Le avventure di Haru.

di _Arse_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1. ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2. ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3. ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4. ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5. (Il vero inizio.) ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6. ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7. ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8. ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1. ***


Non era una bella giornata quella,anche se in piena estate.Le nuvole si rincorrevano tra loro lentamente lasciando ogni tanto trapelare qualche debole raggio di sole.Haruhi stava percorrendo la solita stretta via che portava a scuola con uno strano sorriso sulle labbra,mentre un groviglio di pensieri senza fine le occupava la mente.Era così tutte le mattine,365 giorni all'anno e le persone che la salutavano per strada ci avevano fatto l'abitudine nel vedere che lei li ignorava,mantenendo il suo solito sguardo concentrato davanti a sè.Apparentemente poteva sembrare fredda e distaccata con tutti,ma chi la conosceva bene sapeva che non era affatto vero:quando voleva poteva essere estremamente gentile perfino con Shun il ragazzo,nonchè compagno di classe,con cui litigava ogni santissimo giorno anche senza motivo.Haruhi frequentava l'ultimo anno della scuola media inferiore Giapponese.
Non era una studentessa modello,amava trasgredire le regole e il fatto che non portasse mai la divisa scolastica ne era un segno inequivocabile.Nonostante ciò
prendeva bei voti in quasi tutte le materie,sopratutto in educazione fisica.Vi starete sicuramente chiedendo come mai la direzione scolastica non provvedeva ad espellerla dalla scuola..bè vi basta sapere che il padre di Haruhi era un docente molto rispettato in quell'istituto.
Haruhi era la seconda di 3 sorelle,tutte con caratteri e aspetto fisico molto diversi fra loro.La maggiore si chiamava Miwako,era una ragazza molto bella dai lunghi capelli neri quasi sempre raccolti in una coda bassa e gli occhi color prugna.Aveva 18 anni e di conseguenza molti privilegi che non si stancava mai di ricordare alle sue sorelle.
Tre anni dopo la nascita di Miwako venne alla luce Haruhi:una bella bimba dai capelli castani mischiati a riflessi color miele,gli occhi scuri caratterizzati da sfumature simili al cappuccino,il viso chiaro e le labbra di una forma e di un colore molto carini alla vista di chiunque.Miwako inizialmente non era stata molto entusiasta di avere una sorellina e da parte sua,nemmeno Haruhi di avere una sorellona...ma col tempo avevano imparato a convivere pacificamente,cercando di 
litigare il meno possibile.
La nascita di Akiko,la terza figlia,è stata del tutto inaspettata.Haruhi non aveva mai richiesto ai genitori un'altra sorella,le bastava Miwako e quest'ultima aveva fatto lo stesso.Ci volle un po' per decidere il nome della nascitura:la dolce e premurosa mamma Ranko proponeva un nome delicato,mentre l'impulsivo e brontolone papà Hatsu sosteneva che la figlia dovesse avere un nome adatto ad una vera principessa.
Infine,con grande sorpresa di tutti,Haruhi insistette nel darle il nome di Akiko il cui significato era "figlio della luna".Erano tutti a conoscienza che quello era generalmente un nome da maschio ma essendo i genitori delle bambine molto indecisi approvarono l'idea di Haruhi.
Akiko,bei capelli neri raccolti sempre in due codini e gli occhi scurissimi,aveva una carnagione molto chiara ed era di corporatura esile.
In complesso erano una bella famigliola che viveva nei pressi di Owari,odierna regione di Aichi.
Haruhi affrettò il passo quando vide in lontananza le mura della scuola.Era un edificio molto vasto formato da classi che andavano dal primo al terzo anno delle medie inferiori.L'istituto che racchiudeva le classi delle medie superiori si trovava dall'altro lato della strada,di fronte alla scuola di Haruhi per intenderci.
Quel giorno era particolarmente importante,non solo perchè finiva la scuola ma anche perchè di conseguenza iniziavano i corsi estivi.Haruhi li adorava,cercava di iscriversi a tutti,finendo sempre per far scegliere gli amici al posto suo,vista la sua indecisione.
La sera precendente lei,Izumi e Hisoka avevano fatto la conta per scegliere a quale corso estivo avrebbero dovuto iscriversi e dopo circa due ore passate e litigare il risultato fu il corso di calcio.
Izumi,una ragazza timidia e iper sensibile,si mise quasi a piangere nel constatare che avrebbe dovuto giocare con i maschi,mentre Hisoka,riflessiva e taciturna,non ebbe niente da obbiettare.
Haruhi invece era supermegaultra felice.Se la cavava in tutti gli sport,sopratutto a pallavolo,che praticava da quando era nata.
<< Buon giorno,scuola! >>Esclamò alzando le braccia al cielo con aria energica e disinvolta mentre un gruppetto di ragazze non molto lontano da lei la guardavano ridacchiando coprendosi con la cartella che avevano tra le mani.
Haruhi le ignorò e si affrettò ad aprire il cancello della scuola prima ancora che suonasse la campanella.Essere la figlia di un'insegnante aveva i suoi vantaggi.
Percorse a passo veloce il lungo corridoio d'entrata e dopo aver svoltato qualche angolo della scuola si ritrovò al terzo piano,più precisamente all'ultima classe in fondo al salone.Aprì la porta ed entrò,poi raggiunse l'ultimo banco vicino alla finestra e ci buttò sopra la sua cartella di pelle,contenente il materiale scolastico.
Si appoggiò con i gomiti al davanzale della finestra e osservò la moltitudine di ragazzi e ragazze che aspettavano fuori dal cancello,parlottando e ridendo tra loro.
Aveva preso l'abitudine di entrare prima degli altri a scuola,perchè così poteva godere di un po' di tranquillità e poteva anche riordinare il suo solito groviglio di pensieri che le impedivano di concentrasi durante le lezioni.
La campanella suonò,rimbombando in tutto l'edificio e la grande massa di studenti fuori dal cancello si precipitò all'interno della scuola.Dall'alto,pensò Haruhi,sembravano un fiume in piena pronto ad innondare tutto ciò che intralciava il suo cammino.
<< Buon giorno Haruhi-chan. >>La voce flebile e dolcissima di Izumi fece tornare Haruhi sulla terra.
<< 'Giorno Izumi. >>Haruhi si voltò facendo un piccolo sorriso e accomodandosi energicamente al suo posto.Izumi ricambiò e si sedette al banco di fianco al suo iniziando a tirare fuori il materiale di algebra.Poco dopo arrivò anche Hisoka che silenziosa come sempre,prese posto davanti a Izumi.
<< Durante la ricreazione vado ad iscriverci al corso di calcio >>Disse Haruhi tranquilla,appoggiando la mano sul mento e guardando le sue migliori amiche.
Hisoka annuì,impassibile come sempre mentre Izumi iniziò ad agitarsi.
<< Izumi-chan... >>Continuò Haruhi rendendo la voce dolce come il miele.Sapeva che la sua timida amica adorava quando la chiamavano aggiungendo "chan" al suo nome.
<< Si? >>Izumi alzò di scatto lo sguardo incontrando quello deciso di Haruhi.
<< Se avessimo deciso di frequentare un'altro corso..a quale ti sarebbe piaciuto partecipare? >> Chiese Haruhi curiosa della risposta dell'amica.
Izumi sembrò pensarci un momento.
<< A quello di cucito.. >> Rispose poco dopo a voce bassa.
Haruhi fece una smorfia di disappunto e poi disse:
<< Non sapevo esistesse.. >> 
L'entrata dell'insegnante di algebra spezzò il filo dei suoi pensieri.Gli alunni si alzarono velocemente e salutarono,inchinandosi.Tutti tranne Haruhi naturalmente.Lei odiava fare questo tipo di cose con i docenti.Era convinta che servisse solo per incutere timore ai ragazzi.
La signora Kimura era una donna davvero bella.Aveva lunghi capelli scuri e lucenti che teneva sciolti sulle spalle,gli occhi color pece si riflettevano alla luce del sole rendendoli meravigliosi.Stava simpatica a tutti,Haruhi compresa,e questo era un fatto molto insolito da parte della ragazza.
Kimura prese posto alla cattedra,dopo aver cordialmente sorriso ai suoi alunni,e iniziò a fare l'appello.
<< Matsumoto? >>
<< Presente! >>
<< Yamaguchi? >> 
<< Presente! >> 
<< Takeda? >>
Silenzio.Haruhi sospirò,alquanto irritata.Come al solito mancava Shun.Il fatto che fosse il più grande di 5 fratelli non giustificava il suo ritardo.E questo lui lo sapeva bene,ma ogni volta usava come giustificazione questa cosa.La sua situazione famigliare non era delle migliori: il padre era in carcere,a causa di aver derubato un politico molto importante mentre la madre aveva un fisico debole e si ammalava facilmente.Haruhi e Shun erano amici d'infanzia,erano cresciuti insieme e le loro famiglie sono sempre andate d'accordo.Ogni Domenica Haruhi andava a trovare la signora Suzuko,la madre di Shun,e le portava sempre qualche prelibatezza preparata da Miwako e da sua mamma Ranko.Voleva molto bene a Suzuko,era come una zia per lei.
<< Scusate il ritardo! >> Una voce affannata fece calare il silenzio in classe.
Shun,il solito ritardatario,se ne stava in piedi davanti alla porta respirando affannosamente.Fece un lungo respiro e si portò una mano ai capelli,sorridendo nervosamente.
<< Entra,Takeda. >> Disse la signora Kimura sospirando.
Shun si precipitò al suo posto,quello davanti ad Haruhi, dopo aver ringraziato con lo sguardo l'insegnante.
Le lezioni continuarono nel modo più normale possibile,quando suonò la ricreazione Haruhi corse all'entrata della scuola ad iscriversi al corso di calcio.
Diede un'occhiata al tabellone appeso al muro davanti a sè e lesse con attenzione il riquadro dedicato al corso che avrebbe frequentato.Poi dopo pochi minuti passati a riflettere sul da farsi tornò in classe.
<< Izumi,Hisoka! >> Chiamò le due ragazze e le fece riunire intorno al suo banco.
<< Il corso inizierà domani pomeriggio per le 3.00 e tutto quello di cui abbiamo bisogno sono dei pantaloncini corti e una maglietta,più il cambio ovviamente.>>
Hisoka l'ascoltò attentamente annuendo tra una frase e l'altra,Izumi si limitò a fissare Haruhi con un certo disagio stampato in viso.
Quando Haruhi finì di parlare suonò la campanella di fine ricreazione,così tornarono tutti al proprio posto.
******************
Tornando a casa Haruhi ci mise più del previsto.Fare la strada con Shun era davvero una sfortuna,finivano sempre per litigare.
<< Smettila! Ti ho già spiegato che non cambierò idea! >>Gridò Haruhi stringendo i pugni.
Shun la guardò di sottecchi.
<< Così mi metterai in imbarazzo davanti a tutta la squadra! >> ribattè poi nervoso.
Haruhi sorrise maliziosa.
<< Ma lo sanno tutti che io sono migliore di te. >>
Shun fece un cenno menefreghista con la mano.
<< Certo,certo..illuditi quanto ti pare. >>
<< Comunque sia,tu e i tuoi rozzi compagni di squadra dovrete inchinarvi dinnanzi a me.. >>
Il ragazzo rise di gusto,piegandosi in due.
<< Potrei sapere almeno perchè ti sei trascinata anche Hisoka e la povera Izumi?! >>
Haruhi assunse un'aria da sapientona.
<< Perche avevamo deciso che frequentavamo lo stesso corso. >>
Shun tornò serio.
<< Izumi non ne sembra entusiasta. >>
Haruhi lo guardò.
<< Lo so.Ma la sorte ha deciso così. >>
<< La sorte si chiama Haruhi Maruyama,per caso? >>
<< Smettilaaa! >>
Passarono tutti quei 15 minuti che li separavano da casa a bisticciare,e poi si salutarono per prendere ognuno la propria via di casa.
Haruhi non vedeva l'ora di iniziare gli allenamenti.
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2. ***


