piedi, e Lily gli mise una mano sulla spalla.

« Ti avevo detto di non fare niente »

« Non ce la faccio più Lils, non solo io anche la mamma e papà, Al, Alice e potrei continuare se vuoi. Non sopporto più di vederti triste »

Lily fece un sospiro e poi si rivolse di nuovo al fratello, prima di lanciare uno sguardo a Scorpius.

« James vorrei parlare con lui da sola »

James scosse la testa e poi uscì dalla stanza senza aggiungere altro.

Lily rimase lì, da sola insieme a lui. Più lo guardava e più il suo cuore si riempiva di tristezza. Lo aveva perso per sempre.

« James non aveva nessun diritto di venire qui.. ti chiedo scusa per qualsiasi cosa abbia detto prima » disse lei.

Scorpius si avvicinò a Lily e più la guardava più si sentiva meglio ma al tempo stesso triste. Aveva distrutto l’unica cosa che amava veramente.

« Mi ha detto che sei sempre triste e che non dormi bene » gli disse preoccupato.

« Non è semplice, non per me almeno » rispose lei a testa bassa.

« Mi dispiace per tutto questo Lily. Ferirti era l’ultima cosa che volevo »

Lei lo guardò e nel suo cuore una miriade di sentimenti si scontrarono l’uno con l’altro.

« Non importa se ti dispiace, non mi interessa. Io ti amavo e tu mi hai solo usata per divertimento o per qualsiasi altra cosa! »

Lily fece per andarsene ma lui la bloccò, prendendole il polso con la mano.

« Io non ti ho mai presa in giro » le disse guardando le sue iridi marroni. « Lily io ti amo. Ti amo come non ho mai amato nessun’altra ».

Avvicinò la sua testa a quella di Lily, e le loro labbra erano a pochi centimetri di distanza.

« E allora perché hai sposato un’altra? » le disse in lacrime. « Se davvero mi ami, lasciami andare Scorpius, ti prego ».

Il ragazzo la liberò dalla sua stretta e la guardò andare via. Rimase alla porta finché non la vide scomparire nel nulla.

 

 

[Angolo Scrittrice: Vi piace? A me abbastanza :D. Fatemi sapereeee!!

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Capitolo 8
*** Lei Era Il Suo Chiodo Fisso E L'Avrebbe Amata Per Sempre ***


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Londra ospedale,

Lily era uscita di corsa e in lacrime dallo studio di Scorpius Malfoy. Sapeva che James se ne era andato, e anche se da una parte era molto arrabbiata con lui, l’altra parte gli era molto grata. Passò davanti al reparto maternità e si fermò ad osservare tutti quei bambini che stavano caldi nei loro piccoli lettini. Si mise subito a pensar ad Aries, a come sarebbe stata, a quanto avrebbe preso da lei e quanto da lui o dai Malfoy in generale.

Sarebbe stata una Grifondoro o una Serpeverde?

Lei l’avrebbe amata in ogni caso, già l’amava. Quella bambina ora era diventata tutto per lei, la sua ragione di vita.

Accanto a lei c’era una donna in vestaglia da notte, abbracciata al marito e fissavano il loro bambino. Lily si mise a pensare a quando sarebbe successo a lei, a quando Aries sarebbe stata dietro a quel vetro, dentro a uno di quei lettini, con la sua copertina rosa sopra e il braccialetto al polso con su scritto il suo nome, un nome che per lei come per lui era importante, ma dovette interrompere subito i suoi pensieri erano troppo dolorosi. Sapeva la strada che stava scegliendo, sapeva che avrebbe negato alla figlia la possibilità di stare con il padre ma non poteva fare altro. Forse era egoismo, forse una specie di piccola rivincita, ma non poteva distruggere la vita che Scorpius avrebbe creato nel tempo con Lara, non era nessuno per poterlo fare. Sapeva che ogni giorno che l’avrebbe guardata avrebbe rivisto Scorpius, ma ciò che voleva più di ogni altra cosa era di stringerla tra le braccia, quello più di qualsiasi altra cosa l’avrebbe resa felice in quel momento.

Le parole di Scorpius gli rimbombavano ancora nella mente, senza darle tregua.

« Io non ti ho mai presa in giro » le disse guardando le sue iridi marroni. « Lily io ti amo. Ti amo come non ho mai amato nessun’altra ».

Come poteva essere vero? Come poteva amare lei, dopo la scelta che aveva fatto? Come poteva amarla, e aver giurato amore eterno a Lara? Ma qualcosa in cuor suo le diceva che quelle parole erano vere, forse perché non voleva sentirsi una stupida, forse perché doveva compensare quel vuoto, ma il suo cuore voleva credergli anche se la sua mente faceva di tutto per scacciare quelle parole, per scacciare lui.

Con tutti quei pensieri che ancora le giravano per la mente, si avviò verso l’uscita dell’ospedale, prima di scontrarsi con Astoria Malfoy.

« Lily, ti sei fatta male? » chiese Astoria preoccupata.

Lily dopo qualche minuto si riprese, e tolse le mani dalla pancia.

« Si, mi scusi non l’aveva vista » disse lei.

« Che succede, sembri sconvolta »           

Astoria si era sempre preoccupata per Lily, prima ancora che lei e Scorpius si mettessero insieme.

« A dire il vero c’è una cosa che non ho capito » disse Lily ancora sconvolta dalla conversazione con Scorpius. « Mi sono fidata di lui, l’ho aiutato quando non voleva essere aiutato, l’ho amato con tutto me stessa. E poi mi dice che si sposa con un’altra e io non so ancora il perché e questo è peggio di qualsiasi altra cosa! E in più lui non sa che io… » ma si fermò, non poteva dirglielo, non poteva dirlo a nessuno.

Astoria la guardò con tristezza, lei sapeva e non poteva dire niente.

« La prego dimentichi ciò che le ho detto, ha già pensato James a fare danni » disse prima di andarsene da quell’ospedale.

 

 

 

Ufficio di Scorpius

Astoria bussò alla porta dello studio medico di suo figlio, ripensando ancora alle parole di Lily.

« Avanti » disse lui con voce piatta.

Astoria entrò, posò la sua roba sulla sedia e si mise a sedere nell’altra tenendo sempre lo sguardo puntato sul figlio.

« Ti sei dimenticato dei documenti a casa e te li ho portati » gli disse lei.

Il ragazzo però non la stava a sentire, la sua mente era altrove, e non gli importava niente del lavoro, del suo matrimonio e tanto meno di quei documenti. Gli importava solo di lei. Lei il suo chiodo fisso, e sapeva che l’avrebbe amata per sempre.

« Mi sono scontrata con Lily poco fa » disse Astoria, attirando l’attenzione del figlio.   « Scorpius, lei ti ama ancora e molto nonostante tutto »

« E’ tardi, e l’unica cosa che posso fare è lasciarla andare solo così potrà andare avanti »

Astoria scosse la testa con decisione, e poi prese la mano del figlio e la strinse forte nella sua.

« Mi ha detto di lasciarla andare » disse lui con voce rotta dal pianto.

Una lacrima gli solcò la guancia, ma l’asciugò in fretta. Ultimamente piangeva, piangeva come non gli succedeva da molto tempo.

« Scorpius lei non vuole che tu la lasci andare, vuole che tu.. vuole la verità » disse Astoria in parole semplici.

« No.. non la tratterò più, deve andare avanti e io dovrò cercare di fare lo stesso »

« Figlio mio, fai la scelta giusta non pensare ai pregiudizi.. se la ami valla a riprendere e fallo prima che sia troppo tardi, prima che lei possa trovare un altro anche se dubito che accadrà perché ti ama troppo per rinunciare a te. Mette da parte l’orgoglio entrambi e vivete felici la vita che meritate ».

Astoria lasciò la mano del figlio, si alzò dalla sedia e se ne andò lasciando nella mente di Scorpius ancora più confusione di quanta già non ce ne fosse.

 

[Angolo Scrittrice: Allora vi piace? Beh, spero di si.. un commentino sarebbe gradito, ma se la leggete e basta vi ringrazio comunque. Un grazie enorme a tutte le persone che mi seguono e che aspettanola FF, davvero. Un grazie particolare a tutti, ma specie a lei Lily Adm che mi segue da sempre e anche a iceprincess che mi ha recensita fin dall’inizio!

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Capitolo 9
*** E Ancora Mi Ritrovo A Dirti Buonanotte ***


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Casa di Albus Potter

Quattro giorni dopo, Lily insieme a suo fratello James, Alice e Jack, si smaterializzò davanti casa del fratello Albus per andare a fare colazione con lui, Susan e la sua nipotina Taila. Aveva ancora indosso una felpa larga, per non farsi notare dalla gente. Voleva mantenere il segreto il più possibile per il suo bene e anche per quello della bambina. Pochi secondi dopo aver suonato, Susan le aprì alla porta.

« Lily?! » disse Susan sorpresa.

« Ciao Susan.. ti eri dimenticata che venivo oggi? » chiese lei.

« Non hai ricevuto il mio Gufo a quanto pare.. » le disse preoccupata.

« No ero da James a dormire.. non volevo rimanere a casa con mamma e papà avrebbero fatto troppe domande. E’ successo qualcosa? ».

Ma i lei vide la risposta, ancora prima che Susan la pronunciasse. Un ragazzo alto e biondo era dietro a Susan e la stava guardando.

« Credevo che avessi ricevuto la lettera, mi dispiace ».

Dovette concentrarsi molto per mantenere la calma, strinse forte i pugni e poi rispose a sua cognata.

« Non importa.. posso entrare? » chiese.