Un piccolo e contorto raggio si sole accarezzò il viso di Haruhi,che immobile e sdraiata sul suo letto fissava il soffitto.
Era mattina inoltrata,la casa sprofondava nel silenzio e Haruhi moriva dalla noia.Si era svegliata all'alba,piena di allegria e dopo essersi chiusa a chiave in camera sua,aveva iniziato a svuotare l'armadio,un mobile vecchio di un secolo posto all'estremità della stanza.
Ne era uscita fuori poco dopo con in mano dei calzoncini corti blu e una maglietta bianca.Aveva buttato i pantaloni sul letto e fissato la maglietta:l'aveva coperta di scritte di ogni genere circa 3 mesi prima,per il solo fatto che si annoiava a morte e aveva voglia di pasticciare qualcosa.Ovviamente aveva frugato nel guardaroba di sua sorella Miwako ma quest'ultima non se n'era accorta.
Così,aveva deciso di indossare quegli abiti senza pensarci poi molto.In fondo non si era mai preoccupata troppo per il suo modo di vestire,non le interessava il giudizio di nessuno.
Haruhi si alzò pigramente dal letto e scese le scale che portavano al soggiorno:una grande stanza composta da due divani color panna posti intorno ad un piccolo tavolino di vetro,sotto un tappeto chiaro con decori floreali.Ai muri si trovavano due grandi finestre dalle tende bianche che facevano entrare molta luce nel salotto rendendolo particolarmente allegro.
<< Oh,finalmente ti sei decisa ad uscire dalla tua camera. >> La riprese Miwako sbucando dal nulla,proprio alle sue spalle.Haruhi non si voltò e continuò a dirigersi verso il centro del soggiorno.
La sorella maggiore fece spallucce e,con un cesto di panni in mano,uscì in giardino.Sapeva che quando Haruhi si comportava così era a causa della noia.
Haruhi si posizionò tra la tv e un divano,contando lo spazio di 3 metri l'uno dall'altro.Iniziò a fare fare ginnastica muovendo ritmicamente braccia e gambe.
Proprio in quel momento Akiko fece la sua apparizione,seguita da mamma Ranko.Entrambe erano vestite molto bene.
Akiko indossava un grazioso vestito fucsia e rosa,coperto da orsacchiotti di ogni tipo,mentre Ranko un'abito bianco lungo fino alle ginocchia e stretto in vita.
<< Buon giorno Haruhi! >> Esclamò mamma Ranko sorridendo.Akiko si avvicinò alla sorella e la guardò nello stesso modo in cui si guarda un bradipo dormire.
<< Ma che fai? >> Chiese la bimba,con la sua vocina dolce e pucciosa.
Haruhi sbuffò sonoramente,prima di iniziare a fare un po' di addominali.
<< Mi sto allenando,devo essere in forma per questo pomeriggio. >> Rispose concentratissima a eseguire con attenzione l'esercizio.
Akiko ridacchiò,coprendo con la mano la bocca e lo spazio di un dentino che aveva tolto il giorno precendente.Ranko la prese per mano e insieme si avviarono alla porta di casa.
<< Noi andiamo a casa di zia Kikyo,ciao ciao! >> Akiko salutò la sorella con la mano,e sua madre aggiunse:
<< Torneremo verso le 4.00 di questo pomeriggio,mi raccomando Haruhi. >> 
Haruhi annuì distratta,mentre stiracchiava le braccia.Sua madre e sua sorella sarebbero tornate molto più tardi delle quattro,lo sapeva.Quando si trattava di andare dalla migliore amica della mamma potevano restare lì anche per tutto il giorno senza mai stancarsi,sopratutto perchè Akiko piangeva come una matta quando doveva allontanarsi dalla figlia di Kikyo,una bambina della sua stessa età.
<< Haru,io vado esco con le mie amiche la casa è tutta tua. >> Miwako rientrò con il cesto romai vuoto e guardò la sorella minore.
<< No,chiudi tu la porta,devo uscire anche io adesso! >> Haruhi afferrò le chiavi di casa che si trovavano sul tavolino di vetro e le lanciò poco sportivamente a Miwako.Poi corse ad infilarsi le scarpe,salutò la sorella ed uscì.
Sogghignò sotto i baffi,mentre percorreva le vie del paese.Lasciare sua sorella senza darle il tempo di rispondere era una cosa che le piaceva fare molto.
Camminò per una decina di minuti e poi si fermò davanti ad una piccola casa dalle mura rosate.Suonò al campanello e attese.
<< Izumi,sono io,Haruhi! >>
Una vocina sottile sottile uscì dal citofono,rendendola metallica,quasi fosse di un robot.
<< Haruhi-chan! Prego,entra pure >> Il cancello si spalancò di colpo e Haruhi entrò.Izumi corse ad aprire la porta di casa e la salutò con un sorriso.
<< Non mi aspettavo questa tua visita. >> Disse la timida amica.
Haruhi si tolse le scarpe e le depositò all'ingresso,vicino alla porta.
<< Mi stavo annoiando,così ho pensato di venire a trovarti. >>
Izumi la fece accomodare su una poltrona,poi le offrì qualcosa da bere.
<< Haru-chan,non sei nervosa? >> Chiese guardandola incuriosita.
<< Chi,io? Ma se non vedo l'ora! >> Haruhi alzò le braccia rischiando di rovesciare tutto il bicchiere di thè al gelsomino che aveva in mano.
Izumi sorrise,coprendosi la piccola bocca dalle labbra rosse con una mano.
Era davvero un bella ragazza.Dei meravigliosi capelli neri a boccoli le incorniciavano il viso latteo,gli occhi scuri e dolci.
<< Vinceremo tutte le partite che si svolgeranno in questo mese! >> Continuò Haruhi,portandosi indietro una ciocca di capelli.
Izumi abbassò lo sguardo,fissando la graziosa gonna a balze che indossava.
<< Hai tutto l'occorrente? >> Le chiese Haruhi posando il bicchiere sul tavolino al fianco della poltrona.
<< Oh,sì sì. >> 
Haru sorrise compiaciuta.
<< Bene,sono davvero entusiasta. >>
Izumi si diresse in cucina,per sciaquare i bicchieri che avevano usato.
<< Dov'è nonna Ai?? >> Haruhi la raggiunse,appoggiando i gomiti al lavello.
<< E' andata al Tempio,come ogni Sabato. >> Rispose Izumi facendo un mezzo sorriso.
Nonna Ai era la balia di Izumi,da quando i suoi genitori si erano allontanati a causa del lavoro si era sempre presa cura di lei,crescendola come una figlia.
<< Ah,già.Me n'ero dimenticata. >> Disse Haruhi battendosi una mano sulla testa.
Izumi le fece segno di non preoccuparsi per questo e ritornò in soggiorno.
<< Ti va di pranzare quì da me? >> Le domandò Izumi apparecchiando il tavolo.
Haruhi acconsentì vivacemente,adorava la cucina dell'amica.Preparava un Kappa-maki da leccarsi i baffi!*
 
Uscirono di casa qualche ora dopo,per andare a prendere Hisoka.La loro amica viveva in una villa situata nella zona più remota della città.La sua famiglia era molto ricca,grazie al lavoro dei suoi genitori che facevano parte di un gruppo di agenti segreti della PSID:Protezione Studenti In Difficoltà.
Si trattava di un'associazione creata proprio da loro molto tempo prima che Hisoka nascesse,composta da circa un centinaio di persone.
Le due ragazze si fermarono davanti ad un grosso muro dorato,al centro un pulsante rosso,quasi invisibile in tutta quell'immensità.Haruhi schiacciò il cerchio rosso e attese.Poco dopo una piccola telecamera sbucò dal muro,proprio davanti al viso di Haruhi,che invece di spaventarsi alzava la mano in segno di saluto.
Il muro d'oro si divise in due parti,spalancandosi davanti alle ragazze.Le due si avviarono verso il grande giardino che conduceva alla porta d'ingresso.
Era una stretta distesa di verde,alberi e fiori di tutti i tipi si estendevano per metri e metri.Effettivamente,il giardino era il doppio della villa.
Non ebbero nemmeno bisogno di bussare alla porta che già quella era aperta,pronta ad accoglierle.Una moltitudine di camerieri e cameriere,disposti ai lati del grosso salone luminoso,si inchinarono in segno di saluto.Izumi ricambiò sorridendo dolcemente.
<< Insomma,non capite mai niente! Quante volte vi ho detto che non c'è bisogno di tutte queste formalità per salutarci? Ci conoscete da anni! >> Sbottò Haruhi
correndo a battere il cinque a tutti.Quest'ultimi rimasero per un attimo interdetti,ancora con la mano per aria,poi sorrisero e tornarono al proprio lavoro.
<< Salve Haru. >> Hisoka fece la sua apparizione,in cima alle grandi scale che portavano al piano di sopra.Bellissima,come sempre:capelli scuri e corti,mantenuti da un cerchietto candido.I piccoli occhi color carbone sorridevano,preferiva sorridere con lo sguardo che con la bocca e questo la rendeva ancora più bella.
<< 'Giorno Hisoka! >> Haruhi salì velocemente le scale saltando i gradini due a due.
<< Manca solo mezz'ora all'inizio del corso,se non ci sbrighiamo faremo tardi! >> Continuò Haruhi,prendendola per un braccio e trascinandola giù.
Hisoka si lasciò trascinare senza ribattere,erano quasi arrivate alla porta e Izumi stava per aprirla quando due cameriere le si piazzarono davanti.
<< Non dimentichi il suo cambio,signorina. >> 
Hisoka,prese la borsa che le veniva tesa e salutò le due inservienti con lo sguardo,dopodichè uscirono tutte e tre per tornare a scuola.
<< Sono sicura che noi tre ci distingueremo! >> Esclamò Haruhi alzando un pugno verso il cielo limpido.
<< Sopratutto perchè saremo le uniche ragazze del corso. >> La rimbottò Hisoka,aumentando il passo per rincorrere Haruhi.
Izumi,dietro di loro correva affannosamente,senza dire una parola.Non sapeva per quanto ancora avrebbe resistito in quel corso,e non voleva pensarci.
 
Arrivarono a scuola cinque minuti prima che iniziasse il corso.Haruhi aveva spiegato alle sue due amiche che si sarebbero dovute riunire insieme agli altri nel campo da calcio dell'istituto.Izumi chiuse la porta dello spogliatoio alle spalle,dopo aver fatto entrare anche Haruhi e Hisoka.
<< Quest'anno abbiamo gli spogliatoi,l'anno scorso dovevamo spogliarci in classe durante l'ora di ginnastica.>> Osservò Hisoka,aprendo la borsa con il cambio.
<< Non mi tange. >> Buttò lì Haruhi infilandosi la maglietta coperta di scritte.
<< Io penso che sia meglio così.Nessun ragazzo potrà spiarci mentre ci cambiamo. >> S'intromise Izumi rossa in viso.
<< Izumi-chan,tu hai molto più di noi da coprire! >> La riprese Haruhi con un ghigno.
L'interpellata si cosprì il petto con le braccia,ormai fucsia dall'imbarazzo.Il fatto che fosse più formosa delle sue compagne,che di taglia arrivavano massimo alla seconda,la faceva sentire più grande e questo non le piaceva affatto.Al contrario dei ragazzi che le facevano il filo.
Haruhi le diede un buffetto sulla guancia sorridendo e si mise davanti allo specchio dello spogliatoio.Guardò la sua immagine riflessa con aria compiaciuta.
Si era raccolta i capelli in una coda di cavallo,e decisa come non mai si era messa una fascia bianca e rossa che le circondava la fronte.
<< Andiamo. >> Disse rivolta a Izumi e Hisoka,ma prima che loro potessero rispondere stava già percorrendo a passi svelti il corridoio che portava al campo.
 
Haruhi si diresse all'estremità del campo da calcio e attese i suoi compagni di squadra.Non soffiava un alito di vento,di nuvole in cielo nemmeno l'ombra,i raggi di sole scottavano:classica giornata estiva.D'un tratto un rumore di voci e risate attirarono l'attenzione di Haruhi.Voltò lo sguardo in lontananza e scorse la figura di circa una dozzina di ragazzi che venivano verso di lei.Li scrutò uno ad uno,impassibile.Tra loro c'era anche Shun,intento ad osservare una moltitudine di ragazze che li guardavano dall'alto della terrazza della scuola,tutte ridacchianti.Sorrise loro alzando la mano e l'abbassò subito quando le sentì gridare dall'eccitazione.
Haruhi alzò un sopracciglio con aria di sufficienza.Non sopportava le galline.
I ragazzi che non si erano ancora accorti della sua presenza presero a fare commenti su ognuna delle tipe della terrazza,poi,quando videro Haruhi si lasciarono scappare un verso sbalorditi.
<< Si,lo so...la differenza tra me e le galline è molta. >> Haruhi mosse una mano in segno di superiorità.
Shun scosse la testa sconsolato.
<< Salve,ragazzi! Ci siete tutti? >> La voce dell'allenatore fece distogliere loro lo sguardo imbambolato da Haruhi.
Il signor Yamazaki era un uomo di mezza età,basso e robusto.Aveva i capelli neri tenuti a bada da un cappello blu che non toglieva mai.
<< Sensei...ma LEI? >> Un ragazzo dai capelli rasati indicò Haruhi ancora a bocca aperta.
Yamasaki rise strizzando i piccoli occhi scuri.Prese Haruhi per un braccio e l'attirò a sè.
<< Lei è una vostra compagna di squadra.Presentati,sù. >> Il vecchio le diede una pacca sulla spalle facendola avanzare di qualche passo vero i ragazzi.
Haruhi alzò lo sguardo fiera e si mise le braccia sui fianchi.La fascia che aveva sulla testa era stretta e le dava sicurezza,cosa di cui lei non aveva assolutamente bisogno.Aveva deciso di indossarla perchè le era sempre piaciuto giocare a calcio con quella.Era come una parte di lei,ormai.
<< Io sono Haruhi Maruyama frequento l'ultimo anno delle medie inferiori e ho 15 anni. Parto subito col dirvi che non voglio essere trattata diversamente solo perchè sono una femmina. >>
I ragazzi la fissarono per un momento senza dire una parola.Poi iniziarono a bisbigliarsi qualcosa all'orecchio chi sorridendo malizioso,chi ancora scioccato.
<< Scusate per il ritardo..Sensei.. >> La vocina affannata di Izumi li fece zittire di botto.La ragazza se ne stava con lo sguardo abbassato,dietro di lei Hisoka,che stava raggiungendo Haruhi.
<< Eccovi,ragazze.Presentatevi anche voi. >> Il signor Yamasaki sorrise e incrociò le braccia al petto,in attesa che una di loro due iniziasse.
Hisoka prese la parola,mettendosi al fianco di Haruhi.
<< Buon giorno.Io mi chiamo Hisoka Kondo ho 15 anni e ho seguito Haruhi nella sua idea folle di iscriversi a questo corso. >>
Haruhi le diede una gomitata gonfiando le guancie.
<< Piacere di consocervi,sono Izumi Ishikawa ho la stessa età di Hisoka e Haruhi. >> Izumi sorrise nervosamente.
I ragazzi presero a fischiare ed applaudire a quest'ultima guardandola con occhi sognanti.L'allenatore li zittì con un "basta" e si mise a centro campo.
<< Bene,iniziamo ad allenarci.Fate cinque giri di campo e 100 flessioni. >>
Izumi sbiancò,Hisoka annuì.Haruhi aveva già iniziato a correre.
 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3. ***


<< Sono..esausta..non..mi..sento..più..le..gambe... >>Izumi si lasciò cadere sulla panchina di legno all'interno dello spogliatoio femminile,grondante di sudore.
Hisoka afferrò la borsa con il cambio e iniziò a spogliarsi.L'allenamento era durato per ben due ore,l'allenatore aveva lasciato loro solo dieci minuti per riposarsi,prima di riprendere.Avevano fatto una partita,dividendosi in due squadre e Haruhi era finita per diventare la loro avversaria.Naturalmente la sua squadra aveva vinto e senza neanche troppi sforzi,anche se Hisoka e Izumi dovevano ammettere che i ragazzi con cui avevano giocato ci sapevano fare.
Izumi aveva appena finito di vestirsi,quando sentì la porta dello spogliatoio sbattere violentemente,provocando un gran rumore.
<< Una partita? Soltanto una? Non è concepibile! >> Haruhi non si preoccupò di chiudere la porta dietro di sè e quando alcuni ragazzi passarono di lì e la videro intenta a sfilarsi la maglietta rimasero a dir poco sbalorditi,immobili a fissarla finchè non corsero via da soli dopo essersi accorti dell'occhiataccia da parte di Hisoka.Haruhi finì di vestirsi,come se non fosse successo nulla e si tolse la fascia che le circondava la fronte.La buttò dentro la borsa e andò a lavarsi la faccia.
<< Non vorrai dare la colpa al Sensei,vero? >> La riprese Hisoka.
Haruhi si asciugò il viso e si caricò la borsa in spalla,poi guardò l'amica.
<< No,il vecchio è un tipo a posto,e... >> Indugiò un momento. << Anche i ragazzi non se la cavano tanto male,per quanto luridi possano essere. >>
Hisoka e Izumi la guardarono sorprese.Haruhi non aveva mai fatto un complimento sul genere maschile,semplicemente non le era mai importato.
Haruhi sembrò accorgersi dei loro pensieri e con un gesto della mano aggiunse: << E' ovvio che non mi supereranno mai. >>
 