Susan si scansò per far passare Lily e gli altri. Quando entrò in casa, venne subito assalita da Taila. Si abbassò per mettersi alla sua altezza e le diede un forte abbraccio, che la bimba ricambiò. Taila la prese per mano e la condusse fino al tavolo, le indicò il posto e Lily si sedette vicina alla nipotina.

« Ehi come stai sorellina? » chiese Albus apprensivo.

« Non chiamarmi sorellina, sai che lo detesto! ».

Dalla cucina uscì fuori anche Lara, la moglie di Scorpius.

Questo è troppo! Pensò tra se e se lei.

Fece per alzarsi, ma il viso di Taila che la implorava la fece rimanere attaccata a quella sedia. Lily si guardò in torno, fece un bel respiro e rimase su quella sedia immobile. Aveva sofferto così tanto in quegli ultimi mesi che ormai ci si era abituata. Le vennero in mente le parole della su ginecologa:

« Tuo fratello Albus mi ha detto che questo non è un bel periodo per te Lily.. la bambina ha bisogno di serenità non di tristezza. Anche se sono piccoli loro sentono i sentimenti.. prova ad essere più serena »

« Mi importa solo che lei stia bene dottoressa »

« Sta bene, non ha niente che non vada.. è perfetta »

I suoi pensieri vennero interrotti quando Scorpius entrò in quella stanza, e Taila tutta sorridente gli corse incontro.

« Zio, tu lì » disse la piccola, indicando la sedia vuota accanto a Lily.

« Pulce io mi metto di qua, tanto siamo vicini lo stesso ».

Taila se ne tornò a sedere un po’ contrariata, ma Lily ne fu felice finché lui non si mise a sedere davanti a lei. Avrebbe dovuto guardarlo negli occhi per tutta la colazione. In quel preciso istante sentì Aries muoversi dentro di lei e avrebbe tanto voluto dirlo a Scorpius, parlargli ma la sua mente la frenò di nuovo. Chissà, forse Aries voleva farle capire qualcosa. Durante tutta la colazione nessuno parlò, anche se Lily vide James molto contrariato ma l’atmosfera era talmente pesa che si poteva affettare con un coltello, nemmeno i bambini dissero una parola. Finita la colazione Taila e Jack si diressero in salotto per giocare un po’ tra di loro

« Sai che una formica ti batterebbe Lils? » disse Albus all’improvviso.

« Cosa? » rispose Lily sovrappensiero.

« Si.. una formica mangia più di te. Non hai toccato cibo ».

In quel momento vide Scorpius fissare il suo piatto, perfettamente intatto e poi puntò le sue iridi grigie verso di lei, con sguardo accusatorio. Lei incrociò il suo sguardo e un’altra voragine le se aprì nel petto, mentre le altre mille erano ancora aperte. Il suo cuore non aveva smesso di soffrire, e guardando i suoi occhi notò tristezza e malinconia.

Perché è triste? Perché soffre?!

In quel momento Jack e Taila entrarono urlando nella cucina.

« Vogliamo andare al parco! » dissero i due bambini in coro.

Susan si avvicinò ai bambini e gli prese le mani, e teneramente cercò di spiegargli che non era possibile, ma i due non mollarono e la povera Susan, disperata, chiese aiuto a Lily.

« Lily.. puoi portarli tu? »

« Si.. tanto non posso lavorare » disse un po’ irritata.

« Come non lavori? » chiese Scorpius, che per tutta la colazione era stato silenzioso.

Lily si mise a pensare a qualche scusa, doveva rispondere o avrebbe sospettato e doveva farlo prima ci pensasse James.

« Mio padre mi ha sospesa per un po’ dal lavoro » disse velocemente Lily.

« Allora ci porti al parco? »

« Certo, vi porto al parco » rispose, fingendo un sorriso per i suoi nipotini.

« Zio, tu vieni vero? » chiese Taila, e tutti rimasero di stucco alla domanda della bambina.

Lily notò che Scorpius era in difficoltà, aveva già dato una risposta negativa a Taila prima, come rispondere nuovamente di no? La ragazza vide suo fratello maggiore diventare sempre più paonazzo in volto, stava raggiungendo il limite possibile di rabbia.

« Va bene Pulce, andate a vestirvi però ».

Lily si avvicinò all’ingresso, mettendo sempre più distanza tra lei e Scorpius, anche se sapeva che non avrebbe potuto evitarlo per sempre, anche se sapeva che prima o poi lui l’avrebbe scoperto. Jack e Taila scesero le scale di corsa, con a dosso i loro cappottini.

« Andiamo? » disse Jack, prendendo la mano a Lily.

« Li porto da mia madre dopo.. sono in ottime mani » disse Lily.

I quattro uscirono dalla porta e tenendosi per mano si smaterializzarono al parco. Lily era molto stanca, trasfigurarsi stava iniziando a toglierle energie. Taila e Jack andarono subito sull’altalena a divertirsi e lei si mise a sedere su una panchina, la stessa dove lei e Scorpius si erano lasciati. Si mise a sedere ma poco dopo venne raggiunta dal ragazzo biondo che si sedette vicina a lei.

« Ho accettato di venire al parco con te solo per far felice loro » disse Lily in tono duro.

« Lo hai fatto veramente solo per questo Luna? »

Il suo cuore andava velocissimo, le batteva talmente forte che temeva che le sarebbe uscito dal petto.

« Smettila di chiamarmi così! Io non sono più la tua Luna »

« Per me lo sarai sempre, nonostante tutto » gli disse lui, tenendo la testa in basso.

Il silenzio calò tra i due, nessuno disse più nulla. Dopo un’oretta, Lily si accorse che Taila era caduta e si era fatta male e così lei e Scorpius corsero subito dalla bambina.

« Taila, tesoro non piangere non è niente! » la rassicurò Lily.

Con lo sguardo si mise a cercare Jack, ma quando poi vide che stava giocando con altri bambini si tranquillizzò e lo stesso fece Scorpius. Scorpius prese Taila in braccio e la portò fino alla panchina. Lily si sedette e poi prese Taila in collo che ancora piangeva disperata.

« Pulce non è niente.. adesso lo zio ti guarirà e non ti farà più male. Vero? »

« Oh.. si, ti fidi di me Pulce? »

« S-si » rispose Taila in lacrime.

Lily le accarezzava i capelli castani e le dava dei baci sulla fronte mentre Scorpius con la magia curava Taila.

« Hai visto che non era niente? » le disse Lily.

« E’ vero! »

« Adesso puoi tornare a giocare ».

Lily posò Taila a terra e la guardò correre verso Jack e gli altri bambini, mentre Scorpius tornava a sedere vicino a lei.

« Sei stato bravo »

« Sono un medico, e questo è il mio lavoro ». Fece un sospiro e poi le disse: « Anche tu, saresti un’ottima mamma Lily ».

Il suo cuore si fermò, smise di battere per qualche secondo. Lily era letteralmente paralizzata. Possibile che lo avesse scoperto? No, non poteva essere perché se così fosse glielo avrebbe detto. Si accorse che le aveva preso la mano quando lui la strinse tra le sue. Aveva dimenticato come stava quando lui la toccava, la stringeva. Non aveva mai provato sensazioni del genere, con nessun’altro uomo. Lui era l’unico.

« La senti vero? Questa elettricità che c’è ogni volta che ci sfioriamo ».

La sua mano finì tra i capelli di Lily, tra quella ciocca rosso fuoco e perennemente ribelle che lui le scansava sempre dietro l’orecchio.

« Ti prego smettila » lo supplicò lei.

« Non posso negare ciò che provo, nemmeno se ho sposato Lara.. Tu sei la mia Luna e lo sarai per sempre » le disse guardandola negli occhi. « L’ultima cosa che volevo era farti soffrire Lily.. io ti amo, e non posso fingere ancora.. io non voglio più fingere, non voglio mai più lasciarti andare »

« Allora perché Scorpius? Perché mi hai fatto questo? »

« Lily io ho dovuto farlo.. tu non puoi capire »

« Che significa che hai dovuto farlo? »

« Niente, dimentica ciò che ho detto.. ma ricordati sempre che io ti amo e che ogni notte prima di addormentarmi dico ancora: ‘Buonanotte Luna’ ».

« Non ce la faccio ad andare avanti così, non posso. Non posso dimenticarti, non se come ci provo tu rientri nella mia vita come un tornado e mi scompigli tutto. Vorrei odiarti per tutto ciò che mi hai fatto ma non posso ». Lei prese fiato, impedendo alle lacrime di scendere. « Anche io mi ritrovo a dire: ‘Buonanotte Hip’ »

Lily si alzò dalla panchina, allontanandosi da lui. Andò dai suoi nipotini che erano sul girello e si mise a giocare con loro, fingendo di sorridere come sempre, anche se dentro di se stava morendo.

 

[Angolo Scrittrice: Vi piace? A me l’inizio non convince un granché, ma la fine mi piace un botto! Un grazie enorme a tutti, ancora una volta.. grazie per le recensioni e grazie a chi mi segue e a chi aspetta le mie storie con impazienza. Siete un pubblico magnifico!

-Lily

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Capitolo 10
*** Finalmente La Verità ***


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Casa Potter, camera di Lily

 

 

Scorpius e Lily non si erano più visti per un mese e mezzo, e le loro vite proseguivano con la monotonia di ogni giorno. Era sera inoltrata e Lily si trovava nella sua stanza, e come ogni sera prima di andare a dormire, leggeva una fiaba ad Aires anche se la bimba era dentro di lei e forse non poteva sentirla. La faceva stare bene e soprattutto la faceva pensare al futuro, a quando sua figlia sarebbe stata dentro al suo lettino, nella sua casa e con la sua famiglia. Si mise a pensare a come sarebbe stato quando lei gli avrebbe chiesto di leggerle una favola, ma pensando al suo futuro era inevitabile pensare a lui. Scorpius era e sarebbe stato per sempre la parte più importante della sua vita, e un giorno quando sua figlia sarebbe stata abbastanza grande da poter capire, gliene avrebbe parlato.