Il trio si diresse all'uscita della scuola,senza parlare.Erano tutte molto stanche,Haruhi meno di tutte naturalmente.
<< Hei,Maruyama! Bella partita..e bel reggiseno!  >> Un gruppo di ragazzi la salutarono ridacchianti.Haruhi li fulminò con lo sguardo,facendoli correre via.
<< Haru-chan,andiamo? >> Izumi la prese delicatamente per un braccio.
<< Andate avanti,io devo aspettare Shun. >> Haruhi volse lo sguardo al cancello della suola,leggermente irritata per l'attesa.
<< Come vuoi,ci vediamo Lunedì pomeriggio agli allenamenti,allora. >> Hisoka,prese a braccietto Izumi e le due si allontanarono.
Haru si appoggiò al muro vicino all'entrata e sospirò. Mancava ancora poco perchè la sua pazienza andasse in frantumi.
<< Che ci fai ancora quì? >> Sentì la voce del ritardatario alle sue spalle.
<< Che ci faccio ancora quì? Mi chiedi che ci faccio ancora quì?! >> Haruhi lo afferrò per il colletto della maglietta e iniziò a camminare,a passi decisi.
<< Hei,mi fai male stupida! >>
<< Così impari a fare sempre tardi. >>
<< Mi hanno fermato alcuni miei amici,continuavano a parlare di te. >> Shun sottolineò le ultime parole con una leggera irritazione.
Haruhi non smise di camminare,alzi accellerò il passo,continuando a trascinarsi dietro il ragazzo.
<< Non sei curiosa di sapere cosa dicevano? >> Le chiese Shun,pur sapendo già la risposta.
<< Oltre al fatto che ho un bel reggiseno? No,non mi interessa minimamente. >> Ok,decisamente la prima frase Shun non se l'aspettava.
<< Ti sei fatta vedere mentre ti spogliavi?! >> Esclamò senza accorgersi che la presa della ragazza su di lui si era allentata.
I due si fermarono davanti ad un semaforo rosso,Haruhi ne approfittò per guardarlo in faccia.
<< Sono loro che si sono fermati a guardarmi,io ero dentro lo spogliatoio femminile. >> 
<< Con la porta aperta. >>
Haruhi strinse la presa sul suo colletto e attraversò la strada,fissando il verde del semaforo davanti a lei.
<< Lo sapevo,il fatto che io sia una ragazza non li rende seri.Io ho detto chiaro e tondo che non devono trattarmi in modo diverso solo perchè io ho quello che loro non hanno! >>
Shun sospirò,passandosi una mano tra i capelli scuri,spettinandoli ancora di più.
<< Non è facile,per noi,fare finta di niente mentre ci capita una ragazza mezza svestita davanti. >>
<< Non dirmi che anche tu avresti reagito come loro,nel vedermi in quello stato! >> Haruhi lo guardò sorpresa.
<< Non ci sarebbe stato nulla di eccitante da vedere. >>
Shun le diede un colpetto sul naso e lei,dopo aver superato lo sconcerto iniziale,gli diede un pugno in testa.
<< Lo sai che odio quando mi toccano il naso! Cretino! >> Lasciò finalmente il suo colletto.
<< E tu lo sai che odio quando mi ritrovo un bernoccolo in più ogni volta che ti vedo! >>
Haruhi sbuffò,incrociando le braccia al petto e girandosi da un'altra parte.
Shun si appoggiò al palo che divideva le loro strade per tornare a casa e la guardò.Alla luce del tramonto i suoi capelli erano quasi ambrati e i suoi occhi sembravano più chiari.Era bella.
<< Allora,a domani. >> Disse alzando una mano in segno di saluto.
<< Sì,a domani. >> Haruhi non ricambiò,ancora leggermente irritata e i due si allontanarono per percorrere due vicoli opposti.
 
<< Sono a casaaa! >> Haru chiuse la porta d'ingresso alle sue spalle e fece volare le scarpe lì vicino,senza curarsi del fatto che poco dopo sua madre l'avrebbe sgridata per il disordine.Si buttò sul divano e chiuse gli occhi,ispirando profondamente.
<< Haruhi,alzati immediatamente da lì! >> La voce di suo padre le fece riaprire gli occhi di colpo,costrignendola a perdere la concentrazione appena aquisitasi.
Sbuffando,voltò lo sguardò verso l'uomo che la fissava appoggiato alla porta della cucina.Era alto e magro,due braccia segnate dai muscoli e il viso lineato in modo duro.I piccoli occhi scuri erano in leggero contrasto con la pelle chiarissima.
<< Non hai sentito quello che ho detto? >> Continuò lui con stringendo una padella tra le mani.
Haruhi lo guardò senza far trapelare nessun tipo di espressione.Fu costretta ad alzarsi solo quando per poco non le volò una padellata in testa.
<< Corri a lavarti,sei tutta sudata! >> Il papà Hatsu raccolse la padella dal pavimento e tornò in cucina,canticchiando una canzoncina.
Haruhi non riuscì a non sorridere,mentre svogliatamente saliva le scale che portavano in bagno.
Si sentì molto sollevata,quando ritrovandosi immersa nell'acqua bollente,potè chiudere finalmente gli occhi e rilassarsi come si deve.
Ripensò alla giornata appena trascorsa e le sue labbra si incurvarono in un sorriso compiaciuto quando i suoi pensieri accorsero alla vittoria contro la squadra di Hisoka e Izumi.Sapeva che sarebbe andata a finire così,era sempre stata la migliore in qualsiasi sport.Molto probabilmente la sicurezza e la fiducia che aveva in sè stessa dipendeva da questo,ma lei non se ne accorgeva.Sapeva solo che non c'era cosa più bella che sentirsi forte e in grado di fare qualsiasi cosa. 
Il piacere della vittoria veniva in secondo posto,anche se in apparenza poteva non sembrare così.
C'era solo una persona che la maggiror parte delle volte riusciva ad eguagliarla (e quelle poche volte anche a superarla),il suo amico d'infanzia Shun.
Ricordava ancora la prima volta che si erano incontrati,al parco giochi.Haruhi stava facendo una gara sull'altalena contro Miwako e aveva vinto.Era saltata sù dalla gioia e poco dopo si era ritrovata davanti un bambino della sua età (più grande di lei di 5 mesi) che l'aveva sfidata,puntandole un dito contro.
Da lì era cominciata la loro strana amicizia,strana,perchè nessuno di loro due l'aveva ammesso.Semplicemente si trovavano ogni giorno al parchetto,finendo sempre per litigare,finchè non avevano scoperto di frequentare la stessa scuola materna.
Haruhi si immerse completamente sott'acqua liberando la mente da qualsiasi pensiero.
<< Haruuuu! >> Lo strillo di Akiko la fece sobbalzare.Alzò la testa di scatto emergendo dall'acqua,e uscì dalla vasca.Si circondò il corpo con un'asciugamano e aprì la porta del bagno.
<< Che vuoiiiii?! >> Chiese fermandosi vicino alla ringhiera delle scale che portavano al piano di sotto.
Akiko fece la sua comparsa proprio dietro di lei,saltellante.
<< Allora,mi dici perchè mi hai chiamato? >> Insistette Haruhi guardandola irritata.
Akiko sorrise nervosamente e rispose con aria innocente.
<< Devo andare a fare pipì! >> Detto questo,si precipitò all'interno del bagno e chisue la porta dietro di sè.
Haruhi strinse i pugni,cercando di calmarsi.Purtroppo non ci riuscì e furiosa come non mai iniziò a battere i pugni sulla porta del bagno.
<< Piccola peste che non sei altro! Esci immediatamente,devo finire di lavarmi! >>
Dal piano di sotto,mamma Ranko e papà Hatsu,scuotevano la testa,scoraggiati.
Si preannunciava una serata molto movimentata.
 
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 4
*** Capitolo 4. ***


Haruhi aprì di colpo gli occhi,come svegliata da una secchiata d'acqua.Si alzò lentamente dal letto e si guardò intorno,lanciando una veloce occhiata all'orologio appeso sul candido muro davanti a lei.Erano solo le 8.00 del mattino e la casa era ancora silenziosa,come sotto l'incantesimo della bella addormentata nel bosco.
Sbuffando,si diresse in bagno e affondò il viso sotto il gelido getto d'acqua del lavandino,tornò in camera sua e si vestì meno velocemente del solito.
Stava giusto per scendere le scale che portavano al soggiorno quando sentì il cellulare vibrare sul suo comodino,si affrettò ad afferrarlo e lesse il breve messaggio che le aveva inviato Hisoka."Vieni subito in ospedale,è urgente."
Haruhi aggrottò la fronte,tornando a leggere quelle strane ed enigmatiche parole.Hisoka era solita scrivere in quel modo,ma c'era qualcosa di grave in quel messaggio.Stringendo il cellulare tra le mani,Haru scese immediatamente le scale ed uscì di casa,quasi correndo,verso l'ospedale.
Come tutte le mattine,il solito groviglio di pensieri le fece compagnia durante tutto il tragitto,portando con se miriadi di domande alle quali non poteva rispondere.Cos'era successo?Quando era successo? E sopratutto:a chi era successo e perchè?
Haruhi si limitò a mordicchiarsi nervosamente il labbro inferiore,finchè non vide Hisoka ad aspettarla all'entrata dell'edificio.La raggiunse aumentando il passo 
e quando le fu abbastanza vicino le chiese spiegazioni.
<< Izumi è svenuta.Si stava allenando sul retro di casa sua,facendo qualche flessione.Nonna Ai ci ha riferito che voleva migliorare il suo modo di giocare a calcio e si era svegliata all'alba continuando a ripeterle che stava bene e non era affatto stanca. >> Non c'era preoccupazione nella voce di Hisoka,ma il suo sguardo la tradiva.Haruhi rimase ad ascoltare l'intera vicenda in silenzio,e quando l'amica ebbe finito si precipitò nella stanza ospedaliera di Izumi.
La vide sdraiata sul letto,coperta da lenzuola scolorate e pesanti.I capelli sparpagliati sul guanciale ed il viso segnato dalla stanchezza e dalla fatica.Dormiva profondamente,il petto che si alzava e abbassava a scatti irregolari.Al suo fianco Shun,le stringeva la mano,con la testa appoggiata allo schienale della poltrona su cui era seduto,e gli occhi fissi su di lei.
Haruhi sentì una stretta allo stomaco,ma non se ne preoccupò.Si avvicinò al letto di Izumi e ignorò lo sguardo tagliente di Shun,che si posava su di lei.
<< Che stupida che sei. >> Disse con sguardo freddo,fissando gli occhi chiusi di lei. Vide con la coda dell'occhio Shun che si irrigidiva,alzandosi di scatto.
<< Quì l'unica stupida sei tu! E' tutta colpa tua,se lei è in questo stato. >> La voce del ragazzo era dura e agghiacciante.
Haruhi volse lo sguardo su di lui e lo guardò,senza capire.
<< Non dire stupidaggini,io non ho fatto proprio nulla. >>
Proprio in quel momento entrò Hisoka,con una grande borsa grigia in mano.Lanciò unìocchiata ai due e fece loro segno di uscire,perchè doveva vestire Izumi.
<< La dimetteranno quando si sveglierà.Il medico dice che è stato un lieve sbalzo di pressione,tutto quì.Non è nulla di grave. >>
Haruhi e Shun furono quasi spinti fuori dalla stanza,e si ritrovarono da soli nel lungo e stretto corridoio,ornato da scomode sedie di ferro.
<< Perchè l'hai forzata a partecipare a quel corso. >> Riprese Shun,tornando a guardarla.
<< Ti ho già detto che non sono stata io a... >>
<< Invece si! Sei stata tu! Sapevi benissimo che lei non sarebbe stata in grado di sopportare tanto! Lo sai che è molto cagionevole! >>
Le parole del ragazzo rimasero sospese nell'aria,rendendola pesante e quasi irrespirabile. 
<< Sei ridicolo.Perchè ti preoccupi tanto? Sta bene! >> Haruhi parlò facendo diventare gli occhi due fessure.
Shun scosse la testa,buttandosi pesantemente su una sedia poco dietro di lui.
<< Non capisci niente. >> Disse solo,abbassando di molto la voce.
Haruhi digrignò i denti,arrabbiata per il suo comportamento.
<< Capisco tutto invece! Lo so che sei completamente cotto di Izumi! >>
Il silenzio che seguì creò talmente tanta tensione che entrambi non si rivolsero più la parola.
<< Lei ha una cosa che a te manca. >> Disse poi Shun,rompendo il solido ghiaccio creatosi fra loro.
Haru alzò un sopracciglio e con aria solenne parlò.
<< A me non manca proprio null... >>
<< Un cuore. A te manca un cuore. >>
Haruhi rimase per qualche secondo sorpresa da quelle parole,poi senza pensarci nemmeno un secondo si avvicinò furiosa a lui e gli tirò uno schiaffo.
 
 
Mi scuso per il capitolo corto,c'è un motivo se è così.

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Capitolo 5
*** Capitolo 5. (Il vero inizio.) ***


hun si toccò la guancia,senza sembrare molto sorpreso dalla reazione di Haruhi.Fin da quando si erano conosciuti,aveva sempre usato le mani senza accorgersi o pensare alla gravità di quei gesti,anche se non molto violenti.Lanciò un'occhiata alla ragazza e la vide ricambiare lo sguardo.Respirava con affanno,come se avesse appena partecipato ad una maratona e avesse perso.Sì,perchè era proprio quello a cui faceva pensare il suo viso,più arrabbiato che addolorato.
Aveva aspettato tanto,troppo tempo,prima di dirle tutto ciò che pensava sul suo conto.Non sapeva perchè non glielo aveva detto tempo fa,c'era qualcosa che lo bloccava:forse il modo in cui rideva,la maniera in cui si toccava i capelli,ma la cosa che più l'attraeva di Haruhi era la sua energia.La ragazza era come una bambola con le pile che duravano a vita.Shun non ricordava neanche un momento,in cui l'aveva vista così stanca da crollare a terra,senza fiato.
Eppure non la odiava.Per quanto le abbia detto quelle parole,sul fatto di Izumi.
I passi di Haruhi che si facevano man mano sempre più lontani lo distolsero da quei pensieri.La vide svoltare l'angolo sparendo dietro il muro che sorreggeva l'edificio fino all'uscita.Con un sospiro bussò alla camera di Izumi e quando Hisoka gli aprì la porta,entro senza dire una parola.
 
<< Brutto idiota. >> Sibilò Haruhi a denti stretti,mentre si dirigeva su una collina ai confini della città. Camminava con i pugni serrati,senza volgere lo sguardo ai passanti,che gentilmente le chiedevano indicazioni su come raggiungere un determinato punto di Owari.
Arrivata alla meta,si buttò pesantemente sull'erba e iniziò a fissare costantemente il cielo,come sostenendo il suo sguardo celeste.Era una cosa che faceva spesso,con la convinzione che le dava una calma e una concentrazione per affrontare qualsiasi avvenimento.Bello o brutto che sia.
Si ritrovò a sospirare per più di una volta,contando la ditanza di 10 secondi tra un sospiro e l'altro.A pensarci bene,erano più degli sbuffi di rabbia.
Sentì uno strano rumore improvviso,come lo scricchiolio di un ramo spezzato.Con la coda dell'occhio,ma rimanendo sempre sdraiata comodamente sull'erba,lanciò lo sguardo in un punto poco distante da sè,dove si trovava un'albero alto e fitto di foglie di un verde quasi accecante.
<< ...no...ovvio! Ma che ca...ok,ok..niente parolaccie. Sì..ciao. >> Una voce seguita da "stupido vecchio" in un sussurrò arrivò rapidamente alle orecchie di Haruhi,che si alzò di scatto tornando a fissare l'albero davanti a sè.
Intravide una figura nascosta nell'ombra,dietro al grande tronco scuro che sorreggeva la quercia.Strizzò più che potè gli occhi,sperando di poter vedere qualcosa di più,ma invano.Spazientita avanzò verso l'ombra,preparando mentalmente la bella ramanzina che avrebbe detto alla persona in vena di scherzi che si nascondeva là dietro.
<< Puoi uscire,chiunque tu s.. >> Si fermò,sorpresa di non poter vedere nessuno là dove fino a pochi istanti fa c'era l'ombra.Rimase per un'attimo ferma,con uno sguardo di disappunto stampato in viso.Sentì di nuovo un'altro scricchiolio,mosso dal vento che le scompigliò i capelli.
Un grugnito.
Si voltò di scatto e vide,a pochi metri lontano da lei,un gigantesco e peloso mostro,la bocca coperta di una strana sostanza verdastra e gli occhi dilatati,senza pupille.Sopra al capo,due grandi corna nere come la pece e affusolate si intrecciavano fra loro,dando l'impressione di essere due rami spogli.
Haruhi trattenne il fiato,più disgustata che sorpresa a quella vista.Il mostro iniziò ad avanzare lentamente,muovendo una zampa dietro l'altra,facendo fremere la terra sotto ai piedi di Haru,che se ne stava ancora ferma senza muovere un muscolo.
<< Che schifo.. >> Commentò lei trattenendo un conato di vomito.
La creatura le era ormai vicinissima,ma lei non ne voleva sapere di muoversi.Sentì un'imprecazione alle sue spalle e solo allora si voltò,senza però accorgersi di essersi allontanata un po' dal mostro.Dietro di lei,c'era un ragazzo alto e biondo,e Haruhi intuì dalla forma degli occhi che non era orientale.Lo sconosciuto indossava una giacca nera di pelle e dei jeans dello stesso colore,in qualche punto strappati.Aveva due occhi verdi,che sebbene non fossero così chiari,risplendevano di luce propria.In mano aveva una specie di spada,dalla lama sottile illuminata di azzurro.
Il ragazzo la guardò aggrottando la fronte.
<< Mi vedi? >> Le chiese sventolando una mano davanti al viso.
Haruhi,credendo di essere presa in giro fece per aprir bocca e rispondere,ma fu fermata da una spinta violenta da parte del ragazzo,che la fece cadere sull'erba,qualche metro più lontano dal mostro.
Lo sconosciuto si avventò sulla creatura e gli affondò al petto la lama della spada.Il mostro smise di grugnire e cadde in un tonfo facendo tremare per l'ultima volta la terra sotto di loro.
<< Anche quì in Giappone,dovevate venire tu e la tua disgustosa razza di primo livello. >> Il ragazzo sfilò la spada dal petto della creatura e la pulì dalla sostanza verdastra sull'erba.Poi si avvicinò ad Haruhi e si inchinò al suo fianco.
<< Alzati la maglietta. >> Le ordinò con un gesto del capo.
Haruhi lo guardò,strabuzzando gli occhi.
<< Ma chi sei? E perchè dovrei farlo? >> 
<< Fallo e basta. >> Continuò lui. 
Haru lo guardò,ancora per poco poi fece quello che le era stato detto.Alzò la maglietta che indossava e si accorse di avere un cerchio perfetto disegnato sulla pelle,proprio sotto il seno destro.
Il ragazzo si passò una mano tra i capelli,spettinandoli maggiormente e scosse la testa.
<< Lo sapevo... >> Aggiunse a voce bassa.
<< Sapevi cosa? >> Chiese bruscamente Haru,ormai al limite della sua poca pazienza,rimanendo ancora con la maglietta alzata per scrutare meglio il cerchio.
Lo sconosciuto alzò un sopracciglio,curvando un'angolo della bocca in un sorriso divertito.
<< Puoi abbassartela ora. >> Disse con interesse.
Haruhi si accorse che la stava fissando così,si affrettò ad abbassare la maglietta con uno scatto veloce.
<< Non hai risposto. >> Gli disse guardandolo decisa.
<< A quale delle due domande devo rispondere? >> 
<< Ad entrambe. >>
Il ragazzo si alzò e raddrizzò la schiena senza staccare gli occhi da lei.
<< Sono Sten e sapevo che sei una CDD. >> Rispose.
Sten.