Gli avrebbe detto di suo padre, del perché aveva preso la decisione di non parlargli di lei e in cuor suo, sperò che in un futuro lontano, la figlia avrebbe compreso le sue ragioni. La sua pancia era cresciuta molto, ormai la metà dei panni che aveva nell’armadio non le entrava più, aveva indosso una salopette che un tempo era di sua madre. Si mise davanti alla specchio e in quel momento entrò suo padre in camera.

« La gravidanza ti dona tesoro » le disse avvicinandosi a lei.

I due si misero a sedere sul letto e iniziarono a parlare.

« E’ così strano.. tutto lo è ultimamente »

« Che intendi Lily? »

« La mia vita è stata stravolta, come se un uragano mi avesse colpita in pieno.. e mi trovo sola a ricostruire tutto »

« Non sei sola Lils » le disse Harry abbracciandola « Ci siamo noi con te »

« Sai, prima non mi piacevano molte cose di tutto questo.. beh anche ora alcune non mi piacciono poi così tanto »

« Ti riferisci a… »

Harry non fece in tempo a pronunciare il nome, che Lily lo bloccò.

« Non dire quel nome papà.. non ce la faccio a sentirlo »

« Va bene, non lo dirò Lily.. cos’è che prima non ti piaceva? » chiese, cercando di cambiare discorso. Sapeva che Lily era molto irritabile sull’argomento.

« Non è che non mi piacevano prima.. è che.. non mi andava di smettere il mio lavoro come Auror, e non mi piaceva nemmeno non entrare più nella mia taglia » disse, guardandosi la pancia.

« E’ questo è non è ancora niente » le disse il padre sorridendo.

Anche la ragazza accennò ad un debole sorriso. In pochi erano riusciti a farla sorridere e nemmeno la festa a sorpresa organizzata dai suoi cugini e dagli amici aveva funzionato.

« Dovrebbe essere il periodo più bello e più felice per te. Non sai cosa vuol dire per me, tua madre e tutti gli altri vederti sempre triste invece che felice »

La ragazza abbassò la testa, si sentiva in colpa per questo ma non poteva farci niente.

« Lo so papà.. ma non posso farci niente »

« Ti sbagli.. tu puoi fare qualcosa. E’ tutto nelle tue mani tesoro » le disse. Le diede un bacio sulla fronte e uscì dalla camera della figlia.

 

 

 

Casa Molfoy Senior.

 

 

 

« Potter che ci fate qui? » domandò Draco Malfoy, un po’ confuso.

Harry e Ginny si erano presentati a casa dei Malfoy, lasciando questi ultimi di stucco.

« Dobbiamo parlarvi di una cosa importante » disse velocemente Harry.

Nessuno si sentiva veramente a proprio agio, e Ginny soprattutto non era d’accordo con ciò che Harry aveva deciso di fare ma lo stava sostenendo ugualmente.

« Di che si tratta? » chiese Astoria gentilmente.

« Stasera vorremmo che veniste a cena da noi.. voi e Scorpius solamente » disse Ginny, cogliendo di sorpresa Harry.

Scorpius che si trovava lì in quel momento, iniziò ad interessarsi alla conversazione essendone abbastanza incuriosito.

« Perché? » chiese Draco.

« Lo vedrete quando verrete.. non possiamo dire altro ».

I tre Malfoy si guardarono, e poi fissarono i coniugi Potter sempre più incuriositi.

« Va bene, ci saremo » disse Scorpius.

« A proposito di stasera, ci sarà anche Lily e non sa niente è fondamentale che non sappia niente.. quando verrete capirete il motivo, capirete tutto. Vi prego solo di non saltare subito alle conclusioni. A stasera ».

Harry e Ginny si smaterializzarono, lasciando i tre Malfoy più confusi che mai.

 

 

Casa Potter.

 

 

 

Il pomeriggio dello stesso giorno, Rose e Alice accompagnarono Lily a fare compere cercando di farla distrarre e facendo in modo di non farle scoprire il piano dei suoi genitori. Così rientrò a casa prima che la tavola fosse apparecchiata e come di consueto si chiuse in camera sua. A ora di cena, tutti e tre i Malfoy erano arrivati, smaterializzandosi come Harry gli aveva chiesto di fare tramite un Gufo e senza suonare il campanello.

« Lily scendi, è pronto! » la chiamò Ginny, come ogni sera cercando di non destare sospetti.

La ragazza scese le scale con molta calma, aveva ancora in dosso la salopette, delle ciabatte a forma di orso e aveva i capelli raccolti in una crocchia un po’ sfatta.

« Che profumino mamma! Che hai cucinato di.. »

Lily non riuscì a concludere la frase, il suo sguardo venne catturato dalle tre persone che erano sedute a tavola e in particolare, dal ragazzo che sedeva a sinistra del tavolo, nel posto che un tempo le aveva fregato. Quando la videro, sgranarono tutti gli occhi. Lily dal canto suo sbiancò e le sue corde vocali si paralizzarono. Non c’era mai stata atmosfera più pesa, come quella sera, in casa Potter. Dopo qualche secondo riprese il controllo di se stessa e si rivolse ai genitori:

« Che ci fanno loro qui? »

« Li abbiamo invitati noi » le rispose il padre.

Lily si sentì tradita, tradita da suo padre per la prima volta in vita sua. Si era confidata con lui e le aveva rivelato le sue paure più profonde. Non riusciva a capire, a capacitarsi di ciò.

« Perché papà? » le chiese, guardandolo dritto negli occhi.

Harry fece un bel sospiro e poi si rivolse alla figlia.

« Perché è giusto così.. non potevi continuare a nasconderlo Lily, dovevano saperlo »

« No.. avevo preso una decisione e tu e la mamma avreste dovuto rispettarla! » gli urlò furiosa.

« Cosa avremmo dovuto fare secondo te? » domandò Ginny. « Rimanere fermi a guardare mentre la tua vita va in pezzi Lily? »

« Non spettava a voi farlo.. non era questo il modo giusto! »

Scorpius era rimasto a fissare Lily, a fissare la sua pancia. Aveva capito ora, aveva capito tutte le stranezze di quei mesi, ma soprattutto aveva capito la verità.

« Vi avevo chiesto di starne fuori »

« Arriva il momento in cui qualcuno deve prendere in mano la situazione, e fare ciò che è giusto, anche se può far male all’inizio »

« Avevo fatto le cose giuste, non avreste dovuto interferire! ».

Lily guardò Scorpius negli occhi prima di scappare verso il soggiorno, aprì la porta e si smaterializzò, andandosene e lasciando tutti stupefatti.

 

 

Godric’s Hollow.

 

 

Si smaterializzò fino ad arrivare a Godric’s Hollow, era esausta, smaterializzarsi le prendeva molte energie e al momento era stanchissima. Si mise a camminare fino a raggiungere il cimitero e le tombe dei suoi nonni. Rimase lì impalata a guardare la lapide e a pensare. Non riusciva a togliersi dalla mente lo sguardo di Scorpius, i suoi occhi la tormentavano. Perché, perché era successo tutto questo? Perché i suoi si erano intromessi? Perché non riuscivano a capire? Pochi minuti dopo, Lily venne raggiunta da un uomo. Si avvicinò al punto dove lei era e le mise una mano sulla spalla. Non aveva bisogno di girarsi per sapere chi era.

Sapeva che sarebbe venuto.

Si fece coraggio e si voltò, affrontando tutte le conseguenze che sarebbero derivate dalle sue azione forse sconsiderate.

« Sapevo che eri qui » le disse il biondo senza togliere lo sguardo dai suoi occhi nocciola. « Vieni sempre qui quando qualcosa non va »

« Non dovevi venire.. non ce la faccio ad affrontare tutto questo, non ora Scorpius ».

E finalmente le lacrime che aveva trattenuto per un mese e mezzo uscirono fuori, Scorpius con la sua mano le asciugò tutte e quando vide che Lily si era calmata un po’ riprese a parlare.

« Io devo sapere Lily. Non posso aspettare ancora » disse, cercando di rimanere calmo, anche se i suoi occhi lo tradivano.

« So cosa vuoi sapere, ma sai già la risposta Scorpius. I miei non ti avrebbero mai invitato altrimenti ». Tornò a fissare per terra, la vista di quegli occhi la facevano sentire peggio.

« Perché non me lo hai detto? »

Nella sua voce si sentiva un po’ di rabbia mista a tristezza.

Lily riprese a guardarlo in faccia, era arrivato il momento della verità.

« Non aveva senso dirtelo »

« Cosa? Sei impazzita per caso? »

« Io sarei quella impazzita?! Scorpius volevo vederti al parco per dirti che ero incinta e tu invece mi hai lasciata per sposarti con Lara! » urlò finalmente lei, liberandosi finalmente di tutto.

Vide il ragazzo tormentarsi le mani, si sentiva in colpa e lei lo sapeva.

« Allora.. perché non lo hai fatto?! »

« Perché tu mi hai detto di Lara »

« Volevi punirmi dunque? Perché se è così, ci sei riuscita Lily »

« No! No, non l’ho fatto per punirti.. io.. io non volevo rovinare la tua nuova vita ». La ragazza prese fiato e poi continuò: « Non volevo rovinare la tua vita con Lara.. non potevo farlo, non potevo obbligarti a rimanere con me dato che non lo volevi veramente »

« Stare con te è l’unica cosa che voglio veramente, è l’unica cosa che ho sempre voluto! » urlò lui.

« Ma ti sei sposato con un’altra donna »

Scorpius prese il viso di Lily e lo alzò con le sue mani, facendo in modo che lei lo guardasse negli occhi.

« L’ho fatto solo per mio nonno Lily » disse lui infine.

« Cosa? » rispose confusa lei.

« Mio nonno Lucius è malato, gli resta poco tempo Lily e l’unica cosa che voleva era vedermi sposato con un donna che fosse.. » « Una purosangue » concluse lei. « Avevo dimenticato quanto contasse per la tua famiglia il sangue »

« Per me non è mai contato e lo sai.. volevo solo che lui fosse felice. Gli resta si e no un anno ».

Dicendolo, le lacrime gli invasero gli occhi annebbiandogli la vista. Lily lo abbracciò forte e finalmente tutto ebbe un senso, anche il dolore che aveva provato in quegli ultimi mesi era giustificato.

« Dovevi dirmelo, avremmo trovato insieme una soluzione »

« Non mi ha obbligato nessuno.. io ho deciso di sposare Lara. Non mi ha chiesto di farlo »

I due si abbracciarono di nuovo e in quel momento seppero che tutto era stato perdonato, da entrambi. Poi Scorpius la prese per mano e si smaterializzarono davanti ad un locale. Entrarono e si misero a sedere.

« Mi dispiace per tuo nonno »

« Lo so.. ho fatto di tutto, sacrificando anche la mia felicità ma non posso più andare avanti così e lui lo sa. Ho annullato il matrimonio con Lara. Ma ora voglio sapere del bambino »

Lily gli prese la mano e la strinse forte nella sua, cercando di trasmettergli un po’ di forza e di coraggio. Capì che insistere sull’argomento di suo nonno era inutile e che lo faceva solo stare peggio. Prese fiato e poi iniziò a parlargli della loro bambina.

« E’ una bambina, e ho già deciso il nome. Aries ». E quando pronunciò quel nome i suoi occhi brillarono di felicità e non più di tristezza e anche lo sguardo di Scorpius assunse una nuova luce, una luce che non gli vedeva dai tempi di Hogwarts, sentì Aries muoversi dentro di lei e seppe in qualche momento, che lei era felice che sua madre e suo padre si fossero ritrovati.

 

 

[Angolo autrice: Questo capitolo non mi convince molto, ma l’ho messo ugualmente.. beh, siamo quasi alla fine della storia, ormai le carte sono tutte in tavola e finalmente tutto è perdonato! Spero si di vostro gradimento. Grazie a tutti, grazie a chi mi segue e mi lascia le sue recensioni, grazie!

-Lily

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Capitolo 11
*** Ben Venuta In Famiglia Lily ***


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Ospedale di Londra

 

Dopo tutto ciò che era accaduto, i due avevano deciso di andare a convivere e ormai stavano insieme da una settimana. L’unico che non era stata felice di ciò era James, che nutriva ancora del risentimento nei confronti di Scorpius per ciò che aveva deciso di fare, cosa a cui Lily e Scorpius avevano deciso di non pensare più. Quella mattina in particolare, Lily si recò dalla dottoressa per un controllo come avveniva ogni mese. Arrivata in ospedale insieme a Louis, suo cugino, dopo poco tempo era entrata dalla dottoressa, lasciando Louis fuori ad aspettarla.

« Lily Potter esatto? » domandò la dottoressa.

« Si dottoressa Fincher » rispose Lily.

La dottoressa la fece sdraiare sul lettino, le fece tirare su la maglietta e poi le mise il gel sulla pancia e preparò tutto il macchinario per poter osservare la bambina ma venne interrotta quasi subito. La porta si aprì ed entrò un uomo dai capelli biondi e gli occhi grigi che indossava un camice bianco sopra a dei jeans e un maglioncino di colore verde che si intonava perfettamente ai suoi occhi e alla sua carnagione. Il viso di Lily si illuminò nel vederlo, aveva mantenuto la sua promessa. Era venuto.

« Dottor Malfoy che fai qui? » chiese la dottoressa Fincher.

Il ragazzo sorrise e poi si voltò verso Lily.

« Mi dispiace deluderti Margaret, ma questa volta sono qui per altri motivi ».

Il ragazzo si avvicinò alla donna che era sdraiata sul lettino.

« Ora capisco tutto » disse la dottoressa sorridendo.

Iniziò a fare l’ecografia, e sul monitor del computer Lily e Scorpius videro Aries.

Si trovava sdraiata, con il pollice della mano sinistra in bocca ed era girata verso di loro, era come se li stesse guardando.

« Da ciò che vedo la bambina sta bene » disse la dottoressa sorridendo.

Lily diventò un po’ triste e Scorpius lo notò subito.

« Che succede? »

« Niente è solo che.. avrei voluto che tu vedessi anche le altre ecografie » rispose malinconica.

« Ho visto tutte le foto. Dalla prima all’ultima..poi pensavo che era tutto passato »

« Volete sentire una cosa? » chiese Margaret.

Pigiò un bottone sul pc e nella stanzia che era completamente silenziosa, si sentì un rumore forte, strano. Un rumore che Lily non aveva mai sentito ma che le sembrava familiare. Vide Scorpius spalancare gli occhi.

« O mio dio » disse il ragazzo.

« Che succede? » chiese Lily allarmata.

« Vuoi dirglielo tu? » disse la dottoressa.

Scorpius strinse la mano di Lily nella sua e poi le accarezzò la testa.

« Questo.. questo è il suono del suo cuore » disse lui intenerito.

Se prima era solo un pensiero fisso, ora era reale. Aries era veramente dentro di lei, stava veramente bene e quel suono ne era la prova concreta.

« Perché non me lo ha fatto sentire prima? » chiese Lily.

« Questo era il momento adatto. Finalmente ti vedo sorridere e questo è un bene, specie in un momento delicato come la gravidanza ».

Usciti dalla stanza della dottoressa, Louis andò in contro alla coppia felice.

« Devo andare ora, ho dei pazienti da visitare » le disse.

La strinse a se la baciò come non aveva potuto fare in tutti quei mesi. Era come rinascere. Le sue labbra sapevano di fragola e i suoi capelli profumavano di Rose, come sempre del resto. Ogni volta che la baciava si sentiva bene, era felice. Lily e Aries erano la cosa più importante della sua vita e mai più le avrebbe perse.

« Ci vediamo dai miei alle 17:00 okay? » le disse facendole una carezza.

« Okay, a dopo Hip ».

Scorpius fece una carezza alla pancia di Lily, dove dentro Aries stava al sicuro. La guardò allontanarsi insieme al cugino e poi andò verso il suo studio.

 

 

 

Villa Malfoy

 

Lily si trovava davanti all’immensa Villa dei Malfoy, quando comparve Dixie l’elfo domestico che le aprì il cancello e la fece entrare. Ogni volta che percorreva quella strada, si sentiva strana, era un posto troppo grande e desolato per viverci. Percorso il lungo viale entrò finalmente nella Villa, e Dixie la condusse in soggiorno dove trovò Draco Malfoy.

« Padrone, la signorina Potter è qui per vedere il padroncino » annunciò Dixie e finalmente Draco alzò la testa dal suo giornale, puntandolo dritto sulla ragazza dai capelli rossi che si trovava davanti a lui.

« Grazie Dixie, vai pure » disse lui, e l’elfo si smaterializzò.

Lily rimase lì impalata ad osservare Draco Malfoy, finchè lui non le fece cenno di sedersi. Si accomodò sulla poltrona che si trovava di fronte al divano.

« Scorpius è qui vero? » chiese lei, un po’ a disagio.

« No, non ancora.. vuoi qualcosa da mangiare o da bere? » domando Draco, che al contrario di Lily sembrava essere tranquillo.

« No grazie.. beh allora è meglio che vada a casa lo aspetterò lì » disse lei prima di alzarsi.

« Sono certo che sarà qui a minuti. Resta a farmi un po’ di compagnia »

Lily rimase a bocca aperta davanti alla proposta di Draco Malfoy.

« Signor Malfoy apprezzo il tentativo, ma so già ciò che pensa realmente perciò è inutile »

« Tu credi davvero di sapere ciò che penso? » chiese lui alzando un sopracciglio e mantenendo lo sguardo fisso su Lily, lo stesso sguardo che Scorpius usava con lei qualche volta.

« Si. So già che non vuole questo per lui, e che probabilmente non mi accetterà mai nella sua famiglia solo per il cognome che porto ».

Draco non fece una grinza, restò sempre fermo, immobile e guardava Lily con curiosità.

« E cos’altro credi di sapere? » chiese.

« Temo che non accetterà mai Aries. Lei non è una Purosangue e so che per lei e per la sua famiglia è importante il sangue ».

Draco accese un sigaro e restò impassibile e Lily dal canto suo non tolse gli occhi dai suoi.

« E’ questo ciò che pensi? » chiese lui, aspirando del fumo.

« Si signor Malfoy » disse lei convita.

« E se ti stessi sbagliando? » disse buttando fuori il fumo che aveva ispirato poco fa’. « Tu ti sei sbagliata su molte cose, Lily Potter. Scorpius mi ha spiegato tutto, so le motivazioni che ti hanno portata alla decisone di qualche settimana fa’. Solo chi ama veramente può prendere una decisione simile ».