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Capitolo 6
*** Capitolo 6. ***


Izumi respirò a pieni polmoni l'aria che aleggiava fuori dall'ospedale.Si sentiva ancora un po' attonita ma tutto sommato stava bene,e fortunatamente non ricordava nulla dell'accaduto,se non il momento in cui si era svegliata ritrovandosi nel letto dell'ospedale.
Shun,dietro di lei era impegnato a confabulare con Hisoka sulle condizioni della loro amica.Izumi si chiese dov'era finita Haruhi,non l'aveva vista all'ospedale e di conseguenza poteva dedurre che non le era nemmeno passato per la testa di andare a farle una visita,sempre se sapesse dell'accaduto.
<< Tutto bene? >> Shun la interruppe dai suoi pensieri mettendole una mano sulla spalla.
Izumi annuì flebilmente curvando gli angoli della bocca in un sorriso appena accennato.Hisoka raggiunse i due con la borsa dei vestiti di Izumi sulla spalla.
<< Ti accompagnamo a casa,nonna Ai ha insistito tanto per venire a trovarti ma non glielo abbiamo permesso quindi adesso dovrà essere davvero furiosa. >>
La voce di Shun era così lontana,quasi percettibile dall'intrico di pensieri in cui Izumi era sprofondata nel momento stesso in cui avevano preso la via di casa.
<< Mi auto invito a dormire da te. >> Disse Hisoka continuando a camminare a passo svelto.
Izumi sospirò,mantenendo il suo dolce sorriso. 
<< Non c'è bisogno,sto benissimo. >> Si giustificò.
Shun strinse la presa sul braccio di lei,in modo estremamente possessivo. Izumi si lasciò scappare un gemito di dolore,appena percettibile e lo guardò.
<< Shun-kun..qualcosa non va? >> Gli chiese preoccupata.Vide il ragazzo lasciare di scatto il suo braccio,come se si fosse appena scottato.
<< No,tutto a posto. Sbrighiamoci. >> Rispose lui incitandola ad aumentare di poco il passo per raggiungere il prima possibile casa.
 
 
<< No..ascolta,sto perdendo la pazienza.Non ho proprio voglia di scherzare! Dimmi chi sei e falla finita. >> Haruhi si mise le braccia ai fianchi,spazientita.
<< Hai qualche problema d'udito cerbiattina? >> Le chiese Sten alzando le sopracciglia e continuando a fissarla.
Haru,all'orlo della sua poca pazienza,si avventò su di lui pronta a tiragli un bel ceffone e rovinare il suo bel visino occidentale.Stava già pregustando il momento di vittoria che sarebbe seguito quando sentì una mano chiudersi attorno al suo pugno.
<< Se non mantieni la calma sarò costretto a portarti alla base con la forza. >> Sussurrò il biondino,ad un centimetro dalla sua bocca.
Haruhi digrignò i denti,decisamente fuori di sè.Nessuno,ma proprio nessuno,era mai riuscito a trattarla in quel modo.Nemmeno Shun.
<< Chi diavolo credi di essere...e di che diavolo stai parlando!? Base,CDD...questo strano cerchio sulla pelle...se non mi rispondi subito finirai molto male!! >>
Sten la lasciò andare con un gesto brusco,permettendole così di fare un balzo indietro e mantenere le distanze.
<< Io sono un CDD cioè un cacciatore di demoni. E il cerchio che ti marchia quella parte di pelle è un segno inequivocabile che lo sei anche tu. >>
Haruhi fece per ribattere ma fu fermata (un'altra volta) dal biondino.
<< Prima che tu possa farmi domande come "Non è possibile,i demoni non esistono!" o come "Mi stai prendendo in giro?" lasciami continuare. Adesso ti porterò dal PSID e... >> 
Haruhi sgranò gli occhi,sorpresa.
<< PSID? Ma..non ha senso...il PSID è un'associazione contro gli studenti in difficoltà! Non ha nulla a che fare con i demoni.. >> Esclamò interrompendo il ragazzo.
Sten la guardò con una certa confusione stampata in volto,ma dopo pochi istanti cercò di nasconderla.
<< Sai più di quanto immaginassi.. >> Disse,prendendola per un braccio. 
Haruhi si sentì attrarre al corpo di lui,e in un'istante si ritrovò completamente attaccata al ragazzo,con le mani aggrappate alla sua giacca. 
<< Ma che... >> Non riuscì a completare la frase,perchè un forte capogiro e un senso di vertiggini l'avvolse.
Chiuse forte gli occhi e imprecò mentalmente,immersa nel buio delle sue palpebre.
 
 
Shun si diresse allo stipite della porta d'ingresso della casa di Izumi e attese l'arrivo della ragazza,che aveva insistito nell'accompagnarlo fin lì.
Dopo alcuni istanti,infatti,lei apparve con un sorriso sulle labbra come sempre avvicinandosi a lui.
<< Bene,adesso che mi hai accompagnato puoi tornare dentro... >> Disse Shun dolcemente.
Izumi scosse fermamente la testa,guardandolo fisso.
<< Prima voglio sapere una cosa.. >> Sussurrò abbassando lo sguardo.
Shun aggrottò la fronte,chinandosi su di lei per guardarla meglio,anche se essendo alti uguali non ce n'era bisogno.
<< Dimmi. >>
Izumi arrossì di colpo,sentendo i battiti del suo cuore aumentare sempre di più,e alzò lo sguardo dopo un'attimo di esitazione.
<< Ha..haruhi...sapeva del mio piccolo incidente? >> Chiese timorosa.
L'espressione del ragazzo cambiò in men che non si dica,sorprendendo Izumi.
<< Sì.L'ha saputo da un messaggio che le aveva inviato Hisoka. >> Rispose con voce dura.
Izumi non chiese perchè non l'aveva vista quando si era svegliata,non solo perchè non voleva peggiorare l'umore di Shun,ma anche perchè in fondo avrebbe dovuto aspettarselo da lei.
<< Capito. Uhm...a domani Shun-kun. >> Si limitò a salutarlo con un sorriso e lo guardò svoltare l'angolo della stradina davanti casa sua.
Con un sospiro chiuse la porta dietro di se e si affrettò a raggiungere nonna Ai.





 
Haruhi.

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Capitolo 7
*** Capitolo 7. ***


Haruhi non era mai stata una ragazza come le altre. Solitamente non c'era nulla che potesse sorprenderla più di tanto,nemmeno un grosso mostro con le corna simile ad un "Minotauro". Non le era mai capitato di pensare se la magia esistesse o meno,semplicemente accettava il fatto di non avere una vita come quella dei film Fantasy di cui molti giovani andavano matti. Non si stupì neppure quando,dopo aver chiuso gli occhi accompagnata dal forte senso di vertiggine,si era ritrovata in un'enorme stanza dai muri candidi,sorretta al centro da un'altezzosa colonna dai decori floreali e tutto intorno grandi letti a baldacchino coperti da lenzuola morbide e pulite,che davano l'impressione di non essere mai state toccate in vita loro.
Sten l'aveva lasciata di scatto,liberandola dalla sua forte presa,ed era uscito dall'immensa stanza aprendo una porta che sembrava essere sbucata dal nulla all'estremità di uno dei muri bianchi e immacolati.
Haruhi aveva fatto di tutto per uscire di lì,ma aveva bruscamente scoperto di non riuscire a muovere un muscolo e quindi ora si trovava appiattita contro la colonna come se fosse stata legata con una corda,con la rabbia e la furia che le bollivano dentro.
Sentì improvvisamente uno strano rumore provenire dall'altra parte della colonna,proprio dietro di lei e irrigidì involontariamente i muscoli del corpo.Uno,due,tre schricchiolii e poi il silenzio. Riusciva a sentire solo il proprio respiro affannato che si propagava nella stanza come un'eco.
 
 
Shun se ne stava sdraiato sul letto di camera sua con lo sguardo puntato sul soffitto e le braccia incrociate dietro la nuca. Era appena scesa la sera e l'imbrunire del cielo si rifletteva sul muro celeste della stanza.I numerosi poster di calciatori famosi europei erano sparsi per le quattro mura della camera e sembravano fissarlo con sguardo duro,come se volesserlo leggergli dentro.Ma Shun era troppo concentrato a pensare ad Haruhi per accorgersene.
Pensava al modo in cui l'aveva guardato dopo quello schiaffo,al momento in cui si era allontanata dall'ospedale furiosa come non mai..ma sopratutto pensava a cosa avrebbe potuto dirle l'indomani a scuola.Sentiva il dovere di scusarsi per le dure parole che le aveva rivolto,in fondo non era la prima volta che succedeva una cosa del genere.Erano sempre stati abituati a litigare in continuazione e l'unico che finiva per scusarsi era sempre e comunque lui.
Lo squillo del cellulare lo fece tornare alla realtà,l'afferrò velocemente e se lo mise all'orecchio.
<< Pronto?! >> chiese corrugando la fronte.Riusciva a sentire solo dei rumori confusi di macchine e clacson..
<< Shun? Sono Ranko..per caso Haruhi è da te? >> La voce della donna era tremante,sembrava sul punto di piangere.
Shun si alzò di scatto sbattendo la testa contro la mensola dei libri sopra il letto.
<< Ehm..sì.E' quì con me stia stranquilla signora Maruyama. >> Rispose cercando di essere il più convincente possibile.
<< Oh..bene..meno male.Me la passi per favore? >> Chiese nuovamente mamma Ranko,con voce più tranquilla.
Shun trattenne il fiato e si lasciò sfuggire un verso di disappunto.Che cosa poteva fare? Era finito.
<< Mamma,sto bene sarò di ritorno fra poco ciao. >> Assottigliò la voce il più possibile sperando di renderla almeno un po' femminile e riattaccò.
<< Ma guarda che cosa mi tocca fare! >> Sbraitò fra sè precipitandosi al piano di sotto ed uscendo di casa.
<< Spero solo che mi abbia creduto.. >> Sussurrò intrufolandosi in un vicolo che portava alla collina posta al confine della città.
Non aveva dubbi che potesse essere lì.Ci andavano da quando erano bambini ogni singolo giorno e lì ci restavano per ore..a combattere con bastoncini di legno fingendo di essere Ninja o guerrieri pronti a salvare il mondo.Sorrise tristemente al pensiero e alzò lo sguardo verso la cima della collina,sicuro che fosse lì.
Ma lei non c'era.
 