« Non capisco, cosa sta cercando di dirmi? »

« Sono quasi morto per difendere la causa dei Pursangue, ho fatto scelte sbagliate per dei valori contorti che mi sono stati insegnati » disse lui. Fece un bel sospiro e riprese a parlare. « Ho fatto di tutto perché Scorpius non crescesse con i miei stessi ideali, e se ha scelto te, so di aver fatto bene il mio lavoro di padre. La dinastia dei Malfoy continuerà comunque poi » concluse, indicando la pancia di Lily.

« Quindi lei.. lei mi ha accetta e ha accettato anche Aries? » chiese Lily incredula alzandosi dal divano.

« Si Lily.. ben venuta in famiglia » rispose lui, andandogli incontro e abbracciandola.

 

[Angolo autrice: Si è un po’ corto come capitolo lo so, il prossimo sarà più lungo e con molti altri colpi di scena, ma in ogni caso siamo arrivati agli sgoccioli ragazzi! Ancora grazie a tutti quelli che mi seguono.. Io sono come Gossip Girl, non esisto senza di voi!

-Lily

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Capitolo 12
*** Il Suo Sguardo Era Ciò Di Cui Aveva Bisogno ***


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Casa Malfoy Jr

Finalmente i due piccioncini erano andati a vivere insieme, in una casa che si trovava a metà strada da Casa Potter e Villa Malfoy Sr. Era ora di cena, e Lily si stava affaccendando per finire di preparare la cena, quando il suo futuro marito rientrò in casa.

« Buonasera amore mio » gli disse andandogli incontro e abbracciandolo.

Il ragazzo si lasciò cullare dall’abbraccio di Lily e dal suo profumo di rose e affondò la testa nei suoi capelli rossi, morbidi e profumati. La strinse forte a se, facendo attenzione alla sua pancia, dove dentro stava crescendo la sua piccola Aries.

« Ehi, che succede? » gli chiese lei, dopo essersi separati dall’abbraccio.

« E’ morta una mia paziente » rispose lui a capo chino.

Scorpius si diresse verso il divano e si buttò su di esso senza la minima voglia o forza di fare altro.

« Mi dispiace Scorpius » disse Lily, sedendosi vicino a lui.

« Non ho potuto fare niente per salvarla » disse lui sempre più triste. « Avevo promesso a suo marito che l’avrei salvata, che sarebbe guarita e che sarebbero usciti di li solo insieme »

« Non è stata colpa tua, sono certa che hai fatto del tuo meglio » rispose lei, accarezzandogli la testa.

« Ho visto il dolore del signor Button, e lo capisco. Ha ragione, io l’ho uccisa »

« No, io so che non è così »

« Io ho dato l’ordine di staccare la spina Lily, io! ».

Lei lo abbracciò forte e lo strinse a se, cullandolo e baciandolo. Aveva bisogno di lei ora più che mai.

 

 

Ospedale di Londra, una settimana dopo

« Lily, dobbiamo andarcene immediatamente è troppo pericoloso rimanere qui! » urlò una Alice in preda al panico.

L’Ospedale più rinomato e importante di Londra, era stato preso d’attacco da un pazzo furioso, il Signor Button, deciso a vendicare la morte della sua adorata moglie.

« No Alice, io non me ne vado da qui se Albus e Scorpius non vengono con noi! » urlò Lily, un po’ provata da tutto ciò che stava accadendo.

« Lily! Anche loro hanno detto che dobbiamo andarcene! » urlò l’altra.

Le due ragazze insieme a due altre dottoresse erano rinchiuse in uno stanzino, mentre quel pazzo se ne andava in giro ad uccidere tutti i dottori o dottoresse presenti nell’ospedale e nel frattempo andava alla ricerca del Dottor Scorpius Hyperion Malfoy.

« Non mi interessa, io non me ne vado da qui.. non voglio obbligarti a restare »

« E io non posso lasciarti sola qui, lo capisci? » disse Alice scuotendo la testa.

« Presto, venite! » disse a bassa voce una delle dottoresse.

Lily ed Alice uscirono subito dopo di loro, e camminarono a passo veloce, fino a raggiungere la parte principale dell’edificio. Il cuore di Lily, così come quello di Alice era pieno di preoccupazioni. Scorpiu rischiava di essere ucciso dal Signor Button, e anche Albus avrebbe rischiato. Sapeva che suo fratello avrebbe fatto di tutto per proteggere il suo migliore amico e viceversa. Oltre le scale, nel corridoio che portava agli uffici dei dottori, Lily vide Scorpius e fece per avvicinarsi a lui ma Alice la bloccò. Il signor Button si trovava proprio lì, dove era il suo futuro marito. Il cuore della ragazza si fermò e il sangue era come congelato nelle vene. Il suo futuro marito aveva una pistola puntata contro il petto e lei non poteva far niente per aiutarlo.

 

 

Eccolo lì, di fronte a me. La pistola puntata dritta verso il mio petto.

« Signor Button, non lo faccia »

« Perché non dovrei? » chiese lui, alzando un sopracciglio.

« Lei non è un assassino » desse Scorpius, guardandolo dritto negli occhi.

« Al contrario di lei » rispose l’uomo.

Aveva gli abiti che Scorpius gli aveva visto il giorno della morte della moglie, i capelli erano trasandati e gli occhi erano rossi, a causa del pianto. Aveva visto anche Lily in quelle condizioni, con gli occhi arrossati dal pianto e i capelli non curati. Guardare quell’uomo negli occhi era come vedere tutti gli errori che aveva commesso.

« Mi dispiace molto per sua moglie, credevo davvero di poterla salvare. Signor Button sono diventato medico per salvare la vita alle persone, non certo per ucciderle » continuò Scorpius. Vide che il signor Button non rispondeva e così continuò a parlare.

« Quando persi mia nonna, promisi a me stesso che sarei diventato medico per poter aiutare le persone. Avevo solo sedici anni e non potei fare niente per salvarla. So il dolore che sta provando e mi dispiace. Mi creda ».

Il signor Button abbassò la pistola, puntandola verso il basso. Lo sguardo del giovane medico invece guardava da un’altra parte, oltre le scale. Una donna dai capelli rossi stava osservando la scena. La vide mentre si asciugava una lacrima che le era caduta sul volto. Ancora una volta l’aveva fatta piangere. Ancora una volta lui era la causa.

Ma poi, sentì un dolore lancinante al petto e si portò la mano nel punto in cui tutto gli bruciava. E lo vide, vide il suo sangue. Il signor Button aveva premuto il grilletto. Vide il suo camice bianco sporcarsi di rosso e poi il dolore era tale che non riusciva nemmeno più a pensare. Vide il volto del signor Button sorridente, era felice, era certo di aver vendicato la morte della sua adorata moglie. Aveva ucciso molte persone prima di arrivare a lui, forse meritava tutto ciò. Se ne stava andando, lo sentiva. Poi chiuse gli occhi, era troppo faticoso tenerli aperti. Sentiva che le forze lo stavano abbandonando.

« Scorpius! »

Quella voce melodiosa in cui si sentiva tanta tristezza mista ad ansia lo costrinse ad aprire i suoi occhi grigi e la vide. Lily era china su di lui, con le mani sporche di sangue e le lacrime che gli rigavano il viso.

« Lily » disse lui, prendendole la mano e stringendola nella sua con enorme sforzo e fatica. Ogni movimento che faceva, lo faceva stare peggio.

« Scorpius guardami. Ti prego! » urlava lei disperata.

« Non voglio lasciarti.. io non voglio » disse, ma a causa del dolore non riuscì a completare la frase. Sentì le mani di Lily toccarlo, agitata e senza la minima idea di cosa fare.

« Io ti amo Lily Potter » disse lui prima di chiudere gli occhi. L’ultima cosa che vide furono gli occhi marroni di lei rigati di lacrime e i capelli rossi come il fuoco che erano appiccicati alle guance a causa del pianto.

Ricordò la prima volta che l’aveva vista a King’s Cross, lei aveva nove anni ed era impaziente di andare ad Hogwarts. Ricordò ciò che aveva provato al solo guardarla. Lo sguardo di lei gli aveva riscaldato il cuore, e quello stesso sguardo, anche dopo anni, era riuscito a infondergli il coraggio di cui aveva bisogno per affrontare tutto ciò che sarebbe avvenuto.

 

 

 

[Angolo Autrice: Che ve ne pare? A me non sembra maluccio.. ovviamente non finisce così :D ci sarà un lieto fine! Diciamo che me lo ero immaginata un po’ diversamente e ammetto di aver ricopiato Grey’s Anatomoy. Ma mi piaceva troppo il pezzo! Attendo con ansia un vostro parere! Grazie mille per le recensioni!

-Lily

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Capitolo 13
*** Occhio Per Occhio E Dente Per Dente ***


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Ospedale di Londra,

L’ospedale si trovava ancora sotto assedio, il signor Button si era nascosto nella camera dove sua moglie era spirata e giocava con la sua pistola, indeciso sul da farsi.

« Albus ti prego, fa qualcosa! » urlò Lily in preda alla disperazione.

Albus era lì, fermo davanti a ciò che rimaneva del suo migliore amico. Il sangue aveva macchiato il suo camice bianco, finendo sul pavimento. Era tutto così ingiusto e difficile. Non riusciva a ragionare, non riusciva a capire cosa fare. Era un medico ormai da cinque anni, aveva operato moltissime persone, ma come poteva operare il suo migliore amico?

Non ne sarebbe mai stato in grado.

« Albus! » urlò di nuovo Lily in lacrime, ancora a terra vicino all’uomo che amava.

« Aiutatemi, dobbiamo portarlo in sala operatoria » disse Albus con voce flebile.

I due dottori che erano lì, lo sollevarono da terra facendo molta attenzione e poi pian piano lo portarono in sala operatoria, passando tra i corridoi dell’ospedale facevano attenzione a non farsi vedere dal signor Button. C’era una speranza per il giovano Malfoy, una speranza che Lily non avrebbe mai lasciato al caso per nessun motivo.

« Ti prego resisti » gli disse, prendendogli la mano.

La corrente se ne era andata, erano rimaste solo le luci di emergenza. Arrivati nella sala operatoria, con molta delicatezza lo adagiarono sul tavolo, gli tagliarono il maglione che Lily gli aveva regalato e poi iniziarono a fargli l’anestesia.

« Non osare morire Scorpius Malfoy, o dovrai vedertela con me! » disse Albus.

La sua temperatura corporea era scesa, ma ne Albus , ne Lily ne tanto meno Alice potevano usare la magia in quella circostanza, avrebbero violato lo status dei maghi e sarebbero finiti ad Azkaban.

« Lily tu e Alice starete dietro al vetro » disse Albus

« No » rispose subito Lily.

Albus prese fiato, era una situazione così sgradevole e difficile.

« Lily, io non posso operarlo se tu sei qui che mi guardi. Sarà già abbastanza difficile così, non potrei mai farlo davanti a te » gli disse Albus abbracciandola.

Lily ed Alice a malincuore si diressero nell’altra stanza, dietro al vetro. Albus iniziò ad operarlo, era troppo tutto quello. Una lacrima scorse lungo la guancia di Albus Severus Potter. Non ricordava l’ultima volta che aveva pianto.

Ma adesso, stava tentando di salvare la vita al suo migliore amico. Avrebbe dovuto aprire il suo corpo, estrarre la pallottola, fermare l’emorragia e poi ricucire tutto.

« Ehi Hip, sii forte » gli disse.

I dottori si voltarono tutti a fissarlo. Loro non potevano capire, non potevano capire l’affetto che legava lui a Scorpius, tutti i guai che avevano combinato ad Hogwarts e tutti gli scherzi, tutte le loro risate.

Si ricordò di quando insieme fecero uno scherzo a Gazza, e il povero bidello si ritrovò appeso al soffitto della vecchia aula di Pozioni, passarono proprio un brutto guaio quel giorno.

Si ricordo del loro primo incontro anche:

« Posso? Tutti gli altri scompartimenti sono occupati » disse un ragazzo dai capelli biondi e gli occhi grigi.

« Entra » dissero in coro Rose e Albus, mentre James li guardava un po’ contrariati.

E poi, dopo mezzora di viaggio il ragazzo, di carnagione un po’ pallida si presentò a loro.

« Sono Scorpius Malfoy, piacere di conoscervi » disse, porgendo la mano.

« Io sono Albus Potter, e lei è mia cugina Rose Weasley. Piacere nostro »

Il loro viaggio era proseguito bene, tra scherzi e risate e Albus anche se all’inizio triste di essere finito in Serpeverde, era felice di aver trovato un amico.

E poi, la realtà tornò brusca davanti agli occhi del giovane dottore.

« Sta perdendo molto sangue! » disse la dottoressa che stava aiutando Albus.

« Aspira qui » disse Albus, indicandogli un punto preciso.

Ma mentre tentava di salvare la vita del suo migliore amico, il signor Button entrò nella sala operatoria. Sembrava messo peggio di prima, e a giudicare dall’odore anche un po’ ubriaco.

« Non ho niente contro di lei, ma smetta di operarlo o sarò costretto ad ucciderla » disse il signor Button.

Albus continuò ad operare l’amico, se si fosse fermato in quel momento lui sarebbe morto sicuramente.

« Non ha sentito che cos’ho detto? » urlò di nuovo l’uomo.

« Ho sentito benissimo. Ma non smetterò di operarlo signor Button » rispose Albus senza distogliere lo sguardo dal punto in cui stava operando.

Le condizioni di Scorpius erano buone, i battiti erano giusti stava procedendo tutto bene.

« Allora presto raggiungerà il suo amico, dottore » disse lui, puntando la pistola verso la testa di Albus.

« Mi spari pure signor Button, almeno saprò di essere morto cercando di salvare una vita »

Ma prima che il signor Button potesse premere il grilletto, Lily entrò in quella stanza insieme ad Alice. Non poteva permettersi di perdere anche suo fratello. Non lo avrebbe permesso.

« Signor Button, uccida me » gli disse lei, a testa alta.

Tutti si misero a guardarla, suo fratello incluso. Non voleva vivere in un mondo in cui  lui non c’era, era consapevole che così avrebbe messo a rischio pure la vita della sua bambina, ma sperava in cuor suo, che il signor Button, conservasse ancora un briciolo di pietà.

« Perché mai dovrei uccidere lei? » rispose lui.

« Perché sono io il suo occhio per occhio, non lui » rispose lei, indicando Scorpius.

Il braccio del signor Button si spostò, e ora la pistola era puntata verso di lei.

« Lui non voleva uccidere sua moglie, era distrutto per ciò che è successo. Pensa sempre di poter salvare chiunque, ma non ha ancora capito che dalla morte nessuno può sfuggire. Io non posso permetterle di uccidere Scorpius, ne tanto meno Albus » continuò lei. « Ho visto cose che non avrei mai voluto vedere. Mio fratello ha dovuto aprire il torace del suo migliore amico, l’uomo che io amo e la mia piccola Aries, che ancora deve nascere, rischia già di essere orfana di padre » disse in lacrime.

Vide che il braccio del signor Button stava pian piano scendendo, e così la pistola si ritrovò ad essere puntata verso il pavimento.

« Lei non lo ucciderà, glielo impedirò a qualsiasi costo » disse Lily tenacemente.

Il signor Button scoppiò prima in una risata che fece gelare il sangue nelle vene ai presenti e poi scoppiò in un pianto a dirotto.

« La mia Marisa non mi perdonerebbe mai se io sparassi a una donna incinta » disse e poi si diresse verso la porta, e uscì.

Albus tornò ad operare Scorpius, Alice riportò Lily nell’altra stanza e poi dopo un’ora e più che l’intervento era finito, i soccorsi arrivarono e tutti i pazienti vennero trasferiti in un altro ospedale, incluso Scorpius.

 

 

Tre giorni dopo, ospedale di Londra,

Ancora Scorpius non dava segno di volersi svegliare bensì fossero passati tre giorni, e stesse sorgendo l’alba del quarto giorno. Lily era rimasta a fargli la notte come ormai avveniva da giorni. Era esausta e non aveva mai lasciato l’ospedale, nemmeno dopo le mille raccomandazioni della sua ginecologa e dei parenti e amici. Non poteva andarsene, non voleva.

 

Ai Tempi di Hogwarts,

« Ma guarda chi c’è, la piccola Potter! »

« Ciao anche a te Principe delle Serpi! » rispose lei, sorridente.

« Dovresti moderare il tuo linguaggio sai? Non si addici ad una donna » disse lui sarcastico.

Mandarla in bestia era ciò che più gli piaceva, adorava provocarla solo per sentirla urlare e vedere le sue guance tingersi di rosso e diventare più o meno dello stesso colore dei capelli.

« Ma che gentil’uomo che mi ritrovo davanti ».

Ricordò di averla baciata dopo poco e di essere stato affatturato in meno di un minuto. Eppure il sapore di quel bacio era il più buono del mondo ed era da tempo che desiderava farlo. Lily era semplicemente unica, testarda, orgogliosa, fiera e anche un po’ incosciente. Ma era tutto ciò che lui amava di lei. Non sarebbe stata Lily altrimenti.

 

 

Ospedale di Londra,

« Dovrebbe riposare un po’ » le disse un infermiera che era venuta a controllare la stabilità e le condizioni di Scorpius.

« No, non posso riposarmi. Non lo farò finché lui non riaprirà gli occhi »

« Non ho mai visto qualcuno amare tanto una persona » le disse l’infermiera posandole la mano sulla spalla, per poi andarsene a controllare altri pazienti.

Voleva vederlo sveglio, voleva rivedere i suoi occhi grigi, sentire la sua voce e stringerlo di nuovo forte a se. L’alba era passata ormai, ed era ufficialmente il quarto giorno da quando gli avevano sparato. Erano quattro giorni che non vedeva i suoi occhi. Si passò una mano sulla fronte, e si stropicciò gli occhi. Era davvero sfinita, ma non sarebbe mai andata via di lì senza di lui. L’unica cosa che le dava un po’ di sollievo era sapere che Aries stava bene, che non aveva risentito di quel brutto episodio.

Aries, che ne sarebbe stato di lei se Scorpius non sarebbe sopravvissuto? Sarebbe stata in grado di occuparsi da sola di lei? No, non doveva pensarci. Lui si sarebbe ripreso, e sarebbero stati felici insieme alla loro bambina.

Sentì un movimento, una lieve stretta alla mano e si voltò.

Scorpius stava aprendo pian piano gli occhi e si guardava attorno confuso, stordito anche dal neon della luce.

« Amore mio, ti sei svegliato! » gli disse Lily, facendogli una carezza.

« Lily » disse lui con voce debole.

Si era veramente svegliato, aveva veramente detto il suo nome, aveva risentito quella voce che la faceva impazzire e rivisto finalmente quegli occhi grigi e magnetici che tanto amava.

« Ma stai piangendo? » chiese lui confuso.

« Sto ringraziando Dio, che ti ha salvato. Sono lacrime di felicità » gli rispose lei, stringendogli la mano.

« Ei, sono qui e non vado da nessuna parte senza di te » gli disse lui, alzando il braccio per toccare i suo lunghi capelli rossi e profumati.