 
Haruhi aprì gli occhi e un'improvvisa ondata di dolore alla testa la travolse.Se la sentiva pulsare fortissimo,come se il cervello volesse uscire di lì.
La ragazza si lasciò sfuggire un verso simile ad un sospiro e dischiuse le labbra in modo da poter respirare tutta l'aria del grosso salone.Ne aveva bisogno.
Da quanto tempo stava dormendo? E sopratutto..quando si era addormentata? Non aveva ne la forza ne la voglia di rispondere a quelle domande inutili.
Era sicura che se l'avessero sciolta da quella colonna,sarebbe crollata rovinosamente a terra,come una bambola di pezza.E non doveva succedere.MAI.
Alzò lo sguardò verso la porta nella quale era uscito Sten.Sembrava lontana chilometri..ma in realtà era distante solo di una decina di metri.
La vide sfumarsi ai suoi occhi..scioglersi come neve al sole...possibile che adesso avesse anche le allucinazioni?! Sentì  delle voci provenire dietro di essa...
una voce femminile e una maschile,l'ultima le era un po' familiare.Pochi secondi dopo la porta si aprì,con un "click" deciso e veloce,e una donna fece la sua comparsa,seguita da Sten che camminava a qualche passo dietro di lei.La donna sembrava una dea. Brillava di luce propria,con quei capelli sciolti sulle spalle in graziose cascate di rosso acceso.Aveva una postura severa ma dolce allo stesso tempo e camminava tranquilla,con lo sguardo cristallino puntato su di lei.
Haruhi d'impulso digrignò i denti,fissandola nel modo più minaccioso che le riuscisse nella speranza di allontanarla.
<< Avevi ragione,Stephan. Avremo molto lavoro da fare. >> La donna aveva incrociato le braccia al petto prosperoso vicina ad un passo da Haru.
Sten si avvicinò alla ragazza e le mise le mani sul petto.
<< Toglimi le mani di dosso! Maniaco! >> Haruhi si sorprese di riuscire ad avere la voce ancora squillante,nonostante fosse stanchissima e senza forze.
Sten però la ignorò,premendo maggiormente e riuscendo a percepire la morbidezza del suo petto.
<< Rilassati,non ti sta facendo nulla di male. >> Intervenne la donna sorridendo appena. 
<< E poi..non dirmi che il tuo ragazzo non ti ha mai toccata quì. >> Le fece eco Sten fissandola negli occhi solo per un secondo.
Haru lo guardò perplessa. Ma che razza di cose diceva?!?
Stava giusto per controbattere quando sentì le  mani di Sten allontanarsi dal suo petto,provocandole una forte sensazione di freddo proprio in quel punto,si era quasi abituata in quei pochi istanti al calore delle mani del ragazzo che premevano su di lei.Scosse la testa inorridita dal suo stesso pensiero.
Improvvisamente si sentì trascinare come una calamita al pavimento dorato dell'immenso salone e nel giro di pochi istanti si ritrovò accasciata a terra con il corpo che man mano si irrigidiva per il freddo.La donna si avvicinò a lei e ordinò a Sten di prenderla in braccio e posarla su uno dei letti a baldacchino.
<< Ora,addormentati. >> Disse la donna dopo che Haruhi appoggiò la testa sul morbido cuscino che profumava di vaniglia.
<< Non ci penso nemmeno.. >> Ribattè la ragazza con un filo di voce.D'istinto lanciò un'occhiata a Sten,che era appoggiato un po' più lontano da loro alla colonna su cui fino a poco fa c'era stata lei.
<< Ho bisogno che tu ti addormenta. Non posso capire che tipo di CDD sei se non lo fai. >> La rimproverò dolcemente la donna.
Haruhi chiuse per un po' le palpebre.
<< Prima voglio sapere chi è lei. >> Disse flebilmente.
La donna sospirò,poi tornò a guardarla fisso.
<< Mi chiamo Eila. Sarò la tua tutor,d'ora in poi. >> Rispose.
In quel preciso istante Haruhi chiuse gli occhi e si perse un'altra volta nel buio delle sue palpebre.
 
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 8
*** Capitolo 8. ***


Hisoka guardò Shun con fare sospettoso.
<< No,non l'ho vista. >> Disse soltanto.
<< Ma non può essere scomparsa nel nulla! >> Shun iniziò a gironzolare a tondo per il grande cortile della casa di Hisoka,furioso e impaziente.
Pochi istanti dopo una cameriera dai corti capelli scuri sbucò dalla porta d'ingresso,con un foglietto di carta in mano e lo sguardo puntato sulla figlia dei padroni.
Si avvicinò alla ragazza e le disse qualcosa all'orecchio.In quello stesso istante Shun colse una scintilla negli occhi di Izumi,ma non ci fece caso.
<< Si,vengo subito. >> Izumi annuì con un piccolo cenno del capo e poi tornò a guardare Shun.
<< Devo andare al PSID,i miei mi vogliono parlare. Aspettami quì,non ci metterò molto. >> Detto questo sparì dietro la porta di casa.
Shun sospirò e con un gesto impaziente si sedette su una panchina del giardino.
 
Izumi percorse il lungo corridoio buio che portava alla base del PSID con passo veloce e deciso.Aveva congedato la cameriera con un "grazie,ma so la strada" e l'aveva vista allontanarsi con fare preoccupato verso la cucina. Ora,nel buio del corridoio,Izumi si sentiva sempre più agitata.C'era come al solito un silenzio tombale e non era questo a farla sobbalzare ad ogni passo. Qualcosa nell'aria,qualcosa di oscuro,che sapeva di mistero già svelato.
La ragazza si fermò davanti una porta di ferro in cui erano incastonate cinque pietre colorate. Izumi non aveva mai saputo la loro funzione nonostante le tante domande rivolte ai suoi. Con un sospiro appoggiò il suo polso sinistro alla pietra centrale,di colore giallo ocra. Aspettò qualche secondo in attesa della solita musichetta simile ad un campanellino che accompagnava l'apertura della porta.Quando questa arrivò,con un passo felpato saltò oltre l'entrata e fu acciecata da una luce bianchissima.Le ci vollero pochi istanti per abituarsi a quell'atmosfera e quando i suoi occhi furono in grado di aprirsi potè guardarsi intorno.
Si trovava in un salone molto ampio,piastrellato di bianco e dalle mura di un rosa pesca delicato.Attaccati a queste c'erano circa 1000 cassaforti di ferro battuto chiuse da un complicato sistema numerico. I suoi genitori le avevano spiegato che ognuna di esse conteneva tutti i file e le informazioni dell'alunno in difficoltà.
<< Oh,eccoti finalmente. >> La voce di sua madre la fece voltare lentamente.Izumi la guardò piegando un'angolo della bocca in un sorrisetto ironico.
La donna che aveva davanti aveva capelli corti a caschetto tenuti a bada da piccole mollettine nere appena visibili.Gli occhi erano scuri,punteggiati di luce e la bocca era grande,costituita da labbra carnose e di un colore sbiadito.
<< Hai bisogno di me,madre? >> Chiese Izumi portandosi le braccia dietro la schiena.
La signora Takako sorrise flebilmente e le indicò di avvicinarsi a lei.Izumi ubbidì,sebbene a malincuore.
<< Vorrei che mi facessi una commissione. Ho bisogno di un vestito nuovo per la cena di questa sera,sai di che cosa sto parlando. >>
Izumi fissò la madre per alcuni secondi,senza muovere un muscolo. 
<< Lo farò. >> Detto questo si voltò e se ne andò.
Mentre ripercorreva il lungo corridoio buio fu sopraffatta da un senso di delusione che non aveva mai provato prima.Eppure non era la prima volta che sua madre le chiedeva questo genere di cose..sentiva di aver perso un'occasione molto importante. 
A metà strada si fermò di colpo. Con la coda dell'occhio aveva colto un scintillio poco lontano da lei,avanzò di qualche passo e sbattè su qualcosa di duro e freddo. Si alzò a fatica e tendendo le braccia davanti davanti a sè iniziò a tastare alla cieca in cerca della cosa che l'aveva fatta cadere.La sua mano si fermò su qualcosa simile ad una maniglia,che emanava energia elettrica a non finire. Izumi sentiva un forte formicolio alla mano ma non l'allontanò,anzi,abbassò ancora di più la maniglia e aprì quella che doveva essere una porta.
 
Haruhi aprì gli occhi e si mise a sedere. Si trovava ancora in quell'ampio salone,accomodata sulle morbide lenzuola dorate. Sentì l'impulso di guardarsi e si accorse di non essere vestita nello stesso modo di prima che si addormentasse;pensò che fosse stata Eila ad averla cambiata facendole indossare una tunica di cotone bianca e profumata,che le stava a pennello nonostante la larghezza.Con grande sollievo si accorse di riuscire a restare in piedi,perciò si alzò dal letto e percorse a passo incerto tutto il salone che la circondava,restando però a distanza di sicurezza dalla colonna che l'aveva intrappolata lì per istanti interminabili.
Senza sapere neanche come,si ritrovò a pensare alla sua famiglia:dovevano essere tutti molto preoccupati per la sua scomparsa..Haruhi si sentì stringere lo stomaco.Se non si fosse allontanata senza avvisare non avrebbe certo dato loro preoccupazioni inutili..Ma da quando aveva sensi di colpa lei?
Scosse la testa per scacciare quei pensieri decisamente troppo buoni e si concentrò sugli altri letti vuoti del salone. Come mai era l'unica che aveva dormito lì?
Stringendo i pugni si avviò verso la porta in cui erano entrati Eila e Sten e abbassò la fredda maniglia.
<< Non provarci nemmeno. >> 
Haruhi si irrigidì e si voltò con una velocità che le fece perdere l'equilibrio sulle gambe.Si aggrappò al muro dietro di lei respirando a fatica.
Sten se ne stava tranquillamente appoggiato alla colonna e la fissava con sguardo accigliato,senza cancellare dal viso quel sorrisetto ironico.
<< Si può sapere perchè non mi lasci in pace? >> Chiese Haruhi senza staccarsi dal muro su cui era appoggiata.
<< Mi è stato dato l'ordine di tenerti d'occhio. >> Rispose lui con una calma estremamente irritante per chiunque.
Haruhi digrignò i denti e sporse il petto ansimante. 
<< Che cosa volete farmi? >> 
<< Non chiederlo a me. >> Si difese Sten alzando le mani. 
Eila fece la sua comparsa in quel preciso istante,tra le mani reggeva un blocco di fogli dalla carta bianchissima.
<< Stephan,dovresti smetterla di dare fastidio alle belle ragazze. >> La donna si avvicinò a lui e lo rimproverò.
Haruhi posò lo sguardo su di lei fissandola con una briciola di speranza nello sguardo.
<< Mi lascierete libera,adesso? >> Chiese.
Eila sospirò e avanzò verso di lei facendo tichettare i tacchi sul pavimento lucido.
<< Non finchè non scopriremo che tipo di CDD sei. Nonostante le varie indagini che abbiamo fatto mentre dormivi non siamo giunti ad una conclusione. >> 
Haruhi corrugò la fronte lasciando continuare la donna.
<< Esistono due tipi di CDD. I Cacciatori e i Custodi di Demoni. Stephan ad esempio è un Cacciatore e ha il compito di,appunto,scovare e cacciare ogni tipo di demone presente in questo pianeta. I Custodi invece hanno,più che un compito,il dono di custodire dentro di se l'essenza del demone catturato. I Cacciatori e i Custodi sono obbligati a lavorare in coppia,così da poter catturare i demoni più facilmente. >> Concluse Eila.
Haruhi dischiuse le labbra.
<< Ma quando l'ho visto.. >> indicò Sten con un cenno del capo << Era da solo. >> 
Eila lanciò un'occhiataccia al diretto interessato,che ricambiò lo sguardo con un sorriso ancora più ampio di prima.
<< Lui rappresenta un'eccezione,l'unica eccezzione alla regola. Nessuno può domarlo. >> Eila scosse la testa sconfortata.
<< E che eccezzione.. >> Sten si indicò con orgoglio,beccandosi le occhiataccie furiose delle due.
Haruhi si staccò dal muro,reggendosi prontamente in piedi.
<< Ma io non posso restare quì per sempre! Mi..mi staranno cercando! >> Esclamò portandosi una mano sul petto e stringendo il tessuto di cotone.
Un rumore li fece voltare verso la porta,in fondo al salone. Haruhi spalancò gli occhi,trattenendo il fiato.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


Hisoka stava a pochi metri da loro,intrappolata tra le braccia di un ragazzo dai capelli neri raccolti in un codino.Dei grandi muscoli gli percorrevano le braccia scoperte dalla maglietta nera che indossava.Aveva uno sguardo duro e gli occhi color carbone guizzavano da una parte all'altra,attenti.
Haruhi non riuscì a trattenersi e senza capire da dove le era venuto quell'impulso corse dall'amica,cercando di non inciampare sul tessuto del vestito.
<< Lasciala andare! >> Gridò,con tutto il fiato che aveva in gola,e quando fu ad un passo da lei il ragazzo con il codino le tese l'indice della mano sinistra,pronunciando delle frasi a lei sconosciute.Haruhi si sentì trascinare all'indietro da una forza potentissima,simile ad un uragano e nel giro di pochi istanti si ritrovò accasciata contro il muro,dall'altra parte del salone.
Hisoka imprecò a bassa voce,cercando invano di liberarsi dalla stretta ferrea del ragazzo,ma lui la strinse ancora di più,senza fiatare.
<< Colshu,lasciala. >> La voce di Eila rieccheggiò per tutta l'aula,facendo riapire lentamente gli occhi ad Haruhi.
Dopo che il ragazzo ebbe ubbidito la donna si avvicinò a Hisoka e la squadrò dall'alto in basso,con espressione impassibile.Dopodichè si voltò verso Sten e parlò:
<< Stephan,accompagna Haruhi a fare una visita per il PSID. >> Disse.
Il diretto interessato fece un verso di disapprovazione. << Non mi va. >> Rispose.
<< Stephan White,esci immediatamente di quì e portati dietro la ragazza.ORA. >> Sibilo Eila strizzando gli occhi.
Haruhi si alzò con un gemito dal pavimento,tastandosi la testa dolorante e prima che potesse ribellarsi Sten l'afferrò per un braccio,uscendo furioso dall'atrio.
Quando la porta si fu richiusa dietro di loro,Hisoka si lasciò sfuggire un sospiro esasperato e fissò la donna che aveva davanti con diffidenza.
<< Tu devi essere la figlia di Takako. >> Osservò,Eila.
L'interpellata lanciò uno sguardo a Colshu,poco dietro di lei e lo riposò sulla donna.
<< Si.Non sapevo dell'esistenza di questo posto. >> Sussurrò in modo deciso.
Eila iniziò a passeggiare avanti e indietro,rimanendo davanti alla ragazza.
<< Ci sono tante cose che tu non sai del PSID. Ma non sono io che posso rivelartele. >> 
Hisoka incrociò le braccia al petto.
<< Non me ne andrò di quì finchè non mi spiegherà che cosa ci faceva Haruhi in questo luogo e tutto il resto. >> 
 
 
<< Ti avrò ripetuto un centinaio di volte di non toccarmi,baka! >> 
<< Zitta,mocciosa. >> 
<< Che cos....come mi hai chiamat...BASTARDO!" 
Haruhi si lanciò verso Sten con una furia mai dimostrata prima e nel giro di pochi attimi il ragazzo si ritrovò spiaccicato contro il muro e lei.
<< Sei testarda. >> Sibilò,assottigliando gli occhi occidentali.
<< Lo so. >> Rispose lei,di rimando.
Si erano fermati nel bel mezzo del lungo corridoio che poco prima aveva percorso Hisoka e non smettevano di lanciarsi sguardi di fuoco.
<< Chi era quel tipo che ha intrappolato la mia amica. Dimmelo. >> Lo minacciò Haruhi seria.
Sten scrollò le spalle,senza cercare nemmeno di liberarsi dalla sua vicinanza.
<< Un CDD,genio. >> 
Haruhi lo strattonò ancora di più,fissando i suoi occhi avvolti nella penombra del corridoio.
<< Di che tipo? >> Chiese,insistente.
Sten si liberò afferrandola per le spalle e spingendola indietro.
<< Non sono fatti che ti riguardano. >> Ribattè,avanzando lontano da lei.
Haru lo seguì,quasi correndo e quando lo raggiunse continuò:
<< Allora perchè non mi lasciate libera? Perchè non mi fate una delle vostre strane magie per farmi perdere la memoria? Se ci sono dentro anche io in questa storia,voglio sapere tutto. E pretendo che lasciate in pace Hisoka. >> 
Il Cacciatore si fermò di colpo,le mani infilate nelle tasche dei pantaloni e lo sguardo dritto verso di se.
<< A primo impatto,non mi sembravi una persona tanto altruista,sai? >>
Haruhi digrignò i denti,ignorando la fitta al petto ormai sempre più frequente.
<< Credevo fossi una ragazza egoista,estremamente egoista e senza cuore. >>
S-E-N-Z-A  C-U-O-R-E
Haruhi fece un balzò indietro,spalancando involontariamente gli occhi e respirando a fatica.
<< SMETTILA! Tu non sei nessuno per giudicarmi! Chiudi quella dannata bocca!"
Sten si girò di scatto e l'unica cosa che vide pochi istanti dopo fu il lungo corridoio vuoto.
 
 
Hisoka era accomodata sopra uno dei tanti letti oro del grosso salone e ascoltava in silenzio Eila che parlava senza sosta.
<< E così,Haruhi deve rimanere quì per un po' finchè non l'avremmo esaminata per bene. >> Concluse.
Il volto di Hisoka si rabbuiò.
<< Non è una cavia da laboratorio. >> Replicò acida.
Eila alzò gli occhi al cielo,sbuffando elegantemente.
<< Visto? Non potete comprendere la gravità della situazione! >> Sbottò,poi continuò.
<< Ora è meglio che tu vada a casa. >> 
Hisoka esitò,poi annuì.Avanzò verso la porta d'uscita e abbassò la maniglia. Prima di uscire si voltò verso la donna.
<< Tornerò,ovviamente. >> Afferrmò,poi sparì.

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