 

 

[Angolo autrice: Be’ che ve ne pare? A me piace dai :D mai chi critica siete voi.. perciò fatemi sapere qualcosa! Vi avevo promesso che si sarebbe salvato ed ecco qui J

-Lily

 

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Capitolo 14
*** Io Sarò Sempre Con Te ***


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Casa Potter, due mesi dopo.

 

Scorpius stava dormendo beatamente nel letto condiviso da Lily, l’unica donna che amava oltre alla sua figlioletta. Si era ripreso abbastanza bene da ciò che era successo, al contrario di Lily, che spesso durante la notte aveva attacchi di panico, ma adesso che la ragazza lo stava guardando dormire beatamente si tranquillizzò. Lui era lì e stava bene, il suo corpo si muoveva su e giù, così come doveva essere. Si mise ad accarezzare i suoi capelli biondi e finissimi e vide la sua bocca arricciarsi in un sorriso, mentre si tirava giù le coperte. Era freddo e fuori nevicava, qualche giorno fa avevano costruito un pupazzo di neve e poi si erano rotolati su di essa fino a sentire freddo, per poi rientrare a casa e accoccolarsi davanti al caminetto.

« Buongiorno » gli disse Lily, dandogli un bacio sulla guancia.

Scorpius si tirò su e si mise a sedere su letto, mentre il suo sguardo rimaneva fisso su di lei. Ecco ciò che voleva fin dal suo quinto anno ad Hogwarts, svegliarsi con lei al suo fianco.

« Sei già sveglia Luna? » domandò lui, guardando l’ora.

« Non riuscivo a dormire » ammise lei, puntando lo sguardo verso il materasso e lui capì che qualcosa non andava.

« Attacchi di panico? » gli chiese preoccupato.

« Anche.. ma stanotte Aries non è stata ferma un minuto » gli rispose lei sorridente.

Scorpius avvicinò Lily a se, e poi lei posò la sua testa sulla spalla sinistra del ragazzo, mentre lui si accingeva a fare una carezza alla pancia di Lily.

« Questo è un buon segno Lily. Vuol dire che sta bene »

« Lo so e di questo ne sono molto felice e lo sai ». Lily mise la sua mano sopra a quella di Scorpius e la strinse forte.

« Non andare al lavoro » gli disse in tono supplichevole lei.

« Ehi, non corro più pericoli.. nessuno. Il signor Button è stato arrestato e io sto bene Lily »

Gli diede un bacio per farla stare più calma, ma ovviamente non funzionò, lei era sempre più agitata.

« Ti prometto che tornerò prima e ti raggiungerò a casa dei miei ».

Scorpius si alzò dal letto e si mise una camicia bianca che era sopra alla sedia. Lily rimaneva sempre impressionata dalla sua bellezza. Era così bello, l’uomo più bello di tutti e sarebbe rimasta anche ore a fissarlo senza stancarsi. Lo vide scendere al piano di sotto, e poi dopo dieci minuti sentì la porta di casa chiudersi e seppe che se ne era andato. Rimase ancora un po’ al letto, era stanchissima, non aveva davvero chiuso occhio, quando all’improvviso sentì una fitta atroce al ventre che le tolse il respiro. Con le mani strinse forte le coperte per non urlare e poi dopo qualche secondo, il dolore passò e lei rimase lì nel letto, immobile per un ora.

 

Casa Malfoy

 

 

Erano le 12:00, quando una ragazza dai capelli si smaterializzò davanti alla casa dei Malfoy. Dixie la fece entrare e poi fu Astoria ad accoglierla. Le due si abbracciarono e si diedero un bacio sulla guancia per poi entrare in casa.

« Mi scusi signora Malfoy per l’anticipo ma.. non volevo rimanere a casa da sola » disse la ragazza.

Astoria le mise una mano sulla spalla e la guidò verso il divano, e così entrambe si misero a sedere.

« Lily, dovresti chiamarmi Astoria e darmi del tu, non credi? » disse la donna sorridente. « Ti capisco, non c’è nessun problema cara ».

Astoria Malfoy vestiva sempre elegantemente, anche se poi stava quasi sempre in casa, la donna notò le occhiaie di Lily e subito, preoccupata si mise a farle domande.

« Lily.. va tutto bene? »

Lily scosse la testa, e poi si passo la mano in viso.

« Cos’è successo cara? » chiese Astoria sempre più preoccupata.

« Non lo so » ammise la ragazza dai capelli rossi spaventata. « Dopo che Scorpius se ne è andato mi sono sentita male.. e per male non intendo uno dei miei soliti attacchi di panico o di ansia… »

Astoria la guardò comprensiva, anche lei aveva sofferto di attacchi d’ansia dopo che il signor Button aveva quasi ucciso il suo unico figlio.

« Ho sentito un dolore fortissimo » disse Lily. « Ma dopo qualche secondo è passato » cercò di tranquillizzare Astoria che era molto agitata.

« Lily, sei andata in ospedale? »

Lei per risposta scosse nuovamente la testa.

« So che vuol dire.. ma non ho sentito altro era sicuramente un falso allarme »

« Ne sei così sicura? »

« Si.. io credo di si ».

Qualche minuto più tardi anche Draco Malfoy raggiunse Lily e Astoria nel salotto della sua villa e tutti e tre si misero a parlare, cercando inutilmente di far cambiare idea a Lily Potter, impresa assai impossibile.

« Lo hai detto a Scorpius? » domandò Draco

« No.. non voglio che si agiti, e poi sto bene » disse, posando una mano sulla pancia.

Naturalmente nessuno dei due ne era convinto, e anche Lily sembrava esserlo poco. Dopo una mezzoretta, Astoria chiese a Dixie di apparecchiare la tavola e Lily – che come sua zia Hermione era contro allo sfruttamento degli elfi – cerco di far cambiare idea ad Astoria, la quale fu irremovibile. In quel momento qualcuno entrò dalla porta e il viso di Lily si spalancò in un sorriso. Scorpius era tornato. Gli corse in contro e lo abbracciò forte per poi dargli un bacio sulle labbra per cancellare tutta la paura che aveva provato in quella mattinata.

« Ti avevo promesso che sarei tornato per pranzo » gli sussurrò lui nell’orecchio sinistro per poi baciarle il collo e le labbra. La ragazza lo strinse ancora a se, e poi lo guardò negli occhi sorridendogli.

« Tu mantieni sempre le tue promesse » gli disse lei, ancora con la testa poggiata sulle sue spalle mentre sentiva il suo profumo e se ne pienava i polmoni. Era il profumo più bello del mondo.

« Ehm.. » fece Draco, comparendo dietro ai due che si staccarono all’istante. « E’ pronto da mangiare ». Scorpius e Lily seguiti da Draco se ne andarono in sala da pranzo, dove Dixie aveva preparato ogni sorta di cibaria immaginabile.

« Be’ buon appetito, spero che siate tutti affamati » disse Astoria.

Il pranzo era davvero delizioso, ma Lily non aveva fame, proprio a metà del pranzo sentì un altro dolore, questa volta meno forte e meno duraturo del precedente e che non riuscì a nascondere.

« L-Lily? »

La ragazza stava facendo dei respiri profondi, mentre con le mani si reggeva forte al tavolo. Voleva rispondere a Scorpius, ma proprio in quel momento non ci riusciva, persino pensare era troppo. E poi, come il dolore venne, sparì.

« E’ tutto apposto » disse, ma ovviamente nessuno dei presenti gli credette.

« No che non è tutto apposto! »

Scorpius era andato nel panico più totale. Si era alzato in piedi, era andato in salotto e quando era ritornato aveva a dosso la borsa di Lily.

« Perché hai la mia borsa? » chiese curiosa.

« Perché adesso andiamo in ospedale » rispose lui tranquillamente.

« No.. Scorpius va tutto bene, non c’è n’è bisogno.. davvero »

« No Lily, mio figlio a ragione.. ora devi proprio andarci » disse Astoria.

Lily li guardò tutti rassegnata. Non poteva essere il momento.. non poteva già essere arrivato!

« Avanti, non fare capricci.. io credo che ci siamo » disse il giovane, e nel dirlo la sua bocca si aprì in un sorriso.

Dio come sei bello quando sorridi! Pensò lei.

E così si alzò dal tavolo, con ancora il bicchiere in mano con dentro l’acqua. E poi accadde di nuovo. Questa volta più forte della precedente, così forte che si accasciò, ma prontamente Draco le era dietro e la prese, prima che si accasciasse del tutto a terra. Scorpius gli fu subito accanto e aiutò il padre nel sorreggerla e poi, quando tutto  fu passato, guardò la ragazza alzando il sopracciglio destro, come faceva ogni santa volta che aveva ragione.

« E adesso cosa pensi? » domandò un po’ sarcasticamente.

« Ma non ho preparato niente.. la valigia e poi devo avvertire i miei e.. »

« Stai tranquilla, penseremo a tutto noi. Tu vai in ospedale e non pensare a nient’altro se non alla tua bambina » le disse Astoria.

Scorpius si smaterializzò con Lily sotto braccio. Erano entrambi molto felici perché di lì a poco avrebbero conosciuto loro figlia. E il pensiero di Aries divenne più concreto, più vero che mai.

« Andrà tutto bene » disse lui, leggendo la paura negli occhi di Lily. « Sarà la Serpeverde più bella di tutte » aggiunse, dandole un bacio sulle labbra e poi insieme varcarono la soglia dell’ospedale.

 

 

[Angolo Autrice: Eccoci qui, questo è il penultimo capitolo! Ancora grazie a chi mi segue, grazie davvero! Scriverò altre FF su questi due, perché questa coppia mi da molte aspirazioni.. ma spero che il capitolo sia di vostro gradimento! Che altro dirvi?? Buona lettura!

-Lily

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Capitolo 15
*** Aries Malfoy ***


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Ospedale di Londra

 

Dopo tutti i vari esami, Lily era stata ricoverata nel reparto di maternità nella stanza numero 12 dell’Ospedale dove lavorava suo fratello e pure Scorpius. Fuori, tutti i suoi parenti stavano aspettando di conoscere Aries, ma quelli più curiosi ovviamente erano Lily e Scorpius. La cosa che sorprese di più Lily, fu che tutti i Malfoy – Lucius e Narcissa inclusi – erano venuti lì, ad attendere la nascita di una nuova Malfoy. In camera insieme a lei e Scorpius c’erano pure Astoria e Ginny, mentre tutti gli altri stavano aspettando fuori, e Lily aveva paura che li avrebbero mandati via, poiché erano troppi. Erano passate sei ore dal suo ricovero, e ogni ora il dolore era sempre più frequente e duraturo. La sua ginecologa l’aveva controllata ogni ora, e aveva rassicurato la ragazza riguardo alle condizioni di Aries. Stava bene, e tutto stava andando come doveva andare. Ma in quel momento, un’altra fitta la costrinse a stringere forte la mano a Scorpius e a respirare come gli avevano detto di fare. I capelli rossi erano appiccicati alla fronte a causa del sudore, e ogni volta che aveva quei dolori, vedeva la faccia di Scorpius diventare più cupa, e i suoi occhi intristirsi. Ma poi passò, e finalmente poté parlare.

 

« Cosa c’è che non va? » disse, voltandosi verso Scorpius e vedere quegli occhi grigi e bellissimi più tenebrosi che mai. Era preoccupato.

« Niente.. tu non devi pensare a niente, chiaro? »

« Scorpius, ti conosco troppo bene e non sai dire le bugie.. non a me almeno » disse, accarezzandogli la mano.

Lui fece un mezzo sorriso, e il cuore di Lily si pienò di gioia. Voleva vederlo sorridere, gli sarebbe bastato per sempre.

« Avanti, sputa il rospo » continuò la rossa.

« E’ che.. » ma si bloccò. Non voleva preoccuparla.

« E’ che.. cosa, Hip? »

« Non sopporto di vederti soffrire così » disse lui, guardando per terra.

Lily di tutta risposta gli sorrise e gli diede un bacio sulla fronte, prima di scompigliargli i capelli biondi e sentirne il profumo.

« A me non interessa.. e poi tra poco non avrà importanza perché la conosceremo ».

A quelle parole il ragazzo sollevò la testa dal pavimento, e si sentì un po’ meno in colpa per aver pensato una cosa del genere. Astoria dal canto suo – come Ginny – guardò Scorpius con aria meravigliata, era la prima volta che lo vedeva così.. felice e al tempo stesso preoccupato. Era davvero molto fiera di lui.

 

Ai Tempi di Hogwarts;

« Scorpius, dove credi di andare?! » urlava una ragazza dai capelli rossi, rincorrendo il ragazzo biondo per tutta Hogwarts.

« Lasciami in pace Potter! Non voglio il tuo aiuto, proprio non lo capisci?! » rispose lui.

« Non m’importa se non vuoi essere aiutato, io lo farò lo stesso! »

« Perché?! »

« Perché io ti amo razza di idiota! E non ti permetterò di autodistruggerti! ».

Lui rimase fermo sulle scale, lei gli si avvicinò e poi insieme, mano nella mano, uscirono e andarono a sedersi sotto alla grande quercia che si trovava nell’immenso prato del castello.

« Un giorno ti sposerò Potter » disse lui, accennando ad un sorriso debole.

« Ne sei così convinto Malfoy? Se c’è una cosa che ho imparato.. è proprio che niente dura » gli rispose lei, senza distogliere lo sguardo dagli occhi grigi di lui.

« Non hai fiducia in te, se parli così. Tu non mi sembri affatto una stupida, perciò non ti ci comportare »

« Vedo che ti è tornato un po’ di buonumore.. »

Lui si sdraiò sopra alle gambe di lei, mentre le sue mani gli accarezzavano i capelli biondi e finissimi, che sotto la luce del sole sembravano quasi bianchi.

« Se un giorno avrò una bambina, le darò il suo nome » disse in un sussurro il giovane Serpeverde.

« Se un giorno avrai una bambina, sarà fiera di essere tua figlia » gli rispose lei, per poi baciarlo.

 

 

Ospedale di Londra, dieci ore dopo;

« Io vado a chiamare la dottoressa, così ti da qualcosa.. » disse il biondo alzandosi dalla sedia, ma la mano di lei lo fermò. Non voleva che se ne andasse.

« No.. sai che non voglio medicinali.. ti prego, rimani qui con me »

« E va bene, rimango qui Luna » gli rispose, passandole una mano sui capelli.

Stava soffrendo, era evidente e lui si sentiva impotente perché non poteva fare niente di niente per aiutarla e ciò andava contro i principi di un medico. Lily si rigirava nel letto, senza trovare pace ne una posizione. Spesso Ginny e Astoria l’aiutavano ad alzarsi e le facevano fare qualche passo per la stanza.

« Vuoi alzarti tesoro? » domandò Ginny, guardando la figlia. Anche lei non poteva vederla in quelle condizioni.

« Si.. ma solo un po’ mamma ».

Scorpius gli tirò giù le coperte e lei si mise a sedere sul letto e poi sorretta da lui e da Ginny si alzò, facendo qualche passo per la stanza e poi accadde. Lily era al centro della stanza, un po’ lontana dal letto quando all’improvviso le si ruppero le acque. Guardava per terra, e ancora non riusciva a rendersi conto della situazione, quando poi iniziò ad andare giù di peso e come già era successo a Villa Malfoy, Scorpius corse subito lì e l’aiutò a tornare al letto. Corse fuori e andò a chiamare la dottoressa Fincher, mentre Ginny e Astoria aiutavano Lily a trovare una posizione.

« Dov’è Scorpius? » chiese lei con il fiatone.

Non aveva mai provato tanto dolore, quello era più dolorose della Maledizione Cruciatus, e Lily essendo un Auror una volta l’aveva sperimentata.

« E’ andato a chiamare la dottoressa, arriva subito » le disse Ginny accarezzandole la fronte.

Scorpius entrò nella stanza correndo, con al seguito la dottoressa e altri medici.

Lily teneva stretti i lembi delle lenzuola e cercava di farsi forza. Era arrivato il momento. E in quel preciso istante, Aries divenne più vera che mai. Stava per nascere.

« Lily, adesso devi fare dei bei respiri e spingere forte.. Okay? » le disse la dottoressa.

Lei annuì e basta, era troppo doloroso anche il solo parlare. Scorpius era tornato a sedere vicino a lei e gli avevo preso la mano tra la sua.

« Coraggio, adesso è ora di spingere Lily! »

La ragazza strinse forte la mano di Scorpius e iniziò a spingere e il dolore si triplicò, era più forte e più acuto che mai, ecco un’altra contrazione e un’altra ancora. L’aria gli veniva sempre meno e faceva un po’ fatica a respirare. Si sentiva fuori dal suo corpo, al passaggio della testa della piccola lanciò un urlo che fece gelare il sangue nelle vene a Scorpius, ma non riusciva più a trattenersi. Sentiva che Aries stava uscendo, e ne era felice, felice più che mai. Non gli importava tutto quel dolore, perché a breve l’avrebbe conosciuta. Vide che la dottoressa stava iniziando ad estrarla.

« Forza Lily, stai andando benissimo ancora una spinta! » le disse, incoraggiandola.

La ragazza prese fiato, strinse forte la mando di lui e quella della madre e poi spinse e urlò, e spinse ancora. E poi alla fine, con un urlo quasi disumano diede l’ultima spinta e finì tutto. Mentre riprendeva fiato, mentre Scorpius le accarezzava la fronte, la sentì piangere. Era nata.

« Voglio vederla » disse debolmente.

La dottoressa la avvolse in un asciugamano e gliela passò. Era davvero piccola e anche tutta sporca, ma a lei e Scorpius non importava, era la loro bambina. E così, fece ciò che aveva desiderato fare da tanto tempo, abbracciarla forte e baciarla. Anche Scorpius la accarezzava e le dava dei baci nelle sue piccole manine.

 

 

Ospedale di Londra, un’ora dopo.

« Eccoci qui, tutte belle e profumate » disse la dottoressa Fincher, porgendo la neonata ai neogenitori. Le avevano messo un tutina bianca, con disegnato un coniglietto. Lily la prese con timore, come se avesse paura di vederla scomparire nel nulla. Era perfetta, era bellissima, non aveva nulla che non andasse. Aveva i capelli biondi e sotto la luce già si vedevano le sfumature rossicce e le pochissime lentiggini che aveva ereditato dai Weasley, i suoi occhi erano grigi come quelli di Scorpius e magnetici.

« Devo sapere il nome e il cognome » disse la dottoressa.

« Aries » rispose Scorpius, senza togliere gli occhi da sua figlia, l’unica donna che avrebbe amato oltre a Lily. « Aries Malfoy » concluse lui, dando un bacio sulla fronte alla figlia che con la sua piccola manina stava giocando con i capelli rossi, lunghi e profumati di Lily.

 

 

 

[Angolo autrice: E come tutte le storie, pure la mia è arrivata alla fine. Spero di avervi deluso.. spero che la storia si stata di vostro gradimento. Ringrazio inoltre tutti quelli che mi hanno seguita dall’inizio alla fine, si qui su EFP che su Facebook.. Grazie di cuore a tutti voi!

 

Lily

 

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